Dungeons & Gargoyles!

di Kingdommarco
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Si era mosso da solo. ***
Capitolo 2: *** Non era possibile. ***



Capitolo 1
*** Si era mosso da solo. ***


“George, vieni qui!”
“Perché?”
“L’ho trovato!” Udite queste parole, il ragazzo non potette fare a meno che correre al piano di sotto. Superata la scala di mogano, eccolo nell’ingresso, dinnanzi all’amico. In mano stringeva proprio quello che lui desiderava vedere: quello scatolo, rosso e marrone, con la scritta in caratteri gotici.

Non potette far a meno che trattenere un gridolino di gioia e lanciarsi tra le braccia del fratello maggiore, che per poco non fece cadere lo scatolo a terra. Anche se aveva solo due anni in più, George lo vedeva come se fosse un anziano saggio. D’altronde, per via della sua completa assenza di autostima, vedeva così tutti, anche i coetanei. Nonostante ciò era un ragazzo esuberante e socievole, magro e alto sul metro e settanta, con i capelli color biondo platino e lunghi fino al collo, carnagione rosea, quasi candida, e un volto aggraziato. L’unica pecca del suo volto erano gli occhiali con le lenti doppie, molto doppie, per correggere la sua grave miopia.
“Spot, ci giochiamo subito?”
“Certo…” Spot aveva l’aria di non esserne entusiasta, ma d’altronde sembrava non esserlo era mai. Era un ragazzo cinico e dava l’idea di essere sempre depresso, ma in fondo era un ragazzo buono. Voleva bene a solo pochi dei suoi amici, e più di tutti a suo fratello. Era alto un metro e ottanta, alto per avere quattordici anni, e robusto, aveva i capelli castani (strano, considerando che nessuno dei genitori li aveva di quella tonalità), carnagione olivastra, resa ancora più scusa dall’abbronzatura, e un volto dai tratti caucasici. Non assomigliava molto al fratello, ma guardandoli la parentela che li univa era evidente.

I due corsero di sopra, così di fretta che George rischiò di inciampare per le scale, tirarono la fune per aprire la botola che conduce in soffitta e ci si arrampicarono. Arrivarono nella sala, ampia ma polverosa, al centro della quale era situato un tavolo di legno con tre sedie. Si sedettero e appoggiarono lo scatolo sul tavolo: sia questo che le sedie scricchiolavano sinistramente. George aprì la scatola, ma, mentre stava per sollevare il coperchio, si fermò: “Sei pronto per il gioco più epico dell’ultimo decennio?”
“Avventure di Cavalieri e Gargoyle…”
“… Alla corte di Land of Camelot…”
“Dungeons and Gargoyles!” Urlando all’unisono quest’ultima frase si alzarono e strinsero ognuno il braccio dell’altro, incrociandoli. Sembrava quasi una stretta di mano segreta. Concluso questo slogan, tornarono a sedere e aprirono la scatola. Ne estrassero un tabellone verde, ripiegato, della misura di un metro per lato, con delle caselle disegnate. Erano milioni, formavano sentieri che si incrociavano più volte. Al centro un cerchio grigio, con all’interno la scritta in caratteri gotici “Land of Camelot”. Nello scatolo c’erano anche un mazzo di carte alto dieci centimetri e dei pupazzetti. Milioni di pupazzetti. Draghi, cavalieri, re… c’era di tutto. Persino case e castelli! Ecco perché lo scatolone era così grosso.

Sembrava un gioco di ruolo ripescato da qualche robivecchi risalente agli anni ’80, ma era completamente diverso. Odorava di nuovo, i pupazzi erano lucidi. Da quando era uscito, l’hanno ritirato subito dal mercato. E i ragazzi ne ignoravano il motivo, in quanto era ben fatto e molto divertente… forse per via di un difetto di fabbricazione. Anche se sembrava tutto a posto…
“Spot, ma dove l’hai trovato?” Chiese George, ancora incredulo, immergendo le mani in quel mare di pupazzetti.
“Al Timewarp, il negozietto di giochi nel vicolo vicino alla piazza… pensa che non me lo voleva dare!”
“E come mai?”
“Ha detto che era pericoloso, pensa un po’!” George non potette far a meno che scoppiare a ridere.
“Hahahah, ridicolo!”
Afferrò un pupazzetto che aveva appoggiato sul tavolo, ma si tagliò. Lo lasciò cadere e lo osservò. Il personaggio, un cavaliere, che prima aveva la mano con la spada alzata, ora l’aveva abbassata, e la spada che impugnava era vera. La cosa strana, oltre questa, era che i pupazzi non avevano articolazioni.

L’omino si era mosso da solo.

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Capitolo 2
*** Non era possibile. ***


No… no, non era possibile.

Forse il pupazzetto con la spada alzata era un altro… d’altronde, ce n’erano migliaia…

Ma allora come mai aveva una vera spada in mano?

Non era possibile che ce l’avesse, forse si era tagliato con un bordo di plastica… spesso ce n’erano, e non era la prima volta che a George capitava una cosa del genere.
Ma comunque non potette far a meno di trattenere un urlo e lanciare il pupazzo nella scatola.

“Che è successo?” Spot si alzò, spaventato.
“N-Niente… mi sono tagliato…”
“Stai bene?”
“Si, tutto ok…” Si mise il dito in bocca per succhiare il sangue, poi afferrò il libretto delle istruzioni.
“Leggi ad alta voce! Disse il frateelo, entusiasta. George lo aprì e iniziò.

“Benvenuti nella guida di Dungeons & Gargoyles, signori! Se avete acquistato questo gioco, sappiate che state per entrare nel fantastico mondo di Land of Camelot, ma prima leggete le seguenti guide.
Innanzitutto, ognuno di voi scelga uno dei pupazzetti contenuti nel sacchetto rosso.”

Spot immerse la mano nel mucchio di personaggi e, afferrato un sacchetto, lo estrasse. Era rosso, dunque lo aprì e ne rovesciò quattro pupazzetti. Uno era un mago, molto simile al Merlino dei poemi bretoni, vestito con un lungo abito rosso, con cappello a punta e barba bianca. C’era attaccata un etichetta col nome: “Absol Master”. Il secondo era un cavaliere, simile a quello che aveva prima in mano George, ma questo indossava un’armatura dorata e non aveva l’elmo; si vedevano i capelli biondi. Il nome era “Sir Gareon”. Il terzo era una dama, vestita con un abito rosa confetto e con i capelli lunghi e biondi; sulla fronte portava una tiara tempestata di pietre preziose. Il suo nome era “Princess Molia”. Il quarto era un altro cavaliere, ma completamente diverso dall’altro: indossava un’armatura nera con un simbolo simile a una svastica rossa sul petto; questo indossava l’elmo, con sopra un pennacchio rosso sangue. Sull’etichetta c’era scritto “Sir Modeath”.

“Quale scegli?” Domandò George. Era molto indeciso.
“Io scelgo il mago!” Esclamò, afferrando il pupazzetto di Absol Master. Il fratello afferrò Sir Gareon, e con un braccio spinse da parte gli altri due. “Continua a leggere!” Esclamò Spot.

“Scelto il personaggio, posizionatelo sulla casella “Villaggio Ambet”, la prima il basso a sinistra.”

La videro: era la più grossa, ci sarebbero stati comodamente sette pupazzetti. Li posizionarono l’uno accanto all’altro.

“Ora afferrate una delle miniature delle case e appoggiatela nella vostra casella: quella rappresenterà la vostra casa.”

Il maggiore la afferrò e la posizionò: aveva l’aspetto di una casa medievale, ed era estremamente realistica.

“Adesso afferrate i tre dadi di legno e il giocatore più giovane li tirerà per primo.”

Spot li estrasse dalla scatola e li consegnò a George, che li tirò. Uno mostrò la facciata col numero sei, uno quella con il cinque e l’ultimo col numero tre, per un totale di quattordici.

“A questo punto muovete il personaggio di tante caselle quanto il numero ottenuto.”

Il ragazzo lo spostò, e il cavaliere ora si ritrovò su una casella rossa.

“Adesso prendete le carte e prendete una carta del colore della casella sulla quale vi  trovate.”

Il fratello estrasse dalla scatola il mazzo di carte e lo aprì. Erano divise in quattro mazzetti: uno blu, uno rosso, uno verde e uno giallo. George ne prese una rossa e lesse:
“Nella terra dei cento eroi un castello si ergerà: il più forte lotterà con valore, e il suo regno qui ergerà.”

“Che vuol dire?” Spot era perplesso, e l’altro continuò a leggere dal manuale:

“Adesso fate ciò che avete appena letto.”

I ragazzi rimasero straniti. Che significava? Non ne avevano idea.



- Angolo dell'Autore -

Ecco qui, dopo un bel po', arriva il secondo capitolo! Che mai starà succedendo? Uhm... i ragazzi sono perplessi, e le loro perplessità fanno aumentare in George la paura. La paura per quell'eroe che prima aveva tentato di mozzargli il dito. Spot non è al corrente di quel fatto, ma è anche lui piuttosto inquietato. Nel prossimo capitolo, una svolta sorprendente, ma non posso anticiparvi nulla... 
Ciao a tutti, alla prossima, commentate numerosi!

Kingdommarco-Chan_

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