GIVE RINGO A CHANCE: Un proverbio di troppo

di Sbrecks
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Chi dorme non piglia pesci ***
Capitolo 2: *** 2. Venti Volte Fraintesi ***
Capitolo 3: *** 3. Il buon vento porta..GUAI. ***
Capitolo 4: *** 4. Another one bites the dust ***



Capitolo 1
*** 1. Chi dorme non piglia pesci ***


GIVE RINGO A CHANCHE: UN PROVERBIO DI TROPPO
 
 
 
-Ringo, ma si può sapere che cos’hai fatto a Martha? E’ terribilmente sporca, quando se non erro ti avevo chiesto espressamente di portarla a fare la toiletta mentre io ero impegnato...-
Paul, con il sopracciglio destro notevolmente inarcato, fissava perplesso l’amico con uno sguardo irato che seguitava a posarsi dal batterista al gigantesco bobtail, dal bobtail al batterista, senza che il diretto interessato accennasse a tradire la benché minima emozione.
-Oh, Paul, che diamine. Prenditela con quello là!- Ribattè finalmente, di rimando, Ringo, accennando con il capo a George, che spaparanzato sul sofà, sfogliava assorto un settimanale di ricette per dolci – mentre mi stavo addentrando in giardino, per prendere il tuo dannato cane, ho chiesto se non potesse  occuparsene John che era misteriosamente irreperibile, ed “Harrison avvocato del diavolo”  ha smesso di smascellare porcherie mentre si esercitava al basso giusto per intimarmi,  più incazzato di Brian che ha finito la lacca “perché Paul vuole così; non svegliare il can che dorme”- Il batterista fece una pausa, mentre i suoi grandi occhi blu lampeggiavano di disappunto.
-Dimmi un po’ tu cosa avrei dovuto fare, se non lasciare la tua bestia a rotolarsi nel fango. Sono stato fuorviato!
- Ringo, razza di deficiente...- Si intromise John, rimasto praticamente a bocca aperta  - George voleva solamente dire che Paul aveva chiesto a TE di occuparti di Martha perché IO ero a letto con uno strafottutissimo mal di denti. IO, non il cane, capito? Roba da matti! E poi pretendi pure di scrivere delle canzoni...!
Ringo incrociò le braccia sul petto, profondamente offeso.
-La so la grammatica, John, porca miseria..- Protestò, non accennando ad arrendersi - Ed il soggetto della frase era il cane, non tu . Anche se, lasciatelo dire, da quando hai deciso di escludere l’opzione “parrucchiere” dal quadro della tua vita , forse anche tu potresti avere bisogno di uno shampoo antipulci...-
- Fottiti, formichiere dalle sembianze umanoidi.          
- Ahahaha, questa era splendida John!
-Hai pure il coraggio di parlare, tu che mi hai traviato, nonchè stomaco con i piedi?
Paul, trattenendo a stento le risate suscitate dal reciproco insultarsi dei tre amici, riportò il resto della ghenga al silenzio, decidendo che fosse più opportuno concentrarsi su un problema di rilevanza decisamente superiore alla pulizia di Martha. Come diavolo era possibile che Ringo, per davvero, avesse totalmente frainteso una perifrasi così nota? Ok; era risaputo che in virtù della sua salute cagionevole, Richard avesse studiato a casa; ma si supponeva quantomeno che la sua istruzione non fosse stata perpetrata attraverso la “lettura” di tavole di argilla cuneiformi realizzate da uno schizofrenico paranoide alle soglie dell’analfabetismo....occorreva a tutti i costi chiarirgli le idee.
-Ringo, non angustiarti..- Lo confortò quindi, magnanimo- Laverò personalmente Martha più, tardi. Mi pare, ad ogni modo, che qui sia emersa ugualmente una questione leggermente preoccupante..-
-Giusto!- Esclamò George, che era rimasto anch’egli alquanto perplesso – una bella gatta da pelare!
- Gatta?- Ringo, indignato, assunse un’espressione schifata – ma...ma....GEORGE! Sei un essere repellente! Va bene che il tuo apparato digerente ha la stessa capienza di quella di un tirannosauro, ma addirittura arrivare a pianificare di mangiare un gatto... e quale, poi? Quello della vicina di casa? Avrà come minimo i vermi!!......-
-Ma vorrai scherzare?- Shignazzò, di rimando, il chitarrista – non mangerei mai quella palla di pelo! mi riferivo semplicemente alla questione sollevata da Paul!
-Ah, adesso capisco, razza di negrieri..- Ringo scattò in piedi, visibilmente sconvolto- Non contenti, dopo avere tentato di farmi fare da balia a Martha, avete pure deciso di mandarmi a depilare il gatto della vicina, per guadagnare qualche spicciolo. Ma non se ne parla, chiaro?  Che ci vada John a radere Mr Frinkles, così magari ne approfitta per darsi una passata alla selva oscura. Io, se volete saperlo, non lo toccherei neppure con i guanti.  (E non toccherei neppure con i guanti la criniera di Lennon, in ogni modo).
Un verno saturo di gelo calò nel soggiorno invaso di spartiti e di pacchetti vuoti di patatine masticate dalle inarrestabili mascelle di George.
- Benissimo. Ora ho bisogno di sentirti dire, in questo preciso istante, che ti applichi per sembrare un perfetto idiota...- Lo supplicò John esasperato, i cui occhiali si erano addirittura appannati dalla disperazione. Gesù....non è possibile.. sei scemo o mangi i sassi?
-Mi sa che ti stai confondendo con qualcun altro...-
 -Quanto sei monotono con queste allusioni al mio appetito, Starkey..- Sospirò affranto George, alzando gli occhi scuri al cielo –mi è venuto il latte alle ginocchia.
 -E poi l’ignorante sarei io..- Replicò Ringo, con gli occhi spalancati - Quello si chiama sudore, e si dia il caso che tu sia disgustoso! Non solo “pezzi” dal cavo ascellare, ma addirittura dalle ginocchia.......- Il giovane, sempre più scandalizzato, rimase per un istante immobile, storcendo il naso sotto lo sguardo costernato di Paul - qui, anziché a Martha, consiglierei a Lord Harrison di farsi un bagno.....(senza mai dimenticarci di John, il quale in quel cespuglio di capelli ospita quasi certamente una civiltà Lillipuziana...)
Ormai prossimo all’attacco isterico, il più volte insultato Lennon, decise di intervenire una volta per tutte per riscattare l’onore della sua chioma selvaggia: parandosi a pochi centimetri dall’importante naso di Ringo, infatti, l’occhialuto artista prese in mano la situazione....
-Ti avverto, inanellato. Al prossimo deliberato attacco al mio cuoio capelluto faccio una telefonata a quella frana di Best e tu sei fuori,  tanti cari saluti. Chi va via, perde il posto all’osteria.
Ringo sbuffò, offeso. Non gli sembrava certo il caso di alterarsi per qualche battuta sarcastica.
-Suvvia, Winston..- Ridacchiò, battendo sulla spalla dell’amico un’affettuosa pacca di conforto-  E fattele due risate, no? Sono pur sempre gratis,  e meno dispendiose dell’alcool. Tra parentesi, sei sempre il solito. Brian sta per venire a prenderci e tu pensi a bere? Sul serio Lennon, mi domando veramente quale problema tu abbia.....
A quelle parole, John si lasciò cadere sul sofà accanto ad uno sconsolato George, avvinto e privo di forze.
-Paul, te ne prego, intervieni..- Boccheggiò, esausto - O io giuro che, tra poco, lo sgozzo che neanche Clang...-
-Oh, e va bene...-
-Ringo, sweety Ringo...- Sussurrò il bassista, inginocchiandosi sulla moquette e posando delicatamente le mani sopra alle ginocchia di Ringo, come una mamma affettuosa – da quand’è che non ci facciamo una bella chiacchierata, io e te?
-Boh.
-Ecco. Bravo. Da troppo tempo. Allora cosa ne dici se  diamo inizio ad un discorsetto tra amici, e nel frattempo io ti spiego esattamente che cosa c’è che non va?
John allungò il braccio destro in direzione di Paul, mostrandogli il pollice sollevato in segno d’approvazione.
-Ottimo, McCartney. Finalmente!- Sospirò, sollevato - Un colpo al cerchio e uno alla botte.
-Addirittura fantasie sessuali sugli oggetti inanimati? Sei sempre stato ninfomane ma a tutto c’è un limite. John, ma che schifo! Lo dico a Yoko, eh?  - Strillò Ringo, arrossendo per l’imbarazzo. John, dal canto proprio, rimase impassibile, scagliando i propri occhiali nel vuoto in un ultimo, disperato gesto di resa.
- Vado a votarmi alla Madonna di Czestochowa..- Balbettò, allucinato - Ci pensi tu Paul, vero?
-FERMO!- Saltò su George, trattenendo l’amico per un lembo della bizzarra camicia hawaiana che aveva indosso –non penserai di lasciarci soli  a subire questo martirio, voglio sperare? Seduto Johnny, da bravo ! SITZ!
A quel comando, sia John che Martha si sedettero, obbedienti, sulla moquette, in attesa di nuovi sviluppi e desiderosi di scoprire se Paul sarebbe riuscito o meno a compiere un miracolo. Dal canto proprio, il fascinoso McCartney, sulle cui spalle pesavano le sorti di quel pomeriggio, iniziava decisamente a sudare...
-Allora Ringo....concentrati e visualizza, va bene?! Chiudi gli occhi. Pensa a tua madre. La vedi? Siete a Madryn Street, in cucina, adesso. Che cosa sta facendo?
Ringo, con gli occhi chiusi ed un’espressione un po’ ebete dipinta sul viso, indugiò per un istante.
-Ummh...ecco...si sta.....si sta.....tagliando le unghie dei piedi sul tavolo della cucina!
-Porca miseria, ma che schifo! qui c’è qualcuno che sta cercando di sostentarsi...-  Protestò George, decisamente nauseato, che nel frattempo si era appropriato di un sacchetto di pop corn per meglio godersi il sanguinoso spettacolo. Ma Paul era risoluto, nonostante l’inquietudine suscitata da quell’immagine, a proseguire nel suo esperimento. Però, cielo! Che abitudini....inconsuete la signora Elsie!
- Umh sì, ecco. Bene. Bravo. Si sta tagliando le unghie dei piedi. Proprio così. Tu sei vicino a lei, e cerchi di studiare per il compito di algebra. Stai scrivendo sulla pagina bianca, ti vedi?
-Sì. Mi vedo, Paul. Ma non sto scrivendo. Non riesco. Le unghie di mia madre hanno invaso il foglio a quadretti. Sono impossibilitato.-
-MERDA LIQUIDA, RINGO, SPOSTALE E METTITI AL LAVORO!
-O....ok. Alla faccia del poeta romantico. Agli ordini, Mein Fuhrer!
-Bene. Da bravo. Torniamo nella cucina. Cerchi di scrivere, ma sei uno studente svogliato. La testa sta per crollarti sopra il foglio. Allorché tua madre, smettendo repentinamente di tagliarsi le unghie, ti scuote leggermente per le spalle e con voce dolce e suadente, ti dice “andiamo Richard, svegliati e finisci i tuoi compiti. Chi dorme non piglia pesci!”. Ricordi di avere mai sentito questa frase, precedentemente?
Ringo si riscosse improvvisamente, spalancando gli occhi  spaventosamente accesi, come reduce da un lungo sonno. –Sì! Certo che la ricordo!- Esultò, scuotendo i capelli lisci – mia madre me la diceva sempre, per davvero!
A quelle parole, George smise miracolosamente di masticare, gli occhi praticamente invisibili di Martha si materializzarono improvvisamente al di sotto del folto pelo e John, riappropriatosi dei propri occhiali, promise mentalmente alla corte celeste che, se Paul fosse riuscito a riportare lo scriteriato alla ragione sì. Avrebbe potuto anche “valutare” l’ipotesi di spuntare di millimetri zero virgola cinque la sua zazzera selvaggia.
McCartney, dal canto proprio, la fronte imperlata di sudore ed i pugni stretti a pochi centimetri dal viso di Ringo, in un gesto di esultanza, era come sulle spine....
-Ci siamo! Ci siamo, me lo sento! Forza Ringo, cerca di ricordare....e che cosa significava, quella frase?
-Molto semplice..- Concluse il batterista, spolverando con aria altezzosa il proprio abito migliore - Che se mi fossi abbioccato come al solito sopra al compito, prendendo una F, la mamma mi avrebbe impedito di andare al porto a pescare merluzzi rigati...-
John si portò le mani al collo, disperato.
-Voglio morire...- Sibilò, mentre George tentava di dissuaderlo dal tentativo di porre fine alla sua esistenza terrena ipnotizzandolo con un leccalecca.
- NO! Non è ancora detta l’ultima parola, Lennon!- Ringhiò Paul, con una smorfia determinata sul bel viso – io, quest’oggi, in questo salone, nel pieno delle mie facoltà, GIURO: inculcherò una buona volta nella mente labile del nostro sventurato amico il significato dei modi di dire. O non mi chiamo più McCartney!
 
 
Un tetro silenzio calò nella grande abitazione Londinese, mentre una serie di inquietanti interrogativi si affacciavano all’ignoto....
Perché Ringo non aveva la più pallida cognizione di che cosa fosse il senso figurato? Sarebbero riusciti i, nostri eroi, a farla franca? Martha, sotto a tutto quel pelo, non correva forse il rischio di nascondere qualche sorpresa e di rivelarsi essere quindi, un MarthO? La microciviltà nascosta  tra i capelli di John aveva già scoperto il fuoco? Il metabolismo di George era spaventosamente rapido, o semplicemente, il signor Harrison defecava come un drago?
Ed infine, al di sopra di tutto: quanto mai poteva essere attendibile il nobile proposito “O non mi chiamo più McCartney?”, considerato che colui che l’aveva pronunciato poteva, in realtà, chiamarsi WILLIAM CAMPBELL?
Ai posteri l’ardua sentenza.
 

 
FINE PRIMA PARTE

Salve a tutti ^^ scusate per il tal prodotto di una mente malata; ma l’ispirazione mi è venuta ascoltando una frase di John rivolta al personaggio di Ringo nel lungometraggio a cartoni animati “Yellow Submarine”, la quale recitava; “speculi in astrazione”....mi sono dunque chiesta; cosa sarebbe successo se, invece, il povero Richard, non fosse stato in grado di farlo? Lungi da me voler far fare al povero Ringo la figura dell’ignorante, ma mi piaceva troppo l’idea di renderlo protagonista! Per mia Sorella, autentica Fan dei Beatles che ha provveduto a formare la mia cultura (anche se mai eguaglierò i suoi livelli di fanatismo ù.ù).Chiedo scusa al mondo intero (e ai Fab al gran completo, viventi o no) per tale boiata gigante :D.

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Capitolo 2
*** 2. Venti Volte Fraintesi ***


 
Abbiamo lasciato i nostri eroi con un’annosa missione da compiere; convincere Ringo che, frasi come “a caval donato non si guarda in bocca” non significano necessariamente che, da qualche parte del Regno Unito o nella restante porzione di mondo, esiste un equino di nome Donato il cui solo fiato può stroncare vite umane e causare l’immediata calvizie di John.....
Tuttavia, nonostante la scarsa fiducia che i suoi tre amici riponevano in lui, Ringo sembrava deciso a riscattarsi....
-Suvvia ragazzi. Basta scherzare...- Intervenne infatti il batterista, scattando rapidamente in piedi ed eludendo la sorveglianza di Paul -...lo so benissimo che cosa sono i modi di dire. Si usano da sempre, ed anzi; oso dire che sono addirittura indispensabili per capirsi tra esseri umani, e sono tra l’altro un mucchio.
-Forse il buon Dio ha deciso di darci una mano!? – Esclamò George, alzando le braccia al cielo in segno di gratitudine -..... alla buon’ora. Vuoi farci la cortesia adesso, oh illuminato Ringo, di illustrarci quindi quali sarebbero alcuni di questi innumerevoli modi di dire...?!
Ringo annuì tranquillamente, pronto a stordire i tre amici con una dose esponenziale di sapienza.
-Ci mancherebbe altro, Georgie...- Flautò, dolce come una caramellina - Esistono diversi modi, d’altro canto, di dire una cosa: sussurrarla, gridarla, strepitarla, sillabarla, balbettarla, gesticolarla, mimarla, cantarla.....-
-LO SAPEVO, LO SAPEVO!!!!!- Un urlo gorillesco di autentica disperazione squarciò l’aria, facendo sobbalzare perfino, nella casa accanto, lo spelacchiato Mr Frinkles, mentre un John imbufalito si percuoteva il petto in piedi sul sofà, restituendo agli amici il celestiale ritratto della versione quattr’occhi di Tarzan (di cui, tra l’altro, aveva pure i tremendi capelli....N.d Ringo).
-Fa presto il gallo a cantar vittoria, George! Questo qua non ha capito un’acca, come al solito!
-Prima di tutto, cugino Itt...- Ci tenne a precisare Ringo, lanciando a John uno sguardo di sufficienza  -...non ho mai sentito un gallo pronunciare una parola così complessa. Quelli, semmai, sono i PAPPAgalli: ed il fatto che tu non sappia distinguerli (anche se è risaputo che preferisci di gran lunga le passere agli uccelli)   credimi, caro amico, mi preoccupa seriamente. Numero due: l’acca è una consonante aspirata ed anche questo lo sanno tutti; quindi, non si pronuncia e non dovresti stupirti che io non l’abbia intesa. Mille a zero per me, Lennon. E poi saresti tu, il secchione dell’istituto d’arte?
Paul rimase interdetto, mentre George iniziava miracolosamente a sentirsi addirittura sazio a causa dei troppi shock subiti.
-Kahli? Bevitrice di sangue? Madre nera? Piovra dalle mille braccia? Nostra signora delle Tenebre, dei suonatori di Sitar, dei turbanti nonchè delle danzatrici del ventre?- John, dal canto proprio, ormai completamente arresosi, era impegnato in una sorta di mistico dialogo col soffitto - No, dico: non è che potresti fare un salto qui giù, a riprendertelo, ovunque tu sia?
 
-Calma, John..- Riprese tuttavia Paul, cercando di acquietare invano l’agitato amico –come ti ho già detto, io non mi sono ancora arreso. Non smetterò di battere la pista delle esperienze personali di Ringo; sono convinto che richiamarle alla memoria lo aiuterà a ricordare di avere utilizzato, almeno una volta in vita sua, anche lui una frase il cui significato non fosse del tutto letterale.   
-Dì un po’, Paul, ma hai mangiato un dizionario?
-Non fare lo spiritoso, Starkey! E ora concentrati nuovamente, mi hai sentito!? Sei concentrato? 
- Umh, sì. Ma non troppo, per carità. Che poi, mi scappa di andare al bagno.
 
-........ SSSSì. Ecco. Da bravo. Sei al Cavern, ok? Stai sudando. I riflettori sono puntati su di te. La folla ammira la mia bellezza. Tu, come di consueto, fingi di suonare la batteria.
-EHI??!? Come sarebbe a dire fingi?!
-E allora, Ringo?!- Paul lo spinse nuovamente con forza a sedersi sulla poltrona, la cui funzione era ormai divenuta analoga a quella ospitata da uno studio psicanalitico, con espressione torva -...se vogliamo che l’esperimento funzioni, dobbiamo ricostruire la realtà esattamente così com’era, ok? Quindi, tu, FINGI di suonare la batteria. All’improvviso, addocchi una ragazza mora tra il pubblico. E’ Maureen. Te lo ricordi, quel momento?
-Oh, ma certo...- Rispose Ringo, con un profondo sospiro -...come dimenticarlo? Per poco le bacchette non mi sono cadute dalla mano...-
-Splendido. Questo interessantiiiiiissimo dettaglio romantico accresce il realismo della scena, ottimo Ringo! – Commentò Paul, cercando di incoraggiare il disgraziato amico nella speranza di riuscire, finalmente, a redimerlo -....la nostra esibizione è terminata. Tu ti avvicini a lei. Stai sudando nuovamente. Ti rendi conto di avere bisogno di trovare rapidamente una frase ad effetto con cui abbordarla, prima che John LoSqualo Lennon muova per primo la pinna caudale in sua direzione..-
-Non capisco perché io debba essere continuamente chiamato in causa ma prego, continua pure Paul...- Si intromise, seccato, John, prima che George lo riducesse al silenzio con UN nuovo “SITZ!”.
-FteLa ricordi quella ffena, Ringo?- Domandò il chitarrista, con la bocca piena di cornflakes.
-Sì, certo.
 -Ottimo..- Continuò Paul, tamponandosi la fronte madida di sudore per l’enorme sforzo cognitivo con un fazzoletto da taschino -...ed ora, spremi le meningi, lambiccati il cervello, attiva le sinapsi, metti in moto le “celluline grigie”, Ringo; che cos’hai detto a Maureen, esattamente, la prima volta che l’hai vista?
-Razza di curiosoni...- Mormorò a quel punto, arrossendo ferocemente, il batterista..-  non vedo perché dovrebbero interessarvi questi segretissimi dettagli intimi.....-
-Lo facciamo per il tuo bene, Richard..- 
- Oh, e va bene...- Riprese quindi Ringo, abbassando i grandi occhi azzurri  pieni di imbarazzo, ormai apparentemente pronto a confessare...- le ho detto...-
 
 L’allegra combriccola al gran completo, ospitata dallo spazioso soggiorno, riusciva a stento a contenere l’impazienza, scalpitante. Del resto persino Martha sembrava essere consapevole della possibilità che la risposta di Ringo contenesse la chiave per fargli finalmente cogliere l’esistenza della metafora.
 
Paul, inginocchiato ai piedi del batterista come uno zampognaro in adorazione del Cristo, continuava a sudare in silenzio.
John, ancora seduto sulla moquette con le gambe incrociate, seguitava a muovere le braccia in avanti per incoraggiare Ringo a parlare, come un direttore d’orchestra colto da crisi epilettica.
George, dal canto proprio, era così concentrato da risultare perfettamente sordo di fronte alle urla  assordanti del venditore ambulante di gelati, che si agitava come un anguilla fuori dalla finestra principale.
 
-..Le ho detto...- Finalmente, ponendo fine all’impazienza generale, Ringo si decise a sciogliere l’enigma..
- ehi, con quegli occhi mi hai incantato. Ti va di venire a casa mia a fare un po’ di ginnastica, baby?
 -GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOAAAAAAAAAAAAAAAAAAAL!
Strappandosi di colpo la grottesca camicia hawaina di dosso, John, come imbufalito, prese a correre in giro per la casa esultante, esibendo in preda al delirio il petto “adornato” di qualche solitario pelo mentre circumnavigava il divano, fedelmente pedinato da Martha.
-Non ci posso credere!- Urlò, agitando le braccia come un naufrago che ha appena avvistato i soccorsi -- Ci siamo, finalmente! CI SIAMO!  Ben fatto, Ringo! Fare ginnastica! Scegliere di essere espliciti è sempre un colpo da maestro! Ed una volta arrivati a casa che cos’avete fatto, invece, tu e Maureen?
Ringo aggrottò istantaneamente la fronte, perplesso. 
-Sul serio John...- Balbettò, scuotendo la testa con aria confusa ..- non capisco che cosa tu voglia dire...-
 
John si bloccò istantaneamente, raggelato da un terribile presentimento. La sua testa girò praticamente di trecentosessanta gradi, manco appartenesse ad un adepto delle Bestie di Satana, allo scopo di voltarsi nuovamente a fissare Ringo.
 
-Ringo...- Cercò di mediare George senza smettere di fissare l’occhialuto amico, sul punto di scagliarsi contro il batterista in preda ad idrofobia, con aria decisamente preoccupata -...quello che Johnny intendeva dire è che, giustamente, non hai potuto esplicitare le tue intenzioni a Maureen in modo troppo terra terra, in quel frangente. Ti saresti sicuramente beccato uno schiaffo! Tuttavia, sicuramente, una volta arrivati a casa tua, avrete ugualmente dato libero sfogo ai vostri istinti.....-
-Ahahaha, ma certo!- Rise di gusto Ringo, percuotendosi la fronte con la mano destra come se trovasse assurda la sola idea di non aver vagliato prima quell’ipotesi -...che stupido sono stato, ragazzi! Ovvio;  avete ragione... se le avessi spiegato immediatamente che sono un fan dell’agonismo più estremo, si sarebbe sicuramente spaventata! Però avreste dovuto vedere come mi stava dietro; ore ed ore di esercizio, veramente interminabili! Maureen era una vera tigre!  
Paul, John e George rimasero per un istante interdetti da cotanta precisione nel dettaglio, senza sapere bene come commentare quella confessione. Ma Ringo non si arrese.
-Addominali, flessioni, salti, stretching......sapete, quelle cose lì! In alto e in basso, a destra e a sinistra! All’alba della giorno successivo ero veramente disidratato!
-O-Ok Ringo....- Impallidì Paul, che principiava a sentirsi leggermente disgustato -....abbiamo capito che, FINALMENTE, sembri avere colto che cosa significhi parlare per metafore....ma non potevi essere realmente così stremato!
-E come no? Avrei voluto vedere voi!- Si difese, indignato, il batterista, alzandosi finalmente dalla poltrona su cui era sprofondato ormai da ore - Il tempo di infilare la cassetta nel video-registratore e non ci siamo fermati un solo secondo! Ho sfoderato una resistenza da maratoneta!
A quelle parole, George, sul punto di vomitare, sputò il tè delle cinque dritto sugli occhiali di John che, altrettanto sconvolto, rotolò a peso morto sulla moquette.
-Hai capito il santarellino, qui...- Indagò, rivolgendosi con aria sarcastica a Martha, che a causa delle lenti appannate aveva scambiato per Ringo -...addirittura ti sei dato alla pazza gioia con Maureen traendo ispirazione da un bel filmino a luci rosse. Eh bravo Starkey! Così si fa! E smettila di leccarmi la faccia però, porca miseria!
- Lennon la talpa, sei senza speranze....- Ringo si impadronì degli occhiali di John, utilizzando un lembo della propria camicia per ripulirli -.....sono QUI, IO. Non so se sei più  tardo o più cieco, Raperonzolo. E comunque, si dia il caso che il filmino che abbiamo guardato io e Maureen non avesse proprio niente di sconcio! Anzi, ne porto sempre una copia con me; ecco qua!
A quelle parole, Paul, George ed il “nuovamente” vedente John si accalcarono furiosamente, per riuscire a mettere gli occhi su quello che credevano essere un filmato, se non propriamente hard, comunque allusivo...ma quello che videro, li lasciò decisamente a bocca aperta.
 
Dalla copertina del nastro registrato visibilmente consunto infatti, una vecchia sdentata con una fascetta da tennis indosso, esibiva la coscia rugosa in una posa ammiccante, con la vaporosa capigliatura grigia sormontata dalla scritta rosa shocking : “Rimettetevi in forma con la Signora McFlanagan in dieci mosse: programma di fitness per casalinghe estreme”.
 
-C-...C...-C...-CIOE’!- Sbraitò quindi John, i cui capelli, vittima dell’elettricità statica, si erano innalzati verso l’alto come una sorta di stella natalizia  -.....mi stai dicendo che tu, VERAMENTE, razza di COGLIONE, hai invitato Maureen a casa tua per farle vedere il filmato di una TARDONA che fa ginnastica, e che per di più, nonostante questo, è FLOSCIA?
- Attento a te, razza di versione clochard di Barbie!..- Si difese Ringo, agitando i pugni  nell’aria -...prima di tutto, si dia il caso che la signora McFlanagan abbia un fisico invidiabile, per avere ottantacinque anni! E poi, IO,  l’avevo capito subito che Maureen doveva essere un amante del fitness: non per niente indossava un’amabile canottierina con stampata sopra una cyclette, al Cavern.....
 
Il consueto, gelido silenzio, che ormai finiva per seguire inevitabilmente qualsiasi tipo di affermazione di Ringo, calò all’interno della spaziosa magione, mentre Paul ancora non riusciva a capacitarsi di un cotale fallimento.
- Andiamo, forza Johnny...respira! Non abbandonarci...- Scandì in preda alla disperazione George, dopo essersi precipitato in cucina per abbrancare un sacchetto di carta con il quale aiutare la faticosa respirazione dello sconvolto Lennon, ormai in iperventilazione.
Paul sembrava l’unico in grado di riprendere razionalmente in grado la situazione....peccato che non avesse la più pallida idea di come fare!
-Andiamo Ringo...- Tentò un’ultima volta, invitandolo a sistemarsi nuovamente presso la preziosa poltrona in puro stile strizza-cervelli -....ci sarà pur stata un’occasione in cui tu, per fare un complimento a Maureen o anche solo per parlarle, avrai utilizzato un’espressione in senso figurato...-
-Mah, non saprei...- Ribattè Ringo, pensieroso -....effettivamente, c’è stata una volta in cui, per farmi capire, disegnavo su una lavagnetta, ma solamente perché ero afono a causa della tonsillite...-
-....................
Ogni speranza di redenzione sembrava ormai andata persa.
 
Martha, per la disperazione, aveva deciso di mimetizzarsi con la pavimentazione sottostante, simulando la trasformazione in roccia ignea.
John, dopo aver ingoiato appositamente una chewingum di George intero, tentava il soffocamento.
George, come un ossesso, agitava John come un burattino nel tentativo di praticargli la manovra di Heimlich, mentre il malcapitato emetteva gemiti simili ai rantoli di un maiale in agonia.
Paul, anch’esso in procinto di perdere la sua proverbiale calma fino a quel momento chissà come conservata, si esibiva sopra il divano indossando solo boxer con disegnati clown, in un assolo indiavolato di Helter Skelter, al quale si aggregarono puntualmente Mr Frinkles e tutti i gatti del vicinato.
 
Ma proprio mentre Ringo stava per chiamare il 113, impensierito dalla salute mentale dei compari, qualcuno bussò alla porta...........ed anche il batterista, dopo averla spalancata, proruppe in un urlo disumano.
-PAUL! MIO DIO, PAUL, PAUL, PAUL!!!!!!- Piagnucolò isterico, scuotendo il bassista per un lembo del suo pagliaccesco intimo.
-Che diavolo c’è?
-JOHN E’ MORTO, ED IL SUO FANTASMA SI E’ APPENA PRESENTATO ALLA NOSTRA PORTA!!Oh te ne prego, aiutami! Io non posso guardare!
Paul si sforzò di ritornare in sè, strizzando gli occhi per riuscire a mettere a fuoco la figura dai lunghi capelli ispidi, avvolta in una nera tunica svolazzante in stile Mangiamorte, che si ripuliva i piedi al di sopra del loro zerbino.
-COFF, COFF! Ma che cosa vai cianciando, si può sapere? Io sono vivo, oh ebete senza speranze!...- Tossì John, riemergendo dai bassifondi del pavimento dopo ilfruttuoso salvataggio operato da George, aggrappandosi ad un bracciolo del divano -....e quella è.....-
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! GESU! GIUSEPPE! MARIA!- Strillò Ringo, nascondendosi vanamente dietro Martha – DUE, e dico DUE JOHN LENNON! Questo significa...... DOPPIA disgrazia! Questo significa....... che esistono ben DUE individui allergici all’utilizzo di forbici per capelli! Questo significa......che non è PAUL, l’UNICO, ad avere un SOSIA.....-
-Lazza di imbecille!
Finalmente, riemergendo dalle tenebre, l’inaspettata presenza parlò.
-Ho fatto un salto solo peL vedeLe se al mio tesoLo eLa passato il mal di denti.... – scostandosi i lunghi capelli dal viso, che rivelarono un volto perfettamente scimmiesc....pardon.....simmetrico, la famigerata Yoko Ono fulminò letteralmente Ringo con lo sguardo  -.....e si dia il caso che io sia Yoko, non Johnny, stupido depLavato! Che cosa sta succedendo qui?
Paul, imbarazzato, sottrasse d’istinto Martha a Ringo, utilizzandola come gigantesco asciugamano vivente  per coprire al meglio la sua nudità, mentre George, senza smettere di misurare il polso ad un John più morto che vivo, si preparava a spiegare alla “Lennon consorte” il tragico accaduto. 
-Molto semplice, Yoko...- Cominciò infatti, con un profondo sospiro - Ci siamo resi conto che Ringo è alle soglie dell’analfabetismo. Prende tutto alla lettera, è impossibile comunicare con lui! Ne va del suo futuro di compositore: se non interveniamo al più presto, il nostro sventurato amico sarà incatenato al suo ruolo di FINTO (ma porca putta*a, insistete con sta’ storia? N.d Ringo) batterista per sempre!
 
Yoko Ono, artista poliedrica, “Yellow Monkey”, donna tra le più invidiate del Regno Unito nonché incubo maggiormente temuto da Brian Epstein, dopo la fine della sua bomboletta di lacca oltre l’orario di chiusura dei supermercati, studiò a lungo la situazione, immersa in un profondo silenzio.
 
-Il vostLo amico è vittima di eneLgie negative che gli appannano la mente..- Decretò infine, con le braccia conserte in petto come un guru -...e per scacciaLe gli spiLiti maligni che contLo di lui cospiLano da questo appaLtamento, miei caLi amici, c’è una sola stLategia: Feng Shui.
-FAng shui?- Domandò Paul, perplesso -...cioè, per aiutare Ringo, dovremmo rotolarci nel fango?
-FAn SuSHI? –Gli fece eco George, con aria confusa -...cioè, per aiutare Ringo, dovremmo cucinare pesce crudo?
-FENG SHUI?- Indovinò finalmente John, ripresosi dallo stato di trance - ...cioè, per aiutare Ringo, dovremmo spostare tutti i mobili presenti in questa stanza?
-Esattamente, mio caLo...- Annuì Yoko, gravemente -.... è Limasta solamente questa possibilità peL LedimeLo: d’aLtlonde abbiamo fatto tLenta. Facciamo tLentuno!
-COOOOOOOOOOOOOOOOOOOSA?- Gridò Ringò, scandalizzato – tu e John avete fatto TRENTA FIGLI, e siete intenzionati a mettere al mondo il TRENTUNESIMO? Sono trenta volte zio e NON lo sapevo? Ma come avete potuto lasciarmi all’oscuro, snaturati?
 
 
Dei muggiti di furibonda ira proruppero dall’elegante abitazione Londinese......e stavolta, non si trattava di certo di Paul impegnato ad esibirsi sulle note di Helter Skelter....
 
Ce la faranno i nostri eroi, aiutati da Yoko,  ad insegnare a Ringo che “l’erba del vicino è sempre più verde” non significa che Mr Frinkles ha ricoperto di feci il prato confinante, dopo un overdose di croccantini vegetali? George, nella sua vita precedente, era una crocerossina o un grizzly onnivoro? Gli abitanti della testa di John saranno sopravvissuti ai suoi numerosi acciacchi, o è sopraggiunta per loro una prematura Apocalisse? Paul è affetto di bipolarismo?  E soprattutto, spostare il divano al posto del frigo, il frigo al posto della televisione, sradicare il termosifone e metterlo al posto del water, aprire le condutture dello scarico per sistemarci i ventagli giapponesi di Yoko Ono, aiuterà ad aprire anche la mente martoriata del povero Ringo?
 
 
FINE SECONDA PARTE

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Capitolo 3
*** 3. Il buon vento porta..GUAI. ***


IL BUON VENTO PORTA...GUAI

 
Abbiamo lasciato i nostri eroi in balia di una dittatoLiale Yoko, di un Lennon prossimo allo stato vegetativo nonchè di un Ringo del tutto impermeabile a qualsiasi tipo di spiegazione, e per di più convinto che la frase “chi trova un amico trova un tesoro”, sia stata con ogni probabilità per la prima volta pronunciata da un commerciante etrusco di umani, prima di arricchirsi vendendo i propri schiavi ad un circo massimo di Gladiatori...
.....Ma.....
 
 
-Cristo John, massimo rispetto alla tua scim...cioè....signora, ma....- Si lamentò proprio in quel momento George, i cui capelli, ad arte sistemati secondo i dettami del canonico taglio alla Beatle, si erano gonfiati a dismisura dando origine ad una sorta di casco aeronautico spaziale (ma pur sempre molto cutie *W*) a causa dell’eccessivo sudore....- non capisco proprio come, aver posizionato il divano al posto dello scaldapiedi da notte di tua zia Mimi, sradicato il cesso ed averlo messo al posto della poltrona massaggiante di Paul in pieno soggiorno, ed aver appeso al muro, invece della TUA gigantografia di Brian nudo, il tappetino della doccia, possa in qualche modo contribuire a risolvere il nostro problema....-
-Beh, ecco....-
Ma prima che il talpa Lennon, ancora stremato ed ansimante al termine dell’oneroso “FaNG-SHUI”, riuscisse a recuperare il fiato per rispondere degnamente, un sexy Macca imbufalito intervenne per gridare tutto il proprio sconcerto...
- John, ora che ci penso  non ci posso proprio credere! Ma da quanto conservavi una gigantografia di Eppy nella tua camera da letto?..- Piagnucolò, sgranando a dismisura gli occhioni...- sigh....e dire che.....credevo di essere unico, per te!
-....Emmmh.....cioè.................SI’! Cioè....NO! Ahmm.......quello che intendevo, è che........ANDIAMO!- John sudava, in evidente difficoltà, mentre Ringo continuava a fissarsi perplesso i piedi, calzanti comode ciabattine rosa a forma di coniglietto  -...........insomma, Paul.........lo sai anche tu, che..........BRIAN..........ecco.......bisogna assecondarlo! Me l’aveva regalata per Natale, ed io.......................sì, insomma......................ma questo non significa che tu............per me............. come io per te................non sia una cosa............special.........emmmmh.....CRISTO! E’ tutta colpa tua, STARR!- sbottò infine, paonazzo.
-IO?-
-Sì. TU!Se non ti fossi rivelato ignorante come un caprone, non ci sarebbe stato alcun bisogno di mettere a soqquadro casa MIA trasformandola in un puttanaio, e riportando a galla cose  come....come....QUESTA!- Tuonò John, indicando disgustato (o almeno apparentemente) le parti intime di Brian raffigurate dall’enorme stampa abbandonata a ridosso del pavimento, che per fortuna George si era premurato di censurare inchiodandovi sopra un pacchetto di Gummy Bears.......
-ED ORA.... MI STAI ASCOLTANDO, SI’,  O NO? CI SEI? CE LA FAI? SEI CONNESSO? E soprattutto....per quale STRAFOTTUTISSIMA ragione continui a fissare quelle scialuppe di salvataggio che hai al posto dei piedi?? Comincio a rimpiangere quella pianta ornamentale di Pete Best, cazzo!
- Oh, e INSOMMA! Datti una calmata, John!..- Cercò di difendersi Ringo, puntando la mano inanellata contro Yoko -....PRIMO: è stata Yoko a suggerirci di spostare i mobili. SECONDO: è sempre lei che, mentre smontavo il lavandino per scambiarlo con il bidè il più velocemente possibile, mi ha detto “hai le ali ai piedi”.
Controllavo solamente se aveva ragione...-
 
George strappò istantaneamente i Gummy Bears dalle pubenda del Brian pittorico, bisognoso di un immediato apporto di glucosio onde evitare il coma.
 
Paul, che ancora non era riuscito a digerire l’affronto, si fiondò immediatamente a ridosso della stampa fotografica, spostando a scatti lo sguardo dalla porzione di spazio interessata al cavallo dei propri pantaloni, nel tentativo di decidere chi, tra lui ed il suo rivale in amore (?), possedesse l’artiglieria maggiormente pesante.
 
John, dopo aver cercato di trasformare grazie all’ausilio dei propri denti, il manico di uno sturalavandini in una fatale sciabola  selvaggia (utilizzato come ferma carte dopo il fantasioso Feng shui di Yoko),  era già pronto a lanciarsi su Ringo emettendo animalesche grida di minaccia, quando....
 
....spalancando la porta d’ingresso, grazie ad un calcio rotante sferrato grazie alle sue inarrestabili ciabatte ortopediche, avvolto nell’accappatoio con lo stemma della casa di riposo e con i tondeggianti occhialini sistemati sulla punta del tipico naso altero dei McCartney, LUI, comparve...
 
-Allora nipote, che si dice? Cosa combini con questi tre mammalucchi?- Domandò sir John McCartney, esaminando  con aria critica Yoko – Oh mio Dio! Una barbona! Certo che qua dentro si può proprio intrufolare chiunque......ma non ce l’avete, un antifurto, voi quattro ? Oh, poco importa. So bene come si deve trattare, con questa gente. Mai fissarli negli occhi, eh....
L’orientaleggiante (e abusiva) ospite era decisamente costernata.
-Si è tlattato di un equivoco....-
-AH, NO! Lasciami in pace, chiaro? Non te li do gli spiccioli!- concluse indignato l’anziano, allontanandosi decisamente schifato da colei che credeva essere una lurida clochard.
 
-N-nonno? Che ci fai qui?- Domandò Paul interdetto, comprendendo istantaneamente che il problema, da uno che era, si era in quel preciso istante elevato al quadrato.
-Qual buon vento la porta?-  Chiese George sforzandosi di risultare gioviale, ma ottenendo solo di essere fissato disgustato dal vecchio poichè aveva parlato con la bocca piena.
-Vento...? CIOE’.....lei è arrivato qui lasciandosi trasportare dalla Bora?! Quindi...in un certo senso....SA VOLARE!Non ci credo! E’ il mio idolo!- Cinguettò Ringo, entusiasta.
Ora mancava soltanto John all’appello, il quale era però era decisamente troppo irritato per riuscire a tenersi a bada, e finì quindi per rivolgere a Nonno Macca uno sguardo infastidito e perplesso.
-Ah, ma tu guarda. E’ ancora vivo?
...................................
-E tu hai ancora un metabolismo di puro guano? Guarda lì, che maniglioni antipanico!- non si scompose minimamente l’anziano, punzecchiando con il bastone i soffici fiancotti Lennoniani -...sei semplicemente uno schifo! Sembri un bubble gum umano! Dovresti prendere esempio da  lui!Ma guardalo! Mangia come una scrofa gravida.....eppure assomiglia ad un attaccapanni!
-Dovrei prenderlo come......una specie di complimento distorto o una dichiarazione di guerra?- Indagò George, disorientato, mentre Paul spingeva un inebetito Ringo in direzione del progenitore.
 
-Beh.....lasciamo perdere, nonno. In ogni caso, sei sempre il benvenuto! Ed anzi; visto che sei qui, potresti aiutarci a risolvere un problema grazie alla tua infinita....emmmmh....saggezza. Capiti proprio a fagiolo!
-A “Fagiolo”? Ma.....Paul!  Qui ci troviamo in piena Upper Side Londinese, non ti ricordi?..- osservò proprio in quell’istante, contrariato, Ringo, che si divincolava come un anguilla - questo posto, “FAGIOLO”, io non so neppure dove sia! Un sobborgo, forse.....
Il nonno squadrò Ringo dalla testa ai piedi, per poi esternare spicciamente le proprie conclusioni.
-Ok..- sentenziò, con le braccia incrociate sul petto - Che cosa si è fumato, il brutto ceffo? No, perché.....di qualunque cosa si tratti.....LA VOGLIO IMMEDIATAMENTE, ed anzi, LA PRETENDO!
Un tetro silenzio inghiottì il Beatle Palace in seguito a quella spregiudicata dichiarazione.....interrotto solamente dagli acuti gridolini di John che, come un’anima in pena, peregrinava in continuazione, avanti e indietro, di fronte allo specchio a parete, emettendo lamentazioni del tipo “Oh no, il nonno ha ragione! Ma guarda che cellulite! Devo perdere due centimetri intorno al punto vita”  oppure....”Oh cielo, che flaccidume!Non supererò mai la prova costume...”....
-E’ questo il punto, signore....- riprese George, che come sempre si dimostrava il più assennato -..Ringo prende semplicemente alla lettera tutto ciò che gli si dice, ma è  perfettamente nel pieno delle proprie facoltà...giusto Paul?...Paul? Ma.....CHE DIAMINE STAI FACENDO, MCCARTNEY?
Gli sguardi di Yoko, Ringo, del nonno ed addirittura di Martha si puntarono istantaneamente sul bassista più sexy del Regno Unito, il quale si era imbambolato a fissare la bizzarra e delirante sfilata di John, con sommo disappunto dell’abominev...emmmh....adorabile signora Ono, e lanciava di tanto in tanto dei sospiri di pura........estasi.....(??)
 
-Aaaahn. Per me vai benissimo così, Joh.....cioè......GIUSTISSIMO, giustissimo così, George...!- Arrossì violentemente Paul, mentre il nonno estraeva con aria da cospiratore una “rivista per adulti” dalle falde del  proprio accappatoio.
 
-Per l’amor del cielo, ragazzo....non voglio principesse Anastasie, nel mio albero genealogico, chiaro? Già tuo fratello Micheal mi ha inquietato a sufficienza, giocando ad acconciare tutti quei pony! AH! Gioventù deviata! Rifatti gli occhi con....QUESTE!- gracchiò nonno McCartney, spalancando dinanzi agli allupati bulbi oculari del nipote un gigantesco paio di tette cartacee.
 
-Rifarsi gli occhi? NO, NO E POI NO!- saltò su Ringo, gettando le braccia intorno al collo di Paul in un convulso gesto di protezione -.....il mio amico va benissimo così, chiaro?  Non ha le zampe di gallina, non ha rughe, non ha bisogno di lifting facciali e, soprattutto non si chiama, RIPETO, non si chiama, decisamente, William Campbell. Non è vero, Paulie?
-Ma polca tloia....-
Perfino Yoko era ormai prossima a tentare la famigerata giappo-pratica dell’Harakiri, avendo già raggiunto le vette maggiormente inesplorate dell’esasperazione.
-Dite che lo sgozzamento olimpico varrà, come attività sportiva per perdere le calorie? Ora lo scoprirò! BANZAIIIIIIIIII....- Si preparò ad attaccare John, prima che il suo ben più raggrinzito omonimo lo placcasse lanciando sull’ occhialuto volto del Beatle-Boss il pornografico giornaletto.
- Smanetta un po’ ai pieni bassi e sta zitto, bisonte ipovedente! Qui penso a tutto io! – Sentenziò, sistemando Ringo a sedere  sul wc (opportunamente piantato in mezzo al soggiorno) ed iniziando con aria critica a ciabattargli intorno.
-Allora, ceffo.....com’è che non vedi ad un palmo dal tuo naso?
- Mah. Non saprei, signor McCartney. Effettivamente, è vero che è piuttosto grande, ma......mi sto sforzando di controllare, eppure.....non vedo alcuna palma ,dietro al mio naso. E poi, io non lo sapevo mica che le piante avessero sessi differenti! E’ proprio vero, che parlando con gli anziani, si impara sempre qualcosa di nuovo...-
Il nonno si posizionò a due centimetri dal viso di Ringo, fissandolo con aria penetrante.
-Santa Vergine dell’Incoronata..- concluse infine, risoluto -....sei un imbecille di proporzioni metafisiche. Ma credo ci sia speranza per tutti, in ogni caso. Se è riuscita ad accoppiarsi questa qui...- aggiunse, accennando a Yoko con il capo.
-Sì...suppongo di sì.
-...Orbene. Vogliamo starcene qui impalati, o andare ad assicurarci finalmente che tu riesca a far entrare qualche misero precetto in quella zucca vuota?
L’anziano McCartney esaminò rapidamente la sua platea.
 
Il nipote, colto da un attacco di gelosia colitica, non faceva che fissare Yoko in cagnesco, cercando di strappare di mano a John la rivista tentatrice.
 
Dal canto suo, l’orientaleggiante donnina, sbiaffolava anatemi in una lingua sconosciuta ad indirizzo del bassista, come un gatto spelacchiato e minaccioso, e tirava per il braccio il suo amato e ipertricotico Johnny.
 
Il più volte citato Lennon,decisamente interessato, non faceva che sfogliare con aria frenetica lo sconcio giornale, con gli occhiali praticamente appannati dall’imbarazzo/esuberanza (!)....come ben testimoniato dall’agitato contenuto dei suoi pantaloni, ignorando bellamente ambedue i suoi agguerriti contendenti
 
Soltanto Martha e George, decisamente perplessi, non perdevano di vista l’anziano e machiavellico personaggio......e facevano dannatamente bene!
-Aspetti un attimo, signore.....dobbiamo tenere una conferenza per i media, tra qualche ora. Brian sarà qui tra non molto – provò a spiegare il chitarrista, agitato....- che cos’ha intenzione di fare? Si fermi, PER LA MISERIA!
Ma dopo aver allegramente fottecchiato il soprabito del nipote (compresa parte dei suoi risparmi racchiusa nelle tasche), il Nonno aveva già imboccato la porta, spingendo un combattuto Ringo in direzione del vialetto esterno della casa ed incurante delle urla aramaiche e straziate di George...
 
-Volete o no che questo bietolone coi capelli la smetta finalmente di esprimersi come un Homo Erectus? E allora!...- Gracchiò il vecchio, con un sorriso spavaldo dipinto sul volto -....la miglior scuola che John McCartney abbia frequentato, ha un solo nome. STRADA. Ed è per questo motivo che, ora....andremo a SFILARE!* Livin’ la vida locaaaaaaaaaaaaaaaa!
 
Ringo tentò inutilmente di gridare aiuto, ma venne trascinato come un salame nel vasto “Mondo esterno” dall'insospettabilmente potente bicipite rugoso di John McCartney.....
-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! Ragazzi, è un disastro! Brian si incazzerà come non mai ! Una drag queen a cui hanno appena centrifugato le palle gli farà un baffo, alle sue urla, quando vedrà che Ringo non c’è.... ! DOBBIAMO RECUPERARLO!
Con aria da provetto Sherlock Holmes, George si diresse verso la porta, voltandosi a fissare gli amici in cerca di approvazione.
-George ha ragione! Vai, Martha! FIUTA! SEGUI LA PISTA! Dobbiamo intervenire.....- si riprese Paul, abbrancando il guinzaglio del suo peloso quadrupede (che, occorre precisarlo.....non era Mr Lennon!...) 
- John....? An...cioè.....ONO?....siete con me?
-Conta pure su di me, Paulie!- Rispose John, stringendo il pugno destro......(ed intascandosi nel frattempo, con discrezione, la rivistina a luci rosse) -......riporteremo quelle inanellate braccia sottratte all’agricoltura qui, DA NOI! Ci puoi giurare!
-あなたのもの!- Aggiunse solidale Yoko, sventolando i lunghi capelli crespi nel (chissà da dove penetrato) vento.
 
Dal canto suo, Paul sbattè due o tre volte le lunghe ciglia, interdetto, per poi lanciarsi a rotta di collo all’inseguimento del rapito e dell’anziano sangue del suo sangue...
-Ok. Comincio a capire come debba sentirsi Ringo. Non ho capito UNA MERDA!
 
 
 
Ce la faranno i nostri eroi a recuperare i due fuggitivi, prima che a Brian implodano i testicoli? Sarà la capelluta Yoko o l’aitante McCartney a conquistare in definitiva “cuore-di-pietra-Lennon”? Martha si rivelerà un cane da punta decente o si scoprirà che i calzini del padrone, più volte fiutati, l’hanno resa olfattivamente sorda? Lo stomaco di George resisterà al digiuno prolungato o finirà per auto-fagocitarsi? E, soprattutto......Ringo riuscirà finalmente a comprendere che una frase del calibro di “tra moglie e marito non mettere il dito” non allude ad una pratica sessuale scambista, praticata con la complicità di una coppia sposata e l’ausilio di un dito finto, oppure...........il nonno lo porterà semplicemente a puttane? 

 
 
FINE TERZA PARTE 


Ma saaaaaaaaaaalve bella gente *_* eccomi di ritorno dalle vacanze con il prodotto della mia mente malata in continua evoluzione :D non lanciatemi i pomodori, Please! Ovviamente, il simpatico vecchietto nonno di Macca altro non è che il (a mio parere geniale) Paulie's Grandfather di "A Hard Day's night", colui che invita Ringo a "SFILARE" generando ovviamente una caterva di guai....che dire...PERDONATEMI per questo ennesimo scempio (NOI NON LO FAREMO MAI! E SOPRATTUTTO...NON IO! T_T N.d Ringo, disperso e disperato)....A presto, Fab's Lovers! :*
With all My Loving

_Sbrecks

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Capitolo 4
*** 4. Another one bites the dust ***




Abbiamo lasciato il caro  Ringo in balia di una situazione problematica: alla mercé di un anziano e scatenato individuo,  non solo era stato rapito ma stava per essere costretto dall’Intrigante McCartney Senior a prendere parte a sperimentazioni didattiche.....particolari.

-Allora, Richie!Uniamo l’utile al dilettevole....- Lo esortava infatti il vecchio, immobile di fronte ad una vagamente oscena esposizione di carni femminili lungo Charing Cross a Soho, il quartiere più sfacciatamente Hard della metropoli Londinese -....se io ti proponessi di dare un assaggio a qualcuna di queste signorine, cosa ti starei  -non troppo velatamente – suggerendo di fare?
-Emmmmh...-
Ringo teneva la testa bassa, visibilmente imbarazzato di fronte a quelle donne di malaffare che lo fissavano fameliche come tigri affamate. Erano tremende, lardose ed alcune di loro sembravano avere addirittura una sorta di pelosa e poco confortante steppa ungara sopra il labbro superiore. 
In cuor suo, sapeva che non poteva deludere l’anziano, e temeva vivamente che un suo rifiuto avrebbe potuto stroncare il fragile cuore dell’incartapecorito nonno Macca... eppure, non poteva fare a meno di chiedersi come a Sir John non fosse venuto in mente di considerare alcuni fattori decisamente non trascurabili...
a) Si dava il caso che lui, Richard Starkey, non avesse mai, prima di allora ,assaggiato carne umana.
b) Si dava il caso che, oltretutto,  sempre lui medesimo, non avesse in quel momento assolutamente fame.
c) (....Alla luce di tale considerazione quindi, probabilmente  a causa dell’Alzheimer galoppante, l’anziano McCartney doveva averlo confuso con George ed aver rivolto quindi “l’invitante” proposta al batterista sbagliato ).
d) Assaggiando uno di quegli orrendi mostri lagunari avrebbe potuto, nella migliore delle ipotesi, cacarsi addosso fino alla disidratazione (e, in quella peggiore, soccombere a causa di un attacco fulminante di salmonellosi)
e) Alla fine dei conti, restava da formulare la precisazione più importante. Non aveva alcuna idea di come fare a creare un neologismo che unisse la parola “utile” a “dilettevole”. Forse “Utilevole”? “Dilettutile?” “Utilettevole?” “Dilettetile?” AAAAAAAAAAH! Ma poi che bisogno ci sarebbe mai stato, di fare una cosa del genere? Che si trattasse di una magica parola in codice, in grado di rimuovere istantaneamente i peli dalle baffute e mignottevoli labbra che si sporgevano verso di lui, e che facevano rassomigliare quella successione di meretrici un branco di sceriffi da Far West?
 
-Allora, ragazzo? Il tempo stringe! Ti decidi a concretizzare oppure no?- Incalzò il vecchio, interrompendo le filosofiche riflessioni di Ringo e già rivolgendo un famigliare  occhiolino ad una cicciona bitumata.
-Emmmmh. Sì. Scelgo .........LEI!..- Concluse rassegnato il batterista, appioppando un violento morso sulla guancia della passeggiatrice il cui quoziente di immangiabilità gli sembrava, se non altro, meno elevato rispetto a quello delle altre.
Il vecchio McCartney restò decisamente interdetto mentre il batterista principiava ad affondare i denti nella faccia imbellettata della prescelta, la quale (?) lanciò un urlo Pavarottiano da far invidia ai marinai che scaricavano merluzzi al porto, bestemmiando in turcomanno (e che fece ragionevolmente dubitare della di lei femminilità).
-Per la miseria.....ma da dove vieni, si può sapere? Dalla tribù dei Piedi Neri?- nonno Macca, decisamente frastornato, fissava la disperata passeggiatrice  che ululava come uno sciacallo in calore -...ti ho detto di farla TUA, mica di farne il tuo pranzo.......... razza di idiota!
....Ma anche Ringo, dal canto suo, non riusciva a staccare gli occhi da quella terrificante travestita, in preda ad un tremendo presentimento.....

-AHAHAHAHAHAHA, non ci posso credere!!!- Sghignazzò il batterista, letteralmente piegato in due dalle risate....- riconoscerei quello sguardo da triglia in agonia ovunque! no, ma sul serio.......................come sei finito a fare la..................................................squillo della bassa, PETE?

Con indosso un vaporoso  boa di struzzo, contorno labbra ad arte ritoccato con sbafo di matitone color tortora ,boccolosa parrucca rossa da femme fatale e calza a rete che faceva capolino da sotto un  grottesco vestitino verde Mela...Pete Best(ia) il batterista dimenticato dalla storia, il sedotto ed abbandonato, passato alle cronache come “quell’altro”, dai maggiormente profani fan dei Beatles addirittura misconosciuto, potenziale figurante nel film” Bastardi senza gloria...” con particolare insistenza sul “senza gloria” (Pete:- CAZZO! Ma questo è girare il dito nella piaga!)..ordinò con un eloquente gesto di gigantesca e soprattutto pelosa mano, al suo esercito di accompagnatrici, di catturare immediatamente il dinamico duo.
-Tutto questo non sarebbe successo, se te ne fossi rimasto con quel tuo maledetto Rory Storm! Portatelo....AL COVO!
_____________
 
Nel frattempo.....tre individui ormai prossimi alla disperazione, un cane decisamente troppo lardoso per correre (EHI...state Parlando di ME? N.d Mr Lennon) ed una scimm....cioè...SIGNORA, forse anche più efficiente come animale da punta....si aggiravano senza pace per la metropoli londinese, cercando di eludere agguerriti ed ipotetici fan e di ritrovare il disperso amico....
 
-DUNQUE. E’ già la terza volta che vediamo lo stesso alcolizzato senza denti fermo da Dirty Dick’s (il quale, nel frattempo, si è scolato tutto il pub..), il medesimo Bulldog obeso al quale Martha sembra intenzionata ad annusare le chiappe e l’eternamente uguale a sè stesso pargolo con il moccio al naso in attesa di Tram. Il che significa, se non erro, che è la TERZA volta che giriamo in tondo a Liverpool Street: e va bene l’affezione per gli anni d’oro della giovinezza, ma....anche BASTA, per la miseria! ALLORA, Paulie...- John, più sudato che vivo, bersagliava dietro le lenti rotonde il costernato bassista con un perplesso sguardo ammonitore, contrariato dall’inettitudine del suo amico a quattro zampe - Ricordami di come il tuo stupidissimo cane col fiuto di un cocainomane in overdose sia stato comprato in un allevamento di prima scelta.........è un/a buono/a a nulla di sesso confuso, dannazione! NON STIAMO ANDANDO DA NESSUNISSIMA CAZZO DI PARTE, QUI!
Per tutta risposta, un indignato McCartney tappò con gesto paterno le pelose orecchie della –nonostante tutto-imperturbabile- Martha, che fregandosene bellamente degli insulti ricevuti fissava con aria interessata il lato B del mastino sbavante immobile sul marciapiede.
-E datti una calmata, Johnny! Sei veramente senza cuore! Così la ferisci, non vedi?
-Me ne frego! Se ci presentiamo alla conferenza senza Ringo, sapete benissimo che è su di ME che Brian si....sfogherà...- Boccheggiò Lennon,  angosciato.
- Sono d’accordo con Paul. Bisogna dare fiducia a Martha. Sicuramente, c’è un motivo se ci ha portati qui per ben tre volte di fila. Tutti gli animali hanno un’anima..- Profetizzò George, che d’altronde aveva deciso di spalleggiarePaulie&andHisDog soltanto dopo aver adocchiato un venditore ambulante di zucchero filato, nelle vicinanze di quella strada già abbondantemente pattugliata.
-Oh, già.
Per tutta risposta John inarcò le sopracciglia , con aria decisamente sarcastica.
 
- In fin dei conti, è naturale che ti piacciano gli animali, Harrison. Da quando Pattie si è inciuciata con quel voltagabbana del tuo Clapton, in effetti, c’è da dire che hai una certa famigliarità col cervo reale..-
-MALEDETTO! Quando la pianterai di accoppiarti con un bonobo avrai voce in capitolo! Di certo non te la porta via nessuno, QUELLA!- Replicò George indignato, indicando una guardinga Yoko Ono....
 
 -Sentite, VOI DUE....- Prese il comando Paul, lasciando riemergere come non di rado capitava la  propria dolcezza non dissimile da quella di un ufficiale della Gestapo discretamente incazzato -  PIANTATELA! NON abbiamo tempo da perdere e dobbiamo ritrovare Ringo in fretta, prima che le solite fan scriteriate ci blindino e succeda il pata-trac. Ogni altra futile cianca è completamente I-NU-TI-LE! Per cui, se qualcuno ha ancora qualcosa da dire....parli ora, o taccia per sempre!
-Oh, ma guardate quel cane! Non è buffo, con quelle guance flosce?! Somiglia a Zia Mimi! Hey, bello....vieni qui! HEY.....BULLDOG!?
Gli sguardi dei presenti, compreso quello accigliato di Yoko, si puntarono istantaneamente su John, alquanto (se non enormemente) perplessi.
-Beh? Che c’è? Sembrerebbe un ottimo titolo, per una canzone...non trovate?
-Sì, dello Zecchino D’oro! Muovi il culo, Lennon!
-Emmmh...ok..-
 
D’istinto, l’occhialuto Beatle-Boss afferrò la sudaticcia mano destra di Paulie, il quale avvampò istantaneamente ma di certo non disdegnò quell’inaspettata iniziativa.... ma prima che l’idrofoba Yoko riuscisse a protestare, in una lingua almeno LONTANAMENTE umana, contro quell’appropriazione indebita.......il diversamente magro quadrupede oggetto dei desideri di Martha prese a correre (o, meglio, a rotolare) verso chissà quali mete, venendo immediatamente pedinato dal/la diretta/o interessata/o....
 
-INFEGUIAMOLA!- Mormorò George, al quale si erano stampati sulla faccia baffi rosa da zucchero filato degni del Gran Khan. E fu così che, la sgangherata combriccola, con alla testa lo sgambettante binomio MCLENNON sempre mano nella mano, ed in coda una Yoko che emetteva gorgheggi di protesta come soffocata da TANTUM COLLUTTORIO, nel tentativo di spronare il mancino usurpatore a mollare la presa......si mise, nuovamente, in marcia....
 
 
_________
 
Nel frattempo, uno sventurato Ringo ed un recalcitrante nonno Macca, che cercava vanamente di affrancarsi dalle sue ambigue carceriere a colpi di Karate  (riuscendo soltanto a correre, peraltro, il più che consistente rischio di svitarsi un femore....) erano nuovamente ostaggi del fatiscente bordello dellA discutibilmente femminile Pete...
 
-Liberami immediatamente, maledetto! – Protestava Ringo, legato tramite l’ausilio di inespugnabili calze autoreggenti di Nylon ad un’ inquietante poltrona reclinabile – questo posto puzza più di una pescheria sotto il sole del mezzogiorno e come se non bastasse...E’ VUOTO! Non dirmi che, oltre che come batterista, fai semplicemente schifo anche come zoccola...!?
-Stammi lontano, turca semovente!- Strepitava nel frattempo John McCartney rinchiuso in una sorta di gigantesca gabbia per UCCELLI appesa al soffitto, mentre puntava minaccioso il bastone, attraverso le sbarre, contro un/una barbuto/a scagnozzA di Pete Best(IA) - ....non mi sono mai piaciuti, I KINDER SORPRESA! Ti è chiaro?
-ZITTI, VOI DUE. TU! residuato di una mummia egizia e soprattutto..... TU! dannato USURPATORE...- Tuonò il Best(ia), che era sprofondato su una sorta di “trono” ricoperto di piume e lasciava intravedere, maliziosamente, la pelosa gamba destra simile ad una colonna del Partenone -.....sarete eliminati. E’ venuto il momento di ottenere la mia vendetta e l’avrò; STATENE CERTI. Vi farò la pelle, disgraziati: ve la farò con questo stesso coltello!
-Cioè....non solo lasci a desiderare come “essere umano”, defecare a spruzzo come batterista e vomitare a elica come accompagnatrice......MA...NON CI CREDO! Sei anche un estetista di serie C! – Commentò Ringo disgustato, agitando (sebbene saldamente intrappolato)  i capelli come in preda ad un elettroshock –Fare la pelle con un coltello! IDIOTA! Te l’hanno mai insegnato, oppure no, che lo SCRUB facciale si esegue soltanto con ESFOLIANTE  e SPUGNETTA UMIDA?Di certo, non con quelle lerce posate da cucina...-
 
Un gelido silenzio calò all’interno del puttanesco antro Bestiale. L’esercito di pelosi donnoni alle dipendenze del fallito batterista smise di punto in bianco di dedicarsi alle proprie occupazioni criminali mentre, dal canto proprio, il Best(ia) arrivò a scambiarsi un raggelato sguardo d’intesa addirittura con l’ingabbiato Old Macca.
 
-Io....non ci credo. La mia autostima va definitivamente a troie (tanto per restare in tema...) quando realizzo di essere stato silurato per questo qua. AH!..- Borbottò con amarezza Pete, mentre Nonno Macca si colpiva, rassegnato, la fronte con il proprio bastone di passaggio...- Freak O’Lennon e quella Marie-Antoniette di suo nipote erano troppo occupati a giocare al trenino, evidentemente, per accorgersi del MIO talento.....( e soprattutto, di aver arruolato un emerito deficiente....) -
-COSA?!- Ringo, strabuzzando a dismisura i suoi brillanti occhi blu, non stava più nella pelle -...Paul e John hanno giocato con....... COI TRENINI e... neppure hanno avuto la decenza di dirmelo?! Maledetti egoisti...!Eppure, dovrebbero saperlo quanto io adori quegli adorabili vagoncini semovibili!“I LIKE TRAINS!”
 
Dopo un istante di silenzio, un imbufalito John McCartney tornò a punzecchiare, con la sua inseparabile “protesi”, la pelosa spalla del Best(ia) avvolta da un pomposo boa di struzzo.
 -Facciamo così, pietoso cassa integrato. Liberami adesso e facciamo che lo faccio fuori io, senza che tu nemmeno debba scomodarti. Ok?
 
Ma il povero Ringo ancora ignorava, per fortuna o meno che fosse, che “i rinforzi” fossero ormai, proverbialmente, alle porte.....
 
_________
 
-Punto a capo! Di nuovo punto a capo, DANNAZIONE!Vuoi dirmi che cosa ci azzecca adesso, questa orgia boliviana, con il nostro amico scomparso?
Dopo miglia e miglia di marcia a passo serrato, percorse al seguito di Martha, i nostri sventurati viaggiatori metropolitani si ritrovavano ora storditi dalla festa di colori, rumori e, soprattutto...ODORI di Southall...ovvero “Little India”, di gran lunga il più esotico dei quartieri londinesi, emblemizzati da un John sull’andante incazzatello e da un Paul che, vistosi mollare la manina, era oramai quasi lacrimante....
 
-M-mi dispiace, Johnny. Io, non so cosa sia successo. Forse, Martha si è.......sbagliata...-
-Ah, forse?! Tu dici....”FORSE”, Paulie? Qui sembra di essere sul set de  “Il libro della Giungla” e McCartney dice “FORSE”, sant’iddio..- 
- Calma i bollenti spiriti, John..- Interloquì George, che al sentore dell’invitante profumo del Curry indiano, si era messo a sbavare come una diga con un guasto strutturale -.... Southall non è affatto male, invece! Sicuramente, la saggezza Indiana sarà utile alle nostre indagini! E poi, a te, sul set del “Libro della Giungla” sembrerà già di starci tutti i giorni, da quando ti porti quella “cosa” in camera da letto...
- Zitto, piccolo aiutante di Babbo Natale! Attento a non impigliarti negli anelli di Saturno, con quelle corna che fendono la stratosfera..-
-Senti tu, zoofilo schifos...-
-GEORGIE-SAN?
 
Interrompendo con soave tono di voce il potenziale incontro di box, un individuo presumibilmente indiano con camicia hawaiana indosso, Sitar tra le braccia e tra le labbra quella che, SICURAMENTE, NON era una sigaretta, rivolse uno sguardo adorante all’affamato Harrison, che subito gli gettò le braccia al collo.
 
-RAVI! Fratello mio! Sei proprio tu!Sapevo che Martha ci aveva portati qui per una ragione...-
 
Dal canto suo, Mr Lennon, decisamente spazientito, accolse l’apparizione di Ravi Shankar, musicista indiano, Harrison’s close friend nonchè suo guru “sitariano”  e guida spirituale, con uno sguardo a metà tra lo schifato ed il perplesso.
 
-Eccoci! Siamo al completo! Ci mancava soltanto lui; il tuo leccapiedi più imbarazzante dopo Keith “sono-nato-già-sbronzo-“ Richards ed Eric “TU-resta-lì-impalato-che-IO-ti-impalo-la-moglie” Clapton! A posto...-
-Non starlo a sentire, Ravi...- Intervenne dal canto suo Paul, che come sempre ne approfittava per sfoderare il proprio charme -...ci fa sempre piacere vederti. Ed anzi, forse ci puoi aiutare; abbiamo smarrito Ringo e mio nonno, purtroppo, e dobbiamo ritrovarli prima che venga l’ora della nostra conferenza! Hai idea di come fare per ritrovarli?
Con aria mistica, Ravi alzò gli occhi al cielo, strimpellando assorto il suo bizzarro strumento musicale.
-Tutto per gli amici del MIO Georgie-san. Oh grande spirito del Sitar, vieni in mio aiuto...- Declamò, come in preda al trance -....Mostrami dove si nascondono quelle due povere anime smarrite.........ECCO! Ci siamo!Vedo....vedo....un uomo malintenzionato, che cova del rancore verso di voi, per averlo mandato allegramente a farsi fottere proprio quando la scalata al successo stava ufficialmente per avere inizio...-
-Cynthia?..- Interruppe John, decisamente perplesso -...ok che forse non era una regina di bellezza, ma......NON era un uomo, per la miseria! Garantisco io per lei!
-E ftatti zitto, no?..- Lo rimbeccò George, che nel frattempo si ingozzava di nespole senza ritegno -....non lo capiffi che fta parlando di lui...PETE BEST(IA) ?!
 
Ravi annuì energicamente, soddisfatto dalla sagacia del suo britannico rampollo.
-Esattamente..- Sussurrò, come sempre immerso in una pace sovrannaturale - E’ lui! Ed è tornato per riprendersi cioè che gli spetta....
-Cioè..... i diritti sugli animali?
-NO! La tanto sospirata vendetta! ...- Bisbigliò nuovamente Ravi, che ignorando le spiritosaggini di John si era messo in posizione Zen - Non c’è tempo da perdere, ragazzi. Se volete salvare il vostro amico, dovete immediatamente raggiungere Soho....sta correndo un grave pericolo!
-Oh, ma è incledibile....- Constatò Yoko, che sino a quel momento era rimasta in silenzio, osservando ammirata le danze di colori, bambini, mani, animali (nonchè di ascelle discutibilmente fresche di pulito...) che facevano da sfondo all’esotico paesaggio intorno a lei -...sta platicamente dicendo che Lingo stalà squaltato; eppule... sembla così in pace con sè stesso....! I benefici della meditazione indiana!
-Ma non dire assurdità, Yoko...- Commentò aspramente John, sempre più seccato -...sarà in pace perché sarà appena andato al cesso..-
-Grazie mille, RAVI....- Tagliò corto George, ripulendosi la bocca e fulminando letteralmente con lo sguardo il miscredente amico -...sei sempre impagabile! Ci rivedremo presto, è una promessa....-
 
-Ti siamo veramente debitori, Ravi! Ed ora... animo, ragazzi miei! Salviamo Ringo ed il Nonno da quella scultura di liquame umana! – Paul, riafferrando il guinzaglio di Martha, si preparò a partire alla volta della coraggiosa missione di recupero, cercando di afferrare la mano di John....
 
- NO! Te lo scordi, traditore! Mai una volta che ti metti dalla mia parte!...- si negò, tuttavia, l’occhialuto Lennon, ferito a morte dall’atteggiamento benedicente di quel traditore di Paulie, che non esitava ad assumere sempre quell’odioso tono da fata dei denti per compiacere la gente.
 
-私は、過度にプラスチック泥棒の男性をお楽しみください!Ihihihih!-Ridacchiòsardonica Yoko, stringendosi al braccio dell’indignato Lennon.
 
-Uh. E...e va bene...- Si arrese prossimo alle lacrime il bassista, al quale non restò che consolarsi con il pelo di Martha ...(il quale poteva pur sempre, e senza un esagerato sforzo di fantasia, ricordare l’ispida capigliatura del tanto desiderato  Johnny....)
 
 
Riuscirà, lo sventurato quintetto, a salvare Ringo prima che la sua giovane vita venga brutalmente stroncata dal coltellino svizzero del Best(IA)? (o dal “bastone che non perdona”, appartenente a  Nonno McCartney?) Tornerà Paulie a stringere la mano dei suoi sogni ancora una volta, o l’unica appendice dotata di cinque dita con la quale dovrà consolarsi, sarà invece l’irrinunciabile “Federica la Mano Amica?” Martha si rivelerà in grado di trovare la strada per Soho o condurrà i disgraziati da un toilettatore? George ama veramente Ravi come un fratello oppure, lo vede piuttosto come.... unA...fritella? John concederà il suo cu...cu...cu...CUORE....a Paul oppure a Yoko? E soprattutto....Ringo, riuscirà finalmente a levare le tende dal diabolico antro bestiale o sarà il malefico esercito di donne di dubbia sessualità, invece, a levare la pelle al sequestrato batterista?

 
FINE QUARTA PARTE
 
 


AHHAHAHA *__* ma salve! *si scosta onde evitare il lancio di cocomeri* eccomi qua! Ho due notizie per voi...UNA: questo scempio sta per giungere alla fine....( e questa è quella buona!) DUE: i disastrosi avvenimenti non sono ancora finiti xD grazie a coloro che ancora seguono questa assurda epopea.. I love you all *_*
Lots of kiss 
Sbrecks____

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