{ Pictures of you }

di Lenni
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A // Acqua ***
Capitolo 2: *** B // Bus ***
Capitolo 3: *** C // Corri ***
Capitolo 4: *** D // Dentifricio ***
Capitolo 5: *** E // Errore ***
Capitolo 6: *** F // Fiume ***
Capitolo 7: *** G // Gomito ***
Capitolo 8: *** H // Hamburger ***
Capitolo 9: *** I // Invenzione ***
Capitolo 10: *** J // Janice ***
Capitolo 11: *** K // Karandash ***
Capitolo 12: *** L // Lamento. ***
Capitolo 13: *** M // Mirò ***



Capitolo 1
*** A // Acqua ***


{ Acqua }


-Che significa esattamente Laesfango?- 
Leslie non si cura del sopracciglio pericolosamente inclinato di Jess e si limita a passargli una spugna, centrando esattamente il secchio dell'amico.

-Semplice- rialzandosi da terra, si pulisce un momento i jeans impolverati e poi torna a guardare Jess -Laesfango:  Lavaggio Estremo di Fango!-
Lui si gratta la testa davanti a quegli occhi ridenti. -Lavaggio Estremo di Fango?- 
Non c'è tempo per altre parole: adesso si vive.
E come tante altre volte, è Leslie a prenderlo per mano e trascinarlo via, lontano dai pensieri e dai perchè.

-Non dovremmo pulire il pickup?-
E' sempre Jess a fare l'adulto tra i due: a volte quasi troppo.
-E' quello che sto facendo!- ribadisce allora lei, senza smettere di ridere ma interrompendo il risciacquo di una portiera.
Lui smette per un attimo di insaponare il vetro per guardarla: sorridere è inevitabile
-A me sembra più che tu stia fissando quel secchio facendo fare tutto il lavoro a me!-
Leslie sorride mentre Jess ricomincia ad insaponare il vetro. -Ah si?-
-Si-
-Il tuo problema è una solo Jess- lui sa perchè lei ha preso quel secchio -Sei troppo serio!-
E l'acqua cade sulla sua pelle accaldata, proprio dal secchio inclinato sulla sua testa.
Sente il suo sorriso sciogliersi finalmente libero insieme ai brividi leggeri di freddo e quando riapre gli occhi, lei è ancora lì con l'arma del delitto stretta in mano.
-Ti va un Laeslie?- le propone, avvicinandosi pericolosamente alla canna dell'acqua.
Leslie indietreggia, cercando di nascondere con un sorriso il trionfo. -Cosa significa?-
-Ma come!- l'acqua scorre ed è vera pioggia d'estate -Lavaggio Estremo di Leslie!-
Tra i due, è sempre Leslie a impedire a Jess di fare l'adulto.



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Capitolo 2
*** B // Bus ***


{ Bus }


Per quanto tempo quel sedile è rimasto vuoto? Non ne ha idea, il tempo è passato ma nessuno ci ha fatto caso.
Solo adesso che qualcuno l'ha riempito improvvisamente ci fa caso.
-Vieni via!- la paura gli altera la voce, ma lei non sembra notarlo. E' carino da parte sua. -Sei impazzita per caso?-
La ragazzina si siede e adesso è un altro posto ad essere occupato.
E' rimasto vuoto per molto più tempo dell'altro.
Ed è quello accanto al suo.
-Quello è il posto di Janice Avery!- la informa, sentendo il battito del cuore rallentare -Vuoi farti ammazzare per caso?-
La ragazzina alza le spalle e sorride. -Mi ammazzerebbe comunque, così almeno mi diverto-
-Hai uno strano concetto di divertimento, tu!- Jess è più che convinto delle sue parole. 
La ragazzina lo guarda e sorride a fior di labbra, abbassando gli occhi. 
E' strano, certo. Ma non gli dispiacerebbe se quel posto -si, proprio quello accanto al suo-  sul bus non restasse più vuoto per tutto quel tempo.

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Capitolo 3
*** C // Corri ***


{ Corri }


Corri.
Corri finché non hai il fiato corto.
Corri finché le gambe non vanno da sole.
Corri finché i problemi non diventano una massa informe di colore accanto a te.

Voltati.
Eccola. Le guance rosse e i capelli al vento.
Il mondo non è che una massa informe di colore intorno.
-Stanco Jess?-
Non rispondi.
Corri e basta.


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Capitolo 4
*** D // Dentifricio ***


{ Dentifricio }


-Che c'è Jess, perchè ridi?-
Jess arrossisce e abbassa gli occhi, senza nascondere il sorriso che gli increspa le labbra. Non c'è bisogno di nascondersi con lei.
-Niente Lesl ... - è chiaro che qualcosa c'è -E' che sei sporca di dentifricio-
E' bello vedere i suoi occhi azzurri spalancarsi a quel modo, mentre la bocca screpolata disegna una "O" perfetta, che in confronto anche Giotto è un pezzente.
-E  dove?!- trilla ridendo mentre si nasconde la bocca con la mano. Lui le tocca il labbro superiore senza smettere di ridere, mentre lei si pulisce docilmente.
-Meglio?- Jess annuisce -Molto- assicura.
Leslie sorride e l'odore di menta gli invade i pensieri. Che strano, non aveva mai fatto caso a quanto gli piacesse la menta.
Forse è il sorriso di Leslie a fargli quest'effetto.


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Capitolo 5
*** E // Errore ***


{ Errore }


Sarebbe stato molto meglio se al mondo ci fossero state solo Ellie, Brenda, Joyce e May Belle. Se non altro per suo padre.
-Disegnami dei soldi, Jess!- la sua voce gli rimbomba negli orecchi -Forza ragazzo, fa qualcosa di buono, disegnami dei soldi!-
Perchè subito dopo Brenda non è nata May Belle? Avrebbero concluso la stirpe con Joyce e festa finita, tutti contenti.
Nessun Jess di cui doversi vergognare, no? 
-Tu sei quello che sei, non c'entrano i tuoi-
Leslie glielo aveva detto una volta. Ma un conto era quello che pensava lei, un conto era quello che pensava suo padre.
E per suo padre -ne era certo- lui non era che uno stupido errore continuo. 

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Capitolo 6
*** F // Fiume ***


{ Fiume }


L'acqua scura è un vortice che non puoi dominare.
I flutti gelati si rincorrono istancabili inciampando a tratti sulle pietre dimenticate sul fondale da un Dio forse un po' distratto. E il sole malizioso li fa brillare, ornandoli di luce come fossero giovani fanciulle innocenti pronte a recarsi al loro primo ballo di gala.
E' così che Leslie vede il fiume. Vorrebbe che anche per Jess fosse così.
-Ok, pensa che sull'altra sponda ci sia un regno magico di cui solo tu ed io conosciamo la provenienza- gli dice, giocando con la sua immaginazione come il gatto con il topo -E che per arrivarci dobbiamo usare quella corda magica!-
-Non c'è da fidarsi- Jess non abbassa mai la guardia, neanche con le corde magiche -E' una corda vecchia, non c'è da fidarsi ... -
Troppo tardi, Leslie già si è lanciata.

E' così che Leslie vede il mondo? Forse. Jess non c'era mai riuscito.
Apri gli occhi e guarda il cielo: sembra di volare!
Leslie ha ragione, ha sempre ragione!
Il cuore batte senza controllo, Jess forse vorrebbe fermarlo, ma ormai non lo controlla più.
Si, sta volando.

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Capitolo 7
*** G // Gomito ***


{ Gomito }


E' una cosa piuttosto normale, ormai, sedersi sulle assi della Fortezza e lasciar penzolare le gambe nel vuoto.
E' figa come cosa, specialmente al tramonto, quando le Campane luccicano appena, tintinnando dolcemente alle nostre spalle. La loro melodia si disperde nel nulla leggera, senza le preoccupazioni di chi appartiene a qualcosa.
Terabithia gli si snoda sinuosa davanti, perdendosi a vista d'occhio. Ma come diamine fatto a vivere prima senza?
Forse si perderebbe anche in sentimentalismi se non ci fosse Leslie a pizzicargli la pelle del gomito.  
Non c'è bisogno di perdersi in sentimentalismi quando c'è lei a ricordargli che tutto quello di cui hanno bisogno è lì, davanti a loro.

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Capitolo 8
*** H // Hamburger ***


{ Hamburger }


-Dai Less, cos'è quella faccia?- Jess ride davanti all'espressione dell'amica -E' solo un panino, non ti mangia mica!-
Leslie leva gli occhi dai tovaglioli dimenticati sul tavolo e storce il naso. -Stupido-
Il ragazzo ride e morde il panino, lasciando che le briciole si spandino confusamente sul piatto. 
-Non è che stai cercando di avvelenarmi?- gli chiede allora lei, fissandolo divertita.
Si sfrega il mento e si gode la sua reazione, mentre l'acqua gli va di traverso nel tentativo di trattenere una risata. 
-Andiamo Less!- Jess si percuote convulsamente il petto con la mano -E' solo un hamburger!-
-Ma l'hai fatto tu- gli fa notare Leslie, marcando il pronome personale in maniera esponenziale -Sai com'è, non vorrei lasciarci le penne per un'intossicazione alimentare!-
Un morso lo da lo stesso, però. E per inciso, non c'è stata nemmeno nessuna intossicazione alimentare.

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Capitolo 9
*** I // Invenzione ***


{ Invenzione }


Le foglie si sgretolano friabili sotto alle suole consumate. Il cielo è di piombo e le nuvole pesanti, ma la pioggia tarda ad arrivare.
-Li hai visti degli squali durante quelle immersioni?-
Leslie sembra sinceramente non capire dove quella domanda. 
-Quali immersioni?- gli chiede infatti, spostandosi i capelli corti dietro l'orecchio.
-Le immersioni di cui hai parlato nel tema!- incalza il ragazzo, la mente già sprofondata sui fondali marini -Allora, li hai visti gli squali?-
Leslie sorride. -Jess, io non ho mai fatto una sola immersione in vita mia!-
-Cosa?- il ragazzo si blocca bruscamente, sconcertato da quell'ultima affermazione -Quindi il tema era una balla?-
Adesso è Leslie a fermarsi, punta sul vivo.
-Non era una balla, era un'invenzione-
 specifica, lievemente (?) contrariata da quell'ipotesi -Inventare è diverso dal mentire-
Jess non dice più niente e continua a camminare. Poi ci riflette.
Forse dovrebbe smetterla di mentire a se stesso.
Forse -e dico forse- dovrebbe cominciare ad inventare un finale migliore. Per lui, quantomeno.

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Capitolo 10
*** J // Janice ***


{ Janice }
 

Leslie ha uno strano concetto del divertimento. Ma anche della vita in generale, se ci riflette un attimo.
-Che c'entra!- sbotta infatti, senza smettere di camminare -Anche mio padre mi tratta male-
Già, suo padre.
-Jess- lui la guarda, ma lei fissa il terreno, dopo una rapida occhiata -Lui la picchia-
Leslie ha uno strano concetto della vita. Ma anche dei silenzi, se li ascolta attentamente.
-La scorsa notte l'ha picchiata talmente forte che i vicini hanno dovuto chiamare la polizia-
Polizia?
-Per questo stava piangendo?-
Domanda retorica, certo, però aveva bisogno della conferma. Perciò Leslie annuì.
-E poi?- 
Leslie alzò le spalle. -Lei mi ha chiesto un consiglio...- arrossì dolcemente, nel dirlo.
-Janice Avery ti ha chiesto un consiglio?!- Jess spalancò gli occhi incredulo, rischiando quasi di farli uscire dalle orbite -E poi?-
-Le ho detto di quella volta in cui ho detto di non avere la TV e che tutti hanno cominciato a prendermi in giro- bisbigliò Leslie, affondando i piedi nell'erba alta
-E allora le ho detto di ignorare i compagni e di fingere di non sapere di cosa stanno parlando-
-Wow- per qualche secondo, solo l'erba calpestata attuì il silenzio -E poi, che hai fatto?-
Leslie allora alzò di nuovo le spalle, sorridendo stavolta.
-E poi le ho dato una gomma-
Leslie aveva strani concetti sulla vita e dintorni, poco ma sicuro. Qualcosa però spingeva Jess a credere che fossero giusti, oltre che diversi.


 

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Capitolo 11
*** K // Karandash ***


{ Karandash }


-Jess, tieni!- Leslie gli passò una scatola sotto al sedile, con un sorriso indescrivibile -Ho saputo che ieri era il tuo compleanno-
Jess prende la scatola e la soppesa, prima con gli occhi, poi sulle gambe. La apre.
-Ti piace?- gli chiede lei, sbirciando la sua espressione da dietro il sedile.
Una scatola di matite colorate, Karandash, oltretutto. E tempere. E pastelli a olio. E gomma pane e acquerelli.
-Sarà costato una fortuna...- dice in un soffio. Leslie lo squadra, incredula. 
-Davvero ti interessa quanto è costato?- gli interessa? -Be', se vuoi, posso riportarla al negozio e prenderne una meno costosa...-
Jess non ha mai veramente capito in che modo si misura l'affetto, l'amore, o che dir si voglia. Forse in carezze, baci o magari fotografie.
Tutte le sue sorelle ne ricevevano in abbondanza, sia di baci, che carezze, che fotografie. E lui?
Però forse l'affetto si misurava in denaro, come sembrava sostenere suo padre, il buon vecchio Jack. E quelle matite, ad occhio e croce, dovevano essere costate sicuramente un botto.
Che Leslie...?
Jess si voltò, sorridendole, finalmente. -Grazie- 

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Capitolo 12
*** L // Lamento. ***


{ Lamento }



-Les... Leslie?-
Jess urla in silenzio, senza poter far altrimenti: apre la bocca e non esce nessun suono, per quanto quell'eco lontano gli laceri le orecchie. Perchè è il suo nome, è il suo nome che echeggia nel vuoto del bosco - il loro bosco - e la voce, che diamine!, è quella di Leslie!
-LESLIE!- grida più forte, sentendo la vita scorrere di nuovo -LESLIE!-
Si volta e comincia a correre: il suo nome non è più un lamento, ma un dolce ritorno alla realtà. La corda non si è rotta, la corda non si è rotta
Jess avrebbe tanta voglia di ridere, adesso. La corsa si arresta, i passi si fermano: non è più un sorriso quello che ti piega le labbra.
-Ma... May Belle?- mormori stupito, guardando la tua sorellina penzolare nel vuoto.
-JESS!- grida lei di nuovo, per l'ennesima volta -Jess, aiutami, sto scivolando!-





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Capitolo 13
*** M // Mirò ***


{ Mirò }



-Ti piace, Jess?- ti chiede Miss Edmunds, spuntandoti alle spalle -E' il Sonnens di Juan Mirò, che ne pensi?-
-Io... - le parole ti mancano davanti a quello sgorbietto blu e rosso. La tua insegnante sembra capirlo.
-Vedi, Mirò era un pittore surrealista, non si rifaceva agli schemi dell'epoca- ti dice infatti, cercando di chiarire le nebbie che ti assediano la testa -Anzi, possiamo dire che dipingesse completamente senza schemi- 
Il ragazzo annuisce brevemente, evitando però di fare domande: non ha capito, ma non importa rinvangare il concetto. Si limita a fissare quello sgorbietto, notando il blu e il rosso che invece di fare a cazzotti, come opportuno, convivono nello stesso corpo: Jess si sente vicino a quella tela, tremendamente vicino.
E d'istinto, senza un motivo preciso, è a Leslie che pensa fissando il rosso in prossimità del cuore dello sgorbio.
Una fitta silenziosa, dal niente: non doveva andare lì, no. Non senza di lei.

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