You're just a beautiful mistake di wyomissings (/viewuser.php?uid=144932)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** uno ***
Capitolo 3: *** due ***
Capitolo 4: *** tre ***
Capitolo 5: *** quattro ***
Capitolo 6: *** cinque ***
Capitolo 7: *** sei ***
Capitolo 8: *** sette ***
Capitolo 9: *** otto ***
Capitolo 10: *** nove ***
Capitolo 11: *** dieci ***
Capitolo 12: *** undici- prima parte ***
Capitolo 13: *** undici – seconda parte ***
Capitolo 14: *** dodici ***
Capitolo 15: *** tredici ***
Capitolo 16: *** quattordici ***
Capitolo 17: *** quindici ***
Capitolo 18: *** sedici ***
Capitolo 19: *** diciassette ***
Capitolo 20: *** epilogo ***
Capitolo 21: *** GRAZIE. ***
Capitolo 1 *** prologo ***
prologo
PROLOGO
Era
un sì. Il test di gravidanza diceva che ero incinta. Da una
settimana per giunta.
In
effetti l'ultima volta che io ed Harry avevamo fatto l'amore era
passata una settimana. Ed ora io aspettavo un bambino.
Di
certo non potevo tenerlo, però. Per i miei genitori, ma sopratutto
per Harry. Lui era uno che se la spassava e di certo un figlio non era
tra le sue priorità in quel momento che era al massimo successo.
L'unica
cosa da fare era andarsene. Andarsene dalla mia vita, dalla mia
famiglia,... dal mio amore.
Scrissi
un biglietto ai miei genitori, dove spiegai loro ciò che avevo
combinato e che me ne andavo per un po' ma che sicuramente sarei
tornata. Ad Harry scrissi una lettera. C'era scritto che lo amavo più
di me stessa, ma lui non era la persona giusta per me (bugia). Gli
dissi che avevo bisogno di staccare e che probabilmente non ci
saremmo rivisti più. Gli chiesi di salutarmi gli altri ragazzi e la
mia migliore amica, Eleanor.
Misi
il biglietto per i miei sulla tavola da pranzo dove sicuramente
l'avrebbero trovato, e misi anche la lettera per Harry lì vicino.
Poi tornai in camera mia e misi in un sacca il minimo indispensabile
e uscii dalla casa. Cominciai a camminare in mezzo la strada e
abbandonai tutta la mia vita.
-----------------------
Hola! Nuova fanfiction.
Questo è solo il prologo, ma presto posterò anche il primo capitolo. Se
vi piace, perchè non me lo fate sapere con una recensione?
Baci, alla prossima.♥
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Capitolo 2 *** uno ***
primo capitolo
PRIMO
CAPITOLO
Three
years later
Harry's
p.o.v.
Ero
nella doccia e ancora una volta, dopo ormai tre anni, piangevo.
Piangevo per l'unica ragazza che nella mia vita era riuscita a
rendermi completo, a farmi sentire me stesso.
Da
quando tre anni fa mi dissero che April se n'era andata, non avevo
passato un giorno sperando di vederla tornare.
“Eleanor,
puoi vedere se April ti risponde?” chiesi alla ragazza. Lei provò
a chiamare ma niente. Scosse la testa.
“Beh,
magari non c'è campo. Più tardi passo a casa sua a vedere se sta
bene. Vieni con me?” dissi.
“Certo.
Però viene anche Louis. Dopo usciamo.” disse Eleanor. Io annuii.
Aspettammo
che Louis arrivasse e insieme ci dirigemmo a casa di April circondati
dai paparazzi.
Bussai
alla porta e mi venne ad aprire suo padre.
“Harry!”
disse. Suo padre aveva una faccia sconvolta.
"Tutto
ok, signor Hart?” chiesi.
“No,
non va bene niente. Entrate ragazzi.” disse facendomi spazio. Salii
le scale di corsa ed entrai in camera di April. Lei non c'era, i suoi
libri preferiti non c'erano, le
nostre foto non c'erano.
Scesi
di nuovo le scale e andai in cucina, dove trovai la madre di April
piangere.
“Che
succede? Dov'è April?!” chiesi quasi urlando. La signora alzò la
testa, tirò su col naso e mi porse un foglio. Era la sua
scrittura.
Lasciai
cadere la lettera per terra dopo averla letta e una lacrima scivolò
sulla mia guancia. Eleanor e Louis raccolsero la lettera e la lessero
anche loro. Eleanor mi abbracciò forte e cominciò a piangere anche
lei, Louis rimase scioccato e forse per la prima volta nella sua vita
era davvero senza parole.
Uscii
dalla doccia e asciugai le lacrime, mi avvolsi un asciugamano attorno
alla vita e mi diressi in camera mia. Mi vestii e come da routine mi
sedetti alla scrivania, presi la lettera dal suo posto e la rilessi
per la millesima volta.
“Ciao
amore mio. Come va? Spero tu stia alla grande. Ho bisogno di dirti
una cosa, però, che forse ti farà arrabbiare. Tu non sei il ragazzo
giusto per me, mi dispiace essermene accorta solo ora. Ho bisogno di
staccare un po' quindi me ne vado. Però voglio che tu sappia una
cosa. Io ti ho amato sin dal primo momento, ti amo ora e ti amerò
per sempre probabilmente. Non so quando e se ci rivedremo perciò ti
dico addio. Dai un bacio enorme ai ragazzi e digli che mi
mancheranno, salutami El e dille che è stata la mia forza nei
momenti peggiori e che le vorrò sempre un mondo di bene. Ti amo
amore mio. Ciao.”
Ancora
lacrime, lacrime e lacrime. In quel momento si aprì la porta. Zayn.
“Harry,
dobbiamo and...” si bloccò quando vide in che stato ero. Venne
vicino a me e mi mise una mano sulla spalla.
“Harry,
non tornerà, lo sai.” mi disse.
“Non
è vero. Io lo sento qui.” dissi battendo la mano sul cuore. “Lo
sento che tornerà, sento anche che mi ama. Quello che c'è scritto
qui sono tutte bugie. Mi lo ripeteva sempre che avrebbe desiderato
avere una famiglia con me.” Altre lacrime.
“Harry,
lascia perdere il passato. Pensa al presente. Al tuo presente.”
disse Zayn.
“Nel
mio presente vedo voi ragazzi e nessun altro.” singhiozzai.
“C'è
anche Caroline.”
“Oh,
per favore! Caroline è solo una distrazione lo sai. Tra me e lei
c'è solo sesso e basta.” dissi.
“Smettila
di pensare ad April lo stesso, non ti fa altro che male.”
“IO
LA AMO!” urlai scoppiando ancora una volta a piangere. Zayn mi
guardò e mi abbracciò forte per darmi del coraggio. Non disse
niente, d'altronde non c'era bisogno di parole.
“Andiamo
adesso.” mi sussurrò. Io mi asciugai le lacrime e scesi le scale.
April's
p.o.v.
“Ok,
ciao mamma. Ti voglio bene.” dissi chiudendo la chiamata. Stavo
sistemando la casa in vista della mia partenza.
Erano
tre anni che abitavo a Watford, un paesino appena fuori Londra. Mi
ero trovata una casa con l'aiuto dei miei e avevo anche un lavoro.
Facevo l'interprete per una piccola casa editrice. Era un lavoro che
amavo, poco faticoso e ti retribuivano bene.
Finii
di mettere i miei vestiti nella valigia e andai nella camera di
Harry, mio figlio.
“Harry,
hai deciso che giochi portare?” dissi sorridendogli.
“Mamma!”
disse correndomi in braccio. “Non so cosa decidere tra Mr. Potato o
Buzz Lightyear.” mi disse.
“Beh,
puoi portarli entrambi se ti va.” dissi ridendo. “Evviva!”
disse mentre lo lasciavo andare.
Questa
sua passione per Toy Story mi ricordava Liam e ogni volta che
lo vedevo con i suoi giochi in mano ridevo. Penso che si conoscessero
andrebbero d'accordo subito.
“Mamma,
mi spieghi ancora dove andiamo?” mi chiese.
“Andiamo
dai nonni.” dissi sedendomi sul suo letto.
“E
quanto stiamo via?”
“Un
po' di tempo”
“E
ci sarà anche il mio papà?” Curioso il ragazzo.
“No,
lui non ci sarà.” Bugia. “Beh, ora dormi, che domani ci dobbiamo
svegliare presto.”
“Mamma,
mamma, mamma!” urlò.
“Ssh!
Che c'è?” dissi ridendo.
“Ci
sarà la zia Eleanor?” mi chiese. Io gli sorrisi, gli avevo parlato
tanto di lei e gli avevo detto che per lui era come se fosse sua zia.
“Spero
proprio di sì.” dissi.
“Dormi
con me mamma?” mi disse ancora una volta.
“Certo!
Aspetta solamente un attimo, torno subito.”
Andai
nella mia camera, finii si sistemare le ultime cose, mi misi il
pigiama e andai in camera di Harry. Quando arrivai stava già
dormendo.
Lo
guardai. Aveva i capelli biondi come i miei, ma aveva i riccioli come
quelli di suo padre. I lineamenti erano gli stessi di Harry, si
riuscivano persino a vedere le fossette mentre dormiva e i suoi occhi
erano dello stesso verde. Era bellissimo, proprio come sua padre.
“Sei
il più bel errore della mia vita.” sussurrai sorridendo. Mi
sdraiai vicino a lui e lo strinsi a me e insieme al mio bambino mi
addormentai.
Ero
in sala da pranzo e stavo facendo colazione. Harry, con in mano Mr.
Potato, entrò in cucina sbadigliando.
“Ciao
amore.” dissi facendolo sedere sulle mie gambe. Lui si accoccolò
sul mio petto e chiuse gli occhi.
“Amore
fai colazione che partiamo. Poi potrai dormire.” gli dissi.
Si
sedette sulla sedia mentre mi alzavo a prendergli il biberon con
dentro il latte. Si mise a bere velocemente e dopo pochi secondi
aveva finito.
“Vai
in camera tua, arrivo tra poco.” ed Harry prese e ne andò.
Sparecchiai
e andai in bagno a sistemarmi. Poi mi diressi in camera di mio
figlio, dove lo trovai sul letto che dormiva. Lo svegliai
accarezzandolo dolcemente e lo vestii. Lo presi in braccio e in
quell'altra mano presi la borsa con i suoi giochi. Lo misi in
macchina nel seggiolino dove crollò appena lo depositai lì.
Tornai
in casa e presi le altre valigie. Chiusi a chiave la porta e andai in
macchina.
Partii
con la speranza di rincontrare Harry.
----------------
Sono ancora qui, YO.
Cavolo, il prologo ha ricevuto ben TRE
recensioni, è seguita da due persone, ricordata da una e preferita da
una. Quindi posto già il primo capitolo.
Spero vi piaccia anche questo e
perchè non lasciate una piccola recensione? Baci.♥
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Capitolo 3 *** due ***
secondo capitolo
SECONDO
CAPITOLO
Watford
distava un'ora e mezza da Londra, così quando arrivai erano le 9.30.
Parcheggiai
la macchina davanti a quella casa familiare, e feci scendere Harry.
Potevo
dire che lui era quello più agitato tra i due. Mentre gli chiudevo
il giubbino gli ripetei le raccomandazioni che gli avevo fatto il
giorno prima.
“Quando
entriamo devi salutare tutti, ok? Devi dare un abbraccio enorme ai
nonni e non devi sentirti in imbarazzo. Fa come quando siamo a casa e
giochi con me, ok?” gli dissi. Ok, forse quella agitata ero io.
Mi
diressi verso la porta e con la mano tremante bussai. Subito mi
aprirono la porta e davanti mi ritrovai i miei genitori. Li
abbracciai forte e mi madre scoppiò a piangere.
“April!
Quanto mi sei mancata!” disse mio padre.
“Papà!
Mi siete mancati anche voi!” dissi abbracciandolo. Harry se ne
stava buono attaccato alla mia gamba.
“Harry,
vieni!” dissi prendendolo in braccio. “Questi sono la nonna e il
nonno.” Li indicai.
“Ciao
Harry. Come stai?” disse mia madre sorridendogli.
“Ciao!”
disse il mio bambino squillante. “Vuoi giocare con me e Mr.
Potato?” le chiese.
“Certo.”
disse mia madre. Sin da quando era nato, mia mamma aveva paura che
quando si sarebbero incontrati per la prima volta, Harry non
l'avrebbe considerata come una nonna, così quando le chiese di
giocare con lui, lei era stupita.
“April,
tutto bene? Devi raccontarci un po' di cose.” disse mio padre
facendomi entrare.
“Va
bene se vi dico tutto stasera quando Harry dorme? Non vorrei sapesse
tutta la storia adesso.” dissi.
“Ok.
Porta le valigie dentro, ora.” disse mio padre abbracciandomi
ancora.
Mi
aiutò a scaricare la macchina e portò tutte le borse nella mia
vecchia camera.
“Posso
andare a fare un giro? Sarò di ritorno in un'ora, massimo due.”
chiesi.
“Tesoro,
hai vent'anni e ha un figlio, sei abbastanza matura da decidere da
sola.” disse mia madre sorridendo. In braccio teneva Harry. Io
sorrisi e andai ad abbracciarlo, lo salutai e salutai mia madre.
Uscii
di casa e mi diressi verso il centro della città.
Londra,
come sempre, era caotica e piena di persone che giravano di qua e di
là, ma era questo il suo fascino.
Entrai
da Starbucks e mi misi in fila. Quando arrivò il mio turno ordinai
il milkshake che prendevo sempre e uscii dal bar.
“APRIL!”
sentii gridare. Mi girai e mai mi sarei aspettata di trovarmi davanti
lei, la mia migliore amica da sempre.
“Eleanor!”
le corsi in contro e la abbracciai come non avevo mai fatto.
“Cosa
ci fai qua? Anzi, perchè te ne sei andata? Bella, hai un casino di
cose da raccontarmi!” mi disse con le lacrime agli occhi.
“Ti
va se andiamo al parco?” le chiesi.
“E
me lo chiedi?” mi disse.
Ci
avviammo e ci sedemmo alla nostra panchina.
“Racconta.”
“Tre
anni fa, quando me ne sono andata, ho scoperto di essere incinta. Non
volevo rovinare la vita ai miei, ma sopratutto non volevo rovinarla
ad Harry.”
“Beh,
l'hai fatto. O almeno, ad Harry l'hai rovinata. Sta male ancora oggi
a distanza di tre anni. Piange sempre, ogni volta che legge la tua
lettera. Sarebbe stato meglio se fosti rimasta.” mi disse.
“Eleanor...
mi dispiace.” dissi abbassando la testa. “Mi prometti che non
dirai ai ragazzi che sono a Londra?”
“Certo.
Per quanto resti?” mi chiese.
“Non
lo so. Per ora a tempo indeterminato.” dissi.
“Mi
sei mancata April. Tu non sai che cosa ha significato per me leggere
quello che c'era scritto sulla lettera, vedere che Harry ci ha
creduto e sapere che erano tutte bugie. Perchè erano tutte bugie,
vero?”
“Certo.
Io amo Harry, l'ho sempre amato e sempre lo amerò, ma ho dovuto
farlo.” dissi.
Eleanor
mi abbracciò e io ricambiai.
“Vuoi
conoscere il mio bambino?” dissi.
“Ovviamente!
Raccontami tutto di lui!” disse ridendo mentre ci
incamminavamo.
“Beh,
si chiama Harry Styles, ha tre anni, ha appena conosciuto i suoi
nonni, non sa chi sia suo padre, gli ho rotto le scatole parlandogli
di sua zia El..” dissi. Ad Eleanor le si illuminarono gli occhi.
“Hai
parlato ad Harry di me?!” dissi.
“Certo,
sei sua zia no?” dissi ridendo. “Oh, El! Non dire a nessuno anche
del bambino, ti prego.”
“Hai la mia parola!” disse
facendosi croce sul cuore.
Arrivammo
a casa e quando Eleanor e mia madre si salutarono sembrava che si
fossero viste poco tempo fa.
Eleanor
fece subito amicizia con Harry e come me, era dell'idea che lui e
Liam sarebbero andati d'accordo se si fossero conosciuti.
Parlammo
insieme dei vecchi tempi e mi aiutò a sistemare la camera. Tutto
tornò come quando avevo 17 anni: le foto sulle varie mensole, i
libri sulla scrivania messi in ordine di preferenza, e poi tutte i
giocattoli di Harry sparsi per il pavimento.
Quando
Eleanor dichiarò che doveva andare via, si aprì un vuoto dentro me.
Non volevo che ne andasse via, mi era mancata troppo.
“Eleanor,
promettimi che tornerai.” le chiesi.
“Te
lo prometto April. Ah, a proposito. Che ne dici di darmi il tuo nuovo
numero di telefono?” mi chiese. Glielo diedi e la salutai con un
abbraccio stritolante.
Louis's
p.o.v.
Bussarono
alla porta e siccome non c'era nessuno lì con me, fui costretto ad
andare ad aprire io. Era Eleanor.
“Ehi,
non ti aspettavo!” le dissi dandole un bacio.
“Vedo
che sei contento di vedermi” disse sarcastica mordendomi il labbro
inferiore. Io risi.
“Comunque...
ci sono i ragazzi? Tutti tranne Harry?” disse.
“Sei
fortunata. Harry è appena uscito per il solito giro. Cosa c'è di
così importante?” le dissi.
“Riunisci
tutti.” si limitò a dire.
Salii
le scale e chiamai tutti i ragazzi. Tornammo giù insieme e ci
mettemmo in salotto.
“Voi
non immaginate nemmeno con chi ho appena passato il pomeriggio.”
disse Eleanor.
“Spara.”
disse Liam.
“April.
È tornata.” disse. “Ma io non vi ho detto niente. Se scopre che
vi ho detto qualcosa mi spela viva.”
“Ma
sta bene?” chiesi.
“Sì,
adesso sì. Penso..”
“Ma
sai cos'è successo? Perchè se n'è andata?” le chiese Zayn.
“Sì,
ma non posso dirvi altro. Quando vorrà verrà lei qui e vi spiegherà
tutto. Mi raccomando, non fate il mio nome. Io vado.” disse
alzandosi. La salutai con un bacio e uscì di casa.
“Io
vado là e gliene dico quattro.” disse Zayn alzandosi di scatto. Io
lo guardai. “Ha fatto del male ad Harry e lui sta male tutt'ora.
Lui non si meritava di essere trattato così.” continuò.
“Avrà
avuto i suoi motivi Zayn. Una persona sana di mente non decide di
andarsene così, senza motivo. Sarà successo qualcosa, te l'ho già
detto.” disse Liam.
“Sono
d'accordo con Liam. Aspettiamo che sia lei a venire qua e vediamo
cosa succede.” disse Niall. “Lou, che ne pensi?”
“Devo
parlarle. Era la mia migliore amica ed Harry ed Eleanor non sono gli
unici ad esserci rimasti male.” sussurrai.
“Ma
Eleanor ha detto che...” cominciò Liam.
“Eleanor
ha detto di non fare il suo nome e non lo farò. Mi inventerò una
scusa lungo la strada. Ci si vede.” dissi prendendo la giacca e
uscendo di casa.
Percorsi
il tratto a piedi, così per schiarirmi le idee. Quando arrivai
davanti alla casa dei suoi genitori, vidi un grossa macchina nera.
“Deve essere di April” pensai.
Bussai
una, due volte. Dopo un po' vennero ad aprirmi. Era April. April mi
guardò e vidi che stava per piangere. Dietro di lei arrivò un
bambino.
“Mamma,
vieni a giocare con me?” disse. Lei si girò e gli sussurrò. “Non
ora.”. Il bambino sbuffò e tornò indietro.
Quando
April si girò aveva gli occhi chiusi.
“E'
stata Eleanor?” chiese.
“No.
Ti ho vista in giro per Londra.” sussurrai. Lei aprì gli occhi.
“Perchè
sei qui?” mi chiese.
“Volevo
sapere perchè l'hai fatto.”
“Non
era quello giusto per me. Pensavo di averlo scritto.” disse
innervosendosi.
“April,
sappiamo tutti che quella lettera era tutta una bugia. Dimmela almeno
a me la verità.” la supplicai.
“Non
posso Louis. Mi dispiace.” e mi chiuse la porta in faccia.
Continuai
a bussare, ma nessuno mi veniva ad aprire. Così decisi di fare il
giro della casa, dove c'era la sua camera. Mi arrampicai sull'albero
e aprii piano la finestra.
April
stava piangendo seduta sul letto e sulle sue gambe c'era il bambino
di prima che dormiva.
Lei
non mi notò finchè non finii esattamente in mezzo alla stanza.
“E'
tuo figlio?” chiesi. Lei annuì.
“Chi
è il padre?” lei si irrigidì. “Non lo conosci.” disse
asciugandosi le lacrime.
“Se
non vuoi dirmi perchè te ne sei andata mi puoi raccontare cos'è
successo durante questi tre anni?” le chiesi sedendomi vicino a
lei.
“Ho
lasciato tutto e con l'aiuto dei miei mi sono trovata una casa a
Watford.”
“Quindi
i tuoi lo sapevano ed eri così vicina?! Tu non sai quante volte ci
sono andato a Watford durante questo periodo. Pensavo fosti andata
più lontana.” dissi quasi urlando.
“Ssh,
lo svegli!” sussurrò mettendosi un dito davanti alla bocca. Alzai
le mani tappandomi la bocca.
“Ho...
conosciuto un ragazzo e... dovevamo sposarci. Sono rimasta incinta
prima del matrimonio. Poi ho scoperto che andava con un altra e se
n'è andato.” disse quasi insicura di quello che stesse
raccontando.
“Perchè
quando hai scoperto che ti tradiva non sei tornata?” lei scrollò
le spalle.
“Lo
sai che Harry pensava davvero che lui non fosse l'uomo giusto per te?
Lo sai che è stato male e sta male tutt'ora?”
“Perchè
tutti pensate ad Harry, ma nessuno pensa a come io stia?” urlò
scoppiando a piangere.
“April,
ti dico una cosa che forse non sai... Io sono stato l'unico a
pensare a come stessi tu quando ci hai lasciati.” le dissi
cingendole le spalle. Lei appoggiò la testa sulla mia spalla.
“Mi
sei mancato Louis.” sussurrò. “Anche tu.” le dissi.
“Come
si chiama?” chiesi guardando il bambino.
“Chi?”
chiese. Indicai suo figlio. Lei diventò rossa. “Harry.” disse.
Io
sorrisi... in fondo sapevo che lo amava ancora.
“Io
lo amo, Louis. Non ho mai smesso di farlo.” disse.
“Non
devi dirlo a me. Devi andare da Harry.” le dissi.
“Non
ho intenzione di andarlo a trovare per adesso. Anzi, non ho
intenzione di incontrare nessuno di voi.” sussurrò. “Non fare
parola con nessuno, ti prego. Non fare come la tua fidanzata
stronza.” aggiunse con un sorriso.
“Eleanor
non ha detto niente. Non la vedo o sento da ieri.” dissi.
“Certo,
e io ci credo. Penso tu debba andare, ora.” rise. Era bello vederla
sorridere. Le diedi un bacio sulla fronte e le sussurrai:”Ti
prometto che tutto quello che ci siamo detti resterà tra queste
mura.”
Mi
colse di sorpresa e mi accolse tra le sue braccia.
“Grazie.
Ti voglio bene.” mi disse. “Anch'io. Non sai quanto.”
E
uscii dalla finestra.
------------------
Ehi
ehi ehi. Sono tornata.
Ho portato con me il secondo capitolo(?) però, ovviamente, non mi piace.
Ringrazio un'infinita di volte
le persone che hanno recensito il primo capitolo e il prologo e appena
avrò un po' di tempo risponderò a tutte. Un milione di grazie ha chi
messo la storia nei preferiti/ ricordati/ seguiti.. Davvero, GRAZIE. Baci.♥
|
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Capitolo 4 *** tre ***
terzo capitolo
TERZO
CAPITOLO
April's
p.o.v.
“Mamma!
Mamma, svegliati.” mi disse qualcuno. Aprii gli occhi e la prima
cosa che vidi furono un sorriso e un paio di fossette.
“Mmmh...
ciao amore.” dissi accarezzandogli la guancia.
“Andiamo
al parco, vero?” mi chiese. Annuii sorridendogli.
“Lo
sai cosa amore?” gli chiesi guardandolo. “Cosa?” mi disse. “Sei
bellissimo.”
“Come
il mio papà?” Ogni volta che gli dicevo che era bellissimo gli
dicevo che era come suo padre.
“Come
tuo papà.” gli dissi sorridendogli e dandogli un bacio sulla
testa.
Mi
vestii veloce e scesi le scale con Harry. Ero felice, forse era
grazie a Louis. Era il mio migliore amico e riusciva sempre a
mettermi il sorriso, anche nei momenti difficili come quelli.
“Ieri
Louis ha continuato a bussare. Per fortuna ha smesso poi.” disse
mio padre quando mi sedetti a tavola.
“Chi
è Louis, mamma?” mi chiese Harry.
“Il
ragazzo di zia El.” dissi guardando male mio padre. Lui si scusò.
“Mamma,
muoviti. Voglio andare al parco.” implorò Harry attaccandosi al
mio braccio. Io risi.
Finii
di mangiare, mi infilai la giacca e la infilai anche ad Harry.
Uscii
di casa con Harry che correva da tutte le parti.
“Harry,
stai attento, ci sono le macchine. Vieni qui.” gli gridai. Lui
corse da me e mi venne in braccio.
Arrivammo
al parco ed Harry si catapultò sullo scivolo. Io mi sedetti sulla
panchina poco distante. Misi le cuffie alle orecchie e partì
Moments. Ogni volta che Harry cominciava a cantare mi
percorrevano milioni di brividi lungo la schiena. Era come la prima
volta.
“Eleanor,
devo venire per forza?” dissi facendomi trascinare dalla mia
migliore amica.
“Si!
Devi conoscere Louis.” mi disse.
“Ma
devo per forza venire al concerto di 'sti tizi?” chiesi. Lei annuì.
“Ora
zitta che iniziano.” mi disse.
“Zitta...
non sto mica urlando come queste oche arrapate.” sussurrai.
“Che
finezza April” disse sarcastica Eleanor.
Iniziarono
a cantare. Cinque ragazzi uscirono sul palco e il primo cominciò a
cantare. Aveva una bella voce, certo, ma non era il mio tipo. Il
secondo era biondo e sorrideva. Il suo sorriso era bellissimo. Il
terzo aveva i capelli lisci e gli occhi azzurri e stando alla
descrizione di El doveva essere Louis. Il quarto aveva la pelle scura
ed era molto attraente, ma dei cinque quello che mi colpì fu
l'ultimo. Aveva un sorriso con le fossette e i suoi occhi erano
profondi, ci potevi leggergli l'anima. Poi mi guardò mentre cantava
e mi sentivo quasi finire.
Il
concerto finì e andammo nel backstage.
Entrammo
nel camerino e si stavano tutti dando una sistemata.
“Ragazzi,
lei è April, la mia migliore amica.” disse Eleanor.
“Loro
sono Liam, Niall, Louis, Zayn ed Harry.”
“Piacere!”
dissi rossa.
“Piacere
nostro.” dissero in coro i ragazzi, tranne Harry che disse “Piacere
mio.” e mi porse la mano.
La
strinsi e fu amore a prima vista.
Un
lacrima scese dai miei occhi. Poi mi sentii toccare una spalla e mi
girai.
“Pauly.”
sussurrai.
“Ciao
April! È da tanto che non ci si vede!” disse il ragazzo sedendosi
accanto a me.
Pauly
era il ragazzo che avevo lasciato per Harry.
“Allora,
come va?” mi chiese. Spensi di malavoglia l'iPod.
“Bene.”
mentii.
“E
con Harry?” Tasto dolente.
“Non
stiamo più insieme da tre anni ormai.”
“Ah,
mi dispiace. Pensavo vi sareste sposati prima o poi.” disse.
“Quindi sei libera?” mi chiese sorridendo malizioso.
Harry,
in quel momento, venne da me correndo.
“Mamma,
sono stanco. Andiamo a casa?” disse.
“A
quanto pare no!” sussurrò Pauly.
“Pauly
devo andare. È stato bello rivederti.” dissi alzandomi e prendendo
in braccio Harry.
“Harry,
ti va se ti faccio conoscere la mia città?” gli chiesi.
“Certo.”
disse. “Mamma posso chiederti una cosa?”. Io annuii.
“Il
mio papà è nato qui?” chiese.
“No,
è nato da un'altra parte. Ma ora penso viva qui.”
“Quindi
lo potrei conoscere?” chiese eccitato. “Può darsi.” sussurrai.
Entrai
da Starbucks con Harry in braccio che continuava a baciarmi.
“Mamma,
ti voglio bene.” diceva. Io ridevo e dicevo:”Io no. Io ti amo,
Harry!”
“Harry
quel bambino ti assomiglia” sentii una voce familiare alle mie
spalle.
Mi
girai ed erano tutti lì: Louis, Niall, Liam, Zayn... ed Harry.
Avevano tutti la bocca spalancata.
Forse
Eleanor non gli aveva detto del bambino e dubitavo che Louis avesse
parlato della nostra chiacchierata.
“A-April!”
disse Harry sorridendo.
“Allora
è vero che sei tornata.” disse Zayn.
Diedi
un'ultima occhiata ad Harry che ora guardava il bambino confuso e me
ne andai.
“Perchè
siamo usciti?”
“C'era
troppa gente.” dissi.
Presi
in mano il telefono e mandai un messaggio a Louis:”Racconta
tutta la storia, Louis. Digli tutto.”
Poi
chiamai Eleanor e le chiesi di venire da me.
Tornata
a casa mangiammo e misi Harry a letto. Poi uscii in giardino ad
aspettare Eleanor.
“Che
è successo?” chiese affannata quando arrivò.
“Mi
hanno vista. Harry mi ha vista. E ha visto il bambino.”
dissi.
“Harry
ha visto Harry?” chiese. Poi scoppiò a ridere per la frase appena
formulata. La guardai male.
“Ieri
a Louis ho detto che ho conosciuto un ragazzo e che ci dovevamo
sposare. Sono rimasta incinta ma ho scoperto che mi tradiva.”
sussurrai. “Riesci a tenermi il gioco?” chiesi. Lei annuì.
“Eleanor,
tu non immagini nemmeno che sensazione ho avuto a rivedere Harry, a
sentire la sua voce...” sorrisi.
“April,
spiegami ancora una volta perchè non sei rimasta. Scommetto sareste
stata una bella famiglia.” mi disse Eleanor.
Mi
arrivò un messaggio, era Louis:”Vieni qui con Harry? Vogliono
riabbracciarti tutti qui.”
Quel
tutti mi metteva paura. Di sicura con Harry non avrei parlato
e Zayn mi avrebbe rotto le scatole perchè avevo lasciato Harry da
solo.
“Louis
vuole che vada da loro. Vieni anche tu?” chiesi. Mi sorrise e lo
presi per un sì.
Andai
a svegliare Harry che appena vide El, si illuminò.
Durante
il tragitto, Harry diede la mano ad Eleanor che aveva messo un
braccio attorno alle mie spalle vedendo che ero nervosa.
Quando
arrivai davanti a quella casa, mi tornarono in mente vari ricordi:
quando tornavamo dai concerti, quando andavo là per andare a trovare
Harry, quando lui voleva stare solo con me e nessun altro... quando
mi voleva tutta per sé.
Eleanor
suonò al campanello ed aprirono subito. Erano tutti lì che mi
fissavano: Liam e Niall erano visibilmente contenti, Zayn era
impassibile, Louis sorrideva ed Harry... beh, sembrava avesse appena
smesso di piangere. Riuscivo a vedere sul suo volto la tristezza e...
la delusione.
Eleanor
per fortuna, ruppe quel silenzio imbarazzante e disse:”Ciao!”
“Entrate!”
disse Louis. Eleanor entrò ed insieme ai ragazzi andò in salotto.
Harry mi tirò la mano, così mi abbassai alla sua altezza gli
sussurrai all'orecchio:”Vieni dentro, Harry!”
“Ho
paura!” sussurrò.
“Non
devi avere paura, sono nostri amici.” dissi ad alta voce. Poi lo
baciai.
“Sono
bellissimo, eh?” mi chiese ridendo.
“Sì,
proprio come tuo padre.” risi con lui. Lo presi in braccio e lui mi
abbracciò.
“Ti
voglio bene, mamma.” disse.
“Ti
amo, Harry.” dissi. Ogni volta che glielo dicevo pensavo al mio
Harry.
Mentre
entrai notai con la coda dell'occhio che Harry aveva guardato tutta
la scena dalla porta della sala e sorrisi tra me.
Entrai
nella stanza e vidi che su una parete c'era una foto di me ed Harry
mentre ci baciavamo. Abbassai lo sguardo e mi sedetti sul divano.
Harry
giocava con i miei capelli e intanto guardava suo padre incuriosito e
lui faceva lo stesso.
“Io
ti ho già visto.” disse ad un certo punto. Tutti lo guardammo
interrogativi. “Ci sono milioni di foto tue sparse per tuuutta la
casa.” si giustificò. Cazzo. Diventai rossa e Louis e Zayn, come
al solito, scoppiarono a ridere.
“Oh!”
disse meravigliato alzandosi e andando a prendere qualcosa dietro al
divano. “Mamma, Mr. Potato!” urlò. Io ed Eleanor ridemmo.
“E'
mio” disse Liam con il broncio.
“Il
mio ce l'ho dai nonni. Ho anche Buzz.” disse Harry.
“Sai,
mi piaci.” gli disse Liam. “L'hai cresciuto bene, April.” si
rivolse a me. Harry non smetteva di fissarlo.
“Mamma,
loro lo conoscono il mio papà?” Perchè non stava mai zitto?!
Chiusi gli occhi ed inspirai:” No, non lo conoscono.”
“Devo
andare in bagno.” disse.
“Harry,
perchè non lo accompagni?” disse Louis.
“Ti
chiami come me, anch'io mi chiamo Harry.” disse. Lui gli sorrise
dolce. Chissà a cosa stava pensando. Io pensavo che sarebbe stato un
ottimo padre.
Harry
si alzò e disse:”Andiamo?”. Mio figlio gli corse incontro e gli
strinse la mano. Lui rimase stupito ma notai che ne era felice.
Quando
vidi i due girare l'angolo mi rilassai e mi abbandonai sul divano.
“Mi
sei mancata April” mi disse Zayn. Lo guardai.
“Anche
tu.” dissi.
“Sei
mancata a tutti.” precisò Eleanor. “Anche ad Harry.”
“Non
ne dubito.” sussurrai. “Ah, se provate a dirmi di nuovo che
ho fatto una cazzata e che lui ne risente ancora oggi, giuro che vi
ammazzo.” aggiunsi.
“Voi
dite che mi perdonerà?” chiese dopo un minuto di silenzio.
“Lo
ha già fatto April. Lui non si è mai arrabbiato veramente con te,
si è arrabbiato con se stesso. Credeva davvero di non essere quello
giusto per te, si è sempre dato la colpa di tutto.” disse Liam.
“Tutta
quella lettera era una bugia. Non ho mai smesso di amarlo e mai lo
farò.” sussurrai.
“Non
lo sapevamo, Harry invece no.”
Il
mio bambino ed Harry tornarono, sempre mano nella mano. Harry aveva
un sorriso sulle labbra e la cosa non poteva che rendermi felice, ma
la cosa mi preoccupava. Si sedette sul divano e mio figlio, nostro
figlio, si sistemò sulle sue gambe. Io ed Eleanor ci guardammo
confuse.
Harry's
p.o.v.
Accompagnai
Harry al bagno. Entrò e disse che non aveva bisogno di aiuto.
“Lo
sai, la mia mamma dice sempre che sono bello come il mio papà.” mi
disse.
“Sul
serio? Com'è tuo papà?” gli chiesi.
“Non
lo so, ma la mamma mi ha detto che sono uguale a lui.” disse.
Era
incredibile come io mi sentissi attratto da questo ragazzino, come se
ci fosse una sfera magnetica attorno a lui che attira le persone.
Mi
soffermai a guardarlo. Aveva i capelli biondi di April e i ricci...
come i miei. Gli occhi erano verdi chiaro... come i miei. Aveva anche
il sorriso con due fossette... come le miei. Era praticamente la mia
fotocopia.
Vuoi
vedere che April se n'è andata perchè ha scoperto di essere
incinta? No, impossibile. Mi diceva sempre che voleva una famiglia e
poi me l'avrebbe detto. Lei non avrebbe mai affrontato questo
problema da sola.
Harry
tirò l'acqua e mi prese la mano. Anche un così semplice contatto
con lui mi rendeva felice, ma non sapevo perchè.
“Quando
torniamo di là, posso venire in braccio da te?”
“Certo.”
e gli sorrisi come non facevo da ormai tre anni.
Quando
si accomodò su di me, April ed Eleanor si scambiarono uno sguardo
confuse, come se avessero paura di qualcosa.
---------------------------------
ICH BIN HIER. SALAM!(?)
Ok, dopo la mia entrata in mille lingue, vi dico.. GRAZIE.
La storia ha ricevuto 7 recensioni totali, è preferita da 2, seguita da
5 e ricordata da 1, e tutto questo al secondo capitolo. Non pensavo vi
appassionasse così tanto.
Bene, ora mi ritiro che devo iniziare un tema per domani.. D:
|
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Capitolo 5 *** quattro ***
quattro 4
QUARTO
CAPITOLO
“If
we could only have this life for one more day, if we could only turn
back time..” Harry mentre cantava mi guardava.
I
ragazzi si erano messi a cantare per passare il tempo e quando
cominciarono il piccolo Harry si era stupito perchè erano gli stessi
ragazzi che cantavano nel mio iPod. C'eravamo messi tutti a ridere.
“You
know I'll be your life, your voice, your reason to be, my love my
heart is breathing for this moment in time I'll find the words to
say... before you leave me today.”
Mi
veniva da piangere. Quella canzone la stava cantando per me. Vedevo
nei suoi occhi che lui mi amava ancora e speravo che potesse leggere
il mio amore nei miei.
Finirono
la canzone ed Harry cominciò a saltare da tutte le parti dicendo che
era stanco e che voleva dormire. Io lo guardavo mentre gli altri
ridevano.
“Mammaaaa!!
Sono stancoo!!” urlò. Intanto Harry era andato nella sua camera.
“Ok,
ok. Andiamo a casa. Stai calmo.” dissi esasperata. Mi alzai e
chiesi:”Posso andare a salutare Harry?”
“Puoi
fare quello che vuoi.” mi disse Louis sorridendo.
Salii
le scale e percorsi il corridoio. Mi fermai davanti a quella porta
familiare che una volta era pieno di nostre foto ed ora era bianca,
vuota. Ero indecisa se bussare o meno. Non avevo voglia di dirgli
niente, volevo solo stringerlo a me e toccare ancora le sue labbra.
Bussai. Un voce dall'altra parte rispose roca:”Avanti.”
“Ciao.”
sussurrai entrando. Harry era seduto alla scrivania e in mano aveva
un foglio... la mia lettera.
Subito
la nascose sotto altri fogli e io feci finta di non aver visto
niente. Si alzò e mi venne incontro.
“Entra.”
disse. Sembrava più un ordine che un invito, ma d'altronde volevo
anch'io stare un po' con lui. Entrai e lui chiuse la porta alle mie
spalle.
“Come
va?” mi chiese.
“Bene.”
dissi. “E tu, Harry?” gli chiesi già sapendo la risposta. Mi
andai a sedere sul suo letto disfatto e lui mi seguii.
“Come
vuoi che stia? Ho passato tre anni d'inferno. Mi hai lasciato così,
senza neanche un ultimo bacio. Sei stata l'unica ragazza che nella
mia vita è riuscita a rendermi completo, a farmi sentire me stesso.”
mi disse guardandomi negli occhi. Io abbassai la testa e strinsi gli
occhi per ricacciare indietro le lacrime.
“Poi
torni e finalmente mi sembra tutto perfetto, invece no. Hai un
bambino.” continuò. Forse era il momento giusto per dirgli che era
suo figlio.
“April,
facciamo come se fosse tre anni fa. Mi saluti per bene e poi
te ne vai, almeno saprò che mi ami ancora.” sussurrò.
“Io
non me ne vado Harry.” dissi scuotendo la testa e abbozzando un
sorriso. Harry mi guardò quasi felice e si fece più vicino. “Vorrei
poter cancellare questi tre anni e dimenticare il dolore.” sussurrò
un secondo prima di posare le sue labbra sulle mie. Pian piano le
nostre mani cominciarono a percorrere i tratti del viso dell'altro e
prendemmo di nuovo confidenza l'uno con l'altro. Le nostre labbra
giocavano un gioco tutto loro, le nostre lingue danzavano libere e i
nostri cuori volavano all'unisono.
“Non
ho mai smesso di amarti Harry.” dissi quando ci staccammo.
“Anch'io.
Ti amo April.” disse Harry con le lacrime agli occhi.
“Ora
devo andare. Ci vediamo.” sussurrai sorridendo. Mi diede un bacio
casto e mi lasciò andare.
“Ciao.”
disse.
Io
uscii dalla camera e quando chiusi la porta mi appoggiai con la
schiena. Mi morsi il labbro inferiore, volevo sentire il suo sapore
ancora una volta sulle mie labbra. Mi staccai dalla porta e scesi le
scale lentamente. Andai in salotto e vidi che Harry giocava con Liam
con Mr. Potato e Buzz. Tutti gli altri più Eleanor mi guardarono
cercando di capire cos'era successo in camera di Harry, ma io non
lasciai trasparire nulla.
“Harry
andiamo.” dissi prendendolo in braccio.
“Ok.”
si lasciò prendere e appoggiò la testa sulla mia spalla.
“Ciao
ragazzi.” sussurrai. Loro mi salutarono ed io uscii di casa.
“Allora,
ti sei divertito?” chiesi ad Harry.
“Sì..
Liam è simpatico.” io risi.
“Poi?
Chi altro ti è piaciuto?”
“Harry.”
mi disse. “Perchè?” domandai curiosa.
“Ha
il mio stesso nome, mi ha accompagnato in bagno e mi ha lasciato
sedermi sulle sue gambe.” dissi con uno sbadiglio.
“Ah,
quindi tante cose!” sorrisi. Lui annuì.
“Buonanotte
amore.” dissi sapendo che si era addormentato.
Louis's
p.o.v.
April
uscì di casa.
Poco
prima era andata da Harry, poteva essere successo qualcosa di
positivo o qualcosa di negativo.
Decisi
di andare in camera sua e vedere come stava.
“Posso?”
dissi socchiudendo la porta. Vidi Harry sul suo letto che sorrideva
ebete. Mi fece segno di entrare.
“Che
è successo?” chiesi sedendomi vicino a lui.
“Ci
siamo baciati. Non sai da quanto aspettavo questo momento.”
sussurrò.
“E
avete chiarito?” domandai. Scosse la testa.
“Mi
ha solo chiesto come stavo e mi ha detto che non ha mai smesso di
amarmi.” disse. “Penso che però quel bacio non sia significato
niente per lei. Insomma, ha un figlio. Bisogna amarla sul serio la
persona con cui si decide di avere un figlio.” concluse.
“Posso
dirti la mia?” chiesi. Lui annuì.
“Harry,
suo figlio, ti assomiglia troppo. Ha i tuoi stessi lineamenti, lo
stesso sorriso. Il suo carattere è un miscuglio di quello di April e
del tuo. Secondo me non è un caso.” dissi. Scosse la testa.
“April
me l'avrebbe detto se fosse rimasta incinta.” sussurrò.
“Harry,
ti ho visto contenti mentre stavi con... Harry.” dissi. “Posso
chiederti perchè?”
“Quando
mi ha preso la mano ho sentito tipo una scarica elettrica
attraversarci. Mi sono sono sentito... no, felice non è il termine
giusto. Mi sono sentito appagato.” scosse la testa. “Non
so neanch'io come spiegarlo.”
“Devi
chiedere spiegazioni ad April.” gli dissi. Annuì.
“Louis,
domani la andiamo a trovare?” mi chiese.
“Certo.”
gli sorrisi. Volevo il meglio per i miei migliori amici. “Buonanotte
Harry.” gli dissi.
“Di
sicuro lo sarà.” sussurrò.
Uscii
dalla camera e tornai in sala.
“Allora,
che è successo?” disse Zayn appena mi vide.
“April
gli ha detto che lo ama e si sono baciati. Però ad Harry è sembrato
che per lei non significasse niente.”
“Cosa?!”
urlò Eleanor. “Lei lo ama e lui lo sa. È stupido, perchè vuole
farsi ancora del male? Adesso vado da lui e mi sente!”
“Eleanor!
Eleanor, calmati!” dissi bloccandola quando si alzò per andare da
Harry.
“E'
un coglione.” si arrese e si buttò di nuovo sul divano.
“Lo
sappiamo!” dicemmo tutti in coro. Eleanor rise.
“Suo
figlio... gli assomiglia troppo.” disse Liam d'un tratto.
“A
chi?” chiese Eleanor nervosa.
“Ad
Harry.” Eleanor alzò le spalle e scosse la testa.
“Sai
qualcosa Eleanor?” le chiese Zayn.
“So
chi è il padre.” disse. “E' Pauly.” sputò.
“Pauly?!”
Tutti insieme. Ancora. Lei annuì.
“E'
impossibile.” dissi scuotendo la testa.
“Eppure
è così.” disse. “Io... ora devo andare. Ciao!” e scappò
fuori di casa.
April's
p.o.v.
“Buonanotte
mamma!”
“Sogni
d'oro, Harry.” gli sussurrai.
“Hi!
We're One Direction...” il mio cellulare. Se fosse suonato in
presenza dei ragazzi e Harry sarebbe stato alquanto
imbarazzante.
“Pronto?”
“April,
ho fatto una cazzata.” Eleanor.
“Che
hai combinato?” dissi mettendomi una mano sugli occhi.
“Hanno
cominciato a dire che Harry assomiglia... all'altro Harry. Insomma,
che si assomigliano troppo.” disse in preda al panico.
“Continua.”
“Mi
hanno chiesto se sapevo qualcosa. Gli ho detto che sapevo chi era il
padre. Gli ho detto che è Pauly.”
“TU
COSA?!” urlai.
“April,
mi dispiace. Non sapevo cosa dire, mi guardavano tutti...” stava
per mettersi a piangere, lo sentivo.
“Ok,
ok. Calma. Tanto prima o poi la verità verrà a galla, no? Però
devi dire loro che Pauly non è il padre. Cazzo. Lo sai che Harry lo
odia e che se lo scopre da di matto.” dissi cercando di mantenere
la calma.
“Ok.
Ora chiamo Louis. Grazie per avermi capita April. Ciao.”
Louis's
p.o.v.
“Harry,
calmati.” gli urlò contro Zayn.
Harry
stava letteralmente impazzendo. Eravamo andati a dirgli che Pauly
aveva messo incinta April e lui disse calmo:”E poi è scappato
quando lei ha scoperto che la tradiva?”
“A
quanto pare...” disse Liam. Harry si alzò dal letto e prese la
giacca.
“Dove
vai?” gli chiesi preoccupato.
“A
massacrare Pauly.” disse uscendo dalla camera e sbattendo la porta.
“Harry!”
gridai. Gli corremmo dietro e cercammo di fermarlo. Se non si dava
una calmata saremmo presto finiti alle mani.
Liam
e Niall bloccavano la porta d'uscita. Zayn si mise davanti ad Harry e
io stavo dietro di lui.
“Picchiandolo
non risolverai niente.” disse Liam.
“Voglio
solo insegnargli le buone maniere.” urlò Harry.
Il
mio cellulare suonò. “Fermi tutti.” dissi. Si girarono tutti a
guardarmi.”Pronto?”
“Louis?”
Era Eleanor.
“Si?”
“Lo
so che molto probabilmente ho combinato un guaio se l'hai detto ad
Harry, ma ho bisogno di dirti una cosa.”
“Dimmi”
Sapendo che stava per parlare di Pauly, misi il viva voce.
“Non
so perchè l'ho fatto, ti giuro. Mi sentivo... osservata. Ma Pauly
non è il padre di Harry.” Harry si rilassò.
“Ti
giuro Louis. Non l'ho fatto apposta. Spero solo che non l'abbiate
detto ad Harry.” disse.
“Hai
chiamato troppo tardi.” risi.
“Mi
dispiace. Ciao Louis.” e attaccò.
“Visto
Harry? Non devi picchiare nessuno.” disse Niall ridendo. Figurati
se non rideva.
“Io
vado a letto.” disse Harry togliendosi la giacca e tornando in
camera.
“Beh,
vado anch'io. Notte.” disse Zayn.
“Ma
allora il padre chi è?” disse Liam. Scossi la testa.
“Se
Harry non è e nemmeno Pauly... non ho propria idea di chi sia.”
dissi.
“Per
me è Harry. Insomma, è la sua fotocopia. Bene, notte.” disse
Niall.
Io e
Liam ci guardammo interrogativi prima di andare nelle nostre camere.
--------------------
HOLA GENTE. Sono qui alle nove di sera a postarvi il quarto
capitolo.
Il punto è che non dovrei essere qua, ma a studiare economia.LOL
Quindi mi ritiro nella mia tana e appena posso rispondo anche alle
recensioni del capitolo scorso. Un bacio a tutti love ya.♥
|
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Capitolo 6 *** cinque ***
cinque 5
QUINTO
CAPITOLO
April's
p.o.v.
Il
mio Black Berry vibrò. Mi era arrivato un messaggio, così allungai
la mano fuori dal piumone e presi il cellulare.
Louis:”Buongiorno.
Xx”.
“Ciao
a te.” risposi. Mi alzai e rimisi il telefono sul comodino.
Attraversai tutta la stanza e andai in bagno. Mi lavai la faccia con
l'acqua fredda. Ero stanchissima, non so come sarei riuscita ad
affrontare la giornata. Tornai in camera e mi sedetti sul letto
mentre aspettavo che Harry si svegliasse. Potevo rimanere ore a
guardarlo, non mi sarei mai stufata. Era di una bellezza infinita,
non riuscivo ancora a credere che al mondo esistessero persone così
uniche, come lui e suo padre.
Decisi
che quel giorno lo avrei passato a casa a giocare con Harry. Mi
vestii lentamente e nel mentre Harry si svegliò.
“Mamma...”
disse stropicciandosi gli occhi.
“Ehi!”
dissi sorridendogli.
“Cosa
facciamo oggi?” mi chiese.
“Niente.
Oggi ci rilassiamo”. Lui annuì.
Si
vestì, fece colazione e aspettò con ansia che io finissi si
sistemare la cucina. Avevo pure 20 anni e un figlio ed ero abbastanza
grande da decidere da sola, ma mia madre certe cose non me le
risparmiava mai.
“Usciamo
in giardino.” dissi porgendogli la mia mano. Lui la prese con
felicità e uscimmo.
Harry's
p.o.v.
La
vidi uscire in giardino insieme a suo figlio.
“Giochiamo
con la palla?” le chiese.
“Certo.
La vado a prendere.” rispose. La sua voce cristallina era perfetta.
L'avevo sognata spesso durante questi anni, ma non le avevo mai reso
giustizia.
Aveva
i capelli biondi, liscissimi. La sua pelle sembrava porcellana. Non
era ne troppo magra ne troppo grassa. Era perfetta insomma.
Louis
mi diede una gomitata nello stomaco.
“Ehi.”
disse. Io mi girai. “Ti sei imbambolato.” disse ridendo. Gli feci
una smorfia.
“Allora,
entriamo o no?” mi chiese.
“Per
ora no. Restiamo a guardarli un po'.” sussurrai. Luois annuì
controvoglia.
“Lanciamela
Harry. Forza.” disse ridendo. Lui cominciò a scappare con la palla
in mano e lei lo rincorse per il giardino. Alla fine lo prese e si
buttò sull'erba con lui in braccio. Lo baciò.
“Quanto
sono bello mamma, eh?” disse ridendo.
“Sei
bellissimo, ovvio.” rise.
“Come
il mio papà?” disse lui.
“No.
Il tuo papà è più bello, ovviamente.” disse. “Ma tu non sei da
meno.” gli scompigliò i capelli.
“Non
mi parli mai del mio papà.” sussurrò lui sul suo petto.
“E'
perchè non c'è niente da raccontare.” disse lei.
“Ma
dimmi come si chiama, quanti anni ha, dove è nato, dove abita..”
Poco curioso il ragazzo. “Per favore.” disse guardandola negli
occhi.
“Tuo
padre si chiama Harry.” Spalancai gli occhi. “Ha vent'anni come
me, è nato a Holmes Chapel. Adesso abita a Londra.”
Ero
letteralmente... confuso. Louis mi fissava.
“Ora
entriamo?” disse lui visibilmente felice. Io annuii.
Suonammo
al campanello. Ci venne ad aprire sua madre. Era da tanto che non la
vedevo ma era sempre un piacere parlare con lei.
“Oh,
Harry. Louis! Che piacere vedervi! Se cercate April è in giardino.
Andate pure.” disse.
“Grazie
signora Hart.” risposi sorridendo. Entrai con Louis alle calcagna.
“Ahahahah
basta mamma, ti prego.” era Harry. April gli stava facendo il
solletico. Non l'avevo mai vista così spensierata e felice...
almeno, quando non era con me. Harry ci notò e urlò::”HARRY!”
“Eh?!”
April rise.
“Harry!”
disse lui indicandomi. Lei si girò.
“Ciao!”
dissi con un sorriso.
“Ciao.”
lei aggrottò le sopracciglia.
“Qualcosa
non va?” le chiese Louis.
“No,
è solo che non vi aspettavo.” disse. Era bellissima.
“Ma
ti avevo mandato un messaggio.” insistette Louis.
“Ah!
Non l'ho più guardato il cellulare. Scusa.” disse sorridendo.
Harry se ne stava buono e guardava la scena. Io guardavo lui. Non
sapevo se dovevo dire ad April che avevo sentito che io ero suo padre
o se dovevo starmene zitto. Decisi che prima dovevo parlarne con
Eleanor e i ragazzi.
“Beh,
possiamo farvi compagnia?” dissi. April stava per rispondere ma
Harry fu più veloce.
“Certo
che sì. Vieni a giocare con me.” disse prendendomi per il braccio.
Ancora quella scossa elettrica.
Risi
guardando April che era stupita quanto me. Poi posò il suo sguardo
nel mio e lo abbassò imbarazzata quando si accorse che la stavo
guardando.
Mentre
facevo da schiavo ad Harry, Louis ed April stavano in un angolo del
giardino sotto l'albero a parlare. Ridevano come ai vecchi tempi. Con
un solo particolare: io, di solito, ridevo con loro. Ora ero un
po' geloso. Sì, Louis stava insieme ad Eleanor ed era il suo
migliore amico, ma io amavo April.
“Harry!
Ce l'hai una ragazza?” mi chiese il bambino. Mi girai e lo guardai
con un sorriso stranito. “Eh?!” chiesi.
“Hai
una ragazza?” mi chiese ancora.
“No.”
risposi. “Ma deve esserci qualcuno che ti piace.” insistette.
“Si.”
dissi sorridendogli. “E chi è?” Si, decisamente poco curioso.
“E'
una ragazza che mi ha rubato il cuore.” dissi guardando April.
“Quindi
è una ladra?” disse preoccupato.
“Ahah
no!” risi. “E' un modo di dire. Nel senso che... mi sono
innamorato di lei. Ancora tanto tempo fa, ma la amo ancora come
allora.”
“Ah,
capito.” disse. Io gli sorrisi. Mi girai e vidi che April ci
guardava e sorrideva dolce. Poi, come poco prima, girò lo sguardo e
finse che Louis le avesse detto qualcosa. Era bellissima anche quando
arrossiva.
Harry
scappò via e andò da April. Le fece vedere qualcosa che aveva fatto
con la terra mentre parlava con me. Lei gli disse che era bellissimo,
qualsiasi cosa fosse.
“Louis,
andiamo a fare un giro?” gli chiese Harry. Io li raggiunsi. Louis
guardò April.
“Posso?”
le chiese.
“Se
hai voglia.” disse. Si vedeva che non aveva di lasciarlo andare...
forse perchè le sarebbe mancato, o forse perchè non si fidava di
Louis. Insomma, l'ultima volta si era perso insieme a Zayn a Sidney.
“Saremo
di ritorno tra poco.” disse Louis alzandosi e prendendo per mano
Harry. Intanto io mi ero seduto vicino ad April.
Lei
era visibilmente in imbarazzo e d'altronde io non sapevo cosa dire.
“E'
una bella giornata.” dissi. Lei annuì e sorrise.
“Lo
sai che non devi sentirti in imbarazzo, vero?” le chiesi
guardandola. Non sorrideva più.
“Chi
ti dice che io sia in imbarazzo?” disse nervosa.
“Guardami.”
Lei esitò, ma poi si girò verso di me. I suoi occhi azzurri erano
nei miei e riuscivo a capire che mi amava. Non resistette a lungo,
però, e dopo pochi secondi fu costretta ad abbassare lo sguardo. Io
sorrisi.
Si
alzò un leggero venticello che scompigliò i capelli di April. Una
ciocca le finì davanti agli occhi, così gliela spostai con la mano.
Lei non si spostò, ma diventò comunque rossa.
“Te
l'ho mai detto che sei bellissima quando arrossisci?” le sussurrai
in un orecchio. Sentii che rabbrividì.
“Ma
lo fai apposta?” sussurrò ancora più rossa. “A fare che?” le
chiesi sorridendo beffardo. Mi guardò male.
“Harry
è... molto curioso.” le dissi.
“Lo
so.” rise. “Ti ha chiesto qualcosa?” chiese poi preoccupata.
Annuii.
“Cosa?”
“Mi
ha chiesto se avevo la ragazza.” dissi. Si irrigidì. “ E cos'hai
risposto?” disse.
“Curiosa.”
io risi, lei era impassibile. “Gli ho detto che non ce l'ho, ma che
c'è una ragazza che mi piace e che mi ha rubato il cuore. Poi mi ha
chiesto se era una ladra.”
dissi. Rise.“Il solito.” disse.
“L'hai
mai trovato un ragazzo decente dopo il padre di Harry?” chiesi. Lei
strinse gli occhi e scosse la testa.
“E
tu?”chiese. Scossi la testa, ma non risposi così fu costretta a
girarsi.
“Non
ho mai trovato una ragazza che riuscisse a farmi sentire... vivo
come hai fatto tu.”
“Harry...”
sussurrò alternando lo sguardo alla mia bocca e ai miei occhi.
“Sì?”
dissi. Scosse la testa. “Niente.”
“Sicura?
Mi sembra ci sia qualcosa che ti turba.” le dissi. Mi guardò con
gli occhi a una fessura e un sorriso indagatore sulle labbra.
“Da
quando sei così... sagace?” mi chiese.
“Colpa
tua.” le dissi guardandola. Rilassò il viso e si girò di nuovo.
“Cazzo,
smettila.” mi disse. “Di fare che?” le chiesi.
“Di
farmi sentire così estremamente in colpa.” sussurrò.
“Scusa.
Non lo faccio apposta.” dissi accarezzandole la schiena. Primi si
irrigidì poi si rilassò.
“Non
ce l'ho con te. Se te ne sei andata avrai avuto i tuoi motivi. Però,
quando te la sentirai ti sarei pregato di dirmeli grazie.” le
dissi.
“Facciamo
come se fosse tre anni fa.” mi disse.
“In
che senso scusa?” chiesi confuso.
“Possiamo
ricominciare daccapo?” chiese. Io sorrisi. Mi avvicinai di più a
lei e appoggiai la testa sulla sua spalla. Lei diedi un bacio sulla
guancia.
“Grazie.”
disse.
“No,
grazie a te. Grazie perchè mi ami.” sussurrai al suo orecchio.
Allungò un mano e da dietro me la mise sul collo. Girò leggermente
la testa e le nostre labbra si incontrarono.
Ogni
volta era come la prima. Le sue labbra si posavano sulle mie e
scoppiava uno show di fuoco d'artificio.
“Ti
amo.” le sussurravo ogni volta che le nostre labbra si staccavano
per un secondo. Lei affondò la mano nei miei ricci e risvegliò in
me un piacere ormai andato perso.
Ormai
senza fiato, ci staccammo e notai che lei piangeva.
“Non
piangere. Sei più bella quando sorridi.” le dissi asciugandole le
lacrime con il pollice.
“Ma
sono felice.” disse. “Anch'io.” le risposi.
Mi
diede un bacio veloce e poi un altro, un altro e un altro ancora. La
feci sdraiare sotto di me ma, prima che potessimo andare oltre, lei
mi fermò.
“Harry!
Harry, ci sono i miei in casa. E tra poco Louis ed Harry saranno di
ritorno.” disse ridendo.
La
feci rialzare e con la schiena mi appoggiai all'albero e feci
appoggiare April sul mio petto. Ogni tanto alzava il volto e la
baciavo, finchè Lou non tornò. Appena li vidi entrare allontanai
April da me, insomma April avrebbe spiegato tutto con calma.
Passammo
tutto la giornata in giardino e la sera, quando era ora di andare via
feci stare me ed April un po' da soli. Louis andò avanti ed Harry
dormiva.
“Posso
chiederti una cosa?” dissi sorridendo sulla porta di casa. Lei
annuì.
“Ti
va di uscire sabato? Sai, per ricominciare.” Pessimo.
“Ok.”
disse ridendo. “Allora ti passo a prendere alle 8.00 in punto.”
dissi sapendo che era sempre in ritardo.
Le
diedi un lungo bacio a stampo, le dissi:”Ti amo” e la salutai.
|
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Capitolo 7 *** sei ***
sei 6
SESTO
CAPITOLO
April's
p.o.v.
I
giorni passarono in fretta e sabato arrivò.
Io
ed Eleanor ci eravamo messe d'accordo di andare a fare un po' si
shopping... senza Harry. L'avrei lasciato dai ragazzi.
Era
quasi una settimana che non vedevo Harry e speravo di poterlo
salutare quando gli avrei portato mio figlio.
Ma,
come sempre, Eleanor doveva metterci il naso. Quando arrivammo
davanti alla casa, mi costrinse a non scendere dalla macchina e mi
disse:”Harry non ti deve vedere fino a stasera.”
“Non
ci sposiamo mica, eh!” sbuffai.
Eleanor
prese in braccio il mio bambino e suonò alla porta. Ovviamente, aprì
Harry. Chiese qualcosa ad Eleanor e lei mi indicò. Harry mi guardò,
mi sorrise e mi mandò un bacio con un gesto della mano. Io gli
sorrisi e lo salutai con la mano. Eleanor richiamò la sua attenzione
e fu costretto a girarsi. Gli passò Harry, che fu ben felice e tornò
in macchina. Harry aspettò sulla porta che partissimo e nel mentre
il bambino gli diede un bacio sulla guancia. Lo guardò e gli sorrise
dolce.
Eleanor
partì a razzo e di diresse verso il centro.
“Dobbiamo
andare... dappertutto!” disse Eleanor. “Non sai da quanto
sogno di poter uscire ancora con te così.” Le sorrisi.
“Eleanor,
secondo te stasera devo dirgli ad Harry che lui è il padre?” le
chiesi una volta per le vie di Londra.
“Io
aspetterei un po'. Farei conoscere bene i due Harry e poi glielo
direi.” disse.
“E
se non glielo dicessi mai?” dissi azzardando un sorriso
preoccupato.
“Ma
sei pazza?! Harry ha il diritto di conoscere suo padre.” disse.
“Appunto,
già lo conosce.” dissi.
“Ah
ah ah. Sai cosa intendo April.” Una delle poche volte che Eleanor
faceva la sarcastica. “Io però ad Harry lo direi il più prima
possibile. Sai com'è.. potrebbe arrabbiarsi perchè non gliel'hai
detto subito.”
Feci
una faccia di uno che aveva appena ricevuto un calcio in pancia ed
entrammo nell'ennesimo negozio.
Harry's
p.o.v.
Avevamo
deciso di portare Harry da Nando's. Anzi, no. Niall aveva
deciso di portare Harry da Nando's.
Ed
ora ci trovavamo in un angolo del ristorante. Niall stava spiegando
ad Harry che quello era il suo ristorante preferito e i ragazzi
discutevano con loro. Io mi guardavo in giro annoiato, finchè non
vidi arrivare due ragazze. Una mora e l'altra bionda. Erano Eleanor
ed April. Stavano ridendo e in mano avevo un casino di borse e
borsette, pacchetti e quant'altro.
“Ragazzi,
guardate là.” dissi indicandole. Si sedettero poco distanti da
noi.
“Quanto
m'è mancato questo posto!” disse April
“Quanto
m'è mancato mangiare qui con te ogni sabato.” disse Eleanor.
“Mangiare....
ad abbuffarti vorrai dire.” la prese in giro. Eleanor le fece la
linguaccia.
“Amo
Louis.” disse Eleanor e lui si girò insieme agli altri ragazzi.
“Amo
Harry.” disse April. Era bello sentirlo dire.
“Niall
ha una relazione con il cibo.” disse Eleanor. Scoppiammo a ridere.
“Liam
non vuole accettare l'invito dei cucchiai di casa mia.” disse
April. Lui la guardò male.
“Zayn...
Zayn e il suo specchietto stanno vivendo un momento problematico.”
disse Eleanor con faccia triste. Ridemmo.
“Ritornando
al discorso di prima... Pensi che Harry potrebbe arrabbiarsi sul
serio?” chiese April. Eleanor alzò le spalle.
“E'
Harry... si innervosisce per qualsiasi cosa.” disse. Non era
affatto vero.
“Non
è vero...” disse April cercando di difendermi.
“Forse
non ti ho detto che voleva ammazzare di botte Pauly dopo aver saputo
che...” non la lasciò finire.
“E'
stata colpa tua. Insomma, anch'io avrei fatto la stessa cosa. L'hai
provocato.” disse.
“Dove
pensi che ti porterà stasera?” le chiese Eleanor cambiando
argomento.
“Spero
in posto dove si mangi bene.” disse. Se solo avesse saputo...
“Non
sei normale.” disse Eleanor. Le davo pienamente ragione.
“Tu
stai insieme a Louis. Lui sì che è normale.” disse ridendo.
Guardammo tutti Louis e ridemmo alla vista della sua faccia.
“Ah
ah ah. Guarda che lui è anche il tuo migliore amico.” disse El
sarcastica.
“Si,
ma non il mio ragazzo grazie al cielo.” rise. Si spera.
“Con
questo cosa vorresti dire?” disse puntandole il grissino che stava
mangiando.
“Niente.”
disse alzando le mani. Sussurrò qualcosa.
“Tu
cosa?” disse Eleanor ridendo.
“Insomma,
è un ragazzo...” disse muovendo le mani. “Allegro.... Io non
riesco a prenderlo sul serio e di conseguenza non riesco ad
immaginarmelo a letto.” Oh, cazzo. Louis si stava scaldando.
Eleanor
la guardava con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate sul
petto.
“Io
Harry me lo riesco ad immaginare.” disse Eleanor annuendo. “Cosa?!”
dissi ridendo.
“Perchè
stiamo parlando di queste cose?” disse nervosa April quasi urlando.
“Guarda
che hai cominciato tu.” disse El.
“Senti
Eleanor... mangiamo e basta.” le disse.
“La
mamma.” disse Harry indicandola.
“Sì,
è lei. Ma devi stare qui. Ok?” gli sorrisi. Lui annuì e tornò al
suo posto.
Eleanor
si mise a fissare April che in quel momento alzò lo sguardo e con un
sorriso disse:”Che c'è?”
“Niente.
Mi sei mancata.” disse. April alzò gli occhi al cielo.
“Ma
la volete finire? Ho capito, ho fatto una cazzata. Quando ho scoperto
di essere incinta avrei dovuto affrontare la situazione e non scappare
con la coda tra le gambe.” disse ridendo.
“Tu
adesso ridi. Ma non sai che male mi faceva pensare che la causa
della tua partenza fossi io.” disse mettendosi una mano sul cuore.
“Davvero
pensavi che fossi tu la causa?” disse sorpresa.
“Certo.
Non penserai davvero che io mi sia bevuta la storia della lettera? Se
il motivo non era quello doveva essere per forza qualcos'altro. E
perchè non qualcosa che avevo fatto io?” spiegò.
April
scosse la testa e rise.
“Cosa
c'è di così tanto divertente? C'è Louis con il culo di fuori?”
disse girandosi.
April
scoppiò in una risata ed Eleanor la guardò impassibile.
“Sei
proprio stupida.” disse April. “Come hai anche minimamente
pensato io sia andata via per colpa tua? È da pazzi.”
“Di
cosa stanno parlando?” chiese Liam che fino ad un secondo fa stava
parlando con Harry di Toy Story.
“Eleanor
pensava di essere stata lei la causa della sua partenza.” spiegai
brevemente.
“E
lei glielo ha spiegato?” chiese ancora.
“Ha
scoperto di essere rimasta incinta ed è scappata con la cosa tra le
gambe.” sussurrai per non farmi sentire da Harry. Liam annuì.
“Allora...
ci dici cosa farai per lei stasera?” chiese Zayn.
“No,
non vi dirò niente fino alla fine.” risi.
“Dai
andiamo.” disse Eleanor. April la guardò male.
“Ma
come? Volevo stare qui ancora un po'.” disse.
“Ci
tornerai con Niall domani, non preoccuparti. Ti devi preparare.”
disse. Niall rise.
“Domani
preferirei dormire e poi sono solo le due.” la supplicò.
“Io
non penso che tu voglia dormire.” disse Eleanor maliziosa. April la
guardò per un minuto interminabile.
“Tu
sai dove mi porta.” la accusò. Cazzo.
“Sì.”
disse Eleanor. “Per quale altro motivo pensavi ti avessi portata
fare shopping?”
“Dimmelo.
Dimmelo subito.”
“Non
posso. Ordini di Harold.” disse. Odiavo quando mi chiamava così.
“Harold?!
Ti prego non chiamarlo mai più così in mia presenza.” rise.
“Dai
andiamo.” ripeté El ridendo con lei. April sbuffò ma poi la seguì
fuori dal ristorante.
April's
p.o.v.
Eravamo
a casa di Eleanor. Avevamo finito di girare tutti i negozi e ora
Eleanor voleva che mi dessi una sistemata.
Mi
fece mettere un paio di jeans neri stretti e una camicia a quadri
azzurri e blu aperta e sotto una canottiera bianca.
Quell'abbigliamento mi spaventava. Primo perchè sembravo Liam
versione femminile e secondo perchè pensavo che Harry avesse fatto
le cose in grande. Invece se Eleanor mi faceva vestire così
significava che non aveva in mente nulla di speciale.
Avevo
fantasticato per quasi tutta la settimana sul nostro appuntamento.
Nei miei pensieri c'ero io in un abito elegante e Harry in smoking.
Lui che mi porgeva la mano per farmi scendere dalla macchina una
volta davanti al ristorante. Il locale affittato solo per noi, le
luci abbassate e le candele sulla tavola.
Ma,
ovviamente, la mia immaginazione andava sempre fin troppo oltre.
“April,
ci sei?” mi disse Eleanor sventolandomi la sua mano davanti alla
mia faccia.
“Eh?
Sì.. ci sono...” dissi scuotendo la testa. “Sei proprio sicura
sicura che non vuoi dirmi niente?” le chiesi sorridendole.
“No.”
mi disse semplicemente. Sbuffai.
“Ti
odio.” le dissi.
“Guarda
April. Guarda.” disse mostrandomi il suo orologio. Mancava un
quarto alle otto.
“Oh
porca...” dissi alzandomi veloce dal letto. Dovevo ancora finire di
prepararmi. I miei capelli erano un disastro, il mio viso era stanco
per via dello shopping mattutino...
“Vieni
qui.” mi disse poggiandomi le mani sulle spalle e facendomi sedere
di nuovo. “Faccio io.” Mi sorrise e io sospirai.
Fece
tutto in meno di dieci minuti e alle 8 in punto era davanti alla
porta di casa ad aspettare Harry.
“Abbracciami.”
dissi ad Eleanor. “Anzi no. Dimmi qualcosa che mi possa distrarre.
E abbracciami.”
“Calmati,
andrà tutto bene. Ti piacerà.” mi disse.
“Lo
spero.” sussurrai. Sentii un clacson suonare e mi sentii quasi
mancare.
Mizzega! Il quinto capitolo ha
superato le 100 visualizzazioni. No, ceh... io vi amo troppo.
La storia poi è preferita da 9, ricordata da 2 e seguita da 13
(♥) persone.
asdfghjk grazie grazie grazie. Al prossimo capitolo. C:
|
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Capitolo 8 *** sette ***
settimo capitolo
SETTIMO
CAPITOLO
“April,
tutto sarà perfetto.” mi disse Eleanor abbracciandomi. “Ora esci
e divertiti.” Mi fece l'occhiolino.
“Eleanor,
se stasera non torno presto ricordati di portare qui Harry. Lo verrò
a prendere domani mattina.” le dissi.
“Lo
so. È la millesima volta che me lo dici. Respira. Divertiti.” mi
spinse fuori di casa e mi chiuse la porta in faccia. Restai a
guardare la porta chiusa finchè non sentii qualcuno chiamarmi.
“April!
Tutto bene?” mi girai. Era Harry. Gli sorrisi nervosa. “Arrivo.”
Percorsi
il vialetto lentamente e quando arrivai alla macchina, Harry scese.
“Sei
bellissima.” mi sussurrò ad un orecchio. Poi toccò le mie labbra
con un bacio casto. Si staccò da me e mi aprì la portiera sul lato
del passeggero.
“Posso
sapere dove andiamo?” gli chiesi una volta acceso il motore. Lui
scosse la testa sorridendo.
“Piccolo
indizio?” domandai. Lui fece finta di pensarci.
“E'
un bel posto.” disse.
“Molto
d'aiuto Styles.” risposi colpendogli la spalla.
“Ehi!”
esclamò. “Sto guidando io.”
Gli
sorrisi, poi mi rilassai sul sedile e incrociai le braccia sul petto.
“Si
possono vedere le stelle cadenti stasera.” disse lui girandosi
appena verso di me.
“Quindi
le andremo a vedere?” chiesi. Alzò le spalle.
“Può
darsi.”
Con
il suo Range Rover pian piano cominciò ad uscire dalla città. Le
strade erano meno affollate, le casa si vedevano raramente e i campi
cominciavano a prendere posto.
“Posso
almeno sapere tra quanto arriveremo?” chiesi.
“Mezz'ora
circa.” rispose. Chiusi gli occhi e in poco tempo mi addormentai.
“April.”
disse qualcuno scuotendomi. Poi sentii le labbra di Harry sulle mie.
“Svegliati.”
Aprii
gli occhi lentamente. La Range Rover era parcheggiata in prossimità
di un laghetto che brillava sotto la luce della Luna. Era il posto
del nostro primo appuntamento. Mi girai e trovai Harry.
“Ciao.”
mi disse ridendo. “Vieni.” disse poi prendendomi la mano. Mi fece
scendere e vidi una tovaglia a quadri stesa per terra. Sopra c'era un
cartone di pizza e un contenitore.
“Ho
fame. Mangiamo?” mi chiese. Io annuii. Ci sedemmo per terra e lui
aprì il cartone. Pizza margherita, la mia preferita. Cominciò a
tagliarla e io rimasi a guardarlo.
I
riccioli gli ricadevano ribelli sulla fronte, i suoi muscoli si
potevano benissimamente vedere sotto la maglia aderente e i suoi
occhi erano attenti a ciò che facevano.
“Tieni.”
disse porgendomi una fetta di pizza. Io la presi e lui addentò la
sua. “Sei di poche parole.”
“Mi
sono appena svegliata.” dissi. Mi sorrise.
“Ti
vorrei parlare di una cosa.” mi disse d'un tratto. Lo guardai
curiosa.
“Hai
presente quando io e Louis siamo venuti a trovarvi?” Aveva usato il
plurale e non m'era sfuggito. Annuii.
“Beh,
prima di entrare io e Louis ci siamo fermati a guardarvi giocare dal
cancelletto sul retro. Harry ti ha chiesto qualcosa di più su suo
padre...” Oh santo dio. “Ti ho sentito. Ti ho sentito dire che
suo padre si chiama, guarda caso, Harry ed è nato, guarda
caso, ad Holmes Chapel.”
Chiusi
gli occhi.
“Non
penso tu sia stata con un altro Harry che sia nato ad Holmes Chapel e
che lo abbia amato così tanto da avere un figlio con lui.” mi
disse alzando un po' la voce.
“Harry...”
“Sono
arrabbiato April.” Ecco, lo sapevo. “Perchè te ne sei andata?
Avremmo affrontato le cose insieme. Saremmo stati una famiglia.”
“Mi
dispiace.” sussurrai abbassando la testa. Una lacrima scese sulla
mia guancia.“Pensavo fosse la scelta giusta. Tu avresti continuato
la tua vita e io la mia.”
“Il
punto è, April, che da quando sei sparita la mia vita non ha più
avuto senso. Ho passato giornate intere sperando di poterti trovare.”
“A
me sembra che a te invece non sia dispiaciuto andare a letto con
Caroline e che non ti sia mai posto il problema di venirmi a cercare
veramente.” dissi. Non sapevo perchè dicevo quelle cose, sapevo
solo che non era quello che pensavo veramente.
“Cosa?!
Mi stai prendendo in giro? Tu non sai cosa ho passato io. Basta tu lo
chieda a chiunque, tutti ti risponderanno la stessa cosa.” a questo
punto urlava. “Senti April... volevo che questa sera fosse un nuovo
inizio, ma a quanto pare sembra stia andando tutto a farsi
fottere.”
Io
piangevo e le lacrime non volevano smettere di scendere. Per svariati
minuti regnò il silenzio, tanto da farmi pensare che Harry se ne
fosse andato. Alzai piano la testa.
Harry
non c'era più ma la Range Rover era ancora lì, segno che non era
andato tanto lontano.
Singhiozzando
mi appoggiai con la schiena all'albero li vicino, raccolsi le gambe
al petto e ci appoggiai il mento sopra.
Una
merda. Ecco cos'era la mia vita.
Una merda calpestata cento volte e più.
Per
quasi tutta la settimana mi ero illusa che questo appuntamento
potesse essere la mia occasione per dimostrare ad Harry quanto
l'amavo e quando m'ero pentita di essermene andata, ma come sempre mi
sbagliavo.
Mentre
ancora piangevo sentii un braccio cingermi le spalle. Alzai gli occhi
ed Harry era lì. Appoggio la sua testa vicino alla mia. Le nostre
labbra si sfioravano.
“April..”
Tirò sul col naso. “Mi dispiace. Ho esagerato.” disse.
“Io
ho detto cose che non pensavo.” Piansi ancora.
“Non
sono arrabbiato con te, April. È stato un momento... così. Sono
felice in realtà.” mi sorrise leggermente.
“Sul
serio?” dissi.
“Sì.”
Sentivo il suo respiro sulla mia bocca. “Sai una cosa?”
“Cosa?”
“Dalla
prima volta che ho visto Harry c'era qualcosa che mi attirava a
lui... qualcosa che mi costringeva a stargli vicino. Ogni volta che
mi prendeva la mano sentivo una scarica elettrica attraversarmi il
corpo. E ogni volta che mi salutava con un bacio sulla guancia mi
sentivo appagato.” sussurrò. Corrugai la fronte.
“Istinto
paterno.” spiegò. Mi lasciai scappare una risata.
“Io
non credo a 'ste minchiate.” dissi. “Nel senso... non che non
creda a te... Nel senso che... non penso possa esistere una cosa
simile.” Ero un po' nervosa al quel punto.
“Ho
parlato con i ragazzi di questa cosa. Mi hanno detto che gli vogliono
bene, ma che quando stanno con Harry non sentono il bisogno che sento
io. Tu come la spieghi questa cosa?” Sorrise.
“Caso
del destino?” azzardai. Rise e scosse la testa. Stava per dire
qualcosa ma lo anticipai.
“Sono
testarda, lo so.” Mi guardò negli occhi e mi disse:”Mi è
mancata la mia testarda.”
Mi
baciò. Nonostante quello non fosse il nostro primo bacio da quando
c'eravamo ritrovati, Harry ci mise tutto l'amore e la passione che
provava per me e io feci lo stesso.
La
sua mano era sulla mia guancia e con il pollice mi accarezzava
dolcemente. L'altra scivolava libera sulla mia schiena. Io avevo
immerso le mie nei suoi ricci. Harry si staccò con un po' di fatica
da me.
“April..
voglio avere una famiglia con te.” sussurrò. Io lo guardai
cercando di interpretare quella frase.
“Voglio
far parte della tua vita e di quella di Harry. Voglio poter
recuperare il tempo perso con lui e fargli capire quanto lo amo.”
“Penso
che domani gli dirò chi è suo padre.” dissi solamente. Mi sorrise
e ricominciò a baciarmi. Mi baciò come l'ultima volta che avevamo
fatto l'amore.
Feci
scorrere la mia mano sul suo petto. Avevo una voglia assurda di farlo
mio.
“April...”
si staccò. Di nuovo. “Forse non è il luogo adatto.”
Lo
guardai alzarsi. Mi porse la mano e io la presi. Intrecciò le sue
dita alle mie.
Aprì
la portiera del sedile posteriore della sua Range Rover e mi fece
segno di salire. Pensavo volesse ritornare a casa, invece mi mise due
mani sui fianchi e si sdraiò su di me. Mentre cominciava a baciarmi
richiuse la portiera.
Mi
tolse la camicia lentamente e io gli slacciai la cintura. Misi la
mano sotto la sua maglietta bianca e lo aiutai a togliersela. Le
nostre labbra si staccarono giusto un secondo per far passare la sua
testa e si scontrarono più desiderose di prima.
“Ti
amo Harry.” gli dissi a fior di labbra.
“Ti
amo. Voglio farti mia.” sussurrò.
“Sono
già tua.” Avevo il respiro affannato.
Passai
la mano sul suo petto scolpito e mi sembrò che fosse rabbrividito.
Lo sentii sorridere sulle mie labbra.
Cominciò
a togliermi la canottiera e io feci lo stesso con i suoi pantaloni.
Appoggiò la sua mano sulla mia schiena e mi attirò a se facendo
combaciare i nostri petti. Poi pian piano fece scivolare via anche i
miei jeans...
Harry's
p.o.v.
Mi
svegliai con un raggio di sole che mi colpiva la faccia.
Strizzai
gli occhi e la memoria mi si riempì dei ricordi della sera prima.
Sorrisi. Finalmente
dopo tre anni d'inferno l'avevo resa mia.
Mi
guardai intorno ed April era sotto di me che ancora dormiva.
I
capelli biondi le ricadevano leggeri sulle spalle. Una ciocca si era
appiccicata sulla fronte a causa del velo di sudore.
Le
nostre gambe erano intrecciate e lei teneva una mano sulla mia
schiena nuda.
Aspettai
che si svegliasse appoggiando di nuovo la testa sulla sua spalla. Il
suo collo profumava di fragole. Cominciai a baciarle il collo e lei
pian piano si svegliò.
“Ciao.”
dissi accarezzandole la guancia. Si girò e mi colpì con i suoi
occhi azzurri. Arrossì leggermente e mi sorrise. Le sorrisi anch'io
e mi avvicinai per baciarla.
“Harry...”
mi chiamò preoccupava e cercò di staccarsi da me. Mi batté la
mano sulla schiena.
“C'è
qualche problema?” le chiesi.
“Non
abbiamo visto le stelle.” La guardai e mi lasciai scappare una
risata.
“Cosa
ridi? Io volevo vederle.” mi disse. Io risi ancora e ricominciai a
baciarla.
“Quindi
avresti preferito guardare le stelle che stare con me?” le chiesi.
“Non
ho detto questo!” sorrise maliziosa.
Restammo
lì in silenzio. Io con la testa sul suo petto, lei che mi
accarezzava i ricci.
“Andiamo
a casa?” sussurrai. Lei annuì. Mi alzai da lei e uscii dalla
macchina.
“Harry!”
disse e scoppiò a ridere. “Che c'è?”
“Non
è meglio se prima di uscire ti vestivi?” Non riusciva a smettere
di ridere.
“Tanto
non c'è nessuno.” dissi.
Sapevo
che April provava un certo imbarazzo a farsi vedere nuda da me, così
aspettai che si vestisse. Uscì dalla macchina. La camicia, a
differenza della sera prima, era chiusa e i capelli erano raccolti in
una coda di cavallo.
Io
presi i miei vestiti e li indossai velocemente. Feci il giro della
macchina e vidi April sulla riva del lago.
La
raggiunsi cercando di non far rumore, la presi per i fianchi e la
buttai in acqua insieme a me.
“HARRY!”
gridò. Io risi mentre la guardavo agitarsi nell'acqua. Mi raggiunse
e si aggrappò alle mie spalle.
“Sei
uno stronzo.” disse dandomi un pugno sul petto. Mi cinse la vita
con le gambe e io la afferrai da sotto le cosce. Avvicinai la mia
bocca alla sua ma lei parlò.
“Ti
ricordi che non so nuotare, vero?” mi chiese. Oops...
“Ehm....
si certo.” balbettai. Mi guardò male. “Ora torniamo a casa,
dai.” dissi.
Ma
lei strinse la presa con le gambe attorno la vita e mise una mano nei
miei ricci. Avvicinò la sua testa alla mia con una violenza
inaspettata. Mi baciò con foga. Non avevo ricordi che in passato
avesse fatto una cosa del genere, ma mi piaceva. Mi piaceva che
qualche volta fosse lei a prendere in mano le redini e fosse talmente
coinvolta da me da farmi eccitare così tanto.
Con
lei in braccio risalii il lago e la portai in macchina. La feci
sedere sul sedile del passeggero e senza staccarmi da lei, le misi la
cintura.
“Arrivo
subito.” dissi. Andai a prendere la tovaglia e la pizza avanzata e
le buttai senza badarci troppo in baule.
Mi
misi al volante e partii a razzo.
Hola! Oh, chi si rivede dopo tutto
questo tempo.
Sono felice, sapete? Tutti i
capitoli, e sottolineo tutti, hanno
passato le cento visualizzazioni, il primo addirittura trecento. Poi.... la storia ha in totale 17
recensioni e siamo solo al sesto capitolo, è preferita da 11 persone (quando
al sesto era preferita da 9), ricordata da 3 e seguita da ben 17 persone
(e al sesto erano 13). Forse l'avrò detto altre volte, ma
io vi amo, sul serio.
Poi.. volevo dirvi che
mancheranno forse 5 capitoli alla fine della storia, bisogna vedere
cosa elebora la mia mente contorta.
Detto questo... vi
ringrazio per la millesima volta e mi ritirò nella mia tana.
Un bacio..♥
ps: per le Swifties... stasera
su MTV canale 708 di Sky o 67 del digitale terrestre, andrà in onda il
World Stage con Taylor. Ok... non so perchè l'ho scritto. Baci C:
|
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Capitolo 9 *** otto ***
ottava capitolo
OTTAVO CAPITOLO
April's
p.o.v.
Harry dovette
rallentare
quando cominciammo ad entrare in città.
Durante tutto il tragitto
non aveva spiaccicato parola, cosa che mi fece pensare che non avesse
gradito il mio bacio nel lago.
“Ti lascio da Eleanor?”
mi chiese una volta in centro.
“Si.” dissi.
“C'è Harry?” mi chiese
ancora.
“Si.”
“C'è qualcosa che non
va?” mi domandò.
“No.” Mi guardò di
sottecchi.
“Guarda la strada.” gli
dissi.
“April, cos'hai?” mi
chiese trattenendo un sorriso.
“Io niente. Tu,
Harry?”
“Cosa dovrei avere io?”
rideva.
“Sei arrabbiato,
irritato
o qualsiasi altra cosa per il bacio in acqua di prima?” gli chiesi.
“Per caso hai mangiato
o
bevuto qualcosa mentre non guardavo?” mi chiese ridendo.
“Sono seria, Harry.”
dissi.
“Anch'io. Mi spieghi
per
quale cavolo di motivo dovrei essere arrabbiato per una cosa che
aspettavo da anni?” mi disse.
“Beh, ti sei staccato
come
se non gradissi, non hai parlato per tutto il viaggio e mi sei
sembrato freddo, distaccato.”
Scosse la testa con un
sorriso.
“Sei scema, April. Lo
sai
vero?” mi disse. Affilai gli occhi e lo guardai. Lui fece la stessa
cosa, ma non gli riuscì granché bene quindi scoppiai a ridere.
“Vuoi andare da sola o
ti
accompagno?” mi chiese serio. Si riferiva ad Harry e la nostra
chiacchierata che avremmo avuto di li a poco.
“No, faccio da sola. Se
avrò bisogno d'aiuto chiederò ad Eleanor.” sorrisi. Annuì.
La macchina si fermò e lui
si avvicinò a me. Mi lasciò un leggero bacio casto sulle labbra.
Scesi dal Range Rover e mi
incamminai verso la casa di Eleanor. Senza che bussassi Eleanor aprì
la porta. Aveva in braccio Harry che quando mi vide mi saltò
praticamente addosso.
“Mamma! Mi sei
mancata!”
mi disse.
“Anche tu amore mio.”
lo
baciai.
“Allora, com'è andata?”
mi chiese Eleanor.
“Dopo ti racconto.
Prima... devo parlare con lui.” indicai Harry.
“Non dirmi che l'ha
scoperto...” mi disse preoccupata. Annuii.
Portai Harry in camera di
Eleanor, che ci lasciò un po' di privacy.
“Allora Harry...” dissi
prendendolo in braccio con un sorriso. “Ti va di parlare del tuo
papà?”
“Sì!” annuì
sorridendo.
“Hai presente Harry?”
gli chiesi.
“Certo.”
“Beh...
lui è tuo papà.” sussurrai.
“Sul serio? Evviva!”
disse. Cominciò a correre per tutta la camera e gridò.
Eleanor spaventata corse su
a vedere cos'era successo. Ma quando entrò non trovò altro che me
che ridevo e Harry che impazziva.
“E' felice.” constatò
sedendosi accanto a me.
“Tu dici?” dissi. Mi
abbracciò.
“Chiamo Louis e gli
chiedo
se può venire a prenderlo, così tu mi racconti tutto?” mi chiese.
“No. Vado a casa, lo
lascio con i miei genitori. Puoi venire anche tu però.” dissi.
Si alzò, mi prese per mano
e mi portò fuori dalla porta.
“Vieni Harry!” disse.
Uscimmo di casa mano nella
mano e ci incamminammo. Durante il tragitto passò Harry con il suo
Range Rover. Mi guardò e io gli sorrisi, cercando di fargli capire
che era andato tutto bene.
“E
tipo... l'abbiamo
fatto.” dissi. Avevo raccontato ad Eleanor tutto per filo e per
segno e lei non aspettava altro che quella parte.
“E com'è stato?” mi
chiese.
“Eleanor!” dissi.
“Dai, ti prego.” mi
scongiurò.
“Ho fatto sesso con il
ragazzo che amo, penso tu sappia come ci senta.” dissi.
“Si, lo so. Ma...
insomma
è tre anni che...”
“Afferrato.” dissi.
“Hai usato le
precauzioni,
vero?” mi chiese ridendo, in modo scherzoso. Io mi bloccai.
“April?” mi scrollò.
“Io... non lo so. Un
secondo prima eravamo lì che parlavamo e un secondo dopo eravamo
nella macchina nudi.” sussurrai scuotendo la testa.
“Oh porca puttana!”
disse Eleanor scandendo bene le parole.
“Già.” dissi soltanto
io.
“Abbiamo due
possibilità.”
mi disse lei. “Cioè?”
“Uno: vai da Harry e
gli
chiedi se ha usato il preservativo. Due: fai il test di gravidanza.”
si bloccò e risprese. “E se è positivo non scappi un'altra
volta.”
“Non posso andarmene
ancora. Harry sa chi è suo padre, non ho più motivo di scappare.”
sussurrai. “Ma da Harry non vado. Preferisco fare il test. Dovrebbe
essercene ancora qualcuno qua da qualche parte.” dissi.
“Tu hai dei test di
gravidanza nascosti in camera tua?” mi chiese.
“Si. L'ultima volta ne
avevo presi un po' e sono rimasti qui.” dissi cominciando a cercare
nei cassetti. “Dammi una mano Eleanor. Cerca... dappertutto!”
Aprii ogni anta
dell'armadio, frugai tra tremila vestiti, disfai il letto, smontai
ogni comodino per vedere se si erano incastrati da qualche parte. Ed
Eleanor mi guardava e basta.
“April...” mi disse.
“O mi aiuti o stai
zitta!”
dissi scontrosa.
“Forse non è meglio se
guardi nel tuo bagno.”
Mi catapultai in bagno.
Cercai nell'armadietto dei medicinali e lo trovai. Tornai da Eleanor
e glielo mostrai sorridente.
“Che aspetti? Fallo!”
mi
gridò. Corsi di nuovo in bagno.
Aspettai uno, due, tre
minuti, ma quel cavolo di test di gravidanza non voleva darsi una
mossa.
Non mi ricordavo che
l'ultima volta mi avesse fatto aspettare così tanto.
“April? Ci sei?” mi
chiese Eleanor bussando alla porta.
“Entra pure.” dissi.
“Tieni. Guarda tu. Io non ce la faccio.” Mi sedetti sul WC e mi
presi la testa tra le mani.
“Ecco, ci siamo.” mi
disse Eleanor. Strizzai gli occhi. “April... è positivo.”
sussurrò.
Non ebbi la forza di
muovermi. Sentii delle braccia avvolgermi. Una lacrima mi scese sulla
guancia. Non so se piangevo perchè ero felice o se perchè mi ero
resa conto di essere stata ancora una volta stupida e non aver usato
le precauzioni.
“Glielo dirai?”
sussurrò
Eleanor.
“Per ora no.” dissi.
“Penso dovresti dirlo
ai
tuoi. O almeno a tua madre.” mi disse. Aveva ragione. La presi per
mano e scesi le scale. Mi fermai quando sentii che mi madre stava
giocando con Harry, non volevo farmi vedere che piangevo da lui.
“Chiamala.” chiesi ad
Eleanor. Lei fece un passo avanti.
“Ehm... signora Hart?
April avrebbe bisogno di parlarle. È piuttosto urgente.” disse.
“Arrivo subito. Harry
stai
qui con il nonno, ok?” svoltò l'angolo del salotto e mi vide.
“April, che è successo?” chiese preoccupata.
“Vieni.” la portai in
camera mia. Ci sedemmo tutte e tre sul mio letto, dove spiegai a mia
madre della sera prima.
“Eleanor mi ha chiesto
scherzosamente se eravamo stati attenti e avevamo usato le
precauzioni e....” mi bloccai e diventai una fontana. “Sono
stupida. Non c'è volta in cui non faccia qualcosa di sbagliato.”
“April, stai
tranquilla.
Non è successo niente. Ma... pensi di essere incinta?” mi chiese
mia madre.
“Non lo penso... lo
so.” e le mostrai il test.
“April, tu ed Harry vi
amate, ed è questo l'importante. Harry e... lui o lei, sono solo la
dimostrazione del vostro amore.” mi disse toccandomi la pancia. In
effetti aveva un certo senso. Tirai su col naso e mi asciugai le
lacrime.
“Hai ragione.” dissi.
“Però ad Harry non lo dirò.” Eleanor e mi madre mi guardarono
con il timore di perdermi ancora. “O almeno non subito.”
aggiunsi. Tirarono un sospiro di sollievo.
“Resti qui stanotte?”
chiesi ad Eleanor. Lei annuì. “Mamma... non dirlo a papà, ti
prego.”
“Sai che devo farlo. Lo
farò ragionare e vedrai che capirà. Infondo, guarda come si trova
bene con Harry.” sorrise. Mimai un grazie con le labbra e
lei uscì.
“Ho un bisogno
irrefrenabile di parlarne con Louis.” mi lamentai.
“Chiamalo.” mi disse
Eleanor.
“Non posso. Non sta mai
zitto e non solo è il mio migliore amico, ma è anche il migliore
amico di Harry e penso che se gli dicessi una roba del genere non ce
la farebbe a tapparsi la bocca.” dissi d'un fiato.
“April, se al posto mio
ci
fosse stato Louis, penso che lui non sarebbe nemmeno venuto a dirlo a
me che sono la sua ragazza. Non tradirebbe mai la tua
fiducia.” mi disse lei.
“Lo so,
ma... boh.” ero
indecisa. “Bene... lo chiamo.” dissi infine.
OH MIO DIO! Voi siete pazze, sul serio
e per questo vi posto un'altro capitolo.♥
Lo
scorso capitolo in meno di tre giorni ha avuto 100 visualizzazioni e 8
recensioni, contando anche i messaggi privati. Io.. vi amo troppo,
troppo, troppo.
Bene... let's change the subject.(?) In questo capitolo c'è un piccolo colpo di scena. L'ho fatto
per allungare un po' la storia visto che qualcuno era triste quando ho
detto che presto questa FF sarebbe finita.
Poi mi scuso in anticipo di eventuali errori visto che non ho riletto e
ultimamente mi sono resa conto che salto spesso gli articoli e sambro
una rumena.LOL
Dopo questa minchiata mi ritiro nella tana con Winnie Pooh.(?) ♥
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Capitolo 10 *** nove ***
nove 9
NONO
CAPITOLO
Due
mesi dopo
Le
cose tra me ed Harry andavano alla grande. Lui passava quasi tutto il
tempo con me e quando non era in mia compagnia stava con Harry, che
lo aveva accettato come padre.
Gli
unici a sapere della mia gravidanza erano i miei genitori, Eleanor e
Louis, che era stato costretto a tenere la bocca tappata.
I
primi sintomi si erano già fatti sentire, e forse Harry dubitava
qualcosa, infatti non più di una volta mi aveva chiesto se potevo
verificare. Io me la cavavo sempre con un “Sto bene, ho mangiato
poco sano.” o “Ho l'influenza intestinale, è normale.”.
Avevo
già anche un piccolo rigonfiamento della pancia che cercavo di
nascondere indossando maglie o camicie larghe.
Eleanor
e Louis mi accompagnavano sempre alla normali visite e anche qui
Harry cominciava a farsi delle domande.
Tutto
filò liscio fino a quando non vomitai l'anima in presenza di Harry.
“Ora
mi dici che succede.” mi disse.
“Ho
mangiato porcherie prima che arrivassi.” mi giustificai.
“Non
è possibile che ogni volta che vengo qua e tu vomiti mi dici che hai
mangiato schifezze o che hai l'influenza. Non puoi stare sempre così
male.” disse.
“Non
è niente, ti giuro.” dissi.
“April,
o mi dici cos'hai o...” si bloccò.
“O?
Cosa farai?” gli chiesi con aria di sfida.
“Me
ne vado.” disse. Non poteva dire sul serio... io avevo bisogno di
lui. Harry aveva bisogno di lui.
“Non
ne saresti capace.” sussurrai scuotendo la testa.
“Ah
sì? Ne sei sicura?” mi chiese. Io annuii.
“Beh,
guardami.” disse. Si alzò e uscì dalla mia camera sbattendo la
porta. Rimasi immobile a fissarla finchè non si aprì.
“April..
tutto bene? Ho visto Ha... Che succede?” disse Eleanor entrando.
“Perchè piangi?” mi chiese. Non mi ero accorta che stavo
piangendo.
“Ha
a che fare con Harry?” mi chiese. Annuii.
“Ho
vomitato ancora e ho usato di nuova la scusa del cibo. Mi ha
minacciato di andarsene se non gli avessi detto subito che cosa
avevo...”
“E
tu sei ovviamente troppo testarda e lui se n'è andato.” Eleanor
finì la frase per me. “Stai tranquilla April, ritornerà. Ti ama,
lo fa soffrire vedere che tu stai male, è normale. Devi solo
aspettare.”
“Si...
altri sette mesi.” dissi. Eleanor scosse la testa ridendo.
“April,
forse non è meglio se glielo dici?” mi chiese.
“No.
Voglio aspettare finchè tutto non diventa comprensibile.”
“La
solita testarda.” disse.
“Eleanor,
tra un mese, massimo due, tutti capiranno tutto, quindi cosa serve
dire tutto adesso? A niente.” dissi.
“Quindi
preferiresti stare senza Harry un mese, al posto di dirgli che sei
incinta?” Io annuii.
“Mamma!”
disse Harry entrando. “Stai meglio ora?” mi chiese.
“Tutto
apposto, non preoccuparti tesoro.” dissi accarezzandogli la testa.
“Papà
dov'è?” chiese.
“E'
dovuto andare via. L'hanno chiamato in studio.” Mi inventai una
balla colossale.
The
day after
“April,
stasera i ragazzi escono a cena. Mi hanno chiesto se vogliamo andare
anche noi.”
“Vengo
anch'io.” dissi. Sarebbe stato un modo per rivedere Harry visto che
non si era fatto vivo.
“Ok,
allora vengo da te, così ci prepariamo.”
“Ok,
ciao.” riattaccai.
“Chi
era mamma?”
“Eleanor.
Stasera usciamo con i ragazzi.”
“Ci
sarà anche papà?” Era passato solo un giorno, ma lui era quello
che ne risentiva di più. Annuii.
Suonarono
il campanello e io scesi ad aprire. Era Eleanor.
“Non
hai dormito stanotte, vero?” mi chiese. Scossi la testa. “Dai,
muoviamoci. Louis ci passa a prendere tra un'ora.” disse.
Mi
feci una doccia veloce e quando uscii dal bagno c'erano un paio di
jeans e una maglietta senza maniche sul letto.
“Eleanor...”
dissi. Mi guardò. “Dobbiamo nascondere la cosa, non sbatterla in
faccia a tutti.” Lei rise.
“Tò,
tieni.” mi porse una felpa.
“Così
va meglio.” dissi ridendo. Mi vestii lenta e proprio quando stavamo
per uscire di casa, sentimmo un clacson suonare.
“Vieni
Harry.” dissi prendendolo in braccio.
“Ciao
piccolino.” disse Louis quando entrammo in macchina.
“Ciao
Louis. Dov'è papà?” chiese.
“Ti
sta aspettando.” disse Louis. “Come va April?” mi chiese.
“Bene.”
mentii. Louis mi guardò dallo specchietto. “Ok, ok. Sto... così
così.” Mi sorrise e io gli feci una smorfia.
Arrivammo
in pizzeria e come sempre, ormai, i paparazzi ci accerchiarono.
Riuscimmo a passare, però, grazie a Paul.
“Per
me ti pagano troppo poco.” gli dissi ridendo.
“L'hai
detto, April. Divertiti.” mi disse battendomi una mano sulla
spalla.
“Mi
divertirò anche per te.” Mi fece l'occhiolino.
Zayn
si allungò sul tavolo per farsi notare e noi li raggiungemmo.
“Papà!”
gridò Harry. Suo padre si girò.
“Stai
calmo, Harry. Stai calmo.” gli dissi tenendolo forte per non farlo
cadere.
“Lasciami
andare.” mi disse. Siccome non ce la facevo più a tenerlo in
braccio lo mollai e lui si buttò in braccio ad Harry.
“Siete
in ritardo.” ci disse Liam. Io ed Eleanor indicammo Louis.
“Grazie
ragazze, veramente.” ci disse. Noi ridemmo.
Mentre
mi sedevo mi girò la testa e mancava poco e cadevo per terra.
“Tutto
bene April?” mi chiese Niall.
“Tutto
ok. Deve essere qualcosa che ho mangiato.” Harry mi guardava
preoccupato.
“Dovrei
ritornare a Watford per un po'.” dissi. Mi guardarono tutti
terrorizzati. “Per sistemare la casa.” dissi cercando di
tranquillizzarli. “Non è per sempre, ritorno poi.” aggiunsi
vedendo che non si erano calmati.
Sentii
qualcosa venire su dal mio stomaco e prima che potessi sboccare sulla
tavola, mi alzai e mi diressi di corsa in bagno.
Harry
mi seguì. “April, non puoi continuare così.” mi disse tenendomi
i capelli. “Mi fai male.”
Mi
appoggiai al muro aspettando un altro conatto.
“April,
sul serio. Dimmi cos'hai.” mi supplicò. Dovevo dirglielo. O adesso
o mai più.
Lo
guardai e vidi che stava soffrendo.
“Sono
incinta.” dissi. Spalancò gli occhi.
“Cosa?!”
disse. “Sul serio?! Quando è successo?!” mi chiese. “Nel
senso... so quando è successo, ma... quando l'hai scoperto?”
“Il
giorno dopo.” sussurrai.
“Perchè
non me l'hai detto?” disse. Alzai le spalle.
“April!”
disse abbracciandomi. “Non sai quanto mi ha fatto soffrire vederti
così.”
Io
lo scansai e mi piegai di nuovo sul water.
“Forse
è meglio se torniamo a casa.” mi disse.
“No.
È tutto a posto.” dissi alzandomi. “Sto bene.”
Lui
mi guardò sorridente e mi abbracciò di nuovo.
“Non
posso crederci.” sussurrò sul mio collo. “Un altro bambino.”
dissi sognante.
“Quindi
non sei arrabbiato?” dissi.
“Perchè
dovrei esserlo? È qualcosa di nostro. Mio e tuo.” disse.
“Torniamo
dai ragazzi.” dissi sorridendogli. Mano nella mano tornammo al
tavolo.
“April..?”
mi chiamò Niall. “Sei davvero sicura di stare bene?” mi
chiese.
“Mai
stata meglio di così.” dissi sorridendo.
“Vedi
Niall...” cominciò Harry. “April... aspetta un bambino.”
Sorrise.
Mi
guardarono tutti straniti. Liam, Zayn e Niall stupiti, Eleanor e
Louis sorpresi. Insomma, avevo detto loro che non avrei detto niente
a nessuno per almeno un altro mese...
“Oh,
mio dio!” disse Zayn.
“Mamma,
che succede?” mi chiese Harry venendo in braccio.
“Ehm...
niente.” per ora non gli avrei detto niente, non avrebbe capito.
Hola! Porca puzzola, ho postato l'otto tre giorni fa e ha tipo già 127
visualizzazioni e 8 recensioni... Lo dico ancora: IO VI AMO!
Avevo detto che cercavo di allungarlo.... ecco, non so se ce la faccio.
Però ho in mente un finale... BOOM! E penso che poi continuerò la
storia. Nel senso... è una serie quella che sto scrivendo, quindi se la
continuerò spero che voi continuate a seguirmi. Prima di sparire vi
chiedo se vi andrebbe di andare a leggere una nuova storia che sto
scrivendo. Un bacio, love ya.♥
|
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Capitolo 11 *** dieci ***
10 dieci
DECIMO
CAPITOLO
Harry's
p.o.v.
April,
la sera prima, mi aveva detto che era incinta, che aspettava un altro
bambino. Un altro bambino. Una cosa nostra, segno del nostro
amore.
Non
avrei mai pensato di potermi sentire così felice. No, felice non era
il termine giusto. Quello che provavo io era qualcosa di molto più
forte della felicità, forse anche più forte dell'amore.
April
stava ancora dormendo vicino a me ed Harry, in mezzo a noi due, la
abbracciava. Loro due, per ora, erano le persone più importanti
della mia vita e volevo stare con loro per il resto di essa. E forse
sapevo anche come fare.
April's
p.o.v.
“Dai
April... usciamo, ci divertiamo un po'. Non stare sempre chiusa in
casa.” mi supplicò Eleanor.
“Va
bene.” mi arresi. “Però Harry resta qua.”
“No!”
urlò Eleanor. “Lui viene con noi!”
“Perchè?”
chiesi.
“Insomma...
non vorrai lasciarlo sempre con suo padre? Ha bisogno anche delle sua
mamma.” disse nervosa.
“Sei
strana.” dissi scuotendo la testa. “Ma va bene. Vallo a cercare
mentre mi vesto.” aggiunsi.
Infilai
un paio di jeans e una maglietta e mi infilai le scarpe.
“Eleanor,
sono pronta!” urlai uscendo dalla camera di Harry. Quella notte
eravamo andati a dormire a casa dei ragazzi. Mentre giravo l'angolo e
andarla a cercare da Louis, mi scontrai con qualcuno. Era Harry.
“Scusa!
Non ti avevo sentita.” mi disse abbracciandomi. “Dove vai?”
aggiunse.
“Boh.
Eleanor dice che sto sempre chiusa in casa e che devo uscire.”
alzai le spalle.
“Divertiti.”
mi disse stampandomi un bacio.
“Ti
amo.” gli dissi prolungandolo.
“Anch'io.”
rise tra un bacio e l'altro.
“Piccioncino,
lasciala! Oggi è mia.” disse Eleanor cercando di togliermi dalle
braccia di Harry. Improvvisamente non avevo voglia di uscire con
Eleanor.
“Non
posso stare qui con Harry?” dissi stringendomi di più a lui.
Eleanor guardò Harry come cercasse il suo consenso e poi scosse la
testa.
“No!
Tu vieni con me.” mi tirò per un braccio e mi strascinò per le
scale. In salotto c'era mio figlio che giocava con Louis.
“Vieni
Harry, andiamo al parco.” disse Eleanor prendendolo in braccio.
Uscimmo
dalla casa e ci dirigemmo al parco, dove Harry cominciò a giocare
con altri bambini.
“April,
sta volta deve essere femmina.” mi disse Eleanor quando ci sedemmo
sulla panchina. Io risi.
“Lo
so, lo voglio anch'io. Ma oltre tutto, Harry è un maschio e non è
così capriccioso come si dice in giro.” dissi.
“Se
fosse femmina la chiameresti Eleanor, vero?” mi chiese.
“Oh,
si certo!” la presi in giro. Mi guardò male.
“Come
ti piacerebbe chiamarla?” mi chiese poi dolce.
“Non
lo so. Penso... Megan, se fosse femmina. Se fosse maschio... forse
Edward?” dissi.
“Edward?!”
disse Eleanor storpiando il naso. “Che è? Vuoi continuare a
chiamare i tuoi figli con il nome del padre, non so...”
“Scherzo,
lo sai. Ho sempre odiato il nome Edward.” risi. “Mi piace
Thomas.”
“Si,
è carino.” approvò Eleanor.
“La
prossima visita sarà la prima che farò con Harry e scopriremo il
sesso.” dissi sognante. “Non avrei mai pensato che la mia vita
potesse cambiare in un modo così sconvolgemente fantastico.”
aggiunsi.
“Te
lo meriti.” disse Eleanor abbracciandomi leggermente. “E presto
la tua vita cambierà ancora.” sussurrò.
“Cosa?”
chiesi staccandomi.
“Harry
mi ha chiesto di portarti fuori, deve fare una cosa. Ma io non ti
dirò niente, non voglio guastarti la sorpresa.” mi sorrise.
“E
quanto dobbiamo stare fuori casa?” chiesi.
“Andiamo
a mangiare da Nando's e possiamo tornare, penso.” mi disse
alzandosi.
“Muoviamo
il culo, allora. Voglio sapere che cavolo ha in mente quel ragazzo.”
dissi agitata.
Chiamammo
Harry e insieme ci avviammo per il centro di Londra.
Erano
passate tre ore o poco più da quando eravamo andati al parco ed
avevamo mangiato da Nando's. Ora stavamo tornando a casa.
Eleanor
era alla mia sinistra ed Harry tra le mie braccia e camminavamo
lentamente sul marciapiede dritto, quando ci trovammo di fronte alla
casa dei ragazzi.
Fuori
c'erano tutti tranne Harry.
“April,
Harry ti sta aspettando.” mi disse Louis venendomi incontro e
abbracciandomi.
“Lo
so.” dissi. Tutti guardarono Eleanor.
“Mai
una volta che tu tenga la bocca chiusa, eh?” le chiese Zayn.
“Non
le ho detto niente, solo che Harry sta preparando qualcosa di
speciale per lei.” si difese.
“Si,
ok. Intanto che voi continuate a litigare io entro, eh? Ci si vede.”
dissi con un cenno della mano.
Percorsi
il vialetto e quando aprii la porta di casa, tutte le luci erano
spente. Per terra c'era un bigliettino. Era la sua scrittura: Segui
le rose. Segui le rose?! Ma si era drogato? Mi guardai intorno ed
effettivamente c'era una rosa rossa sulle scale, che salii di corsa.
“Che
succede, mamma?” mi sussurrò Harry impaurito. Gli accarezzai la
testa.
“Stiamo
cercando papà.” lo rassicurai.
“Come
a nascondino?” mi chiese.
“Si,
amore. Come nascondino.” gli sorrisi.
Le
rose erano sparse per tutto il corridoio e portavano alla camera di
Harry, dove sul suo letto trovai un altro foglietto. “Secondo te
Niall ha mangiato tutto? Non è che potresti controllare?”
c'era scritto. Quel ragazzo cominciava a preoccuparmi sul serio.
Sbuffando
tornai all'ingresso dove svoltai per la cucina, e sul tavolo da
pranzo c'era qualcosa che assomigliava a una torta. Con la crema
pasticcera Harry aveva scritto dell'altro:”Il tuo Harry ti ama.”
Come se non me lo avesse mai detto, insomma. Mi guardai meglio
intorno e appena poco vicino a quella sottospecie di torta, c'era
l'ennesimo bigliettino. “Vieni sul retro.” Finalmente
qualcosa si sensato.
Strinsi
più forte mio figlio e agitata uscii nel giardino sul retro. Sotto
l'albero c'era Harry che quando mi vide si alzò con un sorriso a
trentadue denti e mi venne in contro. Teneva le mani dietro la
schiena e forse aveva qualcosa in mano.
“Sei
strano, Styles.” risi.
“Lo
so.” Era nervoso, lo si capiva dalla sua voce.
“Qualcosa
non va?” gli chiesi aggrottando le sopracciglia e facendomi più
vicina. Scosse la testa.
“No,
va tutto alla perfezione... è solo che volevo chiederti una cosa.”
mi disse. Giuro che se mi avesse chiesto di sp...
“Vuoi
sposarmi?” mi chiese mostrandomi un anello. Non mi aveva neanche
fatto finire di pensare che me l'aveva già chiesto.
Avevo
la bocca spalancata e gli occhi mi stavano bruciando perchè non li
sbattevo da un po'.
“April,
ti prego dì qualcosa.” sussurrò Harry.
“Io...
non so cosa dire.” dissi.
“Dì
di sì.” mi consigliò. Il mio volto si aprì in un mega sorriso e
annuii con la testa.
Harry
stava per mettersi a piangere, lo riuscivo a vedere. Mi mise l'anello
al dito e con un sospiro di sollievo si buttò tra le mie braccia,
dove l'accolsi assieme a mio figlio ancora in braccio mio.
“Ti
amo April. Ti amo, ti amo, ti amo.” disse con la voce tremante.
“Anch'io.
Ti amo anch'io.” dissi.
“Dai
Louis, stappa!” riconobbi la voce di Zayn che si faceva più
vicina.
Girai
appena gli occhi e vidi i ragazzi arrivare e Louis aveva in mano una
bottiglia di champagne che stava cercando di stappare.
“Qualcuno
mi aiuti!” urlò e io mi lascia andare in una risata liberatoria.
“Mamma,
cosa significa 'mi vuoi sposare?” mi chiese.
“Che
presto saremo una famiglia.” disse Harry prendendolo in braccio.
Una
famiglia. Finalmente, dopo anni
che desideravamo avere una famiglia, potevamo dire che avremmo avuto
una famiglia, una bella, bellissima famiglia.
Auimbaue shalàlàlà(?)
La psicopatica è tornata. No, seriamente capitemi, il terremoto mi ha
scossa. *ahahah*
Era pessima lo so, ma stavo cercando di sdrammatizzare.
Passiamo al capitolo, che non so neanche io se mi piace oppure no.
La prima parte diciamo che è ok, la seconda è una merda. Non sapevo che
cazzo scrivere nei
biglietti di quel coglione di Styles e non sapevo come faceva Harold a
chiederle di sposarlo.
In più c'è il fatto che ho avuto il blocco dello
scrittore e non sapevo neanche come cazzo cominciarlo 'sto capitolo,
quindi capitemi. çç
Poooi... ricordate che vi dicevo che mancavano solo pochissimi
capitoli? Beh la mia mente contorta continua a buttare fuori cose e non
so quando questa fanfic finirà, ma sopratutto se finirà. No, dai finirà prima
o poi.
Non so quanto dovrete aspettare per il prossimo capitolo, sia
perchè non so come buttare giù le mille idee sia per il
terremoto.
Non sono di Bologna, sono di Verona ma si è sentito fortissimo
per più di 20 venti secondi anche qui quindi se dovesse capitare
ancora io me ne vado dai miei nonni dove non c'è il wireless.
çç
Bene dopo questo papiro, me ne vado, ma prima vi chiedo di passare a
dare un'occhiata a un'altra mia storia.
Un bacio.♥
|
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Capitolo 12 *** undici- prima parte ***
UNDICESIMO
CAPITOLO – prima parte
Stavamo
andando a casa dei miei, dovevamo annunciargli che io ed Harry ci
sposavamo.
“Vedrai,
andrà tutto bene.” mi sussurrò Harry stringendomi più forte la
mano una volta davanti alla porta di casa.
“Io....
non so, penso che mio padre non la prenderà tanto bene.” sussurrai
di rimando.
“Hai
detto che non l'ha presa male quando tua madre gli ha detto che eri
di nuovo incinta. Questa volta sarà più che felice, credimi.”
dissi lasciandomi un bacio sulle labbra. Io sospirai.
“Oh,
Harry che piacere vederti!” disse mio padre quando aprì la porta.
“Salve
signor Hart.” gli sorrise lui.
“Ciao
papà.” dissi senza guardarlo negli occhi. “Ti dobbiamo parlare.”
annunciai appena varcai la soglia. Mio padre mi guardò interrogativo
e ci fece strada verso il salotto, dove arrivò anche mia madre.
Ci
sedemmo sul divano e Harry teneva ancora la mia mano.
“Ci
dovete parlare?” disse mia mamma. Io annuii con la testa. Il suo
sguardo volò dalla mia mano sinistra, intrecciata ad Harry, ai
nostri occhi. “Vi sposate!” gridò saltando in piedi.
“Ehm...
si.” sussurrai.
“Cosa?”
mio padre strinse gli occhi. “State scherzando vero?” chiese poi
speranzoso.
Scuotemmo
la testa insieme.
“Voi
due non potete sposarvi, siete troppo giovani!” gridò.
“Ma
papà!” dissi io.
“Niente
ma. Ti proibisco di sposarti con lui.” disse poi con
disprezzo e andandosene.
“Perchè,
papà? Io lo amo!” dissi seguendolo. Mia madre, Harry e nostro
figlio restarono in salotto.
“Non
mi interessa. Ti ha fatto del male quand'eravate più giovani, non
voglio che tu soffra ancora!” urlò.
“Se
la memoria non mi inganna sono io che ho fatto del male a lui
andandomene di qui” sorrisi beffarda.
“E
perchè te ne sei andata?! Perchè ti ha messa incinta, April. Non è
un ragazzo affidabile.” mi disse.
“Papà,
la colpa non è solo sua. Lo sbaglio l'abbiamo commesso insieme. E
scommetto che se lui avesse saputo subito che Harry era suo figlio,
sarebbe rimasto qui con me a prendersi cura di lui, perchè lui non è
un codardo come te, che non lascia sposare la propria figlia con il
ragazzo che ama!” gridai ormai sul punto di piangere.
“Non
ti permettere di parlarmi a quel modo, April.” mi disse abbassando
il tono della voce. “Tu non ti sposi April, la storia finisce qui.”
aggiunse salendo le scale.
“Io
non volevo il tuo consenso, sono maggiorenne e ho due figli. Se vuoi
esserci il giorno del matrimonio bene... ” dissi superandolo e
andandomene in camera mia.
Chiusi
la porta a chiave e da sotto il letto presi la valigia, dove vi
infilai tutto quello che avevo portato da Watford. Diedi una
sistemata alla camera e poi uscii.
“April,
dove vai?” chiese mia mamma preoccupata.
“Torno
a Watford per qualche giorno.” dissi tranquilla.
“No!”
disse Harry terrorizzato che potessi andarmene ancora.
“Non
sto scappando Harry, ritornerò.” gli sorrisi.
“Allora
vengo con te.” disse prontamente. Lo guardai attentamente negli
occhi e vidi il suo bisogno di avermi vicino, sia me che suo figlio.
“Ok.”
annuii leggermente. “Harry, vieni.” dissi chiamando mio figlio
che stava guardando la TV. Lui mi corse incontro e si aggrappò alla
mia gamba.
“Dai
qua.” disse Harry prendendo la valigia dalle mie mani.
Mia
madre mi baciò la fronte e con un sorriso mi disse che se mi fossi
sposata lei sarebbe stata più che felice e che avrebbe provato a far
ragionare papà.
Presi
le chiavi della mia macchina, ma Harry me le rubò.
“Guido
io. Sei una donna incinta e sei ancora troppo scossa dalla mia
proposta.” disse lasciandosi scappare una risata guardando la mia
espressione.
“State
attenti ragazzi, vi voglio bene.” disse mia madre guardandoci
uscire dalla casa.
Harry
sistemò le valigie in macchina, mentre io allacciavo tutte le
cinture del seggiolino di mio figlio.
“Dovremmo
passare un attimo da casa, così prendo qualche vestito.” disse
Harry chiudendo il bagagliaio. Io annuii e salii al posto del
passeggero seguita da Harry che accese il motore.
Passammo
a casa dei ragazzi, dove Harry prese le sue cose e spiegammo ai
ragazzi ed Eleanor della nostra partenza.
“Fate
i bravi.” disse malizioso Louis mentre li salutavamo. Io scossi
ridendo la testa ed Harry si limitò a fulminare Louis.
“Appena
torni sappi che sarai tutta mia.” disse Eleanor
abbracciandomi.
“Certo!”
risi stringendola. “Ci vediamo, mi mancherai.” le sussurrai poi
staccandomi. Lei mi sorrise.
“Andiamo.”
disse Harry cingendomi le spalle con un braccio. Stretta a lui
uscimmo dalla casa e il nostro viaggio per Watford cominciò.
Buongiorno belle. Non sapete quanto
mi sia mancato scrivere i capitoli per questa storia e postare, ma
diciamo che sono tornata. L'ultima volta che ho scritto è stato un'era
geologica fa, e tutto per colpa della scuola. Per fortuna sabato
finisce e posso dormire quanto voglio. Cooomunque (fa
molto Franklin di tutto in famiglia LOL) questo capitolo non so se mi
piace o meno, penso una via di mezzo. Come avete notato, poi, ho fatto
un banner che è molto schifoso, ma vabbè... Spero questo vi intrighi e
domani o dopodomani posta la seconda parte dell'undicesimo.Un bacio.♥
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Capitolo 13 *** undici – seconda parte ***
11 undici- due
UNDICESIMO
CAPITOLO – seconda parte
Eravamo
a Watford da qualche giorno e potevo dire di aver passato i giorni
più belli della mia vita.
Harry
mi trattava come una principessa, si interessava di qualsiasi cosa
facevo e quando accennavo a stare male a causa della gravidanza stava
con me tutto il tempo. Non che lo facesse anche quando stavo bene,
intendiamoci.
Mio
figlio, poi, aveva 'scoperto' che stava per avere un fratellino o una
sorellina ed era felicissimo.
“Voglio
una sorellina. Sarà la mia principessa.” mi disse quando lo
scoprì. Rimasi paralizzata a quelle parole e sentii che presto avrei
pianto, ma cercai con tutte le mie forze di non farlo.
Poi
Harry andò da suo padre e insieme uscirono per svagarsi.
“Ora
ci riposiamo un po' e aspettiamo che papà ritorni.” dissi
accarezzando la pancia.
Harry's
p.o.v.
“Papà,
papà! Andiamo là!” gridò Harry indicando un punto alla fine
della via. Amavo quando mi chiamava papà.
Harry
mi prese la mano e me la tirò per farmi andare nella direzione che
voleva.
“Io
e la mamma andavamo sempre a giocare là. È un specie di parco
giochi, ma è molto più tranquillo.” disse continuando a tirare.
“Va
bene.” dissi ridendo. Lo seguii e in fondo alla strada che stavamo
percorrendo c'era un prato verde con qualche fiore che spuntava che
si estendeva per chilometri davanti ai nostri occhi. Ogni qualche
metro c'erano una o due panchine per sedersi e ammirare il paesaggio
ed Harry mi fece notare sulla sinistra un sentiero fatto di ghiaia
costeggiato da numerosi pini. Era bellissimo lì, e rimasi a bocca
aperta.
“Cosa
vuoi fare papà? Facciamo il sentiero o ci rotoliamo nell'erba?” mi
chiese Harry speranzoso.
“Uhm..
non so. Alla fine del sentiero cosa c'è?” chiesi abbassandomi alla
sua altezza.
“A
dir la verità non ricordo.” disse imbarazzato grattandosi la massa
di ricci biondi che aveva sulla testa. Io risi alla vista della sua
espressione.
“Ok,
allora... facciamo il sentiero per vedere cosa c'è e poi torniamo
indietro.” dissi.
“Posso
salire sulle tue spalle?” mi chiese. Io annuii sorridente e lo
presi per i fianchi, lo alzai e me lo appoggiai sulle spalle. Harry
si aggrappò ai miei capelli e i lo presi per le caviglie per
sicurezza.
“Al
galoppo!” disse tirandomi i capelli da una parte. “L'hai mai
visto Ratatouille, papà?” mi chiese. Io
annuii. “Il topo tira i capelli al cuoco per farlo cucinare. E io
sto tirando i tuoi per farti camminare.” mi disse contento. Io
scoppiai in una risata.
“Mi
ricordi me da piccolo.” dissi.
“Ovvio,
tu sei il mio papà.” disse lui abbassando la testa e lasciandomi
un bacio sulla guancia.
Non
so come descrivere ciò che provai. Era gioia, felicità, amore tutto
mescolato insieme più le farfalle che si sentono quando si è
innamorati. Diciamo che ero 'cotto' di mio figlio.
Gli
feci un sorriso dolce a novantadue denti che venne subito ricambiato.
Cominciai
a camminare sui sassi grigi e neri e intanto raccontavo ad Harry
praticamente tutto della mia vita. Chi erano i One Direction, come ci
eravamo conosciuti, come avevo conosciuto Eleanor e di conseguenza
April. Gli parlai dell'intenso rapporto fra April e Louis e di tutte
le bro-mance del gruppo. Harry ascoltava in silenzio e molto
attentamente, come se fosse stato catturato da questo mio strano
mondo di cui presto avrebbe fatto parte.
Quando
finii di parlare, il sentiero finì.
C'era
una piccola casa malandata dal tempo, con una tegola del tetto che
pendeva verso il basso.
“Lo
senti anche tu, papà?” mi sussurrò Harry.
“Cosa?”
chiesi. Harry si mise un dito davanti alla bocca per dirmi di fare
silenzio, poi tese le orecchie.
Da
dietro la casa, proveniva un suono smorzato di qualche animale che
piangeva.
“Andiamo
a vedere.” sussurrò Harry. Mi mossi piano e lentamente andai sul
retro, dove c'erano delle erbacce tutte raggruppate. Pian piano quel
masso di paglia si mosse e mostrò un piccolo batuffolo bianco. Harry
si agitò e io lo lasciai.
Il
bambino si avvicinò, spostò le erbe e tirò fuori un cucciolo di
cane col pelo bianco.
“Papà,
papà, papà! Ti prego, lo teniamo? Ti prego, ti prego, ti prego!”
gridò con l'animale in braccio.
“Uhm...
ok! Penso non ci sia nessun problema.... penso.” dissi
grattandomi la testa.
“Evviva!”
gridò. “Ora torniamo a casa!” Mi prese la mano e ci incamminammo
di nuovo verso casa.
FA SCHIFO LO SO.
Perdonatemi, ma l'ho scritto tutto di fretta e ho ancora quel fottuto
blocco dello scrittore.
Ma per fortuna sto cominciando a sbloccarmi e presto sarò in grado di
scrivere quei capitoloni lunghi lunghi che tanto amate (beh, almeno
spero lol). Questo
è la seconda parte dell'undicesimo capitolo. Siccome qualcuno l'ha
chiesto, vi spiego perchè l'ho diviso: allora... era da un casino di
tempo che non postavo e sentivo che almeno qualcosa dovevo scrivere,
così ho scritto quella merda del capitolo scorso e l'ho postato e oggi,
dopo non molto, posto quest'altra merda per non lasciarvi a bocca
asciutta. Spero
di essermi spiegata bene, perchè sinceramente io non ci capirei lol.
Spero apprezziate i miei "sforzi" e che questo capitolo vi piaccia
(ahah che battutona) Un bacione.♥
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Capitolo 14 *** dodici ***
12 dodici
DODICESIMO
CAPITOLO
“Secondo
te, la mamma si arrabbierà?” mi chiese Harry riferendosi
all'animale che aveva in mano
“Non
penso... è sempre stata un'amante dei cani. Speriamo che non abbia
cambiato idea.” risposi.
Eravamo
finalmente arrivati al vialetto di casa e stavamo entrando.
“April!
Siamo tornati!” gridai chiudendo la porta. “April?!” gridai
ancora quando non sentii nessuno rispondere.
“Dov'è
la mamma?” mi chiese Harry.
“Non
lo so. Vai in camera tua, la vado a cercare.” dissi spingendolo
nella sua camera.
Girai
tutta la casa in cerca di April e la trovai solamente quando andai
nel bagno.
Era
distesa per terra e aveva la testa appoggiata sul braccio.
“April!”
urlai. Mi abbassai sui di lei e le appoggiai la testa sulle mie
gambe.
“April!
April, mi senti?” le chiesi scrollandola. Pian piano aprì gli
occhi e si guardò in torno confusa.
“Che
è successo? Stai bene?” le chiesi accarezzandole la guancia. Lei
si sollevò.
“Si,
certo.” disse. “Mi sono solo addormentata.” sorrise.
“In
bagno?!” le chiesi disgustato.
“Beh,
sai... in caso mi venisse da vomitare.” spiegò imbarazzata
“Ok,
ora andiamo di là. Devo mostrarti una cosa.” mi alzai tendendole
una mano. Lei la afferrò e si alzò.
La
portai in camera di Harry, dove lui stava giocando tranquillo con il
cagnolino.
“Oh
mio dio, e quello?” esclamò April quando lo vide. La guardai in
faccia e vidi che stava sorridendo.
“L'abbiamo
trovato tutto solo che piangeva. Non è bellissimo?” disse Harry.
“Si
che lo è. Come si chiama?” disse April prendendo in braccio Harry.
“Cane?”
dissi io. April mi guardò male.
“Fantasia
zero, eh Styles?” rise.
“Ehm...
Ariel?” disse il bambino.
“Siamo
sicuri che sia una femmina?” gli chiesi. Lui annuii.
“Vedi
qualcosa là sotto, Harry?” mi sussurrò April. Io scossi la testa.
“Allora è sicuro che è una femmina.” rise
Amavo
quando rideva. I suoi occhi azzurri diventavano una fessura e le si
formava una leggera fossetta sulla guancia sinistra, ma niente a che
vedere con le mie.
Ad
un tratto April mise di ridere e un'espressione stupita si stampò
sul suo viso.
“Mamma?
Stai bene?” chiese Harry. Lei si aprì in un sorriso e mi guardò.
“Si,
tutto a posto.” disse. La guardai interrogativo. “Vieni qua.”
mi disse.
Io
mi avvicinai e mi sedetti vicino a lei, mi prese la mano e la posò
sulla sua pancia. Stetti un attimo in attesa e sentii qualcosa
muoversi sotto la mia mano... o meglio, nella pancia di April.
Guardai April con la stessa espressione che aveva lei pochi minuti
prima e la vidi felice come non mai. Aveva gli occhi lucidi e cercava
in tutti i modi di non piangere per la felicità.
“E'
la mia sorellina?” chiese Harry avvicinandosi. Chissà perchè era
convinto che fosse una lei.
April
annuii e strinse Harry in un abbraccio.
Non
riuscivo ancora a credere che April era di nuovo incinta e che
stavolta io avrei visto nascere mio figlio.
“Torniamo
a Londra.” dissi.
“Prima
chiamo mia madre.” annunciò. Si alzò dal letto e uscì dalla
stanza lasciando me ed Harry da soli.
April's
p.o.v.
Scesi
in cucina e presi il mio telefono dal bancone. Composi il numero di
mia madre e lei rispose dopo il primo squillo.
“April!
Come stai?” mi chiese.
“Bene.
Io ed Harry stavamo pensando di tornare a Londra, ma prima volevo
sapere come va con papà.” dissi.
“Diciamo
che va bene. Ho provato a convincerlo che Harry è un bravo ragazzo,
ma non ci sono riuscita. In ogni caso, non è più contrario al
matrimonio.” disse mia madre.
“Cosa?
Sul serio?! Grazie, mamma. Ti voglio bene!” esclamai. “Io ed Harry
saremo lì nel pomeriggio. A più tardi.” aggiunsi mettendo
fine alla telefonata.
Andai
nella mia camera e feci la mia valigia e quella di Harry e quando
finii tornai dai ragazzi.
“Allora?”
mi chiese Harry.
“Si
torna a Londra.” annunciai con un sorriso. Poi preparai anche la
valigia di mio figlio.
“Finalmente!
Quanto mi sei mancata!” disse Eleanor quando mi vide scendere dalla
macchina. Mi venne incontro e mi abbracciò. “Oggi dobbiamo cercare
il vestito.”
“Di
già?” chiesi.
“Ovvio.
Tra quanto ti vuoi sposare, tra trent'anni?” mi chiese.
“Ma
no, certo che no!” dissi. “Comunque, va bene.”
Stavamo
per entrare nella casa dei ragazzi, quando Eleanor mi fermò e
cominciò a sussurrare.
“Zayn
ha la ragazza, April. È dentro ora e lui ce la vuole presentare.”
disse.
“Sul
serio? Era ora che mettesse la testa a posto.” dissi.
“Già.
È bellissima poi.” sorrise.
Entrammo
e i ragazzi ci stavano aspettando. Zayn era seduto tranquillo sul
divano e teneva il braccio attorno alle spalle di una ragazza bionda.
“Era
ora, April!” disse Zayn quando mi vide. “Lei... lei è Perrie. È
la mia ragazza.” annunciò timido alzandosi prendendo per mano la
bionda.
“Piacere.
Io sono April.” dissi avvicinandomi porgendole la mano.
“Lo
so. Zayn mi parla spesso di te, dice che sei la persona più dolce e
umile che lui abbia mai incontrato e che ti considera come una
sorella.” mi sorrise timida afferrando la mia mano.
“Ah
davvero?” dissi sorridendo beffarda girandomi verso Zayn. “E
questo da quando, Zayn?” gli chiesi.
Lui
abbassò lo sguardo e fece una smorfia. Con la coda dell'occhio vidi
Harry irrigidirsi e provare a guardare da un altra parte. Louis gli
mise una mano sulla spalla e la mosse come per rassicurarlo.
Qui
c'era qualcosa che non andava. Quindi più tardi avrei parlato con
uno dei tre.
“Sai
una cosa Perrie? Ho la sensazione di averti già vista da qualche
parte.” dissi cercando di fare mente locale.
“Probabile.
Sono nelle Little Mix, il gruppo che ha vinto Xfactor qualche anno
fa.” disse. Oh, già. Me n'ero completamente dimenticata.
“Perrie,
io ed April usciamo adesso, vieni con noi?” disse Eleanor. Perrie
guardò Zayn e poi annuì quando lui le sorrise.
“Certo.”
esclamò.
“Ciao
ragazzi.” dissi salutandoli con la mano. Sorrisi ad Harry e lui mi
mandò un bacio.
“Dove
andiamo?” chiese Perrie una volta fuori di casa.
“April
si sposa. Andiamo a cercare l'abito perfetto.” disse Eleanor
felice.
“Sul
serio? Chi è il fortunato?” chiese Perrie sorridendo.
“Harry.”
dissi io timida.
“Conosco
Harry da un po' e non avrei mai detto che un giorno si sarebbe
sposato.” disse sorpresa.
“In
che senso scusa?” chiesi.
“L'ho
conosciuto un anno fa e... diciamo che durante una festa avevamo
entrambi bevuto troppo e..” “Ok, ok ho capito!” dissi
bloccandola.
“Da
quanto state insieme tu ed Harry?” mi chiese.
“Quasi
tre mesi. Ma abbiamo un figlio di tre anni.” le dissi. Le mi guardò
confusa.
“Quasi
quattro anni fa Eleanor mi presentò ad Harry, ci innamorammo e un
anno dopo circa rimasi incinta. Ma me ne andai per far vivere la sua
vita ad Harry. Sono tornata quattro mes fa.” spiegai la mia storia
per l'ennesima volta. Ormai mi ero stancata di parlarne sempre.
“Oh,
beh.. io non sapevo che...” disse.
“Non
preoccuparti. Neanche Harry lo sapeva.” la bloccai ancora.
Dopo
un pomeriggio passato nei negozi per vestiti da matrimonio, non
avevamo trovato niente. Certo, ce n'erano tanti e avevo l'imbarazzo
della scelta, ma nessun vestito mi allettava. Per me il vestito
giusto era quello che sentivo doveva essere mio per qualsiasi motivo
al mondo, quello con cui volevo che Harry mi vedesse addosso. E
nessuno di quelli che avevo provato erano il 'vestito giusto'.
Io,
Eleanor e Perrie stavamo tornando a casa, quando un paparazzo ci
bloccò la strada.
“E'
vero che tu ed Harry vi sposate?” mi chiese scattandomi fotografie.
Io nascosi la mano sinistra in tasca. Io ed Harry non avevamo parlato
del fatto di annunciarlo alla stampa, quindi, in qualche modo, dovevo
cercare di placare le voci. Anche se dubitavo di riucirci.
“Ehi,
April! Tu e Harry come state?” disse un altro paparazzo,
aggiungendosi.
Per
fortuna eravamo arrivate e Harry aprì la porta nell'esatto istante
in cui stavo per suonare il campanello.
“Trovato
niente?” mi sorrise guardando le mie mani vuote. Scossi la testa.
“No.”
dissi. “Ti devo parlare.” dissi poi ricordandomi della sua
reazione avuta prima quando Perrie mi aveva detto cosa pensava Zayn
di me e poi del fatto che avessero avuto un appuntamento sotto le
coperte.
Harry
mi guardò interrogativo e io lo condussi in camera sua. Là mi
sedetti sull'angolo del suo letto.
“Perchè
quella faccia quando Perrie ha detto che Zayn parla spesso di me?”
gli chiesi.
“Che
faccia? Io non ho fatto nessuna faccia!” disse nervoso. Io mi girai
e lo guardai negli occhi.
“Cos'è
successo un anno fa con Perrie?” gli chiesi. Lui spalancò gli
occhi.
“Eravamo
ubriachi e non mi ricordo assolutamente nulla di quella notte. Se la
mattina mi fossi svegliato e Perrie non fosse stata lì con me ora
non saprei neanche di ciò che stai parlando, te l'assicuro.” disse
in preda al panico.
“Era
solo per sapere, eh!” dissi ridendo cercando di tranquillizzarlo.
Poi mi alzai dal letto e scesi le scale, lasciando Harry da solo.
“Lou,
vieni un attimo?” ero decisa a scoprire perchè della reazione di
Harry, e se fosse stato necessario avrei parlato anche con Zayn.
Louis
mi seguì e andai in camera sua.
“Parla.
Cosa sai di Zayn che io non so.” dissi.
“Cosa
dovrei sapere scusa?” mi chiese. Gli spiegai della reazione di
Harry e lui cominciò a innervosirsi.
Bene,
se anche lui stava diventando nervoso allora c'era per forza qualcosa
sotto.
“April,
vorrei dirtelo sul serio, ma...” si bloccò per pensare alle parole
da dire.
“Ma...?
Louis parla!” lo obbligai.
“Non
posso. È una cosa di Zayn, se un giorno te ne vorrà parlare lo farà
lui. Ma io proprio in questo momento, non posso mi dispiace.”
finì la frase poi si alzò dal letto e restai da sola.
INSULTATEMI
PERRIE E VI AMMAZZO! Non permettetevi assolutissimamente
di infargarla e cose così. E' una brava persona e non vi ha fatto un
cazzo di male. #fuckingpeaceout
Bene, calma. I'M
BACK, BROS! Mi sono finalmente sbloccata è ho sfornato un fottuto
capitolo decente, che devo dire mi piace.
Ho anche trovato il modo di fare allungare la storia. Vi spiego qual
era la mia idea quando ho cominciato a scrivere la fanfiction: alla
fine della storia April rimaneva incinta ancora (come adesso
praticamente) e poi mentre partoriva morira perchè aveva un tumore e se
voleva vivere dove far morire il/la bambino/a ma preferiva far vivere
suo/a figlio/a e amen(?). Però, sbloccandomi ho avuto un'altra fottuta
idea malefica(?) e BOOM BABY! (megli che inizi a drogarmi di meno, lo
so çç). Ditemi che ne
pensate e GRAZIE CENTO(?) per aver fatto arrivare la storia a più di
1OOO fottutissime visualizzazioni e aver superato le 60 recensioni. UN
FOTTUTO GRAZIE. Un bacio, love ya :)
ps: un capitolo lungo lungo per Geo.. ti amo bella dftyvgbhusdfijefrbhu
:)
pps: forse ho scritto troppe volte 'fottuto' neh? lol
|
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Capitolo 15 *** tredici ***
13 tredici
TREDICESIMO
CAPITOLO
Dopo
aver parlato con Harry e Louis sentivo il bisogno di stare un po' di
tempo da sola. Così lasciai Harry da suo padre e tornai dai miei
genitori.
Quando
lasciai la casa salutai tutti, senza però guardare in faccia Harry,
che penso ci sia rimasto male.
“April,
come mai già qui?” mi chiese mia madre quando mi aprì la porta.
“In
che senso già qui? Sono le sette di sera!” dissi ridendo
cercando di non far vedere quanto fossi di pessimo umore.
“Giusto.
Dov'è il mio nipotino?” mi chiese.
“Con
suo padre.” dissi diventando scura in volto.
“E'
successo qualcosa tra ed Harry?” domandò ancora. Dimenticavo...
mia madre era un'ottima osservatrice.
“No.”
risposi soltanto. “Ora se non ti dispiace, vado in camera mia.
Notte.” dissi dandole un bacio sulla guancia.
“Ma
non mangi?” chiese.
“Ho
già mangiato. Notte.” ripetei.
Salii
li scalini due a due, velocemente e andai di corsa in camera mia. Mi
sdraiai sul mio letto e cominciai a pensare.
Cos'era
quella cosa di troppo importante da far innervosire Harry e non
permettere a Louis, il mio migliore amico, che mi diceva sempre
tutto, di non parlarmene? Un
cosa che faceva intimidire Zayn... insomma, parliamo di Zayn. Lui non
si intimidisce mai, a meno che non si sta parlando della ragazza che
gli piace... E se fosse una cosa che riguarda il mio bamb.. Un
attimo... Zayn si intimidisce per quel motivo, e quando Perrie si è
messa a parlare con me delle cose che Zayn pensa di me, lui è
intimidito.
Avevo
bisogno di parlare con Zayn. Subitissimamente.
Mi
infilai di corsa le scarpe e la giacca e uscii di casa senza avvisare
i miei genitori. Cominciai a correre a perdifiato verso la casa dei
ragazzi, ma rallentai quando vidi un ragazzo seduto su una panchina
poco distante dalla casa. Poteva essere uno di loro, e se mi avessero
riconosciuta mi avrebbero fatto delle domande.
La
mia fortuna, però, superò i limiti. Era uno dei ragazzi, ma era
Zayn. Proprio quello con cui dovevo parlare, senza dover dare
spiegazioni ad Harry o Louis o Eleanor.
“Ciao.”
dissi sedendomi vicino a lui. Alzò la testa e mi guardò.
“April?
Sei tu?” chiese.
“Si.
Devo parlarti.” dissi.
“Che
coincidenza. Anch'io.” rise.
“Spiegami.
Oggi ti sei intimidito. E tutti sappiamo l'unico motivo per cui ti
intimidisci.” dissi.
“April,
è difficile da spiegare. Ma anche da accettare, da parte di
entrambi.” disse. “Perchè io so che non potrà mai essere nel
modo in cui vorrei che fosse.” sussurrò a se stesso.
“Zayn,
spiegami. Almeno provaci. Io ti prometto che cercherò di capire, ma
tu parla.” dissi.
“Non
so come reagirebbe Harry se te lo dicessi. Probabilmente mi
prenderebbe a pugni.” sussurrò ancora.
“Non
lo permetterei.” dissi.
“Lo
so. Tu mi vuoi bene.” disse ridendo come se fosse ubriaco. E per un
momento pensai che lo fosse sul serio.
“Zayn?
Hai bevuto?” chiesi.
“Un
po', forse. Non lo so.” disse solamente. Si, ok, aveva bevuto. Ma
era un punto a mio favore. Si dice che gli ubriachi dicono sempre la
verità, e se fossi riuscita a far parlare Zayn sarei riuscita a
sapere qual era il problema
“Zayn,
sei io adesso prendessi di nuovo mio figlio con me e me ne andassi
ancora
ti piacerebbe?” gli chiesi.
“No,
certo che no. A nessuno piacerebbe.” disse scuotendo la testa.
“Bene.
Allora adesso dimmi tutto o giuro che me ne vado di nuovo!” lo
minacciai. Zayn sbuffò ma si alzò, facendo alzare anche a me.
“Ok,
ma poi non arrabbiarti con me.” disse guardando dall'altra parte.
“April.. io ti amo.”
Zayn's
p.o.v.
“April...
io ti amo.” dissi. Nell'esatto istante in cui pronunciai quelle
parole sentii un grosso peso andarsene.
Era
da quando era tornata che sentivo questi sentimenti, ma li avevo
tenuti dentro per paura che Harry potesse prenderla male se April ne
fosse venuta a conoscenza.
April
se ne stava lì, davanti a me, immobile, con occhi e bocca
spalancati, senza parole.
“Dì
qualcosa.” sussurrai. Io sapevo che per lei non era lo stesso, per
lei ero come un amico stretto ma niente di più, sapevo che amava
Harry.
“Io...
non so che dire Zayn. Mi ha colto di sorpresa. Pensavo di venirti a
parlare pensando di scoprire che ti piacevo, invece tu vieni e mi
dici che... mi ami?” disse scuotendo la testa terribilmente
confusa.
“Mi
dispiace.” dissi. Si certo, come se ci si può scusare perchè si
ama una persona.
In
quel momento non vidi altro che April e non so perchè lo feci. Mi
avvicinai a lei, le presi il volto tra le mani e la baciai.
Fanculo
Harry, fanculo Perrie, fanculo tutti. Io la amavo e nessuno mi
avrebbe fatto cambiare idea.
April
dapprima era sorpresa, poi sentii che si lasciò andare al bacio.
Quanto intuii che stava piangendo, mi fermai e mi allontanai da lei
con uno 'scusa', come
se potesse cambiare le cose.
“Harry
non lo scoprirà, vero? Sarà il nostro segreto!” disse April
gridando mentre me ne andavo.
“Certo.”
mi girai leggermente per risponderle poi me ne andai.
“Aspetta
Zayn!” mi corse incontro con il fiatone e io la aspettai immobile.
“Perchè mi hai detto che stai insieme a Perrie?” mi chiese.
“Ho
iniziato a frequentarla un mese fa per vedere se riuscivo a
dimenticarti, ma niente.” risi amaro. “Ho imparato che l'amore
non è una cosa bella per certi versi.” dissi.
“Quindi
l'hai solo usata?” mi chiese.
“Diciamo
di sì, ma a me piace Perrie, anche se non è lei la ragazza che
vorrei far ridere ogni giorno, farla stare bene.” sussurrai. “Sai,
invidio Harry. Lui ha potuto amarti ed è stato ricambiato, mentre io
sono solo il terzo in comodo.” dissi riprendendo a camminare.
“Zayn
non fare così, io ti voglio bene.” disse piangendo più forte.
“Già,
ed io ti amo.” dissi. “Com'è ingiusto il mondo, eh?” ancora
quella risata amara. Dovevo smetterla di fare il melodrammatico.
“Zayn,
ti prego!” urlò. “Smettila di fare così! Mi fai sentire in
colpa.”
“Perchè
dovresti? Non è colpa tua. È colpa di questo fottuto mondo che gira
all'incontrario e colpa di quel signore lassù che è felice solo se
qualcuno soffre per amore facendo la parte del ragazzo sfigato!”
oramai urlavo anch'io.
“Baciami
Zayn!” sussurrò.
“Cosa?”
forse non avevo capito bene, forse mi aveva chiesto di andarmene.
“Ho
detto di baciarmi. Baciami!” parlò ad alta voce sta volta.
Mi
avvicinai velocemente a lei e di nuovo le presi il viso tra le mani e
la baciai. Lei mi circondò il collo con le braccia e mi strinse
forte.
Per
me quel bacio significava tanto, e ci misi tutto l'amore per me in
modo che lo sentisse. Poi riflettei sul fatto che April mi avesse
chiesto di baciarla.
Forse
anche lei provava qualcosa per me e voleva farmelo capire. Ma se
anche lei stava provando a fare la stessa cosa che stavo facendo io,
allora non ci stava riuscendo bene. Mi staccai da lei.
“Mi
dispiace. Tra noi non funzionerebbe mai, tu appartieni ad Harry.”
dissi baciandole le fronte. Proprio in quel momento vidi Harry, nella
penombra, sul vialetto di casa, che ci guardava. Ora si che ero nella
merda più totale.
“Devo
andare, ti amo.” sussurrai e la lasciai lì, da sola.
Harry's
p.o.v.
Ero
appena uscito e aveva sentito che Zayn diceva ad April di amarla. Mi
aveva promesso che non glie l'avrebbe mai detto, ma sapevo che non
sarebbe resistito a lungo.
In
quel momento la stava baciando e il primo impulso era quello di
andare là, staccare April da Zayn e spaccare la faccia a
quest'ultimo, ma li lasciai fare, dovevano chiarire.
Zayn
si staccò e se ne andò e April gli chiese se per lui andava bene
che io non lo venissi a sapere, ma sapevo benissimo che Zayn me
l'avrebbe detto comunque. Poi April lo seguì e cominciarono a
parlare di Perrie e dei sensi di colpa di April.
Poi
lei fece una cosa che non avrei mai pensato facesse: gli chiese di
baciarla. Lei a lui. Zayn, subito, ci rimase di stucco, come me
d'altronde, poi si riprese e preso da una foga provvisoria la baciò.
Poco dopo si staccò e le sussurrò qualcosa che non riuscii a
percepire, la baciò sulla fronte e fu in quel momento che mi vide.
Aveva un espressione piena di paura e mentre si staccava da April le
sussurrò qualcos'altro. Poi se ne andò lasciandola sola.
April
rimase in mezzo alla strada per più di cinque minuti e da dov'ero
potevo sentire i singhiozzi.
Finalmente
mi decisi ad avvicinarmi a lei. Arrivai da dietro, silenzioso e
quando fu vicino le parlai.
“Come
va?” le chiesi. Era una domanda stupida fatta in quel momento.
April sussultò per la paura. Paura che le avevo fatto prendere per
essere arrivato così, in quella maniera, e paura di affrontarmi.
NON FACCIO MORIRE
APRIL, TRANQUILLE!
Guten tag, volks! In
un giorno, UNO, il dodici è arrivato a 200 visualizzazioni e passa. MA
VOLETE FARMI MORIRE?! No, ma io vi amo! E poi le recensioni, che io amo
da morire, sul serio. sdsjskks Dite che questo capitolo riuscirà ad
arrivare a dieci recensioni? Sto facendo la
scrittrice psicopatica scassa palle, eh? lol No,
sinceramente... non mi interressa quante siano le recensioni, basta ce
ne siano.
Passiamo al capitolo: in genere sono abbastanza brava a scrivere cose
drammatiche (le mie OS ne sono la prova lol) e penso che questo sia
venuto abbastanza bene e devo dire che mi piace. Strano, è il secondo
capitolo di fila che scrivo e mi piace.lol
Mi ritiro, voi fatemi sapere cosa ne
pensate. kizz kizz xx (?)
|
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Capitolo 16 *** quattordici ***
14 quattordici
QUATTORDICESIMO
CAPITOLO
“Allora?”
chiesi ancora aspettando che April si girasse. “Me ne vado se
vuoi.” dissi.
“No!”
gridò e si girò finalmente verso di me. Mi bloccò mettendomi una
mano sul petto.
“Stai
bene?” le chiesi. Lei scosse le testa e ricominciò a piangere. Si
avvicinò a me e per un secondo appoggiò la testa sul mio petto, per
abbracciarmi, ma io mi scansai. Mi guardò sorpresa.
“Perchè
l'hai baciato?” le chiesi. Adesso ero fin troppo freddo.
“E'
stato lui a baciarmi.” sussurrò giustificandosi.
“No.
Gliel'hai chiesto tu, April. Ero qui, ti ho sentita.” dissi alzando
la voce.
“Io...
non lo so.” abbassò la testa.
Questo
fece scattare qualcosa in me, e sentivo delle voci in testa. Avete
presente l'angelo e il diavolo sulle vostre spalle che vi dicono ciò
che è buono o cattivo? Beh, il diavolo mi diceva che lei non mi
amava sul serio, che provava qualcosa per Zayn, insomma l'aveva
baciato. Il secondo mi diceva di non ascoltare il diavolo, che April
mi amava e che io ero l'unica persona a possedere la chiave del suo
cuore.
Ma
come sempre il diavolo prevalse.
“Tu
ami Zayn.” dissi. April alzò la testa.
“No,
di questo ne sono sicura. Io amo te, Harry e nessun altro.” disse.
Io scossi la testa spostando lo sguardo dietro di lei.
“No.
Non potrebbe funzionare tra noi.” sussurrai.
“Stai
scherzando vero? Cos'è? Una candid camera?” disse diventando
nervosa.
“Sto
solo dicendo ciò che penso, April.” dissi.
“Quindi
vuoi rompere?” sussurrò pensando che stessi scherzando sul serio.
Io annuii.
“Ok.
Allora tieniti questa merda e riciclalo per la prossima ragazza che
prenderai in giro.” urlò togliendosi l'anello e buttandolo per
terra. “Vaffanculo Styles!” gridò scoppiando a piangere.
April's
p.o.v.
Poteva
un ragazzo essere tanto bello, gentile, protettivo quanto coglione,
stronzo, bastardo, illusionista(?) e chi più ne ha più ne metta?
Perchè
Harry era proprio così.
Stavo
tornado a casa di corsa con Eleanor che mi rincorreva. Si, Eleanor. A
quanto pare tutti avevano visto la scena. E con tutti intendo proprio
tutti. Anche mio figlio.
Non
avrei mai voluto che assistesse ad una scena del genere, ma purtroppo
lì era tanto coglioni da non rendersi conto che Harry aveva solo tre
anni.
Harry
era stato preso da un attacco di qualcosa e pensava che io amassi
Zayn e che tra noi non avrebbe funzionato. Avevo tolto l'anello ed
ero corsa via, lasciandolo da solo.
Quando
si sarebbe reso conto di ciò che aveva fatto sarebbe ritornato da
me, ma io me ne sarei andata prima che lui venga a scusarsi in
ginocchio.
Avevo
intenzione di andarmene, da Londra, da Watford e dall'Inghilterra.
Non me ne fregava se poi Harry si fosse disperato della mia partenza,
l'aveva fatto lui il danno. Non me ne fregava neanche che mio figlio
non potesse vedere suo padre. Aveva me ed io gli bastavo. Gli ero
sempre bastata. Aveva sempre voluto sapere chi fosse suo padre, ora
lo sapeva e potevo anche andarmene.
“APRIL!
FERMATI!” gridò ancora Eleanor. Io stavolta mi fermai e la
aspettai.
“Sei
pazza? Lo lasci così?” disse quando mi raggiunse.
“E'
stato lui a rompere con me, non io.” dissi cercando di
regolarizzare il fiato.
“Harry?
Ma io lo ammazzo!” disse.
“Già,
vorrei farlo anch'io.” risi amara. “ Eleanor, domani porta qui
mio figlio. Non voglio passi più tempo con Harry.” dissi poi
seria.
“Ok,
ma ne sei sicura?” mi chiese.
“Certo.
Domani deve essere con me, per forza.” dissi.
“Perchè?”
“Me
ne vado. E me ne vado dall'Inghilterra stavolta. Non ho intenzione di
stare nello stesso paese di Harry. Pensavo a Los Angeles, o magari
qualcosa come Nashville, o Dallas.” dissi.
“April,
non fare così. L'hai già fatto una volta, non commettere lo stesso
errore, non servirà a niente.” mi disse mettendomi le mani sulle
spalle. “Non prendere decisioni affrettate di cui poi potresti
pentirtene.” aggiunse guardandomi negli occhi.
“Hai
ragione.” sussurrai abbassando lo sguardo. “Resto.” dissi.
“Ecco.
Ora torni a casa, ci dormi sopra, anzi ci dormiamo tutti sopra
e poi vediamo il da farsi.” disse sorridendo.
“Harry
ti ama, è stato sicuramente qualcosa che l'ha fatto dire quelle
cose, non le pensa veramente. Ora starà già sicuramente pensando a
come scusarsi, fidati.” mi disse Eleanor quando vide che non ero
sicura.
“Ok.
Buonanotte Eleanor. Ti voglio bene.” l'abbracciai.
Harry's
p.o.v.
Ero
un coglione, un coglione ai massimi livelli. Come avevo potuto
pensare anche solo per un secondo che April amasse Zayn, che non si
era ancora fatto vedere, e che tra me e lei non avrebbe funzionato?
“Finiscila!
Finiscila, Harry. Mi stai dando sui nervi!” gridò Louis alzandosi
improvvisamente dal letto e accendendo la luce.
Ero
in camera di Louis, che cercava di dormire, e camminavo avanti e
indietro senza sosta, torturandomi il cervello con quei pensieri.
“Che
c'è?” gli chiesi scontroso.
“Non
ci vuole un genio per vedere che tu ed April siete innamorati l'uno
dell'altra e che lei pensa sempre e solo a te!” sbottò.
“Ma
che problemi hai?” gli chiesi.
“Io?!
Che problemi ho io? Amico, ma ti sei visto? Stai delirando per delle
cose che non hanno un senso!” urlò. Io sbuffai e mi sedetti di
peso sul suo letto.
“E
adesso cosa faccio?” sussurrò per poi cominciare a piangere
ancora.
sdjjkmjsdmdnjhudei
10 recensioni! Vi amo, vi amo, vi amo.sujfsdihsin
Sapete, mi
piace l'estate. Praticamente sto tutto il giorno al computer a non fare
una ceppa e scrivo. Quindi singnifica che posto presto.
Avete presente che appena comincia il punto di vista di April ho
scritto 'sta cagata "illusionista(?)"? Beh, non sapevo come esprimere
il concetto, mi dispiace usare quel segno, anche perchè lo odio.
Poi, per il capitolo in generale.... lo so che molte di voi adesso
avranno istinti omicidi nei miei confronti e staranno già partendo di
casa con le mazze in mano, ma April ed Harry non staranno separati a
lungo ed April NON parte, ve lo giuro. Ah, e la parte di Harry,
lo so che molto propabilmente non ha senso, ma l'ho scritta ieri sera
alle undici e mezza e il mio cervello era già fuso da un pezzo, mi
dispiace. çç
Ok, ora vi lascio e spero di vedere tante recensioni, se non di più, di
quelle del capitolo scorso. Un bacio.♥
|
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Capitolo 17 *** quindici ***
15 quindici
QUINDICESIMO
CAPITOLO
April's
p.o.v.
Un
raggio di sole sbatteva suoi miei occhi e mi svegliò.
Quella
notte non avevo dormito poco niente, ero rimasta a pensare.
Avevo
compreso il pensiero di Harry ed ero d'accordo con Eleanor. Di sicuro
la gelosia o qualcos'altro l'aveva accecato e aveva detto quelle
cose
Presi
il cellulare in mano per vedere l'orario, e notai che avevo parecchi
messaggi e altrettante chiamate ed erano tutte di Harry.
Il
primo diceva 'possiamo parlare?' e tutti gli altri
erano delle
scuse. Decisi di alzarmi e vestirmi, forse sarei andata da Harry.
Scesi
e in salotto c'era Eleanor.
“'Giorno.
Dormito bene?” mi chiese con un sorriso. Sorrisi anch'io per
quanto
potei e andai a sedermi vicino a lei.
“Il
bambino è con tua madre.” mi disse abbracciandomi.
“Grazie.”
sussurrai. “Vado da Harry oggi. Mi ha chiesto se
può parlarmi.”
annunciai.
“Sul
serio? Quindi ci hai riflettuto.” constatò.
Sorrisi ancora e
annuii.
“Io
vado, allora. Non uccidermi il bambino.” dissi ridendo ad
Eleanor
che aveva deciso di rimanere con mio figlio mentre andavo da Harry.
“Divertiti.”
mi disse facendo una smorfia.
Cominciai
a percorrere il vialetto lentamente, ma in poco tempo mi ritrovai a
correre per l'ansia. Quando arrivai alla casa, rallentai
però.
Bussai
ed aprì Louis.
“April!”
disse quando mi vide. “Stai bene?” mi chiese
facendosi più
vicino.
“Si.
C'è Harry?” lo abbracciai sorridendo.
“Si,
è di sopra. Ti ha chiesto lui di venire?”
“Non
esattamente, ma...” “Non mi interessa se te l'ha
chiesto lui, o
cosa. Promettimi che con lui sarai gentile e vedrai la situazione dal
suo punto di vista.” mi bloccò.
“Tranquillo,
già fatto.” risi. “Ti voglio
bene.” aggiunsi stampandogli un
bacio sulla guancia. Lui ricambiò, poi lo lasciai solo
davanti alla
porta.
Salii
le scale di corsa, e davanti alla porta della sua camera
esitai prima di bussare. Non aspettai che dicessero 'avanti',
entrai e basta.
Harry
era sdraiato sul suo letto e ancora dormiva. Le coperte erano tutte
aggrovigliate al corpo di Harry -segno che si era agitato nel sonno-
ma potevo vedere lo stesso il suo fisico scolpito.
Decisi
di aspettarlo mentre esploravo la sua camera.
Sulle
mensole c'erano foto di nostro figlio quando era più
piccolo, le
aveva volute mettere lui lì, così da
poterle guardare ogni volta
che voleva, mi aveva detto. Poi c'era qualche nostra foto
insieme, per far sapere a tutte le persone che entravano che
io
ero solo sua. E ripiegata in un angolo c'era quella
maledetta
lettera. Non l'avevo mai riletta, l'avevo scritta e poi l'avevo messa
sul tavolo della cucina prima di andarmene, così la presi in
mano e
cominciai a leggere.
“Ciao
amore mio. Come va? Spero tu stia alla grande. Ho bisogno di dirti
una cosa, però, che forse ti farà arrabbiare. Tu
non sei il ragazzo
giusto per me, mi dispiace essermene accorta solo ora. Ho bisogno di
staccare un po' quindi me ne vado. Però voglio che tu sappia
una
cosa. Io ti ho amato sin dal primo momento, ti amo ora e ti
amerò
per sempre probabilmente. Non so quando e se ci rivedremo
perciò ti
dico addio. Dai un bacio enorme ai ragazzi e digli che mi
mancheranno, salutami El e dille che è stata la mia forza
nei
momenti peggiori e che le vorrò sempre un mondo di bene. Ti
amo
amore mio. Ciao.”
Ma
quanto ero stata stupida e crudele? Solo ora mi rendevo veramente
conto del dolore che gli avevo provocato. Ad Harry e a tutti
quanti.
“April!”
sentii un sussurro dietro di me, poi qualcosa che cadeva. Mi girai di
scatto e vidi Harry per terra.
Non
riuscii a trattenermi e cominciai a ridere.
“APRIL!”
gridò quando mi vide mentre ridevo.
“CHE
E' SUCCESSO?” urlò Louis con un mattarello in mano
mentre entrava.
La cose mi fece ridere ancora di più e a quel punto avevo
male alla
pancia.
“Perchè
sei per terra, Harry?” chiese Louis.
“Perchè
è rincoglionito!” dissi ridendo. Sicuramente si
era alzato di
fretta nel vedermi, ma non si era reso conto delle coperte intorno a
lui ed era caduto.
“Che
dici, April? Questo lo sapevo già!” disse Louis.
“Basta!
Smettetela di sfottermi.” si lamentò Harry ancora
per terra.
“Non
penso tu sia in una buona posizione per dirci cosa fare!”
disse
Louis. Presi un bel respiro e pian piano smisi di ridere, ma niente
poteva togliermi il sorriso che avevo stampato in faccia.
Feci
segno a Lou di andarsene, era arrivato il momento di parlare con
Harry.
“Quindi...
mi dai una mano o resti lì a guardarmi?” disse
Harry una volta
soli.
“Resto
a guardarti.” sembrava quasi che la sera prima non fosse
successo
nulla.
“Forse
è meglio. Saresti capace di complicare le cose.”
sussurrò
pensando che forse non l'avessi sentito. Cominciò a
sgrovigliare la
coperta e quando si alzò in piedi aveva solo i boxer e io
non potei
fare a meno di guardarlo. Non che non lo stessi già facendo,
precisiamolo.
“April,
mi dispiace. Non so che mi è preso ieri, ero completamente
furioso e
non riuscivo a capire più niente. Zayn mi aveva promesso che
non te
l'avrebbe mai detto, che si sarebbe messo il cuore in pace. E quando
ha portato a casa Perrie pensavo anche che l'avesse fatto, ma poi
quella si è messa a dire che lui parla sempre di te
e...” cominciò
a parlare velocemente e quasi non capii ciò che disse, ma si
era
scusato, mi aveva spiegato le sue ragioni e io non volevo sentire
altro. Mi avvicinai velocemente a lui con un sorriso e lo baciai.
Non
avevamo mai litigato così furiosamente ed era bello sentire
che tra
noi non era cambiato assoluta mente niente.
Harry
mi strinse a sé più forte e mi buttò
sul suo letto, lui sopra si
me.
Continuò
a baciarmi mentre mi spogliava e io ero ben felice di lasciarlo fare.
“Come
se non fosse successo niente, insomma!” dissi abbracciata ad
Harry
nel suo letto.
“Vedi?
Il sesso sistema tutto.” disse lasciandomi una scia di baci
sul
collo. Io risi, e mi girai verso di lui, che prese a baciarmi con
foga.
Poi
si bloccò di colpo.
“Tutto
bene?” gli chiesi accarezzandogli il petto scolpito. Lui mi
guardò
negli occhi e io sprofondai nel verde dei suoi. Passammo svariati
minuti così, e io mi chiesi a cosa stesse pensando.
“Vuoi
ancora...?” cominciò a chiedermi, poi si
fermò ancora.
“Sposarti?
Si, certo che sì.” dissi.
“Perchè non vorrei, scusa?”
“Non
lo so. Forse perchè ieri mi...” “E'
stata colpa tua, Styles. Sei
tu che ti sei fatto prendere dalla gelosia.” lo bloccai. Lui
abbassò lo sguardo. “Allora, dov'è
l'anello?” dissi. Lui mi
guardò confuso, poi scosse la testa ridendo. Mise una mano
sotto il
cuscino e tirò fuori quell'anello che tanto amavo.
Lo so
che mi odierete perchè non ho descritto la scena in cui
Harry ed April lo fanno, ma sono una frana in queste cose e avrei solo
rovinato il capitolo che non è neanche una gran bellezza lo
stesso. E mi odierete anche perchè è corto, I
know çç, ma è un capitolo di passaggio
e il prossimo è come gli altri, I promise.
Allora, nelle recensioni del capitolo scorso ho letto che alcune di voi
stanno passando dalla parte di Zayn, ma volevo sapere se la maggioranza
preferisce Zapril o Harril(?) No, vabbè sono una frana con i
nomi, lol. Poi poi poi.. MI SI E' CANCELLATA L'ALTRA FF 'Maybe a
mistake of someone can make me love you' me ne sono accorta prima
mentre giravo sul mio account. Vi giuro che appena finisce
questa, ricomincio a pubblicare quell'altra.
Ok, mi ritiro, un bacio.♣
|
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Capitolo 18 *** sedici ***
Sedicesimo
capitolo
Un
mese dopo
“Allora...
se qua stringiamo un po' va bene?” disse Eleanor mettendomi
le mani
sui fianchi sistemandomi il vestito.
“No.”
dissi scocciata.
“E
cosa facciamo allora?” mi chiese.
“Cambiamo
vestito. Questo non mi piace.” dissi.
“Ma
come? L'hai scelto te.” disse.
“Lo
so, ma ora non mi piace più. Non... non mi
soddisfa.” dissi.
“April,
sei sicura di stare bene?” mi chiese Eleanor.
“No.
Mi gira la testa, fa un caldo assurdo e il fatto che Zayn non vuole
vedermi mi fa imbestialire.” dissi sedendomi coprendomi il
viso con
le mani.
Era
passato un mese da quando Zayn mi aveva detto quello che provava per
me. Dopo qualche giorno me l'ero ritrovato in casa e mi aveva detto
che era meglio se non ci vedessimo più, sarebbe stato
più facile
per tutti. Sia io, che Harry, sia chiunque altro abbiamo provato a
farlo tornare ad abitare con i ragazzi, visto che ora conviveva con
Perrie, ma niente.
“Si
sistemerà tutto.” disse Eleanor.
“Il
fatto è Eleanor che... non so se mi voglio sposare
ancora.” ammisi
sussurrando piano.
“Certo
che si, April. Tu ti vuoi sposare.” disse cercando di
convincermi.
“Si,
ma magari non adesso.” dissi alzando lo sguardo.
“Ascoltami,
April. Tu ed Harry siete fatti l'una per l'altra, siete fatti per
stare insieme. È inutile aspettare.” mi disse.
“Secondo
te, se chiedo ad Harry di spostare il matrimonio tra due mesi
dirà
di sì?” le chiesi.
“Vi
dovete sposare tra tre settimane.” mi ricordò.
“Appunto.
Solo di qualche mese, non chiedo troppo.” provai a
convincerla.
“No,
non se ne parla.” disse. Mi alzai sbuffando.
“Ok,
ok.” alzai le mani in segno di resa. “Allora
muoviamoci a trovare
il vestito o al matrimonio ci andrò in tuta.”
dissi ricominciando
a camminare nel negozio.
“E'
proprio sicura di averci fatto vedere tutti i vestiti?”
chiese
Eleanor alla commessa. Lei annuì.
Io
cominciai a mettere in rassegna tutti i vestiti, quando qualcosa
catturò la mia attenzione. Tirai fuori quell'ammasso di
stoffa e
spalancai la bocca, stupita.
“Eleanor,
penso di averlo trovato. Questo è quello giusto.”
dissi
sorridendo.
Harry's
p.o.v.
Era
passato un mese, un mese dico ed April non aveva
ancora
trovato il vestito, quindi quella mattina era uscita per la millesima
volta con Eleanor.
“Papà!”
disse Harry venendomi incontro. “Quando torna la
mamma?” mi
chiese.
“Non
lo so. Sai com'è... le donne.”
dissi prendendolo in
braccio. Lui rise.
“Tra
quanto nascerà la mia sorellina?” mi chiese poi.
In questo mese
avevamo scoperto che April aspettava una bambina ed Harry era
impazzito e non vedeva l'ora che nascesse.
“Solo
sei mesi, Harry. Passano in fretta.” dissi sorridendo.
“Ti
voglio bene, papà.” mi disse dandomi un bacio
sulla guancia.
“Anch'io.
Tanto.” dissi ricambiando. Poi Harry si agitò e lo
lasciai andare
e lui corse via chiamando Louis.
Era
da un po' che volevo uscire e andare a sentire come stava Zayn, visto
che non si faceva vedere da un po'. Ogni tanto chiamava, ma non era
come vederlo di persona e a me mancava.
Presi
la giacca e uscii di casa senza avvisare nessuno.
Cominciai
a camminare e in pochi minuti mi ritrovai in quella piccola casa dove
adesso viveva Zayn.
Mi
avvicinai alla porta e bussai. Venne ad aprirmi Perrie.
“Ciao,
c'è Zayn?” le chiesi.
“Si,
è di sopra.” mi sorrise. “Come va con
April?” mi chiese
affilando gli occhi.
“Alla
grande direi.” avevo un sorriso a trentadue denti.
“Posso
entrare?” aggiunsi. Perrie si scansò e mi
lasciò entrare. “Al
piano di sopra, prima porta a sinistra.” mi disse.
La
ringraziai e salii le scale velocemente. Senza bussare aprii la porta
e Zayn aveva lo sguardo fisso al monitor del suo computer.
“Ehi.”
dissi cercando di catturare la sua attenzione. Lui alzò la
testa
spaventato e quando mi vide sospirò di sollievo.
“Che
ci fai qui?” mi chiese chiudendo il computer. Scrollai le
spalle.
“Niente,
sono venuto a trovare uno dei miei migliori amici.” sorrisi
leggermente. “Quindi... come stai?” chiesi.
“Bene.
E tu? Tutto a posto?” mi chiese. Annuii.
“So
che forse mi dirai di no o mi dirai di si ma all'ultimo minuto
troverai una scusa per non venire, ma... tra tre settimane io ed
April ci sposiamo, mi faresti il ragazzo più felice del
mondo se
venissi.” dissi guardandolo negli occhi. Prima che Zayn
rispondesse
passarono parecchi minuti duranti i quali lui se ne stava lì
con le
mani in mano a fissarmi.
“Sei
sicuro?” disse.
“Certo
che sì. Perchè non dovrei esserlo? Sei uno dei
miei migliori amici,
è ovvio che ti voglio durante il giorno più
importante della mia
vita.” dissi alzandomi di scatto dal letto.
“Ok,
vengo.” disse. “E tanto per la cronaca...
stamattina quando ti
sei svegliato ti sei guardato allo specchio? No, perchè i
tuoi
capelli sembrano una balla di fieno.” disse scoppiando a
ridere. Io
mettendo il broncio, misi le mani sui miei capelli cercando di
sistemarli alla mia maniera.*
“E...
Harry?” mi chiamò poi tornando serio. Lo guardai.
“Ti devo delle
scuse.” disse abbassando lo sguardo.
“Per
quale motivo?” gli chiesi.
“Ti
avevo promesso che non avrei mai parlato ad April del fatto che per
lei provassi qualcosa in più di una semplice
amicizia.” sussurrò.
“Non
ti preoccupare. È tutto ok.” dissi sedendomi
ancora vicino a lui e
circondandogli le spalle con un braccio. “Grazie.”
sussurrò
abbracciandomi.
“Adesso...
voglio vedere Harry.” disse Zayn.
“Sono
qui.” dissi confuso.
“Intendo
tuo figlio.” rise e io con lui.
Ci
alzammo dal letto e scendemmo le scale. Zayn salutò Perrie e
le
disse che sarebbe tornato presto e insieme uscimmo da quella casa.
“Siamo
tornate!” sentimmo gridare dall'entrata e la porta sbattere.
Poi
sentimmo Eleanor ed April ridere.
“Ehi!”
dissi raggiungendole. April aveva gli occhi e le guance rosse e non
smetteva di ridere. Mi raggiunse barcollante e la afferrai prima che
potesse rovinare a terra.
“April,
ha bevuto?” le chiesi. April non beveva mai, solamente quando
succedeva qualcosa di importante o emozionante.
“Solo
un chupito o due.” rise ed Eleanor con lei. Arrivò
anche Louis che
alla visione della sua migliore amica e della sua ragazza
scoppiò a
ridere facendo ridere ancora più animosamente le due.
“Siete
sicure? Solo due?” dissi.
“Forse
tutto il bar.” disse Eleanor che guardò per un
secondo April negli
occhi e ancora ricominciarono a ridere.
“APRIL
SEI INCINTA!” gridai.
“Potresti
non urlare? Sai ho mal di testa.” sussurrò
massaggiandosi le
tempie e ridendo ancora. Staccai la sua presa salda da me e me ne
andai in camera mia.
April's
p.o.v.
Quando
mi sveglia aveva un grosso mal di testa e avevo voglia di vomitare.
Forse dovevo ricordarmi di non bere così tanto.
Mi
guardai attorno e vidi che ero nella camera di Louis, ed Eleanor era
al mio fianco che dormiva ancora. Le misi una mano sulla schiena e la
scrollai.
“Eleanor!
Svegliati!” dissi.
“Ancora
cinque minuti.” disse girandosi dall'altra parte.
Mi
sedetti sul letto e cercai di fare mente locale. Avevamo trovato il
vestito ed Eleanor aveva proposto di andare a bere qualcosa per
svagarsi un po', ma sia io che lei avevamo alzato un po' troppo il
gomito e c'eravamo ubriacate. Del ritorno a casa mi ricordo solo di
Harry che mi urlava contro (non ricordo esattamente cosa) e lui che
se ne andava da qualche parte.
Mi
alzai dal letto, ma un giramento di testa mi fece cadere ancora tra
le lenzuola.
Riprovai
ad alzarmi e stavolta raggiunsi la porta della camera senza
interruzioni ed uscii dalla camera di Louis. Raggiunsi quella di
Harry e bussai.
“Avanti.”
sentii dire. Entrai ed Harry era là, sdraiato sul letto con
le mani
dietro la testa. “April!” disse stupito quando mi
vide. “Mi
puoi dire che ti è preso?! Sei incinta e ti ubriachi?! Ti
è andato
il cervello in fumo, per caso?!” urlò alzandosi
dal letto e
venendomi incontro.
“Scusami,
io...” “No, tu niente. April!” disse
prima di scaraventarsi su
di me e baciarmi con foga. Pian piano si calmò e si
staccò da me.
“A
quanto pare il mio non è l'unico cervello andato in
fumo.”
sussurrai con un sorriso beffardo. Harry mi rivolse una smorfia, ma
poi sorrise anche lui.
Tutto
quello che ricordo poi fu lo sguardo di Harry preoccupato... e
il
buio.
I'M BACK BITCHES!
Lo so che volete uccidermi,
quando ho postato è stato circa un mese fa e mi dispiace, ma sono
rimasta senza computer perchè mi è andato in mona
e in questo
periodo ho usato quello di mio papà, dove non potevo
salvargli
NIENTE nelle cartelle, quindi non ho potuto scrivere una ceppa. Spero
questo capitolo vi aggradi sennò amen, non piace neanche a
me. lol
Mi dispiace anche lasciarvi con il fiato sospeso, ma sono cattiva
quindi muahhahahaha Però prometto che posterò
presto. :) Ah, e dove c'è l'asterisco nella frase dove dice
che Harry si sistema i capelli alla sua maniera, cliccateci sopra, ci
ho messo trent'anni a trovare la gif.
Bene, mi ritiro e un GRAZIE ENORME a quelle pazze che mi hanno messe
negli autori preferiti e a tutte quelle che hanno messo la storia nei
tre gruppi e anche a tutte quelle che hanno recensito. CAVOLO, MANCA
UNA RECENSIONE E LA STORIA IN TOTALE HA RAGGIUNTO LE 100
RECENSIONI.
IO VI AMO!
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Capitolo 19 *** diciassette ***
diciasette
Diciassettesimo
capitolo
Una
luce sopra di me mi fece aprire gli occhi di colpo e mi spaventai.
“April!”
disse una voce vicino a me. Sentii una mano stringere la mia e
un'altra mano posarsi sulla mia fronte.
Sbattei
una paio di volte le palpebre e pian piano girai la testa alla mia
destra, dove incontrai un paio di occhi scuri preoccupati.
“Che...
che cosa è successo?” sussurrai rivolta ad Eleanor.
“Sei
svenuta.” disse.
“E
come mai sono qui?” chiesi.
“Dopo
vari minuti dal mancamento non siamo riusciti a svegliarti ed Harry
ha cominciato ad agitarsi e non c'è stato modo di calmarlo. O almeno
finchè non abbiamo proposto di portati qui e ha acconsentito
subito.” disse.
“E
ora lui dov'è?” sussurrai ancora.
“E'
fuori con gli altri.” disse. “Il bambino è dai tuoi.” aggiunse
poi sapendo che glie l'avrei chiesto.
“Avviso
Harry che ti sei svegliata. Sembrava un pazzo da manicomio prima,
continuava a parlare senza sosta e si agitava in continuazione.”
rise leggermente e io feci lo stesso.
Dopo
pochi secondi che Eleanor era uscita, la porta si aprì violentemente
ed un Harry alquanto turbato e rincuorato allo stesso tempo fece la
sua entrata percorrendo la stanza con grandi falcate fino a
raggiungere il mio letto.
Mi
prese le mani con una presa salda e mi abbracciò più forte che
poté.
“Ehi,
sto bene.” dissi sorridendo guardando la sua faccia. Mi guardava
con occhi preoccupati e allora allungai il braccio che non era pieno
di aghi e gli misi una mano sulla guancia per rassicurarlo. Poco
dopo, mi sorrise.
“Mi
hai fatto prendere un colpo, April!” disse lasciandole un bacio
casto a fior di labbra.
In
quel momento bussarono alla porta, che si aprì e mostrò una donna
sulla quarantina con la divisa da infermiera.
“Ho
delle notizie da darle.” disse guardando una cartellina che aveva
in mano. Poi prese a parlare.
“Lo
svenimento è dovuto all'alcool che sembra abbia assunto poche ore
fa.” disse guardando di sottecchi. Io abbassai lo sguardo e sentii
la presa di Harry farsi più forte.
“E...
so che non le piacerà sentirlo, ma...” dissi abbassando di qualche
ottava la voce. “Ha perso il bambino.” sussurrò.
Alzai
la testa all'improvviso e con gli occhi spalancati e che mi
pizzicavano. “Sta scherzando, vero?” urlai. La presa di Harry,
che fino ad un attimo prima dalla notizia era stretta, ora era quasi
inesistente.
“Mi
dispiace. L'alcool più il mancamento hanno avuto questo effetto sul
bambino e...” lasciò la frase in sospeso e prima di andarsene
appoggiò la mano sulla mia spalla e mi scrollò, come per darmi
forza.
Con
ancora gli occhi sbarrati guardai la donna andarsene e chiudere piano
la porta senza fare rumore.
“Te
l'avevo detto!” gridò Harry. Mi girai verso di lui e vidi che
stava piangendo. Aveva la testa abbassata, ma la sua mano era ancora
nella mia.
“Harry
io...” cercai di dire, ma le parole mi si fermarono in gola e
cominciai a piangere come non avevo mai fatto.
Quando
la donna mi diede la notizia, mi sentii cadere il mondo addosso. Un
attimo prima c'era un vita dentro di me, che mi cresceva dentro e che
probabilmente mi amava già prima di nascere, il secondo dopo non c'è
più nulla e l'unica cosa che puoi effettivamente fare e piangere.
Anche se quest'ultima opzione non sistemerà le cose, non porterà
più indietro il bambino.
Harry
si avvicinò di più a me, finchè non lo trovai sdraiato sul letto.
Appoggiai la testa sul suo petto, mentre ancora tenevo la sua mano e
lui con l'altra mi toccava i capelli.
“April...”
sussurrò. Alzai lo sguardo, pur sapendo che non sarei riuscita a
mantenerlo a lungo. “Io ti amo. Ci credi se ti dico che quella
bambina la volevo davvero?” mi chiese. Che domande faceva? Ovvio,
che ci credevo.
“Volevo
vederla nascere, crescere, passarci i più bei attimi della mia vita
con lei. Volevo amarla.” sussurrò. Io singhiozzai più
forte. “Ma sai cosa? Ci riproveremo.” disse sorridendo.
Come
faceva ad essere così ottimista non lo sapevo, forse perchè era
capitato già due volte senza volerlo e sicuramente pensava che fosse
possibile una terza volta.
“Sul
serio?” sussurrai. Lui annuì.
“Ti
amo.” disse.
“Ti
amo.” sussurrai ancora. Poi Harry mise un dito sotto al mio mento
per guardarmi negli occhi e mi baciò.
E'
FINITA! çç
Si, capperi questo è l'ultimo capitolo, senza contare l'epigolo che
posterò domani oltre ad una enorme lista
di rigraziamenti. Perchè questa è la prima longfic che
riesco a finire, cazzo! Scusate, ma quando ci sta ci sta. lol
Questo capitolo è una cacca di piccione, ma proprio non sapevo
come scriverlo e poi è corto, avrei desiderato farlo più
lungo, ma tanto non aspetterete troppo perchè l'epilogo l'ho
già scritto.
GIORGIA! Ti volevo ammazzare quando ho letto la tua recensione.
Cavolicchio, hai scoperto le mie intenzioni. ewe
Poi, un GRAZIE enorme alle
persone che hanno recensito lo scorso capitolo, spero che non vi
dimentichiate di me e che recensiate anche questo. lol
Bene, mi ritiro a domani.x
ps: in una recensione mi scrivete il vostro nome twitter? vi voglio seguire tutte :)
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Capitolo 20 *** epilogo ***
epilogo
Epilogo.
“Ehi
Belle! Vieni via da lì!” urlò Harry a
Belle che stava cercando di
arrampicarsi su un albero in giardino. “April!”
gridò nella mia
direzione.
Mi
avvicinai a lui, con William tra le braccia.
“Puoi
dire a tua figlia di scendere da quel dannato albero? Non mi
ascolta!” disse esasperato.
“Ti
ricordo che è anche tua figlia,
Styles!” dissi
sorridendogli. “Belle! Vieni!” dissi. Belle
scese lentamente dall'albero cercando di non cadere e poi corse
incontro ad Harry, che la prese in braccio e cominciò a
farle il
solletico.
Mi
sembrava ancora strano pensare che circa sei anni fa, io tornavo dai
miei genitori a fargli conoscere Harry, il mio primo figlio e dopo
aver rincontrato Harry, suo padre, mi innamorai ancora di
più di
lui. Mi venne in mente quella volta in cui uscimmo da soli dopo tre
anni, quella litigata furiosa che avemmo a causa della
paternità dal
bambino che avevo portato da Watford e anche quando per la seconda
volta scoprii di essere incinta.
Quella
volta in cui Harry mi chiese di sposarlo, promessa che mi aveva fatto
ma che non era riuscito a realizzare. Infatti, dopo quella brutta
notizia della perdita del bambino ci riprovammo e ovviamente il colpo
andò a segno. Da quella notte, ne venne fuori Belle, che ora
aveva
cinque anni. Avevi i capelli scuri, come Harry, ma erano lisci come i
miei e i suoi occhi erano un miscuglio tra quelli verdi di Harry e
quelli miei azzurro cielo. Dalla sua nascita fummo così
impegnati,
che non trovammo il tempo di sposarci. Poi, sempre per sbaglio ma che
accettammo molto più che volentieri, nacque William, che ora
se ne
stava beato tra le mie braccia.
“April?”
disse Harry avvicinandosi con ancora Belle in braccio. Mi girai verso
di lui.
“Ti
ricordi quella volta in cui costrinsi Eleanor a portarti via? Quando
riempii la casa di bigliettini per farmi trovare da te?” mi
chiese.
In quel momento arrivò Harry Jr. che si mise a fare smorfie
a
William. Io annuii. “Quando mi desti questo.”dissi
indicando
l'anello sul mio anulare sinistro.
“Che
ne dici se stavolta ci sposiamo davvero?” mi chiese come se
niente
fosse. La mia bocca si allargò e sul mio volto comparve un
sorriso a
trentadue denti.
“Certo
che sì.” dissi avvicinandomi a lui
Molti
dicono che la felicità non è facile da trovare,
che bisogna pagare
le conseguenze dei propri atti.
Se
per me
pagare le conseguenze dei propri atti significava
'rimanere
incinte tutte le volte possibili'
allora potevo dire di aver trovato la mia felicità. ©
---------------------------------------------
Comincio
già dicendo che non so come cavolo mi sono venute
fuori le
ultime due frasi. L'ho scritto l'altra sera ed era l'una passata,
quindi abbiate pietà di me. HAHAHAHA
Quando
quattro mesi fa cominciai a scrivere questa ff pensavo che avrei
postato due o tre capitoli e poi avrei cancellato la ff
perchè
non riuscivo ad andare avanti. E invece guardate qua, c'è un
bellissimo (PUAHHA CHE BATTUTA!) epilogo.
Avevo anche intenzione
di far morire April e invece si ritrovano con tre figli e stanno per
sposarsi 'sti due sfigati.
No, beh io vi devo
ringraziare,
quindi perchè non andate avanti con i capitoli e vi leggete
quella lista che ho messo trent'anni a farla? lol
Bene, vi saluto per
adesso, ma non
vi sbarazzerete presto di me, sto già scrivendo un'altra ff
e in
più devo ripostare 'maybe a mistake of someone can make me
love
you.' che questo efp di merda mi aveva cancellato ewe
Un bacio :)
Ah, e vorrei chiedervi se
potreste passare qui,
questa storia
è stupenda, è una delle mie preferite in assoluto
:)
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Capitolo 21 *** GRAZIE. ***
finita
E'
FINITA.
E
tutto questo è stato possibile solo a voi:
alle
persone che hanno recensito di volta in volta, a quelle che hanno
messo la storia nelle preferite, nelle ricordate e nelle seguite.
A
QUELLE SEI
PAZZE CHE
MI HANNO MESSA TRA GLI AUTORI PREFERITI.
Vi
devo ringraziare, perchè ogni volta che vedevo che le
persone che
leggevano la storia aumentavano, io sentivo qualcosa dentro di me che
mi spronava a scrivere.
Sul
serio, vi amo una ad una.
Le
persone che hanno messo la storia tra i preferiti. GRAZIE:
1
- 1direction1999 [Contatta]
2
- 1DLarry [Contatta]
3
- 1DMimi [Contatta]
4
- 1D_Marty_1D [Contatta]
5
- Ari3 [Contatta]
6
- CarotHAZZA_ [Contatta]
7
- cher94 [Contatta]
8
- Cotty_1D [Contatta]
9
- Cristina_1D [Contatta]
10
- cyrus_gomez_hemsworth [Contatta]
11
- Defi_Giu [Contatta]
12
- Directioner__forlife [Contatta]
13
- ehy_1D_iloveucarrots [Contatta]
14
- Emia_1D [Contatta]
15
- EnChAnTeDbYlIaM [Contatta]
16
- Fede4EverDirectioner [Contatta]
17
- Geo
J La Sorridente [Contatta]
18
- Giadastyles [Contatta]
19
- Greenfrog [Contatta]
20
- Hope1D [Contatta]
21
- isogninonhannotasse [Contatta]
22
- kissmehoran [Contatta]
23
- La
ragazza in BlueJeans [Contatta]
24
- Lau_lauretta [Contatta]
25
- LIAMmazzerei
di baci_1D [Contatta]
26
- Loveyoubabe [Contatta]
27
- loveyouharreh [Contatta]
28
- MartinaStyles [Contatta]
29
- Miallzouisstyles [Contatta]
30
- miki
kendra [Contatta]
31
- moralampone [Contatta]
32
- MovesLikeLiam [Contatta]
33
- mrs
malik yo [Contatta]
34
- nicolelovesonedirection [Contatta]
35
- Novembre011 [Contatta]
36
- NoVeramente [Contatta]
37
- rayofsunshine [Contatta]
38
- Rebby_Malik [Contatta]
39
- rics [Contatta]
40
- Sashaghy [Contatta]
41
- thefrancy4 [Contatta]
42
- xbeliebernoemi_ [Contatta]
43
- xHarryStylesxo [Contatta]
44
- YOLODIRECTIONER [Contatta]
45
- _LeanneXMuffin_ [Contatta]
46
- _spencer_ [Contatta]
Le
persone che hanno messo la storia nelle ricordate. GRAZIE:
1
- Ali
love jelena [Contatta]
2
- Ally_ [Contatta]
3
- Emia_1D [Contatta]
4
- fede0694 [Contatta]
5
- Geo
J La Sorridente [Contatta]
6
- Giadastyles [Contatta]
7
- Lau_lauretta [Contatta]
8
- Lucia
Jaymes Tomlinson [Contatta]
9
- MovesLikeLiam [Contatta]
10
- NoVeramente [Contatta]
11
- sere_cullen [Contatta]
12
- _niallerxx [Contatta]
Le
persone che hanno messo la storia nelle seguite. GRAZIE:
1
- 1D_HLNLZ_ [Contatta]
2
- Ali
love jelena [Contatta]
3
- AlleLovesNiall [Contatta]
4
- AlmostEasy [Contatta]
5
- anle06 [Contatta]
6
- aras96 [Contatta]
7
- Ari3 [Contatta]
8
- BeMe [Contatta]
9
- benni_ [Contatta]
10
- bimba
del 93 [Contatta]
11
- bisis [Contatta]
12
- cyrus_gomez_hemsworth [Contatta]
13
- directioners_ [Contatta]
14
- Elenaa [Contatta]
15
- ely_stella [Contatta]
16
- Fede4EverDirectioner [Contatta]
17
- Geo
J La Sorridente [Contatta]
18
- Giadastyles [Contatta]
19
- Giorda_ [Contatta]
20
- heartbroken [Contatta]
21
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phard di biancaneve [Contatta]
22
- Ilovekoalas [Contatta]
23
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24
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28 [Contatta]
25
- Justlookatme_ [Contatta]
26
- karen_12 [Contatta]
27
- kikketta4ever [Contatta]
28
- Kristen
Victoria Madelein [Contatta]
29
- La
ragazza in BlueJeans [Contatta]
30
- Lau_lauretta [Contatta]
31
- LiamHoran [Contatta]
32
- lily_98 [Contatta]
33
- Little_Flox [Contatta]
34
- Loveyoubabe [Contatta]
35
- LuLu_Hope2 [Contatta]
36
- MartyMalik98 [Contatta]
37
- MovesLikeLiam [Contatta]
38
- Mrs_Styles_ [Contatta]
39
- nataly [Contatta]
40
- Novembre011 [Contatta]
41
- NoVeramente [Contatta]
42
- OhyepFree [Contatta]
43
- OrdinaryGirl94 [Contatta]
44
- paynesbitch [Contatta]
45
- prettyvitto [Contatta]
46
- princess_smile [Contatta]
47
- rics [Contatta]
48
- sheisnameless [Contatta]
49
- sillik93 [Contatta]
50
- Silly
Girl [Contatta]
51
- SophieHopy [Contatta]
52
- Strixy [Contatta]
53
- thecircle [Contatta]
54
- Turk759 [Contatta]
55
- TVD
forever Delena [Contatta]
56
- Urla [Contatta]
57
- xlovestyles [Contatta]
58
- xmyidolslaugh [Contatta]
59
- Yologirl [Contatta]
60
- Yousaveme [Contatta]
Le
sei pazze che mi hanno messo negli autori preferiti. GRAZIE
(anche se non me lo merito lol):
1
- AlesDirectioner [Contatta]
2
- Geo
J La Sorridente [Contatta]
3
- Lau_lauretta [Contatta]
4
- LIAMmazzerei
di baci_1D [Contatta]
5
- MovesLikeLiam [Contatta]
6
- sere_cullen [Contatta]
Spero
che ogni ragazza che ha fatto anche solo una di queste cose si senta
importante, perchè lo siete per me.
Spero
di non aver dimenticato nessuno e spero che a nessuno dispiaccia se
ho messo il link del loro account, l'ho fatto cosicché la
gente che
legga questo si renda conto di che persone meravigliose siete.
Perchè
avete recensito, avete assistito ai miei scleri quando avevo il blocco
dello scrittore o anche solo quando uno di quei cinque
coglioni (che poi sono il motivo per cui noi menti pervertite siamo
qui lol) ne
facevano una delle loro.
Vi
ringrazio per l'ennesima volta anche se non sarà mai
abbastanza e vi
dico ancora che vi amo con tutto il mio cuore.♥
E
se qualcuno ci tenesse, mettete il vostro nick di twitter in una
recensione, che vi seguo e vi avviso quando posterò un'altra
storia
o vi avviserò per messaggio privato qui su efp, non
c'è nessun
problema. Io sono @thirlwallbowtie
:)
Un
bacione enorme. VI
AMO
E GRAZIE.
|
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