La macchina del tempo.

di Smilemore Cryless
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ~Una strepitosa invenzione. ***
Capitolo 2: *** ~Il sovrano. ***
Capitolo 3: *** ~Fuga e nuovi amori. ***



Capitolo 1
*** ~Una strepitosa invenzione. ***


Capitolo 1.
Una strepitosa invenzione. 

 

Tutto era pronto, ce l’aveva fatta il professore Alan Evans. Lui era riuscito a realizzare il suo sogno, la sua macchina del tempo era pronta. Era lì, lucida e brillante. Assumeva una strana forma ovale che solo lui era riuscito a realizzare. Era al centro del suo grande laboratorio, pieno di macchinari, luci immense, computer quantistici e pulsanti di ogni colore, che a vederli se non eri abituato, potevano farti girare la testa. Soddisfatto e sorridente guardava il suo capolavoro, stringendo fra le mani il medaglione che aveva al collo. Pensò che sarebbe stato bello se anche Alina, la sua adorata moglie morta prematuramente, avesse potuto vedere quello che era stato capace di realizzare.
Una macchina del tempo tecnologicamente avanzata; costruita con materiale in grado di resistere alle alte temperature, e di viaggiare a una velocità talmente alta da superare anche la barriera del suono.
Quando fu pronto chiamò la dottoressa Linda Taylor, che con la sua equipe si presentò subito. Erano passati quattro anni e finalmente la telefonata era arrivata, loro erano già pronti da diverso tempo. Erano stati addestrati durante questi anni, nel massimo segreto, dal Governo britannico al fine di compiere questa missione: tornare indietro nel tempo. All’alba la dottoressa Linda e il suo secondo comandante, Gordon Lennox e i suoi due piloti Wilson e Palmer, erano al centro del laboratorio con indosso la loro tuta. 
Una tuta che li avrebbe protetti durante il viaggio, nel caso in cui ci fosse stato qualche problema e non solo. Conteneva anche, tutto quello che sarebbe servito per poter comunicare con il professore e con gli assistenti del Governo. Quest’ultimi, rinchiusi in un bunker costruito nel cuore del Regno Unito. Ad un semplice cenno del professore, l’equipaggio salì sulla strepitosa macchina del tempo. Linda e Gordon sedettero nei posti anteriori del veicolo. Innanzi a loro, una console con numeri alla rinfusa e numerosissime date. Alle loro spalle, nei posti posteriori, c’erano i piloti Wilson e Palmer. I due si accorsero che di fianco a loro c’era un posto vuoto, domandandosi di chi fosse quel posto. Ecco giungere di corsa il professor Alan, che comunicò a tutto l’equipaggio che a quel viaggio avrebbe partecipato anche lui. 1567 a.c. Ecco la data che era stata stabilita sulla console dei comandi. Adesso bisognava solamente aspettare. Con un gran rumore i motori si accesero e le luci si mossero in modo alternato, sembrava che anche questo facesse rumore. Sbigottiti e meravigliati erano lì seduti, aspettando di vedere il risultato dell’esperimento a cui il professore aveva dato vita. Ecco come tutto era iniziato, era finito. Le luci e i rumori scomparvero e le porte si aprirono automaticamente, con non poco rumore. L’equipaggio e il professore slacciarono le loro cinture e scesero frettolosamente dalla macchina del tempo, incuriositi e increduli di ciò che si stagliava dinnanzi ai loro occhi.


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Ed ecco il primo capitolo, di una storia inventata da me. Spero vi piaccia! Ci ho messo veramente il cuore, e spero di avervi trasmesso qualche emozione scrivendo questo primo capitolo. Ovviamente, se volete, potete recensire questo primo capitolo per farmi sapere una vostra opinione al riguardo. :33 Un ringraziamento speciale, va a tutte le persone che seguono le mie storie e vorrei tanto dire una cosa. Grazie di vero cuore! <3 
Alla prossima, con un altro capitolo! *ww*
Byee! ~

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Capitolo 2
*** ~Il sovrano. ***


Capitolo 2.
Il sovrano.

 

Lo scenario che si presentò era da togliere il fiato. Terra rossa si sollevava leggera con soffi di vento, togliendo loro la visuale del panorama. A fatica riuscirono a tenere gli occhi aperti. Insieme si incamminarono per la duna di quel deserto, dove da lontano pensarono di aver intravisto un palazzo reale. Dopo tanto camminare, arrivarono dinnanzi a quel palazzo. All’entrata, ad accoglierli, vi erano due guardie vestite con tuniche bianche e con uno strano occhio dipinto sulla fronte. Erano armati di lance, molto appuntite. All’ingresso c’erano dei geroglifici che il professore sapeva ben decifrare. Era il palazzo reale del secondo grande sovrano Khufu, della IV dinastia egizia, più noto come Cheope. Entrarono scortati dalle guardie per essere poi ricevuti dal Faraone. Al loro passaggio, i sudditi che si trovavano entro le mura di quel sontuoso nonché maestoso palazzo, li guardarono incuriositi. Bisbigliavano tra di loro credendo di guardare, forse, delle divinità venute ad aiutarli. Entrarono in un grande salone, con colonne in marmo. All’interno della stanza oltre al Faraone e ad una giovane donna, erano presenti anche delle danzatrici coperte da alcuni veli con dei motivi egiziani. Appena entrarono nella stanza, la musica che un suonatore di flauto riproduceva col suo strumento smise di suonare, e le danzatrici si fermarono accennando ad un lieve inchino. Le guardie lasciarono i forestieri dinnanzi al grande sovrano, che li accolse. Il Faraone Cheope era seduto sul suo immenso trono, realizzato con pietre preziose e oro. Aveva indosso un semplice abito cerimoniale, di seta. Al suo fianco vi era seduta una donna col capo chino, anch’essa vestita con una veste cerimoniale. Solo che, quest’ultima, era adornata di fili d’oro e di alcuni gioielli. Il professore si avvicinò al Faraone presentandosi. Parlò, cercando di dargli delle spiegazioni per quanto riguardava la sua ‘visita’, lo strano abbigliamento e lo strambo veicolo che lo aveva aiutato a raggiungere quel tempo. Il Faraone, in quel momento impaurito, si alzò di scatto dal trono ordinando alle due guardie di arrestare immediatamente gli sconosciuti. Il professore si avvicinò al Faraone chiedendogli di aspettare e di dargli tempo per poter spiegare la situazione. Ecco che in quel momento si accorse del viso scoperto della donna col capo chino. Somigliava in un modo impressionante alla donna che aveva amato, Alina. Tra lo stupore, il dolore e la rabbia il professore si lasciò portar via dalle guardie non opponendo alcuna resistenza. Solo gridò quel nome a gran voce, all’interno del silenzioso palazzo mentre si lasciava portar via.

 
 
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Cosa accadrà ai nostri eroi? Tutto nel prossimo capitolo! *w* Allora.. com'è? Vi è piaciuto questo nuovo capitolo? Spero tanto di sì! Se avete desiderio di farmi sapere le vostre opinioni riguardanti questo capitolo, potete recensire. ;) Ringrazio ancora una volta chi mi segue!! <3 
Alla prossima!! :33  

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Capitolo 3
*** ~Fuga e nuovi amori. ***


Capitolo 3.
Fuga e nuovi amori.


A notte fonda l’equipaggio non seppe più che fare, studiavano il metodo per poter fuggire e raggiungere la macchina del tempo. Quando tutte le speranze erano ormai perdute, ecco arrivare qualcuno che aprì la loro cella bisbigliando loro di fare in fretta perché il sonnifero che aveva versato nel vino delle guardie durava poco. Il professore la riconobbe, era lei! La moglie di Cheope, in tutta la sua bellezza. Anche al buio riusciva a risplendere di luce propria. Kiya, era quello il suo nome. Kiya non sapeva il perché stesse facendo tutto questo, ma anche lei era rimasta colpita nel vedere il professore. Sentire la sua voce, vederlo.. tutto le sembrava così familiare! In quell’istante era come se un puzzle si fosse completato, come se stesse aspettando da tempo anche lei il suo arrivo. Raggiunsero velocemente l’uscita per poi salire su dei dromedari predisposti all’esterno del palazzo da Kiya. Con i dromedari, arrivarono veloci alla duna dove sostava nascosta la macchina del tempo. La dottoressa Linda immise sul computer la data del loro tempo, mentre i piloti e il professore presero posto sui sedili posteriori, solo dopo essersi congedati con Kiya. Stanno per lasciarsi, il professore sa che non rivedrà mai più Kiya.. il volto che era tanto simile a quello di sua moglie, il suo modo di fare il carattere.. non rivedrà mai più quella donna. Proprio quando stanno per ripartire, e le porte automatiche erano sul punto di chiudersi.. il professore con un gesto veloce e forte afferrò Kiya per il braccio scaraventandola all’interno del veicolo facendola cadere rovinosamente a terra. Ed ecco che il conto alla rovescia sulla console cominciò, le luci si accesero e i motori presero ad avviarsi rumorosi e veloci. Dopo circa dieci minuti, le porte si aprirono. L’equipaggio e la dottoressa scesero dalla macchina del tempo. L’esperimento era riuscito! Erano di nuovo nel laboratorio, e non più soli. Accanto al professore c’era Kiya, che con occhi spalancati e spaventati osservava l’ambiente che la circondava osservando anche tutte le persone presenti. Il professore abbracciò Kiya, e lei in quel momento capì che del professore ci si poteva fidare!


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Ed eccoci alla fine di questa splendida storia! Vi è piaciuto il finale? Ovviamente il professore e Kiya, dovevano restare vicini. Non potevano mica dividersi. :( Siete liberi di recensire questa storia, per farmi sapere se vi è piaciuta. *eee* Io spero tanto di sì! Sapete questa è la mia prima storia, completa, che scrivo! Ahahah! Vi ringrazio infinitamente per aver, anche solo letto questa storia! <3 GRAZIE! 
Alla prossima, con una nuova avventura! <3 
Byee! *QQQ*

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