The One I've been Looking For

di Little_Lotte
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** Taking Chances ***
Capitolo 3: *** Struck by Lightning ***
Capitolo 4: *** Not the way I've planned it ***
Capitolo 5: *** When Destiny calls ***
Capitolo 6: *** Game On ***
Capitolo 7: *** Time After Time ***
Capitolo 8: *** Interlude ***
Capitolo 9: *** When Love Grows ***
Capitolo 10: *** What Goes Around Comes Around ***
Capitolo 11: *** No matter what, I will cover you ***
Capitolo 12: *** Take Your Time ***
Capitolo 13: *** It's Time ***
Capitolo 14: *** Loving Me For Me ***
Capitolo 15: *** We found love in a hopeless place ***
Capitolo 16: *** Epilogue ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


Prologo







New York City.

E' del tutto impossibile provare la più assoluta indifferenza di fronte a questa città: non esiste alcuna via di mezzo - la si odia o la si ama - e a prescindere da quale possa essere il responso finale, qualsiasi visitatore non potrà che rimanerne fortemente colpito, e al momento di tornare a casa, ricorderà per sempre quell'esperienza come una delle più intense ed emozionanti della propria vita.

Per Blaine e Rachel Anderson era stato così; avevano solamente dieci anni quando visitarono New York per la prima volta, e ne restarono letteralmente abbagliati. Era come mettere piede in un luogo incantato, uno di quelli di cui avevano sentito parlare solamente nei loro libri di favole: tutte quelle luci, i frastuoni, quella vivace e meravigliosa euforia, la frenesia e la fretta dei passanti...ogni singola cosa era intrisa di quella particolare magia che, ai loro occhi, rendeva la città di New York il luogo più bello e spettacolare che avessero mai visto.

Niente a che vedere con Westerville, la città in cui vivevano loro, a nord dell'Ohio; i due fratelli si erano sempre sentiti intrappolati in quella minuscola cittadina, e avevano sempre sentito il bisogno oltrepassare quelle opprimenti barriere e spiccare finalmente il volo, verso un luogo che fosse stato veramente alla loro altezza, e nel quale non avrebbero avuto continuamente la sensazione di sentirsi soffocare, non avendo lo spazio a sufficienza per poter respirare.

New York sarebbe stata la città perfetta per ricominciare una nuova vita lontano dall'Ohio.

A dieci anni Blaine e Rachel non sapevano ancora che cosa avrebbero fatto da grandi, ma di una cosa erano assolutamente certi: avrebbero vissuto nella Grande Mela, ne avrebbero fatto la propria casa, il luogo ideale in cui incominciare a costruire il proprio futuro.

Certo, non sarebbe stato facile - essere ammessi in una qualsiasi università di New York non era certo una passeggiata, e gli affitti erano decisamente costosi - ma i piccoli Anderson erano molto determinati e, fortunatamente, avevano una solida situazione economica familiare, perfettamente in grado di supportare e sostenere tutte le loro scelte; qualsiasi carriera avrebbero deciso di intraprendere - medico, avvocato, agente di borsa, architetto -  avrebbero comunque potuto contare sul supporto morale ed economico dei loro genitori, i quali sarebbero sempre stati disposti a qualsiasi cosa, pur di garantire il successo e la felicità ai propri figli.

Fu davvero positivo per Blaine e Rachel che i loro genitori fossero così permissivi ed accondiscendenti nei loro confronti, specialmente per quanto riguardava la loro carriera futura; la maggior parte dei padri e delle madri desideravano per i propri figli un lavoro onorevole e rispettabile, una carriera che garantisse una certa sicurezza economica ed un posto fisso, nessun impiego precario o senza una vera e propria certezza, di quelli che potrebbero venir persi da un momento all'altro e che non assicurano alcuna stabilità monetaria. Ma i signori Anderson, a differenza di tutti gli altri genitori, desideravano semplicemente la felicità dei propri figl, e non si erano mai preoccupati del fatto che i loro sogni potessero essere troppo astratti e difficili da raggiungere, e si erano ben guardati dal far loro notare che, con un lavoro precario come quello che si erano scelti, campare non sarebbe stato altrettanto facile come con una laurea in medicina o in giurisprudenza; in fin dei conti, Blaine e Rachel avevano scelto di vivere come artisti, e se quella era la sola cosa che avrebbe potuto renderli felici, allora il loro compito di genitori era semplicemente quello di supportarli fino in fondo.

Non sarebbe stata una vita facile, di questo ne erano entrambi perfettamente consapevoli, ma erano disposti ad affrontare qualsiasi tipo di difficoltà pur di raggiungere i loro obiettivi; c'erano voluti anni di preparazione e di studio intenso, ma alla fine Blaine e Rachel ce l'avevano fatta: erano riusciti ad entrare alla NYADA, la prestigiosissima scuola d'arte di New York, con estrema facilità e attualmente - o meglio, le lezioni sarebbero iniziate nel giro di appena un paio di settimane - ne stavano frequentando il terzo anno, brillantemente e con assiduo interesse.

Naturalmente non era stato facile all'inizio - New York era una città enorme, molto diversa dalla minuscola Westerville in cui erano erano cresciuti - ma con il passare del tempo i due fratelli avevano imparato ad ambientarsi, e avevano fatto della Grande Mela la loro nuova casa, grazie anche alle loro nuove conoscenze e ai loro nuovi amici; i due dividevano un grazioso appartamento sulla quinta strada - comprato appositamente dal signor Anderson, come suo regalo per il diploma - e per quanto frenetica ed estremamente caotica fosse la loro nuova città, non potevano che essere stremamente felici e soddisfatti del nuovo stile di vita che stavano conducendo.

Il più delle volte, a dire il vero, Blaine era costretto a divivere l'appartamento anche con un terzo inquilino, un giovane studente della facoltà di arti sportive* di nome Finn Hudson, nonchè fidanzato di sua sorella Rachel; i due stavano assieme ormai da diversi mesi - si erano incontrati per caso in caffetteria ed era stato amore a prima vista - e sin da quel primo momento, non era mai trascorso un giorno in cui riuscissero a stare separati.  Inizialmente il giovane Anderson ne era un tantino geloso, ma poi incominciò ad abituarsi alla continua presenza di Finn, e alla fine i due diventarono ottimi amici, complici anche gli interessi comuni per lo sport e per i film di avventura, i quali non rientravano minimamente nelle categorie preferite da Rachel.

Era davvero bello, anche se molto smesso Rachel avrebbe preferito che anche Blaine riuscisse a trovare qualcuno con cui condividere la propria vita, nello stesso modo in cui lei lo faceva con Finn; insomma, avrebbe tanto desiderato che anche il suo fratellino potesse innamorarsi di qualcuno, che trovasse quella persona speciale e in grado di fargli battere il cuore come nessun altro, quell'unica persona con la quale poter costruire il proprio futuro.

Purtroppo, però, non era una cosa facile: se c'era una cosa su cui Blaine era estremamente selettivo, erano proprio gli uomini.

Sua sorella gli aveva sempre detto che non aveva molto senso farsi sempre tanti problemi, visto quanto fosse difficile al giorno d'oggi incontrare ragazzi gay intelligenti, simpatici, disponibili e - soprattutto - fedeli; avrebbe dovuto fare un po' meno il difficile, essere meno pretenzioso e cercare semplicemente di lasciarsi andare.

Ma Blaine era fatto così, non voleva accontentarsi; almeno, non in amore.

Rachel lo aveva sempre preso in giro per questo suo inguaribile romanticismo, eppure il giovane Anderson non poteva proprio farne a meno; aveva sempre avuto una sua idea molto speciale e particolare riguardo all'amore, credeva che per ogni persona al mondo esistesse una sua metà perfetta, un unico individuo in grado di rendere la sua vita del tutto completa. Non era facile riuscire a incontrarla, ma indubbiamente lo era riconoscerla: quando due anime affini si trovano, per entrambe è come essere colpite da una scarica elettrica, una scossa talmente forte ed intensa da dare quasi la sensazione che il cuore possa esplodere da un momento all'altro; è facile riconoscere la propria anima gemella, perchè una volta dinnanzi a lei, tutto il resto del mondo sembra passare in secondo piano, e la sola cosa a cui si riesce a pensare è quanto inutile, vuota e del tutto priva di senso sia stata la propria vita prima di quel momento.

Blaine sapeva che un giorno o l'altro anche lui avrebbe incontrato la sua metà, ed era quella la ragione per cui non era mai riuscito ad aprire il suo cuore a nessuno; non si era mai davvero innamorato - forse aveva avuto qualche cottarella superficiale da ragazzino, ma a chi non è mai capitato? - e quelle rare volte che era uscito con qualcuno, si era sempre rifiutato di andare oltre il terzo appuntamento perchè, almeno secondo lui, non era quella la persona adatta a lui.

Aspettava semplicemente la sua anima gemella.

Non gli importava se nessuno era in grado di capirlo o di prenderlo sul serio, nè se agli occhi di sua sorella continuava ad apparire come una ridicola scolaretta, troppo impegnata a fantasticare sul principe azzurro per ruscire ad aprire gli occhi sul mondo reale; Blaine sapeva che la sua metà era là fuori, da qualche parte, e non aveva alcuna intenzione di perdere il suo tempo con persone che non avrebbero mai potuto farlo sentire davvero speciale ed importante come avrebbe fatto lei.

Ci avrebbe impiegato un sacco di tempo, di questo ne era perfettamente conscio. 

Ma di certo ne sarebbe valsa la pena; in fin dei conti, che cosa sono i giorni, i mesi, addirittura gli anni, quando si tratta del grande amore?! No, Blaine non aveva alcuna paura di aspettare.  

Perchè sapeva che, alla fine, ne sarebbe sicuramente valsa la pena.









N.d.A: * Sì, arti sportive.... insomma, non sapevo che cosa far fare al povero Finn e ficcarlo anche lui anna NYADA non mi sembrava il caso! xD


Buonasera! :)
Rieccomi qua, ancora una volta io, ancora una volta con una storia nuova; sono una fonte inesauribile di risorse, lo so! xD

Dunque, che dire...questa fic è un po' particolare, nel senso che mi è venuta in mente un giorno per caso, mentre stavo ragionando sul fatto che l'incontro causale di Blaine e Kurt sembrava quasi voluto dal Destino; insomma, pensateci: Kurt che, in mezzo a quella immensa folla di ragazzi tutti vestiti allo stesso modo, ferma proprio Blaine... proprio il SUO grande amore.  Incredibile, vero? Da lì ho pensato che sarebbe stato carino scrivere una storia su questo genere, e alla fine dopo aver pensato a lungo, ho partorito questa fan fiction.  Ammetto che da questo prologo non si capisce poi molto - in effetti, è giusto una rapida introduzione alla storia - ma spero in un modo o nell'altro di aver attirato la vostra attenzione, perchè comunque mi sto divertendo molto a scrivere questa storia e sarei contenta di condividere le mie emozioni con voi. :)

Per le informazioni "logistiche", al momento questa storia ha già dieci capitoli pronti, e devo scriverne ancora altri 6 ( contando epilogo e prologo ) e sono parecchio ispirata - ho praticamente tutto buttato giù sotto forma di scaletta - per cui conto di finire di scriverlo presto, soprattutto dopo aver dato l'ultimo esame martedì pomeriggio. Aggiornerò una volta ogni 5 giorni, per cui il prossimo capitolo arriverà il giorno 20. :)

Ah, ultima cosa: il rating è arancione per ovvie ragioni... che però non verranno svelate fino a un certo momento... che però, ve lo prometto, arriverà di sicuro. :)

Un grazie a tutti coloro che avranno voglia di intraprendere questo cammino con me...un bacione. :)


 

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Capitolo 2
*** Taking Chances ***


Taking Chances








<< Un attimo, ho capito bene?! Mi stai dicendo di esserti innamorato di un perfetto sconosciuto?! >>

Circa mezz'ora più tardi, Blaine si trovava a casa del suo amico Wes, intento ad esaminare assieme a lui i loro progetti scolastici. A dire il vero, quello era stato il loro intento iniziale; il giovane Anderson aveva provato a concentrarsi per qualche minuto, ma non era riuscito a resistere alla forte tentazione di mettere il ragazzo al corrente degli ultimi aggiornamenti riguardo la sua vita amorosa.

<< Beh, non è esattamente uno sconosciuto. >> replicò il moro, di fronte allo sguardo attonito e del tutto incredulo dell' amico << Conosco il suo nome, ed abbiamo perfino parlato! >>

<< Per cinque minuti, Blaine! >> esclamò Wes, guardandolo negli occhi come se fosse letteralmente impazzito << Come diavolo puoi pensare di essertene innamorato, non lo conosci neanche! >>

Blaine sospirò profondamente, alzando gli occhi al cielo.

<< Tutto questo non ha importanza. >> rispose tranquillamente << Mi è bastato solo un attimo per innamorarmi di lui, non ho avuto bisogno di altro. L'ho guardato negli occhi  e ho capito che è lui quello che stavo aspettando, quella persona speciale che ho cercato per tutta la mia vita. >>

Wes sollevò un sopracciglio, sempre più perplesso.

<< Ti prego.. >> mormorò, quasi atono << Dimmi che stai scherzando. >>

Blaine scosse la testa.

<< Wes, so quello che sto dicendo. >> rispose fermamente << Hai presente quello che si dice "colpo di fulmine" ?! Beh, è esattamente quello che è successo a me oggi: ho visto Kurt, e...bang! Dritto in mezzo al petto! Ho capito che è lui la persona giusta per me, Wes... è lui l'altra metà della mia mela. >>

<< Blaine, è ridicolo! >> insistette Wes, in tono sprezzante << Non ha senso, voi due non vi conoscete neanche! Tu non sai niente di lui, potrebbe benissimo essere un serial killer! Sul serio, come puoi davvero credere di esserne innamorato?! >>

Blaine roteò gli occhi, sbuffando sonoramente.

<< Wes, io non mi aspetto che tu capisca. >> rispose con voce morbida << Davvero, mi rendo conto di quanto tutto questo possa sembrarti folle! Ma vorrei che facessi il possibile per non giudicarmi, ti prego! >>

Wes fece spallucce, sbuffando a sua volta.

<< Mi stai chiedendo molto, Blaine. >> disse << Ti rendi conto di quanto tutta questa questione sia ridicola?! Innamorarsi così, senza sapere niente dell'altra persona, senza neanche aver sostenuto con lei una conversazione decente.. >>

<< E' assurdo, lo so! >> replicò Blaine sospirando << Ma non posso farci niente, Wes; è così è basta, non è qualcosa che posso spiegare, non vi sono spiegazioni razionali al riguardo. >>

Si mise una mano sul petto, all'altezza del cuore.

<< E' una cosa che sento qui dentro. >> spiegò << Il mio cuore sa che Kurt è quella persona speciale per me, lo ha capito sin dal primo istante in cui i miei occhi si sono posati su di lui. Potrà sembrarti folle, ma a me non importa; conosco la realtà dei fatti, e non ho alcuna paura di ammetterla. >>

Wes alzò gli occhi al cielo, sospirando con rassegnazione.

<> commentò << Ci rinuncio, ormai ho capito che con te non si può ragionare in alcun modo! Tu la logica neanche sai dove sta di casa! >>

Blaine ridacchiò e scrollò distrattamente le spalle, mentre il suo amico sospirava per l'ennesima volta.

<< Beh, e ora che cosa pensi di fare? >> chiese << Non voglio smontare le tue fantasie più di quanto abbia già fatto, ma come pensi di portare avanti questo tuo "innamoramento"?!  Contando che conosci a malapena il suo nome, mi sembra che le cose non siano esattamente propizie per te, non trovi? >>

<< Oh, ma che razza di domande fai? Io.. >>

Blaine si interruppe di colpo, realizzando che - in effetti - non aveva la benché minima idea di quale dovesse essere la sua prossima mossa.

<< Ok, ammetto di non averci ancora pensato. >> farfugliò, arrossendo vistosamente << Ma prima o poi mi verrà in mente qualcosa! Lo sai, sono un ragazzo dalle mille
risorse! >>

Wes si batté una mano contro la fronte, sconsolato.

<< Santo cielo, ma che cosa devo fare io con te?! >> bofonchiò << Sei un caso perso, dovrebbero rinchiuderti! >>

<< Perché, tu avresti delle idee migliori, Sapientino?! >> replicò l'altro stizzito.

<< In effetti, sì. >> ribatté Wes << Per esempio, potresti cercare di non pensare più a questo tuo ragazzo dei sogni e cercarti un fidanzato vero, con il quale intraprendere una vera relazione e del quale conosci qualcosa in più del semplice colore dei suoi occhi. >>

Blaine fece una smorfia.

<< Wes, per favore! >> lo ammonì << Non incominciare anche tu, mi bastano già Rachel e Drake a farmi questo genere di prediche. >>

<< E fanno bene, se proprio vuoi saperlo! >> ribatté Wes, in tono saccente << Devi smetterla di vivere nel mondo dei sogni, la vita vera è quella là fuori, non quella che si trova solamente nella tua testa! Per esempio, perché non esci con Drake e il suo amico, questa sera?! >>

<< Oh, Wes...no! >> Blaine roteò gli occhi e si morse un labbro << Ti prego, non ne ho voglia! Non voglio un ennesimo appuntamento al buio, ogni volta va sempre a finire
male! >>

<< Ma come fai ad essere sempre così negativo?! >> lo rimbeccò il suo amico << E se questa fosse la volta buona?! Se questa volta tu incontrassi un ragazzo che ti piace veramente?! Insomma, non fai altro che parlare di destino e di colpo di fulmine, che ne sai che non possa capitarti proprio stasera e con questo tizio?! >>

<< Impossibile. >> lo freddò Blaine << Certe cose capitano solo una volta nella vita e io ho già avuto il mio colpo di fulmine questa mattina, con Kurt. Che senso ha andare alla ricerca di qualcosa che ho già trovato?! >>

<< Blaine, un ultimo tentativo! >> lo pregò Wes, al culmine dell'esasperazione << Dai, non ti costa assolutamente niente! Fallo per me, ti prego! >>

<< E tu che cosa c'entri, scusa?! >>

<< Hey, io sono il tuo migliore amico! E' ovvio che mi preoccupi per te, ci tengo alla tua felicità! Ti prego, solo questa sera. E poi, sbaglio o avevi già promesso a Drake che saresti andato? Non ti puoi più tirare indietro, ormai. >>

Blaine sbuffò, allargando le braccia in segno di resa.

<< E va bene! >> cedette << Ma sia chiaro, questa è l'ultima volta! E se dovesse andar male - come penso accadrà - tu dovrai aiutarmi a rintracciare Kurt, va bene?! >>

<< Sì, sì... tutto quello che vuoi! >> rispose Wes frettolosamente, con un sorrisetto sornione sulle labbra << Bravo Blainey, così mi piaci! Chissà, magari questa sera potresti avere un altro colpo di fulmine! >>

Blaine fece una smorfia: << Oh, lo trovo altamente improbabile! >>

<< Shh, mai dire mai! >> lo zittì Wes, mettendosi a giocherellare con una penna << Va bene, adesso mettiamoci a lavoro; questo progetto non si scriverà certo da solo! >>
 
 
 

*
 
 

Quella sera, Blaine si recò all'appuntamento con estrema riluttanza; aveva cercato di farsi forza, ripetendosi continuamente quanto ridicolo fosse il suo atteggiamento e facendo tutto il possibile per convincere se stesso che non vi era assolutamente niente di male in un piccolo, innocuo appuntamento al buio.

Non che ne fosse realmente convinto, ma aveva deciso di darsi almeno un'ultima, definitiva possibilità.

<< Rachel, ti prego...lasciami! Vado benissimo così, non toccare i miei capelli! >>

Mancava poco più di mezz'ora all'orario prefissato e Blaine era stato messo sotto esame da sua sorella, la quale voleva essere assolutamente certa che il ragazzo si presentasse a quell'incontro al massimo del suo splendore.

<< Voglio solamente che tutto sia perfetto, a cominciare da te. >> disse Rachel, lisciando il colletto della camicia del fratello << Sento che questa è la tua occasione, tesoro mio, e non posso assolutamente permetterti di sprecarla! >>

Blaine alzò gli occhi al cielo, sbuffando.

<< Rachel, ti prego! >> implorò << E' già tanto che io abbia deciso di andare, non rischiare di farmi cambiare idea proprio adesso! >>

<< Ok, ok.. >> sospirò lei, roteando gli occhi ed allontanandosi dal fratello << Forse hai ragione, è meglio non mettere subito troppa carne al fuoco. >>

<< Ecco, appunto. >>

Blaine si sistemò rapidamente la giacca e si guardò allo specchio: indossava una semplice camicia bianca sopra un paio di pantaloni neri, abbinati ad una giacca dello stesso colore e coordinati ad un cravattino di colore rosso scuro - ridicolo, secondo l'opinione di Rachel, ma Blaine si era ben guardato dal darle ascolto; i suoi capelli, inoltre, erano intrappolati in una ingente quantità di gel appiccicoso.

Stava bene, doveva proprio ammetterlo; fin troppo, in effetti.

<< Dio, ricordami perché lo sto facendo! >> bubbolò il ragazzo, facendo una smorfia. 

<< Perché questa potrebbe essere la tua grande occasione, finalmente! >> replicò Rachel, con un sorrisetto strafottente sul volto << Credimi, ho delle ottime sensazioni riguardo a questa serata, Bi! >>

Blaine sospirò profondamente, spalancando le braccia con fare esasperato.

<< Dai, lasciami andare adesso. >> disse << Altrimenti rischio di fare tardi. >>

<< Oh, non sia mai; non voglio essere d'intralcio al mio fratellino. Vai pure, hai la mia benedizione. >>

Blaine ridacchiò e, dopo aver salutato affettuosamente sua sorella, si diresse a passo svelto verso il luogo dell'appuntamento. Il " Barney " si trovava a pochi metri da casa sua, per cui il ragazzo non ci mise poi molto a raggiungerlo; una volta arrivato, trovò il suo amico Drake comodamente seduto al loro solito tavolo, intento a guardarsi distrattamente intorno, grattandosi nervosamente il collo. 

Per qualche secondo Blaine pensò persino di approfittare della sua distrazione e scappare via, ma prima ancora che ne avesse il tempo, Drake si voltò nella sua direzione e lo vide, sorridendo ampiamente nel momento in cui il suo sguardo si posò sulla figura del moro.

<< Hey, Blaine! >>

Blaine sospirò profondamente e si avvicinò al tavolo a passo lento, con svogliatezza.

" Troppo tardi. " pensò " Ormai non si torna più indietro."

<< Ciao Drake! >> Blaine si mise a sedere di fronte al suo amico, sforzandosi di apparire almeno un po' a suo agio, per quanto difficile fosse << Spero di non essere in ritardo. >>

<< Oh, non preoccuparti! >> lo rassicurò l'altro, sorridendo a sua volta << Come puoi vedere, non sei tu il ritardatario cronico della serata! >>

Indicò il posto di fianco a loro, ancora noto; Blaine ridacchiò.

<< Non è esattamente il modo migliore per incominciare la serata! >> commentò scherzosamente << Lo sai, questo non andrà a suo favore! >>

Drake rise.

<< Ammetto che la puntualità non è il suo forte. >> rispose << Ma ti assicuro che ne varrà la pena. >>

Blaine sospirò ed incominciò a guardarsi intorno, per ingannare l'attesa; era una serata piuttosto fiacca, per essere un venerdì sera, la pista da ballo era quasi completamente sgombra e persino il bancone del bar era semi deserto.

<< Hey, c'è davvero poca gente oggi! >> osservò << Sei sicuro che sia la serata migliore per... >>

<< Eccolo, è arrivato! >> esclamò ad un tratto Drake << Sta entrando, è lui! >>

Blaine si voltò di scatto verso la porta d'ingresso del locale, per dare un'occhiata al misterioso ragazzo che Drake aveva tanto insistito che conoscesse proprio quella sera; istintivamente si sistemò il colletto della camicia e il papillon, quasi stesse cercando di farsi bello agli occhi di quello sconosciuto.

Un gesto ridicolo, in effetti; Blaine non aveva alcuna intenzione di fare colpo su di lui.

Ad un tratto, il giovane Anderson realizzò; il suo sguardo si soffermò su quella figura snella ed elegante che, timidamente, faceva il suo ingresso dentro al Barney, e per un attimo gli mancò completamente il respiro.

Non potevano esserci dubbi: era lui.

Blaine sapeva di poterlo riconoscere ovunque, persino in mezzo ad un milione di altre persone; quelli occhi azzurri, quel sorriso radioso e a tratti anche timido, quel nasino a punta e la sua andatura quasi a passo di danza... ogni singolo particolare era impresso nella sua memoria, marchiato nel suo cervello come con uno stampo incandescente.

<< Kurt... >> mormorò, guardando il ragazzo con espressione sognante.

Non riusciva a credere che stesse accadendo veramente; era proprio Kurt il ragazzo misterioso che Drake voleva presentargli?  Come era possibile che il destino avesse deciso di essere così magnanimo con lui? Non che Blaine avesse alcuna intenzione di lamentarsene, ovviamente. Il giovane Anderson inspirò ed espirò lentamente, cercando di tranquillizzarsi; sembrava quasi impossibile ma, per una volta, aveva quasi la sensazione che le cose potessero andare per il verso giusto, e non riusciva proprio a smetterla di tremare per l'ansia e l'eccitazione.

" Calmo Blaine, stai calmo. " si ammonì mentalmente " Andrà tutto bene. Stai tranquillo, è tutto apposto! E' lui, è Kurt. Le cose non potranno che andare bene. "

Kurt, nel frattempo, si stava dirigendo rapidamente verso il loro tavolo, sorridendo ampiamente. 

Blaine deglutì, il cuore che aveva ormai preso a battere ad una velocità disarmante, inconcepibile per un qualsiasi essere umano.

" Rilassati; non c'è alcuna ragione per cui avere paura, stavolta è il momento giusto. Kurt è quello giusto. "

Sembrava tutto perfetto, e Blaine sapeva che sarebbe stato esattamente così; niente e nessuno avrebbe mai potuto rovinare quel momento.

<< Kurt, finalmente! Era ora, incominciavamo a darti per disperso! >>

<< Lo so, scusatemi tanto! E' solo che devo ancora imparare ad orientarmi in questa città! >>

Blaine sorrise gentilmente, pronto a presentarsi a Kurt per la seconda volta - sperando che Kurt, nel giro di quelle poche ore, non si fosse già dimenticato di lui - ma prima ancora che ne avesse il tempo, il ragazzo si sporse verso Drake e lo baciò dolcemente sulle labbra per qualche secondo.

Lo baciò sulle labbra.

Blaine sentì il respiro mancargli nuovamente e la testa svotarsi del tutto, mentre una gigantesca voragine gli si spalancò dentro allo stomaco; per un attimo gli sembrò persino di sentire il rumore di un "crack" all'altezza del petto.

<< Blaine.. >> disse poi Drake, dopo essersi staccato dalle labbra di Kurt << Ecco il ragazzo speciale che ci tenevo tanto a presentarti questa sera. >>

Kurt arrossì vistosamente e sorrise, stringendo forte la mano di Drake, mentre il cuore di Blaine smise di battere per qualche secondo.

<< Kurt, ti presento il mio amico Blaine Anderson. Blaine, lui è Kurt Hummel: il mio ragazzo. >>










N.d.A:  Saalve a tutti, bentornati dal Giffoni se ci siete stati e un abbraccione a tutti coloro che - come me - sono rimasti a casa.

Allooora....non ve lo aspettavate, vero? Oppure sono maledettamente prevedibile e avevate capito tutto sin dall'inzio? xD Ditemelo, sono curiosa! xD

Scherzi a parte, sarebbe stato tutto troppo facile se il ragazzo che Drake vuole presentare a Blaine fosse Kurt e i due si innamorassero da subito.... insomma, avevo bisogno di qualche diversivo, almeno per arrivare alla quindicina di capitoli! xD

Ora immagino che vi starete chiedendo dove diavolo voglio andare a parare con tutta questa storia....beh, pazientate un po' e lo saprete... ;) Prometto di non fare casini, davvero... ci proverò, almeno. :)

Beh, alla prossima...ci risentiamo fra 5 giorni. :)

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Capitolo 3
*** Struck by Lightning ***


Struck By Lighting








<< Blaine, per caso hai da fare questa sera?! >>

Blaine richiuse la porta del frigorifero con un gesto secco e si voltò verso sua sorella, seduta al tavolo della cucina e intenta a scarabocchiare su un taccuino, con sguardo concentrato.

<< No, non che io sappia. >> rispose, passando una mano fra i suoi riccioli neri << Perché me lo chiedi?>>

Rachel sollevò lo sguardo e lo indirizzò verso suo fratello, un sorrisetto sornione e leggermente subdolo dipinto sul volto.

<< No, così. >> rispose distrattamente << Io e Finn avevamo programmato di andare al cinema, solo che si è aggiunto all'ultimo momento anche un suo amico, e Finn non ha potuto davvero dirgli di no! Non mi sembra carino fargli fare da terzo incomodo, così ho pensato che, magari,  avremmo potuto chiedere a te di unirti alla compagnia. >>

Blaine sollevò un sopracciglio, guardando sua sorella con aria per niente convinta; ogni volta che Rachel lo invitava ad uscire con qualche "amico", andava sempre a finire che si ritrovava incastrato in una qualche specie di appuntamento al buio.

<< Rachel, lascia che te lo domandi subito, così evitiamo di dilungarci troppo in inutili sceneggiate. >> disse, piuttosto acidamente << Chi è questo tizio?! Si tratta per caso dell'ennesimo ragazzo gay, estremamente carino, dolce e sensibile che da mesi ormai stai cercando di appiopparmi?! >>

Rachel alzò gli occhi al cielo e sbuffò.

<< Sei il solito malfidato! >> bofonchiò << Ho mai cercato di attirarti ad un appuntamento con l'inganno?! >>

<< Ehm...lo fai di continuo, tesoro. >> ribatté Blaine, storcendo il naso << Più o meno da quando siamo arrivati a New York, direi. Non ti va proprio già l'idea che io non abbia voglia di uscire con nessuno di quei ragazzi che mi hai presentato, dico bene?! >>

<< Blaine, ma guarda che Derek è davvero un tipo interessante! >> replicò Rachel, chiudendo il suo quadernino e incrociando le braccia al petto << E' estremamente intelligente e davvero molto distinto; parla correttamente quattro lingue, è un tipo molto educato e si interessa persino di ambiente ed ecologia! Oh, e lo sai che studia legge?! Decisamente un buon partito, non trovi?! >>

Il moro strabuzzò gli occhi, inorridito.

<< Stai parlando di quel Derek?! >>  sbraitò << Rachel, ma quel tizio è un mostro! E' una specie di maniaco dell'ordine e del controllo, un ossessivo compulsivo! Che cosa ti fa pensare che potrebbe piacermi?! >>

<< Blaine, dovresti provare a dargli una possibilità! >>  replicò la ragazza, con insistenza << Lo hai visto solamente una volta alla festa di compleanno di Finn, forse se tu accettassi di uscire con lui.. >>

<< Rachel, ma quante volte devo ripetertelo ancora?! >> sbottò Blaine, al culmine dell'esasperazione << Non sono interessato a lui! Fine della storia, è così e basta! >>

Rachel fece una smorfia.

<< Sì, lo so! >> biascicò << Ancora con quella tua ridicola storia dell'anima gemella! Ti rendi conto che tutte queste tue fantasie non hanno alcun senso, vero?! >>

Blaine guardò sua sorella di traverso, le labbra piegate in una specie di piccolo broncio; era abituato a sentirsi dire simili parole, ma ogni volta non poteva fare a meno di sentirsi sempre un tantino ferito da quelle crudeli affermazioni.

<< Tu proprio non riesci a capire. >> sentenziò, in tono cupo << Eppure dovresti capire di cosa parlo, in fin dei conti tu la tua anima gemella l'hai trovata! >>

Rachel roteò gli occhi e spalancò le braccia.

<< Non ci credo, ancora con questa storia?! >>  sbraitò << Blaine, ne abbiamo già parlato: l'anima gemella, nel modo in cui la intendi tu, non esiste! Il fatto che io e Finn ci siamo piaciuti sin dall'inizio è solamente una coincidenza, questo non significa certo che debba essere così per tutti; una storia d'amore può nascere anche dall'amicizia, spesso ci può volere del tempo affinché i sentimenti crescano! Tu ti sei fissato con questa storia del grande amore che si riconosce solamente con uno sguardo, ma sono solo tue sciocche fantasie; la vita reale è diversa Blaine, e tu dovresti semplicemente imparare ad accettarlo e smetterla di vivere perennemente con la testa fra le nuvole! >>

Blaine, che per tutta la durata del monologo di sua sorella aveva ascoltato più o meno distrattamente, fece una smorfia e rivolse alla ragazza uno sguardo puramente seccato, appoggiandosi al frigorifero con le braccia incrociate al petto.

<< Hai finito? >> domandò, con una punta d' irritazione << Non mi va di ascoltare per l'ennesima volta i tuoi saccenti paternali, tanto non serve assolutamente a niente! Non mi farai cambiare idea, rasseganti! >>

<< Questo significa che non uscirai con Derek? >> sbuffò Rachel, ormai del tutto priva di speranza.

Il giovane Anderson scosse la testa.

<< No, non ci uscirò. >> rispose sinceramente.

<< Dio, sei incorreggibile! >> Rachel sbatté con violenza una mano contro il tavolo, alzandosi in piedi di scatto << Non ha neanche senso cercare di farti ragionare, tanto qualsiasi cosa io dica ti entra da un orecchio e ti esce dall'altro! >>

<< E allora perché insisti?! >> ribatté nervosamente suo fratello << Visto che ti rendi conto anche da sola quanto sia inutile continuare a tormentarmi, perché non la smetti semplicemente?! >>

Rachel si morse un labbro e arrossì leggermente.

<< Ecco, io... mi preoccupo per te, Blaine. >> farfugliò << Io... io detesto vederti da solo, senza nessuna persona speciale al tuo fianco! Tu sei un ragazzo meraviglioso e vorrei tanto vederti felice assieme a qualcuno, vorrei saperti innamorato, possibilmente felice e ricambiato! Ti sembra davvero troppo?! >>

L'espressione sul volto di Blaine si addolcì ed un tenero sorriso spuntò finalmente sulle sue labbra, mentre i suoi occhi, in quel momento colmi di adorazione, si posarono nuovamente sulla figura esile di sua sorella. 

<< Oh, Rachel! >> 

Il giovane Anderson le si avvicinò, posando una mano sulla sua e stringendola forte, carezzandole dolcemente le nocche con i polpastrelli.

<< Tesoro, ascolta.>> le rispose con voce morbida << Lo so che lo fai per il mio bene, e so anche che desideri più di ogni altra cosa al mondo che io sia felice! Ma tu mi conosci, io sono troppo testardo e non c'è davvero niente al mondo che potrebbe mai farmi cambiare idea su qualcosa, specialmente quando si tratta di amore. >>

Rachel storse il naso e sollevò un sopracciglio.

<< Sì, lo so. >> bubbolò << Ed è proprio questo che non sopporto di te: una volta che ti metti in testa qualcosa, è assolutamente impossibile convincerti ad accantonare questa tua decisione! A questo punto, credo che sia davvero inutile continuare ad insistere, dico bene? >>

<< Benissimo! >> confermò Blaine, sorridendo ampiamente << Mi spiace, ma non ho alcuna intenzione di uscire con Derek, neanche fra un milione di anni! >>

Rachel alzò gli occhi al cielo, sbuffando sonoramente.

<< Insopportabile ragazzino sognatore che non sei altro! >>  esclamò con fare esasperato << Certe volte non riesco davvero a capirti, sai?! >>

<< Beh, ma mi vuoi bene lo stesso! >> replicò Blaine, con un sorrisone smagliante sul volto, che lo rendeva molto simile allo Stregatto di Alice nel Paese delle Meraviglie << Dico bene? >>

Rachel tirò un enorme sospiro esasperato e sorrise a sua volta.

<< Sì, certo che ti voglio bene. >> rispose, poggiando anche l'altra mano su quella del gemello << Ed è proprio perché ti voglio bene, che desidero semplicemente la tua
felicità. >>

<< Oh, ma io sarò felice! >> la rassicurò Blaine, guardandola dolcemente << Lo desidero più di ogni altra cosa, io voglio davvero innamorarmi e vivere una bella e appassionata storia d'amore, come quella fra te e Finn! Ma è proprio questa la ragione per cui non posso aprire il mio cuore ad una persona qualunque, devo essere certo che il ragazzo con cui intendo passare il resto della mia vita sia davvero quello giusto, il solo ed unico per me. >>

Rachel sollevò un sopracciglio, rivolgendo al fratello l'ennesimo sguardo perplesso.

<< Non ti sembra di stare esagerando? >> disse, canzonandolo lievemente << Alla tua età non è un tantino presto pensare di prendersi un simile impegno con un ragazzo?! >>

Blaine fece una smorfia: << Perché, non è forse quello che tu stessa ti sei presa con Finn?! Non credi forse che sia lui il grande amore della tua vita, la tua anima gemella, la sola persona con la quale intendi passare il resto dei tuoi giorni?! >>

La ragazza diventò completamente rossa ed ammutolì, segno evidente che il giovane Anderson aveva perfettamente colto nel segno; Blaine sorrise con compiacimento, incrociando le braccia al petto e gonfiandosi d'orgoglio.

<< Visto?! Tutti vagano alla disperata ricerca del vero amore, e io non sono certo da meno! Solo che io ho dei gusti un po' più complicati e, soprattutto, sono molto più selettivo rispetto a molte altre persone. >>

<< Di' pure rispetto a tutto il resto del mondo. >> echeggiò Rachel, prendendosi palesemente gioco di suo fratello << Non credo di aver mai conosciuto nessuno così terribilmente sognatore e fatalista come te! >>

Blaine rise e poi sogghignò con soddisfazione, prendendo quella frase come un vero e proprio complimento.

<< Beh, sono una persona unica nel mio genere! >> disse << E immagino che questo mi renda anche piuttosto speciale, non credi?! >>

<< Oh, tu sei decisamente speciale. >> lo interruppe Rachel << Forse persino più di quanto tu stesso non creda. >>

Il moro a quel punto arrossì lievemente, abbassando lo sguardo per l'imbarazzo; sua sorella sapeva - ed era forse una delle poche persone, assieme ad i suoi amici più stretti - quanta poca fiducia Blaine avesse realmente in sé stesso, nonostante fosse particolarmente bravo a fingere di fronte al resto del mondo di essere un ragazzo spavaldo e dalla faccia abbastanza tosta da riuscire ad affrontare qualsiasi difficoltà senza alcun bisogno di aiuto.

Nell'arco degli anni aveva imparato a farsi forza e a fronteggiare tutti i suoi nemici e le sue più grandi paure, celando le sue incertezze e le sue debolezze dietro ad una corazza abbastanza dura e resistente, da permettergli di superare con successo ogni avversità, uscendone sempre a testa alta e, soprattutto, senza alcuna cicatrice. Almeno, non di quelle che potessero essere viste dall'esterno.

<< Beh, si è fatto tardi! >> esclamò ad un tratto Blaine, lanciando uno sguardo furtivo all'orologio a pendolo della cucina << Ho appuntamento con Wes fra un'ora; devo portargli alcuni appunti per un progetto che stiamo facendo assieme, e prima vorrei passare a trovare Drake in caffetteria. >>

<< Giusto, Drake! >> Rachel s'illuminò di colpo, non appena sentì quel nome uscire dalla bocca del suo gemello << Il tuo amico Drake - gay e dannatamente carino - che lavora da Starbucks! Non hai mai pensato di.. >>

<< Per l'amor del cielo, no! >> la interruppe Blaine, soffocando una risata << Drake?! Rachel, è decisamente l'ultima persona al mondo con cui vorresti vedermi! E' distratto, inaffidabile e assolutamente incostante; onestamente, non lo consiglierei a nessuno come fidanzato! >>

<< Beh, e allora perché siete tanto amici? >> domandò Rachel, corrugando la fronte << Se è un tipo così poco raccomandabile, non dovresti semplicemente stargli alla larga?! >>

Blaine scrollò le spalle.

<< Ci sono affezionato. >> rispose semplicemente << E' stato il primo amico che mi sono fatto qui in città, e le amicizie vanno coltivate! Non sei d'accordo con me?! >>

Rachel fece per replicare, ma prima ancora che ne avesse il tempo, Blaine le schioccò un sonoro bacio sulle labbra e si congedò con un allegro " A più tardi sorellina! ", sgattaiolando poi fuori dalla cucina e chiudendo la porta con un gesto secco e rumoroso. 

La ragazza sospirò profondamente e poi scosse la testa con fare esasperato.

Sì, suo fratello era decisamente l'essere umano più complicato del mondo: era testardo, maledettamente romantico e sognatore, e non aveva la benché minima idea di ciò che volesse realmente dalla vita; o meglio, ce l'aveva, ma non aveva ancora capito quale fosse la strada migliore da percorrere per raggiungere i suoi obiettivi.

E a lei, ovviamente, spettava il compito di aiutarlo a ritrovare la retta via, nonostante suo fratello non facesse  che sostenere con estrema fermezza di non avere alcun bisogno del suo aiuto.
 
 

*
 
 
<< Ecco qua:  Cappuccino medio ed un muffin al cioccolato per te! >>

<< Drake, tu pensi che io sia solamente un ridicolo sognatore? >>

Drake - un ragazzo molto alto, dagli occhi verdi e i capelli biondi, leggermente mossi - sollevò un sopracciglio in segno di perplessità, guardando il suo amico Blaine di traverso.

<< Che razza di domande sono queste? >> sbraitò << Io lavoro in una caffetteria, non faccio lo psicologo! >>

<< Hey, guarda che non serve una laurea in psicologia per rispondere alla mia domanda! >> ribatté prontamente Blaine, allungando una mano verso il suo muffin << Devi semplicemente pensare e rispondermi sinceramente; dimmi, sono solamente un ridicolo sognatore?! >>

Drake sospirò profondamente e poi decise di accomodarsi al tavolino assieme a Blaine, approfittando del fatto che in quel momento non vi fossero molti clienti in attesa della loro ordinazione; si sedette di fronte a lui e lo guardò con fare inquisitorio, mentre il giovane Anderson dava un primo morso al suo dolcetto.

<< Blaine, io credo che tu sia davvero una bella persona! >> disse gentilmente << Però ho come la sensazione che, certe volte, tu tenda a viaggiare un po' troppo con la fantasia! Sotto un certo punto di vista questo può essere anche un pregio, soprattutto con la carriera che hai intenzione di intraprendere, ma in questo modo rischi di non essere più in grado di distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è! >>

<< In pratica.. >> lo interruppe Blaine mestamente << ..la tua risposta è sì! >>

Drake si strinse nelle proprie spalle e fece una specie di smorfia, restando in silenzio; il moro sospirò tristemente, mettendo da parte il suo muffin ed assumendo un'espressione profondamente contrita.

<< Ha ragione mia sorella. >> commentò << Dovrei smetterla di vivere nel mio mondo e cercare di comportarmi da persona normale, non come uno scolaretto che fa sogni e progetti del tutto fuori dal mondo, che non potranno mai realizzarsi, neanche in un lontanissimo futuro! Forse qualche volta dovrei provare a darle ascolto, mi risparmierei un sacco di paranoie. >>

<< Beh, quelle temo che finiresti col fartele comunque. >> rispose Josh con un sorrisetto abbozzato, tentando di sdrammatizzare << Altrimenti non saresti tu! In ogni caso, non credo che debba prendertela così tanto; sì, tua sorella ha ragione, ma io credo che tu ti stia colpevolizzando un po' troppo! Non c'è niente di male ad essere quello che sei, devi solamente imparare ad essere un po' più pratico e a non lasciarti trasportare troppo dalla fantasia! >>

Blaine fece una smorfia.

<< Come se fosse facile! >> bubbolò, prima di dare un altro morso al suo muffin e proseguire il suo discorso a bocca piena << Io sono fatto così, chiedermi di comportarmi diversamente sarebbe come chiedermi di non essere me stesso! >> 

<< Hey, nessuno ti ha chiesto di non essere più te stesso! >> lo interruppe Drake << Semplicemente di esserlo in maniera meno... beh, intensa! Prova solo a stare un po' più con i piedi per terra, di certo non ti farebbe male! >>

Blaine roteò gli occhi, facendo un'ennesima smorfia.

<< Beh, farò il possibile. >>  bubbolò << Ma di certo non sarà una passeggiata! >>

<< Oh, nessuno ha detto questo! >> ribatté Drake << Ma non preoccuparti, io ho fiducia in te! Piuttosto, hai da fare questa sera?! >>

Il moro si soffermò a pensare per qualche istante, prima di rispondere con titubanza: << No, non mi sembra. Perché?! >>

<< Splendido! >> esultò il biondo << Allora considerati prenotato: ci troviamo alle sette e mezzo al " Barney " e ceniamo lì; voglio presentarti una persona molto speciale. >>

Blaine corrugò la fronte e guardò il suo amico di traverso, con severità; non era sufficiente che sua sorella passasse ogni singolo giorno della loro esistenza a cercare un fidanzato perfetto per lui, adesso ci si metteva persino Drake! Sperava che almeno i suoi amici gli avrebbero concesso un po' di tregua.

<< Scordatelo! >>  protestò, storcendo il naso << Non ho alcuna intenzione di uscire con te e la tua " persona speciale "! >>

<< Perché?! >> Drake lo guardò con espressione incredula e visibilmente dispiaciuta << Guarda che è un ragazzo fantastico, e poi.. >>

<< Drake, non mi interessa! >> insistette Blaine << Non voglio uscire con nessuno, non mi importa quanto questo ragazzo possa essere bello, intelligente, simpatico e gentile; niente appuntamenti al buio! >>

Drake sorrise ampiamente, con fare estremamente divertito.

<< Ah, adesso capisco dove sta il problema! >> disse << Ma guarda che non devi preoccuparti: stavolta non sarà come le altre, ti assicuro che.. >>

<< Drake, santo cielo! Non ti pago per startene a prendere il caffè con i tuoi amici, muovi quel culo e vieni a prendere le ordinazioni. >> 

Drake scrollò le spalle e sospirò.

<< Beh, a quanto pare dobbiamo interrompere qui la nostra conversazione. >> disse << Ci vediamo questa sera alle sette e mezzo, sii puntuale! Vedrai, sarà divertente! >>

Blaine fece per replicare, ma prima ancora di dargliene il tempo Drake era già tornato al suo lavoro, preparando cappuccini e servendo biscotti ad una coppia di giovani turisti. Il moro sbuffò e poi alzò gli occhi al cielo, con fare esasperato: era stato incastrato.

Ormai era troppo tardi per tentare di ribellarsi, tanto più che Blaine conosceva fin troppo bene il suo amico e sapeva che non gli avrebbe mai concesso la possibilità di sottrarsi al suo invito.

" Bella mossa, Blaine! " si ammonì mentalmente " Davvero da stupido, complimenti! " 

Finì il suo muffin e il cappuccino rapidamente e se ne andò dal locale senza neanche salutare Drake, il quale era comunque troppo indaffarato fra caffè e cappuccini per prestargli attenzione.  Una volta per strada, Blaine si ritrovò inevitabilmente a ripensare alle parole del suo amico: sebbene in maniera molto meno diretta e più gentile, il ragazzo aveva detto esattamente le stesse cose che sua sorella continuava a ripetergli da mesi, ossia che doveva smetterla di vivere nel suo mondo dei sogni e decidersi a ritornare con i piedi per terra, per affrontare la realtà. 

Il giovane Anderson sospirò tristemente. 

Sapeva che quella era la cosa giusta da fare, eppure il suo cuore continuava a ripetergli che non doveva arrendersi, che prima o poi il grande amore della sua vita sarebbe arrivato e che lui sarebbe stato perfettamente in grado di riconoscerlo sin dal primo istante; non avrebbe avuto bisogno di nessun appuntamento al buio per trovarlo, sarebbe stato lui stesso a trovarlo, improvvisamente e al momento più inaspettato.

In un certo senso, Blaine sarebbe semplicemente inciampato in esso.

<< Hey, fai attenzione! >> 

Blaine sussultò; era talmente immerso nei suoi pensieri da non essersi minimamente reso conto del fatto che stava praticamente camminando senza neanche guardare dove stesse andando, scontrandosi così con un povero sfortunato passante.

<< Oddio…scusami tanto. >>  strillò il moro, allungando una mano verso il ragazzo che, a causa di quell'urto, era caduto a terra - equilibrio piuttosto precario, non aveva potuto fare a meno di pensare Blaine << Mi dispiace, avevo la testa da un'altra parte. >>

<< L'ho notato. >> bofonchiò il ragazzo, afferrando la mano di Blaine per tirarsi su.

<< Scusa, sono davvero un disastro! Mi dispiace un sacco, io.. >>

Blaine si zittì di colpo, nell'istante esatto in cui il suo sguardo incrociò quello del suo interlocutore.

Qualcosa, all'improvviso, sembrò esplodere dentro di lui: tutte le sue certezze e le sue convinzioni vacillarono completamente e tutto ciò che lo circondava sembrò sbiadire di colpo alla vista di quelli enormi occhi azzurri e luminosi che lo fissavano curiosamente.

Erano senza dubbio gli occhi più belli che Blaine avesse mai visto in tutta la sua vita.

<< Hey.. >> lo sconosciuto si mise ad agitare una mano di fronte allo sguardo vacuo di Blaine << Va tutto bene? >>

Il moro non rispose, letteralmente perso in quella luminosa distesa di colore azzurro, a tratti quasi trasparente e cristallino, come un mare dei Caraibi.

<< Hey...  sto parlando con te! >>

<< Cos...oh, sì! >>

Blaine trasalì e cercò di ritornare - per quanto potesse - alla realtà; il ragazzo era ancora davanti a lui e lo fissava con espressione incerta, un sopracciglio leggermente sollevato in segno d'irritazione. Il giovane Anderson provò ad osservarlo più attentamente, soffermandosi per bene sui lineamenti del suo viso: erano a dir poco perfetti. 

Somigliava quasi ad una splendida bambola di porcellana, con un delizioso nasetto a punta, labbra sottili ed una carnagione pallida - quasi diafana - che lo rendeva molto simile ad una specie di elfo irlandese, forse addirittura un angelo. 

Era senza dubbio la creatura più bella che i suoi occhi avessero mai avuto il privilegio di vedere.

<< Sei sicuro che vada tutto bene?! Mi sembri un tantino strano! >>

Persino la sua voce era meravigliosa: era acuta - un po' troppo forse, per appartenere ad un ragazzo -, morbida e melodiosa; alle orecchie di Blaine suonava esattamente come una splendida sinfonia di flauti, arpe e violini. Il giovane Anderson non ricordava di aver mai sentito una musica tanto soave in tutta la sua vita; almeno, non fino a quel momento.

<< Ok, adesso inizio a preoccuparmi. >> disse il ragazzo, avvicinandosi leggermente a Blaine << Insomma, io sono quello che si è preso la botta, ma a quanto pare sei tu quello che ne ha subito le conseguenze! >> 

<< Cos.. oh, no... no, stai tranquillo! >> il moro scosse energicamente la testa, uscendo dal suo stato di torpore << Scusami, ero un po' sovrappensiero! Sai, certe volte mi capita. >>

<< Beh, ti conviene fare più attenzione. >> rispose l'altro, abbozzando un sorriso << Come vedi, essere troppo distratti può portare a questo genere di cose. >>

Blaine arrossì vistosamente e abbassò lo sguardo, imbarazzato.

<< L-lo so. >> balbettò con voce flebile << M-mi dispiace, io... p-prometto che farò più attenzione, d'ora in poi. >> 

Il ragazzo dagli occhi chiari sorrise ampiamente.

<< Beh, un po' è stata anche colpa mia. >> disse << Sono a New York da meno di ventiquattro ore e non ho la più pallida idea di dove devo andare! >>

<< Oh, s-se.. se vuoi posso darti una mano. >> replicò Blaine, ben felice di potergli essere d'aiuto.

Il giovane forestiero sorrise.

<< Saresti la mia salvezza! >> rispose dolcemente << Dovrei sbrigare alcune pratiche urgenti e ho assolutamente bisogno di trovare un ufficio postale! Lo so che c'è n'è uno più o meno in ogni via, ma questa città è enorme, non so neanche dove mi trovo in questo momento! >>

Blaine ricambiò gentilmente il sorriso.

<< Beh, direi che sei fortunato! >> rispose allegramente << C'è un ufficio postale a circa cinquecento metri da qui, proprio dall'altro lato della strada. >>

<< Grandioso! >> esultò il ragazzo << Ti ringrazio, mi hai salvato la vita! >>

<< Oh, per così poco! >> replicò Blaine, arrossendo nuovamente << E comunque direi che è il minimo, per averti quasi investito poco fa! >>

I due scoppiarono a ridere e, in quell'istante, il moro ebbe quasi la sensazione che il suo cuore fosse sul punto di scoppiare; persino la risata di quello splendido estraneo aveva un suono meraviglioso, risuonava nell'aria come una specie di dolce e delicato scampanellio.

<< Ti ringrazio davvero moltissimo. >> ripeté quest'ultimo << Sei stato davvero gentile... dopo avermi investito, ovviamente! >>

<< Hey, aspetta! >> lo interruppe Blaine, prima di lasciargli il tempo di allontanarsi << Posso...posso sapere qual è il tuo nome? >>

Il castano lo guardò curiosamente, per poi sorridere con dolcezza.

<< Kurt. >> rivelò << Il mio nome è Kurt. >>

Blaine avvertì come un'intensa ed improvvisa fitta al petto.

Kurt.

Per essere un nome dal suono così duro e molto poco melodioso, echeggiava nella sua come una splendida canzone d'amore. 

Una canzone d'amore.

Blaine sentiva di esserne assolutamente certo.

<< Il mio nome è... >>

Ma non fece in tempo a finire la frase, perché Kurt aveva già attraversato la strada e si stava dirigendo a passo svelto verso la sua meta, non curante del fatto che Blaine gli avesse nuovamente rivolto la parola.

<< ...Blaine >>

Il giovane Anderson si portò una mano al petto, proprio all'altezza del cuore, e sospirò.

<< Kurt.. >> mormorò, continuando a guardare nella sua direzione.

Si sentiva incredibilmente leggero, aveva il cuore che batteva all'impazzata e la voce del ragazzo che ancora gli risuonava in testa; si sentiva ancora i suoi splendidi occhi azzurri puntati addosso, ed aveva la netta sensazione che avrebbe potuto tranquillamente spiccare il volo da un momento all'altro.

Non aveva mai provato nulla di simile in tutta la sua vita, ma sapeva esattamente che cosa stesse accadendo: Blaine Anderson si era appena innamorato.








N.d.A: Buon pomeriggio a tutti. :)

Sono felice di comunicarvi - non so se vi interessa, ma io ne sono felicissima! - di aver concluso ottimamente la sessione estiva di esami (settembre escluso) e che ora sono in vacanza e posso tranquillamente  dedicarmi un po' allo svago, alla lettura e alla scrittura. :)

So che avevo detto che avrei aggiornato ogni 5 giorni, e infatti da oggi farò così, ma dal momento che il primo capitolo era solo un brevissimo prologo, ho pensato che magari avrei potuto affrettare la pubblicazione del secondo, così da entrare presto nel "vivo" della storia. Come avete visto, le cose hanno fatto presto a smuoversi: Blaine ha incontrato Kurt e si è innamorato di lui sin dal primo istante, cosa che - a mio parere - accade anche nel telefilm, anche se il ragazzo ci mette 10 episodi a capirlo (insomma, ditemi che la faccia che fa sulle scale non è troppo un'espressione da "I've been looking for you forever" ! ). Comunque sia, ecco che la storia finalmente si fa interessante , almeno spero; avete già dubbi o curiosità? Beh, fra 5 giorni ne saprete subito di più. :)

Un bacione  e un grazie a tutti coloro che sono alla lettura. :) A martedì, e per qualsiasi cosa, se volete potete contattarmi su fb a questa pagina qui: http://www.facebook.com/pages/KikiSinger89-EFP/255908274429656

A presto. :)



 

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Capitolo 4
*** Not the way I've planned it ***


Not The Way I've Planned It






Quelle parole rimbombarono nella testa di Blaine con un'intensità disarmante, un'eco nella notte.

Il mio ragazzo.

Doveva essersi un errore, forse in realtà non stava succedendo veramente; forse aveva solo avuto un'allucinazione dovuta al caldo, quelle parole doveva essersele sognate.

" E il bacio? Ti sei sognato anche quello, Blaine? Dio, voglio morire! "

Si morse un labbro con forza, tentando di mantenere quella sua solita espressione sorridente, per quanto in realtà avrebbe voluto sprofondare dentro al pavimento ed essere inghiottito da una voragine senza fine.

<< N-non sapevo che tu avessi un ragazzo, Drake. >> balbettò Blaine, guardando curiosamente il suo amico.

Il biondo rivolse lui un sorrisetto beffardo.

<< Sono stato bravo a mantenere il segreto, vero? >> disse << E pensa che stiamo assieme da ben tre mesi, ormai! >>

Blaine deglutì, cercando di trattenere quella smorfia di disappunto pronta a farsi strada lungo le sue labbra.

Tre mesi... sembravano quasi un'eternità.

Possibile che in tutto questo tempo Drake si fosse dimenticato di parlargli di questo misterioso ragazzo? Non che questo avrebbe potuto effettivamente cambiare le cose, ma non gli sarebbe dispiaciuto avere un po' più di tempo per abituarsi a quella terribile situazione.

<< Noi due ci conosciamo già! >> esclamò allegramente Kurt, rivolgendo al moro un sorrisetto raggiante - fin troppo, Blaine credette di poterne restare letteralmente abbagliato << Ricordi, il nostro scontro di stamattina? >>

<< Scontro? >> echeggiò immediatamente Drake, ridacchiando << Blaine, per caso hai assalito il mio ragazzo? >>

Blaine arrossì di colpo, mentre Kurt rideva divertito ed accarezzava con i polpastrelli le nocche di Drake.

<< Non è andata esattamente così. >> rispose il ragazzo con gli occhi azzurri << Io stavo camminando per strada alla ricerca di un ufficio postale, lui stava andando nella direzione opposta e ci siamo scontrati! >>

<< Sì, in effetti è colpa mia. >> ammise Blaine, il quale non aveva ancora ripreso del tutto il suo colore naturale << Ero sovrappensiero e non mi ero accorto di dove stessi andando. >>

Drake scoppiò in una risata fragorosa.

<< Chissà perché la cosa non mi sorprende! >> commentò << Spero solo che Kurt non si sia fatto una pessima opinione di te! >>

<< Oh, niente affatto! >> si affrettò a rispondere questi << Nessuna impressione negativa; al contrario, se non fosse stato per lui non sarei mai riuscito a trovare l'ufficio postale. In un certo senso, Blaine mi ha letteralmente salvato la vita. >>

Blaine abbozzò un sorriso, imbarazzato.

<< D-dovere. >> farfugliò << Non avrei mai potuto lasciarti da solo e in difficoltà per le strade di New York. >>

Kurt sorrise ampiamente.

<< Beh, grazie mille Blaine. >>

Blaine sussultò; persino il modo in cui Kurt pronunciava il suo nome aveva un che di magico, sembrava quasi che stesse pronunciando una specie di esotico incantesimo in una melodiosa lingua elfica, o qualcosa del genere.

<< D-di niente. >> rispose a mezza voce << E' stato un piacere. >>

Kurt sorrise con soddisfazione, mentre Drake avvolgeva la sua vita con un braccio e sospirava beatamente.

<< Dai, siediti. >> disse allegramente il biondo << Così possiamo ordinare. >>

Kurt obbedì e prese posto in mezzo agli altri due, rivolgendo a Blaine un'espressione sbarazzina; i suoi occhi azzurri brillavano come stelle e il suo sorriso era più bello e dolce che mai.

" Ti prego, trovagli un difetto! " si disse mentalmente Blaine " Deve pur esserci qualcosa, una piccola gobba sul naso, una occhio leggermente più grande dell'altro, i denti davanti un po' troppo sporgenti...qualsiasi cosa! "

Studiò attentamente - e con la massima discrezione - ogni singolo particolare del volto di Kurt, alla disperata ricerca di un difetto o di una qualche imperfezione, qualunque cosa che potesse - anche solo in minima parte - deturpare l'immagine del ragazzo ai suoi occhi, ma fu del tutto inutile.

Kurt era assolutamente perfetto.

" Forse, parlandoci per qualche minuto, potrei rendermi conto che non mi piace poi così tanto! Magari mi sono solo lasciato ingannare dalle apparenze, potrebbe anche non essere il mio tipo! "

Blaine decise di concedersi una seconda possibilità per cercare di disinnamorarsi di Kurt, pur sapendo quanto ciò potesse essere difficile, ma doveva pur tentare; non poteva certo innamorarsi del ragazzo di un amico.

<< Allora, hai trascorso una bella giornata oggi, tesoro? >> chiese Drake a Kurt, mettendo una mano sopra la sua - ed in quel momento Blaine avvertì un' intensa fitta al cuore.

Kurt sorrise ampiamente.

<< E' stata grandiosa! >> disse allegramente << Certo, ci ho messo un po' a trovare l'ufficio postale, ma poi me la sono cavata egregiamente! Ho dato un'occhiata alla scuola, è veramente stratosferica! >>

<< Kurt studia alla Parsons. >> intervenne Drake, rivolgendosi a Blaine << O meglio, inizierà i corsi fra qualche giorno! E' al primo anno, ha vinto una borsa di studio e si è diplomato al liceo con una media invidiabile. >>

Kurt sorrise con soddisfazione, arrossendo leggermente.

<< D-Drake ama adularmi. >> balbettò << Non farci caso, per favore. >> 

Blaine sorrise a sua volta, guardando il ragazzo con interesse.

<< Da dove vieni, Kurt? >>  domandò curiosamente.

<< Lima, Ohio. >> rispose lui << Una cittadina minuscola, New York è decisamente immensa al confronto! >>

A Blaine si mozzò il fiato in gola.

<< L-Lima? Io abitavo a Westerville! >>

Il sorriso sul volto di Kurt si ampliò notevolmente.

<< Sul serio? >> replicò incredulo << Ma dai, che combinazione! >>

Blaine non rispose, mordendosi il labbro inferiore e abbozzando un sorriso; no, il processo di disinnamoramento non stava procedendo esattamente secondo i suoi piani.

" E' solo una coincidenza! Blaine, è solamente una sciocca coincidenza, non lasciarti influenzare da simili idiozie! "

Tirò un enorme sospirò d'incoraggiamento, sperando con tutto sé stesso che quella fosse semplicemente la prima e l'ultima coincidenza della serata.

<< E tu, invece? >> chiese ad un tratto Kurt << Che cosa fai nella vita? >>

<< Beh, io... >>

<< Blaine studia alla NYADA, la " New York Academy of Dramatic Arts". >>  rispose Drake al posto suo << Dovresti sentirlo, è un vero e proprio portento! Il miglior cantante che io conosca! >>

<< Beh, tu non conosci poi così tanti cantanti. >> replicò Blaine, storcendo il naso << E comunque, non sono poi così eccezionale! >>

<< Oh, sciocchezze! >> insistette il biondo, dandogli un'amichevole pacca sulla spalla << Sono certo che un giorno farai scintille a Broadway, ci scommetto! E ovviamente noi verremo a vederti, dico bene Kurt? >>

Kurt annuì, sorridendo e posando la propria testa sulla spalla di Derek.

<< Broadway, eh? >> disse con voce morbida << Beh, non potrei mai mancare; io adoro i musical! >>

Altro colpo al cuore; Blaine si portò una mano al petto, sforzandosi di non dare troppo nell'occhio mentre cercava di tranquillizzarsi.

<< C-che ne dite, ordiniamo? >> farfugliò, cercando maldestramente di cambiare argomento.

Kurt sorride dolcemente ed annuì, immediatamente seguito da Drake, il quale afferrò il menu ed incominciò a sfogliarlo con estrema attenzione, quasi come se da esso dipendesse la sua stessa vita.

<< Allora... >> disse Kurt, sollevando leggermente lo sguardo dall'elenco delle insalate << Dimmi, qual è il tuo musical preferito? >>

Blaine roteò gli occhi e sospirò; sarebbe stata una serata molto, molto lunga.
 
 

*
 


<< No, no, no... Drake, tu non riesci a capire! Non puoi continuare ad abbinare il cremisi con il color carta da zucchero, è una combinazione terribile! >>

Blaine abbozzò un sorriso, rigirando nervosamente la cannuccia nel suo bicchiere di limonata; lui, Kurt e Drake stavano parlando ininterrottamente da ormai più di due ore, e le cose per il povero Anderson si stavano mettendo piuttosto male. Tutte le sue speranze di riuscire a far scemare il suo interesse nei confronti di Kurt erano andate in fumo dopo appena soli dieci minuti di conversazione; Kurt era perfetto, Blaine non avrebbe potuto usare, per descriverlo, alcun termine che non fosse semplicemente "anima gemella": amava i suoi stessi film, leggeva il suo stesso genere di libri, ascoltava la stessa musica ed aveva la stessa assurda e insana passione per i programmi televisivi spazzatura.

Sembravano veramente fatti l'uno per l'altro, ed in una qualsiasi altra situazione Blaine sarebbe stato più che felice di chiedergli di uscire, magari da soli - senza nessun terzo incomodo a rompere le scatole - e in un posto un tantino più appartato, così da avere la possibilità di conoscersi un po' meglio e, magari, cercare di avvicinarsi ulteriormente. 

Ma quella sera, di fronte alla terribile visione della mano di Drake così saldamente stretta in quella dell'oggetto dei suoi sogni, Blaine avrebbe solamente desiderato una bacchetta magica in grado di mettere per sempre a tacere tutti i suoi sentimenti.

<< Eddai, Kurt! >> esclamò Drake fra le risa << In fin dei conti, non mi vesto poi così male... giusto? >>

Kurt sollevò un sopracciglio, facendo una smorfia.

<< Per favore, Drake! >> commentò con fare sprezzante << Il tuo gusto nell'abbinare i colori è pessimo, non credo di aver mai conosciuto nessuno con un senso della moda così scarso! Blaine, digli qualcosa anche tu! >>

Blaine arrossì leggermente, rivolgendo al ragazzo un sorrisetto appena accennato.

<< Beh, Kurt non ha poi tutti i torti. >> disse, rivolgendosi a Drake << Non è che tu ti vesta meravigliosamente, questo devi pur ammetterlo! Insomma, mi vestivo meglio io a cinque anni! >>

Kurt scoppiò a ridere e Drake fece una smorfia, fingendosi offeso.

<< Ah, è così?! >> bubbolò << Adesso vi coalizzerete contro di me, per caso?! >>

<< Può darsi. >> rispose Kurt, poggiando nuovamente la testa sopra la sua spalla << In fondo te lo meriti, no? >>

Blaine trattenne quel velato insulto che gli si era mozzato in gola e si limitò a sorridere, piuttosto impacciatamente; Drake sorrise ampiamente, con aria soddisfatta.

<< Beh, sono felice di vedere che andiate d'accordo. >> disse con lietezza << Almeno avrò la certezza che ve la passerete bene nei prossimi giorni. >>

Blaine guardò il suo amico curiosamente, sollevando lentamente il sopracciglio destro.

<< Nei prossimi giorni? >> chiese, senza capire << Di che stai parlando, Drake? >>

<< Beh, c'è una ragione per cui ti ho chiesto di vederci questa sera. >> rispose il biondo << Kurt è arrivato a New York da poco e avrà bisogno di qualcuno che gli faccia da guida e gli mostri un po' la città. Io sono sempre impegnatissimo con il lavoro e non ho abbastanza tempo libero, per cui ho pensato che, magari, potresti farlo tu al posto mio. Che ne pensi? >> 

Blaine impallidì, sorpreso ed inevitabilmente preoccupato da quella richiesta; trascorrere giornate intere a stretto contatto con Kurt, loro due da soli, in giro per la città...no, decisamente non avrebbe portato a niente di buono.

<< I-io?! >> farfugliò il moro, sempre più pallido in volto << M-ma perché, io... >>

<< Tu sei la persona più fidata che io conosca. >> replicò Drake << Sono certo che Kurt si molto troverà a suo agio insieme a te, infondo vi piacciono le stesse cose! Non potrete che andare d'accordo, non credi? >>

Blaine si grattò nervosamente il collo, guardando sia Drake che Kurt con espressione lievemente preoccupata.

<< Ecco, io... Drake, non so se sia il caso! Fra un paio di settimane ricomincerò le lezioni alla NYADA, ho ancora un bel po' di progetti da consegnare, e... >>

<< Oh, ti prego! >> lo interruppe il biondo << Hai ancora un sacco di tempo libero, non fare il prezioso! >>

<< Per favore, Blaine! >> intervenne ad un certo punto Kurt, che fino a quel momento era rimasto in silenzio  << Mi farebbe davvero tanto piacere, scommetto che ci divertiremmo un sacco insieme! >> 

A quel punto, Blaine non fu più in grado di opporre resistenza; gli occhi azzurri di Kurt, così limpidi e sinceri, lo guardavano con così tanta intensità e dolcezza da fargli completamente perdere il controllo.

<< D - d’accordo. >> cedette << Sì, ok...io... io ti farò da guida per la città, Kurt. >>

<< Grandioso! >> esclamò allegramente Kurt, battendo le mani con entusiasmo << Quando si comincia? >>

<< Domani. >> rispose immediatamente Drake, senza neanche dare a Blaine la possibilità di dire la sua << Per te non è un problema, vero Bi? >> 

Blaine fece segno di no con la testa, farfugliando timidamente: << No, certo che no... va benissimo domani. >>

Kurt ampliò il suo sorriso e strinse forte la mano di Drake, guardandolo con adorazione mentre Blaine - facendo sempre molta attenzione a non farsi notare - alzava gli occhi al cielo e sospirava silenziosamente.

" E' andata, Blaine. " pensò " Non puoi più tirarti indietro, ti sei appena scavato la fossa con le tue stesse mani."

Si morse un labbro con forza, distogliendo rapidamente lo sguardo da Kurt e Drake, i quali avevano appena avuto la brillante idea di darsi un lungo, appassionato bacio sulle labbra; Blaine scrollò le spalle, affogando i suoi dispiacere nel suo bicchiere di limonata. Aveva la netta sensazione che quelle a venire sarebbero state le giornate più complicate della sua vita, e si rammaricò di non avere nel bicchiere qualcosa di più forte, così da poter rendere quel suo dolore almeno un po' più sopportabile.
 
 

*
 

 
Quando Blaine fece ritorno a casa, quella sera, trovò Rachel seduta sul divano ad aspettarlo, con una tazza di thè caldo fra le mani ed un sorrisetto beffardo stampato in volto.

<< Allora? >> domandò la ragazza, quasi senza lasciare a suo fratello il tempo di chiudere a chiave la porta di casa << Come è andata? >>

Blaine non rispose, dirigendosi svogliatamente verso il divano ed accasciandosi di fianco a sua sorella, sul viso la stessa espressione di un vero e proprio morto vivente.

<< Blaine? Allora, vuoi dirmi come è andata la serata? Che tipo è il ragazzo che ti ha presentato Drake? >>

Ancora silenzio.

Blaine si mise a giocherellare nervosamente con le frange di un cuscino, cercando di allentare la tensione; Rachel lo guardò in cagnesco, sospirando pesantemente.

<< Santo cielo, Blaine! >> esclamò nervosamente << Possibile che io debba sempre strapparti le parole di bocca? Che c'è, questo ragazzo è tanto terribile? >>

A quel punto Blaine si decise finalmente a parlare, mormorando con voce flebile e ariosa: << Oh, al contrario. E' assolutamente perfetto. >>

Rachel sorrise ampiamente, con soddisfazione.

<< Grandioso! >> esultò << Per cui immagino che vada tutto benissimo, giusto? >>

Blaine sospirò profondamente, stringendosi un cuscino al petto e chinando la testa all'indietro, tristemente.

<< A dire il vero, Rachel.. >> rispose << ...è un vero, totale, completo disastro. >>








N.d.A: Buona domenica a tutti. :)

Allora... ecco che il degenero continua, ma almeno credo di essere riuscita a farvi capire come stanno effettivamente le cose; insomma, Blaine non era stato chiamato solamente per fare da terzo incomodo! Adesso la situazione si fa un tantino più complicata, del resto Blaine non avrebbe mai avuto il coraggio di dire di no...idee su cosa potrebbe succedere andando avanti?

Scusate per le scene gratuite fra Drake e Kurt...ci sono andata piano, proprio perchè non sarei stata in grado di sopportarlo! xD 
In ogni caso, non vi preoccupate... è una storia Klaine, e alla Klaine porterà....c'è solo da pazientare un po'. :)

Un grazie a tutti coloro che, nonostante il caldo e l'estate, continuano a seguire questa storia. Vi adoro. :)

Ci risentiamo venerdì. :)

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Capitolo 5
*** When Destiny calls ***


When Destiny calls 






<< No, ok...ricapitoliamo un attimo la questione, non ci sto capendo niente: il tizio che Drake ti ha presentato ieri sera è lo stesso ragazzo con il quale ti eri scontrato la mattina? E lui e Drake stanno assieme? >>

La mattina seguente, dopo aver brutalmente liquidato sua sorella con uno sbrigativo " Ne parliamo domani, adesso sono stanco" , Blaine aveva indetto una sorta di riunione straordinaria a colazione con Rachel, per aggiornarla sull'esito della sua disastrosa serata; e, ovviamente, Rachel aveva pensato bene di chiamare anche il suo ragazzo, Finn, per un po' di supporto morale.

<< Sì, il quadro è completo. >> commentò Blaine, sospirando tristemente e mettendosi a giocherellare con il suo cucchiaino da caffè << Ti ringrazio per essere stata così precisa, Rachel, davvero. >>

Rachel fece lui una linguaccia, versando un altro po' di caffè a Finn, il quale era intento a fissare confusamente il povero, frastornato Blaine.

<< Quindi, se ho capito bene.. >> disse ad un tratto Finn, afferrando un biscotto al cioccolato dalla scatola << Tu ti sei innamorato del ragazzo del tuo amico? >>

<< Sì, proprio così. >> rispose a mezza voce il moro << Dio, vorrei essere morto! >>

Si accasciò sul tavolo, seppellendo il viso fra le braccia ed emettendo un gemito lamentoso; Finn sollevò un sopracciglio e lanciò al ragazzo uno sguardo attonito, mentre Rachel alzava gli occhi al cielo, sospirando con esasperazione.

<< Santo cielo, quanto la fai lunga! >> commentò la ragazza, con una punta di acidume << Ok, ti sei preso una cotta per un ragazzo impegnato.... e che sarà mai?! Ti passerà presto, starai male per un po' e poi ti riprenderai, come succede sempre in questi casi! E' così che funziona la vita, sai? >>

Blaine tirò su la testa, lanciando a sua sorella uno sguardo velenoso.

<< Rachel, non si tratta di una semplice cotta! >> sibilò a denti stretti << Io mi sono innamorato di Kurt, e non è qualcosa che posso cercare di ignorare o dimenticare! >>

<< Blaine, avete parlato per appena un paio d'ore! >> ribatté Rachel, alzando gli occhi al cielo << E' certamente un passo avanti rispetto allo scontro di ieri mattina, questo te lo concedo, ma come accidenti fai a parlare di amore? E no, non voglio che tu mi risponda, tanto so già dove andresti a parare! >>

Blaine fece una smorfia, irritato, mentre Finn lo guardava curiosamente.

<< Sai, non voglio mettere in discussione il fatto che tu possa esserti innamorato. >> disse gentilmente << E' solo che mi sfugge una cosa: se per te tutta questa faccenda è un problema, perché accidenti hai accettato di fare da guida a Kurt per la città? Voglio dire, non credi che questo possa essere un tantino...come dire...deleterio, per te? >>

Blaine si morse un labbro, arrossendo lievemente.

<< Ecco, io... non... non volevo fare un torto a Drake. >> rispose, con un tono di voce per niente persuasivo  << E' vero, in questo momento vorrei semplicemente che non esistesse... ma è per sempre un mio amico, e agli amici non si nega mai un favore, giusto? G-giusto? >>

Finn e Rachel aggrottarono le sopracciglia, rivolgendo lui uno sguardo tutt'altro che convinto; il ragazzo sbuffò.

<< E va bene, lo ammetto: lo faccio per Kurt! >> ammise << Voi non potete capire, non avete visto quello sguardo! Mi ha letteralmente ammaliato, abbagliato... è stato come un incontro ravvicinato con una sirena! >>
 
<< Le sirene non attiravano i marinai sul fondo del mare con il proprio canto? >> intervenne Rachel, contrariandolo e beccandosi in cambio un suo ennesimo sguardo
truce << No, ok... come non detto, vai avanti! >>

Blaine sospirò profondamente.

<< Mi è stato assolutamente impossibile rifiutare. >> proseguì << Lui ci teneva così tanto, con che coraggio avrei potuto dirgli di no?! E poi, perché mai tutto ciò dovrebbe essere un male per me? Almeno avrei la possibilità di vederlo tutti i giorni, senza quel rompiscatole di Drake a darci continuamente fastidio! >>

<< Blaine! >> lo ammonì severamente sua sorella, quasi come se in quella semplice affermazione fosse riuscita a captare delle chiare e ben poco nobili intenzioni << Se ti sei messo in testa qualche strana idea, ti conviene fartela passare immediatamente, oppure... >> 

<< Hey, non ho alcuna intenzione di portarglielo via! >> ribatté il moro, portandosi una mano al petto << Lo giuro! Non sono così meschino, non farei mai una carognata simile! E' solo che... beh, vorrei solamente trascorrere un po' di tempo assieme a Kurt. E' una cosa tanto sbagliata? >> 

<< Beh, è autolesionistico! >> replicò con disappunto Rachel, scuotendo la testa << Certo, magari adesso tu pensi che potrebbe essere bello passare così tanto tempo insieme a Kurt, ma dopo un paio di giorni vorrai semplicemente scavarti una fossa e rimanervi sepolto per sempre, fino a morire di fame, sete e solitudine! >>

Blaine fece una smorfia, rabbrividendo.

<< Sai, non è esattamente una gran bella immagine. >> commentò, lievemente intimorito da quella prospettiva.

<< Ma è esattamente così che andranno a finire le cose! >> insistette Rachel << La realtà è questa, Blaine, e lo sai bene anche tu: lui non farà altro che parlare di Drake dalla mattina alla sera, le tue possibilità caleranno sempre più a picco e tu finirai per diventare solamente un "Caro, buon amico", uno di quelli ai quali si è talmente affezionati da non voler rischiare di rovinare le cose lasciando che i sentimenti si mettano in mezzo. Sei praticamente finito sin da ora, per quale motivo vuoi portare avanti tutta questa storia, solamente in previsione di una delusione futura? >>

Blaine sospirò tristemente, chiaramente avvilito dalle parole fin troppo sagge e veritiere della sua gemella; fortunatamente per lui, Finn sembrava essere intenzionato a schierarsi dalla sua parte.

<< Beh, non è detto che le cose debbano andare davvero così. >> osservò quest'ultimo << Insomma, che ne sappiamo che con il passare del tempo Kurt non scopra di preferire Blaine a Drake e non decida di mettersi con lui? In quel caso Blaine non avrebbe fatto niente di male, sarebbe semplicemente una decisione di Kurt e... >>

<< Finn, ma che diavolo stai dicendo?! >> obiettò la ragazza, sbattendo entrambe le mani sul tavolo << Non mettere strane idee in testa a mio fratello, non voglio che si illuda più di quanto non stia già facendo! >>

<< Hey, io sto solamente valutando alcune possibilità! >> obiettò il ragazzo << Insomma, che cosa ci sarebbe di male in tutto questo? In fin dei conti lo ha detto anche Blaine, lui non vuole sedurre Kurt; potrebbe semplicemente aspettare e sperare che prima o poi si accorga di lui. >>

<< Finn, è ridicolo! Quante persone normali si comporterebbero mai in questo modo?! >>

<< Beh...quelle che non hanno niente da perdere, immagino. >>

<< Ok, ma ti rendi conto che... >>

<< Insomma, la volete smettere voi due?! >>

Finn e Rachel si zittirono di colpo, voltandosi verso Blaine, il quale sembrava essere decisamente sul punto di perdere la pazienza.

<< Ragazzi, apprezzo molto il vostro interessamento e la vostra premura nei miei confronti. >> disse a denti stretti, una vena che pulsava minacciosamente sulle sue
tempie << Ma vi prego, smettetela di immischiarvi in faccende che non vi riguardano. >>

I due fidanzati fecero segno di sì con la testa e Blaine si prese qualche secondo per darsi il tempo di sbollire tutta la rabbia e ricomporsi nuovamente.

<< In ogni caso.. >> disse poi, quando finalmente ebbe riacquistato tutta la sua calma << ... per quanto tutto ciò possa sembrarti ridicolo, sorellina, io so perfettamente ciò che provo; mi sono innamorato di Kurt sin dal primo istante in cui l'ho visto e credo che vi sia una ragione ben precisa, se il destino ha deciso di condurlo fino al mio cospetto. Non mi importa se tu non sei d'accordo con me, o se pensi che tutte le mie convinzioni siano solamente delle stupide fantasie adolescenziali; sento che Kurt è la persona giusta per me, ed intendo andare in fondo a tutta questa storia. >> 

<< Beh, ma che cosa pensi di fare? >> domandò Finn, cercando di essere il meno aggressivo possibile; non voleva certo suscitare nuovamente le ire di Blaine, sapeva che il ragazzo potesse diventare molto cattivo se provocato troppo insistentemente << Insomma, hai un piano? >>

<< No. >> rispose sinceramente l'altro << Ma non importa, io... lascerò semplicemente che il destino faccia il suo corso! Ve l'ho detto, se io e Kurt ci siamo incontrati deve esserci un ragione ben precisa e io non ho alcuna intenzione di ostacolare il fato. Aspetterò, per tutto il tempo che sarà necessario; in fin dei conti, ho trascorso una vita intera ad aspettarlo. >>

Rachel si batté una mano contro la fronte, ormai al culmine dell'esasperazione.

<< Ridicolo. >> fu il suo commento << Sei assolutamente ridicolo, fuori di testa e dovrebbero solamente ricoverarti in un ospedale psichiatrico! Ti rendi conto che tutto questo non ha senso, vero? >>

<< Sì, lo so. >> rispose Blaine, scrollando le spalle con rassegnazione << E' probabilmente io sono davvero il più grande di tutti i pazzi, ma non posso comportarmi diversamente! Il mio cuore mi ha suggerito questa via e io non posso fare altro che dargli ascolto; non sono in grado di andare contro il suo volere. >>

Finn e Rachel si guardarono silenziosamente.

<< Wow. >> disse ad un certo punto il giovane Hudson, plasmando un sorriso << Certo che sei veramente ostinato, Blaine! >> 

<< La parola giusta è "folle", Finn. >> lo corresse Rachel, afferrando una fetta di pane tostato e mettendosi ad imburrarla freneticamente.

Blaine sorrise, socchiudendo gli occhi e soffermandosi per qualche istante ad ascoltare il ritmo lievemente accelerato del suo battito cardiaco.

<< La parola giusta è "innamorato", Rachel. >> sussurrò << E deciso a non lasciarsi sfuggire questa grande occasione per nessuna ragione al mondo. >> 
 
 
 

*
 
 

Se Rachel aveva trovato ridicola ed incredibilmente masochistica l'idea di Blaine di acconsentire alla proposta di Drake, Wes non era stato certamente da meno; infatti, quando il giovane provò a spiegare lui la situazione e tutte le sue motivazioni, questi andò completamente fuori di testa e, a differenza di Finn e Rachel, non si preoccupò neanche di essere troppo gentile con lui.

<< IDIOTA! Ecco che cosa sei, sei un perfetto idiota! Hai mai pensato di fare una bella visita da un neurologo e magari pensare di farti trapiantare un cervello nuovo? Potrebbe esserti utile, dal momento che quello che hai sembra non funzionare poi tanto bene, per non dire affatto! >>

Blaine alzò gli occhi al cielo, sbuffando con irritazione mentre camminava per le vie di New York con il telefonino attaccato all'orecchio - anzi, al momento distante di qualche centimetro da esso, per essere certo che la voce alterata di Wes, dalla parte opposta della cornetta, non lo assordasse completamente.

<< Wesley, la gentilezza non è il tuo forte... non te lo hanno mai detto? >> replicò Blaine, facendo una smorfia << Calmati, pensa alle tue coronarie! >>

<< Blaine, smettila di fare lo stupido e stammi ad ascoltare! >> sbraitò l'altro << Ti rendi conto di quello che stai facendo? Rubare il fidanzato di un amico...è una cosa a dir poco vergognosa! >>

<< Dio, possibile che abbiate tutti questa pessima abitudine di non ascoltare?! >> Blaine alzò gli occhi al cielo, esasperato << Io non sto cercando di portare via Kurt a Drake, ma per chi diavolo mi hai preso?! Ho semplicemente accettato di fargli da cicerone per la città, che cosa c'è di tanto sbagliato in questo? >>

<< Che lo stai facendo per un tuo tornaconto, Blaine! >> esclamò Wes, rifiutandosi di abbassare i toni << Ok, forse non farai niente per portare via Kurt a Drake, ma credi che non sappia che cosa ti passa per la testa? Tu speri che prima o poi Kurt lascerà Drake per mettersi con te, e tutto questo è assolutamente ridicolo! >>

Blaine sbuffò.

<< Wes, tu non puoi capire! Io e Kurt siamo fatti per stare assieme, io... >>

<< Blaine, il colpo di fulmine non esiste! >> lo freddò Wes, senza neanche lasciargli il tempo di concludere la frase << Kurt ti piace, va bene... questo non lo metto in dubbio; ma mi sembra piuttosto eccessivo parlare di amore, in pratica non lo conosci neanche! E poi lui ha già un ragazzo, per cui la sola cosa che tu possa fare è metterti l'animo in pace e passare oltre, senza farti alcuna aspettativa! Ci sono migliaia di ragazzi in giro per New York, carini, intelligenti, simpatici e single; perché non provi a chiedere ad uno di loro di uscire con te? >> 

Blaine sospirò tristemente, scuotendo la testa con fare di rassegnazione.

<< Wes, è inutile. >> disse << Tu e Rachel non riuscite a capire il mio punto di vista, io non sono interessato a comprendere il vostro; tutto qui. Non riusciremo mai a venirci incontro e forse è proprio questa la ragione per cui dovreste semplicemente permettermi di fare le cose a modo mio. >>

<< Ma... >>

<< Wes, basta! Te l'ho già detto, non mi importa se voi non condividete le mie ragioni, questo non mi farà mai cambiare idea. Voglio andare fino in fondo con questa storia e prometto che lo farò nel modo più sensato e corretto che esista: non corteggerò Kurt, non mi farò del male né cercherò di farne a Drake. Aspetterò, per tutto il tempo che sarà necessario; succederà, prima o poi, Kurt capirà che io e lui ci apparteniamo e che siamo fatti per stare assieme. Capirà che sono io la sua anima gemella, e non Drake. >> 

Wes non rispose e Blaine riuscì ad immaginarselo mentre alzava gli occhi al cielo e si batteva una mano contro la fronte, ormai del tutto rassegnato.

Il giovane Anderson abbozzò un sorriso.

<< Wes, so che non credi a questo genere di cose. >> disse ancora << E credimi, io stesso mi rendo conto di quanto tutto ciò sia folle! Ma credo davvero che il destino abbia in serbo qualcosa di davvero speciale per me e per Kurt, e non ho alcuna intenzione di oppormi ad esso. Mi comporterò bene, te lo prometto; ma tu giurami che la smetterai di dirmi che tutto questo è sbagliato, va bene? >>

Wes sospirò profondamente: << E va bene! Tanto fai sempre tutto come ti pare e piace, mai una volta che tu dia ascolto ai consigli di un amico! >>

Blaine ridacchiò, lanciando poi una rapida occhiata al suo orologio.

<< Beh, adesso devo andare. >> disse << Ho appuntamento da Starbucks con Drake e Kurt fra dieci minuti, non posso certo fare tardi il primo giorno! Ti terrò aggiornato, d'accordo? Tranquillo, prometto di non fare niente di sconsiderato. >>

<< Oh, voglio sperare! >> replicò Wes << Ciao Blaine, comportati bene. >>

<< D'accordo, ciao Wes. >>

Blaine riattaccò frettolosamente e si rimise il telefono in tasca, percorrendo a passo lento gli ultimi metri che lo separavano dalla caffetteria; una volta arrivato, trovò immediatamente Kurt seduto ad un tavolino solitario, intento a sfogliare distrattamente una rivista e a sorseggiare quello che doveva probabilmente essere un caffè bollente o un cappuccino, mentre Drake al bancone aveva già incominciato a servire i suoi clienti.

<< Hey, Blaine! >> strillò ad un tratto il biondo, non appena un istante di tregua gli consentì di voltarsi nella sua direzione << Fantastico, sei in perfetto orario! Sarà meglio che tu vada subito da Kurt; sta incominciando ad annoiarsi, e fra poco ci saranno così tanti clienti qui dentro che io non avrò più neanche un attimo per respirare! >>

<< O-ok... >> farfugliò Blaine, avvicinandosi al bancone << Dove vuoi che lo porti oggi? >>

<< Beh, dove preferisci tu. >> rispose Drake, afferrando un paio di muffin e disponendoli ordinatamente su di un piattino << Io mi fido di te, sono certo che vi divertirete! Adesso scusa, ma devo tornare di corsa al lavoro! Ciao, buona giornata. >>

Blaine annuì silenziosamente e poi si diresse verso il tavolino di Kurt, accomodandosi di fronte a lui e sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi.

<< Buongiorno! >> esordì allegramente << Allora, sei pronto per la nostra prima giornata di avventure newyorkesi? >>

<< Blaine! >> sussultò Kurt, staccando gli occhi dalla sua rivista << Mi hai spaventato! >>

Blaine sorrise con soddisfazione e con fare inconsapevolmente flirtoso.

<< Dai, metti via quel giornale. >> disse << Andiamo a vivere la città, sarà un'esperienza fantastica! >>

Kurt sorrise ampiamente, chiudendo il suo rotocalco e dando un ultimo sorso al suo caffè.

<< Bene, sono pronto! >>  esclamò allegramente << Coraggio, mostrami tutte le bellezze di questa incredibile metropoli! >>

Blaine fece segno di sì con la testa, incupendo in maniera del tutto impercettibile il suo sorriso; i giochi stavano ufficialmente per avere inizio, e lui aveva deciso di affrontare la partita a muso duro, sperando di essere sufficientemente all'altezza delle sue aspettative, in quella beffarda e del tutto inaspettata sfida contro il destino.







N.d.A: Salve a tutti. :)

Lo so, questa storia sta degenerando...o meglio, diciamo che è Blaine a degenerare, perchè diventa sempre più fuori di testa e paranoico...ma non so, io lo trovo adorabilmente puccioso! *O*  Adesso che ha deciso di farsi sotto, se ne vedranno delle belle... :)

Volevo comunicarvi che domenica partirò, porterò il portatile con me, ma non so se potrò collegarmi spesso, dal momento che dove  vado non ci sarà la line. Conto di munirmi di chiavetta internet e scroccare la linea il più possibile, ma fino a fine agosto non sarà comunque facile; garantisco comunque di pubblicare regolarmente, al massimo con un giorno di ritardo, in caso, ma vedrò di non mancare ai miei doveri di fan writer. E scriverò tanto, promesso. :)

Prima di salutarvi, mi pubblicizzo con una one shot che ho postato un paio di giorni fa; è molto diversa dal mio solito genere (è angst...MOLTO ANGST), ma ci sono molto legata, per cui mi farà piacere se qualcuno vorrà leggerla: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1188248&i=1

 
 Detto questo, ci risentiamo fra cinque giorni. :)

Un bacione.

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Capitolo 6
*** Game On ***


Beta 5
Game On



<< Blaine, coraggio! Andiamo, come fai ad essere già così stanco? >>
Blaine si appoggiò ad un albero, portandosi una mano al petto e tentando di regolarizzare il proprio respiro; Kurt, a diversi metri da lui, lo guardò con espressione beffarda e palesemente divertita.
<< Kurt... sono stanco! >> bubbolò il moro, ansimando << E' tutta la mattina che camminiamo, abbiamo percorso quasi tutto il Central Park a piedi! Non possiamo fare una pausa? >>
Kurt ridacchiò, avvicinandosi lentamente al giovane Anderson; avevano già visitato Time Square, trascorso più di un'ora e mezza dentro Central Park, e tutto sommato anche lui incominciava ad avvertire i primi sintomi della stanchezza.
<< E va bene. >> acconsentì << Fermiamoci per un po'; che ne dici di quella panchina là? >>
Blaine fece segnò di sì con la testa e si diresse assieme a Kurt verso la panchina da lui indicata.
<< Allora... >> disse Blaine, mettendosi a sedere << Che cosa ne pensi di New York? Ti piace? >>
<< Oh, è favolosa! >> esclamò allegramente l'altro, non riuscendo a contenere l'eccitazione << E' senza dubbio la città più bella del mondo, mi sembra un sogno essere finalmente qui! >>
Blaine sorrise.
<< Sai, trovo assurdo che tu non sia mai venuto in città prima d'ora. >> disse << Prima di trasferirci io e Rachel l'abbiamo visitata almeno una decina di volte! >>
<< Rachel? >> lo interruppe Kurt, curiosamente << Chi è Rachel? >>
<< Oh, è la mia sorella gemella! >> spiegò Blaine << Viviamo assieme in una casa sulla ventiquattresima strada, sono più di due anni ormai. >>
<< Una casa tutta vostra? >> allibì Kurt, strabuzzando gli occhi << Ma come diavolo fate a permettervela?! >>
Blaine scrollò le spalle.
<< Oh, papà non ha certo problemi economici! >> replicò << Voleva essere certo che io e mia sorella ci sentissimo perfettamente a nostro agio, e ha ben pensato che una casa solamente per noi potesse essere un ottimo punto di partenza. >>
Kurt annuì lentamente, la bocca semispalancata in un'espressione di meraviglia.
<< Wow... >> mormorò << Pazzesco! E io che mi ritrovo a condividere un mini appartamento con altre tre ragazze, in affitto. >>
<< Beh, ma da qualche parte bisognerà pur cominciare...no?! >>
I due risero, e in quella risata Blaine avvertì come una specie di piacevole scampanellio, una melodia dolce e soave, che lo colpì profondamente al cuore; dovette faticare molto per ritrovare la sua concentrazione e riuscire a non lasciarsi trascinare dai suoi sentimenti.
<< B-beh... >> farfugliò il moro, grattandosi nervosamente il collo << C-come vi siete conosciuti tu e Drake? Ieri sera è stato tutto molto frettoloso e lui era troppo impegnato ad abbuffarsi di patatine per parlarne. >>
Kurt ridacchiò, arrossendo leggermente.
<< Ecco... è successo durante l'estate. >> rispose << Ci siamo conosciuti in vacanza a S. Francisco; io ero lì con i miei per festeggiare il mio diploma e lui... beh, lui era semplicemente in vacanza! >>
Blaine rise.
<< Gìà, la sua vacanza a S. Francisco! >> commentò << Sì, me la ricordo; in effetti, mi ero sempre chiesto perchè non mi avesse mai detto niente riguardo a quelle settimane! >>
<< Beh, io gli avevo chiesto di non parlarne con nessuno. >> replicò Kurt, facendosi ancora più rosso << Almeno fino a che non mi fossi trasferito qui a New York! E' stupido, lo so...ma all'inizio non era una cosa seria, io e Drake abbiamo trascorso assieme ogni singolo giorno di quelle due settimane e poi abbiamo continuato a scriverci o a sentirci per telefono. Io avevo già deciso di trasferirmi a New York, ma non ero del tutto certo delle intenzioni di Drake e non volevo illudermi. >>
Blaine si morse un labbro, per poi sospirare.
<< Immagino che alla fine tutto sia andato alla grande, fra di voi. >> commentò, con una certa ovvietà << Voglio dire, se adesso state assieme vuole dire che Drake ha deciso di fare sul serio! >>
Kurt annuì felicemente, gli occhi che brillavano per la contentezza; Blaine dovette mordersi ancora una volta il labbro, per evitare di rispondere a quello sguardo così felice con uno altrettanto infastidito ed irritato.
<< Drake è stato fantastico. >> disse il giovane Hummel, senza riuscire a smetterla di sorridere << Pensa, è venuto fino in Ohio per dirmi che voleva stare assieme a me e che aveva intenzione di fare sul serio con me! E' stato un gesto così romantico! >>
Blaine sollevò un sopracciglio, con fare perplesso.
Drake, romantico?! Conosceva abbastanza bene il suo amico da sapere che non era certo il tipo da simili sdolcinatezze! Chissà, forse era talmente preso da Kurt da essersi lasciato travolgere persino da questo suo lato così premuroso ed inaspettatamente tenero. Quest'ultimo pensiero non fece altro che incrementare il suo dispiacere e la sua frustrazione; non era più tanto sicuro di voler ascoltare il resto di quella storia.
<< So che la nostra è una relazione un po' "strana". >> proseguì Kurt << Voglio dire, non abbiamo passato poi così tanto tempo assieme! Ma stiamo bene l'uno con l' altro, ci divertiamo e vogliamo continuare in questo modo. Non credo che ci sia niente di sbagliato in tutto questo, dico bene? >>
Blaine non rispose, limitandosi semplicemente a fare segno di sì con la testa. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma in quel momento non era neanche in grado di pensare a niente che non fosse il voler uccidere Drake.
<< Sono felice di essere qui. >> concluse Kurt, con un beato sospiro << Ho la mia nuova vita, l'università, il mio ragazzo e adesso ho anche un amico! >>
Disse quelle ultime parole ammiccando in direzione di Blaine, il quale dovette ricorrere ad un ennesimo sorrisetto forzato, per camuffare quella sensazione di profondo disagio dal quale era pervaso.
" Stai calmo, Blaine. " si disse mentalmente, tentando di placare i suoi pensieri negativi " Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile, ma cerca di avere ancora un po' di fiducia nel destino! Prima o poi verrà fuori qualcosa di buono da tutta questa storia, vedrai! "
<< Hey, va tutto bene? >>
Blaine sussultò, riportato nuovamente alla realtà dalla voce di Kurt.
<< S-sì, sto bene. >> disse, arrossendo vistosamente << Ero solo un po'...sovrappensiero. >>
Kurt rise: << Si direbbe una cosa che capita spesso! Sei davvero certo che io possa fidarmi di te? >>
<< Hey, io sono un ragazzo apposto! >> protestò Blaine, facendo una smorfia che accentuò ulteriormente le risate di Kurt << Sei in buone mani, Drake non avrebbe potuto sceglierti un compagno di avventure migliore! >>
Kurt sollevò un sopracciglio, guardando l'altro di traverso con un sorrisetto sornione sulle labbra.
<< Davvero? >> domandò, in tono di sfida << Allora dimmi, Mister Guida Perfetta, dove possiamo andare a mangiare qualcosa di buono? Sto morendo di fame, tutto quel camminare mi ha messo appetito! >>
Blaine si grattò il capo con fare pensieroso e pochi istanti dopo venne colto da un'improvvisa illuminazione.
<< Ci sono! >> esclamò, balzando in piedi e mettendosi sull'attenti << Su, seguimi: ti porterò in un posto meraviglioso, te lo garantisco! >>
<< Hey, quanto entusiasmo! >> replicò Kurt, ridacchiando << Devo spaventarmi, per caso? >>
<< Assolutamente no, fidati di me! Dai, andiamo! >>
Blaine afferrò Kurt per un braccio, strattonandolo con gentilezza.
<< Non te ne pentirai, Kurt. >> disse dolcemente, guardando l' altro dritto negli occhi << Te lo assicuro. >>
Kurt sorrise e fece segno di sì con la testa, poi i due ragazzi si diressero a passo svelto fuori dal palco, continuando a ridere e a scherzare, mentre il battito del cuore di Blaine si faceva sempre più accelerato, mano a mano che il tempo passava.


*

Circa mezz'ora dopo, Kurt e Blaine se ne stavano seduti in un piccolo e luminoso locale sulla ventiquattresima strada, intenti a mangiare panini vegetariani e bevande dietetiche, ascoltando in sottofondo la musica tenue e rilassante di un pianoforte e di un violino. Kurt, fra un morso e l'altro, si guardava intorno meravigliato, beandosi di quella meravigliosa atmosfera quasi fiabesca.
<< Questo posto è davvero incantevole! >> disse ad un tratto, con gli occhi che ancora brillavano per lo stupore << Non credevo che a New York esistessero luoghi del genere, è davvero stupendo! >>
Blaine sorrise orgogliosamente, gonfiando il petto.
<< Beh, sono in pochi a conoscerlo. >> disse, con voce avvolta dal mistero << Io e mia sorella Rachel ci veniamo spesso, ma in effetti non è un locale particolarmente frequentato, come puoi vedere. >>
Kurt abbozzò un sorriso.
<< Scommetto che Drake non ci viene mai. >> disse << Non mi sembra proprio il suo genere, dico bene? >>
Blaine inarcò un sopracciglio e storse il naso; Drake era lontano anni luce da quell'universo, si domandava come Kurt avesse anche solo potuto lontanamente immaginarlo in un simile contesto.
 << Non credo neanche che ne conosca l'esistenza. >> replicò il moro << Sai, lui è più che altro un tipo da fast food e pizza da asporto! >>
<< Oh, lo so bene! >> ribattè l'altro, ridacchiando << E devo ammettere che non è una delle sue abitudini che preferisco. >>
Blaine non rispose e diede un altro morso al suo panino. Si domandava come diavolo fosse possibile che un ragazzo come Kurt potesse uscire con uno come Drake! Non che il suo amico fosse una persona cattiva, niente affatto, ma lui e Kurt sembravano essere letteralmente agli antipodi: Drake era un tipo del tutto privo di gusto, mancava completamente di originalità, era pigro, svogliato, a volte persino frivolo e superficiale. Che cosa ci trovava in lui Kurt, così dolce e spontaneo, meravigliosamente sofisticato e tanto sensibile all'arte e alla cultura? 
" Gli opposti si attraggono! " aveva sempre sentito dire Blaine, ma in questo caso non ne era poi così tanto certo; voleva bene a Drake, tutto sommato, ma sapeva che Kurt non aveva assolutamente niente a che spartire con lui. Insomma, avrebbe potuto ambire a qualcosa di molto meglio, a qualcuno di diverso.
Qualcuno come lui.
<< Come vi siete conosciuti tu e Drake? >> chiese ad un tratto Kurt, dopo essersi ripulito la bocca dall'ultimo boccone << Siete amici sin da quanto sei arrivato a New York, oppure... >>
<< Beh, più o meno! >> lo interruppe Blaine << Drake ha sempre lavorato nella stessa caffetteria e io andavo sempre lì a fare colazione, prima di andare a lezione. Ricordo che all'inizio provò persino a rimorchiarmi, sebbene con scarso successo! >>
Kurt scoppiò a ridere, una risata a metà fra l'incredulo e il divertito.
<< R-rimorchiarti? Davvero?! >>
<< Tranquillo, non è proprio il mio tipo! >> puntualizzò Blaine, dando un sorso alla sua aranciata << In ogni caso, dopo quello sfortunato episodio diventammo buoni amici, e adesso siamo... beh, come ci vedi tu! >>
Il giovane Hummel sorrise maggiormente, i suoi enormi occhi azzurri che non la smettevano di brillare.
<< Sai, lui mi ha parlato spesso di te. >> confessò << Certo, non mi ha mai detto di aver provato a rimorchiarti, ma mi ha raccontato parecchie cose interessanti sul tuo conto. >>
Blaine avvampò.
<< D-Davvero? >> domandò, balbettando nervosamente << P-per esempio? >>
<< Beh, che sei gay anche tu... >> rispose Kurt, sorridendo << ... che sei un sognatore e che ti piace fantasticare su cose che, probabilmente, non accadranno mai! Mi ha detto che sei un grande artista, che canti e balli meglio di chiunque altro e che un giorno diventerai una stella di Broadway. E poi, ha anche aggiunto che ti preoccupi sempre per gli altri e che sei un tipo estremamente cortese. >>
<< Oh... >> Blaine gongolò << Beh, a quanto pare ha davvero un'ottima opinione di me! >>
<< Decisamente! >> replicò Kurt, con voce morbida << Però una cosa si è dimenticato di dirmela. >>
<< Ah, davvero? >> Blaine lo guardò curiosamente << E che cosa, sentiamo? >>
Il giovane Hummel esibì un sorrisetto enigmatico.
<< Quanto è grande il tuo cuore. >> rispose dolcemente << Si vede che sei una persona speciale, Blaine; ti si legge in faccia. >>
Blaine deglutì, non riuscendo proprio a fare a meno di arrossire ulteriormente.
<< I-io? >> farfugliò << Beh, ma cosa... come... come fai a dire una cosa del genere? >>
<< Lo vedo dai tuoi occhi. >> rispose semplicemente Kurt << Sono così limpidi e sinceri, posso leggervi tutta la tua purezza e la tua bontà d'animo! Sai, io ho un certo sesto senso per questo genere di cose. >>
Blaine rimase in silenzio e continuò a fissare l' altro ragazzo con espressione meravigliata, il cuore che riprese a battere all'impazzata e la testa che si faceva sempre più leggera. Iniziava ad avere la netta sensazione che Kurt non fosse affatto umano: forse era un angelo, forse una creatura elfica, mistica e fiabesca, ma di certo non poteva essere solamente un semplice, banalissimo essere umano.
<< Beh, che ti prende? >> domandò Kurt, schioccando le dita davanti agli occhi di Blaine, per farlo rinsavire << Ti sei messo di nuovo a fantasticare? >>
<< Cos... oh, no! No, certo che no! >> rispose il moro, facendosi vento con la mano per affievolire il rossore << Stavo solo pensando che... beh, che Drake è veramente un ragazzo molto fortunato ad aver trovato una persona come te! >>
Kurt sorrise compiaciuto, arrossendo appena.
<< Sì, direi che sono d'accordo con te! >> rispose << Ma non credo che sia solamente lui quello fortunato; di certo anche la persona che possiede il tuo cuore non è da meno. >>
Blaine fece una smorfia, abbassando mestamente lo sguardo.
<< N-non... non c'è nessuna persona che possiede il mio cuore. >> ammise a malincuore << Non per adesso. >>
" E neanche la voglio. " pensò " A meno che quella persona non sia tu. "
Ma ovviamente, si guardò bene dal ribadirlo a voce alta. 
<< Beh, mi riesce piuttosto difficile crederlo. >> rispose Kurt con voce morbida ed un sorrisetto placido << Ma sono certo che prima o poi arriverà! Te l' ho detto, io hocredi nel destino, Kurt? >> chiese timidamente.
Kurt allargò il proprio sorriso, facendo segno di sì con la testa.
<< Sì, direi  un certo sesto senso per questo genere di cose. >>
Blaine sollevò lo sguardo, sorridendo leggermente.
<< In un certo senso, sì. >> rispose << Mi piace pensare che ci sia una specie di "Forza Superiore" a guidare le nostre azioni; anche se, in effetti, il più delle volte credo che siamo noi stessi a creare il nostro destino, a scegliere ciò che è meglio per noi e ad assecondare a modo nostro le vicende della nostra vita. Tu non credi? >>
Blaine annuì leggermente, mordendosi per l'ennesima volta il labbro inferiore.
<< Sì, io... >> balbettò impacciatamente, le guance che lentamente si tingevano di rosso << ... penso di sì. >>
Kurt sorrise di nuovo e poi diede un ultimo sorso alla sua bevanda, prima di mettere il bicchiere da parte ed esclamare con voce squillante: << Beh, che ne diresti di ricominciare la nostra passeggiata?! Ci siamo riposati abbastanza e io muoio dalla voglia di visitare il Rockfeller Centre! >>
Blaine ridacchiò, deliziato dalla frizzante esuberanza del ragazzo.
<< E va bene! >> disse, dando una rapida occhiata al suo orologio << Abbiamo ancora un po' di tempo prima che Drake finisca il turno, possiamo farcela! >>
<< E se non dovessimo farcela, Drake aspetterà! >> commentò Kurt in tono divertito, alzandosi in piedi ed imbracciando la sua borsa a tracolla, per poi dirigersi verso l'uscita << Su, muoviti! >>
Blaine indugiò per qualche secondo, lo sguardo fisso nella direzione in cui Kurt si era appena allontanato ed una pesante sensazione di vuoto che gli opprimeva il petto. 
<< Sei fottuto, Blaine Anderson. >> disse << Completamente fottuto. >>
E dopo aver lasciato qualche dollaro di mancia sul tavolino, seguì Kurt fuori dal locale, sospirando profondamente.



NDA

Come qualcuno avrà forse letto sulla sua pagina, la nostra Kiki non può postare, così io, Stefan aka WarblersFairy aka il suo beta, mi sono cimentato nell'impresa di pubblicare questo capitolo *parla con magnificenza, tipo eroe medievale*

Spero (e anche lei) che vi piaccia :D

-Stefan- [e Fede ;) ]

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Capitolo 7
*** Time After Time ***


Time After Time





Con il passare dei giorni, le uscite fra Kurt e Blaine si fecero sempre più frequenti: ogni mattina i due esploravano un luogo diverso della città, girovagando in lungo e in largo, e durante il pomeriggio - dopo aver pranzato assieme - si recavano puntualmente da Starbucks, intrattenendosi di fronte ad un buon caffè e ad un vassoio di biscotti, talvolta persino assieme allo stesso Drake, quando questi non aveva troppo lavoro da fare.

Non era facile, per Blaine, sopportare tutto questo; più il tempo passava, più il giovane Anderson si rendeva conto di quanto incredibile e meraviglioso fosse Kurt, ed ogni istante trascorso in sua compagnia era sufficiente a farlo innamorare ancora e ancora, sempre di più.

E questo, ovviamente, non andava affatto bene.

A Kurt piaceva Blaine, questo era abbastanza ovvio, ma i suoi sentimenti non erano molto diversi da quelli che avrebbe potuto nutrire nei confronti di un caro amico d'infanzia, o di un fratello; di certo, non si trattava di amore, né tantomeno di una semplice, banale infatuazione. In fin dei conti, Kurt era innamorato di Drake - non glielo aveva mai detto espressamente, ma Blaine riusciva perfettamente a leggerlo nei suoi occhi, ogni volta che pronunciava il suo nome - e per quanto Blaine facesse ancora molta difficoltà a capirne il motivo, sapeva che non vi era assolutamente niente che potesse fare per cambiare le cose.

<< Mettiti il cuore in pace, Blaine. >> aveva detto Wes, con quel suo solito modo di fare da saputello << Quel ragazzo non si innamorerà mai di te, ormai il caso è chiuso! Ha già il suo innamorato, per quale ragione continui ad illuderti che le cose possano cambiare e che lui indirizzi il suo interesse verso di te?! Ascoltami Blaine, per il tuo bene: impara ad affrontare la realtà. >>

Ma Blaine non ne aveva il coraggio.

Certo, era consapevole del fatto che Drake possedesse ancora il cuore di Kurt, ma continuava a credere nel destino, ed era certo che, un giorno o l'altro, questo si sarebbe finalmente deciso a mescolare le carte in suo favore. Sapeva di apparire come un vero e proprio idiota, ma non gliene importava poi così tanto; del resto, nessuno era mai stato in grado di comprenderlo veramente, ormai aveva imparato a farci l'abitudine.

<< Quello che senti è puramente superficiale, Blaine. >> avevano aggiunto Finn e Rachel << Tu credi di essere innamorato di Kurt, ma le cose non stanno realmente così; insomma, vi conoscete a malapena! Che cosa sai di lui, a parte il fatto che vi piace leggere gli stessi libri ed amate lo stesso genere di film?! Qualche ridicola coincidenza ed una particolare simpatia nei confronti di qualcuno, non sono presupposti sufficienti per innamorarsi. >>

<< Ti sei semplicemente preso una cotta per lui; è normale, è dolce - per quanto terribilmente patetico e puerile - ma deve finire qui! Non puoi scambiare per amore una sciocca e superficiale infatuazione. >>

Infatuazione.

I suoi amici non facevano che ripetergli quella fastidiosa, del tutto inappropriata parola; credevano di conoscere la verità molto meglio di lui, pretendevano di comprendere i suoi sentimenti più di quanto potesse fare egli stesso.

Ma non era così.

Blaine sapeva di essere innamorato di Kurt, così come sapeva di non conoscerlo abbastanza - pur essendo un ragazzo incredibilmente sognatore, era anche sufficientemente razionale da rendersi conto di come stessero effettivamente le cose - e aveva semplicemente deciso di fare tutto di testa propria; sì, si rendeva conto di come, agli occhi di chiunque altro, i suoi sentimenti per Kurt potessero apparire terribilmente superficiali, ma aveva deciso di non dare più alcuna importanza alle parole altrui, almeno fino a che fosse stato perfettamente consapevole e responsabile dei suoi pensieri e delle sue azioni.

Continuava a domandarsi per quale assurda ragione il destino avesse deciso di fare incontrare Kurt e Drake e di farli innamorare; sapeva di essere lui l'anima gemella di Kurt, lo sentiva fin dentro al suo cuore. E allora perché doveva essere tutto così complicato? Wes e Rachel avevano cercato in tutti i modi possibili di farlo ragionare, ripetendogli che il destino non c'entrava niente, che Kurt e Drake erano felici assieme e che lui non avrebbe mai potuto fare niente per cambiare le cose.

Ma Blaine, ovviamente, non aveva alcuna intenzione di darsi per vinto.

Per quanto difficile fosse quella situazione, per quanto tutto sembrasse essere contro di lui, il giovane Anderson non riusciva davvero a rassegnarsi all'idea di essersi sbagliato: Kurt era l'amore della sua vita, ne era più che certo.

Tutto quello che doveva fare era semplicemente aspettare che il destino, finalmente, spianasse lui la via; in fin dei conti aveva già aspettato abbastanza e per uno come Kurt, Blaine era certo di poter tranquillamente continuare ad aspettare per il resto della sua vita.
 

*
 


<< Blaine... Blaine, santo cielo! Vieni qui, ho bisogno di una mano! >> 

Blaine, che in quel momento se ne stava rinchiuso in camera sua, intento a studiare con la massima attenzione un vecchio spartito musicale, si precipitò rapidamente giù per le scale e corse fino in cucina, dove trovò ad aspettarlo un' impaziente e particolarmente infastidita Rachel, la quale lo stava chiamando da ben dieci minuti abbondanti, insistentemente e senza sosta.

<< Eccomi, eccomi. >> esordì il ragazzo, lanciando a sua sorella uno sguardo accigliato << Razza di ragazza insopportabile che non sei altro, che cosa vuoi?! >>

Rachel, in piedi di fronte al tavolo della cucina, con le labbra piegate in un broncio pronunciato ed una spiccata macchietta di farina sul naso, indicò con un cenno del capo l'impasto color crema perfettamente steso sulla superficie d'innanzi a lei.

<< Sto facendo i biscotti. >> spiegò << E ho bisogno che tu mi dia una mano a fare le forme; da sola ci metterei troppo tempo e devono essere pronti entro questa sera. >>

L'espressione accigliata di Blaine mutò di colpo in uno sguardo allegro e vivace.

<< Oh, volentieri! >>

Blaine andò a lavarsi velocemente le mani al lavello, sorridendo ampiamente; adorava cucinare con sua sorella, era una delle sue attività preferite sin da quando erano bambini.

<< Allora... >> fece Rachel distrattamente, guardando suo fratello mentre premeva con decisione un piccolo stampo a forma di cuore contro l'impasto << Come vanno le cose con Kurt? >>

Blaine s'interruppe di colpo, sollevando leggermente lo sguardo e lanciando un'occhiataccia a sua sorella; avrebbe dovuto immaginare che ci fosse qualcosa sotto, era fin troppo strano che Rachel fosse stata presa da quell'improvvisa voglia di giocare con lui a " I fratellini perfetti".

In effetti, erano anni che i due non preparavano i biscotti assieme.

<< Rachel, stai per caso cercando di farmi la predica? >> chiese irritato << Perché non è davvero il caso, credimi. >>

<< Hey, perché ti scaldi così?! >> replicò sua sorella, facendo una smorfia << Non ho alcuna intenzione di sgridarti, sono semplicemente curiosa di sapere come vanno le cose! E' così strano un po' di sano, innocente affetto fraterno? >>

Blaine sollevò un sopracciglio, guardandolo di traverso.

<< Raccontala a qualcun altro! >> disse << Comunque oggi sono in vena di confidenze, per cui ti racconterò ogni cosa. >>

Mise da parte lo stampino e si accomodò su di uno sgabello, mentre Rachel alzava gli occhi al cielo e spalancava le braccia.

<< Dio, perché l'ho detto?! >> bubbolò << Adesso è troppo tardi per ritrattare, vero? >> 

<< Zitta e ascoltami! >>

Blaine sospirò beatamente , poggiando entrambi i gomiti sul tavolo e tenendosi il mento fra le mani.

<< Kurt è meraviglioso! >> disse, con voce sognante e lo sguardo perso nel vuoto << Di più, è assolutamente incredibile: è bellissimo, sensibile, intelligente... e davvero divertente! Ieri abbiamo passato più di un'ora a recitare a memoria tutte le battute di "Rent", non lo trovi fantastico?! >>

<< Hey, quella era una cosa che facevamo sempre io e te! >> protestò Rachel << Te lo ricordi, io facevo Maureen, Joanne e Mimì, e tu facevi Mark, Collins e... >>

<< Rachel, per favore! >> la interruppe sue fratello << Lasciami finire. >>

Rachel fece segno di sì con la testa e si zittì, mettendosi a sedere di fronte a lui.

<< Siamo andati nella libreria più grande della città e lui sembrava non volerne più venire fuori. Lo sai che abbiamo gli stessi gusti anche in fatto di libri? Il suo romanzo preferito è " Cime Tempestose", proprio come il mio! Credo di averlo letto almeno una ventina di volte, quando ero al liceo. >>

<< Oh, sì... me lo ricordo! >> esclamò Rachel ridacchiando << Ti sentivo piangere durante la notte, quel libro deve averti toccato davvero molto! >>

Blaine fece una smorfia, lanciandole un'ennesima occhiata torva.

<< Vuoi smetterla? Sto parlando di cose serie! >>

A quel punto fu Rachel a storcere il naso, trattenendo a stento una risatina beffarda.

<< Cose serie?! Andiamo, sembri un adolescente alla sua prima cotta, non c'è niente di serio in tutto questo! >> 

Blaine non rispose, arrossendo vistosamente ed abbassando leggermente la testa; Rachel aveva colpito nel segno.

<< Blaine, tesoro... >> disse la ragazza, in un sospiro << ... ti rendi conto che tutto ciò non ti fa affatto bene? Perché continui a farti del male da solo, non hai un briciolo di amor proprio? >>

<< Rachel, per favore! >> l'ammonì suo fratello << Avevamo detto "niente prediche" . >>

<< Infatti, la mia non è certo una predica! >> replicò Rachel, alzandosi in piedi << Sono semplicemente preoccupata per te! Stai in questo stato da una settimana, e se continui di questo passo rischi veramente di impazzire! >>

Blaine sbuffò, mettendosi a braccia conserte.

<< Rachel, sto bene. >> disse << Ok, ammetto di non essere poi così sereno come vorrei - e il fatto che Kurt stai ancora con Drake mi fa impazzire - ma posso farcela,
davvero! >>

Rachel sollevò un sopracciglio, per niente convinta.

<< Davvero? >> chiese, con una punta di scetticismo << Puoi farcela? >>

 << Assolutamente sì! >> rispose Blaine con convinzione << I-io continuo a credere che presto le cose cambieranno; io e Kurt siamo fatti per stare assieme, io... beh, è solo questione di tempo. >>

<< Quindi tu sei disposto ad aspettare fino a che Kurt non capirà di amarti, anche se ciò dovesse accadere fra un milione di anni?! >>

Blaine fece una smorfia, inarcando leggermente l'angolo delle labbra.

<< Beh, a dire il vero speravo di non dover aspettare così tanto. >>  bofonchiò.

Rachel sospirò con fare esasperato.

<< Potrebbe non succedere mai! >> sbraitò << E tu potresti sprecare tutta la tua vita dietro a qualcosa che non arriverà mai! Ti prego, Blaine...cerca di pensare un po' a te stesso. >>

Blaine fece per replicare, ma proprio in quel momento il suo telefonino squillò ed il ragazzo si apprestò a rispondere, allontanandosi di qualche passo da Rachel.

<< Pronto? >> 

<< Pronto, Blaine? Sono io, Kurt. >>

Blaine avvampò; non era la prima volta che Kurt lo chiamava al telefono, ma ogni volta che udiva il suono della sua voce, per lui era come venire letteralmente catapultato in paradiso.

<< C-ciao. >> farfugliò, passandosi nervosamente una mano fra i capelli << Hey, non... non mi aspettavo di sentirti. >>

Kurt, dall'altra parte della cornetta, rise dolcemente.

<< Sono appena rientrato a casa, io e Drake oggi siamo stati a pranzo da Sbarro.* >>  disse << Lui adora quel posto, ma io ammetto di non esserne rimasto poi così colpito, al contrario! Insomma, tutte quelle pizze così untuose e caloriche...non credo che facciano particolarmente bene alla salute! >>

Blaine abbozzò un sorriso, inarcando un sopracciglio; ecco un'altra cosa che Kurt e Drake non avevano in comune.  

" Per quale assurda ragione " pensò " Voi due state ancora insieme?! "

<< Sì, beh...immagino che tu preferisca i panini del "Pick a Flower." >>  rispose, facendo spallucce.

Rachel, nel frattempo, si era sporta leggermente per cercare di carpire ciò che suo fratello e il suo interlocutore si stavano dicendo, senza però riscuotere alcun successo.

<< Diciamo che non vado matto per quella pizza. >> disse ancora Kurt << Troppe calorie non fanno per me! Comunque non è per questo motivo che ti ho chiamato oggi. >>

Blaine assunse un'espressione di curiosità.

<< Oh... che cosa c'è allora? E successo qualcosa? >>

" Tu e Drake vi siete lasciati e hai finalmente capito che sono io la persona perfetta per te?! "

<< Beh, mi chiedevo se domani tu fossi libero. Lo so che ti avevo detto che sarei uscito con Drake, ma lui deve andare fuori città da sua madre che si è appena rotta la gamba e non è davvero il caso che mi porti con sé. Pensavo che potremmo fare qualcosa insieme, io e te... ma non sentirti obbligato, se hai qualcosa di meglio da fare... >>

<< Hey, aspetta! >> lo interruppe Blaine, riuscendo a fatica a contenere l'entusiasmo << Certo che possiamo fare qualcosa assieme domani, non ho nessun impegno! >>

Rachel guardò suo fratello di traverso, insospettiva da quell'improvviso slancio di euforia, ma Blaine fece finta di niente e rimase semplicemente in attesa di una risposta da parte di Kurt, la quale non tardò molto ad arrivare.

<< Perfetto! Sono contento, Drake aveva promesso di portarmi al concerto di alcuni suo amici e mi sarebbe dispiaciuto rinunciare; ho proprio voglia di ascoltare un po' di musica dal vivo, poi lui ma ha detto che sono veramente fenomenali! Si chiamano "Scorpions", li conosci? >>

Blaine strabuzzò gli occhi, inorridito.

<< Gli " Scorpions "?! >> domandò incredulo.

<< Sì.. >> rispose Kurt, piuttosto timidamente << Drake ha pensato che potessero piacermi molto. C'è qualcosa che non va? >>

Blaine si batté una mano contro la fronte, sconsolato; Drake doveva decisamente ringraziare la sua buona stella, se Kurt non si era ancora sognato di lasciarlo! 

<< Beh, Kurt... io non credo che questa musica faccia al caso tuo. >> disse, gentilmente << Gli "Scorpions" fanno musica Heavy Metal, dubito fortemente che questo sia il tuo genere! >>

Kurt ridacchiò sommessamente.

<< No, direi proprio di no! >> fu il suo commento << Accidenti, ma su quale pianeta vive il mio ragazzo?! >>

Non sembrava esserne infastidito, solo particolarmente divertito, cosa che Blaine non riuscì ad apprezzare poi più di tanto.

<< Beh, è un peccato però. >> disse ancora Kurt << Ormai ci avevo fatto la bocca, te l'ho detto che mi era venuta voglia di ascoltare della buona musica dal vivo! Ma non credo proprio che questo gruppo faccia al caso mio. >>

A quel punto, Blaine venne colto da un'illuminazione improvvisa e sorrise ampiamente, con soddisfazione.

<< Beh, credo che si possa fare lo stesso. >> disse misteriosamente << Passo a prenderti domani verso mezzogiorno e mezza, ok? >> 

<< Sì, ok...ma che cosa hai in mente?! >>

Blaine assunse un'espressione beffarda, sollevando gli angoli della bocca in un ampio sorriso sghembo.

<< Oh, tu lascia fare a me! >> rispose << Del resto non mi sembra di averti mai deluso fino ad ora, dico bene?! >>

<<  D'accordo, mi hai convinto! >> replicò l'altro con brio << Va bene, allora ci vediamo domani. Ciao Blaine, e grazie. >>

Blaine salutò il ragazzo cordialmente e riattaccò, voltandosi verso sua sorella che lo stava ancora fissando insistentemente, le mani sui fianchi ed uno sguardo che sembrava chiaramente voler dire " Parla, vuota immediatamente il casso, se non vuoi che sia io a costringerti a farlo con le cattive! "

Il giovane Anderson alzò gli occhi al cielo, sbuffando.

<< Non dire niente, per favore. >> asserì, digitando rapidamente un numero sulla tastiera del telefono e portandoselo all'orecchio << Ti spiegherò tutto più tardi. >>

Rachel provò a controbattere ma Blaine glielo impedì, allontanandosi nuovamente da lei e aspettando che, dall'altro capo dell'apparecchio, qualcuno rispondesse alla sua chiamata.

<< Sì, pronto...Josh?! >> fece ad un tratto, non appena udì la voce del suo interlocutore << Ciao, sono Blaine Anderson; avrei bisogno di chiederti un favore, se per te non è un problema. >>

Si voltò lentamente verso sua sorella, sorridendo in modo quasi irriverente.

<< Dimmi, per caso potresti procurarmi un paio di biglietti per lo spettacolo pomeridiano di " Wicked" di domani? >>




N.d.A:   * Sbarro è una delle pizzerie più famose di New York e - almeno secondo i miei zii - una delle più buone. Io posso assicurarvi che non è così, ma del resto chi sono per criticare i gusti degli americani? :)


Buonasera! :) 
Vi ringrazio per essere ancora qui sintonizzati, nonostante il caldo, l'estate e le migliaia di cose più interessanti al mondo da fare, piuttosto che starsene qui a leggere le mie fan fiction! xD

Vorrei ringraziare il mio beta per aver pubblicato in mia assenza, e sono felice di comunicare che i problemi adesso sono risolti, ed è tutto apposto. :)

In questi giorni - oggi soprattutto - noi Klainers siamo tutti tristi e vogliamo solamente piangere, mangiare gelato ed ascoltare Adele a palla...ma io voglio essere ottimista!!! Credo nella mia OTP, nei miei ragazzi e nel loro amore, e sono fermamente convinta che alla fine questo riuscirà nuovamente a trionfare. Per il momento, mi limiterò a postare fan fiction su fan fiction, sulle quali ho già incominciato a lavorare alacremente... I will go down with this ship!!!! *O*

Riguardo a questo capitolo...beh, non c'è poi molto da dire, se non che sono stata presa da un affettuoso momento Anderberry... i prossimi due saranno di pura, fluffosissima Klaine, promesso... un bacione, ci sentiamo fra 5 giorni. :)


 

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Capitolo 8
*** Interlude ***


Interlude






<< Blaine, aspetta! Dai, rallenta... non riesco a starti dietro! >>

<< Dai Kurt, non possiamo rallentare! Rischiamo di fare tardi, e non possiamo davvero permettercelo! >>

Kurt sbuffò sonoramente ed alzò gli occhi al cielo, cercando di stare al passo con Blaine, per quelle strade di New York a lui ancora sconosciute; quel giorno Blaine si era presentato a casa sua in perfetto orario, ma per tutto il tempo non aveva fatto altro che fare il misterioso riguardo alla loro giornata assieme, evitando di rispondere alle sue domande con qualsiasi cosa che non fosse un monosillabo.

Naturalmente Kurt trovava la cosa piuttosto irritante, ma Blaine non se ne preoccupava più di tanto; aveva deciso di sorprendere Kurt, ed avrebbe mantenuto il segreto fino alla fine, anche a costo di venire ripetutamente insultato lungo tutto il tragitto - cosa che, in ogni caso, Kurt si sarebbe mai permesso di fare.

<< Blaine, vuoi almeno dirmi dove stiamo andando? >> bubbolò Kurt, roteando gli occhi << Che cosa è tutto questo mistero? >>

Blaine sogghignò, gli occhi che brillavano come quelli di un piccolo monello, soddisfatto della perfetta riuscita della propria marachella.

<< Kurt, fidati. >> disse dolcemente << Ti prometto che non te ne pentirai. Dai, siamo quasi arrivati! >>

Kurt sbuffò ancora una volta e si rassegnò a seguire Blaine per la loro strada senza domandare altro, mentre il giovane Anderson ridacchiava sotto i baffi, pregustandosi la meravigliosa espressione di felicità che avrebbe solcato il volto del ragazzo nel momento in cui avrebbero raggiunto la loro meta.

<< Bene, Kurt...ci siamo quasi! >> esclamò ad un tratto Blaine, dopo aver svoltato l'angolo che li separava di pochi metri dalla loro destinazione << Aspetta, chiudi gli occhi e non guardare! >>

Afferrò Kurt per le spalle e lo immobilizzò, tappandogli entrambi gli occhi con una mano ed aiutandolo a muovere qualche piccolo passo in avanti. Kurt ridacchiò, divertito da quella ridicola situazione.

<< Oh, Blaine! Vuoi dirmi che cosa sta succedendo? >>

<< Un attimo solo, non siamo ancora abbastanza vicini! Ancora un po'...ancora...ancora...ok, ci siamo! Puoi aprire gli occhi! >>

Prima ancora che Kurt avesse modo di dire qualsiasi cosa, Blaine lo liberò dall'impiccio delle sue dita e si allontanò da lui di pochi passi, lasciandolo così da solo di fronte all'enorme insegna del teatro Gershwin che brillava dinnanzi a lui.

<<  "  W-Wicked " ... >> mormorò il giovane Hummel, portandosi lentamente una mano all'altezza del cuore.

Le sue guance si tinsero lievemente di rosso e i suoi occhi si schiarirono a tal punto da sembrare quasi trasparenti. Blaine gongolò; sì, decisamente era quella la reazione che sperava di suscitare.

<< Blaine, ma... >> Kurt si voltò lentamente verso il moro << Ma come hai fatto a... >>

<< Procurarmi i biglietti per Wicked in così poco tempo? >> lo interruppe lui, con un sorrisetto sornione sulle labbra << Beh, devi sapere che studiare alla NYADA comporta parecchi vantaggi, anche se non sono autorizzato a rivelarti quali sono le mie armi segrete. >>

Kurt rise, continuando a guardare Blaine con occhi colmi di adorazione.

<< Grazie, Blaine. >> mormorò, con sentita riconoscenza << E' davvero una sorpresa meravigliosa, sono senza parole! >>

Blaine sussultò ed arrossì senza alcun pudore; non si era ancora del tutto abituato a quello sguardo così intenso e magnetico, soprattutto faceva ancora una tremenda fatica - proprio come in quel momento - a sostenerlo senza lasciarsi trasportare in maniera troppo evidente dalle sue emozioni.

Se solo avesse potuto si sarebbe precipitato fra le braccia di Kurt senza esitazione, stringendosi forte a lui e baciando dolcemente le sue labbra sottili, dalle quali era così tremendamente attratto, come un miniscolo  frammento di ferro ad una potentissima calamita.

<< N-non c'è di che. >> farfugliò il moro, distogliendo lo sguardo dagli occhi cerulei di Kurt << Ho solamente pensato che potrebbe essere un modo carino per distrarti e non pensare troppo all'assenza di Drake, oggi. Del resto tu adori " Wicked ", giusto? >>

Il sorriso di Kurt si allargò ulteriormente.

<< Te lo ricordi, allora! >> esclamò con soddisfazione.

Blaine si morse un labbro, annuendo silenziosamente. Si, certo che se lo ricordava; come avrebbe potuto dimenticarlo? Ricordava ogni cosa che Kurt gli aveva detto, ogni singola parola era incisa nella sua mente come su di un'immortale lastra di marmo.

<< Sì, beh... >> rispose distrattamente << Ho un'ottima memoria. >>

Kurt sorrise nuovamente, per poi lanciare un'altra occhiata sognante all'insegna del teatro e sospirare beatamente.

<< Oh, sono così felice di essere a New York! >> dichiarò.

Blaine plasmò un sorrisetto divertito, poi afferrò gentilmente Kurt per un braccio e lo trascinò gentilmente con sè, facendosi strada dentro al teatro.

<< Su, adesso andiamo! >> lo esortò << Non vorrai perderti lo spettacolo! >>

<< Oh, certo che no! " Wicked " , aspettami: sto arrivando! >>

Kurt si staccò dalla presa di Blaine e corse fino alla biglietteria, fischiettando allegramente un motivetto irriconoscibile; Blaine rise, sospirando profondamente e soffermandosi per qualche istante sulla soglia, prima di decidersi a seguirlo.

<< Oh, Kurt... >> mormorò mestamente, guardando nel vuoto.

Poi, dopo aver tirato un ennesimo sospiro, si precipitò a passo svelto dentro al teatro.
 
 


*
 
 


<< Wow, è stato meraviglioso! Mi sembra ancora impossibile, è quasi come vivere un sogno! >>

Blaine rise dolcemente e con fare divertito, mentre lui e Kurt -  un paio di ore più tardi -  si facevano strada in mezzo alla folla fuori dal teatro; Kurt indossava una delle espressioni più luminose e raggianti che Blaine avesse mai visto, e le sue mani non la smettevano di muoversi freneticamente, così come le sue labbra, dalle quali le parole sembravano uscire con la stessa intensità di un vero e proprio fiume in pieno.

<< Sai, è da quando avevo tredici anni che sogno di andare a vedere un musical a Broadway! Oggi finalmente il mio sogno di è realizzato...e che musical! Probabilmente il migliore degli ultimi dieci anni! >>

Blaine guardò il giovane Hummel con espressione adorante, gli occhi che brillavano come pagliuzze di grano al sole.

<< Quindi ti è piaciuto? >> domandò gentilmente, con voce vellutata.

<< Piacermi?! >> replicò Kurt, con incontenibile brio << Dio, l'ho adorato! Oh, non vedo l'ora di raccontarlo a Drake...ne sarà entusiasta! >>

Il sorriso sul volto di Blaine si offuscò di colpo.

Già, Drake.

Lo stesso Drake che avrebbe portato il suo ragazzo amante del musical ad un concerto Heavy Metal; quel Drake che sembrava essere tutto l'opposto del tipo ideale di Kurt e che, inspiegabilmente, per questi rappresentava esattamente tutto ciò che più adorava. Proprio il suo amico Drake che, per un assurdo scherzo del destino, possedeva la cosa più bella e più preziosa che Blaine avesse mai desiderato in tutta la propria vita.

E Blaine, ovviamente, non poteva che detestarlo per questo.

<< Sono quasi le quattro del pomeriggio. >> osservò Kurt, controllando l'orario sul suo telefonino << Drake aveva detto che sarebbe tornato in tempo per cena, forse dovrei chiamarlo. >>

Blaine fece spallucce, rispondendo con un frettoloso e distratto " Forse " e mascherando con una smorfia quell'evidente espressione d'imitazione comparsa sul suo volto, mentre Kurt digitava rapidamente una serie di numeri sulla tastiera e si accostava il cellulare all'orecchio, aspettando una risposta dall'altro lato.

Il giovane Anderson non potè fare a meno di storcere il naso in segno di disgusto, quando sentì la sua voce esclamare gioiosamente " Ciao amore mio! " e dovette faticare parecchio per trattenersi dall'esprimere ad alta voce il suo estremo disappunto, con qualche spiacevole commento sprezzante.

<< Tesoro, avresti dovuto esserci! So che tu non sei un grande amante del musical, ma sono certo che lo avresti adorato. Ti racconterò ogni cosa quando ci vedremo, più tardi, e... Oh! >>

Lo voce di Kurt si spezzò di colpo e Blaine si girò di scatto verso di lui, per capire che cosa stesse accadendo; il ragazzo teneva ancora il cellulare all'orecchio, ma la sua espressione non era più allegra e spensierata, bensì triste e visibilmente corrucciata. Blaine intuì che qualcosa dovesse essere andato storto.

<< Sì, lo capisco... non preoccuparti. Spero solo che lei stia meglio... sì, va benissimo. Ciao, ci sentiamo più tardi. >>

Kurt premette il pulsante di spegnimento e si ficcò nuovamente il telefono in borsa, sbuffando mestamente, mentre Blaine lo guardava curiosamente.

<< Va tutto bene? >> chiese il moro, sforzandosi di non sembrare troppo interessato.

Kurt si morse un labbro, facendo segno di no con la testa.

<< Drake non potrà tornare a New York stasera. >> rispose con un filo di voce << Sua madre ha ancora bisogno di lui e non potrà lasciare il New Jersey almeno fino a domani mattina. >>

<< Oh.. >> fu la risposta pacata di Blaine << Mi dispiace. >>

Kurt abbozzò un sorriso, alzando gli occhi al cielo.

<< Non fa niente. >> disse << Capisco che i problemi familiari abbiano la precedenza, è solo che... beh, avrei tanto voluto passare una serata speciale assieme a lui. >>

Blaine fece segno di sì con la testa, mentre un fastidioso nodo gli si formò in gola ed il cuore sembrò contrarsi a tal punto da farlo quasi gemere dal dolore; vedere Kurt così triste e dispiaciuto non era certo qualcosa che lui fosse in grado di sopportare, specialmente se si trattava di un Kurt triste e dispiaciuto per la mancanza del suo "adorato" ragazzo Drake.

Avrebbe tanto voluto stringerlo fra le braccia e, carezzandogli dolcemente la nuca, sussurrargli in un orecchio e con voce morbida: "Ci sono io qui, tu non hai più alcun bisogno di Drake! Io posso renderti felice, io posso amarti, proteggerti e darti tutto ciò di cui hai veramente bisogno. "

Ma non lo fece, ovviamente; piuttosto, optò per una soluzione molto più pratica e - almeno, questo era ciò che sperava - altrettanto efficace.

<< Beh, non tutto è perduto. >> ribattè in tono di conforto << Forse Drake stasera non è qui, ma io ci sono e mi è appena venuta un'idea meravigliosa per tirarti su di morale! >>

Lo sguardo di Kurt s'illuminò di colpo.

<< Davvero? >> domandò, con ritrovato entusiasmo << E di che cosa si tratta? >>

<< Ho intenzione di portarti nel mio " Posto Speciale"! >> replicò Blaine, continuando a fare il vago e dando una rapida occhiata al suo orologio << Se hai voglia di camminare, possiamo andare a comprare qualcosa da mangiare al " Pick a Flower" e poi andare a piedi fino alla nostra meta. >>

<< Ok, adesso mi hai veramente incuriosito! >> bubbolò il giovane Hummel, mettendo su una specie di broncio << Dove vuoi portarmi? >>

Blaine non rispose, facendo spallucce con aria indifferente.

<< Segreto.. >> mormorò << Ma non preoccuparti, sono certo che ti piacerà! Del resto, con " Wicked " ho fatto un ottimo lavoro, giusto? >>

Kurt annuì allegramente e si lasciò convincere, seguendo poi Blaine dalla parte opposta della strada, verso la loro nuova e misteriosa destinazione. 

<< Sai una cosa? >> disse ad un tratto il giovane dagli occhi chiari, guardando Blaine con espressione radiosa << Sono davvero felicissimo di essere qui a New York! >>

Blaine sorrise ampiamente e diede lui un leggero colpetto sulla spalla, limitandosi a rispondere a quella affermazione solamente nella propria testa.

" Anche io ne sono felice, Kurt. Anche io. "







N.d.A: Chiedo innanzi tutto scusa per il ritardo - anche se so che, in fin dei conti, avevate molto di meglio da fare! xD - ma ieri sono stata fuori tutto il giorno e qui non era comunque possibile connettermi. 

In ogni caso, ecco qui il capitolo nuovo: come dice il titolo, è una sorta di interludio, non succede nulla di particolare, ma è piuttosto importante per introdurre i prossimi eventi, che invece inizieranno a determinare l'evolversi del racconto. 

Beh, vi saluto dandovi appuntamento al prossimo aggiornamento (fra 4 giorni, se tutto va bene ) e vi lascio, se vi va di leggerla, una Daddy Klaine che ho pubblicato un paio di giorni fa.. tanto fluff, garantisco. :)  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1214419&i=1

Alla prossima, un bacione :)




 

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Capitolo 9
*** When Love Grows ***


When Love Grows






Un paio di ore più tardi, mentre il sole tramontava lentamente all'orizzonte, Kurt e Blaine stavano allestendo un piccolo pic nic nel "Posto Speciale"  di cui aveva tanto parlato il giovane Anderson: la statua di Balto, nel bel mezzo di Central Park.

<< Adesso vuoi spiegarmi meglio? >> domandò impazientemente Kurt, accucciandosi comodamente su di una tovaglia che i due ragazzi avevano comprato lungo il tragitto
<< Perchè mi hai portato qui? Che ha di tanto speciale questo posto? >>

Blaine sorrise ampiamente, guardandosi intorno.

<< Non senti che quiete c'è a quest' ora? >> disse, respirando a pieni polmoni l'aria del parco << I bambini fanno ritorno a casa, portando via con loro tutto il chiasso e gli incontenibili pianti senza sosta, e non c'è davvero nessuno che possa venire a disturbarci! Mi capita spesso di venire qui, soprattutto quando ho voglia di stare da solo e sentirmi un po' in pace con me stesso. E' incredibilmente rilassante! >>

Kurt soffocò una risata.

<< Ti rilassa stare sotto alla statua di un cane? >> chiese.

<< Hey, Balto era un eroe! >> esclamò Blaine, quasi offeso << Non la conosci la sua storia? >>

<< Intendi il cartone animato? >> domandò Kurt, facendo spallucce << Sì, credo di averlo visto un paio di volte quando ero piccolo. >>

<< Oh, non è solamente un cartone animato! >> replicò l'altro, storcendo il naso << La sua è una storia vera, lo sapevi? Perchè credi che abbiano costruito questa statua in suo onore? E' stato il solo cane in grado di riportare le medicine necessarie per curare l'epidemia di difterite nella città di Nome, in Alaska; è stato coraggioso! >>

<< Beh, ma era solo un cane! >> fece notare lui Kurt, afferrando una lattina di limonata ed aprendola con cautela, facendo molta attenzione agli schizzi.

<< Mezzo lupo. >> lo corresse Blaine << E tutti i suoi compagni non facevano che prenderlo in giro, per questo. >>

<< Adesso sei tu che ti stai confondendo con il cartone, però! >> 

Blaine non rispose ed arrossì violentemente, suscitando per l'ennesima volta le risate del giovane Hummel; cercò di fare il sostenuto, sulle prime, ma poco dopo si ritrovò a ridere in sua compagnia, così fragorosamente da avvertire un intenso dolore alle costole ogni volta che cercava di riprendere fiato.

<< Sai, certe volte mi piacerebbe essere come Balto. >> disse poi, sospirando con una non troppo velata malinconia << Quello del cartone, voglio dire: tutti lo prendevano in giro per la sua diversità, eppure lui è riuscito a dimostrare a tutti quanti di essere il migliore! Ci vuole coraggio per farlo, non trovi? >>

Kurt annuì silenziosamente, rivolgendo a Blaine uno sguardo lievemente contrito; sembrava sul punto di fargli una domanda, ma evidentemente stava ancora cercando il coraggio a lui necessario per incominciare a parlare.

<< E'... è stato tanto difficile per te? >> riuscì finalmente a domandare, balbettando ed arrossendo notevolmente << Sì, insomma...fare coming out. >>

Blaine lo guardò senza parlare, non potendo fare a meno di notare quanto rosse fossero diventante le sue guance dopo aver formulato quella domanda. 

<< S-scusami. >> farfugliò il ragazzo dagli occhi chiari, al culmine dell'imbarazzo << Mi dispiace se sono stato invadente, questi non sono proprio affari miei. >>

<< No, non preoccuparti. >> lo rassicurò Blaine, sorridendo appena << Non è un problema, io...io me la sento di parlarne. >>

Tirò un enorme sospiro d'incoraggiamento e si sedette in una posizione più comoda, così da poter guardare Kurt dritto negli occhi.

<< Ammetto che non è stato facile. >> disse << Non tanto con la mia famiglia, ma con i compagni di scuola; avevo tredici anni quando feci coming out e mio padre e mia madre la presero stranamente bene! Certo papà non ne era entusiasta... ma non mi ha mai fatto pesare più di tanto la mia "diversità", ha sempre cercato di trattarmi normalmente, proprio come avrebbe fatto con un figlio etero. * >>

<< E tua sorella? >> lo interruppe Kurt, curiosamente.

Blaine sorrise ampiamente.

<< Rachel è sempre stata meravigliosa con me. >> rispose con voce morbida << La mia salvezza, direi! Senza il suo aiuto non credo che sarei mai riuscito a superare il trauma dell'incidente. >>

<< Incidente? >>

Kurt sbattè le palpebre ripetutamente, fissando Blaine con espressione sconcertata; Blaine sospirò tristemente.

<< Beh, quando avevo tredici anni partecipai assieme a mia sorella al ballo di fine anno, in terza media. >> raccontò << Io avevo fatto coming out da poco e Rachel pensava che sarebbe stato meglio andare al ballo insieme, così da non dare adito ad alcun tipo di malignità da parte dei nostri compagni. >> 

Fece una piccola pausa, tirando su col naso e cercando di farsi forza; erano ferite ancora aperte, dentro di lui, e per quanto avesse tentato per anni di seppellire quel dolore lancinante, sapeva che non avrebbe potuto continuare a porvi resistenza per sempre.

<< Purtroppo le cose non andarono secondo i piani. >> proseguì << Rachel si assentò da me per qualche minuto e io ne approfittai per fare due passi fuori dalla palestra; credevo di essere al sicuro ormai, che non potesse accadermi assolutamente niente. >>

<< E invece? >> osò domandare Kurt.

Blaine si morse un labbro e deglutì; sentiva il sapore della bile così acre e pungente fra le labbra, era talmente forte da fargli credere di poter vomitare da un momento all'altro.

<< S-sono arrivati tre ragazzi. >> balbettò << Giocatori di football, erano... erano piuttosto grossi; mi si avvicinarono e mi riempirono di botte, così tanto da farmi perdere completamente i sensi! N-non ricordo molto di quella sera, se non che qualche ora dopo mi risvegliai in un letto d'ospedale, piuttosto malconcio e con un fortissimo dolore alla testa. Mia sorella Rachel era in lacrime, diceva che era tutta colpa sua e ci vollero parecchie sedute con la psicologa della scuola, per farle capire che quel brutto incidente non era stato a causa sua e che non aveva assolutamente niente di cui rimproverarsi. >>

 Kurt si portò entrambe le mani alla bocca, letteralmente scioccato dal racconto di Blaine; non sapeva cosa dire,  temeva che qualunque cosa sarebbe risultata del tutto fuori luogo, inopportuna e priva di senso.

<< Trascorsi le ultime settimane dell'anno scolastico a casa, i miei genitori si rifiutarono di farmi ritornare a scuola dopo tutto ciò che era successo; papà pagò un' insegnante esclusivamente per me e così conclusi il semestre da privatista. >> concluse Blaine, le lacrime che lentamente andavano ad offuscare le sue pupille << A settembre io e mia sorella ci iscrivemmo ad un liceo privato, la Dalton Academy e la Crawford Country Day, entrambe a Westerville; erano due scuole gemellate e famose per la loro categorica intolleranza nei confronti di qualunque tipo di discriminazione. Stavo bene lì: mi feci un sacco di amici, entrai nel Glee Club della scuola... furono anni sereni, anche se non mi aiutarono del tutto a superare tutti i miei problemi. >>

<< Come mai? >> lo interruppe Kurt, completamente preso da quella storia << Sei stato preso di mira anche lì? >>

<< Oh, no... certo che no! >> esclamò Blaine, tossendo << La Dalton era davvero sicura, non mi è mai successo niente di male in quella scuola! Ma era proprio questo il problema, la Dalton era fin troppo sicura per me! >>

Kurt lo guardò curiosamente, non riuscendo a capire dove volesse andare a parare; Blaine sospirò.

<< Stare alla Dalton era come vivere imprigionato in una gabbia dorata. >> spiegò << Era un posto bellissimo, quasi idilliaco, e sapevo che fra le sue mura sarei stato al sicuro da tutto e da tutti. Il problema era che, a lungo andare, mi sembrava quasi impossibile poter sopravvivere lì dentro, mi mancava il fiato! Non stavo solamente scappando dal pericolo, ma da tutto ciò che avrei dovuto imparare ad affrontare: paure, dubbi, insicurezze... era come se mi fossi lasciato tutto alle spalle!  E' tutto molto semplice quando gli altri si prendono cura di te, ma non è possibile sconfiggere i propri fantasmi se non si ha la possibilità di affrontarli personalmente. >>

Allungò una mano verso la busta delle vivande ed afferrò una bottiglietta d'acqua, portandosela alle labbra dopo averla aperta con un gesto secco e deciso.

<< Sai, all'inizio aveva una paura tremenda di trasferirmi qui a New York. >> disse, dopo aver dato un primo, piccolo sorso << Vivere in una città così grande e quasi sconosciuta, dover fare nuovamente i conti con tutti i demoni del mio passato... mi terrorizzava! >>

<< Beh, ma alla fine ce l'hai fatta! >> fu il commento di Kurt.

Blaine abbozzò un sorriso, per poi sospirare profondamente.

<< E' stata dura. >> ammise << E non nego di aver patito molto all'inizio, ma ho imparato a farmi forza e a tirare fuori le unghie di fronte alle difficoltà! Magari non sarei mai stata una di quelle persone che trasudano sicurezza da ogni poro, ma non provo alcuna vergogna per ciò che sono; so che non tutti saranno disposti ad accertarmi, ma che mi importa? Io sono ciò che sono, ciò che la natura e il destino ha deciso che fossi. Nessuno potrà farmi sentire inferiore, non permetterò più a nessuno di farlo; mai più. >>
 
Kurt rivolse lui uno sguardo di pura ammirazione, orgoglioso, mentre il giovane Anderson - palesemente commosso - si asciugò rapidamente le lacrime con il dorso della mano.

<< Posso immaginare come tu debba esserti sentito all'epoca. >> disse mestamente << Anche io sono stato preso di mira dai bulli al liceo, anche se posso dire di essere stato più fortunato di te: il ragazzo che mi infastidiva venne espulso dopo qualche settimana e in seguito venne persino a chiedermi scusa! Era gay anche lui, ma all'epoca non era ancora riuscito ad ammetterlo con se stesso; in un certo senso, deve avermi visto come la proiezione di tutte le sue maggiori paure. >>

Blaine fischiò, piuttosto colpito da quella rivelazione.

<< Accidenti! >> esclamò <<  Neanche per te deve essere stato facile! >>

<< Diciamo che sono momenti che preferirei dimenticare. >> rispose l'altro, con un sorrisino spento << L'ansia, la tremenda sensazione di terrore che provavo al semplice suono della scatto di un armadietto, quell'opprimente senso di magone al petto e la maledetta consapevolezza di non essere al sicuro da nessuna parte... oh, sono stati i giorni peggiori della mia vita! Ma in fin dei conti, sono proprio queste le cose che ci rendono più forti, dico bene? >> 

Sollevò lo sguardo e sorrise, un sorriso tanto ampio e raggiante da far completamente mancare il fiato a Blaine; il giovane Anderson sussultò, per poi sorridere a sua volta.

<< Sì. >> rispose morbidamente << Direi proprio di sì. >>

Kurt annuì felicemente ed allungò una mano verso il cestino dei panini, afferrandone uno a caso.

<< Adesso però basta parlare di cose tristi! >> esclamò << Cambiamo argomento, ok? >>

Blaine assentì e per la successiva ora e mezza i due non toccarono neanche una volta gli argomenti " bullismo" e " omofobia" , intrattenendosi piuttosto con temi ben più piacevoli, quali la musica, il teatro e il cinema, per poi ritrovarsi persino a recitare a memoria lunghi monologhi tratti da qualche film e a ridere per i più divertenti aneddoti del loro passato. E infine, nonostante i numerosi tentativi di Blaine di dirottare la conversazione su altri lidi, si ritrovarono inevitabilmente a parlare d' amore.

<< Sai, è davvero strano. >> asserì Kurt, dopo aver divorato l'ennesimo panino integrale << Non riesco davvero a credere che tu non abbia un ragazzo! >>

Blaine arrossì violentemente e per un pelo non gli andò di traverso la limonata che stava bevendo. Kurt scoppiò a ridere, mentre il ragazzo tentava di ricomporsi, tossendosi e dandosi qualche leggero colpetto sul petto.

<< Ecco, io... >> farfugliò con imbarazzo << N-non...non ho ancora trovato la persona giusta! S-sono un tipo molto selettivo, non mi accontenterei di uno qualunque! >>

Kurt ridacchiò, prendendosi affettuosamente gioco di lui.

<< Oh, davvero? >> replicò << E dimmi, che tipo dovrebbe essere questa "Persona giusta"? >>

Blaine arrossì ulteriormente e si morse l'interso della guancia, trattenendosi dal rispondere con uno spudoratissimo " tu ".

<< Non lo so. >> mentì spudoratamente, cercando di fare il vago << Io... credo che lo capirò solamente quando l'avrò incontrata. >>

Kurt sospirò e fece spallucce.

<< Dovresti cercare di farti meno paranoie, vivere semplicemente la tua vita, senza troppi problemi! >> disse <<  Se continui con tutti questi schemi mentali non riuscirai mai ad incontrare la persona giusta; o meglio, la incontrerai, ma non sarai in grado di riconoscerla perchè sarai troppo impegnato a combattere con te stesso. Cerca di essere più flessibile, Blaine! >> 

Blaine non rispose e sollevò un sopracciglio, con fare incerto.

<< Forse hai solo paura di innamorarti! >> proseguì Kurt << Guarda che non è poi così terribile! Prendi me e Drake: prima di conoscerlo non avevo mai provato alcun tipo di interesse per quelli come lui, eppure è successo! Non dovresti chiuderti ad ogni possibile nuova esperienza, Blaine; non puoi sapere che cosa si cela veramente dietro al primo sguardo. >>

Blaine riprese a torturarsi silenziosamente il labbro inferiore, non sapendo bene che cosa rispondere; avrebbe voluto dire un milione di cose, ma nessuna di quelle gli sembrava adatta.

Avrebbe voluto dire a Kurt che non aveva alcun bisogno di abbandonare i suoi schemi mentali - e che non vi era rimasto più neanche uno schema a cui rinunciare - , che non aveva paura di innamorarsi e che era perfettamente in grado di riconoscere la persona giusta perchè, per quanto difficile fosse da accettare, era proprio lui quella persona; avrebbe voluto dirgli che si era innamorato di lui sin dal primo istante, che avrebbe dato qualsiasi cosa pur di essere al posto di Drake e che dentro al suo cuore sentiva, molto chiaramente, che entrambi avrebbero commesso solo uno stupidissimo errore se non avessero cercato di far funzionare le cose fra di loro, nel solo modo in cui esse potevano funzionare.

Ma non lo fece.

Piuttosto, si limitò a sospirare tristemente e ad afferrare un ennesima lattina di limonata dalla busta delle vivande.

<< Non è facile. >> disse << A volte mi domando che cosa il destino abbia in serbo per me, mi sembra di vivere in una specie di lunghissima partita a scacchi, dove nessuno sembra volersi decidere ad azzardare una mossa finale! >>

Kurt rise e il suo naso si arricciò in maniera così buffa e adorabile, che in quel momento il cuore di Blaine smise di battere per qualche secondo.

<< Ce la farai. >> gli disse, in tono di supporto << Ne sono assolutamente certo, i ragazzi meravigliosi come te non rimangono da soli in eterno! Troverai la tua anima gemella, sono pronto a scommetterci! E quando l'avrai trovata, organizzeremo un sacco di uscite a quattro con me e Drake. >>

Il giovane Hummel rise e Blaine si sforzò di fare lo stesso, nonostante quella pensante sensazione di ansietà che di colpo prese possesso di lui; in quel momento, ridere gli sembrava decisamente la cosa meno naturale e fuori luogo. Per la prima volta, dopo giorni e giorni trascorsi ad autoconvincersi che fosse giusto e assolutamente legittimo provare a dare al destino una possibilità, si ritrovò inevitabilmente a chiedersi se tutta quella faccenda avesse anche solo un minimo di senso. Una parte di sè, quella che non riusciva a staccare neanche per un secondo gli occhi di dosso a Kurt, quella che sussultava al solo udire della sua voce, che tremava fino alle punta degli alluci ogni volta che il suo sguardo incontrava quello cristallino del ragazzo di cui era tanto innamorato, credeva che valesse ancora la pena di non arrendersi. 

Ma vi era anche un altro lato di lui, più oscuro e ormai quasi del tutto disilluso, che iniziava a temere che la sua fosse una battaglia impossibile da vincere, e che forse - per quanto doloroso fosse ammettere la sconfitta - era veramente arrivata l'ora di mettere da parte tutte quelle ridicole fantasie da scolaretto, e accettare semplicemente il fatto che - no - Kurt non era assolutamente alla sua portata.

E in mezzo a tutta quella confusione che aveva in testa, Blaine non sapeva minimamente a chi avrebbe dovuto dar retta.

<< Wow, non mi ero accorto che fosse già così tardi! >> esclamò ad un tratto Kurt, guardando il suo orologio << Ti dispiacerebbe se tornassimo a casa? Sai, le miei coinquiline domani vogliono portarmi a fare shopping fuori città e immagino che dovremmo svegliarci molto presto. >>

Blaine rise, guardando a sua volta l'orologio.

<< Tardi?! Ma sono appena le sette e un quarto! >> replicò, con fare divertito << Vivi in un pollaio, per caso? >>

<< No, certo che no! >> rispose l'altro, con una risata << Ma ci sono tutti i miei rituali d'idratazione, devo decidere che cosa indossare domattina... insomma, ho bisogno di un po' di tempo per prepararmi! >>

Blaine fece segno di sì con la testa, continuando a sorridere, e fu proprio in quel momento, di fronte a quell'espressione così sbarazzina ed innocente, che capì di non poter assolutamente rinunciare a Kurt, per quanto le cose potessero diventare sempre più complicate. Sapeva di essere maledettamente senza speranza, ma la sola idea di doversi rassegnare del tutto all'idea di doversi arrendere, era fin troppo dolorosa da poter essere anche solamente presa in considerazione.

Avrebbe lottato fino alla fine, e non gli importava se le probabilità di ritrovarsi con il cuore spezzato fossero nettamente superiori a quelle di vivere per sempre felice e contento assieme a Kurt; comunque fossero andate le cose, non avrebbe mai permesso a nessuno di distruggere i suoi sogni.

Neanche a se stesso.
 
 


*
 
 

<< Allora, come è andata la giornata? >>

Quella sera, quando Blaine fece ritorno a casa, trovò come sempre sua sorella Rachel ad aspettarlo, seduta comodamente sul divano e con in mano una tazza di latte caldo, sua solita abitudine prima di andare a dormire; il giovane Anderson sospirò profondamente, accasciandosi sul divano e poggiando la testa sulla spalla della ragazza, quasi privo di energie.

<< Meravigliosamente! >> esclamò con voce flautata << "Wicked" è stato stupendo e io e Kurt abbiamo trascorso una giornata assolutamente incredibile assieme! >>

Rachel si voltò verso di lui, un sopracciglio lievemente inarcato ed un'espressione visibilmente perplessa; Blaine sospirò, questa volta con irritazione.

<< Rachel, ti prego! >> la ammonì << Non ho alcuna voglia di ascoltare le tue ramanzine per la milionesima volta, non questa sera. >>

<< Ok, ok... va bene! >> bubbolò sua sorella, mettendo su una specie di broncio << Stavo solamente cercando di... >>

<< ...accertarti che io stessi bene! >> concluse Blaine al posto suo, abbozzando una specie di sorrisetto contrito << Lo so, Rachel, lo so; lo fai sin da quando eravamo piccoli, sei sempre stata il mio "cavaliere senza macchia e senza paura". >>

Rachel sorrise orgogliosamente, portandosi alle labbra la sua tazza di latte.

<< Beh, non mi sembra che tu ti sia mai lamentato. >> replicò allegramente << A dire il vero, quando eravamo piccoli non riuscivi a fare neanche un passo senza di me. >>

Blaine rise di gusto, mentre Rachel dava un lungo sorso alla sua bevanda ormai tiepida; poi, gentilmente, il ragazzo strofinò il suo viso contro la spalla della sorella e sospirò di beatitudine, socchiudendo gli occhi.

<< Sai, non mi vergogno affatto ad ammettere che sarei stato perso senza di te. >> mormorò dolcemente << Gli altri bambini avevano super eroi e personaggi dei fumetti come miti e modelli d'ispirazione, io invece avevo la mia sorellina! Non so davvero che cosa avrei fatto, se tu non fossi rimasta al mio fianco per tutto questo tempo. >>

<< Non avrei potuto fare altrimenti. >> rispose la ragazza, mettendo da parte la sua tazza e stringendosi maggiormente al suo gemello << Tu ed io non siamo solamente due persone che si sono ritrovate inevitabilmente a vivere sotto lo stesso tetto e a condividere per anni ed anni le stesse esperienze; c'è un legame forte fra di noi, qualcosa che non può essere ignorato, tanto meno messo a tacere. >>

Blaine sorrise e sollevò il dito mignolo della sua mano sinistra, sollevando entrambe le sopracciglia con fare ammiccante; Rachel rise e issò a sua volta lo stesso dito, avvicinandolo a quello del fratello ed aggrappandosi ad esso con decisione, in un saldo e stretto intreccio. Avevano inventato quel gesto quando avevano solamente otto anni, ma spesso si divertivano a riproporlo nei momenti più impensabili ed inaspettati, quando sentivano nostalgia della loro infanzia o, più semplicemente, sentivano il bisogno di sentirsi un po' più vicini l'uno all'altra.

<< Sei arrabbiato con me? >> domandò ad un tratto la ragazza, in tono quasi infantile.

Blaine la guardò curiosamente, sopreso da quella domanda.

<< Dovrei? >> chiese.

<< Beh, ultimamente non ti ho dato tregua con tutte le mie assurde prediche! Lo capirei se ce l'avessi con me, ne avresti tutte le ragioni! >>

Blaine sorrise, intenerito da quell'improvviso e del tutto ingiustificato senso di colpa di sua sorella.

<< Sciocchina, no che non sono arrabbiato con te! >> la tranquillizzò << Vorrei solo che tu e gli altri provaste a capire come mi sento, tutto qui. >>

<< Sì, questo lo comprendo. >> rispose Rachel << Ma non voglio vederti soffrire, lo sai; tu sei una persona meravigliosa, Blaine, meriti di essere felice! La sola idea che qualcuno possa spezzarti il cuore mi distrugge, e se prima poteva andar bene il fatto che tu ti rifiutassi di uscire con i ragazzi che proponevo, non credo di poter tollerare l'idea che tu ti strugga d'amore per un ragazzo che non è in grado di ricambiare i tuoi sentimenti. >>

Blaine rimase in silenzio, rivolgendo a sua sorella uno sguardo intenerito; nonostante le loro ultime discussioni e i loro continui diverbi su tutta questa questione di Drake e Kurt, non poteva davvero dimenticare quanto sua sorella fosse importante e speciale per lui. Le voleva davvero bene, il più delle volte sentiva di amarla come non avrebbe mai potuto amare nessun altro al mondo; almeno, questo era ciò che aveva sempre creduto, prima di conoscere Kurt.

<< Ti assicuro che farò molta attenzione. >> le promise << Non mi lascerò ridurre il cuore a brandelli, cercherò di resistere anche a tutto questo. In fin dei conti, ho superato cose ben peggiori nella mia vita, dico bene? >>

Rachel si morse un labbro e sorrise.

<< Certo, ma solamente perchè c'ero io a prenderti ogni volta che cadevi a terra. >> rispose.

<< Beh, ma tu non hai in programma di andare da nessuna parte! >> ribattè suo fratello, prontamente << Giusto? >>

Il sorriso sul volto di Rachel si allargò ulteriormente.

<< Giusto. >> fu la sua semplice risposta.

Blaine non disse altro e scivolò fra le braccia di sua sorella, trovando fra di esse un caloroso e confortevole rifugio, nel quale sapeva di potersi perdere ogni qualvolta ne avrebbe sentito il bisogno. Del resto, era sempre stato così: il mondo avrebbe potuto finire l'indomani stesso, ma fin tanto che Blaine si fosse trovato al sicuro fra le braccia gentili e rassicuranti di Rachel, niente e nessuno sarebbe mai stato in grado di scalfirlo. 









N.d.A: * E' inusuale per me dipingere il padre di Blaine come un uomo tollerante e tutt'altro che omofobo; in genere mi riesce più facile classificarlo in questo modo, ma per questa fic avevo bisogno di fare le cose diversamente, nonostante io abbia questo mio headcanon. 


Beh...salve a tutti! Mi dispiace di aver ritardato così tanto la pubblicazione, ma sono stata in quel luogo sperso fra le montagne e senza linea, e purtroppo non ho potuto fare niente... ma adesso sono finalmente a casa mia, e posso pubblicare nuovamente con costanza e ricominciare a scrivere beatamente! :)

Che dire... questo capitolo è uno dei miei preferiti, forse perchè Blaine è così maledettamente innamorato.... e poi, perchè adoro la bromance Anderberry! *O*

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e vi ringrazio ancora moltissimo per leggermi, seguirmi e supportarmi! :)

Un bacio a tutti, ci sentiamo fra 5 giorni... :)

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Capitolo 10
*** What Goes Around Comes Around ***


What Goes Around
Comes Around






Il giorno seguente, Blaine approfittò dell'assenza di Kurt per andare a trovare il suo amico Wes, il quale da qualche giorno - sue testuali parole - si sentiva fin troppo messo da parte e dato per scontato.

<< Pensi troppo a Kurt e molto poco a me. >> gli aveva detto, in tono stizzito << Ogni tanto dovresti ricordarti di avere ancora un migliore amico, sai? Non ti farebbe affatto male! >>

Così, preso da un profondo slancio d'affetto e dal senso di colpa, si era finalmente deciso a far visita al ragazzo, autoinvitandosi a pranzo con la promessa di cucinare per lui il suo piatto preferito; ovviamente fu una offerta che Wes non fu assolutamente in grado di rifiutare.

Non faceva ancora troppo freddo, per essere ormai quasi in autunno, così Blaine decise di incamminarsi fino a casa di Wes a piedi, uscendo di casa di buon'ora, così da avere tutto il tempo per percorrere il suo tragitto con calma, soffermandosi di tanto in tanto di fronte a qualche vetrina interessante, lasciandosi inebriare dai profumi, i suoni e le luci di quella immensa, meravigliosa città; aveva sempre adorato New York, ma da quando aveva incominciato a girovagare per le sue strade assieme a Kurt, aveva imparato ad amarla ancora di più, rivivendo ogni giorno qualcosa di nuovo e sorprendendosi nello scoprire in tutto ciò che già conosceva un milione di piccole, diverse sfumature, alle quali non aveva mai fatto caso prima. Sembrava strano intraprendere quella breve spedizione mattutina senza Kurt, ma in fin dei conti aveva trascurato Wes per troppo a lungo, e non gli avrebbe certo fatto male trascorrere un po' di tempo con il suo amico, distraendosi almeno per qualche ora da tutti quei pensieri che - da giorni ormai - sembravano non voler accennare a dargli tregua.

Era ormai quasi arrivato a destinazione quando, ad un tratto, qualcosa all'orizzonte catturò la sua attenzione: dal lato opposto della strada, abbastanza vicino da poter essere osservato chiaramente, ma non così tanto da fare effettivamente caso alla presenza di Blaine, c'era Drake, in piedi di fronte al portone d'ingresso di un appartamento dall'aspetto molto signorile ed elegante; il ragazzo indossava un paio di pantaloni sgualciti, una semplice camicia bianca, lasciata semi aperta, ed aveva un aspetto visibilmente trasandato, con i capelli completamente spettinati e le guance rosse, un po' troppo per una giornata ben poco calda ed afosa come quella.

Blaine fu piuttosto sopreso di vederlo lì - non doveva essere ancora in New Jersey, o roba simile? - e solamente dopo pochi istanti si rese conto di ciò che, effettivamente, rendeva quella situazione ancora più assurda e bizzarra di quanto non sembrasse in realtà: Drake non era solo.

C'era un altro ragazzo assieme a lui, un tizio molto alto e vestito in maniera altrettanto semplice e disordinata, con un ammasso di capelli castani sulla testa e la carnagione olivastra, che mal si intonava al colore della maglietta che aveva indosso; il ragazzo si sporse leggermente verso Drake, e dopo che quest'ultimo gli ebbe gettato le braccia al collo, colmando ulteriormente la distanza fra i loro corpi, catturò le sue labbra in un lungo e intenso bacio.

Blaine sentì le gambe cedergli e il respiro venire completamente a mancare.

Si stropicciò gli occhi almeno cinque volte, per accertarsi che quell'immagine di fronte a lui fosse solamente il frutto di una sua sciocca fantasia, ma ogni volta che il suo sguardo scrutava l'orizzonte, la scena era sempre la stessa: Drake e quel tizio misterioso avvinghiati l'uno all'altro come un koala al suo albero di eucalipto, intenti a risucchiarsi la faccia a vicenda e toccandosi in una maniera che, a suo parere, avrebbe dovuto essere vietata a quell'ora del giorno e nel bel mezzo di una strada pubblica e trafficata.

Il giovane Anderson si portò una mano al petto e sospirò profondamente, disarmato; non riusciva a credere ai suoi occhi, gli sembrava del tutto impossibile ammettere che stesse succedendo davvero, che quello di fronte a lui fosse veramente Drake, impegnato a baciare come se non vi fosse un domani qualcuno che non era Kurt. 

In altre circostanze ne sarebbe stato incredibilmente felice, ma in quel momento la sola cosa a cui riusciva a pensare era quanto bastardo, meschino e maledettamente doppiogiochista potesse essere il suo amico; ma che diavolo gli diceva il cervello?! Che senso aveva andare alla ricerca di un altro ragazzo con il quale spassarsela, quando aveva già Kurt?! Insomma, Blaine non riusciva neanche ad immaginare che potesse esserci al mondo qualcuno che costituisse una valida alternativa a Kurt, come era possibile che Drake fosse riuscito persino a trovarlo?

E poi, come stavano veramente le cose?

Drake stava tradendo Kurt con quel tizio misterioso, o era il contrario? Drake lo frequentava da prima ancora di conoscere Kurt, oppure era successo tutto in seguito, dopo il suo trasferimento a New York? E quel tale, quella specie di ventosa con i capelli ricci, era al corrente dell'esistenza di Kurt? Era stato anche lui imbrogliato dalle parole e dalle moine di Drake, oppure - peggio ancora - era suo complice in quella schifosa e meschina storia di bugie e sotterfugi?

Troppe domande affollarono in quel momento la testa di Blaine, domande alle quali non era in alcun modo possibile dare risposta; se avesse semplicemente scelto di dare ascolto al suo istinto, Blaine si sarebbe immediatamente precipitato dalla parte opposta della strada e avrebbe rifilato ad entrambi un bel pugno nello stomaco, tanto per essere certo che nessuno dei due la passasse liscia per le proprie malefatte. 

Ma ovviamente non poteva affidarsi esclusivamente a quel suo impeto di rabbia, il che naturalmente lasciava ormai spazio a ben poche alternative, se non quella di restare semplicemente al suo posto, ad osservare quella scena rabbiosamente ed impotente.

Proprio in quel momento il suo cellulare incominciò a suonare e Blaine dovette allontanarsi di qualche metro per rispondere, così da essere sicuro di poter continuare a spiare i due fedifraghi senza rischiare di essere scoperto.

<< Hey, Blaine...sono Wes! >> rispose la voce dall'altro capo del telefono << Ascolta, lo so che ti avevo tanto stressato con tutta questa storia del darmi per scontato e il non vederci abbastanza spesso, ma dobbiamo proprio rimandare il nostro pranzo assieme! Mi dispiace, ho avuto un'emergenza dell'ultimo minuto e non posso proprio tirarmi indietro. >>

Blaine prestò a malapena attenzione alle parole di Wes, mantenendo il suo sguardo fisso su Drake e il suo "amante", ancora intenti a baciarsi avidamente.

<< Uh-uh. >> rispose frettolosamente << Sì, bene. Come vuoi. >>

<< Blaine, va tutto bene? >> domandò l'altro, in tono sospettoso << Mi sembri piuttosto strano. >>

<< S-sto bene. >> replicò Blaine, nascondendosi maldestramente dietro ad un grosso palo della luce, senza staccare gli occhi dal suo obiettivo << Sono solo in una posizione un tantino...scomoda. >>

Wes sembrava essere piuttosto spiazzato da tutto quel mistero.

<< Blaine, ma che diamine combini? >> sbraitò << Che c'è, hai rapinato una banca, per caso?! >>

<< Non esattamente. >> rispose il moro, continuando a guardare dall'altro lato della strada.

Adesso Drake e l'altro ragazzo avevano smesso di baciarsi e stavano semplicemente chiacchierando, le mani che ancora esploravano luoghi che avrebbero dovuto rimanere inviolati, almeno secondo il parere di Blaine.

<< Wes, sta succedendo una cosa terribile! >> disse Blaine, in tono cupo << Ho appena visto Drake, e... beh, si stava baciando con un ragazzo! Un ragazzo che non è Kurt, capisci?! >>

<< Che cosa? >> Wes sembrò essere altrettanto scioccato da quella notizia, quasi quanto lo era stato Blaine; e dire che non lo aveva neanche visto con i suoi occhi, non potè fare a meno di pensare il giovane Anderson << Stai dicendo sul serio? Non è che ti sei sbagliato? >>

<< Wes, credo di essere perfettamente in grado di riconoscere Kurt! >> replicò Blaine, con irritazione << Fidati, so quello che ho visto; anzi, che ancora sto vedendo. >>

<< Ma dove diavolo sei? >>

Il giovane Anderson si guardò furtivamente intorno.

<< Sono per strada, ho visto Drake per puro caso. >> rispose << Ti rendi conto che razza di bastardo è?! Neanche sapevo che si trovasse in città, ieri ha detto a Kurt di non poter fare ritorno a New York prima di questa sera, perchè doveva prendersi cura di sua mamma infortunata, nel New Jersey! Accidenti, che stronzo! >>

<< Va bene, adesso però calmati! >> lo ammonì Wes, tentando di placare i suoi ardenti spiriti << Adesso che cosa pensi di fare? >>

Blaine sospirò, facendo una leggera smorfia di disappunto.

<< Non ne ho idea. >> ammise << Una parte di me vorre andare da Drake e prenderlo a pugni, ma non credo proprio che sia il caso. >>

<< Direi proprio di no! >> esclamò Wes << E non devi parlarne con Kurt, assolutamente! Questi sono affari loro, sono cose che devono risolvere senza che tu ti immischi in faccende che non ti riguardano. >>

<< Beh, ma non posso neanche lasciare che Drake rimanga impunito! Devo parlare con lui, non posso permettere che la passi liscia! >>

Se Wes fosse stato lì con lui, probabilmente lo avrebbe già afferrato per un braccio e lo avrebbe strattonato con violenza, per impedirgli di commettere una tale irruenza.

<< Blaine, no! >> strillò << Non puoi farlo, non hai sentito ciò che ho detto?! Non sono affari tuoi, non puoi intrometterti e non puoi comportarti come se questa storia riguardasse anche te! >>

<< Beh, e che cosa dovrei fare?! >> replicò nervosamente l'altro << Starmene qui impalato e guardare Drake mentre spezza il cuore di Kurt?! No, non ci penso neanche; ho intenzione di fare qualcosa, magari non andrò direttamente a parlarne con Kurt, ma ho intenzione di affrontare quello stronzo di Drake personalmente. >>

Wes sospirò con fare esasperato.

<< Oh, fai quello che ti pare! >> bubbolò << Tanto con te è del tutto impossibile ragionare! >>

Blaine fece una smorfia e sospirò a sua volta, voltandosi nuovamente in direzione di Drake: i due ragazzi erano ancora abbracciati, i loro nasi si sfioravano dolcemente e i loro occhi sembravano non voler vedere nient' altro che non fosse lo sguardo sognante e così pateticamente rapito dell'altro. 

Di fronte a quell'immagine tanto nausente, Blaine avrebbe voluto volentieri dare di stomaco.

<< Devo andare, Wes. >> disse il moro << Comunque non preoccuparti, ti prometto che non farò niente di stupido. >>

<< Oh, su questo non ci scommeterei! >> ribatte Wes, con una punta di scetticismo << In ogni caso, fai molta attenzione. Ciao Blaine, e non fare cazzate! >>

<< Ok Wes, non preoccuparti. >>

Salutò rapidamente il suo amico e poi, dopo aver premuto il tasto di spegnimento, si apprestò ad effettuare una seconda telefonata; digitò fuorisamente il numero di Drake sulla tastiera e si accostò il cellulare all'orecchio, allontanandosi ulteriormente, per essere certo di non essere scoperto.

<< Pronto? >> fece ad un tratto la voce di Drake, dall'altro capo dell'apparecchio.

Blaine si morse un labbro e deglutì rumorosamente, prima di rispondere con finta gentilezza: << Hey, Drake! Ciao, come va? Ho saputo che tua madre non sta bene, volevo sapere se era tutto apposto. >>

<< Oh....ciao Blaine! >> rispose Drake, molto tranquillamente << Sì, mamma sta molto meglio adesso; ci siamo presi un bello spavento, ma la situazione è molto meno grave di quanto sembrasse all'inizio. >>

In quel momento Blaine avrebbe tanto voluto attraversare la strada di corsa e scaraventarsi violentemente su di lui; come poteva essere così rilassato e così maledettamente disinvolto nel mentire?! Non aveva davvero neanche un minimo di coscienza?!

<< Beh, per fortuna. >> disse il giovane Anderson, trattenendosi dal fare qualsiasi commento che avrebbe potuto smascherarlo << Immagino che sia stato spiacevole! Ma dimmi, sei ancora nel New Jersey? Mi piacerebbe passare a farti visita a casa al tuo ritorno, se non hai nulla in contrario. >>

Sapeva che lo avrebbe messo alle strette, con quell'affermazione; conosceva bene il suo amico, era certo che se avesse insistito al punto giusto, sarebbe riuscito a farlo vacillare quanto bastava per poter finalmente raggiunere il suo obiettivo.

<< Ecco, io... >> farfugliò Drake, con un leggero - quasi impercettibile - tremolio nella voce << ... credo che non sarò a casa prima di questa sera! Insomma, anche se mamma sta bene devo prima sbrigare alcune ultime cose... ci vorrà ancora un po'! >>

Blaine si morse un labbro e si sporse leggermente dal suo nascondiglio, per controllare meglio che cosa stesse effettivamente succedendo dall'altro lato della strada.

<< Oh, sì... capisco. >> rispose << Beh, allora non fa niente... passerò a trovarti domani in caffetteria, se ne hai voglia. >>

<< Oh, certamente! Adesso però devo andare, scusami... mio padre mi sta chiamando, ci sentiamo questa sera. Ciao! >>

Riattaccò frettolosamente, prima ancora che Blaine avesse il tempo di ribattere oltre. 

Il giovane Anderson sbirciò nuovamente all'orizzonte e vide molto chiaramente il suo amico Drake salutare con un bacio il ragazzo dai capelli ricci, dirigendosi poi verso la sua macchina, parcheggiata a pochi metri da loro. Lo osservò montare sulla sua vettura e dirigersi altrove, verso un luogo che, in quel momento, Blaine stava cercando in tutti i modi di indovinare, così da poterlo intercettare ed affrontarlo faccia a faccia, così come aveva programmato.

" Ok Blaine... pensa. " si disse mentalmente " Lui non sa che Kurt è fuori città al momento, per cui è del tutto improbabile che resti in giro troppo a lungo, per paura di incappare in lui ed essere scoperto; di certo non potrà neanche andare al lavoro, visto che tutti pensano che sia fuori città, quindi l'unico posto in cui potrà andare è... "

<< ... casa sua. >>

Non vi era rimasto più tempo da perdere, doveva correre immediatamente da lui; non gli importava se quelli non erano affari suoi o se Wes gli aveva detto di mettersi da parte, non poteva lasciare che il piano di Drake andasse avanti come se niente fosse. Non poteva permettere a Drake di continuare a prendere in giro Kurt per chissà quanto tempo ancora, non sarebbe riuscito a sopportarlo!

Forse non erano veramente affari suoi, ma se non avesse fatto immediatamente qualcosa per far ragionare Drake,questi avrebbe di certo continuato a prendersi gioco di Kurt fino a che ne avesse avuto l'occasione, lasciandolo infine ed inevitabilmente con il cuore in frantumi.

E quelli erano decisamente affari suoi.
 
 



*
 



Circa un'ora dopo, Blaine si trovava fuori dalla porta dell'appartamento di Drake.

Era rimasto fermo là fuori, immobile, per diversi minuti prima di decidersi a suonare il campanello, pensando a quale fosse il modo migliore per affrontare quella conversazione così ostica; la scelta più saggia sarebbe stata quella di parlarne con calma, pacatamente, provare semplicemente a ragionare razionalmente su ciò che era successo, ma quando la porta gli si spalancò di fronte e Drake si mostrò sull'uscio, Blaine dovette mettere da parte tutti i suoi piani e i suoi diplomatici tentativi di essere gentile.

<< Brutto bastardo che non sei altro, non ti senti neanche un po' in colpa?! >>

Blaine afferrò Drake per il colletto della camicia e lo scaraventò contro il muro, inchiodandolo ad esso così da non consentirgli il minimo movimento; in una situazione diversa, di certo non sarebbe mai riuscito ad avere la meglio su di lui - Drake era molto più alto e meno esile di Blaine - ma in quel momento l'effetto sorpresa non consentì al biondo di fare alcun tipo di resistenza a quell'aggressione.

<< Hey, ma che cazzo stai facendo?! >>

Drake non potè che essere ovviamente sorpreso da quell'improvviso impeto di rabbia nei suoi confronti, per non parlare del fatto che Blaine si era precipitato a casa sua nonostante lui stesso gli avesse detto - pur mentendo - di trovarsi ancora fuori città! C'era chiaramente qualcosa di strano nello sguardo furioso, impetuoso ed infuocato di Blaine, e Drake stava incominciando ad esserne seriamente spaventato.

<< B-Blaine... >> farfugliò, letteralmente paralizzato dal terrore << Che diamine... >>

<< So quello che stai facendo, razza di stronzo! >> strillò Blaine rabbiosamente, strattonandolo con così tanta forza da farlo cadere a terra << Ti ho visto prima, con quel tizio dai capelli ricci e la faccia da cavallo, vi ho visti mentre vi baciavate! >>

Drake non rispose, sollevandosi lentamente e cercando di rimettersi in piedi, barcollando su se stesso.

<< B- Blaine, io... >> tentò di difendersi << ... io posso spiegarti tutto. >>

Blaine trattenne a stento una risata nervosa.

<< Per favore! >> esclamò in tono sprezzante << Che scuse pensi di inventare per giustificare tutto questo?! Lo sai bene, lo sappiamo entrambi, tu sai tradendo Kurt! >>

Drake impallidì; stava ovviamente cercando qualcosa di sensato con cui ribattere, ma sembrava non avere abbastanza sangue in afflusso al cervello.

<< I-io... >> farfugliò << Blaine, tu non glielo hai detto...vero? >>  

<< Certo che no! >> rispose l'altro, senza smettere di guardare il suo " amico " con aria furente << Anche se l'idea che tu lo stia prendendo in giro mi fa incazzare da morire, e avrei solo voglia di prenderti a pugni! Che cazzo stai combinando, come puoi fargli una cosa del genere?! >>

Drake sospirò profondamente, rimettendosi a posto le pieghe della camicia che Blaine gli aveva completamente sgualcito.

<< Blaine, io...Dio, è così difficile da spiegare! >> gemette, passandosi nervosamente una mano fra i capelli << Ascolta, io voglio bene a Kurt! Davvero, gliene voglio molto...ed è un ragazzo davvero dolce e intelligente, sto benissimo assieme a lui. Ma nel nostro rapporto manca...qualcosa. >>

<< Qualcosa?! >> lo interruppe Blaine bruscamente.

Non voleva saltare immediatamente a conclusioni troppo affrettate, ma il tono eloquente con cui Drake aveva pronunciato quell'ultima frase non lasciavano particolare spazio ad alcun tipo di dubbio.

<< Sì, beh...io e Kurt non facciamo sesso! >> confessò Drake, confermando ogni suo sospetto << Lui non ha mai avuto esperienze di quel tipo e non si sente ancora pronto! Io ho provato a lasciar correre, ma... beh, sono un uomo! Ho venticinque anni e io lui stiamo assieme da tre mesi: ho delle esigenze da soddisfare! >>

Blaine riuscì a percepire sulla punta della lingua il sapore acre del disgusto che nutriva in quel momento nei confronti di Drake; non riusciva a credere che stesse veramente tradendo Kurt solamente per una scopata, una maledettissima, fottutissima scopata!

<< Dimmi che stai scherzando. >> ringhiò << Dimmi che non dici sul serio! >>

Serrò con forza i pugni, così tanto che le sue unghie gli si conficcarono dolorosamente fin dentro la carne.

<< Steve è davvero fantastico! >> insistette Drake, con voce acuta << E' bello, sensuale, sa come farmi stare bene...non c'è niente fra di noi, è solamente sesso! Io sto con Kurt, voglio stare con lui e sarò felice quando finalmente si sentirà pronto a... >>

<< Dio, ma ti stai ascoltando?! >> lo interruppe Blaine, ormai al culmine della rabbia << Sei una persona orrenda, mi fai talmente schifo che non riesco neanche a guardarti in faccia! Ti rendi conto di quello che stai facendo?! Tradire Kurt con un altro ragazzo, solamente perchè lui non vuole andare a letto con te... >>

<< Blaine, è solo sesso! >> ripetè ancora una volta Drake, come se questo potesse rendere le sue azioni un po' meno riprovevoli << Non c'è alcun coinvolgimento emotivo fra me e Steve, non è come un tradimento. >>

<< Certo che lo è! >> tuonò Blaine, completamente rosso in volto << Cazzo, lo è eccome! Tu...tu neanche te ne rendi conto, credi che sia solamente un ridicolo passatempo senza alcuna importanza, ma la verità è che stai facendo del male a Kurt; gli stai letteralmente spezzando il cuore! >>

<< Oh, andiamo... Kurt neanche sa di tutta questa faccenda! >>  replicò Drake, roteando gli occhi << E tu non glielo dirai, giusto? Non gli dirai niente di Steve, dico bene? >>

Blaine si morse un labbro, sforzandosi in tutti i modi di non rifilare al ragazzo un violentissimo pugno in pieno stomaco.

<< No. >> disse infine << A patto che glielo dica tu stesso, e che tu smetta di vedere quel tizio. >>

Drake guardò Blaine con espressione sconcertata, quasi incredulo.

<< S-stai scherzando? >> balbettò << Non posso dirglielo, io... >>

<< Drake, piantala di fare il coglione! >> lo ammonì irosamente Blaine << Kurt ti ama, non si merita di soffrire in questo modo per qualche stupida scopata! Se tu non glielo dirai, allora dovrò farlo io; ti prego, cerca di risparmiargli almeno questa ulteriore sofferenza. >>

Drake fece per replicare, ma Blaine non gliene lasciò modo, dirigendosi verso la porta con passo rapido e deciso.

<< Me ne vado. >> lo informò << Non posso tollerare di restare in questa casa un solo secondo di più. >>

Drake non osò trattenerlo, e appena pochi secondi prima di richiudersi la porta alle spalle, Blaine si voltò un'ultima volta verso di lui, rivolgendogli una lunga occhiata sprezzante.

<< Hai già fatto troppe stronzate, Drake. >> sibilò << E se non farai niente per rivolvere questa situazione, allora dovrai vedertela con me; non ti permetterò mai e poi mai di fare del male a Kurt. Hai capito? Mai. >>

E detto ciò, si precipitò celermente giù per le scale, chiudendo la porta dietro di sè con gesto secco e violento, altrettanto impetuoso quanto quel marasma di emozioni che, in quel preciso momento, lo stava divorando senza sosta.








N.d.A: Buon pomeriggio a tutti!

Alloooora...scommetto che molti di voi già immaginavano come sarebbero andate a finire le cose, vero? Beh, io sono mooolto prevedibile...anche se devo dire che ho cercato di non lasciar trapelare troppe cose, prima del tempo! xD

Questo però è assolutamente il mio capitolo preferito...forse perchè ho amato descrivere Blaine in questo modo, chissà...però, diciamo che sono mediamente soddisfatta di quello che ho scritto, ecco! :D

Beh... al momento la situazione è ferma a questo punto, ma ovviamente ci saranno dei notevoli risvolti...ci risentiamo fra cinque giorni, e presto prometto che le cose prenderanno decisamente una nuova piega... x3

Un bacione.
 

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Capitolo 11
*** No matter what, I will cover you ***


No Matter What, I Will Cover You




Quel giorno, Blaine lo trascorse interamente a rimuginare su Kurt, Drake e tutta quella assurda situazione nella quale si era inevitabilmente ritrovato coinvolto. 

Non riusciva ancora a credere - nonostante ormai avesse avuto tempo a sufficienza per metabolizzare l'accaduto - che Drake stesse veramente tradendo Kurt, e tutto solamente per una squallida scopata! Ancora di più, non riusciva a credere che Drake lo avesse intimato di non farne parola con Kurt, per nessuna ragione al mondo. Si domandava, seduto disordinatamente sul suo divano, quasi apatico, se il suo amico avrebbe avuto il coraggio di prendersi le sue responsabilità e confessare il suo tradimento al proprio ragazzo.

Ovviamente no, questo era indubbiamente fuori questione! Drake non avrebbe mai confessato le sue colpe, non avrebbe mai ammesso di sua spontanea volontà di essersi comportato come un vero stronzo.

E allora, che cosa avrebbe dovuto fare Blaine? Parlarne con Kurt, mettersi in mezzo a faccende che, tecnicamente, non lo riguardavano affatto? Eppure, in un certo senso, Blaine sentiva che quelli erano anche affari suoi , per quanto le cose non stessero effettivamente così. In fin dei conti, si trattava di Kurt: il suo Kurt, il ragazzo che amava così disperatamente ed incondizionatamente, da andare completamente fuori di testa al solo pensiero del suo sorriso, della sua voce, dei suoi incredibili occhi azzurri e della sua incredibile, meravigliosa bontà d'animo.

Poteva davvero permettere che il suo grande amore continuasse a soffrire in questo modo? Beh, tecnicamente non stava proprio soffrendo, o almeno non avrebbe incominciato a farlo fino a che non avrebbe scoperto la verita su Drake! E allora, spettava a lui l'orribile compito di aprire gli occhi a Kurt, oppure era dovere del suo amico Drake informarlo su come stessero realmente le cose? 

<< Blaine, io sto uscendo! Ti serve qualcosa, prima che io vada? >>

Rachel si affacciò sulla soglia del salotto, dove Blaine se ne stava ancora accampato sul divano, con un cuscino sotto braccio e il telecomando in mano, la tv sintonizzata su un canale di telefilm polizieschi.

<< No, non preoccuparti. >> rispose il ragazzo, facendo spallucce << Starò bene. >>

Rachel sollevò un sopracciglio, per niente persuasa dalla risposta del fratello.

<< Sei sicuro? >> domandò, con diffidenza << Non so, ho come la sensazione che ci sia qualcosa che non va. >> 

Blaine roteò gli occhi e si morse un labbro con forza, impedendosi di sbuffare; sapeva che qualsiasi reazione da parte sua non avrebbe fatto altro che alimentare i sospetti di Rachel e in quel momento, l'idea di dover sopportare una di quelle lunghissime ramanzine tipiche di sua sorella, non lo allettava minimamente.

<< Sto bene, Rach. >> disse infine, cercando di celare qualsiasi genere di emozione << Stai tranquilla, ok? Adesso vai, altrimenti farai tardi al tuo appuntamento con Finn! Ciao, divertiti e non tornare prima di domani mattina. >>

Rachel ridacchiò e, dopo aver salutato il suo gemello, afferrò il cappotto dall'attaccapanni ed abbandonò l'appartamento, sbattendo rumorosamente la porta. Blaine, rimasto solo, si abbandonò finalmente ad un lungo e liberatorio sospiro di sollievo.

<< Accidenti! >> esclamò, chiudendo gli occhi e lasciando cadere a terra il cuscino che teneva fra le braccia, rilassandosi << Che casino! >>

Era quasi sul punto di alzarsi e decidersi ad andare alla ricerca di qualcosa da mangiare, quando ad un tratto qualcuno bussò alla porta, inaspettatamente. Blaine si guardò intorno, con curiosità; non aspettava la visita di nessuno, ed era altamente improbabile che si trattasse di Finn, dal momento che lui e Rachel si erano dati appuntamento al ristorante nel quale avrebbero cenato quella sera.

Che Rachel avesse dimenticato le chiavi di casa?

Non sarebbe stato poi così sorprendente, in fin dei conti era un essere umano anche lei - sebbene mostruosamente preciso e meticoloso in maniera quasi patologia - e anche a lei era concesso qualche momento di distrazione, di tanto in tanto. Blaine si alzò lentamente, dirigendosi svogliatamente verso la porta e sbuffando. 

<< Rachel, che diavolo... >>

Ma non fu Rachel che si trovò di fronte: lì, sulla soglia del suo appartamento, con gli occhi colmi di lacrime ed un'espressione molto più che affranta, vi era Kurt. 

Blaine si stropicciò gli occhi ripetutamente, con sorpresa.

<< Kurt? >>

Decisamente non si trattava di una vistita da lui attesa.

<< Blaine, io... >> farfugliò l'altro, in tono lacrimoso << Lo so che è tardi e che sono arrivato così, all'improvviso, ma non sapevo proprio dove andare! I- io... >>

Non riuscì a finire la frase, poichè le lacrime glielo impedirono, dando il via ad una serie di inarrestabili singhiozzi; il giovane Hummel si gettò fra le braccia di Blaine, stringendosi a lui con forza ed impeto, ricordandogli quasi un bambino alla disperata ricerca di protezione, dopo essere stato spaventato da un mostro o da un violento temporale.

<< Drake... lui... oh, Blaine! Mi ha tradito, lui...lui va a letto con un altro! Un altro, capisci...un altro ragazzo, che non sono io! >> 

Blaine deglutì, avvolgendo interamente le braccia intorno all'esile corpo di Kurt, senza dire niente. Alla fine Drake lo aveva fatto davvero, aveva trovato il coraggio di confessare a Kurt tutte le sue malefatte; purtroppo per lui, Kurt non sembrava essere particolarmente propenso all'idea di perdonarlo.

<< Kurt, io... >>

S'interruppe, in mancanza di parole; in fin dei conti, che cosa avrebbe mai potuto dire?  " Kurt, mi dispiace che il tuo ragazzo ti abbia messo le corna, è un momento difficile ma passerà, ci sono io qui con te?! " 

No, molto meglio restare in silenzio.

Considerata la situazione, niente di buono sarebbe mai potuto venir fuori dalle sue labbra.

Alla fine, Blaine pensò che la cosa migliore fosse semplicemente restarsene in silenzio, offrendo a Kurt nient'altro che non fosse il solo caloroso conforto delle sue braccia, ancora saldamente strette attorno a lui. Soltando dopo qualche minuto, quando le lacrime di Kurt si furono ormai placate, Blaine fece finalmente accomodare il ragazzo dentro casa, portandolo a sedere sul divano ed offrendogli un bicchiere di acqua fresca, per placare il suo stato di ansietà.

<< Mi ha solo preso in giro. >> mormorò il giovane Hummel, tirando su col naso << Quando l'altro giorno mi ha detto che doveva andare da sua madre... non era vero niente! Era con lui. E' sempre stato assieme a lui. >>

Blaine cinse le spalle di Kurt con un braccio, dandogli qualche leggera pacca affettuosa sulla scapola; ancora sembrava non riuscire a trovare le parole, ancora non sapeva quale fosse la cosa migliore da dire per evitare di non far soffrire Kurt, almeno più di quanto non stesse già facendo. Riusciva a malapena a guardarlo negli occhi, incapace di sostenere quel suo sguardo colmo di lacrime e sofferenza; poteva avvertire il dolore di Kurt in ogni suo singolo respiro, ed era incredibile come - nonostante la sua quasi del tutto estraneità ai fatti - si sentisse coinvolto in quella vicenda.

<< K-Kurt, io... >>  farfugliò timidamente, ancora alla ricerca delle parole.

Ma il giovane Hummel fu più veloce di lui.

<< ... tu ne eri al corrente. >> lo freddò, in tono quasi apatico << Sì, lo so; Drake mi ha detto tutto. >>

Blaine impallidì, lasciando scivolare il suo braccio lungo quello di Kurt e mollando la presa.

<< Kurt, io... io non ne sapevo niente! >> si affrettò a rassicurarlo. Non voleva certo far credere a Kurt che fosse complice di Drake. <<  Lo giuro, ne ero all' oscuro esattamente come te! Io... >>

<< So anche questo. >> replicò Kurt, pacatamente << Drake mi ha detto che lo hai sorpreso questa mattina e che lo hai convinto a confessarmi tutta la verità; a quanto pare non lo avrebbe mai fatto, se non fosse stato per te. >>

Blaine fece segno di sì con la testa, tirando un sospiro di sollievo. Se non altro, su qualcosa Drake era riuscito ad essere sincero!

<< Non ce l'ho con te, Blaine. >> proseguì Kurt, con voce tremolante << Anzi, credo di doverti solamente ringraziare: del resto, Drake non mi avrebbe mai confessato il suo tradimento, se tu non gli avessi detto di farlo. >>

Blaine si morse un labbro, abbassando lo sguardo; non era poi una grande consolazione, tutto sommato.

<< Sai, mi sono quasi stupito della mia reazione! >> disse ancora Kurt, abbozzando un sorriso mesto << Non sono mai stato un tipo violento, eppure quando Drake mi ha parlato di quel tizio, per un pelo non gli sono saltato al collo! Non lo avrei mai creduto capace di una simile cattiveria nei miei confronti, io... sono davvero sconvolto! >>

Blaine continuò ad ascoltare le sue parole in silenzio, limitandosi semplicemente ad annuire di tanto in tanto, mostrandosi comprensivo; capiva che Kurt aveva solamente bisogno di sfogarsi, ed una sua qualsiasi opinione sarebbe risultata del tutto fuori luogo.

<< Drake dice che è solo per il sesso: non si è innamorato di lui e neanche si è stancato di me; semplicemente, non era più in grado di sopravvivere in una relazione senza
sesso. >>

Si morse un labbro e gettò lo sguardo a terra, rigirandosi nervosamente il bicchiere fra le mani.

<< S-sai qual'è la cosa peggiore? >> bubbolò, le lacrime che rapidamente ripresero a scorrere lungo le sue guance << Che non mi ha mai fatto alcuna pressione al riguardo! Continuava a dirmi che non gli importava se non me la sentivo di andare fino in fondo, che avrebbe aspettato tutto il tempo necessario, e io ero felice che le cose stessero così, perchè mi faceva sentire rispettato! Se solo avessi saputo che, in realtà, aveva un altro a tenergli calde le lenzuola... Oh, mi sento così stupido! >>

<< Hey, tu non sei affatto stupido! >> intervenne a quel punto Blaine, accogliendo interamente Kurt fra le sue braccia << Non è colpa di tua e non devi assolutamente credere che ci sia qualcosa di sbagliato in te! E' Drake lo stupido, lui ha sbagliato tutto, e per un idiota come lui le tue lacrime sono decisamente sprecate! >> 

Kurt sorrise appena, lievemente rincuorato dalle parole di conforto del giovane Anderson.

<< Grazie. >> mormorò, con sentita riconoscenza << E' bello sapere che tu sei rimasto al mio fianco. >>

<< Beh, pensavi forse che avrei preso le difese di Drake?! >> replicò Blaine, facendo una smorfia << Ma per chi mi hai preso?! So riconoscere chi ha torto, e non è mio solito schierarmi dalla parte di chi ferisce! >>

Kurt abbozzò un sorriso e tirò su col naso.

<< Non ti dispiacerà dover scegliere fra me e lui? >> chiese, piuttosto ingenuamente.

Blaine sorrise gentilmente, trattenendosi dal rispondere ciò che pensava veramente - " Ho scelto te sin dall'inizio, e sceglierò sempre e solamente te " - e limitandosi a replicare con un frettoloso << Oh, di questo non devi preoccuparti! >>

Kurt ampliò il suo sorriso e sospirò, ulteriormente rasserenato dalle parole dell'altro ragazzo.

<< Beh, forse ora è meglio che me ne vada. >> disse poi, dopo aver dato una rapida occhiata al suo orologio << Ti ho già disturbato abbastanza, piombando in casa tua così all'improvviso, non voglio esserti troppo di peso. >>

<< Oh, ma tu non sei affatto un peso! >> ribattè Blaine, alzandosi in piedi di scatto e parandosi dinnanzi a lui, per impedirgli di andarsene << A dire il vero, stavo giusto pensando che potresti fermarti qui a cena, se ne hai voglia. >>

Kurt arrossì lievemente, abbassando un poco lo sguardo.

<< Oh, non saprei... >> biascicò << Te l'ho detto, non vorrei disturbare! >>

<< Ma non disturbi affatto! >> lo rassicurò Blaine, sorridendo maggiormente << Anzi, mi faresti compagnia! Mia sorella è fuori con il suo ragazzo, e i miei programmi per la serata erano ordinare una pizza e mangiarmela tutto solo sul divano, di fronte alla tv; questa immagine non ti rattrista neanche un po'?! >>

Kurt scoppiò a ridere, di fronte all'espressione implorante di Blaine, molto simile a quella di un cucciolo di cane in cerca di coccole.

<< Oh, d'accordo! >> cedette << Ma niente porcherie sulla mia pizza, chiaro?! >>

<< Promesso! >> rise Blaine, dirigendosi verso il telefono per effettuare la sua ordinazione.

Prima di decidersi a comporre il numero, però, si voltò un'ultima volta verso Kurt e rivolse lui un rapido sguardo sfuggente e colmo di adorazione, ritrovandosi inevitabilmente a sorridere.

Chissà che, questa volta, il destino non avesse davvero deciso di schierarsi dalla sua parte. 
 


*
 



Quella sera, dopo cena, Kurt e Blaine chiacchierarono a lungo, e non una sola volta uno dei due osò pronunciare il nome di Drake, neanche per sbaglio; parlarono, piuttosto, di qualsiasi altra cosa che non avesse minimamente a che fare con lui: dell'università in procinto di iniziare, del pomeriggio di shopping che Kurt aveva trascorso quel giorno - " Non ho mai comprato così tanto e ad un così buon prezzo! " - del prossimo musical che avrebbero visto assieme - ed entrambi concordarono sul fatto che "Rent"  fosse la scelta più azzeccata, dopo "Wicked"- e Blaine si ritrovò persino a raccontare alcune delle migliori disavventure della sua infanzia, vissute assieme a sua sorella.

Alla fine della serata, quando Kurt - a malincuore - si decise a fare ritorno a casa, Blaine indugiò un po' troppo sulla soglia di casa, quasi non volesse permettere all'altro di lasciare troppo in fretta la sua dimora; il che era vero, anche se a Kurt non era concesso saperlo.

<< Beh, buonanotte Blaine. >> disse il giovane Hummel, sorridendo ampiamente e così radiosamente da far riscaldare completamente il cuore di Blaine << E' stata davvero una bella serata. >>

Blaine sorrise a sua volta, arrossendo appena.

<< Spero di averti risollevato un po' il morale. >> disse, speranzoso.

<< Oh, lo hai fatto eccome! >> esclamò allegramente Kurt << Non ho pensato a Drake neanche per un istante! >>

Blaine si morse un labbro, facendosi ancora più rosso in volto.

<< Beh, sono contento. >> mormorò << Spero solo che non ti ritroverai a pensare a lui, una volta fatto ritorno a casa. >>

Kurt scrollò le spalle e sorrise di nuovo.

<< Vorrà dire che domani toccherà di nuovo a te risollevarmi il morale. >> asserì << Credi di poterlo fare? >>

Blaine deglutì, mordendosi energicamente l'interno della guancia.

<< Certo, con piacere. >> rispose, anche se ciò che avrebbe voluto rispondere somigliava molto di più ad un " Assolutamente sì! Farei qualsiasi cosa per te, Kurt; qualsiasi cosa."

Kurt sospirò beatamente e poi si sporse verso Blaine, per posare sulla sua guancia un rapido bacio di congedo; il moro dovette faticare parecchio per trattenersi dal chiudere gli occhi e respirare a pieni polmoni il suo profumo così inebriante ed avvolgente, nell' esatto momento in qui questi avvicinò il proprio volto al suo.

<< Ti telefono domani, ok? >> aggiunse poi Kurt, dirigendosi sul pianerottolo e salutando affettuosamente Blaine, prima che questi si decidesse a chiudere la porta << Buona notte Blaine, e grazie ancora. >>

Blaine rispose cortesemente al saluto e poi richiuse la porta, ascoltando con attenzione il rumore dei passi di Kurt giù per le scale; poi, quando fu certo che il ragazzo fosse ormai abbastanza lontano, poggiò la schiana contro il legno della porta e si lasciò scivolare a terra, lentamente, abbandonandosi ad un lungo sospiro liberatorio.

<< Coraggio, Blaine. >> si disse, chinando lievemente la testa all'indietro e portandosi entrambe le ginocchia al petto << Questa potrebbe essere la tua grande occasione: Non devi assolutamente permettere che vada sprecata! >> 

Naturalmente non si sarebbe mai sognato di saltare addosso a Kurt alla prima occasione - aveva abbastanza tatto da capire che non fosse esattamente la cosa più indicata da fare, almeno non dopo una simile rottura -  ma sperava che adesso, senza Drake fra i piedi, Kurt avrebbe finalmente capito che era Blaine, solo e soltanto lui, il grande amore della sua vita. La sua battaglia era ufficialmente incominciata, e non importava quanto tempo avrebbe impiegato per portarla a termine: da quella lotta, Blaine aveva assolutamente intenzione di uscire a testa alta, da vincitore.






N.d.A: Buonasera! :)

Sarò breve stasera, perchè torno da una giornata molto intensa a Firenze con delle bellissime Gleeks e sono parecchio stanca! XD

Spero comunque che abbiate apprezzato questo avvicinamento Klaine...prometto che d'ora in avanti ci saranno molte soddisfazioni, anche se ci vorrà ancora un pochino... ma abbiate fiducia in me! :)

Per il resto, angolo pubblicità: Se amate gli anderbros e avete voglia di un po' di fluff, vi suggerisco una cosuccia che ho pubblicato ieri. ^_^ enjoy: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1248900&i=1

Ci risentiamo fra 5 giorni. :)

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Capitolo 12
*** Take Your Time ***


Take Your Time






Il mattino seguente, quando fece ritorno a casa, Rachel trovò Blaine ancora a letto, profondamente addormentato e intrappolato fra le lenzuola, come una mosca dentro ad una gigantesca ragnatela. Di fronte a quell'immagine per lei così tremendamente avvilente, la ragazza non potè fare a meno di sbuffare pesantemente, scuotendo la testa in segno di disappunto.

<< Non riesco a crederci! >> bubbolò << Blaine, sei una vergogna per la famiglia Anderson-Berry! >>

Con un gesto secco, tirò via le lenzuola dal letto di Blaine e lo scaraventò a terra, inducendolo immediatamente al risveglio, con un sonoro gemito di dolore.

<< Ahia! Ma che diavolo... >>

<< Alzati, pelandrone! >> sbottò Rachel, le mani sui fianchi ed un'espressione profondamente accigliata sul volto << Sono le undici passate, ti sembra questa l'ora di
svegliarsi?! >>

<< Beh, tecnicamente sei stata tu a svegliarmi! >> puntualizzò Blaine, facendo una smorfia << Se fosse stato per me, avrei continuato a dormire almeno per un'altra ora! >>

Si rotolò copiosamente sul pavimento, senza però decidersi a rimettersi in piedi, mentre Rachel lo guardava sempre più severamente e sbuffava con tutto il fiato che aveva in corpo.

<< Blaine! >> lo sgridò << Ti sembra questo il modo di comportarsi? >>

<< Rachel, non tutti hanno l'inquetante abitudine di buttarsi giù dal letto non appena suona la sveglia! >> replicò l'altro, irritato << E io ho passato una nottataccia, per cui se evitassi di farmi la morale già di prima mattina, te ne sarei estremamente grato! >>

Rachel storse il naso, guardando suo fratello curiosamente.

<< Nottataccia? >> chiese, sollevando un sopracciglio con perplessità << E che cosa sarebbe mai successo, sentiamo? >>

Blaine, a quel punto, si risollevò lentamente e riacquistò la posizione eretta, barcollando sui suoi stessi piedi per qualche secondo.

<< Beh, Kurt è stato qui. >> spiegò << Aveva bisogno di aiuto ed io ero la sola persona alla quale potesse rivolgersi. >>

<< Tu hai dato il nostro indirizzo ad un ragazzo che conosci da poco più di una settimana? >> lo interruppe Rachel, beccandosi in cambio un'occhiata torva da parte di suo fratello << Ok, scusami... lascia stare! Beh, che cosa voleva da te Kurt, ieri sera? >>

Blaine sospirò profondamente, quasi a volersi fare coraggio.

<< Ha mollato Drake. >> rivelò << Ha scoperto che lo tradiva e ha deciso di rompere con lui. >>

<< Che cosa?! >>

Rachel spalancò gli occhi e la bocca, in stato di shock; continuava a guardare suo fratello con aria letteralmente incredula, quasi incapace di razionalizzare.

<< S-stai scherzando? >> chiese.

<< No, certo che non sto scherzando! >> replicò Blaine, stizzito << Certo che potrei mai scherzare su una cosa del genere?! >>

<< Beh, ma è assurdo! >> esclamò Rachel, sempre più sconvolta << Come diavolo può Drake... >>

<< .. tradire il ragazzo più bello e meraviglioso del mondo, solamente per una scopata?! >> la interruppe suo fratello, storcendo il naso << Credimi, neanche io riesco a capacitarmene! >>

Rachel lo guardò curiosamente, in attesa di ulteriori informazioni, e Blaine non potè tirarsi indietro dal vuotare del tutto il sacco, raccontando a sua sorella ogni singolo dettaglio di quella storia, a cominciare dal suo "scontro" con Drake, fino ad arrivare alla sua serata precedente con Kurt. Alla fine del racconto, Rachel si trovava ancora in piedi di fronte a suo fratello, con gli occhi e la bocca ancora spalancati ed un bagliore di confusione nelle pupille.

<< Assurdo... >> mugugnò  << ... tutta questa storia non ha alcun senso! >>

<< Quel verme schifoso! >> ringhiò Blaine, a denti stretti << Avresti dovuto vedere in che stato era Kurt ieri sera, era a dir poco disperato! Quello stronzo gli ha letteralmente spezzato il cuore! >>

Rachel sospirò profondamente, facendo spallucce.

<< E adesso, che cosa pensi di fare? >> chiese.

Blaine sbattè più volte le ciglia, senza capire.

<< Che cosa dovrei fare? >> domandò.

<< Beh, non era quello che stavi aspettando? Kurt ha finalmente lasciato Drake, e stando al tuo racconto non mi sembra particolarmente intenzionato a perdonare il suo tradimento; è la tua occasione per farti avanti, non credi? >>

<< Cos...NO! >> strillò Blaine, inorridito << Rachel, ma come diavolo ti salta in mente? Non posso farmi avanti proprio adesso! >>

<< Perchè no?! >> replicò Rachel, con insistenza << Insomma, lui è single, bisognoso di conforto e per niente convinto all'idea di voler fare ritorno dal suo ex ragazzo: è un'occasione perfetta! >>

Blaine fece segno di no con la testa, con decisione.

<< No, no, no... non posso farlo! >> esclamò << Kurt è troppo fragile al momento, se mi avventassi su di lui così precipitosamente sarebbe come approfittarmi di lui e delle sue debolezze! >>

Rachel restò in silenzio per qualche secondo, pensierosa.

<< Sì, forse hai ragione. >> ammise << Al momento non mi sembra proprio il caso! Ma allora, come pensi di comportarti con lui? >>

Blaine scrollò le spalle, sospirando.

<< Da amico. >> rispose semplicemente << Kurt ha bisogno del mio supporto e io intendo essergli vicino, nel miglior modo possibile! >>

Rachel sollevò entrambe le sopracciglia, guardando suo fratello con sguardo ben poco convinto.

<< Pensi di riuscirci? >> domandò.

Blaine si morse un labbro, pensieroso.

<< Non lo so. >> rispose << Ma devo provarci, in questo momento Kurt ha bisogno di me! Ha solo me, capisci? Non posso perdere la sua fiducia. >>

<< Beh, non la perderai. >> lo tranquillizzò sua sorella << Insomma, mi sembra di capire che Kurt si è parecchio affezionato a te, non credo proprio che le cose tra di voi possano rovinarsi per così poco! >>

Blaine non rispose, abbassando mestamente lo sguardo; Rachel lo osservò attentamente, con fare inquisitorio.

<< Tu ci speri ancora, dico bene? >> chiese << Ancora credi in quell'assurda storia del destino, ammettilo! >>

<< Certo che ci credo ancora! >> replicò Blaine, sbuffando << Ma non è questo il momento giusto per dirgli quello che provo, non adesso che è ancora così fragile! >>

Rimase in silenzio per qualche secondo, pensieroso.

<< Io amo Kurt. >> disse poi, con una luce splendente negli occhi << E sono certo che il nostro destino sia quello di stare assieme! Solo...non così in fretta! Ci vorrà del tempo,  tutto qui. >>

<< Beh, ma tu sei un tipo molto paziente. >> osservò Rachel << Lo sei sempre stato, sin da quando eravamo bambini! Scommetto che ce la farai. >>

Blaine abbozzò un sorriso.

<< Sì, ce la farò. >> disse << Non ho paura, Rachel, lo sento molto chiaramente: io e Kurt ci apparteniamo, e niente e nessuno potrà mai opporsi al nostro destino! >>

Rachel guardò suo fratello con adorazione e sorrise ampiamente, addolcita da quel suo tenero romanticismo senza speranza.

<< Sei fuori di testa, Blaine! >> commentò con voce morbida << Ma è soprattutto questo tuo lato così folle, a rendermi tanto fiera di essere tua sorella! >>

Blaine sorrise di rimando, allargando le braccia e facendo a sua sorella segno di avvicinarsi.

<< Grazie, sorellina. >> mormorò, stringendosi la ragazza al petto e avvolgendola interamente fra le braccia << E' molto importante per me sapere che sei dalla mia parte, anche se all'inizio tutta questa faccenda ti sembrava ridicola. >>

<< Beh, sono ancora convinta che questa faccenda sia ridicola. >> replicò Rachel, ridacchiando << Ma sei mio fratello e il mio migliore amico: non posso voltarti le spalle. >>

Il sorriso di Blaine si allargò ulteriormente e il ragazzo rafforzò la presa del suo abbraccio, con decisione e gentilezza.

<< Ti voglio bene, Rach. >> disse dolcemente.

Rachel tirò su col naso, trattenendo la commozione.

<< Sì, anche io. >> rispose, per poi staccarsi lentamente dall'abbraccio << E adesso corri a farti una doccia, mentre io vado a preparare il pranzo. Su, muoviti! >>

Blaine rise e si precipitò fuori dalla stanza, mentre sua sorella alzava gli occhi al cielo e spalancava le braccia con esasperazione.

" Oh, fratellino! " pensò " Spero tanto che le cose fra te e Kurt vadano a finire nel migliore dei modi. Te lo meriti veramente. "

Poi, dopo aver dato una rapida sistemata al letto di suo fratello, abbandonò anche le la stanza e si diresse in cucina, sospirando profondamente.



 
*
 




Quella sera stessa, Blaine invitò Kurt al cinema all'aperto, per trascorrere una piacevole serata in amicizia - era seriamente intenzionato a non superare quella linea di confine, per nessuna ragione - e distrarre il giovane Hummel da tutti quei cattivi pensieri che lo affliggevano.
 
Sarebbe stato un perfetto primo appuntamento, se le intenzioni di Blaine fossero state ben più serie: solamente loro due, sotto le stelle, a condividere una sola coperta e godendosi l'ennesima replica autunnale di " Colazione da Tiffany", film preferito di Kurt. Decisamente la perfetta occasione per dichiarare tutti i suoi sentimenti a Kurt, occasione che - tuttavia - Blaine aveva a malincuore deciso di non cogliere; se ne stava semplicemente lì, seduto a pochi centimetri da Kurt, guardando a tratti lo schermo e a tratti il suo amato "amico",  facendo sempre bene attenzione a non farsi scoprire.

<< E' davvero incredibile. >> mormorò Kurt, estasiato, senza distogliere neanche per un secondo lo sguardo dal film << Avrò visto " Colazione da Tiffany" almeno un centinaio di volte, eppure ogni volta è come la prima! >>

Blaine sorrise ampiamente, guardando l' altro ragazzo con adorazione.

<< Beh, è un film intramontabile. >> commentò << Non ci si stanca mai di rivederlo! >>

Kurt fece segno di sì con la testa, sospirando beatamente.

Continuò a guardare il film con la massima concentrazione, quasi come se nient'altro al mondo fosse degno di considerazione; poi, inaspettatamente si voltò verso Blaine e sorrise, rivolgendogli uno sguardo languido e colmo di riconoscenza.

<< Grazie. >> disse semplicemente.

Blaine lo guardò confusamente, senza capire.

<< E di che cosa? >> domandò.

Kurt sorrise maggiormente, e Blaine ebbe per un attimo la sensazione che la luna e le stelle del cielo avessero un'aria così spenta e opaca, messa a confronto con il bagliore di quel sorriso.

<< Di tutto. >> rispose il giovane Hummel << Di essermi stato vicino sin dall'inizio e di non avermi voltato le spalle quando Drake mi ha tradito; lo apprezzo davvero molto. >>
Blaine arrossì vistosamente, abbassando di colpo lo sguardo per non dare a Kurt alcun modo di accorgersene.

<< T-te l'ho detto. >> farfugliò con imbarazzo << Io mi schiero dalla parte della giustizia, non avrei mai potuto farti un torto! E poi... beh, non mi sarei mai sognato di lasciarti solo, Kurt, per nessuna ragione al mondo. >>

Kurt si morse un labbro e fece segno di sì con la testa, per poi sospirare; d'improvviso, sembrava aver perso del tutto il suo interesse nei confronti del film che stavano guardando.

<< Sai, ho pensato parecchio oggi. >> disse << A Drake e a tutto quello che è successo fra di noi, ho cercato di capire se io fossi davvero innamorato di lui, e se sarei mai in grado di perdonarlo. >>

<< E...e che cosa ne hai dedotto? >> ebbe il coraggio di domandare Blaine.

Kurt sospirò tristemente.

<< Non lo so. >> rispose << O meglio, so di non volerlo perdonare, ma non sono certo dei miei sentimenti per lui. Non più, almeno. >>

Blaine annuì silenziosamente, non sapendo bene che cosa dire; avrebbe voluto convincerlo che i suoi sentimenti per Drake erano solamente un'illusione d'amore, ma non voleva rischiare di influenzare le sue opinione o le sue scelte.

<< Forse in realtà non lo ero veramente. >> proseguì Kurt, quasi avesse appena sbirciato nei pensieri di Blaine << Voglio dire... se lo fossi stato veramente, forse non avrei alcun problema a perdonarlo...non credi? >>

Blaine scrollò distrattamente le spalle.

<< Non lo so, io... >> balbettò << ...forse è come dici tu! In ogni caso, credo che la cosa migliore per te sia semplicemente dimenticarlo. >>

<< Oh, è esattamente quello che intendo fare! >> esclamò Kurt, con un enorme sorriso speranzoso << E tu mi sarai vicino, vero? >>

Blaine deglutì, le guance che si fecero sempre più rosse ed accaldate.

<< Ma certo. >> rispose, senza un briciolo d'esitazione << Insomma, io...io sarò sempre al tuo fianco, finchè ne avrai bisogno. >>

Kurt ampliò nuovamente il proprio sorriso, avvicinandosi maggiormente a lui.

<< Grazie, Blaine. >> disse ancora una volta, poggiando la testa sulla spalla del ragazzo << Sei davvero un amico meraviglioso, il migliore che abbia mai avuto! Mi sento così al sicuro, quando sono con te. >>

Blaine trattenne il fiato e si portò una mano al petto, ascoltando il ritmo sempre più accelerato del suo cuore innamorato.

<< N-non preoccuparti. >> lo tranquillizzò, con voce morbida e rassicurante << Io sono qui, Kurt, ci sarò sempre; sono qui per te. >>

Kurt sospirò felicemente e ritornò a guardare il film, la testa ancora poggiata sulla spalla di Blaine ed il suo corpo così aderente al suo; Blaine chiuse gli occhi e sospirò, per una volta non troppo preoccupato all'idea che Kurt potesse far caso alla sua reazione.

" Pazienza, Blaine. " si ammonì mentalmente " Ci vuole solo un po' di pazienza. "

Poi si voltò leggermente verso Kurt - ancora perfettamente concentrato sul film, con sguardo sognante - e sorrise, sebbene un po' malinconicamente.

Pazienza.

Sì, non avrebbe potuto fare diversamente, solo avere pazienza; anche se, in quel momento, la voglia di dimenticare tutti i suoi buoni propositi e lasciarsi andare completamente ai propri sentimenti, stava diventando talmente forte da non poter esser più a lungo contrastato.









N.d.A: Mi odiate, vero? Sì, lo so...anche io mi odierei! xD

La sto tirando un po' per le lunghe, ma vi assicuro che non ci vorrà ancora molto tempo...presto i nostri Klaine si avvicineranno, potete scommetterci! x3

Per il resto, non vi rimane che pazientare per altri 5 giorni... :)

Vi ringrazio ancora per l'affetto che mi dimostrate continuamente, continuando a seguire questa storia. Siete speciali, davvero.

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Capitolo 13
*** It's Time ***


It's  Time





Con il trascorrere dei giorni, divenne sempre più difficile per Blaine nascondere a Kurt i propri sentimenti; dal momento che Drake aveva ufficialmente cessato di far parte della sua vita, il giovane Hummel passava praticamente ogni suo momento di libertà in compagnia di Blaine, il quale non poteva che dirsi soddisfatto - ma al tempo stesso spaventato- per come si stavano mettendo al momento le cose tra di loro.

Più di una volta, colto alla sprovvista e messo con le spalle al muro, Blaine si era ritrovato sul punto di confessare a Kurt il proprio amore, e la sola cosa in grado di trattenerlo dallo scoprirsi del tutto, era stata la paura di ferire ulteriormente i sentimenti del suo amato, ancora troppo fragile e ferito per gettarsi a capofitto in una nuova relazione. Stavano diventando giorni troppo difficili e, nonostante la sua ancora forte determinazione, Blaine stava incominciando a perdere quel suo tipico ottimismo che generalmente lo contraddistingueva.

<< Sai, non è detto che tutto questo debba essere un male! >> gli aveva detto Wes, un venerdì pomeriggio che lui e Blaine si erano riuniti a casa di quest'ultimo, per ultimare il progetto teatrale che avrebbero dovuto presentare il lunedì seguente, con l'inizio dei loro corsi alla NYADA << Chissà, forse adesso la smetterai con tutte queste sciocche fantasie adolescenziale e ricomincerai a ragionare come si deve, da ragazzo adulto quale sei! >>

Blaine sollevò la testa dal suo quaderno di appunti ed inarcò un sopracciglio, guardando il suo amico di traverso.

<< Wes, ti prego! >> bubbolò << E' una faccenda seria, prendermi in giro non migliora di certo la situazione! >>

<< Oh, andiamo! >> esclamò Wes, alzando gli occhi al cielo << Non c'è niente di serio in tutta questa storia, tu sei perdutamente innamorato di un ragazzo meraviglioso e non hai alcuna intenzione di farti avanti. Capisco che all'inizio non potevi farlo a causa di Drake, ma adesso che si sono lasciati, dove sta il problema? >>

Blaine sospirò profondamente.

<< Wes, non è così semplice! >> disse << Kurt non ha ancora superato la fase della rottura con Drake, se io adesso gli confessassi i miei sentimenti rischierei solamente di rovinare tutto! >>

<< Oh Blaine, non dire stronzate! >> lo interruppe Wes, in tono sprezzante << La paura di rovinare il vostro rapporto non c'entra niente, tu sei semplicemente terrorizzato all'idea di dover affrontare la realtà! Fino ad ora hai vissuto la vostra "storia d'amore" solamente nelle tue fantasie, e adesso che hai veramente la possibilità di fare qualcosa per realizzare i tuoi sogni, non hai la più pallida idea di come comportarti! >>

Blaine non rispose, mordendosi un labbro e con forza ed abbassando mestamente lo sguardo. Wes abbozzò un sorrisetto compiaciuto, ben consapevole di avere perfettamente colto nel segno.

<< Visto? >> disse << Te la stai facendo sotto, amico! Questa volta i sentimenti di Kurt non c'entrano affatto. >>

<< Beh, ma che cosa dovrei fare?! >> sbraitò Blaine, esasperato << Non ho mai avuto un ragazzo, non so come ci si comporta in queste situazioni! Al di là di un paio di baci dati al liceo ed un po' di petting spinto da ubriaco, non ho un briciolo di esperienza! >>

<< Il che è piuttosto grave, a mio parere! >> fu il commento di Wes << Ma non sono qui per giudicarti, bensì per aiutarti a risolvere questa dannata situazione, così da poter trovare finalmente un po' di pace! Credimi, non ne posso davvero più di vederti in questo stato! >>

Blaine fece una smorfia.

<< " In questo stato "?! >> ripetè, ricevendo in cambio un'ennesima occhiata torva da parte del suo amico.

<< Blaine, tu non puoi vederti dall'esterno, ma ti assicuro che non sei affatto un bello spettacolo! >> replicò Wes << Tu fidati di me, e vedrai che con il mio aiuto ce la faremo! Dunque... quando vi vedrete tu e Kurt, la prossima volta? >>

<< Stasera. >> rispose Blaine << Kurt mi ha invitato a cene per festeggiare l'inizio delle sue lezioni alla Parsons, lunedì. >>

<< Grandioso! >> esclamò con entusiasmo Wes << E dimmi, sarete soli? >>

<< Beh, credo di sì. >> rispose Blaine << Se ho ben capito, le sue coinquiline dovrebbero essere invitate ad una festa a Manhattan. >>

<< Oh, ma questo è ancora più perfetto! >> gioì Wes, sempre più entusiasta << E' l'occasione perfetta per mettere in atto il mio piano! >>

Blaine inarcò un sopracciglio, con fare perplesso.

<< Il tuo piano? >> domandò sospettoso << Perchè questa cosa non mi piace affatto? >>

<< Perchè non capisci assolutamente niente! >> borbottò l'altro, storcendo il naso << E' perfetto, non capisci? Voi due da soli, cenetta intima...è l'occasione perfetta per dire a Kurt ciò che provi! >>

Blaine guardò il suo amico con sguardo ben poco convinto.

<< Io...io non lo so, Wes. >> farfugliò << Temo che sia ancora troppo presto, io... >>

<< Blaine, ascoltami. >> lo interruppe l'altro, mettendo da parte i suoi appunti << Fino ad ora ho sempre cercato di tirarmi fuori da questa storia, ma adesso credo che sia arrivato il momento di fare qualcosa! Lo so che hai paura, ma non credi che con il passare del tempo il vostro rapporto potrebbe diventare fin troppo simile a quello di due carissimi amici?! Insomma, se aspetti troppo tempo Kurt potrebbe incominciare a guardarsi intorno, altrove, e trovarsi un nuovo ragazzo senza neanche degnarti di un singolo sguardo! >> 

<< Kurt e io siamo predestinati. >> dichiarò solennemente Blaine, senza scomporsi.

<< E allora di cosa diavolo hai paura?! >> berciò Wes << Blaine, io non ho mai sopportato questa tua ridicola storia del Destino, ma se veramente tu credi che Kurt sia l'uomo giusto per te, perchè non buttarsi adesso?! Che cosa hai da perdere? >> 

<< Beh...la sua amicizia! >>  replicò Blaine, con ben poca convinzione.

<< Che tu neanche vuoi! >> esclamò Wes, al culmine dell'esasperazione << Blaine, la sua amicizia non sarà mai abbastanza per te; è arrivato il momento di fare ciò che è giusto per te. >>

Blaine sospirò profondamente, grattandosi la nuca con fare pensieroso.

<< T-tu... tu credi che sia arrivato il momento di... >>

<< Assolutamente sì! >> replicò Wes, con fermezza << Blaine, hai aspettato abbastanza! Nella vita, certe volte, bisogna essere un po' più impazienti! >>

Blaine si morse nuovamente il labbro, annuendo silenziosamente.

<< Sì... sì, hai ragione. >> disse infine << Insomma, io...io amo Kurt. E non posso più aspettare, non sono più in grado di tenermi tutto dentro. Lui... lui deve sapere! Deve sapere quanto lo amo, e deve saperlo adesso! Non posso più sprecare il mio tempo. >>

Wes guardò il suo amico e sorrise orgogliosamente.

<< Ecco, questo è il Blaine Anderson che voglio vedere! >> esclamò con approvazione << Adesso finiamo di risistemare le ultime annotazioni, così poi potremo dedicarci alla tua preparazione per questa serata. >>

<< La mia preparazione? >> domandò Blaine, quasi perplesso.

Wes sospirò, guardando l'altro con aria di superiorità.

<< Sì, Blaine: la tua preparazione. >> rispose << Con la tua inesistente esperienza riusciresti a combinare qualche disastro irreparabile, ed io non posso assolutamente permettere che tutti i miei piani vadano a monte! >>

Blaine ridacchiò, guardando l'amico con somma riconoscenza.

<< E va bene. >> disse << Mettiamoci all'opera, dunque! Prometto che non deluderò il mio maestro. >>

<< Oh, sarà meglio per te! >> esclamò Wes, aprendo nuovamente il suo blocknotes << Perchè non credo di poter tollerare ancora questo tuo comportamento da Principe Disney! Per cui vedi di comportarti bene, ragazzo, altrimenti sarò costretto a fartela pagare personalmente, con le mie stesse mani! >>
 
 


*
 


Quella sera, come da programma, Blaine si presentò a casa di Kurt in perfetto orario, una confezione di cheesecake dietetico sottobraccio ed il cuore palpitante per l'emozione. Aveva deciso di seguire alla lettera tutti i consigli di Wes, e anche se alcuni di essi gli erano sembrati un tantino troppo spudorati, era seriamente intenzionato ad andare fino in fondo in quella faccenda, comunque fossero andate le cose; voleva Kurt, più di ogni altra cosa al mondo, e sapeva che quella era l'occasione giusta per fare la sua mossa.

Tuttavia, non era ancora del tutto sicuro di riuscirci senza combinare prima qualche terribile ed irreparabile disastro.

<< Blaine, va tutto bene? >>

Blaine sussultò, mandandosi quasi di traverso l'acqua che stava bevendo; lui e Kurt avevano optato per una tranquilla cenetta all' italiana, nella placida intimità della cucina di Kurt, dove niente e nessuno - specialmente Lord Tubbington, il gatto della sua coinquilina Brittany - avrebbe potuto disturbarli.

<< C-cosa... sì, sto bene! >> rispose il giovane Anderson, arrossendo vistosamente.

<< Sei sicuro? >> chiese Kurt, lievemente perplesso << Hai una faccia, sembra quasi che tu abbia la testa da tutt'altra parte! >>

Blaine si morse il labbro inferiore con forza, per poi sospirare; per un attimo pensò che quello potesse essere il momento giusto per la sua confessione, ma la paura lo bloccò prima ancora che avesse modo di aprire bocca.

<< E' tutto ok. >> rispose infine, abbozzando un sorrisetto impacciato << Ho solo avuto una giornata pensante. >>

<< Qualche problema? >> domandò Kurt, allarmato.

Blaine sorrise.

<< No, niente di cui preoccuparsi. >> lo rassicurò << Dovevo solo portare a termine un progetto per l'università, assieme ad un compagno di corso; ci abbiamo impiegato tutto il pomeriggio, ma in fin dei conti era necessario se volevamo finire per tempo. >>

<< Oh, meno male! >>

Kurt rivolse lui uno dei suoi soliti sorrisi radiosi, e in quell'istante Blaine credette che il suo cuore potesse realmente esplodere dalla gioia.

<< Allora... >> farfugliò il moro, versandosi nuovamente da bere << Sei nervoso per l'inizio delle lezioni? >>

<< Beh, non troppo. >> rispose Kurt, ancora sorridente << Ma sono incredibilmente eccitato! Ho così tante cose da imparare, così tanto da vedere...questo potrebbe essere l'inizio della mia strepitosa carriera nel mondo della moda! >>

Blaine rise di gusto, deliziato dalla speranza e dai sogni del giovane Hummel, i cui occhi in quel momento brillavano più di quanto avessero mai fatto prima di allora, al pari di tutte le stelle e gli astri del cielo.

<< Sono certo che riuscirai a realizzare tutti i tuoi sogni. >> disse Blaine, con voce morbida e lo sguardo letteralmente - e forse, un po' troppo incoscientemente - perso in quello di Kurt << Me lo sento! Tu sei una persona speciale, Kurt, è meriti tutta la felicità di questo mondo! >>

Kurt arrossì violentemente, abbassando appena appena lo sguardo ed abbozzando un tenero sorrisetto imbarazzato.

<< Oh, Blaine... >> balbettò << .. Come fai ad essere sempre così?! >>

<< Così come? >> lo interruppe Blaine, sporgendosi curiosamente verso di lui << Come sono io? >>

Kurt arrossì maggiormente.

<< Beh... tu sei il mio angelo custode. >> disse, con voce morbida << So che è assurdo e che siamo amici da così poco tempo, ma certe volte ho la sensazione di conoscerti da così tanto tempo! E' come se tu riuscissi a leggere dentro di me, come se di fronte ai tuoi occhi io fossi fatto di cristallo! >>

<< E questa è una cosa negativa? >> domandò timidamente Blaine, il cuore che prese a battere ad un ritmo rapido ed incostante.

<< No, certo che no! >> rise Kurt, scostandosi una ciocca di capelli dalla fronte << Al contrario, è molto bello! Ed è importante per me, io... io ho bisogno di te, Blaine; più di quanto tu stesso possa immaginare. >>

Blaine, a quel punto, non potè fare a meno di arrossire a sua volta, il cuore che continuava a battere all'impazzata ed un'intensa sensazione di pace e di calore dentro sè. In quel momento, di fronte a quel sorriso sincero e a quello sguardo pieno di vita, Blaine percepì molto chiaramente la disarmante profondità dei suoi sentimenti per Kurt, e capì che non sarebbe stato più in grado di metterli a tacere.

In quel momento, Blaine capì che il suo amore non poteva più essere trattenuto.

<< Kurt, io... >> disse, con voce tremolante << ... dovrei dirti una cosa molto importante, una cosa che mi tengo dentro da troppo tempo ormai! >>

<< Oddio, c'è qualcosa che non va? >> saltò su Kurt, preoccupato << Non è che stai male, vero? >>

<< Cosa...no, certo che no! >> lo rassicurò Blaine, soffocando una risata << Io sto benissimo, non devi preoccuparti! >>

Kurt tirò un sospiro di sollievo, per poi sorridere.

<< Scusa, sono il solito catastrofico! >> disse << Su, avanti... dimmi tutto! >>

Blaine deglutì e sospirò profondamente, per farsi coraggio; sentiva che il momento - quel momento tanto importante per lui - era arrivato, e non poteva assolutamente permettersi di combinare pasticci. 

Ogni cosa doveva essere assolutamente perfetta.

<< Ecco, io... >> balbettò << Kurt, quello che volevo dirti è che... >>

Ma prima ancora che avesse il tempo di concludere quella frase, il campanello suonò, interrompendo così quella splendida magia che si era andata a creare.

<< Oh, accidenti! >> esclamò nervosamente Kurt, sbuffando << Chi diavolo è a quest'ora?! >>

Si alzò in piedi di scatto, dirigendosi verso l'atrio.

<< Scusami Blaine, torno subito! >> disse, prima di abbandonare la stanza << Tu non andartene, ok? Ci metto un istante! >>

Blaine ridacchiò e fece segno di sì con la testa, abbandonandosi ad un lungo, intenso sospiro di sollievo, non appena fu certo di non poter essere udito dal ragazzo.

<< Stai calmo, Blaine. >> si disse a mezza voce, tentando di placare la sua ansia << Andrà tutto bene, ce la farai! E' lui.. è quello giusto. Non puoi sbagliare, non questa volta. >>

Si portò una mano al petto e sospirò nuovamente, chiudendo gli occhi ed ascoltando in silenzio il ritmo accelerato del suo cuore innamorato; quasi non si accorse del tempo che passava, e solamente quando la voce di Kurt chiamò il suo nome dal salotto, Blaine uscì da quel suo stato di torpore nel quale si era momentaneamente isolato.

<< Blaine...Blaine, presto! Vieni qui! >>

Blaine si precipitò nell'ingresso, pronto ad intervenire in soccorso di Kurt; non aveva idea di che cosa stesse succedendo, ma dal tono di voce ansioso del ragazzo, non poteva trattarsi di niente di buono.

<< Kurt, che cosa... >>

Ma non fu necessaria alcuna spiegazione per capire che cosa stesse accadendo; la realtà era perfettamente chiara agli occhi di Blaine, una realtà con la quale il giovane Anderson sperava di non dover più fare i conti, in tutta la propria vita.

Il moro si morse un labbro, guardando con aria sprezzante il giovane uomo che se ne stava in piedi di fronte a lui, a pochi passi da un Kurt visibilmente irritato ed imbarazzato.

<< Drake.. >> mormorò Blaine, serrando i pugni << ... Che cosa diavolo ci fai qui?! >>











N.d.A:   *Musichetta drammatica* TAN-TAN-TAAAAN!!! Cliffhanger!! Lo so, sono davvero una brutta persona.

Eravate tutti felici e contenti per essercelo levato di torno, e adesso invece ecco che rispunta il maledetto biondino traditore! Beh, non odiatemi...vi assicuro che era un ritorno necessario, per dare finalmente una svolta definitiva a questa storia, che stava effettivamente andando un po' troppo per le lunghe.

So che speravate finalmente in un bacio e che vorreste prendermi a calci nelle gengive...ma vi assicuro che ho tutto sotto controllo, non ci saranno brutte sorprese e il lieto fine è VERAMENTE dietro l'angolo; sono solo una persona un po' sadica... ma no, in fin dei conti sono carina e coccolosa! *O*

Cinque brevissimi giorni e tutto si sistemerà, lo prometto. x3

Nel frattempo, oso farmi un po' di pubblicità: Questa è una demenzialissima fic che ho scritto con protagonisti Cooper (love him <3 ), Kurt e Blaine, il seguito di una one shot che avevo scritto non troppo tempo fa: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1266917&i=1.

Quest'altra è il threequel della mia primissima fanfiction su Blaine (se qualcuno ricorda, io sono la stessa persona malata che ha scritto "Blaine's Turn" e "Taking Chances" ), e sarà molto semplicemente la mia reinterpretazione della quarta stagione dal punto di vista di Blaine, con tanti missing moments e adorabilità Andersoniana. Se volete darci un'occhiata, intanto ho pubblicato il prologo: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1270167&i=1


Detto ciò, vi ringrazio come sempre di tutto... e alla prossima! :)


 

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Capitolo 14
*** Loving Me For Me ***


Loving Me
For Me








<< Drake, chi ti ha dato il permesso di venire qui?! Vattene via, la tua presenza non è gradita! >>

Drake, con una faccia da schiaffi ben peggiore di quanto lo stesso Blaine ricordasse, non si lasciò intimorire dal tono di voce autoritario del giovane Anderson, ma avanzò un ulteriore passo verso di lui, con fare minaccioso.

<< Non credo di dover rendere conto proprio a te. >> disse a denti stretti << Questi non sono affari tuoi. >>

<< Oh, io invece credo proprio che lo siano! >> replicò rabbiosamente Blaine << O forse credi che avrei lasciato Kurt da solo, dopo la tua bravata?! Al contrario tuo, io non sono uno stronzo cinico e senza cuore! >>

Drake fece per scagliarsi contro Blaine, ma Kurt si frappose tra di loro, bloccando il suo ex ragazzo prima che avesse il tempo per colpire Blaine.

<< Fermatevi, tutti e due! >> esclamò << Non ho alcuna intenzione di assistere ad una rissa, per cui vedere di  calmarvi entrambi! >>

Blaine arretrò e Drake tirò un enorme sospiro affannato, cercando di tranquillizzarsi; Kurt, da parte sua, continuava a guardare Drake sospettosamente, chiaramente incerto se fidarsi di lui o meno.

<< Che cosa ci fai qui, Drake? >> riuscì poi a domandare timidiamente << I-io non voglio più vederti! Mi sembrava di essere stato molto chiaro, l'ultima volta! >>

<< Kurt, ti prego! >> lo implorò Drake << So che mi odi per quello che ho fatto, ma ti supplico: dammi almeno la possibilità di spiegare! >>

<< Sì, certo...spiegare! >> bubbolò Blaine, storcendo il naso << Razza di vigliacco! >>

<< Tu fatti i cazzi tuoi! >> sbraitò Drake, fulminandolo con lo sguardo << Anzi, perchè non te ne vai?! Questa è una faccenda privata, fra me e Kurt. >>

<< Blaine e io non abbiamo segreti. >> rispose Kurt duramente << Qualsiasi cosa tu voglia dirmi, dovrai dirla anche a lui. >>

Drake fece una smorfia, mentre Blaine rivolgeva lui un sorrisetto compiaciuto, quasi canzonatorio.

<< Bene. >> ringhiò il biondo << In ogni caso, Kurt, io sono venuto qui per... beh, per chiederti perdono. >>

Kurt non rispose e gettò lo sguardo a terra, intanto che Blaine serrava i pugni con forza e si mordeva il labbro inferiore, lottando con tutto se stesso per non aggredire ancora una volta Drake con le sue parole; avrebbe difeso Kurt a tutti i costi, ma se questi aveva concesso a Drake la facoltà di spiegarsi, allora doveva rispettare il suo volere e restare in silenzio fino a che non fosse arrivato anche per lui il momento di parlare.

<< Kurt, so di essere stato un vero stronzo. >> proseguì Drake << Ti ho ferito, ho spezzato il tuo cuore... e mi dispiace, mi detesto per ciò che ho fatto! Ma adesso sono qui per chiederti una seconda occasione. >>

<< Una seconda occasione per cosa? >> replicò rabbiosamente Kurt << Per spezzarmi nuovamente il cuore?! No, grazie; una volta mi è bastata! >>

<< Kurt... >> Drake allungò una mano verso di lui, ma si tirò indietro nel momento in cui il suo sguardo incrociò quello furente e senza perdono di Blaine << ...Ti prego! I-io so di aver sbagliato; so di essere stato un vero e proprio stronzo, e mi assumo ogni responsabilità! Ma voglio anche che tu sappia che Steve non ha mai significato niente per me! >>

Blaine storse il naso con disgusto e serrò maggiormente i pugni, pervaso da un selvaggio desiderio di prendere Drake a calci nel sedere; sperò con tutto se stesso che Kurt non si bevesse quello sfacciato fiume di scuse menzognere e, per sua fortuna, fu esattamente così che andarono le cose.

<< Drake, sono stanco delle tue bugie! >> sentenziò il giovane Hummel << Mi hai distrutto, hai giocato con i miei sentimenti senza alcuna pietà e io... beh, non ti voglio più! >>

<< Kurt, non puoi liquidarmi così! >> protestò Drake, muovendo un ulteriore passo verso di lui << Tutto quello che abbiamo passato, tutto quello che c'è stato fra noi...non significa niente, per te?! >> 

<< Adesso smettila, Drake! >> intervenne allora Blaine, esasperato << Non hai sentito che cosa ha detto Kurt?! Lui non ti vuole più, fattene una ragione! >>

<< Blaine, taci! >> lo freddò il biondo << Non sono affari tuoi, te l'ho già detto! >>

A quel punto, Blaine esplose.

<< Non sono affari miei?! >> tuonò << Sai chi c'era a confortare Kurt nel momento del bisogno?! Io. E sai chi si è preso cura di lui, sin dall'inizio? Io. E chi farebbe qualsiasi cosa per lui, persino buttarsi tra le fiamme? Io, io... sempre e solo io! >> 

Drake rimase in silenzio, spiazzato, mentre Kurt si portava entrambe le mani alle labbra, altrettando scolvolto.

<< B-Blaine. >> mormorò << Cosa.. >>

<< No, Kurt...lasciami parlare. >> replicò Blaine, con fermezza << Ho tenuto tutto dentro per troppo tempo, adesso è arrivato il momento di essere del tutto sincero con te. >>

Abbasso vergognosamente lo sguardo e tirò un enorme sospiro d'incoraggiamento, prima di ricominciare a parlare.

<< Ho scelto di fare da guida a Kurt perchè volevo stargli vicino. >> confessò << Sì, ci tenevo anche a fare un favore a te, Drake, ma la verità è che desideravo solamente trascorrere un po' di tempo assieme a Kurt, senza averti tra i piedi. >>

Deglutì e sollevo fieramente lo sguardo, rivolgendolo a Kurt.

<< Io ti amo, Kurt. >> confessò << Ti amo sin dal primo momento, sin da quando ci siamo scontrati fuori dalla caffetteria quasi due settimane fa. Credimi, ho cercato di ignorare i miei sentimenti quando ho scoperto di te e Drake, ma non ce l'ho fatta! So che è folle, ridicolo e del tutto impossibile da capire, ma io ho sempre saputo con la massima certezza di essere la persona perfetta per te. >>

Drake guardò il giovane Anderson con sguardo torvo, quasi indiavolato.

<< Blaine, ma che cazzo... >>

<< Non ho mai pensato di portartelo via! >> lo interruppe Blaine << E sappi anche che tra di noi non è mai successo niente, Kurt potrà confermartelo. >>

Kurt fece segno di sì con la testa, timidamente.

<< Non ho fatto altro che non fosse semplicemente essere un buon amico. >> proseguì Blaine << Sono stato comprensivo, paziente, affettuoso...un perfetto, semplice amico. Eppure, segretemente, ho sempre sperato che un giorno o l'altro tu ti saresti accorto di me, Kurt, e che avresti capito che sono io il grande amore della tua vita, non Drake. >>

Kurt avvertì un intenso magone allo stomaco, mentre il cuore prese a battergli all'impazzata.

<< Sono sempre stato un fatalista ed un irrimediabile romantico. >> disse ancora Blaine, ridacchiando << Drake lo sa, ho sempre pensato che quando avrei contrato il vero amore lo avrei capito sin dal primo istante! Con te è andata proprio così, Kurt; l'ho capito non appena il mio sguardo ha incrociato il tuo. >>

Kurt arrossì bruscamente, mentre Drake avanzava minacciosamente verso Blaine, il quale se ne accorse e arretrò leggermente, facendosi scudo con una mano.

<< Non ti biasimo se ce l'hai con me, Drake. >> disse il moro << Del resto, ho desiderato portarti via qualcosa di incredibilmente prezioso. Ma non l'ho mai fatto, e quel tesoro adesso non ti appartiene più...per cui adesso concedimi di risolvere la cosa a modo mio. >>

Drake non osò protestare e Blaine a quel punto si voltò ancora una volta verso Kurt, il quale ancora sembrava non aver pienamente realizzato l'accaduto.

<< Kurt, ascoltami. >> disse a mezza voce << Lo so che tutto questo è assurdo, e posso capire che in questo momento tu ti senta un tantino...beh, stranito! Sono solamente un pazzo e un povero folle senza speranza, ma la verità è che non posso proprio fare a meno di questa mia follia! Io ti amo, e non si tratta di un amore effimero, fragile e senza alcun tipo di fondamento; io ti amo davvero, con ogni singola fibra del mio essere. Sì, all'inizio era solo una sensazione, qualcosa di impalpabile e meraviglioso che neanche io ero in grado di spiegare a me stesso...ma adesso è diverso. Non è solo nella mia testa, Kurt...io so che c'è qualcosa di magico tra noi due. >>

Si avvicinò ulteriormente al giovane Hummel, guardandolo con adorazione.

<< Abbiamo passato insieme ogni singolo giorno delle ultime due settimane. >> proseguì << Abbiamo condiviso momenti meravigliosi, e anche io mi sono accorto di quanta sintonia ci sia tra noi due! Prova ad ascoltare il tuo cuore, Kurt... lui non può mentirti. >>

Kurt rimase in silenzio, respirando pesantemente e portandosi lentamente una mano all'altezza del petto; il cuore batteva all'impazzata, inspiegabilmente, come non aveva mai fatto prima. Eppure, in un certo senso, Kurt ricordava di aver già avvertito quella sensazione, prima di allora: ogni volta che Blaine gli aveva sorriso.

<< Adesso basta, mi hai stancato! >> Drake si scagliò contro Blaine << Che razza di stronzo...stai cercando di mettermi in cattiva luce, così da fare colpo su Kurt a mie spese, vero?! >>

Blaine fece una smorfia di disgusto, guardandolo con disprezzo.

<< Non ho alcun bisogno di metterti in cattiva luce. >> sibilò << Ci riesci benissimo da solo! >>

Poi si voltò nuovamente verso Kurt, abbozzando un sorrisetto imbarazzato.

<< Non pretendo che tu mi ami quanto ti amo io, Kurt. >> disse << E' vero, fino ad ora ho sempre creduto che noi due fossimo predestinati, e ancora lo credo! Ma so che non posso forzarti, non se questo non è ciò che desideri.  So che tra di noi potrà nascere qualcosa, e non ho alcuna fretta; non ho paura di un rifiuto, perchè so che il nostro destino è quello di finire assieme, comunque vadano le cose. Ma se tu credi che questo non sia il momento giusto...beh, lo capisco! Ma volevo essere sincero con te, Kurt, perchè...beh, perchè ormai non credo di essere più in grado di nascondere il mio amore. >>

Kurt fece per aprire bocca, ma prima ancora che avesse il tempo di dire qualsiasi cosa, fu Drake ad intervenire, rivolgendosi astiosamente a Blaine, gli occhi che brillavano di palese risentimento.

<< Sparisci, Blaine! >> ringhiò << Io e Kurt dobbiamo parlare, per cui adesso la tua presenza in questa casa è superflua; lasciaci soli. >>

Blaine annuì silenziosamente, con fare arrendevole.

<< E sia. >> mormorò infine, dirigendosi lentamente verso la porta << Me ne vado. >>

<< Blaine, aspetta! >> fece eco Kurt, allungando un braccio verso di lui, quasi a volerlo trattenere.

Blaine si voltò, rivolgendo lui un tenero sorriso appena accennato.

<< Ha ragione Drake. >> disse << E' molto meglio che io me ne vada, in fin dei conti anche lui ha il diritto di darti delle spiegazioni. Io, oramai, ho detto tutto ciò che avevo da dirti. >>

Si avvicinò all'attaccapanni e recuperò in fretta il suo giubbotto, rivolgendo a Drake un ultimo sguardo sprezzante, prima di andarsene.

<< Comunque vada, Drake. .. >> gli disse << .. tu ormai hai sprecato la tua occasione; e non puoi certo avercela con me, per aver cercato di non sprecare la mia. >>

E con ciò, Blaine aprì la porta e sgattaiolò fuori dall'appartamento, precipitandosi giù per le scale a rotta di collo, il petto finalmente libero da quel peso opprimente e gli occhi già così inevitabilmente colmi di lacrime amare.
 
 


*
 
 


" Stupido Blaine.. stupido, stupido, stupido! "

Blaine era già per strada quando le lacrime, che ormai scendevano a fiotti lungo le sue guance, si trasformarono in veri e propri singhiozzi - singhiozzi di rabbia, per non aver saputo sfruttare quella preziosa occasione nel modo in cui avrebbe voluto. Credeva che fosse impossibile, visto come erano andate le cose negli ultimi giorni, ma in quel momento odiava Drake più di quanto avesse mai detestato chiunque altro in tutta la sua vita.

Se non fosse mai arrivato, se Blaine avesse avuto la possibilità di dichiarare a Kurt i suoi sentimenti nel modo in cui avrebbe voluto...forse le cose sarebbero andate diversamente!

" Già, e in che modo? " si ammonì mentalmente Blaine, asciugandosi le lacrime e tentando di placare i singhiozzi " Hai visto in che modo ti guardava Kurt?! Esattamente come si guarda un animale in gabbia, neanche tu fossi un fenomeno da baraccone! E' andata, Blaine: Kurt non si precipiterà mai fra le tue braccia, ormai hai perso la tua battaglia! "

Si sentiva del tutto perso, vuoto, senza più alcuna forza interiore che lo guidasse, senza una vana speranza alla quale aggrapparsi per sopravvivere. 

Forse, in fin dei conti, si era sbagliato riguardo a Kurt.

Forse lui non era la sua anima gemella; forse il destino non c'entrava niente, forse Blaine aveva sempre creduto in una menzogna, una fantasia evanescente, un sogno irrealizzabile e senza una benchè minima parvenza di realtà.  Forse si era semplicemente lasciato acciecare dai propri sentimenti, senza rendersi conto del fatto che Kurt potesse effettivamente essere diverso da ciò che aveva sempre creduto.

" E adesso, è tutto finito. "

Blaine sospirò mestamente, dirigendosi con svogliatezza verso casa; Rachel avrebbe trascorso la notte fuori, per cui una volta arrivato si sarebbe ritrovato del tutto solo, triste e sconsolato, con un'enorme confezione di gelato alla nocciola quale sua unica compagnia della serata.

In fin dei conti, pensò, forse era solo quello il destino che si meritava.

<< Blaine... Blaine! >>

Blaine tirò un ennesimo sospiro; che strano, per un attimo aveva quasi avuto la sensazione che la voce di Kurt stesse chiamando il suo nome da lontano! Doveva decisamente smetterla con quell' ossessione, stava incominciando a diventare quasi patologica.

<< Blaine... Blaine, fermati! >>

Blaine si bloccò; quella voce gli sembrava fin troppo chiara e limpida per essere solamente nella sua testa, per cui decise di voltarsi e controllare se i suoi sospetti fossero effettivamente fondati.  

Improvvisamente, il fiato gli si mozzò completamente in gola.

<< Blaine. >>

Kurt aveva il fiatone, le guance lievemente arrossate e gli occhi gonfi, segno evitende di un precedente pianto; sembrava non avere la benchè minima idea di che cosa dire, eppure dal suo sguardo non trapelava alcun segno di dubbio.

<< Blaine.. >> ripetè il giovane Hummel, avvicinandosi a lui << Oh, Blaine. >>

Blaine, ancora incredulo, si stropicciò gli occhi più volte per accertarsi di non essere solamente nel bel mezzo delle sue fantasie.

<< Kurt! >> esclamò infine << Che ci fai qui?! Io... io credevo che tu e Drake stesse ancora... >>

<< Oh, al diavolo Drake! >> lo interruppe l'altro << Non ho neanche voluto ascoltare le sue scuse, gli ho detto di andarsene da casa mia prima che facessi ritorno; io... beh, io volevo parlare con te. >>

Blaine lo guardò curiosamente, un ennesimo tuffo al cuore.

<< Kurt, io... >>

<< Eri sincero, quando hai detto quelle cose? >> domandò immediatamente Kurt, senza lasciare all'altro il tempo di formulare una qualsiasi frase << Quando hai detto che mi ami, e che hai fatto tutto questo solamente per me... tu eri sincero? >>

Blaine si morse un labbro ed abbassò lievemente lo sguardo, ormai completamente disarmato.

<< Sì. >> rispose << Non ti ho mentito, Kurt, ho semplicemente detto le cose come stanno realmente; ti amo, e anche se tutto questo non ha senso, non vi è assolutamente niente che possa farmi cambiare idea su di noi. >>

Kurt non rispose e si morse a sua volta il labbro inferiore, emettendo un appena impercettibile gemito gutturale che suscitò nel giovane Anderson un immediato stato di ansia; non potè fare a meno di pensare che, se Kurt si trovava lì in quel momento, era per le parole che lui stesso aveva pronunciato pochi minuti prima, e non riusciva a credere che fosse solamente per accertarsi che quella fosse la verità.

In cuor suo, Blaine sapeva che se Kurt si trovava lì assieme a lui, era perchè anche lui non aveva più la forza di combattere con la disarmante, implacabile intensità dei suoi sentimenti.

<< Dio, è  così... assurdo! >> farfugliò Kurt, con voce rotta dalle lacrime << Ti conosco da meno di un mese, ti ho confessato tutti i miei segreti più reconditi, ho pianto fra le tue braccia e mi sono mostrato vulnerabile come non avevo mai fatto con nessun altro prima; sei stato praticamente il mio migliore amico ed il mio unico confidente, mentre io non facevo altro che struggermi d'amore per Drake! Fino a tre giorni fa credevo di amarlo più di ogni altra cosa al mondo, e adesso...oh, è tutto così maledettamente assurdo! >>

Kurt si prese la testa fra le mani ed emise un ennesimo gemito lamentoso, mentre il povero Blaine lo fissava senza capire, del tutto incapace di dire o fare qualsiasi cosa.

<< Ho sempre dato tutto per scontato, capisci?! >> disse ancora Kurt, quasi in preda ad una crisi isterica << Il mio rapporto con Drake, la nostra amicizia...tutto quanto! E solamente adesso mi rendo conto di quanto tempo io abbia sprecato, dietro a qualcosa che non esisteva neanche! Era come se stessi sbagliando strada, capisci?! Come se stessi inseguendo la stella sbagliata. >>

Blaine continuò ad osservare Kurt, attonito.

No, decisamente non riusciva a capire di che cosa stesse parlando il ragazzo; era così confuso, così strano...stava andando completamente fuori di testa! Non aveva mai visto Kurt perdere in controllo in quel modo, e faceva ancora molta fatica a rendersi conto che era esclusamente a causa sua.

Era stato Blaine a ridurlo in quello stato.

Improvvisamente, quell' enorme ed incasinatissimo mosaico iniziava finalmente a prendere forma.

<< Credevo di amarlo. >> ripetè Kurt << Credevo che fossimo fatti per stare assieme - e quando ci siamo lasciati credevo di non potermi riprendere mai più - e invece, per tutto il tempo non avevo fatto altro che ignorare che cosa fosse veramente importante per me! Tu ci sei sempre stato, Blaine, in ogni momento...e io ho sempre voluto averti al mio fianco. >>

Blaine avvertì un intenso brivido lungo la spina dorsale.

<< Drake è sempre stato solo un accessorio. >> disse Kurt << Credevo che fosse importante, pensavo di non poter vivere senza di lui... ma stare con lui o senza di lui, non fa alcun differenza! Invece tu... tu sei la sola cosa di cui ho veramente bisogno, Blaine. >>

Il moro sussultò, il cuore e la mente completamente offuscati dai sentimenti, dalla confusione e dalla curiosità.

<< Sai, io non so se tutto ciò in cui credi sia vero: non so se due persone possano essere realmente predestinate, se il vero amore si riconosca sin dal primo sguardo o se per ognuno esiste solamente un'unica, inconfondibile metà della mela; ma so cosa provo io, Blaine, adesso lo so con la certezza più assoluta. >>

Kurt deglutì e sospirò profondamente, prima di decidersi a fare quella confessione da Blaine tanto sperata ed attesa.

<< Io...io ti amo, Blaine. >> dichiarò << E non c'entra il Destino, non c'entrano tutte queste storie sull'anima gemella o roba simile; io ti amo semplicemente per ciò che sei, e per tutto ciò che abbiamo vissuto assieme. >>

Si avvicinò ulteriormente a Blaine, leggermente tremolante, ed afferrò entrambe le sue mani con dolcezza, stringendole calorosamente fra le proprie.

<< Ti amo perchè mi capisci meglio di chiunque altro. >> disse << Ti amo perchè basta un tuo sorriso a riportarvi in vita, anche quando tutto mi sembra perduto; amo la tua voglia di vivere, il tuo entusiasmo, la tua insicurezza mascherata da spavalderia, quel tuo modo di fingerti più forte per paura che il mondo possa ferirti e scoprire tutte le tue debolezze. Amo stare con te, perchè quando sono al tuo fianco tutto il mondo sembra avere finalmente senso. Non mi importa di Drake, di quello che c'è stato tra di noi e della mia vita prima di conoscerti; io voglio te, solamente te! >>

Blaine si portò entrambe le mani al petto, quasi a voler trattenere il proprio cuore dallo scappare via a causa della troppa emozione, e sospirò profondamente, sforzandosi poi di recuperare il suo solito, regolare respiro, sebbene con qualche difficoltà. Il momento da lui tanto atteso - quel momento da lui tanto anelato, sin da quel primo fatale istante -  era finalmente arrivato, eppure una parte di lui trovava ancora arduo credere che fosse tutto reale.

<< Tu credi... >> balbettò Kurt, con imbarazzo << ...Credi che tutto questo sia completamente folle? >>

Blaine sorrise ampiamente, gli occhi che si riempirono leggermente di lacrime e il cuore che sembrò ampliarsi più di quanto potesse essere possibile.

<< Forse. >> rispose con voce morbida << Ma forse è proprio questo che lo rende così speciale, non credi? >>

Kurt sorrise a sua volta e, molto lentamente, andò ad intrecciare tutte le dita con quelle di Blaine, giocherellando con esse per qualche secondo, prima di lasciar scivolare le proprie mani sui fianchi dell'altro, colmando ulteriormente la distanza fra i due corpi; Blaine, arrossendo, cinse il collo del giovane Hummel con le proprie braccia, aumentando notevolmente il ritmo del proprio respiro quando le sue labbra si ritrovarono ad appena pochi millimetri di distanza da quelle di Kurt, così sottili e terribilmente invitanti da mandarlo letteralmente su di giri. 

Moriva dalla voglia di baciare Kurt, ma non voleva che si consumasse tutto troppo in fretta; attendeva quel momento praticamente da tutta una vita e aveva deciso di assaporarne ogni singolo istante fino in fondo, ben attento ad impedire alla sua avidità di deturpare la magia di quel gesto.

<< Wow.. >> mormorò Blaine, perdendosi interamente dentro agli occhi color acquamarina di Kurt << .. per caso sono morto e questo è il Paradiso? >>

<< Scemo! >> lo ammonì Kurt, ridendo << In genere è così che cerchi di fare colpo sui ragazzi?! Mi dispiace, Blaine, con me non attacca! >>

<< A dire il vero, non mi capita spesso di escogitare trucchetti per far colpo sui ragazzi >> replicò Blaine, scostando una piccola ciocca ribelle dalla fronte di Kurt << E poi, credevo di non averne alcun bisogno con te; credevo di averti già fatto cadere ai miei piedi, o sbaglio?! >>

Kurt sorrise e, in risposta, si protese maggiormente verso Blaine, facendo sì che le loro labbra si sfiorassero delicatamente, senza però decidersi a fare la prima mossa; Blaine, a quel punto, sopraffatto dal suo amore e dal desiderio che lo consumava, chiuse gli occhi e catturò le labbra di Kurt in un morbido bacio, mentre questi si stringeva con maggiore forza a lui, aggrappandosi alle sue spalle ed incatenandolo a sè in una morsa tenace.

Blaine sentì le gambe cedergli per un istante, ma si riprese rapidamente, affondando entrambe le mani fra i capelli di Kurt e dando di colpo maggiore intensità al bacio, facendo scivolare la propria lingua in avanti, in cerca di quella dell'altro; in quel momento, fu come essere catapultati in un altro universo, isolato da tutto e da tutti, dove non esisteva niente altro che non fossero loro due, teneramente avvolti dall'aurea del loro amore. 

Nessuno dei due sembrava avere la forza di staccarsi dall'altro, continuarono a baciarsi per quelle che sembrarono ore, avvolti l'uno all'altro come in una sofficie coperta, sotto un cielo limpido e stellato, testimone di quella incredibile e sensazionale magia. Quando alla fine - costretti più dalla mancanza di forze che dalla voglia - si decisero a porre fine a quel bacio, Blaine si abbandonò completamente fra le braccia di Kurt, quasi inerme, la testa poggiata sulla spalla dell'altro ed il cuore che ancora batteva all'impazzata, memore della meravigliosa sensazione delle labbra di Kurt così a stretto contatto con le sue.

<< Wow! >> esclamò nuovamente Blaine, riprendendo fiato << Ti ho aspettato per una vita intera, ma direi che ne è assolutamente valsa la pena! >>

Kurt rise di gusto, cullando dolcemente Blaine fra le proprie braccia e posando poi un tenero bacio sulla sua nuca, prima di staccarsi dall'abbraccio e prenderlo ancora una volta per mano, lo sguardo irrimediabilmente perso in quello dell'altro. 

Blaine avvertì un ennesimo brivido lungo la schiena, persino più intenso e violento dei precedenti.

<< Beh... >> farfugliò ad un tratto, ancora piuttosto sconbussolato dai postumi di quel bacio << ... e adesso? >>

Kurt rivolse lui un sorrisetto sghembo, mordendosi un labbro con fare lievemente malizioso.

<< Adesso, se non hai nulla in contrario... >> disse << ... Mi piacerebbe andare a casa tua. >>











N.d.A:  Buonasera a tutti! X3

Allora, chiedo terribilmente scusa per il ritardo, ma in questo periodo sono stata piena di cose da fare e tra zero tempo libero e efp che ieri sera ha deciso di darmi buca, non ho proprio avuto la possibilità di aggiornare. In ogni caso, meglio tardi che mai...giusto?! :)

Ok, parliamo del capitolo: SO che stavate aspettando questo momento da una vita, ed infatti finalmente ho avuto la decenza di far succedere qualcosa! xD L'ho tirata un po' per le lunghe, lo riconosco, ma spero che alla fine ne sia valsa la pena! Come avrete notato, non è ancora tutto finito...e il prossimo capitolo sarà molto....beh, INTENSO, per citare il buon vecchio Cooper Anderson! xD

Il prossimo aggiornamento dovrebbe essere regolare, fra cinque giorni, e nel frattempo vi lascio il primo capitolo della mia nuova long sulla quarta stagione, che dovrei aggiornare in serata; alle volte voleste darci un'occhiata, a me fa piacere. :) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1270167&i=1 

Beh, a prestissimo. Un bacione a tutti.

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Capitolo 15
*** We found love in a hopeless place ***


We found Love in a
Hopeless Place

 




La richiesta di Kurt fu tanto inaspettata quanto gradita e prima ancora che i due avessero il tempo di rendesene conto, si ritrovarono sulla porta di casa Anderson, baciandosi ed esplorandosi avidamente, senza alcuna vergogna o traccia di esitazione; non vi era alcuna incertezza in ciò che stavano facendo, entrambi erano perfettamente consci di ciò che stava per accadere, e nessuno dei due si sarebbe mai sognato di intimare l'altro di smettere.

<< Non credi... >> mugolò Blaine, fra le labbra dell'altro << ... Che sia meglio spostarci su una superficie un po' più comoda? >>

Kurt rispose con un gemito rauco e spinse a colpo sicuro Blaine verso il divano, facendolo atterrare sulla propria schiena e gettandosi su di lui; non aveva alcuna intenzione di staccarsi da quelle labbra morbide, ma era piuttosto evidente che anch'egli preferisse una posizione più confortevole per proseguire la sua esplorazione.

" Oddio... "

Blaine non ricordava di aver mai provato niente di simile prima di allora, sebbene quella non fosse certo la prima volta che aveva a che fare con corpo maschile. Rammentava ancora quella fugace avventura estiva, al secondo anno di liceo, con quello sconosciuto di Louiseville con il quale aveva scambiato poco più di una decina di parole, prima di saltargli letteralmente addosso, inebriato dai fumi dell'alcol e dall'irrefrenabile euforia del momento.

Ovviamente con Kurt le cose erano ben diverse: non era l'alcol a parlare, nè tantomeno si trattava semplicemente di una banale sbandata estiva, condizionata più dagli ormoni che dai sentimenti. Blaine amava Kurt, disperatamente, e qualunque cosa fosse accaduta quella notte, non sarebbe stato certo come quell'unica, precedente esperienza.

<< Blaine... >> Kurt mordicchiò gentilmente il labbro inferiore di Blaine, passando una mano fra i suoi capelli ricci mentre questi si aggrappava alle sue spalle, spingendo leggermente il bacino verso di lui << ... Oh, Blaine! >>

Blaine deglutì, un intenso brivido lungo la schiena.

<< Credevo che tu non avessi mai fatto niente di simile, prima d' ora. >> commentò, piacevolmente sorpreso dall' audacia intraprendenza del ragazzo.

Kurt sospirò.

<< Infatti! >> gemette << Sei tu che mi fai questo effetto, Blaine...rendi tutto così semplice. >>

Blaine sorrise con compiacimento, per poi ricominciare a baciare assiduamente le labbra di Kurt. 

Il suo corpo perfetto sembrava adattarsi perfettamente a quello di Blaine, e d'improvviso il giovane Anderson si accorse di non potersi trattenere più a lungo; voleva Kurt, come mai prima d'ora, e voleva che accadesse tutto il più presto possibile.

<< Kurt, io... >>

Si arrestò, come colpito da un'improvvisa scarica elettrica; ricordava ancora tutto ciò che aveva dovuto sopportare Kurt per colpa di Drake, e non voleva certo che quel dolore ritornasse a galla a causa sua. Voleva Kurt, certo, ma non poteva sopportare l'idea di fare qualcosa che andasse contro il suo volere.

<< Blaine... >> fece ad un tratto Kurt, staccandosi da lui e guardandolo curiosamente << Che succede? Perchè ti sei fermato? >>

Blaine arrossì leggermente, gettando di colpo lo sguardo a terra.

<< Ecco, io... >> balbettò << Stavo solo pensando che... Dio, Kurt, non sai quanto ti voglio in questo momento! Ma so che è un passo importante, e che non ti sentivi pronto neanche con Drake, per cui se non te la senti io lo capisco benissimo! >>

Kurt sorrise ampiamente, rivolgendo all'altro uno sguardo colmo di sentita adorazione.

<< Blaine... >> mormorò << Sei sempre così dolce e meraviglioso, persino in questo momento! Ma sono stato io a chiederti di venire qui, ricordi? Io voglio spingermi oltre, con te. >>

Blaine sospirò profondamente, colpito da un ennesimo brivido lungo la schiena, mentre Kurt si sollevava sulle proprie ginocchia per sistemarsi in una posizione più comoda, il suo sguardo completamente perso in quello dell'altro.

<< Con Drake avevo paura. >> spiegò il giovane Hummel << Non me la sentivo di andare fino in fondo, avevo come la sensazione che fosse ancora troppo presto! Adesso, con il senno di poi, mi rendo conto che non avevo veramente fiducia in lui, o almeno non abbastanza da permettermi di aprirmi completamente. Ma con te è diverso, Blaine: tu ti sei preso cura di me sin dall'inizio, come nessun altro aveva mai fatto prima. Come neanche lo stesso Drake aveva mai fatto. >>

Blaine sorrise compiaciuto, arrossendo leggermente; Kurt, deliziato da quell'immagine, si sporse ulteriormente verso di lui e ne afferrò il viso con entrambe le mani, carezzandone dolcemente la pelle con le dita.

<< Io ti amo, Blaine. >> dichiarò << E per la prima volta in tutta la mia vita, sento di volere appartenere a qualcuno nel modo più intimo possibile; voglio fare l'amore con te, adesso. Ti sembra una richiesta irragionevole? >>

Blaine rise.

<< No, niente affatto. >> rispose timidamente << Anzi, a dire il vero, trovo che questa sia semplicemente la cosa più bella che tu potessi dirmi! Anche io ti amo, Kurt, e sei probabilmente il primo ragazzo con cui desidero così ardentemente di fare l'amore! Il solo saperti qui fra le mie braccia, l'idea di poterti avere fino in fondo, di sentirti completamente mio... Dio, mi manda completamente fuori di testa! >>

Kurt sospirò beatamente e, senza neanche dare a Blaine il tempo di aggiungere altro, si precipitò nuovamente sulle sue labbra, baciandolo con tanta veemenza da rischiare quasi di fargli male; Blaine, dopo qualche secondo, afferrò saldamente il suo compagno e lo trascinò senza troppe cerimonie nella propria stanza, adagiandolo delicatamente sul letto e sdraiandosi sopra di lui, senza mai smettere di baciare la sua bocca e di accarezzarne il corpo. Era una sensazione indescribile e Blaine credette di poter continuare a baciare così assiduamente il giovane Hummel per il resto della propria vita, anche se sapeva molto bene che ben presto le cose avrebbero preso una piega ben diversa, della quale il ragazzo non aveva alcun intenzione di lamentarsi.

Molto lentamente, Kurt fece scivolare una mano sotto la maglietta di Blaine, carezzandone così i fianchi e  schiena, fino ad arrivare alle sue spalle, solleticando la sua pelle eccitata con il proprio palmo; Blaine sussultò, lasciandosi sfuggire un lieve gemito acuto, fra le labbra ancora in movimento di Kurt.

" Oh, mio Dio.. "

Blaine rabbrividì, sopraffatto dall'eccitazione; sentiva l'erezione di Kurt spingersi sempre più prepotentemente contro la propria, e quella sensazione non fece altro che alimentare quel suo già urgente bisogno di lui.

<< Blaine... >>

Kurt si staccò dalle labbra di Blaine e lo guardò con espressione quasi famelica, prima di sfilargli la maglia e gettarla velocemente a terra, facendo poi segno all'altro di fare altrettanto. Blaine sorrise maliziosamente ed afferrò entrambi i lembi della maglia di Kurt, della quale si disfò in men che non si dica, per poi sporgersi verso di lui ed andare a ricoprire il suo collo di teneri baci umidicci, lungo quel lento percorso che conduceva fino alla sua spalla sinistra.

Kurt chinò la testa all'indietro e ansimò, mentre Blaine succhiava dolcemente la sua pelle ed indirizzava le proprie mani verso l'apertura dei suoi pantaloni, liberando così il ragazzo anche da quel fastidioso indumento; poi, senza troppa esitazione, lasciò che Kurt facesse lo stesso e nel giro di appena pochi secondi, i due si ritrovarono con indosso solamente un paio di boxer aderenti, avvinghiati l'uno all'altro fra le lenzuola ormai completamente disfatte. 

Kurt, i capelli leggermente arruffati e le guance visibilmente tinte di rosso, rimase immobile per qualche istante di fronte all'immagine così meravigliosamente invitante di Blaine, straiato sotto di lui ed altrettanto deliziosamente sconvolto, desideroso più che mai di poter assaggiare un ennesimo boccone di quel piatto tanto succulento.

<< Sei così bello. >> mormorò poi il giovane Hummel, ampliando il suo sorriso << Non me ne ero mai accorto prima; sembri un vero e proprio principe. >>

Blaine ridacchiò, lusingato da quel complimento inaspettato.

<< Tu sei bellissimo, Kurt. >> rispose << E muoio dalla voglia di fare l'amore con te! >>

Kurt arrossì maggiormente, imbarazzato.

<< Sono un po' nervoso. >> ammise << Non ho mai avuto alcun genere di esperienza prima, ho paura di non essere abbastanza bravo! >>

Blaine rise di nuovo, accarezzando con il dorso della propria mano il viso infantile ed innamorato di Kurt.

<< Di questo non devi avere alcun timore. >> lo rassicurò << In effetti, neanche io sono poi così esperto in materia; non l'ho mai fatto prima, questa sarà la prima volta anche per me. Ma possiamo imparare insieme, non credi?! >>

Kurt sorrise e fece segno di sì con la testa, visibilmente sollevato, per poi chinarsi ancora una volta sul suo compagno e ricominciare a baciarlo, questa volta con lentezza, gustandosi ogni singolo millimetro di quelle magiche labbra; Blaine, nel frattempo, avvolse il corpo del ragazzo con le proprie braccia, stringendolo a sè con fare possessivo, un caldo e rassicurante rifugio da qualsiasi pericolo od incombenza che il giovane Hummel avrebbe mai potuto incontrare lungo il proprio cammino.

Kurt sospirò profondamente, fra le labbra di Blaine; in quel momento, anch'egli sentiva di non poter desiderare nient'altro al mondo che non fosse semplicemente il corpo dell'altro.

Nei cinque minuti che seguirono, i due si disfarono anche di quegli ultimi indumenti che ancora portavano addosso, e quando finalmente si ritrovarono interamente nudi - l'uno fra le braccia dell'altro, le loro erezioni ormai talmente evidenti e pulsanti da risultare persino dolorose - l'atmosfera in quella stanza cambiò radicalmente; l'aria si fece più pungente, appesantita dal desiderio e dalla lussuria che quei due corpi nudi sembravano sprigionare come una vera e propria scarica elettrica, e quando lo sguardo voglioso di Kurt incontrò quello altrettanto bisognoso ed affamato di Blaine, ogni dubbio ed incertezza venne completamente dissipato, e i due capirono immediatamente che cosa dovessero fare in quell'esatto momento.

<< Blaine... >> mormorò Kurt, la voce leggermente sporcata dall'eccitazione << ... Ti sei preso cura di me fin dall'inizio; adesso, se non ti dispiace, vorrei essere io a prendermi cura di te. >>

Blaine si morse un labbro ed annuì con un lieve cenno del capo, il sangue che ribolliva nelle vene per l'eccitazione. Lo sguardo di Kurt brillava di lascivia, un'espressione che Blaine non avrebbe mai immaginato potesse trapelare così chiaramente da quegli occhi così puri e cristallini che lo avevano fatto innamorare.

Decisamente niente male per un ragazzo tanto inesperto, non potè fare a meno di pensare il moro.

<< Io non ho molta esperienza. >> disse ancora Kurt, allungando timidamente una mano verso l'inguine di Blaine << Ma mio padre ha sempre voluto che mi tenessi informato sull'argomento, quindi credo di sapere che cosa dover fare. Certo, sempre che tu ti fidi di me... >>

<< Kurt, certo che mi fido di te! >> lo interruppe Blaine, disegnando con le dita dei piccoli cerchi immaginari sulla schiena dell'altro ragazzo << E non riesco davvero ad immaginare niente di più bello di te che ti prendi cura di me. Ti prego... ne ho bisogno, Kurt. >>

Kurt sorrise ulteriormente e ritornò a baciare appassionatamente la bocca di Blaine, richiudendo delicatamente le dita attorno al suo pene e muovendo il polso con accurata lentezza, seguendo i movimenti che era solito eseguire quando riservava quel genere di trattamento esclusivamente a sè stesso; era una strana sensazione sapere che il membro che stringeva fra le dita apparteneva ad un'altra persona, ma allo stesso tempo lo faceva sentire appagato, soddisfatto, dava lui la sensazione di essere veramente importante per qualcuno.

Il piacere di Blaine, in quel momento, dipendeva solamente da lui, ed era bello sapere di avere così tanto potere su qualcuno. 

Blaine si morse violentemente il labbro inferiore ed emise un gemito rauco, mentre i movimenti di Kurt iniziavano a farsi sempre più rapidi e decisi; cercò di ricordare l'ultima volta in cui si era sentito altrettanto felice ed appagato, ma quella memoria sembrava essersi completamente dissolta nella sua mente.

Forse perchè, in realtà, Blaine aveva conosciuto la vera felicità solamente quando aveva incontrato Kurt.

Le labbra di Kurt scivolarono poi lungo la mandibola di Blaine e risalirono fino al suo orecchio destro, intanto che la sua mano continuava senza sosta ad infliggergli quella tanto piacevole tortura, i minuti che scorrevano inersorabili come un violento fiume in piena, mentre l'aria in quella stanza si faceva sempre più pensante.

<< Blaine... >> sussurrò ad un tratto Kurt, mordicchiando gentilmente il lobo del moro << ... Io voglio davvero fare l'amore con te, ma credo che avremo bisogno di qualche...aiutino esterno. >>

Blaine rinvenne di colpo.

Già, Kurt aveva perfettamente ragione; se volevano davvero andare fino in fondo, avrebbero avuto bisogno di qualche agevolazione.

<< Torno subito. >> disse, alzandosi dal letto e precipitandosi di corsa in camera di sua sorella.

Ovviamente Rachel lo avrebbe ucciso se avesse saputo quali fossero le sue intenzioni, ma in fin dei conti non era affatto necessario che la ragazza ne venisse a conoscenza; e poi, pensò Blaine, dopo tutto ciò che aveva dovuto sopportare prima di mettersi con Kurt, si meritava un minimo di comprensione da parte della propria gemella. Una volta raggiunta la camera, Blaine aprì il terzo cassetto del comodino, sperando che le sue vaghe reminescenze non gli giocassero qualche brutto scherzo.

<< Tombola! >> strillò il ragazzo, saltellando euforicamente ed afferrando la confezione di preservativi che sua sorella aveva così maldestramente tentato di nascondere in mezzo al suo kit di asciugamani << Grazie mille sorellina, ti sono debitore! >>

Poi, dopo aver dato una rapida occhiata intorno a sè, afferrò una confezione di olio per il corpo dal suo scaffale dei cosmetici e fece nuovamente ritorno in camera sua, dove Kurt lo aspettava disteso su di un fianco e coperto solamente da un minuscolo frammento di lenzuola, il quale ricadeva delicatamente lungo le sue gambe.

Blaine deglutì, di fronte a quell'immagine così meravigliosamente perfetta da sembrare quasi scolpita nel marmo; niente al mondo, in quel momento, avrebbe mai potuto distoglierlo dal suo desiderio di appartenere a quella creatura tanto mirabile.

<< Hey... >> bisbigliò Kurt, sollevandosi leggermente e puntellandosi sul gomito. 

Blaine si mise a sedere sul bordo del materasso, porgendogli la confezione di olio e i preservativi.

<< Questi li ho trovati in camera di mia sorella. >> disse, indicando la scatolina << E questo... beh, non sapevo che altro prendere! Immagino che sarebbe tutto molto più semplice con del lubrificante, ma temo di non averne in casa. >>

Kurt arrossì nuovamente, rigirandosi la boccetta di olio fra le mani.

<< Io...penso che possa andar bene. >> farfugliò << Oddio, ho le farfalle nello stomaco... sono così nervoso! >>

Blaine sorrise e strinse le mani di Kurt fra le sue, con fare rassicurante.

<< Andrà tutto bene. >> disse dolcemente << Siamo io e te, giusto? Non può esserci niente di sbagliato in tutto questo. >>

Kurt sorrise ampiamente e, in uno slancio d'impeto, si gettò nuovamente sulle labbra di Blaine, atterrandolo sulla schiena e spalmandosi su di lui, mentre questi faceva scorrere avidamente le proprie mani lungo la schiena del giovane Hummel, mappando con le dita ogni centimetro della sua pelle.

Poi, quando i due decisero di aver aspettato abbastanza, Kurt si staccò dall'abbraccio e si accoccolò di fianco a Blaine, spalmandosi accuratamente l'olio di Rachel sulle mani, respirandone a pieni polmoni l'intenso ed inebriante aroma di menta; Blaine, perfettamente consciò di ciò che lo attendeva, sollevò appena appena il bacino ed allargò le gambe, così da consentire a Kurt la massima libertà nei propri movimenti.

Kurt tirò un enorme respirò per farsi coraggio e poi, lentamente, fece scorrere una mano untuosa lungo l'inguine di Blaine, stuzzicando il suo pene ed i testicoli per qualche secondo, fino ad arrivare proprio in mezzo alle sue natiche; con molta delicatezza andò ad inserire un primo dito dentro alla sua apertura, facendo pressione, mentre il giovane Anderson sussultava e si morteva violentemente il labbro inferiore per impedirsi di urlare.

Kurt si arrestò.

<< E' troppo doloroso? >> chiese << Vuoi che io... >>

<< No, ti prego! >> lo intimò Blaine << Non ti fermare, io... posso farcela. >>

Kurt fece segno di sì con la testa e ricominciò a muovere il dito, sempre lentamente, mentre con la coda dell'occhio osservava le espressioni e i movimenti di Blaine; sembrava provare dolore, certo, eppure in un certo senso era come... soddisfatto di quel trattamento.

Il giovane Hummel si decise ad inserire un secondo dito, arricciandolo assieme al primo in cerca di quel punto tanto sensibile dentro di Blaine; non lo aveva mai fatto prima di allora, ma ricordava ancora alla perfezione tutte le lezioni di educazione sessuale che aveva seguito al liceo, per cui sperava di riuscire a trovare la prostata di Blaine senza troppa difficoltà e, soprattutto, senza causargli eccessivo dolore.

<< U-un po' più a sinistra... >> gemette Blaine, sollevando ulteriormente il bacino << ... Ci sei quasi, Kurt...solo un altro po'...ODDIO, Sì! Lì! >>

Blaine inarcò la schiena e si contorse come in preda ad uno spasmo improvviso, mentre le dita di Kurt stuzzicavano insistentemente quel punto ed un ghignetto di soddisfazione attraversava da parte a parte il suo volto, vibrante di soddisfazione.

<< Dio, Kurt...ti prego! >> piagnucolò Blaine, in tono supplichevole << Ti voglio Kurt, adesso! >>

Kurt interruppe i suoi movimenti e si sporse per baciare dolcemente le labbra del moro, le sue dita ancora interamente dentro di lui.

<< Ti voglio dentro di me. >> bisbigliò Blaine, fra le labbra dell'altro << Ti prego. >>

Kurt non si lasciò pregare ulteriormente e, dopo aver delicatamente sfilato le proprie dita dall'apertura di Blaine, afferrò un preservativo dalla scatola e lo scartò attentamente, per poi srotolarlo con cura lungo la sua eccitazione; ringraziò mentalmente la signorina Hollyday, per averlo obbligato a frequentare quelle preziosissime lezioni di educazione sessuale durante il penultimo anno di liceo.

Blaine osservò quella lunga, meticolosa operazione in silenzio, il cuore che batteva come un tamburo di guerra e il respiro che si faceva sempre più affannoso, avido e bisognoso del corpo di Kurt, della sua mente e della sua anima, della sua più assoluta interezza dentro di sè. Kurt spalmò un altro po' di olio sul proprio membro e sull'apertura di Blaine, e dopo aver fatto segno al moro di rilassarsi, si adagiò su di lui e con accurata accortezza, sprofondò dentro di lui.

Blaine non potè trattenersi dall'emettere un sonoro gemito lamentoso, tanto era il dolore provocato da quella improvvisa introduzione; Kurt si bloccò immediatamente, rivolgendo all'altro uno sguardo preoccupato.

<< E' tutto ok. >> lo tranquillizzò Blaine, sebbene la sua espressione contrita sembrasse esprimere tutto il contrario << E' normale che faccia così male, credo. D-dobbiamo solo aspettare un po'... non ti muovere, Kurt...aspetta.. >>

Kurt assentì e fece scivolare le proprie dita fra quelle di Blaine, sporgendosi verso di lui per baciarlo ancora una volta, mentre il giovane Anderson agganciava entrambe le gambe al corpo dell'altro e sollevava leggermente il bacino, cercando di affievolire quel dolore. Per qualche minuto cercarono entrambi di rimanere immobili, quasi fossero sospesi nel vuoto ed attaccati solamente ad un sottile filo invisibile, dita fra le dita, labbra nelle labbra, cuore contro cuore.

Poi Kurt sentì che era arrivato il momento di ricominciare a muoversi, e con un leggero colpetto di reni si spinse maggiormente dentro Blaine, il quale lo accolse interamente, stringendosi a lui in una presa maggiormente vigorosa e baciandolo con una voracità ed una veemenza che gli erano sempre state sconosciute, almeno fino a quel momento. 

Il cuore sembrava sul punto di esplodergli in petto, ogni singola fibra del suo corpo fremeva e vibrava, ogni cellula dentro di lui sembrava urlare a squarciagola il nome di Kurt. 

Era la sensazione più bella del mondo.

Ed era reale.

Tutto era reale: ogni emozione, ogni singola sfumatura di quel meraviglioso atto d'amore...dopo averla ricercata per troppo a lungo, Blaine aveva finalmente trovato la felicità,  in un luogo che non fossero esclusivamente i suoi sogni.

E quel luogo portava il nome di Kurt.

<< Ti amo... >> si ritrovò a mormorare il giovane Anderson, mentre le sue labbra erano ancora intente ad esplorare quelle dell'altro << Ti amo così tanto, Kurt. >>

Kurt fece scivolare entrambe le mani fra i capelli di Blaine, affondando le dita fra i suoi ricci e continuando a tormentare avidamente la sua lingua con la propria, in quella specie di duello amoroso all'ultimo sangue.

<< Ti amo anche io. >> rispose poi il giovane dagli occhi azzurri, rompendo il bacio e ritornando a guardare l'altro dritto negli occhi, senza smetterla di muoversi << Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo... >>

Blaine lo zittì con un ennesimo bacio e lo avvolse interamente fra le proprie braccia, continuando a muoversi assieme a lui in quella travolgente danza amorosa. Erano come guidati da un'immaginaria musica appassionata: il corpo di Kurt sembrava fatto apposta per completarsi con quello di Blaine - Kurt stesso sembrava essere nato per stare dentro di lui - ed entrambi sentivano molto chiaramente di essere stati creati esclusivamente per appartenersi l'un l'altro.

Alla fine, pensò Blaine, il Destino aveva proprio ragione: era proprio lui, Kurt, la tessera mancante del suo mosaico.

I due ragazzi continuarono a fare l'amore a lungo, fino a che non fu Blaine il primo a dare segno di cedimento, ormai fin troppo esausto ed incapace di trattenere il proprio orgasmo ancora a lungo; venne impetuosamente sul suo stomaco e su quello di Kurt, il quale lo seguì poco dopo, aggrappandosi con forza ai suoi ricci e chiamando a gran voce il suo nome, in un tono così rauco ed erotico che Blaine credette di poter venire una seconda volta.  Alla fine dell'amplesso, Kurt si sfilò lentamente e si accasciò senza forze sul torace di Blaine, un'espressione particolarmente soddisfatta e rilassata sul volto, il cuore che batteva ad un ritmo ancora troppo accelerato ed ogni cellula del suo corpo ancora in fibrillazione per ciò che era appena successo.

<< E' stato bellissimo. >> disse poi a mezza voce, posando l'orecchio sul petto di Blaine, così da poter ascoltare il battito del suo cuore innamorato << Io... Dio, credo di non avere parole! >>

Blaine cinse la vita di Kurt con un braccio e posò un tenero bacio sulla sua fronte, sospirando beatamente.

<< Allora forse non devi dire niente. >> replicò, solleticando la pelle di Kurt con le dita << E' tutto così meravigliosamente perfetto, non trovi? >>

Kurt allungò una mano verso quella di Blaine e strinse forte la presa, sorridendo ampiamente ed abbandonandosi ad un profondo, ennesimo sospiro beato.

<< Sì. >> rispose con voce morbida, intrecciando ad una ad una le dita con quelle di Blaine << Così è tutto meravigliosamente perfetto. >>













N.d.A: Buon pomeriggio ( Si fa per dire: qui piove, io sono influenzata e reduce dall'ascolto delle canzoni della 4x4) a tutti.  Riesco finalmente ad aggiornare il capitolo...e che capitolo, direi! xD Insomma, dopo il modo in cui avevo chiuso le cose fra Kurt e Blaine, mi sembrava inevitabile che le cose dovessero prendere questa piega! :) 

Che dire, adesso? La storia è praticamente quasi conclusa... manca solo l'epilogo, ma il grosso ormai si è concluso oggi. Vi ringrazio per la fiducia che mi avete dato, per la pazienza con cui avete seguito e per il supporto che continuate a darmi, anche silenziosamente. Vi giuro, siete davvero la mia forza. :)



 

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Capitolo 16
*** Epilogue ***


Epilogue





Il mattino seguente, quando i raggi di sole penetrarono dolcemente fra le tende della sua camera da letto, Blaine si svegliò con il corpo nudo di Kurt ancora stretto fra le braccia, e in quel rapido momento di gioia il suo cuore prese a battere talmente forte da fargli quasi paura; fare l'amore con Kurt era stata la più bella esperienza di sempre, ma sentire il suo corpo così avvinghiato al proprio, dopo quella meravigliosa nottata d'amore, era forse l'emozione più intensa e gratificante che Blaine avesse mai provato in tutta la vita.

Il giovane Anderson sorrise ampiamente, scostando con delicatezza una piccola ciocca ribelle dalla fronte di Kurt, facendo bene attenzione a non svegliarlo; era talmente bello, in quel momento, che Blaine credette di poter tranquillamente passare il resto dell'eternità solamente a fissarlo, senza mai dover chiedere di più.

<< Oh, Kurt... >> mormorò dolcemente, facendo scivolare pian piano il dorso della mano lungo la guancia del ragazzo << Dio, sei la creatura più bella che io abbia mai visto. >>

<< Grazie. >> fece eco una vocina impastata, così sommessa da risultare quasi impercettibile.

Ma Blaine la sentì, ovviamente, e al suono di quella melodia così dolce e rassicurante il suo cuore prese a battere ancora più forte, mentre i muscoli del suo viso si distesero - quasi inconsciamente - in un tenero sorriso beato, colmo di amore e venerazione.

<< Hey. >> disse con voce morbida, mentre Kurt riapriva lentamente gli occhi e sorrideva impacciatamente, ancora piuttosto provato dai postumi del sonno << Non mi ero accorto che ti fossi già svegliato. >>

Kurt ampliò il proprio sorriso, guardando l'altro di sottecchi e sospirando.

<< Volevo restare un altro po' abbracciato a te. >> rispose << E' così bello dormire fra le tue braccia, mi fai sentire così al sicuro! E' come se tu fossi il mio rifugio, Blaine, l'unico posto in tutto il mondo nel quale posso sentirmi libero di essere me stesso; è la sensazione più bella del mondo. >>

Blaine sorrise maggiormente e si sporse in avanti per posare un morbido bacio sulle tempie del giovane Hummel, rabbrividendo di piacere nel momento il cui le sue labbra sfiorarono la pelle fresca e morbida del suo innamorato.

<< Sì, lo è davvero. >> disse poi, facendo scorrere le dita lungo il collo dell'altro << Sembra quasi di vivere in un sogno. >>

<< Già, ma questa volta non è un sogno. >> replicò Kurt, sollevandosi leggermente così da poter guardare il suo interlocutore negli occhi << E' tutto reale, Blaine, io sono reale! Non dovrai mai più rifugiarti nei sogni per trovare la felicità, nè alzare di continuo gli occhi al cielo e pregare le stelle affinchè il Destino ti mandi un segnale: io sono qui, Blaine, e ci sarò sempre. Niente più sogni a cui aggrapparsi, desideri inespressi o inutili speranze prive di fondamento; d'ora in avanti, ci siamo solamente noi. >>

Blaine sospirò profondamente e si sporse verso di lui per baciarlo, cingendo la sua vita sottile fra le braccia e perdendosi completamente in quello splendido oceano di amore, di pace e di felicità, suo unico compagno di viaggio quell'uomo tanto meraviglioso che per tutta la vita aveva atteso senza mai perdersi d'animo e senza arrendersi. 

Adesso, finalmente, aveva compreso che il Destino non sempre può essere forzato, nè tanto meno preso in giro o provocato per ottenere più rapidamente una risposta dal cielo; aveva compreso che il Destino non ha assolutamente niente a che vedere con le nostre scelte e che, il più delle volte, siamo noi stessi a plasmare la nostra sorte, compiendo delle scelte, facendo sacrifici, abbandonandosi esclusivamente ai sentimenti e mettendo da parte i dubbi e la razionalità. Aveva compreso, dopo tutto questo tempo, che il proprio Destino può essere molto più di una semplice coincidenza, molto più che un curioso, beffardo scherzo della Sorte. 

E che, molto semplicemente, il suo Destino non era nient'altro che Kurt.



 

Fine

 




N.d.A: Credo che, per una volta, non sia necessario dilungarmi in inutili parole senza senso; mi limiterò, molto semplicemente, a ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicini e che mi hanno dato la forza di continuare a scrivere nei momenti di difficoltà, a coloro che hanno condiviso emozioni, dolori, risate, lacrime e speranze con me e mi hanno fatto sempre credere che vale la pena continuare a vivere, sognare e lottare.

A tutti i Klainers che, come me, non lasceranno mai la loro OTP, neanche nei momenti di maggiore difficoltà come questo.

Perchè, del resto, sappiamo tutti che il Destino di Kurt e Blaine è quello di appartenersi.


Grazie, di cuore.

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