Fly away...

di MaggieMary
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Fly Alone ***
Capitolo 3: *** Fall or fly? ***
Capitolo 4: *** Fly again ***
Capitolo 5: *** If you haven't wings, you can't fly ... ***
Capitolo 6: *** I say goodbye when you flying away. ***
Capitolo 7: *** Fly away ... ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Fly away...



[  Bang POV]
 
Che io e Zelo fossimo fidanzati, era una cosa risaputa.
Avevamo ufficializzato il tutto qualche mese fa, poco dopo che anche Youngjae e Daehyun erano venuti alla scoperto rivelando la loro relazione.
L’invidia che sia io che Zelo avevamo provato nel vederli felice e contenti, ora che potevano finalmente scambiarsi baci e carezze davanti a noi (senza più doversi nascondere), ci aveva dato una spinta in più e così avevamo deciso.
Avevamo deciso che era inutile nascondersi. Inutile far finta di essere solo due buoni (buonissimi) amici davanti al resto del gruppo.
Far finta che non ci fosse nulla tra di noi oltre all’amicizia stava facendo impazzire entrambi.
Rivelare la nostra relazione, che ormai era cominciato da tempo –all’oscuro degli altri-, era stata una delle decisioni migliori che avessimo mai preso in tutta la nostra vita.
Forse, anche se fossimo stati gli unici due a frequentarsi nel gruppo, tutti gli altri l’avrebbero comunque presa nei migliori di modi.
Lo sapevamo con certezza.
Dagli sguardi colmi di felicità, quasi commossi, che ci avevano lanciato i nostri amici dopo aver concluso il nostro breve ma significativo discorso, ci avevano dato la conferma dell’enorme affetto che provavano per noi.
Quello che inizialmente era nato solo come un gruppo di sei idol, era diventato in tutto e per tutto una famiglia. Quasi più preziosa di quelle vere, che tutti noi avevamo.
Quelle stressanti giornate trascorse a provare senza tregua non avevano fatto altro che unirci e farmi capire che quello che provavo per Zelo non si fermavano all’amicizia. Erano molto di più: affetto, attrazione e amore.
Si, amore.
Per la prima volta nella mia vita, il guerriero che era in me non era riuscito a resistere a quel ragazzino dal ciuffo rosa.
Senza rendermene conto, tutto aveva cominciato a girare intorno a lui.
Non poteva far niente che subito tra i miei pensieri si infilava lui, che con quello sguardo dolce, fin troppo dolce per un sedicenne, e mi faceva paralizzare.
Bloccare all’istante come a comando.
Odiavo il senso di dipendenza che provavo nei suoi confronti.
Si, perché ero dipendente. Dipendevo totalmente da quel ragazzino.
Io, Bang YongGuk, già un uomo in tutto e per tutto, mi stavo facendo trasportare da Zelo.
Tutto dipendeva da lui. La mia felicità era comandata da Joon Hong.
La vita che una volta era condotta da me, ora era fuori controllo.
Amavo Zelo, nemmeno sapevo quanto.
Ma nonostante la nostra fosse una relazione già avviata e sicuramente felice, qualcosa non tornava.
Ultimamente era distante e non mi riservava più le attenzioni di un tempo che, anche se non davo a vedere, tanto apprezzavo.
Qualcosa era cambiato, ma non capivo cosa.
Avrei solo rivoluto indietro il Joon Hong di un tempo.
Il ragazzo dal ciuffo rosa che arrossiva quando sfioravano le sue labbra con le mie in un dolce e appassionato bacio.
Quel giovane che riusciva a farmi battere il cuore ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano per caso.
La persona che amavo più di tutto.
Se non potevo amare lui, come potevo amare me stesso?


 

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*….O___O…non ho nulla da dire…! E’ la 4^ e dico 4^ volta che cerco di pubblicare questo diavolo di prologo!! >o< Ma ogni volta che schiacciavo “anteprima” *puff* lo schermo del pc si spegneva! Anteprima *puff* Anteprima *puff* Anteprima…AHHH! >O< *scaraventa il pc per terra*….v.v..
Beh, se ora state leggendo queste note…vuol dire che alla fine ce l’ho fatta! °^°
Comunque…finalmente ho cominciato a scrivere una BangLo dulciotta! :3 Che spero verrà bene!
Perché Zelo ignora Bang? Come si risolveranno le cose tra di loro? Perché mi sto facendo domande da sola?! …v.v…
Grazie per aver letto questo prologo che spero vi abbia incuriosito almeno un po’!
Aspetto vostre recensioni (*^*) e continuate a seguirmi!

Chu :3
Maggie 

 

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Capitolo 2
*** Fly Alone ***


 

 

 1. Fly Alone

 
Ultimamente Zelo aveva preso strane abitudini.
La mattina si alzava presto, troppo presto, e non approfittava del tempo che aveva per dormire prima delle stressanti prove che sarebbero continuate fino a sera.
Tutti e 6 gli idol che abitavano in quel dormitorio, si godevano quelle poche ore di sonno e relax, ma al maknae non sembrava importare.
Se un tempo cercava di starsene nel caldo del suo letto più tempo possibile, ora non faceva più così.
Regolarmente si alzava, quando le prime luci del mattino cominciavano a entrare dalla finestra della stanza, sgusciando fuori dal letto che condivideva con Bang e usciva nel fresco mattutino, cercando di non svegliare il leader.
Ma con scarso successo.
Puntualmente Bang YongGuk apriva gli occhi, non sentendo più il tepore dell’altro ragazzo che lo avvolgeva teneramente e il suo dolce odore che profumava l’aria.
Puntualmente si alzava di scatto a sedere, guardandosi in giro alla ricerca del piccolo, di cui ormai non si avevano più tracce.
Puntualmente sentiva la porta d’entrata chiudersi lentamente, per procurare meno rumore possibile.
Bang allora correva alla finestra, appena in tempo per vedere una testa rosa zucchero filato attraversare la strada e camminare velocemente verso un punto imprecisato.
Sempre così, mai nulla di diverso.
Quella era diventata la routine di entrambi, ma mentre Zelo pensava che il leader non si fosse accorto di nulla, quest’ultimo lo continuava invece a tenere sott’occhi con la speranza di scoprire qualcosa di più.
Scoprire cosa avesse di così urgente da fare il sedicenne, per andarsene via la mattina presto e rinunciare a preziose ore di sonno.
Scoprire la meta, e in particolare con chi si incontrava.
Bang YongGuk si faceva sempre più geloso.
 
--
Zelo non lo trascurava solo alla mattina presto, ma anche per il resto della giornata.
L’attenzione del maknae sembrava essere sempre altrove e perso nei suoi pensieri non considerava il maggiore.
La loro relazione era sul punto di crollare.
Ma Zelo intanto continuava a comportarsi normalmente come se Bang non si fosse accorto delle sue fughe mattutine.
Il leader non sopportava più quella situazione.
Anche quando le loro labbra si sfioravano e le mani si incastravano nei capelli dell’altro, il giovane dai capelli rosa sembrava distante.
Non baciava più il leader come una volta. Erano baci distaccati, quasi forzati.
Bang YongGuk doveva risistemare le cose. Voleva.
 
---
Quella mattina d’inizio estate, Bang aveva preso  una decisione: avrebbe seguito Zelo.
Senza farsi notare era sgusciato fuori dal letto subito dopo di lui ed si era immerso nel fresco mattutino, rimpiangendo di aver indossato abiti troppo leggeri.
Si strinse nella sottile maglia, cercando calore, continuando a seguire il giovane senza farsi scoprire da quest’ultimo.
Si sentiva uno stalker: con indosso un paio di occhiali scuri, un cappello che copriva gran parte dei capelli tendenti al viola, stava seguendo il suo ragazzo, cercando nascondiglio dietro la prima cosa che trovava.
Fortunatamente a quell’ora del mattino la città era quasi desolata, quindi riusciva a tenere d’occhio Zelo anche a debita distanza.
Quei capelli rosa poi, che di notte prima di addormentarsi arrotolava intorno alle sue forti dita, non passavano certo inosservato.
Scosse la testa, tornando alla realtà.
Era rimasto a fissare il ragazzo per così tanto tempo che ormai distava un bel po’ da lui, troppo!
Corse a per di fiato per recuperare strada, utilizzando la poca forza che aveva di prima mattina.
Ma quanto sarebbe durato quell’inseguimento?
Bang era stanco di corrergli dietro, voleva smetterla! Voleva smettere di pedinarlo!
Quando Zelo fece per girare dietro un angolo, il maggiore decise che era giunto il momento di rivelarsi.
In pochi istanti raggiunse il ragazzo, chiamandolo, bloccandosi poi a pochi metri da lui.
Zelo sobbalzò. Conosceva quella voce, fin troppo bene, ma non si aspettavo certo di trovarlo lì, per di più a quell’orario indecente.
Lentamente voltò lo sguardo verso Bang.
-Hyung…?
Il leader prendeva boccate d’aria, ancora col fiato mozzato per la corsa.
-Ora vedi di smetterla…!- gli disse solo, tra un respiro e l’altro.
Il giovane piegò la testa di lato, confuso.
-Hyung, ma cos- cercò di dire, ma Bang lo interruppe, continuando col suo discorso.
-Ho capito tutto, devi smetterla di fingere!!
-Ma…
-Ho capito che vuoi mettere fine alla nostra relazione!
-Ma io non…
-L’ho capito da come mi guardi..Non è più come una volta! I tuoi pensieri sono rivolti a qualcos’altro…! Anche quando ti bacio sembri sempre altrove…- continuò con la voce rotta dall’emozione.
Bang non era mai stato così felice di portare gli occhiali da sole. Almeno così il giovane non poteva notare i suoi occhi che si erano inevitabilmente inumiditi.
Risolvere la situazione non era così facile come aveva immaginato…
Non voleva lasciare Zelo e nemmeno essere lasciato.
Loro due si completavano. Da soli erano due metà. Due parti separate senza anima o felicità.
-Dimmi! Voglio sapere dove vai….! Perché te ne scappi sempre la mattina presto! – preso un respiro, ora la domanda più difficile da digerire – Chi incontri…?
Bang sapeva che avrebbe resistito ancora per poco. Se la situazione non si fosse ribaltata nel migliore dei modi, sapeva che sarebbe scoppiato a piangere come un bambino delle elementari che ha perso il suo tesoro, il suo oggetto più prezioso.
Perché Zelo era quello. Era quello di più importante che aveva e per quello doveva prendersene cura.
Voleva custodirlo con la massima cura.
Il giovane si morse il labbro, distogliendo lo sguardo per poco.
Bang sentiva già la sensazione delle lacrime che da lì a poco avrebbero inumidito le sue guance, se Zelo avrebbe continuato a ignorarlo in quel modo.
Quando ormai ogni speranza sembrava persa, il sedicenne parlò.
-Vieni…ti devo fare vedere una cosa…ma prometti di non dirlo a nessuno…



 

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*Uhm...non ho molto da dire...beh, ecco il 1° capitolo!
Avevo paura di non riuscirlo a pubblicare oggi, ma alla fine ce l'ho fatta! °^°
Spero di continuare a essere così puntuale con i capitoli...ma ne dubito! xP
Ringrazio chi ha recensito questa mia nuova FF o l'ha anche solo inserita nelle segutie!
Mi rende molto felice ricevere recensioni positive! <3
Nel prossimo capitolo verrà finalmente svelato il motivo per cui Zelo ignora il nostro tanto amato leader...!
Spero continuerete a seguirmi e a recensire! ^O^

Chu :3
Maggie

 
  

 

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Capitolo 3
*** Fall or fly? ***



 



2. Fall or fly?

 

[Bang POV]

No, non poteva essere vero.
Non gli bastava avermi fatto soffrire.
Non gli bastava avermi fatto passare giorni d’inferno.
Non gli bastava avermi fatto ingelosire a tal punto che non ero più riuscito a trattenere le mie lacrime.
Ora voleva pure mostrarmi qualcosa, o nel peggiore dei casi … qualcuno.
No! Zelo non era così cattivo! Non avrebbe sbandierato ai quattro venti la persona che aveva preferito a me, oppure si?
In effetti ero stato proprio io a porgli tutte quelle domande. A insistere perché mi desse spiegazioni a tutto quello che stava accadendo, ma ora non ce la facevo.
Avrei preferito che mi lasciasse in quell’istante. In quell’angolo di strada desolato, sotto i primi raggi di luce che cominciavano a svegliare la città.
Non volevo che andasse oltre.
Volevo smetterla di soffrire, ma allo stesso tempo non volevo lasciarlo andare.
Queste due cose, però, non andavano di pari passo…
 

--

-Vieni…ti devo fare vedere una cosa…ma prometti di non dirlo a nessuno…
 
E così aveva fatto.
Appena Bang ebbe giurato di non rivelare qualunque cosa nascondesse il sedicenne, lo seguì, ma questa volta non in incognito.
Zelo non avevo detto nient’altro oltre a quello e il più grande non sapeva cosa aspettarsi.
Camminava solo, continuando a tenere gli occhiali scuri addosso, per non mostrare le sue debolezze.
Non conosceva bene la zona. Nonostante abitasse nelle vicinanze col resto del gruppo, non aveva mai passeggiato per quelle strade, ma dalla sicurezza con cui si muoveva il maknae si poteva capire che avesse fatto quel percorso parecchie volte.
Il sole si stava alzando in cielo lentamente, assonnato come il resto della città che, a malavoglia si stava svegliato per l’ennesima giornata di lavoro mentre i più giovani si godevano quelle meritate vacanze estive.
Tra poche ore anche il gli altri 4 idol, che se ne erano rimasti nel loro dormitorio a dormire, avrebbero aperto  gli occhi e cominciato a prepararsi per l’ennesima  giornata di prove su prove.
Arrivarono alla fine di quella lunga strada e davanti a loro comparve un parco di medie dimensioni, che a quell’ora della mattina era frequentato solo da qualche patito dello sport che stava spendendo la sua dose giornaliera di corsa.
Senza parlare, Zelo si immerse nel verde, cominciando a sorpassare un albero dopo l’altro.
Bang dovette aumentare il passo per non perderlo di vista tra quella vegetazione.
Il maggiore rimase estasiato da quel posto. Non sapeva che così poco lontano dalla loro casa esisteva un posto incontaminato e tranquillo come quello.
Come aveva fatto Zelo a scoprire quel parco?
Ma, soprattutto, cosa ci facevano in un parco …?
Nella testa di Bang cominciarono a comparire mille spiegazione, una più ridicola dell’altra…
Che Zelo avesse ucciso qualcuno e avesse nascosto il cadavere in quel posto?
“Ma cosa vado a pensare?!” si rimproverò Bang mentalmente “Quel ragazzo dal faccino così dolce non sarebbe mai capace di fare una cosa del genere!!”
 O che quello fosse il posto dove lui  e il suo nuovo ragazzo si incontrassero segretamente…?
E se magari questo ragazzo fosse un barbone senza casa che viveva in quel parco….
“Aish! E perché diavolo mi ha portato qui, allora? Vuole che mi presenti a lui come il suo ex-ragazzo..?!...impossibile…”
-Aspetta qui! -gli disse Zelo, risvegliandolo dai suoi assurdi pensieri –Torno subito – detto questo, il sedicenne corse verso un cespuglio verde, poco lontano da loro.
Lì si chinò in ginocchio, per poi allungare una mano, come per prendere qualcosa.
Bang piegò la testa, sempre più confuso dal comportamento del ragazzo.
Che stesse tirando fuori da lì il barbone?
O il cadavere…?
Poco dopo, Zelo si alzò, tornando poi dal maggiore.
Teneva in mano, con estrema cautela, una scatola di scarpe con sopra dei buchi per far uscir l’aria.
Quella che aveva tenuto dentro le scarpe che Bang gli aveva regalato qualche mese prima.
Il maggiore spostò lo sguardo prima sulla scatola bucherellata poi su Zelo, che aveva uno sguardo impassibile.
-Beh?- fece poi. La tristezza e la gelosia di poco prima se ne era completamente andata, lasciando spazio alla confusione e alla rabbia.
Si, …rabbia! Perché la causa di tutto il malessere di quei giorni era dovuto a qualcosa che si trovava chiuso in quella piccola e insulsa scatola da scarpe.
Zelo si morse un labbro, indeciso sul da farsi, poi lentamente aprì il coperchio di cartone marrone, mostrandone il contenuto.
Cosa custodiva quella scatola?
Bang non ne aveva la più pallida idea, ma era pronto a scoprirlo.
Allungò il viso verso quella scatola, osservandone il contenuto.
“Ahh…” tirò un sospiro di sollievo “Quella scatola contiene solo degli……..UCCELLINI?!”
Il maggiore osservò meglio, per paura di essersi sbagliato, ma non era così.
Quella scatola di scarpe conteneva davvero due piccoli uccellini dalle piume marroni e gli occhi scuri che scattavano da una parte all’altra, come se osservassero per la prima volta il mondo circostante.
-Ma che diavolo…?
Zelo sorrise – Hyung – cominciò a dire – Ti presento Waki e Jen!



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*…O_O…no coment! (ancora una volta)
E’ mai possibile che quando comincio a scrivere una storia seria e romantica…finisco sempre per cadere nel demenziale?! -_-
Vabbè, finalmente svelato il motivo della gelosia di Bang!
Vi aspettavate qualcosa di sconvolgente, eh? Invece è tutto qui: 2 uccellini!
L’idea (ora lo posso dire) mi è venuta in mente proprio quando ho trovato due uccellini nel giardino di casa mia! Quindi li ringrazio per avermi dato l’ispirazione! LOL! <3
Waki e Jen sono due nomi assurdi! Waki è volutamente scopiazzato dal manga “Club Paradiso” (Leggetelo, conviene! xD) Mentre Jen l’ho trovato in rete tra vari nomi per canarini…insomma, non sono niente di che! …v.v…
Spero continuerete a seguirmi e a recensire! ^--^
Grazie per aver letto!

Chu :3
Maggie 

Ps. Aish! >o< Negli altri capitoli mi ero dimenticata!...Mi scuso per eventuali errori grammaticali! v.v...

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Capitolo 4
*** Fly again ***



 



3. Fly again

 
[Bang POV]
 
-Hyung … ti presento Waki e Jen!       
 
Waki…? Jen…?!

Quelli erano la causa del mio malessere di quei giorni?
Quelli che mi avevano fatto patire le pene dell’inferno, erano due minuscoli uccellini…?!
Non potevo credere di essermi talmente fatto prendere da quella situazione, da diventare perfino geloso di due pennuti!
Certo, non avrei mai immaginato che quelli fossero la ragione della disattenzione di Zelo, ma ora non potevo far a meno di sentirmi un cretino…
Avrei dovuto arrabbiarmi con quei due uccellini, ma ero sollevato e l’unica cosa che riuscii a fare fu lasciarmi andare, cadendo per terra.
Finalmente avevo capito perché Zelo in quei giorni mi aveva ignorato: si era dovuto prendere cura di quei due piccoli pennuti, probabilmente caduti dal nido e crudelmente abbandonati dalla madre.
Non centrava nessun ragazzo, nessun barbone, nessun cadavere.
Solo quei due di nome Waki e Jen.
Zelo continuava a essere il mio unico amore e lo stesso valeva per lui…
 
--

-Hyung…!!- esclamò il maknae quando Bang si buttò a terra, sospirando –Stai bene..??- chiese preoccupato, appoggiando la scatola bucherellata sull’erba e chinandosi vicino al maggiore.
Ma YongGuk, non stava male. In realtà non era mai stato così bene.
Si era aspettato il peggio.
Aveva passato nottate in bianco a pensare quale fosse la causa.
E ora, che finalmente l’aveva scoperta, si trattava solo di due uccellini.
Quel giovane sedicenne si stava semplicemente prendendo cura di quei due piccoli al posto della loro madre.
Era una cosa estremamente adorabile.
Ma in Bang lottavano in qual momento sentimenti contrastanti.
Non sapeva se era maggiore la rabbia che provava verso quei due uccellini o il sollievo.
Alla fine vinse la seconda e, finalmente sollevato, scoppio in una rumorosa risata.
Zelo sobbalzò, sorpreso dalla reazione del maggiore.
-Hyung..?- chiese ancora, appoggiandogli una mano sulla spalla –Sei sicuro di stare bene..?
Come risposta, Bang gli gettò le mani al collo, stringendolo (o meglio stritolandolo) in un forte abbraccio.
Il maknae, per poco, cercò di liberarsi da quella stretta, ma alla fine si lasciò andare ricambiando il gesto d’affetto.
-Non sai quanto sia felice in questo momento…- sussurrò Bang tra i capelli rosa dell’altro.
Zelo non chiese spiegazioni, rimase solo lì ad abbracciarlo.
Dopo poco, YongGuk sciolse l’abbraccio, sfilandosi gli occhiali da sole e cominciando poi a fissare il giovane degli occhi.
Quest’ultimo, preso alla sprovvista, arrossì appena, distogliendo lo sguardo.
Il maggiore rise –Hai lo stesso colore dei tuoi capelli!- e detto questo, avvicinò il suo viso a quello di Zelo, sempre più vicino, in modo che nemmeno l’aria li separasse più.
Poi, con un gesto rapido, appoggiò le sue labbra su quelle dell’altro, che non poté far altro che ricambiare il bacio.
Da un semplice tocco casto, si trasformò velocemente in un bacio più appassionato e sentito.
Era da tanto che i due non si sfioravano in quel modo e ne avevano sentito la mancanza.
Senza staccare le labbra, Bang cominciò ad accarezzare il bel viso del maknae, mentre quest’ultimo stringeva con forza i suoi capelli tendenti al viola.
Una volta che si furono staccati, si guardarono e si sorrisero felicemente.
-Forse non avremmo dovuto…- disse con un sussurro Zelo  - E’ pur sempre un parco pubblico!- concluse, guardando altrove, non riuscendo più a sostenere lo sguardo.
Bang accarezzò una guancia dell’altro – Non ti preoccupare, chi vuoi che ci sia a quest’ora del mattino…?!
Come risposta, un cane alle loro spalle abbaiò.
Entrambi sobbalzarono per poi girarsi, ancora accovacciati per terra.
Alle loro spalle se ne stava una vecchietta sulla novantina vestita di rosa, con un barboncino bianco al guinzaglio che non smetteva di abbaiare contro di loro.
Dallo sguardo sconvolto della donna, si poteva intuire che avesse assistito a tutto il loro scambio d’affetto.
Zelo velocemente andò a nascondersi dietro al maggiore, mentre il suo viso era talmente rosso da poter competere con un pomodoro.
Bang si limitò ad alzare una mano e dire –Buongiorno.
La vecchietta sobbalzò, per poi riprendere la sua camminata con il barboncino rumoroso.
Quando quei due se ne furono andati, Bang sbuffò infastidito tornando poi a concentrarsi sul giovane che ancora imbarazzato non accennava a muoversi.
Il maggiore rise nuovamente e tentò di riavvicinare le sue labbra  a quelle di Zelo. Ma questa volta il sedicenne si staccò prima, appoggiando un dito sulla bocca di Bang.
-Io eviterei finché siamo in questo posto…!- disse, stringendo i denti e tenendo lo sguardo abbassato.
Bang gli sorrise dolcemente e ignorando il consiglio dell’altro stampò un bacio umidiccio sulla sua fronte.
Zelo si asciugò fingendosi schifato, per poi afferrare la scatola dove i due uccellini avevano cominciato a cinguettare nervosamente.
-Avranno fame…!- disse il sedicenne, accarezzando le piume dei due pennuti –Vieni! Aiutami a dargli da mangiare …

 

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*Piccolo capitolo e pure in ritardo!..v.v..
Vabbé però almeno succede qualcosa di interessante: finalmente si baciano! *-*
Non è niente di che ma finalmente vediamo l’amore che provano i due! :3
Ci ho preso gusto a finire i capitoli con Zelo che parla…o.o…magari li finisco tutti così…O.O…chissà….
Ringrazio chi sta seguendo questa mia fan fiction e la pazza Ele_vislove (Me lo dovevi! Anche tu mi hai chiamata pazza…v.v…che poi è la verità! LOL! xD)
Spero continuerete a leggere questa semplice fan fiction di cui al momento non vedo la fine…°A°…chissà quanti capitoli saranno….
Grazie ancora! ^O^
 
Chu :3
Maggie
 
Ps. Quella vecchia vestita di rosa mi sta simpatica…O___O…non so perché! xD
 
  

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Capitolo 5
*** If you haven't wings, you can't fly ... ***


*Durante la lettura del capitolo consiglio di ascoltare “Obsession” di G-dragon. Questa canzone mi ha aiutato a scrivere, quindi credo ci stia bene.


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4. If you haven't wings, you can’t fly …
 


-Avranno fame … Vieni! Aiutami a dargli da mangiare …


 
Bang annuì ed andò verso il ragazzo che se ne stava seduto davanti alla scatola bucherellata.
Era passata meno di due ore da quando lui e il giovane erano usciti dal dormitorio. Ma in quel breve lasso di tempo, la situazione era visibilmente migliorata: YongGuk aveva scoperto il motivo per il quale Zelo lo aveva ignorato in quei giorni, e finalmente era ritornato il normale amore di un tempo.
Aveva pensato a mille possibili cause, ma alla fine era solo una sciocchezza.
Zelo aveva trovato due uccellini in quel parco verde ed aveva deciso di prendersene cura.
Era una cosa talmente tenera che perfino il cuore del guerriero si sciolse.
Ora entrambi se ne stavano seduti sull’erba fresca, davanti ai due uccellini di nome Waki e Jen.
Il sedicenne cominciò a tirar fuori roba dal suo zaino colorato: briciole di pane (probabilmente prese dal pranzo di ieri), una ciotola vuota, una bottiglietta d’acqua semi-finita e un'altra contenente un liquido a Bang sconosciuto.
Afferrò quest’ultima dalle mani del ragazzo, svitò il tappo e ne annusò il contenuto.
-Aish! – esclamò allontanando il naso dalla bottiglia –Ma cos’è? E’ acido!
-Vino.
-Ah, si …………………….. VINO?!
Zelo annuì tranquillamente cominciando a mescolare una poltiglia biancastra a base di pane e acqua.
Quel ragazzo voleva dare da bere a quei dueinnocenti uccellini … del vino?
“Ma cosa gli èsaltato in mente?” pensò Bang continuando ad osservare la bottiglietta piena di quel liquido acido.
Come se gli avesse letto nel pensiero, Zelo spiegò – Ho sentito dire che ai pulcini appena nati si da il vino … Quindi non vale stessa cosa anche per loro? – chiese, indicando i due pennuti ancora nella scatola di cartone marrone.
Bang non sapeva come ribattere. Gli sembrava la cosa più folle che avesse mai sentito, ma se il ragazzo era così sicuro, perché non doversi fidare?
Il sedicenne finì di mescolare la poltiglia per nulla invitante –Tieni questo!- gli disse, passandogli la ciotola che il maggiore subito prese.
Zelo cominciò a picchiettare con l’unghia il becco di uno dei due.
Bang piegò la testa di lato, fissandolo.
-Zelo …- cominciò a dire il ragazzo – Che diavolo stai facendo …?!
Il giovane alzò la testa verso il suo hyung, rispondendo semplicemente –Cerco solo di fargli aprire il becco.
-Picchiettandoglielo con l’unghia …?
Zelo annuì –Così gli ricordo il becco della madre! Fanno così per dargli da mangiare …! –ricominciando a picchiettare sul becco.
Bang non replicò sorpreso dalle tante informazioni che sapeva il sedicenne.
Evidentemente aveva preso la cosa molto seriamente.
-Hyung! – richiamò la sua attenzione il giovane – Passami la ciotola!
Il maggiore obbedì e Zelo prese un po’ della poltiglia biancastra tra le mani, cominciando a imboccare il primo uccellino che aveva nome Waki.
Bang mandò giù la saliva, disgustato.
Poteva vedere film di guerra senza alcuna difficoltà, ma osservare il ragazzo che imboccava, con l’aiuto delle sue stesse dita, quell’uccellino con quella poltiglia vomitevole, era uno spettacolo orripilante.
Non potendo far altro, cominciò a guardare altrove, mentre Zelo continuava a nutrire il pennuto.
Per avere pochi giorni, Waki mangiava a volontà. Ingurgitava più cibo più di quanto il suo corpo potesse contenerne.
Ma Jen invece non era così …
Per tutto quel tempo se ne era stato in silenzio, appoggiato a un angolo della scatola, respirando a fatica.
Bang si concentrò su quest’ultimo: sembrava non avere più forze.
Accarezzò piano la sua testolina marrone, ma Jen non si mosse.
Picchiettò sul suo becco come aveva visto fare da Zelo, ma come prima non ottenne alcuna risposta.
Jen continuava a tenere gli occhi chiusi e respirare a grandi boccate.
-Zelo?- fece il maggiore, richiamando così l’attenzione del sedicenne che aveva appena finito di nutrire Waki – Sei sicuro che stia bene … ?
-Chi? Jen ?? Ma certo che sta bene! Non vedi?
-Ne sei certo? A me sembra che non stia per nulla bene …
Sul volte del minore comparve un espressione che sembrava quasi arrabbiata.
No, era sicuramente arrabbiata!
-Ti ho detto che sta bene!! – gli ringhiò contro – Non credi che riesca a prendermi cura di loro?!
Bang si sorprese della reazione del ragazzo –Certo che no! Dicevo solo che …
Come risposta Zelo afferrò la bottiglietta con il vino e con un contagocce prese su un po’ del liquido.
Velocemente lo diede da bere a Jen che, subito dopo aver sentito quel gusto acido, scosse la testa e sbatté gli occhi, per poi richiuderli.
-Vedi?! Sta bene!!
Bang pensò che la reazione dell’uccellino fossero solo i postumi di una sbornia, ma preferì non dirlo al ragazzo.
Si stava prendendo seriemente cura di quei due piccoli esseri viventi e non voleva dargli dispiacere. Anche se continuava a rimanere della sua idea …
-Zelo … - cominciò a dirgli, cercando di essere il più delicato possibile – Io non credo che Jen resisterà ancora a lungo …
Il giovane strabuzzò gli occhi, diventando ancora più furioso di prima e fulminando Bang con lo sguardo.
-Impossibile! … Sopravvivrà!
-Come fai a saperlo?
-Lo so e basta! Sono io che lo sto crescendo..! Non tu!!
-Oh! Zelo … Non fare il bambino! Devi vedere la realtà: quello lì non resisterà più di 2 gior– Bang si bloccò di colpa, mordendosi un labbro, consapevole solo ora di quello che aveva detto.
Di fronte a lui si presentò uno spettacolo che non avrebbe mai e poi mai voluto vedere.
Avrebbe preferito morire al posto di vederlo.
Di vedere Zelo di fronte a lui con gli occhi umidi e le guance bagnate dalle lacrime, che con uno sguardo tra l’arrabbiato e il deluso lo fissava.
Poi successe …
-Vattene.
Bang lo guardò fisso negli occhi, sperando che quello che aveva appena sentito fosse solo frutto della sua fantasia, ma non era così.
-Vattene!!- gli urlò questa volta.
-Zelo, io non volevo … - ma qualsiasi parola era totalmente inutile.
-Sparisci!! –gli ripeté ancora, mentre grosse e umide lacrime cominciavano a tracciare linee immaginarie sul suo volto – Non voglio più vederti!!
 
Queste furono le ultime parole che Bang sentì, poi tutto divenne nero.
Aveva rovinato tutto e in pochi attimi aveva perso le ali.
Ma se non hai le ali, non puoi volare …


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*Si, sono ancora una volta in ritardo! -.-“ Scusatemi! Cercherò di essere più regolare! >.<
Allora che dire del capitolo? In verità non è venuto come immaginavo, ma ormai l’ho pubblicato …
Non sono brava ( e si vede! -.-) a descrivere momenti drammatici o quasi, quindi il tutto potrà sembrava ridicolo e per niente profondo! Per questo, mi scuso un'altra volta *inchino* migliorerò ve lo assicuro! °^°
Allora … la scena dove Zelo nutre l’uccellino da davvero schifo! O almeno per una come me che ha assistito a tutta la scena dal vivo … senza Bang e Zelo naturalmente! Sfortunatamente non c’erano loro nel mio guardino, ma solo mia nonna e mia sorella minore Mary!
A proposito di questo, la ringrazio per avermi fatto sentire “Obsession” che è riuscita a darmi l’ispirazione! ;3
(Mary, impegnati a trovare idee! °^° Dobbiamo andare avanti con le nostre FF! >.<)
Poi … sono rimasta di stucco quando ho visto mio padre e mia nonna che prendevano una bottiglia di vino e la davano ai due uccellini! °-° Alla fine sembravano due ubriachi! Aish! ..v.v..
La questione del volare è ormai un motivo ricorrente nella storia, anche per via degli uccellini, ma ormai ve ne sarete resi conto, no? xD
Ringrazio chi sta seguendo questa mia fan fiction, chi l’ha pure recensita e la folle Ele_vislove (Kekeke, continuiamo con gli aggettivi, eh? LOL! xD)
Ancora grazie e continuate a seguirmi!
 
Chu :3
Maggie 

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Capitolo 6
*** I say goodbye when you flying away. ***




 



5. I say goodbye when you flying away.
 


(Bang POV)
 
Doveva finire così?
Tutto quello che avevamo costruito in quei mesi era andato perduto?
Ora che avevamo completato il puzzle della nostra storia d’amore con ricordi e sentimenti, dovevamo lasciarci?
Non c’era una via d’uscita?
Non c’era una seconda possibilità …?
 
Ero stato uno stupido e ne ero pienamente consapevole, ma le parole mi erano uscite di getto, senza pensarci.
Io, che solitamente era una persona attenta e scrupolosa, aveva spiattellato tutta la verità davanti a Zelo.
Certo volte non mi rendevo conto che era ancora un bambino.
Nonostante la sua altezza che superava quelle di tutti noi suoi hyung, era giovane e come tale credeva ancora a un lieto fine per tutto.
Ma ora avevo distrutto il nostro di lieto fine.
Questioni di pochi secondi, pochi battiti di ciglia in quel parco desolato, e lo avevo perso.
 
-Sparisci! Non voglio più vederti!!
 
Era tutto quello che aveva detto e quasi a comando, senza riuscire a controllarmi, me ne ero andato.
Scomparso dalla sua figura triste e delusa.
Non sarei riuscito a sopportare ancora quell’immagine.
Lo avevo visto poche volte piangere e tutte le volte era stato come un colpo al cuore.
Ma ora che il responsabile delle umide lacrime di Zelo ero proprio io, era tutto diverso.
Avrei voluto morire. Piangere al suo posto. Soffrire.
Tutto pur di tornar a far risplendere di luce propria quegli occhi con cui regolarmente mi addormentavo.
Avrei voluto ancora assaggiare quelle dolci labbra.
Sfiorarle, toccarle, farle combaciare perfettamente con le mie.
Stringere quelle mani e quei capelli rosa.
Assaporarne il profumo e mischiarlo al mio.
Abbracciarlo, stringendolo forte a me finché non diventavamo una cosa sola, impossibili da separare.
 
I giorni passavano, ma Zelo non era più tornato da me.
Per tutte quelle notti avevano dormito da solo, senza la sua dolce figura al mio fianco che prima di chiudere gli occhi mi stringeva in un lungo e amorevole abbraccio.
Nonostante fosse estate, quelle sere avevo dormito al freddo.
Senza di lui al mio fianco che mi riscaldava, mi ero sentito perso come non mai.
Dopo tutte le volte che avevamo condiviso quel letto che ora sapeva del nostro profumo, ci eravamo allontanati e ora vagavo nel mondo onirico in solitudine.
 
Durante la giornata Zelo si comportava normalmente, ma solo quando eravamo in presenza del resto del gruppo.
Quando ci trovavamo nella stessa stanza, da soli, piombava il silenzio.
Un silenzio doloroso che non faceva che spezzarmi il cuore ogni volta.
Per quanto sarebbe durato quella situazione di incertezza.
Quanto ancora avremmo dovuto rimanere sospesi su una corda invisibile, sul punto di cadere e rompere definitivamente la nostra relazione?
Ogni giorno tremavo al solo pensiero di non poter più considerare Zelo, il mio Zelo.
Volevo riavere tutto indietro.
Questi erano i miei desideri da egoista.
Un egoista pazzamente innamorato di Joon Hong.
 
--
Non erano del tutto normali.
Spesso facevano la figura degli scemi, ma di certo non lo erano.
Si erano accorti che ultimamente le cose tra Bang e Zelo erano visibilmente peggiorate.
Non si scambiavano sguardi dolci durante le prove.
Non passavano più tanto tempo in insieme, da soli.
Anche se davanti al resto del gruppo fingevano una normale tranquillità, c’era qualcosa che non tornava.
Ma nonostante questo, nessuno sapeva come aiutarli.
Come si era creato il problema solo loro lo sapevano e solo loro avrebbero potuto risolverlo.
Erano una famiglia e questo lo ripetevano di continuo. Ma se all’interno di questa qualcuno soffriva, anche il resto della famiglia faceva altrettanto …
 
--
Bang sapeva che doveva fare lui il primo passo.
Era stato lui a rovinare la loro felice relazione con poche parole.
Parole che avevano colpito il cuore del più giovane, spezzandolo in mille pezzettini, impossibili da riunire con un semplice “Mi dispiace”.
Nello stesso momento in cui il cuore di Zelo si era sgretolato, quello di Bang aveva smesso di battere.
Si sorprendeva come ogni mattina, alzandosi, ritrovava il suo cuore a battere, anche se per lui ormai non contava più di tanto.
Era esagerato?
Forse, ma era come si sentiva.
Non trovando le parole giuste per scusarsi, sapendo che non esistevano, Bang e Zelo continuavano le loro vite separate, ora non più unite dallo stesso filo rosso.
Il più giovane aveva continuato a prendersi cura di quei due piccoli uccellini, senza più rivolgere parola al leader.
Allo stesso modo, Bang si svegliava e lo vedeva correre verso una destinazione che ormai conosceva ma avrebbe preferito rimanesse sconosciuta.
Avrebbe preferito che Zelo continuasse a ignorarlo, stando comunque al suo fianco.
Senza la sua giovane figura la suo fianco, Bang si sentiva perso.
Senza la presenza di quella singola persona, Bang non sapeva cosa fare.
Ormai sempre più dipendente dal sedicenne.
 
--
Quella situazione di incertezza  durò una settimana.
Per una settimana intera, Bang e Zelo non si rivolsero parola.
Per una settimana intera, dormirono separati.
Per una settimana intera, le loro labbra non si toccarono.
Per una settimana intera, le loro lingue non si incontrarono.
Per una settimana intera, i loro profumi non si mischiarono.
Per una settimana intera, le loro vite furono separata.
 
Quando ormai quella situazione stava diventando abituale, accadde …
Una mattina che era cominciata come tante altre, Zelo uscì di casa e Bang lo seguì con lo sguardo finché quella testa rosa non scomparve tra gli edifici grigi di quella città.
Come sempre, il maggiore tornò nel suo letto, sperando che il sonno lo avrebbe aiutato a cancellare tutto.
Quando sembrava che nulla potesse cambiare, la porta di ingresso sbatté nuovamente e Zelo rientrò prima del solito.
Bang nemmeno si accorse del giovane che correva in camera sua.
Nemmeno si accorse che era tornato prima, troppo prima.
Nemmeno si accorse delle lacrime che stavano solcando il viso del sedicenne, fino a quando una non atterrò sul suo volto addormentato.
-Ma che..?!- il maggiore cominciò a sbattere le ciglia, cercando di mettere a fuoco quello che lo circondava.
Quando incontrò gli occhi di una persona, bagnati da qualcosa di dolorosamente familiare.
A pochi centimetri dal suo sguardo, Zelo lo fissava mentre le lacrime non smettevano di scendere copiosamente.
Bang si alzò di scatto, preoccupato più che mai.
-Zelo, ma cosa…- non riuscì a finire la frase che il giovane gli si fiondò addosso.
Il ragazzo dai capelli tendenti al viola si immobilizzò non capendo cosa stesse succedendo.
-E’ tutto finito, hyung…- sbiascicò Zelo tra i singhiozzi che non riusciva a bloccare, stringendo forte la T-shirt del maggiore – Tutto finito


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*Alluuura.... sono in ritardo! v.v..Di nuovo!
Non che mi mancasse l'ispirazione o non avessi tempo, no. Solo che ...boh...non mi andava! Insomma fucilatemi quanto volete ma ...Ta-Dah! °O° Il capitolo!
Ora che lo rileggo mi rende conto che non ha davvero senso! Ma è colpa del teaser di No Mercy! >o< aish! Mi ha fatto morire! Quant'è bello?! *^*
Approposito di morte...ringrazio La Morta (che poi sarebbe Ele_vislove...-.-") che però è abbastanza viva da recensire tutti i capitoli di questa FF e sopportare la mia pazzia! La Diva ringrazia! :3
E tutte le persone che stanno seguendo "Fly away..."! ^O^
Grazie davvero! E' la prima volta che così tanta gente segue una mia fanfiction! *inchino*
Il prossimo credo sarà l'ultimo capitolo! ^-^
Spero continuerete a seguirmi e a recensire!
Grazie ancora e un BOOM BOOM CLAP a tutti voi!!!

Chu :3
Maggie

Ps. Come al solito mi scuso per gli errori! -.-"

 

  

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Capitolo 7
*** Fly away ... ***



 

6. Fly away …

 
In certi momenti della nostra vita, non sappiamo come comportarci.
Certi problemi non sono facili da risolvere e il dolore non può essere cancellato con un sorriso, per quanto possa essere sentito.
Arriviamo ad arrabbiarci con noi stessi, solo perché non siamo in grado di capovolgere al meglio la situazione.
Arrabbiati perché non riusciamo a far tornare la felicità sui volti delle persone che amiamo.
Arrabbiati perché non possiamo cancellare il dolore da quelle persone.
Siamo soli in grado di stringerle in un grosso abbraccio, aspettando che tutto quello finisca.
 
E così stava facendo Bang …
Ancora seduto sul suo letto, coperto appena da quelle sottili lenzuola, se ne stava immobile mentre il ragazzo stretto a lui continuava a piangere.  A disperarsi senza controllo.
-Zelo…- tentò, mentre il cuore cominciava a battergli preoccupato –Cos’è successo?
Il giovane come risposta cominciò a piangere lacrime sempre più grosse.
Bang allora si limitò ad avvicinarlo più a sé, stringendolo con le sue forti braccia come se volesse prendere quel dolore.
Soffrire al suo posto.
Non sopportava dover rivedere la persona che amava piangere in quel modo incontrollato.
Ogni lacrima, che scivolava sulla guancia di Zelo e atterrava sulla sua T-shirt grigia, non faceva che aumentare il groppo che il maggiore aveva in gola.
Non sapeva se continuare a tenerlo stretto in quell’abbraccio o cercare di capire il motivo della sua tristezza.
Avrebbe dovuto essere felice che, finalmente dopo tutto quel tempo, Zelo fosse di nuovo vicino a lui, ma non in quelle circostanze.
Quella che era cominciata come una giornata qualunque, una di quelle in cui Bang avrebbe sofferto silenziosamente, era diventata la peggiore della sua vita subito dopo quella di esattamente una settimana scorsa, quando si era lasciato con Zelo.
Con dolcezza cominciò ad accarezzare i capelli che, un tempo rosa, erano tornati del biondo splendente di una volta, con qualche ciuffo azzurro, per l’uscita del loro nuovo album.
Zelo continuava a piangere calde lacrime salate che avevano ormai inumidito l’intera maglietta del maggiore, ma a quest’ultimo non sembrava importare.
Poco prima si era imbattuto in una spiacevole e dolorosa scoperta e, senza pensarci due secondi, era corso tra le braccia di Bang, sicuro che quest’ultimo sarebbe riuscito a infondergli la calma di cui aveva bisogno.
Ma l’immagine che aveva visto poco fa era ancora vivida nei suoi occhi, impossibile da cancellare.
Al solo pensiero, le lacrime ricominciarono a scendere velocemente e i singhiozzi aumentarono.
Bang sobbalzò, senza interrompere l’abbraccio, preoccupato dal peggioramento del ragazzo.
Allontanandosi solo poco da Zelo, prese con due dita il suo mento facendolo alzare, in modo che i loro occhi potessero incontrarsi.
Quelli del sedicenne erano rossi, lucidi, umidi quanto le sue guance scavate dalle lacrime che continuavano a scendere.
Bang si morse un labbro, sentendo le lacrime risalirgli gli occhi.
Ma le trattenne. Non poteva mostrarsi debole in quel momento. Doveva dargli la sua sicurezza che Zelo in quel momento non aveva.
Quel volto che era sempre sorridente e felice, ora era dipinto da sentimenti ben peggiori, che Bang voleva solo scacciare.
-Zelo...- ripeté nuovamente il suo nome, cercando di essere il più dolce possibile e per una volta riuscendoci –Cos’è successo?
Il sedicenne deglutì continuando a fissare i caldi occhi a mandorla del maggiore, che erano riusciti a bloccare le sue lacrime.
-H-Hyung, avevi ragione…- cominciò a dire, tra i singhiozzi che stavano lentamente sfumando –A-Avevi ragione…
-Riguardo a cosa?- chiese, continuando a tenere stretto il suo mento e accarezzargli i capelli morbidi.
-R-Riguardo a tutto … Avrei dovuto darti r-ragione…
Bang piegò la testa di lato, come a voler chiedere spiegazione migliori.
-J-Jen…- cominciò a dire a fatica Zelo- Jen è…m-morto…
Grosse lacrime ricominciarono a scendere sul suo bel volto, ormai sciupato e sconvolto dal quella tristezza incontrollata.
YongGuk sgranò appena gli occhi, mordendosi poi il labbro inferiore mentre l’altro ragazzo si era di nuovo buttato su di lui in cerca di conforto.
Continuando a mordersi il labbro, fino a farlo sanguinare, Bang cercava di trattenere le lacrime che questa volta spingevano più di prima per uscire.
Non avrebbe mai pensato che quel momento sarebbe davvero arrivato.
Quando aveva detto a Zelo che probabilmente quell’uccellino era troppo debole per sopravvivere, non lo sperava di certo.
Non voleva che tutti gli sforzi del ragazzo per crescere quei due pennuti fossero vani.
Volevo che fosse ripagato per tutto quello che aveva fatto.
Per tutto l’impegno che aveva usato.
Non voleva vedere nuovamente quelle “cose” umide bagnarli il volto.
Non lo voleva.
Anche se Zelo sembrava già un uomo, Bang doveva proteggerlo.
Lo voleva più di qualsiasi altra cosa.
Strinse forte il ragazzo e, senza dire nulla, si sdraiò, con Zelo steso sopra il suo petto che continuava a singhiozzare.
Sembrava passata un eternità da quando loro due erano stati su quel letto che custodiva tanti momenti preziosi passati insieme.
Lentamente, Bang cominciò ad accarezzare i capelli biondi dell’altro, fino a passare alla sua schiena coperta da una sottile maglietta.
-Hyung…
-Shh…- gli fece il maggiore tendendolo stretto a sé, senza lasciare che l’altro si muovesse da lui nemmeno di un millimetro –Va tutto bene. Ora sono qui con te …
Bang non era bravo con le parole, soprattutto se dovevano consolare qualcuno.
Eppure quelle semplici frasi riuscirono a bloccare nuovamente le lacrime di Zelo che questa volta non ricominciarono a scendere, rovinando il suo bel volto.
Passarono qualche minuto in quella posizione. Fermi e in silenzio, dove l’unico rumore erano i loro respiri e i singhiozzi repressi del più giovane, ancora steso sopra il maggiore.
Era servita una situazione così drammatica per riavvicinare i loro cuori, da qualche tempo troppo distanti.
Zelo, quando era corso da Bang, non era certo che quest’ultimo lo avrebbe accolto a braccia aperte dopo tutto quello che era successo.
Come poteva pretendere che lo perdonasse dopo che lo aveva brutalmente scacciato?
Eppure il ragazzo, dai capelli un tempo tendenti al viola e ora mori stretti in tante treccine, non aveva esitato.
Aveva accolto il giovane senza alcuna esitazione.
Non aveva resistito a quelle umide lacrime.
-Hyung? – fece ancora Zelo, dopo qualche minuto di silenzio.
-Si?
-Hyung… p-posso baciarti …?
Bang sgranò gli occhi: non si aspettava una simile richiesta da parte del giovane.
Aveva sognato quel momento per tutta la settimana, ed ora finalmente era arrivato.
Il maggiore avvicinò il suo viso a quello di Zelo, senza alzarsi.
Le loro labbra si incontrarono in un lungo bacio che tanto avevano aspettato in quella settimana.
Bang lecco il labbro inferiore del più giovane che sapeva di dolce.
 Come riposta, Zelo schiuse le labbra e senza esitazione l’altro ragazzo ci infilò la lingua, incontrando così quella del minore che da tanto non toccava.
Felici come loro, le lingue cominciarono a toccarsi, rincorrersi, assaporarsi.
Assaporare quel gusto che da tanto non provavano.
Si staccarono per riprendere il fiato sufficiente per riunire di nuovo le loro labbra.
Sia Zelo che Bang avevano bisogno dell’uno e dell’altro.
Insieme si erano sempre completati e una singola discussione non avrebbe potuto divederli.
Finalmente si erano ritrovati, in quella stanza che ora non sapeva più di lacrime e tristezza ma solo di amore.
Ancora sdraiati uno vicino all’altro, Bang e Zelo stavano assaporando quei momenti di felicità insieme.
In silenzio, con nemmeno l’aria che li separava.
Le prime luci del mattino arrivavano timidamente dalle finestre illuminando i loro volti sorridenti.
-Hyung?- fece ancora Zelo – Voglio andare da Jen…
Bang annuì, per stampare un altro bacio sulla bocca del più giovane e andarsi a preparare.
 
--
Stesso luogo.
Stessa ora.
Bang e Zelo si trovavano in quel parco dove esattamente una settimana prima le loro vite si erano divise.
La differenza?
Ora erano tornati a stare felicemente insieme.
Si erano fatti reciproche scuse a suon di baci sentiti.
Il maggiore stava scavando una piccola buca vicino a un aiuola piena di bei fiori colorati, mentre Zelo se ne stava alle sue spalle tenendo in una mano una piccola scatola di the, vuota, contenente solo il corpo senz’anima di Jen.
Nessuno fiatava.
Nessun cane abbaiava.
Nessuna vecchietta con vistosi abiti rosa se ne stava alle loro spalle.
Erano solo loro due e un piccolo uccellino immerso in un sonno profondo.
Zelo aveva smesso di piangere.  Non voleva piangere davanti a quel pennuto che era stato come suo figlio in quei pochi giorni.
Bang a sua volta continuava a fare il suo compito senza attaccare a parlare.
Tutta quella strada fino al parco l’avevano fatta lentamente, stretti mano nella mano, ignorando gli sguardi confusi della poca gente che occupava la città a quell’ora del mattino.
Quando il maggiore ebbe scavato una buca abbastanza grande da contenere quella scatola da the, fece segno a Zelo che con delicatezza la immerse nel terreno.
Mentre Bang la ricopriva con la terra che aveva tolto, il sedicenne andò alla ricerca di qualche fiorellino da regalare a Jen, ignorando che quella fosse un aiuola privata.
Quando ebbero finito, quella non sembrava neanche una triste tomba, anzi! Era colorata, profumata e l’unica cosa che trasmetteva era serenità.
Bang e Zelo, soddisfatti del loro lavoro, rimasero a fissare quel mucchietto di fiori, stretti mano nella mano.
Il minore fece per asciugarsi gli occhi, ma nessuna lacrima li stava inumidendo.
Aveva fatto il possibile per quell’uccellino, ma ormai se ne era andata.
Sicuramente ora non avrebbe più sofferto …
Bang stampò un bacio sulla guancia del sedicenne.
-E Waki?- chiese il maggiore, stringendo ancora di più la sua mano calda.
Zelo alzò le spalle- Stamattina non c’era più…- disse solo.
Ma come risposta, un piccolo uccellino volò sopra di loro, cinguettando felice.
Entrambi strabuzzarono gli occhi e suoi loro volti si dipinse automaticamente un sorriso.
Non potevano essere certi che quella fosse proprio lei, eppure gli piaceva pensare così a entrambi.
Quel cinguettio era stato come un ringraziamento per Zelo, non sola da parte di Waki ma anche da parte di quell’uccellino che immerso tra il dolce odore di the e di fiore, aveva finalmente trovato pace.
E finalmente una lacrima scivolò velocemente sul volto del più giovane, che non l’asciugò ma la lasciò scivolare sulla sua guancia finché non cadde sul mucchio di fiori colorati.
Quella era una lacrima di felicità ed era dedicata completamente a Jen.
 
--
Come erano andati, anche durante il viaggio di ritorno Zelo e Bang si tennero per mano.
Dopo quello che era successo nessuno aveva più fiatato, godendosi solo quel momento.
A casa, il resto del gruppo era già sveglio e tra una chiacchiera e l’altra stavano cominciando a fare colazione.
Quando li videro entrare, stretti mano nella mano con due grandi sorrisi stampati sui bei volti, non poterono far altro che esserne felici.
Finalmente in quella famiglia era tornata la serenità che per una settimana era mancata.
Per una settimana intera, Bang e Zelo non si rivolsero parola.
Per una settimana intera, dormirono separati.
Per una settimana intera, le loro labbra non si toccarono.
Per una settimana intera, le loro lingue non si incontrarono.
Per una settimana intera, i loro profumi non si mischiarono.
Per una settimana intera, le loro vite furono separata.
A quei pensieri, Bang e Zelo non poterono far altro che scoppiare in una rumorosa risata.
Sapevano con certezza che non si sarebbero più divisi.
Nemmeno per una settimana.
Il loro amore era troppo profondo per essere spezzato.
Nulla poteva separarli.
Nemmeno una coppia di uccellini
 

[BangLo]

Fine.
 

 

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*Annyeong…o.o…*si sotterra*
Questo capitolo mi imbarazza più di tutti gli altri! >.< E’ troppo mieloso, non è da me!
Comunque, eccoci qua! ^O^ Finalmente l’ultimo capitolo di questa longfic! :3
Spero vi sia piaciuta almeno un pochino! A tal punto da scrivere anche poche righe per commentarlo! ;3

 

Ringrazio tutta la gente che l’ha seguita fino alla fine, la Morta Ele (Davvero grazie! <3 Non sai quanto mi abbiano reso felice le tue recensioni! T^T), mia sorella che ha deciso di leggere questa mia fan fiction (Spero ti sia piaciuta, Mary! :3) e quei due uccellini che ho trovato nel mio giardino!
Mi dispiace dire che davvero l’uccellino maschio è passato a miglior vita e l’altro è volato (o così spero!) via! ..ç ^ ç
Anche se io ODIO gli uccelli, mi sono davvero affezionata a quei due esserini e lo stesso vale per mia sorella (che in realtà si è comportata come Zelo!).

 

Un enorme abbraccio a tutti voi lettori/lettrici che hanno letto questa semplice fan fiction!
Spero continuerete a seguirmi nei miei racconti/fan fiction futuri! O in quelli passati se non li avete mai letti! ^-^
Grazie!
 
Chu :3
Maggie
 
Ps. Ora un po’ di No Mercy! *-* 



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