I truffatori

di _Daenerys Targaryen93_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
Scott pov.

Quel giorno la città era piuttosto rumorosa.
Carrozze sfarzose e decorate continuavano a circolare ..
Le guardai disgustato,
“Schifosi ricchi ..” pensai.
Mi passai una mano tra i capelli rossi guardando il mio compare, nonché cugino, Duncan.
Da lì a poco avremmo fatto un altro colpo sicuramente, dopotutto dovevamo pur mangiare.
Soli al mondo come cani, ce la cavavamo come meglio potevamo.
Esistevano vari lavori onesti per guadagnare della grana.
Ma se non si vive la vita con un po’ di brivido e divertimento, cosa si vive a fare?
E poi, non avevamo alcuna voglia di lavorare.
Quindi ..

-------------------------------------

<< Allora cugino, che hai in mente oggi? >>.
Seduto all’ombra di una quercia stavo intagliando del legno, ero molto bravo ef ignorai ciò che mio cugino mi stava dicendo.
<< Scott, ci sei? >>,
infastidito sbuffai, alzai lo sguardo fissandolo.
Feci spallucce.
Si sedette accanto a me, il moro con il pizzetto dagli occhi azzurri.
<< Rosso? Il gatto ti ha mangiato la lingua? >>
<< Ma che diavolo vuoi? >>
<< Voglio della grana .. le mie tasche sono vuote .. >>,
<< Se pretendi dei soldi da me, caschi male! Ho le tasche più vuote delle tue .. >>
<< Lo vogliamo fare questo colpo si o no? Prima hai voluto andare via dalla città, hai mandato tutto a monte! E per cosa? Per intagliare del legno? >>.
Lo guardai di sottecchi.
<< Ah, io avrei mandato tutto a monte? Perché avevi in serbo qualche piano brillante? >>,
<< No .. sei tu la mente qui .. >>
<< E ti pareva .. non avevo idee ok? Piantala di seccarmi .. >>.
Mi alzai e feci per andarmene, gettando la mia creazione in testa al mio compare.
Infuriato mi chiese il perché, in tutta risposta ghignai.
<< Volevo farlo .. e l’ho fatto! >>
<< Idiota! >>
<< Zitto, faccia da scemo .. >>
<< Lentigginoso .. >>
<< Fottiti! >>.
<< Ma razza di … >>.
Lo zittii con una mano.
Avevo visto qualcosa di interessante ..
Un bel carro.
Ghignai.
<< Alzati, Duncan. Si torna in città. >>
<< Ti è venuta l’illuminazione? >>
<< Forse .. >> gli sorrisi << Sbrigati o non faremo in tempo a spennare quel grosso pollo .. >>
<< Quale? >>
<< Zitto e muoviti .. >>

-----------------------------

Fermammo il carro delle tasse, tirando fuori le spade.
Intimammo ai due uomini – i conducenti del carro- di scendere e lasciarci i loro vestiti e tutti i loro possedimenti, se volevano salva la vita.
Obbedirono.
Ridendo salimmo sul carro :
<< Addio, babbei! >> urlò Duncan , mentre ci allontanavamo << Ah, che idea cugino! I miei complimenti! Non avevo nessuna voglia di camminare. E immagino che questa volta ci spacceremo per .. per quei tizi che riscuotono le tasse .. >>
<< Precisamente, cugino .. Precisamente. >> sorrisi malefico.

Nota dell’autrice: Eccomi tornata in questo forum con una nuova storica, stavolta i capitoli sono corti così aggiornerò prima.
(nd. Scott: Forse troppo corti, idiota! , nd.Jade: :O non sono un’idiota! Cattivo!, nd.Duncan: Si invece! Ha, ha, ha! Che spasso maltrattare Jade .. , nd.Jade: Guardate che vi faccio passare un brutto quarto d’ora! La storia è mia e vi potrei rendere le cose molto difficili! >:( , nd.Duncan e Scott: O.O! Oh, oh! Ma stavamo scherzandooo! :-D, nd.Jade: -.-”, nd.Scott: Jade ma come stai bene oggi! E che bella storia! :), nd.Duncan: Scott ha ragione, hai fatto qualcosa ai capelli? , nd.Jade: MA CHE RUFFIANI!! )
Comunque sia, spero recensiate in molti mi farebbe piacere conoscere il vostro parere ^_^. Grazie in anticipo! Spero vi piaccia.
Baciii
Jade

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Capitolo 2
*** 2 ***


2
Scott pov.


Londra, una delle città più belle del mondo, tranne per il cattivo odore che emanava la bancarella del venditore di pesce .. per non parlare di quello della gente più povera.
I ricchi avevano la possibilità di lavarsi tutti i giorni, le migliori comodità e leccornie di vario tipo, i poveri invece dovevano arrangiarsi come meglio potevano.
Attraversammo le strade affollate con il carro.
Io e Duncan ci guardavamo intorno ghignando ed ogni tanto porgevamo il cappello per togliere denaro alla gente che ci circondava.
A turno, ogni casa riceveva la nostra bella visita.
Non avevo mai visto tanti quattrini in vita mia!
Ero proprio una volpe …
Il miglior colpo del secolo.
Avevamo già denaro a sufficienza per passare una ventina di giorni ubriacandoci in osteria, mangiare a sazietà e divertirci con delle belle signorine … e la giornata era appena cominciata!

-------------------------

<< Ma .. messere … è tutto quello che mi rimane … la mia famiglia non mangia da giorni .. abbiate cuore … >> esclamò in lacrime il povero contadino, piuttosto magro e mingherlino.
Dall’aspetto sembrava piuttosto denutrito, e sua moglie e i suoi due bambini non erano da meno.
<< Voi non avrete più la testa se non pagate … signore .. >> rise Duncan,
<< Vi prego, vi scongiuro … queste povere creature sono allo stremo delle forze .. se prendete anche questi ultimi risparmi che mi rimangono … come li sfamerò? Morranno … >> disse abbracciando i due ragazzini.
<< Morranno dici? Beh, se muoiono tu e tua moglie potrete permettervi da mangiare … non dovrete più sfamare questi due mostriciattoli … >> ghignai togliendomi il cappello.
<< Vi prego abbiate pietà .. >> ripeté il contadino in ginocchio.
Sbuffai appoggiandomi contro il muro di quella decadente casa in pietra nera dal tetto di legno marcio.
Duncan mi guardò come se volesse dirmi ‘Allora che si fa?’.
Feci spallucce.
Poi mi rimisi il cappello e risalendo sul carro feci cenno a Duncan di seguirmi.
Quest’ultimo obbedì malvolentieri, ma prima di andarsene disse ai contadini che per il momento li avrebbero lasciati in pace, ma nel frattempo avrebbero fatto meglio a procurarsi del denaro per una loro prossima visita.
Dopo un ultimo sguardo rude a quella famiglia ripartimmo, lasciandoci alle spalle quella rustica e danneggiata struttura.

-----------------------

Dopo aver compiuto il delitto perfetto nascondemmo il carro in una buia strada e rimettendoci i nostri vestiti, prendemmo i due grandi sacchi pieni di soldi, li chiudemmo e li caricammo sulle spalle.
Tutto sembrò filare liscio finché …
<< Eccoli là! Quei due furfanti ci hanno derubati! >>.
<< Oh, merda! >> esclamai,
erano gli uomini che avevamo lasciato in mutande in mezzo alla strada.
<< Farabutti! Impostori! Non dategli il vostro denaro! >> urlò uno dei due uomini,
la folla era infuriata:
<< Imbroglioni! Ridateci i nostri soldi! >>,
<< Siamo fregati, per la miseria! >> urlò Duncan,
<< Diamocela a gambe!!!!! >> urlai.
Io e Duncan correvamo come fulmini inseguiti da quella folla inferocita.
Stavano per intrappolarci ma con passo fulmineo saltammo sul banco della frutta e a causa dell’impatto la frutta finì dritta, dritta in faccia ai nostri inseguitori.
Risi, ed insieme a me anche Duncan.
Velocemente ci arrampicammo su una casa ed iniziammo a scappare saltando di tetto in tetto.
I londinesi, non sapendo più che pesci prendere interruppero l’inseguimento e, fermatisi, iniziarono ad incolparsi l’un l’altro per non averci riconosciuto.
Li avevamo fregati di nuovo.
<< Che razza di polli! >> rise Duncan,
<< Non ne avevo mai spennati così tanti … >> esclamai << Stanotte … birra, cibo e divertimento a più non posso … sai quante donne aprirebbero le loro gambe per un paio di spiccioli? >>
<< Molte .. e con tutti questi soldi, cugino potremmo riservare una casa di puttane solo per noi … >>.
<< Puoi dirlo forte, cugino .. >> annuii ridendo.


Nota dell’autrice: Piaciuto il secondo capitolo?
(nd.Scott: Noi che andiamo con donnacce? ,
nd.Duncan: per chi ci hai presi! :D,
nd.Jade: Ma per cortesia non fingetevi angioletti, le donne di facili costumi non vi dispiacerebbero sicuramente. E poi in epoca medievale era comune che gli uomini facessero cose simili :D …,
nd.Scott: -.-‘ cretina! ,
nd.Duncan: Detesto ammetterlo ma ha ragione, questa sottospecie di rimbambita …,
nd.Jade: Ancora con gli insulti! Siete cattivi, giuro che ve la faccio pagare . Vi farò tagliare la testa dal re così imparate u.u ..,
nd.Scott e Duncan: ma scherzavaaamo XD,
nd.Jade: -.- .. ) …
Comunque sia * si scusa per lo ‘sclero’ XD*, ringrazio tutti coloro che hanno recensito il precedente capitolo … scusate se posto in ritardo ma non avevo internet, e poi in parallelo sto scrivendo un’altra fan fiction di lovely complex e un capitolo di ‘Amo te non la tua fama’.
Quindi potete immaginare che fatica! Ha, ha!
Spero che continuiate a seguirmi. ^_^
Baciii recensite in molti,
Jade

Ecco Duncan e Scott, lo so non sono loro ma per mostrare il loro look XD
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Capitolo 3
*** 3 ***


3
Dawn pov.

Dawn Isobel Moon …
Questo è il nome che mi diede mia madre … Katherina Maria Grant Moon.
Ero bionda …
Avevo gli occhi color indaco …
E la mia carnagione era chiarissima.
Ero nata da una ricca famiglia, che godeva di fama e dei favori del re Enrico VI di Windsor, salito al trono nel 1422 ..
Avevo sedici anni e finalmente era giunto il momento che avevo sempre sognato ..
Io e mia sorella Courtney di diciassette anni, castana dagli occhi scuri e la carnagione un po’ più scura della mia – come quella di mio padre Robert – eravamo finalmente abbastanza grandi per raggiungere nostro fratello Sam a corte.
Saremmo diventate dame di compagnia della regina.
Sam era un uomo di vent’un anni piuttosto grassoccio e goffo, dai capelli castani, gli occhi scuri e la carnagione chiara ..
Ma era anche dolce ed impacciato, comprensivo e gentile..
Era per questo che lo adoravo.
E per lo stesso motivo la sua sposa, Lady Dakota Rosalie Parker Moon si era follemente innamorata di lui, nonostante il loro fosse un matrimonio combinato voluto da mio padre e da Lord Parker.

-----------------------

Guardai fuori dalla carrozza, ero agitatissima.
Di lì a poco saremmo arrivate alla residenza reale.
Ci tenevo a fare una buona impressione così avevo indossato uno dei miei abiti migliori .. uno ampio, nero e rosso con alcuni ricami ed un corpetto favoloso.
Non riuscivo a smettere di tremare …
Chiusi gli occhi respirando a fondo.
Sentii una mano stringere la mia.
Riaprii gli occhi.
<< Stai calma, Dawn .. >> sorrise Courtney, raggiante e bellissima come non mai nel suo abito ampio viola, nero e bianco piuttosto lavorato.
<< Ci sto provando, sorella mia … Ma se poi …. Potrebbero accorgersi della mia capacità di leggere le auree e …. >>
<< Andrà tutto bene .. va bene? Siamo pronte … e siamo insieme … >>,
prese entrambe le mie mani e le strinse tra le sue, io annuii sorridendo.

-----------------------------------

Finalmente eravamo a corte.
Nostro fratello Sam ci aiutò a scendere dalla carrozza, e porgendoci un braccio ciascuna ci accompagnò.
Ci parlò della vita a corte, del nostro sovrano ..
E naturalmente ci diede una favolosa notizia ..
Sua moglie era incinta ..
<< Fratello mio .. congratulazioni … vi auguro di aver generato un maschio .. >> sorrise Courtney,
<< Me lo auguro anch’io, mia dolce Courtney … anche se se nascerà una bambina sarò felice ugualmente … Magari porterà il nome di una delle mie splendide sorelle .. >> sorrise << Sperando che non erediti il tuo caratterino, Courtney .. >>,
<< Sono dolce come un agnellino, fratello mio .. >> rise Courtney,
<< Ma quando vi arrabbiate, somigliate di più ad un drago … >> Sam scoppiò in una fragorosa risata, lasciando Courtney senza parole.
<< Vostra moglie desidera un maschietto od una femminuccia? >> chiesi curiosa,
<< Qualunque cosa le andrà bene … il nostro modo di pensare è piuttosto simile … >>.
Camminammo in lungo ed in largo attraversando una loggia, finché non incontrammo la moglie di mio fratello, Dakota.
Ci salutò con una riverenza e poi ci abbracciò entrambe calorosamente.
Rispondemmo all’abbraccio con lo stesso affetto.
Sorrise, era raggiante … il che la rese ancora più bella.
Capelli lunghi biondi, occhi verdi, alta, snella …
Sembrava una dolce bambolina in quel suo abito rosa piuttosto ricco.
<< Sam ci ha dato la notizia .. Congratulazioni .. >> esclamai prendendole le mani,
<< A quanto pare marito, mi avete anticipato .. speravo che dessimo insieme la grande notizia alle vostre sorelle .. >> sorrise, ma con un po’ di disapprovazione, in direzione di mio fratello,
Sam arrossì:
<< Vi chiedo scusa .. è solo che … ero tanto felice che non ho saputo resistere … >>

Nota dell’autrice: Eccomi qua!!! Con il terzo capitolo.
Com’è? Fa schifo? E’ accettabile? Spero che recensiate in molti, e rigrazio di cuore chi ha recensito i primi due capitoli …
Un bacio,
Jade :)
Ps. vi starete chiedendo come mai Duncan e Scott non sono intervenuti stavolta, he he he! Diciamo che mi sono presa una piccola vendetta, li ho chiusi a chiave nel ripostiglio … XD

Ecco Courtney e Dawn .. più o meno XD:

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E Sam e Dakota:

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Capitolo 4
*** 4 ***


4
Courtney pov.

Erano passati alcuni giorni dal nostro arrivo a corte e la nostra vita trascorreva lenta e tranquilla, tra le ore passate negli alloggi della regina Margherita d’Angiò a ricamare e ad allietarla con dolci canzoni, tra i giochi e le passeggiate nei giardini privati della regina.
Ero felice come non mai, ma avvertivo una strana sensazione …
Un senso di vuoto, come se nella mia vita mancasse qualcosa ..
Un uomo … un marito fedele che mi amasse e che mi trattasse come una sua pari.
Confesso che nel momento in cui vidi il nostro sovrano in me nacque un piccolo interesse nei suoi confronti .. e spesso con spudoratezza e malizia lanciavo al re sguardi ammiccanti e che lui ricambiava ..
Anche se sapevo di non avere possibilità con lui.
Non saremmo mai potuti andare oltre il gioco degli sguardi ..
Questo perché, Enrico aveva preso di mira mia sorella Dawn …
E come biasimarlo?
Dolce, casta – non che io non lo fossi - bionda … dall’aspetto angelico!
Era davvero graziosa, quasi sembrava una bambola di porcellana … ma lei non avrebbe mai voluto perdere la sua virtù ….
Al concedersi ad un uomo di cui non era innamorata avrebbe preferito l’esilio in campagna o addirittura la morte …

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Io e Dawn eravamo sedute su delle poltroncine rosse accanto alla regina, che ogni tanto ci regalava un bellissimo sorriso, ed eravamo intente a ricamare.
Guardai Dawn, era semplicemente meravigliosa, sembrava proprio un angelo nel suo abito bianco e candido come la neve .. stretto e con lo scollo a cuore dalle spalline sottili ..
Da non dimenticare i bellissimi veli che dalle spalle scendevano ad accarezzarle le braccia e la candida rosa bianca che portava tra i capelli.
Io indossavo un abito simile ma color acqua marina ed i miei capelli erano raccolti in una sorta di chignon.
Nostro fratello Sam entrò accompagnato da Dakota.
Dakota fece una riverenza alla regina che ricambiò con un sorriso, Sam si inchinò.
<< Che bella sorpresa .. Lord Moon e Lady Parker … qual buon vento vi porta nei miei alloggi? >>
<< Mia signora .. >> iniziò Sam << Siamo qui per renderle omaggio, e per annunciarvi che presto avrete un servitore in più … >>.
La regina Margherita si alzò e prese le mani di Dakota:
<< Devo dedurre che nel vostro ventre cresca un pargolo? >> sorrise,
<< Si, vostra maestà … aspetto un bambino … >>
<< Che tutto vada bene e che siate felici insieme .. tutti e tre .. >>
<< La ringraziamo con tutto il cuore … >> aggiunse Sam, poi guardò Dawn con una punta di tristezza << Vostra maestà sono qui anche per ordine del re … ho un messaggio per mia sorella Dawn. >>,
guardai mia sorella, sembrava preoccupata.
<< Prego parlate pure Lord Moon .. cosa può mai volere un re da una mia dama di compagnia? >>
<< Il re … desidera che voi, sorella, andiate nei suoi alloggi … >>.
La regina sgranò gli occhi, vidi Dawn rabbrividire e gli strumenti per ricamare coderle dalle mani.
<< Ah, quindi .. stanotte vuole qualcun altro nel suo letto … >> mormorò triste la regina,
Dawn scoppiò in lacrime tra lo stupore di tutti.
Non sapendo cosa fare la abbracciai, sicuramente per lei era una gran disgrazia, io invece avrei voluto essere al suo posto.
<< Mia signora .. >> mormorò tra le lacrime << Vi prego .. io … io .. >>.
La regina ci fu accanto, la guardai accarezzare Dawn, sorpresa .
<< Perché mai piangete? >>
<< Io non voglio andare .. non voglio .. vi prego! Datemi la prigione … la morte … l’esilio .. ma non questo vi prego .. >>
<< Non vuoi giacere con il re, dunque .. >>
<< No … io .. io … non sono innamorata d … >> non continuò singhiozzando,
la regina annuì sorridendole, si alzò e si rivolse a Sam:
<< Lord Moon .. riferite al re che ho bisogno di vostra sorella … anzi da oggi in poi, lei resterà sempre al mio fianco … non deve essere costretta a fare qualcosa che non vuole fare .. non lo tollero .. >>
<< Si, mia signora .. la ringrazio … e di sicuro anche Dawn .. con permesso! >> si inchinò ed insieme a sua moglie lasciò la stanza.

Nota dell’autrice: Salveeee scusate l’attesa, ecco il quarto capitolo. Vi piace? Fa schifo? Esprimete un giudizio per favore … ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo. :-)
(nd.Scott: ma non ti va di fare niente! Hai fatto aspettare tantissimo i lettori! ..
nd.Duncan: oltre che imbecille sei sfaticata!
nd.Jade: Hey! Come vi permettete? Io non sono sfaticata ho avuto da fare! La prossima volta andate a farli voi i test per l’università … giuro che vi richiudo nel ripostiglio, ma stavolta butto via la chiave!
nd. Scott e Duncan: Affonderai con noi! Se ci rinchiudi trascineremo anche te!
nd.Jade: Io vi faccio causa, per l’esasperazione! Mi faccio dare il numero degli avvocati di Courtney!)
Scusate lo sclero, ma sono impossibili quei due!
Baci, baci!
Al prossimo capitolo.
Jade
Ps. Per i fan di Death note, prometto che aggiornerò ‘Amo te non la tua fama’ a breve e che tra poco pubblicherò un’altra storia .. per quelli di Lovely complex, ho già pronta una storia ma la devo pubblicare.. sono molte pagine e sto litigando con i codici html! Baciii

Ecco Dawn e Courtney:

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Capitolo 5
*** 5 ***


5
Scott pov.

Me ne stavo seduto su una seggiola con i piedi appoggiati sul povero tavolo di quercia, e con il mio dente di squalo portafortuna stavo creando un piccolo capolavoro.
L’ambiente era piuttosto lugubre..
Poca illuminazione, arredamento povero e di pessimo gusto, sporcizia ovunque …
Una delle stanze più schifose di quella dannatissima taverna, in cui io e Duncan avevamo passato l’ultima settimana.
Di lì a pochi giorni saremmo dovuti sloggiare, il denaro a nostra disposizione era già andato a puttane!
Alla mia destra c’era una finestra, i vetri erano piuttosto appannati ma riuscivo comunque a vedere la pioggia cadere dal cielo.
‘Che schifo di tempo’ pensai sbuffando.
Anche se non era una novità, si poteva dire che pioveva un giorno si ed uno no in quelle zone.
Soffiai sulla piccola scultura – un meraviglioso cavallo – per allontanare polveri e frammenti di legno.
Ed una volta finito, posai il cavallo sul tavolo.
<< Ehi, mani d’oro! Un’altra bambolina? >> mi punzecchiò mio cugino,
<< Tua sorella. >>
<< Che? >>
<< Chiama lei mani d’oro, non me .. >> ghignai,
<< E’ una prostituta .. che ci vuoi fare? È suo dovere fare certe cose .. >> rise avendo capito ciò che intendevo,
scossi la testa, Duncan afferrò la piccola scultura di legno e si mise ad osservarla minuziosamente.
<< Perché non vendiamo le tue sculture? Potremmo rimediare un po’ di grana .. >>
<< Ma chi mai le comprerebbe, scemo? >>
<< Ma sono fantastiche! >> si giustificò,
<< Oddio stai facendo il sentimentale .. per favore, non dire altro sennò vomito .. >>,
<< In effetti .. >>.
Si sedette di fronte a me, dall’altra parte del tavolo, e si mise a giocherellare con quel cavallino.
Ad un certo punto smise e mi chiese:
<< Saresti capace di creare delle imitazioni? Cioè di riprodurre nei minimi dettagli una scultura … >>
<< Creare un falso? Mio caro, mi prendi in giro? Non esiste nulla di più facile .. >>
<< E se creassi delle riproduzioni di alcune sculture famose e poi le vendessimo ad un prezzo decisamente alto? >>.
Sgranai gli occhi , tolsi i piedi dal tavolo e mi alzai avvicinandomi a lui.
Gli diedi una pacca sulla spalla ghignando:
<< E bravo, cugino! La tua idea è brillante … mi metto subito al lavoro. >>.

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Avevo creato circa una ventina di statuette, perfette in ogni dettaglio e grazie alla nostra capacità di abbindolare la gente ne avevamo vendute quasi la metà, ed avevamo raccolto un bel gruzzolo.
Io e Duncan sorridemmo, già pregustavamo il sapore di una buona birra chiara e di un pasto prelibato .. con tutti quei soldi, altro che taverna!
Avremmo vissuto da signori, almeno per un paio di giorni.
Tra i curiosoni che si avvicinavano al nostro banco c’era sempre qualche riccone che sborsava denaro, portandosi a casa senza sospettare nulla la riproduzione di un’opera.
D’un tratto una ricca carrozza si fece largo tra la folla, fermandosi poi davanti a noi.
Ne scesero due bellissime dame, vestite con ricchi abiti, delicate e con andatura elegante.
Non riuscivo a non fissare la ragazza vestita di blu ..
Era meravigliosa, sembrava un angelo .. i capelli biondi, la carnagione chiarissima, le labbra rosse … quegli occhi profondi!
Arrossii poi scossi la testa guardando mio cugino che con aria da pesce lesso fissava l’altra ragazza.
Bellissima anche lei, vestita con un meraviglioso abito color smeraldo, dalla carnagione più scura e le labbra rosee.
I capelli castani che facevano risaltare gli occhi dello stesso colore.
<< Non ho mai visto .. due .. due belle … due ragazze così belle .. >> mormorò Duncan,
<< Concordo! >>.
La bionda si avvicinò e sorridendo chiese:
<< Messere, vorremmo fare un regalo alla nostra amata regina .. queste opere sono autentiche? Sono molto belle .. >>
<< Si che lo sono, principessina delle fate … >>.
Il suo sorriso si rabbuiò e con flebile voce mi sussurrò:
<< No, non è vero … imbroglione … >> si voltò poi verso la sua amica << Cerchiamo altrove … >>.
Mi aveva dato dell’imbroglione? Possibile che si fosse accorta che era una truffa?
Alzai un sopracciglio, confuso.
All’improvviso successe una cosa che mai ci saremmo aspettati.
Alcune persone ci riconobbero come i falsi esattori delle tasse, e con aria ostile incitò il resto della folla a darci una solenne bastonatura.
Non vedendo via d’uscita, sguainammo le spade ed afferrammo le due dame, prendendole come ostaggi.
<< MA COSA FATE, SIGNORI??? LASCIATECI O NE PAGHERETE LE CONSEGUENZE! >> urlò la mora dimenandosi,
<< Stai zitta, principessa e non ti succederà nulla .. >> rispose Duncan.

Nota dell’autrice: Ecco il quinto capitolo, spero piaccia! Finalmente ho fatto in modo che i quattro si incontrassero. Fatemi sapere cosa ne pensate e come al solito chiedo scusa per il ritardo.
Grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo.
Baciii
Jade

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Capitolo 6
*** 6 ***


Courtney pov.

Ero piuttosto spaventata, e leggevo la stessa paura negli occhi di Dawn.
Quei due sconosciuti ci avevano prese in ostaggio, in modo da riuscire a scappare da quella folla inferocita.
Strinsi forte il braccio che il moro mi tratteneva vicino alla gola, quasi non riuscivo a respirare.
Lo pregai di allentare la presa e dopo qualche grugnito per fortuna mi accontentò.
Tra lo stupore di tutti i due rapitori ordinarono che i cavalli della nostra carrozza gli fossero consegnati, altrimenti ci avrebbero sgozzate.
La piccola scorta che ci aveva accompagnate obbedì, promettendoci che avrebbero cercato aiuto per salvarci.
Ci caricarono sui cavalli e montarono in groppa agli equini a loro volta.
E così lasciammo la città.
Eravamo spaventate ..
Cosa ne avrebbero fatto di noi?
Il nostro futuro, in quel momento ci sembrò piuttosto oscuro.

------------------------------------------------

Dopo una lunga cavalcata, giungemmo in un fitto bosco.
A causa della posizione scomoda in cui mi trovavo – a pancia in giù, con le braccia penzolanti dal lato destro e le gambe dal lato sinistro – come quella in cui si trovava Dawn, iniziai ad avvertire forti dolori alla schiena.
Così furiosa urlai:
<< Potremmo fermarci messere? Avete ancora intenzione di portarci in giro come fossimo animali? E’ questo il modo di trattare delle dame? La schiena mi fa terribilmente male .. >>
<< E stai un po’ zitta principessa .. >> rispose il moro,
<< Cosa? Come osa? Siete dei villani! Lasciateci andare via! Ormai siete fuggiti, no? Lasciateci .. >> mi dimenai,
<< E stai ferma! >>
<< Vi ordino di fermarvi! >>
<< Mi dispiace non prendo ordini da una principessina viziatella! >>
<< Io non sono viziata! Se proprio non volete lasciarci andare, almeno permetteteci di riposare … la nostra posizione è alquanto scomoda … >>.
Il moro sbuffò e chiese al suo compagno se potevamo fermarci, in quanto lo stavo facendo impazzire.
L’altro, un bellissimo ragazzo dai capelli rossi acconsentì.
Ci fermammo, il moro mi afferrò e in un modo che non si può definire delicato mi gettò a sedere sul prato.
Urlai:
<< Bruto! >>
Rise avvicinandosi e sollevando il mio mento con un dito:
<< Alla milady non piace finire col culo per terra? Però devo ammettere che siete davvero graziosa … potremo divertici insieme sai? Sono sicuro che ti piaccio .. >>
<< Siete un villano .. volgare … e presuntuoso! >> sbottai scostandolo,
<< Chiudi il becco, prendi esempio dalla tua amica … >>.
Guardai il moro e pensai che fosse davvero un bellissimo ragazzo, arrossii.
Poi mi voltai a guardare Dawn che se ne stava seduta sull’erba a giocare con una cavalletta, sembrava piuttosto tranquilla.
Il rosso se ne stava appoggiato ad un albero a intagliare un pezzo di legno e ogni tanto guardava mia sorella.
<< Quando ci lascerete andare? >> mormorò Dawn tranquillamente,
<< Non so … Se vi lasciamo andare ora, ci daranno la caccia senza sosta … lo fanno anche ora ma se ci trovano con degli ostaggi, saremo in vantaggio … >>.
Un coniglietto si avvicinò a Dawn e lei lo prese in braccio coccolandolo, mi avvicinai a mia sorella chiedendole se avesse paura.
Lei mi rispose di no, che non c’era motivo di aver paura. Il rosso rise:
<< E così non avete paura? E se vi facessimo del male? >>
<< Voi non lo farete .. ne sono sicura .. >> mormorò Dawn dolcemente.

Nota dell’autrice: Hello! Ecco il nuovo capitolo! Vi piace? Fa schifo?
Esprimete la vostra opinione :) ...
(nd.Scott e Duncan: ma che m***a di capitolo!
Nd.Autrice: sempre gentili come al solito … u.u .. prima o poi ve la faccio pagare)
Spero in qualche bella recensione :) e ringrazio di cuore chi ha recensito gli scorsi capitoli.
Baciiii
Jade

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Capitolo 7
*** 7 ***


7

Sam pov.

La scorta che aveva accompagnato le mie due adorate sorelle in città, era tornata a corte.
Ma senza di loro.
Non appena lo seppi chiesi cosa fosse accaduto.
Mi spiegarono che Dawn e Courtney erano state prese in ostaggio da due furfanti.
Due giovani burberi, uno dai capelli rossi con le lentiggini e l’altro moro col pizzetto, le avevano portate via e quegli incapaci non avevano fatto nulla.
Erano riusciti a farseli scappare sotto il naso.
Infuriato … e piuttosto allarmato avevo chiesto udienza al re sperando che mi aiutasse.
Egli aveva risposto che avrebbe messo i suoi uomini sulle tracce dei due criminali, non appena fosse stato tutto pronto.
E se per disgrazia le due fanciulle erano morte o se non fossero riusciti a trovarle, la scorta che era rimasta a guardare senza fare nulla avrebbe fatto una brutta fine.

---------------------

Camminavo nervosamente nell’alloggio di mia moglie, avanti e indietro.
Mia moglie, Dakota era seduta davanti al focolare intenta a leggere un libro.
Mi passai una mano tra i capelli.
Ero preoccupato, le mie sorelline erano lì fuori da qualche parte e io dovevo rimanere lì con le mani in mano .. ero impotente, incapace di far nulla.
‘Non si preoccupi .. vada nei suoi alloggi .. i miei uomini andranno a cercarle ..’ mi aveva detto il re.
Ma come potevo stare tranquillo?
Sospirai rumorosamente e guardai la mia Dakota, bella come sempre.
Il suo dolce viso illuminato dal fuocherello acceso nel camino.
Chiuse il libro e mi fu subito vicino.
Mi prese i volto tra le mani e dopo avermi baciato, mi accarezzò il viso.
<< Mio signore .. cosa vi turba, amor mio? >>.
Presi la su e la strinsi tra le mie, i suoi bellissimi occhi verdi mostravano preoccupazione.
Non volevo turbarla viste le sue condizioni.
<< Non preoccupatevi mio amore .. si risolverà tutto .. >>
<< Cosa è successo? >>
<< Non voglio turbarvi, vi prego non chiedetemelo .. >>
<< Vi prego marito mio … abbiamo fatto un sacro giuramento, dinanzi a Dio. Condividete con me le vostre pene. Permettetemi di aiutarvi a portare questo fardello che vi affligge .. vi prego .. >>.
Annuii, sorridendo debolmente.
Prendemmo posto davanti al fuoco e le raccontai tutto per filo e per segno.
Quando terminai il racconto, la mia amata si posò una mano sul petto all’altezza del cuore.
<< Dio mio .. >>
<< E non so che fare … il re manderà le sue truppe a cercarle ma se non dovessero trovarle? >>.
Dakota prese le mie mani e le baciò, cercando di rassicurarmi.
Mi guardò negli occhi e sorrise dolcemente.
<< Ho un’idea per trovare le vostre sorelle, mio signore. >>.
Sussultai, stava parlando sul serio?
In ogni caso le chiesi di spiegarmi tutto, nei minimi particolari.
<< Le vostre sorelle hanno una serva .. viene soprannominata la ‘volpe’ per la sua scaltrezza e la sua furbizia … dite al re di mandarla insieme alle truppe .. potrebbe tornare utile nello stanare o fare uscire allo scoperto quei criminali … e nel caso fosse necessario tendere un’imboscata a quei due furfanti .. è maestra dell’inganno quando serve, e piuttosto calcolatrice .. ma è molto affezionata a Dawn e Courtney e quindi non esiterà ad aiutarvi .. si chiama Heather.. >>.
I miei occhi si illuminarono, e sentii la speranza crescere in me.
Baciai mia moglie e con impeto aprii la porta dei suoi alloggi, gridando ad un paggio di condurre da me la serva delle mie sorelle, Heather.

---------

Una bellissima ragazza dai lunghi capelli neri, entrò
nell’alloggio e fece una riverenza.
Snella, dagli occhi scuri e magnetici e vestita con abiti un tantino poveri.
Le spiegai ogni cosa ed accettò di aiutarci.
Così la portai al cospetto del re, avanzando la mia richiesta.
Il re si accarezzò il leggero pizzetto con un dito e affermò:
<< E sia! Che questa umile serva accompagni le mie guardie .. se secondo voi Lord Moon potrà tornarci utile … >>.

Nota dell’autrice: Ecco il nuovo capitolo! Ora mi picchiano .. ho fatto attendere molto e sono desolata T^T.
Spero vi piaccia.
Bacii
Jade
Ps: a breve pubblicherò una rappresentazione di Heather :) kisses

Ecco Heather:

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Capitolo 8
*** 8 ***


8
Scott pov.
Era una notte buia e faceva piuttosto freddo.
Duncan aveva acceso il fuoco, ma la situazione non era cambiata.
Le due dame se ne stavano accanto al fuocherello strette l’una all’altra.
Duncan dormiva profondamente , russando talmente forte da farmi saltare i nervi.
Io ero di guardia, ed ingannavo il tempo intagliando pezzi di legno.
Il silenzio ci avvolgeva, gli unici rumori che si udivano erano i versi degli animali e la sinfonia nasale che mio cugino stava intonando.
<< Se non la pianta lo sveglio con un calcio nei gioielli. >> mormorai tra me e me,
<< Messere! >> mi chiamò la mora,
<< Che vuoi? >>
<< Non avreste qualcosa per scaldarci? Mia sorella trema dal freddo. >>
<< Spiacente, non ho avuto tempo di portare tutte le comodità. Siamo partiti così su due piedi, la prossima volta avvertiteci prima così ci organizziamo per un bel viaggio. >> ghignai,
la mora sembrò non apprezzare il mio commento, e mi guardò truce.
<< Siete dei barbari. Lasciare due fanciulle indifese in queste condizioni. >>
<< Oh, poverine. >> risi, << La prossima volta rapiamo anche il vostro castello. Contente? >>
<< Vi sembra carino prenderci in giro in questa maniera? Razza di asino? >>,
sguainai la spada e la puntai nella sua direzione a mò di avvertimento:
<< Avete parlato anche troppo, è ora di chiudere il becco. Tenete a freno la lingua, milady o ve la taglio. >>.
Abbassò la testa, sembrava piuttosto furiosa.
La ragazza bionda si mise a sedere e posò una mano sulla spalla della sorella.
<< Calmatevi sorella, sto bene. Non serve litigare con Scott per avere una coperta. >>.
Sgranai gli occhi.
Mi aveva chiamato Scott?
Balzai in piedi:
<< E tu come diavolo fai a sapere come mi chiamo? >> urlai svegliando Duncan.
<< Ma che ti urli? >> disse mio cugino con la voce ancora impastata dal sonno,
<< Questa qui sa come mi chiamo. >>
Duncan rise:
<< Ohooo, siamo arrivati alle presentazioni ufficiali? >>
<< Ma che cazzo dici? >> mi rivolsi poi alla bionda << Come fai a sapere il mio nome? Siamo ricercati è vero, ma nessuno conosce i nostri veri nomi. >>
<<< Lo leggo dalla tua aura. Lui per esempio è Duncan. >>
<< Che? Aura?? >> Duncan sussultò << Sei una diavolo di strega??? >>,
la mora scattò in piedi ed urlò:
<< MIA SORELLA NON E’ UNA STREGA! >>
<< E che cos’è allora? >> la provocò Duncan,
<< NON SONO AFFARI VOSTRI, IMBECILLI! >>.
Arrabbiato le intimai di tenere il becco chiuso ancora una volta, se ci teneva alla pellaccia.
Si sedette incrociando le braccia.
La bionda la abbracciò:
<< Non vi farà del male, sorella. Tranquilla, Courtney. >>
<< Oh, Dawn! Voglio tornare al castello. >> rispose la mora.
Duncan mi guardò sorridendo, affermando che oltre ad essere belle, le due ragazze avevano anche dei bei nomi.
Alzai gli occhi al cielo, era sempre il solito. Un rumore improvviso ci fece sussultare, e all’unisono sguainammo la spada.
<< Dichiarati! >> urlai,
dai cespugli uscì una ragazza vestita con poveri abiti, barcollante.
Cadde a terra, per un malore forse.
Io e Duncan rimettemmo le spade nei foderi e ci avvicinammo per aiutarla.
La ragazza riuscì a mettersi in piedi grazie al nostro aiuto.
<< Vi ringrazio. Siete molto gentili … e anche molto stupidi. >>.
Successe tutto in fretta.
La ragazza pugnalò Duncan che cadde in ginocchio ansimante.
<< Heather! >> urlarono Dawn e Courtney.
E nel momento in cui mi accorsi delle truppe armate che ci avevano circondato, capii che eravamo perduti.

Nota dell’autrice: Eccomi qui con il nuovo capitolo. Non aggiorno da un bel po’ e ho paura di essere linciata. Stasera questo capitolo è venuto giù da solo per fortuna.
Spero piaccia e ringrazio tutti quelli che hanno recensito i precedenti.
Baciii
Jade

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Capitolo 9
*** 9 ***


9
Courtney pov.

Finalmente le guardie del re ed Heather erano giunte in nostro soccorso.
Avevano catturato i due furfanti ed insieme ad essi ci avevano riportate a palazzo.
Dawn, la mia gentile sorellina aveva convinto due delle guardie a prendersi cura, durante il tragitto, di quel Duncan affinché non morisse.
‘Non volevano farci del male, vi prego aiutatelo!’ aveva affermato.
Come poteva essere così gentile con quei due bruti?
Quell’idiota non meritava tante attenzioni dopo tutto ciò che aveva combinato col suo compare, a mio parere.
Ma Dawn, a quanto sembrava, non era dello stesso parere.
Aveva letto della bontà nelle loro auree, e diceva che i due non meritavano di morire.

----------------

I due furono condotti al cospetto del re, e costretti ad inginocchiarsi.
Il moro aveva il volto piegato in un’espressione di dolore.
Il rosso ebbe l’impertinenza di guardare il re dritto negli occhi e rudemente.
Che faccia tosta!
Dawn mi strinse il braccio, guardando i due impietosita.
Aveva insistito per assistere all’udienza, non aveva voluto sentire ragioni.
Re Enrico guardò i due briganti con disprezzo, definendoli ‘marciume del paese’, la ‘piaga dell’intero regno’.
Il rosso aveva digrignato i denti e sputato:
<< Siete voi il male di questo paese. Cosa ne potete sapere voi di cosa vuol dire ‘avere fame’? Avete un trippone così grande e pieno che se un moscerino vi girasse intorno, morirebbe di vecchiaia prima di completare il giro! >>,
una delle guardie lo mise a tacere con un pugno, il rosso emise un mugolio di rabbia.
Il re sorrise:
<< Divertente.. sareste un buon giullare. Ma la vostra sorte, per vostra sfortuna non sarà tanto rosea. Furti, contraffazione e rapimento. Reati punibili con la morte. Verrete impiccati alle prossime luci dell’alba. E’ tutto portateli via! >>.
<< Mio signore! >> urlò Dawn tra lo stupore di tutti, << Mio signore, perdonatemi. >>,
i due furfanti la guardarono stupiti e curiosi.
Il re sollevò un sopracciglio, scettico, e si accarezzò le labbra con l’indice:
<< Lady Moon, quale piacevole sorpresa. Cosa desiderate? >> << Mio signore, permettetemi di dire due parole. >>
<< Ma lo state già facendo, milady. >> sorrise,
Dawn ricambiò il sorriso con poca convinzione:
<< Intendevo, sull’udienza. Permettetemi di parlare. >>
<< E come potrebbero le parole di una donna cambiare la mia udienza?? >>
<< Vi prego. >>
<< E sia.. >> sospirò il re.
Dawn fece qualche passo avanti, fino a trovarsi accanto al brigante dai capelli rossi.
Fece una riverenza ed iniziò a parlare:
<< In questo giorno di sole, che Dio ci ha gentilmente donato. Io vi chiedo clemenza per queste povere anime. Non volevano farci del male, hanno solo agito di impulso per scappare. Ve lo giuro, sire, non ci hanno fatto alcun male. Non ci hanno toccate nemmeno con un dito quando avrebbero potuto farlo. Cosa c’è di più facile che disonorare due vergini indifese? Non sono delle cattive persone, ne sono certa. Vi prego, non giustiziateli. Visto che sono abili con la spada e scaltri potrebbero esservi molto utili … >>
<< Le vostre sono nobili parole, ma la mia decisione non cambia. >>
<< Vi prego! Risparmiateli! Come ho detto potrebbero tornarvi utili! >>
<< Lady Moon, provo molto affetto per voi. Ed è per questo che vi ho consentito di parlare, e ignoro la vostra insistenza. Siate ragionevole! i cavalieri della guardia, poi, devono essere di nobili origini. E i natali di questi due non sono più nobili di quelli di un garzone di un macellaio. >>.
Dawn, cadde in ginocchio in lacrime.
Decisa a non arrendersi.
Congiunse le mani, e pregò il re:
<< Vi scongiuro. Se davvero provate affetto per me, risparmiate questi poveri ragazzi. La loro morte mi provocherebbe un enorme dolore, non voglio che si spengano queste due giovani vite. Vi supplico! Non macchiatevi del loro sangue. >>.
Tremai, cosa avrebbe fatto il re?
Avrebbe cambiato idea solo perché glielo aveva chiesto mia sorella?
Il re sembrò impietosirsi, poi esclamò:
<< Se li risparmiassi, apparirei debole agli occhi di tutti. E chiunque potrebbe pensare di poter fare ciò che gli pare senza pagarne le conseguenze. Capirete che è meglio così, non c’è posto per la pietà in questi casi. >>
<< Almeno permettete al medico di guarire la ferita di questo ragazzo! >>, Dawn indicò quel Duncan, la voce rotta dal pianto.
<< Perché curarlo, se il suo collo già è appeso ad una forca? >>,
<< Senza appropriate cure, morirà dissanguato prima della sentenza. E’ questo che volete? Farlo morire peggio di un animale? Vi scongiuro. >>.
Il re sospirò.
Sembrò riflettere un attimo poi annuì.
<< Lo faccio solo per voi, lady Moon. E sia, portatelo dal medico di corte. Gli darò un paio di giorni per mettersi in sesto così avrà una fine dignitosa assieme al suo compare. >>.

Nota dell’autrice: Sono di nuovo qui!! Questo capitolo è un pochino –ino- ino più lungo. XD di sicuro verrò presa a calci di brutto. Vi ho fatto aspettare anche troppo, e vi chiedo scusa. Mi mancava tempo e ispirazione.

Nd.Scott e Duncan: RAZZA DI STUPIDA SENZA CERVELLO!! LUPO TRAVESTITO DA AGNELLO! VUOI FARCI IMPICCARE!!!
Nd.Jade: Ehi! O.O ve la siete cercata.
Nd.Scott: Sei una bastarda!
Nd.Duncan: Concordo!
Nd.Jade: ehi! Sono l’autrice, portatemi rispetto o veramente ve la faccio pagare! :D
Nd.Duncan e Scott: FAREMO I BRAVI!!! FAREMO TUTTO CIO’ CHE CI CHIEDERAI, MA PER FAVORE SALVACIII!!!
Nd.Scott: Prendi Duncan al mio posto!
Nd.Duncan: Prendi Scott al mio posto!
Nd.Jade: Ci penserò su, se risparmiarvi o meno XD.

Scusate, sono impossibili.
Alla prossima!
Baciii
Jade

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Capitolo 10
*** 10 ***


10
Scott pov.

Una fioca luce penetrava tra le strette grate della piccola finestrella della mia lurida cella.
Mi guardai attorno disgustato.
Paglia secca, suolo gelido, pane duro mezzo ammuffito, acqua putrida e puzza di piscio ed escrementi.
Che allegria!
Persino le bestie venivano trattate in maniera più dignitosa.
Afferrai il tozzo di pane e lo scaraventai contro il muro.
Esso rimbalzò e tornò al mittente.
Sgranai gli occhi stupito.
Ma che schifo era?
Sputai e guardai quella massa informe che chiamavano cibo, immobile sul pavimento.
Avevo fame ma non al tal punto da mangiare una cosa così ripugnante.
Erano passati alcuni giorni e Duncan si era quasi rimesso, o meglio era fuori pericolo.
Fuori pericolo per quanto riguardava il morire dissanguato, per il resto una bella collanina avrebbe ornato il suo collo molto presto, e la stessa cosa valeva per me.
Udii dei passi e balzai in piedi.
La mia cella si aprì e una guardia fece entrare quel bell’angioletto biondo che aveva tentato di salvarmi la vita.
<< Lasciateci. Farò in modo che si penta dei suoi peccati, prima che giunga la sua ora. >> disse allungandogli una borsa di monete d’oro.
La guardia accettò il denaro, fece un mezzo inchino e ci lasciò chiudendosi la cella alle spalle.
<< Ah! Il potere del denaro! Sei venuta ad offrirmi il tuo frutto proibito come consolazione, dolcezza? >> ghignai spavaldo.
Lei non parlò la vidi togliersi il cappuccio del mantello rosso che indossava sul suo candido abito bianco e ornato di perle.
La osservai.
Le guance rosee e le labbra rosse che contrastavano in maniera sublime con la pelle diafana.
Gli occhi azzurri che sembravano leggerti dentro.
Arrossii, era proprio bella.
Mi prese le mani e disse a voce alta:
<< Inginocchiatevi con me! Preghiamo insieme! >>.
Senza sapere il perché, obbedii.
La udii sussurrare:
<< Ascoltatemi, Scott. Voi e Duncan, dovete andare via stanotte. Il re vuole impiccarvi domattina alle prime luci dell’alba!>>.
<< Perché mai? Ma sai com’è stiamo così bene qui che mi dispiace andare via! >> mormorai usando il suo stesso tono di voce, << Siamo un tantino intrappolati, non so se l’hai notato! >>.
La vidi guardarsi intorno poi tirò fuori qualcosa dalla manica.
Delle chiavi e una mappa.
<< Il medico di corte è mio amico. Anche lui crede che sia ingiusto giustiziarvi. Queste sono le chiavi della cella e di una porta che conduce fuori dalle mura della città, seguite le indicazioni della mappa e riuscirete a raggiungerla e ad evadere. Metteremo del sonnifero nel vino delle guardie di turno. Quando si addormentano, sgattaiolate fuori. Non esitate per alcun motivo o sarà la vostra fine. >>.
Nascosi tutto nei pantaloni.
La vidi alzarsi, rimettersi il cappuccio e mormorare un ‘buona fortuna’ prima di lasciarmi nuovamente solo con i miei pensieri.

Nota dell’Autrice: Rieccomi col capitolo dieci. Scusate se ho abbandonato questa fic per molto, ma ho deciso di continuare tutte quelle in sospeso a mano a mano.
Baciii
Daenerys

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