The Future

di TakumiR
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Stavolta ho vinto io... ***
Capitolo 2: *** Film Romantico ***
Capitolo 3: *** Brutti scherzi. ***
Capitolo 4: *** Resisti. ***



Capitolo 1
*** Stavolta ho vinto io... ***


The Future: capitolo 1
 
Ero nel mio laboratorio seduta sulla mia sedia  da qualche ora ormai,non trovavo nessun’idea avevo saltato il pranzo per creare i robot “degni del principe dei sayan”.
Infatti così mi aveva detto il guerriero sanguinario che da qualche mese era ritornato a vivere a casa mia, però beh erano quasi le cinque e un quarto  e la fame si faceva sentire allora decisi di scendere in cucina e mangiare qualcosa .In cucina non c’era nessuno,infondo chi mi potevo aspettare? I miei erano usciti da qualche ora e mi avevano avvisato e il sayan era da qualche parte del mondo ad allenarsi.
Mentre preparavo da mangiare sentì  la porta chiudersi,immaginavo che erano i miei ma mi sbagliavo, infatti il principe entrò in cucina e mi chiese con arroganza:
-Donna,hai  finito di creare i robot che ti ho chiesto?-
-Scusa ma non ho ancora finito- risposi velocemente.
-Donna allora perché sei qui e no nel tuo insulso laboratorio?Vedi che mi devo allenare ,con cose del mio calibro e no ho tempo da perdere – chiese  vegeta con un tono più arrogante rispetto a prima.
-Allora perché non te li costruisci da solo, se hai tutta questa fretta? E ora,non vedi che sto mangiando, quindi vattene!- rispondo io utilizzando il suo stesso tono .Come si permetteva,ogni volta gli costruiva tutto ciò di cui aveva bisogno senza neanche ricevere un grazie ,che essere arrogante,rozzo e presuntuoso.
-Donna non parlare così a me, io sono il principe più importante di tutta questa stupida galassia. Ora preparami qualcosa da mangiare, ho fame!-Mi ordinò “Sua Altezza”
Mi stavo completamente  infuriando. -Puoi  essere il più importante di tutti i kaioh ma io ti tratterò sempre come voglio io .E scordatelo che io ti prepari da mangiare, hai detto  che mi dovevo sbrigare e ora devo andare a creare quello che mi hai chiesto ,scimmione-.
Me ne andai fiera della mia risposta lasciando il principe con una vena che pompava sangue nervosamente, ma tornai indietro e gli dissi –Ah se hai fame e non sai cucinare,ordina da mangiare al ristorante qui vicino- .
Lo lasciai mentre la vena aveva aumentato la pompata  del sangue.
-Come osa quell’ infima donna a dire che un kaioh potrebbe essere più importante di me?Come osa farmi servire da solo?Giuro che in un modo o nell’altro me la pagherà per il suo comportamento-  Lo sentì dire mentre me ne stavo uscendo, di sicuro si era scordato che ero ancora lì.
Me ne andai tranquillamente nel laboratorio,ormai ero abituata alle minacce di Vegeta e  di certo non avevo paura di quello lì, non mi avrebbe fatto del male gli servivo.
Andai a continuare quel lavoro, certo non se lo  meritava ma se prima avessi finito ciò che mi aveva chiesto, prima me lo sarei tolto davanti.
“Hahaha certo che era buffa la faccia che aveva fatto il principino,hahaha. Caro Vegeta per questa volta ho vinto io,hahaha”
 Stavolta ho vinto io…
 


 

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Capitolo 2
*** Film Romantico ***


Film Romantico.
Arrivai nel mio laboratorio e cominciai ad inventare qualcosa per soddisfare Vegeta. "Mmm...ecco forse dei robot più veloci.. Nah, troppo poco, e se li facessi più resistenti. No ancora non ci siamo. Ah si ho trovato glieli costruirò più veloci, più resistenti e con la capacità di lanciare onde energetiche con livello di potenza regolabile. Ok sono un genio ma ora mettiamoci a lavoro." mi misi la tuta e cominciai.
Dopo qualche ora avevo finito i primi dieci gli altri li avrei finiti domani in  poco meno di  un ora e mezza.
Mi accorsi che ero sporca e allora decisi di farmi un bagno.
Dopo che uscii dalla vasca mi misi il pigiama, degli shorts rosa salmone e una canottiera di pizzo nera.
Mi accorsi che non avevo sonno allora scesi giù e presi un pacco di pop-corn, volevo vedere un film quindi presi un dvd e lo misi dentro il lettore. Solo quando partirono i titoli mi accorsi che era un film romantico, non andavo pazza per quel genere io amavo l' avventura; ma nonostante ciò continuai la visione.
Dopo due ore e mezza i due protagonisti, Gamma e Ferine, si stavano dando il bacio d' addio e mi accorsi che delle lacrime mi scendevano.
A rovinare la scena fu il carissimo principe che entrò nella stanza.
-Tsk, donna non ti facevo così debole, piangi per uno stupido film-
- Ehi tu non dirmi che sono debole e poi tutte le persone che hanno sentimenti piangono- risposi io più che convinta finendo di piangere,
-Beh fatto sta che piangere è segno di debolezza-
-Io so che piangere fa bene alla salute, guarda hai rovinato la scena più bella-
-Tu chiami la scena più bella uno stupido bacio?-
-Si almeno loro sanno baciare, mentre tu neanche se ci provassi riusciresti a dare un bacio e devo dirti che secondo me neanche sai fare sesso, si ammetto che a mio parere sei ancora vergine.-
Forse perché l' avevo provocato troppo, forse perché la mia bellezza non supera limiti, fatto sta che Vegeta si avvicinò a me in modo pericoloso.
Mi tenne ferma mi baciò in modo arrogante e violento, io nel primo momento mi senti a disagio non sapevo che fare.
Quale opzione dovevo scegliere? Pugno, calcio nel linguine o schiaffo?
Poi mi coinvolse e le nostre lingue si intrecciarono stesi al gioco anche se era lui quello che comandava.
Ci staccammo e mi gettai a dargli uno schiaffo con tutta la forza che avevo, pregai Dende che gli avessi fatto almeno un briciolo di dolore.
Comunque l' effetto era stato quello che speravo nella guancia si intravedeva un arrossamento e l' impronta della mia mano.
Eh si forse avrebbe voluto che mi fermarsi a bocca aperta. Infatti a fare quella fine e stato proprio lui.       Però dovevo ammettere che sa baciare bene il principino.
Mi girai e me ne salì quando il telefono squillò, fui costretta a scendere dato che Vegeta non sapeva neanche da dove proveniva quel rumore.
-Pronto?-dissi.
-Bulma?- rispose Yamcha dall' altro lato.
-Ti ho cercata tutto il giorno ma dove sei stata?- continuò.
-Nel mio laboratorio.- Risposi io ormai stanca della stupidaggine di Yamcha, glielo avevo spiegato mille volte che se non rispondeva nessuno dopo due chiamate voleva dire che io ero nel mio laboratorio e i miei non c' erano. Dato che qualcuno rimaneva sempre a casa.
-Comunque perché mi hai cercato?-
-Per chiederti se domani volevi uscire.-
Pensai ai robot strano che Vegeta non mi avevo chiesto niente.
-Si ok-dissi
-Passo io alle cinque e mezza o ci vediamo al bar?-
-Vediamoci al bar-
-Va bene- disse lui.
-Ciao-
-Cia...-
Chiusi la cornetta prima che potesse finire di parlare e ripresi la mia strada per andare nella mia stanza.
Quando ero al letto cominciai a pensare.
Cosa farò domani? Chissà se  Yamcha arriverà puntuale domani.               
Peccato che quello che chiamo "ragazzo" non sia in grado di baciare come Vegeta. E mi ritornò in mente quel bacio.
Eh no questo non va bene, cercai di concentrarmi su qualcos' altro ma non ci riuscii. Allora chiusi gli occhi e mi addormentai.

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Capitolo 3
*** Brutti scherzi. ***


Brutti scherzi.

Mi trovavo su Namekk, ne ero sicura, il cielo aveva lo stesso colore delle colline e del mare.
Ad un tratto vidi qualcosa rotolare, non sapevo perché ma dovevo prenderla prima che cadeva, era qualcosa di veramente importante, per farmi correre così!
Feci chiarezza e mi accorsi  che era una sfera del drago, ma perché mi ritrovavo di nuovo in quel posto, ma soprattutto perché mi ritrovavo di nuovo in quella terribile situazione?? Si di nuovo perché gli avvenimenti erano  simili a  quelli di qualche anno fa’.

All’improvviso vidi  una losca figura che si avvicinava,  aveva strani capelli ed era abbastanza basso, ma nonostante ciò mi faceva paura.
Solo quando si avvicinò mi accorsi che era Vegeta.
-Eh quindi cercavate di nascondervi?- Mi disse.
-N…n…-
-Ah si allora dammi la sfera.-
Mi disse senza neanche permettermi di finire di parlare.
-Non c’è l’ho!- Dissi.
-Voglio quella sfera!So che l’hai tu, dammela!-
 Disse il saiyan mentre mi minacciava con il dito puntato contro di me.
-E’ lì, prendila.-
Ero troppo giovane per morire.
- Non mi prendere in giro, la non c’è niente.- Intanto nel suo dito si formò un’onda energetica rossa.
‘‘Eppure è proprio lì , come fa quel scimmione a non vederla??’’
-E’ lì- Urlai esasperata.
-Non prenderti gioco di me, Donna.-
E così mi lanciò quell’onda di energia.

Era arrivata la mia ora, l’unica cosa che potevo fare era urlare, sperando che Gohan o Crillin mi potessero sentire.
Ma neanche il grido, la mia unica ancora di salvezza, riuscì a salvarmi. Almeno credevo perchè mi ritrovai nell'oscurità e intorno a me c’era solo silenzio.

All’improvviso senti il pianto di un bambino, che si faceva sempre più forte.
Mi svegliai e mi accorsi che quel lamento veniva da dentro casa, esattamente dal piano inferiore.
Scesi le scale e mi trovai davanti un immagine assurda, un immagine che non avrei mai pensato di vedere: Vegeta… Vegeta con un bambino in braccio.
-Stai zitto moccioso, non vedi che qui tutti dormono, dormi pure tu.-
Disse con una voce che avrebbe fatto zittire qualsiasi essere umano.
Ma gli occhi azzurri del bambino erano pieni di vivacità e la dolce e buffa espressione faceva intuire che quel ‘‘ moccioso’’,come l’aveva appena chiamato, non era per niente impaurito del principe dei saiyan, anzi lo stava sfidando.
-Ti ho detto di dormire o almeno statti zitto… Non fare così e cerca di rispettarmi, io sono il Principe dei saiyan.-
Oh Dende,anche con i bambini! Magari mi fa pure pietà!

Ad un tratto l’immagine scompare e vedo me, poi lui e poi quel dannato bacio.
Appena scompare anche quello mi ritrovo nel mio letto, seduta.
Non c’è da meravigliarsi se dico che ho passata una notte tremenda, io la geniale Bulma Briefs, la donna più importante di tutto il globo schiava dei propri sogni, oppure schiava di una persona?? No, non sono innamorata di Vegeta, io amo SOLO Yamcha.
E se invece non era così e se mi sbagliavo??
Dovevo pensare, dovevo chiarirmi le idee, certo nonero innamorata di Vegeta, ma non ero sicura di amare veramente Yamcha.
E se quest’ultimo era solo un abitudine??
Andai nel mio laboratorio, l’unico posto dove avevo pace, l’unico posto dove potevo pensare serenamente.
 

N.D.A: Ehila chi può essere la pazza che alle 4 e 58 non ha niente da fare?? Ovviamente io mi sono svegliata e non ho più sonno allora ho pubblicato questo capitolo,scusatemi se è  breve, cercherò di rifarmi nel prossimo.Spero che vi piaccia e che non vi ho deluso.
Ho deciso di dividere in due questo capitolo:la prima parte è il sogno che Bulma ha fatto su Namekk mentre la seconda sarebbe una specie di slice of life di Vegeta con il suo puccioso Trunks. Come sapete accetto tutte le critiche e ringrszio coloro  che hanno voglia di leggere.
Bacioni
Takumi/Flavia
 
 
 
 
 
 
 
 
 
                                                                                  

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Capitolo 4
*** Resisti. ***



Una storia raccontata dal futuro: Resisti.



Dopo un ora e qualche minuto avevo finito i robot rimanenti e li posizionai accanto agli altri che avevo finito la sera prima.
Non avevo intenzione di portaglieli,se li avesse voluti se li sarebbe venuto a prendere da solo, no?
Così decisi di continuare alcuni progetti per mio padre.
Appena finito mi accorsi che erano le tredici e trenta e decisi di scendere ad aiutare mia madre in cucina.
All’una e trenta ci sedemmo tutti a tavola. Ovviamente tutti vuol dire io,mia madre e mio padre, il principe dei saiyan non poteva abbassarsi ai livelli di  mangiare con dei terrestri, dei terrestri che impiegavano quasi due ore per soddisfare il suo stomaco.
Appena finito andai nel soggiorno , mi sedetti sul ‘’mio divano’’, così chiamavo il divano più comodo di tutta la CC,presi qualche rivista di moda e gossip e la cominciai a sfogliarla. Ma alla fine finii di scordarmi della moda e di tutto ciò che c’era in quella rivista perché il mio pensiero andò a quello scontro di qualche settimana fa,  all’incirca durante la fine di giugno.
Mi sembrava ridicolo che l’intera umanità non sapeva niente dello scontro che ancora una volta avrebbe potuto mettere in pericolo il mondo. Già se Goku non fosse arrivato il pianeta sarebbe esploso e quel orribile essere robotico sarebbe diventato il sovrano dell’universo. Ma per una volta devo ringraziare anche quel principe,  si l’aveva di sicuro fatto per farla pagare a quello che fino a pochi anni fa era il suo ‘’sovrano’’ se così si può dire, ma se lui non avesse trattenuto in combattimento quel Freezer e suo padre di sicuro saremmo stati tutti morti e il nostro pianeta sarebbe già scomparso dalla faccia dell’intero universo.
Ad un tratto ecco che arrivava mia madre con il suo solito vassoio contenente delle tazze di porcellana foley e dei biscotti.
-        Tesoro ti va una tazza di tè?- Mi chiede lei con quella sua voce tanto dolce.
-        No.-  Risposi io scocciata mentre giro una pagina della rivista.
Dopo un po’ passato a guardarmi o forse il termine giusto è a fissarmi disse:
-        Io so perché tu sei così. È colpa di Vegeta. Già ora che ci penso bene e da quando è venuto che ti comporti in questo modo.-
Mi sentii arrossire, non ci bastava quel maledetto bacio e quei terribili sogni ma anche mia madre che mi doveva fare notare il mio comportamento nei confronti di quello lì.
-        Ma che dici, Vegeta è solo un essere burbero, rozzo e antipatico.- Dissi io cercando di nascondere quel lieve arrossamento.
-        Perché devi negarlo? E poi infondo ti capisco lui è così bello… così… perfetto. Con quei capelli neri e quell’ aria tenebrosa, per non parlare della sua incredibile forza, i suoi muscoli e la sua fronte spaziosa… Già chissà quanto sarà intelligente.-  disse lei.
‘’In una scala da zero a uno? Forse zero infondo è solo uno scimmione. ‘’ Pensai io.
-Pensavo che il tuo preferito fosse Goku.- Disse mio padre che intanto si era aggiunto ‘’ all’allegra’’ conversazione.
-Si però neanche Vegeta scherza… penso che chiederò un appuntamento a tutti e due.- Disse la strana signora che si definiva mia madre.
-Si va bene ora scusate, se mi cercate sono in laboratorio.- Dissi io e me ne andai. Lasciando il mio povero padre lì con mia madre che emetteva gridi striduli.
 
Appena entrai  vidi i robot che mi aveva chiesto Vegeta e  così decisi di andarglieli a portare nella navicella dove si allenava.
 
Quando entrai mi accorsi che lo scimmione non era lì.
Non feci comunque molto caso alla questione, se non c’era era un bene per me, così non l’avrei incontrato.
Posai i robot e mi accorsi che una vite era a terra. Alzai lo sguardo e vidi un enorme ammaccatura proprio nella centrale di comando.
Corsi a prendere l’attrezzatura e al mio rientro vidi il simpatico principe che guardava stranito i miei robot da poco inventati.
-Donna che hanno di particolare questi robot, sono uguali agli altri!- Esclamò appena mi vide.
-No,non sono uguali agli altri Vegeta. Sono più veloci,più resistenti e con la capacità di lanciare onde energetiche.­-  Dissi mentre mi dirigevo nel punto dell’ammaccatura.
-Scusa Vegeta, ma per qualche ora non ti puoi allenare  qui dentro.- 
Gli occhi del principe intanto si erano riempiti di rabbia pura. Ma dov’è Goku quando serve?
-COSA STAI DICENDO DONNA?- Mi  urlò il principe.
-Sto dicendo che non ti potrai allenare per qualche ora. La vedi l’ammaccatura che hai causato?- Dissi indicando il danno.
- Se non viene riparata  rischi di scoppiare qui dentro insieme a questa tua stanza tanto adorata.- Continuai io.
-Donna, ti sei scordato che io sono il p…-
-Il principe dei saiyan etc etc etc, lo so. Ma ti stai scordando che tu hai voluto una stanza per allenarti degna del principe dei saiyan e quindi anche l’esplosione sarà degna di te.-
Mi misi a lavoro dando poca importanza a quello che borbottava, così lui se ne andò e rimasi finalmente sola.
Dopo un oretta circa mi ricordai dell’appuntamento con Yamcha, allora controllai l’orologio e mi accorsi che erano le cinque. Quindi in poche parole avevo solo… MEZZORA? Oddio come potevo fare, non avevo ancora finito di aggiustare il danno combinato da Vegeta e mi dovevo fare la doccia e cambiarmi.
‘’Eh va bene gli dirò di non azzardarsi ad entrare. ‘’ Dissi tra me e me.
Mi andai a fare una doccia velocissima. Mi asciugai quei capelli a cui avevo da poco fatto la permanente e dopo essermi rimessa il vestito arancione con strisce rosse e il gilet mi misi alla ricerca di Vegeta, ma di lui non c’era traccia. Dato che ero già in ritardo decisi di lasciargli un biglietto appeso. Rientrai a casa, salutai mia madre e prendendo la macchina-eliccotero, arrivai al bar con solo due minuti di ritardi.
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-Scusami per il ritardo,  mi sono allenato e mi ero completamente scordato dell’appuntamento.- Disse Yamcha che finalmente dopo cinque minuti era arrivato.
-Ah è così siamo arrivati al punto che ti scordi non solo di me ma anche degli appuntamenti che mi dai?-
-No, non è così, e solo che…-
-Basta non m’interessa.- Dissi io scortesemente.
-Va bene, allora… dove vuoi andare?- Mi chiese lui un po’ scocciato. (Anche se non aveva nessun motivo, perché quella arrabbiata dovevo essere io.)
-Ti va se andiamo al parco?- Continuò lui, indicando l’entrata del giardino, che si trovava proprio di fronte il bar.
-Va bene.- Dissi io tenendo il tono seccato. (Certo che per un appuntamento tra fidanzati quella  non era proprio  l’intonazione adatta.)
Arrivati di fronte al piccolo lago, ci sedemmo su una panchina.
-Ehi Bulma, scusami se mi ero dimenticato dell’appuntamento.- Mi disse lui.
Forse se fosse stata una situazione normale mi sarei alzata e me ne sarei andata lasciandolo li solo, ma  mi sentivo in colpa forse a causa di quel piccolo bacio o forse di qualcos’altro che l’uomo non riesce a capire fin quando non sarà un evento riguardante quel qualcosa d’incognito a cambiarlo.
 Così mi limitai a dire un semplice: ‘’non fa niente’’ alzando il viso al cielo.
Stesi qualche secondo così, ferma, ma ad un tratto mi accorsi di una strana stella, una stella che si muoveva o una strana luce?
Così mentre la seguivo con gli occhi mi accorsi che stava scendendo proprio nella zona di casa mia. Ad un tratto mi sentii strana, come se fossi… ansiosa? Avevo paura? Non lo sapevo neanche io che emozioni erano entrati in possesso di me, ma di sicuro erano visibili. Infatti Yamcha mi domandò subito se mi sentivo bene.
-Non lo so veramente… ma ti dispiace se vado a casa… forse mi sono presa qualche infezione mentre pulivo un filtro arrugginito.- Dissi io.
-Bene ti accompagno.-Mi disse
Così dopo essere arrivati a casa scesi subito dalla macchina ed entrai seguita da Yamcha.
In salotto trovai mia madre, seduta su un divano.
-Ciao tesoro… finalmente sei a casa. Hai visto Vegeta. Era davvero affascinante con quell’aria scontrosa quell’aria arrabbiata. Penso che abbia perso contro Goku…- Mi disse lei.
-Ve…Vegeta? Dov’è?- Dissi io allarmata dalle parola di mia madre,
 Ero sicura che quel pazzo fosse andato a suicidarsi.
-Penso che sia nella…-
 Non fece in tempo a finire di parlare che un rumore assordante la fermò. Cominciai a tremare, non ci potevo credere. Uscii fuori e mi accorsi che della sua navicella non c’era più un solo pezzo. Tutto era a terra tutto era ridotto in piccoli pezzi. Quel saiyan era riuscito a sbriciolare tutto anche il mio cuore. Ma che dico ‘’quel saiyan’’ la colpa era solo mia, anche del mio cuore. Come avevo potuto fare a me stessa questo? Ma per ora non c’era tempo di pensare a me, per una volta non dovevo essere egoista. Allora corsi tra le macerie e comincia a cercare quel saiyan che mi aveva attirato fin dal primo giorno che l’avevo visto.
Ad un tratto apparve una mano, mi spaventai ma nel mio cuore tornò un po’ di luce. Lui era vivo c’è l’aveva fatta, lui era il grande e coraggioso principe dei saiyan lui ce l’avrebbe sempre fatta; era questo ciò che il mio cuore mi sussurrava.  Dopo qualche secondo di gioia pura ritornai nel mio mondo e vidi il principe che si stava alzando tutto sanguinante e… con pochissime forza.
Allora corsi e lo presi per il braccio ma lui era troppo orgoglioso per ricevere dell’aiuto, così mi spostai ma appena lo vidi cadere mi affrettai a prenderlo.
 Mi sentii osservata. Alzai lo sguardo e mi accorsi che Yamcha mi guardava con degli occhi strani, come se avesse perso qualcosa o qualcuno. Ma non avevo tempo per pensare neanche a quello il mio unico pensiero era solo Vegeta. Così lo portai nell’infermeria.
 Dopo un po’ arrivo mio padre con un’ equipe di medici.
 Ci fecero uscire fuori e mentre Yamcha mi continuava a fissare con quello sguardo freddo io rimasi ferma a fissare la maniglia di quella porta, da lì qualcuno sarebbe uscito, da lì sarebbe uscita la notizia che avrebbe determinata una parte della mia vita. 
Ad un tratto sentì Yamcha andarsene, ma non mi mossi, rimasi lì, di fronte a quella porta.
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‘’ No, Vegeta, non puoi lasciarmi, non ora che ho scoperto che la mia vita ruota intorno a te, non ora che ho scoperto che ti amo.’’ È mentre il tempo passava, questa era l’unica frase che mi ripetevo, che ripeteva il mio cuore.








Angolo di Takumi :

Mi scuso per il mio imperdonabile ritardo. Come avete visto la storia ha cambiato strada, e anche nome. Sapevo che quella di prima era un po’ come le altre e così ho pensato un po’ di cambiare è parlare di alcuni personaggi poco considerati (Trunks escluso). Spero che vi piaccia.
Un grosso bacio.

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