Who's Gonna Make You Fall?

di jelenatier
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter One. ***
Capitolo 2: *** Chapter Two. ***
Capitolo 3: *** Chapter Three. ***
Capitolo 4: *** Chapter Four. ***
Capitolo 5: *** Chapter Five. ***
Capitolo 6: *** Chapter Six. ***
Capitolo 7: *** Chapter Seven. ***



Capitolo 1
*** Chapter One. ***


-Chapter One.

-Hei pigrone alzati da quel divano e vieni a fare due passi con me- disse lei chiamandomi fuori dalla porta.
E' bellissima: capelli castano chiaro con qualche riflesso biondo lunghi e fluenti che le cadono dolcemente fin sotto le spalle all'altezza di metà schiena circa, occhi color miele che al sole brillano come pieni di tante pagliuzze dorate ma che possono cambiare colore in base alla natura che la circonda e labbra vellutate come un petalo di rosa. -E dove andiamo?- le chiesi io avvicinandomi piano.
-Dove ci porta il destino- disse lei vaga -Allora? Esci dalla tua tana o no?-
-Va bene, mi cambio ed arrivo.
-Dai sei perfetto così, non c'è bisogno di mettersi chissà cosa, andiamo solo a fare un giro.
-Ma sto in boxer, non mi sembra il caso di uscire così.
-Oh, è vero- disse arrossendo in volto.
Cavolo quant'è bella. E poi è unica: mi conosce da sempre, mi ha visto in boxer miliardi di volte, eppure riesce ad arrossire ogni volta.
Sì, lei è la mia migliore amica.
La conosco da quando è nata e tra noi c'è sempre stato qualcosa di speciale, di unico.
Mia madre conosceva sua madre da diciotto anni, da quando entrambe sono rimaste incinte giovanissime.
Ora vive con la zia: suo padre abbandonò lei e sua madre appena scoprì che presto avrebbe avuto una figlia. Vigliacco, se solo sapesse che ragazza è oggi Hope sarebbe solo stato fiero di lei.
Sua madre, Renée, è morta pochi mesi fa a causa di una rara forma di cancro e lei non ha ancora superato lo shock.
Sto facendo di tutto per farla sorridere. Tengo troppo a lei per vederla soffrire.
Dopo essermi vestito scesi le scale e raggiunsi Hope fuori dalla porta. Credo che oggi sia la volta buona, devo farle la proposta.
-Andiamo a fare un giro, sono pronto.
Camminammo per una decina di minuti e decisi che era arrivato il momento.
Dai Justin, dillo, non succederà nulla, lo fai solo per lei.
-Senti Hope...Volevo chiederti una cosa- dissi mettendomi una mano tra i capelli.
-Dimmi- disse lei fermandosi a guardarmi.
Il suo sguardo, mi stava bloccando, dovevo buttarmi.
-Ti va di venire a vivere con me?- chiesi tutto d'un fiato.
Ecco, l'ho detto, il gioco è fatto, ora basta solo un sì come risposta.
-Justin sei sicuro? Non voglio essere un peso per nessuno, figuriamoci per te e Pattie- disse lei.
I suoi occhi si stavano facendo lucidi, non volevo intristirla, anzi, volevo renderla felice.
-Hope non dire mai più una cosa del genere. Non sei un peso per nessuno, figuriamoci per me e mia madre. Sai che per lei sei come una figlia.
-Justin non so che dire, davvero. -Dì solo si dì. -Sì, vengo a vivere con te e Pattie molto volentieri, ma devo dire a mia zia che...
-Non ti preoccupare, le ho già chiesto tutto io, cominciamo a preparare le cose oggi stesso.
-Oh Justin grazie, non so come ringraziarti- disse abbracciandomi.
-Non devi ringraziarmi, sei una di famiglia- dissi stringendola a me e dandole un bacio sulla testa.
Perchè le ho chiesto di venire a vivere con me? Bhè perchè sua zia si sarebbe trasferita per lavoro in Australia e non avrei sopportato di perdere così la mia Hope.
-Dai, andiamo a preparare le tue cose- dissi guardandola negli occhi.
Cavolo, stava piangendo. No, non posso vederla così, mi si spezza il cuore.
-No Piccola, non piangere ti prego- dissi accarezzandole la testa.
-Grazie Justin, per tutto quello che fai per me.
-Te l'ho detto, non devi ringraziarmi, sai che per te farei di tutto.
La tenni stretta a me per un tempo che sembrava infinito, il tempo necessario a farle capire che io per lei ci sarei stato, sempre.

Arrivammo a casa di sua zia e salimmo in camera di Hope.
Metà del lavoro era fatto dato che gli scatoloni erano pronti. C'erano solo da impacchettare le ultime cose ed i vestiti e poi portarle a casa mia, o meglio, nostra.

Verso le cinque finimmo di impacchettare le ultime cose.
-Ciao Justin- disse Karin, la zia di Hope, entrando dalla porta della cucina.
-Ciao Karin- risposi appoggiando il bicchiere dal quale avevo bevuto sopra al tavolo.
-A che punto siete?- mi chiese. -Abbiamo finito. Ora vado a prendere la macchina per portare le cose a casa.
-Grazie per quello che fai per Hope. Sei davvero importante per lei e sai che da quando è morta Renée si sente un peso per tutti. Grazie, grazie davvero- disse Karin con voce lieve a causa del sottile velo di tristezza che l'attraversava.
Vidi il suo sguardo intristirsi e qualcosa luccicare in un angolo remoto dei suoi occhi. Stava per piangere anche lei. Forse per oggi è meglio se smetto di parlare; ho già fatto piangere abbastanza persone.
Abbracciai Karin per farle capire che non doveva preoccuparsi di esprimere le sue emozioni davanti a me ed appena la strinsi cominciò a piangere.
-Non voglio farvi piangere- le dissi timidamente.
Era strano dover consolare Karin, di solito è sempre stata lei quella a dover tranquillizzare me per un motivo o per un altro.
-Scusa Justin, è solo che è stata dura accettare la perdita di Renée ed ora devo lasciare anche Hope, l'unica cosa che mi faceva sentire più vicina a mia sorella....Ma forse è meglio così, almeno staremo entrambe più tranquille- disse staccandosi dall'abbraccio ed asciugandosi le lacrime.
-Ora vai a prendere la macchina, non voglio rubarvi altro tempo- continuò sforzando un sorriso.
-Okay. Dì a Hope che torno subito.
Uscii e mi incamminai verso casa.

Dopo circa dieci minuti ero di nuovo da Karin.
Salii in camera di Hope e l'aiutai a portare le cose in macchina.
-Ce l'abbiamo fatta- le dissi quando finimmo.
-Eh sì- disse lei.
La guardai e capii che c'era qualcosa che non andava e forse sapevo anche cosa.
-Senti, so che questa è già la seconda volta che cambi casa in pochi mesi, ma ti prometto che questa sarà casa tua finchè lo vorrai- le dissi sorridendole.
-Tu e Pattie siete troppo buoni con me- disse abbassando lo sguardo.
-Senti Hope non devi dire mai più una cosa del genere. Ti ho già detto che per Pattie sei come una figlia e per me...Per me sei tutto. Non so come farei senza di te. Quindi smettila, okay?
Fece cenno di sì con la testa e poi salì in macchina.


READ HERE.
Rieccomi con una nuova storia. Spero che questa abbia più recensioni dell'altra e che vi piaccia di più.
La continuo a minimo 5 recensioni quindi spero che sarete in molti ♥

@drewsonelove on Twittah.

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Capitolo 2
*** Chapter Two. ***


-Chapter Two.

Arrivammo a casa e cominciai a portare le cose al piano di sopra.
-Hope!- dice mia madre abbracciandola.
-Ciao Pattie- risponde lei sorridendo.
-Ma è possibile che diventi ogni giorno più bella?- dice mia madre guardandola.
Cavolo allora non sono l'unico a pensarla così.
-Dai Pattie non dire così, lo sai anche tu che non è vero- dice arrossendo.
-Invece sei tu quella che deve smetterla perchè la penso anche io come mia madre. Quindi zitta o sai come va a finire- dico sollevandola da terra.
-Justin. No. Smettila- dice ridendo.
La riporto con i piedi sul pavimento e poi riprendo  le scatole in mano per portarle di sopra.
Dopo aver fatto le scale appoggio gli scatoloni a terra ed aspetto l'arrivo di Hope.
-Senti Hope...Devo dirti un'altra cosa- le dico quando arriva al mio fianco.
-Credevo che per oggi le "sorprese" fossero finite...- dice lei guardandomi con la faccia di chi non sa che aspettarsi.
-No tranquilla non è nulla di eclatante, è solo un piccolo difetto di questa prima parte di convivenza...
-Che c'è che non va?- mi chiede ancor più confusa di prima.
-Ecco...Vedi quella stanza lì infondo? Quella accanto alla mia?- le dico indicandole la porta.
-Sì, cos'ha di particolare?
-Quella è la tua futura stanza ma non è ancora pronta. Fino a quando non sarà finita nei minimi dettagli dovrai dormire nella mia stanza. Spero non ti dia fastidio...- dico un po' imbarazzato.
-Oh...No, non c'è problema. Spero solo di non darti fastidio.
-Ricominci con questa storia? Non mi dai alcun fastidio, altrimenti non ti avrei detto di venire a vivere con me- dico sorridendo per rassicurarla -Però c'è una precisazione che devo fare riguardo alla stanza- aggiungo.
-Quale sarebbe?- chiede incuriosita.
-Non potrai mettere piede in camera tua fino a quando non ti dirò che potrai farlo. Okay?
-Va bene.
-Promettilo al mignolino- le dico allungandole il mignolo della mano destra.
Lei lo strinse con il suo ridendo: il patto è fatto.
-Dai, vieni che sistemiamo le cose in camera nostra- dico aprendole la porta della camera con un mezzo inchino.
Hope entrò ridendo delle mie scarse qualità di gentleman.
Sia chiara una cosa: quelle poche cose che mi riescono bene mi fanno fare...Come dire...Una gran figura, e direi che i risultati li possono vedere tutti, o no?
Sì, lo so, la modestia è un'altra mia grande dote.
Tornando alla mia Hope...Mi sa che sarà dura dormire a pochi passi da lei e tenere a freno il mio bisogno di essere amato (?), ma ci dovrò fare l'abitudine, altrimenti ciao ciao Piccola Hope...
Okay, questa cosa non ha alcun senso, ma quando parlo di Hope finisce sempre che mi perdo nell'immagine dei suoi occhi o del suo sorriso, è più forte di me.
-Justin? Terra chiama Justin, mi senti?- dice Hope riportandomi alla realtà agitandomi una mano davanti alla faccia e mostrando il suo bellissimo sorriso.
-Sì? Che c'è?- dissi io scuotendo la testa da una parte all'altra per riportare il cervello dal mondo in cui esiste solo Hope al mondo reale, nel quale ora la mia Hope aveva bisogno di me.
-Potresti dirmi dove devo mettere le mie cose?- dice lei prendendo in mano una sua maglietta.
-Mettile dove preferisci. Se ti serve una mano chiedi pure.
-Okay, mi serve una mano-
dice lei mentre cerca un posto adatto a contenere le sue cose in mezzo al mio disordine.
-Destra o sinistra?- chiedo mostrandole entrambe -Se posso consigliare le proporrei la sinistra, è molto più abile ed allenata.
-Dai non fare lo scemo-
dice ridendo -Aiutami a sistemare i vestiti, ma non aprire quella borsa. Di quella mi occupo io- aggiunge lanciandomi uno sguardo che conosco bene: lo sguardo del tipo "fa come ti dico o finisci male, davvero male".
-Signor sì, Signora!- dico accennando un saluto da marine.
Hope comincia a ridere ed il suo sorriso mi contagia facendomi ridere a mia volta.

Comincio a sistemare i suoi vestiti nel poco spazio che è rimasto nel mio armadio.
-Potrei sapere che c'è di tanto speciale in quella borsa che non posso vedere?- chiedo avvicinandomi al suo viso, molto vicino al suo viso.
-Non sono affari tuoi- dice lei facendomi un sorrisino e dandomi due schiaffetti sulla guancia destra.
-Quindi dovrei scoprirlo...- dico avvicinandomi piano alla borsa con sguardo di sfida.
-Justin non farlo- dice lei scandendo bene ogni parola.
Allungo la mano sulla borsa e con una sola e decisa mossa la prendo tra le mani.
-Justin!- urla Hope correndomi addosso.
Io comincio a correre da una parte all'altra della stanza sventolando la borsa in aria ed Hope si mette a corrermi dietro agitando le braccia in ogni direzione.
Inizialmente io urlo e rido mentre Hope urla e sbraita, ma poco dopo cede e si mette a ridere con me.
Ad un tratto mi giro ed Hope è costretta a fermarsi di botto per non venirmi addosso. Inutile dire che fu tutto inutile: in pochi secondi mi trovo disteso sul letto con Hope sopra.
Rimango immobile a fissare il bellissimo viso di Hope per...Non so...Quando si tratta di lei perdo la cognizione del tempo.
Un piccolo raggio di sole che fa capolino dalla finestra illumina il suo viso già perfetto e lo rende ancor più bello: i suoi occhi brillano di una magica luce dorata e rimango come stregato da quello sguardo così dolce ed imbarazzato; i suoi morbidi e lunghi capelli sono tutti arruffati ed una ciocca le cade dolcemente davanti al viso; le sue labbra sembrano solo aspettare un bacio che non avranno, come le mie, ma forse questa è solo una fantasia prodotta dalla mia mente.
Le accarezzo la guancia destra con la mano sinistra fino a spostarle piano la ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Sembra il momento perfetto per regalare alle nostre labbra il momento che tanto desiderano, ma non posso farlo, non ora. Tengo troppo a lei e non voglio rovinare tutto con uno stupido bacio.
Se è destino accadrà, ma credo che dovrò aspettare ancora. In fondo è ciò a cui teniamo di più, ciò per cui vale la pena aspettare.
Lentamente mi metto seduto ed Hope si ritrova sulle mie ginocchia con le sue gambe dolcemente aggrappate al mio corpo.
Devo togliermi da questa posizione oppure so come andrà a finire. Non che non mi piaccia il finale, ma come ho già detto è ancora presto: Hope è ancora fragile ed ho paura di ferire i suoi sentimenti in qualche modo, dato che combinare casini è la mia specialità.
Forse per ora Hope ha solo bisogno di un amico, un buon amico, non un ragazzo che la potrebbe ferire con le sue cazzate.
La prendo per i fianchi e la riporto con i piedi per terra. Ora è in piedi di fronte a me ed il mio viso è all'altezza del suo ombelico.
Solo quando il corpo di Hope è percorso da un brivido mi accorgo che le mie mani le stanno ancora cingendo i fianchi.
Scioccamente tolgo le mani dal suo corpo con uno scatto involontario che forse l'ha presa alla sprovvista. Non era mia intenzione spaventarla, ma non potevo continuare con questa cosa, sia per me che per lei.
Hope mi guarda con occhi diversi. Non so che sguardo sia, ma credo sia la prima volta in cui riesco a notarlo.

-Ragazzi venite giù che è pronta la cena!- urla mia madre dal piano di sotto.
Grazie mamma, non so come mi sarei "tolto" da questa situazione senza di lei.
-Andiamo a mangiare- le dico a bassa voce.
-Okay- risponde lei con sguardo basso.
Mi alzo dal letto e mi dirigo verso la porta che le apro per farla uscire.


READ HERE.
Rieccomi con il secondo capitolo! L'altro ha avuto solo cinque recensioni, ma spero che questo ne abbia di più perché tengo molto a questa storia e mi impegno tanto per scriverla.
Sono un genio dato che l'ho postato dall'iPod :'D
Voglio tante, tante recensioni u.u
Baci baci
-Benedetta.

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Capitolo 3
*** Chapter Three. ***


Vi scrivo qui altrimenti non mi calcolate nello spazio autrice (?)

Ragazzi ho postato lo stesso il terzo capitolo anche se ho avuto solo tre recensioni al secondo.
Io mi impegno davvero con questa storia e vorrei che voi ricambiaste i miei sforzi.
Mi andrebbe bene anche una critica negativa, ma almeno saprei cosa va o cosa non va…
Detto questo vi lascio al capitolo.


-Chapter Three.

Mi chiudo la porta alle spalle e scendo le scale continuando a camminare dietro ad Hope.
Entrambi guardiamo il pavimento e camminammo con uno strano fare.
-Come sta andando?- chiede mia madre una volta seduti a tavola.
-Bene, abbiamo messo via tutti i vestiti- le rispondo.
-Ed il resto?- continua.
-Abbiamo deciso di sistemarlo direttamente nella stanza di Hope una volta pronta. Per ora può tenere ciò che le serve in camera mia- le rispondo nuovamente.
Durante la cena entrambi stiamo in silenzio. Rispondiamo ogni tanto a qualche domanda che ci pone mia madre, niente più.
I nostri sguardi si incontrano una sola volta, ma timidamente entrambi cambiamo subito il soggetto della nostra attenzione.
Finiamo di cenare e poi saliamo in camera.
-Justin io ho un po' di sonno...Non ti da fastidio se mi metto a letto ora vero?- mi dice Hope una volta entrati in camera.
-Certo che no, fai pure ciò che vuoi- le dico sorridendo.
-Dove devo dormire?
Oh cavolo, questo non ci voleva.
In camera mia c'é solo il mio grande letto e per ora io ed Hope siamo costretti a dormire nello stesso letto.
Se stavo cercando di evitare certe situazioni con Hope, questo annulla tutti i miei buoni propositi: sarà difficile dormire nello stesso letto.
-Ehmm...Ecco vedi...Dovresti dormire nel mio letto dato che non ce ne sono altri...- dico guardando quel grande letto che mi farà impazzire presto -Ma se vuoi posso dormire benissimo sul divano in soggiorno così evito di darti fastidio.
-Nono ma sei pazzo? É la tua camera, al massimo sono io che dormo sul divano- dice Hope agitandosi.
-Ma che dici? Non ti farei mai dormire sul divano. Dai ci dormo per stanotte poi cerco una soluzione. -Uffi sei un rompi scatole- dice facendo una smorfia mentre si dirige in bagno con una maglietta ed un pantaloncino in mano.
Ne approfitto per cambiarmi, o meglio, per togliermi i vestiti e rimanere in boxer: solitamente dormo così.
Poco dopo Hope esce dal bagno con una maglietta bianca addosso ed un pantaloncino grigio molto corto. Dannazione a quella maglietta semi trasparente che lascia intravedere ciò che le sta sotto: un reggiseno lilla. Riesco a malapena a trattenermi e mi mordo le labbra per sfogare in un qualche modo ciò che mi sta nascendo dentro.
Hope é rimasta a fissarmi davanti alla porta del bagno. Che succede?
Abbasso lo sguardo: oh, già, sono in boxer.
-Ti lascio dormire. Non preoccuparti di nulla, sei a casa tua ora, quindi sentiti libera di fare come ti pare- le dico sorridendo -Notte Piccola- aggiungo poi dandole un bacio sulla guancia.
Scendo in soggiorno e trovo mia madre seduta sul divano a guardare la tv.
-E tu che ci fai qui?- mi chiede.
-Dormo- dico buttandomi sul divano accanto a lei.
-Ho capito, vado in camera- dice sorridendomi.
-Per me puoi stare anche qui se ti va, tanto non ho sonno ora- le dico abbracciandola forte.
Voglio tanto bene alla mia mamma: mi sopporta, e non é facile sopportare uno come me.
-Io però sì- dice ridendo.
-Notte mamma- le dico dandole un bacio su una guancia.
-Notte Justin- dice baciandomi in fronte per poi scomparire sulle scale.
Mi sdraio sul divano e mi metto a guardare un po' di tv.
Circa dieci minuti dopo sento le scale scricchiolare. Mi volto in quella direzione e vedo Hope dirigersi verso la cucina.
-Hope tutto okay?- le chiedo.
-Sisi- risponde lei.
-Vieni, mettiti qui con me- le dico picchiettando il divano.
Lei viene verso di me e si siede al mio fianco. Spengo la tv, mi metto seduto e mi giro verso di lei.
-Che succede?- le chiedo.
-Nulla, avevo un po' di sete...
-E...?
-E dato che il divano non é il luogo migliore per dormire, volevo dirti se ti andava di dormire in camera tua- dice disegnando dei cerchi invisibili sul divano con le dita.
-Solo se ci dormi anche tu.
-Okay- risponde lei sorridendo.
Sorrido a mia volta, mi alzo, la prendo per mano e mi incammino verso le scale.
-Non avevi davvero sete, vero? Era solo una scusa...O no?
-Beccata- risponde ridendo.
Saliamo le scale ed andiamo in camera mano nella mano.
Ci mettiamo a letto io da una parte ed Hope dall'altra.
-Notte Piccola- le dico.
-Notte Justin- risponde lei.
La guardo addormentarsi fino a quando anche io non mi lascio vincere dal sonno.


READ HERE.
Non mi convince molto quest capitolo, forse perché avrei potuto spiegare meglio i concetti, ma non vedevo l'ora di aggiornare.
Non dovrei dirvi nulla, ma tra un paio di capitoli....Beh....Lascio a voi la risposta, quindi voglio minimo 5 recensioni :D
Non deludetemi almeno con questo.
-Benedetta.

Ah, quasi dimenticavo: leggete questa magnifica storia perché io la amo e secondo me merita tanto ♥ "Is this real? Is it pretend?"
-Benedetta.

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Capitolo 4
*** Chapter Four. ***


-Chapter Four.

Sento un urlo che mi fa aprire gli occhi di colpo.
É Hope che trema convulsamente ed urla il nome di sua madre.
-Hope, svegliati, é solo un brutto sogno- le dico accarezzandole il volto sudato.
Apre gli occhi colmi di lacrime e comincia a piangere più di prima.
-Piccola sono qui, é tutto finito ora- le dico stringendola a me -É stato solo un brutto sogno.
L'abbraccio forte e le bacio il viso per tranquillizzarla.
-Justin non mi lasciare- dice piangendo.
-Sono qui, non ti lascio andare- le dico cullandola leggermente -Non ti lascio.
Continuo a tranquillizzarla tentando di farla addormentare fino a quando non crolla sfinita tra le mie braccia.
Rimango sveglio quasi tutta la notte a vegliare su di lei nel caso abbia di nuovo gli incubi, ma fortunatamente non accade di nuovo.
Vederla così mi lacera, e mi fa stare malissimo sapere che non posso evitare che abbia questi incubi.

É mattina ed Hope dorme ancora. Ha dormito poco stanotte così rimango a letto per non svegliarla.
Che ore saranno? Le nove? Le dieci? Le otto?
Rimanendo abbracciato ad Hope cerco di andare con lo sguardo dietro di lei così da poter vedere che ore sono sulla sveglia che sta sul comodino. Niente, non vedo. Pazienza, vorrà dire che aspetterò di essermi alzato per sapere che ore sono.
Passa un po' di tempo quando gli occhi di Hope cominciano ad aprirsi.
Assonnata tenta di lasciare gli occhi aperti per guardarmi.
-Buongiorno Piccola- dico baciandole la fronte.
-Giorno- risponde lei con tono assonnato ed un piccolo sorriso.
Quasi mi esce un -Dormito bene?- ma faccio in tempo a ricordarmi di questa notte per rimandarlo da dove é venuto.
-Grazie per stanotte- dice dopo un po'.
Non dico nulla, preferisco abbracciarla forte e darle un bacio sulla guancia.
Rimaniamo a letto abbracciati per un po'.
-Hai fame?- le chiedo.
-Un po'- risponde guardandosi la pancia che brontola.
-Allora andiamo a mangiare- dico sorridendo.
Mi alzo dal letto e vado dalla parte di Hope.
-Mi é venuta un'idea- dico -Tu rimani qui.
Esco dalla camera, scendo le scale e mi dirigo in cucina.
Inizio a preparare qualcosa che spero avrà un buon sapore, la metto su un vassoio e la porto in camera da Hope.
-Colazione a letto!- dico entrando dalla porta con un sorriso stampato in faccia che subito si mostra anche sul viso di Hope.
-Sembrano cose buone- dice Hope dopo che le ho appoggiato il vassoio sul letto e mi sono seduto a fianco a lei.
-Sì ma non ti far ingannare dall'aspetto- le dico.
Inizialmente sembra rimanerci male ma poi capisce lo scherzo e si mette a ridere.
-Che c'é di buono?- chiede osservando le cose sul vassoio.
-Allora: abbiamo pancake, pane tostato, burro, marmellata, miele, fette biscottate, Nutella e...Ah, latte, thè o caffè da bere- rispondo indicando ciascun cibo da me menzionato di volta in volta.
Hope é più o meno a bocca aperta.
-É troppa roba- dice -Sai che non mangio molto, soprattutto di mattina.
-E fai molto male- rispondo ridendo -Ora che vivi qui ti abituerai a mangiare un po' di più. E comunque se non mangi tutto tu io a che servirei?- continuo ridendo.
Hope scoppia a ridere e comincia a mangiare: un po' di fette biscottate con la marmellata e del thè.
Io mi riempio di pancake con un piccolo cubetto di burro sopra e del thè. Poi mi faccio una fetta di pane tostato con della marmellata sopra.
-Ed ora che si fa?- dico guardandola e sorridendo.
-Ci si veste- risponde lei con tono ovvio.
-Vestirsi? Per quale motivo? Si sta così bene così- dico svogliatamente.
Dal tono della mia voce potrei benissimo essere un bambino che fa i capricci, e dal modo in cui Hope mi dice -Vestiti che usciamo- potrebbe essere la mamma di quel bimbo capriccioso che non vuole fare ciò che gli viene detto.
-Sì mamma- dico io ancora pensando alla cosa del bambino.
Hope mi guarda interrogativamente, poi prende dei vestiti, va in bagno e chiude la porta ridacchiando sotto i baffi.
Io inizio a cercare qualcosa da mettermi nell'armadio e dopo un paio di minuti finalmente trovo dei vestiti che mi vadano a genio oggi: un paio di jeans larghi e lunghi fino alle ginocchia ed una maglietta a maniche corte azzurra.
Dato che prima vorrei farmi una doccia, aspetto che Hope esca dal bagno, ma dopo un quarto d'ora ancora non è uscita.
-Hope? Tutto okay?- chiedo mettendomi vicino alla porta del bagno.
-Più o meno- dice lei in risposta. Come "più o meno"? Che succede?
-Più o meno che vorrebbe dire?- chiedo irrequieto. Sì lo so, quando si tratta di Hope divento anche paranoico.
-No niente. È che...
-È che, cosa?- chiedo sempre più agitato.
Vedo la porta aprirsi leggermente ed il dolce viso di Hope sbucarvi da dietro.
-Ho dei piccoli problemi con...- diventa rossa in viso -Sì è rotto il gancio del reggiseno...Non è che me ne passeresti un altro?- chiede quasi coprendosi per la vergogna.
-Oh, certo- dico con un po' di vergogna anche io.
-Sono nella borsa sulla sedia- dice indicandomela con un dito che sporge di poco dalla porta per poi riportarlo a reggere qualcosa. Ma certo, il reggiseno! Se non lo reggesse le cadrebbe di sicuro.
Vado verso la borsa e noto che...
-Ecco perché non potevo aprire quella borsa- dico con una specie di ghigno in faccia.
Come ho fatto a non arrivarci prima? Non voleva farmi aprire la borsa perché dentro ci sono i reggiseni. E chissà che altro c'è...Justin, smettila. Pensa solo al reggiseno che ti ha chiesto Hope, solo a quello. Okay, facciamo che non pensi nemmeno a quello.
Molto lentamente apro la zip della borsa, quasi al suo interno ci fosse un ordigno pronto ad esplodere da un momento all'altro.
-Va bene questo?- chiedo tirando fuori dalla borsa il primo reggiseno che mi capita tra le mani e mostrandolo ad Hope.
-Quello è un costume scemo- dice ridendo.
Lo guardo: oh, già, è proprio un costume.
Lo rimetto nella borsa e questa volta sono costretto a guardare nella borsa per evitare un'altra figuraccia. La pesca miracolosa di prima non ha avuto proprio nulla di miracoloso...
Ne trovo uno viola e faccio per tirarlo fuori quando sento Hope dirmi qualcosa.
-Possibilmente bianco- chiede da dietro la porta.
Come non detto, mi tocca rimettere questo a posto e rimettermi a cercare un reggiseno.
Finalmente ne trovo uno bianco che subito porto ad Hope.
-Ce l'hai fatta!- dice prendendosi gioco di me.
Chiude la porta e la riapre dopo poco.
-Puoi farmi un altro favorino?- dice.
-Ti serve un'altro reggiseno?- chiedo ridacchiando.
-No....È che non si allaccia nemmeno questo...Forse sono le mie mani il problema, non i ganci...Potresti allacciarmelo?
-Okay.
Hope, non sai quanto mi costi una cosa del genere.
Apre la porta e si mette con le spalle rivolte verso di me.
Mi tende le due estremità del reggiseno e mi dice di allacciarlo più stretto che posso.
Credo di essere diventato tutto rosso in viso: questo non doveva farmelo. Addio buoni propositi. Le sfioro la schiena e subito Hope è percorsa da un brivido.
Le sussurro uno -Scusa- e come risposta ricevo un -Non ti preoccupare.
Subito mi torna in mente ciò che è accaduto ieri sera: Hope percorsa da un fremito sotto alla mia presa sui suoi fianchi.
Cerco subito di scacciare quel pensiero dalla mia mente: non voglio fare lo stesso "errore" di ieri, ovvero finire a non parlare con Hope per tutto il tempo.
-Fatto- dico dopo aver agganciato le due estremità.
-Grazie- risponde Hope chiudendo la porta del bagno e lasciandomi come un cretino mentre ancora cerco di non pensare a ieri.
Dopo poco esce dal bagno con una maglietta morbida ed azzurra addosso: sembra come se ci fossimo messi d'accordo per vestirci in tinta.
Sotto indossa un pantaloncino aderente che le arriva ad altezza cosce di colore bianco.
Quando esco dal bagno lavato e vestito, Hope mi guarda e sorride.
-Sì lo so- dico io ridendo -Sembra quasi ci siamo messi d'accordo.


READ HERE.
Lo so, è da tanto che non aggiorno, ma sono stata con mio padre e non ho potuto farlo :/ Se ci riuscite perdonatemi ♥ (?)
E lo so, questo è un po' lungo, ma che ci posso fare? Mi vengono così :D
Come sempre continuo a minimo 5 recensioni continuo c:
Baci
-Benedetta.

@drewsonelove on Twittah.

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Capitolo 5
*** Chapter Five. ***


-Chapter Five.

La prendo per mano, usciamo dalla stanza, scendiamo le scale ed usciamo.
-Pattie dov'è andata?- chiede Hope -Non l'ho vista in casa.
-Non so...Aveva detto che andava a salutare i nonni dato che è da un po' che non li vedeva a causa dei tour promozionali e del resto. Credo sia da loro se non aveva altro da fare- rispondo.
-Okay- risponde con un sorriso.
-Dove andiamo di bello?- chiedo portandola davanti a me.
-Mmm...Che ne dici di andare...Okay, non ho idee- dice lasciando cadere le braccia sbuffando leggermente.
-Ho un'idea- dico guardandola negli occhi con uno sguardo...Malizioso. Okay, forse non proprio malizioso, ma qualcosa del genere.
-Che intendi?- chiede Hope ricambiando lo sguardo.
-Ti fidi di me?- le dico stringendole le mani -Aspettami qui, io torno subito- dico correndo in casa lasciando Hope sul marciapiede a guardarmi interrogativamente mentre scompaio dietro la porta di casa.
Salgo le scale talmente di corsa che quasi inciampo nei miei stessi piedi.
Entro in camera e frettolosamente infilo dei teli in uno zaino, poi prendo il costume di stamattina dalla borsa di Hope e lo infilo nello zaino assieme ad un mio costume.
Scendo in cucina, prendo qualcosa da bere dal frigorifero e qualcosa da mangiare dalla dispensa, per poi infilare il tutto nello zaino a far compagnia alle altre cose.
Prendo le chiavi della macchina, corro fuori casa e vado verso Hope. La prendo per il polso e quasi la trascino in macchina dalla fretta.
Dopo averla fatta salire in macchina vado dalla parte del guidatore, mi siedo e butto lo zaino nei posti dietro.
-Scusa per i polsi- le dico dopo aver messo in moto.
-Non fa niente, ma dimmi dove stiamo andando così di fretta.
-È una sorpresa- dico dandole un bacio sulla guancia.
-Le tue sorprese mi fanno paura- dice ridendo per poi ricambiare il bacio.

Tra chiacchiere, cantate e risate, arriviamo nel luogo stabilito dopo circa tre ore.
-Eccoci qui- dico fermando l'auto.
Hope si guarda attorno e poi si volta verso di me.
-Ma questa è...
-Aspetta, dammi altri minuti per fare una cosa- dico interrompendola.
Prendo lo zaino, scendo dall'auto e velocemente corro a sistemare le cose.
Dopo un po' torno alla macchina, apro la portiera ad Hope e la faccio scendere.
-Non parlare ancora- le dico -E non guardare nemmeno- continuo.
Hope sbuffa leggermente mentre avvolgo il mio braccio destro attorno ai suoi fianchi e le poso la mano sinistra davanti agli occhi.
Pian piano la guido verso ciò che avevo preparato solo per lei.

Hope

Justin mi ha messo una mano davanti agli occhi e con l'altra mi cinge i fianchi guidandomi da qualche parte. Spero solo non sia uno dei suoi soliti scherzi.
Le sue mani sono così delicate quando sono a contatto con la mia pelle; sembra come abbia paura di rompermi...
Invece a me piace quando mi stringe a lui, mi fa sentire al sicuro dal resto del mondo e dalla sofferenza, anche se a volte è dura da combattere, soprattutto ora che mamma se n'è andata...Se non avessi Justin non so come potrei continuare ad essere forte. O almeno a provarci.
Ad un tratto si ferma e toglie la mano dal mio viso.
Apro gli occhi e rimango a bocca aperta.
-Questa è la spiaggia dove venivamo da piccoli- dico guardandolo.
Quasi mi metto a piangere. L'ultima volta che ci sono venuta è stato poco prima che mia madre si ammalasse, e da allora non ho più avuto la forza di fare nulla, figuriamoci venire fin qui.
Contemplando il mare che brilla sotto la luce del sole mi tornano in mente i ricordi delle giornate passate qui con Justin a ridere e giocare spensieratamente prima che lui diventasse famoso e prima che mia madre si ammalasse.

-Hope vieni! Andiamo a farci un bagno!- urla Justin dalla riva mentre distrugge la montagna di sabbia che aveva appena finito di creare con tanta cura.
Mi volto verso mia madre e la guardo. Lei sa cosa intendo con questo sguardo.
-Certo Tesoro, vai a divertirti con Justin- dice sorridendomi.
-Mamma sei la migliore!- le dico per poi baciarla e saltellare verso Justin.
Mentre vado verso Justin mi volto verso di lei, la vedo sorridere e ricambio con un sorriso ancor più grande.


Una lacrima mi riga il volto ma subito mi asciugo per nasconderla; non voglio che Justin mi veda piangere di nuovo.
Mi mancano quei tempi, quando non dovevo preoccuparmi di nulla ed il mio problema più grande era scegliere a cosa giocare, quando mia madre era ancora qui con me.
Io e lei siamo sempre andate avanti in qualche modo, come Pattie e Justin.
Quando si è ammalata non sono riuscita ad accettarlo, e forse non lo accetto tutt'ora: la malattia, la sua morte...Perché proprio lei? Non aveva già lottato abbastanza per tutta la vita?
Mi volto verso Justin e lo abbraccio forte, forse anche per nascondere le lacrime.
Poi mi volto verso la spiaggia dove Justin aveva steso dei teli da mare per terra e sistemato qualche candela qua e là.
È ancora ora di pranzo, perché dovremmo avere bisogno delle candele? Sì, sono spente, ma allora perché metterle? Ha intenzione di stare qui per molto tempo a quanto pare.
-Ma dove hai preso le candele?- chiedo cercando di pensare ad altro.
-Sai la capanna abbandonata che c'è più giù? Mi ricordo che le nostre mamme prendevano le candele da lì e quando finivano ne mettevano di nuove, così ho provato a vedere se ce ne erano ancora.
-È tutto bellissimo- dico guardando il mare.
-Come te- mi piacerebbe aggiungere, ma di sicuro non vale lo stesso per Justin.
-Ora che si fa?- gli chiedo.
-Quello che vuoi- risponde lui iniziando a correre verso la riva.
Inizio a corrergli dietro mentre lui si mette ad urlare.
-Tanto non mi prendiii!- urla correndo qua e là.
-Io non ci scommetterei Drew!- urlo come risposta correndogli dietro.
Mi ricordo quanto ci divertivamo da piccoli facendo questo gioco del rincorrerci all'infinito, ed a quanto sembra non è cambiato poi tanto da allora.
Iniziamo a correre da una parte all'altra come bambini urlando e ridendo.
Ad un tratto inciampo e cado addosso a Justin, di nuovo.
Lui è sdraiato a terra ed io sono sopra di lui con le mani appoggiate alle sue spalle.
-Ops- dico ridendo.
Justin mi aiuta a tirarmi su ridendo e prendendomi in giro.
-Ma è possibile che cadi sempre?- dice ridendo.
Io faccio la finta offesa e Justin mi abbraccia dandomi un bacio sulla guancia -Mi piace rimetterti in piedi, mi fa sentire meno imbranato- continua.
-Non sei imbranato, sei solo...No, ritratto ció che ho detto, sei imbranato- dico ridendo.
-Ah sì? La metti così? Io sarei imbranato? Ora ti faccio vedere io cosa sa fare l'imbranato!- dice buttandomi nuovamente a terra e cominciando a farmi il solletico.
-Justin il solletico no- dico tentando di liberarmi dalla sua presa.
Ad un tratto Justin si ferma di colpo.
-Ed ora che succede?- dico ridendo.
-Ho fame- dice serio.
Comincio a ridere piegandomi in due dalle risate -Sei insaziabile- dico continuando a ridere.


READ HERE.
Eccomi che tra una pausa e l’altra dei VMAs posto questo capitolo.
Sono un po’ delusa da questi Awards:
-Justin ha già perso due premi e se posso dire la mia è perché quelli di MTv sono stufi di vederlo vincere, così truccano i risultati;
-Selena ha perso;
-Ho paura che Justin possa rimanere deluso da noi.
Demi invece ha vinto. Sono tanto fiera della mia Devonne :’)

Continuo con minimo 5 recensioni come sempre ♥
Vi voglio bene
-Benedetta.

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Capitolo 6
*** Chapter Six. ***


-Chapter Six.

-No seriamente, ho fame- ripete Justin.
-Lo so, col cibo non scherzi- dico continuando a ridere come una scema.
Justin si alza e poi nuovamente mi aiuta ad alzarmi.
-Piccola domanda: tu hai fame, ma qui non abbiamo nulla da mangiare- osservo.
-Risposta errata- dice Justin imitando il suono che fanno i buzz dei quiz televisivi ad ogni risposta errata -Dato che io sono previdente...
-Più che previdente, ingordo- dico sottovoce ridacchiando.
Justin mi sente e mi fulmina con uno sguardo -Ho portato da bere e da mangiare- continua fingendo di non aver sentito ciò che ho detto.
-Bene, e cosa avresti portato da mangiare?- chiedo interessata a scoprire quali schifezze abbia portato con sé.
-Lo scopriamo subito- dice andando a prendere lo zaino e tornando da me per aprirlo -Allora, qui c'è: pane per i toast, patatine, biscotti, crackers, acqua e coca-cola- dice estraendo di volta in volta le cose e poggiandole sul telo, dato che mentre si apprestava a tirare fuori il cibo dallo zaino ci siamo seduti sui teli.
-L'unica cosa che avrei mangiato volentieri sarebbero stati i toast, ma dato che sei furbo, non hai pensato al fatto che per fare un toast ci vuole qualcosa da metterci dentro...Ed anche se avessimo avuto la farcitura non avremmo potuto tostare il tutto perché non abbiamo nulla con cui farlo...Pensi proprio a tutto eh Bieber- dico istigandolo.
-Io ci ho pensato eccome: lo riempiamo con biscotti e patatine- risponde con tono ovvio.
-Ma certo! Come ho fatto a non arrivarci? I famosi "toast biscotti e patatine"! Sono così buoni. E salutari anche- dico scherzando -Facciamo che io mangio un po' di crackers- dico facendomene passare un pacchetto da Justin.

Justin

Okay, forse potrei aver portato del cibo non adatto ad un pranzo, ma l'importante è il pensiero, no? Cioè, l'aver portato Hope qui, alla nostra spiaggia, è stata una cosa romantica. O almeno spero. Ci so fare talmente tanto che potrei sbagliare tutto proprio oggi.
Quando finiamo di "pranzare" propongo ad Hope di fare una passeggiata lungo la riva e lei accetta molto volentieri.
Camminiamo mano nella mano chiacchierando di varie cose, quando ad un tratto ci ritroviamo a parlare della mia carriera.
-Justin, credi sia cambiato qualcosa nel nostro rapporto da quando sei diventato famoso? Intendo se pensi sia possibile fare ancora tutto ciò che facevamo prima, se è possibile farlo ora che tutti ti controllano ovunque tu vada...
Questa domanda mi lascia un po' spiazzato. Che Hope voglia sottintendere un'altro tipo di domanda? Una domanda che nessuno dei due ha il coraggio di fare?
-Se non fosse possibile ora non saremmo qui su questa spiaggia- rispondo guardandola.
Hope si limita a sorridere, ma quell'unico sorriso vale più di mille parole.
Senza che ce ne accorgiamo siamo lontanissimi dai nostri teli, talmente lontani da essere arrivati quasi alla fine della spiaggia.
-Che ne dici, torniamo in dietro?- chiedo ad Hope.
Lei risponde di sì con un cenno della testa.
Quando torniamo ai nostri teli il sole sta per tramontare. Diamine, il tempo passa davvero in fretta quando sto con Hope.
-Bagno?- dico con sguardo malizioso, o qualcosa del genere.
-Perché no- dice ricambiando il sorriso -Questo mio bel ragazzo previdente ha pensato a portare dei costumi?- chiede cambiando lo sguardo malizioso in uno di sfida.
Fingo uno sguardo sorpreso -Costumi? Perché non in intimo- dico con un ghigno impercettibile sulle labbra. Ed ora aspettiamo la reazione di Hope.
Hope diventa rossa ma subito dopo sembra quasi sull'orlo di sbottare. Oh, aspetta, non sembra arrabbiata...Allora perché quella faccia?
-Quanto sei scemo!- esclama esplodendo, sì, ma a ridere.
-Che c'è?- chiedo confuso.
-La tua faccia. È così tenera quando non capisci qualcosa. Volevo fingere un'arrabbiatura ma con la tua faccina non ho retto- dice ridendo.
-Ti piace sfottermi, eh?
Scuote la testa su e giù continuando a ridacchiare.
-Comunque questo tuo bel ragazzo previdente ha portato i costumi- dico tirandoli fuori dallo zaino -Tieni, andiamo a cambiarci nella casetta.
Ci incamminiamo verso la casetta che si trova a pochi metri da noi e vi entriamo.
-Wow, siamo cresciuti- dice Hope guardandosi attorno -Me la ricordavo più grande.
-A chi lo dici- rispondo -Tieni, va bene il costume che ho preso?- dico porgendoglielo.
-Perfetto- dice sorridendo.
-Allora facciamo così: tu ti cambi nell'altra stanza ed io in bagno. Okay?
-Okay- dice dirigendosi verso la stanza con il costume in mano.
Io vado in bagno e comincio a togliermi la maglietta, poi i pantaloncini, le scarpe ed infine i boxer per poi infilarmi subito il costume.
Esco dal bagno e dopo poco la porta dell'altra stanza si apre mostrando Hope.



PREVIEW OF "CHAPTER SEVEN"
Il cielo si è tinto di varie sfumature di arancione e rosso molto intense che lasciano spazio al blu della notte che pian piano calerà su di noi.


READ HERE.
Questo capitolo non mi convince molto…Voi che ne pensate?
Le recensioni al capitolo precedente sono più state un discutere su VMAs ( lol ) che a mio parere sono stati gli Awards peggiori che io abbia mai visto.
Sorvolando questo pessimo argomento….Mi avete lasciato sette recensioni ed è arrivata una nuova lettrice :’)
A tutte quelle che stanno leggendo anche la mia storia “Don’t Play With Fire. You Can Get Burned.” Volevo chiedere scusa. Scusate se non sto aggiornando, ma tutto ciò che scrivo ultimamente non mi convince per niente, quindi dovrete avere un po’ di pazienza. Scusatemi, ma purtroppo sono così :/
Vi voglio bene ♥
-Benedetta.

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Capitolo 7
*** Chapter Seven. ***


-Chapter Seven.

Da dietro la porta vedo uscire Hope con indosso uno splendido costume che si può dire sia di un viola quasi evidenziatore.
Più che dal costume, credo che la bellezza arrivi dalla sua indossatrice.
Con lo sguardo seguo ogni minima forma del corpo di Hope: dal viso ai fianchi, dal seno al sedere.
Credo di non aver mai osservato il suo corpo con tanta attenzione, ed ora lo vedo sotto un'altra luce, una luce che lo fa risplendere in tutta la sua perfezione.
Scuoto leggermente la testa per tornare in me e cercare di rimanere concentrato su altro. Non pensare al corpo di Hope si prospetta un'impresa assai ardua.

Hope

Apro la porta della stanza e dietro ad essa trovo Justin con il costume indosso.
È bellissimo, perfetto. Talmente perfetto da non sembrare umano, ma angelico. Mi chiedo come possa tanta bellezza essere tanto concentrata in una sola persona ed essere distribuita così perfettamente in ogni singola cellula del suo corpo.
Addirittura i suoi capelli sembrano emanare splendore.
Per non parlare dei suoi occhi, bellissimi occhi color miele che farebbero invidia anche alla gemma più pura dalla tanta luce che emanano.
E le sue labbra, perfette e soffici come petali di rosa. O almeno credo, dato che sfortunatamente non ho ancora avuto l'occasione di poggiare le mie umili labbra sulle sue per assaporarne il sapore, ma sono certa che l'aspetto non inganni, anzi, sminuisca.
Noto che Justin scuote leggermente la testa per poi invitarmi a fare un bagno. Accetto molto volentieri.
Usciamo dalla casetta e davanti ai nostri occhi si mostra un bellissimo tramonto la cui bellezza può essere superata solo da quella di Justin.

Justin

Il cielo si è tinto di varie sfumature di arancione e rosso molto intense che lasciano spazio al blu della notte che pian piano calerà su di noi.
È tutto perfetto: Hope, il cielo, il mare che riflette l'ormai pallida luce del sole che lentamente scompare dietro l'orizzonte...
-Andiamo?- dico prendendo la mano ad Hope ed incamminandomi con lei verso quell'azzurra distesa d'acqua che si sta tingendo di un blu più intenso.
Lentamente ci immergiamo con le mani sempre intrecciate l'una in quella dell'altra.
L'acqua ci arriva ormai alle spalle ed Hope si è raccolta i lunghi capelli castani in un bellissimo chignon arruffato.
Ridiamo e scherziamo tra schizzi e nuotate ed il tempo passa talmente veloce che senza nemmeno che me ne accorga il sole è già sotto l'orizzonte lasciando ad illuminarci solo le ultime deboli luci rossastre che si estendono lungo la linea che il mare ormai blu crea dividendosi dal cielo tinto di colori aranciati misti al blu della notte.
Sto per prendere Hope per le gambe per sollevarla, quando una frase che non mi sarei mai aspettato mi lascia divertito.
-Mi è venuta fame- dice Hope ridendo.
-Non ero io il morto di fame?- dico lanciandole uno sguardo di sfida.
-Tu sei un morto di fame- dice Hope scandendo bene la parola "sei" per ribadirmi il concetto -Io ho solamente fame- continua con con un'espressione ovvia.
-Allora andiamo a mangiare- dico volgendo uno sguardo alla riva.
-E cosa? Ti sei mangiato l'ultimo pacchetto di cracker e non so se mangiare biscotti per cena sia una buona idea- dice lasciandosi avvolgere dall'acqua che ora le copre le labbra.
-Qualcosa di decente troverò. Tu rimani qui o prenderai freddo, io vado a vedere cosa posso fare- dico avviandomi verso la riva.
-Justin...
-Sì Hope?- chiedo voltandomi.
-Mi fa paura l'acqua- si guarda attorno -È così scura...
-Aspetta un attimo.
Esco dall'acqua e mi dirigo verso la casetta, dove avevo lasciato lo zaino, per prendere un telo pulito.
Torno alla riva e dico ad Hope di uscire per poi avvolgerla nel telo ed in un mio abbraccio.
-Aspettami qui seduta- dico dopo averla fatta sedere sui teli che avevo steso sulla sabbia.
Entro nella casetta e comincio a cercare qualcosa da mangiare, quando noto che c'è una piccola cucina. Strano, non ci avevo mai fatto caso.
Inizio a frugare qua e là e trovo una piastra. Ottimo, con questa potrei farci dei toast, ma cosa posso metterci dentro?
A quanto pare qualcuno è stato qui prima di noi perché noto che sul letto nell'altra stanza ci sono delle lenzuola pulite che ancora profumano di ammorbidente.
Decido di controllare nel piccolo frigorifero che si trova sotto al vecchio lavandino arrugginito con la speranza che ci sia qualcosa da mangiare.
Apro lo sportello e...Grazie al cielo!
Trovo una busta di prosciutto ancora intatta ed una confezione di formaggio per toast.
Controllo la scadenza: sono ancora buoni.
Ma io dico, certa gente il cibo lo butta proprio. Quelli che sono stati qui prima di noi hanno lasciato del cibo commestibile in mano alla sorte. Sembra quasi fatto apposta: io ed Hope volevamo farci dei toast? Trovo l'occorrente per fare dei toast! Metto a scaldare la piastra e quando è pronta metto quattro toast a scaldare.
Dopo pochi minuti esco dalla casetta e mi dirigo verso Hope che è seduta sui teli ad osservare la grande distesa d'acqua che le sta davanti.
-Ecco la cena!- dico porgendole uno dei toast.
-Toast?- chiede Hope confusa.
-Te l'avevo detto o no che ti avrei procurato una cena decente?- dico dando un morso al mio toast.
-Ma come hai fatto a...
-C'erano del prosciutto e del formaggio in frigo. Strano, vero?- dico senza nemmeno farle finire la frase -Comunque ora pensa a mangiare- dico sorridendo.
Mangiamo due toast a testa e dopo aver portato i tovaglioli nella casetta Hope mi propone di fare un altro bagno.
-Perché no? Almeno ora ci sarò io a proteggerti dalle acque scure- dico sorridendo.
Hope si blocca come spaventata ma poi mi segue fin dentro l'acqua.


READ HERE.
Aallora, so di essere praticamente sparita per un anno e un mese, ma con l'inizio delle superiori non avevo nemmeno un secondo libero.
Da oggi mi sono presa l'impegno di ricominciare ad aggiornare le mie varie ff, e spero voi restiate "al mio fianco".
Spero che questo capitolo ed i prossimi vi piacciano.
Aggiorno a tipo cinque recensioni oppure vediamo come va il capitolo.
Grazie a tutti quelli che continueranno a seguirmi.
-Benedetta.

@drewsonelove on Twittah.

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