Pick up her pieces

di Etoile_Noir
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.1 Plenilune ***
Capitolo 2: *** 1.2 Go away, go away from here ***
Capitolo 2: *** 1.3 Argument & peace ***
Capitolo 3: *** 1.4 Dark Night ***
Capitolo 5: *** 1.5 Elias ***
Capitolo 6: *** 1.6 The Red ***



Capitolo 1
*** 1.1 Plenilune ***


Capitolo 1


Una figura nera si confondeva nell’oscurità della notte.



Il cielo notturno era vuoto;non aveva nessuna stella, nessun elemento che potesse rischiarne il lontano orizzonte.

Solo una fioca luce tremolante proveniente dalla candela al centro del terrazzo bruciava le ombre di quelle tenebre.

Stava sulla ringhiera dell’ultimo piano, in bilico, tra la vita e la morte con la stessa espressione gelida che la avvolgeva ogni giorno: un ginocchio era al petto e l’altra esile gamba era come dimenticata sul freddo e indegno cemento.

Sul suo collo d’un bianco pallido scendeva un filo scarlatto che stava tra i suoi capelli corvini spazzati dal vento tiepido che regnava di notte nel primo periodo estivo.

Chili di trucco nero erano stesi intorno a quegli occhi da tempo spenti dal gelo sempre più imminente dei sentimenti infelici degli ultimi mesi trascorsi.

Quel lontano dolore si percepiva guardando quei glaciali occhi che insieme alle occhiaie componevano un’ombra di debolezza sotto quella tanta fierezza e determinazione.

Il silenzio regnava sovrano al di fuori di lei sfidando la personalità chiassosa e la confusionaria che governava incontrastata in lei , non percepiva nulla, le arrivava solo la musica unica in cui ormai era persa, che ormai l’aveva imbevuta fino all’anima, la droga che ancora riusciva a farla sentire viva.

Illusioni disperate, false speranze e promesse mai mantenute la stavano affogando.



Ancora una volta quell’ombra stava incombendo. Risentiva gli occhi bruciare e sapeva che avrebbe pianto per l’ennesima volta.



-Ti amerò per sempre- le aveva detto mentre le sue lacrime ancora una volta avevano bagnato la sua maglietta.

Le aveva baciato i capelli mentre la teneva stretta al petto e le accarezzava le spalle per farle capire che era li con lei.

-ci sarò sempre per te, mia stellina-

Sembrava che lei non pesasse quelle parole forse scivolavano dalla sua mente come le sue lacrime scendevano dai suoi occhi.

Aveva sempre sognato di sentirsele dire, sentirsi amata e coccolata come in quel momento.


Le lacrime amare ripercorrevano quel volto.



Tum tum tum… il suo cuore batteva all’impazzata, non vedeva l’ora di vederlo di dirgli che cosa era successo…una buona notizia.



Un passo



Un altro passo.



E un altro ancora.



La porta era a un centimetro da lei.



Il contatto con la maniglia gelida la fece rabbrividire.



Mezzo secondo e fu aperta.



Vestiti sparpagliati, più che comune.



Pantaloni, normale.



Magliette, ordinario.





Passò la porta a destra, focalizzò la finestra, il letto e quei capelli biondi;Elenoir.



Come era venuta se ne andò.




Aveva perso il controllo. Non ancora contenta schiacciò i minuscoli tasti del suo lettore, Eli(va pronunciato Elai nda) e mise su la canzone che più le evocava le lacrime.



so here's the truth

you were right all along

they were never my friends

and i was living a lie

but i wont fall for it next time



Armor for sleep- remember to feel real





Le piaceva scaricare la sua frustrazione sulle sue canzoni preferite, dimenticare per un po’ la sua tristezza e piangere solamente per quelle parole e per la melodia triste. Ma non faceva che ricordare le parole di Damiano.



Continuava a rincorrerla per le vie della cittadina. Le urlava di fermarsi che c’era una spiegazione per tutto questo.

Ma lei era assente rinchiusa nella prigione dei suoi pensieri.

-CHARLOTTE FERMATI!!!!-

-Che cazzo vuoi, non mi hai rotto abbastanza-

-…-

Sbuffò –Non ho tutto il giorno per stare qui-

-Si…insomma mi dispiace…-

-queste cose dovevi pensarle prima di Elenoir-

-Ma dai…lo sai…-

-No,bello…non lo so…ma cosa dovrei sapere?!?-

-Niente niente…-

-Allora posso andare?!? Evviva!!!-

-Dai perdonami…-

-Sai benissimo che non farò-

Il ragazzo incominciò a intonare una melodia

-Sai che non attacca…anche se è una bellissima canzone non vuol dire che perdonerò il bastardo che la canta… ma se vuoi ti rispondo-

Fece un accenno con la testa.

-You’re a fuckin’ heartbreaker…Let me go…i don’t forgive you…no…no more…bye bye…brava vero?!?.inventata sul momento…ora puoi finirla di rompere-



Questo era stata una delle sue apparizioni. Ma non aveva rinunciato facilmente…si era presentato nei luoghi in cui lei era per almeno tre giorni ma dopo l’ultima scenata di lei per fortuna aveva rinunciato.



Voleva uscire a fare una passeggiata proprio mentre il temporale stava per arrivare. Amava sentire nell’aria il profumo che la pioggia creava, e il tepore delle gocce di pioggia bagnare il suo corpo.



Damiano ancora una volta era lì appena poco lontano dalla porta. I capelli biondi erano al loro posto e come si aspettava era firmato fino all’osso.

-Oh guarda chi c’ è?!?non mi aspettavo di vederti- disse con finto stupore e un volto scolpito dalla rabbia
-Vieni qui che ti sistemo il colletto- aggiunse avvicinandosi la ragazza in tono mieloso

-Stai uscendo con questo scuro che si avvicina, sei matta?!?-

-No…volevo vedere se anche questa volta avresti strisciato ai miei piedi…sai, visto che spruzzi Armani da tutti i pori….-

-Ah ah ah…che spiritosa-

-Cosa hai da dirmi di nuovo?!? Che ti hanno rapito gli alieni e che tu non eri in te?!?Cavolo!!!...Mi dispiace-

-No…veramente. mi dispiace…-

-E adesso mi verrai a dire che sei ancora pazzo di me e che non ce la fai più a starmi lontano-

-Si è vero…ti amo-

- lo sanno anche questi sassi cha non mi frega un accidente di quello che dici-

Si avvicinò alla ragazza.

-Wow… ora tu provi a baciarmi e io ti mollo uno schiaffo…mi dispiace ma l’ho già visto quel film-

Damiano bloccò l’accesso alla casa e le prime gocce di pioggia stavano scendendo.

- Ti vuoi spo-sta-re!!!-

-Oh no non lo farò-

-PIANTALA…levati di qui.. voglio rientrare...-

-Ma non eri tu che amavi la pioggia?!?-

-No mi avrai confuso con una delle tante-

-Ma non lo capisci che ogni singolo luogo trasuda di noi, quel muretto la fontana vicino al campo dove ci siamo baciati, il centro dove abbiamo passato pomeriggi interi, il cinema e qualsiasi altra cosa…e questi ricordi non si cancelleranno alla svelta…come tu pensi… -

-no…non lo so…ma comunque ribadisco non m’importa anche se io vivo in questo schifo di posto non vuol dire che mi piace-

-Lo so, ti conosco-

-Ah , si da quando mi consci così bene?!?-

-Da sempre, dalla prima volta che ti ho guardato mi è sembrato di conoscerti da sempre-

-Anche Elenoir la conosci così bene…ora basta…Vattene!!!!Vattene mi hai proprio stancato!!!! Comunque volevo dirti che non ci sarà futuro qui per me…prima o poi me ne andrò… a mai più rivederci-

Finalmente riuscì a superarlo ed entrare. Non disse una parola e neanche la guardò, si limitò solo a fissare il pavimento con aria dispiaciuta.

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Capitolo 2
*** 1.2 Go away, go away from here ***


Capitolo Due

Basta! Aveva deciso che doveva smettere di rimuginare e piangere per il passato e sprecare il suo tempo così.

Voleva partire, ebbene l’avrebbe fatto.

Rientrò in camera, gettò il suo zaino sgangherato e tutto scritto sul letto.
Cacciò le cose a cui teneva di più dentro e se lo caricò sulle spalle.
Andò verso lo studio e prese la sua carta e i suoi contanti dalla cassaforte.
Lo devo fare, è necessario, non sto rubando sono soldi miei pensava la ragazza
Attraversò il corridoio e si diresse in cucina e dopo aver preso un foglio di carta con una penna rossa scrisse:

Tornerò per gli inizi di Settembre.

Charlotte o come cavolo volete chiamarmi

P.S: inutile che voi cerchiate i miei amici perché Nessuno, ripeto NESSUNO, sa dove sono.


Prese la matita nera dal taschino e si appesantì il trucco, si mise una chewing-gum in bocca e si diresse verso l'uscita.
Aprì la porta e la richiuse.
Un capitolo si chiude ed un altro si apre avrebbe detto sua nonna.

Con il cellulare chiamò un taxi e poi si mise seduta sopra ai gradini ad aspettarlo.

Era passata solo mezz’ora e già era stanca di stare li a far niente.

Buttò la chewing-gum per terra ,sfilò una sigaretta dal pacchetto che teneva nello zaino e la accese.

Non era la prima volta che lo faceva ma la volta precendente non potè farlo perché suo padre, il Tiranno, gliel’aveva spenta e le aveva dato uno schiaffone. Sua madre fece altrettanto infatti non la degnò di uno sguardo per settimane: era successo 3 mesi prima.

"Charlotte non ti permettiamo e avere una figlia che fuma non sarebbe una buona cosa per la famiglia, guarda tuo fratello è bravo e si comporta bene" le diceva sua madre

Tanto la sua famiglia era caduta a pezzi; loro erano sempre occupati e suo fratello…era un motivo in più per partire.

Quel gesto era come una liberazione, il sapore amaro di tabacco che le giungeva alle vie respiratorie, ai bronchi ed infine ai polmoni ;a mano che la nicotina percorreva il suo corpo tutte le sue frustrazioni se ne andavano con il fumo che lei espirava.

Il taxi finalmente arrivò, attraversò di corsa il giardino e si catapultò dentro ad esso.

"Dove si va?!?"
"All’aeroporto"
"Certo che si!ma hai i soldi per pagare,ragazzina??"
"Si…"disse con aria scocciata Anche qui c’era qualcuno che voleva farle la predica e di questo si era rotta
"Ragazzina che ti prende…mi sembri…hai cambiato tono di voce"
"ah…ecco qui un altro strizza-cervelli… comunque dovrei venirlo dire a te…ad un misero autista del taxi e non chiamarmi ragazzina, non sono una ragazzina"
"Calma,calma…non lo farò più"
"Niente è che…"disse fissando il finestrino "insomma niente!!! scusi"
Il viaggio in aeroporto non fu lungo e dopo aver pagato il taxista con un passo spedito accesse alla struttura.

La differenza di temperatura la fece rabbrividire. L’aria condizionata era a palla e le venne un giramento di testa che si calmò al passare del tempo in quell’ambiente.
Senza pensarci andò a procurarsi il biglietto per il volo. Avrebbe fatto scalo a New York, per poi recarsi in una città più piccola negli stati del nord o del centro.
Mancava mezz’ora, era impaziente di arrivare là, di vedere posti che non conosceva, di capire veramente chi era, che cosa doveva fare; insomma di mettersi alla prova e di dimenticare o almeno attutire e ragionare su quello che era successo.
Anche in quel luogo regnava il silenzio, al massimo si potevano sentire dei passi o delle persone sbuffare La voce della hostess annunciava che dovevano fare il check-in.
Dopo aver fatto il necessario raggiunse la pista:la luce dell’alba ancora non era venuta perchè mancavano ancora molte ore.
Il cemento della pista era illuminato dalle luci blu che stavano tutt’ intorno e la facevano sembrare una cosa mistica, segnandola per tutta la sua lunghezza.

Le sembrava strano fare quel passo da sola prendere un aereo per chissadove, ma qualcosa dentro di lei le fece coraggio così passo dopo passo si recò al suo posto.

Il volo era decolatto già da un'ora e la persona che le era seduta accanto per un po’ non si fece notare ma quando una musica rockeggiante iniziò a punzecchiarla non riuscì a contenersi.
Levò arrogantemente la cuffia dall’orecchio del suo vicino e con tono secco disse "Vuoi abbassare questa cavolo di musica, mi da ai nervi!!!"
"ok…ma di poco"
"Sei americano?!?"disse la mora notando il suo accento tipico.
"si e allora?"
"ah...ok...allora tu toni a casa?!?"disse con aria malinconica
"Si sono di del Wyoming...tu perchè stai andando in america?"
Cambiando brutalmente discorso la ragazza disse"Che gruppo era quello che stavi sentendo?!?"
"I rolling stones"
"sono bravi...."
"Si verissimo...ma non cambiare discorso tu che ci vieni a fare in america ... l'italia è così bella!!!"disse lui con aria meravigliata
Il suo volto si fece torvo e disse"non sono problemi tuoi!! comunque io non so dove andare, non ho nessuno lì e l'italia non è così bella "
"già capito tutto...ti comporti,parli e vesti come mio fratello...qualcuno ti ha spezzato quella cosa che chiamavi cuore?!?"







                              

♥ † ♥

Note dell'autrice: (per i pochissimi che leggono XD)

-Questo capitolo è un po' meno lungo dell'altro ma spero ke mi perdoniate =)...e d'ora in poi aggiornerò il mercoledì e last but not least...grazie3000000 per aver commentato...mi rendete molto molto felice...per chi non l'avesse notato.

     

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Capitolo 2
*** 1.3 Argument & peace ***


Capitolo 3






"Forse si o forse no . Non c’è solo motivo che spinge a fare le cose o a prendere decisioni."
Non fece in tempo a farlo parlare che attaccò di nuovo.
"Comunque io sono solo io. Potrei atteggiarmi da punk o dark e non sentirmi punk o dark oppure esserlo. Come fai tu a giudicare una persona se la conosci da pochi minuti?"
"Bhe….tanto io la penso allo stesso modo." "Fai pure. Tanto io non cambio"e si volto a guardare dal finestrino
Sbuffò non riuscendo più a controllare la sua curiosità "Adesso mi dici che cavolo ha tuo fratello di tanto uguale a me?"
"Devo farti l’elenco: Allora … è irritabile, si veste di nero, è curioso….devo continuare…ah ed ama avere sempre l’ultima parola, proprio come te "
" Ufffiiiiiiiiii…ma perché non mettono su qualcosa…mi mette in agitazione tutto questo aspettare.Quanto ci mettono?"fece la ragazza in preda all'agitazione
"Il tempo che ci mette."le rispose il giovane
"Non potevi essere almeno un pochino più freddo?"
"No…mi dispiace…"disse il ragazzo in tono sarcastico

"...."

"Ora…brutto sapientino da 4 soldi la pianti se no ti potrei buttare giù dall’aereo quando saremo sopra l’atlantico"
"uhhh…si dai fallo…sto tremando dalla paura…Comunque credo che manchi poco"
"Bene…."
"Prima di architettare la mia morte è meglio che te ne stai zitta "
"Moccioso…non devi dirmi quello che devo fare…capito?"
"Intanto non sono un moccioso perché ho 16 anni ed ho già la macchina e scommetto che tu nel mio paese non ci resisteresti un secondo"
"Ahah…è una sfida…"sbottò la mora
"no…è un’osservazione"
"Ah proposito come ti chiami Logan, Alex oppure Zach…sai i tipi alla Tv"
"No…mi chiamo Chris"
La ragazza rimase un attimo preplessa dal fare cordiale e dalla confidenza che le dava
"Bene...intanto non ti dirò il mio" disse la mora con un tono duro
" La tua simpatia nei mie confronti mi accieca!"
"Nessuno!Ribadisco nessuno! ti ha interpellato!Capito?"
"Cosa?!? Sei tu che hai iniziato..Ricordatelo!!!"sbottò chris con tono di sfida "COSA???Ripeti!Non sai a chi ti stai riferendo in questo modo? non sono mica la tua cagnolina???"
"Uhuh!! Vedo che ti dai da fare con le parole ma i riesco a far innervosire in un nanosecondo"
"Visto che sei tanto simpatico ti conviene dormire! perchè se no ti stendo con un cazzotto ma poi mi dispiacerrebbe rovinare la tua faccia da angioletto!!!" annunciò la ragazza con un tono deciso
Il ragazzo seguì il consiglio della ragazza e facendo uno sbadiglio sbottò "Stavo proprio per mettermi a dormire"
Queste furono le ultime parole dopo poco Chris si era addormentato con poco sforzo.

Non sapeva che fare, l'unica cosa che le era venuta in mente era osservare la coltre di nubi sotto di loro, ma rinunciò subito dopo perchè le vertigini si facevano sentire.

Nel frattempo Chris dormiva beato aveva nominato delle persone ma la sua espressione era tranquilla; la sua bocca carnosa era dischiusa in un sorriso e le sopraciglia era inarcate in un espressione felice mentre i suoi capelli un po riccioli e sbarazzini stavano cominciando a scompigliarsi per la pressione che la sua testa esercitava su quel sedile.
Non sapendo che fare si mise a giocare a Sudoku che era stato abbandonato dal suo "amico" ma ci rinunciò ben presto.

Se ne stava lì a girarsi i pollici più del solito ma intanto pensava a come l’aveva trattato, infondo era stato gentile con lei e che non meritava quelle parole acide che lei "vomitava" solitamente su tutti.

Il tempo passò e finalmente accesero lo schermo con il film ; era la Maledizione della prima luna con Johnny Depp.
Dal momento che il film le piaceva e lei si stava annoiando a morte lo guardò.

Il ragazzo si sveglio quando oramai il film era finito. Si stropicciò gl’occhi e si stiracchiò un poco e notò che la ragazza era concentrata sullo schermo e poi iniziò "Ohi punk rock Princess, che film danno??"
"ben svegliato…la maledizione della prima luna ma ormai sta per finire" disse in tono sarcastico senza levare gli occhi dallo schermo ad una velocità allucinante
"Dove siamo?"
"Hai dormito per 7 ore perciò fai i tuoi conti?"
"Wow ancora 2 ore"il biondino si stoppò per poi ricominciare "Che palle!!! Ancora 2 ore…che facciamo??"
"Io voglio finire di vedere il film poi sinceramente tu puoi fare quel che vuoi" rispose con cattiveria ricarando il tono della voce al termine della frase
La ragazza abbassò lo sguardo e in un tono bassissimo disse "Scusa"
"Eh?!?Che hai detto???"disse il ragazzo con un ironia profonda nella voce
La mora mise il muso e ribadì "Sai benissimo cosa ho detto. E non farmelo ripetere"
"Ho l'impressione che non ti piaccia dire scusa,eh, cagnolina?"
"Cagnolina a chi???" disse la ragazza ancora più infuriata
"A te...chi altro continua ad abbaiare in questo modo. Wof -wof"
"Faccio finta di non aver sentito l'ultima frase, kay?" e si voltò dall'altra parte mettendo il muso e incrociando le braccia
Chris le picchiettò il braccio e con tono dolce le fece " Mi dispiace...Comunque stavo scherzando"
"Ah stavi scherzando! sappi che comunque non ti tollero quando mi tratti così" disse dopo essersi voltata a guardarlo fisso negl'occhi Il ragazzo si rivolse a lei allungando le braccia
" Allora pace??"
"Va bene" disse la ragazza mentre lo abbracciava
Appena si staccarono la mora se ne uscì con una proposta "Ti va se giochiamo a carte?"
"ok se vuoi…"le rispose molto semplicemente il biondino

"UNO!!!" urlarono all'unisono quando la ragazza tirò fuori le carte attirando l'attenzione su di loro
Le tre ore trascorsero tra le chiacchiere e le partite a carte.Finalmente aveva trovato una persona che in quel continente le sarebbe stata amica.

°°°

Buon St. Valentine x chi ci crede...io sono della posizione della frase che dice "san valentino è la festa di ogni cretino che crede di essere amato ma invece rimane fregato" XD
Va bhè...grazie a quelli che hanno commentato e spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto ^^

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Capitolo 3
*** 1.4 Dark Night ***


PageBreeze

Capitolo 4


"Le nostre strade si dividono qui"disse la ragazza vestita di nero con un’espressione tra il rassegnato e l’indifferente mentre stava per allontanarsi.
"Aspetta!"la bloccò con calma apatica il biondino che le stava accanto "non sei in grado di giocare all’avventuriera, guardati sei uno scricciolo"

La giovane non disse nulla ormai era partito: le stava facendo una ramanzina proprio come i suoi.

Lui intanto imperterrito "Sei una ragazza e per di più sola, hai bisogno di un permesso per restare qui"
Anche se la bruna era confusa e stanca per il fuso orario riusciva benissimo a protestare e a farsi valere: infatti, dopo aver assestato un pizzicotto con le unghie sul braccio dell’altro, ribattè scocciata "prima di pestare assicurati di quello che dici!!sono nata proprio qui, se non ci credi guarda nel mio portafogli"

Il biondo era rimasto stupito. Per lui quella ragazza era una sorpresa continua.

Non aveva ancora avuto l’occasione di osservare quel tipo, Chris, era quello che tutte le ragazze avrebbero voluto: giocatore di football, ricco e ben educato, il che non rispecchiava neanche per poco il suo ragazzo ideale, anche se doveva ammettere che era carino aveva due occhioni verdi, un bel volto e una carnagione abbronzata che avrebbe fatto invidia a Damiano. *ma perché mi doveva proprio venire in mente lui!quel cretino!!!* penso arrabbiatissima la ragazza

Era elettrizzato, gli piaceva quella ragazza;combattente, ribelle e decisamente bella; era come giocare in una partita di football e combattere la potenza degl’avversari.
Era il momento giusto. Lei stava aspettando un suo gesto o una sua parola.

*Tzè, altro che moccioso, guarda te ,sarà 10 cm più alto di me* si disse stizzita mentre il silenzio diventava più profondo

Il biondo non frenò il suo istinto e si avvicinò, annullò la distanza fra le loro labbra e cercò di baciarla, ma riuscì a malapena a sfiorarla che lei si scostò.

In preda ai ricordi disse "Chris…io non posso" fece una pausa per poi continuare "Sei molto gentile con me, sei carino e un bravo ragazzo ma non voglio avere il cuore spezzato un’altra volta almeno per ora, tu non sai neanche chi sono e anche io so poco su di me" concluse con queste parole e poi lo abbracciò; lui cercò di staccarsi dicendo "ohi, soldatina non vorrei disturbare ma io dovrei andare a vedere il tabellone"ma lei lo strinse ancora di più.

Lo scricciolo gli arrivava alle spalle, i capelli corvini di lei gli solleticavano il naso e a quel piccolo contatto riusciva a sentire il loro profumo, che identificò chiaramente come menta.

Dopo essersi staccati; si scambiarono il numero di cellulare e si allontanarono.

Mentre camminava si chiedeva che avrebbe fatto ora : non sapeva dove andare, conosceva solamente quel ragazzo e il massimo era che lui era proprio l'unico che poteva ospitarla senza volere dei soldi senza approfittare si lei.
Era proprio un bel casino!!! 

                                                                                                                                      Si arrestò un secondo per osservare l'esterno dalle finestre,  era tutto buio, la densa cortina della notte troneggiava sulla città tutta illuminata. 
                                                                                                     Ad un certo punto a interrompere i suoi pensieri dalla tasca il suo cellulare squillava a tutto volume.
Allora rispose dicendo "Pronto?"   
                                          "cagnolina?!?"  una voce allegra le rispose   
                                                                                                    L'aveva riconosciuto subito era quel tipo che l'aveva appena lasciata in tono molto cordiale allora sbottò con tono ironico "Si idiota? che vuoi?" 
                                               "punto uno: idiota lo sarà tuo nonno. punto due: Volevo invitarti a stare da me ...Che ne dici?"    
          "Va bene...ma sei sicuro che non ti crei problemi...e  hai preso un biglietto anche per me?" disse la ragazza   
                                            "Si...raggiungimi al più presto perchè decolla fra 5 minuti...sono riuscita a prendere i biglietti all'ultimo...sei fortunata!!!" fece con impazienza Chris  
                                                                        "Guarda che sono dietro di te...l'avevo detto che eri un idiota" 
                                                                   " Sempre simpatica" sbottò il biondino e così chiuse la telefonata

Ad interrompere il silenzio della sala fu la voce di un’hostess che annunciava l’imminenza del volo per Denver.

La ragazza lo raggiunse e Chris le ripropose"Allora....sempre a favore di stare per un po’ con me dal momento che non sai dove andare?Io Devo prendere quel volo che hanno appena chiamato"

Lei emozionata gli rispose "Certissimamente si"poi tornò sul vago e cercò di nascondere l’emozione "se vuoi sarò contenta di venire con te"

Corsero mano nella mano come due fidanzatini e dopo aver sbrigato gli affari di routine si diressero verso la scatola bianca.

Quel piccolo viaggietto fu reso sopportabile, per i ragazzi, dalla presenza dell’altro e anche perché Charlotte era curiosissima di vedere la sua nuova vita e Chris di riabbracciare tutto quello che circa un anno prima aveva lasciato.

Quest’ultimo temendo la reazione della ragazza se le avesse chiesto di più su di lei se ne stette zitto e poco dopo non sapendo che dire  incominciò a fare battute, a scherzare e a raccontare aneddoti. Anche ella partecipò a quell’iniziativa e alla fine tutte e due si tenevano il ventre dolorante per le risate.

Il tempo era passato molto velocemente ed era già ora di prendere le valigie.

Tornando seri lei avanzò una critica "Certo che sei un bel provolone!!! Mi cerchi di baciare senza sapere chi sono"

Chris si limitò a farle un sorrise, arrossì e si passo una mano tra i capelli.

Per l’ennesima volta uscirono da un aeroporto e questa volta sarebbe stata l’ultima, almeno insieme. Lui la diresse verso una bmw nera, sistemato i bagagli entrò,dopo aver aspettato che la ragazza entrasse, girò la chiave e si diresse verso una freeway.

"Bhè ora che sei fuori ‘pericolo’ potresti dirmi il tuo nome…Ti chiami Brittany, Jamie?"fece il  ragazzo   

La giovane scoppiò in una risata fragorosa e poi rispose "Visto che siamo in un paese di lingua inglese è inutile che continuiamo a parlare italiano anche dal momento che sei così buffo!!!...Poi ti pare che io abbia la faccia da Brittany?!?Comunque hai cannato di brutto... anche se il mio nome è ugualmente mieloso. Mi chiamo Charlotte. Ma cosa mi volevi dire prima?"

"Niente. Solo se potevo darti una mano con l’inglese...ma credo che tu non ne abbia bisogno"
"Eh bravo il mio Chris" ribattè con un perfetto accento New-yorkese
"Tanto tuo non sono, dal momento che mi hai rifiutato!" disse con un faccino imbronciato il ragazzo
"Ti conosco neanche da un giorno e poi"si fermò e poi con fare minaccioso continuò"preferisco averti come amico. Non si sa mai che cosa potresti nascondermi"
"Non ho scheletri nell’armadio. IO!" sbottò lui
"Bhè che mi dici della tua famiglia?" cambiò argomento la ‘ribelle’.
" i miei non ci sono o almeno dovrebbero tornare a settembre, mio fratello è via e a casa c’è Alicia, la domestica, perciò non dovrai alzare un dito"
"Ah, fortunato!!!"

Le mani del ragazzo si muovevano sicure sul volante e la macchina sfrecciava a gran velocità tra le strade della cittadina dormiente cullata dalla luce dei raggi lunari, la radio era sintonizzata su una stazione locale e ora rimbombava nella macchina la nuova hit, quella canzone sembrava dipingere perfettamente la ragazza:

You seem to find the dark when everything is bright
you look for all thats wrong instead of all thats right
does it feel good to you to rain on my parade
you never say a word unless its to complain
its driving me insane

Poco dopo la ragazza si ritrovò nelle braccia accoglienti di Morfeo, mentre il ritornello della suddetta canzone s’insediava negli angoli bui della sua mente:

if i were you
holding the world right in my hands
the first thing i'd do
is thank the stars for all that i have
if i were you

(Hoobastank-If i were you)

Chris la osservava di tanto in tanto. Prima aveva giocato con una belva e ora che era quieta sembrava solo un’innocente micetto.
Charlotte era voltata verso di lui, le gambe esili erano piegate e i piedi poggiavano sul sedile. I capelli che prima erano ordinati lungo la schiena,ora erano scompigliati e caotici, la frangetta che prima ricadeva sistematicamente sul volto ora era sparpagliata a tal punto che non si riusciva a vedere nemmeno l’altro occhio. Delle lentiggini erano spruzzate su quel volto candido e le labbra sottili erano ornate arrogantemente da due piercing; un anello quasi all’angolo della bocca e una pallina di metallo appena sotto al labbro inferiore quasi nella fossetta del mento.

* Troppo simile e troppo diversa da me.Troppi misteri e troppe oscurità la avvolgono eppure guarda qui riesce a dormire* pensò tra se e se con le parole della ragazza ancora scolpite nel cervello
Il biondino diede ancora uno sguardo a quel volto poi si concentrò sull‘asfalto che si estendeva per chilometri e chilometri e che piano piano veniva inghiottito dalle ruote dell’auto
  

 

 

****************

Grazie ancora per i commenti e scusate se ho postato un giorno in ritardo ma ieri non avevo tempo...comunque godetevi il capitolo!!! ^^

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Capitolo 5
*** 1.5 Elias ***


d

 

Capitolo 5

Dopo aver sentito dei passi si svegliò di soprassalto e ancora immersa nella immagini sfuocate del sogno e sorrise.                              

 Si guardò, era in una stanza, seduta su un letto enorme e avvolta da lenzuola di seta scarlatta.

Un ragazzo in piedi appena a due passi dall'entrata la guardava stranito. Di botto appoggiò il borsone sul pavimento e se ne andò sbattendo la porta e mantenendo a stento la calma. Si alzò e andò a vedere che stava succedendo. Per non intromettersi guardò da una fessura della porta da cui passava anche la luce.

Il nuovo arrivato urlò "Che ca**o ci fa qui quella???"                                                                                                                   

"Calmati..." disse Chris mentre veniva preso per la maglia e spintonato verso la parete dall'altro nonostante fosse più grosso di lui                                        

"No...ho il diritto di sapere...sono stato via per tutti questi  mesi e mi ritrovo quella in camera" rispose l'altro ancora più  infuriato                                                                                                                                                                                                               

"Zitto...ci può sentire!!!" disse il biondino all'altro                                                                                                                         

" e sai che mi interessa...io voglio una spiegazione!!!"  sbraitò l'altro                                                                                                                                  

 "Vedo che restare in Ohio ti fa regredire il cervello, eh, Elias??"                                                                                                          

 * Ah allora ha pure un nome il fratello casinista* pensò la ragazza  con il sorriso stampato sulle labbra                                                                                                                                                                                                 

"Divertente"  sbottò con sarcasmo il moro                                                                                                                                                                                                                                          

 "Ora tu mi dici, ok?" continuò  lui                                                                                                                                                                                                 

"Che vuoi che ti spieghi?!?" si stoppò per pensare"Vuoi una spiegazione....allora...ehm...l'ho incontrata sull'aereo a Milano: mi  ha fatto inc**are, mi ha fatto divertire, mi ha fatto pena. Era sola. Qui, in america. Avrei dovuto lasciarla andare?"                                                                          

  Non una parola uscì dal fratello, che ora appoggiato alla parete,aveva assunto un'espressione stupita dal momento che la ragazza era balzata  fuori dalla stanza ed era andata contro il biondo.

Lo spintonava e batteva i pugni contro il suo petto; ma era inutile così aprì bocca " Ah, è così che mi vedi? una povera sfortunata che non sa dove andare?"                                                                                                                                                                                                        

"Stai calma, Lottie" sbottò Chris cercando di calmarla ma lei non cedette e gli rispose "Non ti azzardare..."                                        

Intanto Elias, comodamente appoggiato al muro dello stretto corridoio guardava divertito la scena.  Gli veniva ancora di più da ridere perchè quella era esattamente identica ai litigi tra innamorati che spesso vedeva quando sua nonna era ospite da loro.                                                                                                               

Ad un certo punto non ce la fece più a trattenersi dalle risate e scoppiò.

“Ahaha….vi dovevate vedere…ahahah”   

Quello che ricevette fu solo uno sguardo furente da parte dei due e allora difendendosi sbottò “...eh, bravo il mio fratellino, sempre a fare casini con le donne!!!"                                                                                                                 

 "Allontanati finchè sei in tempo...è meglio..."  dissero all'unisono la mora e il biondo                                                                                                                                

 Mentre si stava dirigendo verso il salotto con un passo tutt’ altro che preoccupato e nemmeno veloce alzò le mani al cielo e in tono sarcastico disse "oh! sono in pericolo di morte...attenzioneeee!!!ora vado in cucina e mi gusto il mio ultimo spuntino..."                                                                                               

 Lo seguirono, da quello stretto corridoio alla loro destra si apriva un ampio salone ben riempito. C’era un divano ad angolo enorme, vari mobili di cui soprattutto ne si poteva notare uno accostato alla parete pieno zeppo di Dvds che si articolava intorno a un’enorme tv al plasma.                                                                                           

Avvicinandosi alla cucina e ripensando a quel tipo sospirò "Che gran bastardo” di rimando dalla cucina si udì " Ti  ho sentito...io sono onnipresente e onnipotente..."                                                                                                                                               

 "Certo certo allora dovresti essere un dio, e siamo messi male se l'essere perfetto a cui  l'umanità aspira sei tu!" fece la ragazza con tono aspro

Elias si affacciò alla porta " Bella mossa!!! ma non mi metti a tacere con queste tue affermazioni da sapientona...e comunque non sei alla mia altezza...nono" disse facendole una linguaccia                                                                                  

Si ritrovarono tutti in una piccola cucina e Chris le chiese "Hai fame?"                                                                                                                   

"Direi...è da tipo un giorno che non mangio..."                                                                                                                             

 Dopo aver spalmato una crema simile alla nutella ma soltanto più  chiara sul pane gli passo lo spuntino.

 Lo morse e disse "uhmmm...burro di noccioline!!!"

“Benvenuta in America!!! Il favoloso regno del gusto!!!” buttò lì Elias

“Ma cosa! Si vede che non sei mai stato in Italia, là si che si mangia bene!Diglielo Chris!” gli ripose la mora

Quello che ottenne fu solo un misero accenno di testa cha la fece infuriare

“ Non mi difendi neanche!!”

“Ma…st-avo mangiando. Ed è maleducazione parlare con la bocca piena”

“Mi scusi sua Maestà! Ora mi ascolti, apra bene il suo occhio così avrò preso precauzioni per non insudiciare il pavimento con la mia saliva!”

“Voi due con il vostro sarcasmo potete conquistare l’universo” affermò il biondo

“Ma avete l’intenzione di darmi botte vocali per tutto il pomeriggio?”chiese incuriosita la mora

“Mah io avevo intenzione di emigrare che ne dici Chris…meglio il Burundi o Las Vegas?”prese la parola il moro mostrando un’evidente ironia nella voce

“Di sicuro meglio il Burundi a Vegas riuscirebbe a trovarci in troppo poco tempo!”rispose l’altro

“Bene… vedo che riuscite benissimo a dare aria ai denti ma vediamo se riuscite a combinare qualcosa di buono…dai su, prendetemi!!!” li spronò la ragazza

Iniziò a correre appena superò la cucina e accelerò il ritmo quando superò il divano. Arrivò all’apertura della porta finestra e ne superò al soglia senza mai staccare gli occhi dagl’alberi e la mente da quello che stava pensando. Non focalizzava nulla se non fossero quegli immensi alberi verdi che si trovavano proprio davanti a lei.

“Attentaaaaaaaaaaaa!!!!!!” Le urlarono all’unisono i due che erano ormai fuori dalla casa

Un battito di ciglia dopo.

 Splash.

L’impatto del suo corpo con l’acqua cristallina.  Il freddo la prese all’aumentare della profondità e la faceva rabbrividire unito alle bollicine fastidiose che l’impatto aveva creato.

  In un attimo risalì e si issò sul bordo in modo di ritrovarsi in piedi di fianco ai ragazzi. Gli abiti più neri, aderenti e naturalmente più bagnati di prima sgocciolavano vistosamente. I capelli appiccicati al volto, il trucco sbavato, la carnagione più bianca del solito, le braccia dischiuse in un abbraccio minaccioso la facevano assomigliare ad uno zombie appena uscito dalla tomba. Sul suo volto apparve un sorrisino demoniaco e mentre si avvicinava a loro imitava il portamento oscillante, quasi robotico di uno zombie.    

Il biondo le fece proseguire il giochetto e quando oscillando si avvicinò a lui, la prese per le gambe e la mise sulla sua spalla quasi come fosse un uno zaino.  ”Mettimi giùùùùùùù!!!!!giùùùùùùùù!!!”gridava istericamente la ragazza mentre si divincolava dandogli continuamente calci contro la scapola

“Lascio fare questi giochetti da bambini a voi, io entro, ho altre faccende più importanti da sbrigare!” annunciò Elias mentre si allontanava

A quel punto la ragazza smise di scalciare e sussurrò qualcosa all’orecchio di Chris che la rimise in piedi e poi  gridò al fratello “Aspetta un secondo!”                                                            

L’altro non fece in tempo a voltarsi che quello dai capelli dorati lo bloccò e lo trascinò in piscina lasciando scolpito sul volto della ragazza un’espressione colpevole.                                      

Il moro appena fu riemerso si avvicinò al bordo e uscì dalla piscina e come un gatto incazzato si andò a nascondere in casa.                                                                                                  

La ragazza che invece sentiva freddo si gettò in acqua. Abbracciò il ragazzo e gli sussurrò affettuosamente all’orecchio “Da quanto tempo, s*****o!” poi cercò scherzosamente di affogarlo. E così iniziò la epica battaglia di chi affoga l’altro per primo e continuò per una buona mezz’oretta, cioè fino a quando Elias che si era messo roba asciutta e gli occhiali da sole non si accomodò svaccato su una sdraio bianca e iniziò a parlare “Ah, Chris, stasera io e i ragazzi ci troviamo giù al  pub e hanno detto che gli farebbe piacere se venissi anche tu, soprattutto a Julia”                                                            

“Ok si può fare”

“Ma chi sarebbe questa Julia?!?”chiese incuriosita la ragazza

“ah nessuno…solamente la sua ragazza”rispose il moro   

“Chris e Julia si danno la mano e si baciano nel campo di grano…”intonò una canzoncina infantile Charlotte

“E piantala!!”la sgridò il diretto interessato

“Sei arrossito, sei arrossito!!!” enunciò la ragazza cercando di mettergli la testa sott’acqua ma fu buttata da qualche parte da quella bestia sottoforma di  adolescente

“Lo so!Non c’è bisogno che tu me lo dica!!” parlò lui scocciato mentre la vedeva riemergere

“Brutto cafone! Avvertimi prima!!!!” 

“Ma è più bello così!!!”

“Per te che non hai bevuto 1 litro d’acqua di sicuro!”

“Ma non sai stare agli scherzi!!!”

“E allora…”

“Allora se va avanti così ti affogo prima di stasera!”

“Uffi!!!!! ma ero io quella che aveva preso l’iniziativa di affogarti all’inizio…ora cos’ è da un momento all’altro non sono più l’assassina....Non è giusto!!!”

“I tempi cambiano… anche gli innocenti giocatori di football possono esserlo, non solo voi darkettoni, punkettoni e balle varie avete l’esclusiva”

“Non fare il saggio perchè anche tu di casini ne combini!!!”annunciò il moro dalla sua postazione d’onore

“Cosa c’è Elias???Vuoi un’ altra ripassata!!!”

“Se voglio fare un bagnetto ci vengo da solo”disse il ragazzo calcando le ultime due parole

“Contento tu!”

Nell’intento di farlo innervosire e preoccupare tirò fuori lo stesso argomento “Ma stasera viene anche lei?”

“Lei avrebbe anche un nome!!”ribattè infuriata la mora

“Ah scusate…Charlotte, quello là è Elias mio fratello. Elias lei è Charlotte…comunque perché me lo chiedi certo che verrà è nostra ospite e non possiamo lasciarla a casa da sola sarebbe scortese!”

“Come vuoi… ma di sicuro non ti conviene farti vedere dalla tua tipa con lei!” lo  avvertì il moro

“Non capisco dove vuoi arrivare…ma comunque puoi farti accompagnare da lei…”

“Scusate e la mia opinione dove la mettete e se…. io con te non ci voglio venire Elias?” ammiccò la mora

“Ti lascio una scelta:o ci vieni o ci vieni!ti piace?”

“Direi…la seconda: ci vengo…ma non perché voglia passare del tempo con te, Chiaro?”

“Cristallino!Però scusate se vi do un consiglio ma vi conviene prepararvi sono le 8:00 e poi prima di andare dobbiamo mangiare qualcosa…”

“Perfetto…ora veniamo”dissero all’unisono i due che erano ancora nell’acqua

Mentre entravano in salotto Chris iniziò indicando il moro “Lottie  usa pure camera sua, la camera degl’ospiti non è pronta…mi dispiace!”

“Non fa niente basta che lui mi dia qualcosa per lavarmi e asciugarmi…”rispose lei

“Seguimi ti do tutto io”si addolcì il moro

Andarono nella stanza di prima che ora era un casino e le indicò dove si trovava tutto.

Non si stupì ne delle dimensioni del bagno nè della lussuriosità di esso, anche a casa sua un bagno standard aveva le stesse caratteristiche

Mentre lui si allontanò lei prese a fissarlo e  la cosa strana di quel ragazzo, oltre che al fatto da un momento all’altro era diventato gentile, era che anche quando in quel momento gli era passato davanti non era riusciva a scorgerne gli occhi che erano nascosti sotto da una cortina di capelli nerissimi.

Aveva lasciato la porta aperta e dal momento che la doccia era enorme si spogliò li dentro e prese a lavarsi canticchiando.

Sentì dei passi avvicinarsi e si stoppò per chiedere “Chi è?”

“Sono io non preoccuparti e continua pure a cantare non dai fastidio….Ma come mai non hai chiuso la porta?” riconobbe subito le parole di Elias

“Mi sento più al sicuro. Se dovessi svenire in doccia o se mi succedesse qualcosa voi che fareste con la porta chiusa a chiave??”

“Ah ok. Posso chiederti un favore?”

“Certo se posso aiutarti!”

“Posso venire in bagno che devo sistemare alcune cose… giuro che non ti disturberò e  ne farò il maniaco”

“Certo fai pure!”

Dopo un po’ di via vai del ragazzo e di shampoo di lei il moro le fece “Scusa una cosa…dal momento che te sei una ragazza…dopo mi aiuti un secondo con i capelli…un ciuffo ribelle non vuole saperne di stare giù!”

“Ok dammi un momento che finisco”

Con  quella richiesta poteva apparire leggermente frocio ma in realtà era tutt’altro.

Uscì dal box con solo indosso un’ asciugamano che la copriva.

Quando lui la vide attraverso lo specchio per un attimo rimase quasi abbagliato.

Non era più piena di trucco sbavato sulla faccia, ed era più riposata così i suoi occhi azzurri si potevano notare in tutta la loro intensità.

“Allora questa ciocca dov’è??

“Vedi è questa!!!” le disse indicando infuriato

Con fare materno si inumidì il pollice e alzandosi in piedi per vederci meglio gli stirò quei capelli ribelli “Ecco fatto!” gli sorrise lei

“Sai per caso dov’ è la mia roba??” gli fece lei

“Credo di averla messa sul letto…guardaci…ah comunque grazie mille!”

Chiuse la porta d’accesso alla camera e mentre tirava fuori tutte le cose che aveva appallottolato dentro lo zainetto si rese conto che non sapeva che si sarebbe trovata di fronte quella sera e allora chiese “L’ultima cosa che ti chiedo…devo mettermi qualcosa di particolare o va bene tutto??”

“Non è nulla di speciale…fai tu”

“Perfetto, grazie!”

Mentre tirava via l’acqua dai capelli con l’ asciugamano osservava le magliette a disposizione e alla fine decise di mettersene una di emily the strange e un paio di jeans neri. abbastanza stretti e morbidi.

Ritornò in bagno per vestirsi,  asciugarsi i capelli e truccarsi. Elias era ancora li che si  preparava e si guardava fisso nello specchio, quando entrò lei, si volatilizzò.

Uscì dal bagno: la maglietta sfidava la carnagione bianchissima che si notava per le maniche corte e  per il collo ancor più bianco che rimaneva scoperto, il viso era ritornato al solito: l’espressione decisa e il trucco forte reggeva il gioco allo sguardo pungente di lei, i capelli lunghissimi  e nerissimi si confondevano con la maglia nera aderente su cui era disegnata  una cravatta stava a pennello con i pantaloni strettissimi neri e le vans stra-rovinate che aveva ai piedi.

Entrò di nuovo nella stanza, Elias non c’era.

***

 Scusate del ritardo ma la mia chiavetta mi ha cancellato per tipo… una decina di volte la storia…*me triste*…

Se vi  va lasciate un commentino, se no grazie di essere passati!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** 1.6 The Red ***


Capitolo 6




Lo stava andando a cercare.
Era preoccupata?
Si ma non per lui, ma per la serata e per il fatto che avrebbe fatto l'incomoda.
Se stava cercando di convincersi mentalmente che lui non importasse qualcosa per lei non ci stava riuscendo affatto, in qualche modo, l'aveva colpita. Tra loro non scorreva buon sangue. Anzi manco scorresse quello; una litigata e qualche sguardo furioso non avrebbero decretato di sicuro un rapporto di nessun genere, figurarsi un' amicizia!
Stava aprendo tutte le porte possibili e immaginabili sul lato destro di quel corridoio stretto e ombroso, ma avevano rivelato solo un bagno e la camera degl' ospiti.
A terminare il corridoio c'era un'altra porta che aprì; conteneva un letto a baldacchino bianco. Un' armadio bianco. Tutto bianco. Lì dentro era tutto così dannatamente bianco che le dava ai nervi; si sentiva impura, stava talmente male che sarebbe uscita in un secondo, se non fosse che delle fotografie incorniciate e appoggiate sul comò attirarono la sua attenzione improvvisamente.
Ce n'erano un bel po': di varia misura, di vario genere; ma soprattutto raffiguranti la famiglia.
Quella che la colpì di più era quella di due bambini uno biondo e l'altro moro; erano Elias e Chris da piccoli.
Se non fosse stato per quella foto avrebbe detto ancora che Chris fosse il più grande fra i due.
Un sorriso le comparve sulla faccia, erano talmente carini!
Uscì e ripercorse all'indietro la strada aprendo altre porte di altre due stanze; la prima che aveva aperto era quella di Chris, lo si poteva notare dai vari premi e magliette di Football sparsi ovunque per le pareti e per lo scrosciare della doccia, ma la seconda?
Non aveva ben capito bene di cosa si trattasse; c'era un sacco di apparecchi elettrici e un divano scassato, ma non se ne preoccupò più di tanto perchè Elias ancora una volta non c'era: era questo quello a cui ora teneva di più.
Si recò dove c'era la piscina, diede un'occhiata nel giardino che si estendeva sotto al pallido sole del tramonto. Anche li il vuoto. Da lì filò subito in cucina e lo beccò mentre tirava fuori una pizza dal microonde.
Lei entrò mentre lui si voltava. I loro sguardi si incrociarono. Ancora una volta lei non riusciva a vedere i suoi occhi, era frustrante. Ad interrompere il silenzio pesante fu la voce di lui "Alla buon ora! Dov'eri finita?"
"Ah, scusa se ero preoccupata per...che te ne fossi andato!" si corresse subito lei
"Sono stato qui, in cucina, dove vuoi che sia stato?" Non lo poteva vedere ma aveva alzato le soppracciglia
"Non so ..." posò lo sguardo a terra
Intanto lui aveva appoggiato la pizza sul tavolo.
"Vuoi una birra?" le chiese gentilmente. Annuì. Lui gliela porse e poi si mise a sedere, così fece anche la mora.
"Prima mi ha detto che vieni dall'Italia, è vero?"
Lei annuì continuando a mangiare la pizza e fissando l' heineken diritto in fronte a lei.
"Ah ok." rispose Elias
"Scusa ma tu non dovevi essere via?"
Fece per alzarsi e poi aggiunse "Se vuoi me ne vado anche ora ...", e si stoppò. "Comunque sì. Dovevo rimanere a Salt Lake City"
"Nono ti prego stai ... Come mai proprio Salt Lake?", domandò lei curiosa
"Il college" tagliò corto lui
"Ah. Ma quanti anni dovresti avere?"
"19 perchè?"
"Così per chiedere"
"Non vale questa risposta!" le rinfacciò lui
"Certo che vale!!!" gli fece una boccaccia
"Forse quella era la tua faccia migliore!!!", sbottò sfacciato Elias.
"Brutto scassapalle vieni qui!!", disse cercando le braccia di lui per piantargli un pizzicotto.Trovò la sua mano, sussultò per un istante, sentì le sue gote ardere. Si era lasciata distrarre, ora era lui che imprigionava e stringeva la sua mano. Cercò di liberarsi ma lui la strinse ancora di più. La costrinse ad alzare il volto, a guardarlo e poi la lasciò andare.
Cercò di riprendere il controllo e continuò a mangiare anche se il piccolo cuoricino nero batteva all'impazzata nel suo petto.
Ad un certo punto arrivò l'altro fratello, lo precedette la barriera di dopo barba in cui si era immerso.
Era vestito con una polo a righe sottili bianche e altre grosse azzurre alternate e un paio di jeans, rigorosamente blue jeans.
"Questa è mia!!!" annunciò il biondino brandendo l'ultimo pezzo di pizza.
"Direi che è ora di andare" disse freddo il moro "Vado di là a lavarmi i denti e poi si va, ok?"
"Perfetto" fecero gl'altri due in coro
Ritornò, prese le chiavi e se le mise in tasca. Lo raggiunsero.
Passando accanto a lui, successe un'altra volta; lui sfiorò volutamente il suo palmo e le fece un sorriso. I brividi le percorsero la colonna vertebrale come se fosse stata una scossa elettrica.
Erano usciti; la loro casa era proprio in cima a quella cittadina. Si vedeva chiaramente il centro del paese con tutte le sue casettine piccole e modeste, la loro rappresentava un'eccezione. Faceva soggezione dall'esterno con la sua lunghezza e dall'alto dell'ulteriore collinetta ti guardava minacciosa.

Balzo sul macchinone.Si guardò un'attimo intorno. Il fuoristrada era chiaramente del fratello più grande, era nero, finestrini scuri e pieno di cd sui sedili. "Ti piace?" si rivolse a lei Elias continuando di tanto in tanto a fissarla attraverso lo specchietto retrovisore.
"Si è comoda. La macchina ideale per uno come te" disse buttandosi spaparanzata sul sedile.
L'altro annuì controllando la strada. "Allora che si fa stasera?" chiese allegra lei
"Preparati a sboccare!!!" disse eccitato Chris
Sfoderò uno dei suoi sorrisi più grandi ignorando volutamente il moro, che non la smetteva di guardarla dallo specchietto.

Arrivati davanti piazzarono il fuoristrada in un ampio parcheggio quasi deserto.
Si trovò davanti un locale "The Red".
Mai visto.
Seguì i fratelli ed entrò. Vetrine trasparenti sul davanti. Listelli di legno sulle pareti. Bancone di legno. Tutto un un pò vecchio stile, tipo rifugio.
Ma forse non era proprio questo a farglielo sentire come un posto familiare, come se...come fosse a casa?
Non si fermarono subito sul davanti, infatti dopo aver fatto un cenno al barista se ne andarono in una sala più nascosta che sembrava abbastanza tranquilla per il momento.
C'era il volume delle casse a palla e un chiacchericcio sottile diffuso nell'aria.
Tre tavoli erano piazzati contro le pareti di legno; uno su un lato, quello più piccolo occupato da una coppietta e uno abbastanza grande occupato per metà da ragazzi ed era proprio quello verso cui si dirigevano.
C'erano quattro ragazzi e una sola ragazza che balzò subito addosso a Chris, probabilmente era Julia.
Sedendosi di fianco a un tipo, Elias fece " Ragazzi, questa è Charlotte!"
"Ehilà ve chi sono tornati ... i Castlereaght!!!" fecero in coro i tizi
" Comunque piacere Philiph, anzi Phil per gli amici" si annunciò lui facendole un largo sorriso e la squadrò subito dala testa ai piedi
"Ok Phil" rispose lei un po' confusa e guardando i suoi capelli strambi
"Io invece sono Martin, per gli amici Martin Daavid Nicolson!" disse scherzosamente il biondo dai capelli lunghi
Scoppiò in una risata che non riuscì a trattenere.
"Ah gli altri sono Travis, Joey e Mark" aggiunse Chris dopo essersi seduto con la sua ragazza in braccio mentre continuava a darle bacini dolci sul volto
Il primo era ricciolino, il secondo era Jesse McCartney versione mora e il terzo le ricordava molto Mark Lenders di Holly e Benji non solo per il nome, ma anche per i tratti fisici e per i capelli neri. Tutti e tre erano ben piazzati tutto il contrario degl' amici del moro.
Le fecero un cenno con la testa e poi continuarono a parlare.
L'occhio gli continuava a cadere sui capelli fuxia sotto il marrone naturale di Phil tanto che lui le chiese " Stai guardando questi?", passandosi una mano tra i capelli.
"Si si sono troppo forti!"
"Eh già come si fa a resistere a due così!!! Non possiamo neanche uscire di casa che la stampa ci assilla chiedendo cazzate", sbottò Martin guardando all'altro tavolo pieno di ragazze
Il tavolo scoppiò in una risata generale.
"Come è andata in Italia?"chiese Joey
"Ah niente male... mi sono trovato bene ma è tutto un'altro mondo, la sono troppo stressati con la scuola e escono poco!!!"
"E le ragazze?Come sono?"domandò Martin incuriosito
"Delle bombe!!!"
"Davvero??"domandarono interessati tutti
"Sisi se non ci credete avete lei come esempio!!!"disse indicando la mora
"Cosa intendi? Che io non solo alla loro altezza??"parlò Julia accigliata
"Nono tu sei la mia piccola, amore mio.Sei l'unica", accostò le labbra ai capelli mentre lo diceva
"Uuuuu" fece Martin dopo quelle parole
'Bah le solite promesse sdolcinate e assurde degl'innamorati' pensò la ragazza ricordando quello che aveva passato
"Wow ma sei italiana??...sai non lo sembri per niente neanche l'accento ti tradisce", parlò di nuovo tra l' esaltato e lo stupito Martin
"Già ma io sono nata a New York e in casa lo parliamo ancora... Sono bilingue!"
"Anche io lo sono!"rispose sempre l'unico biondo
"Seeee come una scarpa tra i capelli...non sai una parola di finlandese!!!" gli fece Elias nascosto dalla sua frangia
" Moikka suloinen!"disse il biondo
"E'???"sbottò accigliato Phil
"Moikka suloinen vuol dire ciao bella...svegliati!!"
"Bene allora stasera paghi tu per me Marti!!!", accostandosi a lui gli fece gli occhioni dolci
"Ma non ci penso nemmeno!!!!Mi devi 100 dollari!!!!!!!Paga Castlereaght visto che è tornato!"
"Ma perchè?? Io non centro!Sbrigateveli da soli i vostri casini!!"rispose Elias
"Bene allora paghi tu!!!" lo additò il biondo
"Ok basta che la piantate!!!"ribattè innervosito il moro tra i suoi pensieri
"Che prendete??"chiese Chris dopo aver finisto di sbaciucchiare la sua ragazza ancora una volta
"Chris noi dobbiamo andare" annunciarono i tre suoi amici guardando alla porta dove c'erano tre ragazze
"Va bene ragazzi. Fatemi sapere per gli allenamenti!!"disse Chris
"Voi che avete intenzione di prendere, sempre che restiate?"fece deluso lui
"Un giro di JD per tutti" sbraiò Martin
"Ci sto. voi??"domandò Elias
"No. Noi un' heineken."rispose per tutte e due Chris
"Una Bud grazie!!!" affermò Phil
"Ok vado"disse alzandosi Elias che era seduto di fianco a lei.
Sculettava leggermente e ciò le rendeva buffissimo ma la sua bellezza schiva non veniva scalfita.
Torno poco dopo con un vassoio rotondo con 3 bicchierini, una bottiglia di JD e le tre birre.
Versò l'alcoolico dentro i bicchieri di vetro e poi ingurgitò in un secondo il suo.
Questo si ripetè 6 volte per lui ma gli altri si fermarono al secondo.
Stavano parlando del più e del meno.Martin stava raccontando delle cazzate che aveva combinato al college e Phil controbatteva correggendo le balle che contava l'altro.

"Ma non ti ricordi quella volta cos' era a Dicembre...si Dicembre... quando c'era la festa dentro ogni stanza e ci siamo svegliati nello stesso letto con quell'altra tipa??"fece il biondo
"Ehhhh!!! Ma sei fuori quello era Benjamin e poi ... io con te non farei MAI nulla!!"contestò Philip
"Dai Elias te che hai fatto?" chiesero in coro
"Ah. Niente. Il mio coinquilino è nuovo; lavora a Salt Lake City nello stesso locale dove passa il Warped e mi ha detto che verrà a portarmi i biglietti "
"E hai fatto solo questo??Niente sbronzate e ritrovarsi nel letto di una bionda?" chiese deluso
"Sii sarà successo ... penso parecchie volte. Ma di ragazze veramente belle e non assillanti non ne ho trovate"
"Direi che è il limite che posso sentire senza essere sbronzo" disse Chris stringendo la sua tipa
"Anch'io passo ... Noi ce ne andiamo" aggiunse Julia per poi dirigersi con il suo innamorato verso l'uscita
Li abbandonarono ma era così evidente che volevano stare soli e comunque sarebbero stati solo un peso.
Mentre gl'altri continuavano a confrontarsi le cazzate che avevano fatto per vedere chi era il più pazzo, dopo una piccola lite da isterici fu annunciato pari merito.
Elias sparava cazzate più del solito e non era particolarmente lucido ma dopo aver trangugiato altri 3 bicchieri di robe mischiate insieme si alzò in piedi ma rimase per poco in equilibrio. Barcollava da tutte le parti.
"E' ora di andare se no questo si sfa giù" disse Phil mentre andava a sostenerlo con Martin da un lato
"Ok. Ma i soldi?"domandò al mora
"Metti tutto sotto il suo conto"
Lo fece e andò poi fuori insieme agl'altri
"Ha la macchina??" chiese Phil
"Si dovrebbe avere le chiavi in tasca!!"rispose lei
"Ti accompagno io. Non penso che tu riesca a reggere questo qua!" Si fece avanti il 'finlandese' che aveva preso le chiavi
"Allora accompagnate pure me!"
"Salta su! Tu Charlotte tienilo dietro con te e stai attenta a non farlo sbattere troppo se no sbocca!!!" si disse il biondo riferendosi a tutti e due
I cinque minuti di viaggio si trascorsero allegramente tra i discorsi folli di Elias, che saltavano fuori come vomito ogni secondo e le risate generali.
Martin la aiutò a portarlo in casa e poi trascinarlo in bagno.
Dovettero farlo vomitare forzatamente per farlo stare meglio, anche se sembrava solamente stare male come un cane.
"Se vuoi dormi pure qui!"fece lei al biondo
"Nono tranquilla abito qui di fianco. E poi se ti mancherò non preoccuparti ci vedremo più presto di quanto pensi!"fece sarcastico lui

Martin andò via, nella casa regnava il silenzio.
Andò in cucina a prendere dell'acqua e poi torno al moro; che era ancora in piedi spossato, appoggiato allo stipite della porta, e non ancora completamente lucido.
"Ma perchè i tuoi capelli non sono fuxia e la tua pelle blu??"disse ancora in balia della fase sbornia
Lo trascino di peso a letto. Si addormentò quasi subito dopo dicendole "Ti prego resta"


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Lo so che aggiorno con incostanza assoluta e faccio quello che mi pare ma sono veramente troppo impegnata in questo periodo.
Sono proprio da linciare.*me chiede perdono*
Che ne pensate dei nuovi personaggi?
Spero che vi sai piaciuto e prego chi ha letto a lasciare una recensione perchè nonostante le letture siano alte i commenti sono pochi, comunque ringrazio tutti lo stesso.



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