"Tra i campi di papaveri"


Ne sentivo il bisogno, un bisogno irrefrenabile, reale.
Mentre il leggero vento s'insinuava sul mio viso
e piccole zanzare si poggiavano sulle mie braccia.
Tutto sembrava troppo distante, difficile da raggiungere.
Vedevo i campi di papaveri passarmi veloci accanto,
il contatto dell'erba che mi arrivava fino alle caviglie scoperte,
ma non riuscivo a smettere di correre;
come se qualcosa mi stesse aspettando
come se qualcuno mi stesse attirando.
Come un magnete e un sottile filo di ferro.
Io, il filo di ferro.
Io che con la mia debolezza lasciavo attrarmi troppo da chi mi circondava,
io che non riuscivo mai a reagire,
a cambiare direzione prima che fosse troppo difficile.
Ma ora non importava più.
Ora che il sole splendeva alto tra le nuvole,
il calore scottava sulla pelle
e le mie braccia si sollevavano al cielo,
mentre delle leggere goccioline d'acqua cadevano dolcemente in mio aiuto.
Si, ce l'avrei fatta, ne ero certa.



 

*Note dell'Autrice*
Spero che qualcuno abbia letto, spero che sia riuscita a trasmettere qualcosa!
Era da tanto che avevo pensato di pubblicare questa raccolta, ma non riuscivo a trovare il nome adatto. Poi, poco fa, mi compare davanti! Devo dire grazie ai Linkin Park per questo, Lost in the Echo è proprio una canzone del loro nuovo album :)
L'ho trovato perfetto...  "Eco" si può dire che è una parola che in qualche modo mi ricorda l'infanzia, quando urlavo qualcosa per il gusto di sentire la mia voce in lontananza, che si perdeva tra i mille campi coltivati del mio paese, nel vento. Mi faceva in qualche modo iniziare a pregustare il significato di "immensità".
E il titolo di questa prima poesia è anch'esso pieno di ricordi, l'estate senza il riempirsi dei campi di papaveri sarebbe un'atrocità nel mio paese!! :D
Bene, come ho detto nella descrizione cercherò di descrivere vari luoghi, spero di avervi dato un'idea del luogo a cui mi ispiravo in questa poesia!
Recensite, recensite, recensite.
Credo di aver detto tutto... tolgo il disturbo e spero di non avervi annoiato!
Un bacio, Ree.

"Nel deserto della disperazione"

Una luce fioca brillava in lontananza
mentre il vento inesistente sembrava voler spingermi via,
via da quell'ammasso di sabbia dorata
che si distendeva per miglia e miglia
piatta e infuocata.
Non riuscivo a muovermi
bloccata dal calore e dal dolore.
Avanzai con fatica,
sollevando un piede alla volta,
cercando di trascinarmi dietro il mio stesso corpo
e il vento non ne voleva sapere di aiutarmi.
Continuava a restare all'ascolto
di un rumore inesistente.
Pian piano cercai di avvicinarmi alla fiammella di fuoco,
ma essa scappava via prima che potessi raggiungerla.
Mi buttai a terra,
la testa scossa da brividi di terrore
in quel deserto arido e cocente.
Mentre le lacrime mi solcavano il viso,
venute a guarire la mia implacabile sete.
Sete di vittoria, pensai.
Sete di potere.
Sete di ogni cosa al mondo fossi incapace di ottenere.
Poi alzai lo sguardo
ancora impannato da gioccioline di lacrime,
che si asciugavano in fretta, al calore del sole.
Davanti a me la fiammella sembrava danzare.
Questa volta non esitai,
alzai il pollice e l'indice
e la strinsi tra le due dita
fino a spegnerla.
Il calore sembrò svanire...
e il vento mi congelò.