La Contessa di Urbino

di Natalie95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


  
                                               Prologo
Urbino,1500
 
 
Il sole risplendeva fiero nel cielo,e i suoi raggi penetravano fra i rami del salice,sotto a cui era seduta Vanessa,intenta a leggere uno di quei libri che suo padre le procurava. Vanessa si dedicava molto allo studio:suo padre pretendeva che diventasse una studentessa modello.
I raggi del sole illuminavano i suoi capelli biondo miele,raccolti in uno chignon,e i suoi occhi verde smeraldo,che erano concentrati su ogni parola del libro.
Ogni tanto Vanessa si soffermava per sorseggiare un po’ d’acqua offertagli dalla sua governante Sonia che da anni ormai lavorava nella sua corte.
Purtroppo sua madre era deceduta a pochi anni dalla sua nascita e Vanessa non l’aveva mai potuta conoscere a fondo;era stata proprio Sonia ad accudirla per ben 23 anni.
Ad un tratto,dalla grande porta che dava sul giardino,sbucò un servitore che chiamò Vanessa:<< Madonna Da Montefeltro,mi perdoni il disturbo,ma suo padre la riceve nel salone. >>
<< Grazie Gesualdo,ti sono grata per avermelo detto. >>
Vanessa si alzò e porse il libro a Sonia;subito dopo si fece condurre nel salone,dove suo padre era seduto su una poltrona,accanto al camino,intento a sorseggiare del vino.
<< Padre,come mai mi avete convocato? >>disse Vanessa sedendosi sulla poltrona accanto a quella del padre.
<< Figlia mia,noi due dobbiamo parlare. Ormai son diventato vecchio;insomma,dopotutto ho quasi 65 anni...sai che servirà un’erede al trono,tu sei la mia unica figlia e voglio che tu ti sposi al più presto visto che hai 24 anni. >>
<< Ma padre,sai che è difficile trovare marito...qui ad Urbino le famiglie nobiliari sono poche e in più tutti i giovani nobili sono già promessi in matrimonio...e io vorrei trovare la persona giusta,non il primo che capita. >> disse Vanessa abbassando lo sguardo.
<< Non ti preoccupare,io ti troverò un marito perfetto,che ti sappia trattare come una vera regina. E per questo che partiremo per Roma questa sera. >>
Vanessa rimase a bocca aperta:<< Per Roma?!Ma padre,lì non è un posto tanto sicuro...insomma,per ciò che dicono in giro,non appare come la Roma al tempo del suo splendore. >>
<< Non ascoltare certe voci,sai che verificare di persona è la cosa migliore...ora vai a preparare i tuoi vestiti,fra un paio d’ore dovremmo partire se vogliamo arrivare il più prima possibile. >>
Così Vanessa si alzò,un po’ amareggiata,e tornò nella sua camera,cominciando a preparare l’occorrente per il viaggio.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


  
 
 
                                            Capitolo 1
 
Osservando il paesaggio fuori dalla finestrella del carro,Vanessa si sentiva malinconica poiché stava lasciando la sua cara città,ma allo stesso tempo eccitata perché avrebbe visto Roma,una delle città che,un tempo,veniva considerata il centro del mondo.
<< Figliola,che cosa c’è,sei triste? >>
<< No padre,in realtà sono contenta di cambiare aria! >>disse la ragazza accennando ad un sorriso.
<< Vedrai,Roma non è poi così terribile;sono sicuro che gli abitanti ci accoglieranno bene. >>
<< Speriamo... >>
Ci volle un bel po’ di tempo prima che la carrozza giungesse a Roma;quasi una settimana di viaggio tra ponti rotti e strade tortuose.
 
Giunta davanti a Porta Flaminia,la carrozza si fermò e il cocchiere aprì la piccola porta per far scendere Vanessa e suo padre Francesco. Vanessa avrebbe voluto portare anche Sonia in quel viaggio ma purtroppo suo padre le aveva chiesto di restare alla residenza.
Il cocchiere,intanto,prese due cavalli dallo stalliere vicino a Porta Flaminia e,dopo averglieli pagati con i soldi che Francesco gli aveva dato,porse i due cavalli a Vanessa e a suo padre.
<< Grazie buon uomo,spero che per il viaggio di ritorno lei sia disponibile. >>disse Francesco salendo sul cavallo dal manto nero.
<< Non si preoccupi,io ci sarò volentieri. Buona permanenza a Roma,e riguardatevi. >>
<< Grazie anche a lei!Buona giornata! >> disse la ragazza accarezzando il suo cavallo dal manto maculato.
<< Allora Vanessa,andiamo? >>
<< Si,certamente padre!Ma dove hai intenzione di stabilirti per il momento? >>
<< Ho chiesto un favore al papa Alessandro VI...e proprio lì che incontrerai il tuo futuro marito! >>
<< Ma come,tu sai già chi è? >>chiese Vanessa sbalordita.
<< Certo,altrimenti non sarei venuto fin qui! >>
<< Spero che almeno sia come lo immagino io... >>
<< Non ti preoccupare,è una persona di buon gusto! >>
Vanessa e suo padre cominciarono a cavalcare verso Castel Sant’Angelo,dove li attendeva il papa. La ragazza si chiedeva che tipo di favore avesse chiesto suo padre al papa:aveva sempre pensato che suo padre Francesco fosse una persona onesta e di certo non ne dubitava anche in quel momento. Ma se solo avesse scoperto che qualcosa non andava,lo avrebbe subito portato via da lì.
Mentre attraversavano le strade di Roma affollate,Vanessa notò molte persone sedute a terra che chiedevano l’elemosina oppure che erano ubriache con ancora le bottiglie di vino nella mano,anche se vuote.
<< Padre,ma avete visto quante persone stanno accasciate lì,inermi,senza cibo e senza bere? >>
<< Tesoro,quelle sono persone che hanno deciso di lasciare il loro lavoro. Non vogliono fare nulla dalla mattina alla sera e vengono a chiedere a noi del denaro per vivere!Lasciale perdere. >>
<< A me non sembra affatto che non vogliano lavorare;ci sono anche molto botteghe chiuse,mi chiedo come mai... >>
<< Evidentemente non ci lavoravano persone oneste! >>
<< Padre non sono sicura delle tue affermazioni:qui tutto è spoglio,cupo e malinconico;la gente ci guarda come se fossimo degli dei venuti da chissà quale posto! >>
<< Le mie affermazioni sono più che esatte. Aspetta di arrivare al Vaticano,lì prospera di bellezza e serenità! >>
<< Non posso contraddirla padre,ma rimango delle mie idee. >>
<< Quando ti renderai conto tu stessa capirai,figlia mia. Ora basta chiacchiere,andiamo! >> Francesco diede uno scossone al cavallo,intimandolo di andare più veloce. Anche Vanessa fece lo stesso,ma con più delicatezza.
Finalmente,dopo un bel tratto di strada,i due furono accolti a Castel Sant’Angelo,dove li aspettavano il papa e suo figlio Cesare Borgia.
Scesi dai cavalli e accompagnati dalle guardie presso l’interno di Castel Sant’Angelo,Vanessa e suo padre si sentivano “estranei” in quel posto:in fondo loro venivano da una piccola città,non sapevano com’era possedere una grandiosa città come Roma.
Arrivati davanti alla porta,stavano per entrare entrambi,ma Vanessa fu subito bloccata da una guardia:<< Mi dispiace signorina,lei non può entrare!Questo colloquio è riservato a suo padre e al papa. >>
<< E chi lo dice questo?!Padre,è vero che posso venire anch’io?In fondo mi riguarda questo discorso! >>
<< No cara,dobbiamo parlare di faccende private. Tu aspetta qui,fra poco conoscerai il tuo promesso sposo. >>
Rassegnata,Vanessa si accomodò su una piccola poltroncina e cominciò a leggere un libro preso dallo scaffale della grande biblioteca che si trovava lì di fronte.
Dopo un po’ di minuti la porta si aprì;ne uscì Cesare Borgia,che sembrava andare di fretta.
<< Mi scusi messere,sa per caso se mio padre ha finito? >>chiese gentilmente Vanessa.
<< Lei è Vanessa,figlia di Francesco da Montefeltro? >>
<< Si sono io...lei chi è? >>
<< Sono messer Cesare Borgia. Mi scusi la fretta ma devo andare. Buona giornata. >>
Così Cesare se ne andò,lasciando Vanessa,ancora una volta,da sola.
Passò un quarto d’ora prima che Francesco uscisse da quella porta;Vanessa aveva quasi finito di leggere il libro per tutto il tempo che era rimasta lì fuori!
<< Padre,eccovi qui finalmente! >>disse Vanessa scocciata.
<< Si trattava di faccende importanti...ora vieni con me,che ti presento il tuo promesso sposo! >>
Francesco condusse sua figlia nella stessa stanza in cui era stato tutto quel tempo:la ragazza si trovò davanti ad un grande studio circondato da scaffali pieni di libri e,al centro,si trovava una scrivania dove erano seduti il papa e un altro uomo che Vanessa vedeva per la prima volta.
<< Salve Madonna Da Montefeltro,alla fine sono riuscito ad incontrarla di persona...che bella donna che mi trovo di fronte! >>disse Alessandro VI a Vanessa.
<< è un onore conoscerla,Sua Santità. La mia bellezza è equiparabile a quella di ragazze comuni. >>
<< Su,non faccia la modesta!Piuttosto posso dire che i suoi occhi mi trasmettono dolcezza rispetto a quelli di mia figlia Lucrezia... >>
<< La smetta con questi complimenti!Non sono poi così perfetta...adesso,posso avere l’onore di conoscere il mio promesso sposo? >>disse Vanessa facendo finta di voler effettivamente conoscere quest’uomo.
<< Prego Angelo,presentati alla signorina. >>
Davanti a Vanessa arrivò quest’uomo completamente tirato a lucido,con la barbetta sistemata,i capelli corti color nero pece tirati all’indietro e con un vestito elegantissimo. La corporatura era assai massiccia:l’uomo era molto più alto di Vanessa.
Le incuteva un po’ timore,lei preferiva uomini con più cervello che muscoli.
<< Madonna Da Montefeltro,il mio nome è Angelo Borgia,sono uno dei cugini di Cesare. Sono lieto di conoscerla. >>
<< Piacere messer Angelo,mi chiami Vanessa. In fondo ci dovremmo pur conoscere meglio. >>
<< Certamente,anzi ne approfitterei per portarla a vedere il Pantheon...posso vero,messer Francesco? >>
<< Ma certo,io e il papa dobbiamo finire di parlare... >>disse Francesco invitando Vanessa e Angelo ad uscire.
Vanessa non era tanto convinta di voler passeggiare con quell’omone,ma purtroppo doveva farlo per suo padre;sperava che almeno fosse una persona gentile.
Giunti fuori dalla struttura,si avviarono verso Ponte Sant’Angelo,gremito di cardinali dai vestiti rossi.
<< Che buffi cappelli che hanno quei cardinali!Sembrano degli ombrelli. >>disse Vanessa sorridendo.
<< Quello è la loro abituale veste...girovagano tutto il giorno,ma non si allontanano mai oltre i confini del ponte... >>
<< Credo non vogliano contatti con la gente più povera... >>
<< Si,proprio così. >>
All’improvviso si sentirono urlare delle guardie:<< Fermate quei due tizi a cavallo!Caterina Sforza sta scappando!Prendete l’assassino! >>
<< Ma che sta succedendo?! >>disse Angelo ad una guardia che si trovava sul ponte.
<< La prigioniera Caterina Sforza è scappata!A quanto pare è stata liberata dall’assassino! >>
<< Fermateli immediatamente! >>
<< Ci stiamo provando,ma sono troppo veloci!Se solo passassero di qui... >> e,proprio in quel momento,passarono due cavalli in fretta e furia:in groppa c’erano una donna ed un uomo incappucciato.
Vanessa guardò quella scena:si chiedeva cosa stesse succedendo e perciò avvicinandosi ad Angelo gli chiese:<< Chi sono quei due tizi? >>
<< La donna era prigioniera,l’altro lo stiamo cercando da tempo... >>
<< Direi che quest’uomo è molto forte,visto che è riuscito ad entrare qui anche se ci sono un sacco di guardie! >>
<< Secondo me è solo un rammollito!Aspetta che lo catturi... >>
In quel momento l’uomo incappucciato si fermò e gridò:<< Caterina,tu va all’isola Tiberina,io cerco di distrarre le guardie! >> infatti scese da cavallo e cominciò a combattere.
<< Ma sta uccidendo tutte le guardie!Questa è la peggior carneficina a cui io abbia mai assistito! >>disse Vanessa incredula.
<< Ora ci penso io a sistemarlo! >>disse Angelo lanciandosi verso quell’uomo.
<< No,è pericoloso!Non vorrai di certo deludere mio padre! >>
Angelo si fermò di colpo e disse:<< Hai ragione...gli affari sono più importanti... >>
<< Gli affari?! >>
<< Cioè,volevo dire tu sei più importante... >>disse Angelo correggendosi immediatamente.
L’uomo incappucciato,intanto,era riuscito a scappare,lasciando una decina di cadaveri al suolo. Quella scena fece inorridire Vanessa:non aveva mai visto una cosa del genere.
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


  

                                         Capitolo 2
 
Dopo una lunga passeggiata silenziosa,Vanessa e Angelo riuscirono ad arrivare al Pantheon:una favolosa struttura che affascinò Vanessa immediatamente.
<< Che meraviglia!Adoro questa struttura! >>
<< Anche a me piace molto,ci vengo spesso qui... >>disse Angelo facendo cenno a Vanessa di entrare.
Appena la ragazza entrò,fu subito attratta dal foro che si trovava in cima alla cupola;la luce che penetrava dall’oculus creava giochi di luce spettacolari.
Vanessa si sedette su una piccola panchina accanto ad Angelo.
<< Angelo,ti posso fare una domanda? >>chiese Vanessa divenendo seria.
<< Certamente,mia cara. >>
<< Perché prima hai detto “gli affari sono più importanti”? >>
<< Ho sbagliato...avevo un altro pensiero per la testa. >>
<< Sei sicuro?A me sembrava che tu... >>
Angelo si alzò di scatto e mise una mano sulla bocca della ragazza:<< Stai zitta!Non ho detto assolutamente nulla,è chiaro?! >>
Vanessa rimase scioccata da quel comportamento:<< Come ti sei permesso?!Il mio uomo ideale non è di certo un uomo violento e rude!Sapevo che la tua gentilezza era solo apparenza!Non posso permetterti di sposarmi!Lo dirò subito a mio padre! >>
Angelo la prese per il braccio e la tirò a sé:<< Tu sei obbligata a sposarmi,è chiaro?! >>
<< Non è vero,stai dicendo solo menzogne!Tu non mi piaci!Sei brutto e fai il finto buonista! >>disse Vanessa liberandosi dalla presa.
<< Ah si?Sai perché mi stai sposando?Lo sai? >>
Vanessa non si era ancora posta quella domanda:perché suo padre aveva deciso di arrivare fino a Roma pur di trovare uno scapolo per la sua figliola?
<< No,non lo so! >>ammise Vanessa.
<< Bene,meglio così... >>disse Angelo calmandosi. Ma Vanessa stava per andarsene,per  riferire l’accaduto al padre,perciò Angelo prese il pugnale che aveva nella fodera del cinturone e lo puntò alla gola della ragazza:<< Guai a te riferisci qualcosa a tuo padre... >>
Vanessa rimase immobile,aspettando che Angelo la mollasse;subito dopo Vanessa prese il candelabro,che si trovava lì accanto,e lo lanciò verso Angelo:ma lui,allo stesso tempo, le aveva lanciato il pugnale che le aveva strappato il vestito,ferendole il braccio. Il candelabro prese in pieno la tempia di Angelo,facendolo accasciare a terra.
Vanessa scappò,tamponandosi il braccio per non far uscire altro sangue;aveva molti pensieri per la testa,non voleva tornare a Castel Sant’Angelo:stranamente sentiva che,anche se doveva tornare da suo padre per riferirgli dell’accaduto,quel luogo le avrebbe provocato solo altri guai. Perciò scappava,non sapendo dove andare,mentre le lacrime cristalline le bagnavano quel viso così giovane e puro.
 
Passò mezz’ora prima che Angelo Borgia riprendesse conoscenza:il candelabro gli aveva lasciato un segno molto evidente sulla tempia.
<< Ahi...maledetta ragazza,se la prendo... >>
Angelo si guardò in giro cercando con lo sguardo Vanessa,ma non la vide da nessuna parte.
<< Maledizione!Vanessa è scappata!Devo tornare subito dal papa! >>
Così Angelo corse verso Castel Sant’Angelo,nonostante la grave ferita che gli aveva fatto perdere i sensi.
Riuscito ad arrivare sano e salvo,una guardia gli prestò soccorso,aiutandolo a raggiungere l’interno della fortezza. Dopo essersi medicato,Angelo entrò nello studio del papa,dove Francesco stava parlando ancora con lui.
<< Sua Santità!Vanessa è venuta qui per caso? >>chiese Angelo facendo finta di essere allarmato.
<< No,non era con te? >>
<< La ragazza è scappata!Dice di non volermi sposare perché non sono il suo tipo! >>
<< Che cosa?!Ma così salterà il nostro accordo! >>disse il papa irritato.
<< Mia figlia!Dov’è mia figlia?! >>disse Francesco in preda al panico.
<< Non si preoccupi,sarà qui a Roma,nascosta da qualche parte... >>disse Angelo.
<< Francesco,fa in modo di ritrovarla subito perché questo matrimonio si deve fare il più presto possibile!Ci sono anche altre faccende di cui mi dovrei occupare! >>
<< La troverò subito,sarà qui prima dell’alba!Tornerà da me a braccia aperte! >>rispose Francesco.
<< Lo spero...Angelo,tu di a tutte le guardie di cercare la ragazza!Se la trovano li pagherò profumatamente!Ma se non sarà qui entro tre giorni l’accordo salta! >>
<< Provvedo al più presto,Sua Santità! >>
Angelo si allontanò,mentre Francesco rimase lì nello studio,ancora sconvolto per la notizia.
<< Preghi che le guardie trovino Vanessa...altrimenti sa che succede... >>
<< Mia figlia tornerà!Non è una persona capricciosa! >>
I due rimasero nello studio,aspettando di avere notizie di Vanessa.
 
 
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


                                                            Capitolo 3
 
Vanessa riuscì a trovare un medico e a farsi curare il taglio che le aveva provocato il pugnale di Angelo;la ferita sarebbe guarita entro 2 giorni. La ragazza era stanca e aveva fame,non sapeva dove andare così,appena riuscì a trovare una panchina libera,ci si stese sopra. Pensava a tutto ciò che era accaduto in quel momento:cosa le nascondeva suo padre?e perché avrebbe dovuto necessariamente sposare quell’uomo rozzo e cattivo?
Con questi pensieri Vanessa si addormentò,sperando che quello fosse stato solo un brutto sogno.
 
Giunta la mattina presto,la ragazza si risvegliò,ritrovandosi il sole in faccia. Il paesaggio davanti a lei era bellissimo,e questo fece sì che Vanessa sorridesse. Alzatasi dalla panchina,Vanessa si avvicinò ad una piccola pozzanghera e si guardò nel riflesso dell’acqua:era completamente spettinata e sembrava che non mangiasse da giorni. Così prese un po’ d’acqua e la bevve:quanto avrebbe voluto essere ad Urbino.
Controllò se avesse a portata di mano del denaro,ma riuscì solamente a trovare due fiorini nella sua piccola sacca. Comprò un piccolo pezzo di pane,che però la saziò abbastanza.
Vanessa cominciò a camminare verso l’ignoto,quando vide delle guardie del Borgia in lontananza. Si nascose,temendo di essere riconosciuta;sapeva che suo padre avrebbe fatto di tutto pur di ritrovarla.
Ma,vicino a dove si era nascosta,passarono altre tre guardie che,guardandola,dissero:<< Quella è la ragazza che stiamo cercando!Prendetela! >>
Le guardie le si avvicinarono e lei fu colta di sorpresa;raccolse delle pietre dal pavimento e disse:<< State alla larga!Altrimenti vi uccido! >>
<< Calmati signorina,ti vogliamo solo portare dal tuo paparino! >>disse una guardia agile.
<< Vieni con noi,su! >> disse l’altra guardia.
<< No!Mai e poi mai! >>
Ma la terza guardia,un bruto,riuscì a prenderla alle spalle e a caricarsela sulle sue spalle possenti:<< Non fare la cattiva bambina!Grazie a te guadagneremo un sacco di soldi! >>
<< Lasciami andare!Non mi portare a Castel Sant’Angelo! >>disse Vanessa cercando di districarsi dalla sua presa.
Le guardie cominciarono a camminare e Vanessa si rassegnò:il suo destino era quello e non poteva fare più nulla. Ma,d’improvviso,davanti alle guardie apparve un uomo incappucciato,lo stesso che era scappato da Castel Sant’Angelo il giorno prima.
<< Ah!L’assassino!Ora porteremo anche te da Cesare,così avremo la doppia ricompensa! >>disse la guardia sfoderando la spada.
<< Non si trattano in quel modo le ragazze,non credete? >>disse l’uomo misterioso sfoderando anche lui la spada,uno stocco siciliano.
L’uomo uccise la prima guardia,trafiggendola con la spada,mentre la seconda,che lo attaccò alle spalle,la uccise con una lama nascosta. Vanessa non capì niente di ciò che stava succedendo:infatti non vedeva niente perché era stata presa sulle spalle:<< Cosa succede?!Vedo del sangue! >>
Il bruto non riusciva a tenere lo spadone in mano e la lama della spada dell’uomo incappucciato gli trafisse la corazza;appena Vanessa vide quella lama fuoriuscire dalla corazza del bruto,urlò con tutto il suo fiato. Il bruto cadde a terra senza vita e anche Vanessa,trovandosi sulle sue spalle,cadde.
Ma il misterioso uomo la prese al volo e le chiese:<< State bene,madonna? >>
<< Ah!Siete stato voi ad uccidere questi uomini!Perchè lo avete fatto? >>
<< Ho visto che eravate in pericolo e sono venuto in vostro soccorso. >>
<< Io vi ho già visto...voi siete l’uomo incappucciato che stava scappando da Castel Sant’Angelo! >>
<< Mi creda,lo facevo per una buona causa...piuttosto,perché queste guardie vi stavano importunando? >>chiese l’uomo aiutando Vanessa ad alzarsi.
<< Mi volevano portare alla fortezza...mio padre mi vuole far sposare con un uomo non adatto a me e perciò sono scappata. >>disse Vanessa sentendo che si poteva fidare di quella persona.
<< Conoscete i Borgia? >>
<< Si,è proprio con uno di loro che mi dovevo sposare. Si chiama Angelo Borgia,un cugino di Cesare. >>
<< Capisco...scommetto che voi preferite un uomo più gentile e intellettuale. >>
<< Come fa a saperlo?Mi legge nel pensiero? >>
<< Il vostro sguardo mi dice così. Comunque io sono Ezio Auditore da Firenze,incantato di conoscerla. >>
<< Io sono Vanessa Da Montefeltro,Contessa di Urbino. >>
<< Urbino,proprio la città dove si stava dirigendo Cesare... >>
<< Cosa?!Dice sul serio messer Ezio? >>
<< Certamente... >>
<< Mio padre mi nasconde qualcosa,e devo scoprirlo al più presto. >>disse Vanessa preoccupata.
<< Madonna,avete un posto dove stare?Vedo che avete bisogno di cambiarvi. >>
<< No,ma se mi propone di venire con lei,accetto immediatamente!Dove andiamo,all’Isola Tiberina? >>disse Vanessa facendo l’occhiolino.
<< Lei sa troppe cose...complimenti,è molto intelligente e astuta! >>
<< Invece a lei piace salvare contesse di piccoli paesi,vero?Ieri avete salvato Caterina Sforza,Contessa di Forlì,oggi avete salvato me...e domani? >>disse scherzosamente Vanessa.
<< Chissà,il destino è sempre imprevedibile... >>disse Ezio.
<< Già...allora,mi invita o no a stare da lei? >>
<< Certamente,e con vero piacere! >>disse Ezio facendo strada a Vanessa.
“Finalmente una persona di cui potersi fidare!”pensò Vanessa mentre seguiva Ezio.
 
Dopo aver camminato per un bel po’,Vanessa ed Ezio giunsero alla famosa Isola Tiberina:era una piccola isola,collegata a Roma da due ponti,in cui non c’era la presenza di guardie.
<< Ah!Che meraviglia!Che pace in questo posto! >>disse Vanessa assaporando l’aria di serenità.
<< Vi piace stare qui,madonna Da Montefeltro? >>chiese Ezio facendole strada verso una porta color mogano.
<< Si,dopo tutto ciò che mi sta succedendo mi ci vuole proprio un po’ di riposo! >>
<< Allora entrate,Vanessa. >>disse Ezio aprendo la porta e facendo entrare prima la ragazza.
Vanessa si trovò davanti ad una grande sala,con scrivanie,scaffali ricolmi di libri,cartine e mappe di vario genere.
<< Che strano posto...sicuro che questa sia la vostra casa? >>chiese Vanessa dubbiosa.
Ezio però era già andato avanti e si era precipitato verso quella donna che,in precedenza,aveva salvato da Castel Sant’Angelo.
<< Caterina!Tutto bene? >>
<< Si Ezio,sto bene...ero molto preoccupata per te. >>
<< Ho portato la contessa qui... >> dall’oscurità apparve un altro uomo incappucciato.
<< Scusate...ma vi siete accorti che ci sono anch’io? >>disse Vanessa cercando di attirare l’attenzione su di sé.
<< Ezio!Lei chi è? >>chiese Caterina.
<< Lei è Vanessa Da Montefeltro,conosciuta come la Contessa di Urbino. L’ho salvata perché delle guardie la stavano portando alla fortezza. >>
<< A quanto pare ti piace salvare le contesse,Ezio. >>disse Caterina che sembrava essere gelosa.
<< Era mio dovere salvarla... >>
<< Lei deve essere Caterina Sforza!Sa,io la ammiro molto,mi piace il tipo di donna forte e senza peli sulla lingua...vorrei anch’io essere così. >>disse Vanessa avvicinandosi alla Contessa.
<< Ti ringrazio Vanessa. Sei una ragazza davvero carina. >>
<< E lei chi è invece? >>chiese gentilmente Vanessa.
<< Mi chiamano la Volpe...sono un ladro...piacere di conoscerla. >> disse l’uomo porgendole la mano.
<< Ehi,Machiavelli dov’è? >> chiese Ezio.
In quel momento sbucò l’uomo che stava cercando Ezio:dal portamento elegante,dava l’aria di essere un filosofo o uno scrittore.
<< Ezio,ti stavo cercando!Che ne è di Cesare e Rodrigo? >>
<< Cesare è partito per Urbino. Rodrigo si è rintanato a Castel Sant’Angelo... >>
<< ...e fino ad un giorno fa stava complottando qualcosa con mio padre. >>disse Vanessa inserendosi nel discorso.
<< E lei chi è? >>disse Machiavelli quasi arrabbiato.
<< Sono la Contessa di Urbino,Vanessa Da Montefeltro. A quanto pare i nostri destini si sono incrociati...come mai state cercando il papa e Cesare Borgia? >>
<< è una lunga storia... >>disse Ezio.
<< Se volete vi racconto perché sono qui a Roma,così magari potrei capire qualcosa anche grazie al vostro aiuto. >> Machiavelli stava per dibattere ma Ezio lo interruppe.
<< Vedete,mio padre necessitava di un erede al trono ed io,essendo la sua unica figlia,ero l’unica che potesse “soddisfarlo”. Perciò siamo giunti fin qui per conoscere il mio futuro sposo,Angelo Borgia. Dal suo comportamento,però,ho dedotto che il matrimonio è soltanto una copertura per qualcos’altro,di molto più grande. >>
<< Forse tuo padre ha “venduto” Urbino al papa. Siete giunti fin qui e,ora,Urbino non ha qualcuno che la può governare,cioè vostro padre. Cesare può conquistare Urbino in tutta sicurezza e,per ufficializzare il dominio dei Borgia sulla città,c’è il vostro matrimonio con questo Angelo. >> disse Ezio facendo un ragionamento impeccabile.
<< Il vostro ragionamento è preciso,ma non è mio padre a governare Urbino:c’è mio cugino Guidobaldo,che viene aiutato economicamente da mio padre. Se ci penso,nell’ultimo periodo,le finanze non sono state delle migliori,quindi posso immaginare che mio padre abbia convinto mio cugino a lasciare Urbino al papa in cambio di denaro...In più lui non può avere figli e quindi la loro unica speranza sono io!Perchè tutto questo?!Mio padre è una persona così avida a tal punto da mettermi in vendita?! >>disse Vanessa scioccata.
<< Probabilmente si. Vanessa,il nostro scopo è quello di liberare Roma dai Borgia per far si che possa non essere più una città tormentata. Cesare e il papa fanno parte dei Templari. Noi,invece,siamo Assassini. >>
<< Templari e Assassini...nella mia città c’è un piccolo palazzo con uno strano simbolo,somigliante a quello vostro...allora mio nonno doveva essere un Assassino! >>
<< Tuo padre invece ha fatto una scelta sbagliata,cioè allearsi con il nemico. >>intervenne Machiavelli.
<< Ora cosa farete? >>chiese Vanessa.
<< Io e Machiavelli dobbiamo parlare. Madonna Vanessa,le consiglio di riposarsi adesso,sicuramente avrà bisogno di cure mediche. >>disse Ezio indicando il braccio della ragazza.
<< Si,appena il vostro medico termina con la Contessa di Forlì...a dopo,messer Ezio. >>disse Vanessa mentre,dalla Volpe veniva accompagnata in una stanza dove poteva riposare.
<< A dopo,Vanessa... >>
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


                                                Capitolo 4
 
Dopo essere stata curata dal medico,Vanessa si diresse verso il bagno dove le era stata preparata una vasca con dell’acqua calda. Appena entrò in quell’acqua così calda e rilassante,sentì dentro di sé una sensazione di felicità e tranquillità allo stesso tempo.
“ Mi ci voleva proprio questo bagno...dopo tutto ciò che sto passando...mio padre,la persona a cui volevo più bene,ora mi utilizza come merce di scambio per i suoi loschi affari...ma io non sono sciocca e non tornerò alla fortezza finché non sarà lui a cercarmi implorandomi il perdono.”
Tutti questi pensieri affollavano la mente della giovane fanciulla:non sapeva cosa le sarebbe successo da quel giorno,se suo padre l’avrebbe perdonata e sarebbero tornati felicemente ad Urbino oppure sarebbe rimasta lì,in quel posto sicuro chiamato Isola Tiberina.
Con tutto ciò Vanessa uscì dalla vasca e andò a prendere i vestiti che le erano stati prestati:purtroppo il suo abito era malconcio e aveva bisogno di essere ricucito e perciò in quel momento si dovette accontentare di abiti “semplici”. Indossò una camicetta beige e un pantalone,corto fin alle ginocchia,marroncino assieme ad una cintura semplice,con delle fodere annesse per inserire armi di ogni genere. Decise di lasciare i suoi capelli sciolti,avrebbe indossato solamente quella coroncina che apparteneva a sua madre tanto tempo fa.
Vanessa uscì dal bagno e cominciò a girovagare per le stanze di quella specie di “luogo segreto”:vide una stanza con moltissimi quadri di famosi pittori,tra cui riconobbe quelli del suo caro amico d’infanzia Raffaello;lo aveva conosciuto nel 1490,quando il ragazzo lavorava ancora nella bottega del padre,all’età di 14 anni:gli era parso subito simpatico,nonostante fosse un ragazzino di 8 anni,ed era rimasta molto colpita dai suoi quadri. Purtroppo non lo vedeva da quasi un anno e si chiedeva dove fosse finito.
Vanessa,successivamente,visitò il santuario,dove venivano celebrati i riti per diventare Assassino,e la stanza delle armi e delle armature.
In quel momento la ragazza era da sola,ma subito dopo giunse Machiavelli con accanto degli uomini e delle donne.
<< Messer Machiavelli!Stavo proprio cercando qualcuno,visto che sono sola e non so cosa fare... >>
<< Vanessa,loro sono i nostri adepti assassini. Ezio è riuscito a convincere,come suo solito fare,queste persone ad unirsi a noi. >>
<< Quindi era questa la questione di cui dovevate parlare? >>
<< Esattamente. Ora Vanessa,anche tu dovrai renderti utile se vuoi restare qui. >>disse Machiavelli con serietà.
<< Ditemelo voi come potrei rendermi utile!Io so solo studiare e leggere libri,non so di certo saltare da un tetto all’altro come fate voi! >>disse Vanessa un po’ arrabbiata.
<< Potresti imparare...credo che la Volpe ti possa insegnare qualcosa,io adesso non posso. Dovrai perciò restare ancora qui,fino a quando non torna Ezio o qualcun altro. >>
<< Ma io mi sono già stancata di stare qui da sola!Non potrei invece venire con voi,messer Machiavelli? >>
<< No,non se ne parla. Faccio il mio lavoro da solo. >>disse Machiavelli allontanandosi e uscendo da quel luogo assieme agli adepti assassini.
<< Davvero gentile,messer Machiavelli... >>
Con queste parole Vanessa si avvicinò allo scaffale contenente un bel po’ di libri e ne prese cinque che non aveva ancora letto. Il pomeriggio trascorse così,fino a quando la porta del covo si aprì e apparve Ezio,stanco e assonnato.
<< Messer Ezio!Non ci posso credere siete qui! >>disse Vanessa alzandosi e avvicinandosi all’uomo.
<< Madonna Vanessa,che bello vedervi. Vedo che avete cambiato abito,siete diventata da Contessa a semplice contadina... >>disse Ezio scherzosamente.
<< A dire la verità mi sento più leggera con questi abiti...e poi il mio abito deve essere ricucito. >>
<< Allora,Machiavelli è per caso arrivato? >>
<< è venuto qui prima ma poi è subito andato via;comunque credo che stia per arrivare. Gli avevo chiesto se potevo andare con lui,ma mi ha risposto che deve fare da solo il suo lavoro. >>
<>
Intanto al covo giunsero anche la Volpe,assieme ad una donna,Machiavelli e la Contessa di Forlì.
<< Dove sei stato? >>disse Machiavelli in tono quasi cupo.
<< è un segreto. Piuttosto perché non hai portato con te Vanessa? >>rispose Ezio.
<< Non era necessaria. In ogni caso sono riuscito a migliorare il sistema di posta dei piccioni viaggiatori per le missioni dei tuoi adepti. >>
Ezio cominciò a parlare con tutti riguardo alle informazioni che avevano ricavato i suoi amici sui Borgia. Vanessa si sentiva “inutile” anche perché non conosceva i piani degli Assassini.
<< Ezio,ti posso chiedere chi è questa ragazza?Ci fissa continuamente. >>disse la donna che era arrivata lì assieme alla Volpe.
<< Lei è Vanessa...non mi chiedere come ci è arrivata qui,perché l’ho già raccontato troppe volte. Comunque Vanessa,lei è Claudia,mia sorella. >>
<< Piacere di conoscerti,Claudia. >>disse Vanessa alzandosi e porgendole la mano.
<< Piacere. >>
<< Volpe,ti devo chiedere un favore. >>disse Machiavelli.
La Volpelo guardò con ostilità:sembrava che fra i due non ci fosse un buon rapporto.
<< Che c’è? >>
<< Vorrei che insegnassi a Vanessa ad arrampicarsi e a combattere. >>
<< Se è per lei,lo faccio con piacere. >>disse la Volpe avvicinandosi alla ragazza.
<< Machiavelli,come mai questo interesse ad allenare Vanessa? >>chiese Ezio.
<< Anche lei si dovrà rendere utile,se vuole restare... >>
<< Concordo. Bene,ora ognuno a fare ciò che abbiamo deciso. Caterina,tu cosa farai? >>
<< Io ho deciso di partire. Qui non servo più nulla. >>
<< Ma... >> Ezio si interruppe,poiché Caterina era già uscita fuori.
Intanto la Volpe stava parlando con Vanessa.
<< Madonna Vanessa,sono davvero contento che tu voglia apprendere qualche tecnica di combattimento e metodi per arrampicarti. >>
<< Imparerò qualcosa di nuovo,io apprendo facilmente. Comunque sarete voi a farmi da maestro? >>chiese la ragazza curiosa.
<< Solo per un po’,devo mandare le mie spie a cercare delle informazioni. Però non preoccuparti ci sarà Giovanni con te,è il miglior ladro della gilda. >>
<< Bene!Allora si comincia domani? >>
<< Certamente,mia cara. Ora vado,buona sera madonna Vanessa. >>
<< Buona sera anche a voi,Volpe! >>
Così Vanessa rimase un’altra volta sola,perché Ezio era uscito fuori per salutare Caterina,mentre Claudia e Machiavelli erano già andati.
Dopo essere rientrato,Ezio era davvero stanco e sembrava molto amareggiato. Vanessa gli andò subito incontro,essendosi accorta del suo stato d’animo.
<< Ezio,cosa avete?Non vi sentite bene? >>
<< No,sono solo leggermente stanco... >>
<< Voi nascondete qualcosa,ne sono certa!Avanti,confidatemi con me che sono una donna saggia e consigliera. >>
Ezio fissò negli occhi Vanessa:era una ragazza così solare,nonostante la situazione in cui si trovava.
<< E va bene...io avevo una specie di “relazione” con Caterina...ma lei in realtà non provava nulla per me... >>
<< Sapevo che eravate stati insieme!L’ho intuito dal vostro sguardo!Comunque credo che Caterina non fosse la donna adatta per un uomo come voi:io vedo accanto a voi una donna molto colta! >>
<< State parlando di voi? >>disse Ezio sarcastico.
<< No,certo che no...io non sono una donna colta. Sono semplice. >>disse Vanessa imbarazzata.
<< Voi mi ridate il sorriso,madonna Vanessa. Vi ringrazio per avermi ascoltato e per avermi fatto rilassare un po’. >>disse Ezio.
<< Io invece ringrazio voi per avermi ospitata qui. Cercherò di rendermi utile,non voglio essere un peso. >>
<< Non vi preoccupate,sarete utile in un modo o nell’altro,anche perché vostro padre è ancora a Castel Sant’Angelo. >>
<< Quando si deciderà a perdonarmi,io tornerò da lui... >>
<< Vanessa,volete davvero bene a vostro padre nonostante ciò? >>
<< Si,Ezio,anche perché non sono sicura che questa faccenda sia vera. Ora lui sarà sicuramente preoccupato,è da 2 giorni che non mi vede. >>
<< Noi ti aiuteremo Vanessa,in fondo stiamo aiutando tutta Roma. >>disse Ezio alzandosi dalla poltrona su cui si era seduto fino a quel momento.
<< Bene,io vado a riposare...buona notte Ezio. >>
<< ‘Notte Vanessa. >>

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


                                                                 Capitolo 5
 
Il mattino seguente Vanessa si alzò molto presto,quando il sole ancora nascondeva i suoi timidi raggi dietro la collina. Si preparò e controllò di aver preso qualche fiorino con sé,potevano servirle. Era entusiasta all’idea che la Volpe le avrebbe insegnato ad arrampicarsi e a combattere.
Uscita dal covo,vide Machiavelli accanto a due cavalli:<< Messer Machiavelli,buongiorno! >> disse la ragazza facendogli un cenno con la mano.
<< Madonna Vanessa,buon giorno anche a lei. Vedo che siete di buon umore... >>
<< Si,oggi mi sento in forma!Piuttosto,come mai siete qui?Mi accompagnerete voi dalla Volpe? >>
<< No,io vi ho preparato i cavalli. Voi andrete con lei. >> Machiavelli indicò un vicolo buio,da dove apparve una ragazza con la tenuta da adepto assassino. << Lei si chiama Diana,è una delle nostre reclute. Sarà lei ad accompagnarvi alla locanda della Volpe. >>
<< Piacere Vanessa,io mi chiamo Diana. Sarò al vostro servizio per tutta la giornata. >>disse la ragazza inchinandosi.
<< Vedo che conoscete il mio nome...sono davvero felice di conoscervi,Diana. La ringrazio Machiavelli. >>disse Vanessa salendo su un cavallo color terra.
<< Di nulla,mi raccomando allenatevi bene. >> disse Machiavelli allontanandosi.
<< Bene Diana,a te l’onore di accompagnarmi! >>
<< Come desidera... >>
Così le due ragazze cominciarono a cavalcare per i vicoli stretti di Roma:come al solito i poveri si gettavano persino sotto i cavalli pur di avere qualche fiorino. Vanessa così ne prese una manciata dal sacchetto e li gettò verso quella povera gente,che finalmente sembrava sorridere alla vista di quei pochi spiccioli.
<< Questa povera gente...soffre ogni giorno per colpa dei Borgia! >>disse Diana.
<< Già,anche quando sono giunta qui qualche giorni fa,la situazione era la stessa. >>
<< Ma io,come molti altri,sono convinta che questo scempio possa essere cambiato. Basterebbe spodestare i Borgia e risistemare tutta Roma e sono convinta che tutto il popolo sarebbe contento. >>
<< Quindi è per questo che ti sei unita alla confraternita? >>
<< Certamente!E voi,Vanessa,come mai siete capitata fra gli assassini? >>
<< Eh,è una lunga storia...ma Machiavelli vi ha parlato molto di me? >>
<< Si,abbastanza. Io provo una grande stima per quell’uomo,sa essere calmo in qualunque situazione. >>
<< Invece penso che sia troppo cinico e realista. Dovrebbe aprire la sua mente a nuove visioni,il mondo può essere rivoluzionato! >>
<< Già,su questo concordo con voi. Il mondo deve essere rivoluzionato. >>
<< Comunque,siamo quasi arrivati alla famosa locanda? >>chiese Vanessa fremendo.
<< Certamente,è a pochi passi da qui. >>
E infatti,dopo una lunga cavalcata,le due donne raggiunsero la taverna:sull’insegna posta fuori c’era scritto “la Volpe Addormentata”.
<< Nome strano per una taverna! >>notò Vanessa.
Diana aprì la porta e fece entrare la ragazza:subito notò un forte odore di vino e il rumore delle persone che giocavano d’azzardo pur di vincere qualcosa.
<< Bel posticino... >>disse Vanessa.
<< Vi piace madonna Vanessa? >> la voce che udì la ragazza era quella della Volpe,sbucata da una parte tetra e buia della locanda.
<< Salve Volpe!Si,questo è un posto davvero carino! >>
<< Sono contento che vi piaccia. Ora mando subito a chiamare Giovanni,scommetto che non vedete l’ora di cominciare il vostro addestramento. >>
<< Di sicuro!Diana,tu che farai? >>
<< Io resterò qui,non credo che abbiate bisogno di me... >>
<< Vi ringrazio di cuore per avermi accompagnato. Ci vediamo dopo! >>
Vanessa e la Volpe uscirono fuori e si sedettero su una panchina lì accanto. Fuori il sole splendeva luminoso e non sembrava che il tempo si sarebbe rovinato.
<< Ah!Adoro le giornate così belle!Quando mi trovavo ad Urbino,mi sedevo sotto al salice del mio giardino e leggevo un libro. >>disse Vanessa ricordando i momenti passati.
<< Avevate una vita tranquilla,vero?Mi dispiace che sia andata così... >>
<< Oh,questi sono gli imprevisti che il destino ci riserva. L’unica cosa positiva è che ho potuto conoscere Ezio,Machiavelli e voi... >>disse Vanessa sorridendo.
<< Mi piace la vostra positività. Sicuramente qualunque uomo vorrebbe stare con voi. >>
<< Si,ma alcuni uomini sono malvagi. Altri sanno essere buoni e gentili,proprio come voi e Ezio. >>
<< E Machiavelli? >>
<< Direi che non sia proprio un uomo “buono”...però combatte per una buona causa. >>
<< E voi combattereste al nostro fianco? >>
<< Certo!Altrimenti non sarei qui! >>
<< Bene,vedo che Giovanni è arrivato. Buona fortuna,Vanessa. >>
<< Anche a voi,Volpe! >>
Davanti a Vanessa arrivò un uomo sulla trentina,dagli occhi cerulei e i capelli e barba marroni.
<< Salve!Voi siete Vanessa,vero? >>
<< Si,sono proprio io!Voi siete il mio maestro personale! >>
<< Esatto!Ora cominciamo subito l’allenamento! >>
Giovanni condusse Vanessa accanto ad una parete,di media altezza. Le indicò i punti precisi dove doveva poggiare i piedi e le mani,affinché riuscisse a salire. Ci vollero molti tentativi prima che la ragazza riuscisse a salire perfettamente sul muro. La seconda tappa fu imparare ad arrampicarsi su pareti con insenature e pietre fuori posto;questo fu davvero difficile per la ragazza,visto che cadeva arrivata ad un certo punto. Giovanni le faceva dimostrazioni pratiche e,alla fine,Vanessa raggiunse la cima della parete. La terza tappa consisteva nel saltare da un tetto all’altro;per ciò ci volle un bel po’ di tempo,anche se la ragazza si allenava ad ogni ora del giorno. Infine,la quarta tappa,fu quella di imparare a combattere:Vanessa scoprì così di essere portata per i combattimenti a distanza,con pugnali da lancio e balestra. Aveva una mira precisa,e questo si dimostrò anche quando aveva colpito Angelo Borgia con il candelabro.
 
Una settimana dopo
 
<< Che settimana d’inferno! >>disse Vanessa asciugandosi il sudore con il panno datole da Giovanni.
<< Però hai fatto buoni progressi. Posso dire che sei pronta per diventare una ladra o un’assassina. >>
<< Già...sarà meglio che torni all’isola Tiberina,voglio sapere cosa ne penserà Ezio dei miei progressi. >>
Vanessa salutò calorosamente Giovanni e lo ringraziò di cuore. Poi salì sul cavallo e si diresse verso l’isola Tiberina.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


                                               Capitolo 6
 
Giunta all’isola Tiberina,Vanessa entrò nel covo dove trovò Ezio che consultava una mappa.
<< Messer Ezio...allora come state? >>
L’uomo si girò di scatto,sorpreso di vedere la ragazza:<< Vanessa!Finalmente vi posso rivedere! >>
<< Guardi che è passata solamente una settimana... >>
<< Per me una settimana è molto tempo. Allora che cosa avete fatto per tutto questo tempo? >>
<< Mi sono allenata ben bene. è per questo che sono venuta qui;Ezio vi voglio mostrare i risultati dell’addestramento. Vi piacerebbe fare una gara? >>
<< Che strana richiesta da parte di una fanciulla!Comunque accetto,voglio vedere se siete davvero diventata così brava come mi ha accennato la Volpe ieri... >>
Ezio e Vanessa si diressero sul tetto del covo:l’uomo mostrò alla ragazza il percorso che avrebbero fatto;sarebbero partiti da un tetto poco distante da lì,per poi giungere  ad una torre molto alta da cui eseguire un salto della fede.
<< Avete scelto qualcosa di facile... >>disse Vanessa scherzando.
<< Vi devo pur mettere alla prova. Per prima cosa raggiungiamo quel tetto. >> Ezio,detto ciò,si buttò nelle acque del Tevere,da un’altezza di più di 25 metri. Anche Vanessa fece lo stesso,con un po’ più di timore.
Raggiunto il punto di partenza,Ezio diede il via ed entrambi partirono velocemente. Saltando da un tetto all’altro,Vanessa stava dimostrando di essere all’altezza di quella prova,nonostante la complessità. Intanto la gente che si trovava nelle strade osservava i due gareggianti con sguardo allibito e spaventato:<< Qui la gente ogni giorno di più impazzisce...si arriva persino a saltare sui tetti pur di arrivare veloci alle proprie abitazioni...riderò quando uno dei due cadrà e si farà male... >>
<< Allora siete stanca o continuiamo?! >>gridò Ezio a Vanessa,che era poco distante da lui.
<< State scherzando?!Vincerò questa gara! >>urlò Vanessa aumentando la velocità.
All’orizzonte Vanessa ed Ezio intravidero il traguardo;Ezio si lanciò in una corsa spericolata,aggrappandosi a qualunque finestra gli capitasse davanti. Vanessa,al contrario,cercava di rimanere su una linea rettilinea,balzando da un tetto all’altro e prendendo scorciatoie.
Arrivati entrambi alla torre,cominciarono una lunga arrampicata verso la cima. Ezio era in vantaggio,visto la sua lunga esperienza in questo genere di cose. Ma,proprio quando l’uomo stava per aggrapparsi al bordo del parapetto,una freccia lo colpì alla spalla sinistra,facendogli perdere la presa e facendolo cadere alla base della torre.
<< Maledetto... >>
Vanessa,che si trovava dalla parte opposta,raggiunse tranquillamente la cima della torre,dichiarandosi vincitrice;non vedendo che Ezio arrivava,la ragazza si affacciò e vide una guardia che si avvicinava ad Ezio,accovacciato per il dolore alla spalla. Così Vanessa prese immediatamente i pugnali da lancio dalla cintura e li lanciò verso quella guardia,che cadde a terra inerme.
<< Ezio,tutto bene?! >>urlò Vanessa,preoccupata per l’uomo.
<< Tranquilla!Venite qui a darmi una mano! >>
Vanessa scese dalla torre e aiutò Ezio a togliersi quella freccia dall’armatura.
<< Mi dispiace,è colpa mia se è successo tutto ciò. Se non vi avessi chiesto di fare questa gara ora... >> Ezio interruppe Vanessa mettendogli un dito sulla bocca.
<< Non dite idiozie,dovevo eliminare questa guardia prima. >>disse Ezio muovendo la spalla per lenire il dolore << comunque complimenti per aver vinto la gara e soprattutto mi congratulo con voi per le vostre capacità combattive. >>
<< Grazie,dovevo pur rendermi utile in qualche modo. >>
<< Vi siete resa abbastanza utile...ora io devo andare dalla Volpe,devo farmi dare le ultime novità su Piero Rossi... >>
<< Chi è? >>
<< L’amante di Lucrezia Borgia...potrebbe rendersi utile. >>
<< Potrei aiutarvi in questa impresa?Ora che vi siete accertato su cosa so fare,potrò sicuramente esservi utile. >>
<< Non lo so Vanessa,ho paura per la vostra incolumità. >>
<< Su Ezio!Non vi dovete preoccupare per me,e poi voglio scoprire che fine ha fatto mio padre...non so se sia vivo o morto... >>disse Vanessa abbassando il volto,celato dalla tristezza.
Ezio le mise una mano sulla spalla:<< Vanessa,recupereremo vostro padre,stanne certa. Mi sembra strano che però voi siate ancora preoccupata per lui. >>
<< Ezio,lui mi ha cresciuta ed è pur sempre mio padre nonostante ciò che ha combinato. >>
<< Mi piace la vostra determinazione. Vi farò preparare una divisa da adepto assassino e qualche arma. Sei dei nostri. >>
<< Grazie Ezio!Vedrai,non vi deluderò! >>disse Vanessa abbracciando l’uomo,che ricambiò.
Ezio e Vanessa si diressero verso l’isola Tiberina,per cominciare una nuova battaglia.
 

 
 
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


                                                     Capitolo 7
 
Ezio e Vanessa arrivarono all’Isola Tiberina,dove trovarono Machiavelli che parlava con Diana.
<< Ezio!Dov’eri finito? >> chiese Machiavelli.
<< Impegni personali...sono qui perché Vanessa vorrebbe diventare un adepta. Ha delle buone capacità. >>
<< L’addestramento ti è servito...vieni con me,ti do una divisa da adepto. >>
Vanessa annuì e seguì Machiavelli in una piccola stanza,dove erano riposte varie armi e divise. Machiavelli prese una divisa color grigio topo e la porse alla ragazza.<< Indossa questa. Io torno da Diana. >> con questa frase l’uomo si allontanò,lasciando Vanessa sola.
La ragazza indossò la divisa:le calzava a pennello. Poi tornò nella sala principale,ma Ezio e Machiavelli erano spariti;c’era solo Diana che affilava la lama della sua spada.
<< Diana,dove sono finiti quei due?! >>
<< Machiavelli aveva da fare mentre Ezio è andato dalla Volpe. Mi ha detto di dirti che ti farà sapere quando ci sarà bisogno del tuo aiuto. >>
<< Va bene...ora non so che fare!Vorresti fare una passeggiata? >> chiese Vanessa.
<< Certamente. Non ho nulla da fare neanche io. >>
Così le due ragazze uscirono dal covo e cominciarono a camminare.
<< Vedo che stai stabilendo un buon rapporto con Machiavelli. >> disse Vanessa.
La ragazza per un po’ non rispose,ma poi,guardando Vanessa,disse:<< Cara,non pensare cose assurde. >>
<< Non sto pensando a nulla. >>
<< Con buon rapporto intendi anche dire “c’è un intesa fra te e Machiavelli,quasi da sembrare che vi stiate innamorando di l’un l’altro.” >>
<< Io non ho detto questo!Intendevo che parlate spesso e che sembrate buoni amici... >>
<< Si,parliamo ogni giorno di qualsiasi argomento e mi ingaggia sempre per qualche missione,anche se dovrebbe essere Ezio a farlo. A me sembra che tu ed Ezio abbiate un rapporto oltre che amichevole. >>
<< No,Diana!Ci conosciamo da meno di una settimana,e poi lui non è il mio tipo... >>
<< Non ci credo...quando ti parla sembra che tu abbia visto un dio o qualcosa che ti affascina. >>
<< Mi dispiace Diana,la tua affermazione è sbagliata. Io non provo nulla per Ezio. >>
<< E allora che mi dici di queste? >> Diana estrasse da una piccola borsa dei fogli scritti.
Vanessa rimase colpita:<< Da dove le hai prese?!Restituiscimele! >>
<< Vediamo cosa c’è scritto: “L’amore arriva d’improvviso,senza che te ne accorgi;io ho provato ciò quando tu sei entrato nel mio cuore...”. Questa non è una dichiarazione d’amore? >> disse Diana scostandosi per non farsi rubare i fogli da Vanessa.
<< Sono solo poesie che ho scritto questa settimana!Sono di fantasia,non rappresentano la mia autobiografia! >>
<< Eccone un’altra: “Il tuo leggiadro volo d’aquila è così soave che persino i raggi del sole lo illuminano e lo lodano...” >>
<< Diana,smettila!Non le leggere ad alta voce... >> disse Vanessa imbarazzata. Infatti,poiché l’assassina aveva letto le frasi a voce alta,la gente si era girata per guardare quella scenetta.
<< Va bene,tieni,ti restituisco i fogli. >> disse Diana dando i fogli a Vanessa.
<< Grazie...ma dimmi,come hai fatto a trovare le mie poesie? >>
<< Stavo mettendo in ordine i libri della biblioteca e ho trovato il tuo taccuino. Sai,non dovresti lasciarlo lì,Ezio o qualcun altro potrebbe benissimo trovarlo! >> disse Diana.
<< Lo nasconderò a dovere... >> disse Vanessa riponendo i fogli.
Le due ragazze tornarono al covo:oramai era pomeriggio inoltrato,così decisero di rilassarsi,fino ad aspettare il giorno seguente.
 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


                                               Capitolo 8
 
Ezio,quel giorno,arrivò presto al covo dell’isola Tiberina;l’uomo giunse nella camera di Vanessa che ancora stava dormendo.
<< Vanessa!Siete sveglia?! >> chiese Ezio togliendo le coperte da sopra la ragazza.
<< Ezio!Si entra in camera di una signorina senza permesso?! >> disse Vanessa rimettendosi le coperte addosso << Piuttosto,come mai tutta questa fretta? >>
<< Vedi,sono qui perché pensavo che i Borgia vi avessero preso...ieri ho sentito che dei banditori stavano pronunciando il vostro nome,ma avrò capito male io. >> disse Ezio scusandosi.
<< Io sono qui,non vi preoccupate. Comunque,avete parlato con la Volpe per la missione? >>
<< Si,oggi pomeriggio avrò bisogno del vostro aiuto e quello di altri adepti. Dovremo rubare dei costumi da gladiatore romano. >>
<< Interessante...ora,potreste uscire?Devo vestirmi. >> disse Vanessa indicando la porta.
<< Va bene,scusatemi ancora... >>
Dopo che Ezio aveva chiuso la porta,Vanessa si alzò e si vestì;però,uscita dalla sua camera,notò che Ezio era nuovamente sparito.
“Ci sarà un giorno in cui troverò quell’uomo?”
Vanessa uscì dal covo e prese un cavallo:aveva deciso di fare un giro,ma senza allontanarsi troppo,poiché le guardie dei Borgia la stavano ancora cercando.
 
Intanto a Castel Sant’Angelo...
 
<< Ehi vecchio,cosa vuoi? >> disse una guardia sputando sul pavimento.
<< Fatemi uscire!Vi ho detto che mia figlia tornerà presto! >>
<< Vecchio,tu devi rimanere rinchiuso per ordine di sua Santità. E poi,quando ritroveremo la ragazza,tu verrai ucciso lo stesso... >> rispose la guardia voltandosi.
<< Voi!Siete solo dei bastardi!Cercate solo di ottenere il potere con mezzi illeciti! >>
<< Perché,tu cosa credi di aver fatto vendendo tua figlia?! >>
Francesco ammutolì:in fondo quella guardia aveva ragione,aveva venduto sua figlia solo per soldi e per il potere. Il suo cuore era lacerato,dal dolore e dal senso di colpa,non sapeva se Vanessa lo avrebbe mai perdonato.
 
Per le strade di Roma...
 
<< Accidenti quante guardie!Devo stare attenta,se mi vedessero,non perderebbero tempo ad attaccarmi. >> disse Vanessa scendendo da cavallo e cercando di non farsi vedere dalle guardie. Esse,infatti,erano dappertutto:la maggior parte aveva in mano un foglio con su disegnato il volto di Vanessa e tutte stavano chiedendo agli abitanti,anche con le maniere forti,se avessero visto quella ragazza.
Vanessa camminò a testa bassa e,fortunatamente,riuscì a trovare una zona dove non c’era la presenza di guardie. Ma,alle sue spalle,apparve una figura minacciosa che disse:<< Ecco,ti ho trovata!Non credi che sia giunto il momento di tornare a casa? >>
Vanessa si girò di scatto:un bruto,molto più alto di lei,le stava davanti,pronto per prenderla al volo.
<< Non mi prenderete mai,brutti bastardi! >> disse Vanessa dando un calcio alle parti basse dell’uomo,che cadde a terra paralizzato.
Vanessa scappò in fretta e furia,arrampicandosi e saltando da un tetto all’altro,cercando di evitare anche i dardi che i balestrieri le tiravano contro. Alla fine,dopo una lunga corsa,la ragazza riuscì a trovare un vicolo stretto e isolato,dove nessuna guardia l’avrebbe cercata.
“Che corsa...maledette guardie,maledetti i Borgia e maledetti i Templari!”
La ragazza si sedette un attimo per riposare le sue gambe,che le facevano male per via di quella lunga corsa.
“Ma che razza di vita è mai questa?Da essere una tranquilla nobile ora mi ritrovo a scappare dalle guardie perché vogliono portarmi da quei vermi dei Borgia. Per fortuna che ci sono gli Assassini,altrimenti non so dove sarei ora.”
I pensieri della ragazza furono interrotti da una voce:<< Vanessa!Finalmente ti ho trovato!Ezio ti sta cercando. >>
<< Diana,ma come facevi a sapere che ero qui? >> chiese Vanessa incredula.
<< Ti ho visto saltare per i tetti,poi ti ho perso di vista...anche se è stato facile ritrovarti. >> disse la donna aiutando Vanessa a rialzarsi.
<< Se Ezio mi sta cercando,vuol dire che è giunto il momento di andare a rubare quei vestiti,non è così? >>
<< Esattamente. Vieni,ti condurrò fino al luogo d’incontro. >> disse Diana salendo sul cavallo.
Vanessa salì sullo stesso cavallo di Diana e,tenendosi stretta alla ragazza,cercò,in ogni modo,di coprire il suo volto affinché le guardie non la riconoscessero.
Dopo una lunga cavalcata,Diana e Vanessa arrivarono al luogo prestabilito;lì trovarono Ezio assieme a due altri adepti assassini.
<< Vanessa,eccovi qui finalmente!Diana,voi rimarrete con noi a darci una mano? >> chiese Ezio aiutando Vanessa a scendere da cavallo.
<< No,ho una commissione da sbrigare. Devo comprare delle nuove spade poiché sono giunti nuovi adepti al covo. Me lo ha ordinato Machiavelli. >>
<< Ma cosa state diventando,il suo tuttofare? >> chiese Ezio ridendo.
<< Una specie. Buona fortuna,messer Ezio. >> disse Diana allontanandosi da quel luogo.
<< Bene Vanessa,ora che siete qui,vi spiegherò cosa faremo. Fra poco giungerà Micheletto Corella,il sicario di Cesare. Dobbiamo seguirlo affinché riusciamo a trovare i luoghi in cui consegnerà i vestiti da gladiatore alle guardie. Voi dovete semplicemente uccidere le guardie e prendere quei vestiti. Poi,questa sera,ci travestiremo e impediremo a Micheletto di uccidere Pietro Rossi. >>
<< Ma come fate a sapere tutte queste cose? >> chiese Vanessa incredula.
<< Merito delle spie della Volpe,sono molto astute...ecco,è arrivato Cesare! >> disse Ezio indicando l’uomo.
Gli assassini assistettero a quella scena:Cesare,in quel momento,aveva fatto uccidere un uomo bendato e,subito dopo,aveva detto qualcosa a Micheletto,che si era allontanato.
<< Bene,procediamo! >>
Ezio,Vanessa e gli altri assassini cominciarono a seguire quell’uomo;man mano che si fermava in un luogo,Ezio ordinava ai suoi assassini di eliminare le guardie a cui Micheletto aveva consegnato i costumi. Anche Vanessa aveva dato il suo contributo:aveva ucciso due o tre guardie da lontano,con la balestra.
Alla fine,gli assassini giunsero al Colosseo,completamente circondato dalle guardie dei Borgia,dove Micheletto era entrato,sparendo nel nulla.
<< Ezio,ora cosa avete intenzione di fare? >> chiese Vanessa.
<< Come vi ho spiegato prima,entreremo furtivamente nel Colosseo e ci travestiremo da gladiatori. >>
Tutti fecero come aveva spiegato Ezio:si introdussero nel Colosseo e si travestirono da gladiatori. Al momento di entrare in scena,tutti cercarono di recitare al meglio la propria parte. Infine,Ezio riuscì a bloccare Micheletto,ma non lo uccise,poiché gli aveva rivelato che Pietro era stato già avvelenato durante la rappresentazione. Ezio così,preso in braccio Micheletto,lo portò dal medico più vicino. Intanto,gli altri adepti assassini avevano cominciato a combattere con le guardie presenti,ma Vanessa era sgattaiolata fuori dal Colosseo per seguire Ezio.
<< Ezio,cosa sta succedendo ora? >>
<< Hanno avvelenato Pietro,questo medico lo sta curando. >>
Il medico controllò la bocca e gli occhi dell’uomo:<< Questo è un avvelenamento da cantarella. Con delle sanguisughe sistemerò tutto. >>
<< Grazie messere...ma voi,perché mi avete salvato? >> chiese Pietro.
<< So di voi e Lucrezia Borgia...ho bisogno della chiave con cui entrate a Castel Sant’Angelo! >>
<< Ecco,prendete...vi ringrazio ancora. >>
Dopo aver preso la chiave,Ezio si girò di scatto verso un uomo calvo,con un occhio bendato.
<< Ma quello... >>
L’uomo cominciò a scappare ed Ezio cominciò ad inseguirlo,lasciando Vanessa e Pietro.
<< Come mai è andato via così? >> chiese Pietro.
<< Non so...appena ha visto quell’uomo lo ha inseguito. Forse è meglio tornare al covo. >>
Vanessa salutò Pietro e,dopo aver recuperato un cavallo,cominciò a galoppare verso il covo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


                                                  Capitolo 9
 
Da lontano,Vanessa vide Machiavelli che parlava con la Volpe:poi,guardando meglio,notò che c’era anche Ezio,con un sorriso beffardo sul suo volto. Così la ragazza,dopo essere scesa da cavallo,si avvicinò all’uomo e chiese:<< Ezio,come mai avete inseguito quell’uomo? >>
<< Quell’uomo era un traditore,faceva finta di essere dalla nostra parte,ma in realtà era una spia dei Borgia. E in più,poiché la Volpe pensava che Machiavelli fosse un traditore,sono riuscito a sventare un ipotetico omicidio. >>
<< Almeno adesso potrò vedere la Volpe e Machiavelli parlare. >> disse Vanessa.
La Volpe,appena vide Vanessa,si avvicinò a lei e disse:<< Vanessa,ho una notizia da darvi. A quanto pare,vostro padre è rinchiuso nelle prigioni dei Borgia e,dalle informazioni ricevute dalle mie spie,dicono che lo uccideranno se non torni... >>
Vanessa rimase a bocca aperta:i suoi occhi si riempirono di lacrime,che cominciarono a scendere sul suo volto.
<< È tutta colpa mia...se non fossi scappata adesso mio padre non rischierebbe di morire! >>
<< Ma cosa dice,Vanessa? È stato suo padre ha cacciarla in questo guaio...e noi lo libereremo,ve l’ho promesso... >> disse Ezio cercando di consolare la ragazza.
<< Grazie Ezio...per tutto quello che stai facendo per me! >>
<< Non ti devi preoccupare,risolveremo questa situazione....ora va a riposarti,domani mi intrufolerò a Castel Sant’Angelo,per eliminare Cesare e Rodrigo... >>
Vanessa tornò nel covo e,dopo essersi cambiata,si mise a dormire,sperando di poter riabbracciare suo padre.
 
L’indomani il sole era già alto nel cielo;Vanessa aveva deciso di rilassarsi un po’,concedendosi un pic-nic nelle campagne di Roma. Infatti,lo stesso pomeriggio,avrebbe aspettato che Ezio gli riportasse suo padre. La ragazza prese il suo taccuino e cominciò a scrivere: “il vento che mi accarezza i capelli,come se fossero foglie di un albero,mi indica che sto vivendo la libertà che ho sempre cercato...”
“Davvero bella questa frase” pensò Vanessa “rappresenta tutto questo tempo vissuto qui,con Ezio e gli altri,una libertà che mi ha fatto assaporare la vita di una persona semplice,che rinuncia al lusso e che decide di vivere un avventura...”
<< Cosa fate qui? >> Vanessa si girò di scatto:si trovò davanti Giovanni,il ladro che le aveva insegnato ad arrampicarsi e a combattere.
<< Giovanni,che piacere!Io mi sto rilassando...volete unirvi a me? >> chiese Vanessa.
<< Come rinunciare all’invito di una fanciulla? >> disse l’uomo accomodandosi.
<< Non crede che oggi sia una bella giornata? >>
<< Certamente!Ma voi mi sembrate un po’ preoccupata...non  è così? >> chiese Giovanni dubbioso.
Vanessa distolse lo sguardo:<< In realtà sì;vedete,Ezio mi ha detto che oggi salverà mio padre...ma sono preoccupata che non ci riesca,che sia in pericolo! >>
<< Parlate di messer Auditore?Non dovreste preoccuparvi così tanto:lui è un uomo forte,non si fa battere facilmente. >> disse Giovanni prendendo un pezzo di pane.
<< Lo so,è molto forte...in fondo ha salvato anche Caterina Sforza...in questo momento si troverà già a Castel Sant’Angelo! >> disse Vanessa guardando il cielo.
<< Ora rilassatevi,stendetevi e chiudete gli occhi...non pensate a nulla... >> disse Giovanni.
Vanessa chiuse gli occhi e si addormentò.
 
Vanessa si risvegliò. Erano passate parecchie ore da quando si era addormentata.  Appena aprì gli occhi si ritrovò lo sguardo di Machiavelli,che la osservava con attenzione.
<< Messer Machiavelli?!Ma che ci fa qui? >> chiese la ragazza alzandosi di soprassalto.
<< È da ore che vi cerco!Dovete venire con me subito al covo. Ezio è tornato,con vostro padre al suo seguito! >> disse Machiavelli con tono serio.
<< Dite sul serio?!Ma,allora sta bene! >> Vanessa prese la tovaglia e ciò che aveva messo sull’erba,poi salì sul cavallo e cominciò a galoppare,seguito da Machiavelli.
<< A proposito,dov’è Giovanni? >>
<< Se intendete il ladro...mi ha detto lui che eravate qui... >>
“Deve essersene andato dopo che mi sono addormentata...”pensò Vanessa.
Dopo circa mezz’ora di cavalcata,Vanessa e Machiavelli giunsero al covo. La ragazza non stava nella pelle,non vedeva l’ora di riabbracciare suo padre,ma,d’altro canto,voleva il suo perdono per averla trascinata in quella situazione. Così,dopo aver aperto la porta ed essere sgattaiolata come un gatto nel salone principale,vide proprio suo padre,seduto su un divanetto accanto al camino acceso.
<< Padre mio! >> Vanessa lo abbracciò con tutta la forza che aveva in corpo;il padre la abbracciò,ma il suo viso era pallido e i suoi occhi erano lucidi.
<< Vanessa...io non dovrei essere qui,dovrei essere già morto... >> disse l’uomo ansimando.
<< Padre...io sono davvero arrabbiata con voi...avete fatto qualcosa che mi ha spezzato il cuore...ma il bene che provo per voi non è equiparabile a ciò! >>
<< Tu non dovresti perdonarmi...sono stato un pessimo padre,ho fatto tutto per il potere! >>
<< Padre...io sono convinta che non eravate in voi quando avete fatto questo accordo con Rodrigo...è da quando sono nata che voi vi prendete cura di me...mi avete sempre accontentato,avete cercato di farmi diventare una studentessa modello. Voi non siete state un cattivo padre! >>
<< Mi sento...mancare il respiro... >>
<< Papà,ma che... >> Vanessa non finì la frase che suo padre disse:<< Figl...iola...io...mi dispiace... >>
<< Papà!!!!! >>
Francesco aveva chiuso gli occhi. Per sempre. La vecchiaia,oramai,era avanzata e,a causa anche della stanchezza e dei rimorsi per la situazione in cui si era cacciato,la morte si era fatta più vicina che mai.
<< Papà... >>
Silenzio. Nella stanza c’era solo quello. Neanche il suono delle lacrime che ricadevano sul viso di Vanessa potevano rompere quell’immenso silenzio,che aveva invaso il cuore della giovane ragazza.
<< Vanessa... >> nella stanza era entrata Diana;Vanessa si alzò in piedi e corse ad abbracciarla.
<< Mi dispiace... >>
Quel giorno finì così. Tra le lacrime e i silenzi.
 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


                                              Capitolo 10
 
Passarono due settimane. Vanessa si era rinchiusa nella sua stanza e non era più uscita,da allora. La morte del padre l’aveva sconvolta a tal punto da non voler vedere più nessuno. Nella sua stanza poteva entrare solo Diana,che le portava cibo e conforto.
<< Vanessa...dovresti uscire di qui,non ti fa bene stare rinchiusa per sempre! >>
<< Io...non ce la faccio! >> disse la ragazza sbattendo i pugni sul materasso.
<< Ma ti sei dimenticata di Ezio?!Lui ha salvato tuo padre e non l’hai nemmeno ringraziato!Non gli hai più parlato da quel giorno! >> urlò Diana uscendo e sbattendo la porta.
Vanessa si guardò allo specchio:le occhiaie erano molto accentuate,aveva il viso pallido,gli occhi verde smeraldo non risplendevano più come una volta e i suoi capelli avevano perso tutta la loro lucentezza:ma,soprattutto,mancava quel sorriso che,ogni giorno,illuminava la giornata di molte persone. Vanessa cominciò a piangere,si accasciò sul pavimento e restò lì,immobile.
 
Ezio era molto dispiaciuto. Non aveva nemmeno potuto consolare Vanessa,perché gli aveva impedito di entrare nella sua stanza. Aveva fatto seppellire il corpo di Francesco e gli aveva dedicato una piccola cerimonia,ma Vanessa non aveva partecipato. Cosa poteva fare per aiutarla?
L’uomo trovò la porta,della stanza di Vanessa, aperta:decise di entrare. Appena vide Vanessa accasciata sul pavimento la prese in braccio e disse:<< Vanessa!Vanessa!Mi sentite?! >>
Vanessa aprì gli occhi:<< Ezio...grazie per aver salvato mio padre... >>
<< Voi avete bisogno di un medico!Vi ci porto subito! >>
Ezio,con Vanessa in braccio,corse fuori dal covo e portò la ragazza da un medico.
<< Cosa succede messere? >> disse il medico.
<< Questa ragazza...sta male! >>
Il medico controllò la ragazza:<< Non ha niente di grave,è solo svenuta. Sembra che non mangi da giorni. Prendetevene cura,deve stare in assoluto riposo. >>
<< Va bene... >> Ezio riprese Vanessa in braccio e la riportò al covo;poi,la mise sul letto,e le mise le coperte addosso.
<< Vanessa... >>
<< Ezio... >>
Per tutto il giorno Ezio e Vanessa rimasero così:l’uno accanto all’altra.
 
 
Passò un’altra settimana. Vanessa era tornata in sé,nella sua vitalità e nella sua vivacità. Le cure di Ezio erano riuscite a far rimettere la ragazza appieno nelle sue forze.
Vanessa aveva preso una decisione drastica:sarebbe ritornata a Urbino. Lì aveva lasciato Sonia,la sua governante,e tutti i ricordi della sua infanzia. Ma,soprattutto,partiva per un preciso motivo:sentiva di provare un grande sentimento per Ezio,che però pensava che non fosse ricambiato da lui. Così,dopo aver preparato le valigie,si diresse verso la carrozza che le era stata preparata. Vanessa salutò la Volpe e Machiavelli;poi,si avvicinò a Diana e disse:<< Arrivederci,mi mancherai. >>
<< Anche tu,amica mia! >> disse Diana abbracciandola.
Vanessa notò che mancava Ezio...
 
Nel covo,stanza di Vanessa...
 
<< Questo deve averlo dimenticato Vanessa... >> Ezio rigirò il taccuino tra le mani:poi,lo aprì e cominciò a leggere: “L’amore. È un sentimento che non ho mai provato. È qualcosa di misterioso per me!Non ho avuto molti amici nella mia vita,ma da quando sono qui ne ho incontrati tanti...ma è da quando ho conosciuto Ezio che ho capito il vero significato dell’amicizia...e quello dell’amore! Amo quell’uomo,è tutto per me,ne sono innamorata cotta,ma non credo che lui provi alcun sentimento per me...”
Dopo aver letto ciò,Ezio sorrise e uscì dalla stanza.
 
Vanessa,dispiaciuta per la mancanza di Ezio,salì sulla carrozza e ordinò al cocchiere di partire,ma un grido la fermò:<< Vanessa!Aspettate! >>
Vanessa fece fermare la carrozza e scese:<< Ezio! >>
Ezio corse verso di lei e disse:<< Avete dimenticato questo... >>
Vanessa arrossì e prese il taccuino:<< Grazie...non mi dite che lo avete letto?! >>
<< Gli ho dato una sbirciatina...e non è vero che non provo nulla per voi. >>
Ezio abbracciò Vanessa,che rimase immobile al solo udire di quelle parole.
<< Ezio...ti amo. >>
<< Anch’io. >> I loro visi si incrociarono in un lungo ed intenso bacio.
 
<< Ah,l’amore è qualcosa che arriva all’improvviso... >> disse Diana.
<< Avete ragione,a volte può essere nascosto,ma basta un gioco di sguardi per intendersi... >> disse Machiavelli guardando la ragazza.
 
 
 
 
Vanessa non partì più. Rimase con Ezio a Roma,che,dopo un po’ di anni,partì per la Spagna per uccidere Cesare Borgia. Nel 1508 Vanessa e Ezio si sposarono a Firenze nella chiesa si Santa Maria del Fiore. Vanessa rivide anche il suo amico Raffaello,che come regalo di nozze le fece un quadro. Vanessa ed Ezio vissero a Firenze...

Ed ecco l'ultimo capitolo di questa storia! Questa volta vi lascio un disegno di Vanessa fatto da me...spero che vi piaccia! :)
E spero anche che il finale di questa storia vi sia piaciuto...comunque,passiamo ai ringraziamenti:allora,ringrazio Ezia98,che ha seguito con passione questa storia e la ringrazio per aver recensito tutti i capitoli!*.*
Poi ringrazio di cuore anche Misaki L Lawliet che ha recensito e seguito questa storia;ringrazio chi l'ha postata fra le seguite e le preferite! Bene,ora vi lascio...alla prossima!







 

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