Avrò cura di te.

di Anjia Anthea Black
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #PROLOGO ***
Capitolo 2: *** #CAPITOLO 1 ***
Capitolo 3: *** #CAPITOLO 2 ***
Capitolo 4: *** #CAPITOLO 3 ***
Capitolo 5: *** #CAPITOLO 4 ***
Capitolo 6: *** #CAPITOLO 5 ***
Capitolo 7: *** #CAPITOLO 6 ***
Capitolo 8: *** #CAPITOLO 7 ***
Capitolo 9: *** #CAPITOLO 8 ***
Capitolo 10: *** #CAPITOLO 9 ***



Capitolo 1
*** #PROLOGO ***


 Avrò cura di te. 

#Prologo. 



La Seconda Guerra Magica era finita da un paio d'anni ormai, e aveva lasciato dietro di se un manto di disperazione e tristezza. Molte erano state le vittime: gente innocente, caduta per mano di un pazzo bramoso di potere, morta ingiustamente.
Tutti cercavano un barlume di speranza che potesse accendere in loro la voglia di ricominciare; tutti compreso Draco Malfoy.
Durante il suo sesto anno ad Hogwarts, dopo la morte di Silente, aveva preso la fatidica decisione: rinunciare ad un mondo fatto soltanto di dolore ed oscurità, per schierarsi dalla parte di Potter. Si, proprio di Harry Potter, lo "sfregiato", come lo chiamava lui. 
Ora viveva alla Tana, gustandosi finalmente il piacere di una vita libera dal peso della schiavitù di Lord Voldemort; ora aveva amici, tanti amici; aveva tutto ciò che potesse desiderare, tranne una cosa:
Una famiglia. 

Lucius e Narcissa Malfoy erano rimasti con Lui, dichiarandosi apertamente suoi fedeli servitori, fino alla fine. O meglio, questo era ciò che aveva fatto Lucius, Narcissa l'aveva seguito fedelmente, come un cagnolino fa con il suo padrone, incapace di reagire d'innanzi alla scelta improvvisa del figlio. 
Ciò significava perdersi per sempre, e lei non avrebbe mai potuto sopportarlo. 
Piangeva, ogni giorno che passava, lei era riversa sul letto di suo figlio, in lacrime. Affogava i dispiaceri con l'alcol, ma non riusciva comunque a cancellare il ricordo di Draco, che aveva voltato le spalle al loro credo, alla loro dottrina. 
Finchè non trovò il coraggio di MENTIRE. A Lui, a Voldemort, per porre fine a tutto.
Non le importava quanto le sarebbe costato, l'aveva fatto per suo figlio, e ciò le bastava per essere felice. 


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#Angolo Autrice:
Bene, finalmente ci siamo! Devo dire che non è stato facile per me decidere di pubblicare questa storia, lo ammetto. E' stato grazie a mia sorella che ho preso la decisione,  perciò questa fic. è in qualche modo dedicata a mia sorella Alexandra. 
Le critiche sono ben accette, mi serviranno per migliorare in futuro.
Un grazie in anticipo a chi leggerà la storia, lascerà una recensione, o la aggiungerà fra le preferite. 

XOXOXO 
Anija.

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Capitolo 2
*** #CAPITOLO 1 ***


Avrò cura di te.

#CAPITOLO 1

Per motivi di trama, ho cambiato un pò il finale della seconda guerra magica, facendo sopravvivere Bellatrix e Piton.
Buona lettura. 
Anjia.



" Io ancora non ho capito cosa ci facciamo qui! " Commentò Ron Weasley, con un'espressione imbronciata dipinta in volto. 
" Vedi, mio caro Ronald, " - rispose con tono calmo e pacato Kingsley Shacklebolt, poggiandogli una mano sulla spalla - " Dopo la morte di Lord Voldemort, i mangiamorte rimasti decisero di vendicarlo, continuando il suo progetto di ripulire il mondo dalla feccia." L'uomo, alto e dalla carnagione scura, fece una breve pausa, prendendo un profondo respiro. " Ora noi siamo qui a Malfoy Manor per liberare tutti i prigionieri rinchiusi nelle segrete, gente innocente, che aspetta soltanto di ricevere l'anatema che uccide, per porre fine a tutte le torture che gli vengono inflitte."
" E perchè non potevamo portarci dietro anche il biondino ?! " 
" Ron, smettila! Lo sai che sei i Mangiamorte lo trovano, per lui sarà la fine! Alla Tana è certamente più al sicuro! " La voce di Hermione Granger trillò inviperita, aumentando ancora di più l'indisponenza del giovane Weasley. 
" Oh, sentitela! La nostra piccola Hermione si è presa una cotta per il furetto!" Rispose con tono canzonatorio il rosso, incrociando le braccia al petto, e, prima che Hermione potesse replicare, la voce cupa e profonda di Severus Piton, fece il suo clamoroso ingresso nella discussione.
" Volete smetterla voi due! Forse non avete ben capito che rischiamo di essere scoperti, e a quel punto, non so se dovreste aver più paura della furia omicida di Bellatrix, o della mia. " 
Il silenzio ripiombò all'interno del gruppo, che percorreva con cautela i lunghi e umidi corridoi delle segrete del maniero. 
" Per di quà! " Sussurrò Potter, in testa al gruppo, che impugnava saldamente la sua bacchetta, dalla cui sommità fuoriusciva un fascio di luce che rischiarava quei  passaggi bui. 
Sbucarono in una stanza circolare, sulla quale si affacciavano le porte delle segrete; singhiozzi convulsi e continui lamenti furono la conferma che il gruppo aspettava: i prigionieri si trovavano proprio la dentro. 
" Hermione! Tu, Ron e Lupin cominciate a liberare i prigionieri in quella zona." - Indicò Kingsley - " Io, Piton ed Harry, inizieremo da quest' altra parte." 
Il gruppo si divise, e pochi istanti dopo dei boati iniziarono a scuotere Malfoy Manor. 
" Reducto! " Urlavano i maghi, facendo esplodere  le grate delle prigioni, ormai arruginite dal tempo e dall'umidità. Donne, uomini e bambini vennero fatti uscire, portati in salvo. 
Pochi istanti dopo, alcuni Mangiamorte sbucarono dai punti più insospettabili, scatenando una vera e propria battaglia. 
Lampi colorati sguizzavano da una parte all'altra della stanza, il silenzio che fino a poco prima aveva fatto da padrone, venne immediatamente spodestato dai fragori e dalle urla. 
" Via, andiamocene via! Sono troppi per noi! " Urlò Kingsley, portandosi una mano alla spalla, sanguinante. 
" No, aspettate! " Hermione corse verso il fondo della sala, sulla quale si affacciava una porticina, chiusa con triplo lucchetto. "Reducto" La porta saltò in aria, creando una nuvola di polvere e calcinacci. All'interno della cella, vi era una donna, accasciata a terra. Tremava, ma era svenuta. Hermione le spostò una ciocca di capelli dal volto, riconoscendo Narcissa Malfoy, la madre di Draco, colei che aveva salvato Harry Potter da morte sicura. 
" Non posso lasciarti qui, meriti la libertà anche tu." Disse, forse più a se stessa che alla donna, spezzando le catene che le tenevano bloccate le caviglie. 
" Hermione andiamo! " La testa di Lupin fece capolino dall'apertura nel muro che aveva provocato l'incantesimo della giovane strega. Si rese conto dello sforzo che la ragazza stava facendo per sollevare il corpo della Black, e corse subito in suo soccorso. 
" Non so cosa le sia successo, è svenuta, ti prego Remus, aiutami! " Il licantropo non se lo fece ripetere due volte, e solevò con estrema facilità quel peso morto, stringendola fra le braccia. "Ora andiamo! Altrimenti faremo anche noi la stessa fine." 
Corsero via, fra le macerie dei muri crollati, evitando gli incantesimi dei Mangiamorte, finchè non furono fuori, all'aperto anche loro, assieme al resto del gruppo. 
" Quando saremo alla Tana, esigo spiegazioni Mss. Granger, per il momento, andiamocene da qui." 
" Si, signor Shacklebolt." 

****

Molly Weasley attendeva il ritorno del gruppo con impazienza. Le mani sui fianchi e la fronte sudata, colma di preoccupazioni. " Arthur, tesoro, perchè ci mettono tanto?" La sua voce era apprensiva, quasi spezzata dal pianto, mentre tamburellava con il piede destro a terra. 
" Cara, lo sai che non è facile penetrare all'interno di quella fortezza, avranno avuto delle complicazioni e... " Non fece in tempo a terminare la frase che Molly gli puntò l'indice contro: " Tu! Tu, Arthur Weasley, padre di sette figli, nonchè mio marito, come puoi essere così dannatamente tranquillo, spiegamelo! " " Perchè ho te vicino." Replicò l'uomo, tappandole la bocca con un bacio. 
In cucina, intanto, Tonks circumnavigava il tavolino in legno di ciliegio, con le mani dietro la schiena, davanti allo sguardo sorpreso, e allo stesso tempo divertito, del piccolo Ted. 
" Perchè ci mette tanto eh! Doveva essere qui già dieci minuti fa! " - Poi si rivolse al bambino, dalla chioma ribelle e turchina. - " tu lo sai perchè papà ci mette tanto? " ma l'unica risposta che ottenne fu soltanto un sorrisetto arzillo e divertito.
Draco, invece, era in camera sua, seduto a terra, con la schiena contro il muro, facendo rimbalzare una pallina contro la parete opposta, per scacciare la tensione.  
" Maledetto Auror! Perchè non hai lasciato venire anche me ?! Perchè!? E se alla mia Hermione succedesse qualcosa ? Eh, con chi credi che me la prenderei!? Maledetto! " Si diceva fra se e se, mentre si mordeva il labbro per la preoccupazione.


Il classico 'crack', tipico delle smaterializzazioni distolse tutti dai propri pensieri, facendoli tornare al presente. Erano l'ì, erano tornati, e a quanto pare, sani e salvi. 
Le urla di felicità di Molly si levarono al cielo, facendo correre tutti quanti in giardino, ad accogliere festanti i propri eroi. 
" Oh Ron! Sei sano e salvo, bambino mio! " Gli buttò le braccia al collo, stringendolo forte a se.
"  Mamma, smettila, non sono più il tuo bambino! "
" Oh si che lo sei tesoro, lo sei eccome! " Rispose la donna, scompigliandoli i capelli con una mano, e scatenando, di conseguenza, una comune risata, che fece scappare il povero Ron, ormai rosso in volto, verso l'interno della bizzarra costruzione.
Anche Tonks e Draco corsero verso l'immenso giardino della Tana: la prima con il piccolo Ted in braccio, il secondo con le mani in tasca, e i capelli scompigliati. 
L'aria festante, però, venne interrotta dall'arrivo di Hermione e di Lupin, con in braccio il corpo inerme di Narcissa Malfoy. 
" Che cos'è successo? " Mugugnò stupita la padrona di casa. 
" L'ho trovata in una cella" - rispose Hermione - " Ho pensato che salvarla fosse la cosa più giusta, anche per Draco. Qualche altro giorno in quelle condizioni e sarebbe morta, sicuro. " 
" Cosa stai dicendo Granger? " Chiese il biondo, facendosi largo fra gli innumerevoli membri della famiglia Weasley, finchè non si ritrovò di fronte al corpo di Narcissa.
" Madre.. "  cadde in ginocchio, distrutto da quella visione, con la voce rotta dal pianto e gli occhi lucidi. Prese fra le braccia la donna, priva di senzi, stringendola a se.  " Chi vi ha fatto questo, Madre? Chi vi ha ridotto così ? " 
Ormai il viso di Draco era completamente rigato dalle lacrime, che scendevano convulsamente dai suoi occhi grigi, percorrendo le guance diafane. Hermione aveva il cuore stretto in una morsa nel vedere Draco in quelle condizioni, gli poggiò amichevolmente una mano sulla spalla, come per dargli la forza di cui aveva bisogno in quel momento, per confortarlo. 
Piton, rimaso in disparte, prese parola: " Dobbiamo portarla dento e medicarla, altrimenti sarà stato del tutto inutile portarla qui." E così fece, strappando la Black dalle mani del figlio, e accogliendola fra le sue, dirigendosi in casa, seguito da Molly e da Remus.
Draco rimase a terra, in ginocchio, con il viso nascosto fra le mani e il volto divorato dalle lacrime. 
Hermione si accostò a lui, stringendogli le mani e guardandolo in viso. 
" Avranno cura loro di lei. "
Prese un bel respiro. 
" E io avrò cura di te. " 



---- 
Angolo Autrice.

Eccoci anche con il primo capitolo. *si commuove* 
Allora, prima di tutto devo ringraziare Dear Juliet per aver recensito il prologo della storia, e spero che anche questo capitolo sia di suo gradimento. 


Come avrete capito il nostro Ron è un pochino 'ribelle' perchè consapevle e, geloso, delle attenzioni che Hermione riserva a Draco. Per quanto riguarda la cara Cissy, non è che mi sta antipatica per cui la voglio far fuori, tranquilli! ^^" Okey, non parolo più, altrimenti rivelo tutto! 
Aggiornerò in fretta, promesso. 
Un bacione 
Anjia. 

p.s. Grazie a chi leggerà anche questo capitolo :* 


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Capitolo 3
*** #CAPITOLO 2 ***


Avrò cura di te. 

#CAPITOLO 2 



Severus Piton si chiuse alle spalle la porta della stanza in cui stava Narcissa, percorrendo in silenzio il corridoio. Il lungo mantello nero gli ricadeva sulle spalle, andando a toccare il pavimento, ed i capelli corvini e unti gli contornavano il viso, segnato da un'espressione timorosa e da due profonde occhiaie. 
Scese lentamente le scale che portavano all'ampia e colorata cucina, dove la famiglia Weasley ed i suoi ospiti, erano soliti far colazione. L'aria che si respirava era piuttosto tesa: Tonks cercava di infilare un biscotto in bocca al piccolo Ted, il quale si dimenava fra le braccia del padre; Molly preparava del thè per tutti; Ron ed Harry sfogliavano distrattamente le pagine della Gazzetta del Profeta, intenti a trovare la pagina dedicata allo sport, mentre Hermione era seduta vicino ad un Draco sfinito, con gli occhi ancora rossi e gonfi. 
" Allora ? " Disse Molly, poggiando il bollitore piano d'acqua sul fuoco, e pulendosi le mani sul grembiule legato in vita. Piton parve non far caso alla domanda della padrona di casa, andandosi ad accomodare su di una morbida poltrona, decorata con un motivo floreale. 
" Severus, ti ho appena fatto una domanda, e sarebbe buona educazione rispondere, sai ? " La signora Weasley, con i lunghi e folti capelli rossi legati in una crocchia, sopra alla testa, sventolava un mestolo in faccia all' ormai ex professore di pozioni, che sbuffò divertito. 
" Molly, credo dovrà rimanere qui ancora per un pò, almeno finchè non sarà nuovamente in forze. "
" Oh no! " Ronald Weasley stacco la faccia dalla gazzetta, puntando i suoi grandi occhi verdi in direzione di Piton. " Non possiamo tenere una criminale dentro casa! Pensate se lo venisse a scoprire il Ministero, saremo sbattuti ad Azkaban in meno di un'istante. " 
" Come osi parlare così di mia madre, Weasley ?! " Draco Malfoy andò a fronteggiare il rosso, prendendolo per il colletto della camicia bianca, con fare minaccioso. 
" Ragazzi, calmatevi! " Urlò Molly, notando che la confusione generale che si era appena creata aveva fatto scoppiare in lacrime il piccolo Ted. 
" Ron, ti ricordo che se non fosse stato per la Signora Malfoy, io non sarei qui in questo momento, e probabilmente neanche tu. " 
" Oh, andiamo Harry! Vi siete coalizzati tutti contro di me ? E' una mangiamorte, e io sono dell'avviso che dovrebbe marcire ad Azkaban come tutti gli altri. "
" Mia madre non è una mangiamorte! " - ringhiò il biondo - " Lei ha rischiato la vita per salvare me, non permetterò che venga trattata come una fuorilegge. Lei non se lo merita. " E risprofondò ancora nel divano dove era seduto, trovando nuovamente conforto fra le braccia di Hermione, che lo strinsero in un caloroso abbraccio. 
" Ron, Draco. Smettetela, non farete altro che peggiorare le cose! " Stavolta fu Ginny Weasley, la più piccola della famiglia, nonchè attuale fidanzata di Harry Potter, a parlare. 
" Ecco Ginny, tesoro. Diglielo tu! " - Sbottò Molly, versando il thè caldo nelle tazze - " Ahh! Mi ricordate tanto Sirius e James, ai tempi della scuola, se solo fossero ancora con noi! " E una candida lacrima salata le fece capolino dagli occhi. 
" Non ne posso più di questa confusione snervante! " Draco si alzò, salendo di corsa le sale che portavano alla zona notte, seguito a ruota da Hermione. 
" Ehy Furetto! Aspettami! Non devi reagire così.. " - Hermione lo bloccò per una mano, facendolo voltare verso di se. - " Lo sai com'è fatto Ron, è solo un'pò geloso. " Abbozzò un luminoso sorriso, che contagiò anche il ragazzo. 
" Ma Ron non ti merita, Hermione. " 
" Cosa hai detto Furetto? " 
" Oh, no.. niente! Adesso scusami, vogio passare un pò di tempo con mia madre.. " 
" Capisco.. non vuoi fare colazione ? " 
" No. " 
" D'accordo. " 
La mora si alzò sulle punte e gli stampò un bacio sulla guancia, per poi riscendere velocemente al piano terra. Draco rimase immobile, stupito da quel gesto, portandosi una mano sulla guancia, proprio nel punto in cui la giovane Grifondoro aveva poggiato le sue labbra.


Draco aprì con cautela la porta della stanza di sua madre, cercando di evitare anche il più piccolo rumore. La stanza era in penombra: le tende ricamate coprivano le finestre, mentre la candela sul comodino si era spenta già da qualche ora. L'arredamento era piuttosto spartano: un' letto, un comodino, una cassettiera e due piccole poltrone, nulla di più; soltanto ciò che i Weasley potevano permettersi con il loro misero patrimonio. 
La donna era adagiata compostamente sul letto: i lunghi capelli biondi erano sparsi sul cuscino, ma privi della loro classica lucentezza, mentre il corpo, bianco come il latte, era martoriato da diverse ferite, tutte disinfettate e bendate a dovere.
" Severus ha fatto proprio un bel lavoro, eh madre? " Disse Draco, sedensosi su una poltroncina, accando al letto.
" Chi vi ha ridotto così e proprio un pazzo. Non lo meritavate, e la cosa che più mi stupisce è perchè vostro marito non ha tentato di evitare tutto ciò; forse è stato proprio lui? " Prese la mano della donna, stringendola fra le sue. 
" E' stato Lucius a farvi questo? Ditemelo madre, ditemelo! " Le lacrime riniziarono a scendere copiosamente. andando a bagnare le bianche lenzuola del letto. I singhiozzi, convulsi e irregolari, aumentarono sempre di più, sino ad essere udibili dal piano sottostante. 
Molly corse su, preoccupata; aprì la porta e si ritrovò di fronte a quella scena, così tremendamente triste. Si avvicinò al ragazzo, con in mano una tazza di thè caldo e fumante. 
" Gli vuoi veramente bene, vero? " 
Il biondo annuì, senza staccare gli occhi dal volto della madre. 
" Vedrai, fra pochi giorni starà meglio. Nel frattempo, tieni." - tese il braccio verso Draco, per porgergli la tazza. - 
" Non ho fame, ne sete, ma grazie lo stesso. " 
" Devi ragire, ragazzo mio! Non puoi lasciarti logorare dalla disperazione ! " 
" Cosa devo fare ? Tornare a casa e rivendicare mia madre come fossi un'eroe? No, grazie. Non voglio rischiare la mia vita. "
" Lei per te lo avrebbe fatto. " Detto questo, la donna poggiò la tazza sul comodino ed uscì silenziosamente dalla stanza, chiudendo la porta. 

Pochi minuti dopo, Draco si addormentò sulla poltrona, stringendo ancora la mano della madre.



****
- Sogno -

" Insulsa traditrice! La pagherai! La pagherai per ciò che hai fatto al Mio Signore! " La voce di Bellatrix Lestrange echeggiava nel grande salone di Villa Malfoy, in cui si erano riuniti tutti gli ultimi e devoti fedeli del Signore Oscuro.
" La morte è troppo poco, voglio vederti soffrire! Implorare pietà verso di me, e rimpiangere il giorno in cui ti è venuta la scellarata idea di mentire a Lord Voldemort! " 
" Bellatrix! Sono tua sorella, abbi bietà! L'ho fatto solo per Draco... tu non puoi capire! " Le lacrime scendevano copiosamente dagli occhi azzurri di Narcissa, inginocchiata ai piedi della sorella, che lisciava la sua bacchetta con le dita. 
" Taci! " 
" Bellatrix .. io.. " 
" Crucio! " 
Un dolore incontenibile si impossessò del corpo di Narcissa, che si contorceva in preda alle convulsioni. La maledizione cessò poco dopo, e la strega dai capelli corvini tirò la bionda per un braccio, facendola alzare. 
" Guarda Narcissa, guarda negli occhi l'uomo che metterà fine alla tua vita. " 
Lucius Malfoy era l'ì. In piedi, di fronte a quella donna che, lui chiamava 'moglie'. 
" Mi fai schifo Malfoy! Tu e mia sorella, mi fate schifo! " Le parole di Narcissa erano più taglienti di un coltello, perforanti come un trapano. Si sfilò la fede dal dito e la gettò ai piedi del marito. 
" Riprenditela, non voglio più aver niente a che fare con voi! " 

" Sei inutile Narcissa, inutile! Non sei capace neanche a crescere un figlio. Draco è un codardo, ha voltato le spalle a noi, a noi che siamo i suoi genitori, e la colpa è solo tua. Tua e della tua educazione! " 
" No Lucius, ti sbagli. Draco non ha voltato le spalle a noi, Draco ha voltato le spalle ai tuoi ideali e al destino che avevi scelto per lui." 
Malfoy si voltò di scatto, avvicinandosi alla donna con passi lenti e cadenzati. Si inginocchiò a terra e le prese il volto tra le mani,  guardandola in quegli occhi azzurri, quegli occhi che l'avevano rapito, fatto innamorare; quegli occhi in cui ora non vedeva altro che odio. Le accarezzò una guancia diafana, con la mano guantata, mentre sul volto gli si dipingeva un sorriso subdolo. 
" Ti prometto che verrò a portare ogni giorno un fiore sulla tua tomba, mia graziosa Narcissa. "
La bionda scostò con violenza la mano di Lucius, indietreggiando spaventata. 
" Non oserai levare la tua bacchetta contro la donna a cui hai giurato amore eterno? "
" Ti sbagli Ma Chère. " 
Ci fu una breve pausa, qualche secondo di silenzio, prima che Lucius potesse puntare la sua bacchetta, contro il petto della donna.
" Sectumsempra! " 
Il sangue prese ad uscire copiosamente dalla profonda ferita che partiva da una spalla, fino ad arrivare ai fianchi del corpo della donna; di quel corpo martoriato dalla guerra e dal dolore. Il marmo bianco della sala si macchiò di rosso, mentre la giovane Black si stringeva l'addome con le mani, piegata in due dal dolore. 
" Crucio! " 
Un'urlo inumano si echeggiò all'interno della stanza. 
" Basta, vi prego. " 
" Ti stai divertendo sorellina? " Cantilenò Bellatrix, avvicinandosi al corpo della sorella, riverso a terra in una pozza di sangue.  Prese un pugnale d'argento, appartenuto al vecchio Cygnus, e lo brandì a mezz'aria, per poi premerlo contro la guancia di Narcissa. 
" Lo sai cara ? Sono sempre stata invidiosa della tua bellezza, è giusto che io mi prenda qualche rivincita, non credi ? " 
La sua risata si levò nuovamente, acuta, sadica, carica di odio, mentre il corpo di Narcissa cadeva a terra, privo di sensi. 
" Rinchiudetela nei sotterranei, e mettete qualcunque tipo di protezione, non voglio che se ne vada di qui, per nessun motivo! " 

****

Era Mezzogiorno in punto, e Draco era ancora fra le braccia di Morfeo, adagiato sulla poltroncina, mentre in cucina Molly dirigeva con grande maestria i preparativi per il pranzo, causando non poca confusione. 
Lo sferragliare di pentole e le urla disperate di un piccolo Ted affamato fecero destare il biondo dal suo sonno, rivelandogli una sorpresa inaspettata: Sua madre era sveglia, aveva gli occhi spalancati e la fronte sudata. 
" Madre .. "
Fù l'unica parola che Draco riuscì a pronunciare, mentre, con le lacrime agli occhi, baciò la mano della madre. 
" Io... Bellatrix... ho paura.. " Balbettò la donna, stordita e confusa, per poi ricadere in uno stato di incoscienza. 
" Madre, cosa voltete dire? Madre, vi prego, resistete! " 
Si buttò a peso morto sulla poltrona, mentre la voce di Narcissa gli echeggiava in mente, ripetendo quelle tre parole. 



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Angolo Autrice, Yeppy (?)
Capitolo piuttosto lungo, e mi ci è voltuto per scriverlo, ma sono riuscita comunque a rimanere nell'imput che mi ero prefissata, ossia quello di scrivere un capitolo al giorno. 
Adesso sto traducendo la ff. anche in russo, OMG, è una cosa tremenda. x'D 
Bene, a parte questo, volevo nuovamente ringraziare Dear Juliet, che ha recensito anche il capitolo precedente, e mi ha aiutato parecchio con i suoi consigli :)

No, non sono cattiva, e neanche sadica, okkey. E' solo che dovevo rendere noto cosa e perchè era successo alla dolce Cissy, perciò l'ho fatto attraverso un sogno, che ricorre spesso nella mente della nostra adorata Black. 
Okkey, fine delirio. Grazie a chi leggerà anche questo capitolo!

Un bacione, 
Anjia. <3


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Capitolo 4
*** #CAPITOLO 3 ***


Avrò cura di te. 

#CAPITOLO 3 



" Sei inutile! Inutile! Capito Rabastan? " Bellatrix camminava avanti e indiatro per il grande salone di Malfoy Manor, mentre con le mani lisciava la sua bacchetta. Lucius intanto era seduto su una delle poltrone in pelle, che costituivano l'elegante, ma spento, arredamento del salone, mentre un'elfo gli versava del whisky. 
La sala era scarsamente illuminata, i lampadari erano spenti, e la luce filtrava a malapena dalle pesanti tende di stoffa verde, con raffinati ricami argentei; i mobili, antichi e preziosi, erano stipati sulle pareti, mentre i divani erano disposti al centro della sala, fornendo un'elegante luogo dove prendere un the.
Rabastan Lestrange era in piedi, con una mano appoggiata ad un'antica libreria, mentre con l'altra teneva in mano un calice di vino elfico. 
" Bellatrix, lo sai che era impossibile riuscire a fermare quegli auror, senza evitare che la cella di Narcissa rimanesse incustodita. "
" Questa non è una scusa attendibile Lestrange! " Disse la donna, avvicinandosi minacciosamente a lui. 
" Adesso cosa vuoi fare ? Vuoi torturarmi ? "
" Potrei farlo, mio caro cognato. " 
" Ti credi il nostro leader Bellatrix ? Pensi di poter imitare Voldemort in tutto e per tutto? "
" Non osare chiamarlo così ! Solo io posso! " 
" Bellatrix! Rabastan! Smettetela. " - Sibilò acido Rodolphus Lestrange, seduto in penombra, nella parte opposta della stanza, con un sigaro in mano. - " Tanto ormai non potranno far più nulla per Narcissa, in qualunque luogo l'abbiano portata. Era in fin di vita, e tu lo sapevi Bellatrix. " 
Aspirò avidamente il tabacco del sigaro, per poi espirare una grande boccata di fumo grigio, che si disperse via via nell'aria. 
" Non mi importa, dovevo finirla io! Io dovevo costringerla a compiere il suo ultimo respiro, io dovevo farla morire fra atroci sofferenze, io! "  La voce acuta e cantilenante di Bellatrix risuonò per tutta la sala, mentre la donna si accasicava su una sedia, disperata. 
" Conoscendo Narcissa, non resisterà altri due giorni in quello stato. " - Lucius Malfoy prese la parola, poggiando su di un tavolinetto adiacente alla poltrona, il calice di whisky ormai vuoto. - " E sicuramente si sarà fatta portare da Draco, quindi se troviamo il moccioso, troviamo anche lei. "
" Lucius, noto che nutri un profondo amore verso tua moglie e tuo figlio. "  Scherzò Rabastan, accennando una risatina ironica. 
" Smettila Lestrange, non sei nella posizione migliore per scherzare. " 
" Dobbiamo ritrovarla, e al più presto. Chiamate Greyback, sarà lui a mettersi sulle sue tracce. " Bellatrix sospirò, versandosi l'ennesimo bicchiere di vino. 

****


La notte era passata più velocemente del previsto, portando via con se anche i rancori e i dissapori che regnavano sovrani fra gli abitanti della Tana. 
Molly era uscita presto di casa, assieme a Tonks, per recarsi a comprare degli ingredienti a Diagon Alley. << Prima arriviamo, e più freschi e assortiti saranno gli ingredienti! >> Ripeteva sempre, scatenando risate di approvazione fra i membri della famiglia; Ron e Harry invece erano andati al Ministero, accompagnati da Kingsley, per dare l'esame che avrebbe permesso ad entrambe di entrare a far parte degli Auror. 
Draco era sceso in cucina ancora non del tutto sveglio, trovando una Hermione spensierata, che spalmava marmellata su dei toast fumanti, avvolta nella sua vestaglia di seta e con i capelli raccolti in una treccia. Non appena si accorse della presenza del ragazzo, abbozzò un 'amichevole sorriso, e lo invitò a sedersi. 
" Buongiorno furetto! Hai dormito bene ? " 
" Si.. " Mugugnò il ragazzo, stropicciandosi gli occhi azzurri e andandosi a sedere accanto ad Hermione. 
" Vuoi un toast ? Li ho appena fatti! " 
" Grazie.. " Afferrò un toast e lo divorò in pochi minuti, assaporando la marmellata di prugne fatta da Molly, dolce al punto giusto come piaceva a lui. 
" Ehy! Vacci piano, rischi di strozzarti! " 
" Scusa Granger, ma è da ieri che non tocco cibo, potrei averne un'altro? " 
La mora scoppiò in una grande risata, avvicinando il piatto contenente i toast al ragazzo. 
" Draco, ti va di andare a fare una passeggiata,  almeno ti distrai un pò e non pensi.. " 
" A mia madre? " La interruppe il ragazzo, alzando lo sguardo dal piatto di portata. 
" Si.. a lei. " Poi scoppiò nuovamente a ridere, notando che un pò di marmellata era rimasta vicino al labbro del biondo. 
" Che hai da ridere ? "
" E' che ti è rimasta della marmellata qui. " Indicò il punto esatto, trattenedo a stento le risate. 
" Oh! " Urlò sorpreso Draco, pulendosi velocemente con un fazzoletto di seta. " Comunque, mi farebbe piacere fare due passi con te, dico sul serio." 
" Perfetto! " - Hermione abbozzò un sorriso - " Ci vediamo qui fra un'ora esatta! " E detto ciò, corse a prepararsi. 


**** 
Alle dieci in punto, Draco era seduto su di una poltroncina, indossando una maglietta celeste, abbinata ad un paio di jeans e a delle converse. Hermione scese poco dopo, indossando una salopette, con delle ballerine a motivo floreale, i capelli erano spazzolati e raccolti sulla testa con un mollettone. Draco rimase incantato da quella visione, come se la ragazza fosse pronta per essere accompagnata ad un'elegante galà. 
" Allora furetto, andiamo? " 
" Si.. andiamo! " 
Dopo pochi minuti si ritrovarono in una radura, poco distante dalla Tana, seduti accanto ad un lago. Il sole splendeva alto in cielo quella mattina, e la leggera brezza estiva faceva muovere lentamente i rami degli alberi, come se fossero coinvolti in un'antica danza. 
" Hermione, tu sei innamorata di Ron ? " Chiese il biondo, rigirandosi una margherita fra le dita. 
" Certo che lo sono! Perchè me lo chiedi ? " 
" Oh.. " - arrossì il ragazzo - " Perchè c'è un ragazo a cui piaci da impazzire ! " Gli disse, infilandole la margherita fra i capelli. 
" Ma davvero ? " 
Draco annuì, cogliendo un'altro di quei delicati fiorellini. 
" E fammi indovinare, questa persona è alta, magra, bionda, elegante e con due fantastici occhi grigi? " 
Ora Malfoy era proprio paonazzo, e si torturava le mani, scosso dall'emozione. 
" Inoltre, è ritenuto da tutti un subdolo, arrogante, spocchioso bambino viziato ? "
Hermione esibì un sorriso a trentadue denti, prendendo fra le sue mani il viso del biondo e stampandogli un dolce bacio in bocca.
" A quanto pare quella persona sei proprio tu, Draco Malfoy! "
" Sei un' ottima indovina, mia cara Granger! " 
" Tu dici ? " 
" Si. " 
E stavolta fu il turno del biondo,  che congiunse le sue labbra a quelle rosee della Granger, in un lungo bacio. Poi afferrò il mollettone che teneva le teneva legati i capelli e lo gettò via. 
" Sei ancora più bella con i capelli sciolti, sai ? " 
" Davvero ? " - chiese ironica la ragazza, spingendo improvvisamente il biondo nel lago. - " E tu sei ancora più bello quando sei tutto bagnato! " 
Malfoy piombò in acqua, riemergendo dopo poco con i capelli bagnati e appiccicati sulla fronte.
" Questa me la pagherai Mezzosangue! " 
Disse con tono scherzoso, trascinando anche Hermione in acqua. Le loro labbra si rincontrarono di nuovo, come attratte da una passione fatale. 

Tornarono a casa circa un'ora dopo, completamente bagnati dalla testa ai piedi, trovando Lupin seduto su di una sedia, con in mano la Gazzetta del Profeta. Bastò uno sgurdo in direzione dei ragazzi per capire cosa fosse successo. 
" Non voglio sapere nulla di tutto ciò.. "  borbottò il licantropo, chiudendo il giornale e appogiandolo sul tavolino. 
I ragazzi si misero a ridere, ma poi notarono l'espressione del professore, e tornarono immediatamente seri. 
" Draco, tua madre si è svegliata, e forse sarà il caso che tu vada da lei, ha chiesto continuamente di te! " 
Sul volto del biondo si dipinse un sorriso di gioia,  poi salì le scale, trascinando con se Hermione, che gli stringeva dolcemente la mano. 




---- 
Angolo Autrice! 
Eccoci con il primo, vero, capitolo Dramione! 
La scena del lago mi è venuta in mente grazie a "The Notebook", e spero di non avervi deluso con questo terzo e smielato capitolo u.u 
Ringrazio tutti coloro che hanno letto questa storia.
Un grazie particolare va a Dear Juliet e a Martinadramione92, che hanno recensito il precedente capitolo. 

Grazie a tutti per il sostegno,
un bacione.
Anjia. 

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Capitolo 5
*** #CAPITOLO 4 ***


Avrò cura di te 


#CAPITOLO 4


" Draco, aspetta! " Hermione si fermò in cima alle scale, completamente bagnata dalla testa ai piedi. 
" Cosa c'è Hermione ? "
" Io non vengo. Tu e tua madre dovete stare da soli, io sarei soltanto un'elemento di disturbo. " 
" Ma.. "  Replicò il biondo, tenendo la ragazza per mano.
" Niente 'ma', capito Malfoy ? Io intanto vado a cambiarmi, ci vediamo dopo, per pranzo. 
" Daccordo Granger. " E detto questo gli passò una mano tra i capelli umidi, scompigliandoglieli  ancora di più. 

Draco aprì la porta della camera, che emise un cigolio sinistro, ed entrò silenziosamente, trovando sua madre sdraiata sul letto, con gli occhi socchiusi e i capelli legati in una coda. Si avvicinò a lei, mettendosi a sedere su una delle due poltroncine, mentre un sorriso gli si dipingeva sul volto nel costatare che Narcissa stava meglio. 
" Madre! " Disse con la voce rotta dalle lacrime, lacrime di commozione. 
La donna si girò lentamente, sprofondando fra i bianchi cuscini. 
" Draco... " Fu l'unica cosa che riuscì a dire, prima che lacrime convulse le iniziarono a sgorgare dagli occhi. 
" Madre, non piangete. Io sono qui, sto bene. " Disse il biondo, accarezzandole una guancia e asciugandole le lacrime. 
" Ho avuto paura Draco, paura di perderti... " 
" Adesso è tutto finito madre. Non dovete più temere! " 
" Dove sono ? " Chiese debolmente Narcissa, guardandosi intorno come una bambina spaurita. 
" Siete al sicuro. " Rispose il biondo, accarezzandole i capelli setosi. 
La donna annuì, cercando di trattenere le lacrime. 
" Adesso, madre, dovete dirmi una cosa importante. " 
" Cosa ? "
" Chi è stato a farvi questo ? Chi vi ha ridotto così ?! " La voce di Draco mutò improvvisamente, diventando dura e colma di odio. Anche il suo sguardo cambiò radicalmente, diventando serio ed inquisitorio, tanto da mettere a disagio la donna. 
" Io.. non ricordo.. " - Balbettò lei, stringendo le lenzuola del letto con le mani fasciate. -  " Ero a Malfoy Manor, ed era sera. C'era tanta gente... "
" Sforzatevi di ricordare! Fatelo per me, io voglio soltanto vendetta! "
" No, Draco, non farlo! " - Narcissa gli prese le mani e le strinse fra le sue, quasi come una specie di supplica. - " Ti uccideranno, subirai la stessa sorte che ho subito io, ed io non voglio questo per te. Voglio vederti felice, accanto alla persona che ami. Ti prego, non compiere anche tu scelte sbagliate! "
" Ma guardatevi Madre! Guardatevi come vi hanno ridotto! " 
" Se li ucciderai, diventerai come loro: nient'altro che uno sporco assassino. " 
Draco scosse la testa, lasciando improvvisamente le mani della madre, e alzandosi di scatto. 
" Loro meritano soltanto la morte! " 
Narcissa non replicò, era troppo debole e stanca anche solo per pensare. Fece cenno a Draco di avvicinarsi, non voleva discutere con lui, era già abbastanza confusa, e un clima teso fra lei e suo figlo di sicuro non le avrebbe fatto bene.
" Chi mi ha portato qui ? "  Chiese, dopo aver preso un grande respiro. 
" Hermione. E' stata lei a salvarti, con l'aiuto di Lupin. " 
" La Mezzosangue ? " 
" Madre! Non chiamatela così, voi le dovete la vita. "
" Si, hai ragione.. " 
" Siete molto stanca, non sforzatevi troppo. " Draco tornò a sedersi, dimenticandosi completamente del diverbio iniziale avuto con lei. Le strinse una mano, come per infondergli un pò di forza, mentre con l'altra iniziò ad accarezzarle i capelli setosi. 
Una smorfia di dolore apparve sul volto della donna, mentre si portò una mano al fianco destro. 
" Madre, che vi succede ? " 
" Niente, niente..  è soltanto una fitta di dolore.. tutto qui. " Rispose con un filo di voce, socchiudendo gli occhi. 
" Adesso riposatevi.. tornerò da voi nel pomeriggio. " Detto questo gli lasciò un casto bacio sulla fronte, poi si apprestò ad uscire, per raggiungere i commenzali già seduti al tavolo da pranzo. 




Nel pomeriggio fu Lupin a far visita alla donna, portandogli una tazza di thè fumante. L'uomo conosceva abbastanza bene Narcissa: si erano conosciuti ad Hogwarts, durante un corso di Difesa Contro le Arti Oscure. 

- FlashBack.- 

L'orologio sulla parete dell'aula segnava le dieci in punto, e la piccola Narcissa, consapevole del suo leggero ritardo, percorreva i corridoi di Hogwarts a passo sostenuto, tenendo stretti fra le braccia alcuni libri. 
I capelli biondissimi erano raccolti in una treccia, mentre le guance rosee erano illuminate da un velo di cipria; l'uniforme che portava i colori verde e argento della casa di Serpeverde ricadeva perfettamente sul suo esile corpicino, mentre gli occhi azzurri come due zaffiri erano contornati da un velo di ombretto. 
Aprì la porta dell'aula e si ritrovò davanti il professor McNair, nuovo docente di difesa contro le arti oscure, piuttosto infuriato per il suo ritardo. 
" Si vada a sedere Black! " Borbottò l'uomo, mentre la ragazzina sistemava i suoi libri sul banco. 
" Mi scusi per il ritardo professore... " 
" Non voglio sentire repliche, dovresti prendere esempio dalla tua compagna di banco, la signorina Evans. " 
" Si, mi scusi ancora."  Rispose mortificata Narcissa.
In quel preciso momento la porta dell'aula si aprì nuovamente, mentre un ragazzo dai capelli castani e dagli occhi verdi fece il suo ingresso nella stanza. 
" Ah Lupin! Anche tu sei un perenne ritardatario! " - Commentò sarcastico l'uomo, mentre il ragazzo si schierava accanto a lui. - " Vi presento Remus Lupin, del quinto anno. Ha accettato di darci una mano con le lezioni, da bravo studente modello. " 
Il ragazzo alzò lo sguardo verso la classe, incontrando per la prima volta lo sguardo penetrante e rapito di Narcissa.
" E' un piacere per me essere qui.. " Disse timidamente, mantenendo lo sguardo fisso contro quello della Black. 
La lezione proseguì, e il professore rese ogni occasione buona per lanciare frecciatine contro Narcissa, ritenendola un'oca viziata e pettegola, finchè non la chiamò per eseguire un' incantesimo davanti a tutta la classe. 
La ragazza si alzò titubante, ponendosi di fronte al professore. 
" Expelliarmus. " Disse, senza troppa convinzione, e dalla punta della sua bacchetta non uscì nemmeno una minuscola scintilla, mentre il resto della classe scoppiò a ridere. 
" Ah Black! Come devo fare con te!  " Borbottò il professore, spazientito, mentre Narcissa, in preda ad una crisi di pianto, scappò via. 
Lupin non se lo fece ripetere due volte, e la seguì, trovandola seduta su di un muretto del giardino posteriore, in lacrime. 
" Ehy.. non piangere! "
" Che cosa vuoi tu adesso ?! " Chiese Narcissa fra i singhiozzi. 
" Non è colpa tua se non sei riusccita a fare quell'incantesimo. Solitamente a voi del primo anno non insegnano cose del genere, perciò e normale se tu.. " 
" Stai zitto per favore! Non parlarmi più di incantesimi o cose simili! " 
" D'accordo "  - Disse Lupin, esibendo un dolce sorriso. - " Tu sei Narcissa Black, vero ? Allora tutte le storie che si raccontano riguardo alla tua bellezza sono vere! " 
La bionda scoppiò a ridere, guardando dolcemente negli occhi il ragazzo. 
" Si, ma per tua sfortuna sono già promessa a .. " 
" Quel pallone gonfiato di Malfoy, si .. lo so. " 
" Lo sai che sei molto carino! E sei l'unico ragazzo che mi tratta con dolcezza. " 
" Lo pensi davvero ? " 
Narcissa annuì, passando una mano tra i capelli del ragazzo, scompigliandoglieli. 
" Mi chiamo Lupin, Remus Lupin! " 
" Allora conoscerai sicuramente mio cugino Sirius... " 
" Si !  " 
" Mia zia lo ha diseredato perchè è finito in Grifondoro, ma io gli voglio un'bene dell'anima! " 
Lupin sorrise. " Sei una ragazza speciale Narcissa Black, e l'uomo che ti sposerà sarà veramente fortunato! " 

- Fine Flashback. -

Remus poggiò la tazza di thè sul comodino, constatando che Narcissa dormiva beatamente. Gli accarezzò la guancia sfugurata con il dorso della mano, cercando di essere il più delicato possibile. 
" Il fortunato uomo che ti ha sposato non ha saputo trattarti come meritavi, mia cara Narcissa Black. " - Sussurrò flebilmente. - " Non ti meritavi tutto questo, mia piccola reginetta di Serpeverde. " 



---- 
Angolo autrice v.v
Scusatemi, scusatemi, scusatemi! Ma ieri a causa di problemi di connessione non ho potuto pubblicare questo capitolo. çwç
Se ci riesco, oggi ho intenzione di pubblicarne due, per rimettermi in paro con la mia 'tabella di marcia.' 

Ecco svelata l'idea che mi frullava in mente da tempo: Lupin che prova un'amore segreto per Narcissa, ma sarà ricambiato anche lui dalla Black, come Draco da Hermione ? 
Tutto nel prossimo capitolo (?) 
v.v

Un grazie particolare va a Dear Juliet, che come al solito recensisce costantemente ogni capitolo *-* e a samantha_cullen che ha recensito il precedente. 

Grazie ai miei 'lettori' e a chi leggerà anche questo capitolo. 

un bacio,
Anjia.


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Capitolo 6
*** #CAPITOLO 5 ***


Avrò cura di te

#CAPITOLO 5



" Draco, scappa, vattene da qui! "
" Madre, no! Non vi lascio da sola! " 
" Ormai è troppo tardi, vattene o uccideranno anche te! " 
" Io starò con voi sino alla fine, è una promessa. " Disse il ragazzo, asciugando una larima che solcava la pallida guancia di Narcissa Black. 
" Ma che bel quadretto famigliare! " La voce di Voldemort anticipò la sua entrata nella sala, seguito a ruota da tutti i suoi più fedeli mangiamorte. la veste nera e logora gli copriva il corpo esile, arrivando a toccare fino a terra, gli occhi rossi, fiammeggianti come due rubini fissavano Narcissa e Draco, stesi a terra. 
" Mi sembra di rivedere i Potter. Quella stupida mezzosangue della Evans, anche lei si era messa immezzo, sai Narcissa ? " 
La bionda annuì, mentre stringeva sempre più forte la mano del figlio.
" E sai anche quale sorte ha subito in seguito, vero? " - Il volto di Voldemort si piegò in un ghigno sadico - " Ma io sarò clemente con te, non ti ucciderò. "
Narcissa tirò un sospiro di sollievo.
" Infatti sarà tuo figlio a farlo. " 
Un'urlo echeggiò per tutta la stanza, un'urlo di disperazione, proveniente dalla bocca del giovane Malfoy. 
" No, non ucciderò mai mia madre! Neanche sotto tortura! " 
Narcissa era ancora sconvolta, lanciando occhiate prima a Draco, poi a Voldemort. Quest'ultimo fece un cenno con il capo in direzione di Bellatrix, poi si accomodò elegantemente su di una poltrona. 
La mora ghignò, estraendo la sua bacchetta dal fodero, e puntandola contro il biondo, fra le urla e le suppliche di Narcissa. Il giovane Malfoy era pronto a ricevere una cruciatus, sicuro che sua zia avrebbe usato la tortura come metodo di persuasione. Ma ciò non accadde. 
" Imperio! " 
Draco rimase immobile, con gli occhi sgranati e dilatati, puntati in direzione di Bellatrix, che gli si avvicinò con passo cadenzato. 
" Uccidila. " Gli sussurrò all'orecchio, accarezzandogli la guancia diafana. 
" No! Draco non farlo! Sono tua madre! Ti prego... "
" Avada Kedavra! "

****
 Narcissa si svegliò urlando, nel pieno della notte. Il cielo era sereno, e dalla finestra della sua stanza si potevano intravedere benissimo le stelle, che rischiaravano la radura circostante. 
Draco corse a vedere cos'era successo; quell'urlo così agghiacciante lo aveva destato dai suoi sogni, costringendolo ad infilarsi le ciabatte ed a precipitarsi in camera della madre, con il cuore in gola. 
Aprì la porta con così tanta foga, da farla sbattere contro il muro, seguito da una Molly piuttosto assonnata. 
" Madre, cos'è successo? Perchè avete urlato? " 
La donna era ancora più confusa di come l'aveva trovata la mattina, tremava in preda al delirio della febbre. 
" Ha la febbre alta! " Costatò il giovane, passando una mano sulla fronte della donna. 
" Oh per Godric! " - Urlò Molly portandosi le mani alle tempie - " Vado subito a prendere uno sciroppo!"
Draco annuì preoccupato, lanciano occhiate apprensive alla madre, che lo guardava con uno sguardo perso. 
" Adesso starete meglio, calmatevi. "
" Il Signore Oscuro! Il Signore Oscuro ci vuole morti! " Sussurrò debolmente la donna, con il respiro affannato.
" Cosa state dicendo madre? Voldemort è stato ucciso, da Potter! - Il ragazzo sospirò, stringendo una mano di Narcissa fra le sue. - " Calmatevi! Adesso ci sono qua io. "
Molly giunse poco dopo, tenendo stretta in mano una boccetta contenente del liquido ambrato. Senza esitare Draco la prese, e la versò in bocca alla madre, finche la boccetta non fu vuota. 
" Farà effetto fra dieci, dodici minuti al massimo. " Bonficchiò Molly, guardando prima il ragazzo, poi Narcissa. 
Il respiro della donna iniziò a tornare regolare, mentre sbatteva ripetutamente le palpebre, come per focalizzare una figura di fronte a lei.
" E' normale che si sia ammalata, è molto debole, e qualunque cosa potrebbe essere un pericolo per lei. "
" Grazie Signora Weasley. Mia madre vi deve la vita, a voi e a vostro marito. Grazie di tutto. " Draco piegò il capo in un rispettoso inchino, riconoscendosi debitore nei confronti di quella famiglia che aveva tanto a lungo disprezzato. 
" Chiamami Molly! " 
" D'accordo, Molly! "
La donna sorrise, lasciando il ragazzo da solo, assieme a sua madre. Draco passò nuovamente una mano sulla fronte di Narcissa, costatando che la febbre si stava via via abbassando. 
" Adesso dormite Madre, ci sono qua io con voi. " 
Il ragazzo rimase tutta la notte a vegliare sua madre, preoccupato per le sue condizioni in futuro.



****

Il sole illuminava le verdi colline che circondavano la radura in cui si trovava la Tana, mentre la famglia era riunita attorno al grande tavolo della sala da pranzo, intenta a fare colazione. 
" Dov'è Draco ? " Chiese Harry Potter guardandosi attorno. 
" Sta ancora dormendo, ha passato tutta la notte sveglio, povero ragazzo! " Arthur addentò una fetta di crostata calda, appena sfornata da Molly, che, fra un sorso di thè e un biscotto, cercava di soddisfare tutti gli sfizi gastronomici dei vari membri di quella famiglia allargata. 
" Preparati Harry, fra esattamente venti minuti dobbiamo essere al Ministero, ti ricordi che oggi Kingsley comunicherà il nome dei cinque candidati che hanno passato l'esame, vero ? " 
" Si Ron... " - Mugugnò Potter, stiracchiandosi sulla sedia. - Vado subito a prepararmi! "
" Io ed Hermione vi accompagneremo! " Trillò entusiasta Ginny, con in prospetto una divertente giornata di compere a Diagon Alley, dato cha aveva ritirato da poco il suo stipendio come bibliotecaria. " 
" Si! " Annuì di rimando Hermione, portandosi una tazza colma di caffè bollente alla bocca. 


" Paciock Neville. "
" Lovegood Luna. " 
" Zabini Blaise "
" Potter Harry. "
" Weasley Ron. " 
La voce calda e profonda di Kingsley Shacklebolt annunciò i nomi dei cinque candidati che oggi erano ufficialmente entrati nel corpo degli Auror. 
" Congratulazioni Ron! " Urlarono in coro Fred e George, già Auror da più di due anni. 
Harry invece era circondato da un gruppo di ammiratrici, che lo elogiavano e lo paragonavano ad una divinità.
" Non sei gelosa? " Chiese Hermione alla rossa, facendo un cenno in direzione di Harry. 
" No, è normale. Anzi, sono contenta per lui, noi ci amiamo, e nessuno potrebbe mai dividerci! " 
" Nemmeno un gruppo di scatenate ragazzine? " Rispose divertita la Granger. 
" No! " 
Ed insieme scoppiarono a ridere, proprio mentre i loro fidanzati tentavano di raggiungere. 
" Congratulazioni tesoro! " Ginny stampò un bacio sulla bocca del povero Potter, che doveva ancora riprendersi da quel mucchio di dodicenni urlanti. 
" Grazie. " Balbettò, sistemandosi gli occhiali sulla punta del naso. 
" Vedo che anni di studio asseme a me ti sono serviti a qualcosa. " Hermione sorrise, abbracciando un Ron deluso, che si aspettava un bacio come premio, più che un misero abbraccio. 
" Dove siamo diretti ? " Chiese poi, prendendo Hermione per mano. 
" Ho appena visto una sciarpa da Madama McClan che è veramente meravi... "
" Ginny! " Urlò con tono canzonatorio il trio. 
" Ok, d'accordo! " 
Hermione si fermò di  fronte ad una vetrina, mentre Ginny aveva trascinato suo fratello e il suo fidanzato dentro ad una sartoria, in cerca dell'abito perfetto per l'inaugurazione della nuova biblioteca. Qualcosa catturò la sua attenzione: un ciondolo, per la precisione, fatto a forma di sepente. Anche il prezzo era piuttosto modico, perciò entrò dentro e lo acquistò, mentre il testa le risuonava il nome della persona a cui lo vrebbe regalato: Draco Malfoy. 


" Che ore sono ? " 
" Le sette.. e .. mezza " Rispose Ron, scrutando attentamente il suo nuovo orologio. 
" Oh per Godric! E' tardissimo! " Esclamò Ginny, portandosi le mani alla bocca. 
" Se tu non ti fossi provata tutti gli abiti di quel negozio, a quest'ora saremmo a casa, sdraiati su i comodi divani del soggiorno! " 
" Stai zitto Ron! " 
" Ragazzi, non litigate. Basterà smaterializzarci e.. " Harry Potter non riuscì a terminare la frase, dato che uno schiantesimo lo aveva colpito in pieno. 
Fenrir Greyback era l'ì, di fronte a loro, imponente e terrorizzante. 
" Allora, dove si trova? " 
" Chi ? " Chiese Hermione, con un filo di voce, indietreggiando. " 
" Narcissa Malfoy. " 
" Non sappiamo nulla di lei! " Urlò Ginny. 
" So che state mentendo. Facciamo così: voi mi dite dove si trova, ed io risparmierò la vostra umile e adorabile famigliola. Avrete un giorno per pensarci, in fondo, cosa vi importa di lei ? " 
Il licantropo si allontanò ghingando. 
" Un giorno, non un minuto di più. "

-----
Angolo autrice. 
Mi dispiace di non aver potuto pubblicare questo capitolo ieri, ma ero indaffaratissima! Perdonatemi. ç.ç 
Allora spazio ringraziamenti. 
Un grazie speciale a coloro che hanno recensito anche lo scorso capitolo: Dear Juliet e samantha_cullen.
Boh, non ho altro da dire. 
Al prossimo capitolo.  
Anjia 


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Capitolo 7
*** #CAPITOLO 6 ***


Avrò cura di te.

#CAPITOLO 6



Ron Weasley passeggiava su e giù, nervosamente per la Stamberga Strillante, mentre Ginny stava spedendo un gufo alla Tana, per annunciare che il quattro ragazzi non sarebbero rientrati per cena. 
" Cosa dobbiamo fare ?! " Chiese poi la rossa, voltandosi di scatto verso Harry. 
" Non saprei... " - Borbottò Potter, pulendosi gli occhiali con la manica della camicia -  "Sinceramente, sono in debito sia con la signora Black che con la famiglia Weasley, perciò non potrei mai compiere una scelta giusta... " 
" Consegnamogli la Black! Non tollero che quel lupo mannaro metta le mani sulla mia famiglia! " Esclamo d'un tratto Ron, appoggiandosi con una spalla allo stipide della porta.
" Ron, non prendere decisioni così drastiche! " 
" Ma Harry, come ragioni! Tanto Narcissa è in fin di vita, quanto pensi che possa resistere ancora? Se gliela consegnamo non faremo un torto a nessuno! " 
" E a Draco non pensate? " - Finalmente Hermione Granger, che era stata fin'ora seduta in un angolo buio della stanza, prese parola. - " E' sua madre! Dovrebbe essere messo al corrente della situazione anche lui, non penso che gli farebbe piacere restarne all'oscuro. "
" Certo, tu stravedi per quel furetto ossigenato! E' ovvio che sei di parte! " 
" Non sono di parte Ron, e non stravedo per Malfoy. Ma immagina di trovarti nei suoi panni: a te farebbe piacere se le persone di cui ti fidi di più vendessero tua madre al nemico in cambio della salvezza della loro famiglia? " 
" Questo è un'altro discorso! Voi non lo fareste mai! " 
" No! Non è un'altro discorso! " 
" Facciamo così, mettiamo la decisione al voto. " 
" Io sono dell'avviso che dovemmo informare Draco di tutto ciò! " 
Ron non udì, o fece finta di non udire, le parole di Hermione, convinto del fatto he gli altri lo avrebbero supportato. 
" Chi è d'accordo nel consegnare Narcissa a Fenrir? " 
Sia lui che Ginny alzarono la mano. 
" Ora, chi è d'accordo nel tenersi Narcissa, con tutti i problemi che questo fatto comporta? " 
Hermione alzò la mano. 
" E tu Harry ? " Chiese dolcemente Ginevra, stringendogli la mano. 
" Io mi astengo! Come ho già spiegato sono debitore ad entrambe le parti, perciò, ho deciso di non prendere posizione. " 
Un sorriso di gioia si dipinse sul volto del rosso. 
" Domani sera consegneremo Narcissa Black a Greyback! " Annunciò orgoglioso, abbracciando calorosamente la sorella. 
Hermione si lasciò cadere su una poltrona. Cosa doveva fare, informare Draco di tutto ciò, o mentirgli, lasciando che scoprisse di persona la verità?


****

L'indomani, si svegliarono tutti e quattro in tarda mattinata: per Ron e Harry sarebbe stato il primo giorno di lavoro, perciò, elegantemente vestiti, si recarono al Ministero. Ginny corse a Diagon Alley, in ritardo come al solito per il suo turno da bibliotecaria, mentre Hermione si offrì di preparare la colazione per tutti. 
Scese in cucina, con i capelli spazzolati raccolti in una treccia e un vestitino azzurro che le arrivava all'altezza del ginocchio, trovando Tonks che cercava di spalmare della marmellata su una fetta di pane, mentre il piccolo ted le tirava i capelli violacei. 
" Aspetta Dora, ti aiuto io! " Prese in mano la fetta di pane e iniziò a spalmarci sopra della confettura di ciliegie. 
" Grazie Herm! Il tuo tempismo è impeccabile. " - Rispose la ragazza, strizzando l'occhio alla Granger, notando però che c'era qualcosa di strano nell'espressione della ragazza. - " Ehy Herm.. c'è qualcosa che non va? " 
" No.. cioè.. si! " 
" Siediti, raccontami tutto. " 
" Se tu dovessi riportare una brutta notizia ad un tuo amico, cosa faresti, glie lo diresti in faccia, o aspetteresti che lo venisse a scoprire da solo? " 
" Beh, dipende dalle persone. Io personalmente glie lo direi in faccia, tu però devi seguire quello che ti dice la tua testa, non agire mai impulsivamente! "
" D'acordo Tonks! " - Hermione si alzò, correndo su per le scale. - " Ah, grazie ancora! " 
Tonks scosse la testa, tornando alla sua adorata colazione. 


Hermione bussò ripetutamente alla porta della camera di Draco, finchè non udì un' " avanti! " provenire dall'interno della stanza. Entrò e trovò il ragazzo in piedi di fronte allo specchio, mentre si allacciava la camicia. 
" Ehm.. scusa.. se vuoi torno dopo. " Balbettò Hermione, incantata dal fisico candido e perfetto del giovane Malfoy. 
" Tranquilla Granger! " - rispose lui con aria scherzosa, notando la faccia della mora. Finì di allacciarsi la camicia e si sedette sul letto, facendo cenno alla ragazza di raggiungerlo. - " Allora, c'è qualcosa di cui vorresti parlarmi? " 
" Ecco... ieri ... ho comprato questo per te. " Così dicendo, porse al ragazzo un sacchettino in raso, contenente il ciondolo che gli aveva comprato ieri. 
Il biondo rimase stupito: nessuno gli aveva mai fatto un simile regalo; certo, ne riceveva i continuazione, e anche molto più costosi, ma nessuno di quelli veniva dal cuore, a differenza di quello che gli aveva regalato proprio in quel momento Hermione. 
" Grazie mille.. " - Rispose stupito, mentre gli scoccava un dolce bacio in bocca. - " Non è che potresti allacciarmela, per favore ? " 
" Certo! "
" Herm, c'è qualcos'altro che devi dirmi ? " 
" Ehm.. ecco... " - iniziò a torturarsi le mani, troppo nervosa per poter iniziare il suo discorso. - " Narcissa... insomma.. " 
" Cosa Hermione, cosa ?! " 
La ragazza fece un respiro profondo.
" Questa sera tua madre verrà ceduta ai mangiamorte, in cambio della salvezza della famiglia Weasley. " 
" Cosa stai dicendo ? E' una follia! " Urlò lui, alzandosi di scatto dal letto. 
" Lo so, ma Ron e gli altri hanno deciso così... ho provato a farli ragionare... ma .. " 
" Stai zitta! La verità è che tu volevi mia madre fuori dai piedi, così che io potessi dedicarti più tempo! " 
" Ma che stai dicendo!? " - Si alzò anche lei, andando a fronteggiare Draco. - " Io non voglio che ta madre venga portata via, altrimenti non l'avrei salvata quella sera! " 
" Vattene, vattene da qui! Stammi lontano sporca mezzosangue! " 
" Aveva ragione Ron, tu sei soltanto un manipolatore, viziato e arrogante! " E detto questo se ne andò, sbattendo violentemente la porta. Draco si lasciò scivolare contro la parete, nascondando la testa fra le mani, disperato. 


Malfoy aprì la porta della stanza in cui stava sua madre, senza preoccuparsi minimamente di bussare, trovando Narcissa intenta a bere del thè e ad intrattenere Lupin, con ogni sorta di pettegolezzo o chiacchiere mondane. 
" Cosa ci fai tu qui, in camera di mia madre? Sparisci! " Urlò furioso, mentre si avvicinava al letto della donna. 
" Draco... gli ho chiesto io di restare... volevo scambiare due chiacchiere con qualcuno... " Rispose flebilmente lei, mentre sorseggiava il suo thè caldo. 
" Malfoy, datti una calmata. Si da il caso che tu sia soltanto un'ospite, perciò non ti atteggiare come se fossi il padrone. " 
" Ti ho detto di andartene! Nessuno deve avvicinarsi a mia madre, razza di schifosi traditori! " 
" Ma cosa stai dicendo Draco ?! " 
" Io e mia madre ce ne andiamo, oggistesso. " 
" Non puoi portarla via, è ancora troppo debole per addrontare qualsiasi viaggio. "
" Certo, ma è anche troppo debole per ricevere ulteriori torture dei mangiamorte, e lo sapevate benissimo. " 
" Mangiamorte ? " 
" Avete venduto mia madre a loro, in cambio della vostra salvezza, l'avete accolta a braccia aperte, per poi abbandonarla quando vi ha fatto più comodo! " 
" Non so di cosa tu stia parlando, Draco. " 
" Non fingere, tanto è inutile. Stasera verrano qua a prenderla, e noi non potremo fare nulla. " 
" Ti giuro che non ne sapevo nulla! " 
" Basta, smettila, tio ho detto di andartene, subito! " 
" Draco, smettetela di litigare.. " Chiese una Narcissa affranta, consapevole che quello per lei sarebbe stato il suo ultimo giorno di libertà. 
" Ma madre.. " 
" No, se questo è ciò che loro hanno deciso a me sta bene.. " 
" Cosa dite? Non potete accettare questa decisione, è una pazzia! "
" Può darsi.. ma almeno non dovranno rimetterci persone innocenti. " 
Draco scosse la testa, indietreggiando. 
" Narcissa, non vi permetterò di sottostare ad un simile ricatto. " 
Il tono convinto di Remus Lupin risvegliò in Draco la speranza di una possibilità alternativa, e in lui si riaccese quel piccolo barlume di speranza, che le parole della madre avevano spento del tutto. 
" Voi non meritate di morire così. Tutti noi, in fondo, vi siamo debitori. " - continuò Lupin, avvicinandosi a lei. - " Vi prometto che nessuno vi porterà via di qui, avete la mia parola. " 
Il licantropo piegò il capo in un rispettoso inchino.
" Vi ringrazio.. " Sussurrò Narcissa con le lacrime agli occhi, poi appoggiò la testa sui cuscini, intenta a concedersi qualche minuto di riposo.
Draco era stupito dalle parole del suo ex professore: perchè si ostinava tanto a difendere sua madre, rischiando anche la vita ?
" Vi ringrazio anche io, e mi scuso profondamente per come vi ho tratttato prima. "
" Non devi scusarti, anche io avrei reagito così. " - Accennò un sorriso, poi si diresse verso la porta della stanza. - " Ora vi lascio, è stato un piacere Lady Narcissa. "
Narcissa sorrise dolcemente, ripensando al suo primo incontro con Lupin, durante quella disastrosa lezione ad Hogwarts.


La voce di Molly  interruppe dopo poco il silenzio che regnava in casa. 
" Greyback è quì! " 


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Angolo autrice! 
Non sapete quanto mi ci è voluto per scrivre il litigio fra Herm e Draco ç.ç ( infatti l'ho fatto corto corto :3 ) 
Poi.. ho lasciato il finale 'aperto' così potrò scrivere tutto nel prossimo capitolo, senza farne uno chilometrico. (?) 
Vorrei tanto iniziare un'altra ff., sempre una dramione, ho anche l'idea, ma mi manca il tempo materiale *piange.* 
Per il resto.. buona lettura, e speriamo che questo capitolo sia di vostro gradimento. 

p.s. Grazie a tutti quelli che leggono, recensiscono e seguono la storia :3
Un bacio, 
Anjia.




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Capitolo 8
*** #CAPITOLO 7 ***


Avrò cura di te.

Capitolo 7.



" Dov'è! Dove si trova!? "  - Urlò Fenrir Greyback, inferocito. - " Stupido Weasley, dovevi mantenere quell'accordo, ricordi? " 
" Ron, di che sta parlando? Cosa vuole? " Chiese Molly, mentre si dava da fare per circondare la Tana con ogni sorta di incantesimo di protezione. 
" Io e Ginny abbiamo deciso di barattare la vita di Narcissa Black per la salvezza della nostra famiglia. " - La voce di Ron era tranquilla e distesa, decisamente l'opposto di quella di sua madre, nervosa e agitata.  - " Perciò, mamma, se adesso glie la consegnamo, lui se ne andrà e ci lascerà in pace. "
" Ronald Weasley, sei un pazzo! Come ti è venuto in mente di prendere una decisione simile? Si tratta della vita di una persona, non di una bambola! "
" E' soltanto una mangiamorte mamma! Cosa te ne importa di lei? " 
" Non è una mangiamorte, è una madre, e come me ha il diritto di rimanere accanto a suo figlio. " 
Il rosso sbuffò, incrociando le braccia al petto. 
" Tu cosa faresti.. " - continuò la donna - " Se Draco barattasse la mia vita per la salvezza della sua famiglia? "
Ron non rispose. Il fatto di essere messo faccia a faccia con la possibilità che al posto di Narcissa ci si potesse trovare Molly lo terrorizzò. 
" Ormai non possiamo più tirarci indietro, è troppo forte per noi. " 
" No, se uniamo le forze. " Bill Weasley si intromise nella discussione, tenendo stretta la mano di Fleur, incinta già da un mese. 
" Bill, sei pazzo! Guarda come ti ha ridotto l'ultima volta che ti sei scontrato con lui. " Ron indicò il volto del fratello, sfigurato per mezzo degli artigli del lupo mannaro. 
" Per questo voglio affrontarlo, io e lui abbiamo ancora un conto in sospeso. " 
" Come non darti torto, mio caro Bill. " - Remus Lupin scese le scale con passo lento e cadenzato, impugnando saldamente la bacchetta fra le mani. - " Ho promesso a Draco che sua madre rimarrà qui, anche a costo della mia vita. " 
" Tesoro, sei diventato pazzo? " - I capelli di Ninfadora divennero rossi come un tizzone ardente -  " Non pensi al nostro bambino ? Cosa gli racconterò quando sarà grande?! Che suo padre ha rischiato da vita per salvare una donna che l'ha sempre disprezzato? " 
" Dora, amore mio, stiamo parlando di tua zia! " 
" No, non è mia zia. Io non sono una Black! " 
" Non c'è tempo per mettersi a discutere! Fra poco quel mostro avrà distrutto le misere protezioni che aleggiano attorno alla Tana. " Bonfichiò Molly, richiamando l'attenzione dei presenti. 
" Hai ragione mamma, andiamo. " 
" Bill, mon amour, sii prudente! " 
" Oui, mademoiselle. " Rispose lui, stampandogli un dolce bacio in bocca. 



" Allora, vi siete decisi ad uscire allo scoperto! "  Nel viso di Fenrir si dipinse un ghigno sadico, lo stesso ghigno che aveva fieramente esibito prima di mordere Lupin e Bill. 
" Non l'avrai mai, Greyback! "
" Oh, chi abbiamo qui? Il nostro caro Remus Lupin. " 
" Risparmiati i convenevoli, non siamo qui per un'incontro di piacere. " 
" Questo è ciò che credi. " 
Il mangiamorte si scagliò contro Lupin, ma uno schiantesimo proveniente dalla bacchetta di Bill Weasley lo fermò. 
" Due contro uno, non mi sembra molto leale. " - Greyback si alzò massaggiandosi la testa con la mano sinistra, mentre con la mano destra impugnò nuovamente la sua 'arma'. - " Expelliarmus! " Si lanciò nuovamente, feroce e sadico come non mai, ma stavolta contro il giovane Weasley, che era stato da poco disarmato. 
Accadde tutto in una frazione di secondo, o poco più. Lupin si era messo in mezzo, e ora il duello si era trasformato in un vero scontro corpo a corpo. Il licantropo brandì i suoi artigli, per poi conficcarli nel braccio sinistro di Remus, che iniziò a sanguinare copiosamente. 
Un'urlo di dolore squarciò il silenzio della sera, mentre Grayback rideva, rideva sadico, gioendo del dolore dell'uomo. 
" Avada Kedavra! " Un lampo di luce verde illuminò il campo di battaglia, colpendo in pieno petto la bestia, che cadde al suolo prima di vita. 
Il respiro di Bill si faceva via via più regolare, mentre la sua mente realizzava il fatto che aveva appena ucciso Fenrir Greyback, il licantropo più feroce dell'intera Inghilterra. Remus invece era in ginocchio, con la faccia riversa a terra, piegata in una smorfia di dolore, mentre con il bracio destro si reggeva la spalla ferita. 
" Remus, l'ho ucciso! E' morto! " 
Bill corse ad aiutare il professore, assieme ad Harry e a Ron, che avevano assistito alla scena, tenendosi a debita distanza. 


" Remus, stai fermo, per l'amor del cielo! " 
" Ma brucia! " 
" Certo che brucia, non è mica un graffietto, sai? " 
Lupin sospirò, rilassandosi sulla poltrona a motivo floreale del salotto. 
" Ti fa tanto male? " Chiese Tonks, mentre passava un fazzoletto imbevuto di dittamo sopra alla ferita. 
" Un pò, ma posso sopportarlo. " 
Tonks annuì, prendendo delle garze profumate alla lavanda. 
" Perchè l'hai fatto? " 
" Perchè tutti meritano una seconda possibilità, compresa tua zia Narcissa. " 
La ragazza iniziò a fasciargli la ferita, che si estendeva dalla spalla fino al gomito. 
" Ti sei affezzionato a lei? " 
" Forse... "
" Soltanto perchè ti fa pena, non è vero?! " Rispose piccata Dora, fermando la garza con una striscia di cerotto. 
" Ammettiamolo Dora, non si meritava ciò che le è accaduto! " 
" Questo è vero. Ha sofferto molto, forse anche troppo. " 
" Io non voglio che lei si senta inutile, tutto qui.. " 
" E' depressa? " 
" Diciamo di si. " 
" C'era da immaginarselo! " 
" Ehy, lo saresti stata anche tu se ti fossi risvegliata in un letto, ricoperta da ferite e ustioni dalla testa ai piedi, senza ricordare minimamente ciò che ti è accaduto! " 
" Non ricorda nulla? " 
" Niente, a volte fa strani sogni. Sogna sua sorella, suo marito.. " 
" I suoi aguzzini. " 
L'uomo annuì, massaggiandosi il braccio. 
" Poveretta. Spero soltanto che tu non ti sia innamorato di lei! " 
" Tesoro, lo sai. " 
" Cosa so? " 
" Nessuno si metterà mai fra di noi! " 
" Ti amo Lupacchiotto. " 
" Anche io. " 
Detto ciò lui le cinse un braccio attorno alla vita, congingendo le sue labbra a quelle di Tonks, in un lungo e passionale bacio. 



Tonks si era già addormentata, stringendo fra le braccia il piccolo Ted. Remus invece, non riusciva a chiudere occhio, forse per il dolore, forse per le emozioni provate; si alzò silenziosamente dal grande letto matrimoniale, scendendo in cucina,attento a non svegliare nessuno. 
Si sedette al tavolo e prese un pezzo di carta, iniziando a scrivervi sopra una lettera.


<< Cara Narcissa, o meglio Cissy, come ti chiamava tua sorella, 
Forse non riceverai mai questa lettera, perchè non troverò mai il coraggio di consegnartela; stanotte non riesco a dormire, mia moglie sostiene che è normale, attribuendo la colpa a ciò che mi è successo poche ore fa. 
In realtà non riesco a chiudere occhio perchè penso a te, penso a come potrebbe essere la mia vita assieme a te, assieme alla principessa di ghiaccio che tutti i ragazzi di Hogwarts desideravano. 
Mi ricordo ancora com'eri, ad Hogwarts: fiera e bellissima, quasi inavvicinabile. I tuoi occhi erano come due zaffiri, ammaliavano chiunque. Sai, persiono James si era preso una cotta per te, ma ha preferito mirare a prede più raggiungibili, tipo Lily Evans. 
Mi si spezza il cuore a vederti così: distrutta, con l'animo lacerato dal dolore e dalla disperazione. I tuoi occhi non brillano più, forse perchè sono sempre ricoperti dalle lacrime.
Non lo sai, e forse non lo saprai mai, ma le prime notti che hai passato qui, venivo a controllarti di tanto in tanto; volevo accertarmi che tu stessi bene. 
E ora? L'unico momento in cui riesco a parlarti è quando ti porto il thè. Tu mi raconti di tutto, a partire dagli incubi che ti tormentano, fino alla più futile chiacchiera mondana, mentre io? Io mi limito a sorridere e ad annuire, come uno stupido. 
Ho affrontato Greyback per te. Non volevo che ti portasse via, da quella pazza di tua sorella, pronta a strapparti la vita, solo per placare la sua sete di vendetta. 
Dora pensa che io sia innamorato di te, forse è vero. 
Non sono mai stato bravo a concludere una lettera, men che meno una lettera del genere; ti basti sapere che ogni volta che avrai bisogno di aiuto, io ci sarò. 
Con amore
 affetto,
R.J.L.
>>


Chiuse la penna e piegò il foglio in quattro parti, poi risalì in camera e lo nascose nella tasca della giacca. 


----
Angolo autrice! 
Ecco anche il settimo capitolo. 
Che fatica per scriverlo! Ero veramente a corto di idee, per questo l'ho pubblicato con un giorno di ritardo. 
Ringrazio vivamente quell'angelo di Dear Juliet che recensisce ogni mio capitolo. 

Spero che anche questo sia di vostro gradimento, e come ho precedentemente annunciato, tra poco inizierò con un'altra 'avventura': Una rivisitazione potteriana del racconto ' Il principe e il povero', protagonista la coppia Draco/Hermione.

Per il resto Buonanotte a tutti. 
Un bacione,
Anjia. 

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Capitolo 9
*** #CAPITOLO 8 ***


Avrò cura di te.

Capitolo 8.



<< Fenrir Greyback morto. Una pattuglia di auror ha trovato il corpo a pochi minuti di distanza dalla Tana, residenza della famiglia Weasley. 
Autore dell'omicidio è il giovane Bill Weasley,  che tre anni fa, era stato attaccato dal suddetto mangiamorte. Il Ministero aprirà delle indagini. 
- La Gazzetta del profeta. >>


Lucius Malfoy sbattè violentemente il giornale sul tavolo,furioso per quello che aveva appena letto. 
" Come ti è venuta l'idea di mandare quell'incapace a riprendere Narcissa, eh!? Spiegamelo Bellatrix! " 
" Stai calmo Lucius, sapevamo che poteva fallire. " 
" -Sapevamo che poteva fallire?- " -Rispose Lucius, facendo il verso a sua cognata.-  " Ti rendi conto del fatto che, se Narcissa racconterà tutto ciò che gli abbiamo fatto, svelandogli anche il luogo dove ci nascondiamo, agli Auror, per noi sarà la fine? " 
" Non avrà mai il coraggio di farlo, la conosco. "
" Credi ancora nell'indissolubile legame fra sorelle? "
" No. Narcissa si terrà tutto per se, fino al giorno in cui la troverò e le farò rimpiangere il giorno in cui è nata. "
" Tu credi? " Fece l'uomo, avvicinandosi alla strega. I biondi capelli, quasi argentei, erano legati in un codino da un prezioso nastro di raso nero, e i suoi occhi, glaciali più che mai, scrutavano il corpo sinuoso di Bellatrix. 
" Si. " La risposta della Lestrange fu chiara e concisa. Mentre un sorriso malizioso le si dipingeva sul volto. 
" Ho sempre pensato che alla fine tu e Narcissa vi sareste distrutte a vicenda. Ma a dir la verità, credevo che lo avreste fatto per me. " 
" Per te Malfoy? "
" Ammettilo Bellatrix, hai sempre provato qualcosa per me, ed eri invidiosa della sorte di Narcissa. Lei sarebbe stata per tutta la vita assieme ad un'affascinante uomo, ricco, per giunta; mentre tu? Tu avresti passato il resto dei suoi giorni assieme a Rod. Siamo sinceri, Rodolphus Lestrange non è nulla in confronto a me. "
" Molto modesto Malfoy, complimenti. " 
" Io e te siamo identici Bellatrix. " - fece lui, afferrandola per un braccio, tirandola verso di se. - " Vogliamo entrambi le stesse cose.." 
" Forse hai ragione... " Il tono di voce della donna era acuto e malizioso, esattamente come se lo aspettava Lucius. 
" Forse? " 
" si Malfoy, forse. " Le labbra carnose della donna, coperte da un velo di rossetto rosso, si appoggiarono su quelle di Lucius Malfoy, donandogli un lento e passionale bacio. 
Tanto fu la sua durata che permise a Rodolphus Lestrage di ammirare la scena,interdetto e sorpreso. 

"Congratulazioni Bellatrix" - Disse l'uomo dai capelli scuri e ricci, applaudendo sarcasticamente. -  " Allora quando tuo cugino ti dava della 'Donna di facili costumi', ad Hogwars, aveva pienamente ragione." 
" Rivolgiti ancora a lei in questo modo, e giuro che me la pagherai Lestrange. " 
Bellatrix non rispose, cercava solamente di trovare riparo dietro all'imponente figura di Malfoy. 
" Oh, il temibile Lucius Malfoy ha parlato! " Si esibì in un inchino, sarcastico come l'applauso di poco prima, mentre estraeva la bacchetta dal fodero, attaccato alla cintura. 
Ma Lucus fu più veloce, e pochi istandi dopo Rodolphus si ritrovò a terra, con una profonda ferita alla gamba.
" Sei un venduto, codardo e viscido! "
" Queste sono le tue ultime parole, sei sicuro di averle scelte con ponderatezza? "
" Sicurissimo. "
E con le ultime forze che gli erano rimaste si smaterializzò, proprio nell'ufficio di Kingsley Shaklebolt.  


Il classico 'Crack' della materializzazione distolse l'auror dalla lettura della Gazzetta del Profeta, costringendolo ad alzare lo sguardo, incrociando la figura istabile e dolorante di Rodolphus Lestrange. 
" Cos'è successo? " Borbottò stupito l'uomo, soccorredo il mangiamorte. 
" Lucius Malfoy... " Il volto di Lestrange si piegò in una smorfia di dolore, mentre il sangue sgorgava copiosamente dalla ferita sulla gamba. 
" Devo portarvi al San Mungo, è mio obbligo soccorrervi, e vostro diritto essere soccorso. "
" No. " - il respiro dell'uomo si fece irregolare e sempre più flebile. - " Narcissa Malfoy... la vogliono... uccidere... " 
" Dove si trovano? " 
" A Malfoy Manor... " Detto questo, l'uomo perse i sensi, rimanendo accasciato sul pavimento. 

****

Remus Lupin bussò ripetutamente alla porta della camera di Narcissa, tenendo in mano un vassoio contentente una tazza di thè e dei pasticcini. Quel 'rituale' si compieva quasi tutti i giorni: Molly preparava il thè per tutti, e incaricava Remus di portarne una tazza a Narcissa. Solitamente il licantropo si soffermava qualche minuto in più, tenedo compagnia alla nobildonna. 
Non udendo una risposta, entrò senza farsi troppi scrupoli, trovando la donna rivarsa a terra, in lacrime davanti al grande specchio appeso alla parete. Poggiò il vassoio sul comodino, e si inginocchiò accanto a quell'esile figura, pallida e malaticcia. 
" Narcissa, che vi è successo? Perchè piangete? "
" Vattene via! " Rispose lei, fra i singhiozzi convulsi. 
" Perchè ? "
" Ti ho detto di andartene! Non avvicinarti, ti prego. " 
Remus le accarezzò i capelli, cercando di confortarla, anche se non capiva perchè Narcissa si trovasse in quello stato. 
" Non voglio farvi nulla, lasciate che vi aiuti.. "
" No. Non guardarmi, sono orribile! " 
L'uomo prese le mani della donna, allontanandole da quel volto in lacrime, scoprendo così il profondo sfrego che risaltava sulla guancia destra di lei. 
" Non è vero, siete comunque bellissima. " 
Narcissa non rispose; poggiò la testa sulla spalladi Remus, come per cercare conforto, mentre le lacrime continuavano a rigarle le guance. Lui la strinse a se, incapace di fare altro. Le voleva bene, forse anche troppo. In realtà quello che provava per lei era qualcosa più dell'affetto, qualcosa di molto più profondo. 
" Vi aiuto ad alzarvi.. " E così fece, tirando in piedi il corpo della Black, ricoperto di garze e da una semplice veste da camera. 
" Grazie... Remus. " Rispose lei, barcollando paurosamente, ricadendo poi tra le forti braccia dell'uomo, che la sostennero senza alcun problema. Lupin si limitò a sorridere, forse per infondere un pò di buonumore anche a Narcissa, che ultimamente era sempre più pallida e malinconica. 
" Dovreste mangiare di più, siete troppo magra e debole! " La ammonì, facendola sedere delicatamente sul letto.
" Remus... dammi del tu, ormai mi sembra il minimo. "
L'uomo annuì, sedendosi accanto a lei. 
" Devo ringraziarti, a te e a Bill. " - sospirò profondamente, per poi riprendere il discorso. - " Avete rischiato la vita per me. Non riuscirò mai a sdebitarmi. " 
" Non preoccuparti, non devi sdebitarti. Noi abbiamo pareggiato il conto che avevamo con Greyback, in fondo.. è stata una nostra scelta. "
" Hai coraggio da vendere Remus John Lupin. " 
" Non è così. Ho seguito soltanto il mio istinto. E lui mi consigliava di affrontare Fenrir, non potevo permettere che ti portasse via. " 
Narcissa sorrise, stringendogli la mano. 
" Sembra stupido, di solito, noi purosangue non vi rivolgiamo neanche la parola. Ma tu.. tu sei una persona speciale. L'ho capito il giorno del nostro primo incontro. " 
" Ancora ti ricordi? " 
" Come dimenticarselo.. " 

Narcissa finì di prendere il suo thè, gustandosi anche qualche pasticcino, poi supplicò Remus di restare con lei. Si sentiva estremamente sola in quella stanza. Draco si faceva vivo raramente, dato che aveva trovato lavoro al Ministero, e ciò gli rubava gran parte del tempo libero. Ogni sera, però, andava l'ì a farle visita, a raccontarle cos'era successo quel giorno, le chiacchiere e i pettegolezzi che aveva udito al Ministero, tutto. Non le aveva mai parlato, però, di Hermione; ne del bacio, ne del regalo che aveva ricevuto, ne del litigio, sicuro che l'avrebbe fatta soltanto preoccupare. 

" E' già passata una settimana dal giorno in cui ti abbiamo portato qui.."  Disse Lupin, sorseggiando un pò del suo thè. 
" Dove mi avete trovata? " Rispose Narcissa, soffiando lievemente per far freddare più velocemente la bevanda ambrata. 
" A Malfoy Manor. " - il licantropo poggiò la tazza, ormai vuota, sul comodino, e tornò a guardare la donna con aria apprensiva. - " Non ricordi proprio nulla? " 
Lei si limitò a scuotere il capo, mordendo un pasticcino ripieno di crema. 
" Credo sia normale.. e da un lato è meglio così. " 
" E che il solo fatto di non ricordare nulla mi fa sentire inutile. "  Rispose la bionda, con lo sguardo perso nel vuoto. 
Lupin annuì, come se in quel momento fosse del tutto estraneo a quella conversazione. 
" Per favore, smettiamola di parlare di me Remus.. "  - anche Narcissa, dopo aver finito il thè, poggiò la tazza sul comodino. -  " Dimmi qualcosa di te, invece. Sono piuttosto curiosa. "
L'uomo esitò per qualche secondo, sorpreso da quella domanda. Solitamente non affrontavano mai discorsi così personali, al massimo potevano interessarsi dello stato di salute l'un dell'altra. 
" Beh, sai che sono felicemente sposato con Dora e.. " 
Non fece in tempo a terminare la frase che Narcissa lo interruppe. 
" Quindi conosci Andromeda? " 
" Si. "
" E dimmi, come sta? Sono anni che non la vedo, probabilmente non la riconoscerò più. "
" Sta bene. " - rispose lui sorridendo. - " E' felice assieme a suo marito! " 
L'espressione di Narcissa divenne d'un tratto cupa e triste, come se le parole di Remus l'avessero pugnalata in pieno petto. 
" Anche io vorrei essere felice assieme a mio marito.. " 
Remus non voleva deluderla, non voleva spezzare i suoi sogni. E per giunta non era nemmeno facile confessarle che, in realtà, l'uomo che l'aveva ridotta inquello stato era proprio suo marito Lucius Malfoy. 
" Non preoccuparti Narcissa, sono certo che alla fine anche tu sarai felice.. " 
" Lo stai dicendo solo per farmi piacere? "
" Lo sto dicendo perchè ne sono sicuro. " 


----
Angolo Autrice. 

Per prima cosa mi scuso con voi, perchè non sono più riuscita a mantenere il ritmo di un capitolo al giorno, causa impegni. Adesso cercherò di essere il più assidua e frequente possibile, magari provando a rientrare nei vecchi standard. 
Sono anche consapevole di aver trascurato la Dramione, ma volevo approfondire il rapporto che si era stabilito fra Remus e Narcissa. (io li adoro assieme. :3 ) Non vi proccupare, Draco e Herm torneranno più presenti che mai dal prossimo capitolo :3

Un grazie a lily topa che ha recensito in un'attimo tutti i capitoli, senza che io me ne accorgessi- Grazie cara u.u 
e grazie anche a tutti voi che leggete e recensite la soria :3 

Baci,
Anjia. 



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Capitolo 10
*** #CAPITOLO 9 ***


Avrò cura di te.

Capitolo 9.



Draco correva senza sosta per quella foresta, tanto grande quanto buia. Sentiva delle voci che lo chiamavano, ma non sapeva da dove esse provenissero. Si era perso, ma non voleva rassegnarsi, lui doveva uscire da lì a qualunque costo; doveva affrontare il pericolo, già troppe volte aveva cercato di evitarlo. 
Dopo poco giunse ad una radura, addobbata con ricche composizioni floreali. Le voci nella sua mente si facevano sempre più intense, costringendolo a correre fino al centro di quel luogo, dove vi era radunato un gruppetto di persone. 
" Viva gli sposi! " " Congratulazioni! " Urla festanti echeggiavano in quel luogo incantato, augurando ai novelli sposi una vita felice e senza preoccupazione. 
Hermione e Ron avevano coronato quel giorno il loro sogno d'amore: lui indossava un ricco completo nero, composto da giacca, pantaloni, camicia e cravatta abinata, che dava l'idea di essere costato una fortuna. Hermione invece era un'incanto, avvolta nel suo bellissimo abito di tulle bianco, ricoperto da fiorellini viola e azzurri, mentre i capelli erano sciolti lungo la schiena, adornati da una preziosa coroncina e da un lungo velo. 
Sembravano felici, come non lo erano mai stati. 
Ma Draco no, lui non era felice. Il suo animo tormentato si logorava sempre di più, attimo dopo attimo. 
" Schifosa mezzosangue! Mi avevi giurato che avremmo vissuto assieme tutta la vita, e adesso, adesso ti vedo fra le braccia di quel poveraccio! " 
" Che c'è Malfoy? Sei invidioso? " La voce di Ronald Weasley era più irritante del solito, forse perchè era accompagnata da gesti e da modi di fare assolutamente nobiliari; era l'esatta copia di Draco quando ancora frequentava Hogwarts. 
" Mi dispiace Draco, potevi scegliere fra me e tua madre, e hai scelto lei. " Anche la voce della Granger era cambiata: le ricordava tantissimo quella di Pansy, la bella serpeverde che lo aveva corteggiato per sette anni interi. 
" Mia madre, cosa c'entra mia madre!? " 
" Tempo fa ti venne chiesto di scegliere, fra me o lei. Tu non ci pensasti due volte, e scelsi tua madre. Io rimasi malissimo, ma d'altronde, c'era da aspettarselo, come tutti i Malfoy tu giochi solamente con i sentimenti delle persone! "
" E ora lei dov'è ?! Perchè mia madre non è qui con me ? " 
" E' morta. "
" Morta? Che diavolo stai dicendo Granger? " 
" Tu l'hai uccisa Draco! Te ne sei andato via, lasciandola nelle mani di un medico del San Mungo, un vostro amico di famiglia. Lei si è avvelenata, gli mancavi, lei aveva bisogno di te; e lo stesso valeva per me. Ma io non sono debole come Narcissa, io sono andata avanti, e ho trovato l'amore. il vero amore: Ron Weasley. " 
" No, non può essere vero! No! " 
 " La colpa è solo tua Draco, la colpa è solo tua. " 

****
Draco Malfoy si sveglià di soprassalto, sudato e scosso da quel sogno che l'aveva tormentato per tutta la notte. Le parole di Hermione ancora gli risuonavano in testa: " La colpa è solo tua Draco, la colpa è solo tua. " 
Si alzò e si fece una doccia rinfrescante, per scacciare via quegli orrendi pensieri che assalivano la sua mente, poi si vestì, indossando una semplice maglietta grigia e un paio di Jeans.
Prima di recarsi in cucina, per la colazione, entrò nella camera della madre, costatando che lei era ancora lì, che dormiva profondamente, con un'espressione rilassata dipinta in volto; quindi quello che aveva vissuto la notte precedente, era stato soltanto un sogno. Le accarezzò delicaramente una guancia, facendo attenzione a non svegliarla, poi uscì di soppiatto, chiudendo lentamente la porta. 

La cucina era chiassosa come al solito, ma all'appello mancavano Tonks, Remus e il piccolo Teddy, che si erano concessi una giornata a Diagon Alley, in tutta tranquillità. Draco si sedette accanto a Hermione, l'unico posto vuoto che era rimasto, notando che la mora risentiva ancora della forte discussione che avevano avuto solo pochi giorni fa. Prese un croissant alla crema, appena sfornato da Molly, e gli diede un morso, svogliatamente. 
" Draco, che hai oggi?  Ti vedo piuttosto giù di morale, figliolo. " La faccia paffuta di Arthur Weasley spuntò fuori da dietro alla  Gazzetta del Profeta.
" Nulla che non va, signor Weasley, è soltanto un pò di stanchezza... " 
L'uomo annuì, tornando a leggere il giornale, e tornando a tenere banco nella conversazione, riportando una notizia che aveva letto poco prima. 
" Sapete che Rodolphus Lestrange si è consegnato alla giustizia? " 
" Stai scherzando Arthur, vero? " 
" No Molly cara, è tutto scritto qui. " E mostrò, quasi orgoglioso, la prima pagina del giornale, in cui a caratteri cubitali, svettava il titolo della notizia.
"Oh, per Godric! " - Esclamò la donna, portandosi una mano al cuore. - " E ha rivelato qualcosa di importante riguardo a... " 
" Mio padre? " Draco si intromise subito nella discussione, sentendosi citato in causa. 
" Si, ecco.. di lui e di tua zia.. " Bonficchiò Molly, sistemandosi gli occhiali, per leggere, sulla punta del naso. 
" Rodolphus può aver detto qualunque cosa su di loro, questo non mi interessa. Io voglio soltanto scoprire chi erano gli aguzzini di mia madre e perchè l'hanno ridotta in quello stato. "
Molly e Arthur annuirono, senza aggiungere parola. 


Il pomeriggio Hermione trovò Draco seduto in una panchina, nel giardino che circondava la Tana, con la testa nascosta fra le mani. Infondo, provava compassione per quel ragazzo, non ostante la loro precedente litigata. Draco, per come lo vedeva Hermione, era stato da sempre un ragazzo sforunato: i suoi lo viziavano per colmare la loro mancanza di affetto, suo padre, uno dei più noti Mangiamorte, non era quasi mai presente nella sua vita, e sua madre era troppo fragile per sopportare tutto ciò. Si era ritrovato a pagare per i fallimenti del padre, costretto ad uccidere Albus Silente, e quando, finalmente aveva fatto la scelta giusta, i suoi parenti riducono sua madre in fin di vita, forse solo per il piacere di farlgliela pagare per aver voltato le spalle a suo padre. 
La ragazza gli si avvicinò cauta, come se d'un tratto il ragazzo potesse aggredirla, o lanciarle qualche maledizione. 
" Malfoy, non mi aspettavo di vederti qui. " Esordì titubante, ponendosi di fronte al ragazzo, che proprio in quel momento aveva alzato lo sguardo verso di lei. 
" Granger, che sorpresa, come mai da queste parti? "
" Stavo andando da un mio vecchio amico, ha una scuderia, e ogni tanto vado a cavalcare. Tu invece? "
" Non stavo facendo niente di che, come puoi benissimo costatare. "
" Siamo ancora piccati per l'altro giorno, eh Malfoy? Comunque, se è vero che non hai nulla da fare, che ne dici di venire a cavalcare con me? "
" Beh, Granger.. "
" Non dirmi che non sai cavalcare? " Lo prese in giro lei, con fare scherzoso. 
" Questa è una sfida Granger. Ti dimostrerò di cosa sono capace. " 
" Ci sto Malfoy. "


Una ventina di minuti dopo avevano raggiunto una fattoria, immersa nella natura e circondata da una variegata quantità di alberi. Un ragazzo con i capelli color nocciola, vestito con un paio di pantaloni da cowboy e una camicetta a quadri, corse incontro alla Granger, abbracciandola. 
" Hermione! Che piacere vederti. Mio padre mi aveva detto che oggi saresti venuta a trovarmi.. " Poi il ragazzo spostò lo sguardo su Draco, impeccabile come al solito, e gli lanciò un'occhiata indgatoria. 
" Ah, scusate. James, ti presento Draco! " Disse Hermione, notando le occhiatacce che si lanciavano i due. 
" Piacere, Draco Lucius Malfoy. " Draco tese la mano in direzione del moro, intento a presentarsi, ma ricevette soltanto una bonaria pacca sulla spalla. 
" Malfoy, eh? Quei Malfoy!? " - James iniziò a ridere, sotto gli sguardi perplessi di Hermione e di Draco. - " Da queste parti si dice che la tua cara famiglia non sia poi così raccomandabile. Ora mi chiedo, cosa ci fai tu assieme ad un fiorellino come la mia dolce Herm? "
" Questi non sono affari tuoi! " Rispose minaccioso il biondo. 
" Ragazzi, calmatevi! " - Hermione si interpose fra di loro, notando che la tensione aumentava sempre di più. -  " James ci servono due cavalli! " 
Il ragazzo abbozzò un sorriso. " Subito, Miss! "


Draco non si era mai sentito così libero. Il vento che gli passava fra i capelli, scompigliandoglieli, e il profumo del polline che si disperdeva nell'aria erano qualcosa di estremamente meraviglioso, e lo facevano sentire felice, felice come non lo era mai stato. 
" Ma chi era quello, Granger? " Chiese poi, tenendosi saldamente alle briglie del suo cavallo. 
" Un ragazzo che ho conosciuto al Ministero, quando facevo il mio tirocinio da avvocato.. " 
" Ah... " 
" Tranquillo Malfoy, non è successo nulla tra di noi. " 
Hermione scoppiò a ridere, percependo la gelosia che ribolliva all'interno delle vene del giovane. 
" Che hai da ridere Granger ? " Rispose stizzito lui. 
" Oh, nulla. Ti ricordo solo che sono circa un metro avanti a te. Sto vincendo io furetto, sto vincendo io! "
Draco spronò il suo cavallo, che cambiò improvvisamente andatura, staccando Hermione di un paio di metri. 


" Ho vinto Granger! "
" Non darti troppe arie Malfoy, diciamo che ti ho dato un'enorme vantaggio. " Rispose la ragazza, scendendo da cavallo.
" Tutte scuse Granger, ammettilo che sono un fantino molto più abile di te. "
" Può darsi. " - Hermione legò il suo cavallo ad una steccionata, e fece lo stesso con quello di Draco, poi tirò fuori dalla sua borsa una bottiglia d'acqua e due mele mature. - " Ti va di mangiare qualcosa ? "
Draco annuì, sedendosì accanto a lei. Prese una mela e l'addentò con avidità, gustandosi il sapore asprigno. 
" Stanotte ho fatto uno strano sogno.. "
" Cosa hai sognato? "
" Che tu sposavi Ron. " 
La risposta del ragazzo fu chiara e diretta, tanto da lasciare Hermione senza parole.
" Oh, chissà... magari potrebbe essere un sogno premonitore.. " 
" Mai. Weasley non ti merita. " 
" E tu? Tu mi meriti? "
Il biondo non rispose, continò a mangiare la sua mela. 
" Allora Malfoy, tu mi meriti?! "
" Si. "
" Ah, e cosa te lo fa pensare? Il fatto che sei bello e ricco? "
" No. "
" E allora cosa? " 
" Il fatto che tu mi appartieni, e che io appartengo a te. "
La mora indietreggiò, sbalordita da quella risposta, ma Draco la bloccò per un polso e la avvicinò a se. 
" Mi dispiace per come ti ho trattato l'ultima volta Granger, saprò farmi perdonare... "
" Malfoy, te l'ha mai detto nessuno che sei un .. "
Hermione non riuscì a terminare la frase, che Draco le tappò la bocca con un bacio.  Le labbra di lei sapevano di fragola, morbide e rosee, e il ragazzo provava un immenso piacere nello sfiorarle, morderle, baciarle.
L'amava, ormai era chiaro, ma lei sembrava considerarlo soltanto un'amore adolescenziale, uno di quegli amori destinati a scomparire. 


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Angolo Autrice: 
Scusate miei cari lettori, ma non ho potuto pubblicare prima questo capitolo per via di alcuni motivi familiari. 
Volevo però ringraziarvi, come sempre, siete fantastici :* 
E come al solito un grazie a lily topa e a Dear Juliet
Dio, ragazzi, vi adoro, a tutti quanti. 

Un bacio, 
Anjia.

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