True and Tears di Neflehim (/viewuser.php?uid=118272)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo.\\ Memories ***
Capitolo 2: *** Cap 1 \\ Return ***
Capitolo 3: *** Cap 2 \\ Some truth ***
Capitolo 4: *** Cap 3\\ Hermione's Memories part I ***
Capitolo 5: *** Cap 4\\ Hermione's Memories part II ***
Capitolo 6: *** Cap 5\\ The full truth ***
Capitolo 7: *** Cap 6 \\ Begins the hunt ***
Capitolo 8: *** Cap 7 \\ Family lunch ***
Capitolo 9: *** Cap 8 \\ Hogwarts return ***
Capitolo 10: *** Cap 9 \\ Rivelations ***
Capitolo 11: *** Cap 10 \\ The Pain Of Love ***
Capitolo 12: *** Cap 12 \\ Isabelle Stanton ***
Capitolo 13: *** Cap 13//A.A.A Wanted dead body as soon as possible. ***
Capitolo 14: *** Cap 14\\ Explosion! ***
Capitolo 1 *** Prologo.\\ Memories ***
Cap 1//
Memories
Il
cielo era scuro, le nuvole nere coprivano il sole che solitamente si
stagliava sulle strade.
La
pioggia cadeva sul giovane viso diafano, scivolava dai capelli quasi
bianchi, fino alle gote pallide che come gocce ghiacciate che davano
l’impressione di tante piccole lacrime.
L’acqua
piovana cadeva sulle sue braccia facendo aderire ancor di
più la t-shirt scura ai muscoli appena accennati.
Nonostante
il rischio di prendersi un buon raffreddore, il giovane uomo non si
spostò, lasciandosi bagnare da quella pioggia
tutt’altro che estiva, che rispecchiava il suo animo ancora
tormentato.
Osservava
vacuo, il paesaggio attorno a lui che in caso di sole, risplendeva, ma
che in quel momento era coperto dalla nebbia che caratterizzava Londra.
Avevano
fatto un buco nell’acqua. Di nuovo.
Di
Lei non
sapeva nulla tranne quello era riuscito a strapparle durante i loro
incontri notturni.
L’aveva
incontrata al Ballo in maschera organizzato dalla Mc Grannit per gli
studenti del settimo anno che, solo tre mesi dopo si sarebbero laureati.
Il
giovane chiuse gli occhi perdendosi tra i ricordi, mentre la pioggia
continuava a bagnarlo.
Ancora non capiva la sua
presenza lì. Avrebbe preferito sul serio rimanere nella sua
stanza.
Nonostante a Serpeverde si
svolgessero quasi ogni sera vari festini, in quel momento la musica che
rimbombava in Sala Grande, non faceva altro che fargli aumentare il
malumore.
“ E’ una
festa organizzata per noi del settimo. Tu sei il principe di Serpeverde
non puoi mancare. Ne va della tua reputazione”
Ecco come l’aveva
convinto dannazione a Blaise! Non riusciva mai a dirgli di no. Riusciva
sempre a convincerlo.
Sospirando si mise la maschera
ed entrò nella sala, dove i tavoli delle quattro case erano
stati spostati verso le parerti in modo da lasciare il centro della
sala come pista da ballo. Il soffitto era sempre un cielo stellato. Le
quattro pareti avevano i colori delle quattro case.
Storse il naso alla vista della
parete con i colori di Grifondoro.
Si diresse con il suo solito
passo elegante verso quella con i colori di Serpeverde, dove sapeva che
avrebbe trovato colui che l’avrebbe portato alla rovina.
-Hei … - disse
trovandolo come da copione a flirtare con una ragazza che ovviamente
Draco non riconobbe per la maschera. Notò subito che era ben
fornita.
Il moro si voltò e
s’illuminò.- Sei venuto alla fine!-.
Draco sbuffò.- Sapevi
benissimo che sarei venuto quindi piantala. -
Il moro ghignò.
–Vero …. Allora ? Hai trovato qualche pastorella
smarrita?-.
Pastorella smarrita? Che si era
fumato? – Blaise siamo a nemmeno metà serata e sei
già ubriaco?-chiese Draco.
Lui sorrise beato alla ragazza
che aveva abbordato poco prima.-Giusto un po’. -
Draco alzò gli occhi
al cielo e sbuffò.- Ottimo. -
Blaise lo fissò un
attimo poi torno a guardare la “pastorella
smarrita” davanti a lui- Se non ti dispiace io vorrei
continuare a parlare con questa dolce donzella …. Vai in
giro e trovatene una anche tu .-
Lo stava praticamente cacciando
. Sbuffò di nuovo e si allontanò dalla coppietta
per andare a servirsi da bere. Si stupì quando al posto
degli analcolici si ritrovò a bere del Wisky Incendiario.
Sorrise compiaciuto e si mise
svogliatamente ad osservare la pista da ballo piena di ragazzi
mascherati che danzavano, probabilmente con uno o una sconosciuta.
Mentre beveva distrattamente il
suo drink e ignorava le ragazze che cercavano di abbordarlo,
notò qualcosa che gli fermò il respiro.
Una coppia al centro della pista
volteggiava, senza interessarsi a nessuno. Sembravano su un pianeta
tutto loro.
Ovviamente non fu la coppia in
se a sorprenderlo, ma solamente la parte femminile di essa.
Una Dea. Venere probabilmente.
Dire che era bella era
riduttivo. Stupenda, meravigliosa, splendida. Si questi gli si
addicevano perfettamente.
Capelli dorati con boccoli alle
punte, lasciati sciolti; le sbattevano sulle spalle a ogni suo
movimento.
Il corpo magro era con tutte le
curve al posto giusto, fasciato da un abito blu notte monospalla lungo
fino alle caviglie lasciando intravedere delle scarpe aperte col tacco
argentate. Portava una maschera argentata con ghirigori blu formati da
vari brillantini, che le copriva metà del volto.
Eppure non fu il corpo
sicuramente già di per se bellissimo ad attirarlo, ma
più che altro il sorriso radioso che rivolgeva al suo
cavaliere .Anche se non poteva esserne sicuro, a causa della
lontananza, supponeva che i suoi occhi dovevano brillare di
felicità. Probabilmente i due si conoscevano.
Una strana rabbia lo
portò a osservare attentamente il ragazzo che la
accompagnava cercando di riconoscerlo. Era moro, di questo era sicuro
ma non poteva dire altro in quanto la maschera gli copriva
metà volto, proprio come alla sua accompagnatrice.
Tornò a osservare la
ragazza, che nel frattempo si era fermata e che dopo aver dato al moro
un casto bacio sulla guancia si dirigeva verso i tavoli dove vi era da
bere. Esattamente dove era lui, che ovviamente non poté che
gioirne. Intanto il moro si era diretto verso un’altra
ragazza e dopo averle sussurrato qualcosa all’orecchio,
l’aveva baciata.
Bene, almeno la Venere-
così l’aveva battezzata- non stava con quel tizio.
La ragazza si
avvicinò al tavolo delle bibite attirando ovviamente gli
occhi di decine di ragazzi su di se e prese esattamente il suo stesso
drink.
Senza sapere il motivo Draco
l’avviso della vera natura della bibita; qualcosa gli diceva
che non l’avrebbe gradito. - E’ Wisky Incendiario
– mormorò guardandola di sottecchi.
Lei si volse e lo
guardò dritto negli occhi facendo accelerare i battiti del
cuore del ragazzo.
Oro liquido. Ecco
cos’erano i suoi occhi.
Lo fissò sgranando
gli occhi per qualche secondo poi sospirò e lui
poté sentire la sua voce
melodiosa.
-Immaginavo che ci sarebbero stati alcolici. Per la prima volta dopo
centinaia di anni, Serpeverde e Grifondoro hanno collaborato. Silente
ne andrebbe matto– disse sorridendogli e appoggiando il
bicchiere pieno sul tavolo –Grazie comunque, non mi piacciono
molto gli alcolici-.
Lui sorrise a sua volta
– Immaginavo. Comunque credo che se fosse ancora qui il
preside salterebbe di gioia-.
Lei lo guardò in modo
strano e gli sorrise – Sei Draco Malfoy, vero?-
Lui sgranò gli occhi
– Come …? –
Lei lo guardò
– Non ci sono molte persone con i capelli quasi bianchi e gli
occhi di ghiaccio.- disse distogliendo lo sguardo.- Pensi che
riuscirò a trovare qualcosa che assomigli a un analcolico?-
gli chiese sospirando sconsolata.
Lui si riscosse e si
guardò attorno – Non credo … -
affermò.
Lei sospirò ancora-
Credi di riuscirmi a trovare la bibita meno alcolica su questo tavolo?-
gli chiese.
Draco si attivò e
riuscì a trovare una bottiglia piena di Burrobirra che
versò in un bicchiere e glielo porse -Burrobirra.-
Vide il suo volto illuminarsi e
bere una lunga sorsata lasciando della schiuma sopra le labbra, dandole
un aspetto un po’ buffo, facendolo ridacchiare.
-Hai della schiuma …
- mormorò passando il pollice sulle labbra della ragazza e
portando via il poco di schiuma rimasta.
Si accorse solo dopo del suo
gesto e le vide le guance un po’ più rosse di
prima.
Cercando di togliersi da quella
situazione imbarazzante le porse una mano invitandola a ballare. Mano
che lei accettò volentieri facendosi guidare attraverso le
miriadi di corpi fino al centro della pista.
In quel momento misero un lento
e loro ne approfittarono, o meglio Draco ne approfittò per
poterla stringere a se. Sentire le curve di lei premergli contro il
corpo lo mandò in visibilio, e le sensazioni aumentarono
quando appoggiò il capo sulla sua spalla. Cocco e Vaniglia.
-Non credo dovresti ballare con
me, sai?- si sentì dire Draco.
Lui si staccò
guardandola stupito. - E perché mai?-
Lei lo guardò
duramente negli occhi.- Sono Babbana di Nascita, Malfoy-.
Lui sgranò gli occhi
ma quando vide che lei si stava sciogliendo dall’abbraccio la
strinse di nuovo a sé.
-Le persone cambiano, ed io ho
smesso di credere a quelle sciocchezze, il giorno in cui vidi una
persona venire torturata davanti ai miei occhi , ma non cedere mai
.Questo mi ha fatto riflettere su chi fosse davvero sporco. -
Lei lo scrutò per
testare la veridicità di quelle parole per poi riappoggiare
il capo sulla sua spalla più tranquilla.
-Mi sono reso conto di una cosa
… -
-Cioè?-
- Tu sai il mio nome
… ma io non so il tuo. -rispose lui
Come scottata la ragazza si
scostò da lui – Devo andare. - disse
Lui riuscì a fermarla
appena in tempo, prima che si dileguasse tra la folla.
-Voglio rivederti. - disse
sicuro di se stesso
La ragazza alzò lo
sguardo. –Solo rivederti, per ora mi va bene anche senza
sapere chi sei … Potresti portare la maschera-.
-Io … -
Lui la anticipò.
– Non ti sto chiedendo molto … voglio solo
rivederti … Ti prego – la supplicò, con
lo sguardo più sincero che avesse mai avuto.
Lei lo guardò un
attimo e poi annuì – Stanza delle
Necessità alle 22.00 ti aspetterò lì
domani sera . -
Lui esultò
internamente e annuì, prima di accostarsi al suo volto e
lasciargli un casto bacio sulle labbra.
La ragazza sgranò gli
occhi ma rispose al bacio prima di scostarsi lentamente, guardarlo un
attimo e infine dileguarsi tra la folla, lasciandolo solo in mezzo alla
pista.
Draco
sospirò ricordando la notte in cui dopo numerosi incontri,
aveva potuto finalmente averla.
E
così era stato per il resto dei tre mesi. Ogni notte al
buio, perché lei non gli aveva mai per messo di accendere la
luce, le aveva implorato di dirgli chi era. Venerandola, dandole tutto
l’amore che sapeva di provare per lei ma che non aveva avuto
il coraggio di dichiararle. Lei non era solo la sua amante, era la sua
confidente. Colei che sapeva capirlo, che aveva baciato le sue lacrime
quando gli aveva confessato la sua infanzia.
L’ultima
notte prima della partenza, dopo la fine degli esami, lei gli aveva
detto addio con un bigliettino ed era scomparsa la mattina dopo
lasciandolo solo in un letto ormai freddo e che sapeva ancora di loro.
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Capitolo 2 *** Cap 1 \\ Return ***
Cap 1
Erano passati quattro anni da allora e Draco ricordava con dolore quel
giorno.
In quattro anni non aveva fatto altro che cercarla. Aveva usato tutte
le conoscenze di suo padre. Tutto il potere dei Malfoy.
Nulla di nulla. Non era riuscito a trovare nulla; nessuno la conosceva
e lui a parte che fosse una Mezzosangue non sapeva altro.
Dalle sue parole e dai suoi gesti aveva ipotizzato fosse dei
Grifondoro, in quanto nessuna delle altre case avrebbe avuto il
coraggio di sfidarlo a cercarla, di mettere alla prova la sua pazienza.
Una di Serpeverde agognava solo di entrare nel suo letto, una di
Tassorosso avrebbe avuto troppa paura anche solo a pensarci, una di
Corvonero forse ci avrebbe provato, ma non come una di Grifondoro.
Il ragazzo si portò una mano davanti agli occhi al ricordo
di come Blaise era riuscito a farglielo capire.
Ripercorse con la mente i due anni passati subito dopo il suo abbandono
.
Suo padre era uscito da Azkaban due settimane dopo il suo diploma
– grazie a Potter - e si era subito premurato di confermare
il suo contratto matrimoniale con la più giovane delle
Greengrass, Astoria.
Il fidanzamento del giovane con la Greengrass aveva fatto scalpore ed
era sto su tutti i giornali per un paio di settimane. Settimane in cui
Draco era stato da sua zia Andromeda in visita e quindi del matrimonio
non aveva saputo nulla, in quanto per la donna era ancora troppo
doloroso leggere i giornali dopo la morte della figlia e del genero.
Così al suo ritorno a casa si era ritrovato con un futuro
matrimonio sulle spalle , che non aveva alcuna intenzione di portare a
termine.
Sorrise al ricordo dello scontro con il padre.
Erano passate neppure
due ora da quando Draco aveva appreso che si sarebbe sposato di
lì ad un mese.
Si era diretto a passo
spedito nel salone dove probabilmente suo padre stava bevendo.
Spalancò le porte senza il minimo riguardo o rispetto
attirando l’attenzione del padre.
-Draco! –
esclamò l’uomo alzandosi.
Il ragazzo lo
guardò gelido – Padre, come vedo siete in forma
… come è stato il soggiorno ad
Azkaban?- disse con il suo solito ghigno vedendo il padre sbiancare
dalla rabbia.
-Come osi ...
–
Draco lo interruppe
– Oh io oso, in quanto ne ho il
diritto-
L’uomo stavolta divenne rosso in viso – Non ne hai
il diritto ! L’autorità!- urlò.
Il ragazzo stavolta
sorrise- Ma come padre ! Non hai saputo le novità ?
–
Lui lo guardò ma non disse nulla aspettando che il figlio
continuasse.
-Il padrone di Malfoy
Manor e di tutto ciò che è dei Malfoy e anche dei
Black, a parte l’eredità di Sirius Black che
è di Potter, è mia. Sono io , ora, il Lord Malfoy
…
Tu non hai
più nessun potere decisionale su tutto ciò che
riguarda i Malfoy. Anzi se non ti dispiace vorrei che entro domani
portassi via le tue cose dal Manor, non sei bene accetto qui. Ti ho
lasciato una villetta in Norvegia potrai vivere lì.
–Ad ogni parola aveva visto il padre sbiancare e
così decise di dargli l’ultimo colpo:
- Sorvegliato dagli
Auror ovviamente. -
Purtroppo il contratto matrimoniale non era scindibile e quindi aveva
dovuto sposare comunque Astoria.
Aveva deciso con Potter, subito dopo essersi laureati, di affidare a
lui tutte le proprietà dei Malfoy e dei Black, per evitare
un brutto tiro da parte di suo padre.
Ora lavorava assieme a Blaise, Potter, ed altri pochi prescelti in una
squadra d’elite, con ovviamente a capo Potter.
Infatti dopo l’uscita di scena di Lucius e dopo il
matrimonio, si era dedicato solo a cercare di diventare un Auror e con
l’approvazione di Harry Potter e il suo impegno gli era
bastato davvero poco per diventarlo.
Infatti l’eroe del mondo magico aveva preteso con
il Ministro della Magia di averlo nella squadra speciale, in quanto
aveva affermato “ Dopo Severus Piton ,Draco è il
miglior pozionista che conosco ed in più conosce molto bene
la Magia Oscura. Mi serve e lei , Ministro, me lo
deve.” e dopo questa le obbiezioni sul suo voler
diventare un Auror erano cessate ed esattamente un anno dopo aveva
avuto la carica di Membro Ufficiale della Squadra Speciale Auror ed in
più, con suo stupore si era ritrovato vice di Potter assieme
a Blaise.
Non si era lamentato più di tanto sul suo capo. Con
l’assenza di suo padre , si era accorto di poter parlare con
Potter in modo più che civile e dopo la storia di
Lucius, l’aiuto che aveva dato a lui nel scampare da Azkaban
, nonostante i loro precedenti e infine l’aiuto per
il suo lavoro … bè l’aveva rivalutato.
Non si poteva dire che adesso andassero d’accordo, ma almeno
non si insultavano ogni tre parole pronunciate e durante il lavoro lui,
Blaise e Potter formavano un trio più perfetto del Trio dei
Miracoli di Hogwarts .
Grazie all’influenza del loro capo ed
all’efficienza con cui lui e Blaise portavano a termine i
loro compiti di vice e le missioni, si erano guadagnati in un solo
anno, il rispetto e la fiducia di tutta la squadra ed anche quella
degli altri Auror.
Due anni prima, Astoria aveva perso la vita per mano di un Mangiamorte
e quindi lui si era trovato di nuovo libero.
Nonostante questo però, nonostante la bella vita e il bel
lavoro , non era riuscito a dimenticare del tutto il passato
… soprattutto quello che riguardava Lei.
-Lord Malfoy?-
La voce di Lyn, la sua elfa domestica lo riscosse dai suoi pensieri .
Si girò e rientrò in casa asciugandosi i vestiti
con un colpo di bacchetta.
Lyn era al centro della sua stanza ,il volto teso e si guardavano
attorno preoccupata, torcendosi le mani l’una con le altre.
-Lyn che succede?-chiese avvicinandosi a lei.
- Lord Malfoy … c’è una donna di
là … in salone …
è coperta di sangue ed ha un bambino in braccio …
– balbettò l’elfa – Lyn
… non sa che fare … Lord Malfoy-
mormorò ancora.
Il ragazzo sbiancò e afferrandola per le braccia
esclamò– Chi è?-
L’elfa tremò dalla paura e lo guardò
spalancando gli occhi – Miss Granger … -
sussurrò.
Lui si diresse di corsa verso il salone.
La Granger coperta di sangue ?! Dio ! Potter gli aveva detto che si era
trasferita all’estero per lavoro ... ma un bambino?!
Appena arrivò in salone spalancò le porte.
La ragazza era dalla parte opposta della stanza, accanto alla grande
finestra che dava al giardino . Era di spalle e guardava fuori,
scattando ad ogni rumore.
Appena sentì aprire le porte così violentemente ,
si girò di scatto con il terrore negli occhi. Quando lo vide
si rilassò leggermente, ma rimase sempre sulla difensiva.
Draco la osservò bene riconoscendola come la sua ex compagna
di scuola.
Era cresciuta ed in meglio .Non riusciva a vedere molto a causa dei
vestiti e del sangue, ma poteva dire che senza di essi doveva avere un
corpo fantastico.
Le osservò il volto: le guance erano sporche di sangue ed
una vicino alla tempia si stava annerendo; le labbra carnose erano
spaccate e probabilmente rosse per il sangue represso;i capelli
non erano più il cespuglio dei tempi della scuola
, anche se già lì aveva notato quanto fosse
migliorato il suo aspetto. Nonostante fossero scompigliati si
intravedevano dei semplici e morbidi boccoli alle punte dei cappelli
dorati.
Quello però che lo stupì di più furono
gli occhi.
Oro liquido.
Draco trattenne il respiro e ritornò a quattro anni prima
per qualche secondo.
Lei si volse e lo
guardò dritto negli occhi facendo accelerare i battiti del
cuore del ragazzo.
Oro liquido. Ecco
cos’erano i suoi occhi.
Ritornò di nuovo al presente scuotendo la testa e dandosi
dell’idiota. Intanto lei si guardava attorno.
Draco riprese il controllo e le si avvicinò.
Appena vide il suo movimento la ragazza s’irrigidì
e fece un passo indietro , guardandolo con circospezione.
Sembrava spaventata a morte e da come era conciata , da tutte le ferite
visibile e non cosparse sul suo corpo, ne aveva una ragione.
Lui sospirò e infine prese parola titubante :- Granger
… sono Draco Malfoy, mi riconosci?-
Lei lo guardò per un momento poi annuì.
-Che ti è successo? E perché sei venuta da me?-
le chiese.
Lei non rispose, ma decise di avvicinarsi. Percorse la stanza a piccoli
passi fino a ritrovarsi davanti al ragazzo.
Si sporse verso il fagotto che teneva tra le braccia e
scostò i lembi dell’asciugamano macchiato di
sangue, rivelando una bambina bionda che dormiva tranquilla tra le sue
braccia.
La ragazza sfiorò con le dita una guancia della piccola
sorridendole dolcemente , mentre una lacrima le scendeva fino al mento
lasciando un solco tra il sangue e lo sporco.
Draco guardò la scena senza riuscire a distogliere gli
occhi.
La bambina era bellissima e in quel momento nonostante fosse sporca e
ferita la madre le sembrò ancor più bella.
La ragazza alzò lo sguardo verso di lui che le osservava
incantato.
Dopo aver dato un bacio alla bambina , la porse verso di lui che la
prese in automatico fissandola estasiato.
Hermione si accosto da loro e appoggiò una mano sul suo
braccio distogliendo l’attenzione del ragazzo dalla piccola e
riportandola alla madre.
Lei lo guardò un attimo negli occhi poi sporse la mano verso
la bambina e le scostò i capelli dal collo , rivelando
così una catenella con attaccato l’anello dei
Malfoy.
Draco sgranò gli occhi stupefatto riconoscendo il suo anello.
Ricordava bene la sera in cui lo aveva dato a Lei. Una settimana prima
dell’addio.
Draco sentiva il
frusciare degli abiti e si ritrovò ancora una volta a
desiderare di conoscere il suo volto, di vedere alla luce del sole o
almeno a quella della lampada il corpo nudo di lei , che al tatto
invece conosceva così bene.
Si ritrovò a
sperare sinceramente che quell’ultima settimana non passasse
mai, ma subito si rese conto di quanto stupida e ingenua fosse la sua
speranza.
Non si poteva fermare il
tempo e lui stesso al sesto anno lo aveva compreso.
Eppure era sicuro di non
volerla perdere, fuori dalla scuola. Era certo che avrebbe continuato a
desiderare la sua presenza accanto a sé, anche dopo essersi
laureati.
Questa era la sua unica
certezza in mezzo al buio più completo .
Fu proprio quella
certezza a fargli compiere un gesto che molti avrebbero giudicato
disperato ma che lui ritenne semplicemente da … innamorato.
Si alzò dal
letto e frugò nella tasca dei pantaloni ancora sul pavimento
della stanza.
Sorrise quando
trovò quello che cercava: un piccolo anello con
sopra lo stemma dei Malfoy.
Lei intanto, sentendo il
suo movimento si era voltata verso di lui.
Draco la
cercò nel buio e allungò una mano verso di lei,
che la prese automaticamente,facendola sedere accanto a sé.
Appena si fu seduta le
mise nella mano il piccolo oggetto dicendo :- E’
l’anello della mia famiglia. E’ uno dei tesori
più preziosi che ho e lo voglio dare a te. Accettalo.-
Lei non aveva fiatato ma
semplicemente lo aveva stretto tra le sue braccia cullandolo e
baciandogli teneramente i capelli.
Alzò di scatto il volto verso Hermione , che intanto aveva
fatto un passo indietro posandosi l’indice davanti alla
bocca. Probabilmente aveva capito che stava per urlare e gli aveva
intimato di non farlo per non svegliare la bambina.
Draco aveva ancora con gli occhi sbarrati quando lei finalmente
sussurrò:
-Il suo nome
è Eltamin. E’ tua figlia-
Lui scosse la testa allucinato – Come è possibile?
Io … Tu … non puoi …-
Guardò nuovamente la piccola tra le sue braccia. Doveva
avere circa quattro anni anni.
Quattro anni. Dio!
Tornò a guardare la donna davanti a lui .
Lei sorrise tristemente e si colpì con la bacchetta la
fronte.
Sotto gli occhi ancora più sbalorditi del ragazzo,sul viso
della donna iniziò formarsi il contorno della maschera
d’argento. Con essa sparirono anche lo sporco e il sangue e
sulle labbra rimase solo il taglio, senza nessuna traccia
dell’aggressione subita. Lentamente anche le sue vesti
cambiarono nel vestito blu notte e i capelli si ripulirono dallo
sporco, tornando morbidi e boccolosi. Solo i tagli e i lividi rimasero
li dove erano.
La sua Venere portava il nome di Hermione Jane Granger.
In quel momento lui comprese. Rimise insieme tutti gli indizi che non
era riuscito a riunire in quattro anni.
Grifondoro. Mezzosangue. Testarda .Riccia. Occhi d’orati.
Sprezzante del pericolo e orgogliosa delle sue origini.
In una parola: Hermione Granger.
Si diede cento volte dell’idiota per non averlo compreso
subito.
-Sono un idiota … Era così evidente, eppure non
l’ho capito … - mormorò.
Ricordò una delle tanti notti in cui dopo aver fatto
l’amore l’aveva implorata di dirgli chi era.
Avevano entrambi ancora
il respiro mozzato, dopo l’amplesso appena avuto.
Al buio Draco
cercò il suo corpo e l’abbracciò
portandola ad appoggiarsi con la testa sul suo petto, mentre lui le
accarezzava un fianco e le baciava i capelli.
-Dimmi chi sei
… - le sussurrò all’orecchio.
La sentì
sorridere sulla sua pelle-No-
-Perché?-
implorò.
-Non sei pronto
… -
- Lo sono!-
Ricordava che quella notte si era scostato bruscamente da lei e dopo
essersi rivestito se ne era andato dalla stanza sbattendo la porta.
Dopo due giorni lontano era tornato, perché la sofferenza
standole lontano era il doppio di quando le era vicino. E
l’aveva trovata lì … ad aspettarlo, al
buio.
Perché lei lo aspettava sempre.
Solo ora, dopo quattro anni , si rendeva conto di quanto era
stato stupido.
Aveva ragione . Non era pronto , non lo era mai stato.
Era stato un idiota solo per avercela avuta con lei .
Perché lei aveva sempre avuto ragione. Lei sapeva sempre
tutto.
Sorrise amaramente tra se, capendo quanto fosse stato egoista.
Aveva pensato solo al dolore che provava lui , solo a se stesso.
Decantava tanto di essere cambiato ma poi ricadeva sempre negli stessi
errori.
Nella sua rabbia ceca e idiota , non aveva mai pensato al dolore che
provava lei , quando ogni notte lui le chiedeva il suo nome.
Non aveva mai pensato alla disperazione che lei aveva provato
perché non poteva dire nulla. Non poteva scoprirsi.
Eppure nonostante questo per quei tre mesi aveva continuato ad
aspettarlo, sperando di vederlo un giorno arrivare alla luce del sole e
chiamarla. Lo aspettava ogni sera sperando che il giorno dopo non ci
sarebbe stato bisogno di spegnere la luce.
Lui non era pronto perché pretendeva senza cercare.
Perché non era riuscito a trovarla, ad accettarla .
Lui che aveva sempre decantato la superiorità dei Purosangue
non era riuscito a trovarla . Ogni notte le aveva dimostrato quanto le
sue parole dette al ballo , fossero false.
Ora comprese il motivo per cui era sparita nel nulla. Era
colpa sua e solo adesso se ne rendeva conto. Come avrebbe potuto lei
restargli accanto , se lui non era riuscito neanche ad accettarla?
Nella realtà , nel futuro quante possibilità
poteva avere la loro storia se poggiava su fondamenta così
fragili?
Tutta la rabbia che aveva provato verso di lei era sparita nel nulla.
Come se non fosse mai esistita.
Quando rialzò lo sguardo lo puntò in quello
dorato di lei, lucido di lacrime.
Oro liquido.
Voleva dirle, tante, troppe cose. Eppure dimostrò ancora una
volta, a lei e a se stesso la sua idiozia.
-Quando hai saputo di essere incinta?- mormorò e subito dopo
si odiò per quella stupida frase.
Lei abbassò lo sguardo e dopo quello che disse, lui si
sentì morire.
- Il giorno del tuo fidanzamento con la Greengrass.-
sussurrò Hermione
-Avevo dei sospetti già prima, e mi ero decisa che se fosse
stato vero allora ti avrei detto la verità … -
continuò – quando ricevetti l’esito
positivo degli esami uscii dalla porta ,e vi trovai davanti Daphne e
Astoria Greengrass che parlavano del tuo matrimonio prossimo con la
più piccola delle due .-
Draco dovette chiudere gli occhi perché il dolore nella voce
e negli occhi della ragazza erano troppo per lui.
-Draco … -
Il ragazzo alzò di scatto la testa. Da quando era in quella
stanza non aveva pronunciato mai il suo nome.
-La riconoscerai? Ti prenderai cura di lei ?-
Il biondo spalancò gli occhi. Stava davvero succedendo?
Davvero lei gli stava dando la possibilità di ricrearsi una
vita con loro due?
Stentava a crederci, però ci provò lo stesso
affermando:- Lei è mia figlia, è ovvio che
avrà il mio cognome!-
Gli occhi di lei brillarono di quella che era sicuramente
felicità.
-Grazie … prenditi cura di lei, ha bisogno di un padre.
Dentro quella borsa c’è tutto
l’occorrente . Dentro c’è anche una
boccetta piena di ricordi . E’ per te. Vi è
praticamente tutta la mia vita li dentro, guardala …. Voglio
che tu capisca davvero , perché ho fatto quello che ho
fatto.-
Qualcosa non andava in quel discorso e Draco iniziò a
tremare internamente capendo il senso di quelle parole.
-Che cazzo stai dicendo Hermione! Non ho bisogno di quella boccetta me
lo dirai tu stessa!- esclamò avvicinandosi a lei che
però si tirò indietro e scosse la testa.
- Io non posso restare qui. E’ solo per questo che sono
venuta. Con me è in pericolo … ma con la
protezione del tuo cognome sarà al sicuro … -
La vide guardare verso la bambina con disperazione e mandarle un bacio.
-Prenditi cura di lei e dille che le voglio un bene
dell’anima ok?- senza dire altro ne guardarlo si
smaterializzò davanti agli occhi sofferenti e sgomenti di
Draco , lasciandogli la consapevolezza di un nuovo abbandono.
|
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Capitolo 3 *** Cap 2 \\ Some truth ***
Era rimasto fermo pietrificato in mezzo alla stanza , con la bimba
ancora dormiente tra le braccia.
Non riusciva a capacitarsi completamente di ciò che era
successo. Era accaduto tutto troppo in fretta ed era rimasto scioccato.
A risvegliarlo dal momento di apatia in cui era caduto, fu la
piccola che aveva tra le braccia .
Come delle calamite gli occhi del ragazzo si puntarono sulla figlia che
intanto si stava svegliando.
Rapito, la vide stropicciarsi gli occhi con le manine paffute mentre la
sua boccuccia si stendeva in un tenero sbadiglio.
Quando la bambina pensò di essere pronta , aprì
gli occhi rivelando a Draco due pietruzze dorate che lo fissavano
curiose.
-Tu,sei Draco vero?- mormorò la bimba con la voce assonnata.
–Mio padre … -
Draco sgranò gli occhi stupefatto:- Tu … tu
… sai?-
Lei senza timore annuì mentre faceva capire al padre che
voleva scendere.
Lui la mise giù facendo allo stesso tempo svanire
l’asciugamano sporco del sangue della madre, prima che lei se
ne accorgesse.
-La mamma mi ha parlato molto di te … mi ha detto
che non potevamo venirti a trovare -disse la bambina
, mentre si rimetteva a posto il pigiamino blu che in qualche modo era
rimasto immacolato.- Mi ha promesso che un giorno ti avrei incontrato e
mi ha dato una tua foto per farmi un’idea - Ad ogni parola
della bimba, Draco spalancava gli occhi sempre di più
…
Dio! Quella bambina doveva avere solo quattro anni e invece parlava
come un’adulta.
- La mamma mantiene sempre le sue promesse.- concluse la
bimba.
Draco era ancora scioccato quando, Eltamin gli fece cenno di abbassarsi
alla sua altezza e lui ubbidì docile.
Mi sto rammollendo, pensò il ragazzo mentre si piegava sulle
ginocchia.
Si dimenticò subito di quel pensiero quando si
ritrovò un tornado biondo tra le braccia.
Automaticamente Draco strinse a sé quel corpicino
così esile, che non conosceva in parte probabilmente a causa
sua .
Sentì le braccia della bambina stringergli il collo e
poggiare la testolina sulla sua spalla , mentre le sue lacrime gli
bagnavano la camicia.
-Papà … - la sentì mormorare tra i
singhiozzi silenziosi.
Sentirsi chiamare in quel modo gli provocò diverse emozioni
che non seppe identificare, ma sopra a tutte vi era sicuramente la
felicità.
-Sono qui … sono qui piccola- le sussurrò
stringendola più forte.
Lei si scostò dall’abbraccio e si
asciugò gli occhi annuendo :- La mamma!
Papà devi aiutare la mamma!-
Lui la guardò attentamente e con ancora le mani appoggiate
sulle esili spalle della bambina, la condusse sul divano facendola
sedere.
- Sai cosa sta succedendo, Eltamin?- disse sedendosi accanto a lei.
La bimba lo guardò :- Sinceramente papà , da
quando sono nata non ho mai visto la mamma tranquilla. Prima
dell’anno scorso non siamo mai rimaste nello stesso posto per
più di qualche mese. -
-Perché?- le chiese il padre gentilmente.
- Non lo so . Ogni volta che dovevamo andare via , lo facevamo in
fretta e furia come se qualcuno ci inseguisse.- rispose lei torcendosi
le mani .
Draco si fermò a riflettere poi le chiese:- Che è
successo l’anno scorso?-
Eltamin sorrise:- Eravamo a Valencia da qualche settimana. Quella volta
la mamma aveva fatto un ottimo lavoro: la nostra casa era una villa
enorme al centro del Jardí Botànic, ma solo i
proprietari della casa potevano vederla. Un estraneo vedeva solo una
parte protetta dei giardini , a cui nessuno poteva accedere. Nessuna
villa solo fiori.- iniziò e Draco si stupì
ancora, nel giro di un quarto d’ora, di quanto fosse
intelligente sua figlia e continuò ad ascoltarla.
-Quel giorno ero in biblioteca,mentre la mamma era a lavoro. Leggevo
Ivanhoe che la mamma mi aveva regalato per il compleanno, quando sentii
l’allarme magico che la lei aveva imposto alla casa in caso
di intrusione .
Mi misi un grande spavento , ma mi tranquillizzai quasi subito quando
sentii la voce di zio Harry che chiamava me e mia madre
dall’ingresso-
Draco spalancò gli occhi. Potter sapeva e non aveva detto
nulla! L’avrebbe ucciso appena si sarebbero rivisti!
La bambina non notò il cambio d’umore del padre e
continuò il suo racconto.
-Andai ad accogliere lo zio Harry e gli spiegai che la mamma non
c’era , così lui mando il suo cervo a chiamarla e
dopo nemmeno dieci minuti la mamma era a casa. Sentii lo zio dire alla
mamma che avevano trovato un posto sicuro dove non ci avrebbero trovato
e che se fossimo andate lì non ci saremmo più
dovute trasferire. Ero felice di quella notizia anche se era
improbabile che io potessi uscire di casa anche lì.
Ci trasferimmo la sera stessa e fu quel giorno che conobbi nonna Cissy,
la tua mamma- concluse Eltamin senza sapere di star dando un colpo al
cuore al padre che sbiancò di colpo e si rialzò
di scatto.
-Non è possibile!- esclamò – Mia madre
è morta! Morta!-
Solo quando vide gli occhi sgranati e pieni di lacrime della bambina si
accorse di aver alzato la voce e quindi di averla spaventata. Si
accovacciò davanti a lei dandosi dell’idiota .
-Scusa Eltamin … non avrei dovuto alzare la voce
… non piangere ti prego!- disse abbracciando la figlia e
cercando di rimediare.
La bambina smise di piangere e si accoccolò accanto al padre
che la prese in braccio.- Papà tu troverai la mamma vero? La
salverai?- chiese spaventata.
-Certo che la troverò e la riporterò da noi
… Ora che ne dice di andare a riposare? Dopotutto per i bimbi l'ora di andare a letto è passata da un pezzo...- la piccola
annuì così lui esclamò -Lyn!-
Subito l’elfa apparve. Eltamin si sporse dalle braccia del
padre per guardare meglio quell’esserino strano poco
più alto di lei.
- Lyn, prepara la camera degli ospiti per Eltamin … da oggi
in poi lei starà qui con noi.- L’elfa anche se
sorpresa ovviamente non disse nulla e sparì portandosi via
la borsa della bambina ,mentre Eltamin faceva uno sbadiglio e si
appoggiava sulla spalla del padre chiudendo gli occhi. Dopo qualche
secondo Draco sentì il respiro regolarizzarsi.
Il ragazzo sorrise: sua figlia sembrava un angelo e non avrebbe
più permesso che quell’angelo piangesse.
Proprio per questo il suo primo obbiettivo sarebbe stato quello di
ritrovare Hermione e convincerla che con loro sarebbe stata al sicuro ,
ma soprattutto scoprire chi le stava dando la caccia e per questo
avrebbe dovuto chiedere a Potter.
Mentre ragionava Lyn tornò annunciando che la stanza era
pronta.
Draco annuì e si smaterializzò nella futura
stanza di Eltamin.
La piccola elfa aveva fatto un ottimo lavoro: la stanza era piuttosto
ampia e rettangolare. La magia dell’elfa aveva reso le pareti
di un blu acceso che sfumavano nel celeste chiaro, per poi arrivare al
bianco a fine parete.
Il soffitto invece era stato incantato per far vedere un cielo stellato
come quello di Hogwarts e tra tutte le costellazioni , quella
più luminosa al centro era quella del dragone.
Attaccato alla parete destra della stanza vi era un letto a baldacchino
di legno, con le coperte blu come le pareti. Ad un lato del letto vi
era un piccolo comodino color ciliegio ed alla parte opposta della
stanza vi era un camino dove scoppiettava un caldo fuoco . Davanti al
camino vi era un divano bordeaux
con due poltrone dello stesso colore. Accanto al camino vi era un
grande armadio in legno e dalla parte opposta una libreria vuota per i
futuri libri della bambina.
-Lyn !- chiamò sotto voce il biondo facendo apparire la
piccola elfa.
- Lord Malfoy … Lyn ha sbagliato qualcosa?- chiese quella
tremando.
Il Lord scosse la testa – No no , hai fatto un
ottimo lavoro … Volevo sapere come hai avuto
l’idea del soffitto incantato … -
L’elfa si illuminò per il complimento e prese da
un comodino una pergamena e la consegno al padrone : la pergamena
rappresentava una mappa stellare con la costellazione del
dragone, dove Eltamin, l’Occhio del Drago, brillava
luminosa.
-Lyn ha pensato che alla piccola avrebbe fatto piacere vedere sempre le
stelle, quando si dovrà addormentare.- disse la piccola elfa.
Draco le sorrise . – Hai fatto un ottimo lavoro Lyn -
L’elfa sorrise . Draco guardò la bimba muoversi
per cercare una posizione migliore. Si avvicinò al letto
dove vi mise la piccola e dopo averle rimboccato le coperte, le diede
un bacio sulla fronte e la guardò per qualche minuto dormire.
Distolse lo sguardo dalla figlia con un sorriso e dopo aver fatto cenno
a Lyn di uscire chiuse la porta.
-Lyn , ora vai a riposare, ok ? Ti chiamo io dopo … Ah Lyn !
puoi dire a Garrish
di controllare Eltamin per favore?- l’elfa annuì e
sparì.
Draco prese un bel respiro e tornò in salone . Lì
si versò del Wisky e poi fece apparire il suo patronus:un
falco luminescente.
-Porta il messaggio a Potter e me ne frego se lui e la Weasley dormono
chiaro?-
Quello annuì ed uscì dalla finestra diretto a
villa Potter mentre il padrone sorseggiava la bibita nel bicchiere.
All’improvviso sentì il crack della
materializzazione e si girò verso Lyn che lo guardava
incerta.
-Lyn che succede?-
- Lord Malfoy... io ecco … mentre prima, mettevo apposto gli
oggetti appartenenti alla bambina ho trovato questa boccetta e ho
pensato che dovessi consegnargliela … - sussurrò
l’elfa mentre gli mostrava la boccetta, pensando di aver
fatto qualcosa di sbagliato.
Solo in quel momento Draco si ricordò delle parole di
Hermione.
- La riconoscerai? Ti
prenderai cura di lei ?-
- Lei è mia
figlia, è ovvio che avrà il mio cognome!-
-Grazie …
prenditi cura di lei, ha bisogno di un padre. Dentro quella borsa
c’è tutto l’occorrente per lei. Dentro
c’è anche una boccetta piena di ricordi .
E’ per te. Vi è praticamente tutta la mia vita li
dentro , guardala …. Voglio che tu capisca davvero ,
perché ho fatto quello che ho fatto.-
Come aveva fatto a dimenticarsene? Sua figlia lo aveva ammaliato
sgombrando tutto il resto.
Prese la boccetta dalle mani dell’elfa e le rivolse
un sorriso sincero :- Bravissima Lyn, ora vai a riposarti.-
L’elfa sospirò sollevata di non aver fatto
qualcosa di sbagliato e di essere stata elogiata di nuovo.
Sparì con un crack lasciando il Lord con la boccetta in una
mano, il bicchiere di Wisky nell’altra e
una miriade di pensieri nella testa.
Per primo, come aveva fatto Hermione a smaterializzarsi da Malfoy Manor
se perfino lui stesso non poteva?
Guardò la boccetta nella sua mano e decise che vedere i
ricordi al suo interno lo avrebbe aiutato a capire meglio cosa stava
succedendo.
***
Mentre Draco dopo aver finito il suo drink si recava nel suo studio a
prendere il Pensatoio , il suo patronus volava nel cielo stellato in
direzione di Villa Potter.
Quando individuò la villa del suo obbiettivo
iniziò a planare verso il basso, verso la finestra della
camera da letto dei coniugi.
Planò versò la finestra aperta,atterrando sul
davanzale. All’interno della stanza vi era la luce di una
lampada accesa dove accanto sul letto matrimoniale, una ragazza con i
capelli rosso fuoco e incinta del suo secondo figlio leggeva un libro nonostante
fossero le undici avanzate, con accanto il marito che con un braccio
sugli occhi e i vestiti su una sedia accanto al letto che dormiva
profondamente.
Quando la ragazza alzò gli occhi dal libro per vedere
l’ora e vide il falco luminescente sul suo davanzale non si
scompose più di tanto, avendo riconosciuto a chi
apparteneva; così si limitò a chiudere il libro ,
appoggiarlo sul comodino accanto a lei e a scuotere leggermente il
marito cercando di svegliarlo.
-Harry, Harry amore svegliati … - mormorò.
Quello aprì gli occhi stancamente ma quasi in automatico.
Ormai Harry era abituato ad essere svegliato alle ore più
assurde per cercare le cose più assurde.
Sembrava che suo figlio Albus non ancora nato, avesse deciso di non
farlo dormire neppure un attimo . Probabilmente aveva un radar che si
attivava appena il padre poggiava la testa sul cuscino e cercava di
dormire un paio d’ore.
Lui entrava nel mondo onirico e il bimbo decideva che la mamma doveva
ingerire qualcosa di impossibile da trovare.
Avrebbe dovuto fare quattro chiacchiere con Albus quando avrebbe avuto
la giusta età per comprendere quello che gli diceva.
- Allora tesoro, che cosa vuole stavolta? Torta di mele? Un gelato?
Spaghetti?- disse stancamente alzandosi e iniziando a vestirsi.
- Niente di tutto questo Harry, nessuna voglia improvvisa… -
disse lei candidamente.
Lui la guardò storto , troppo assonnato per vedere il
falco:- E allora perché mi hai chiamato?! Domani devo
incontrare il Primo Ministro Babbano e non sarà un incontro
divertente!- disse ributtandosi sul letto e chiudendo gli occhi.
- Harry!- esclamò la moglie irritata dalla poca attenzione
prestatagli dal marito.
- Dormi Ginny, ti prego…- mormorò quello ormai
quasi nel mondo dei sogni.
Ginevra scattò – Potrei anche farlo se il patronus
di Malfoy non continuasse a fissarci incazzato!!- sbottò
alzando la voce.
- Certo certo il patronus di Malfoy….Eh?- disse
scattando sul letto e
fissando l’ “animale” sulla finestra.
-Ah ecco !- esclamò la donna incrociando le braccia al petto
– Te ne sei accorto!-
Harry le chiese scusa mentre si avvicinava al patronus che lo guardava
storto…
Proprio come Malfoy , pensò sospirando il moro.
-Dimmi- disse rivolto al patronus luminescente che parlò con
la voce di Malfoy, dandogli sinceramente i brividi.
“ Potter sei
nei guai fino al collo! La Granger è venuta a casa mia
ricoperta di sangue, presentandomi mia figlia per poi sparire come era
venuta , lasciandomi la bambina ed in più ho saputo anche di
mia madre! Mi devi molte spiegazioni, ma prima trova Hermione e ti
voglio tra due ore nel mio salotto con le dovute spiegazioni . Io devo
occuparmi di Eltamin.Tienimi informato! Ah … scusa il
disturbo Ginevra…” e dopo
aver finito il patronus scomparve lasciando uno sbigottito Potter e una
Ginevra sbiancata.
Dopo aver compreso ciò che era successo Harry si diresse di
corsa verso il telefono fisso sul comodino e fece il numero di Lady
Narcissa.
- Pronto?- disse una voce femminile assonnata.
- Lady Narcissa sono Harry Potter…-
- Oh Harry ! Cosa succede?- disse quella agitata.
- La prego mi dica che Hermione è lì da lei
…- implorò il ragazzo.
- Hermione? No che non è qui da me ! Cosa sta succedendo?!-
esclamò la donna.
- Magari lo sapessi, magari lo sapessi…- mormorò
Harry per poi raccontarle cosa era successo.
Lei rimase scioccata – Mi stai dicendo che la mia
futura nuora è in pericolo chissà dove e che mio
figlio sa sia di sua figlia che di me?!-
- Esatto. Le prometto che la terremo informata … ora vado .-
- Ok ma tienimi informata ! Immagino anche che presto dovrò
parlare con mio figlio…- mormorò la Lady con
reticenza e allo stesso tempo con speranza.
- Lo credo anche io… ora vado e mi metto subito a lavoro.
Arrivederci e buonanotte Lady Malfoy…-
-Grazie e salutami Ginevra…- disse lei, poi
attaccò.
Harry attaccò, e si sedette sul letto prendendosi la testa
tra le mani.
Ginny gli si avvicinò accarezzandogli una spalla.
Lui si voltò verso sua moglie – A casa di Lady
Narcissa non c’è e Malfoy ha detto che era piena
di sangue.Dio! Hermione …- si alzò di scatto ed
evocò il suo patronus :- Blaise raduna tutti entro
un’ora nel mio ufficio, tranne Malfoy. Hermione è
scomparsa. Tranquillo Eltanin è con il padre.-
Sentito questo il cervo luminoso si avviò nel cielo
galoppando.
Harry si vestì sotto lo sguardo preoccupato della
moglie e poco prima di smaterializzarsi disse:
- La troverò Gin , e quel bastardo pagherà per
tutto quello che le ha fatto !-
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Capitolo 4 *** Cap 3\\ Hermione's Memories part I ***
Mentre
Harry si smaterializzava nel suo ufficio per iniziare le ricerche e a
Blaise prendeva un mezzo infarto dopo aver ricevuto il messaggio del
suo capo, Draco si dirigeva a passo veloce verso il suo studio dove vi
era custodito il pensatoio.
Appena entrato chiuse
a chiave la porta dietro di se ed aprì l’armadio
tirando fuori il bacile del pensatoio poggiandolo sulla scrivania.
Dopo aver stappato la
boccetta, versò il contenuto nel bacile e lo fece roteare .
Dalla vorticante massa
argentea spuntò il suo volto, che girava piano, opalescente
come un fantasma ma molto più solido, con un ciuffo di
capelli che gli copriva gli occhi.
Draco si
chinò sul Pensatoio; il suo viso infranse la fresca
superficie della memoria, e lui precipitò nel buio...
Qualche secondo
più tardi i suoi piedi toccarono terra, aprì gli
occhi e scoprì che si trovava in una stanza circolare con
più porte con sopra segnati dei numeri
.
La Mezzosangue aveva fatto in modo di radunare tutti i suoi ricordi
dentro un'unica boccetta, probabilmente. Ottima magia come sempre.
Si diresse deciso
verso la porta con il numero uno e vi entrò.
Si ritrovò ad Hogwarts qualche anno prima della fine della
guerra.
Si guardò
attorno cercando la proprietaria dei ricordi e la trovò poco
distante che attraversava i corridoi del settimo piano a passo sicuro.
Draco la
seguì osservandola. Dall’aspetto doveva essere il
quinto o sesto anno e ne fu certo, quando la vide fermarsi davanti alla
parete opposta dove si trovava all’arazzo di Barnaba il
Babbeo. Vide lo stupore della ragazza nel notare che la porta era
già apparsa, segno che qualcuno la stava già
utilizzando.
Draco
iniziò a provare un sentimento di disagio che
aumentò quando la vide scostare il portone cercando di non
farsi notare.
Hermione junior si
lanciò un incantesimo di Disillusione e alla fine
entrò con Draco senior dietro di lei.
A conferma dei suoi
presentimenti Draco ritrovò se stesso qualche anno prima ,
mentre incantava uno specchio.
Mentre nello specchio
appariva pian piano la figura aitante di sua zia Bellatrix,
iniziò a ricordarsi di quell’episodio e anche di
quello che sarebbe successo dopo, che non gli piaceva per nulla.
<< Draco ?
>> disse suo padre nello specchio.
<< Zia Bella
… io non posso … non ce la faccio …
>> implorò il biondo junior.
L’espressione
della donna più anziana si fece più dura << Non dire
stupidaggini … sei un Malfoy … dimostra al
Signore Oscuro che sei degno di essere un suo servitore …
uccidi Silente e ripristina l’onore del casato Malfoy agli
occhi del nostro signore! >>
Draco senior si accorse che la piccola Hermione non aveva fatto nemmeno
una smorfia a quella rivelazione.
Draco junior scosse la
testa e mormorò <<
Io non posso … >>
La donna sorrise
sadica <<
Se non lo farai, tu e i tuoi genitori morirete è questo che
vuoi? >>
Il biondo scosse la
testa disperato.
<<
Allora fa quello che devi ed ora riceverai la giusta punizione per aver
pensato di disubbidire al nostro signore! >>
Il ragazzo guardo la
terrorizzato mentre,si scopriva il polso e puntava la bacchetta sul
Marchio Nero.
Entrambi videro Draco
junior gridare di dolore, mentre numerose ferite gli cospargevano il
corpo e lui sveniva sul pavimento. Bellatrix lo guardò
sorridendo soddisfatta e poi svanì .
Draco senior vide
Hermione junior togliersi l’incantesimo di disillusione e
scattare verso Draco junior.
La vide cercare di
svegliarlo poi tirare fuori la bacchetta e far apparire il suo patronus
e sotto lo sguardo attonito di Draco senior apparve un furetto
luminescente a cui lei disse di andare a chiamare Potter e di farlo
venire lì da solo , ma prima di fargli prendere la borsetta
nella sua stanza.
Draco ancora stupito
dalla rivelazione, la vide togliergli la camicia e
pronunciare un incantesimo verso di lui, e mentre delle bende
iniziavano ad avvolgergli le ferite ,la porta della stanza si
aprì di scatto facendo comparire un Potter sconvolto e con
una borsetta di perline tra le mani.
Lo vide sbiancare alla
scena che gli si era presentata.
<< Herm che
diavolo succede?! Cos’ha Malfoy? >> le
disse correndo da lei.
<< Ti
spiegherò dopo ora prendi del Dittamo , e la Rimpolpasangue
… Sta perdendo troppo sangue >>
disse lei .Infatti sotto il corpo di Draco junior si stava creando una
pozza di sangue.
Potter si
limitò ad annuire e a prendere le due pozioni
dalla borsetta immergendo, sotto lo stupore di Draco senior, tutto il
braccio all’interno. Potter non fece una piega e quando le
tirò fuori gliele consegno con un sorriso dicendole :
<<
Incantesimo Estensivo Irriconoscibile? Lo abbiamo imparato la settimana
scorsa …>>
Lei sorrise stappando
la boccetta del Dittamo e la fece bere al giovane Malfoy dicendo: << Volevo provarlo
e ho pensato anche di preparare una borsa con il necessario in caso di
ferite e cose del genere. Dopotutto per noi, sono all’ordine
del giorno, no? …>>
Il moro
annuì e la guardò stappare il Rimpolpasangue e
far bere anche quella al biondo sul pavimento mentre gli spiegava cosa
era successo.
A fine racconto il
moro aveva il volto scuro e la fissava pensoso.
<<
Cosa facciamo? Dobbiamo dirlo a Silente ma prima dobbiamo fare in modo
che nessuno lo scopra o con i professori saranno guai
… >>
Draco senior che
intanto era rimasto a guardarli attentamente mentre parlavano e lo
curavano, sgranò gli occhi alle parole di Potter.
Lo sfregiato che
sedicenne pensava ad un modo per non fargli prendere una punizione e
dare spiegazioni difficili da dare?
La ragazza al suo
fianco annuì <<
Manderò un patronus a Zabini dicendogli di venire qui
immediatamente , da solo
>>
L’amico
annuì per la bella idea e osservò
l’amica mentre evocava nuovamente il patronus e lo mandava da
Blaise.
Dopo circa dieci
minuti in cui i due rimasero in silenzio, ognuno immerso nei propri
pensieri, la porta si spalancò nuovamente e da essa
entrò una Zabini perplesso che sbiancò quando
vide l’amico sdraiato per terra tra i due grifondoro.
<<
Potter spiegami perché cazzo Draco è sdraiato
svenuto tra voi due … e spera che voi non centrate nulla o
vi schianto!>>
<< Zabini non dire
stronzate! >> lo rimbeccò il
moro spiegandogli poi la situazione.
Ad ogni parola la
serpe diventava sempre più pallida e alla fine
riuscì ad articolare un <<
Voi sapete? >>
I due
annuirono <<
Da tempo … Tranquillo, abbiamo intenzione di aiutarlo, per
motivi che ovviamente non saprai mai … Lo diremo a Silente
così potremo lui senza che Lui sappia del
tradimento.>>
Blaise
sgranò gli occhi in sincronia con Draco senior,poi riprese
il controllo e gli fece cenno di continuare.
<<
L’unica cosa che ti chiediamo è che lui
>> disse Potter indicando Draco junior <<
non sappia che c’è di mezzo il nostro zampino
… se non puoi farlo saremo costretti a cancellarti la
memoria …>>
<< Se vi
scoprissero sareste arrestati!>>
esclamò scandalizzato Blaise.
Potter
ghignò <<
Pensi sul serio che mi arresterebbero? Lo scorso anno Caramell
c’ha provato ma alla fine sono stato assolto. Sono il
“Futuro Salvatore del Mondo Magico” , “
Il Bambino che è sopravvissuto” e altre stronzate
varie e in più il “ cocco di
Silente” come mi avete soprannominato voi serpi …
gli servo non mi arresterebbero mai per una cavolata del genere!
>>
Blaise lo
fulminò poi sospirò << Senza sua madre
non se ne farà nulla …. Draco senza di lei non
passerà mai dalla vostra >>
Questa volta fu
Hermione a rispondere <<
Lady Narcissa è già al sicuro in qualche parte
del mondo che ovviamente tu non saprai … >>
Blaise fece una
smorfia <<
Ovviamente. E come avete fatto a convincere Lady Narcissa a lasciare il
figlio in balia dei Mangiamorte?>>
La ragazza lo
guardò storto <<
L’abbiamo convinta perché ovviamente avevamo
già intenzione di far passare Dr- Malfoy dalla nostra
… ma per farlo ci serviva l’aiuto di Lady Malfoy!
>>
<< Spiega
>> le ordinò il moro facendo
scattare Potter che però lei fermò scuotendo la
testa.
<<
Questa mattina non avete ricevuto i giornali, no? Beh Silente ha fatto
in modo che nessuno tranne me ricevesse il Profeta … era una
specie di segnale per me ed Harry>>
<< E questo che
centra?>> disse Blaise sospettoso << Che
c’era sul Profeta stamattina?>>
<< Vi era
annunciata la morte di Narcissa Malfoy >> disse
candidamente la ragazza.
Blaise
sbiancò e con lui Draco senior. << Ma …
avevate detto … >>
<< E’
viva Zabini … Lady Narcissa è viva …
la sua morte è stata inscenata ...>> lo
rassicurò Potter.
<< Allora
… abbiamo fatto in modo, grazie
all’aiuto del Professor Piton , che un fantoccio di Lady
Narcissa fosse trovato dai Mangiamorte e da Voldemort. Un fantoccio di
carne,ossa e sangue che a chiunque possieda il Marchio, compreso te e
l’albino svenuto tra le mie braccia sembrerà un
vero corpo umano … ah! Ovviamente anche al fautore
del suddetto Marchio>> continuò
la ragazza osservando il biondino sulle sue gambe.
Blaise scosse la testa
<<
E’ impossibile che il Signore Oscuro non abbia notato nulla
di strano … >>
Draco senior vide
Hermione junior sorridere soddisfatta al moro accanto a lei che
probabilmente desiderò altamente una poltrona ,
perché il pavimento era decisamente duro, poi osservando
meglio l’amica con la serpe tra le braccia decise che forse
un letto era meglio.
Dopo pochi secondi si
ritrovarono tutti e tre su un letto morbido a due piazze.
Blaise li
guardò stranito appoggiare Draco junior su uno dei cuscini.
Dopo aver finito i due
si misero sull’altra metà del letto e fecero segno
all’altro di sedersi accanto a loro.
Quando anche Blaise si
fu seduto Hermione junior rispose <<
E’ vero è improbabile che Voldemort si beva una
cosa così semplice , ma il professor Piton ha fatto in modo
che nel fantoccio scorresse una parte del sangue di Lady Narcissa
… Visto che
la bacchetta di Lady Narcissa era stata requisita, abbiamo inscenato la
morte della “finta” Lady Malfoy come un suicidio e
che la Lady abbia adoperato un coltello da torta … Questa
mattina è stato trovato il fantoccio in una delle viette
interne di Londra e immediatamente la notizia è andata a
finire sul Profeta.>>
Per tutto il tempo
della spiegazione, la ragazza aveva tenuto lo sguardo fisso sul biondo
addormentato accanto a loro e quando all’improvviso
spostò gli occhi su di lui, Draco senior vide Blaise
sobbalzare.
<< Bene Zabini,
adesso ti spieghiamo il tuo compito>>
disse Hermione <<
Ho dato a Malfoy un anestetico per farlo dormire … tu
resterai con lui fino al suo risveglio che avverrà tra circa
un’ora o di meno, non posso esserne sicura … digli
che eri venuto a cercarlo e che lo hai ritrovato ferito e che la Stanza
ti ha dato tutto il necessario per curarlo >>
Draco senior
ripensò a quel giorno e si complimentò
mentalmente con Blaise per le sue ottime doti di attore.
Draco vide Blaise
annuire ed Hermione continuare <<
Mi dispiace molto , ma anche Malfoy dovrà credere che la
madre sia morta in modo da proteggere entrambi ma separatamente
… Alla fine della guerra se la vinceremo … e
sinceramente spero di si ... riveleremo a Malfoy la verità
… ok? >>
Blaise
sospirò e annuì abbattuto .
<<
Bene, digli che sua madre si era messa in contatto con noi e che ci
aveva raccontato tutto ma che probabilmente era stata scoperta e quindi
uccisa … va bene? Poi ci farai sapere se Malfoy
vorrà collaborare … ora dobbiamo andare
>>
Potter ed Hermione si
alzarono dal lato quasi in sincronia e si congedarono dal moro.
Draco vide lo spazio
circostante iniziare a dissolversi e in pochi minuti si
ritrovò di nuovo nella stanza circolare.
Ripensò al
dolore che aveva provato quando Blaise gli aveva detto della morte di
sua madre mostrandogli anche una copia del Profeta dove a chiare
lettere era annunciata la sua morte.
Ricordò la
sua rabbia ed infine la sua decisione di combattere al fianco dei
“buoni”.
In quel momento si
chiese il motivo per cui non gli avevano detto, dopo quattro anni che
la madre era viva.
La rabbia gli
montò di nuovamente ma decise che in quel momento era meglio
continuare a vedere il resto dei ricordi di Hermione.
Represse la rabbia e
si diresse verso la seconda porta; l’aprì e vi
entrò.
Riconobbe
subito il posto dove si trovava : Casa Weasley senza ombra di dubbio.
Si guardò
intorno e si rese conto di essere in una delle stanze della
“catapecchia”.
Era spaziosa con due
letti ai due lati della stanza con accanto due scrivanie. Su ognuna di
queste vi era un calendario che segnavano il “ 13
ottobre 1999”.
Un anno dopo
la guerra e rappresentava anche l’anno sabatico che si erano
dovuti prendere gli studenti che non avevano avuto la
possibilità di finire gli studi, in attesa che Hogwarts
venisse ricostruita.
Infatti tutti gli
studenti del settimo avevano rifatto l’anno nel 2000.
Intanto uno dei
suddetti letti era occupato da da due persone che parlavano concitate e
che lui riconobbe come Potter ed Hermione sei anni prima.
Si avvicinò
per sentire cosa dicevano.
<< Herm stai
facendo una grossa cazzata! >>
esclamò Potter intanto.
<< E’ la
cosa migliore,Harry … >>
rispose lei scuotendo la testa.
<< Ma tu non lo
ami! >> ribatté
l’altro,mentre intanto Draco iniziava a capirci qualcosa.
Lei lo
guardò disperata << E cosa dovrei
fare eh? Andare da Draco e dirgli “ Sai caro, sono
innamorata di te dal Torneo Tremaghi , ti vuoi mettere con
me?”
Ti
prego Harry non scherzare, probabilmente mi riderebbe in faccia per poi
insultarmi. Avrà anche combattuto con noi alla fine , ma
dubito che le sue idee riguardo i Sanguesporco siano cambiate
… davvero … la cosa migliore è
sposare Ronald e cercare di dimenticare Draco >>
Intanto Draco ad ogni
parola era diventato sempre più pallido e gli occhi fuori
dalle orbite.
La mezzosangue era
innamorata di lui dal quarto anno?
Dio ! Se era vero
questo spiegava perché il suo patronus era un furetto
…
Si rese conto che sia
Potter che Hermione negli ultimi anni di scuola non avevano quasi mai
cercato di attaccare briga ,anzi.
Scosse la testa
dolorante per le troppe rivelazioni e decise di pensarci più
tardi e continuare ad ascoltare i due ragazzi .
<< Potresti avere
ragione Herm, ma tu soffriresti solamente capisci? …. Ed in
più sono anche preoccupato per i Mangiamorte ancora in
libertà … potrebbero attaccarci da un momento
all’altro … >> disse
il moro stropicciandosi gli occhi.
La ragazza lo
abbracciò stretto e a Draco si chiuse lo stomaco quando vide
l’altro ricambiare la stretta.
<< Lo so Harry
… lo sono anch’io cosa credi? Se ci attaccheranno
noi lo sapremo>> disse la ragazza sottovoce
scostandosi dall’abbraccio e tirando fuori da sotto la
maglietta scollata una collanina con un ciondolo metà verde
e metà argentato .
Draco
all’improvviso si ricordò di quella collana e la
tirò fuori dalla camicia.
Glie l’aveva
data Severus la notte dell’uccisione di Silente, dicendo che
in questo modo l’Ordine avrebbe saputo sempre se era in
pericolo.
Osservò il
ciondolo e si stupì quando vide che il colore era cambiato
… Inizialmente il ciondolo era solamente bianco mentre ora
era dorato e brillava.
Potter
intanto si era scostato la maglia ed aveva fatto uscire fuori il suo
stesso ciondolo dorato.
<<
“Il colore del ciondolo rispecchia il colore degli occhi
della persona con cui si è collegati e di cui si vuol sapere
lo stato di salute. In caso di pericolo la pietra si
illumina”… >>
citò Potter mentre la ragazza annuiva soddisfatta.
Draco a quelle parole
si spaventò e si rimise a fissare il ciondolo che brillava
intensamente.
Questo confermava i
suoi sospetti : la mezzosangue era in pericolo.
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Capitolo 5 *** Cap 4\\ Hermione's Memories part II ***
Si
ritrovò nuovamente nella sala circolare, con
l’ansia alle stelle e con la sensazione che i ricordi della
terza stanza non gli sarebbero piaciuti nemmeno un po’.
A passo lento si
avvicinò alla porta e con un sospiro abbassò la
maniglia ed entrò.
Via
il dente via il dolore, forza.
Quando
riaprì gli occhi comprese che stavolta non era a casa
Weasley ma, probabilmente , a Grimmuald Place .
Era notte e la stanza
dove era ambientato il ricordo era piuttosto ampia e a differenza della
camera doppia a casa Weasley,lì la mezzosangue dormiva sola.
Era probabile che
Potter l’avesse invitata da lui per qualche giorno.
Si ricredette quando
grazie ai raggi lunari e alla luce della lampada sul comodino
poté vedere che era cosparsa di foto di lei con Potter e
Weasley, lei con i genitori, lei con altre persone , probabilmente
babbani.
La stanza sembrava
fatta per lei e da tutte le cose che vi erano sulla scrivania dedusse
che non si sarebbe fermata lì solo per qualche giorno, ma
probabilmente si era stabilita in pianta stabile.
Le pareti della stanza
erano blu scuro e sorrise constatando che Eltanin aveva
gli stessi gusti della
madre.
Il letto era a
baldacchino e su di esso vi era la mezzosangue che leggeva nonostante
l’orologio segnasse le due del 20 ottobre 1999.
Sorrise alla scena e
si avvicinò al letto per cercare di leggere il titolo del
libro.
Ivanhoe di Scott
Walter.
Uno dei classici dei
babbani che sua madre gli aveva fatto leggere da piccolo e
ricordò anche che era il libro che stava leggendo Eltanin il
giorno dell’ultimo trasloco.
Continuò ad
osservarla mentre leggeva concentrata e voltava le pagine velocemente
con un sorriso dolce sulle labbra carnose.
Draco fece scorrere lo
sguardo dal volto della ragazza , fino al collo e alla scollatura
squadrata della camicia da notte bianca che portava.
Continuò
fino ai seni ben torniti da quel poco che poteva vedere.
Distolse lo sguardo
perché non era un bene che facesse pensieri non consoni
sulla madre di sua figlia in un ricordo.
In quel momento Draco
sentì dei passi ch si dirigevano verso la stanza della
ragazza e da quello che vedeva dalla finestra , quella era
l’ultima stanza del corridoio.
Dopo poco infatti si
sentì bussare e l’istinto di Draco gli fece
drizzare i capelli. Qualcosa di spiacevole stava per accadere.
La ragazza
appoggiò il libro sul comodino infastidita per essere stata
interrotta, ma la sua espressione si fece attenta quando
posò lo sguardo sull’orologio e vide
l’ora.
Draco la vide
raggiungere con circospezione la porta e con la bacchetta in mano
aprirla.
Vide le spalle della
ragazza rilassarsi quando riconobbe il disturbatore, lo fece entrare e
girandogli le spalle e appoggiando la bacchetta sulla scrivania
affermò un – Ronald
! Mi hai fatto prendere un colpo!-
Draco vide il ragazzo
tirare fuori la bacchetta e sigillare la porta e insonorizzare la
stanza, mentre la ragazza era di spalle.
Prima che lei potesse
dire qualsiasi cosa, si ritrovo con la bocca del rosso attaccata alla
propria e le sue mani dietro la schiena che scendevano verso il
fondoschiena.
Draco a
quell’assalto sgranò gli occhi mentre un tarlo
poco simpatico si insinuava in lui, suggerendogli cosa stava per
succedere. Tarlo che lui scacciò quasi subito.
Intanto la ragazza
aveva avuto più o meno la reazione di Draco e
cercò di spostarlo da se spingendolo via.
- Ron! Che diamine stai facendo?!-
esclamò Hermione rossa in viso.
Lui la
guardò storto e disse – Perché? Sei la mia
ragazza e volevo dormire con te … Avanti Hermione dimmi
perché non vuoi baciarmi ?-
Lei arrossì
ancora e abbassò lo sguardo alò pavimento, mentre
Draco vedeva una strana scintilla negli occhi del rosso …
scintilla che non gli piaceva per nulla.
Vide Lenticchia
scattare verso di lei e mollarle uno schiaffo, così potente
che la fece cadere per terra.
- Allora è vero!
Avevo sentito bene, sei innamorata di Malfoy!- ringhiò
Weasel facendo sbiancare sia Draco che la ragazza.
Il Rosso aveva sentito
i discorsi tra lei e Potter e di sicuro non era contento …
Il tarlo
tornò a galla ma lui cercò di scacciarlo.
- Sei una puttana !
– inveì ancora il ragazzo dandole un
calcio nello stomaco, facendole sputare sangue e urlare di dolore. – Sei solo una
puttana! Non puoi avere quello schifoso di Malfoy e allora hai deciso
di sposare me eh?! Sono solo un ripiego giusto?! Bene! Ora la
pagherai per avermi usato!-
Subito dopo il Rosso
pronunciò un –
Accio bacchetta- e la spezzò in due
davanti allo sguardo scioccato della ragazza.
Sotto lo sguardo
orripilato di Draco,che non riusciva a distogliere gli occhi dalla
scena, Weasel si mise sopra di lei.
Hermione
cominciò a scalciare e a dimenarsi in preda al panico, per
disarcionare da lei quell'essere abbietto che un tempo considerava il
suo migliore amico.
Un pugno la colpisce
in pieno viso stordendola e lasciandola semisvenuta sul pavimento.
- Sta buona!- sbraita
il rosso completamente invaso dal’ira.
Quando riesce di nuovo
a prendere coscienza di ciò che stava accadendo, Draco la
vide cercare di portarsi le mani alla testa dolorante, senza riuscire
ad arrivarci.
La vide provare a
muovere i polsi terrorizzata e alzare la testa, solo per rendersi conto
di avere le mani legate con la magia ad una gamba di ferro di uno dei
letti della stanza che quell’essere divideva con Potter.
Hermione
urlò e ricominciò a scalciare.
- Zitta puttana!- sibila
mettendole uno straccio in bocca .
Draco guardava quella
scena impotente già consapevole di quello che stava per
succedere e che nessuno l’avrebbe sentita urlare in quanto il
rosso aveva insonorizzato la stanza poco prima.
Con il cuore a pezzi
la vide iniziare a piangere, senza smettere di dimenarsi .
Vide il rosso
bloccarle le gambe con un incantesimo, in modo che smettesse di
scalciare.
Quando la riccia non
poté più opporsi il rosso ghignò
soddisfatto e le passo un mano sulla coscia, lascivamente.
Lei scosse la testa
disperata cercando di liberarsi, inutilmente.
Il Bastardo non si
fermò e arrivò fino al fianco e poi su quel seno
che Draco aveva osservato con devozione e che adesso veniva stritolato
in una morsa violenta che probabilmente avrebbe lasciato i lividi .
A quella stretta che
sicuramente le provocò dolore, lei urlò .
Draco strinse i pugni
fino a far sanguinare le mani ma continuò a guardare
nutrendosi della rabbia e dell’odio che covava a quella vista
e che una volta finito avrebbe convogliato su colui che li aveva
scatenati.
Così
puntò lo sguardo su quel bastardo che intanto aveva
strappato la parte superiore della camicia da notte. Poi lo vide tirare
la gonna della camicia fino ai fianchi.
La ragazza
urlò di nuovo e si beccò un altro schiaffo che la
fece sbattere con la nuca contro la gamba di ferro del letto.
A causa della botta
Hermione riuscì a malapena a rendersi conto che il rosso si
era abbassato i pantaloni e i boxer e le aveva tolto le mutandine.
Come ultima speranza
la ragazza cercò di chiudere le gambe , ma a causa
dell’incantesimo fatto in precedenza dal Bastardo non
riuscì a muoverle .
Draco vide il panico
negli occhi di lei diventare terrore puro e cercare di opporsi con
tutte le sue forze, ma lui era più forte.
Lui le
divaricò le gambe ed entrò in lei con violenza .
Lei urlò
con tutto il fiato che aveva , nonostante il panno che le bloccava la
bocca, per il dolore devastante che doveva provare. Era vergine e la
prova era il sangue che le colava dalle cosce.
Draco si morse la
lingua a sangue per non urlare la sua rabbia , che si sarebbe sentita
anche nella realtà e probabilmente avrebbe spaventato la
figlia.
La vide con gli occhi
sgranati , vacui ,con le lacrime che scorrevano inarrestabili.
Immaginò il
dolore della ragazza mentre lo vedeva muoversi su di lei ed ansimare
disgustosamente.
Dopo parecchi minuti
il rosso gemette sommessamente, crollandole addosso mentre lei non si
era mossa e Draco si spaventò in quanto i suoi occhi erano
spalancati che fissavano il vuoto.
Il biondo fu distratto
dalla scena da dei passi nel corridoio e da un – Bombarda Maxima! –urlato
dalla voce di Potter che distrusse la porta in mille pezzi e
fece apparire il ragazzo sopravvissuto e la futura Potter con tra le braccia il piccolo James nato da poco .
Draco li vide
pietrificati sulla soglia, con gli occhi spalancati
dall’orrore che fissavano il rosso che si era
sollevato di scatto dalla ragazza con ancora i genitali in bella mostra.
Dopo lo sgomento del
primo momento , Draco vide il volto di Harry James Potter,
trasfigurarsi in una rabbia ceca ed un odio che non aveva visto in
quegli occhi neppure nella seconda battaglia dell’anno prima
contro Lord Voldemort.
Draco si chiese come
aveva fatto a capire che l’amica era in pericolo , ma smise
di chiederselo quando vide sul suo petto brillare luminoso il ciondolo
dorato.
Lo vide puntare folle
la bacchetta contro il rosso, sotto gli occhi della rossa accanto a lui
che fissava orripilata il fratello, con il neonato stretto convulsamente al petto che all'urlo precedente del padre aveva iniziato a strillare e piangere.
- Come hai usato toccarla!
Crucio!- urlò il moro lanciando la maledizione
senza perdono contro il rosso che sgranando gli occhi riuscì
a malapena a schivare.
-Harry!- esclamò
il bastardo.
Quando vide lo sguardo
del moro occhialuto, sbiancò e dopo aver lanciato un
incantesimo alla ragazza mezza svenuta che le colpì il petto
provocandole uno squarcio enorme tra i seni , si
smaterializzò, non prima però di essere colpito
da un Sectumsempra di Potter.
Con una calma gelida
il moro occhialuto ordinò alla rossa :- Ginevra io vado a casa tua a
vedere se è andato lì e in caso non
c’è spiego a Molly cosa succede … tu
prendi Hermione e portala al San Mungo, IMMEDIATAMENTE!-
l’ultima parola l’aveva sbraitata, tanto che la
rossa sobbalzò e si precipitò
dall’amica mentre il moro dopo aver lanciato uno sguardo
sofferente alla riccia si smaterializzò.
Il ricordo
iniziò a sbiadire e Draco comprese che presto sarebbe
ritornato nella stanza circolare e così fu.
Dopo pochi secondi si
ritrovò nella stanza piena di porte.
Colpì la
parete di roccia con un pugno ma sentì come se avesse
colpito l’aria .
Urlò tra i
denti.
Ogni ricordo che aveva
visto lo aveva scioccato ma quello che aveva appena
“vissuto” gli aveva fatto salire una collera
inarrestabile che lo portava a cercare quel bastardo in qualsiasi
anfratto si trovasse e torturarlo lentamente e dolorosamente prima di
ucciderlo.
Respirò
faticosamente e cercò di calmarsi consapevole che se non
avesse visto fino all’ultimo ricordo non sarebbe uscito di
lì .
Riuscì a
calmarsi e si diresse a passo incerto verso la quarta porta che apri
con la mano che gli tremava.
Si ritrovò
nel salotto di Grimmuald Place. Era una stanza lunga con i soffitti
alti e le pareti bianche, sulle quali erano appesi dei vecchi e
consumati arazzi, tra i quali quello raffiguranti l’albero
genealogico della Famiglia Black; le finestre erano coperte da pesanti
tendaggi di velluto rosso.
Al centro della stanza
vi era un tavolo rotondo circondato da sei sedie.
Un camino con
all’interno un fuocherello era posizionato in fondo alla
parete circondato da un divano e due poltrone.
Il divano era occupato
da due persone che Draco riconobbe come : Harry James Potter e Ginevra
Molly Weasley.
Il biondo si
avvicinò ai due mentre leggeva dal giornale sul tavolo: 14
luglio 2000.
Un mese preciso dopo
la fine del loro settimo anno. Dal giorno in cui lei l’aveva
lasciato solo in quel letto. Dall’ultima volta che
l’aveva vista. Fino ad oggi.
All’improvviso
i due si voltarono verso di lui che sobbalzò , per poi
rilassarsi quando vide Hermione Jane Granger attraversarlo come se
fosse nulla .
Era cresciuta
dannatamente bene!
Potter e futura
consorte intanto si erano alzati e diretti velocemente fino alla riccia.
- Herm! Cosa Dove sei stata? Ci
hai fatto morire di paura!- esclamò Potter
afferrandola per le braccia.
Lei abbassò
lo sguardo e mormorò:-
Mi dispiace Harry …. Io dovevo fare un controllo al San
Mungo … -
A quelle parole Draco
gelò. Ricordò le parole della ragazza a casa sua
…
-Quando hai saputo di essere incinta?-
-
Il giorno del tuo fidanzamento con la Greengrass.- sussurrò
Hermione
-Avevo
dei sospetti già prima, e mi ero decisa che se fosse stato
vero allora ti avrei detto la verità … -
continuò – quando ricevetti l’esito
positivo degli esami uscii dalla porta ,e vi trovai davanti Daphne e
Astoria Greengrass che parlavano del tuo matrimonio prossimo con la
più piccola delle due .-
Dannazione! Quel
ricordo doveva essere del giorno in cui lei aveva scoperto la
gravidanza …
Intanto Potter
guardava l’amica preoccupato:- Al San Mungo ? Che hai ? Stai
male?-
Lei scosse il capo e
dopo averlo fissato per cinque minuti buoni disse:- Sono incinta di quattro
settimane .-
A Draco
mancò il fiato e facendo due calcoli capì che
Eltanin era stata concepita l’ultimo giorno di
scuola … la notte in cui se ne era andata dopo essersi data
a lui per l’ultima volta.
Potter e compagna alla
notizia erano sbiancati e il moro dovette appoggiarsi al tavolo – In …
cinta … -esalò.
La riccia
annuì.
Lui sembrò
riprendersi e disse:-
Un mese … -
Lei abbassò
il capo :- Malfoy- disse come a conferma di una domanda silenziosa.
Potter la
guardò un attimo:-
Lo sospettavi già da un po’ vero? E’ per
questo che in questi giorni eri sempre nervosa … -
poi si voltò verso la rossa e disse:- Lo stesso vale per te ,
giusto? Anche tu lo pensavi … - La
ragazza annuì contrita.
- Harry … Io
… - mormorò la riccia.
Lui la
fermò –
No … non dire nulla … lo capisco- disse
– Ora che vuoi
fare?-
Lei si
irrigidì e lo guardò : - No Harry, non ho intenzione
di rivelargli la gravidanza … -
Quelle parole furono
un colpo al cuore per Draco, una vera pugnalata.
La voce della ragazza
era sicura. Nessuna inflessione né incertezza se non un
dolore evidente nella voce.
La Weasley
sgranò gli occhi:-
Cosa … Come … NO! Non puoi … -
La ragazza esasperata
alzò le mani verso il cielo esclamando :- Dio ! Ragazzi ma lo avete
letto il giornale stamattina?!-
Loro scossero la testa
:- No Herm …
stamattina Kreecher ce lo ha portato ma quando ci siamo accorti della
tua assenza non lo abbiamo neppure toccato. –
Lei lanciò
uno sguardo al giornale sul tavolo e disse :- Allora fatelo e in fretta
… non ho intenzione di ritornare sull’argomento
–
I due si avvicinarono
al tavolo e Potter prese in mano il giornale.
Non ci fu bisogno
neppure di sfogliare pagina, quello che cercavano ero lì, in
prima pagina :
Annunciato
e accertato il fidanzamento e prossimo matrimonio di Draco Malfoy con
Astoria Greengrass!
Quell’articolo
fu un’altra pugnalata al cuore per Draco, che era sempre
più consapevole di essere in parte il responsabile del
comportamento della donna.
Harry alzò
lo sguardo addolorato all’amica girata di spalle curva e tesa
in un dolore silenzioso.
- Herm … potresti
… - mormorò, ma lei si
girò di scatto e scosse la testa.
- No , Harry … Ho
intenzione di tenere il bambino Harry ma non ho intenzione di crescerlo
come è cresciuto Draco … Se io gli dicessi che
sono incinta, penserà che lo volevo incastrare e
odierà sia me che il bambino o la bambina che
nascerà … Mi dispiace ma ho deciso che lo
crescerò da sola … e poi … non voglio
distruggere la sua vita. Se gli dicessi che sono incinta non
potrà più sposare Astoria, tu sai quali sono le
leggi magiche e probabilmente mi odierà anche per questo
… no grazie non ci tengo. Non farò crescere mia
figlia nell'odio.- Si poteva notare lungo un miglio che
soffriva , ma cercava di farlo in silenzio come aveva sempre fatto.
Il ricordo
iniziò a farsi sbiadito e pian piano Draco si
ritrovò ancora una volta nella stanza circolare, con un
dolore al petto che non pensava di poter provare ancora dopo la
presunta morte della madre e l’abbandono di Lei.
Dio ! Quella storia
dei ricordi lo stava distruggendo … alla fine di ognuno si
sentiva sempre peggio …
Si guardò
attorno e notò con un sospiro di sollievo che mancavano solo
due porte e poi tutto sarebbe finito.
Si avvicinò
alla quinta porta e con l’ormai onnipresente,morte nel cuore
,vi entrò.
Si ritrovò
in una stanza, dove una donna urlante stava partorendo. Era circondata
dai medici e Draco vide accanto a lei un ragazzo moro le stringeva la
mano esortandola a non mollare.
Si chiese il motivo
per cui stava assistendo a quella scena , ma quella domanda
svanì dalla sua testa quando sentì la voce del
moro dire : - Forza
Herm , ancora uno sforzo … spingi! -
Draco
sbiancò a quelle parole e avvicinandosi si rese conto che il
moro altri non era che Harry Potter e che la donna era Hermione Granger
temporaneamente nella parte di una Banshee. Realizzò anche
con una stretta al cuore, che quella che stava nascendo era sua figlia
e che invece di lui accanto alla sua donna, tenendogli la mano e
facendosi insultare,vi era Potter.
- Non c’è
bisogno che tu me lo dica, Harry ! Quindi se non vuoi vedere piangere
Ginny perché ti ho castrato prima del tempo, FA SILENZIO!-
ululò la riccia- banshee.
Il ragazzo moro
sbiancò probabilmente preoccupato per le sue parti basse.
Con un ultimo
urlò della donna - a cui si unì anche Potter per
il dolore alla mano ormai rotta – il piccola nacque emettendo
un vagito.
Hermione esausta
crollò sul cuscino e con un sorriso lasciò la
mano del moro.
- E' una bambina - annunciò il dottore prima di consegnare
la piccola alle infermiere che si andarono nella stanza adiacente per
lavarla.
- Non ci sono gemelli, vero?- chiese
Potter dolorante e probabilmente spaventato all’idea di un
altro Tour de force come quello.
Il dottore scosse la
testa sorridendo ma mentre stava per uscire la voce di Hermione lo
richiamò indietro.
-
Dottore si ricorda il giuramento?-
Quello
annuì seriamente –
Nessuno saprà ne chi sarà il padre della bambina
ne chi c’è in questa stanza. La culla la metteremo
qui in modo che nessuno si accorga di lei.-
- Grazie –
esalò lei ributtandosi tra i cuscini,
Pochi minuti dopo due
infermiere rientrarono con la piccola tutta pulita in un asciugamano.
Si avvicinarono alla madre che intanto aiutata dal moro si mise seduta
tra i cuscini.
Draco sentì
gli occhi bruciare alla scena, di quella che sarebbe dovuta essere la
sua donna, con in braccio sua figlia e sentì anche una
tremenda rabbia contro il suo capo che aveva avuto il privilegio di
assistere alla nascita di sua figlia. Una Malfoy.
Vide gli occhi della
riccia farsi lucidi mentre guardava ala bambina.
-Capelli biondi e occhi
d’oro un perfetto mix Granger - Malfoy –
disse ridacchiando Potter – speriamo almeno che da te abbia
preso solo l’intelligenza e non le urla e la forza se no
saranno guai!-
La riccia rise con lui
. Si sentì bussare e dopo un “avanti”
entrò Ginevra con largo sorriso ed un mazzo di fiori in mano.
- Allora? La Banshee ha finito
di urlare? Credo ti abbia sentito anche Narcissa in Irlanda, Herm
… A proposito ha detto che vuole vedere sua nipote al
più presto!- disse la rossa avvicinandosi.
Alla vista della bambina si portò una mano alla bocca e con
gli occhi lucidi disse :-
E’ stupenda Herm,hai deciso il nome?-
Hermione sorrise ed
annuì dando un bacio sulla testolina della piccola che
sorrise alla mamma:- Vi
presento Eltanin Narcissa Jane Granger . Avrei voluto dargli
il nome di Draco se fosse stato maschio , ma visto che è
femmina ho pensato fosse giusto darle il nome di Narcissa almeno e
… quello di mia madre – disse con le
lacrime agli occhi. I due coniugi le sorrisero e Potter le accarezzò la
testa.
A Draco si strinse il
cuore mentre il ricordo svaniva e lui tornava nella stanza circolare.
Ancora una, si disse. Ancora una porta e
finirà questo supplizio.
Il ricordo della
nascita di Eltanin gli aveva fatto il cuore a pezzi ancora
più piccoli .
Sarebbe uscito dal
pensatoio con mente e cuore distrutti.
Si diresse con il
morale sotto le scarpe verso l’ultima porta e con la mano che
gli tremava l’apri e vi entrò.
Si ritrovò
in una stanza di una casa che non conosceva. Guardò fuori
dalla finestra e riconobbe il paesaggio nonostante lì fosse
notte: Irlanda.
Si guardò
attorno e vide la sua ossessione che si aggirava frettolosamente per la
stanza, prendendo qualsiasi cosa a portata di mano e buttandola dentro
una valigia riposta sul letto.
Draco
osservò la donna e gli prese un colpo notando le stesse
vesti di quella sera.
Dio! Quelli erano i
ricordi di quella sera!
Finalmente avrebbe
saputo cosa era successo e chi le dava la caccia.
Dopo aver finito la
donna chiuse la borsa e si diresse velocemente fuori dalla stanza con
Draco alle calcagna.
La seguì
fino alla stanza accanto e sobbalzò quando lei
entrò nella stanza di Eltanin. La vide avvicinarsi al
lettino della piccola che avvertendo la presenza della madre si
alzò a sedere con le lacrime agli occhi.
- Mamma … non riesco
a dormire … - mormorò la piccola.
La donna si mise
seduta sul letto e accarezzò la testa della bambina dicendo :
-Tranquilla piccola mia
… - le sussurrò; poi disse con voce
più seria -
Eltanin, la mamma per un po’ dovrà andare via , ma
tu andrai a stare dal tuo papà, sei contenta? Finalmente la
conoscerai … -
La bambina la
fissò per un attimo poi stupendo Draco disse :- Starai bene, vero? Starai
attenta, me lo prometti?-
Hermione sorrise e le
accarezzò la guancia :- Promesso.
Ora prendi questa … ti farà dormire
bene ok?- le disse prendendo una boccetta
contenente del sonnifero.
La bimba soddisfatta
dalla promessa prese ignara quello che la madre le porgeva e la bevve
tutta d’un fiato.
Dopo pochi secondi
crollò nel letto addormentata profondamente.
La riccia con le
lacrime agli occhi le diede un bacio sulla fronte e poi uscì
dalla stanza proprio nel momento in cui si sentirono, da quello che
Draco dedusse fosse il salone, il crack di molte materializzazioni.
Frettolosamente
Hermione disilluse e insonorizzò la stanza per precauzione e
si diresse velocemente nel salone seguita da un Draco agitato.
Aveva un brutto
presentimento e se fosse stato presente le avrebbe impedito di andare
di là.
Come a conferma dei
suoi presentimenti appena la ragazza entrò nella stanza tre
incantesimi diversi le si diressero contro e lei riuscì a
malapena a urlare un
– Protego!- che
riuscì a fermare gli incantesimi e a contrattaccare.
Draco si
girò verso gli aggressori e con suo stupore vide che ai tre
per innalzare le barriere era scivolato il cappuccio . Riconobbe
immediatamente i tre volti: sua zia Bellatrix, Amycus ed
infine con suo orrore , suo padre Lucius Malfoy.
Draco sentì
sua zia ridere sguaiatamente :-
Pensi davvero di poterci battere con un’ incantesimo
così debole, sporca mezzosangue?! –
disse lanciando poi un incantesimo che Draco non riuscì a
riconoscere e che abbatté la barriera di Hermione colpendola
al petto e lacerandolo.
La ragazza
urlò di dolore ma nonostante la ferita riuscì a
creare una fitta nebbia con un incantesimo e mise un blocco alla porta
della stanza per prendere tempo.
Corse verso la sua
camera e dopo aver preso una boccetta piena di liquido argenteo , si
puntò la bacchetta alla tempia facendone uscire un fascio
argenteo che finì nella boccetta.
In quel momento, il
ricordo iniziò a svanire ma lui riuscì a vedere
la mezzosangue che dopo aver afferrato la borsa correva nella stanza di
Eltamin.
Quando anche
l’ultima immagine svanì Draco si sentì
trascinato via e si ritrovò scaraventato nel suo studio
sotto lo sguardo stupefatto di Harry Potter.
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Capitolo 6 *** Cap 5\\ The full truth ***
Quando
anche l’ultima immagine svanì Draco si
sentì trascinato via e si ritrovò scaraventato
nel suo studio sotto lo sguardo stupefatto di Harry Potter.
- Potter, sei in anticipo! – disse il biondo rialzandosi.
– Notizie di Hermione?- chiese ansioso. Gli fece cenno di
sedersi , mentre lui prendeva posto dietro la scrivania.
Il moro non rispose mentre si sedeva sull’altra sedia ma
continuò a fissarlo con uno sguardo strano.
- Potter si può sapere che cazzo hai?- esclamò
Draco irritato.
Il bambino sopravvissuto – ancora per poco a parer di Draco
– si riscosse .
- Ah scusa …. Quella collana … - disse indicando
il petto del biondo dove il ciondolo brillava di una luce dorata.
- Ah questa … me la diede Severus tempo fa … -
- So benissimo chi te l’ha data. Ero presente quando Hermione
la consegno al professor Piton in modo che la desse a te. Intendevo ,
come mai adesso è d’oro.
L’ultima volta che l’ho vista era bianca.-
sbottò Potter.
Draco fissò prima Potter e poi la pietra –
Sinceramente non lo so … me ne sono accorto mentre vedevo i
ricordi di Hermione. Stamattina era bianco.-
- Capisco.- affermò il moro pensieroso..
Draco lo fulminò – Tu sai il motivo Potter?-
Il ragazzo tirò fuori la sua collana che come quella di
Draco brillava dorata.
- Questo ciondolo è collegato all’anima di
Hermione e mi avverte quando lei è in pericolo. Come hai
visto nei suoi ricordi,immagino, il colore del ciondolo , dipende dal
colore degli occhi dell’anima a cui esso è
collegato.
Il ciondolo di Hermione invece, contiene il colore di due anime: il
verde , che è il colore dei miei occhi e l’argento
il colore dei tuoi. Ed è raro che un solo ciondolo possa
essere collegato a più “anime”, diciamo.
Questo collegamento però avviene solo nel caso in cui anche
l’altra persona abbia un ciondolo, in quanto è
quel ciondolo che collega le due o più anime.
Vedi … - disse cercando le parole – Per far si che
il ciondolo prenda il colore dell’anima con cui si vuole
avere un collegamento , si deve avere con essa un qualche tipo di
rapporto … tu - stava per continuare ma Draco lo interruppe.
– Rapporto ... che tipo di rapporto?- Era palese la sua
irritazione al solo pensiero che un altro uomo potesse avere una
qualsiasi tipo di relazione , con la sua donna.
Più o meno . Non ancora sua, ma che presto lo sarebbe stata
. Di questo era certo.
Il moro sospirò - Qualsiasi tipo di rapporto benevolo,
ovviamente. Dall’amicizia all’amore.
L’odio non è compreso e a quei tempi tu per lei
non provavi neppure più quello . Provavi solo una totale
indifferenza.- Lo disse quasi fosse una colpa, ma almeno
così Draco capì il motivo per cui fino ad ora il
ciondolo era rimasto bianco.
- Ok detto questo … cosa hai visto nei ricordi di Hermione?
Mi serve per capire cosa sai … -
Il biondo annuì – il primo ricordo è il
giorno in cui Blaise mi ha detto della presunta morte di mia madre
… si Potter, allegato anche alle ore precedenti : Bellatrix,
la mia ferita inferta da quest’ultima , Hermione che ti
chiama e mi cura, la chiamata di Blaise e anche la verità su
mia madre … -
Potter gli fece segno di proseguire .
- Il secondo è quello riguardante i ciondoli e
principalmente la sua dichiarazione di amarmi … - A
quell’ultima frase le guance diafane si colorirono
leggermente.
Il moro sbuffò chiaramente infastidito.
Draco lo ignorò e proseguì con un ringhio
sommesso – Il terzo …. Riguarda la violenza ce ha
subito dal bastardo!-
Potter lo guardò impassibile come se non gli importasse
minimamente , ma Draco capì quanto fosse stato stupido anche
solo a pensarla una cosa del genere quando incontrò gli
occhi del moro: dentro, Draco vi lesse la stessa rabbia e lo stesso
odio che aveva visto nei ricordi di Hermione quella notte.
Potter sa controllarsi, pensò soddisfatto.
- Il quarto ricordo … è la scoperta della
gravidanza e … del mio matrimonio con Astoria –
quel’ultima parte la disse con dolore , consapevole che quel
contratto aveva distrutto quella che poteva essere la sua
futura famiglia.
Negli occhi del moro passò un lampo di qualcosa che Draco
non riuscì a comprendere e che sparì veloce come
era arrivato.
- Il quinto … è la nascita di Eltamin e il sesto
e ultimo ricordo è l’attacco di questa notte.-
concluse in fretta per non far trasparire nulla dalla sua voce.
Quei ricordi gli avevano spezzato il cuore in due ed era consapevole
che solo il ritrovamento di Hermione lo avrebbe risanato.
Potter sospirò passandosi una mano, prima sul volto e poi
tra i capelli.
- Ti ha praticamente riassunto la sua vita dopo la scuola . A parte il
ricordo della violenza, ha tralasciato però, i ricordi
più dolorosi … immagino non volesse farti sentire
in colpa .-
Draco scosse la testa – Non capisco …. –
- Con calma, una cosa per volta … Allora, iniziamo
…
Per prima cosa devi sapere che entrambi i tuoi genitori fanno parte
dell’Ordine della Fenice dal nostro sesto anno. –
Draco sgranò gli occhi e trattenne il respiro .
- E - entrambi?- mormorò stupefatto.
Potter annuì – Un mese prima del primo ricordo
… tua madre andò a trovare Lucius in prigione
… Da quello che so gli disse della tua missione da parte di
Voldemort e che non aveva intenzione di lasciar morire suo figlio come
sacrificio.
Lucius capì il rischio e convenne con lei che era ora di
ribellarsi, così con un patronus invisibile ai Mangiamorte e
vari infiltrati nel Ministero, fecero sapere a Silente la loro
decisione di allearsi.-
Draco ascoltava, sempre più stupefatto ad ogni parola.
- Il giorno in cui tua madre inviò il patronus , io ed Herm
eravamo nell’ufficio di Silente e così sentimmo
tutto.
Silente ovviamente, accettò l’alleanza e
progettò in un mese il presunto suicidio di tua madre .
Infatti tuo padre aveva dato una sola condizione: che te e tua madre
fosse al sicuro.
Tu purtroppo eri troppo coinvolto negli affari di Voldemort e tenuto
troppo sott’occhio dai professori per poter rendere credibile
il suicidio, ma con tua madre invece fu più semplice.-
Ora per Draco iniziava a farsi tutto più chiaro.
Capì anche il motivo per cui, ai tempi della guerra, non gli
avevano rivelato che sua madre era viva.
Era troppo pericoloso.
Ricordò che quando aveva accettato di fare la spia
all’Ordine della Fenice,Severus aveva imposto un Incanto
Fedelius sui suoi ricordi come spia, in modo che nessuno, neppure
Voldemort, avrebbe potuto scoprire l’inganno.
Il Custode Segreto era proprio Severus e quando lui era morto, ucciso
da Voldemort, l’incanto si era sciolto.
Almeno, nel caso in cui Severus fosse morto prima e quindi lui fosse
stato interrogato con la Legilimanzia , la scoperta che sua madre fosse
viva , dal biondo non sarebbe trapelata.
Fece cenno a Potter di continuare.
- Sapevamo che avrebbero fatto evadere tuo padre e gli altri
Mangiamorte … come eravamo a conoscenza ch Silente prima o
poi sarebbe morto, ucciso dalla maledizione posta sull’anello
della resurrezione.
Come ben sai Silente decise che sarebbe stato Severus ad ucciderlo, in
questo modo tu non saresti diventato un assassino e Severus sarebbe
diventato il braccio destro di Voldemort guadagnandosi la sua piena
fiducia.
Purtroppo sapevamo anche che in questo modo tu saresti stato punito per
essere sopravvissuto e non aver portato a termine la tua missione.
Circa un’ora dopo, che tu lasciasti l’ufficio di
Silente dicendo che non te ne fregava nulla delle torture che avresti
subito , in quanto dopo il Marchio Nero era quasi impossibile che ci
fosse un dolore più grande, indicemmo un’altra
riunione in cui io ed Herm ci opponemmo fermamente al farti andare al
covo dei Mangiamorte come spia dell’Ordine. Era troppo
pericoloso.
Eravamo entrambi consapevoli che sarebbe stato inutile continuare ad
opporsi, ma Hermione continuò ad obbiettare e quando
capì che non avrebbe ottenuto nulla decise di rivolgersi ai
suoi migliori amici: i libri.- concluse il moro sorridendo, seguito
poco dopo da Draco. Il sorriso di Potter durò pochi secondi
e poi sparì.
- Hermione decise di recarsi nella Sezione Proibita ed io la seguii
appoggiandola come sempre. Eppure non mi mise a conoscenza dei suoi
piani, e ripensandoci ora, credo fece bene.
Scoprii cosa aveva in mente troppo tardi .-
Brutto, bruttissimo
presentimento, si disse Draco ansioso.
- Scoprii cosa aveva fatto solo dopo la morte di Silente e la tua fuga
con Severus da Hogwarts, quando ormai tu avevi già ricevuto
il ciondolo.
Hermione una notte, pochi giorni dopo, mi disse cosa aveva cercato
nella Sezione Proibita : aveva cercato nei libri di Magia Nera.
Già, proprio lei che tutti definivano casta e pura a quei
tempi, aveva studiato la magia nera per cercare di salvarti.
Fece un incantesimo sul tuo ciondolo, ripreso dai libri Oscuri.
Quest’incantesimo era più che altro una
maledizione per lei.-
Draco rabbrividì al solo pensiero che la bella riccia si
fosse sporcata per proteggerlo e qualcosa gli diceva che
quell’incanto lo avrebbe fatto incazzare enormemente con la
mezzosangue.
- Continua.- ordinò al moro.
- Quando tu e Severus siete tornati al covo di Voldemort, Lui ti ha
punito giusto?-chiese quello e Draco annuì guardandolo
storto e non capendo dove voleva andare a parare.
- Non ti sei mai chiesto perché il dolore fosse meno della
metà di quello che avrebbe dovuto essere in
realtà?-
Draco sgranò gli occhi a quell’affermazione.
In effetti, quando Voldemort lo aveva punito per la sua mancata
missione, il dolore e il sangue non erano stati acuti come quelli
passati.
Iniziava a capire dove voleva andare a parare Potter e la cosa non gli
piaceva per nulla.
- Potter dimmi che non è quello che penso … Ti prego!-
esclamò.
Potter scosse la testa e disse :- Se quello che pensi è che
la maledizione di Hermione sul ciondolo passava più della
metà del dolore che veniva inflitto a te sul suo corpo,
bè è così. Io e Ginny abbiamo
‘passato la prima parte delle vacanze del sesto anno al suo
capezzale.–
Draco impallidì mentre i suoi presentimenti venivano
accertati.
- Non è possibile!- ringhiò sbattendo un pugno
sulla scrivania antica.
- Ti amava, e avrebbe fatto di tutto per te come per me ….
Anche morire se necessario, cosa che ovviamente non le avrei mai
permesso.- disse il moro abbassando la testa e sospirando.
Draco cercò di contenere la furia che lo accecava,
imbrigliandola in una parte della sua mente.
Prese un lungo respiro e quando fu del tutto calmo disse:- Ok
… Allora … posso sapere come mai in tutti questi
segreti Weasley non lo ho mai sentito nominare?-
- Perché di tutti questi segreti Weasley non ne era a
conoscenza. Tu e i Malfoy in generale, non siete ben visti dai Weasley
e Silente non si fidava a dirgli una cosa così importante:
non potevamo rischiare che la copertura tua e della tua famiglia
saltasse.-
- Capisco.-
- Bene,proseguendo … Ora l’ Ordine aveva due spie
– Te e Severus - che sarebbero diventate tre quando tuo padre
sarebbe uscito da Azkaban … Tu ovviamente non potevi sapere
nulla neppure di tuo padre. Sarebbe stato un disastro se avessero
scoperto il tradimento.-
Draco annuì e nonostante la rabbia per essere stato tenuto
all’oscuro capì che il moro aveva ragione.
Si ricordò l’odio verso suo padre quando non aveva
fatto una grinza alla notizia della morte di sua madre. Scosse la testa
quando ricordò anche l’ultimo ricordo di Hermione.
- Nell’ultimo ricordo di Hermione ho visto chi l’ha
attaccata … erano: mia zia , Amycus e mio padre …
come me lo pieghi questo, Potter?-
Con suo stupore Potter sorrise e sospirò sollevato.- Meno
male … almeno è probabile che lui la protegga!-
- Cosa cazzo significa, Potter? Spiegati!- esclamò Draco
irritato.
- Alla fine della guerra, tuo padre fu comunque arrestato per essere
stato in passato un Mangiamorte, però io ed Herm
testimoniammo a suo favore segretamente in modo che scontasse
solo due anni. Una settimana prima della sua scarcerazione lo andai a
trovare, rivelandogli della vostra relazione, che la guerra non era
finita e che la sua famiglia era ancora in pericolo. Fu
decisamente più felice della prima che della seconda.
Infatti tua zia, Amycus e altri Mangiamorte sono scampati ad Azkaban,
come ben sai.
Con la morte di Severus il fatto che tu fossi un traditore
dei Mangiamorte e che ti fossi alleato con l’Ordine divenne
di dominio pubblico e tua zia e i suoi ‘
amichetti’, ancora molto invasati, si sono messi
all’opera per distruggerti.
Scoprirono anche che tu eri andato a letto con una mezzosangue e che da
lei avevi avuto un figlio e che inoltre la mezzosangue in questione era
Hermione Jane Granger, la Sanguesporco che mi aveva aiutato a
sconfiggere il loro signore. E’ probabile che il loro
disprezzo verso di te , verso i mezzosangue in generale e verso
Hermione in particola abbia solamente rafforzato le loro decisioni.-
- Come è possibile che lo sapessero se non lo sapevo neppure
io ?- chiese il biondo stralunato.
Potter strinse tanto un pugno sulla scrivania , che gli si sbiancarono
le nocche.
- Non sappiamo come ma un anno e mezzo dopo la violenza, Weasley
riuscì a fare un Imperio ad una ragazzina di Grifondoro di
seconda al ritorno dalle vacanze di Natale del nostro settimo anno. Le
ordinò di seguire Hermione e così
scoprì che avevate una relazione segreta. Scoperto quello
che gli serviva tolse l’incantesimo senza curarsi dei lasciti
nella mente della ragazzina. Per quanto riguarda la
gravidanza,probabilmente lo è venuto a sapere facendo lo
stesso incantesimo su un cittadino mago e poi l’ha fatta
seguire.
Abbiamo scoperto grazie a tuo padre che un mese dopo la nostra laurea e
poche ore dopo la visita di Herm dal ginecologo, Weasley si
è incontrato con Amycus e Bellatrix.E’ molto
probabile che quel bastardo si sia alleato con loro in cambio di
protezione in quanto, come sai, lo stupro viene condannato a dieci anni
di Azkaban.-
Draco digrignò i denti dall’ira. Ancora colpa del
bastardo.
- Comunque … sta di fatto che da allora Bellatrix e gli
altri Mangiamorte cercano di ammazzare Hermione e tua figlia e per
questo erano in fuga.
Quando andai a trovare tuo padre una settimana prima della sua
scarcerazione e gli dissi che tu e Herm eravate di nuovo in pericolo
decise che ci avrebbe aiutato ancora.
Così assieme abbiamo deciso di ingannarti o più
che altro di manovrarti un po’, per un bene comune.-
A quell’ultima affermazione Draco spalancò gli
occhi indignato – Manovrarmi?-
Potter annuì serio :- Sai, il fatto di spodestare tuo padre
e le altre cose sono stato io a consigliarti di farlo. Quello era solo
un modo per rendere completamente credibile l’odio di tuo
padre verso di te e la sua voglia di vendetta che lo avrebbe portato
teoricamente ad unirsi nuovamente ai Mangiamorte capitanati da tua zia.
In questo modo avevamo di nuovo una spia che ci avrebbe dato
informazioni su ciò che avevano in mente i Mangiamorte.-
Draco lo guardò come se avesse visto un alieno.
Suo padre con i buoni, possibile?
-Sono quattro anni che ci passa informazioni sugli spostamenti e su
ciò che fanno i Mangiamorte –
- Perché? Perché non ho mai saputo nulla ,
né su mia madre né su mio padre? Ho odiato mio
padre in tutto questo tempo lo capisci?!- sbottò
Draco infuriato – Ed Hermione poi?! Perché diamine
non mi hai detto nulla neppure su di lei e su Eltanin? Le avrei
protette!-
Potter abbassò il capo e mormorò - Tutti
e tre non hanno voluto che tu venissi coinvolto … Nonostante
tu a mio parere fossi già abbastanza coinvolto di tuo
… Ah,Draco … - disse il moro con voce
grave e chiamandolo per la prima volta per nome – I genitori
di Hermione sono stati uccisi da tua zia , circa due anni fa
… -
Draco sentì il cuore spezzarsi in due, capendo quanto dolore
aveva patito la sua ormai certa futura moglie, in parte a causa della
sua famiglia in parte proprio a causa sua.
- Comunque, dopo che Hermione ebbe partorito e che ebbe passato due
settimane a riposo, io lei e Ginny decidemmo che la cosa migliore per
la sua sicurezza e quella di Eltanin era meglio lasciare Londra e
andare all’estero.
In questi tre anni hanno continuato a scappare dai Mangiamorte e grazie
a tuo padre, riuscivano sempre per un soffio a sfuggire in tempo.
Poi l’anno scorso, pensai che sarebbe stato meglio che lei
prendesse una casa accanto a quella di tua madre Narcissa in modo che
potesse essere protetta dagli Auror anche lei. Sono stato un vero
stupido a pensarlo …. Probabilmente è colpa mia
se è scomparsa … - concluse il moro prendendosi
la testa tra le mani.
Prima ancora che Draco potesse dirgli qualunque cosa un lupo argenteo
entro volando nella finestra e si sedette davanti a Potter aspettando
il via per poter parlare.
Draco riconobbe il lupo come il patronus di Blaise.
Il moro alzò lo sguardo fissando speranzoso
l’animale e gli diede il via a parlare.
Il lupo abbassò la testa e parlò con la voce di
Blaise :- Harry, Lucius
mi ha mandato il suo Patronus . Hanno preso Hermione … lui
non ha potuto fare nulla per impedirlo. Ha detto che
cercherà di proteggerla ma che tu dovrai trovare una
soluzione al più presto se no potrebbero ucciderla . Dacci
notizie .
Blaise.-
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Capitolo 7 *** Cap 6 \\ Begins the hunt ***
Passarono
parecchi minuti da quando il lupo argentato uscì fluttuando
dalla finestra, minuti in cui entrambi i ragazzi non riuscirono a
spiccicare parola.
Il primo che riuscì a tornare in sé fu Harry, che
dopo aver scosso la testa e sospirato si alzò dicendo :-
Vado al Ministero a chiedere i dettagli a Blaise. Tu occupati di
Eltanin e poi raggiungimi il prima possibile .-
Il biondo si riscosse e si alzò anche lui annuendo:- Credo
sia meglio che parli io stesso con Eltanin … mi ci
vorrà un po’ ma quando arriverò
pretendo il resoconto completo di ciò che avete scoperto
… - disse scorbutico.
Potter non sembrò offendersi , si conoscevano da
più di undici anni e negli ultimi quattro avevano lavorato
ogni giorno insieme a stretto contatto. Questo aveva permesso ad
entrambi di conoscere meglio il carattere dell’altro.
-Sicuro . E’ arrivato il momento di riprenderti la tua
famiglia Draco e di ridarne una a Hermione. – disse prima di
entrare nel camino e sparire tra le fiamme verdi.
Dopo essere rimasto per qualche secondo a fissare le fiamme sopra pensiero si riscosse,
rimise il Pensatoio nell’armadio ed uscì dallo
studio dirigendosi nella cameretta della figlia.
Nel corridoio vi era una finestra che dava verso l’esterno da
cui filtravano le prime luci dell’alba. Dovevano essere le
cinque e gli piangeva il cuore dover svegliare la figlioletta
così presto.
Figlia.
Quella parola era ancora così strana per lui ma la
felicità che provava nel pronunciarla la poteva sentire
sulla lingua.
Sorrise davanti alla porta della cameretta. Entrò facendo
piano nel buio della stanza dove l’unico luce era quella
delle stelle del soffitto magico.
Si avvicinò al letto della bambina e la osservò
per qualche secondo, dormire beata .
Sembrava un angioletto biondo.
Con rammarico , le accarezzò una guancia per svegliarla.
La bambina al tocco del padre aprì gli occhietti assonnati e
spalancò la boccuccia emettendo un piccolo sbadiglio.
Si mise seduta sotto lo sguardo attento del padre che la
guardava con orgoglio .
La sua bambina.
- Papà?- mormorò Eltanin, guardandolo.
All’improvviso la piccola spalancò gli occhi
spaventata e gli prese le mani . – Si tratta della mamma?
L’avete trovata, sta bene?-
Draco le accarezzo la testolina bionda intenerito. – Non
sappiamo con precisione dove sia ma abbiamo degli indizi ed io sto
andando al Ministero per aiutare lo zio Harry. Starò via per
un po’, ma con te ci sarà Lyn te la ricordi?
–
La bambina lo guardò aggrottando le sopracciglia –
L’elfa? –
Draco le sorrise ed annuì – Si lei . Alle dieci ti
porterà la colazione oppure potrai farla in salone
… in più , e credo che questo ti
piacerà , potrai avere accesso alla biblioteca dei Malfoy,
che sinceramente è una delle più grandi e fornite
del … si direi del mondo .-
A quelle parole la bambina si illuminò tutta e si sedette
sulle gambe del padre .
- Potrò prendere qualsiasi libro ? Qualsiasi? –
Il padre annuì – Qualsiasi, parola
d’onore! Ora torna a dormire che tra quattro ore Lily ti
verrà a chiamare –
Eltanin annuì contenta e sotto gli occhi stupiti del padre
con la magia tipica dei bambini ancora senza bacchetta si
rimboccò le coperte.
Il biondo le sorrise con orgoglio e quello fu il più bel
regalo che la piccola Eltanin avrebbe mai potuto sperare di ricevere.
Per anni aveva sognato come era suo padre , il suo sorriso , il suo
affetto e nei suoi quattro anni di vita aveva cercato sempre di rendere
orgogliosa di lei sua madre e quando l’avrebbe incontrato suo
padre.
Era sempre stata consapevole di essere un eccezione perfino nel mondo
dei maghi: ad un anno , Eltanin sapeva dire una frase corretta senza
errori grammaticali o parole incomprensibili, tipiche dei bambini di
quell’età; a due anni sapeva vestirsi e lavarsi da
sola ed aveva imparato a leggere e scrivere; a tre anni sapeva
scaldarsi al forno, qualsiasi tipo di cibo, ed infine a quattro
cioè ora , riusciva praticamente badare a se stessa.
Questo non significava che sua madre non fosse presente e non le
volesse bene. Questo lei non avrebbe mai potuto affermarlo. Chiunque
l’avesse sentita parlare, l’avrebbe sentita dire
solo che la sua , era la mamma migliore del mondo .
Era stata sua mamma stessa ad introdurla presto nel mondo adulto non
tralasciando mai però , la fase dell’infanzia.
A causa dei loro continui spostamenti non aveva potuto portarla al
parco se non per un massimo di dieci minuti al giorno, e per la sua
sicurezza non aveva mai potuto frequentare una scuola; ma questo a
Eltamin non era mai pesato .
Fin dalla nascita non era mai stata un bimba che esplicava facilmente
le sue emozioni con gli estranei. Poco tempo prima la sua mamma le
aveva detto che questo atteggiamento era tipico di suo padre e per
questo lei si era sentita orgogliosa .
Lo zio e la zia le parlavano spesso del suo papà, le avevano
fatto come regalo del suo terzo natale un album fotografico, pieno di
fotografia che lo ritraevano insieme allo zio Blaise e agli altri
colleghi di lavoro. Quello per lei e, ne era sicura, anche per la mamma
era stato il regalo più bello del mondo.
Era cresciuta quindi con il desiderio di rendere orgogliosi di lei
entrambi i suoi genitori .
Il suo sogno ogni giorno in quei quattro anni era stato di conoscere
suo padre e di vedere la sua famiglia riunita; ora parte del
suo sogno si era realizzato : era con suo padre e lui era proprio come
gli zii e la mamma lo avevano descritto.
Forte, gentile a volte, premuroso con le persone che gli stavano a
cuore.
Un principe azzurro della realtà.
Il principe azzurro in questione , guardò sua figlia
commosso , rintracciando in lei molti tratti di Hermione : la bellezza
, ma quello lo aveva preso da entrambi ( non era modesto per nulla).
Gli occhi dorati , e capelli mossi ed infine la passione sviscerata per
i libri.
Di se stesso temporaneamente, aveva ritrovato solo il colore quasi
albino dei capelli, che solo i Malfoy possedevano.
Però aveva intuito anche che la bimba non il tipo che
mostrava le sue emozione a chiunque e questo era molto probabilmente un
tratto che rispecchiava appieno il carattere del biondo.
Draco si chinò verso la bimba e dopo averle dato un bacio
sulla fronte pensandola addormentata,le sussurrò:- Sogni
d’oro piccolo angelo … -
Dopo averla osservato qualche altro secondo si alzò e si
diresse verso la porta senza vedere il sorriso gioioso della
figlioletta.
Draco lasciò la camera della figlia con un sorriso che
sparì subito al pensiero della sua donna ancora scomparsa.
Chiamò subito Lyn e le diede disposizioni rispetto a
Eltanin. Quando l’elfa l’ebbe rassicurato sul fatto
che nessuno sarebbe entrato in quella casa quel giorno se non lui
stesso e Potter e che oltre alla magia dei Malfoy avrebbe aggiunto
quella degli elfi, Draco riuscì a tranquillizzarsi e si
diresse a passo spedito verso il suo studio dove scoppiettava ancora il
fuoco azzurrino.
Entratovi prese un po’ di polvere volante e
pronunciò :- Ministero della Magia , ufficio Harry Potter!-
Si sentì come al solito trascinato via per poi apparire
direttamente davanti a Potter e Blaise .
Senza degnare di uno sguardo nessuno il biondo si diresse dritto verso
Blaise e senza preavviso gli sferrò un pugno.
Il ragazzo non si scompose , in qualche modo sentiva di meritarselo .
Non disse nulla , e lo stesso fece Draco, la faccenda era chiusa.
Harry scoppiò a ridere, una risata un po’ amara
.Tornò poi immediatamente serio e affermò:- Se
avete chiuso i conti,Malfoy ….- il biondo annuì
– Questi sono i rapporti di tuo padre di questi quattro anni
sui Mangiamorte.- continuò dandogli un fascicolo con circa
un centinaio di fogli.
IL biondo li prese ed iniziò a sfogliarli. – Sono
molto dettagliati. – disse dopo qualche secondo.
- Si tuo padre ha fatto un buon lavoro Draco … - disse una
voce profonda proveniente dal muro laterale .
Li accanto ad una serie di dipinti magici di vari maghi i quali :
Sirius Black, Ninfadora Tonks ,Remus Lupin e Severus Piton, vi era il
ritratto un po’ più grande di Albus Silente che ,
come al solito gli sorrideva bonario.
- Buonasera preside … - lo salutò Draco.
L’uomo abbassò il capo in cenno di saluto poi
tirò fuori un ghiacciolo al limone ed iniziò a
mangiarlo con gusto.
Harry e Draco scossero la testa ormai non più sorpresi dalle
stravaganze del loro vecchio preside e ripresero il lavoro.
- Allora … tuo padre ci illustra che le basi principali dei
Mangiamorte sono a : Mosca , Parigi e Londra ovviamente.
Con Blaise stavamo pensando di attirare un pesce piccolo di loro che
però potrebbe sapere dove tengono Hermione e farci dire dove
è. Dubito che Bellatrix la terrà con se ,
probabilmente la vuole tenere come merce di scambio con me.
Non rischierebbe mai che in caso venga scoperta dove la teniamo lei
rischi di essere catturata.
In questo modo tuo padre non correrebbe il rischio di essere scoperto
ed Hermione sarebbe al sicuro. Che ne pensi?-
Draco ci pensò su un attimo poi annuì ,non era
male come piano.
- OK potrebbe andare … Da quanto mi hai detto mio padre
è uno dei “pesci grandi” anche se il
capo è Bellatrix, giusto?- il moro
annuì ma fece una faccia strana che non piacque
per nulla a Draco. –Quanto è vicino a mia zia ?-
Harry arrossì e questo confermò i suoi dubbi che
per il moro si affrettò smentire- Non farti strane idee
,Draco . Tuo padre non tradirebbe mai tua madre ,
però in questi anni è riuscito a far credere a
tua zia di … - arrossì – intense notti
di passione passate tra le lenzuola, grazie ad un incantesimo creato da
Hermione che alterava i sogni.-
Draco sospirò di sollievo, l’idea di suo padre a
letto con sua zia gli dava il voltastomaco solo a pensarci.
Improvvisamente ricordò una cosa :- Weasel!-
I tre presenti nella stanza lo guardarono male .- Prego?-
- Quel bastardo di Weasel, senza offesa per Ginny ovviamente, sta con i
Mangiamorte ed è abbastanza stupido da cascare in trappola!-
Potter si illuminò :- Potremmo farci dire da Lucius il suo
giro di ronda della settimana e assaltarlo lì! I giri di
ronda li sanno tutti i pezzi grossi e visto che Lucius è il
presunto amante di Lastrange sarà il meno sospetto. -
-In più potrebbero pensare che fosse un giro di ronda degli
Auror e che quell’idiota c’è proprio
andato a cascare . Non lo tengono molto in considerazione e da quello
che mi ha detto Lucius lui non ne è molto contento ,
così spesso va a bere in dei locali.- affermò
Blaise .
-Sarebbe perfetto. – mormorò Draco eccitato
all’idea di poter presto ritrovare la sua donna.
- Stavo pensando una cosa Harry … - disse il ritratto di
Silente all’improvviso.
Otto paia di sguardi si puntarono sulla parete. Anche se era morto ,
Silente era sempre stato il più grande mago di tutti i
secoli, e sarebbero stati degli idioti a non prestargli ascolto proprio
loro che erano i suoi ex studenti.
- Credo con la liberazione di Hermione sia arrivato il momento che
Lucius torni dalla nostra parte … -
Il moro non rimase sorpreso . Era da un po’ che ci stava
pensando anche lui.
Gli altri invece spalancarono gli occhi sbalorditi.
- Ha ragione preside, però non credo sia saggio far sapere a
Bellatrix del tradimento,potrebbe cambiare i suoi piani … -
mentre parlava , senza accorgersene ,Potter si era avvicinato al
ritratto.
Il vecchio annuì- Effettivamente potrebbe metterci in
svantaggio … -
- E se … - I due iniziarono a parlare tra di loro escludendo
gli altri due , ma a loro non diede fastidio. Erano abituati a questo
genere di cose ed sapevano più di tutti il legame profondo
che legava il vecchio preside con lo “
Sfregiato”,termine ormai usato in modo ironico e scherzoso da
Draco e che veniva poi ribattuto con un “ furetto”
di Potter.
In più Potter e il preside non prendevano mai decisioni
definitive ma prima ascoltavano il parere degli altri della squadra ed
in caso ci fossero delle proposte buone erano sempre disposti a
modificare le loro decisioni.
Per questo quando anche quella volta i due si isolarono dal resto del
mondo Blaise e Draco si lanciarono uno sguardo di intesa e decisero
semplicemente di aspettare che finissero.
Questa volta ci misero poco - delle volte quei due
conferivano anche per delle ore se nel loro discorso ci si
introducevano anche Severus e il resto dei ritratti-
ed Harry si girò con uno sguardo soddisfatto.
-Allora … con il preside avevamo pensato di usare il
trucchetto che abbiamo utilizzato per far uscire di scena indenne tua
madre; Lucius potrebbe inviarci un po’ del suo sangue in modo
da mischiarlo con quello del fantoccio … -
Dio ! pensò Draco . Quando quei due si mettevano a
progettare piani erano dei geni!
- Mmm… si potrebbe andare bene, credo che la cosa migliore
sia prima arrestare Weasel, non penseranno subito che lo abbiamo preso
… penseranno piuttosto che sia andato di nuovo in giro a
bere... quindi dovremmo aspettare che si rendano conto che Weasel
è sparito e poi attaccare il rifugio dove tengono Hermione
… in quel momento dovrà esserci anche Lucius e
sarà lì che lui uscirà di scena.
Dovremmo fare in modo che con lui siano in pochi a fare la guardia
quella notte o sarà tutto più difficile, ed in
più dovremmo modificare i ricordi di qualcuno di loro per
fargli credere che uno di noi abbia ammazzato Lucius mentre al suo
posto lasceremo il fantoccio come prova. – espose Blaise
concentrato mentre gli altri due annuivano.
- In più dovremmo fare allontanare Bellatrix da mio padre
… se no sarà tutto inutile … mi
piacerebbe prenderla quella sera ma metteremmo in pericolo la vita sia
di mio padre che quella di Hermione..-
Harry e Blaise concordarono con lui .. era ancora presto per prendere
Bellatrix.
Rimasero a discutere ancora un po’ sui particolari del piano
prima di rendersi conto che oramai era mezzogiorno.
- Ok credo che per ora è tutto … oddio
è già così tardi, Ginny mi scuoia
oggi!- esclamò Potter depresso e gli altri due si
concessero una lieve risata che però si spense subito quando
evocò il suo Patronus :- Spiega a Lucius tutto
ciò che deve sapere e ciò che ci serve per fare
in modo che il piano riesca e digli di farci avere notizie al
più presto sule condizioni di Hermione -
Il cervo argenteo abbassò il capo e poi sparì
fuori dalla finestra senza che venisse notato da nessuno se non dai tre
nella stanza.
- Bene fino a quando Lucius non ci farà sapere qualcosa
torniamo a casa, ecco Draco questa è la tua copia dei
rapporti di tuo padre. Blaise prima di andartene informa i membri della
squadra della missione e … si di tutto il resto. Con
discrezione-
Il moro annuì e dopo averli salutati scomparve in uno degli
uffici accanto a quello di Potter.
- Bene io torno da Eltanin ed intanto mi studierò i rapporti
… quando hai notizie chiamami subito …
saluta Ginny e James . Dille di venirci a trovare con James nel
pomeriggio , potrebbe far piacere ad Eltanin … -
Potter annuì – Si in effetti James ed Eltanin
hanno un buon rapporto … a volte Ginny ed Herm
fantasticavano che un giorno quei due si sposeranno!-
esclamò sorridendo.
Draco in risposta ringhiò- Ho cambiato idea Potter tieni tuo
figlio lontano da Eltanin , chiaro?-
Harry scoppiò a ridere – Suvvia Draco ha ancora
cinque anni ed è ancora innocente!-
Il biondo lo guardò storto e con rammarico, cercando di
pensare solo alla felicità della sua bambina e non
alla sua gelosia di padre, rinnovò l’invito per
Ginny.
All’improvviso tutta la stanchezza e la preoccupazione che
aveva sopportato per quella notte e quella mattina gli crollarono
addosso e dovette appoggiarsi al muro sospirando .
L’idea che Hermione fosse in mano ai Mangiamorte lo metteva
in un agitazione continua che solo la praticità del lavoro e
il fatto di avere la mente occupata gli permettevano di non crollare, e
dallo sguardo che gli rivolse Potter, capì che per lui era
lo stesso.
- La ritroveremo Draco, fosse l’ultima cosa che faccio-
Il biondo annuì , ma poi il suo sguardo si fece di ghiaccio
– Weasley è mio Potter.- affermò
gelidamente.
- Scordatelo Malfoy sono più anni di te che aspetto questo
momento !- rispose l’altro con lo stesso tono.
- Siamo una squadra che risponde solo a se stessa giusto? Potremmo
… Potremmo torturarlo un po’ e poi cancellargli la
memoria su chi sia stato a fargliele … faremo credere che si
sia ferito in quel modo durante lo scontro per arrestarlo …
- disse il biondo sapendo comunque quale sarebbe stata la risposta.
- Hermione non lo vorrebbe … Ho già discusso di
questo con il Ministro, quando lo prenderemo , dopo averlo interrogato,
gli faremo dare il bacio dei Dissennatori- affermò Potter.
Draco sospirò insoddisfatto ma dovette arrendersi.
– Ok ora devo proprio andare … e ti conviene anche
a te. Sai bene che le donne incinta sono pericolose!-
Il biondo scoppiò a ridere di cuore, cosa che accadeva
raramente e solo con Potter o Blaise, alla vista del “
Bambino sopravvissuto a Voldemort ma non ad una moglie incinta
sclerotica!” che sbiancava di colpo e si affrettava a
rimettere le cose apposto nella sua borsa.
Salutò appena il biondo che sempre con un sorriso si
introdusse nel camino e si trasporto a casa.
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Finalmente sono riuscita ad aggiungere questo capitolo .... Scusate ma
quest'anno con la ,maturità sara ancora più
difficile continuare ad aggiungere mensilmente ...
Sopportate vi prego!!
Un bacio <3
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Capitolo 8 *** Cap 7 \\ Family lunch ***
Appena uscì
dal camino, Draco sentì un grande scoppio e le urla
impaurite di Lyn che venivano dalla cucina . Terrorizzato il ragazzo
aprì la porta dello studio e si diresse di corsa verso il
luogo dei rumori .
All’improvviso
si alzò a livello assordante una strana musica, accompagnata
dalla risata cristallina di una bambina.
Quando
entrò nella cucina iniziò a chiedersi se non
avesse sbagliato indirizzo e fosse entrato al San Mungo senza saperlo.
La situazione era
allarmante e decisamente inusuale a Malfoy Manor: la cucina era
completamente sottosopra; gli elfi correvano qua e la terrorizzati ,la
farina ricopriva ogni angolo, pentole e padelle sparse dappertutto e la
musica che inondava la stanza.
Da una parte vicino ai
fornelli vi erano due figure, più o meno della stessa
altezza diventate ormai completamente bianche e nere per il fumo che
usciva dal forno.
Tra il fumo e la
farina Draco riuscì a riconoscere Lyn e sua figlia che
guardavano accigliate dentro il forno, probabilmente chiedendosi cosa
fosse andato storto.
- Eppure è
strano, non mi è mai successo … -
sentì dire dalla bambina – Lyn apri le finestra o
moriamo affumicate … - L’elfa obbedì
subito e andò ad aprire la finestra;solo in quel momento si
accorse del padrone di casa che le guardava con gli occhi sgranati .
- Padron Draco !-
squittì l’elfa terrorizzata. Quell’urlo
fece girare anche la bambina che quando vide il padre le si
illuminarono gli occhi e iniziò a correre verso di lui.
Draco si
ritrovò tra le braccia un tornado bianco e nero.
- Papà !-
esclamò la bimba tutta entusiasta. Diventò quasi
subito seria e gli chiese:- Hai trovato la mamma??-
Lui le sorrise :- Si
tesoro e presto starà qui con noi.- La bimba gli sorrise a
sua volta smagliante.
Draco la prese tra le
braccia e le chiese:- Eltanin che sta succedendo tesoro? Per
caso ho sbagliato indirizzo?-
La piccola rise di
gusto e abbracciò il collo del padre dandogli un bacio umido
sulla guancia.
-Io e Lyn
volevamo farti una torta di mele … non
c’è riuscita molto bene però
… -
Davanti agli occhi
stupiti degli elfi Draco scoppiò a ridere e strinse la
figlia
:–Vedo … che ne dici se la torta e …
si, tutto ciò che riguarda il cibo lo lasciamo agli altri
elfi ? tu e Lyn potete fare altro senza distruggere la casa
… -
La bambina mise il
broncio :- Io e Lyn siamo brave in cucina!-
Draco la
guardò divertito … quell’espressione
gli ricordava molto Hermione ai tempi della scuola , quando discuteva
con Potter e … il bastardo.
Il suo umore per
qualche secondo mutò e riprovò la rabbia che
aveva sentito ripercorrendo i ricordi della futura e quasi
certa Malfoy.
Per fortuna in quel
momento Eltamin gli stava ancora tenendo il broncio e non aveva notato
il cambio d’umore del padre, che appena riabbassò
lo sguardo sulla figlia addolcì la sua espressione
e le sorrise :- Certamente tesoro ma per ora che ne dici di lasciare
gli elfi a fare il loro lavoro e noi ci andiamo a lavare?-
Guardò Lyn
che era ancora prostata ( la forza dell’abitudine) e disse:-
Per favore aiuta gli altri a rimettere a posto e poi andate a ripulirvi
, verremo noi a prendere il pranzo, il resto della giornata
l’avrete libera – disse sperando che prima della
rivoluzione gli elfi lo avessero preparato , perché lui
sapeva a mala pena farsi il caffè e di sicuro avrebbe
avvelenato se stesso e la figlioletta.
L’elfa si
illuminò ed annuì felice, mentre andava ad
aiutare gli altri elfi.
Draco guidò
la bambina fuori dalla cucina e osservò in che condizioni
erano …
Doveva doveva
assolutamente farsi una doccia e Eltamin … bè lei
l’avrebbe dovuta mettere in … lavatrice
, come diceva spesso Ginny.
In quel momento gli
nacque un dubbio : Eltamin sapeva lavarsi da sola, vero?!
Il ragazzo
entrò nel panico : non avrebbe saputo nemmeno da dove
iniziare!
Per sua fortuna la
bimba gli venne in aiuto dicendo:- Papà io vado a
sciacquarmi ci vediamo dopo in salone?-
Il padre
sgranò gli occhi sorpreso , rendendosi conto di quanto
Eltanin fosse indipendente a soli quattro anni .
Guardò la
bimba dirigersi verso la sua stanza e prima di entrare sorridergli .
Quando la porta si fu
chiusa , Draco restò qualche secondo a fissarla per poi
scuotere la testa ed andare nella stanza patronale pensando
che avrebbe avuto tutto il tempo per comprendere meglio la figlioletta.
Si fece una doccia
veloce, ansioso di rivedere la bambina il prima possibile.
Si vesti con abiti
informali e dopo essersi aggiustato per bene, andò dritto
verso il salone ad aspettare Eltamin.
Con sua sorpresa
trovò la tavola già apparecchiata e sua figlia
che faceva le porzioni per sei.
- Tesoro ,
perché ci sono quattro piatti in più?- le chiese
togliendole il mestolo con cui stava versando una zuppa di spezie.
La bimba le sorrise
gioiosa:- Ho chiesto a zio Blaise, zia Ginny e zio Harry e di venire a
pranzo con James … -
Draco di riflesso le
sorrise mentre versava la zuppa nei piatti restanti ed esaminava la
situazione .
Non era sorpreso che
Potter & family venissero a pranzo, ormai erano di casa , e di
Blaise ancora meno; in più sperava che Potter e Blaise
avessero avuto notizie da suo padre.
Si sorprese
a sperare sinceramente che suo padre stesse bene e non corresse troppi
pericoli.
Mentre finiva di fare
le porzioni una forte luce verde invase la stanza , segno che qualcuno
stava per uscire dal camino.
Infatti dopo pochi
secondi uscì dal camino il suo capo con la moglie gravida e
un bambino dalla zazzera nera che corse incontro ad Eltamin.
A Draco il gesto del
piccoletto non piacque per nulla e si affrettò a
togliere la figlia dalla traiettoria del bambino e a caricarsela sulle
spalle .
- Giù le
mani Jamie!- esclamò fintamente arrabbiato.
Il bambino gli sorrise
smagliante e allungò le mani verso di lui dicendo
– Su zio Draco, non le faccio nulla ! Io ed Eltamin siamo
migliori amici .-
Draco
sospirò sconsolato: non era mai riuscito a dire di no a quel
piccoletto. Reprimendo il suo senso protettivo prese in braccio anche
lui che gli diede un bacio sulla guancia e ne approfittò per
abbracciare anche l’amica che rispose ridendo.
Scherzando Draco
afferrò il bimbo per il retro maglietta e lo rimise a terra
per poi riappoggiare anche la figlia più delicatamente.
Quando alzò
lo sguardo vide Mr and Mrs Potter guardarlo divertiti:- Hai visto
Harry? Neppure Voldemort riuscirebbe a batterlo adesso …
eppure due bambini di cinque anni riescono a fargli fare tutto
ciò che vogliono !-
Il marito rise e di
conseguenza Draco lo fulminò con un occhiataccia.
- Fai silenzio Potter
o ti schianto !-
Intanto James ed
Eltamin si erano mesi a tavola e la bimba tirò per la
maglietta il padre cercando di attirare la sua attenzione:- La zuppa si
raffredda, papà!- disse quando Draco si girò
verso di lei.
In quel momento la
luce verde invase di nuovo la stanza e dal camino uscì
Blaise.
La sua espressione era
abbastanza seria ma Draco gli fece cenno che ne avrebbero parlato
più tardi assieme a Potter.
Il pranzo si svolse
nelle chiacchiere dei bambini e degli adulti, in un clima
più o meno sereno.
Draco si
guardò attorno e notò che era tutto perfetto se
non fosse stato per la sedia vuota accanto a lui, che gli ricordava
dolorosamente l’assenza di Hermione, ogni volta che vi posava
lo sguardo .
Presto sarai a casa ,
Granger . E’ una promessa.
Eltamin accanto a lui
si era accorta probabilmente , del cambio repentino d’umore
del padre ed aveva intercettato il suo sguardo.
Anche la sua
espressione s’intristì quando posò lo
sguardo sulla sedia vuota accanto al padre e i suoi occhi si fecero
lucidi per qualche secondo. Strinse gli occhi per non fare uscire le
lacrime e facendosi forza strinse la mano al padre e gli fece un gran
sorriso.
Draco
ricambiò il sorriso e le baciò la manina.
Quella bimba aveva il
carattere tale e quale alla madre, stesso intuito e stessa forza.
Mentre guardava ancora
la figlia sentì qualcuno che tirava su con il naso e quando
si girò trovò Ginny che li guardava con le
lacrime agli occhi.
- Sono contenta che
ora possiate stare finalmente assieme – disse la donna.
Draco la
guardò sorridendo e annuì.
Il pranzo
continuò in allegria e alla fine, dopo aver mandato le
stoviglie a pulirsi da sole, Ginevra e i bimbi si diressero verso la
biblioteca – infatti anche il piccolo James in qualche modo
aveva la passione per la lettura come l’amica- mentre gli
uomini si diressero nello studio di Draco.
Appena seduti il
biondo si rivolse a Blaise dicendo:- Allora cosa è successo?-
Il ragazzo
sospirò e disse:- E’ arrivata la risposta di
Lucius e non è delle migliori.-
Draco si
spazientì e sbottò :- Parla Blaise, dannazione a
te!-
L’altro
annuì mentre Potter continuava a fissare Blaise:- Lucius
è d’accordo con il nostro piano e ci ha riferito
ora e luogo in cui Weasel compierà i suoi giri di ronda. Uno
è questa settimana ma non so quanto ci vuole per creare il
sosia. Il sangue che ci ha inviato Lucius l’ho lasciato nel
cassetto del tuo ufficio , Harry . Nessuno si sognerebbe neppure di
provare a mettere le mani nella tua roba .-
Potter
asserì e disse : - Per quanto riguarda il sosia dovremo
consultare il professor Piton in quanto se ne occupò lui a
quei tempi. –
Gli altri due
annuirono e Blaise continuò:- Ora viene la parte brutta ,
diciamo .
Si tratta di Hermione,
non sta proprio bene.-
I due ragazzi a quella
notizia sbiancarono pensando al peggio così lui si
affrettò a rassicurarli in parte :- E’ viva .
E’ viva- Draco ed Harry fecero un evidente sospiro di
sollievo.
- Cosa ha che non va
allora??-
- Si tratta di tua zia
Draco , la sta torturando rasentando la pazzia! Si ferma solo quando
vede che Hermione sta per arrivare al limite si ferma per
mezz’ora e poi inizia di nuovo.-
L’espressione
di Draco era da mettere i brividi. Le mani gli tremavano dalla rabbia e
l’odio verso la sorella di sua madre era così
grande che riusciva a mala pena a controllarsi.
- Andiamo al Ministero
a parlare con Severus … - disse alzandosi di scatto assieme
gli altri due :-vado ad avvertire Eltanin … lascia Ginny e
James qui … almeno si faranno compagnia.-
Harry annuì
ma prima che il biondo potesse uscire lo fermò:- Aspetta
Draco … ti dovrei parlare … -
Draco lo
fulminò – Adesso?!-
Lui annuì
:- E’ importante … - Draco fece un respiro per
calmare il tumulto che aveva dentro:- Ok in fretta però-
- Ho bisogno di un
favore … -
Il biondo
sgranò gli occhi: era raro che Harry gli chiedesse
un favore. Doveva essere una cosa davvero importante.
- Dimmi.- disse
prestando attenzione .
- Questa è
una delle case più protette che conosco e … ti
chiedo di ospitare me Ginny e James fino a quando non avremo catturato
il resto dei Mangiamorte.- disse abbassando lo sguardo il moro.
Draco
guardò esterrefatto, stupito che lui pensasse che quello
fosse un favore .
Nonostante non lo
desse a vedere il biondo si sentiva enormemente in debito con Potter.
Se non fosse stato per lui , di sicuro lui non sarebbe riuscito ad
arrivare dove era adesso .
- Harry non
c’era bisogno di chiedermelo … tu , Ginny e James
potete venire qui quando volete;so bene che nella tua posizione loro
sono quelli che prenderebbero più di mira.-
Il moro gli sorrise
riconoscente – Bene. Grazie. Allora io vado da Ginny a dirle
che vado a prendere la nostra roba, poi vi raggiungo in ufficio.-
Gli altri due
annuirono e tutti e tre uscirono dallo studio dirigendosi verso la
biblioteca.
Arrivati in
biblioteca, sorrisero nel vedere la scena che si presentò
loro davanti:
erano tutti e tre
davanti al camino , i due bimbi seduti per terra in silenzio immersi
nella lettura e Ginny sulla poltrona mentre leggeva uno dei tomi
antichi della famiglia Malfoy.
- Tesoro ...- disse
Potter avvicinandosi alla moglie che alzò lo sguardo dal
libro e lo guardò sorridendo .
- Tesoro, io vado a
casa a preparare le valige , Draco ci ospita in casa sua fino a quando
non avremo arrestato tutti i Mangiamorte.-
La donna
ampliò il sorriso e si rivolse al biondo che
arrossì allo sguardo riconoscente della rossa.
- Grazie mille Draco ,
sono sicura che James sarà felicissimo di restare
qui con Eltamin , giusto tesoro ?- disse guardando con affetto con il
bambino che sorrise raggiante alla madre e poi ad Eltanin che
ricambiò felice in egual modo .
La bimba contenta
andò incontro al padre abbracciandolo.
Il biondo si
abbassò all’altezza della figlia e la prese in
braccio :- Eltanin io e gli zii dobbiamo tornare a lavoro per trovare
la mamma … torno presto, promesso.-
La bimba
annuì e gli abbracciò il collo dandogli un bacio
affettuoso sulla guancia.
Draco
ricambiò e poi la rimise a terra. Stessa procedura si
ripeté con James che inoltre lo ringraziò per
averli ospitati e che poi corse a salutare il padre.
Finiti i vari saluti i
tre li lasciarono alla loro lettura e poi si separarono e mentre Draco
e Blaise si trasportavano al Ministero , Harry andò a casa a
preparare le valige.
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Capitolo 9 *** Cap 8 \\ Hogwarts return ***
Appena
arrivati all’ ufficio , Draco e Blaise trovarono Hannah Abbott
che sistemava le varie carte sulla scrivania di Potter sospirando
…
Era così indaffarata non si era accorta della presenza dei
due che con un sorriso la sentirono imprecare :- Peggio dei bambini !
Poi si lamentano se non trovano quello che cercano
… Vorrei vedere ! … un tifone!-
Borbottò per altri due minuti prima di accorgersi dei due
ragazzi chela guardavano divertiti .
Appena li vide il cipiglio della ragazza si fece più marcato
, di quello che hanno le donne quando un uomo fa una stronzata e i due
invece persero il poco colorito che avevano.
Si avvicinò a loro a passo di carica puntandogli contro il
dito :- Voi due sciagurati!- esclamò- Possibile che non
riusciate a mettere un po’ di ordine nei vostri uffici?!Non
sono la vostra domestica ! Dov’è il capo ? Ce ne
è anche per lui!-
Draco dopo aver ripreso un po’ di colore in
volto,cercò di giustificarsi:- Potter si sta trasferendo a
casa mia per Ginny e James … E’ andato a prendere
la loro roba … -
La ragazza sembrò calmarsi al secondo e stupendoli
cambiò totalmente discorso :- Oh Ginny … come sta
? e il piccolo James?-
I due si guardarono sbalorditi dal cambio repentino d’umore
della ragazza e nelle loro menti passò lo stesso pensiero:
“ Donne ! Chi le capisce è bravo!”
- Si stanno bene e la pancia di Ginny è cresciuta
… - la informò il biondo.
- Bene , bene … comunque … avete saputo qualcosa
di Hermione? –
Draco e Blaise si adombrarono immediatamente; fu il biondo a
risponderle , il tono più duro dell’acciaio: -
E’ viva. Mio padre ci ha contattato poche ore fa, presto la
riporteremo a casa. Tieniti pronta, avrà bisogno del tuo
aiuto.-
Hanna a quel tono rabbrividì :- E’ …
Lei è grave?-
Draco le passò accanto e si fermò qualche secondo
solo per dirle:- Lastrange la sta torturando anche adesso . Vedi di
tenerti pronta signorina Habbott, non ammetto errori.-
Hanna sbiancò a quelle parole: non c’era dubbio
che quello fosse un ordine. Quella situazione le ricordò gli
anni ad Hogwarts, quando il suo capo attuale terrorizzava tutti quelli
delle altre case … tranne Grifondoro ovviamente.
Adesso è
anche peggio … Se non fosse che
sapeva per certo che il biondo era cambiato in maniera radicale,
avrebbe affermato che era rimasto lo stesso stronzo di tanti anni prima.
Se non fosse stata certa che il suo capo provava un terrore triplicato
a quello che incuteva agli altri …
Si, ne era certa … Draco Malfoy era terrorizzato
all’idea che la sua compagna potesse morire da un momento
all’altro.
-Sissignore!- esclamò la ragazza, poi uscì
chiudendo dietro di se la porta dell’ufficio.
Draco prese un grande respiro e poi si diresse verso i dipinti,
salutando i suoi vecchi mentori abbassando il capo rispettoso. I due
risposero al saluto mentre gli altri soggetti erano probabilmente in
altri quadri a fare ricerche personali in altri loro ritratti.
Draco fece un mezzo sorriso , soddisfatto che alla sua donna tenessero
così tante persone. O ritratti … o spettri . Si
ricordò del Barone Sanguinario e rabbrividì.
Scosse la testa e si rivolse al suo vecchio professore di Pozioni:-Ho
bisogno della formula della copia Severus. Quella che avete usato con
mia madre-
L’uomo lo guardò senza chiedergli ne scusa
né come faceva a sapere del suo coinvolgimento.
- Mi dispiace Draco ma di essa se n’è occupata la
signorina Granger tempo fa … Io so solo che la formula
l’ha nascosta alla fine della guerra nella biblioteca di
Hogwarts. Non voleva che nessuno la trovasse, amico o nemico che fosse.
-
Draco imprecò:- La biblioteca è enorme
… dannazione! In più sono passati sei anni circa
… qualcuno degli studenti potrebbe averla trovata!-
- Le feci presente di questa problematica ma lei mi rispose che non era
così sciocca da lasciarla visibile … -
Blaise si avvicinò:- Forse l’ha messa in un libro
a cui teneva particolarmente … -
- E perché avrebbe dovuto? Se non voleva che qualcuno lo
trovasse non era meglio nasconderla in un libro di cui non conosceva
nulla ?-
Sia Blaise che gli altri due alzarono un sopracciglio e lui si rese
conto della cavolata che aveva detto: - Ok è vero
… non
è materialmente possibile che lei non conosca ogni
singolo libro della biblioteca … Reparto proibito compreso
… - ammise.
Silente annuì sorridendo: - Esatto. Comunque credo che il
signor Zabini abbia ragione Draco … -
Blaise storse il naso al presunto complimento … ovviamente
se fosse stato un avvenente ventenne tutta forme …
- Perché?-
- Con la signorina Granger avevamo da tempo stabilito che prima o poi
Lucius sarebbe uscito dal giro con lo stesso metodo della moglie
… La signorina Granger disse che si sarebbe occupata
personalmente della formula, che l’avrebbe nascosta nella
biblioteca di Hogwarts sotto incantesimo, nulla di più.
Credo che avesse già vagliato la possibilità che
le potesse accadere qualcosa e per questo ci ha detto dove
l’avrebbe nascosto anche se non precisamente. -
Draco strinse i denti e i pugni e fece un lungo respiro per calmarsi
– Non possiamo chiedere a mio padre di chiedere ad Hermione
in quale libro essa sia, Lastrange potrebbe insospettirsi o diventare
gelosa … è molto possessiva su ciò che
ritiene suo. Dovremo fare noi … - disse sospirando. In quel
momento si sentì la voce di Harry Potter che
iniziò subito a dare ordini :- Blaise riunisci la squadra, tutta …
digli di venire immediatamente e di lasciare tutto ciò che
stanno facendo-
Il moro annuì ed uscì dall’ufficio.
Potter si avvicinò a Draco e si rivolse al preside:-
Professore , per favore vada dalla preside Mc Grannit e le chieda di
metterci a disposizione Ne- … il professor Paciock e altri
professori per trovare la formula che ha nascosto Hermione …
Non ci dovrà essere nessuno in Biblioteca quel giorno tranne
noi e Madame Pince … ci trasporteremo direttamente
lì dal camino per non destare sospetti … -
Il preside annuì e Draco sorrise : non potevano avere capo
migliore …
Anche se lui non lo avrebbe mai ammesso ammirava profondamente il suo
capo, riusciva sempre a dare gli ordini giusti per mandare a termine
una missione … se poi alle sue idee si aggiungevano quelle
di Silente,della Granger, di se stesso e di Blaise il piano diveniva
perfetto.
Il vecchio preside sorrise e sparì dal ritratto
probabilmente diretto ad Hogwarts.
Il professor Piton fissò per un attimo Potter e sorrise
soddisfatto al suo piano , poi guardò Draco e
annuì allo sguardo deciso del ragazzo.
Dopo pochi minuti entrarono in processione il resto dei membri della
squadra con in testa Blaise.
- Hei capo! – esclamò Theodore Nott dando una
pacca sulla spalla del suo capo che rispose allo stesso modo.
Dietro di lui salutarono Harry : Hanna Abbott il medimago della
squadra, Daphne Greengrass specializzata in Magia Nera, Susan
Bones che lavorava come giurista al Wizengamot, Luna Lovegod
come specialista nelle creature Magiche esistenti , Padma
Patil specializzata in Rune antiche, Terry Steeval che lavorava
all’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale,Sam
Landsay apprendista erbologo da Neville Paciock – ottimo
apprendista-,e infine Dennis Canon che lavorava al Quartier generale
degli Obliviatori specializzato quindi in magie psicologiche.
Theodore, Blaise e Draco oltre ad essere Auror eccezionali erano anche
abili pozionisti.
Quando furono entrati tutti Harry iniziò:- Bene …
Abbiamo una missione … -
A quelle parole tutti si misero allerta – Hermione alla fine
della guerra , nascose la formula che usò per clonare Lady
Malfoy all’interno della biblioteca di Hogwarts …
non sappiamo dove e non possiamo chiederlo a Lucius per non mettere in
pericolo entrambi … - Gli altri annuirono e presero in mano
il foglio che Harry stava loro consegnando :- Questi sono i libri
preferiti da Hermione … potrebbe aver messo la formula in
uno di essi sotto incantesimo … -
- Non credo ci sia altro da dire … avete capito da soli
quale è la missione … -
Ci furono vari gemiti di insofferenza ma furono tutti azzittiti da un
occhiata congiunta di Draco e Harry.
E’
da brividi se i tuoi due capi ti fulminano insieme.
- Harry … - disse la voce di Albus Silente.
Tutti si voltarono verso la parete dei ritratti e il preside sorrise
benevolo a tutti ma poi si rivolse di nuovo a Harry:- La professoressa
Mc Grannit vi ha messo a disposizione tutti i professori e ha chiuso la
biblioteca per delle presunte falle idriche . Hanno anche imperturbato
la stanza per sicurezza. Hanno sospeso le lezioni pomeridiane e
organizzato una visita ad Hogsmade. Come potete immaginare gli studenti
sono stati piuttosto ... esuberanti . Quando volete … potete
andare … -
- Bene, grazie mille Professore … adesso prendete tutti un
po’ di polvere e trasportatevi nei camini dopo di me e i vice
… -
Tutti annuirono e si trasportarono direttamente nella biblioteca di
Hogwarts.
Ad aspettarli vi era la professoressa – preside Mc Grannit
non cambiata nemmeno di una virgola, che li accolse con uno dei suoi
rari sorrisi.
- Harry, Signor Malfoy , Signor Zabini … bentornati ad
Hogwarts … avrei volto che le condizioni fossero
più piacevoli … -
Harry le sorrise tristemente :- Anche noi professoressa …
anche noi … -
Draco lo guardò solidale e prese in mano la situazione:-
Professoressa … dobbiamo trovare la formula al
più presto …. Lastrange è pazza e
potrebbe …
uccidere
Hermione in qualsiasi momento … - disse stringendo
i denti .
Il volto della donna si indurì all’inverosimile e
annuì:- Bene. Ho spiegato la situazione ai professori e sono
già all’opera … -
Harry tirò fuori i fogli contenenti i libri preferiti da
Hermione e li consegnò alla preside:- Questi li dia ai
professori … forse accelereremo la ricerca anche se
… forse so già dove cercare.-
Draco si girò verso di lui sbigottito:- E allora si
può sapere perché stiamo controllando tutta la
biblioteca …. Cos’è un tuo nuovo hobby
Potter?-
Harry lo fulminò azzittendolo all’istante:- Non
sono sicuro che sia lì … sono contromisure
Malfoy- disse gelido.
Draco abbassò gli occhi costernato , consapevole di averlo
attaccato senza un motivo. – Scusa –
L’espressione del moro si addolcì un poco:- Di
nulla … Blaise tu e gli altri prendetevi un reparto per uno
e iniziate a cercare … io e Draco andiamo a parlare un
attimo con Madama Pince .- Quello annuì e spari con il resto
della squadra tra gli scaffali .
Harry si rivolse alla donna che lo guardava orgogliosa della persona
che era diventato:- Professoressa viene con noi o aiuta gli
altri professori?-
Minerva gli sorrise:- Se non ti dispiace Harry, per quanto la lettura
mi piaccia … in questo momento non riuscirei a concentrarmi,
quindi preferirei venire con te e il Signor Malfoy.-
Il moro annuì e si diresse con gli altri due dietro, verso
il bancone di Madama Pince che guardava preoccupata la sua amata
biblioteca.
La donna sorrise leggermente quando li vide arrivare:- Signor Potter ,
Signor Malfoy! Dovevo immaginare che fosse causa vostra tutto questo
trambusto … La signorina Granger sta bene?-
Harry le sorrise di rimando , lanciando uno sguardo significativo alla
preside che scosse la testa sconsolata.
- Madama Pince anche io sono felice di rivedervi … Immagino
non abbia saputo di Hermione … -
- Sono appena tornata da una visita alla mia famiglia
… e quando sono tornata ho trovato la mia amata
biblioteca invasa ! E nessuno mi vuole dire che sta succedendo!-
- Madama Pince … mi dispiace del trambusto ma vede ,
dobbiamo cercare una cosa che sei anni fa Hermione nascose in
biblioteca … -
La donna lo guardò di sbieco : - Non mi prenda per stupida
Signor Potter e veda di spiegarmi cosa succede!-
Harry sospirò :- Come vuole Madama …. Hermione ,
in questo momento è in mano ai Mangiamorte e per questo
dobbiamo cercare la cosa che lei ha nascosto qui dentro … -
Mano a mano che Harry le spiegava la situazione Madama Pince perdeva il
poco colorito che già aveva : - Fate ciò che
dovete Signor Potter , potete chiedere il mio aiuto per qualsiasi cosa
… - disse decisa.
- La ringrazio Madama … Devo andare nel Reparto Proibito di
Magia nera e mi serve l’autorizzazione preside … -
disse il moro guardando la Mc Grannit che annuì dicendo :-
Accordato … -
- Bene Madama ho bisogno che tu ci faccia strada …
nonostante non sia la prima volta che entro nel Reparto proibito
… nella parte di Magia Nera non sono mai entrato
… -
La donna annuì e lo guardò severa :- Non se ne
vanti Signor Potter –
Draco sorrise e mentre seguiva Madama Pince assieme a Potter e alla
preside, , avvistò Blaise e lo chiamò- Blaise
abbiamo bisogno di Daphne … trovala e mandacela al
più presto nel Reparto Proibito ..-
Il moro annuì e andò a cercare l’amica
mentre loro si dirigevano verso il reparto più oscuro di
tutta la biblioteca di Hogwarts.
Più si addentravano nella biblioteca più in Draco
aumentava una sensazione del tutto spiacevole …
Ci misero circa dieci minuti ad arrivare … minuti in cui sia
Blaise che Daphne li avevano raggiunti.
Nel momento in cui Draco stava perdendo la pazienza, Madama Pince si
fermò davanti ad una porta con su scritto “ Magia Nera”,
che la donna aprì senza esitazione.
Entrarono dietro Madama Pince e si ritrovarono in una stanza circolare
piena di scaffali che a loro volta erano pieni di libri, ovviamente.
Madama si girò verso Harry e disse:- Ora Signor Potter , mi
dica il nome del libro che cerca … -
- Non so precisamente il nome so solo che all’interno vi
è la formula delle anime comunicanti … -
L’anziana donna sbiancò ma poi annuì e
si immerse nei vari scaffali mentre Draco guardava sbalordito Harry che
ricambiò lo sguardo dicendo :- Non guardarmi così
… E’ solo una mia supposizione … Quella
formula è una parte molto importante della vita di Hermione
… In qualche modo aveva un legame con te e questo la rendeva
entusiasta … nonostante il dolore di non poterti avere
… -
Draco abbassò il capo consapevole di tutto il
dolore che la riccia aveva patito per la sua stoltezza.
Mentre il biondo continuava a maledirsi Madama Pince stava tornando con
il libro che Harry aveva richiesto.
- Ecco signor Potter … questo è il libro che
contiene la formula in questione … -disse consegnando al
ragazzo il libro.
Harry guardò per qualche secondo il libro poi si diresse
assieme agli altri verso uno dei tavoli e vi poggiò il tomo;
tirò fuori la bacchetta e la punto contro di esso
pronunciando un :- Revelio.-
Il libro iniziò a brillare leggermente alimentando la
speranza dei ragazzi che si misero immediatamente a sfogliare le pagine
alla ricerca della formula che serviva loro.
Dopo circa dieci minuti di ricerche infruttuose erano arrivati solo a
un quarto del libro di milletrecento pagine.
- Dio … questo tomo è infinito … -
sospirò Blaise .
Daphne lo guardò storto :- Sta zitto e continua a cercare
Blaise, pensa che Hermione li ha letti tutti ! –
Blaise ricambiò lo sguardo dicendo:- Herm era pazza!-
Draco guardò il moro infastidito da tutta la confidenza che
l’amico sembrava avere con la sua donna.
Blaise si accorse dello sguardo infuocato del biondo e alzò
le mani:- Buono amico … Herm è una mia
amica e le devo la vita in molte occasioni … inoltre io sono
il secondo padrino di Eltanin … -
- Oh … - esalò Draco rattristito al pensiero di
quante poche cose sapeva di sua figlia.
Potter gli mise una mano sulla spalla comprensivo e disse:- Su Draco ,
continuiamo a cercare, così presto protrai fartele dire da
Herm certe cose … -
Il biondo annuì sollevato al pensiero di poter presto
rivedere la riccia.
Continuarono la ricerca fino a tre quarti del libro fino a quando non
si accorsero di qualcosa che brillava tra le ultime pagine.
Esaltati dalla scoperta scorsero in fretta le pagine fino ad arrivare a
due pagine attaccate che probabilmente erano nascoste da un incantesimo.
Draco fu il primo a cercare di staccare le due pagine ma esse erano
protette e quindi a sua volta dovette usare un incantesimo.
Le pagine si staccarono docilmente e all’interno vi trovarono
un piccolo fogliettino che Potter prese subito in mano e lo lesse.
Pochi secondi dopo alzò lo sguardo su di loro con gli occhi
luccicanti di felicità:
- E’ questo … Anche se dobbiamo farlo tradurre da
Padma , è in Rune Antiche!-
- Bene … Blaise chiama gli altri e –
improvvisamente furono interrotti dalla voce di Padma :- Capo ! Abbiamo
trovato qualcosa!-
Draco guardò confuso gli altri tre , perplessi quanto lui .
- Padma, abbiamo già trovato quello che cercavamo
… -
La ragazza lo guardò per qualche secondo, poi disse:-
Bè …. Qualcosa ha risposto al nostro incantesimo
… è meglio controllare no?-
Harry sgranò gli occhi , mentre una brutta sensazione
iniziava a farsi strada in lui.
- Che avete trovato,Patil?- disse Draco avvicinandosi alla donna e
prendendola per le spalle- Cosa?-
Padma sbiancò qualche secondo per poi riprendersi subito
dopo :- Non lo so , non riusciamo ad aprire il libro …
sembra che solo una persona possa aprirlo e …
Ahi!-esclamò, in quanto Draco a quella risposta aveva
aumentato la stretta sulle sue spalle.
- Draco lasciala … Padma non ti ha fatto nulla …
lasciala Draco!- disse Harry mettendogli una mano sulla spalla.
A quel contatto il biondo si risvegliò e staccò
le mani dalle spalle della ragazza scusandosi . Lei scosse la testa
sorridendo : - Comunque … Il libro che ha reagito
è “ Le Fiabe di Beda il Bardo”-
Harry sorrise capendo il gioco dell’amica:- Porta qui il
libro, Padma … -
La ragazza annuì e sparì dietro la porta. Harry
si girò verso Draco che in quel momento abbassò
lo sguardo consapevole di aver perso di nuovo il controllo.
- Io … -
Il moro scosse la testa e gli strinse le spalle amichevolmente per
qualche secondo:- Non fa nulla ,Draco … ti capisco. Cerca di
controllarti di più Ok?-
Il biondo lo guardò riconoscente e annuì.
In quel momento tornò Padma con gli altri della squadra con
in mano il tomo enorme che brillava leggermente.
- Ecco Capo … -disse la donna consegnando il libro al moro.
Appena il tomo sfiorò le mani di Harry iniziò a
brillare più forte , ma null’altro.
Harry lo guardò per qualche secondo poi pronuncio :- Revelio Incantatem.-
A quelle parole il libro brillò ancor di più e da
quella luce si intravidero delle parole.
Il moro vedendole aggrottò le sopracciglia e sorrise.
Conosceva quell’incantesimo … Si ricordava come
sei anni prima Hermione lo aveva , praticamente costretto ad impararlo
dicendogli che avrebbe potuto essergli utile in futuro.
Alzò lo sguardo e lo posò su Draco che lo fissava
in silenzio . – Hai per caso un coltellino ?- gli chiese
Harry e lui senza indugi glielo porse.
Il biondo e gli altri sgranarono gli occhi orripilanti , quando videro
il loro capo alzarsi la manica della veste e farsi un profondo taglio
vicino alla vena, senza fare una smorfia.
- Dici che sono cinque centimetri?- chiese a Draco che ancora
sbigottito annuì.
Harry sospirò sollevato e fece cadere il sangue che usciva
copioso, sulla copertina del libro. Per curarsi non chiese aiuto ad
Hanna, ma pronunciò un semplice “ Ferula”.
Appena la ferita fu coperta dalle bende, sotto gli occhi ancora
scioccati degli altri della squadra, intinse un dito nel proprio sangue
e iniziò a scrivere sulla copertina.
Dopo pochi secondi apparve la scritta “ Harry James Potter”.
Quando finì di scrivere, il libro si illuminò di
verde intenso, iniziò a levitare all’altezza degli
occhi e si aprì, ovviamente alla prima pagina.
Non sia mai che Hermione
Jane Granger rendesse facile la vita a qualcuno
… pensò Harry sospirando e riprendendo in mano il
libro .
- Bene torniamo al tavolo … dubito che Hermione abbia messo
questo messaggio senza un motivo … - disse il moro
dirigendosi di nuovo al tavolo.
Draco fu il primo a riprendersi dallo shock e a seguire senza fiatare
il proprio capo –amico – nemico.
Harry si sedette e poggiò il libro davanti a se; accanto a
lui si sedette Draco e gli altri attorno .
- Allora … dove potrebbe aver nascosto Hermione il messaggio
… mmm … - mormorò il moro
sovrappensiero .
Draco si unì a lui ripercorrendo le storie presenti nel
libro …
- E’ abbastanza ovvio che il messaggio è nascosto
nella storia dei tre fratelli … ma dove di preciso?
– continuò Draco sfogliando le pagine fino ad
arrivare a quelle che interessavano a loro.
Dopo aver letto le prime righe gli venne l’illuminazione: -
Ma certo! Il mantello!-
Harry lo guardo stupito per qualche secondo poi comprese anche lui :-
Draco sei un genio! E sono sicuro anche di aver capito in quale parte
della storia è il messaggio!- disse esaltato sfogliando
velocemente le pagine fino ad arrivare alle pagine che gli servivano e
lesse ad alta voce :- “Ma sebbene la morte abbia cercato il
terzo fratello per molti anni,non riuscì mai a trovarlo. Fu
solo quando ebbe raggiunto una veneranda età che il fratello
più giovane si tolse il Mantello
Dell’invisibilità e lo regalò a suo
figlio. Dopodiché salutò la Morte come una
vecchia amica e andò lieto con lei, da pari a pari,
congedandosi da questa vita” Sono certo che è tra
queste righe , Herm amava fare la morale agli altri. –
Draco annuì d’accordo, ma perplesso sul messaggio
…
- Aspettate fatemi vedere … - disse la voce di Daphne dietro
di lui .
Draco si voltò e vide la ragazza chinarsi sulle ultime righe
del libro appena lette dal moro.
Dopo qualche secondo il volto della bionda si illuminò
esclamando :- Herm è un genio!-
Di nuovo quella confidenza … era come se tutti conoscessero
Hermione meglio di lui , perfino i suoi vecchi compagni di
Serpeverde.
Guardò Harry che aveva notato lo sguardo intristito del
biondo e che con il labiale gli disse “ Ti spiego
dopo”.
Draco annuì leggermente e si mise ad ascoltare quello che
aveva da dire Daphne.
- Cosa hai trovato Daphne?- le chiese Blaise del tutto concentrato
sulla ragazza, cosa che fece sorridere il biondo .
Blaise era sempre stato infatuato di Daphne sin dai primi anni di
scuola, la ragazza però non aveva mai mostrato un interesse
maggiore al cameratismo che si creava tra compagni di stessa casa.
Accortosi di questo Blaise aveva deciso di buttarsi su altre ragazze
essendo abbastanza avvenente, ma non aveva mai dimenticato la biondina.
- Hermione ha usato un incantesimo … ne ho letto su qualche
libro … - disse la ragazza alzandosi e dirigendosi
sovrappensiero verso uno degli scaffali fuori dalla stanza.
La videro girare tra gli altri scaffali per qualche secondo e poi
tornare al tavolo con un espressione soddisfatta e un tomo ,che doveva
contenere almeno settecento pagine, tra le mani.
- Ecco se non sbaglio era questo … - disse andando
all’indice e cercando la formula giusto con
l’indice. – Eccola! Pagina 350!- esclamò
trovando la pagina giusta.
- Allora … si è quella giusta … -
- Daphne … - iniziò Draco cercando di fermare la
bionda dalle sue riflessioni.
La ragazza si riscosse e li guardò imbarazzata ..
- Scusate mi ero un po’ persa … Allora, il nome
della formula non velo dico perché è troppo
difficile da pronunciare … ciò che fa questa
formula è nascondere delle parole sotto altre parole
… -
Tutti gli altri la guardarono stralunati e fu proprio Blaise a
chiederle:- Daphne tesoro , come hai fatto a riconoscere la
formula?-
La bionda lo fulminò per l’appellativo che il moro
aveva usato ma rispose lo stesso:- Vedete … il
foglio sotto l’ultima parte della storia? Bene li la pagina
è più scura e inoltre anche le lettere lo sono
… -
- Potrebbe essere un difetto del libro?- chiese Terry Steeval,
guadagnandosi un’occhiataccia da parte della ragazza che gli
rispose acidamente:- Ogni libro pubblicato è passato sotto
incantesimo che corregge gli errori,
idiota!-
Il ragazzo arrossì di vergogna per la cavolata appena detta.
Blaise sorrise soddisfatto e poi le chiese :-
C’è scritto su quel libro come sciogliere
l’incantesimo?-
Lei gli sorrise e annuì per poi iniziare a leggere :- Allora
… mmm … si così … -
mormorò . Tirò fuori la bacchetta dalla cintura e
la puntò sulla pagina sussurrando alcune parole che nessuno
comprese.
Dopo pochi secondi di attesa , le lettere sulla pagina iniziarono a
ruotare impazzite e a sparpagliarsi . La carta sotto di esse
iniziò a brillare.
Sotto gli sguardi attenti di tutti i ragazzi , pian piano le lettere si
posizionarono al centro della pagina fino a creare delle parole.
L’incantesimo durò circa un minuto e quando la
pagina smise di brillare, su di essa comparve un testo scritto :
“Ciò
che vogliono è ridare la vita a colui che per primo
umiliò la Morte, cercando ciò che il secondo
chiese in dono ad ella.”
Tutti si guardarono perplessi e turbati iniziarono a ragionare per
sbrogliare l’arcano creato dalla riccia.
- Certo che Herm cose facili no , eh?-
Harry scosse la testa iniziò a ragionare voce alta:- Nella
parte “ colui che per primo umiliò la
Morte” credo si riferisca ad Antioch Peverel colui che chiese
La Bacchetta di Sambuco … - gli altri annuirono –
la seconda parte invece credo parli della pietra della resurrezione
… -
- Si ma che senso ha far rivivere il primo fratello?- chiese Padma
mentre gli altri rimasero in silenzio.
Draco iniziò a ragionare per conto suo .
Ci mise circa due minuti per arrivare alla soluzione … che
lo lasciò pietrificato.
- Oddio! – mormorò. Immediatamente tutti gli occhi
furono su di lui.
- Dio no!- esclamò per poi rivolgersi subito verso Harry:-
Dove è Harry ? Dov’è la pietra?-
Il moro scosse il capo dicendo:- La notte in cui sconfissi Voldemort,
poco prima di consegnarmi a lui per sacrificarmi, evocai tutte le
persone a me care che erano morte per proteggermi … - disse
stringendo i pugni . – Alla fine decisi di lasciare nella
Foresta Oscura la pietra sperando che andasse perduta.
E’ fino ad ora così è stato. Non so di
preciso dove sia … - Improvvisamente Harry iniziò
a capire e a perdere il poco colorito che aveva in volto.
- Non penserai che vogliano … - Draco annuì .
- Bè ci fate capire anche a noi?- disse Blaise supportato
dal resto del gruppo.
Draco e Harry li guardarono e il biondo poi disse con voce grave :
- I Mangiamorte vogliono far tornare in vita il Signore Oscuro!-
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Capitolo 10 *** Cap 9 \\ Rivelations ***
Un
silenzio glaciale scese nella sala. Tutti i presenti non fiatavano, per
paura che le parole appena pronunciate potessero avverarsi.
Fu Blaise ad interrompere i minuti di silenzio:- Voi
… ne siete sicuri? Da cosa lo avete dedotto? E
Hermione a cosa accidenti gli serve?!-
Vedere Blaise Zabini alterato era uno spettacolo più unico
che raro visto il carattere sempre pacato.
Harry alle ultime parole perse il poco colorito mantenuto e si
passò una mano tra i capelli, sedendosi sulla sedia accanto.
Draco gli si avvicinò preoccupato e si sedette di fronte al
suo capo.
- Harry, che succede? Sai il perché hanno preso Hermione?-
Il ragazzo sospirò stancamente :- Se so il motivo per cui
hanno rapito Hermione?
Si credo di si … e sono un idiota a non aver capito prima la
verità. Cinque anni fa Hermione mi convinse ad approfondire
la fiaba dei doni della morte, soffermandosi soprattutto sulla pietra
.- Harry mentre parlava guardava il tavolo cercando di ricordare quei
momenti passati tranquillamente con l’amica- Vedi , a quei
tempi ogni cosa che Herm mi chiedeva io la eseguivo senza esitazione.
Ho imparato negli anni che tutto ciò che lei mi diceva di
studiare o di approfondire mi avrebbe poi aiutato in futuro,
così ascoltavo con pazienza tutto ciò che mi
spiegava e lo assimilavo certo che mi sarebbe stato utile.
Tra le migliaia di cose che Hermione mi ha fatto apprendere come vi ho
detto , viera anche questa e … - si interruppe indurendo i
lineamenti del volto sbattendo il pugno sul tavolo – se
Bellatrix Lastrange vuole resuscitare il Signore Oscuro con la pietra,
allora dobbiamo portare via Hermione da loro il prima possibile.-
Draco s’inquietò a quelle parole che non
prospettavano nulla di buono.
- Harry cosa diavolo sai?!- esclamò al limite.
Il moro alzò di scatto il capo e si scusò:- Hai
ragione sto divagando … Non ricordo completamente
i particolari … - disse massaggiandosi le tempie con una
mano mentre con l’altra si tirava a se il libro .-Conoscete
tutti la storia dei Tre Fratelli?- gli altri annuirono così
lui si mise a cercare qualcosa nella storia:- Ciò che ci
serve è solo un passaggio … ecco:
“Il secondo
fratello tornò a casa, tirò fuori la pietra, la
girò tre volte nella mano. Con sua gioia la ragazza che
aveva sperato di sposare prima della di lei morte prematura, gli
apparve. Ma
presto ella divenne triste e fredda perché non apparteneva
al mondo dei mortali. Reso folle dal suo desiderio il secondo fratello
si tolse la vita per unirsi a lei.”-
Finì di leggere e rimise il libro davanti al
biondo – Come avete sentito la pietra della resurrezione,
riporta in vita la persona cara , ma dopo poco , il
“resuscitato”, non essendo del mondo dei vivi
diventa “triste e freddo” e desideroso di tornare
ovunque fosse prima di essere resuscitato.-
Draco fece due più due :- Per questo motivo nonostante la
prospettiva di poter resuscitare il signore Oscuro fosse allettante ,
resuscitarlo con istinti suicidi era controproducente.-
Harry gli sorrise :- Esatto Draco . Il fatto che la Pietra fosse
inefficiente convinse Hermione che ci doveva essere una formula che
sopperisse alla mancata funzione dell’oggetto magico. Tutti
conoscete Hermione e sapete quanto sia testarda e caparbia.- In molti
nella stanza accennarono a dei sorrisi , compresa la preside.
- Per questo motivo cercò per mari e monti un libro o
qualsiasi altra cosa che potesse dimostrare la sua teoria …
fino a quando non riuscì nel suo intento.
Due mesi dopo aver … “chiuso” con
… Weasley - sputò fuori con disprezzo –
chiese a me e Ginny di accompagnarla in un viaggio in Scozia per
approfondire la faccenda della pietra.
Girammo ogni libreria o biblioteca della nazione , e stavamo per
rinunciare quando Herm il giorno della partenza entrò come
una furia nella camera d’albergo che dividevamo io e Ginny
dicendo di averlo trovato.
Mi spiegò che mentre passeggiava per Edimburgo in uno dei
vicoli nella parte oscura trovò un piccolo emporio
contenenti i libri più disparati.
Aveva chiesto al proprietario se aveva dei libri riguardanti i tre
fratelli e lui gli aveva mostrato un paio di libri e tra questi vi era
il libro che gli serviva e che ci serve ora. Libro che due settimane
dopo le fu rubato e che le procurò una settimana in ospedale
per essersi difesa dal ladro .
Quando uscì dall’ospedale le proposi di provare a
cercare una copia del libro ma lei mi disse che era inutile, in quanto
tutte le copie erano state bruciate più di un secolo prima e
che quella rubata era l’ultima rimasta.
Ovviamente in quella settimana di tempo lei ha tradotto dal latino
all’inglese e memorizzato parola per parola il
contenuto del libro, che si impegnò e riscrivere e ad
ordinarmi di memorizzarlo a mia volta una volta concluso … -
Draco sgranò gli occhi a quelle parole e interrupe
il capo – Frena frena ! Mi stai dicendo che Hermione ha
tradotto e imparato a memoria, parola per parola un tomo simile a
quelli che si tirava dietro nella borsa ai tempi della scuola?!-
Harry sorrise e annuì . – Si , era composto da
più o meno cinque o seicento pagine –
- E tu hai fatto altrettanto?- esclamò Landsay procurandosi
un sopracciglio alzato da parte del vice - capo. Ci mise qualche
secondo prima di
correggersi.
– Capo-. Draco gli lanciò uno sguardo soddisfatto
per poi rivolgere la sua attenzione al moro.
Harry annuì- Si, Hermione mi ha aiutato . Lei ci ha messo
due settimane, io otto mesi. Herm è sempre stata un
genio.-disse sorridendo internamente.
-Ciò che ci interessa sono le dieci pagine riguardanti la
pietra della resurrezione e il modo per risolvere la sua inefficienza.-
Prese un respiro profondo per poi continuare con voce sommessa.
- Il capitolo che ci riguarda s’intitola “Sacrificio”.-
Il gelo scese di nuovo nella sala a quelle parole.
- Spiega - sibilò il biondo con un brutto presentimento.
Harry annuì e riprese:- Come si capisce dal titolo la
faccenda non è per niente invitante, anzi.
Precisamente le prime cinque pagine spiegano sommariamente le
proprietà della pietra della resurrezione, le altre cinque
come aggirare le sue mancanze .-
Tirò fuori la bacchetta e appellò un plico di
fogli spillati.
- Questo è il libro riscritto da Hermione parola per parola
– disse sfogliando le pagine. Dopo qualche secondo
trovò il capitolo che gli serviva e iniziò a
leggere:-Questo è il ventesimo capitolo quello che ci serve
… ecco le cinque pagine su come superare le mancanze della
pietra.- Dopo pochi secondi dodici copie del libro per intero
comparvero sul tavolo. – Sono per voi leggete –
Tutti e dodici presero una copia e andarono al capitolo che serviva. Lo
sfogliarono arrivando alle ultime cinque pagine e ognuno di loro
iniziò a leggere.
Più andavano avanti nella lettura più i loro
volti impallidivano.
Draco fu il primo a finire e la sua non era una bella espressione:-
Dimmi che quello che c’è scritto qui sopra sono
solo fandonie … che Hermione ha tradotto male …
ti prego Harry – mormorò guardando disperato il
moro ma al suo posto rispose Blaise:- Io non so se quello che
c’è scritto è vero o sono fandonie ma
…. Sono certo che Bellatrix ci crede e ci sta già
provando … -
Draco lo guardò sperando che scherzasse ma
l’espressione seria del ragazzo fece cadere le sue minime
speranze.
- Che intendi Zab?-
- Il capitolo … parla di un rito per fare in modo che colui
che viene riportato in vita abbia un anima.
Sono stato io a ricevere il Patronus di Lucius e … io non vi
ho voluto dire nei particolari le torture che Herm subiva …
ho omesso i particolari di proposito, non volevo mettere il dito nella
piaga . Ora però, credo sia necessario.
Il patronus di Lucius, testuali parole , ha detto “ Bellatrix la sta facendo
impazzire la tortura fino al limite della pazzia … quando
vede di essere arrivata a quel limite si ferma per circa
mezz’ora e poi ricomincia …
c’è dell’altro però
… credo che quando non sono lì lei la torturi
nella maniera babbana … l’ultima volta che
l’ho vista aveva molti tagli …
dovete portarla via al più presto o giuro che
sarò io stesso a farlo …”
poi da la sua opinione riguardo alla storia del sosia … Le
torture che sta subendo Hermione sono molto simili a quello che dice il
capitolo: “ Per
far rendere la pietra della resurrezione a pieno ,si deve usare una
pura … la si deve torturare senza creare delle ferite e poi
usando un coltello d’argento, procurare delle ferite e
giornalmente prelevare del sangue dalla donna.”
E’ praticamente quello che sta facendo ad Herm … -
Il silenzio calò di nuovo nella stanza, ognuno immerso nei
suoi pensieri;silenzio che fu interrotto da un singhiozzo di Hanna che
con voce tremante continuò a leggere :- “Ripetere tutto questo per una
settimana poi immergere la pietra nel sangue prelevato. La pietra
assorbirà da sola la quantità necessaria per il
rito. Infine su una lastra i marmo bianco posizionare il
corpo della persona che si vuole far tornare con al pietra e accanto ad
esso il corpo agonizzante della Pura . Mettere a contatto le mani dei
due. Posizionare la pietra sulle loro mani.
La pietra
assorbirà l’anima della Pura e ridarà
sangue e anima al corpo della persona che si deve riportare in vita.”-
Finito di leggere guardò gli altri con le lacrime agli occhi
e con mani tremanti appoggiò i fogli sul tavolo:- Mi state
dicendo che hanno rapito Hermione , la stanno torturando e dissanguando
per poi sacrificarla per far tornare il Signore Oscuro?!-
esclamò alzando la voce.
Harry fece un cenno a Daphne, che si avvicinò alla donna e
la fece sedere su una poltrona, tirò fuori dalla borsa una
boccetta con dentro una pozione calmante e gliela fece bere.
La bionda fece tutto ciò con apparente freddezza, ma tutti
della squadra sapevano quanto lei tenesse ad Hermione ed erano certi
che sotto quella maschere imperturbabile , la ragazza stesse tremando
quanto la Abbott .
Harry prese un grande respiro per poi iniziare a dare ordini : - Bene
Padma , traduci questo nel tuo ufficio …
è in Rune Antiche , pensiamo possa essere la
formula che ci serviva … Noi portiamo le Fiabe e
tutto il resto nel mio di ufficio- disse girandosi verso la Mc Grannit
che annuì:- Fate tutto ciò che potete per
liberare la signorina Granger , Hogwarts sarà a vostra
disposizione .-
Harry le sorrise e si alzò seguito da Draco ,
ringraziò la donna e si diresse con gli altri verso i camini
della biblioteca. Appena lì, dopo aver salutato i vari
professori si introdusse nel camino per primo , teletrasportandosi al
Ministero.
Dopo poco fu raggiunto dagli altri membri della squadra ed
iniziò dare ordini fino a quando non si ritrovò
solo con la specialista di Magia nera e i tre di Pozioni.
Si misero tutti e cinque seduti alla scrivania cercando di analizzare
al meglio il capitolo e l’intero libro.
- C’è una cosa che non capisco … -
mormorò Draco sfogliando le pagine.
- Cosa?-
- Qui parla di una Pura ma per i Mangiamorte nelle Mezzosangue non
c’è niente di puro … quindi mi chiedo
che tipo di Purezza intendano e perché abbiano preso
Hermione … -
Harry lo guardò:- In questo libro si parla spesso della
Purezza ma non intesa come quella del sangue. Intende la
purezza dell’animo , ripete spesso …. –
sfogliò le pagine per un po’ fino ad arrivare a
quella che gli serviva – ecco: “colei che nonostante abbia
sfiorato più volte con dita impalpabili il maligno e non ne
è mai stata intaccata. “
Credo , quindi che intenda una donna dal cuore puro che è
riuscita a vedere del buono anche nell’oscurità.
Probabilmente il fatto che si sia innamorata di te e abbia in tutti i
modi cercato di salvarti era una buona dimostrazione .-
- Come fanno a sapere che ha cercato di salvarmi?-
- Tuo padre non poteva mentire su tutto … abbiamo deciso
insieme cosa era meglio dire e cosa invece era da evitare.-
Draco annuì, se lo aspettava.
- Quindi credi sia per questo che hanno scelto lei?-
- E’ probabile , se poi ci metti di mezzo anche la vendetta
per aver collaborato alla caduta di Voldemort, tutto torna.-
- Dobbiamo anticipare la liberazione ora che sappiamo cosa vogliono
fare.-
- Hai ragione – asserì il moro – Blaise
avverti Lucius del piano e digli far dare a Weasley un turno di
pattuglia fuori orario. Dopo puoi tornare a casa.– Blaise
annuì e si diresse nel suo ufficio.
- Bene mattiamoci a lavoro! Daphne tu vai da Padma ed aiutala a
tradurre quella formula.- La bionda si alzò e dopo aver
salutato si dileguò.
- Theodore , vai nel laboratorio e controlla se ci sono abbastanza
scorte di Pozioni. Hai la mia autorizzazione ad aggiungerne altre se
ritieni che siano necessarie.-
Il moro annuì e come Daphne dopo aver salutato si
dileguò verso le segrete.
Nel momento in cui rimase solo con il suo vice, Harry si permise di
rilassarsi; si sgranchì le braccia e si passò una
mano tra i capelli , segno che doveva essere davvero stanco.
- Bene , per ora è tutto ok. Rivediamo il piano e
aggiungiamoci qualsiasi tipo di imprevisto per far fronte a qualsiasi
situazione.-
Draco annuì concorde , così si misero a lavoro .
Passarono circa altre due ora prima che staccassero gli occhi da quei
fogli.
Stanchi e stressati decisero che per quel giorno era abbastanza
così chiusero il tutto in una cassaforte segreta dietro il
quadro di Silente.
Di essa ne erano a conoscenza solo loro due e Blaise. Non tanto
perché non si fidavano del resto della squadra , quanto
perché , in caso un di loro fosse catturato e messo sotto
Imperius non avrebbero potuto dare informazioni importanti al nemico .
Infatti , avevano deciso che il piano lo avrebbero svelato solo il
giorno stesso .
- Credo sia ora di tornare a casa, Ginny si altererà con noi
se non torniamo al più presto- affermò il moro
rabbrividendo al pensiero.
- Concordo , non vorrei che vi tiraste i miei soprammobili per una
stupidaggine come un ritardo. Andiamo.-
|
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Capitolo 11 *** Cap 10 \\ The Pain Of Love ***
Cap 10
The Pain Of Love
Arrivarono a casa che era già ora di cena e trovarono la
rossa e i due bambini che li aspettavano seduti alla tavola.
Potter si avvicinò alla moglie e si scusò del
ritardo con un bacio, poi si mise seduto accanto ad lei.
La serata passò velocemente tra le chiacchiere dei bambini e
degli adulti.
Erano circa le dieci quando tutti si diressero verso i loro letti ;
Draco dopo essersi cambiato raggiunse la figlia che già
sotto le coperte, leggeva un libro di favole che lui non aveva mai
visto.
Si sedette sul bordo del letto e le chiese:- Che libro leggi tesoro?-
- E’ un libro che mi leggeva sempre la mamma prima di
addormentarmi.-
- Non l’ho mai visto … -
- E’ probabile, è un libro babbano … -
gli rispose la bambina sorridendo.
- E’ un libro di favole giusto? Leggimene una … -
I babbani non gli erano mai piaciuti ma avevano inventato cose come la
televisione che erano geniali e per la sua bambina avrebbe fatto di
tutto pur di renderla felice.
La piccola s’illuminò tutta a quelle parole: - La
mamma mi leggeva la sua storia preferita e quando me l’ha
letta la prima volta … è diventata anche la mia
preferita – disse sfogliando in fretta le pagine fino ad
arrivare alla pagina che gli interessava:- La “ Storia del
Baule”: C’era una volta un re che aveva un figlio
da lui molto amato che un giorno gli disse:<< Padre mio,
lasciami andare al mercato a vedere i tuoi sudditi
>>.<< Fai come vuoi>> rispose
il re.
Il principe andò dunque al mercato e disse agli
uomini<< Voi non comprerete ne venderete,
finché non avrete risolto questo mio indovinello :Quale
è l’ essere che al mattino cammina a quattro zampe
, a mezzogiorno su due e la sera su tre? >>
Nessuno seppe rispondere così lui tornò al
castello. Il giorno seguente tornò al mercato e chiese:
<< Qualcuno sa dare una risposta ai miei
indovinelli?>>
Di nuovo nessuno rispose così per la seconda volta il
mercato fu chiuso.
Ora tra tutti gli uomini così radunati si trovava anche il
sorvegliante del mercato che per due giorni di fila tornò a
casa a mani vuote. Il sorvegliante era molto povero ed aveva due figlie
e due figli. La sera al ritorno del padre la più giovane
delle figlie e piena di spirito , preoccupata gli
disse:<>
<< Figlia mia, due giorni fa è arrivato il
figlio del re e ha detto che nessuno avrebbe venduto ne comprato fino a
quando non avremmo risposto al suo indovinello>>. La
ragazza si fece dire l’indovinello e dopo averci pensato
qualche secondo diede al padre la risposta. L’uomo il giorno
dopo si diresse al mercato e quando il principe tornò
rispose: << L’essere che di mattina cammina a
quattro zampe , il mezzogiorno a due e la sera a tre è
l’uomo: da bambino cammina a quattro zampe , da adulto su due
e da anziano su due con il bastone.
La mattina, a mezzogiorno e la sera sono l’arco della vita di
un uomo.>>
Il principe dopo aver sentito la risposta diede ordine di riaprire il
mercato e disse al sorvegliante di accompagnarlo dove viveva.
L’uomo lo accompagno e subì altri indovinelli da
parte del principe a cui però non rispose e restò
in silenzio fino a casa.
Alla porta gli aprì la figlia minore che disse :
<< Siete i benvenuti, Mia madre è andata a a
vedere un essere che non aveva mai visto. I miei fratelli stanno dando
vita alla terra, mia sorella è tra due muri.>>
Detto questo li fece entrare e arrivata la notte la famigli si
riunì. Venne ucciso un pollo che fu servito con le patate.
Alla divisione del pollo fu il principe che si propose di farlo. Diete
la testa al padre , le ali alle due figlie, il petto alla madre e le
cosce ai due figli.
Finita la cena il principe prese parola e si rivolse alla
più giovane : << Hai detto che tua madre era a
vedere un essere che non aveva mai visto , in quanto lei è
una levatrice,i tuoi fratelli davano vita alla terra, stavano dando
l’acqua alle piante. Infine hai detto che tua sorella stava
tra due muri in quanto stava tessendo la lana e davanti a lei aveva il
telaio e dietro un muro. >>
La ragazza a sua volta rispose agli indovinelli che il principe aveva
posto a suo padre, così quando il principe tornò
al castello andò dal padre e disse << Voglio
sposare la figlia del sorvegliante >> il padre si oppose
ma quando il figlio disse che non avrebbe sposato
nessun’altro accettò.
Quando andò a chiedere la mano della ragazza ella
accettò ma il principe le disse << Se mai la
tua sapienza dovesse superare la mia allora noi ci separeremo
>> La ragazza accettò ma due giorni prima
delle nozze chiese al falegname di fabbricare un baule dalle dimensioni
umane con dei buchi che poi rivestì di raso.
Si portò il baule a palazzo e il giorno dopo vi furono le
nozze.
I due passarono dei momenti felici insieme e alla morte del padre il
principe succedette al trono.
Un giorno però vi fu una disputa tra due donne che
dichiaravano entrambe che un bambino fosse proprio. Il re non seppe
come risolvere la situazione così si rivolse a sua moglie
che dopo qualche secondo gli disse di proporre ad entrambe di tagliare
il bambino in due e che avrebbe dato un compenso in denaro a chi lo
avrebbe fatto. Colei che avrebbe fermato l’altra dal farlo
sarà la madre.
Il marito seguì il consiglio e le cose andarono esattamente
come aveva previsto la regina.
Dopo aver risolto la situazione andò dall’amata e
le disse<< Ricordi cosa ti dissi prima di sposarci ? Che
ci saremmo separati il giorno in cui la ta sapienza avrebbe superato la
mia? >>
Lei annuì << Lo ricordo ma ti chiedo solamente
di pranzare per un ultima volta insieme>>
Il marito accettò e poi le disse<< Potrai
prendere tutto ciò che ti sta più a cuore e
portarlo via con te.>>
Si occupò la regina stessa del cibo e senza farsi scoprire
dal principe mise un narcotico nella sua bevanda e glie la diede.
Dopo pochi secondi il principe crollò addormentato
così, la donna lo depose nel baule. Il giorno stesso disse
che sarebbe andata a far visita alla sua famiglia e di portare con
attenzione il baule. Arrivata a casa depose il re sul letto e
aspettò che si svegliasse e quando successe lui chiese il
motivo per cui era stato portato lì.
La moglie gli rispose:<< Mi hai detto di portare via con
me ciò che mi era più caro e non vi è
niente che mi è più caro di te e così
ti ho portato via con me.>>
I due coniugi si compresero e tornarono al castello dove vissero con
amore il resto della loro vita.”-
Draco rimase qualche secondo in silenzio per poi sorridere alla bambina
che lo guardava in attesa di un responso.
- I babbani sono persone strane … ma decisamente , sono
intelligenti –
Quello era decisamente un commento positivo .
- La morale è che a lei non era mai importato nulla della
ricchezza ma era davvero innamorata del re e non aveva alcun interesse
a vivere con lui in un castello oppure in una casa diroccata come
quella del padre , le bastava stare insieme a lui.-
- Esatto – rispose la bambina – Lei è
una donna a cui vorrei ispirarmi per crescere. Vivere un amore senza
interessi economici ne sotterfugi.-
- Sono sicuro che avrai l’amore più bello della
tua vita – le disse il padre baciandole la fronte –
che ovviamente avverrà molto ma molto
tardi e vedi di non farmi imparentare con i Potter! Non lo
sopporterei!-
Eltamin scoppiò a ridere e il padre la seguì poco
dopo. Quando entrambi tornarono seri la piccola pose una domanda che
fece stringere il cuore all’uomo:- Papà , mamma
tornerà presto a casa vero?-
Il biondo strinse a se la figlia:- Certo tesoro , te lo prometto-
Lei sorrise e poi si lasciò rimboccare le coperte dal padre.
– Buonanotte-
- Buonanotte tesoro –
Draco spense la bajour e uscì dalla stanza.
Come se si fossero dati appuntamento s’incontrò
con Potter che usciva dalla stanza di James.
Si diressero entrambi nello studio di Draco e vi restarono a parlare
del piano per circa una mezz’oretta per poi andare entrambi a
dormire.
Per la prima volta in tutta la giornata Draco si permise di lasciare
liberi i suoi pensieri che , ovviamente, si concentrarono su Hermione.
Sperava che non soffrisse troppo e che suo padre la stesse proteggendo
al meglio. In quel momento gli venne l’illuminazione e
appellò il libro su cui la riccia aveva preso
l’incantesimo della collana.
Accese la luce e si mise alla ricerca della pagina dei ciondoli
comunicanti .Si stranì quando scoprì che
l’incantesimo non era tra le pagine del libro. Solo due
persone potevano saperne il motivo. Inoltre c’era un altro
problema: non aveva l’altro ciondolo e quindi non poteva
creare un legame con quello di Hermione.
Si guardò il ciondolo e notò davvero per la prima
volta come quel colore dorato rispecchiasse gli occhi di Lei .
Ecco l’illuminazione!
Il suo ciondolo era collegato in qualche modo al suo gemello!
Ora c’era solo un problema: come fare a creare
l’incantesimo con l’altro ciondolo lontano e
utilizzando il legame che c’era tra loro ?
Risposta: Harry James Potter, unica persona che aveva assistito la
riccia nel suo piano suicida per proteggerlo.
Si alzò eccitato dalla scoperta ( come una ragazzino) e
raggiunse velocemente la camera che il moro divideva con la moglie
incinta.
Proprio nel momento in cui aprì la porta della camera
chiamando ad alta voce il nome dell’amico, si
ricordò di quel , piccolo, piccolissimo particolare ed
evitò per solo un millimetro una sveglia di ferro,
lanciatagli dalla suddetta donna incinta.
- Malfoy! Un po’ di rispetto!- gli urlò contro la
dolce voce della donna rossa.
- Scusa ! Scusa! – disse girandosi dall’altra parte
il biondo. - Sei incinta di sette mesi, se non sbaglio non dovreste
avere rapporti fino alla nascita sai?-
Sentì un sospirò :- Malfoy ho avuto
già un figlio so bene cosa si deve e non si deve fare
durante i mesi di aspetto di una donna. Il motivo della sveglia
è che l’hai svegliata cinque minuti dopo che si
era addormentata!- rispose il moro alzandosi dal letto.
Il biondo si girò e vide Potter accendere la luce e
sfregarsi gli occhi assonnato.
- Hai la capacità di svegliarmi appena riesco ad
addormentarmi, Malfoy. Stessa capacità che hanno mia moglie
e mio figlio quando hanno le voglie e non vogliono farmi dormire.-
Draco gli fece il verso e dopo aver chiesto scusa a Ginevra fece un
segno a Potter di seguirlo fuori.
- Ho bisogno di informazioni su questi ciondoli –
iniziò il biondo .
Il moro si stropicciò gli occhi e chiese con voce debole:-
Non possiamo parlarne domani mattina? Dobbiamo discuterne alle due di
notte?-
Draco lo fulminò e quella fu una buona risposta per il il
capo che si diresse sospirando verso lo studio del padrone di
casa.
Una volta là si sedette su una delle poltrone davanti al
fuoco dello studio.
Il biondo fece lo stesso ed iniziò:- Allora
… voglio usare lo stesso modo di Hermione
… -
L’altro lo guardò strano un attimo , dopotutto si
era appena svegliato ed erano le due di notte. Ci mise qualche secondo
per comprendere, poi la sua espressione si scurì.
- Scordatelo, Draco.-
-Non era una proposta, Harry . Se non me lo dici tu come fare,
cercherò il modo da solo e lo sai che la maggior parte delle
volte ci riesco.-
Il moro sospirò ammettendo che ne era capace:- Spiegati .-
- Voglio rifare lo stesso incantesimo del dolore su di me , in modo che
metà della sofferenza che prova lei la possa provare io .-
Harry lo guardò preoccupato un attimo:- Draco, fa male ,
davvero male . Quello che non ti avevo detto è che il dolore
che provi non è solo metà di quello della persona
che vuoi salvare. C’è parte del dolore che ti fa
provare l’incantesimo e non è poco . Visto e
calcolato che … quella bastarda di tua zia la tortura ogni
mezz’ora, non possiamo permetterci di doverti soccorrere ogni
mezz’ora.-
A quello non aveva pensato .
Ci pensò per un po’ e poi arrivò alla
sua soluzione: - Pensi si possa posticipare l’arrivo del
dolore dopo la liberazione di Hermione?-
Potter sgranò gli occhi e alzò le mani iniziando
a scuotere la testa:- No no scordatelo! Posticiparlo vuol dire subire
tutto il dolore in una volta! Potrebbe mandarti in coma !-
- Non m’importa. Lei soffre tutt’ora e
c’è il rischio che muoia ogni volta che sbatto da
qualche parte o mi ferisco, a causa di
quell’incantesimo … quindi mi chiedo : Che succede
a lei se io muoio?-
Harry sospirò, si aspettava quella domanda :- Mi chiedevo
quando me l’avresti chiesto … Herm si era
preoccupata di questo aspetto e così ha rafforzato
l’incantesimo … - abbassò gli occhi.
- Potter parla- ordinò il biondo con un brutto presentimento.
- Se … tu rischiassi morte certa, se … se fosse
certo che tu muoia, circa cinque secondi prima che accada ….
Bè sarà Hermione a morire al posto tuo, mentre tu
arriverai solamente a cinquant’anni, la metà della
vita di un uomo .-
Quella era decisamente una sentenza di morte.
Draco si passò una mano sugli occhi :- Immaginavo una
risposta del genere, ma non m’importa di morire. Mi conosci e
sai che non temo la morte, ma per lei no. Sono un Auror , Harry ,
potrei morire ogni volta che vado in missione: potrebbe morire ogni
giorno della sua vita. Tu sapevi bene il rischio che correva e se
non eri certo di ridurre quei rischi al minimo , non glielo
avresti permesso o almeno avresti fatto in modo di sciogliere
l’incantesimo. –
Il moro sorrise:- Perché non sembravi così
intelligente ai tempi di Hogwarts con affianco Tiger e Goyle?-
L’altro lo guardò piuttosto male.
- Come hai detto, non avrei mai permesso di far correre tutti quei
rischi a una persona a cui tengo come una sorella. Purtroppo non ho
potuto fare nulla per
impedirle di essere trattata come un testimone sotto protezione
… e neppure la sua cattura da parte dei Mangiamorte
– finì abbassando lo sguardo e stringendo un
pugno. – Quando Hermione ti mise addosso
quell’incantesimo e quello sui ciondoli, dovevo fare in modo
di essere sicuro che lei non corresse altri rischi .
Il motivo per cui ho … incoraggiato la tua entrata
al Ministero, era per tenerti d’occhio. Non fraintendermi ,
ero a conoscenza del tuo potenziale come pozionista e il fatto che
avessi passato l’esame per diventare Auror a pieni voti non
ha fatto altro che rafforzare la mia decisione.
Potevo tenerti d’occhio per non farti ammazzare e allo stesso
tempo potevo avere un ottimo Auror tra le mie fila, ex Mangiamorte ed
esperto di magia nera.-
Draco lo guardò un attimo poi annuì sorridendo
leggermente:- A quanto pare senza saperlo ho avuto una guardia del
corpo che agiva nell’ombra-
Harry rispose al suo con un sorriso appena accennato: - Era
l’unico modo che avevo per proteggere anche un minimo la mia
migliore amica.-
-Non ti biasimo per questo … ma non ho cambiato idea: voglio
fare l’incantesimo- affermò perentorio.
Il moro sospirò:- Se tu muori, Herm muore, se Herm muore tu
muori. C’è il cinquanta per cento di
possibilità che sopravviviate entrambi ed arriviate ai
cinquant’anni. Lo stesso cinquanta percento di
possibilità che moriate ed inoltre tu potresti entrare in
coma e con te Hermione a causa dell’incantesimo. A questo hai
pensato? -
Dalla sua espressione era chiaro che la risposta fosse negativa. Non
aveva minimamente pensato che il suo coma si sarebbe ripercosso su di
Hermione.
Trovò in fretta la soluzione:- Scioglierai
l’incantesimo a Hermione poco prima che il mio incantesimo si
attivi.-
Harry sospirò :- Non so come sciogliere
l’incantesimo, Draco.Solo Hermione sa quale è .-
- Allora con l’inganno le chiederai come fare quando la
ritroveremo.-
- Con l’inganno ? Hermione è la studentessa
più intelligente di Hogwarts e la mente del Tr …
– si corresse quasi subito – del Duo che voi
definivate dei Miracoli.-
- Oh tu non sei molto bravo ad inventarti storie, ma davanti a te hai
il “re dell’inganno”- si vantò
il biondo. – Se non vuoi restare qui tutta la notte
con me e poi subirti le ire di tua moglie, bè a me non
importa … non ho particolarmente sonno e ti
tormenterò tutta la notte.-
Il moro rabbrividì :- A tuo rischio e pericolo.-
Appellò il libro di magia nera e scorse le varie pagine fino
a quella che parlava dei ciondoli.- E’ complicato e troppo
pericoloso, per questo ha nascosto l’incantesimo con lo
stesso metodo usato per nascondere l’altro nelle “
Fiabe di Beda il bardo”.- mentre parlava appello un coltello
da cucina e si fece un taglio lungo cinque centimetri e
lasciò nuovamente colare il suo sangue sulla pagina. Quasi
come se fosse ovvio il sangue fu assorbito dalla pagina . Entrambi
aspettarono qualche secondo, subito dopo delle parole cremisi apparvero
sulla pagina.
- Hermione è decisamente la ragazza più
intelligente che conosco, senza offesa per Daphne e Pansy -
affermò Draco.
-Bene, questo è l’incantesimo. Serve solo un
ciondolo, anche perché ne abbiamo solo uno, che è
collegato all’altro – si soffermò un
attimo e lo guardò preoccupato – sei sicuro?
–
- Sicuro , ovviamente.- rispose il biondo con uno sguardo determinato.
- Ok come vuoi, ti servo per attuare l’incantesimo , non puoi
farlo da solo.-
- Fallo.-
Harry gli indicò il ciondolo e Draco glielo diede. Il moro
lesse l’incantesimo e riprese il coltellino . Tirò
fuori dalla tasca un fazzoletto di stoffa con cui pulì il
sangue che c’era sopra.
- Mi serve delle gocce del tuo sangue.- Draco gli diede il polso senza
esitazione su cui il moro premette il coltellino e fece colare del
sangue sul ciondolo che s’illuminò e poi
tornò normale.
Il biondo pronunciò un Ferula e comparvero delle bende che
avvolsero il suo polso.
-Poi?-
-Basta- disse Harry.
Draco sgranò gli occhi –Prego?-
- Basta. Non c’è altro . Solo delle gocce di
sangue. Non c’è bisogno d’altro.
–
- Ok , come posticipiamo l’incantesimo?-
- Non ne ho idea. Dovremmo chiedere a … - si
fermò quando vide l’amico fare una smorfia strana .
- Coda hai?-
- A quanto pare zia Bella ha ricominciato a torturarla. Dio il dolore
è assurdo!-
Il biondo si passò una mano sulla fronte che pian piano si
stava imperlando di sudore.
Ora avevano una altro
probema.
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Capitolo 12 *** Cap 12 \\ Isabelle Stanton ***
Cap 12
Harry si affrettò a recarsi nel laboratorio di Draco , dove
quest’ultimo teneva le pozioni; presa quella che gli serviva
si precipitò dal biondo che intanto si era nuovamente seduto
sulla poltrona e si reggeva la testo con le mani, sofferente.
- Ecco. Bevi, se non sbaglio era questa che prendeva Herm per far
placare un poco il dolore, quando accadeva a lei.-
Draco fissò per qualche secondo la boccetta poi senza
più esitazioni la stappò e bevve tutto il
contenuto, fino all’ultima goccia.
Il sollievo non fu immediato, ma creò un senso di
intorpidimento che gli diede l’illusione che il dolore si
fosse attenuato.
- Ci metterà qualche minuto per fare effetto e comunque il
dolore non se ne andrà del tutto fino a che non
smetterà di … - il moro s’interruppe e
strinse i pugni con rabbia – Di infliggerle dolore- concluse
tra i denti.
Draco partecipò alla sua rabbia a denti stretti cercando di
non urlare per il dolore. Merlino ! Se lui stava soffrendo
così tanto, allora Hermione che erano addirittura due giorni
che pativa quel tormento …
Sperò davvero di che resistesse abbastanza
,perché se non ce l’avesse fatta …
non riusciva neppure a pensarla una cosa del genere.
Erano solo due giorni che aveva scoperto la verità e in
qualche modo l’amava, anche se in un contorto modo da Malfoy.
Era ovvio che quando l’avrebbero liberata , perché
ci sarebbero riusciti, lei sarebbe venuta ad abitare al Manor con lui
Eltanin e magari poteva invitare a restare Potter & family
anche dopo aver concluso quell’incubo. Dopotutto , lui e
Potter anche se non sembrava erano abbastanza amici ed inoltre ad
Hermione ed Eltanin sarebbe sicuramente piaciuto avere degli
amici nella sua stessa casa , anche per abituarsi alla nuova
situazione.
Merlino stava seriamente pensando di crearsi un futuro con quella che
un tempo definiva la “ Sporca Mezzosangue”! Se ci
pensava ora quel nomignolo gli sembrava davvero insulso, in quanto
Hermione era tutto tranne che sporca .
Lei era la persona più pura che avesse mai incontrato ed era
anche per questo che Bellatrix l’aveva scelta per il rituale.
Cercò di pensare ad altro in quanto quel pensiero gli faceva
salire una rabbia spropositata.
- …. MALFOY! DRACO!- esclamò Potter riportandolo
nella sua stanza con il moro
che gli sventolava una mano davanti agli occhi.
- Potter?-
- Buongiorno ! Bentornato tra noi mortali!- sospirò
sollevato sedendosi sulla poltrona vicino al camino.
- Scusa che dicevi?-
Harry lo guardò davvero male:- Ti ho chiesto che intenzioni
hai dopo che avremo liberato Hermione … che vuoi fare con
lei?-
Draco lo fissò un attimo poi abbassò gli occhi
riflettendo prima di rispondergli:
- Per prima cosa lei verrà a vivere qua, sia ora per la sua
sicurezza che dopo.
Non ho intenzione di lasciare andare via di nuova nè mia
figlia nè Lei.
Per dopo decideremo assieme cosa fare. Dobbiamo stabilire un rapporto,
ed ho intenzione di farlo. Se mai andrà bene ho intenzione
di sposarla.-
Il moro lo fissò un attimo poi sorrise:- Era quello che
volevo sentire. Hermione avrà bisogno di
stabilità dopo anni passati con la paura di morire da un
momento all’altro.-
Draco annuì brevemente mentre un'altra fitta gli toglieva il
respiro.
Il suo pensiero andò di nuovo ad Hermione e ora che sapeva
quanto lei stesse soffrendo, il suo odio verso Bellatrix si
triplicò.
Harry se ne accorse e gli si accostò :- Tutto a
posto? La pozione non fa ancora effetto?-
In quel momento un fitta più dolorosa gli
sconquassò le membra e Draco si lasciò sfuggire
un gemito di dolore.
- Draco?!- esclamò Potter agitato.
Quando riuscì a riprendere fiato , Draco lo
rassicurò facendogli un gesto con la mano.
- Tutto a posto Harry . Tutto ok .-
Quello sospirò e lo guardò male :- Giuro che
quando vi ho tutti e due qui ve ne dico tante da farvi venir voglia di
buttarvi di sotto!- sbottò – mi state togliendo a
testa dieci anni di vita e l’unica che tra un paio
d’anni potrebbe essere contenta di questa cosa è
solo Ginny, che a cinquanta si potrà vantare di avere un
marito più giovane di lei di vent’anni! –
- Questo lo dici tu tesoro …. – disse una voce
conosciuta alle loro spalle che li fece sbiancare – Se non
vieni subito a letto eviro entrambi e poi vi ci butto io di sotto,
tutti e due!-
Il moro saltò sull’attenti e si
affiancò alla moglie:- Malfoy bevine una ogni sei ore
… fino a quando non parliamo con Severus - disse
lasciandogli tre boccette sulla scrivania.
Il biondo prese un respiro ed annuì .
I due coniugi Potter lo guardarono un attimo e poi uscirono .
L’uomo si distese aspettando che il dolore si placasse ,
almeno un pò. Si alzò di nuovo e prese
dal comodino una boccetta di pozione soporifera che scolò
fino all’ultima goccia.
L’effetto fu quasi immediato e fece appena in tempo a
ristendersi che la mente gli si annebbiò e cadde in un sono
senza sogni da cui si risvegliò solo la
“mattina” dopo.
Quando si sveglio il sole era già sorto e quando guardo la
sveglia sul comodino si accorse che erano già le 8.30.
Si alzò in fretta e dopo una doccia veloce ed essersi
cambiato si diresse spedito e un po’ dolorante in salone per
la colazione.
Arrivato lì trovò tutti a tavola tranne sua
figlia:- Giorno gente …-
I presenti alzarono lo sguardo su di lui e lo saluto .
- I bambini? –
- Si stanno lavando le mani …- rispose Potter mentre
sorseggiava una tazza di caffè e lo guardava attento.
Il biondo annuì e si sedette nel momento in cui la sua bimba
entrò lasciando tutti incantati.
Quando Eltamin notò la sua presenza si illuminò e
gli corse incontro gettandogli le braccia al collo:- Papà
buongiorno!-
- Buongiorno Eltamin – rispose il padre dandole un bacio
sulla guancia.
La piccola lo guardò un attimo corrucciata :-
Papà stai bene ? Hai una faccia …-
Quello lanciò un occhiata a Potter e poi
rassicurò la figlia con un sorriso dicendo:- Tutto
bene, tranquilla.-
La bimba lo fissò ancora un attimo non molto convinta , poi
si sedette nella sedia accanto e si lasciò servire la
colazione dal padre.
In quel momento li raggiunse anche un James piuttosto assonnato che
fece un saluto generale e si sedette anche lui aspettando che la mamma
lo servisse.
Finita la colazione , dopo che Ginny ebbe accompagnato i bimbi in
biblioteca, Draco ed Harry si smaterializzarono al Ministero.
Lì si diressero verso i quadri e chiamarono Severus.
L’uomo comparve dal quadro vuoto guardando il suo pupillo
accigliato.
- Draco hai una pessima cera,ragazzo-
- E’ tutto a posto Sev… - disse, poi vedendo che
il padrino non era convinto cambiò discorso :- Abbiamo
trovato la formula …. Quanto tempo ci vuole per creare il
sosia?-
- Circa un giorno … e l’unica
che , oltre alla Signorina Granger può fare
quell’incantesimo è solo una persona
….- rispose Severus ,facendo una faccia strana.
- Cioè ?-
- Fu l’insegnate della Signorina Granger di Magia Oscura
… il suo nome è …-
- Isabelle Stanton!- lo interruppe Harry dandosi una manata sulla
fronte – che idiota a non averci pensato!-
Draco lo guardò piuttosto male così il moro fu
costretto a spiegare:- Come ti ho già detto ,
Hermione al sesto anno ha studiato Magia Nera , ma non da sola.
Per più di due mesi è sparita senza lasciare
traccia per poi tornare con una persona assieme a lei .
Isabelle Stanton. Mi raccontò che aveva cercato qualcuno che
stava dalla parte dei buoni e che era abile nelle arti oscure . Quando
l’aveva trovata era riuscita in qualche modo a convincerla a
prenderla come allieva. Quando è tornata … lei
era cambiata …. Almeno all’inizio
…- abbassò gli occhi il moro perso tra i ricordi
:- Comunque fuono loro due in effetti che si occuparono
principalmente della creazione del sosia magico.-
- Ok allora dobbiamo trovare questa donna e convincerla ad
aiutarci… con le buone o con le cattive …-
- Non farti illusioni biondo ! Potrei ammazzarti solo schioccando le
dita quindi porta rispetto ai più grandi!- disse una voce
dietro di loro.
Si girarono entrambi di scatto trovandosi davanti, appena uscita dal
camino,una donna austera dai capelli corvini che li guardava severa con
le mani sui fianchi, in una perfetta imitazione della Mc Grannit. Non
era vecchia … Probabilmente aveva solo qualche anno
più di loro.
- Cos’è Harry … passare del tempo con
quella serpe ti ha tolto l’educazione?- lo
apostrofò aprendo le braccia.
Il moro le sorrise e l’abbracciò
affettuosamente:- Belle! Da quanto tempo! Come mai qui? Stavo per
venire a trovarti io…-
La donna lo guardò gravemente:- Ho saputo della mia pupilla
…. Mi pare ovvio che venga a vedere come avete
intenzione di tirarla fuori dai pasticci … E ora vedi di
spiegarmi per bene la situazione … chiaro e conciso .-
- Ora ?! Dannazione Potter ! Potrebbe morire da un momento
all’altro!-
- Giù la cresta biondo ! Pensi che non sappia i rischi che
corre a mia pupilla?!- sbottò la donna.
Draco la fulminò :- No! Credo che lei non lo sappia . Mi
crede un idiota superficiale … ma sono io che che sento le
pugnalate che mia zia le infligge ogni minuto …. Sono io che
sento le Cruciatus che le lancia … che sento il suo dolore
come se fosse mio … e si fidi : è atroce!-
Quella sbiancò e gli si avvicinò prendendogli il
viso tra le mani e sibilò:- Cosa diamine hai fatto ragazzo?!-
- Stessa cosa che ha fatto lei … –
mormorò spostandosi di qualche passo.
Quella lo mollò orripilata:- Sei un pazzo !
Proprio come lei dannazione a voi ! Spiega Harry!-
Il moro scattò sull’attenti e in poche parole le
spiegò la situazione.
L’espressione della donna, a fine discorso era scura mentre
il volto aveva preso una colorazione cinerea.
- Ci servi lucida , Belle. Dobbiamo salvare Hermione e con lei il padre
del biondo, quindi torna tra noi!- a rimbrottò il moro
passandole una mano davanti agli occhi risvegliandola dal trans in cui
era caduta. Draco fulminò l’amico per
quell’appellativo.
- Si scusami … allora dimmi a che ti servo…-
rispose la donna .
- Dobbiamo creare un sosia di Lucius, come abbiamo fatto tempo fa per
Narcissa, ricordi?-
Isabelle lo guardò abbastanza male:- Ho venticinque anni,
non ottanta…- quella fu una risposta sufficiente.
- Allora… siete stati tu ed Herm ad occuparvi
dell’incantesimo … ti dispiacerebbe rifarlo ?
– le chiese il moro.
Quella sospirò:- Si ma ho bisogno di certi ingredienti
proibiti che non sarà facile ritrovare.-
- A quello ci penso io … mi dica quali e glieli
procurerò – disse il biondo introducendosi di
nuovo nella discussione.
La donna lo guardò strano :- Smettila di darmi del lei
biondo … Ho solo tre anni più di te, non venti.
Comunque va bene affiderò a te questo compito- detto questo
scrisse gli ingredienti su un foglio glielo porse.
Draco lesse il foglietto pensieroso:- Si, si possono reperire. Un
attimo- prese una manciata di Polvere volante e la buttò nel
camino acceso per poi affermare un :- Amos! – e mettere la
testa dentro il fuoco.
Si ritrovò nella stanza di un laboratorio pieno di
ingredienti e boccette piene di liquidi.
- Amos! Sono Malfoy , veni immediatamente!- esclamò e alle
sue urla, un ometto sulla trentina con un camice bianco pieno di
macchie e i capelli sparati in tutte le direzioni, entrò
nella stanza di corsa, accorrendo ai richiami del suo superiore.
- Si capo?-
-Ho bisogno di questi entro un ora- ordinò passandogli il
foglietto . L’ometto lesse la lista ed annuì .
- Bene vieni nell’ufficio di Potter quando hai fatto!-
finì il biondo per poi tirare fuori la testa dal camino e
raddrizzarsi.
- Il problema degli ingredienti è risolto.-
Isabelle annuì per poi appellare un libro antico e mettersi
alla ricerca di una pagina in particolare, sulla scrivania di Potter.
Ci mise un bel po’ in quanto il libro contava più
di mille pagine, ma alla fine esultò trovando la pagina
giusta.
- Ok la formula è questa, ora si deve solo aspettare gli
ingredienti e il sangue di Lucius.-
A quelle parole Harry apri un cassetto della scrivania e dopo aver
tolto il contenuto , rimosse il fondo rivelando uno scomparto segreto
che conteneva una fialetta con del liquido rosso all’interno.
Il moro lo prese e lo porse alla donna:
- Questo è il sangue di Lucius , per gli ingredienti
dobbiamo solo aspettare che Amos ce li porti.-
- Bene allora aspettiamo.-
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Capitolo 13 *** Cap 13//A.A.A Wanted dead body as soon as possible. ***
Cap
13
Aspettarono solo mezz’ora prima che Amos uscisse dal camino
di Potter tutto sporco di cenere:- Vedi di non sporcare nulla Amos!-
L’ometto sbiancò e con un colpo di bacchetta si
ripulì:- Ho … ho portato … gl -
gl’ingredienti che … che m… mi aveva
chiesto … S- signor Malfoy- balbettò.
- Grazie mille Amos, torna al laboratorio,ora.-
Amos fece un mezzo inchino e poi tornò dentro il camino e
sparì tra le fiamme verde-azzurre, dopo aver lasciato sul
tavolo una valigetta di cuoio.
Dopo che Amos scomparve dalla stanza, Harry prese la valigetta e
l’aprì, trovandovi dentro tutti
gl’ingredienti, stipati in maniera ordinata con le targhette.
Sotto uno di essi però, notò qualcosa. Sembrava
una piccola chiave antica con all’impugnatura uno strano
disegno,mentre all’apice vi era un piccolo anellino a cui vi
era legato un cordone . Qualcosa gli diceva che Amos non voleva che
altri oltre lui e Draco vedesse quella chiave, così senza
che nessuno lo vedesse, prese la chiave e la fece passare sotto la
manica per poi farla scivolare nella tasca.
Nonostante avesse fatto di tutto per non farsi vedere, il suo amico
biondo lo notò e lo guardò strano .
Il moro gli fece cenno che gliene avrebbe parlato in privato
più tardi.
Draco annuì impercettibilmente e guardò Isabelle
prendere i sacchetti ed appellare un calderone d’argento.
- Allora,dove è il laboratorio?- affermò decisa.
Draco fu il primo a guidarla fuori dall’ufficio, verso il suo
laboratorio.
Non aveva mai permesso a nessuno, tranne che a Potter, di entrare
nel suo laboratorio. Ora però, era diverso:
Isabelle Stanton poteva aiutare suo padre, ed indirettamente anche
Hermione, quindi prestargli il suo laboratorio era il minimo.
Arrivarono nei sotterranei velocemente. La stanza era enorme,
probabilmente soggetta ad un incantesimo estensivo potente.
Era piena di scaffali su cui erano appoggiate decine e decine d
boccette, vuote o con dentro delle pozioni.
Al centro della stanza vi era un tavolo rotondo di marmo con sopra un
calderone d’argento che bolliva. Accanto ad esso vi era anche
una bilancia d’ottone ed una serie di provette.
Isabelle si guardò attorno approvando il laboratorio di
Draco:
- Ottimo, biondo. Devo ammetterlo, hai buon gusto.-
- Si, si, grazie- disse il ragazzo spiccio .
La donna si mise subito all’opera con l’occorrente,
seguita passo passo da Draco, che non si perdeva una sua mossa. La
donna era davvero un’ottima pozionista: usava mosse svelte e
precise,senza alcun errore neppure nel tagliare i componenti.
Ci misero circa un’ora per prepararla e ce ne volle un'altra
per farla cuocere.
Dopo averla fatta raffreddare Isabelle la mise in una provetta, poi
prese da sotto il mantello una pergamena e vi disegnò sopra
con dell’inchiostro una stella a cinque punte racchiusa da un
cerchio. Su ogni punta vi scrisse delle frasi in una strana lingua,
sconosciuta ai più.
- Cos’è?- chiese il biondo curioso.
- Un pentagono particolare. Magia nera. Serve per confermare che la
pozione sia giusta. Si fa cadere una goccia del proprio sangue dentro
la pozione e poi un'altra sulla pergamena. Dopo si fa cadere
una goccia della pozione sulla pergamena.
Se il disegno diventa rosso allora la pozione è giusta, se
diventa blu la pozione è fallita… vediamo,
allora.-
Prese un piccolo coltellino svizzero con cui si punse il dito e fece
cadere la goccia cremisi prima nella boccetta e poi sulla pergamena.
Subito dopo fece cadere un po’ della pozione sulla pergamena.
Aspettarono qualche minuto prima che il disegno cambiasse colore .
Da nero a rosso cremisi. Un evidente successo.
- Ottimo, ora ci serve un cadavere- affermò risoluta come se
fosse normale, mentre tutti gli altri la guardarono stralunati, Potter
compreso.
- Isabelle ?! Un cadavere?-
Quella alzò lo sguardo su di loro :- Bè ? che
c’è?-
- Che significa esattamente una cadavere?-
La donna ora lo guardava come se vedeva un alieno:- Secondo te che
significa cadavere? Solitamente vuol dire essere umano morto …-
- E secondo te dove lo troviamo un essere
umano morto adesso?-
- Se non sbaglio i babbani hanno un posto chiamato obitorio
…-
Il moro la fissò stralunato per qualche secondo-
Cioè fammi capire: ci stai dicendo che dobbiamo chiedere un
cadavere all’obitorio babbano? E cosa credi che dovremmo
fare? Chiedere al responsabile "Ci scusi, ci serve un cadavere
vi dispiace se ne prendiamo uno in prestito?"- concluse
acidamente.
- Hei Harry, siete voi gli eroi non io! O trovate un cadavere o nisba.
Se vogliamo fargli credere che Lucius sia morto un cadavere
è il nostro migliore asso. –
- Come avete fatto con quello di Narcissa?-
- Se ne occupò Hermione. Mi disse che aveva chiesto ad un
suo amico all’obitorio babbano. Gli doveva un favore ed in
cambio lei gli ha chiesto un cadavere.-
Harry si passò una mano tra i capelli ingovernabili: - Stean
Meridon. L’ho conosciuto qualche tempo fa. Vedremo di farci
una visita - disse guardando il biondo che annuì.
- Bene, torniamo tra un’ora.-
Improvvisamente una forte fitta al braccio colpì Draco che
si piegò in due per il dolore. Alzò su una
manica: sull’avambraccio vi era un lungo taglio che
sanguinava copiosamente.
- Draco!- esclamò Harry correndo verso di lui . Il biondo
scacciò via la mano. Doveva sopportare il dolore da solo,
come lo stava facendo Hermione in quel momento . Non curò la
ferita, la fasciò solamente.
Curarsi mentre lei invece continuava a soffrire non era giusto.
Smettere di soffrire mentre lei invece pativa le pene
dell’inferno …
No. Non poteva farlo. Anche se in realtà lui il dolore, lo
continuava a sentire.
- Tutto a posto Harry … è tutto ok, solo un altro
ricordino di zia Bella –
- Bastarda ! –
- Su andiamo …. Più tardi è peggio
è. –
- Sicuro che è tutto ok ?- chiese il moro preoccupato.
- Si si . Ora andiamo.-
Il moro sospirò :- Va bene, va bene- disse allungando una
mano verso Draco che la prese senza esitazione. Dopo qualche secondo si
ritrovarono in una stanza decisamente inquietante: era scura, al centro
vi era un lettino d’ospedale con sopra un corpo decisamente
morto. Piegato su quest’ultimo vi era un uomo in camice
bianco, con in mano un bisturi ed una lente d’ingrandimento.
Harry e Draco stavano per avvicinarsi quando il presunto Stean
tirò fuori un polmone dal corpo che stava analizzando.
- Potter! Che diavolo di lavoro fa questo tizio?!- sussurrò
il biondo disgustato.
- Stean è un medico legale. Fa le autopsie ai cadaveri: lui
è quello che stabilisce se una morte è avvenuta
per cause naturali, per suicidio oppure se è stata causata
da parte di qualcuno. Per farlo deve aprire il corpo e analizzare, se
il sangue è contaminato o se gli organi interni hanno subito
malformazioni. Dopotutto i babbani devono trovare un modo per
sostituire la magia con le loro forze.-
Draco rimase affascinato da quella spiegazione: i babbani non erano poi
così male.
- Hei Harry! Come te la passi amico?- esclamò
all’improvviso il medico, con i guanti ancora sporchi di
sangue.
- Tutto a posto... Stean, che ne dici se ti togli quei guanti? Fai un
po’ impressione …-
Il medico si guardò perplesso le mani, poi fece un sorriso
imbarazzato dopo essersi tolto velocemente i guanti ed aver coperto il
cadavere con un telo bianco.
- Scusate … allora Harry, c’è un motivo
preciso per cui siete qui, giusto?-
- Ricordi cosa ti chiese Hermione in cambio del favore che ti aveva
fatto anni fa?- chiese il moro .
Stean sbiancò scuotendo la testa :- Ma che intenzioni avete
? Volete mettere su un mercato di zombi?-
- Non dire cretinate Stean!- sbottò Harry .
- Bè, ma in realtà è quello che stiamo
facendo, no? Anche se non volutamente.- gli sussurrò il
biondo .
L’amico rimase un attimo interdetto, ammettendo internamente
che in effetti aveva ragione.
- Lasciamo stare … Come avrai capito ci serve un corpo
… morto.-
Stean scosse la testa agitato - Sentite …. Io non posso,ok?
Va contro la mia morale … sono comunque corpi umani ed io ho
il dovere di “preservarli” ... non posso mi
dispiace.-
Harry sospirò:- Stean, abbiamo bisogno di quel corpo.
Hermione … è scomparsa. Quel corpo ci
serve per ritrovarla e … salvarla. Capisci?-
Stean divenne sempre più bianco:- H- Hermione ?
Cosa le è successo?!-
- Sono cose da maghi, Stean. Sai che non possiamo dirti nulla
… mi dispiace … posso solo dirti che faremo di
tutto per riportala a casa. Per questo … per favore,
aiutaci.-
Il medico sembrò combattuto fino alla fine:- Va bene, vi
darò il corpo di un’ uomo di cui non si sa nulla.
Vi prego … ritrovatela- l’implorò
mentre tirava fuori da una cella un corpo maschile .
- Te lo giuro.-
Il medico annuì e consegnò loro la barella con
sopra il corpo.
- Bene, allora conto su di voi.-
- Sicuro. Ora andiamo, ti faccio avere notizie al più
presto.-
- Ci conto .-
Detto questo Harry tirò fuori dal mantello un sacchetto
contenente un po’ di Polvere volante che buttò nel
camino della stanza adiacente.
Subito dopo fece entrare nel suddetto camino la barella con il corpo,
che sparì poco dopo tra le fiamme.
- Laboratorio Vice capo Auror!-
- Bene Stean… Noi andiamo, a presto!-
Detto questo il moro prese il braccio di Draco e si
smaterializzò nel laboratorio, dove Isabelle si stava
già affaccendando attorno al corpo.
- Che ne pensi Belle? Va bene?-
- E’ un corpo perfetto! Avete un ottimo fornitore!-
esultò la donna estasiata.
- Non è il nostro fornitore Belle .. non lo è ora
e spero non lo sarà mai, dannazione! Questa deve essere
l’ultima volta chiaro? Quello che stiamo facendo mi da i
brividi, quanti me ne da il lavoro di Stean.-
- Non avete ammazzato nessuno Potter! Smetti di farti problemi!-
sbottò Isabelle irritata.
- Fa quello che devi fare e basta Belle! – la
rimbrottò il moro più irritato di lei.
- Va bene, va bene. Non scaldarti …- disse lei annoiata
riprendendo il suo lavoro.
Draco le si avvicinò osservando quello che stava facendo. La
donna si muoveva in modo svelto e preciso senza sbagliare una mossa.
Posizionò la barella con il corpo accanto al tavolo rotondo
con sopra il materiale, solo tre in realtà: la boccetta con
il sangue di Lucius,il libro nero con la formula ed una siringa.
- Cosa si deve fare?-
Isabelle prese la siringa e gliela passò :-Metti il sangue e
la pozione in questa e poi iniettala nel braccio del corpo.-
Draco eseguì alla perfezione.
Nel momento in cui il biondo infilò l’ago nel
braccio del cadavere e gl’iniettò il sangue
all’interno delle vene, Isabelle iniziò la strana
litania contenuta nel libro nero.
Puntò la bacchetta sul braccio dell’uomo su cui
iniziò a formarsi uno strano reticolo di colore nero, simile
ad un tatuaggio che partì dal polso fino alla spalla.
Pian piano, sotto gli occhi stupiti di tutti, il corpo
dell’uomo iniziò a cambiare : i capelli si
allungarono ed il loro colore divenne biondo quasi bianco. Le labbra si
fecero più sottili, mentre la fronte si fece più
ampia. Il colorito invece non cambiò poi molto. Rimase
pallido, tipico del Malfoy che ora stava sdraiato su quella branda.
Alla fine davanti agli occhi di tutti apparve sulla brandina il corpo
di Lucius Malfoy.
- Wow ! E’ uguale!-esclamò Harry, quando Isabelle
finì di recitare la sua strana litania.
-E’ovvio, parli con una professionista!- si vantò
la donna orgogliosa.
-Si si certo- la blandì Harry scherzosamente.
- Hei !- esclamò Belle indignata, facendo scoppiare un
piccolo momento di ilarità, che si spense al ricordo del
motivo perchè erano tutti lì.
Cadde un silenzio teso nella stanza che fu interrotto dalla voce di
Draco :- Presto la riporteremo a casa … Dobbiamo solo
decidere come
agire …-
Harry annuì concorde, così decisero di lasciare
Isabelle nel laboratorio a rifinire le ultime cose , mentre loro si
diressero velocemente nell’ufficio del Capo Auror.
Si sedettero entrambi alla scrivania e decisero di richiamare Blaise
per organizzare il piano di “evacuazione Lucius e rapimento
Weasley”.
Il moro arrivò poco dopo ed insieme iniziarono a buttare
giù un piano d’azione.
- Come ci organizziamo?- iniziò Blaise.
- Facciamo come avevamo programmato all’inizio: Prendiamo
Weasley e quando capiscono che è scomparso e saranno tutti
agitati noi attaccheremo e ci riprenderemo Lucius sostituendolo al
sosia , infine modificheremo la memoria dei Mangiamorte per far loro
credere che mio padre sia morto. Ci divideremo in due gruppi : mentre
un gruppo di noi attacca la base, un altro preleverà
Hermione e la riporterà a casa. Fine.-
- Si, è decisamente un buon piano. Ci organizziamo in tal
senso … te ne occupi tu Blaise?-
Il moro annuì sull’attenti .
Passarono un’altra mezz’ora a rifinire per bene il
tutto e inoltre cercarono di trovare un modo per far allontanare
Bellatrix da Lucius.
Quando tutto fu concordato decisero di rivedersi nel pomeriggio.
Così, mentre Blaise organizzava i vari gruppi, Harry e Draco
tornarono a casa dove Ginny, Eltanin e James li aspettavano per il
pranzo.
Arrivati a casa la prima cosa che sentirono furono le risate
dei bambini e dell’unica donna presente. Quei suoni per loro
furono boccate d’aria fresca dall’ombra interiore
che sentivano dentro.
Si diressero velocemente verso la biblioteca da dove provenivano le
risate. Quando entrarono nella stanza la scena era esilarante: Ginny
era sdraiata sul divano contorta dalle risate mentre i due bambini
stavano ai lati – per non gravarle sulla pancia rigonfia- e
le facevano il solletico senza pietà, ridendo gioiosamente.
- Eltamin, James ! Ora basta o mi arrabbio !- esclamò Ginny
tra una risata e l’atra.
Harry e Draco rimasero per qualche secondo a fissare la scena
ammaliati da tanta pace e allegria.
Manca ancora qualcuno.
Era questo il pensiero dei due in quel momento.
Presto tornerai a casa,
Venere.
E’ una
promessa.
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Capitolo 14 *** Cap 14\\ Explosion! ***
Cap 14
Quando
si accorsero di loro,Ginny e i bambini smisero di giocare e si
ricomposero.
La donna si alzò di scattò e si buttò
tra le braccia del marito che la prese al volo e se la strinse forte al
petto.
- Amore ! Draco! –
- Che bentornati caloroso, Gin!- le disse il marito scoccandole un
bacio sulla guancia.
- Papà!- esclamò James attaccandosi ai pantaloni
dell’uomo, che lasciò leggermente la presa dalla
mogli e tirò su il figlioletto con un braccio solo.
Draco sorrise a quella scena per poi spostare lo sguardo sulla figlia
che al contrario dell’amico, era rimasta seduta composta sul
divano. Il biondo notò che qualcosa non andava
così si avvicinò alla bambina e le si sedette
accanto.
- Eltamin …. Cos’hai? Non ti senti bene?-
La piccola scosse la testa rimanendo comunque con il capo basso.
-Allora, cosa c’è?-
- La mamma… mi manca. La zia Ginny è buona ma
… la mamma, è la mamma- rispose Eltamin.
- Non ti fidi di me, Eltamin ?-
La piccola alzò il capo allarmata:- cosa? Si
papà, che dici?!-
- Allora, non preoccuparti. Ti ho promesso che te la
riporterò a casa, pensi sia un bugiardo?- Sapeva di essere
stato abbastanza duro, ma in qualche modo doveva conquistarsi la
fiducia della figlia e quello era l’unico modo che conosceva.
Eltamin scosse la testa agitata abbracciandolo di slancio:-
Papà io mi fido di te ma… ho vissuto tutta la mia
vita con la mamma e non averla per tutto questo tempo
è… - ci pensò su un attimo con quella
sua aria da bimba intelligente – devastante.-
Draco si stupì ancora della vastità del
repertorio linguistico di sua figlia che intanto lo fissava, ansiosa di
sapere se aveva compreso le sue ragioni.
Per tranquillizzarla, Draco le accarezzò dolcemente il capo
sorridendole:- Sta tranquilla tesoro. Riporterò la mamma a
casa. -
Eltanin annuì poi fece una faccia pensierosa:-
Papà, ma quando la mamma tornerà noi andremo a
vivere al castello di nonna Cissy?-
Draco rimase un attimo gelato.
Già. La Granger avrebbe accettato di vivere al Manor con lui
e la bambina?
Pensò la possibilità che Hermione le scivolasse
dalle dita ancora una volta e rabbrividì.
No, avrebbe fatto di tutto per impedirlo.
Guardò la figlia e nonostante sperasse di non essere troppo
crudele ad usare lei contro la Granger si abbassò
all’altezza della bambina:- Tu vuoi andare via?-
Eltanin scosse la testa :- No! Io voglio restare qui con te!-
Draco sorrise certo della sua futura
vittoria:- Allora mi aiuterai a convincere la mamma, quando
tornerà, a rimanere qui?-
La bambina annuì raggiante.
-Brava piccola.-
Dopotutto era pur sempre una serpe nell’animo.
Il pranzo si svolse in allegria come il giorno precedente. Draco
cercò di godersi quei pochi attimi di pace, ma la sua mente
andava continuamente alla Granger e alla missione per riportarla a casa.
Subito dopo aver pranzato Draco ed Harry si rinchiusero nello studio
del primo a discutere.
- Visto che il sosia di Lucius è pronto credo che potremmo
informare tuo padre che agiremo alla ronda del rosso di questa
settimana.-
- Direi che va bene- affermò il biondo, evocando il suo
patronus a cui affidò il messaggio per Lucius.
Quando il falco d’argento sparì fuori dalla
finestra Draco si rivolse di nuovo a Potter:- Quando ha la ronda il
bastardo?-
Harry appellò i documenti che gli aveva dato Blaise e li
sfogliò cercando l’informazione che gli
interessava :- Ah ecco: avrà la ronda tra due giorni.-
- Bene allora, Blaise e gli altri dovranno organizzarsi entro questi
due giorni-disse il biondo avvicinandosi al suo falco ed affidandogli
una lettera da consegnare al Quartier Generale degli Auror.
Improvvisamente si sentì un grande scoppio che
allarmò Harry e fece sospirare Draco, sconsolato.
- Che diamine succede?!- esclamò il moro preoccupato.
- Tranquillo Potter , probabilmente sono solo Lyn ed Eltanin che
tentano di cucinare qualche altro intruglio.-
Harry si calmò immediatamente:- Allora
c’è di mezzo anche Ginny, stanne certo.
Mia moglie non ha preso per nulla dalla madre, non sa cucinare neppure
un uovo!-
Draco sorrise maligno :- Immagino però che tu non gli abbia
mai detto cosa pensi della sua cucina!-
- Sei matto?! Mi scuoia vivo! Quella donna diventa una Banshee quando
si arrabbia!-esclamò Harry terrorizzato alla sola idea. In
effetti delle volte, soprattutto quando era incinta, la moglie gli
faceva più paura di Voldemort.
- Chi è una Banshee, caro?- sibilò minacciosa una
voce sulla porta.
Come in un film i due si girarono lentamente sperando di aver solo
immaginato la voce di Ginny, ma ovviamente le loro speranze furono vane.
Sulla porta, una donna dai capelli di fuoco con gli occhi iniettati di
sangue e le tempie che pulsavano li fissava incavolata nera.
Harry sospirò sconsolato:- Di nuovo uno sbalzo
d’umore- poi si avvicinò alla moglie e disse-
Ginny amore, nessuno è una Banshee… torna in te
per favore.-
Al tocco del marito l’espressione di Ginny si
ammorbidì :- Scusa Harry. Maledetti ormoni!-
- Tranquilla tesoro … ora dimmi : che è successo
in cucina?-
La donna abbassò lo sguardo arrossendo:- Io e Nin abbiamo
cercato di fare una torta di mele ma ho messo un ingrediente sbagliato
ed è saltato tutto. Nin e la sua piccola elfa mi hanno
chiesto gentilmente di tornare in biblioteca e lasciare fare
a loro- finì Ginny sull’orlo delle lacrime.
- Ah bene ! Allora daranno fuoco alla casa!- fu il commento sarcastico
di Draco.
Harry lo fissò un attimo :- Dici che è grave ?-
- Oh si … ieri è quasi saltata in aria la cucina!-
Il moro sbiancò:- Bene ! Non bastano i Mangiamorte, ora
anche mia nipote cerca di farci fuori!-
- Per te non è una novità, giusto: Ragazzo
sopravvissuto a Voldemort ma non a tua moglie?-
Harry gli fece il verso, mentre Ginny li guardava stupefatta:-
Cos’è siete tornati ad Hogwarts, quando avevate
dodici anni?!-
Draco ed Harry fecero finta d’ignorarla e ci rimediarono una
mezza schiantata.
Quando uscirono dallo studio, erano mezzi ammaccati con parecchi graffi
e vetri attaccati alle camice .
- Tu sei matta donna! Potevamo farci male sul serio!-
brontolò il biondo togliendosi delle schegge dalla manica.
- Ve lo sareste meritato! Avete anche cercato di proteggervi!-
esclamò Ginny indignata, come se avessero commesso un
delitto atroce.
- Fammi capire : dovevamo lasciarci uccidere da lei milady?- le chiese
Harry cercando di smorzarne l’acidità.
- Ah quanto siete debolucci! Quando Hermione
tornerà, Draco , ti consiglio di non uscire mai di
stanza senza bacchetta!-
S’interruppe improvvisamente rendendosi conto della
situazione:- La troverete vero?- chiese tremante.
- E’ ovvio, tesoro- disse Harry afferrandole la vita per
abbracciarla.
Draco annuì poi la guardò preoccupato:- Dici che
devo mettere delle protezioni per la mia incolumità, in modo
che la mia futura moglie non mi ammazzi?-
- Trova delle protezioni più potenti… quelle
normali … anzi no : se l’hai fatta incazzare,
scappa che è meglio! Nessuno sa più incantesimi
di Hermione, neppure mio marito.-
Harry confermò:- Non sai quante schiantate mi sono beccato
per averla irritata!-
In quel momento il patronus di Lucius, un cobra
reale, strisciò sul pavimento davanti a loro e si
fermò innanzi a Draco.
“ Per me va bene. Mettetemi al corrente la sera prima che
entrerete in azione. Per quanto riguarda Lastrange,
penserò io a farla allontanare in qualche modo.
Ah, figliolo… mi dispiace di tutto. A presto!”
Finito il suo discorso, il cobra reale sparì in uno
sfrigolio argentato, lasciando un silenzio gelido alle sue spalle.
Il piccolo momento di pace e serenità era sparito assieme a
quel patronus , facendo ripiombare i tre nella realtà.
Una realtà in cui Hermione Granger era prigioniera
ed ogni minuto che passava per lei poteva essere letale.
Harry e Draco strinsero i pugni ripercorrendo nella loro mente il piano
che avevano organizzato . Un singhiozzo però, li distolse
dai loro pensieri: Ginny , dopo aver sentito il messaggio di Lucius ,
era scoppiata in lacrime, in parte per il dolore in parte a causa degli
ormoni.
-Emi …-
Harry accorse subito da lei per consolarla:- Tranquilla tesoro la
ritroveremo e la riporteremo a casa. -
La rossa cercò di smettere di piangere per essere forte ed
annuì tirando su con il naso:- Scusate … ormoni-
si giustificò.
Draco le sorrise:- Non c’è problema Gin. -
Il biondo fece cenno ad Harry di portare la moglie nella loro camera e
farla riposare. Il moro assentì:-Ci vediamo dopo. Andiamo,
moglie. -
La donna gli sorrise e poi salutò Draco con un bacio sulla
guancia come era sua consuetudine.
Draco sorrise al ricordo di quanto era rimasto shoccato la prima volta
in cui aveva ricevuto un saluto del genere da quella donna.
Aveva provato una certa gelosia verso Potter fino a qualche giorno
prima.
Intendiamoci, non era geloso di Ginny … cioè ,
era una bella donna ma non il suo tipo. Ciò di cui era
geloso era la loro relazione, la loro affinità, il loro
affetto… la loro famiglia.
Tutto ciò che lui non aveva o piuttosto che non aveva mai
avuto. Fino ad ora.
Sospirò esasperato dai suoi stessi pensieri e si diresse
velocemente verso la cucina,deciso a mettere in chiaro le cose con la
sua da poco figlioletta.
Arrivato fissò scioccato per qualche secondo il locale che
un tempo i suoi elfi usavano per preparare i loro pasti, poi sconsolato
si passò una mano tra i capelli.
- Lyn ! Eltamin! – esclamò autoritario.
Le due apparvero come se si fossero smaterializzate, cosa improbabile
visto la giovane età della bambina.
Eltamin abbassò il capo colpevole.
- Scusa papà … abbiamo fatto qualche danno con la
zia Ginny – sussurrò la bambina abbattuta.
- Si, la zia Ginny
me l’ha detto- sospirò l’uomo
abbassandosi al livello della figlia.
- Eltamin non eravamo d’accordo che dei pasti se ne sarebbero
occupati gli elfi?-
- Volevo fare la torta di mele per te … ieri non
è andata molto bene… volevo farti un regalo- gli
rispose la piccola sull’orlo delle lacrime.
Draco le sorrise commosso ed abbracciò la bambina:- Grazie
piccola. Da ora in avanti,però, se ne occuperanno gli elfi
della cucina … tu potrai dirigere senza toccare nulla e al
massimo potrai apparecchiare o servire le portate,chiaro? Vorrei che la
nostra cucina rimanesse integra per il prossimo Natale.-
Eltanin lo guardò afflitta:- Sei… arrabbiato con
me,papà?-
- No, tesoro, ma ora va’ a lavarti e …- il biondo
rimase un attimo sovrappensiero non sapendo come comportarsi. Era padre
da nemmeno una settimana e doveva ancora abituarsi –
bè fa quello che vuoi … questa casa è
anche tua-
La bambina annuì tirando su con il naso.
- Hei che succede ? E’ scoppiata di nuovo la guerra?- chiese
la voce assonnata del piccolo James che comparve sulla porta
stropicciandosi gli occhi.
- No, Jamie niente guerra. Solo Eltamin e tua mamma che provavano a
cucinare…-
Subito dopo quelle parole, James sembrò più che
sveglio, tanto da fissare lo zio con gli occhi spalancati:- Ma la mamma
non sa cucinare!-
Draco sospirò:- Lo vedo …-disse fissando il caos
nella stanza e gli elfi che imprecavano cercando di rimettere tutto a
posto.
-Bene- disse cercando di riprendere il controllo della situazione
– Lyn,porta due cioccolate calde in salotto e poi aiuta gli
altri elfi a rimettete tutto a posto, di nuovo, poi fate quello che
volete fino a stasera.-
L’elfa scattò sull’attenti e dopo
essersi inchinata ai padroni di casa si unì ai suoi compagni
nel risistemare la cucina.
- Allora bambini: James vatti a lavare il viso … Eltamin
– iniziò ma guardando lo stato in cui versava sua
figlia scosse la testa:- tu vatti a … bè torna al
tuo stato naturale e manda ad Harry parte di quello che ti togli
… magari troviamo organismi rari non ancora conosciuti!-
La piccola fece una smorfia e diede uno scappellotto dietro al collo al
padre per poi, il più dignitosamente possibile, uscire dalla
stanza seguita dall’amico che sorrideva saccente. Ovviamente
per quanto dignitosa poteva essere una bambina di quattro anni coperta
di strani intrugli innominabili.
- Malfoy … se riesci a farti bacchettare da tua figlia,
pensa quando tornerà Hermione!- esclamò la voce,
piuttosto odiosa al momento, del suo migliore amico.
- Blaise … spera che ciò che porti siano buone
notizie o ti uccido!- ringhiò il biondo girandosi verso di
lui che sorrideva maligno appoggiato allo stipite.
- Buono amico … tranquillo, abbiamo messo appunto il piano
… Harry?-
- Eccomi Blaise, novità?- disse la voce del moro che
spuntò dalla porta della cucina .
- Si Harry. Possiamo parlarne nel tuo ufficio,Draco?-
- Va bene.-
Si diressero velocemente, di nuovo, verso l’ufficio del
biondo che aprì la porta e fece accomodare gli altri due.
Il loro colloquio durò circa un ora, in cui Blaise
spiegò per bene come si erano organizzati e misero a posto
gli ultimi particolari. Quando uscirono dall’ufficio erano
sfiniti così decisero di prendersi qualcosa di forte in
salotto dove trovarono i due bambini che finivano la loro bevanda calda.
- Papà !- esclamarono entrambi i piccoli correndo incontro
ai due padri con bel paio di baffi marroni sotto il naso.
Draco vide la scena a rallentatore:i bambini che corrono loro incontro,
le loro espressioni gioiose … ed infine
l’esplosione . Enorme e spaventosa che veniva dal basso, come
se fosse fuori uscita dalla terra sacra su cui era insediato il
Manor.Tutti i suoni si fecero attutiti mentre l’adrenalina di
entrambi dei tre uomini saliva. Una voragine si aprì davanti
ai loro piedi dividendoli dai loro figli.
Sentirono la voce di Ginny urlare e l’espressioni dei bambini
farsi terrorizzate.
Frammenti di pavimento, pareti e soffitto schizzarono dappertutto come
proiettili ferendo gli umani presenti.
Draco cercò i nemici ma non ce ne erano. Solo un enorme
cratere che continuava ad aprirsi. Terrorizzato Draco fissò
gli occhi in quelli spalancati della figlia con
la paura di perderla che gli paralizzava le ossa.
Riuscì a riprendere il controllo di sé dopo aver
visto sua figlia ferita da una delle schegge schizzate dalla voragine:-
James !-
Il bambino a quell’urlo spostò lo sguardo
atterrito sul biondo :- Portala via! Andate al S. Mungo col camino,
avanti!-
James si scosse e sembrò tornare in sé: prese la
mano di Eltanin e la trascinò verso il camino, ma la bambina
ripresasi dal momento di shock si liberò dalla presa
correndo verso il divano.
- Eltanin! Che stai facendo?! Sbrigati forza!-
esclamò James correndole incontro.
Tolta una delle sedute di pelle imbottite, tirò fuori
dall’interno, uno zainetto e per poi correre di nuovo verso
il camino.
Era pochi metri distante dall’amico, quando vide una parte
del soffitto precipitare sulla testa del moro. Agendo
d’istinto si buttò su James, trascinandolo a terra
con lei, proteggendolo dai detriti che le colpirono la schiena
sfregiandole la pelle.
La piccola trattenne a stento un gemito, mentre James la chiamava
disperato con una profonda ferita sul lato destro del volto.
- James ! Eltanin!- urlò sconvolto Draco cercando di
raggiungerli.
- No ! – lo fermò il bambino mentre si caricava
sulle fragili spalle il peso dell’amica – Zio !
Aiuta mamma e papà! Ci penso io a lei!-
Il biondo lo fissò atterrito per qualche secondo , poi si
riprese:- Ti affido mia figlia James !-
Il piccolo annuì e dopo aver preso una manciata di polvere
volante entrò nel camino e si trasportò al San
Mungo.
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