ti amo... addio

di Letizia_M
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Basta, non posso più vivere con questo peso dentro, non posso più vivere sapendo che questo sentimento che cresce dentro me e che comprime il mio cuore non potrà mai essere contraccambiato o non potrà mai evolversi in un qualcosa di più come vorrei. Già da un po’, ormai, il mio esile corpo sta rischiando di scoppiare, non reggendo il suo sguardo e il suo sorriso, il suo magico sorriso che diventa il mio sole anche in una giornata di tempesta. Il suo carattere da eterno bambino così spontaneo e naturale che dona una luce diversa e unica nei suoi occhi mi fa innamorare ogni giorno di più e mi fa capire quanto possa essere speciale. È il momento di andare via per fare di tutto ciò uno splendido ricordo, il più bello, quello che custodirò con maggiore gelosia e che non permetterò a nessuno di rovinare. È il momento di lasciare il mio sogno e la felicità finalmente trovata per garantire un’esistenza meno dolorosa al mio cuore. Chiudo la valigia e mi guardo attorno, la mia mente proietta sui mobili, ormai spogli, i vari oggetti che c’erano poggiati sopra poi proietta me che scrivo mentre Plue m’incoraggia o dorme, ed ecco che compaiono i miei amici: Gray, Erza, Levy, Lluvia, Happy e Natsu durante l’ennesima invasione a casa mia, quanto mi mancheranno solo io lo potrò sapere, solo io potrò sapere quante lacrime verserò, quante notti in bianco passerò pensandoli. Pensandolo. Mi dirigo verso la porta e quando mi trovo sull’uscio, mi giro e ridò un’ultima occhiata a quella casa, che più che mia è stata nostra, mia e di Natsu nessuno ci poteva privare di quello spazio in cui potevamo essere noi stessi e basta in cui potevamo fare gli scemi, arrabbiarci, litigare, mangiare e dormire, solo noi nessun altro, solo la sua Lucy e il mio Natsu. Quella casa è stata sfondo di mille momenti unici della mia vita i più belli passati con i miei amici e specialmente con Natsu. Sorrido malinconica mentre lascio cadere una lacrima, si solo una perché voglio ricordare questa casa, questa città, questo periodo, con un sorriso poiché è stato il più felice della mia vita e non voglio rovinare i miei ricordi con le lacrime. Fairy Tail sarà sempre una parte integrante della mia vita, un ricordo bellissimo, un sigillo indelebile dal mio cuore. Chiudo la porta e mi asciugo quella lacrima che ha rigato il mio viso pochi minuti fa. È ora di andare via, di cercare un po’ di pace per il mio cuore, dove andrò non lo so, non so se tornerò più qui, a casa mia. So per certo però che un pezzo della mia anima resterà qui con Fairy Tail, con lui, per proteggerlo,per tirarlo su in quei pochi momenti di tristezza che non mostra a nessuno ma che io so che ha, per stargli accanto quando io non ci sarò per farlo, in poche parole sarà il suo angelo custode. Giro la chiave nella porta chiudendo a chiave lì dentro i bellissimi ricordi che non mi lasceranno mai. Resto un po’ di secondi lì immobile davanti alla porta con una mano sulla chiave e una sulla porta quasi per prendere coraggio e andare via poi faccio un respiro profondo mi giro, prendo la valigia e mi dirigo verso la stazione. Non ho lasciato del tutto vuota quella casa oltre a tanti bei ricordi sulla mia scrivania ho lasciato due foto e lettera. In una foto c’è tutta Fairy Tail dopo i sette anni di lontananza, nell’altra ci siamo io e Natsu, lui sorridente come sempre che mi abbraccia e io timida con un sorriso appena accennato e del leggero rossore sulle guancie, questa foto l’avevano scattata il giorno in cui ero entrata in gilda, a quel tempo ancora non sapevo bene cosa provavo per Natsu ma ero certa che era speciale e che sarebbe diventato importante. Insieme alla foto c’è anche l’autografo del finto Salamander l’ho conservato insieme a essa per il semplice fatto che in fondo è stato lui ad averci fatto incontrare. E poi tra le due foto la lettera, la mia lettera d’addio dedicata a Natsu e a nessun altro, non alla gilda, non a Levy, a Natsu e basta perché conoscendolo, sarà l’unico a volere spiegazioni, poiché non riuscirà a capire il motivo della mia fuga, ma anche per dirgli cosa provo realmente per lui, per levarmi il peso di questo sentimento bello e straziante allo stesso tempo. Anche se mi dispiacerà non vedere la sua faccia quando finalmente capirà la verità, so che questa è la cosa più giusta da fare, anche se può sembrare da bambina, da codarda non m’importa perché a lui non importerà.
                                                                                  
 
 
Caro Natsu
So che odi leggere e prestare attenzione a qualcosa che non sia il cibo o una rissa, ma ti prego di leggere queste righe con almeno un minimo di attenzione perché queste righe contengono le cose più difficili da dire.
Entrando qui oggi ti sarà preso un colpo e avrai pensato di aver sbagliato appartamento (anche se ormai la strada che conduce qui la sai meglio tu che io e la sapresti fare a occhi chiusi) ma purtroppo non è così, questo è proprio il mio appartamento, l’appartamento della tua Lu ,come a te piaceva chiamarmi. Si lo so è vuoto e non si riconosce, ma questo è per il semplice fatto che io non ci sono più, sono andata via. Mi scuso di non aver detto niente né a te né agli altri il problema e che sono ancora una bambina e una codarda. Credevo di essere diventata più forte e più matura qui a Magnolia con te e gli altri, ma, evidentemente questo coraggio e questa maturità le riesco ad applicare solo durante una battaglia e non per i problemi e per le scelte che t’impone la vita. Alla fine io qui sono sempre stata un po’ inutile in battaglia non servivo a tanto, ero debole, troppo debole , e tu mi proteggevi sempre a volte anche rischiando la vita, io mi allenavo sempre, cercavo di diventare più forte ma niente da fare alla fine ogni volta ero la prima ad essere messa K.O. e tu sempre li a proteggermi e io mi sentivo in colpa quando vedevo che continuavi ad rialzarti col corpo segnato da ferite gravi e non. A dirla tutta ero anche un po’ invidiosa, vedevo quanta resistenza avevi e quanto t’impegnavi per salvarmi ogni volta ed io invece non ti ho mai potuto salvare, mai ti ho difeso ero troppo impegnata a stare per terra stremata dopo solo un colpo del nemico. Nonostante ciò il nostro rapporto si basava anche su questo, tu mi hai sempre salvata sin dalla prima volta che siamo conosciuti ad Argheon  anche se lì lo hai fatto involontariamente mi hai salvata anche lì.
Ora credo che ti devo dare delle spiegazioni sul perché ho deciso di andarmene così di punto in bianco, da un giorno all’altro. Beh in realtà lo sapevo già da un po’ avevo già avvisato il master chiedendogli di non dirvi niente fino al giorno del mio addio. So che è una cosa da ipocrita andarsene senza dire niente e senza salutare i propri amici che per te ci sono sempre stati, ma è stato meglio così non volevo rovinare con le lacrime vostre e mie gli ultimi giorni insieme ma volevo ricordarvi come una famiglia sorridente fino all’ultimo. Poi avreste tentato in vano di fermarmi, di farmi cambiare idea facendomi sentire ancora più in colpa e triste per questa decisione. Il problema non siete voi ma sono io, sto cercando di scappare da una cosa più grande di me e che mi porto dietro da tanto, troppo tempo ormai. Questa cosa non è un nemico che puoi incenerire ma un sentimento bello ma straziante che si annida dentro il mio cuore e che sta crescendo sempre di più. Quel sentimento è amore Natsu, non so se ne hai mai sentito parlare ma è un sentimento assai bello, che ti scalda il cuore e l’anima quando stai vicino alla persona amata, che ti fa diventare goffo e impacciato, che ti impone di attirare sempre su di te le attenzioni della persona a cui è dedicato e che ti costringe a starle vicino sempre. Vedi nonostante sia così dannatamente bello se non corrisposto questo sentimento diventa assai doloroso perché tu vorresti stargli vicino ma hai paura di disturbarlo quindi ti tieni alla larga ma poi con un suo sorriso o un suo sguardo ti illudi e torni a soffrire, se non è corrisposto devi mentire a te stessa e agli altri per convincere tutti che non è vero che provi qualcosa per lui. Io scappo da questo sentimento che si cela in me da talmente tanto tempo che inizia a fare male un male che non riesco più a sopportare perciò vado via per cercare di dare un po’ di pace al mio cuore con la speranza che questo amore riesca a spegnersi con la lontananza. Non puoi neanche prendere a calci chi mi sta facendo questo perché dovresti prenderti a calci da solo ed io non voglio che ti sia fatto del male proprio per questo un pezzo della mia anima resterà sempre vicino a te a vegliarti perché resterai comunque la persona più importante della mia vita.
Ora che finalmente sono riuscita a dirti questa prima cosa difficile che è anche il motivo della mia fuga da codarda mi resta una cosa che è ancora più difficile da dirti questa volta è una sola parola che però visto il mare che infligge dovrebbe essere cancellata per sempre da questo mondo.

ADDIO.

Addio Natsu, mi dispiace essermene andata così ma non riuscivo più a guardarti e non averti.
Vorrei essere lì ora per vedere quale espressione si sia dipinta sul tuo volto così dannatamente espressivo, per scrutare quale luce è comparsa nei tuoi occhi. Una sola cosa mi resta da chiederti Natsu un favore che non ti costerà niente non fare in modo che questa storia ti levi il tuo magnifico sorriso dalla faccia, perché quel sorriso è stato la mia ragione di vita per tutto questo tempo ed è stata la cosa che più mi ha fatto innamorare così perdutamente di te.
Addio ancora mio adorato Natsu ti prego di salutarmi tutti e di non fargli pesare troppo la cosa digli che è stata una mia decisione da pura egoista quale sono, fa in modo che mi odino perché non sopporterei vederli stare male per il mio abbandono solo tu conosci il motivo di quest’addio, dell’addio alla felicità finalmente trovata.

Ti amo.
 
Tua Lucy

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Capitolo 2
*** 2 ***


Erano circa le sei del pomeriggio quando, con una brutta sensazione che mi portavo dietro già da un po’, uscii dalla gilda nell’intento di andare a fare compagnia alla mia Lu. Infatti questa mattina Lucy era più strana del solito era più pensierosa, e anche se a tutti sembrava normale, visto che rideva e scherzava come sempre, io avevo notato nel suo sguardo una scintilla diversa non di calore, di gioia ma di freddo , tristezza e malinconia, e per di più oggi se ne era andata prestissimo, verso le 3, dicendo che voleva stare un po’ da sola perché doveva fare una cosa di estrema importanza. Ora io non sapevo cosa fosse successo a Lu però sapevo che qualcosa stava per accadere. Qualcosa che avrebbe cambiato la mia vita per sempre, qualcosa che dovevo impedire o tutto il mio mondo sarebbe crollato. Con questo brutto presentimento camminavo verso casa di Lucy guardando il cielo con le mani intrecciate sotto la nuca , ormai non avevo più bisogno di guardare la strada, la sapevo a memoria e nel caso improbabile che mi venisse un vuoto potevo aiutarmi col suo odore che dall’ultima curva in poi era molto riconoscibile e lo poteva sentire anche chi aveva un naso ‘normale’. Per uno come me il suo odore si poteva sentire , anche se appena accennato, appena uscito dalla gilda ma oggi non fu così appena uscito dalla gilda non avevo sentito il suo buon profumo ma non ci feci troppo caso. Girato l’ultimo angolo che potava a casa di Lucy il panico s’impadronì di me abbassai lo sguardo credendo di aver sbagliato strada ma, com’era prevedibile, non era così. Allora che fine aveva fatto l’inebriante profumo della mia Lu? Sparito volatilizzato quel profumo tanto dolce e tanto buono che era diventato una droga per le mie narici era svanito nel nulla. Un brivido gelato mi percorse la schiena e quella brutta sensazione aumentò a dismisura, iniziai a sudare freddo e istintivamente mi misi a correre verso casa sua. Arrivato sotto casa il suo profumo ancora, non si sentiva ma mi tranquillizzai vedendo la finestra aperta e le mie paure si alleviarono ma non scomparsero, la cosa che poteva farle andare via definitivamente era il dolce sorriso della mia Lu. Rivedere quel sorriso era la medicina per qualunque cosa ne era convinto. Con un abile salto arrivai alla finestra aperta e sorrisi come sempre, come piaceva a lei con un sorriso a trentadue denti che m’imponeva di tenere gli occhi chiusi. Tutto ciò che mi arrivò contro, a dispetto di quello che immaginavo, fu l’eco della mia voce accompagnata da un altro brivido gelido e da una folata di vento. Aprii gli occhi e costatai che l’appartamento era gelido, il brutto presentimento di prima tornò e un altro brivido più intenso mi attraverso il corpo. Cercai Lucy con gli occhi, la chiamai, andai in cucina in bagno entrando sempre con un sorriso smagliante sperando di trovarla lì ma ben presto quel sorriso diventava un brivido tornando in camera mi accorsi che Lucy non c’era, era andata via senza dire niente e così mi spiegai perché non ero riuscito a sentire il suo profumo. Una rabbia m’invasa di colpo, serrai i pugni. Nella mia testa giravano migliaia di domande: dov’era? Perché se ne era andata? Perché non mi aveva salutato e non mi aveva detto niente? … mi sedetti un attimo sul letto facendo profondi respiri per riprendere la calma, questo esercizio me lo aveva insegnato proprio lei perché diceva che a volte le cose era meglio prenderle con calma e razionalità e non istintivamente come facevo prima di averla conosciuta, la verità è questa, una sola, lei aveva cambiato in meglio la mia esistenza che ormai dipendeva esclusivamente da lei, dal suo sorriso, dalla sua calma, dal suo odore, dal suo sguardo. Il problema è che ora che se ne era andata via da me mi sentivo perso, fuori luogo, un intruso in questo mondo vuoto senza di lei. Guardando quell’appartamento così dannatamente vuoto, mi risalirono alla mente tutti i bei momenti passati lì con la mia Lu, era il nostro angolino dove nessuno ci disturbava. Mi girai verso la cucina e mi tornò in mente l’ottimo sapore dei suoi biscotti fatti in casa (l’unica cosa che sapeva cucinare veramente bene e senza bruciarla) anche quello però era solo un ricordo. Abbassai lo sguardo e istintivamente mi buttai sul suo cuscino, dove c’era ancora una traccia anche se minima del suo odore mischiato col mio. Quello era il nostro odore, l’odore più buono che avessi mai sentito. Girandomi verso la sua scrivania, dove tante volte l’avevo osservata scrivere il suo romanzo con tanta attenzione che a volte avevo provato invidia per quel mucchio di fogli (quanto avrei voluto che dedicasse a me quelle attenzioni!), notai con sorpresa due cornici e un foglio così mi avvicinai. Nella prima foto c’era la nostra Fairy Tail dopo i sette anni di lontananza, nell’altra invece c’eravamo io e lei il giorno in cui Lu era entrata a Fairy Tail e con essa c’era l’autografo di quel vigliacco che voleva farle del male, "Salamander ", sorrisi vedendo quella foto che mi riportò alla mente i ricordi del giorno in cui la mia vita cambiò per sempre. Presi il foglio tra le mani era una lettera … per me! La lessi e mentre leggevo mi si stampò un leggero sorriso malinconico e mi chiesi come avevo fatto a essere tanto cieco e ora per la causa di questa cecità la mia Lucy stava andando via chissà dove! Finì di leggere la lettera e nelle ultime righe iniziai a sentire un pizzicore agli occhi e la mia mano afferrò quel povero foglio sempre più forte fino a stracciarlo. Non ci posso fare niente sono un tipo impulsivo e anche se mi sforzerò a essere più calmo e razionale proprio non ce la faccio, ecco perché ora sto correndo a mille allora verso la stazione sperando che non fosse troppo tardi il mio istinto mi diceva che era lì ma non seguivo il mio istinto il mio cuore ne era certo! Arrivato alla stazione, notai con disappunto e rabbia che era molto più affollata del solito. Merda, merda, merda. Dovevo trovarla e anche subito o sarebbe stato troppo tardi e l’avrei persa per sempre ! e poi come un lampo la vidi già con un piede sul treno, per fortuna che era lì vicino a me. Corsi come mai avevo fatto in vita mia. E alla fine la raggiunsi la presi dalla vita e buttai all’indietro con me. Lei era shoccata e tremava tutta per lo spavento.
-non ci provare mai più capito- gli sussurrai lasciando la presa quando sentì che al suono della mia voce iniziò a tremare ancora di più e a reprimere inutilmente piccoli singhiozzi. Si alzò e riprese la valigia. Mi stava davanti in silenzio spezzato da qualche singhiozzo che non era riuscita a reprimere, ed era la cosa più brutta vedere che lei mi dava le spalle come a mettere un muro tra noi. Gli presi un polso e la tirai su di me baciandola con foga.
-non provare mai più a sottrarmi dalla mia Lu, capito! Sei mia e di nessun altro strano che non l’hai capito che quell’aggettivo possessivo prima del tuo nome lo usavo per indicare che tu sei di mia proprietà e pensare che ti ritieni tanto intelligente!- le sussurrai a fior di labbra terminando la frase con un sorriso lei mi guardò ancora stupita e con le lacrime agli occhi sorrise anche lei e mi diede un piccolo pugnetto in testa per poi ribaciarmi intrecciando le mani e mio collo e salendo sulle punte , io ricambiai il bacio e la strinsi per la vita , quanto mi era mancato tutto questo, il suo sorriso, il suo profumo, la sua presenza vicino a me e ora che era di nuovo lì non l’avrei lasciata andare mai più era diventata la mia droga personale a tutti gli effetti ero inebriato di lei e ogni volta, a ogni bacio, a ogni sorriso, a ogni sguardo ne volevo sempre di più e ora sapevo che l’avrei avuta per tutta la vita.
 

Spero che questa breve storiella vi sia piaciuta . grazie a chi mi segue ! <3

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