Al di là dello specchio

di Resistance_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #Prologo - Il Girallo nel fiume un dì discese. ***
Capitolo 2: *** # Capitolo 1 - Civette giallo fluo che parlan in rima ... ***
Capitolo 3: *** # Capitolo 2 - Quando non si capiscono i sentimenti altrui ... ***



Capitolo 1
*** #Prologo - Il Girallo nel fiume un dì discese. ***


Titolo: Al di là dello specchio
Genere: Angst, Fluff (♥), Comico e altri che ora non mi vengono in mente. Pace.
Avvertimenti: AU, OOC, Shonen-ai, autrici con gravi problemi mentaliH (??)
Note: Questa fic è nata perchè ... perchè ... insomma, perchè. Ecco. (ma che razza di spiegazione è?!) Sarà perchè in questo momento è Alicchan a fare l'editor, ma .. tutto questo sembra non avere un senso apparente :''D
Buona tortura
Buona giornata del Girallo (wtf)
Pace amore e tanto yaoi

Buona lettura e basta, va' .u.





Al di dello s  pecchio .  

 

# Prologo
Il Girallo nel fiume un dì discese ...

 

Il ragazzo dai lunghi capelli biondi osservò per l’ennesima volta quello specchio, ormai lo considerava maledetto.
Ci passò una mano sopra, indugiando, sempre con la paura di poter essere in un qualche modo ferito da quel vetro lucido.
In effetti era successo, quell’oggetto l’aveva ferito, ma non fisicamente …
Avrebbe voluto distruggerlo e dimenticarlo ma sapeva di non poterlo fare, se avesse provato … cosa sarebbe successo dopo?
Rimase immobile a riflettere per svariati minuti, poi iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza illuminata dalla luce del sole che passava dalle finestre.
Doveva trovare un modo per risolvere il problema che si era creato.
Sicuramente, avrebbe preferito non andarci di mezzo. Il solo pensiero gli fece venire i brividi lungo la schiena.
Quindi come fare?
Si sedette sulla poltrona accanto al camino spento e rimase in attesa di un’idea, o meglio ancora di un miracolo.
Poi udì delle urla provenienti dal giardino.
- Me li hai rovinati! –
Il biondino si affacciò alla finestra. Vide Gazel con la pompa dell’acqua, che teoricamente era utilizzata per annaffiare, in mano che continuava a bagnare Burn.
Il ragazzo con i capelli rossi doveva essersi lamentato dei suoi capelli bagnati.
Guardando i due litigare gli venne un’idea, così prese lo specchio e scese dai due ragazzi.
Avrebbero accettato il “regalo”?
 
-Prego?- chiese Nagumo, alzando un sopracciglio, mentre fissava attonito l’oggetto tra le mani di Terumi.
Suzuno si limitò a innaffiarlo ancora.
-Finiscila, dannazione!- sbraitò il rosso contro Fuusuke, ignorando per un attimo Afuro, il quale gli stava gentilmente  porgendo lo specchio.
L’albino fece spallucce e chiuse il getto d’acqua -Il tuo tulipano ha bisogno di acqua per vivere, sennò muore.- soffiò ironico.
Haruya tornò a guardare il biondino –Non è da te prestare la tua roba agli altri … non è che c’è sotto qualcosa?- domandò scettico.
-Eh? M-Ma va … pensavo solo che ti servisse per rifarti il tulip- … volevo dire, la fiamma- balbettò Aphrodi, mentre sentiva il cuore aumentare i battiti.
Il suo interlocutore gli lanciò ancora un’occhiata, sempre restio dal credere all’improvviso lampo di generosità del ragazzo, ma poi sembrò cedere.
Afferrò il manico argentato dello specchio ovale, e Afuro mollò la presa
Il biondo tirò un sospiro di sollievo “Finalmente il tulipano si è deciso ad abboccare.” Pensò, poi con una scusa ridicola scomparve tra le aiuole vicine tornando in casa.
Richiuse la porta alle sue spalle e chiuse gli occhi. Si lasciò scivolare lentamente sul pavimento, e raggomitolandosi su sé stesso, rimase in silenzio.
Si sentì un completo idiota, e gli venne da piangere.
 
Gazel osservò lo specchio, anche a lui era sembrato strano il gesto di Afuro.
Poi la sua attenzione fu catturata da un Midorikawa infuriato, al suo fianco c’era Hiroto che cercava di calmarlo.
Appena i due videro Burn e Gazel nel giardino della nuova casa di Afuro si avvicinarono, Hiroto sorrise e li salutò.
Appena il rosso notò il “tulipano afflosciato”, per colpa dell’acqua, sulla testa di Burn si mise a ridere.
- Ma fare una doccia in casa? Non si usa più? – chiese mentre rideva ancora.
Burn lo guardò truce e mise il broncio.
- Piuttosto cos’hai Midorikawa? – Gazel aveva posato gli occhi sull’espressione arrabbiata del ragazzo con i capelli verdi, era difficile farlo arrabbiare.
- Lascia stare. – strinse le mani al petto – Ora mi calmo.
Hiroto notò lo specchio e guardò curioso i due ragazzi di fronte a lui.
- Ce l’ha dato Afuro. – disse Suzuno, rispondendo ad un quesito che sicuramente sarebbe stato posto dai nuovi arrivati.
- Di solito non è il tipo che fa regali. – commentò Midorikawa.
Burn fece spallucce – Avrà sbattuto la testa. -.
Si rigirò lo specchio tra le mani e poi i suoi occhi miele di posarono su una scritta.
- Guardate. – mormorò.
 
Il Girallo nel fiume un dì discese,
ed a nuotar sorprese di pesci un bel gruppetto.
E tutto arcigiulivo i suoi artigli arrotò,
dischiuse poi le fauci ed i pesci si mangiò.

Burn lesse i versi ad alta voce.
I quattro si guardarono, non riuscivano a trovare il senso di quella scritta.
Poi lo specchio s’illuminò di una luce abbagliante.
Non ebbero il tempo di dire nulla …
Lo specchio cadde a terra, intatto, nemmeno una crepa.
Afuro si affacciò nuovamente alla finestra – Mi dispiace. – mormorò.
Poi ritornò nel giardino per recuperare lo specchio.








Benvenuti nel paese dei Giralli
Benvenuti nell'angolo dell'autrice squilibrata
Benvenuti anche i coccofanti (??)

...
Buondì  .w.
Signori, signnore, Midorikiwi (?), Giralli e quant'altro ... lasciate che vi spieghi come abbiamo ideato questa fic *-*
Non lo so *troll face*.
L'idea è stata di Camy, che è uscita fuori, mentre parlavamo di non ricordo più che cosa (pairing forse), dicendo che magari i protagonisti della ff potevano ritrovarsi in un paese pieno di Giralli o giù di lì :''D
Poi si è aggiunto lo specchio, un Aphrodi depresso, un tulipano afflosciato, Midorikawa arrabbiato anche se non-si-sa-perchè *picchia Hiroto senza motivo (??)* e una filastrocca che in realtà -tanto per essere chiari- non abbiamo inventato noi.
Si tratta di una filastrocca di Alice nel Paese delle Meraviglie. O almeno credo. Sono andata a memoria e non ho voglia di cercare se è quella giusta o meno, perciò prendetela così come viene .3. (?)
Diciamo che la storia, per come l'abbiamo immaginata è un casinoH che fa concorrenza a Pandora Hearts (sì, siamo più brave dell'autore di questo manga, quindi amateci).
Sperando che nessuno mi linci per quanto ho scritto qui sotto o per quanto abbiamo scritto là sopra *osserva il prologo* vi saluto e vi auguro una vita felice e piena di fruittelle! ♥
Sapendo che in ogni caso Mya verrà a cercarmi per via del Girallo della filastrocca ...
Peace, Love and lots of candies (?)
Kiss Kiss
Camy e Alicchan ~





We're Resistance, no matter how irrational it may seem.
We'll defy without cowarding.
We won't give in at all, now is the time to raise our voic
e!

(scusate, non ho resistito alla tentazione :'D)

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Capitolo 2
*** # Capitolo 1 - Civette giallo fluo che parlan in rima ... ***


Grazie a tutti coloro che hanno recensito nello scorso capitolo ♥
Buona lettura.








# Capitolo 1
Civette giallo fluo che parlan in rima ...
 

Il luogo in cui si trovavano era davvero singolare. Non ne esistevamo come quello, ne erano certi.
L’erba era alta almeno due metri, così come i fiori –tutti di forme e colori diversi-, ed era di una strana sfumatura acquamarina, come gli occhi di Hiroto.
Il sentiero ghiaioso davanti ai ragazzi era formato da sassolini arancioni e rossi, e proseguiva fino a disperdersi oltre la nebbiolina bianco latte all’orizzonte.
Alzando gli occhi, notando che il cielo variava costantemente di colore; prima viola, poi blu, poi azzurro, rosa, poi di nuovo viola.
Il vento soffiava leggero, ma l’aria era così fredda che ad ogni folata il sangue sembrava congelarsi nelle loro vene. Il silenzio era interrotto a tratti da strani versi, che parevano più lamenti di animali indefiniti.
Non era chiaro se ciò che gli circondava fosse sicuro o meno, ma non fecero tempo a domandarselo una seconda volta, perché il sonoro rumore di uno schiaffo riecheggiò nell’aria, seguito da un’altra folata di vento gelido.
-Ahia!- gemette Nagumo, massaggiandosi la testa per il dolore.
-Idiota- sibilò Suzuno senza dargli conto.
Haruya fissò attonito l’albino –E perché?!- gridò.
Con Burn e Gazel nelle orecchie era davvero difficile pensare, ma non avrebbero smesso molto presto.
- Ora cosa facciamo? – chiese Midorikawa, ancora confuso riguardo quello che era successo. Erano davvero dentro lo specchio?
Leggendo quella strana filastrocca erano stati davvero trascinati in un altro mondo. Assurdo.
Afuro sicuramente lo sapeva.
- Per quale motivo il biondino ci ha voluti spedire qui? – chiese Hiroto, alzando le sopracciglia, confuso.
- Sicuri che lui lo sapesse? – chiese Burn mentre si massaggiava la testa.
Gazel annuì – Secondo me sì. – commentò piatto.
- Bastardo! – esclamò il tulipano – Io quando torno indietro lo disintegro!
- Dovresti calmarti. – Hiroto aveva messo una mano sulla spalla del compagno e sorrideva forzatamente. – Troveremo un modo per tornare a casa.
Midorikawa e Gazel annuirono.
Anche perché non avevano l’intenzione di rimanere per sempre in un posto così bizzarro senza nemmeno aver picchiato Afuro.
Passarono diversi minuti, in silenzio.
Ognuno di loro era impegnato in qualcosa di diverso. Più o meno.
Hiroto, Gazel e Ryuuji ragionavano cercando di capire come risolvere quella situazione, Nagumo si guardava intorno e osservava ciò che li circondava più e più volte.
Poi si udì uno strano rumore.
 
There's a place I know,
It's always jumping.
I'm thinking we should go and leave our worries!
You got a friend in need,
And I'll tell you something.

 
I ragazzi avanzarono cautamente, mentre la canzone proseguiva.
Si fermarono davanti ad un albero lilla altissimo –i rami scomparivano nascosti dalle nuvole- e fissarono attoniti la scena.
Cinque civette giallo fosforescente erano appollaiate su un ramo e canticchiavano allegramente una canzone.
Ci fu una folata di vento più fredda delle precedenti e Nagumo dovette trattenersi dal ridere.
Le civette erano luminose. Luminose come luci al neon.
Una intonò il ritornello, e le altre la seguirono muovendo le ali a ritmo di musica.
Bene, ora stavano anche ballando.
 
This side of paradise, is where I want to be.
This side of paradise, for you and me.
This side of paradise, what you get is what you see.
And I never thought I'd see a place as nice, this side of paradise!

 
Suzuno lanciò un’occhiata veloce alla zona circostante per l’ennesima volta nell’arco di dieci minuti.
-Mi chiedo cosa ci sia qui, di simile al paradiso.- borbottò.
Poi il cielo si rabbuiò, divenendo di tinte grigie e si coprì di nuvole nere che lanciavano sprazzi di luce arcobaleno.
Infine, sotto gli occhi sconvolti dei quattro ragazzi, iniziarono a piovere caramelle.
E non erano caramelle qualsiasi. Erano fruittelle.
Nagumo ne afferrò alcune e le mangiò.
-Limone, fragola, arancia …- iniziò ad elencare, mentre mandava giù quei cubetti colorati e gommosi.
-Ora so perché lo chiamano paradiso! Piovono caramelle, visto Fuu~chan?!- esclamò, e come risposta l’albino gli tirò un pugno nello stomaco.
Le civette smisero all’improvviso di cantare e fecero una pausa.
Poi ricominciarono. La civetta più luminosa, quella che dava gli attacchi, cambiò melodia.
- Benvenuti nel mondo attraverso lo specchio … - canticchiò la civetta con voce profonda, guardandoli. - … guardate là, c’è un picchio! – aggiunse, poi le compagne iniziarono a canticchiare un motivetto sbattendo le ali e gonfiando il petto fosforescente.
I quattro ragazzi sentirono una strano rumore: un picchio verde evidenziatore stava ripetutamente sbattendo il becco contro degli alberi.
- Dobbiamo ... Seguirlo? – azzardò Midorikawa non troppo sicuro delle parole appena pronunciate.
Hiroto annuì – Credo di si … -
Il picchio rivelò loro una strana stradina scoscesa piena di alberi dalle strane dimensioni, dalle foglie rosse, gialle, verdi.
Immense piante affiancate da cespugli verdi scuro da cui nascevano dei frutti a dir poco strani, anche quelli variopinti.
Appena l’uccello vide i ragazzi avvicinarsi a lui iniziò a danzare fra gli alberi, fermandosi ogni tanto a battere il becco contro qualche albero.

 
Afuro faceva scorrere lo sguardo da un lato all’altro della stanza. Nonostante fosse una bella giornata e il sole fosse alto nel cielo, era come se fosse notte fonda.
Anzi, era come se piovesse. Come se piovesse non solo fuori, ma anche nella camera.
O forse pareva così solo perché stava piangendo.
Si sentiva … svuotato. Come se tutto ciò che aveva, ogni cosa, fosse stata risucchiata da un enorme buco nero.
Per completare il tutto nel migliore di modi, era solo, senza la persona che amava e consapevole del fatto di aver spedito i suoi amici in un mondo sconosciuto e forse pieno di pericoli mortali.
Si lasciò sfuggire un singhiozzo, per poi mordersi il labbro inferiore con così tanta forza da farlo sanguinare.
Sentiva che sarebbe potuto morire e non gli sarebbe nemmeno dispiaciuto troppo, a dirla tutta.
Prima che potesse anche solo immaginare il suicidio –oh sì, aveva iniziato ad essere anche masochista- la porta si aprì con un cigolio.
La voce che proruppe nel silenzio opprimente della stanza fu una voce dolce -Afuro-san- esordì, e il biondino si voltò.
Davanti a lui, Shirou e Shuuya lo fissavano, preoccupati, e Terumi si rese conto che sì, avevano più di un motivo per esserlo.
 
- Fubuki, Gouenji. – mormorò, alzò la mano e li salutò; poi accennò un leggero sorriso per provare a tranquillizzarli.
Ma sorridere quando qualche minuto fa si stava piangendo non è mai facile.
- Afuro-san, è successo qualcosa, vero? – chiese Fubuki con un fil di voce.
Il biondino lo guardò per qualche secondo, non era giusto mentirgli, in fondo era il suo gemello.
- Stiamo cercando Atsuya.- disse Shuuya. Anche se non doveva essere molto contento di ciò, se l’avessero trovato avrebbe solo fatto storie.
E solo perché lui e Shirou si erano fidanzati.
Il silenzio ripercorse la stanza per alcuni istanti, poi Aphrodi esplose, e raccontò ai ragazzi dello specchio ... e che Gazel, Burn, Hiroto e Ryuuji erano là dentro.
Poi arrivò la fatidica domanda, da parte dll'albino.
- Dov'è Atsuya, Afuro-san? -
- Diciamo che è ... complicato. - Shuuya fissò lo specchio.
- E' là dentro anche lui.-
Afuro arrossì, annuendo. Gli occhi grigi del lupo dei ghiacci si fecero ancora più preoccupati.
Sembrava tutto così assurdo.
- Credi davvero che quei quattro riusciranno a tirarlo fuori? – chiese Gouenji.
Afuro annuì, ma non sembrava essere troppo convinto.
- Andremo anche noi! – esclamò Fubuki, adesso aveva cambiato espressione. Sembra piuttosto determinato – Devo trovare Atsuya! – esclamò.
Shuuya sospirò – Però verrò con te, anche se non sembra una bella idea. – gli mise una mano sulla spalla e Fubuki non poté che annuire.
Contraddirlo non sarebbe servito a nulla. L’avrebbe seguito e basta. Shuuya era fatto così.
Afuro porse lo specchio titubante – Tre giorni. – disse.
Shirou lo guardò interrogativo.
- Se fra tre giorni non sarete usciti tutti, allora entrerò anche io. – ribadì, la voce ferma, cercava di dissimulare le emozioni.
Shuuya resse il suo sguardo – Sarebbe meglio se qualcuno rimanesse da questa parte dello specchio. – disse.
Il biondo scosse la testa – Se fra tre giorni non sarete usciti tutti, allora entrerò anche io. – ripeté. Nessuno gli avrebbe fatto cambiare idea.
- Perché? Perché è così importante? – chiese Gouenji.
Fubuki intanto ascoltava il flipper di domande e risposte che si scambiavano.
Afuro avrebbe sicuramente voluto evitare una domanda del genere, avrebbe voluto fare finta che nessuno gliel’avesse posta.
Abbassò gli occhi color rubino verso lo specchio, poi rialzò il capo, guardando serio Shuuya.
- Perché li dentro c’è la persona che amo. -
Subito dopo Fubuki e Gouenji furono avvolti in un lampo bianco, così com’era successo agli altri.
Aphrodi si trovò di nuovo solo, con lo specchio tra le mani.
Tre maledetti giorni.







In pillole (mica troppo, poi):
Diciamo che questa fic mi piace un sacco, ok? Credo che sia la prima storia di cui sono davvero soddisfatta, e la cosa è sorprendente :''D
Allora, aggiungo anche che io e Camy abbiamo sviluppato in questo capitolo un forte attaccamento per la Afuro
xDepressione (insomma, ci sta a pennello, con i sensi di colpa *coff*).
Per quanto riguarda il paesaggio del mondo al di là dello specchio, l'ho sognata di notte e devo ammettere che la cosa è alquanto preoccupante, mentre il picchio verde (che è una fiCata -?- assurdaH) l'ha ideato Camy.
La canzone che cantano le civette giallo fluo si chiama "This side of paradise", una canzone di un film Pokèmon. E' davvero bella (almeno per me) e poi ce le vedo troppissimo (?) delle civette fosforescenti che cantano e ballano a ritmo di musica x°
Credo che ne vedranno delle belle, i nostri sfigati ... ehm ... fottuti da Afuro  scusate ... amici ...?
*Gazel le tira contro una pirofila*
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, oh voi che leggete (?) e se è stato così, lasciate una recensione ♥
Ci farebbe tanto piacere ♥
Grazie a tutti ~
A presto.
Peace, Love and lots of fruittelle (?)
Kiss Kiss
Alicchan ~ e Camy


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Capitolo 3
*** # Capitolo 2 - Quando non si capiscono i sentimenti altrui ... ***


# Capitolo 2
Quando non si capiscono i sentimenti altrui ...
 
Quella mattina si era svegliato come ogni altro giorno.
Ma chi vogliamo prendere in giro. Era nel letto di qualcun altro –perché quella non era la sua camera, era arredata in modo orrendo- e oltretutto era dolorante.
Gli faceva male ogni muscolo del corpo, tanto che quando dovette mettersi seduto sul materasso gemette di dolore.
Poi, all’improvviso, sentì un brivido percorrergli la schiena quando un braccio gli cinse la vita e lo riportò sdraiato. Spalancò gli occhi e si voltò leggermente, accorgendosi che no, decisamente non era da solo in quel letto.
Ecco, come sospettava.
Aveva passato l’ennesima notte tra le braccia del suo fidanzat— no, nemmeno. Lui e il ragazzo che ora aveva il viso appoggiato alla sua spalla non stavano insieme.
Lui e Atsuya erano tutto, tranne che una coppia.
Ma nonostante gli seccasse ammetterlo, stare nel suo stesso letto non gli dispiaceva. Eh, no.
Così, quando i flashback della notte passata tra sospiri e gemiti –più che altro i suoi, perché Fubuki aveva l’insopportabile capacità di contenersi- divenne paonazzo e mollò una sberla al compagno.
Il minore dei Fubuki brontolò insulti sconnessi mentre apriva gli occhi grigi, e fissò l’amico accanto a lui.
-Se continui ad arrossire così, i tuoi occhi non si distingueranno più dal resto della faccia.- mormorò, e scoppiò a ridere nel vedere il broncio dell’altro.
-Idiota- fece quest’ultimo, per poi alzarsi, mettersi i pantaloni il più velocemente possibile –Atsuya non gli staccava gli occhi di dosso, dannazione!- uscire dalla stanza e dirigersi in quella accanto, in bagno, per farsi una lunga (davvero lunga) doccia.

Quando scese, si ritrovò Fubuki in piedi accanto alla finestra, con una tazza di the fumante in mano. Fissò l’orologio. Era mezzogiorno passato. Ovvio che fosse così tardi, erano rimasti svegli fino alle cinque di mattina o forse più a fare—
No! Non doveva pensarci. Scosse la testa e prese una brioche alla vaniglia dalla credenza.
Conosceva quella casa come il palmo della sua mano, ormai, e non sapeva se esserne felice o meno.
-Ti va di uscire?- chiese all’improvviso il ragazzo dai capelli rosa.
L’altro lo fissò -Uscire? Con te? Scordatelo.- Tagliò corto, e addentò il dolce.
Fubuki posò la tazza sul tavolo e si avvicinò pericolosamente. -Passi una notte con me, ma non vuoi che usciamo insieme. Spiegami la tua logica, biondina.-
Aphrodi avvampò di nuovo -Ho i miei buoni motivi, idiota!- esclamò.
In ogni caso, dopo nemmeno dieci minuti era in strada, a passeggiare insieme ad Atsuya.
E dopo nemmeno un quarto d’ora stava prendendo un gelato, con Atsuya.
E dopo cinque secondi quell’idiota di Fubuki, fuori dalla gelateria, in mezzo al marciapiede, davanti a tutti, lo stava baciando.
Sorvolando sul fatto che il sapore di yogurt e menta non era male, insieme –ma che si ritrovava a pensare??- si staccò non appena si accorse che un gruppo di ragazzine a pochi passi da loro li stavano osservando estasiate, cinguettando riguardo al fatto che lei era davvero una ragazza fortunata.
Maledizione, lui non era una ragazza! Si voltò e prese a camminare velocemente, mentre stringeva così forte il cono che teneva tra le mani che probabilmente si sarebbe rotto, di lì a poco.
Quando Atsuya lo raggiunse, ormai entrambi avevano già terminato di mangiare da un pezzo. Fubuki lo abbracciò da dietro e affondò il viso nei capelli biondi, mettendosi a ridere.
-C-Che vuoi, idiota?- balbettò Afuro.
-Ho ragione io. - mormorò piano il ragazzo -Con capelli così lunghi, sembri davvero una ragazza.- e si rimise a ridere.
Aphrodi tirò una gomitata nello stomaco dell’altro, e riprese a camminare. Le vie di Inazuma-cho erano quasi sempre deserte, nel fine settimana. Tutti preferivano andare in città ben più grandi a fare shopping o chissà cos’altro. Ma lui no. Lui se ne stava –volente o nolente?- insieme ad Atsuya.
Desiderò, mentre si infilava in una via più piccola delle altre, che il minore dei Fubuki non fosse mai entrato nella sua vita Eppure era accaduto.
Fubuki lo raggiunse di nuovo, mentre lui si era fermato davanti alla vetrina di un negozio di antiquariato.
Atsuya lo fissò -Che guardi?- chiese, e Terumi indicò un oggetto tra i tanti esposti. Era uno specchio, di forma ovale, con il manico in argento e strane greche tutte intorno al vetro.
-È da ragazze.- Lo prese in giro l’amico, come suo solito.
-Non mi importa- sbottò il biondino, ed entrò nel negozio. Atsuya invece rimase fuori, interdetto.
 
Afuro entrò a grandi passi in quello strano negozio. Alle pareti color nocciola erano appesi strani orologi e anche quadri davvero particolari. Quello che colpì più il biondino sembrava essere ambientato in un altro mondo, c’erano perfino degli strani animaletti e non poté che sorridere.
Poi si avvicinò alla cassa. Dietro il bancone c’era un uomo dai capelli grigi e gli occhiali spessi, color ruggine. I suoi occhi sembravano spenti, ormai abituati all’idea di dover vedere sempre le stesse cose e sempre meno clienti. Sembrò sorridere quando vide il biondino fermarsi di fronte a lui.
- Mi dica. – aveva una voce roca, quasi non parlasse da anni.
- Volevo comprare lo specchio in vetrina, è molto bello.-
Il commesso rimase interdetto, quello specchio era pericoloso, non sarebbe stata una buona idea venderlo ad un ragazzino così giovane.
Scosse la testa sconsolato – Non è in vendita. – mormorò.
Afuro lo guardò deluso – Posso pagarla quanto vuole! – il biondino non aveva intenzione di andarsene senza quell’oggetto tra le mani.
Dopo una decina di minuti il misterioso uomo dietro al bancone cedette e glielo diede.
Chissà per quale motivo aveva detto di non aver messo in vendita quello specchio, aveva fatto una faccia davvero strana quando Afuro gliel’aveva chiesto.
Appena l’aveva avuto tra le mani, Terumi era uscito tutto contento. Non vedeva l’ora di farlo vedere ad Atsuya, che sicuramente avrebbe borbottato qualcosa sull’inutilità di quello specchio che sembrava essere molto vecchio.
Però quello che vide quando uscì dal negozio lo innervosì. Si sentì strano a vedere Atsuya chiacchierare molto amichevolmente con due ragazze.
Ad una le stava perfino cingendo le spalle. L’unica cosa che Afuro riuscì a pensare era che fosse davvero un bastardo. Per qualche strano motivo sentiva una strana e nuova sensazione crescergli dentro: gelosia.
Lui era geloso.
Qualche secondo dopo gli occhi di Atsuya si incrociarono con i suoi, notò l’espressione cupa del biondino, lo vide girarsi di spalle e tornare verso casa.
Salutò le due ragazze e seguì Afuro, dopo aver urlato un paio di volte il suo nome, lui l’aveva bellamente ignorato.

Quando arrivarono a casa lo afferrò per un polso, costringendolo a guardarlo negli occhi.
Sembravano essersi arrossati, come se stesse per scoppiare in lacrime. Sussultò quando lo sguardo di Afuro lo fece sentire tremendamente in colpa.
- Cosa diamine ti è successo? – chiese con un fil di voce.
- Sei un bastardo.-
Quelle furono le prime parole di quell’assurdo litigio.
Atsuya lo guardò nervoso – Sapevo che eri lunatico, ma così è troppo!
- Sapevo che eri stupido, ma non così tanto! – ribatté l’altro. Okay, stava male perché lo aveva visto flirtare spudoratamente con quelle ragazze. Non gliel’avrebbe detto, non l’avrebbe mai ammesso, anche perché loro non erano fidanzati. Però gli sarebbe piaciuto che Atsuya se me accorgesse da sé.
- Dimmi perché ti sei innervosito e mettiamo un punto a questa discussione senza senso.-
Afuro scosse la testa – Non devo dirti sempre tutto io.-
Si liberò della presa del ragazzo e posò lo specchio su un mobiletto vicino il divano.
In quel momento, senza motivo, gli venne in mente che lo specchio avrebbe dovuto appenderlo da qual che parte. Queste cose gli venivano in mente proprio nei momenti più assurdi.
Fubuki lo guardò scoraggiato, detestava quando si comportava così. Certo, spesso non capiva che problemi avesse Afuro, però anche lui era parecchio complicato.
Poi gli venne in mente qualcosa. Afuro si era innervosito quando l’aveva visto con quelle due ragazze.
Senza pensarci disse forse l’unica cosa che Aphrodi non avrebbe voluto udire.
- Che importa se ci provo con delle ragazze? Tanto non sono fidanzato.-
Una specie di pugnalata trafisse Afuro, un coltello invisibile, proprio dov’era il cuore. Strinse i denti e cercò di cacciare le lacrime che non vedevano l’ora di uscire.
Quella frase si che faceva male.
Senza pensarci due volte si girò verso Atsuya e gli mollò uno schiaffo sulla guancia destra, poi senza dire nulla fuggì in giardino.
Atsuya si toccò il punto dove aveva avuto la botta, stupito di quel gesto, poi fissò qualche secondo la porta chiudersi alle spalle di Afuro.

Il peggiore! Atsuya era sicuramente il peggior cretino che avesse mai conosciuto!
Afuro si sdraiò sull’amaca e fissò i rami degli alberi sopra di sé. E allora le lacrime, scesero, finalmente.
E il verde delle foglie si mischiò all’azzurro del cielo, rendendo tutto una macchia colorata ed indefinita.
Era stato così stupido. Così tanto stupido, quando aveva pensato che andasse bene avere una relazione del genere con uno dei suoi migliori amici. Che relazione, poi.
Non si poteva nemmeno chiamare così.
Gli sembrava di essere precipitato in un film romantico. Solo che non c’era il bel finale felice che ci si aspetta. Il suo non era uno di quei pianti uniti a singhiozzi e lamenti.
Erano solo lacrime. Stupide gocce d'acqua salate.
Gli scesero lungo le guance per interminabili minuti, mentre il vento continuava a muovere le foglie e l’amaca ondeggiava leggermente.
Poi, all’improvviso, ci fu un lampo di luce bianca.
Aphrodi si asciugò velocemente gli occhi con il dorso della mano sinistra, e scattò a sedere.
Si voltò, verso la fonte di quello strano bagliore, e lo vide affievolirsi oltre la finestra che dalla sala dava sul giardino.
Si alzò in piedi e con gli occhi ancora appannati rientrò in casa. Quando arrivò in sala, l’unica cosa che trovò era lo specchio appoggiato non più sul mobiletto, ma a terra, sul tappeto.
Lo lasciò là dov’era, e si mise a cercare Atsuya. Lo chiamò più volte, a voce, con il cellulare … nulla.
Tornò in sala, fissò lo specchio, se lo rigirò tra le mani e notò una strana incisione sul retro, che non aveva notato prima.
Ebbe un’orribile sensazione, e le lacrime gli salirono di nuovo agli occhi.
 


Stavano seguendo un picchio.
Stavano seguendo un picchio.
Un uccellino di piccole dimensioni verde evidenziatore –almeno lui non sembrava essere fosforescente- con il becco a punta.
Suzuno se l’era ripetuto più volte, nella sua testa, ma … nulla. Più ci pensava, più gli sembrava assurdo.
Dalle civette canterine, ai fiori altri due metri o forse più, picchi dai colori improbabili …
E poi le fruittelle che piovevano dal cielo.

Roba da matti, insomma. Ma mai quanto ciò che si ritrovarono davanti pochi istanti più tardi, quando la pazienza dell’albino raggiunse il confine possibile.
Attorno a loro c’erano fiori … vivi. Erano fiori di tutti i tipi, sempre sproporzionatamente alti.
Nagumo e gli altri li fissavano incantati e stupiti, mentre questi bisbigliavano tra loro.
-Un nostro fratello che cammina, incredibile!- fece un soffione ad una margherita vicina.
Midorikawa si lasciò scappare una risatina, senza che nessuno se ne accorgesse, a parte Suzuno, che infatti mormorò – L’avevo detto, io.-
-Guardalo, guardalo!- mormorò un fiore indicando Nagumo con una foglia.
-Sì, sì, lo vedo!- rispose l'altro aprendo i petali rossi e ammirandolo.
-E' proprio uno di noi!- esclamò un girasole abbassando lo sguardo, sorpreso.
Un tulipano rosa sembrò tingersi all’improvviso di rosso -Mi sono innamorata!- cinguettò chinandosi verso Haruya, che fissava il fiore confuso.
Se solo avesse potuto, Suzuno avrebbe congelato quel tulipano rosa con lo sguardo.
Ma non poteva.
E come se non bastasse, quel fiore idiota stava accarezzando con le foglie i capelli di Nagumo che, ignaro di tutto, si chiedeva come mai Fuusuke pareva così arrabbiato.



 






Frittelle, frittelle! Vendo frittelle!
Sapevate che all'inizio questo capitolo volevo chiamarlo "Amici di letto"? LoL
Ok, no, riproviamo.
É Alicchan che parla e no, non vendo frittelle (anche se mi piacerebbe ~)
Diciamo che avrei parecchio materiale per queste note, visto che io e Camy abbiamo passato i 3/4 del tempo a sclerare.
Partiamo dal fondo.
Allora, diciamo che con i fiori, la prima cosa che abbiamo pensato è stata Nagumo. So che chiamarlo "tulipano" e scambiare la sua pettinatura per un fiore è una cosa già vista e rivista, ma ... insomma, è d'obbligo x° 
Poooooiiiii ♥
La parte iniziale, quella con la AtsuAfu (♥) è un flashback, ovviamente. Ci sentivamo in dovere di spiegare da dove è sbucato questo specchio e come Atsuya ci è finito dentro e ... la parte iniziale volevo descriverla di più quando l'ho scritta, maaaaaa ... ehm ... il rating è giallo, ecco. -ma se continuiamo a farci filmini mentali, diventerà arancione-
Mi sembra chiaro (?) che Atsuya e Afuro hanno una relazione-non relazione tipo "Amici di letto" (e questo è il motivo per cui mentre pensavo al titolo con Camy, mi è uscito fuori).
Alla fine, il titolo del capitolo l'ha trovato Camy, perchè per me come seconda opzione c'era "Un giorno un tulipano si innamorò ~" e l'idea era tantotanto penosa.
Meno male che scrivo questa fic con Camy ♥
Dal prossimo capitolo parleremo di tante altre belle cose, e tra poco il rating diventerà arancione
Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto, e che lascere qualche recensione per dirci cosa ne pensate uwu
Ora vado, sto parlando troppo ~
É sempre un piacere fare l'editor di questa fic ♥w♥
Peace, Love and lots of AtsuAfu   fruittelle ~
Camy e Alicchan ~

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