Bookman, uomo, Lavi.

di AgelessIce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sentimenti. ***
Capitolo 2: *** Odio ***



Capitolo 1
*** Sentimenti. ***


I Bookman non hanno sentimenti.
Non possono permetterseli.

Ma un uomo può sul serio farne a meno?

 

*

Quando mi sono stati presentati Lavi ed il Bookman, la prima cosa che mi ha detto Komui è stata che nessuno dei due poteva provare sentimenti o emozioni, e che si sarebbero uniti a noi solo per registrare la storia.

Mi era sembrato strano già a quel tempo.

Se un bookman provasse sentimenti, non sarebbe imparziale, questo è certo, ma come può un uomo non provarne?
È nella nostra natura, dopotutto.
Non si può semplicemente decidere di non amare, o non provare affetto, o magari odio.

Sono emozioni al di fuori del nostro controllo.

Neanche un bookman può sfuggire al naturale svolgersi delle cose.

Ne sono sempre stata convinta.

È per questo motivo che ora non riesco a credere a Lavi, quando mi dice che lui non esiste, che non è altro che una mera invenzione.

Magari il vero lui non si chiama Lavi, certo, ma io sono certa che quella che conosco sia la sua vera personalità.
Non si può rimanere indifferenti e limitarsi a recitare, quando si combatte spalla a spalla.

Non si può impedire a se stessi di provare affetto verso chi condivide le proprie avventure.

Ed è pensando questo, adesso, che mi ritrovo in camera sua, cercando di farlo ragionare.
Cercando di fargli capire che non importa che sia un bookman. Resta pur sempre un uomo.

Ma lui non vuole saperne.
Non appena ho varcato la soglia di questa stanza, chiedendogli di spiegare quelle voci stupide che girano per l'ordine, ossia che lui ed il bookman hanno intenzione di partire per registrare la storia da un punto di vista differente -che vuol dire quello dei noah-, lui mi ha risposto con un semplice “è vero, partiamo domani.”

Ma che storia è?

Lui non può partire.
Non può voltaci le spalle e basta.

E quando gliel'ho detto, lui si è giustificando dicendo che è un bookman.

Che assurdità.

È così che ci siamo ritrovati a litigare.

O meglio, è così che io mi sono trovata ad alzare la voce, arrabbiata, mentre lui tiene su quella finta espressione indifferente.

“Non puoi andartene dicendo di essere un bookman, pretendendo che a me stia bene!”

“Non importa se non siete d'accordo. Siamo rimasti a sufficienza nell'ordine.”

“Quindi vuoi andare dalla parte dei Noah? Uccideresti noi solo per raccontare la storia dal loro punto di vista?”

“È quello che un bookman deve fare, Lenalee.”

“Starai scherzando, spero. Vuoi dirmi che non ti sei affezionato a nessuno di noi?”

“... Io non provo sentimenti, lo sai. Non siete altro che macchie d'inchistro.”

Macchie d'inchiostro?
Macchie d'inchiostro?
Ma ti stai ascoltando, Lavi?
Noi, i tuoi compagni, le persone che ti hanno sorretto e coperto le spalle, saremmo semplici macchie d'inchiostro?
Mi hai sempre presa in giro, quindi?

Hai permesso che io mi legassi a te, considerandomi del mero inchiostro?

Mi hai sempre mentito?

“Facciamo tutti parte della stessa storia, Lavi. Tu, io, Allen, siamo tutti macchie d'inchiostro che tracciano parole su uno stesso libro. Siamo la stessa cosa. Quindi perché non puoi restare con noi?”

“Lo sai benissimo, Lenalee. Se restassi con voi la storia sarebbe alterata dal mio punto di vista. Questo non può accadere.”

“Ok. Sei il bookman, quindi devi tradirci. Ma Lavi cosa vuole fare?”

“Lavi non esiste, principessa. Te l'ho già detto. È solo un'invenzione. Una personalità frutto della mia fantasia.”

“No, bookman junior. Tu hai inventato solo un nome. Quello che ho conosciuto io era il vero te. Nessuno può recitare per tutto il tempo, mentre rischia di morire. Se la tua fosse stata una recita, non mi avresti salvata. Se la tua fosse stata una recita, non saresti corso da me, incurante delle ferite, lontano dal raggio d'azione dell'innocence di Miranda, quando ho combattuto quell'akuma di livello 3. Non avresti pianto. Quella non era finzione, Lavi. Ne sono sicura. Quindi adesso rispondi alla mia domanda.”
“Perché non vuoi capire?”
Perché tu, non vuoi capire?
Accidenti.

Lavi non è una bugia.

Lavi non può, essere una bugia.

Non deve.

Non lo sopporterei.

Ma tu non sai come ci si sente, ad essere abbandonati dalla persona che si ama, vero?
Tu non ami nessuno. Sei superiore a questo, no?
O è questa, la vera bugia?
Stai mentendo a te stesso, non è così?

“Sii sincero, ti prego.”

Questa volta non sto urlando. La mia voce è appena un sussurro. Incrinata.

Io ho bisogno di sapere che Lavi non è un'automa senza sentimenti.

Ho bisogno di sapere che non andrà via domani, come se in tutto questo tempo non fosse successo nulla.

Ho bisogno di sapere che conto qualcosa, per lui.

Sono egoista, sì.

Voglio avere Lavi per me, a discapito della storia.

Ma non posso farci nulla.

Io non sono un bookman.

Io ho dei sentimenti.

Io posso odiare, affezionarmi alle persone. Io posso amare.
E non riesco ad ignorare queste cose.

Non posso permettere al mio mondo di sgretolarsi.

Non posso perdere un amico.
Non posso perdere un compagno.

Non posso perdere un'amore.
Non posso perdere Lavi.

“Cosa vuole il vero te?”
“... non importa cosa voglio. L'unica cosa che conta è la storia.”
Ha abbassato lo sguardo.

Il suo occhio smeraldo, che fino ad ora è sempre stato puntato su di me, guardandomi con freddezza, ora è puntato a terra, ai piedi del letto, e lascia trapelare tutta la tristezza che è nel suo cuore.

Lo sapevo.

Un uomo è un uomo. Non importa se ricopre la carica di bookman.

Nessuno può annullare i propri sentimenti.

“Tu vuoi restare, vero?”

Ed è perché non mi risponde, che mi avvicino a lui, fermandomi a pochi centimetri di distanza.
Continua a non guardarmi. Continua a non rispondermi.

Porto una mano al suo petto, coperto non più dalla divisa degli esorcisti, ma da un'anonima maglia grigia. Stringo la presa su di questa.

“Lavi.”
Per favore. Rispondimi.
Dimmi che non vuoi andartene.
Dimmi che non mi lascerai qui.

“Non posso. Semplicemente non posso. Non ho scelta.”

“C'è sempre una possibilità. Abbiamo sempre una scelta. Ti prego, prendi quella giusta.”

Ed è così. Basta che tu mi dica che vuoi restare qui, adesso, ed io combatterò con tutte le mie forze perché questo accada.

Basta che tu mi dica che mi ami, che non è stata tutta una presa in giro, ed io non permetterò a nessuno di portarti via da me.
Nemmeno alla storia.


Salve a tutti!
Sono tornata con una nuova LaviLena -coppia che amo oltre ogni limite-
So che non ci sono molti fan dei due, e lo ritengo un vero peccato, essendo loro una delle mie coppie preferite in assoluto.
Ritengono che siano fatti unicamente per stare assieme.
Dovrei caricare un nuovo capitolo, solo che non so quando, visto che adesso vado in vacanza, quindi ci rivedremo ad agosto.
Anche se in realtà potrei farla finire qui O.O
Vabbè, leggete, e se vi va ditemi cosa ne pensate ^^
Come sempre, se avete consigli o critiche costruttive dite pure ^^
-pace e amore-


 

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Capitolo 2
*** Odio ***


 

Odio


C'è sempre una possibilità. Abbiamo sempre una scelta. Ti prego, prendi quella giusta.”
Ed è così.
Basta che tu mi dica che vuoi restare qui, adesso,
ed io combatterò con tutte le mie forze perché questo accada.
Basta che tu mi dica che mi ami, che non è stata tutta una presa in giro,
ed io non permetterò a nessuno di portarti via da me.

Nemmeno alla storia.

*

“Non questa volta, Lenalee. Questa volta non c'è scelta davvero.”

“Ma-”

“Rinunciare ad essere un bookman adesso, sarebbe tradire la fiducia del vecchio panda. È troppo vecchio per addestrare un nuovo Junior.”

È per questo allora?
“Quindi tradirai la nostra?”

Lascio la presa sulla sua maglia, portando lo sguardo sui miei piedi.

L'unica persona che conta per te è il bookman, vero?

Noi non abbiamo nessuna importanza.

Io non ho nessuna importanza.

Sento gli occhi pizzicarmi, mentre si riempiono di lacrime.

Lui non risponde, ma sento che ha portato il suo sguardo su di me.

Cosa c'è, junior?
Ti faccio pena, non è così?

Chiudo gli occhi, cercando di impedire alle lacrime di fuoriuscire.

“Hai ragione, Lavi. Che importanza hanno i nostri sentimenti?”

Faccio una pausa, cercando di soffocare un singhiozzo.

“Che importa, se andando via lascerai dietro di te delle semplici macchie d'inchiostro deluse ed amareggiate? Che importa, se distruggerai il mondo di una di queste?”

Ho alzato di nuovo la voce, senza nemmeno rendermene conto.

E non sono riuscita a ricacciare indietro le lacrime, che hanno cominciato a scorrere lungo le guance.

Cerco di asciugarle con il dorso della mano, mentre sono scossa dai singhiozzi.

Sono così debole?
Non riesco nemmeno ad impedire all'uomo che amo di andarsene?

Accidenti.

Accidenti!

“Mi dispiace, principessa.”

Alzo lo sguardo su di lui.

È indietreggiato, e mi guarda con uno sguardo indecifrabile.

Ha ricominciato a mentire.

Ha ripreso a nascondermi i suoi sentimenti.

E fa male.

Fa infinitamente male.

“Sai, Junior, mio fratello mi aveva avvisata. Mi aveva detto di non affezionarmi a te, perché tu non potevi fare altrettanto.”

Noto una scintilla, nel suo occhio, di un sentimento che non riesco a decifrare.

“Avrei dovuto ascoltarlo”
Mi riavvicino a lui.

“Ma non ne sono stata capace. Eri un mio compagno, dopotutto. E mi hai salvata diverse volte.

Ti ho dato fiducia. Ti ho permesso di entrare nel mio egoistico mondo, formato dalle persone a cui voglio bene.”

Un'altra scintilla.

“E tu, adesso, intendi distruggere tutto? Dirmi che è stato tutto una menzogna, ed andartene come nulla fosse?”

Ho continuato ad avanzare, costringendolo ad indietreggiare.

Ha le spalle al muro, adesso.

Non voglio lasciarlo andare via.

Non m'importa nulla del suo compito.

Non voglio lasciarlo andare via.

Sento le lacrime scorrere con più forza, e non riesco a fare nulla per impedirlo.

“Contiamo così poco, per te?”

Ora riesco a riconoscere quella scintilla.

È... paura?
Cosa ti spaventa, Junior?
La verità?

“Lenalee, te l'ho detto, non posso restare. Non rendere tutto più difficile.”

Cerca di mantenere la voce atona, ma io la noto, la leggera incrinatura nel suo tono.

“Tu hai visto molte battaglie, non è così?”

Annuisce debolmente, senza capire dove voglio arrivare.

“Hai sempre cambiato fronte nel bel mezzo della guerra?”

Amplia di poco l'occhio, per un secondo, prima di scuotere la testa.

“Perché questa volta è diverso?”
Non risponde.
Sposta lo sguardo.

“Guardami, Lavi!”
La mia voce è quasi disperata, vi è una sorta di preghiera, all'interno, che non sono riuscita a mascherare.

“Guardami!”

Gli porto una mano al viso, facendolo girare con gentilezza.

Voglio che mi veda.

Voglio che veda ognuna delle mie lacrime.
Voglio che capisca cosa succederà, se va via.

“Perché questa volta è diverso?”

Ripeto, guardandolo nel suo unico occhio verde.

Quel dannatissimo occhio che mi ha ipnotizzata fin da subito.

“Perché non sono rimasto imparziale.”

C-cosa?

“Perché ho infranto la più importante regola dei bookman.”

Ma quelli dei bookman sono dei precetti stupidi.

Perché non puoi cambiarli?
Perché non puoi scrivere la storia restando al nostro fianco, al mio fianco?

Perché non saresti neutrale, vero? Ma che importanza ha?

Nessuno lo è mai del tutto.

“Ma tu non vuoi andare via, quindi-”

“Devo farlo proprio perché non voglio.”

“Possiamo trovare una soluzione. Dammi solo un po' più di tempo ed io-”
Ma che-?

Mi sta baciando.

Lavi mi sta baciando!

Chiudo gli occhi, lentamente, e mi lascio trasportare da quel contatto.

Non importa se lo ha fatto solo per zittirmi.

Non importa, se è solo un'altra bugia.

Sono una sciocca, si, ma in questo momento nulla ha più importanza.

Porta la mano dietro la mia nuca, stringendomi di più a lui, approfondendo il bacio.

Gli porto le braccia al collo, sollevandomi sulle punte per avvicinarmi ulteriormente.

Ho bisogno di sentire il suo tocco.

Ho bisogno di sentire lui.

Restiamo così per un tempo che avrei voluto non finisse mai, ma lui si stacca da me, gentilmente.

Apro gli occhi, per fissarli nel suo.

E per la prima volta riesco a vedervici tutti i suoi sentimenti.

Per la prima volta, da quella battaglia in barca, non vi sono sciocche maschere a coprirlo, nè veli leggeri.

E ne sono sicura.

Non stava mentendo.

Non era solo per zittirmi.

“È per questo che devo andarmene. Non ci sono soluzioni.”

“È per questo, che devi restare, invece.”

Appoggio la testa sul suo petto, respirando il suo profumo.

Lui appoggia la testa sulla mia, cingendomi la vita con le braccia.

“Sai benissimo che non posso farlo. Sai benissimo che dovrò partire domani in ogni caso.”

Scuoto la testa.

Adesso non andrai via.

Non ti lascerò andare da nessuna parte.

“Sai, Lavi, vi sono molti tipi di storia.”

Lo sento mugugnare, in risposta.

“E se vai via, non potrai mai scrivere la tua.”

Mi scosta appena, per guardarmi di nuovo negli occhi.

“Ogni uomo ha il diritto di vivere la propria vita. Ogni uomo ha diritto di avere una propria storia.”

Sorride.

“Sei adorabile, quando fai così, principessa.”

“Vuol dire che resterai?”

***

Non mi ha mai risposto, a quella domanda.

La mattina dopo, quando mi sono svegliata, lui non c'era più.

Non l'ho più visto.

E lo odierò per sempre, per questo.

E odierò ancora di più me stessa, perché non riuscirò mai ad odiarlo sul serio.
 



Salve, popolo!
Sono riuscita ad aggiornare prima del previsto <3
Spero che questo capitolo non vi abbia delusi >.<
Oh, ed è stato divertente scriverlo. I commenti di mia sorella sono fantastici, cose come "Ora lo uccide. Anzi, lo violenta."
Vabbè, si, ok.
Ora sono di fretta, quindi stacco, fatemi sapere cosa ne pensate ^^

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