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E’ intenta a preparare la valigia. Non sa quanto tempo starà
fuori, manon
vede l’ora che arrivi l’indomani. E’ tanto tempo che hanno
organizzato questo viaggio, ma a causa di equivoci non erano mai riusciti a
realizzarlo. Ma finalmente è arrivato il momento.
Le scende una lacrima sul viso.
E’ felice che il loro sogno si realizzi, ma sa che questa
sarà l’ultima volta…l’ultima volta che avrebbero potuto vivere come avevano
fatto fino ad ora…l’ultima volta che potevano dimenticarsi tutto, anche il
fatto di essere fratelli…potevano scordare tutto
tranne i loro nomi.
Ecco un’altra lacrima.
Si chiede il perché! Perché dovevano scoprire di essere fratelli…perché?
Si desta dai suoi pensieri solo quando
bussano alla porta. Risponde solo dopo essersi asciugata le lacrime con il
vestito.
“Avanti”
Ed eccolo che entra. Lui Con i suoi capelli biondi come il grano e i suoi occhi di quel
castano…
“Miki sei pronta?”
“Si Yu…! E
tu hai finito di preparare la tua valigia?”
Gli si avvicina e gli accarezza i capelli morbidi.
“Sì…e da un pezzo…non sono lento come te!”
“Come osi…!!!”
Lo butta sul letto e comincia a fargli il solletico. Ridono,
come non facevano da tanto tempo. Come facevano prima di scoprire di essere fratelli…prima che tutto si rovinasse…
Quando erano felici…
Sul viso della mora scende una lacrima…Prega affinché lui
non se ne sia accorto…non vuole che soffre ancora di più…
Lui continua con il solletico…sembra lo stesso di
prima…Grazie al cielo non se ne accorto. Ma lei non ce la fa più…sta per scoppiare…deve piangere,
altrimenti si sentirà peggio dopo.
“Senti Yu…ora che ci penso devo
fare una chiamata aMeiko prima di partire…e dato che domani partiamo presto
non posso farla.Ci vediamo dopo a cena ok?”
“Ok piccola”
E
Prima di andare le dà un lieve bacio sulle labbra.
Appena il biondo si chiude la porta alle spalle, la ragazza
scoppia in un pianto a dirotto. Cavolo quanto male le ha fatto
quel bacio…è stato peggio di una coltellata al cuore. Perché
non possono amarsi…
Mentre la ragazza piange sul letto della
sua camera, il biondo è fuori la porta in silenzio. Aveva notato la lacrima che
era scesa dal viso della ragazza. Sapeva quello che stava passando perché erano
le stesse cose che sentiva lui. Ogni lacrima da lei versata è una fitta al
cuore.
Anche nella sua mente si chiedeva
il perché il destino gli avesse riservato questo…perché nonostante si amassero
non potevano vivere insieme e creare una famiglia…perché non poteva chiedere la
sua mano? Ma si chiedeva soprattutto perché proprio
loro dovevano essere fratelli? Che avevano fatto di
male?
Si diresse verso la sua stanza e si distese sul letto…e
anche lui cominciò a piangere….
Il suono di una sveglia lo svegliò di soprassalto. Non si
ricordava di averla programmata la sera prima.
Veramente non si ricordava neanche cosa aveva fatto la sera precedente…
Adesso ricordava…si era addormentato sul letto completamente
vestito, dopo che aveva visitato la stanza di Miki.
Si toccò la faccia…le lacrime che aveva versato la
sera prima si erano asciugate da sole e sulla faccia era come se fosse rimasto
qualcosa di appiccicoso.
Osservò l’orologio: le 7:30. Tra
un’ora sarebbero dovuti partire.
Prese i vestiti che aveva lasciato sulla sedia
quando aveva preparato la valigia e si diresse verso il bagno.
Nello stesso tempo anche la ragazza si era svegliata. Anzi si era alzata. Non aveva dormito quella notte. Neanche
per un minuto. Aveva pensato e ripensato a quello che stava passando. Si era
chiesta se quello che stavano facendo era giusto. Ma
soprattutto si chiedeva il perché quello stesse accadendo proprio a lei.
Alle 8:00 scese al piano di sotto
per fare colazione.
In realtà non aveva molta fame, ma poiché la sera prima non
aveva cenato, si era imposta di mangiare qualcosa. A tavola aveva trovato un
biglietto. Era dei suoi genitori.
Cara Miki,
ci spiace non essere lì il girono della tua
partenza, ma il lavoro ci chiama. Mi raccomando divertitevi e passate un buon week-end...
Bacioni e salutaci anche Yu.
Ps. Usate le protezioni!!!
Sorrise! I suoi genitori non erano normali…Usare le
precauzioni! Come se avessero intenzione di farlo. Ma
certo loro non potevano sapere che questo era un viaggio di addio.
Sentì dei passi alle sue spalle.
“Miki sei pronta?”
“Si Yu. Vado a prendere la valigia
e vengo ok?”
Si guardarono negli occhi. Ognuno leggeva nell’altro la
propria sofferenza, ma decisero di non parlarne. Volevano che il viaggio fosse
indimenticabile e si ripromisero che niente doveva
rovinarlo,per nessun motivo.
Quel viaggio di addio era l’unica
possibilità di stare insieme dimenticandosi tutto, tranne i loro nomi.
Lei è salita a prendere la borsa e lui la aspetta giù. Ha
già preparato l’itinerario; sa dove portarla per renderla felice. Per vedere sul suo viso il sorriso che lo aveva fatto innamorare.
La sua mente è invasa dai ricordi: la cena con i suoi genitori, la prima volta
che l’ha incontrata, il loro primo bacio,le loro
difficoltà…ogni attimo passato con lei ha un posto nella sua mente…e nel suo
cuore. Una lacrima gli offusca la vista. Ma lui non
può piangere, deve essere forte, lo deve essere non solo per lui, ma anche per
lei. Si asciugò la lacrima e attese con ansia l’arrivo della mora.
Quando la intravide dietro la porta
il suo cuore balzò. Ogni volta che la vedeva era come se fosse la prima. Non c’era alcun dubbio…l’amava!
“Eccoti finalmente! Pensavo che ti fossi persa!”
Lei gli uscì la lingua.
“Non sai che le donne si devono fare aspettare?”
Si guardarono negli occhi e scoppiarono in una fragorosa
risata.
“Comunque signorina adesso è ora di
partire, altrimenti arriveremo alla nostra meta di notte”
“Ok vengo. Lo
zaino dove lo metto?”
“Ora lo leghiamo al motore. Intanto mettiti il casco.”
Gli porse il casco.
“E io devo mettere questa pentola
in testa?”
“Se non vuoi correre rischi…si!”
Lei lo prese in mano e se lo mise
in testa. Lui la guardava mentre lo indossava.
Sorrideva nel vedere la sua piccola imbranata alle
prese con quel casco.
Dopo essersi assicurato che i bagagli erano ben fermati si
mise anche lui il casco e salì sulla moto. Dietro di lui,lei,
lo stringeva in un abbraccio forte. Lui sorrise e mise in moto. Il vento
soffiava contrario, ma era un vento piacevole che
solleticava piacevolmente la parte rimasta scoperta del loro viso.
Fecero tutto il viaggio in silenzio. Non una parola. Ma tra loro non c’era bisogno di parlare, bastava uno sguardo
e subito si capivano.
Ci vollero delle ore prima di arrivare. Non ci furono soste.
Non volevano perdere tempo. Avevano a disposizione poco tempo e non avevano
intenzione di sprecarlo.
Appena arrivati Yu
si diresse verso l’albergo che aveva prenotato. Aveva organizzato le
cose in modo così perfetto che si era addirittura congratulato con se stesso.
Non gli sembrava vero di essere lì insieme alla persona che amava.
“Amore siamo arrivati.”
Miki si destò dai suoi pensieri.
Si sbagliava o Yu l’aveva chiamata
amore? No! Non ci credeva…non poteva
crederci…era troppo bello…
“Amore allora che ne dici di scendere?”
Allora non si era sbagliata. L’aveva davvero chiamata amore…
Gli si buttò addosso e lo baciò ripetutamente. Non credeva
che Yu potesse mai chiamarla in un modo così
romantico.
Quando la ragazza lo abbracciò il
biondo la strinse a sé e cominciò ad accarezzarle i capelli. Com’erano morbidi
e belli. Sapevano di arancia.
“Senti piccola adesso dobbiamo andare altrimenti perdiamo la
prenotazione.”
Gli prese la mano e dopo aver preso
lo zaino annuì e si diresse con lui nell’hotel dove avevano prenotato.
“Buongiorno. Avevo prenotato una camera matrimoniale a nome Matsuura”
“Buongiorno. Un momento che vedo le prenotazioni…mmmm…sì! C’è una prenotazione effettivamente. Ha un
documento?”
“Sì certo eccolo.”
“Grazie. Benissimo la vostra stanza è la 202. Terzo piano,
primo corridoio a sinistra.”
“Grazie.”
La stanza dell’albergo è abbastanza grande. Miki la osserva attentamente. E’ molto bella.
“Ti piace?”
La voce di Yu la desta dai suoi pensieri.
“Si…Yu…è molto bella…”
Non sa cosa dire. E’ commossa. Il posto in cui si trova, il
comportamento di Yu…
Ma ha paura. Perchémai Yu
ha scelto una matrimoniale e non una doppia? Ha paura che voglia farlo, ma lei
non sa se è pronta. Non sa se ne è capace…Ha paura.
Il ragazzo sembra leggerle il pensiero.
“Piccola, non ho intenzione di farlo. Non lo farei mai senza
il tuo consenso. Non violerei mai il tuo corpo. E’ solo per stare più vicino a
te in questi giorni.”
Gli sorride e lo bacia.
Lo butta sul letto e comincia a baciarlo con passione.
Il bacio sembra interminabile. Si destano solo
quando il cameriere bussa alla porta per chiedere se avevano bisogno di
qualcosa.
“Allora Amore che ne dici di visitare un po’ questa
città?Dopotutto siamo venuti anche per questo no?”
Lei si alza dal letto e si dirige verso il bagno. Si vuole
fare bella per il ragazzo che ama. Vuole che lui sia fiero di lei, che non
rimanga deluso. Dopo essersi sistemata i capelli si dirige di nuovo in camera e
dopo aver preso dei vestiti si dirige nuovamente verso il bagno.
Mentre la ragazza si prepara, il
biondo aspetta seduto sul letto il suo arrivo. E’ un po’ ansioso. Non vuole
starle lontano neanche un attimo. Non vuole sprecare quel poco tempo che gli
restava.
Ma perché quel giorno mentre rovistava nella soffitta è venuta alla luce quella verità che era rimasta nascosta? Ma perché i suoi genitori gli avevano tenuto nascosto una
cosa così importante? Non avevano immaginato quello che poteva succedere? Si
diresse verso il balcone; un po’ d’aria non poteva fargli altro che bene.
Osservò il panorama. Davanti a lui vi era un bellissimo paesaggio. E forse fu proprio perché attratto da questo che non si
accorse che Miki era uscita dal bagno ed era arrivata
dietro di lui e adesso si stava avvicinando.
Lo abbracciò.
“Sai che qui è stupendo?” Lo baciò “Grazie per avermi
portata qua”
Lo baciò di nuovo, questa volta con
più passione. Fu lei a staccarsi per prima.
“Come ti pare? Ti piaccio?”
Lui la osservò: aveva i capelli raccolti in una treccia, un
paio di jeans lunghi, una maglietta attillata, che metteva in mostra quelle
forme così delicate.
Le si avvicinò.
“Sei stupenda” Le sussurrò all’orecchio.
Lei arrossì.
“Grazie”
Le prese i capelli e li spostò all’indietro, le si avvicinò per baciarla, ma…
“Amore, che cos’è questo rumore?”
“Ehm…amore…prometti di non ridere?”
Annuisce.
“E’ il mio stomaco. E’ da ieri sera che non mangio e il mio
stomaco comincia abrontolare.”
Mentre parla abbassa gli occhi. Si
vergogna un po’. Che figura ha fatto?
Lui le si avvicina e la bacia.
“Piccola sbadatella che non sei
altro. Potevi dirmelo prima e andavamo a pranzare.”
Guardò l’orologio.
“Vabbè siamo ancora in tempo per
pranzare in albergo e poi uscire a passeggiare. Che ne dici?”
Lei annuì.
Lui la cinse con le braccia e le sussurrò all’orecchio “ti
amo”.
Quelle parole, pronunciate in quel
modo dalla persona amata la resero la ragazza più felice della terra. Non
poteva credere di essere lì, in un posto stupendo con lui, il suo amore.
Scesero a pranzo tenendosi per mano, come una normale coppia
di fidanzati. O almeno era quello che sembravano
all’apparenza: due ragazzi che si amavano e che passavano una vacanza insieme.
Erano questo che sembravano. Ma perché non potevano esserlo?
“Scusi, il tavolo a nome Matsuura.”
“Il numero 13. Vicino alla finestra.”
“Grazie”
Mano nella mano si diressero verso
il tavolo. Lui l’accompagnò a sedere, le sistemò la
sedia…si comportò come un vero cavaliere. Lei sorrideva, era felice…o almeno
così sembrava.
“Cosa prendiamo?”
“Che ne pensi di pasta con i
gamberetti?”
“Ok. Vuoi secondo piccola?”
“Io no. Preferirei poi prendere qualcosa quando usciamo.”
“Ok.”
Mentre attendevano i piatti da loro
ordinati parlavano,sorridevano,scherzavano…
“Qual è il programma di oggi?”
“E’ una sorpresa…”
“Dai…sei crudele…non è giusto…sai che sono curiosa.”
“E proprio per questo mi diverto a stuzzicarti..”
Si avvicinò e le sfiorò le labbra.
“Resisti ok?”
Fece finta di tenere il muso.
“Sei crudele. Non ti parlo più”
Lui sorrise…Amava quella piccola pazzerella che aveva lì di
fronte.
Si alzò e la prese per mano.
Avevano appena finito di pranzare e la portò in un
angolo dell’albergo e la baciò.
“Vuoi ancora tenermi il muso?”
“Ci devo pensare”
Sorrideva…
Lui la baciò di nuovo e sempre con passione.
“ E adesso?”
“Bhè…adesso potrei anche
perdonarti!”
Gli sfiorò le labbra e lo prese per
mano.
“Adesso andiamo a vedere la sorpresa?”
“Ai suoi ordini principessa.”
E così si diressero verso l’uscita, ubriachi di amore.
Buondì ragazzi…qualche parola prima di scrivere il capitolo…intanto mi
scuso se vi ho fatto attendere prima di pubblicare il quarto capitolo, ma
purtroppo la scuola occupa un bel po’ di tempo…dopo di ciò volevo ringraziare
coloro che hanno recensito e ch
Buondì
ragazzi…qualche parola prima di scrivere il capitolo…intanto mi scuso se vi ho fatto attendere prima di pubblicare il quarto
capitolo, ma purtroppo la scuola occupa un bel po’ di tempo…dopo di ciò volevo
ringraziare coloro che hanno recensito e che recensiranno… questo è qualche
cosa che mi può solo aiutare a migliorare, per questo vi chiedo ancora una
volta di recensire, perché solo sentendo i pareri di persone a me estranee
posso migliorare…
Detto
ciò ecco il 4° capitolo…
Capitolo 4
Ed ecco che mano nella mano i due
ragazzi escono dall’albergo e si dirigono verso la moto di
lui. E’ il mezzo adatto per muoversi in una grande
metropoli piena di traffico. Lui sale sulla moto e lei dietro fa lo stesso.
Dopo che le mani di lei lo abbracciano, lui parte
verso una meta a lei ignota. Non sa dove stanno andando, ma si fida di lui, sa
che tutto sarà bellissimo, indimenticabile, come il suo primo bacio con Yu… Come potrebbe mai dimenticare quel momento in cui le
sue labbra hanno sfiorato quelle del biondo, come potrebbe dimenticare quelle
mani fra i suoi capelli…come potrebbe…
“Miki,
siamo arrivati!”
In quello stesso istante lei
riapre gli occhi, si toglie il casco e il vento le sfiora il viso…sente una
strana sensazione sul suo viso, come se il vento asciugasse qualcosa di
bagnato, come se asciugasse…
“…una lacrima…Miki
mi senti? Hai una lacrima sul viso…che ti sta succedendo?”
Lei si desta dai suoi pensieri;
non si era accorta delle lacrime che scendevano dal suo viso
“Niente Yu,
non ti preoccupare, mi è semplicemente entrato qualcosa nell’
occhio. Niente di grave.”
Lui si avvicina e le accarezza i
capelli.
“Stai bene?”
“Si”
Lui la guarda negli occhi e legge
nei suoi occhi una tristezza. Vede nei suoi occhi un
grigiore che si era impadronito di lei da un po’ di
tempo…da quando lui aveva fatto quella terribile scoperta…
“Senti Miki
che ne dici di andare? Abbiamo tante cose da vedere”
“Certo Yu,
Andiamo”
Passarono un intero pomeriggio a
visitare la città, scherzando e parlando, dimenticando il proprio presente e i propri problemi…
Si fece sera
quando il biondo prese dalla tasca un fazzoletto per bendare la sua
amata.
“Yu, ma
che fai?”
“Questo fa parte della sorpresa.
Adesso prendimi per mano e seguimi.
Non avere paura.”
Prima di essere bendata lei lo
guardò e sorrise.
“Ma io
non ho paura.”
Lui la baciò e la bendò. La prese per mano e la portò in un posto a lei ignoto. La mora
non aveva la minima idea di dove la stesse portando, ma era incuriosita…
Camminarono per circa dieci minuti e durante tutto il tragitto lei domandava
dove la stesse portando, ma lui non le disse niente,
non voleva svelare la sorpresa.
“Seguimi
e vedrai”
Dopo un po’ finalmente arrivarono
al posto stabilito. Lei la portò davanti una ringhiera, le feca
appoggiare le mani e le tolse la benda. Lei aprì gli occhi e vide quello che
aveva dinnanzi a lei.
Sullo sfondo si vedeva il mare e
le luci dei palazzi costruiti vicino la costa lo rendevano ancora più bello…Lo
spettacolo era stupendo.
“MaYu…è…è bellissimo!”
“E
ancora non hai visto nulla”
Infatti pochi
minuti dopo un gioco di fuochi si impadronì del cielo…Mille piccole luci
colorate avevano conquistato quella distesa immensa dove si trovavano solamente
la luna e le stelle.
“Yu…questo
spettacolo è stupendo.”
“Per te solo il meglio”
E detto
ciò la baciò appassionatamente sotto la luce della luna.
“Ma le
sorprese non sono ancora finite. C’è ancora l’ultima parte. Chiudi gli occhi?”
“Di nuovo?”
“Si, ma è solo per pochi minuti”
“Va bene.”
Lei fece come disse il suo amato.
Ma cosa poteva esserci ancora? Quale sarebbe stata la
sorpresa?
Mentre lei era immersa nei pensieri lui uscì dalla tasca una piccola scatolina al cui
interno c’era un piccolo anello. Era da un po’ che l’aveva comprato, ma non
aveva mai avuto il coraggio di donarglielo. Dopotutto c’erano stati tanti
impedimenti…
Le prese la mando
e gli infilò l’anello. A quel contatto lei aprì istintivamente gli occhi e vide
quel piccolo oggetto che le era stato regalato. Rimase senza parole. Non sapeva
che dire. Era troppo bello per essere vero.
“Yu…è
stupendo…ma perché?”
Lui arrossì. Non aveva alcuna
motivazione. Appena aveva visto quel piccolo dono
aveva sentito il desiderio di donarglielo. Forse con l’anello le aveva per sempre donato il suo cuore.
La guardò.
“Bhè
andiamo. Adesso comincia a fare freddo. Torniamo in albergo ok?”
Lei sorrise.
“Ok.”
E tornarono in
albergo felici, pensando che quello che era successo era stato un
sogno…peccato che certe volte, alla fine, i sogni vengono sostituiti dai
problemi della vita…
I due giovani rientrano in albergo e si dirigono velocemente nella loro
stanza
Capitolo 5
I due giovani rientrano in
albergo e si dirigono velocemente nella loro stanza. Sono ubriachi d’amore e desiderosi l’uno dell’altro. Lui la prende in
braccio, la accarezza e la distende sul letto. Vuole godersela tutta, finché
può. In questo momento la desidera come non l’ha mai desiderata
prima. La sente più donna, non crede più che sia solo una ragazzina. La ragazza
le sorride e questo gesto gli sembra un piccolo invito a coccolarla. Comincia a
darle piccoli e soffici baci. Prima sulla fronte poi sulla guancia, poi sulla
bocca. E continua pian piano a baciarla: sulle
orecchie, sul collo e sulla schiena. Il silenzio è rotto dai sospiri di entrambi i giovani.
Lui la guarda, lei le sorride ed
è come se gli desse il consenso a continuare. Comincia allora ad esplorare il
corpo della sua amata. Le sfiora prima i seni, li lecca e gli mordicchia i
capezzoli, poi la sua mano scende fino a trovarsi tra le sue gambe. La penetra
delicatamente con le dita. Non vuole farle male.
“Mmmm”
Piccoli sospiri rompono il
silenzio di quella camera. Lui muove le sue dita dentro di lei, mentre con la
bocca continua a leccarla. Poi la bacia. Un bacio lento, bellissimo. Lui la
guarda. Quanto è bella!
Comincia allora a toglierle prima
la maglietta e lei lascia fare, si fida. E continua
allora con i pantaloni. Rimane solamente con un piccolo
completo intimo nero. Sorridono entrambi. Lui allontana le sue dita e
l’abbraccia. Lei si stacca da quell’abbraccio e pian
piano comincia a spogliarlo, fino a farlo rimanere in boxer.
Tenta di togliere anche quello, ma le sue mani tremano. Lui prende le sue mani
tra le sue.
“Piccola stai tranquilla. Se non vuoi non ti preoccupare.”
Lei lo guarda.
“Voglio, ma ho paura.”
Lui l’abbraccia. “Stai tranquilla
ci sono qua io.”E la bacia.
Lei, presa dal desiderio gli
sfila i boxer e il giovane gli sfila il completo
intimo. Rimangono a guardarsi e a contemplare la bellezza dell’
altro.
“Sei bellissima. Ti amo”
Lei sorride e lo bacia.
Lui la penetra nuovamente con le
dita e successivamente con il suo membro. Ha paura di
farle male. Vede una piccola smorfia di dolore sul suo viso
quando sta per entrare, ma dopo si lascia andare insieme a lei. Si muove
dentro la mora. Sorridono, sospirano. Si baciano e si
accarezzano.
“Vorrei che questo momento non
finisse mai.”
“Anch’io
piccola.”
Continuano così fino a quando entrambi vengono nello stesso momento. Il biondo
nel corpo della mora. Ma in quel momento non capirono
a cosa andavano incontro.
Stanchi, ma contenti rimasero
distesi sul letto, abbracciati. Non dormivano, ma non parlavano. Ascoltavano
l’uno i silenzi dell’altro. I sospiri.
Fu Yuri a rompere il silenzio.
“Amore, come stai?”
Sorrise.
“Benissimo. Mai stata meglio.
Sono felice. E tu?”
La baciò.
“Anche
io.”
Lei si alzò e si diresse verso il
bagno.
“Vieni?”
Lui sorrise che aveva intenzione
di fare?
“Va bene.”
La seguì in bagno. Lei era nuda
distesa nella vasca da bagno. La osservò. Era cresciuta in un attimo. Era già
diventata donna. Lui entrò nella vasca, le si avvicinò,
ma lei cominciò a bagnarlo, ridendo.
“Ma che
fai? Mi bagni? E io che pensavo che volessi farlo di nuovo perché non potevi
fare a meno di me.”
“Ma chi
io? Io non posso fare a meno di te? Ma quando mai? Semmai il contrario.”
Lui le si
avvicinò e la baciò con passione. Lei si lasciò baciare, toccare,
leccare, accarezzare. Entrambi si ubriacarono
nuovamente d’amore e lo rifecero lì, ancora meglio di prima, con più sicurezza,
con meno paura.
Si amarono, ma non sapevano a quello che andavano in contro.
Scusate, scusate, scusate…lo so, sono
+ di tre mesi che non aggiorno, ma tra scuola, studio e mancata ispirazione non
ho + scritto…spero solo che sia riuscita a
trasmettervi le sensazioni sperate…Vi prego comunque…commentate!
I giorni passano in fretta per i
due giovani. Chissà perché il tempo passi così velocemente
quando si è felici. Arrivano all’ultimo giorno, al
giorno prima della partenza, al giorno prima del loro addio. Sono distesi sul
letto, lei con la testa sul petto del biondo. Hanno appena fatto l’amore. Hanno
entrambi gli occhi chiusi, ma non dormono, stanno semplicemente assaporando
quegli attimi di felicità.
Lui apre gli occhi e si volta
verso la mora. La guarda. “Com’è bella” pensa. Avvicina la sua bocca alla
fronte di Miky e le dà un soffice bacio. La giovane
apra gli occhi e lo guarda. Sorride, ma è soltanto un
sorriso triste. Una lacrima scende dal volto della ragazza. Yuu
la guarda e il sorriso che prima era sbocciato alla
vista della ragazza sparisce. Cala un silenzio imbarazzante, rotto solamente
dai singhiozzi della giovane. A quel suono il cuore di Yuu
si stringe in una morsa e non riesce più a guardarla. E’ Miky
a rompere il silenzio.
“Domani torneremo a casa…e tu
partirai subito per l’America vero?”
Lui non ha la forza di
rispondere. Sa che se avesse provato a parlare sarebbe scoppiato in un pianto. Ma
sa anche che era arrivata l’ora di affrontare la
realtà.
“Già. E’ l’unica soluzione per
dimenticarci l’uno dell’altro.”
Cala nuovamente il silenzio. Miky si gira su un fianco e comincia a piangere e ad
urlare.
“PERCHE’?
PERCHE’ HAI SCOPERTO CHE SIAMO FRATELLI? PERCHE’ NON POSSIAMO STARE INSIEME? IO TI AMO! PER ME
ESISTI SOLO TU!”
La giovane riprende a piangere. Yuule si avvicina, la abbraccia
ed anche lui scoppia un pianto. Per tutta la giornata non parlano. Non ne hanno
la forza. Non cenano neppure. Impiegano la maggior parte del tempo nel
sistemare la valigia. Mentre Miky finisce di ordinare
il suo borsone Yuu guarda
fuori dalla finestra. Il cielo è limpido e si vedono tutte le stelle. E’ una
notte stupenda.
Immerso nei suoi pensieri non si
accorge dell’arrivo della mora che lo abbraccia da dietro.
“Yuu,
voglio fare per l’ultima volta l’amore con te” sussurra.
Il giovane si gira, la prende tra
le sue braccia e la abbraccia teneramente. Si guardano. Si baciano e si dirigonoverso il letto. Fanno
l’amore piangendo, sapendo che questo è un addio.
L’indomani i giovani tornano a
casa. Durante il viaggio in moto non parlano, ma da
entrambi scendono lacrime. Non vogliono dirsi addio, non finalmente
quando tutti i problemi sono svaniti. Ma
purtroppo devono.
Appena tornano sono
accolti dalle feste dei genitori. Sono felici che i loro figli sono tornati e
decidono di dare una festa in onore del loro ritorno e della partenza di Yuu l’indomani.
La serata trascorre tra risate e
felicità, ma nel cuore dei ragazzi c’è un vuoto.
Il giorno della partenza di Yuu arriva presto. Mentre tutti sono indaffarati nei preparativiMiky è in camera sua
distesa sul letto. Non si sente molto bene. Ha dei giramenti di testa e delle
nausee di cui non capisce bene il motivo. A cosa sono dovuti?
“Forse è il dolore che provo a causa dell’addio
con Yuu che mi causa questo” pensa.
Sente bussare alla porta.
“Chi è?”
“Sono io Miky,
posso entrare?” disse il biondo.
La ragazza si sedette sul letto. Non
voleva che il ragazzo si preoccupasse per lei, perché sarebbe stato ancora più
doloroso l’addio.
“Si, entra.”
Il giovane entra e si siede vicino
alla ragazza. La bacia dolcemente sulle labbra.
“Questo è il bacio di addio?” disse la mora.
Gli occhi del ragazzo si
riempiono di lacrime.
“Sì.”
Si guardano negli occhi e si
abbracciano, e si baciano. Un bacio morbido, intenso, dolce.
“YUU, MIKY, DOVE SIETE? DOBBIAMO
ANDARE!”
Il suono della voce di Rumi li fece risvegliare da quel sogno.
“Dobbiamo andare” dicono nello
stesso momento. Si guardano negli occhi e ridono.
‘Perché non
possiamo essere felici così?’ pensa la giovane.
Scendono le scale e una volta in
macchina si dirigono all’aeroporto. La giovane ritorna con la mente al giorno in cui Yuu andava per la
prima volta a studiare in America. Quante difficoltà avevano
affrontato. E adesso che le avevano superate
erano costretti a lasciarsi di nuovo.
Yuu,
dopo aver salutato tutti, si dirige verso l’aereo. Quanto
vorrebbe non essere costretto a partire. Prima di andare bacia sulla
fronte Miky e le sussurra : “Ti
amo piccola, non ti dimenticherò mai. Addio. Sei la cosa più bella che mi sia
mai capitata.”
E subito
si allontana. La ragazza non ha neppure il tempo di rispondere.
‘Anch’io ti amo Yuu. Anche per me sei la cosa più importante”
E tra le
lacrime la ragazza vede andare via per sempre il ragazzo che ha amato.
E così siamo arrivato
al sesto capitolo. A quanto pare la storia vi piace e spero che continuerà a piacervi. Durante l’estate penso di aggiornare molto più
spesso, perché avrò più tempo da dedicare alle cose che più mi piacciono. Come
ben vedete è questo il vero inizio della storia. Non
so ancora come andrà a finire, a me le idee vengono mentre
scrivo. Spero solo che non mi uccidiate qualsiasi finale
sceglierò. Comunque vorrei ringraziare chi
recensisce sempre la storia e spero che vi siano sempre più commenti…
Sono passati appena due giorni e già Miky non ce la fa più
CAPITOLO 7
Sono passati appena due giorni e già Miky
non ce la fa più. Avrebbe voglia di scappare, di dire addio a tutti. Ha anche
pensato di farla finita, ma non trova il coraggio. In più non si sente troppo
bene. Da quando è tornata dal viaggio che ha fatto con Yuu
ha dei piccoli giramenti di testa e non riesce a capire a cosa sono dovuti.
‘Saranno dovuti all’arrivo delle
mestruazioni ’pensa.
Si avvicina al calendario.
‘Dovrebbero venirmi domani ’ pensa.
Non è più uscita di casa dal giorno
della partenza di Yuu, non se la sente. Non ha
neppure il desiderio di vedere Meiko perché sa che
scoppierebbe subito in un pianto…
Ogni giorno ripete a se stessa di essere
forte, ma pensa anche che è più facile a dirlo piuttosto che a farlo. Nel
momento in cui si distende sul letto bussano alla porta della sua stanza.
Chiude gli occhi e ripensa all’addio che Yuu
gli aveva dato in quella stanza. Scende una lacrima.
Si desta dai pensieri quando bussano nuovamente alla
porta.
Si asciuga frettolosamente la lacrima e va ad aprire. Sulla
porta c’è Meiko che le sorride. Miky
è paralizzata. Non si aspettava una sua visita.
“Ciao Meiko”
“Ciao Miky, posso entrare?”
“Certo!” dice Miky tentando di
sembrare felice, ma il risultato ottenuto è del tutto l’opposto.
“Miky cos’hai?
Sono giorni che non ti fai sentire…e non mi dire nulla, perché io ti conosco
bene.”
Miky abbassa lo sguardo. Ha
ragione ha fatto male a tenersi tutto dentro e a non
parlare con Meiko. Lei c’era sempre stata, le era stata sempre vicino e lei invece l’aveva allontanata.
“Scusami”
Si sorridono ed entrambe si siedono sul letto. Miky la guarda e scoppia in un pianto.
“Piangi amica mia, piangi. Può solo
farti bene. Dopo parleremo. Non fingerti forte, perché questo ti fa solo più
male.” Dice la mora mentre le
accarezza i capelli.
Passarono unpo’ di tempo così, abbracciate fino a
quando Miky non ebbe esaurito tutte le lacrime e non
si fosse calmata.
“Io e Yuu abbiamo…fatto l’amore”
dice arrossendo.
“E’ bellissimo…come è stato?”
Miky le racconta tutto, come era stato bello, come Yuu non
le avesse fatto del male, ma fosse stato protettivo, di come lei si sentisse
felice e di come era disperata sapendo di non poterlo più essere…
“Ma che cosa avete deciso”
“Yuu è partito per l’America.
Finiti gli studi cercherà lì un lavoro. Sarà più
semplice dimenticarsi l’uno dell’altro stando in due continenti differenti. Non
possiamo amarci Meiko, lo capisci?
Anche se per metà siamo fratelli e non sarebbe possibile stare insieme.”
“Oh Miky…”
Le due si abbracciano nuovamente.
“Grazie Meiko, grazie di esserci…”
“Di nulla piccola Miky. Domani
verrai a scuola?”
“Credo di si.In questi giorni non sono venuta perché non
mi sentivo molto bene. Sarà l’arrivo delle mestruazioni.”
“Già. Comunque adesso devo andare.
C’è un regista che vorrebbe comprare i diritti del mio libro.”
“Ma..Meiko, è fantastico!!! Sono così felice per te.”
“Mikycomunque
stasera ti andrebbe di venire a dormire da me? Così potremmo mangiare dolci a
volontà davanti la tv fino a farci venire il mal di pancia. Che
ne pensi?”
“Perché no?!”
“Benissimo allora ci vediamo stasera alle 8:00. Vengo a prenderti io di ritorno dall’incontro ok?”
“Ok!”
La mora se ne va, lasciando la ragazza sola nella sua
stanza.
‘Sono fortunata ad averti come
amica Meiko. Grazie, grazie di tutto.’
La sera passa felicemente…le due amiche parlano, scherzano
si divertono e per un po’ di tempo Meiko riesce a
fare dimenticare a MikyYuu.
Mentre l’amica è impegnata a guardare il film
la osserva. Deve essere difficile stare lontano dal tuo amore e lei lo sa bene.
Ha paura per l’amica. Quando le ha detto dei dolori le
è venuto un piccolo timore…che Miky fosse…No non
poteva esserlo…questo avrebbe peggiorato le cose o le avrebbe migliorate?
In un altro continente Yuu…
“HeiYuu,
che fai? Dobbiamo andare a lezione.”
Il biondo si destò dai suoi pensieri sentendo la voce di Willie che lo chiamava.
“Scusami Willie,
ero soprappensiero. Si andiamo.”
“Yuu pensavi a Miky?”
“Già…mi manca tanto Willie. Mi
manca. Io non ce la faccio. Manderei tutto all’aria per lei. Lei è diversa da tutte
le altre, lei mi ha cambiato, lei mi ha fatto diventare migliore…tutto grazie a
lei.
Mi sono innamorato di Miky appena
l’ho vista. Si stava allenando a tennis e dopo si è messa a giocare con dei
bambini. Era veramente buffa. Ma è stata la sua
allegria ad avermi conquistato. Io la amo. Ed è stata
l’unica ragazza che mi ha fatto battere il cuore. “
Una lacrima percorse il viso del biondo.
“Durante il viaggio abbiamo fatto
l’amore…è stato bello…è stato fantastico. Mi sono sentito davvero felice.
Durante il viaggio non eravamo fratelli…eravamo solo Miky e Yuu…e nessun altro.”
Si asciuga le lacrime…
“Su Willie…andiamo”
Ed eccomi qua…finalmente efp ha
riaperto e io posso pubblicare nuovamente le mie storie…
Voglio però ringraziare tutti i
lettori e coloro che recensiscono. Quando ho
cominciato a scrivere non mi aspettavo un tale
successo…grazie! Vi prego ancora di recensire perchè credetemi, i commenti, sia
positivi che negativi, sono utilissimi.
Bhe detto questo vi saluto…ci vediamo
al prossimo capitolo.
E’ appena tornata da scuola. Non credeva che sarebbe andata
così bene. Tutti i suoi amici hanno fatto di tutto per farla
sorridere. E lei è costretta ad ammettere che c’erano
riusciti. Almeno per un po’. Era riuscita a scordarsi
per qualche ora di Era riuscita a scordarsi per qualche ora di Yuu.La sua mente aveva fatto posto ad altro, ma adesso
tornare in quella casa le aveva fatto ricordare tutto.
Prima di salire nella sua stanza era passata dalla camera del suo amato. Tutto era rimasto come lui aveva lasciato. Era tutto in ordine, a
differenza della sua stanza. Da un po’ di tempo si era lasciata andare:
studiava quel poco che le permettesse di finire l’ultimo anno, mangiava poco, e
non trovava né la forza né la voglia di fare nulla. Era come se si stesse lasciando
morire.
‘Che senso ha continuare a
vivere?Soprattutto quando non potrai mai stare con la persona che ami…’
Si distende sul letto dopo aver acceso la radio. Piccole
note di un dolce pianoforte si espandono per la sua stanza. Chiude gli occhi e
pian piano si addormenta…
“Miki, c’è Kei
al telefono.”
“Si mamma, vengo subito…” disse
sbadigliando.
Scese dal letto, e dopo essersi infilata le pantofole che Yuu le aveva regalato per un
Natale, andò a rispondere.
“Ciao Miki”
“Ciao Kei, è un po’ che non ci sentiamo.”
“Già, tu non sei più venuta al lavoro. Come stai?”
“Diciamo che potrei stare meglio,
ma tiriamo avanti. Non mi aspettavo questa tua telefonata.”
“Veramente non ti ho chiamato per caso. Venerdì vado a
suonare in un teatro e mi farebbe piacere se mi accompagnassi.”
“Beh…veramente…no ne sono sicura.”
“Dai Miki, ti prego. Non ho
secondi fini. E’ solo un’uscita tra amici.”
“Mmm, va beh. OkKei, vengo con te.”
“Grazie Miki, ti assicuro che non
te ne pentirai. Allora ti passo a prendere dopodomani alle 4.00”
“Ok, allora ci vediamo…”
“Ok…Un bacio.”
“Bacio”
Chiuse il telefono. Adesso non era più tanto sicura di
quello che aveva fatto. Ma dopo tutto doveva
ricominciare. E perché non ricominciare subito? Per
farlo doveva dimenticare…e c’era solo un modo…
“Ciao Meiko”
“Ciao Miki, ti stavo per chiamare,
come stai?”
“Io bene. Senti ho bisogno di un
favore. Verresti qui a casa mia oggi? Devo fare una
cosa, e ho bisogno di te.”
“Certo amica mia, vengo subito. Tra
cinque minuti sono qui.”
“Grazie.”
Chiude la conversazione. Sa che è dura, ma deve farlo. Non
può continuare a vivere con l’illusione che tutto tornerà come prima. Non
accadrà. Ormai tutto era finito, e lei non poteva fare nulla se non mettersi il
cuore in pace. Appena suonano alla porta Miki va ad aprire. Appena vede
l’amica le corre incontro e l’abbraccia.
“Grazie per essere qui amica mia. Devo conservare tutte le
cose che mi ricordano Yuu, se no
non riprenderò a vivere. Non posso vivere nel suo ricordo. Le riprenderò il
giorno in cui sarò sicura di non soffrire più e il ricordo mi farà solo
sorridere. Però da sola non ce la faccio…”
Meiko la prese
per mano.
“Per questo ci sono qua io amica
mia. Su andiamo.” E dopo aver preso uno scatolone, si
chiusero la porta alle spalle e cominciarono a raccogliere tutti gli oggetti
che a Miki potevano ricordare Yuu.
“Queste pantofole me le ha regalate lui
lo scorso natale. Hanno il viso di un maialino perché Yuudiceva che mi assomigliava” Sul viso della ragazza si
forma un sorriso,ma contemporaneamente una lacrima percorre il volto.
“Questo piccolo ciondolo me l’ha regalato
quando ci siamo messi assieme. E’ un portafotografie. Dentro c’è foto
che ci siamo fatti qualche tempo fa, quando siamo
partiti insieme.” E così, tra un ricordo e l’altro Miki sistemò tutto. Meiko le stava visino, in silenzio, le stringeva la mano. Non avevano
bisogno di parlare. Ogni tanto Miki la guardava e le
sorrideva, per ringraziarla. Dopo una mezz’ora avevano finito di sistemare
tutto. Mancavano da conservare solo il portachiavi della scuola che si erano scambiati quando avevano deciso di stare insieme e il
piccolo robot che lui le aveva regalato prima di partire. Lei indugia alla loro
vista. Le mani le tremano. Tutti i ricordi le affiorano alla mente. Li posa
nella scatola e subito scoppia in un pianto liberatorio tra le braccia dell’amica.
Meiko l’abbraccia e intanto le accarezza i capelli.
Sa come lei si sente la sua giovane amica, ma purtroppo c’è un’unica soluzione:
dimenticare. A un certo punto l’amica si allontana
dalle braccia di Meiko inaspettatamente, e subito si
dirige fuori dalla porta. La mora si alza e subito riprende a cercarla. Si
chiede dove potesse essere andata. ‘Che fosse andata
nella stanza di Yuu?” Ma quando passa dal bagno la
sente tossire. Bussa alla porta.
“Miki, stai bene?”
Nessuna risposta dall’altro lato…solo colpi di tosse.
Meiko entra nel bagno e vede la
sua amica intenta a vomitare. Le prende i capelli per facilitarle il compito.
“Come ti senti?”
“Adesso meglio. Solo che non mi spiego
cosa sia. Forse sarà perché non mangio da giorni e il mio corpo reagisce
così”
“O forse…non è che…”
“Cosa? Meiko
rispondimi.”
“Miki scusa se ti faccio questa
domanda, ma avete usato le precauzioni quando l’avete
fatto?”
La mora guardò stupefatta l’amica e poi si rese conto del
problema. Che fosse incinta?
“NoMeiko.
So che è stato imprudente, ma…”
“Allora dobbiamo andare in farmacia e poi vediamo cosa fare ok?”
“Ok.”
Le due amiche si dirigono verso la farmacia più vicina. E’ Meiko a chiedere il test di gravidanza, perché Miki no ne ha il coraggio. Meiko
crede che non è prudente farlo a casa dell’amica per
questo si dirigono a casa sua. Là c’è solo la cameriera che comunque
non creerà fastidio.
Appena arrivate si chiudono subito in
camera della ragazza. Miki fa il test, ma le
istruzioni dicono che deve aspettare qualche minuto.
“Meiko non ce la faccio io a
guardare, guarda tu, ti prego.”
“Ok.”
Le istruzioni parlavano chiaro: blu indicava che non era
successo nulla, rosa il contrario.
Guarda il test.
Il risultato è chiaro.
Il colore è il rosa.
Miki è incinta.
Allora lo so, mi ucciderete…sono
mesi che non aggiorno, ma sono successe un sacco di cose…spero
che il nuovo capitolo vi piaccia…adesso entriamo nel vivo della storia…spero di
aggiornare il prima possibile…voi intanto recensite…
Lo so, io non aggiorno da mesi…Il
fatto è che la storia richiede attenzione e tempo, cose che è difficile
trovare. Però oggi ne ho avuto la possibilità e ho continuato. Spero che il
capitolo sarà di vostro gradimento…Se volete lasciare un commento è sempre gradito
Capitolo 9
Le due giovani si guardano in silenzio. Non sanno cosa dire.
Nessuno delle due si aspettava quella risposta. Meiko
la guarda attonita.
“Miki…” Si avvicina e l’abbraccia.
“Come ti senti?”
L’amica ricambia lo sguardo. Non piange, è vero, ma non sa
neppure cosa dire. Non ci voleva anche questo. Un piccolo frammento di Yu è dentro di lei. Dovrebbe esserne felice oppure no?
La mora si stacca dall’amica. “Non lo so Meiko,
non lo so. Questa è l’ultima cosa che mi sarei aspettata.”
Si dirige verso il letto dell’amica. Si accarezza la pancia.
“Se penso che dentro di me un piccolo frammento di Yu è rimasto, mi viene da piangere. Non so che fare. Non
voglio togliere questo bambino, vorrei tenerlo.” Le
scende una lacrima dal viso.
“Ma se i miei vedono il bambino, se dovesse avere qualche
malformazione, se dovesse essere bello come lui…” Scoppia in un pianto.
“Allora…là tutti capirebbero cosa c’è stato tra me e lui durante il viaggio e
io non voglio.” Copiose lacrime scendono dal volto. “Meiko, non so cosa fare. Ti prego aiutami.”
L’amica l’abbraccia e le accarezza i capelli. “Oh Miky, non so cosa fare. Non lo so. Non so come aiutarti…O
forse…”
Gli occhi di Meiko si illuminano e
guarda l’amica. “Miky ascoltami bene. Tra tre mesi la
scuola finirà no? E io e Nachan ci sposeremo e
andremo ad abitare nel suo paesino. Perché non vieni con noi nei sei mesi
successivi? Partorirai lì e nessuno saprà niente. Abiterai con noi all’inizio,
e poi ti troverai un lavoro e avrai la tua indipendenza.”
Miki guarda stupefatta l’amica,
Non sa che dire. È ancora presa dallo shoc della
scoperta.
“Meiko, non lo so. Non vorrei
disturbare te e Nachan. Tu dovresti occuparti di me e
io voglio che tu sia felice, e sia lasciata in pace. Forse è meglio che io
questo bambino lo…”
Meiko le dà uno schiaffo. “Miki, non ci pensare neppure. Non pensare di togliere la
vita a questo bambino. “ Le prende le mani. “ E poi sarà bellissimo vivere
assieme per un po’, e a me e Nachan non darai alcun
fastidio. Ne sono sicura. Se vuoi lo chiamo adesso, lo
faccio venire qua e ti rassicuri ok?”
Annuisce. Il tempo passa velocemente e in breve il futuro
marito di Meiko si ritrova nella stanza con le
ragazze. Bacia sulle labbra la sua fidanzata e poi si rivolge teneramente a Miky.
“Ciao Miky, come stai?”Le sorride.
Lei ricambia il sorriso, anche se è un sorriso triste. “Ciao
Nachan. Beh, diciamo che spesso sono stata meglio, ma
andiamo avanti.”
“Nachan, ascoltami. Dobbiamo
parlare”
Meiko parla, e racconta tutti gli
avvenimenti e tutte le idee che aveva avuto. Nachan ascolta in silenzio e Miky
lo osserva, timorosa, perché ha paura che quell’ultima
speranza venga fatta in frantumi. Quando si desta dai
pensieri si accorge che Meiko ha finito di parlare e
che Nachan si dirigeva verso di lei, per
abbracciarla.
“Oh Miky, sta tranquilla, ci
saremo noi ad aiutarti, non ti lasceremo sola. Il piano di Meiko
è stupendo, verrai con noi e ti farai una vita. Stai tranquilla.”
Miki li guarda con gli occhi pieni
di lacrime di gioia. I suoi amici…non l’avrebbero mai abbandonata.
“Grazie”
La serata passò serenamente, tra risate e divertimenti.
Ricordano il passato, stando bene attenti a non nominare o toccare l argomento Yu. Quando è ora di
tornare a casa Miky è serena e tranquilla. Non ha più
paura di quello che accadrà. Sa che non è sola.
Quando si trova a casa, la mora passa prima dalla camera del
suo fratellastro. Si siede su quel letto e comincia a parlare sola, visto che Micheal non è
ancora tornato a casa.
“CiaYu,
chissà se mi senti. Se sapessi che aspetto un bambino da te tu correresti, ma
sai bene che non è quello che voglio. Non possiamo stare insieme e anche se
potessimo io non vorrei mai che la tua carriera di architetto venisse rovinata. Andrò avanti lo stesso, anche perché non
sono sola. Accanto a me ci sono Meiko e Nachan. Non so che avrei fatto
senza loro. Forse a quest’ora avrei anche abortito.”Sorride.
“Sai Meiko si è anche arrabbiata quando le ho detto
questo. Mi ha dato uno schiaffo. Tu te la immagini arrabbiata? Io non me lo
sarei mai aspettata. Ma so che l’ha fatto per il mio bene. Comunque ora la cosa
più importante è nascondere tutto a tutti, ma soprattutto decidere il nome. Sai
pensavo che se fosse maschio potrei chiamarlo Ryo,
mentre se fosse femmina…beh Akiko. Cosa ne pensi?” Si
alza dal letto. “Non credo saprò mai cosa pensi…vabbè.
Notte Yu, ovunque tu sia. Ti amo”
Da un’altra parte del mondo, negli Stati Uniti, un giovane
era disteso sul pavimento di una mansarda, intento ad osservare l’alba. I raggi
del sole, luminosi, accarezzavano il suo volto pallido, e si confondevano con
colore dei capelli. Il giovane aveva li occhi semi
chiusi, di un castano così intenso, che però non emanavano luce. Era come se
qualcuno avesse sottratto a quegli occhi la felicità.
“Miky, dove sei? Chissà cosa stai
facendo. Forse sarai a letto. Starai abbracciando Kappa-chan e penserai a me non è così? Vorrei chiamarti.
Cosa penseresti se lo facessi? Saresti felice o no? Forse non farei altro che
farti del male e questa è l’ultima cosa che voglio.”
Stringe forte i pugni. Una lacrima riga il suo volto. “Perché Miky, perché ci siamo detti addio? Perché abbiamo dovuto?
Io ti amo così tanto. Avrei voluto passare la vita con te, avere dei bambini,
essere felici insieme. Un semplice e realizzabile desiderio. Ma non è
possibile.”
E’ immerso nel suo immaginario dialogo con Miky, e non si accorge che Will
entra nella sua stanza. Si siede accanto a lui e osserva il cielo.
“Ehi Yu, stai bene?”
Lui lo guarda e scuote la testa. “No Will,
non sto bene. Per niente. Ogni santo giorno mi domando per quale motivo io e Miky non possiamo stare insieme. Perché? Che cosa ho fatto
di male Will. Mi sento così fragile.”
Il giovane amico lo abbraccia. “Yu,
ma tu non puoi proprio tornare da lei?”
Scuote nuovamente la testa. “No, non posso.”
Passano alcuni momenti in silenzio. “Will,
comunque che ci fai qua?”
“Ah si, dimenticavo. Gli altri ci aspettano giù per andare
nella casa al mare di Brian. Non te ne sarai dimenticato vero?”
“Se devo essere sincero, si. Scusatemi, ma ho altro per la
testa.”
“Yu, noi ti capiamo. E vogliamo
starti vicino.”
“Grazie amici. Se non ci foste voi, io sarei a pezzi.”
In quello stesso momento una ragazza entra impetuosamente
nella mansarda.
“RAGAZZI!!! Volete sbrigarvi?”
“Jinny, come fai ad avere tutta
questa carica di prima mattina?”
“Will, non rompere. E’ solo che
aspetto da una vita questa settimana di pausa. Quindi voi due sbrigatevi e
andiamo. Yu, viene anche Anju,
per te va bene? “
“Si certo.”
“Allora vado. Sbrigatevi.”
“Yu, lascia stare Jinny, se non vuoi venire ti capiamo.”
“Will, non posso smettere di
vivere. La situazione non cambierà né se esco né se rimango qua. Quindi è
meglio pian piano cominciare ad avere una vita. Ah, ma sai se quell’architetto mi ha poi richiamato?”
“Per quanto ne sappia io ancora no. Ma stai tranquillo, andrà bene. Non potranno non
sceglierti. Noi comunque inseriamo la segreteria. Se lascerà un messaggio noi
lo richiameremo”
“Ok, ma adesso andiamo, se no Jinny ci uccide davvero.”