Rosso Rame

di Shadow_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Rosso Rame

 
 
 
Capitolo 1







 
“Lily?”
“Si , Padre?”
“Sei sicura di riuscirci?”
“Fidatevi”
“Sarà molto dura e non desidero…”
“Padre!” lo interruppe con tono quasi arrabbiato “Fidatemi di me! Non vi deluderò”
“Bene. Questo è quello che devi fare”
 
 
*******
 
“Crucio”
Le urla strazianti rimbombavano nelle remote segrete di Malfoy Manior.
Un gracile corpo era scosso da un dolore lancinante sotto l’incantesimo del Lord “dimmi chi sei, ORA!” il piccolo corpicino si mosse appena tremante. Il Lord impaziente le assestò un calcio sul fianco facendola gemere dal dolore.
“Lily” sussurrò la giovane malconcia.
“Non è abbastanza!” strepitò l’uomo-serpe “Crucio!” un’altra scarica di dolore trafisse quel fragile corpo senza forze “Se non melo dirai tu, lo scoprirò da me cosa nascondi!” usci con passo svelto da quell’angusto luogo che sapeva di morte.
Tornò poco dopo accompagnato dal giovane Malfoy, che  impaurito, teneva la testa bassa scutando le sue scarpe che in quel momento trovava particolarmente interessanti.
“Ragazzo” lo richiamò all’attenzione il Lord “Desidero che tu ti prenda cura di questa ragazza” afferrà la piccola creatura portandola alla luce.
Aveva lunghi capelli ramati e grandi occhi verdi, che lo guadavano speranzosa. A giudicare dagli abiti dismessi e la sporcizia che la ricopriva doveva essere li da molto. La pelle candida come la neve era macchiata si sangue mista a polvere. 
“per prima cosa leggi la sua mente. Voglio sapere tutto di lei” la lanciò ai piedi del biondino che scrutava i pensieri e i ricordi della giovane, qualcosa nascondeva ne era certo ma non forzò la mente della giovane provava compassione per lei, quindi passò oltre il muro che lei gli aveva imposto “Nella sua mente c‘è solo un uomo dal volto sfocato che la chiama Lily” fece una breve pausa valutando la possibilità di rivelare la capacità occlumante di Lily “non c‘è altro mio signore”.
Il Lord non era affatto contento e per scaricare la sua ida si avvento sulla rossa, ma prima che potesse anche solo alzare la bacchetta, il tatuaggio aveva preso a pulsare. L’avevano trovato.
 
***
 
“Mi porti fortuna ragazzina” le accarezzò la guancia con un dito. La giovane non si mosse ne parlò, continuava a fissarlo con occhi tristi “perché mi guardi così?”
“Mio signore. Vorrei portarvi fortuna in ogni dove. Vi prego portatemi con voi!” gli afferrò la mano che l’uomo aveva lasciato a mezz’aria.
“non toccarmi ragazzina!” la schiaffeggiò malamente spingendola poco più in la.
“Portate con voi questa” supplichevole gli porse un pezzetto di stoffa che nascondeva sottili fili rosso rame intrecciati in una perfetta treccia.
“I tuoi capelli”
“Si così avrete sempre la vostra fortuna a portata di mano” Voldemort la scrutò silenzioso, la ragazza sedeva composta sui talloni, schiena dritta e la testa chinata in segno di rispetto e sottomissione al suo signore.
“Tsz!” si mise in tasca il porta fortuna ed uscì velocemente dalle segrete.
Era giunto il momento della sottomissione di Hogwarts.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2




 
Una leggera voce impercettibile da un comune essere umano ripeteva la stessa nenia per un minuto.
“L‘uomo col cuore tinto di nero odio ti maledico in nome del cuore tinto di rosso amore.
Fili rossi come il sangue che scorre nelle vene del mondo, abbandoneranno il tuo scarno per donare la giusta linfa ai giusti di cuore”*
Dopo di che solo il silenzio pervase le scure celle, ma fu spezzato dal passo frettoloso di Draco Malfoy che le portava il suo pasto.
“Lily”
“Draco” si sporse giusto un attimo per sorridergli e con delicaezza gli accarezzò affettuosa una guancia
“Sai quel che devi fare” il ragazzo le rispose con un cenno affermativo “Sta attento” lui sorrise e lei ricambiò prima di iniziare a mangiare.
 
***
 
Quando il filo rosso vedrai con un attacco mortale lo trafiggerai
 
Lily
 
Gliela aveva consegnato un Malfoy tramortito dalla stanchezza e dalla sofferenza di aver perso un caro amico “Fidati di lei” gli aveva sussurrato poco prima di svenire.
 
Era il momento atteso da tutti.
Lo scontro finale si sarebbe svolto in sala grande, sopra i corpi senza vita dei suoi più cari amici.
“Tom Orvoloson Riddle”
“Non osare!”
Un filo rosso sangue apparve agli occhi del ragazzo, cingeva i polsi  e le caviglie di Voldemort come se fossero catene.
“Io Oso!” gli incantesimi si scontrarono tra loro producendo una forte luce che quasi accecò gli spettatori, che inermi, assistevano alla morte dell’oppressore.
Fili porpora uscirono dal corpo inerme di Voldemort e defluirono all’interno delle vittime di quella assurda guerra.
La famiglia Malfoy era rannicchiata in un angolo della sala, nella speranza di sparire dalla evidente rilassatezza dei sopravvissuti e i pianti sui corpi senza vita.
C’era chi aveva perso un amico, c’era chi come Tonks e Lupin avevano sacrificato la loro vita per assicurare un futuro al figlio e chi come i Weasley avevano peso un figlio e un fratello.
Draco si districo dalla presa isterica della madre che non voleva lasciarlo andare. La guadò con occhi freddi ma sicuri. Doveva portare a temine ala sua missione e la madre capì di doverlo lasciare andare.
“Professoressa ho bisogno di lei” disse piano ma con voce ferma, la McGranitt lo osservò “Dimmi” rispose sorpresa.
“Ho bisogno che venga con me a Malfoy Manior” nel timbro della voce la donna poteva percepire una forza e una sicurezza che mai aveva mostrato in quei sette anni di scuola. Inaspettatamente il giovane le prese le mani e le strinse quel tanto che bastava per trasmetterle l’importanza di quella smaterializzazione.
Senza una parola li smaterializzò, provocando un certo stupore ner ristretto pubblico che li aveva osservati da lontano.
 
***
 
Non appena furono nel Manior Draco lasciò le mani della donna “Mi segua”.
La condusse nei grandi corridoi ricoperti di quadri incantati così antichi da far sentire la McGranitt una bambina tra gli anziani ritratti.
Ad un tratto Draco si fermò davanti ad un ritratto raffigurante una giovane donna dai lunghi capelli neri e grandi occhi cerulei, questa sorrise e si aprì rivelando un passaggio angusto.
Camminavano in silenzio per le segrete quando la professoressa ruppe il silenzio, non perché la infastidiva ma perché non non trovava una motivazione logica della loro presenza in un luogo simile.
“Perché mi hai condotto qui?” istintivamente strinse le lunghe dita rinsecchite intorno alla bacchetta.
“lo vedrete presto” poco più avanti alle loro orecchie soggiunse una flebile voce che ad ogni passo aumentava di volume.
 
“I belive in a thing called love, Just listen to the rhythm of my heart.
There’s a chance we could make it now. We’ll be rocking ‘till the sun goes down.
I belive in a thing called love”**
 
Cautamente il ragazzo aprì la cella apparentemente vuota. Piano Piano una figura si mostro alla tenue luce dei candelabri, mostrando una malconcia e traballante ragazza che venne prontalmente sorretta da Malfoy.
La McGranit  non poteva crederci. La fanciulla non mostrava più di sedici anni e già aveva patito le pene dell’inferno come poteva notare dallo stato della ragazza.
“Malfoy chi è questa ragazza?” richiamò l’attenzione del giovane che in quel momento era rivolta tutta verso la rossa.
“Lily” Grandi occhi verdi si insinuarono in quelli nocciola di lei lasciandola sorprese e un po’ spaventata. Quegli occhi trasmettevano amore e speranza, ma la cosa che la spaventò era somiglianza con Lily Potter. Possibile che la storia, dell’esistenza di sette sosia nel mondo fosse vera?







*Incantesimo creato da me.
**Ritornello della canzone 

The Darkness - I Believe In A Thing Called Love utilizzato come incantesimo.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

 
 
Tornarono al castello e la professoressa si appresto ad aiutare Madama Cips a rimettere in sesto quella povera ragazza.
I Malfoy li raggiunsero e le fecero compagnia con la loro sola presenza. Lei li guardava con amore e comprensione, cosa alquanto strana al parere di Minerva McGranitt, Draco intanto si era allontanato per richiamare l’attenzione di Potter “Vuole parlare con te” Harry sapeva ha chi si riferisse. Aveva assistito alla smaterializzazione congiunta della professoressa con Malfoy per poi riapparire con una ragazza tra le braccia del furetto.
“Che diavolo vuoi Malfoy? Sparisci!” Ron era molto arrabbiato e tremendamente triste. Erano al capezzale di Fred, Ninfa Dora e Remus, di certo lui non c’entrava nulla, fece una passo indietro e si allontanò seguito dal giovane Potter.
“Signora?” Lily si rivolse verso la McGranitt
“Puoi chiamarmi Professoressa McGranitt” annuii impercettibilmente “Potrebbe, gentilmente, recuperare il corpo di Severus?” a quel nome molti si irrigidirono. Come faceva quella ragazzina sconosciuta a conoscere Piton? La sua richiesta venne comunque accolta grazie anche alle insistenze di Harry che precedentemente aveva visto i ricordi del professore.
Il corpo di Piton posizionandolo poco più avanti da dove si trovava la giovane che con le poche forse che aveva si stava inginocchiando appoggiando tutto il peso sulle caviglie, afferrò le mani dei coniugi Malfoy e ricolse ad Harry uno sguardo apprensivo.
Molti si erano avvicinati alla strana combriccola dai più giovani ai più anziani. Molly Weasley si avvicinò alla Mcgranitt sussurrando “Minerva ma …” la donna la fermò immediatamente “Lo so, ma avremo tempo per discutere di questo.”
Intanto Lily chiese ad Harry “L‘hai colpito nel momento esatto in cui è apparso il filo rosso?” annui confuso, nella sua testa aveva l’immagine di sua madre e di quella Lily e si poneva tante di quelle domande da mandarlo ancor più in confusione: 
Chi era?
Perché era li?
Perché li aveva aiutati?
Perché somiglia così tanto a mia madre?
La voce di Lily lo riportò alla realtà “Bene” sorrise e si voltò verso i Malfoy, Draco era seduto dietro di lei in silenzio, “Narcisa e Lucius, prestatemi la vostra energia. Non vene pentirete” Lucius, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, stacco con forza la mano della ragazza dalla propria, quasi schifato ma in quei occhi lei vi aveva letto il timore.
“Padre” Draco lo guardava serio “fidatevi di lei come ho fatto io”
“”Ti sei rammollito per questa sudicia ragazzina!”
“Amare non vuol dire essere deboli, Padre” Silenzio. Lily non aveva perso il suo sorriso nonostante l’insulto subito. Lucius colpito dalle parole del figlio scelse di fidarsi.
La rossa gli prese la mano e cominciò a recitare l’incanto
“Fili purpurei, svegliate e recuperate le anime perdute. Fate si che l‘amore contrasti l‘odio.
Fate si che la vita scalfisca una nuova forma alla morte.”*
L’energia fluì fuori dai loro corpi per insinuarsi in quelli senza vita alcuna.
Molti corpi inermi si illuminarono e poco dopo si svegliarono.
“Fred?” pigolò Molly, che con occhi fuori dalle orbite giddavano il figlio in piedi davanti a lei.
“Famiglia!” aveva contraccambiato il saluto con un gran sorriso. Pian Piano la sala si ripopolò, Colin Canon, Lupin, Tonks e molti altri si guardavano in torno confusi ed agitati. Ora tutti guardavano il piccolo gruppetto al dentro della sala.
C’erano i Malfoy che guardavano il corpo inerme di Severus Piton. La ragazza dai capelli rossi era appoggiata stremata al petto di Draco Malfoy che la cullava dolcemente.
Minerva non si capacitò di come una creatura così giovane avesse potuto effettuare un incantesimo così potente ed antico, doveva esserlo per forza perché lei non lo conosceva.
“Draco” le flebile voce spinse tutti a voltarsi verso di lei, nei suoi occhi una muta domanda alla cui il ragazzo scosse la testa in segno di diniego.
Piano si districò dall’abbraccio e gattonando lentamente si sdraiò accanto all’uomo, dolcemente gli accarezzò il volto e ne percepì il tiepido calore. Era Vivo! Una calda lacrima le sfuggi bagnando il viso di Piton, tutti gli occhi erano puntati su di loro “Svegliati Padre”
Un mormorio sconnesso si diffuse nella sala “Cosa? Non è possibile! Quando l‘avrebbe avuta?” mille e più domande si sparsero tra la folla mentre Piton riprendeva conoscenza, Gli occhi spalancati era bianchi ma pian piano tornarono al loro colore naturale “Lily” sussurrò piano, la fanciulla  si strinse di più a padre che le avvolse in un tenero abbraccio.
“C‘è l‘ho fatta padre!” aveva singhiozzato lei “Sono orgoglioso di te” l’attimo intimo tra padre e figlia venne interrotto dalla voce altisonante e autorevole della McGranitt “Più tardi pretenderò delle spiegazioni, Severus” poi si addolcì sorridendo “Ora ricomponetevi”.








*incantesimo inventato da me

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4


 
 
(Flash Back)
 
Non era la prima volta che usciva tra le strade di Londra, ci andava raramente perché le persone si voltavano a fissarlo senza pudore. Forse per le sue vesti da mago o per la perenne maschera di indifferenza.
Ma quel giorno aveva scelto di vestirsi da babbano. Portava un paio di jeans e una camicia celestino chiaro da sembrare bianco, aveva lasciato aperti i primi tre bottoni mostrando la carnagione biscottata, i capelli gli circondano il viso un po’ spettinati che gli donano un aria distinta.
Vi immaginate Severus Piton vestito in questo modo? Nessuno l’avrebbe riconosciuto al primo sguardo, eppure era Lui! Perché si era vestito in quel modo?
Perché per una sera voleva essere semplicemente Severus.
Non Piton, Mangiamorte pentito e collaboratore di Silente, non l’uomo innamorato follemente di Lily Evans in Potter, per una sera non voleva essere quell’uomo che aveva stretto al suo petto il corpo senza vita dell’amata, versando calde lacrime di dolore che mai più sgorgarono da quei occhi neri come la notte.
 
***
 
Le strade erano ben illuminate e mentre passeggiava, intravide una chioma rossa svoltare in un angolo buio. Senza nemmeno rendersene conto la segui e la musica assordante lo investi, proveniva da un vecchi pub “The Wizard” l’uomo capì immediatamente che era un pub per soli maghi perché entrando intravide delle burrobirre svolazzare verso un tavolo.
-E non è colpa mia se esistono carnefici se esiste l‘imbecillità-*
La cansone lo convinse a spingersi all’interno del locale, molti stavano ballando tra loro intravide la rossa che aveva seguito.
“Hey amico?” un tizio mezzo ubriaco gli era caduto addosso, lo sostenne fino a rialzarlo. L’uomo gli buttò un braccio al collo e indicando la rossa disse “Quella è Margot, è un osso duro amico!” rise quello, divertito “Sei nuovo? Vieni ti offro da bere” Severus scelse di lasciarsi trascinare dagli eventi, seguì l’uomo e si sedettero al bancone. Tutti erano allegri, erano felici e senza preoccupazione alcuna, alla morte di Lord Voldemort riemerse la voglia di vivere.
L’uomo gli passò una burro birra “a Potter e alla morte di Voldemort!” Gridò quello e tutto il pub si riempì di un grido di esultanza “Mi chiamo Amos Gregovick” si presentò
“Severus Piton” rispose l’atro sorseggiando un po’ di burro birra.
“Cosa ti ha portato qui?”chiese Amos curioso
“Nulla di particolare. Ci sono finito per puro caso”
“Si e quel caso non ha forse una splendida chioma rossa?” rise Amos, Piton stizzito si rivolse completamente verso il bancone ordinando qualcosa di più forte. Tra una chiacchiera e l’altra, soprattutto dalla parte di Amos, avevano bevuto parecchio e non si sa come si erano ritrovati in pista da ballo.
-Noi siamo delle lucciole che stanno nelle tenebre-*
Una spinta di qui e una di la, la rossa si era trovata stretta tra le braccia di Severus che la guardava sognante.
Lei sorrise e lui la baciò, Margot sorpresa rimase in mobile e ancor prima di riuscire a pensare qualsiasi cosa, lui si era allontanato sparendo dietro la porta del pub.
 
***
 
Sene era andato via così senza guardarla, cosa gli era saltato in mente? Come aveva Potuto baciarla con tanta leggerezza? Era tutta colpa di quella donna! Perché diavolo aveva quei occhi? Verde Topazio! Dio! Aveva creduto che fosse Lily!
La stanza era sottosopra, fogli sparsi ovunque,frammenti di vetro erano sia a terra che sulle mani sanguinante dell’uomo. Dopo essersi calmato con un tocco di bacchetta riportò tutto alla normalità e si curò la mano ferita.
Intanto la bella Margot era confusa. Nessuno era mai riuscito a sorprenderla in quel modo e allo stesso tempo inviperirla tanto.
Erano parsati alcuni giorni e di lui nessuna traccia.
Una sera aveva visto l’uomo con cui il baciatore -così lo chiamava lei- aveva parlato tutta la sera.
“Scusami?” l’uomo si voltò e rimase di sasso. La rossa lo guardava sorridente mentre Amos la osservava estasiato i grandi occhi verdi, il naso piccolo ed elegante, le labbra carnose e la pelle diafana come la luna.
“Posso?” chiese lei indicando lo sgabello al suo fianco.
“Certo!” si riprese sorridendole.
“So che ti sembrerà inopportuno ma…” fece una pausa per cercare le parole adatte “Come si chiama il tuo amico?”
“Quale amico?” chiesi l’uomo confuso
“Quello con i capelli neri a caschetto, il naso aquilino e gli occhi neri” fece lei leggermente sognante.
“Ah Severus Piton” lei sorrise e per ringraziarlo gli scoccò un bacio sulla guancia morbida,
“Grazie?”
“Amos”
“Grazie Amos! Io sono Margot” dopo di che tornò dai suoi amici.
 
***
 
Ancora uan volta si era ritrovato in quel maledettissimo pub. Si guardò in torno e non la vide, fece un respiro profondo e raggiunse Amos che parlava con un so amico
“Sev!” lo salutò dandogli una pacca sulla spalla
“Amos” rispose incolore sedendosi al suo fianco.
“Amico, dimmi come hai fatto?” l’altro lo guardò curioso,
“fatto cosa?”
“lo sai”
“no che non lo so!” si stava innervosendo.
“Margot mi ha chiesto di te!” Piton sputò il whiskey incendiario se voltò verso Amos interdetto e leggermente spaventato “Che ti ha chiesto?”
“Il tuo nome, sembra che tu le piaccia”
“Impossibile!” rispose Severus istintivamente,
“Cosa è impossibile?” Margot si era intromessa tra loro, Amos le sorrise e li lasciò soli.
“Che vuoi?” chiese infastidito.
“E‘ bello vederti!” rispose lei sarcasticamente.
“Tsz”
“Hey! E io che volevo essere gentile!” Piton non rispose finì il suo drink e ne ordinò un altro “Nessuno ti ha chiesto di esserlo!”rispose amaro,
“Quanto sei freddo, che sei stato colpito da uno schioppodo spara coda?”
“Tu sei cosi fastidiosa che ti scambierebbero per un Billy Wing!*”
Si osservarono un attimo e poi lei scoppiò a ridere mentre lui trattenendosi si guardava la punta delle scarpe imbarazzato.
Lei smise di ridere, gli accarezzò una guancia, istintivamente alzo il viso verso di lei e la baciò.
Iniziò un semplice bacio a stampo, complice l’alcool, si trasformò in pura passione, si esploravano, si cercarono, le loro lingue erano fuse in una danza imparata secoli prima. Margot li smaterializzò in un piccolo appartamento.
Quello che avvenne quella notte nessuno doveva saperlo, nessuno doveva sapere che Severus Piton aveva amato una donna che non fosse Lily Evans.
 






*frasi prese dalla cansone: up patriots to arms - Subsonica / Battiato

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5
 
 
 
Di notti come quella sene susseguirono molte altre, nel turbinio delle emozioni lei dichiarò di essere incinta. Piton ne rimase così stravolto che scappò, si nascose nella sua casa a Spinner's End e in seguito a Hogwarts. Per diversi mesi non aveva ne cercato ne risposto ai messaggi di Margot, era confuso e agitato,stava per diventare padre, ma non di una ragazza comune, ma di una che assomigliava alla sua Evans!
Non riusciva a capacitarsene! Ogni giorno si ripeteva che quella creatura era sbagliata, non che non provasse un affetto particolare per la donna ma gli sembrava così assurdo! Lui Padre? Aveva paura che quella piccola creatura vivesse un infanzia infelice a casa dei suoi modi scostanti.
Alla fine decise di tornare da Margot, doveva almeno assicurarsi che stesse bene.
La trovò sul divano in posizione fetale, piangeva in silenzio. Agitato gli si avvicinò con cautela “Margot! Che hai?”la donna lo guardò spaesata poi lo travolse con un bacio urgente, aveva sperato che lui tornasse e che accettasse loro figlio.
Con urgenza e desideri represso si possederono come mai avevano fatto nei mesi precedenti, c’era più delicatezza e incertezza ma ugualmente bellissimo.
“che mese sei?” chiese più calmo stringendola a se.
“Quinto” lui le scoccò un bacio sulla fronte “Credo sia meglio che ti  trasferisca da me, la mia casa è più grande.”di slancio lei lo baciò, si sentiva al settimo cielo, si era innamorata di lui, si era innamorata di quell’uomo intraprendente, affascinante, misterioso, freddo e distante a volte ma quando erano nel loro letto, Severus era tranquillo e rilassato, nella sua figua si poteva scorgere la sua dolcezza.
 
***
 
I mesi volarono ormai mancava poco più di qualche settimana al parto e ancora non avevano deciso il nome da dare al bambino.
“Sev?” lo chiamò lei, lui le portò un tè caldo e si sedette sulla poltrona davanti alla sua.
“come lo chiameremo?” sorrise accarezzandogli il pancione.
“Lily se è femmina” rispose lui di spalncio. I momento che aveva passato con Margot erano stati belli ma non avrebbe mai e poi mai dimenticare Lily e l’amore che provava nei suoi confronti non sarebbe mai svanito.
“E’ un bel nome” sussurrò calma,
“se è maschio?” lei sorrise “Adrian!” bevve un sorso del suo tè ormai tiepido “E‘ il nome di mio padre” Piton gli si avvicinò, gli accarezzò il pancione, la creatura diede un calcetto che fece sorridere i genitori “E‘ un nome bellissimo” le diede un bacio sulla fronte e l’aiutò ad alzarsi per andare a letto.
 
 
Le settimane volarono e Margot fu portata al San Mugo per mettere al mondo la figlia dell’uomo che amava.
Dopo il parto risultò più pallida e stanca del previsto, i dottori dissero che si sarebbe ripresa con un po’ di riposo. Margot gli aveva sorriso tristemente quasi cosciente che non avrebbe superato la notte.
“Dammi la bambina Sev” lui le depositò tra le grandi braccia materne
“E‘ bellissima”
“E‘ come te” disse sincero, imbarazzandosi poco dopo.
Margot sorrise, baciò la figlia e la restituì al padre “Siete bellissimi insieme” scoccò un bacio sulle labbra dell’amato “Ti amo” chiuse gli occhi e si addormentò.
“Ti amo Margot” ma Margot non si risvegliò.
 
(Fine Flash Back)
 
***
 
Finalmente la guerra era finita e per gli studenti era giunto il momento di tornare a scuola.
“Ne sei sicura?”
“Certamente Padre”
Lily era risoluta e sicura di se, voleva frequentare il suo ultimo anno a Hogwarts con il suo amato Draco
“Lo fai per il giovane Malfoy?” una voce allegra la fece voltare
“Tonks!” corse ad abbracciarla dietro di lei c’era Lupin.
“Severus”
“Remus”
Non è che si odiassero, ma sarebbe parso strano a chiunque che i due “nemici” di sempre si abbracciassero e ridessero.
Tra loro c’era rispetto e un fondo di gratitudine. Piton si avvicinò alla piccola dispensa e prese una ampolla che porse a Lupin
“quanto ti devo?” chiese il licantropo
“un favore” ghignò la serpe.
 
Hogwarts era tornata al suo splendore originario e come ogni inizio anno incanta i più piccoli e anche Lily. Sarebbe stata smistata, era qualcosa di emozionante. Mentre attendeva che venisse il suo turno sorrideva al padre che era seduto al tavolo dei professori nei panni del pozionista mentre Lupin in quello di Difesa Contro le Arti Oscure.
“Lily Piton!” la ragazza salì sullo sgabello. Piton la osservava e mai come un quel momento potè notare quanto somigliasse a Margot, la bontà, la testardaggine, la lealtà, per non parlare dell’aspetto fisico! Era identica a sua madre, tranne per il colore dei capelli. Margot li aveva rosso fuoco mentre Lily rosso rame. Piton era particolarmente orgoglioso della sua unica figlia non solo per le caratteristiche sopra elencate ma anche perché la ragazza era orgogliosa, sedeva dritta e sicura su quello sgabello sgangherato, si poteva percepire il senso di apparenza di superiorità e come poteva dimenticare la sua lingua biforcuta? Avvolte era più velenosa di un serpente a sonagli, riusciva con la sua intelligenza e arguzia ad ottenere ciò che desiderava.
“Serpeverde!” strillò il Cappello parlante, nella sala si sparse un brusio indignato, come poteva essere? Quella ragazza che aveva ridato la vita a molti dei presenti, essere un Serpeverde? Visto che l’indignazione cresceva Lily chiese alla Preside McGranitt se poteva parlare questa glielo concesse.
La ragazza si alzò e quando cominciò a parlare scese il silenzio in sala.
“Cari Grifondoro, Tassorosso e Corvonero,
Noi non siamo tutti cattivi.
Regulus Black è stato fondamentale per recuperare un ogetto importante per la distruzione di voi sapete chi.
Narcissa Malfoy ha salvato Harry Potter nella foresta proibita dichiarandolo morto, il professor Lumacorno ha combattuto per la scuola.
Draco Malfoy mi ha permesso di vivere e aiutare Potter nel suo compito.
Mio padre, il professor Piton ha salvato le vostre chiappe”* il monologo aveva tenuto tutti col fiato sospeso ma non era ancora finita “Benvenuti a Serpeverde” Un boato di applausi si levarono dal tavolo verde-argento accompagnato da quelli dei professori.
-E‘ proprio figlia nostra! Margot, la vedi? E‘ perfetta!- pensò orgoglioso Piton




* il monologo ha preson spunto da una lettera dei Serpeverde alle altre casate che lessi tempo fa su un FB. se volete leggere l'originale:  http://www.facebook.com/photo.php?fbid=350616551633156&set=a.325941560767322.92746.147340621960751&type=3

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