Le sorelle Gaunt

di Fiamma Erin Gaunt
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Maya ed Elettra ***
Capitolo 2: *** Poisonous Maya ***
Capitolo 3: *** The first day of lessons ***
Capitolo 4: *** Quidditch selections ***
Capitolo 5: *** Maya vs Storm ***
Capitolo 6: *** The calm after the storm ***
Capitolo 7: *** A new queen on the scene ***
Capitolo 8: *** The new queen makes her debut in society ***
Capitolo 9: *** A troubled homecoming ***
Capitolo 10: *** Feathered friends ***
Capitolo 11: *** A real lunch ***
Capitolo 12: *** A very special guest ***
Capitolo 13: *** 5 years later... ***
Capitolo 14: *** A proposal that you can't refuse ***
Capitolo 15: *** Avviso ***
Capitolo 16: *** The Halloween night ***
Capitolo 17: *** Red moon ***
Capitolo 18: *** The Death Eater ***
Capitolo 19: *** Ars goetia ***
Capitolo 20: *** Avviso ***
Capitolo 21: *** Moonlight ***
Capitolo 22: *** Surprise ***
Capitolo 23: *** A strange legend ***
Capitolo 24: *** Trip to Black Lake ***
Capitolo 25: *** Ooops... I killed the vampire ***
Capitolo 26: *** A year later.... 1977: Hogwarts Rulez ***
Capitolo 27: *** Three Marriages ***
Capitolo 28: *** Order vs Death Eaters ***
Capitolo 29: *** Gaunt vs Gaunt ***
Capitolo 30: *** Eleazar ***
Capitolo 31: *** Evan's Death ***
Capitolo 32: *** The Dark Lord' s Fall ***
Capitolo 33: *** Wizengamot ***



Capitolo 1
*** Maya ed Elettra ***


Maya ed Elettra



Se c' era una famiglia temuta e odiata nel mondo magico quella era sicuramente quella dei Gaunt; Orfin Gaunt e Selene Zabini avevano dato alla luce due bambine,Maya ed Elettra. Le piccole erano cresciute con i nonni materni perchè il padre era rinchiuso ad Azkaban e la madre era morta dopo aver partorito la secondogenita.

 

La maggiore ,Maya, nacque il 2 dicembre del 1960 e presentava i tratti comuni a tutti i Gaunt; aveva occhi cangianti e capelli scuri,tratti marcati ed era fredda e spietata, sembrava la versione femminile del padre. Era l' orgoglio della famiglia, cosa che la riempiva di felicità. Fin da piccolissima aveva mostrato il suo grande potenziale magico e l' attrazione pressoche irresistibile verso le Arti Oscure;la sua più grande ambizione era quella di diventare la strega più potente e temuta della sua epoca. In lei,inoltre, l' affinità con i rettili, caratteristica della sua famiglia, sembrava essere ancora maggiore; lo dimostrava il fatto che la bambina aveva imparato a parlare prima il Serpentese che la sua lingua madre. Con la sorella non aveva mai avuto un gran rapporto, la considerava debole e lei non perdeva tempo con i deboli; al contrario aveva stretto una grande amicizia con la primogenita dei suoi vicini di casa,i Black. Lei e Bellatrix Black coltivavano da anni la stessa passione per le Arti Oscure ed il Quidditch e aspettavano con ansia il momento in cui sarebbe arrivata la loro lettera per Hogwarts; la speranza delle due,in realtà, era quella di studiare presso la scuola di Durmstrang, ma questa era riservata solo ai ragazzi. Le due giovani streghe la consideravano una vera e propria ingiustizia, ritenevano che lo studio dell' Arte, come la chiamavano loro, dovesse essere concessa anche alle ragazze; avevano persino scritto una lettera al preside, ma non avevano ottenuto nulla.


Elettra nacque il 31 ottobre del 1961 e assomigliava molto più alla madre che al padre; la stessa Maya aveva sempre sospettato che sua madre avesse tradito il marito, solo così si sarebbe potuta spiegare la diversità che intercorreva tra le due ragazze. Aveva i capelli liscissimi, al contrario della sorella che li aveva mossi, ed erano di un tono più chiaro, gli occhi erano del verde chiaro della madre; i tratti del viso erano molto più dolci e la carnagione rosea non aveva decisamente niente a che fare con il colorito olivastro tipico dei Gaunt. Caratterialmente era una ragazza molto dolce e solare, non riusciva a concepire l' idea di fare del male al prossimo e faticava a comprendere le ideologie razziste della famiglia; sua sorella non faceva che ripeterle che era la pecora nera della famiglia, che il suo nome avrebbe sicuramente arrecato un marchio di infamia nella loro rispettabilissima casata. Elettra si rabbuiava quando sentiva Maya pronunciare quelle parole, ma continuava a ripetersi che sicuramente sua sorella le voleva un po' di bene, in fin dei conti erano sangue dello stesso sangue. Passava la maggior parte della giornata in compagnia della secondogenita della famiglia Black, Andromeda, che in famiglia veniva trattata esattamente nel suo stesso modo e con cui riusciva a parlare senza temere di essere guardata come una pazza; aveva preso in gran simpatia anche Sirius, l' orgoglioso e testardo cugino della sua amica. C' era una cosa che Elettra non aveva mai confidato a nessuno però,ad eccezione di sua nonna, era un' empatica. Quando la nonna l' era venuta a sapere era quasi svenuta per la sorpresa; gli empatici erano molto rari, le aveva spiegato, e molti maghi oscuri desiderosi di carpire i loro segreti non si facevano problemi a catturarli ed ucciderli perciò era di fondamentale importanza che lei non lo rivelasse a nessun altro. Elettra lo aveva capito e aveva mantenuto il segreto anche se certe volte nascondere le fitte di dolore che provava quando vedeva qualcuno soffrire era davvero difficile; tuttavia ormai nessuno ci faceva più molto caso, lo avevano liquidato come dei semplici attacchi di emicrania.





Spazio autrice:

Bene questo è il primo capitolo; si lo so che è abbastanza corto, ma mi serviva unicamente per introdurre i personaggi e fare un breve excursus sulla loro vita visto che sono entrambi un prodotto della mia mente malata xD. Comunque ho sempre nutrito una grande attrazione per la famiglia dei Gaunt e quindi mi sono chiesta....e se Tom Riddle avesse avuto due nipoti, come si sarebbe comportato con loro?  Vi posto le foto delle due protagoniste; di volta in volta cercherò di aggiungere anche le foto dei personaggi che nomino nel corso della storia, perchè mi piace molto dare un vero e proprio volto ai miei personaggi. Fatemi sapere che ne pensate e se siete degli appassionati della generazione dei Malandrini magari potreste passare a dare un' occhiata anche ad un' altra delle mie fanficition e farmi sapere che ne pensate:    http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=795007&i=1 
Baci baci,
                 Bella_92





Maya Gaunt







Elettra Gaunt





Bellatrix Black



Andromeda Black





 

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Capitolo 2
*** Poisonous Maya ***


Poisonous Maya







Maya Gaunt era terrorizzata,ma era ben determinata a non lasciar trapelare l' agitazione sul suo viso. Era una Gaunt ed Hogwarts per lei doveva essere come una seconda casa, in fin dei conti era o no l' erede dell' illustre Salazar Serpeverde? Comunque doveva ammettere che lo spettacolo del Lago nero illuminato dalla luna era veramente qualcosa di magico; non vedeva l' ora di salire su una di quelle piccole barche dall' aria fatiscente e attraversarlo. Sarebbe stato un anno interessante, su questo non c' era alcun dubbio. Lanciò un' occhiata alla sua migliore amica che si mordicchiava il labbro inferiore e sorrise tra se e se.
- Sei nervosa  Bella?- domandò ironica
- No May, non sono affatto nervosa - protestò la Black continuando a torturarsi il labbro.
Maya la guardò con aria accondiscendente. A chi voleva darla a bere, era la sua migliore amica da sempre, sapeva benissimo quando l' orgogliosa Bellatrix mentiva e poi la Black si mordeva sempre il labbro quando c' era qualcosa che la preoccupava.
- Sì certo, piuttosto vediamo di darci una mossa; voglio entrare a scuola il prima possibile, si gela qui fuori - replicò la Gaunt battendo il piede spazientita.
Un gruppo di ragazzine ridacchiava nervosamente e sembrava incerto sul salire o meno sulla barca.
- Uffa, vedete di togliervi di mezzo nullità - sibilò Maya prima di farsi largo nel gruppo  tirandosi dietro Bellatrix che rise alla vista delle espressioni spaesate delle ragazzine.
- Ma chi si credono di essere - borbottò una ragazzina abbastanza carina dai capelli rossi e gli occhi verdi come smeraldi.
Maya si girò gelandola con un' occhiataccia - Noi siamo Maya Gaunt e Bellatrix Black, piuttosto la domanda da fare sarebbe: chi sei tu -
Le ragazzine che erano state sorpassate scoccarono loro un' occhiata intimorita e indietreggiarono leggermente, ma la rossa rimase impassibile, segno che o non sapeva chi fossero oppure era sfacciatamente insolente.
- E la cosa dovrebbe impressionarmi? - domandò perplessa prima di aggiungere - Comunque io sono Lily Evans -  
- Evans.... non sei una Purosangue vero? - chiese Bellatrix arricciando il naso disgustata
- No, i miei genitori sono Babbani - rispose la ragazza con aria di sfida
- Babbani, bleah. Bè ho un consiglio per te rossa, per il tuo bene, evita di capitarmi tra i piedi in futuro - commentò Maya scoccandole un' occhiata che non prometteva niente di buono. Detto ciò fece segno all' amica di occupare la barchetta.
- Non avresti dovuto sfidarle, vengono da due famiglie molto potenti ....e oscure - mormorò una delle ragazze del gruppo.
- Bè se pensano di farmi paura si sbagliano di grosso - replicò Lily incrociando le braccia.
- Sei coraggiosa, saresti una Grifondoro perfetta - commentò la biondina porgendole la mano - Elinor Wood, piacere -
- Lily Evans - replicò la rossa con un sorriso.


                                                                                                       

                                                                                                    **********************

- Dovete attendere qui fino al momento in cui chiamerò il vostro nome; solo allora farete il vostro ingresso nella Sala e prenderete posto sullo sgabello dove verrete smistati - spiegò la professoressa McGrannit facendo disporre gli studenti in una fila ordinata.
- Bene finalmente si comincia, dove vorreste essere smistati voi?- domandò un ragazzino dai capelli corvini incredibilmente scompigliati e gli occhi nocciola.
- Bè non saprei, a me andrebbe bene qualsiasi casa tranne Serpeverde - replicò il suo vicino, un biondino dall' aria malaticcia
- Nessuno sano di mente vorrebbe mai finire a Serpeverde - convenne il moro attirandosi le occhiatacce di Maya e Bellatrix.
- Bè che avete da guardarmi così?- domandò perplesso
- Lasciale perdere sono mia cugina e la sua migliore amica, per loro Serpeverde è il massimo - commentò una voce familiare alle ragazze. Sirius Black si avvicinò ai due seguito a ruota da un ragazzino grassoccio e dall' aspetto insignificante.
- Già e dovrebbe essere lo stesso anche per te caro il mio cuginetto - replicò stizzita Bellatrix
- Tutta la mia famiglia è finita a Serpeverde - spiegò Sirius ai suoi nuovi amici.
- E dire che sembravi un tipo apposto - scherzò il moretto scoppiando subito dopo a ridere.
- Bè, forse io andrò contro la tradizione - rispose con tono orgoglioso.
- Lo spero davvero, saresti solo il disonore della Casa - replicò gelida Maya.
La professoressa McGrannit interruppe la discussione annunciando il turno di Bellatrix. - Black, Bellatrix -
La ragazza lanciò un' occhiata all' amica che le sorrise incoraggiante e prese ad avanzare con aria altera fino allo sgabello.
Il cappello sondò la mente della Black per alcuni secondi prima di dichiarare - Serpeverde-
Maya sorrise osservando l' amica dirigersi verso il tavolo verde-argento con un' espressione compiaciuta dipinta sul volto.
- Black, Sirius - Il rampollo di casa Black si fece avanti camminando deciso, pochi secondi dopo il cappello decretò - Grifondoro -
La giovane Gaunt non era poi stupita del verdetto, non c' era alcun dubbio sul fatto che il cugino della sua amica fosse decisamente un futuro Grifondoro anche se, per cortesia, non lo aveva mai fatto presente. Osservò Bellatrix accigliarsi ed assumere un' aria di educato stupore.
- Evans, Lily - la ragazzina dai capelli rossi si fece avanti esitante e lanciò un ultimo sguardo ad un ragazzino dai cappelli lisci e neri che la osservava apprensivo.
- Grifondoro - Maya sorrise, qualunque fosse stata la decisione del Cappello di sicuro non si sarebbe ritrovata nella stessa casa con quella piccola impertinente.
- Gaunt,Maya - la sala intera si zittì e anche i professori parvero interessarsi allo Smistamento di quella ragazzina che portava un cognome tanto noto e oscuro.
Maya percorse il breve tratto che la separava dallo sgabello a testa alta e con la consapevolezza di avere tutti gli sguardi puntati addosso, non che la cosa le dispiacesse, anzi.
Prese il Cappello e se lo calcò in testa con delicatezza.
- Bene Bene, una Gaunt...che sorpresa fanciulla mia, ero convinto che vi foste istinti - commentò il Cappello
- A quanto pare ti sbagliavi, ora se non ti dispiace potresti darti una mossa? - replicò pungente la ragazza
- Che caratterino.....vedo ambizione,desiderio di gloria, intelligenza e se non mi sbaglio quella deve essere una buona dose di cattiveria unita ad astuzia.... non c' è che dire, sei indiscutibilmente una....SERPEVERDE - annunciò.
Maya si alzò togliendosi il Cappello con un sorrisetto soddisfatto e si diresse verso la tavola della sua Casa che stava applaudendo entusiasta. Prese posto accanto a Bellatrix e insieme assistettero al resto dello Smistamento che si concluse con l' assegnazione di Faye Zabini a Serpeverde.






                                                                                                                    ****************************************



- Passami il succo di zucca -  ordinò un ragazzo che doveva avere un paio d' anni più di Maya
- Prenditelo da solo - replicò con un tono fintamente dolce e allontanando il più possibile la caraffa dal biondino che la fissò accigliato
- Ragazzina ti ho detto di passarmi il succo di zucca - insistè
- Ed io ti ho detto di prendertelo da solo, cosa c' è sei sordo oltre che stupido?- replicò tagliente la mora
Dall' altro alto del tavolo si udì una risata cristallina
- Bè fratellino, a quanto pare hai trovato qualcuno che non si fa problemi a risponderti per le rime- disse una ragazza che aveva gli stessi capelli chiari, ma gli occhi verde mare ed i tratti del viso meno arroganti rispetto a quelli del fratello. A Maya suscitò una simpatia istantanea.
- Lucretia Malfoy - si presentò la biondina porgendole la mano. La mora ricambiò la stretta - Maya Gaunt....e lei è Bellatrix Black - rispose indicando prima lei e poi l' amica che rivolse un pigro cenno del capo alla Malfoy.
- Black? Sei la cugina di Evan Rosier?- domandò un ragazzo dai capelli castani e gli occhi grigio/perla.
- Sì, sono sua cugina. E tu sei?- domandò Bella scrutando con interesse il ragazzo; decisamente non era male, forse solo un po' troppo spigoloso per i gusti di Maya.
- Rodolphus Lestrange e lui è mio fratello Rabastan....onorati di fare la vostra conoscenza - replicò mentre l' attenzione della Gaunt veniva attirata da un ragazzo che riconobbe come uno di quelli che era in fila per lo Smistamento insieme a loro. Il minore dei Lestrange aveva una luce negli occhi che attirò immediatamente la ragazza; sarebbero andati d' accordo, questo era poco ma sicuro.
La cena proseguì senza intoppi particolari e quando ebbe termine anche il discorso del preside le nuove arrivate si accinsero a seguire Adrian Warringhton, Prefetto di Serpeverde, verso la loro Sala Comune. All' ingresso era stato posizionato un dipinto raffigurante Salazar Serpeverde in persona che fece vagare lo sguardo tra i nuovi studenti per soffermarsi sul volto della sua erede.
- Bene bene, finalmente un Gaunt torna ad Hogwarts. Qual' è il tuo nome mia cara?-
- Maya Gaunt, Signore - replicò la ragazza chinando leggermente il capo; aveva sempre nutrito un sincero e profondo rispetto per il suo antenato ed era orgogliosa di poter parlare con lui.
- Benvenuta allora Maya....Parola d' ordine?- aggiunse rivolgendosi a Warringhton che replicò immediatamente - Purosangue -
Il gruppo di primini si riversò nella sala sotto allo sguardo leggermente curioso degli studenti veterani. Un biondo dagli occhi blu rivolse un cenno di saluto a Bellatrix che si affrettò a ricambiare, si trattava di suo cugino, Evan Rosier.
- Bene, il dormitorio delle ragazze è in alto a sinistra, quello dei ragazzi in alto a destra; le luci si spengono alle undici e la colazione è alle otto. A domani - annunciò dirigendosi verso il divano su cui si trovavano Evan e altri suoi amici.
Mentre sistemava i suoi bagagli Maya ebbe modo di scoprire chi sarebbero state le sue compagne di stanza; ovviamente c' era Bellatrix che si sistemò nel letto alla sua destra, e poi la giovane Malfoy che occupò quello alla sua sinistra e due ragazze, una rossa di nome Jez Nott e una mora di nome Faye Zabini.
- E così hai rimesso al suo posto mio fratello - commentò Lucretia senza alcuna traccia di sarcasmo nella voce
- Così sembrerebbe - replicò la ragazza indossando la sua camicia da notte
- Era ora che qualcuno desse una lezione a Lucius - intervenne la Zabini aggiungendo subito dopo - Lo conosco anche troppo bene, è mio cugino -
- Condoglianze allora - replicò Bellatrix con aria seria
- Però è stato un gran bello spettacolo, a momenti gli veniva un travaso di bile - aggiunse la Nott facendo scoppiare a ridere tutte quante.
E così  ebbe inizio l' amicizia tra queste cinque ragazze, destinata a durare per molti anni ancora.






Spazio autrice:

Ed il secondo capitolo è andato, fatemi sapere se vi piace o se sto solo sprecando del tempo u.u. Spero vi sia piaciuto e ringrazio anticipatamente quanti commenteranno questa storia.
Baci baci,
                 Bella_92   
                                                                                                                                                                                                                                                                     

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Capitolo 3
*** The first day of lessons ***


The first day of lessons


La maggior parte degli studenti del primo anno facevano colazione chiacchierando eccitati all' idea di cominciare il primo giorno di lezioni oppure, in minor misura, preoccupati dall' idea di non essere all' altezza del proprio ruolo. Maya Gaunt no. L' erede di Salazar Serpeverde faceva colazione in silenzio scrutando attentamente gli occupanti di ogni Casa; sapeva che per realizzare il suo desiderio di gloria doveva circondarsi delle persone giuste, evitando accuratamente la feccia che si era infiltrata nella scuola. Aveva già etichettato le quattro Case secondo dei criteri ben precisi.

Tassorosso, dove finivano i maghi e le streghe, sempre che si avesse voglia di considerarli tali, che non presentavano alcun talento in particolare. Vi erano ospitati quegli sciocchi che credevano che l' essere leali e disponibili avrebbe aperto loro le porte per una brillante carriera. Gli studenti non erano nulla di speciale, banali nell' aspetto e nel modo di vestire, i loro discorsi erano estremamente noiosi e privi di alcun acume per non parlare poi del fatto che ospitava il maggior numero di Mezzosangue e Nati Babbani. Decisamente da scartare.

Corvonero era una versione leggermente più scialba di Serpeverde, ospitava maghi e streghe di un certo spessore culturale e sicuramente sarebbe stato piacevole conversare con loro. Le  ragazze avevano il classico aspetto acqua e sapone ed indubbiamente non rappresentavano una minaccia, non sembrava che ce ne fosse qualcuna particolarmente ambiziosa.

Grifondoro era probabilmente la Casa che più disgustava Maya. In linea di principio non era poi male, il coraggio era una delle qualità che Maya apprezzava di più, ma gli studenti che albergavano lì erano decisamente troppo sfrontati e pieni di sè. Inoltre la rivalità tra le due Case era leggendaria e non sarebbe di certo stata la mora ad interromperla.

Infine Serpeverde che racchiudeva i rampolli delle più ricche ed importanti famiglie magiche di tutti i tempi; non si trattava di falsa modestia, ma gli studenti possedevano un qualcosa in più che li distingueva dal resto della scolaresca. Intelligenti e furbi, avevano ereditato il classico bell' aspetto nonchè un conto in banca da capogiro. Non era una caso il fatto che la Regina degli Slytherin fosse anche quella dell' intera scuola.

Maya aveva studiato attentamente anche quest' ultima. Bionda, alta e slanciata, con due occhi di un celeste che ricordava in tutto e  per tutto quelli del cielo primaverile, Rosemary Selwyn non passava certo inosservata. Aveva notato che la ragazza si circondava di un gruppetto ristretto, la sua corte, composto esclusivamente da un paio di sue leali dame da compagnia, Lakeisha Reynolds e Amelie Bouvier, e da due ragazzi, uno era l' amante del momento e l' altro era suo fratello Erik che frequentava il terzo anno insieme a Lestrange e Malfoy.
Il regno di Rosemary, tuttavia, era destinato a durare solo fino alla fine dell' anno scolastico al termine del quale la ragazza si sarebbe diplomata abbandonando la scuola; per allora Maya doveva essere pronta a prendere il suo posto. Sapeva che era un progetto ambizioso, ma era sicura che compiendo le mosse giuste ci sarebbe riuscita.

- Maya faremo tardi, gli altri hanno già finito di fare colazione - disse per la terza volta Lucretia cercando di riportare al presente la sua nuova amica che sembrava persa in chissà quali pensieri.
La mora si riscosse e dopo aver raccolto la sua borsa si alzò - Bene, possiamo andare -
- Ma, non mangi?- domandò Bella fissando il piatto che la Gaunt aveva lasciato intatto.
- Mi è passata la fame; mi era parso di capire che rischiavamo di fare tardi o sbaglio?- replicò inarcando un sopracciglio in direzione della Malfoy che vuotò il calice che aveva in mano e si affrettò a seguirle.
Si incamminarono lungo il corridoio alla volta dei sotterranei.
- Jez e Faye? - domandò Maya accorgendosi solo in quel momento che mancavano due componenti al loro gruppetto
- Quando sono scesa stavano ancora dormendo - rispose Lucretia scuotendo le spalle rassegnata
- Faranno tardi - osservò Bellatrix ravviandosi i lunghi capelli
- Poco male, non credo che Lumacorno le metterà in punizione; mio fratello dice che è piuttosto parziale con noi - sorrise la biondina sfoderando il ghigno made in Malfoy che sembrava incollato sulla faccia di suo fratello.
- Meglio così allora. Piuttosto, con chi abbiamo queste due ore?- domandò la Gaunt lisciandosi le pieghe della gonna
- Aspetta, ora controllo - replicò Bellatrix rovistando all' interno della sua borsa in pelle di drago
Le ragazze non dovettero attendere la risposta di Bellatrix perchè davanti all' aula di Pozioni facevano bella mostra di se una serie di divise rosso-oro.
- Cosa? Dovremmo passare due ore con quelli? - sibilò Maya ostentando un' espressione disgustata
- Ti sconvolgerà saperlo Gaunt, ma è così - replicò una voce che la ragazza faticò ad associare ad un volto.
Apparteneva alla stessa ragazzina dai capelli rossi che era stata talmente impudente da osare risponderle la sera precedente; quella stessa ragazzina che in quel preciso momento la stava fissando in modo decisamente malevolo.
- Mi rendo conto che questo potrà essere un onore per te, Evans, ma non di certo per me. - replicò riservandole un sorriso di superiorità.
Detto ciò la Gaunt le voltò le spalle entrando nell' aula e prendendo posto in seconda fila accanto al minore dei Lestrange.
- Buongiorno - disse il ragazzo salutando educatamente la mora e le sue amiche che si erano posizionate dietro di loro.
- Buongiorno - replicarono queste ultime mentre Maya si limitò a rispondere con un tiepido sorriso.
- Ciao Rab, chi sono le tue affascinanti amiche? - domandò una voce roca e decisamente sensuale.
- Ciao Derek, loro sono Maya, Bellatrix e Lucretia - replicò indicandole una alla volta.
- Derek Mulciber, incantato - replicò fissando ostentatamente la Gaunt che ricambiò l' occhiata con uguale intensità.
- Puoi anche smetterla di fissarmi Mulciber, o finirai con il consumarmi - replicò ironica.
Il ragazzo assunse un' espressione divertita.
- O certo, tu devi essere la Gaunt; si ho sentito Malfoy parlare di te, non gli stai molto simpatica - commentò
- Bè non ho certo intenzione di suicidarmi per questo - replicò Maya con un tono a metà tra il serio ed il sarcastico.
Lo scambio di battute venne interrotto dall' ingresso in aula di Horace Lumacorno che catalizzò su di sè l' attenzione.
Mentre li ragguagliava a proposito degli obiettivi del corso e raccontava loro delle sue amicizie influenti, Maya non potè fare a meno di apprezzare il suo modo di fare. Quell uomo era sorprendentemente abile nel mantenere i contatti con la gente che contava e nel manipolare le persone; avrebbe potuto imparare molto da lui.
Come compito per quel loro primo giorno di lezioni fu loro richiesto di preparare il distillato della notte; non era una pozione particolarmente complicata ed il suo scopo era quello di ricreare gli effetti della polvere Buiopesto Peruviana, ma in dosi più ristrette. Proprio menter il professore illustrava il procedimento fecero il loro ingresso in aula Faye e Jez, impeccabili malgrado le guance leggermente arrossate ed il fiato corto per la corsa appena conclusa.
- E voi due signorine, sareste? - domandò incuriosito il professore
- Faye Zabini e Jez Nott, signore - replicò la prima
- Ci spiace per il ritardo, ma ci siamo perse, signore - aggiunse la rossa abbassando il capo, non per la vergogna, ma per nascondere il fatto che non fosse minimamente pentita.
- O mie care via quelle espressioni preoccupate, non si addicono al vostro bel faccino; è normale fare un po' tardi il primo giorno, dovete ancora ambientarvi - replicò gioviale l' uomo facendo segno alle ragazze di prendere posto.
- Bene, tornando a noi, gli ingredienti ed il metodo di preparazione lo trovate sulla lavagna; avete tempo fino alla fine della lezione. Il vostro tempo comincia ora. - riprese Lumacorno puntando prima la bacchetta verso la lavagna e facendo poi apparire una clessidra dalla quale cominciò a scendere lentamente la sabbia.
Le ragazze se la cavarono piuttosto bene e i loro distillati fecero  guadagnare cinque punti a testa a Serpeverde, ma la vera rivelazione fu Maya; era passata solo un' ora quando la mora alzò la mano ed annunciò al professore che aveva finito. L' uomo, che era intento a lodare il distillato del ragazzino dai capelli neri amico della Evans, si avvicinò al calderone e lo osservò con aria circospetta.
- Molto bene signorina Gaunt, veramente un ottimo lavoro. Altri dieci punti a Serpeverde - annunciò all' intera classe.
Alla fine della lezione le cinque ragazze vennero trattenute da Lumacorno che le invitò ad una cena di inizio anno che avrebbe ospitato la sera seguente nelle sue stanze; le ragazze stavano per rifiutare l' invito quando Maya le stupì - Certo che  ci saremo, sarà un vero onore - assicurò gustandosi l' occhiata deliziata che il professore le rivolse.
Il resto delle lezioni si svolse nella noia più totale; all' ora di cena la Gaunt aveva capito che Storia della Magia non sarebbe mai stata la sua materia, mollato Divinazione definendola una colossale perdita di tempo, e capito che la professoressa McGrannit, docente di trasfigurazione e direttrice dei Grifondoro, aveva una spiccata antipatia per i Serpeverde, tuttavia era riuscita a guadagnare dei punti anche lì grazie alla sorprendente attitudine che aveva rivelato per quella materia. La lezione che attendeva con ansia, però, era una sola: Difesa contro le Arti oscure, ma l' avrebbe avuta solo il pomeriggio seguente.


Durante la cena Maya si ritrovò ad  osservare nuovamente Rosemary Selwyn e notò che non era la sola; tutti all' interno della Sala grande avevano lanciato almeno un' occhiata alla Regina, chi con invidia, chi con ammirazione. Per la seconda volta la Gaunt si chiese come avesse fatto ad arrivare fino a lì, ma,soprattutto, come avrebbe fatto lei a prendere il suo posto, perchè l' avrebbe preso,era solo questione di tempo.






Spazio autrice:

Salve carissime, questo è il nuovo capitolo. Ci tenevo a precisare che per il momento tratterò solo il punto di vista di Maya; quello di Elettra arriverà solo in un secondo momento ( quando passerò a narrare il secondo anno di Maya per capirci). La protagonista vera e propria del racconto è proprio la nostra Maya, velenosa e spietata come una vera Serpe, ma arriverà anche il momento della dolce e buona Elettra. Spero in tante recensioncine.
Baci baci,
                 Bella_92







Rosemary Selwyn


Faye Zabini


Jez Nott

Derek Mulciber

Rabastan Lestrange

Lucretia Malfoy

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Capitolo 4
*** Quidditch selections ***


Quidditch selections





Quella mattina nella Sala comune c' era un brusio talmente intenso da disturbare la giovane Gaunt che aveva occupato con aria irritata una delle poltrone davanti al camino. Poco dopo la raggiunsero Lucretia e Bellatrix che notando la fronte aggrottata dell' amica evitarono saggiamente di irritarla ulteriormente.
- Cosa diavolo avranno da essere così eccitati - commentò scrutando il folto gruppo di ragazzi che aveva attorniato la bacheca.
- Facile, ci sono le selezioni di Quidditch - replicò Lucretia osservandosi attentamente i capelli, alla ricerca di qualche doppia punta.
- Davvero? - domandò Bella improvvisamente interessata; la Black aveva una vera e propria passione per il Quidditch.
- Come fai a saperlo?- domandò nello stesso momento Maya
La biondina scrollò elegantemente le spalle.
- Mio fratello non parla d' altro da due mesi a questa parte; vuole proporsi come Portiere. - spiegò continuando a prestare la sua attenzione unicamente alla chioma dorata.
- Interessante. Voglio partecipare anche io - decretò la Gaunt alzandosi e dirigendosi verso il gruppo di ragazzi che la guardarono dirigersi verso di loro con un' espressione incredula dipinta sul volto; ci mancò poco che qualcuno di loro collassasse quando videro la ragazza apporre il proprio nome sulla colonna riservata ai Cacciatori.
- Bè che avete da guardare? - sibilò irritata da quell' attenzione indesiderata
- Non so se ti hanno avvisata Gaunt, ma il Quidditch è uno sport maschile. - le fece notare beffardo Malfoy suscitando le risatine dei suoi compagni
- Lo so re dei furboni, ma voglio diventare Cacciatrice ed è quello che farò - replicò gelida la ragazza
Detto ciò torno verso le sue amiche lasciandosi alle spalle un chiacchiericcio ancora più insistente.
- Andiamo a fare colazione, non ne posso più di questo brusio infernale - disse arricciando il nasino aristocratico
- Non aspettiamo Faye e Jez? - domandò Lucretia alzandosi pigramente dal divano.
Maya scosse la testa esasperata - Non ho voglia di aspettare che sia mezzogiorno per fare colazione - replicò ironica.
La scuola era cominciata da un mese e tutti, dal più insignificante elfo domestico allo strambo preside, avevano capito che Faye Zabini e Jez Nott avevano una relazione alquanto difficile con il concetto di puntualità.
Inutile dire che questa loro pessima abitudine aveva comportato una certa perdita di punti; perdita che, in larga misura, era stata compensata dal proficuo rendimento scolastico delle cinque ragazze che aveva valso alla casa di Slytherin un cospicuo bottino.


Mentre il terzetto faceva colazione due sorridenti e alquanto increduli Lestrange avevano fatto la loro comparsa in Sala grande e si erano uniti a loro per fare colazione.
- Gira voce che una certa moretta parteciperà alle selezioni - esordì Rodolphus guardando di sottecchi la ragazza che ostentava un' aria rilassata.
- Così sembrerebbe, parteciperete anche voi?- domandò poi.
- Sì, come battitori, anche se è come se fossimo già in squadra. Non ci sono battitori migliori di noi in tutta la scuola - replicò Rabastan con sguardo orgoglioso.
- Ma davvero... - commentò la Gaunt con espressione divertita. I due rampolli di casa Lestrange le stavano decisamente simpatici e si domandava come due persone così garbate potessero essere tanto amiche di un individuo arrogante come Malfoy.
- Ovviamente mademoiselle - assicurarono all' unisono riuscendo a strappare un mezzo sorriso alla ragazza. Erano proprio buffi, sembravano gemelli più che semplici fratelli.
- Bene allora ci si vede al campo - annunciò Rodolphus alzandosi dal tavolo e raggiungendo Malfoy che era appena entrato nella Sala. I due presero posto accanto al gruppo capitanato dal cugino di Bellatrix, il bellissimo Evan.
Lucretia seguì lo sguardo dell' amica e notò che fissava con interesse Rosier.
- Sai è il capitano della squadra - disse versandosi un bicchiere di succo di zucca
- Prego?- domandò sconcertata la mora
- Rosier, è il capitano. Magari se fai una bella prova ti chiederà di uscire - scherzò la bionda suscitando le risate di Bellatrix.
- Non ho bisogno del Quidditch per farmi notare da lui - replicò la ragazza con tono altero.
Le due amiche si diedero di gomito osservando il biondo in questione che, dopo aver parlottolato fittamente con Lucius, si era alzato e si stava dirigendo verso di loro.
- Buongiorno Bella, Lucretia - salutò prendendo posto davanti alla mora. Le due  ragazze ricambiarono il saluto fissando incuriosite prima l' uno e poi l' altra.
- Tu devi essere Maya Gaunt, la ragazza che vuole diventare Cacciatrice - osservò il ragazzo scrutandola attentamente.
- Sì, sono la futura Cacciatrice della squadra - replicò con aria di sfida.
Evan scoppiò a ridere.
- Mi piace la tua determinazione Maya, le selezioni cominciano alle due, vedi di essere puntuale - e detto ciò si alzò tornando sui suoi passi.
Maya notò che la maggior parte del tavolo verde-argento aveva osservato con interesse la loro conversazione.
- Mi piace la tua determinazione, ma per favore, a chi vuole darla a bere? Di sicuro quello che gli piace di te non ha nulla a che vedere con la determinazione- ridacchiò Bellatrix imitando il tono del cugino.
- Sia come sia, non penso che la cosa farà molto piacere al platinato - commentò la ragazza con un sorriso soddisfatto.







                                                                                                                                *****************************************




Le due arrivarono molto più velocemente del solito e Maya si ritrovò a rimpiangere il fatto di aver pranzato. Lo stomaco le si era chiuso e sentiva delle fitte lancinanti dovute all' agitazione. Lucretia e le altre tre ragazze erano sugli spalti a fare il tifo per lei e questo un po' la rincuorò. Si ricordò di quello che le aveva raccontato sua nonna; suo padre era stato un Cacciatore eccellente ai suoi tempi, quindi il Quidditch ce lo aveva nel sangue, non poteva fallire.
- Bene,gli aspiranti Cacciatori salgano sulla loro scopa e si dispongano in semi cerchio. Per entrare nella squadra dovrete superare tre prove, nell' ordine:
1. un giro di volo a velocità sostenuta
2. segnare per un totale di dieci reti
3. schivare ripetutamente i Bolidi per almeno tre minuti.
Al mio fischio comincerete. - prese la parola Evan scoccando un' occhiata incoraggiante alla ragazza.

Maya se la cavò in modo brillante nelle prime due prove, lasciando tutti di stucco. Al termine della seconda prova erano rimasti solo in quattro; scoccò un' occhiata ai suoi rivali, alla ricerca di un volto notò. Con sorpresa identificò Rabastan che cavalcava una Comet 280, una gran bella scopa, non c' è che dire.
La terza manche di selezioni vide l' assegnazione del ruolo proprio a quest' ultimo e a...
- Abbiamo i nostri Cacciatori: Rabastan Lestrange e Maya Gaunt - annunciò Evan prima di prendere sottobraccio i due e apprestarsi a presentarli al resto della squadra.
- Come mai non sei tra i Battitori? - domandò sottovoce al ragazzo
- Ne serviva uno solo ed hanno scelto Rod, così ho pensato di provare come Cacciatore - rispose il ragazzo con un sorriso
- Sono contenta, almeno ci sarà un volto amico - replicò la ragazza ricambiando il sorriso.


- Loro sono i Battitori, Rodolphus e Antonin, il Portiere è Lucius, io sono l' altro Cacciatore ed il Cercatore è Mulciber - annunciò indicando uno dopo l' altro i componenti della squadra che fissavano la mora come se fosse uno strano esperimento.
- Se avete finito di squadrarmi io andrei - commentò ironica la ragazza suscitando le risate della squadra.
- Però, che caratterino - commentò Doholov riprendendosi dal suo eccesso di risatine
- Sono contenta che tu l' abbia notato -
- Bene Gaunt se vuoi seguirmi, devo darti una cosa - esordì Evan prendendo sottobraccio la ragazza
- O lo so io cosa vuole darti - commentò malizioso Rodolphus provocando un nuovo attacco di risatine.
- Ignorali - commentò Rosier. Era arrossito o era solo un' impressione della ragazza?


Arrivarono davanti a quello che aveva tutta l' aria di essere uno sgabuzzino.
- Uno sgabuzzino? - domandò inarcando un sopracciglio.
- Sì entra -
La Gaunt si accigliò ancora di più
- Per Salazar, non intendevo. Cioè non pensare male - si affrettò a chiarire il biondo facendole segno di precederlo.
- Ecco questo è quello che volevo darti - disse allungandosi verso di lei.
Per un folle istante la ragazza pensò che l' avrebbe baciata e francamente non si sarebbe neanche scandalizzata più di tanto. Evan Rosier era veramente un bel ragazzo, si ritrovò a pensare mentre osservava la pallida spruzzata di lentiggini che aveva sul naso e sugli zigomi, talmente chiare da risultare invisibili. I capelli color dell' oro zecchino e gli occhi blu come la notte completavano un viso che sembrava scolpito dagli angeli.
Le porse un pacco dalla forma strana. Si intuiva cosa fosse, ma la ragazza non voleva essere così ottimista. Scartò lentamente il pacco assaporando la sensazione di curiosità che le attanagliava lo stomaco. Una scritta dorata fece capolino dalla carta: Nimbus 1000.
- Non posso crederci, è una Nimbus - esclamò abbracciando di getto il ragazzo che arrossì vistosamente.
- Certo, per una Cacciatrice così era il minimo che potessi fare- replicò
- Ma, non sapevi ancora se avrei passato la selezione - gli fece notare perplessa.
- Ne ero sicuro. Sei una forza della natura Maya, sono più che certo che potrai ottenere tutto quello che vorrai - replicò lui fissandola negli occhi.
Blu e castano si incatenarono fondendosi insieme.








Spazio autrice:

Eccoci nuovamente carissime ^^. Evan è un po' il nostro protagonista maschile; non si è mai parlato molto di lui, ma mi ha sempre affascinato. Ci tengo a precisare che le coppie che si verranno a formare rispecchieranno in pieno la storia reale, ma, dato che dovevo trovare un compagno anche per Maya, ho deciso di optare per l' introduzione di Evan. Di lui sappiamo solo che era imparentato con le sorelle Black per parte di madre ( Druella Rosier) e che era un mago e un Mangiamorte molto dotato. Ovviamente opererò anche una scelta per Elettra in seguito, basandomi su criteri diversi u.u. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, al prossimo. Baci baci,
                                                                                Bella_92

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Capitolo 5
*** Maya vs Storm ***


Maya vs Storm







Maya tremava, e non dal freddo come era solita rispondere a coloro che glielo facevano notare. No, Maya Gaunt aveva paura. Una tremenda, assurda ed irrazionale paura dei temporali. Odiava il boato dei tuoni ed il lampo improvviso dei fulmini. Era sempre stato così da che si ricordasse. Ricordava ancora quando, all' età di tre anni, si era rifugiata in lacrime nella stanza dei nonni. Suo nonno l' aveva sgridata dicendole che un Gaunt non doveva temere nulla, tantomeno uno sciocco temporale. Maya si era asciugata le lacrime, aveva porto le sue scuse per il suo comportamento disdicevole ed era tornata a letto.
Ovviamente aveva passato la notte senza chiudere occhio, ma questo non lo sapeva nessuno.
Le piaceva mostrarsi forte e quindi anche quella notte non avrebbe svegliato le sue compagne per chiedere il loro aiuto.
Un nuovo rombo rieccheggiò nella stanza provocandole un sussulto.
No, non ce la faceva proprio.
Per quanto detestasse ammetterlo si trovava proprio in una brutta situazione. Passare la notte in bianco non era contemplata come opzione; non esisteva la possibilità di presentarsi a lezione con delle occhiaie mostruose.
Si mise a sedere sul bordo del letto e infilò le sue comode pantofole, indossò la sua vestaglia in seta nera e uscì silenziosamente dalla stanza stando attenta a non svegliare le sue amiche.
Non voleva rispondere a quelle che, ne era certa,sarebbero state un' infinità di domande.
Scese nella sala comune e si sistemò accanto al camino in cui scintillava ancora qualche tizzone ardente. Si ranicchiò sul divano e si avvolse con lo stendardo di Serpeverde che vi era stato depositato da Evan il pomeriggio precedente. Aveva ancora il suo profumo, osservò la mora affondando il naso nella stoffa e assaporando l' odore di fumo misto a liquirizia.
Un rumore di passi attirò la sua attenzione. Il ritratto di Salazar Serpeverde si aprì e mostrò un ragazzo dai capelli biondi con l' aria accaldata di chi aveva appena corso.
- Evan? - domandò incerta Maya scrutandolo attentamente.
- Maya? Cosa ci fai sveglia a quest' ora?- domandò stupito il ragazzo
- Io...io non avevo sonno - replicò la ragazza cercando di sembrare sincera.
- Tu piuttosto cosa ci facevi in giro a quest' ora? - aggiunse  curiosa
- Ho fatto un salto nelle cucine, avevo un po' di fame. Solo che sono quasi stato beccato da Gazza e ho dovuto fare di corsa tutta la strada - spiegò estraendo una busta colma di panini e dolciumi e depositandola sul tavolino di fronte alla ragazza.
Maya osservò con desiderio le Api frizzole.
- Bè serviti pure - la invitò Evan osservando la sua espressione.
La mora non se lo fece ripetere due volte e sequestrò la confezione.
- Sono un' Ape frizzola dipendente - disse a mò di spiegazione. Il ragazzo scoppiò a ridere.
- L' ho notato. Allora, adesso vuoi dirmi qual è il vero motivo per cui ti trovi qui in piena notte? - domandò tornando serio.
Maya lo fissò per alcuni istanti prima di decidere che tutto sommato a lui poteva anche confessarlo.
- Ho paura dei temporali - ammise arrossendo e abbassando lo sguardo.
- Sì, lo avevo intuito. Non c' è nulla di male nell' avere  paura di qualcosa - la rassicurò Evan. Alle sue parole fece eco un rombo assordante.
Maya sussultò impaurita e si maledisse immediatamente, detestava mostrarsi debole, soprattutto davanti a lui. Non riusciva a spiegarsi il motivo, ma Evan le piaceva sul serio.
- Puoi restare qui con me?- domandò incerta la mora mentre l' ennesimo fulmine squarciava il buio della notte.
Per tutta risposta il ragazzo si sdraiò accanto a lei e alzò il braccio sinistro. Maya appoggiò immediatamente la testa sul suo petto e si rilassò sentendo il corpo solido del ragazzo contro il suo.
- Buonanotte - le augurò il ragazzo circondandola con le braccia.
- Notte - replicò la  ragazza chiudendo gli occhi e riuscendo finalmente a prendere sonno. Poco importava che fuori continuasse a fare il diluvio universale, lei si sentiva al sicuro con Evan.






Spazio autrice:

Ed ecco il lato fanciullesco e fondamentalmente buono di Maya, a dimostrazione del fatto che nonostante sia spietata è ancora una bambina. Il rapporto con Evan la confonde; sa solo che accanto a lui si sente al sicuro. Bisognerà vedere come evolverà la cosa. Vi lascio la foto del nostro Evan. Fatemi sapere che ne pensate e tenete presente che,malgrado nella foto non sia così,il ragazzo ha gli occhi blu. Baci baci
                                                                                                                                                                               Bella_92



Evan Rosier

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Capitolo 6
*** The calm after the storm ***


The calm after the storm




- Lucretia? Ehi Lu svegliati - disse Bellatrix scuotendo la giovane Malfoy.
- Mm...Bella si può sapere cosa c' è?! - domandò la bionda guardandola visibilmente scocciata.
- Non trovo Maya - replicò la mora accennando al letto disfatto della loro amica.

Lucretia si alzò immediatamente con un' espressione preoccupata dipinta sul bel viso dai tratti glaciali.
- In bagno?-
- Ho già controllato, non c' è -
- Bè manteniamo la calma, non può essere andata chissà dove - fece notare con tono ovvio la ragazza.
Le voci delle due ragazze, che non si erano preoccupate di moderare il tono, svegliarono Faye e Jez che le guardarono con aria assonnata.
- Ehi qui stiamo cercando di dormire - fece notare loro la Zabini.
Bellatrix inarcò un sopracciglio con aria eloquente - E secondo te a me importa qualcosa del fatto che voi due stavate dormendo? -
Le due ingaggiarono un duello a suon di occhiatacce e la Malfoy decise di intervenire prima che la cosa degenerasse.
- Avrete tutto il tempo di continuare a tentare di uccidervi con lo sguardo, ma dopo, prima dobbiamo trovare Maya -
- Maya? Perchè dove è? - chiese Jez indossando la sua vestaglia.
- Non lo sappiamo,è per questo che dobbiamo andare a cercarla - le fece notare spazientita la bionda.
- Prima di tutto però dovremmo vestirci, si gela - commentò Bellatrix ricevendo in risposta una serie di cenni affermativi.
Era fine novembre e nel dormitorio degli Slytherin si congelava al punto che non era raro incrociare studenti della casa verde-argento con indosso due o tre maglioni. Questa era forse l' unica pecca della loro casa, ma l' eleganza riusciva a regnare sovrana anche con quel freddo.
Le giovani rampolle Purosangue avevano infatti preso l' abitudine di completare la loro divisa scolastica con dei mantelli foderati di pelliccia che all' esterno sembravano in tutto e per tutto identici a quelli della divisa originaria.
Terminato il processo di vestizione le quattro ragazze abbandonarono il loro dormitorio dirigendosi nella Sala Comune.
Lo spettacolo che si trovarono di fronte fu alquanto singolare.
Metà degli studenti del terzo anno erano attorno al divanetto davanti al camino e sembravano intenti ad osservare qualcosa di molto interessante a giudicare dal loro dare di gomito e ridacchiare sommessamente.
- Cosa succede? - domandò Lucretia avvicinandosi al fratello.
- O vieni a vedere - replicò quello reprimendo una risata e facendole cenno di avvicinarsi.
Le ragazze si fecero largo attraverso il gruppetto di ragazzi e rimasero incredule dinanzi alla scena che gli si prospettava.
Una Maya addormentata e all' apparenza innocua giaceva tra le braccia del Capitano della squadra di Quidditch.
I due erano coperti dallo stendardo di Serpeverde ed erano veramente stupendi insieme.
La Bellatrix adulta sosterrà che lei aveva capito che quei due erano fatti l' uno per l' altra proprio osservandoli in quel momento.
-Credo sia meglio andare, non vorrei essere qui quando Maya si sveglierà - fece notare la Nott al nutrito gruppetto.
I ragazzi si dissero subito d' accordo, evidentemente stavano pensando al caratteraccio che aveva la Gaunt.
- Dovremmo andare anche noi, Maya sarebbe capace di tutto se ci trovasse qui e sinceramente non ho proprio voglia di iniziare la giornata con  una visitina in infermeria - intervenne Bellatrix che ben conosceva il modo di fare dell' amica.
Le ragazze abbandonarono la sala comune stando attente a fare il minor rumore possibile e si diressero verso la Sala Grande per fare colazione.





                                                                                                                      *********************************************************






Maya si girò di lato sfiorando con la mano qualcosa di caldo e muscoloso. Caldo e muscoloso? Ok c' era qualcosa di strano.
Aprì gli occhi e si ritrovò a fissare il profilo pallido e perfetto di Evan Rosier.
Improvvisamente le tornarono in mente gli avvenimenti della sera precedente. Si scostò leggermente dal ragazzo e cercò di tirarsi su, ma il braccio del biondo le cingeva saldamente le spalle. Non c' era altro modo che svegliarlo si ritrovò a constatare la ragazza avvicinandosi nuovamente e scuotendo leggermente il braccio del ragazzo.
Evan aprì gli occhi all' istante - Buongiorno - disse rivolgendole un pigro sorriso
- Buongiorno - replicò la ragazza riuscendo finalmente ad alzarsi dal divano ed indossando le sue pantofole.
Notò che il biondo la fissava assorto.
- Cosa c' è?- domandò perplessa
- Nulla, mi domandavo solo come mai avessi tanta fretta. Sono una compagnia così spiacevole? - domandò ironico
- Bè perchè vorrei andare a fare colazione prima che sia troppo tardi - replicò la ragazza indicando l' orologio a pendola che segnava le otto meno dieci.
- Merlino è tardissimo - imprecò Evan alzandosi velocemente dal divano.
Maya fece per dirigersi verso il dormitorio, ma una mano le fermò gentilmente il polso. La mora si voltò a guardarlo perplessa.
- Sì? -
-Bè non hai ancora risposto alla mia domanda - le fece notare il biondo con un sorriso sghembo.
- No Evan Rosier, non sei una brutta compagnia, anzi - replicò la ragazza lanciandogli un' occhiata intensa e sottraendosi alla sua presa.
Nel giro di un quarto d' ora era pronta e diretta alla Sala Grande.
Il suo arrivo catalizzò l' attenzione di buona parte del tavolo di Serpeverde.
- Dormito bene Gaunt? - domandò sarcastico Malfoy
- O io scommetto di sì - intervenne il maggiore dei Lestrange lanciandole un' occhiata carica di doppi sensi.
Maya Gaunt non era stupida, tutt' altro, quindi le ci volle molto poco per capire a cosa si stessero riferendo quei due.
Decisa ad ignorarli prese posto tra Bellatrix e Lucretia e cominciò a mangiare ostentando una profonda indifferenza.
Stava per dire a Faye di passarle il succo di zucca quando si rese conto che le sue amiche la stavano fissando imbambolate.
- Bè che avete da fissarmi come dei Tassorosso? - domandò tagliente accennando all' espressione perennemente stupita e un po' stupida che avevano gli occupanti di quella casa.
- Nulla è che ci domandavamo come era dormire con Evan - replicò Bellatrix ghignando divertita.
- Bella? - chiamò la mora con serietà
- Sì? -
- Muori -
La Zabini scoppiò a ridere davanti all' espressione fintamente offesa della Black.
- Però non hai ancora risposto - le fece notare Lucretia sfoggiando il ghigno made-in- Malfoy che era costantemente dipinto sul viso  del fratello.
- Morgana, e voi dovreste essere mie amiche? - imprecò la Gaunt cercando di nascondere il fatto che malgrado tutto era divertita
- Le tue migliori amiche - puntualizzò ridacchiando Bellatrix.
- Morgana deve odiarmi  allora - commentò la ragazza cercando di mantenere un tono serio, ma fallì miseramente nell' impresa.




                                                                                 ****************************************************




Evan non riusciva a credere a quanto potessero essere immaturi i suoi migliori amici.
Era entrato in Sala Grande da meno di dieci minuti ed era stato subito assalito dalle risatine e dai commenti maliziosi di Lucius e Rodolphus.
Sospirò sconsolato e prese a mangiare facendo finta di nulla.
Il suo sguardo venne attratto tuttavia dalla figura snella di una certa mora.
Quella ragazza aveva qualcosa di speciale, lo sentiva, ma non riusciva a capire per quale motivo gli facesse questo effetto. Certamente era bella, di una bellezza ancora fanciullesca, ma i presupposti per diventare la futura regina degli Slytherin c' erano proprio tutti. Tuttavia non era questo che affascinava il biondo, o almeno non solo questo; gli piaceva il modo elegante in cui camminava e i sorrisi che rivolgeva a quei pochi eletti che godevano della sua simpatia, ma soprattutto, adorava il modo in cui arrossiva quando era in sua compagnia.
Gli piaceva il fatto che con lui riusciva ad essere se stessa senza tante maschere.
- Niente da fare è andato - commentò Rodolphus agitando in modo teatrale la mano davanti al viso del biondo.
- Che hai detto? Chi è che è andato? - domandò perplesso il ragazzo riscuotendosi dai suoi pensieri.
- Tu amico mio -  replicò il maggiore dei Lestrange scoppiando a ridere e venendo subito imitato da Doholov e Malfoy.
- Ho solo una parola per voi: Uccidetevi - replicò il biondo con tono serio e minaccioso.
Per tutta risposta i ragazzi continuarono a ridere.
Niente da fare, evidentemente non tenevano alla loro vita si trovò a considerare tra se e se un esasperato Evan.









Spazio autrice:

Ma come sono cariniiiiiii Maya ed Evan *___*. Più che altro sono molto originali - Muori - - Uccidetevi- sisi proprio originali xD. Comunque che dire spero che il capitolo vi sia piaciuto, almeno a me sì un sacco ( evviva la modestia :P). Fatemi sapere che ne pensate. Al prossimo capitolo.
Baci baci
               Bella_92

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Capitolo 7
*** A new queen on the scene ***


A new queen on the scene 









Rosemary Selwyn aveva occhi ed orecchie dappertutto e le era arrivata voce che una matricola del primo anno era stata insignita del titolo di “Principessa degli Slytherin”. Quello che aveva provato in quel momento era stata irritazione; irritazione che era stata presto sostituita da una pungente curiosità. Aveva cercato di saperne il più possibile su quella ragazza ed era riuscita a scoprire che si trattava di una rampolla della ricca e famosa famiglia dei Gaunt. Lakeisha Reynolds, una delle sue dame di compagnia o assistenti come preferiva chiamarle lei, gliela aveva indicata durante la colazione.
La regina l’ aveva scrutata a lungo valutandola con occhio critico ed esperto. La mora aveva stile e carattere, nonostante la giovane età sapeva rimettere al proprio posto chiunque e possedeva un’ eleganza innata, il fatto che indossasse abiti rigorosamente all’ ultima moda,poi, non faceva che migliorare ancora più l’ opinione che la Selwyn aveva di lei.

- Lakeisha, voglio parlare con lei – ordinò rivolgendosi ad una ragazza dai lisci capelli corvini e gli occhi castani.
- Certo Rosemary – replicò con il tono tipico della segretaria zelante.

La Selwyn osservò la ragazza avviarsi verso l’ altra estremità del tavolo e chinarsi leggermente per rivolgersi alla Gaunt che era intenta a discutere con il maggiore dei Malfoy.

- Rosemary vuole parlarti – dichiarò la ragazza scrutando perplessa la ragazzina che si trovava davanti. Certo era veramente bella ed era circondata da un’ aura di autorità decisamente atipica vista la sua giovane età, ma nel complesso non era poi così eccezionale.

- Riferisci a Rosemary che sarò lieta di parlare con lei, appena avrò terminato di fare colazione ovviamente – replicò la Gaunt congedandola con un cenno della mano.

Lakeisha fissò stupita la mora, forse non aveva capito cosa le aveva detto, decise di riprovare.
- Ehm forse non ti è chiaro chi sia Rosemary, vedi sto parlando di Rosemary Selwyn, la Regina – le fece notare gentilmente.
- Mi è perfettamente chiaro chi sia Rosemary, ti ringrazio, ma come ti ho già detto parlerò con lei dopo colazione – replicò gelida Maya.A questo punto la Reynolds non sapeva proprio che fare, lanciò un’ occhiata furtiva a Rosemary che la fissava dall’ altro lato del tavolo.
  
  



                                                                                                                                                   ***********************
 


La regina scrutava perplessa la Reynolds che si trovava ancora davanti alla Gaunt e la fissava con un’ aria spaesata, come se non sapesse bene cosa fare. Possibile che la ragazzina si fosse rifiutata di seguirla? No, era una cosa totalmente assurda. Pensò la bionda tornando a rivolgere la sua attenzione al toast che giaceva nel suo piatto ancora perfettamente intatto.
Stava per riprendere  a mangiare quando una Lakeisha decisamente abbattuta tornò a sedersi accanto a lei.

- Rosemary – cominciò la ragazza aspettando che la Regina le desse il permesso di continuare a parlare.
La Selwyn inarcò un sopracciglio perfettamente curato, segno che la stava ascoltando.
- Ecco la Gaunt dice che parlerà con te dopo aver terminato di fare colazione – mormorò incerta, pronta a subire la sfuriata della bionda che, ne era certa, non avrebbe tardato ad arrivare. Come a voler confermare le sue aspettative, la Selwyn aggrottò la fronte stringendo pericolosamente gli occhi; la Reynolds e la Bouvier sussultarono spaventate. Entrambe sapevano bene che non conveniva contrariare Rosemary Selwyn. Tuttavia una risata squarciò quel velo di silenzio e tensione che era calato su di loro.
Erik Selwyn sembrava trovare decisamente divertente la cosa.
- Potrei sapere cosa ci trovi di tanto divertente? – sibilò Rosemary
- Semplice sorellina, tu l’ hai scelta come tua erede perché è fredda ed altezzosa ed ora ti ritrovi a subire proprio il comportamento che tanto ammiri – le spiegò il ragazzo rivolgendole uno sguardo divertito.
La regina rifletté su quelle parole, in fin dei conti Erik non si sbagliava, Maya Gaunt si stava comportando proprio come avrebbe fatto lei.
Forse la Selwyn aveva sottovalutato quella ragazzina, magari la moretta era proprio una sua versione più giovane.
La cosa le piaceva, le piaceva veramente molto.
                                                                         
 
                                                                           

                                                                                                                                 ******************************
 




Maya Gaunt stava letteralmente morendo dalla curiosità, perché mai la Regina della scuola voleva parlarle? Ripensò agli ultimi avvenimenti, possibile che la Selwyn si fosse sprecata ad osservare l’ atteggiamento di una ragazzina appena arrivata ad Hogwarts?
Quale che fosse la ragione, non poteva fare a meno di sentirsi lusingata per essere l’ oggetto dell’ attenzione della Regina.

- Cosa dovrebbe volere Rosemary Selwyn da una piccola impertinente come te? – domandò Lucius Malfoy squadrando la ragazza con aria critica.
- Non saprei platinato, perché non glielo vai a chiedere di persona? – replicò Maya sogghignando alla vista del ragazzo che impallidiva vistosamente.
- Forse è proprio perché è una piccola impertinente che vuole conoscerla …. Senza offesa ovviamente – si affrettò ad aggiungere Lucretia che aveva notato il sopracciglio inarcato dell’ amica.
- Bè lo scoprirò molto presto – replicò la ragazza vuotando il suo calice e alzandosi dal tavolo; si diresse verso l’ uscita e notò con la coda dell’ occhio che Lakeisha Reynolds aveva fatto un cenno alla Selwyn.

Si diresse verso i sotterranei alla volta del dormitorio, era più che sicura che la Regina non avrebbe condotto il loro colloquio in uno stupido corridoio.
Stava cominciando a chiedersi se fosse il caso di cercare la Selwyn quando la Regina fece il suo ingresso nella Sala comune, scortata dalla Reynolds e dalla Bouvier che camminavano tre passi dietro a lei come delle brave dame da compagnia.
- Maya Gaunt, finalmente riesco a scambiare quattro chiacchiere con te – esordì Rosemary scrutando ancora una volta la ragazzina che si trovava davanti.La Gaunt annuì leggermente scrutando a sua volta la bionda con moderata curiosità.
- Ti ho osservata a lungo e alla fine ho deciso … sarai la mia erede – decretò la Selwyn con un tono molto simile a quello che usava quando ordinava qualcosa.
- Perché?- domandò semplicemente Maya lasciando di stucco le tre ragazze. Rosemary fu la prima a riprendersi dallo stupore. Una qualunque ragazza al suo posto avrebbe fatto i salti mortali ringraziando Merlino in persona per aver avuto il privilegio di ricevere una simile offerta, e lei cosa faceva?Perdeva tempo chiedendo spiegazioni totalmente inutili. In fin dei conti cosa importava del perché? Tuttavia capì dallo sguardo determinato della ragazza che esigeva una risposta, decise di accontentarla in fin dei conti quella non sarebbe stata solo una sua pedina come tutte le altre sciocche di cui la Regina si circondava.
- Perché io sono all’ ultimo anno e la scuola ha bisogno di qualcuno che porti avanti questa crociata per il buon gusto e lo stile e tu, cara, sei la persona più adatta. Hai solo undici anni eppure sei in grado di rimettere al suo posto qualsiasi persona, sei di una bellezza disarmante, hai classe e buon gusto in fatto di abiti nonché una spiccata propensione all’ egocentrismo e alla cattiveria. In breve sei perfetta per assumere questo ruolo. – spiegò con tono pratico.
La Gaunt finse di pensarci su, in realtà stava riflettendo sull’ ironia della sorte, fino a pochi giorni prima stava tramando per rovesciare la Selwyn e prendere il suo posto come Regina ed ora era proprio quest’ ultima ad offrirglielo su un vassoio d’ argento.
- D’ accordo, sarò la Regina -  acconsentì Maya rivolgendole uno sguardo fiero. 
 
 
 
 
 
Spazio autrice:
E così il caratterino della nostra Maya non è passato inosservato allo sguardo attento della Regina, che cosa combinerà la piccola Gaunt ora che è riuscita a diventare la persona più in vista di tutta la scuola? La sua cattiveria aumenterà proporzionalmente al suo potere o finirà con l’ essere più disponibile e soprattutto come la prenderanno gli studenti di Hogwarts? Per saperlo continuate a leggere. Vi posto anche una foto di Erik Selwyn perché sarà un personaggio che incontreremo molto spesso in futuro. Spero in tante recensioncine.  Al prossimo capitolo. Baci baci,
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               Bella_92







Erik Selwyn

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Capitolo 8
*** The new queen makes her debut in society ***


The new queen makes her debut in society





La mattina seguente gli occupanti della Sala Grande vennero risvegliati dal loro torpore dall' apparizione di uno spettacolo che mai in sette anni di istruzione magica aveva avuto eguali.
Rosemary Selwyn, in tutta la sua considerevole eleganza, aveva appena fatto il suo ingresso in sala scortata dalla sua piccola corte.
Tutto normale fino a qui, in fin dei conti tutti a scuola scoccavano almeno un' occhiata alla Regina, che fosse ammaliata, lussuriosa, ammirata o sdegnata poco importava.
La cosa che aveva lasciato tutti di stucco era che Maya Gaunt era entrata insieme a lei, non dietro di lei a cinque passi di distanza come erano soliti camminare tutti gli altri, ma affianco. In sette anni nessuno, studente, professore o preside che fosse, aveva mai visto Rosemary Selwyn camminare accanto a qualcuno; poco importava se quel qualcuno fosse il suo attuale amante o suo fratello, lei era sempre avanti, a simboleggiare anche nella camminata quello che ormai era noto a tutti, Rosemary Selwyn era sempre un passo avanti a tutti.
Il messaggio era chiaro a tutti, la Regina aveva scelto la sua erede.
- E così la vipera è stata designata come futura regina; farai bene a non contraddirla Evans - ridacchiò Potter all' indirizzo della rossa che lo guardò con aria di sufficienza.
- Pensi che me ne importi qualcosa? Quella resta una ragazzina come tutti, non è neanche lontanamente speciale come crede di essere - replicò la rossa riprendendo a consumare la sua colazione.
Nel frattempo al tavolo dei Serpeverde l' atmosfera era decisamente diversa.
Lucius Malfoy accolse la nuova arrivata con l' aria di chi era stato costretto ad ingoiare un litro di Puzzalinfa.
- Così era questo che voleva la Selwyn ieri - constatò Evan sorridendo a Maya che ricambiò tiepidamente.
- Esatto, devo dire che non me lo sarei mai aspettata - ammise la mora versandosi una generosa dose di succo d' arancia.
- Io invece ero sicuro che mia sorella avrebbe scelto te, sarai perfetta come Regina - commentò una voce dal tono leggermente strascicato.
- Selwyn - commentò brusco Evan lanciando un' occhiataccia al nuovo arrivato.
- Rosier - replicò quello con altrettanto astio nello sguardo.
- E tu saresti? - chiese bruscamente Bellatrix, aveva notato che al cugino il nuovo arrivato non piaceva proprio per niente e anche a lei non faceva esattamente una grande impressione.
Era bello, certo, di una bellezza glaciale e perfetta, sembrava quasi ultraterreno, ma aveva qualcosa nello sguardo, una sorta di scintilla che non le piaceva proprio per niente. Per non parlare poi del sorriso, cinico, ipocrita e beffardo.
Erik Selwyn ? In tre parole... calcolatore,sfruttatore e assolutamente falso.
- Erik Selwyn, e tu devi essere Bellatrix, il fiore all' occhiello dei Black - replicò il ragazzo con un tono assolutamente neutro, impossibile capire se fosse serio o se volesse soltanto schernirla.
- Esatto lei è Bellatrix e ora saresti tanto gentile da spiegarci come mai ci onori della tua presenza? - intervenne sarcastica la Gaunt.
Aveva già catalogato il biondo come una versione di Lucius Malfoy leggermente più avvenente, nulla per cui valesse la pena di perdere  il suo tempo.
- Volevo solo ammirare più da vicino la nostra futura regina, devo proprio ammetterlo, sei di una bellezza sconvolgente - replicò il biondo lanciandogli un' occhiata ammirata.
- Bene ora che hai constatato l' ovvio potresti liberarmi della tua presenza e farmi riprendere a mangiare?....Grazie -
Il biondo assunse un' espressione oltraggiata, ma si ricompose in fretta e dopo un brusco cenno del capo tornò ad unirsi ai suoi amici.
- Non è molto contento di te - gli fece notare Lucretia ironica.
- Sono certa che sopravviverò a questo dispiacere -
La risposta della mora strappò una risata al gruppo di amici, riuscendo a coinvolgere persino Malfoy che sembrò dimenticarsi che a parlare era stata proprio quella ragazzina velenosa.





 

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Terminata la colazione Maya si apprestò ad alzarsi e si ritrovò immediatamente affiancata dalla Selwyn che si incamminò insieme a lei verso l' uscita.
Il loro passaggio attirò nuovamente gli sguardi della Sala.
Le Grifondoro assunsero un' espressione sdegnata, come a sottolineare che loro non sarebbero mai sottostate alla dittatura di una Serpeverde, come se non bastasse anche più piccola, ma sapevano bene che in realtà entro un paio di mesi si sarebbero ritrovate ad acquistare i capi indossati dalla Gaunt.
Le Tassorosso sospirarono rassegnandosi all' inizio di una nuova dittatura che le avrebbe sicuramente messe di nuovo in ombra.
Gli sguardi delle Corvonero si accesero di invidia, cosa diavolo poteva avere quella ragazzina di tanto speciale?
Le Serpeverdi invece furono quelle che presero meglio la notizia.
La giovane Gaunt era arrogante,egocentrica, testarda,spietata,crudele,ambiziosa e piena di se.
In breve racchiudeva tutte le caratteristiche della perfetta Slytherin.
Nessuna meglio di lei avrebbe potuto prendere il posto della Selwyn.



 

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Era pieno pomeriggio e il terzetto di primine più noto di Serpeverde stava tranquillamente studiando in un angolo della biblioteca.
- Tanto per  mettere in chiaro le cose - esordì la bionda Malfoy
- Sì? - domandò la Gaunt alzando appena lo sguardo dal tema di Incantesimi che stava rileggendo.
- Volevamo semplicemente chiarirti il fatto che anche se la Selwyn ti ha proclamato sua futura erede per noi tu rimarrai la Maya che conosciamo - intervenne Bellatrix.
- Tanto per cominciare non ho alcuna intenzione di correrti dietro trascinandomi la tua borsa - dichiarò Lucretia riferendosi alla Bouvier che era solita girare per i corridoio  con due borse, una delle quali non era chiaramente sua.
- Ed io non mi metterò certamente a prendere appunti per te durante la lezione o a farti da messaggiera - rincarò la dose la Black accenando questa volta alla Reynolds che era nota come l' ambasciatrice e scrivana personale della Selwyn. 
La mora lanciò un' occhiata pensierosa alle sue amiche prima di esordire - E pensare che stavo giusto per chiedervi di portare questi libri e finirmi il compito di Pozioni - ridacchiò.
Le due scoppiarono a ridere a loro volta.
- Non ho alcuna intenzione di trattarvi come delle serve,siete mie amiche e questo è quanto - assicurò la Gaunt rivolgendo alle due il primo vero sorriso che  aveva fatto da quando si trovava tra le mura di Hogwarts.
Le tre ragazze si sorrisero complici, da quel momento avrebbe avuto inizio qualcosa che nessuno aveva mai visto dai tempi dei Fondatori.
Aveva appena preso vita, per un tacito accordo, un vero e proprio triumvirato.











Spazio autrice:

Chiedo umilmente perdono, ho aggiornato con un ritardo a dir poco scandaloso, sono pronta a subire qualsiasi punizione vogliate infliggermi xD.
Bè in questo capitolo ho cercato di mettere in luce una caratteristica importante di Maya, per quanto possa essere perfida e subdola crede molto nel valore dell' amicizia.
Diciamo che più vado avanti con questa storia e più mi rendo conto che sembra parlare di un mio ipotetico ingresso ad Hogwarts.
Mi chiedo quindi se nei prossimi capitoli, quando emergerà la figura della seconda sorella Gaunt, questa assumerà l' atteggiamento della mia sorellina.
Tutto è possibile....u.u
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere. Baci baci,
                                                                                                         Bella_92

 

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Capitolo 9
*** A troubled homecoming ***


A troubled homecoming

 





Il Natale arrivò prepotente nel castello di Hogwarts imbiancando i cortili e riuscendo persino a ghiacciare il Lago Nero.
- Finalmente si torna a casa - sospirò Lucretia mettendo via le ultime cose e spostando il baule verso la porta del dormitorio.
- Sì una vacanza ci voleva proprio - confermò la Gaunt indossando un maglione pesante con ricamato lo stemma della casa all' altezza del cuore.
Le tre ragazze continuarono a sistemare le ultime cose per cercare di mascherare il fatto che la lontananza non avrebbe giovato loro.
Si udì bussare leggermente alla porta.
- Avanti - invitò Maya scrutando perplessa le amiche, di chi poteva trattarsi?
La porta si aprì a mostrare il bel viso del biondissimo Rosier.
- Allora ragazze, siete pronte? - domandò il ragazzo soffermandosi un minuto più del dovuto sul volto della Gaunt che arrossì leggermente.
- Sì cugino, anzi visto che sei qui potresti aiutarci a portare fuori i bauli - replicò Bellatrix indicando i bagagli che giacevano vicino alla porta.
- Lo sapevo che non sarei dovuto venire qui - scherzò il biondo estraendo la bacchetta e puntandola ripetutamente verso i bauli.
- Bauli locomotor -
Il quartetto uscì dalla sala comune dove trovarono ad attenderli il maggiore dei Malfoy ed i due fratelli Lestrange.
- Guarda Maya, sono venuti a farci da scorta  - commentò Lucretia ben sapendo che il fratello si sarebbe innervosito nel sentire quel commento.
- Figurati Lucretia, preferirei girare disarmata per la foresta proibita piuttosto che venir scortata da un mancato Tassorosso come tuo fratello - replicò maligna la Gaunt facendo ridacchiare le amiche e malgrado tutto anche i ragazzi.
Lucius lanciò un' occhiataccia alla ragazza e commentò malevolo - Immagino che sia troppo sperare in una tua morte prematura durante queste vacanze natalizie -
- Ovviamente, credo che sperare nella tua morte invece non sia poi un sogno troppo irrealizzabile - replicò candidamente la ragazza.
Il rampollo di casa Malfoy la guardò storto ma saggiamente decise di non replicare e si accinse a dirigersi verso una delle carrozze che attendeva gli studenti. Rabastan e Rodolphus risero alla vista del loro amico che batteva in ritirata e si apprestarono a seguirlo.
- Tu non vieni?- domandò Rod rivolgendosi ad Evan che sembrava deciso a non staccarsi dalle ragazze.
- Mi hanno incastrato come porta bagagli - replicò il biondo indicando con un cenno del capo i bauli che levitavano a un metro da loro.
Il minore dei Lestrange gli rivolse un' occhiata maliziosa, come ad indicare che lui sapeva benissimo perchè il biondo non voleva abbandonare le ragazze e diciamocelo francamente i bauli erano l' ultimo dei motivi.
- Bene direi di salire su una carrozza allora, si gela qui fuori - esortò la Gaunt apprestandosi a salire sulla carrozza più vicina.
La sua piccola corte la imitò immediatamente.





 

**************
 






Il viaggio in treno era trascorso velocemente tra le partite a sparaschiocco e le chiacchiere su quali regali avrebbero voluto ricevere e come avrebbero passato le vacanze.
Venne il momento dei saluti e le ragazze si abbracciarono a turno coinvolgendo un deliziato Evan nei saluti di rito.
- Prometti che ci scriverai - ordinò la Black alla giovane Malfoy che scrollò le spalle divertita.
- Ma Bella, tra tre giorni saremo tutti a pranzo insieme - le fece notare la bionda.
- E tu pensi di non farti sentire per tre interi giorni? Sei pazza cara la mia Malfoy - ribattè la mora scrutando l' amica come se avesse detto un' eresia.

Lucretia lanciò un' occhiata implorante alla Gaunt che le sorrise beffarda.
- Spiacente mia cara, ma se a me tocca sopportarla anche per tutte le vacanze natalizie, il minimo che tu possa fare è quello di scriverci almeno una lettera al giorno -

- D' accordo d' accordo, prometto che vi scriverò una volta al giorno - acconsentì la bionda ben sapendo che quando le sue amiche si mettevano in testa una cosa non c' era verso di far cambiare loro idea.
Le tre si abbracciarono nuovamente prima di dirigersi verso i rispettivi parenti.





 

***************



 

- Maya, finalmente! - gridò la minore delle Gaunt gettandosi addosso alla sorella che la guardò per un attimo spiazzata.
Solo dopo un paio di secondi si rese conto che avrebbe dovuto ricambiare l' abbraccio della sorella.
La verità era che Maya Gaunt non aveva mai avuto un rapporto particolarmente affiatato con sua sorella così come non si era mai dimostrata particolarmente affettuosa con le persone.
Tuttavia era pur sempre sua sorella e non la vedeva da tre mesi, un minimo di affetto avrebbe dovuto esternarlo.
Quello che non sapeva era che la piccola Elettra aveva percepito perfettamente il disagio della sorella e ne era rimasta ferita.
Forse era dovuto al fatto che le era saltata addosso davanti ai suoi amici, riflettè la piccola Gaunt decisa a non prendersela più di tanto per l' atteggiamento freddo della ragazza.
Che Maya fosse piuttosto fredda e non esternasse i suoi sentimenti era un fatto risaputo.
Decise di sondare l' aura della sorella anche se non le sembrava giusto. Doveva saperlo.
Nessuno in famiglia ad eccezione della nonna sapeva che lei era un' empatica, la nonna le aveva fatto promettere di non dirlo ad anima viva, neanche a sua sorella.
Sulle prime la ragazza non ne aveva capito il motivo, ma quando lesse l' aura della sorella tutto le fu immediatamente chiaro.
Nera, l' aura di Maya era assolutamente nera.
La lesse nuovamente, doveva esserci un errore, sua sorella non poteva essere giunta ad un livello tale di malvagità.
Niente da fare, sospirò mentalmente, non si era sbagliata, la sua empatia non sbagliava mai.
Decise di non farne parola con nessuno e cercare di comportarsi come al solito.
Tornando a casa tartassò di domande Maya.
- Allora come è Hogwarts? E la casa di Serpeverde? Credi che anche io finirò lì l' anno prossimo?-
Maya sospirò portandosi le dita alle tempie, era lì da meno di un' ora e sua sorella già l' assillava.
- Per Salazar Elettra, ce la fai a stare zitta per due secondi? Sei riuscita a farmi venire il mal di testa - la zittì bruscamente.
La sorellina abbassò lo sguardo ferita e mormorò un flebile - Scusa -
- E non abbassare lo sguardo come farebbe una sudicia Mezzosangue, sei una Gaunt, discendi da una delle famiglie più pure ed importanti del mondo magico, comportati come tale o finirai per essere il disonore della famiglia come quel Sirius Black - la rimproverò.
Elettra si sentì sprofondare, era abituata a sentirsi ripetere frasi del genere, sapeva di non essere la Gaunt che i suoi nonni si aspettavano e più di una volta suo nonno l' aveva rimproverata dicendole che se avesse continuato in quel modo avrebbe disonorato la famiglia, ma sentirselo dire da lei era diverso.
La feriva il fatto che sua sorella dopo tre mesi di distanza non avesse una parola dolce nei suoi riguardi ma si preoccupasse solo di farle notare le sue mancanze.
- Siamo arrivati a casa signorine - annunciò l' autista di famiglia che si era recato a prendere la ragazza alla stazione.
Il rientro a casa riuscì a rasserenare un po' l' animo della minore che si diresse a passo spedito dalla nonna.
Maya invece depositò le sue cose e dopo essersi data una rinfrescata si diresse nello studio del nonno bussando lievemente alla porta in legno di mogano.
- Nonno posso? Sono io, Maya - annunciò
- Entra pure - replicò la voce severa del capostipite degli Zabini.
La ragazza entrò nella stanza e regalò al nonno un sorriso smagliante.
- Maya, come stai? - domandò l' uomo andando incontro alla nipote preferita e regalandole un abbraccio composto, ma  piuttosto affettuoso per i suoi standard.
La ragazza ricambiò senza esitazione, aveva una vera e propria ammirazione nei confronti di quell' uomo freddo e composto che era suo nonno.
Giano Zabini era un bell' uomo malgrado i suoi sessant' anni, aveva uno di quei volti che acquistavano bellezza con il tempo, gli stessi tratti aguzzi della maggiore delle sue nipoti,cosicchè risultava molto più affascinante ora piuttosto che quando aveva vent' anni.
Glaciale e altezzoso, possedeva un ottimo istinto per gli affari ed era un fervente sostenitore dei pregiudizi rigurdanti la superiorità del sangue puro.
Era molto soddisfatto di Maya, sarebbe diventata una grande strega e una degna erede, ne era più che sicuro.
- Sto bene grazie, nonno, piuttosto voi come state? - replicò la ragazza rivolgendosi come era solita fare dandogli del voi.
- Non c' è male malgrado gli acchiacchi dell' età - replicò l' uomo sorridendo come a voler minimizzare la lieve artrosi che aveva alla schiena.
- Ma se siete ancora giovane ed in perfetta salute - replicò sorridente Maya sentendosi riscaldata dal sorriso che era apparso sulle labbra del nonno.
Giano non sorrideva quasi mai, chiunque lo conoscesse sapeva bene che le uniche che riuscivano a farlo sorridere erano sua figlia Selene, per la cui morte aveva sofferto a lungo, e sua nipote Maya.
- Bene lasciamo perdere i miei malanni e parlami della scuola. Horace Lumacorno mi ha fatto sapere che sei diventata una Serpeverde e che sei particolarmente versata nelle arti magiche. Ne sono molto orgoglioso. Qual' è la tua materia preferita? -
- Mi piacciono particolarmente Pozioni e Difesa contro le arti oscure, ma anche Trasfigurazione non è male anche se ho qualche problema con la professoressa - replicò la ragazza
- L' insegnante è Minerva McGrannit vero? - domandò l' uomo
Maya annuì brevemente.
- La conosco, abbiamo frequentato Hogwarts nello stesso periodo, deve aver mantenuto la sua rivalità nei confronti dei Serpeverde - replicò Giano
- Questo non ti autorizza a non eccellere nella sua materia ovviamente - aggiunse subito dopo.
La mora annuì - Ovviamente nonno, sapete bene che io punto a raggiungere l' eccellenza - assicurò.
- Brava, così deve essere - assentì Giano Zabini rivolgendole un tiepido sorriso.
- Ora vai a riposarti, ti farò chiamare per la cena -
Maya rivolse un cenno del capo al nonno  ed uscì dallo studio. Era stata congedata.










Spazio autrice:

Finalmente si inizia ad intravedere un po' della personalità di Elettra Gaunt, è ancora molto poco ma penso di essere stata chiara sul fatto che la ragazza ha solo la nonna su cui poter fare affidamento in quella famiglia.
Si rivede anche un certo disprezzo della ragazza nei confronti di Elettra che considera debole e inutile, in breve un disonore per la famiglia.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere che ne pensate.
Baci,
        Bella_92





 

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Capitolo 10
*** Feathered friends ***


Feathered friends









Maya venne svegliata da un insistente ticchettio, si mise a sedere e tirò indietro le tende scure del suo letto a baldacchino. Il rumore sembrava provenire dall' esterno. Si alzò e avvolgendosi nella sua vestaglia di seta verde andò a dare un' occhiata.
Fuori dall' ampia finestra panoramica che si affacciava sul giardino di Zabini Manor svolazzava un gufo reale dall' aria maestosa che picchiettava insistentemente contro il vetro.
- Cyanide - mormorò la mora riconoscendolo come il gufo dei Malfoy e aprendo la finestra per permettergli di entrare.
Cyanide planò nella stanza e si depositò con grazia sulla spalliera del letto della ragazza, le tese la zampa a cui era affissa la lettera della sua amica e rimase in attesa.
Maya estrasse il rotolo di pergamena e si apprestò a leggere.






Carissima vipera,
                              come promesso ecco la prima lettera di una lunga serie, il rientro a casa non è stato male se non fosse per il fatto che Abraxas non ha fatto altro che lodare quel "genio " di suo figlio. Non sai che noia, avrei voluto che fossi stata presente, avresti congelato in un secondo il sorrisetto compiaciuto di Lucius. Il tuo rientro come è stato? Spero che la tua famiglia ti degni di una maggiore considerazione rispetto alla mia, anche se tutto sommato anche un vermicolo mi presterebbe più attenzione quindi suppongo non sia un grande criterio di valutazione.
Il biondino ti ha già scritto? Sono sicura di sì e se ancora non l' ha fatto sono certa che lo farà entro questa sera. Non vedo l' ora che sia dopodomani per poter riabbracciare te e Bella; ora concludo visto che devo scrivere anche a lei altrimenti me lo rinfaccerà a vita.
Aspetto una tua risposta.
Un abbraccio,
                        Lucretia







Maya sorrise per un attimo, era tipico della fredda e altezzosa Lucretia sciogliersi all' improvviso per motivi del tutto incomprensibili al genere umano. Questa sua assurda convinzione che tra lei ed Evan ci fosse qualcosa, poi, era veramente il colmo.
Certo era un bel ragazzo, capitano della squadra di Quidditch, un mago molto abile e assolutamente Purosangue, sarebbe stato un pretendente perfetto un domani. Ecco appunto un domani, ora come ora lei non voleva concentrarsi su nient altro che non fosse l' accrescimento del suo sapere magico e della sua influenza all' interno della scuola, non aveva proprio tempo da perdere dietro ai ragazzi.
Scrollando elegantemente le spalle si accinse a rispondere alla sua amica.





Cara Serpe,
                    il mio ritorno a casa è stato tutto sommato abbastanza tranquillo, ho avuto modo di parlare a lungo con Giano e sono rimasta affascinata dai suoi racconti riguardo un certo mago che sembra stia cercando di radunare seguaci attorno a sè, se non sbaglio dovrebbe farsi chiamare Lord Voldemort. Un nome curioso, ma a quanto dice Giano sembra estremamente dotato, forse il suo potere potrebbe eguagliare quello dello stesso Silente. Pare che interverrà anche lui dopodomani molto probabilmente però giungerà appena in tempo per il cenone;francamente non vedo l' ora di fare la sua conoscenza sembra essere un personaggio carismatico e potente. L' unica nota negativa del rientro a casa è il dover subire le chiacchiere angoscianti di mia sorella Elettra, quando la conoscerai capirai il motivo della mia intolleranza nei suoi confronti, tuttavia sembra aver capito che non è il caso di girarmi troppo attorno perchè è sempre fuori casa in compagnia di Andromeda, la sorella di Bella, e dei cugini, tra cui ahimè spicca anche il Black finito tra i Gryffindor. Anche io non vedo l' ora di rivederti, ho alcune idee in mente per il nostro rientro a scuola e non vedo l' ora di parlarne con te.
Un abbraccio,
                        Maya.






Rilesse una volta la lettera dopodichè, dicendosi che andava più che bene, la affidò a Cyanide e dopo averlo fatto dissetare con dell' acqua lo riportò verso la finestra dove il gufo, dopo essersi dato una leggera spinta sul braccio della ragazza, spiccò il volo diretto verso la dimora della sua padroncina.
Maya lanciò un' occhiata all' orologio a pendola che era nell' angolo e decise che sì, avrebbe potuto dormire un altro po' ,ci avrebbe pensato l' elfa domestica a svegliarla.





************




 

Elettra si era svegliata di buon' ora quel mattino e dopo essersi preparata velocemente era scesa a fare colazione. A giudicare dal silenzio in cui versava la casa, la sua famiglia doveva essere ancora nel mondo dei sogni.
Stava per versarsi un bicchiere di succo d' arancia quando un sonoro CRACK la fece trasalire facendole versare una generosa dose di succo sul pavimento.
- Signorina lascia fare me, io no voleva spaventare lei, signorina prego perdoni Tilly - mormorò frettolosamente l' elfa domestica gettandosi a terra e pulendo freneticamente il pavimento.
Appena ebbe finito si inchinò brevemente e  trascinò la ragazza verso il salone.
- Signorina rimane qui seduta, pensa Tilly a colazione - disse l' elfa.
- Non preoccuparti Tilly, avrai molto da fare, posso prepararmela da  sola la colazione - assicurò la ragazza con un sorriso.
L' elfa impallidì - No signorina, lei no deve scherzare, questo è compito di Tilly, pensa io a colazione - asserì la creaturina battendosi con decisione una manina sul petto.
Elettra sospirò rassegnata e si lasciò cadere sulla sedia dall' alto schienale rigido.
Non riusciva a capire perchè mai non potesse prepararsi la colazione da sola, non era invalida, era perfettamente autosufficente. Tuttavia sapeva che era del tutto inutile stare a discutere, era una Purosangue, come non facevano altro che ricordarle i suoi parenti, e come tale doveva lasciarsi servire e riverire dai suoi servi.
Aveva sempre pensato che questi discorsi fossero delle emerite sciocchezze, ma non aveva mai osato dirlo ad alta voce, aveva paura della reazione che suo nonno e sua sorella avrebbero potuto avere.
Ricordava ancora quando tre mesi fa aveva azzardato la sua opinione riguardo alla reazione allo Smistamento di Sirius.
- A me sembra che i signori Black siano stati troppo severi, voglio dire non è il Cappello Parlante che decide dove smistare gli studenti? -
Le era sembrata un' affermazione intelligente e sensata, ma l' occhiata gelida che le aveva rivolto suo nonno e quella allarmata della nonna le avevano subito fatto capire che ancora una volta aveva sbagliato.
- I Black hanno fatto bene, quel ragazzo è un disonore non solo per la sua famiglia, ma anche per la comunità Purosangue, ti rendi conto che fraternizza con dei Mezzosangue? - aveva ribattuto il nonno riuscendo a mettere nell' ultima parola tutto il disgusto di cui era capace.
Elettra allora aveva abbassato lo sguardo e non aveva osato replicare nulla.
A lei Sirius stava simpatico almeno quanto Andromeda e non riusciva proprio a capire perchè dovesse essere trattato in quel modo solo perchè era diverso.
- Regulus , sì che è un perfetto Purosangue, il figlio che tutti vorrebbero avere, educato e rispettoso delle tradizioni familiari, è con lui che dovresti stringere amicizia. - aveva aggiunto Giano guardandola con uno sguardo carico di aspettative.
La giovane Gaunt sapeva bene che il desiderio non del tutto celato del nonno era quello di vedere unite le due famiglie e che la sua speranza era che la più giovane delle sue nipoti finisse in sposa con il minore dei Black.
Elettra dal canto suo non aveva mai sopportato Regulus lo considerava un arrogante damerino ed un cocco di mamma.
Era ancora immersa nei suoi pensieri quando Tilly fece il suo ingresso carica di un  vassoio due volte lei su cui erano adagiati un bricco di latte, uno di caffè e uno di succo d' arancia, una tonnellata di pane tostato, marmellata di vari tipi e due porzioni di uova strapazzate e bacon.
- Ecco a lei signorina, Tilly ora va a svegliare anche la signorina Maya - disse l' elfa prima di congedarsi con uno schiocco di dita.
Elettra si versò un bicchiere di succo e bevve lentamente, sapeva che avrebbe dovuto aspettare l' arrivo di sua sorella prima di poter cominciare a mangiare, ne andava dell' etichetta.
Sospirò sonoramente, etichetta,etichetta e ancora etichetta, possibile che nessuno in quella famiglia riuscisse ad accettare il fatto che era diversa?
Scosse la testa sconsolata e attese che sua sorella facesse la sua comparsa.












Spazio autrice:

Maya è ancora così giovane eppure già nutre una grande attrazione per le Arti Oscure e per Voldemort. La maggiore delle Gaunt è attratta dal potere e potremmo dire che questa è una caratteristica di famiglia visto e considerato che il Lord non è altro che suo cugino, ma lei questo ancora non lo sa.
Elettra è l' opposto, una Sirius al femminile potremmo dire e questo suo aspetto si accentuerà una volta che farà il suo ingresso a scuola.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Una curiosità quale sorella preferite, Maya o Elettra?
Io Maya, e penso che la cosa sia abbastanza scontata xD.
Al prossimo capitolo. 
Baci baci,
                 Bella_92

 

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Capitolo 11
*** A real lunch ***


A real lunch









Maya si svegliò con il sorriso sulle labbra, era la mattina di Natale. Qualsiasi altra ragazzina al suo posto sarebbe stata tanto euforica per via dei regali e dell' atmosfera magica che si respirava, ma non lei.
No, il motivo per cui Maya Gaunt era così raggiante era l' arrivo di un ospite, un uomo che stava rapidamente ascendendo al potere.
Si alzò dal letto a baldacchino e raggiunse il grande armadio in quercia che si trovava davanti a lei, per l' occasione avrebbe indossato il suo vestito più bello, era decisa a fare una buona impressione su quell' ospite.
Estrasse prima l' abito che avrebbe indossato per il pranzo a casa dei Black, un abito verde smeraldo che le fasciava morbidamente il corpo  e che riprendeva il colore della sua Casa.
Continuò quindi a cercare l' abito adatto tra la moltitudine che affollava l' armadio. Finalmente lo trovò, un abito rosso sangue su cui avrebbe indossato un mantello nero con il cappuccio impreziosito di un ricamo di pizzo che cadeva sugli occhi una volta indossato. Era perfetto.
- Tilly - chiamò con tono autoritario, l' elfa apparve all' istante con uno schiocco di dita.
- La padroncina desidera? - domandò la creaturina tenendo lo sguardo basso e la ragazza  sorrise divertita. Poteva sentire l' odore della paura che suscitava in quel piccolo mostriciattolo.
- Voglio che mi prepari un bagno caldo e deve essere pronto per quando sarò tornata dalla colazione - ordinò prima di voltarle le spalle e scendere al piano di sotto.
Nell' ampio salone trovò ad attenderla la nonna, e sua sorella. - Nonna- salutò con un composto cenno del capo - Sorella - aggiunse anche se questa volta si poteva cogliere una nota beffarda sia nella sfumatura della voce che nel cenno che rivolse ad Elettra.
- Maya, ben svegliata. Hai già deciso cosa indosserai per il pranzo dai Black? - domandò Rea scrutando con attenzione la maggiore delle sue nipoti.
- Naturalmente, quel delizioso abito verde smeraldo che mi avete regalato per il mio compleanno- replicò la ragazza prima di servirsi una generosa dose di succo di zucca e afferrare un paio di fette di pane tostato.
- Tu cosa indosserai? - domandò poi con tono distratto alla sorella.
- Il vestito rosso stile impero che la nonna mi ha fatto portare da Londra - replicò la ragazza, stupita da quell' improvviso interesse nei suoi riguardi da parte della sorella.
- Bene - commentò Maya mentre scrutava il bacon e sceglieva quello ben cotto, scartando quello al sangue che tanto piaceva a sua nonna.
- Il pranzo dai Black comincerà all' una pertanto tra un' ora vi voglio pronte ad uscire - intervenne una voce gelida e pacata.
Giano Zabini aveva fatto il suo ingresso vestito di tutto punto e con il viso ben rasato.
- Nonno buongiorno, come state? - domandò Maya scrutando compiaciuta suo nonno, riusciva ad essere così autoritario e perfetto nonostante il fatto che si fosse alzato non più di un' ora prima.
- Bene mia cara, sono passato nella tua camera e ho visto l' abito rosso. Intendi indossarlo questa sera? - domandò non riuscendo a celare del tutto un tono soddisfatto.
- Certo - assicurò la ragazza prima di alzarsi da tavola con un cenno del capo - Ora se volete scusarmi, vado a prepararmi, non voglio certo fare tardi - si congedò con un sorriso artificioso.
Giunta in camera venne invasa dall' odore dei sali e delle erbe con cui era solita fare il bagno, dunque Tilly aveva già provveduto, bè meglio per lei.
Entrò in bagno e dopo aver deposto la vestaglia dietro alla porta si immerse; l' acqua era calda al punto giusto. Regolò la bacchetta affinchè vibrasse dopo venti minuti e si rilassò nella vasca buttando indietro la testa e chiudendo gli occhi, adorava la sensazione di benessere che le dava l' acqua calda che le coccolava la testa.
Era sul punto di addormentarsi quando la vibrazione della sveglia la indusse ad aprire gli occhi, si avvolse nel telo che aveva adagiato sul bordo della vasca e si accinse ad occuparsi dei capelli. Stava per cominciare ad arricciarsi i capelli con l' uso della magia quando si rese conto che non era a scuola e pertanto non avrebbe potuto usare la magia.
Frustrata depositò la bacchetta e chiamò l' elfa - Tilly -
- Sì padroncina? -
- Occupati  dei miei capelli, voglio che i ricci siano ben delineati e che siano raccolti in una crocchia morbida, lascia cadere qualche ricciolo qui e lì - ordinò spiegandole nel dettaglio l' acconciatura.
L' elfa evocò una sedia dal nulla e invitò la padroncina a sedersi, dopodichè cominciò a modellarle i capelli con movimenti sapienti delle dita piccole e scheletriche.
Una decina di minuti più tardi Maya si ammirò allo specchio, l' acconciatura era proprio come aveva ordinato.
- Bene Tilly, puoi andare - decretò congedando l' elfa con un cenno del capo.
Passò poi al trucco facendo risaltare gli occhi cangianti ,che quel giorno erano di un grigio puro, con un sottile strato di matita e una buona dose di mascara; sul volto passò appena un lieve strato di terra per dare un po' di colore, non usava mai il fondotinta, con un viso come il suo non ne aveva bisogno.
Infine indossò l' abito verde smeraldo. Si diede una rapida occhiata allo specchio e poi, soddisfatta del suo lavoro, scese al piano di sotto.
Trovò ad attenderla la sua famiglia. Sua nonna era avvolta in un bell' abito azzurro che riprendeva il colore dei suoi occhi, il nonno indossava un completo da cerimonia impreziosito da un cammeo e dei gemelli scintillanti e sua sorella indossava l' abito impero che la fasciava perfettamente e la faceva sembrare più grande della sua età.
Insieme si diressero verso la dimora dei Black.
All' ingresso vennero annunciati da uno degli elfi domestici della famiglia.
Maya aveva appena fatto in tempo a depositare il suo mantello che subito venne travolta dall' abbraccio di Bellatrix.
- Maya ma sei incantevole - commentò la maggiore delle Black fissandola attentamente.
- Ti ringrazio Bella, anche tu sei stupenda - replicò la ragazza ed era la verità, Bellatrix era stupenda in quell' abito nero molto semplice eppure sensuale, sembrava una pantera, bella e selvaggia.
- Lucretia è già arrivata? -
- No, ma arriverà tra poco, o almeno questo è quello che ha detto Evan - rispose con un' elegante scrollata di spalle.
Evan si materializzò proprio in quel momento come se la cugina lo avesse evocato.
Lanciò un' occhiata estasiata alla giovane Gaunt e si apprestò a baciarle delicatamente il dorso della mano.
Giano Zabini che assisteva alla scena da lontano non potè trattenere il sorriso soddisfatto che gli piegò le labbra. La sua Maya aveva proprio un gran bel pretendente.










Spazio autrice:

Finalmente il nuovo capitolo, so che molti di voi si aspettavano che in questo ci fosse il caro Voldie, ma ho deciso di creaere un po' di suspance. xD
Spero che vi sia piaciuto. Vi lascio le foto degli abiti che indossa Maya ( ovviamente non fate caso all' indossatrice u.u). Al prossimo capitolo.
Baci baci,
                Bella_92



 Abito indossato per la cena con Voldie


 Abito per il pranzo dai Black

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Capitolo 12
*** A very special guest ***


A very special guest










Il pranzo a casa dei Black fu lento ma piacevole, Maya osservò con piacere che gli adulti non la trattavano più come pochi mesi prima;ora che aveva cominciato la scuola e aveva salvaguardato l' onore della sua famiglia con uno Smistamento e  delle amicizie eccellenti, veniva tratta con gli stessi riguardi che venivano usati nei confronti di qualsiasi giovane e rispettabile purosangue in età da contratto pre-matrimoniale.
Maya non aveva alcuna intenzione di sposarsi nè ora nè nei futuri dieci anni a venire, ma apprezzava questa nuova situazione, aveva potuto ascoltare i discorsi dei grandi e aveva capito che in tutti loro serpeggiava la stessa curiosità e lo stesso entusiasmo nel pensare all' arrivo imminente dell' ospite d' onore.
Lanciò un' occhiata alla sua destra dove aveva preso posto Bellatrix e le lanciò uno sguardo carico di sottintesi; la ragazza annuì impercettibilmente e si alzò dal tavolo. Maya attirò allora anche l' attenzione di Lucretia e le fece segno di chiamare suo fratello. Lei di sicuro non si sarebbe mai abbassata a chiedere qualcosa ad un idiota platinato come Lucius Malfoy.
Il più piccolo dei Black osservò le ragazze con la coda dell' occhio, sicuramente avevano qualcosa in mente. In condizioni normali si sarebbe unito a loro ma al momento era tutto preso nell' osservare la bella e delicata Elettra che rideva e scherzava con le sue cuginette e suo fratello.
Sì quel guastafeste di Sirius era sempre in mezzo, possibile che dovesse sempre cercare di conquistare le ragazze che piacevano a lui?
Eppure lo aveva sentito chiaramente parlare con quel Potter e dire che Maya Gaunt era veramente una bellezza. Perchè doveva provarci anche con la sua Elettra ora?
Lanciò un' occhiata risentita al fratello che non sembrò neanche accorgersene; in compenso attirò l' attenzione di Andromeda che lo guardò perplessa. Scosse la testa energicamente e rivolse lo sguardo altrove, non voleva certo starsene li a spiegare a Dromeda il motivo per cui ce l' aveva così tanto con Sirius. E pensare che era un disonore per la famiglia e  non avrebbe neanche preso parte al pranzo se  non fosse stato per Andromeda che aveva pregato la zia Walburga di far partecipare anche il maggiore dei suoi figli.
Si perse brevemente ad immaginare come sarebbe stato se suo fratello fosse rimasto chiuso in camera sua. Ora al suo posto ci sarebbe stato lui, Regulus, a ridere e scherzare con Elettra, a bearsi della sua espressione timida e sarebbe stato il suo sguardo quello che avrebbe fatto arrossire di piacere ed imbarazzo le guance della ragazza, e invece grazie a quell' impicciona dal cuore tenero di Andromeda, lui si trovava ancora una volta messo in ombra da quel fratello più alto, più sfrontato, più bello e ribelle.
Frustato tornò ad osservare i più grandi, forse dopotutto si sarebbe unito a loro.



***************


 

- Allora ti dispiacerebbe dirci cosa hai in mente? - domandò sgarbato Lucius.
- Non prendertela platinato, tra un' oretta potrai tornare a fare gli occhi dolci a Narcissa - replicò la Gaunt con un sorriso sarcastico e mostrando ancora una volta la sua grande abilità nel non lasciarsi sfuggire niente e la sua attenzione per i dettagli.
Lucretia ed Evan soffocarono una risata cercando di mascherarla con un colpo di tosse, ma a giudicare dall' occhiata di Lucius non dovettero risucirci poi molto bene.
- Io non faccio gli occhi dolci proprio a nessuno - replicò il biondo. Sarebbe parso quasi sincero se non fosse stato per il colorito rosato delle guance; Lucius Malfoy era sempre rigorosamente pallido come la morte, il rosa non c' entrava proprio niente con il suo volto.
- Sei arrossito Malfuccio? Perdonami, non volevo metterti in imbarazzo - commentò Maya scoppiandogli a ridere apertamente in faccia.
- Attenta Gaunt, fossi in te non sarei così spavalda - replicò il biondo lanciandole un' occhiata che non prometteva niente di buono.
- Lucius - lo richiamò Evan con tono autoritario, non era proprio il caso di mettersi a fare il diavolo a quattro.
- Allora perchè ci hai fatto uscire? - domandò rivolgendosi questa volta alla mora, il tono improvvisamente più dolce.
- Semplice, voglio giocare a Quidditch - replicò in tono pratico la ragazza.
- Cosa? E ti aspetti che noi ci mettiamo a giocare solo perchè l' hai deciso tu?! - domandò incredulo il giovane rampollo di casa Malfoy.
Maya non lo degnò di un' occhiata e continuò ad osservare il resto del gruppo in attesa della loro risposta.
- Io ci sto - decretò Evan con un sorriso
- Anche noi - replicarono in coro i fratelli Lestrange.
- Non guardate me, il Quidditch non fa proprio per me - si schermì subito Lucretia
- Io invece ho tutta l' intenzione di giocare, e ho deciso già quale sarà il mio ruolo - annunciò Bellatrix con espressione decisa dipinta sul bel volto.
- E sarebbe? - chiese Evan scrutando perplesso la cugina.
- Battitrice ovviamente - replicò la Black sfidandolo a replicare.
Rosier accennò un sorriso come a dire che se era contenta lei allora andava bene.
- Una ragazza battitrice, ma per favore - commentò ironico Malfoy che cominciava ad innervosirsi.
Nessuno dei ragazzi sembrava degnarlo di un' occhiata e nessuno, ripeto nessuno, poteva permettersi di ignorare Lucius Abraxas Malfoy.
- Bene, facciamo due squadre da cinque? - domandò Maya
- Certo, ma mancano almeno un paio di persone per poter giocare - le fece notare Rabastan.
- Vado a chiamare Mulciber e  Nott - propose Bellatrix
- In questo modo mancano ancora due giocatori però -
- Bè potrei giocare anche io - una voce attirò l' attenzione dei ragazzi, il minore dei fratelli Black li aveva raggiunti stringendo tra le mani una Tornados nuova di zecca.
- Non sapevo che giocassi Reg - commentò Maya con un sorriso amichevole. Il moro le aveva suscitato una simpatia immediata fin dal primo momento in cui lo aveva visto.
- Sì e sono anche piuttosto bravo - replicò con aria orgogliosa il ragazzino.
- Ok Reg, giocherai come cercatore allora - asserì Rosier leggermente socciato per via della complicità che sembrava essersi istaurata tra il cuginetto e Maya.
Regulus sorrise divertito, suo cugino Evan non aveva proprio capito nulla; a lui non interessavano le ragazze come Maya e Bellatrix, erano belle questo sì, di una bellezza devastante, quasi diabolica, ma a lui piacevano più le ragazze dolci e tranquille, proprio come Elettra.
- Ho trovato - decretò la Gaunt dirigendosi verso la sala da pranzo
- Ma dove diavolo va? - domandò perplesso Mulciber che era appena uscito ed era stato quasi travolto dalla ragazza.
- Chi la capisce è bravo - replicò per buona misura Rodolphus scrollando le spalle.
La ragazza tornò pochi minuti dopo scortata da un ragazzo alto, biondo e decisamente muscoloso.
- Ditemi che non ha appena convinto Selwyn a giocare con noi - mormorò con tono implorante Bellatrix.
- Temo proprio di si cuginetta - replicò ridacchiando Regulus. Neanche a lui piaceva granchè il minore dei Selwyn, ma avevano bisogno di un giocatore e chiedere a Sirius di giocare era fuori questione, era un Gryffindor.
I ragazzi si divisero in due squadre. Da una parte c' erano Evan, Lucius, Rodolphus, Nott e Mulciber; dall' altra Maya, Bellatrix,Rabastan,Regulus ed Erik.
La partita durò un' ora abbondante e si concluse quando un raggiante Regulus conquistò il Boccino strappandolo sotto al naso di un furente Lucius; vinse la squadra di Maya con un punteggio di 360 a 200.
La squadra vincente si lanciò in un' esultanza sfrontata e il giovane Selwyn approfittò dell' occasione per trarre a se la Gaunt e omaggiarla di un abbraccio che durò un po' più del dovuto.
La ragazza si scostò lanciando un' occhiataccia al biondo, nessuno aveva il permesso di abbracciarla senza il suo permesso, e comunque non per così tanto tempo.
Evan che aveva stretto pericolosamente gli occhi si rilassò visibilmente alla vista della reazione della mora.
- Credo sia ora di entrare, manca poco all' ora di cena e dobbiamo ancora cambiarci - fece notare Lucretia accennando con la testa ai vestiti che indossavano e che dopo un pomeriggio in giardino non erano proprio nelle migliori delle condizioni.
- Hai ragione, ci vediamo in salone tra un' ora - decretò la Gaunt dopodichè si diresse la piano di sopra come se fosse casa sua.
Era una caratteristica particolare del suo carattere, era a suo agio ovunque, proprio come se fosse la padrona del mondo.




 

********************





 

Era passata un' ora e mezza da quando le tre ragazze erano salite a cambiarsi ed ora finalmente erano pronte per fare bella mostra di sè.
Scesero una alla volta la rampa di scale trovandole ad attenderle tre cavalieri; rimasero stupite, non erano preparate ad una cosa del genere, tuttavia si ripresero presto. Bellatrix si lasciò scortare da Rodolphus mentre Lucretia accettò il braccio che le porgeva Rabastan. Maya lanciò un sorriso abbagliante al suo cavaliere e strinse con delicatezza il suo braccio.
Se proprio doveva fare un ingresso così pomposo allora non lo avrebbe fatto se non con il ragazzo che stringeva al braccio; sì, Evan Rosier le faceva decisamente uno strano effetto.
- Eccole, le nostre giovani Slytherin - annunciò con voce orgogliosa sebbene fredda Giano mentre le ragazze facevano il loro ingresso.
- Sono veramente molto belle, tre ninfee - commentò una voce fredda e sibillante, Maya era sicura che i rettili avrebbero avuto quella voce se fossero stati in grado di parlare. Le ricordò distrattamente l' eco  della sua risata. Osservò attentamente l' uomo che aveva davanti, doveva avere poco meno di trent' anni, di una bellezza devastante che stava però pian piano sfiorendo, gli occhi cangianti come i suoi che mentre la osservavano divennero rossastri.
E così era lui il famigerato Lord Voldemort. Avvertì l' aura di potere che emanava ed involontariamente rabbrividì, era impressionante.
Lasciò il braccio di Evan e si avvicinò all' uomo, chinò leggermente il capo, quel tanto che bastava a mostrare deferenza, ma che faceva mantenere il contatto visivo. Era una chiara dimostrazione del fatto che lo rispettava, ma non si sentiva inferiore a lui.
Era un gesto sfrontato, ne era consapevole, ma l' uomo sembrò trovarlo divertente.
- Come ti chiami mia cara? - domandò scrutando attentamente lo sguardo risoluto della ragazza.
- Maya Gaunt, mio signore - replicò pacatamente ricambiando lo sgaurdo con altrettanto interesse.
Tom Riddle non riuscì a mascherare del tutto lo stupore nel suo sgaurdo, e così quella era sua cugina.
Era bella, sembrava una lamia, dominatrice, spregiudicata,dannatrice e perversa; tutto in lei gridava cattiveria e pericolo.
Gli piaceva, per Salazar se gli piaceva. Si chiese distrattamente dove sarebbe potuta arrivare con il suo potere, sicuramente lontano, forse addirittura più di lui.
Fu in quel momento che decise che ne avrebbe fatto la sua allieva e la migliore dei suoi seguaci.
- Qual' è la cosa che brami di più Maya? - domandò con voce sibillante.
- Il potere - replicò senza alcuna esitazione la ragazza.
Maya notò una scintilla di approvazione nello sguardo del mago che le sorrise benevolo.
- Bene, ho una proposta da farti, mi offro come insegnante per sviluppare il tuo potenziale magico -
- E così diventerò potente quanto voi, mio signore? - domandò la ragazza fissando l' uomo con una sorta di scintillio maniacale nello sgaurdo.
- Chissà con il tempo, forse - replicò Tom Riddle.
- Accetto mio signore, sarà un onore essere vostra allieva - acconsentì immediatamente la ragazza.
- Così sia - decretò quello che sarebbe passato alla storia come il più grande mago oscuro di tutti i tempi.
Bruceremo all' inferno insieme, un giorno, mia cara Maya pensò il Lord lanciando un' ultima occhiata a quella giovane anima dannata.










Spazio autrice:

Ecco l' incontro tra Maya e Voldemort, bè che ve ne pare? Spero che vi piaccia. Al prossimo capitolo.
Baci baci,
                Bella_92
- Vi ringrazio mio signore

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Capitolo 13
*** 5 years later... ***


5 years later...









Una ragazza intorno ai sedici anni camminava a testa alta in direzione dell' espresso di Hogwarts, i capelli neri che le ricadevano ribelli lungo la schiena, ma erano soprattutto gli occhi a provocare brividi a quanti la osservavano. Quel giorno i suoi occhi erano di un blu impressionante, della stessa sfumatura che aveva il cielo pochi minuti prima che sorgesse l' alba, le ciglia folte appesantivano lo sguardo rendendolo penetrante e ammaliante; tuttavia non era il colore singolare ma quello che vi si leggeva dentro che incuteva timore e rispetto in chi la circondava. Potere, cattiveria e una scintilla di sadismo che le illuminava lo sguardo; ogni anno che passava sembrava lasciare la sua impronta su quella ragazza ed il cambiamento non era decisamente positivo, sembrava quasi che l' anima nera della mora stesse riaffiorando nel suo sguardo. Era bè...bella, ma nel modo più esotico e misterioso che si potesse immaginare.
La reazione di Julian fu immediata, totale e del tutto terrificante. Si scordò dell' esistenza dei suoi amici, i Malandrini, che stava aspettando fino a quel momento e si concentrò solo su di lei.
Non sapeva che potessero esistere persone così belle, persone vere, ma forse lei non era reale,o magari era una Veela. Si, questo avrebbe spiegato tutto.
Merlino, doveva smetterla di fissarla che razza di impressione avrebbe mai potuto farle?
Tuttavia malgrado i suoi sforzi proprio non ci riusciva, quella ragazza attirava il suo sguardo come una falena che veniva attirata dalla luce.
- Hai finito di fissarmi? - domandò Maya con tono freddo e pungente.
Julian distolse lo sgaurdo imbarazzato.
Ora che la osservava meglio poteva notare che in fondo era solo una ragazza della sua età: snella, elegante e avvolta da un' aura di pericolo.
Una pantera. Sì il paragone con quell' animale esotico e feroce le si addiceva alla perfezione.
- Cos' è ti hanno confuso per caso? - insistette la mora visibilmente irritata da quel ragazzo sconosciuto che la fissava come se non avesse mai visto una ragazza in vita sua.
- Julian, ecco dove ti eri cacciato - una voce allegra interruppe quel momento di imbarazzo ed il ragazzo non potè non voltarsi con un sorriso di ringraziamento per il suo salvatore.
James Potter camminava come se fosse il padrone del mondo e dietro di lui venivano i suoi tre amici; non c' era nessuno che potesse infastidire Maya con la sua sola presenza così come facevano quei quattro. Anzi no, in effetti una persona c' era: Lily Evans.
La Prefetto perfetto di Grifondoro aveva cercato di metterle i bastoni tra le ruote da quando era al primo anno.
- Gaunt - salutò asciutto il riccio cercatore scrutando la ragazza.
- Potter - replicò lanciandogli un' occhiata torva - Feccia - aggiunse rivolgendosi al resto del gruppo.
La tensione si fece improvvisamente palpabile.
- Maya, io e Lucius stiamo andando via - disse una voce fredda, ma allo stesso tempo armoniosa.
- Di già? Bene vi raggiungo subito - replicò la mora prima di lanciare un' occhiataccia ai ragazzi e dirigersi verso la sua piccola corte.
- Ti serve qualcosa Rosier? - domandò il maggiore dei Black fissando con astio il cugino maggiore che era rimasto a guardarli con uno sguardo che prometteva atroci sofferenze.
- No, ma forse a te servirebbe una piccola dimostrazione di quanto non convenga contrariarmi - replicò il biondo.
- Vuoi dirmi di stare alla larga dalla tua ragazza? - domandò ironico Sirius
- Bè se ci fosse bisogno di dirtelo non sarebbe la mia ragazza - replicò con un ghigno.
- Allora credo che tu non abbia niente di cui preoccuparti vero, Evan? -
- Bè probabilmente ti brucia che uno come me ti abbia salvato la vita,eh? Però sta attento la prossima volta potrei non esserci.Ah, Sirius, sta alla larga dalla mia ragazza - aggiunse rivolgendogli l' ennesimo sogghigno e voltando le spalle al gruppo.




********************

 


- Salvato la vita? Sirius cosa intendeva Rosier? - domandò Remus Lupin scrutando preoccupato l' amico.
- Oh nulla di particolare, diciamo solo che mia madre non ha preso tanto bene il fatto che me ne sia andato di casa e ha cominciato a  scagliarmi contro anatemi - replicò il moro scrollando le spalle con aria fintamente incurante.
- Cosa? Vuoi dire che tua madre ha tentato di ucciderti? - domandò incredulo Minus.
- Conosci quella vecchia pazza Peter, quindi come mai la cosa ti sconvolge così tanto?- commentò Black.
- E Rosier ti ha salvato... - lo invitò gentilmente a continuare Lupin.
-  Sì, Evan era a casa ed è intervenuto per calmare mia madre, così sono riuscito a scappare -

- Quindi gli devi la vita - osservò il lupo mannaro.
- Bè grazie, Rem, tu si che sai dire sempre la cosa giusta - commentò ironico Sirius. Il gruppo di amici scoppiò a ridere, cercando di scaricare la tensione dovuta a quell' inaspettata rivelazione.
- Piuttosto, parlando di rinnegati, dov' è Elettra?- domandò James lasciando vagare lo sguardo alla ricerca di quella che era diventata un po' come la sua sorellina minore.
- Sarà da qualche parte con la Evans - replicò Remus con fare ovvio. Le due ragazze erano diventate inseparabili da quando la più giovane delle Gaunt era stata smistata in Grifondoro.
- Bè potremmo andarla a cercare - propose Julian cercando di dirottare il discorso sulle due ragazze, qualunque cosa andava bene pur di non rimanere nel campo visivo della mora serpeverde.
Gli piaceva, poco ma sicuro, ma non ne poteva certo parlare con i suoi amici.
- A proposito Julian, che voleva da te la Gaunt? - domandò Sirius lanciando un' occhiata perplessa all' amico.
- Gaunt? - domandò fingendosi perplesso.
- Sì, Maya Gaunt, la mora con cui stavi parlando quando siamo arrivati - spiegò pazientemente Remus.
E così si chiamava Maya, pensò il ragazzo reprimendo un sorrisetto.
- Nulla di importante, solo di smettere di fissarla - replicò ridacchiando.
- Tipico - confermarono i quattro Malandrini.
- Ti accorgerai che la Gaunt non è solo la ragazza più bella di Hogwarts - iniziò Sirius procurandosi un' occhiata sdegnata di James - Accettalo Ramoso, lei è più bella della Evans - dissero all' unisono i ragazzi.
- Comunque stavo dicendo....a sì, non è solo bellissima, ma è anche crudele e spietata e questo suo "amabile" carattere l' ha portata a diventare la Regina di Hogwarts - concluse il moro.
- Quindi, in sintesi, conviene che te la togli dalla testa caro mio - commentò James con aria da professore.
I ragazzi scoppiarono nuovamente a ridere e si diressero sul treno alla ricerca di uno scompartimento.
Sarebbe stato un anno particolare, questo era poco ma sicuro.








Spazio autrice:

Ho volutamente fatto un salto temporale così vasto perchè le vere vicende delle nostre ragazze cominciano con l' inizio della prima guerra magica ( e quindi come data presuntivamente all' inizio del loro sesto anno) e quindi mi sembrava inutile continuare a descrivere anno per anno la vita a scuola senza nessun particolare colpo di scena. Qualche piccola precisazione ai fini della comprensione e per fare un quadro generale. Siamo al sesto anno, per cui Evan, Erik e Lucius non ci sono più, Elettra è al quinto anno ed è stata smistata in Grifondoro nonchè diseredata e al momento vive anche lei a casa Potter; Maya è diventata capitano della squadra di Quidditch ed è Prefetto, inoltre si è fidanzata con Evan durante il suo quarto anno.
Infine questo nuovo personaggio, Julian, è frutto della mia fantasia ed è una vecchia conoscenza dei Malandrini, ha sempre studiato in casa per un motivo particolare ( che si conoscerà andando avanti) ma alla fine su insistenza di Silente è riuscito a  convincere i suoi genitori a permettergli di iscriversi ad Hogwarts ( diventerà anche lui un Grifondoro).

Piccolo sondaggio:

Stavo pensando di scrivere una sorta di sequel ( una volta finita questa storia) in cui al fianco dei personaggi tradizionali ci saranno anche i figli di Maya, Elettra,etc..... che ne pensate?


Per concludere vi lascio la foto del nostro misterioso Julian.

 Julian Ross






Fatemi sapere che ne pensate.
Alla prossima.
Baci baci,
                Bella_92

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Capitolo 14
*** A proposal that you can't refuse ***


A proposal that you can' t refuse








-Ai vecchi amici bentornati, ai nuovi benvenuti. Prima di dare inizio al banchetto vi invito a prestare la vostra attenzione allo smistamento di un nuovo studente che finora ha sempre studiato privatamente, frequenterà il sesto anno, il suo nome è: Julian Ross – annunciò Silente indicando un ragazzo dai lunghi capelli castani e gli occhi verde/nocciola che stava avanzando lentamente tra i tavoli di Corvonero e Tassorosso.
-E questo adesso da dove sbuca?- domandò Bellatrix scrutando con aria attenta e critica il ragazzo.
-Non ne ho idea,ma fa parte della combriccola della feccia – replicò Maya osservando a sua volta quel ragazzo dall’ aria insignificante che prendeva posto sullo sgabello.
La maggiore delle Black annuì brevemente come se l’ informazione dell’ amica non avesse fatto altro che confermare l’ opinione che si era già fatta su quel tipo.
-Aspetto scialbo, vestiti dozzinali e non sembra avere una personalità particolarmente interessante. Praticamente uno zero.  – decretò Lucretia tornando a rivolgere la sua attenzione alla chioma dorata.
Il Cappello nel frattempo prese la sua decisione – Grifondoro –
-Scontato – commentò la Gaunt attendendo pazientemente che il preside desse l’ inizio al banchetto.
-Bene miei cari, sono sicuro che avrete tutti fame perciò direi che è  giunto il momento di tacere e di lasciar parlare lo stomaco – disse Silente e con un distratto cenno della mano diede il via al banchetto.
-Diventa ogni anno sempre più patetico vero? – disse Rabastan Lestrange servendosi una generosa porzione di patate dolci.
-Già, ma secondo me tra poco farà la fine che un Babbanofilo come lui merita – concordò Maya con freddo distacco.
Sapeva che con quella frase avrebbe attirato l’ attenzione dei suoi compagni di Casa. E infatti l’ attenzione generale era catalizzata su di lei.
-Vuoi dire… Lui? – mormorò Lucretia con un’ ombra di soggezione negli occhi.
-Sì, voglio dire, è ovviamente più potente di questo pavido vecchio, dategli un po’ di tempo, un anno a dire tanto e finalmente ci saremo tolti Albus Silente dai piedi – assicurò la mora sorridendo soddisfatta.
-Bè se lo dici tu sono sicura che sarà così, voglio dire tu sei la sua preferita, la sua allieva prediletta – commentò Lucretia con aria ammirata.
-Sì, io e Tom abbiamo un rapporto particolare – ammise Maya con un sorriso tra il malizioso ed il soddisfatto.
La sua espressione non sfuggì a Bellatrix che lanciò un’ occhiata perplessa all’ amica – Credevo che tu ed Evan doveste sposarvi alla fine del tuo settimo anno – le fece notare alzando un sopracciglio.
-Bè certo, teoricamente è così, ma non si può mai dire cosa accadrà tra così tanto tempo – replicò la mora scrollando elegantemente le spalle.
-Ma tu hai intenzione di diventare una di quei Mangiamorte, vero? Non negarlo, ti conosco troppo bene –
-Bè sì, sarebbe un grande onore, non dirmi che non ci hai pensato anche tu Bellatrix – replicò sfidando l’ amica a replicare. La Black non potè fare altro che tacere, si in fin dei conti anche lei ci aveva pensato e doveva ammettere che l’ idea la intrigava e non poco.
-Ma i Mangiamorte sono tutti uomini, credi che sia appropriato per una giovane donna passare tutto il tempo con loro? – domandò Lucretia incerta.
-Perché no, che male potrebbe mai esserci Lu? –
-Sapete, dicono che anche Piton stia pensando di unirsi a loro – intervenne Narcissa con aria d’ importanza. La piccola di casa Black cercava di attirare l’ attenzione della regina da quando aveva messo piede a scuola tre anni prima,ma con scarsi risultati. Come da copione, infatti, Maya le lanciò un’ occhiata fredda.
-Per favore Narcissa, questi sono solo sciocchi pettegolezzi. Voglio dire, lo sanno tutti che Piton è un Mezzosangue e per giunta è innamorato di una Sanguesporco, pensi che si alleerebbe mai con un uomo che progetta lo sterminio di quelle immonde creature? – replicò con aria ovvia la mora lanciando uno sguardo compassionevole alla biondina.
Naturalmente si rendeva benissimo conto del fatto che la Black non cercava altro che il modo per compiacerla, ma lei non riusciva proprio a sopportarla; la riteneva una sciocca ragazzina dalla mente concentrata esclusivamente su argomenti frivoli come ragazzi, vestiti e balli. Lei aveva bisogno di ben altro, aveva bisogno di gente come Bellatrix, soldati perfettamente addestrati e pronti a seguirla ovunque.
-Non so quanto possano essere pettegolezzi, sembra fare sul serio, ho sentito che non fa altro che passare il tempo con Mulciber e Avery – replicò con aria distaccata Regulus; questa volta Maya rivolse al ragazzo la sua piena attenzione.
-Ne sei sicuro Reg? –
-Assolutamente – confermò il ragazzo prima di tornare a scrutare Elettra al tavolo dei Grifondoro. Con il passare degli anni la sua infatuazione per lei era aumentata, certo il fatto che fosse stata diseredata complicava un po’ le cose, ma al giovane non importava, voleva Elettra Gaunt e prima o poi l’ avrebbe avuta, a qualsiasi costo. In preda all’ intensità dei suoi pensieri fece sbattere con violenza il calice sul tavolo attirando l’ attenzione della maggiore delle Gaunt che lo osservò perplessa.
-Tutto bene? –
-Si Maya, stavo solo pensando al fatto che vorrei unirmi anche io ai Mangiamorte, è frustrante il fatto che debba attendere altri due anni – replicò il ragazzo.
-Non credo che dovresti farlo Reg,è pericoloso – intervenne Narcissa guardando preoccupata il cugino preferito.
-Io invece sarei molto orgogliosa di averti al mio fianco, e sono sicura che anche Lui lo sarebbe, siamo alla ricerca di giovani talenti da coltivare – replicò Maya rivolgendogli un sorriso complice.
-Dici sul serio? – domandò Regulus, il volto acceso da un fervore maniacale simile a quello che si vedeva sul volto di Maya e Bellatrix quando parlavano di queste cose.
-Sì, sai mi ha chiesto di sondare il terreno qui a scuola, vuole giovani menti – confermò la ragazza.
-Sarei onorato di essere una di queste menti – affermò con aria decisa il moro.
-Bene, tieniti pronto, ad Halloween ti presenterò – decise la ragazza tornando a rivolgere la sua attenzione sul pasto che stava consumando.
La sua affermazione lasciò il gelo nel gruppo, e così era tutto vero, avrebbero lottato al suo fianco o si sarebbero tirati indietro?










Spazio autrice:

E così la nostra Maya ha cominciato a cercare reclute tra i suoi amici, che dite la seguiranno? Bè resta tutto da vedere; vi anticipo che nel prossimo capitolo ci sarà una bella sorpresa per le fan della piccola Elettra. Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Al prossimo.
Baci baci,
                Bella_92

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Capitolo 15
*** Avviso ***


Avviso






Tranquille niente di allarmante, ho semplicemente una comunicazione da farvi, ho aperto un forum in stile Gdr su Harry Potter quindi volevo lasciarvi il link e chiedervi se voleste passare; il link è questo: http://hogwartsrulez.forumfree.it/ 
 A proposito, domani aggiornerò con il nuovo capitolo della storia.
Baci baci,
                Bella_92
       

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Capitolo 16
*** The Halloween night ***


The Halloween night






 

- Quindi è stanotte... - disse Bellatrix chinandosi verso la sua migliore amica per non farsi sentire dagli altri ragazzi che erano intenti a studiare nella biblioteca.
- Esatto, stanotte alle undici - confermò la mora continuando a ricopiare in bella il suo tema di pozioni.
Affianco a lei Lucretia trattenne il respiro - Siete proprio sicure di voler andare? - domandò senza troppa speranza, conosceva bene le sue migliori amiche e sapeva che quando si mettevano in testa una cosa nessuno riusciva a fargli cambiare idea.
- Certo che siamo sicure Lù - la rimbeccò prontamente Bella mentre Maya non si disturbò nemmeno a replicare. Erano passati quasi due mesi  da quando aveva fatto la grande rivelazione durante la cena di inizio anno e da allora Lucretia e Narcissa non avevano fatto altro che cercare di far cambiare idea alle ragazze e a Regulus, con risultati pressocchè inesistenti.
- D' accordo, d' accordo, mi arrendo - sospirò sconsolata la bionda afferrando un voluminoso manuale di Storia della Magia e tornando a concentrarsi sul suo tema.
- Almeno parteciperete al ballo di questa sera? - domandò di punto in bianco interrompendo la lettura.

Bellatrix guardò la giovane Gaunt con aria interrogativa, spettava a lei decidere, era il capo dopotutto.
- Sì verremo al ballo, ma ci tratterremo solo fino alle dieci - replicò la mora.
Lucretia si aprì in un gran sorriso - Bene sono contenta, temevo che mi avreste abbandonata in mezzo a Mezzosangue e Grifondoro - rabbrividì leggermente come se il solo pensare di passare una serata a contatto con quella gente la riempisse di orrore.
- Tranquilla siamo crudeli, ma non fino a questo punto - scherzò la Black scoppiando a ridere con la sua folle risata.
La bibliotecaria le lanciò un' occhiataccia, ma abbassò subito lo sguardo quando la mora ricambiò con aria di sfida.
- Avete già pensato al vestito? - chiese la Malfoy abbassando un po' il tono della voce.
- Credo che metterò il nuovo abito di pizzo che mi hanno mandato i miei genitori, o forse quello di velluto - replicò Bellatrix con aria pensierosa.
Maya alzò lo sguardo dal rotolo di pergamena e lanciò un' occhiataccia alle sue migliori amiche. Possibile che non riuscissero a stare un po' zitte?
Sbuffando si alzò in piedi e dopo aver raccolto le sue cose le piantò lì senza degnarle di una parola.
La Malfoy lanciò un' occhiata interrogativa alla Black che però scrollò le spalle come a dire " Ehi la conosci, sai benissimo come è fatta".
Maya si diresse in camera sua trascinandosi dietro i volumi che aveva preso in prestito dalla biblioteca, magari ora sarebbe riuscita a finire quel dannatissimo tema senza altre interruzioni.



 

*******************


 

Elettra stava ranicchiata dietro ad una delle colonne che si trovavano nei sotterranei e aspettava  con ansia l' arrivo di un giovane Serpeverde. Incredibile, lei la Gaunt buona e assolutamente Gryffindor, si era recata di sua spontanea volontà nel covo della progenie del demonio. Doveva essere impazzita, si non c' era ombra di dubbio. Stava per alzarsi e tornarsene alla sua Torre quando un rumore di passi riecheggiò nel corridoio; possibile che si trattasse proprio di lui?
No, il rumore era prodotto da tacchi, tacchi sui dieci centimetri giudicò. Pochi secondi dopo al rumore venne dato un volto: Maya.
Sua sorella avanzava lungo il corridoio a passo sicuro, l' espressione altera che capeggiava sul bel viso dai tratti arroganti; Elettra la conosceva bene, aveva imparato a leggere qualsiasi emozione passasse sul volto della sorella e sapeva perfettamente che al momento doveva essere irritata per un qualche motivo, una ragione in più per starsene nascosta. Trattenne il respiro quando la sorella maggiore le si affiancò e ringrazio Godric per il fatto che non potesse vederla; quando Maya sparì all' interno della Sala comune sospirò con aria sollevata.
Si alzò ed uscendo allo scoperto si accinse a ripercorrere il corridoio alla volta dei piani superiori, lo aveva aspettato anche troppo.
Era a metà del sotterraneo quando le si fece incontro una sagoma alta e spigolosa,era lui.
Regulus la guardò sorpreso, mai avrebbe pensato che una come lei scendesse di sua spontanea volontà nei sotterranei.
- Elettra, che ci fai qui? - domandò curioso sforzandosi di non pensare a quanto fossero belli gli occhi di lei, malgrado il colore non erano gelidi come quelli della sorella, ma anzi sembravano ardere di una bontà immensa.
- Ti aspettavo - ammise la ragazza sentendosi le guance avvampare; dannazione perchè doveva arrossire? In fin dei conti non era nulla di così imbarazzante.
Il giovane Black sorrise deliziato, stava arrossendo per lui non per quel pallone gonfiato del fratello; possibile che avesse frainteso tutto? Che Elettra in realtà fosse innamorata di lui e non di Sirius?
- E come mai mi stavi aspettando? - domandò con il tono malizioso che evidentemente si incuneava nel dna di ogni Serpeverde al momento dello smistamento.
- Volevo parlare un po' con te, in terra neutrale se non ti dispiace - aggiunse scherzando.
- Certo, vogliamo uscire in cortile? - propose il moro porgendole il braccio. Sebbene con un attimo di incertezza la ragazza lo  prese stringendolo leggermente.
Giunti in prossimità del lago nero i due ragazzi si lasciarono cadere a terra.
- Allora di cosa mi volevi parlare? - domandò Regulus rompendo il silenzio imbarazzato che si era venuto a creare.
- Di questa sera, so cosa avete intenzione di fare tu, Bellatrix e Maya, e volevo chiederti di rinunciare. Parlare con loro due sarebbe inutile oltre che doloroso perciò mi rivolgo a te. So che hai un animo buono, non buttarlo via solo per fare ciò che gli altri si aspettano che tu faccia. - rispose la ragazza buttando le parole tutte d' un fiato, aveva la sensazione che non sarebbe riuscita a proseguire il discorso se si fosse fermata anche solo per un attimo a riprendere fiato.
Le espressioni che passarono sul volto del moro furono le più varie, stupore,incredulità e infine sarcasmo.
Sì Regulus Black era decisamente sarcastico quando tornò a rivolgersi alla ragazza - E così all' improvviso ti importa di me, non mi hai mai degnato di uno sguardo e adesso ti importa di me? -
- Certo che mi importa di te Reg,malgrado tutto ti considero mio amico -
- Bene notizia dell' ultima ora,signorina Gaunt, io non voglio essere tuo amico - replicò il ragazzo calcando pesantemente sull' ultima parola e riuscendo a farlo sembrare un insulto spregevole.
Elettra sentì gli occhi riempirsi di lacrime, perchè la trattava così? Cosa aveva fatto per meritarsi un comportamento simile?
Osservando gli occhi verde chiaro di lei riempirsi di lacrime non potè fare altro che darsi del bastardo, perchè non riusciva a fare altro che farla  soffrire?
- Ele, dai non fare così, ti colerà tutto il trucco ed io non sono ancora pronto a vederti senza - scherzò  porgendole un fazzoletto di stoffa.
La ragazza emise un buffo suono a metà tra una risata ed un singhiozzo ed accettò il fazzoletto usandolo per tamponarsi delicatamente gli occhi.
- Non posso rinunciare, è il mio destino - riprese Regulus appena la ragazza si fu calmata.
- Non è vero Reg e tu lo sai, il tuo destino non è questo. Ti prego non andare - insistette la mora fissandolo negli occhi, grigio e verde ingaggiarono uno scontro di volontà.
- Lascia che sia io a farti una domanda ora - replicò Regulus - Le voci che girano sono vere? Stai davvero insieme a Sirius? -
Elettra sussultò leggermente nell' udire il nome del ragazzo pronunciato con un tale astio, sembrava lo stesso modo con cui Maya pronunciava il suo.
Sapeva bene che il giovane Black era innamorato di lei, gli aveva letto l' aura più volte e quindi non ne aveva alcun dubbio, del resto però sapeva perfettamente che non era destinato a diventare un Mangiamorte, la sua aura non era nera nè bianca, era rossa, come le aure delle persone che si trovavano a metà strada tra il bene ed il male, spettava solo a lui fare la sua scelta.
- Sì Reg, sto con lui - ammise flebilmente distogliendo lo sguardo da quegli occhi grigi che si erano riempiti di rabbia a quelle parole.
- E allora con che diritto vieni qui a dirmi cosa devo o non devo fare?! - ringhiò il ragazzo guardandola con uno sguardo a metà tra il ferito ed il rancoroso.
- Reg di prego non fare così - mormorò la ragazza cercando  di prendere la mano del moro che la allontanò bruscamente.
- Io sono Black per te, Reg mi ci chiamano gli amici e tu non sei mia amica, non lo sei mai stata - replicò il giovane Black voltandole le spalle e dirigendosi ad ampi passi verso il castello.
Elettra si lasciò cadere sul prato sconfitta, Lily glielo aveva detto, non si può essere amiche di un ragazzo che ti ama, specie se si tratta di una Serpe.











Spazio autrice:

Bene eccomi qui con il nuovo capitolo, forse un po' in ritardo rispetto a quanto avevo pianificato, ma se non altro ce l' ho fatta ^^. E così si avvicina il momento fatidico, in effetti mancano appena una manciata di ore all' incontro dei ragazzi con Voldie; se riesco pubblicherò il prossimo capitolo questa sera, ma non prometto nulla. Comunque mi sono appena resa conto che ho messo un sacco di foto meno quella di Voldemort, bella storia lo sappiamo tutti che faccia ha direte voi, e invece no, perchè io vi stupirò con effetti speciali xD. Il Voldemort della mia storia è ancora bello,giovane ed affascinante, infatti non ha ancora creato tutti i suoi Horcrux  e quindi non risulta così serpentesco, ma bando alle chiacchiere ecco a voi la foto:


 Tom Orvolon Riddle (età leggermente ritoccata, nella storia infatti si  aggira intorno ai 33 anni)


Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Al prossimo.
Baci baci,
                 Bella_92

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Capitolo 17
*** Red moon ***


Red moon










Maya stava finendo di prepararsi per l' evento di quella sera, ovviamente non si riferiva alla sciocca festa studentesca che era iniziata un' ora prima nella Sala Grande,ma a qualcosa di ben più grandioso. Se tutto andava come doveva quella sera avrebbe ricevuto il marchio, era semplicemente elettrizzata all' idea di potersi finalmente unire a tutti gli effetti al gruppo degli eletti del suo Signore.
Mentre si osservava allo specchio con aria indecisa si rivolse a Bellatrix che era adagiata con elegante voluttuosità sul letto a baldacchino, il vestito di velluto nero che spiccava drammaticamente sulla trapunta verde/argento.
- Bè che ne pensi, capelli sciolti o legati?- domandò scuotendo la chioma mossa,prima, e raccogliendoli in una soffice crocchia subito dopo.
- Sciolti, danno un' aria più selvaggia - decretò la Black con un sorriso malizioso.
- Hai ragione - concordò la Gaunt mentre un sorrisino identico si dipingeva sul suo bel volto.
- Faremo meglio a scendere comunque, Lucretia si starà domandando che fine abbiamo fatto - le fece notare Bellatrix indicando con un cenno del capo l' orologio che era appeso alla parete.
Maya diede un' ultima passata di rossetto nero sulle labbra e una volta recuperato il mantello le fece segno di andare.
Le due ragazze attirarono l' attenzione generale, sembravano due giovani ed affascinanti vampire avvolte in quegli abiti e con indosso quel trucco così scuro.
- Siete incantevoli - commentò Rabastan raggiungendo le sue migliori amiche.
- Anche tu non sei male - replicò con finta aria di sufficienza la Gaunt prima di scoppiare a ridere per far capire oltre ogni equivoco che non voleva essere offensiva con il suo commento.
- Lieto che tu lo abbia notato - disse ammiccando il più giovane dei Lestrange prima di porgere il braccio ad entrambe le ragazze.
Il trio raggiunse un angolo della sala dove trovarono ad aspettarli Piton,Mulciber,Avery,Lucretia e Regulus.
- Che ci fa qui, lui?! - domandò con aria di disgusto la Gaunt indicando con un cenno del capo Severus.
- Non è abbastanza evidente Gaunt? Voglio unirmi a Lui - replicò il diretto interessato con il tono che un maestro avrebbe usato per spiegare qualcosa di molto semplice ad un' alunna un po' lenta di comprendonio.
- Ciò che è evidente, Piton, è la tua totale inadeguatezza, sei un Mezzosangue, credi davvero che Lui ti accoglierà a braccia aperte? - lo provocò la ragazza fissandolo in un modo che faceva capire esattamente quanto lo ritenesse stupido.
- Sono anche uno dei migliori studenti della scuola, e in Arti Oscure sono secondo solo a te, quindi si credo che mi accoglierà -
- Molto bene, se vuoi vieni pure, sono curiosa di sapere cosa farai quando ti chiederà di uccidere uno dei Mezzosangue della scuola, magari potrei proporgli proprio la Evans, che ne dici? - acconsentì lei con un sorrisino sadico.
- Non minacciarmi Gaunt - brontolò il ragazzo lanciandole un' occhiataccia.
- Minacciarti? Ma non lo sto facendo...o meglio non sto minacciando te - gli fece notare candidamente Maya.
- Oh per Salazar vedete di piantarla,sono già abbastanza nervosa - intervenne Lucretia lanciando uno sguardo di fuoco ai due compagni di casa.
- Hai deciso di venire anche tu? - domandò sinceramente stupita Maya. Non avrebbe scommesso neanche un galeone sull' unione della sua amica ai Mangiamorte, ma evidentemente si sbagliava.
- Sì, magari sarà la volta buona che mio padre apra gli occhi e si accorga che ha anche una figlia oltre a Lucius - replicò la bionda con aria determinata.
- Quando è così, benvenuta nel club allora - disse la mora appellando una bottiglia di Wisky incendiario ed evocando dei calici.
- A noi e all' Oscuro Signore - disse alzando in aria il calice.
Al suo brindisi fecero eco le voci degli altri; erano destinati a diventare una squadra.



*****************************




 

Erano le undici in punto ed il gruppo di giovani Serpeverde si trovava al centro di una radura all' interno della Foresta proibita; erano in attesa di qualcosa, anche un minimo segnale che facesse trapelare la presenza del loro Signore.
Improvvisamente una folata di aria fredda passò accanto a Maya facendola rabbrividire leggermente: era arrivato.
Il mago fece la sua comparsa emergendo da quella che doveva essere una ragnatela di pura tenebra, solo pochissimi maghi oscuri erano in grado di produrre la vera tenebra e,per quanto ne sapeva Maya, solo Tom era abbastanza potente da avvolgersene completamente senza venir prosciugato della sua essenza vitale.
- Benvenuti miei cari ragazzi, lasciate che vi presenti alcuni tra i miei più fedeli seguaci...
...Malfoy...Selwyn....Lestrange...Nott...Bouvier...Rosier....Yakley...Higgs...Carrow...McNair...Zabini... - nel momento in cui pronunciava il nome compariva istantaneamente il Mangiamorte convocato; erano tutti uomini come potè notare la giovane Gaunt.
Un coro di - Mio Signore - invase l' aria. Maya notò che la maggior parte degli uomini convocati si teneva a rispettosa distanza dal Signore Oscuro, solo tre uomini incappucciati si erano sistemati accanto a lui. La sagoma alta e muscolosa nonchè gli occhi di un intenso blu mare le permisero di identificare quello che era sulla destra, era Evan.
Gli lanciò un sorriso al quale il ragazzo rispose brevemente.
- Quelli sono Lucius,Rodolphus ed Evan - sussurrò Rabastan all' orecchio di Bellatrix; sentendo quelle parole la Gaun annuì brevemente come a confermare quanto appena detto dall' amico.
- Maya, mia cara, vieni a me - la invitò il Lord porgendole una mano dal colorito portentosamente pallido, la ragazza la afferrò senza alcuna esitazione e si lasciò condurre al centro del cerchio che avevano formato i Mangiamorte.
Tutti gli occhi degli uomini presenti erano puntati su di lei in attesa di quello che sarebbe successo di li a poco.
- Questa giovane incredibile strega ha condotto alla nostra presenza dei giovani desiderosi di unirsi a noi, ora li esaminerò - spiegò alla folla che annuì all' unisono.
- Tu - disse Riddle indicando Bellatrix che avanzò a testa alta, se era preoccupata non lo dava a vedere.
- Come ti chiami mia cara? -
- Bellatrix...Bellatrix Black, mio signore - mormorò la ragazza lanciando uno sguardo adorante all' uomo che aveva di fronte.
- Porti un nome da guerrierache rispecchia in pieno la tua indole, mia cara, e discendi da una grande famiglia, sarò lieto di accoglierti tra noi -
La mora gli rivolse un sorriso abbagliante e dopo aver mormorato un - Grazie mio signore - si unì al cerchio.
L' esame dei ragazzi andò avanti senza intoppi fino a che si giunse all' ultimo candidato.
- Tu sei? -
- Severus Piton mio signore - replicò il ragazzo facendosi avanti e chinando leggermente il capo in segno di rispetto.
- Piton...non è un cognome da mago - commentò il Lord lanciando un' occhiata a Maya come a voler chiedere conferma, tuttavia fu proprio il ragazzo a rispondere.
- Infatti mio signore con mio immenso dolore, sono un Mezzosangue, ma chiedo ugualmente di potermi unire alla vostra nobile causa -
- Vedo che hai un grande potenziale Severus e poi sei un Serpeverde....ebbene che non si dica che Lord Voldemort non è misericordioso, sei ammesso anche tu - decretò l' uomo.
Piton ringraziò e lanciò un' occhiata a Maya; la ragazza era a dir poco furente, ma decise di non contestare la decisione di Tom, non in pubblico almeno, ma ci sarebbe stato tempo per farlo in privato. O sì, Tom Riddle avrebbe fatto bene a ricordare che la furia di una donna era di gran lunga peggiore a qualsiasi supplizio conosciuto sulla faccia della terra, se quella donna poi era lei...bè le cose non sarebbero state affatto semplici nè piacevoli per il mago oscuro.
- Ed ora veniamo al momento conclusivo della nostra riunione....Maya Gaunt vuoi tu unirti ai Mangiamorte? -
- Lo voglio -
- Giuri di servire la nostra causa finchè non sopraggiunga la morte? -
- Lo giuro -
- Giuri tu di obbedire agli ordini che il tuo Signore ti impartirà senza riserva alcuna? -
- Lo giuro -
- Sei consapevole del fatto che il tradimento verrà punito con la morte? -
- Ne sono consapevole -
- In pieno possesso delle tue facoltà e senza costrinzione alcuna accetti il marchio nero? -
- Lo accetto -
- Porgimi il braccio -
Maya obbedì ancora una volta e udì una fitta acuta come se la carne le stesse andando a fuoco, tuttavia il dolore durò solo alcuni secondi.
Lanciò un' occhiata al suo braccio, era lì che svettava nero come il carbone sulla sua carnagione chiara ed era assolutamente stupendo.
- Così è stato detto,così è stato fatto. Questa è Maya Gaunt, nuova Mangiamorte, io l' ho accettata ora la accetterete anche voi - disse rivolgendosi ai Mangiamorte che la circondarono immediatamente.
Evan la trasse a se abbracciandola con trasporto - Finalmente sei una di noi, ora nulla ci potrà più separare, insieme per sempre -
- Insieme per sempre - confermò la ragazza.
Maya alzò lo sguardo al cielo, una luna piena rossastra illuminava il firmamento, si disse che era un buon auspicio.
Ancora non sapeva che nel corso degli anni avrebbe versato talmente tanto sangue che quella luna al cofronto sarebbe parsa bianca.











Spazio autrice:

Come promesso ecco il secondo capitolo della giornata, mi ci sono messa di impegno e devo dire che mi piace veramente tanto tanto tanto ^^.
Spero che piaccia anche a voi.
Al prossimo capitolo.
Baci baci,
                 Bella_92

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Capitolo 18
*** The Death Eater ***


The Death Eater




 

- Non riesco a crederci, lo abbiamo fatto davvero - Regulus non faceva altro che ripetere quella frase da due giorni, sembrava un disco rotto e la cosa irritava non poco la giovane Gaunt.
- Si Reg, lo abbiamo fatto ma non mi gaserei cosi tanto al posto tuo,non sei mica stato marchiato - replicò la mora accarezzando amorevolmente l' avambraccio su cui era stato imposto il Marchio.
- Bè è solo questione di tempo - decretò il ragazzo con aria decisa.
- A si? Credevo che non volessi deludere la mia "cara" sorellina - osservò con tono beffardo Maya.
- Non  mi importa proprio niente di lei - assicurò Regulus lanciandole un' occhiataccia.
- Meglio così, dovessi mai scoprire che intrattieni ancora rapporti con lei sarei costretta a fartela pagare; un quasi Mangiamorte non può avere legami con una sporca Traditrice,fai in modo di ricordartelo oppure dovrò essere io a farlo - soffiò la ragazza lanciandogli un' occhiata eloquente.
Regulus rabbrividì leggermente, quella ragazza certe volte,quasi sempre a dire la verità, riusciva a mettergli i brividi anche con una semplice affermazione.
Soddisfatta della reazione ottenuta la Gaunt gli voltò le spalle e si diresse a passo sicuro verso i sotterranei alla volta della loro Sala comune.
Il ragazzo si lasciò cadere a terra appoggiandosi con le spalle al muro in pietra; Maya non avrebbe dovuto preoccuparsi, non sapeva quello che era accaduto il giorno prima.


- E così l' hai fatto,sei uno di loro - Elettra era arrivata gridando come una furia,gli occhi chiari luccicanti di lacrime di rabbia.
- Abbassa la voce - la redarguì Regulus controllando che non ci fosse nessuno nei paraggi.
- Cosa c' è ti vergogni? Eppure credevo che ne fossi così orgoglioso - commentò sarcastica la ragazza.
- Non dire idiozie,certo che non mi vergogno - replicò lui aggrottando le sopracciglia.
- Sembra che tu stia cercando di convincere più te che me - gli fece notare Elettra in tono gelido.
Regulus scrollò elegantemente le spalle e cercò di dirottare il discorso altrove.
- Allora come sta andando con il mio "caro" fratello? - domandò ironico.
- Non tentare di cambiare discorso. Fammi vedere il braccio,subito! - ordinò la ragazza con un tono che ricordava prodigiosamente quello della sorella.
Istintivamente gli porse il braccio; Elettra lo scrutò con attenzione, era liscio,indenne, a meno che.... - Morsmordre - sussurrò puntandogli contro la bacchetta.
- Ma che cazzo fai sei impazzita? - esclamò il ragazzo controllando ancora una volta che non ci fosse nessuno nei paraggi.
- Scusa è che dovevo averne la certezza....non sei stato marchiato - commentò la ragazza con un sorriso sollevato.
Regulus la freddò con un' occhiata - No, ma solo perchè era una riunione di presentazione -
Il sorriso appassì sul volto della Gaunt - Non hai cambiato idea allora - sussurrò affranta.
- No, ho fatto una scelta ed intendo portarla avanti - confermò il ragazzo con aria orgogliosa.
- Benissimo,tu hai fatto la tua scelta ed io la mia. Se le cose stanno così  non abbiamo più niente da dirci -
- Esatto Gaunt, da questo momento in poi io e te siamo nemici -confermò Regulus cercando di mascherare il dolore che provava nel pronunciare quell' affermazione.
Detto ciò il Black le voltò le spalle e fece per allontanarsi;aveva fatto pochi passi quando la voce di Elettra lo richiamò.
- Cosa vuoi? -
- Maya è stata marchiata, vero? -
- Perchè me lo chiedi quando conosci già la riposta? - replicò il ragazzo inarcando un sopracciglio.
- Rispondimi e basta - insistette lei.
- Sì è stata marchiata - confermò Regulus riprendendo a camminare anche se non sapeva bene in direzione di cosa.

La ragazza si incamminò nella direzione opposta.
Il gesto simbolico non sfuggì a nessuno dei due, avevano preso due strade diverse e nessuno dei due sarebbe tornato sui suoi passi.











Spazio autrice:

Capitolo un po' cortino, l' ho ripreso dal dialogo avuto tra Lily e Severus. Spero si sia messo in luce il fatto che Elettra malgrado tutto ci tiene ancora molto a sua sorella mentre Maya mette i suoi desideri sopra ogni altra cosa; la maggiore delle sorelle Gaunt è proprio come Voldemort, incapace di amare davvero.
Al prossimo capitolo.
Baci baci,
                 Bella_92

 

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Capitolo 19
*** Ars goetia ***


Ars Goetia







- L' Ars Goetia è una pratica magica che riguarda l'invocazione e l'evocazione di demoni. L'origine è antichissima, ed era già largamente diffusa nell'antichità...- mormorò Maya mentre leggeva avidamente il manuale che Tom le aveva lasciato durante il loro ultimo incontro.
Era indubbiamente avvincente e poi l' elettrizzava il pensiero di tenere tra le mani il Grimorio del suo maestro; in fin dei conti lì erano racchiusi tutti i suoi più importanti segreti ed erano riportate nozioni su arti magiche di cui lei aveva solo una vaga idea.
Proprio quel particolare paragrafo aveva attirato la sua attenzione più di qualsiasi altra cosa; l' evocazione l' aveva sempre affascinata fin da bambina, il poter controllare un' entità demoniaca era qualcosa di maledettamente soddisfacente,certo bisognava avere abbastanza potere per poterlo fare o le cose si sarebbero messe male ma più leggeva e più in lei nasceva la consapevolezza che avrebbe potuto farlo, sì sarebbe stata perfettamente in grado di controllare un demone.
- Che leggi? - domandò Bellatrix sedendosi accanto all' amica.
La ragazza le mostrò il librone rilegato in pelle nera - Il Grimorio di Tom - replicò senza alzare lo sguardo dal paragrafo.
Bellatrix decise di lasciar perdere il suo tentativo di fare conversazione, la sua migliore amica era decisamente troppo presa dalla lettura per degnarla della sua attenzione; del resto non poteva certo biasimarla, al suo posto avrebbe fatto la stessa cosa.
Si stava alzando dal divano di pelle decisa ad andare alla ricerca di Lucretia quando la voce della Gaunt la richiamò.
- Bella dai un' occhiata qui - le disse porgendole il volume ed indicandole ciò che stava leggendo.

"Contiene le descrizioni dei 72 demoni che si dice furono evocati da re Salomone e da egli rinchiusi in un vaso di bronzo sigillato con simboli magici e obbligati a servirlo. L' Ars goetia contiene inoltre le istruzioni per costruire un vaso di bronzo simile e per usare le formule magiche per invocare senza rischi questi demoni."

- Wow - mormorò piano la Black continuando a leggere;la seconda parte illustrava le caratteristiche ed i simboli dei trentuno spiriti aerei che Salomone aveva invocato e illustrava i rituali necessari alla loro invocazione.
- Invocazione....sarebbe tremendamente interessante avere un demone al proprio servizio non credi? - domandò la Gaunt cercando di usare un tono fintamente distaccato.
Bellatrix alzò lo sguardo dal libro e scrutò l' amica con aria seria - Dimmi che non hai intenzione di provare a fare quello che penso -
- Dipende se quello che pensi è quello che penso anche io - replicò la ragazza con aria enigmatica.
- Non provarci nemmeno, non provare a fare la furba con me Maya Gaunt, ti conosco bene; tu hai intenzione di invocare un demone - disse la Black sfidandola a contraddirla.
Maya scrollò le spalle come a voler minimizzare la cosa, ma lo scintillio nei suoi occhi non prometteva nulla di buono.
- Un demone, due, tre....perchè non un esercito di demoni?- replicò accompagnando il tono leggero delle sue parole ad un sorrisino tra il sadico ed il divertito.
- Scordatelo è troppo pericoloso - la freddò la Black con tono deciso.
- Stai forse mettendo in discussione il mio potere Bellatrix?! - sibilò Maya lanciando un' occhiata gelida all' amica.
- Sì è esattamente quello che sto facendo, se Lui non ha evocato un demone non vedo come possa farlo tu - confermò la mora guardandola con aria di sfida.
- Se mi ha dato questo libro un motivo c' è, magari è proprio un invito a mettermi alla prova -
- O magari stai sviluppando dei deliri di onnipotenza - rimbeccò sarcastica Bellatrix.
Appena ebbe finito di parlare venne investita da un' onda di potere metapsichico che la sbalzò a terra; si portò lentamente la mano al viso scoprendo che la sensazione calda che provava sulla guancia era causata da un taglio profondo che le solcava il volto all' altezza dello zigomo.
Spalancò gli occhi, l' espressione incredula dipinta sul bel viso dai tratti arroganti.
- Come...come ci sei riuscita? - domandò scrutando l' amica, a metà tra l' intimorita e l' impressionata.
- Energia metapsichica, ti ho rivolto addosso la mia ira - rispose la Gaunt cercando di riprendere fiato; non aveva ancora imparato a padroneggiare alla perfezione quella sua nuova abilità e il doverla sfoggiare in modo cosi plateale l' aveva sfiancata.
- Quando l' hai imparato? - chiese provando ad alzarsi in piedi, le gambe le cedettero facendola finire nuovamente a terra.
Maya si alzò avvicinandosi a porgerle una mano per alzarsi.
- Un paio di settimane fa per caso - rispose passandole un braccio intorno alla vita e sostenendola fino al divano.
- Bè devo dire che è spaventoso, spaventoso ma incredibile - commentò Bellatrix tirandosi indietro i capelli, quando la mano sfiorò la ferita sussultò leggermente.
La Gaunt estrasse la bacchetta e con un leggero colpo le medicò il taglio facendolo sparire.
Il silenzio avvolse le due streghe che continuavano a fissarsi negli occhi.
- Non mettere mai più in dubbio il mio potere Bellatrix, mai più! - disse Maya rompendo il silenzio e riprendendo il libro che aveva lasciato sul tavolino davanti a lei.
- No di certo - mormorò la Black.
Passarono il resto del pomeriggio alternandosi a leggere ad alta voce i paragrafi del Grimorio, la piccola scaramuccia metapsichica sembrava essere stata già dimenticata da entrambe.
Intorno all' ora di cena Maya ripose con cura il libro e fece cenno all' amica di dirigersi verso la Sala Grande.
- Domani scriverò a Magie Sinister chiedendogli di mandarmi l' occorrente per l' evocazione- annunciò con tono deciso.
Bellatrix sembrò sul punto di replicare ma decise di tenere chiusa la bocca,evidentemente la piccola esibizione di Maya l' aveva colpita parecchio.
- Cosa ti servirà? - domandò suo malgrado incuriosità.
- Dell' incenso,dell' acqua di fonte con il 100% di purezza,delle candele bianche e nere,del sale e un purpha - elencò la mora contando gli oggetti sulla punta delle dita.
- Purpha? - domandò perplessa.
- Sì, è una specie di athamè, ma sulla cima ha il simbolo del dorje che serve sia per le evocazioni che per mandare via l' entità - spiegò in tono pratico Maya.
In fin dei conti aveva discusso a lungo con Tom riguardo a quell' argomento; inizialmente non aveva compreso l' utilità di uno strumento del genere, ma il suo signore le aveva fatto saggiamente notare che non ci si poteva difendere da un' entità soprannaturale con l' athamè dato che quell' arma non doveva entrare a contatto con il sangue, quindi il purpha era decisamente la scelta più adatta.
- Capisco e quando pensi di fare l' evocazione? - aveva cercato di essere indifferente, ma Maya era riuscita a percepire il suo interesse.
- Tra tre notti a partire da quando arriveranno gli strumenti, serve tempo per purificarli. Se vorrai assistere sarai la benvenuta - aggiunse rivolgendogli un sorrisetto che faceva capire che conosceva perfettamente i pensieri che albergavano nella mente della sua migliore amica.
- Sì mi piacerebbe - confermò la Black ricambiando il sorriso.
- E sia, ora andiamo, sto morendo di fame - decretò la ragazza incamminandosi verso il portone di quercia della Sala Grande.
Bellatrix sorrise scuotendo la testa e si apprestò a seguirla, non c' era proprio niente da fare Maya cambiava umore in modo repentino, un attimo prima era assetata di potere e un attimo dopo si comportava come una normale studentessa appena maggiorenne.
Era assolutamente pazza ed era per questo che Bellatrix la adorava così tanto, loro due si completavano a vicenda.











Spazio autrice:

Rieccomi ad aggiornare, forse un po' più tardi rispetto a quanto avrei voluto, ma per sviluppare il capitolo ho dovuto fare un bel po' di ricerche sull' esoterismo e sulla religione Wicca e devo dire che mi ha affascinato veramente molto, chissà magari potrei anche abbracciarla come fede u.u
Bè passando al capitolo, spero che vi sia piaciuto e vi annuncio già adesso che domani pubblicherò il prossimo con tanto di evocazione ^^.
Baci baci,
                 Bella_92

 

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Capitolo 20
*** Avviso ***


Avviso













No ragazze, non sono scomparsa anche se tutto lascia pensare il contrario; molto semplicemente sono veramente in un periodo difficile e concentrarmi sulla scrittura mi riesce molto complicato, come se non bastasse ho anche un sacco di esami da preparare e pertanto il tempo libero si riduce praticamente a 0. Prometto che cercherò di aggiornare tutte le mie storie entro San Valentino, comunque se volete leggere qualcosina di recente mi permetto di suggerirvi una mia storia, la mia prima originale. Vi lascio qui il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=936404&i=1
Grazie a tutti per la cortese attenzione.
Baci baci,
               Bella_92

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Capitolo 21
*** Moonlight ***


Moonlight



















Maya aveva fallito, era la prima volta in sedici anni di vita che si trovava a dover fronteggiare la bruciante sensazione di umiliazione che le derivava dal non essere riuscita a fare ciò che si era prefissata. Gettò via il Grimorio con aria stizzita e si diresse ad ampi passi verso il cortile, una passeggiata al chiaro di luna era quello che ci voleva per calmarla. Era fine novembre e fuori si congelava, ma incurante del freddo Maya avanzò verso la Foresta Proibita, era quasi arrivata al confine che la separava dalla scuola quando un tetro ululato risuonò nell' oscurità.

La ragazza portò la mano alla bacchetta, doveva trattarsi di un lupo mannaro, si diceva che alcuni esponenti di quella specie vivessero nella foresta. Ci voleva un grande potere per riuscire anche solo a schiantare un licantropo, solo uno stupido si sarebbe inoltrato nella vegetazione per dare battaglia, bè Maya poteva essere avventata e amare la lotta ma non era una stupida. Camminando lentamente all' indietro oltrepassò la capanna del guardiacaccia e tornò verso il castello. Magnifico, aveva fallito la sua evocazione e come se non bastasse uno stupido licantropo aveva deciso di venire a rovinarle la sua scampagnata notturna. Imprecando contro Godric e tutti i Grifondoro si avvolse nel suo mantello nero e sgattaiolò verso i sotterranei, ci mancava solo che Gazza la beccasse in giro a quell' ora; bè sarebbe stato peggio per lui, con l' umore che si ritrovava avrebbe schiantato quel piccolo sudicio Magonò senza farsi tanti problemi. Sì, sarebbe stato divertente e avrebbe potuto sfogare il suo senso di frustrazione,quasi sperava di incontrarlo davvero. Tutto andò liscio come l' olio e varcò la soglia della Sala Comune con un senso di fastidioso sollievo, una parte di lei avrebbe voluto davvero cacciarsi nei guai mentre l' altra si diceva che era il caso di strasene buoni e non attirare troppo l' attenzione su di lei e su ciò che faceva.

Tom le aveva chiesto di cercare un oggetto, una cosa che aveva lasciato a scuola durante i suoi anni di studio:il suo diario. Perchè lo rivolesse indietro era un mistero per Maya ma si era assunta quell' impegno e lo avrebbe portato a termine; l' unico problema sarebbe stato riuscire a trovarlo, in fin dei conti erano passati quindici anni da quando Tom aveva lasciato la scuola e quel castello era immenso, il diario avrebbe potuto trovarsi ovunque. La cosa curiosa era che Tom sembrava convinto che quel babbanofilo di Silente lo avesse trovato e lo conservasse nel suo studio, cosa diavolo ci dovesse fare il Preside con un diario era una cosa che andava oltre la sua comprensione, ma in fin dei conti lo sapevano tutti che Albus Silente era un vecchio pazzo.

Mentre pensava a come fare per controllare nello studio del Preside una mano le calò sulla spalla; la mano della ragazza corse velocemente alla bacchetta e si irrigidì, pronta a sferrare il suo attacco.

- Ehi vacci piano tigre, sono io - disse una voce roca e sensuale che le era estremamente familiare, non poteva essere lui, non lì.

Si voltò a fronteggiare il ragazzo che aveva parlato e si trovò a fissare un paio di occhi blu mare incorniciati da una massa di capelli color oro zecchino.

- Evan, razza di idiota,stavo per schiantarti - mormorò Maya assestando un pugno alla spalla del ragazzo.

- Brrrrr che paura, Maya Gaunt stava per schiantarmi....me la sono vista proprio brutta - scherzò il biondo attirandola a sè.

Sulle prime la Gaunt oppose un po' di resistenza mettendo su un leggero broncio ma alla fine cedette e si lasciò andare tra le braccia del biondo.

- Come sei arrendevole - commentò Rosier scoccandole un bacio sulla fronte.

Maya si tirò bruscamente indietro fulminandolo con un' occhiataccia.

- Ritira subito quello che hai detto razza di maschilista - il tono era leggermente seccato ma aveva una sfumatura ironica, segno che non era davvero arrabbiata.

- Agli ordini - mormorò Evan annullando nuovamente la distanza tra loro.

- é permesso a questo Mangiamorte maschilista di baciarti? - le chiese avvicinando il volto a quello della ragazza.

- Sempre - replicò Maya afferrandolo per il colletto e baciandolo con foga.

- Sembrerebbe che ti sia mancato - commentò ridacchiando Evan.

- Buffo è quello che stavo per dirti io - replicò Maya lanciando uno sguardo malizioso ai pantaloni del biondo dove sembrava proprio che qualcosa avesse preso vita.

- Pensi che Bella e Lu ci ucciderebbero se andassimo in camera tua? -

- Penso che se ne faranno una ragione - replicò la Gaunt agguantando il ragazzo per un braccio e trascinandolo verso la sua camera.

Si lasciarono cadere sul letto a baldacchino e, dopo aver chiuso le tende, insonorizzarono il letto. Gli occhi della ragazza quel giorno erano di un verde mare simili a quelli di Lucretia ed Evan pensò che quel colore le stava veramente bene, anche se in effetti alla sua Maya stava bene qualsiasi cosa di qualsiasi colore. Ad ogni modo non ebbe molto tempo per rimurginare sui suoi pensieri perchè la Gaunt gli tolse febbrilmente il mantello e la camicia prima di attaccare i pantaloni; tornando al presente Evan ricambiò il favore sfilandole gentilmente la divisa, si fermò a gurdare il corpo pallido e perfetto della ragazza prima di chinarsi a depositarle una scia di baci roventi partendo dal collo fino a scendere al ventre.

- E...Evan - sospirò prima di capovolgere le posizioni e trovarsi a cavalcioni sul ragazzo.

- Dovresti ricordarti che sono io quella che comanda - gli disse rivolgendogli un ghigno divertito.

- Questo è da vedere signorina Gaunt - replicò Evan ricapovolgendo le posizioni e portandola nuovamente sotto di lui.

Maya sembrava sul punto di protestare ma lui la zittì con un bacio.

- Lasciami fare -

Per una volta la Gaunt decise di obbedire e lo lasciò fare. Maya chiuse gli occhi e si godette le attenzioni del bel Rosier, sì aveva fatto decisamente bene a lasciarlo fare.

 

 









                                                                                                            ********************************************

 














Maya venne svegliata dalla luce che filtrava attraverso le tendine del letto a baldacchino, stiracchiandosi come una gatta aprì lentamente prima uno e poi l' altro occhio.

- Sono blu- commentò Lucretia fissandola con aria sorpresa.

- Prego? - domandò reprimendo uno sbadiglio.

- I tuoi occhi, sono color blu come quelli di Evan -

- Continuo a non capire dove sia il problema -

In realtà Maya sapeva bene cosa stava cercando di dire la sua amica.

- Il problema è che sono così solo dopo che hai fatto sesso con Evan - spiegò con il suo solito tatto Bellatrix.

- E se anche fosse? - replicò Maya alzandosi dal letto e cercando di darsi un' aria di contegnosa indifferenza.

- Bè non mi risulta che mio cugino sia qui - commentò Bellatrix.

- Perchè non è qui vero? - aggiunse scoccando un' occhiata indagatrice alla stanza come se si aspettasse che Evan uscisse dall' armadio dichiarandosi presente.

- Diciamo che al momento non è qui - replicò la Gaunt con aria maliziosa.

- Stai dicendo che è qui ad Hogwarts? E come mai? - domandò curiosa Lucretia.

Maya assunse un' espressione pensierosa e scrollò elegantemente le spalle - Non ne ho idea- ammise.

- Come, non glielo hai chiesto? - domandò perplessa la Malfoy

- Diciamo che al momento avevo altro per la testa - disse maliziosamente la Gaunt.

Le tre ragazze scoppiarono a ridere e ci volle una buona ventina di minuti prima che riuscissero a calmarsi.

- Suppongo che lo troveremo giù a fare colazione, vediamo di sbrigarci a scendere - propose Bellatrix.

Maya e Lucretia si dissero d' accordo e dopo essersi preparate velocemente si diressero verso la Sala Grande, era giunto il momento di andare in fondo a questa misteriosa apparizione.

 












Spazio autrice:

Hola gente, non sono morta nè menomata xD ero solo vittima del tanto odiato e temuto blocco della scrittrice, ma proprio oggi mentre davo un' occhiata alle mie vecchie storie mi sono resa conto che questa la avevo abbandonata ed era una delle mie preferite quindi dovevo porre rimedio. E così eccomi qui con questo nuovo capitolo, spero che vi piaccia. Nel prossimo scopriremo come mai il nostro Evan si trova ad Hogwarts. Fatemi sapere che ne pensate. Al prossimo capitolo.
Baci baci,
              
Bella_92

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Capitolo 22
*** Surprise ***


Surprise
 

















 

 

Maya e le sue amiche entrarono in Sala Grande e vennero accolte da un chiacchiericcio di sottofondo; per una volta i professori avevano rinunciato ad intimare il silenzio e sembravano in preda all' entusiasmo. Gli stendardi che decoravano la sala erano scomparsi e al loro posto capeggiavano le insegne di Hogwarts, inoltre le tavolate erano state unite e gli studenti erano seduti senza alcuna distinzione di casa. Le ragazze si diressero verso il tavolo in cui si trovavano Rabastan e Regulus e fecero sloggiare un gruppetto di Corvonero del quarto anno.

- Ehi, stavamo facendo amicizia - protestò Lestrange con aria indignata.

- Ma davvero? E pensare che mi era sembrato solo che stessi cercando la prossima ragazza da portarti a letto - replicò Lucretia infastidita.

La replica acida della bionda non sfuggì a Maya che lanciò un' occhiata perplessa all' amica; era mai possibile che a Lucretia piacesse Rabastan?

Scrutò attentamente il più giovane dei Lestrange, non era molto alto e tutti quei muscoli gli conferivano un' aria massiccia, ma compensava con i lineamenti cesellati del volto e quell' aria da impenitente latin lover che faceva sciogliere le ragazzine. Sì, tutto sommato un tipo come lui avrebbe potuto tranquillamente far perdere la testa a Lucretia.

Mentre studiava Rabastan non potè fare a meno di notare che Regulus fissava assorto qualcuno seduto a un paio di tavoli di distanza; Maya non aveva bisogno di voltarsi per sapere di chi si trattava, solo una persona riusciva a far trasparire qualche emozione sul volto freddo del giovane e quella era Elettra. Si ripromise che avrebbe sistemato la cosa una volta per tutte e si lasciò cadere dolcemente sulla panca in legno.

Mentre si serviva una generosa dose di uova strapazzate e bacon un mormorio attirò l' attenzione della scolaresca.

- Miei cari studenti, desidero farvi un annuncio: durante la notte sono arrivati al castello gli studenti della Magician Academy, una scuola rumena con cui Hogwarts è gemellata e che ospiteremo fino alla fine dell' anno. Si tratta di uno scambio culturale e spero che potrete imparare molto gli uni dagli altri. Ma accogliamo pure i nostri ospiti - annunciò Silente.

Il discorso venne accolto dal vociare degli studenti che si domandavano come sarebbero stati questi nuovi studenti.

- Si dice che alla Magician ci siano dei mezzivampiri tra gli studenti -

- Pare che i ragazzi rumeni abbiano un fascino tenebroso -

- Chissà dove alloggeranno -

Maya ignorò quelle sciocche chiacchiere e si concentrò sulle porte di legno che si stavano aprendo.

Un drappello di studenti di varie età, vestiti tutti di rosso,blu e giallo,fece il suo ingresso capitanato da quello che doveva essere il preside della scuola.

Silente si alzò e andò incontro all' uomo che non dimostrava più di una cinquantina di anni.

- Van Dagger, che immenso piacere rivederti -

- Anche per me Silente - replicò l' uomo sorridendo anche se il sorriso non si estese agli occhi che rimasero freddi come il ghiaccio.

-Van Dagger.... ho già sentito questo nome - commentò Maya aggrottando la fronte.

- E chi sarebbe? - chiese Regulus perplesso.

- Non ne ho idea, ma lo scoprirò presto - replicò la mora con aria determinata.

Il drappello di studenti si sistemmò in riga e attese di essere collocato, un paio di studenti fecero un cenno di saluto a Julian Ross che ricambiava con entusiasmo.

- Perchè salutano quel piccolo idiota Gryffindor? - chiese Bellatrix con aria disgustata.

- Ross si è trasferito qui dalla Magician - spiegò Rabastan.

- E tu come lo sai? -

- Mah,l' ho sentito dire da qualcuno - replicò Lestrange scrollando le spalle.

- Ad ogni modo devo dire che non sono niente male questi rumeni - commentò maliziosa Lucretia osservando un paio di ragazzi che stavano parlottolando tra loro.

- Sì, certo, se ti piacciono gli idioti musoni - replicò Rabastan con tono piccato.

Maya osservò prima una e poi l' altro, tra quei due stava decisamente succedendo qualcosa.

- Bene ragazzi miei, accomodatevi pure dove preferite - li invitò Silente scortando Van Dagger al tavolo degli insegnanti, poi si rivolse nuovamente agli studenti.

- Ovviamente alla Magician seguono un programma di studi diverso dal nostro e pertanto abbiamo deciso di affiancare i due corsi di studi, farete lezione tutti insieme e studierete le stesse materie, il nuovo orario lo troverete affisso in bacheca. In merito a ciò permettetemi di presentarvi un giovane che sono sicuro che voi studenti di Hogwarts conoscete molto bene: Evan Rosier. Il signor Rosier insegnerà Difesa contro le Arti Oscure mentre il professor O' Pius passerà ad insegnare una nuova materia: Occlumanzia -

Evan lanciò un sorriso in direzione di Maya e dei suoi amici, sorriso che appassì leggermente quando vide un gruppetto di studenti rumeni avvicinarsi al loro tavolo.

- Sono liberi questi posti? - domandò un ragazzo dai capelli neri e gli occhi color ghiaccio, dietro di lui venivano un ragazzo dai capelli rossi e gli occhi di un verde stupefacente e un biondino che osservava con interesse Lucretia.

Maya li osservò attentamente prima di scostare leggermente la panca e fargli cenno di accomodarsi.

Il ragazzo che aveva parlato si sedette accanto a lei e le porse una mano del colore dell' alabastro.

- Andrej Sinister -

- Maya Gaunt - replicò la mora accettando la mano che le veniva porta.

Il ragazzo la sorprese portandosela al volto e facendole il baciamano; indugiò un po' più del dovuto e alla fine la lasciò andare con un lieve sorriso.

- Loro sono Maksimilian Popov e Adam Ivanov - aggiunse indicando prima il biondo e poi il ragazzo dagli occhi verdi.

- Piacere di conoscervi. Loro sono Lucretia Malfoy, Bellatrix e Regulus Black e Rabastan Lestrange - replicò la Gaunt indicando uno ad uno i suoi amici.

- A che anno siete? - domandò Lucretia rivolgendosi a Maksimilian.

- Al sesto e voi? - replicò il biondo rivolgendole un sorriso smagliante.

Rabastan tossicchiò vistosamente e replicò a denti stretti - Siamo tutti al sesto, tranne Reg che è al quinto -

Il gruppo di ragazzi continuò a chiacchierare allegramente ignorando lo sguardo addolorato di Regulus che osservava Elettra ridere e imboccare amorevolmente Sirius.

 

 

 












                                                                                                                                          ************************************

















Dall' altro lato della sala Elettra stava ridendo per una battuta fatta da James. Aveva conosciuto Ivan e Gregor, i vecchi compagni di scuola di Julian e aveva scoperto con piacevole stupore che era facile conversare con loro in quanto tutti i ragazzi parlavano correntemente inglese.
Tuttavia non riusciva a togliersi il senso di angoscia che le aveva attanagliato lo stomaco nel momento in cui aveva posato gli occhi su di un ragazzo in particolare, lo stesso studente che aveva preso posto accanto a sua sorella.
C' era qualcosa di strano nell' aura di quel tipo, era di un nero striato di rosso, non aveva mai visto un' aura del genere su di un essere umano. Il fatto poi che sembrasse essere in perfetta sintonia con Maya non era di buon auspicio. Mentre osservava sua sorella chiacchierare con il misterioso straniero, lo sguardo le cadde su Regulus che la stava fissando con aria ferita; Elettra distolse lo sguardo mentre sentiva le prime lacrime farsi strada nei suoi occhi. Tenne ostinatamente aperti gli occhi aspettando che quel fastidioso istinto le passasse, aveva versato già abbastanza lacrime per Regulus Arcturus Black.

 

 











Spazio autrice:

Ecco spiegato il motivo della presenza di Evan, ma ora sorge spontanea una nuova domanda: Chi sarà mai quel ragazzo rumeno e, soprattutto, come mai la sua aura è così strana?
Si accettano scommesse xD. Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento. Al prossimo.
Baci baci,
              
Bella_92








  Adam Ivanov




  Maksimilian Popov




 Andrej Sinister


























 

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Capitolo 23
*** A strange legend ***


A strange legend
 


















 

Maya era rapita dalle parole di Andrej, quel ragazzo aveva qualcosa di speciale, non sapeva ancora cosa fosse ma gli conferiva la capacità di essere ascoltato, ascoltato veramente. C' era qualcosa in lui che ti spingeva a pendere dalle sue labbra,e poi aveva quegli occhi così glaciali e al contempo ipnotici. Maya non sapeva da quanto tempo non guardava così un ragazzo, ad eccezione di Evan, ovviamente, ma bè lui era Evan.

Anche Andrej sembrava pensarla allo stesso modo a giudicare dal modo in cui non perdeva di vista neanche per un attimo la bella mora.

- So che la Romania è una terra piena di leggende interessanti, perchè non ce ne racconti qualcuna? - gli chiese la Gaunt.

- Come posso dire di no ad una ragazza così bella? - scherzò Andrej prima di aggiungere - Che tipo di leggenda vorresti sentire? -

- Non saprei, qualcosa di interessante - replicò la ragazza con aria allusiva.

Andrej parve capire all' istante cosa intendeva e si schiarì leggermente la gola.

- Bè, c' è la leggenda della pietra di Sole e di Luna - decretò. Maksimilian e Adam annuirono all' unisono e gli altri Serpeverde si accinsero ad ascoltare con interesse.

- Secondo un' antica leggenda la pietra del Sole consentiva di alterare l' equilibrio tra giorno e notte, usandola singolarmente si poteva annullare la notte, ma, se la si usava combinata con quella della Luna, avrebbe bloccato il corso del tempo concedendo di non invecchiare a chi la possedeva. Si dice inoltre che se le due pietre vengono sciolte e distillate insieme alla lacrima di una sirena e al sangue di una vergine , chi berrà la pozione acquisirà la vera e propria immortalità; una volta distrutte le pietre il tempo tornerà a scorrere come prima - raccontò Andrej.

Lo sguardo di Maya si accese di vivo interesse, una pozione in grado di donare l' immortalità, un' eternità davanti a sè per imparare a padroneggiare ogni arte magica e accrescere il suo potere a dismisura: era tutto quello che aveva sempre sognato.

- E ci sono prove dell' esitenza di questa pietra? - domandò incuriosita Lucretia.

- Si dice che la pietra del Sole venisse usata dai Vichinghi per facilitare la navigazione e riuscire a navigare senza intoppi per tutto il giorno; quanto alla pietra di Luna, bè so che i vampiri l' hanno cercata a lungo ma senza risultati - replicò Maksimilian scoccando un' occhiata di sbiego ad Andrej che si limitò ad annuire distrattamente.

- Quindi di prove concrete della loro esistenza non ce ne sono - concluse Rabastan che era stato scettico fin dall' inizio.

- Non è esatto, sono state trovate delle incisioni risalenti ad epoche passate in cui veniva rappresentata la Mietitrice che tiene in ogni mano il Sole e la Luna, si pensa che in realtà essi rappresentino le due pietre - replicò Andrej.

- La vittoria della Morte - sussurrò Maya che ben conosceva quella particolare rappresentazione, sul Grimorio di Tom era stata riportata più di una volta.

- Sciocchezze, sarà come una di quelle storielle di Beda il Bardo - commentò beffardo Rabastan.

- In tutte le storie c' è un fondo di verità Rab - replicò la Gaunt.

- Quindi, ammesso che si vogliano trovare queste pietre, dove si dovrebbero cercare? - domandò Bellatrix con tono di pacato interesse, la maggiore delle Black non era tipo da manifestare troppo in fretta il suo entusiasmo.

- Bè, noi una delle pietre ce l' abbiamo già - confessò Andrej sogghignando compiaciuto.

Maya si raddrizzò e si sporse verso di lui con rinnovato interesse - Dov' è? Dove l' avete trovata? -

- Quante domande miss Gaunt, seguimi e sarò ben felice di rispondere a tutte le tue domande - replicò il ragazzo divertito dal cambio repentino d' umore della ragazza.

- Fammi strada - replicò la Gaunt alzandosi in piedi e guardandolo con aria esigente.

- Fammi almeno finire la colazione - protestò Andrej.

- Avrai tutta la vita per mangiare, ora mostrami la Pietra - replicò bruscamente la mora.

Andrej aggrottò la fronte mentre un lampo di irritazione scintillava negli occhi chiari, non era il tipo che se ne stava buono a prendere ordini e quella ragazza aveva un tono autoritario che non gli piaceva neanche un po'. Tuttavia aveva bisogno di lei per trovare l' altra Pietra e celebrare il rituale perciò almeno per il momento avrebbe dovuto mettere a tacere il suo orgoglio maschile e adeguarsi alle aspettative della Gaunt.

- D' accordo, seguimi - decretò alzandosi in piedi con un movimento fluido.

Maya attese che la precedesse e si incamminò dietro a lui, raggiunsero il treno magico con cui erano arrivati gli studenti rumeni e si diressero verso l' ultimo scompartimento. Il treno era stato allargato magicamente e ogni scompartimento aveva le dimensioni di una camera del loro dormitorio.

La ragazza si concesse un paio di minuti per studiare lo scompartimento/stanza continuando ad osservare Andrej con la coda dell' occhio. Il ragazzo stava armeggiando con un pesante baule, aprì il terzo cassetto e ne estrasse un piccolo astuccio in pelle.

- Mocassino, ci metti qualcosa dentro e solo tu puoi recuperarlo - le spiegò estraendo una pietra della dimensione del palmo di una mano.

- Deve essere piuttosto utile - commentò la ragazza porgendo una mano con fare esigente.

- E piuttosto raro - aggiunse Andrej passandole la pietra.

Maya la esaminò con attenzione rigirandola più volte. Era una pietra liscia di un puro arancione brillantinato che sotto al sole riluceva come se fosse tempestata di brillanti, su uno dei lati era stato inciso un Sole stilizzato.

- Dove l' hai trovata? - domandò con tono reverenziale.

- Ad Annagassan, un insediamento vichingo in Irlanda -


- È stupenda - commentò la Gaunt riggirandola nuovamente tra le mani.

- Mai quanto si dice che sia la pietra di Luna -

- Già, a te è quella che interessa così tanto e sarei curiosa di sapere il perchè, anche se forse ho già intuito il motivo - replicò la ragazza con tono indagatore.

- A sì? E sentiamo, quale sarebbe? - domandò beffardo Andrej.

- In te c' è qualcosa di pericoloso, qualcosa che non ha nulla a che vedere con il potenziale magico. Voglio dire, conosco persone molto più potenti ma nessuna mi ha mai fatto questo effetto -

- Quando dici persone molto più potenti intendi per caso Lord Voldemort? - chiese.

- E tu cosa ne sai? - replicò la ragazza indispettita.

- Bè diciamo che non sei l' unica ad essere nelle sue grazie, o pensavi di avere l' esclusiva? - domandò sorridendo ironico.

Un lampo di consapevolezza lampeggiò negli occhi della Gaunt, ecco dove aveva già visto Van Dagger; l' estate di due anni prima suo nonno aveva avuto un colloquio riservato con Tom e con un uomo che era giunto a Villa Gaunt scortato da un giovane, evidentemente doveva trattarsi di Van Dagger e di Andrej.

- Sei un vampiro - decretò Maya dandosi mentalmente della stupida per non esserci arrivata prima.

- Molto bene Maya, veramente molto bene, anche se in effetti sono solo un mezzo vampiro; la mia metà umana per quanto fastidiosa mi permette di espormi al Sole e di poter usare la magia - le spiegò con il tono che avrebbe usato un maestro per spiegare qualcosa di molto semplice ad una bambina un po' lenta di comprendonio.

- Il fatto di succhiare sangue non ti rende migliore di me, quindi vedi di non essere accondiscendente con me - replicò bruscamente la ragazza.

- Le mie scuse - replicò Andrej ridacchiando.

- Cerca di non ridere quando ti scusi, sai potresti risultare poco credibile - disse Maya fissandolo in modo poco amichevole.

- Lo terrò a mente per la prossima volta -

- Ti conviene sperare che non ci sia una prossima volta, altrimenti per te sarebbe anche l' ultima - replicò minacciosa.

- Vogliamo continuare a ringhiarci addosso oppure torniamo dagli altri e ci diamo da fare per trovare l' altra pietra? - domandò Andrej recuperando la sua compostezza.

- Andiamo - acconsentì Maya.

- Dopo di te - la invitò tenendole aperta la porta dello scompartimento.

Maya lo precedette sorridendo divertita, quella recita da perfetto gentiluomo non la incantava, aveva visto dietro a quella maschera di perfetto charme e sapeva che per quanto Andrej si sforzasse di fare il galante in realtà era un rivale pericoloso. Si disse che avrebbe dovuto cercare di tenere a bada il suo caratteraccio, almeno per quel tanto che bastava per recuperare la pietra di Luna e ultimare il rituale, poi avrebbe potuto tranquillamente dire addio ad Andrej Sinister.

 

 

 

 

 
















 

Spazio autrice:

Ecco il nuovo capitolo, e così abbiamo una Maya ed un Andrej estremamente freddie calcolatori, entrambi progettano di eliminare il loro socio al termine dell' operazione, ma chi riuscirà effettivamente nel suo intento? Spero che il capitolo vi sia piaciuto, al prossimo.
Baci baci,
               Bella_92

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Capitolo 24
*** Trip to Black Lake ***


Trip to Black Lake



















Elettra stava passeggiando lungo la riva del Lago Nero e cercava di concentrarsi per isolare le auree dei vari studenti;Silente le aveva detto che doveva concentrarsi su qualcuno che possedeva un' aura con cui le era facile entrare in sintonia. Scartò all' istante Sirius, lo conosceva troppo bene e captare i suoi pensieri le veniva istintivo come respirare, un altro nome le passò per la mente; decise che si sarebbe concentrata su di lui, non lo conosceva bene quanto Sirius ma la sua affinità mentale era superiore. Si lasciò cadere sotto le fronde di un pioppo e chiuse gli occhi, dilatò la sua aura sondando quelle degli studenti fino a trovare quella che la interessava. Sembrava triste e anche un po' preoccupato, non riusciva a capire con esattezza il motivo dal quale derivasse la sua preoccupazione ma ne percepiva chiaramente il suo amaro retrogusto.

Elettra aveva imparato che ogni sensazione poteva essere assimilata ad un sapore, l' allegria era il salato, il coraggio e l' euforia erano agrodolci, la paura era amara e l' amore era dolce. Cercò di espandere il suo potere per captare il motivo che affliggeva l' aura che aveva prescelto,ma si trovò davanti un muro. I casi erano due, o possedeva un' aura estremamente forte oppure si schermava con l' Occlumanzia; più probabilmente la seconda ipotesi.

Un fruscio di erba la riscosse dalla sua trance e la spinse ad aprire gli occhi, era abbastanza sicura di trovarsi davanti Lily o Sirius e invece aveva davanti agli occhi l' ultima persona che si sarebbe aspettata di incontrare, men che meno mentre era intenta a scavare proprio nella sua aura.

- Regulus - mormorò stupita, imprecò mentalmente dandosi della stupida, il minore dei Black le aveva detto chiaramente che per lei era solo Black e che gli doveva girare al largo visto che loro non erano amici.

- Gaunt - replicò il moro con tono glaciale.

Elettra sentì una fitta al cuore guardando il modo in cui il ragazzo la stava guardando, in quello sguardo freddo e letale non c' era nulla dell' affetto che traspariva di solito quando la guardava.

- Cosa ci fai qui? - domandò cercando di intavolare una conversazione civile.

- La cosa ti riguarda? - replicò in tono retorico Regulus.

No, decisamente non voleva renderle le cose facili.

- Reg ascolta, mi dispiace per come sono andate le cose tra di noi ma non posso farci niente, non puoi chiedermi di scusarmi se non amo te ma Sirius - mormorò la più giovane delle Gaunt guardandolo con aria addolorata.

Regulus strinse rabbiosamente i pugni e si inginocchiò accanto a lei; gli occhi grigi di lui brillavano di ira repressa a stento ma sul fondo si riusciva a scorgere un barlume di amore verso quella ragazza stupenda che gli aveva spezzato il cuore preferendo suo fratello a lui.

- No, hai ragione, non posso chiederti di scusarti per questo - concordò il ragazzo avvicinandosi ancora a lei. Ormai solo una manciata di centimetri separavano i loro volti.

Elettra lo fissava tremante, non osava sperare che Regulus la perdonasse e decidesse di tornare ad esserle di nuovo amico; rimase immobile aspettando la sua prossima mossa.

Regulus annullò la distanza tra loro e catturò le labbra morbide della ragazza in un bacio impetuoso; Elettra era scioccata e tardò un po' a ricambiare il bacio.

Quando si separarono Elettra sentì di avere le guance in fiamme, Regulus dal canto suo sembrava aver abbandonato quella sua maschera fredda ed impassibile e la fissava con aria estasiata.

- Reg, questo... - iniziò Elettra, ma il giovane Black la interruppe bruscamente.

- Lo so, questo non è mai successo - la tranquillizzò alzandosi in piedi e spolverandosi meccanicamente i pantaloni. Le voltò le spalle e si diresse verso il castello, non avrebbe mai sopportato di sentirsi dire che quel bacio era stato un errore.

- Reg - lo chiamò ancora Elettra.

Regulus si voltò e la abbagliò con il migliore dei suoi sorrisi artificiosi - Ci vediamo in giro Ele-

 

 











************************

























Maya era chiusa in biblioteca a sfogliare pesanti e polverosi manuali da più di quattro ore e nonostante ciò non aveva ancora trovato alcun accenno alla leggenda della pietra di Sole e Luna, a ciò si aggiungeva il fastidio che provava nel non essere riuscita ad individuare il diario che Tom le aveva chiesto di recuperare.

Chiuse "Miti e leggende nordiche" con un gesto stizzito e si passò le mani tra i capelli, odiava non sapere le cose e quella situazione si stava facendo insostenibile. Si stiracchiò come una gatta e con un sospiro si impose di calmarsi e passare ad esaminare il volume seguente.

Era arrivata a metà quando una mano le coprì gli occhi, il profumo familiare di vaniglia la raggiunse immediatamente e la ragazza si rilassò visibilmente.

- Evan - salutò tirandogli via la mano e buttando la testa all' indietro per fissarlo negli occhi blu.

- Sono passato in dormitorio e Lucretia mi ha detto che ti avrei trovato qui, non sai che troppo studio nuoce gravemente alla salute? - scherzò il biondo afferrando una sedia e sedendosi accanto a Maya.

- Le sembra una cosa da dire ad una studentessa professor Rosier? - replicò divertita Maya.

- Non mi piace professor Rosier, mi fa sembrare vecchio - disse Evan arricciando labbra e naso in un' espressione buffa.

- é quello che sei, un vecchietto prossimo alla pensione - ridacchiò la ragazza.

- Bene, allora sappi che questo vecchietto vorrebbe un bacio dalla ragazza giovane e carina che ha davanti -

Maya lo attirò a se sorridendo e gli sfiorò appena le labbra con le sue.

- E quello cosa era? - domandò con tono fintamente indignato il biondo.

- Un bacio, sono una strega innovativa io, bacio così - replicò Maya sforzandosi di rimanere seria.

- Ah si? -

- Sì -

- Ok, non volevo arrivare a questo ma mi hai costretto... - annunciò con aria solenne Rosier.

Alla Gaunt ci vollero una manciata di secondi prima di capire a cosa si stesse riferendo il suo ragazzo.

- Oh no, tutto ma non quello - replicò con aria fintamente spaventata.

- Mi dispiace, ma l' hai voluto tu, ed ora....solletico! - annunciò Evan immobilizzando la ragazza e solleticandole i fianchi.

Maya si contorceva in modo a dir poco assurdo e aveva la piena consapevolezza di apparire quanto meno ridicola ma non le importava;Evan aveva capito che quello che le serviva in quel momento era una pausa da missioni, intrighi e complotti maligni e gliela aveva offerta su un vassoio d' argento, ora stava solo a lei.

I due ragazzi continuarono quella loro piccola lotta tra risate miste a invocazioni di aiuto da parte di Maya fino a che Madama Pince non li interruppe cacciandoli fuori dalla biblioteca a malo modo.


















Spazio autrice:


Un piccolo spaccato che vede come protagoniste le due sorelle Gaunt in un comune pomeriggio senza complotti machiavellici o crisi di amicizie perdute. Spero che vi sia piaciuto. Al prossimo capitolo.
Baci baci,
               Bella_92


 

 

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Capitolo 25
*** Ooops... I killed the vampire ***


Ooops.... I killed the vampire

 

 




















- Maya, abbiamo un problema - questo era quello che Lucretia intendeva dire alla sua amica, ma quello che la mora capì non era altro che un - Maabuproembla - o una cosa del genere.

Il problema era che quando Lucretia Malfoy andava nel pallone cominciava a mangiarsi le parole e non si capiva più niente.

Maya si accigliò provando a dare un senso logico a quell' accozzaglia di parole, ma non fece in tempo ad ultimare il suo lavoro di decodificazione che la bionda riprese a riversarle addosso un fiume di parole. Riprese fiato solo dopo una decina di minuti di sproloquio.

Da tutto ciò la Gaunt realizzò tre cose:

1. Andrej aveva tradotto male l' ultima frase della leggenda sulle Pietre,

2. Il suo pomeriggio in biblioteca china sui libri era stato inutile,

e per ultima la cosa più importante, quello stupido vampiro l' avrebbe pagata cara.

Maya Gaunt non tollerava gli errori, e chi la conosceva lo sapeva bene. Se sbagliavi avevi chiuso, eri fuori dai giochi, potevi piangere ed implorare anche in Marino se volevi ma lei non ti avrebbe mai dato una seconda possibilità per riscattarti.

La ragazza piantò gli occhi, che quel giorno erano dello stesso colore di un iris, in quelli verde mare dell' amica.

- Quello che stai cercando di dirmi è che le Pietre non donano l' immortalità ma provocano solo l' arrestarsi del tempo? - domandò con tono pacato.

Lucretia sentì suonare un campanello d' allarme nella sua testa, quando Maya usava quel tono glaciale e pacato le cose si stavano mettendo male e conveniva iniziare a correre. Valutò per un momento le possibilità che aveva di fare dietrofront e rifuggiarsi in camera prima che la ragazza la affatturasse, praticamente erano inesistenti.

Sospirando come un condannato davanti al plotone d' esecuzione la giovane Malfoy annuì lievemente.

- Sì, è proprio quello che stavo cercando di dirti - confermò scrutandola con aria preoccupata.

La Gaunt non riusciva a crederci, quell' idiota di Andrej l' aveva illusa, costretta a passare un pomeriggio in biblioteca ed ora saltava fuori che la leggenda era un buco nell' acqua, non poteva essere, doveva esserci per forza qualcosa sotto.

- Bene - decretò

- Bene? - domandò perplessa Lucretia, di tante reazioni non si sarebbe mai aspettata una rassegnazione.

- Sì Lucretia, bene, cosa ti aspetti che faccia che distrugga il castello? - replicò seccata piantandola lì e dirigendosi a passo di carica verso i sotterranei.

Era a metà strada quando venne quasi travolta da un ragazzo.

- Guarda dove cammini - ringhiò lanciandogli un' occhiataccia.

- Nervosetta è? - domandò sarcastico Rabastan.

- Lascia perdere Rab, non è aria -

- Ma davvero....eppure io so una cosa che ti farà tornare di buon umore - commentò il ragazzo con aria misteriosa.

- Silente è morto? I Babbani si sono estinti? Perchè vedi non c' è nient' altro che al momento potrebbe farmi sentire meglio - replicò sarcastica

- No niente di tutto questo....una cosa di gran lunga migliore -

- Sarebbe? - domandò scettica.

- Ho scoperto dove si trova il diario dell' Oscuro - annunciò Rabastan con aria vittoriosa.

Maya ebbe bisogno di un paio di secondi per metabolizzare lo shock prodotto da quell' inaspettata rivelazione.

- Come...dove...quando? -

- Ho seguito Andrej, sai che quel tipo non mi è mai piaciuto e ho scoperto una cosa molto interessante. Si è intrufolato nella stanza delle necessità e ne è uscito una manciata di minuti dopo stringendo quello che aveva tutta l' aria di essere un diario. Ho continuato a seguirlo e ho scoperto che l' ha nascosto nello scompartimento/dormitorio di quelli della Magician. - le spiegò brevemente, aveva l' aria soddisfatta di un bravo cane da caccia che aveva individuato la preda.

Maya annuì lentamente,certo,ecco che tutto aveva senso. Quel bastardo di Andrej l' aveva distratta con la storia della leggenda per riuscire a trovare il diario e prendersi il merito al posto suo. Oh, ma se credeva di passarla liscia allora non conosceva di cosa era capace Maya Gaunt.

- Va a chiamare Bella e gli altri, abbiamo un diario da recuperare e un vampiro da impalare - mormorò con aria vendicativa.

Il più giovane dei fratelli Lestrange annuì e si avviò verso il dormitorio, fece ritorno dopo una ventina di minuti scortato dal resto del gruppo e dalla presenza alquanto indesiderata di Severus Piton.

- E lui che diavolo ci fa qui? - sbottò Maya fissando in malo modo il Serpeverde.

- Ti do una mano, non credo che tu abbia lo strumento giusto per andare a caccia di vampiri - replicò Severus sfoderando un paio di paletti di legno perfettamente affilati.

La Gaunt afferrò i pezzi di legno e rivolse al ragazzo una piccola smorfia che voleva essere una sorta di sorriso di apprezzamento.

- D' accordo, puoi venire con noi - decretò prima di voltargli le spalle e di incamminarsi verso il parco.

Attraversarono l' ampio giardino e si diressero verso il treno magico che si era fermato a pochi metri dalla casa del guardiacaccia.

- Io, Piton e Rabastan andiamo avanti, Reg e Bella voi entrate dall' altro lato e tu Lucretia rimani qui fuori a fare il palo - decretò Maya con un tono che non ammetteva repliche. I Serpeverde annuirono all' unisono e si affrettarono ad obbedire.

La Gaunt avanzò silenziosamente lungo il corridoio che separava gli scompartimenti, quando giunse a quello di Andrej aprì la porta con circospezione e, dopo aver appurato che la stanza fosse deserta, fece cenno ai suoi compagni di entrare.

- Cercate ovunque, deve essere da qualche parte - ordinò cominciando a rovistare nel baule del ragazzo. Lo sguardo le cadde su quel borsellino che aveva visto la prima volta che era entrata nello scompartimento,Mocassino, era così che lo aveva chiamato Andrej.

- Fermi, credo di sapere dove si trova il diario - annunciò mostrando agli altri due il sacchetto.

- Lì dentro? - domandò perplesso Rabastan.

Un lampo di consapevolezza illuminò lo sguardo di Piton - Ma certo, Mocassino, ci nascondi qualcosa e lo puoi tirare fuori solo se ne sei il proprietario -

Maya annuì soddisfatta che almeno uno dei due avesse capito subito di cosa si trattava.

- Ciò significa che dobbiamo costringere Andrej a tirarlo fuori - concluse Rabastan.

- Tra poco dovrà tornare qui per cambiarsi per la cena, nascondiamoci e aspettiamo - propose Severus.

Rabastan lanciò un' occhiata alla Gaunt che sorprendentemente non trovò nulla da ridire

- Facciamo come dice lui - decretò con un tono che diceva chiaramente quanto le costasse dare retta ad un Mezzosangue.

I tre ragazzi si nascosero nello scompartimento e attesero per una buona mezz' ora; finalmente Andrej fece la sua comparsa, come aveva predetto Piton si accinse a tirare fuori gli abiti per la cena. Rabastan uscì fuori dal nascondiglio e lo agguantò saldamente immobilizzandogli le braccia dietro alla schiena. Il vampiro si lasciò sfuggire un sibilo infuriato.

- Si può sapere che diavolo vi prende? - domandò con tono indignato.

- Vedi Andrej, abbiamo scoperto che la storia della leggenda è una balla, ma questo tu lo sapevi già, vero? - cominciò Maya con tono mellifluo.

Un lampo nello sguardo tradì il ragazzo, si lo sapeva.

- Ero quasi disposta a passarci su, ma poi Rabastan mi ha detto che tu hai trovato qualcosa che mi serve, un....diario, un diario molto speciale - continuò la ragazza - Un diario che si trova qui dentro - precisò sventolandogli il borsellino di Mocassino sotto gli occhi.

Andrej digrignò i denti e cercò di fare l' indifferente - Non capisco a cosa ti stai riferendo -

- Non fare il finto tonto, sai benissimo di cosa sto parlando -

- Mi spiace contraddirti ma non ne ho la minima idea - ribadì il ragazzo.

- Ma davvero? Bene allora credo proprio che mi servirò della tua mano per tirarlo fuori dal Mocassino - replicò Maya.

- Fai pure, ma non avrai di certo la mia collaborazione - replicò il vampiro con un sorriso sfrontato dipinto sul bel volto.

- Oh, ma per tagliarti una mano non mi serve certo la tua collaborazione - rispose la ragazza sorridendo maligna e sfoderando un pugnale da una delle tasche della divisa.

Si avvicinò al vampiro e gli recise con un colpo netto la mano; Andrej gemette accasciandosi al suolo e cercando di tamponarsi il moncherino sanguinante.

Mentre Rabastan cercava di trattenere il vampiro, Maya inserì la mano recisa nel Mocassino e se ne servì per riversare il contenuto del borsellino sul pavimento. Il diario di Tom Riddle atterrò con un tonfo sordo.

- E così non sapevi di cosa stessi parlando è? - domandò sorridendo sorniona e inginocchiandosi accanto al ragazzo.

- Ok, mentivo. Ora hai il diario, che altro vuoi? - rantolò Andrej.

- Solo dirti un' ultima cosa: Dasvidania - replicò la ragazza piantandogli un paletto in pieno petto; la lama appuntita trafisse il cuore con un centro perfetto ed il vampiro cominciò a sgretolarsi sotto gli occhi dei ragazzi.

E almeno questa era andata, pensò soddisfatta Maya recuperando il diario e uscendo rapidamente dallo scompartimento.

La ragazza raggiunse il resto del suo gruppo e sventolò con aria vittoriosa il diario - Ce l' ho - annunciò sorridendo.

- Ed ora che si fa? - domandò Regulus.

- Ora si torna al Castello, è quasi ora di cena - replicò Maya con tono pratico.




























 

 

 

Spazio autrice:

Ecco la prima uccisione della nostra Maya, la prima di una lunga serie aggiungerei u.u Spero che vi sia piaciuto e vi annuncio che questo è il penultimo capitolo della vita studentesca di Maya, il prossimo tratterà dell' ultimo giorno del settimo anno e quello dopo ancora comincerà a trattare le vicende della Maya adulta. A questo punto vi chiedo: Volete un sequel di questa storia in cui ci saranno come protagonisti i figli di Maya ed Elettra? Fatemi sapere. Al prossimo capitolo.
Baci baci,
               
Bella_92

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Capitolo 26
*** A year later.... 1977: Hogwarts Rulez ***


A year later...1977: Hogwarts Rulez
 


























 

Maya era chiusa in biblioteca da quella mattina, una montagna di libri giaceva accatastata sul tavolo accanto a lei; mancavano solo due giorni alla fine di scuola, due giorni carichi di esami sia teorici che pratici per il conseguimento del M.A.G.O.
Chiuse gli occhi e si stiracchiò pigramente, la luce filtrava dalle finestre della biblioteca e andava ad illuminare l' anello di fidanzamento che portava all' anulare sinistro, di li a poco più di un mese sarebbe diventata la signora Rosier. Ripensò a quando aveva incontrato Evan per la prima volta, aveva solo undici anni ma aveva già capito che quello sarebbe stato l' uomo della sua vita. Sorrise ripensando a tutto quello che aveva combinato durante quei sette anni di istruzione magica; era entrata in quel castello come una bambina spaurita ed ora lo lasciava come la prima donna nelle vesti di Mangiamorte e come futura sposa di uno dei migliori partiti del mondo magico. Aveva fatto strada, aveva lottato con le unghie e con i denti per prendersi il posto che le spettava nel mondo e finalmente i suoi sacrifici erano stati ripagati. Certo non tutto era andato per il meglio, aveva anche perso una sorella durante quei sette anni. Già, Elettra, erano passati tre anni da quando aveva parlato con lei per l' ultima volta; non che ne sentisse la mancanza, ovviamente, ma il fatto che sua sorella fosse una piccola sudicia traditrice del suo sangue era stato un duro colpo per l' orgoglio di Maya, il fatto che anche Andromeda, la sorella di Bellatrix, fosse stata diseredata era una ben misera consolazione. Sospirando si tirò indietro i ricci capelli neri e prese a sfogliare pigramente il manuale di Storia della Magia, lesse il primo capitolo e poi scansò il volume con un gesto stizzito. Odiava profondamente quella materia e oltretutto l' esame si sarebbe tenuto di lì a un' ora quindi cercare di memorizzare qualche dato era pressocchè inutile; decise di mettere via tutto e di concedersi una passeggiata nel parco in attesa che cominciasse l' esame. Si incamminò lungo i corridoi che erano stranamente deserti, la maggior parte degli studenti del quinto e del settimo anno infatti era alle prese con gli esami ed il resto della scolaresca si rilassava in riva al Lago Nero o nei dormitori semi deserti.

Maya raggiunse la riva del lago e si lasciò cadere sul prato, si sdraiò e chiuse gli occhi mentre i raggi caldi del sole le accarezzavano il viso. Un fruscio accanto a lei le rivelò che qualcuno le si era seduto vicino; aprì gli occhi cercando di mettere a fuoco i lineamenti della persona che aveva davanti, strizzò lo sguardo infastidita dal fatto di essere contro sole. Una massa di lisci capelli neri incorniciava due occhioni azzurri che la guardavano con aria tesa e imbarazzata.

- Cosa vuoi? - domandò brusca mettendosi a sedere.

- Solo salutarti, da dopo domani ognuna prenderà la sua strada - mormorò Elettra sforzandosi di sostenere lo sguardo tagliente della sorella maggiore.

- Esatto, da dopo domani non ci vedremo più - confermò Maya impassibile.

- Non è detto, sai....credo che entrerò nell' Ordine della Fenice - le confidò la minore delle sorelle Gaunt prima di chiudere gli occhi e attendere la reazione furibonda che si aspettava.

Non accadde nulla di tutto ciò, Maya si limitò a fissare con aria perplessa la sorella; per quale diavolo di motivo lo stava venendo a dire proprio a lei?

- Buona fortuna, ne avrai bisogno - borbottò sarcastica alzandosi e spazzolandosi meccanicamente i jeans scuri.

Elettra tuttavia fece qualcosa che la lasciò spiazzata, la afferrò delicatamente per un polso e la trattenne.

Maya rivolse su di lei gli occhi, che quel giorno erano di un azzurro leggermente più chiaro di quelli della sorella,e permise per un attimo alla sorpresa di farsi strada nel suo sguardo.

- Sì? - chiese lasciando che la perplessità le incrinasse leggermente la voce.

- Sei sicura della scelta che hai fatto? - le domandò Elettra scrutandola negli occhi e sondando al contempo anche la sua aura.

Il vago sentimento di affetto che stava trasparendo nella Serpeverde sparì nuovamente in un recesso del suo cuore gelido, si irrigidì e strattonò il polso dalla presa della sorella.

- Certo che sono sicura, non rinnego nulla di ciò che ho fatto - replicò glaciale voltandole le spalle e incamminandosi verso il castello, non si voltò nonostante le grida di Elettra che la richiamavano.

- L' amore e il perdono sono per i deboli, ha ragione Tom - pensò Maya indossando nuovamente la sua maschera di fredda compostezza, non voleva ammettere neanche a se stessa quanto il confronto con la sorella l' avesse turbata.











 

 

 

***********************************************















Maya si diresse verso l' aula si Storia della Magia, male che vada prenderò una A pensò la ragazza prendendo posto e lanciando un' occhiata attorno a sè. Due file dietro di lei stava seduto Rabastan che aveva accanto Lucretia, entrmabi avevano la faccia di chi sa che non la passerà liscia e si prepara mentalmente alla cosa. Bellatrix sedeva in terza fila con lo sguardo risoluto ma la mano che strapazzava la piuma tradiva la tensione.

Maya si ritrovò ad invidiare Regulus che in quel momento se ne stava spaparanzato in Sala Comune a contare le ore che lo separavano dall' inizio delle vacanze estive.

Solo altri tre esami, tre miseri esami e poi tutto questo sarà finito, si disse la Gaunt cercando di farsi coraggio.

Il professor Ruf cominciò a distribuire i fogli del compito mentre il resto della commissione d' esame prendeva posto. Maya lanciò un' occhiata al compito, erano una trentina di domande da completare in due ore, un tempo appena sufficiente per riuscire ad inventarsi qualcosa di sensato da scrivere. Scorse il foglio saltando a piè pari la domanda sul primo trattato tra Wulfrig Bevisangue e la Principessa Teschio d' argento, ci sarebbe tornata più tardi se ne avesse avuto il tempo. La seguente era sulla caccia alle streghe nel Medioevo, perfetto su quello si che sapeva tutto; cominciò a scrivere febbrilmente per poi passare alle domande successive.

Un' ora e mezza più tardi aveva consegnato il suo compito e si stava dirigendo verso la Sala Comune per rilassarsi in attesa dell' esame più facile di tutta la sua carriera studentesca: Difesa contro le Arti Oscure; quella era l' unica materia in cui si sarebbe davvero stupita se non avesse preso il massimo dei voti.

- Ciao Reg - disse salutando il giovane Black e lasciandosi cadere sulla poltrona accanto alla sua.

- Ciao, non dovresti essere a Storia della Magia? - domandò perplesso il moro.

- Ho consegnato, ero stufa di inventare storie sui Goblin, Eric Testamatta e Sir Debouit - replicò la ragazza scrollando le spalle con aria incurante.

- Consolati, solo altri tre esami e poi avrai chiuso per sempre con questa roba - la confortò Regulus con un tono che non celava del tutto l' invidia.

- Già, poi finalmente avrà inizio la vita vera - commentò Maya pregustandosi tutte le missioni che avrebbe potuto portare a termine per ordine di Tom.

In quel momento varcarono la soglia della sala Rabastan e le altre due ragazze, tutti e tre avevano l' aria di essere immensamente provati.

- Giuro che se sento parlare qualcun altro di goblin o folletti lo Avadakevrizzo - borbottò Lucretia abbandonando la sua consueta grazia e gettandosi senza tante cerimonie sul lungo divano in pelle.

- Per fortuna il prossimo è Difesa - commentò Bellatrix massagiandosi le tempie con aria stanca.

- A proposito, sarà meglio cominciare a darci una mossa, l' esame inizia tra poco - intervenne Maya lanciando un' occhiata all' orologio a pendolo che segnava dieci minuti alle cinque.

Rabastan si alzò lanciando una serie di imprecazioni contro i facili costumi della madre di Merlino e asserendo che Morgana doveva avercela seriamente con lui per avergli imposto uno strazio come quello.

I quattro Serpeverde si diressero verso il quarto piano e uscirono dalla classe dopo circa un' ora.

- Come è andata? - domandò loro Regulus che li aveva raggiunti per dirigersi a cena.

- Facile come cruciare un bambino - replicò Bellatrix sorridendo soddisfatta.

- Sì, sarei veramente sorpresa se non prendessimo tutti il massimo - concordò Lucretia che aveva un' aria molto più rilassata rispetto a poche ore fa.

- Non resta che Astronomia e la prova pratica di Pozioni - annunciò Maya dando un' occhiata agli orari degli esami.

- Prendo un panino al volo e vado a dare un' occhiata alle mappe celesti prima che cominci l' esame - aggiunse sfrecciando verso le cucine e uscendone una manciata di minuti dopo con un cestino contenente un paio di panini, qualche muffin e due burrobirre ghiacciate.

- Si preoccupa troppo - sentenziò Rabastan osservando l' amica che faceva dietrofront e si incamminava verso i sotterranei.

- Lo sai come è fatta, se non eccelle non è contenta; andiamo a cena, sto morendo di fame - replicò Bellatrix scrollando elegantemente le spalle.

 



























*******************************

















La mattina seguente Maya si svegliò decisamente di buon umore, mancava solo l' esame di Pozioni, che si sarebbe tenuto alle dieci, e poi avrebbe avuto tutta la giornata per sè. Mentre andava in Sala Grande per la colazione notò che una piccola folla si era radunata attorno alla bacheca all' ingresso; la ragazza si fece largo tra gli studenti che si aprirono come uno spartiacque per farla passare.

" Oggi in qualità di ultimo giorno di scuola le lezioni saranno sospese e coloro che non dovranno sostenere gli esami dei G.U.F.O. e dei M.A.G.O. potranno recarsi in visita ad Hogsmeade. "

Bellatrix e Lucretia la raggiunsero inoltrandosi anche loro tra la folla.

- Che succede? - domandò la bionda inarcando elegantemente un sopracciglio perfettamente curato.

- Gita ad Hogsmeade per tutti coloro che non sono impegnati negli esami - le spiegò Maya.

- Grazie a Salazar, avevo proprio bisogno di rifarmi il guardaroba estivo - esultò Lucretia.

- Sciocca, noi abbiamo l' esame di pozioni - le ricordò Bellatrix; la Malfoy si rabbuiò prima di avere una brillante intuizione.

- Ma possiamo sempre andarci dopo - propose sfoderando il migliore dei suoi sorrisoni persuasivi.

- Certo, in fin dei conti è l' ultima gita della nostra carriera scolastica - concordò Maya pensando che dopotutto avrebbe potuto cogliere l' occasione per dare un' occhiata al negozio di quella nuova magistilista da urlo che aveva da poco aperto una filiale nel piccolo villaggio.

Le tre ragazze si recarono a fare colazione ingurgitando lo stretto necessario per non svenire durante l' esame.Dall' altro lato del tavolo Rabastan dava ripetutamente testate sul Manuale avanzato di Pozioni.

- Rab, non credo che in quel modo riuscirai a farti entrare in testa qualcosa - commentò sarcastica Maya.

Il ragazzo interruppe il suo folle gesto di autoflagellazione e le rivolse una smorfia sofferente

- No ma magari mi si spaccherà la testa così non sarò costretto a sostenere questo stupido esame - affermò con aria speranzosa prima di lanciare un' occhiataccia al manuale, come se la colpa della sua inettitudine nell' arte di preparare pozioni fosse esclusivamente colpa di quel malefico oggetto.

Lucretia gemette solidale, anche lei non era esattamente una cima in quella materia,anzi, diciamo pure che era un completo disastro; se era riuscita sempre a strappare un O agli esami finali era solo merito dell' aiuto di Maya e Bella che in quella materia eccellevano.

- Voi due la prendete in modo troppo pessimista, in fin dei conti si tratterà di preparare qualche antidoto e una pozioncina semplice semplice - li rassicurò Bellatrix.

Ovviamente all' ora di pranzo la sua previsione si era rivelata completamente falsa e Rabastan non poteva fare a meno di continuare a farglielo notare durante tutto il tragitto dal castello ad Hogsmeade

- Sei una veggente veramente scarsa, sai - commentò Rabastan con aria funerea, la sua Bevanda della pace era di un colorito grigiastro che non aveva nulla a che vedere con il colore perlaceo che avrebbe dovuto avere e la sua versione del Distillato della Morte vivente non era neanche lontanamente incolore; in compenso la Pozione Singhiozzante gli era riuscita abbastanza bene e aveva indovinato tre dei cinque antidoti.

- O magari sei tu che sei talmente negato che anche la buonasorte si rifiuta di aiutarti - rimbeccò acida la Black.

- Volete smetterla di beccarvi in continuazione? Giuro che non lo sopporto - li interruppe bruscamente Maya.

- Giusto, piuttosto concentriamoci sulle cose importanti - propose Lucretia.

- Del tipo? - chiese curioso il giovane Lestrange.

- Pensate che mi stia meglio un vestito verde mare o uno bianco? - domandò la ragazza sfoderando prima un mini abito senza spalline e con la scollatura a cuore e poi un abito bianco con corpetto intarsiato, spalline ricoperte di strass e la gonna che cadeva morbidamente sopra al ginocchio.

- Non saprei, quello verde è bello perchè riprende il colore degli occhi mentre il corpetto e le spalline di quello bianco sono semplicemente stupendi - replicò Maya mentre osservava entrambi gli abiti con occhio esperto.

Lucretia li osservò pensierosa e poi il bel viso aristocratico si illuminò di gioia.

- Ho trovato, li prendo tutti e due - annunciò affidandoli alla commessa e seguendola verso la cassa.

Maya continuò a cercare qualcosa che attirasse la sua attenzione fino a che non lo trovò; era un mini abito bustier di un colore indefinito tra il blu ed il viola e che ricordava in modo impressionante le piume di pavone. Soddisfatta della sua scelta si recò alla cassa dove l' attendevano i suoi amici. Dopo aver sborsato un centinaio di galeoni decretarono che era giunto il momento di tornare al castello.

 

 























*****************************************

 

























La cena di fine anno fu grandiosa come al solito e Maya si sorprese nel constatare che tutto quello le sarebbe mancato; in fin dei conti Hogwarts suscitava un fascino intrinseco in tutti coloro che vi avevano passato la loro adolescenza.

Il discorso di Silente fu breve e in sostanza si riduceva al rimanere tutti uniti in quei tempi così oscuri.

- Non ho mai sentito così tante idiozie tutte in una volta - commentò disgustata Bellatrix.

- Già, come se noi dovessimo preoccuparci dei Mangiamorte - rincarò la dose Rabastan suscitando le risate del gruppetto.

Il banchetto proseguì in religioso silenzio e appena fu terminato i ragazzi si diedero la buona notte e si ritirarono in buon ordine nelle loro camere.

Maya si accorse che la Malfoy era stranamente silenziosa e che il suo sguardo sembrava velato dalla malinconia.

- Che succede Lù? - le chiese sedendosi sul letto accanto a lei.

- Niente, è solo che stavo pensando che questa è la nostra ultima notte qui - mormorò la bionda.

Maya e Bellatrix la capivano; sebbene loro cercassero sempre di mostrarsi al di sopra di quegli sciocchi sentimentalismi, non potevano negare che anche a loro quei sette anni di scuola e ricordi sarebbero mancati.

- Hai ragione è la nostra ultima notte qui, perciò sfruttiamola al massimo - propose Bellatrix.

Le due ragazze si dissero d' accordo e passarono la loro ultima notte al castello ridendo e scherzando fino all' alba, proprio come avevano fatto la prima sera del loro primo anno.















Spazio autrice:


Come promesso ecco l' ultimo capitolo della vita scolastica di Maya ed Elettra, dal prossimo comincerà la storia che le vedrà come adulte alle prese con Mangiamorte ed Ordine della Fenice (vi anticipo che la storia si comporrà all' incirca di altri dieci capitoli dopodichè pubblicherò i primi capitoli della long ispirata alle gesta dei loro eredi che sono già scritti e al sicuro in una cartella del mio pc u.u).
A proposito devo decidere il titolo per la prossima long, quale preferite tra

1. Slytherin Pride
2. Un degno erede
3. L' ombra del male
4. Shadow Hearts



Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento. Al prossimo.
Baci baci,
               Bella_92
























 

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Capitolo 27
*** Three Marriages ***


Three marriages
 























 

- Siete assolutamente splendide, paragonabili solo a tre nereidi per bellezza - si complimentò Druella Rosier mentre osservava con sguardo attento le tre giovani donne in abito da sposa.

In effetti era vero, Maya, Lucretia e Bellatrix erano semplicemente favolose nei loro costosissimi abiti realizzati da Madama McKirke, la magistilista più in voga del momento. La scelta dei vestiti e l' organizzazione del matrimonio era stata supervisionata dagli occhi attenti delle tre matrone presenti; certo non era stato facile riuscire a far andare d' accordo Druella Rosier, Charis Lestrange e Letitia Malfoy ma alla fine le tre donne erano riuscite a trovare un punto d' incontro ed il risultato si vedeva. Per la location del matrimonio e del ricevimento la scelta era ricaduta sulla residenza estiva dei Lestrange, un incantevole villa circondata dal limpido mare della Costa Azzurra; la celebrazione si sarebbe tenuta nella Cappella di famiglia che per l' occasione era stata decorata da cima a fondo con una vasta gamma di composizioni floreali e nastri dorati che andavano ad accentuare gli intarsi in oro e diamanti che arricchivano le pareti ed il soffitto. Alla celebrazione sarebbe stato presente metà dle mondo magico, ovviamente la metà che contava con tanto di ospite d' onore nella persona di Tom Riddle.

Maya,infatti, aveva preteso che fosse il cugino a scortarla all' altare dal momento che suo nonno Giano era venuto a mancare l' anno precedente. Tom Riddle non era il tipo di persona che partecipava di buon cuore a matrimoni e festeggiamenti vari, li riteneva una frivola perdita di tempo e in condizioni normali non avrebbe mai accettato di scortare una sposa, ma si era ritrovato davanti al fatto compiuto e sapeva che Maya non lo avrebbe mai perdonato se non avesse esaudito il suo desiderio. Ovviamente parlare di desiderio in quel caso era un eufemismo, la mora Gaunt aveva inviato la sua partecipazione di nozze allegando una lettera in cui senza tanti giri di parole ordinava al cugino di farle da accompagnatore. E così cos' altro poteva fare lui povero mago in balia dei capricci di quella dea dai capelli neri come la notte? Aveva risposto dicendo che sarebbe stato onorato di scortare la sua piccola cugina e aggiungeva le sue più sincere felicitazioni per l' unione imminente. In fin dei conti Tom non trovava proprio niente di male nel giovane Rosier, era un mago dal sangue purissimo, un eccellente e leale combattente e un fervente sostenitore della causa della supremazia Purosangue; per quale motivo allora provava quella strana sensazione che gli opprimeva il petto? Se non avesse saputo che era impossibile avrebbe giurato che lui, Lord Voldemort, il flagello del mondo magico, provava invidia nei confronti del biondo ed attraente Rosier; ovviamente tutto ciò non poteva essere. Accantonando quella strana sensazione in un angolo remoto del suo cuore freddo come il ghiaccio della Siberia lanciò un' ultima occhiata allo specchio; l' oggetto gli rimandò l' immagine di un uomo a metà strada tra la trentina e la quarantina che malgrado l' avanzare dell' età manteneva il suo fascino da impenitente bastardo. Si rassettò lievemente la giacca e sistemò con cura i gemelli di diamanti sui polsini della camicia, era pronto.

Tom lasciò la sua camera al terzo piano per recarsi al pian terreno dove di lì a poco avrebbero fatto la loro comparsa le tre giovani spose.




















 

 

 

 

*********************

 

 
















































Maya si lasciò aiutare ad indossare il vestito dall' elfa Tilly e attese con pazienza che l' equipe dei magiconsulenti le acconciasse i capelli e le desse gli ultimi ritocchi al trucco. Finalmente dopo un lasso di tempo che sembrò interminabile la folla attorno alla ragazza si diradò per occuparsi delle altre due ragazze.

La Gaunt avanzò rassettandosi leggermente il vestito e si diresse verso il grande specchio che faceva bella mostra nella camera padronale. Lo specchio le rimandò l' immagine di una ragazza con i ricci capelli corvini raccolti in un' elegante e morbida crocchia nera che lasciava cadere qualche ciocca ad incorniciare artisticamente il volto e le lasciava scoperto il delicato collo da cigno; il fard metteva in mostra gli zigomi scolpiti della ragazza e l' ombretto scuro e il kajal le accentuava la linea a mandorla degli occhi creando un affascinante contrasto con gli occhi blu.Succedeva sempre così, quando Maya si sentiva felice i suoi occhi assumevano lo stesso colore di quelli Evan; il fatto che lei si sentisse così solo quando era accanto al suo futuro sposo,poi,chiariva perfettamente le cose.

Mentre osservava il suo riflesso la ragazza tornò con la mente alla prima volta che aveva visto il suo abito da sposa; inizialmente era perplessa, lei non vestiva mai di bianco e non riusciva a vedersi con quell' abito addosso, però decise di assecondare la sua futura suocera che sembrava tenerci così tanto. Ora, a meno di venti minuti dall' inizio del matrimonio, doveva ammettere che la signora Letitia Malfoy in Rosier sapeva davvero il fatto suo. Il candore di quell' abito suntuoso non la faceva affatto apparire fragile e delicata come aveva temuto ma si limitava ad accentuare l' attenzione sui suoi lineamenti eterei.

- Maya, tesoro, dobbiamo andare - la richiamò gentilmente Letitia risvegliandola dai suoi pensieri.

- Certo, sono pronta - replicò la Gaunt rivolgendole un piccolo sorriso e posizionandosi dietro Bellatrix e Lucretia.

Era stato deciso che sarebbero scese dalla scala in ordine di età e, sebbene fossero tutte diciassettenni, Maya con la sua nascita nel freddo dicembre era la più piccola rispetto a Bellatrix che era di gennaio e a Lucretia che era venuta al mondo nell' assolato ferragosto. La Gaunt lanciò un' occhiata alle sue migliori amiche; Lucretia sorrideva estasiata e aveva le lacrime agli occhi per l' emozione mentre Bellatrix si tormentava nervosamente il piccolo ed elegante ventaglio che completava il suo abito nuziale. A quella vista Maya ebbe una stretta al cuore, quelle erano le sue sorelle non per nascita ma per scelta e non avrebbe potuto immaginare una circostanza più felice di quella che stavano condividendo.

Bellatrix rivolse un sorriso nervoso alle amiche e mordicchiandosi leggermente il labbro iniziò la sua discesa lungo l' ampia scalinata in marmo, ad attenderla trovò suo padre Cygnus che la prese sottobraccio e la scortò fuori dalla villa, in direzione della Cappella.

Non appena Bella fu uscita Lucretia la imitò scendendo le scale e venendo raggiunta da Abraxas Malfoy che,forse per la prima volta in tutta la vita, le sorrideva con aria orgogliosa.

Maya sentì nuovamente quella fastidiosa fitta al cuore al pensiero che alla fine di quelle scale avrebbe dovuto esserci suo nonno e invece un maledettissimo Vaiolo del Drago glielo aveva portato via privandola della gioia di essere accompagnata all' altare dall' ultimo legame che gli era rimasto con la sua famiglia. Si riscosse dai suoi pensieri e si impose di godersi quel momento, in fin dei conti non erano poi molte le giovani streghe che potevano affermare di essere state scortate sull' altare dal mago oscuro più potente e famoso di tutti i tempi.

Incamminandosi lentamente lungo la rampa di scale scese con cura i gradini concedendosi tutto il tempo necessario ad osservare i volti dei maghi e delle streghe purosangue che erano accorsi ad assistere all' evento. Prima ancora che se ne rendesse conto si ritrovò a poggiare la mano sul braccio freddo e asciutto di Tom che le rivolse un lieve sorriso.

- Stai bene? - le domandò notando qualcosa di strano nel suo sguardo.

- Certo, sono solo un po' nervosa - replicò scrollando le spalle con aria fintamente incurante.

- Nervosa, e perchè mai? - chiese Tom con aria genuinamente sorpresa.

- Non saprei, immagino che sia normale essere nervosi il giorno del proprio matrimonio -

- Suppongo di sì - replicò incerto Riddle.

- Bene, accompagnami dentro così mi sposo e la faccio finita con queste stupide paranoie - decretò Maya con sguardo determinato.

- Ai tuoi ordini cugina -

 

 


































*****************************



























Maya entrò nella Cappella con passo incerto e appena mise piede lì dentro si sentì mozzare il fiato, la piccola chiesa era stata decorata in modo veramente sublime, sembrava che a sposarsi fossero tre giovani principesse.

Si cncentrò sul volto di Evan che la fissava con aria estasiata e riuscì finalmente a convincere i suoi piedi a spostarsi in avanti; la musica di sottofondo era la classica marcia nuziale di Wagner. Grazie al cielo la distanza che separava l' ingresso dall' altare era brevissima e in men che non si dica Maya si trovò ad osservare da vicino gli occhi blu del suo trepidante sposo; Tom adagiò gentilmente la mano della ragazza su quella che il giovane Rosier gli stava porgendo, un gesto antico che simboleggiava in modo inconfutabile quello che i due neo sposi già sapevano: loro due si appartenevano l' uno all' altra in maniera totale ed incondizionata.

La cerimonia si svolse in modo tradizionale, l' unica parte che Maya ed Evan avevano chiesto che fosse modificata era il "finchè morte non ci separi" con "per tutta l' eternità".

Fianalmente il magipastore annunciò il momento del tanto atteso bacio.

Evan attirò Maya a sè stringendola delicatamente e congiunse le labbra con le sue; fu un paio tenero e adorante che si trasformò poco a poco in bruciante passione. Incuranti della folla che li osservava e di Rabastan, che tossicchiava discretamente come ad annunciare che le altre due coppie presenti si erano già separate,i due ragazzi continuarono a baciarsi come se volessero fondersi uno dentro all' altra. Alla fine Evan la lasciò andare e fece un passo indietro ad osservare il volto di quella che era diventata finalmente sua moglie; Maya aprì lentamente gli occhi e lo abbagliò con un sorriso che il biondo si affrettò a ricambiare. Dopodichè la Gaunt raggiunse le sue due amiche che l' attendevano con i boquet tra le mani e li lanciarono all' unisono in direzione della folla; uno dei boquet atterrò tra le braccia di Narcissa che sorrise lanciando un' occhiata di sottecchi a Lucius.

 

























*************************************
























Il ricevimento del matrimonio fu straordinariamente caotico e vide come protagoniste assolute le tre giovani spose che si destreggiavano tra gli invitati desiderosi di porgere le loro felicitazioni alle novelle coppie e le suocere che sembravano decise a non separarsi dalle nuore neanche per un attimo.

Finalmente l' orchestra aprì le danze riuscendo a salvare le tre ex Serpeverdi dalle chiacchiere insostenibili di Lady Maastricht, una vecchia prozia nubile della madre di Rodolphus e Rabastan.

Evan raggiunse sua moglie accompagnandola sulla pista da ballo per aprire le danze con un lento.

- Come sta signora Rosier? - le chiese chinandosi a scoccarle un bacio sulla fronte.

- Rimango pur sempre una Gaunt non te lo scordare - replicò la ragazza punzecchiandolo leggermente.

- Non potrei mai scordarlo - assicurò Rosier prima di fondere il suo sguardo con quello della ragazza - Ti amo, Maya Gaunt - aggiunse con tutta l' intensità di cui era capace.

- Ti amo anche io - replicò Maya attirandolo a se e coinvolgendolo in un bacio passionale. Il petto di uno contro quello dell' altra, i cuori che battevano all'unisono. La Gaunt chiuse gli occhi e si abbandonò a lui e al suo abbraccio, era a casa.













Spazio autrice:

Ecco finalmente il tanto atteso momento del matrimonio tra di Maya ed Evan, ovviamente le altre due coppie presenti sono formate da Bellatrix e Rodolphus e da Lucretia e Rabastan.
Spero che vi sia piaciuto, al prossimo.
Baci baci,
               Bella_92

 

 

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Capitolo 28
*** Order vs Death Eaters ***


Order vs. Death Eaters
































 
 - Elettra, ne abbiamo già parlato e sai che non è neanche lontanamente da prendere in considerazione una cosa del genere - sbottò Sirius, gli occhi grigi che la fissavano con preoccupazione.
Era da quando era finita la scuola che andava avanti quella discussione; Elettra voleva entrare a far parte dell' Ordine della Fenice, voleva rendersi utile,ma Sirius non ne voleva sapere.
- Dammi una buona ragione per non farlo -
- Perchè è troppo pericoloso,ecco perchè....perchè se ti accadesse qualcosa morirei dal dolore - sussurrò il ragazzo prendendo le mani candide di lei tra le sue e chinandosi a depositarvi un casto bacio.
- Anche io morirei se ti accadesse qualcosa, ma non ti vieto di combattere. Cerca di capirmi Sir, voglio esserci,voglio combattere - insistette Elettra incatenando gli occhi azzurri in quelli grigi di lui.
Sirius abbassò la testa sconfitto, sapeva che quando Elettra si metteva in testa una cosa non c' era verso di farle cambiare idea. In quel momento una Lily trafelata fece il suo ingresso nel salotto trascinandosi dietro una Marlene in lacrime.
- Che succede? - chiesero all' unisono i due ragazzi raggiungendo le amiche sul divano.
Lily aveva gli occhi rossi, segno che anche lei aveva pianto.
- Si tratta di Benjy - sussurrò la rossa stringendo a sè quel piccolo esserino tremante che era Marlene; a quelle parole la McKinnon scoppiò a piangere ancora più forte.
Elettra non sapeva molto di lui, solo che Benjy Fenwick faceva parte dell' Ordine e che di lì a poco si sarebbe dovuto sposare con Marlene. Si lasciò cadere accanto alle amiche e strinse a sè la mora che continuava a piangere senza ritegno.
Sirius le lanciò un' occhiata che stava a significare "Hai visto cosa succede a chi entra nell' Ordine?" a cui la Gaunt rispose con una brusca scrollata di spalle.
Molly Prewett in Weasley fece il suo ingresso nel salotto tenendo una tazza di quella che doveva essere una pozione soporifera.
- Tieni mia cara, ti farà stare meglio - disse porgendola a Marlene.
La ragazza la bevve tutta d' un fiato e nel giro di un paio di minuti cadde in un sonno senza sogni.
- Come è successo? - domandò delicatamente Elettra.
- I Mangiamorte lo hanno catturato,torturato e fatto a pezzi - sussurrò Lily portandosi una mano alla bocca, le iridi smeraldine della giovane signora Potter si riempirono di lacrime.
- Chi è stato? - ringhiò Sirius con aria furibonda.
A rispondere fu una roca voce maschile - Maya Gaunt -
Malocchio era entrato silenziosamente e con  due sole parole aveva infranto il cuore di Elettra; la Gaunt scoppiò a piangere mentre un fuoco battagliero si accendeva nel suo sguardo. Sua sorella l' avrebbe pagata. Si alzò dal divano e recuperò il mantello, prima che Sirius o chiunque altro avesse il tempo di fermarla aveva schioccato le dita e si era smaterializzata.
 
 





























*****************************
 
























Due ore prima...
 
 
 










- Sei sicura di voler essere tu a farlo? - le chiese gentilmente Evan.
- Cosa c' è Rosier pensi che siccome sono una donna allora non ho il coraggio di torturare un traditore del suo sangue? - replicò Maya lanciando un' occhiataccia al marito.
Evan decise di lasciar perdere, quando Maya passava all' uso del cognome c' era da preoccuparsi. Si fece lentamente da parte ed espose il mago ai colpi di sua moglie.
- Allora Fenwick, tu sai qualcosa che a noi serve e ce lo dirai o con le buone o con le cattive - cominciò la Gaunt battendo minacciosamente la bacchetta contro la coscia.
- Preferirei morire - ringhiò il ragazzo fissandola con odio.
- Non preoccuparti, si arriverà anche a quello, ma prima devi parlare - lo rassicurò la strega rivolgendogli un sorriso cattivo.
- Non ho nulla da dirti -
- Ne sei sicuro?....Crucio - sussurrò dolcemente Maya puntandogli contro la bacchetta.
Benjy strillò in preda al dolore, dopo una manciata di minuti l' incantesimo venne interrotto.
- Questo era solo un piccolo assaggio, tanto per renderti conto di quello che ti aspetta - lo informò allegramente la strega prima di scagliare nuovamente la maledizione.
- Sei sicuro di non avere proprio niente da dire? - chiese sarcastica interrompendo momentaneamente la tortura.
- Sì, una cosa ci sarebbe: Vaffanculo! -
- Ah, no mi dispiace, la risposta è....sbagliata - annunciò ghignando maligna e assestando un calcio al viso del giovane mago.
Un' ora di tortura più tardi Benjy ancora non cedeva.
- Devo ammettere che è un bastardo coriaceo - commentò Evan osservando il mago che gemeva raggomitolato su se stesso, la faccia era diventata una maschera di sangue.
- Già, credo proprio che non parlerà - confermò Maya tirandosi indietro i capelli.
- E allora che facciamo? -
- Uccidiamolo e facciamola finita..... è ora di pranzo e sto morendo di fame - replicò con tono sbrigativo.
- Ma, signora, l' Oscuro ha detto...-
La Gaunt si voltò verso il Mangiamorte che aveva parlato, davanti al suo sguardo glaciale gli altri si scansarono immediatamente dall' uomo che aveva parlato.
- Avada Kedavra - sussurrò dolcemente la mora. Il Mangiamorte cadde come una marionetta a cui erano stati recisi i fili, la sorpresa che ancora si rifletteva nei suoi occhi.
- Bene, qualcun altro ha obiezioni? - domandò rivolgendosi al resto dei presenti.
I Mangiamorte rimasero in silenzio e qualcuno accennò un timido cenno di  diniego.
- Allora cosa state aspettando? Uccidetelo e fate avere i pezzi all' Ordine con i miei più affettuosi saluti - ordinò con tono beffardo.
















Spazio autrice:

Capitolo un po' cortino ma è solo di passaggio, spero che vi sia piaicuto. Al prossimo.
Baci baci,
               Bella_92

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Capitolo 29
*** Gaunt vs Gaunt ***


Gaunt vs Gaunt

 

 

 






















Con un sonoro Pop Elettra si smaterializzò davanti ai cancelli di Malfoy Manor, tutti sapevano che quello era diventato il quartier generale dei Mangiamorte e di conseguenza era sicura che avrebbe trovato lì Maya.

Maya.... non riusciva più ad affiancare quel nome alla parola sorella, non dopo le ultime vicende che le avevano permesso di vedere chiaramente quello che tutti sapevano da sempre: Maya Gaunt era la quintessenza della cattiveria e dell' insensibilità, non riusciva neanche lontanamente a provare pietà per qualcuno e quello che aveva fatto a Benjy lo dimostrava ampiamente.

Raccogliendo ogni briciola di coraggio si puntò la bacchetta alla gola e sussurrò - Sonorus -

Con la voce più autoritaria e minacciosa che riuscì a mettere insieme esclamò - Maya esci ed affrontami, o dovrò cominciare a pensare che hai paura della tua sorellina? - concluse beffarda.

Sapeva che quella sua supposizione avrebbe fatto scattare la sorella maggiore, era una vera e propria stoccata al suo orgoglio.

Non dovette attendere molto prima che il cancello si aprisse, con sua sorpresa,però, non si trattava di Maya ma di due alte figure incappucciate; li scrutò con aria guardinga e rinsaldò la presa sulla bacchetta.

- E così questa è la piccola Gaunt, assomiglia molto a sua sorella vero Tyrone? - disse uno dei due rivolgendosi al Mangiamorte più tozzo.

- Sì, è bella quanto lei....sarà un vero peccato doverla uccidere - concordò in tono pacato, come se stesse parlando del tempo e non della prospettiva di carpire una vita umana.

- Bè, nessuno ci vieta di divertirci un po' prima di farla fuori - gli fece notare il compagno scrutando la ragazza dalla testa ai piedi, un sorrisetto inquietante gli si dipinse sul volto scarno.

Elettra si irrigidì e si mise in guardia, qualsiasi cosa avessero intenzione di farle di sicuro non sarebbe rimasta inerme.

- Sectusempra - strillò, nello stesso momento uno dei Mangiamorte le lanciò una Cruciatus che la mancò di poco.

Un lampo rosso mandò a cozzare contro il muro il Mangiamorte che aveva provato ad incantarla.

Maya Gaunt comparve in tutto il suo splendore, la bacchetta ancora tesa che fumava leggermente a testimonianza che l' incantesimo proveniva proprio da lei.

- Sparisci e porta quell' idiota con te - ordinò la mora rivolgendosi al Mangiamorte tozzo e indicandogli con aria sprezzante il suo collega che giaceva a terra esanime.

L' uomo annuì e si affrettò a tornare in casa trascinando dietro di sè l' amico.

- Mi hai aiutato - commentò sorpresa Elettra.

- Siamo sorelle Elettra e le sorelle si proteggono a vicenda....e poi nessuno può ucciderti...a parte me - aggiunse rivolgendole un sorriso beffardo.

- Magari sarò io ad ucciderti - replicò Elettra guardandola con aria di sfida.

- Interessante teoria, e dimmi, sai già come fare? - le chiese ironica.

- Ti farò saltare in aria, vediamo se questo funziona - replicò rabbiosa.

- Uh uh, la gattina ha tirato fuori le unghie - ridacchiò osservandola con aria compiaciuta.

- Credimi, è tutto merito tuo....non avresti dovuto uccidere Benjy, come hai potuto farlo? - domandò odiandosi perchè la voce le iniziò a tremare pericolosamente.

- Bè sai è che mi stavo annoiando così tanto, dovevo pur trovare qualcosa da fare; e poi, mi sono detta, come potevo riuscire ad attirare la tua attenzione? - replicò scrutandosi con aria attenta le lunghe unghie smaltate di nero.

Elettra sussultò come se l' avesse colpita e, in preda alla rabbia, le lanciò uno Schiantesimo; Maya lo deviò con un brusco cenno della mano e contrattaccò centrandola in pieno.

Si avvicinò alla sorella e la osservò con aria divertita mentre cercava di riprendere fiato e alzarsi in piedi. Con un lieve calcio le allontanò la bacchetta e si inginocchiò in modo che i loro sguardi fossero alla stessa altezza.

- Ricordati queste parole sorellina siete morti, tu, Sirius e tutti gli altri dell' Ordine...è solo questione di tempo - le sussurrò minacciosa.

- Uccidimi allora, coraggio - le urlò contro la ragazza.

- No, ora non ne ho voglia....ma non temere, prima o poi arriverà quel giorno - la assicurò lasciandola sdraiata a terra e dirigendosi verso il cancello della villa.

Piangendo lacrime di rabbia Elettra recuperò la bacchetta e con un brusco gesto si smaterializzò.

 
















Spazio autrice:


Ecco il nuovo capitolo, finalmente abbiamo il confronto tra le due sorelle, un confronto che entrambe attendevano da più di sette anni. Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Al prossimo.
Baci baci,
                Bella_92

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Capitolo 30
*** Eleazar ***


 
Eleazar

 
 



























- Coraggio signora Rosier,un' ultima spinta - la esortò il Medimago affaccendato a cercare di estrarre la creatura che non sembrava avere alcuna voglia di uscire.
- Toglietemela,toglietemi immediatamente quella cosa - strillò Maya in preda al dolore e all' isteria.
- Maya è quasi finita,respira,cerca di stare calma - la invitò Evan avvicinandosi a sua moglie e tenendole la mano.
La donna gli rivolse uno sguardo furioso che avrebbe fatto impallidire e scappare a gambe levate chiunque avesse un minimo di buon senso, ma evidentemente Evan Rosier non brillava per intelligenza.
- Non...dirmi....quello....che....devo...fare....Rosier - ringhiò Maya tra una fitta di dolore e l' altra.
- Certo cara,scusami - mormorò l' uomo in tono mite.
Evidentemente la maggiore delle sorelle Gaunt stava per dire qualcosa, ma un nuovo grido soffocò le sue parole.
- Giuro che ti ucciderò per avermi fatto questo Evan - borbottò prima che una nuova fitta,più forte delle altre le mozzasse il respiro.
- Coraggio signora è tutto finito,il bambino è nato - la rasserenò il Medimago mentre avvolgeva il  corpicino in una coperta e lo passava al padre.
Maya si lasciò ricadere sul letto e chiuse gli occhi,era stremata.
- Andatevene tutti quanti, ho bisogno di riposare- ordinò in tono secco.
- Ma come Maya,non vuoi vedere nostro figlio? - le chiese perplesso il marito.
- Volevi un erede e l' hai avuto,ora lasciami in pace - replicò la donna senza neanche aprire gli occhi. Evan non si lasciò perdere d' animo e insistette - Andiamo Maya, dagli almeno un' occhiata, ti assicuro che ti assomiglia in modo incredibile -
La mangiamorte si convinse ad aprire gli occhi,se non altro quel rompi pluffe di suo marito avrebbe smesso di darle il tormento. In men che non si dica si ritrovò con il bimbo adagiato tra le braccia,con mano incerta gli scoprì il visino e rimase senza fiato; il bambino le assomigliava in tutto e per tutto,gli stessi capelli scuri e i tratti arroganti,lo stesso sguardo intelligente e le stesse palpebre pesanti. Dei Rosier non aveva ereditato nulla,ma sembrava che a Evan non importasse.
- Come lo chiamiamo? - domandò il suo consorte con aria curiosa.
- Eleazar…Eleazar Salazar Gaunt - rispose la donna senza distogliere lo sguardo da quello del figlio.
- Rosier - la corresse gentilmente Evan.
- No, non Rosier....Gaunt - insistette la donna guardando questa volta il marito e sfidandolo a contraddirla; l' uomo aggrottò la fronte, ma saggiamente decise di lasciar perdere - E Gaunt sia -
- Ora vattene,voglio riposare - ordinò Maya porgendogli il bambino e chiudendo nuovamente gli occhi. Evan obbedì e si diresse al piano di sotto per far conoscere al resto dei parenti il nuovo arrivato.







 








***************************************












 







- E così questo è il piccolo Eleazar – commentò Rabastan tenendo tra le braccia il piccolo che, per buona misura, cercò di mordergli il dito incurante del fatto di non essere ancora provvisto di denti ma solo di rosee gengive.
- Che caratterino, ha decisamente ripreso dalla madre – commentò Lucius ridacchiando.
- Sì, su questo non c’ è ombra di dubbio – confermarono all’ unisono Bellatrix e Lucretia che nel giovane rampollo rivedevano una versione maschile in miniatura della loro migliore amica.
- Diventerai un grande mago, proprio come la tua mamma e il tuo papà – commentò Narcissa sorridendo con dolcezza al frugoletto.
Uno schiocco annunciò che al Manor si era appena materializzato qualcuno, da una nuvola di oscurità emerse nientemeno che il Signore Oscuro. Voldemort avanzò tra i suoi fidi Mangiamorte e si fermò davanti al suo luogotenente.

- E così questo è tuo figlio – commentò con la sua voce sibillante lasciando vagare gli occhi rossastri sul volto del bambino che resse con fermezza il suo sguardo.
- Assomiglia in modo prodigioso alla cara Maya, mi chiedo se la eguaglierà – commentò tra sé e sé.
- Sono certa che farà anche meglio di me- replicò Maya che aveva sentito la voce di suo cugino e aveva raccolto tutte le forze che le erano rimaste per andargli incontro.
- Ovviamente – confermò Evan guardando il figlio con aria orgogliosa.
- Avete già deciso il nome e il padrino? – domandò Tom con tono di pacato interesse.
- Sì, si chiamerà Eleazar Salazar Rosier Gaunt, per quanto riguarda il padrino pensavo che potresti essere tu – replicò schiettamente la donna.

Il Signore Oscuro rimase in silenzio ponderando con attenzione la questione, lui non era tipo da sentimentalismi ma d’ altro canto il piccolo era un Gaunt e lui aveva già fatto una volta un’ eccezione per l’ unica dei parenti per cui provava del rispetto e non vedeva perché non omaggiare anche il piccolo di un simile onore.

- E sia, sarò il padrino del piccolo – accettò freddamente.

 
 











Spazio autrice:
 
Ecco il nuovo capitolo con la nascita del piccolo Eleazar, tutto la mamma *___* e con un padrino d’ eccezione. Diciamocelo francamente, io avrei fatto carte false per avere nientepopodimeno che Lord Voldemort come padrino!
Bè spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento. Vi anticipo subito che il prossimo capitolo sarà piuttosto straziante quindi tirate fuori i fazzoletti (sembrerà stupido ma io ho pianto mentre lo scrivevo ed immaginavo la scena :’(  ).
Al prossimo capitolo.
Baci baci,
           Bella_92


Ecco il piccolo Eleazar
































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Capitolo 31
*** Evan's Death ***


Piccolo chiarimento, questo capitolo è ambientato un anno dopo la nascita di Eleazar, precisamente alla fine dell' ottobre del 1980, e Maya è nuovamente incinta di due gemelli.
Scusa l' anticipazione, ma era d' obbligo dare una spiegazione visto il salto temporale.


*********

 



Evan's Death





























Evan scandagliò il fitto bosco attorno a sè, gli Auror erano troppi, li avevano circondati ed era solo questione di minuti prima che li sopraffacessero definitivamente. Lanciò un' occhiata a Mulciber e Rabastan che si erano posizionati accanto a lui, a Lucius che era ancora più pallido del solito e deglutiva nervosamente e a Wilkes che aveva un' aria risoluta dipinta sul volto dai tratti aquilini. I suoi amici, i suoi compagni, erano tutti lì pronti ad andare incontro ad un fato indegno. Evan si ritrovò a pensare che tutto sommato era una vera fortuna che Maya fosse incinta e non avesse potuto partecipare alla missione, non avrebbe sopportato l' idea di perderla. In quel momento uno scricchiolio sinistro annunciò l' avvicinarsi degli Auror; i cinque Mangiamorte si misero in guardia, pronti ad uccidere il primo mago che fosse comparso dal folto della vegetazione.

Uno schiantesimo annunciò la comparsa di Alastor "Malocchio" Moody che a bacchetta sguainata si fece avanti seguito da una ventina di Auror, tra di loro c' erano i migliori maghi del Ministero. Non avevano scampo, ma, per Salazar, non si sarebbe detto che Evan Rosier si era arreso senza combattere o, peggio ancora, era scappato dalla lotta.

Il biondo Mangiamorte incrociò lo sguardo del capo degli Auror e tra i due passò qualcosa, una sorta di intesa, il genere di sguardo che si scambiavano due guerrieri che riconoscevano il valore dell' avversario. Perchè, in effetti, Evan rispettava gli Auror, in fin dei conti erano solo persone che facevano il loro lavoro, certo un lavoro di merda, ma era pur sempre lavoro. Annuirono lentamente all' unisono.

- Occupatevi degli altri, Malocchio è mio - decretò Evan osservando con la coda dell' occhio i suoi compagni. I quattro annuirono e si lanciarono contro il resto della squadra del Ministero.

Malocchio e Rosier ingaggiarono uno scontro senza esclusione di colpi mentre attorno a loro volavano maledizioni e cadevano corpi, entrambi non avevano occhi che per il loro avversario perchè sapevano bene che il primo che si fosse distratto sarebbe anche stato quello che sarebbe passato a miglior vita.

- Sectusempra - gridò Evan riuscendo a passare la guardia di Malocchio e colpendolo al volto; un pezzo del naso dell' Auror volò via, ma il mago non se ne curò e continuò a combattere incurante del sangue che fluiva copioso e gli imbrattava il viso.

Evan schivò la maledizione di Moody e ricambio con uno Schiantesimo che lo colpì in pieno petto; vide l' Auror accasciarsi al suolo e gettò la testa indietro esplodendo in un urlo vittorioso, ce l' aveva fatta, aveva vinto.

- Evan - l' urlo di Rabastan attirò la sua attenzione spingendolo a voltarsi verso l' amico che era in chiara difficoltà, lo raggiunse e gli diede man forte finchè non rimasero in piedi poco più di mezza dozzina di Auror. Evan notò che il più giovane dei Lestrange era ferito ad una spalla e perdeva molto sangue e richiamò Lucius.

- Lù, Rabastan deve essere curato o morirà dissanguato, tornate a casa -

Malfoy li raggiunse e dopo aver afferrato delicatamente Rabastan si accinse a smaterializzarsi.

- Tu non vieni? - domandò debolmente Rabastan anche se sapeva bene quale sarebbe stata la risposta dell' amico.

- No, voi andate, ci vediamo a casa - replicò il biondo voltandosi appena in tempo per vedere Malocchio che si rialzava, e così quello stramaledetto Auror non era morto.

- Rosier abbiamo uno scontro in sospeso noi due - lo richiamò Malocchio indicando beffardamente il naso mozzato.

Il Mangiamorte non si fece pregare e riprese il duello da dove era stato interrotto, una maledizione di Malocchio trapassò il suo scudo difensivo e lo colpì al fianco strappandogli un rantolo di dolore. Strinse i denti e lanciò un' Avada Kedavra che venne abilmente schivato dall' Auror e colpì un sasso li vicino, disintegrandolo.

Nel frattempo Wilkes, che stava combattendo a pochi metri da lui cadde a terra senza vita. Con un ruggito di frustrazione il biondo lanciò un' occhiata a Mulciber che duellava in contemporanea con tre Auror e aveva uno squarcio nella tunica che rivelava una ferita profonda e sanguinolenta. Erano rimasti solo loro due contro mezza dozzina di Auror, non ce l' avrebbero mai fatta pensò Evan mentre dentro di se sentiva bruciare la sconfitta.

Con la cieca furia di un animale in trappola si lanciò contro Malocchio e quello fu il suo più grande errore;l' Auror deviò il suo incantesimo e lo colpì in pieno petto con l' Anatema che Uccide. Evan sentì una stilettata al cuore e mentre cadeva indietro come una marionetta a cui avevano reciso i fili, il suo pensiero corse a Maya, ad Eleazar e ai suoi due bambini non ancora nati che non avrebbero mai conosciuto il loro padre. Chiuse gli occhi e mentre spirava pensò che almeno loro erano in salvo, un lieve sorriso di sollievo si dipinse sul volto del Mangiamorte prima che chiudesse gli occhi per l' ultima volta.


























***********************************
























Lucius si smaterializzò a Malfoy Manor trascinando dietro di se il corpo massiccio del cognato; nel salotto trovò ad attenderlo sua sorella e la sua dolce Narcissa.

- Rab! - strillò Lucretia precipitandosi verso il marito che giaceva a terra privo di sensi.

- Ha perso parecchio sangue - disse Lucius prima di convocare l' elfo domestico.

- Dobby prendi subito del Dittamo e delle bende -

L' elfo annuì e scomparve con uno squittio spaventato, si rimaterializzò pochi secondi dopo stringendo una manciata di garze e una piccola bottiglietta di cristallo.

Lucretia gliela strappò violentemente di mano e si accinse a curare il marito; quando la ferita si rimarginò del tutto puntò la bacchetta contro Rabastan e sussurrò - Reinnerva -

Il Mangiamorte spalancò gli occhi di scatto, si guardò intorno con aria allarmata e appena si rese conto di dove era si rilassò visibilmente.

- Lucretia - mormorò stringendo la mano della moglie che lo fissava con aria angosciata.

- Oh Rab, come stai,come ti senti? - domandò scrutandolo attentamente alla ricerca di qualche traccia di ulteriori ferite.

- Ora sto bene.... devo tornare indietro - aggiunse subito dopo tirandosi a sedere e cercando a tentoni la sua bacchetta.

- Non dire idiozie, non puoi andare proprio da nessuna parte - replicò la bionda lanciando un' occhiata al fratello che sembrava sul punto di prendere la parola.

- Lucretia ha ragione, Rab, in queste condizioni non puoi andare da nessuna parte. - provò a farlo ragionare Lucius.

- Ma devo, Evan è ancora nella radura - insistette Rabastan con vigore, cercando di far capire a sua moglie e a suo cognato che lui doveva andare lì, non poteva abbandonarlo.

Proprio in quel momento un sonoro Pop annunciò che qualcuno si era appena Smaterializzato; Derek Mulciber fece il suo ingresso in salotto sotto lo sguardo ansioso dei suoi amici.

- Evan e Wilkes sono morti - mormorò debolmente mostrando il corpo senza vita che stringeva tra le braccia e che fino a quel momento sembrava un fagotto; i capelli color oro di Evan rilucevano in modo spettrale sotto la luce delle candele.

Lucretia sentì le lacrime caderle calde sulle guance e Narcissa si portò una mano alla bocca, gli occhi azzurri spalancati dal dolore per la perdita di suo cugino. Rabastan e Lucius abbassarono lo sguardo stringendo i pugni con rabbia.

Proprio in quel momento fece la sua comparsa Maya che fino a quel momento era stata a letto per via della gravidanza in fase avanzata; Bellatrix veniva dietro di lei, alla signora Lestrange bastò un' occhiata al volto dei cognati per capire che c' era qualcosa che non andava.

Maya si fece largo tra di loro ignorando le suppliche di Lucretia che la invitava a tornare a letto e a non affaticarsi. Lo sguardo della Gaunt si andò a posare sul corpo che Mulciber aveva adagiato con delicatezza sul divano, i capelli color dell' oro del suo Evan risaltavano drammaticamente sulla pelle nera. Sgranò gli occhi incapace di parlare e si lasciò cadere accanto al corpo del marito, appoggiò la testa al petto di Evan e permise alle lacrime di scendere copiose sul bel viso dai tratti arroganti; era la prima volta che le lacrime appannavano gli occhi freddi della più feroce delle guerriere. Bellatrix raggiunse l' amica e tentò di abbracciarla, ma Maya la respinse con determinazione e tornò a gettarsi sul corpo senza vita di Evan piangendo ormai senza ritegno e urlando come un' ossessa.

- Evan!Evan! Evan, non osare abbandonarmi! Evan, non puoi lasciarmi così! - gridò squotendo il corpo dell' amato.

- Maya, è tutto inutile, non può sentirti, se ne è andato - le fece notare gentilmente Rabastan che si era alzato in piedi e aveva raggiunto la sua migliore amica.

- No, non è vero - strillò Maya divincolandosi dalla presa dell' uomo.

- Evan!Evan! -

- Maya, non tornerà, ci ha lasciato -

- No, non è vero! Lui non mi lascerà mai, l' ha promesso....l' ha promesso! - insistette la Gaunt tempestando di pugni il petto muscoloso di Rabastan che la strinse saldamente a sè.

Maya continuò a chiamarlo, le urla spezzate dai singhiozzi e dal pianto; non poteva essere vero,doveva essere tutto un brutto sogno. Sì era un incubo, la mattina dopo si sarebbe svegliata e avrebbe trovato Evan che dormiva accanto a lei. Non poteva essere vero, non poteva essere vero.

Quelli furono gli ultimi pensieri che passarono nella mente della Gaunt prima che Rabastan la facesse cadere in un sonno incantato.

- Dormirà fino a domani, la porto in camera sua - annunciò prendendola in braccio e dirigendosi lentamente verso il piano superiore. La depose con delicatezza nel letto matrimoniale e tornò al piano di sotto.
















Spazio autrice:

Ecco il capitolo più triste della storia, vi giuro avrei tanto voluto non scriverlo, ma quando ho iniziato questa fanfiction mi ero ripromessa che gli eventi della storia originale della Rowling non sarebbero stati alterati e la zia Row ci dice chiaramente che Wilkes ed Evan combatterono in un bosco contro gli Auror di Malocchio, che proprio Rosier staccò un pezzo di naso a quest' ultimo e che entrambi i Mangiamorte preferirono morire piuttosto che arrendersi.
Diciamo che questo vuole essere un mio personale  tributo ad un uomo che, per quanto devoto al Lato Oscuro, ha dimostrato di possedere un coraggio da leone.
Spero che vi sia piaicuto e che sia riuscita a commuovervi almeno un decimo di quanto mi sono commossa io scrivendo ed immaginando la scena.
Al prossimo capitolo.
Baci baci,
               Bella_92

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Capitolo 32
*** The Dark Lord' s Fall ***


The Dark Lord' s Fall
























Era passato un anno dalla morte di Evan eppure la vedova Rosier non aveva ancora smesso gli abiti neri da lutto;Maya non aveva alcuna intenzione di dimenticare quel dolore, con suo marito era morta anche una parte di lei, quella minuscola parte buona che risiedeva nel profondo del suo animo e che solo Evan riusciva a far emergere.

- Padrona, la riunione sta per cominciare - le annunciò l' elfa con tono timoroso, negli ultimi tempi la Gaunt era facile agli scoppi d' ira, tanto improvvisi quanto ingiustificati, e chiunque le si rivolgeva stava sempre sul chi vive, pronto a proteggersi da una qualche maledizione.

- Riferisci che scendo subito - ordinò secca. Appena l' elfa sparì per adempiere al suo dovere la donna si alzò e si diresse a passi imperiosi verso il grande specchio che troneggiava davanti a lei.

La superficie riflettente le rimandò l' immagine di una donna segnata dal dolore, era dimagrita molto e ciò si notava in particolare dal viso scavato che le sottolineava ancora di più gli zigomi marcati, i capelli ricci avevano perso la loro naturale brillantezza, l' unica cosa che era rimasta uguale era il luccichio pericoloso nello sguardo. Doveva ammettere che malgrado tutto l' improvviso e repentino dimagrimento, e quel lieve senso di disordine che le conferiva un' aria forastica, non la imbruttivano affatto, anzi tutt' altro.

Si cambiò indossando rapidamente la nera veste da Mangiamorte e dopo essersi ritoccata il trucco si diresse verso il piano inferiore.

Nell' ampio salone del Malfoy Manor, che era stato adibito a sala riunioni, erano presenti i membri più eminenti della loro causa; la donna rivolse qualche brusco cenno di saluto e regalò un mezzo sorriso a Bellatrix che sedeva altera tra il marito ed il cognato.

- Maya, mia cara,ti aspettavamo - la accolse Tom con la sua solita voce fredda e sibillante.

- Bene, sono qui, la vostra attesa è finita - replicò con un tono a metà tra il retorico ed il sarcastico.

- Lo vedo, siediti accanto a me - la invitò scostandole leggermente la sedia.

Maya lo accontentò sedendosi compostamente e scandagliando il lungo tavolo intorno al quale erano riuniti tutti i Mangiamorte. C' erano un paio di volti che le erano estranei e si soffermò su di essi con particolare attenzione,cercando di decifrare l' essenza che si nascondeva dietro all' apparenza. In particolare venne colpita da due uomini, un colosso biondo dalle chiare origini nordiche ed un individuo sporco e rozzo, avrebbe scommesso la sua testa che si trattava di un lupo mannaro.

- Vi ho convocato qui per due motivi, il primo è che grazie al caro Severus - e qui molti dei Mangiamorte storsero il naso e lanciarono occhiatacce al Mezzosangue che sedeva alla sinistra del Lord - Sono finalmente riuscito a scoprire il luogo in cui si nascondo i Potter -

Stavolta le espressioni mutarono; c' era chi fissava il suo signore con aria eccitata, desideroso di eliminare anche l' ultimo ostacolo alla loro supremazia, e chi corrugava la fronte con aria preoccupata. Tutti loro sapevano della profezia e di quello che essa avrebbe comportato e si domandavano se fosse vera o se si trattasse dell' ennesima profezia inventata di sana pianta, del resto la situazione in cui era stata pronunciata non garantiva certo la sua veridicità, tutt' altro.

Maya apparteneva al gruppo di coloro che non erano nè eccitati nè preoccupati, no, il suo sentimento in proposito era puro e semplice scetticismo, come poteva un comune maghetto anche solo pensare di resistere all' Oscuro Signore, quando maghi come Silente non erano in grado di sconfiggerlo?

Ad ogni modo se Tom aveva deciso di sterminare i Potter lei non ci trovava proprio niente di male, in fin dei conti non sarebbero stati un paio di Babbanofili morti in più a turbarle il sonno. L' unica riserva che la Mangiamorte aveva era nei confronti del pargolo, e se il piccolo fosse destinato a diventare,un giorno, un grande mago oscuro? Quell' ipotesi avrebbe spiegato l' esistenza di quell' assurda profezia. Insomma, chi erano loro per privare il mondo magico di un possibile mago Oscuro con un potenziale persino maggiore del suo e di quello di Tom? Tuttavia la Gaunt sapeva bene che quando Tom Riddle si metteva in testa una cosa non c' era verso di fargli cambiare idea e lei non era certo così stupida da cercare di provarci, tantomeno per salvare la vita di un piccolo Mezzosangue.

- Il secondo motivo è che desidero presentarvi due nuovi amici provenienti dalla fredda Scandinavia, si tratta di Thorfinn Rowle e Fenrir Greyback, che attualmente è a capo del branco di licantropi locale - continuò indicando prima il gigante biondo e poi il tipo dall' aria trasandata.

Maya emise un gemito disgustato che si sentì chiaramente in tutta la tavolata.

- Hai qualcosa in contrario? - le chiese Tom stringenndo gli occhi con aria minacciosa.

- Sì, mi chiedevo da quando in qua accettiamo feccia del genere...anche se dopo l' ingresso di Piton non dovrei stupirmi più di nulla - commentò accennando con aria beffarda al mago che le sedeva di fronte.

- Da quando lo decido io e da quando il tuo parere in proposito non conta nulla - replicò Riddle sfidandola a contraddirlo.

Un basso mormorio si diffuse tra i Mangiamorte, non era raro vedere Maya e Tom battibeccare su qualcosa ma di solito si trattava di cose di poco conto, in quel momento invece la strega stava sfidando in modo pericolosamente sfrontato il loro Signore.

- Bene, se il mio parere non conta nulla allora sono libera di andare, sono sicura che saprete fare tranquillamente a meno di me - disse la giovane donna alzandosi di scatto e incamminandosi a testa alta verso l' uscita, la strega sentì lo sguardo bruciante di Tom che le trapassava la schiena, ma continuò a camminare facendo finta di niente.

 






















**************************



































- Maya, Maya corri -

La voce concitata di Bellatrix interruppe il filo dei suoi pensieri, rimboccò le coperte ad Eleazar che dormiva con aria tranquilla nel grande letto matrimoniale e si diresse verso il piano di sotto da cui provenivano le grida.

- Sei impazzita? Eleazar sta dormendo, se continui così lo sveglierai - la rimproverò. Solo in quel momento si rese conto dell' aria stravolta che aveva la sua migliore amica.

- é morto, è morto - continuò a strepitare Bellatrix, incurante di quello che Maya le aveva appena detto.

Morto? Che si trattasse di Rodolphus o di Rabastan? si chiese la donna mentre quell' ipotesi spaventosa si faceva strada nella sua mente, aveva già perso Evan e Regulus, non poteva perdere anche loro.

- Calmati Bella e cerca di spiegarti, chi è morto? - le domandò facendola sedere sul divano e imponendosi di mantenere la calma.

- Lui....il Signore Oscuro è morto - mormorò Bella accarezzandosi amorevolmente l' avambraccio su cui era impresso il marchio, marchio che si stava scolorendo a poco a poco.

Non poteva essere, Tom morto?

- E così la profezia era esatta - commentò con tono sorpreso - Dei Potter che ne è stato? - aggiunse subito dopo.

- Evans e Potter sono morti, il bambino è sopravvissuto e lo ha portato via qualcuno dell' Ordine - replicò Rabastan che era appena entrato nel salone, si lasciò cadere sul divano accanto alle amiche e chiuse gli occhi, era distrutto.

Nel salone si riversarono Lucius,Lucretia e i Mangiamorte appartenenti alla cerchia interna.

- Che si fa ora? - domandò Mulciber rivolgendosi a Maya.

Solo in quel momento la strega si rese conto che la caduta del Signore Oscuro avrebbe potuto portare alla sua ascesa.

- Non facciamo nulla, siamo in pochi e tre quarti del Mondo Magico in questo preciso momento starà brindando alla salute del piccolo Potter -

- E così finisce tutto? Lasciamo che tutto torni com' era prima? - esplose Bellatrix guardandola con aria incredula.

- Certo che no, non essere sciocca Bella, ma dobbiamo riorganizzarci prima di sferrare la prossima mossa - replicò Maya.

- Hai già in mente qualcosa vero? - le chiese Rabastan che la conosceva abbastanza bene da sapere che il luccichio nello sguardo dell' amica annunciava che il suo cervello era già in azione, pronto ad elaborare un qualche piano diabolico.

- Di che si tratta? - domandò con aria curiosa il Mangiamorte più giovane del gruppo, Barty Crouch jr.

- Se c' è qualcuno che può sapere con esattezza cosa è accaduto e se l' Oscuro è effettivamente morto quelli sono i Paciock, in fin dei conti sono due dei migliori Auror in circolazione, troveremo il modo di farli parlare - replicò la donna.

- Giusto, andiamoci subito - saltò su Bellatrix con una luce folle che le illuminava il volto.

- Rimettiti seduta Bella, ora saranno al quartier generale dell' Ordine a festeggiare. Agiremo domani sera, ma andranno solo i Mangiamorte migliori - disse tirando per un braccio la Black e sondando con lo sguardo i volti dei maghi che la circondavano.La fissavano tutti con l' aria di cieca fiducia che i soldati mostravano verso i loro condottieri.

- Chi? - chiese Lucius dando voce ai pensieri di tutti, dalla nota preoccupata della sua voce però si capiva chiaramente che lui sperava di non essere uno dei sorteggiati.

- Tranquillo Malfoy, tu potrai rimanere a casa a fare la calzetta - lo rassicurò Maya con tono beffardo.

Il biondo si irrigidì visibilmente, Narcissa assunse un' espressione indignata e Lucretia ed il resto dei Mangiamorte scoppiarono a ridere, Lucius Malfoy era rinomato per il suo scarso coraggio e la sua grande capacità di sgusciare fuori dalle situazioni pericolose.

- Andrò io, Bellatrix,Rabastan,Rodolphus e Barty - decretò la strega soffermandosi sul volto di ognuno dei convocati. Bellatrix sorrideva compiaciuta, Rabastan annuì con aria solenne, Rodolphus rimase impassibile come se se lo fosse aspettato fin dall' inizio e Barty sgranò gli occhi con aria incredula.

- Perchè Crouch? - chiese con tono di evidente fastidio Doholov.

- Già, ci sono Mangiamorte molto più in gamba di lui - rincarò la dose Mulciber con un' espressione che lasciava chiaramente intendere che lui stesso sarebbe stato una scelta più sensata.

- Sono d' accordo con entrambi - li assicurò Maya, non voleva certo seminare dissenso tra i ranghi, prima di passare a spiegare il motivo della sua scelta - Il piccolo Barty è uno di noi da poco, ritengo sia giusto dargli l' opportunità di mettersi alla prova, sarà una sorta di battesimo del fuoco -

I Mangiamorte sembrarono soddisfatti da quella spiegazione e nessuno fece più alcuna domanda. Passarono il resto della nottata e buona parte della mattina seguente a definire i dettagli per l' interrogatorio dei Paciock, erano in una situazione delicata e non potevano permettersi nemmeno il più piccolo errore.

 















Spazio autrice:


Eccoci nuovamente qui con il nuovo capitolo, che oltretutto è il quart' ultimo,  spero che sia di vostro gradimento.
Fatemi sapere che ne pensate,mi raccomando che ci tengo ^^.
Al prossimo capitolo.
Baci baci,
               Bella_92

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Capitolo 33
*** Wizengamot ***


Wizengamot





















E così era giunta la fine per loro? Era mai possibile che i migliori luogotententi del Signore Oscuro dovessero passare i prossimi anni della loro vita chiusi in una piccola e umida cella ad Azkaban? Maya non riusciva a capacitarsi della sfortuna che sembrava perseguitarli dalla caduta di Tom.

Mentre attendeva insieme ai suoi compagni che i Dissennatori li scortassero davanti al Wizengamot ripercorse gli avvenimenti di tre notti prima, quando insieme ai suoi amici si era recata a casa Paciock per interrogare i due Auror. Erano penetrati agevolmente nella loro abitazione e li avevano sorpresi appena un attimo dopo che ebbero messo a letto il loro bambino che doveva avere la stessa età dei suoi gemelli e appena un anno in meno del piccolo Eleazar.

Rodolphus e Rabastan erano sulla soglia di casa pronti ad avvertirli nel caso in cui qualcuno dell' Ordine avesse avuto la malaugurata idea di andare a fare una visitina a casa Paciock; il piccolo Crouch si era rivelato una scelta completamente sbagliata, con il cuore tenero che si ritrovava aveva cominciato a sentirsi male appena Bella aveva cominciato a cruciare Frank Paciock. Doveva riconoscere una cosa ai due Auror, erano leali ai loro amici e alla loro causa, subirono le torture che gli inflissero per più di due ore senza lasciarsi sfuggire neppure una parola su quello che volevano sapere. Maya apprezzava la lealtà, anche quando veniva manifestata dai suoi nemici, e per questo si ribellò quando Bellatrix al colmo della collera propose di ucciderli; con la loro morte avrebbero ottenuto solo un omicidio in più sulla lista di quelli che avevano già sulle spalle e quella era l' ultima cosa che serviva loro.

Erano pronti a smaterializzarsi e fare ritorno al quartier generale quando dal nulla comparvero Malocchio e la sua squadra di Auror con le bacchette pronte, erano in enorme superiorità numerica e nel giro di una mezz' ora li disarmarono e li scortarono in catene ad Azkaban dove erano rimasti fino ad allora in attesa che il Tribunale Supremo si riunisse per decidere di loro.

Uno spintone la riscosse dai suoi pensieri, era ora di entrare in aula. Tenendo ben alta la testa e lanciando sguardi fieri ed altezzosi a destra e manca Maya percorse la breve distanza che separava l' ingresso del tribunale dai sedili per gli accusati; si sedette compostamente tenendo la schiena ben dritta contro il rigido schienale e non battè ciglio quando le catene che pendevano dai braccioli le avvolsero i polsi incatenandola.

Dietro di lei venivano Bellatrix che lanciava sguardi folli e pieni d' ira verso i giudici, Rabastan e Rodolphus che avevano un' aria a dir poco rassegnata e il giovane Crouch che fissava il padre con sguardo supplicante, Bartemius Crouch senior gli rispose con uno sguardo che manifestava chiaramente tutto il suo disprezzo ed il giovane sussultò come se fosse stato picchiato; sembrava che avesse realizzato solo in quel momento che non sarebbe arrivato nessun aiuto da suo padre.

- Maya Gaunt,Bellatrix Black, Rodolphus e Rabastan Lestrange e Bartemius Crouch junior sono presenti? - chiese formalmente Crouch prima di rivolgersi alla stenografa - Si assicuri di trascrivere tutto -

Ad un cenno affermativo della donna riprese nuovamente la parola - Siete stati condotti davanti al Wizengamont per aver compiuto atti deplorevoli tra cui: omicidio,tortura,violazione del decreto di segretezza,cospirazione per la destituzione del Ministero della Magia,circonvenzione di incapace,utilizzo delle Maledizioni senza Perdono. Avete qualcosa da dichiarare? - disse rivolgendosi agli imputati.

Maya continuò a sostenere gli sguardi con fierezza e rispose sorridendo sarcastica - Avanti Crouch avete già deciso, fatela finita vorrei tornare in cella -

La risposta arrogante della donna suscitò l' indignazione e lo stupore generale, mai nessun imputato aveva reagito in modo tanto incurante davanti alla minaccia di passare la vita ad Azkaban.

- La signora Gaunt parla per tutti voi? - domandò allora il mago rivolgendosi al resto dei Mangiamorte i quali annuirono bruscamente ad eccezione di Crouch junior che continuava a guardare suo padre con lo sguardo colmo di disperazione.

- Bene in tal caso passiamo alla votazione, chi giudica gli imputati non colpevoli? -

Tutte le mani rimasero saldamente ancorate al leggio.

- Chi giudica gli imputati colpevoli? - chiese ancora il mago, questa volta fu raggiunta l' unanimità.

- Padre, no padre vi supplico - strillò allora Crouch ma Bartemius senior fece finta di non udire le suppliche del figlio.

- Maya Gaunt per gli omicidi di Dearborn Caradoc,Benjy Fenwick,la tortura dei coniugi Paciock e l' assassinio di innumerevoli babbani questo tribunale ti condanna a scontare il resto della vita nel carcere di massima sicurezza di Azkaban -

La Gaunt rimase impassibile e molti in aula si chiesero se fosse davvero così indifferente alla sua sorte o se stesse già progettando una futura evasione.

- Bellatrix Black per aver partecipato allo sterminio della famiglia McKinnon, di innumerevoli babbani e aver torturato fino alla pazzia i coniugi Paciock questo tribunale ti condanna a scontare il resto della vita nel carcere di Azkaban -

Bellatrix si lasciò andare ad una risata folle e urlò - Rinchiudici pure Crouch, ma il Signore Oscuro risorgerà e allora verrà a cercare i suoi Mangiamorte più fedeli e spazzerà via il resto di voi poveri stolti come se non foste altro che foglie morte -

La folla che si era radunata per assistere al processo rabbrividì al pensiero che l' angosciosa profezia della donna potesse avverarsi.

- Rodolphus Lestrange, per l' omicidio di innumerevoli babbani e il favoreggiamento nella tortura dei Paciock questo tribunale ti condanna a scontare trent' anni nel carcere di massima sicurezza di Azkaban -

- Rabastan Lestrange, per l' omicidio di innumerevoli babbani e di Fabian e Gideon Prewett nonchè il favoreggiamento nella tortura dei Paciock questo tribunale ti condanna a scontare il resto della vita nel carcere di Azkaban -

- Bartemius Crouch junior, per aver partecipato alla tortura dei coniugi Paciock e con l' accusa di tradimento nei confronti del Ministero della Magia questo tribunale ti condanna a scontare vent' anni nel carcere di massima sicurezza di Azkaban - concluse Crouch.

- Noooo, padre vi supplico,non lasciate che mi portino via - urlò il ragazzo mentre i Dissennatori slegavano gli imputati e li conducevano fuori dall' aula.

- Padre, padre, sono vostro figlio - urlò ancora.

- Io non ho figli - replicò glaciale Crouch senior.

 

 
















*********************

 
























- Fatemi uscire, vi prego. Padre,padre - continuava ad urlare Barty anche se il processo si era ormai ultimato da diverse ore.

- Falla finita Barty, il paparino non verrà a tirarti fuori - sbottò Maya che ne aveva decisamente abbastanza di tutta quella lagna.

- Ma io non posso rimanere qui, impazzirò a stare chiuso qui dentro per altri vent' anni - gemette il ragazzo con la voce rotta dalla disperazione -

- Oh, non preoccuparti usciremo di qui, è solo questione di tempo - replicò Maya mentre un sorrisetto che non prometteva niente di buono si dipingeva sul bel volto dai tratti arroganti.

 

 

 

 

 

 

 












Spazio autrice:

The end! Signori e signore la storia è giunta alla fine. Confesso di essere un po' emozionata dal momento che è la prima long che concludo, ad ogni modo non disperate perchè nel giro di mezz' ora dalla pubblicazione di quest' ultimo capitolo uscirà il primo del sequel " Un degno erede" che vedrà come protagonisti gli eredi di Maya ed Elettra Gaunt. Mi raccomando, non perdetevelo anche perchè ritroverete le nostre due sorelle preferite alle prese con il ruolo di madri e con i problemi del dover crescere dei figli adolescenti in un periodo difficile come quello della seconda guerra magica.
Spero di ritrovare tutte le lettrici che hanno seguito questa storia, ricordate: Un degno erede.
Baci baci,
              
Bella_92

















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