Fiery kisses from... London

di _A_
(/viewuser.php?uid=108473)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Psychology ***
Capitolo 2: *** Gossip girl ***
Capitolo 3: *** Unforeseen ***
Capitolo 4: *** Sunshine ***



Capitolo 1
*** Psychology ***


 
 
Londra. Passeggiare per le vie di questa meravigliosa città è la cosa che più preferisco al mondo. Si respira aria di libertà e tutto prende una forma diversa da ciò che è realmente.
Io sono Alessia, Alex per gli amici inglesi, sono italiana, laureata in psicologia, costretta ad andarmene altrove per inseguire il sogno di poter fare il lavoro per cui ho studiato tanti anni. Frequento un master, ma per pagarmelo e ,soprattutto per pagarmi l’ affitto, lavoro in un bar a Piccadilly Circus.
<< Ok ragazzi allora io andrei…>>
<< Va bene Alex. Domani però apri tu, non dimenticarti >>
<< D’ accordo Alice…. Me lo ricorderò >> ,  risposi facendo un occhiolino alla mia collega, nonché migliore amica londinese.
<< Ahh! In bocca al lupo per stasera >>
<< Grazie Alice, ho un’ ansia… vabbè ti racconto tutto domani >> , dissi dandole un bacio sulla guancia.
<< Andrà tutto bene! Non farti paranoie…>>.
La salutai con la mano uscendo dal bar. Alice sapeva sempre cosa dirmi nei momenti in cui venivo assalita dalla mia fedelissima ansia.
“ Ale sei una psicologa, datti una calmata…” , pensai sorridendo.
In fin dei conti sarebbe stata solo una cena con i miei professori e qualche studente… niente di più.
IL MATTINO SEGUENTE:
 
<< Sul serioAlice, non hai idea … >>, dissi ridendo mentre preparavo un cappuccino
<< Ahahahah !!!! E quindi ti hanno invitato a casa loro ? >>, domandò curiosa mentre digitava velocemente sulla cassa.
<< Non è esatto…>> dissi girandomi per guardarla << Mi ha invitato la dottoressa, dice che potremmo lavorare insieme… >>
Lo dissi in modo poco convincente. In effetti, mi sembrava un po’ strano, e poi avevo paura di commettere un fatale errore, quello di crederci troppo e poi restare delusa.
<< Cosa c’è quindi che non va ? >>, disse Alice ruotando gli occhi
<< Ma no… niente >>
<< Ascolta >>, disse venendomi vicino e scuotendomi delicatamente le spalle, << E’ la tua occasione! Potresti davvero raggiungere il tuo obiettivo… Che cosa aspetti ?! Carpe diem… >>
Mi limitai ad annuire. Sapevo che aveva ragione, dovevo solo farmi coraggio e provare.
<< Ah ! Dimenticavo di dirti che i prof hanno due figli >>, dissi rivolgendole uno sguardo eloquente.
<< E ti stai ancora chiedendo se devi andare a casa loro?! Sei una pazza!!!>>
Scoppiai a ridere
<< Ma pensa Alex, potresti trovare l’ uomo della tua vita!!! >>, continuò con aria sognante
<< Mmm… e poi ti presento il fratello, così ti accasi pure tu… >>
<< Certo!!!! Solo se è bello, ricco, facoltoso… >>
<< Frena!!! Ahahah stai descrivendo un principe azzurro >>
<< E allora? Che c’è di male nel credere ancora nelle favole? >>
Niente. Non c’è niente di male nel credere nelle favole, forse io avevo smesso per un po’.
 
 
 
LA SERA :
 
<< Molto bene Alessia, stiamo facendo davvero un bel lavoro >>
Erano le 20.30. Stavo lavorando da cinque ore ininterrotte a casa dei professori Barnes.
<< La ringrazio professoressa, per me è un onore poter lavorare con lei…>>
<< Oh… e io sono felice di poterlo fare con te. Ah chiamami semplicemente Tricia >>
Potevo farcela. Potevo finalmente quasi arrivare a toccare il mio obiettivo con mano. Le immagini della targa furi ad una porta con sopra inciso il mio nome iniziarono a farsi spazio nella mia testa.
<< Si è fatto tardi... >>, dissi guardando frettolosamente l’ orologio e chiudendo un pesante libro.
<< Hai ragione, il tempo vola… >>.
Misi tutti i libri e gli appunti nella borsa e presi il cappotto.
<< Ah, deve essere arrivato mio figlio >>, disse Tricia uscendo dalla stanza e dirigendosi verso la porta.
“Devo andarmene subito, ci manca solo il figlio…”
Uscì anche io dalla stanza. Avevano una casa grandissima, interamente arredata in stile Liberty, raffinata e ricercata in ogni singolo dettaglio. Rispecchiava esattamente i proprietari.
Mi fermai a gustarmi ancora un po’ tutto quello sfarzo, e quella atmosfera calda ed accogliente, notando una foto che prima mi era sfuggita, in cui era ritratta l’ intera la famiglia. La sfiorai delicatamente con le dita accennando un sorriso sulle labbra. “Quanto mi manca casa mia…”
<< Ecco Alessia, lui è mio figlio… >>, disse Tricia orgogliosa.
Sobbalzai un istante. Lasciai perdere ciò a cui stava pensando un attimo prima e mi voltai verso di loro.
NO! Non esiste il “ principe azzurro”, era chiaro che il ragazzo che avevo davanti non poteva essere reale.
<< Piacere, Ben >>, disse stringendomi la mano.
<< Alex >>, risposi cercando di essere quanto più naturale possibile. Ero una frana con i ragazzi. Mi sentivo spesso a disagio e questo principalmente a causa del mio ex, che me ne aveva combinate di cotte e di crude. Se poi aggiungiamo che colui che mi si stagliava di fronte, non era un ragazzo ma una sorta di divinità, ecco che la frittata è fatta.
Mentre Tricia raccontava entusiasta a Ben, i nostri favolosi studi pomeridiani, mi presi un minuto per osservarlo meglio. Era di una bellezza sconvolgente. Alto, capelli ondulati, avvolto da un maglione a righe grigio e blu, e da un paio di jeans.
<< Magari potreste vedervi qualche volta, uscire insieme… >>
Spostai di scatto lo sguardo verso Tricia. “Cosa?”
<< Volentieri, perché no? >>, rispose Ben sorridendo.
<< Si, infatti >> , dissi un po’ confusa, spostandomi una ciocca di capelli dietro l’ orecchio. << Allora ci vediamo >>, aggiunsi rivolgendomi ad entrambi.
<< Vieni ti accompagno alla porta >>, si offrì Ben indicandomi la strada.
Li salutai e uscì da quella enorme villa.
 



 
 



Ciao a tutti !!!! Bè, che dire, Ben è proprio bello... chi non capitolerebbe alla sua vista ? :Q__ . Comunque, ricomponiamoci xD Vi prometto che in questa FF ne vedremo delle belle, ci saranno momenti divertenti, romantici, tristi... insomma, cercherò di fare un bel mix di emozioni ;) Ogni opinione, consiglio, critica è ben accetto anzi prezioso !!! Quindi se vi va recensite pure :)
Ci vediamo molto, molto presto ... =D BUONA LETTURA !!!!
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Gossip girl ***


Ero come al solito terribilmente in ritardo. Mi fiondo giù dal bus, e corro a perdifiato fino a raggiungere il bar.
Cavolo…”
Frugo nella borsa alla ricerca delle “chiavi perdute”, trovando, ovviamente, di tutto tranne che loro.
Uffa! Dove diamine sono?!”.
Sbuffo spostandomi i capelli che mi cadono sugli occhi. Finalmente un bagliore prodotto dal cellulare illumina le  chiavi che erano finite sul fondo. Infilo la mano e le afferro velocemente.
Dopo una decina di minuti contornati da imprevisti vari, riesco a mettere piede nel bar.
Mi attivo subito per mettere in ordine e preparare il tutto come si deve.
Controllo il cellulare. Messaggio di Alice: << Sto per arrivare. Preparami il resoconto della serata di ieri J>>.
Sorrido. Meno male che c’è la mia amichetta.
 
Orario di punta. Continua ad entrare ed uscire moltissima gente e sto letteralmente impazzendo tra cappuccini, caffè macchiati, lunghi, ristretti e tutte le stranezze degli inglesi!
Di Alice nemmeno l’ ombra!
“Meno male che stava arrivando…!”.
Approfitto di un attimo di pausa per inviarle un messaggio, ma ecco che da lontano, intravedo una figura, che sembra avere le sembianze della mia amica, e che avanza saltellando con la testa fra le nuvole.
Scuoto la testa, cercando di nascondere un sorriso che deriva da una parte dal sollievo che sia arrivata e dall’ altra dal fatto che Alice alle volte sia una comica inconsapevole, la mia dose quotidiana di endorfine.
<< Allabuonora, Alice… >>
<< Good morning my darling !! >>
Roteogliocchi.
<< Si vabbè ho fatto un po’ tardi, lo so… ma sapessi ieri sera cosa è successo!!! >>, disse avvicinandosi e sbattendo le mani.
<< Per carità! Non lo voglio sapere, grazie… >>
Mi rivolse uno sguardo altezzoso.
<< E io te lo dico lo stesso… >> , continuò facendomi la linguaccia.
Alzai un sopracciglio. << Ok, però sbrigati a servire i clienti… >>
<< Si. Sarò breve, vado al succo. Ti ricordi quel ragazzo, Josh, che si era perdutamente innamorato di me? >>
Annuì. << Bene, ieri sera siamo andati al letto!!! >>.
Mi passai una mano sulla fronte per la disperazione, ma non aggiunsi nulla. Ormai ero abituata a queste sue notizie shock. Inoltre era pericoloso darle spago.
<< E invece a te…? >>
<< Tutto bene. Abbiamo fatto ricerche, studi ecc. fino a tarda sera, quindi sono distrutta! >>
<< Mmm, si interessante, ma io intendevo, se avevi conosciuto i figli… >>
Mi passai una mano fra i capelli e sospirai. << Si, uno soltanto. Si chiama Ben >>
<< E com’ è ? >>
Mi morsi le labbra. << E’ attraentissimo !!!! >> , confessai ridendo.
Alice fece un gridolino saltando e battendo le mani.
<< Devo vederlo assolutamente ! >>, rispose continuando ad agitarsi.
<< Ehi, è mio! >>, dissi puntandogli scherzosamente un cucchiaino contro.
Mi rivolse uno strano sguardo. Poi sollevò le mani in segno di resa e sorrise.
 
La giornata al bar era stata sfibrante ed io e la mia best friend ci eravamo concesse un pomeriggio libero. Che iniziava dal ritrovarsi a casa mia.
<< Camicia grigia o rossa? >>, chiesi tirandole fuori dall’ armadio e mostrandole ad Alice.
<< Rossa. Ti illumina il viso >>.
Annuì e andai in camera a metterla.
<< Senti, come hai detto che si chiama il bell’ imbusto? >>
<< Ben! >>, gridai dal bagno per farmi sentire.
Aggiustai anche i capelli e il trucco. Quando ritornai di là, fui colpita dall’attenzione che Alice rivolgeva allo schermo del PC.
Feci in ogni caso finta di niente e le passai velocemente accanto. Fui , però, bloccata dal suo braccio tentacolato.
La guardai stranita.
<< Tu non puoi capire! >>, gridò quasi scandendo le parole.
<< Che cosa?! >>, dissi ancora più confusa
<< Ben Barnes! >> gridò scuotendomi.
Sbattei le palpebre. Alice mi tirò davanti allo schermo.
Quello che vidi mi fece quasi cadere per terra. Il mio cervello ricollegò tutto in un istante e i pezzi del puzzle si ricomposero.
Io ed Alice ci guardammo per un attimo interminabile, entrambe incredule.
<< Non ci credo… >> sussurrai stropicciandomi gli occhi.
<< Cioè è lui ! Come hai fatto a non accorgertene! >>, mi canzonò Alice, mentre continuava a scorrere le immagini di Ben.
Scossi la testa. << Come ci sei arrivata? >>
Alice roteò gli occhi. Mi indicò il libro che mi aveva dato la dottoressa Tricia e che avevo lasciato sul tavolo. << Autori del libro: Tricia e Thomas BARNES. >>, disse cadenzando ogni parola come se stesse spiegando qualcosa ad un bambino. << Il figlio, inoltre, come mi hai detto stamattina si chiama BEN… ti dice niente?! >>
<< Sei un genio! >>
<< Grazie, grazie… >>
<< Ok genio, usciamo adesso ? >>, dissi abbassando lo scherzo del computer
<< Si, signora >>, disse mettendosi sull’attenti.
 
Stavamo camminando da circa un ora per le vie del centro. Alice aveva già svaligiato qualche negozio e ci stavamo recando verso gli ultimi rimasti.
Avevamo riso a crepapelle per tutto il tempo, pensando a surreali storie d’ amore sull’ ormai “nostro” Ben, o sarebbe forse meglio chiamarlo “Caspian” o ancora “Dorian”?
Eravamo ferme davanti ad una vetrina griffata per ammirare vestiti che non ci saremo mai potute permettere, quando uscì dal negozio qualcuno che mi afferrò delicatamente il braccio.
Alzai gli occhi.
<< Ciao, Alex! >>
Cercando di tenere a bada le emozioni e il sangue che inesorabilmente iniziava a salire alle guance, risposi << Ciao, Ben ! >>
 
 
 
 

Ciao a tutti :) scusate per il ritardo...spero di essermi fatta perdonare con questo nuovo capitolo. Qui viene approfondito il rapporto tra Alex ed Alice che sono davvero molto amiche e si raccontano tutto ;) Nei prossimi capitolo comparirà più volte Ben e poi..... vedrete ;)
Ci vediamo presto, fatemi sapere cosa ne pensate, aggiungete critiche,pareri consigli ;) BUONA LETTURA

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Unforeseen ***


Sentì le unghie infilzarsi nella mia mano, così, per tutta risposta, non esitai ad inviare al mittente, Alice, un bel pizzicotto.
<< Compere? >>
<< Eh, si >> dissi, un po’ impacciata
Alice mi diede una piccola spintarella richiamando la mia attenzione.
<< Ben ti presento una mia amica, Alice >>
<< Oh, molto piacere >>, disse sorridendo e prendendole la mano per sfiorarla con le labbra.
Non nego che questo gesto in realtà mi infastidì leggermente, tuttavia, cercai di non fare trapelare nulla che potesse suggerirlo.
Ben diede un occhiata al suo orologio. Non c’è bisogno di aggiungere che certamente gli era costato un occhio della testa, ma se consideriamo il suo “stipendio”….
<< Posso offrirvi un aperitivo? >>, chiese gentile
Stetti per parlare quando mi precedette Alice con un sonoro << Si! Ottima idea! >>.
La fulminai con lo sguardo. Lei sgranò gli occhi e mi sussurrò un << Vai! >>
 
Ore 22.00 ristorante lussuosissimo nel pieno centro di Londra. E meno male che doveva essere un aperitivo!
Alice me l’ avrebbe pagata al più presto non tanto per la serata ma perché mi stava fregando il ragazzo!
Gli era stata appiccicata per tutto il tempo! E lui gradiva eccome!
Tutti i miei sogni erano stati infranti. Le immagini di me, lui e qualche marmocchio che girava per casa… Puff! Svaniti … nel nulla! Come se non ci fossero mai stati. Mi aspettava un triste futuro da zitella, era questa la verità….
Continuai a girare il mio caffè assorta nei miei pensieri.
<< A cosa stai pensando? >>
Sollevai lo sguardo di colpo << Niente! >>
<< Mmm, niente è troppo poco… >> ribadì con un sussurro gentile, melodioso ed estremamente sensuale.
Incrociai il suo sguardo e mi bastò un secondo per andare completamente il fiamme. Abbassai gli occhi e mi spostai i capelli di lato.
<< E meglio se andiamo… domani dobbiamo svegliarci molto presto >> disse Alice.
 
<< Ma io vorrei sapere che ti è preso! >>
<< Niente Alice, niente! >>
Mi afferrò il polso e mi incastrò contro il muro.
<< Ora mi ascolti bene! E prima di rispondere collega il cervello per favore! E’ stato tutta la serata a fissarti! Per tutto il tempo non ha fatto altro che guardare te! E tu cosa fai?! Ti comporti come una stupida bambina! >>
Quelle parole mi colpirono come un pugno in pieno viso. Sentì formarsi un groppo alla gola e un dolore sempre più forte allo stomaco. Mi portai una mano un ventre e mi sforzai di prendere un bel respiro.
Alice si allontanò. << Non ci posso credere… non è possibile! >>
La guardai per la prima volta da quando ci conoscevamo come si guarderebbe un avversario.
Aprì il portone del palazzo e salì le scale senza mai voltarsi indietro a guardarmi. Si fermò poi sul pianerottolo, armeggiando con le chiavi per aprire la porta di casa sua.
Continuai a salire a passi incerti reggendomi al corrimano.
La sua risata mi fece trasalire e mi girai di colpo.
<< Ti sei innamorata di lui… >>  disse con tono di voce calmo e chiaro ma lasciando un retrogusto di rimprovero. Poi entro in casa e chiuse la porta.



Ciao a tutti! Vi ho fatto aspettare parecchio, lo so... spero in ogni caso di farmi perdonare con i prossimi capitoli :) Fatemi sapere cosa ne pensate, e... A PRESTO!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Sunshine ***


Non riuscì a dormire per tutta la notte. Mi sentivo irrequieta, nervosa, completamente nel caos. Non vedevo l’ ora di incontrare Alice e parlare. Ah si! Gliene avrei dette eccome! Questa volta non l’ avrebbe passata liscia! Ma come si permetteva….
E poi io non ero innamorata di lui! Insomma neanche lo conoscevo! Però…
Niente però! Ma chi si crede di essere anche lui?! Se pensa che cadrò fra le sue braccia solo perché è bello e ha fatto qualche film… beh si sbaglia di grosso!
Mentre mi recavo al bar riflettei bene sul discorso che avrei fatto alla mia amica, ma, alla fine, decisi che sarebbe stato meglio improvvisare considerato lo stato d’ animo in cui mi trovavo.
Spensi il mio mp3 che in quel momento eseguiva “Ironic” di Alanis Morissette ed entrai nel bar già stracolmo di gente.
Mi affrettai dietro il bancone e indossai il grembiule pronta a ricevere il primo ordine.
Guardai Alice di sottocchio, ma mi ignorò. Appena consegnato il caffè le andai vicino.
Armeggiando nervosamente con una tazzina, le dissi << Salve! >>
Si girò, mi sorrise e tornò ,come se niente fosse, a lavoro
Eh?! Come sarebbe a dire?!
<< Comunque ti stai sbagliando! >>
Fece spallucce << Non credo! >>
<< Oh si invece! E guardami in faccia quando ti parlo! >> sbottai
<< Se ne sei convinta… non abbiamo niente altro da dirci >>
Sbattei la tazzina sul tavolo e per poco non si rompeva. I miei colleghi mi guardarono male e feci lo stesso con loro.
Era impazzita! Non si era mai comportata in questo modo da quando ci conoscevamo.
<< Un cappuccino, per favore >>
Alzai lo sguardo. Ebbi una fitta allo stomaco.
Sbattei le palpebre. Ben alzò un sopracciglio
<< Si subito >>
Cercai Alice con lo sguardo, ma continuava ad ignorarmi.
Calmati! Cavolo calmati!
Mi tremavano le mani e il cuore mi martellava nel petto.
Presi un bel respiro profondo. Buttai furi tutta l’ aria e porsi il cappuccino della discordia al BELLISSIMO Ben !
Ehm no a Ben e basta!
Sorrise.
Oddio!
Mi aggrappai con tutta la forza che avevo al bancone per evitare di sbattere per terra.
<< Hai una penna? >>
<< Una pen… si  tieni >> la sganciai dalla tasca del grembiule e gliela passai.
Servì un altro cliente fingendo sicurezza ed indifferenza ma tenendolo costantemente d’ occhio.
<< Alex… grazie >> disse ridandomela.
<< Di niente… >>
Uscì dal bar e si girò indietro un ultima volta.
Guardai la penna e vidi arrotolato attorno ad essa uno scontrino. Lo sfilai e lo girai e lessi : “Glitter rays to see inside your soul” seguito dal disegno di un buffissimo sole sorridente.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=952972