Drop of memory

di reby
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** capitolo due ***
Capitolo 3: *** capitolo tre ***
Capitolo 4: *** capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** capitolo sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette(prima parte) ***
Capitolo 8: *** Capitolo sette(seconda parte) ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici ***
Capitolo 12: *** Capitolo dodici ***
Capitolo 13: *** Capitolo tredici(prima parte) ***
Capitolo 14: *** Capitolo tredici(seconda parte) ***
Capitolo 15: *** capitolo quattordici ***
Capitolo 16: *** Ultimo capitolo ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Avviso:fan di Tai&Sora non disperatevi dopo questo capitolo,e continuate a leggere i prossimi..

 

 

 

 

 

 

 

 

Ci sono persone che non cambiano mai.

Persone che il tempo non riesce a scalfire perché la loro anima rimane tale nonostante tutto.

Ma a volte,il destino è davvero crudele.

Crudele con chi non se lo merita affatto.

Cambia tutto e tutti,dirige una partita di poker.

Infrange speranze,cuori,vite,senza curarsi di niente.

Non guarda in faccia nessuno,

e nessuno ha il potere di fermarlo.

Distrugge ciò che di più caro possiedono gli uomini,i Sogni.

 

 

 

 

Dolore.

Cosa c’è di più lacerante,deteriorante del dolore?

Nulla.

O forse c’è chi il dolore non riesce a scacciarlo dalla propria anima,dal proprio cuore.

Chi vive con la consapevolezza che il dolore ormai sarà suo fedele compagno per tutta la vita.

Chi non riesce a rialzarsi dopo una brutta caduta,chi non riesce più a guardare avanti e continuare a camminare.

O chi non vuole.

Tai Yagami da ormai due giorni era un esempio di tutto ciò.Un perfetto esempio,scelto a caso in mezzo alla folla.Una grande folla che fa da pubblico a tutta la nostra vita.Ci osserva,ci giudica,a volte ci aiuta e ci consola,ma ci sono volte in cui la folla non può far altro che guardare.Guardarci sparire oltre il sottile velo che separa felicità e dolore.

Può rivelarsi tremendamente fastidiosa in questi momenti.

Perché quando inizi a incedere a passo sicuro lungo il sentiero buio e desolato della sofferenza,desideri rimanere solo,solo con le tue colpe,i tuoi risentimenti ma soprattutto il vuoto che una perdita lascia dentro il tuo cuore.

Quando qualcuno perde una persona cara,si prova compassione,quasi pena,però in fondo al tuo cuore,magari nell’angolo più isolato da tutto il resto,provi sollievo.

Sollievo perché quella perdita non sei tu a sopportarla.

E’ da egoisti.

Ma chi di noi non lo fa?

Nessuno.

Tai è sempre stato bravo a consolare.Il sorriso spontaneo stampato sul suo viso da eterno bambino,i capelli nel loro ostinato disordine,ma soprattutto la voglia di vivere e di vedere la luce anche dove non c’è,facevano di lui una grande persona.

Ma,come dice qualcuno “Finchè non lo provi non lo sai”.

E non c’è niente di più vero.

La vita aveva deciso di strappargli via un pezzo di cuore alla volta,ma questo era sopportabile perché gli rimanevano i sogni che lo tenevano ancorato alla speranza.

Purtroppo in questo caso,i sogni a poco a poco si sono rivelati soltanto una vana illusione.E il mondo,per Tai,era crollato.

 

“Tai vieni via ti prego,continuare a stare qui non ti aiuterà”

Nemmeno sentì la voce di sua madre,mentre continuava a restare immobile di fronte a quella lastra di marmo bianco che si ergeva davanti a lui.

Si lasciò guidare attraverso quel luogo impregnato di dolore,e in pochi minuti giunsero alla loro auto.Grigia,come il cielo.

Kari era seduta sul sedile posteriore,sul lato destro.

Guardava fuori dal finestrino,con le mani in grembo,tra le quali si intravedeva un fazzoletto rosa confetto,con una S ricamata sul bordo.Le nocche erano bianche,perché Kari stringeva convulsamente quel pezzo di stoffa,come se potesse servire a cancellare il dolore.

Ma la cosa più straziante,era vedere il suo viso sempre dolce e gentile,rigato da lacrime silenziose,e i suoi occhi persi nell’orizzonte lontano.

Tai entrò in macchina posizionandosi accanto alla sorella,ma senza sfiorarla.

Sua madre richiuse lo sportello.Era visibile anche sul suo viso la sofferenza,e i suoi occhi erano ormai rossi e gonfi.

Il signor Yagami era al posto di guida,e appena sua moglie si sedette,mise in moto e partì.

Il rombo del motore fu coperto da quello di un tuono,che ruppe il silenzio irreale.Appena fuori,Tai volse il capo all’indietro,ricordandosi la promessa.

“Prometti di non piangere quando succederà”

E così fece.Non una lacrima attraversò il suo volto dolente.

Non una sfuggì ai suoi occhi castani.

Dal finestrino vide alcuni ragazzi che ridevano e scherzavano sotto la lieve pioggia.Risate genuine,sorrisi sinceri.

E’ strana la vita.Nello stesso istante può esserci chi pensa di non sorridere mai più,e chi invece non fa altro.

A quei ragazzi non importava niente di quello che era successo.Non sapevano che era stata aggiunta una lapide di marmo candido al cimitero di Tokyo.

Loro erano la folla in quel momento.

Per Tai ora non esisteva nient’altro,se non lui,il dolore e il ricordo.

Ricordo che non si sarebbe mai spento.

Mai.

Infilò la mano nella tasca del cappotto marrone scuro,e si ritrovò in mano un ciondolo,con un tassello di un puzzle.Con una S rossa incisa.

Lo guardò per pochi minuti,e lo rimise con rabbia e tristezza nella sua tasca.

“Non devo piangere,le ho promesso che non l’avrei fatto” disse a se stesso.

Lasciò andare il capo contro il sedile,e chiuse gli occhi.

Voleva addormentarsi,aprire gli occhi e trovarla ancora accanto a lui.

Ma non era possibile.

Non più.

La pioggia scendeva ormai fitta quella mattina di gennaio,bagnando tutto.

Cadeva anche su quella lapide bianca,dove erano incise alcune brevi parole.

 

“Sora Takenouchi.

1989-2007

La mamma e i suoi amici la porteranno sempre nel cuore”.

E sotto,quasi invisibile,c’era un’altra scritta.

“Per sempre insieme,siamo e rimarremo tutti uniti”

 

 

 

 

Salve ragazzi!

Scrivervi alla fine non è il massimo,soprattutto dopo questo finale,ma pazienza..

Questa storia è nata scrivendo,non avevo intenzione di trasformarla in fan fiction,ma poi mi è venuta l’ispirazione ed eccola qui.

Come ho già detto,fans di Taiora non disperate,sono anche io una di voi!Quindi continuate a seguire la storia ;)

Gradirei qualunque tipo di commento,critiche comprese.

Le critiche fanno crescere e io ne ho bisogno sotto diversi aspetti..

Non scrivo da molto tempo,e sono ancora un po’ arrugginita..se trovate errori grammaticali sono giustificata ;)

Ora vi lascio,alla prossima

Sabry

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** capitolo due ***


La pioggia cadeva scrosciante dal cielo.

Quasi a dimostrare il dolore di quest’ultimo per la scomparsa di una ragazza  solare,generosa,determinata.

Sora.

Tai era ancora incredulo.Ricordava quando l’aveva vista per l’ultima volta.Come dimenticare quel giorno.Sono ricordi incancellabili,che non vanno via neanche dopo anni.

Dopotutto,l’amore non è cosa da poco.Tutti i momenti passati con la persona a cui hai deciso di dedicare il tuo cuore,sono unici,irripetibili,pietre miliari di tutta la tua vita.

E quando questa persona ti viene strappata via,rimani sperduto in mezzo all’oceano più profondo,dove l’oscurità è padrona,non riesci neanche ad osservare ciò che  ti circondasenda,e improvvisamente,ti accorgi di non aver la forza di ritornare a galla.

Non appena sua madre aveva aperto la porta di casa,Tai si era diretto lentamente in camera sua,e aveva chiuso l’uscio a chiave.In questo momento,anche i colori caldi sulle pareti della sua camera,la sua scrivania in disordine,l’armadio azzurro cielo accanto alla porta e il letto,situato di fronte a lui, ricoperto di peluche sembravano non appartenergli,e non le vedeva davvero,perché i suoi pensieri erano lontani dalla realtà,e si muovevano veloci nei ricordi.

Chiuse le imposte della sua finestra,lasciando il freddo fuori dalla sua stanza,scostò il piumino blu e si nascose sotto di esso,lasciandosi cullare dal suono della pioggia che infuriava per le strade.

-Perché mi hai abbandonato?Non sai che senza di te non ha più senso andare avanti?-pensò Tai,poco prima di addormentarsi.

Si destò mezz’ora dopo,infastidito dal vociare che proveniva dalla cucina.Si alzò pigramente dal letto,notando che fuori la situazione meteorologica era identica a prima,e accostò l’orecchio alla parete fredda e liscia della porta in mogano.

Con un moto di stizza riconobbe quelle voci:erano i suoi parenti,venuti per porgere condoglianze a lui e alla sua famiglia.

Tai non amava queste cose.E come contraddirlo.

Nella maggior parte dei casi,a nessuno importa di quello che è successo.E’ solo tutta ipocrisia. Ognuno a questo mondo pensa a se stesso,c’è chi più e chi meno,chi è bravo a nascondersi sotto false spoglie,ma in cuor nostro,facciamo sempre ciò che è meglio per noi stessi.Anche in questi casi.Una semplice parola per consolidare la nostra immagine non costa niente,e tutti ne approfittiamo.Parole di conforto,parole dolci,sussurrate e un attimo dopo spazzate via dal vento.Fin quando non tocca a te,non riesci mai a comprendere fino in fondo cosa si prova,in qualunque situazione.

Andò davanti alla finestra,lo sguardo perso in mezzo alla pioggia.Aveva un gran bisogno di piangere,ma non poteva farlo,perché l’ultima promessa fatta a Sora fu proprio quella.Non doveva piangere.In futuro però,non potè far a meno di farlo,ma in quel periodo Tai Kamiya non versò nemmeno una lacrima.

Fu in quel momento che decise di prendere la cosa più preziosa che gli era rimasta.

L’album di fotografie.

Conservato con cura nel secondo cassetto della sua imponente scrivania azzurra,era semplice,rilegato in pelle,e spesso almeno quindici centimetri.

In quell’album erano imprigionati tutti i momenti con le persone a cui più teneva,la maggior parte dei quali riguardanti quella ragazza dal sorriso spontaneo che non avrebbe rivisto mai più.

Si sedette sulla sponda del letto.Stava per aprire la prima pagina dell’album,quando bussarono alla porta.

“Tai se sei sveglio,vieni in cucina,ti aspettano tutti per salutarti”.Era sua madre.

Ah,le mamme.Fanno di tutto per aiutare i loro figli,ma proprio non capiscono quando essi vogliono rimanere un po’ tranquilli e soli.

Naturalmente Tai declinò nella sua mente la proposta di sua madre,un attimo dopo averla sentita.

Aprì la prima pagina dell’album,e quello che vide riuscì a strappargli un debole sorriso.

Otto paia di occhi lo guardavano di rimando.Ma fu la semplicità di quella foto a riuscire a farlo sorridere anche in quel momento.Ricordava perfettamente quando era stata scattata.

Era nel mese di giugno dell’anno precedente.

La scuola aveva chiuso i cancelli da circa cinque giorni,e loro avevano deciso di precipitarsi al mare,per godersi fin dal principio la meravigliosa estate che li attendeva impaziente.Quel giorno il vento li aveva presi in contropiede,e nonostante avessero cercato di mettersi in una posa decente,il risultato fu scarso.

Le tre ragazze del gruppo,Sora,Kari e Mimi erano al centro della foto,sorridenti e allegre come sempre.La prima cercava di afferrare il suo cappellino di paglia,che il vento aveva cercato di portarglielo via,e si protendeva in avanti.La sua pelle abbronzata era fasciata da un bikini porpora che le stava d’incanto.Kari aveva le mani appoggiate sulle spalle del ragazzo biondo seduto sotto di lei,con il capo rivolto alla sua sinistra mentre cercava di non farsi colpire da Sora.Mimi,con l’immancabile costume rosa confetto,aveva una mano sul fianco destro,e con l’altra salutava verso l’obbiettivo.Davanti a loro erano seduti,Joe,con il suo costume azzurro,Izzy con una bandana bianca che teneva fermi i suoi capelli corti,e Tk che con la mano sinistra sfiorava quella di Kari sulla sua spalla.

La parte più divertente era formata da Tai e Matt letteralmente sdraiati sulla sabbia,con le gambe in aria,per la paura di non farcela a raggiungere gli altri dopo aver impostato l’autoscatto.

Quella foto così genuina,ricordò a Tai,quanto tutti loro erano spensierati in quel momento.Nessun problema,nessuna sofferenza attanagliava i loro cuori,solo gioia,per essersi ritrovati tutti insieme in quella spiaggia.

La foto posta accanto alla seconda,gli fece perdere un battito.

Sora,sdraiata in riva al mare,osservava l’orizzonte con un sorriso stampato sul volto.Ricordò cosa successe quando si accorse di essere stata fotografata..

 

--flashback

Tai si avvicinava di soppiatto a Sora,immobile sotto il sole..

Lei non si accorse di niente,perché era persa nei sui pensieri,e così lui le scattò quella foto.Purtroppo però,il rumore dello scatto riportò Sora alla realtà.

“Taiii!!Lo sai che odio essere fotografata in questo modo!!”urlò Sora mentre si rialzava e avanzava a passo di carica verso di lui

“Eh lo so bene cara mia,ma purtroppo la foto è stata scattata!”disse ridendo il ragazzo

“Ah si?posa immediatamente la macchina fotografica grande uomo e te la farò pagare cara”lo minacciò Sora

Tai che aveva capito la sua intenzione,posò la macchina sulla sdraio e iniziò a correre verso di lei.Appena la raggiunse la prese in braccio con facilità,e la porto in acqua.

“No per favore!in acqua no!dovevo farlo io questo non tu!”scalpitava la ragazza,con le braccia intorno al collo di Tai

“Mi dispiace,ma non è l’ora del bagno per me”disse sornione Tai e la lasciò cadere.

Ma Sora,che non era affatto ingenua,si tirò dietro anche Tai,e così finirono in acqua entrambi..

--

 

Sorrise ripensando a quel momento.

Ma pensò anche che non ci sarebbero state altre occasioni per fare una cosa del genere.

Richiuse l’album e si rimise sotto le coperte,cercando di non pensare a niente.

 

 

Ragazzi scusate per il ritardo,ma riesco a scrivere soltanto quando sento l’ispirazione sotto pelle^^

Spero che vi piaccia anche questo capitolo,e di ricevere commenti. Un’ultima cosa,scusate per gli eventuali errori di grammatica,abbiate pietà di me^^

alla prossima!

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Capitolo 3
*** capitolo tre ***


A volte non ci rendiamo conto di come certi momenti siano unici,

non ci rendiamo conto di doverli vivere intensamente

perché forse un giorno,

ci rimarrà solo il ricordo di quelle giornate serene ad allietare il nostro cuore.

 

 

 

Rewind

 

 

 25 Settembre 2005 

 

“Tai sbrigati!Sora ti sta aspettando da dieci minuti!”urlò Kari mentre usciva di casa.

“Soraa finisco di sistemarmi questi maledetti capelli e arrivo”urlò di rimando il diretto interessato

“Non preoccuparti Kari”,disse sorridendo Sora“ormai ci sono abituata.”

“Eh in effetti..”rispose sogghignando la minore delle due.

“Voilà!eccomi qui damigelle,splendente come sempre”disse raggiante Tai

“Si,certo..”mormorò Kari prendendo la cartella gettata sulla sedia accanto a lei“io vado a scuola altrimenti arrivo tardi già il primo giorno..Ciao Sora,a dopo!”,salutò chiudendosi la porta alle spalle.

“Allora campione di puntualità,hai finito o devo aspettare un’altra mezz’ora?”fece finta di sgridarlo la ragazza.

“Nuo,veramunente ho finuito”farfugliò Tai mentre finiva di masticare il suo mega cornetto mattutino al cioccolato.

“Stamattina c’è un sole che spacca le pietre”disse Tai legando la giacca nera di lino in vita,rimanendo con una t-shirt bianca a collo alto“non è giusto che si debba ricominciare ad andare in quel luogo di tortura”piagnucolò appena furono in strada.

“Non stare sempre a lamentarti,siamo in classe insieme non sarà bruttissimo.E poi l’anno passa in fretta non preoccuparti”cercò di rassicurarlo,e rassicurarsi invano Sora,mentre legava i suoi capelli ormai lunghi in una coda di cavallo.

“Non è vero,non passa in fretta,”disse sbuffando il ragazzo“ci siederemo insieme quest’anno,vero?”

“Pensavo volessi sederti con Matt..”

“No no,e poi anche volendo non potrei,perché l’anno scorso i professori ce l’hanno praticamente proibito..e anche perché vicino a te sarà facilissimo andare bene ad ogni compito in classe!”ammise sorridendo Tai.

Ma il motivo in realtà,era ben diverso..

“Ecco che si scopre la verità!Allora caro Taichi,scordati pure il posto accanto al mio”disse fintamente offesa Sora,incrociando le braccia e voltando la testa dall’altra parte.

Naturalmente Tai da bravo credulone,non riuscì a capire lo scherzo,e per tutto il tragitto non fece altro che chiedere scusa ad una Sora più che divertita,tanto che alla fine fu costretta a rivelare lo scherzo,con grande sollievo del ragazzo.

La scuola era già stracolma di ragazzi,che andavano dagli undici ai diciannove anni.L’istituto Setzuni* era sicuramente il più grande di tutta Tokyo,visto che conteneva in una stessa struttura le scuole medie inferiori,e i licei,classico e scientifico.I soliti gruppi si potevano individuare facilmente dai loro punti di ritrovo:la fontana centrale,dove si riunivano i ragazzi più popolari e boriosi della scuola,il cortiletto sul retro,riservato agli alunni delle scuole medie inferiori,e poi c’era il giardino,formato da un campo di calcio,e da moltissimi alberi,tra cui c’erano piccole fontane e panchine.E proprio in questo giardino,in corrispondenza della sesta panchina a destra,si intrattenevano i nostri digiprescelti.

“Come al solito Tai è sempre l’ultimo”disse un ragazzo biondo appoggiato ad un albero,con una Malboro tra le labbra,mentre lanciava uno sguardo furtivo alla ragazza sdraiata sulla panchina accanto a lui.“Mi spiace solo per Sora che deve sopportarlo ogni santa mattina.”aggiunse tornando a guardare il cancello.

“Credo che lei non si faccia troppi problemi a riguardo”rispose maliziosa la ragazza vestita con pantaloni bianchi e maglietta rosa,sdraiata sulla panchina,con una mano sugli occhi per proteggersi dai raggi del sole che filtravano attraverso le fronde degli alberi.

“Beh se è per questo nemmeno a Tai dispiace arrivare in ritardo se c’è lei al suo fianco”aggiunse sorridendo il secondo ragazzo,più basso del primo,con ricci capelli ramati mentre giocherellava con il cellulare,seduto a terra,ai piedi della panchina.

“Comunque oggi è proprio tardi,la campanella sta per suonare.A proposito,Joe non è ancora tornato con le piantine delle classi?”continuò il biondino,sistemandosi la camicia bianca nei jeans prima di sedersi sullo schienale della panchina.

“Forse avrà trovato confusione e non riesce a prenderle tutte..”suggerì il ragazzo con i capelli ramati.

In quel momento,i due ritardatari varcarono il cancello del Setzuni.

“Ed eccomi qui maledetta scuola,quest’anno vedrai di cosa è veramente capace Tai Yagami”

“Si certo,questo lo dici ogni anno Tai..”precisò Sora con una linguaccia

“Quest’anno sarà diverso cara la mia Sora,me lo sento”rispose Tai tirandole un pizzicotto sulla guancia.

Brutto errore.

“Ahi!”esclamò Sora massaggiandosi la parte offesa“questa me la paghi!”aggiunse,e iniziò a rincorrere Tai per tutto il cortile.

“Matt!Aiutami!”gridò Tai mentre si avvicinava agli altri,attirandosi gli sguardi degli altri studenti.

“Eccoli qui,finalmente”disse il diretto interessato,facendo un ultimo tiro,e gettando la cicca a terra mentre si alzava dalla panchina andando incontro a Tai.

“Matt aiuto,mi vuole uccidere!”continuò a urlare Tai mentre si nascondeva dietro la schiena dell’amico.

“Non avrebbe tutti i torti..”rispose sogghignando Matt

“Io l’aiuterei pure Tai”disse Mimi stiracchiandosi.

“Tsk!E’ incredibile la velocità con cui tutti ti voltano le spalle”piagnucolò Tai

“Cosa le hai fatto stavolta?”chiese Izzy mentre si ripuliva i jeans dalla terra.

“Mi ha tirato un pizzicotto sulla guancia!E sa bene quanto io li odi!”disse arrivando trafelata Sora,guardando minacciosa Tai seminascosto dietro Matt.

“Certo che i ragazzi di questa scuola sono peggio degli animali”disse arrivando anche lui in quel momento Joe,con in mano le tanto attese piantine.“Sembrava una lotta per la sopravvivenza”

“Benvenuto in un’altra lotta per la sopravvivenza allora.Tai o Sora?”chiese Mimi

“Sora..ma che è successo questa volta?”chiese Joe mentre dava una copia della piantina a Izzy.

“Pizzicotti”rispose quest’ultimo.“Oh no,”aggiunse sbuffando guardando la piantina“di nuovo all’ultimo piano.Mimi anche quest’anno ci toccherà interpretare la parte di Tom Cruise per saltare le lezioni.”

“Pazienza,ormai siamo abituati a schivare prof e bidelli,non sarà diverso dal solito”rispose Mimi,mettendo la sua piantina nel raccoglitore bianco ricoperto di strass,uguale allo zaino.

“Io invece sono..”iniziò Joe,scrutando la piantina“4°F,secondo piano”

“Tai,Matt e Sora sono al primo,3°B,beati loro”disse Izzy

“Ma Kari e Tk dove sono?”chiese Joe“non li ho visti stamattina”

“Sono di fronte all’ingresso nord,stanno aspettando di essere chiamati.”rispose Mimi

“Quest’anno finalmente saremo tutti liceali”disse sorridendo Izzy,mentre controllava l’orologio.

“Non ricordarmelo Izzy.Ancora mi chiedo perché abbia scelto questa scuola”disse sbuffando la pink girl,ovvero Mimi.

“Matt,spostati per favore,questa è una questione tra me e quel caprone”stava dicendo Sora.

“Per favore amicone mio!Non puoi farmi questo”lo stava supplicando Tai“I pizzichi di Sora sono tremendi”aggiunse.

“Beh mi spiace,ma ci dovevi pensare prima”rispose sorridendo Matt,mentre si spostava“Sora è tutto tuo”,e avvicinandosi al suo orecchio aggiunse malizioso“In tutti i sensi”.

“Deficiente!”esclamò la ragazza,avvampando di colpo,e dandogli un leggero schiaffo dietro la nuca.

Matt si voltò con una linguaccia,e la lasciò al suo lavoro preferito:torturare Tai.

 Eh,l’amore rende proprio ciechi.Nel gruppo ormai da tempo tutti si erano accorti dei sentimenti reciproci di Sora e Tai,tranne,naturalmente,i due diretti interessati.E quindi sapendo questo,ognuno si dilettava a creare situazioni o frasi imbarazzanti per entrambi.

“Scusa,scusa,scusa!So quanto odi i pizzicotti,non lo rifarò mai più!”supplicava Tai,mentre tentava di bloccare le mani di Sora che cercava di colpirlo in faccia.

“L’hai detto anche l’altra volta,quella prima,quella precedente..devo continuare?”diceva Sora sorridendo.

Proprio non riusciva a restare seria quando Tai iniziava a supplicarla di lasciarlo stare.

Stava per tirargli il primo terribile pizzicotto,quando la campanella suonò,e subito dopo un coro gigantesco di imprecazioni la seguì.

“Salvato dalla campanella..non l’avrei mai detto”disse Tai sorridendo

“Mi rifarò la prossima volta”gli rispose Sora con una linguaccia.

“Ragazzi,ci rivediamo qui alla pausa pranzo,come sempre.”disse Joe alzandosi.“Kari e Tk verranno?”

“Credo di si,a meno che non preferiscano rimanere un po’ per i fatti loro.Giusto Tai?”chiese conferma Matt.

“Si certo,secondo me non li vedremo per un po’”rispose Tai raccogliendo la sua cartella e mettendosela su una spalla.

“Ma smettetela razza di cretini”disse Mimi sorridendo“e poi non stanno mica insieme”.

“Ancora per poco..io e Matt abbiamo scommesso.Io dico fino alla fine di quest’anno scolastico,lui dell’estate”disse Tai

“Io invece penso che se queste cose le facessero loro su di voi,non vi piacerebbero molto”provocò Izzy,sistemandosi gli occhiali da sole neri.

“Su di noi?non c’è niente da scommettere”disse finto noncurante Tai.

“Forse è meglio se ci sbrighiamo,altrimenti i posti migliori saranno tutti occupati”sviò il discorso Sora.“Mimi,al mio squillo ci vediamo nel bagno del secondo piano?”

“Come sempre tesoro”rispose quest’ultima dandole un bacio veloce sulla guancia,e raggiungendo Izzy,che si avviava verso l’ingresso est dell’edificio,il più vicino alla rampa di scale che li avrebbe portati nella loro aula,al terzo piano.

 

Dall’altro lato dell’istituto Setzuni

Kari tamburellava le dita sulla gamba da ormai dieci minuti.“Ma perché non chiamano ancora la nostra classe?La campanella è suonata cinque minuti fa”

“Non lo so,chiamala sfiga”rispose un sorridente Tk.

“Sei di ottimo umore stamattina”osservò Kari “se ti vedesse Tai ti scambierebbe per un pazzo..Qualche motivo in particolare?”

Tk strinse le spalle.“Mi sono svegliato allegro,tutto qui”.Ma il motivo vero era il pensiero di vedere Kari ogni giorno,e averla di fianco tutta la giornata.

In quell’estate appena trascorsa,Kari e Tk avevano passato un mese insieme nella casa di famiglia di quest’ultimo,al mare,e da allora il loro legame si era consolidato ancora di più.Ma nessuno dei due riusciva ancora a compiere il passo decisivo,che avrebbe cambiato,in un modo o nell’altro,il loro rapporto.

Talvolta per paura di rovinare una solida amicizia non ci si espone mai completamente.La paura è sempre li in agguato,che ti ricorda ogni rischio.Ma la cosa è semplice:l’amicizia cessa di esistere nel momento in cui non è solo quel sentimento che ti lega ad una determinata persona,ma è qualcosa di più forte,qualcosa che non ti spieghi all’inizio.Magari un giorno,ti capita di notare che quel qualcuno è più carino,che ti dispiace maggiormente quando dovete separarvi.Poi iniziano le auto negazioni,le frasi tipo “non mi può piacere davvero,siamo cresciuti insieme!”,ma tutti si arrendono,prima o poi.

Ed è quello che Tai ha fatto da un pezzo,arrendendosi all’evidenza.Che il sentimento che lo unisce a Sora è molto più profondo di una semplice amicizia.Eppure continua a stare in silenzio,non sapendo di essere ricambiato.Ed è quello che fanno anche Kari e Tk.Ci vorrà ancora un po’di tempo perché anche Matt e Mimi capiscano di essere fatti per stare insieme.

Ma a volte,è proprio quello il problema,il tempo.

 

“Finalmente la pausa pranzo!Il mio stomaco brontolava già dalla seconda ora”disse Tai,mentre con Sora e Matt usciva dall’aula.

“Non c’è bisogno di dirlo.Il tuo stomaco è rumoroso almeno quanto te”rispose la ragazza,facendo ridere Matt.

“Tsk..smettetela di prendermi in giro.E poi Matt,invece di ridere,pensa alla tua figura di merda durante matematica..”sogghignò Taichi.

“Beh sai quanto me ne importa.Dopo tre mesi di casino,non mi vado certo a ricordare l’equazioni parametriche”disse il biondo

“Secondo me non le hai mai sapute..”lo provocò Sora

“Non ti ci mettere anche tu”la supplicò Yamato“e sbrighiamoci perchè gli altri saranno arrivati”.

In realtà,Mimi e Izzy erano li già da un po’,visto che la professoressa di ginnastica era malata,e avevano cominciato da poco a pranzare,quando arrivarono i due neoliceali.

“Ehi ragazzi,tutto bene?”chiese Izzy appena si sedettero sfiniti sulla tovaglia stesa sull’erba.

“Siamo esausti..Ma il primo giorno ti fanno sempre sgobbare così tanto?”disse Tk gettandosi letteralmente a terra.

“Beh solo al primo anno,poi allentano la corda”disse Mimi,mentre apriva una lattina di Coca Cola.

“Spero che tu abbia ragione,perché altrimenti cambio subito scuola”rispose Kari

“Chi vuole cambiare scuola?”

“Ehi Joe,è da un po’ che non ci si vede”disse Tk alzando leggermente la testa.

“Com’è andata la mattinata?”chiese lui,sedendosi sulla tovaglia.

“Stancante”rispose la minore delle ragazze

“Pallosa,non abbiamo fatto niente di interessante”continuò Mimi.

“Ma mio fratello che fine ha fatto?Ha lui il mio pranzo”chiese Kari guardandosi intorno.

“Ritardatario in qualunque cosa..”sghignazzò Izzy tra un boccone e l’altro.“Ehilà Sora,e i due cavalieri?”chiese appena la vide arrivare.

“Sono tornati indietro perché Matt aveva lasciato le sigarette nel giubbotto.”rispose Sora “ci mancava solo il fumo a quei due”

“Fuma anche Tai?”chiese Joe“non l’ho mai visto”.

“Solo ogni tanto”rispose la ragazza con una alzata di spalle

“Dovresti impedirglielo,non gli fa molto bene.Matt ormai è perso,ma Tai si può convincere”disse Tk,mentre finiva la prima porzione di riso.

“E perché proprio io?provaci tu Kari”propose Sora

“Scherzi?figurati se mi dà ascolto”rispose Kari“a te invece si”

“Mah,non ci giurerei.E poi è solo qualche volta,non glielo posso certo vietare”continuò Sora

“Beh puoi,visto il futuro ruolo che ricoprirai nella sua vita..”le disse con una strizzata d’occhio Mimi

“Ma cosa dici?cosa c’era nella coca?droga in polvere?”farfugliò Sora in imbarazzo.

Quando si parlava di Tai,Sora si comportava in un’unica maniera:sviando il discorso.

“Dove c’è la droga?Ne voglio un po’ anche io”disse ironicamente o almeno è quello che si spera, Tai arrivando e lanciando il pranzo alla sorella.

“Finalmente siete arrivati,non ce la facevo più”ammise Kari mentre apriva il suo pranzo.

“Scusa Kari,colpa mia.A proposito fratellino caro,com’è andata la mattinata?”chiese Matt,sedendosi accanto a Tai,che aveva già iniziato a mangiare.

“Per l’ennesima volta..bene ma stancante”rispose Tk

“Non ti preoccupare,ti ci abituerai”rispose Tai“e ti abituerai anche alle infinite note dei professori”

“Non tutti sono come te,sai”disse Izzy.“Quante note hai avuto l’anno scorso?”

“Mh..in tutto l’anno saranno state una ventina credo..”disse Tai tranquillo,come se stesse raccontando le previsioni del tempo.

“Si posso confermare”affermò Kari mentre gustava il delizioso pranzo preparato da sua madre“Ogni volta che tornava a casa con una nota,erano urla continue”.

“Beh quest’anno non succederà,visto che sono compagno di banco di Sora”disse fiero Tai“con lei di fianco sarà quasi impossibile prendere una nota”

“Infatti,ogni volta che farai qualcosa di male,assaggerai i miei pizzicotti”lo minacciò la ragazza,tirandogli un leggero pizzicotto“e questo era per prima”.

“Ma guardateli,sembrano già sposati”commentò all’improvviso Mimi.

“A quando le nozze?Sai,devo comprare un vestito adatto per un testimone..”continuò Matt

“Ti faremo sapere al più presto tesoro,non temere”rispose Tai abbracciando di slancio Sora

“Giusto Matt,”rispose la ragazza reggendo il gioco,e con la scusa abbracciando Tai“ti vedo bene con uno smoking nero,così contrasta con il colore dei capelli”,e iniziò a ridere seguita a ruota da Tai.E fu proprio in quel momento che Kari,munita della sua inseparabile digitale,regalo dei nonni,scattò una foto a quei due che sbellicandosi dalle risate rimanevano ancora abbracciati.

“Ah!La prima cosa che farò appena sarò a casa,è stampare questa foto!”disse trionfante la proprietaria della macchina fotografica.

“Si fallo,e domani portala a scuola!Quella foto farà il giro del mondo”commentò Joe.

Le facce dei due fotografati intanto,avevano assunto un’espressione tra l’imbarazzato e il preoccupato,aggiungendo una punta di rabbia in quella di Tai.

“Cara sorellina..”iniziò “sai che ti voglio bene,non costringermi a farti male..”continuò scostandosi mal volentieri da Sora e avvicinandosi a Kari.

“Proteggila al costo della vita”disse Kari alzandosi a sua volta e iniziando a correre a Tk,seduto accanto a lei,mentre afferrava la digitale lanciatali.

“Prevedo guai..”commentò Izzy mentre richiudeva il suo pranzo ormai vuoto.

“Anche io..”aggiunse Matt accendendosi un’altra sigaretta

Mimi appena la vide,la prese in mano e gliela spezzò.

Grosso sbaglio.

“Basta fumare razza di rincretinito,ti fa male”

“Saranno anche fatti miei,ti pare?”rispose Matt contrariato

“No sono fatti di tutti,perché così ti rovini e basta”ribatte Mimi

“E tu chi saresti,il giudice delle cause perse?”continuò convinto il ragazzo

“Ehi adesso basta Matt,Mimi cercava soltanto di farti un favore”si intromise Tk

“Se voleva farmi un favore doveva rimanere al posto suo.Se e quando fumo sono cazzi miei.Lasciami stare”disse allontanandosi.

“Cos’è successo?”disse Tai arrivando con la sorella sulle spalle “perché Matt è andato via?”

“Ha avuto una piccola discussione sul fumo con Mimi”rispose Joe

“Ah,ecco perché.Per favore non parlategli di questo argomento,si agita e basta”rispose il digiprescelto del coraggio“Mimi non prendertela,d’accordo?”

“Ma andasse a fanculo”rispose la ragazza,allontanandosi a sua volta.

“Sapevo che andava a finire così..Mimi aspetta!”urlò Sora rincorrendola

“L’anno inizia nel migliore dei modi direi..”commentò Izzy sdraiandosi sull’erba fresca.

“Direi proprio di si..”aggiunse Tk.

 

 

*non so come si chiama la  scuola che frequentano i digiprescelti,quindi ho preso un nome a caso,sorry..se qualcuno ne è al corrente,è pregato di avvisarmi!

 

Ragazzi scusate l’enorme ritardo,ma tra pc rotto,internet assente,vacanza in Germania,interrogazioni a catena e il romanzo che sto scrivendo,non sapevo proprio come e quando aggiornare. Chiedo umilmente perdono!E’ già a buon punto il capito successivo,che spero di pubblicare presto(sperando che non ci siano altre interruzioni)

Grazie a tutti per i calorosi commenti!Senza di voi non andrei avanti!Continuate così!

Un bacione!

Sabry

 

 

 

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Capitolo 4
*** capitolo quattro ***


L’amore non è bello se non è litigarello.

-Anonimo-

 

Rewind

 

 

 

La situazione nel gruppo dei digiprescelti,nella terza settimana di scuola,all’inizio di Ottobre non era delle più rosee.

Matt e Mimi ancora non si parlavano,e Tai e Sora venivano letteralmente rapiti ogni giorno dai due litiganti per pranzare lontano dagli altri.

Le due ragazze erano sedute sul piccolo prato nel retro,con i novellini della scuola media,mentre i due ragazzi naturalmente,ai bordi del campo di calcio.

“Andiamo Mimi,non puoi continuare a tenergli il broncio,sai com’è fatto”stava dicendo Sora,nel tentativo di convincerla a far pace con Yamato.

“So com’è fatto un corno!”ribattè inferocita lei,mentre divorava a grandi morsi il suo panino al prosciutto“Io cercavo soltanto di farlo ragionare,e lui cosa fa?Mi risponde mandandomi letteralmente a fanculo.Non mi sembra un comportamento giusto”

“Infatti non lo è,ma devi capirlo..”

“No che non lo capisco.”continuò imperterrita l’offesa.

“E’ evidente che non tiene abbastanza a me”mormorò sottovoce poco dopo.

“Mh?”mugugnò Sora bevendo dalla lattina“Allora è questo che ti ferisce di più..”insinuò,iniziando a vederci chiaro.

“Cosa?No,affatto”rispose Mimi,strappando dalle mani dell’amica la lattina di Pepsi,e iniziando a bere.

“Finalmente ho capito qual è il problema!”esclamò Sora divertita “La posizione di Matt sta iniziando a cambiare nella tua testolina!”

“Ma cosa diamine stai dicendo?”disse Mimi,tradendo una punta di vergogna “la posizione di Matt è e rimarrà sempre la stessa”ribatté Mimi alzandosi “Faremmo meglio a tornare,prima che suoni la campanella”

-Tanto ormai ho capito quello che nemmeno tu vuoi ancora ammettere-pensò con un sorriso sghembo Sora.

 

Nello stesso momento,da tutt’altra parte..

“Io proprio non ti capisco,amico mio”disse Tai sdraiato accanto all’amico“cosa c’è di difficile nel chiedere scusa ad una ragazza?”

“No tu non capisci cosa sia l’orgoglio,è nettamente diverso”rispose Matt,mentre osservava alcuni ragazzi tirare in porta.

“Ahh,metti da parte il tuo immenso orgoglio per una volta,e chiedile scusa,perché se lo merita”

Il biondo non rispose,apparentemente concentrato sui passaggi di quei ragazzi,ma in realtà assorto nei suoi pensieri,che da un po’ di tempo a quella parte,riguardavano una ragazza di un anno più piccola.

“Parlando di ragazze,vedo che il tuo rapporto con Sora non è cambiato molto”osservò Matt,riuscendo così a deviare il discorso dal suo problema.

“Mi vede soltanto come un amico..infondo siamo cresciuti insieme,è normale che sia così..”disse Tai quasi a se stesso.

“Ci vuole coraggio a dire una cosa simile,lo sai?”disse Matt ridendogli quasi in faccia

“E perché?”chiese Tai tirandosi su“è la semplice e chiara verità,ormai mi sono rassegnato all’evidenza”.

“Non rassegnarti,secondo me hai qualche possibilità”

“Naa lo dici solo per farmi contento” disse Tai,ma in cuor suo sperava che l’amico avesse ragione.“Oggi sta proprio bene con quella camicia a righe,le dona”continuò pochi secondi dopo,perso nei suoi pensieri.

“Dovresti dirglielo”

“Cosa?Non ci penso nemmeno,non è da me fare certi complimenti,soprattutto a lei!”esclamò Tai,punto nel vivo.

“Invece dovresti iniziare a farglieli amico mio,prima che passi qualcun altro e te la porti via”rispose il biondino,dandogli una pacca sulla spalla,e alzandosi in piedi “Su andiamo,sennò si fa tardi”

“Forse hai ragione tu..”mormorò Tai,seguendo l’amico.

 

A volte,la forza che muove i fili della nostra vita,sa essere molto perfida,e noi non possiamo far altro che cavarcela,in un modo o nell’altro.

E quel giorno,dopo la pausa pranzo,il destino volle che i due ragazzi,e le due ragazze che avevano pranzato ai lati opposti dell’edificio,si incontrassero davanti all’ingresso.

Vedendole arrivare da lontano,Tai le chiamò sventolando la mano. “Questo è il momento giusto testone,io porto via Sora,così ti lascio Mimi,ma sbrigati perché la campanella sta per suonare”

“Tai cosa cazz…”iniziò a bestemmiare Matt,ma ormai Tai era lontano

“Ciao Mimi!”disse arrivando di corsa“Scusa ma ti devo rubare Sora per un paio di minuti,devo chiederle una cosa su geografia prima di entrare in classe.C’è Matt li,se vuoi puoi raggiungerlo”

E senza darle il tempo di rispondere,afferrò Sora per un braccio e la trascinò via.

Appena furono abbastanza lontani,si fermarono dietro ad una fontanella e iniziarono a ridere.

“Non ci credo!Matt chiederà scusa per la prima volta in vita sua,e per di più a Mimi!”disse smettendo di ridere Sora

“Si,pare proprio che i miei consigli da maestro sulle ragazze,l’abbiano portato sulla retta via”rispose fiero Tai

“Oh senti senti,il grande don giovanni che svela i suoi segreti..e sentiamo,perché sei ancora single?i tuoi consigli non funzionano su di te?”lo provocò Sora,curiosa di sentire la sua risposta

“Beh..”iniziò Tai smettendo di ridere,abbassando la testa“l’unica che mi sia mai piaciuta e continua a piacermi tuttora non mi guarda nemmeno”ammise,rialzando il viso e fissandola negli occhi.

“Oh”esclamò Sora,delusa “Non mi avevi mai detto che ti piacesse una ragazza”aggiunse, distogliendo lo sguardo,con una nota di amarezza che cercò di mascherare sfoggiando un sorriso forzato.

Tai si strinse nelle spalle.“Non credevo ti potesse interessare”

“Ma dai,siamo amici da una vita,queste cose vanno rivelate”rispose Sora,cercando di sorridere

“D’ora in poi ti dirò tutto,promesso”

“Chi è?”

Ahi.La situazione si fa pericolosa,pensò Tai,mentre cercava di formulare una risposta sensata.

“Lascia perdere,non è niente di importante”.Ecco bravo,così penserà che non te ne frega niente dei sentimenti.

“Sbaglio o hai detto “l’unica che mi sia mai piaciuta”?se non è importante questo..Avanti,la conosco?”continuò imperterrita Sora,facendosi del male da sola.

“Cosa?Quando?”fece lo gnorri il ragazzo castano

“Tai non fare il deficiente..”lo rimbeccò Sora “Avanti,chi è la prescelta?”

“Sora,Tai!”

Tai,riconoscendo la voce di sua sorella,si girò di scatto,e quando la vide arrivare accompagnata come sempre da Tk,tirò un enorme sospiro di sollievo.“Sorellina mia,Tk,da quanto tempo non ci vediamo!

“Ehm…da stamattina direi.Ciao Sora”salutò Kari,ma vedendo lo sguardo torvo che la ragazza rivolgeva al fratello aggiunse“ho interrotto qualcosa?”

“Cosa?No no figurati,niente di importante”rispose prontamente Tai

“Nascondermi una cosa così importante per te,è qualcosa di rilevante”disse Sora amareggiata e offesa“credevo che fra amici si dicesse tutto,invece mi sbagliavo”

“Ma cos’è successo?”chiese innocente Tk

“Non vuole dirmi qual è la ragazza che gli piace”rispose Sora

Ci mancò davvero poco che i due neoliceali scoppiassero a ridere,vista la situazione tragicomica che si era venuta a formare.Sora che si offendeva perché Tai non voleva rivelarle che in realtà l’unica ragazza di cui era da sempre innamorato era lei…

Assurdo.

“Ah”è l’unica cosa che riuscì a pronunciare Kari imponendosi di non scoppiare a ridere,e evitando accuratamente di guardare Tk di fianco a lei

“Scusate il disturbo allora,vi lasciamo alla vostra discussione..a dopo”disse il biondino portando via con lui anche Kari.

“Ma perché te la prendi così tanto?”chiese Tai alla ragazza non appena sua sorella e Tk si furono allontanati.

“Perché credevo che tra noi non ci fossero segreti.Sei il mio migliore amico,è normale che reagisco così”rispose Sora

“Già..amico..”commentò a bassa voce il ragazzo

“Eh?”

“No,niente..Avevamo lasciato Mimi e Matt per fare pace,e invece stiamo litigando noi due”disse Tai,mettendo le mani in tasca.

“Non voglio litigare..”sussurrò Sora a voce così bassa,che il ragazzo non la sentì

“A proposito,quella camicia ti sta davvero bene”le disse Tai prima di girarsi e dirigersi verso l’ingresso.

“Grazie..”rispose Sora,ma Tai era già troppo lontano per sentirlo.

 

Non appena Mimi vide da lontano Matt che la fissava,distolse lo sguardo impettita,e si diresse all’interno dell’edificio.

“Mimi,aspetta un secondo”quasi le urlò Matt,quando ormai era nel corridoio

“No che non aspetto!”

“Per favore Mimi”le sussurrò raggiungendola e fermandola con una mano sulla spalla,vicinissimo al viso Yamato,“non rendermi tutto più difficile”

Mimi si immobilizzò al centro del corridoio,deserto durante quell’ora di pausa,nel sentire la voce del ragazzo così vicina.

-Calmati Mimi,stai andando in iperventilazione-si diceva la ragazza

“Possiamo parlare un attimo?”le chiese Matt,togliendo la mano dalla sua spalla,ma rimanendo sempre dietro di lei.

Mimi fece un segno di consenso con la testa,ed entrò seguita dal ragazzo,nella prima aula vuota che trovarono,quella di musica.

Dopo una serie di interminabili minuti,in cui nessuno dei due aveva aperto bocca,il ragazzo si decise a parlare.

“Scusa”

Mimi non reagì a quella parola,facendo finta di non averla sentita.

“Scusa”ripete più forte Matt“non dovevo risponderti così male l’altra volta.So che hai reagito in quel modo per il mio bene,e io sono stato stupido da non capirlo prima.Non volevo offenderti”

La ragazza,che era stata di spalle per tutto quel tempo,voltò lentamente la testa sorridendo.

“Sono contenta di sentirtelo dire.Scusa anche tu,non dovevo intromettermi in affari che non mi riguardano”

“No,l’ho apprezzo tantissimo invece”rispose sorridendo il ragazzo

Quasi non si riconosceva Matt in quello che stava dicendo.Dov’era finito il ragazzo orgoglioso e tutto ad un pezzo?Sicuramente era dentro di lui,nascosto da qualche parte segreta.

“Allora è tutto risolto?”chiese timidamente Mimi

“Per quanto mi riguarda,si”le rispose Matt,sempre con un sorriso spontaneo in viso

“Anche per me”

Rimasero a fissarsi per qualche secondo,ma il destino crudele,volle che la campanella suonasse proprio in quel momento.

“Ehm..faremmo meglio ad andare”disse incerto Matt

Mimi non rispose ma seguì il ragazzo fuori dall’aula.

“Allora ci vediamo all’uscita”stava dicendo il biondo,ma Mimi non lo sentì,persa nei suoi pensieri.

-occhi di ghiaccio..-

“Mimi?”

“Ah si,dicevi?”si riprese Mimi,dandosi mentalmente della stupida

“Che ci vediamo all’uscita..”le ripete Matt,con un sorriso sghembo

“Si certo,a dopo”lo salutò Mimi con un sorriso,e imboccò le scale per la sua aula,mentre Matt la osservava sorridendo.

 

“Allora,tutto risolto con Matt?Vi ho visti parlare poco fa”chiese Izzy alla ragazza non appena si sedette accanto a lui

“A quanto pare..”rispose lei con un’alzata di spalle

“Finalmente,non ce la facevo più a sopportare quella faccia malinconica”le disse Izzy con un sorriso

“Malinconica?”ripete Mimi“non era affatto malinconica,semmai arrabbiata”precisò

“Mah,a me non è sembrata così..”insinuò il ragazzo

“Izzy non ti ci mettere anche tu adesso..”

“Allora non sono l’unico ad averlo notato!”disse trionfante Izzy“Scommetto che è stata Sora,lei ha un sesto senso per queste cose”

“Ma quali cose?voi vi siete bevuti il cervello!”cercò di difendersi Mimi,ma purtroppo per lei,le sue guance avevano assunto una tonalità porpora

“Izzy mi passi il tuo quaderno di matematica per favore?”disse voltandosi indietro Yole,una ragazza bionda,sempre allegra e sorridente che si era unita alla loro classe quell’anno.

“Ehm..il quaderno..si certo,tieni”farfugliò Izzy improvvisamente in imbarazzo

“Grazie”rispose lei sorridendo mentre prendeva il quaderno e si voltava.

Izzy tirò un sospiro,ma quando si girò dalla parte di Mimi,quel sospiro gli morì in gola vedendo lo sguardo della ragazza.

“A quanto pare anche qui c’è qualcosa che bolle in pentola..”provocò la ragazza con uno sguardo indagatore.

“Qui?In che senso?”chiese Izzy iniziando a sudare freddo.Quando Mimi iniziava con quei discorsi,sapeva essere più brava di qualunque detective in circolazione,e Izzy questo lo sapeva molto bene..

“Nel senso che quella Yole..”

Ma proprio in quel momento fece il suo ingresso il professor Tezuia,e quindi Mimi fu costretta a tacere,con grande sollievo di Izzy.

“Non temere,continueremo un’altra volta”sussurrò Mimi,facendo tirare un sospiro,stavolta di rassegnazione al suo sfortunato compagno di banco.

 

Nello stesso momento,la classe di Tk e Kari era fuori per l’ora di ginnastica.Nelle due settimane precedenti avevano più volte protestato per quell’orario,visto che dopo pranzo,fare ginnastica non è esattamente il massimo,ma il preside,che non a caso assomigliava a Hitler,aveva categoricamente ignorato le loro proteste.

“Spero proprio che Matt e Mimi abbiano fatto pace,non voglio che anche nella pausa pranzo ognuno stia per i fatti propri”stava dicendo Hikari mentre faceva gli esercizi di riscaldamento accanto a Tk

“Mio fratello non chiede scusa facilmente,anche quando sa di aver esagerato”rispose Tk mentre fletteva le ginocchia“..temo tra un po’ rivedrò il panino che ho mangiato a pranzo..il mio stomaco inizia a fare strani rumori”

“Credo che valga lo stesso per me”disse Kari sedendosi a terra“non si può continuare così”

“Yagami cosa ci fa a terra?In piedi e continui l’esercizio”la rimbeccò il professore“non è il momento di riposarsi”

“Scusi professore”rispose amareggiata Kari,mentre si rialzava

“Nemmeno un po’ di comprensione..Ahia!”esclamò Tk massaggiandosi la nuca e abbassandosi per raccogliere la pallina di carta che gli era finita in testa.

Alzando lo sguardo,vide Tai che lo salutava dalla finestra con un’aria triste.

“Ma cosa ci fa mio fratello a spasso per i corridoi?”disse Kari seguendo lo sguardo di Tk“non avrà saltato le lezioni già alla terza settimana di scuola..”

“Credo proprio di si invece..”rispose Tk“ma cos’ha?sembra triste”

“Forse per la discussione con Sora che abbiamo interrotto prima”osservò Kari ridacchiando al ricordo

“Mi spiace per loro,ma è da stupidi non vedere l’evidenza..”rispose Tk,lanciando un’occhiata sbieca a  Kari.

“Già..”disse lei voltando la testa,sentendosi osservata dal ragazzo

“Yagami e Ischida quando finite di conversare,siete pregati di riprendere gli esercizi”li rimbeccò nuovamente il professore di ginnastica

“Ci scusi prof,non ci distrarremo più”rispose Tk,e dopo aver salutato Tai con la mano,si girò insieme a Kari per riprendere gli esercizi.

 

“Ma si può sapere cos’è successo?”chiese Matt a bassa voce

“Te l’ho già detto,niente di che”rispose sussurrando accigliata Sora

“Non mi sembra,visto che Tai non è nemmeno venuto in classe,beccandosi la prima nota di quest’anno”ribattè Matt

Sora si sentiva tremendamente in colpa quel quello,perché sapeva che Tai non si era presentato in classe per colpa della loro discussione.

“E va bene..abbiamo litigato”confessò Sora

“Signor Ischida cosa ne pensa di questa soluzione?”chiese la prof di algebra a Matt,cogliendolo di sorpresa

“Ehm..”

“E’ giusta”suggerì alle sue spalle Sora

“E’ corretta”ripete lui ad alta voce

“Si esatto”disse la professoressa non aspettandosi una risposta giusta da Matt,che come tutti sanno,non era per niente bravo in matematica..

Quando la prof si voltò per continuare a scrivere alla lavagna,Matt si voltò nuovamente verso Sora

“Si questo l’avevo capito..ma perché?”

“Beh..mi ha detto che gli piace da sempre una ragazza,e non me ne aveva mai parlato prima”rivelò Sora

Matt per poco non cadde dalla sedia sentendo il motivo della loro discussione.Trattenne a stento le risate,ma un ghigno si formò sulle sue labbra rosee

“E adesso perché ridi?E’ un motivo serio”ribatte la ragazza

“Si,capisco..”disse Matt trattenendo le risate “Non preoccuparti piccola,prima o poi Tai te lo dirà,non essere arrabbiata con lui”

“Ma io non sono arrabbiata..”

“Sei triste e delusa,te lo si legge in faccia”osservò Matt sempre con il ghigno stampato in faccia“lo ripeto,non preoccuparti minimamente”

“Takenouchi e Ischida un’altra parola e vi ritroverete fuori dall’aula”

Matt si girò buttando li delle scuse,false come Giuda alla prof,e Sora appoggiò la guancia sulla mano e si mise ad osservare la lavagna contrariata.

 

La campanella era suonata già da dieci minuti,e Tai stava aspettando seduto alla solita panchina,che Matt gli riportasse lo zaino,come gli aveva chiesto Tai nell’sms che gli aveva mandato.

-eppure mi ha detto che sarebbe venuto-pensava il ragazzo osservando l’orologio.

Alzando la testa dal cellulare,vide una cosa che lo lasciò senza parole.Sora si stava dirigendo dalla sua parte,con il suo zaino tra le mani.

Una volta arrivata di fronte a lui,iniziò timidamente a parlare.“Ehm..ho preferito portare io lo zaino,se non ti dispiace”

“Grazie”rispose Tai accennando un sorriso

“E volevo chiederti scusa per stamattina,ho reagito male”continuò Sora

“Scusa?no figurati non devi,hai tutte le ragion..”

“No non è vero.”lo interruppe“Sono tue scelte,ed è giusto che ognuno di noi abbia dei segreti..infatti anche io ne ho uno”aggiunse abbassando lo sguardo

“Ah.”

“Quindi non sono l’unico cotto qui..”aggiunse Tai,sentendo il proprio cuore andare in frantumi

“A quanto pare..”

“Beh ok.Allora siamo pari,non c’è problema”tentò di ironizzare il ragazzo

“Già,pari”ripete Sora abbozzando un sorriso e rialzando lo sguardo

“Meno male,almeno domani potrò entrare in classe”disse Tai,incrociando le mani dietro la nuca

“A proposito..ti sei beccato la prima nota dell’anno..”lo informò Sora“mi spiace,se non fosse stato per..”

“Ma dai!Se non la prendevo oggi,sarebbe stato un altro giorno,non sentirti in colpa”disse sorridendo Tai

“Sei sicuro?Non è che adesso ce l’hai con me per questo..”chiese Sora titubante

“Non ci penso nemmeno scema”rispose Tai facendole una linguaccia

“Ok..andiamo a casa?”proseguì Sora

“Prego madamoiselle,la seguo”ironizzò Tai

“Merci messer”rispose sorridendo Sora incamminandosi verso l’uscita,seguita a ruota dal ragazzo.

 

L’amore rende davvero ciechi.

Ma forse la sua bellezza risiede proprio in questo.Non possedere la certezza,e di doverla cercare in ogni piccolo gesto,ogni giorno.Anche in un semplice sguardo,una parola più dolce,una carezza più intensa.L’amore è unico e imprevedibile,amaro e dolce,triste e felice,e ha in mano le redini della nostra felicità.

 

 

 

 

 

 

Salve ragazzi!

Come avrete notato,ho pubblicato il più presto questo capitolo,per scusarmi dell’enorme ritardo precedente..spero di essere stata perdonata!

Approfitto di questo spazio per comunicarvi qualche avvisetto..

Ho fatto un piccolo schema sulla lunghezza della storia,e credo sia all’incirca sui sedici capitoli…ahi!Poi non so,forse ne eliminerò qualcuno,o ne aggiungerò altri.

Alcuni capitoli sono già in fase di elaborazione,altri sono solo pagine bianche..quindi devo rimboccarmi le maniche e mettermi al lavoro!

La storia sarà suddivisa tra Play e Rewind,quindi tra capitoli prima e dopo il primo.

Il prossimo sarà un play quindi molto più nostalgico rispetto a questo!

Colgo l’occasione di ringraziare tutti quelli che commentano!

Un grazie particolare a DarkSelene89Noemi che ha commentato anche su manga e su manganet e alla nuova arrivata mijen!Ma ringrazio anche chi ha commentato i primi due capitoli! Grazie di cuore,davvero,non so come farei senza di voi

Spero di sentirvi ancora!

Un bacione!

Sabry

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** capitolo cinque ***


Che cosa è un ricordo?

Nulla..

Non puoi udirlo,non puoi toccarlo,

Eppure è così grande,

che non puoi distruggerlo.

-Anonimo-

 

 

 

Play

 

 

Quel giorno sarebbe tornato a scuola,dopo appena dieci giorni.

Non gli sembrava vero di dover ritornare in quel luogo,e non rivederla più.

Dopo il funerale,Tai era andato per la propria via,e per dieci giorni si era chiuso in quel desolato silenzio che accompagnava l’immenso vuoto che provava.

In quei dieci giorni,Tai era diventato un vegetale.Non parlava più con nessuno,tranne qualche parola forzata con Kari.

Niente più.

Quella mattina,la mamma non ebbe bisogno di buttarlo giù dal letto come di consuetudine,perché Tai era pronto già un’ora e mezza prima.Dopo aver bevuto un misero sorso di latte macchiato,senza una parola prese il suo zaino e uscì.

La scuola era ancora deserta a quell’ora,difatti i cancelli erano stati aperti da poco.Quello spettacolo per Tai fu un’assoluta novità,visto il ritardo con cui arrivava a scuola ogni giorno.L’aria fredda delle sette gli batteva sulle guance ormai ghiacciate,e per l’ennesima volta Tai si sistemò la sciarpa marrone intorno al collo,sfiorando senza volerlo,la sottile collana con il ciondolo a forma di S che indossava.

Rimase per molto tempo fermo a fissare la loro panchina da lontano.

E’ incredibile la quantità di ricordi che ci legano ad un determinato luogo,o addirittura ad un oggetto.Un oggetto può riportare alla mente momenti magici,situazioni e persone indimenticabili,che hanno segnato la nostra vita.Ed anche se il destino decide di separarci da loro,il ricordo rimarrà marchiato a fuoco nella nostra mente per sempre.Per Tai quella panchina indicava il periodo più bello della sua vita,quando erano ancora tutti insieme,quando le uniche preoccupazioni erano i compiti in classe.

Quando Sora era ancora accanto a loro.

E a lui.

Abbassando lo sguardo,si diresse verso quella panchina,e togliendo un po’ di ghiaccio da essa,si sedette,aspettando l’arrivo degli altri.Quasi non gli sembrava vero che gli avrebbe rivisti entro un’ora.L’ultimo loro incontro era stato il giorno del funerale.

Tutti con visi straziati,tantissime lacrime,Mimi che si faceva sorreggere da sua madre,perché non aveva nemmeno la forza di restare in piedi.Tai era rimasto più indietro rispetto a loro,con lo sguardo fisso su quella lapide bianca,incapace di muoversi.Matt lo guardava da lontano quel giorno,con gli occhi di ghiaccio inondati di lacrime.Sapeva che l’amico voleva rimanere solo.In quel momento era sicuramente la persona che soffriva di più.

Anche se la sofferenza non si dovrebbe misurare,ne giudicare.Mai.

Proprio come quel giorno,Matt osservava Tai seduto sulla panchina con le mani in tasca e la testa bassa,perso nei suoi mille pensieri.Si strinse nella giaccia nera e si diresse lentamente verso l’amico.

Tai non alzò nemmeno lo sguardo quando sentì che qualcuno si sedeva accanto a lui.

Sapeva perfettamente chi fosse.

Matt rimase seduto accanto a lui senza dire niente,limitandosi a guardarlo di tanto in tanto.Aveva paura di dire qualunque cosa all’amico,anche un semplice ciao.Era la prima volta che gli succedeva,e questo lo lasciò spiazzato.Poi,inaspettatamente,Tai alzò la testa,e sporgendosi verso lui lo abbracciò.

Come si abbraccia un fratello quando si cerca conforto.Quando hai bisogno di una spalla sulla quale piangere,e sai che l’unica sempre disponibile è quella del tuo migliore amico.Matt lo strinse,condividendo pienamente tutto il suo dolore.

“Mi manca”sussurrò Tai

“Anche a me”mormorò Matt strofinando la mano sulla schiena dell’amico“Devi farti forza..”sussurrò

“Non ce la faccio senza di lei..non posso continuare Matt”

Stavano viaggiando su due frequenze diverse..

Matt si scostò e si ritrovò il viso di Tai dinanzi,ancora con lo sguardo verso il basso.“Guardami”

Ma Tai non si mosse,come se non avesse sentito.

“Tai,per favore guardami”ripete mormorando,e Tai alzò di poco la testa,guardandolo negli occhi.

“Anche io sto male,e anche gli altri.Non sei il solo a soffrire,e non rimarrai solo ora che Sora non c’è più.Sconteremo insieme anche questa condanna che la vita ci ha dato,ma andremo avanti.Dobbiamo ma soprattutto,devi farcela”si fermò un attimo,ricacciando indietro le lacrime che chiedevano di uscire.

“L’ultima volta che abbiamo parlato,Sora mi fece promettere una cosa”aggiunse poco dopo

“Cosa,Matt?”chiese Tai atono

“Mi fece promettere che mi sarei preso cura di te al posto suo”rispose Matt“devo mantenere la promessa.Sei come un fratello per me,lo sei sempre stato,e vederti così mi fa stare male il doppio.So che è difficile,ci sto passando anche io,ma non isolarti dal resto del mondo.Abbiamo superato tantissime cose insieme..”

“Ma lei era ancora con me..”sussurrò Tai

“Lo so,e ora non potremo rivederla mai più,ma lei sicuramente ci guarda e non vorrebbe mai vederci così.Tu per primo..quindi stringi i denti e vai avanti”

“E’ come se la mia vita avesse perso tutto il suo senso..”continuò a mormorare Tai“credevo davvero che il nostro appoggio e la sua forza sarebbero bastati..”

“Lo speravamo tutti..”confermò Matt,abbracciando nuovamente l’amico distrutto

Tai si lasciò abbracciare,come se non avesse più forza.Poco dopo sussurrò,quasi a se stesso:“Perché non ha preso me?perchè..”

“Smettila di dire stronzate”disse duro Matt

Ma Tai non lo ascoltò.

Si sciolse dall’abbraccio dell’amico e,alzandosi dalla panchina,si buttò in ginocchio sulla neve.

“PERCHE’ NON ME?”urlò contro il cielo con tutto il fiato che aveva dentro

Poi sbattè le mani sulla ghiaia ricoperta di neve e abbassò il capo.

Matt gli fu accanto immediatamente,spaventato dalla reazione repentina dell’amico.

“Perché per oggi non torni a casa?Forse è ancora presto per tornare a scuola..”gli disse mentre lo aiutava ad alzarsi

“No”rispose secco il digiprescelto del coraggio

“Tai..”iniziò Matt

“No,Matt.”lo interruppe“Ho già superato un grande ostacolo oggi,alzandomi e decidendo di tornare,non posso tirarmi indietro adesso.”

“Come vuoi.”rispose il biondo“Sappi che io sono sempre qui,per qualunque cosa”

“Lo stesso vale per me.”disse Tai guardandolo negli occhi,e accennando un debole sorriso.

Quando gli altri arrivarono,trovarono Tai e Matt seduti sulla solita panchina,che parlavano del più e del meno.Ma i loro volti tradivano una sofferenza molto profonda.Sofferenza dovuta ad una ferita che non si sarebbe più rimarginata.

“Ragazzi.”salutò Izzy,arrivando venti minuti prima del suono della campanella.

“Ciao Izzy”rispose Matt per entrambi

“Gli altri non sono ancora arrivati?”chiese l’ultimo arrivato

“Mio fratello ha l’influenza,oggi non verrà.E nemmeno Mimi,credo.”rispose il biondo“Per quanto riguarda gli altri,non gli ho ancora visti entrare”

Tai intanto taceva.Era seduto li con loro,eppure era come se non ci fosse.Izzy non osava intrometterlo nella loro conversazione improvvisata,perché sperava che fosse lui a fare il primo passo.

Dieci minuti dopo l’arrivo di Izzy,anche Kari arrivò a scuola.Quando Tai sentì gli altri salutarla,alzò lo sguardo,che rimase incatenato a quello della sorella.

Quante cose si possono dire con un solo sguardo.Si possono esprimere tanti sentimenti:rabbia,dolore,amore,compassione..e comprensione.

Kari con quello sguardo voleva infondere al fratello un po’ di forza in più.Lo capiva perfettamente,e giustificava ogni suo comportamento.Se si fosse trovato Tk al posto di Sora,a quest’ora Kari non sapeva se avrebbe avuto un briciolo della scarsa forza di volontà di Tai,per andare avanti.

La campanella suonò,con il consueto suono metallico.I digiprescelti quel giorno a scuola sarebbero stati solo loro.Infatti più nessuno di loro varcò la soglia del Setzuni.

Il professore,all’inizio della lezione,aveva accennato alla scomparsa di Sora,e Matt,diventato il nuovo compagno di banco di Tai,si era voltato in direzione dell’amico,temendo uno scoppio emotivo che,però,non arrivò affatto.

La giornata passò in fretta.Calma e piatta.

Durante la pausa pranzo,i digiprescelti non si riunirono come al solito.Tai e Matt andarono a sedersi,proprio come tempo addietro,sui bordi del campo di calcio.Ma se il secondo si sforzava di mangiare qualcosa,Tai nemmeno guardò il pranzo che sua madre aveva preparato con tanta cura.

Vedendo quel rifiuto,Matt provò a farlo ragionare,ma senza ottenere nulla.

“Dovresti iniziare a mangiare qualcosa..”disse,mentre osservava l’amico sdraiato sull’erba accanto a lui,con un braccio sugli occhi nocciola.

“No.Non ho fame”rispose Tai a bassa voce

Quel piccolo scambio di battute,fece passare a Matt ogni speranza di convincerlo.

All’uscita di scuola,si salutarono e Kari e Tai si avviarono silenziosi verso casa.

“Com’è andata la giornata?”chiese timidamente Kari,camminando a lato di suo fratello

“Bene”

“Nessuna nota?”cercò di ironizzare la ragazza,tentando di far sorridere il fratello.

“No”

Cosa che purtroppo non riuscì a fare.

“Tai...”lo chiamò a bassa voce poco dopo.

“Cosa c’è?”rispose il diretto interessato guardandola di sbieco

“Ecco..è difficile da dire..”mormorò sua sorella tenendo lo sguardo ostinatamente diretto verso il basso.

“Kari cosa succede?”chiese preoccupato Tai,improvvisamente allarmato.

Già da quando Sora gli aveva confessato la terribile notizia,Tai era diventato ancora più protettivo nei confronti di sua sorella,sentendosi ancora di più in dovere di proteggerla.

Cosa che si notava anche nelle piccolezze di ogni giorno.

E che confermava la repentina agitazione nella sua voce.

“Niente,tranquillo..”lo rassicurò Kari“solo che…”

“Ti ascolto”la invitò a proseguire suo fratello

Tirando un profondo respiro,Kari vuotò il sacco.“Devo darti una cosa.”disse,fermandosi a guardare Tai di fianco a lei.

Il ragazzo la guardava con un misto di sconcerto e sorpresa,incapace di capire la difficoltà della sorella nel rivelargli quella cosa.

“Vedi..si tratta di una cosa che Sora mi ordinò di consegnarti nel caso..beh..”si interruppe.

Scese un silenzio imbarazzante tra i due fratelli.

“Tieni”si decise a dire Kari,allungando una busta bianca verso suo fratello.

Tai rimase a guardare quella busta per parecchi secondi prima di afferrarla e metterla in tasca.

“Grazie”mormorò a Kari quando avevano ripreso a camminare

“Non devi ringraziarmi”ripose lei,sorridendo triste.

 

 

 

 

 

 

Salve ragazzi!

So che questo capitolo non è un granchè,ma purtroppo si è verificato l’ennesimo imprevisto..

Mio padre(a cui trancerei di netto tutte e dieci le dita),ha avuto la brillante idea di cancellare la cartella dove conservavo i capitoli di questa storia….

Per fortuna,alcuni li tenevo nella cartella “Documenti”,e quindi non tutto è andato perso.

Ma purtroppo questo,e anche i due capitoli successivi erano in quella cartella…

Me tapina!!!Ora mi tocca riscriverli,anche se non mi verranno di certo bene come quelli originali..sigh sigh

Ho riscritto questo capitolo più in fretta che potevo..

Vi chiedo immensamente scusa per questo ennesimo ritardo!

Comincio a pensare che questa storia sia maledetta O.o

Grazie di cuore per chi segue la mia storia,invitando anche chi legge e basta,di lasciare un suo commento!

Un bacione!

Sabry

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** capitolo sei ***


Prima ti accorgi che le cose non torneranno più come una volta,

prima ricomincerai a vivere.

-The o.c-

 

 

 

 

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“Siamo tornati”annunciò Kari non appena varcarono la soglia di casa.

Subito sua madre venne loro incontro,baciando entrambi sulla fronte.“Com’è andata?”chiese con una punta di angoscia che non sfuggì ai due fratelli.

“Tutto bene mamma,non preoccuparti”rispose la minore,appendendo il cappotto a doppio petto nero sull’appendiabiti all’ingresso.

La signora Yagami guardò suo figlio per un istante.“Bene.Il pranzo è in tavola fra cinque minuti”disse poi.

“Non ho fame adesso.”rispose Tai dirigendosi verso la sua camera.

“Ma Tai,devi mangiare qualcosa..”cercò di convincerlo sua madre

“Ho detto di non avere fame”ripete deciso lui

“Tai..”lo chiamò a bassa voce sua sorella

Lui si girò lentamente,avvertendo il cambio di tono nella voce di Kari.“Dimmi”

“Mamma ha ragione..”disse timidamente,guardandolo negli occhi nocciola.

Rimasero a fissarsi,come se il tempo avesse smesso di scorrere.Il legame tra Tai e Kari era sempre stato fortissimo,e lei era una delle poche persone in grado di far ragionare il fratello,anche nelle situazioni più difficili.

“Mangerò qualcosa,ma datemi mezz’ora.”annunciò Tai,entrando nella sua camera e chiudendosi la porta alle spalle.

Sua madre sospirò,ringraziando mentalmente la minore dei suoi figli,che aveva la capacità di saper prendere Tai in qualunque occasione.

Dopo aver chiuso cauto la porta,Tai lasciò cadere la sua cartella sulla sedia accanto alla scrivania e infilò la mano in tasca.Proprio dove aveva messo la busta che gli aveva consegnato Kari poco prima.

La guardò intensamente.

Così tanto che il bianco si impossessò dei suoi occhi profondi.

Si sedette cauto sul letto,osservando quel piccolo pezzo di carta bianco,che non riportava nessuna scritta.Sapeva cosa avrebbe trovato dentro,e questo lo impauriva.

Tanto.

Tantissimo.

Aveva paura di leggere quello che Sora gli aveva scritto,perché forse non sarebbe stato in grado di non tener conto delle sue parole.

Perché l’aveva fatto?

Lei sapeva quanto lui odiasse quelle cose,eppure aveva deciso lo stesso di lasciargli quel pezzo di carta macchiato di inchiostro.

Guardò la foto posta sul suo comodino.Ritraeva lui e Sora,l’uno affianco all’altra,abbracciati sotto la neve,il giorno della vigilia di Natale di due anni prima.

Era stupenda quella sera.Non avrebbe mai dimenticato il momento in cui la vide uscire dal portone di casa sua,con indosso un vestito nero stile impero,come gli spiegò lei stessa,che le arrivava al ginocchio,le scarpe dello stesso colore,e i capelli inaspettatamente mossi che le cadevano sinuosi sulle spalle.Lui invece indossava un abito da sera nero,con la camicia bianca tenuta fuori dai pantaloni,come per aggiungere qualcosa di suo anche a quel completo tanto formale.Ricordava ancora le proteste di sua madre,quando si era imposto con decisione contro la cravatta.

Abbassò lo sguardo sospirando,e con mani tremanti,iniziò ad aprire la busta bianca.

Conteneva un foglio,scritto su entrambi i lati con inchiostro nero.E un’altra piccola busta bianca con qualcosa di più rigido dentro.Passò una mano su quel foglio,come per accarezzarlo.

La scrittura della sua Sora era inconfondibile.

Armato di tutto il suo coraggio,iniziò a leggere quelle parole.

 

“Caro Tai,

se leggi questa lettera vuol dire che io non sono più con voi.

E questo mi riempie di dolore.

Per ben due motivi.

Il primo è che non sono riuscita a rimanerti accanto,e il secondo..

Perché non sono riuscita a dirti una cosa per me importantissima Tai.

Scrivo questa lettera il giorno prima del mio intervento,e tu sei appena tornato a casa sotto imposizione di tua madre.

Molto probabilmente,domani mattina sarà l’ultima volta che ci vedremo.

Me lo sento..

L’ultima volta che potrò vedere i tuoi occhi profondi che tanto mi fanno sognare..”

 

Tai sgranò gli occhi a quelle parole.

Sognare..

 

“Ho appena assaggiato una di quelle caramelle gommose che mi ha portato stamattina Mimi..quelle a forma di cuore..Quella ragazza non si smentisce mai,non trovi?”

 

Quella domanda retorica,riuscì a farlo sorridere.Aveva proprio ragione..nemmeno sulla forma delle caramelle Mimi riusciva a resistere.

Le avevano comprate insieme quella mattina.Ricordava ancora la scena nel negozio..

flashback

“Mimi non ti azzardare a comprare quelle caramelle..”l’aveva minacciata Matt

“Perché cos’hanno di male?”era stata la risposta innocente della ragazza.

Tai sogghignò.“Di solito più sono belle,più sono disgustose..”

“Ma cosa stai dicendo?sono adorabili!”aveva ribattuto decisa Mimi

Matt alzò gli occhi al cielo.“Fai come ti pare”

“Certo!Dobbiamo portarle un po’ di allegria,e queste caramelle ci riusciranno”

Di fronte a tanta convinzione,Matt e Tai decisero di lasciar perdere..

 

“Beh hanno un sapore orrendo comunque..quindi nel caso io non riesca a dirglielo,sei pregato di riferirlo tu.

Ah,Tai..nemmeno sei uscito e già mi manchi.Proprio non riesco ad immaginarmi senza di te,lo sai?

Dopo i nostri due  piccoli baci,non ho fatto altro che pensare a te.A te soltanto Taichi.

Quei gesti sono  riusciti a farmi dimenticare persino il male che mi divorava piano piano.Avrei desiderato altri baci come quelli..

..dieci,cento,milioni...

Posso immaginare la tua espressione in questo momento..confusa e sorpresa,vero?Non meravigliarti Tai,non devi farlo.”

 

Eppure l’espressione di Tai era proprio quella..

Non riusciva a credere a quelle parole,e fu costretto a rileggere quelle due righe più e più volte prima di assimilare bene il loro contenuto.

 

“Mi dispiace Tai.

Ti ho nascosto troppe cose,e questo non me lo perdonerò mai.

Avrei dovuto dirti tutto di persona,ma la paura di perderti era grande,e in tante occasioni non mi ha permesso di pronunciare le parole che,in un modo o nell’altro,avrebbero cambiato quello che c’era tra di noi.

E ho preferito tacere,per continuare a restarti accanto solamente come amica..

Quella sera,in montagna,se Matt e Mimi non sarebbero venuti a cercarci,può darsi che ci sarei riuscita..e magari anche tu mi avresti detto qualcosa.Non scorderò mai la bellezza del tuo viso illuminato dalle fiamme del piccolo fuoco che accendesti per me.

Credo che tu ormai abbia capito cosa ti ho nascosto..

Sono innamorata di te,Tai.”

 

Le labbra di Tai si schiusero dallo stupore,e gli occhi iniziarono a bruciare.

Era rimasto su quell’ultimo rigo,incapace di leggere oltre.Ipnotizzato da quelle cinque parole,che avevano avuto lo stesso effetto di una doccia gelata.

Era innamorata di lui…Sora…voleva lui..

 

“Mi sono innamorata della tua innocenza,della tua allegria,della sincerità,del grande cuore d’oro che hai,delle tue parole di conforto che mi hanno risollevato sempre da terra..

Sono completamente persa di te..

L’amore è una cosa fantastica Tai..spero che tu nella vita avrai il piacere di provarlo almeno una volta,e invidierò la ragazza che riuscirà a rapire il tuo cuore.

Avrei voluto rimanerti accanto per sempre,per prendermi cura di te,e magari anche per rimanere in un angolo a consolarti,quando soffrirai per qualche ragazza che non saprà apprezzarti.

Vai avanti Taichi.

Non fermarti davanti a niente,e non permettere a nessuno di fermarti,me compresa.

Non guardare al passato,ma pensa al futuro.

Non rimarrai solo adesso che io non sono più vicino a te,e non voglio più sentirti dire le parole che mormorasti quella sera a casa tua.

Mai più,intesi?

Sei un ragazzo unico,renditene conto.

Hai ancora tanti amici pronti a farsi in quattro per te.Hai Matt,che ti seguirebbe in capo al mondo,e lo sai..

Hai una sorella fantastica che ti vuole un bene immenso..

E anche se non mi vedrai,continuerai ad avere per sempre me.Sicuramente il posto dove andrò,sarà stupendo,e potrò guardarti in ogni momento..Non sentirti mai solo.

A questa lettera ti allego una foto.

Una foto che conservavo come il mio tesoro più prezioso.

Una foto che ritrae noi due.

Prometti a me,ma soprattutto a te stesso,che questo non ti fermerà,e che andrai avanti.

Insegui i tuoi sogni con tutto il coraggio che hai,perché so che un giorno riuscirai a realizzarli.

Con questo ti lascio Tai..

Spero di non aver sbagliato a scriverti queste parole,ma non potevo andarmene senza rivelarti cosa rappresenti per me.

Sarai per sempre nel mio cuore,

solamente tua

 Sora.”

 

 

Tai rimase immobile per un infinità di tempo.

Non esisteva nient’altro in quel momento.

Solo la consapevolezza che Sora ricambiava i suoi sentimenti,e che quelle parole sussurrate poco prima di lasciarsi,erano parole giuste.

Parole che finalmente era riuscito a pronunciare a lei.

Quando riuscì finalmente a muoversi,poggiò la lettera sul letto e prese dalla busta la foto che Sora gli aveva lasciato.

Appena la vide,gli occhi si riempirono di lacrime.

Non potè più trattenerle,e improvvisamente tutto il dolore che aveva trattenuto uscì.

Non era riuscito a mantenere l’ultima promessa fatta a Sora,ma non riuscì a frenare il dolore,che si manifestava sotto forma di lacrime..

Si accasciò a terra,con la foto stretta in mano,mentre le calde lacrime salate gli rigavano il viso.

Kari sentì piangere il fratello da dietro la porta,e senza pensarci due volte,la aprì precipitandosi dentro la stanza,e lo vide seduto con la schiena poggiata al letto.

Si inginocchiò di fronte a lui e strinse la testa sul suo petto,cullandolo dolcemente.

Tai continuava a singhiozzare,e Kari lo stringeva sempre più forte,tentando di infondergli un po’ di forza.

Quella era una delle rarissime volte che vedeva suo fratello piangere..

Suo fratello,sempre con il sorriso sulle labbra,la battuta pronta,la risata genuina..

I loro genitori guardavano la scena sulla soglia della porta,ma il signor Yagami,vedendo sua moglie ancora più distrutta del figlio,la trascinò via chiudendosi la porta alle spalle.

“M-mi ricambiava..mi ricambiava”balbettò tra un singhiozzo e l’altro Tai

Kari non rispose,non sapendo in che modo confortare il fratello.

Tai abbracciò sua sorella,lasciando cadere la foto che aveva tenuto in mano fino a quel momento.

Quel pezzo di carta attirò lo sguardo di Kari.

Ritraeva lui e Sora,proprio come aveva scritto nella lettera.In quella foto potevano avere massimo cinque anni.Erano entrambi sporchi di terra,e indossavano le divise di calcio.Tai stringeva sotto un braccio il pallone,ed era sporto verso Sora,intento a stampargli un dolce bacio sulla guancia sporca.

Sora sorrideva contenta,con le spalle alzate,gli occhi socchiusi e le labbra aperte in un sorriso sincero.

Vedendo quella foto,Kari capì la reazione del fratello,e continuò a stringerlo finchè non si calmò.

“Mettiti pure a letto,dirò a mamma che non hai più fame..”gli sussurrò dolcemente la sorella.

“No”rispose inaspettatamente lui

Kari lo guardava confusa.

“Vengo a mangiare,dammi cinque minuti per lavarmi la faccia”disse sussurrando Tai“la lettera di Sora mi ha aperto gli occhi,Kari..”

Sua sorella sorrise,capendo solo in quel momento il gesto di Sora.

Aveva scritto quella lettera per infondere a Tai coraggio,forza di andare avanti.

Anche quando ormai lei non sarebbe stata più tra di loro.

Quella ragazza era davvero un angelo..

Kari si rialzò lentamente.“Va bene,ti aspettiamo in cucina”

“D’accordo,il mio stomaco comincia a brontolare”disse Tai,alzandosi a sua volta e accennando un sorriso,che, dopo tanto tempo,non era lo specchio della tristezza.

Quando Kari uscì dalla stanza,tirò un sospiro.

Forse,grazie a quella lettera,Tai sarebbe tornato quello di sempre.Non dimenticando il passato,ma riuscendo a cogliere la luce nel futuro.

Luce,che aveva sempre portato nelle vite di tutti loro.

 

 

 

-I ricordi tengono unito

 tutto ciò che il destino

 ha diviso..-

 

 

 

 

 

 

 

Salve ragazzi!

Prima di tutto ringrazio i miei lettori!Siete fantastici e senza di voi non riuscirei a scrivere nemmeno una riga!Vi invito anche a farmi notare i miei errori(qualora ci fossero:P)

Devo confessarvi che scrivere questo capitolo ha fatto commuovere anche me..cosa alquanto strana,non trovate?^.^’’’

Vi lascio con un abbraccio,sperando che continuerete a seguire la storia!

 

Spoiler:nel prossimo capitolo,un rewind,ci sarà la fatidica festa della vigilia di Natale,la stessa sera in cui fu scattata la foto che Tai ha sul comodino!

Ne vedrete delle belle..

 

Sabry

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo sette(prima parte) ***


Piccola nota:per motivi di copione,ho deciso di far coincidere la chiusura delle scuole per il periodo natalizio con la Vigilia di Natale. Spero non sia un problema!

 

 

 

 

 

 

 

Novembre prese presto il posto di Ottobre,portando con se pioggia e freddo,e facendo rimpiangere la tanto amata estate,diventata ormai un pallido ricordo da riporre nel grande bagaglio dei ricordi.

Così com’era venuto,Novembre passò,degno di nessuna nota,tranne l’inizio del campionato di calcio della scuola,e della nomina di capitano di una di quelle squadre per Tai.E senza rendersene conto,i nostri digiprescelti arrivarono sotto le porte del periodo natalizio,che equivaleva a divertimento,regali,e soprattutto,come Tai puntualizzava ogni volta, scuola chiusa.

“Bye bye scuola,goditi queste bellissime vacanze”disse infatti con un gestaccio l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie.

“Sempre il solito cafone..”disse Mimi osservando il gesto fatto da Tai.

“Naa è solo un moto di liberazione”rispose il ragazzo per giustificarsi.

“Pensiamo a cose serie piuttosto”disse Izzy sospirando“che si farà domani?”

Il domani tanto atteso coincideva con la festa tanto amata dai pargoli:Natale. Il Natale è una festa diversa dalle altre:per le strade si respira un profumo diverso,di attesa,di spensieratezza. Tutto si colora,e anche i più piccoli negozi iniziano a sfoggiare addobbi festosi.

“Io fra poche ore sarò a Parigi,lo sapete.. quindi ci vedremo a Capodanno”annunciò Joe.

“Parigi è la città degli innamorati,quindi datti da fare”gli consigliò Matt con una pacca sulle spalle,mentre teneva tra le labbra una sigaretta accesa.

Ebbene,dopo la lite con Mimi,aveva tentato in tutti i modi di smetterla con quel brutto vizio,ma come si sol dire:il lupo perde il pelo…

“Naa,le ragazze non mi interessano..”rispose Joe con noncuranza.

“Oddio..”iniziò Tai scambiando un’occhiata complice con il suo migliore amico“non sarai mica…”

“Perché non ce l’hai detto prima?”lo interruppe Matt sorridendo.

“Ma cosa diavolo dite,razza di imbecilli?!”urlò Joe,rosso di imbarazzo e rabbia.

“I soliti deficenti..”sospirò la sorella di uno dei deficenti in questione.

“Bambini”confermò Sora,guardando il display del suo cellulare che segnava quasi le cinque di pomeriggio.“Ragazzi sono le cinque,stasera a che ora inizierà la festa?”domandò poi al resto del gruppo

“Beh dovrebbe iniziare per le ventuno..?”propose Izzy

“Si ma noi arriveremo con mezz’ora di ritardo!”esclamò Tai,ma visti gli sguardi perplessi dei suoi amici aggiunse“Le persone importanti si fanno aspettare!..”

“Non avevamo dubbi..”disse Tk con un sorriso.

La festa in questione era stata voluta e organizzata dal preside della loro scuola. Il caro preside,visto che quello sarebbe stato il suo ultimo anno di servizio,aveva deciso di fare un piccolo regalo ai suoi “dolcissimi”studenti,i quali erano subito stati entusiasti dell’idea. La tale festa si sarebbe svolta nella grandissima sala per i ricevimenti del quartiere di Odaiba,posto di lusso e ricercatissimo.

Dopo aver concordato l’ora,ovvero alle nove davanti a casa di Mimi,la più vicina alla sala,ognuno si incamminò verso la propria casa.

Tutte tranne Sora,che fu letteralmente obbligata da Mimi a salire a casa sua,per decidere cosa avrebbe indossato quella sera.

“Ma Mimi tu hai il fisico di una modella,puoi metterti qualunque cosa!”protestò Sora durante il tragitto“a cosa ti servo io?”

“Ma che razza di amica sei?Devo essere uno schianto stasera!e lo stesso vale per te!”rispose indignata Mimi.

“Ma..”

“Niente ma questa volta!Vuoi o no conquistare una volta per tutte Taichi!?”le disse l’amica puntandogli l’indice sul viso.

“E credi davvero che riuscirò a farlo stasera?”domandò ironica Sora.

“Certamente!E’ un impresa vinta in partenza mia cara..”rispose Mimi convinta.

“Come no..”mormorò tra se e se affranta Sora.

 

Quella sera Tai sarebbe passato a prendere la sua amata Sora come ogni volta. Era fermo davanti allo specchio intento a combattere con la sua cravatta nera da molto tempo,senza venirne a capo.

“Ahh basta!” urlò all’improvviso gettando quel pezzo di stoffa tanto odiato a terra.

L’urlo fece allarmare la povera Kari che era chiusa in bagno da ore.“Cosa succede?” chiese precipitandosi dal fratello.

“Niente.. ho mandato a fanculo la cravat..”

Ma la frase gli morì in gola quando il suo sguardo si posò su sua sorella.

“Kari..sei stupenda!”

La suddetta arrossì e prese a lisciare il suo vestito imbarazzata. Quel vestito le era costato parecchia fatica,viste le proteste di sua madre,ma alla fine era riuscita a convincerla a farselo comprare.

Si trattava di un semplice vestito bianco,con due sottili bretelle ricamate e una morbida gonna vaporosa che arrivava poco più su del ginocchio.

I capelli erano stati tirati sapientemente su dalle mani delicate di Mimi,passata da lei circa due ore prima,ed erano raccolti in una elegante crocchia,dalla quale si erano liberati due ciuffi ribelli che le ricadevano sinuosi sulle spalle scoperte.

“Grazie fratellino” esclamò stampandogli un bacio sulla guancia.“Anche tu sei uno schianto!Vedrai che Sora cadrà ai tuoi piedi stasera”mormorò al suo orecchio.

“Ma smettila!”rispose Tai quando sua sorella gli fece un occhiolino.

 

“Stai benissimo,smettila di agitarti”

“Mamma sembro una..una..”

“Ma cosa stai dicendo?Sei fantastica Sora.”

Casa Takenouchi.

Ore 20.40

Quella che stavano affrontando Sora e sua madre,era la tipica conversazione pre-festa delle adolescenti. Soprattutto quando a quella festa sarebbe stato presente il ragazzo dei sogni dell’adolescente in questione.

E allora,poco prima di uscire,il vestito che sembrava perfetto,inizia ad essere visto come il più grande orrore mai comprato. Anche se naturalmente non è vero.

“Mi fa sembrare una bidona!Per non dire di peggio..” esclamò rassegnata Sora.

“Figlia mia sei un caso perso..Mettiti le scarpe,tra poco Taichi sarà qui.” le disse sua madre sospirando,mentre si alzava dal letto della figlia.

“Oddio” fu l’unica cosa che riuscì a mormorare a se stessa la ragazza.

Aveva appena finito di infilarsi le decolletè nere quando suonò il campanello.

“Si Tai,scende subito”sentì dire sua madre al citofono.

Con un profondo respiro,Sora uscì dalla sua camera.

“Divertiti,e non bere niente di alcolico” raccomandò sua madre mentre l’aiutava ad infilare il copri spalla di pelliccia(naturalmente sintetica).

“Si mamma non preoccuparti. Ci vediamo domani” la salutò stampandole un bacio sulla guancia.

Infatti dopo la festa,avevano deciso tutti di rimanere a dormire nella gigantesca casa di Mimi,molto vicina alla sala ricevimenti.

Quando aprì il portone,trovò Tai che la aspettava con le mani infilate nei pantaloni dello smoking che indossava. La camicia tenuta fuori dai pantaloni,riusciva a distinguerlo come sempre dagli altri.

“Ehm..”

Rimasero a fissarsi senza dire una parola per alcuni secondi,persi a contemplare la bellezza dell’altro.

Ognuno completamente perso negli occhi dell’altro. Il tempo sembrava come immobile,e persino il vento gelido sembrava essere cessato.

Fu la ragazza la prima a destarsi.

“Si ridi pure,sembro una donna di strada.”

Dopo un attimo di smarrimento,Tai esclamò stupito:“Donna di strada?Ma cosa dici?!”.

“E allora cosa sembro?Mia nonn..”

“Sei stupenda Sora,dico davvero”disse Tai arrossendo.

E’ proprio incredibile. L’amore riesce a far diventare timidi anche i più coraggiosi.

Nessuna eccezione.

“Ah.. grazie. Anche tu stai molto bene.”

Tai portò un braccio dietro la nuca,iniziando a grattarsi i capelli per l’imbarazzo.“Beh ho rinunciato alla cravatta”

Sora scoppiò a ridere.“Scommetto che non riuscivi a fare il nodo”.

Tai la guardò con un ghigno facendo spallucce.

“Dai andiamo,sennò facciamo tardi”,e detto questo la prese a braccetto.

L’ingresso della sala era gremito di studenti. I maschi rigorosamente in smoking e le ragazze che facevano a gara nel sfoggiare il vestito più costoso.

Alle 21 in punto,tutti i digiprescelti erano riuniti davanti all’ingresso della Odaiba’s Room.

Tutti tranne naturalmente il ritardatario per eccellenza e la sua compagna.

“Mamma mia che freddo stasera” constatò Mimi stringendosi nel suo cappotto nero,da cui si poteva intravedere un piccolo lembo del vestito rosso che indossava.

“Dai tanto tra poco entriamo..”la rassicurò Matt vicino a lei,con i suoi occhi di ghiaccio che fendevano la folla.“Ma dove diavolo sono Tai e Sora?”

“Quando sono uscita io,Tai aveva finito di mettersi le scarpe,quindi dovrebbero arrivare a momenti.”disse Kari,aggrappata in modo totalmente innocente al braccio di Tk,il quale non sembrava affatto dispiaciuto.

“Sempre se Sora si sia fatta trovare pronta..”rispose Izzy guardando l’orologio che segnava le ventuno e cinque minuti.

“E tu credi davvero che non lo fosse?Avanti,sarà pronta da ore”sogghignò Mimi.

“Eccoli lì ragazzi,stanno arrivando.”osservò Tk,indicando la coppia venirgli incontro.

“Era ora!Siete sempre gli ultimi”disse Izzy,guardando sornione Sora che teneva sotto braccio Tai.

“La strada era scivolosa,e Sora ha le scarpe alte..”iniziò a giustificarsi il ragazzo.

In realtà i due avevano deciso con un tacito accordo,di camminare il più lentamente possibile per godersi quella passeggiata fiabesca.

Le strade coperte di neve,entrambi elegantissimi…

“Si certo…la strada scivolosa..”mormorò Matt non troppo a bassa voce.

Intanto le guance di Sora si erano tinte di un delicato porpora,mentre Tai continuava a giustificarsi.

“Ma è vero!Sora diglielo anche tu..”si rivolse poi alla ragazza al suo fianco.

“Ragazzi basta su. Ormai stanno entrando tutti”. A salvarli era stato come al solito quell’angelo di Tk. Dopo che Sora gli ebbe mormorato un “grazie” silenzioso,lui le strizzò l’occhio e si apprestò a salire le scale dell’ingresso.

L’imponente sala era stata addobbata per l’occasione. Un grande blocco di ghiaccio era stato scolpito fino a creare un grande cigno con le ali spiegate,ed era stato posizionato proprio all’ingresso,dove i guardarobieri invitavano tutti gli ospiti a lasciare i soprabiti.

Grandi tavoli rotondi erano posizionati su tutto il perimetro della sala,e ad ogni gruppo di ragazzi era stato assegnato un tavolo diverso.

I digiprescelti presero posto ad un tavolo sulla destra. Lente e calde note riempivano l’aria,e tutto sembrava come patinato.

“Allora,le danze si apriranno tra poco,quindi gente tenetevi pronti!”esclamò Mimi,prendendo posto tra Sora e Matt.

Il suo vestito rosso di fine seta le arrivava da sopra il ginocchio,e lasciava ammirare il suo fisico perfetto. Molti ragazzi si erano girati a guardarla,ma mai quanto il biondino che sedeva di fianco a lei,che non aveva fatto altro che ammirarla da quando l’aveva vista.

Il vestito di Sora invece,era nero stile impero con una vaporosa gonna di tulle.

Dopo le prime due portate di antipasti,il deejay aveva annunciato l’apertura delle danze con un bel lento,invitando tutti al centro della pista.

I più temerari,e le coppie di fidanzatini si fecero subito largo,scatenando applausi e fischi dal resto degli invitati.

Per un breve attimo,gli sguardi di Tai e Sora si incrociarono,ma la ragazza lo distolse immediatamente.

Tk invece,dopo aver preso coraggio aveva invitato a ballare una Kari super imbarazzata,ma che alla fine si era alzata senza troppe storie.

Matt invece,sempre all’apparenza menefreghista ed estraneo a quelle frivolezze,aveva sussurrato all’orecchio di Mimi il suo invito,e lei trepidante si era alzata di scatto e l’aveva trascinato sulla pista da ballo.

“Avanti Tai,se non la inviti tu rubo io Sora”,disse Izzy guardando sorridendo i due che fissavano entrambi gli altri ballare,ed evitando accuratamente di ballare.

Il ragazzo si voltò di scatto,e lanciò un’occhiata a Sora.

“Beh,se vuoi..”iniziò imbarazzato.

“Ma si,andate io vi aspetto qui”insistè Izzy,beccandosi così un’occhiataccia di Sora.

Ma l’attenzione della ragazza fu catturata da una mano che era entrata nel suo campo visivo.

“Non sono un ballerino,ma almeno posso provarci”disse Tai guardandola sorridente.

“Avanti allora,buttiamoci nelle danze”rispose Sora prendendo la sua mano e voltandosi per un attimo a lanciare un mega sorriso a Izzy.

“Ehi,Izzy”

Il ragazzo si voltò verso quella voce più che nota alle sue spalle.

“Yole...”

“Visto che sei rimasto solo,se vuoi ci ballo io con te.”disse la ragazza guardandolo speranzosa.

“Io...”iniziò Izzy,guardando la sua compagna di classe avvolta in un abito rosa.“Volentieri”le sorrise,ed insieme si affrettarono a raggiungere gli altri.

Intanto Matt e Mimi,che dondolavano a ritmo di musica avvolti in un abbraccio,sogghignavano vedendo Tai e Sora super impacciati.

“Ma è naturale,quei due sono persi l’uno dell’altro fin dai tempi dell’asilo..”disse Mimi,voltata ad osservare la sua amica che metteva lentamente le braccia intorno al collo di Taichi.

“Spero che le cose tra di loro inizino a cambiare..magari già da stasera.”aggiunse Matt,voltandosi ad osservare la sua partner.

Anche lei si girò in quel momento,e rimase intrappolata nello sguardo impenetrabile del ragazzo.

“Sei davvero stupenda Mimi..”

Lei avvampò improvvisamente,sorpresa da quel repentino cambio di argomento da parte del ragazzo.

Mormorò un grazie,e abbassò il volto.

Poco dopo sentì le labbra di Yamato sfiorarle i capelli,e sentì anche il cuore esploderle nel petto.

Calmati Mimi,calmati..

“Ahi!”esclamò sorridendo per l’ennesima volta Sora.

“Scusami,ma te l’ho detto di non essere bravo..”mormorò affranto Tai.

“Dai scemo,non importa.”rispose lei non perdendo il suo sorriso.

“Ragazzi,è mezzanotte!Buon Natale a tutti!”annunciò al microfono il deejay.

“Buon Natale Sora”

“Anche a te”

Poi Tai fece il gesto più avventato di tutta la sua esistenza.

Trascinò fuori Sora con un unico obbiettivo:baciarla. Aveva meditato tantissimo su quella sera,ed era arrivato a quella conclusione. Avrebbe baciato la sua Sora e si sarebbe accollato tutte le conseguenze di quel gesto,sia positive che negative.

Ma arrivati in terrazza,con Sora che gli urlava di fermarsi,trovarono il fotografo della serata proprio lì,che sembrava quasi aspettare loro due.

“Ragazzi!Su mettetevi in posa,vi scatto una bella foto!E ha ripreso anche a nevicare!”esclamò infatti non appena li vide.

Tai soffocando orribili bestemmie,sorrise a Sora,che lo guardava perplessa.

Passò un braccio sulle sue spalle,e..click!

“Mi hai trascinata fuori dalla sala solo per una foto?”gli domandò con un sorriso sghembo non appena il fotografo si fu allontanato.

“Veramente…no”rispose Tai,con il cuore a mille.

“Ah. E per cos..”

Ma non riuscì a finire la frase,perché Tai aveva poggiato entrambe le mani sulle sue spalle.

Rimasero a fissarsi.

I loro cuori battevano all’unisono ormai.

Tum tum,tum tum..

“Tai..”sussurrò Sora,a pochi centimetri dal suo viso.

In un secondo,Tai poggiò delicatamente le sue labbra su quelle della ragazza.

Sora sgranò gli occhi,incapace di credere a quello che stava succedendo. Ma non durò che un attimo.

“Scusami..”mormorò Tai,sconvolto almeno quanto lei,dalle emozioni che aveva provato.

Tai..Tai mi ha..baciata..

Il ragazzo si voltò,con il viso in fiamme e tornò in sala.

“Ehi,cos’è successo?”gli domandò Matt,vedendolo rientrare.

“Io..Matt..io..”

“Tai cosa c’è?”domandò ancora il suo migliore amico iniziando a preoccuparsi.

“Matt..l’ho baciata..”confessò Tai,dirigendosi poi verso il loro tavolo.

Matt dapprima non riuscì a comprendere,ma quando poi capì,si illuminò tutto e ci manco poco che iniziasse ad urlare di gioia.

Si diresse in veranda,e trovò Sora ancora immobile,e che si sfiorava le labbra con un dito.

“Sora!”esclamò Matt vedendola.

Lei si voltò,e non appena lo vide gli saltò al collo raggiante.

“Matt,io quasi non ci credo!Matt mi ha baciata!Ti rendi conto?Mi ha baciat..”inziò a tartassarlo.

“Ehi ehi frena!Allora,Tai ti ha baciata?Era ora!”

“Ti rendi conto?”continuò lei. Non lo aveva nemmeno sentito.

Matt l’abbracciò sorridendo.

Forse i suoi due migliori amici finalmente avevano imboccato la strada giusta. Guardò una ragazza vestita di rosso guardarlo interrogativa da dietro la vetrata.

Le sorrise.

E si,la strada che presto avrebbe imboccato anche lui.

 

 

 

L’amore rende euforici.

E’ la migliore delle droghe.

Una sola dose ti fa star bene.

Anche tutta la vita.

L’amore è la sostanza che fa girare il mondo.

La sostanza che colora le esistenze.

Quella che rende tutto unico.

Ma ha anche delle contro indicazioni.

Scritte in basso,sulla boccetta rossa che lo contiene.

-Non abusare,può causare grandi illusioni.-

 

Ma non in tutti i casi.

Per fortuna.

 

 

 

 

 

 

 

Ragazzi!!!

Ok,non uccidetemi per favore!

Ma questo è stato un periodo tremendo per me,e solo il cielo sa chi mi ha dato la forza per riprendere a scrivere..

Questo capitolo non è un granchè,e forse non sono riuscita a rendere giustizia al momento unico del primo bacio di Tai e Sora,ma la mia vita sentimentale non è bella ultimamente…

Ma non voglio tediarvi con le mie beghe!

Quindi vi chiedo perdono e prometto di concludere questa fiction al più breve!

Continuate a seguirmi e a sostenermi!

Baci

Sabry

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo sette(seconda parte) ***


 

 

 

 

 

 

-Ma perché bevi?-

-Perché così dimentico i miei errori..-

-Ma sei sicuro che sian proprio tali?-

 

 

 

 

 

 

 

 

Rewind

 

 

 

 

 

 

 

 

Tai tornò strascinandosi al tavolo 23 che era stato loro assegnato.

Si sedette lentamente,in maniera quasi meccanica e prese la sua testa castana tra le mani.

-L’ho baciata davvero..-

Continuava a ripetersi in testa il digiprescelto del coraggio,mentre con gli occhi chiusi ripensava a quel bacio durato un battito di ciglia.

Alzando di poco lo sguardo,afferrò la bottiglia di pregiato champagne immersa nel secchiello colmo di ghiaccio e lo versò nel suo calice.

-Come farò adesso a guardarla di nuovo in faccia?-

Lo champagne aveva riempito fino all’orlo il fragile bicchiere,facendolo appannare.

E che Tai mandò giù in un unico grande sorso.

E’ il tormento la cosa peggiore di tutte. Quel dubbio di aver sbagliato che si fa largo dentro di te piano piano. E se trova terreno buono.. ti conduce mano a mano fino giù,nel buio della convinzione di aver commesso un passo falso.

E di aver perso una delle persone più importanti della tua vita.

-Ho sbagliato..-

Riempì per la seconda volta il flute con quella bevanda dolciastra e giallognola.

La festa intorno a lui proseguiva senza sosta. Ormai tutti ballavano scatenati al centro pista,e le luci accese di inizio serata erano state presto sostituite da piccoli faretti che emanavano una tenue luce di diversi colori. Ai tavoli non era rimasto nessuno.

Nessuno che potesse fermare quello che stava per accadere..

-Ho rovinato tutto..-

E il terzo flute venne svuotato in un secondo,per far posto al quarto.

 

 

“Rendetevi conto ragazzi!”.

Sora ormai continuava a ripetere quella frase da circa mezz’ora,ovvero da quando Tai era sparito all’interno della sala. Mimi,osservando da dietro alla vetrata una Sora improvvisamente troppo euforica,al cenno di Matt era andata a tastare la situazione.

Anche perché Sora stritolava Matt in una maniera che..

Che..

Insomma che non le piaceva.

Solo io posso abbracciarlo così.

Aveva pensato non appena li aveva visti,anche se sapeva perfettamente che Sora non aveva occhi che per il castano.

“Tesoro smettila,altrimenti a fine serata rimarrai senza voce”le disse Mimi che,dopo aver saputo l’accaduto,aveva lanciato un urlo apocalittico che aveva fatto allarmare alcune coppiette appartate sulla grande veranda.

“Ma adesso che devo fare?Insomma..ci siamo baciati!”continuò imperterrita la digiprescelta dell’amore,guardando i suoi amici con aria sognante.

“Per prima cosa calmati”sogghignò Matt appoggiato alla ringhiera di ferro battuto con una sigaretta tra le labbra rosee.“Poi le cose verranno da sole.. o almeno verranno se qualcuno dei due tirerà fuori quello che è successo stasera.”

“Cosa?!E io dovrei parlare di Tai di questo?”disse avvampando di colpo Sora,come se improvvisamente stesse parlando proprio con il suo amato.

“Esatto dolcezza”ribadì il biondino,scambiandosi un’occhiata di intesa con Mimi.

“Ma voi siete matti..”borbottò Sora a bassa voce.

“Ragazzi!Vi sto cercando da una vita!”

Tk era arrivato sulla veranda trafelato,e guardava suo fratello e le due ragazze in maniera alquanto allarmata.

E si sa che quando Tk è preoccupato allora ci sono guai in vista.

“Cosa succede?Non stavi facendo gli occhietti dolci a Kari?”insinuò in modo più o meno giusto suo fratello guardandolo mentre faceva un tiro.

“Smettila Matt,di la abbiamo un problema abbastanza serio..”iniziò spostando lo sguardo su Sora “ecco..Tai..”

“Tai?Gli è successo qualcosa?”domandò prontamente la ragazza,iniziando a dirigersi verso l’ingresso della sala.

Ma Tk la bloccò per le spalle.

“No lascia stare..è che..ha alzato un po’ il gomito”confessò il biondino.

“Che cosa?”esclamò stupito Matt,gettando a terra la sigaretta e senza aggiungere altro entrò di volata nella sala.

Quello che vide lo lasciò a bocca aperta.

Tai incollato ad una ragazza di un’altra sezione,intento a scambiarsi un bacio con tanto di lingua.

E Izzy e Kari dietro di lui che cercavano di staccarlo invano.

Una piccola folla si era radunata  intorno a lui e al loro tavolo. E ridevano tutti.

Era diventato un fenomeno da baraccone.

Infondo Tai era popolare a scuola. Era il capitano della squadra di calcio dell’istituto e metà delle ragazze moriva dietro di lui.

E l’altra metà dietro a Matt.

“ECCO UN ALTRA!”urlò una volta lasciata andare la ragazza di turno“m-ma questa sera ragassi, bacio tutte le damigelle!”

“Cazzo”fu l’unico pensiero che Matt riuscì a formulare prima di dirigersi velocemente da Tai e prenderlo per la maglia.

“Cosa cazzo ti dice il cervello?Me lo spieghi razza di coglione?”gli urlò addosso scuotendolo per le spalle.“E voi cosa guardate?Andate!Aria razza di stronzi!”aggiunse guardando la piccola folla.

Qualcuno borbottò e girò i tacchi,mentre altri,probabilmente ubriachi almeno quanto Tai,continuarono a ridere.

“Matt!”urlò di rimandò lui con il tipico sorriso da sbornia “hai visto quante ragazze ho baciato stasera?”

“Ma cosa gli è successo?”domandò con le lacrime agli occhi Kari a Matt.

“E’ successo che tuo fratello è un deficiente!”esclamò il biondo. Poi si voltò verso Izzy:“Vai a chiamare gli altri,dovrebbero essere in veranda,andiamo a casa.”

“Non ce né bisogno Izzy.”

Sora era proprio alle spalle di Matt,ma lui non se n’era accorto.

Purtroppo però,Tai riuscì a scorgerla.

“Sora!Mia carissima Sora!Hai visto quante ne ho baciate stasera?”iniziò lasciando Matt e dirigendosi verso la ragazza.“Ma devo dire che tu sei stata la peggiore..non sai bacia..”

Schiaff!

Mimi chiuse gli occhi,consapevole in cuor suo che sarebbe finita così.

“NON TI VOGLIO PIU’ VEDERE!”urlò poi Sora con la mano ancora pulsante. E dopo avergli lanciato un’ultima occhiata furente,ma con ormai gli occhi appannati dalle lacrime prese a correre verso l’uscita della sala.

“Ci vediamo a casa mia.”disse Mimi a Matt prima di correrle dietro.

“Ma perché Sora mi ha dato uno schiaffo?Ahia!”chiese innocente come un bambino Tai a sua sorella,che lo guardava tra il disperato e il disgustato,indecisa su quale sentimento far prevalere.

“Andiamo a casa di Mimi,almeno si calma”disse ignorando la domanda di suo fratello,a Tk.

“Si concordo. Izzy dov’è?”chiese rivolto poi a suo fratello che stava passando un braccio di Tai sulle sue spalle per sorreggerlo.

“E’ andato a prendere i cappotti. Sta proprio male..”aggiunse indicando il suo migliore amico appoggiato alla sua spalla,che borbottava a bassa voce.

“Ora mi spieghi perché ha deciso di baciare mezza scuola stasera..”

Matt sospirò,e vedendo Izzy tornare con i loro soprabiti si affettò verso l’uscita.

 

 

 

“Non voglio più vederlo!”urlava tra un singhiozzo e l’altro Sora,chiusa da circa venti minuti del bagno del secondo piano della villa di Mimi.

“Sora era ubriaco..”cercava di farla ragionare la sua migliore amica da dietro la porta.

“Non dare la scusa all’alcool!Ecco perché mi ha baciata,era già fuori!”continuò imperterrita la ragazza chiusa in bagno.

“Sai che non è così..”le disse Mimi accorata.

“E allora dopo pentito del gesto a baciato tutta la scuola!”urlò piangendo Sora,ripensando con una dolorosa fitta al cuore a quando aveva visto Tai,il suo  Tai,avvinghiato a quella brunetta.

“Non dire cose assurde Sora,non si è affatto pentit..”iniziò Mimi,ma la voce rotta dai singhiozzi di Sora la interruppe.

“Si certo!Infatti mi ha detto che sono stata la peggiore!E si sa che l’alcool abbassa tutti i freni,quindi lo pensa sul serio!Lo odio!”

La ragazza,guardando per l’ultima volta la porta del bagno,sospirando scese nel suo salone.

Matt e gli altri erano rientrati da cinque minuti,ed erano tutti giù in salotto,tranne i due digiprescelti del coraggio e dell’amicizia:il primo era ormai un tutt’uno con il water del bagno al primo piano,nel quale stava vomitando anche l’anima,e il secondo gli reggeva la fronte con l’aria di chi la sa molto lunga.

Infatti nella testa del biondo,iniziò a delinearsi con chiarezza la grande sciocchezza che il suo migliore amico aveva compiuto quella notte.

-Proprio quando era riuscito a baciarla,a mandato tutto all’aria..-pensava reggendo con più forza la fronte di Tai,scosso da un altro conato-Sora non vorrà più vederlo..-

E non sapeva quanto aveva ragione.

“Allora?”chiese Izzy non appena Mimi arrivò in salotto.“Come sta?”

“Male. Anzi malissimo. Non l’ho mai vista in quelle condizioni.”rispose lei,gettandosi sul divano e lanciando le sue scarpe con due tacchi vertiginosi,lontano.

“E’ ancora chiusa in bagno?”domandò Tk,con la testa in grembo a Kari.

“Si e non vuole vedere nessuno.”

“Io dico di lasciarla sbollire un po’”disse Matt arrivando sudato dal bagno.“Quando starà meglio verrà lei da noi.”

“Speriamo presto.”disse Kari con un sospiro.“Tai dov’è?”aggiunse.

“L’ho messo a letto”rispose Matt.

“Almeno ha smesso di vomitare”constatò Izzy stiracchiandosi.

“Ragazzi io proporrei di andare a letto,sono già le cinque.”esordì Tk guardando il suo orologio da polso.

“Voi andate,io preparo una cioccolata calda e la porto a Sora.”disse Mimi alzandosi dal divano.

“Vuoi che aspetti con te?”le domandò Matt una volta che gli altri si furono allontanati.

A quella domanda inaspettata il cuore di Mimi iniziò a battere più forte.

“No,non ce n’è bisogno”rispose lei senza guardarlo,consapevole del potere che quelle due iridi avrebbero avuto su di lei.

“Come vuoi..”mormorò il biondo avvicinandosi a lei.“Buonanotte”aggiunse poi,baciandole delicatamente la fronte.

Dopo aver ripreso aria,Mimi lentamente si diresse in cucina,pronta a preparare la magica bevanda che tira su di morale chiunque.

 

 

 

 

Ma l’amore è proprio questo.

Dubbi,incertezze..

Gelosie..

E batticuore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze,

ecco a voi l’ennesimo capitolo!

Pian piano sto riuscendo a tirarla avanti questa storia!

Posto il capitolo alle ore 2.16..l’unica ora in cui sono libera di scrivere liberamente..

Mi sto facendo trasportare troppo da questi rew,e sto iniziando a perdere di vista l’ossatura centrale della fic..

Quindi annuncio che il prossimo capitolo sarà un play.Non chiedetemi quando lo posterò,ma state certe che mi impegnerò a farlo il più presto possibile!

Continuate a seguirmi e sostenermi,siete davvero fantastiche ragazze!Per fortuna le cose nella mia vita vanno bene,quindi sono anche più serena!(grazie mijen per l’interessamento;))

Un bacione!

Sabry

Ps.scusate per il capitolo forse un po’ troppo corto!

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo nove ***


 

 

 

 

 

 

 

 

Play

 

 

 

 

 

 

 

Il lieve vento di febbraio spirava lento e silenzioso per le strade di Tokyo,facendo stringere nei cappotti i passanti infreddoliti.

Tokyo è sempre stata una grande città. Le sue mille strade,i tantissimi negozi,i palazzi,i grattacieli.. la gente. La frenesia di una delle metropoli orientali,che iniziava la sua vera vita al calar del sole.

Quella sera del quattordici febbraio poi,per le strade c’era ancora più gente,perlopiù coppie che strette in teneri abbracci guardavano le vetrine passeggiando e silenziosamente sussurravano il loro amore. C’era anche chi quel quattordici di febbraio preferiva rifugiarsi in caldi ristoranti per assaporare qualche prelibatezza in compagnia della loro dolce metà.

L’Encoignure de L’amour era sempre pieno quel giorno.

Faceva parte della rosa dei ristoranti più famosi di tutta la città,perché,oltre all’ottima cucina francese,aveva un’altra particolarità:apriva solo il quattordici di febbraio.

I proprietari,una coppia di francesi di mezz’età,vivevano tutto l’anno a Parigi,dove gestivano un altro ristorante,ma nella settimana di San Valentino,andavano a Tokyo per aprire il loro “Angolo dell’Amore”.

Per prenotare un tavolo c’erano liste d’attesa lunghissime,nonostante la sala fosse molto spaziosa,e inoltre i prezzi erano da capogiro.

Arredato in stile barocco,l’intero ristorante era una gioia di colori:i tavoli con tovaglie purpuree sembravano piccole rose sparse qua e la,le tende,di un bianco accecante risaltavano le grandi vetrate che lasciavano intravedere la strada. Il pavimento,di fine linoleum rispecchiava i grandi lampadari pieni di cristalli sul soffitto a cupola.

Ma nonostante i prezzi altissimi e l’enorme lista d’attesa,due giovani ragazzi quella sera,sedevano ad uno di quei tavoli.

Le loro giovani mani intrecciate sul tavolo,occhi si specchiavano a vicenda riflettendo la tenue luce della candela rossa posta al centro del piccolo tavolo rotondo. Ma nei loro occhi da innamorati si poteva facilmente scorgere un’ombra.

Ombra di tristezza,ombra di nostalgia,che non li avrebbe abbandonati mai più.

-Devi ancora spiegarmi come hai fatto a convincere i tuoi a pagarci questa cena.-

Il ragazzo,biondo con due occhi di ghiaccio fuso,sussurrò la richiesta alla ragazza seduta di fronte a lei,che di rimando sogghignò.

-Sono diventati molto accondiscendi ultimamente-

Mimi fissò Matt Ischida fare una smorfia triste.

-La prossima settimana sarà un mese.- sussurrò la ragazza,abbassando lo sguardo malinconico.

Matt le strinse di più la mano perlacea,capendo il suo dolore.

Mimi aveva sofferto molto e la notte ancora piangeva per la sua amica. L’avevano capito tutti dalla sua faccia la mattina:occhi lucidi,guance arrossate e occhiaie violacee.

Era stata l’ultima di loro a tornare a scuola. Farla riuscire di casa era stato quasi impossibile. E fu proprio Taichi a convincerla,solo una settimana prima,facendole leggere la lettera che Sora gli aveva scritto. Non si sa come,ma quelle parole aiutarono anche lei.

Sora era davvero un angelo.

Matt sollevò il calice pieno di champagne,e Mimi vedendo quel gesto lo alzò a sua volta

Si scambiarono uno sguardo muto,e poi pronunciarono in sincrono.

-A Sora.-

E bevvero alla salute della loro amica che portavano sempre nel cuore.

 

 

 

Tai Yagami quella sera osservava dal balcone del salotto,l’enorme via affollata sottostante. Stretto in una calda felpa grigia,osservava il via vai delle persone con il viso sereno. Dopo aver letto la lettera di Sora,era tornato ad essere quasi quello di sempre.

A volte i suoi amici lo vedevano distante,assente,ma bastava richiamarlo che il sorriso tornava ad adornare le sue labbra rosee. I digiprescelti erano uniti più che mai.

Un mese,pensò Tai.

Quasi un mese che la sua Sora l’aveva lasciato.

E a distanza di quasi trenta lunghissimi giorni,Tai aveva in mano la consapevolezza che i suoi sentimenti erano ricambiati.

Alzò il capo lentamente e fissò l’enorme luna piena che quella notte illuminava il cielo trapuntato di stelle. Sospirò,stringendo in mano quel pezzo di carta che era diventato la sua vita. La lettera di Sora gli aveva aperto gli occhi. Era stata la sua ancora di salvataggio quando stava iniziando ad affogare. Quando ormai non vedeva più la luce in superficie,le parole della digiprescelta dell’amore l’avevano fatto riemergere,facendogli tossire tutto quello che aveva patito.

Solo grazie alle sue parole,Tai Yagami era tornato a sorridere,seppur raramente.

La vetrata si aprì frusciando,e si richiuse subito dopo. Tai si sentì abbracciare dolcemente dalle spalle,e sorridendo poggiò una mano su quella di sua sorella che stringeva il suo ventre.

-Già di ritorno?- le domandò a bassa voce,mentre lei si sporgeva per stampargli un bacio sulla guancia fredda.

-E’ già mezzanotte,non te ne sei accorto?- rispose lei cullandolo con la voce.

Kari era stata sicuramente la sua colonna portante in quel periodo. Senza di lei,chissà quante volte Tai si sarebbe lasciato andare a gesti.. avventati.

Matt era la sua ombra al di fuori delle mura domestiche,ma Kari era il suo angelo custode.

Non lo abbandonava mai,e quando vedeva che la malinconia stava per sopraffarlo,con la sua dolcezza riusciva a tirarlo un po’ su.

-Tk si è comportato bene?-

Kari sorrise arrossendo. Nonostante fossero passati più di tre mesi dal suo fidanzamento con Tk,continuava ad arrossire ogni volta che qualcuno nominava la loro relazione.

-Come sempre,fratellone- rispose compiaciuta.

-Bene,allora per stasera potrò lasciarlo in pace.-

Rimasero abbracciati ancora per diversi minuti,poi Kari iniziando a sentir freddo rientrò,lasciando il fratello a contemplare il cielo.

Sto seguendo quello che mi hai detto Sora,pensava Tai fissando la luna,sto andando avanti..

Il cellulare iniziò a squillare,e subito dopo sentì sua sorella chiamarlo dall’interno.

-Pronto?-

-Ehi Tai,io e Mimi abbiamo finito di cenare e abbiamo dato appuntamento agli altri per andare a prendere qualcosa di caldo da Willy’s. Tu e Kari volete raggiungerci?-

La voce di Matt lo raggiunse dall’altro capo del telefono. Guardò l’orologio che segnava le dodici e dieci minuti.

-Va bene,arriviamo.-

 

 

Willy’s era un bar/pub che aveva aperto lo scorso dicembre. Ci venivano spesso nel periodo in cui Sora era in ospedale,per bere qualcosa anche a tarda notte,visto che raramente gli infermieri permettevano di farli dormire con la loro amica.

E così,quando uscivano dall’ospedale andavano lì. Era un locale rinomato,e sempre pieno di giovani. Era completamente fatto di legno,tipo western,con un grande bancone tondo al centro della sala,e vari televisori a muro sintonizzati su canali musicali.

Sora non aveva fatto in tempo a vederlo..

Era stata ricoverata proprio nel periodo in cui lo inaugurarono,e purtroppo non era più uscita da quel maledetto ospedale.

Quando Tai e Kari arrivarono,gli altri erano già tutti seduti al solito tavolo,quello in un angolo della sala che gli aspettavano.

-Come sempre siete gli ultimi.- li rimbeccò Izzy,fissandoli sorridendo.

-Che ci puoi fare,le tradizioni sono dure a morire.- rispose Tai ricambiando il sorriso.

-Allora,cosa ordiniamo?- chiese Tk,mentre abbracciava Kari che si era seduta accanto a lui.

-Io prendo una cioccolata calda- annunciò Mimi,e Kari concordò.

-Io invece una bella birra- disse Matt,scorrendo i vari tipi sulla carta.

-Due.- aggiunse Joe.

-Io rimango con la cioccolata calda,la birra a quest’ora mi ammazzerebbe- disse sospirando Izzy,mentre passava la carta a Tai.

-No,io prendo solo un caffè.-

-Non dovresti restare così tanto tempo in bagno.-

Tai si era allontanato dal tavolo non appena aveva finito di bere il suo caffè super zuccherato,dicendo di dover andare in bagno. Ma visto il ritardo del suo migliore amico,era andato a cercarlo trovandolo come previsto,sulla piccola veranda del locale.

-Era occupato.- sorrise mesto Tai.

Matt gli si avvicinò,e si appoggiò alla ringhiera di ferro accanto a lui.

-Come hai passato la giornata?-

-Mimi mi ha portato a cena all’Encoignure de L’Amour.-

Tai si voltò a guardarlo con le sopracciglia alzate e un sorriso sghembo sul viso.- Ero convinto che gli inviti a cena spettassero ai ragazzi.-

Matt si limitò ad alzare le spalle. –Sai com’è fatta Mimi.-

-Più che altro conosco il conto in banca dei genitori.- puntualizzò Tai,facendo ghignare il biondo.

-Ti ricordi l’anno scorso?Quando non riuscivo nemmeno ad invitarla fuori..- disse improvvisamente Tai con la voce distante.

-Si mi ricordo.- sorrise piano Matt,- se non fosse stato per me,non avresti passato la serata con lei.-

-E l’ultimo Natale che abbiamo passato sereni…?-

-Non dimenticherò mai lo schiaffo che ti beccasti per colpa della tua stupidaggine.- rispose Matt,osservando la città che iniziava a dormire davanti a loro.

Il castano serrò le mani sulla ringhiera.- Solo adesso mi accorgo di quanto sono stato cieco.-

Matt gli passò un braccio intorno al collo.- Non dirlo. Ricordati che è andata via con la certezza di essere ricambiata.-

Tai si voltò a guardare il suo migliore amico. -Tra sette giorni sarà un mese.-

-Già un mese. Credi di farcela a tornare al cimitero?-

-Devo.-

Rimasero li,abbracciati come solo due migliori amici possono fare per altri interminabili minuti,persi a ricordare quell’angelo che adesso li poteva guardare sorridendo dall’alto,e a dividere in due la malinconia.

Perché si sa,gli amici sono la migliore medicina che esista al mondo.

E questo Tai,lo sapeva bene.

 

 

 

 

 

-Non camminare davanti a me,

potrei non seguirti;

Non camminare dietro di me,

non saprei dove condurti,

cammina al mio fianco

e saremo sempre amici.-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed eccoci qui ragazzi,alla fine di un nuovo capitolo!

Devo dire che è stato abbastanza difficile scriverlo,perché non sapevo come far comportare Tai e gli altri..

Farli tornare completamente quelli di sempre mi sembrava un po’ prematuro,e quindi ho optato per questa scelta ;)

Colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che commentano sempre la mia storia,le veterane,mijen e DarkSelene89Noemi(che fine hai fatto?mi mancano le tue recensioni!:D)ma anche a Net,che ha commentato in modo simpatico l’ultimo capitolo!^^

Ed infine a tutti quelli  che hanno commentato nel corso della storia!Fatevi sentire,siete fantastici!

Per quanto riguarda la lunghezza della storia.. forse l’idea iniziale dei 16 capitoli è scoppiata,e molto probabilmente saranno di meno..

Ma poi chissà!;)

Un bacio a tutti!

Alla prossima,

Sabry

 

 

 

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Capitolo 10
*** Capitolo dieci ***


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel mondo degli studenti c’è una cosa di cui tutti sono a conoscenza:le vacanze passano sempre e comunque troppo in fretta.

Appena iniziano,ti senti rilassato,in pace con il mondo,e tutti i problemi che ti hanno attanagliato le viscere fino al giorno prima,come magari una insufficienza a matematica,come direbbe Tai,sembrano solo dei pallidi ricordi lontani e senza senso.

Arrivati a metà delle vacanze poi,inizi a ricordarti di quei problemi ma poi pensi che in fondo hai ancora un altro po’ di libertà,e li accantoni di nuovo.

Ma poi,eccolo..

Inizia il conto alla rovescia verso quel fatidico giorno..

Il rientro.

Per Tai quel rientro sarebbe stato ancora più difficile. Non parlava con Sora dalla festa di Natale. Le poche volte che erano usciti tutti insieme,visto che lei era partita per cinque giorni insieme ai suoi in montagna,non l’aveva degnato di uno sguardo.

E questo fece sentire Tai ancora peggio.

Quella mattina dell’otto gennaio,si ritrovò solo a fissare l’imponente struttura che era l’istituto Setzuni. Sospirò,e si diresse verso la panchina dove alcuni gli altri digiprescelti erano già accomodati.

-Ehi Tai,sei mattiniero oggi.- lo salutò Matt con una pacca sulla spalla.

Sora non era ancora arrivata,constatò il castano guardandosi intorno.

-Non è ancora arrivata,tranquillo.- gli disse a bassa voce Matt,trasformando in parole quello che aveva pensato pochi attimi prima.

-Come devo fare Matt?Non mi parla più..- sospirò Tai,sedendosi sulla panchina già occupata da Mimi,Tk e Kari,uscita poco prima di lui.

-E vuoi anche dire che non ne ha le ragioni?Fattelo dire Tai,ti sei comportato malissimo.-

Questa era Mimi,che dall’accaduto non faceva altro che ripetergli che si era comportato da vero stronzo.

E non aveva neanche tutti i torti..

-Dai Mimi,era convinto d’aver fatto una grandissima cavolata e ha bevuto un po’ troppo..- tentò di giustificarlo Tk,uno dei più solidali dei confronti del povero ubriacone.

Lei non rispose,e si limitò ad alzare stizzita le spalle,facendo sogghignar Matt.

-Occhio ragazzi,arriva.- annunciò Kari,vedendo la ragazza in questione dirigersi dalla loro parte.

-Buongiorno.- salutò Sora non appena arrivò.

Tai rispose insieme agli altri mormorando e tenendo la testa abbassata.

Non aveva neanche il coraggio di guardarla negli occhi.

-Hai una faccia stravolta tesoro..- osservò Mimi,guardando le occhiaie violacee sotto gli occhi della sua migliore amica.-E’ successo qualcosa?-

Impulsivamente Tai alzò di scatto il capo,e per un attimo il suo sguardo incrociò quello di Sora,rimanendone incatenato.

-Niente.- rispose Sora distogliendo lo sguardo,e accennando un sorriso sforzato.- E’ tutto a posto.-

L’attesa del suono della campanella passò tra chiacchiere e risate come al solito,ma Tai aveva notato una cosa.

Una cosa che a lui non sfuggiva mai.

C’era qualcosa che non andava nella sua Sora,qualcosa di strano. Mentre rideva ad una battuta di Joe,il suo sorriso non si allargava agli occhi come al solito,ma rimaneva legato con catene invisibili alla sua piccola bocca carnosa.

E quando per caso,la vide sospirare credendo di non essere vista da nessuno,il dubbio si trasformò in certezza.

No,decisamente qualcosa non quadrava…

 

 

 

Mimi osservava la lavagna piena di numeri durante l’ora di matematica senza vederla realmente.

Sbuffò per l’ennesima volta.

Con una mano sotto la guancia,e una matita nell’altra con la quale tamburellava sul suo quaderno aperto,pensava a quello che aveva intravisto quella mattina negli occhi della sua migliore amica.

Paura.

Inquietudine.

Sentimenti che di solito con Sora non c’entravano ben poco.

Una pallina di carta le toccò la mano. Si riscosse dai suoi pensieri,guardandosi intorno per cercare di capire chi fosse il mittente. Izzy accanto a lei la guardava di sottecchi.

Lui.

Scuotendo il capo aprì quel pezzo di carta.

Si può sapere a che pensi?”

Lo guardò storcendo la bocca,indecisa se rivelare o no i suoi dubbi senza passare per una pazza.

Alla fine decise di dirglielo.

“Sora era strana stamattina”

Scarabocchiò in risposta,e gli passò il biglietto,lanciando un’occhiata furtiva alla professoressa,che continuava imperterrita a spiegare le equazioni di secondo grado.

“Non me ne sono accorto”

Le arrivò come risposta,insieme ad uno sguardo perplesso dell’amico.

Si ritrovo a sorridere mesta. Logico,Sora era una bravissima attrice esperta nel nascondere i suoi sentimenti.

Ma c’erano tre persone che non riusciva mai ad ingannare,e lei faceva parte di questa piccola cerchia. Le altre due erano Tai e Matt.

“E per quanto riguarda Matt?”

Quell’altro messaggio la lasciò spiazzata. Si volto di scatto con le guance in fiamme,e arrossì ancora di più vedendo Izzy sorridere malizioso.

-Quanto tempo dovrà passare prima di vedervi insieme?- le sussurrò non perdendo il ghigno.

-Smettila- lo rimbeccò lei accennando un sorriso,strappando quell’ultimo pezzo di carta che conteneva molte più domande di quanto non sembrasse.

 

 

 

Due piani sotto,nella parte nord ovest della classe,si respirava un’aria molto elettrica.

Matt,seduto davanti ai due testardi che ancora non si parlavano,di tanto in tanto li guardava senza farsi notare e si lasciava sfuggire un piccolo sorriso.

Si sistemò la felpa nera che indossava,e passandosi una mano per scompigliare ancora di più i capelli biondi che,insieme ai suoi occhi di ghiaccio,facevano impazzire mezzo istituto.

Non li capirò mai,si ritrovò a pensare dopo essersi girato l’ennesima volta.

Tai guardava fuori dalla finestra verso un punto imprecisato,mentre Sora,con ancora quella strana e tetra luce negli occhi,fissava prepotentemente la lavagna.

L’aveva notato anche lui quella mattina che in Sora qualcosa non andava. I sorrisi erano forzati,e quelle occhiaie sotto agli occhi parlavano da sole. Se centrasse Tai,Mimi sicuramente lo saprebbe,e quindi non avrebbe avuto motivo di preoccuparsi,come invece aveva mostrato di fare.

Chissà cose le passa per la testa..

Intanto il ragazzo seduto dietro Matt,continuava a pensare a come far pace con Sora. Ormai era arrivato al limite,non poteva starle seduto accanto per tutta la giornata senza parlarle.

Mentre era immerso nei suoi pensieri,la matita gli sfuggì di mano,ed rotolò fino al braccio della sua compagna di banco.

Si voltò,e titubante la prese sfiorandole il braccio. La reazione di Sora fu inaspettata:sobbalzò.

Non si era accorta della matita..

-Scusa..- mormorò Tai,alzando per un attimo lo sguardo sul viso della ragazza.

E lo sguardo che incrociò lo fece rimanere perplesso.

Non era uno sguardo,era quasi una muta richiesta d’aiuto. Sora distolse immediatamente lo sguardo senza rispondergli. Tai aggrottò le sopracciglia.

Allora c’era davvero qualcosa che non andava…

La campanella suonò,distogliendolo dai suoi pensieri.

-Stasera andiamo tutti a prendere qualcosa alla caffetteria al parco.- disse Matt,mentre prendeva dal suo zaino il pranzo.- Venite?-

-Io.. non lo so- mormorò Sora,non guardando negli occhi nessuno dei due.

-Sora cos’hai?-

Tai dopo aver rimuginato per tutte le cinque ore precedenti su quella domanda,e facendo un sospiro enorme,si era deciso a chiederlo direttamente a lei.

Era la prima volta che le parlava direttamente,dopo la vigilia di Natale.

Matt guardò sorpreso prima l’amico,e poi spostò il suo sguardo verso Sora.

La ragazza alzò il capo,e con il tono più freddo che avessero mai sentito gli rispose decisa.- Niente che ti riguardi.-

Poi guardando Matt,aggiunse con lo stesso tono.- Ci sarò stasera.- e dopo aver afferrato il suo pranzo,schizzò fuori dall’aula quasi investendo due suoi compagni che si erano attardati sulla porta.

Matt distolse lo sguardo sorpreso dalla porta sentendo un rumore sordo proveniente dalle sue spalle.

Il suo migliore amico aveva appena sbattuto un pugno sul suo banco.- Non può.. non può nascondere tutto come al solito.-

La sua mano tremava.

-Tai.. cosa le sta succedendo?- domandò Matt,passandosi una mano nervosa tra i capelli.

-Non lo so Matt.- gli rispose lui guardandolo negli occhi,e Matt si scoprì di trovarsi insolitamente velati di preoccupazione.- So solo che devo scoprirlo al più presto.-

-Ehi..- iniziò Matt,posando le mani sulle spalle dell’amico.- Stai tranquillo. Non credo sia niente di grave,altrimenti lo sapremmo,no?-

Ma non era convinto delle sue parole.

Non avevano mai visto Sora comportarsi così. E dubitava che la faccenda di Tai centrasse qualcosa.

-Si.. hai ragione.- disse Tai rilassando la mano che aveva tenuto stretta in un pugno fino a quel momento.

 

 

 

 

La giornata scolastica passò relativamente in fretta per i digiprescelti. Ma un fatto ancora più strano successo in classe fece allarmare ancora di più i digiprescelti del coraggio e dell’amicizia.

Dopo pranzo,Sora aveva chiesto al professore di filosofia di andare in bagno,ed era rientrata in classe con un colorito pallidissimo.

I due si scambiarono un’occhiata d’intesa,pronti quella sera a far vuotare il sacco alla loro amica.

Erano già tutti presenti quando Sora,ancora più pallida e provata del solito arrivò.

Prese posto tra Mimi e Kari senza aggiungere altro al suo saluto.

-Allora ragazzi,tutti pronti per la gita?- chiese Joe,mentre sorseggiava il suo caffè caldo.

-Beh sinceramente la montagna non mi ispira.. avrei preferito il mare.- obbiettò Mimi con un’alzata di spalle.

-Si era prevedibile..- sogghignò Matt.

-E tu cosa vorresti insinuare?- si accese subito la ragazza,sfidandolo con gli occhi.

-Niente niente..- disse il biondo alzando le sopracciglia e bevendo una lunga sorsata di cappuccino.

-Uffa,non è giusto che noi non ci saremo.- sbuffò Kari,mettendo una mano sotto il mento.

-Infatti!- la sostenne Tk,imbronciato.

-Eh ragazzi,voi siete i novellini,non possono staccarvi da mammina e paparino per tre giorni di fila- li punzecchiò Tai con la sua solita aria da sapientone.

-E poi di che vi lamentate?Potete rimanere qui a fare i piccioncini…- disse guardandoli malizioso Matt.

I due arrossirono all’istante,e il fratello del biondo mimò con le labbra una parola non molto fine,facendo sogghignare sia Matt che Joe,seduto vicino lui.

-Sora è tu?Ti piace l’idea?- chiese Kari,cogliendo l’occasione per sviare il discorso.

-Cosa?- domandò lei spaesata,ritrovandosi addosso sette paia di occhi sorpresi.- Io.. scusate,non mi sento bene.-

Detto questo,afferrò la piccola borsa che aveva con se e si alzò di scatto dal tavolo. Ma quando passò vicino a Tai,quest’ultimo l’afferrò per l’esile polso.

La ragazza si girò,e Tai sbarrò gli occhi.

Stava per piangere..

Sfuggì alla sua presa e correndo uscì dal locale.

-Vado a riprenderla.- disse Mimi,sconvolta come gli altri dalla reazione dell’amica.

-No.- disse Tai,afferrando il suo cappotto e sistemandolo come poteva.- Vado io.-

Mimi si sedette piano,annuendo. Era meglio così..

-Riportala qui..- gli sussurrò Matt,prima lasciar andare Tai.

L’aria fredda e pungente gli sferzò la faccia,non appena uscì dal locale caldo.

Dove accidenti poteva essere andata?

Senza sapere neanche il perché,si mise a correre seguendo il suo intuito. Era una corsa contro tutti. Contro se stesso,contro il suo orgoglio.. solo per lei.

Scansò malamente un gruppetto di ragazzi,che gli urlarono contro di tutto,ma lui non li sentì. Gli importava solo di ritrovarla.

Ritrovarla,e stringerla. Solo quello.

Svoltò l’angolo e la vide. Correva ancora..

-Sora!- urlò a squarciagola.- Fermati!-

Lei sembrò decelerare,ma fu solo per un attimo. Riprese a correre più velocemente di prima.

Testarda,pensò Tai,mentre aumentava il ritmo.

Ma il ragazzo era allenato,mentre lei non correva da chissà quanto tempo..

In poco tempo riuscì ad avvicinarla.. e ad afferrarle un polso.

Lei si fermò,e un singhiozzo scappò alle sue labbra. Singhiozzo che a Tai non sfuggì.

-Ora..- iniziò il ragazzo,mentre cercava di riprendere fiato.- Mi spieghi cosa sta succedendo..-

 

 

 

 

 

 

Gli amici veri non si ingannano.

Semplicemente perché non riesci a farlo senza essere scoperto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazzi!

Non uccidetemi per questo finale,vi prego!Non volevo concluderlo così,ma per esigenze di copione ho dovuto farlo!

Non linciatemi.

Il prossimo capitolo,con vostra enorme sorpresa,sarà un play. Quindi preparate i fazzoletti..

Sarà l’ultimo play della storia,escludendo l’epilogo che corrisponderà al sedicesimo capitolo..

Colgo l’occasione per ringraziare le mie due assidue lettrici:DarkSelene89Noemi e mijen,alle quali mando un bacio enorme!

E saluto anche il simpatico Net,con le sue simpatiche recensioni!

Inoltre volevo dire grazie anche a tutti quelli che hanno aggiunto la fic ai preferiti!

Kogarashi

Sora86

_Sidney_

Ragazze mi farebbe piacere leggere anche le vostre recensioni!Miraccomando ;)

Ora,io tra sei giorni toccherò il suolo dell’Egitto,quindi,dovendo portare avanti anche un’altra fic(cercate Gli Standoff, e correte a leggerla!:P)non credo di aggiornare prima del mio ritorno,ovvero l’11 settembre..

Un bacio a tutti!

Sabry

 

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Capitolo 11
*** Capitolo undici ***


 

 

 

 

 

 

 

 

“..Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.

Non le hai scelte e nemmeno le vorresti,ma arrivano e dopo non sei più uguale….”

 

 

 

 

 

(cambio di idea dell’autrice,ovvero la sottoscritta,quindi..)      Rewind

 

 

 

 

 

 

 

Sora rimase immobile.

Tai le stringeva ancora il polso con una presa ferrea,quasi come fosse di pietra. Forse le sarebbe rimasto il segno..

Sospirando,decise di vuotare il sacco. Un peso che piano piano la stava logorando da due giorni.

Non era riuscita a nasconderlo.

Aveva perso..

Poi,parlò.

-Sono malata,Tai.- mormorò,voltando leggermente il capo alla sua destra -I medici non sono ottimisti. Non credo sia utile sperare.-

Tai sbattè più volte le palpebre. Abbassò meccanicamente il braccio,lasciando quello di Sora.

Aggrottò le sopracciglia,credendo d’aver capito male.

Sembrava che il tempo si fosse fermato all’improvviso,e che il vento di Gennaio avesse portato via ogni briciolo di felicità. Non riusciva a muoversi,impietrito da quelle parole che l’avevo trapassato da parte a parte.

No,non poteva essere vero..

La sua Sora era perfetta,stupenda… pura..

Non poteva.. non poteva..

-Qual è la malattia?- riuscì a chiedere,sentendo la bocca improvvisamente secca e impastata,ed anche la sua voce di colpo sembrava provenire da un altro pianeta,un’altra galassia,lontana anni luce da loro..

-Cancro-

Dopo quella parola,il mondo di Tai iniziò a franare sotto i suoi piedi.

Sora…

Le ginocchia caddero,e si ritrovo inginocchiato sull’asfalto con lo sguardo perso.

Sentendo quel tonfo,Sora si voltò e vedendo Tai in quello stato,non potè più fermare le sue lacrime.

-Perché non me l’hai detto prima?- mormorò il ragazzo.

La ragazza strinse i polsi,fino a far diventare le nocche gelide,ancora più bianche.- Non.. non ci parlavamo.. e non…volevo farti star male- disse scossa dai singhiozzi.

Sora si inginocchiò a sua volta di fronte a Tai che,inaspettatamente la abbracciò di slancio,stringendola fortissimo fra le sue braccia. Sora passò le mani attorno al collo del ragazzo,e pianse tutte le lacrime che aveva trattenuto in quei giorni.

La pioggia incessante continuava a scendere. Lenta e silenziosa,costante e fredda. Bagnava tutto,lavava via tutto. Ma non il dolore e la paura che adesso inondavano i due ragazzi inginocchiati sull’asfalto.

-Ho paura.. ho tanta paura Tai- continuava a dire singhiozzando.

-Shh,io non ti lascerò mai. Mai,mi hai capito?- le disse Tai,stringendola ancora più forte“Non avere paura,riusciremo a trovare una cura adatta”

-Se non dovessi farcela.. se non dovessi..-

-Non dirlo nemmeno per scherzo!- urlò Tai,prendendole il volto fra le mani e ritrovandosela a pochi centimetri di distanza -non devi nemmeno pensarlo.. sei una ragazza forte,resisterai,e io resisterò con te,intesi?- e si protese in avanti,ritrovandosi il viso della ragazza vicino. Troppo vicino..

Proprio come quella sera,la sera di Natale.. che ora sembrava tanto lontana.. Gli occhi di Tai fissavano prepotentemente le labbra ormai violacee della ragazza,ma imponendo a se stesso di farcela,e anche per il dolore che ora gli opprimeva il petto,deviò,stampandole un delicato bacio sulla fronte. Sentì la ragazza sospirare tra un singhiozzo e l’altro.

La sua Sora…

Rimasero abbracciati per molto tempo,che a loro parve un’infinità,ma sicuramente nessuno dei due avrebbe mai dimenticato quell’abbraccio.

Mai.

-Te la senti di tornare dagli altri?- chiese dolcemente Tai

Sora scosse leggermente la testa.

-Allora aspettami qui,prendo le chiavi di casa e ritorno. Andiamo a casa mia,oggi non c’è nessuno- disse Tai- mi aspetti?-

-Si..fai in fretta- rispose flebile Sora,alzando il capo e guardandolo negli occhi.

-Farò in un momento- sussurrò Tai stampandole un bacio sulla guancia ancora bagnata-tieni questo,inizia a far freddo- aggiunse togliendosi la giacca nera e sistemandola sulle spalle della ragazza.

 

 

 

Tai entrò di corsa in caffetteria,afferrò le chiavi che erano sul tavolo e borbottando un ciao,stava per uscire nuovamente quando Matt lo trattenne per la camicia.

-Ehi allora?Cosa succede?Hai una faccia..-

-Scusate ragazzi,ma non posso spiegarvi niente.- attese qualche secondo e aggiunse con voce spenta-Se vorrà dovrà farlo lei,mi spiace-

-E’ qualcosa di grave?- domandò Matt accompagnandolo all’ingresso del locale.

Ma la domanda quasi gli morì in gola vedendo gli occhi lucidi dell’amico.

-Vengo con te-

-No Matt,non è una buona idea- negò Tai

-Sora è anche mia amica,ho il diritto di sapere cosa cazzo sta succedendo!- si alterò l’altro.

-Matt per favore..- iniziò Tai appoggiando le mani sulle sue spalle-ti spiegherà tutto,anche agli altri,ma per oggi è meglio non chiederle altro.. ti prego-

Matt rimase senza parole nel sentire quello che Tai aveva appena detto. E rimase ancora più sconcertato nel vedere il viso straziato dell’amico,di solito sempre allegro.

In quel momento,Matt osservò meglio il viso dell’amico. Si conoscevano da una vita,e il biondo poteva giurare di non aver mai visto gli occhi dell’amico così spenti,o il suo viso piegato in una smorfia di dolore acuto..

Questo lo fece pensare. Abbassò le braccia.

-Va bene,non insisto.Cerca di consolarla-disse Matt sospirando nervoso -tieni questo inizia a piovere- aggiunse porgendogli il suo ombrello.

-Grazie- mormorò Tai afferrando l’ombrello e uscendo di corsa.

La trovò nella stessa condizione in cui l’aveva lasciata,le mani che abbracciavano il suo stesso torace e la testa china.

Il ragazzo si avvicinò in silenzio,le passò un braccio sulle spalle e sotto l’ombrello la condusse verso casa sua.

Durante il tragitto non si scambiarono una parola. Tai si limitava a stringerla forte per le spalle,e la ragazza di rimando lo stringeva -se possibile- ancora più forte.

La sera era ormai calata,e loro camminavano sul marciapiede sotto quell’ombrello azzurro che Matt aveva prestato all’amico,guardando entrambi i proprio piedi.

Non c’erano bisogno di parole in quel momento.

-Mettiti comoda,ti porto qualcosa di asciutto.-

Erano appena entrati in casa Yagami. Come preannunciato dal ragazzo,era vuota,e l’unico rumore che si sentiva in casa era il ticchettio dell’orologio in cucina.

Sora gli sorrise debolmente,accingendosi a sedersi sul comodo divano del salotto.

Quando Tai tornò,le mise in mano un pigiama di Kari,l’unico che avesse trovato.- Scusa,non ho trovato altro..-

-Non importa.- sussurrò lei,afferrando il pigiama e dirigendosi verso il bagno. Non osò alzare lo sguardo per incontrare il suo. Dopo lo sfogo,aveva pensato a lungo sul suo comportamento degli ultimi tempi nei confronti del ragazzo.

Ed era arrivata alla conclusione d’aver sbagliato. Soprattutto nel non rivelare all’istante quello che aveva scoperto.

Circa una settimana prima,era andata a fare un comune esame generale,proprio come ogni anno. Sembrava tutto normale,ma i medici osservando il referto avevano notato qualcosa di singolare sulle cellule del cervello. Avevano deciso di specificare il controllo solo a quella zona,e tre giorni prima il suo medico curante l’aveva convocata nel suo studio. Da sola.

Aveva chiesto espressamente alla ragazza di entrare da sola,e di lasciare che sua madre l’aspettasse fuori. Solo dopo la notizia capì il motivo di quel gesto.

Non ci credeva. Le parole del medico non potevano essere vere.

Era giovane perdio,non poteva avere un cancro al cervello,per giunta già in fase avanzata!

Il suo medico la guardò,e ricordava perfettamente l’occhiata che le lanciò. Carica di pietà e compassione. Cose che non voleva più rivedere negli occhi di nessuno,ne tanto meno in quelli dei suoi amici. E decise di tacere.

E quando gli domandò se c’erano speranze il medico fu chiaro. Una sola opportunità. O dentro o fuori. Un intervento. Ormai è troppo tardi,non l’abbiamo preso in tempo.

Tempo.

A volte non ci accorgiamo di come questa parola in realtà indichi una cosa che nemmeno esiste.

Il tempo è indipendente,passa,lento,silenzioso,veloce.

Per poter apprezzare appieno la vita dobbiamo vivere sia momenti belli,che momenti brutti.

Altrimenti senza i momenti brutti,come possiamo accorgerci di quelli belli?

Ma quando Sora vide sua madre cadere in ginocchio nello studio del medico con gli occhi sbarrati desiderò essere già morta.

Non poteva procurare altro dolore. Si sarebbe spenta in silenzio,senza far soffrire nessun’altro,e col tempo i suoi amici avrebbero capito che l’aveva fatto solo per loro. Per salvaguardare la loro felicità.

Ma non ci era riuscita.

Semplicemente perché non aveva considerato il fattore più importante:L’amicizia.

L’amicizia che supera tutto,che abbatte gli ostacoli.

E le menzogne. Anche quelle a fin di bene.

Quando tornò nel salone,trovò Tai disteso per ¾ sotto una calda coperta di lana che l’aspettava.

Aveva acceso solo una piccola luce,e tutto l’ambiente era colorato e riscaldato da quel tenue rossore,conferendogli un’atmosfera che in condizioni normali sarebbe stata estremamente romantica,ma che adesso rendeva tutto ancora più triste.

Appena la vide,le indicò il posto accanto al suo che la ragazza prese subito dopo.

Non appena si accovacciò,il ragazzo la strinse tra le sue braccia. Forte,fortissimo,come mai aveva fatto in tutta la sua vita.

La ragazza ricambiò la stretta,circondando il suo torace forte e muscoloso,quasi aggrappandosi a lui. Non doveva sprecare nemmeno un attimo. Nemmeno uno. Si sedette sulle sue gambe,e si lasciò cullare,proprio come farebbe una madre.

-Mi dovrò operare.- sussurrò Sora al suo orecchio,mentre il ragazzo le accarezzava dolcemente il capo.

Tai scostò il capo dalla sua spalla per guardarla negli occhi.- Quando?-

-Ancora non si sa. Le liste sono molto lunghe,e ci sono pazienti che hanno precedenza. Molto probabilmente sarà a fine anno.-

-Fine anno?- sussurrò meravigliato il ragazzo,a pochi centimetri da suo viso.- Ma non sarà troppo.. troppo..-

-Tardi?- gli suggerì la ragazza,con un sorriso mesto.- Forse,ma i medici non sono..- ma Sora si interruppe,cogliendo il sussurro di Tai.-Cosa?-

-Perché non me..- mormorò nuovamente il castano,abbassando lo sguardo.- Era meglio se fosse toccato a me..-

-BASTA!-

L’urlo della ragazza,a pochi centimetri dal suo viso lo fece sobbalzare.- Mai più.. mai più..- ripeteva Sora,fremendo d’un improvvisa rabbia.

-Non lo devi più dire. MAI!E’ toccato a me,a me soltanto tu non centri!Tu devi andare avanti Tai,qualunque cosa succeda,intesi?-

Gli sputò tutto quello che pensava in quelle parole così dure,che colpirono il ragazzo come un macigno in pieno petto.

-Io..-

Sora si calmò,passandosi una mano tra i capelli,e ritornò tra le braccia del ragazzo,dalle quali si era scostata.- Non sto scherzando,non devi mai più pensare una cosa del genere,intesi?-

Tai l’abbracciò nuovamente,di sorpresa,e quell’abbraccio lasciò sfuggire un gemito alla ragazza.- Ce la faremo..-

-Si..Ah,Tai?-

-Mh?- mormorò lui.

-Non dire niente agli altri,voglio farlo io.-

Quando Kari rientrò,li vide teneramente abbracciati che dormivano sul divano.

Ma c’era qualcosa che non andava in quel quadretto,e la ragazza lo avvertì subito.

 

 

 

 

 

 

“..A quel punto le soluzioni sono due:o scappi,cercando di lasciartele alle spalle,o ti fermi e le affronti. Qualsiasi soluzione tu scelga ti cambia,e tu hai solo la possibilità di scegliere se in bene o in male.”

-Giorgio Faletti,Io uccido.-

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazzi!

Scusate l’immenso mostruoso ritardo!Quando sono tornata dall’Egitto(bellissimo,uno dei miei sogni si è realizzato!),ho cominciato subito la scuola,e quindi non ho avuto tempo di aggiornare..

Vi chiedo perdono!

Chiedo perdono anche per questo capitolo,molto triste..

Lo so,lo so.. vi aspettavate un play,ma visto che vi ho fatto aspettare abbastanza,ho deciso di chiarirvi finalmente il motivo della morte della nostra Sora..

Allora,posso dirvi che il prossimo sarà sicuramente un play.

Non so esattamente quando lo posterò,perché i prof bastardi ci massacrano ogni giorno,e ho anche una ff tutta mia da tirare avanti!(Cercate Gli Standoff,e fatemi sapere cosa ne pensate)

Farò più in fretta possibile,e con la speranza di ricevere commenti vi saluto tutti!

 mijen

_Sidney_

 sora86

DarkSelene89Noemi

E tutte le altre che hanno aggiunto la mia storia ai preferiti!Fatevi sentire!

Un bacione!

 

 

Sabry

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Capitolo 12
*** Capitolo dodici ***


 

 

 

 

 

 

 

 

 

Essere allegri non significa necessariamente essere felici.

Talvolta si ha voglia di ridere e scherzare per non sentire che dentro si ha voglia di piangere.

-Anonimo.-

 

 

 

 

 

 

Play

 

 

 

 

 

 

Un mese.

Un mese passa in fretta. In un battito d’ali ti ritrovi già alla fine di esso,senza sapere dove tutti i giorni di mezzo sono finiti.

La vita distrae.

Distrae da tutto.

Ma per prima cosa distrae dal tempo.

Non ci accorgiamo talvolta di vivere senza quelle inutili barriere che ci poniamo davanti.

Infondo,cos’è un mese?

E’ una stupida convenzione usata da noi mortali per raggruppare qualcosa che in realtà non esiste.

Il tempo non esiste.

Ma nonostante tutto,passa.

E quando c’è qualcosa da dimenticare,da lasciare alle spalle,il tempo gioca con la nostra vita:o scorre troppo lentamente,o troppo in fretta.

E nel caso della vita di Taichi,quel mese passò ad una velocità impressionante.

Quando scese dalla macchina quella mattina di febbraio,ritrovandosi improvvisamente di fronte a quel luogo che per trenta giorni aveva cercato di dimenticare,tutta l’angoscia che aveva nascosto in un angolo remoto del suo cuore si ripresentò violentemente sul suo viso.

Kari,scesa immediatamente dopo di lui parve accorgersene,e accostandosi al fratello gli prese la mano tra le sue,stringendola forte.

Il ragazzo si voltò nella sua direzione,baciandole delicatamente il capo,coperto da un basco nero.- Grazie.-

Hikari si limitò a sorridergli incoraggiante.

Il cielo quella mattina era nuovamente plumbeo. Il grigio scuro delle nuvole cozzava contro tutto quel verde smeraldo dell’erba e degli alberi imponenti del cimitero di Tokyo.

Il grande cancello in ferro battuto era già aperto,nonostante fossero solo le sette di mattina. La signora Yagami,rimasta indietro rispetto ai suoi figli salutò il custode,e chiese la chiave della cappella di Sora.

-Mi spiace signora,è già stata presa.-

La signora Yagami rimase perplessa da quella risposta. La messa per Sora sarebbe iniziata soltanto tra un’ora,chi altro poteva aver preso la chiave?

La madre di Sora non sarebbe venuta quel giorno. Proprio il giorno prima era andata a trovarla,e non si era meravigliata affatto di trovarla come il primo giorno. Ancora desolata,disperata. Una donna spezzata in due.

Ma allora chi poteva aver preso quella chiave?

Intanto i due fratelli camminavano silenziosi tra le vie del grande cimitero,stando in silenzio e tenendosi per mano. Il freddo pungente di febbraio si insinuava sotto i loro cappotti,ma loro non parevano accorgersene. Agli occhi di Tai improvvisamente tutto sembrava bianco e nero. Sembrava fosse finito in una dimensione parallela a quella reale,dove in realtà Sora era ancora al suo fianco e lui e Kari passeggiavano nel loro parco preferito,ricoperto di fiori colorati e non di lapidi.

Ma quella era la realtà,e diceva esattamente il contrario.

Si sentì tirare leggermente il braccio e si voltò nella direzione di sua sorella,che guardava confusa davanti a lei. Seguì il suo sguardo cioccolato e si ritrovò anche lui ad aggrottare le sopracciglia.

La porta della cappella di Sora era aperta.

Iniziò a correre trascinandosi dietro Kari. Il cimitero era deserto,e il rumore dei tacchi degli stivali di velluto nero della ragazza rimbombarono in tutto lo spiazzo.

Una volta giunti davanti alla porta,con ancora il fiatone,scoprirono che non c’era niente di cui meravigliarsi.

Mimi,inginocchiata di fronte alla foto sorridente della sua migliore amica,si voltò perplessa.

-E voi che ci fate qui?- mormorò guardandoli dietro i grandi occhiali scuri.

-Potremmo chiederti la stessa cosa.- si limitò a rispondere Tai,sorridendo per un istante.

La digiprescelta della sincerità si alzò,accennando un piccolo sorriso malinconico,scuotendo piano la corta gonna di jeans che indossava sopra delle pesanti calze nere.

-Come vedi siamo state interrotte. Questa è da ricordare,per la prima volta Taichi è in anticipo. Ma non preoccuparti riprenderemo più tardi.- sussurrò la ragazza piano,così da non farlo sentire ai due appena arrivati.

-Allora,- cominciò una volta fuori dalla cappella.- come mai così stranamente in anticipo?-

Kari alzò le spalle strette.- Tai ha insistito.-

-Dovevo.. volevo abituarmi prima di incontrarvi.- mormorò il ragazzo,mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni neri e iniziando a camminare nella direzione opposta.

Hikari sospirò. –Non riesce ancora a sopportare questo posto.-

-Non è l’unico.- sussurrò quasi a se stessa Mimi.- Scusa Kari,ti dispiace se lo raggiungo?.- le domandò,sollevando gli occhiali scuri dagli occhi e sistemandoli sopra i capelli castano chiaro.

Kari sorrise.-Figurati.-

Quando lo raggiunse,stando ben attenta a non farsi sentire,si meravigliò sentendolo canticchiare a bassa voce. Era troppo bassa,persino per riuscire a capire quale canzone fosse.

-Cos’è?-

Taichi smise per un attimo di cantare. Probabilmente non si era accorto prima di Mimi che lo seguiva.

-Ricordi.-

-Che canzone era?- gli domandò ancora la ragazza,camminandogli di fianco.

-Strangers in the night.- rispose Tai,guardando davanti a se,perso nei ricordi.

Mimi si ritrovò a sorridere.

Una delle preferite di Sora. Si ricordò quando la sentì per la prima volta alla radio. Erano in camera di Mimi,e quando lo speaker annunciò la canzone di Sinatra,dapprima la digiprescelta dell’amore sbuffò,ma quando le note iniziarono a diffondersi nella stanza ne rimase affascinata.

E da quel giorno era diventata una delle sue canzoni preferite.

-Credi di farcela dopo?-

Chiese improvvisamente la ragazza,voltandosi a guardare il suo amico,che a malincuore sospirò.

-Devo.-

-Tai se non te la senti può andare un altro di noi..- iniziò Mimi,capendo perfettamente l’amico.

-No davvero,- la interruppe il ragazzo,voltandosi a guardarla a sua volta.- ce la faccio.-,aggiunse stirando un piccolo sorriso.

-D’accordo. Che dici,torniamo da Kari?-

-Si.- rispose il ragazzo,voltandosi verso la direzione opposta.

-Ah,Tai..- lo richiamò timidamente la ragazza.

-Hn?- rispose lui,voltando il capo per guardarla,e stupendosi di trovarla con il capo abbassato a fissarsi le punte dei tronchetti neri di vernice* che indossava.

-Ecco.. non ti ho mai ringraziato come si deve per quella sera..- continuò imbarazzata sfregandosi le mani convulsamente.

Tai la guardò,e un piccolo sorriso comparve sul suo volto ovale.

Ah,Mimi..

Non sarebbe mai cambiata. Ogni volta che si ritrovava a ringraziare qualcuno,credeva di sprofondare. Si imbarazzava di colpo,non trovando più le parole adatte. Ma c’era una cosa da apprezzare in lei in questi momenti.

La sua sincerità.

Ed era facile leggerla nei suoi occhi,quando timidamente mormorava un grazie. Molto più sincero di chi magari,ti ringrazia solo perché deve e non perché vuole.

Taichi si avvicinò lentamente,e quando fu vicino a lei,la ragazza alzò lo sguardo su di lui.

Senza il suo aiuto probabilmente non sarebbe più uscita di casa.

Quando ancora non si decideva a tornare a scuola,un pomeriggio Tai si presentò davanti al cancello della sua villa con in mano un pezzo di carta.

La lettera di Sora.

La lessero insieme quel pomeriggio,e il ragazzo offrì senza indugi la sua spalla a Mimi quando iniziò a piangere.

E il giorno dopo Mimi Tachikawa tornò a scuola.

Guardandola ora,mentre si sforzava di pronunciare quella piccola parola,Tai si ritrovò ad abbracciarla forte.

Abbraccio che lei ricambiò senza indugi.

Amici.

Ora più che mai erano amici.

-Non devi ringraziarmi,era un mio dovere farlo.- le disse dolce il castano,mentre le carezzava piano la schiena.

-Mi sento comunque in dovere di farlo.- rispose Mimi,scostandosi da lui.- Perciò grazie.- disse con un sorriso.

Sorriso che Tai ricambiò immediatamente.- Figurati,madamoiselle.-

Quando tornarono alla cappella non vi trovarono solo Kari. Infatti accanto a lei c’era due teste bionde molto note.

Quando Matt li vide da lontano,un piccolo sorriso malizioso si formò sulle labbra.-Allora,dove eravate finiti?-

-Oh non cominciare a fare il geloso.- rispose Mimi,avvicinandosi e stampandogli un leggero bacio a fior di labbra.

-Non sono affatto geloso.- borbottò lui,mentre cingeva con un braccio la vita della sua ragazza.

-Certo che no..- lo rimbeccò suo fratello,mano a mano con Kari.

Tai sorrise,guardando finalmente le due coppie felici. Istintivamente non potè non pensare al fatto che se avesse rivelato prima i suoi sentimenti a Sora,probabilmente sarebbero stati una coppia felice anche loro.

Almeno per qualche mese.

Guardandoli però,si sentì come di troppo,e guardando la cappella ancora aperta,vi entrò silenziosamente. Non aveva mai messo piede in quelle quattro piccole mura di marmo.

Appena la seppellirono,c’era solo una lapide bianca conficcata nel terreno,ma poi la madre di Sora aveva deciso di comprare una piccola cappella apposta per lei.

E così adesso la sua Sora riposava lì.

Matt lo vide tentennare per un attimo da dietro i vetri. Aveva quasi paura di alzare lo sguardo sulla foto della ragazza,posta proprio di fronte a lui.

-Forse è meglio se andiamo..-

La voce di Mimi lo riscosse dai suoi pensieri. Scostandosi leggermente dalla ragazza,raggiunse il suo migliore amico all’interno.

-Noi andiamo.- mormorò poggiando una mano sulla sua spalla.

-Va bene.-

-Ci vediamo dentro.- aggiunse il biondo,stringendo di più la presa sulla spalla dell’amico.- Cerca di non tardare.-

-Non preoccuparti. A dopo.- lo salutò Tai,alzando lo sguardo per un attimo su Matt.

Una volta rimasto solo,facendo uno sforzo enorme sollevò lo sguardo sulla piccola foto rotonda.

Ebbe un tuffo al cuore.

Sora si era categoricamente imposta contro le solite foto tetre e tristi che di solito si mettevano nei cimiteri. A suo dire avrebbe voluto “una foto allegra,non dove sembro già morta”.

E così fu.

La foto la ritraeva sorridente,con i capelli sbarazzini.

Felice.

-Sora..-

Non ce la faccio.

Abbassò lo sguardo da quella foto.

Ma il suo sguardo si posò su una scritta.

Piccola,quasi nascosta dai tanti fiori che la gente aveva portato.

“Per sempre insieme,siamo e rimarremo tutti uniti.”

Avevano deciso di scriverla tutti insieme,quando Sora era ancora viva.

Circa due giorni prima dell’intervento.

Temendo di non poter trattenere oltre le lacrime uscì in fretta dalla cappella,sbattendo contro una signora che si apprestava ad entrare.

Guardandolo la signora sorrise mesta.

La mamma di Sora..

 

 

 

 

La piccola chiesetta del cimitero era già piena quando Tai arrivò.

Tutti i digiprescelti erano seduti nelle prime file,di fronte all’altare.

Sua madre gli sorrise incoraggiante,mentre lentamente si apprestava a leggere quelle poche parole in onore di Sora.

-Bene,ora Taichi leggerà per noi quello che ha scritto per la sua amica scomparsa. Prego di ascoltare.-

Il prete lo annunciò,e con un cenno del capo lo invitò a salire sull’altare.

Tai non sentiva più le gambe. Gli sembrava irreale trovarsi lì,a dover leggere davanti a tutti quelle sue parole.

Fu tentato di scappare,ma sollevando lo sguardo su quella gente,incontrò gli occhi del suo angelo custode.

Kari lo guardava fisso.

Osservò le labbra di sua sorella mormorare “vai”,e quando sentì un colpo di tosse,si ricordò improvvisamente di dove fosse.

Spiegò il piccolo pezzo di carta che teneva in mano.

Un sospiro..

-Cara Sora,quasi non mi sembra vero di ritrovarmi qui,oggi,a dover leggere davanti a tutti quello che sei stata per noi.- si bloccò per un attimo,cercando di nuovo lo sguardo di sua sorella.

Che ora accennava un debole sorriso.

-Leggendo queste righe parlo a nome di tutti. Di noi sette,che ne abbiamo passate davvero tante insieme. Mi sembra ieri quando io tu e Matt giocavamo a calcio fino a tardi nel cortile di casa mia,e che puntualmente tornavamo a casa pieni di fango.-

Un singhiozzò fece bloccare Tai.

Alzò lo sguardo e si sorprese di vedere la mamma di Sora in piedi,in fondo alla sala,che si soffiava il naso con un fazzoletto.

-Continua figliolo.- sussurrò il prete,avvicinandosi a lui.

E così Tai continuò,leggendo ad alta voce tutti i pregi di quella ragazza che ora era scomparsa,ma come disse alla fine “rimarrai con noi per sempre.”

Quando finì di leggere,dopo un momento di assoluto silenzio,rotto soltanto da qualche singhiozzo troppo alto,tutta la chiesa scoppiò un  grande applauso.

Applauso per Tai,ma soprattutto applauso per quella ragazza che il destino aveva deciso di strappar via troppo presto.

Quando andò a sedersi vicino agli altri,Kari al suo fianco gli prese la mano,e la strinse forte,proprio come quella mattina.

Mimi piangeva silenziosamente sulla spalla di Matt,che sembrava stesse per scoppiare anche lui.

Una volta finita la cerimonia,uscirono tutti dalla chiesa tranne loro.

Rimasero immobili,persi nella malinconia d’aver perso un pezzo di loro.

Il primo ad alzarsi fu Joe.

Poi,si alzarono tutti,uno ad uno,quasi come fossero una sola persona.

E quando Tai si voltò per abbracciare sua sorella,anche gli altri si unirono a quell’abbraccio,che divenne collettivo.

Tutti insieme.

Anche se Sora non era fisicamente con loro,era come se anche lei fosse stretta in quell’abbraccio.

E non c’è abbraccio più bello di quello di un’amicizia.

 

 

 

 

 

 

 

 

*mi piacciono talmente tanto che li ho inseriti anche nella fic. Li voglio!*-*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eh ragazzi..

Mi viene da piangere!

Il capitolo non è lunghissimo lo so..

Ma sinceramente non mi sembrava il caso di sbrodolarlo ancora per molto. Volevo un capitolo conciso,denso di significato,che trasmettesse qualcosa..

Spero di esserci riuscita!^^’

Sinceramente non so come in Giappone si svolgano queste cose,ma ho fatto un mix tra tradizione italiana e americana(per il discorso),spero non vi dispiaccia.

Questo era l’ultimo play della storia,visto che non sono sicura di scrivere l’epilogo..vedremo.

Quindi il prossimo sarà un rewind,e ci sarà la gita in montagna alla quale Sora accenna nella lettera che lascia a Tai.

A buon intenditor..

Ringrazio come al solito le mie lettrici,a cui mando un bacio enorme!Come farei senza di voi?Prometto che vi ringrazierò una per una alla fine della storia;)

Mijen

Sora86

E alla nuova arrivata kari 89!Grazie per aver averla aggiunta ai preferiti!^^

Anche a Net!che l’ha aggiunta ai preferiti^^

E naturalmente un grazie anche a chi legge ma non commenta(anche se dovrebbe farlo:P)

Questo è tutto,e con i miei 38° di febbre vi saluto!

Alla prossima

Sabry

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Capitolo 13
*** Capitolo tredici(prima parte) ***


Nota:questo capitolo va a voi due,Roberta e Peppe. Sono con voi anima e cuore. Non vi meritavate quello che è successo. Dovete farcela.

 

 

 

 

 

 

Di tutte le cose che la saggezza ci offre

Per la felicità della nostra vita,

la più grande è di gran lunga

l’acquisto dell’amicizia.

-Epicuro.-

 

 

 

 

Rewind

 

 

 

 

 

Sapete qual è la cosa più bella per uno studente?

E’ una cosa che si aspetta per tutto l’anno,fin dal primo giorno di scuola,quando è ancora in atto una silenziosa gara per vedere chi è il più abbronzato di tutti.

La gita,cari.

La gita “d’istruzione” è qualcosa di atteso,qualcosa per cui conti i giorni,che non vedi l’ora che arrivi. Magari perché nella tua classe c’è qualcuno che ti fa battere il cuore più velocemente. Qualcuno che speri che durante quei giorni dove dormirete nello stesso albergo di periferia,venga a bussare alla porta della tua camera e che ti chieda una qualunque cosa. Anche se ti dovesse chiedere semplicemente il dentifricio,toccheresti il cielo con un dito.

Se poi con quel qualcuno magari hai fatto anche le scuole primarie,beh.. qui le cose sono ancora più serie.

E se lo conosci da un vita,allora la cosa è molto delicata.

Nel caso di Taichi Yagami poi,era assurda.

Il digiprescelto del coraggio guardava la sua valigia ancora mezza vuota sul letto,la sera prima di partire. Si sarebbero ritrovati tutti davanti ai cancelli del Setzuni l’indomani,alla bastarda ora delle cinque del mattino,tutti con occhiaie spaventose per l’ansia e la trepidazione,ma soprattutto per non aver chiuso occhio.

Ma Tai non dormiva molto da giorni ormai.

Seduto sulla sponda del suo letto,con le braccia penzoloni sui polpacci,osservava senza realmente vederle,tutte le robe che sua madre aveva accuratamente piegato e che lui si sarebbe dovuto limitare a riporre nel trolley marrone.

Istintivamente lo sguardo cioccolato si spostò su una foto incorniciata posta proprio sulla sua scrivania. Lui e Sora.

Distolse lo sguardo immediatamente,quasi se si fosse ferito gli occhi nel guardarla.

Da quando la ragazza giorni prima si era sfogata con lui,pensare a lei e a tutta la situazione creatasi era diventata un’ossessione.

Costante,ripetitiva.

Come le aveva promesso,non aveva rivelato a nessuno quello che si erano detti,e inventando una banale scusa,alla quale tutti fecero finta di abboccare,riuscirono a mantenere il segreto.

Ma stava diventando sempre più difficile mentire. Il cambiamento dei due era evidente, che persino i genitori del ragazzo l’avevano notato.

Per non parlare degli altri digiprescelti.

Il dolore unisce.

La preoccupazione rende indivisibili.

Ed è proprio quello che Tai e Sora erano diventati quei giorni:indivisibili.

Kari lo guardava silenziosa,poggiata allo stipite della porta con una spalla.

“Decisamente qualcosa non va” pensò.

Il ragazzo dal canto suo non si era nemmeno accorto di lei,e continuava a rimanere immobile,passandosi di tanto in tanto una mano nervosa tra i capelli arruffati come sempre.

-Ehi..-

Il sussurro della sorella riuscì a farlo destare. Immediatamente indossò la maschera che ormai aveva imparato a portare quei giorni,facendo sparire la tristezza in un attimo.

-Sorellina!- esclamò balzando in piedi.- Devo ancora finire la valigia,mi aiuti?- le chiese poi con un sorriso.

Hikari rimase in silenzio per un attimo,scrutandolo con i suoi occhi così profondi. Per un attimo Tai sembrò vacillare,ma fu un istante.- Certo.-

Finirono di preparare la valigia in silenzio,ogni tanto interrotto da Tai che cercava inutilmente di intavolare una qualsiasi conversazione ma con esiti scarsi.

Sua sorella stava per uscire dalla camera,quando lui la richiamò.

Commettendo un grave errore.

-Kari è successo qualcosa?- le domandò,stranito dal suo comportamento.

Lei invece,sorrise.

-Potrei farti la stessa domanda Taichi.- rispose gelida.

Taichi..

-Ma cosa stai dicendo sorellina?- tentò di sdrammatizzare il ragazzo,ma impercettibilmente facendosi più indietro.

-Non siamo stupidi. Tu e Sora ci nascondete qualcosa.-

Non era una domanda.

-Kari non..- iniziò Tai quasi balbettando.

Ma la ruota del destino girò ancora.

Proprio in quel momento la mamma dei due si affacciò in camera,annunciando la cena,e Tai non perse tempo nell’uscire dalla camera.

 

 

                                                                      *

 

                                                                           

La mattina dopo fu anche peggiore.

Tutti quanti sprizzavano energia da tutti pori,tranne naturalmente due studenti.

Tai corse incontro a Sora e sua madre non appena le vide arrivare da lontano,togliendo di mano il trolley alla ragazza,e trascinandolo fino al pullman.

-Divertitevi ragazzi.- augurò la signora Takenouchi,guardandoli mesta.

-Ci conti signora,ci divertiremo un sacco.- rispose Izzy per conto di tutti.

Durante il viaggio che li avrebbe portati in un cottage in montagna,nei pressi di un rinomato posto turistico e immersi nella natura,come al solito c’era un immane caos.

Tai e Matt erano seduti vicini,ed entrambi partecipavano ai cori da stadio e alle varie cavolate che si facevano. O almeno,Tai ci provava.

Spesso lanciava occhiate dense di significato a Sora,seduta due posti dietro di loro accanto a Mimi,che ascoltava l’ipod.

Questo scambio di sguardi non sfuggì a nessuno,che da giorni li osservavano con maggiore attenzione. Con una scusa banale,Matt si avvicinò al sedile di Izzy e Joe.

-Allora non me lo sono immaginato..- diceva il più grande.

-Da quando si scambiano quelle occhiate?- domandò Izzy.

Matt taceva.

Taceva e asseriva.

I suoi due migliori amici nascondevano qualcosa.

Qualcosa di grosso,era pronto a giurarci.

-In questi tre giorni vedremo.- annunciò,e tornò al suo posto.

Arrivarono a destinazione quando ormai la luna era alta e coperta da scure nubi nere. Il cottage hotel era situato alle pendici dei monti del Kanto,davanti ad un boschetto che nascondeva un lago di piccole dimensioni.

Era tutto stupendo.

Sembrava che quel posto fosse sospeso nel tempo,che nessuno vi andasse da diversi secoli. E invece,quel cottage era molto frequentato specie da scolaresche.

Scendere dal pullman fu come sempre un caos,anche perché non era solo un mezzo ma ben tre.

L’assegnazione delle camere avvenne in maniera caotica,ma nonostante questo Tai riuscì ad afferrare la chiave della 109 quando il suo professore di matematica gliela lanciò. Secondo piano.

Naturalmente senza ascensore.

Armati di tutta la santa volontà,lui,Matt,Izzy e Joe,iniziarono a trascinare i loro bagagli nella quadrupla assegnatali.

-Credete che le ragazze abbiano finito?- chiese Joe dal bagno,intento a lavarsi il viso dopo il lungo viaggio.

-Non credo.-  mormorò Matt gettandosi sul letto esausto.

In quel momento si sentì un piccolo rumore.

-Cos’è?- domandò Izzy guardandosi intorno.

-Joe sei stato tu?- chiese Matt,mettendosi una mano tra i capelli biondi.

-No- esclamò questo,uscendo dal bagno.

-Ragazzi..- Tai parlò per la prima volta da quando erano in camera.- E’ la porta.-

E facendo sentire gli altri due dei perfetti idioti,andò ad aprire.

-Ehilà,guardate un po’!- strillò quasi Mimi,mettendo davanti al naso di Taichi una chiave.-110!Accanto alla vostra!-

E senza nemmeno aspettare una risposta,lo scansò di malagrazia e si fiondò in camera.

-MA PORCA MISERIA MIMI!-

Quel grido apocalittico fu lanciato da Matt,che aveva appena deciso di levarsi i jeans per cambiarsi.

-Ops.- mormorò la ragazza,arrossendo di colpo e girandosi dall’altra parte mentre il biondo si infilava nuovamente i pantaloni.

-Ma Sora?- domandò Tai ancora sulla porta,rivolto alla ragazza che era appena entrata.

-Sono qua.-

Si era cambiata,adesso indossava un maglione a collo alto nero e dei pantaloni bianchi,e nonostante il suo abbigliamento non troppo formale,contornato solo da dei graziosi stivaletti pece,il ragazzo rimase un attimo incantato.

-Cosa c’è?- mormorò infatti la ragazza,allarmandosi.

-Niente,non preoccuparti.- rispose lui,scostandosi per farla entrare.

-La cena sarà servita tra poco,quindi vi conviene sbrigarvi.- annunciò Mimi,sdraiandosi sul primo letto e accendendo la tv.- Uffa,MTV qui non prende.-

-Cosa pretendi siamo in montagna.- spiegò Joe ghignando.- Il segnale sarà disturbato.-

-Uff.. sempre detto che sarebbe stato meglio..-

-Il mare. Si si, lo sappiamo.- completò Matt per lei con una linguaccia,afferrando un paio di jeans pulito e chiudendosi in bagno.

La cena passò tranquilla,e presto i ragazzi si rifugiarono nelle loro stanze. O almeno così si dice.

Naturalmente nessuno in realtà dormì,come in ogni gita che si rispetti. E i digiprescelti presenti si riunirono con gli altri per far disastri tutti insieme.

-Matt smettila!Questa è la quarta birra che ti scoli!- Tai prese il suo migliore amico per la camicia e lo scrollò,mentre intorno a loro,nella camera 340 dove c’erano circa trenta ragazzi,era il caos assoluto. I professori probabilmente dormivano come gufi,nonostante le pesanti minacce che avevano lanciato da quella mattina. Le ragazze,la maggior parte infilate in pigiami succinti nonostante il freddo degli inizi di febbraio,erano tutte pronte a saltare addosso ai digiprescelti del coraggio e dell’amicizia,e vedendo Matt in quello stato,si erano agitate maggiormente,facendo sibilare più volte a Mimi la parola “oche”. Sora invece,a differenza del solito,come notò proprio la sua migliore amica,si limitava a squadrarle a braccia incrociate assottigliando gli occhi.

-Tanto non sono ubriaco!- esclamò il biondo,e un attimo dopo scoppiò a ridere.

Era sbronzo.

Mimi sospirò accanto a Sora,rivedendo il suo Matt nelle stesse condizioni del castano a Natale.

Maschi..

-Ragazze,noi andiamo a riportare Matt in camera.- le avvisò Izzy avvicinandosi.- Non è il caso che vomiti qui.-

-Volete venire con noi?- chiese Joe,che sorreggeva il biondo con Tai.

Le due annuirono,e si apprestarono ad uscire.

-Cosa c’è Ischida,non reggi l’alcool?Allora è proprio vero che tu e Yagami siete una sola persona..-

Kenzo Ischi,loro compagno di classe nonché rogna,perché invidioso della popolarità dei due presso il pubblico femminile si piazzò di fronte a loro.

-Sparisci Ischi- minacciò Tai senza giri di parole.

Lui spostò lo sguardo sul digiprescelto.- Oh Yagami che paura. Altrimenti che mi fai?-

-Ti spacco la faccia.- sibilò.

-Ehi ragazzi,calmiamoci. Tai lascia perdere.- intervenne Izzy,mettendo una mano sulla spalla dell’amico.

Tai sopprimendo la rabbia che gli era montata dentro,lasciò perdere e uscirono nel corridoio con le due ragazze,ma si fermarono un attimo.

Matt aveva appena mormorato qualcosa.

-Cosa hai detto?- chiese Joe,avvicinando l’orecchio.

-Mi devi dire..-

-Eh?- disse stranita Mimi.

-Mi devi dire cosa sta succedendo..io non reggo più.- riuscì a farfugliare Matt,tenendo gli occhi chiusi.

E tutti capirono.

Tai e Sora si scambiarono uno sguardo,ma tacquero.

Vedendo che la situazione non prendeva nessuna piega dopo quella frase,e che Matt sembrava essere collassato,Izzy salvò la situazione.- Portiamolo in camera,sta delirando.-

Silenziosamente i due ragazzi lo ringraziarono,ma sapevano bene che non potevano più nascondere a tutti una cosa così grande.

E proprio come mesi prima era toccato a Tai,Matt si trovò chino sul water,sorretto dal suo migliore amico e Joe,mentre le due ragazze e Izzy si erano sistemate sui letti,pronti a passare la notte insieme.

E quindi la prima sera passò,così com’era venuta.

 

 

 

 

Apprezziamo davvero ciò che abbiamo,

una volta che questo ci viene tolto.

 

 

 

 

 

 

 

Ragazzi,scusate se sarò più breve nei saluti e nei ringraziamenti,ma giovedì sera un avvenimento mi ha sconvolta. Due dei miei più cari amici hanno fatto un incidente con la loro macchina.

Lei a breve subirà un’operazione tanto delicata e lui nonché suo ragazzo,è tuttora in coma farmacologico.

Io stessa adesso capisco il vero stato d’animo dei protagonisti della mia fic. E vi posso assicurare che è tremendo.

Ma non voglio tediarvi oltre. Ho diviso questo capitolo in due parti,perché,togliendo il fatto che adesso non sono molto in vena di scrivere,risultava troppo lungo. Spero non sia un problema.

Ringrazio tutti coloro che commentano la mia storia,e mi scuso se questa volta non vi cito neanche ma sappiate che siete nel mio cuore e a voi va un Grazie con la G maiuscola.

Non voglio la vostra pena,ma se potete,pregate anche per loro due.

Alla prossima,

Sabrina

 

 

 

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Capitolo 14
*** Capitolo tredici(seconda parte) ***


 

 

 

 

Running through the monsoon,

beyond the world, to the end of time,

where the rain won’t hurt

fighting the storm, into the blue

and when I lose myself I thing of you

together we’ll be running somewhere new..

Through the monsoon…

just me and you..

 

-Tokio Hotel, Monsoon-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I giorni che interessano la gita scolastica,sembrano sempre essere sospesi sopra ogni cosa.

Sembrano essere scanditi da un orologio invisibile,posto al di là delle nuvole che ticchetta lievemente,impercettibilmente,e che nessuno possa sentire i piccoli rintocchi. Pare che scorra più velocemente degli altri,che le ore e i minuti si fondano nei secondi non lasciando spazio a nient’altro.

Sospesi a mezz’aria.

Ecco,gli studenti durante le gite sembrano esseri a mezz’aria,intrappolati tra una libertà illusoria e una felicità temporanea che insieme donano quello stato di euforia e ottimismo che contorna quei giorni fatati.

Quando il ragazzo dai capelli biondi aprì gli occhi di ghiaccio,dapprima non capì dove si trovasse. Si passò la mano più e più volte sulle palpebre tiepide,ma l’immagine di quella stanza anonima dal soffitto basso non andava via.

-Guarda che sei sveglio.-

La voce famigliare del suo migliore amico gli fece voltare il capo in quella direzione.

Seduto sul letto accanto al suo,con due occhiaie mostruose,c’era Taichi.

-Ehi..- mormorò con la voce ancora impastata dal sonno e dalla sbronza della sera precedente.

-Ehi.- fece eco il castano,guardandolo piuttosto divertito.

-Ma cos’è successo?Non mi ricordo niente..- ammise Matt,tirandosi su ma pentendosene pochi secondi dopo vista la fitta di mal di testa che lo aveva appena attraversato.

-Direi che tutte le cose che mi urlasti contro per aver bevuto a Natale,adesso dovrei urlartele io.- ghignò Tai,lanciandogli un flacone.

-E’ la cosa che ti salverà dal mal di testa cicciobello.-, spiegò e lo piantò in asso dirigendosi in bagno.

-E gli altri?- chiese il biondo,infilandosi le ciabatte e cercando la bottiglia d’acqua che avevano preso la sera prima durante la cena.

-Sono andati a far colazione,Izzy ci porta qualcosa su.- spiegò il suo amico dal bagno con un tono di voce un po’ più alto del solito per evitare di essere coperto dal rumore scosciante dell’acqua della doccia.- Mi faccio una doccia veloce.- annunciò infatti poco dopo,affacciandosi per chiudere la porta del bagno.

Il biondino ingoiò la pillola-salvezza con un goccio d’acqua,e solo allora notò di aver indosso il suo pigiama blu e non i vestiti con i quali era andato alla festa. O almeno così ricordava,visto che l’unica cosa che era nitida della sera precedente era il suo vomitare nel water.

Sorrise,pensando ai suoi amici che lo cambiavano mentre lui delirava.

Si buttò nuovamente sul letto,con la speranza che l’aspirina agisse velocemente,e accese la tv a basso volume. Una scena strappalacrime si impossessò dello schermo. E all’improvviso il dubbio agì.

“Porca miseria!” esclamò mentalmente,portandosi le mani alla testa.

Il dubbio grande quanto tutto il complesso montuoso su cui si trovavano gli cadde sulle spalle.

E se nei suoi deliri avesse accennato a Mimi?!

Nono,non era possibile!

Si diresse a passo di carica verso la porta del bagno,che aprì senza indugi. Al suo interno vi trovò un Tai appena uscito dalla doccia,con indosso solo un asciugamano intorno alla vita.

-Beh..- sogghignò il castano,- non sapevo che avessi tanta voglia di vedermi nudo..-

-Ieri ho per caso detto qualcosa riguardo Mimi?- urlò quasi Matt,guardandolo con lo sguardo spiritato.

Tai dal canto suo,abbasso lo sguardo con un ghigno,questa volta compassionevole sul volto.- Eccoci…-

-Tai dimmi che non è vero!- sbraitò Matt ancora più nel pallone.

-Mi spiace,non posso farlo..- ammise Tai,alzando lo sguardo su di lui e trattenendo a stento una risata.

-Merda!- urlò il biondo,uscendo dal bagno e buttandosi sul suo letto.

-Più che altro gliel’hai urlato..- continuò il castano,entrando nella stanza con le mutande addosso e i capelli miracolosamente in ordine,visto che erano bagnati.

-Oddio..- mormorò affranto il digiprescelto dell’amicizia ormai perso nei suoi rimorsi.

Quando gli altri due tornarono,trovarono una scena alquanto pietosa:Tai che cercava di consolare il suo migliore amico,trattenendo a stento le risa.

Quando si dice essere solidali..

-Ha saputo..- constatò Izzy,lanciando ai due un sacchetto bianco che conteneva i cornetti che era riuscito a far sparire dal tavolo.

-Dai Matt,ormai è fatta non puoi farci niente..- cercò di tranquillizzarlo Joe,con scarso successo.

-Vuoi?- chiese Tai,indicando i cornetti.

-No grazie.- biascicò il biondo,trascinandosi in bagno e chiudendocisi dentro.

-Speriamo non si ammazzi.- fu l’ultima cosa che riuscì a dire Tai,prima di iniziare a ridere silenziosamente con gli altri due.

-Dio,siamo proprio bastardi ragazzi.- Izzy si sfilò gli occhiali per asciugarsi le lacrime che erano sgorgate a fiumi dai suoi occhi.

E aveva perfettamente ragione.

Infatti la sera prima,Matt dopo la frecciata non voluta a Tai e Sora e la vomitata,non si era più svegliato fino alla mattina seguente.

Non pronunciando più nessuna parola.

Tanto meno su Mimi.

I tre dell’apocalisse avevano deciso di inscenare tutto quello,con l’aiuto di Sora,proprio per permettere al biondino di chiarire più in fretta con Mimi,possibilmente in gita stessa.

E anche se all’inizio Sora non aveva accettato,quando si era vista pregata da Tai non aveva più resistito,dimenticandosi,per un breve attimo,del peso che dividevano in due.

 

 

                                                                             *                                                                                                      

 

 

Dopo l’escursione di quella mattina,dove tra pranzo a sacco preparato dall’albergo immangiabile,Matt che evitava accuratamente di guardare Mimi suscitando il dubbio e la tristezza nella ragazza,e le ghignate di quelli che avrebbero dovuto essere i suoi amici,era successo davvero di tutto.

-Secondo te gli ho fatto qualcosa?-

Se ne uscì di punto in bianco Mimi,distogliendo lo sguardo dal finestrino.

Stavano tornando in albergo dopo l’uscita pomeridiana nel paesino vicino,e quasi tutti nel pullman dormivano beatamente. Tranne alcuni.

-Mh?- mugugnò Sora accanto a lei,che sembrava sul punto di crollare addormentata dopo quella giornata stressante.

Mimi prima non rispose,distogliendo lo sguardo dalla sua migliore amica. –Ecco.. non ci siamo parlati per niente oggi..-

Sora sentendo le parole dell’amica,non seppe se scoppiare a ridere o compatirla.

Decise in una via di mezzo.

-Parlaci.-

Mimi si voltò di scatto.- Cosa?Ma io non ho fatto niente!- esclamò indignata.

La digiprescelta dell’amore alzò le spalle,trattenendo a stento un sorriso e rimettendosi le cuffie nelle orecchie.- Allora continua a non parlarci,così non capirai mai cosa è successo.-

E con questa frase che colpì direttamente Mimi nel cuore,perché anche lei ben sapeva che l’unico modo di scoprire cosa il biondo avesse in testa era proprio parlarci.

Per prima anche,visto che Matt era cocciuto e orgoglioso come nessun altro.

-Ehilà siamo arrivati.- annunciò Tai,apparendo di fianco a loro.

Mimi non lo degnò di nessuna attenzione,persa nei suoi pensieri che sfrecciavano fuori dal finestrino,mentre Sora aprì un occhio.

Il ragazzo avvicinò di più il suo volto a quello della ragazza. Per un attimo entrambi rimasero storditi da quella improvvisa vicinanza,persi ognuno nel profumo dell’altro.

-Stai.. stai bene?- domandò Tai pieno di apprensione.

-Shh!- lo zittì Sora,mettendogli una mano sulle labbra ma ritraendola subito.- Si sto bene.- sorrise rassicurante.- Non preoccuparti.- aggiunse sussurrando.

Tai ricambiò il sorriso. -Bene.-

Poi improvvisamente l’espressione del ragazzo mutò. Divenne crucciata,preoccupata,e la ragazza lo avvertì subito.

-Senti.. nonèchedopocenaverrestiafareunapasseggiataconme?-

Sora strabuzzò gli occhi.- Cosa?-

Tai ormai aveva aggiunto la tonalità porpora.- Si..c’è un bel bosco vicino all’hotel,ti va dopo cena di venirci con me?-

Non la guardava nemmeno negli occhi.

Sora sorrise dolcemente guardando Tai,il suo Tai,sempre coraggioso e fiero completamente in balia dell’imbarazzo.- Certo.-

Il ragazzo alzò di scatto la testa.- Oh..Ok.-

E dopo aver assunto un’espressione da ebete,tornò al suo posto per prepararsi a scendere.

La ragazza poggiò il capo al sedile,seguendo con lo sguardo Taichi che tornava da un Matt più tetro che mai. Sorrise mesta.

Doveva godersi ogni minimo istante.

Solo ora se ne rendeva realmente conto. Il tempo non va mai sprecato,e adesso che il destino le aveva posto un limite davanti,viveva appieno ogni momento.

Tempus fugit.

 

 

 

 

Camminavano l’uno di fianco all’altra da dieci minuti abbondanti,in quel boschetto tanto romantico quanto inquietante.

-Allora..- esordì Tai,rompendo quel silenzio imbarazzante che si era venuto a formare.- Davvero stai bene?-

-Quante volte devo dirtelo?- lo rimbeccò Sora,accennando uno sbuffo.- Sto bene. Davvero.- ripetè convinta.

-Volevo solo esserne certo..- mormorò il ragazzo,infilandosi le mani nel cappotto,con aria triste.

-Cosa c’è?- domandò Sora pochi minuti dopo,notando che il ragazzo non aveva più proferito parola da quella sua risposta.

Tai alzò il capo nella sua direzione,fermandosi.

Sora aggrottò le sopracciglia,stupida dalla reazione del digiprescelto e si fermò anche lei,in attesa di spiegazioni.

-Tai cosa..-

-Hai freddo.- appurò Tai declinando la domanda.

Sora assunse un’espressione alquanto perplessa.- E adesso cosa centra?-

-Hai le labbra viola.- constatò il ragazzo,accennando un debole sorriso,ben sapendo quanto Sora odiasse avere le labbra di quel colore.

-Oh.- esclamò infatti quella,quasi contrariata.

Poi Tai senza neanche darle il tempo di rispondere,iniziò a raccattare dei rami leggeri che erano sparsi intorno a loro,e li radunò tutti vicini.

-Ma cosa stai facendo?- domandò la ragazza,non capendo ancora lo strano comportamento dell’amico.

Prima la invitava nel cuore della notte a fare una passeggiata con lui,ora questo..

Tai di risposta prese un accendino dalla tasca e diede fuoco a dei fazzoletti che aveva posizionato sotto il legname. Alzò il capo e le sorrise.- Accendo un fuoco.-

-E credi davvero che si accenderà?- chiese scettica la ragazza,incrociando le braccia sullo stomaco.

-Perché non dovrebbe?-

Sora decise di lasciar perdere e si sedette su un masso li vicino,stando a vedere se davvero quel fuoco improvvisato si accendesse.

E dopo cinque minuti dovette ammettere che Taichi Yagami sapeva accendere un fuoco.

-Allora,cosa mi dici adesso?- chiese superiore Tai,sedendosi al suo fianco.

-Ok,hai vinto tu.- concesse la ragazza sorridendogli.

Passarono parecchi minuti da quell’ultimo scambio di parole,durante i quali il ragazzo castano tentava di trovare le parole giuste per parlare a Sora.

Parlarle dei suoi sentimenti..

-Sora.-

-Tai.-

Si voltarono di scatto l’uno dalla parte dell’altro.

Si sorrisero,imbarazzati.

Perché adesso,nonostante si conoscessero da una vita,non riuscivano a parlarsi?Bastavano soltanto due semplici parole,e il muro di cemento che divideva i loro cuori sarebbe caduto in pochi secondi.

Eppure..

Sora lo guardava,illuminato dalle fiamme del piccolo fuoco che iniziava a spegnersi perché non alimentato da altra legna.

Lo guardò,e quell’immagine non l’avrebbe più abbandonata. I capelli scompigliati,il lato sinistro del suo viso illuminato dalle fiamme e il destro in ombra..

Stupendo..

Si,era decisamente quello il ragazzo che amava..

-Prima tu.- gli disse.

Tai parve riscuotersi da quello stato di dolce beatitudine in cui era caduto,osservando la ragazza che gli faceva battere il cuore.

-Prima le signore.- rise,abbassando per un attimo il capo e scrutandola attraverso le sue ciglia.

-Io..beh..-

Sora ingoiò,meravigliandosi di avere la bocca improvvisamente secca.

Salivazione,zero.

Cuore,a mille.

Paura,a diecimila.

Oh,Sora..

Tai ormai era sul punto di collassare,vedendo la Sora,la sua Sora,in preda dall’imbarazzo totale.

Forse.. forse anche lei..

-Sora..- solo un sussurro,che alla ragazza non sfuggì. E quando vide il ragazzo sporto involontariamente verso di lei,fu sicura.

Doveva dirglielo.

-Tai io..-

I suoi occhi persi nei suoi. Non esisteva più niente in quel momento,solo loro,il battito all’unisono dei loro cuori,il fuoco che illuminava il loro amore..

Tre..

Due…

Uno..

Era fatta..

-Ragazzi!-

La prima a rizzarsi in piedi fu la ragazza.

-EH?- urlò in preda all’imbarazzo,con le guance in fiamme.

Oddio eravamo così vicini..

-Sora,Tai!Che diavolo ci fate qui?- la voce sorpresa di Matt li raggiunse,e infatti poco dopo lui e Mimi fecero la loro comparsa.

Mano nella mano..

-Niente..- mormorò Tai,più arrabbiato che mai,alzandosi e scuotendo i pantaloni dal terriccio.

I quattro si scambiarono un’occhiata muta,ma poi Sora gettò lo sguardo sulle mani dei suoi amici,strettamente intrecciate tra loro.

Mimi seguendo lo sguardo incuriosito dell’amica,sorrise,ebete.

-Ecco noi..-

-Finalmente!- se ne uscì Sora,abbracciando di slancio l’amica,sinceramente felice per loro.- Almeno finirete di romperci!-

E mentre le due continuavano a parlare tra loro eccitate,visto che Mimi l’aveva trascinata lontano per raccontargli tutto,Matt e Tai non si scambiavano una parola.

-Ehm.. scusa.- iniziò Matt,sapendo benissimo cosa aveva interrotto.

-Non importa.- rispose conciso il castano,spegnendo il piccolo fuoco definitivamente,come per terminare il momento magico di poco prima.

-Io non lo sapevo..- riprese Matt –Non sapevo che stasera intendessi..-

-Ehi non importa,davvero.- lo fermò Tai,girandosi con un sorrisino.- Anzi,sono contento per te.-

-Grazie..- rispose il biondo,ma subito si fermò cambiando espressione.- Anzi,grazie un cazzo!Io vi ammazzo,mi avete raccontato una balla!-

-E’ stato a fin di bene.- spiegò semplicemente Tai,con un’alzata di spalle.

Le risa delle ragazze che tornavano,gli fecero girare.

E se il biondo osservava la sua ragazza con occhi sognanti,ripensando a pochi minuti prima,quando le aveva dolcemente alzato il mento posandole un delicato bacio sulle labbra,il secondo osservò Sora.

Era in momenti come quelli che proprio non riusciva a credere che il cancro la stava divorando piano piano..

Lentamente,pezzo dopo pezzo la stava portando via.

Via dagli amici,via dalla vita,via dal futuro.

Via da lui.

Sentendosi osservata Sora alzò lo sguardo e il suo cuore perse un battito nel vedere Tai che la fissava con occhi così penetranti.

Che le fecero tremare il cuore.

No,non poteva arrendersi così. Sora Takenouchi era una che lottava,che non si arrendeva mai.

Doveva farlo per sua madre,per i suoi amici..

E per il suo più grande amore.

 

 

 

 

 

 

Correremo attraverso il monsone,

oltre il mondo, alla fine del tempo

dove la pioggia non potrà ferirci,

combattendo la tempesta, nel blu

insieme correremo verso un posto nuovo

attraverso il monsone,

solo io e te..

 

-Tokio Hotel, Monsoon-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazzi!

Dio da quanto tempo non aggiorno!Vi chiedo perdono!!

Allora,come prima cosa vi dico che i miei amici stanno benissimo!Sono usciti dall’ospedale e tutto è tornato alla normalità!Un evviva va a loro!;)

Poi,il due giorni fa sono tornata da Milano,dove ero andata per il concerto dei mitici Tokio Hotel!Dirvi che è stato eccezionale è scontato!!Io li amo,e in particolare amo Bill!!

Sono rimasta senza voce per giorni…;)

Quindi ora che tutto va bene,anche se mi manca Milano e il mio paese è diventato davvero troppo stretto per me,vi saluto,sperando che questo capitolo vi sia piaciuto e che sia riuscita a creare un’atmosfera almeno minimamente romantica!;)

Un bacione,alla prossima!

Sabry Tokietta!

 

Ps. Fatevi del bene,scaricate Monsoon;)

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** capitolo quattordici ***


 

 

 

 

 

 

 

 

-Quid sit futurum cras fuge quaerere et

quem Fors dierum cumque dabit lucro

appone.-

Orazio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I le settimane posteriori alla gita passarono lenti e tranquilli.

Matt e Mimi facevano coppia fissa,scatenando l’invidia di molte ragazze del loro istituto.

Ma quando l’amore chiama..

Permeati da una tranquillità ingannevole,che aveva quasi fatto credere a Sora di non essere più malata,i giorni erano passati ad una velocità impressionante.

Pioveva.

Pioveva forte su Tokyo quel pomeriggio,e grossi nuvoloni grigi carichi di pioggia e tempesta venivano continuamente sospinti dal vento incessante di quella fine di marzo.

Appoggiata con i gomiti ossuti al davanzale della finestra,con le mani aperte a uovo sotto il mento,Sora fissava la pioggia lavare tutto. La neve che era caduta il giorno prima era ormai solo fango sporco,e poco a poco stava sparendo.

Prese lentamente il tazzone con l’orsetto –il suo preferito,- poggiato accanto a lei e lo avvicinò alle labbra rosee. Chiuse per un attimo gli occhi nocciola,lasciandosi inebriare dal dolce odore della cioccolata calda.

Ne bevve un sorso,ma ritrasse subito la lingua rimanendo scottata. Poggiò di nuovo il tazzone,e ricominciò ad osservare fuori.

Era sola in casa quel pomeriggio. Sua madre era al lavoro e non sarebbe tornata prima dell’ora di cena.

I vetri vibrarono,scossi da un tuono troppo violento. Si riscosse dai suoi pensieri,che da un po’ di tempo ruotavano intorno a due argomenti:la sua malattia e Taichi.

Pochi giorni prima era stata in ospedale,a fare una visita di controllo. Purtroppo le notizie non erano state positive.

Il cancro si era allargato,e i medici avevano consigliato un ricovero immediato non appena si fosse liberato un posto per l’operazione.

Dannate liste d’attesa,pensò la ragazza non appena glielo avevano detto.

Non che vedesse l’ora di chiudersi in un ospedale,ma almeno avrebbe saputo prima quale sarebbe stato il suo futuro.

Se ci sarebbe stato,un futuro..

Non l’aveva detto a Tai,non se l’era proprio sentita di comunicarli l’ennesima brutta notizia.

Ma non poteva attendere per molto ancora,e anche il chiarimento con gli altri si stava inesorabilmente avvicinando.

L’avrebbero ricoverata tra due mesi,alla fine di maggio,qualche settimana prima alla chiusura della scuola.

E poi,dopo un’altra lunga attesa,il dentro o fuori.

L’operazione.

Sospirò,riprendendo il tazzone e stavolta bevendone un lungo e caldo sorso. Mimi sarebbe arrivata  a momenti,dovevano studiare insieme.

O meglio,doveva aiutarla a farle entrare in testa quelle benedette equazioni di secondo grado che la digiprescelta della sincerità tanto odiava.

Sorrise, ripensando a tutte le lunghissime chiacchierate con la sua migliore amica,durante le quali le elencava con occhi sognanti ogni singola qualità del “suo Matt”.

Quanto avrebbe dato per essere nella sua situazione.

Per poter baciare Tai al mattino,di camminare mano nella mano con lui,di gridare al mondo intero che ne era innamorata..

Il sorriso si spense,e si limitò a scuotere la testa affranta facendo ondeggiare i suoi morbidi capelli.

Il suono del citofono la fece destare,e quando aprì si ritrovò davanti una Mimi tutta inzuppata.

-E l’ombrello?- le chiese,alzando un sopracciglio.

Lei non rispose,limitandosi ad entrare imbronciata. Una volta chiusa la porta,Sora si voltò e vide che l’amica le stava mostrando il suo ombrellino rosa. Completamente distrutto.

-Ah..- mormorò cercando di rimanere seria,ma la faccia da cane bastonato della sua amica la fece scoppiare.

-Ridi,ridi..- sbottò lei,appendendo il cappotto marrone all’ingresso e dirigendosi con pesanti falcate davanti al primo termosifone acceso.- E’ impossibile che a fine marzo dobbiamo ancora gelare così. La settimana scorsa ha perfino nevicato.- si lamentò Mimi, scuotendo la sua massa boccolosa marrone.

Sora sorrise,asciugandosi le lacrime dopo la risata,e si diresse in cucina. Poco dopo posò in mano all’amica una tazza piena della bevanda calda più buona,a detta di Mimi..

-Cioccolata calda!Sei un angelo!- si illuminò tutta,depositandole un bacetto sulla guancia rosea e bevendo immediatamente.

-Allora,- incominciò pochi minuti dopo- che facciamo nel weekend?-

-Non ne ho idea. Tu non esci con Matt?- chiese Sora, poggiando due coperte sul divano.

Mimi arrossì- Si.. ma volevamo stare anche con voi..- mormorò improvvisamente in imbarazzo.

Ah l’amore..

-Beh allora possiamo andare in…- iniziò la digiprescelta dell’amore,ma si bloccò.

-Dove?- incitò la sua amica,voltandosi a guardarla e meravigliandosi di trovarla in piedi,immobile al centro della stanza.-Sora?- la richiamò flebile,ma senza ottenere risposta.

-Aiut..- sussurrò la ragazza,portandosi entrambe le mani al petto,e cadendo improvvisamente a peso morto sul tappeto.

 

 

 

                                                                                                *

 

 

 

-Stai calmo,Matt..-

-Calmo un cazzo Tk!Ma non la vedi?-

-Può essere stato un abbassamento di pressione,succede a volte..-

Quel bisbigliare la fece svegliare,ma non osò aprire gli occhi. Non si ricordava cosa fosse successo,solo un piccolo flash dove ricordava chiaramente di essere in ambulanza con Mimi che le stringeva forte la mano.

Erano tutti attorno al suo letto,nell’anonima stanza d’ospedale.

Mimi era seduta accanto a Matt,che le carezzava il capo.

Erano agitati. Tutti.

Ma Tai..

Tai sapeva..

Era seduto in un angolo,con le mani tra i capelli.

No,non poteva essere..

-Ragazzi abbassate la voce per favore..-

Questo era Joe.

Poi non parlò più nessuno,cosa che la stupì parecchio.

-Ha avuto un collasso,dovuto ad una insufficienza cardiaca,- disse una voce sconosciuta,presumibilmente il dottore –Devo ammettere che  nei casi come il suo è rara una situazione del genere. Forse la situazione è più grave di quanto pensassimo.-

Si sentì ghiacciare.

 Più grave..

Casi come il suo..

Casi come il suo..

No.. loro non..

Loro non sapevano..

-Casi..casi come il suo dottore?- azzardò Izzy.

-Esatto. Nei casi di cancro al cervello non è molto frequente questo sintomo,forse si è già allargato agli altri organi vitali.-

Quello che successe dopo non lo sentì.

Svenne nuovamente. Forse per la troppa emozione il suo cuore,reduce da un brutto episodio,non aveva retto.

Quando rinvenne il sole spuntava attraverso la tenda azzurra della camera,e le ci volle un po’ per riuscire ad aprire completamente gli occhi nocciola.

Quanto aveva dormito?

Provò a muovere una gamba,ma urtò contro qualcosa di morbido. Sorpresa voltò il capo alla sua sinistra,e vide il suo peluche preferito,un mega orsetto,accanto a lei.

Un timido sorriso le incorniciò il volto pallido e stanco,ma si stupì di come qualcosa le impedisse i muscoli facciali.

Sollevò il braccio,facendo una smorfia disgustava nel vedere la flebo attaccata alla sua mano,e tastò la faccia.

Aveva una mascherina dell’ossigeno sulla bocca. Orripilata, la tolse immediatamente,scaraventandola a terra.

Non era una vecchia decrepita perdio!

Voltandosi a destra per assicurarsi di non averla rotta, la scena le fece venire le lacrime agli occhi.

Sul letto vuoto accanto al suo,giaceva,addormentato a pancia in giù,Matt. Poco più in la invece,su una sedia a dondolo e una coperta bianca sulle gambe riposava la sua migliore amica.

Una lacrima solitaria le solcò le guance,pensando a come avessero reagito alla notizia. Chissà cosa avevano pensato di lei..

Osservando più attentamente i loro volti,potè dare da sola la risposta.

Avevano i visi straziati.

Il trucco della sua amica era colato,e alcune tracce più scure le avevano sporcato le guance morbide. Mentre Matt..

Corrugò le sopracciglia,notando solo in quell’istante uno zigomo viola.

Sospirò.

Si erano azzuffati.

Con ogni probabilità Tai e Matt si erano presi a botte.

Sicuramente perché Matt aveva scoperto che Tai gli aveva taciuto quel particolare.

Colpa sua.

-Ehi..-

Quel sussurro le fece alzare lo sguardo.

Sulla porta c’era Tai,con un bicchiere in mano,che quasi sicuramente conteneva caffè. E un bell’occhio nero.

-Ehi.- rispose lei,mesta.

Lui entrò,sorridendogli cauto,e sedendosi silenzioso sulla sponda del suo letto.- Tua madre è andata a parlare con il medico che ti tiene in cura. E’ un tipo simpatico,non preoccuparti.- tentò di sdrammatizzare. –Loro invece sono crollati poco fa.- continuò a bassa voce,accennando ai loro due amici.

-L’avevo immaginato.- rispose.-E questo?- chiese poi,alzando la mano per sfiorargli l’occhio.

Tai sorrise.- Devo ringraziare il biondastro.-

-Chissà perché,ma avevo immaginato anche questo..- rispose sorridendo piano Sora.

Che il ragazzo ricambiò immediatamente.

Restarono in silenzio per qualche altro minuto.

-Quanto ho dormito?- si decise a chiedere la ragazza.

-Un giorno intero.-

-Ah.-

Brevi e concisi.

Improvvisamente non sapeva più cosa dirgli.

Lui continuava a fissarla con quello sguardo così dolce..

Girò il capo. Non si meritava certi sguardi..

Li stava facendo soffrire e non era giusto.

Il dito caldo di Tai le sfiorò il mento,costringendola a guardarlo negli occhi.

A malincuore,lo accontentò.

-Non sono arrabbiati con te,sappilo.- le disse serio,quasi leggendole nel pensiero.

-Sono stata una vigliacca..-

-Invece sei stata buona.- la rimbeccò il ragazzo.- Non gli hai fatti preoccupare.- aggiunse sussurrando.

-Però a te si.- precisò Sora,sentendosi un verme.-Ho sbagliato,non dovevo dirtelo..-

-Non dire sciocchezze.- la fermò lui,prendendole il volto tra le mani.-Saresti impazzita se non l’avessi detto a qualcuno,e mi sento onorato di essere quel qualcuno.-

La digiprescelta dell’amore abbassò lo sguardo,cercando di nascondere il rossore alle guance.

Incredibile,riusciva a farla arrossire anche in momenti come quelli..

-Quando si sveglieranno starò io accanto a te,non preoccuparti. Le crisi isteriche sono passate.- le disse,facendola sorridere triste.

Era tutta colpa sua..

-Comunque da oggi ritieniti un’inquilina di questo ospedale. Devo dire che ti è andata bene,è il più rinomato della città.- continuò con un sorriso rassicurante,e sporgendosi verso di lei,depositandole un lieve bacio sulla fronte.

Le sue labbra calde indugiarono sulla pelle fredda e liscia di lei,e quando si staccò sembrò quasi che le avesse lasciato un marchio a fuoco.

-Mi hai fatto preoccupare- sussurrò a pochi centimetri dal suo viso.

-Scusa.-

Tai sorrise,fissandola negli occhi.

Era come se fossero tornati in gita,a quella sera del bosco.

L’ospedale era sparito,erano solo loro due..

Bip,bip,bip,bip

Il rumore accelerato del cuore di Sora,proveniente dalla macchina,fece sollevare di scatto Tai,più preoccupato che mai.

E se Sora arrossì fino alla radice dei capelli,il ragazzo si limitò a sorriderle dolce,carezzandole piano una guancia.

-Ci riuscirò..- mormorò piano,ma la ragazza riuscì a sentirlo e arrossì se possibile,ancora di più.

Poco dopo arrivò sua madre,che urlò non appena la vide sveglia,svegliando così anche gli altri due.

Aiutata da Tai spiegò per bene tutta la situazione,e alla fine si ritrovò Mimi che le era praticamente saltata addosso piangendo,e dietro di lei anche Matt e Tai,senza lacrime però.

Avevano pianto abbastanza il giorno prima,dopo essersele date di santa ragione.

Fuori dall’ospedale,uno con lo zigomo viola e l’altro con un occhio nero,si erano ritrovati abbracciati stretti,piangendo l’uno sulla spalla dell’altro,a consolarsi a vicenda.

Perché in momenti come questi,le cose che contano sono due:

 

La speranza,che mantiene accesi i cuori,

e l’amicizia,che li riscalda.

 

 

 

 

 

 

-Smettila di chiederti cosa sarà domani,

e qualunque giorno la fortuna ti conceda

segnalo tra gli utili.-

 

 

 

 

 

 

 

Orazio aveva capito già molte cose..

Ciao ragazzi!

Perdono per il ritardo,come al solito..!Sono incorreggibile,eh?

Spero come al solito che questo capitolo vi sia piaciuto(anche se non è il massimo dell’allegria…)

Allora un avvisetto..

Forse questo sarà il penultimo capitolo!

Beh.. sono ancora indecisa sullo scrivere o no il prologo..mah vedremo!Se lo reclamate magari posso anche farci un pensierino ;)

Ringrazio di cuore davvero tutti quelli che commentano:

 

Kari89

Talpina Pensierosa

HikariKanna

Mijen

Dung-gni

Ice_Princes(addirittura tra gli autori preferiti!!Grazie mille davvero,sono commossa!^^)

DarkSelene89Noemi

 

E naturalmente anche chi l’ha aggiunta ai preferiti e chi legge soltanto!

 

 

Non mi resta che dirvi,alla prossima ragazzi!!

Baci,

Sabry

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Capitolo 16
*** Ultimo capitolo ***


 

 

Ps. Mi scuso con tutti i lettori,perché ho combinato un caos con le date. Quindi preciso che la morte di Sora non è avvenuta a Gennaio,come ho scritto nel primo capitolo,ma a novembre.

 

 

 

 

 

 

-Qui in Transilvania vediamo sempre il lato positivo della morte.-

-Il lato positivo della morte?-

-Si. C’è sempre un lato positivo della morte,solo è più difficile vederlo.-

 

Tratto dal film “Van Helsing”

 

 

 

 

 

Rew

 

 

 

 

Da quel giorno di fine marzo erano passati circa otto mesi. Dopo il primo ricovero durato circa un mese,Sora era stata dimessa in attesa di essere trasferita nell’ospedale principale di Tokyo che all’epoca era in ristrutturazione. Senza contare delle liste d’attesa troppo lunghe per l’operazione. L’estate era passata così com’era venuta,tra momenti unici e foto indimenticabili,anche se non avevano potuto passarla sempre insieme,visti i viaggi di Mimi in America con i genitori,e altre assenze.

Ma non l’avrebbero dimenticata mai più. Poi,proprio dopo una settimana alla riapertura della scuola,un nuovo collasso sorprese Sora proprio in classe,facendola svenire davanti agli occhi di tutti. E da quel giorno di metà settembre erano passati due mesi.

Mesi di via vai continuo nella stanza numero 204 del Tokyo Central Hospital. Mesi in cui la digiprescelta dell’amore non era mai stata sola. Ogni giorno tutta la compagnia andava a trovarla,rimanendo spesso li a svolgere i compiti per tenerle compagnia. Le crisi di panico della ricoverata erano sempre state sanate in tempo dai dolci fatti in casa di Kari,dalle coccole della sua migliore amica o dalle risate di Tai e Matt.

Erano stati davvero degli angeli.

La camera poi era peggio di un accampamento nomade:fiori ovunque,peluche,libri,coperte e cuscini in più per quando Mimi o Kari si fermavano a dormire con lei..

Era diventata la seconda casa di tutti ormai.

Anche se in cuor loro dividevano lo stesso enorme fardello. La stessa preoccupazione stringeva  i loro cuori in una morsa nel guardare la loro amica sempre pallida sdraiata nel letto,con quelle maledette flebo che solo raramente non puntellavano il suo braccio sottile.

Ma quella sera era insolitamente sola in camera.

Taichi e gli altri erano appena andati via,per poi tornare il giorno seguente presto e sua madre era tornata a casa per prendere robe pulite.

Dalla finestra semi aperta il lieve venticello di Maggio filtrava dalle tendine a cuori che avevano preso il posto di quelle azzurre anonime.

Sospirando,voltò il capo sulla sua destra e lo sguardo le cadde (in)volontariamente sul calendario appeso alla parete.

E sul cerchio rosso che spiccava.

14 novembre.

Taichi aveva scherzosamente disegnato un cuore vicino a quella data,ma la cosa era molto più seria.

Il giorno dell’operazione era stato segnato.

E come ogni cosa,arrivò.

L’indomani mattina si sarebbe ritrovata nelle mani dei chirurgi,e solo Dio a quel punto l’avrebbe potuta salvare. Solo lui e la sua misericordia.

All’improvviso strizzò gli occhi disgustata,e afferrando prontamente un tovagliolino di carta sputò una delle caramelle gommose che le aveva portato quella mattina la sua migliore amica.

Dio che sapore orribile!

Riprese in mano la penna biro nera e continuò a scrivere,lentamente.

Si sentiva una stupida mentre scriveva nero su bianco,ma non poteva farne a meno:non poteva rischiare di non rivelare a Tai i suoi sentimenti.

Quando poco prima era andato via e l’aveva guardata con quegli occhi profondi,così carichi di..

Già.. carichi di cosa?,si ritrovò a pensare.

Era.. affetto quello?O qualcosa di più?

Istintivamente portò la mano al collo,ornato dal più bel regalo che avesse mai ricevuto.

Sorrise,ripensando al giorno prima.

 

Flashback

 

-Allora,vuoi dirmi cosa c’è?-

Sbuffò  per l’ennesima volta la ricoverata,nel vedere il suo migliore amico rigirarsi continuamente i pollici,nervoso.

E il nervosismo di Tai è tutto dire..

Il castano alzò per un attimo lo sguardo,e in rapida successione estrasse dalla tasca un pacchetto rosso e glielo lanciò sul letto mentre le sue guance si coloravano di porpora.

Lo guardò interrogativa.

-Avanti aprilo.- le ordinò,tradendo l’imbarazzo.

Sorpresa Sora cominciò a scartare il piccolo pacchetto con le mani tremanti,e quando finì di sciogliere il nodo dorato,indugiò sul coperchio della scatola.

Calmati calmati, si ripeteva,temendo che quell’improvvisa emozione potesse far aumentare in modo eccessivo il suo battito cardiaco.

Quando sollevò il coperchio della scatolina,gli occhi le si riempirono di lacrime.

-Tai..-

-No davvero non dire niente.- si affettò lui alzandosi di scatto e iniziando a gesticolare in totale imbarazzo.- Non so cosa mi è saltato in mente,ma li ho visti in vetrina,e ho pensato che sarebbe stato carino prenderli,noi infondo siamo amici,si amici da tanto tempo..-

Sembrava un fiume in piena!Le parole si accavallavano una sull’altra,in una brodaglia informe.

-Tai!- urlò allora,e finalmente il ragazzo tacque.

-..e così eccoli là.- concluse sospirando.

Sora spostò lo sguardo nuovamente sulla scatolina.

Sul piccolo pezzo di velluto blu,risaltavano due ciondoli,due pezzi di puzzle incastrati tra loro: su uno c’era incisa una S sinuosa e contorta,e sul secondo una T.

-Tai non ho parole.- riuscì a dire dopo diversi minuti. Sfiorò con le dita il metallo freddo e riuscì a staccare i due pezzi. Sollevò il primo pezzo e lo portò al collo.- Ti dispiace?- domandò,alzando timidamente lo sguardo verso il ragazzo,che sorridendo si avvicinò a lei. Scostandole i capelli e facendo attenzione ai fili delle flebo,agganciò la catenina.

-Sono stupendi Tai,non dovevi..-

Il ragazzo si portò una mano dietro la nuca,segno che l’imbarazzo non era del tutto andato via.- L’ho fatto con piacere. Per te questo ed altro.-, sorrise.

 

 

 

Carezzò quella T così dura e allo stesso tempo così carica di dolci emozioni,sospirando felice.

No. Decisamente non poteva rischiare di andarsene senza dirgli nulla.

Decisa riprese il suo lavoro,giurando a se stessa di scrivere tutta la verità.

 

 

                                                                                                                 *

 

 

 

Casa Yagami. Contemporaneamente.

I digiprescelti erano tutti riuniti nel salotto dell’accogliente appartamento dei due fratelli. La tensione si poteva tagliare con un coltello quella sera.

Nessuno parlava. Poggiato al muro del salotto,Taichi si limitava ad osservare la città ribelle che era Tokyo,cominciare a svegliarsi ignara di tutto.

Tra i pollici continuava a girare e rigirare qualcosa di piccolo.

Un attimo dopo il campanello di casa Yagami suonò,deconcentrandolo e il piccolo oggetto gli sfuggì di mano,finendo sul pavimento con un piccolo rumore metallico.

Sua sorella,con il capo sulla spalla di Tk,che continuava ritmicamente ad accarezzarle i capelli,alzò lo sguardo su di lui sorridendogli mesta.

Raccolse il ciondolo con la S e lo ficcò nella tasca dei jeans.

-Ragazzi preparo la cena. Kari,Mimi vi dispiacerebbe apparecchiare per sette?- annunciò la padrona di casa,cercando di distrarli.

Le ragazze andarono in cucina silenziosamente.

Sembravano tutti svuotati.

Svuotati di qualunque sentimento tranne dell’angoscia perenne.

Tra poche ore si sarebbe deciso tutto.

-Sei sempre convinto,vero?- la voce di Matt raggiunse le orecchie del digiprescelto del coraggio,che annuì.

Il biondo sorrise.- Sono con te.-

Semplici parole cariche di significato,che fecero sospirare anche Izzy e Joe,il primo seduto sul tappeto e il secondo gettato in un angolo del divano.

O dentro,o fuori.

 

 

 

                                                                                                                 *

 

 

 

14 novembre. Ore 8.00

Sora Takenouchi strizzò gli occhi per il piccolo pizzico della flebo che veniva nuovamente infilata nel suo braccio.

-Non preoccuparti Sora,andrà tutto bene.- le disse rassicurante l’infermiera,mentre le carezzava i capelli e usciva dalla camera silenziosamente.

Certo,tutto bene. Non fanno che ripetermi che andrà tutto bene da mesi.

Chissà perché non ci credo.

-Ha ragione non essere agitata.-

Voltò il capo e guardò Mimi negli occhi.- Allora perché anche tu lo sei?-

-Ragazzi d’accordo. E’ normale essere agitati,ma dobbiamo essere positivi.- si intromise Joe,seduto sulla sponda del letto.- I medici ci hanno rassicurati,e abbiamo tutte le probabilità di successo dalla nostra.-

Dopo quella frase nessuno parlò.

Poi,arrivò l’ora.

L’ora degli ultimi saluti.

-Allora,mi raccomando non fare impazzire quei chirurgi la dentro.- le disse Mimi abbracciandola,- e non urlare troppo.-

-Nemmeno tu.-

E strinsero ancora di più l’abbraccio.- A dopo.- le sussurrò nell’orecchio la digiprescelta della sincerità,lasciandole un lungo bacio sulla guancia e voltandosi velocemente per nascondere le copiose lacrime che iniziavano a scendere.

-Che fai non mi saluti?- rise la ricoverata,rivolgendosi alla sorella del suo grande amore che era rimasta in disparte.

Non appena si abbracciarono,Sora le infilò velocemente la lettera nella tasca della felpa.

-Ma che..- iniziò Kari confusa.

-Ssh.- la zittì,- Questa è per tuo fratello. Nel caso in cui non dovessi..insomma..- aveva la bocca improvvisamente arida.

-Ho capito.- l’interruppe Hikari.- Non ti preoccupare gliela darai tu.-

Con Matt ci fu solo un abbraccio silenzioso.

Si erano detti tutto il pomeriggio prima,quando il biondo si era ritrovato in lacrime sulla sua spalla.

Nemmeno fosse stato il contrario..

E poi..

Rimaneva lui.

Taichi la guardava distante,appoggiato davanti al suo letto.

Rimasero tutti in silenzio.

-Ti aspettiamo fuori.- gli disse Matt,spingendo gli altri ad uscire.

Tic,tac,tic,tac..

Era l’unico rumore che si sentiva nella 204.

-E così..- cominciò il ragazzo a bassa voce.

-Già-

-Tai io..-

-No. Questa volta parlerò io Sora.-. Voltò con decisione il capo e la fissò negli occhi.- Sai perché ti ho baciata quella sera di Natale?- le urlò quasi addosso.

La ragazza rimase spiazzata.- N..no.- riuscì a mormorare.

Taichi strinse i pugni.- Sora io non ti vedo più nella stessa maniera di una volta. Stare con te per me è diventata la cosa più..- si fermò.- La cosa più importante di tutte.-

La ragazza sentì il battito accelerarle furiosamente.

Non stava succedendo davvero..

Non poteva essere reale quello che le stava dicendo..

-Lo so probabilmente commetterò l’errore più grande della mia vita,anzi forse è l’errore più grande della mia vita.- continuò furiosamente trafiggendola con lo sguardo castano.-Ma non posso farne a meno.-

Si bloccò,sapendo di compiere la scelta più avventata ma giusta di tutta la sua vita.Inspirò.

Ma fu così che la porta si aprì. In quel preciso attimo.

-Allora Sora siamo pronti?- domandò l’infermiera entrando seguita da due medici.

Nemmeno li sentì la ragazza,continuando a fissare Tai davanti a lei.

 

La cosa più importante di tutte…

Più importante..

 

Non sentì nemmeno quando le infilavano l’ago nel braccio.

I medici parlavano,parlavano,ma i suoi occhi erano incatenati con quelli di Taichi. Erano fusi insieme,una sola anima.

E in quel momento entrambi capirono.

Si risvegliò da quel magico intreccio solo quando sentì di essere spinta fuori dalla camera,sul lettino.

-Tai..- mormorò quando gli passò accanto.

Era tutto sfocato,non vedeva nient’altro se non lui con il volto straziato.

Uscì dalla stanza,e si ritrovò improvvisamente a gridare il suo nome.

-Cosa succede?- domandò allarmato Matt,vedendo la sua amica agitarsi tanto.

-Signorina non si agiti prego- tentò invano di calmarla l’infermiera.

-Tai!-

Era un grido disperato,carico di tutto quell’amore che era stato represso in tutti quegli anni.

Matt si affacciò di volata nella camera,e quando vide il suo amico ancora immobile capì.

Destino bastardo.

-Corri!- gli urlò.

E non ci fu bisogno di dire altro.

Il castano uscì sfrecciando dalla camera,urlando il nome della ragazza.

Quasi investì il medico che era uscito in corsia per controllare la situazione.

Dov’era?

Dove diavolo era finita?

Si fermò con il fiatone di fronte l’ascensore.

Stavano salendo!

Corse,corse tutte quelle scale che parevano infinite,fin quando non la vide di nuovo.

Si affiancò al lettino.

-Signore è pregato di farsi indietro!- gli ordinò il medico parandosi davanti a lui.

Nemmeno lo sentì,scansandolo violentemente.

Riuscì a prenderle la mano.

-Tai!-

-Sora!-

Correva anche lui dietro la barella.

-Signore la lasci stare per favore!- continuava a ripetergli l’infermiera,tentando di sciogliere le loro mani saldamente intrecciate.

Uno sguardo..

-Non posso fare a meno di amarti Sora.- le mormorò ad un soffio dal suo viso.

E Sora scoppiò in lacrime.

-Adesso basta!-

E il contatto con la mano fredda di lei venne sciolto,mentre sentiva di essere afferrato per i fianchi e allontanato con forza.

-Ti amo Sora Takenouchi!!- urlò a squarciagola,-Ti amo da impazzire!!- continuò imperterrito,facendo aumentare le lacrime di pura gioia che inondavano ora,oltre il viso della ragazza anche il suo.

-Anche io Taichi!- urlò di rimando lei.

Ma forse non l’avrebbe mai sentita. Le porte ermetiche della sala operatoria vennero chiuse proprio in quel momento,lasciandole come ultima immagine il suo Taichi che le sorrideva piangendo.

-Fatemi uscire!Vi prego!- continuava a sbraitare.

-Il battito è elevato,può rischiare nuovamente un collasso!-

-Anestesia adesso!-

-Vi prego!-

Ma lei continuava. Sora Takenouchi era animata dalla forza dell’amore.

-Si sta stabilizzando..- stava dicendo il chirurgo.

-Vi prego..Taichi..- mormorò,e poi il fu il buio.

Buio dal quale la digiprescelta dell’amore non si sarebbe più risvegliata.

 

Fuori Taichi piangeva.

Piangeva lacrime di liberazione,consapevole che se mai non l’avrebbe più vista sorridere,era consapevole del suo amore.

Ce l’aveva fatta.

E anche se non aveva sentito chiaramente la sua risposta,aveva potuto immaginarla. E a quella speranza si sarebbe aggrappato.

E quando arrivò Matt lo trovò così,seduto sull’anonimo pavimento d’ospedale,con la testa poggiata al muro,piangendo di gioia. E capì che il suo amico ci era riuscito. E si abbracciarono. Si abbracciarono stretti.

Quando il medico uscì dalla sala operatoria scuotendo il capo,non ci fu nessuna reazione.

Uscirono come automi dall’ospedale sorreggendosi a vicenda.

E poi,sotto il cielo piangente di Tokyo,riversarono tutto il loro dolore,mischiando le lacrime amare e disperate con la pioggia che partecipava al dolore.

Ma su una cosa erano certi.

Mai nessuno avrebbe dimenticato quella ragazza speciale,sempre col sorriso pronto e la voglia di aiutare tutti,che avrebbe riscaldato i loro cuori,per sempre.

 

                                                 

 

 

 

                                                                                        The end.

 

 

 

 

 

 

                       

Forse le parole sono inutili..?

Ragazzi,eccoci giunti alla fine della mia avventura. Sono legata a questa storia in maniera viscerale,perché è nata in un momento particolare della mia vita.

Spero con questo capitolo di non avervi deluso,e lo posto con le mani che mi tremano…!

Ringrazio mijen e DarkSelene89Noemi che l’hanno seguita fin dagli albori.

Grazie di cuore ragazze,sappiate che vi siete ufficialmente conquistate un posto nel mio cuore :*

Poi a chi si è unito più in la,ma avente lo stesso valore: Kari89, HikariKanna, Ice_Princes, Talpina Pensierosa.

Naturalmente anche a chi ha commentato solo un singolo capitolo,e a chi l’ha aggiunta nei preferiti(togliendo già i citati) come: kogarashi, Net, pan151, sora86 e _Sidney_.

Ok,ora credo sia davvero tutto!

Vi ringrazio ancora di cuore,vorrei potervi abbracciare tutti,uno ad uno perché senza di voi non sarei mai arrivata a finire questa fic. Spero di tornare presto con un’altra storia sui digimon(anche se devo portare avanti due su HP..)

Un bacio grande quanto l’immenso!

Sabry

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