GoodBye

di LauraSwanA
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Addio Mary Margareth. Addio mamma. ***
Capitolo 2: *** Sola ***



Capitolo 1
*** Addio Mary Margareth. Addio mamma. ***


Emma guardò l'orologio. Era mezzanotte. Mancava solo un quarto d'ora prima dell'appuntamento con Henry. Doveva sbrigarsi. Buttò alla rinfusa nel suo scatolone tutto ciò che le apparteneva o che le sarebbe tornato utile per il viaggio. Cibo e Acqua. Un cambio d'abiti. La sua copertina.
Le rimanevano dieci minuti, era in ritardo sul programma.
Dov'erano finiti i suoi stivali? Ah, eccoli là, sotto il tavolo. Bene. Mentre se li infilava andò a sbattere contro il tavolino di metallo bianco che c'era in entrata, producendo un rumore assordante.
Dannazione, pensò in preda al panico.
Rimase immobile per secondi che le parvero interminabili. Nessun rumore dalla camera da letto della sua coinquilina.
Bene, almeno non si è svegliata.
Emma sapeva che ciò che stava facendo era da vigliacchi ma ormai non poteva più tornare indietro.
Ci aveva pensato a lungo ed era arrivata alla conclusione che quella era la scelta migliore per tutti: doveva allontanare il prima possibile suo figlio da Regina, senza che nessuno lo sapesse e provasse a fermarla. Sospirò. Sperava davvero che dare Henry in adozione si rivelasse la scelta giusta. Gli aveva dato ciò che lei non aveva mai avuto: l'opportunità di vivere una vita bella e felice, senza mai alcuna preoccupazione. Credeva davvero di dargli un lieto fine.
Che sciocca che era stata! Come era andata?
Col ragazzino che la implorava di ritornare perchè la sua vita era orribile a causa della nuova madre. Aveva sbagliato tutto.
Meno cinque minuti.
Afferrò le chiavi dell'automobile e prese sottobraccio lo scatolone.
Aprì la porta di casa. Avrebbe dovuto sbrigarsi, prendere la macchina e correre da Henry ma, per un motivo ben preciso, non riusciva a muoversi.
Era paralizzata.
Varcare quella soglia avrebbe significato una cosa sola: dire addio per sempre a Mary Margareth e non era sicura di essere pronta a farlo. Per tutta la vita Emma aveva dovuto contare solo su se stessa: non aveva una famiglia o degli amici a cui chiedere aiuto in caso di bisogno. Poi, arrivando a Storybrook aveva trovato lei, un'amica. Mary Margareth era stata la prima a essere gentile con lei, a sostenerla e a volerle davvero bene.
Quando Emma era stata arrestata era stata lei a pagarle la cauzione, seppur si conoscessero appena.
Perchè? Le aveva domandato. Mi fido di te le aveva risposto la maestra.
Nessuno aveva mai creduto in Emma, prima di quel momento. Mary Margareth era ciò di quanto più vicino ad una madre avesse mai avuto e l'idea di abbandonarla senza alcun avviso la faceva stare male.
Se solo la teoria del ragazzino si fosse rivelata vera! Non sarebbe più dovuta scappare nell'ombra perchè la sua famiglia l'avrebbe aiutata a proteggere suo figlio da quella pazza. Avrebbero vissuto tutti felici e contenti. Ma purtroppo quelle erano solo fiabe e fantasie. Era questo il mondo reale.
Una lacrima di dispiacere le rigò il volto. Trasse un profondo respiro.
- Addio Mary Margareth.... -
Indugiò un istante, indecisa se pronunciare o no delle parole che le erano rimaste soffocate in gola per l'emozione e il dispiacere. Alla fine si decise.

- Addio mamma. -
La porta le si chiuse silenziosamente alle spalle. Mezzanotte ed un quarto. Era in ritardo, doveva sbrigarsi. 

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Capitolo 2
*** Sola ***


 

Sola

Mary Margareth era rimasta sola, doveva guardare la verità in faccia anche se questo voleva dire soffire e stare male. Doveva aprire gli occhi ed affrontare il dolore.
Emma se n'era andata e non sarebbe tornata. Mai.
Basta credere nelle favole, il lieto fine non esisteva o almeno non nel suo caso.
Non era Biancaneve.
Prima avrebbe voltato pagina prima sarebbe stata meglio.
Lei, però, non voleva dimenticare, anzi, si teneva stretto ogni singolo ricordo dei momenti che avevano passato assieme perchè la famiglia non si può dimenticare, è troppo importante per poterlo fare, non sarebbe giusto. Avrebbe portato nel cuore ogni singola chiacchierata, ogni lacrima che avevano versato assieme nei momenti di difficoltà, avrebbe fatto tesoro di ogni loro risata. Le belle parole che Emma le aveva rivolto quando lei soffriva per amore. L'aiuto ricevuto dalla ragazza quando tutti credevano fosse una terribile assassina. La fiducia che aveva riposto in lei.
Avrebbe ricordato tutto.
Perchè mi ha lasciata sola?
Strinse forte con entrambe le mani la sua tazza della colazione contenente la sua cioccolata calda alla cannella.
Credeva le sarebbe passata, che prima o poi il vuoto sarebbe diminuito fino a scomparire ma questo, invece, non aveva fatto altro che aumentere. La nostalgia per Emma la stava lentamente divorando il cuore.
Anche Henry le mancava, terribilmente. Il ragazzino che sosteneva che lei fosse Biancaneve era scomparso assieme alla sua coinquilina quella notte, nemmeno lui le aveva detto nulla.
Nessun avviso, nessun addio.
Pensava Emma fosse cambiata, che nel periodo vissuto assieme avesse finalmente abbattuto il suo muro.
Credeva fossero diventate una famiglia su cui poter contare. Sempre.
Madre e figlia, come Henry aveva sostenuto più e più volte anche se i ruoli si erano spesso rovesciati: era Emma ad occuparsi di lei, a farle da guida. A farle da madre.
Ingenua, ecco cos'era stata, una povera bambina ingenua.
Le buone intenzioni le aveva avute ma non erano bastate, tanto quelle non bastano mai. Sapeva che l'amore è letale, che uccide più di qualsiasi malattia quando fa male, ma lei non ci aveva mai creduto. O almeno non fino a quel momento.
Guardò la porta di casa alla ricerca di un miracolo.
Era passato un anno da quando Emma se n'era andata.
Da quando l'aveva abbandonata.
Non aveva mai più ricevuto sue notizie.
Ma lei non tornerà. Mai.
Ora lo sa, ha capito ma sapete com'è, la speranza è l'ultima a morire.
Perchè credere nei lieto fine è una cosa molto potente.
Posò la testa sul tavolo e pianse tutte le sue lacrime.

Sola



NOTA DELL' AUTRICE

Mi sono spesso chiesta come si sarebbe sentita Mary Margareth se Emma non fosse mai tornata indietro dando ascolto ad Henry e così è nata questa mini What if...?
Spero vi sia piaciuta.
Sono riuscita a completare la storia (ero in blocco da mesi su questo capitolo) per merito di una canzone che mi ha ispirato moltissimo ( e si nota ma non è una song fic, non ho preso frasi). Sto parlando di "Sola" di Francesca Michielin. Ho intitolato il capitolo come la sua canzone per ringraziarla.Grazie Francesca, anche se dubito fortemente che leggerai mai questo messaggio.
 Ok, grazie per essere passati.
Spero di non avervi annoiato troppo.
Laura

 

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