Vacancy

di readonthebed
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ciao! Sono Niall Horan. ***
Capitolo 2: *** I suoi compagni. ***
Capitolo 3: *** Montecarlo. ***
Capitolo 4: *** Mi piacciono gli Indovinelli. ***
Capitolo 5: *** Rosso come il Sangue. ***
Capitolo 6: *** Villa Styles. ***
Capitolo 7: *** Eleanor. ***
Capitolo 8: *** La Casa è un Labirinto. ***
Capitolo 9: *** Questo non è Affar Tuo! ***
Capitolo 10: *** Il Tovagliolo. ***
Capitolo 11: *** Ore - 02:37. ***
Capitolo 12: *** Non è giusto, Eleanor. ***
Capitolo 13: *** Hai Fame, Vero? ***
Capitolo 14: *** Aiutami a Cucinare! ***
Capitolo 15: *** Il Luna Park. ***
Capitolo 16: *** Claustrophobia. ***
Capitolo 17: *** La Metamorfosi. ***
Capitolo 18: *** Hai finito i Biscotti! ***
Capitolo 19: *** Una Furia. ***
Capitolo 20: *** Non preoccuparti. ***
Capitolo 21: *** Il Sorriso Mozzafiato. ***
Capitolo 22: *** Sei Solo una Bambola. ***
Capitolo 23: *** Stronza. ***
Capitolo 24: *** Centro Commerciale. ***
Capitolo 25: *** Super Bass. ***
Capitolo 26: *** Il Tuo Profumo. ***
Capitolo 27: *** Non Sono Niall Horan. ***
Capitolo 28: *** Sei Mio. ***
Capitolo 29: *** Mi Dispiace. ***
Capitolo 30: *** Non Piangere Per Me. ***
Capitolo 31: *** Mi Hai Distrutto. ***
Capitolo 32: *** Il Regalo. ***
Capitolo 33: *** Baci Sul Collo. ***
Capitolo 34: *** La Chiave. ***
Capitolo 35: *** La Mia Vendetta. ***
Capitolo 36: *** Il Piacere E' Tutto Mio ***
Capitolo 37: *** La Mia Notte ***
Capitolo 38: *** Ciao! Sono Niall Horan. ***



Capitolo 1
*** Ciao! Sono Niall Horan. ***


 

                                                                                                      Capitolo 1: Ciao! Sono Niall Horan 
 
 
Un altoparlante aveva appena annunciato che l'aereo
per ** sarebbe partito fra qualche istante. L'annuncio
aveva creato e allo stesso tempo allertato un ammasso
numeroso di uomini, donne, vecchi e bambini che spingevano
e imprecavano ovunque e io non non riuscivo nè respirare
nè tanto meno a muovermi. Così, nel bel mezzo della mia
crisi isterica, ero diventato viola di rabbia e avevo iniziato
a maledire chiunque e a tirare giù tutti i santi. Odiavo il
fatto di essere lì e di aver accettato la vacanza che mi
avevano proposto i miei genitori. Poco tempo prima, infatti,
mi avevano organizzato un viaggio nelle isole delle Filippine.
In passato, vi ero stato sempre con loro, ma quell'anno,
non so perché, venne loro in mente mi mandarmici da solo.
Il che era un trauma, visto che a malapena sapevo arrivare
all'aereoporto. La prima parte del viaggio andò tutto
bene, feci il primo scalo sano e salvo. Ma poi cominciarono
i guai: non trovavo più le valige, avevo una fame tremenda
e mi ero perso. Ero incazzato a bestia: gridavo e tiravo calci e
pugni a tutti e.. SBAAAAAM! Proprio in quel momento colpii
un ragazzo, che doveva avere qualche anno in più di me.
Gli avevo tirato una gomitata in volto e gli stava
sanguinando il naso. "Oddio, che male" urlò lacrimante.
Io che dal momento dell'incidente (così definiamolo) ero
rimasto immobile lo presi per il braccio e lo trascinai nel bagno.
"Devi perdonarmi, è che mi sono perso e con tutta quella
confusione sono caduto in crisi isterica" cercai di giustificarmi.
"Non fa niente" rispose il ragazzo. "Può capitare a tutti di
entrare nel panico". Per non rimanere in silenzio, continuai
"A proposito, sono proprio maleducato. Non mi sono nemmeno
presentato, mi chiamo Peter Moore". "Piacere, io sono Niall. Niall
Horan", rispose il ragazzo.

Ciao ragazzi! Questa è la mia prima fanfiction, spero che
vi piaccia! Se vi piace, recensite e, miraccomando, continuate
e andate avanti eh! Ci conto! 
RECENSITE. :)

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Capitolo 2
*** I suoi compagni. ***


 

                                                                                                                  Capitolo 2: I suoi Compagni.
 
Niall indossava una felpa rosa, aperta, che faceva intravedere
una maglietta color verde acqua. Portava i pantaloni marrone
chiaro e delle Nike Blazer verdi. I suoi occhi brillavano d'un
celeste che non stava nè in cielo, nè in terra e il suo viso era
incorniciato in modo praticamente perfetto da dei capelli dorati,
portati neri dietro. In quel momento teneva la testa piegata,
inclinata verso l'alto e copriva il naso con un fazzoletto, in modo
da non far uscire il sangue. "Non sai quanto sono dispiaciuto",
dissi imbarazzato, "Spero che non tu abbia perso l'aereo".
"Oh, no." replicò Niall. "Il nostro aereo parte fra un'ora" disse.
Nostro? Era forse con altra gente? Prima però mi sembrava che
fosse solo. "Nostro? Sei con i tuoi genitori?" chiesi. "No, sono
con dei miei.." fu proprio in quel momento che sentimmo chiamare
da fuori il suo nome. "Niall! Niall, dove sei?". Le voci erano diverse
e in pochi istanti si affacciò dalla porta del bagno un ragazzo con
l'immagine di un piccione, appiccicata sulla maglietta. Era Louis
Tomlinson. Louis, vedendo l'amico praticamente Esangue, si
precipitò in bagno e si inginocchiò davanti a lui. "No! NOOO! Ti
prego non morire! Sei così Giovane! Hai tutta la vita davanti! No!"
Alla vista di quella scena, al quanto bizzarra, non potei fare
a meno di sghignazzare sottovoce. Tuttavia, le urla di Louis,
attirarono l'attenzione di altri tre ragazzi, che uno dopo l'altro
entrarono in bagno pure loro. Rispettivamente, erano Zayn Malik,
Liam Payne e Harry Styles. "Cosa ti è successo?" chiese Zayn,
grattandosi la testa. "Niente, per sbaglio, Peter, mi ha tirato una
gomitata". "E chi è Peter?" chiese Liam, aggrottando la fronte.
Niall mi indicò e Liam mi guardò con un disprezzo che arrivò quasi
a spaventarmi. Harry chiese "Voi due vi conoscete?". Precedetti
Niall nella risposta e dissi ad Harry "No, non ci conosciamo. Ho tirato
involontariamente una gomitata a Niall perché con tutta questa
confusione, avevo perso il controllo della situazione. Sono qui all'aereoporto
da solo e mi sono perso". "Tipico dei ragazzini!" esclamò Liam,
guardandomi ancor peggio di prima. Una volta, inciampando, caddi 
a terra dinnanzi a tutta la scuola, il disagio che provai allora, non era
niente, in confronto a quello che provavo in quel momento.

We! Ecco il capitolo 2. Spero che sia abbastanza decente.
Ho conosciuto i ragazzi! wewewew! Sono emozionato
per Peter. Mi raccomando, continuate a legger eh!
:)
RECENSITE.

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Capitolo 3
*** Montecarlo. ***



                                                                                                                             Capitolo 3: Montecarlo
 
Nonostante mi fossi già scusato con Niall in svariate occasioni,
continuavo a percepire lo strano senso di ostilità che Liam
provava per me. Ogni cosa che dicessi, veniva commentata
da lui in modo sarcastico e provocante e mi rispondeva sempre
male. E naturalmente io non è che ci stessi benissimo, ma
lasciavo perdere, anche se non capivo perché ce l'avesse così
tanto con me. "Quindi cosa pensi di fare adesso?" mi chiese
Zayn, fissandomi con i suoi grandi occhi castani (era facile
perdervisi dentro). "Non lo so" risposi con tono marcato di
insicurezza. Perché effettivamente non sapevo davvero cosa
fare. Non potevo chiamare i miei per via del telefono scarico
(ovviamente, come succede nei momenti di bisogno) e con
me avevo solo uno zainetto con dentro iPod, Nintendo DS,
macchina fotografica e un dizionario italiano- inglese. "Proprio
previdente" aveva commentato Liam. Devo dire però che in
questo caso aveva ragione. Insomma, possiamo dire che mi
trovavo NELLA MERDA. Se non fosse per il fatto che Louis
ebbe un lampo di genio: "Perché non vieni con noi a Montecarlo?".
La sua risposta non mi lasciò del tutto indifferente. Infondo, che
male ci sarebbe stato? I miei non lo sarebbero mai venuti a sapere,
tanto io 'ero nelle Filippine'. Sarebbe bastato solo tornare a casa 
alla data prevista e nessuno si sarebbe accorto di niente (come
mi sentivo Trasgressivo). E inoltre gli altri ragazzi erano d'accordo..
Tranne Liam, Ovviamente. "Ragazzi, ma siete impazziti?!" aveva
reagito alla proposta di Louis. "Non possiamo portare uno
sconosciuto con noi! Ricordate? E' lo zio di Harry ad ospitarci a
Montecarlo, che dirà quando introdurremo uno straniero in casa
sua?" "A mio zio, andrà benissimo, Liam" mi difese Harry. "Inoltre,
zio Nathan è sempre fuori casa per lavoro, o per eventi mondani.
Non avrà nessun problema ad ospitare anche Peter." continuò.
Liam fece una smofia e sbuffando, si rimise in silenzio. Contento
dell'opportunità che mi si parava davanti, accettai volentieri l'invito
e ringraziai molto ognuno di loro. Un'ora dopo, eravamo seduti
sull'aereo, partivamo per Montecarlo.

Okay. Devo ammettere che questo capitolo fa veramente cahare.
Però dai, non disperiamoci, magari nei prossimi andrà meglio.
Continuate a leggere
! RECENSITE. :D

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Capitolo 4
*** Mi piacciono gli Indovinelli. ***



                                                                                           Capitolo 4: Mi piacciono gli Indovinelli
 
Il viaggio in aereo, sarebbe durato qualche ora. Così, per
passare il tempo, accesi il nintendo e iniziai a giocare. Louis,
era seduto accanto a me e vedendo che il gioco mi assorpiva
completamente nella sua essensa, si avvicinò con la testa
per vedere il motivo di cotanta attenzione. "Il Professor
Layton e il richiamo dello Spettro", lesse sullo schermo
superiore. "Di che parla?" mi domandò. Io, che non aspettavo
altro che quella domanda (adoro moltissimo quel gioco) gli risposi
quasi immediatamente: "Il protagonista del gioco è il professor
Layton, un insegnante universitario, imbattibile nel risolvere casi
polizieschi e misteri". Louis mi fissò con i suoi occhi marini e
riprese il discorso "A proposito di mistero, noi proprio non ti
conosciamo, dicci qualcosa di te" disse sorridendo. Notai che
Zayn e Niall (che erano seduti davanti a noi) si erano voltati per
sentire, e non feci fatica a capire che tendevano le orecchie
anche Liam e Harry, che invece, erano seduti nei due posti
dietro di me e Louis. "Dunque.." continuai "Mi chiamo Peter
Moore. Abito a Cambrige, nella zona est della Gran Bretagna.
Il mio cognome è tipicamente inglese, ma i genitori di mia madre
sono di origine orientale. Mi piace leggere, dormire e risolvere
enigmi e indovinelli, come avrete intuito dalla schedina DS a cui
gioco. So cucinare, ma non so fare il bucato. E poi.. Ummmp..
Non so che altro dire" finii il discorso ricambiando il sorriso a
3456723456 denti di Louis. Mentre parlavo, Niall mi aveva sfilato
il nintendo dalle mani e aveva iniziato il gioco in modalità 'nuova
partita': sembrava molto determinato. Avvolto da un pesante
senso di stanchezza, mi addormentai...
Al mio risveglio, mi ritrovai gli occhi verdi di Harry puntati addosso,
mentre che per svegliarmi mi stava soffiando in faccia. "Siamo
arrivati" disse sorridendo. Una volta scesi dall'aereo, uscimmo dall
aereoporto e la cosa che notai, prima di qualunque altra, fu una
limousine di medie dimensioni (nè troppo corta nè troppo lunga)
parcheggiata proprio davanti a noi. Alla vista di quel veicolo sgranai
gli occhi, poichè non avevo mai visto una limousine in vita mia, solo
nei film in tv.
"Scommetto che non sei mai salito su una macchina bella come questa"
commentò Liam, che aveva notato la mia espressione. Mi stava
dando del poveraccio straccione? Fu quasi come se Zayn avesse
capito quel che pensavo, poichè mi sussurrò all'orecchio "Lascialo
perdere..". Salimmo nella macchina, che partì appena si chiusero
gli sportelli. Non era neanche 10 minuti che ci eravamo messi in moto
che "NOOOOOOOOO!" urlò Niall. "Cosa è successo?!" chiese l'autista,
frenando di colpo il veicolo. "Il Nintendo si è scaricato!" imprecò Niall.
Per tranquillizzarlo gli dissi "Non ti preoccupare, appena arrivati dallo zio
di Harry, lo ricarichiamo!". Niall replicò "ma io mi divertivo a risolvere
indovinelli! Come faccio adesso per il resto del viaggio?". In quel
momento mi venì in mente un indovinello che avevo letto qualche
giorno prima in biblioteca, e così pensai di proporgielo. "Niall, se ti piace
risolvere rompicapi, penso di avere un enigma per te." gli dissi sogghignando.

Ecco! Questo capitolo è un pohino meglio del precedente.
Non vedo l'ora di scrivere il prossimo, ho già pronto
l'indovinello da mettere. Mi raccomando, continuate a
leggere. Buahahahaha
! RECENSITE. :>

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Capitolo 5
*** Rosso come il Sangue. ***



                                                                                                         Capitolo 5: Rosso come il Sangue
 
Niall, sembrava entusiasta della mia proposta, così iniziai
a raccontare.. "Un castello nasconde un inestimabile tesoro,
ma per entrare c'è solo un portone custodito da una guardia,
la quale lascia passare soltanto chi risponderà in maniera
corretta ad una sua domanda. Un ladro, accecato dall'enorme
tesoro,si apparta vicino all'ingresso ed osserva cosa accade.
Ad un certo punto arriva un cavaliere. La guardia gli dice 'sei',
ed il cavaliere risponde 'tre'. La guardia apre il portone e lo lascia
passare. Arriva un secondo cavaliere:'otto' dice la guardia, 'quattro'
replica il cavaliere, lasciato quindi passare dalla guardia. Poi è il turno
di un aristocratico 'dieci', 'cinque' ed l'aristocratico entra. Un
vescovo: 'dodici', 'sei' ed entra anch'egli. Il ladro,ormai sicuro
dei propri mezzi,si fa avanti convinto di sè. La guardia lo ferma e
gli dice:"quattordici". Che deve rispondere il ladro per poter
finalmente entrare?". Liam fece una smorfia e si mise a ridere,
convinto "Che cavolata! Il ladro, per poter entrare deve rispondere
sette!". "Mi dispiace, Liam." lo corressi. "La tua risposta è sbagliata".
Alla mia affermazione, gli altri ragazzi, non poterono fare a meno di
guardasi sconvolti. "Come sbagliata?" mi disse Zayn. "La risposta
dev'essere per forza sette!" continuò Niall. "Ragazzi, mi dispiace
ma la risposta proprio non è sette". Liam era diventato improvvisamente
rosso "Secondo me la risposta giusta è sette, ma te non lo vuoi dire
perché vuoi farmi passare per un idiota!" mi urlò in faccia, impietrendomi.
"Liam, è solo un gioco" rispose Harry, ma Liam aveva la risposta
pronta "No Harry, non è solo un gioco! Non vedi? Peter ci sta mettendo
uno contro l'altro! Lo sapevo che era un errore, portarlo con noi!"
Ok. Forse l'idea dell'indovinello, non era stato proprio il massimo.
Adesso Liam era ancora più adirato con me. Fantastico, peggio di
così non poteva proprio andare. Mi sentivo estremamente in colpa.
Per tutto. "Allora?" riprese Louis "Qual è la risposta all'enigma?"
"undici" gli dico. Tutti e 5 sgranarono gli occhi. Cioè, tutti e 4.
Liam non so se sgranò gli occhi, non avevo il coraggio di guardarlo
in faccia. "UNDICI?" Mi fecero eco tutti insieme. "Com'è possibile?"
mi chiese Niall. Mi affrettai a rispondere "La soluzione è 'undici'. Ovvero
il numero di lettere della parola, non la metà del numero". Tutti
fecero un gran sospiro, come se avessero capito tutto dalla vita (anche
se li vedevo ancora molto confusi). Però.. Non riuscivo a capire una cosa.
Perché Liam, mi odiava così tanto? Perché mi aveva fatto quella sfuriata?
Gli avevo forse fatto del male involontariamente? I dubbi
avvolgevano completamente i miei pensieri e notai che per tutto il
resto del viaggio Liam, a differenza degli altri, stette in silenzio, a fissare
fuori dal finestrino, rosso in volto e con le mani strette a pugno.

Okay, non so se il titolo sia proprio adatto al capitolo. Però avevo vuoto
di memoria ed è il primo titolo che mi è venuto in mente. Take it
ora leave it, yeah. Liam inizia a farmi paura. Grr. Continuate a
leggere eh
! RECENSITE. :]

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Capitolo 6
*** Villa Styles. ***



                                                                                                                             Capitolo 6: Villa Styles
 
A partire dalla sfuriata si Liam, il viaggio mi sembrò lunghissimo.
Ogni volta che puntavo gli occhi sull'orologio e lo riguardavo
praticamente dopo un'eternità, erano passati solo tre o massimo
quattro minuti. E mi sentivo a disagio. Per fortuna, gli altri
sembrarono non accorgersene. Dopo estenuanti ore di attesa,
giungemo alla dimora di zio Nathan. Il cancello era in oro bianco
decorato con motivi circolari e regolari. Oltrepassato il cancello,
s'intravedeva, proprio davanti alla villa, una splendida fontana.
Era in marmo e al centro vi erano quattro angeli posti uno sopra
all'altro. Tutti e quattro portavano in mano dei vasi da cui fuoriusciva
un'acqua limpidissima. All'interno della fontana vi erano dei sassolini
e dei pesciolini..... neri. Scendemmo dalla macchina, e così potei
guardare con più attenzione dove mi trovavo e ne rimasi abbastanza
confuso. La villa, a differenza del contesto in cui si trovava (costituito
in maggioranza da giardini verdi, curati in modo abilissimo e pieni
di fiori d'ogni genere), emanava un senso di angoscia. Certo, non
dubito che in passato, fosse una casa bellissima, a adesso, doveva
aver perso quel vigore. I vetri alle finetre erano polverosi e pieni di
ditate. Le mura erano colme di crepe e lievi spaccature. Insomma,
non un abitazione gradevole alla vista. Sulla soglia di casa, trovammo
ad attenderci, una ragazza, più o meno coetanea degli altri cinque
miei compagni. Devo riconoscere che fosse vestita molto bene.
Alle spalle portava una mantellina di lana, con due grossi bottoni, dal
quale si intravedeva una collana d'oro molto appariscente. Portava un
vestitino che le giungeva fino a metà coscia. Era dello stesso colore
della collana, il che contribuiva ancora di più a metterla in mostra.
Le calze di pizzo che indossava mostravano gran stile e ai piedi calzava
delle scarpette a punta tonda. Aveva il segno marcato di una matita
nera sugli occhi, ed i lunghi capelli castano dorato, terminavano
legati in una treccia che le finiva in fondo alla schiena. "Ciao! Che bello
rivedervi!" esclamò appena ci vide. Certo, non doveva essere la prima
volta che Harry trascorreva l'estate da suo zio con gli amici. Ma chi era
lei?

Tehee. Chi sarà mai la misteriosa ragazza? Hihihi.
Continuate a leggere e lo scoprirete
! RECENSITE. :)

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Capitolo 7
*** Eleanor. ***



                                                                                                                                     Capitolo 7: Eleanor
 
La ragazza aveva l'aria di essere molto felice e sembrava conoscere
anche molto bene i suoi ospiti. Tranne me, ovviamente. Scese rapida
i gradini che la separavano da noi, e con grazia assoluta, schioccò un
bacio sulla guancia a tutti e 4. Tutti e quattro, perché a Louis, dedicò
un lungo bacio a stampo. Ma non sono sicuro che fosse a stampo e
basta. "Mi sei mancato amore" gli disse poi soddisfatta. "Anche tu
amore" rispose Louis. "Eleanor", disse "Harry" questo è "Peter", un
nostro nuovo amico. "Loro, amico" specificò Liam, irritato. Eleanor,
questo doveva essere il suo nome, inarcò un sopracciglio e mi squadrò
dall'alto al basso, con risoluta attenzione. "Oh, Ciao Peter. Non ti avevo
notato" disse sogghignando e mi lanciò un bacio. "Ciao" risposi io,
cercando di improvvisare un sorriso, per nascondere la mia incertezza
verso di lei. Ci fece entrare in casa e ci portò nello studio dello Zio. "Sono
arrivati i nostri ospiti!" gridò con un filo di contentezza, mentre teneva
rigorosamente per mano Louis. "Oh! Mio nipote è arrivato!" urlò una
voce. A parlare, era un signore in vestaglia , che stava seduto su una
poltrona di pelle. Aveva sui cinquant'anni circa. Portava i baffi e aveva
due grandi occhi neri. "Ciao Zio!" Salutò Harry. "Ho portato i miei amici"
disse, finendo la frase. "Certamente" rispose suo zio. "Ma.. Vedo un
volto nuovo" disse, sorridendomi. "Oh, sì. Lui è Peter, un nostro nuovo
amico. Spero non ti dispiaccia se si ferma anche lui con noi". "Certo che
no! Sarà un piacere, averti qui con noi, Peter, tanto piacere!". "Piacere
mio, signore!" risposi io con un po' di imbarazzo. Zio Nathan, mi sorrise
un'altra volta, e poi uscì dalla stanza, diretto in giardino. "Bene!" riprese
Eleanor. "Ci dividiamo le stanze?" chiese, tirando fuori da un cassetto,
piccola scatoletta d'ebano. "Prima però dobbiamo aggiungere Peter!"
disse Niall. "Già, è vero!" rispose Harry. Detto ciò, prese un pezzo di carta
dalla scrivania dello zio, ci scrisse il mio nome sopra e li mise dentro la scatola.
"Peter!" disse Louis. "Ti spiego, in modo che tu capisca meglio. Qui da zio
Nathan, facciamo sempre così. Ogni volta che veniamo tiriamo a sorte dalla
scatola i nostri compagni di stanza, così che ogni volta sia diverso, per
cambiare un po'" mi spiegò. "Io pesco per primo!" gridò Zayn. "Niall" disse,
"Sono in stanza con te". "Prova tu, Peter!" mi incoraggiò Louis. Misi la mano
dentro la scatola ed estratti un fogliettino di carta tutto pieghettato. Lo aprii.
Non so perché, ma dall'espressione che fece Eleanor, intuii che era
pesantemente infastidita dalla mia pesca poichè sbuffò rumorosamente
e incrociò le braccia. Nel frattempo il mio cuore aveva smesso di battere.
Ero in stanza con Liam.

Oddio. Chissà come andrà a finire. Mi ucciderà forse?
Speriamo di no :/ continuate a leggere
! RECENSITE. ;D

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Capitolo 8
*** La Casa è un Labirinto. ***



                                                                                             Capitolo 8: Questa Casa è un Labirinto
 
Benché fossi rimasto scioccato dal compagno che avevo estratto
dalla scatoletta, mi fermai a pensare. Magari questa era la volta
buona per farci amicizia, per capire la sua ostilità verso di me.
Magari passandoci più tempo insieme avrei potuto chiedere
spiegazioni. Infondo non era un fatto così terribile. Così, iniziavo a
prenderci l'abitudine e a vederlo come un'occasione per chiarire
meglio con Liam, che naturalmente, ebbe da ribattere. "Devo
proprio stare, in stanza con lui?" disse scocciato. "Si, Liam. Questi
erano i patti" rispose Harry. "Ummmp. Va bene, che palle" fece
sbuffando Liam. (peeeerò! mi aspettavo di peggio da lui). Dopo
di me, pescò Louis, che finì in stanza con Harry. In quella casa,
dovevano essere sicuramente abituati a trovarsi in numero pari:
Eleanor, infatti, era rimasta sola, e non sembrò apprezzare molto
il fatto, visto che mi fulminò con lo sguardo, come dire "Questa è
tutta colpa tua". Mancavano poche ore a cena, così, decidemmo
di coricarci tutti nelle nostre stanze, per sistemare un po' le nostre
cose. Visto che non sapevo dove metter piede, per trovare la mia
stanza, mi limitai a seguire Liam. "Che stai facendo?!" mi disse,
dopo che mi aveva trovato tre volte dietro di lui, in tre volte che si
era voltato per guardarsi dietro. "Ti seguo (?)" risposi io, cercando
di apparire meno minaccioso possibile. "Stai scherzando?" mi disse
lui. "No, è che io non so dove.." "E a me cosa importa? Io sto
andando in bagno!". Oh Dio, che figura. Con la faccia da completo
idiota, decisi di cambiare direzione e che per trovare la stanza era
meglio trovare Harry e Eleanor.... O Harry e basta. Per fortuna,
era nei paraggi: stava guardando sorridendo delle foto sue e di
Eleanor, di quando erano ancora molto piccoli. "Hey" dissi io,
distruggendo il silenzio che si era creato intorno "Scusa, è che non
so proprio dove andare. Non dove sia la mia stanza" "E' vero,
non ti ho nemmeno accompagnato in camera. Scusami". Mise a
terra le sue valige e mi fece cenno di seguirlo.. "Questa casa è
enorme" dissi, "Sembra quasi un labirinto". "Si, è vero." disse lui
"Ma non ti preoccupare, man mano che ci vivi, ci prendi l'abitudine".
Sempre per mantenere viva la conversazione, dissi "E' da tanto che
vi conoscete, tu ed Eleanor?" "Si, è da quando siamo bambini,
perché?" "No, niente. Sembrate molto legati. E' tua cugina, giusto?"
Harry si fermò un attimo e ricominciò a camminare. 

Wewew. Okay, questo capitolo non è un gran che, ma penso che
vi rifarete con il prossimo. ahah! Continuate a leggere
!
E RECENSITE. :)

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Capitolo 9
*** Questo non è Affar Tuo! ***


 
                                                                                                    Capitolo 9: Questo non è Affar Tuo!
 
"Ehm. Eleanor è stata adottata da zio Nathan quando era appena
nata. La moglie dello zio è morta molto tempo fa e così non hanno
potuto avere dei figli. Lo zio si sentiva molto solo, così decise di
adottare una bambina. L'ha cresciuta come se fosse una sua
stessa figlia. Le ha sempre dato tutto, non le faceva mancare mai
niente. Per questo è un po' viziata. Perdonala se certe volte risulta
antipatica" Harry mi parlò di lei fino a quando si fermò di nuovo e disse
"siamo arrivati". Aprì una porta con una maniglia d'argento (la notai,
perché le maniglie delle altre porte erano per lo più in legno o di vetro)
e mi fece entrare. Era una stanza bellissima, piena di quadri. C'erano
due armadi in legno e due letti, anch'essi in legno, che apparivano
come nuovi. Le coperte erano state cucite a mano, e ritraevano
entrambe 'La Primavera' di Botticelli. Erano meravigliose. Liam era
già dentro, ma non appena mi vide entrare, uscì subito, con la scusa
di voler prendere una boccata d'aria. "A proposito di labirinto" disse
Harry, aprendo le tende di una grande finestra, che Liam doveva aver
chiuso in precendenza. "Guarda un po' quà?" mi disse, indicando fuori
nel giardino. Mi avvicinai per vedere meglio, e vidi un gigantesco e
maestoso labirinto, al centro del quale sembrava trovarsi un piccolo
gazzebo in bronzo. "Che meraviglia!" esclamai. Dopo altre gradevoli
chiacchiere in sua compagnia, Harry mi lasciò solo, poichè anche lui
doveva sistemare la sua roba. Non erano passati neanche 10 minuti
che.. "Devo proprio ammetterlo, Peter". In quel momento, avrei
riconosciuto quella voce tra mille. Infatti, mi ritrovai davanti Eleanor.
"Sei bravo a farti gli affari degli altri" mi disse, cercando (invano) di
assumere un tono minaccioso. "Perché dici così?" le domandai. "Oh,
andiamo! Non fare il finto tonto! Ho sentito le domande insistenti che
facevi ad Harry, su  mio conto. Non negare". "Ma gli ho solo chiesto
se eravate cugini. Non mi sembra di aver fatto chissà che cosa"
cercai di giustificarmi. "Si, ma non è affar tuo" "La mia era semplice
curiosità. Mi dispiace se ti ho infastidita" "La prossima volta impara a
farti gli affari tua" disse, inarcando il sopracciglio destro. Le risposi,
facendo cenno di sì con la testa. "A proposito" continuò lei "La cena
è quasi pronta. Fra cinque minuti devi essere in sala da pranzo. E,
possibilmente, cambiati. Sei inguardabile". Detto ciò, si sciolse la lunga
treccia che portava, liberando la cascata di capelli, che apparvero
ancor più lunghi di prima. Si girò facendo ondeggiare la voluminosa
capigliatura e uscì velocemente dalla camera e, una volta fuori,
sbattè la porta alle sue spalle.

Ecco! Così vi ho fatto una quadro quasi completo di Eleanor.
Spero continuiate a leggere
! E RECENSITE! :)

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Capitolo 10
*** Il Tovagliolo. ***


 
                                                                                                                        Capitolo 10: Il Tovagliolo
 
Ero praticamente scioccato. Avevo appena scoperto che in quella casa
non c'era solo Liam ad odiarmi, no. Anche Eleanor. Eleanor, che inoltre
era anche la padrona di casa. Oh Santa Carota. Mancavano cinque
minuti a cena, e io non sapevo cosa fare, come comportarmi. Tanto
per mostrare che avevo ascoltato Eleanor, decisi come prima cosa di
cambiarmi. Non badai molto alla scelta dei vestiti, mi basai sulla semplicità.
Jeans, maglietta verde, cardigan blu e converse nere.
Uscii dalla stanza e mi misi subito alla ricerca della sala da pranzo, sebbene
non sapessi dove andare a cercare. Quando la trovai, erano già tutti
dentro. "Mi spiace per il ritardo, ho trovato difficoltà nel.." "Non fa niente"
m'interruppe Harry "I domestici non hanno ancora cominciato a servire la
cena". Presi posto tra Niall e Zayn, che avevano lasciato vuota la sedia
a posta per me. "Grazie" dissi, bisbigliando. "Ma zio Nathan non cena con
noi?" chiese Louis. "No, amore" rispose Eleanor, accarezzandogli la mano.
"E' ad una cena di lavoro, dice che farà le ore piccole" e lo baciò sulle labbra.
Passammo tutta la cena parlando.. Cioè. Eleanor, passò tutta la cena,
parlando di come fosse stata noiosa la sua vita senza Louis, e di come
i continui successi nel lavoro di Zio Nathan, contribuivano ogni giorno a
farla diventare sempre più ricca e che di conseguenza veniva sempre
invitata a feste sfarzose e ad eventi mondani, che a Montecarlo, erano
molto frequenti. "Pensavo, giusto di organizzarne uno fra qualche, mese"
disse eccitata "In onore del 51° compleanno di Papà. Non vedo l'ora".
Finì la frase poggiando gli occhi su di me. Aveva uno sguardo di ghiaccio.
"E tu, Peter?" "Io?" "Sì, tu. Dove vivi, di preciso?" "A Cambrige" "E che
lavoro fanno i tuoi genitori?" "Mio padre è un lavapiatti in un ristorante.."
"E tua madre?" "Lei fa la donna di servizio" "Wow. Certo, che dovrete durar
molta fatica ad arrivare a fin del mes.." "Adesso Basta, Eleanor! Non ti devi
permettere di dire certe cose!" gridò Harry. "Perché dici così? La mia era
semplice curiosità, non mi sembra di aver fatto niente di male. Giusto
Peter?" disse, mentre nel frattempo aveva preso un tovagliolo e lo aveva
fatto cadere per terra. "Ops! Mi è cascato. Potresti raccogliermelo, Peter?"
Io che ero dall'altra parte, mi alzai, girai intorno al tavolo, mi chinai, e le
raccolsi il tovagliolo. "Grazie, molto gentile" disse lei. "Penso che da grande
seguirai con molto successo le orme dei tuoi genitori". A quell'esclamazione,
non potei fare a meno di sussultare. "Con permesso", dissi con un filo di voce.
"Sono stanco, e penso di avere bisogno di una dormita. Ci vediamo domani,
passate una buona serata" finii la frase con un finto sorriso e mi decisi
a tornare in camera. Durante il tragitto per l'austero corridoio, delle lacrime
mi rigarono vertiginosamente il volto.

Huhuhu. Sto piangendo :'( LOL. Continuate a leggere, eh! :D

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Capitolo 11
*** Ore - 02:37. ***


 
                                                                                                                             Capitolo 11: Ore - 02:37
 
Arrivato in camera, avevo addosso, la tristezza più triste del mondo.
Mi sentivo una merda. Avrei voluto non essere mai sceso per cena.
Avrei voluto semplicemente non trovarmi lì. Forse sarebbe stato meglio
proseguire da solo il mio viaggio ed andare nelle Filippine, dove veramente
avrei dovuto trovarmi. Poi mi fermai un attimo. "Ma che sto dicendo?"
pensai tra me e me. Come avevo fatto a ridurmi in quello stato?, Stavo
male, ed era sicuramente quello che Eleanor voleva. Quindi, non ci dovevo
pensare, anzi, dovevo lasciar scorrere e comportarmi come se nulla fosse
accaduto. Continuare a sorridere, sempre e comunque. Tra quei mille
pensieri, mi addormentai pieno di buoni propositi..
"Peter! Peter!" una voce mi stava chiamando. Guardai l'orologio. 02:37.
Ma chi era che mi chiamava così insistentemente alle 02:37 del mattino?
In quel momento avrei spaccato la faccia a qualcuno. Mi strofinai gli occhi
con la manica del pigiama e guardai fuori dal mio letto. Era Niall, con un
piatto di pasta al pomodoro... Aspetta un attimo... PIATTO DI PASTA?!
Ma come cazz.? Come si fa ad essere svegli alle 02:37 del mattino e
mangiare della pasta? So io come si fa. Stomaco senza fondo, sicuramente.
"Come stai?" mi chiese lui, assumendo un'espressione preoccupata. "Tutto
bene, grazie. Tu?" risposi io, mezzo addormentato. "Sei sicuro? Prima non
sembrava proprio". "Niall. Piccolo, dolce e incoscente Niall. Prima erano le
19.30, circa sette ore fa. Ammetto di essere stato un po' male, per Eleanor.
Ma ora sto benone, davvero. Grazie mille per il pensiero". Gli sorrisi. Lui
ricambiò il sorriso, risucchiando in bocca uno spaghetto. Poi poggiò il piatto
completamente vuoto a terra e si sdraiò accanto a me. "Cosa fai, piccolo,
dolce e incoscente Niall?" chiesi aggrottando la fronte. "Mi assicuro che tu
stia bene" disse, facendo la faccia da cane bastonato. MA CHE CARINO!
"Stasera dormo accanto a te" mi disse. "Va bene, ma domani torni in..".
Non avevo finito di dire la frase che già russava. "Ma che maleducato!"
pensai ad alta voce. Poi vidi il suo faccino. In quel momento il suo volto
poteva far apparire un angelo di Botticelli un Gargoile. Era meraviglioso! Lo
fissai per qualche minuto, poi tornai a dormire.
Mi svegliati piuttosto presto, erano le 06:30. Senza muovere minimamente
il letto, mi alzai. Detti uno sguardo a Niall, che dormiva con la bava alla bocca.
Presi il piatto che aveva lasciato per terra e mi diressi verso la porta. Mi fermai
un attimo a guardare anche Liam. Aveva un'espressione felice in volto. Bè,
almeno una volta ogni tanto, ci voleva. Scesi, le scale e naturalmente, 'per
strada' non trovai anima viva. Mi diressi in cucina, lavai il piatto di Niall, e
ancora ricolmo della buona volontà della sera prima, mi misi a preparare la
colazione. Feci le uova strapazzate, Bacon e preparai del succo d'arancia.
Apparecchiai il tavolo e misi una porzione d'ogni cosa in 7 piatti. Per i ragazzi,
Eleanor e zio Nathan. Speravo vivamente che apprezzassero la mia cucina.
Per quanto riguarda me, non apparecchiai. Di solito non facevo colazione.
Tornai in cucina, e iniziai a lavare le padelle che avevo adoprato. Per abaglio,
una mi cadde e fece un rumore bestiale. Dopo cinque minuti, entrò in
cucina Eleanor.

Wohoo, spaghetti. Mentre scrivevo la parte di Niall, mi è venuta fame :O
LOL. Continuate a leggere e
RECENSITE! (: 

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Capitolo 12
*** Non è giusto, Eleanor. ***


 
                                                                                                      Capitolo 12: Non è giusto, Eleanor
 
Mi stava fissando ad occhi socchiusi, e non capii esattamente se era
arrabbiata o cosa (?) per sicurezza iniziai a scusarmi "Oddio, scusa! E'
che stavo lavando le padelle e una mi è caduta per terra! Mi dispiace
tanto! Scusa scusa scu.." mi tirò uno schiaffo. "Di prima mattina, parli
già così tanto? Vedi di chetarti e rimettiti a fare ciò che stavi facendo."
Però fine la ragazza, eh? Detto ciò, si diresse verso la tavola, si sedette
sulla prima sedia che vide e iniziò a mangiare. "Buongiorno!" disse Zayn
abbracciandomi. "Buongiorno. Sbaglio o sei di buon umore?" gli chiesi,
sorridendo. "Naaah! E' che oggi mi sembra proprio una bella giornata e
non avrebbe senso iniziarla arrabbiati." (però, che filosofo, ragazzi).
Detto ciò, si sedette e si mise a mangiare pure lui. Harry e Liam lo
seguirono a ruota. "Come? La colazione è già pronta?" chiese Harry,
ancora confuso dal sonno. "Già!" riprese Liam "Le volte scorse dovevamo
prepararcela da soli.." disse sbadigliando. "Ho preparato tutto io. Mi sono
svegliata stamattina presto a posta per cucinare" rispose Eleanor.
"Davvero?!" irruppe Louis "E bravo il mio amore!" continuò, baciandola
sul collo. Si vedeva che la amava veramente. "Ma.." sussultai. "'Ma'
cosa, Peter? Hai qualcosa da ribattere?" Feci cenno di no, con la testa.
"Ma Niall?" mi limitai a chiedere. "E' ancora nel tuo letto. Perché non vai
a svegliarlo?" disse Zayn. "Nel tuo letto?" sgranò gli occhi Eleanor.
"Che ci fa Niall nel tuo letto?" "NIENTE" risposi io con tono seccato,
uscendo dalla stanza. Quando rientrai in camera, Niall era esattamente
uguale a come lo avevo lasciato qualche ora prima: stessa espressione,
stessi capelli arruffati, stessa bava alla bocca. "Niall?" gli scossi il braccio,
il più delicatamente possibile. "Dov.." si girò e cadde dal letto. "Oh mio Dio!"
gridai. "Stai bene?" chiesi, quasi ridendo. "Dov'è la colazione?" si strofinò
gli occhi. COME LA COLAZIONE?! Mi fai quasi prendere un'accidente e tu
pensi ancora alla colazione? Stomaco senza fondo. "E' giù" risposi io. "L'hai
preparata tu?" "Ehm.. Si" "Che bravo che sei! Non so come fare senza la
mia colazione". Oh Dio Santissimo. "Ecco gli innamorati!" gridò Eleanor,
vedendoci entrare nella stanza. "Molto divertente" rispose Niall, imboccando
una striscia di Bacon. "Ah si? E che ci facevi a letto con Peter?" insistette lei.
"We! Modera i toni, cocca!" "Non cambiare argomento! Rispondi alla mia
domanda! Perché eri con Peter stanotte?" "Perché si." "Che significa 'perché
si'?" "Significa esattamente questo" "Ma non ha senso!" Niall sembrava
veramente gonfiarsi di rabbia, e alla fine, scoppiò.
"Che palle Eleanor! Non sono cazzi tuoi!"

Wooo! Si è incazzato! -no, non mi sono arrabbiato. LOL
Leggete ed andate avanti
! (: RECENSITE

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Capitolo 13
*** Hai Fame, Vero? ***


 
                                                                                                                 Capitolo 13: Hai Fame, Vero?
 
Eleanor sgranò gli occhi. "Come, scusa?" "Non sono affari tuoi" rispose
Niall cercando di calmarsi. "Non ci posso credere!" disse lei. "Tu anche lo
difendi quello là?" "Quello là, è un mio amico. E quello che gli ho detto o
fatto ieri sera non ti riguarda" specificò. "Niall, ci conosciamo da diversi
anni ormai. Perché devi stare dalla sua parte?" "Io faccio quello che
ritengo giusto. E non ritengo giusto, il modo in cui hai trattato ieri sera
Peter" "Ma io Peter, in casa mia, lo tratto come voglio!" "Ma perché devi
trattarlo così male? Ha anche preparato la colazione, stamattina!". Harry,
Liam, Louis e Zayn si guardarono perplessi. "No Niall, l'ho preparata io la
colazione!" si difese lei. "E da quando ti piace alzarti presto per cucinare,
Eleanor? Lasciavi sempre fare tutto a noi, gli anni passati". "In effetti"
riprese Zayn, "Stamattina, andando in bagno, avevo sentito cadere una
padella. Ma Eleanor, era ancora in camera sua, sono sicuro. E stava
ancora dormendo". "E tu non dici niente, per difendermi?" disse Eleanor
puntando gli occhi su Louis "Ma che razza di fidanzato sei?" "Amore, ma
perché fai così? Ti sei presa i meriti di qualcunaltro senza farti i benché
minimi problemi". "RAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!"
imprecò Eleanor, che uscì dalla stanza e si chiuse a chiave in camera sua.
Louis le andò dietro. Dopo neanche dieci minuti, avevano già fatto pace.
"Comunque" riprese Harry, "Cucini veramente bene!". "E' vero!" confermò
Zayn. Mi sentivo veramente contento. Anche Liam aveva apprezzato la
mia colazione: non lo aveva detto, ma aveva praticamente pulito il piatto.
Niall, poi. Aveva anche mangiato la porzione del piatto accanto. "No!" Avevo
cercato di fermarlo "Quello era per zio Nathan!" "Non ti preoccupare" disse
Harry "Zio Nathan, non fa mai colazione". Che sollievo.
Nel pomeriggio, si misero tutti a giocare a Golf in giardino. Niall, se ne stava
spaparanzato su uno sdraio. "Tu non vai a giocare?" mi sedetti accanto a lui.
"No, non mi piace il Golf. Preferisco il calcio" disse. Ci fu un attimo di silenzio.
Wow, e pensare che io ero l'esatto opposto. "A proposito" ripresi. "Io esco.
Vado a farmi una girata nei d'intorni. Non resisto alla tentazione di visitare
Montecarlo" sorrisi. "Aspetta, vengo anch'io! Tanto qui non ho nulla da fare".
Eleanor si fermò un attimo e ci guardò uscire dal cancello, poi si rimise a giocare.
"Grazie per avermi difeso, prima" dissi. "Di niente. Come ho già detto, faccio
quello che ritengo giusto" disse Niall, toccandosi la pancia. Sicuro di quel che
stava accadendo dentro di lui, gli feci la fatidica domanda: "Hai fame, vero?"

Yeheey. Passeggiata con Niall :) spread the air. Continuate a leggere
!
RECENSITE. :)

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Capitolo 14
*** Aiutami a Cucinare! ***


 
                                                                                                         Capitolo 14: Aiutami a Cucinare!
 
Niall, diventò rosso come un pomodoro. Era bellissimo quando si vergognava.
"Si vede tanto?" chiese lui imbarazzato. "No, sto solo imparando a conoscerti"
dissi io, con disinvoltura. "Allora penso che tu mi conosca molto bene, anche
se ci siamo incontrati 4 giorni fa" disse lui ridendo... Essi, devo dire che ridesse
molto spessissimo, e per qualsiasi cosa. Infatti dopo, durante tutte le nostre
attività, non fece altro che ridere. Aveva fame: prendemmo un gelato, e si
mise a ridere; aveva ancora fame: prendemmo una pizza e si mise a ridere;
visitammo il casinò di Montecarlo: TROVO' QUALCOSA DA MANGIARE e si mise
a ridere. In poche parole, ogni cosa facessimo, c'era sempre da ridere. Però
devo ammetterlo, aveva la risata contagiosa. Aveva un modo di ridere, che
apparteneva solo a lui. Ed era impossibile rimanergli indifferenti. La sua risata
mi metteva di buon umore, mi faceva sentire bene. Era una sensazione
indescrivibile. Passammo la giornata tra scherzi e chiacchiere e di colpo si erano
fatte le 19.30 e dovevamo tornare a casa.
Mentre Niall apriva il cancello, tenevo la testa alta. Stavo dando un'occhiata
alla villa, quando notai che, da dietro le tende di una finestra, Eleanor, ci stava
fissando: era una di quelle poche volte che portava i capelli sciolti, aveva un
vestito bianco e un'espressione.. seria (?). Sembrava la bambina di "The Ring"
ed era molto inquietante. "Qualcosa non va?" chiese Niall, vedendomi assente.
"Nono, niente" dissi io. Rientrammo in casa e trovammo gli altri ad attenderci.
"Dove siete stati?" chiese Zayn preoccupato. "Siamo andati a fare un giro.."
risposi. "Voi due da soli?" notò Eleanor. "Si" rispose seccato Niall. Dal volto dei
ragazzi, notai che erano molto preoccupati. "Scusate, c'è qualche problema?"
chiesi in cerca di spiegazioni. "No, è che pensavamo che fosse finiti chissà dove.
Vi abbiamo cercati ovunque" disse Harry. "E' vero, siamo usciti senza avvisare.
Scusateci, non capiterà più" cercai di chiarire. "Ma Eleanor ci aveva visti uscire!"
disse Niall. Okay, questo era vero. "Li avevi visti uscire?" sgranò gli occhi Zayn.
"E perché non ce l'hai detto?" disse Louis. "Pensavo che li avesse visti anche voi!"
replicò lei. "Va bé, nel frattempo però io, Louis e Zayn abbiamo passato tutto il
pomeriggio a cercarli, mentre te e Liam ve ne siete stati chiusi in casa. Non ci
avete nemmeno aiutati" disse Harry. "E va bé, non è morto nessuno" disse lei.
"Prepari la cena?" mi chiese Louis con la faccia pucciosa. "Va bene. Avete passato
l'intera giornata a cercarci. E' il minimo che possa fare" gli dissi sorridendo.
Detto ciò mi barricai in cucina, trascinandomi dietro Niall. "Siccome, hanno cercato
anche te, tutto il giorno, adesso mi aiuti a cucinare" dissi sorridendo a 3424543234
denti. "ahaha! D'accordo" disse, mentre mordicchiava contento una carota.

Ecco il capitolo 14! Spero che vi piaccia :D continuate e leggere
! :>

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Capitolo 15
*** Il Luna Park. ***


 
                                                                                                                         Capitolo 15: Il Luna Park
 
Benché il mio aiutante fosse una completa frana in cucina, alla fine
riuscimmo a cucinare della roba 'decente', come aveva commentato
Eleanor. Dopo cena giocammo a Mario Bros per Wii e Just Dance 3.
Ci siamo divertiti tantissimo. Tranne Eleanor, che ha passato tutta la
sera chiusa a chiave in camera sua, al telefono con una sua amica.
Ma magari si è divertita anche lei, chi lo sà (?). La mattina dopo mi
svegliai.. con il volto di Niall addosso. No, sincero. La sua faccia era
stramazzata sulla mia spalla e non riuscivo a muovermi. Cioè, potevo
muovermi, ma lo avrei svegliato. Che situazione complicata. Gli avevo
detto di dormire in camera sua con Zayn, che ci faceva ancora sul mio
letto? Visto la mia impossibilità di muovermi, tornai a dormire. 
Mi risvegliai tardi, verso le 11:14. Andai subito in cucina e vidi che gli altri
avevano ordinato la colazione da Starbucks coffee. Che fantasia. Non
so perché ma quella mattina mi sentivo più stordito e assonnato del solito.
Gli altri lo notarono. "Peter, stai male?" chiese Harry. "No, sto bene".
"Sei sicuro?" insistette Louis "Non hai una bella faccia" "Grazie eh!" "No!
Non intendevo quello!" "HAHAHA!" Niall rideva... Strano. Era riuscito a
mettermi di buon umore però, e mi bastò sciacquare un attimo il viso,
per riacquistare la mia solita tonicità [...]. L'orologio rintoccò le 17.30 e io
me ne stavo spaparanzato sul divano a non fare NIENTE. Per essere
precisi, non avevo fatto NIENTE tutto il giorno, e fosse stato per me,
avrei continuato così fino a sera. Poi sentii del lamenti: venivano da fuori.
Uscii, per vedere cosa succedeva: Niall si era attaccato alla gamba di Liam
esattamente come un koala su un albero. Era uguale. Lo stava pregando
di accompagnarlo al Luna Park, perché Harry, Louis e Zayn gli avevano
categoricamente risposto di no. Oh Povera Stella. "No, no e no! Non ci
penso neanche, Niall!" urlò Liam. "Dai! Per favore!" "No! Non voglio!"
sembravano due bambini. "Niall, se vuoi ti accompagno io" gli proposi.
Lui mi guardò e gli si illuminò il viso. "Davvero verresti al Luna Park con
me?!" "Certo!" gli dissi. Il giorno prima non eravamo stati al Luna Park,
quindi mi ero incuriosito, così dopo cena, avvisammo gli altri e uscimmo.
Quella sera feci anche un'altra sensazionale scoperta: Niall sapeva guidare.




Il Luna Park non era molto distante da casa nostra. Ci vollero bene o male,
circa dieci minuti di viaggio, che trascorsero con Niall che mi raccontava
barzellette e altre cosette del genere. Parcheggiò, e una volta sceso, mi
prese per il polso e si mise a correre ovunque. Pareva un bambino di
cinque anni. Un bambino adorabile, però. "Allora?" gli feci  "Dove vuoi salire
per primo, figliolo?" gli chiesi con tono scherzoso "HAHAHAH! Hmmm. Sullo
'Speed Dance'" disse, indicando una sfarzosa montatura. Erano delle sedie
poste una accanto all'altra che andavano su e giù ruotando da destra verso
sinistra e viceversa. 'Bè, saliamoci. Che sarà mai' pensai io... Non lo avessi
mai detto. Dopo neanche un minuto che la struttura aveva cominciato, avrei
voluto subito scendere, poichè ogni volta che scendeva a quella rapidità così
incredibile, era come se l'anima e lo stomaco ti rimanessero in aria e tu non
potevi farci proprio NIENTE, fino a quando non era finito il giro. Mentre io
vedevo tutta la mia vita scorrermi davanti, Niall al contrario si divertiva: rideva
come un pazzo e non sembrava neanche provare la sensazione di cadere nel
vuoto che provavo io. Era contentissimo di trovarsi lì. Una volta scesi da 'Speed
Dance' volle fare il tunnel dell'orrore. Stesso ragionamento di prima: proprio
come io mi stavo pisciando addosso dalla paura. Lui rideva. Usciva un mostro
e lui invece di spaventarsi rideva, rideva a più non posso, mentre io mi paravo
il volto con le mani, per non vedere. Dopo il Tunnel dell'Orrore, volle fare un
altro 'gioco'. Dopo un altro. E dopo un altro ancora. Non si stancava mai, era
pieno di energie che non venivano mai a mancargli. Per ultimo (erano ormai le
12:00 passate) volle salire sulla ruota panoramica: l'unica su cui non mi pentii
d'esser salito. Proprio grazie alla sua altezza, la ruota ti permetteva di vedere
tutti gli alberghi e le strutture illuminate di Montecarlo. Era bellissimo, si aveva
una vista assolutamente meravigliosa [...].
"Grazie per la giornata" mi bisbigliò all'orecchio, mentre risalivamo le scale
nel corridoio. "Di niente", gli risposi io. "Mi sono divertito" gli sorrisi. Niall mi fece
l'occhiolino e rientrò nella sua camera che, come già abbiamo detto, divideva
con Zayn. Io rientrai nella mia, facendo meno chiasso possibile: Liam stava
dormendo, ovviamente. Mi sedetti un attimo sul suo letto e lo guardai per
qualche istante. Poi mi cambiai e andai anch'io a dormire: mi addormentai
col sorriso stampato in faccia.

TADAAAH! Questo è il capitolo più lungo che io abbia mai scritto.
Spero che vi piaccia (: mi raccomando, continuate a leggere
! :D

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Capitolo 16
*** Claustrophobia. ***


 
                                                                                                                  Capitolo 16: Claustrophobia
 
La mattina dopo, mi alzai piuttosto prestino, e preparai la colazione,
come era mio solito. Il primo a svegliarsi subito dopo di me fu Niall,
e ne fui molto sorpreso. Gli altri componenti della casa, scesero in
cucina progressivamente, uno dopo l'altro. Quando ci fummo tutti,
Harry chiese, rivolgendosi a me e a Niall "A che ora siete tornati
ieri sera?" "Mancavano circa venti minuti alle 02.00" rispose Niall,
sereno. "Siete tornati piuttosto tardi" appuntò Zayn. "Si, ma non
preoccupatevi. Siamo solo stati al Luna Park, non abbiamo fatto
niente d'illegale" dissi con un po' di sarcasmo. "Bé, vi siete divertiti?"
chiese Louis. "Io si, ma Niall, si è sicuramente divertito molto più
di me" dissi. "Già, è stato fantastico" riprese Niall. E voi che non
volevate nemmeno accompagnarmi!". I suoi quattro amici fecero
delle risatine sottovoce e tornarono alla colazione. Per pranzo,
decidemmo di mangiare fuori. Eleanor e Liam però vollero rimanere
a casa, nel caso tornasse zio Nathan e non  trovasse nessuno.
E poi, Eleanor si rifiutava di lasciare la casa incustodita. Andammo
a mangiare da un fastfood: Burger King. Cosa mangiammo, mi pare
abbastanza ovvio. Dopo pranzo, facemmo una capatina al mare:
ce la spassammo alla grande.




Al nostro ritorno, era praticamente
sera, erano quasi le otto e mezza. Quasi tutti si erano ritirati in camera
a riposarsi o a sedersi sul divano a guardare la tv. Io cercavo Eleanor
e Liam: avevamo preso delle porzioni da Burger King da portare via,
almeno per avere qualcosa da offrirgli per essere rimasti a badare alla
casa. Cercai prima in camera mia, poi nella stanza di Eleanor. Ma niente.
Provai allora a uscire in giardino, ma non c'erano neanche là. Stavo
rientrando in cucina, per mettere le porzioni extra in frigo, quando notai
una porta di servizio a cui in passato non avevo mai fatto caso. Provai
a sbriciare fuori, per vedere se avessi trovato Eleanor e Liam. E infatti li
trovai. Eleanor era seduta su un muretto di mattoni, che conduceva
all'entrata del labirinto, con le braccia intorno al collo di Liam, che la
stava baciando. Vidi le mani di Liam che, piano piano, passarono dalla
schiena alla vita.. E dalla vita stavano scendendo ancora più in basso.
Eleanor non era da meno, visto che cercava di sfilargli la maglietta.
Sconvolto da quella visione, cercai, lentamente di fare marcia indietro,
ma il tragitto mi ingannò e inciampai su un gradino, che mi fece fare
un tonfo all'indietro. Spaventata dal ruore, Eleanor respinse Liam, il
quale fece ritorno in casa senza accorgersi di me. Purtroppo Eleanor
non fu altrettanto sbadata. Quando mi vide, fece un sorriso malizioso
e, venendomi incontro disse "Peter, cosa ti avevo detto riguardante
il 'farsi gli affari propri'?" "Eleanor, mi dispiace. Vi stavo cercando
perché.." "Non mi interessa cosa tu stessi facendo. Il fatto è che te
hai visto qualcosa che non dovevi vedere. E a me questa cosa non
piace per niente" "Eleanor, ma perché ti comporti così? Louis ti ama!
E' pazzo di te! Perché lo tradisci con il suo migliore amico? Se lo
venisse a sapere.." Eleanor accentuò  ancora di più il suo sorriso e
disse "Peter, vieni con me. Noi due dobbiamo fare un discorsetto"
disse, e mettendomi una mano sulla spalla, ci inoltrammo all'interno
del grande labirinto. "Vedi, Peter. Io e Louis è tanto tempo ormai che
stiamo insieme. Sono quasi due anni. La fiamma che ci univa all'inizio,
si sta spegnendo.." "E te vedi in Liam la benzina per alimentarla?" "No.
Vedo in Liam l'inizio di un nuovo fuoco, che mi manterrà più calda, di
come sta facendo Louis, che come hai visto negli ultimi tempi mi sta
escludendo sempre di più" "Ma non è vero! Louis pensa sempre a te!"
"Taci!" "Perché lo tradisci? Se non lo ami più dovresti dirglielo! E se non
lo farai tu, lo farò io!". Eleanor inarcò il sopracciglio e guardò alle mie
spalle. "Guarda! C'è Niall!" Io mi voltai, ma non c'era nessuno.
Si vedeva solo una folta coltre di nebbia. Stordito, dissi ad Eleanor
"Ma non c'è nessuno!". Quando mi voltai di nuovo, però, non c'era
nemmeno lei. Era sparita, e non si vedeva più. Provai a cercarla con
la vista, e la chiamai. Ma, in realtà, il vero problema era che fino alla
fine del discorso, ci eravamo inoltrati sempre più all'interno. Provai a
ripercorrere i sentieri che avevamo fatto, ma più andavo avanti, più
mi rendevo conto di aver sbagliato strada. Ero bloccato dentro il
labirinto. Sono Claustrofobico.

Ecco il capitolo 16, anche se non so se si più soffrire di claustrofobia dentro
un labirinto.. Vabbé, spero vi piaccia :) Keep Reading
! xx

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Capitolo 17
*** La Metamorfosi. ***


 
                                                                                                                  Capitolo 17: La Metamorfosi
 
Ormai era da più di un'ora che gironzolavo dentro il labirinto senza trovare l'uscita
e si erano fatte quasi le undici e un quarto. Avevo fame, era freddo ed ero stanco
per la lunga giornata. Non ce la facevo più! E in cielo non c'erano neanche le stelle,
era nuvoloso (più deprimente di così cosa ci poteva essere?). Non potevo credere
che Eleanor mi avesse lasciato là dentro da solo, sapendo che non so come uscire.
E se fossi morto? Cosa sarebbe successo? Il mio cadavere sarebbe rimasto lì a
marcire? Bé, una cosa è certa. Io l'avrei perseguitata per sempre~
Ogni volta che voltavo una strada mi sembrava di averla già percorsa prima e non
sapevo se tornare indietro o andare avanti. Avanzavo alla cieca, senza avere la
minima idea di dove mi stessi dirgendo, quando ad un certo punto, voltai l'angolo e
mi ritrovai davanti un piccolo gazzebo. Ero al centro del labirinto. La struttura era
chiusa da del vetro appannato, quindi decisi di entrarvi per ripararmi dal freddo cane
che faceva. Vi trovai dentro zio Nathan, seduto su una sedia a dondolo, che leggeva
un libro. Intorno a lui tavoli ricolmi di piccoli barattoli che ospitavano insetti. Scarafaggi,
larve, cervi volanti, farfalle (naturalmente barattoli avevano dei piccoli buchi per far
passare l'aria).
"Ciao Peter. Cosa ci fai qui?" disse lui, sorridendo, ma senza staccare gli occhi dal suo libro.
"Salve signore. Scusi se la disturbo, ma sono finito dentro il labirinto e non so come
uscire"
"E come ci sei finito?"
"Stavo parlando con Eleanor, mi sono voltato un attimo e non l'ho più ritrovata"
"Oh, capisco. Tipico di lei. Non devi starle molto simpatico, sbaglio?"
"No, signore."
"Lo capii, quando la sentii offenderti durante l'ora di cena".
Come? Ci aveva sentiti? Ma non era ad una cena di lavoro? Tutto ciò aveva un non
so che strano. Feci qualche passo avanti, guardandomi intorno. Là dentro era pieno
di insetti, dovevano piacere molto a zio Nathan. Camminai, fino a quando non gli fui
accanto. Lessi il titolo del libro. Stava leggendo "La Metmorfosi" di Franz Kafka. Un
libro molto bello, devo dire. Ma allo stesso tempo malinconico.
"L'hai mai letto, Peter?"
"Si, signore. In biblioteca"
"Come ti è parso?"
Il libro parla di Gregor Samsa, un commesso viaggiatore che un giorno si sveglia e si
trova tramutato.. In un enorme insetto.
"Molto bello, signore. Anche se la fine è un po' triste" dissi, facendo una smorfia.
"Si, hai proprio ragione. Però insegna molte cose." finì la frase lui.
"Bene" aggiunse. "E' ora di tornare a casa, vieni ti insegno ad uscire".
Detto fatto, poggiò il libro su un piccolo cassetto accanto al tavolo e mi fece cenno
di seguirlo. Aprì la piccola porta del gazzebo e quando fummo fuori mi disse:
"Per trovare l'uscita, non devi far altro che poggiare la mano sinistra sulla parete del
labirinto e andare avanti senza staccarla mai. Da qualsiasi punto tu parta, arriverai
sempre all'uscita. Guarda, facciamo così. Io vado da questa parte, tu dall'altra. Ci
incontriamo fuori" e detto ciò, imboccò la prima strada che vide. Incredulo di ciò che
mi aveva detto, provai. Poggiai la mano sinistra su una parete del labirinto e andai
avanti. Contrariamente a come avevo pensato, la strategia funzionò e in men che
non si dica, mi ritrovai davanti il muretto dell'entrata. Ad attendermi c'era zio Nathan,
seduto sul muretto.
"Che ti avevo detto?" disse ridendo. "Adesso aiutami a scendere". Divertito acconsentii
e lo presi a braccetto. Rientrammo in casa.




Eleanor sgranò gli occhi nel vedermi a braccetto con suo padre.
"Peter! Ma quanto ti ci vuole a prendere una boccata d'aria?" disse Zayn, con il broncio.
"Come scusa?" risposi io.
"Si, Eleanor ci ha detto che eri uscito a prendere una boccata d'aria!" ripetè Niall.
Certo che quella ragazza aveva proprio una faccia tosta.
"Eleanor? Sei proprio sicura?" disse zio Nathan agrottanto la fronte.
Tutti si girarono a guardarla.
"Eleanor, di cosa sta dicendo?" disse Harry.
Zio Nathan mi tirò un leggera gomitata e mi fece intendere che dovevo raccontare tutto.
"Eleanor mi ha portato dentro il labirinto. E.. Mi ci ha lasciato da solo"
"COSA?!" fecero eco i ragazzi.
"Il nostro povero Peter è stato fino ad adesso a cercare l'uscita. Menomale che è finito
nel gazzebo, sennò non oso pensare.."
"Papà! Anche tu ti ci metti?" lo interruppe Eleanor.
"Dico soltanto la verità, bambina mia" disse lui.
Notai soltanto in quel momento che avevamo un ospite in casa, doveva essere
un' amica di Eleanor. Aveva una camicetta di raso chiaro, ricamata con motivi floreali.
Indossava una gonna nera, lunga fino a metà coscia. Collana abbinata agli anelli e
indossava scarpette con i tacchi, anche se non troppo alti. Notai che aveva dello smalto
colorato, al contrario di Elanor che lo portava sempre nero. L'espressione che aveva
in volto era molto diversa da quella della padrona di casa. Quest'ultima infatti, mostrava
sempre un po' di arroganza, anche dal muovere la bocca, o con la sua tendenza a
inarcare il sopracciglio. L'amica, al contrario, era sorridente, e mi sembrava pure simpatica.
Eleanor era sconvolta nel vedere suo padre difendermi e, sbuffando, si diresse battendo
i piedi, verso camera sua. L'amica la seguì a ruota.
'Fantastico', pensai. Un'altra Eleanor.

Wohooo! Indovinate chi è l'amica di Eleanor? buahahah! Continuate a leggere! :D
Ad almeno due recensioni, metto il nuovo capitolo
:P

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Capitolo 18
*** Hai finito i Biscotti! ***


 
                                                                                                          Capitolo 18: Hai finito i Biscotti!
 
Stavo morendo di fame e sul tavolo c'erano delle pizze che avevano ordinato i ragazzi
qualche ora prima. Mi ci scaraventai sopra come se non stessi mangiando da settimane.
"Fame, Peter?" chiese Zayn con un po' di umorismo.
Lo guardai con aria di sfida e tornai al cibo. Riuscii a finire due pizze intere da solo. Dopo
essermi pulito la bocca con un tovagliolo, chiesi a Niall:
"E' un'amica di Eleanor?"
"Si, si chiama Danielle" rispose lui, imboccando un biscotto.
"Rimane qui a dormire?"
"Sì, perché? Hai qualche problema, Moore?" mi disse Liam.
"No, certo che no".
Fantastico.
Avevo una voglia matta di riposarmi, così dopo cena (che in questo caso possiamo
definire 'spuntino di mezzanotte', vista l'ora) decisi di andare subito a dormire. Indossai il
pigiama con velocità supersonica e mi stesi sul letto, con il pensiero di poter finalmente
dormire. Non andò così.
Non so perché, ma quella sera, al contrario di fuori dove si tremava, in casa c'era un caldo
boia. E inoltre avevo plurito ovunque. Allora scesi con cautela dal letto, senza fare rumore
(se avessi svegliato Liam, mi avrebbe ucciso) e andai in bagno a farmi una doccia, dopo la
quale mi sentii subito meglio. Ma non avevo finito, mi era venuta fame... Di nuovo.
Stavo diventando come Niall? Scesi agilmente i gradini delle scale ed entrai in cucina, dove
trovai, seduta su uno sgabello a mangiare biscotti, col suo Blackberry Bold, Danielle Peazer,
l'amica di Eleanor.
"Toh! Ciao!" mi disse sorridendo.
"Hmmm. Ciao" risposi con diffidenza.
"Tu sei l'amico di Niall?"
"Te l'ha detto Eleanor, vero?"
"Esatto, mi ha parlato tanto di te!"
"Si, immagino."
"Dice che le hai rovinato la vita"
"Tipico."
"Hey! Solo perché lei è arrabbiata con te non è detto che anch'io lo sia! Quindi non
mi trattare male!" disse aggrottando la fronte.
"Carino" dissi sorridendo, e mi misi a sedere accanto a lei.
"Comunque piacere, Peter"
"Piacere, Danielle"
Ci stringemmo la mano, e iniziammo a chiacchierare..
"E così, sei molto legato a Niall eh?" chiese lei, facendo un sorriso malizioso.
"Si, siamo buoni amici" dissi.
"Capisco. Senti.. Visto che ci sei in stanza insieme.. Cosa pensi di Liam?"
"Ummmp. Per quanto mi riguarda Liam è dalla parte di Eleanor. E' da quando ci siamo
conosciuti che nutre una profonda antipatia per me. E non so neanche per quale motivo".
"Bé, comunque penso sia un ragazzo molto carino"
"Ceeerto.. Senti, non è per fare il guasta-feste, ma Liam.."
"Si, lo so. Ha baciato Eleanor" Danielle finì la frase prima di me. "Me lo ha raccontato, lei".
"Aspetta" la interruppi. "Eleanor ha baciato Liam, pur sapendo che piace a te?"
"Si, fa sempre così. Dice sempre che sono gli altri a cominciare e che lei non c'entra nulla.
E' come una bambina: quando hai un nuovo giocattolo, lei ci vuole giocare per prima a tutti
i costi"
"E te ti fai trattare in questo modo?"
"Bé, è da quando siamo piccole che siamo amiche. Ci ho fatto l'abitudine e lascio correre"
"Comunque, Liam ha particolari riguardi per te, Danielle"
"Sì? Come fai a dirlo?"
"Prima ho chiesto a Niall se ti fermavi a dormire e lui ti ha difesa come non so cosa"
"Oh, che carino! Secondo te ho delle possibilità?"
"Certo!" le feci l'occhiolino.
Le si illuminò il viso e sorrise a 3456723456 denti.
"Lo spero tanto" continuò lei. "Liam mi piace veramente tanto".
"Comunque, non capisco perché Eleanor tradisca Louis. Lui la ama così tanto!"
"Eh, non lo so neanche io! Dice che non la considera più.."
"Sì, ma non è vero! Louis pensa sempre a lei"
Danielle fece spallucce, e imboccò un altro biscotto. Insieme avevamo finito la confezione.
Ci mettemmo a ridere come degli ebeti. 
"Danielle" ripresi io "Sei una scroccona!"
"Ah, io? Ma sei tu che li hai mangiati tutti!"
"Non giare la frittata, Peazer!" Continuammo a ridere per un'altra mezz'ora.
Guardammo l'orlogio. Si erano fatte le 04.28 del mattino e ancora non andavamo a 
dormire. Devo dire che mi ero sbagliato sul suo conto. Pensavo fosse tale e quale
a Eleanor, invece era completamente diversa da lei. Era simpatica e allegra. Davvero non
capivo come fosse possibile che fossero amiche, era praticamente impensabile!
"Comunque, starò da voi tutto il mese" disse lei.
"Bene, almeno hai tutto il tempo per farti notare da Liam"
"Mi aiuterai?" fece la faccia pucciosa
"ahaha! D'accordo. Se posso essere d'aiuto.."
Mi abbracciò forte forte e mi schioccò un bacio sulla guancia. "Grazie Peter".
"Di nulla!" risposi.
"Che dici? Andiamo a dormire?"
"No, tanto a me tra poco toccherebbe svegliarmi. Sono io che preparo la colazione"
"Oh. Allora, rimango sveglia anch'io, almeno dopo ti do una mano"
"Grazie Danielle" le sorrisi.
Durante tutta la settimana successiva, io e Danielle, legammo ancora di più. Passavamo
molto tempo insieme, diventammo grandi amici e fece anche dei passi avanti con Liam.
Una volta, infatti, andammo al mare e lui la portò a fare un giro in barca. Sarebbero
stati soli, se non fosse stato per Eleanor, che volle andare con loro a tutti i costi. Non ci fu
verso di fermarla. E così andò anche per gli altri tentativi. Ogni volta che riuscivamo, io
e Niall (che mi aiutava) a lasciare soli Liam e Danielle, Eleanor finiva sempre per rovinarci
i piani e così saltava tutto all'aria. Un pomeriggio io e Danielle, decidemmo di andare in
giro a fare compre. Ci divertimmo tantissimo. Quando tornammo la sera, eravamo
molto stanchi, così le proposi di andare in camera mia a guardare tutti ciò che avevamo
comprato. Facendo le scale sentimmo Eleanor e Liam parlare, dentro la mia camera.
Io e la mia amica ci accostammo per sentire meglio. Stavano discutendo.
"Sai dovremmo smetterla di fare così. Io non credo di amarti, al contrario penso di
iniziare a provare qualcosa per Danielle" disse Liam.
Danielle, mi guardò. Era felicissima di ciò che aveva appena sentito.
"Cosa? Per Danielle? No, non ci credo" ribattè Eleanor.
"Invece, sì. Ti dico che è così. Ogni volta che sto con lei ho le farfalle nello stomaco,
è bellissima, mi piace molto" disse lui.
"Ah, sì? E io non ti piaccio?". Io e Danielle avevamo aperto la porta piano piano, per
poter vedere e gli altri due non si erano accorti di nulla. Eleanor lo spinse sul letto e si mise
sopra di lui. Iniziò a baciarlo, e gli tolse la maglietta. Liam non opponeva resistenza, ma si
vedeva che era contrario. Eleanor si stava sganciando il reggiseno..
"Adesso basta" mi disse Danielle. Prese il telefono e scattò una fotografia. "Io lo dico a Louis".

wewew! Ecco il capitolo 18! Spero ve gusti :3 ahaha!
Continuate a leggere
! :D

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Capitolo 19
*** Una Furia. ***


 
                                                                                                                              Capitolo 19: Una Furia
 
Danielle sembrava molto decisa a fare quello che aveva detto, e pareva non
accorgersi che quello che stava per fare, avrebbe potuto portare molto
scompiglio in casa.
"Sei sicura Danielle?" cercai di persuaderla, io.
"Certo Peter. Hai sentito anche tu che Liam prova qualcosa per me. Non
permetterò che Eleanor gli stia col fiato sul collo un attimo di più".
Detto fatto, si allontanò rapidamente. Scese veloce le scale e si diresse in salotto.
Io a malapena riuscivo a starle dietro.
Louis era sul divano a guardare i Teletubbies (?) cantava assieme a loro i loro
nomi.
Che cosa tenera.
"Louis, dobbiamo parlare" lo interruppe Danielle.
"Certamente, dimmi tutto" rispose lui.
"Quello che sto per dirti non ti piacerà, ma c'è bisogno che tu sappia"
Louis, aggrottò la fronte. Si vedeva che era preoccupato. Danielle prese il telefono.
"Eleanor ti tradisce" disse lei, e gli mostrò la foto.
Ecco, non so come spiegare la sua reazione. La sua espressione presentava un
mix di rabbia, tristezza, depressione, sconvolgimento e altre emozioni che adesso
non sto ad elencare.
"Non ci credo" disse lui.
"Louis, mi dispiace..." cercai di convincerlo.
Strinse la mano a pugno, si alzò e salì rigido, la lunga scalinata. Entrò in camera
mia con estrema non-curanza di ogni cosa e vide i due sul letto. Io e Danielle
eravamo dietro di lui. Diventò incredibilmente rosso, e tirò un pugno al muro.
La mano iniziò a sanguinare.
"Louis! Che stai facendo?!" urlò Eleanor.
Ah, proprio tu parli? mah.
"Io ti amavo, Eleanor. TI AMAVO!" rispose Louis, piangendo.
"No, non è vero!" disse lei.
Ma è stupida?
Louis, girò il volto e guardò Liam. Si avvicinò ad Eleanor, la staccò da lui e la
buttò per terra e iniziò a prendere a pugni e a calci l'amico.
"Louis, basta!" gridò Eleanor, quasi tirandosi i capelli.
Cercai di intervenire, tirai indietro Louis per le spalle, cercando di bloccarlo, ma mi
buttò via contro l'armadio e sbattei la testa. A malapena il tempo di vedere Harry,
Zayn e Niall entrare nella stanza, che le gambe non mi ressero, e mi ritrovai
scaraventato per terra completamente privo di sensi.
Mi risvegliai qualche ora dopo sul mio letto, verso le 17:00.
La stanza era piuttosto buia e ad illuminarla c'era solo qualche candela. Avevo
un forte mal di testa e avevo la fronte fasciata. Guardai il punto dell'armadio in
cui avevo battuto la testa prima. Sangue.
Cercai di passare da posizione sdraiata a seduta e notai solo in quel momento,
una ciocca di capelli biondi sulla mia spalla. Niall. Era nella classica posizione seduta
accanto al letto, come fanno i parenti nei film con le persone in fin di vita.
Mi stava tenendo una mano.
Dio Cristo, ma mica sono in coma eh!
Nel mio movimento lo svegliai.
"Peter! Stai bene!" disse abbracciandomi. Aveva le lacrime agli occhi.
"Si, Niall. Ho un po' di mal di testa, ma sto bene" gli dissi con quel fil di voce che mi
ritrovavo.
Niall mi fissò per qualche minuto, e gli scese una lacrima dall'occhio destro.
"Niall!" sospirai. Con garbo, presi un cuscino.
Avete presente, nei film, quando ci sono le persone all'ospedale che dicono di non
volere più vivere e allora per ucciderle le soffocano con un guanciale?
Ecco, feci uguale.
"Ma che fai!" urlò Niall ridendo.
"Non posso vederti piangere, Niall" dissi io. Adesso ero io che lo abbracciavo.
Lui diventò rosso e mi sorrise.
"Mi hai fatto prendere un colpo prima, sai?"
"Si, lo so. Mi dispiace. Stavo cercando di calmare Louis"
"Già. Non posso credere che Eleanor lo abbia tradito"
"A proposito, cos'è successo quando sono svenuto? Dove sono gli altri?"
"Dopo che sei svenuto, io e Zayn ti abbiamo messo sul letto e ti abbiamo fasciato
la fronte. Harry, ha cercato di fermare Louis, che adesso non c'è, se n'è andato.
Non abbiamo la minima idea di dove sia, ma penso che torni a casa per l'ora di
cena. Eleanor è chiusa nella sua stanza e Danielle è con Liam. Gli sta curando le ferite"
"Almeno, sono rimasti soli" cercai di sdrammatizzare.
"Già. Missione compiuta!" disse lui.
Ci fu un attimo di silenzio.
"Grazie per esserti preso cura di me"
"Prego, e' un po' come hai fatto te con me all'aereoporto".
"Sì, ma sono stato io a farti sanguinare!"
Ridemmo leggermente, poi ripresi il discorso.
"Comunque, devo alzarmi. Fra un po' è ora di cena, e non ho ancora preparato
niente"
"Non se ne parla nemmeno!" ribattè Niall. "Gli altri si arrangeranno, te stasera
non ti muovi dal letto"
"Ma, Niall!"
"Niente ma. Ora vado in cucina, ti preparo la cena, e poi mangi, perché devi
recuperare le forze. Se non vuoi mangiare, non m'interessa. T'imbocco".
S'andà bene!
Lo guardai per qualche istante.
"..Non oseresti.." dissi con aria di sfida.
"Mi stai sfidando, Peter?" rispose.
"Hmm. Nono, meglio di no" mi misi a ridere.
"Bene, ora vado. Ho una cena da prepararle, sua maestà!" disse lui con tono ironico.
"Grazie, Niall" gli sorrisi lievemente.
Lui ricambiò il sorriso.

Voilaaa! Ecco il 19. Oddio, manca poco, che finisco in coma :O
ahahah! Keep reading
! :)

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Capitolo 20
*** Non preoccuparti. ***


 
                                                                                                              Capitolo 20: Non preoccuparti
 
Mi sentivo strano. Niall non era mai stato così premuroso con me. Il che era
alquanto imbarazzante.
Notai solo in quel momento un piccolo biglietto di cartoncino arancione sul mio
comodino. "Perdonami" c'era scritto e accanto era disegnata una carota.
Louis, sicuramente. Ma tanto non ero arrabbiato con lui, la sua era stata una
reazione prevedibile e normale. E poi ero sempre convinto che fosse colpa di
Eleanor. Era stata lei a tradirlo, lui non aveva alcuna colpa.
Nel mentre che aspettavo, mi addormentai, ma fui quasi subito risvegliato
da delle grida:
"Niall! Che stai facendo?!". Era Zayn.
C'era odore di bruciato. Oh mio Dio.
Mi alzai subito e corsi verso la cucina. C'era fumo ovunque.
"Ragazzi cos'è successo?" dissi tossendo.
"Niall ha dato fuoco alla cucina" mi rispose Harry.
"Ma io stavo solo preparando qualcosa da mangiare per Peter!"
Il mio cuore sussultò alla pronuncia di quelle parole.
"Niall, te l'avevo detto che non era una buona idea" dissi aprendo tutte le porte
e finestre.
"Scusatemi" disse lui dispiaciuto.
"Hey, non ti preoccupare. Adesso ripulisco io" gli sorrisi, cercando di rassicurarlo.
Mentre pulivo, ebbi modo di vedere cosa stesse cucinando, Niall. Stava preparando
della minestra a brodo e delle patate arrosto. "Che cosa tenera" pensai tra me
e me. Bè, comunque, tanto valeva riprendere a cucinare da dove aveva interrotto
lui, non aveva senso preparare qualcosa di nuovo, da capo. Mentre affettavo
le verdure, vidi Danielle apparirmi alle spalle.
"Hey! Ecco la nostra rubacuori" le dissi, scherzando.
"Via, Peter, non parliamone".
"Perché? Raccontami tutto. Cos'è successo con Liam?"
"Niente, adesso è sul divano. Sta dormendo."
"Come sta dormendo?"
"Sì, era stanco e si è addormentato. Povero cucciolo"
"Si, povero cucciolo" le feci il verso con voce roca.
"Smettila! Hahaha!"
"Ma non è successo niente, quindi?"
"Gli ho dato un bacio sulla guancia"
"E lui?"
"Peter, ma sei un pettegolo eh!" s'interruppe lei.
"Sono solo curioso" mi giustificai.
"Certo, come no. E tu allora? Con Niall?"
"Io con Niall cosa?"
"Lui è stato tutto il tempo in camera con te. Era preoccupatissimo."
"Ah, si?"
"Certo! Si è quasi messo a piangere. Peter, ci tiene moltissimo a te quell'irlandese." mi
fece l'occhiolino.
"Te stai delirando!" le gridai ridendo.
"Nono, è tutto vero!".
Ci mettemmo a ridere, come sempre [...].




"Eleanor! E' pronta la cena!" le dissi bussando alla sua porta.
"Vattene! Non voglio mangiare! Andate tutti a ** !"
Oh Cristo.
Bé, non c'era niente da fare, quindi mi arresi. Scesi le scale e mi diressi in salotto. Sulla soglia
della porta che conduceva in giardino, trovai Louis, che appena mi vide, mi si avvicinò.
Una volta davanti a me, si buttò per terra, in ginocchio.
"Peter, scusami! Non volevo farti male!"
"Louis, alzati. Non sono arrabbiato con te" gli sorrisi.
"E invece dovresti. Vieni, picchiami! Picchiami fino a quando vuoi!"
"Louis, ma che stai dicendo?" mi misi a ridere. "Non ti preoccupare, fammi un sorriso!"
Lo vidi piuttosto stordito.
"Come? Ti ho sbattuto all'armadio fino a farti sanguinare e non sei arrabbiato?"
"No, non è colpa tua. Eri arrabbiato, è normale prendersela con chi ci capita davanti"
Si alzò e mi abbracciò. "Grazie Peter".
I nostri discorsi, svegliarono Liam, che mi guardò storto, come sempre.
"Ma cos'è questa confusione?" disse grattandosi la testa.
Non aveva neanche finito di pronunciare la frase, che Louis se n'era già andato.
Non poteva sopportare la vista di Liam.
Cercai di seguirlo.
"Louis, lo so che sei arrabbiato con Liam, ma.."
"Certo che sono arrabbiato con Liam! Mi ha rubato la ragazza!"
"Ma è Eleanor che si è 'innamorata' di Liam! A Liam non piace lei, gli piace
Danielle!"
"E allora perché stava con Elanor?"
"Per farmi ingelosire" lo interruppe Danielle. "Me lo ha detto prima".
Ok, questo non lo sapevo. Però sfruttiamo la cosa a nostro vantaggio.
"Hai visto?" continuai. "Liam non voleva rubarti la ragazza. Ma Eleanor ha iniziato
a flirtare con lui e lui ha colto l'occasione. E' lei che ha cominciato"
Louis, sembrava iniziare a convincersi "E' vero. Liam non mi avrebbe fatto una cosa
del genere. E poi, non voglio essere arrabbiato con uno dei miei migliori amici"
Io e Danielle, ci guardammo e annuimmo.
"Quindi lo perdonerai?" gli chiesi con un fil di voce.
"Penso di si" disse Louis.
"Grazie, fratello!" disse Liam, che ci aveva seguiti. Si abbracciarono.
Sembravano più uniti di prima.
Da dietro una porta intravidi, una lacrima scendere sul volto di Eleanor.
Sembrava arrabbiata. Aveva sentito tutto quanto.

Eccovi il capitolo 20! (: spero che la mia storia vi stia piacendo!
Keep Reading
~

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Capitolo 21
*** Il Sorriso Mozzafiato. ***


 
                                                                                                       Capitolo 21: Il Sorriso Mozzafiato
 
Non feci in tempo ad aprire la porta, che Eleanor si era già volatizzata
ed era scomparsa.
"Tutto bene, Peter?" mi chiese Louis.
"Si... Tutto ok". Forse me la ero solo immaginata.
Andammo in cucina a mangiare. Niall e Zayn avevano già cominciato.
Che ingordi.
"Grazie per averci aspettato" disse Liam, incrociando le braccia.
Gli altri due si misero a ridere, poi si decisero a rispondere
"Scusate, eravamo veramente affamati".
La serata trascorse diversamente, da un mio punto di vista. Senza
Eleanor mi sentivo più rilassato. Anche se mi chiedevo cosa stesse
facendo o che cosa stesse pensando. Se veramente aveva sentito
quello che aveva detto Liam, sono sicuro che non se ne sarebbe
stata con le mani in mano. Eleanor avrebbe organizzato vendetta.
E ciò mi preoccupava.
Ciò nonostante, mi bastava guardare Niall per cambiare umore.
Un suo sorriso e vedevo tutto rosa e fiori. Ero felicissimo di stare
con lui. Soprattutto dopo quello che mi aveva detto Danielle:
- "Peter, ci tiene moltissimo a te quell'irlandese" -
Quando me lo disse, mi sentii per un attimo la persona più felice
del mondo.
Dopo cena, uscii a buttare fuori la spazzatura.
"Aspetta" mi fermò Niall. "Vengo con te, ti aiuto".
"Grazie.."
Niall aprì il cancello e mi fece passare. Poi uscì lui e rischiuse.
Ci incamminammo.
"Allora? Come stai?" mi domando lui.
"Tutto, bene. Perché me lo chiedi?"
"Hmmm. Non è che la testa ti fa ancora male?"
"Sto bene, non preoccuparti" gli feci l'occhiolino.
"Sei sicuro? Non è che mi svieni in mezzo alla strada? Perché io ti lascerei lì"
"Non sei per niente spiritoso Niall!" gli misi il broncio.
"Hahaha! Dai Peter, stavo scherzando!"
"No, io non ti parlo più!" scherzai a mia volta, voltandogli le spalle.
Ci mettemmo a ridere, insieme.
"Dunque.." riprese il discorso "Vorrei sapere perché hai passato
tutta la serata a fissarmi?"
Cazzo, l'ha notato! MERDA! MERDA! MERDA!
Peter, calma e sangue freddo.
"Ma io non ti ho affatto guardato" aggrottai la fronte.
"Come no? Non mi hai praticamente staccato gli occhi di dosso!"
Niall fece sorriso malizioso. Era stupendo.
"Oddio.. asdfghjkl."
"Cosa?"
"Ehm.. Cos... Cosa stavo dicendo?"
"Non lo so Peter, se non lo sai tu!" si mise a ridere.
"Te mi fai perdere il filo!"
"Io? Sei tu che non sai mettere in piedi un discorso sensato, stasera!"
"No, sei te mi confondi!"
"E che faccio per confonderti?"
"..Sorridi..." dissi aprendo il bidone della spazzatura.
"Cosa? Puoi ripetere, per favore?"
"EH? COSA? Ho sonno Niall, torniamo a casa"
"Ma non è giusto, io non ho sentito!"
"Non ha importanza" sorrisi per nascondere l'imbarazzo.
Avevo pensato ad alta voce. Che sciocco.
Menomale non aveva sentito niente.
Durante il tragitto per tornare a casa, quasi non ci rivolgemmo parola.
Mi limitai soltanto a dargli la buonanotte, una volta davanti alla mia camera.
Lui fece lo stesso. Il mio compagno di stanza era in salotto a guardare
Jersey Shore quindi potei entrare semza preoccuparmi di fare rumore.
Mi addormentai quasi subito. Liam rientrò in camera verso l'1 e mezza.
Poi ci mettemmo entrambi a dormire.
La notte trascorse molto rapidamente, e fui svegliato soltanto di prima mattina
da un lieve rumore. Aprii gli occhi. Appena in tempo per vedere Eleanor uscire
dalla nostra stanza con uno scatolone in mano. Non badai molto a lei. Piuttosto
preferivo continuare il mio sonno. Non feci in tempo a chiudere gli occhi, che un
urlo di terrore invase la stanza.
Liam. Era ritto sul suo letto, con lo sguardo fisso sul pavimento. Aveva gli occhi
rossi pieni di lacrime e tremava. Era bianco come un lenzuolo. Era come paralizzato.
Cosa gli era successo?
Posai lo sguardo per terra e vidi che il pavimento era pieno zeppo di cucchiai.

Wohoo! Cucchiai :O povero Liam.
Continuate a leggere
! Recensite! ;D

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Capitolo 22
*** Sei Solo una Bambola. ***


 
                                                                                                     Capitolo 22: Sei Solo una Bambola
 
In quel momento mi ricordai della sera del nostro arrivo in casa.
Ricordai di aver sentito Harry parlare ad Eleanor:
"Dobbiamo togliere tutti i cucchiai, se li vede Liam sono guai".
Lì per lì, pensavo fosse uno scherzo, ma adesso capivo. Liam
aveva paura dei cucchiai. Sembrava alquanto bizzarro, ma
doveva essere l'unica spiegazione. Sennò, come aveva fatto a
ridursi in quello stato? Dovevo fare qualcosa. Scesi dal letto e
con ogni mezzo che avevo, iniziai a portare via i cucchiai dalla
stanza. Presi anche la scopa in cucina e inizia a spazzar via i
cucchiai fuori dalla porta. Cercai di fare il più presto possibile.
Mi ci volle un po', la stanza ne era praticamente piena. Portato
via l'ultimo, rientrai in camera e abbracciai Liam il più forte che
potevo:
"Va tutto bene, Liam" cercai di tranquillizzarlo. Mi faceva così pena.
Mi stavo mettendo a piangere.
"G-g-grazie" rispose lui, ancora tremante, con gli occhi più lucidi
di prima. Mi stava abbracciando.
"Di niente, mi dispiace tanto per quello che ti è successo. Vado
a prenderti un bicchier d'acqua".
Lui annuì. Anche qui, feci il più svelto possibile e tornai da lui in
un baleno.
"Tieni, spero che aiuti a calmarti" gli porsi il bicchiere. Lui lo prese
e bevve tutto d'un sorso. Iniziava a calmarsi. Si asciugò le lacrime.
"Oddio.." disse "Mi sono sentito malissimo".
"Si, ho visto. Non sai quanto mi hai spaventato"
"Lo so, devi scusarmi, ma la vista dei cucchiai mi terrorizza"
"Non ti preoccupare, l'importante è che tu stia bene" lo
abbracciai di nuovo. "Ti ringrazio tanto, Peter. Non so come
avrei fatto senza di te". Risposi con un sorriso forzato. Sì, molto
forzato. In quel momento, non mi andava affatto di sorridere.
Come aveva potuto? Come aveva potuto Eleanor, scendere
così in basso? Lei sapeva che Liam aveva questa fobia, perché
l'aveva fatto? E se gli fosse venuto qualche attacco improvviso?
Se fosse finito all'ospedale? Io non sapevo come avrei reagito.
Sapevo solo che era il momento di finirla. Basta. Adesso basta,
fare come vuol lei. Non la reggevo più! Uscii dalla stanza con
passo felpato, e mi misi a cercare Eleanor. La trovai in giardino,
seduta su uno sdraio a bere Bakardi Breezer alla Fragola.
"Eleanor!" le gridai con tutta la voce in gola.
"Si? Che cosa vuoi Peter?" fece un sorriso malizioso.
"Non c'è proprio nulla da ridere, Eleanor! Ti sembra giusto quello
che hai fatto?"
"Scusa, ma chi sei tu per venirmi a dire quel che è giusto o non
è giusto? Sei solo un approfittatore che alla prima occasione ha
sfruttato delle persone per fare la bella vita. Sei un poveraccio.
Mi fai pena. Forse non sono stata proprio giustissima, ma che
importa. A te sembra giusto quello che Liam ha fatto a me?"
"No, ma te hai sbagliato comunque! Eri fidanzata! E anche se
fosse, hai reagito in modo eccessivo! Liam poteva finire all'ospedale
per quello che hai fatto!" "E allora? Che m'importa? Lui mi ha
spezzato il cuore!"
A quella frase, non riuscii più a controllarmi.
"Ti ha spezzato il cuore? Liam ti ha spezzato il cuore?

Ma chi ti credi di essere? Girandoti intorno e lasciando cicatrici, collezionando il tuo barattolo di cuori? 
Strappando l'amore, potresti prenderti un raffreddore,
Visto il gelo che hai nell'anima!

Ti stai comportando in un modo assurdo! E che ci guadagni?
Louis? Liam? Una vendetta? Hai bisogno di scendere così in
basso, per essere contenta?"
"Te non hai la minima idea di come mi senta, Peter! Sono distrutta"
Stava per mettersi a ridere. Quasi quasi le tiravo un pugno.
"Eleanor. Tu non sei distrutta. Fai finta di essere distrutta. Non hai
un cuore. Non hai sentimenti. Sei come una bambola!
Di fredda, lucida e dura plastica!"

Wohoo! Mi sento potente(?). Buahahah!
Alla fine sono scoppiato. Keep Reading! :)
La parte "evidenziata" è la traduzione di
una canzone. RECENSITE e ditemi che
canzone è
! :D

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Capitolo 23
*** Stronza. ***


 
                                                                                                                                  Capitolo 23: Stronza
 
Eleanor si mise a ridere:
"Ahahahah! Peter, le tue offese mi scivolano addosso. Non sai fare di
meglio? Sei proprio uno sciocco, se pensi di potermi abbattere così
facilmente. Fin dal primo momento che ti vidi, capii subito che eri un
rammollito, un buono a nulla. Vieni a fare la partaccia a me, mentre
invece il primo a stare zitto dovresti essere proprio tu"
"Io? Cosa ho fatto io?"
"Certo, credi che non lo sappia? Sei solo un approfittatore. Mi fai schifo.
Perché non te ne vai a letto? Anzi, perché non te ne vai dal tuo adorato
Niall, eh?"
"Smettila, Eleanor" la interruppe Niall, entrando in giardino. Ma lei, non
badò minimamente a lui e continuò con me:
"Toh! Parli del diavolo e spuntano le corna! Ecco che arriva il tuo
fidan..."
"SEEEI UNNAAA PUTTANNAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!"
Era Danielle. Era comparsa dal nulla, ed era furiosa. Non la avevo mai
vista in quello stato.
"Come ti sei permessa di fare questo a Liam?" gridò Danielle.
"Ma come ti permetti tu di darmi della puttana? Sei in casa mia e ti provi
pure ad offendermi? Hai una bella faccia tosta! E comunque, il perché di
tutto ciò mi sembra ovvio. Prima sta con me, e poi ci prova con la prima
che passa? Eh, no. Questo non me lo doveva fare"
Oh Cristo. Mi sa che questo non lo doveva dire. Rissa tra tre..due..uno..
E via! Tipico.
Danielle si buttò addosso ad Eleanor tirandole i capelli. L'altra ricambiava
e le graffiava il viso con le unghie. Tutto ciò era accompagnato da una
serie di parolacce e di sacramenti da parte di entrambe. Tiravano giù
tutti i santi. Niall, cercò di dividerle. Come andò a finire? Al primo
tentativo di divisione, lo spinsero via e lo fecero cadere in piscina (già, in
giardino c'era una piscina, nel caso non ve lo avessi detto).
Alla fine, gli schianti attrarrero anche gli altri. Provarono a dividerele Louis
e Liam. Furono più fortunati di noi.
"Bè.." riprese Eleanor "Tanto il mese è quasi finito. Ma partire qualche
giorno prima, scommetto che non ti farà male!"
La frase mi preoccupava. Nel mentre che finiva il discorso Eleanor era
rientrata in casa ed era salita al piano di sopra.
"Tutto bene?" chiese Liam e Danielle. Lei fece cenno di si, con la testa.
"Danielle? Mi senti?" era Eleanor, che urlava a squarcia gola dal secondo
piano. La camera di Danielle. "Se vuoi, ti aiuto a fare le valige!"
Detto fatto, prese la valigetta di Danielle e la lanciò dalla finestra.
Poi iniziò a lanciare fuori anche i vestiti e tutte le sue cose.
"Ma sei impazzita?!" imprecò Danielle.
Eleanor non rispondeva. Continuava a far piovere la roba di Danielle
fuori dalla finestra. E rideva. Rideva di gran gusto.
Alla fine Danielle raccolse le sue cose, e le mise alla rinfusa nella borsa.
Eleanor scese di nuovo in giardino. Prese Danielle per il polso, e la spinse
fuori dal cancello.
"Ci sentiamo, cara! Mandami un messaggio appena arrivi!" le buttò un
bacio e le sbattè il cancello in faccia.
Danielle, fu quindi costretta a tornare a casa. La salutai con un abbraccio
e le raccomandai di stare attenta. Liam la accompagnò all'aereoporto.
Una volta partiti, Eleanor si girò verso di me:
"Ti avverto, Peter. Fai un altro passo falso, e il prossimo sei tu" e rientrò
frettolosa in casa. Io neanche le avevo prestato ascolto. Stavo aiutando
Niall a uscire dalla piscina.
"Guardati" gli dissi "Sei bagnato fradicio".
NO? MA DAI? Che affermazione stupida. Sono un'idiota.
Lui però non rispose. Starnutì e iniziò a tremare. Mi sentii morire(?).
Se gli fosse capitato qualcosa, non me lo sarei perdonato. Lo presi per
un braccio e lo trascinai in camera mia.
Tremava come un dannato.
Presi la coperta dal letto e gliela avvolsi intorno, mentre gli "strofinavo"
i capelli biondi con un asciugamano.
Sembrava che gli stessi tamburellando la testa.
Niente, tremava ancora. Cercai di avvicinarmi di più, per infondergli calore.
"Aia.. Mi bruciano gli occhi.." disse stringendomi il braccio.
Mi avvicinai ancora di più e soffiai delicatamente per fargli passare il bruciore.
Mi accorsi solo in quel momento che eravamo vicini. Relativamente vicini.
Troppo vicini.
Avevo il cuore in gola. Mi stava battendo all'impazzata e a complicare la cosa..
I suoi occhi. I suoi dannati e bellissimi occhi. asdfghjklzxcvbnm.
"Niall.." sospirai a voce molto bassa..
"Si..?" rispose lui..
"Volevo.."
"Si.. Continua.."

Oh Dio. Che situazione imbarazzante! :| Keep Reading

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Capitolo 24
*** Centro Commerciale. ***


 
                                                                                                        Capitolo 24: Centro Commerciale
 
Gli ero praticamente con il fiato sul collo e lui mi era vicino altrettanto.
"Volevo.. Dirti una cosa.." ripresi io.
"Dimmi tutto.. Ti ascolto.."  sembrava pendere dalle mie labbra.
"Io ti.."
"Ti..?"
"Io.. Ti volevo chiedere da quanto tempo hai l'apparecchio"
"...Come scusa?" sembrava stordito.
"Si! Non avevo notato che avessi l'apparecchio. E' da tanto che ce l'hai?"
"No, è dall'inizio delle vacanze.."
"Ah, capisco.."
Cercai di interrompere il silenzio imbarazzante che si era creato.
Mi Staccai.
"Vanno meglio gli occhi?"
"Si, grazie. Non ho più bisogno neanche delle coperte, mi è passato il
freddo. Mi presti una maglietta?"
Come una maglietta? La sua camera è praticamente a due passi dalla mia,
perché vuole una mia maglietta?
Neanche il tempo di pensare, che si era tolto la camicia bagnata.
Era mezzo nudo.
"Niall! Ma che stai facendo?! Copriti!"
La porta si aprì di scatto.
"Peter, ho un po' di fame, potresti... OH MIO DIO! Che state facendo?!"
Eccoci, ci mancava anche lui.
"Zayn? Che ci fai qui?" dovevo essere sicuramente impallidito.
"Bé, avevo fame e volevo chiederti di prepararmi qualcosa.. Ma vedo
che sei occupato"
"No Zayn. Eccomi, arrivo subito. Niall, per l'amor del cielo, copriti." uscii
dalla stanza chiudendo la porta e corsi in cucina, seguito a ruota da Zayn.
Aveva un sorriso stampato sulla faccia. Sembrava piuttosto imbarazzato.




"Posso sapere cosa ci faceva Niall mezzo nudo in camera tua?" mi
chiese imboccando una striscia di Bacon. Era rosso come un peperone.
"Niente, è caduto in piscina. Aveva freddo e volevo aiutarlo ad asciugarsi.."
"E c'era bisogno di spogliarlo?"
"Non l'ho spogliato! E' lui che si è tolto la camicia! Voleva una maglietta
asciutta.."
"Sicuro? Non è che stavate per..?"
"Cristo Santissimo, Zayn ma che ti viene in mente!"
"Ahahah! Scusa, era per essere sicuri!" fece una smorfia.
Lo guardai male. Molto male. Poi mi misi a lavare il piatto che aveva usato.
"Aspetta! Ti do una mano, se vuoi" e si mise a lavare le posate accanto a
me. Ormai era da una buona manciata di minuti che mi fissava.
"Dunque.. Vuoi molto bene a Niall?" mi chiese sorridendo.
"Già.. Mi è sempre stato vicino quando avevo bisogno. Ci tengo molto a lui".
Zayn annuì, asciugandosi le mani con un tovagliolo.
"Hai da fare oggi?" mi chiese, mordendosi un labbro.
"No, niente. Perché?" mi aveva incuriosito.
"Vorrei iscrivermi ad un corso di arte e immagine. Però mi vergogno ad
andare da solo, e volevo chiederti di accompagnarmi. Se ti va, ovviamente.."
Sorrisi.
"Certo che mi va! Non sapevo che ti piacesse disegnare, anche a me piace
molto. Quasi quasi mi iscrivo anch'io". Lui annuì.
"Allora è deciso. Oggi andiamo a fare l'iscrizione" disse.
Nel pomeriggio andammo a iscriverci e ci dissero che il primo incontro
sarebbe stato il lunedì successivo. Mancavano solo tre giorni. Ero contentissimo.
"Dove siete stati?" ci chiese Harry, quando tornammo a casa.
"Ci siamo iscritti ad un corso di disegno" rispose Zayn, chiudendo la porta.
"Carino" conluse Louis, sorridendomi.




La domenica andammo tutti al centro commerciale. Anche Eleanor venne,
ma si era data appuntamento con delle sue amiche, e passò più tempo con
loro che con noi. Come prima cosa, andai con Zayn a comprare tutto ciò che
mi sarebbe potuto servire per l'incontro di lunedì. Poi lui accompagnò Louis in
un negozio di intimo. Harry e Liam erano a giro, così rimasi da solo con Niall.
"Che facciamo?" mi chiese lui.
"Ti va di andare a mangiare?" gli proposi.
"Ti amo quando dici così".
Già, mi amava. Ma perché l'unica volta che aveva detto di amarmi c'era di
mezzo il cibo? Che cosa triste.
Andammo da McDonald. Lui ordinò tre menu; io una vaschetta di Chicken
Nuggets, delle patatine e una coca-cola. Non avevo voglia d'altro.
Ci sedemmo ad un tavolo per due, e mi divertii a guardarlo mangiare.
Mangiava come se non stesse mangiando da settimane, eppure avevamo
pranzato proprio prima di venire al centro commerciale.
"Bé..?" disse lui, notando che lo fissavo.
"Niente" mi giustificai. "Sei così buffo" sorrisi.
Diventò rosso per pochi secondi, poi tornò a mangiare. Era così carino quando
si sentiva in imbarazzo. Mi veniva voglia di riempirlo di coccole. Sembrava un
orsacchiotto di peluche.
Dopo la "merenda" uscimmo a farci un giro per i negozi. Mi divertivo tanto
con Niall. Qualsiasi cosa poteva diventare oggetto di riso, con lui. Mi metteva
sempre di buon umore. Alla prima occasione, agii d'impulso e lo abbracciai.
"Ti voglio bene" sospirai. Lui ricambiò, stringendomi i bracci intorno alla schiena. 
Ad un certo punto lo sentii tremare.
"Scusa, Peter. Devo andare, un attimo. Torno subito" disse.
"Ah, okay" risposi.
Entrò nel bagno e non ne uscì più. Rimasi ad aspettarlo per più di mezz'ora,
poi entrai anch'io per vedere cosa stesse succedendo. Era per terra davanti
ad un cesso. Stava vomitando.
"Niall! Che hai?" cercai di massaggiargli la schiena.
"Devo aver mangiato troppo in fretta, prima" rispose.
Ecco lo sapevo. C'entrava do nuovo il cibo. Ma vi sembra possibile un'affare
del genere?
Ad un certo punto, le luci si spensero e si riaccesero.
"Si prega la gentile clientela, di terminare gli acquisti e di uscire al più presto.
E' orario do chiusura".
"Hai sentito Niall? Dobbiamo uscire, sbrigati" 
Lui si mise in piedi e insieme uscimmo dal bagno. Eravamo a metà strada dall'uscita
che lui mi fermò di botto. Si mise le mani in tasca e sgranò gli occhi.
"Peter! Ho dimenticato una cosa in bagno! E' importante!" e si mise a correre.
Oddio, ma cosa poteva mai essere di così urgente?
"Niall, aspetta!" mi misi a rincorrerlo come un dannato.
Arrivati in bagno, lo sentii sospirare. "Oh menomale. E' qui". disse sollevato.
"Ma che cos.." ruuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuum.
Luci spente.

Oddio. Siamo nella merda! Siamo chiusi dentro! Come facciamo adesso? :|
Keep Reading
! :)

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Capitolo 25
*** Super Bass. ***


 
                                                                                                                               Capitolo 25: Super Bass
 
"Oddio, no. Ti prego, no" aprii la porta del bagno per uscire. Non c'era
un'anima: il buio più totale. Iniziai a sacramentare e ad agitarmi ovunque.
"Oh Mio Dio! Fatemi uscire! Morirò quà dentro! Morirò! La Peste Bubbonica!"
Correvo avanti e indietro come un dannato.
"Perché ti agiti tanto?" mi fece Niall, aggrottando la fronte.
"Perché non voglio assolutamente passare qui dentro un minuto di più"
"Ma perché?"
"Perché non voglio! E poi volevo anche andare a letto presto stasera!
Domani avevo il primo incontro al corso d'arte e volevo essere carico al
massimo. Ci tenevo tanto.. Non è giusto!" Mi veniva da piangere.
"Peter calmati!" Niall mi fermò, prendendomi per una mano. Impietrii all'istante.
"Ci sono io con te, non ti devi preoccupare" mi strinse a sè, come mai aveva
fatto prima. Potei sentire chiaramente il battito del suo cuore. Batteva forte.
Cercai di cambiare argomento. "A Proposito" ripresi io.
"Cosa c'era di così importante, in bagno?" gli chiesi. Dopotutto, era stato
proprio quello a farci rimanere chiusi là dentro. Nonostante fosse buio, potei
notare che Niall era arrossito. Frugò tra le tasche e senza dire niente, tirò
fuori un piccolo sacchettino. Me lo porse. Lo presi senza fare troppi complimenti.
Al suo interno trovai una scatoletta di plastica. Aprii anche questa. Rimasi di
stucco. Dentro vi trovai due collane. Una aveva un ciondolo a forma di lucchetto,
l'altro a forma di chiave. La chiave serviva veramente ad aprire il lucchetto.
"Niall, è una cosa dolcissima" gli sorrisi.
"Ti piace?" chiese.
"Tanto, grazie".
"Bene, sono contento" fece spallucce. "Tu prendi il lucchetto, io la chiave" disse.
"Come mai tutta questa decisione?" inarcai un sopracciglio.
"Perché voglio essere l'unico a poterti aprire il cuore". OH MIO DIO.
Gli tirai una pacca sul braccio. "Devi smetterla di dirmi certe cose, capito?"
dissi ridendo. Ero diventato tutto rosso, che imbarazzo.
Niall rise "Ahahah! Scusa.." si portò il braccio dietro il collo.
Non resistetti. Lo abbracciai forte. Troppo forte. Cascammo per terra.
Finii a cavalcioni sopra di lui. Per diversi minuti, mi persi di nuovo nei suoi occhi
cristallini. Erano semplicemente meravigliosi. Il cuore, aveva ripreso a palpitare
fortissimo, era deciso a volermi uscire dal petto. I nostri volti, erano di nuovo
a pochi centimetri di distanza i nostri respiri, si fondevano l'uno con l'altro.
Niall appoggiò le sue mani sui miei fianchi.
Stavo tremando.

Boy you got my heartbeat runnin' away, beating like a drum and it's coming your way 
Can't you hear that boom, badoom, boom, boom, bass, yeah that's that super bass
Got that super bass boom, badoom, boom, boom, bass 
Yeah that's that super bass
 
"Scusa" ripresi. "Devo rispondere al cellulare... Pronto?".
"Peter! Ma si può sapere dove siete?"
"Harry, sei tu.. Siamo al centro commerciale."
"Come al centro commerciale?"
"Siamo rimasti chiusi dentro"
"COSA?"
"Già. Non sappiamo cosa fare, come uscire"
"Aspettate là. Vedremo se riusciamo a fare qualcosa. Non combinate niente"
E riattaccò.
"Che ha detto?" chiese Niall, speranzoso.
"Dice di aspettare qui" risposi facendo spallucce.
Dopo due secondi di silenzio Niall mi disse che stavo iniziando a diventare pesante.
Inizialmente non capivo. Poi realizzai di essere praticamente sopra di lui.
"Scusa" mi giustificai.
"Che ne dici? Facciamo un giro?" propose.
"Hmm. D'accordo".
Iniziammo a camminare alla cieca, senza una meta precisa verso cui dirigerci.
Ci fermavamo davanti ad ogni vetrina a scrutarne il contenuto. Commentavamo
proprio tutto! Tale era la noia! Ad un certo punto scorsi un manichino. Era
piuttosto "grasso" per essere un manichino da vetrina.
"Guarda!" dissi "Tu rischi di diventare in quel modo se non inizi a mangiare
di meno" continuai, indicandogli il manichino obeso. HAHAHAHA obeso.
"Ah si?" disse lui "Questo lo vedremo". E iniziò a rincorrermi. Correvo in ogni
direzione, per non farmi acchiappare, ma alla fine mi raggiunze e mi prese
in braccio. Si, avete presente come si trasporta un sacco di patate e ci si
mette in spalla. Mi appoggiò proprio in quel modo.
"Niall! Fammi scendere!" gridai ridendo.
"Non ci penso neache" ribattè lui, ridendo a sua volta.
Alla fine ci stancammo e ci mettemmo a sedere su una panchina. La parte di soffitto
sopra di essa era in vetro, quindi si vedeva tutto il cielo fuori. Non una nuvola
quella notte. Solo la luna e le stelle. Era semplicemente fantastico.
Niall si mise sdraiato e appoggiò la testa sulle mie gambe.
"E' veramente bello il cielo, stanotte" disse sorridendo.
Io non risposi. Mi limitai a fare cenno di sì con la testa, mentre avevo cominciato
ad accarezzargli i capelli biondi.
"Adoro quando lo fai" appuntò, guardandomi.
Arrossii. Automaticamente pensai a quella volta, quando gli asciugai i capelli dopo che
era caduto in piscina. Si stava sicuramente riferendo a quel giorno.
"Davvero ti piace?" gli chiesi, un po' imbarazzato.
"Tantissimo... Forse troppo" finì la frase.
"Peter?" chiese ad un certo punto.
"Si?"
"Perché stai vibrando?"
"Cosa? Ah! Oddio, mi stanno chiamando"
Presi il telefono senza farlo alzare e risposi. Era Harry.
"Peter! Finalmente! Abbiamo trovato qualcuno che vi farà uscire. Venite subito
all'entrata principale"
"Okay" riattaccai per primo.
"Ci fanno uscire?" Niall era molto stanco.
"Già" dissi.
Lo presi per mano e iniziai a correre a più non posso, anche se quasi mi sarei
rimangiato quel che avevo detto prima. Mi sarebbe piaciuto rimanere ancora
un po' la dentro insieme a Lui. All'entrata trovammo la
porta aperta e fuori: Harry, Zio Nathan e uno strano signore ad aspettarci.
Si, "strano" perché era tutto coperto, da capo a piedi e al viso portava due
grandi occhiali da sole.
"Grazie" sospirai una volta fuori. "Non ne potevamo più".
"Di niente" rispose il signore. "Magari la prossima volta, fate più attenzione"
accennò un sorriso. Io e Niall ricambiammo.
Rientrammo in macchina con Zio Nathan alla guida. Ero troppo curioso:
"Ma come avete fatto a.."
"Robert è un mio caro amico. E' il proprietario del negozio" rispose Zio Nathan.
Robert doveva, sicuramente essere il tizio tutto imbacuccato di prima.
"Per questo non abbiamo avuto difficoltà a farvi uscire" terminò Harry.
A casa erano tutti svegli.
"Oh, menomale che state bene" appuntò Louis.
"Già!" gridò Zayn.
Era già notte tarda quindi ci coricammo nelle nostre stanze a dormire.
"Mi sono preoccupato... Veramente.." disse Liam.
Okay, questa veramente non me l'aspettavo.
"Grazie" gli dissi, prima di sbadigliare e gli dedicai un sorriso a
3456723456 denti, abbracciandolo. Lui ricambiò l'abbraccio.
Stavo per addormentarmi, quando il mio cellulare vibrò di nuovo.
"Sono contento che sia andato tutto bene. Ti auguro buona notte e sogni d'oro - Niall".

Voilaaa! :) Spero che questo capitolo ve gusti. :D
Keep Reading & RECENSITE
.
 

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Capitolo 26
*** Il Tuo Profumo. ***


 
                                                                                                                   Capitolo 26: Il Tuo Profumo
 
La notte passò piuttosto in fretta, ed era proprio quello che volevo. Quel
giorno sarei andato con Zayn al corso d'arte, il che mi sembrava un sogno.
Era da tanto che non disegnavo, e ne sentivo tremendamente la nostalgia.
Mi alzai di buon ora, per preparare la colazione ai ragazzi. Uova e Bacon,
niente di speciale.
"Buon giorno!" disse Harry, sbucando dal corridoio. "Tutto bene?"
"Tutto perfettamente bene!" risposi io "Oggi vado al corso d'arte" sorrisi.
"Ah, spero che tu ti diverta" rise, portando il suo piatto in salotto.
"Ciao Peter!" entrarono Zayn e Louis in cucina. "Ciao" risposi io.
"I vostri piatti sono sul tavolo". Loro fecero cenno d'approvazione
con la testa e si misero a sedere.
"Sei pronto per oggi?" mi chiese Zayn, imboccado un pezzo di pane.
"Si, non vedo l'ora" gli risposi "Viva meee!" dissi battendo le mani.
"Smettila, sembri frocio" appuntò Eleanor, facendo calare il gelo nella stanza.
"Buongiorno Eleanor" le feci un sorriso. "Spero che tu abbia dormito bene"
dissi posandole davanti il piatto con la colazione e uscendo in corridoio.
Sembrò infastidita dalla mia felicità, ma ciò non mi sorprendeva affatto.
Mi dispiace, ma niente e nessuno, sarebbe riuscito a rovinarmi la giornata.
Ero troppo contento, per pensare alle offese di Eleanor. Ci sono circa
7 miliardi di persone al mondo e io devo farmi rovinare la giornata da 1
persona? Ma non esiste.
Andai in bagno a farmi una doccia, e dopo essermi preparato per bene,
decisi di fare una capatina da Niall, così entrai in camera sua. Era tutto
buio, non si vedeva un accidente. Fortunatamente Niall russava, quindi arrivai
al suo letto senza troppi problemi. Aveva il sonno pesante, così feci la prima
cosa che mi venne in mente, tanto ero sicuro che non lo avrei svegliato.
Iniziai a giocare con i suoi capelli. Mi piaceva toccarglieli, erano morbidi come
cotone, li adoravo. Ad un certo punto tirai troppo forte, e finii col svegliarlo.
"Peter?" disse lui.
Come aveva fatto a sapere che ero io? C'era un buio pesto la dentro, non
poteva avermi visto.
"Niall, come hai fatto?" gli chiesi.
"Tu non lo sai, ma certe volte ti annuso. Mi piace il profumo che emani.
E poi speravo veramente che fossi tu" disse prendendomi una mano.
Aspetta un attimo.. Come sarebbe, MI ANNUSA?
"Peter?" disse di nuovo.
"Si?"
"Ho fame" Oh Cristo.
"Vieni, alzati. Ho preparato la colazione" dissi tirandolo. Manca poco, che non mi
casca dal letto.




Finalmente era arrivato il momento. Erano le 15.45 e io e Zayn eravamo
davanti al cancello dell'istituto. Intorno a noi, gente di tutte le età. Arrossii.
"Che c'è?" disse Zayn, guardandomi.
"Niente, mi vergogno un po'" dissi quasi ridendo.
"Ahah! Ma come?" era stordito, ma allo stesso tempo divertito.
"Già" dissi coprendomi il viso con le mani.
Due uomini vennero ad aprire il cancello e noi potemmo finalmente entrare.
Divisero tutti i partecipanti in classi, in base all'età. Ad ogni classe, spettava
una stanza differente, con un insegnante differente. Io finii con Zayn,
per fortuna. Se fossi stato diviso da lui, non so come avrei fatto.
La nostra "insegnante", così definiamola, era una donna di bassa statura,
sulla cinquantina. Era vestita rigorosamente di rosa, e aveva al petto una spilla
a forma di gatto. Il viso era paffuto e aveva due occhi castani guardinghi e
attenti. Il volto le era incorniciato da dei capelli riccioluti, portati molto corti.
"Salve a tutti, ragazzi" disse lei. "Io sono Mrs. Wright" sorrise.
"Sono la vostra insegnante, e vi accompagnerò nel vostro percorso di
arte e immagine". Detto fatto, tirò fuori fa una cesta un vassoio colmo
di frutta. "Bene! Prendete i vostri fogli e mettetevi all'opera! Sorprendetemi
con la vostra bravura!" battè le mani e rise. Io e Zayn ci guardammo con aria
d'intesa: La nostra insegnante era molto strana.
Nei giorni successivi, disegnammo frutta. Tanta frutta. Iniziavo veramente
ad averne la nausea.
"Carina quella" mi disse un giorno Zayn, indicando la mia collana a lucchetto.
"Grazie" sorrisi.
"L'hai comprata al centro commerciale? Chi ha la chiave?" fece linguaccia.
"Niall ha la chiave" risposi.
"Ah" sospirò, tornando al disegno. Sembrava molto concentrato a finirlo.
Anche quell'ora passò molto rapidamente, e dopo breve tempo, ci ritrovammo
davanti alla porta di casa.
"Allora? Com'è andata?" chiese Harry, rivedendomi entrare.
"Tutto bene" sorrisi.
"Che avete fatto?" chiese poi Louis.
"Niente. Abbiamo disegnato frutta"  risposi.
"Anche oggi?" Niall sbucò da dietro una porta, con un pacchetto di patatine.
"Sempre a mangiare tu?" lo indicò Zayn.
"Ahahah!" scusate disse Niall.
"Comunque, si. Anche oggi. Però almeno abbiamo una buona notizia!" dissi
battendo le mani.
"Già" disse Zayn, scoppiando di gioia.
"Allora? Che aspettate?" fece Harry.
"Sparate!" disse Liam, che si era unito all discorso.
"Domani, ci portano in gita!" urlammo io e Zayn, insieme.
"Ah si? E dove?" chiese Harry.
"Non lo so. In montagna, dicono. Si dice che ci sia una vista meravigliosa,
e che ci siamo parecchi spunti per disegnare" risposi.
"Non è giusto! Voglio venire anch'io!" disse Niall.
"Mi dispiace, non puoi" gli feci la linguaccia.
"Piuttosto" dissi "Andiamo a mangiare, ho moltissima fame" finii la frase,
portandomi i ragazzi in cucina.

Yeheey. E domani gita(?) ! :) Super contento.
Keep Reading.

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Capitolo 27
*** Non Sono Niall Horan. ***


 
                                                                                                    Capitolo 27: Non Sono Niall Horan
 
"Ma quando arriva questo maledetto autobus?" Zayn stava iniziando
a perdere la pazienza. Era da più di mezz'ora che aspettavamo davanti
al cancello dell'istituto, insieme agli altri "partecipanti". E sinceramente,
iniziavo a perdere la pazienza anch'io. Quella mattina ci eravamo entrambi
svegliati molto presto, per preparare gli zainetti e cambiarci. Mrs. Wright
ci aveva detto di essere puntuali, e certamente non volevamo fare brutta
figura proprio il giorno della gita!
"Eccolo! Sta arrivando" gridò l'insegante, additando un grande pullman
azzurro. "Era l'ora" sospirai.
Presi posto accanto a Zayn. Io ero dalla parte del finestrino, ovviamente.
Anche se dovetti sudare e lottare duramente per ottenere quella sedia.
Zayn era una gran testa dura. Passai gran parte del viaggio ad ascoltare
musica dal mio iPod e a guardare il paesaggio dal finestrino. Lo vedevo
mutare ogni dieci minuti. Non so perché, ma ciò mi metteva di buon umore.
Nel frattempo pensavo a Niall. Chissà cosa stesse facendo in quel momento?
Mangiava, probabilmente.
Mi mancava. Avevo voglia di abbracciarlo, di stringerlo forte a me, di baciarlo...
No, macché dico?! Che mi salta in mente?
Sono rincitrullito, per caso? Neanche devo pensare a certe cose.

 



"Che ascolti?" mi chiese improvvisamente Zayn, togliendomi l'auricolare sinistro.
"The Way I Loved You" risposi, sorridendo.
"Wow, hai qualcuno in particolare in mente?" fece un sorriso malizioso.
"Zayn!" gli tirai una pacca sulla spalla.
"Che c'è? Non ti arrabbiare solo perché non sono Niall" si mise a ridere.
"Non sei divertente!" misi il broncio.
"Ahahah! Dai stavo scherzando!" disse iniziando a farmi il solletico.
Accidenti. Da quando avevamo iniziato a frequentare il corso d'arte, io e
Zayn avevamo iniziato a passare moltissimo tempo insieme per conoscerci
meglio e sapeva che il solletico era il mio punto debole. E ogni volta che mi
faceva arrabbiare lo usava per farsi perdonare.
Iniziavo a pensare che non avrei dovuto dirglielo.
Quando arrivammo a destinazione, realizzai che tutte le attese che avevamo
fatto quella mattina, erano valse la pena. Ci trovavamo davanti un paesaggio
magnifico. Da lì, si vedeva tutto Montecarlo, fino a giungere al mare.
Era assolutamente una meraviglia. Eravamo immersi nel verde, con qualche
panchina quà e là. Mrs. Wright fece cenno di sederci e ci invitò a disegnare
ciò che ci piaceva di più. Io iniziai a disegnare quel paesaggio mozzafiato.
"Hey! Non mi copiare" mi diede una spinta Zayn.
"Cosa? Io copiare te? Ma quando mai?" gli feci la lunguaccia.
"Sempre!" rise lui. "Andresti a svuotare l'appunta lapis al cestino, per favore?"
"No, al cestino ci vai da solo adesso" gli risposi scherzando, dandogli le spalle.
"Ma perché no?"
"Perché no!"
"Perché non sono Niall?" si mise a ridere di nuovo.
Okay, adesso iniziava veramente a infastidirmi. Sgranai gli occhi:
"Devi smetterla Zayn! Hai capito?" gli urlai, puntandogli addosso la matita
con fare minaccioso.
"Ahahah! Sisi" fece finta di niente, tornando al suo disegno.




Passammo tutta la mattinata a disegnare, e ormai si era fatto mezzogiorno.
Sia io che Zayn morivamo di fame.
"Okay ragazzi! Potete fare una pausa! Qui accanto troverete dei Bar. Andate
a comprarvi da mangiare!" Mrs. Wright finì la frase battendo le mani.
"Finalmente". Comprai un panino e un estathé.
Sgranai gli occhi nel vedere che Zayn ne aveva presi quattro di panini.
"Hai fame?" chiesi ironicamente.
Lui mi fece il verso e si mise a sedere sull'erba. Mi sedetti accanto a lui.
"Sono proprio contento di trovarmi qui" disse lui.
"Già, sono d'accordo con te" morsi il panino.
"Sei d'accordo anche se non sono Niall?" si rimise in piedi e iniziò a correre.
Già a correre, per scappare da me.
"Ti avevo detto di smetterla!" gli correvo dietro come impazzito, volevo
dargli una bella lezione.
Dovetti correre molto prima di raggiungerlo, era piuttosto veloce. Finalmente
lo presi per la collottola della giacca e fermai la sua corsa, ma ero troppo stanco
per dargliene, così crollai per terra.
Lui fece lo stesso.
"Sei proprio tosto" disse, asciugandosi la fronte sudata con il braccio.
"Avevi qualche dubbio?" gli feci un sorriso malizioso.
"Ahahah! No. Ma.. Dove siamo?" chiese guardandosi intorno.
Non capivo la sua frase, poi realizzai che ci eravamo cacciati in un bel problema.
Ci trovavamo dentro un bosco, e non sapevamo neanche come ci eravamo finiti.
Forse mentre correvamo, ci eravamo inoltrati là dentro, senza accorgercene.
Che disastro.
"Oh no" dissi alzandomi. "Come facciamo adesso?" mi guardai intorno, per vedere
se riuscivo a trovare qualche uscita. Niente da fare.
"Sai.." riprese Zayn "Dicono che chi entra in un bosco, non può più uscire".
"Smettila!".
Iniziai a camminare alla cieca, senza sapere dove andare. Volevo assolutamente
uscire di lì, iniziavo ad avere i brividi. E se quelli dell'istituto fossero ripartiti senza
di noi? Cosa ci sarebbe accaduto? No. Non doveva succedere.
Non poteva succedere. Ero terrorizzato. Iniziavo a diventare paranoico,
avevo bisogno di uscire.
"Dai non ti preoccupare. Vedrai che usciremo di qui sani e salvi" Zayn cercò di
tranquillizzarmi. Insieme ci mettemmo a cercare una via d'uscita, ma ovunque
andassimo, invece che uscirne, sembrava che entrassimo sempre più nell'interno.
Ero stanco. Le gambe avevano cominciato a tremarmi, e si avvicinava il tramonto.
Non reggevo più la situazione.




"Se non riusciamo ad uscire al più presto, potrebbero lasciarci qui" disse alla fine.
Sembrava iniziare a preoccuparsi anche lui, aveva perso la tranquillità di prima.
Era diventato pallido e ogni tanto aveva qualche scossa che lo faceva tremare.
Io nel frattempo stavo diventando pazzo. Prendevo a calci le cose, bestemmiavo
e rispondevo male a Zayn.
"E' tutta colpa tua se ci troviamo in questa situzione!" scoppiai ad un certo punto.
"Hey, non girare la frittata! Se non volevi stare con me, potevi anche non seguirmi!"
"Si, ma non dovevi provocarmi!" risposi.
"Peter! Stavo scherzando!"
"Ah si? Bel modo che hai scherzare! Guarda che fine abbiamo fatto?"
"Come ho già detto. Potevi anche non seguirmi!"
"Ma mi hai fatto arrabbiare!"
Lui sembrava aver smesso di ascoltarmi e mi aveva rivolto le spalle.
"Zayn!" lo feci girare verso di me "Non ti sopporto!" gridai.
"Perché? Perché non sono Niall?"
Non lo ressi. Cercai di tirargli uno schiaffo, ma mi fermò. Afferrò il mio braccio,
e mi costrinse ad avvicinarmi. Continuava a tenermi e sembrava deciso
a non mollare la presa. Ero tremebondo. Il cuore aveva ripreso un ritmo accellerato.
Il moro, abbassò il tono della voce, quasi fino a sussurrare.
"Io invece, non sopporto tutte le vostre smancerie. Tue e di Niall. Non le posso
vedere. Non posso tollerare la tua vista con lui. Mi fa impazzire"
Le sue parole furono interrotte dalle grida di Mrs. Wright che ci aveva avvistato,
da lontano, e ci faceva cenno di andare dal resto del gruppo, che stava
salendo sul pullman. Cercai di obbedire, ma Zayn non mollava la presa, e tenendomi
il braccio, mi avvicinò ulteriormente a lui.
"Zayn.. Ma che.." non potei finire la frase.
Zayn mi fece zittire, unendo le sue labbra alle mie.
Mi dette un bacio.

Wohoo! Non so da quant'è che aspetto di poter postare questo capitolo! :D
Hope you like it! Keep reading
~

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Capitolo 28
*** Sei Mio. ***


 
                                                                                                                                   Capitolo 28: Sei Mio
 
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           Niall 
"Ma dove si sono cacciati?". Ormai erano le otto di sera, ed era da quasi
tutto il pomeriggio che mi agitavo come un dannato. Volevo che Peter tornasse,
mi mancava da impazzire. L'idea di non vederlo tutto il giorno, mi tormentava
già dalla sera prima, ma lui ci teneva a quella gita, e io non volevo certo
impedirgli di divertirsi. Ma il problema non era quello. Il problema era che si trovava
in compagnia di Zayn, e ciò non mi andava giù. Ultimamente passava più tempo
con lui che con me, e non lo tolleravo. Ero geloso, fin troppo.
"Niall, calmati. Non riesco a vedere la tv!" sbottò improvvisamente Liam, che stava
sdraiato sul divano. "Scusa" risposi io, e me ne andai in giardino.
Trovai Harry disteso per terra, mentre giocava a Pokémon con il DS. Mi
distesi accanto a lui. Nonostante non fosse proprio notte, si iniziavano a vedere
le prime stelle, ed era fantastico. Mi venne spontaneo pensare alla notte passata
nel centro commerciale con Peter. Ero al settimo cielo, sarei voluto rimanere
là dentro per sempre, perché era la verità. Ovunque mi trovassi, qualsiasi posto che
fosse, se c'era Peter con me, era tutto un'altro discorso. Lui mi rendeva felice. Sempre.
Quando mi trovavo in sua compagnia, il resto del mondo poteva andare a quel
paese, perché lui era il mio mondo. Lui, solo lui. E il fatto che Zayn fosse con il mio
mondo, in quel momento, non mi andava per niente bene. Avevo un brutto
presentimento, non so perché.
"Qualcosa non va?" chiese Harry "E' per Peter?" continuò, notando la mia preoccupazione
in volto.
"Già.." sospirai.
Harry sapeva quanto ci tenessi a lui, gli avevo raccontato tutto. Mi fidavo cecamente
e sapevo che non l'avrebbe mai detto a nessuno senza il mio consenso.
"Cosa ti preoccupa?" domandò.
"Hmmm. Mi manca"
Harry rise. "Che dolce il mio piccolo irlandese".
Gli feci la linguaccia e mi avvicinai, per guardare lo schermo. Era giunto alla quinta
palestra. "Mi hai supera.." dissi, ma sussultai, nel sentire il cancello principale, aprirsi.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               



                                                                                                                                                                          Peter
Non so perché, ma non mi staccai. Zayn continuò a biciarmi con foga, mentre
le sue mani, avevano lasciato le mie braccia, per finire sui miei fianchi. Era una
sensazione meravigliosa. Le sue labbra erano calde e morbide, e io finii con
cingergli le braccia intorno al collo. Restammo lì per una buona manciata di minuti,
poi mi staccai. "Zayn.. Dobbiamo andare" dissi, con un tono un po' imbarazzato.
Lui annuì con la testa e mi trascinò sul pullman per mano. Lui si sedette accanto
ad un suo amico: io qualche sedia più indietro. Avevo bisogno di pensare.
Zayn Malik mi aveva baciato. Non ci potevo credere. Ero piuttosto confuso,
non sapevo cosa fare.  Ero già rincitrullito prima di partire, adesso si doveva
mettere in mezzo pure lui? Che strazio. Già, uno strazio che però mi piaceva,
e neanche poco. Ogni tanto Zayn si girava per lanciarmi qualche occhiata, mi
sorrideva e si girava di nuovo. Ogni volta che si voltava, il suo sguardo incontrava
con il mio per pochi secondi, che però a me parevano sempre un'aternità.
Iniziavo ad impazzire per quegli occhi color miele, per quelle labbra così perfette.
Nel frattempo, dal finestrino potevamo notare che iniziava a fare buio, e
verso le otto, arrivammo a casa. Prima di aprire il cancello, Zayn mi fermò.
"Sai.. Penso che.. Per ora sarebbe meglio non dire niente agli altri" disse,
mentre aveva cominciato a giocare con i miei capelli, massaggiandoli.
Ero pienamente d'accordo, e acconsentii facendo cenno con la testa. Stavo
per aprire il cancello quando mi fermò di nuovo, e mi baciò. In quel momento
non avrei desiderato altro. Era tutto il viaggio che bramavo quelle labbra. Sarei rimasto
lì a baciarlo tutta la notte, sul serio. Lo presi per la nuca, per avvicinarlo ancora.
Lui sorrise nel bacio, per poi staccarsi.
"Mi piace troppo baciarti" mi sussurrò piano all'orecchio.
"A me piaci tu" risposi d'istinto.
OH MIO DIO! Cazz.! Che figura di *****! 
Lui rise mente io sbiancai all'istante per la risposta a dir poco 'ambigua' che avevo dato.
Finalmente aprii il cancello.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     



                                                                                                                                                                           Niall
Non riuscii a trattenermi. Lasciai Harry alle mie spalle, e mi misi a correre verso
l'entrata. Erano loro. Era lui, Peter. Il mio Peter. Il ragazzo a cui avevo pensato
tutto il giorno e che mi era mancato fin troppo. Lo abbracciai con tutta la forza che
avevo in corpo, per poi sussurrargli all'orecchio "Mi sei mancato da morire".
Lui rise, abbracciandomi a sua volta. "Sono mancato solo un giorno. Anzi, neanche
un giorno!" disse ridendo. Cristo. Amavo quel sorriso, quel bellissimo sorriso.
"Ciao Niall". Disse Zayn, alle sue spalle. Sembrava irritato. "Ciao" mi limitai a rispondergli io.
Entrammo in casa e iniziarono a raccontarci di come avessero passato la giornata.
Peter si era divertito, ed io ero contento per lui. Se lui era felice, lo ero anche io.
"... E ad un certo punto ci siamo messi a correre e siamo finiti in un bosco" disse
Peter mentre raccontava entusiasta della sua 'avventura'.
"Ma che cazz.? In un bosco? E poi?" fece Liam.
"E poi ci siamo persi. Sono stati i minuti più terrificanti della mia vita, pensavo
che quelli dell'istituto ci avrebbero lasciati là da soli. Avevo una paura tremenda, per
fortuna Zayn mi ha tranquillizzato e mi ha..." si bloccò di colpo.
"..Ti ha?" volevo sapere il finale.
"Mi ha.. Mi ha.. Abbracciato! Mi ha tranquillizzato e mi ha abbracciato, e mi sono
sentito subito meglio. Poi Mrs. Wright ci ha visti da lontanto, e ci ha fatto cenno
di raggiungere il resto del gruppo" finì di raccontare Peter.
Zayn nel frattempo aveva cominciato a ridere maliziosamente.
"Perché ridi?" chiese Louis inarcando un sopracciglio.
"Niente, scusate" continuò Zayn.
"No, adesso vogliamo saperlo" disse Harry, convinto.
"Rido perché siamo finiti nel bosco perché ho fatto arrabbiare Peter!"
sbottò il moro ridendo.
"Come sarebbe?" disse Liam.
"Si! Ogni volta che Peter faceva lo scontroso gli ripetevo 'perché fai così? Perché
non sono Niall?' e lui si arrabbiava. L'ultima volta che gliel'ho detto, lui si è messo
a rincorrermi e siamo finiti nel bosco" raccontò Zayn.
Harry inarcò un sopracciglio e mi guardò. Ciò significava che magari, anche Peter
ci teneva a me, in qualche modo. Si. Doveva essere sicuramente così.
Ero contentissimo. Volsi lo sguardo verso di lui: stava discutendo con Zayn sul
fatto che lo facesse sempre arrabbiare, mentre con le mani gesticolava e giocava
con la collana che gli avevo dato: il lucchetto. Gli piaceva il mio regalo.
Me lo aveva detto anche lui, ma non ero proprio sicuro. Adesso invece sì che potevo
sentirmi soddisfatto. Avrei tanto voluto prenderlo e baciarlo, ma c'erano gli altri e
certamente non potevo. Ma sarebbe arrivato il momento giusto, ne ero sicuro.

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Capitolo 29
*** Mi Dispiace. ***


 
                                                                                                                          Capitolo 29: Mi Dispiace

                                                                                                                                                                          Peter
Passai quasi tutta la serata in compagnia degli altri ragazzi. Eleanor scese
qualche minuto dopo che avevamo cominciato a mangiare: non spiccicò
parola. Devo ammettere, però che neanche io ero proprio l'animo della festa.
Ero confuso, distratto e spesso neanche ascoltavo quel che dicevano gli altri.
Dentro di me si stava scatenando un vortice di emozioni, che non
riuscivo a spiegarmi. Non sapevo cosa provavo. Non sapevo per chi provavo.
"Tutto bene?" mi chiese Niall dopo cena, mentre salivo le scale per andare in
camera.
Gli altri erano in salotto a guardare la televisione.
Rimasi lì immobile. Titubante. Confuso dal ragazzo che mi fissava.
"Certo, perché?"
"Niente. E' da quando sei tornato che ti vedo un po' assente". Era preoccupato.
"No, non ti preoccupare"
Lui fece per abbracciarmi, sospirando un 'menomale'.
No, cazzo Niall. Non abbracciarmi.
Mi sento già in colpa per averti mentito, non rigirare il coltello nella piaga.
Rimasi impassibile, senza mostrare alcun entusiasmo, come invece
ero solito fare ogni volta che Niall mi abbracciava. Si staccò quasi subito.
Sembrava stranito.
"Bé.. Io.. Vado in camera.." dissi con un filo di voce.
Niall rispose facendo un cenno con la testa, e mentre io salivo le scale, lui
le scendeva, dirigendosi in cucina. Accese la luce e si chiuse la porta alle spalle.
Aveva un'aria malinconica, non lo avevo mai visto in quello stato.
Salii in fretta i gradini che mi mancavano e mi barricai in camera. Mi cambiai e
mi distesi sul letto, con le cuffie e Taylor Swift a tutto volume.

                                                                                                                                                                           


                                                                                                                                                                           Niall
"Ma cosa c'è? Cosa ho fatto di male?" queste parole rimbombavano nella mia
mente come le campane in chiesa a mezzogiorno.
Peter era diverso con me. Era diventato improvvisamente freddo e staccato,
e mi trattava come uno sconosciuto. Ero triste, non ce la facevo più. La sua
freddezza mi distruggeva, volevo sparire dalla faccia della terra.
Era perfino riuscito a farmi passare la fame(?).
Io.. Volevo solo che mi desiderasse. Che mi desiderasse quanto io desiderassi
lui. Ogni volta che lo vedevo, tutto diventava più bello. Sentivo le farfalle nello
stomaco, le gambe di lì a poco tremavano.
Pensavo che anche lui provasse lo stesso, ma adesso non ne ero più tanto
sicuro. Non ricambiava neanche i miei abbracci. E pure.. Prima gli piacevano.
Anzi, era sempre lui a prendere l'iniziativa. Perché era cambiato così di punto
in bianco? Forse gli era successo qualcosa.. Magari in gita. Chi lo sa?
Fatto sta che mi sentivo una merda.
Ero immerso nei miei pensieri, quando la porta si spalancò di scatto.
"Niall? Perché ti sei chiuso in cucina?" era Harry, che entrò e chiuse di nuovo la
porta dietro di lui.
"Niente. Avevo bisogno di pensare" sospirai.
"Cosa c'è che non va?"
"Peter. E' diverso con me"
"In che senso?"
"Nel senso che prima gli ho parlato per le scale. E lui era rigido, staccato.
Sembrava che non volesse neanche vedermi. L'ho abbracciato, e lui è
rimasto impassibile"
"Hmm. Sai, secondo me non devi farti troppi problemi. Magari è solo uno stato
provvisorio. E' appena tornato da una gita, è stanco. E' normale che sia un
po'.. Stordito.."
Ci pensai un po' su. In effetti era vero. Magari era solo un po' stanco, e il
giorno dopo sarebbe tornato tutto alla normalità. Lo speravo veramente.
Avrei voluto dirglielo, dirgli che lo amavo, che lo amavo come mai avevo amato
in vita mia. Che lo amavo con tutto il cuore.

                                                                                                                                                                         


                                                                                                                                                                          Peter
"No! così non va!". Era da quando avevo acceso l'iPod che ascoltavo canzoni
super depresse. Il che andava ad alimentare il mio imminente stato d'angoscia.
Già, ero angosciato. Mi stavo rendendo conto di aver trattato Niall come una
merda sulle scale. Ripensai alle mie risposte:
"Certo, perché?"; "No, non ti preoccupare". Ero stato freddissimo con
lui. Ecco perché era diventato triste. Come avevo potuto?
Lui si era sempre curato di me, di farmi sentire a mio agio, di farmi sentire Bene.
E adesso io lo trattavo in quel modo. No, non doveva succedere.
Mi sentivo in colpa, e facevo bene. Ero stato uno stronzo. E lui di certo
non se lo meritava. Dovevo rimediare.. Dovevo farmi perdonare.
Decisi che il giorno dopo sarei andato a comprargli un regalo, ma prima
di tutto, dovevo chiedergli scusa.
Così, aprii la porta della camera, e senza far rumore scesi piano le scale.
Non so perché, ma avevo come un sesto senso che mi diceva che Niall era
ancora in cucina.
Si era fatto tardi, Liam già stava dormendo, Zayn pure. Louis e Harry
erano in salotto a guardare la tv.. Non volli sapere cosa stessero guardando
a quell'ora di notte. Arrivai alla porta, e la aprii piano piano.
Il mio sesto senso non sbagliava: Niall era seduto su uno sgabello, mentre
dormiva con la parte superiore del corpo appoggiata sul tavolo.
Mi si strinse il cuore: sembrava un angelo. Era bellissimo. Mi avvicinai
per guardarlo meglio, mentre gli accarezzavo il volto. Lui continuava a dormire,
beato come un bimbo. Rimasi quasi un'ora li ad ammirare quel ragazzo.
Era una delle sette meraviglie del mondo. Sul serio.
Mi chiedevo come avessi fatto a trattarlo così male qualche ora prima.
Alle 04:00 decisi di tornare in camera a dormire, e lasciai Niall in cucina.
Mi distesi sul letto a pensare. Realizzai che prima di fare qualsiasi cosa il giorno
dopo, prima di uscire, prima di comprargli il regalo, avrei dovuto farla finita con
quell'altro. Con il moro. Ebbi un flashback. Ripensai al bosco. Ripensai a Zayn.
Ripensai al bacio. Ed era tutto Fottutamente Sbagliato.

Questo capitolo fa letteralmente schifo. Cari lettori, perdonatemi.
Mi rifarò col prossimo, lo prometto.
:) 
♥.

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Capitolo 30
*** Non Piangere Per Me. ***


 
                                                                                                      Capitolo 30: Non Piangere Per Me

                                                                                                                                                                           Niall
Mi svegliai molto presto. Avevo passato la notte in cucina, e devo ammettere
che non era stato molto comodo. Avevo fatto anche un sogno molto strano.
C'era Peter che era seduto accanto a me, mentre mi accarezzava i capelli.
Posso dirlo: era veramente un sogno stupendo. Mi mancavano i suoi massaggi
alla testa. Mi mancavano troppo. Ero abbastanza confuso, e ripensai alla sera
prima. Mi ricordai di Peter sulle scale e del discorso che mi aveva fatto Harry.
Speravo tanto che Curly Hair avesse ragione, volevo che Peter tornasse lo
stesso di sempre. Volevo poter tornare ad abbracciarlo senza che lui mi trattasse
male. Volevo indietro il vecchio Peter.
Decisi ad alzarmi da quell'odioso sgabello, per andare in bagno.
Camminai piano e lentamente, gli altri stavano ancora dormendo. Passando
davanti alla camera di Liam e Peter, mi fermai un attimo. La porta era socchiusa,
così decisi di farvi una capatina. Entrai senza fare rumore, e mi avvicinai al Suo letto.
Stava ancora dormendo, era dolcissimo. Iniziai ad accarezzargli le guance, per
poi passare alla nuca e ai capelli. Lui sembrava non accorgersi di niente. Il mio cuore
batteva all'impazzata. Mi avvicinai di più, fino ad avere il mio volto a pochi centimetri
di distanza dal suo. Profumava. Profumava di vaniglia. Amavo quel profumo.
In primo luogo perché lo portava lui, e poi perché annusandolo, mi sentivo rilassato.
Decisi di andarmene, per paura di svegliarlo. Mi alzai delicatamente dal suo letto,
e uscii dalla stanza chiudendomi la porta alle spalle. Entrai in bagno. Iniziai a
spogliarmi e mi misi sotto la doccia. Era tremendamente rilassante. Soprattutto dopo
tutto lo stress del giorno prima. Rimasi sotto l'acqua una buona manciata di minuti.
Quando uscii mi asciugai di fretta, mi cambiai e iniziai a passarmi il Phon tra i capelli.
Non potei fare a meno di pensare a Lui. Già, ormai non pensavo a Peter neanche
usando il suo nome. Ogni volta che l'avevo in mente lo chiamavo 'Lui' non 'Peter'.
Pensai alle sue mani, con le quali ogni volta che mi accarezzava la testa, mi
faceva sentire al settimo cielo, aveva le mani d'oro. Non solo per quello. Sapeva
anche cucinare! Per me, era il ragazzo perfetto, assolutamente.
Terminai di asciugarmi i capelli, e uscii dal bagno. Scendendo le scale, notai
che nel frattempo gli altri si erano svegliati. Mi affacciai alla soglia della cucina
per vedere se c'era anche Peter, ma mi sbagliavo. Non avevo voglia di far colazione
senza di lui, così me ne andai in salotto a guardare la tv.
Dopo qualche minuto sentii cantare:

Come back, come back, come back to me like, you would, you would if this was a movie 
Standing in the rain outside 'till i came out..
 
Conoscevo la voce degli altri ragazzi, e non era nessuno di loro.
Era una voce meravigliosa, mi faceva venire la pelle d'oca.
Sarei stato lì ad ascoltarla per ore e ore..


Come back, come back, come back to me like you could, you could if you just said you're sorry 
I know that we could work it out somehow, but if this was
a movie you'd be here by now
 
Di lì a poco, entrò
Peter, che smise di cantare immediatamente dopo avermi visto.
"Niall" sospirò, facendo un sorriso.
Mi aveva sorriso.. Non era arrabbiato con me. Non era cambiato! Il mio cuore
sembrò liberarsi da ogni pena e cominciò a palpitare rapidamente.
"Peter.." dissi con un filo di voce, ricambiando il sorriso.
"Niall, io..." fummo interrotti.
"Oh, bene, siete qui" disse Eleanor entrando nella stanza.




                                                                                                                                                                          Peter
No, ma perché ci aveva interrotti? Cosa c'era adesso? Avevo pensato quasi tutta
la notte alle cose da dire a Niall, e adesso le mie scuse dovevano essere stroncate
sul nascere? Che palle.
"Bene" disse Eleanor "Sedetevi".
Nel frattempo in salotto erano entrati anche gli altri, che le avevano obbedito, e
avevano preso posto a sedere.
"Come sapete" riprese lei "Tra qualche giorno è il compleanno di mio padre, e già
in precedenza, vi avevo proposto la mia idea. Io ho intenzione di dare un
ballo in maschera, in onore del suo cinquantunesimo compleanno. Ho già fatto la
lista degli invitati e il locale scelto è vicino al casinò, in centro. E' una villa a due piani
e dietro la casa c'è un giardino enorme. La festa la faremo la sera del giorno prima
che compia gli anni, così che a mezza notte, potremo uscire fuori e gli faremo gli
auguri, dando il via ai fuochi d'artificio".
Caspita, devo ammettere però che Eleanor era stata bravissima ad organizzare
quella festa, e sembrava molto determinata. Lei stessa provava molta soddisfazione,
lo si sentiva dal tono della sua voce.
"Per quanto riguarda i regali" continuò "Voi sapete quando mio padre, adori sentirvi
cantare, così avevo pensato di incidere un CD con una canzone cantata da ognuno
di voi" sorrise.
"Mi sembra un'ottima idea" disse Harry.
"Si, sono d'accordo" fece Zayn.
"Bene. Non voglio rischiare di non avere almeno una canzone da ognuno. La sala di registrazione
è un po' lontana, in centro. Quindi inizieremo direttamente stamattina. Andate a
prepararvi. Ho preso appuntamento là per le 11:00. Partiamo tra un'ora."
Detto fatto, Eleanor andò in camera sua a cambiarsi. Gli altri fecero un po' come lei.
Non potei parlare con Niall, perché fu trascianato via da Harry, così decisi di andare
a cambiarmi anch'io.
Feci piuttosto veloce e dopo essermi assicurato di essere praticamente perfetto, uscii
di casa, diretto al cancello. Eleanor stava parlando con l'autista di un TAXI.
"Oh, Peter sei qui" disse lei voltandosi.
"Il TAXI non basta per portarci tutti. Te verrai prima, con me, Zayn e Harry. Gli altri
ci raggiungeranno dopo" inarcò un sopracciglio.
Feci cenno di aver capito e non appena gli altri arrivarono lei spiegò
la situzione e disse agli altri tre di rimanere a casa, finchè l'altro TAXI non sarebbe arrivato
a prenderli. Salimmo in macchina e ci mettemmo in moto.
Zayn era seduto davanti, e passò tutto il viaggio a volgermi delle occhiatine
attraverso lo specchietto retrovisore. Io cercavo di non guardarlo, ma non ce la
facevo. Mi sentivo troppo osservato.
La sala di registrazione in fondo non era così lontana, giungemmo sul posto senza
dover aspettare troppo. Prendemmo l'ascensore tutti e quattro e salimmo al
terzo piano. Trovammo ad attenderci un uomo sui trent'anni: doveva essere
quello che si occupava delle registrazioni. Eleanor scambiò poche parole con lui
poi si rivolse verso di noi. "Harry tu sei il primo" disse sorridendo.
Lui acconsentii ed entrò nella stanza. Indossò le cuffie e si mise davanti al
microfono. Iniziò a cantare:

When you open his arms and holds you close tonight . It just won't feel right, cause i can't love you more than this, yeah 
When he lays you down, i'm not just dying inside. It just don't feel right, cause i can't love you more than this 
Can't love you more than this
 
Non potei finirlo di ascoltare, perché Zayn iniziò a parlarmi.
"Allora? Come va tesoro?"
Tesoro? Ma come gli era venuto in mente di chiamarmi in quel modo? La cosa mi irritava.
"Zayn, non mi chiamare in quel modo, ti prego".
"Ma come? I miei baci ti piacciono però, eh?"
"No, Zayn. Ti sbagli. Dimentica tutto quello che ti ho detto l'altra sera. E' stato tutto
un' errore. Tu non mi piaci"
"E chi ti piace? Niall?"
Sussultai, e gli voltai le spalle.
"Oh, no. Non ci credo" mi fece voltare e mi baciò, davanti a tutti senza
alcun timore. Cercai di allontanarmi. Per fortuna sembrava che nessuno
se ne fosse accorto. L'unico ad aver notato qualcosa sembrava..
"Peter..".
Mi voltai. Niall era dietro di me, sconvolto. Non aveva parole ed era diventato tremebondo.
"Niall! Non è come.."
"Io pensavo che ci tenessi a me.." iniziò a piangere.
"Si, infatti è così! I non.."
"Tocca a te, Niall" mi interruppe Eleanor, sogghignando.
Lui mi voltò le spalle e prese il posto di Harry. La canzone che intonò mi stravolse..

Is your heart taken? Is there somebody else on your mind? I’m so sorry, I’m so confused just tell me, am i out of time?
Is your heart breaking? How do you feel about me now, i cant believe i let you walk away when
When i should have kissed you
 
Non ci potevo credere. Non potevo credere che era andata a finire così.
Non doveva finire così. Niall non avrebbe dovuto vedermi con Zayn, non lo amavo.
Io amavo Lui. Solo Lui. Solo Niall.
Zayn si accorse che Niall era distrutto, e sembrò voler far precipitare la situzione.
Mentre cantava, era con lo sguardo fisso su di me, i nostri occhi s'incatenavano
ogni singolo istante, così Zayn mi cinse un fianco con una mano. Niall lo vide.
Mi staccai immediatamente, ma era troppo tardi. Un'altra lacrima rigò il viso del
biondo.

When you stood there just a heartbeat away, when we were dancing and you looked up at me

If i had known then that i’d be feeling this way, if i could replay
I would have never let you go

Basta, non lo tolleravo. Non potevo vederlo piangere. Mi sentivo male.
Tremavo, avevo bisogno di andar via. Uscii dalla sala e presi l'ascensore.
Harry mi seguì a ruota.
"Peter! Che cazzo hai fatto! Perché hai baciato Zayn!" imprecò lui.
"Harry, io non ho bacia.."
L'ascensore si fermò di colpo. Black-out. Ero bloccato là dentro con il riccio.
"Che cazzo succede adesso?" gridò quello.
"Harry, ti prego, calmati"
"No Peter! Non mi calmo porca puttana! E te non devi neanche rivolgermi la parola!
Hai fatto soffrire il mio migliore amico, non te lo perdonerò mai. Tu sapevi quanto ci
tenesse! E tu cosa fai? Vai a baciare Zayn!"
"No, cazzo, ti sbagli!" lo feci zittire.
"Io non ho baciato Zayn! A me lui non piace! E' lui che mi ha baciato! E' lui che
mi ha messo la mano intorno al fianco! E' lui che mi ha rovinato la vita!
E tutto questo perché? Perché gliel'ha chiesto Eleanor!"
"C-cosa?" balbettò indietreggando, Harry.

WOOHOOO! Ci ho messo tanto love per scrivere questo capitolo!
Spero tanto che vi sia piaciuto! Mi raccomando recensite, eh! :)
Keep Reading
~

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Capitolo 31
*** Mi Hai Distrutto. ***


 
                                                                                                           Capitolo 31: Mi Hai Distrutto

                                                                                                                                                                          Peter
"C-cosa?" balbettò indietreggiando Harry.
"Già" risposi con tono freddo.
"Cosa intendi dire?"
"Era una farsa".
Era tutta una messa in scena. Lo avevo appena scoperto anch'io, quindi mi ci volle
un po' di tempo per metabolizzare la cosa.
Proprio mentre uscivo dalla sala di registrazione, avevo sentito Eleanor sussurrare
a Zayn un "Ottimo lavoro" prima di stampargli un bacio sulle labbra.
Cristo, non ci potevo credere. Aveva finto di essere mio amico per tutto quel tempo.
Per intere settimane aveva fatto il falso con me. Era una cosa orribile.
E adesso per colpa sua Niall mi odiava, di detestava con tutto il suo cuore e io
non lo potevo sopportare. Non so come avrei fatto a stare in quella casa, sapendo
che la persona a cui tenevo di più al mondo, neanche voleva vedermi. Il solo
pensiero di stravolgeva.
"Adesso anno proprio esagerato" disse Harry.
Io non risposi. Mi limitai a scivolare per terra, appoggiato alla superficie in metallo
dell'ascensore. Iniziai a piangere.
"Dai, non piangere Peter. Mi dispiace per quello che ti ho detto prima.." mi disse.
Lo guardai per un attimo e trovai un gran conforto nell'immergermi in quei meravigliosi
occhi verdi, che mi fissavano incessantemente, chiedendo perdono.
Lo abbracciai. "Grazie.." sussurrai. Lui mi sorrise.
Improvvisamente l'ascensore riprese a muoversi e ci riportò al piano terra.
Harry chiamò un TAXI e tornammo a casa.




                                                                                                                                                                           Niall
Mi sentivo vuoto. Come se una parte di me, se ne fosse andata via per sempre.
Non credevo ai miei occhi. Peter aveva baciato Zayn.
Il mio cuore smosse al ricordo di quell'immagine. Un'immagine che avrei tanto voluto
non vedere mai. Perché mi aveva fatto questo? Perché mi aveva trattato così?
Non capivo. E pure.. Ero convinto che mi ricambiasse. Pensavo che.. Volesse me.
Una lacrima mi rigò il viso, mentre intonavo I Should've Kiss You.
Ero arrabbiato. Distrutto. Stravolto. Non volevo vederlo, non volevo sentirlo.
Ciò nonostate, durante tutta la mia registrazione non avevo fatto altro che guardarlo.
Sembrava stranito in volto, chissà perché? Pensava che non l'avrei mai scoperto?
Sciocco. Ma tanto che gli importava? Aveva Zayn. Gli aveva anche messo una mano
intorno a un fianco. Stavano insieme, ne ero sicuro.
Non avevo neanche finito la registrazione che se n'era andato. Si vedeva che non
gl'importava niente di me. Più che altro non capivo perché Harry fosse andato con lui.
Dopo di me, cantò Zayn. Registrò "Na Na Na" e mentre si esibiva lanciava strane
occhiate e sorrisetti maliziosi ad Eleanor. Cos'è? Stava anche con lei? Peter lo sapeva?
Chi se ne frega. Non doveva importarmi niente di tutto ciò. Era meglio pensare a sè
stessi e basta.
Finì anche Zayn, ma dopo di lui ce ne andammo. Liam e Louis sarebbero tornati la
mattina dopo per incidere le loro canzoni. Chiamammo dei TAXI e tornammo a casa.
Durante il tragitto pensai a come mi sarei dovuto comportare con Peter. Non volevo
parlargli, non ce la facevo. Non potei fare a meno di fare questo discorso: almeno lui
era contento. Già, io no, però.




                                                                                                                                                                          Peter
Passai tutto il pomeriggio barricato in camera, mentre Harry era stato a guardare la
televisione. Aveva cercato di tirarmi su di morale, ma non ci era riuscito.
Gli avevo chiesto di lasciarmi da solo, e lui aveva acconsentito. Mentre tornavamo a
casa avevamo parlato. Mi aveva fatto bene confidarmi con lui, era un buon ascoltatore.
Finii con l'addormentarmi e mi risvegliai verso le sei e mezza, appena in tempo per
preparare la cena. Scesi le scale diretto in cucina, con tutta la noncuranza possibile
per tutto il resto degli abitanti della casa. Preparai pasta e spezzatino.
Dopo qualche oretta, scesero tutti, attratti dal profumino che dilagava
per tutta la casa. Scesero tutti tranne Niall, ma non me la sentivo di andarlo a
chiamare.
Lui scese di sua spontanea volontà, qualche minuto dopo che gli altri avevano cominciato
a mangiare.
"Hey Niall" disse Harry sorridendo.
"Vieni" fece Louis "Peter ha preparato una cena coi fiocchi".
Niall nel frattempo aveva aperto il frigorifero. Io mi avvicinai per porgergli il piatto
con la sua porzione. Mi fulminò con lo sguardo.
"Non ho la minima intenzione di mangiare la tua cena. Non ho fame".
Prese una bottiglietta d'acqua e mi volse le spalle, deciso ad andarsene.
Zayn accennò appena un sorriso, mentre Eleanor sogghignò.
Mi si gelò il sangue nelle vene.
Ero tremebondo, la mano non resse il piatto, che cadde per terra, rompendosi.
Fece un rimore assordante.
Niall si voltò all'istante e mi fissò negli occhi. Provava.. Pena.
Iniziai a piangere rumorosamente.
Mi portai le mani in volto e corsi verso la porta che portava in giardino.
"Peter aspetta!" cercò di fermarmi Liam.
Troppo tardi. Ero già fuori, nel labirinto.

Questo capitolo mi fa cahare. Mi dispiace fans :(
Spero di risaziarvi(?) con il prossimo! Keep Reading
.

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Capitolo 32
*** Il Regalo. ***


 
                                                                                                                                Capitolo 32: Il Regalo
 
                                                                                                                                                                           Niall
Cielo. Forse avevo esagerato. Non avrei dovuto trattarlo così. Infondo, mi aveva
preparato la cena. Potevo essere.. Più garbato. Il cuore mi si strinse in una
morsa. Ricordai che fino a quella mattina lo amavo, lo amavo con tutto me stesso.
E realizzai di essere ancora innamorato di lui. Mi sentivo morire per il modo orribile
con cui gli avevo rivolto la parola e gli avevo voltato le spalle. C'era rimasto male,
ovviamente. Ed era colpa mia. Strinsi la collana con la chiave, notando solo in quel
momento che Peter portava ancora il lucchetto. Non si era dimenticato di me.
Rimasi qualche istante a fissare il piatto rotto per terra, ma i miei pensieri furono
stravolti dalle grida di Harry.
"Spero siate contenti, adesso!" sbottò, urlando in faccia ad Eleanor e Zayn.
Che significava? Che voleva dire quella frase?
"Cosa intendi Harry? Io non capisco.." disse Eleanor.
"Già, non sappiamo di cosa tu stia parlando" sogghignò Zayn.
"Siete delle persone orribili, mi fate schifo" rispose quell'altro, che uscì dalla stanza.
Non capivo. Perché Harry se la prendeva con loro? Cosa c'entravano in tutta
questa storia?.. Cioè, Eleanor. Che c'entrava Eleanor in questa storia? Ero confuso.
Seguii Harry su per le scale, mentre Liam e Louis pensavano a pulire per terra.
"Harry!" gridai, facendolo fermare.
"Che significa quello che hai detto in cucina?" chiesi.
"Significa che Zayn ha baciato Peter solo perché gliel'ha detto Eleanor".
Mi ghiacciò. Ero.. Sconvolto.
"E perché Zayn fa quello che gli dice Eleanor?"
"Mi sembra ovvio, perché gliela da!" rispose lui.
Oddio, non era una cosa molto 'simpatica', ma non mi importava. Ero contento.
Ciò significava che Peter non amava Zayn. E le lacrime che aveva pianto, erano
sincere. Dio, mi sentivo meglio. Molto meglio. Abbracciai Harry,
scombinandogli i capelli ricci, che tanto mi piacevano. Lui sorrise lievemente, e
rientrò in camera.
Adesso però c'era un altro problema. Peter era depresso. E tutto per colpa mia.
Dovevo farmi perdonare. Lo amavo, lo amavo troppo!




                                                                                                                                                                          Peter
Piangevo. Le lacrime solcavano il mio volto senza fermarsi, non riuscivo a smettere.
Niall mi odiava, era chiaro, chiarissimo. Mi aveva trattato come uno straccio in cucina.
Mi sentivo morire. Volevo levarmi dal mondo. Non riuscivo neanche a pensare
che quel biondo, quello splendido ragazzo biondo non mi ritenesse nemmeno suo
amico. Non era disposto neanche a mangiare qualcosa che provenisse dalla mia
cucina. Non mi voleva. In ogni senso.
Nel frattempo, continuavo a correre. Ero dentro il labirinto e andavo avanti d'impulso,
senza sapere dove mi stessi dirigendo. Voltai due angoli, e mi ritrovai davanti al
gazebo. Era illuminato dentro, così mi avvicinai lentamente per veder meglio.
Era tutto come lo avevo visto la prima volta e Zio Nathan era dentro: entrai.
"Cristo santissimo, cosa ti è successo ragazzo mio?" chiese, notando gli occhi rossi.
"Niente, signore.." risposi, cercando in vano di asciugarmi la faccia con le maniche
della felpa.
"E' morto qualcuno?" era preoccupato.
OH MIO DIO, NO!
"No, signore" non potei fare a meno di sorridere. "Ho.. litigato con Niall" tornai triste.
"Oh, mi spiace" disse, porgendomi un fazzoletto.
"Grazie.." dissi con un fil di voce, asciugandomi le lacrime.
Lui sorrise e mi fece cenno di sedermi. Lo seguii, e mi misi a sedere sulla sedia a dondolo.
Mi chiese di raccontargli cosa era successo, ed io accettai.
"Eh, si" sospirò alla fine lui. "Le relazioni sono come la droga: o vi uccidono, o vi danno
la migliore sensazione della vostra vita".
"E' una perla di saggezza, signore" risposi sorridendo.
"Sai, sono convinto che le cose si aggiusteranno. Lascia che le cose seguano il loro
corso. E se l'occasione non si presenta, allora createla tu" mi mise una
mano sulla spalla. Cristo, adoravo quell'uomo.
"Bene, ora penso che sia meglio che tu vada. E' tardi."
Io acconsentii, ed uscii dal labirinto.
Entrai in casa, senza guardare niente e senza parlare con nessuno.
Presi il cappotto ed uscii. Volevo andare a comprare il regalo per Niall.
"Peter" mi chiamò lui proprio mentre aprivo la porta.
Io sussultai per un attimo, ma non mi voltai. Pensai piuttosto ad uscire, senza
rivolgergli la parola. Se doveva rivolgermi la parola, volevo che lo facesse dopo
il mio regalo e le mie scuse. Non avevo voglia di sentirlo imprecare contro di me.
Mi avrebbe fatto star male e basta.
Corsi, fuori dal cancello. Chiamai un TAXI e mi feci portare in centro. Sapevo che
era un po' tardi come orario, ma era una settimana particolare, per cui i negozi
chiudevano tutti verso le 23:30/00:00. E mancavano ancora una buona manciata
di minuti alle undici. Quindi avevo ancora tempo.
Entrai nel sontuoso negozio e dissi al commesso dietro al bancone, lo stesso con cui
avevo parlato tempo prima, che ero venuto a ritirare il mio pacchetto.
Lui fece cenno di sì con la testa e tirò fuori un sacchettino color miele.
Pagai ed uscii, soddisfatto della mia scelta. Non presi il TAXI per tornare a casa.
Volevo tornare a piedi, avevo bisogno di pensare.




                                                                                                                                                                           Niall
Ma.. Ma.. Non mi aveva degnato di uno sguardo! Se n'era andato senza rivolgermi la
parola. Era ancora arrabbiato con me? Bé, era comprensibile, visto la scenata che gli
avevo fatto io prima. Oddio, ma dove andava a quest'ora di notte? E da solo oltretutto.
No, non mi andava bene. Iniziavo a preoccuparmi. Decisi di rimanere sveglio fino a
quando non sarebbe tornato.
Sentivo che sarebbe tornato tra delle ore, così andai in cucina a mangiare qualcosa,
tanto per cambiare. Presi il pacchetto di biscotti al cioccolato: i miei preferiti, mentre
pensavo a cosa avesse di tanto urgente da fare Peter a quell'ora.
Dopo un po' entrò Liam, strofinandosi gli occhi con le mani.
"Non riesci a dormire?" chiesi, imboccando un altro biscotto.
"Già" sbadigliò "E tu invece?" riempì un bicchiere d'acqua.
"Sto aspettando Peter" risposi.
"Giusto, dov'è andato?" chiese aggrottando la fronte.
"Non lo so. E' uscito qualche ora fa e non è tornato".
"E' uscito? A quest'ora?" sgranò gli occhi.
"Esatto. E non ho la minima idea di dove sia"
"Bé, spero che torni presto. Vado a guardare la tv.."
Annuii con la testa e tornai a fissare il vuoto.
Finalmente sentii la porta principale aprirsi e richiudersi, lentamente. Era l'una passata.
Gli andai incontro, e lo sorpresi mentre rimetteva la giacca a posto, con una bustina
gialla in mano. Lui si bloccò all'istante e mi fissò, sorpreso di vedermi ancora in piedi
a quell'ora.
"C-che ci fai ancora sveglio?" balbettò, nascondendo il sacchetto dietro la schiena.
"Ti aspettavo.." dissi arrossendo.
Peter sorrise lievemente: sembrava contento di quello che gli avevo detto.
"Senti.." ripresi il discorso "Mi dispiace per quello che ti ho detto in cucina.. Io ero.."
"Non importa" mi fermò. Abbassò un attimo lo sguardo, per poi rialzarlo e continuare
a parlare:
"Sono io che dovrei chiederti scusa. Eri arrabbiato perché mi hai visto
con Zayn.. Ed è comprensibile.. Ma.. Volevo dirti che.. Io.. Non lo amo".
Finì con tono un po' imbarazzato.
Ecco, finalmente adesso potevo avere l'anima in pace. A Peter non piaceva Zayn
e questo mi rincuorava pienamente.
L'orologio scoccò le due del mattino.
"Bé.. Penso che sia ora di andare a letto.." interruppe il silenzio che si era creato.
Io annuii. "Ma.. Prima volevo darti questo" disse, porgendomi la bustina.
"Mi.. Mi dispiace" disse e mi schioccò un bacio sulla guancia, per poi correre
su per le scale. Aprii la busta e trovai, in assoluto, il regalo più bello che mi
avessero fatto: era una collana con un ciondolo a forma di trifoglio, simbolo
dell'Irlanda, il mio paese natale. Era un dono bellissimo, mi piaceva troppo.
La indossai subito. Rimasi qualche istante a fissarla: solo quando sentii la porta
della camera di Peter aprirsi e poi chiudersi, assecondai il mio istinto irlandese e feci
una sfrenata danza animale per il corridoio.

Hey! Ecco il capitolo nuovo! Spero che vi piaccia! Ci ho messo un po'
per scriverlo, scusate l'attesa ùù Keep Reading e
Recensite! :)

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Capitolo 33
*** Baci Sul Collo. ***


 
                                                                                                                      Capitolo 33: Baci Sul Collo

                                                                                                                                                                          Peter
Speravo vivamente che Niall avesse apprezzato il mio regalo. Appena avevo visto
quella collana, mi era subito venuto in mente lui, per questo avevo pensato di
comprargliela. Cristo, tornato a casa, avevo avuto anche il coraggio di dargli un bacio
sulla guancia. Non me lo aspettavo.
Passai quasi due ore pensando a tutto ciò, prima di addormentarmi con un sorriso
stampato sulle labbra: quella notte lo sognai.
Dormii molto poco, infatti mi addormentai verso le 04:00 per poi svegliarmi alle
sette e mezza. Mi alzai subito, deciso a preparare la colazione.
Mentre scendevo le scale, un pensiero mi bloccò. E se Niall si fosse rifiutato di mangiare
anche quel giorno? Se non avesse voluto vedermi? Se il mio regalo non gli fosse piaciuto?
Il mio cuore palpitò forte, poi mi decisi a scacciare quei brutti pensieri dalla testa.
Dovevo essere positivo il più possibile.
Misi un pentolino a bollire sul fuoco, mentre mi stropicciavo gli occhi, ancora pieni
di sonno. Sentii la porta aprirsi lentamente, per poi richiudersi.
"Buon giorno" dissi, senza rivolgere lo sguardo verso chi era entrato.
Questo non rispose.
Pensò piuttosto a mettermi le mani intorno ai fianchi, abbracciandomi da dietro.
Interruppi i miei pensieri, e girai la testa per guardare.
"Buon giorno a te" mi disse Niall, sorridendo.
Ricambiai il sorriso, per poi tornare con lo sguardo all'acqua nel pentolino, che aveva
iniziato a dare delle piccole bollicine.
"Hai dormito bene?" chiese, appoggiando la testa sulla mia spalla.
Aveva iniziato a lasciarmi bacetti sul collo. Andava lentamente dal basso verso l'alto,
per poi ricominciare. Cristo, mi stava facendo impazzire.
"N-niall.." sospirai appena, portando la mano dietro la sua nuca, cercando di staccarlo.
"E dai.. Lasciati coccolare ancora un po'.." disse, stringendomi ancora di più con le
braccia. Il cuore aveva ripreso un ritmo accelerato, sembrava volesse uscirmi
dal petto. Adoravo quella sensazione. Adoravo quelle labbra sulla mia pelle.
Adoravo quel ragazzo irlandese.
"Niall.. Potrebbero vederci.." ironizzai, iniziando a giocare con i suoi capelli.
"Chi se ne frega.. Voglio stare con te.. Io.."
Ti amo. Avrei tanto voluto dirglielo, ma la mia voce fu interrotta da un altro suono.
Il suono della porta della cucina che si apriva.
Niall si staccò rapidamente, voltandosi verso un Harry in mutande che sbadigliava.




                                                                                                                                                                           Niall
Dai cazzo, Hazza! Ma perché? Proprio adesso che ero riuscito ad avere un po' di
privacy con Lui dovevi interrompermi? Che palle. Anche se.. Era piuttosto buffo con
quell'espressione in volto. Le mutande con gli orsacchiotti poi, rendevano tutto ancora
più comico. Né io, né Peter potemmo trattenerci dal ridere, ma Harry sembrò non
dargli peso. Pensò piuttosto a prendere dallo scaffale sul muro un pacchetto di
biscotti, e mangiarli insieme al tè che aveva preparato Peter.
Ad un certo punto sembrò tornare nel mondo dei vivi e ci disse:
"Scusate, ho interrotto qualcosa?" aggrottò la fronte.
Io e Peter ci guardammo, sgranando gli occhi. "Nono" rispondemmo facendoci eco.
"Bene" disse, inzuppando il biscotto al cioccolato nella tazza.
Mi immersi nei miei pensieri, non potei fare a meno di sorridere. Peter era contrario
alle effusioni in pubblico, ma non le aveva rifiutate. Al contrario, sembrava gradirle.
Mi voltai per guardarlo. Era appoggiato in avanti sul tavolo, mentre sfogliava un
giornale. Non potei fare a meno di soffermarmi sul suo lato B.
Aveva veramente un bel fondo-schiena.. Volevo toccarlo. Ma dovetti trattenermi,
non volevo sconvolgere la giovane innocenza di Hazza.
Il mio pensiero fu interrotto dalla voce di Peter:
"La festa per zio Nathan è domani" disse intonando un tono di felicità a fine frase.
Giusto, la festa era il giorno dopo. Me ne ero quasi dimenticato. Menomale che ai
vestiti ci pensava Eleanor, altrimenti mi sarei trovato nei pasticci.
"Già, non me lo ricordavo" gli risposi, dedicandogli un sorriso a 3456723456 denti.
Lui ricambiò il sorriso, poi posò lo sguardo su Liam e Louis, che stavano entrando
in cucina. "Buon giorno ragazzi" li salutò. Loro risalutarono e iniziarono a mangiare.
Andavano di fretta, dovevano tornare in sala registrazione.
"Vado a farmi una doccia" dissi, alzandomi dallo sgabello su cui mi ero seduto,
diretto alla porta. Salii rapido gli scalini, toccandomi il ciondolo a forma di trifoglio.
Amavo quella collana. Continuavo a camminare, quando passando dalla stanza di
Eleanor, fui costretto a fermarmi. La sentii gridare e imprecare il nome di Zayn.
Erano insieme nella stanza, sicuramente. E non volevo sapere cosa stessero facendo.
Quindi cercai di far finta di niente, e mi chiusi in bagno, immergendomi sotto l'acqua calda.




                                                                                                                                                                          Peter
L'intero pomeriggio, lo trascorsi sullo sdraio in giardino a dormire. Avevo dormito
pochissimo la notte prima, e non tenevo gli occhi aperti dal sonno. Così mi lasciai
cullare dal vento e dalla pace circostante e mi immersi in un sonno leggero, che
durò fino alle sei di sera. Mi svegliai con Liam che mi fissava, seduto accanto a me.
"Oddio, cos'è successo?" dissi, rizzandomi immediatamente a sedere.
"Niente, ti stavo guardando" disse con un sorriso ebete.
"Già.. L'avevo notato.." risposi.
"Sei strano mentre dormi" - Io sgranai gli occhi.
"Si! Non hai fatto altro che ripetere il nome di Niall tutto il tempo".
Oh mi Dio, che figura di **
Le guance presero fuoco all'istante, e mi portai le mani davanti al volto per coprirmi,
come se volessi nascondere tutto l'imbarazzo che provavo quel momento.
Liam rise. "Non devi vergognarti" disse facendomi l'occhiolino. "Quando vuoi bene
ad una persona è sempre il tuo pensiero fisso".
Annuii, aveva ragione. Mi venne spontaneo chiedergli di Danielle.
Lui mi rispose che stava bene, e che si sentivano ogni tanto per messaggi o in
cam al computer. Mi dette anche una splendida notizia: sarebbe venuta al Ballo.
Ero contentissimo, non vedevo l'ora di rivedere la mia amica. Era da parecchio
ormai che non la sentivo, e iniziava a mancarmi.
Rimasi un po' a chiacchierare con lui, poi decisi di ritornare in casa. Non avevo
voglia di cucinare, così dissi ai ragazzi di ordinare una pizza, per cena.
Loro accettarono più che volentieri. Io non cenai, non avevo per niente fame.
Mi barricai in camera mia a pensare a quello che era caduto quella mattina.
Niall mi aveva abbracciato e mi aveva baciato sul collo. Era stata una sensazione
indescrivibile. Sentivo i brividi salirmi su per la schiena al solo ricordo, ed era bellissimo.
Presi l'iPod e mi rilassai con della buona musica, mentre pensavo il mio ragazzo irlandese.

Capitolo nuovo! Hope you like it! RECENSITE! :D

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Capitolo 34
*** La Chiave. ***


 
                                                                                                                              Capitolo 34: La Chiave
 
                                                                                                                                                                          Peter
Eccoci. Finalmente era arrivato il giorno del ballo. Ero estremamente felice: avrei
passato praticamente tutta la notte con Niall e avrei rivisto Danielle, che non sentivo
da un po' di tempo e iniziava a mancarmi. Mi alzai molto presto, ricolmo di buon
umore. Sprizzavo energia da tutti i pori. Mi diressi subito in cucina a preparare
la colazione per i ragazzi.
Stavo scaldando l'acqua per farmi il tè, quando un'Eleanor frettolosa e indaffarata
entrò in cucina, afferrando un piatto di uova e bacon che avevo messo sul tavolo,
portandoselo in salotto.
"Buon giorno" le dissi di sfuggita.
"Altrettanto" rispose lei.
Accidenti, mi aveva addirittura augurato un buon giorno. Doveva essere di buon
umore anche lei (?)
Il secondo a svegliarsi fu Zayn, che andò da Eleanor nel salone, per dedicarle un
lungo bacio a stampo. Lei lo teneva forte, stringendolo a se come non aveva
mai fatto. Né con Louis, né con Liam. Sembrava tenerci a quella relazione.
Assorto nei miei pensieri com'ero, non mi accorsi che gli altri ragazzi erano entrati
in cucina. Me ne accorsi qualche istante dopo.
"Qualcosa non va?" mi disse Louis mettendomi una mano in fronte, come se
avesse voluto misurarmi la febbre.
"Sto bene, non preoccuparti" risposi togliendola.
"E' d'obbligo che tu stia bene! C'è la festa stasera" intonò Harry, iniziando a ballare
per la cucina. "Ma te sei tutto pazzo" iniziai a ridere, insieme agli altri ragazzi.
Già, quella sarebbe stata sicuramente una bella, bellissima giornata, e la sera sarebbe
migliorata in tutto e per tutto. Ero emozionatissimo.
Tornai in camera mia per rifare il letto, che sembrava piuttosto un campo di
battaglia. Mentre toglievo le lenzuola, Niall apparì alle mie spalle, abbracciandomi
da dietro.
"Emozionato per la festa?" chiese sorridendo.
"Già, moltissimo. E tu invece?" ricambiai il sorriso.
"Anche io. Sopratutto.. Perché sarò con te.." iniziò a baciarmi il collo.
Stavo andando in iperventilazione. Codice Rosso. Codice Rosso.
"Niall" mi staccai "Abbi un po' di contegno" gli feci la linguaccia, per poi tirargli una
guancia.
"Ah, si?" disse, e iniziò a farmi il solletico, buttandomi sul letto e mettendosi sopra
di me. Mi aveva bloccato entrambe le braccia con una mano sola, mentre con
l'altra mi faceva patire le pene del solletico. Io potevo solo gridare.
"Niall! Niall, smettila!" e ridevo, continuavo a ridere, Non potevo smettere.
Ad un certo punto si fermò, per iniziare ad accarezzarmi il volto con una mano.
Avvicinò il suo viso al mio. Avevo il suo respiro addosso. Gli cinsi le braccia
intorno al collo.
La porta si aprì di scatto, facendo entrare Liam che rimase impietrito.




                                                                                                                                                                           Niall
Ok, questo era un complotto.
Prima Harry, adesso Liam. Ma non era possibile stare in quella casa! La prossima
volta, qualunque stanza fosse, avrei chiuso la porta a chiave.
Mi alzai di scatto, guardando Liam che era diventato una statua di cera.
Peter era praticamente viola e si era coperto il viso con le mani.
"Scusate... La mia... Interruzione..." balbettò Payne, grattandosi la testa.
"Non fa niente" risposi "Me ne stavo andando.." dissi aprendo la porta per poi
richiuderla dietro di me.
Avevo bisogno di una doccia. Si, una doccia fredda e poi mi sarei preparato
per la festa.
Andai in camera, per prendere un asciugamano, e sul letto trovai un pacchetto
bianco. Lo aprii e trovai il vestito che mi aveva preso Eleanor.
Era uno smoking nero, con tanto di camicia e scarpe. Sul fondo del pacco una
maschera nera, molto semplice e un papillon abbinato. Ero soddisfatto.
Presi tutto il pacchetto con un asciugamano e mi diressi verso il bagno.
Mentre aprivo la porta, Harry mi fermò. Mi fece appoggiare la roba per terra,
e mi trascinò in un'altra stanza, dove nessuno potesse sentire.
"Emozionato per stasera?" mi chiese sorridendo.
"Si.. Perché?" ero confuso.
"Sai.. E' la tua occasione per.. Dirlo a Peter" battè le mani.
"Sembri più emozionato di me" risi bonariamente.
"Comunque" ripresi "Penso che glielo dirò" lo accontentai.
Ad Harry si illuminò il volto e mi abbracciò. "Sono tanto contento per te!".
Ricambiai l'abbraccio.
"Te con Peter.. E io.. Mi cercherò qualcuna" aggrittò la fronte.
"Ahahah! Il nostro rubacuori torna all'azione" gli detti una pacca sulla spalla.




                                                                                                                                                                          Peter
Oddio, ero tremendamente in ritardo! Erano già le 19:00 e io avevo a malapena
finito di fare il bagno. Accidenti a me.
Avevo dormito tutto il pomeriggio fino a cinque minuti prima.
Stavo pensando a Niall, come sempre. Mi congratulai con me stesso, nel
capire che quella sera, sarebbe dovuta essere una notte fantastica.
Avrei finalmente rivelato al biondo i miei sentimenti per lui.
Lo avrei fatto, sicuramente. Dovevo farlo.
Assorto nei miei pensieri com'ero non mi resi conto di trovarmi ancora
in bagno con solo l'asciugamano addosso.
Per fortuna la mia mente si dette una svegliata, ed uscii dal bagno
praticamente correndo.
Entrando in camera, sentii a malapena Louis e Harry che mi gridavano dal
fondo delle scale di sbrigarmi. Risposi con un "arrivo" molto tirato via.
Passò Eleanor davanti alla porta della mia camera, per poi fermarsi proprio
davanti alla soglia. Era bellissima.
Aveva piastrato i capelli, che terminavano in grandi boccoli.
Il vestito era a balze nere, e le arrivava poco sotto il ginocchio. La gonna
era formata da piume nere, brillantinose. La maschera era abbinata.
"Eleanor" dissi "dov'è il mio smoking?"
"Quale smoking?" rispose lei, stordita. Oh Cristo.
"Lo smoking! Avevi detto che ti saresti occupata tu dei vestiti"
"Oh, tesoro" sorrise "Ma tu non ne avrai bisogno".
Disse, tirando fuori la mano che teneva dietro la schiena mostrandomi
una piccola chiave argentata. Riconobbi subito quel colore. La serratura della
mia porta, era l'unica che luccicava in quel modo. "Oh no" non ebbi nemmeno
il tempo di sospirare.
Eleanor chiuse la porta della mia stanza, rigirando la serratura a chiave.
"Eleanor! Apri la porta! Ti prego, apri la serratura!" battevo le mano contro
la superficie in legno, ma lei non rispondeva.
"Ci vediamo domani, buonanotte" disse alla fine.
Ormai era inutile continuare a battere contro la porta, gli altri erano già
fuori.

Yeheey. Eccoci quasi alla resa dei conti.
Siamo quasi alla fine della FF.
Visto che alcuni di voi mi hanno chiesto
di scrivere anche un'altra FF, bé, stasera
ho messo anche il prologo dell'altra
storia. Spero vi piaccia.

RECENSITE PER FAVORE! :)

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Capitolo 35
*** La Mia Vendetta. ***


 
                                                                                                                Capitolo 35: La Mia Vendetta
 
                                                                                                                                                                          Peter 
Corsi alla finestra, per cercare aiuto.
Gli altri erano già tutti fuori dal cancello. Vidi Niall, con il suo smoking. Era bellissimo.
Battei le mani contro il vetro, per cercare di creare un qualche rumore, ma
non mi sentirono. Qualche istante dopo uscì Eleanor, che dopo aver raggiunto
gli altri ragazzi, vidi fare un discorzetto di mezzo secondo. Niall voleva rientrare,
ma lei lo bloccò col braccio, e lo fece salire in macchina: una Limousine
che si allontanò in fretta, dopo che le porte si furono chiuse.
Iniziai a piangere. Dovevo esserci anch'io là dentro. Perché Eleanor mi aveva
fatto questo? Non era giusto!
Mentre tornavo al letto, inciampai su qualcosa, una scatola, mi pare.
Stava lì per terra, dentro un sacchetto bianco di cartoncino.
Aprii il sacchetto e presi la scatola. Era bianca anche questa, di medie dimensioni.
Era chiusa da un nastro di seta, legato da un fiocco molto grosso.
Lo sciolsi e tolsi il coperchio. Rimasi di stucco. Dentro vi stava uno smoking
bellissimo, diverso da quello degli altri ragazzi: era l'unico smoking bianco.
Praticamente color panna.
Era meraviglioso e sul fondo delle scarpe a tinta unita con il vestito e una maschera.
Anche la maschera si distingueva dalle altre. Le altre infatti, erano semplici e scure.
La mia era bianca ed aveva una forma allungata ai lati: era cosparsa di pietre
luccicanti e sui bordi superiori era adornata con piume bianche, molto vistose.
Amavo quel vestito. Mi piaceva così tanto che decisi di provarlo, anche se
sapevo che sarebbe stato inutile.




                                                                                                                                                                           Niall
Io non capivo, eppure quella mattina, mi sembrava che stesse bene.
Peter aveva detto ad Eleanor che stava male, e che non sarebbe venuto
alla festa. Ero davvero, molto confuso.
Ma oltre che confuso, deluso più che altro. Aspettavo da diverso
tempo quel giorno. Avrei rivelato i miei sentimenti per lui, ma Peter non
c'era. Non potevo fargliene una colpa però, non aveva di certo scelto
lui di stare male, non potevamo farci niente.
"Non preoccuparti" mi disse Harry. "Glielo dirai stasera quando torniamo,
o domani, se starà dormendo" cercò di rassicurarmi. Annuii con la testa.
Arrivammo, dopo non tanti minuti di attesa, alla gigantesca villa dove
Eleanor aveva organizzato la festa. Era una casa bellissima, e c'era
già un sacco di gente. E pensare, che era solo l'inizio.
"E' già arrivata Danielle?" chiesi a Liam, con una leggera gomitata.
"No, ha detto che vuol fare una visita a Peter, prima di venire."
Mi si illuminarono gli occhi "Dille di salutarlo da parte mia" lo pregai.
"D'accordo.." disse, prendendo il telefono per risponderle.
Speravo con tutto me stesso che Peter stesse bene.




                                                                                                                                                                          Peter
Lo smoking bianco mi stava alla perfezione, sembrava che mi fosse stato
cucito addosso. Feci per prendere i guanti di seta dalla scatola, quando
sul fondo trovai un bigliettino: "Se l'occasione non ti si para davanti, allora
costruiscitela tu". Il vestito me lo aveva procurato Zio Nathan. Non
ringrazierò mai abbastanza quell'uomo.
Misi i guanti, anche quelli erano perfetti. Feci allora per prendere la maschera
con le piume. Stavo per metterla, quando sentii una voce chiamare dalle scale
il mio nome. Chi era che mi chiamava?
Corsi verso la porta, battendo le mani contro il legno. "Aiuto!" gridai più forte
che potevo. Sentii la serratura rigirarsi da fuori, ed una Danielle vestita
splendidamente, apparve davanti ai miei occhi. "Danielle" gridai,
abbracciandola. "Peter.. Ma.. Pensavo stessi male" aggrottò la fronte.
"Se l'è inventato Eleanor. Mi ha chiuso qui dentro a chiave"
"Si, ho notato" disse lei. "Allora? Come stai?" ero contentissimo di rivederla.
Mi era mancata. "Io sto bene, ma non abbiamo tempo per parlare adesso.
Chiacchiereremo alla festa, ora dobbiamo andare" disse decisa. Annuii,
e scesi con lei la scalinata, entrando, una volta fuori, nella Limousine che
l'aveva accompagnata. Notai per prima una ragazza molto carina. Aveva
i capelli lunghi e lisci, che le arrivavano fino alla schiena. Indossava in vestito
grazioso, color panna con delle ciliegine disegnate sopra qua e là. Intorno
alla vita un nastro di seta, rosa scuro intonato con le ciliege, che finiva
dietro legato con un fiocco gigantesco. "Lei è Carter" ci presentò Danielle.
"Piacere" dissi, stringendole la mano. "E lei è.." Danielle fu interrotta da me.
"Eleanor?" dissi entrando in macchina. "Eleanor?" mi fece eco lei.
"No, Peter! Lei è Stella" rispose, indicandola. "Oddio, scusami è che assomigli
moltissimo ad una ragazza.." risposi guardandola meglio. Aveva i capelli castani,
che terminavano a boccoli infondo. Vestito a balze nere, brillantinoso.
Era tale e quale ad Eleanor. "Non fa niente" sorrise lei. Oddio, anche la
voce era uguale. La macchina si mise in moto, diretta alla villa. Il mio cuore
palpitava molto forte, fra qualche minuto avrei rivisto Niall, e gli avrei confessato
tutto. Mi venne automatico pensare a tutto ciò che Zayn ed Eleanor mi
avevano fatto nel giro di pochi mesi. Una fiamma inondò il mio animo.
Mi girai verso Stella. "Tu hai un ragazzo?" inarcai un sopracciglio.
"No" rispose sorridendo. "Per te sarebbe un problema se.." iniziai a proporre
il mio piano, subito dopo aver raccontato a Danielle e alle sue amiche, quello
che i due ragazzi mi avevano fatto. "Zayn ha bisogno di una
lezione" disse Stella. "Anche Eleanor" continuò Carter.
"Ho bisogno di voi.." dissi. "Siamo tutte con te" disse Danielle.
Sorrisi. Mi ero fatto delle amiche, ero contento.
L'auto si fermò di scatto. Noi scendemmo diretti ai portoni.
Prima di entrare, mi fermai un attimo a riflettere. Eravamo alla
resa dei conti. Quella sera ognuno avrebbe riavuto indietro ciò
che gli spettava. Io l'amore. Zayn ed Eleanor vendetta.
Una mano di Danielle si poggiò sulla mia spalla. A destra avevamo
Stella, a sinistra Carter. Indossai la maschera, facendola incalzare
perfettamente sul mio viso. Aprii i portoni. Tutti gli sguardi si posarono
su noi quattro. Quella sarebbe stata una bellissima notte. La mia notte.

Ecco il nuovo capitolo. Hope you like it!
~
RECENSITE eh! Ci vediamo al prossimo! :>

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Capitolo 36
*** Il Piacere E' Tutto Mio ***


 
                                                                                                    Capitolo 36: Il Piacere E' Tutto Mio
 
                                                                                                                                                                           Peter
Gli sguardi erano tutti puntati su di noi. Cercammo di far finta di niente, e scendemmo
le scale tutti insieme. Piano piano le gente cominciò a parlare, facendo tornando subito
alla normalità. 'Meglio così' pensai tra me e me. Non volevo farmi riconoscere, volevo
passare la serata in incognito, o almeno la prima parte.
Mi diressi insieme alle altre all'enorme tavolo posto al lato della stanza, per prendere
qualcosa da bere. Fummo raggiunti da Liam che aveva riconosciuto la sua ragazza:
"Amore!" la chiamò. Lei si giro, per poi stampargli un bacio sulle labbra. Erano meravigliosi.
Dietro di lui, vidi spuntare Harry e Niall. "Non ci presenti le tue amiche?" chiese il riccio a
Danielle. "Oh, giusto, scusami. Lei è Carter, mentre lei è Stella. E lui è.." rivolgendosi a me,
bloccandosi quasi di colpo. "Un amico" finii la frase, cercando di mutare il più possibile
la mia voce. Ero sicuro che gli altri non mi avrebbero riconosciuto facilmente, anche perché,
oltre la maschera, avevo messo anche il gel, di cui non ero solito fare uso. I capelli li portavo
sempre lisci, al naturale. Strinsi la mano ad Harry e a Niall. Quest'ultimo mi dedicò una breve
occhiata, per poi tornare a chiudersi in sé stesso. Sembrava sopra pensiero. Mi rivolsi a tutti
e tre i ragazzi: "Io.. Vi sono molto grato per l'invito". Liam, Harry e Niall si guardarono: "Ma
non ci siamo già incontrati da qualche parte?" dissero quasi in coro. "Oh.. No.." risposi sorridendo.
Liam e Danielle si allontanarono per i fatti loro, mentre Harry iniziò a conversare con Carter.
Sembravano trovarsi molto a loro agio, insieme. Erano molto carini. Io mi voltai, dirigendomi
verso un piccolo piedistallo, dove stava una piccola orchestra. Presi il microfono, e sotto le
note della musica, iniziai a cantare.

And it was enchanting to meet you. All i can say is i was enchanted to meet you 
This night is sparkling don't you let it go. I'm wonderstruck, blushing all the way home 
I'll spend forever wondering if you knew 
I was enchanted to meet you

La gente sembrò gradire la mia piccola esibizione, e mi fece degli applausi. Feci un inchino,
per poi scendere dal palchetto. Cercai Niall, che era rimasto da solo. Lo presi per mano:
"Vuole concedermi questo ballo?" Sussultò un attimo. "D'accordo" rispose in fine. Mi mise una
mano sul fianco, mentre io sulla sua spalla. Dall'altra parte le nostre dita erano incrociate tra
loro. Era una sensazione meravigliosa. La piccola orchestra, iniziò un nuovo pezzo, un Valzer.
Iniziammo a ballare, sembravamo volteggiare in aria, i nostri occhi erano incatenati. Era sempre
il solito Niall, non mi aveva nemmeno riconosciuto. Mi venne spontaneo ridere. "Perché ride?"
accennò lui, facendo un piccolo sorriso. "Oh, niente. Dovete perdonarmi" mi ricomposi. Ballammo
per non so quanto tempo, poi notai che lui non faceva altro che guardarmi.. Forse mi aveva
riconosciuto. Il Valzer finì e noi ci staccammo. Mi sarebbe piaciuto rimanere attaccato a lui,
per sempre. Rimase immobile un attimo, guardandomi, per poi allontanarsi. Agii d'impulso.
Presi, ed uscii in giardino. Non c'era nessuno, si stava molto bene là fuori al fresco. Alzai lo
sguardo al cielo stellato, pensai alla notte con Niall. Un brivido percorse la mia schiena. I miei
pensieri furono interrotti dall'immagine di due ragazzi che si baciavano, sul terrazzo della villa.
Erano Zayn e.. Stella che era entrata in azione. Il piano stava andando alla perfezione.
Zayn era proprio sciocco. Pensava che quella fosse Eleanor. Non era capace nemmeno di
riconoscere la sua ragazza. Che pena.
Nel frattempo i due continuavano a baciarsi con foga, non curandosi del resto degli invitati
che potevano vederli. Stella stava facendo un ottimo lavoro: stimavo quella ragazza.
La porta del terrazzo si aprì, facendo entrare Eleanor, che appena li vide, si bloccò
improvvisamente. Rimase un millesimo di secondo a guardarli, poi si diresse verso di loro
e li separò.
"Come hai potuto farmi questo?" disse rivolgendosi a Zayn, togliendosi la maschera.
Aveva le lacrime agli occhi. Gli tirò uno schiaffo.
"Eleanor! Ma che cazz" non ebbe il tempo di finire la frase, che lei lo buttò di sotto.
Si, lo butto di sotto dal terrazzo, facendolo cadere dal secondo piano.
Per fortuna, cadde sopra un cespuglio.. Un cespuglio di rose.
'Wohoo. Quello fa male' pensai tra me e me, mentre dentro, ridevo come un pazzo.
Eleanor fece per rientrare, ma Carter era pronta. Casualmente, allungò la gamba un po'
più del dovuto, facendola cadere, addosso all'enorme torta di compleanno in mezzo
alla stanza. Tutti gli invitati si misero a ridere, mentre Eleanor, furibonda, uscì dalla stanza
e andò non so dove, ma non mi interessava. Ero troppo occupato a ridere. 'Bene' pensavo.
Avevano avuto entrambi quel che si meritavano. Infine, tornai ai miei pensieri. Colsi un fiore
e iniziai a giocare con i petali: mi troverà, non mi troverà. Mi troverà, non mi troverà..
"Sapevo che vi avrei trovato qui". Una voce alle mie spalle mi fece sussultare.
Mi voltai e trovai Niall, con un bicchiere di Champagne in mano, che mi guardava.
"Perché siete venuto a cercarmi?" chiesi, facendo un po' il misterioso. Volevo vedere se mi aveva
riconosciuto.
"Naturalmente, perché ero preoccupato. Potrebbe capitare che qualcuno si
perda qui. E' un posto molto grande" disse.
"E voi correte sempre in loro aiuto?" scherzai.
"Se sono nei paraggi.. E se ci tengo" si morse un labbro.
"Quindi, ci tenevate a salvarmi" lo guardai negli occhi.
"Diciamo, a ritrovarvi. E poi.. Non volevate forse essere salvato?" inarcò un sopracciglio.
"Cosa ve lo fa pensare?" sorrisi.
"Che vi siete avventurato qui, tutto solo". Sembrava molto convinto.
"Non vorrei che vi lasciaste prendere troppo dalla fantasia" cercai di smentirlo.
"Non ci penso proprio" riprese lui "La fantasia è già stata cancellata dalla realtà. Quello che ho
di fronte, non mi permette di inventare nulla" si fermò un attimo.
"Ok, finiamola qui. Peter, ti amo" disse prendendomi una mano. Il mio cuore aveva smesso
di battere, le gambe tremavano. Ero immerso nel blu, nel blu dei suoi meravigliosi occhi.
Io non risposi. Mi limitai a prenderlo per la nuca, avvicinandolo, per poi poggiare le mie labbra
sulle sue. Ci baciammo. Ci baciammo come fanno due ragazzi innamorati.
Ero pazzo di lui, e finalmente era mio. Ero al settimo cielo.

Finalmente il bacio ü 

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Capitolo 37
*** La Mia Notte ***


 
                                                                                                                        Capitolo 37: La Mia Notte

                                                                                                                                                                        Niall
Finalmente. Finalmente quelle labbra che tanto desideravo, si erano
posate sulle mie. Non sapevo quanto tempo era che aspettavo quel momento,
ma lì per lì non mi interessava. Tutto quello che volevo era stare con Peter
e niente altro. Lo presi per i fianchi, facendolo avvicinare ancora di più.
Lui mi mise le mani dietro alla nuca. Avrei voluto rimanere così per sempre:
mi sentivo finalmente completo. Amavo quel ragazzo, anche se lo avevo
conosciuto qualche mese prima. Rimanemmo a baciarci ancora per qualche
istante, poi ci staccammo. Anche se le mie labbra, avrebbero desiderato
l'esatto contrario. "Ti amo" mi sussurrò all'orecchio. Il mio cuore si fermò
per un attimo, alla pronuncia di quelle parole, poi riprese a battere più forte di prima.
Presi quel ragazzo, il mio ragazzo, e lo strinsi forte a me. Non avrei voluto più
separarmene, anche se sapevo che di lì a qualche settimana se ne sarebbe
dovuto tornare a casa, a Cambrige. Solo al pensiero di dovermi separare da
lui mi fece tremare le gambe. Ma per il momento preferii non pensarci: volevo
godermi al massimo quella serata con Peter. Ci sdraiammo sul prato della villa,
per guardare le stelle. Le nostre mani erano incrociate: mi sembrava di stare
in Paradiso. "Quelle stelle.." disse lui "Non sono niente, in confronto ai tuoi occhi"
appuntò. Mi riempiva sempre di complimenti, anche se io non vedevo
niente di speciale nei miei occhi. Non risposi: mi limitai a baciarlo, a baciarlo
e a baciarlo ancora. Volevo recuperare tutto il tempo perduto a causa delle
intrusioni da parte degli altri ragazzi. Passammo tutta la serata in giardino,
poi a tarda notte gli altri ci vennero a chiamare per tornare a casa.
Danielle e le sue amiche vennero con noi, nonostante Eleanor avesse
categoricamente negato loro l'accesso alla casa. Ma zio Nathan la convinse.
Harry sembrava destare interesse per Carter, non smetteva un minuto di
parlarle. Raramente Curly Hair si soffermava così tanto sulle parole, usava
le labbra ad altri scopi. Giunto a casa, non ero disposto a separarmi da Peter,
così decisi di portarmelo in camera. Oh, si, dimenticavo. Zayn era all'ospedale.
Quindi avevo la stanza libera. Lo feci entrare, per poi chiudere la porta
dietro di me. Girai la chiave nella serratura, non volevo essere interrotto
un'altra volta. Peter si era messo a sedere sul letto. Io mi misi a sedere
per terra davanti a lui. Iniziai a fissarlo, rendendomi conto di quanto era
fottutamente bello. Non che non lo avessi notato in precedenza, ma lo
smoking lo rendeva più attraente di quanto già non fosse. Dopo
averlo ammirato per non so quanto tempo, decisi di parlare. "Ti amo" dissi
lentamente. Lui non spiccicò parola, si limitò a prendermi per il colletto della
camicia, facendomi avvicinare. Iniziamo a baciarci con trasporto, gli
misi le mani intorno ai fianchi. Intanto lui aveva cominciato ad accarezzarmi
i capelli. Stavo impazzendo. Gli tolsi la giacchetta dello smoking, e lo feci
sdraiare. Io mi misi cavalcioni su di lui. Continuavamo a baciarci, e il cuore
sembrava volermi uscire dal petto. Mi sbottonai la camicia, e la buttai per
terra: in quel momento preferivo star senza. Nel gesto, sentii riderlo.
"Perché ridi?" mi staccai un attimo, sorridendo a mia volta. "Niente..
Sei trasgressivo! Ahahah" mi contagiò con la sua risata, poi tornammo
nuovamente a baciarci. Tolsi la camicia anche a lui. Scontrai i nostri bacini,
facendolo ansimare. Iniziai a sbottonargli i pantaloni.. Per poi buttare anche
quelli sul pavimento. Nel frattempo avevo iniziato a sudare freddo: avevo
paura di sbagliare, di rovinare tutto con un gesto ambiguo o inappropriato.
Con gesto fulmineo tolsi anche i miei e li fece cadere insieme agli altri indumenti.
"Hmh, sei sicuro di volere.. Questo? Se non vuoi, non fa nient.." non mi fece finire.
Mi fece capire la risposta, togliendo i boxer ad entrambi. "Ti amo Niall Horan"
disse, prima di unire le nostre labbra.
Posso dire che quella è stata sicuramente la notte più bella della mia vita.

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Capitolo 38
*** Ciao! Sono Niall Horan. ***


-scusate gli errori di ortografia, ma non avevo voglia di rileggere-

                                                                                                Capitolo 38: Ciao! Sono Niall Horan.
                                                                                                                                                                   Peter
Mi svegliai, con un raggio di sole sugli occhi. La prima cosa a cui pensai fu lo
splendido ragazzo biondo che stava sdraiato accanto a me. Era un angelo.
In tutta la mia vita non avevo mai visto niente di più meraviglioso.
Gli accarezzai una guancia, facendo attenzione a non svegliarlo. Gli stampai
un leggero bacio sulle labbra, poi mi alzai. Mi vestii usando la sua camicia
ed i suoi pantaloni. Mi diressi cautamente in cucina, chiudendo la porta della
camera altrettando piano, sempre per non svegliarlo.
Preparai la colazione come era mia abitudine, poggiai tutto sul tavolo e poi
uscii in giardino. Era una giornata particolarmente bella, o forse ero solo
io che la vedevo in modo differente. Da quando mi ero dichiarato a Niall,
vedevo tutto quanto sotto una luce diversa, anche Eleanor mi sembrava
cambiata. La vedevo innocente come una suora. Bé, si sa, si fa per dire.
Comunque, non tardai a notare che eravamo giunti all'ultima settimana di
Agosto, e nel giro di pochi giorni sarei dovuto tornare a casa. Non volevo.
Era tutto troppo perfetto per essere lasciato. Avevo trovato l'amore,
gli amici e avevo fatto un'esperienza fantastica. Non ero pronto a lasciare
tutto questo. Ma soprattutto non volevo.
"Qualcosa ti turba?" chiese una voce roca, ma profonda allo stesso tempo.
Zio Nathan era appena uscito dalla cucina, con un giornale in mano.
"Sto bene, grazie" sorrisi.
"L'autunno è alle porte" disse, alzando lo sguardo al cielo.
"Purtroppo" sospirai. "Oh! Volevo ringraziarla per lo smoking meraviglioso che
mi ha fatto arrivare ieri" cercai di mostrare più gratitudine possibile.
"Oh, non devi ringraziare. Qualcosa mi diceva che la mia bambina non te lo
avrebbe procurato" aggrottò la fronte.
"Già.." non finii la frase, perché quando mi girai non lo trovai più. Era svanito
nel nulla. Lo cercai con lo sguardo, inutilmente. Sentii delle voci provenire dalla
cucina. Rientrai.




                                                                                                                                                                    Niall
Non trovando Peter accanto a me, mi svegliai in malo modo. Avrei voluto
vederlo prima di staccarmi dal letto. Mi rincuorò il fatto che era assente solo
perché era andato a cucinare, il che mi metteva un certo languorino.
Mi alzai, ma, non trovando i miei vestiti, indossai quelli del mio ragazzo:
lui doveva sicuramente aver messo i miei. Uscii dalla stanza ancora frastornato
per la sera prima: avevo perso la verginità con il ragazzo che amavo.
Cosa si poteva desiderare di più? Sicuramente niente. Scesi le scale con
scarsa attenzione, di conseguenza caddi, fortunatamente, infondo alla
scalinata. Finii con il volto completamente appiccicato a terra. Che male!
Sentii dei passi dietro di me, poi una voce familiare ruppe il silenzio:
"Qualcosa non va, Niall?"
"No" risposi stordito per la caduta.
Curly Hair mi aiutò ad alzarmi, poi mi accompagnò in cucina. Trovai Carter
e Danielle che scherzavano di gusto con Peter. Era bellissimo, il mio cuore
accellerò improvvisamente il battito nel vederlo e quando i nostri sguardi si
incontrarono, mi parve veramente di svenire. Harry mi dette una leggera
gomitata, facendomi intendere di andare da lui. Acconsentii e mi avvicinai
per abbracciarlo. Lui ricambiò l'abbraccio, per poi augurarmi un buon giorno.
"Come siete carini!" gridò Danielle, battendo le mani. Arrossii, sentendomi
in leggero imbarazzo, ma Peter mi fece passare tutto, accarezzandomi una
guancia. Per un millesimo di secondo mi sentii in paradiso, poi il brontolare
del mio stomaco mi fece tornare alla realtà. Davanti al ben di Dio che
aveva preparato Peter era impossibile rimanere indifferenti. Anche Carter
aveva apprezzato la colazione. Pian piano scesero a mangiare anche gli altri,
tranne Eleanor che invece era uscita di mattina presto per fare jogging.
Aveva iniziato questa usanza già una settimana prima del ballo, per essere
in forma il giorno della festa. Passammo la mattinata socializzando:
Carter e Stella erano entrambe molto simpatiche. Non mi sorprese il fatto
che sia Harry che Zayn evessero provato interesse per loro.
Mentre gli altri erano immersi in una conversazione in salotto, presi il mio
ragazzo per mano e lo portai in giardino: iniziai a baciarlo con foga.




                                                                                                                                                                   Peter
"Hmh, Niall e se ci vedono?" dissi, staccandomi un attimo da quel bacio che
ormai durava da diversi minuti.
"Amore, sinceramente, pensi che m'importi qualcosa?" mi fece l'occhiolino.
Il mio cuore perse un battito. Gli sorrisi, immergendomi nei suoi occhi.
"Ti amo" sospirai, portandogli la mia mano dietro la nuca.
"Anch'io, non immagini quanto" rispose, riunendo le sue labbra alle mie.
Avrei voluto rimanere lì, in quella precisa posizione fino alla prossima
estate, senza staccarmi mai. Se ne avessi avuta la possibilità, lo avrei
fatto veramente. Le cose che mi trattenevano da quell'azione erano due:
In primo luogo, la scuola. I miei genitori, come penso molti altri,
prediligevano lo studio. E l'altro motivo, un po' meno grave, era solo il
fatto che mi trovavo clandestinamente a Monte Carlo, mentre in vece
sarei dovuto essere nelle Filippine. Ops, non era così grave.
Comunque, per il momento non mi interessava. Mi stavo baciando con
Niall, che m'importava della scuola e dei clandestini? Niente.
Continuai a baciare il biondo ancora e ancora, fino a quando entrambi
perdemmo il respiro. "Ieri notte.. E' stata la più bella della mia esistenza"
disse, con gli occhi che gli brillavano.
Sorrisi e risposi con sincerità che valeva lo stesso per me. Ed era vero.
Niall mi aveva fatto provare emozioni che non avevo mai provato,
non credevo di poter amare tanto una persona.
Nonostante ciò, il pensiero dell'addio mi martellava la testa, non riuscivo
a non pensarci. Sarebbe stato inevitabile.
Una fitta mi strinse il cuore. Promisi a me stesso che non lo avrei mai
dimenticato, non avrei mai dimenticato quell ragazzo irlandese. 
Lo avrei portato sempre con me, nel mio cuore. Avrebbe vissuto
sempre nella mia memoria. Non lo avrei dimenticato mai.




                                                                                                                                                               Epilogo
Mi sentivo strano, mi sentivo come se non fossi stato me stesso.
Mi sentivo diverso.
Mi trovavo in camera mia, Liam non c'era, era uscito con gli altri,
Niall compreso. Io non ero andato perché, come ho esplicitato
non mi sentivo bene.
Era da più di mezz'ora che ormai fissavo il muro bianco, quando
la mia attenzione si spostò su un esserino alla porta. Un cagnolino.
Era bianco e portava un collare verde, con tanti trifogli disegnati sopra.
"Piccolino, che ci fai tu qui?" dissi, alzandomi dal letto per andare
a prenderlo. Ma non appena mi sollevai, il cane, fece un piccolo
mugolio e scappò. Ero deciso a seguirlo così gli corsi dietro.
Il cane mi portò in giardino. Ero ad un passo dall'acchiapparlo,
quando, senza accorgermene, caddi in piscina. Ero immobilizzato.
Non riuscivo a muovere un muscolo e piano piano sentivo
l'aria venirmi a mancare. Improvvisamente intorno a me si fece
tutto nero, e fui risucchiato in una specie di vortice. Persi i sensi.
Al mio risveglio mi trovavo disteso a terra, di fronte ad un albero.
Mi alzai, deciso a scoprire dov'ero finito, ma rimasi sconcertato
nel vedere Harry appollaiato su un ramo dell'albero. Cioè,
non era proprio Harry.. Era.. Un gatto.. Che gli somigliava in volto.
"Harry..?" chiesi, aggrottando la fronte. Il gatto, che stava
sorridendo (e quindi sono quasi sicuro che fosse una persona,
in quanto i gatti non sorridono) si limitò ad ampliare ulteriormente
il sorriso. "Che ti è successo?" chiesi, questa volta in attesa di una risposta.
"Dipende da cosa intendi" disse quello, senza smettere di sorridere.
"Harry.." ripresi "sei un gatto!". "No, Peter. Io sono io. E tu sei tu".
Trovai la risposta ineccepibile, così decisi di lasciar perdere.
Tanto sembrava non capire cosa intendessi. Stavo sicuramente
sognando, non c'era altra soluzione. "Comunque, non c'è più
tempo. Il processo sta per iniziare!" disse improvvisamente il gatto,
che appena pronunciate quelle parole, si dissolse come una nuvola
di fumo. Riapparve subito dopo qualche metro più in là e mi fece
cenno di seguirlo. Acconsentii. Man mano che andavamo avanti
il bosco si faceva sempre più fitto, il che non mi metteva proprio
di buon umore, ma mi limitai a seguire Harry-gatto.
Arrivammo nel punto più oscuro della foresta (non vedevo ad un
palmo dal naso) e tutto il paesaggio circostante cambiò nuovamente
forma, e mi ritrovai catapultato all'interno di un castello di carte,
il che mi dette la certezza del fatto che stessi sognando.
All'interno vi trovai delle carte umane.
Mi spiego meglio. I personaggi erano tutte carte da gioco, solo
munite di testa, gambe e braccia. Ed erano tutti in agitazione.
Al centro della stanza stava un tavolo con un piatto, allinterno
del quale stavano diverse paste. Dietro al tavolo stavano
il re e la regina di cuori, i quali avevano un'apparenza molto
familiare. Il re era Zayn e Eleanor la regina. Davanti al tavolo
un jack con il volto di Liam. "Ma cosa sta succedendo?" chiesi ad Harry,
cercando di fare meno rumore possibile. La regina ha convocato questo
processo perché qualcuno ha rubato le sue paste. E' furibonda"
Improvvisamente il re (Zayn) si alzò e gridò a gran voce:
"Chiamate il prossimo testimone" e un Louis vestito stranamente
accanto a lui, srotolò una lunga pergamente. Sussultai nel sentire
pronunciare il nome di "Peter!". Sgranai gli occhi ed ero quasi deciso
a scappare, ma il gatto mi spinse e non mi diede via di fuga.
"Dimmi, Peter. Cosa sai tu di questa storia?" domando Zayn, indicando
le paste sul tavolo. "Assolutamente niente" risposi con tono secco.
"Tagliategli la testa!" si alzò gridando la regina, indicandomi.
Le guardie ai lati dei due troni si diressero verso di me, ma delle urla
interruppero l'esecuzione. Era niall, vestito da coniglio. Aveva un panciotto
e un grande orologio da taschino in mano. Giunse al centro della stanza
e rivolto a me, disse "Peter, sei in ritardo, in ritardissimo! Devi andare!"
Dette da lui quelle parole mi strinsero una fitta nel cuore, stavo per
andare da lui, ma inciampai e caddi all'indietro. Il castello di carte iniziò
a crollarmi addosso e tutto iniziò a girarmi intorno. Mi venne un gran
mal di testa e mi accasciai per terra, chiudendo gli occhi.
Li riaprii subito, ma con grande sorpresa avevo cambiato nuovamente
scenario. Ero seduto su una poltrona in pelle, molto comoda. Intorno
a me altra gente seduta che mangiava o conversava. Avevo una
cintura legata alla vita. Ero su un aereo. Mi stropicciai gli occhi,
confuso come non mai. Una mano mi mosse il braccio: mi girai a guardare.
Un ragazzo buondo con gli occhi azzurri mi fece un gran sorriso.
"Scusa" disse "Questo posto è occupato?" chiese, indicando il posto
accanto al mio. Feci cenno di no con la testa e lui si mise a sedere.
"A proposito" riprese "Io sono Niall. Niall Horan" mi tese la mano
per stringere la mia.

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