Ti Amo o Ti Odio?

di Kotomy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 17 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Questa Fic è la prima che scrivo su Alice Academy… Spero vi piaccia, è ambientata negli ultimi due anni delle superiori di Mikan e Natsume & Co. Non metto gli altri Alice di Mikan, perché non avendo letto il manga (sfortunatamente, ma rimedierò) non so quali siano e che effetti abbiano.
 
Cap 1 (Prologo)

Cosa fare quando la persona a cui tieni di più ti dice Ti amo in una piazza della scuola?

Beh, è quello che mi sto chiedendo anche io, Mikan Sakura, alunna dell’Alice Academy, ormai al penultimo anno di superiori.
Sono una ragazza molto vivace che non mette quasi mai il broncio, anche se per una della mia età il broncio viene considerato da bambini, ma come mi dice la mia migliore amica Hotaru, in fondo io sono rimasta una bambina. Ho gli occhi color nocciola e la mia chioma di capelli è castana chiara, quasi sempre legata in una treccia o in due codini, sono rare le volte in cui tengo i miei capelli sciolti.
Sono entrata all’Alice Academy grazie al mio Alice; l’Alice dell’annullamento; Ma anche grazie al signor Narumi che l’ha scoperto. Ed è qui, in questa scuola che otto anni fa incominciarono le mie sventure come l’essere ammessa senza neanche una stella grazie a Sumire e ai suoi scherzetti e le mie avventure tipo l’essere stata messa nella classe delle Abilità Speciali oppure il salvataggio di Natsume da Reo. Ed è lui, Natsume Hyuuga, la causa di tutti i miei problemi. Sin dal primo incontro con lui, quando mi tolse la gonna ad oggi quando mi ha portata in giro per Central Town con la sua moto e mi ha detto “Ti Amo”.  Beh, che dire di lui, oltre che è estremamente fastidioso, ma allo stesso tempo dolce (Sia chiaro, solo quando vuole!). Ha la mia stessa età, e sfortunatamente è nella mia stessa classe,  il suo Alice è quello del fuoco, molto pericoloso essendo un Alice illimitato, cioè che influisce sulla lunghezza della vita  di chi lo usa; Per questo suo Alice, Natsume viene temuto da tutti ed fa parte della classe delle Abilità Pericolose. Non ho mai capito cosa fanno in quella classe, anche perché tutto le volte che lo chiedo a Natsume, lui mi risponde “Non sono fatti che ti riguardano”. O-D-I-O-S-O.
Ha capelli color corvino, neri come la pece; I suoi occhi sono color mandorla…. Porta degli orecchini per controllare l’Alice se non mi sbaglio.  Non ascolta mai quello che gli altri gli chiedono di fare, e ogni tanto misteriosamente scompare dalla scuola, Ruka dice che svolge delle missioni per la scuola.
Bene, adesso lasciando perdere le descrizioni, quello che mi preoccupa tanto è il “Ti Amo” che mi ha detto oggi a Central Town, non so se credergli o meno… So, che mi prende sempre in giro e mi chiama in tutti i modi possibili e inimmaginabili tipo “Mutandine color fragola”, qualche volta abbozzando anche un sorrisetto. Ma questa volta era diverso, i suoi occhi erano concentrati solo su di me ed era serio, non l’ho mai visto così….
Che faccio?! Non so se parlare con Hotaru di questo…..Ho paura che mi prenda in giro….
 
Sono le 19.45, fra poco devo scendere per andare a cena… Non mi va di rivedere tutti.
Mentre stavo per addormentarmi, qualcuno bussa alla porta.
“Avanti”. Al mio permesso nella stanza entra l’unica persona che avrei voluto evitare quella sera, Natsume.
“Mikan, la cena è pronta…Hotaru mi ha mandato a chiamarti..” mi dice. Non mi guarda, i suoi occhi sono puntati su quell’insieme di mattonelle. PERCHE’ NON MI GUARDI?! STUPIDO! Sarei tentata di rispondergli così, ma le uniche parole che escono dalla mia bocca sono: “Ok, adesso mi preparo e vengo…”. Quanto mi odio quando non riesco a dire le cose che voglio. “Ok, a dopo” mi dice Natsume uscendo. Si, a dopo….

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Cap 2
 
POV MIKAN
 
Sono le 19. 50. Natsume mi è venuto a chiamare cinque minuti fa ma io non mi sono ancora alzata dal letto.
Beh, sono una dormigliona che ci posso fare?!
Mi alzo a malavoglia e prendo dal mio armadio una divisa nuova per andare a mangiare, la vecchia è a lavare e a cucire grazie a Natsume che gli ha bruciato una manica. Prendo la biancheria e poi il mio nastro blu per capelli che mi ha regalato Natsume per il mio compleanno e infine le scarpe. Entro nel bagno, regolo l’acqua, mi immergo e lascio passare il tempo insaponandomi.
 
Sono le 20.15. Esco dalla doccia, mi vesto e mi faccio la mia adorata treccia che ormai mi accompagna quasi sempre.
Esco dalla camera e appena arrivo nella refettorio, vedo che tutti gli sguardi sono puntati su di me e sull’orologio per indicare il mio ritardo. Cerco di individuare il tavolo di Hotaru; Appena lo trovo vedo che lei e Ruka mi guardano ma di Natsume neanche l’ombra.
“Ciao ragazzi, scusate il ritardo è che….” “Siediti, ormai siamo abituati al tuo modo di presentarti e ai tuoi orari.” Mi dice Hotaru sbuffando. “Ehi Mikan, cosa fai di bello domani?” aggiunge Ruka alla conversazione. “Credo niente, anche perché volevo andare a Central Town con qualche mio amico”. “Perché non ci vieni con me e Natsume? Noi domani stiamo li tutto il giorno visto che è sabato” conclude Ruka. Andare a Central Town con Natsume? E se mentre Ruka va a prendere dei gelati Natsume mi bacia?! Oddio, stai calma Mikan, non iniziare a farti i film mentali. Rispondi con calma senza diventare rossa. “Ok, molto v-volentieri”. La mia idea di rimanere calma e non arrossire ha fallito, sono diventata un peperone. Chissà cosa sta pensando di me Ruka vedendomi così!
“Ehi ragazzi, io vado”. Al suono di quella voce sussulto, mi giro lentamente e mi ritrovo con la faccia direttamente sugli addominali di Natsume. “Mutandine color fragola, anzi mi correggo mutandine con gli elefantini, che stai facendo?”. Mutandine con gli elefantini?! Come fa a sapere che io ho le mutande così?!
“Scusa come fai a sapere che ho le mutande con gli elefantini?” chiedo perplessa. “Forse perché ti sei messa a sedere male e si vedono tutte le tue mutande? Fortunatamente ti sto coprendo io! Muoviti ad aggiustarti” mi dice Natsume innervosendosi. “Si!” rispondo aggiustandomi la gonna.
“Fatto?!” mi chiede. “Si, adesso puoi spostarti!”. “Finalmente! Senti Ruka a che ora dobbiamo incontrarci domani?”. “Oh, viene anche Mikan. Comunque alle otto va bene?” dice Ruka. “Ma le otto di mattina o di sera?” chiedo. “Alle otto di pomeriggio!” risponde Natsume. “Uff…. Sei odioso quando fai così!”. “Ehi Mikan, riguardo al discorso di stamattina…” . “Scusa devo andare, si è fatto tardi. Ne riparliamo un altro giorno” dico scappando via dalla sala. Non lo faccio apposta ad evitare il discorso ma ho vergogna e non so quali siano i miei sentimenti per lui. Rischierei di dargli un palo dicendogli di amarlo se non ne sono sicura.
 
Sono le 20.58. Me ne sto sul letto a pensare e a ripensare a stamattina, a Central Town… Agli occhi di Natsume.
“Lasciami in pace Persona!” urla qualcuno da sotto la finestra. Mi affaccio e quando vedo Natsume rimango sbalordita, è da un sacco di tempo che non lo vedo con la maschera da gatto nero. Ormai credevo che l’avesse buttata, ma a quanto pare no. Persona? Chi è adesso?. “Natsume, non …  il ragazzo capriccioso! Lo … devi venire in missione …. i tuoi amici e…. sicuro”. Riesco a sentire solo pezzi piccoli della conversazione, a parte quando Natsume urla. “Senti Persona, io …. In missione ….  devi promettere … sicuro” dice Natsume calmandosi.
Non riesco a sentire un tubo. Mi sporgo più avanti per riuscire a sentire ma capisco che non posso sporgermi tanto o se no vado a finire giù dall’edificio.  E sinceramente non ci tengo. Quando mi rialzo, vedo che Natsume e Persona si stanno avviando verso il cancello dell’Accademia. Entrano in una macchina nera e io mi vado a buttarmi di nuovo sul letto. “Chissà che deve fare Natsume a quest’ora!” .
 
 E’ l’ 01.46. E non mi sono ancora addormentata, e questo perché la mia testa sta pensando a una persona; Natsume. Sempre colpa sua! Mentre sto per richiudere gli occhi sento il rumore di una macchina avvicinarsi. Vado di nuovo vicino alla finestra e vedo che è la stessa macchina che è uscita un paio di ore fa.
Avevo ragione è proprio quella, vedo Natsume e Persona uscire dalla macchina e avviarsi verso il dormitorio. Me ne ritorno a letto e finalmente  i miei occhi riescono a chiudersi e io ad addormentarmi. Scherzavo! Appena riesco ad addormentarmi qualcuno bussa alla porta. “Avanti…” . “Sono io, Natsume”. Che ci fa lui qui?! “Entra….” . “Senti posso rimanere un paio di ore qui? Persona mi sta cercando di nuovo!” mi dice. Un paio di ore da sola con Natsume?! Ma stiamo scherzando?! “Rimani pure..” . Ed ecco che la mia bocca non riesce a stare in silenzio e a dire no. “Grazie, non ti disturberò!” . “Lo spero, anche perché voglio dormire!” . So che non ci riuscirò con Natsume qui in stanza con me, ma ci proverò lo stesso.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Cap 3
 
E’ l’ 01.59. Che scatole! Da quando è venuto non mi ha rivolto ancora la parola! “Potresti parlare almeno” dico. “Hai detto che volevi dormire è per questo che sto zitto”. Ah! Adesso capisco la causa del suo fastidioso silenzio. “Ok…Senti, io non ho sonno e neanche tu a quanto ho capito, visto che stai messaggiando con qualcuno…” dico. “No, non ho sonno e per questo sto messaggiando con Ruka” mi dice. E’ odioso quando parla e non guarda la gente con cui sta parlando.
“Ok…Senti per domani a Central Town..” “Ti vengo a prendere alle 7.30 di mattina sia chiaro” mi dice. “Mezz’ora prima di partire e che facciamo fino alle otto?” chiedo perplessa. “Parliamo di quello che abbiamo lasciato in sospeso stamattina quando tu sei corsa via da Central Town..” mi dice calmo. Cerco di capire a cosa stia pensando ma non ci riesco il suo viso non lascia trasparire niente, neanche una piccola emozione. “Senti, non sei scomodo li per terra, sul pavimento?” “Si, un po’” mi dice. “Ok…”. Mi giro dall’altra parte a guardare fuori dalla finestra, stanotte il cielo non lascia spazio neanche ad una stella. Mentre mi sto girando, sento Natsume salire sul letto e sdraiarsi vicino a me. Oddio?! Cosa vuole fare?! Non mi vorrà mica violentare?! Noooo… Natsume non sarebbe capace di questo…Almeno spero.
“Ehi Mutandine con gli elefantini, cerca di non muoverti troppo nel letto visto che ci sono anche io con te adesso”. F-A-S-T-I-D-I-O-S-O. “Senti chi ti ha dato il permesso di salire sul mio letto?” chiedo infastidita. “Tranquilla, non ho interesse a violentarti come pensi tu!” mi dice con quel suo ghigno. “Io non ho pensato questo!” urlo. BUGIARDA! Sono una bugiarda! “Che ascolti?” chiedo. “Tieni e senti” . Natsume mi porge la cuffia e con mia grande sorpresa la canzone che sta andando è una canzone dolce, suonata con il piano. “Ascolti questo tipo di canzoni?” chiedo esterrefatta. “Si, guarda che non sono fatto di pietra anche io ho i miei momenti di meditazione”. “Meditazione?” chiedo confusa. “Lascia stare, non far andare in fumo il tuo piccolo cervellino”. Argh! Lo odio dal più profondo del mio cuore!
“Ha-ha-ha, non sei affatto divertente!” dico. “Non era mia intenzione esserlo”. Uff…. Non ne posso più, il istinto dice di buttarlo giù dal letto. Ci provo e ci riesco anche perché era distratto da qualcosa. “Scusa, perché mi hai buttato giù elefantino?”. “Così mi ha detto la testa” dico facendogli la linguaccia. “Allora ho ragione che hai una testa molto piccola e quindi il tuo cervello si deve adattare”. “Comunque, che cosa stavi guardando?” chiedo. “Il fiocco che ti ho regalato io al tuo compleanno”. “E perché?” chiedo. “Non sono fatti che ti riguardano”. “Non sono fatti che ti riguardano” dico cercando di imitare la voce di Natsume. “Questa è una sfida?” mi dice. “Può darsi e poi quale sarebbe il problema?”. “Il problema è che ne rimarresti delusa, perché perderai!” mi dice.
Passammo quell’ora in un modo strano e divertente. Io imitavo lui quando parlava e lui mi dava nuovi nomignoli ogni volta che lo imitavo. “Hai finito di imitarmi?” . “Hai finito di imitarmi?” dico imitandolo.
Appena ho finito di imitarlo Natsume si alza e viene verso di me. ODDIO?! Che cosa ho fatto adesso?!
Continua ad avvicinarsi e io indietreggio ad ogni passo fino a quando sfortunatamente inciampo e cado sul letto. “Hai perso!” sussurra. Avanza sempre di più verso di me e arrivato ormai vicinissimo si butta su di me e inizia a baciarmi, inizia dalla fronte, per poi arrivare alle labbra e al collo. Io rimango pietrificata anche se non mi dispiace affatto che Natsume mi stia baciando, ma quando i baci iniziano a diventare più appassionati, lui si alza. “Beh, ho vinto io questa sfida” dice andandosene.
 
Non faccio altro che ripensare a quello che è appena successo! Natsume mi stava baciando la fronte, il collo e le lebbra…. E’ stata una sensazione bellissima. MA CHE DICO?! Questo mio piacere vuol dire che anche io lo amo? Non lo so, sono confusa, se prima lo ero adesso lo sono ancora di più.
 
Sono le 6.30 di mattina. Mi alzo e appena vedo l’orario mi ributto nel letto sperando di riaddormentarmi. Ma sfortunatamente non ci riesco e così, vado in bagno e mi butto nella vasca.
Appena ho finito di insaponarmi e sciacquarmi prendo un asciugamano e me lo avvolgo al corpo per coprirmi. Vado nella camera per scegliere cosa mettere all’uscita di oggi. Alla fine dopo aver messo sottosopra la stanza scelgo una minigonna azzurra con un top bianco e una giacca di pelle nera, ai piedi abbino le mie ballerine nere. Avvolgo i miei capelli in uno chignon e li lego con un fiocco azzurro  a pois bianchi. Prendo una borsa nera con dei fiocchetti bianchi dove dentro metto il cellulare, il portafoglio e le chiavi della stanza.
 
Sono le 7.25 e appena mi accorgo dell’orario inizio ad indossare i panni che mi ero preparato sul letto. Appena finito di vestirmi corro in bagno e inizio a lavarmi denti e faccia e poi successivamente a truccarmi.
Prendo la mia trousse e scelgo un ombretto azzurro, con una matita per gli occhi blu. Ormai ero diventata Puffetta se non era per la giacca e la borsa.
Alle sette in punto qualcuno bussa alla porta. Vado ad aprire e appena la porta si spalanca trovo Natsume che mi guarda e non stacca gli occhi da me.
E’ vestito con una maglia rossa aderente e una giacca di pelle nera anche lui, indossa dei pantaloni lunghi di Jeans e ai piedi delle Converse nere. I suoi capelli lasciano cadere qualche goccia di acqua, quindi presumo che si sia fatto appena la doccia e si sia asciugato in fretta e furia per essere in anticipo.
“Ciao Natsume, stai molto bene vestito così”. “Grazie anche tu non stai male Mikan”.
Wow, per una volta non mi ha chiamato mutandine color qualcosa. E’ una vittoria per me.
“Bene adesso che sono qui possiamo riprendere la nostra chiacchierata interrotta” mi dice sedendosi sul letto. “Ok…”. Ed ecco che il mio presentimento più grande si è avverato e  io che pensavo scherzasse ieri quando mi ha detto che volevo concludere la chiacchierata. “Senti Mikan io ho bisogno di una risposta”.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


 Cap 4
 
“Senti Mikan io ho bisogno di una risposta” mi dice serio in volto. “Anche io Natsume ho bisogno di risposte alle mie domande e alle mie perplessità, ma non sempre riesco a darle”. “E questo che vuol dire?”. “Che ho bisogno di tempo per pensarci”. “NON NE HO POSSO PIU’ DI ASPETTARTI!” “N-Natsume…”. “Mikan, non ce la faccio più, ogni volta che ti vedo sorridere, scherzare, parlare o ogni volta che ti vedo fare delle cose quotidiane mi viene voglia di stringerti, abbracciarti e baciarti e non lasciarti andare via”.
BINGO! Adesso non so cosa rispondere, questa dovrebbe essere una dichiarazione??? “Natsume, io non so veramente cosa provo per te, ti ferirei se ti mentissi”. “Mikan…IO TI AMO!”.
Queste parole…Le stessa parole di ieri mattina, hanno fatto scattare qualcosa in me… All’improvviso mi sento bene con me stessa, non ho più problemi ne perplessità. Questo è l’amore? Chi lo sa…
Natsume avvicina il viso verso il mio e in una frazione di secondo mi ritrovo le sue labbra sulle mie. Inizia a baciarmi dolcemente e io non faccio niente, ma quando inizia a metterci più passione, inizio ad approfondire il bacio. Gli butto le braccia intorno al collo e lo stringo verso di me. Mentre ci baciamo indietreggiamo e cadiamo sul letto; Natsume mi toglie il fiocco nei capelli e inizia a mettere le mani nei miei capelli ormai sciolti. Natsume inizia a togliersi la giacca e la stessa cosa faccio io. C’è troppo caldo.. O forse è solo il mio corpo che sta andando in ebollizione? Affondo le mie mani nei capelli di Natsume e quando ci stacchiamo, ansimiamo. Non so quanto tempo sia passato da quando abbiamo iniziato a baciarci. Guardo l’orologio, è passata mezz’ora!
“Natsume?”. “Si?” “Dobbiamo scendere, sono le otto”. “E’ vero, ma ti conviene prima aggiustarti i capelli”. “Forse hai ragione, non scordarti la giacca!” dico andando in bagno.
Mi rifaccio lo chignon e mi rimetto il fiocco a pois. Prendo la giacca, la indosso e scendo. Appena esco dall’edificio vedo Natsume con la moto che mi fa segno di salire. “Dobbiamo andare in moto?” chiedo. “Si, Ruka è già a destinazione”. “Come mai? Non ci ha aspettato?” chiedo. “No, gli ho detto io di andare”. “Come mai?”. “Credevo avremmo finito più tardi la nostra bella chiacchierata”. Si, proprio una bella chiacchierata. Sorrido e durante il tragitto appoggio la testa sulla schiena di Natsume che ogni tanto si gira e mi sorride. “Senti Natsume…” “Dimmi” risponde. “No, niente….”.
Appena arriviamo a Central Town vediamo che è piena di studenti che fanno compere. “Ehi, ma Ruka dov’è?” chiedo. “Ha detto che ci aspettava sotto l’albero principale”. “Ah ok, allora iniziamo ad andare…”. “Si ma prima vieni con me!”.
Natsume mi prende per un braccio e mi porta dietro ad un negozio, mi appoggia delicatamente al muro e inizia a baciarmi sul collo e poi sulle labbra. “Natsume basta…. Dobbiamo andare da Ruka, si starà preoccupando”.  Natsume si stacca e mi sorride poi inizia a baciarmi di nuovo. “Dai Natsume! Facciamo così, stasera vieni in camera mia, ma adesso andiamo!” . A quell’invito Natsume si stacca mi sorride di nuovo e prendendomi la mano ci incamminiamo verso l’albero principale dove Ruka ci sta aspettando.
Appena arriviamo a destinazione, Ruka ci fa segno per farsi vedere e io corro subito da lui ad abbracciarlo. Quando anche Natsume ci ha raggiunto iniziamo a fare un passeggiata per Central Town. Entriamo in vari negozi e mentre ritorniamo all’albero principale per prendere qualcosa da mangiare, mi fermo davanti ad  una vetrina. Natsume si avvicina a me ed entra nel negozio. Dopo cinque minuti esce e in mano ha un sacchetto, me lo porge. Lo apro, e appena vedo il contenuto i miei occhi iniziano a brillare. “Grazie!” urlo baciandolo sulla guancia. “Di niente principessa” mi dice. Principessa… Mi piace questo nome.
 
Sono le 18.30 e Ruka inizia ad avviarsi per  prendere il bus mentre noi andiamo verso la moto. Appena arriviamo Natsume mi porge il casco e ritorniamo all’Alice Academy.
Appena arriviamo ai dormitori, scendo dalla moto, porgo il casco a Natsume e lo saluto con un bacio sulla guancia. Ma mentre sto per andare, Natsume mi ferma e mi fa girare verso di lui. “E’ così che si saluta il tuo ragazzo?” mi dice abbozzando il suo ghigno. “Il mio ragazzo?! E questo chi l’ha deciso?” dico divertita. “Credevo l’avessero deciso tutti i baci che ti ho dato”. “Oh, hai ragione!” dico. Natsume mi attira verso lui e mi bacia. Approfondisco il bacio e quando ci stacchiamo lo saluto e me ne vado in camera mia. Mi tolgo le scarpe e la giacca e mi affaccio alla finestra e vedo ancora Natsume. “Che ci fai ancora li?” chiedo. “Volevo ricordarti del tuo invito! Ci vediamo stasera verso le nove e mezza!” mi dice e dopo di questo se ne va.
Quanto lo amo! Il mio cuore sapeva già di amarlo era la mia testa che non lo sapeva ma adesso anche lei è in simbiosi con il cuore.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Cap 5
 
Scusate se intervengo prima di far iniziare il capitolo, ma volevo dirvi che alcune volte, solo se necessario, ci sarà la parte di Natsume, cioè la storia dal suo lato e dal suo punto di vista.
 
Sono le 9.30 ma di Natsume neanche l’ombra. I minuti passano ma lui non viene. Inizio ad andare avanti e indietro per la stanza e a preoccuparmi. Ogni tanto mi butto sul letto ma per il nervosismo mi alzo e ricomincio a camminare. Vado in bagno, mi sciacquo la faccia; Prendo il telefono e noto che c’è un messaggio in segreteria.
Il messaggio è di Natsume.
 
Scusa Principessa ma non potrò essere da te stasera, mi dispiace.
Mi hanno chiamato per una faccenda e Persona non vuole che lo faccia aspettare.
Lo faccio solo per te. Ancora scusa per la buca, ma giuro che mi farò perdonare.
Buonanotte Principessa, fai sogni d’oro.
 
La mia testa non riesce a pensare ad altro che alla rabbia che in questo momento provo verso Natsume, Persona e tutti gli addetti dell’accademia.
Mi butto sul letto e inizio a piangere a dirotto, non posso crederci e io che volevo passare la serata con Natsume e ne ho tutti i diritti visto che sono da un paio di ore la sua ragazza.
Non riesco ad addormentarmi, così con ancora le lacrime agli occhi, mi vesto ed  esco fuori dalla stanza e vado a farmi un giro per l’accademia anche se è vietato visto che c’è il coprifuoco.  Vado nella foresta Sud e mi accorgo di non essermi portata neanche una torcia.
Inizio a camminare nel buio e dopo un paio di ore mi ritrovo al centro della foresta. BENE! E Adesso come faccio a tornare indietro?! Non so neanche la strada!
Imbocco una delle tante strade, ma sfortunatamente più vado avanti e più si fa fitta e buia. Oddio?! Io ho paura del buio. Mi appoggio a uno degli alberi e appena riprendo a camminare, vado ad inciampare su un tronco e vado a finire con il ginocchio su una pietra. Dalle mie labbra esce un gemito di dolore. Provo a rialzarmi ma senza nessun successo. La mia gamba non riesce a sostenermi, prendo un rametto e provo ad usarlo come bastone per sorreggermi, sfortunatamente non ci riesco e cado a peso morto sulla terra.
Se non fossi uscita, non sarebbe successo tutto questo! Non ne posso più! Adesso basta, voglio andare da questa Accademia.
Ma cosa dico?! Io voglio bene a tutti quelli che la frequentano…Hotaru, Il signor Narumi, Ruka, Tsubasa,
Yuu, Misaki, perfino Sumire e Jinno. Ma soprattutto Natsume!
Cerco di rialzarmi e appoggiandomi agli  alberi inizio ad uscire fuori dalla foresta. Mentre cerco disperatamente l’uscita, il ginocchio cede e vado a sbattere con la testa su un ramo. L’unica cosa che ricordo dopo questo è il silenzio, quel tremendo silenzio.
 
POV Natsume
 
Chissà come Mikan avrà preso la buca. Spero bene, non voglio farla soffrire; Anzi è l’ultima cosa che vorrei.
Sono in macchina con Persona che mi sta spiegando un po’ quello che sarà il mio compito, ma la mia attenzione per lui è nulla; Il mio pensiero è solo per Mikan e per come passerà la notte. Avrei tanto voluto stare con lei e scherzare con lei e forse approfondire un po’ di più il nostro rapporto.
“Natsume Hyuuga, presta la tua attenzione a me e non ai tuoi pensieri” mi dice Persona. “Si…” “Hai capito cosa dovrai fare?” mi chiede. “No…” “La prossima volta che ti trovo disattento la tua povera amichetta insieme a tutti gli altri faranno una brutta fine…”. Guardo Persona fulminandolo; Indosso la mia maschera da Gatto Nero e presto attenzione alle parole di quel brutto bastardo di nome Persona. “Appena entrerai nel magazzino, cerca quello che sai tu e appena esci dai fuoco a quest’ultimo. Chiaro Natsume?” “Si, chiarissimo…” rispondo netta.
Appena arriviamo a destinazione, scendo, faccio il mio compito e infine torniamo all’Accademia. Il tutto si svolge in tre ore circa.
 
00.45 E siamo finalmente arrivati all’accademia. Chissà se Mikan è ancora sveglia. Provo a chiamarla. Due, tre… cinque… dieci squilli; All’improvviso la sua voce si fa largo tra le mie orecchie, ma subito dopo mi accorgo che è quella della sua segreteria telefonica.
 
Servizio di segreteria telefonica. Ciao sono Mikan, in questo momento non sono disponibile ma appena lo sarò richiamerò! A dopo! Uh, ho fatto la rima!
 
Ho sempre trovato sciocca e infantile la sua segreteria, ma che ci posso fare ce l’ha da tre anni e nessuno è riuscita a convincerla a cambiarla, ma dopotutto è di Mikan che stiamo parlando. Provo a richiamarla. Nessuna risposta.
Vado nei dormitori e busso alla porta; Anche qui nessuna risposta. Riprovo. Niente.
Inizio a preoccuparmi. Vado da Hotaru.
“Ehi Natsume che c’è? Come mai sei qui?” mi chiede strofinandosi gli occhi. “Senti Hotaru, Mikan è da te?” “No, perché?” chiede. “Ho provato a chiamarla più volte a telefono ma non mi risponde, ho provato a bussare anche alla sua porta ma non mi risponde”. “Si vede, che stanotte ha proprio il sonno profondo”.
“Non credo” dico. “Ma Natsume, dove vuoi che sia a quest’ora se non nel letto?” mi dice. “Dubito che sia a letto”.  Saluto Hotaru e vado da Ruka. “Ehi Natsume, sei già tornato?” mi chiede Ruka assonnato. “Si, a quanto pare la missione ha richiesto meno tempo delle altre” dico. “Comunque, non credo tu sia qui per la missione…Che è successo?”. “Senti, puoi chiedere a qualche tuo animale di vedere se Mikan è in camera a dormire?”. “perché? Non è in camera?” mi chiede preoccupato. “Non credo…” rispondo.
Ruka fa quello che gli ho chiesto e quando l’uccello ritorna la mia previsione ha una risposta: Mikan non è  in stanza.
 
Esco dai dormitori e inizio a cercarla. Provo a pensare ai vari posti in cui possa essere andata. Fuori dall’Accademia no, l’allarme sarebbe suonato. Nella foreste è l’unica possibilità. Fortunatamente le conosco tutte a memoria e non rischio di perdermi. Vado nella foresta Nord, ma nessuna traccia di Mikan, stessa cosa per l’ovest e l’est. Vado, sperando, nella foresta Sud e dopo un po’ sento dei rumori; Inizio a correre e all’improvviso vedo una figura scura vicino ad un albero, mi avvicino e noto che quelle figura è proprio Mikan e la gamba gli sta sanguinando. Cosa ci fa nella foresta?! Perché la gamba gli sanguina? “Mikan, svegliati!” dico alzando la voce. “Natsume sei tu? Non riesco a respirare, mi fa male la gamba, non riesco ad alzarmi e vedo tutto scuro. Ho freddo.. Aiuto..” mi dice quasi soffocando. La prendo in braccio e inizio a riscaldarla con il mio Alice.
 “No…Natsume non usare il tuo Alice, ne soffrirai tu dopo” mi dice chiudendo gli occhi. “Per te soffrirei tutte le pene del mondo” dico accarezzandole i capelli. “Natsume…Grazie”. All’improvviso mentre la tengo ancora stretta fra le braccia sviene e inizia a diventare pallida in volto. Corro nei dormitori dei professori e busso alla porta di Narumi.
“Natsume che ci fai qui a quest’ora? Oddio! Che cosa è successo a Mikan?!” mi urla Narumi. “Non lo so, sono ritornato dalla missione e visto che non c’era in camera sono andata a cercarla e l’ho trovato stesa per terra nella foresta Sud con la gamba che gli sanguinava. Che devo fare?” chiedo ormai sull’orlo della disperazione. Mikan continua a diventare sempre più pallida, e io cerco sempre di riscaldarla di più di quanto non stia già facendo. “Vieni, posala sul letto. Misuriamogli la febbre e poi vedremo cosa possiamo fare”.  “Ok” rispondo. Faccio quello che mi ha detto e poso delicatamente Mikan sul letto.
 
01.58. Abbiamo finito e a quanto pare Mikan ha respirato spore velenose nella foresta ed è andata a battere con la testa e con il ginocchio perdendo i sensi.
Narumi gli ha fatto ingerire una sostanza verdognola, che ha fatto riacquistare a Mikan più colorito e temperatura. Sono molto più tranquillo adesso. “Senti Natsume, per stasera lasciala a dormire qui da me” mi dice Narumi. MA STA SCHERZANDO  VERO?! Lasciare la mia ragazza nelle mani di questo depravato. “No! La porterò in camera mia” dico secco. Prendo di nuovo Mikan tra le braccia ma Narumi mi ferma. “Natsume, ragione un po’ anche tu, non puoi fare sempre avanti e indietro per i dormitori per portare Mikan da me a prendere il medicinale”. Forse ha ragione. “Ok, per questa notte rimarrà con te ma domani mattina verrò a trovarla e se si sentirà meglio la riporterò in camera sua” dico concludendo il discorso. “Ok” risponde Narumi.
Esco dalla stanza e mi reco nella mia a dormire.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Cap 6
 
POV MIKAN
 
Appena apro gli occhi, non mi accorgo di essere in un’altra stanza. Guardo l’orologio appeso al muro, sono le 8.30 di mattina. Cerco di alzarmi ma non ci riesco, ho la testa fasciata  e anche la gamba nelle stesse condizioni.
Quando la mia testa inizia a ragionare, mi accorgo che sono nella stanza del signor Narumi.
“Buongiorno Mikan, ti sei svegliata finalmente”. Il signor Narumi entra nella stanza e mi porge un vassoio con un sacco di prelibatezze. Ma non ho fame. “Buongiorno…Che ci faccio qui?” chiedo cercando di ottenere delle risposte. “Ieri sera Natsume ti ha portata qui, eri svenuta nella foresta Sud”. “Natsume?!”. “Si, non ti ricordi che ti ha portata qui, riscaldandoti con il suo Alice?”. “Si, mi ricordo solo frammenti di ieri sera” dico cercando di alzarmi dal letto. “No Mikan, non alzarti. La tua gamba deve stare a riposo”. “No! Lo sa che io non posso stare ferma, voglio andare a lezione” dico incrociando le braccia al petto. “Ma Mikan…” “Niente ma, io voglio andare a lezione! E non provi ad usare con me il suo Alice, perché sa che non funziona!” . “Questo lo so benissimo. Ok , va bene. Andrai a lezione ma alla prossima ora, adesso c’è Jinno e lo sai che non vuole essere disturbato durante le sue lezioni!” . “Ok… Ricordi che l’ha promesso!” . “Si”.
 
8.55 adesso inizia la seconda ora, finalmente! Non ce la facevo più a stare ferma. “Ehi signor Narumi andiamo?”. “Si, ma prima prendi queste” mi dice porgendomi delle stampelle. “E che ci dovrei fare io con queste?”. “Beh, sorreggerti poiché non ce la fai a stare in piedi”. Forse ha ragione, meglio che mi mantenga con qualcosa.
Appena arriviamo davanti alla porta della classe, ovviamente chiusa, Il signor Narumi bussa e ci viene ad aprire il sostituto di quest’ultimo. “Finalmente signor Narumi, non ce la faccio più con questa banda di ragazzi maleducati. Erano così alle elementari, sono rimasti così alle superiori” urla. Poverino! In effetti ha ragione, non gli abbiamo mai prestato ascolto e nelle sue ore facevamo tutt’altro che ascoltare. “Stia tranquillo, oggi farò io lezione” dice il signor Narumi. Wow! Questo si che è un evento inaspettato, è la prima volta in tutti questi anni che Il signor Narumi svolge la sua lezione. Sono meravigliata!
Il signor Narumi mi aiuta ad entrare in classe e vedo che tutti gli sguardi sono puntati su di me. Iniziano tutti a chiacchierare tra di loro del mio infortunio; Ma la persona che mi interessa non si è accorta del mio arrivo. Come sempre ha le cuffie nelle orecchie, tra le mani il suo Manga e i piedi sul tavolo. Non sono mai riuscita a fargli togliere quest’abitudine. Mi avvicino al mio banco. Mi accorgo che Ruka da una spallata a Natsume, che alza lo sguardo e mi guarda. Non devo essere tanto carina, visto che sono fasciata dalla testa ai piedi e lui mi guarda rivolgendomi una smorfia. “Ciao Natsume, volevo dirti grazie per ieri sera”. “Sei guarita Mikan…”. “Si, in un certo senso. La febbre mi è passata ma la gamba e la testa devono ancora stare a riposo” rispondo sorridendo. Mi siedo la gamba inizia a diventare pesante. “Ragazzi oggi farò lezione io”. Tutti gli studenti spostano lo sguardo da me al signor Narumi. E’ vero, anche io sono rimasta esterrefatta. “Scusi professore, ma che si è fatta Mikan Sakura?” chiede Sumire. “Oh, niente di che”. “LEI LO CHIAMA NIENTE DI CHE?!” urla Natsume. “Ehi calma…” dico tirandolo giù per farlo rimettere a sedere. “MA HA VISTO E’ TUTTA FASCIATA E LA FASCIATURA NELLE GAMBE E’ TUTTA ROSSA” continua Natsume. Mi guardo la gamba, ha ragione la fasciatura è tutta rossa, il sangue ha iniziato a scorrere di nuovo. Mi fa male. “Mikan, vai in infermeria” mi dice Narumi. “No, stia tranquillo, sto bene” .“A me non sembra; Narumi l’accompagno”. Natsume mi fa alzare mi prende in braccio e mi conduce in infermeria.
Appena arrivati li il medico mi toglie la fasciatura e con mia sorpresa mi ritrovo un taglio che parte dal ginocchio fino ad arrivare al tarso. “E’ abbastanza grave la ferita, se non viene curata può provocare danni a tutta la gamba”. “E come bisogna curarla?” chiede Natsume. “Facile, ogni sera basta sciacquarla un po’, disinfettarla e infine rimettere una fasciatura nuova”. “Ok”. Io non parlo, non ci riesco…Il dialogo si sta svolgendo tra Natsume e il medico. “Fammi vedere la testa come va”. Il medico mi toglie anche la fasciatura in testa e fortunatamente il taglio è piccolissimo, quasi invisibile. “Oh, qui non c’è niente di grave, c’è solo un taglietto e un bernoccolo, ma non c’è motivo di preoccuparsi” conclude il medico.
Io e Natsume usciamo dall’infermeria e andiamo nella mia stanza; Il medico ha detto di stare a riposo e non andare a lezione per almeno due, tre giorni, il tempo che la gamba si ristabilizzi un po’.
Appena entriamo in camera, Natsume mi fa appoggiare sul letto e poi va in cucina; Ha detto che mi preparerà una sorpresa. “Ehi Mikan, il cacao dov’è?” mi chiede. “Nella dispensa sopra il lavandino”. “Ok”.
Guardo il calendario e solo adesso mi accorgo che mancano meno di due mesi a Natale. Non ci posso credere, non ho ancora comprato i regali. Mi alzo, prendo la divisa sporca che avevo indosso quando sono andata nella foresta  e la rimetto al suo posto, ma quando sto per chiudere l’armadio dalla tasca della giacca esce un foglietto. Lo apro.
 
Ciao Mikan, probabilmente ti ricordi di me. Sono Reo Mouri. Sai in questi tempi è diventato difficile per Natsume, ogni sera una missione che gli costa un po’ di vita ma lui continua anche se sa qual è il prezzo da pagare; E sai perché? Perché da sciocco vuole  proteggere i suoi amici, ma soprattutto te. Ormai è allo stremo delle forze. Che ne dici di fare un patto per non farlo più soffrire? Tranquilla, non c’è una fregatura. Se vuoi sapere i dettagli e magari accettare, recati nella foresta Sud il giorno di Natale alle 22.30.
Ti aspetto…
 
Reo Mouri?! Che cosa vuole da me? “Ehi Mikan eccomi qui”. Appena vedo Natsume uscire dalla porta, nascondo il biglietto dietro la schiena e abbozzo un sorrisetto. Credo di avere una faccia da ebete. “Cosa c’è?”. Per l’appunto. “Niente…Stavo solo pensando.. Hai preparato la cioccolata calda?!”. “Si, so che ti piace molto”. “Si”. Prendo la mia tazza e inizio a bere. “Hahahahaha Natsume, hai tutti i baffetti sporchi!” “Ehi, che ci vuoi fare?! La cioccolata mi fa questo effetto” dice iniziando a ridere.
Alla fine della serata, Natsume mi deve lasciare perché deve svolgere anche questa volta un compito per l’Accademia. “Mi raccomando Mikan, non farti venire niente in mente come ieri sera! Quando ritornerò fra quattro giorni mi farò perdonare per la buca che ti ho dato” mi dice serio. “Si, stai tranquillo. Buonanotte”.  Mi butto sul letto e inizio a leggere un libro che mi ha regalato Hotaru per il mio compleanno, si intitola: “Come affrontare la malattia della stupidità”. Non riesco proprio a capire perché Hotaru mi abbia regalato questo obbrobrio di libro. Non mi rispecchia per niente.
Dopo aver letto due o tre pagine mi addormento.
 
Passò una settimana e Natsume non era ancora tornato; Aveva detto che rimaneva via soltanto quattro giorni e invece i giorni si sono prolungati a sette. In questi giorni la mia gamba era ormai guarita anche se il taglio era evidente. Fortunatamente adesso la cura era finita e io potevo riprendere a scherzare e a correre come sempre. In un certo senso, dovevo stare ancora attenta alla ferita.  
 
Sono le 17.45 e sto andando da Hotaru. Io, lei e Ruka abbiamo deciso di passare la serata insieme divertendoci. Non so perché ma mi sembra di essere il terzo incomodo per quei due, non vorrei stare a mantenere il candelabro per tutta la serata. “Ehi Hotaru, apri sono io”. “Si, aspetta solo un minuto”. “Ok..”. Appena Hotaru mi apre noto che Ruka era già arrivato e aveva i capelli tutti disordinati, proprio come i miei quando mi sono baciata con Natsume. “Ehi Ruka, hai preso per caso una scossa?” chiedo divertita.“Eh?”. “Hai i capelli tutti all’insù” dico. Mi giro e vedo Hotaru con la mano sulla fronte, come se si stesse disperando.
“Ah, i capelli… No tranquilla, ho voluto io farli così, volevo provare un nuovo taglio…” dice timidamente. “Lo sai, assomigliano ai miei quando mi son bacia…. No niente”. Natsume aveva detto che dovevamo mantenere il segreto e con quella frase stavo rivelando tutto.
 
E’ 00.00 in punto e qualcuno sta lanciando qualcosa contro la finestra. Mi affaccio e vedo che di sotto c’è Natsume. “Ehi Mikan, scendi” “Ma è mezzanotte, ti rendi conto di quello che mi stai chiedendo?” dico. “Si, lo so; Scendi muoviti”. Sto per uscire da camera di Hotaru per scendere ma mi accorgo di essere in pigiama; Non posso presentarmi così davanti a Natsume. Corro velocemente cercando di non fare rumore in camera mia. Prendo una minigonna nera e una maglietta con la bandiera inglese, la mia giacca di pelle e le mie ballerine. I capelli fortunatamente sono in ordine e non ho bisogno di truccarmi perché al buio non si vede niente. Finalmente scendo e Natsume mi sorride. Corro verso di lui. Ci abbracciamo, e lui mi da un bacio sulle labbra; All’improvviso una luce punta su di noi. E’ quella dell’Accademia. “Forse ho fatto troppo rumore mentre scendevo” dico. “Me ne sono accorto, perfino io ho sentito i tuoi passi da elefante” dice facendomi una smorfia. Tutto ad un tratto, una voce inizia e parlare. “Chiunque voi siate, siete pregati di ritornare nelle vostra camere e mettervi a dormire se non volete subire una punizione”.  La voce si interrompe; Mentre io sto per rientrare nei dormitori, Natsume mi trascina nella Foresta Sud e a vederla mi ritorna in mente ieri sera. Inizio a tremare; Natsume se ne accorge e mi stringe di più la mano. Appena arriviamo in un piccolo spazio della foresta ci appoggiamo a degli alberi e cerchiamo di respirare. Abbiamo corso un sacco.
Natsume si avvicina verso di me e riprende quello che abbiamo interrotto. Mi prende il viso fra le mani e inizia ad accarezzarmi la guancia. “Non avere paura, adesso ci sono io con te”. E con queste parole la mia paura si annulla. Mi inizia a baciare sempre prima su collo e poi passa alla labbra. Mentre mi bacia mi toglie la giacca, lo stesso faccio io con lui. Gli butto le braccia al collo e lui affonda le sue mani nei miei capelli sciolti. Si stacca da me, si avvicina al mio orecchio. “Ti Amo”. E dopo: “Sei tutta la mia vita”. Detto questo continua a baciarmi e tra un bacio e l’altro cadiamo sulla terra. Natsume inizia ad alzarmi la maglia e mi tiene stretta. Io invece inizio a sbottonargli la camicia. Il mio corpo potrebbe essere usato come termosifone in questo momento.  Mentre stiamo per andare sul più bello. Una luce viene puntata su di noi. “Ti avevo detto che stavano amoreggiando” dice Hotaru vicino a Ruka. Natsume si alza. “La stessa cosa vale per voi, dato i capelli spettinati di Ruka”. “Oh no, se li è fatti così per provare un nuovo taglio” dico.
Adesso che ho detto questa frase mi sento una stupida. Forse non è del tutto sbagliato quel libro che mi ha regalato Hotaru. “Beh, abbiamo avuto tutti e quattro la stessa idea”. “Hai ragione Ruka” dico. “Potevate almeno andare in camera, la sirena d’allarme della scuola è partita e adesso vi stanno cercando tutti” dice Hotaru spazientita. “Merda” aggiunge Natsume. Iniziamo a correre tutti e quattro cercando di evitare guardie e torce. Ne ho avuto abbastanza di luci puntate contro. Appena arriviamo nei dormitori Ruka e Hotaru ci salutano e se ne vanno ognuno in camera sua. Natsume se ne va per ultimo. “Ti amo Mikan, non dimenticarlo. Buonanotte principessa” mi dice e con questo se ne va anche lui. Anche io ti amo. Chissà se un giorno riuscirò a dirglielo. Entro in camera e mi addormento velocemente. 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Cap 7
 
POV MIKAN
 
7.30. Mi alzo dal letto, stanotte è stato difficile dormire, non so perché ma mentre dormivo sognavo ripetutamente la prima volta che ho incontrato Natsume. Quando mi ha tolto la gonna. In quel momento l’ho odiato profondamente, ma adesso è tutto diverso, adesso io lo amo profondamente. Ormai quell’odio da bambini è sparito perché è stato sostituito dall’amore tra noi due.
Guardo l’orologio e mi accorgo di essere in ritardo. Le lezioni incominciamo fra mezz’ora e io devo ancora prepararmi.
Prendo la biancheria in fretta e furia. Apro l’armadio, prendo scarpe e divisa e infine apro  il comodino per prendere i miei fiocchi beige.
Mentre corro in bagno inciampo e vado a sbattere con la testa contro lo stipite della porta. Mannaggia a me. Devo far ingrandire questa porta, è dalle elementari che è così bassa e io puntualmente ci vado a sbattere sempre contro. Mi verrà un bel bernoccolo. Mi rialzo e riprendo tutta la roba che ho fatto cadere.
Regolo l’acqua della vasca e intanto vado in cucina per prepararmi la colazione. Toast, marmellata e succo. Il tutto ingerito nello stomaco in meno di un minuto.
Rivado in bagno e quando mi immergo noto che l’acqua è bollente. Esco saltellando. Faccio svuotare un po’ la vasca e la riempio di nuovo con acqua fredda. Mi butto dentro, mi sciacquo, mi insapono tutto, mi faccio lo shampoo e infine esco. I miei capelli sono ricoperti ancora di schiuma. Mi asciugo velocemente e mentre cerco di  vestirmi con una mano con l’altra mi asciugo i capelli. Odio quando  devo fare tutto di fretta.  Alla fine il risultato è una capigliatura da pazza e un abbigliamento da cretina. Mi aggiusto i capelli ma visto che non cedono, li lego in una coda alta disordinata. Dalle elementari non me li sono voluti più tagliare e quindi adesso sono abbastanza lunghi e la coda alta me la posso permettere. Riguardo ai vestiti cerco di aggiustarmeli passandoci le mani sopra e lisciandoli, sperando di far sparire tutte le pieghe. Alla fine di tutta la lotta, sembro abbastanza presentabile. Prendo lo spazzolino e con lo stesso metodo di prima, con una mano lavo i denti e con l’altra cerco di truccarmi, cerco di prepararmi decentemente.  Questa volta l’obbrobrio non è venuto fuori. Esco dal bagno, prendo lo zaino e le chiavi e infine esco. Sento di essermi dimenticata qualcosa. Ma cosa? Mi guardo e appena arrivo a visionarmi i piedi mi accorgo di quello che manca. Le scarpe! Non ho messo le scarpe. Rientro in camera e inizio a cercarle disperatamente. Eccole! Come ci sono finite sotto il letto?! Le infilo e esco come una pazza dalla camera. “Si prospetta una giornata frenetica” dico. Inizio a correre per uscire dai dormitori, ma appena svolto l’angolo vado a sbattere contro qualcosa, mi correggo, qualcuno. “Mikan!” “Natsume… Scusa ma sono di fretta!” dico iniziando a correre di nuovo. “Aspetta ti do un passaggio io con la moto” mi dice raggiungendomi. “Grazie mille sei la mia salvezza”. Usciamo tutti e due correndo dai dormitori, anzi io corro e lui viene trascinato. Prendo il casco, lo indosso e partiamo a tutta velocità verso l’istituto superiore. “Grazie, ma tu non fai lezione?” chiedo. Non ha la divisa addosso. “No, oggi me la prendo libera la giornata” dice scoccandomi un bacio sulla guancia e andandosene. “CIAO!” urlo. Anche se credo non mi abbia sentita.
Inizio di nuovo a correre verso l’entrata dell’istituto  e successivamente  verso la porta della mia classe. Busso. “Prego”. Cavolo! Mi ero scordata che quest’ora era quella di Jinno. Cavoletti di Bruxelles! “Buongiorno…”. “Alla buon’ora signorina Sakura, si sieda se non vuole che le dia una punizione”. Mentre sto andando verso il mio banco non mi accorgo dello zaino di Sumire e vado ad inciamparci sopra. Vado a finire con la faccia direttamente sul freddo pavimento. “Signorina Sakura…”. “Mi scusi signor Jinno, non avevo visto lo zaino”. “Si muova!”. “Si..”. E correndo (di nuovo, io l’ho detto che oggi sarebbe stata una giornata movimentata) vado a sedermi. “Mikan, ma perché non metti una sveglia la mattina?” dice Ruka. “Ehm.. Io la metto la sveglia, solo che non la sento”. Ruka accenna ad una risata.
 
8.55. Finalmente la prima ora di Jinno è finita, anche se adesso inizia l’altra, ma fortunatamente c’è una pausa. Non ce la facevo più, mi stavo addormentando sui libri praticamente. Rialzo la testa e vedo che Ruka e Hotaru si scambiano sorrisetti a tutto andare, anzi più che altro Ruka ad Hotaru, lei solo qualche volta ricambia. Ma credo che in fondo sia felice anche lei.
Mi alzo ed esco dalla classe. Oggi non so perché ma non mi sento in armonia con me stessa. Esco fuori dall’Istituto; Avrei tanto voluto far compagnia a Natsume nella sua giornata libera. Mi guardo intorno e noto che una figura dietro ad un albero sta guardando da questa parte. Mi giro per vedere se sta guardando qualcuno dietro di me; Non c’è nessuno oltre a me. Mi avvicino sempre più lentamente e di conseguenza lei o lui si allontana. Inizio ad accelerare il passo fino ad arrivare a correre e la stessa cosa fa la figura. Mi inoltro tra i boschi e noto che non c’è più nessuno. Strano…..
Ritorno indietro e rivado in classe. “Signorina Sakura le sembra il modo di presentarsi in classe?!” urla Jinno. “Ehm…. Scusi cosa c’è che non va in me?” chiedo perplessa. “Mi chiede anche cosa c’è che non va?! Si guardi per favore!”. Faccio come mi è stato detto e noto che la mia divisa è tutta piena di fogliame. Oh-oh. Guardo Ruka che sta gesticolando indicandosi la testa; Solo dopo capisco che mi sta dicendo di aggiustarmi i capelli.
Quando ho finito di sistemarmi per bene, Jinno inizia di nuovo a sgridarmi. “Mikan Sakura, lei è in grossi, grossissimi guai. Oggi pomeriggio si fermerà a pulire tutte le aule dell’Istituto superiore, di quello delle medie e infine quello elementare”. Che?! “Ma scusi, sono più di trenta classi!” ribatto. “Visto che insiste pulirà anche l’ospedale e se si azzarda a parlare ancora le faccio pulire direttamente tutta l’accademia”. “Signor Jinno, non crede sia troppo? Perché non l’aiuta a pulire? In fondo, Mikan ripara alle sue colpe e lei alle sue”. Questa voce. La mia salvezza. “Oh, a cosa dobbiamo la sua presenza Hyuuga?”. Mi giro e mi ritrovo Natsume dietro che mi sta mettendo una mano sulla spalla. “Beh, facile… Volevo fare lezione”. “Oh è questa l’ora di presentarsi?” controbatte Jinno. “Sarei venuto prima ma non avevo alcuna intenzione a farlo”. Questa è la goccia che farà traboccare il vaso. Jinno non parla più. “Visto che si diverte a fare battute perché non aiuta anche lei la signorina Sakura a pulire? Così anche lei paga alle sue colpe”. Con questo Jinno spera di far stare zitto Natsume? Hahahah, molto divertente. “Va bene, le farò compagnia”. CHE COSA?! Ehi! Però così mi fai sembrare una stupida. Cerco di capire il perché della rinuncia di Natsume a controbattere; Appena vedo l’occhiolino che mi rivolge capisco tutto. Più stanze da pulire equivale a Più tempo da passare insieme. Io adoro il mio genietto.
Andiamo a risederci ai nostri posti che sono stati messi proprio in fondo all’aula da Jinno per punizione. Siamo in fondo alla stanza, nessuno ci vede. Guardo Natsume che sta prendendo un po’ di libri dallo zaino. Lui ha i libri?! “Da quando in qua tu possiedi i libri per fare lezione?” chiedo. “Da sempre, solo che non mi andava di portare lo zaino e proprio oggi che volevo seguire la lezione mi ritrovo in punizione perché la mia ragazza non riesce a trattenersi dallo stare lontano dai suoi adorati guai”. Sorrido e vedo che Natsume alza il libro in modo da non essere visto. Fa la stessa cosa con i miei; Adesso siamo proprio in una barriera. Natsume avvicina le sue labbra alle mie e inizia a baciarmi. Ecco lo scopo della barriera. Inizio ad approfondire il bacio quando qualcuno, anzi Jinno fa rimbombare il rumore del registro sbattuto sulla cattedra. Smettiamo di baciarmi e abbassiamo i libri. “Siete pregati di seguire la lezione e se non siete interessati uscite”. A quella frase non avrei mai immaginato una reazione del genere da parte di Natsume che si alza, mi prende per mano e mi trascina fuori dalla classe. Prima di chiudere definitivamente la porta riesco a sentire le ultime parole di Natsume: “La ringrazio per averci dato il permesso ci stavamo annoiando a morte ad ascoltarla”. Oltre a quella riesco a vedere anche la faccia piena di odio di Jinno verso Natsume. Il mio corpo sta diventando tutto caldo e la rabbia mi sta salendo.
“Adesso abbiamo superato veramente il limite Natsume!” gli urlo contro. “Ehi, calmati!”. “Calmati un corno, ho già una media di voti schifosa non posso permettermi anche di saltare le lezioni! Per te non c’è nessun problema tanto tu hai una mente che memorizza tutto e sarà facile per te recuperare il pessimo voto preso in questo istante, ma non sarà la stessa cosa per me!”. Adesso lo odio profondamente. I miei sentimenti per lui si spostavano dall’amore all’odio. Alcune volte mi verrebbe la tentazione di dirgli TI AMO altre invece la tentazione si sposta sul TI ODIO.
“Senti Mikan, mi dispiace…”. “Adesso è inutile dire mi dispiace, il voto non lo posso recuperare e stai sicuro che non mi metto a pregare Jinno di annullarmelo!” urlo e con questo me ne vado via correndo. Natsume cerca di raggiugermi ma io mi fermo e mi giro. “E’ inutile che mi segui, adesso non farti vedere per un po’, anzi per almeno un giorno intero”. E con questo chiudo la mia conversazione con lui e me ne vado.
Forse mi sono arrabbiata troppo con lui? Ma non ci posso fare niente, alcune volte quel ragazzo non pensa alle cose e alle conseguenze che posso succedere da una determinata azione.
 
9.55. E’ finita la seconda ora del signor Jinno quindi adesso posso recarmi di nuovo in classe. Vado verso l’Istituto ma durante il tragitto incontro Hotaru, mi sta venendo incontro. “Caio Hotaru.. Come mai mi sei venuta a cercare?” chiedo perplessa. “Primo, la terza ora sta per cominciare e secondo, che cosa è successo tra te e Natsume? Appena siete usciti dall’aula si sono sentite solo urla e quando è finita l’ora io e Ruka siamo venuti a cercarvi e io fortunatamente ti ho trovata”.  “Adesso possiamo andare e comunque stai tranquilla non è successo niente, solo un battibecco per chi deve pulire le stanze più grandi!”. “Tu non me la racconti giusta, ma se vuoi che io creda a questa storia non sperarci”. “NON SONO FATTI CHE TI RIGUARDANO HOTARU! PER UNA VOLTA PER FAVORE FATTI I FATTI TUOI!” urlo andandomene via.
Ok, adesso io ho proprio superato il limite. Oltre ad avere allontanato Natsume ho allontanato anche Hotaru. Non riesco a capire che mi succede. Eppure io non penso veramente quelle cose. E’ come se qualcuno comandasse la mia mente.
 
Sono le 18.00 e sono sola in camera mia. Voglio andare a chiedere scusa a Natsume e Hotaru.
Appena arrivo davanti alla porta di Hotaru busso. “Avanti..”. “Sono io”. “Oh, Mikan…”.
Appena entro noto che Ruka è in camera e ha un’aria abbastanza preoccupata. “Che cosa è successo?” chiedo. “Natsume ha deciso di partire per un viaggio con Persona per un mese”. UN MESE SENZA NATSUME?! No…Non ci posso credere, non ci voglio credere. Esco dalla camera di Hotaru correndo e mi reco a quella di Natsume. Busso ripetutamente, nessuna risposta. Dove può essere andato? Mi reco a Central Town con il bus e lo cerco dappertutto. Nessuna traccia di lui. Oh! Aspetta un attimo quella è la sua moto! Corro verso essa e noto che Natsume è sotto un albero nascosto da un negozio con il suo manga in faccia. “Natsume!” “Mikan! Che ci fai qui?!”. “E’ vero che vuoi partire per un viaggio lungo un mese con Persona?” chiedo arrabbiata. “Che?! E chi ha mai deciso una cosa del genere?!”. “Me l’ha detto Ruk…RUKA! Mi hanno preso in giro per farmi venire a cercarti!”. “Ok... Adesso che mi hai trovato?”. “Beh, possono andarmene”. “Mikan, se io fossi partito tu che cosa avresti fatto?” mi chiede Natsume alzandosi e piazzandosi dietro di me. “Beh…Ti avrei fermato e ti avrei detto che Ti amo e che non riesco a vivere senza di te. E’ già duro stare un giorno senza di te, non voglio immaginare un mese. E se poi saresti voluto partire lo stesso te lo avrei fatto fare, perché io ci tengo a te e voglio che tu faccia le tue scelte senza essere condizionato!”. Natsume mi sorride e mi abbraccia più forte che può. “Ti Amo anche io Mikan e la stessa cosa vale per me, quella settimana senza di te è stata un suicidio sia per me che per il mio cuore, anche per la mia mente. Tutti e tre pensavano e battevano per te”.
Ok , adesso la tentazione era passato di nuovo sul TI AMO. “Natsume sei la mia salvezza in tutto! Volevo chiederti scusa per oggi, non pensavo veramente quelle cose”. “Lo so, la tua mente e il tuo animo puro non avrebbero mai potuto pensare una cosa del genere ed è per questo che ti amo! Tu sei il mio rimedio, tu sei la luce che mi conduce fuori pian piano dall’oscurità” mi dice Natsume baciandomi. Ricambio il bacio e velocemente sulla moto ritorniamo all’Accademia. Andiamo tutti e due in camera mia.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Cap 8
 
POV MIKAN
 
“Ehi Natsume ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrati?”. “Si, me la ricordo benissimo. E’ da li che sono iniziati i miei guai”. Dopo questa frase mi sento offesa e così metto il broncio. “E dai! Stavo scherzando!” mi dice accarezzandomi la guancia.
Siamo in camera mia, in attesa che Hotaru ci venga a dire che cosa ha deciso il professor Jinno riguardo alla nostra uscita durante la sua lezione.
“Quella volta mi stavi per bruciare tutti i capelli”. “E’ vero, ma che ci potevo fare, non volevi rispondere alle mie domande”. “Beh, mi stavi facendo il terzo grado!” “Esagerata, sei sempre troppo esagerata nel dire le cose”. Mentre mi alzo, qualcuno bussa alla porta. “Vado io, tu intanto mettiti una camicia addosso” dico a Natsume. Appena era entrato in camera mia si era tolto la camicia e la giacca della divisa e adesso era a petto nudo che gironzolava per la mia stanza. “Mikan, sono io Hotaru”. “Si vengo subito ad aprire! Natsume hai fatto come ti ho detto?”. Vedo Natsume affacciarsi alla porta della cucina ancora a petto nudo; Ma perché quel ragazzo non mi ascolta mai?
Apro alla porta e vedo che Hotaru è venuta direttamente in pigiama. “Jinno ha deciso che la vostra punizione è revocata”. “Veramente?!” “Si, merito del signor Narumi che l’ha convinto”. “Sono felicissima! Non mi andava proprio di pulire tutti quegli edifici”. “Beh, comunque sono venuta a dirti un’altra cosa”. “Che?” chiedo incuriosita. “Un certo Persona ha chiesto di Natsume”. Persona? Ah si, quello della macchina nera. “Aspetta un attimo, sono subito da te” dico ad Hotaru andando in cucina. “Ehi Natsume?”. Nessuna risposta…Nessuna traccia di lui. Non c’è più, dove può essere andato?
Ha lasciato il suo cellulare qui. Mi guardo intorno e vedo che la finestra è aperta; Se n’è andato. Un’altra volta.
“Allora Mikan? Sai dov’è Natsume?” mi chiede Hotaru entrando in cucina. “No, quel ragazzo è insopportabile, non ce la faccio più”. “Ehi ma che ti prende?” mi chiede Hotaru. “N..Niente”. Senza accorgermene le lacrime iniziano a scendere da sole e pian piano vanno a rigarmi tutto il viso. Corro verso Hotaru e l’abbraccio. “Stupida cosa c’è? Vuoi venire da me stanotte a dormire?” mi chiede Hotaru accarezzandomi la nuca. “Si…” rispondo ancora piangendo.
Non so perché ma avevo il presentimento che Hotaru avesse capito tutta la situazione. Ho ancora il telefono di Natsume in mano, lo metto in tasca.
 
Sono le 23.23 e Natsume non si è fatto ancora vivo. Decido di andare in camera mia, così scrivo un biglietto ad Hotaru.
 
Hotaru io sono andata in camera mia, non ce la facevo più. Devo assolutamente dormire nel mio letto. Li c’è ancora il profumo di Nat almeno non mi fa sentire del tutto sola. Ciao ci vediamo domani. Baci Mikan.
 
Appena entro nella mia camera noto che la finestra è stata spaccata. Mi avvicino e vedo tutti i pezzi di vetro intrisi di sangue. Mi sento male.. Di chi è questo sangue?
Mi viene un capogiro così mi metto sul letto, ma dopo neanche due minuti corro in bagno a vomitare. Non ho mai sopportato il sangue e adesso che ce l’avevo sparso per la casa con tutto il suo odore mi sentivo mancare.
Ero in bagno a vomitare da dieci minuti. Ogni tanto smettevo mi appoggiavo alla doccia ma subito dopo riprendevo.
Il telefono squilla, vado in cucina ma mi accorgo che non è il mio a squillare bensì quello di Natsume.
“Pronto?” rispondo. “Oh Sakura, credevo di parlare con Natsume ma a quanto pare non è possibile… Comunque ricordati quello che ho detto e se non mi credi controlla i messaggi sul cellulare di Natsume” risponde una voce , anzi per la precisione quella di Reo. Attacco. Ho paura.
Apro i messaggi di Natsume e rimango esterrefatta.
 
Venerdì 10 Ottobre
Mittente: Persona
Natsume ricordati della missione di stasera, se non ti presenterai saranno guai per Sakura.
 
Lunedì 13 Ottobre
Mittente: Persona
Natsume stasera devi andare in missione. Ricordati il patto. .
 
Mercoledì 15 Ottobre
Mittente: Persona
Non ti conviene scherzare con me, lo sai che succederà a Sakura se non vieni.
 
Mercoledì 15 Ottobre
Mittente: Persona
Allora vuoi che ti rinfreschi la memoria? Se non vieni Sakura morirà. Lo so che preferisci morire tu usando il tuo Alice che vedere lei morire per colpa tua.
 
Basta! Non ce la faccio più. Ho chiuso il telefono di Natsume e l’ho spento definitivamente.
 
7.30. Mi alzo a malavoglia e scendo dal letto, so benissimo di essere in ritardo. Faccio lo stesso procedimento di ieri mattina ma con molta più calma. Esco dalla camera ancora con il mal di testa. L’immagine con tutto quel sangue di ieri mi ha fatto stare male per tutta la notte e non ho ancora pulito il disastro.
Entro in classe. “Mikan sicura di sentirti bene? Sei pallidissima” mi dice Nonoko venendomi vicino. “Si stai tranquilla” rispondo accennando ad un sorriso. “Tieni prendi questo biscotto, ti dovrebbe ridare un po’ di forze. Hai dormito stanotte?” mi chiede Anna. “In un certo senso.. Comunque grazie per il biscotto ma non voglio niente”. Mi avvio verso il mio banco barcollando. Secondo me tutti i compagni credono che sia ubriaca.
“Mikan questa me la segno. Come hai potuto lasciarmi solo un misero bigliettino?! Potevi svegliarmi!” mi grida Hotaru. “Si scusa….”.
Mi metto una mano sullo stomaco e una sulla testa. Mi inizia a far male di nuovo tutto. Mi butto a peso morto sul pavimento. “MIKAN!” urlano Hotaru e Ruka.  
All’improvviso qualcuno entra in classe ansimando. Alzo la testa per vedere chi e noto che quel qualcuno è Natsume. “MIKAN! Sei viva! Grazie al cielo!” mi dice abbracciandomi. Non l’ha mai fatto davanti a tutta la classe. “Perché dovrebbe essere morta?” chiede Hotaru. “Ah non lo so, chiedilo a lei. Stamattina sono andato in camera sua per vedere se dormiva ancora e quando ho visto che nessuno rispondeva sono entrato e mi sono ritrovato sotto ai miei piedi una pozza di sangue”.
Sangue… Ed ecco che lo stomaco inizia di nuovo ad andare in subbuglio. Corro fuori dalla classe per andare in bagno e appena mi appoggio al lavandino inizio di nuovo a vomitare.
“Mikan… Che è successo?” mi chiede Natsume aiutandomi ad alzare. “Non lo so. Appena te ne sei andato ieri…” Ed ecco di nuovo le lacrime. Stavolta non riesco a trattenere l’istinto e la mia mano con tutta la mia forza va contro la guancia di Natsume che diventa inizialmente rossa ma che poi riprende il colorito rosa. “Mikan calmati..” mi dice Natsume. “COME POSSO CALMARMI SE TU OGNI SERA MI LASCI COME UNA CRETINA IN CAMERA? E io che ti aspetto tutto il tempo… Sono una stupida” dico scansando la mano di Natsume dalla mia spalla. “Mikan da qualche tempo non ti riconosco. Che ti è successo?”. “Mi è successo che forse sto diventando adulta e inizio a capire di essere stata imbrogliata da tutti voi, compresi Hotaru e Ruka. Ma soprattutto tu!”. Questa volta è la mano di Natsume che si alza e che va a finire contro la mia guancia.
Gli occhi iniziano a diventare di nuovo tutti rossi. “Forse dovrei proprio accettare la richiesta di Reo!” urlo andandomene. “CHE CENTRA REO? QUALE PROPOSTA?! MIKAN!” urla Natsume.
Basta adesso non ne posso proprio più.
 
Da quel giorno passò un mesetto e mezzo, ormai eravamo a metà Novembre. Vedevo raramente tutti, anche perché passavo ore in camera mia a deprimermi e a piangere. Qualche volta venivano a bussare alla mia porta, ma io li mandavo via. Erano preoccupati per me e per la mia salute. Li incontravo solo nel contesto scolastico cioè in aula. E se uscivo, non frequentavo più quel gruppo. Ormai uscivo con altra gente, è vero non era bello com’era quando uscivo con quei tre ma mi accontentavo. Adesso ogni tanto, ma raramente vedevo Tsubasa e Misaki. Gli unici di cui ancora mi fidavo. Mi dispiaceva il fatto che non frequentassero più l’accademia ma ogni tanto venivano a trovare tutti e in questo periodo le visite erano aumentate per mezzo mio. Venivano perché anche loro avevano notato il mio profondo cambiamento Sia interiore che esteriore.
Non so neanche se Natsume mi pensava ancora, se avessimo rotto o no? Non sapevo più niente ormai. La mia vita adesso era vuota.    

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Cap 9
 
Era 00.45 e qualcuno bussa alla porta. Deve essere Charlie che è venuta a prendermi per uscire.
“Ehi Mikan, sono io Natsume”. Che ci faceva lui qui?! “Scusa ma adesso non posso, sai devo uscire” dico. “CHE?! A quest’ora?! Ma ti rendi conto di quello che dici?” mi urla da fuori. “Ma stai tranquillo Natsume” dico aprendo la porta. “Finalmente! Senti Mikan dobbiamo parlare!”. “Adesso come ti ho già detto non posso, Charlie sarà qui a momenti”. “Charlie? Stai parlando di quella di quinta che va in giro tutta vestita di nero e con le borchie?” mi chiede. “Si, proprio lei. E’ simpatica” “Simpatica un corno! Quella ragazza è la meno indicata per te!”. “Tu che ne sai?!” urlo. “Lo so, perché se non ti ricordi io sono il tuo ragazzo e so cosa è bene per te!”. “Questo non è vero, noi due non stiamo più insieme!”. “Qui ti sbagli! Tu non mi hai mai lasciato e neanche io ho lasciato te!”. “E’ vero ma ti ho detto che non voglio più stare insieme a te!”. “Allora dimmelo in faccia. Dimmi: Natsume ti lascio io non ti amo più!”. “…”. “Dimmelo! In faccia! Guardami negli occhi e dimmelo!”. “Non posso”. “E perché?”. “Perché mentirei a me stessa e anche a te. Io ti amo ancora e non ho mai smesso!”. “E allora perché? Perché te ne sei andata?!”. “Perché ero confusa, non sapevo più cosa fossero per me gli amici. Non riuscivo più a guardarvi in faccia dopo tutte le cose che vi ho detto. E la cosa più brutta e che stavo morendo dentro perché non potevo più abbracciarti e baciarti!”. “Mikan la stessa cosa è successa a me. In questo mese che tu ci creda o no Ruka e Hotaru hanno dovuto fare i turni per tenermi sotto controllo e non farmi andare troppo in missione per affondare i miei dolori nella mia morte”. “N..Natsume! Ti amo!” urlo correndo verso di lui e abbracciandolo. “Anche io principessa!”.  Natsume mi prende in braccio e va verso il letto infine mi ci appoggia sopra. Mentre mi sta per iniziare a baciare qualcuno bussa. “Vado io. Tu rimani qui!” mi dice Natsume. “Oh, Hyuuga. Sai dov’è Sakura? Sono venuta a prenderla”. “Mi dispiace ma in questo momento non è disponibile e non venire più a disturbare. Mai più. Mikan è tornata con noi” dice Natsume sbattendo la porta in faccia a Charlie. “Eccomi” mi dice sorridendomi. “Non credi di essere stato troppo duro?”. “No, tranquilla!” mi dice sorridendo.
Si siede sul letto e dopodiché  mi inizia a baciare sul collo. E mentre mi bacia mi accarezza la guancia. Io sono immobile. Non so perché ma la mia mente sta partendo per un altro mondo. “Mikan?”. Sento la voce di Natsume lontana. “MIKAN RISPONDI!”. Non so cosa mi succede. Sto provando a parlare ma non ci riesco. “Mika….”. Silenzio. Perché? Che mi sta succedendo? Una voca nella mia testa inizia a parlare. “Ciao Mikan”. REO! “Cosa vuoi da me?”. “Niente, volevo solo farti vedere una cosa” mi dice avvicinandosi. Mi prende per mano. Cerco di staccarmi ma non ci riesco il mio corpo è sotto il suo controllo. Mentre camminiamo all’improvviso ci ritroviamo in un prato scuro, ricoperto di fango. Saliamo una collinetta e vediamo tante persone raggruppate in cerchio intorno a qualcosa o qualcuno. Reo si stacca da me e io involontariamente inizio a camminare verso il gruppetto di persone inginocchiate. Più mi avvicino più il terrore cresce in me.  Appena vedo che cos’è quello che stanno osservando mi si blocca il respiro. Un nodo nella pacia si forma e le lacrime iniziano a scendere da sole. Quello è Natsume. E’ steso per terra, pallidissimo e il suo torace non si alza, il che vuol dire che è senza vita. Mi avvicino a lui. Nessuno mi nota, io invece noto una ragazza appoggiata al corpo. Piange anche lei e appena si alza capisco che quella persona sono io, solo un po’ più grande. Non ci posso credere, Natsume è morto.
Mi giro lentamente verso Reo e mi accorgo che sta dicendo qualcosa. Cerco di capire il suo labiale. Mi risulta facile capirlo perché mentre sussurra mi punta un dito contro. “E’ colpa tua”. Ecco cosa sta dicendo. Mi alzo e inizio a correre verso Reo; Lui sparisce e io ritorno alla realtà.
Mi alzo di scatto dal letto e vedo che Natsume mi sta guardando con occhi increduli. “MIKAN! Che ti è successo? Non mi rispondevi più!”. “Natsume.. Sei in grave pericolo!”. “Che?! Mikan sicura di stare bene?”. “Si, Reo mi ha fatto vedere il tuo corpo senza vita”. “REO?” “Si, ha detto che la colpa della tua morte sarà mia. Adesso mi accorgo che ha ragione, tu un giorno morirai per proteggere me e io sentirò questo senso di colpa per tutta la vita”. “Cosa stai dicendo Mikan?! Riprenditi! Sei ancora sotto shock!”.
I miei occhi diventato vuoti, le mie emozioni spariscono. Che mi sta succedendo? Il dolore inizia a percorrermi e inizio a tremare. Natsume mi abbraccia e cerca di tranquillizzarmi; Ma più sento il suo tocco più la paura e il terrore aumentano. “BASTA!” urlo. Natsume continua ad abbracciarmi mentre io mi agito. Inizio a tremare forte e la mia mente va in black-out. Non ci capisco più. Chi sono? Dove sono? A quale mondo appartengo? Natsume continua ad abbracciarmi e non si stacca. Mi aiuta ad alzarmi e mi porta in cucina. Sta preparando qualcosa. Perché continuare a vivere questa vita se non riesci a fare altro oltre che a far soffrire le persone più care?
Il telefono squilla. Lo prendo e rispondo. “Scusi, lei è la signorina Sakura?” chiede qualcuno. “Si”. “Le volevo comunicare una cosa riguardo a suo nonno”. “Che è successo?”. “Suo nonno ieri ha perso la vita in un incidente”. “Che…”. “Mi dispiace mol…”. Non do il tempo alla ragazza di finire di parlare che stacco cado per terra e inizio ad urlare e a tremare di nuovo. Natsume stavolta è immobile. Non viene ad aiutarmi. “Mikan, che cosa è successo?” mi chiede. “NOOOOO! NOOOO!” continuo a urlare. “MIKAN! CALMATI!”. Natsume mi da uno schiaffo. “Il nonno è morto” rispondo fermandomi. “Mi dispiace. Si vede che per lui era ora di andare a fare compagnia agli angeli”. “E adesso? Io che farò? Non ho più nessuno, nessuno mi aiuterà. Sono sola!” dico abbassando sempre di più il tono della voce. “Tu non sei sola, con te ci sono io, Hotaru, Ruka e tutti i tuoi amici”. “Davvero? Mi aiuterete davvero?” chiedo incerta. “Chiaro. Adesso principessa calmati. Bevi questo e calmati”. Abbraccio Natsume. Ritorno finalmente alla realtà. “Mikan, che ne dici se andiamo in camera mia?” mi chiede. “Si”. Natsume mi riprende in braccio come i genitori fanno con i bambini piccoli e non so perché, forse per la stanchezza, mi addormento sulla spalla di Natsume.
 
Sono le 08.12 di mattina e mi sveglio. Appena apro definitivamente gli occhi mi accorgo di essere in camera di Natsume e lui è vicino a me, ha un braccio intorno alla mia spalla e mi tiene stretta come se fossi un pupazzo. Quanto lo amo. Decido di fargli una sorpresa. Mi alzo dal letto e mi reco in cucina. Prendo tutto l’occorrente e inizio a preparargli la colazione.
Appena finita la colazione vado di la e lo sveglio. “Ehi Nat, svegliati”. “Ahw.. Mikan, buongiorno. Da quando in qua mi chiami Nat?”. “Da oggi, perché non ti piace?” chiedo mettendo il broncio. “No, è bellissimo” mi dice dandomi un bacio sulla fronte. “Ho preparato una cosa per te” dico andando in cucina. Appena ritorno noto che Natsume si è rimesso a dormire. “NAT!”. “Che cavolo urli? Guarda che ci sento!” mi dice. “Oh scusa, credevo che ti fossi rimesso a dormire!”. “Infatti era così ma tu mi hai risvegliato”. Inizio a diventare arancione, poi magenta e infine rossa. La rabbia mi sta salendo a mille. Faccio un respiro profondo e ritorno con il sorriso. “Et voilà!” dico mettendoci sotto al naso il vassoio con tutta la colazione. “Wow come mai questa trovata?” mi chiede. “La prima ragione è perché volevo dirti grazie per tutto quello che hai fatto per me ieri e per tutte le volte che mi hai aiutata e la seconda è perché ti amo”. “Anche io ti amo” mi dice dandomi un bacio a stampo sulle labbra. “Oggi andiamo a fare un picnic con Ruka e Hotaru visto che è domenica?”. “Perché invece di andarci con Hotaru e Ruka non ci andiamo solo noi e quei due li lasciamo da soli, così potranno fare tutto quello che vogliono”.
“Ci sto”. “Mi è venuta un’idea” mi dice sorridendomi. Quando sorride il mio amore per lui va alle stelle. “Quale?” dico entusiasta. “Che ne dici se cuciniamo insieme quello che ci dobbiamo mangiare?”. “Siiiiii!” urlo abbracciandolo.
 
Andiamo in cucina e prendiamo tutto quello che ci serve per il pranzo. “Ehi Mikan mi passi la farina?”. “Si, eccola!”. “Grazie”. Appena inizio a sbattere le uova Nat inizia ad urlare. “TONTA! Questo è lo zucchero!”. “Oh, scusa è che hanno tutti la confezione uguale!”. “Come fai a dire che hanno la confezione uguale se una è rossa e l’altra è verde! Adesso oltre che a essere stupida sei diventata anche daltonica?” mi chiede. “Ehi, così mi offendo!”. Nat fa un sospiro e prende la farina. Adesso mi voglio vendicare di quello che mi ha detto. Prendo un po’ di farina anche io e gliela butto addosso. “M-I-K-A-N-!”. “Oh, ma che vuoi che sia! Adesso oltre che ad essere scontroso sei anche senza umorismo?”. “Questa me la paghi” dice prendendo l’albume dell’uovo e lanciandomelo addosso. COME HA OSATO?! Prendo il latte e glielo verso tutto in testa. La tessa cosa fa lui ma con il Thè.
 
Dopo due ore passate a lanciarci ingredienti a tutto andare, ci ritroviamo con un pranzo da 10 e lode. Senza sapore, senza colore e senza odore. “Dai infondo il colore ce l’hanno” dico abbozzando un sorrisetto. “Si, il nero”. “Ehi, non dire che è colpa mia. Eri tu l’addetto al forno”. “Si ma sei stata tu che l’hai regolato un po’ troppo caldo!”. “Va beh, ho capito. Come sempre è colpa mia”. “Questa volta la colpa è di tutte e due, anche se tua di più”. “Adesso come facciamo? Non abbiamo più ingredienti, a meno che non vogliamo usare quelli che abbiamo sparsi per tutto il corpo”. “No”. “Andiamo da Anna, lei di sicuro ci preparerà una prelibatezza” aggiungo.
Appena arrivo davanti alla camera di Anna e Nonoko, busso. “Si?” mi chiede Nonoko. “Siamo Mikan e Natsume”. “Oh, Mikan da quanto tempo che non ti vedevo bene. Ogni volta che finivano le lezioni non ti fermavi più a parlare con noi”. “Si, lo so. Ti chiedo scusa, anzi vi chiedo scusa. A tutti. E’ solo che stavo attraversando un periodo un po’ brutto”. “Tranquilla, comunque come mai siete qui?” mi chiede. “Siamo venuti a cercare Anna. Ci serve il suo aiuto”. “Oh, ve la vado a chiamare subito”.
Appena Anna arriva davanti alla porta si strofina gli occhi. “Sei veramente Mikan?!” “Si, scusa se in questi giorn…”. “Si, va bene. Poi gli spiegherai più tardi, adesso non abbiamo tempo. Siamo venuti a chiederti di prepararci il pranzo per un pic-nic. Noi abbiamo esaurito gli ingredienti”. “Me ne sono accorta. Ce li avete sparsi per tutto il corpo” dice Anna ridendo. “Allora? Ci puoi aiutare?” chiedo gentilmente. “Ma certo, venite fra mezz’ora”. “Ok. A dopo” dico salutando sia Anna che Nonoko.
 
Ritorniamo in camera di Natsume che puntualmente chiude la porta a chiave e mi spinge sul letto. “Natsume, non abbiamo tempo adesso!” dico alzandomi e scrollandomelo da dosso. “Ma Mikan!” dice dispiaciuto. Mi piacerebbe baciarlo tutto il tempo ma adesso non possiamo. “Dai prepariamo tutto l’occorrente e poi andiamo da Anna”. “Si ma io…”. “Niente ma. Stasera vengo da te e passiamo la notte insieme”. “Ok”. “Si, ma se mi dai un’altra buca sono guai per te!” urlo puntandogli un dito contro. “Si tranquilla. A proposito senti io non trovo più il mio cellulare da quella notte. Ne ho dovuto comprare un altro”. “Ah, è vero. Il tuo ce l’ho ancora io. Te l’eri scordato in cucina”  dico. “Oh ce l’hai qua?”. “No, mi dispiace ma Charlie per sbaglio l’ha fatto cadere nella fontana e adesso a meno che tu non lo voglia a pezzetti…”. “Stai tranquilla!” mi dice abbracciandomi da dietro.
 
Passata la mezz’ora a preparare tovaglie, stoviglie… Ci catapultiamo da Anna che è fuori alla porta ad aspettarci. “Eccovi qua! Tenete. Pranzo a prova di bomba!”. Ho paura a chiedere che cosa significa a prova di bomba e quindi me ne rimango zitta.
“Grazie. A dopo!” dice Natsume andandosene. “Grazie Anna. Non pensarlo, lo sai come è fatto”. “Si, ciao Mikan e passa una bella giornata con il tuo boyfriend”.  “Di sicuro” dico urlando.
 
“Ehi Nat, ti sei accorto di come siamo vestiti? Vogliamo andare a Central Town in questo modo?” chiedo preoccupata. “Hai ragione. Andiamo a cambiarci, però sbrighiamoci”.
Appena Nat se ne va dalla mia stanza inizio a scegliere i vestiti da indossare. Dopo aver esaminato tutto il mio guardaroba, scelgo di indossare un vestitino lilla con un motivo floreale bianco. Prendo il mio fiocco bianco, regalo del nonno… Vado in bagno a farmi una doccia e a togliermi tutta la farina dai capelli. Appena esco vado a sbattere contro il lavandino. Mi rialzo subito e mi vesto. Mi lego i capelli in una treccia che poi alzo in un chignon. Indosso il vestitino e prendo le mie ballerine lilla. Mi metto un po’ di matita nera e un po’ di ombretto bianco. Prima di uscire prendo anche il cestino e un giacchetto di lana bianco. Esco e chiudo a chiave la porta.
Mentre sto andando verso la camera di Natsume mi arriva un messaggio da quest’ultimo.
 
Vieni direttamente giù. Io sono già sulla moto.
 
Esco dall’Istituto in fretta e mi siedo dietro a Natsume. Appena partiamo a tutta velocità lo chignon si scioglie e anche la treccia, i miei capelli adesso ondeggiano nell’aria. Fortunatamente sono riuscita a recuperare i fiocchi prima che mi scappassero di mano. “Così stai molto meglio principessa” mi dice Natsume. Arrossisco e accenno ad un grazie.
Appena arriviamo a Central Town, ci sediamo sul parco costruito da poco per tutti gli studenti e noto che non siamo stati gli unici ad avere l’idea del pic-nic. Ci sono perfino Hotaru e Ruka.  “C’è molto gente. E io che volevo stare solo e tranquillo” dice Natsume. Gli do una spallata. “Ehi! Che ho fatto?”. “Ricordati che il parco non è stato costruito solo per te” rispondo. “Hai ragione. Vieni sediamoci li in fondo” dice Natsume trascinandomi. Ci sediamo e il vento mi scompiglia tutti i capelli. Mannaggia! Ci avevo messo un po’ per farmi quell’acconciatura. Va beh. Sarà per un’altra volta.
 
Sono le 18.30 e il pomeriggio l’abbiamo passato a ridere, a parlare e a baciarci. Stiamo per raccattare tutte le nostre cose quando qualcosa di bianco mi cade sul naso. “Ehi Mikan! Guarda, nevica!” mi dice Natsume puntando un dito in alto. Ha ragione. Sta proprio nevicando. Tanti piccoli batuffoli di neve scendono e vanno a posarsi su di me e su Natsume. Passiamo un po’ a guardare il cielo, ma poi finiamo di mettere a posto e ci rechiamo nella stanza di Natsume.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Cap 10
 
Sono le 18.45 e io e Natsume stiamo mettendo a posto tutto quello che abbiamo usato. “Ehi Nat, io vado a ridare questo ad Anna tu intanto finisci di mettere a posto” dico uscendo.
Prima di arrivare davanti alla camera di Anna e Nonoko, busso a quella di Hotaru. Nessuna risposta. Può darsi che ci sia Ruka con lei… Beh, lasciamo perdere. Verrò a salutarla un altro giorno. “Ehi Mikan!”. “Hotaru.. Credevo che non ci fossi in camera”. “No, ci siamo”. “Siamo? C‘è anche Ruka?”. “Si…”. “Volevo chiedervi scusa per tutto quello che vi ho fatto passare. Nat mi ha raccontato tutto di tutto” rispondo abbassando la testa.  Sento delle braccia avvolgermi. Alzo la testa e vedo che Hotaru mi sta abbracciando e più tardi si unisce anche Ruka all’abbraccio. “Sono contenta che la tua testolina abbia deciso di ragionare per una volta” mi dice Hotaru sorridendo. “Ragazzi siete i migliori. Adesso vado da Anna, devo consegnargli queste cose e poi vado in camera da Nat”. “Mi raccomando…. Stai attenta!” mi urla Hotaru.
 
Busso alla porta di Anna e mi apre Nonoko. “Ehi Mikan! Allora com’è andato il pic-nic?” mi chiede Nonoko. “Tutto a meraviglia grazie ad Anna. Senti, sono venuta a riportagli queste, se puoi dargliele e ringraziare da parte mia e di Natsume” dico salutando Nonoko. “Tranquilla, lascia fare a me”.
 
Finalmente adesso posso andare da Nat e passare una serata decente con lui.
Entro nella stanza e vedo che non c’è nessuno, ma c’è un bigliettino per terra. Se è un altro bigliettino di Nat dove mi dice che è andato in missione giuro che lo vado a riprendere con le orecchie. Lo apro e i miei occhi iniziano a brillare. E sul mio viso si forma un sorriso lungo kilometri e kilometri.
 
Se una sera con me vuoi passare, prima mi devi trovare. Una caccia al tesoro ti aspetta, non temere ogni indizio ti farà un piacere.
Indizio 1: Se l’amore vuoi trovare non esitare, alla serra ti devi recare. Non cercare però un fiore normale cerca un qualcosa di passionale.
 
Fiore passionale? Ma certo, il fiore della passione.  Mi reco nella serra e inizio a cercare questo fiore. Sinceramente non so neanche che aspetto abbia. Va beh, me la caverò con le mie conoscenze, cioè con 0.
Dopo un po’ di tempo trovo il fatidico fiore e vicino c’è attaccato un biglietto.
 
Arriverai forse alla meta attesa. Ma ricorda, meglio che tu sia difesa.
 
DIFESA?! Ma certo! Hotaru! Andrò da lei e mi farò prestare uno dei suoi marchingegni.
 
“HOTARU! APRI! VELOCE!” urlo. Hotaru mi apre la porta e mi guarda con un’aria preoccupata. “Che è successo?” mi chiede. “Natsume mi ha organizzato una caccia al tesoro e il premio è lui. Devo trovarlo, solo che mi serve uno dei tuoi aggeggi per difendermi!”. “Strano… Ma ok. Tieni questo! Mi raccomando usalo con cautela!”. “Promesso!” dico andandomene.
 
Esco dai dormitori e mi ritrovo il signor Orso davanti. Cavolo! Era questo il pericolo? Io e quell’orsetto non siamo mai andati d’accordo.  Il signor orso si piazza davanti a me e mentre mi sta per dare un calcio, mi abbasso in tempo e vedo che dietro alla sua schiena c’è un foglietto. Mentre l’orsetto mi viene di nuovo contro, prendo in tempo il bigliettino e me ne vado correndo via.
 
Complimenti! La tua meta è ancora oscura ma non avere paura. Se paura tu avrai in pericolo sarai. Adesso è arrivato il momento di trovare colui che stai a cercare. Che ne dici di ricordare il momento in cui per la prima volta ti sono venuto a parlare? Non scordare però che non tutto è prezioso.
 
Wow Stavolta Nat si sta davvero superando. La prima volta che ci siamo parlati…. MA SI! Dove mi ha tolto la gonna! Corro verso l’edificio e inizio a cercare.  Non tutto è prezioso…. Forse intende che devo guardare nelle cose più preziose di questa stanza. Nah. Non credo intenda quello. Prezioso…Prezioso… Ma certo! Il divano dove ci siamo parlati per la prima volta. Alzo i cuscini e trovo un bigliettino tutto decorato.
 
Che dire, sei brava mia principessa. Ma ricordati se il principe vuoi trovare una cosa devi portare. Nella camera  della prediletta una cosa è protetta. Un regalo ormai consumato ma che alla tua chioma ha giovato.
 
Ai miei capelli? Un regalo? Forse sta parlando dei fiocchi che mi ha regalato al mio compleanno. Mi reco in camera e quando apro il cassetto vicino ai fiocchi c’è una rosa con un biglietto attaccato vicino.
 
Cara Mikan… La rosa rossa è il segno del mio amore, adesso vai fuori per favore. Appena uscita non scordare che la rosa può ferire e tu puoi morire. Ma l’amore è segno di protezione è per questo che vado in missione. Ti chiedo di perdonare il tuo amore è il mio ultimo favore. Ti chiedo di ritornare nella camera e di passare con me la sera.  
 
Mi reco subito nella camera di Nat come mi diceva il biglietto. Appena apro la porta mi ritrovo sotto un fiume di petali di rose rosse. Seguo la strada di petali e mi ritrovo in bagno.
Sopra alla vasca trovo un altro biglietto.
 
Mettiti fresca e indossa qualcosa di leggero.
 
Il bagno è disseminato anche esso di petali, anche sopra il bordo della vasca e anche dentro ad essa. Mi immergo dentro e mi rilasso.
Appena finisco vado nell’altra stanza del bagno e ritrovo tutti i miei vestiti del mio armadio su un mobile.
L’intimo lo scelgo tutto azzurro e bianco e sopra prendo una canotta azzurra e dei pantaloncini bianchi. Vado di la e ritrovo Natsume sul letto che mi sorride. “Finalmente non ce la facevo più ad aspettarti” mi dice vendendo verso di me. “Nat, sei davvero speciale”. “Adesso principessa sei pronta a passare una notte indimenticabile?”. “Si amore”.
E’ la prima volta che lo chiamo così. E lui non si è dispiaciuto anzi sorride anche di più.
“Nat, mi prometti una cosa?”. “Ma certo principessa”. “Non mi lasciare più. Con te ho trovato la serenità e la felicità desiderata “ dico. “Te lo giuro”.
Natsume mi appoggia sul letto e mi inizia a baciare sempre più appassionatamente.  “Nat, credi sia la volta giusta?” sussurro nel suo orecchio. “Chi lo sa. Adesso vedremo”.
Natsume inizia a sciogliermi i capelli e ad accarezzarmeli. “Sei bellissima”. “Anche tu”.
Butto le braccia intorno al collo di Nat e lo stringo a me. Lui mi guarda e poi inizia a baciarmi sulle labbra.
Mentre ci rigiriamo nel letto a baciarci noto che le coperte del letto, che sono di un rosso fuoco fanno pan-dan con i petali sparsi sul pavimento. La luce della stanza è spenta, ma quest’ultima è illuminata da un sacco di candele. Natsume inizia ad alzarmi la maglia e a baciarmi la pancia. Io faccio la stessa cosa, così bottone dopo bottone inizio a togliergli la camicia. Alla fine ci ritroviamo lui a petto nudo e io in reggiseno. Ho un po’ di vergogna ma prima o poi doveva succedere. Natsume inizia ad accarezzarmi la pancia e il viso. Mentre Nat mi accarezza io inizio a sbottonargli i pantaloni e quando lui capisce che sto cercando di fare si alza e si toglie i quest’ultimi da solo. Mentre lui si toglie i suoi io inizio a sbottonare i miei ma lui mi ferma. “Voglio farlo io”. Arrossisco e lo lascio fare. Mi sfila i pantaloni e siamo tutti e due in intimo. “Sei pronta o vuoi fermarti?” mi chiede. “Sono pronta”. E così ci ritroviamo tutti e due senza intimo.
Inizia la magia e i nostri corpi si muovono in sintonia.
 
Sono le 07.20 e mi sveglio tra le braccia di Natsume. Abbiamo la coperta addosso e mi rivengo alla mente i ricordi di stanotte, infatti questa notte tutti e due abbiamo perso la nostra verginità, almeno io. Poi non so lui. Sbadiglio e mi sveglio e noto che anche Nat apre gli occhi. “Buongiorno principessa” mi dice dandomi un bacio sulla guancia. “Buongiorno Nat”. “Passato una bella notte?” mi chiede. “Si, posso farti una domanda?”. “Ma certo”. “Quante ragazze hai avuto prima di me?”. Non sembra scosso da questa domanda e non fa neanche fatica a pensare alla risposta. “Nessuna, solo tu. Tutte le ragazze dell’accademia volevano stare con me solo per essere riconosciute come ‘la ragazza di Natsume il duro ‘”. “Wow, veramente? E come fai a sapere che anche io non ti sto mentendo?” chiedo. “Beh, perché tu sei di animo puro”. Sorridiamo tutti e due e dopo ci uniamo in un bellissimo e lunghissimo bacio.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Cap 11
 
Sono le 7.49 e io e Natsume abbiamo appena smesso di baciarci.
“Che giorno è oggi?” chiedo. “Lunedì”. LUNEDI?! LA SCUOLA! “Muoviti!” urlo buttandolo giù dal letto. “Che hai?”. “Ricordati che noi frequentiamo una scuola e fra pochi minuti dobbiamo essere in classe”. Inizio a correre per la stanza con una coperta avvolta attorno mentre cerco la mia biancheria. Appena la trovo la indosso con anche i vestiti che erano sotto il letto. “Natsume Hyuuga muoviti! Se vuoi che oggi ti parli ti devi muovere!!!!!!!!”. Corro nella mia stanza senza neanche salutarlo. Appena entro prendo la mia divisa scolastica e della biancheria pulita e mi butto direttamente dentro la vasca.
Dopo due minuti esco dalla vasca in fretta e furia e indosso la divisa. Prendo le scarpe e i miei nastri. Esco dalla stanza con i capelli sciolti e con le scarpe slacciate.
Appena esco dai dormitori vedo Natsume sulla moto che mi fa segno di salire. Colgo l’occasione e in pochissimo tempo  partiamo. Durante il tragitto noto un ragazzo che non ho mai visto prima, non ci faccio caso e non mi accorgo che in pochissimo tempo ci ritroviamo in classe. “Buongiorno signor Jinno”. “Oh Mikan”. Mikan?! Non mi ha mai chiamato così il signor Jinno, alzo la testa e noto che al suo posto c’è un altro professore. E’ quello che ci ha fatto sostituzione alle elementari. Porta ancora tutti quegli anelli e i suoi capelli sono rimasti ancora scuri e porta la solita codina dietro. I suoi occhi sono scuri come il buio. Mi giro verso Nat e noto che i suoi occhi sono spalancati. “Che hai Nat?” gli chiedo preoccupata. “P-Persona!” sussurra. Mi giro ma l’unico che mi ritrovo davanti è lo stesso professore di prima. Ma si! Quel professore è Persona! Hanno la stessa corporatura e adesso che ci faccio caso portano anche gli stessi anelli.  “Nat, stai tranquillo e andiamo a sederci al nostro posto”. “Mikan, stai lontana da lui” mi dice Natsume prendendomi per il polso e portandomi al mio banco. “Bene, visto che anche Sakura e Hyuuga sono arrivati posso iniziare la lezione anche se prima vi devo presentare una persona”. UNA PERSONA? “Date il benvenuto al nuovo arrivato in accademia. Nathaniel James”. In classe entra un ragazzo dalla corporatura abbastanza adulta. Me è quello che ho visto prima in moto con Nat. Nathaniel alza la testa e mostra i suoi occhi azzurro ghiaccio che a loro volta sono contornati da una capigliatura bionda e come Natsume porta degli orecchini che controllano l’Alice. “Buongiorno mi chiamo Nathaniel James e ho come potete capire la vostra stessa età”. Presentazione efficace. “Il mio Alice è quello del ghiaccio”. Wow, il ghiaccio! Certo che questo Alice non è molto utile adesso in inverno dove di ghiaccio ce n’è già abbastanza. “Bene, visto che le presentazioni sono finite, puoi accomodarti vicino a Sakura”. “Ma ci sono io!” urla Ruka. “Tranquillo, tu ti sposterai vicino ad Imai”. Credo che adesso Ruka sarà molto più felice. Infatti non fa obiezioni e si sposta di banco. Vicino a me si accomoda Nathaniel. “Ciao, io sono Mikan Sakura e lui è Natsume Hyuuga”. “Piacere” dice Nathaniel sfoderando un sorriso.  “Ciao” Dice Natsume. “Oh, adesso che ci faccio caso non posso darti un soprannome perché quello che ti volevo dare ce l’ha già Natsume”. “E quale sarebbe?” mi chiede Nathaniel. “Nat. Io chiamo così Natsume”.  “Oh, che bel soprannome. Ma dimmi voi due siete fidanzati?”. “Si, qualche problema?” dice Natsume scontroso. “E dai Nat! Non fare lo scorbutico!” dico dandogli una gomitata. “Vedo che voi due avete già instaurato un buon rapporto con Nathaniel. A proposito Sakura, visto che Nathaniel è nuovo di qui dovrai fargli da guida. Sarà il tuo protetto finché non si sarà ambientato”. “Oh… Ok”. Mi giro verso Natsume e anche se il suo viso non lascia trasparire nulla so che in infondo è arrabbiato. Persona lo odia a Nat. Ma io farò di tutto per renderlo sempre felice.  
“Bene, riprendiamo la lezione”.
 
Sono le 12.55 e le lezioni finiscono. Io e Nat usciamo insieme e lui ha un braccio intorno alla mia spalla. “Ehi Mikan! E’ così che ti chiami vero?” mi chiede Nathaniel correndo verso di noi. “Si, Mikan Sakura” rispondo. “Bene, sai vorrei fare oggi il compito che ci ha assegnato questa mattina  il professore Narumi”. “Ok, e io a cosa ti servo?” chiedo perplessa. “Beh, mi servirebbe qualcuno che mi accompagni in biblioteca e visto che sei la mia guida ho pensato di chiedere a te”. “Ma perché non vai a chiedere a qualcun altro?” dice Natsume. “Beh, ho già detto il perché e poi conosco solo voi due per adesso” risponde convinto Nathaniel. “OK, va bene. Nat tu vieni con noi?”. “Ma è chiaro”. Ho come l’impressione chi finirà male questa faccenda. “Nathaniel vieni. La biblioteca è da quest’altra parte” dico sorridendo. “Oh, sorry”. “Sei inglese?” chiedo stupita. “Yes” risponde. “Ecco perché mi sembrava che il tuo accento fosse diverso dal nostro”. “Wow, adesso si che siamo al completo. Abbiamo un inglese in questa accademia” dice sarcastico Natsume. “Nat smettila!” dico puntandogli un dito contro.
“Ehm Mikan…. You are very funny” . Che ha detto? “Scusa, potresti ripetere? Ma questa volta ti prego in italiano”. “Oh, sorry. Ho detto che tu sei davvero buffa”. Non so se prenderlo o no come un complimento ma visto che il nonno mi aveva insegnato ad essere cortese io rispondo gentilmente.  “Oh grazie. Sei davvero molto gentile”. “Oh ma che bravo. Mi complimento con te”. Risponde Natsume mettendomi un braccio intorno alla spalla. “Allora Nat, mettiamo le cose in chiaro. O la finisci e ti comporti normalmente e finisci di importunare Nathaniel oppure torni in camera tua a fare quello che vuoi”. “Mikan….”. “Ho espresso la mia opinione. Adesso vedi quale delle due ti va più a genio”. “Me ne vado in camera mia, ma sia chiaro, me ne vado solo perché non sopporto la sua faccia” dice Natsume andandosene. “Mikan, mi dispiace di averti fatto litigare con il tuo boyfriend”. “Ma no, è tutto normale. Sai quante discussioni di questo genere abbiamo noi due ogni giorno. Di sicuro la causa non sei tu ma i nostri caratteri che si vanno a scontrare per le differenti ideologie”. WOW!! E’ la prima volta che dico una cosa così intelligente.
Io e Nathaniel ci dirigiamo verso la biblioteca, ma appena entriamo vediamo che è già piena e non c’è più posto a sedere. Così prendiamo i libri che ci occorrono e ci mettiamo sul parco dove io e Nat abbiamo fatto il nostro pic-nic. “Ehi, posso chiederti una cosa?”. “Ma certo” rispondo. “Da quanto state insieme tu e Natsume?”. Oddio! Mi trovo in difficoltà su questa domanda. “Beh… ci siamo messi insieme a inizio ottobre”. “Wow, avete scelto una stagione molto fredda” dice ridendo. “Hai ragione!”.
 
Sono le 20.32 e io e Nathaniel abbiamo appena finito di fare i compiti. Beh, visto che lui aveva iniziato e io mi annoiavo ho iniziato a farli anche io, anche se mi ci è voluto l’aiuto di Nathaniel per la maggior parte degli esercizi. Ci alziamo dal prato, e ci salutiamo con un abbraccio.
Mi reco in camera mia e dopo esco per andare in quella di Nat. Busso ma nessuno mi risponde.
C’è una busta sotto alla sua porta. La prendo e la apro.
 
Cara Mikan, mi dispiace di lasciarti un’altra sera da sola, ma visto che non ritornavi e Persona è venuto prima del solito non ho avuto il tempo neanche di salutarti per bene.
P.S. questa missione durerà, se tutto va bene due settimane. Non rattristarti. Io sarò sempre vicino a te. Mi raccomando però tu stai lontana da quel Nathaniel.
 
Questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Le lacrime iniziano a scendere e la lettera che ho in mano inizia a diventare tutta a pois.
Non so perché ma mentre piango rido anche. Forse perché mi ha consolato il fatto che è geloso di Nathaniel.  
Vado in camera mia e indosso il mio pigiama con gli orsetti che mi aveva regalato il nonno per il mio 17 compleanno.
Adesso che ci penso fra pochissimi giorni sarà il compleanno di Nat e giuro che se per il 27 Novembre non è qui in accademia, vado a prenderlo io per le orecchie. Domani andrò a prendere il regalo.
Mi butto nel mio letto e mi addormento pensando a quando io e Nat ci baceremo di nuovo.
 
 
Sono le 05.29 e mi sveglio impregnata di sudore. Strano visto che sta nevicando e nella camera c’è un freddo polare, l’unica spiegazione è che ho fatto un brutto sogno.
Vado in bagno e mi sciacquo la faccia. Mi alzo definitivamente dal letto, non riesco a riaddormentarmi. Prendo il telefono e chiamo Nat, di sicuro adesso non sta svolgendo nessun compito.
 
“Pronto?” questa non è la voce di Nat ma la voce di una ragazza. “Sono Mikan Sakura, C’è Natsume?”. “Oh il signor Hyuuga in questo momento è impegnato a soddisfare dei piaceri”. Non ci posso creder. Attacco il telefono che di punto in bianco si ritrova sul pavimento. Le lacrime iniziano a scendermi e di conseguenza iniziano a bagnare il pavimento freddo. Natsume quindi mi ha solo presa in giro. Adesso quel bastardo se la sta facendo con altre ragazze. E’ un bugiardo, mi ha detto che io ero l’unica che ama e che sarebbe stato sempre così. E io stupida che ci ho creduto. Mannaggia  a me e alla mia ingenuità. Corro fuori dalla stanza e vado a scontrarmi contro qualcuno. Alzo la testa sperando che sia Hotaru, ma a quanto pare l’unico che mi ritrovo davanti è Nathaniel. “Mikan, perché piangi?” mi chiede abbassandosi e asciugandomi le lacrime che mi rigano il volto. “Sono stata ingannata dall’unica persona che amo”. Non so perché, ma forse è l’istinto, mi butto tra le braccia di Nathaniel e inizio a piangere a dirotto. Non ce la facevo a resistere, dovevo sfogarmi con qualcuno. “Che cosa ti ha fatto Natsume?” mi chiede. La sua temperatura corporea non mi aiuta a rilassarmi. Ha il corpo e le braccia gelide, non ce la faccio a resistere ma ho bisogno di qualcuno che mi abbraccia. “MIKAN!” urla qualcuno. Mi affaccio e dalla spalla di Nathaniel intravedo Ruka che vieni vicino a noi. “RUKA!” urlo andando verso di lui e abbracciandolo. “Che stavi facendo tra le braccia di Nathaniel?” mi chiede furioso.
 
Andiamo in camera di Ruka e più tardi ci raggiunge anche Hotaru, spiego la situazione e ci riuniamo in un abbraccio. Mi addormento in mezzo a Ruka e ad Hotaru.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Cap 12
 
Sono le 09.56 e mi alzo di botto. Oddio dove sono andati a finire Hotaru e Ruka?! Mi alzo e inizio ad aprire tutte le porte della stanza per vedere dove sono andati a finire quei due. Appena alzo la testa e noto l’orario vado in bagno e vedo che i pigiami sono sul bordo della vasca mentre delle divise neanche l’ombra. Corro in camera mia e indosso in fretta e furia tutto. Non mi faccio neanche la doccia. Non c’è tempo. Mannaggia! Se Natsume non fosse in missione mi sarebbe venuto a chiamare e sarei arrivata come sempre nel mio “perfetto orario”.
Esco dalla stanza e corro nell’edificio superiore e appena svolto l’angolo noto che qualcuno si sta dirigendo a quest’ora, come me nella sua classe. Corro e lo supero e noto che quel qualcuno è Nathaniel. “Ciao Mikan!” mi dice salutandomi. Mi fermo sul posto mentre faccio una specie di step tanto per dargli l’idea che vado di fretta.  “Scusa Nathaniel, sono in ritardo. Non mi hanno svegliato quei due!” dico. “Capisco… Ma potresti indicarmi dove si trova la sezione B?” mi chiede con un tono che sta per diventare un disperato. Lo afferro per un braccio e iniziamo a correre. Non abbiamo tempo di camminare. “Thanks Mikan” mi dice sorridendomi. “Tranquillo!” rispondo. Apro la porta della classe bruscamente e appena mi giro noto che i miei compagni e il professore mi stanno guardando increduli e come sempre io sono la solita sfigata che arriva tardi alle lezione del signor Jinno.  “B..Buongiorno..” dico balbettando. “E’ questo l’orario di presentarsi in classe Sakura?” mi rimprovera Jinno. “Beh….”. Oddio sono nel panico assoluto, non so cosa rispondere. “Excuse me. E’ colpa mia se Mikan è in ritardo. Gli ho chiesto di farmi finire di vedere la scuola e non sapevo che bisognava avere una giustificazione per non essere in classe” dice Nathaniel  rivolgendosi a Jinno. “Beh.. In questo caso… Andatevi a sedere!”. Sul mio viso spunta un sorriso a trentadue denti e vado a sedermi al mio posto.
 
10.50 e la lezione di Jinno non è ancora finita che scatole!
All’improvviso mi vibra la gamba. Prendo il cellulare e vedo che c’è un messaggio. E’ di Natsume….
 
Ciao Principessa! Ti stai divertendo alla lezione di Jinno? Credo proprio di no. Stamattina ti sei riuscita a svegliarti in orario o hai fatto la ritardataria? Ti amo. Rispondi presto.
 
Che bastardo! Dopo avermi tradito ha ancora il coraggio di chiamarmi principessa. Ah beh, ovviamente io sono la scema di turno che deve stare al suo gioco. E no! Stavolta no!
 
Ciao Natsume! Punto primo azzardati a chiamarmi ancora principessa e guai a te. Punto secondo no non mi sto divertendo alla lezione di Jinno e ho fatto in ritardo ma grazie a Nathaniel non ho preso nessuna punizione. E punto terzo ma non meno importante non dirmi più ti amo perché so che è finto e che mi hai preso in giro fino ad adesso. Sei un bastardo. Come ti permetti di tradirmi così, senza nessun senso di colpa. Non hai pensato che io ci potevo rimanere male? Ma che dico, tu non hai cuore!
 
Ho appena premuto il tasto di invio. Forse sono stata troppo dura?
“Non credi di essere stata troppo dura?”. Mi giro verso Nathaniel. “Stavi leggendo quello che scrivevo?!”. La mia pazienza ha un limite. Come si permette. “No, ma che sentivo le tue piccole dita picchiettare sulla tastiera del telefono e mi sono preoccupato, ma non ho letto il messaggio stai tranquilla”. “Ah…”. “E comunque non voglio sapere a chi stavi inviando il messaggio, ma il non credi di essere stata troppo dura non era riferito al destinatario ma al telefono. L’hai quasi spaccato picchiettandoci sopra”. Mi esce una risata. Si stava preoccupando del telefono? Non ci credo!
“Non sono l’unica a sembrare buffa” dico ridendo. “Ehi!” aggiunge Nathaniel. Ma alla fine scoppiamo a ridere uno appresso all’altro.  Ed ecco di nuovo la vibrazione del telefono. “Scusa, devo vedere il messaggio” dico a Nathaniel. “Si, stai tranquilla”.
 
Ehi Mikan! Che ti ha preso? Io non ti ho mai tradito! E scusa poi che cosa ti ha fatto credere questa cosa?!
Passando alle parole pesanti di’ a quell’inglese di non avvicinarsi a te o se no quando arrivo si ritrova la faccia tutta bruciata.
 
Senti Natsume, ieri sera ti ho chiamato e mi ha risposto una ragazza che diceva che stavi soddisfando dei piaceri. Secondo te questa frase che mi deve far credere? E lascia stare Nathaniel perché non ha fatto niente e non centra niente con noi due!
 
Ma se io ieri sera ero in missione per Persona! Credo che quella ragazza stava parlando del piacere che mi ha chiesto di fare Persona. E comunque Nathaniel centra eccome, perché per due settimane io non ci sarò e ovviamente lui approfitterà di ogni situazione! Ho visto come ti guarda, coglierebbe al volo ogni occasione!
 
Senti Natsume, mi stai dicendo la verità? Non mi hai mai tradito?
 
NO! Te lo posso giurare!
 
Ok, ti credo. Solo perché ti amo e comunque stai tranquillo Ruka e Hotaru terranno gli occhi puntati su Nathaniel e poi secondo te io lo faccio avvicinare. Scusa devo lasciarti il professor Jinno sta venendo qua.
 
Butto in fretta il telefono nella zaino e appena Jinno si posiziona davanti a me mi squadra. “Signorina Sakura mi saprebbe dire di cosa stiamo parlando?”. “…Della vegetazione delle piante?”. Vedo il professor Jinno diventare da rosa a viola e da viola a blu. “FUORI!” urla. Prendo velocemente lo zaino e vado fuori la classe ma mentre sto andando il professor Jinno rivolge la stessa domanda a Nathaniel. “E lei me lo sa dire?” “Si, la fotosintesi clorofilliana!” risponde. “FUORI ANCHE LEI!” urla Jinno a Nathaniel.
 
Appena io e lui siamo fuori dalla classe iniziamo a ridere. Sono fidanzata! Me lo devo ricordare e devo cercare di tenere lontano Nathaniel da me. “Senti Nathaniel perché l’hai fatto?” chiedo. “Cosa?”.” Lo sai cosa” rispondo. “Ah, guarda che non l’ho fatto per te, non sapevo veramente di cosa stavamo parlando perché il ticchettio delle tue dita sulla tastiera del telefono mi distraeva”. “Oh.. Scusa non l’ho fatto apposta. Oddio ti ho fatto cacciare fuori dalla classe già al secondo giorno di scuola! A Natsume l’ho fatto cacciare dopo tre anni!”. “E come hai fatto?” mi chiede Nathaniel meravigliato. “Beh, parlavo da sola e qualche volta rivolgevo delle domande anche a lui ma dopo un po’ si è spazientito e ha iniziato ad urlare e il professor Jinno ci ha cacciato fuori”. “Hahahahah”. Alla sua risata si aggiunge anche la mia.
“Ragazzi, che ci fate fuori dalla classe?” ci chiede il professor Narumi. “Beh, colpa della vegetazione delle piante e della fotosintesi clorofilliana” risponde Nathaniel. Narumi inizia a ridere. “Non eravate attenti?” ci chiede. “Beh, io stavo messaggiando con Natsume e il ticchettio delle dita contro la il telefono ha fatto distrarre Nathaniel così quando Jinno ci ha chiesto di cosa stavamo parlando non abbiamo saputo rispondere” dico. “Mikan, quante volte ti ho detto che non devi messaggiare in classe?”. “Tante, ma non è colpa mia se mi manca il mio ragazzo”. “Mikan!” . Narumi incrocia le braccia e io inizio a diventare tutta rossa. Non ho mai detto una cosa del genere.
 
Dopo tante ore di lezione la giornata scolastica è finita. Finalmente.
Mi butto sul mio letto e mi addormento come un pesce lesso.
 
Sono le 16.15 quando mi sveglio. Vado in bagno a sciacquarmi la faccia e poi quando ritorno in camera metto un cd nello stereo e inizio a sentire un po’ di musica. Mi mancano i momenti con il nonno. All’improvviso mi si accende una lampadina nella testa, prendo il cappotto e le scarpe, infilo il tutto e corro verso la sala professori.
 
Appena busso e mi viene aperta la porta noto che ci sono tutti professori. Mi faccio coraggio e appena sono al centro inizio a parlare. “Buonasera, volevo chiedere un favore a tuti voi professori. So che sarà qualcosa di molto difficile da ottenere, ma vi prego di ragionare. Vorrei andare a trovare il nonno, so che è morto ma voglio andare dove un tempo vivevamo tutti e due e voglio stare un po’ con lui, so che la sua presenza buona è ancora in casa” dico iniziando a piangere. Non lo faccio apposta, non voglio convincere i professori così, ma la nostalgia sta prendendo il sopravvento. “Mikan, vieni con me mentre i professori si mettono d’accordo” mi dice Narumi. “No. Lei sa quanto è importante per me andare li’ e lei è l’unica persona che può convincerli tutti quanti! La prego rimanga a discutere con loro e cerchi di convincerli. Io starò fuori ad aspettare” dico uscendo dalla sala.
 
Sono le 17.12 e i professori stanno ancora discutendo. All’improvviso esce il signor Narumi con una faccia neutra. Credo proprio che non ci sia riuscito a convincerli. “C’è una notizia bella e una brutta”. “Me le dica insieme”. “Ok, quella bella è che potrai andare e quella brutta è che ti hanno concesso solo una settimana”. “Una settimana va più che bene! Grazie mille!”. “Mikan, c’è un’altra cosa. Dovrai partire il giorno che Natsume ritornerà dalla missione”. “Perché?”. “Così è stato deciso, o accetti o rifiuti”. “Anche se mi costa tanto, accetto”. Saluto tutti i professori  e me ne ritorno in camera.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Cap 13

 

Sono le 19.15 prendo il telefono, compongo il numero di Natsume e lo chiamo.

“Pronto?”. “Scusi, stocercando Natsume Hyuuga”. “Si, glielo passo subito”. Una voce femminile in sottofondo chiama Nat. “Pronto Mikan?”. “Ciao Nat”. “Aspetta un attimo principessa”. Sento Natsume mandare via qualcuno, credo proprio che stia mandando a quel paese quella ragazza. “Eccomi. Allora come va? Ti sei calmata un po' da stamattina” mi dice. “Si, oggi Jinno mi ha cacciato fuori dalla classe insieme a Nathaniel”. “Perchè?”. “Beh, mi sno distratta messaggiando con te e quando mi ha chiesto di che cosa stavamo parlando io non gli ho saputo rispondere”. “Hahahaha. E quell'inglese perchè è stato cacciato fuori?” mi chiede innervosendosi. “Beh, perchè visto che ero arrabbiata con te, picchiettavo troppo forte e lui si è distratto e quando Jinno gli ha fatto la stessa domanda che ha fatto a me, neanche lui ha saputo rispondere”. “Gli sta bene. Se stata capace di farlo buttar fuori dalla classe dopo neanche un giorno di lezione”. Sento la sua risata e mi viene da ridere anche a me. All'improvviso sento un rumore. Qualcuno sta bussando alla porta. “Ehi Nat, aspetta”. “Ok”. Vado all'entrata e appena apro la porta mi ritrovo Nathaniel davanti. “Nathaniel!”. Sento Natsume iniziare a sparare parolacce a Nathaniel. Mi scappa una risata. “Dimmi pure Nathaniel, di cosa hai bisogno?”. “Mikan, avrei bisogno di chiederti un favore”. “Dimmi pure”. “Ho bisogno che tu finga di essere la mia ragazza”. Ok adesso è davvero strano. Natsume ha sentito quello che ha detto e ha iniziato a urlare e ad imprecare verso Nathaniel. “Che? Perchè?” chiedo confusa. “Beh, domani arriverà all'Alice Academy la mia ex e non si è ancora arresa al fatto che l'ho lasciata e fa sempre di tutto per riconquistarmi e non capisce che così mi rovina le giornate. Ti prego, solo per fargli capire che non ha più speranze con me”. “Beh... In questo caso...”. Non ho il tempo di rispondere che Natsume inizia ad urlare dicendomi di non accettare. “Ehi Nathaniel, aspetta un attimo”. “Ok...”. “Rimani qui” dico sorridendogli.

Vado in camera e inizio a parlare con Natsume. “Ehi Nat...”. “Tu prova ad accettare a guai a te e a lui”mi dice. “Nat calmati, ho intenzione di aiutarlo perchè come ho aiutato tutti e anche te all'accademia, aiuterò anche lui che tu lo voglia o no” dico chiudendo il discorso. “Peggio per te Mikan, quando ci rivedremo fra due settimane...” “Tre”. “Perchè tre? La missione dura solo due settimane”. “E invece la mia vacanza una. Quindi se non faccio i conti male due più uno fanno tre”. “VACANZA?! Quale vacanza?” mi chiede innervosendosi. “Ho chiesto ai professori di andare a trovare il nonno e mi hanno permesso una settimana di tempo”. “Capisco... Beh ritornando al nostro discorso.... Dopo le tre settimane sarà difficile che io parlerò con te se tu aiuti Nathaniel...” dice. “Beh, allora farò a meno della tua parola. Adesso ti saluto Natsume, ho un amico che mi aspetta e non voglio lasciarlo troppo tempo sulla porta”. “Mika...”. Non riesco a finire di sentire quello che mi sta dicendo Natsume che gli stacco in faccia.

Appena ritorno all'ingresso vedo Nathaniel giocare con una fiamma azzurro ghiaccio. Credo che quello sia il suo Alice. “Eccomi, scusa per averti fatto aspettare”. “Tranquilla. Comunque mi farai questo piacere?” mi chiede con un tono disperato. “Si” dico sorridendo. “Grazie Mikan, lo sapevo che potevo contare su di te”. “Ma c'è una condizione” aggiungo. “Dimmi tutto”. “Rispondi ad alcune domande”. “Come vuoi....” dice sorridendo. “Di che classe fai parte?”. “Della 4B come te” dice accennando ad un sorriso. “Questo lo so, ma sto dicendo del dopo”. “Ah, abilità pericolose”. “Anche tu, quindi sei in classe con Nat” dico. “Si” dice facendo una smorfia.

 

Parliamo per un po' e poi Nathaniel va di nuovo in camera sua. Io vado in bagno e mi immergo nella vasca riempita poco tempo fa. Ci rimango per una buona mezz'ora o forse anche più, quando esco mi butto sul letto con l'asciugamano avvolta attorno.

 

Sono le 23.45 e il telefono inizia a squillare.

“Pronto?”. “Mikan...”. “Oh ma guarda chi chiama. Non avevi detto che non ci parlavi con me?” chiedo sarcastica. “E' vero... Ma ho pensato seriamente a quello che ti ho detto e trovo che forse ho esagerato e in fondo dovrei essere abituato al tuo carattere” mi dice. Inizio a ridere tra me e me senza farmi accorgere da Natsume. “Bravo il mio Nat, hai capito ormai che non mi puoi più fermare” dico ridendo. “Non scherzare....”.

 

Dopo aver parlato molto con Nat, stacchiamo e vado a dormire. Mi giro e mi rigiro nel letto, ho un presentimento negativo che continua a tormentarmi da giorni.

 

Sono le 08.30 e mentre mi alzo inciampo nella mia ciabatta. Ahia! Il bernoccolo è assicurato stavolta.

Non ho il tempo di rialzarmi che qualcuno bussa alla porta. Non posso aprire in queste condizioni. Addosso ho solo una camicia quasi trasparente da notte. Corro vicino all'armadio, prendo una gonna e un top azzurro, infilo il tutto molto velocemente e poi vado ad aprire la porta.

“Mikan Apri!”. Questa è la voce di Nathaniel. “Eccomi!” urlo aprendo la porta. “Grazie al cielo. Muoviti dobbiamo andare, Ariel è qui!” mi urla prendendomi per un braccio e trascinandomi via. “ASPETTA! Non ho neanche le scarpe e ho addosso dei vestiti indecenti!!” urlo fermandomi. “Oh... Vai in camera a cambiarti, mettiti le scarpe e poi viene davanti all'edificio superiore”. “Ok!”.

Corro in camera mia, prendo dall'armadio un vestitino rosso e ai capelli mi faccio una bella treccia tutta ordinata. Ai piedi prendo delle ballerine nere e esco subito fuori dalla stanza. Mentre corro verso l'istituto superiore mi metto anche la matita nera agli occhi.

Appena arrivo vedo Nathaniel parlare con una ragazza, ha i capelli rossi, i lineamenti perfetti e anche le forme. Corro verso di loro e appena Nathaniel mi vede mi mette un braccio attorno alla spalle. “Ariel ti presento la famosa Mikan”. “Oh, quella che mi ha soffiato il ragazzo” dice sorridendo. Non mi sembra uno di quei sorrisi che sembrano sfotterti.Ricambio il sorriso e tendo la mano a Ariel. Lei la stringe molto volentieri e poi iniziamo a camminare per l'accademia.

 

Sono le 18.45 e io e Nathaniel salutiamo Ariel e andiamo in camera mia.

Appena apriamo la porta Nathaniel si butta sul divano. “Vuoi un caffè?” chiedo gentilmente. “No grazie e scusami se mi sono buttato sul divano senza il tuo permesso, volevo ringraziarti per il favore che mi ha fatto, se ti serve qualcosa dimmelo dovrò in un modo o nell'altro ripagare il favore” mi dice alzandosi e aprendo la porta. “Vai di già?” chiedo. “Si, domani devo svegliarmi presto”. “Come mai?”. “Problemi personali” mi dice chiudendo la porta e andandosene. Che strano ragazzo....

 

Da quel finto appuntamento passano due settimane ed è arrivata per me l'ora di partire e per Natsume l'ora di ritornare....

 

Finisco di mettere le ultime cose nella valigia e poi esco dalla camera con un cappotto. Adesso che ci penso appena torno sarà il compleanno di Natsume.

Appena esco fuori dall'edificio vedo una macchina nera fuori, apro la portiera e vedo che al volante c'è un tizio in giacca e cravatta. Tutto vestito di nero. Ma un po' di allegria gli fa male?

Il signore alla guida mette in moto la macchina e ci dirigiamo verso l'uscita dell'Accademia. Appena i cancelli si aprono noto che una macchina sta entrando cerco di intravedere chi c'è dentro e rimango a bocca aperta. E' Nat. Cerco di salutarlo ma senza nessun risultato.

“E' inutile salutarlo, questa macchina ha i vetri scuri, quindi è impossibile vedere chi c'è dentro” mi dice il tizio in giacca e cravatta. “Oh, capisco....”.

Appena usciamo dall'Accademia percorriamo la stessa strada che un po' di anni fa avevo percorso io per trovare questa accademia.

Passano un bel po' di ore e quando mi risveglio dal mio sonno “eterno” mi ritrovo nel mio paesino. Apro velocemente la portiera, saluto l'autista e vado correndo verso casa del nonno.

 

Appena apro la porta, la polvere mi entra nelle narici. Starnutisco un po' di volte e appena poso le valigie, prendo scopa e paletta e inizio a spazzare per terra, in modo da rendere la casa pulita prima della mia partenza.

 

Una spazzata di qua e una spazzata di la. Appena finisco di spazzare tutta la casa inizio a togliere la polvere da tutte le mensole e da tutti i mobili. Mentre pulisco la mensola della sala noto una foto, siamo io e il nonno quando ero piccolina. Avrò avuto due o tre anni. Squilla il telefono. “Pronto?” chiedo. “Mi scusi sono un'amica di Mikan, lei è in casa?”. Questa è Hotaru. “Sono io Hotaru!” dico ridendo. “Ah... Mikan come ti sei permessa di partire senza neanche avvertirmi?!”. “Scusa è che non volevo farti stare in pensiero” dico mortificata. “Va bene... Adesso ti lascio devo andare con Ruka a Central Town”. “Ok ciao..”. “Aspetta un attimo... Sai cosa piace a Natsume? Fra poco sarà il suo compleanno e dobbiamo comprare il regalo”. “Oh... Sinceramente non so neanche io cosa comprargli, stiamo da poco insieme”. “Come da poco?!?! State insieme da tre mesi!” mi urla Hotaru. “Scusa, ma sai è il primo compleanno con Nat e credo che lo vorrà passare semplicemente, quindi fategli dei regali piccoli ma che non costino molto. Di quello che so a Nat non piacciono le cose troppo grandi”. “Ok, ciao Mikan. Ti saluto!”. “Ciao e salutami anche Ruka”.

 

Sono le 19.20 e ho finito di pulire tutta la casa. Adesso risplende come uno specchio. Prendo le chiavi di casa e mi reco in città per andare al cimitero.

Appena oltrepasso il cancello mi viene una fitta allo stomaco. Mi fa una cosa strana pensare che il nonno è sepolto insieme a tutti questi morti....

Mi reco vicino alla tomba del nonno e gli porgo i fiori che avevo comprato a Central Town.

Sono delle viole, erano i suoi fiori preferiti.

 

Rimango al cimitero per un'ora e poi dopo aver salutato il nonno mi reco in città a fare la spesa per la cena.

Dopo di questa mi butto sul mio adorato lettino e mi addormento come un pesce lesso.  

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Cap 14

 

Sono le 08.50 e quando mi alzo mi sento tutta stordita.

Balzo giù dal letto in un batter d'occhio. Voglio chiamare Nat visto che ieri è tortato in Accademia.

Appena prendo il telefono e alzo la cornetta noto che ci sono venti messaggi in segreteria telefonica. Inizio ad ascoltarli....

 

Hotaru.

Mikan ciao sono Hotaru, spero che tu abbia fatto buon viaggio”.

 

Hotaru.

Mikan, potresti degnarti di rispondere?”

 

Hotaru.

MIKAN?!?!”

 

Hotaru.

Ho capito, non vuoi rispondermi”

 

Ruka.

Ehilà Mikan, sono Ruka. Com'è andato il viaggio?”

 

Anna.

Ciao Mikan! Il viaggio tutto bene?”

 

Nonoko.

Mikaaaaaaaaaan, ehilà il viaggioooooooooo????”

 

Sumire.

Stupida i professori mi hanno detto di chiamarmi per sapere com'è andato il viaggio”.

 

Tsubasa.

Ehi piccolina! Siamo Tsubasa e Misaki, come hai trovato il viaggio? L'hai passato bene? C'è stato qualche inconveniente?”.

 

Hotaru.

Mikan dai! Rispondi! Di solito non mi fai aspettare così tanto. Ehi Ruka chi è? Aspetta un attimo... AAAH! Oddio che gli è successo?! NATSUME! Parla! Rispondi!!!”

 

Oddio! L'ultimo messaggio! Che cosa è successo a Nat! Che è successo al mio Nat!

Corro fuori casa con un vestitino grigio che uso per dormire. Mi dirigo alla fermata degli autobus. Appena arriva il primo entro in fretta e furia e noto che qualcuno mi ferma mentre sto andando a sedermi. Mi giro e mi ritrovo la faccia dell'autista davanti. Cavolo! Il biglietto....

“Scusi signorina, mi mostra il biglietto?”. “Scusi non ce l'ho. E' urgente la prego! Il mio ragazzo si è sentito male. Non so che cosa gli sia successo. Quell'Accademia lo mette in pericolo”. L'autista si toglie di occhiali da sole e faccio un balzo all'indietro mentre gli punto un dito contro. “Ma tu sei Philip!”. “Come fa lei a conoscermi?” mi chiede stupefatto. “Philip sono io la piccola Mikan solo un po' più grande!”. “Mikan?!” mi chiede stupefatto. “Come hai fatto a diventare un autista?!”. “Beh, me lo sono guadagnato grazie al lavoro in città e alla promozione”. “Oh.... Beh, complimenti!”. Per un attimo mi ero quasi scordata il perchè della mia fretta. “Philip! Ti prego! Portami a Tokyo!”. “Mikan mi serve il biglietto...”. “Per favore... E' urgentissimo!” dico quasi piangendo. “No Mikan, non piangere. Va bene. Siediti e mettiti comoda!” mi dice Philip. “Però fai il più in fretta possibile”.

Vado a sedermi in un seggiolino in fondo. Mi metto a guardare fuori dal finestrino.

 

Appena arriviamo corro fuori dal pullman e saluto Philip.

Corro verso l'Accademia e appena arrivo inizio a sbattere in pugni contro il cancello. “Ehi signorina! La smetta!”. “Sono un'allieva dell'Accademia. Mi chiamo Mikan Sakura!” dico urlando. “Signorina Sakura, lei non era tornata al suo villaggio?”. “Si, ma adesso sono tornata. Mi faccia entrare!”. “Subito”.

Appena aprono i cancelli corro dentro ai dormitori e corro verso la porta di camera di Natsume. “Nat! Apri!” urlo sbattendo i pugni contro la porta. Nessuna risposta. Vado nella mia camera ma nessuna risposta neanche qua. Esco fuori dai dormitori e mi reco verso l'infermeria. Apro la porta ma non c'è nessuno.

Cerco in ogni angolo dell'Accademia, mi manca solo un posto dove controllare: Camera di Ruka.

Entro nei dormitori e mi reco nella parte maschile. Batto i pugni contro la porta. “MIKAN! Che ci fai tu qui?”. “Dov'è Natsume?! Voglio saperlo!” urlo. “Non possiamo dirtelo!” mi dice Ruka, ma nello stesso momento Hotaru ferma Ruka, mi prende per mano e mi conduce nella camera di Ruka. Appena entro vedo Natsume steso sul letto con il torace tutto fasciato. Sulla fasciatura nella parte dell'addome c'è una macchia rossa di sangue. Mi metto le mani sulle labbra. Inizio a piangere. Corro verso Natsume e lo abbraccio cercando di non farlo male. Mentre mi stacco sento un gemito di dolore. “MIKAN!” dice Natsume cercando di urlare. “Come ti sei permesso di non avvisarmi!” urlo . “Calmati Mikan. Come faceva ad avvisarti se era in queste condizioni?” mi dice Hotaru. “Si è vero... Scusami”. “Mikan come hai fatto a sapere che mi ero ferito?”. “Questa la chiami ferita?! Questa macchia rossa sembra molto di più che una ferita. Sembra che ti abbiano sparato”. All'ultima parola vedo Natsume sussultare. “TI HANNO SPARATO?! Oddio Nat! Non ci posso credere! Ti sei fatto controllare da qualcuno?”. “Mikan.. Per favore non dire nien...”. Nat non riesce a finire la frase che inizia a tossire e a sputare sangue. “Natsume....”.

Sento mancarmi ma non posso far vedere che svengo. Farò preoccupare solo Natsume e non posso date le sue condizioni.

Hotaru mi prende per un braccio e mi trascina via. Natsume chiude gli occhi man mano.

Mi siedo su un divano e le lacrime da quando sono arrivata non hanno ancora smesso di scendere. “Mikan, hai visto che cosa è successo a Natsume neanche cinque secondi fa. Ha sputato sangue tossendo. Lo sai che questo sintomo viene associato alla tisi?”. La tubercolosi?!

Mi alzo dal divano e corro da Natsume. “NAT! SEI MALATO DI TUBERCOLOSI?!” urlo. Natsume si gira, mi sorride e scuote la testa in segno di negazione. “Se non sei malato di tisi perchè hai sputato sangue?”. “Perchè la ferita mi provoca questo. Ma stai tranquilla, mi sono già fatto controllare e mi hanno detto che non sono i sintomi della tubercolosi”. “Grazie al cielo!”. Abbraccio Natsume e lui ricambia stringendomi forte. “Chi ti ha sparato? Perchè? Come? Quando?”. “Mi ha sparato Reo, perchè vuole che io e te facciamo parte dell'organizzazione anti-Alice ma non glielo permetterò mai!”. “Natsume ti sei fatto sparare solo per proteggermi?”. “Proprio così principessa”. Lo prendo tra le braccia e lo bacio prima di tutto con dolcezza, poi con più passione.

 

Mentre me ne sto andando Natsume mi ferma. “Mikan, portami nella tua stanza. Stasera voglio stare con te” mi dice Nat. “Ma...”. “Per favore....:” mi dice. “Ok”. Lo prendo sorregendolo sulle spalle e lo porto nella mia stanza. “Ciao ragazzi!”.

 

Appena arriviamo nella mia stanza, poso Natsume sul letto e gli scocco un bacio sulle labbra. “Arrivo subito. Devo avvertire i professori del mio inaspettato ritorno” dico. “Ok, ma ti conviene cambiarti. Non credo che ai professori farà piacere vederti in pigiama”. Mi guardo e noto che sono ancora con il pigiama grigio con cui sono partita. “Hai ragione!”. Apro l'armadio, prendo un pantaloncino e una maglietta a maniche lunghe.

 

Esco fuori dalla stanza e mi reco nell'edificio dei professori. Busso alla porta e mi pare il professor Narumi. “MIKAN! Ma tu non eri al tuo villaggio?” mi chiede perplesso e nello stesso tempo stupito il professor Narumi. “Si, infatti. Ero! Il verbo va al passato”. “Come mai sei ritornata?” mi chiede Narumi. “Beh, non so perchè ma il cuore mi diceva di fare così!” dico sorridendo. “Eh?!” mi chiede confuso Narumi. “Adesso le dico arrivederci a domani. Per favore riferisca lei ai professori il mio ritorno!” dico salutandolo. “Ma Mikan....”.

Non sento più quello che mi dice Narumi perchè ormai sono troppo lontana.

 

Appena entro in camera trovo Natsume in piedi appoggiato alla maniglia della porta della cucina. “Natsume! Che fai?!” urlo andando verso di lui. Lo riporto sul letto e gli punto un dito contro. “O stai fermo sul letto o giuro che ti sbatto fuori dalla mia stanza a calci in culo!” urlo. “Ok” risponde sorridendo. Quanto mi mancava il suo bellissimo sorriso.... Quanto mi mancavano i suoi bellissimi occhi... Quanto mi mancava il suo bellissimo profumo.... Quanto mi mancava il suo bellissimo corpo... Quanto mi mancavano le sue bellissime labbra.... Ma soprattutto quanto mi mancavano i suoi bellissimi baci..... Quelli che mi fanno sentire sulle nuvole, gli stessi che mi rendono felice e infelice allo stesso tempo... Gli stessi che mi fanno ridere e piangere allo stesso tempo.

Butto le mie braccia intorno al suo collo e inizio a baciarlo. Natsume inizialmente ha sbarrato gli occhi poi ha approfondito il bacio.

Dopo che ci siamo staccati, l'ho fatto addormentare e per tutto il giorno gli ho fatto da baby-sitter. Proprio come ai bambini.

 

Sono le 22.00 e appena Natsume si addormenta definitivamente mi butto sul letto e avvolgo le mie braccia a Natsume, che prontamente si sveglia, mi bacia la fronte e chiude di nuovo gli occhi.  

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Capitolo 15
*** Capitolo 16 ***


 Mi scuso con voi per l'enorme ritardo ma la scuola occupa tanto tempo! Perdonatemi!!!

 

Cap 16

 

Sono le 12.23, mi alzo dal letto e mi giro verso il lato opposto per veder come sta Nat ma come previsto lui non c'è!

Mi alzo strofinandomi gli occhi. “Buongiorno principessa, alla buon'ora!” mi dice Natsume sorridendomi. “Stupido! Dovresti stare nel letto a risposarti” dico facendo una smorfia. “Hai ragione ma visto che tu non ti svegliavi e io mi stavo annoiando ho pensato di preparare la colazione ma visto che non ti sei svegliata in tempo per quest'ultima ho pensato di preparare il pranzo” mi dice. “Oh... Sei molto gentile ma adesso fila a letto!” gli dico. “Ma...”. “Non voglio sentire ne ma ne forse... ADESSO!!!” dico aumentando il tono della voce. “Ok... Ma almeno fammi pranzare” mi dice facendomi l'occhiolino. “Ok. Appena finito il pranzo però ti voglio vedere nel letto”. Appena finiamo di pranzare, mi alzo da tavola e inizio a lavare i piatti. Mentre prendo gli ultimi piatti mi sento avvolgere da dietro. “Nat, che ti avevo detto di fare dopo pranzo?” chiedo. “Beh... Ma voglio prima coccolare la mia principessa, che ha rinunciato alle sue vacanze per vedere come stava il suo Nat” mi dice facendomi l'occhiolino e schioccandomi un bacio sulla guancia. Quanto lo amo e quanto lo amerò ancora. Mi giro tra le sue braccia e mi alzo sulle punte dei piedi e mentre lo sto per baciare gli spalmo tutta la schiuma del detersivo per i piatti sulla guancia destra. Alzo gli occhi verso quelli di Nat e vedo che sono spalancati. “Come hai osato sporcare di schiuma il grande Natsume”. “Grande?!”. “Ovvio io sono il grande Natsume!”. “Ma se tu di grande hai solo l'età”. “Mi offendi così....”. “Eh no piccolino.....” dico dandogli un bacio sulla guancia coperta di schiuma. “Così va molto meglio” dice. “Bene e adesso che ci siamo coccolati vai a letto a riposarti”.

Natsume si stacca da me e si dirige verso camera da letto.

 

Sono le 15.50 e Nat si è svegliato un paio di volte per il dolore ma dopo si è subito riaddormentato. “Ehi Mikan che ne dici di andare un po' a Central Town?” mi chiede Nat venendomi vicino. “No, nelle condizioni in cui ti trovi” dico dandogli un bacio sulla guancia e andando in bagno.

Non vedo l'ora che Nat guarisca. Quando esco lo vedo trafficare con una specie di cellulare. “Che stai facendo?” chiedo andandogli vicino. Appena mi vede nasconde l'aggeggio che un momento prima aveva nelle mani e mi sorride.

“Niente, è una cosa che sto facendo per Ruka”. “Non mi prendere in giro. Sai che non me la bevo”. “Ci ho provato” mi dice sorridendo. “Allora che cos'è?” chiedo spazientita. “Non ti interessa” mi dice facendomi la linguaccia.

 

Appena arriva la sera Nat va a dormire e io lo seguo. Non riesco a dormire però. E' da un po' di tempo che mi sta angosciando il pensiero che fra poco sarà Natale e devo incontrare Reo. Ho paura; Vorrei tanto dirlo a Nat ma non voglio che poi si preoccupi per me.

 

Passarono due settimane e Nat si era rimesso. E oggi era anche il suo compleanno. Fortunatamente avevo già comprato il regalo.

Stavo preparando insieme a Hotaru, Anna e Nonoko tutti i dolci necessari.

Io stavo preparando la torta, Hotaru le pizzette, Anna le paste e Nonoko i rustici.

Stavamo facendo tutto in grande. Appena finii tutto salutai le altre e mi recai a Central Town per comprare gli addobbi.

Oltre a quelli della festa dovevo comprare pure quelli di Natale. “Che bello, stasera sarà una giornata indimenticabile”. “Di che stai parlando?” mi dice Nat da dietro.

Mi aveva seguita tutto il tempo o era solo una coincidenza?

“Ehi tu, fatti gli affari tuoi”. “Mai dai. E io che avevo una sorpresa per te”. “Oh che dolce. Me la farai vedere un altro giorno. Adesso devo andare a comprare gli addobbi per Natale”. “Già? Ma non è troppo presto?”. “Ehi non è mai troppo presto. E' già il 27 Novembre non è che sia così presto poi” dico facendogli la linguaccia”. “Come vuoi tu. Posso accompagnarti?” mi chiede. “No”. “Perché?”. “Perché no. Punto e basta” dico accelerando il passo. Fortunatamente ha rinuciato in fretta.

 

Dopo aver fatto tutti gli acquisti, vado di nuovo in camera di Nat e inizio a preparare la stanza. Fortunatamente Ruka lo sta tenendo impegnato fino all'inizio della festa. E cioè tra poco più di dieci minuti. Ho fatto tardi perchè durante le compere ho incontrato un sacco di gente che mi intratteneva per più di mezz'ora.

Et voilà. Ho finito.

Adesso non mi resta che aspettare.

 

I dieci minuti passano in fretta e i nostri amici iniziano a venire tutti. Uno dopo l'altro, finché non arriva Lui. Il festeggiato.

Appena apre la porta una coro di “TANTI AUGURI” lo investe. Fa uno smorfia, lo so che non gli sono mai piaciute le feste ma non potevo lasciare perdere il suo compleanno. Infondo è diventato ormai maggiorenne. “Ma cos'è questa cosa?” dice fulminandomi. “Non si vede? E' la tua festa di compleanno”. “Capisco... Ma dovevi invitare proprio così tanta gente?”. “Sono solo i nostri amici più cari”. “Io non sono amici di Tsubasa sia chiaro. Quel tipo mi è stato antipatico dal principio”. “Oh non fare lo sbruffone e goditi la festa” dico scoccandogli un bacio sulla guancia.

 

La festa passò benissimo e ognuno consegnò il proprio regalo finché non venne il mio turno. “Tieni, questo è per te”. “Non esplode, non è avvelenato, non è bruciato, non è...”. “Aprilo!”.

Mi fa venire io nervoso quando fa così.

“Mikan, non ci credo..”. “Ti piace”. “Hai sbagliato a scrivere I love you”. “Oddio!”. Divento tutta rossa per l'imbarazzo. “Non fa niente. E' comunque bellissima” mi dice baciandomi davanti a tutti.

 

 

Le giornate passarono finché non venne il tanto atteso Natale. Ormai era già tutto pronto. L'albero, i regali, gli amici e Reo. Non potevo pensare che fra poco avrei dovuto incontrare Reo. Non riuscivo a sorridere e di questo se ne accorsero tutti. “Mikan che hai?” mi chiede Nat venendomi vicino. “Niente rispondo”. “Sicura?”. “Si”. Cerco di forzare un sorriso, ma non ce la faccio.

 

Sono le 21.50 e ho paura. Tanta paura. Paura di non vedere più il mio Nat. Paura di morire dentro. Paura di lasciare tutto e andarmene. 

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Capitolo 16
*** Capitolo 17 ***


Cap 17

 

Sono le 22.00 e devo andare da Reo. Cerco di non farmi notare ed esco dalla porta. Percorro tutto il corridoio dei dormitori, scendo le scale ed esco dall'edificio. Mi dirigo nel posto dell'incontro ma di Reo neanche una traccia. “Lo sapevo che saresti venuta piccola e ingenua Mikan”. La voce dietro di me apparteneva a Reo ma c'era qualcosa che non mi convinceva. Mi giro e vedo un uomo immobilizzarmi con le braccia, impedendomi di muovermi e parlare. Reo sta avanzando verso di me. “Perché sei così ingenua Mikan? Non credevo ci saresti cascata così facilmente. Natsume non sa niente di questo e non ti può salvare. Adesso ascoltami bene mocciosa, o fai quello che ti dico o puoi dire addio al tuo principe azzurro”. Cerco di liberarmi dalla presa ma è troppo forte. “Tu dirai a Natsume che non lo ami e lui preso dallo sconforto farà una pazzia lasciando campo libero all'organizzazione Anti-Alice” mi disse venendomi vicino. Scuoto la testa. “No no cara. O fai come ti ho detto o per Natsume sarà la fine, e non solo per lui”. L'uomo mi lascia e io inizio a correre velocemente. “Ricordati delle mie parole” mi urla Reo dietro di me.

Appena entro di nuovo nell'edificio, ritorno in camera mia e noto che si stanno ancora tutti divertendo. Non vedo Nat, chissà dov'è andato. Inizio a cercarlo e lo trovo fuori al balcone da solo. “Hyuuga” dico. Si gira e mi guarda confuso. Non l'ho mai chiamato per cognome. “Che hai principessa?” mi chiede. “Il mio nome è Mikan e non principessa. Ti pregherei di chiamarmi con il mio nome di battesimo” dissi abbassando lo sguardo. Devo stare agli ordini di Reo se voglio che Nat viva una vita felice. “Ok, ma che ti succede? Di solito non sei così”. “È arrivato il momento di dirti la verità”. “Che verità?”. Ad ogni mia parola e ad ogni sua domanda un dolore allo stomaco mi pervade. “Senti, fin da quando ci siamo messi insieme, ti ho sempre preso in giro. Non ti ho mai amato e non intendo farlo”. “Mikan, non è bello come scherzo”. “Non sto scherzando. Non ti amo” dissi cercando di convincere più me che lui. “Basta Mikan. Non mi sto divertendo” mi dice prendendomi per le spalle. “Ti ho detto che non sto mentendo. Sei il nulla per me. Chi è che mai si fidanzerebbe o amerebbe uno come te!” urlo. Non voglio vederlo soffrire ma se non sto agli ordini di Reo soffrirà il doppio. “Mikan Sakura! Ascoltami bene. Guardami negli occhi e dimmi che non mi ami!”. Non voglio alzare lo sguardo. Capirebbe che sto mentendo. “Dimmi che non mi ami”. “Non posso”. “Perchè?”. “Perchè no! Basta! Lasciami stare!?”. “Mikan! Non stare ai ricatti di Reo! So tutto dell'incontro! Perché non me l'hai detto?!” mi urla contro. “Come fai a saperlo?” dico incredula. “Hai presente il telefono con cui stavo trafficando? Beh, era il tuo”. “Nat!”. Lo abbraccio più forte possibile. “Ma adesso che si fa?” chiedo. “Stai tranquilla, hanno già preparato tutto per Reo”. “Chi?” chiedo. “I professori ovvio”. “Ti ho mai detto quanto ti amo?” dico balzandogli addosso. “No”mi dice. “Bugiardo”. Le nostre labbra si incontrano in un tenero e appassionato bacio. “Mikan, giurami che la prossima volta che ci sarà qualcosa che ti turba o ti mette in pericolo me lo dirai”. “Te lo giuro”. Rimaniamo abbracciati per un po'. Quando entriamo nella sala tutti i nostri amici sono riuniti in un cerchio. “Finalmente! Stavamo aspettando solo voi!” dice Tsubasa ammiccando. Io e Nat ci sediamo. “Mikan. Non tenere mai la bocca chiusa con noi. Ti puoi confidare, siamo tuoi amici” dice Ruka. “Sapevate di Reo?”. “Ovvio, grazie a Nat” dice Hotaru. “Vi voglio bene ragazzi” dico con le lacrime che stavano scendendo sul viso.

“Bene. Adesso è il momento dei regali!” urla Tsubasa pieno di entusiasmo. Ci scambiamo regali e ognuno di questi è strambo e unico come colui che l'ha fabbricato.

Quando la festa finisce, se ne vanno tutti e rimaniamo solo io e Natsume.

“Questo è il mio regalo per te”. Gli porsi un cofanetto. Nat lo pare e vedo i suoi occhi illuminarsi. “È stupendo!” mi dice. L'orecchino gli stava benissimo. “Stavolta non ho sbagliato a scrivere I love you” dico ammiccando. “Si, lo so. È un regalo bellissimo. Mi piace questo orecchino con scritto il tuo nome e I love you”. “Lo so. Sono stata bravissima per il tuo regalo e non ho chiesto suggerimenti a nessuno”. “Ti amo!” mi dice baciandomi. “Anche io!” rispondo. “Adesso è il mio turno” mi dice alzandosi e tornando poco dopo anche lui con un cofanetto. Mi tende la mano per farmi alzare e poi lui si mette in ginocchio. Apre il cofanetto e un anello intrecciato oro e oro bianco si fa vedere in quella piccola scatoletta. “Mikan, lo so che è presto, manca ancora un anno, ma te lo chiedo lo stesso. Voglio assicurarmi che tu sia mia per sempre”. “Cosa vuoi dire con questo?” chiedo. “Mikan Sakura, vuoi sposarmi?”. I miei occhi si riempiono di lacrime. Mi abbasso e lo abbraccio. “Si che lo voglio” dico sussurrandoglielo nell'orecchio.

“Ti amo più della mia stessa vita” mi dice. “Io ancora di più!” rispondo.

Andiamo a letto e rimaniamo abbracciati per un po' finchè i nostri corpi desiderosi l'uno dell'altro si uniscono in un'unica cosa.

 

Da quella sera passò un anno e adesso ero con Hotaru in un camerino a prepararmi per il mio giorno più importante della mia vita. “Mikan, ormai sei una donna. Non svenire quando il prete ti farà la domanda”. Ci siamo trasferiti in Italia e adesso avremmo vissuto lì. “Ok, cercherò di non svenire” dico convincendomi. Hotaru mi sta pettinando i capelli. Il nervosismo mi sta assalendo e anche la paura. “Sei pronta” mi dice. Mi alzo e mi guardo allo specchio. Vestito lungo, bianco. Con due scollature profonde sui fianchi del vestito, ricoperte di pizzo. La scollatura davanti a V e anche dietro scollato. Il corpetto è di pizzo e sotto al seno c'era una cintura bianca. La gonna attillata e ai piedi calzavo dei decoltè bianchi. Hotaru mi ha aggiustato i capelli lateralmente con una rosa bianca. Striscia sottile di eyeliner nero e ombretto bianco, quasi invisibile. Non mi riconosco alla specchio. Vedo Hotaru raggiungermi raggiante. Il suo giorno perfetto era già passato e adesso viveva una vita matrimoniale bellissima con Ruka. Usciamo dal camerino e ci dirigiamo nella Limousine che ci sta aspettando fuori dall'edificio. Entriamo e durante il tragitto Hotaru finisce di sistemarmi il velo.

Appena arriviamo a destinazione, le gambe non rispondono più. Hotaru mi rivolge un sorriso che mi tranquillizza.

Le porte della chiesa si spalancano e la melodia parte. Sull'altare, vedo il mio futuro marito. Indossa un abito nero, con la cravatta del medesimo colore.

Hotaru mi accompagna verso di Lui e appena le nostre mani si incontrano la cerimonia inizia. “Sei bellissima. La principessa più bella che abbia mai visto” mi disse. “E tu sei il marito perfetto che tutte vorrebbero avere”.

 

Dopo un po' di cerimonia, il prete ci rivolge le fatidiche domande. “Vuoi tu Nastume Hyuuga prendere Mikan Sakura come tua legittima sposa per amarla e onorarla, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e malattia finchè morte non vi separi?”. “Si, lo voglio”. “E tu Mikan Sakura vuoi prendere Natsume Hyuuga come tuo legittimo sposo per amarlo e onorarlo, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e malattia finchè morte non vi separi?”. “Si, lo voglio” rispondo.

Ormai io e Natsume ci potevamo considerare marito e moglie.

 

Un nuovo inizio per noi due. Un nuovo inizio per tutti.  

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