Apocalypse – And the World Might Ends

di Little Dreaming Writer
(/viewuser.php?uid=152536)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Attenzione prego (?) ***
Capitolo 2: *** Prologo: Cronache Ortheoniane - I terrestri la chiamano Apocalisse… ***



Capitolo 1
*** Attenzione prego (?) ***


Attenzione: Questa Fanfic è la riscrittura di “Apocalypse”, mia precedente long-fic. Prima di che qualcuno mi linci (Claire, sai che parlo di te (?)) gradirei che leggeste le mie ragioni, Grazie per l’attenzione.

 
Buongiorno, sezione  di Inauzma Eleven.

Allora, probabilmente qualcuno si starà chiedendo che cosa io stia combinando, come mai me ne venga fuori così all’improvviso con un avvertimento del genere ecc. ecc.

Concedetemi due minuti per spiegarvi tutto.

Allora, ho cancellato ‘‘Apocalypse’’ e ho deciso di riscriverla. Perché?

Ok, forse non importa a nessuno, ma sono due o tre notti che non riesco a chiudere occhio –un po’ per il caldo, un po’ per il male delle fasciature troppo strette-, così mi sono messa a riflettere, seriamente, sulla mia long: ho avuto un blocco decisamente, decisamente lungo, troppo lungo per essere un semplice blocco, 5 mesi e passa non sono pochi, vi pare? E già da un po’ avevo cominciato a considerare l’idea che questo dovesse significare qualcosa.

Poi, durante gl’ultimi mesi la mia mente ha elaborato l’idea di due sequel della mia long-fic (e qui qualcuno m’ammazza), e una volta messe insieme tutte e tre le trame ho dovuto apportato leggere modifiche alla prima storia, ho aggiunto o modificato alcuni particolari e organizzato in modo leggermente diverso gl’avvenimenti, per poter far quadrare il tutto in seguito.

Poi, negl’ultimi tempi mi sono soffermata a rileggere i capitoli già postati, e ho notato un netto cambiamento nel mio modo di scrivere tra il primo e l’ultimo capitolo, e questo fatto mi ha infastidito abbastanza…

Inoltre, la precedente versione della mia fic era scritta in prima persona, il che mi è risultato troppo difficile per scendere in particolari e dettagli.

E per finire, la storia precedente non mi ha mai veramente convinto per quanto riguardava il modo in cui erano scritti i capitoli, e non credo che ciò dipenda solo dal dal fatto che la mia autostima sia praticamente inesistente.

Insomma, adesso, dopo aver buttato via ore di sonno per ragionarci sopra, sono certa di poter fare qualcosa di meglio di quella sottospecie di Fic che stavo scrivendo, non credete?

Per questo la sto riscrivendo. Chiedo scusa a tutti in anticipo per aver agito così all’improvviso senza dire niente, e ringrazio di cuore chi ha avuto il coraggio di leggere e recensire la mia precedente schifezza, e chi aveva inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate.

Voglio ringraziare in particolare gli autori che mi hanno sostenuto e aiutato per la precedente storia.

E a questo proposito, spero che questi autori (vale a dire Niki, Lore, Mary, Miam, Lisa, Meli) siano disposti a seguirmi di nuovo.
Perciò ragazzi, fatemelo sapere, e se volete cambiare qualcosa del vostro OC vi lascio carta bianca. La griglia è la solita, almeno credo.
 
Nome:
Cognome (non ricordo ne avessimo parlato nella prima versione):
Età (quella dei ragazzi di IE viaggia sui 16):
Provenienza (Terrestre o Ortheoniana):
Ruolo:
Aspetto fisico:
Carattere:
Storia (facoltativo):
Altro:
 
Mi pare non ci sia altro… ah, sì, le coppie, ma quelle me le ricordo senza troppi problemi, eheh.

Ah, un’altra cosa, non so se aggiungerò altri OC, non sono troppo brava a gestirli. Forse uno o due, se qualcuno ne proponesse di interessanti, ma non prometto niente.

Grazie a chi ha letto questo avviso. Spero di riuscire a postare presto il prologo.

Baci ♥

Reby che vi ama tanto 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Prologo: Cronache Ortheoniane - I terrestri la chiamano Apocalisse… ***


Prologo:

Cronache Ortheoniane
I terrestri la chiamano Apocalis
se…




Quando si parla della Galassia, si definisce la Terra l’unico pianeta sul quale si sia mai sviluppata la vita, giusto? Come dare torto a studiosi e ricercatori di ogni epoca e nazionalità?

 Eppure non è così, e questa è una verità che il popolo terrestre ignora da sempre.

Un altro pianeta c’è, un gemello, per dimensioni e caratteristiche biologiche e chimiche, della Terra.

Un pianeta dall’atmosfera di un grigio pallido, circondato da un anello dalle sfumature azzurre, formato prevalentemente di ghiaccio e frammenti di meteore. È questo l’unico corpo celeste che s’incontra se ci si spinge dall’altra parte della Galassia, ad anni luce della Terra: una sfera grigia, che orbita solitaria attorno ai suoi due piccoli soli.

Com’è possibile che un pianeta orbiti intorno a due stelle? Questo è un mistero dell’astrofisica…

Ed è proprio a questa strana anomalia che il pianeta deve le sue caratteristiche. Su quel globo la luce dei due corpi celesti ha sempre avuto un effetto strano, devastante da un certo punto di vista: nei secoli di formazione del pianeta essa ha drasticamente ridotto le varietà cromatiche del pianeta, lasciandovi solamente tre tonalità: bianco, grigio, nero. Questi tre colori hanno sempre dominato il pianeta, in ogni pianta, in ogni sasso, in ogni corso d’acqua, così come in ogni edificio, da quando civiltà aveva cominciato a svilupparsi.

Così era sempre stato Ortheon: un unico grande continente dai pochi colori, circondato da un’immensa distesa d’acqua d’un colore tendente al nero.

L’Unica eccezione è sempre stata la popolazione del pianeta.

Gl’Ortheoniani fanno parte di una razza umanoide tendenzialmente uguale a quella terrestre, con un’unica differenza: ciò che scorre nelle vene di questo popolo non è propriamente sangue, ma una viscosa sostanza nera; ciò è dovuto alla diversa composizione chimica dell’elemento ferro sul pianeta, e alla sua abbondante presenza nell’organismo Ortheoniano e… Per farla breve, hanno il sangue nero, così come i liquidi all’interno del corpo tendono a una sfumatura scura.

Non avendo la luce del pianeta influito anche sulle caratteristiche genetiche degl’Ortheoniani, questi possiedono i colori scomparsi dal panorama che li circonda, e non è difficile trovare persone coi cappelli variopinti e gl’occhi di colori accesi. Probabilmente gli abitanti di Ortheon si potrebbero definire come un’insieme di punti di colore in continuo movimento per le strade delle città, un tocco di vita in un paesaggi sempre spento e dell’aria triste.

La storia del Pianeta Grigio era sempre stata altrettanto spenta, essendo quello Ortheoniano un popolo pacifico e tranquillo: nel periodo delle prime migrazioni delle tribù –periodo che sulla Terra corrisponde alla nascita dei grandi imperi dell’Asia minore-, alcune di queste si erano scontrate per l’occupazione di un territorio; quelle battaglie però non avevano portato a niente, se non alla morte di molti da entrambe le parti. Questo aveva spinto le tribù ad unirsi sotto la guida d’un unico capo, facendo nascere la prima monarchia. Da quel momento in poi non c’era più stato alcuna battaglia di alcun tipo: non un conflitto politico, non una rivoluzione,  non una guerra; mai la popolazione di Ortheon aveva protestato, insorgendo contro lo stato e il sovrano, e una tale tranquillità aveva permesso di compiere grandi scoperte in ogni campo scientifico e matematico, assicurando uno sviluppo molto più rapido al pianeta.

L’unico avvenimento degno di nota della storia di questo popolo, nonché quello che lega la Terra a Ortheon, e la caduta accidentale di un enorme meteora sul suolo del pianeta Grigio, che aveva distrutto una delle città più importanti del pianeta e provocato la morte di milioni di Orthoniani; l’idea che questo bolide avesse accidentalmente perso l’orbita fu smentita da un famoso professore, Fobos Draxier, che aveva rinvenuto, analizzato e tradotto alcuni geroglifici incisi sulla meteora.

Geroglifici di origine terrestre, della popolazione Maya- appartenenti a quello che per la terra era il periodo appena precolombiano-, che esprimevano una chiara dichiarazione di guerra.

Questo era ciò che i giornali avevano riferito, insieme a quella che secondo Draxier sarebbe stata la soluzione ad un tale affronto: la nascita di un esercito di guerrieri dal fisico infaticabile, la mente libera attenta e rapida e una forza sbalorditiva, dei guerrieri geneticamente perfetti.

Come la cosa potesse essere possibile? Grazie all’influenza di un particolare cristallo appartenente ad una cometa nera, la Cometa di Vendetta come la definiva il vecchio professore.

La cosa era semplice: secondo i suoi studi, circa cinquecento anni dopo la cometa avrebbe attraversato l’orbita del pianeta; scontrandosi con l’atmosfera di Ortheon, parte dei cristalli di cui essa era composta si sarebbero staccati, precipitando sulla superficie del pianeta. L’influenza di particolari radiazioni di questi cristalli neri avrebbe influito sul DNA di individui nel periodo di sviluppo fetale –primo periodo di sviluppo di un bambino all’interno del ventre materno-, accrescendone capacità sensoriali ed atletiche, intelletto e difese immunitarie.

La semplice influenza de cristalli avrebbe creato un esercito di Ortheoniani geneticamente perfetti.

Chi tra i nuovi nati avrebbe avuto l’onore di nascere privo di qualsiasi impurità genetica per salvare il suo pianeta sarebbe stata una scelta puramente casuale, dettata dal destino: le radiazioni dei cristalli avrebbero avuto effetto solo sugl’organismi più forti. Una volta nati, questi giovani guerrieri sarebbero stati contrassegnati da una stella nera, come una voglia, sulla spalla sinistra.

Raggiunti i quattro anni d’età, i guerrieri sarebbero definitivamente entrati a far parte della squadra, la Infinity
Light Team, nonché del piano d’allenamento progettato su misura per accompagnarli durante la crescita, rafforzandone maggiormente le qualità atletiche e la potenza attraverso uno degli sport più popolari sul pianeta, preparandoli segretamente a quella che sarebbe stata una guerra in piena regola senza che questi poveri malcapitati se ne rendessero conto.

Ma che importava? Lo facevano per salvare il loro pianeta, per aggiudicarsi la supremazia universale. Infondo, era un mentire a fin di bene.

L’unica nota che sembrava, quindi, stonare nell’intera vicenda, che come una magica melodia aveva incantato gl’abitanti dell’intero pianeta, stava nella difficile raffinazione della gemma nera, che richiedeva anni di lavori e studi, nonché un ingente capitale. E a questo proposito, si fece avanti, come un eroe, un giovane studioso di genetica, ricco e di nobile famiglia, Temisto Xamer, che si propose come finanziatore del progetto. In seguito ad un tale gesto, su consiglio del maestro Draxier, il ragazzo venne eletto dal popolo sovrano Ortheoniano, e la sua famiglia con lui salì al potere.

Draxier e Xamer passarono la vita a lavorare fianco a fianco sul progetto, fino alla morte del primo. L’uomo, prima di andarsene, volle che il progetto passasse nelle mani Temisto e della sua famiglia, sostenendo che solo loro avrebbero potuto portarlo a termine, grazie agli studi effettuati dal sovrano. Profetizzò, inoltre, la data dell’attacco allo scoccare del ventesimo anno dalla nascita del primo Guerriero della Luce. E fu così che da allora, sul trono di Omnia –capitale de pianeta-, si susseguirono i discendenti della famiglia Xamer, in cui il popolo Ortheoniano vedeva la forza per rispondere all’affronto subito dai terrestri.

Questo era quello che insegnavano nelle scuole, ai bambini di ogni generazione.

Questo era quello che tutti sapevano, quello di cui tutti parlavano.

Questo era quello che la propaganda giornalistica spaccia per l’unica e assoluta verità.

L’intera vicenda sembrava, agl’occhi degl’Ortheoniani, più una profezia che una grande ricerca scientifica, per questo incantava tanto tutti gl’abitanti del pianeta: sembrava una fiaba, tutto appariva semplice, il successo sembrava assicurato, la vendetta vicina e palpabile.

Questo era quello che si sapeva…

Che poi le cose stessero davvero così, chiare e cristalline, alla portata di chiunque, prive di segreti del governo e quant’altro… non può accertarlo nessuno.

Ma è qui che ci porta tutto questo di fatti. È qui che ha inizio la nostra storia, su di un pianeta tendenzialmente spento e sconsolato, occasionalmente attivo, festoso, l’aria carica di cori e grida entusiaste, in una fredda notte per la capitale.

A poche ore da quella che sulla Terra chiamavano Apocalisse, e che invece su Ortheon chiamavano Rivincita

A poche ore dal Giorno di Vendetta.






Spazio Reby:
Hi Guys (?)! Come ve la passate?
Io sopravvivo. Ieri ho deciso di deicarmi alla mia schifezza long.
E quindi eccomi qui a rompere le palle postare il prologo, che poi altro non è che una panoramica sul pianeta che mi sono inventata... Che casino!
Allora, è stato difficle da scrivere, perchè la mia testa è un disastro assoluto quando si parla di sistemare de fatti lungo una linea temporale, e credetemi , non è facile organizzare un pianeta (?), dalla formazione, ai fatti storici, alla cultura ecc. ecc.
E poi, forse, sono stata un po troppo... scientifica?
Comunque sia, voglio ringraziare in particolare due persone che hanno gentilmente letto il capitolo in anteprima e mi hanno dato una loro valutazione: Claire e Mary, grazie ragazze, sarei persa senza di voi! <3
Bene ora vi saluto, ritorno a disegnare (voglia di fare qualcosa, travolgimi ti pregoo)
Bey Guys (?)
Reby, che vi vuole tanto bene 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1158124