Mordacchia

di Mendori
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Negazione ***
Capitolo 2: *** Rabbia ***
Capitolo 3: *** Contrattazione ***
Capitolo 4: *** Depressione ***
Capitolo 5: *** Accettazione ***



Capitolo 1
*** Negazione ***




Piccola raccolta di cinque drabbles sequenziali da 100 parole ciascuna, ambientata alla fine del film, tra la cattura di Loki e il ritorno dei due fratelli ad Asgard.
Vi lascio all'ultima drabble per una nota d'autore più lunga, se avrete voglia di leggerla. :)
Le critiche sono accolte a braccia aperte!
Buona lettura!







Negazione


Laddove per te sono le parole a dare spessore ai tuoi pensieri, per Thor -che non sa sceglierle se non in modo ingenuo- è l'assenza di esse.
Così, quando arriva carico di un silenzio cupo e di una valigetta metallica, non riesci a cogliere dell'ironia nel modo goffo in cui quelle mani enormi litigano con i ganci, cercando la giusta combinazione di gesti per aprirli.
Quando la trovano, torni per un attimo bambino.
«Non a me» dici, parole che tremano appena di gelido sgomento.
Ascolti quel sincero riverbero di sentimento, mentre ripeti, guardandolo negli occhi:
«Vero, fratello, non a me









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Capitolo 2
*** Rabbia ***







Rabbia


Ma quando Thor continua a tacere, torni adulto in un attimo.
Lo odi per la saggezza con cui sta zitto e non blatera qualche idiozia (guarda cosa mi hai costretto a fare), che avrebbe mormorato con partecipazione (fa più male a me che a te) fino a poco tempo fa (mi dispiace così tanto). Lo odi per quello sguardo azzurro, consapevole e addolorato.
«Ottuso caprone,» esplodi allora, e vorresti ucciderlo! «non lo farai. Non lo farete!»
«Cane!» lo accusi, ringhiando insulti.
E tuttavia la mordacchia resta nella valigetta, nella sua lucentezza metallica la quieta promessa di una punizione ineluttabile.










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Capitolo 3
*** Contrattazione ***







Contrattazione


«Loki» Thor reagisce infine, prendendoti per un polso, fermamente, «non posso impedirlo».
«Puoi!» lo accusi freddo, liberandoti. Poi cambi strategia, sbattendo le palpebre e impugnando uno sguardo acquoso, artefatto.
«Puoi,» ripeti, patetico «puoi risparmiarmi questa – crudeltà».
Thor sembra vacillare: apre la bocca e la richiude subito. Alla luce del neon della tua cella per un secondo ti appare pallido, proprio lui che sembra sempre vibrare di salute.
Ma è un attimo; abbassa lo sguardo e lo vedi ripercorrere a ritroso i suoi pensieri, lasciare la via del “proteggerò mio fratello” per tornare a “è la giusta punizione”.
«No» decide.










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Capitolo 4
*** Depressione ***







Depressione


Ti lasci imbavagliare con un'arrendevolezza che non ti è propria. D'un tratto sei troppo avvilito per ribellarti.
Una piastra metallica sagomata come il tuo palato ti riempie la bocca. La tua lingua soggiace a quella pressione, schiacciata come un mulo sotto troppi carichi. Un bacio brusco ti preme le labbra contro il cuoio.
Ecco, sei lasciato solo per ore, spezzato come il pettazzurro che non può più cantare per difendere un territorio, attirare una femmina, urlare la propria vita al cielo.
Pensi all'ultima parola che hai pronunciato e non ti viene in mente.
Forse non vuoi ricordarla. Forse è “prego”.










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Capitolo 5
*** Accettazione ***







Accettazione


Poi pensi: sarai liberato, e mentirai ancora.
È scritto nell'universo che sia così, impresso nell'essenza stessa delle cose!
E tu sai cos'è l'essenza: è la spezia dall'aroma intenso che decide il sapore del piatto.
Ecco, è allo stesso tempo la briciola fatta cadere con un gesto distratto dal tavolo del destino, e la mano invisibile che gravita sopra il cuore del neonato.
In te è passione per la parola, inclinazione per la bugia.
Pensi senza sentimento: povere creature, spaventate dal canto della sirena che loro stessi hanno catturato.
La mordacchia ti ruba il sorriso di bocca, ma bastano gli occhi.









Ci salutiamo qui. :)
Questa raccolta è nata dal fatto che ho preso fin troppo sul personale la mordacchia alla fine degli Avengers.
Probabilmente è il modo della Marvel di riprendere in modo soft il mito, ma proprio per questo mi ha davvero messo addosso un certo malessere, l'ho avvertita più come un'umiliazione, che non una necessità.
Io sarei un fascio di rancore se mi facessero una cosa simile (ma come ho già detto, temo di prenderla troppo sul personale), mentre Loki, nonostante l'importanza della parola nel suo personaggio e la sua non-proprio-stabilità mentale, è molto mite e “rassegnato” nelle ultime scene.
Allora ho cercato di farlo passare per un piccolo percorso d'accettazione, usando come canovaccio...

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