Where a whole world waiting for you, Caroline.

di Klarolineisfantastic
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Klaus , Tyler...died. ***
Capitolo 2: *** Can not be. ***
Capitolo 3: *** Partenza. ***
Capitolo 4: *** The Antlantis Motel. ***
Capitolo 5: *** The abduction ***
Capitolo 6: *** It was just a boy. ***
Capitolo 7: *** Thanks Mom. ***
Capitolo 8: *** An incredible surprise. ***
Capitolo 9: *** Protect my child. ***
Capitolo 10: *** What is life? ***



Capitolo 1
*** Klaus , Tyler...died. ***


La morte li aveva separati , li aveva veramente separati? 
No per Caroline un sentimento così forte non poteva essere separato. 
Amava Tyler ma allora perchè quando ripensava a Klaus gli venivano ancora quei brividi che provava tutte le volte che gli stava vicino? 
''Klaus e Tyler sono morti'' era questa la frase che Caroline riusciva a pensare e a ripete con infinite lacrime che le solcavano il volto fragile e roseo. Non si accorgeva che intanto qualcuno dalla finestra la stava osservando. 
Tyler era lì , o meglio , Klaus.
La guardava e sapeva che non avrebbe potuto, ma avrebbe desiderato, rivelarsi a lei. Bonnie gli aveva espressamente detto che domani avrebbe potuto rivelarsi dicendo :''Bonnie mi aiutato , evviva Bonnie e molte altre cose''
Non voleva vederla piangere voleva andare lì rassicurarla che era vivo cioè che era vivo Tyler o perlomeno il corpo ma chi c'era dentro era una tutt'altra persona. 
Klaus si stava concentrando sulle sue lacrime. 
Scivolavano in fretta piene di dolore e nere piene del trucco della ragazza.
Si sarebbe giurato che sarebbe stato lui ad asciugarle e ad averla. Sì , lui. Ma nel suo corpo e così sparì nell'oscurità facendo muovere le foglie degli alberi che si estendevano a casa Forbes. 
Caroline lo sentì.
C : Chi c'è lì? 
Aveva sperato per un attimo che fosse stato Tyler e in mente le vennero tutti quei ricordi , le notti passate a parlare a coccolarsi. 
''Non c'è nessuno Caroline'' si disse fra sè e sè e scoppio in un pianto disperato.
Le lacrime bagnavano il cuscino , le lenzuola e il dolore che la persuadeva la fece addormentare.   
 
''Che ci fai qui? Chiese caroline a Klaus.

Egli non rispose bensi le asciugava le lacrime che la tormentavano dal giorno prima. 

Poi sparì ma vide Tyler. 

Io sono una causa persa ma tu hai un bellissimo futuro davanti. Furono le dure parole. 

Si baciarono e quando si distaccarono però vide Klaus ancora con gli occhi chiusi per il bacio.''



Si sveglio di soprassalto con il fiatone si teneva il lenzuolo stretto al petto. 
Come aveva potuto paragonare Tyler a quel.. MOSTRO? Così orrendo  , orribile , cattivo  e umano solo con lei. 
In effetti quando era successo veramente quell'episodio un pò sentiva dentro che si trattasse di qualcun'altro.. ma non di Klaus. 
Si vestì e si diresse verso la porta di casa certa di chiudersi tutto alle spalle. 
Chiuse la porta a chiave e si girò. 
All'improvviso il cuore di Caroline comincio a battare  , prima piano , poi forte , poi troppo forte. 
Era davanti a lei quello per cui aveva pianto per ore ieri sera. 
Gli sorrideva. 
Caroline gli andò in contro con tutta la forza che poteva. 

Un brivido passò per il corpo di Klaus. 
C : Dove sei stato? Tyler mi sei mancato. 
Caroline sfoggio un sorriso a 32 denti. 
K/T : Bonnie mi ha fatto rimanere in vita.Mi sei mancata anche tu. 
Caroline lo baciò  e lo abbracciò. 
C'era qualcosa di strano in quel bacio e Caroline lo sapeva bene  e senza capire cosa stava dicendo e lasciandosi guidare dal suo cuore disse 3 fatidiche parole. 
C : Ti amo , Klaus. 
K/T : Come mi hai chiamato? disse sorridendo.
C : Scusa Tyler il fatto è che.. aspetta non sei arrabbiato? 
Klaus si irrigidì aveva fatto un'enorme sbaglio. 
K/T : So che per il fatto di Klaus sei stressata , non fa niente. Balbettò Klaus. 
Caroline lo abbracciò. 
''Ma cosa mi è preso. Dio sono così sicura che  in quel momento non era Tyler ma Klaus..No Caroline ma cosa vai a pensare ora?''
Questa frase rimbombava nella testa di Caroline. 
K/T : Allora usciamo? 
C : Sì. 

Era felice di vederla così e non sapeva perchè. 
Era così strano volere la felicità di qualcuno che nemmeno lo considerava.
Lui , per lei , era quello che ha ucciso mezza Mystic Falls tra cui alcuni suoi amici. 
''Come aveva fatto? Come aveva potuto riconoscermi''
Klaus la guardò e vide che i suoi occhi erano persi nel vuoto mentre continuava tranquilla la passeggiata. 
La strinse a sè era una cosa che aveva desiderato fare da quando l'aveva conosciuta. 
Voleva solo farla felice. 
Si era promesso che lo avrebbe fatto.



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Capitolo 2
*** Can not be. ***


Era mezz’ora ormai che Caroline era sotto la doccia.
Pensava e ripensava a cosa aveva potuto portarla a dire Klaus invece di Tyler.
Ci aveva pensato una volta o due ‘’L’amore’’ ma subito si era detta di ricordarsi chi è ..anzi chi era Klaus.
Lui era.
Ora non c’è più.
Almeno così pensano tutti.
Lui vive ancora , forse nei suoi ricordi.
Forse nei ricordi di un ballo , di una panchina , di un braccialetto o un disegno.
Aspetta però.
Viveva anche nei ricordi di morti d’innocenti  , dei suoi amici e delle torture.
Uscì dalla doccia e chiuse l’acqua.
Si mise un asciugamano addosso così da coprirle il corpo bagnato dall’acqua.
Gli piaceva stare sott’acqua era l’unica cosa che la rilassava completamente.
Aprì il comodino e navigava tra gli oggetti sparsi in cerca di qualche gioiello da mettersi per andare a cena con Tyler.
Tocco qualcosa ma non lo portò alla luce stava cercando di capire che cos’era con il tocco della mano.
Alla fine lo tirò fuori dal comodino e ,presa da qualcosa che non si immaginava nemmeno lei , una lacrima le solcò il viso.
Era il braccialetto di Klaus.
La notte dopo che l’aveva salvata ma allora non lo contava nemmeno quel piccolo gesto  ma da quando le aveva detto quelle parole al loro ultimo ballo.. ‘’ Forse tra un giorno , o tra un anno o fra un centinaio tu ti presenterai alla mia porta e lascerai che ti mostri ciò che di bello ha il mondo’’ Lì , lì in quel fottutissimo momento se non ci fosse stato Tyler si sarebbe buttata nelle braccia del cattivo ,anzi , dopo quel ballo lo avrebbe voluto raggiungere abbracciarlo dirle che voleva vedere il mondo ma il sentimento per Tyler era ancora troppo forte.
Caroline si stava sempre di più convincendo con una piccola frase ‘’non capisci  quanto tieni ad una persona finche non la perdi’’.. ma quella persona , quella persona era la causa  di tutto il  male a Mystic Falls eppure qualcosa la convinceva che una parte , una piccola parte che tentava di scoppiare quando stava con lei era UMANA.            
Si alzò si mise il braccialetto sul polso e tirò un sospiro.
Prese un vestito a caso neanche lo aveva notato ma era quello del loro primo ballo.
Tyler non sapeva che si trattava del vestito regalato da Klaus e quindi lo mise con molta facilità.
Si truccò e scese alla porta e come per tempismo la porta suonò all’instante.
C : Ehy.
Caroline sorrise , un po’ timida.

‘’Era bellissima , quel vestito.. quel ballo. Forse era tutto quello che desideravo dopo la morte di Tatia, anzi  in verità Tatia mi prendeva solo in giro non si era mai decisa finchè non morì. Aveva anche il mio braccialetto.. perché quelle tre parole che mi aveva detto stamattina non si era decise a dirmele in faccia? Anzi , meglio , quando io stavo nel mio corpo?’’
Questo era il pensiero che assillava Klaus ,  tutte quelle attenzioni verso le cose avute da lui solo adesso.. perché? Perché era il cattivo , ovvio.
‘’Non si è cattivi finche esserlo è l’unica cosa da fare. ‘’
Si ripeteva spesso.
C : Tutto apposto?
K/T : Si , sweetheart.
Caroline rabbrividì.
C : C-come?
‘’Cazzo , Klaus’’  pensava egli.
K/T : Non posso chiamarti così?
C : Non ..sembri tu.
Klaus si fermò.
K/T : Chi sembro , Caroline?
Guardava con gli occhi bassi l’asfalto.
C : Tyler stai bene?
Era tentato , sì doveva dirglielo , un giorno era già troppo tempo.
Aveva detto delle bugie a tutti perché con lei  non ci riusciva cosa le provocava?
Si sentiva strano ogni volta che la vedeva. Lui sentiva che era da solo e con lei ,invece, riusciva a dimostrare tutto.
K : Io devo dirti una cosa.
C : Cosa?
Sorrise Caroline a Klaus.

‘’Che bel sorriso se solo , potessi farlo mio ‘’ I pensieri di Klaus riguardavano solo lei ed è sempre stato così da quando l’aveva conosciuta.
Gli arrivò un messaggio. Bonnie.
‘’So come farti riavere il tuo corpo. Vieni da me’’
K/T : Seguimi e capirai tutto.
C : Dove dobbiamo andare.
K/T : SEGUIMI!
Lo aveva gridato con tutta la rabbia e la foga e una lacrime gli solcò il viso e fortunatamente lei non la vide.
Come avrebbe potuto  rovinare i suoi sogni.
No , lo doveva fare non voleva mentire .. non a lei.

Giunsero a casa Bennet.
B : Entra.
Lo guardò con disprezzo Bonnie.
Stava per chiudere la porta ma vide che Klaus teneva qualcuno nella mano.
Eccolo un tuffo al cuore.
Bonnie si irrigidi.
In quella casa , in quel salone , c’erano tutti tranne lei.
Caroline non era stata invitata , perché?
Al centro del salotto vide una bara .. la riconobbe. Klaus.
C : Cosa ci facciamo qui , Tyler?
E : Caroline , scusa io..io  non volevo.
C : Cosa? Disse Caroline stranita.
E : Non gli hai detto niente? Brutto stronzo ti sei preso gioco di lei.
Indicò Tyler con un dito.
Dopo la trasformazione Elena era diventata più coraggiosa.
D : Elena ricordati chi è. Intervenne Damon che la prese e la buttò sul divano.
C : Di cosa state parlando.
B : Scusa , Caroline. Ora vedrai.
Klaus prima di stendersi a terra dentro un cerchio di candele la guardò in faccia.
T/K : Scusa.  Mi dispiace davvero tanto.
Lei lo abbracciò.
Lui non si mosse.
Si levò dalle sue braccia e si mise in quel cerchio che avrebbe mostrato la sua vera identità.
Bonnie inizio a pronunciare strane formule e aprì la bara.
Il corpo di Tyler giacque senza vita in quel cerchio mentre qualcuno era già uscito dalla bara.
C : No , no , no.
Disse Caroline piangendo.
C : Eri tu? Mi hai mentito?
Si levò il braccialetto e glielo tirò addosso.
C : Sei uno stronzo e voi tutti mi avete mentito solo per il tuo fottutissimo bene Elena.
Non si rese conto di quello che stava dicendo.
Tutti la guardavano colpevoli ma sapeva che era per il suo bene.
Se ne andò chiudendosi la porta alle spalle.
D : Hai fatto centro amico. Indicando Klaus con la testa.
Klaus lo prese per il collo e lo fece alzare.
K : Non ti immischiare in fatti che non ti riguardano.
Lo sbatte al muro e sparì sfruttando la sua velocità sovrannaturale.

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Capitolo 3
*** Partenza. ***


Klaus era da solo in quella casa.
Rebekah se ne era andata  , Elijah e Kol anche.
Un’altra volta da solo Klaus.
Si prese un bicchiere di wisky e lo bevve tutto d’un sorso l’alcool era l’unica cosa che lo faceva evadere dalla sua mente , dai suoi ricordi , da Caroline.
Finito il wisky scaraventò il bicchiere sul muro e il bicchiere si frantumò come i suoi sentimenti.
Andò in camera sua e si mise seduto sulla scrivania dove disegnava.
Voleva disegnare, voleva esprimere tutto su una  tela.
Si mise a cercare un foglio in quella scrivania così disordinata  prese un foglio  e lo girò.
Ecco il suo viso.
Da ogni parte un oggetto le ricordava lei.
Sorrise.
In effetti la parte del cattivo gli veniva bene però perché solo lei pensava che ci fosse qualcosa di umano in lui?
Si era rassegnato a recuperarla  ormai da troppo tempo e forse non poteva neanche più esserci.
Anzi non c’era.
Era troppo tardi.
Era troppo tardi anche per lei.
Bonnie sta riportando in vita Tyler e lei avrà la sua favola con il suo principe azzurro.
Ma lui non era così , non era un principe , non era buono era tutt’il contrario.
Ed ora ecco il suo viso e il cavallo di quel ballo.
Il loro primo ballo.
Ancora si domandava come mai avesse accettato di venire.
Una volta si stava persino convincendo che ci fosse venuta per lui. Ma chi voleva prendere in giro?
‘’Lei non farebbe niente per te , mettitelo in testa Klaus’’Si era detto ad alta voce.
Quella notte gli aveva detto tutto in faccia e nessuno lo aveva mai fatto.
Poteva ucciderla , torturarla , rapirla no per una volta ha fatto la parte del ‘’buono’’ o forse ‘’dell’innamorato’’.
‘’Innamorato ? No non posso io non posso esserlo. Io non un parte umana!’’Aveva urlato scaraventando la scrivania sul pavimento e con lei i disegni di quella donna.
Il telefono prese a suonare. Un messaggio. Un altro.
Damon.
‘’Abbiamo bisogno di te. Siamo a casa Lockwood.Qui qualcosa non va. XOXO’’
‘’XOXO?Un’altra riunione?.’’ Pensò.
In 10 secondi era davanti a casa Lockwood aveva sfruttato la sua velocità.
Damon aprì la porta senza che lui bussasse.
D : Tyler è un po’ su di giri,amico.
Klaus sorrise beffardo e entrò in quel enorme salotto.
K : Un’altra riunione famigliare?
Sorrise.
Poi la vide.
Era seduta su un divano vicino ad Elena che le teneva la mano e Tyler dietro di lei le dava dei baci sulla nuca.
‘’Sentii il suo profumo. Un profumo diverso dagli altri era buono , dolce , travolgente  come lei.
Tyler mi vide e mi guardò con aria sdegnata se fosse stato più forte mi avrebbe già sbranato.
Credimi Tyler non me ne compiaccio neanche io di quello che ho fatto. ‘’ Così pensava ma disse tutta un’altra cosa.
K : Allora che motivo c’è della vostra convocazione? Sorrise.
Damon mi stava vicino a braccia conserte.
D : Esther si è ‘’alleata’’ con Katherine e Alaric e vogliono ucciderti e come tu sai se muori tu c’è la possibilità della mia morte , di quella di Stefan ,  di Elena e  di Caroline quindi non vogliamo che tu muoia. Perciò ‘’Benvenuto nel club’’.
Si avvicinò al  orecchio di Klaus.
D : Non abbiamo il regalo di benvenuto, scusa.
Con la testa accennò a Caroline che non lo degnò neanche di uno sguardo.
K : Quindi cosa avete intenzione di fare?
B : Dobbiamo continuare con il piano che avevamo in mente prima.  L’unico modo è disidratarlo.
K : C’è mia madre  cioè c’è Esther con lui  è una strega molto più potente di te e le streghe antiche le danno tutto il loro appoggio pur di uccidere noi vampiri.
S : Qui interviene Bonnie facendo finta di essere dalla sua parte per distrarla  mentre noi cercheremo di trovare Alaric. A questo ci penseremo io e Damon , Elena e Bonnie.
D : Mentre tu e Caroline cercherete Katherine. Katherine ancora non sa che se ti uccidiamo c’è una possibilità di morire quindi basterà dirglielo e starà sicuramente dalla nostra parte sennò passiamo ai metodi Klaus. Tu Tyler , visto che sei il figlio del sindaco , servirai a fermare le voci che girano su Caroline e te. Ormai sanno quasi tutti cosa siete.
C : Chi ti dice che io voglio farlo?
K : Non voglio farlo neanche io ma se vuoi vivere ti conviene , cara. Sorrise.
T : Non sei costretta a farlo se non vuoi possiamo andare solo io e Klaus.
C : Verrò non me ne starò con le mani in mano.
E : Bene allora Bonnie come localizziamo Esther e i suoi ‘’alleati’’?
B : A questo c’ho già pensato. Esther e Alaric si trovano nel New Jersey. Mentre Katherine è a Manhattan.
K : Come mai lontani tra loro?
B : Forse non volevano lasciare traccia , non lo so.
D : Allora domani alle 06.00 davanti casa Forbes.  Visto che le ragazze e Tyler dormono tutte là oggi sarà più facile incontrarsi lì.
K : A domani allora.
Klaus uscì sbattendosi la porta alle spalle.
‘’Tyler  a casa di Caroline? Che c’è di male? In fondo è la .. sua ragazza. Cazzo perché sento tutto adesso?’’
Si diresse verso casa e si mise sul letto .
Non ci riusciva , non prendeva sonno , il pensiero di Tyler e Caroline era troppo pesante.
Doveva vederla.
Erano trenta minuti che se ne era andato saranno tornati a casa no?
Aveva imparato con il corpo di Tyler a non essere visto mentre la osservava.
Non è vero , non c’erano le ragazze.
Oh forse se ne erano andate per lasciarli da soli dopo.. quello che gli aveva fatto.
Tyler era steso sul letto e Caroline gli sedeva accanto.
‘’Sentivo le loro parole.
T : Ti amo così tanto . Mi sei mancata.
C : Ti amo anch’io.
Eh pensare che quel ti amo oggi era dedicato a me.
Eccola Caroline lo stava baciando e lui le stava togliendo la vestaia era rimasta in reggi petto e mutandine.
Era una ragazza comandata dalla passione , la passione che volevo per me.
Basta non volevo vedere tanto.
C : Continua , Klaus.
Un altro brivido.
Aveva detto il mio nome.
Mentre faceva l’amore aveva urlato il mio nome.
Quelle dolci labbra avevano detto un nome che richiudeva una persona cattiva e orribile.
Tyler si era alzato.
Non sentivo più niente sentivo solo : ‘’Continua, Klaus’’ Mi rimbombava nella mente. Me ne andai con quella frase nella testa. ’’

C : Tyler , scusa non volevo.
T : Davvero non volevi? Caroline stai cambiando. Hai conservato persino il suo disegno .Lo prese strappandolo.
Lei  prese i pezzi rimasti di quel disegno.
C : Tyler , veramente scusa. Solo che con tutta questa storia sto pensando solo a quello.
T : No non fa niente , tieniti i tuoi disegni , i tuoi braccialetti o altro. Non puoi farmi questo.
C : TYLER FORSE PER UNA VOLTA QUALCUNO MI CAPISCE! TI SENTI MAI COME SE QUALCUNO NON TI CONSIDERI IN QUESTO MONDO? COME SE FOSSI DA SOLO? COME SE SEI LA STUPIDA CHE SPETTEGOLA TUTTO A TUTTI?BEH FORSE PRIMA ERO COSI’ MA ORA NO , ORA NON SONO COSI’ MA NON TI INTERESSA , NON VI INTERESSA IO SARO’ SEMPRE LA STUPIDA SUPERFICIALE.
Lo disse tutto d’un fiato aveva  detto quello che pensava e quello che provava ogni volta.
T : Ciao Caroline.
Lo disse chiudendosi la porta alle spalle.
Non pianse si mise sul letto , mise la sveglia e si addormento. Non voleva sognare Tyler né Klaus per oggi era fin troppo.

‘’Driiiiin Driiiin’’ La scaraventò sul muro.
‘’Stupida sveglia’’ disse Caroline.
Cazzo le 05.45.
Si alzò  , si lavò e si vesti.
Si mise una maglietta senza spalline bianca e una gonna quasi una minigonna nera.
Corta ma non troppo.
Qualcuno bussò alla porta.
Sicuramente Elena.
Aprì.
C : Ehy , ele.
K : Mi dispiace  , ma no.
Stava per chiudere la porta.
K : Non sono venuto per parlarti , dolcezza.
Sorrise.
Ecco un brivido attraversare Caroline.
K : Sono le 06.00 devi scendere. Gli altri sono già partiti. Sai dov’è Tyler ieri non aveva detto che veniva a salutarti?
Rise sotto i baffi.
C : ..No non lo so.
C : Aspettiamo.
K : Siamo già in ritardo. Andiamo e basta.
Caroline sbuffò e Klaus gli aprì la portiera.
Lo guardò schifata.
Salirono in macchina e prima di partire Klaus prese un sospiro.
K : Mi dispiace ma non potevo dirti che ero io.
C : Perché? Per farmi soffrire ancora di più? Non ti basta uccidere i miei amici?
K : L’HO FATTO PERCHE’ VOLEVO STARTI VICINO.
Detto questo la macchina partì con un rombo di un motore che urlava disperato.
Caroline rimane colpita non disse una parola.

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Capitolo 4
*** The Antlantis Motel. ***


K : Eccoci arrivati.
Caroline guardava uno schifoso motel al di fuori dell’auto.
C : Davvero? Quello? Dobbiamo alloggiare lì?
K : Non fare la bambina capricciosa.
Caroline uscì dall’auto e guardò quel motel.
C’era un’insegna lampeggiante dove c’era scritto : ‘’ The Antlantis Motel ‘’  con due stelle che lampeggiavano una volta sì e una volta no.
‘’Non valeva neanche due stelle anzi nemmeno una. Beh non mi interessa questo .. mi interessa di lui.
Ora stava avanzando verso l’entrata.
K : Allora? Su.
Mi indicava l’entrata con la testa.
Lo raggiunsi e mi prese il braccio.
K : Prometto che ti farò vedere qualcosa di meglio.
Rise. Sbuffai. Lo avrei voluto  , lo avrei voluto veramente tanto.
Entrammo tutt’e due mi mise un braccio sulle spalle.
Tremai. ‘’
K : Buongiorno vorremo una camera per due , se non le spiace.
Le pupille si dilatarono.
X : Ma certamente , seguitemi.  
Entrarono in una stanza se così possiamo definirla. La carta da parati cadeva a pezzi  le mattonelle , alcune, erano rotte e sporche e il letto ornato con un lenzuolo sudicio.
Klaus la guardava divertito mentre la vedeva ispezionare la casa.
Caroline sbuffò e si sedette sul quel letto sudicio.
K : Allora vuoi restare ancora a digiuno? Per quanto sweetheart? Sorrise sghembo.
C : Non sono un’assassina , non sono te.
K : Ormai sono conosciuto come il terribile.
Rise ancora.
C : Già.
Andò in bagno.
K : Vado a farmi una doccia.
C : Se ci riesci in quella vasca schifosa.
K : 1000 anni fa non c’era nemmeno. Non era un bello spettacolo vedere mio fratello Kol.
C : Oh beh lo credo.
Rise Caroline di gusto.
‘’ Il primo sorriso riservato a me , che bella che era. I suoi capelli , i suoi occhi , il suo tutto . Mi feci una doccia. Uscii da quella vasca , mi vestii e la vidi addormentata. Non volevo svegliarla così piano uscii da quella stanza. Avevo troppa fame e di certo non volevo uccidere davanti a lei. Perché? Perché non volevo dimostrarmi così davanti a lei? In fondo ero così , non potevo cambiare , non poteva cambiarmi .. nessuno può farlo. Vidi una ragazza al bar dell’hotel andai al suo tavolo e cominciai la conversazione. ‘’

‘’Dov’era andato? A farsi qualcuna ovviamente ma cosa doveva importarmene? Non sono gelosa , non di lui.
Toccai il comodino per accendere la lampada e vidi qualcosa. Il disegno che Tyler aveva strappato.
Lo avevo portato nella borsa dio lo aveva rifatto. Sorrisi come un ebete e non sapevo perché.
Dovevo dirgli grazie. Presi una maglietta e un pantalone e un copri spalle e quasi inciampando andai verso la porta e uscii. Dove poteva essere? Forse al bar. Andai lì lo vidi era con una ragazza all’improvviso si alzarono e si diressero verso il bagno. Mi veniva da vomitare e non so perché. Forse per l’odore .. no ero gelosa , dio non volevo ammetterlo . Ma è così brutto essere gelosi di lui? CERTO che lo è Caroline. Li seguii.
Un brivido.
Quell’umanità che avevo visto per me non esisteva più. La stava mordendo e solo adesso vidi che era una ragazza di 16 anni spensierata e innocente. Non si accorse nemmeno di me preso dalla frenesia. Ero in piedi  davanti a loro. All’improvviso era troppo tardi. La ragazza si accasciò a terra ormai non c’era niente da fare.
C : Sei un mostro.
K : Io sono così Caroline.
Aveva ragione , perché dovevo prendermela così tanto..una voce dentro di me mi disse ‘’perché lo ami’’ No è impossibile io non lo amo eppure ci stavo male. Tanto , troppo male.
Salii le scale e andai in camera mia. ‘’

‘’Mi sbarazzai del cadavere e la raggiunsi in camera.
K : Perché ti ostini a pensare che io possa avere qualcosa di umano?
Urlai con foga.
C : PERCHE’ SEI L’UNICO CHE PUO’ CAPIRMI , L’UNICO CHE SA QUELLO CHE VUOL  DIRE NON ESSERE CONSIDERATO , ESSERE TORTURATO DAL PROPRIO PADRE , ESSERE CONSIDERATO COME SE NON ESISTI IN QUESTO MONDO. Essere considerata da tutti la stupida superficiale.
Dio stava piangendo sul letto , un’altra volta la causa delle sue lacrime ero io.
Mi ero promesso e ripromesso che io avrei asciugato le sue prossime lacrime e cosi feci mi misi seduto vicino a lei e le iniziai ad accarezzare i capelli.
K :  Tu non sei la stupida superficiale. Tu sei bella , sei forte e raggiante.
C : Vuoi ricordarmi il ballo?
K : Voglio ricordarti quello che sei.
A mia sorpresa , a mia grandissima sorpresa si strinse a me.
Qualcuno stava interrompendo quel momento stavano bussando alla porta. Andai ad aprire ed eccolo lì.
TYLER.’’

Tyler aveva viaggiato a lungo per trovarli e quando li trovò ne fu estremamente felice. Corse verso Caroline e l’abbracciò mentre Klaus guardava ingelosito la scena.
Quel calore , quel corpo due giorni fa sarebbero mancati a Caroline ma adesso  quell’abbraccio  gli aveva solo fatto capire quanto ne voleva uno simile da Klaus.
C : Che ci fai qui?
T : Sono venuto per te , non potevo lasciarti da sola con… LUI.
C : So cavarmela da sola. Tyler la guardò stranita.
T : Volevo informarvi che ho trovato Katherine e dobbiamo andare da lei adesso sennò ripartirà di nuovo.
K : Illustraci la strada.
Tyler uscì dalla stanza per primo poi lo proseguì  Caroline.
Klaus la fermò  alla porta.
K : No  , non rischierai per me tu devi starne fuori.
C : Ci sono già dentro.
Klaus la guardò per un momento la desiderava così tanto perlomeno desiderava un suo bacio ma niente.

 
Si incamminarono verso la macchina di Klaus e Tyler prese la sua. Caroline entrò in quella di Klaus e partirono verso una meta  a loro sconosciuta. ‘’Mi sono veramente innamorata di lui?
Era veramente così impossibile? ‘’ Si interrogava  Caroline guardandolo.

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Capitolo 5
*** The abduction ***


Caroline si era addormentata dopo soli 10 minuti di auto.
Non per la stanchezza era solamente stressata. Tutta quella situazione la metteva veramente a disagio.
Non sapeva cosa provava , cosa sentiva , cosa voleva fare .

‘’ Perché , perché mi aveva detto quelle cose? Perché provavo paura per lei? Forse era più simile a me di quanto pensassi solo che lei era riuscita dopo tutto quello che aveva passato ad avere una parte umana benché fosse una vampira , un mostro cosi lo  definirebbero tutti.’’

Klaus scese dalla macchina deciso di lasciare la vampira dormire e fuori pericolo.
-Dov’è Caroline?- Disse Tyler alzando il sopracciglio.
Klaus non rispose e si incammino a passo svelto verso la casa che avrebbe dovuto ospitare Katherine.
-Dimmi dov’è- Impreco Tyler.
-Dorme ed ora stai zitto- Lo guardo con ira Klaus.
Klaus stava per spaccare quella porta quando qualcuno da dietro lo colpi di sorpresa rompendogli il collo.
-E’ la mia vendetta- disse Katherine.

‘’Non vedo più niente , ho solo un senso di vuoto ma non mi fa male. Quello che mi fa più male è il pensiero di Caroline. Ho un senso d’insicurezza che si sta espandendo dentro di me. Devo alzarmi , devo svegliarmi e devo vedere se sta bene.’’
Con tutte le forze che aveva in corpo cerco di alzarsi.
Ci riuscì e traballando arrivò fino alla macchina.
Niente , nessuna traccia di lei solo il suo profumo di vaniglia che avrebbe ammaliato chiunque.
Andò da Tyler. Non voleva ammetterlo ma aveva bisogno del suo aiuto per cercarla  e chiamare i ‘’rinforzi’’.
Cercò di svegliarlo e ci riusci.
-Cos’è successo?- Disse Tyler con un fiato di voce.
-Katherine ci ha tesi una trappola.-
-Chi glielo ha detto? -
-Se lo sapessi adesso non starei qui a svegliarti-
-Dov’è Caroline?-
-Se l’è presa.-
-Andiamo a cercarla-
-No Tyler tu mi servi per un’altra cosa. Raggiungi Damon e gli altri e digli quello che è successo. Caroline ha bevuto il mio sangue la notte in cui l’ho salvata e riesco a percepire se mi sto avvicinando o se mi sto allontanando da lei. Quindi tu vai.-
-Non la lascerò in mano a te.-
Klaus lo prese per un braccio.
-Vuoi salvarla? Fa come ti dico-
Tyler si arrese  prese la macchina e si mise a guidare.
Quando Klaus fu rimasto da solo percepì solo una cosa. Caroline era ancora vicina.


‘’Dolore , troppo dolore. Cos’era successo? Non ricordo niente. So solo che ero seduta su una sedia normale legata con dei fasci.
Fasci di verbena. Quell’odore di quella pianta maledetta entrava dentro di me per colpa di qualcuno e non sapevo neanche chi fosse colui o colei che mi stesse facendo questa cosa. Forse ero in una cantina no , ero in mezzo ad una galleria sotterranea. Era umido si sentiva odore di muffa o meglio l’odore contrastante alla verbena era quello della muffa. Sarebbe veramente stata la fine. Tyler non avrebbe mai capito dove mi tenessero rinchiusa e Klaus.. beh a Klaus non importava niente se rimanessi in vita o no. Ero una semplice vampira che sarebbe stata solo di intralcio nei suoi piani. Ecco che vedo arrivare qualcuno un ‘ombra. Tiene qualcosa in mano. Non riuscivo ancora a distinguerla era troppo buio e la verbena non migliorava di certo la mia vista da vampiro. Quando stavo per abituarmi al buio qualcuno mi aveva già conficcato un paletto nel ventre. Fortunatamente non nel cuore e infatti riuscivo a respirare anche se poco. Oh no , sta calando ancora l’oscurita nei miei occhi io .. io non voglio morire’’

Con le ultime forze che gli restavano in corpo Caroline urlò un solo nome : ‘’KLAUS’’.
Era ormai da mezz’ora che Klaus camminava per quel bosco sentiva che Caroline era la vicino e ne fu sicuro quando 5 minuti fa aveva sentito la sua voce urlare il suo nome.
Forse quell’urlo è stata la sua unica speranza di vita.
Klaus non voleva fermarsi sapeva che se si fosse fermato Caroline poteva essere uccisa da un momento all’altro.

‘’Perché mi ostino a vederla viva a farla rimanere in vita? Io la amo ma non posso essere il suo lieto fine e neanche il suo principe e non posso neanche renderla  felice e non potrò mai fare la cosa giusta’’
Ecco.
Aveva sentito il suo profumo. Il dolce profumo che aveva sentito in macchina veniva da una specie di grotta.
Ora stava sentendo dei passi che si facevano sempre più vicini provenienti sempre da quella grotta.
Si nascose dietro ad una roccia  e quando si rese conto che Katherine fosse uscita sfruttò la sua velocità per acchiapparla e rompergli il collo.


‘’Mi stavo risvegliando ma il mio respiro si faceva sempre più affannoso e pesante. Non avevo più l’anello e sentivo che qualcosa davanti a me mi stava bruciando. Una specie di buca da dove usciva la luce del sole davanti a me. Qualcosa lo coprì. Cercai di alzare lo sguardo ma qualcuno mi aveva già slegato i fasci e rimesso l’anello. Non avevo nemmeno capito chi era quando poi si morse il polso e mi fece bere il suo sangue.
Quel sangue lo avrei riconosciuto fra migliori. Era buonissimo , era di Klaus. La frenesia che dava quel sangue era magnifica e allo stesso tempo assurda e mi sentivo già in forze per rialzarmi così feci.
-Non ti muovere-Mi disse.
-Voglio camminare , perfavore.-‘’

‘’Volevo tenerla ancora un po’ in braccio e porgerle il mio sangue  come una bambina a cui viene dato il latte. La feci alzare e ci dirigemmo verso l’uscita di quel posto mostruoso. Andai avanti prima io poiché Katherine era solo svenuta e si sarebbe svegliata molto presto. Così presi il paletto conficcato nel ventre di Caroline e lo conficcai in quello dell’altra. In modo che si fosse risvegliata più tardi.
Qualcuno mi fermava con un braccio mi girai e mi persi nei suoi occhi così celesti e così profondi.
-Grazie- Mi disse sinceramente guardandomi in quegli occhi.
Non sapevo come rispondergli mi limitai a guardarla negli occhi e a camminare verso la macchina.
Mi fermò di nuovo. Non volevo guardarla perché sapevo che non avrei resistito a baciarla. Fui costretto a guardarla. Era così bella.’’

‘’Forse mi pentirò per quello che sto per fare, forse no ma  è quello che adesso voglio fare. Mi avvicinai a lui e posi le mie labbra sulle sue.
Era diventato improvvisamente immobile e sentivo i brividi che percorrevano il mio corpo. No non lo potevo amare quel bacio era per ringraziarlo. Forse.’’

Si distaccarono poiché furono interrotti dai gemiti di dolore che lanciava Katherine segno che si stava per risvegliare.
La prese in braccio e corse in macchina e si mise subito alla guida.
-Chiama Tyler , era preoccupato- Disse Klaus senza guardarla.
-S-si- Rispose imbarazzata per il bacio dato prima.
Compose il numero.
-Tyler sto bene.- Ci fu una pausa di silenzio. - Klaus mi ha trovata- completò infine.
Intanto Klaus guardava la strada e rideva accorgendosi dell’imbarazzo della ragazza.
Così prese il telefono e parlò lui con Tyler.
Caroline lo guardo colpevole.
-Dove siete?-
-Siamo qui a Mystic Falls a casa Salvatore-
-Entro stasera stiamo da voi-
Attaccò il telefono.
Poi infine guardò Caroline.
-Perché sei così imbarazzata?-
-Non era la cosa giusta da fare- Rispose sicura.
-Cosa?- Rise sotto i baffi.
-Sai bene cosa.. il bacio.-
-Tu devi fare quello che vuoi fare. Tu sei quella che vuoi tu  non quello che vuole la dolce Elena- Rispose con un sorriso.
-Il problema è che ho paura di perderli.-

‘’Ecco cosa significava stare con me. Perdere tutti e lei non ci sarebbe mai riuscita aveva rischiato la vita per salvare Elena più volte. Era persino stata torturata da Alaric per salvarla eppure Caroline aveva ancora paura di perderla chissà se è questo il significato di ‘’Amicizia’’.


Angolo di Chiara :’)
Allora come vi sembra?
Ringrazio tutti i miei lettori specialmente quelli che recensiscono.
Non m’interessa se sia una critica o sia neutra o  altro le accetto comunque. Spero vi sia piaciuto.
-Baci Chiara.

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Capitolo 6
*** It was just a boy. ***


Erano arrivati da soli cinque minuti e Tyler  stava già riempiendo di baci Caroline sotto lo sguardo divertito di Klaus.
Erano tutti seduti  in quell’enorme salotto tranne Stefan che stranamente non c’era.
-Bene piano A saltato. Fortunatamente ho un piano B.’’Fate entrare la prigioniera’’- Aveva detto mimando le virgolette con le mani.
-Mentre voi tornavate , per non far avere altri shock a Caroline , Stefan è andato a prendere Katherine e fra tre , due , uno eccoli qua.-
Sentirono tutti la macchina fermarsi e videro entrare Katherine.
-Stronza- aveva sussurrato Caroline dimenticandosi che in quella stanza erano tutti vampiri.
-Come scusa ?- Si girò Katherine verso la bionda.
-Niente- Girò la testa e sorrise ‘’vanitosa’’ a Katherine.
-Meglio così. Bene so tutto qual è il vostro piano?-
-Innanzitutto come hai ben visto , Klaus è vivo. TADAN. Poi questa casa è diventata una sala conferenze vampiresca apparte per i due mocciosetti- Disse indicando Matt e Jeremy.
-Io almeno vedo i fantasmi- Disse Jeremy -  Prendetevela con Matt-
-Okay , basta- Esclamò Elena.
-Quindi il vostro piano?- Continuò Caroline stufata dai baci di Tyler.
-Katherine ora sa tutto ma con il fatto di Caroline- Si fermò guardandola e facendola imbarazzare- Non siamo riusciti ad uccidere Alaric così sarà lei a farlo. Bonnie fingerà di stare dalla parte di Esther mentre Katherine penserà ad Alaric e io e Klaus interverremmo se non dovesse riuscirci.
-Geniale , si certo , ma come faremo dovremmo ripartire .. di nuovo?- Disse Caroline imbarazzata cercando di non incrociare lo sguardo maledetto di quei due occhi blu profondo.
-Fortunatamente no. Esther vuol e contrattare e ha organizzato un ballo-Disse Damon- nella sua casa- poi completò.
-COSA?!?- Urlò Klaus. – Devo dormire con la persona che mi vuole morto?- Disse Klaus incredulo.
-Tranquillo arriverà domani , solo per il ballo-Rispose Stefan.
Klaus guardava Stefan mentre Caroline stava guardando , per la prima volta che era arrivata in quella casa , Klaus.
Stava ricordando il primo ballo. Era stato creato per lo stesso motivo.. solo che adesso non ci sarebbe andata con Klaus.. ma con Tyler.
‘’Infatti è con Tyler che devo andare. Lui è quello che amo. Lo amo così tanto e andrò al ballo con lui.
 Cerco di reprimerlo ma è veramente così forte.. non mi è mai successo.. perché ora mi stava succedendo? Con l’uomo più cattivo..forse del mondo no ma di Mystic Falls sì.’’
Se non ci fosse stato Tyler non avrebbe esitato ad accettare , se glielo avesse chiesto , l’invito di Klaus.
Forse era attratta dalla sfida , chi non lo è? Insomma la sfida è la cosa che attira di più però .. forse una piccola parte di lei , che sarebbe diventata più grande ,sapeva che si stava innamorando di lui. Di quell’uomo dagli occhi blu profondo e dal cuore nero.. ma lo era veramente?
Con lei si era sempre comportato bene … ma perché solo con lei..?

‘’Volevo parlare con un’amica rivelarle che stavo provando un qualcosa di inaspettato per Klaus. Ma ero da sola. Erano ormai da trenta minuti che stavo cercando di addormentarmi e non ci riuscivo. Domani sera ci sarebbe stata la festa e dovevo andare a fare shopping. Ecco la mia migliore arma contro il pensiero di Klaus. Lo shopping. Dovevo comunque parlare a qualcuno di quello che stavo provando.. ma chi mi avrebbe ascoltato o meglio chi mi avrebbe appoggiato?No basta glielo dovevo dire. Mi addormentai con due certezze. Rivelare tutto a Bonnie e Elena chiamarle per andare a fare shopping.’’
‘’Chissà perché lei non riusciva ad addormentarsi. Erano 15 minuti che la guardavo agitarsi nel letto  dalla finestra. Anche in questo eravamo molto simili. Decisi di andare a dormire anch’io quando la vidi più tranquilla e addormentata. Domani mi aspettava mia madre cioè Esther. Non la volevo più chiamare così io non avevo genitori. Non li avevo più. Mio padre non lo avevo mai avuto e mia madre.. l’ho persa nel momento in cui l’ho pugnalata.’’
Klaus era arrivato a casa e si prese un bicchiere di bourbon.
Si sedette sul letto e prima scese una lacrima , poi due , poi tre e poi basta.
Il ricordo della sua famiglia era così aspro. Rebekah l’aveva tradita stessa cosa per Elijah e per Kol. Finn poco gliene interessava mentre suo padre lo picchiava dalla mattina alla sera e per  500 anni lo aveva inseguito e lui era sempre scappato.
Suo padre era il suo unico punto debole ma ora lo stava diventando anche quella ragazza.
Si mise sul letto e chiuse gli occhi contemporaneamente fece cadere il bicchiere per terra e si addormentò.

‘’Non fa niente se non ci vedremo , non ci sentiremo e
   cercheremo di non amarci più.
  Quando vedrai che di me non ci sarà più traccia allora
 chiudi gli occhi , non importa dove sei  e non importa dove stai,
  chiudi gli occhi ed entra in quel mondo che nessuno ci potrà
MAI rovinare.
Lo faremo nostro.
Sarà tutto nostro e non saremo più  da soli. ‘’






‘’Ero sveglia da due ore e avevo già raggiunto il Grill per l’appuntamento con Elena e Bonnie alle 11.00.
Guardai il cellulare. Erano le 11.02 sarebbero arrivate a momenti. Eccole.’’

‘’Ero riuscito a dormire solo per due ore. Era un’ora che ero seduto e guardavo la foto scattata al bar di Gloria. Dove c’era Stefan..Lui Stefan prima gli dicevo tutto. Gli avevo persino raccontato di Tatia e non lo avevo mai fatto a nessuno. Adesso per quello che stavo provando e che cercavo di reprimere avevo bisogno di lui.. del vecchio lui.’’

Stefan si era appena svegliato e Damon era uscito chissà dove.
Aveva sentito bussare alla porta andò lì e aprì.
Non avrebbe mai immaginato che alla porta potesse arrivare Klaus.
-Che vuoi Klaus?-
-Fammi entrare , non vorrai farmi marcire qui.-
Si spostò con un cenno.
‘’Entrai e gli dissi con un cenno quello che volevo fare.
   -Ti va di andare al Grill?-
  -Perché?- Mi guardò divertito?
  -Perché ho bisogno di te.- Gli dissi imbarazzato ma non lo feci vedere.
  - Bene andiamo allora- Disse prendendo la giacca.
 
 ‘’Avevo bisogno anche io d’un amico da quando Elena era vampira e si era innamorata di Damon.
In più mi piaceva la nostra amicizia. Negli anni in cui l’avevo conosciuto sentivo di potermi fidare di qualcuno’’

‘’Notai Caroline seduta con Elena e Bonnie. Strano non ci aveva visto. Si stavano alzando.
 -Andiamogli incontro- Dissi.
 -Perché?- Disse Stefan?
-Ti dirò tutto al grill.-
Gli andammo incontro facendo finta di non accorgerci di niente.
Caroline ci aveva visto e aveva preso Elena e Bonnie cercando di fargli cambiare strada ma niente eravamo già lì. Che buffa che era.
-Ragazze- Disse Stefan.
-Ciao- Disse Elena guardandolo sorridente.
Erano rimasti amici.
-Caroline- Dissi .
-Ciao, stiamo andando a fare shopping e quindi nessuno mi bloccherà.-
Si fece spazio tra me e Stefan  e tra quell’arco di tempo sentii il suo odore persuadermi.
Mi voltai verso le altre due ragazze che erano rimaste lì a guardare la scena intontite. Poi alzarono le mani e dissero Ciao , solo verso Stefan. Ovviamente.
Entrammo al grill.
Ordinammo due bottiglie di wisky di buona qualità e prendemmo due bicchieri da dietro il bancone.
-Allora?- Mi disse Stefan mandando giù il suo primo bicchiere.
-Avevo bisogno di un amico- Mi ero fermato a guardare se  lo sguardo di Stefan avrebbe espresso un luccichio  come di felicità, non fu  così. -Oh almeno uno che lo è stato- continuai dopo.
-Cosa ti succede Klaus?-
-Non lo so neanche io. Ti è mai capitato di sentire qualcosa che non avresti mai pensato di sentire per giunta con una persona  la quale non sapevi nemmeno della sua esistenza?- Dissi sicuro.
-E’ Caroline vero , amico?- Disse ridendo.
Amico.. da quant’è che non mi chiamava così? Da più di duecento anni.
-Si è lei.-
Brindammo e passammo la serata a ricordare i vecchi tempi.

‘’ Tranquillo fratello io ci sarò sempre per te.
   Mi ricordo quando ti incontrai.
   Mi ricordo i nostri momenti.
   Non dimenticarli mai. Perché i ricordi sono la nostra fortuna’’

 

Caroline era entrata in almeno 50 negozi di vestiti e aveva comprato solo un vestito verde chiaro con degli ornamenti sul petto , delle scarpe verdi e una borsetta bianca che sicuramente avrebbe portato per sfizio.
Ora sedevano sui banchi di una gelateria del centro commerciale.
Caroline era assolta dai sui pensieri.
‘’Chissà chi riguardavano’’ Pensavano le due amiche fra di loro.
-Ehy , Caroline sei con noi?- Disse Bonnie gesticolando la mano davanti alla sua faccia.
-Eh? Si si ci sono.- Rispose togliendo le labbra dalla cannuccia del frappè.

‘’No non cero affatto. L’unica cosa che mi teneva ancora lì era la paura di incontrare Klaus durante la strada. Ma sapevo che non sarei potuta rimanere per tutta la mia vita dentro il centro commerciale.. anche se lo avrei fatto molto volentieri.
-Ragazze vi.. devo parlare.-
-Cos’ha fatto Tyler ora?- Domandò Elena.
-No no un’altra cosa..- Presi fiato ovvero presi coraggio-Vi è mai capitato di fare un qualcosa di ingiusto ma che ti è piaciuto da morire?-
-No- Disse incuriosita Bonnie.
-Sì- Disse pensierosa Elena.
Tutt’e due la guardammo con gli occhi spalancati.
-Ho baciato Damon quando avevo una questione in sospeso con Stefan. Ma l’ho trovato così bello..-
-Beh ma la mia è un’altra storia..- sussurrai così piano che solo i vampiri avrebbero potuto sentire.. cazzo Elena lo era.
-In che senso un’altra storia?-La guardai sconvolta.
-E’ tardissimo devo andare , ciao ragazze-
Corsi verso la mia casa e mi chiusi la porta alle spalle.
Posai le buste sul tavolo e mi andai a lavare.
Dopo essermi lavata  mi stesi sul letto e mi addormentai con ancora l’asciugamano.
Mi svegliai erano le 19.30.
Cazzo alle 20.00 inizia il ballo.
Mi misi il vestito color verde chiaro con qualche ornamento sul petto  una collana con delle sfere verdi e bianche poi indossai delle scarpe con tacchi sempre verdi.
Mi riguardai allo specchio.
I miei capelli ricci scendevano sul petto ornato dai quei brillantini.
Guardai l’orologio : 20.55.
Mi diressi verso la macchina senza esitazione i balli mi rievocavano tanti bei ricordi e anche tanti brutti. Già volevo rivederlo in smoking.’’

Klaus era già alla festa da tanto.
Una ragazza ci stava disperatamente provando con lui così decise di farne la sua dama per il ballo.
‘’Navigavo con gli occhi in mezzo a quella sala , in cerca di lei. L’unica persona che mi stava appiccicata in quel momento era la mia dama. Non si levava nemmeno per un attimo. Se fosse stata Caroline sarebbe stato tutto il contrario se solo lei me lo avrebbe permesso io avrei  trascorso tutta la  vita con lei. Qualcuno mi diede una spallata e mi sussurrò all’orecchio cinque parole ‘’Ci pensiamo noi ad Esther’’ Era Damon. Feci un cenno verso l’entrata e un occhiolino ed ecco che la vidi. Era come la prima volta , tranne per il vestito. Lei era sempre bellissima e mi guardava dall’entrata mentre io conversavo con la mia dama. Le andai incontro.
-Buonasera- Mi guardò e stava per dire qualcosa ma la battei sul tempo – Bisogno di bere? – Dissi ridendo.
Rise di gusto.
-Caroline è tutta la sera che ti cerco.- Disse qualcuno dietro di lei. Tyler. La prese per un braccio e la trascinò in mezzo alla sala da ballo.
Li vedevo ballare ,li vedevo sorridere e quel sorriso .. quanto vorrei che fosse riservato a me. Era già il decimo bicchiere di spumante. L’alcool  lo reggevo bene poiché fossi un vampiro ma vedevo comunque tutto sfogato. Forse lo stress aggiunto all’alcool. Alla fine avevo sentito qualcuno che mi aveva preso per il braccio. L’avrei riconosciuta subito anche se fossi stato ubriaco al massimo. Correva. Avevamo raggiunto un bosco.’’

‘’-Ma tu sei ubriaco- Avevo esclamato.
-No , sweetheart  sono un vampiro ricordi?-
-Beh non è più così-
-Che vuol dire?- Disse Klaus bloccandomi.
 Feci un gesto che sorprese me quanto sorprese lui le presi la faccia tra le mie mani.
-Klaus era tutta una trappola tua madre ha tolto i tuoi ‘’poteri’’ da vampiro per una notte e anche a me e agli altri.- Mi fermai vidi le sue lacrime. –K-klaus che hai? -
-Perché , perché mi fa questo? Mi ha sempre fatto questo. Non ho ricevuto mai un sorriso da mio padre quand’ero umano e quando mi menava mia madre riusciva solo a dirgli : ‘’Ha imparato la lezione’’. Ero suo figlio.. ero solamente un ragazzo-‘’
Come una mamma cullata dal desiderio di abbracciare il proprio figlio lo prese fra le sue braccia e lo abbracciò.
Erano lì abbracciati.
Klaus si alzò e la baciò con foga.
Eccoli in mezzo alle foglie.
Le tolse i vestiti , non si preoccupavano di chi li avrebbe visti o di chi  no l’unica cosa che gli importava era rimanere uniti.
Uniti il ragazzo di mille anni fa e la ragazza adolescente di un’anno fa. 

Angolo Chiara. 
I pensieri scritti in celeste sono i miei :) 
Spero vi piaccia il capitolo. Recensite o criticate :') 

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Capitolo 7
*** Thanks Mom. ***


‘’Mi svegliai premendo la testa.
  Subito dopo mi alzai di scatto per vedere dov’ero , i ricordi della sera prima , di quel bosco sentivo ancora quel vento non troppo gelido sfiorarmi la pelle e la sua barba che si sfregava contro il mio corpo.
Una sensazione così piacevole.
Sfortunatamente non ero più in quel bosco anzi ero nella mia camera con un cellulare che vibrava. Un messaggio.
-Barbie vieni nella sala conferenze. P.s Tyler e Klaus sono un po’ alterati.-
Mi ero già convinta ad alzarmi e vestirmi quando avevo letto Klaus. Così presi una  T-shirt e dei pantaloni corti.
Non ci misi niente a raggiungere casa Salvatore definita ormai la sala conferenze.
Mi aprì Stefan.
-Caroline- Disse a voce alta come per farsi sentire da qualcuno.
Klaus. Entrai dandogli una spallata e lo vidi. Era perfetto i piedi poggiati sul tavolino le mani aperte stese sui lati del divano e una T-shirt grigia con dei Jeans neri. Notai qualcosa però. Non c’erano gli altri. Eravamo solo io , Klaus , Tyler , Stefan e Damon.
Infatti chiesi spiegazioni – E gli altri.. membri del gruppo?- Dissi inarcando un sopracciglio verso Damon.
-Stanno per arrivare. Intanto illustriamo il programma del giorno.- Da dietro la porta usci Katherine.
Con solo una canottiera addosso e delle mutande. Quando ritornò nella propria camera mi uscì involontario una risatina. – Chi dei due si è dato da fare? – Feci finta di non accorgermene ma Klaus mi guardava divertito mentre Tyler lo guardava a sua volta geloso.
Damon mi guardò male – Parla con il mangia conigli.- disse Damon.
-Okay basta siamo qui per discutere di una cosa. – Disse stufo Tyler.
-Quindi perfavore parliamo di questo e basta.-Poi continuò.
-Cosa c’è Tyler?- Lo stuzzicò Klaus con un bicchiere di bourbon , credo , in mano.
-Basta fare la lotta per la barbie e concentriamoci sul fatto che non siamo più vampiri per due mesi. Purtroppo l’incantesimo di Esther ha avuto qualche piccola deviazione. Quando stamattina ci siamo svegliati e ci siamo accorti di non volere sangue abbiamo chiamato Bonnie così lei ha controllato l’incantesimo fatto da Esther sul suo libro di ‘’Mago Magò’’ e durerà due mesi. - Benissimo ora siamo vulnerabili ad ogni attacco di Esther. Un vetro mi colpì Klaus aveva fatto cadere il bicchiere per terra ed ora camminava verso la porta senza dire una parola la chiuse e scomparve.’’

‘’Ormai ero a casa mia e mi stavo uccidendo con i miei  pensieri..
Mia madre avrebbe cercato in tutti i modi di uccidermi adesso e ovviamente per attirarmi da lei avrebbe potuto usare anche Caroline. Non potevo permetterlo , non lo avrei mai permesso per di più ora si aggiungeva il fatto di quello che era successo ieri. Mi misi sul divano e chiusi gli occhi riassaporando i brutti momenti passati con i miei famigliari.
-Padre ci stavamo solo divertendo.-
-Noi non abbiamo tempo di divertirci-
Nessuno osava aiutarmi mentre mio padre mi puntava una spada sul collo solo Rebekah piangeva disperata non sapendo cosa fare. Aveva paura. Tutti avevano paura di lui.
-Ha imparato la lezione- Disse mia madre senza interessarsi minimamente al fatto che mio padre mi avrebbe ucciso.
- Non so perché sei ancora vivo- Mi disse togliendosi da sopra di me e levando la spada.
Rebekah corse ad abbracciarmi mentre io rimanevo immobile ascoltando i miei pensieri.. ‘’Papà non lo sapevo neanche io.’’
Finalmente qualcosa ruppe  il silenzio e i pensieri  creati nella testa dell’ibrido. Qualcuno stava bussando.
Klaus aprì la porta. Era lei.
-Ciao , senti sono qui per dirti che in questi due mesi dobbiamo dare prova che non siamo vampiri visto che vogliamo sopravvivere poiché qui tutti a Mystic Falls sanno cosa siamo e.. per dar prova di questo.. , purtroppo Carol Lockwood  ha organizzato un ballo nella sua villa,che si terrà domani  . Sicuramente ci sarà della verbena in ogni piatto o champagne ma fortunatamente non avremmo problemi- Alzò la faccia guardandolo negli occhi.
Ora che era viva vedeva le sue guancie arrossire ma adesso Klaus aveva altri pensieri.
-Se è tutto puoi andare.- Stava per chiudere la porta quando lei lo fermo con una mano.
-Perché te ne sei andato?- Avevano incatenato i loro occhi era come se non ci fosse più niente oltre che a loro.
-Niente-  Disse Klaus. Ma Caroline non gli credeva e lo guardò alzando un sopracciglio.
-Non ho niente- Disse sicuro e urlando facendo indietreggiare Caroline.
-Okay- Balbettò Caroline avendo paura di quell’urlo e di quell’uomo a volte così calmo altre tutto il contrario.
-No , Caroline io .. – Provò a balbettare ma era già lontana così sbatte la porta e prese il cellulare. Aveva bisogno d’un compagno di bevute aveva bisogno di Stefan.
-Pronto?-
-Stefan possiamo vederci al Grill , stasera?-
-Klaus?- Disse fermandosi sorpreso.  - Si okay.-

‘’Cos’aveva che non andava quell’uomo? Aveva veramente una doppia personalità? In ogni caso mi aveva spaventata  mi ero completamente scordata che ora fosse solo un ragazzo e non più l’uomo che mi poteva fare fuori. Decisi di andare a parlare con Elena.. almeno a lei dovevo dirlo o sarei definitivamente scoppiata.
Ecco casa Gilbert.
Bussai.
-Ehi Care , entra-
Elena stava sorridendo? Credo sia per il fatto che per due mesi ritornerà alla sua vita normale purtroppo però sapeva che ormai non era più la sua vita quella. Ormai la sua vita era comandata dalla follia , pura e semplice follia.
-Ciao , Elena ti devo parlare.-
Elena prese un pacco di patatine e si mise seduta sul divano a gambe conserte. Era identica alla ragazza di un anno fa. Non conosceva i vampiri , lei era normale e la sua amica Caroline non era un… mostro.
-Elena , credo di essermi innamorata. -
-Di nuovo di Tyler? Beh ma non stavate insieme? Oh ha fatto qualcosa ? Forse ha.. – la interruppi dio sembrava di stare ad un interrogatorio.
-Di- Presi un sospiro , poi un altro e un altro ancora.
-Allora ti decidi?-
-Mi sono innamorata di.. Klaus-
Le patatine saltarono in aria e in cinque secondi ci ritrovavamo ad assistere ad una pioggia di patatine e di urla.
-COSA?!? MA SEI IMPAZZITA? LUI E’ UN MOSTRO , LUI E’ UN VAMPIRO.-
Davvero , allora pensava che io fossi un mostro..un orrendo mostro.
Si rese conto di avermi ferito quando mi scese una lacrima.
-Care io..-La fermai.
-Anche io sono un mostro.- Dissi con le lacrime agli occhi ma con un tono comunque serio.
-Caroline , credimi il fatto è che sono veramente stanca di tutta questa storia.- Disse abbracciandomi.
Ricambiai l’abbraccio. –Anche io , Elena .. anche io.- Dissi piangendo.
-Comunque tornando a Klaus credo che se ti sei veramente innamorata dovresti parlargliene.-
-Con Klaus? Sei sicura?- Dissi lasciando cadere le lacrime.
-So che stasera va al Grill con Stefan a quanto pare vogliono riprendere la loro amicizia. Ed è vero che Klaus si è comportato malissimo in passato – si fermò rattristendosi. Probabilmente stava pensando a Jenna.-Ma in fondo può cambiare come ha fatto .. Damon.-
-Grazie Elena.- Dissi abbracciandola.
-Allora? Shopping? Devi farti bella stasera o no?-
-Sì- E così andammo a fare shopping. Che leggiadra parola.
D’un tratto però mi arrivarono dei crampi allo stomaco così mi fermai sulla soglia della porta e portai una mano al ventre.
Elena intanto mi guardava stupita.
-Care , tutto bene?-
-Sì- risposi anche se sapevo che stava succedendo qualcosa dentro di me e non sapevo cosa.

‘’Era buio lì dentro e  metà del mio corpo era pervaso da un liquido. Chissà cos’era. Decisi di muovermi in quel liquido e per sbaglio con il piede colpii quella sfera che mi stava custodendo. Ero legata a questa sfera con una corda. Ero una femmina chissà se sarebbero stati contenti di me o no loro che mi avrebbero insegnato a fare qualunque cosa e a mandarmi avanti. Sapevo solo una cosa ieri ero entrata dentro il corpo di mia madre.. ma allora perché era come se ci stessi già da quattro lunghissimi mesi? Chissà come sarà mia madre o mio padre. I loro occhi , i loro capelli. Ora stavo sentendo la sua voce premeva una mano contro la pancia e non sapeva che mi stava  quasi spiaccicando. ‘’

-Caroline che ne dici di questa?- Elena gli stava mostrando  l’ennesima  T-Shirt.
Doveva essere lei quella che non si sarebbe mai fermata a fare shopping mentre stavolta le aveva rubato il ruolo Elena.
-Mi piace di più questa- Disse facendo riferimento all’autore e facendo capire che era lei quella che ne sapeva di più di moda. Quasi fossero in una sfida.
Andò in camerino a provarla. Ma all’improvviso cadde per una fitta allo stomaco .
‘’-Tutto bene Elena , forse è l’alcool di ieri- gli avevo detto rialzandomi.
Andai a provare il completo che avevo scelto era semplice ed elegante ma non troppo.
Chiusa le tenda del camerino mi levai la maglietta e mi toccai la pancia. La massaggiai con una mano e sentii un colpo guardai sconvolta la mia pancia’’

‘’Cos’avevo colpito? Forse mi stava accarezzando. Scusa mamma se ti sto facendo così male ma non so come farti capire che ci sono.’’

‘’-Mio dio- Poi tornai al completo.
 Avevo scelto una maglia lunga senza maniche color sabbia di gucci  , dei jeans normali e dei tacchi bianchi con una borsa color sabbia.
-E’ perfetto – esclamai a Elena che intanto aveva aperto la tenda.
-Ti sta benissimo ora paghiamolo ed andiamo a casa devi truccarti- Rise Elena.
Risi anch’io e ci affrettammo ad andare alla cassa.’’

Erano ormai le 19.00 e Klaus stava aspettando Stefan con un bicchiere di Bourbon in mano.
-Klaus- Disse poggiandogli una mano sulla spalla.
-Due- disse Klaus al cameriere sorridendo verso Stefan.
-Allora come va con la bionda?-
-E tu con la persona che ho inseguito per più di cinquecento anni?- Risero entrambi.
-Comunque adesso non voglio pensare a Caroline  voglio svagarmi , divertirmi.- Disse Klaus facendo un cenno verso la ragazza del bar.
-Ma non siamo più- Si guardò intorno e sussurrò poi piano – vampiri-
Klaus lo guardò con un sorriso beffardo.
-Ora capisco- rise e si rivolse verso la barista. Gli fece cenno di venire.
La donna si sporse verso Klaus.
-Ciao- Le disse seducente Klaus all’orecchio. Non aveva di certo bisogno dei suoi ‘’poteri’’ da vampiro per riuscire a portarla a letto soprattutto se era una donna che si concedeva facilmente.
-Mi chiamo Klaus. Ti andrebbe di conoscerci meglio?-

‘’Ero entrata al Mystic Grill ero in cerca di lui e di Stefan gli avrei detto veramente quello che provavo? Si lo avrei fatto non potevo più stare così. Eccolo lo vidì accanto a Stefan stavano parlando con la ragazza del bar.'' Questa era una di quelle volte in cui vorresti essere vampira solo per sentire  quello che si stanno dicendo senza farti notare. Purtroppo non lo era e quindi decise di non muoversi e di aspettare poiché non l’aveva vista. Ma qualcosa stava andando male. Li avrebbe dovuti informare anche che Bonnie entro sole  3 settimane sarebbe riuscita a farli ridiventare vampiri. Klaus stringeva la vita alla ragazza e la stava portando al di fuori del Mystic Grill. Così decise di andare subito a sedersi in un tavolo più lontano all’entrata. Si mise un menù davanti e li vide uscire. Così decise di seguirli.
''Caroline ma cosa ti stava prendendo? Non era il tuo ragazzo anche se ti eri innamorata di lui non voleva dire che lui lo fosse di te.
Li vide addentrarsi in un vicolo chiuso. Ed è lì che li vide Klaus la stava spogliando e la stava baciando.
Non poteva essere , perché? Ma certo era Klaus non poteva esserci altro che sesso tra loro.
Lo sapeva ormai ma perché continuava a piangere.
Ecco un’altra fitta ancora più forte questa volta però la portarono ad urlare e a cadere per terra.  Era un dolore che mi lacerava il ventre e il petto. Il mio petto si faceva sempre più sensibile.
-Caroline- Disse Klaus lasciando la ragazza stupita.
-Non toccarmi- Dissi alzandomi ancora con la mano sulla pancia il dolore era già passato tranne quello che mi stava procurando Klaus.
-Caroline.- Mi prese e mi guardò negli occhi. Mi liberai dalla presa e cercai di correre o perlomeno di camminare velocemente era l’unica cosa che mi permetteva quel dolore così lacerante e inspiegabile alla pancia. ‘’

‘’Non potevo aver fatto questo  non adesso che tra noi andava quasi tutto bene eppure c’era un motivo in più per cui non accettava il fatto che io stessi baciando quella ragazza. Forse , quella ragazza , provava veramente qualcosa per me..Cos’avevo fatto?’’

‘’Andai a casa e chiamai Elena , avevo paura per quello che mi stava succedendo , la mia pancia , il dolore mi stava lacerando.  Dovevo anche dirgli di Klaus ma adesso la cosa importante era quello che mi stava succedendo. Così chiamai anche Bonnie.
-Devi venire qui , Elena a casa mia porta anche Bonnie- Dissi piangendo dal dolore.
-Ma tu stai piangendo Caroline?- Urlai al telefono di dolore.
-Sbrigati Elena-  gli dissi urlando.
Mia madre sentii i miei urli e corse a vedere.
-Caroline , ma cosa?- Disse mia madre sconvolta vedendomi piangere e piegarmi sul letto dal dolore.
Si inginocchiò ai piedi del letto.
-Cosa ti senti ?- Disse massaggiandomi la pancia.
-Mal di pancia , ma non il solito. Sembrano contrazioni da ciclo e questa cosa non mi succedeva da quando..- Mia madre capì e mi interruppe.
Dopo 15 minuti di estremo dolore finalmente la porta suonò.’’
-Bonnie , Elena salite non so cosa gli stia succedendo- Disse la madre di Caroline piangendo.
Bonnie salì per prima e Caroline gli strinse il braccio.
-Dimmi cos’ho.- Urlò e poi continuò. –Perfavore-
Bonnie gli mise le mani sulla pancia e cercò di percepire una qualunque cosa che poteva provocare un dolore così grande.

‘’Mamma , non so cosa mi stia succedendo. Forse sto crescendo. Scusa ma non posso fare niente per fermalo. Chi è Bonnie? Sta pronunciando strane parole. Cosa vuole? Mamma mi sono fermata. Non ti sento più urlare scusa se sono la causa del tuo dolore. Quell’uomo ti aveva fatto soffrire così tanto mamma.. era mio papà?’’
‘’-Oh mio dio- Aveva detto Bonnie scandalizzata.
 -Cosa c’è?- Disse Caroline più calma con il fiatone-
-Tu sei incinta- Disse Bonnie scandalizzata.
-Come può essere?- Disse Caroline pensandoci su. Poi capì. – Oh no , no.-
-Cos’è successo ieri? – Disse Bonnie ancora sconvolta.
-Noi eravamo umani , lui stava male, io lo amo.- Disse piangendo Caroline.
-Ma chi?- Urlò Bonnie.
-Klaus! Ma lui non mi ama.. e lui non mi amerà mai.-Urlò piena di dolore.
Intanto Elena si dirigeva a casa Mikelson.

‘’Ero tornato a casa da un bel po’. Non potevo più arrampicarmi per vederla dormire e da oggi in poi non avrei nemmeno più potuto parlarle. M in fondo cosa me ne interessava?Certo che mi interessava ma non sapevo perché. Sentii suonare alla porta.
Corsi ad aprire aspettandomi lei alla porta sorridente con quei suoi occhi blu. Ma non fu così.
-Elena?-
-Klaus- Disse schifata.
-Entra pure.-
- Preferisco rimane qui- Disse ancora più schifata di prima.
-Cos’hai fatto a Caroline?-
-Non sono fatti tuoi.-
-Si che lo sono visto che.- Si fermò e poi capì. – Lei non te l’ha detto.. ecco perché-
-Dirmi cosa?- La guardai inarcando un sopraciglio.
-Non sono io quella che deve dirtelo. -
E detto questo si allontanò dalla mia casa lasciandomi ancora più confuso di prima.’’

‘’-Come farò a tenerlo se fra due mesi tornerò  vampira?- Dissi piangendo.
   - Il tuo bambino ha un gene licantropo e uno vampiro il che significa che la tua gravidanza durerà molto di meno di una gravidanza normale. All’incirca 3 mesi.-
-Non sono comunque sufficienti.- Dissi.
Non volevo perderlo avere un bambino era l’unica cosa che desideravo tanto da quando ero bambina in fondo è il sogno di tutte.
-Rallenterò la tua ri-trasformazione in vampiro per un altro mese e mezzo se dovesse tardare a venire almeno avrai altri 15 giorni a disposizione. -
Feci un cenno per  farle capire che accettavo e poi si sdraiò vicino a me e a noi si aggiunse Elena.
Mi toccai il grembo e ringraziai il cielo di questo dono. ‘’

‘’Ti sento mamma , mi stai accarezzando. Voglio sentirle sulla mia pelle queste carezze , voglio sentire i tuoi abbracci e i tuoi baci. Grazie mamma.’’

Angolo di chiara. (: 
Spero che il capitolo vi emozioni quanto ha emozionato me. 
Ci  ho lavorato da stamattina quindi spero che vi piaccia. 
Lasciate una recensione se vi va (: 
Baci Chiara. 

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Capitolo 8
*** An incredible surprise. ***


Angolo pre-lettura.
Okay perfavore perdonate i miei errori di battitura. Ve lo scongiuro. Buon proseguimento (:

‘’Ci eravamo addormentate tutte e tre lì. Io ero l’unica sveglia e presa dalla fame andai giù in cucina con indosso ancora i vestiti di ieri e presi del latte con dei cereali.
Non ho mai mangiato tanto ma quella mattina finii l’intero cartone di latte.
Dopo essermi saziata andai in bagno per pettinarmi i capelli  ma appena mi vidi davanti allo specchio mi fermai. Mi toccai la pancia e mi immaginavo con il pancione.
Ricordo da piccola correvo verso papà con una palla ficcata nella maglietta e gli gridavo :’’Guarda papà sei nonno’’. Sorrisi al ricordo di quei bei momenti passati con mio padre.
Ora glielo avrei veramente voluto dire ma non avrei potuto.
Mio padre era fuggito e mi aveva torturata non avrebbe mai accettato neanche il bimbo o la bimba che cresceva sempre di più dentro il mio corpo.
Chissà anche se Klaus l’avesse accettato. Ma che domande stupide ovvio che non l’avrebbe fatto.
Come poteva ?
Bussarono alla porta e andai all’entrata. Chi era a quest’ora del mattino?’’
Caroline aprì la porta portandosi sempre le mani allo stomaco. Eccole stavano cominciando le contrazioni.
-Chi è?- Disse alzando la testa e poi lo vide.
-Caroline- sorrise.
-Che vuoi?-
La guardava con le mani dietro la schiena.
Aveva una maglia nera  e dei jeans neri.
-Sai ieri la tua amica Elena mi ha raccontato qualcosa che mi ha lasciato molto confuso.- Disse guardandola. –Tu dovevi dirmi qualcosa o la tua amica sbagliava?- La guardò inarcando
Caroline si irrigidì non voleva parlargli dopo ieri sera e di sicuro non gli avrebbe detto quello che provava e per adesso neanche del bimbo che portava in grembo anche se prima o poi glielo avrebbe dovuto dire. Era una questione di principio.
-Io non devo dirti niente- Disse sbuffando e chiudendogli la porta in faccia.
Ma prima che si chiudesse del tutto urlò un’ultima frase.
-Ci vediamo al ballo-
Intanto Caroline non si era accorta che le due ragazze erano nascoste dietro le scale di casa Forbes.
-Ehm doveva andare in bagno- Diceva Elena guardando Bonnie che accennò ad un sì con la testa.
-Si già. Ma cosa dovrei fare secondo voi? – Disse stufa Caroline di tutta quella situazione.
-Se proprio non vuoi dirgli i tuoi sentimenti , e non so il perché. Digli del bambino anche se non lo accetterà mai.- Disse Bonnie.
Gli raccontai tutto della sera prima con le lacrime agli occhi.
-Perché non abbiamo una vita normale come tutti? Perché?- Disse Caroline seria con poche lacrime sul volto ma in compenso piene di dolore.


‘’Ero a casa di Stefan e purtroppo c’era anche suo fratello Damon che si stava rivelando anche lui  un ottimo compagno di bevute.
-Allora Stefan come va con Katerina la sgualdrina?- Disse Damon mezzo ubriaco.
Risi di vero gusto.
- Voi sapevate cosa voleva Caroline?- Chiesi imbarazzato ma non lo diedi a vedere.
Bevvi il terzo bicchiere di vodka.
-Oh , oh Elena ieri mi aveva accennato di quello che voleva dirti Barbie- Disse Damon ridendo.
Lo guardai alzando un sopraciglio per chiedere spiegazioni.
-Mi sembra doveva dirti qualcosa su quello che provava e bla bla bla. Altre cose sdolcinate-
Rise Damon dando una mano sulla spalla di Stefan il quale mi guardava complice.
Quindi provava veramente qualcosa per me?
Sorrisi.
-Questa sera al ballo gli farò fare la prima mossa- Risi bevendo un altro bicchiere di vodka.
Così dicendo mi avviai verso casa.’’

‘’Mamma ogni giorno , ogni minuto e ogni secondo che passa cresco sempre di più. Anche stamattina mi hai accarezzato. Ti sento stai dicendo  che stasera andrai al ballo e dirai a papà di me. Tu dici che non mi accetterà. Perché mamma? Cosa sono? Perché ho un indomabile voglia di sangue?’’

‘’Sono due giorni ormai che non bevevo sangue poiché ero di nuovo umana ma allora perché ne avevo un disperato bisogno?
-Bonnie non so perché ma ho voglia di sangue-
-E’ il tuo bambino.- Mi disse sorridendo. Forse poiché qualcuno l’avrebbe chiamata zia.
-E’ un vampiro ricordatelo. Anzi più che vampiro… è un ibrido.- Disse con un tono meno compiaciuto l’ultima parola.
-Dove tieni le sacche di sangue?- Chiese Elena. Si stavano tutte preoccupando per me.
-C’è la faccio da sola- dissi provando ad alzarmi.
Ma caddi di nuovo sul divano con un dolore lacerante.
Elena intanto le trovò da sola e me ne diede una.
Così la bevvi.’’
‘’Scende un liquido rosso. Eccolo quello sarebbe stato il mio cibo per i prossimi giorni. Sangue. La stessa materia con cui sono creata mi nutrirà’’

‘’-Cosa ci fai qui?- Dissi chiudendomi la porta alle spalle e vedendo Rebekah corrermi addosso. 
  -Ti credevo morto , Nik- Disse piangendo. 
  - Eh così hai fatto morire la mia doppleganger.- Dissi senza ricambiare l’abbraccio.
 -L’ho fatto per te. Ti pensavo morto volevo vendicarti. – Disse piangendo.
Non riuscii a resistere era pure sempre la sorella che è stata con me per più di 500 anni non  lasciandomi mai solo.
L’abbracciai e assaporai tutti i bei ricordi in pochi secondi.
Ricordo le occhiate che gli lanciavano i ragazzi del villaggio cosi le mettevo una mano sulla vita e lei si abbracciava a me. Forse contenta per la protezione del suo fratello più grande.
Le baciai la fronte.
-Bekah devo parlarti.-
Dovevo dirgli di Caroline o l’avrebbe uccisa all’istante poiché voleva rendere la vita di Elena un inferno.
Così le raccontai tutto quello che era successo.
-Ora capisco perché non ho più bisogno di sangue.- Mi disse.
Poi mi guardò stranita.
-Non ti è mai venuto in mente che Caroline possa essere… non so – Si fermò- Incinta?- Poi continuò.
-Sciocchezze , Rebekah.-
-Perché Nik? Eravate umani.-
Deglutii spaventato.
-No Rebekah non può essere. -
Dissi alzandomi.
-Ed ora preparati stasera andremo al ballo dei Lockwood.-
-Chissà come reagirà il piccolo Tyler- Rise.
Ma io non risi. Stavo avendo paura. Quelle parole mi avevano messo ansia , troppa ansia. ‘’

MANHATTAN.
-E’ impossibile!Come può essere incinta Caroline?- Disse Esther alzando la voce. –Ci ritroveremo un altro ibrido!- Urlò scaraventando tutto addosso al muro.
- Potremmo sempre ucciderla. – Disse Katherine. Aveva passato tutto il tempo a spiarli e non se ne erano mai resi conto.
-Non Caroline. Solo il bimbo abbiamo già ucciso troppo.- Disse Alaric.
Esther annuì.
-Ora ritorna da loro non vogliamo che sospettino di te.- Disse Esther.
-Comunque partorirà fra 3 mesi- Disse Katherine – Se non è prematuro.-
Caroline subirà la stessa cosa successa a lei. A Katherine.
  Un bambino strappato dalle braccia materne.
 Voleva così tanto che qualcuno subisse un dolore simile a quello che aveva provato lei?
Non lo sapeva ma adesso , se ci teneva alla vita , doveva ubbidire a Esther.

Caroline si era già preparata.
Aveva un vestito  lungo azzurro  e delle scarpe bianche.
I capelli legati in uno chignon con qualche ricciolo cadente.
Voleva andare a quella festa solo per dirgli della bambina e poi voleva andarsene da quell’inferno.
La venne a prendere Bonnie.
Erano decise ad andarci insieme.
Arrivarono davanti a quella villa.
-Sei sicura ?- Le chiese Bonnie prima di scendere.
-Deve saperlo.- Gli disse sicura.
-Va bene.- Disse sorridendo e aprendo lo sportello della macchina.
Entrai lì e navigai con gli occhi in quell’enorme salone.
Eccolo lì.
Stava bevendo un bicchiere di champagne con Stefan.
‘’Era bellissimo. Aveva un semplice smoking e i capelli biondi un po’ arruffati. Stava ridendo e mentre si girava mi vide e dal sorriso passo ad uno sguardo sorpreso.
Io mi rabbuiai e gli andai contro.
-Devo parlarti.- Gli dissi.
 Sapevo di non aver resistito se avrei incontrato e incatenato , come sempre , i miei occhi nei suoi.
Lo presi per un braccio e lo portai fuori.
Mi girai verso di lui e non feci in tempo a parlare che la pancia mi fece così tanto male da dovermi abbassare.
La stessa cosa fece lui.
-Caroline- Disse sconvolto inginocchiandosi per prendermi.
-Sto bene- Dissi guardandolo intensamente negli occhi.
Quegli occhi. Quegli stupendi occhi così belli che avevano ammaliato così tante persone e che avevano visto morire così tanta gente adesso erano il motivo del mio cuore a mille e del mio sguardo ebete che gli stavo facendo.
Anche il suo sorriso così sfacciato era così bello.’’
‘’ Il viso così dolce e così umano.
  Dopo quello che era successo ieri lei non mi avrebbe mai detto cosa provava e quindi avrei dovuto fare la prima mossa e la cosa non mi piaceva molto.
-Caroline devo parlarti.- Le dissi guardandola serio.
-Ascoltami. Io non posso  , oh meglio , non potevo provare sentimenti. Li ho spenti , sono stati sempre spenti ma tu – Mi fermai a guardarla meglio – mi stai cambiando Caroline. I love you , Caroline.-‘’

‘’Mamma hai sentito? Io sento poco ma ho capito che ti ama. Digli di me. Voglio sapere se mi accetta.’’

‘’Mi amava? Sembrava così vero e così puro. Sapevo bene che stare con lui sarebbe stato un rischio ma ero pronta a correrlo.
-Adesso però tu stai ad ascoltare me.-
- Bonnie stasera vi ha fatto diventare di nuovo vampiri mentre io non lo diventerò per altri 3 mesi.-
Mi guardò stranito.
-Io sono incinta e poiché è un bambino o bambina ibrido cresce molto velocemente e fra due mesi o anche uno potrebbe nascere. Oh meglio potrebbe nascere in ogni momento.-
Lo guardai con le lacrime agli occhi. Non lo avrebbe mai accettato e infatti sparì spaventato lasciandomi cadere sull’asfalto.
-Ti amo anch’io Klaus.- Dissi mentre piangevo inginocchiata sull’asfalto. ‘’

‘’-Padre io?- Urlai alla casa vuota sbattendomi la porta alle spalle.
 Lo avevo voluto un tempo. Ma da quel tempo era passato così troppo tempo da poter ricordare quanto lo volesse.
Avere un suo discendente un qualcuno a cui avresti insegnato tutto.
La nascita di una nuova persona.
Rebekah aveva veramente ragione.
Se non lo avrei accettato sarei stato come mio padre e io non voglio essere così.
Mi ripromisi che quel bambino sarebbe stato la mia prossima felicità insieme a sua madre.
Ma ora dovevo fare capire a Caroline che ero scappato solo per pensare ero spaventato. Insomma erano mille anni che non pensavo ad un bambino. Ad una bimba o bimbo tutto mio. ‘’

‘’Mamma sei sul letto di casa tua. Stai urlando. Sembra di stare qui dentro il tuo ventre già da otto mesi.
Sento Elena.
-Calma Caroline-  Ti stava rassicurando mentre Bonnie diceva ancora delle strane parole.
-Ci vorrà meno di un mese , Caroline-  Disse quella ragazza che parlava in uno strano modo.
Papà c’aveva abbandonato?’’

‘’Sentii Klaus venire in camera mia come la prima volta che mi aveva salvato la vita. 
 -Vuoi uccidermi?- Gli dissi spaventata.
-Nel tuo compleanno?- Disse innalzando un sopracciglio –Credi questo di me?-
-Si- Gli risposi senza esitazione.
Quella fu la prima volta che capii cosa gli interessasse oltre alle uccisioni.
-KLAUS- Urlai interrompendo i ricordi.
-Cos’ha?- Disse Klaus a Bonnie che continua ad agitare le mani sulla mia pancia.
-Il bambino sta crescendo a dismisura. Forse fra 2 giorni o prima potrebbe essere già nato.- Disse Bonnie sorridente.
Klaus si rivolse verso di me.
Lo guardai.
-I love you.- Gli dissi prima di addormentarmi dopo tutto quel lacerante dolore. ‘’

‘’Bonnie ed Elena se ne erano andate e io la guardavo dormire. Accarezzai il ventre e come uno stupido presi a parlare da solo anzi non come uno stupido e non da solo.
Ma come un padre che parlava al proprio bimbo o bimba che sia.
- Fino a cinque giorni fa ero uno psicopatico assassino.- Dissi ridendo.- Ed ora mi ritrovo ad amare una persona che non avrei mai pensato.-
Anzi piccola o piccolo mio non avrei mai pensato neanche di amare.
Mi misi sul letto vicino a lei e l’abbracciai intanto si era svegliata.
-Klaus.- Disse soltando.
-Shh. Dormi Caroline.- Dissi baciondogli la nuca.

‘’Mamma mio padre mi vuole bene , mi ha accarezzato. Cosa vuol dire che era un assassino? Cos’è un assassino? Mamma voglio uscire per vedervi. ‘’

All’improvviso Caroline urlò dal dolore.
Klaus si svegliò.
-Caroline!- Urlò.
-Chiama Bonnie- Gli disse disperata.
Intanto le usciva un liquido da in mezzo alle gambe.

‘’Oh mio dio no. Non poteva essere. Non così presto.
  Dopo 15 minuti di estremo dolore venne Bonnie e si affrettò a vedere la situazione.
 -Il bambino vuole uscire- Disse Bonnie. Non sapeva cosa fare così chiamo chi ne poteva sapere di più di tutti quelli nella stanza messi insieme. Carol Lockwood. Chi poteva far nascere un bambino meglio di una mamma se in assenza di dottori?
-Caroline – entrò mia madre sorridente ma poi il suo sorriso svanì vedendo Klaus.
Alla fine si concentrò principalmente su di me.
Si mise inginocchiata ai piedi del letto e mi aprì le gambe.
-E’ uscita già la testa- Disse sconvolta dalla velocità del bambino.
Intanto Elena aveva portato una ciotola d’acqua e un’asciugamano.
-Altre due spinte forti Caroline – Si fermò – Eccolo ,un’altra Caroline.- Urlò felice mia madre.
Presi la mano di Klaus e spinsi con quanta più foga potevo.
-Dammi le forbici.- Disse mia madre staccando il cordone ombelicale.
Guardai con occhi pieni di gioia Klaus e sorrisi.
Dopo che il mio bimbo fu pulito finalmente lo tenni tra le braccia.
Mi guardava e sorrideva. Era una bambina.
-E’ una femmina , Klaus.- Sorrisi.
Lui sorrise e la prese in braccio.’’

‘’Non sapevo come parlargli , non sapevo come far uscire quello che pensavo.
  Non li capivo. Capivo solo che quella ragazza bionda così bella era mia madre e quest’uomo così alto era colui che mi avrebbe protetta da tutto.’’

‘’Sembrava veramente che quella bambina parlasse. Mi capisse.  La guardavo e sorrideva.
  -Sarai bellissima e forte.- Dissi sorridendo.
  Era bellissimo il fatto che una nuova nascita ti potesse sconvolgere così tanto la tua semplice vita.
 Non avrei mai pensato di avere una bambina.
Anzi non avrei mai pensato di avere un figlio.
 -Come la chiamiamo?- Gli chiesi a Caroline porgendogli la piccola bambina sorridente.
 La osservò per un momento e poi parlò.
-Elizabeth Mikelson.-
- Non voglio che porti il cognome di una persona che mi ha odiato così tanto. – Dissi senza pensare. Poi la guardai e lei capì.
-Elizabeth Forbes.-
Sorrisi e tornai a guardare quei due faccini delicati.
Presi il cellulare e mandai un messaggio a Stefan e Rebekah. Mentre le Elena e Bonnie giocavano con il bambino.
-E’ nata. Sono a casa Forbes.- Gli dissi solo. Ero così felice.
Non gli avevo neanche detto che Caroline fosse incinta. ‘’
-E’ nata?- esclamò Stefan a Katherine Damon seduti sul divano.
I due fratelli si guardarono in faccia e sparirono nel buio mentre Katherine compose un numero.
-Pronto?- Disse una voce maschile.
-E’ nata.- Gli disse e poi attaccò.

MANHATTAN
-Dice che è nata.- Disse Alaric a Esther.
-No, ci voleva più tempo.- Disse Esther poi ci pensò su.- Dille di essere pronta fra pochi giorni saremo lì. La bambina deve morire.-




Angolo Chiara.
Questo capitolo mi piace tantissimo e non so perché.
Spero , come ho detto prima , che perdonerete gli errori di battitura.
Grazie per aver letto. Per l'immagine della bambina mi sono ispirata  a questa http://www.facebook.com/photo.php?fbid=264981293615179&set=a.150254468421196.32035.150154991764477&type=1&theater spero vi piaccia. (:

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Capitolo 9
*** Protect my child. ***


Erano passate almeno 2 ore dal parto di Caroline.
-La bambina dormiva beatamente sulla sua culla.
Gemendo di tanto in tanto.
Caroline dopo un’ora di spinte si era addormentata sul letto appena rifatto dalla madre.
Klaus passava la notte a guardare quella bambina.
Non poteva credere che un mostro come lui potesse aver creato una bambina graziosa come quella.
Klaus sorrise e le accarezzo la guancia con un dito ed ella fremette al contatto.
Cercò di immaginare come poteva diventare una volta cresciuta.
Bionda e con gli occhi azzurri di sicuro.
Un atteggiamento forte , duro e assolutamente sincero.
Appena sentiva pronunciare la parola padre.
Si immaginava sempre colui che gli aveva reso la vita un vero inferno.

‘’Ci univamo a cena e come sempre non mi degnava di uno sguardo o se lo faceva era uno sguardo sprezzante.
Un giorno mi guardò e mi disse : - Tu non sei mio figlio.-
Forse di sangue non lo era ma era pur sempre  l’uomo che avrebbe dovuto starmi vicino. 
Ci avevano trasformati e ora ci volevano uccidere.
Non è , e non era colpa nostra.
Loro per il nostro ‘’BENE’’ se questo è  ci hanno uccisi.
Ci hanno fatto diventare degli abomini e ora volevano rimediare. Ora che c’eravamo abituati.
Basta non volevo più pensare.
Mi misi sul letto insieme alla persona a cui sarei stato affianco per il resto della mia eterna vita.
Ed eterna non è un modo di dire.
Chi lo avrebbe mai detto’’

-Siete arrivati? – Disse Katherine al telefono
-Sì- Disse Esther.
-Ci vediamo a casa Mikelson. Klaus non ci sarà.
Katherine attaccò e si diresse verso casa Mikelson.

‘’Li sentii arrivare. C’era mia madre e mio fratello non c’era. L’unica persona che mi avrebbe protetto sarebbe stato lui. Ma non c’era dovevo cavarmela da sola. Salii al primo piano e li sentii parlare.
-Come la uccideremo?- Disse una voce maschile.
Oh mio dio stanno parlando di me.
-La bambina può morire semplicemente con un paletto al cuore.-
Volevano ucciderla no non poteva essere.
Però mia madre è sempre stata spietata perché non uccidere un altro abominio? In fondo per lei eravamo solo questo : mostri. Irrecuperabili abomini.
Dovevo aiutarli ma persa nei miei pensieri non mi accorsi che qualcuno dietro di me mi aveva messo le mani sulla testa e mi aveva staccato il collo.
Caddi nell’oscurità più profonda.
Dovevo aiutare la piccola.’’

-Cosa dovremmo farcene di lei?- Disse Alaric legandola sulla sedia.
-Attirerò qui Klaus mentre tu andrai a prendere la bambina.-
Alaric annuì.
-Prima però portamela qui.- Disse Esther guardando la figlia. –Voglio vedere mia nipote.- Disse girandosi prendendo il cellulare di Rebekah.
-Non lo so usare chiama Klaus e digli che sono qui con sua sorella e lo ucciderò se non si presenta.-  Disse Esther lanciandogli quell’aggeggio a lei sconosciuto.
Così dicendo Alaric uscì fuori dalla casa e compose il numero.
-Pronto?-
-Tua madre ha tua sorella. Casa Mikelson. Conviene venirla a prendere se non vuoi che lei muoia.-
-Ti ucciderò con le mie stesse mani. – Disse Klaus attaccando il telefono.

-Cosa c’è?- Disse Caroline stiracchiandosi.
-Alaric. Mia madre. Hanno preso mia sorella.-
-Cosa vuoi fare?-Disse Caroline guardandolo negli occhi.
-Non lo so. Ho bisogno di Stefan.-
Così chiamo Stefan e in pochi secondi i fratelli salvatore  , Bonnie ed Elena erano già nella cucina di casa Forbes.
-Così non vale- Esclamò Damon entrando in cucina. – Il mio salone è la sala conferenze-
-Occhei basta Damon- Disse Caroline.
-Cosa dobbiamo fare?-
-Hanno preso Rebekah e vi sto chiedendo aiuto.-Disse Klaus.
-Circonderemo la casa e faremo allontanare sia Alaric che Esther. Poi..-
Ecco un rombo forte rompere il discorso di Klaus.
Qualcuno aveva rotto la porta e aveva già spezzato il collo a Caroline e Elena.
-Rick- Disse Damon.
-Ciao Damon.- Disse spezzandogli il collo.
-Non mi servite voi.- Si rivolse a Stefan e Klaus.
-Mi serve il terzo ibrido- Disse ridendo.
Così Alaric corse verso la  culla della bimba e si ritrovò davanti Klaus.
-Non te lo permetterò.-
Iniziò uno scontro fra i tre che sembra non finire.
Quando Caroline si svegliò ed aiutata da Elena prese la bambina dalla culla che ormai stava piangendo.

‘’Mamma cosa sta succedendo? Perché vedo papà urla dal dolore?Mamma cosa mi vogliono fare?’’

Appena la prese e fu fuori dalla villa Alaric le comparve e spaventata urlò.
-Scusa Caroline.- Disse ridendo. In realtà non gliene importava niente.
Detto questo gli ficcò un paletto nella pancia ancora addolorata dal parto di prima.
Caroline fu costretta ad abbassarsi e a vedere l’unica ragione per continuare ad andare avanti sparire dalle sue braccia.
-Elizabeth.- Furono le ultime parole di una madre disperata e poi cadde nell’oscurità.


‘’Presi Caroline.
-Va tutto bene , sweetheart.- Sperai di farla ridere facendole  ricordare i miei ‘’Dolcezza’’ ma non fu così.
In realtà neanche io riuscivo a sorridere.
Ma dovevo farlo.
Forse si sarebbe sentita più rassicurata.
Lo sapevo oramai. Quello che mi capita di bello è destinato a finire.
Quella bambina mi aveva stravolto la vita mi avrebbe cambiato tanto quanto aveva fatto sua madre.
Ma oramai stava scomparendo.
Ma io non l’avrei fatta andare via per niente al mondo.
Anche al costo di perdere la vita.
La poggiai sul divano e gli levai il paletto dandomi un po del mio sangue e stampandole un bacio sulle labbra.
Stavo per andare in quella casa. Mi avrebbero sicuramente ucciso ma la mia bambina doveva vivere.
Qualcosa mi bloccò.
Caroline mi teneva il braccio ed ora si era alzata.
-Ti uccideranno.- Disse piangendo.
-Se non ci vado io uccideranno lei.-
-Ma io ho bisogno di voi- Disse abbracciandomi.
Chiusi gli occhi. Non avrei mai pensato che un abbraccio mi avrebbe rincuorato così tanto.
-Ascoltami Caroline- Le dissi togliendomi dall’abbraccio e facendola avvicinare al mio viso mettendole le mani sulle spalle.
-Tu mi hai cambiato , non avrei mai pensato di poter diventare così. Anche adesso non me ne capacito.
  Ti ringrazio perché è da mille anni che non capivo cos’era provare la felicità e non quella che si provava uccidendo persone. Ma quella che si prova avendo qualcuno pronto a morire al tuo fianco.-
 -Io ti amo , non voglio perderti e non voglio perdere neanche lei.- Disse abbassando la testa.
Gli presi il mento e la portai a guardarmi.
-Vuoi perdere lei? Non penso Caroline. Vivo da più di mille anni e quella bambina da nemmeno un giorno. Si merita di vivere molto di più lei che me.  Ti amo anch’io Caroline-
L’abbracciai per un attimo e le diedi un bacio. Forse era l’ultimo bacio che avrei dato. ‘’


‘’-Che bella che è- Disse Esther.
-Non ti meriti neanche di guardarla quella bambina.-
Esther non bado alle mie offese. Ormai ero slegata e aveva ucciso Alaric. Non gli serviva più.
-Prendila- Mi disse.
La presi.
La guardai.
Era bellissima. Aveva un viso così delicato e puro. Caratteristico dei bambini. Una pelle chiara ma non troppo e gli occhi azzurri che ispiravano calore. Le baciai la fronte e le sussurrai : - Ti porterò via di qui. Comunque sono tua zia- Dissi abbassandola e sorridendogli.

‘’Mia zia emanava così tanto calore. Desideravo solo parlarle. Volevo farle capire quello che pensavo ovvero che era bellissima. Così presi a giocare con i suoi riccioli.’’

‘’Entrò qualcuno fracassando la porta.
  Nik. Sbatte Esther al muro.
-Questa non me la dovevi fare.- Disse con una lacrima sul volto.
-Porta via la bambina Bekah-  Mi disse e corsi al di fuori di quella villa.
Caroline intanto mi corse incontro.
-Elizabeth- Disse piangendo.
Poi si concentrò su di me.
-Dov’è Klaus?- Disse preoccupata.
-E’ dentro.- Dissi anche io con le lacrime al volto. ‘’


‘’-Sono tua madre Niklaus!-
Mi aveva urlato.
-Non lo sei più da mille anni.- Dissi scaraventandola al muro.
-Sai Esther? Avevo trovato qualcuno che mi aveva reso davvero felice- dissi lanciandogli la sedia.
-Cosa ti ho fatto quand’eravamo ancora umani da meritarmi il tuo odio? – Mi disse piangendo.
-Cosa ho fatto io per meritarmi di essere picchiato ogni giorno da mio padre!- Urlai piangendo.
Non mi resi conto che un paletto , il paletto di Alaric mi era arrivato in petto.
-Se muoio io muori anche tu. Esther.- Dissi e con le ultime forze lanciai un paletto trovato lì per terra al suo petto.
Qualcuno entrò e il mio respiro si faceva sempre più affannoso.
-NO! No! NO ! – Disse una ragazza piangendo. Era Caroline con la bambina in mano.
I miei occhi si stavano per chiudere quando Caroline mi porse la bambina.
Le baciai la fronte.
-Ti amo.- Le dissi e poi l’oscurità calo nei miei occhi.’’
 
‘’- No amore no perfavore. – Dissi togliendogli il paletto.
   Non era ancora finita.’’

‘’Mamma mio padre mi ha dato un bacio. Dov’è ora papà? Perché Elena mi sta portando via? Mi allontano sempre di più da te. Mamma non ho ancora detto a papà il mio primo ti voglio bene’’ 

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Capitolo 10
*** What is life? ***


‘’Mi ero svegliata.
I ricordi di quattro anni fa assalivano ancora la mia mente.
Klaus non era andato via dalla mia testa. Solo dalla mia vita.
Aveva protetto sua figlia e lei ora era viva.
Fu lei infatti a svegliarmi.
Mi saltò sul letto.
-Mamma- Sapeva dire poche cose. Ma mamma detto da lei era la cosa più bella che potessi sentire.
Il corpo di Klaus non lo avuto neanche più indietro. Il suo cuore e la sua anima.
La madre sicuramente ora starà dall’altra parte insieme a lui.
Avranno tempo per chiarirsi.
Intanto la mia bambina mi guardava ai piedi del letto.
La presi in braccio e le baciai la fronte.
Aveva i capelli uguali a suo padre. Arruffati così belli.
Gli occhi così dolci e così puri.
-Allora vuoi mangiare?-
-Sì- Disse abbracciandomi.
La presi in braccio e assaporai il sapore dei baci che mi dava sul collo.
Quella bambina era stata un miracolo.
Viveva in un modo di pura follia ovviamente non avrei scelto questo mondo per lei. Ma ormai era così.
Andammo in cucina e  trovammo il fogliettino di mia madre.
‘’Sto lavorando. Buongiorno. Ha chiamato Bonnie. Era urgente’’
Cosa voleva ora Bonnie?
Lei era stata l’ultima a prendere il corpo di Klaus.
Avrei deciso di presentarmi a casa sua dopo la colazione.
Preparai del latte per la piccola e del caffè per me.
Quella bambina cresceva a vista d’occhio.
Si sedette sul tavolo e mi guardò con quegli occhi dolci.
Poi però si fecero pensierosi e mi chiese una cosa.
-Papà?- Non sapeva formulare la domanda corretta ma sapevo cosa aveva detto : Dov’era mio padre?
Un brivido mi percosse la schiena. Suo padre.
Un assassino che alla fine si era trasformato in un uomo completamente diverso.
Aveva sacrificato la sua vita per proteggere la sua bambina e fosse stato prima non lo avrebbe mai fatto.
-Tuo padre?- Gli dissi balbettando con una tazza di caffè in mano. Non volevo nascondergli che suo padre era morto per salvarla e quindi , anche se non avrebbe capito , glielo dissi.
-Sai piccola mia.- Gli andai dietro e gli toccai le spalle. – Tuo padre ha fatto tanti errori. Ma credimi ti ha protetto a costo della sua vita. Ed è morto per te. -
-Eroe- Disse sorridendo e girandosi verso di me.
-Si piccola mia.- Le baciai la fronte.
Le porsi una tazza di latte con dei biscotti. Bonnie gli aveva tolto o perlomeno gli aveva nascosto il gene vampiro e il gene licantropo così da non dargli sangue  e quando sarebbe diventata grande si sarebbe di sicuro nutrita di sangue.
Il fatto di avere quattro anni ed essere un ibrido la rendevano intelligente come una di sette.
-Dopo vieni in camera. Ti devo vestire andiamo da zia Bonnie.-
Sorrise e con un biscotto in bocca mi fece cenno di si.
Sorrisi e andai in camera mia.
Presi un   vestitino bianco per la bambina con delle scarpette bianche e le poggiai sul letto.
Poi mi girai di nuovo verso l’armadio e fu lì che lo vidi. Il vestito di quando avevamo fatto l’amore.
Incredibile benché fossero passati quattro anni  il suo  profumo  era ancora su quel vestito.
Ripercorsi i movimenti delle sue mani sul mio corpo.
Ricordai ancora che mi toccò le coscie e poi salì sui fianchi fino ad arrivare al mio seno.
Una dolce carezze da un uomo che prima ripudiavo soltanto.
Adesso invece lo amavo.
L’ho amato. Lo amo.
-Mamma- Mi fece girare di scatto la bimba che si era già vestita da sola tranne per le scarpe.
-Scarpe- Disse guardandomi infelice poiché non era riuscita a mettersi le scarpe.
-Tranquilla tesoro.- Le dissi sorridendole. –Siediti sul letto.-
Le misi le scarpe e le diedi un bacio sulla guancia.
-Aspettami  in salone.-
Poi tornai a lui. I ricordi che mi procurava non si toglievano facilmente dalla mia mente.
E’ difficile dimenticare qualcuno che ti ha dato così tanto da ricordare.
Chiusi gli occhi e lo vidi.
Occhi colore del mare profondi e labbra rosee che avevano baciato il suo corpo così tante volte.
Quei capelli arruffati e biondi.
E poi le sue parole.. le sue ultime parole.
‘’Tu mi hai cambiato’’
No era lui che aveva cambiato me.
Aveva cambiato la Caroline che era sotto le aspettative di qualcuno.
La Caroline sotto le regole di Elena.
Lui mi aveva stravolta quanto io avevo stravolto lui.
Ci completavamo.
Lui è .. anzi era.
Non c’era più.

POV BONNIE.
-Quando arriverà quella barbie?- Disse Damon – Devo vedere la sua bimba. Mi sono innamorato di lei.- Aggiunse con tono sarcastico.
- Devo dirgli tutta la verità.- Mi ripetevo camminando su e giù per il corridoio.
-La bambina non se lo merita- Ripetevo come una cantilena.
Poi qualcuno mi fermò. Elena.
-Ehy- Mi disse scuotendomi dalle spalle. – Bonnie tranquilla tu hai fatto tutto il possibile e ora faremo tutto il possibile per farlo tornare. Per quanto ci ha fatto male quel ragazzo è cambiato. La bambina deve avere qualcuno al suo fianco non può avere solo la madre.- Disse Elena e poi abbassò la testa. – So cosa si prova.- Disse triste.
-Elena. Non so se ci riuscirò.-
-Sei forte Bonnie.-
Mi disse rassicurandomi.
Le sorrisi e poi sentimmo la porta bussare.
Stefan aprì la porta e una bambina con un vestito bianco corse incontro a Damon che la prese in braccio abbracciandola.
-Dam- Lo chiamava sempre così.
-Elizabeth- Disse Damon alzandola in aria.

POV DAMON.
Quella bambina mi ricordava quanto ne volessi una anch’io.
Il sogno di avere una piccola Damon Salvatore o un piccolo mi riempiva il cuore che ormai non batteva più.
Elena aveva colmato quel vuoto.
La guardai stava abbracciando l’amica.
Poi riguardai la piccola.
-Sai che forse vedrai il tuo papà?- Le dissi sorridendo.
-Papa- Balbetto per due volte circa.
Che sorriso che aveva.
Un sorriso misto.
Tra il sorriso pieno di felicità di Caroline e il sorriso sghembo di Klaus.
Per quanto possa essere strano dopo la sua morte mio fratello fu più strano del solito.
Qualche volta avevo letto il suo diario e mi ricordo una frase che forse non cancellerò mai più dalla mia mente.
‘’ Se solo avessi capito prima quanto tenevo a Klaus. Forse adesso non ero dalla parte dei buoni.
  E’ stato come un fratello prima quando mio fratello carnale  non c’era lui invece era sempre lì.
  Ricordo ancora le sue parole : ‘’Grazie non ricordavo cosa volesse dire avere un fratello’’ Avrei tanto voluto rispondergli : ‘’Non me lo ricordavo neanche io’’
Quelle parole mi fecero pensare  a quanto tempo avevo sprecato senza mia fratello e con quanto tempo potevo recuperare.
-Dam- Mi interruppe dai miei pensieri con una voce dolce.
-Sì piccola?-
Mi indicò la guancia. Le diedi un bacio.
-Vai scendi e vai dalla tua mamma. -
Le dissi facendola scendere.
Mi saluto con la manina e andò incontro alla madre che la prese in braccio e mi sorrise.
Lì vidi quanto erano uguali quelle due ragazze.
Quanto si assomigliavano.
Poi andai nel salotto di casa Bennet e lì prendemmo a parlare.

POV ELIZABETH.
Non capivo bene ma riuscivo a sentire quello che dicevano.
-Proverò a riportarlo qui.-
Di chi stavano parlando?
- Davvero? – Disse mia madre prendendomi in braccio e dedicandomi un sorriso.
Una goccia delle sue lacrime scese sulla mia testa facendomi sobbalzare.
-Scusa tesoro- Mi disse.
Le sorrisi non sapendo come rispondergli.

POV CAROLINE.
Bonnie mi aveva detto tutto.
Aveva tenuto il corpo di Klaus poiché la strega originaria aveva bloccato la sua vita dall’altra parte quindi teoricamente era ancora ‘’vivo’’ solo che la sua ‘’ANIMA’’ vagava dall’altra parte.
-Una strega può fare incantesimi di blocco ma sono solo temporanei. Questo qui è durato quattro anni. Così adesso proverò a farlo. -

Eccolo lì il suo corpo.
Adagiato in mezzo ad un gruppo di candele.
Quel dolce viso così delicato anche da morto.
Avrei dato la mia vita per vederlo.
Bonnie si mise a pronunciare delle parole in una lingua sconosciuta a tutti.
Elizabeth si era messa inginocchio vicino alle candele e di tanto in tanto la dovevo riprendere a voce bassa perché si sporgeva per guardare meglio quella persona che era suo padre.
Non lo aveva mai visto bene. Solo la prima volta quando era nata e adesso non se lo ricordava minimamente.
Ad un tratto il fuoco vampò e Elizabeth si tirò indietro.
La presi e guardai gli occhi di Klaus aprirsi.
Poi vidi la sua pelle tornare come una volta.
Quella pelle da venticinquenne.
Poi le candele si spensero e Bonnie felice si alzò.
-Gli serve del sangue.-
Misi la bambina sul divano e presi un coltello.
Alzai Klaus e poggiai la sua testa sul mio ginocchio.
-Ehy.-
Mi tagliai il polso e gli diedi un po’ di sangue.
Poi si attacco al mio polso e mi concentrai sulla favolosa scossa di adrenalina e di eccitazione che avevo sentendomi scorrere il sangue nelle vene.
-Caroline- Disse guardandomi negli occhi.
-Ehy.- Dissi con poche lacrime sul volto.
Intanto una bambina mi tirava la maglietta da dietro e impaurita si sporgeva con la testa verso quell’uomo a lei sconosciuto.
-Mi sei mancato.-
Dette queste parole mi baciò sulle labbra.
Dopo quel lungo e intenso baciò guardo dietro di me.
-Ma – mma- Balbettò la piccola.
-Ehy non devi avere paura.- Dissi guardandola.
Klaus la guarda con dolcezza e con stupore.
-Vieni qui , Elizabeth.- Gli disse.
Elizabeth si mosse piano e sorpasso le candele.
Klaus la prese in braccio.
-Sono tuo padre.- Disse sorridendo.
La alzò per guardarla meglio e gli baciò la fronte.
La bambina lo abbracciò e poi sorrise a Bonnie come per dirgli grazie.
Damon la guardava sorridendole. 
-Papà- Disse.

POV KLAUS.
Quella bambina.
Lo stesso sorriso radioso della mamma.
Gli occhi profondi e intensi.
Uno sguardo un po’ furbo e sghembo.
Forte , coraggiosa.
Ecco mia figlia.
-Mi sei mancata- Le sussurrai all’orecchio accarezzandole i capelli.
-Rimedierò per questi quattro anni.- Dissi chiudendo gli occhi e assaporando il calore di quel abbraccio.
Poi presi la bambina in braccio e la alzai.
-Grazie veramente.- Dissi poi presi Caroline per la mano.
-Grazie a tutti.- Disse Caroline.
Così andammo verso casa Mikelson. Da mia sorella.
-Mi sei mancata così tanto , sweetheart.- Le dissi tenendola per mano.
Lei mise la testa sulla mia spalle.
-Anche tu ,Klaus.Anche tu.-
Aprii la porta di quella casa.
Certo di trovare Bekah.
Ma non trovai solo lei.
Elijah correva verso di me.
-Fratello- Mi disse.
E mi abbracciò dandomi ripetutamente una pacca sulla spalla.
-Elijah.-
-Allora dov’è mia nipote?- Disse Kol.
Caroline gli porse la bambina.
-Elizabeth- Disse Caroline prima che glielo chiedesse.
-Ha ripreso tutto da me. Il suo fascino.-
-Credici ancora fratello. – Disse Rebekah scendendo le scale.
-Nik- Disse sorridendo.
-Bekah.-
La presi e l’abbracciai.
Poi la bambina passò ad Elijah.

POV ELIJAH.
Avevo sempre sognato di avere un bambino con Tatia.
Ma sapevo che avrei fatto male a mio fratello che l’amava perdutamente.
Ora aveva veramente trovato la felicità e capito cosa significasse non rimanere solo ed essere amato.
Qualcuno che gli avrebbe imparato ad amare.
Quella bambina e quella ragazza erano la nuova vita di mio fratello.
Il fratello che veniva picchiato quasi a morte. Il fratello rimasto da solo.
Era per questo che era diventato così. Ma quelle due lo avevano cambiato.
-Sono tuo zio , sai? – Sussurrai dolcemente alla bambina che rise e si mise a giocare con la cravatta che indossavo.
Risi.
- Sono contento di riavervi qui- Aveva annunciato Klaus.
-E’ un buon modo per dirci che devi trascorrere del tempo con le biondine?- Disse Kol ridendo.
-Intuitivo il mio fratellino- Così dicendo sparimmo tutti.

POV CAROLINE.
Quanto mi erano mancati i suoi occhi.
I suoi capelli i suoi sorrisi sghembi.
Quel suo modo di fare.
Ci eravamo cambiati a vicenda.
Ci amavamo e quella bambina era la prova di tutto quello che stavamo sentendo dentro.
-Ti amo così tanto , Klaus.- Gli dissi poggiando la mia fronte alla sua e la bambina in mezzo ci guardava.
Mi baciò e mi persi nella passione di quel lungo bacio.
Mi mancava la passione che davano le sue labbra sulle mie e le sue mani che mi esploravano i fianchi.
Poi si distaccò.
-Sei sempre bellissima- Mi disse.
Prese la bambina e mostrò una cosa che Rebekah aveva fatto per lei.
Era  una camera dipinta di verde speranza con un lettino dalle lenzuola blu e dei mobili blu e verdi.
-E’ la tua camera- Disse Klaus guardandola sorridere.
Poi si inginocchiò al modo di arrivare alla sua altezza.
-Avanti entra.- Gli disse in modo dolce.
La bambina si guardava attorno stupefatta dalla ricchezza di quella camera.
-Ed ora la nostra sorpresa.- Mi disse Klaus.
Mi porto in un’altra camera.
La nostra camera.
Ci stendemmo sul letto e ci abbracciamo poi arrivò la piccola che si intromise tra le nostre braccia.
Ridemmo.
-Vi amo. – Aveva detto Klaus.
Io sorrisi e mi sentii protetta.
Non esistevamo solo noi due. Ora c’era anche il nostro frutto.
Quello che avremmo voluto fin da piccoli.
Una bambina.
Non saremmo più stati soli.
Saremmo stati vicini. Per sempre. Ed il nostro per sempre non è un modo di dire.’’


-Ecco la storia dei miei genitori.- Disse Elizabeth ad un certo James.
Il figlio di Damon e Elena.
Bonnie li aveva fatti diventare umani per un mese.
E fortunatamente il bimbo non tardò a venire.
-Wow. Mio padre c’era.- Disse il diciannovenne.
-Già – Disse Elizabeth ormai era grande. Aveva vent’anni  da ormai due anni da quando era iniziata la sua vita da vampira.
Poi si riunirono al tavolo dove sedevano Damon , Elena  , Klaus  , Caroline , Bonnie e Jeremy.
-Possiamo iniziare la cena se i due garzoncelli c’è lo permettono- Disse Damon guardando i ragazzi.
-Sì papà.- Disse James.

In fondo cos’era la vita?
Un mezzo per vedere il mondo e poi ritornare da dove si era prima di nascere. 

End of the story. 
Chiara. 

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