One, two, three... Hollow day

di rangiku95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** nuovi nomi, un nuovo inizio ***
Capitolo 2: *** un agghiacciante nuovo arrivo ***
Capitolo 3: *** pranzo al sapore di bacio ***



Capitolo 1
*** nuovi nomi, un nuovo inizio ***


ONE,TWO,THREE... HOLLOW DAY

 

Capitolo 1
Nuovi nomi, un nuovo inizio

 
"Ehi, dove credi di andare, pel di carota?-
"Stiamo parlando con te, sai?-
Con un sospiro, Ichigo continuò a camminare, e alzò il volume della musica sul suo mp3. Desiderò iniziare l’anno scolastico nel migliore dei modi. Non voleva iniziare così presto ad attaccare briga con quei bulli che si divertivano a prenderlo in giro per il colore dei suoi capelli.
“Che perdita di tempo” pensò tra sé e sé, lasciando che le note di “Smells like teen spirits” lo distraessero.
Era già di cattivo umore e solo le canzoni dei Nirvana potevano tirarlo su. Aveva passato le vacanze cercando qualcuno disposto a seguirlo nel suo progetto: formare una band. Ma nulla. Così la sua chitarra elettrica era rimasta nella custodia ed era da quasi un mese che non la tirava più fuori. Forse anche per quell’anno avrebbe dovuto rinunciare al club di musica. Nessuno sembrava interessato, tranne i suoi amici Uryu Ishida e Sado Yasutora. Ma non erano persone che ispirassero tanto entusiasmo. Ichigo sospirò, incamminandosi lentamente verso la Karakura high school. Sarebbe stato il suo secondo anno di liceo: dopo quello un altro e poi…
Non sapeva nemmeno lui cosa avrebbe fatto nella vita, ma dopotutto c’era ancora tempo per pensarci.
“Secondo me è stata una pessima idea trasferirci, dico sul serio. Vuoi vedere che adesso mi guarderanno tutti di cattivo occhio per i miei tatuaggi?”
”Anche nell’altra scuola era così. Cosa pretendi adesso? Almeno staremo lontani dal professor Byakuya”.
Ichigo si voltò nella direzione da cui provenivano le due voci. Si trattava di un ragazzo e di una ragazza. Lui parlava animatamente e gesticolava, mentre lei annuiva, le braccia incrociate. La vide solo di spalle, ma poi distolse subito lo sguardo.
“Forse hai ragione”borbottò il ragazzo” e poi guarda quel tipo. Con quegli assurdi capelli arancione forse è messo peggio di me”.
“Chi sarebbe il tipo con gli assurdi capelli arancione?!”
Il ragazzo rimase con gli occhi spalancati dallo stupore, mentre Ichigo si girò verso di lui. Si tolse gli auricolari, irritato. Adesso era decisamente troppo. Forse non avrebbe iniziato bene quel nuovo anno scolastico.
“Accidenti, ha sentito”.
”Certo che sì. Cos’hai contro i miei capelli?”domandò Ichigo.
“Sono bizzarri, però non sono così orribili. Almeno non sarò l’unico strano qui”.
“Con tutti quei tatuaggi sembri un teppista”.
“ E con quei capelli tu…”
“Smettetela, soprattutto tu, Renji. Sei così infantile!”
I due ragazzi tacquero. Ichigo lanciò una rapida occhiata a chi aveva  parlato. La ragazza che aveva visto prima: non si era aspettato che da lei uscisse fuori una voce così potente e un tono così perentorio.
“Va bene, Rukia”.
Il ragazzo che si chiamava Renji la guardò con un’espressione del tipo “mi perdoni?”, mentre lei sospirò.
”Siamo alle solite” borbottò lei.
Per un attimo si lasciò andare a un sorriso, poi scosse la testa come per scacciarlo via. Ichigo rimase ancora lì in silenzio. Rukia alzò le spalle.
“Devi perdonarlo. È così impulsivo che a volte lo prenderei soltanto a pugni”disse, rivolta a lui” per essere nuovi di questa scuola ci stiamo facendo notare, Renji, esattamente come l’anno scorso”.
Il ragazzo fece spallucce, infastidito da quel dato di fatto. Cercò di evitare lo sguardo della ragazza, mentre lanciò un’occhiata eloquente a Ichigo.
“Spero di finire nella tua stessa classe. Sei del secondo anno, vero?”
Il diretto interessato annuì debolmente.
“Sembri più grande” ammise Rukia” sei parecchio alto”.
Renji sorrise. Ichigo trovò qualcosa di inquietante in quel sorriso fin troppo brillante. Decisamente lo infastidiva.
“Dai, se verrai in classe con me, l’attenzione di tutti sarà divisa tra noi due. Sicuro che la cosa non ti dispiaccia?”
“Certo che no” rispose Ichigo” quasi quasi non mi dispiacerebbe se fossi anche mio compagno di banco”.
“Davvero? Perché?”
La domanda di Renji fu lasciata nel silenzio. Ichigo non voleva spiegare tutto a un perfetto sconosciuto.
“Si tratta di una lunga storia”borbottò.
I tre non si rivolsero quasi la parola per tutto il tragitto fino a scuola. Solo quando seppero tutto sulla composizione delle nuove classi, Renji e Rukia lanciarono un gridolino di gioia e stupore: loro e Ichigo avrebbero affrontato insieme quel nuovo anno scolastico.
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** un agghiacciante nuovo arrivo ***


dopo poco tempo eccomi con il secondo capitolo sono davvero ispirata.starò una settimana via, poi potrò riprendere con gli aggiornamenti. fatemi sapere cosa ne pensate. buona lettura^^

CAPITOLO 2
UN AGGHIACCIANTE NUOVO ARRIVO
 

Ichigo pensò che le novità fossero finite lì. In realtà si sbagliava. Aveva creduto che nessuno della sua vecchia classe sarebbe rimasto nella nuova, ma non aveva tenuto conto degli scherzi della fortuna.
“Buongiorno, Kurosaki-kun. A quanto pare stiamo ancora insieme”
Inoue Orihime: per un crudele gioco del destino aveva frequentato con lui le medie e alle superiori sembrava quasi che fosse predestinata a stargli vicino. A volte la cosa non gli dispiaceva perché Inoue era una ragazza solare e anche strana. Oltre a cucinare dei pranzi con stravaganti accostamenti di sapori ( amava unire dolce e salato in complesse pietanze a volte immangiabili), faceva discorsi di cui a stento poteva intuire il filo conduttore. Le sue risate e la sua goffaggine lo facevano sorridere, ma a volte lo turbavano. Era in quei momenti che desiderava che la ragazza si trovasse lontano da lui. Non poteva fare a meno di ammettere a se stesso che era davvero carina con i suoi grandi e innocenti occhi grigi, i lunghi e fluenti capelli lisci di un arancione scuro . Era molto aggraziata nei movimenti e le sue curve generose… a volte credeva di perdere sul serio la testa, ma non accadeva sempre, per fortuna.
“Non sei contento? Potrò anche farti assaggiare le mie polpette di riso alle fragole. Penso che ti piaceranno. Anche tu sei una fragola, non è così? C’è solo il rischio che diventerai cannibale”.
Ecco uno dei discorsi senza capo né coda di Inoue Orihime.
Fu quello il primo pensiero di Ichigo. Si trovava stranamente in difficoltà in quel momento.
“Certo, hai ragione” cercò di ridere.
“Qui c’è il rischio che le ragazze ti mangino”.
Ichigo sobbalzò quando Renji gli posò una mano sulla spalla. Il ragazzo ridacchiò in modo un po’ sguaiato sotto gli occhi di Rukia che abbozzò un timido sorriso. Dopotutto si trattava del suo amico di sempre: non poteva cambiare. Non fu tuttavia quello a farla sentire a disagio. Forse tutti i suoi problemi derivavano dal fatto che era nuova di quella scuola. Con un sospiro, cercò di ignorare lo strano senso di oppressione che provava al petto.
“Sai che saremo anche compagni di banco, Kurosaki-kun? Sarà una cosa provvisoria, almeno fin quando non verranno scelti i rappresentati di classe che cambieranno i posti. Cosa ne pensi?”
Inoue guardò Ichigo con i suoi grandi occhi grigi spalancati in un’espressione interrogativa. Il ragazzo abbozzò un sorriso tirato.
“Mi va bene”bofonchiò.
“Certo con una bomba come lei, andrà più che bene”ridacchiò sotto i baffi Renji, assestandogli una gomitata al fianco.
“Voi maschi siete tutti uguali” commentò seccamente Rukia incrociando le braccia.
Diede poi un’occhiata all’orologio ed esclamò:” Guardate un po’. Per una volta è un prof a essere in ritardo!”
Nella sua scuola non sarebbe mai successo. Il professore Byakuya era così puntuale che anche una manciata di minuti di ritardo erano da lui considerati come sinonimo di negligenza. Rukia continuò a lanciare una rapida occhiata all’orologio, sbattendo più volte le palpebre, come se non ci credesse.
“Urahara- sensei. Il solito”.
Ichigo sorrise. Rukia constatò stupita come fosse tutto quasi normale. Rimase vicino alla porta di quella nuova aula. Quell’ambiente era davvero fin troppo diverso da quello che aveva conosciuto, ma non avrebbe saputo dire se si trovasse meglio o meno. Lanciò una rapida occhiata a Ichigo, poi distolse lo sguardo. Si sentì molto più a suo agio quando vide Renji conversare allegramente con il ragazzo e Inoue. Forse lui si sarebbe adattato più facilmente al nuovo ambiente. Come sempre, del resto. Probabilmente avrebbe già formato la sua comitiva di amici e si sarebbe persino fidanzato. Ma Renji non sembrava affatto il tipo che voleva impegnarsi con le ragazze. Era molto più innamorato del divertimento. Lo dimostrò in quel momento quando rise sguaiatamente a una battuta di Ichigo e gli batté una mano sulla spalla, quasi come se si conoscessero da sempre. Per un attimo  si rabbuiò: non sarebbe riuscita a essere così estroversa con gli altri.
“Rukia, hai sentito? La sua battuta era davvero fortissima”.
La voce di Renji le permise di allontanare quei pensieri cupi dalla mente. Riuscì a sorridere e per un attimo ringraziò mentalmente l’amico.
“Stai tranquilla. Capisco che sei tesa, ma andrà tutto bene, te lo posso garantire”.
Ichigo si voltò nella sua direzione, rincuorandola. Per un attimo il calore si diffuse sulla sue guance. Si sentì decisamente meglio.
“Quel tipo con quel cappello verde e bianco… è il nostro prof?”
La domanda di Renji, affacciato alla porta, fu seguita dalla risposta affermativa di Ichigo. I ragazzi presero i loro posti provvisori. Ichigo e Inoue si sedettero vicino alla finestra, mentre Renji e Rukia stavano dietro di loro. L’ora del professore Urahara passò meglio del previsto per i due nuovi arrivati. Persino Rukia, di solito introversa, riuscì a presentarsi ai suoi compagni di classe senza problemi. Con quel nuovo insegnante, regnava un’atmosfera serena nell’aula. Si sentì persino accettata. Era una sensazione piacevole, che non provava da tempo.
Renji le sussurrò all’orecchio:”Comincio a pensare che l’idea di cambiare scuola sia stata ottima”.
“Concordo”
L’amico vide un sorriso più largo sul volto di Rukia. In quel momento sembrò persino più bella: i suoi occhi blu sembravano quasi brillare di un turbinio di emozioni.
“Ti avverto. Dovrai sopportarmi per un po’”
“Sai che la cosa non mi dispiace affatto” rispose lei sfiorandogli il braccio.
“Ho l’impressione che sarà tutto perfetto”.
Rukia ci credette finché poté. Era tutto troppo bello per essere vero. Due ore dopo Renji fu costretto a rimangiarsi le sue stesse parole. Il nuovo professore, che insegnava matematica e si era appena trasferito, era l’esatto contrario di Urahara. Al suo arrivo gli parve che l’Inferno fosse sceso nella Karakura High. Rukia rabbrividì. Decisamente quell’insegnante era più agghiacciante del  prof Byakuya. Forse lo sguardo, forse l’atmosfera che si era creata, ma aveva qualcosa che la fece restare vigile e tesa come le corde di un violino. Il professore si schiarì la voce e iniziò a parlare con voce piatta.
“Buongiorno a tutti. Come sapete il professore Ukitake si è assentato a lungo per malattia. Ormai sarò io a sostituirlo. Mi chiamo Aizen Sosuke e vi insegnerò matematica. Prima di qualsiasi altra domanda o presentazione, mi auguro per voi che abbiate ripetuto ciò che avete studiato con il collega. Credo proprio che un bel test sia il modo migliore per cominciare”.

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Capitolo 3
*** pranzo al sapore di bacio ***


rieccomi finalmente dopo il viaggio in Irlanda e una serie di impegni .. per farmi perdonare questo terzo capitolo sarà più lungo. buona lettura e grazie a chi mi segue ;)



CAPITOLO 3
PRANZO AL SAPORE DI BACIO
 
“È davvero assurdo! Aizen è un essere spregevole. Quest’anno inizia proprio bene..”
Rukia sospirò alla vista di Renji che si prese la testa tra le mani, con un’espressione stravolta stampata sul viso. La ragazza ebbe la netta sensazione che quel professore avrebbe fatto passare a tutti l’inferno. Al suo confronto il professore byakuya era un angelo. La Karakura high era sempre stata così?
“Non me l’aspettavo proprio” commentò Ichigo che era seduto davanti a lei”che professore infame. Dovevamo beccarcelo proprio quest’anno?”
Renji annuì debolmente a quelle parole. Orihime sfiorò appena il braccio di Ichigo, poi si ritrasse.
”Credo che tu sia andato bene a questo test, Kurosaki-kun” disse un sussurro” te la sei sempre cavata in matematica”
”Speriamo” borbottò il ragazzo, tetro.
Renji non osò commentare. Lui era un disastro in matematica e con il professore Aizen non vedeva spiragli di luce all’orizzonte. Non aveva fatto che guardarlo biecamente per tutto il tempo, come se la presenza dei nuovi arrivati lo disgustasse. Anche Rukia aveva quella sensazione e per un istante si pentì amaramente di essersi trasferita in quella scuola. Orihime capì che i suoi nuovi compagni di classe erano scoraggiati da quella situazione. Per un attimo volle entrare più in confidenza con loro.
“Se vorrete, dopo vi farò assaggiare il mio bento”disse” ho preparato di tutto per il pranzo e non solo le polpette di riso alle fragole. Ci sono anche insalate di carote e mirtilli, salmone con salsa di..”
“Grazie dell’offerta, passo” bofonchiò Renji sentendo lo stomaco rivoltarsi come un calzino.
“Abbiamo preparato un pasto davvero sostanzioso” mentì Rukia”non è così, Renji?”
L’amico annuì, pensando che nemmeno in mezzo al deserto, distrutto dalla fame e dalla sete, avrebbe assaggiato il bento di Orihime. Non immaginò che lo stesso pensiero passò per la mente di Ichigo, intento a scarabocchiare qualcosa su un foglio.
“Cosa stai facendo?” domandò Rukia sfiorandogli appena la spalla.
Il ragazzo non le rispose. Si limitò a sorridere e si voltò verso di lei, mostrandole un Aizen diverso da quello che avevano avuto la sfortuna di conoscere, con i denti storti, gli occhi strabuzzati, le corna che gli spuntavano dalla testa e gli angoli della bocca incurvati in una sottospecie di sorriso ebete.
“Mi piace questo Aizen cornuto”commentò Renji lanciando una rapida occhiata al disegno.
“Rispecchia la sua personalità”borbottò Rukia abbozzando un sorriso. Ottimo lavoro… Fragolo”.
Forse era stata troppo sfacciata, ma non riusciva a chiamare Ichigo per cognome come faceva Orihime con la sua vocina. Sorrise alla vista del ragazzo con le guance velate di rosso.
“Quel nomignolo lo imbarazza” spiegò Orihime”lo chiamavano sempre così alle medie”.
Ichigo arrossì ancora di più. Fu strano per Rukia vederlo in imbarazzo. Sorrise comprensiva.
“Alle medie abbreviavano il mio cognome in Kucy”disse.
Renji si lasciò sfuggire una risatina, così come Ichigo che riprese il suo normale colorito.
“Il tuo cognome è bello così com’è”commentò”ma Kucy non è affatto male”.
Kuchiki Rukia: il suono di quel cognome e di quel nome sembravano quasi una magia. Quella nuova arrivata avrebbe potuto stravolgerli la vita così come stargli accanto senza lasciare alcun segno.
“Buongiorno a tutti, ragazzi. Con vostra grande gioia si ricomincia. Passate bene le vacanze?”
Ichigo sobbalzò al suono della voce della professoressa Yoruichi, soprannominata “ la gatta” per la sua andatura elegante e gli occhi quasi dorati che le davano qualcosa di felino.
“Ora facciamo l’appello, poi usciamo. Va bene?”
”Era ora”sbuffò un ragazzo seduto in fondo.
Si trattava di Hytsugaya Toshiro seduto all’ultimo banco dell’ultima fila accanto alla formosa Matsumoto Rangiku. La ragazza rise sotto i baffi, assestandogli una gomitata al fianco che lo paralizzò quasi dal dolore.
“Ho sentito qualcosa da te, Hytsugaya”disse la professoressa” vedo che non sei cambiato di una virgola. Sei sempre pronto a polemizzare”.
Il ragazzo impallidì, desiderando per un attimo nascondersi dietro la sua compagna di banco, più alta di lui. Dopo aver fatto l’appello, la professoressa chiuse il registro.
“Cercate di cambiarvi subito” disse”la lentezza è da pappemolli e qui bisogna muoversi.”.
“Che tipa” borbottò Rukia tirando fuori la sacca con il cambio.
 Ichigo rise. Il suono di quella voce gli piacque, ma più di tutto l’espressione della ragazza, a metà tra il sorpreso e il divertito.
“Dimmi un po’. Ti dispiacerebbe se ti chiamassi Fragolo?”chiese.
“Va bene, ma a te dispiacerebbe Kucy?”
“Siamo pari”disse la ragazza.
Un bel sorriso si disegnò sulle sue labbra mentre confessò a se stessa di voler conoscere Ichigo.
“Sbrigatevi, ragazzi! Abbiamo solo un’ora e abbiamo perso già otto preziosi minuti in chiacchiere. Quanti altri volete per cambiarvi?”
Rukia trasalì, ma poi si rese contro che il rimprovero della professoressa non era rivolto a  lei e a Ichigo, ma questo non le impedì di correre verso lo spogliatoio delle ragazze.
“Kuchiki-san, giusto in tempo! Per la prof Yoruichi è importante non perdere nemmeno un secondo”.
Orihime sorrise, mentre si infilava i pantaloni della tuta. Kuchiki-san: forse era un inizio, ma l’abbreviativo Kucy la faceva sorridere. Per un attimo si trovò a suo agio. Forse si sarebbe ambientata prima del previsto e avrebbe parlato con i suoi nuovi compagni di classe. Più che con Orihime però desiderava una lunga conversazione con Ichigo. Quel ragazzo la faceva sentire a suo agio e solo Renji ci riusciva oltre a lui.
“Lo conosco appena”considerò tra sé” eppure…”
Cercò di non pensarci. Scosse la testa, mentre iniziò a cambiarsi.
“Quanto sei magra, Kuchiki-san. Ti invidio!”esclamò Orihime.
“Credevo che ti piacesse avere le curve al posto giusto”confessò Rukia.
A momenti pensava persino che Orihime guardasse compiaciuta il suo corpo allo specchio. Sicuramente piaceva a molti ragazzi, forse persino a Ichigo.
“Come vanno le cose con Ulquiorra? Ti piace ancora?”
Rukia vide una ragazza sorridere maliziosamente, mentre un'altra ridacchiava. Il viso di Orihime diventò paonazzo.
“Quella volta che ci siamo scontrati è stato un incidente”si affrettò a spiegare.
“ E che bell’incidente”commentò Rangiku.
Orihime arrossì ancora più di prima. Era successo prima delle vacanze, proprio l’ultimo giorno di scuola. Stava canticchiando e stava pensando con gioia a quello che avrebbe fatto. Se avesse avuto il coraggio, forse avrebbe persino cercato di uscire con il ragazzo che tanto le piaceva. Stava scendendo le scale a piccoli passi affrettati, salutando le amiche, quando era inciampata. Dopo  la caduta avrebbe battuto forte la testa, se non fosse stato per il suo atterraggio morbido. Un pallido ragazzo dagli occhi verdi la fissò sbigottita.
“S-Shiffer?”balbettò lei.
Lo conosceva solo di vista perché era il cantante di una band che si era formata l’anno precedente, i Dark swords, che suonavano nel pomeriggio a scuola come club di musica leggera e a volte anche la sera a casa di uno dei membri. In quel momento il ragazzo non disse niente. Semplicemente non c’erano state parole per descrivere l’imbarazzo di quel momento, tra la gente che li fissava e le amiche di Orihime che parlottavano tra loro e ridacchiavano.
“Scusa”disse lei rialzandosi.
Poco dopo anche lui si alzò e si avvicinò abbastanza perché la distanza tra i loro volti fosse quasi nulla. Poi le sussurrò all’orecchio:”L’hai fatto apposta. Non sei la prima, sai? Per favore, stammi alla larga”.
Se ne andò, lasciandola lì al massimo dell’imbarazzo. Orihime stava per morire dalla vergogna, ma da quel giorno aveva visto più spesso Ulquiorra in giro e lei si sorprendeva a  guardarlo, ma sapeva che non le piaceva perché nel suo cuore c’era già qualcun altro.
“Cosa state dicendo?”
Orihime in quel momento cercò di ridere davanti alle sue compagne di classe, ma non ci riuscì.
“Ulquiorra non mi piace”aggiunse.
“C’è un altro?”chiese Rangiku posandole una mano sulla spalla”a me puoi dirlo. Si tratta di Ichigo?”
“Devo saperlo prima io. Sono la sua migliore amica”obiettò un’altra ragazza.
“Te lo dirò lo stesso, Tatsuki-chan, ma per ora basterà sapere che non è Ulquiorra il ragazzo con cui vorrei uscire”.
Le altre si chiesero chi fosse il centro dei pensieri di Orihime, ma la ragazza non rispose. Si allacciò silenziosamente le scarpe da ginnastica, imbarazzata. Rangiku decise di non andare oltre con le domande. Uscirono tutte dallo spogliatoio, pronte per l’ora di educazione fisica. La professoressa Yoruichi le stava aspettando.
“Come al solito, vi siete sbrigate prima dei ragazzi. Ti dispiacerebbe chiamare quelle vecchie comare, Kuchiki?”
“Proprio io?” chiese la diretta interessata stupita” Non posso”.
“Puoi bussare, ma non c’è bisogno di aprire la porta. So che sei una ragazza e volevi vedere i tuoi bei fusti, ma diciamo che in questa classe sono un po’ deludenti”.
Alle risate delle ragazze, seguì quella forzata di Rukia che annuì.
“Avete finito? La prof sta aspettando”.
Un brusio concitato proveniva dallo spogliatoio maschile seguito da altri rumori difficili da individuare in quel baccano.
“Dai, sbrigatevi!”alzò lei la voce per farsi sentire.
Il chiacchiericcio dei ragazzi non cessò.
“Sembri uno sfigato, Ikkaku palla da biliardo”.
“Non è solo la sua prematura calvizie. Abbiamo tutti l’aspetto degli sfigati perché la tuta non esalta la nostra bellezza”.
“Piantala Yumichika. Non è vero”.
“Mi avete sentito o no?” gridò Rukia.
La porta dello spogliatoio si aprì con un fastidioso cigolio. Toshiro le lanciò un’occhiataccia.
“Siamo pronti”borbottò.
Uscirono tutti, tacendo all’improvviso. Ichigo sembrava stranamente pensieroso, ma presto un sorriso radioso comparve sul suo viso. L’ora di educazione fisica iniziò nel migliore dei modi. La professoressa decise che per un primo periodo avrebbero tutti giocato a calcio dopo il riscaldamento. Per un mese ci sarebbero state una squadra maschile e una femminile che si sarebbero affrontate, poi squadre miste. Per Rukia era un’ottima notizia perché amava giocare a calcio, decisamente meno lo era per Orihime, goffa e impacciata soprattutto nello sport. Al termine di quell’ora la nuova arrivata potè ritenersi soddisfatta: in attacco aveva segnato due goal contro le aspettative delle compagne.
“Davvero brava” fu il commento di Tatsuki, seguito da quello di un’affannata Rangiku.
“Saresti un osso duro anche per un ragazzo”.
Rukia sorrise a quei complimenti inaspettati. Seppur per poco Ichigo l’aveva anche vista giocare e quel pensiero bastò a riempirla di soddisfazione. Dopo l’ora di educazione fisica si sentì pronta per qualsiasi cosa, ma si rese conto che c’era la pausa pranzo. Quando tornò in classe a malincuore aprì il suo bento a forma di coniglio. Per una volta avrebbe voluto preparare qualcosa di diverso, anche se l’aspetto complessivo del suo pranzo le piaceva. Prese le bacchette e iniziò a mangiare il riso. Fu sul punto di portarsi alla bocca il primo boccone, quando lanciò una rapida occhiata a Ichigo. Stava parlando con Orihime e sembrava tutto preso dalla conversazione.
“Allora ti andrebbe bene, Kurosaki- kun?”
“Pranzare sul tetto mi è sempre piaciuto. Non ci trovo niente di male”.
Rukia aprì la bocca quasi per protestare, poi pensò al suo bento a forma di coniglio.
“Il coniglio non si abbina alle fragole, così come il riso”borbottò rimuginando sulla cucina di Orihime.
“Grande verità” le disse di rimando Renji, lanciando un’occhiata al suo pranzo.
Rukia sorrise e gli scompigliò i capelli.
“I due piccioncini pranzeranno insieme” commentò il ragazzo” che si fa ora?”
“Si cerca di socializzare con gli altri”.
Detto da Rukia suonava strano, considerò tra sé Renji, ma era altrettanto vero che non era nessuno per giudicare.  E forse era meglio così per entrambi.
 
 
 
“Kurosaki-kun, vuoi assaggiare le polpette di riso alle fragole?”
Orihime guardò Ichigo con un’espressione supplichevole, ma il ragazzo riuscì ugualmente a dire di no. Molto meglio il pranzo che la sua sorellina Yuzu aveva preparato la sera prima. Poteva quasi ritenersi fortunato a non essere figlio unico.
“Sto bene così” borbottò.
“ Ne sei davvero sicuro?”
Ichigo annuì e,  per dar conferma delle sue parole, iniziò a mangiare il suo pranzo.
Una smorfia di disappunto si disegnò sul volto di Orihime. La ragazza rimase in silenzio, quasi indecisa se parlare i pranzare senza dire una parola sotto quel cielo limpido che in genere la rallegrava.
“Perché mi hai invitato qui, Inoue? Per caso c’è qualcosa che devi dirmi?”
Ormai Ichigo la conosceva abbastanza per poterla definire un libro aperto. La ragazza aveva tanto di cui parlare, ma non sapeva cosa fare. Aveva promesso a se stessa di farsi coraggio finché c’era speranza.
“C-come hai passato le vacanze?” balbettò.
“Non benissimo” ammise lui”ancora una volta non sono riuscito a formare una band. A volte Sado e Ishida non mi sembrano così contenti dell’idea, e poi chi canterebbe?”
“Potrei farlo io se proprio ci tieni, Kurosaki-kun”.
Orihime arrossì e chiuse gli occhi, sperando di non vedere la reazione di Ichigo a quelle parole di cui si pentì subito. Il silenzio del ragazzo la colpì come un pugno allo stomaco.
“Vorrei sentirti cantare”mormorò lui.
La ragazza scosse la testa, mentre il cuore iniziò a battere sempre più forte.
“Scusami” disse, sforzandosi di ridere” ho avuto un’idea davvero stupida”.
Ricordò Ulquiorra che cantava negli Dark swords e avvertì una fitta al cuore. Avrebbe voluto che il sogno di Ichigo si realizzasse perché in fondo era anche il suo. Il ragazzo rimase senza parole e Orihime percepì chiaramente il peso di quel silenzio e ripensò alle vacanze appena trascorse. Si promise di cambiare ed essere felice.
“Kurosaki-kun, se ti servirà qualcosa, sarò sempre disposta ad aiutarti”.
“Grazie, Inoue”.
“Ma c’è una cosa che vorrei chiederti”
“Di cosa si tratta?”
”Ti sei fidanzato? Durante tutte queste vacanze ti saresti potuto trovare una ragazza”.
Ichigo rise a lungo, lasciandola spiazzata.
“Certo che no”disse” comunque grazie dell’interessamento”.
Orihime gli si avvicinò sempre più, gli occhi socchiusi. Ichigo potè sentire il suo respiro caldo sul viso. Per un attimo pensò di aver sentito le labbra della ragazza sulla sua guancia. Non riuscì ancora a credere che Orihime gli avesse dato quel piccolo e innocente bacio. Sapeva tuttavia che se avesse continuato così, i confini della loro amicizia potevano diventare molto vaghi. E ancora di più quando lei avvicinò le labbra alle sue, ma non le sfiorò.
“Abbiamo dei piccioncini sul tetto. Scusate il disturbo, ma ci avete rubato il posto”.
Ichigo e Orihime si guardarono per un attimo, imbarazzati. Il professore Urahara era insieme alla professoressa Yoruichi, mano nella mano.
“Credo proprio che dovete tornare dai vostri amichetti”disse lei” siamo professori, abbiamo qualsiasi scusa per scacciarvi da qui”.
Le sue labbra si incurvarono  in un sorrisetto ironico, mentre Ichigo e Orihime si allontanarono da lì, tornando in classe. Anche Urahara sorrise: dopotutto aveva la sua gatta tutta per sé.





eh eh l'avete capito il nostro Urahara -sensei :3 quali saranno i veri sentimenti di Ichigo? riuscirà a realizzare il suo sogno?  seguendo la storia lo scoprirete grazie a chi segue e recensisce siete degli angeli *.*
 

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