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di il nasino di payne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Destinazione Londra. ***
Capitolo 2: *** Il grande giorno. ***
Capitolo 3: *** Oh payne,ma cosa sei? ***
Capitolo 4: *** Avevi promesso. ***
Capitolo 5: *** Un'altra giornata del cazzo del duemilaschifoqualcosa. ***
Capitolo 6: *** Riesci a guardarmi negli occhi? ***
Capitolo 7: *** "Ah..",riuscì a dire solo questo. ***



Capitolo 1
*** Destinazione Londra. ***


“Rachel,hai preso tutte le medicine di Liam?”
Lo conoscevo da quando eravamo piccoli così,lo ricordo come se fosse ieri. Stavo tornando a casa con mio padre,si fermò in un pub.
Un uomo altissimo gli si avvicinò,si strinsero la mano,ordinarono un caffè. Mi sentivo così piccola li dentro,ricordo ancora le sue parole “tesoro,finisco di parlare e poi andiamo,promesso”,mentre lo guardavo con una faccia annoiata.
Mi prese in braccio,e mi presentò al suo amico,sembrava molto gentile con me.D’un tratto mi rimisero a terra,e notai che dietro le gambe del signore c’era un bambino nascosto.Si vergognava da morire,pensai,ma quando mi vide uscì dal suo nascondiglio e gli sfoderai uno dei miei sorrisi migliori.Mi venne vicino e mi disse all’orecchio ‘fei belliffima’.Era un bambino stupendo,dal primo momento che lo vidi mi persi nei suoi occhi,e a volte mi succede tutt’oggi.
Ci incontrammo ancora,e ancora,e ancora.Ormai ci vedevamo praticamente tutti i giorni.E così legammo tantissimo,era il fratello che non avevo mai avuto..o meglio,che avevo,prima dell’incidente.Se ci ripenso,mi viene da piangere.Ma lui c’è sempre stato per me,ha svolto il ruolo da fratellone perfettamente.Mi ha sempre protetta,mi ha sempre difesa.E l’ho sempre fatto anch’io con lui.Me ne prendevo cura come se fossi sua madre,a volte mi sentivo anche troppo apprensiva.Ci siamo sempre voluti un gran bene,ma non lo abbiamo mai dato a vedere.
Ultimamente però eravamo uniti più che mai,passavamo giorno e notte insieme,stavo così bene con lui.I suoi abbracci,dio,mi facevano sentire a casa.Ero in paradiso quando mi stringeva a se,quando mi prendeva per mano e mi portava in qualche posto sconosciuto al resto del mondo,come nella casetta vicino al lago.Era il nostro posto segreto,nessuno sapeva dell’esistenza di quella vecchia baracca in legno.Andavamo li quando volevamo stare da soli,quando volevamo stare in pace,solo io e lui. A dir la verità,non ci andavamo da un bel po’..ma non ci avevo dato troppo peso.In fondo,era il mio migliore amico,cosa volevo di più.
“Insomma,Rachel Juliett Johnson,le hai prese tu quelle maledette medicine?!”
Il mio nome completo,la zia era nervosa.
“Si,ce le ho io!Sta tranquilla,non me ne dimentico!”,le urlai mentre infilavo le ultime cose nella mia borsa.
Scesi le scale velocemente,mentre sistemavo i capelli,e me lo trovai davanti.Puntualissimo,e io in ritardo,come al solito.
“Payne,ma come fai a prepararti in così poco tempo?sei incredibile”.
“Andiamo lumaca,altrimenti perdiamo il treno”.
“Zia,mamma,noi andiamo!vi chiamiamo quando arriviamo a Londra”,dissi mentre mi chiudevo la porta alle spalle.
“Finalmente ce l’hai fatta” ridacchiò Liam.
“Ehi,non sfottere,sono qui ora,è questo quello che conta”.
Arrivammo a piedi fino alla stazione,e ci sedemmo su una panchina mentre aspettavamo il nostro treno.
Dovevamo andare a Londra perché dopo due anni,il mio migliore amico si era deciso a fare i provini per X-Factor.
O meglio,ri-farli.. le parole che gli disse Simon Cowell quando aveva quattordici anni,lo avevano buttato giù in un modo incredibile.
Voleva lasciar perdere il canto,si era chiuso in se stesso.Ma finalmente ero riuscita a convincerlo,così avevo messo in testa ai suoi genitori di mandarci a Londra a ritentare,quest’anno.
Era emozionatissimo,lo leggevo nei suoi occhi.I suoi bellissimi occhi castani,così profondi,dove riuscivo a vedere ancora il suo sguardo da bambino.
Intanto arrivò il treno,e ci sedemmo nei nostri posti.Era così felice,sorrideva per ogni cosa,quasi senza motivo.Non volevo rovinargli il momento,non adesso..ma avevo deciso che dovevo parlargli.Il fatto di vederlo lontano da me,magari famoso,tra qualche anno..mi terrorizzava.Avevo una paura tremenda di rimanere sola,senza la persona più importante per me.Avevo paura che si dimenticasse di me.
E avevo anche paura di parlargliene.Lui mi conosce fin troppo bene,probabilmente l’aveva già intuito,sa che sono piena di paranoie e che mi preoccupo fin troppo.Comunque avevo deciso di tirare tutto fuori dopo il provino,per non mettergli altre pressioni addosso.
Sonnecchiammo entrambi durante il viaggio,con le cuffie nelle orecchie.Dopo circa tre ore eravamo arrivati.
Tirai fuori il cellulare e chiamai mia madre.
“Si,tranquilla.Non preoccuparti,ce la vediamo noi!Mi fai il favore di non rompere per le prossime 24 ore?Si,ti voglio bene anch’io.Ok ok,glielo dirò,ciao mamma”.
“Cosa devi dirmi?”
“Dice che tua mamma è molto orgogliosa di te,che le manchi,e che non vede l’ora di sapere l’esito del provino..”
“Questa donna mi mette un’ansia incredibile.Che ne dici se posiamo le valige in albergo e poi andiamo a fare un giro?ho bisogno di distrarmi”.
“Va bene piccolo Payne,ma il letto accanto alla finestra è mio!”
“Non puoi chiamarmi così,piccola Johnson,e il letto è mio!”
Correvo più veloce che potessi,ma lui mi raggiunse e mi bloccò da dietro.
“Dove pensi di scappare?”,mi sussurrò all’orecchio.
“Lontano da te,a prendere il mio lettino,uhuh”,dissi con una voce buffa.
Gli schioccai un bacio sulla guancia,mi divincolai,e a dir la verità ci misi un bel po’,ma poi ripresi a scappare.
Naturalmente,mi lasciò vincere,così sistemammo la nostra roba e uscimmo.
Per la prima volta,dopo tanto,mi sentivo felice per davvero.E lo aveva notato anche lui.
“Rach,sprizzi gioia da tutti i pori,è bellissimo vederti sorridere”,mi aveva detto mentre mi stringeva la mano.
“Ed è solo grazie a te,se sto così bene”,gli dissi sorridendo.
“Bene principessa,dove la porto?” mi disse mentre faceva un inchino.
Scoppiai a ridere,e lui riprese “Mia signora,non ridete di me,sto cercando di fare il gentiluomo”.
Mi prese una mano e la baciò “Allora,dove andiamo?”,sembrava più serio.
“Non lo so,io non ci sono mai stata qui,decidi tu”.
“Ti porto in un posto speciale,vedrai”.
Non so bene verso dove eravamo diretti,ma l’idea mi piaceva un sacco.
Alla fine mi ritrovai in un parco,in una panchina un po’ nascosta rispetto alle altre. Ci sedemmo,e notai che dall’albero che la copriva,passavano solo alcuni raggi di sole.Era bellissimo,così tranquillo.C’eravamo solo io e lui.
“Ma come hai fatto a trovare questo posto?Mi piace un casino”.
“Magia..qualche anno fa venivo qui con un amico,lui suonava la chitarra e io cantavo”.
“Figo”,fu tutto quello che riuscì a dire.Poi aggiunsi “E il tuo amico dov’è?”
“Sinceramente non ne ho idea,ora che mi ci fai pensare..Beh,non importa,ora ci sei tu con me”.
Sorrisi,mi conosceva meglio di chiunque altro,e mi faceva sentire speciale.
Ho sempre pensato che di persone fantastiche come lui non ce ne siano in giro,e che per questo me lo sarei dovuta tenere stretto.
E ora,con il provino..era come se qualcosa stesse cercando di portarlo via da me.
Dovevo parlargli,poco ma sicuro,non potevo perderlo.

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Capitolo 2
*** Il grande giorno. ***


Quando mi risvegliai,erano solo le sette. Liam dormiva ancora,nel letto accanto al mio.
Era bellissimo,quando dormiva sembrava un angelo.
Rimasi a guardarlo per un po’,poi decisi di alzarmi.Dovevo prepararmi,stamattina c’era il provino.
E doveva prepararsi anche lui,così lo svegliai.
“Liam,liamuccio..”
Mugugnò e mise la testa sotto il cuscino.
“Devi svegliarti,stamattina è il grande giorno”.
“Lasciami dormire altri cinque minuti”,mi supplicò.
“Liam James Payne,in piedi!Sveglia!E’ ora!”
Sbuffò e si mise in piedi goffamente,toccandosi la nuca.
“Tu?già pronta?mi meraviglio” disse fingendosi sbalordito,con la voce ancora impastata dal sonno.
“Muovi il culo,cretino”.Gli lanciai un cuscino.

Alle nove eravamo in strada,prendemmo un taxi,e arrivammo vicino al luogo dove ci avevano dato appuntamento.
Sembrava tranquillissimo,lo vedevo felice.
Mentre io..avevo sempre la stessa sensazione,e poi dovevo ancora parlargli.
‘Dopo il provino..’,mi ripetevo per farmi forza. Ma sapevo che probabilmente non ce l’avrei fatta,sono troppo insicura.
Passarono una,due,tre ore.
Per me,il tempo non sembrava scorrere.
Ma per lui,a quanto pare,si.
Aveva ritrovato il suo amico,il ragazzo con la chitarra..Niall,mi pare che si chiamasse.
Buon per lui,pensai.Non ci diedi tanto peso,non mi interessava,questo biondino.

Finalmente era giunto il suo turno.
Tremava,non sapevo neanch’io cos’avesse.Eppure fino a poco fa sembrava sereno..
Forse aveva realizzato che il suo sogno più grande stava per realizzarsi,aveva capito che finalmente,avrebbe potuto farcela.
Io credevo in lui,aveva una voce meravigliosa,non poteva non essere accettato.
I suoi occhi cominciarono a brillare,e a riempirsi di lacrime.
Gli andai vicino e lo strinsi forte.
“Ehi,non fare così,sei forte.Fammi un bel sorriso,esatto,uno di quelli che riesce a illuminare tutto intorno”.
Mi sorrise. Continuai,”Sei splendido,farai un figurone.Io credo in te,mostrati forte ai giudici,puoi farcela.Ti voglio bene.Ora vai.”

Cry me a river.I brividi.Naturalmente,passò il provino.Non feci una piega,ma cercai di mostrarmi il più felice possibile.
“Cazzo,si,si!Stavolta andrò alla grande”.
Corse verso di me per abbracciarmi.“Sei stato bravissimo”,gli sussurai.
Mi riempì di baci,era felicissimo.

Dovevo parlargli,non ce la facevo più.
“Mh,senti,era già un po’ che avevo intenzione di parlarti di questa co..”
Non feci in tempo a finire.Sentì mancarmi il respiro.Mi ero girata di spalle a lui,e in un attimo,era a terra.


Scusate per la schifezza e anche per la lunghezza,questo capitolo lascia molto a desiderare!ma volevo creare un po' di suspanse,ahahahah.domani pubblico il seguito.(:

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Capitolo 3
*** Oh payne,ma cosa sei? ***


Un colore rossastro in volto.Una delle sue crisi.Ma non succedeva da così tanto..
La gente si accalcava attorno a lui,non riuscivo più a capire come comportarmi.
Cazzo,era stata la troppa agitazione.Le lacrime iniziarono a rigare il mio viso.
Ero rimasta immobile appena l’avevo visto,ma dovevo fare qualcosa.
Presi la mia borsa,ci frugai dentro per un tempo che mi parve interminabile.
“Eccole”,esclamai correndo.
Non sentivo più nulla attorno,volevo solo che finisse tutto questo.
Gli misi due pillole in bocca,speravo che sarebbe successo qualcosa,che mi avesse fatto capire che stava meglio.
Non ci volle molto,o almeno così mi dissero i presenti,ma tornò a riprendere colorito.

Spalancò gli occhi e farfugliò qualcosa.
“Rachel,io..Rachel,dov’è?Ho bisogno di te..”
Senti la sua voce,e corsi verso di lui tremante.

Odiavo gli ospedali,e tutto ciò che li riguardava.Dal colorito biancastro delle stanze,alla puzza di disinfettante che c’era dappertutto.
Odiavo i dottori,dall’incidente.Quella fottuta automobile,che era nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Lo scontro,una vampata di fuoco,il buio. Non sarebbe dovuta andare così,mio fratello avrebbe dovuto farcela.
Non io.L’ho sempre vista così,nessuno è mai riuscito a farmi cambiare idea.Non doveva morire.
Non così piccolo,così innocente.Non per colpa di un pazzo ubriaco.

“Rachel,scusa..non doveva andare così,cos’è successo?mi sono sentito male di nuovo?ho rovinato tutto..”
“Smettila,non agitarti,non sei nelle condizioni migliori.Non hai rovinato nulla,ok?Ora sh,riposati,ci sono io qui con te”.
Gli strinsi la mano.Era calda,come al solito.Stava meglio,probabilmente doveva solo riposarsi.
Parlai con il dottore,mi disse che era tutto nella norma,per fortuna.
“Ha subito uno stress troppo grande,tanta agitazione,tutto insieme..è quasi rassicurante che abbia reagito così pacatamente” mi disse tranquillo.
Non ero tranquilla affatto,io.Ma non lo diedi a vedere,come al solito.

Tornai da lui.
“Ehi,vuoi sapere una buona notizia?Stasera uscirai di qui,stai benone”,gli dissi sorridente.
“Per un attimo ho pensato di non farcela,mi sono sentito completamente vuoto,come se stessi cadendo in un burrone”.
“Stai tranquillo,è tutto a posto.E’ colpa dell’agitazione,sai come sei fatto”.
“Si..”. Non sembrava tranquillo,affatto.
“Cosa c’è che non va?”
“E’ che ho avuto paura.E se ti avessi lasciato da sola?chi ti avrebbe protetto?mi sarei sentito tremendamente in colpa..”
“Oh,payne!Ma cosa sei?calmati,ci sei tu,ci sono io.Siamo sempre noi”.
Lo abbracciai.
“Non vorrai farmi soffocare,adesso..” disse ridendo.

Avevo deciso di non parlargli più,non dopo tutto quello che era successo.
E nonostante ciò,mi sentivo ancora quel peso incredibile addosso.
Ma dovevo lasciar perdere,sarebbe andato tutto bene.
O almeno,così credevo.

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Capitolo 4
*** Avevi promesso. ***


“Ho conosciuto un bel po’ di persone, dico davvero. E quello che so non ti piacerà.
Le persone sono una grandissima delusione. In generale proprio. Non ce n’è una che si salvi, nemmeno una che non ti ferirà, almeno una volta, per sbaglio o per divertimento. Tu devi sapere che le persone se ne andranno. Lo faranno anche se avevano giurato di restare con te per sempre, che ti potevi fidare, che non ti avrebbero mai dato un dolore. E invece lo hanno fatto. Se ne andranno, ti tradiranno, mentiranno e ti giudicheranno senza neanche sapere la tua storia. Devi sapere che le persone sono sbagliate e imperfette, come regola generale. Hanno le migliori intenzioni, ma spesso falliscono. Vorrebbero perdonare, ma a volte l’orgoglio è più forte e allora non dicono nulla. Sono ferite, ma non lo raccontano. Spesso ti diranno che è tutto ok e perciò mentiranno. A volte, certe persone riescono a farti sentire vulnerabile.
E’ difficile restare tutti interi quando le persone ci attraversano, perché spesso, anche quelle che noi definiamo insignificanti, ci lasciano certi segni, certe tracce che ci cambiano completamente.
Sono difficili le persone. Per questo tu devi sapere che non è bello quello che impari stando con loro, non è bello il modo in cui ti abbandonano, né quello con il quale riescono a ferirti con poco.
Ma è bello il modo in cui ti fanno capire che sei abbastanza forte per farcela comunque.
E’ bello il modo in cui ti fanno capire che c’è altro, che c’è di più e che c’è qualcuno per cui vale la pena correre il rischio. Ho sentito dire da qualche parte che non siamo fatti per stare da soli, per cui volevo dirti che sì, le persone sono problematiche. Ma che se davvero trovi qualcuno che riesca a farti sentire al tuo posto, chiunque esso sia o qualunque cosa rappresenti per te, tu non te ne andare.
Tu non te ne andare quando le cose inizieranno a fare davvero schifo, non te ne andare finchè una parte di te continuerà a dire, ‘ ne vale la pena. sai che è così ’. Non te ne andare perché fa troppa paura:le persone restano così poco a volte che si rischia di non avere nemmeno la possibilità di far loro sapere quanto siano assolutamente indispensabili. E finisce che se ne vanno, con la convinzione di non essere mai state amate.”

Erano passati due anni,da quel provino.
Ed il rimpianto di non avergli parlato,mi tormentava tutt’ora.
Sentivo di averlo perso,non era più quello di una volta.
Ero tornata a casa mia,e lui si era trovato a convivere con altri quattro ragazzi.
A condividere con loro questa bellissima esperienza.I tour,i concerti.

Senza di me.
Ormai avevo perso ogni speranza,mi aveva dimenticato.Quanto ero stata stupida?
Probabilmente se gli avessi parlato non sarebbe andata così.
Magari adesso saremmo stati ancora noi,insieme.Come sempre,come ai vecchi tempi.
La cosa che odio di più sono i rimpianti.Ed io avevo un rimpianto enorme.
Non potevo andare avanti così,non ce la facevo più.
Era il mio punto di riferimento,e ora mi sentivo così..spaesata.
Sono una di quelle persone che si prende sempre tutte le colpe,che se succede qualcosa rimane sempre fregata.
Una di quelle troppo buone.
Ma riconoscevo che questa volta non era stata tutta colpa mia.Che se ci avesse tenuto a me,non mi avrebbe lasciato andare così.
Eppure sarei tornata da lui ad occhi chiusi.L’ho sempre aspettato a braccia aperte.
Ho sempre sperato in un suo ritorno.
Probabilmente siamo entrambi troppo orgogliosi per ammettere i nostri sbagli,riconoscere che siamo due idioti,e far tornare le cose apposto.
Sono così pessimista,che a questo punto non sono nemmeno più tanto sicura che lui volesse rimediare,in qualche modo.
Ma io lo volevo,terribilmente.Non sapevo ancora come,ma lo avrei ritrovato.




-“Per piacere,Dianna,io ho bisogno di parlarle..sono un coglione”.
“Appunto,un coglione!e non ti permetterò di farla soffrire ancora.Sai quanto ci è stata male?quanto ha sperato in un tuo ritorno?Ma tu te ne se fregato!Stai con i tuoi amichetti,è meglio,a lei ci penso io”.
“NO!Non l’abbandonerò,non mi arrenderò così facilmente”.
“Avevi detto che ti saresti preso cura di lei,SEMPRE,e l’hai lasciata da sola.Io non riesco a fidarmi ancora”.
“Dammi..dammi una possibilità.Riuscirò a farmi perdonare.E se non ce la farò,la lascerò perdere,come vuoi tu”.
“Devo pensarci,e devo andare”.
“Ti prego,so che ne vale la pena..merda,ha riattaccato”.-




“Con chi stavi parlando?!”
“Oh,Rach,nessuno nessuno..”
“Tu mi nascondi qualcosa”,scherzavo,ma lei si agitava sempre di più.
“Ti dico che non era nessuno,ti fai i fatti tuoi,per una volta?” era nervosa.
“Ma che cazzo ti prende?!” le urlai.
“Lasciami stare,e non alzare i toni con me”.
Vaffanculo.Cosa voleva da me?Non riusciva ancora a capire quando scherzavo e quando facevo la seria?
A momenti sembrava che neanche lei mi capisse.E la conoscevo da quando ero piccolissima,dall’asilo.
Mi era sempre stata vicina,che cosa le era preso?bah.
Ci mancava solo lei,già stavo una merda di mio.Mi mancava da morire.
Non avevo nessuno con cui sfogarmi,non volevo mostrarmi così debole.

E con tutti questi pensieri mi ero completamente scordata della scuola,ero in ritardo,e Mr.Aleman mi avrebbe uccisa.
Cazzo.
Misi gli ultimi due libri nello zaino,infilai un biscotto in bocca,le cuffie nelle orecchie.
Corsi più che potei,arrivai al suono della campanella.
Entrai nell’edificio,quello che mi sembrava tanto una prigione,ma dove avevo passato i momenti più belli della mia vita.
Tutti quei ricordi,mio fratello.
Dovevo svuotare il cervello,mi aspettavano due ore di algebra.
E nonostante non avessi la testa libera,dovevo entrare lo stesso.Così mi lasciai inghiottire da quelle mura,e dalle spiegazioni del professore.

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Capitolo 5
*** Un'altra giornata del cazzo del duemilaschifoqualcosa. ***


Decisi di scrivergli.
Non ero brava a guardare le persone in faccia ed esprimere quello che provavo,così tentai con una lettera.
Cioè,un messaggio.
“chiamami e per una buona volta dillo, dillo che ti manco. dillo che senza me non è la stessa cosa, che a volte, quando fuori piove e a te sembra di non avere più nessuno, vorresti sapere dove sono.
chiamami, così per una volta potrei dirti che non ho tempo, non ho voglia, non ho spazio per te, che è troppo tardi, che esco subito e sono di fretta, che magari ci risentiamo più in là.
chiamami per sentire la mia voce tremare.
chiamami e fammi felice, ti prego, che ogni volta che squilla il telefono io spero di sentire la tua voce e invece è sempre qualcun altro.
chiamami e parlami di tutto, parlami di tutto e fammi capire, in quel modo che solo tu sai, che mi preferiresti a qualunque altra persona.
chiamami con una scusa, per chiedermi che faccio, per parlare male dei professori, della scuola che mi stressa, del tempo che manca sempre.
chiamami per dirmi addio. dimmi che te ne vai, che non c’è più spazio per te, che ti senti soffocare, che hai dei sogni, dei progetti e questa città è semplicemente troppo piccola. dimmelo, dimmi, ‘domani me ne vado’. e poi vattene sul serio, vattene come fanno sempre tutti e non tornare più, non potrei perdonartelo”
Alla fine mi sentivo meglio,in qualche modo ero riuscita a sfogarmi.
Ci ho messo un secolo a premere il tasto ‘invio’..ma alla fine,ce l’ho fatta.
Passarono dieci minuti,un’ora,due.
Forse non aveva letto.
Forse non gli importava più,forse non aveva più tempo per me.
Mi addormentai così,tra le lacrime.
Non ne potevo più,ma almeno avrei potuto dire di averci provato in qualche modo.

Quando mi svegliai,il giorno dopo,erano le undici.
La scuola ormai era andata,ma meglio così.
Passai la giornata tra il letto e la cucina.
Una delle giornate più deprimenti della mia vita.
Gelato,dormire,biscotti,dormire,pizza,dormire.
Senza far nulla,ero distrutta.
Arrivavano messaggi su messaggi,ma il suo nome non c’era mai.

Poi,mi chiamarono.
‘Mia madre,che cazzo vuole ora’,pensai.
E quando presi il cellulare,iniziai a tremare.
Non sapevo se rispondere o meno.
Vedevo solo il display illuminato,ma ero in panico.
Comunque,decisi di rispondere.

“P-pronto..”
“Scusami,mi sono arrivati dei messaggi..ma chi sei?non ho il tuo numero salvato,ho cambiato cellulare da poco”.
La sua voce.
Da quanto..quasi non lo riconoscevo.
“Sono Rachel..” dissi con la voce spezzata.
“Seriamente?Rachel?”
“Si,davvero..”
“Merda”.
Ci furono quindici secondi di silenzio.Uno strazio.
Tu-tu-tu-tu.
Aveva riattaccato.Probabilmente aveva paura di affrontarmi,lo conoscevo troppo bene.
Ma ci ero rimasta male comunque.
Per un attimo ho sentito che sarebbe tornato tutto apposto.
Che sarebbe andato tutto bene,che saremmo tornati quelli di una volta.
Illusa,come al solito.

Non mi andava di sentire nessuno.
Spensi il cellulare,e accesi l’ipod.
Mi addormentai di nuovo.
Quella chiamata non aveva fatto altro che peggiorare le cose,dio.
Volevo solo che finisse tutto.
Volevo farla finita.Senza di lui non ero nessuno.

Per fortuna il giorno dopo,riuscì ad alzarmi in tempo per andare a scuola.
Ero impresentabile,gli occhi rossi,i capelli sconvolti.
Aprì l’armadio e mi infilai la prima cosa che mi capitò sotto mano.
Sinceramente non avevo voglia di mettere piede fuori di casa,ma ero costretta.
Non avevo studiato,avevamo compito di filosofia,e non sapevo nulla.

Un’altra giornata del cazzo del duemilaschifoqualcosa.
E naturalmente,la mattinata andò di merda,cosa mi aspettavo.





Allora,ritaglio un piccolo spazio per me.

Vorrei ringraziare
MichyGD e mayn zalik per aver messo la mia FF nelle seguite.(:
E poi vorrei incitarvi a recensire..ho bisogno di sapere se quello che scrivo piace,se secondo voi ne vale la pena,se le parole che metto insieme vi suscitano qualcosa,o non valgono niente.
Questa è la mia prima fanfiction,quindi,vi prego..ho bisogno di sapere cosa ne pensate!
Ultimi ma non meno importanti,vorrei ringraziare anche i lettori silenziosi!

Se volete potete seguirmi su twitter,sono @mrskevinfan. :D
Al prossimo capitolo,vi amo.

-il nasino di payne.xx

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Capitolo 6
*** Riesci a guardarmi negli occhi? ***


“Sono a casa!”
Nessun rumore,nessuna risposta.
Meglio,non mi sentivo tanto alla quale.Avevo solo voglia di dormire,mettermi sotto le coperte,mi avrebbe fatto bene.
Salì in camera mia,misi il suo maglione.
‘Almeno mi avrebbe fatto compagnia’,pensai.Potevo sentire il suo profumo,dio,come mi mancava.
Com’era possibile che io fossi così fragile?
Io,che avevo passato 18 anni  sopportando di tutto,che mi abbattevo per lui.
Dovevo reagire,ma la cosa che mi riusciva meglio era stare da sola,in quel momento.
Mi infilai sotto le coperte.
Non feci in tempo a chiudere gli occhi,che sentì qualcuno bussare alla porta.
Ma non potevo semplicemente essere lasciata in pace?


Quando mi alzai,mi girava la testa,ma scesi ugualmente.
Aprì la porta,poi mi misi spalle al muro per sorreggermi.
“Meda,Rach,stai bene?!” una voce familiare.
Per un attimo non capii più nulla,quando riuscì a riaprire gli occhi ero nel mio letto.
“Dio,mi hai fatto prendere un colpo”,mi sussurò.Poi mi abbracciò.

Lui era qui.
LUI ERA QUI.
Con me.Mi stava abbracciando.
Ed io,beh,io non potevo crederci.
Dopo tutto quello che era successo,non me lo sarei mai aspettato.
Mi sentii sollevata,ma non durò a lungo.
Sapevo che come al solito mi stavo solo illudendo.Non sarebbe tornato tutto come prima.Non sarebbe stato così facile.

“Liam,io..scusa,sono scappata..non trovo le parole,vorrei dirti così tante cose”.
“Tu non devi dire nulla,ho sbagliato tutto.Sono stato un cretino e mi manchi da morire”.
Un silenzio che durò un’eternità.
Stavo cercando di essere dura con lui,con me stessa.
Non volevo cascarci.
Mi guardò e mi sorrise.Il suo solito sorriso dolce,quello che adoravo.
Mi sciolsi,ma non volevo farglielo capire,così abbassai lo sguardo.
“Ehi,ascolta..” mi tirò su il mento.
“Riesci a guardarmi negli occhi?Mi fa male vederti così distante..”

E credi che a me non abbia fatto male?
Che sia stata bene senza di te?
Che tutto questo mi abbia resa felice?

Stetti in silenzio.

“Mi dispiace,è che mi sono lasciato andare.Ultimamente non me n’è fregato di niente,ho pensato solo al mio lavoro.
 Ma giuro,ho bisogno di te.Ho bisogno di te più di qualsiasi altra persona al mondo.
 Ho bisogno delle tue parole e dei tuoi abbracci.
 Delle tue mani intrecciate alle mie e dei tuoi sorrisi.
 Di noi,di stare bene per davvero.
 Ho bisogno che tu mi sopporti,che mi stia accanto e che mi dia forza.”
Abbassai lo sguardo,di nuovo.

“Tu..mi ferirai ancora”.
“No.Te lo prometto.
 Rachel,lo giuro su mia madre,non farò il cretino con te.Non di nuovo.
 Non posso lasciarti andare via da me.Non ce la farei”.
“Ti voglio bene,io..io non ho mai smesso”.
Mi strinse forte a se.
E in quel momento mi sentì la ragazza più fortunata del mondo.
Forse,per la prima volta,mi sentivo bene.
Sentì di nuovo il suo profumo,il suo respiro.
Lo strinsi fortissimo,ma non disse nulla.
Sentì la mia spalla bagnarsi.Stava piangendo.
E beh,lo stavo facendo anch’io.
  


Come al solito,mi ritaglio un piccolo spazietto.
Ho postato il capitolo perchè ce l'avevo già pronto ma..vi prego,recensite.çç
ne ho davvero bisogno,ho bisogno di sapere cosa ne pensate!altrimenti non riesco ad andare avanti..
comunqueee,colgo l'occasione per ringraziare
Ottocapovolto che ha messo la mia FF nelle ricordate fnasfkas
vi amo,ma
RECENSITE,arg.
ps.sono sempre
@mrskevinfan su twittah. :)

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Capitolo 7
*** "Ah..",riuscì a dire solo questo. ***


Quando mi svegliai,c’era Liam accanto a me.Un po’ come quando eravamo piccoli,ci eravamo addormentati insieme.
Avevo ancora gli occhi rossi per aver pianto tanto,e mi sentivo debole,così scesi in cucina per mangiare qualcosa.
Mentre inzuppavo i biscotti nel latte,mi sentii prendere per i fianchi.
“Iniziamo con il solletico appena mattina?” gli chiesi.
“Scusi madame,non volevo essere scortese.”
“Smettila,pagliaccio,vuoi che ti prepari la colazione o fai da solo?”
“No,veramente non ho fame..” il suo sguardo si fece più serio.
“Sono venuto da te per far pace,per chiarire..ma,tu sai che sono impegnato con il lavoro.Io e i ragazzi stiamo registrando,non ho molto tempo libero,infatti non so nemmeno come ho fatto a staccare per due giorni..”
“Ah..” riuscì a dire solo questo.
Quindi era venuto da me per illudermi?Per dirmi che ci sarebbe sempre stato e poi andarsene?Bella roba.
Un sorriso comparì sul suo volto.
“Beh,comunque volevo chiederti una cosa,se posso..”
“Dimmi”,risposi scocciata.
“Potresti venire con noi,no?Probabilmente il tour sarà stressante,e non ci sarò 24 ore su 24 ma..voglio averti nella mia vita.Te l’ho promesso che sarei rimasto,no?Ne ho già parlato con tua madre,per lei è ok..mi serve il tuo consenso,insomma”.
Mi si illuminò il volto.
C-con lui?E con altri quattro ragazzi..un sogno.
Cercai di non far vedere troppo la mia emozione,ma non riuscì.
“OH MIO DIO,DAVVERO?CON TE?SI SI SI,CERTO CHE SI,E ME LO CHIEDI ANCHE?” urlai mentre gli saltavo al collo.
Scoppiò a ridere.
“Ti conosco meglio delle mie tasche Rach,sapevo che avresti reagito così!”
Quella notizia mi migliorò la giornata.
Il mio colorito tornò normale,stavo meglio fuori,ma soprattutto dentro.
Feci una doccia,misi un paio di shorts e una canotta,le nike.
Mi sentivo viva.
C’era solo una cosa che mi tormentava..o meglio,che non riuscivo a spiegarmi.
Dianna.Che fine aveva fatto?
Ormai erano tre giorni che non si era più fatta viva,dopo quella telefonata.
E se avesse parlato lei con Liam?
Non ne ero sicura,ma non ero sicura di niente,così decisi che prima di partire sarei andata  a parlarle e a chiederle spiegazioni.
“Hai preparato le valigieee?” sentì urlare dal  piano di sotto.
Avevo preso quasi tutto,ma mi ero fermata a pensare,e ancora non avevo finito.
“Si,sto scendendo,dammi un secondo!”,dissi mentre infilavo le ultime cose nella borsa.


Al solito,mi ritaglio uno spazio..
Scusate se non ho pubblicato per molto,ma non avete recensito..tranne
mayn zalik che ringrazio,ahah. :)
Comunque..per me è importantissimo sapere cosa ne pensate,quindi se magari lasciate un commentino mi fate felice.
Grazie comunque anche ai lettori silenziosi,vi amo!
Se volete seguirmi su twitter ho cambiato nick,ora sono
@payneseyebrows!
Al prossimo capitolo.
-il nasino di payne.xx

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