Believe in us.

di Lightweight
(/viewuser.php?uid=186476)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter one ***
Capitolo 2: *** Chapter two ***
Capitolo 3: *** Chapter three ***
Capitolo 4: *** Chapter four ***



Capitolo 1
*** Chapter one ***


Salve c:
Quest Fan Fiction è il seguito di un' altra FF (
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1104205&i=1
Vi consiglio di leggere prima quella che vi ho riportato altrimenti non capirete niente :')
Detto questo se avete letto l'altra FF e siete qui per leggere l'altra FF devo dirvi una cosa: VI AMO <3

Ci si vede giù, buona lettura <3


*ELEANOR POV*
*FLASHBACK*

-E’ bellissima!- disse Rich sorridendo davanti a quello spettacolo,
-Già, Doncaster è meravigliosa, l’ho sempre amata..- dissi sorridendo.
Camminammo lungo quelle strade e migliaia di ricordi riaffiorarono nella mia memoria. Sorrisi amaramente rivedendo tutti i sorrisi che Louis mi aveva donato lì e poi ripensai a quel posto, dovevo tornarci, erano anni che non ci andavo più, troppo lontano da Londra. Entrammo in casa e ci addormentammo sfiniti.  Era ormai pomeriggio, mi svegliai prima di lui e gli lasciai un biglietto,
-Torno presto, fa come se fossi a casa tua. Eleanor. Xxx-
Uscii di casa di corsa,  scappavo dai miei problemi, mi rifugiavo nelle bugie di mondi paralleli che erano solo il frutto della mia disperazione. Piangevo, urlavo, nessuno mi ascoltava: tutti notavano un'anima in pena.
Scappavo dalla realtà e mi rifugiavo nel solito posto, vicino alla solita grotta, nel prato disperso per nella storicità del mio paese scosso e buttato giù come un castello di carte, diventato un problema in più viste le macerie lasciate da luoghi sprezzanti vita e pieni di ricordi. Scappavo lì, era semplicemente il mio rifugio e non m'importava di farmi del male, non m'importava di rischiare; quel luogo era tutto ciò che potevo tenere saldo tra le mani . Lì mi sentivo a casa, lì potevo essere me stessa senza sottostare ai pareri. Scappavo lì con la scusa di andare a correre, scappavo dalla realtà e mi rifugiavo tra le instabili pareti dei miei pensieri. Mi sdraiai sul prato, la mia pelle sfiorò l'erba fresca e un brivido mi percorse la schiena portandomi ad un senso di pace contemplata per troppo tempo. Alzai lo sguardo ed osservai le nuvole variare in milioni di figure e così nel tutto, ma contemporaneamente nel niente, mi trovai a riflettere, a capire cosa fosse giusto e cosa sbagliato; mi ritrovai a sfogarmi con me stessa parlando da sola, ridendo, piangendo, cantando a squarcia gola le cose che avevo dentro e che in quel momento dovevano diventare realtà. Ascoltando la mia voce pronunciare quei pensieri, nascosti da troppo tempo tra le pareti dei meandri della mia mente e troppo contorti per essere concepiti da un qualsiasi essere all'infuori di me un senso di libertà mi avvolse portandomi involontariamente a sorridere.
-Qui sono solo io con me stessa, nient'altro importa.-, è questo ciò che continuai a ripetermi.
Riflettei sul mio passato, sulle scelte che lo avevano influenzato e su quello che stavo facendo allora senza pensare a ciò che avrebbe portato nel mio futuro.
Senza rendermene conto il cielo era ormai rosseggiante, notai la prima stella della sera. Il buio iniziò ad avvolgermi delicatamente, dovevo tornare alla realtà.
Correvo sotto le stelle, correvo via da quel mondo che mi faceva rinascere dentro, da quel mondo che era il mio tutto ed il mio niente; correvo via sperando di aver preso la scelta giusta.
Tornai a casa, mi buttai sotto la doccia e poi nel letto; Richard era accanto al mio, non si era svegliato. Non c'era bisogno di accendere il computer o controllare il telefono, avrei risposto domani se mai qualcuno mi avesse cercato, cosa assai improbabile,ora avevo bisogno solo di me stessa. Che pensiero egocentrico.
-Era tanto che non tornavo lì.- pensai tra me e me, mi era mancato essere sola con me stessa e parlarmi apertamente; mi era mancato affrontare i miei problemi faccia a faccia con la mia anima; mi era mancato correre per strada ed involontariamente finire con la schiena a contatto con quell'erba, mi era mancato affrontare le mie paure, mi era mancato essere me stessa a casa mia.
Nella mia realtà ero solo quello che gli altri si aspettano e per paura di deluderli non  ero mai me stessa: ero solo una dannata maschera.
Troppa paura per levarla, troppa paura di cambiare la mia routine.
Avevo sempre preferito tornare lì ed essere sola con me stessa, sola con l'ombra della realtà piena di giudizi da cui non potevo astenermi, sola con la sagoma della mia anima che pesava sempre più, sola in un'immensità che ormai aveva la mia essenza.
Sì, ero solo una dannata codarda che aveva paura di mostrarsi per ciò che era realmente, ma in fondo non c'era niente di male nell'avere paura di essere ferita lì, nel profondo, dove nessuno se non me stessa lui era mai arrivato; in quel mondo dove nessuno sarebbe in grado di riconoscermi, nel mare dei miei difetti nascosti abilmente da una maschera, dove essere me stessa era dannatamente bello, dove nessuno poteva giudicarmi, dove c’ero solo io, lì dove nient'altro importava. Lì dove per la prima volta nella mia vita ero stata veramente felice, su quel prato a cui era legata ogni piccola particella del mio corpo, della mia anima, dove nessuno era in grado di notare il mio cuore pieno di graffi, pieno di burroni; lì dove pian piano tutto si rimarginava e trovava un senso. Lì dove la vita diventava quasi tollerabile. Mi addormentai rapita da quei pensieri, dovevo affrontare la realtà, dovevo affrontare Louis, dovevo far chiarezza nel mio cuore e riprenderlo con me. Io lo amavo e la distanza mi stava distruggendo.

-Eleanor?- disse Richard baciandomi delicatamente la guancia, mi girai delicatamente e gli sorrisi,
-Buongiorno!- disse sorridendo,
-Buongiorno!- replicai sorridendogli,
mi alzai e notai di essere in condizioni pietose, mi sistemai un poco e lo raggiunsi in cucina. Il frigo era vuoto, di nuovo. Ci cambiammo velocemente e altrettanto di corsa andammo a far colazione da Starbucks. Per strada mia avevano riconosciuto tutti, i giornali lo avrebbero saputo tra poche ore e Louis sarebbe rimasto sorpreso dal fatto che io fossi lì.
-Allora come mai questa fuga?- disse sorridendomi, sorseggiai un po’ la mia cioccolata e gli sorrisi,
-Per mio padre. Come avrai letto la mia madre naturale è morta però mio padre è ancora lì fuori. A casa a LA ho trovato un cofanetto con su inciso il suo nome, Lucas, e ho trovato un biglietto con su scritto che la chiave era qui a Doncaster. Devo solo trovarla per casa.- conclusi sorridendogli,
-Oh bella fuga!- disse ridendo,
-Già.- dissi per poi finire la cioccolata, -Andiamo?- continuai.
Usciti da Starbucks lo presi sotto braccio e gli feci fare un giro della città, prendemmo il pranzo al Mc Donald e tornammo a casa tra una risata e l’altra.
-Già mi hanno trovata..- dissi sorridendo amaramente,
-Già, ci hanno trovati..- replicò Richard vedendo la miriade di paparazzi lì di fronte casa.
Tra di loro notai una chioma castana familiare ma no, non poteva essere lui, non ora.


Holaa(?)
Sono tornata c:
Che ne pensate del primo capitolo del seguito?
Spero di non avervi deluso :)
Chi sarà quella chioma castana? Via alle scommesse ahah

Attendo con ansia le vostre prime recensioni di questa fan fiction.
Cercherò di aggiornare domani c:
Spero che recensirete <3 

Baci Lightweight. <3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Chapter two ***


-Eleanor come mai sei qui a Doncaster?-
-Eleanor chi è questo ragazzo?-
-Eleanor sei ancora in contatto con i One direction?-
-Come mai questo rientro ‘in piatria’?-
I giornalisti erano assillanti, sempre le stesse domande, e poi perché mai avrei dovuto dir loro perché fossi lì? Ridicolo volevano sapere tutto, ma a chi diavolo interesserebbe poi? Mah..
Lo vidi tra i giornalisti, non era cambiato poi molto dall’ultima volta, in fondo erano trascorsi pochi giorni, forse neanche un mese. Mi guardò e subito sviai lo sguardo per poi prendere Richard per il braccio e lo trascinarlo verso l’ingresso quando quella mano si posò sulla mia spalla. Mi girai di scatto e mi immersi in quegli occhi colmi di peccati troppo grandi per essere conosciuti da tutto il mondo,
-Eleanor..- disse sorridendo, tentai un sorriso, ma quello che ne uscì fu una smorfia,
-Frank? Cosa diavolo vuoi? Lasciami.- dissi seccata cercando di far lasciare la presa sulla mia spalla.
Mi si avvicinò pericolosamente e sbiancai, per istinto afferrai la mano di Richard che guardava la scena immobile,
-Non ti sbarazzerai mai di me.- mi sussurrò all’orecchio per poi andarsene con un sorriso beffardo.
A quelle parole sentii la paura risalire e avventarsi contro di me violentemente.
“Ora sono sola, non ho più Louis o i ragazzi, sono sola con Frank. Sarò sola quando lui mi troverà e proverà di nuovo a farmi mia, sarò sola. Non ce la posso fare. Sento tutta quella sicurezza avuta con un po’ di tempo sbriciolarsi come tutta la fiducia che mi legava a Louis. Sento che sono e sarò sola e non ce la posso fare.
Richard mi trascinò dentro casa facendomi scendere dai miei pensieri.
Appena sentii la porta chiudersi dietro di noi crollai per terra, di nuovo.
Mi sentivo persa, disorientata. Avevo ancora bisogno di Louis, del mio unico punto di riferimento! Diamine quel ragazzo mi aveva catturato come nessun altro. Cosa potevo fare? Frank ci avrebbe riprovato ed io ero dannatamente debole. Le lacrime annebbiarono anche i miei pensieri. Scendevano tempestose dal cuore lungo il mio viso. Provai a fermarle inutilmente. Si appropriarono del mio cuore e quindi del mio volere.
Piansi così tanto da non accorgermi che Richard mi stringeva tra le sue braccia cercando di darmi forza.
-Eleanor cos’hai?- mi sussurrò all’orecchio, non risposi.
Le lacrime erano tutto ciò che riuscivo a esprimere con il mio corpo. Mi sentivo un vegetale, non riuscivo a reagire. I sentimenti avevano avuto la meglio sul mio cervello e tutto il puzzle stava crollando pezzo dopo pezzo. Oh quanto sarei voluto essere un’ automa.
Buio.
Il silenzio mi invase, invase tutto ciò che mi circondava. Una sirena. Delle voci in lontananza,
-Come sta?-
Richard? Sì, la sua voce. Non riuscivo a vedere niente, solo il buio totale.
-E’ grave, chissà se si risveglierà..-
La voce di una donna sovrastò il buio e a quelle parole crollai anche dentro abbandonandomi al buio totale.
 

*LOUIS POV*

-Louis dai esci! Sono giorni che non esci da questa fottuta stanza! Il tour è finito dobbiamo tornare a casa!-
-No!- urlai in lacrime.
-Louis cosa devo fare per farti uscire?-
Non risposi, il silenzio invase la stanza e sentii Liam allontanarsi sbuffando.  
Presi un nuovo foglio di carta e una sigaretta di Zayn. Sì, fumavo per disperazione perché sapevo di farmi del male e in questo modo avrei sofferto almeno un decimo rispetto a quanto avessi fatto star male lei. Ma cosa dico? Non sarei mai arrivato a colmare quella soglia di dolore che le avevo provocato.
Impugnai la penna e iniziai a scrivere. Cosa scrivevo? Semplicemente vomitavo parole. Parole che uscivano da un cuore colpevole di aver compiuto un peccato troppo grande.

“Sai Eleanor crollo, parola dopo parola, lettera dopo lettera, piango, sono inutile, cosa vivo a fare? Faccio schifo, sono una merda, muoio non per te, non di te ma della tua assenza!
Scrivo parole colme di odio e amore, parole contrastanti eppure dannatamente belle. Scrivo sentimenti nascosti e sensazioni infime. Mi piace scrivere. Nella scrittura trovo un mondo totalmente opposto eppure parallelo al mondo in cui vivo un mondo in cui riesco a lasciare libere le briglie della fantasia, un mondo in cui posso rifugiarmi, in cui posso essere giudicata, ma non devo dar peso a quei giudizi che potrebbero soffocarmi lì, nel mio rifugio. Il mio modo per uscire dalla vita reale e dove posso avere un duello tra cuore e inchiostro, dove delle macchie colorate portano in mondi sconosciuti, dove posso affrontare me stessa senza subire i pareri degli altri perché lì sono io non quello che la gente vede e pensa che io sia; lì lascio libera la mia essenza, la vedo girovagare tra quelle parole divertendosi, la vedo giocare con un qualcosa che non è definibile, ma che è ricollegabile alle mie emozioni, con un qualcosa chiamato 'cuore' che anche se devastato è pronto a lasciarsi andare, a sfogarsi come non mai. Solo lì posso essere ciò che veramente sono perché abbasso tutte le barriere e sola con la mia coscienza riesco ad affrontare ciò che sento, ciò che provo, ciò che porta ad isolarmi dagli altri, ciò che porta a farmi del male, ciò che mi porta ad essere felice leggendo delle parole colorate vomitate su un foglio di carta. Rinchiudermi in questo mondo parallelo e viverci in solitudine aiuta a scrutarmi, a conoscermi meglio e a saper affrontare i giudizi che ricevo nella vita reale; serve per guardarmi negli occhi con qualcuno ed avere la forza di andare sempre avanti. Per essere forte e vivere questa vita surreale al meglio perché ho solo questa e il tempo non torna indietro.Trovo che la scrittura sia un qualcosa di indecifrabilmente bello in cui posso ritrovare la me stessa che nella vita reale perdo per strada. La scrittura è per me un'amore che credo infinito, ed è la prima volta che trovo qualcosa a cui  posso dare il significato di infinito. Ho composto una canzone, un’altra ancora. Ho buttato giù tutto ciò che mi hai detto l’ultima volta con uno sguardo. Sai che non sono bravo a comporre eppure ho messo anche la musica,credo ti piacerà. “Love ballad” il titolo mi piace e a te Eleanor piace?
 

<<You wiped away the tears that were running down my face, my heart was bleeding..

(Tu asciugasti le lacrime che scorrevano per il mio viso, il mio cuore sanguinava..)

You hadn't broken my heart, you'd just killed me with your words.

(Tu non rompesti il mio cuore, solamente mi uccidesti con le tue parole.)

It took more time to forget, our romance hadn't got started, they're romance got.

(C'è voluto più tempo per dimenticare, la nostra storia d'amore non poté iniziare, la loro si.)

I love you, this is it, this is a problem, because you're in love with her.

(Io ti amo, è questo, questo è un problema, perchè tu sei innamorato di lei.)

I thank godness to had met you.

(Ringrazio al cielo per averti incontrato.)

I'm fond of you.

(Io sono innamorata di te.)

I can't overtake it.

(Non posso superarlo.)

I lost more opportunities,

(Ho perso molte opportunità,)

although I love you, you really love her.

(sebbene io ti amo, tu ami davvero lei.)

Now I'm in a bad mood but, what do you think about it?

(Ora sono di cattivo umore ma, cosa ne pensi?)

Absolutely nothing.

(Assolutamente niente.)

It took more time to forget, our romance hadn't got started, they're romance got.

(C'è voluto più tempo per dimenticare, la nostra storia d'amore non poté iniziare, la loro si.)

You don't know it but for me this is a dirty trick.

(Tu non lo sai ma per me questo è un brutto scherzo.)

By the time I died into my body, near my heart.

(Quando infine morì dentro il mio corpo, vicino il mio cuore.)

My brain told me: 

(Il mio cervello mi disse:)

"Goodbye Layla, it is a shame"..

("Addio Layla, è un peccato")

It took more time to forget, our romance hadn't got started, they're romance got.

(C'è voluto più tempo per dimenticare, la nostra storia d'amore non poté iniziare, la loro si.)

You'd loved my body but not my heart.

(Tu amasti il mio corpo, non il mio cuore.)

I really love you but now I think that all is a mistake.

(Io ti amo veramente ma ora penso che tutto questo sia un errore.)>>

Ti amo ancora e ti amerò per sempre honey.
“Resta per sempre mia”, ricordi queste parole? Perché io non ho dimenticato la tua risposta data dall’amore quella notte.
Louis.xx”


 Posai la penna e mi accasciai al pavimento. Sentii dei passi farsi sempre più vicini,
-Louis esci!- urlò Zayn bussando rumorosamente alla porta incazzato come una biscia,
-No, perché dovrei?- risposi schietto,
-Eleanor..- disse Zayn con una strana voce, sembrava stesse piangendo, ma era impossibile!
-Sì?- dissi curioso,
-Esci dobbiamo andare immediatamente a Londra!- urlò Liam.
“Liam che urla? Cosa diavolo sta accadendo?”
-Cosa c’è?-
-Esci ORA o butto giù la porta!- urlò Niall,
“Niall che vuole buttare giù la porta? E’ qualcosa di grave.”
Aprii la porta e vidi Zayn con il viso rigato dalle lacrime mentre Niall e Liam incazzati come non mai piangere. Liam aveva la mascella rigida segno che fosse molto arrabbiato.
-Cosa c’è?- dissi uscendo dalla stanza.

A quelle parole Liam diede un pugno alla porta mentre Niall con la voce impastata dalla paura provò a formulare una frase ma non ci riuscì. Harry si avvicinò correndo,
-La macchina è fuori che ci aspetta, abbiamo il volo privato tra dieci minuti, andiamo!- disse tutto d’un fiato urlando,
-Andiamo dove?- dissi sempre più curioso,
-A Londra.- disse lui agitato,
-Perché?-
Harry scrutò i volti degli altri e Liam fece un cenno con la testa, così formulò quelle cinque parole che mi distrussero completamente.
-Louis, Eleanor è in coma.-

I'M BACK BABES!
Mi voglio scusare per l'evidente ritardo nella pubblicazione del capitolo. Non ho avuto nè tempo per scriverlo nè idee.
Sinceramente questo capitolo non mi piace molto. Non avevo idee così mi sono sforzata un po' per scriverlo.. 
Che ne pensate?
La canzone "Love ballad" è MIA. Non vi azzardate a prenderla o quanto è vero Dio vi faccio passare i guai. #finezza
L'ho scritta io tempo fa in inglese e ho pensato di postare anche una traduzione mettendola tra parentesi c:
La canzone parla di come si sia sentita Eleanor, di tutto ciò che lei ha detto a Louis con uno di quegli sguardi che trafigge il cuore. E' scritta da Louis sotto il punto di vista di Eleanor per quello ho usato "Layla". Soprattutto ho usato quel nome perché sono una fan accanita di Eric Clapton e la mia canzone preferita è proprio "Layla" di Eric! :)

Opss mi sto dilungando lol
Spero di non avervi deluso in questo capitolo! :)
Che ne pensate di questo colpo di scena di Eleanor?

Attendo con ansia le vostre recensioni.
Ho notato che sono apparsi molti vecchi e nuovi lettori a recensire e che dire, vi amo akjfbjb <3
Cercherò di aggiornare domani! Spero di avere belle idee c:
Vado a rispondere alle recensioni!

Baci Lightweight. <3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Chapter three ***


 
Le ore in aereo erano una tortura. Non sapevo cosa fare, come reagire, ero spiazzato. Mi ero allontanato dai ragazzi che piangevano disperati e agitati per via del mio c comportamento totalmente incoerente. Da quelle parole non avevo versato una lacrima, non avevo emesso un fiato, sentivo solo un gran nodo allo stomaco. Perché non piangevo? Per quale assurdo motivo sentivo il dolore al mio interno distruggermi e sembravo tutto contento esternamente? Questa cosa era insensata!
Quelle parole-Louis, Eleanor è in coma.- e la voce di Harry tormentavano la mia mente e non mi era concesso pensare a niente altro. Sentii il solito avviso di allacciarsi le cinture perché stavamo atterrando. Ero arrivato. Come avrei reagito nel vederla così?
Scendemmo dall’aereo di corsa e fermammo il primo taxi che ci si pose davanti agli occhi.
-St.Rose hospital, please.- disse Liam serio in volto con gli occhi lucidi.
Non avevo coraggio di parlare, avevo paura di non sentirmi come avrei dovuto sentirmi, avevo paura del fatto che in fondo Eleanor non fosse così importante per me. Sbagliavo, lo sapevo eppure ne ero convinto. In realtà appena l’avrei vista sarei crollato accanto al suo letto piangendo e imprecando per il fatto che questo sarebbe dovuto accadere a me e non a lei, lo sapevo benissimo eppure lo volevo negare a me stesso.
Il taxi si fermò facendomi scendere dai miei pensieri e scendemmo velocemente dal taxi. Una miriade di flash accecanti ci circondarono e le domande iniziarono a farsi sentire..
-Cos’ha Eleanor?-
-Ragazzi siete qui per Eleanor?-
-Perché siete tornati a Londra così di corsa? Cos’ha Eleanor?-
Sempre la stessa domanda posta in modi diversi, Dio mio che nervi. Ci facemmo spazio tra i giornalisti che ripresero i ragazzi in condizioni pessime ed entrammo nella hall dell’ospedale.
-Salve, dov’è Eleanor Jane Calder?- disse Harry rivolto all’infermiera alla reception. Quella alzò lo sguardo, ci squadrò e riposò lo sguardo sul computer, digitò velocemente il nome sulla tastiera e
-Secondo piano, terapia intensiva,stanza 855.- disse tutto d’un fiato senza alzare gli occhi dal desktop.
Niall e tutti dietro di lui corremmo verso le scale. Dieci, venti, trenta scalini e finalmente trovammo la porta del secondo piano.
Il cartello “Terapia intensiva” mi si porse innanzi indicando la destra. Senza proferire parola corsi verso il reparto iniziando a contare le porte
-849,851,853..855, eccola!- urlai entrando senza bussare.
Entrai e trovai Eleanor inerme stesa sul letto. Era pallida, di un colore quasi cianotico, non c’era il suo solito rossore sulle guance. Mi avvicinai al letto. La osservai bene in viso e crollai. Le lacrime uscirono come non mai dai miei occhi, sentivo il mio cuore lacerarsi a quella vista. Come poteva essere accaduto a lei? Perché proprio lei? Era un angelo quella ragazza! Sarebbe dovuto accadere a me! Mi avvicinai al letto e sentii le ginocchia cedere. Era così pallida, sembrava avesse già un piede dall’altra parte. Caddi al suolo, in ginocchio posai le mani sul suo letto e iniziai a imprecare invece di pregare. Perché pregare un Dio che aveva fatto questo? Tanto valeva offenderlo.
Una mano si posò sulla mia spalla e mi girai con lo sguardo perso nel vuoto per capire chi fosse.
-Louis..- disse un ragazzo porgendomi una mano per alzarmi, la scansai e mi alzai in piedi.
-Chi sei? Che cosa le hai fatto?!- urlai puntandogli il dito contro, il ragazzo indietreggiò e parlò,
-Sono Richard. Ho conosciuto tua sorella qualche giorno fa a Los Angeles e mi ha praticamente trascinato a Doncaster con lei..- a quelle parole lo guardai sbigottito, poteva Eleanor aver già trovato qualcun altro? Santo cielo, no! Non poteva avermi sostituito, non l’avrei sopportato!
Gli mandai un’occhiata raggelante, strinsi le mani in due pugni e gli chiesi preso dall’ira –Cosa le hai fatto?!-
-Io non le ho fatto niente!- disse mettendosi le mani come per pararsi, -Ieri ha incontrato un suo amico fuori casa, lui le ha detto qualcosa e lei appena entrata in casa è crollata a terra. Era nel panico completo! Ha iniziato a piangere, l’ho abbracciata ed è svenuta.. Oh almeno credevo fosse svenuta..- disse mentre una lacrima gli rigò il volto.
-Chi era. Dimmi chi era!- urlai incazzato come una biscia,
-Non ricordo il nome, c’era casino..- disse cercando di ricordare,
-L’iniziale, mi basta, te la ricordi?- dissi serio in volto,
-Mi pare F ma non ne sono sicuro..- disse balbettando.
-FRANK?!- urlai come non mai e vidi il suo volto illuminarsi,
-Sì, lui! Lo conosci?-
Non risposi, gli indicai la porta e feci uscire tutti.
Dovevo rimanere solo con lei. Dovevo scusarmi. Le avevo promesso che non le avrebbe più dato fastidio ed invece non ero stato in grado di mantenere la parola data, mi facevo pena. Era colpa mia, solo colpa mia, colpa del fatto che non ero stato in grado di proteggerla. Sei uno stupido Louis, un codardo, sei un grandissimo coglione!
Presi la mano di Eleanor ed iniziai a parlare con non so quale coraggio.
-Amore, sono qui.. Scusami, è colpa mia se tu sei qui, colpa mia e del mio stupido comportamento. Ho fatto più di una cazzata però ho capito che non sono fatto per starti lontano. Io sono fatto per te, per te soltanto! Tu stai male, io sto male. Il problema è che sono stato io a farti del male in questo caso e non riesco a rimediare. Eleanor, ti prego, dammi un segno. Fammi capire che mi senti, che sei qui al mio fianco, fammi capire che posso rimediare, fammi capire che vuoi tornare da me, fammi capire che vuoi vedere di nuovo tutti sorridere. Eleanor fammi capire che sei viva!-
Le lacrime continuavano a scendere impetuose sul mio volto.
-Io ti amo Eleanor! Non puoi lasciarmi! Sarai mia per sempre, ricordi?-
Niente. Neanche un segno.
“Questo non è un film, cosa pretendevi Louis?”
Le sfiorai il volto con una carezza e le rubai un bacio. Un lento e casto bacio pieno d’amore, dal sapore di noi, di quel noi che c’era stato e che sarebbe tornato, lo sentivo. Niente, neanche una sua reazione. Nulla.
“Non è neanche una fiaba Louis, non è che se la baci come “la bella addormentata” si risveglia, smettila di sognare e torna alla realtà!
Uscii dalla stanza asciugandomi le lacrime e feci segno agli altri per entrare. Entrò solo Zayn, un minuto.
 
*ZAYN POV*
Entrai nella stanza. Odiavo gli ospedali, odiavo il fatto di dover vedere la gente star male, odiavo il fatto di vedere lei stesa su quel letto inerme. A quella vista le lacrime ripresero a scendere, l’abbracciai forte e notai una reazione, una piccola ma minima reazione, mosse un dito.
Vidi le sue labbra carnose gonfiarsi e sgonfiarsi a seconda del suo respiro. Non resistetti a lungo a quella vista e le sfiorai.
Cosa stavo facendo? Ero pazzo.
Volevo solo sapere il sapore di quelle labbra tanto bramate.
Pesca.
Che sapore dolce, come lei in fondo. Mi staccai con un sorriso a trentadue denti, ma vedendo il suo volto lo persi subito. Mi alzai e mi avvicinai alla porta
-Louis..-
Aveva parlato, quella era la sua voce, si era proprio la sua! Mi girai e la vidi tentare di aprire gli occhi, uscii dalla stanza senza farmi vedere. La sua prima parola dopo quel sonno mi aveva distrutto.
Lei lo amava ancora, ero solo un incosciente.
-Ragazzi, si sta svegliando!- urlai uscendo dalla stanza.


HOLAAAAAAAAAAAA(?)
Sono qui, non sono morta c':
Ho aggiornato ajsbkjb <3 

E credo che farò lo stesso domani! :3
Ho notato che siete di meno a recensire çç
Mi spiace :c
Spero tornerete a recensire come io tornerò a scrivere capitoli c:
Mi lasciate una recensione? *faccia da cucciolo*

Love you Lightweight. <3

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Chapter four ***


I'M BACK BITCHES! LOOOL

Non vi rubo ulteriore tempo, mi raccomando, leggete le note alla fine perchè vi devo dire una cosa importante c: 



*ELEANOR POV*
 
Dov’ero? Perché sentivo le palpebre così pesanti? Per quale diavolo di motivo non riuscivo ad aprire gli occhi?
-Eleanor, mi senti? Eleanor!- urlò una  voce fin troppo conosciuta, la sua voce.
Provai ad aprire gli occhi ancora una volta, ci misi tutta la mia forza di volontà e vidi uno spiraglio di luce.
Mi feci un po’ di forza nonostante ne fossi priva e mi sentissi come una bambola, inerme.
Tentai nuovamente e riuscii ad aprire gli occhi lasciando un gemito per l’intensità della luce che fu subito fatta abbassare.
-Allontanatevi..- disse un signore avvicinandosi e sorridendomi,
-Bentornata tra noi signorina.. Come sta?- disse accennando nuovamente un sorriso, un gemito fu la mia risposta. Mentre lui mi faceva i primi test di controllo mi guardai intorno vidi i ragazzi e notai due oceani ancorarsi ai miei occhi senza volerli abbandonare..
Louis era dannatamente bello. La sua barba incolta era dannatamente secsi, stavo veramente pensando di saltargli addosso lì, davanti a tutti nonostante non lo avessi ancora perdonato.

Sentii un altro sguardo fisso su di me,  bruciava a contatto con la pelle,mi girai e notai  due occhioni lucidi color miele guardarmi nascondendo un misto di felicità e tristezza..
Il medico uscii dalla stanza dicendo che stavo bene. Tutti mi guardarono e Richard si avvicinò piangendo e accoccolandosi al mio fianco. 

Non avevo ancora parlato, non avevo ancora detto niente, cosa avrei potuto dire? Certamente non qualcosa del tipo “I’m back bitches” , mi feci forza e presi un po’ di fiato mentre l’infermiera mi aiutava a bere un qualcosa dal sapore dolce, fin troppo dolce. Un senso di nausea mi stava persuadendo, ma mi trattenni.

Iniziai a muovere la bocca,ma le parole non uscivano, non riuscivo a capire il motivo.
I presenti mi iniziarono a fissare intensamente, chiusi gli occhi, feci un respiro profondo e tentai ancora..

-Z..Zayn?-  dissi con un fil di voce..
I suoi occhi si aprirono per la sorpresa mentre Richard si accoccolava al mio fianco. Iniziai ad accarezzargli i capelli e mentre tutti ancora si riprendevano dallo shock della mia prima parola Zayn si avvicinò tenendo lo sguardo basso. Si sedette nella sedia vicino al letto e gli feci poggiare la testa sul mio busto.. Presi ad accarezzargli i capelli mentre poggiavo il mio orecchio sulla sua schiena per sentire il battito del suo cuore, come per realizzare che tutto ciò che stava accadendo fosse reale. Sussultò, avvertii un senso di fastidio, mi alzai e gli lasciai un delicato bacio tra i capelli. Sussultò ancora e sentii la sua mano  cercare la mia, la accontentai e le intrecciai mentre le sue labbra carnose e calde sfioravano delicatamente il mio polso.
Tra me e lui le parole non occorrevano, se era nervoso, se c’era qualcosa che non andava parlavamo con piccoli e semplici gesti.
 Mentiva, lo sentivo, ma non era pronto ad aprirsi.
 Poco dopo, quando si calmò un poco mi abbracciò e mi lasciò un bacio sulla guancia mentre gli altri ci guardavano increduli.
Louis aveva gli occhi pieni di rabbia mista ad invidia. Sentivo che aveva il veleno sulla bocca,ma non si azzardò a proferire parola.
Niall, Liam e Harry si precipitarono al mio fianco. Richard fu costretto a sedersi e si mise vicino a Zayn che sembrava essere in un mondo tutto suo.
Harry, Liam e Niall si accomodarono sul letto e mi strinsero come non mai.
-Così la uccidiamo..- se ne uscì Liam e scoppiammo a ridere.
-Ci sei mancata babe..- disse Harry lasciandomi un bacio in fronte e accoccolandosi al mio fianco.
-Anche tu my love..- dissi sorridendo per poi iniziare a giocare con i suoi ricci da me tanto amati.
Niall e Liam mi guardarono con dolcezza e Niall scoppiò in lacrime, era una fontana.
-Irish boy, i’m back, please smile! I love your smile!- gli sussurrai all’orecchio ricevendo uno dei suoi famosi abbracci da me tanto amati.
-Mi sei mancata tanto..- disse soffocando i singhiozzi nella mia spalla, lo abbracciai più forte che potei nonostante mi sentissi debole come un vegetale e mi diede un grande bacio sulla guancia destra. Scese dal letto e si accoccolò all’altro lato mentre Liam mi abbracciava e mi sorrideva come un ebete.
-Sei bellissimo, sai?-
-Mai quanto te babe, mi sei mancata diamine!- disse staccandosi dall’abbraccio.
Notai una lacrima scendere delicatamente sul suo viso e la raccolsi con un bacio sussurrandogli
-I bei ragazzi come te non dovrebbero piangere, sai?-
Sorrise di cuore e scese dal letto trascinando Harry e Niall con lui.
Era rimasto solo Louis.
Dovevo salutarlo eppure non ce la facevo e 
a quanto pare anche lui aveva un blocco..

Richard trascinò tutti fuori dalla stanza e mi fece un occhiolino.
Rimanemmo soli, di nuovo.
Eravamo distanti pochi metri l’uno dall’altra eppure nessuno aveva il coraggio di sorridere, nessuno aveva il coraggio di farsi avanti, nessuno aveva il coraggio di affrontare l’altro per la paura di una delusione troppo grande.
Non era più il mio Boo bear, non era più il mio Louis, i suoi occhi erano spenti, aveva un aspetto trasandato eppure quella sua barbetta incolta era dannatamente secsi.

Eravamo vicini eppure distanti milioni di chilometri.


-E..- disse lui balbettando,
-Vieni qui.- dissi con un coraggio mai sentito dentro di me, si avvicinò lentamente.
Quei secondi parvero infiniti, diamine.
Avevo una voglia pazzesca di abbracciarlo, di chiedergli di perdonarmi, ma l’orgoglio mi fregava, come sempre.
Si sedette sulla sedia al mio fianco e tentò un sorriso. Dio mi sembrava un secolo che non lo vedevo.
Lo abbracciai, fu un gesto incondizionato, non ne riuscii a fare a meno. Lo sentii sussultare, non si aspettava un gesto simile da parte mia. Poggiò delicatamente le sue mani sulla mia schiena e mi strinse più a sé.

-Mi manchi.- disse in un sospiro che io avvertii benissimo.
 

*LOUIS POV*

“Eleanor vedi come sto? Come la tua lontananza mi ha ridotto? Come sto male? Vedi che sto per morire? Sono sull'orlo di un baratro, sto scivolando, sto per cadere.. Mi dai una mano? Voglio vivere oltre questo, voglio guardare oltre per sopravvivere. Voglio perdermi nel tuo sguardo verde speranza ancora una volta, voglio vivere per il tuo sorriso, voglio esserne la ragione. Capisci quanto la tua mancanza stia mandando a puttane il mio cuore? Cazzo, perdonami, sono un coglione."
Soffocai quelle parole che volevano uscire con insistenza e la strinsi più forte contro il mio petto. Diamine quanto mi era mancato tenere il suo corpo tra le mie braccia. Era la sensazione più bella del mondo.

 

*ELEANOR POV*

 Un brivido mi percorse la schiena più veloce di un fulmine e feci ciò che non avrei mai dovuto fare.
Che sapore dolce.  Diavolo quanto mi erano mancate quelle labbra. Staccai la spina e mi abbandonai a quella danza fatta di amore e tradimento, di orgoglio e  dolcezza, di parole sussurrate come carezze, di ferite che si stavano rimarginando, di puro e semplice amore.
 
“Louis non importa se mi hai detto una bugia,non m'importa se il tuo cuore è occupato, perché ormai tu mi hai rubato anche l'anima.”


HELLO LOVES! <3

Sono qui, non vi siete ancora liberati di me uu lol

Mi faccio schifo.
L'ultima volta ho aggiornato il 4 agosto ed è passato più di un mese. cc
Non so cosa dire, davvero. 
Sarà che mi son goduta l'estate e non ho avuto per niente idee, eh già perchè quel colpo di scena con Zayn è stato un colpo di scena anche per me ee
Non sapevo più dove mettere mano,
l'ispirazione mi aveva abbandonato cc

Mi spiace :c

Ho intenzione di tornare a scrivere regolarmente i capitoli  c:
Quindi aggiornerò ogni due-tre giorni. Spero di farcela perchè tra la scuola e il resto non è per niente facile cc
Passando al capitolo non so bene cosa dire. Non trovo sia tutto questo granchè.. Ho bisogno di rileggere la mia FF da capo, mi sto perdendo nella storia. lol


 

Mi lasciate una recensione? *faccia da cucciolo*
 

Love you Lightweight. <3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1161189