You can save my life ♥

di FlaviaBat
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** This is only the beginning ♥ ***
Capitolo 2: *** Would you date me? ***
Capitolo 3: *** This is for you, Emma ♥ ***
Capitolo 4: *** I want sing you a song ♥ ***
Capitolo 5: *** This is the end of a life, but not the end of a love ♥ ***



Capitolo 1
*** This is only the beginning ♥ ***


Certo, può sembrare una storia deprimente, ma non lo è.
Questa è una storia, certo irreale, ma capace (spero) di far sognare.
Parla di Emma, una ragazza italiana, bellissima, con gli occhi verdi speranza. A scuola andava bene, voti nella media. Il rapporto con i genitori era imparagonabile a nessun'altro.
Ma quando una notizia entrò in casa sua, nulla fu come prima.


 
Emma era malata della distrofia muscolare di Duchenne, una malattia che colpisce i ragazzi e rende faticosa la respirazione e debole il cuore, e le rimanevano soltanto tre settimane di vita.
A scuola non poteva più andare, e i suoi compagni cercavano di starle vicino, farle sembrare i suoi ultimi giorni i più belli della sua vita.
Ma lei non voleva compassione, doveva tener duro, e provare a continuare bene la sua vita, o almeno, a finire bene la sua vita. I suoi genitori erano scioccati dalla sua forza, la forza che la teneva in piedi ogni suo giorno. Disperati, le avevano promesso che avrebbero espresso ogni suo desiderio.
Quando stava male, e quando faceva fatica a respirare, si coricava nel letto e faceva dei respiri profondi, mentre ascoltava la voce perfetta dei One Direction. Quanto desiderava incontrarli, un giorno... se non tutti...uno. Zayn? Oh sì, proprio lui. Colui che la faceva sorridere nei momenti di panico mentre i respiri arrivavano irregolari. Era lui il sogno ricorrente di ogni notte. Purtroppo, i soldi non erano un punto forte della famiglia, quindi lei non chiedeva mai niente. 

 
Un giorno, suo padre tornò da lavoro, e in mano teneva una busta. Emma si trascinò verso di lui, con una mano sul petto: -Ciao papà!- -Hey Emma!-. Si abbracciarono forte, poi lui continuò: -Ho una sorpresa per te!- -Papà, te l'ho già detto. Abbiamo pochi soldi, lo sai...- -Non ho usato neanche un centesimo! Ascolta: la compagnia aerea che uso per fare i viaggi di lavoro mi ha regalato dei punti per viaggi gratis, e guardando su internet ho notato che bastano per andare a sentire qualche tappa del tour dei One Direction in America!-. Emma gli mise una mano sulla spalla come per sorreggersi, e fece qualche saltello senza riuscire a parlare dalla felicità. -Emma, non saltare...non ti affaticare-. -Oh papà, è una cosa fantastica!- gli saltò al collo, con le lacrime agli occhi. La avrebbe accompagnata lui; sua mamma aveva paura dell'aereo. Le tappe tra le tre settimane erano nei dintorni della California. Prima tappa: Los Angeles.


Fuori dallo stadio, una fila lunghissima di ragazze riempiva di urla i dintorni. Erano tutte così felici... Ma Emma... Emma lo era ancora di più. Non poteva permettersi un biglietto, quindi si mise sotto le spesse mura e aspettò che cominciasse in concerto. La sua emozione era forte, e il suo cuoricino batteva forte. Non appena cominciò il concerto, si mise le mani alla bocca, chiudendo gli occhi lucidi. Provava ad immaginare come sarebbe stato vederli cantare sul palco, immaginava le loro mosse, i loro volti... Cantava ogni singola parola, in perfetta intonazione. Alla fine di ogni canzone, applaudiva e versava una lacrima. Suo padre la guardava, sorrideva, e pensava che aveva fatto la cosa giusta. Anche lui piangeva, ma non lo dava a vedere, non poteva mostrarsi debole a sua figlia.
A fine concerto, le prese una mano: -Andiamo nel retro, magari si possono vedere i loro camerini-. Arrivarono nel retro, e con grande sorpresa, erano gli unici ad aspettarli. Emma pensava che di solito le fan si ammassassero qui per avere qualsiasi cosa da loro. Di colpo si aprì la porta, e Zayn ne uscì, di fretta. Rimase a bocca aperta nel vederlo, e lui la notò. I loro sguardi si incrociarono, poi lui si guardò intorno come spaventato, ed Emma capì cosa controllava. Guardava se erano soli o se c'era una massa di ragazze. Lui corse verso di lei: -Vuoi un autografo? Una foto?-. Lei lo guardava spaesata, non voleva niente di tutto questo, lei desiderava... -Posso abbracciarti?-. Lui la strinse tra le braccia, confuso, e lei sussurrò: -E' ancor più bello che nei sogni-. Poi seguirono le urla delle fan in arrivo. Lui si allontanò e la guardò negli occhi. Ma ora il suo sguardo era diverso, come...perso in quei grandi occhi verdi. -Spero di poterti rivedere presto...- -Emma- -...Emma-. Le prese una mano tremante, senza preoccuparsi minimamente dello stormo di ragazze che si era annidato intorno a lui. Sembrava non volerla lasciar andare, ma quando le loro braccia diventarono troppo corte per la lontananza che li separava, le loro dita si staccarono. L'ultima cosa che vide, fu il resto della band tirarlo via dal gruppo di fan, e la band allontanarsi in limousine.


La avrebbe rivista presto, era una promessa.

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Capitolo 2
*** Would you date me? ***


Siete pronti a vedere che cosa succederà ad Emma?
Un consiglio?
Quando arriverà il titolo di una canzone, mettetela ed ascoltatela mentre leggete.
Oh, e che sia cantata dai One Direction.
Okay, cercate You Are So Beautiful e state pronti a schiacciare Play ;)
Buona letture :) Recensite!


Emma e suo padre passarono una notte in motel, ed Emma non riusciva a dormire. Ogni volta che chiudeva gli occhi, l’immagine di Zayn le compariva davanti, come un miraggio. Si era sentita con sua madre, la notte scorsa, e neanche lei credeva a quel che era successo. Dopotutto, il giorno dopo ci sarebbe stata la seconda tappa del tour: Hollywood.

Lei amava quel posto, anche se non c’era mai stata. Sapeva che quella sera sfilavano molte star sul Red Carpet, ma lei ne desiderava una sola: Zayn. Quel moro l’altra sera era riuscito a farla andare fuori di sesta. C’era un po’ di viaggio da fare, ma ne valeva la pena. Non appena arrivarono davanti a quel lungo tappeto rosso, Emma cercò di arrivare più vicina alle transenne. Vide cinque ragazzi tutti vestiti in bianco scendere dalla limousine. “Ora o mai più, fatti vedere!” pensò Emma, cercando di sbraitarsi, per quanto il suo corpo le permettesse. Sì, in quei giorni sentiva più dolori, soprattutto alla spina dorsale. Ad un certo punto, Zayn spostò i suoi occhi color caramello su di lei, e si allargò un sorriso. Lei si mise una mano sulla bocca, e lui corse da lei, facendo finta che fosse una fan come tante. Ma no, lei non era come le altre, Zayn lo sentiva nel cuore. Lui la voleva conoscere! Le prese la mano che si era portata alla bocca e la mise sul proprio cuore: -Ciao Emma, stasera voglio farti una sorpresa…stai attenta al concerto, ok?-. Emma acconsentì, e lui, ricordandosi dell’altra sera, la abbracciò, più forte, sapeva che a lei piacevano gli abbracci. Quando si staccarono, lui le fece un occhiolino per dar peso a quello che le aveva appena detto.

Quindi si mise a correre oltre la folla, e con il fiatone si sedette a terra sotto l’ennesimo stadio, dove dopo poco si sarebbero esibiti. Il padre arrivò anche lui correndo. –Emma! Che cosa ti ho detto? Niente sforzi!- -Papà! Mi mancano due settimane e mezzo! Ora faccio il possibile per essere me stessa! Al diavolo i dolori!-. Suo padre rimase scioccato dalle sue parole, riconoscendo che era vero, e alle parole ”due settimane e mezzo” gli scese una lacrima. Come poteva fare tanto il duro davanti a sua figlia? Emma se ne accorse, quindi si alzò e lo abbracciò dolcemente. Le lacrime scendevano liberamente, e quando si staccarono, notarono che il concerto era cominciato. Si sedettero tutti e due nel retro dello stadio, dove presumibilmente c’erano i camerini, e si tennero per mano. Beh, non per tutto lo spettacolo, visto che Emma non riusciva a non battere le mani, a piangere, ridere, cantare… Quante emozioni potevano darle cinque ragazzi con le loro voci? Era impressionante!

Quando lo spettacolo si ferma, e Zayn parla nel silenzio: -Shhh ragazzi! Un attimo di silenzio, devo dire una cosa importante.-. Certo, il silenzio era impossibile da ottenere, ma era già un traguardo! –Ho conosciuto una ragazza, che subito mi ha rubato il cuore. No, non è famosa e no, non è Perrie!- le ragazze presenti nello stadio urlarono, credendo ognuna di essere la causa dello “Zayn innamorato”. –Credo che lei sia qui presente, la cosa che ho notato subito è che non aveva bisogno di foto, autografi, baci… No. Lei aveva bisogno di un solo abbraccio… la cosa che preferisco di lei sono i suoi occhi, verdi, che non hanno bisogno di trucco per essere notati. Spero che lei possa sentirmi, ora.-. Certo che Emma lo sentiva, lo sentiva eccome, e gli occhi le stavano diventando pieni di lacrime. Aveva capito che parlava di lei, soprattutto poco più tardi: -Emma, questa è per te.-. Zayn cominciò da solo “You Are So Beautiful”, la canzone che avevano cantato ad X Factor UK, e il piano subito lo accompagnò. La sua voce era anch’essa piena di emozioni, e soprattutto alla fine, non riuscì a tenere l’intera nota, e si sentì che era rotta dalle lacrime. Poi Harry parlò: -Per fortuna è la fine dello spettacolo, Zayn, dove corri?! Comunque grazie per essere stati con noi, gr…-.

Emma non sentì più niente, e si accorse tardi che era inginocchiata sui sassi, caduta per le emozioni accumulate in pochissimi minuti. La porta dei camerini si spalancò di scatto, e ne uscì Zayn. –Io…non potevo non fare nulla io… Emma, voglio conoscerti!-. Emma non capiva più niente, non era niente reale, era frutto della sua immaginazione. –Davvero, Emma, ti prego, dimmi qualcosa. Non mi è mai successa una cosa del genere…- -Si, Zayn, anche io voglio conoscerti, assolutamente!- la sua voce si fece spazio tra le lacrime. Zayn la aiutò ad alzarsi, ma tra i suoi singhiozzi, non sentì i mugolii di sforzo che Emma emetteva. Si tennero abbracciati per un pò, metre Zayn le accarezzava i capelli, ed Emma gli accarezzava la schiena. -Papà, posso...- -Basta che mi telefoni, Emma...-. Lei gli saltò in braccio, promettendogli sottovoce che avrebbe seguito la cura e che non avrebbe fatto nessuno sforzo. Quindi Zayn la prese per mano, chiamando la sua limousine personale, e dopo aver chiarito con i ragazzi al cellulare, salirono in macchina e se ne andarono. Era ora di cena, quindi Zayn provò a farsi un programma mentale... Che sorprese riserverà a questa meravigliosa creatura? Emma che farà, gli dirà della malattia o no?


L'unica cosa da fare è aspettare, e provare a sognare le cose più belle che un ragazzo innamorato dal primo sguardo possa fare per lei.

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Capitolo 3
*** This is for you, Emma ♥ ***


Nell'episodio precedente...
Era ora di cena, quindi Zayn provò a farsi un programma mentale...
Che sorprese riserverà a questa meravigliosa creatura?
Emma che farà, gli dirà della malattia o no?

L'unica cosa da fare è aspettare, e provare a sognare le cose più belle che un ragazzo innamorato dal primo sguardo possa fare per lei.

 

Nuovo capitolo...

La limousine li portò direttamente davanti a un lungo tappeto rosso, simile al Red Carpet, solo che questo, al posto delle transenne, aveva molti lumini. Zayn le prese la mano, delicatamente, come se fosse un gioiello prezioso, e la fece scendere dalla macchina. Camminarono fino all’entrata, dove Zayn le aprì la porta con un inchino: -Dopo di lei, signorina- -Oh grazie, messere!-. Quindi si misero a ridere, notando tardi che la gente ai tavoli li stava guardando. Quindi si schiarirono la gola, e cercarono un tavolo per due. Emma non era vestita bene, e il lusso intorno a lei la metteva a disagio. Non appena trovarono un tavolino con una rosa rossa in centro, Zayn le spostò la sedia e la fece sedere. Che galantuomo! –Zayn, Zayn…Zayn! Va bene anche se ti comporti normalmente!- disse lei, ridendo a bassa voce. –Ma io sono fatto così, almeno, voglio essere così, per te-. Lei arrossì, e abbassò lo sguardo. –Hey…Emma, ti sembra che stia correndo?- -No, per niente, non credo neanche che sia reale tutto questo… è impossibile che tu sia qui con me…- -Ci dovrai fare l’abitudine allora- disse lui, finendo con un occhiolino. Mangiarono bene tutta la sera, ridendo e scherzando, e a fine cena, lui le chiese di lei: -E tu? Che programmi hai per il futuro?-. La domanda la spiazzò, certo, non gli aveva neanche accennato della sua malattia… Allora pensò a cosa le sarebbe piaciuto fare: -Io… amo cantare quindi… mi piacerebbe diventare cantante-. Zayn si illuminò, come se avesse un’idea in testa. Pagò la cena velocemente e la trascinò fuori dal ristorante, urlando un “Arrivederci!”. Alla faccia dell’educazione della prima serata!
La limousine aspettava fuori, e non appena entrarono, Zayn chiese all’autista di portarlo a casa sua. In meno di cinque minuti furono davanti alla porta. Lui uscì dall’auto, sussurrandole: -Aspettami qui, ci metto meno di un minuto.-. E così fu. Quando rientrò in macchina, teneva in mano una chitarra foderata; sussurrò qualcosa all’orecchio dell’autista e ripartirono. Emma lo guardò turbata. E lui, come spiegazione, le parlò ispirato: -Sai, dicono che la luna piena porti fortuna…-. Emma guardò fuori dal finestrino, ma non riuscì a vederla. Dieci minuti dopo, Zayn la fece uscire come quando erano davanti al ristorante, e parlò calmo: -Dovremo camminare un po’, saliremo su quella collinetta.-. Era una collina abbastanza alta, con un albero che copriva una piccola parte. Emma cercò di non mostrare gli sforzi, salendo su di essa, e quando Zayn non la guardava, emetteva un sospiro di dolore. Ogni giorno che passava, la spina dorsale non la reggeva più. Quando arrivarono, si sedette sul praticello fresco, e lui vicino a lei. Tolse la fodera alla chitarra, e cominciò ad accordarla. –Sai…- cominciò Zayn, -non ci ho mai portato nessuno, qui…- -Ne sono onorata- disse lei, cercando il suo sguardo. -Non è da molto che suono la chitarra, ma questa canzone riesco a suonarla, e vorrei dedicarla a te.-. –L’hai scritta tu?- -No, è “Gotta Find You”-. Il significato della canzone lo sapeva bene Emma, amava quella canzone, e aveva letto più volte la traduzione. Quando cominciò a suonare, le vennero i brividi. Non credeva che quelle mani potessero suonare così dolcemente. Arrivò al pezzo che in italiano dice così:
 

Sei la voce che sento nella mia testa,
la ragione per cui sto cantando.
Ho bisogno di trovarti, devo trovarti
Sei il pezzo mancante di cui ho bisogno,
la canzone dentro di me.

Ho bisogno di trovarti, devo trovarti.
Sei il rimedio che difficilmente sto cercando
per risolvere il puzzle che vedo dentro me.
Dipingendo tutti i miei sogni
del colore del tuo sorriso,
quando ti troverò tutto andrà bene.

 
I suoi occhi si spostarono su i verdi innocenti di Emma, e le trasmisero tante emozioni, indecifrabili, indistinguibili. La sua voce intonata e sicura combaciava a quella di un angelo. Mentre cantava e suonava, il suo sguardo nel suo rendeva il tutto ancora più intimo. Quando finì la canzone, Emma scoprì di essersi avvicinata ulteriormente a lui: -E’ stupenda, sai? Una delle canzoni più belle che abbia mai sentito, e tu l’hai resa ancora più bella. Grazie, Zayn.-. I suoi occhi brillavano, riflettendo la luce delle stelle. –Senza di te non avrei potuto mai suonare e cantare così. Sei stata un’ispirazione, stamattina, e ho passato il resto della giornata a imparare questa canzone…sapevo che sarei riuscito a rivederti. O almeno, ci speravo tanto. Mi sarebbe piaciuto davvero tanto portarti qui, nessuno conosce questo posto, e io l’ho riservato per una persona speciale.-.
Lusingata, Emma sorride, con le lacrime agli occhi. Sbattè le palpebre, facendole uscire per non ostruirle la vista del ragazzo perfetto, o almeno, angelo che aveva davanti. Lui tese una mano verso la sua guancia, e asciugò le lacrime con il pollice. Emma alzò lo sguardo, e con sorpresa, notò la luna, piena, alta in cielo. –Grazie, Zayn, grazie!-. Cercò di dire lei, ma i singhiozzi ebbero la meglio. Zayn la abbracciò e le accarezzò i capelli: -Em, va tutto bene, l’ho fatto con il cuore, e mi fa piacere che ti sia piaciuto.-.
Lei alzò lo sguardo, e vide che lui la stava guardando. –Perché non canti per me?-. Questo la risvegliò: -Cosa? Io? Per te? Sei matto?- -Che c’è, ti vergogni?- -No, cioè si, cioè… Non stasera…- -Va bene-.
Si addormentarono abbracciati, Zayn appoggiato con la schiena all’albero, ed Emma coricata con la testa sulle sue gambe. I dolori la tennero sveglia per quasi tutta la notte, e si rese conto che il suo cuore non la poteva più reggere abbastanza. Il mattino dopo, chiese a Zayn di poter telefonare privatamente, e lui la aspettò lontano, seduto.

-Papà, non sono riuscita a dormire…
-Hai male?
-Sì… credo che mi rimangano due giorni, ma non ne sono sicura…
-Zayn è lì con te? Lo sa?
-No, non lo sa…
-Perché non glielo dici?
-Non voglio complicare le cose… Ascolta papà, se non dovessimo più s…
-Emma, non dirlo. Devi essere forte. Se dovesse succedere qualcosa di brutto, telefonami subito. Ok?
-…Ok…

Spense la chiamata, e subito si rese conto delle parole che aveva detto: le rimanevano due giorni. Due.
Certo non era sicuro, ma il dottore, quando l’aveva visitata, aveva detto che se non fosse riuscita a dormire per via della respirazione,

il tempo si sarebbe accorciato ulteriormente.

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Capitolo 4
*** I want sing you a song ♥ ***


Nel capitolo precedente...
Spense la chiamata, e subito si rese conto delle parole che aveva detto: le rimanevano due giorni.
Due.
Certo non era sicuro, ma il dottore, quando l’aveva visitata, aveva detto che se non fosse riuscita a dormire per via della respirazione,

il tempo si sarebbe accorciato ulteriormente.

 

Nuovo Capitolo...

Tornarono a casa di Zayn mano nella mano, come succede nei film, mentre lei cercava di mostrarsi più felice che mai, nonostante l’orrenda notizia che le era tornata in mente… Le loro dita intrecciate, una strada alberata, la brezza leggera… era tutto così perfetto.
Quando arrivarono a casa sua, Zayn le fece un interrogatorio: -Io ti lascio il letto, non vorrei darti fastidio o metterti a disagio, quante coperte? Finestre aperte o chiuse? Hai paura del buio?- -Calma! Starò più che bene!- e gli sorrise, per calmarlo. Lui si sciolse. –Ma se dormi con me è meglio, ho paura del temporale-. Infatti i tuoni cominciavano a farsi sentire da fuori dalla finestra. –Tranquilla, ci sono io-. La abbracciò da dietro, poi con una rapida mossa, la prese in braccio e la portò in camera sua, appoggiandola cautamente sul morbido materasso. –Mi cambio e arrivo-. Emma si ricordò delle pastiglie che doveva prendere prima di andare a dormire, ma i suoi pensieri le cacciarono prima di essere ingerite: “Ma se mi rimangono due giorni, perché ostinarsi a prenderle?”. Quindi le ripose in borsa, in tempo prima che arrivasse Zayn. E infatti eccolo, che faceva a capolino dalla porta. –Beh che fai? Entra! E’ camera tua!- disse Emma, in una risata. Lui si unì a lei e si mise accanto a lei, sotto il leggero lenzuolo. Aveva addosso i boxer e una canottiera. Lei si avvinghiò a lui, quando i lampi e i tuoni si fecero più forti, e lui le accarezzava i capelli. Quando la luce del lampo stava per annunciare il tuono, le metteva una mano sull’orecchio scoperto, ed Emma si sentì al sicuro.
La mattina dopo, quando lei si svegliò, non trovò nessuno in camera. Si alzò sulla braccia, e la testa girò velocemente. Le stavano venendo dei coniati di vomito. Ributtò tutto in dietro, e pensò a che bella giornata era quella mattina: il sole alto nel cielo stava cacciando le ultime nuvole, e il paesaggio stava diventando più limpido. Era tardi, troppo tardi, avrebbero fatto una cola-pranzo (?). Zayn arrivò in camera con in mano un vassoio: -Io, ecco, pensavo ti piacesse…- -Oddio Zayn! Grazie!-. Lui lo ripose sulle gambe di Emma, e si sedette vicino a lei. –Sai, Malik, pensavo di fare una cosa oggi…- -Cosa? Cosa? Cosa?!- -E’ una sorpresa, ma per darle vita ho bisogno di te, quindi non credo sarà sempre una sorpresa fino in fondo…- -Non importa, voglio sapere cos’e!- -Lo scoprirai tra poco- gli disse, accennando un occhiolino. Mangiarono insieme, poi lei gli chiese di portarla su una spiaggia libera della California. E di portare la chitarra. Ci volle un po’, e quando arrivarono, si sedettero sugli scogli più alti. –Sai… ieri ti ho accennato che mi piace cantare…- -Oh si ti prego cantiamo insieme!!!- -Che entusiasmo Zayn! Non sono una professionista come te!- risate. –Ma io non sono un professionista!- -E’ una presa in giro per me Malik!- -Okay forse so più regole del canto, ma ciò non vuol dire che tu non sia brava… Possiamo cominciare? Ti va di cantare… hmm… Send It On, mai sentita?- -Tante volte, proviamo!-.
Lei cominciò con voce insicura, ma al ritornello la voce arrivò, e spiazzò del tutto Zayn, che se non si fosse ripreso subito, avrebbe interrotto la canzone Ogni singola parola di uno, si intrecciava al suono dell’altro, così che la canzone diventò un capolavoro. Alla fine, Emma aveva gli occhi chiusi per l’ultima nota, e Zayn la guardava incantato. Lei fece un respiro profondo, e aprì leggermente gli occhi, preoccupata: -Ho fatto schifo, vero?-. Lui non parlava ancora, riusciva solo a balbettare qualcosa: -Se…Sei…-. Lei aprì del tutto gli occhi e lo guardò: -Non credevo di essere così orribile, Zayn!- disse ridendo. Lui accennò un sorriso, senza levare lo sguardo su di lei. –Sembri un angelo, Emma.-. Questo spiazzò lei, ma lui non la fece quasi pensare, che cominciò un’altra canzone. Era Believe In Me di Demi Lovato, una canzone che si addiceva alla sua voce. Lei cominciò ancora spiazzata dalla frase precedente. La canzone parlava del volersi sentire belli, sapendo che lo specchio mente su quel che siamo. Per la sua autostima, era un bel colpo! A fine canzone, le girò forte la testa, e lui le prese un braccio, vedendo che stava per cadere dagli alti scogli. –Emma, va tutto bene?- -Oh sì, sì grazie-. I loro sguardi si incrociarono: -Emma, la tua voce è perfetta, e come ho detto, sembri un angelo. Sei bellissima, hai un carattere spettacolare, la tua voce…wow. Tu sei perfetta.-. Emma non sapeva cosa dire, ma una lacrima le rigò una guancia, e prima che potesse dire qualcosa, Zayn si avvicinò a lei, guardandole le labbra. Lei non indietreggiò, e lasciò che quelle di Zayn accarezzassero le sue. Le appoggiò una mano sulla guancia, e inclinò la testa. Lei chiuse gli occhi, e il tocco delle loro labbra le fece salire un brivido per la spina dorsale. Lei gli mise le mani intorno al collo e stettero avvinghiati finchè notarono che era arrivato il tramonto. Decisero di fare una passeggiata sulla spiaggia. La aiutò a scendere gli scogli, mentre ogni passo che faceva sembrava le stessero rompendo un osso alla volta. Le goccioline di sudore per il dolore le scendevano dalla fronte, ma resistette fino alla fine. Si tolsero le scarpe, e camminarono lungo la spiaggia vicino al mare per un bel po’, fermandosi qualche volta per guardare il mare. Qualche volta un piccolo bacio, sempre legati per la mano.

Ad un certo punto, le gambe di Emma non riuscirono a resistere, e le tremarono così forte che non la sostenettero più.
Si sorresse con le braccia, ma anche quelle tremavano, allora si coricò sulla spiaggia asciutta, mentre Zayn, spaventato, cercava di capire che succedeva: -Emma, che succede? Emma! Mi senti? Ora chiamo l’ospedale più vicino! Resisti!-.
La bocca di Emma era bloccata, e gli occhi si chiudevano lentamente.

Il respiro non era più regolare, e le costole interrompevano ogni movimento.
Riuscì soltanto a muovere in un consenso la testa. 

Poi il buio.













 




Qualche mia nota, visto che non ne ho mai scritta una xD
Innanzitutto volevo ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuta per andare avanti, e volevo ricordare che questo
NON è l'ultimo capitolo, ma ne manca solo uno.
Grazie per tutte le recensioni, sono arrivate tutte al cuore :')
Spero che vi piaccia questa storia, e se avete voglia, magari di farla conoscere ai vostri amici :')
Grazie mille ancora a tutti, e vi prego, se ci fosse qualcuno che me la sta copiando, ditemelo subito!
Grazie mille ancora per il sostegno, vi voglio bene :'D

Ci vediamo lunedì per l'ultimo capitolo!

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Capitolo 5
*** This is the end of a life, but not the end of a love ♥ ***


Nel capitolo precedente...
Ad un certo punto, le gambe di Emma non riuscirono a resistere, e le tremarono così forte che non la sostenettero più.
Si sorresse con le braccia, ma anche quelle tremavano, allora si coricò sulla spiaggia asciutta, mentre Zayn, spaventato, cercava di capire che succedeva: -Emma, che succede? Emma! Mi senti? Ora chiamo l’ospedale più vicino! Resisti!-.
La bocca di Emma era bloccata, e gli occhi si chiudevano lentamente.

Il respiro non era più regolare, e le costole interrompevano ogni movimento.
Riuscì soltanto a muovere in un consenso la testa. 

Poi il buio.


Nuovo capitolo... Tenete pronta More Than This, che quando partirà dovrete cantarla, o immaginare che sia lui a cantarla...ma ora leggete e capirete :)


Sembrava che le stessero accoltellando alla testa. Un dolore pulsante le impediva di aprire gli occhi. Le veniva da vomitare. –Za…Zayn… dove… dove sei?- -Shhh, non ti sforzare, sei messa abbastanza male.-. Emma cercò di concentrarsi su com’era messa, e scoprì che oltre ad aver male alla testa, aveva lo stesso male anche al petto. Si alzò di scatto e subito le girò la testa. Le venne da piangere, avendo capito già da prima in che situazione era, ma si trattenne. Cercò di aprire gli occhi, e la luce del sole la colpì accecante. Notandolo, Zayn corse ad abbassare le tapparelle.
Tapparelle?
Ospedale.
Fine.
Andò poi a sistemarle i cuscini sotto la schiena, per farla sedere comodamente, e lei si guardò intorno.
L’ultima stanza che avrebbe visto.
Era troppo irreale come situazione, ma purtroppo era la realtà.
Per fortuna la stanza era per una sola persona, e con lei c’era solo Zayn, che si sedette sulla sedia vicino a lei: -Ora voglio solo sapere una cosa: perché mai non mi hai mai accennato nulla di tutto ciò? Credi che non avrei capito?
Si stava alzando.
-Ti prego, Zayn, non fare così, non era previsto…-.
-Ogni volta che facevamo qualcosa di un po’ impegnativo ti sentivo lamentarti: perché non mi hai detto “Fermiamoci, non mi sento bene!”?! Ora staresti meglio!- batte un pugno sul muro vicino alla porta. Le dava le spalle.
-Zayn…non te ne andare…- le lacrime imprigionate fino a quel momento sgorgarono veloci lungo il suo giovane viso.
Zayn si girò di lato, ed Emma noto che anche lui piangeva.
-Tu volevi solo fare il possibile per fare qualsiasi cosa con me…- si bloccò.
Emma acconsentì silenziosamente, pensando che aveva ragione. Abbassò lo sguardo, trattenendo i singhiozzi più forti.
-Perché non me l’hai detto?- la voce era diventata un sussurro, mentre si era appoggiato con la schiena al muro.
-Non volevo che le cose andassero così, non era previsto…-
-Beh ora sono così!- chiudeva gli occhi, e teneva i denti stretti.
-Sarei potuta vivere ancora qualche giorno, ma per cosa? Io volevo vivere al meglio i miei ultimi giorni, renderli indimenticabili… E’ solo un’altra parte di questo periodo fantastico. Non è di certo una parte delle migliori, ma…-.
Zayn le venne in contro e si inginocchiò vicino a lei tenendole una mano: -Scusami, Emma, scusami, davvero-. Lo sguardo abbassato, strozzato dalle lacrime.
-Avevo paura che te ne saresti andato…-.
-Non posso scappare davanti a te, non ti abbandonerò. Io ti amo.
Ecco il colpo di grazia. Il cuore non reggeva quelle parole. Mai nessuno gliele aveva dette, e ora, quando non se l’aspettava, le piombavano addosso come il peso più grande e piacevole che potesse mai esistere.
-Anche io ti amo, Zayn. Io…
Ad un tratto sentì dei rumori strani nella macchinetta vicino. La lucina rossa lampeggiava con insistenza, e Zayn sbarrò gli occhi.
Gli infermieri si fiondarono nella camera, tutti agitati. Zayn si alzò di scatto, lasciando spazio a loro.
Emma li guardò spaesata. Che succedeva?
Le misero la flebo e corsero via, come se avessero dimenticato qualcosa.
-Zayn, ti prego, chiudili fuori-.
Spaesato, si girò di scatto verso di lei: -Ma cosa stai dicendo? Vuoi morire mica?!-
-Chiudili fuori ho detto!- gli urlò Emma.
Corse alla porta e girò due volte la chiave, poi si sedette vicino a lei sulla sedia.
-Io avrei un ultimo desiderio…-
-Emma, non dire così…-
-Non posso nascondere che sto morendo. Me ne rendo conto. Non respiro.-
Zayn le guardò il petto, che si alzava e abbassava a malapena.
Avrebbe desiderato tanto fumare, in quel momento, come se il fumo potesse cancellare, come minimo nascondere quello che stava succedendo.
-Ti prego, canta- dice lei, ma lui riesce a malapena ad afferrare le parole.
Cantare?
La sua gola è serrata dalle lacrime, mentre pensa a una canzone.
Emma, vedendolo in difficoltà, sussurrò: -La mia canzone preferita è More Than This…-.
Zayn le prese una mano, guardando i suoi occhi splendidi, per l’ultima volta.
Allora si schiarì la voce, e cominciò…
 
I'm broken
Do you hear me
I'm blinded
Cause you are everything I see
I'm dancing, alone
I'm praying
That your heart will just turn around

And as I walk up to your door
My eye turns to face the floor
Cause I can't look you in the eyes and say

When he opens his arms
And holds you close tonight
It just won't feel right
Cause I can love you more than this, yeah
When he lays you down, I might just die inside
It just don't feel right
Cause I can love you more than this
Can love you more than this

If I'm louder
Would you see me?
Would you lay down in my arms and rescue me?
Cause we are, the same
You saved me, when you leave its gone again
And then I see you on the street
In his arms, I get weak
My body falls I'm on my knees
Praying

When he opens his arms
And holds you close tonight
It just won't feel right
Cause I can love you more than this, yeah
When he lays you down, I might just die inside
It just don't feel right
Cause I can love you more than this

 

Gli occhi di Emma si chiudono, lentamente, e il suo respiro è sempre più debole.
Zayn non regge le lacrime, che gli scendono sulle guance, veloci.
Emma gli stringe la mano: -E’ il… pezzo… c… che… pr… preferisco…-.
La bocca si muove appena, e lui pensa alle sue parole.
“E’ il pezzo che canto io…”
La bacia lentamente, e lei sorride.
 
I've never had the words to say
But now I'm asking you to stay
For a little while inside my arms
And as you close your eyes tonight
I pray that you will see the light
That's shining from the stars above


Finisce poi la canzone, mentre la mano di Emma diventa assente sulla sua.
Gli ultimi versi sono un sussurro, e si sentono appena.


When he opens his arms
And holds you close tonight
It just won't feel right
Cause I can't love you more than this
Cause I can't love you more than this

When he lays you down, I'm might just die inside
It just don't feel right
Cause I can't love you more than this, yeah

When he opens his arms
And holds you close tonight
It just won't feel right
Cause I can't love you more than this

When he lays you down, I'm might just die inside
It just don't feel right
Cause I can't love you more than this
Can't love you more than this


Resta immobile a guardarla, mentre l’elettrocardiogramma segnava gli ultimi battiti, per poi finire in una linea, lunga, senza fine.

Si chinò in avanti, premendo le labbra contro la sua fronte, che piano piano diventava fredda.
Sfilò la mano di lei dalla sua, e gliela appoggiò sul letto, cautamente.

-Addio, Emma… ti amavo, ti amo e ti amerò per sempre…- non riusciva più a parlare, e con la voce strozzata dalle lacrime, aprì la porta, e guardandola per l’ultima volta, ringraziò Dio per avergliela fatta conoscere, per avergli dato la possibilità di amarla.









Ciao ragazzi :))
Eccoci, siamo arrivati alla fine...mi dispiace, ma l'ho dovuta far finire così...
Mi son messa a
piangere nel leggerla... e spero che voi possiate provare tanto amore per Emma, anche se non esiste.
Ora voglio che pensiate a quante persone muoiono, quante persone muoiono senza poter esaudire un loro desiderio...
Quante persone muoiono senza riuscire a dire "
ti voglio bene" alla persona che amano...
Vi prego, fatelo per me, ora andate dalla persona alla quale tenete di più e abbracciatela, titele che le volete bene, e che se avrà mai bisogno di qualcosa, voi ci sarete.
Perchè sono queste piccole cose che alla fine della propria vita riemergono dal cuore, e ci rendono felici.
Io spero che vi sia piaciuta la mia storia, e
scusate per gli errori grammaticali e lessicali :'(
Se vi è piaciuta, vi prego, fatela conoscere ai vostri amici :')
Con affetto,
Flavia xx

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