When the GAME start... and the people SCREAM.

di RedZombie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** L'inizio della fine ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Premessa:
Questa è la mia prima storia. E' nata da un'idea che ho avuto qualche giorno fa. I personaggi della storia sono reali, conosciuti su facebook. Perciò, almeno in questa prima parte, tutto corrisponde. Poi inizia invece la vera storia thriller - comico LOL. Spero vi piaccia. :) Se fosse un libro, questo capitolo si chiamerebbe "Introduzione": da qui il nome del capitolo.



Introduzione

Il cuore mi batteva forte.
Stavo esplodendo.
Volevo urlare, ma sarebbe stato tutto inutile. Parole amare che sarebbero rimbombate negli angoli bui di quelle stanze gelide. 
Pensavo che queste cose potessero accadere soltanto nei film e nelle menti malate che si celavano dietro ad essi.
Mi sbagliavo. Mi sbagliavo ancora un’altra volta.
Forse era meglio non averli mai incontrati…
 
*24 ore prima*
 
Cazzo. Mancava un giorno. Mancavano poche ore e il concerto di Edward sarebbe iniziato. Mancavano poche ore e tutti noi ci saremmo incontrati per la prima volta.
Sicuramente sarebbe stato strano e imbarazzante vederci di persona dopo mesi e mesi passati a interagire tramite un social network.
Era normale, sì.
Al solo pensiero mi veniva la pelle d’oca. « Che dico? Che faccio? Oddio oddio oddio oddio oddio. »
Mi saliva l’ansia, ma non avevo mai voluto così tanto incontrarmi con delle persone.. “sconosciute”.
Lo volevo, e nessuno poteva impedirmi di ottenerlo.
 
Con una miriade di pensieri per la testa, cercai inutilmente di prendere sonno.
Per il giorno più bello della mia vita dovevo essere in forma, cazzo!

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Capitolo 2
*** L'inizio della fine ***


Premessa:
Primo vero capitolo della storia. Per ora non è ancora proprio "horror", infatti come dice il titolo è un inizio. :)
Scusate per una bestemmiata verso la fine, per i più religiosi: cercate di non farci caso. ^^"

L'inizio della fine

Tutta la notte ripensai e ripensai al “grande giorno”.
Ormai facevo il conto alla rovescia da non so quante settimane.
Quel giorno era arrivato. Un giorno che sarebbe stato sicuramente indimenticabile.
 
Sì, indimenticabile.. non nel modo che immaginavo però…
 
Mi svegliai presto e mi precipitai nel luogo dell’atteso concerto; arrivammo tutti insieme noi del gruppo e ci piazzammo davanti all’ingresso.
Quasi tutti non si erano mai visti dal vivo, era la prima volta.
L’imbarazzo c’era, ma bastò parlare per cinque minuti ed era come se ci conoscessimo da una vita.
Lu e i suoi colpi di genio;
Martina, detta “Zizzo”, e il suo modo di unire solarità e perversione;
Serena, detta “Mamma” per essere la meno giovane;
Marcella e Manu, le due sorelle tarantine insieme al cugino Giuseppe, il chitarrista del gruppo;
Sara, la “mangio e non ingrasso”;
Bianca e Carola, le due figone;
Eugenia e il suo chiamare tutti “facoceri”;
Giulietta e i suoi modi molto fini insieme a Ilaria, la dolce pervertita;
Lucia e il suo accento campano;
Fede e la sua mania per i One Direction;
Giulia e la sua tenerezza…
Purtroppo però non riuscimmo ad essere tutti, proprio tutti. Ma dovevamo pensare che noi eravamo lì, questo era l’importante.
Così, il tempo passava, fra scherzi e risate, ignari di ciò che sarebbe successo dopo qualche ora.
 
Il tempo volava come niente… o almeno per quel futile effimero momento di felicità…
 
Finalmente mancava pochissimo al concerto. Un’ora e saremmo entrati, quando poi un bodyguard ci disse che era stato tutto annullato.
Mi incazzai a morte.
« E’ uno scherzo, vero? Porco dio!»
La confusione era alle stelle, agitazione, urla, qualcuno arrivò anche alle mani.
Ricordo solo che vidi un fumo bianco cenere, e da lì tutto divento sbiadito.
 
Cademmo a terra. Nessuno sapeva niente. Nessuno sapeva il perché. Nessuno poteva sapere.
 
Di colpo ci svegliammo.
« Cos’è successo? E perché il mio orologio dice che siamo di ben tre giorni avanti alla data del concerto?! »
« Oddio, il concerto! Perché è stato annullato? E perché noi adesso siamo qui… tre giorni nel “futuro”? »
 
Risposte a queste domande erano inesistenti.
Sapevamo di essere solo in un posto orribile, senza alcun contatto con il mondo esterno, senza alcuna forma di vita… eccetto noi.
Ma una cosa lampante ai nostri occhi era il luogo in cui ci trovavamo.
Un posto grigio, buio, vecchio e freddo, ricoperto di fogli stracciati e pezzi di ferro sparsi dappertutto.
Quali strani ingegni di.. di ferro nero pece potevano trovarsi in un posto così? Qual era la storia di quel posto?
 
Giulietta, in preda al panico, sbatté con tutte le sue forse i pugni contro il muro.
« Vaffanculo, voglio andarmene da qui! Porca madonna segaiola sborrata! »
 
Sì, tutti avremmo voluto spaccare quelle fottute pareti ed uscire dal quel posto lugubre e in culo al mondo dov’eravamo finiti.

Cos’era successo?
Come siamo arrivati in questo posto?
E perché… proprio noi?

 
Bruscamente Giuseppe prese un pezzo di ferro lanciandolo contro il muro.
« Si è aperto un buco! C’è un buchino, guardate! »
Nessuno aveva il coraggio di andare a vedere… Nessuno, tranne la Zizzo.
« ‘Fanculo tutto, vado a vedere cosa cazzo c’è in quel fottuto buco »
Dopo qualche secondo, la Zizzo si allontanò dalla parete con disinvoltura.
« I-I-In quel… in quella stanza c’è scritto… »
 
Sì. C’era una scritta rosso sangue. Sangue fresco, appena asciugato.
 
“QUANTO SIETE SICURI DI CONOSCERE LE PERSONE CHE AVETE ACCANTO?
QUANTO SIETE SICURI DI POTERLI CONSIDERARE DEGLI AMICI?
GUARDATEVI LE SPALLE, PERCHE’ IL GIOCO E’ GIA’ INIZIATO.”

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