Australia

di LUcy__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Uno ***
Capitolo 3: *** Due ***
Capitolo 4: *** Tre ***
Capitolo 5: *** Quattro ***
Capitolo 6: *** Cinque ***
Capitolo 7: *** Sei ***
Capitolo 8: *** Sette ***
Capitolo 9: *** Otto ***
Capitolo 10: *** Nove ***
Capitolo 11: *** Dieci ***
Capitolo 12: *** Undici ***
Capitolo 13: *** Dodici ***
Capitolo 14: *** Tredici ***
Capitolo 15: *** Quattordici ***
Capitolo 16: *** Quindici ***
Capitolo 17: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

 
 
Louis,amore mio
 

Sei stai leggendo questa lettera vuol dire che ti sei svegliato e che non mi ha trovato accanto a te come ogni mattina.
Non posso dirti perché me ne sono andato e non posso tornare, almeno non per ora.

Non cercarmi,ti prego.
Lo faccio per te,anche se mi spezza il cuore doverti abbandonare.
Ti amo,ti ho sempre amato e sempre ti amerò ma non posso restare con te.
So che non la troverai una spiegazione valida. Non la trovo valida neanche io ma non posso dirti nulla.
L’ultima cosa che voglio è farti soffrire ma sono costretto ad andarmene,se voglio evitare che ti facciano del male.
Ricordi quanto ti ho detto che ti amavo e che non ti avrei lasciato mai?
Non mentivo,al tempo. Ora le circostanze mi costringono ad andarmene.
Piangi,incazzati con me…
Reagisci a questa lettera come vuoi.
Giuro che io non ti potrò mai dimenticare,ti amo troppo.
 
Addio,
Liam.


 

Ladies and gentlemen...Mrs Tomlinson!
 
 Ok….sto bene. Anzi no. Non sto per niente bene.
Parliamo della storia.
E una long LiLo(la mia prima slash e, a quanto pare,la prima long LiLo del fandom). Io la chiamo “la mia bambina” ed è forse la storia che mi è venuta meglio in assoluto.
Gli aggiornamenti sono settimanali,ogni mercoledì salvo imprevisti.
Il prologo è molto corto, è solo la lettera. La lettera da cui parte tutta la storia.
Io tengo davvero molto a questa storia e spero che sia gradita. Quindi…se vorreste lasciare una recensione ne sarò ben felice!

Alla prossima,Lu. 

 ,su cui...si svi,vxc.

 


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Capitolo 2
*** Uno ***


Uno

 
      A Fefè, che mi mancherà enormemente.
Lei mi ha fatto conoscere i One Direction e io l’adoro.
Ti voglio bene.

      
 
Ero tornato.
Rimasi a fissare il campanello di casa Tomlinson,indeciso sul da farsi.
Avevo lasciato Wolverhampton. Ero tornato a cercare Louis.
Era difficile,fin troppo. Era stato l’anno peggiore di tutta la mia vita. Lo avevo sognato ogni notte da quando l'avevo lasciato.
Ricordavo benissimo quell'espressione beata mentre dormiva, stringendo il cuscino. Ricordavo di come avevo lasciato un bacio leggero e pieno d'amore sulle sue labbra,con il terrore e la consapevolezza che poteva essere l'ultimo che avrei potuto dargli, di come avevo sperato che non soffrisse troppo,per quanto potesse essere inverosimile. Mi tormentavano,quei ricordi dolorosi.
Avvicinai la mano al campanello,prendendo aria. Il coraggio mi mancò immediatamente. Non sapevo cosa dire.
Deglutii e poi suonai. La porta si aprì lentamente pochi secondi dopo.
“Liam?”chiese Johanna,la madre di Louis. “Sei proprio tu?Sei  tornato davvero?”
“Si signora.”confermai io. Mi guardò delusa. Come la capivo,avevo fatto una vigliaccata.
“E strano rivederti qui. Non pensavo...”cominciò,poi sospirò. “Entra pure caro.”disse,facendomi strada fino alla cucina,dove mi fece sedere al tavolo. Aveva reagito inizialmente bene,meglio di quanto io mi aspettassi.
“Io...sono qui per Louis. Vorrei sapere dov'è.”feci io. La voce mi mancava,non riuscivo a parlare.
“Liam...io voglio dirti dov'è mio figlio perché di te mi fido, nonostante tu abbia fatto…ciò che hai fatto. Ma a due condizioni. La prima è che tu mi racconti perché te ne sei andato in quel modo.”
“E una storia lunga...”cominciai,terrorizzato. Era difficile parlare di quella storia per me.
“Abbiamo tempo.”mi interruppe lei. Sorrideva, quindi presi coraggio. Di lei potevo fidarmi. Dopotutto era sua madre.
“E tutto partito da una telefonata. Minacce. All'inizio decisi di ignorare tutto. Ma poi...dissero che ci tenevano d'occhio,me e Louis. Che se non lo lasciavo gli avrebbero fatto del male.” feci una pausa. Le lacrime cominciarono a scendere lente sul mio volto. “Volevo denunciarli ma se ci seguivano mi avrebbero sicuramente visto, capito le mie intenzioni e fatto comunque del male a suo figlio e quindi lasciai perdere. Dovetti sottostare agli ordini e  lasciarlo.” presi aria. Le lacrime aumentarono. “Ma volevo tornare non appena le acque si fossero calmate. E così ho fatto.”
“Oh. Capisco.”fece lei,posandomi una mano sulla spalla.“Ora posso dirti dov'è mio figlio. Appena tu lo lasciasti venne da me in lacrime,deciso a mollare tutto,a sparire. Mi mostrò la lettera. All'inizio non credevo che tu l'avessi davvero fatto,vedevo gli sguardi pieni d'amore che gli rivolgevi. Lo sapevo che c’era qualcosa sotto. Mi costrinse a crederci. Voleva lasciare l'Inghilterra definitivamente. Disse che ogni cosa qui  gli ricordava te” sospirò, guardando una foto di Louis appesa al muro. Le mancava. “Così prese un biglietto per il posto più lontano che trovò.”
Io subito pensai che fosse rimasto in Europa. Oppure che fosse partito per gli Stati Uniti. 
“E dove è andato?”domandai,non riuscendo a trattenere l'impazienza.
“Dal suo amico Harry,in Australia.”rispose lei. Australia. Il posto più lontano che aveva trovato. Australia,ovviamente.
“Oh. Così distante.”commentai,il fiato mozzato in gola dall'ansia. Era così lontano. Vulnerabile.
“Già. Fin troppo. Non so più molto di lui,mi invia una mail ogni tanto per farmi sapere che sta bene. Non posso fare a meno di preoccuparmi un po',sebbene sappia che è tra amici.”
“Australia. Dal suo amico Harry.”ripetei per meglio assimilare la notizia.
“Si,i suoi avevano comprato un ranch là,qualche anno fa. So che hanno dei parenti.”
“V-va bene. Solo una cosa”dissi,alzandomi. “La prima condizione era che io le raccontassi perché l'avevo lasciato. La seconda invece?”
“Che tu lo riconquisti.”
“Signora...appena lo lasciai mi sentii morto dentro. Messo fuori il piede da quella casa...avevo lasciato una parte di me,quella con più vita. Ero un morto vivente. L'unico sollievo mi arrivò quando le telefonate finirono perché solo così potevo tornare. Si fidi,riuscirò nell'intento.”
“Sicuro?Conto su di te,allora.”
Io annuii con vigore,fiondandomi a casa di corsa,che condividevo con Niall,il mio migliore amico. Lui veniva da Mullingar,Irlanda.
Solo lui poteva aiutarmi a raggiungere il mio Louis.
“Niall!Niall!”urlai,fiondandomi nell'appartamento,un trilocale in periferia gentilmente offerto dai genitori del biondo per farlo studiare e vivere lì.
“Allora?”mi chiese lui sorridente,non curandosi del fatto che io fossi quasi caduto a terra dalla fretta.
“E partito.”annunciai io. Tolsi la giacca. Avevo acquisito la speranza di poter ricostruire la vita che avevamo prima.Era la cosa che più volevo in quella vita.
“Intendi andare da lui?”mi domandò,la sua curiosità si sentiva benissimo.
“Ovviamente!”esclamai,afferrando un borsone. Sarei partito al più presto,avrei prenotato i biglietti quello stesso giorno.
“Dov'è?”
“Australia.”
“Perfetto.”

 

 
Ladies and gentlemen…Mrs Tomlinson!
 
Oh, ecco il primo capitolo. Ora si è capita un po’ la storia di Liam.
Siete tutti d’accordo che ha fatto una cazzata?Certo che sì. Ma l'ho inventata io ed è meglio che eviti di lamentarmi.
 
 Di questo periodo sto lavorando a una Ziam, una Zouis e una Narry che spero di poter pubblicare prima della fine di questa.
Occhi aperti ;)
 
Vi lascio il mio Twitter…. 


https://twitter.com/_OoLucyoO_

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Capitolo 3
*** Due ***


Due

 
 
“Pronto?”
“Più o meno...”
Avevo i biglietti in mano,le valigie pronte. Niall aspettava solo il mio segnale. Che però non arrivava.
Non sapevo come avrebbe reagito Louis rivedendomi. Non sapevo come viveva,se mi aveva davvero dimenticato.
“Dai. Andiamo.”mi esortò il mio migliore amico,afferrando i suoi bagagli e scendendo le scale per caricarli in macchina.Non avevamo preso molte cose,solo lo stretto indispensabile. Non sapevo come facesse lui ad avere così tante energie, quando io ero terrorizzato.
Osservai la casa che era stata l'unico posto dove rifugiarmi quando l'avevo lasciato. Prima della casa dei miei genitori.
“Andiamo...”sospirai e scendendo di sotto,aiutando Niall con le valigie. Stavo lasciando la mia vita per amore.
L'aeroporto non era molto lontano. L'Australia sì.Era un pensiero fisso nella mente:Australia. Solo a quello riuscivo a pensare.
“Niall...cosa gli dico quando lo vedo?Come gli spiego che sono tornato o perchè?”domandai, frustrato, passandomi una mano tra i capelli.
“Troverai le parole da dire,ne sono certo. Lo ami. Basterà questo.” mi rispose calmo. La sua saggezza mi confortò.
Alla vista dell'aeroporto rabbrividii. Oltre alla paura di volare che si stava impossessando di me avevo il terrore di essere respinto. Era l'ultima cosa che volevo ma poteva accadere. Era la probabilità maggiore.
Non so come fece Niall a farmi imbarcare,forse fece leva sulla mia voglia di tornare fra le braccia del mio Louis. Sta di fatto che stavo già cominciando a blaterare di aerei che precipitano e incidenti mortali.
Passai tutto il viaggio rannicchiato a dormicchiare,mangiai quasi nulla per colpa della paura. Una morsa mi stringeva lo stomaco,facendomi malissimo.
 
Puro dolore era quello che sentivo. Avevo un brutto presentimento su questo viaggio. Forse non dovevo partire e basta, rinunciare.
“Li?Li?Svegliati...siamo atterrati!”
La voce del mio amico mi riportò alla realtà. Ce l'avevo fatta. Scesi dall'aereo,finendo catapultato nel caos dell'aeroporto di Melbourne. Recuperammo i bagagli e a quel punto io mi fermai.
“Allora...secondo le indicazioni di Johanna dobbiamo raggiungere la periferia...poi chiedere informazioni al Ride Bar,una locanda non lontana dal Ranch Styles...”dissi, osservando una cartina e camminando senza meta allo stesso tempo, rischiando anche di cadere in una valigia abbandonata lì. Gli spazi lì erano enormi quindi non potei dire quanto fosse quel “non molto lontano”. “Come raggiungiamo la periferia?”chiesi dubbioso.
“E ovvio,no?Prendiamo un taxi!” esclamò lui, sbracciandosi per attirare l'attenzione fino a quando uno di essi non si fermò davanti a noi. Notai era molto più largo al confronto di quelli londinesi, perché le macchine avevano tre posti, davanti e dietro. Le strade più larghe.
“Dove vi porto ragazzi?”chiese gentilmente il taxista, un anziano e pacifico signore con capelli e lunga barba bianchissimi, finendo di mettere le nostre  valigie nel bagagliaio.
“Periferia...Ride Bar...”risposi io,accomodandomi dietro insieme all'irlandese. L'agitazione cresceva sempre più.
“Conosco il posto. Tempo fa un altro ragazzo mi chiese di quel posto. Aveva uno sguardo talmente afflitto...ma non vi annoierò con i miei racconti. Avrete di meglio da  fare!”disse, mentre partiva, infilandosi nel traffico con destrezza.
“Aspetti!Com'era il ragazzo?”domandai in fretta,un campanello scattò nella mia testa.
“Non era di qui. Credo fosse inglese...forse aveva venti anni.  Capelli castani,alto...ma la particolarità erano gli occhi. Azzurri. Come il cielo australiano.”
“Louis...”sussurrai, accasciandomi sul sedile. La pista era quella giusta.
Rimanemmo nel taxi per credo un ora,fino a quando non sentii un: “Siamo arrivati ragazzi. Il Ride Bar!
Mi voltai a guardare la struttura. Era molto affollata e sembrava una vecchia osteria texana, con l’insegna che mostrava un uomo su un cavallo impennato. Fuori,fra le macchine parcheggiate, stava un vecchio furgoncino con scritto sopra Ranch Styles.
“Bingo!”esultò Niall. Pagai la corsa,lui prese i bagagli ed entrammo.
Mi avvicinai all'oste,sentendo degli sguardi puntati addosso.
“Ehm...vorrei delle informazioni...devo arrivare al Rach Styles.”
“Cosa cerchi là?”
“Un ragazzo. Il suo nome è Louis Tomlinson.”
“Louis?Chi lo cerca?”domandò un
ragazzo,alzandosi in piedi. Doveva avere più o meno la mia età. Era alto,muscoloso e la pelle scura faceva intendere che proveniva da qualche paese lontano. Di certo non era un australiano. Poteva essere inglese come noi, dal' accento, ma con qualche influenza asiatica,quasi sicuramente. Gli occhi erano scuri,castani e i capelli neri erano acconciati in una cresta,fermata dal gel.
“Il mio nome è Liam Payne e lui è il mio migliore amico,Niall Horan.”risposi,leggermente intimorito.
“Zayn Malik,piacere.”si presentò,stringendo la mano a me e al biondino.


Ladies and gentlemen… Mrs Tomlinson!

Off, ecco a voi il capitolo 2… che è abbastanza noioso perché non accade nulla, tranne il fatto che il nostro BadBoy preferito è comparso.
*non badate all’autrice che balla e canta Fashion of his love, eh!*
Facendo la seria… il prossimo capitolo appare Louis, visto che leggete questa
storia per la LiLo, mi sembra.
Sto lavorando come un mulo per finire altre storie da pubblicare in fretta e ora quella più a buon punto si può dire che sia la Zouis. O forse la Narry.
Spero che recensiate in tante!

Comunque per contattarmi su Twitter mi trovate come @MaTellMeWhy

A mercoledì!
 


 





 






 

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Capitolo 4
*** Tre ***


Tre

 
 
“Perchè cercate Louis?”domandò Zayn. Non c'era diffidenza o sospetto nella sua voce ma decisi di non raccontare tutto,avendolo appena conosciuto.
“E...molto lunga come storia. Diciamo che devo rimediare a un torto che gli feci un anno fa.”spiegai,trovando a fatica le parole giuste. Grazie al cielo non chiese altre spiegazioni.
“Bene. Venite con me,vi porto al Ranch. Salite sul furgoncino. Non è il massimo del comfort e le sbarre lì davanti sono un po’ ammaccate per colpa dei canguri ma... può andare bene.”
Salimmo nella vettura mentre il moro prendeva i nostri bagagli.
Johanna aveva ragione,non era molto distante,il ranch.
Era davvero enorme,situato fra le grandi pianure australiane. I signori Styles avevano i soldi, evidentemente.
Al centro c'era una villetta,tre piani,spaziosa. Era in muratura,tetto con tegole disposte ordinate. Fuori stava una veranda con un dondolo. Doveva avere davvero molte stanze.
Accanto,la stalla dei cavalli e il recinto delle pecore. Dietro la casa c'erano i pascoli,immensi.
“Zay!”urlò una voce e una ragazza su un cavallo nero come la notte si avvicinò a noi al galoppo. “Finalmente!Cavolo non arrivavi più!”
La osservai. Se non fossi stato gay mi sarebbe piaciuta molto. Era molto alta e magra,vestita da cavallerizza. I lunghi capelli biondi erano tenuti in una coda e gli occhi erano d'un verde stupendo.
“Abbiamo ospiti!”disse Zayn,indicandoci a lei,che smontò dal cavallo e si tolse i guanti di pelle nera,tendendoci la mano.
“Io sono Heather e lei è Cloud.”si presentò con un sorriso enorme,indicando sé e la sua cavalcatura che ci salutò con un sonoro nitrito. Non avevo mai visto un cavallo vero e quella giumenta era davvero gigantesca.
“Liam.”
“Niall.”
“Allora...cosa vi porta qui,nella terra dei canguri?”chiese, ridendo.
“Noi cerchiamo Louis Tomlinson!!”rispose Niall. Il cuore prese a battermi instancabile nel petto.
“Louis?Uhm...aspetta...oh!Tu sei quel Liam!Quello di cui ha pianto il nome di notte per mesi, quello che l'ha...” esclamò, riconoscendomi subito. Era decisamente molto furba e intelligente.
“Lasciato.”finii la frase al posto suo. Il fatto che avesse pianto per così tanto mi fece soffrire come un cane. “Si sono io. Gli devo molte spiegazioni.”
“Si. Ma non so se ti lasceranno parlare. Forse Louis si ma...David...”
“Chi è David?”chiesi,spaventato. Quel nome mi fu antipatico dall'inizio.
“Il suo...Harry!”fece,interrompendosi per salutare un ragazzo riccio che riconobbi come l'amico di Louis. Dopo altre brevissime presentazioni anche lui mi riconobbe. Louis doveva aver parlato molto di me. Male o bene non lo sapevo.
“Oh. Spero che ti ascolti,allora. Ma David è...protettivo. David è il suo ragazzo,sai...”disse. Heather gli lanciò un occhiataccia poco cortese, zittendolo all’istante. Capì in fretta di aver fatto un fatale errore.
Fu come una pugnalata in pieno petto. Come se mi avessero ucciso, senza un minimo di pietà. Un altro. Aveva trovato un altro. Ad un certo punto tutto quel viaggio mi sembrò inutile. Perfino la mia stessa vita mi sembrava inutile. Mi aveva davvero dimenticato, non aveva bisogno di me.
“Vado a mettere Cloud nel suo box, va bene?”borbottò il riccio, avvertendo la tensione del momento e afferrando le redini della cavalla.
“Vai Harry. Vai.”lo congedò Heather. “Lo devi amare davvero tanto.”mi sussurrò quando il ragazzo si dileguò. “Si vede.”
“Cazzo. Mi ha dimenticato. Io non ne sono stato capace. Continuo ad amarlo,non riesco a smettere di pensare a lui e...”
“Allora perché?Perché l'hai lasciato??Dici di amarlo ma l'hai lasciato. Non ha senso.”mi interruppe lei,dura. Potevo leggere un inizio di rabbia nei suoi occhi stupendi. Non come quelli di Louis,però.
“Ho avuto le mie motivazioni.”
“Non credo ce ne siano di così valide. Se lo ami...”
La sua schiettezza mi colpì. Aveva ragione anche non conoscendo la vera storia.
“Heather con chi stai...Liam?Liam?Liam?!”fece una voce che conoscevo fin troppo bene.
“Louis.”mormorai, preparandomi all'ondata di insulti che mi sarebbe presto arrivata.


 
Ladies and gentlemen…Mrs Tomlinson!
La ragazza che ora tutti odieranno a morte
 
E ne avreste pure ragione, perché ho interrotto così.
E poi non è mercoledì e ciò vi porterebbe ovviamente a chiedervi… che ci faccio qua?
La risposta arriva fulminea: domani non ci sarò tutto il giorno, no aggiornamento. Allora l’ho anticipato,no?
 
Piuttosto, ho qualcosa da dire. Siccome le seguite ci sono, gradirei più recensioni. Non chiedo molto, mi bastano 4 o 5. Forse per voi non è nulla, ma per un autrice le recensioni sono di vitale importanza.

 

Su Twitter: @MaTellMeWhy
 

 
 

Alla prossima settimana! 
 

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Capitolo 5
*** Quattro ***


Quattro

 
 
“Cosa ci fai qui?”
Mi girai lentamente verso di lui,non riuscendo a guardarlo dritto negli occhi. Non era cambiato per nulla. Era stupendo,come era sempre stato.
“Io...”
“Tu....perché?Perché?!”cominciò ad urlare,piangendo. “Mi lasci e poi vieni qui...”
Non riuscì a finire la frase,preso dalle lacrime. Singhiozzava forte, facendomi sentire nuovamente in colpa. Heather si affrettò a correre da lui,abbracciandolo stretto a sè.
“Devi...devi lasciarmi spiegare...”balbettai con un fil di voce,sentendomi morire.
“Non c'è una spiegazione logica!Tu...tu....”
“Lascialo parlare.”disse la ragazza, sorridendomi come per incoraggiarmi. “Ha il diritto di raccontare ciò che è successo.”
E cominciai a parlare,osservando le loro reazioni. Heather mi guardava spaventata,dispiaciuta e triste. Il volto di Louis invece era senza espressione,pieno di lacrime. Toccai tutte le parti importanti:minacce,chiamate,la lettera.
“Ora che sai la storia mi perdonerai?” chiesi, speranzoso. Speranza vana.
“No. Mi hai lasciato così,senza spiegazioni,lasciando una stupida lettera al tuo posto. Tu...mi hai ucciso.”rispose, con voce tagliente. Le sue parole uccisero me, mi ferirono.
“Mi...dispiace...”
“Vattene.”
“No. Lui non se ne va.”disse una voce,da dietro di me. Sussultai, e Louis con me.
“Harry!”esclamò ,amareggiato. “Perchè?”
“Perchè il ranch è mio e decido io chi far stare qua. Heather...dagli due stanze,ok?”fece,deciso,quasi sfidando l'amico. Lei annuì e ci prese per le braccia,a me e a Niall.
“Andiamo...”disse,portandoci all'interno della villetta. L'arredamento,molto elegante,era arricchito da splendidi manufatti aborigeni. Sembrava uscita fuori da un film. Attraversammo il soggiorno e salimmo le scale fino all'ultimo piano. “Niall...tu sei in fondo al corridoio!” fece poi, indicando l'ultima camera in fondo. Il biondo ci si fiondò. “Liam...la tua è questa.”
Aprì una porta lì accanto. Io entrai,lasciando cadere a terra la valigia e lo zaino. Era abbastanza spaziosa,con un letto ampio,l'armadio,una scrivania e una poltrona. Le pareti,dipinte di verde, erano decorate con simboli aborigeni, come tende e copriletto.
“Harry adora queste cose . Quando è arrivato dall'Inghilterra ha riempito la casa, cercando in ogni mercatino e negozio.”commentò lei,entrando dietro di me. Si appoggiò allo stipite della porta, abbozzando un mezzo sorriso.
“Particolare...”dissi,avvicinandomi alla finestra. Era davvero un bellissimo posto.
“Già...ti lascio sistemare le tue cose.”fece,poi uscì silenziosamente. Io rimasi alla finestra,osservando il paesaggio. Oltre i pascoli c'era il deserto più assoluto. Tornai a guardare il cortile del ranch,fuori. Louis stava discutendo con Harry,credo per la sua decisione. A un certo punto una figura a cavallo si avvicinò a loro. Era un ragazzo,alto,fin troppo muscoloso. Il volto era attraversato da un espressione severa. Scese da cavallo e quel ragazzo che tanto amavo corse ad abbracciarlo.
“Oh. Lui deve essere David.”dissi,parlando con me stesso. Quel David in quel momento baciò il mio Louis, rompendomi il cuore in mille pezzi.
“Posso entrare...Liam?”mi chiese il mio migliore amico,comparso sulla soglia.
“Entra pure...”sussurrai, decisamente giù di tono.
“Ehi ma...che c'è?”domandò correndo da me. Io gli indicai la finestra e lui si affacciò. “Ah. Ecco.”fece, inespressivo. “Non importa. Fregatene.”
“Non voglio restare qui se...lui...”
“Non rimetterti a piangere di nuovo.”mi ordinò,deciso. “Ora abbiamo di meglio da fare.”
Annuii. Sentii bussare alla porta,ma non mi alzai. Fu Niall ad aprire,facendo entrare Zayn.
“Si può?”chiese. Io sussurrai un sì soffocato. “Volevo dirti che hai il sostegno mio,di Harry e di Heather. A nessuno di noi piace David.”disse. Io feci un sorriso abbastanza forzato. “Grazie. Ma non vorremmo disturbare troppo...”
“Scherzi?Con tutta la fatica che hai fatto per arrivare qui!Ora riposate,il fuso orario vi avrà distrutto. Domani vi facciamo fare il giro del ranch e faremo in modo che tu incontri David il meno possibile.”
E con questo si congedò. Erano davvero troppo gentili con noi. Io neanche me lo meritavo. Dopo poco tempo uscì anche Niall,che andò a dormire.
Io mi stesi sul letto,ansioso di far finire quell'interminabile giornata.

 
 
 
Ladies and gentlemen…Mrs Tomlinson!
La ragazza odiata dai suoi lettori e che non sa cosa vuol dire: aggiornamenti regolari.
 
Lo so che dovrei assolutamente aggiornare di mercoledì ma non ci sono quel giorno. E neanche martedì.
E poi così vi metto finalmente le facce di Heather e David, no?
Comunque… voglio ringraziare chi ha recensito, chi la mette nelle seguite e chi semplicemente legge e vorrei chiedervi di non uccidermi per quello che ho fatto.
VI PREGO, io vi voglio bene è andrà tutto bene.

Heather: 
David:
Vi piacciono? A me sì,taaaanto.
Lasciate una recensione? (aggiorno a 4/5) 
 

Su Twitter sono @MaTellMeWhy


Ciao, alla prossima!





 

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Capitolo 6
*** Cinque ***


Cinque
 

 
 
Mi svegliai alle sette di mattina per colpa dei raggi di sole che entravano dalla finestra. Mi vestii con calma,beandomi della tranquillità di quella mattina.
Quando scesi di sotto,in sala da pranzo,trovai Niall seduto al tavolo con Harry e Zayn che faceva colazione e Heather in cucina.
“Ehilà!”mi salutò quest'ultima,togliendosi il grembiule. “Siediti pure e fa colazione. Biscotti alle noci di macadamia, succo di mela,latte...qualsiasi cosa tu voglia!”
Ringraziai e mi sedetti,assaggiando i biscotti. Erano deliziosi. Niall ne aveva già mangiati una decina. Il suo stomaco conteneva qualsiasi cosa.
“Hai dormito molto,stamattina!Io mi sono svegliato alle sei come loro due.”e indicò Zayn e Harry. “Ed Heather era già sveglia dalle cinque!”
“Normale routine...se non mi sveglio io non si sveglia la casa!”esclamò questa. “Loro fanno la metà del lavoro che faccio io...”
Dopo colazione i ragazzi andarono dalle pecore,anche per dimostrare che pure loro lavoravano nel ranch e lei si offrì di farci fare un giro.
“Capiteli...le pecore sono un' importante fonte di sostentamento qui!”disse,mentre osservava quei due portare gli ovini al pascolo.
Heather ci raccontò di come andava la vita lì al ranch. Lei era nativa australiana, mentre gli altri si erano tutti trasferiti dall’Inghilterra. Per primo Harry, con la sua famiglia. Poi era arrivato Zayn, da Bradford, che era un vecchio amico del riccio e Louis, dopo che gli avevo spezzato il cuore. David era l’ultimo arrivato, un mese dopo Louis.
 “Vi mostro i cavalli!” esclamò,correndo verso la stalla. Aveva un energia ammirevole.,era instancabile.
“Allora...la mia Cloud la conoscete già...”cominciò,entrando dentro la stalla. La diretta interessata nitrì allegramente. “Questo è Kangaroo.”fece,mostrandoci un grosso stallone pezzato.
“Kangaroo?Come…canguro?”chiese dubbioso Niall, accarezzando il cavallo. Esso sembrò gradire le carezze del biondino.
“Oh...no...Kangaroo,da cui deriva canguro, vuol dire in lingua aborigena “non capisco”. Si chiama così perchè è un po' duro di comprendonio e la sua testardaggine è encomiabile!” rispose Heather,avanzando verso un altro box. “Lui invece è il preferito di Zayn”disse, accarezzando un cavallo pomellato. “Si chiama Prince ed è....lo spasimante di Cloud!”ridacchiò. “Invece qui  accanto...Sweetie,la giumenta di Harry!E un palomino, come si può notare dal manto...”
Io mi avvicinai a un box, da dove si sporse un cavallo bianco  che mi salutò con un nitrito. Gli scompigliai la criniera.
“Oh,stai facendo conoscenza con Hero, vedo! Lui ha un carattere davvero dolce,è adorabile! Lì di fronte si trova la cavalcatura di David,Thor.”
Mi voltai,trovandomi di fronte un equino col manto color mogano che mi ignorò completamente,sbuffandomi in faccia. Carattere come il padrone,notai.
“E laggiù?” domandò Niall, riferendosi all'ultimo box in fondo,da cui provenivano nitriti selvaggi.
“Lì c'è il diavolo,il cavallo di Louis. Anzi...dimentica che l'ho chiamato diavolo o il suo padrone mi ammazza...il suo vero nome è Storm ed è il cavallo più intrattabile del circondario.”
Avanzai,avvicinandomi. Storm era il più imponente e grande di tutti,di un colore grigio del cielo in tempesta,da dove doveva provenire il suo nome,sempre che non venisse dal suo carattere per l'appunto...tempestoso. Sbuffava di continuo e sembrava sempre nervoso, sul punto di scoppiare.
“Attento. Morde e scalcia. E peggio dei tori nei rodei. Solo con Louis è mansueto. Credo si comporti così perché si fida poco della gente da quando è stato abbandonato...”
Capii tutto. Andavano d'accordo perché entrambi erano stati abbandonati. I sensi di colpa tornarono.
“Ho un idea!Sapete cavalcare?”chiese Heather ad un tratto.
“Io sì ma Liam no.”rispose Niall.
“Poco male,si impara facilmente!Prendi Hero,è perfetto per i principianti. Tu Niall prendi Kangaroo.”
Aprì i box,facendo uscire i cavalli e portandoli fuori. Niall montò facilmente, io invece non sapevo da dove cominciare.
“Ti aiuto io...”fece allora la bionda. “Metti il piede destro sulla staffa corrispondente,tieniti alla sella e issati su.”ordinò. Io eseguii e riuscii a montare. Lei salì su Cloud e la spronò,facendola partire al galoppo e il mio amico la imitò.
Io feci partire Hero,che cominciò a trottare,restando indietro agli altri due.
“Ha capito che hai paura!Rilassati,è l'unico modo per legare con lui!”esclamò Heather,tornando indietro.
“Ma come faccio?”
“Respira...respira...lascia che sia il cavallo a fare tutto,tu dà solo piccole indicazioni sulla direzione. Ah...devi fidarti di lui!”
“Ok....vai. Mi fido. Dopotutto non puoi odiarmi perché ci conosciamo appena...vai!”
Hero partì in quarta e io dovetti tenermi stretto alla sella per evitare di cadere.
“Woah!!Si, così Liam! Bravo!” mi urlò Niall, ridendo.
“Abbassati in avanti!”mi consigliò la bionda accanto a lui, sorridente anche lei. “Aiuta con l'equilibrio!”
Io feci come mi aveva detto,aveva ragione.
Cavalcare in quel momento mi sembrò davvero liberatorio. Era rilassante e mi fece dimenticare momentaneamente i miei problemi.
 

 
Ladies and gentlemen… Mrs Tomlinson!

La ragazza che scrive cose inutile e non sa cosa vuol dire coerenza
 
Mi devo scusare. Dovevo aggiornare ieri ma c’è stato un calo della linea e il capitolo non è andato online. Non so proprio cosa sia successo, scusatemi.
 
Comunque, paliamo del capitolo, che è solo di passaggio e ha ben poco di importante.
O così sembra, ma non faccio spoiler(comunque i cavalli servono e molto).
 
Comunque sto ultimando la Zouis di cui avevo parlato tempo fa e presto potrò pubblicarla!
 
Su Twitter: @MaTellMeWhy
Alla prossima!

 

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Capitolo 7
*** Sei ***


Sei
 

 
 
Tornai in camera esausto dalla cavalcata e,dopo essermi fatto indicare il bagno,mi feci una doccia per togliere la stanchezza. Mi distesi sul letto,fissando il soffitto,ripensando a ciò che mi aveva detto Heather a proposito di Storm. Abbandonato,lasciato su una strada. Un po' come avevo fatto io con Louis.
A distogliermi dai miei pensieri fu lo squillo del mio telefono. Lo afferrai subito e guardai lo schermo:era Johanna che chiamava,probabilmente desiderosa di sapere come andava la mia “missione”.
“Johanna?”
Oh Liam...allora?Come va?”
“Abbastanza male...ha un altro.”
“Cosa?Starai scherzando!”
“Vorrei...per il resto tutto bene. Louis ha tentato di cacciarmi ma Harry e gli altri due ragazzi che stanno qua, Heather e Zayn, hanno insistito per farmi restare.”
“Oh bene...vedrai che tutto si sistemerà. A proposito...ho sentito tua madre. Ha detto che non hai risposto alla su chiamata prima. È in pensiero.”
“Ero a cavallo.”
“Sai cavalcare?”
“Ho imparato oggi.”
In quel momento alla porta apparve Louis,stupendomi. Era venuto di sua spontanea volontà da me. O forse Heather l’aveva costretto, più probabilmente.
“O-ora ti devo lasciare...ciao...”mormorai, chiudendo la chiamata e lasciando scivolare il cellulare sul letto.
“Hai imparato a cavalcare?Tu che non avevi mai visto un cavallo dal vivo in vita tua...”disse il ragazzo davanti a me,entrando dentro la stanza,appena posai il telefono. ”Quale ti hanno dato?”
“Hero.” risposi, fissandolo. Lui si affacciò alla finestra, appoggiandosi sul davanzale.
“Ottima scelta. E il mio preferito,dopo Storm.”commentò lui, atono, non distogliendo lo sguardo dall’esterno.
“Ho avuto il piacere di conoscerlo. Selvaggio.”dissi, mettendomi seduto sul letto. “E credo di non avere ancora visto nulla.”
“Sai...si fida poco della gente visto che l'hanno abbandonato. Un po' come me...”sospirò, evitando però l’argomento. “Chi era al telefono?”
“Tua madre.”risposi. Mi guardò stupito. Non se l’aspettava, come non si aspettava me.
“Hai contattato mia madre?Ah...era ovvio. Altrimenti come facevi a trovarmi. Ti ha raccontato cosa è successo dopo che ho trovato la tua lettera,vero?”
“Sì. Non pensavo avessi sofferto così tanto. Non posso neanche immaginarlo. Mi dispiace.”
“Ti dispiace?Ti dispiace?Wow. Peccato che non basti. Non immagini quanto abbia sofferto per colpa tua.”
“Hai sentito la storia, non avevo altra scelta!Ho dovuto farlo!Non credere che io non abbia sofferto.”
“Ci doveva essere un altro modo!”
La verità che c'era nelle sue parole era dolorosa e dura. Lui si che era saggio, non come me.
“Lo so. Avresti tutte le ragioni per odiarmi.”
“Già. Eppure...non ci riesco. Mi è impossibile odiarti.”
Rimasi in silenzio,non sapendo che ribattere. Mi accucciai in un angolo,avvolgendo le braccia intorno alle gambe.
“Lou? Sei qui?” chiamò una voce che mi parve di aver già sentito tempo fa e quel ragazzo apparve alla mia porta.
“David!”esclamò Louis,buttandogli le braccia al collo. Io sospirai,vedendo il modo in cui lui lo guardava. In quello stesso modo in cui guardava me una volta.
 “Tesoro!”esclamò questi,stringendolo stretto a sè. Poi si accorse della mia presenza. “Io sono David, il fidanzato di Louis.”disse ed evidentemente vide la mia espressione che non era proprio felice. “Oh...spero che tu non sia omofobo!”
“No!Anzi...milito per la vostra squadra anche io.”feci,alzandomi per stringergli la mano.
“David...andiamo.”disse Louis,nervoso,tirandolo per un braccio.
“Calma...stiamo facendo conoscenza!”
“Lui è Liam. Quel Liam.”gli sussurrò all'orecchio ma io riuscii a sentirlo benissimo.
“Ah. Capisco.”
“Ragazzi!Siete qui!Correte di sotto ora,a Harry serve una mano!” urlò Zayn, facendo uscire subito Louis. L'altro invece rimase lì,a scrutarmi.
“Senti...non so perché tu sia qui o cosa tu voglia...ma stai lontano da Louis altrimenti...”cominciò.
“Vieni!”lo interruppe la voce di Heather, impaziente e lui la raggiunse di sotto. Il piano “tenete David lontano da Liam” cominciava in quel momento.
Ebbi come un dejavu. Avevo già sentito quella frase,tempo fa ma non collegai subito.
C'era qualcosa,in quel ragazzo, che non mi convinceva.

 
 
Ladies and gentlemen… Mrs Tomlinson!
La ragazza che ora va di fretta.
 
Prima di tutto buon compleanno a Liam! Quel cucciolo di orso polare compie gli anni!
 
E poi… il capitolo. Il capitolo! Compare finalmente David, che ovviamente tutti odierete, me lo sento! Guardate l’ultima frase. Guardatela bene, perché è molto importante. Molto.
 
Vi lascio una specie di quiz, vi va?

  1. Cosa farà Liam adesso?
  2. Picchierà David
  3. Piangerà come un neonato
  4. Tenterà di riconquistare Louis
 
Ora vado perché, come ho detto prima, sono di fretta. La connessione con i limiti sta per scadere e io sono al mare con il ciclo, quindi devo andare in spiaggia a deprimermi.
 
Alla prossima!
Lu
 

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Capitolo 8
*** Sette ***


Sette

 
 
Dopo un ora di riposo decisi di scendere di sotto,per vedere se avevano bisogno di aiuto e per distrarmi dalle parole di David, che mi avevano turbato non poco.
Cosa aveva contro di me? 
Scesi le scale in fretta ma mi fermai davanti alla porta della cucina,sentendo le voci di Heather e Louis che discutevano.
“Lou...”provò la bionda,tentando di ottenere la sua attenzione.
“No. Non voglio parlarne.”disse deciso lui, sedendosi su una sedia lontano da lei. Lei gli rivolse uno sguardo stizzito.
“Ma io sì,invece. Ti prego ascoltami!Non voglio che tu stia male!” esclamò, avvicinandosi insistente.
“Sto benissimo. Sto benissimo!”
“Tu soffri. E tanto. E così evidente...”affermò,afferrandogli la mano. Lui la guardò triste. “Liam,vero?È lui il problema?”chiese. Lui annuì. “Lo ami ancora?”
“No!” esclamò,scattando all'indietro come se avesse visto un serpente. O un canguro con i guantoni da boxe.
“Si vede che stai mentendo. Ammettilo. David è solo un modo inutile per dimenticare Liam.”fece lei, incalzante. Non si arrendeva, voleva dimostrare ad ogni costo di avere ragione.
“Non dire stupidaggini. Io....sto benissimo con David.”balbettò, triste. Non mi piaceva che stesse così, quando sapevo che era tutta colpa mia.
“Louis...sarò sincera. Lui non mi piace,non mi fido di lui. È prepotente con te,possessivo. C'è qualcosa in lui di strano. Sospetto che ci nasconda qualcosa.”
Louis sembrò in difficoltà,come se sapesse che lei aveva pienamente ragione. Tremò,non sapendo che rispondere. Era rimasto turbato dalle parole dell’amica.
“Buongiorno...”fece la voce pacata di Zayn,apparendo alle mie spalle. I due si voltarono verso di noi. Lei sorridente,lui nervoso.
“'Giorno.”mugugnò poco contento,mettendo le braccia conserte e guardandomi male. Io decisi di ignorarlo. “David?”chiese,indispettito.
“Ai pascoli.”rispose Zayn,divertito dalla situazione,sedendosi accanto a Heather.
“Niall e Harry?”chiese ancora,agitato. Forse non gradiva la mia presenza lì.
“Non ne ho idea”continuò Zayn, pacato. Lo guardava sorridente e rispondeva gentilmente, ma lui non aveva intenzione di demordere. Sarebbe rimasto arrabbiato come sempre.
L'atmosfera era pesante,piena di tensione, così decisi di andarmene,uscendo dalla villetta e facendomi un giro nel cortile.
Nel recinto fuori dalla stalla stava fuori Hero che mi salutò nitrendo con vigore. Almeno lui era felice, pensai.
“Ehi bello...ciao...”salutai,scompigliandogli la criniera. Mi sembrò quasi che sorridesse,per quanto potesse essere impossibile. Gli animali non possono sorridere. “Come stai?A me sembra che il mondo mi stia cadendo addosso...mi chiedo perchè ho intrapreso questo viaggio e perchè resto qui.”dissi,continuando ad accarezzarlo piano. “Tanto Louis ora mi odia...non si rende conto che l'ha fatto per il suo bene...”
“Per il mio bene?Ah interessante.”fece il diretto interessato, per poi avvicinarsi a me e a Hero e accarezzare quest'ultimo.
“Mi hai seguito?”domandai,osservandolo,quasi non riuscendo a staccargli gli occhi di dosso. Aveva sempre quello sguardo ferito quando si trovava in mia presenza.
“No,voglio farmi un giro con Storm.”rispose,scavalcando il recinto e andando dentro la stalla. Uscì poco dopo con il cavallo,montando e andandosene via.
“Visto?”feci a Hero,che nitrì tristemente. Capiva tutto quel cavallo.
“Oh non ti crucciare se Lou non ti vuole.”
“Che vuoi David?Minacciare ancora?”
“Forse. Non voglio che tu stia con Louis.”
“Guarda per quello non c'è problema. Come hai visto mi saluta appena.”
“Stagli lontano o saranno guai. Per entrambi.”concluse, andandosene.
Fu come una lampadina che si accese nel mio cervello. Ora quadrava tutto. Capivo.
Perchè conoscevo già la voce di David,perchè lui faceva così.
Era lui. Era lui che aveva fatto le telefonate,le minacce. Era sempre stato lui,pronto ad approfittarne.
“Hero,andiamo!”esclamai,afferrando la sella e le redini,penando un po' per mettergli quei finimenti,visto che andavo alla memoria di ciò che avevo visto fare a Heather. “Raggiungiamolo. Ora.”

 
 
Ladies and  gentlemen… Mrs Tomlinson!
La ragazza che teoricamente è al mare.
 
Direi che non ho molto tempo, perché devo andare in spiaggia o cose del genere.
No.
Sono anni che a Marina di Camerota non piove d’estate e oggi… pioggia. Pioggia, pioggia e ancora pioggia.
Non posso neanche andare al campo da tennis o a quello di tiro con l’arco, non posso fare nulla. Ho male alla caviglia, ho sonno e tutto il gruppo (quasi 20 persone) è incazzato.
 
Ma visto che a nessuno interessano le mie vicende personali, parliamo del capitolo.
Vi ha stupito il colpo di scena? Era abbastanza scioccante?
Quando mi è venuto in mente, sono caduta dal letto, ma era mesi fa, a giugno.
 
Secondo voi, Louis cosa farà quando Liam gli dirà la verità?
a.    Gli crederà
b.   Lo additerà come bugiardo
c.    Salterà addosso a Liam e…. non lo dico, siamo in fascia protetta.
 
Io svanisco, evaporo, mi eclisso! Come sempre, se volete contattarmi su Twitter sono @MaTellMeWhy.
 
Alla prossima!

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Capitolo 9
*** Otto ***


Otto

 
 
Cavalcai più  veloce che potei,addentrandomi fra i pascoli e i deserti,deciso a trovare Louis il prima possibile.
“Lou!Louis!”chiamai,cercando Storm con lo sguardo, perché dei due era il più evidente. Sentii dei passi dietro di me. Feci voltare Hero,trovandomi davanti Louis e il muso dello stallone grigio,sbuffante e iracondo. Mi metteva in soggezione.
“Cosa vuoi Liam?Perchè mi segui?”domandò. Sembrava che temesse ciò che potevo dire.
“Perchè è ora della verità. David...ti nasconde qualcosa,è vero.”
“Liam...”cominciò ma io non lo lasciai finire. Era suo diritto sapere.
“Ascoltami!Era David che mi ha costretto a lasciarti!Era lui,ho riconosciuto la voce subito ma non mi ero subito reso conto...”
“Liam...mentire non ti servirà!Piantala!”
Non mi credeva. Aveva perso ogni fiducia in me,come previsto. Come avevo anche potuto pensare anche solo per un attimo ch lui mi avrebbe davvero creduto?Era così... improbabile...
“No...no...no...ti giuro...io...dico la verità...”biascicai, sentendo le lacrime arrivare e scendere lentamente sul mio viso. “Ti prego...ti scongiuro...Louis...”
“Lasciami stare!”urlò fra le lacrime, scappando via al galoppo, andando verso la boscaglia,come se potesse scappare via da me e dalle mie parole. Mi odiava, non mi credeva e mai l’avrebbe fatto e io dovevo piantarla di illudermi.
“Perchè...perchè....perchè!!”gridai con tutte le mie forze. Il suo sguardo ferito,e sue lacrime di rabbia..rabbia verso di me, che non riuscivo ad accettare.
Lo rivolevo con me con tutto il cuore. Ne avevo bisogno come l'aria che respiravo. Evidentemente per lui non era mi stato così.
Singhiozzai forte,mentre Hero mi riportava al ranch al passo,non avevo voglia di cavalcare. Solo di piangere. Stavo male,mi sentivo morire dentro.
Sentii dei movimenti e fermai il cavallo,osservando chi si stava avvicinando,sempre scosso dal pianto. Dovetti asciugarmi bene gli occhi per vedere.
Riconobbi le teste di Niall Harry,rispettivamente su Kangaroo e Sweetie e mi sorse un dubbio, perchè quei due si conoscevano appena e già cavalcavano e chiacchieravano come se si conoscessero da una vita. Potevo vederli ma non sentirli.
Smontarono da cavallo,vidi il riccio sussurrare qualcosa all'orecchio del biondo,che ridacchiò imbarazzato. La situazione era piuttosto strana,nel complesso.
Cominciarono a scherzare tra loro,fra risate e sguardi mal interpretati da me.
Fu in un attimo. Niall scivolò a terra spinto da Harry accidentalmente,portandosi dietro anche lui. Caddero uno sopra l'altro e presero a baciarsi.
Rimasi basito. Niall...come me?Da quando?Le domande si confondevano nella mia testa,già annebbiata dal rifiuto definitivo di Louis. E non mi sembrava il caso di disturbarli.
“A-andiamo via Hero...ora.” sussurrai, facendo partire il cavallo, correndo al ranch.
Quasi mi scontrai con Zayn,a cavallo di Prince,che mi osservò,calmo e pacato,quasi come se volesse trasmettermi la sua calma.
“Va tutto bene?Hai una faccia stravolta.”disse, piegando la testa un po' di lato. Mi chiesi come faceva a rimanere sempre così impassibile.
“Sì...non preoccuparti. Dove vai?”domandai.
“Vado a fare un giro di ricognizione. Il caldo oggi è maggiore del solito. Non vorrei scoppiasse un incendio...sono piuttosto frequenti di questo periodo.” rispose, partendo.
Rimisi Hero nel suo box,restando con lui. Avrei potuto controllare se Heather era dentro,ma non mi andò.
La mia testa scoppiava,ero confuso e non capivo nulla di ciò che mi accadeva intorno. Tremavo,scosso da qualche singhiozzo ogni tanto.
Sentivo rumori strani provenire da fuori,ma non capivo cosa fossero.
Poi,il suono il una campanella d'allarme e fu il caos. I cavalli si spaventarono,urla da fuori. Rimasi immobile,non sapendo che fare.
“Liam?Dimmi che sei qui...”fece la voce di Heather, chiamandomi.
“Heather?”
“Oh grazie al cielo!Temevo fossi laggiù...i timori di Zayn erano fondati...è scoppiato un incendio!”esclamò. Il sangue mi si gelò nelle vene. “Siamo tutti qui meno...Louis.”
Mi sentii morire,sentendo quelle parole. Morire e affondare in un baratro.
“È.....ancora laggiù.”mormorai,quasi con paura delle mie stesse parole.
“Cosa?”domandò incredula.
“È rimasto là!In balia del fuoco!”urlai,in preda alla più pura disperazione.  

 
 
Ladies and gentlemen… Mrs Tomlinson!
La ragazza che ora tutti vogliono uccidere.
 
Prima di tutto mi scuso molto per la qualità del capitolo, ma ho riletto in fretta. Ho iniziato il classico lunedì, sono stanca e ho pure il raffreddore.
Quindi vado ancora di fretta, sorry.
 
Vi prego di non spararmi per il capitolo indecente, per avervi lasciato così per… per tutto.
Mi odio anche io, tanto tanto.
 
1.      Cosa accadrà adesso?
a.     Va tutto in fumo (letteralmente)
b.    Va tutto rose e fiori
 
2.    E il Narry moment?
a.     Molto dfjdsjhf
b.    Non mi è piaciuto
 
E ora… mentre io continuo a guardare Merlin come una cerebrolesa, vi lascio!
 
Alla prossima,
Lu

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Capitolo 10
*** Nove ***


Nove

 
 
Un sonoro nitrito mi fece sobbalzare. Uscii di corsa,vedendo il ranch in agitazione,in lontananza una coltre di fumo. Un cavallo grigio galoppava verso di noi,come se avesse un mostro alle calcagna.
“È Storm!Ma...Louis?”esclamò Heather,cercando di fermarlo. Ma lui scalciava,nitriva,si agitava.
Fu lì che vidi il vero carattere del diavolo.
 “Fermo!Fermo!”urlò lei,afferrando strette le redini,ma lui cercò di morderla. “Ma perché non c'è Louis con te,eh?”gli gridò, non riuscendo a calmarlo. Non c’era verso.
“Ehi...guardami!”urlai al cavallo,che si fermò,guardandomi furente. “Louis...dov'è Louis?”domandai,come se lui potesse capirmi. Lui sbuffò,agitando la coda. “Lo vado a cercare. Ora.”
“Hero è terrorizzato dal fuoco!E gli altri cavalli ora sono occupati dai proprietari...”protestò Heather. Sapevo che aveva ragione.
“Allora c'è solo una possibilità. Proverò a montare Storm.”annunciai.
“Solo Louis ci riesce...e tu sei pure un principiante...può essere pericoloso!”
“N-non mi importa. Lui è più importante. Il pericolo ora non può interessarmi.”
Mi avvicinai al gigante,accarezzandolo piano. Mi sembrò che avesse gli occhi lucidi Soffriva anche lui per Louis?
 “Andrà tutto bene...devi solo portarmi da lui...”Abbassò la testa, acconsentendo e lasciandomi salire, improvvisamente mansueto. “Vai.”ordinai e lui partì,veloce come il vento.
Era più veloce di Hero, quasi  mi era difficile tenersi sopra di lui. Si inoltrò nella bassa boscaglia,dalla quale proveniva il fumo,saltando con foga i rami caduti,i tronchi d'alberi. A ogni salto io scivolavo, rischiando di cadere.
Ma era davvero così importante la mia salute?
Vidi le fiamme. Alte,imponenti. Storm si arrestò di scatto,indicando il centro del fuoco con il muso. Cercai Louis con lo sguardo, disperato. Chiamai più volte il suo nome ma non ebbi risposta. Intuii che era svenuto, se non poteva sentirmi.
E se fosse staro troppo tardi? E se fosse davvero successo qualcosa di cui avrei potuto pentirmi per tutta la mia vita? Me lo sarei mai perdonato?
Ma grazie al cielo lo vidi svenuto, in un angolo,il fuoco avanzava verso di lui.
Scesi dal cavallo,correndo per raggiungerlo. Il fumo pesante mi provocò un forte attacco di tosse,ma non me ne curai.  Come non mi curai delle bruciature che mi feci,nel tentativo di avvicinarmi. Inciampai più volte,spesso attraversato da tosse,il fumo in faccia e il fuoco che mi ustionava sempre più. Raggiunsi Louis con enorme fatica resa nulla dalla voglia terribile di salvargli la vita. Lo presi in braccio,compiendo il difficoltoso percorso all'indietro. Vederlo così vulnerabile mi distruggeva dentro. Volevo solo vederlo salvo, felice.
Lo caricai a fatica su Storm per poi montare io stesso e partire,spronandolo di continuo a fare sempre più veloce.
Mi sembrò di volare, invece di galoppare. Ero sempre più esausto.
Il tragitto verso il ranch non mi era mai sembrato così lungo.
“Liam,sei riuscito nell'impossibile!Hai salvato Louis... cavalcato Storm...sei ridotto malissimo...Louis sta bene?”
Heather corse verso di me,tempestandomi di domande, aiutandomi a prendere Louis e a portarlo nella sua stanza.
“Gli altri?”domandai.
“Sono ad aiutare per spegnere il fuoco, ma...”cominciò,ma la dovetti interrompere, facendola uscire. “Devo chiamare un medico volante?”chiese.
“Medico volante?”feci, dubbioso.
Usanze australiane, non le avrei mai capite.
“Certo,qui i medici volano!E sarebbe molto utile…”protestò, vedendo che ancora cercavo di allontanarla. Scossi la testa. Si rassegnò e se ne andò.
 Non mi preoccupai neanche del fatto che fossi ridotto malissimo e che fossi pieno di bruciature di media gravità.
Lo appoggiai sul letto,ancora svenuto. Tremai,vedendolo così.
“Mmm...Liam...no...no...”biascicò,parlando nel sonno e cominciando a rigirarsi,agitandosi. Aveva gli incubi, il volto mostrava sofferenza. “Non andartene...perchè...perchè...”. Le lacrime gli coprirono il viso. “Oh...perchè lo fai...no...no...”
“Sono qui. Non ti lascerò mai più...te lo giuro. Qualsiasi cosa accada...”sussurrai,sedendomi accanto al letto e prendendogli la mano,stringendola con forza. “Andrà tutto bene. Sono stato un fottuto idiota. Andava tutto così bene...e ho fatto un casino.”
Lui aprì gli occhi,sbattendo le palpebre. Gli occhi erano lucidi, tristi.
Ma vivi. Era questo l’importante.
“L-liam...n-on importa...ti perdono...”balbettò,ricambiando la stretta alla mano.
Per la prima volta dopo un anno mi sentii felice.  

 
 
Ladies and gentlemen…Mrs Tomlinson!
La ragazza che teoricamente dovrebbe studiare Greco.
 
O latino. O scienze. O qualcosa, insomma. Non so neanche più io cosa devo fare, l’unica cosa che so è: CHE CAZZO DI COMPITO E:DISEGNA L’AURORA BOREALE?
 
Anyway, il capitolo, il capitolo. Fa cagare, l’avevo anche capito.
Ma qui vediamo Louis che lo perdona, ma le cose andranno bene?
?
??
No, figuriamoci! Insomma, la storia l’ho ancora scritta io,no?
 
Non ho voglia di parlare, oggi ho avuto un attacco di panico in classe e ho sonno e mal di testa.
 
Come al solito se volete contattarmi sono @MaTellMeWhy su Twitter.
Alla prossima!

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Capitolo 11
*** Dieci ***


Dieci

 
“Lou...”
“Liam...ma s-sei tutto bruciato!Sono abrasioni gravi...perchè sei qui,perchè non pensi alla tua salute?”esclamò,tentando di alzarsi. Io lo lasciai solo mettersi diritto e per non farlo faticare inutilmente lo aiutai. Era così fragile,faceva quasi tenerezza.
“Tu sei più importante,ora. L'unica cosa che mi interessa è la tua, di salute.”dissi. Avevo una voglia irrefrenabile di baciarlo, era adorabile.
“Mi hai salvato la vita...grazie.”sussurrò,la voce flebile e tremante. Le forze gli mancavano, era evidente. “Ma...se l'hai fatto perchè ti sentivi obbligato...”
“Mai!È per un altro motivo.”
“E quale?”
“Per a- sono tornati! Avranno spento l'incendio...”esclamai,  sentendo dei rumori da fuori. Il fatto che mi fossi interrottò lo infastidì. Affacciandomi poi alla finestra constatai che avevo ragione. “Me ne vado,prima che arrivi  David.” annunciai,andando verso la porta.
“No!Resta qui!”esclamò,alzandosi di scatto. Mi voltai e lo ricondussi al letto.
“Meglio che lui non mi veda qua,fidati.”gli dissi.
“Non è stato lui a fare quelle minacce!Io mi fido di lui...”protestò, afferrandomi la mano.
“Io no. Temo per te.”
“Non ne hai bisogno. Sto bene. Ma...resta con me,ti supplico.”
Mi stava chiedendo di rimanere con lui, di non lasciarlo lì da solo. Avrei potuto dire di no, che non me ne sarei andato per nulla al mondo,che stare con lui era la cosa che più volevo, anche se per poco.
Ma non lo feci. Uscii,senza guardarlo in faccia,sussurrando un “A dopo,Louis.” appena udibile.
Forse quello là aveva ragione. Dovevo davvero stare lontano da Louis. Dopotutto era ridotto così per colpa mia. Se io non l'avessi fatto scappare con le mie parole non sarebbe rimasto bloccato nell'incendio. Lo facevo solo soffrire.
Dovevo svanire dalla sua vita, solo così gli avrei fatto del bene.
Prima di chiudere la porta della mia stanza definitivamente vidi passare tutti. Harry e Niall che si tenevano per mano,evidentemente mi ero sbagliato pensando per tanto tempo che l'irlandese fosse etero. Mi dispiaceva solo che non me l'avesse mai detto. Passò Heather che sorrideva leggermente,tentando di applicare della pomata sulle scottature di Zayn, che l'avrebbe volentieri evitato,quel necessario supplizio. Probabilmente dopo sarebbe toccato a me, pensai, osservando le mie bruciature abbastanza gravi. Infine passò David,che corse da Louis. E quel ragazzo che fino a pochi secondi prima mi implorava di restare con lui lo baciò,spezzandomi il cuore per l'ennesima volta.
Ormai avrei dovuto esserci abituato.
Invece no.
Il cuore rotto batteva ancora,come un gambizzato che si ostina a voler provare a camminare,sapendo di non potercela fare. Tremante,mi accasciai a terra,dando un colpo alla porta per richiuderla.
I rumori che sentii di lì a poco mi fecero voglia di vomitare. Se solo David avesse avuto un minimo di pudore o senso morale...oltre a disturbare l'intero ranch, era disumano farsi Louis quando era ancora così debole.
Continuai a tremare,tappandomi le orecchie,chiudendo gli occhi,scosso da continui singhiozzi. Le lacrime inondarono il mio viso,il dolore mi stava uccidendo. Nulla poteva aiutarmi,se non si chiamava Louis Tomlinson. Avrei potuto morire lì sul posto,senza la mia cura. E avrei davvero preferito morire,pur di evitare tutta quella quantità di dolore.
“Perchè sono qui e ho intrapreso questo inutile viaggio?” domandai,parlando al nulla, trascinandomi sul letto. A vista dovevo sembrare un cadavere. E dentro lo ero. “Come vivo senza di te,Lou?” chiesi ancora,come se potesse davvero sentirmi e rispondermi. “In questa stupida vita qualcosa poteva andarmi bene,no?”
Ero distrutto. Forse l'unica cosa che mi teneva vivo era il pensiero che almeno lui era felice.
Lui era l'importante. La cosa più preziosa che avevo avuto e che avevo abbandonato, compiendo la più grande cazzata della mia vita.
E non trovavo modo di rimediare...

 
 
The writer is IN
La ragazza che si deve difendere dalla rabbia dei suoi lettori.
 
Come vedete SI. Ho cambiato nome dell’angolo autrice. E….
Scusatescusatescusate! Lo so che ho saltato un aggiornamento, lo so che sono una stupida, lo so che Liam non doveva andarsene, LO SO!
Ma, come avevo già detto, la storia è già stata scritta tutta, quindi il livello di felicità dei capitoli e direttamente proporzionale al mio stato d’animo nel periodo i cui li ho scritti.
 
Il capito è l’indecenza, ma ho avuto…da fare. Non ho scusanti, sooorry.
Anyway, che accadrà?
1.     Liam spara a David
2.   Liam torna a casa
3.   Liam si butta giù dal tetto
 
Poipoipoi… vorrei parlarvi delle mia nuovissima LONG! Il suo nome è Nessun posto è come casa ed è sul Glee Cast! Non so se a qualcuno interessa, ma se vi piace… leggetela e lasciate una recensione, perché per me è importantissima.
Poi c’è la mia OS, una Larry di quelle deprimenti che solo io posso scrivere. Si chiama Panic.
Poi boh, ho aperto una pagina Facebook e poi… il mio contatto Twitter, @MaTellMeWhy
No, non ho ancora finito. Qualcosa devo pur dire. Con tutto il casino che è accaduto nell'ultimo periodo, io lo dico. Shippo Larry. Credo stiano insieme VERAMENTE. Il fatto che io scriva una LiLo è irrilevante, perchè la Larry rimarrà comunque il pairing perfetto. Se qualcuno ha dei problemi con le Larry shippers, ditemelo in faccia, contando tutto l'odio che abbiamo ricevuto. Chiudo, #bravery 
-Lu

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Capitolo 12
*** Undici ***


Undici

 
 
Mi ero addormentato. Un sonno senza sogni né incubi,una tortura.
Avevo un mal di testa agghiacciante,mi reggevo a stento in piedi. Riuscii a vestirmi e a trascinarmi di sotto per puro miracolo. Non ebbi tregua neanche lì. Erano in cucina quei due. Mi appoggiai al muro,reggendomi a fatica sostenendomi con le braccia.
“Attento a Liam...non mi piace quel tipo...dopo ciò che ti ha fatto.”esordì David,prendendo la mano a Louis,che abbassò lo sguardò.
“Ma...”fece, quasi intimorito. “I-io mi fido molto di lui. Mi ha salvato la vita!”
“Sicuramente con dei doppi fini..”osservò. Mi venne voglia di spaccargli la faccia. “Sai che mi preoccupo per te...”
Stronzo. Inutile, idiota, stronzo e opportunista. L’avevo salvato perché dovevo farlo, perché se fosse morto io non avrei mai potuto vivere su questo pianeta.
“Oh lo so...e questo mi fa piacere.”disse. Non rialzò lo sguardo.
“Ti amo.”annunciò,stringendogli ancora di più la mano. Fremetti di rabbia.
“Oh!”sussurrò. Sembrava quasi...deluso. Seguì un istante di imbarazzante silenzio.
“Ora non dovresti dire anche tu ti amo?”chiese David,come se la cose fosse ovvia.
“Ehm...non so se...”balbettò ma lui non lo fece neanche completare la frase.
“So già cosa stai per dire:non so se è il momento adatto. Ma...stiamo insieme da quasi un anno,il momento dovrà arrivare prima o poi!”esclamò,quasi stizzito.
Louis era in piena difficoltà,quindi decisi di entrare di botto, sbattendo la porta. Lui mi rivolse uno sguardo grato che mi allietò il dolore al cuore.
“Buongiorno...”mi salutò David, strafottente. Lo ignorai, sbuffando.
“Gli altri?”chiesi,appoggiandomi al tavolo. Fu lui stavolta ad ignorare me. Louis fu più buono.
“Credo siano a dormire...Zayn, Harry e Niall sicuro... Heather...”cominciò,ma fu interrotto proprio da lei.
“Heather è qua, tesoro”urlò, irrompendo nella stanza.” Gli altri dormono...”
“Harry sta bene?”chiese David,sentendosi escluso dalla conversazione. “Ho sentito lamenti dalla sua camera stanotte...”affermò. Lei gli scoppiò letteralmente a ridere in faccia. “Posso sapere il motivo di tanta allegria?”chiese stizzito.
“Oh...fidati...sta più che bene!” esclamò, sempre ridendo. Io decisi di uscire,mi sentivo...stressato. Non capivo la frase di Heather anche se qualche sospetto lo avevo.
La cosa importante che albergava nei miei pensieri era decisamente un altra. Louis non aveva avuto il coraggio di dire a David che lo amava. Forse avevo una minima speranza,forse no. Lui era la cosa che volevo di più al mondo. Riflettei un attimo. Non dovevo essere avventato. Se Louis davvero non provava nulla per David l’avrebbe già lasciato. Mi illudevo da solo.
La possibilità di chiarire la storia di Harry mi arrivò quando anche il mio amico biondo decise di uscire di casa. Sapevo, me lo sentivo che lui centrava.
“Niall....potrei farti due domande?”
“Liam!”esclamò. Sembrava agitato. “D-dimmi pure...”
“Ho visto tutto,ieri sera.”annunciai. Lui sbiancò del tutto.
“C-cosa?”chiese,la voce mozzata in gola.
“Tu...Harry....oh Niall...potevi dirmelo che eri gay.”dissi. Lo vidi arrossire. “Non ti fidi più di me?” domandai, deluso. Mi aveva detto sempre tutto.
“No! È...complicato.”borbottò. Stava per divagare.
“Sei felice?”chiesi,prima che potesse aggiungere altro,che sarebbe stato assolutamente inutile. Annuì e io gli sorrisi.”Bene. Era tutto ciò che volevo sapere.”dissi per poi andarmene di nuovo e magari vagare senza meta. O forse no. Mi misi a riflettere sulla mia situazione. Tutti erano felici tranne me ma stavo bene. Le ferite al mio cuore non si sarebbero mai rimarginate ma non importava. Potevo vivere con un cuore spezzato? No, era impossibile e non avevo intenzione di provarci. Stavano tutti bene e io soffrivo come un cane. Ma a tutto c'era un sicuro rimedio,con il quale sarei stato sicuramente molto meglio. Con il quale avrei trovato pace assoluta. Non più sofferenza o tristezza.
Non so esattamente come feci a salire sul tetto. Non so come finii lì, o perché.
Ricordo solo che ero fermo, immobile a fissare il vuoto, pronto a buttarmi.

 
 
The writer is IN
 
No, scusatemi. Se questa storia non vi piace potete anche dirmelo, non è che mi offendo. Probabilmente mi sentirò immensamente idiota ad averla anche solo pubblicata, ma non credo che vi odierei.
Zero recensioni.
E una frase che fa quasi male. E la morte di uno scrittore(o, in questo caso, di un FicWriter).
Si, sono pienamente cosciente che non si scrive solo per le recensioni, ma fa un piacere immenso quando qualcuno apprezza quello che fai.
 
Detto ciò spero di avere recensioni per questo capitolo, nel quale mi avrete odiato talmente tanto che non so come mai non mi avete ancora uccisa.
Ricordandovi il mini quiz che vi ho lasciato l’altra volta, la terza risposta parlava proprio di buttarsi dal tetto. Lo dico e lo faccio, ecco tutto.
 
Oltre al mio Twitter e alla pagina Facebook ora ho anche imparato a usare Tumblr!
Di nuovo chiedo la vostra attenzione a  Nessun posto è come casa, long sul Glee Cast.
Alla prossima!
-Lu
 

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Capitolo 13
*** Dodici ***


Dodici

 
 
Una mano della quale amavo il tocco si posò sulla mia spalla, stringendola possessiva. Sorrisi.
“Ma dico,sei pazzo?Non vorrai farlo davvero!”esclamò una voce, tremendamente bella.
“Lasciami fare.”dissi,voltandomi per vedere per l'ultima volta quegli occhi meravigliosi che sarebbero per sempre rimasti nel mio cuore. Perché erano così stupendi? “Starò meglio, poi...”
“Liam stai delirando! Vieni giù!” urlò, afferrandomi la mano. Mi beai di quel tocco, mi strappò un sorriso.
Da quanto tempo non mi teneva la mano?
“Oh Louis...andrà tutto bene...”lo tranquillizzai io, accarezzandogli la guancia. Feci un altro passo all'indietro.
“No! Non farlo!” gridò, stringendo di più la mia mano,tentando di tirarmi a sé.
“Come posso vivere senza di te?La mia vita è vuota senza il tuo amore.” affermai, sciogliendo la presa. “E poi morirò con l'immagine del tuo volto nella mente. E non c'è morte più dolce.”affermai. Una morte felice, al contrario della mia esistenza, sarebbe stata una fine dignitosa.
“Se tu ti butti io ti seguo.” fece, disperato. Ridusse la distanza tra noi, e tutto sembrava così bello… se non fosse stato che lui aveva un altro.
“No...tu devi vivere...hai tutto ciò che si  può desiderare...sii felice.”dissi. “Sai… l’altro giorno, quando mi hai chiesto perché ti ho salvato? Stavo per risponderti che lo facevo per amore, prima di essere interrotto.” aggiunsi, sorridendo. Feci l'ultimo passo indietro, cadendo nel vuoto. E,con mia grande sorpresa,sentii la mano di Louis afferrarmi il braccio, tentando di tirarmi su.
“Non fare l'idiota! Tirati su, ti prego!”urlò. Voleva davvero che io rimanessi in vita.
In quel momento tutta la mia calma crollò e cominciai a piangere. “Li...Li...dai...”supplicò,mentre io ritornavo su a stento, per non farlo faticare troppo.
“Mi dispiace...sono stato un fottuto idiota,ho commesso l'errore più fatale di questa vita,non volevo farlo davvero...ti giuro…”mormorai,fra le lacrime che inondavano ormai il mio viso.
“Liam...ti ho già detto che ti perdono,che non importa...” sussurrò,appoggiando la sua fronte alla mia, tenendomi il viso tra le mani.
Mai stato meglio.
“Ti amo così tanto...scusa...”gli dissi, a un centimetro dalle sue labbra,che mai mi sembrarono così invitanti. Volevo baciarlo ma non mi osavo.
Fu lui a farlo,facendo combaciare le nostre labbra,nel bacio che speravo da mesi. Un semplice bacio a stampo, leggero. Poi lui chiese l'accesso alla mia bocca, che gli diedi all'istante. In un solo attimo le nostre lingue si intrecciarono e fu come se fosse l’unica cosa giusta.
Fu un contatto paradisiaco,tanto aspettato...quante volte avevo sognato quel momento?
Viverlo era ancora più bello.
La stessa sensazione, amplificata milioni e milioni di volte. Perfetto, come ricordavo. Anzi, ancora meglio.
Ma c'era un problema. Era tutto un errore,non dovevamo, era una cosa sbagliata. Io avevo fatto solo casini e temevo di farne un altro, ancora peggiore.
“No!”dissi deciso,staccandomi di scatto. Lui mi guardò interrogativo. “Tu...David...non si può...”
“Cosa diamine stai dicendo?Non mi importa di David...voglio te, Liam. Ti è così difficile capirlo?”chiese. Gli occhi tornarono ad essere lucidi. Non volevo che piangesse per colpa mia, ogni lacrima era una coltellata.
“Ma...ma...”balbettai ma lui mi posò un dito sulle labbra per zittirmi.
“È te che amo e che amerò sempre. Nessun altro.”fece lui, poggiando nuovamente le sue labbra sulle mie. Era il paradiso, quello. “Promettimi che non te ne andrai di nuovo ti prego!”
“Sì…sì…ma…David…”
“Oh, chi se ne frega di lui!Lo lascio appena posso,contento?” esclamò esasperato, dicendomi le parole che più volevo sentire, che stavo aspettando da fin troppo tempo.
Non riuscii a credere che l’avesse detto sul serio,ma scoppiavo ugualmente di felicità. Sarebbe tornato tutto come prima,normale.
“Louis?”chiamò una voce da sotto.
Oh merda, proprio adesso?





 
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Sto tipo per diventare pazza, ma va tutto bene. Sono stata tutto il pomeriggio a rimettere a posto il capitolo e quello del prossimo mercoledì, perché mi sono accorta oggi che sono una pippa a scrivere scene a rating rosso in mezzo a una storia che ha senso.
 
Pooooi…. Amo questo capitolo. E il mio preferito. Hanno. Fatto. Pace.
Se stavolta non mi sono fatta perdonare di tutto il dolore che ho creato non so più come fare, giuro.
E un po’ corto, ma davvero… l’ho rimesso a posto completamente, e magari mi è venuto pure un casino.
 
Ho freddo, fame, sonno e sono totalmente rincoglionita, aggiorno ancora per grazia divina.
Ringraziate Zeus per questo!
 
Se volete contattarmi, Twitter, Tumblr e Facebook.
 
-Lu

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Capitolo 14
*** Tredici ***


Tredici

 
 
“Meglio scendere da qua….”sussurrò, ancora vicinissimo a me. “Chissà che vorranno….”
“Come scendiamo scusa?”chiesi,guardando di sotto. “Mi sto ancora chiedendo come ho fatto ad arrivare fin qui!”esclamai,terrorizzato dal vuoto che mi ostinavo a fissare insistentemente.
Non guardare giù mi dissi. No, non funzionò per nulla.
“Facile. Seguiamo la strada che ho fatto io.”fece semplicemente lui. “Con le vertigini che hai, salire fin qui sarà stata un impresa.” rise, prendendomi per mano. Io annuii e lui alzò gli occhi al cielo. Aprì la finestra,che aveva lasciato socchiusa quando era salito, e si calò dentro. Intanto gli schiamazzi aumentavano.
“Vai,ti raggiungo subito.”gli dissi, calandomi dietro di lui, ben felice di abbandonare quel tetto. Quando riuscii a scendere completamente, lui era già sparito.
Per ritrovarlo dovetti scendere giù fino al cortile dove c’erano tutti.
Purtroppo per me c’era anche David.
“Oh Lou!Finalmente!”gridò,abbracciandolo. Dovetti trattenermi dal farmi del male. “Vado due giorni in città,volevo salutarti…”
Ah,quindi era solo per quello che aveva interrotto quel momento romantico?La voglia di ucciderlo mi salì. Heather sembrò quasi intuire i miei pensieri e mi guardò, intimandomi di non fare casini.
“Oh…ok…ciao…”lo liquidò Louis, desideroso di vederlo sparire, ma non finì neanche la frase che lui lo baciò. Sentii un dolore all’altezza dello stomaco,come se mi riempissero di pugni. Mi sentii meglio solo quando salì sul furgoncino, salutò una volta per tutte e mise in moto.
Osservai la figura allontanarsi sempre di più, soddisfatto.
“Finalmente!Sta via solo per due giorni,mica per un mese!”esclamò Zayn appena sparì all’orizzonte.
“Che idiota…”borbottò Harry. “Non capisco cosa ci trovi in lui…”disse,prendendosi Niall ed entrando in casa. Zayn li seguì poco dopo. Heather rimase a scrutarci per qualche secondo,poi andò da Cloud. Che avesse intuito tutto subito?
“Per me hanno ragione…”mormorai al suo orecchio. Abbassò la testa dispiaciuto. Ma poi la rialzò, facendomi intuire che avesse avuto un idea.
“Credo ci sia un modo per farmi perdonare….”disse, malizioso. “Sempre che tu sia d’accordo, ovviamente…”aggiunse poi, girandosi lentamente verso di me.
“Qualsiasi cosa per te…”
“Lo immaginavo!”
Mi afferrò per il colletto della maglia, baciandomi. Mi fece strada dentro fino alla sua stanza.
Feci in tempo solo a chiudere la porta a chiave, perché quello che successe dopo fu…
Non lo so neanche descrivere.
Era un momento che avevo tanto aspettato, in quel tempo. Quando ero arrivato in Australia avevo subito sperato che tutto sarebbe andato subito bene, così bene.
Proprio come volevo. Alla fine eravamo solo più noi due, abbracciati nel letto, come una volta.
Però qualcosa mi inquietava ancora.
“Sai che questo tecnicamente è tradire?”gli dissi e mi beccai un occhiataccia. Non potevo non volerne parlare, era importante. Volevo davvero tornare con Louis, ma ero comunque preoccupato per lui. Di fidarmi di David proprio non se ne parlava, rimanevo fermo nella mia teoria.
“Liam…non parliamo più di questo argomento, ok?” mi chiese, severo. In un attimo il suo volto si contrasse in una smorfia seccata
“Ma…”provai a ribattere ma fu totalmente inutile.
“Niente ma!L’argomento David è off limit.”ordinò e io dovetti ascoltarlo per forza. “Torniamo di sotto, ci staranno cercando.” Disse. Raccolse i propri vestiti da terra, senza proferire parola, e si rivestì in fretta. Lo guardai uscire e poi mi decisi a rialzarmi e rivestirmi. Il mio telefono, da dentro la tasca dei pantaloni, trillò. Lo afferrai e tremai, vedendo quel numero.
Il numero delle minacce.
A un anno di distanza.
“P-pronto?”
“Ciao Liam.”
Quella voce. Quella fottutissima voce.
“D-david?”
Lo sapevo.

 
 



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Non ho molto da dire, in realtà.
Finale davvero sconvolgente. Era ovvio che fosse David, anche se quando ho elaborato la storia non era così e David faceva il poveretto che alla fine veniva scaricato… che qui non sarà così. (Ma non faccio spoiler.)
La scena rossa, ahimè, non c’è. L’avevo messa davvero nella prima stesura della storia, ma era fatta male. Avrei voluto modificarla, ma non ne ho avuto il tempo.
 
Prima di lasciarvi, porta ancora l’attenzione su Nessun posto è come casa. So che sembrerò ripetitiva, ma tengo moltissimo a questa long. Se potete passare e lasciare una recensione ve ne sarei davvero grata. Ma tanto tanto.
 
Poi lascio i miei contatti: Twitter, Tumblr e Facebook.
 
Alla prossima,
Lu.
 

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Capitolo 15
*** Quattordici ***


Quattordici

 
 
La mia teoria si era rivelata esatta,purtroppo. Proprio quando cominciavo a credere che avesse ragione Louis.
“Cosa vuoi ora?”
“Credevi di avere campo libero con Louis solo perché me ne sono andato? Appena torno faremo i conti, sappilo. Lui è mio.”
E così dicendo chiuse la breve conversazione. Riattaccò di scatto e nemmeno mi diede il tempo per ribattere. Impallidii, spaventato. Ovviamente non poteva andare tutto bene,neanche per un attimo.
Come fare ora?
Louis non mi avrebbe creduto probabilmente. Dovevo dimostrarglielo. E un modo effettivamente c’era. Una bella incursione nella stanza di David,per scoprire di più su di lui.
Scesi le scale di corsa e cercai Heather. Lei poteva sicuramente aiutarmi, si era sempre dimostrata dalla mia parte i giorni precedenti. La afferrai per un braccio, strappandole un verso di protesta e la tirai fino davanti alla porta di quella stanza.
“Mi hai tirato fin qua per farmi vedere una porta?” chiese, sarcastica.
“No, per perquisire la stanza dietro la porta.” le risposi semplicemente. Mi guardò come se fossi stato matto. “Voglio verificare una cosa.”
“Ah,ok…”borbottò, aprendo ed entrando. Io andai dietro di lei. Apparentemente la stanza non dava segni di essere quella di uno stalker. Anzi, era piuttosto anonima, sembrava che nessuno ci entrasse mai. “Cosa cerchi?” domandò.
“Qualcosa….”dissi, pensieroso.Feci qualche passo all’interno, monitorando la sala.
“Molto d’aiuto, complimenti.”buttò fuori lei, sbuffando forte.
La ignorai e cominciai frugare nei cassetti. Non sapevo ne che aspettarmi ne cosa cercare esattamente. Non trovando nulla di utile nei cassetti cominciai ad esplorare la scrivania. E l’occhio mi cadde su una cartelletta,sotterrata sotto dei libri. La aprii e esultai. Ecco le prove che volevo. La cartella era piena di foto, scattate fra Londra e Doncaster, mie e di Louis.
“Cosa hai visto?Liam?”chiamò Heather,avvicinandosi. “Oh accidenti… stalker!”esclamò, indignata. Mi strappò di mano
“Avevo ragione. Era…era lui che minacciava.”balbettai, rimettendo a posto tutto. “Louis ora mi crederà!”
“Davvero non ti credeva?”chiese. Scossi la testa,uscendo dalla stanza e richiudendo la porta alle mie spalle. “David non mi era mai piaciuto. Lo sapevo che c’era qualcosa che non andava in lui. Ed infatti…”borbottò fra sé.
“Dovremmo fare qualcosa.”
“Aspettiamo che ritorni,poi si vedrà.”
Tornammo sotto,io con un peso sullo stomaco. Sentii paura in me.
“Liam tu sei l’idiota più enorme di questo mondo!”
La furia irlandese si abbatté su di me, spingendomi. “Cosa diamine credevi di fare?Suicidio? Ma ti sei fumato il cervello?”
“Ecco…io…”balbettai. Lo sguardo di Louis si incatenò al mio. “C’era bisogno di dirglielo?”gli chiesi, ignorando lo sguardo incazzato di Niall, che appena si sentì ignorato incrociò le braccia e si buttò su una poltrona lì accanto.
“Ma sì”esclamò quest’ultimo. “Non dirci nulla. Non dirci che volevi suicidarti! Ma sei cretino?”
“Forse.” risposi, sbuffando. Non riuscivo a non pensare alla telefonata. E loro se ne accorsero. Ma prima che potessero fare domande sfatai i loro dubbi. “Sto bene se lo volete sapere.”
“Ma…”provò a ribattere Heather. Io le rivolsi uno sguardo che stava significare che le avrei spiegato più tardi i miei piani. Cambiò argomento, allora. “Louis cosa vuoi fare con David?”chiese, incerta. Lui sospirò, fissando il pavimento
“Credo che lo lascerò.” rispose. Mi guardò, rivolgendomi un sorriso incerto.





 
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Ok, ok, ok.
Prima di tutto scusatemi. Lo scorso mercoledì era Halloween e non ho potuto aggiornare. Quando giovedì ho aperto il file ho trovato un capitolo indecente e mi sono messa ad aggiustarlo. Arrivata alla sera tardi, ho capito che era meglio aspettare il nuovo mercoledì.
 
Il capitolo rimane indecente e pure corto, ma non posso fare altrimenti. Sono stata tutto il giorno a letto e sono tipo esausta.
 
Abbiamo scoperto la vera natura di David. Oltre che stronzo e irritante è pure uno stalker.
 
Non ho molto tempo, quindi vi lascio con un mini test…
Riusciranno i nostri eroi a sbarazzarsi di David?
1.     Si
2.   No
3.   Tu sei sadica, chi può dirlo?
 
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-Lu
 

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Capitolo 16
*** Quindici ***


Quindici
 

 
 
Quei due giorni scorsero tranquilli ma veloci. Il pensiero del ritorno di David mi ossessionava. Temevo che Louis non lo lasciasse davvero come promesso. E forse era meglio così, non potevo sapere come avrebbe reagito un pazzo come lui.
Perché era la verità,la sua natura. Un pazzo. Mai avevo visto nella mia vita tanta ossessione per qualcosa.
Così quando il furgoncino riparcheggiò nel cortile del Ranch Styles tremai, aspettandomi il peggio.
Invece si limitò a lanciarmi uno sguardo che secondo lui doveva essere molto intimidatorio ma che invece per me era tutto il contrario. Era quasi ridicolo.
Louis lo prese da parte ,dicendogli che voleva parlargli in privato. Si allontanarono insieme e andarono verso la stalla Non mi piaceva l’idea che ci parlasse da solo, così mi decisi e li seguii dopo pochi minuti che non tornavano, non facendomi notare. Ero molto in ansia. Non sapevo di cosa David fosse capace, quindi ero inquieto.
“Cosa vuol dire che è finita?”
“Non ci sono molti significati. Ti sto lasciando.”
David sembrava in difficoltà. Fremeva di rabbia, forse deluso dal brutto andamento del suo piano. Stava perdendo tutto e lui odiava perdere.
“E per Liam, vero? Ti ferirà di nuovo.” disse. Avrei tanto voluto spaccargli la faccia.
“Non mi importa. Vattene.” ribatté Louis. Sembrava quasi… spaventato. Brutta situazione.
“Ah, non ti importa? Beh…la vedremo…”
Punto critico. David era pronto a fargli del male, si vedeva. E io cosa avrei potuto fare, solo?
Avanzò e Louis chiuse gli occhi ed io con lui, aspettandomi di sentire un urlo. Invece sentii tutt’altro.
“Stai fermo o premo questo grilletto, idiota.” fece una voce maschile, la voce di…
“Zayn!”esclamò Louis. Riaprii gli occhi, vedendolo davanti a lui, con una pistola in mano per proteggerlo.
“Non lo farai davvero?” domandò David, indietreggiando. Fissò l’arma, in tensione.
“Lo farò invece se tu non sloggi ora.” intimò il moro, avvicinando la pistola, minaccioso. Non sembrava scherzare.
“Conosco un posto dove starebbe benissimo. In prigione.” annunciò Heather ,comparendo dietro di lui. In mano aveva quella cartelletta. “Come credi che reagirà la polizia vedendo il tuo…lavoro?” chiese poi, sventolandogliela davanti agli occhi. Louis la osservò per un attimo, per poi spostare il suo sguardo su di me.
“Avevi ragione.” constatò, abbassando la testa. “Scusa se non ti ho creduto subito.”
“Non è questo l’importante.” gli dissi. “Vieni qui….”feci, aprendo le braccia e abbracciandolo forte, rassicurandolo.
“La polizia sta arrivando!” annunciò Niall, correndo verso di noi.
“Abbiamo appena chiamato!” esclamò Harry, dietro di lui.
“Ottimo.” disse Zayn atono, senza nessuna voglia di abbassare la pistola.
“Togli quell’arma. Non può scappare. Cosa credi che penserebbero i poliziotti vedendoti minacciarlo con un arma?” gli ordinò Heather, posandogli una mano sul braccio e guardandolo, imperiosa. E lui la ascoltò, anche se controvoglia. “Bravo.” fece poi, sfiorandogli la spalla con la punta delle dita.
“Non sono un cucciolo” protestò lui, infilando l’arma nella tasca dei pantaloni, sbuffando forte, non soddisfatto.
Le sirene della polizia cominciarono a farsi sentire presto, per fortuna. I poliziotti arrestarono David e lei gli consegnò la cartella come prova schiacciante della sua colpevolezza.
“Addio David.” gli disse Louis, atono. I suoi occhi non sembravano tradire nessuna emozione.
“Ti diremmo arrivederci, ma sarebbe mentire.” osservò Harry, ridacchiando.
Il ragazzo si congedò con uno sguardo furente. Poi la portiera della volante si richiuse.
“Ora sarà il giudice che si occuperà di lui.” annunciò un agente.
“Grazie mille di averci liberato di lui.” disse Niall. “Non aspettavamo che questo.”aggiunse poi, ghignando e guardando soddisfatto la volante.
“Dovere ragazzi. Arrivederci!” salutò lui e salì in macchina allontanando per sempre da noi quello stronzo.
“E finita?” mormorò Louis, ancora stretto a me, con la testa affondata sul mio petto.
“Stavolta sì Louis. E finita per davvero.”





 
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Non è l’ultimo capitolo, manca ancora l’epilogo!
Anche se mi mette un po’ di tristezza pensare che è già finita, dopo tutto questo tempo. Quando l’ho iniziata, quest’estate, andavo in giro con il netbook, scrivendo ovunque mi trovassi. Poi quel netbook l’ho rotto, ma dettagli…
 
David è finalmente sconfitto e mai più ci romperà, resta solo da vedere che accadrà all’epilogo…
(Importante! Ho pubblicato uno spin-off, che è il POV di Louis quando trovò la lettera di Liam, ed è QUI)
 
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-Lu

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Capitolo 17
*** Epilogo ***


Epilogo
 

 
 
“Sta arrivando!”
Louis corse da me,abbracciandomi da dietro. Sua madre presto sarebbe stata lì, al ranch. Non la vedeva da più di un anno, capivo la sua felicità. Da qualche tempo parlava spesso con lei al telefono e alla fine lo vedevo sempre molto triste. Quindi avevo proposto di farla venire qui per un po’ e lei aveva accettato all’istante.
Harry stava andando a prenderla all’aeroporto. Anzi,aveva appena chiamato dicendo che erano per strada.
Heather era barricata in cucina ed aveva arruolato Zayn come assistente cuoco, benché lui non sapesse neanche far bollire l’acqua. Niall aspettava Harry fuori,nel cortile, insieme a Kangaroo e io e Louis stavamo per uscire dalla nostra stanza. Se ci fosse stato il riccio avrebbe di certo commentato i rumori che fino a poco fa provenivano da lì.
Sentii il rumore del vecchio furgoncino parcheggiare nel cortile.
“Sì!”esultò Louis. “Andiamo sotto!”
“Non così!”dissi, riferendomi a fatto che fosse coperto appena da un lenzuolo. “Solo io posso vederti in questo modo,chiaro?”
Ci rivestimmo entrambi e scendemmo, proprio nel momento in cui Johanna entrava in casa.
“Dov’è il mio bambino?” domandò, con un sorriso enorme sul volto. “Non sarà a fare cosacce?”
Arrossii violentemente.
“Ehm..ecco…io..”balbettai. Lei rise di cuore.
“E chi ha detto che fate male?Divertitevi,siete giovani!”
“Sono molto contenta di conoscerla,signora Tomlinson.”esclamò Heather, sbucando fuori dalla cucina, seguita dall’ “aiutante”. “Io sono Heather e lui è Zayn.”
“Chiamami Johanna o mi sentirò vecchia!”fece lei e ci salutò tutti con un forte abbraccio. Poi indicò me e Louis “E voi due…”
“Sì mamma, stavamo davvero facendo cosacce!”la interruppe il mio ragazzo, facendomi arrossire ulteriormente.
Il mio ragazzo. Quel mio… adoravo dirlo. Glielo ripetevo almeno dieci volte al giorno, volevo che lo sapesse. In realtà avrei tanto voluto che diventasse mio a tutti gli effetti. Era da un po’ che provavo a fare una proposta, finendo sempre per rinunciare, terrorizzato. E l’anello giaceva in fondo alla mia tasca.
“Allora mamma…novità?” chiese, facendola accomodare in soggiorno.
“Forse… la mia vita non è solo fatta di lavoro, telenovele e deprimenti chiacchierate con le vicine pettegole. May, la mia amica del college si è sposata il mese scorso, per esempio. A dire la verità vorrei assistere anche al vostro, di matrimonio un giorno…”
“Sarebbe… stupendo. Se accadrà.”
“Beh…in realtà…”mi intromisi io. Ci pensai per un microsecondo. Raccolsi tutto il mio coraggio. “Louis William Tomlinson”dissi, inginocchiandomi e raggiungendo l’anello in tasca e tirandolo fuori. “Ti amo e non mi stancherò mai di dirtelo. Vorresti sposarmi?”
I suoi occhi divennero lucidi. Gli altri non esistevano più per me, c’eravamo io e lui.
“E me lo chiedi anche?” esclamò lui, abbracciandomi. Il mio cuore batteva così tanto che mi sembrò volesse uscire dal petto. Tutti applaudirono tranne Heather.
“Va bene, ora a tavola, non ho insegnato a Zayn come si cucina per nulla!”disse invece, provocando grandi risate.
Io sorrisi e lo presi per mano, mano che portava ora l’anello.
Un anello che annunciava una promessa.
 

The end.
 


 
The writer is IN
 
Ho. Cliccato. Completa.
Fine, addio, kaput!
La mia “Australia” è finita, ma stranamente mi sento… felice. E la prima long slash che concludo, e sono soddisfatta del mio lavoro come stranamente non sono mai stata.
Quindi, per l’ultima volta, mi accingo a chiudere lo spazio autrice. Probabilmente sul fandom dei One Direction non si vedrà una long per molto. {Probabili One-Shot, One-Shot everywhere.}
Quindi, vi lascio.
Vi ringrazio. Chi ha letto, chi ha recensito… anche chi ha aperto per sbaglio la pagina.
Grazie, davvero.
-Lu

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