An angel with a stone heart

di justbelieve00
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I am me ***
Capitolo 2: *** Too normal day ***
Capitolo 3: *** I find you ***
Capitolo 4: *** A strange day ***
Capitolo 5: *** A long night ***
Capitolo 6: *** It's a mess ***
Capitolo 7: *** Milkshake and kisses ***
Capitolo 8: *** Chapter without name ***



Capitolo 1
*** I am me ***


Aaaa 
An angel with a stone heart 



I am me

 
 
 
Mi chiamo Katerin Swift, ho 17 anni; capelli lunghi e biondi, abbastanza alta, occhi nocciola (almeno credo) ….insomma certa gente mi considera carina…io non lo penso.
Figlia di un padre imprenditore sempre in viaggio per lavoro e di una madre scrittrice che vive a New York, lavora anche come giornalista per Vanity Fair, la rivista più in voga del Paese.
Vivo da sola in un appartamento nel centro di Londra; posso ritenermi fortunata dato che la mia famiglia è benestante…ma non credetemi viziata, no. Perché dietro all’abitino di Prada e le scarpe firmate che sono costretta ad indossare si nasconde una ragazza totalmente diversa.
Vi chiederete perché ho scritto “costretta”: semplice, “la mia famiglia con grande fama nella città non può permettersi di rovinarsi la reputazione per una figlia così strana”. Ormai queste parole pronunciate da mio padre si ripetono come una noiosa cantilena nella mia mente.
Strana, ecco come mi considera mio padre; ma io amo questa stranezza, io amo essere diversa.
Ho ereditato questa caratteristica da mia madre: lei è un’artista, è anticonformista. Tutto ciò di cui ha bisogno è scrivere…
Se fosse per lei potrei anche uscire e correre nuda per strada: non le importerebbe se si rovinasse la reputazione della nostra famiglia.
Insomma, è l’opposto di mio padre, infatti si sono separati ben dieci anni fa.
 
Un’altra persona importante della mia vita è Jude Stevenson, mia migliore amica dai tempi delle scuole medie.
Lei mi ha sempre sostenuto, anche nei momenti difficili, soprattutto quel lontano dicembre 2010.
Il dicembre che ha dato una svolta al mio carattere.
Il dicembre in cui ho sorpreso Josh, mio fidanzato del quale ero perdutamente innamorata, baciarsi con Alexia, la classica oca della scuola con il sorriso “se-ti-avvicini-te-la-do-anche-sul-momento” .
Da quel giorno la ragazza solare, positiva e socievole che era in me è sparita, lasciando spazio ad una stronza con il sorriso finto, con una maschera che nasconde i suoi veri sentimenti.
Già, sono la stronza della scuola, e solo Jude mi conosce per quello che sono veramente.
Da quel dicembre 2010 ho deciso che non mi innamorerò più.
 
Mi chiamo Katerin Swift, e questa è la mia vita.
 
 
 
 
 
BUONCCCCIORNO RACAZZE :)
Eccomi qui con la mia prima Fan Fiction….spero tanto che vi piaccia anche se è solo il prologo….se ricevo qualche recensione continuo, altrimenti la storia resterà rinchiusa nel mio caro quadernino in cui prendo appunti….ovviamente accetto anche critiche, non solo giudizi positivi :)

 
Ah e un’ultima cosa….questa FF è principalmente dedicata a te cara cachi che mi hai spronato a pubblicarne una :)
 
Grazie a tutte in anticipoooooooo
                  
                                                                                      xx 

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Capitolo 2
*** Too normal day ***


TOO NORMAL DAY

 
 



Primo giorno di scuola, quarta superiore.
Mi ritrovai davanti al cancello della Drayton Manor High School  con Jude, che mi aveva trascinato fin lì con la forza, facendomi indossare uno di quei soliti vestitini celesti.
Anche se afferma il contrario, Jude è davvero bella: bionda, occhi celesti come il cielo, magra e di altezza media.
Anche il suo carattere non è da meno, infatti senza di lei sarei un tantino persa: è responsabile, intraprendente, non si lascia mai sottomettere e risponde agli insulti con frecciatine capaci di farti sotterrare dalla vergogna, a volte ha degli attacchi di pazzia, ma quella pazzia piacevole, non quella da manicomio. A volte, soprattutto per proteggermi, assume anche lei atteggiamenti di superiorità nei confronti degli altri, ed è per questo che la vedo come un modello da seguire.
 
Mentre questi pensieri scorrevano nella mia mente, sentì la sua mano afferrare il mio polso e trascinarmi nel corridoio della scuola.
Sapevo che sarebbe successo…
Tutti si girarono verso di noi, fissandoci e magari pensando “ecco le stronze…”.
Ma a noi non interessavano gli insulti. Le persone che fanno strani commenti le incenerivamo semplicemente con lo sguardo.
 
Mentre stavamo riponendo quegli ammassi di carta che la gente comune chiama libri di scuola nei nostri armadietti, sentimmo dei commenti dietro le nostre spalle.
Mi girai ed eccoli lì, i cinque puttanieri della scuola o, come li chiamavamo io e Jude, i cinque cretini patentati. Erano Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik e Liam Payne.
Questi cinque ragazzi erano capaci di far svenire una ragazza del primo, secondo, terzo, quarto o quinto anno con un semplice sorriso. Ma solo le poco di buono si facevano abbindolare.
Ecco appunto….e chi spuntò da dietro alla porta con la sua classica entrata scenica? Alexia, ovviamente. Con passo sicuro si diresse verso il biondino del gruppo che, stanco dei suoi comportamenti da gatta morta, la scansò prontamente. E bravo il ragazzo!!
Sì, bravo, anche se l’avevo sempre trovato uno scassapalle: da quando avevo lasciato Josh non faceva altro che rompermi con i suoi sorrisi maliziosi e le sue frecciatine.
E infatti eccolo che si avvicinava, proprio mentre Jude si dileguava con un semplice –Ci vediamo in classe, buona fortuna- e con un sorrisone enorme stampato sulla faccia si allontanava da me.
 
-Bel vestito, Swift- voce nasale, profumo dolce….sì, era lui.
Mi girai e me lo ritrovai a pochi centimetri dal viso. Lo spostai dicendo –Buongiorno e arrivederci, Horan-
-Oh, ma che modi stamattina! …Ti sei svegliata dalla parte sbagliata del letto per caso?-
-AH-AH-AH. Molto divertente. E sentiamo… tu ti sei per caso tuffato in una bottiglia di colonia?- dissi, facendo riferimento al suo profumo inebriante e portandomi una mano al naso per poi tapparlo con fare sprezzante.
Dopo questa brillante risposta nel mio stile, mi allontanai nel corridoio ormai vuoto, urlando –Horan, non ti stancherai mai di guardarmi il fondoschiena?- e lui, ancora in piedi davanti al mio armadietto, gridò a sua volta –Oh, Swift, un giorno o l’altro cadrai ai miei piedi!-
-Certo, CERTO. Aspetta e spera…- dissi a bassa voce.

 


 
 
CIAO ragazzuole :)
Eccomi qui con un altro capitolo, anche se non ho avuto recensioni continuerò lo stesso a pubblicare capitoli perché mi piace davvero scrivere, e non ha senso tenere tutto per me…ah e scusatemi se questi primi due sono un po’ corti, i prossimi saranno più lunghi...
Dai, aspetto qualche recensioncina anche minuscolissima J non vi mordo eh!! :=
Bene mi dileguo…bye


xxx

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Capitolo 3
*** I find you ***


I FIND YOU



La prima settimana nel carcere (che tutti chiamano comunemente scuola) era passata tranquillamente, tra le solite interrogazioni e i soliti scherzi da parte di Horan.
Durante quei giorni mi era sorto un dubbio: credevo che Malik provasse un certo interesse verso Jude. Per me poteva fare ciò che voleva, ma appena la faceva soffrire mi incazzavo.


Quel venerdì mattina, come al solito,…
.Driin…Driiin!!!!- ecco, la mia peggior nemica; la sveglia che, come al solito, spensi buttando a terra la metà delle cose posizionate sul comodino.
Dopo poco decisi d alzarmi e, svogliatamente, mi diressi verso la cucina del mio appartamento, non tanto grande ma accogliente e carino. Qualche mese prima ero andata via dalla villa nelle campagne di Londra di mio padre per due motivi: uno, era scomodissima e sperduta; due, era troppo grande e dispersiva per me.

Sentii bussare alla porta : era Jude che, come tutte le mattine, mi ordinò di sbrigarmi e mi trascinò a scuola.

Quella mattina passata in classe fu davvero noiosa, soprattutto con la Smith, professoressa di scienze dalla voce gracchiante.
-Bene ragazzi, oggi vi assegnerò un compagno di un’altra classe per completare il progetto che dovrete consegnare lunedì.-
E così la prof iniziò ad elencare tutti i nomi dell’elenco alfabetico (che sembrava infinito), fino ad arrivare a Swift.
-Con la signorina Swift metteremo…mmh…Horan, della sezione C-
E con la mia solita sfiga chi mi poteva capitare se non lui?!
A Jude era capitato Styles; anche lui rientrava nella categoria “puttanieri”, e forse era pure il peggiore.


All’uscita di scuola vidi l’irlandese avvicinarsi…
-Hey, Swift, ho sentito del progetto! Sei contenta?-
-Oh, certo Horan, non riesco a trattenermi dall’euforia!- risposi ironicamente –Comunque voglio avere libero il week-end, quindi vediamo di sbrigarci. Alle 3 a casa mia, ciao.-
E così, senza aspettare la sua risposta, andai a casa, mi tolsi il trucco, l’abitino e tacchi che tutti i giorni mio padre mi ricordava di indossare e mi trasformai nella vera Katerin, la vera me: shorts di jeans, canotta larga e le mie amatissime All Star alte bianche.
Accesi il mio stereo e alzai il volume, noncurante dei vicini. Iniziai a mangiare il mio piatto gigante di pasta (sono magra per culo, non perché tenga alla linea) e proprio in quel momento sentii suonare il campanello.
Finendo di masticare andai ad aprire e mi ritrovai davanti il biondino:
-Horan, che ci f… ? Ahh…giusto, il progetto!- con la testa che mi ritrovavo me l’ero già scordato.
-Ciao bionda!- esclamò lui.
-Entra dai-
Ci sedemmo sul divano e, dopo qualche minuto di silenzio…–Scusa, ma perché oggi pomeriggio sei così…diversa?- chiese Niall squadrandomi da testa a piedi.
-Oh, intendi per il mio abbigliamento? E’ una storia lunga, e non vedo il motivo per cui dovrei raccontarla a te.-
-Ok, scusa- disse rassegnato.

-Allora, cosa vogliamo fare? Genetica, vulcanismo, massa o riproduzione?- chiesi, guardando il foglio che mi aveva consegnato la prof. Smith.
-Potremmo fare un esempio pratico di riproduzione…- disse lui cercando di fare una faccia sexy, senza però riuscire nel suo intento.
-Horan, fai più bella figura con la bocca chiusa, credimi. Comunque facciamo il vulcanismo e non discutere.-

Iniziammo il progetto, e tra una cosa e l’altra si fecero le nove di sera.
-Swift, basta ti prego. Ho fame!!!!- esclamò lui con una faccia implorante.
-Ok, Horan. Ordino una pizza-
Dopo poco un ragazzo niente male suonò alla porta, ed ecco la mia amata pizza!!
Rientrai in casa dicendo –Carino, il fattorino!-
-Oh, si…ma non quanto me- disse l’irlandese un po’ geloso.
Piegai un po’ la testa e affermai –Sai, biondo, anche tu sei diverso rispetto a come sei a scuola-
-Lo so, Katerin-
-Wooooow! Non ci posso credere, mi hai chiamato per nome! E…scusa se te lo chiedo….ma…come mai questa diversità?-
-Qualche anno fa la mia ragazza mi ha tradito con il mio migliore amico, e da quel giorno ho chiuso con le relazioni. Ora per me tutte quelle troiette della scuola sono solo un passatempo, uno stupido gioco- dissee con le lacrime agli occhi.
-Ti capisco. Sai, anche la mia storia è molto simile alla tua- risposi, abbassando la testa.
-Vuoi parlarne?- chiese lui gentilmente.

E così, davanti ad una pizza e ad una bottiglia di coca cola, mi ritrovai a raccontare la mia storia (dalla mia stramba famiglia, alle richieste di mio padre, a Josh e la troietta Alexia) al ragazzo che fino a qualche ora prima consideravo stronzo e meschino. Però mi ero sbagliata sul suo conto. Spesso le persone, dietro quella corazza durissima che li ricopre, nascondono dei sentimenti diversi. E Horan era una di quelle persone.

-E così ho deciso di non innamorarmi più…e questa è la mia storia- conclusi io, con la faccia un po’ triste.
–Sai, io trovo bellissima anche senza rossetto,tacchi, trucco o altro. Anzi, credo che tu stia meglio così. Credo che la vera Katerin sia migliore di quella con il sorriso finto e il portamento perfetto- disse lui con una faccia dolce.
-Niall, guarda che anche se mi riempi di complimenti e mi tratti così bene non te la do-
-Sei sempre la solita, Katerin- fece una smorfia strana e poi si mise a ridere. E la sua risata è qualcosa di magnifico, è contagiosa, ti trasporta.
Dopo poco lo accompagnai fino alla porta di casa mia e lui, un po’ impacciato mi salutò con un –Ciao, piccola- e mi diede un bacio sulla guancia. Nessuno mi aveva mai trattata così bene.
Chiusi la porta quasi imbambolata e rimasi sola, con la mia musica e i miei pensieri.
Riflettei, riflettei su qualcosa che prima non mi sarei mai apettata.






SCIAO BELE :)
Come state? Io muoio di caldo…
Scusate x il ritardo, ma ero al mare…vi prego perdonatemi. Mi sono accorta che non riuscirò a postare un capitolo proprio ogni giorno, ma farò del mio meglio.
Spero che anche questo capitolo vi piaccia :) dai recensiteeeeeeeeeee

xxx

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Capitolo 4
*** A strange day ***


A STRANGE DAY



Quella notte dormire era stato davvero difficile: avevo un sacco di pensieri per la testa.
Così quella mattina mi svegliai improvvisamente col suono assordante della sveglia. Guardai fuori e, molto stranamente per il clima di Londra, c’era un sole abbagliante.
Infilai un vestitino fresco, misi poco mascara, presi di sfuggita la borsa e mi diressi verso Starbucks, dove avrei fatto colazione insieme a Jude.

Lei arrivò in orario come sempre e, stranamente, quel sabato mattina arrivai in orario anche io. Nelle strade di Londra si respirava un’aria di strana allegria, lo smog era quasi scomparso…mi sentivo leggera, felice. Ma che diavolo mi stava succedendo?!

Abbracciai Jude e, dopo aver bevuto il nostro caffè, iniziammo a parlare.
-Allora, com’è andata ieri con Styles?- chiesi io.
-Uno schifo, davvero. Quel ragazzo è davvero un porco. Ha anche cercato di baciarmi, come se non sapesse che mi piace il suo amico, poi se n’è andato e mi ha urlato scusa mentre ero sul balcone di casa mia…ma io proprio questo ragazzo non lo capisco. Gli darei volentieri un calcio dove non batte il sole. Oppure mi andrebbe bene anche dargli un bello schiaffone, non so.- disse tutte queste cose in 5 secondi, parlava come una macchinetta. Ma avevo sentito una cosa tra le tante che aveva detto che mi aveva incuriosita.
-Scusa Jude…puoi ripetere l’ultima parte per favore?-
-Quale, quella dove mi ha chiesto scusa?-
-No, quella ancora prima- dissi io.
Lei avvampò rendendosi conto di cosa stavo parlando e, chiudendo un occhio mi disse –allora la parte dove dico del suo amico…bhe…ecco…io….e me..piace…un ragazzo….- fece una pausa e poi, guardandomi negli occhi disse tutto d’un fiato –MI PIACE ZAYN MALIK- tirò un sospiro e poi abbassò lo sguardo, aspettando la mia risposta.
-Ah- dissi io – bene…. Lo sai vero come le tratta le ragazze?-
J: -Sì, ma credo che lui sotto sotto non sia così. Voglio conoscerlo.-
-E lo conoscerai- dissi io felice, sorridendo, pur senza avere un piano preciso.

Io e Jude passammo il pomeriggio a girare per negozi, e le raccontai la serata con Horan. Lei mi disse che mi stavo innamorando. Ma era impossibile, io mi ero ripromessa di non farlo.

Erano le sei di sera e io e Jude ci salutammo.
Avevo voglia di camminare, ovviamente senza quei fastidiosi tacchi, così li tolsi, nonostante gli sguardi indiscreti che ricevevano i miei piedi nudi sull’asfalto.
Ero già nella via dove abitavo, quando alzai la testa e vidi Niall in lontananza. Cercai di focalizzare lo sguardo e poi, un colpo al cuore. Era con una ragazza.
“No Katerin, aspetta. Perché ti comporti così?! Ma chi diavolo sei diventata? Non sei mai stata gelosa, smettila. E poi lo sai, lui è fatto così. E poi a te che t’importa?”. Questi erano i pensieri che occupavano la mia mente, nonostante cercassi di scansarli.
Il biondo iniziò a camminare verso di me insieme alla ragazza. Rimanevo lì, immobile, Non riuscivo a muovermi.
-Ehi Katerin! Ma che ci fai qui?- mi chiese
-Forse abito qui!?- dissi, facendo riferimento alla palazzina accanto a me.
-Ah, giusto- sfoderò uno dei suoi sorrisi migliori. Uno di quei sorrisi per cui devi infilare gli occhiali da sole da quanto sono abbaglianti. Uno di quei sorrisi in grado di farti dimenticare tutto.
-E … tu …invece?- dissi, guardando di sfuggita la ragazza che era con Niall. Era davvero stupenda.
Lui allora rispose – Oh, niente…accompagno mia cugina in palestra-
Automaticamente sorrisi, senza accorgermene. Ero sollevata. Volevo urlare al mondo “EHI è SUA CUGINAAA!!!!!” ma…non lo feci. Troppo azzardato.
-Allora vado, ciao cugino- esclamò la ragazza lasciandoci lì, sul marciapiede a guardarci.
-A domani Ashley- disse Horan senza però spostare lo sguardo dai miei occhi.
Abbassai lo sguardo, un po’ imbarazzata dalla situazione. E io non mi imbarazzavo quasi mai.
-Allora…perché sei scalza?- disse abbozzando un sorriso.
-Io…ecco..questi trampoli facevano un male cane- guardai quei tacchi 12 che avevo in mano.
-Una ragazza alla moda come te dovrebbe esserci abituata-
-Niall ricordi il discorso di ieri? Io non sono alla moda. Io DEVO esserlo-
-Certo, scusa-
In quel momento iniziò a piovere fortissimo. Ma che diavolo di giornata era? Davvero strano il tempo e… davvero strano quello che mi stava succedendo.
Tirai Niall per un polso e aprii di fretta il portone del palazzo, salimmo le scale e lo invitai a entrare in casa. Eddai, fuori pioveva…non potevo lasciarlo lì.

Entrai in camera mia. Infilai le mie solite cose, quelle da vera Katerin e andai in soggiorno. Lui era lì, a curiosare nella libreria. Mi appoggiai allo stipite della porta e iniziai a guardarlo. Piegavo la testa per osservare i suoi movimenti come un bimbo che scopre qualcosa di nuovo, un bimbo con tante domande, troppe.
Lui si girò e in quel momento andai nel pallone. I suoi occhi color oceano mi fissavano. Gli occhi che forse racchiudevano tutto ciò che mi mancava.
-Allora…io vado- disse all’improvviso, risvegliandomi dai miei pensieri.
Guardai fuori dalla finestra; ormai era buio, pioveva a dirotto e nel cielo non si scorgeva neanche l’ombra di una stella.
-No. Resta, fuori piove-
Già, fuori pioveva. Ma dentro di me lo sapevo. Sapevo che era solo una scusa. Forse avevo solo bisogno di qualcuno che mi capisse. Forse Jude aveva ragione.



Sciao beleeee :)
SCUSATEMI PER L’ENORMISSIMO RITARDO!!!! Bhe questo è solo un capitolo di passaggio, ma spero che vi piaccia lo stesso….:)


LaRagazzaCheCercheràDiAggiornarePresto



xxx

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Capitolo 5
*** A long night ***


A LONG NIGHT




-No. Resta, fuori piove.-
Quelle parole uscirono dalla mia bocca quasi senza che me ne accorgessi. Come una melodia imparata a memoria. Era strano, ma avevo bisogno di lui.
-Certo- e sorrise, abbassando leggermente la testa. Gli diedi i vestiti di mio fratello, quelli che mi aveva lasciato prima di partire per l’America. Dove? Non lo so, questo non me l’aveva mai detto. Lui voleva semplicemente scappare da tutto. Ma i problemi si affrontano, non si lasciano indietro. Perché loro ti seguono come un’ombra, ti perseguitano.
-E questi vestiti di chi sono scusa?- chiese, grattandosi i capelli biondi.
-Di mio fratello-
 
POV. NIALL
 
Forse non sapevo tutto di lei. Eppure provavo una cosa strana, qualcosa mai provata prima.
Negli anni precedenti mi aveva attratto solo il suo aspetto estetico, ma da quando mi aveva raccontato la sua storia, così simile alla mia, non riuscivo a resistere al suo mistero e alla sua dolcezza nascosta.
 Anche io avevo promesso a me stesso di non innamorarmi più. Ma forse ora mi stavo tradendo da solo. L’avevo trovata, e ora non volevo lasciarla.
Ordinammo qualcosa da mangiare e,  sazi, iniziammo a giocare alla Play Station. Questa ragazza mi sorprendeva sempre di più.
Sentii il suo cellulare squillare, era suo padre. La sentii urlare e poi attaccare il telefono in faccia. La capivo. Capivo come si sentiva: chiusa in una gabbia, senza poter fare ciò che voleva.
Andò in camera sua.
 
Era stesa sul letto. Mi avvicinai, poi mi stesi anche io, ricevendo una sua occhiataccia.
I suoi occhi celavano una tristezza che non avevo mai visto prima.
Istintivamente l’abbracciai. L’abbraccio più bello che avessi mai dato.
Il suo profumo, i suoi capelli, i suoi occhi. Quella ragazzami stava facendo impazzire.
 
POV KATERIN
 
Mio padre mi aveva appena urlato in faccia. E sapete il motivo? Perché un giorno ero uscita con pantaloncini e converse. Basta. Mi ero stancata. Volevo uscire da quel tunnel. Il tunnel degli snob miliardari. Bleah. Rabbrividii alla sola idea di tutta quella gente fissata con le firme di alta moda.
 
All’improvviso sentii uno strano calore. Mi ritrovai tra le braccia di Niall. Quel ragazzo sapeva cosa fare in ogni momento.
Ero paralizzata.
In fondo ero la stronza della scuola no?! Bhe, a casamia no. A casa mia quella maschera la potevo finalmente togliere.
Mi lasciai avvolgere da quella tenerezza, da quel profumo che per la prima volta mi sembrava irresistibile.
Ricambiai l’abbraccio.
Avrei voluto restare lì per sempre, mi sentivo al sicuro. Quel silenzio racchiudeva tutte le parole che avrei voluto dire, racchiudeva tutte le emozioni che da due anni, dopo Josh, non avevo più provato.
 
Parlammo per un tempo che sembrava interminabile, quando lui si distanziò un po’ da me, per riuscire a guardarmi negli occhi.
Le sue labbra erano rosse, erano come calamite per me. E credo anche per lui perché, proprio in quel momento, i nostri respiri cominciarono a confondersi e le sue labbra sfiorarono le mie. Il mio cuore saltò un battito. Mi allontanai – Ricordi quello che ci siamo detti? Noi non ci dobbiamo innam..- non feci in tempo a finire la frase che mi baciò. Un bacio dolce, casto. Non come quelli di Josh, no.
-Tanto lo so che vuoi che continui- fu la sua risposta appena si staccò da me.
Sorrisi.
Ma non uno di quei sorrisi falsi e stronzi che indossavo a scuola.
Sorrisi perché sorridere è la cosa più bella al mondo.
Sorrisi perché non potevo mentire ne’ ai miei sentimenti, ne’ a quegli occhi color cielo che mi ritrovavo davanti.


Sfiorandoci l’un l’altra,
guardandoci negli occhi,
un lento movimento,
ci avvicina,
dandoci un bacio,
poi allontanandoci,
ci fissiamo e scappiamo,
dopo un gesto, che non ci aspettavamo … 



 


CIAO RACHAZZE :)
 
Avete visto?! Ho aggiornato in tempo record!!!...anches e è un po' corto spero vi piaccia:) dai dai se volete recensite ..
Ah e ringrazio chi ha messo la storia tra le seguite/ preferite/ ricordate!!! C:


 
 

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Capitolo 6
*** It's a mess ***


IT’S A MESS


 
 Quella notte Niall era restato da me e  la mattina seguente mi ero risvegliata tra le sue calde braccia….insomma, mi ero sentita al sicuro.
Avevamo fatto colazione insieme e poi se ne era andato. E proprio dopo il rumore sordo della porta che si chiudeva alle sue spalle, i dubbi iniziarono a pervadere la mia mente.
Mentre girovagavo per casa senza uno scopo preciso, la mia attenzione fu catturata dalla sua felpa blu sbiadito , che aveva lasciato a casa mia. Quel ragazzo non aveva la testa.
La presi e mi lascia scivolare sulla poltrona, mentre il suo dolce e irresistibile profumo mi inebriava i sensi.Irresistibile?! Stai scherzando, vero, Katerin Swift?No, purtroppo no.Oh, avanti, lo sai che i ragazzi sono tutti uguali no?Sì, hai proprio ragione su questo ma…lui…Lui cosa? Ti piace, vero?NO, io non mi innamoro. Nessuno mi piace. I ragazzi li uso e basta.Ma dai, chi prendi in giro? Stai sniffando la sua felpa, cazzo!Scusa, ma tu non dovresti aiutarmi?!
Ma bene, ora parlavo anche con la mia coscienza… Sei proprio alla frutta Katerin, lasciatelo dire.
 
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN.
I miei pensieri furono interrotti dal suono del campanello…più che insistente.
-Chi è?-
-Il postino- sentii una voce nasale e chi poteva essere se non…
-Ciao Jude-
-Ma come cavolo fai a scoprirmi sempre?!-
-Sono una veggente, Jude. Dai…vieni su-
Dopo poco sentii la porta aprirsi e la migliore amica mi travolse come una valanga: -Io. Stamattina. Zayn. Supermercato. Io. Presentarci. Lui. Bellissimo. Call me maybe- disse come una macchinetta.
-Okkeeeei, quindi tu stamattina sei andata al supermercato e hai incontrato il bellissimo Zayn che ti ha chiesto il numero e ti ha detto che ti chiamava, giusto?!-
Jude annuì e basta, con un sorriso più grande di quello di Joker stampato sulle labbra. Era anche inquietante come quello di Joker. A questo pensiero scoppiai a ridere, e lei mi seguì a ruota; ma Jude mi conosceva come il palmo della sua mano, quindi capì subito che c’era qualcosa di strano in me.
-Ehi Kat, è successo qualcosa?-
-Ecco… forse sì…-
-Spara-
Le raccontai tutta la storia di Niall, dall’incontro al bacio alla colazione.
-Ma allora ti piace?-
-NO JUDE, CERTO CHE NO!- urlai.
-Ah, ok. Ora che sappiamo che ti piace non resta solo che partire all’attacco.-
-JUDE, N-O-N-M-I-P-I-A-C-E…E poi lo sai, dopo Josh niente più amori-
-Ohhh, avanti, una come te non può rimanere zitella a vita! E poi ti si legge negli occhi che ti piace!-
Abbassai lo sguardo, non si poteva mentire a quella ragazza.
-Jude, non lo so-
Mi abbracciò, lei era speciale.
-E tu, invece, con quella sottospecie di ragazzo di nome Zayn?
-Bhè ecco….spero nella sua chiamata-
-Chi visse sperando morì cagando, Jude. Vuoi che un killer salga dalla finestra e ti uccida mentre fai la cacca per caso? Stregherai d’amore quel palestrato, fidati-
Jude scoppiò in una risata che fece quasi tremare i muri. Forse i vicini spaventati chiameranno il manicomio un giorno.






CIAO RACCCHAZZZE :) come butta? (?) è da 15000 giorni che non pubblico un capitolo e per questo mi metto in ginocchio e  vi chiedo di perdonarmi, ma non avevo ispirazione. Ora mi è venuta alla stragrande, infatti ho scritto 3 capitoli in un giorno, ma li pubblicherò con calma c: Ah questo capitolo è di passaggio, ma i proosiimi saranno...wow :) o almeno spero.....non tiratemi i pomodori e se vi va recensite c: un saluto speciale a "NiamIsTheAnswer" e a quelle che hanno messo la mia specie di storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Mi tolgo dalle palle, sciao c:
 


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Capitolo 7
*** Milkshake and kisses ***


 MILKSHAKE AND KISSES

 

 
Erano ormai passati tre giorni e Zayn aveva chiamato Jude, erano anche usciti insieme e avevano fatto tutt quelle cose da “primo appuntamento”, cosa improbabile per un tipo stronzo-puttaniere come il pakistano in questione. O almeno così era come lo consideravo prima, prima dei racconti di Jude e prima che anche io ci uscissi.
Già, volevo scoprire se con Jude stava solo facendo il cretino, il doppiogiochista, ma non era così: infatti, quel giorno, al MilkshakeCity, mi era sembrato un ragazzo d’oro: era pazzo di Jude, lei lo aveva proprio cambiato.
Io e Niall…bhè, è già un grande passo che lo chiami Niall e non puttaniere. Possiamo dire che a scuola faceva sempre il carino con me, nonostante io lo trattassi da schifo; ma lui non si arrendeva, questo significava che teneva veramente a me.
 

 
Scuola, mercoledì mattina.
 
Ero tranquilla al mio armadietto, chiacchieravo con Zayn e Jude (che ragazzi, detto tra noi, si scambiavano occhiate che di casto avevano ben poco). Ad un certo punto mi girai e loro non c’erano più: magicamente spariti, a fare non so cosa non so dove…Meglio non immaginare.
Alzai un po’ di più lo sguardo, soffermandomi su un esemplare di Niall Horan appoggiato con aria da figo alla macchinetta delle bibite, intento ad osservare ogni mio piccolo particolare.
Appena incrociò il mio sguardo, la sua bocca si aprì in un sorriso capace di far illuminare il corridoio intero…no, ma che dico, il mondo intero.
Oggi non ero in vena di fare la stronza, o almeno non con quel ragazzo; così presi coraggio e, con il cuore che batteva a mille, mi incamminai verso di lui. Appena fui abbastanza vicina, con una mossa veloce mi prese per i fianchi e mi avvicinò a se’. Non potete immaginare la mia felicità.
Gli misi le mani dietro al collo e mi ritrovai a pochi centimetri da lui. Potrei giurare di aver sentito i battiti del suo cuore, mentre avevo il suo respiro sulla pelle.
Mi baciò.
Ragazzi, vi rendete conto?! MI BACIO’, A SCUOLA. Quel ragazzo incominciava a piacermi, sì, era inutile continuare a mentire a me stessa.
Proprio in quel momento mi sentii un picchiettio fastidioso sulla spalla e fui costretta a staccarmi da quelle labbra che mi facevano sentire non le farfalle, ma tutti gli animali della foresta amazzonica nello stomaco. E la foresta amazzonica è la più popolata da specie animali nel mondo.
Quando mi staccai sentii un mugugno di disapprovazione da parte del biondo che, guardando dietro le mie spalle, assunse un’espressione alquanto scazzata.
Allora mi girai e mi ritrovai  “Alexia la do a tutti” dietro, con una faccia un po’…ehm….infuriata.
-TU!! Come ti permetti di avvicinarti al MIO Niall??? – urlò la strega.
-Scusa?! Il TUO Niall? Puahhhahahah – scoppiai in una risata fragorosa – E non ti permettere di parlarmi in quel tono, chiaro Alexia?- dissi io.
- Ehm….scusa Alexia, ma come fa una ragazza- e il biondo mi guardò mentre parlava – a stare lontana dal suo ragazzo?-
Alexia aprì la bocca in una “O” più grande della sua faccia e, a culo dritto, se ne andò. 1 a 0 per me…Era una scena da riprendere.
E io? Io dopo l’affermazione dell’irlandese avevo già lasciato il pianeta Terra.
Mi girai e mi ritrovai due occhi puntati addosso. E che occhi…
-Ah, ho un ragazzo senza saperlo, interessante…- dissi.
- Bhè, se ti va…-
- Vedremo biondo, vedremo…-
E mi baciò di nuovo, e di nuovo ad ogni cambio dell’ora. Ed io mi sentivo al settimo cielo. Ed io mi sentivo finalmente rinata.
 


SCIA BELLEZZE AL SOOOOOLE :) Che tempo record eh? Ho aggiornato in fretta dai.... :) ORA PERO' VORREI QUALCHE RECENSIONE IN PIU', non solo NiamIsTheAnswer che con i suoi commenti mi fa cadere dalla sedia dal ridere, su racchazze, non chiedo troppo :') Alla prossimaaaaa

                                                                                      xoxo (A scrivere xoxo mi sento tanto nella sigla di gossip girl :'))



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Capitolo 8
*** Chapter without name ***


CHAPTER WITHOUT NAME

 
 
Anche quella settimana di scuola era finalmente terminata ed ora ci aspettava un week-end da urlo!!! Non vedevo l’ora di passare il sabato a studiare per la verifica di storia che si sarebbe tenuta il lunedì…Ma guardiamo il lato positivo: avrei avuto la domenica libera!
 
Erano già le cinque del pomeriggio e di Jude non c’erano tracce: avevo provato a chiamare il suo migliore amico Josh, ma quest’ultimo non aveva risposto.
Erano ore che studiavo “le cause della crisi del dopoguerra” ma quei concetti proprio non mi volevano entrare in testa.
Dling-Dlong
-Sì?- chiesi al citofono
-Sono Zayn, aprimi-
-Ok, con calma-
Dopo poco varcò la soglia di casa mia uno Zayn disperato, con in mano un libro di storia che mi mise poi davanti alla faccia gridando –AIUTOOOOOOO-
E, inscenando un pianto, mi supplicò di aiutarlo per la verifica di lunedì.
-Ok, ok Zayn, Ma scusa non potevi andare da Jude?-
-L’ho fatto, ma mi ha detto che “di sabato pomeriggio ha ben altro da fare che aiutare uno spacciatore a studiare”- disse il ragazzo cercando di imitare la voce della mia migliore amica –E poi mi ha chiuso la porta di casa in faccia-
-Spacciatore!?- chiesi, ridendo, immaginandomi la scena.
-Si dai, in modo affettivo lo diceva-
-Va bene, ti aiuto, ma alle sette te ne vai-
-E perché? Devi uscire con Nialluccio per caso?- chiese in tono malizioso.
-Zayn le troppe lampade ti hanno dato alla testa? Ormai sembri un africano-
-Guarda che io sono abbronzato di mio!-
-Certo, certo, e io sono Selena Gomez-
-Figa lei!-
-Comunque sì, stasera esco con Niall- sentivo di potermi fidare di Zayn.
Dopo iniziammo a studiare e alle sette cacciai letteralmente il ragazzo fuori da casa mia, dicendogli di passare da casa di Jude con un mazzo di fiori e degli hamburger: lei avrebbe di certo apprezzato (non Zayn, gli hamburger).
 
 
POV NIALL
 
Quella sera ero agitatissimo: era il nostro primo appuntamento, in fondo.
Le avevo chiesto di andare al ristorante….ma quello italiano, il nostro preferito.Ero stato due ore davanti allo specchio e avevo deciso di “alzarmi” il ciuffo, mi sentivo figo. Però ero in ansia, e non poco; che avessi trovato quella giusta?
 
 
POV. KATERIN
 
Scelsi il vestito da indossare (e la cosa non era stata affatto semplice), mi slegai i capelli biondi e leggermente mossi, mi misi il mascara e il lucidalabbra: non ero un' amante del trucco pesante.
Ah e..dimenticavo. Ero agitatissima.Katerin Swift agitata per un appuntamento?! Impossibile.E invece era possibile, perché mi stava succedendo proprio quella cosa che non doveva succedere: mi stavo innam…DLING DLONG!!!!
Oddio Oddio Oddio Oddio Oddio Oddio Oddio Oddio Oddio il campanello.
Dopo un leggero momento di crisi, risposi e feci salire Niall.
Mentre saliva le scale, mi fiondai in corridoio per infilare le Vans.Le Vans con il vestitino?!Sì, problemi!? A me piacevano, e che papà e le sue stupide regole andassero a farsi sfottere.
-Ehi piccola- così mi salutò il biondo, dopo avermi schioccato un bacio sulla guancia ormai di un colore che assomigliava al divano bordeaux.
-Ehi biondo- sorrisi e scendemmo le scale.
 
Mi portò in un ristorante italiano, dove mangiammo a sbaffo: quella sera mi divertii davvero tanto, e dopo il signorino Horan mi riportò a casa.
 
Nel mio appartamento si leggeva un clima di tensione. All’improvviso Niall prese a baciarmi.
-Katerin, sei sicura?-
-Di cos..? Oh….sì- dissi un po’ insicura e…imbarazzata
 
Quella fu la notte migliore della mia vita, la mia vita da diciassettenne in crisi post adolescenziale.



BUONNNNCCCIORNO :)
O buonasera visto che sono le 19 e 46...comunque ecco a voi il nuovo capitolo: la parte di Zayn mi piace un sacco, quella dell'appuntamento un po' meno.....ma pazienza, mi rifarò nel prossimo capitolo anche se ho zero idee...Ah e un'ultima cosa:

  vi prego, non morite, dovete ancora leggere i miei capitoli :')


                                                                                     xxx

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