forever today

di meandme
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la lettera ***
Capitolo 2: *** l'arrivo... ***
Capitolo 3: *** ci siamo quasi... ***
Capitolo 4: *** l'incontro...dietro le quinte... ***



Capitolo 1
*** la lettera ***


-robby potresti spostare i miei impegni, almeno per oggi?-
-come mai? Le prove per il musical le hai già fatte… il peggio è passato…-
-voglio andarmene a letto… sono molto stanca…-
SBAM, SDENG. Rossana sbattè con forza la porta della sua camera accuratamente sul povero naso di robby ke da qualche tempo non ne poteva più dei capricci della ragazzina.
-chissà questa volta ke le è preso!! Vabbè vado a fare un paio di telefonate.
Nella stanza vuota, intanto, Sana si era accovacciata alla finestra e in silenzio osservava il paesaggio… milioni e milioni di palazzi su palazzine per poi fiondarsi ancora in piccoli quartieri ricchi e malfamati. Quanto tempo era trascorso dall’ultima volta ke aveva visto un paesaggio ben diverso da quello newyorkese… forse troppo… troppe volte aveva sognato di tuffarsi ancora tra le viuzze interne di Tokyo… quella città le mancava moltissimo…. Come anke i suoi amici… come Heric. Sana non riusciva a capire perché non riusciva a scordarlo, sebbene si fosse messa con Charles non ce la faceva; ogni volta ke incrociava gli occhi azzurri di Charles, le appariva davanti Heric, ogni volta ke si fermava a fissare qualcosa o staccava la mente pensava sempre e solo a Lui e tutte le volte doveva reprimere le lacrime ke tentavano invano di uscire… sorrise… eh! Sì! Era proprio una brava attrice! Ma poi di nuovo la disperazione la raggiunse… lei-voleva-tornare!
Sarebbe stato bellissimo riabbracciare sua madre, parlare ancora con Fanny o Alyssa o magari Margaret, rivedere ancora il bellissimo viso di Heric e riuscire a sfiorarlo… e ancora… ogni suo pensiero finiva a lui.
Sana si alzò dalla sua posizione scomoda e si accorse ke le sue gambe si erano addormentate anke se poco importava. Si sedette sulla scrivania, afferrò un foglio e una penna e cominciò…

“ caro Heric,
il primo passo è ammettere di aver perso e io credevo di averlo fatto molto tempo fa e allora… perché?! Perché?! PERCHE’ mi fa soffrire ancora il tuo pensiero ke è costantemente nella mia testa? Spiegamelo Heric… sono certa ke tu hai la risposta! Allora, rispondimi!
Come vorrei essere vicino a te per guardarti e parlare con te… ma ho paura ke potrei capire qualcosa di più… qualcosa ke ancora non so di te o di me.
Sto male, Heric… malissimo; a volte vorrei piangere ma non posso perché sono in scena, o cmq sto lavorando, ma quando mi chiudo in camera mia tutto cambia, il paesaggio cambia, il mondo cambia. Allora tutto si trasforma in te e nei tuoi ricordi che non accennano a volersene andare e così le lacrime scendono lungo il mio viso a rigoni, e, queste lacrime, Heric, bruciano dentro e non danno consolazione, sebbene calde, danno solo amarezza e infelicità.
Vorrei la tua spalla ora per piangere ma sono dall’altra parte del mondo, vorrei vivere i miei giorni felice ma tu sei la mia vita…
HERIC IO….IO….IO…IO TI AMO!!!
Ora l’ho detto e lo vorrei gridare ma non posso… ora ti ho confessato quello ke sento sotto la mia pelle, nel profondo del mio animo.
Non riuscirò mai a dimenticare tutto questo, perché non c’è persona al mondo ke mi faccia sentire come te quando stiamo nella stessa stanza…
Ma ancora non riesco a togliere nemmeno per un’attimo la tua faccia… perché, Heric? Solo tu sai la risposta!
Ed ecco affiorare ancora un’ altra lacrima che non vuole fermare il suo cammino. Tornerò Heric… poserò di nuovo gli occhi sui tuoi e sentirò il tuo dolce profumo… si è così…tornerò fosse l’ultima cosa ke faccio… voglio sapere, ho bisogno più ke mai di risposte per placare queste lacrime ke urlano di dolore e tu sei il solo ke può aiutarmi….

A presto amore mio….
Sana”

Sana si asciugò le lacrime, rilesse la lettera e la sigillò in una busta e a sua volta in un cassetto in modo tale da non farla leggere o farla spedire( dato ke c’era l’indirizzo) da nessuno.
IL GIONO DOPO….
-quante lettere devo spedire oggi… oh! Guarda ce n’è una di Sana per un ragazzo… chissà, meglio via prioritaria… farà prima-
INTANTO ALLA VILLA…

-COSAAAAA!!! HAI SPEDITO QUELLA LETTERA?!?!?!?!-
- ma Sana era dentro un cassetto e pensavo te ne fossi dimenticata così ho provveduto io…-
- ora non si può recuperare non deve leggerla nessuno!-
-no mi spiace.. .troppo tardi!-
-oh! Robby sei sempre il solito… ora è un bel guaio!-
-ma si può sapere cosa c’era scritto?-
- niente che ti riguardi, robby…-
-ok… comunque non pensarci più e andiamo a fare quella pubblicità per la Disney Resort…-
-… e come faccio a non pensarci… speriamo solo che non arrivi a destinazione…-.
I giorni che seguirono ad esso, per Sana, furono più pieni e carichi d’impegni che mai e non riuscì nemmeno per un secondo a pensare ai suoi problemi sentimentali anche se dentro di lei, tra un spot e l’altro, aveva sempre un’ ansia, una paura come la sensazione che dopo il disguido della lettera qualcosa sarebbe cambiato nella sua vita… anzi, tutto sarebbe cambiato…
DALL’ ALTRA PARTE DEL MONDO DUE SETTIMANE Più TARDI…
-Heric, la posta… potresti…- la sorella trabattava tra i fornelli
-si, ci vado io…-Heric si alzò faticosamente dalla poltrona del salotto e lentamente s’avviò verso la porta di casa. In giardino si affrettò a prendere due o tre lettere e a sbirciarne i destinatari;
“sempre e solo bollette, mai niente di.. ehi! Ma questa…”. Heric affrettò il passo e, sempre fissando la lettera che lo aveva tanto interessato, entrò in casa, lasciò cadere le lettere sul tavolo e in silenzio si avviò verso camera sua.
Alzò lo sguardo per un momento per trovare un posto dove leggere la SUA lettera poi trovò che il letto era un luogo più che appropriato. Stravaccatosi comodamente, strappò i lembi della lettera e un inebriante profumo di vaniglia lo travolse; aprì il foglio e cominciò curioso a leggere… l’avesse mai fatto… più righe leggeva più il suo cuore batteva forte, e ancora di nuovo perso in quel meraviglioso profumo che lo accompagnava in quella stranissima lettera che lo rapiva completamente. Lesse fino all’ ultima frase, poi, con un sorriso leggero misto preoccupazione e perplessità si distese sul letto per qualche secondo a riflettere
“Sana… perché me lo chiedi… mi manchi moltissimo… come vorrei…”.
I suoi pensieri si fermarono di colpo quando una figura femminile entrò nella stanza. Heric, sorpreso, si drizzò subito a sedere… ma era troppo tardi… Fanny, entrata senza alcun preavviso aveva già adocchiato la lettera e si era letteralmente buttata su Heric per leggerla.
- dai, Heric fammela leggere… è di Sana vero? Dai, voglio sapere come sta!!-
-è meglio di no Fanny te lo dirò io… ferma… Fanny ascoltami- ancora una volta troppo tardi perché Fanny era già a leggere la lettera in piedi in mezzo alla stanza… incredula
- b-b-buone notizie?- azzardò Heric incerto sul da farsi
- si, bellissime… e così… e così lei…-
-senti Fanny ti posso spiegare io…-
-quante te ne ha scritte ancora di queste?- Fanny diventò tremendamente seria mentre Heric chinò la testa e si mise la mani tra i capelli
-solo questa, lo giuro… il punto è…-
-il punto, caro Heric, E’ CHE LEI TI AMA ANCORA!!!! E TU? DIMMELO HERIC IO… IO DEVO SAPERE!!- ora si che si era arrabbiata, così Heric si alzò e le si avvicinò
- io non lo so…-
- COME SAREBBE A DIRE “NON-LO-SO”!!-
-SIGNIFICA CHE NON SO PIU’ COSA PENSARE!! LO CAPISCI!!- Heric la guardò dritto negli occhi e per un’ attimo lei si paralizzo… poi capì la verità
-tu… tu ne sei ancora innamorato però non vuoi abbandonarmi, vero?-
-beh! Ecco… sì-
-allora Heric, fammi un favore: và in America e dille tutto una volta per tutto…non preoccuparti per me… sopravviverò-
- Fanny, allora posso chiederti se…-
-voglio venire con te?... sì con piacere, sarà un’ ottima…- un urlo si espanse per tutta la casa allora Fanny e Heric si precipitarono giù in cucina dove c’erano la sorella e il padre di Heric che festeggiavano felici
-a cosa devo questa festa?- incalzò Heric perplesso
-abbiamo vinto Heric… vinto 4 biglietti per New York!- Heric era sbalordito e Fanny gli si avvicinò
-quando si dice la casualità!-
-dimmi Heric chi vuoi portare con te?- chiese il padre
Heric non fiatò ma segnò Fanny ke sorrise e annuì
-bene allora ci siamo tutti… corri a casa Fanny… domani ci aspetta un viaggio lungo!-
-domani!?!?!- Heric per un momento pensò di avere un infarto ma poi si accorse di essere troppo giovane per essere malato così accompagnò Fanny alla porta e la salutò
-ciao Fanny…-
- ciao Heric… a domani…-
-si… a domani “purtroppo ho poco tempo per chiarirmi le idee”- chiuse la porta dietro di se e gli sembrò impossibile tutto quello che gli stava succedendo, e che accadesse così in fretta.
“Fanny… grazie, spero solo tu non soffra troppo ma ti considero solo un’ amica” e con quel pensiero tornò a “festeggiare” con la sua famiglia fino a che i suoi occhi non si posarono sul mondo dei sogni…

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Capitolo 2
*** l'arrivo... ***


La tenda le accarezzava la guancia mentre il tepore del sole la sfiorava, e i suoi pensieri vorticavano in fretta nella sua mente rivolti ancora una volta a lui. Aprì gli occhi e venne accecata dalla luce che entrava nella stanza e, una volta riacquistata la vista, si accorse di non essere sola nella stanza
-te l’hanno mai detto che sei bellissima anche quando dormi?- un ragazzo dagl’occhi azzurri e intensi come il mare che la fissavano accompagnati da un sorriso dolce
-si me lo avevano accennato… ma che ci fai qui, Charles?-
-mi hanno chiesto di venirti a svegliare e io- la baciò lievemente sulla fronte- ho obbedito ma era troppo bello vederti dormire così mi sono limitato ad aprire la finestra… e tu ti sei svegliata da sola-
-…oh…-
-su cambiati che oggi dobbiamo fare uno spot sulla spiaggia per pubblicizzare il musical-
-si, arrivo…-.
Charles uscì dalla stanza e Sana si alzò e si affacciò alla finestra e sorrise nel vedere New York già viva e nel pieno delle sue attività:la strada già ingorgata, le persone in giacca e cravatta con la loro sole 24 ore correre sul marciapiede cercando di evitare i ragazzini che felici andavano a scuola con i loro amici(ma come si fa ad essere felici di andare a scuola!ndIO); amici… da quanto tempo non passava un pomeriggio con i suoi… li aveva proprio abbandonati, chissà come avrebbero reagito al suo ritorno da star del cinema… di lei non ne volevano sapere visto come li aveva trattati oppure l’ avrebbero accolta a braccia aperte?
-mah…- commento. Si avviò verso il bagno per cambiarsi e come toccò la maniglia ebbe ancora la stessa sensazione di qualche settimana prima, poi, girato il pomello e richiusa la porta dette il via alla sua giornata…
La mano sulla maniglia e il respiro a mille un po’ per l’ agitazione, un po’ per l’entusiasmo e un po’ per la fretta… quanto odiava alzarsi tardi e fare tutto di fretta!
-muovetevi o perderemo l’ aereo!- gridava Heric da basso verso le scale anche se sapeva che era tutto inutile. Suonò il campanello: era Fanny anche lei paonazza per la corsa.
-allora si va?-
-chiedilo alla mia famiglia che sta litigando ancora per il bagno-
- COSA!!!!!!!!- ma Heric fece spallucce rassegnato.
Finalmente il padre e la sorella accennarono a scendere e a letteralmente correre in macchina “volando” sulla strada verso l’ aeroporto…
IL POMERIGGIO DEL GIORNO DOPO…
=venite a vedere il nostro musical, vi divertirete un sacco= =e potrete avere in omaggio o vincere tanti premi!= =davvero Charles?!= =certo! E saremo noi a consegnarli!= =wow! Allora che aspettate?! La prima sarà domani pomeriggio e solo per questa volta su questa bellissima spiaggia=
-Heric? Che ne dici se andiamo?-
- si, se vuoi…ma io-
-preferisci cercarla per tutta la città?-
-no certo che no… volevo solo dire che questa tv non è un gran che è più bella quella della prima classe!-
- ma cosa centra questo!- Fanny gli tirò un colpo ben piazzato sulla testa ancora prima che Heric se ne accorgesse.
-ahi!-
-un’ altra volta pensa prima di parlare!-
La tv si spense. Una graziosa hostess apparve e annunciò
-che ne dite di fare una lotteria tanto per… ammazzare il tempo? Allora prendete il vostro biglietto e guardate il numero in alto a destra… se lo chiamo vincete un premio-
-pronti?-un’ altra hostess uscì- il primo numero con premio un volo a Hollywood è il n 1236-
-accidenti il mio è il 1235! E il tuo, Heric?-
-5000-
un signore in fondo allo scompartimento cominciò a sbracciare e a urlare…aveva vinto lui
-il secondo premio è un preziosissimo pass per il musical dell’anno! Il numero è…wow! Un numero in meno del precedente! Il 1235!-
Fanny saltò sul sedile e andò a ritirare il premio gridando ho vinto, ho vinto a squarcia gola.
-il terzo e ultimo premio sono due biglietti da accompagnare al pass…. Il numero è…5000, signori!-
Heric perse il respiro e alzò insicuro la mano e dopo di essa anche tutto il resto del corpo e, a bocca aperta ritirò anche lui il suo premio
-bene signori,- concluse la hostess- vi prego di allacciare le cinture… stiamo atterrando-
-siamo stati fortunati… che ne dici se facciamo a cambio…tu un biglietto e io il pass?-
-il pass? Sei sicura fanny?-
-certo! Ne hai più bisogno tu!-
-allora…ok- dopo questo breve scambio si allacciarono le cinture e poco dopo si ritrovarono in hotel a riposare(scusate la diversità nei tempi ma non avevo altra scelta ndIO).

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Capitolo 3
*** ci siamo quasi... ***


Finalmente il grande giorno! Com’era agitata! Durante l’intervista Charles le stringeva la mano mentre lei parlava però, durante le ultime prove avevano litigato e adesso Charles non le voleva più parlare così, preso il coraggio a due mani e i chiariti i sentimenti, Sana andò dal ragazzo e gli parlò a quattrocchi.
-Charles ti prego ascoltami-
-lasciami stare- adesso basta! Sana si era davvero stancata del comportamento del ragazzo
-senti un po’ tu! Piantala, gira i tacchi e sturati le orecchie o ti pianto io!-
-chi sei tu per impartirmi ordini-
-la tua ragazza! Brutto idiota! Ma è chiaro che questo a te non interessa!- finalmente Charles accennò a voltarsi
-Sana io…-
-cosa?-
-io credo che…che tu provi ancora qualcosa per Heric…mi sbaglio forse?-
“Charles…”
-rispondi Sana-
-forse…-
-SANA! La verità-
-ecco io…sì…ho provato a dimenticarlo ma…-
-e così è per questo che ti sei messa con me?!-
-non è come pensi…ti prego, Charles-
-cosa vorresti spiegarmi? È tutto chiaro ormai no? Tu mi hai usato!...-
-non è vero!- tentò di dire Sana ma la voce di Charles continuava senza pausa
-…io ti ho difesa, protetta con tutto me stesso e tu… cos’hai fatto tu? Mi hai usato! USATO! LO CAPISCI! Non ci credo…-
-ADESSO CHIUDI IL BECCO!- Charles si zittì di colpo- io non ti ho usato ne tanto meno abusato della tua protezione! Ho avuto qualche insicurezza e tu mi hai aiutato… nessuno a chiesto il tuo aiuto! E poi io ti volevo bene ma non mi ero resa conto che era un’altro tipo di affetto..-
- volevi bene? Questo significa che… io non ti capirò mai Rossana..-Charles si alzò e se ne andò lasciando Sana in piedi come una babbea
“allora è veramente finito tutto tra noi? Che strana sensazione”(che liberazione!ndIO).
Ripresasi anche Sana, sebbene a malincuore, se ne andò dal momento che Robby l’ aveva chiamata per andare alla spiaggia, scenario del musical.
Nella stanza dell’ hotel, intanto, Heric cercava disperatamente di parlare allo specchio con avance di qualsiasi genere ma egli non dava cenno di volergli rispondere a parte facendogli vedere la faccia di un povero scemo che, in preda al panico, tentava disperatamente di fare la corte ad uno specchio.
- se continui a fissarti allo specchio ti sciupi- entrò Fanny con un gran sorriso
-ha!ha!ha! ma come siamo simpatici stasera!-
-agitato per la serata che, se va come tecnicamente dovrebbe andare, cambierà la tua vita nella maniera che hai sempre sognato?-
-no… as-so-lu-ta-men-te!-
- ok… allora vuol dire che te la stai facendo addosso…-
-io non…-
-…in effetti per essere ridotti a parlare con uno specchio…-
-ma…-
-…ci vediamo in hall, sbrigati! E prima di uscire, magari, ricordati di metterti i pantaloni!-
e fu allora che Heric si accorse di essere rigorosamente in mutande.
All’ uscita dell’ hotel li aspettava un taxi che li portò alla spiaggia con circa un’ ora di anticipo
-giusto il tempo di prendere i nostri posti e un po’ di sole!- Fanny si tolse maglietta e la gonna restando in costume e corse subito in riva al mare stendendosi comodamente su uno sdraio probabilmente dimenticato da qualcuno; Heric preferì fare una passeggiata per rinfrescare la mente e mettere in ordine le idee: ora era a New York vicino a Sana, l’ avrebbe presto incontrata e detto tutta la verità. Da un taschino estrasse la lettera alla quale tanto teneva e la rilesse… finalmente era giunto il momento e non lo avrebbe di certo sprecato…non ci poteva proprio credere!
Su di un piedistallo, Sana cercava, per quanto l’ agitazione le permetteva, di stare ferma mentre la sarta le ultimava il vestito di scena, un costume degli inizi dell’ottocento con un cappello pieno di fiori e un fiocco blu sui fianchi. Mentre la sarta le sistemava il fiocco Sana si sistemava i capelli che doveva raccogliere in una coda un po’ mossa.
Sana- Robby entrò di colpo nella stanza- scaldati la voce tra poco si comincia-
-cosa?! Di già… quanta gente c’è?-
-abbastanza… tantissima e credo di aver già visto un paio di facce-
-è impossibile Robby!-
-bah! Sarà… cmq sbrigati!-
-si non preoccuparti…-
-ecco Mary il tuo costume è pronto-
-Mary? Io sono Sana… Mary è il mio personaggio…-
-oh! Scusa…buona fortuna-
-grazie- Sana si avviò verso le quinte dove udiva già il discorso di apertura
=ragazzi di tutte le età finalmente il grande giorno! Il musical tratto dall’ omonimo romanzo “giardino segreto” stà facendo, per la prima volta, la sua uscita! Siete pronti? Siete caldi?...=
Sana sorrise e andò verso la sala di prova per scaldarsi la voce tanto lei doveva entrare dopo la prima canzone che sarebbe partita da lì a dieci o forse un quarto d’ora.
Entrò e vi trovò dentro Charles che le si avvicinò
-senti Sana mi dispiace per come mi sono comportato prima… ti chiedo scusa-
-beh! In effetti sei stato proprio un cafone anche se non avevi del tutto torto… quindi accetto le tue scuse…-
-amici?-
-amici!-
-è strano che dopo tutto questo tempo torneremo a casa…-
- casa? Ma gli spettacoli?-
-non ce ne saranno altri dal vivo… ma come non lo sapevi?verrà registrato e mostrato in televisione!-
- no, non ne sapevo niente… americani…non li capirò mai- Charles la fissava serio- ad eccezione di qualche singolo elemento è naturale!- ed entrambi si misero a ridere
-è tanto che non ti sentivo ridere così, Sana-
-già è vero… su adesso riscaldiamoci la voce-.

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Capitolo 4
*** l'incontro...dietro le quinte... ***


ssss L’ acqua dell’oceano aveva giusto la temperatura preferita da Heric, cioè fredda, rinfrescante visto il sole cocente che offrivano le cinque del pomeriggio… le 5?!?!?!?!?!?! Lo spettacolo era già iniziato e lui era a quasi 1 km dal palco… adesso sarebbe dovuto stare in fondo. Corse a più non posso e appena arrivato si sedette sul primo posto più vicino tra lui e il palco. Fortunatamente Sana non era ancora uscita… appena in tempo.
-scusi… il biglietto- un uomo baffuto lo prese sulla spalla
-si, certo mi scusi…- Heric estrasse dalla tasca dei pantaloni il biglietto e il pass-questo a chi lo devo dare dopo?-
-il biglietto è ok… a quel signore lì, vicino alle quinte-
-grazie-
lo spettacolo, o almeno la parte che Heric riuscì a vedere, fu davvero un successone con una storia davvero entusiasmante e commovente
“Sana è riuscita a mescolare la sua recitazione con la musica… wow! E Lons… gli sta proprio bene la parte di Colin… il bambino malato… sarò anche maligno ma è un vero peccato che alla fine guarisca” pensò Heric durante lo spettacolo.
Alle 7 il musical si concluse e la gente cominciò a tirare fiori a destra e a manca mentre Fanny raggiunse Heric infuriata

-dove t’eri cacciato?-


-mi sono preso un po’ in ritardo ma alla fine sono arrivato quasi appena in tempo-
-per fortuna…-
-Sana ti ha visto?-
-no… ero in angolo ed era presa dal cantare… ma perché mi fai questa domanda?- ma Heric non rispose anzi, era concentrato e serissimo
-bene, ci siamo- respirò profondamente
-auguri-.
Heric si avviò verso l’ uomo che gli era stato indicato in precedenza, mostrò il pass ed entrò.
Davanti alla stanza di Sana c’ era una schiera di suoi fan in fibrillazione
-ma come fai ad essere così calmo?- un ragazzo della sua stessa età saltellava di qua e di là senza sosta come preso da panico
-io non voglio mica avere un attacco di panico come te in questo momento!- in realtà Heric aveva il cuore a 1000 e anche se all’ esterno appariva tranquillo e “cosciente”, dentro era inquieto e piuttosto agitato
-sicuro di riuscire ancora a respirare?- chiese ancora lo stesso ragazzo che osservava Heric completamente assorto nei suoi pensieri
-finalmente dopo tanto tempo ci rivediamo, Sana…-
- hai detto qualcosa?-
-come?... ehm! No,no- Heric si ridestò di colpo
-certo che sei proprio strano, tu! Beh ci vediamo ora tocca a me…bye,bye- e sparì dietro la porta del camerino. Per un frangente di secondo heric sentì la voce di Sana salutare il ragazzo.
Dalla stanza si udivano urli di gioia e finalmente anche l’ ultimo fan uscì
-è una sensazione bellissima stare davanti a lei!- urlò il ragazzo in faccia a heric
-lo so, lo so- Heric esitò un attimo prima di entrare ma poi prese tutto il coraggio che sapeva(e no) di avere e passò la soglia della porta.
Come Heric se la trovò davanti, nella stanza piombò un silenzio di tomba.
-c…c…ciao, Heric… che…che sorpresa…- Heric la fissava con uno sguardo incredulo anche se diverso da quello di tutti gli altri suoi fan, era come se volesse dire “finalmente”.
-Heric? Tut…tutto be…- ma non fece in tempo a finire la frase che Heric le era addosso e l’ avvolgeva completamente con il suo abbraccio che le sembrava il più bello della sua vita; un dolce profumo l’ avvolse e sentiva su di sé tutto il peso del ragazzo che la premeva completamente contro lo schienale della poltrona. Nella stanza il silenzio era l’ unico suono che si udiva e quell’abbraccio intenso, così forte da non riuscire a far respirare caricava l’ atmosfera occupando tutta la stanza. Sana sentì del bagnato sulla spalla e capì che, per la prima volta dacché lei si ricordasse, Heric stava piangendo. Allora, commossa, lo ricambiò in quell’abbraccio lasciando cadere qualche lacrima che si trasformò poi in un pianto di gioia.
-Sana, ti ho perso troppe volte… ma questa è l’ ultima… ti amo… capito?...-
-… Heric…-
-…ecco la mia risposta Sana… tu non mi dimenticherai mai… perché… ANK’ IO TI AMO!!!-
L’ abbraccio si fece più forte quando Sana tentò di muoversi perché incredula alle sue orecchie ma non riuscì a far altro che stringere ancora di più e singhiozzare forte tanta era la gioia.
Dopo qualche minuti si staccarono e si guardarono negli occhi ancora lucidi dalle lacrime.
Sana si era dimenticata com’era bello perdersi negli occhi color nocciola di Heric, così intensi e veri.
-allora, sarai la mia ragazza?-
-…-
-Sana?- La ragazza sorrise vistosamente
-ma dopo tutto quello che successo c’è da chiederlo?-.
Ed entrambi caddero in un’altro abbraccio.
-hai letto la lettera non è vero?-
-si… e anche Fanny-
-e così vi siete lasciati- il viso di Sana s’incupì
-no… lei mi ha detto che non poteva continuare perché io provavo affetto per te e mi ha accompagnato qui-
-cosa! è qui?- ora gli occhi della ragazza avevano preso a brillare
-…proprio dietro- aprì la porta e sbucarono fuori due teste- questa porta-.
Insieme a Fanny, ad origliare c’era anche Charles.
-FANNY!!!!!!- Sana le corse incontro e l’abbracciò forte
-lasciami respirare Sana!-
-quanto mi sei mancata!-
-anche tu, ho tante cose da raccontarti!-
-ank’ io!-
-ma non ne hai il tempo, su andiamo- Heric prese Sana per mano e insieme lasciarono soli Fanny e Charles, uscendo sulla spiaggia a passeggiare mentre il sole scendeva e diventava sempre più rosso.
-dove vuoi andare?-
-in un posto che ho visto prima… ti piacerà! Allora cos’hai da raccontarmi-
-non ho avuto più piacere di parlarti come adesso-
-idem… allora, come hai mollato Charles?-
-oh! Ehm! È una storia lunga ma come sai…-
-lettera-
-ah! Giusto-
-su forza che pene ha sofferto? La strada è lunga!-
-ok… allora…-
arrivarono in un piccolo terrazzo da dove si poteva ammirare tutta la costa e la città mentre il sole calava all’orizzonte e arrossava tutti i palazzi.
-quanto resterai a New York?-
-ancora qualche intervista e in una settimana finirò, e tu?-
- sembra proprio che torneremo a casa insieme!- Heric prese Sana per un fianco e se la portò a sé mentre Sana si appoggiò alla spalla del ragazzo
-come vorrei restare per sempre così-
-infatti sarà così… goditi il tramonto-
-è bellissimo, non tr…- Heric le si avvicinava sempre più. Questa volta, però Sana lo voleva, voleva il bacio di quel ragazzo così si zittì e lo prese al collo mentre lui la stringeva forte in vita e se la portava a sé. Si lasciarono cadere in un bacio degno di Hollywood che si consumava alla luce dell’ultimo sole.
Rimanendo nella stessa posizione si strinsero fino a che l’ultimo raggio non aveva lasciato New York.
-ora è meglio tornare, chiamo un taxi?-
-no, chiamo Robby… ti va di partecipare ad una cena degna della regina Elisabetta?-
-ma Fanny?-
-sono convinta che sia già lì-
-e immagino che un uccellino sia passato per caso e te l’ abbia detto-
-no… chiamiamolo intuito femminile-
-e ne sei già dotata?-
-in 8 mesi si cresce… non lo sapevi?-
-chiama su, che è meglio-.
Dopo essere arrivati alla villa, come volevasi dimostrare, Fanny e Charles stavano chiacchierando animatamente e sembrò che non si fossero nemmeno accorti dell’arrivo dei due ragazzi che si sedettero a cenare.
- senti Heric… domani ho una conferenza stampa e vorrei dire a tutti ciò che provo per te una volta per tutte, per chiarire tutte le cose ridicole che dicono sul mio conto e quello di Charles-
-ma non avevano tutti i torti!-
-non hai risposto alla mia domanda!-
-si certo… di pure ciò che vuoi al massimo verrò assalito dai giornalisti!-
-sul serio o mi prendi in giro?-
- sul serio- sorrise a 32 denti.
Dopo cena andarono tutti nelle proprie stanze tranne Heric e Fanny che si rintanarono nelle stanze dei rispettivi Sana e Charles.
Il giorno seguente (ma non si svegliano la mattina seguente dicendo “questo sì che è il paradiso”? ndElisa no! ndIO ma perché no ndElisa perché… beh! Senti! ndIO peccato, io ci speravo tanto! ndElisa va bene però solo Heric ok? ndIO ok…lo scrivi? ndElisa l’ho già scritto ndIO quando? ndElisa adesso! Ora mi lasci finire!!! ndIO oh scusa ndElisa), tutti i giornalisti del mondo vennero a sapere la verità e il giorno dopo ancora anche Terence e compagnia in Giappone che, appena le due coppie (per la cronaca anche Fanny e Charles si sono messi insieme) tornarono a casa, riempirono di regali e congratulazioni.
Passarono gli anni e per davvero la loro vita era radicalmente cambiata.
Ora, nella biografia di Sana si legge che a 25 anni si sposò con Heric e all’ età di 32 anni ebbe un figlio. Nel corso di quest’anno ha già girato ben due film dicendo che a 38 si è al culmine della carriera.
Charles invece, sposato a 26 anni con Fanny (poverina), all’età di 30 ha un figlio dalla moglie ed è professionalmente molto attaccato a Rossana.

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