Sketches di Saralasse (/viewuser.php?uid=32399)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Muscle Pain ***
Capitolo 2: *** It's ok, I'm ok ***
Capitolo 3: *** Do you really? ***
Capitolo 4: *** Wrong side, Luce ***
Capitolo 5: *** Idyll&Stardust ***
Capitolo 6: *** Come here&Come here rude boy ***
Capitolo 7: *** Heatened Spirit&Favourite Fairy Tale ***
Capitolo 8: *** Snow Crystals&Suki Yo&Thank God it's cold ***
Capitolo 9: *** Fateful encounter&Mira's dream ***
Capitolo 10: *** Here&Happy Holidays ***
Capitolo 11: *** Training&Rainbows in the air ***
Capitolo 12: *** Most compatible Team&Yummy ***
Capitolo 13: *** Mine&Cause Lucy tastes better ***
Capitolo 14: *** Off scene make out session&Love and Lucky ***
Capitolo 1 *** Muscle Pain ***
Lucy amava la
primavera.
Il cielo era
terso e così azzurro
da ricordare le infinite distese oceaniche: si aspettava quasi di
vedervi
distese coralline e pesci nuotare tra esse. A pensarci bene avrebbe
anche
potuto, i pesci volanti esistevano! Quei disgustosi pesci
volanti… scosse la
testa al ricordo del sapore orribile che avevano come pietanza e si
stiracchiò
pigramente sull’erba, godendosi il calore del sole sulla
pelle.
“Luuucy…”.
Si
voltò a quello che più che un
richiamo le era sembrato un lamento e si mise seduta vedendo Natsu
sopraggiungere con l’andatura barcollante che di solito aveva
quando viaggiava
su un mezzo di trasporto; questa volta però, non si era
mosso che di pochi
metri per avere lo spazio necessario ad allenarsi. A piedi per di
più.
“Luuucy!”,
ripetè lasciandosi
cadere vicino a lei. “Sono pieno di crampi… mi fai
un massaggio?”.
Lucy lo
squadrò, un sopracciglio
alzato mentre lo osservava: era sudato e i capelli, più
scompigliati del
solito, erano trattenuti dalla sciarpa di Igneel usata a mo’
di bandana. Le
braccia e il torace, completamente scoperti, apparivano rigidi e
contratti,
doveva sentire davvero molto dolore.
“Certo,
perché no!”, sorrise
sollevandosi sulle ginocchia e posizionandosi dietro di lui.
Non appena le
sue mani si posarono
sulla pelle delle spalle, avvertì Natsu distendersi
lievemente e un sospiro
soddisfatto sfuggì alle sue labbra. Lucy sorrise chinandosi
a posargli un bacio
leggero sulla nuca e riprese il massaggio, insistendo quando avvertiva
i nervi
contratti sotto i polpastrelli.
“Lucy
sei fantastica”, disse in un
soffio piegando la testa all’indietro e sorridendole sornione.
Lucy si
avvicinò al suo viso per
poterlo baciare mentre le sue mani avevano ormai lasciato le spalle e
raggiunto
il torace sul quale stavano vagando; stanco di quel bacio sottosopra,
Natsu si
voltò e la strinse fra le braccia, facendola cadere
sull’erba, sotto di lui.
“La
mia posizione preferita”,
ghignò vedendola arrossire fino ai capelli.
“Natsu!
Sei un pervertito, non
dovresti dire certe cose con tanta nat…”.
Il mago
l’aveva zittita chiudendole
la bocca con la propria, reggendosi sui gomiti per non pesarle addosso.
Le
prese il viso fra le mani, accarezzandolo con i pollici mentre si
staccava da
lei e incatenava lo sguardo al suo.
“Ti
amo Lu”.
Lucy sorrise
alzando appena il
mento per baciarlo sulla bocca e lo abbracciò, cingendogli
la vita con le esili
braccia.
“Ti
amo anch’io Salamander”, disse
spostandosi leggermente per sfiorargli l’orecchio con le
labbra. “E questa è
anche la mia posizione
preferita”.
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Buongiorno
ragazze/i ^^
Come va, vi sono
mancata? Si? Bene,
sono tornata! Questa volta con una raccolta di flashfic e drabbles
ispirate dai
disegni di Alina-chan su DA, se non la conoscete rimediate!
Sono tutte NaLu,
partono dal
presupposto che i due siano già una coppia (e quindi molto
spesso dallo stesso
partirò io, come in questo caso) e devo dire che ha uno
stile che amo *-* Beh,
non vi annoio più, come sempre grazie se avete letto e
grazie doppiamente se vi
andrà di lasciarmi un commentino, sarà molto
gradito ^^
Vi dico sin
d’ora che non so con
quanta regolarità riuscirò ad aggiornare, sono
stata colpita da un grave lutto
in famiglia e non mi sono ancora ripresa del tutto :’(
Alla prossima
gioie <3
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Capitolo 2 *** It's ok, I'm ok ***
Lucy se ne stava
in disparte,
seduta su un cumulo di macerie lasciate dal Dragonoid mentre Natsu
litigava
furiosamente con Gray e Gajeel ci metteva del suo per alimentare la
rissa.
Non riusciva
proprio a smettere di
guardare il Dragon Slayer del Fuoco, incredula che fossero riusciti a
tirarlo
fuori da quell’affare che avrebbe finito con
l’ucciderlo; ed era arrabbiata,
terribilmente arrabbiata, infuriata con lui.
“Bruciate
questa cosa e me con lei!”.
Le parole che
gli aveva sentito
pronunciare continuavano a rimbombarle nella mente, dando vita a
scenari
orribili nei suoi pensieri. Natsu esanime, senza vita, era il suo
incubo
peggiore; ormai non poteva più immaginare la sua esistenza
senza il sorriso
ferino del mago. Senza di lui.
Strinse i denti
ricacciando
indietro le lacrime che tentavano di riversarsi dai suoi occhi, la
testa china
perché nessuno notasse il suo turbamento.
“Lucy!”.
La voce di Natsu
risuonò
improvvisamente troppo vicina e alzando il viso, Lucy lo scorse a pochi
passi
da lei. Le sorrideva come sempre, come se non fosse accaduto nulla,
come se non
avesse appena rischiato la vita a causa della pazzia di Daphne.
“Cosa
c’è? Non sei contenta che sia
tutto finito?”.
Lucy
scattò in piedi, i pugni
serrati lungo i fianchi e il viso bagnato da quelle lacrime che alla
fine non
era riuscita a trattenere. “Sei uno stupido
Natsu!”, esclamò fissandosi i
piedi. “Idiota senza cervello, come ti è venuto in
mente di chiederci di
ucciderti?! Non capisci… come avremmo potuto, solo per
tranquillizzarti la
coscienza e noi?! A noi non ci hai pensato? A me
non…”.
Un singhiozzo le
strozzò la voce e
tacque, mentre Natsu la raggiungeva velocemente. “Va tutto
bene, Lu”, le
sussurrò abbracciandola stretta. “Io sto bene.
Quell’affare è distrutto e
Daphne è fuori combattimento. È tutto a
posto”.
La maga
annuì impercettibilmente ma
continuò a piangere sulla sua spalla, sfogando tutta la
frustrazione e il
dolore patiti mentre assisteva impotente a quella che per Natsu doveva
essere
stata una vera e propria tortura. E che in maniera diversa, lo era
stata anche
per lei.
“Non
farlo mai più Natsu”, disse
infine quando riuscì a calmarsi. “Non tentare mai
più di gettare via la tua
vita, mi hai promesso che staremo sempre insieme!”.
Natsu
stava accarezzando pigramente la schiena nuda di Lucy che
sonnecchiava, stretta contro di lui, quando le aveva casualmente
sfiorato il
sedere; aveva sogghignato, troppo tentato per resistere, prima di
svegliarla
con un pizzicotto sulla natica morbida.
“Ahi!”,
aveva strillato Lucy saltando su. “Natsu ma che
combini?!”.
“Mi
diverto con la mia fidanzata, perché, non posso?”.
Lucy
era arrossita furiosamente sentendosi definire 'la sua
fidanzata' e
Natsu si era sollevato sul letto, mettendosi seduto anche lui.
“Puoi
divertirti quando la tua fidanzata è d’accordo,
non cos… ma che fai…
no, il solletico no, Natsu!”, aveva esclamato la maga tra le
risate mentre
Natsu la afferrava e la solleticava senza pietà, ridendo con
lei.
“Chiedimelo
per favore”.
“T-ti
prego… Natsu”, era riuscita a dire a un certo
punto, e lui l’aveva
accontentata, tornando a stendersi e trascinandola con sé
che ancora
ridacchiava.
“Così
va bene”, aveva sorriso il mago tirandole su il viso per
baciarla.
“Ne
Natsu”, aveva cominciato Lucy a un certo punto. “Io
e te staremo
sempre insieme, vero?”.
Natsu
aveva sorriso di quella domanda così dolce e aveva annuito.
“Te lo
prometto Lu, non ti lascerò mai”.
Natsu sorrise a
quei ricordi,
voltandosi a baciarla sulla tempia. Da qualche mese lui e Lucy erano
una coppia
a tutti gli effetti e solo pochi giorni prima le aveva fatto quella
promessa,
dopo aver fatto l’amore con lei. La loro prima volta.
“Hai
ragione, Lucy, scusa. Non ti
lascerò mai, te lo prometto di nuovo”.
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Eccomi *-*
Ragazze grazie,
grazie davvero per
l’entusiasmo con la quale mi avete dato il bentornata, vi
voglio bene <3
Tornando alla
storia, è riferita
alla saga filler dell’anime del Dragonoid ma penso che non ci
siano problemi a
leggere la ficcina, anche se non la conoscete… penso
^^”
Spero di poter
aggiornare al più
presto, e soprattutto più presto di questa volta!
Come sempre,
grazie se leggete e
due volte se commentate! Alla prossima <3
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Capitolo 3 *** Do you really? ***
Calmare Lucy
dopo la sconfitta di
Daphne non fu affatto facile: sebbene Natsu fosse salvo e le avesse
rinnovato la promessa, non volle
lasciarlo di un
passo e quando fu il momento di tornare al suo appartamento pretese che
lui la
accompagnasse.
Natsu attese che
Lucy terminasse il
suo bagno prima di salutarla e andar via ma quando provò a
dirglielo la maga
per tutta risposta sedette a cavalcioni su di lui.
“Dove
credi di andare tu?”, gli
disse sulle labbra prima di baciarlo, stringendogli le braccia attorno
al collo.
Dopo un primo
momento di
smarrimento per quell’atteggiamento, Natsu la strinse a sua
volta, strappandole
letteralmente l’asciugamano di dosso. “Non va bene
stuzzicare così un ragazzo,
lo sai?”, le disse mordicchiandole con studiata lentezza il
labbro inferiore.
Lucy si
lasciò andare a una
risatina divertita mentre svolgeva la sua sciarpa, chinandosi a baciare
la
pelle che scopriva. “Perché, cosa succede se lo
faccio?”.
Natsu si
alzò in piedi, quasi
ringhiando, tenendola saldamente fra le braccia. La portò
fino al letto dove la
lasciò cadere con poca grazia, accarezzandole il corpo con
lo sguardo e si
chinò carponi sul materasso, avvicinando il viso al suo.
“Succede
che poi devi farmi
contento, Lu”, le soffiò sulla pelle mentre si
avventava sulla sua bocca.
Lucy gli
passò le mani sulle
spalle, facendo scorrere via il gilet che ancora indossava, fino a
levarglielo
completamente e i pantaloni fecero in breve la stessa fine.
“Lucy…
guarda che così finisce
male”, disse Natsu scrutandola con quegli occhi assurdamente
belli; aveva
scoperto che quando lui era preda della passione diventavano
più chiari, come
fossero illuminati dal fuoco che gli ardeva dentro. E lei amava
perdercisi
dentro.
“Magari
è quello che voglio”, disse
riuscendo in qualche modo a invertire le posizioni.
Gli sorrise
teneramente,
accarezzandogli il viso, come volesse convincersi che fossero davvero
riusciti
a salvarlo, che fosse ancora lì con lei; quasi non si
accorse delle lacrime che
le bagnarono le gote e tentò di divincolarsi
dall’abbraccio di Natsu ma ottenne
solo che la stringesse più forte.
“Lucy”,
disse, trattenendola perché
non scappasse. “Cosa c’è? Va tutto bene,
io sono salvo”.
“Tu
davvero… davvero ti saresti
fatto uccidere pur di distruggere quel mostro?”.
Natsu si
chinò a baciarle il collo,
abbracciandola stretta a sé. “Se non fossi
riuscito a distruggerlo alla fine…
avrebbe ucciso anche te. Quindi sì, mi sarei fatto uccidere
se fosse servito a
proteggerti. Però sono con te adesso. Sono qui”.
Le sorrise
continuando a baciare la
pelle delicata della gola, mordicchiandola di tanto in tanto con i
canini
affilati, lasciando una scia umida sul suo corpo fino a lambirle il
seno. Sotto
il suo tocco, Lucy dimenticò i propri timori e la paura
provata, rassicurata
dalla sua presenza, dalle parole pronunciate, dalle sue amorevoli
carezze.
Natsu raccolse le sue ultime lacrime con le labbra e la
baciò, spingendola a
distendersi nuovamente e allungandosi su di lei. Lucy
intrecciò le gambe alle
sue, gli accarezzò la schiena fino a posargli i palmi sulle
natiche e lo spinse
contro di sé.
“Lu…”,
sussurrò il mago, stupito da
quell’iniziativa e la guardò negli occhi: era
arrossita ma non mostrava
esitazioni o pentimenti.
“Ti
amo Natsu. Sarei persa senza di
te, lo sai?”.
“E’
lo stesso per me”, sorrise
Natsu entrando in lei con un unico fluido movimento.
Lucy si
inarcò contro di lui, i
gemiti soffocati dalla bocca che copriva la sua; gli cinse i fianchi
con le
gambe, sopraffatta dal piacere che le spinte regolari e potenti di
Natsu le
stavano donando. Quasi non si rese conto di essere seduta a cavalcioni
su di
lui, le sue mani sui fianchi e le sue labbra di nuovo sul collo e sul
seno,
voraci nella bramosia della passione. Poche altre sue movenze e la
mente smise
di registrare ciò che accadeva, abbandonandola in un mondo
ovattato di piacere.
Risvegliarsi con
Lucy fra le
braccia era decisamente la cosa più bella che potesse
accadergli. Questo pensò
Natsu quando riaprì gli occhi, infastidito dal sole che li
illuminava
attraverso le finestre lasciate aperte.
Provò
a nascondere il viso fra i capelli
di Lucy e rimettersi a dormire ma stringerla così forte
contro il proprio corpo
gli faceva ottenere tutto tranne che il sonno. Sorrise guardandola, la
bocca
leggermente dischiusa dal respiro e l’espressione soddisfatta,
e le depose un
lieve bacio sulle labbra.
Assolutamente,
non intendeva
lasciarla.
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Rieccomi
ragazze, l’ispirazione e l’umore
mi hanno fatto un regalo direi XD
Dunque…
fa caldo, non trovate anche
voi :D? Direi che questa shot è abbastanza hot per i miei
standard, le parole
fluivano da sole pensando ai nostri due maghi in una situazione del
genere e il
risultato… me lo direte voi :P
È il
continuo della precedente, e
il fulcro è la frase che le da il titolo. In effetti, le
shot hanno gli stessi
titoli delle fanart di Alina-chan così che possiate
più facilmente capire a
quale mi riferisco di volta in volta :)
Mi ripeto ma
è inevitabile, grazie
se avete letto fin qui e grazie due volte se vi va di recensire, baci
<3
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Capitolo 4 *** Wrong side, Luce ***
Natsu si
lasciò andare all’ennesimo
sbuffo, allentando il nodo della cravatta che lo soffocava. Tra tutte
le idee
strambe del master Makarov, questa le batteva tutte, organizzare una
festa di
gala per Magnolia!
Li aveva
costretti a mettersi tutti
in ghingheri ma, Natsu ci avrebbe scommesso la sciarpa di Igneel, solo
per
poter meglio godere della vista delle prosperose maghe della gilda.
“In effetti non aveva tutti i torti”,
si ritrovò a pensare
osservando di sottecchi Lucy che faceva il suo ingresso
nell’edificio di Fairy
Tail.
Indossava un
lungo abito color
argento che concedeva davvero poco all’immaginazione: la
schiena era
completamente scoperta e lo spacco generoso lasciava libere le lunghe
gambe
flessuose. Natsu stava mentalmente contemplando i diversi modi in cui
avrebbe
potuto accarezzarle, baciarle e chissà altro, quando
l’avvicinarsi di Lucy lo
pose davanti a un’altra prospettiva allettante; la scollatura
non era più avara
e il fatto che l’abito scoprisse del tutto anche le spalle
mandava a farsi
benedire il suo sangue freddo, già scarso per natura.
“Ciao
Natsu!”, lo salutò lei,
allegra come sempre.
“Ciao
Lucy. Come mai sola?”, chiese
lui, pentendosi immediatamente nel momento in cui la vide abbassare il
viso.
Stava per
scusarsi prontamente quando
Lucy incrociò di nuovo il suo sguardo. Era arrossita ma
sorrideva,
confondendolo. “Non sono sola, c’è Loki
con me. Si è fermato a salutare Erza”.
Quelle parole
spensero sul nascere
ogni replica da parte di Natsu. Lo Spirito Stellare era ancora a tutti
gli
effetti un mago di Fairy Tail e come tutti i suoi nakama gli era
affezionato
ma… se c’era Lucy di mezzo –
praticamente sempre dal momento che lei era la sua
contraente – sentiva una morsa allo stomaco ogni qualvolta si
pronunciava il
suo nome.
“Ah…”.
“E tu?
Non hai
un’accompagnatrice?”.
“No”,
bofonchiò il Dragon Slayer
spostando il peso da un piede all’altro. “E adesso
scusami, questa sala mi
soffoca”.
Così
dicendo, si allontanò
piantando Lucy confusa e spaesata nel bel mezzo della sala da ballo
allestita
per l’occasione.
“Io proprio non lo capisco quando fa
così… che diamine gli è preso tutto
d’un tratto?”.
Scrollò le spalle, perplessa
dall’atteggiamento di Natsu, e si avvicinò al
bancone del bar.
“Ciao
Lucy!”, la salutò Mirajane,
cordiale come sempre.
“Mira-chan
dammi qualcosa di forte,
ti prego!”.
“Ehi,
ehi cosa c’è che non va, sei
appena arrivata!”.
“E
Natsu mi ha già fatto saltare i
nervi!”, esclamò la maga bionda fissando dritto
negli occhi la sua nakama. “Ci
siamo salutati, gli ho detto che c’è Loki con me e
lui si è allontanato con una
scusa neanche avessi la peste!”.
Mira rise
sommessamente, porgendo
un bicchiere a Lucy. “Davvero non capisci, Lucy?”.
“Cosa
dovrei capire?!”, sbraitò
Lucy vuotando il contenuto in un sorso solo con il rischio di soffocare.
“Vacci
piano, non è acqua… te l’ho
dato per rilassarti un po’, non per ucciderti! Natsu
è geloso, geloso marcio di
Loki, lo capirebbe chiunque! Tranne te
evidentemente…”.
Lucy tese
nuovamente il bicchiere a
Mira, crollando sul bancone come al solito. “Natsu non
è geloso di me. Da
quando Lisanna è tornata non ha occhi che per tua sorella,
mi meraviglia
persino che continui a prendere lavori con me, fanno tutto insieme
loro…
persino Happy ha smesso di darmi retta, non credevo che mi sarebbe
mancato sentirmi
dire che sono strana a ogni parola detta”.
“Ti
sbagli Lucy”.
“No,
non mi sbaglio! Dammene un
altro per favore, ho voglia di divertirmi stasera”.
Natsu
evitò accuratamente di farsi
trovare per tutta la sera, rimanendo ben nascosto sulla terrazza della
gilda.
Aveva gettato via la cravatta e acceso una delle sigarette che Gray
ormai non
fumava più, spuntate fuori da chissà dove,
ottenendo solo una brutta tosse che
per poco non lo strozzò.
“Che
schifo! Come diavolo faceva
quel mutandaro a fumare questa roba?!”, borbottò
calpestando il mozzicone prima
di voltarsi per tornare alla festa.
Doveva essere
quasi terminata
ormai, e sarebbe stato meglio che Makarov lo vedesse partecipe,
così da
scampare una lavata di capo epocale.
Effettivamente
nella sala non era
rimasta molta gente e sebbene tentasse di impedirselo,
individuò subito Lucy,
seduta in maniera alquanto scomposta su uno dei divani trasportati alla
gilda
per la serata di gala. Sembrava che stesse per crollare addormentata da
un
momento all’altro e a quanto pare non era stato
l’unico a notarla.
“Faresti
meglio ad andartene, non è
da sola”, disse rivolto al ragazzo sconosciuto che tentava di
convincerla a
seguirlo.
“Sc-scusa
amico, pensavo non ci
fosse nessuno con lei!”, esclamo quello fuggendo il
più velocemente possibile.
Solo quando non
riuscì più a
distinguerlo, Natsu tornò a prestare attenzione a Lucy,
ancora immobile dove si
trovava.
“Lucy
che fai qui tutta sola,
alzati andiamo… dov’è
quell’idiota di Loki?!”.
“L’ho
mandato via, non lo volevo
più qui… siediti tu”,
biascicò lei, afferrandolo per una mano nel tentativo di
tirarlo giù con sé.
Il mago la
assecondò, piazzandosi
accanto a lei a una distanza tale da permettergli di ignorare il suo
corpo
fasciato in quell’abito peccaminoso. Lucy, però,
evidentemente non voleva
rendergli la vita facile: non solo si avvicinò –
anche troppo per evitare certi
pensieri – ma sollevò le gambe per posarle sulle
sue, e nel movimento il
vestito le scoprì completamente.
“C-che
stai facendo Lu?”.
“Perché
non mi vuoi?!”, protestò
lei tendendo il viso verso il suo, gli occhi lucidi per
l’alcol. “Tu vuoi
Lisanna, sempre e solo Lisanna! Ma… io non sono un
giocattolo da mettere da
parte quando ti stanca!”.
Natsu
serrò la mascella nel
tentativo di ignorare quella bocca troppo vicina alle sue labbra.
“Non è come
pensi Lucy. Io non ti ho affatto messa da parte, ci tengo a
te”.
“Ci
tieni come agli altri nakama!
Io voglio questo!”, esclamò puntando il dito
indice contro il petto del mago. Evidentemente
intendeva il cuore, peccato avesse indicato il lato sbagliato.
“Questo,
Lucy”, disse Natsu
sorridendole intenerito mentre le spostava il dito al posto giusto,
“è già tuo”.
Il sole e la
leggera brezza
primaverile proveniente dalla finestra aperta, svegliarono Lucy come
nella più
classica delle fiabe; si stiracchiò pigramente, dandosi
mentalmente dell’idiota
per aver dormito con quel bellissimo vestito che ormai era uno straccio.
Natsu si era
addormentato sulla
poltrona che aveva trasportato vicino al letto e la scena le
strappò un
sorriso: fingersi ubriaca la sera prima era servito allo scopo e non
aveva
voluto tornare a casa sostenendo che avrebbe potuto star male durante
la notte.
Gli si
avvicinò piano, accarezzandogli
il viso per svegliarlo. “Natsu… andiamo mettiti a
letto”.
“Uhm…”,
borbottò lui ancora mezzo
addormentato. “Ho sonno, Lu”.
“Lo so ma
starai più comodo, è
ancora presto”.
In qualche modo,
Lucy riuscì a farlo
spostare sul letto, anche lui vestito come la sera prima; decisamente,
era
troppo onesto per approfittare di lei ubriaca.
“In effetti non lo ero ma lui non lo sapeva”.
Natsu la
abbracciò per la vita,
facendola sdraiare con la schiena contro il suo petto; le
passò il braccio
sotto la testa e poggiò il volto nell’incavo del
suo collo. “Così sto bene, Lu”,
sussurrò prima di riaddormentarsi.
Lucy sorrise,
stringendogli la mano
nella propria e chiuse gli occhi, sentendo il sonno tornare.
“Anch’io, Natsu”.
***********************************************************************************************************
Salve ragazze/i
^-^
Questa volta non
ho nulla da dire
sulla shot, lascio a voi il compito di dirmi le vostre impressioni :D
Come sempre,
grazie ai lettori e
due volte ai recensori, alla prossima ;)
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Capitolo 5 *** Idyll&Stardust ***
Natsu
ringraziò mentalmente il
cielo di essere finalmente sceso da quel mezzo infernale che il resto
del mondo
chiamava treno e lui… beh, mezzo infernale.
Quando fu
finalmente in grado di
rimettersi in piedi senza che tutto gli vorticasse attorno,
osservò Lucy, di
spalle e in piedi di fronte a lui, le braccia spalancate ad accogliere
la
brezza marina che giungeva sin nella stazione del piccolo centro
abitato dove
erano giunti.
“Questo
posto è splendido!”,
esclamò la maga voltandosi finalmente a guardarlo.
“Dai Natsu, troviamo
l’albergo, così potremo andare in
spiaggia!”.
“Luuucy!”,
piagnucolò Natsu. “Io
sto ancora male!”.
“Coraggio!”,
insistette lei
afferrandolo per un braccio e cominciando a trascinarlo via.
“L’aria salmastra
sarà un toccasana, vedrai!”.
Fu
così che senza possibilità di
replica, Natsu si ritrovò a essere sballottato in un dedalo
di viuzze in
pietra, ingombre di gente e banchi di mercanti carichi di merci di ogni
tipo,
fin quando finalmente Lucy si fermò, annunciandogli che
avevano trovato
l’albergo.
Qualche minuto
dopo, approfittando
del fatto che lei si fosse chiusa in bagno, il Dragon Slayer
potè infine
sdraiarsi sul letto. Stava già pregustando il suo sonnellino
ristoratore quando
la voce acuta di Lucy raggiunse dolorosamente i suoi timpani.
“Natsu!
Che stai facendo, non dirmi
che dormi!”, strillò, le mani sui fianchi e
un’espressione poco raccomandabile
in viso. “Dobbiamo andare in spiaggia, lo hai già
dimenticato?”.
“No
Lu, non l’ho dimenticato”,
sospirò Natsu rimettendosi seduto. “Andiamo
dai”.
Gli occhi della
maga si riempirono
improvvisamente di lacrime, mentre si copriva il viso con le mani, le
spalle
scosse dai singhiozzi. “Scusa Natsu… sono una
cattiva egoista… restiamo qui, sei
stanco”.
Natsu sorrise,
addolcito da quel
pianto e si alzò, raggiungendola in poche falcate.
“Basta Lucy”, disse
abbracciandola e cullandola leggermente. “Smettila di
blaterare, tu non sei
cattiva né egoista. Andiamo in spiaggia adesso, il sole e il
mare ci faranno
bene”.
Lucy
tirò su col naso, l’espressione
nuovamente radiosa, e afferrò la mano di Natsu.
“Andiamo allora!”.
Il mago
annuì, prendendo dalle sue
mani la borsa troppo pesante e nonostante tutto la seguì di
buon grado, felice
di essere riuscito a rivedere quello splendido sorriso.
Meno di
un’ora dopo, Natsu si
ritrovò, forse per la prima volta nella sua vita, a pensare,
pensare
seriamente: più precisamente a riflettere sul significato
della definizione
‘infernale’, perché se il treno lo era
allora non aveva parole per esprimere
quello che Lucy gli aveva fatto passare da quando erano giunti sulla
spiaggia.
Prima la sabbia
era troppo calda, e
lo aveva costretto a trasportarla a braccia dal momento che lui non
risentiva
minimamente di quel calore; poi stare seduta sulla sabbia era troppo
scomodo e
lo aveva rispedito a recuperare la sdraio dimenticata in albergo;
infine,
quando credeva di potersi rilassare prendendo un po’ di sole,
lo aveva mandato
a procurarsi un gelato, piagnucolando che faceva tanto caldo da farla
stare
male.
Adesso si era
finalmente appisolata
sul suo comodo sedile e lui aveva potuto approfittarne per stendersi
sul telo,
sulla sabbia accanto a lei e rilassarsi; davvero, forse se avesse
saputo cosa
lo aspettava, ci avrebbe pensato due volte prima di rispondere
affermativamente
all’idea di andare a visitare la cittadina di Stardust, dove
d’estate si poteva
vedere il cielo notturno più bello di Fiore. Eppure, ne era
certo, per
l’espressione raggiante che aveva illuminato il viso di Lucy
quando aveva
acconsentito, avrebbe fatto qualsiasi cosa. Alzò gli occhi
per guardarla,
voltata verso di lui e il broncio tranquillo che aveva quando dormiva;
sorrise,
afferrando la mano che teneva abbandonata verso di lui e vi
posò brevemente le
labbra, prima di rimettersi sdraiato e cedere alla stanchezza.
Pochi secondi
dopo, fu Lucy ad
aprire gli occhi per prima: dopo qualche momento di smarrimento,
realizzò
esattamente dove fosse e perché, e identificò con
certezza anche la persona che
dormiva beatamente vicino a lei. Un dolce sorriso le
increspò le labbra e stese
la mano ad accarezzare la chioma ribelle del suo dolce, adorabile
ragazzo, che
non la mandava al diavolo nemmeno dopo una giornata estenuante come
quella.
Sapeva di essere diventata intrattabile e alquanto isterica ma non
poteva
proprio farci nulla.
Il sole sembrava
non volerne
proprio sapere di tramontare quella sera ma quando finalmente lo fece,
lasciò
gradualmente il posto allo spettacolo più mozzafiato che i
due maghi avessero
mai visto: sebbene fosse passata la mezzanotte il cielo manteneva
un’insolita
tinta color cobalto e le stelle erano così tante e
così luminose, che non
sembrava nemmeno fosse notte.
Lucy era
talmente presa da quello
che stava vedendo che quasi non si accorse di Natsu alle sue spalle che
l’abbracciava e la faceva sedere fra le sue gambe, il torace
aderente alla
schiena di lei.
“Hai
freddo Lu?”.
“No,
va… va tutto bene, credimi!
Solo che non credevo che fosse davvero… davvero…
così!”.
Natsu rise
sommessamente, baciandole
la spalla e posando le mani sul ventre rotondo. “Lui cosa ne
pensa?”.
“Lei, vorrai dire!”,
ridacchiò Lucy poggiando le mani sopra le sue.
“E’ entusiasta direi, senti
com’è agitata!”.
“E’
irrequieto”.
“Non
sta proprio ferma”.
“E’
maschio!”.
“Femmina!”.
Natsu
incrociò lo sguardo con
quello di Lucy per qualche secondo e poi interruppe quel battibecco,
ormai
consueto, premendo le labbra su quelle di lei che rimase a fissarlo con
gli
occhi sbarrati, sorpresa da quel gesto.
“Vi
amo tanto, Lu”, sorrise Natsu
abbracciandola più stretta.
Lucy sorrise e
si voltò, sfiorando
il viso del Dragon Slayer con una leggera carezza a fior di dita.
“Anche noi ti
amiamo Salamander”.
***********************************************************************************************************
Ehilà…
non uccidetemi, so di essere
in ritardissimo ma davvero non è colpa mia, il lavoro
assorbe ogni mia energia
ç_ç *occhioni dolci mode on* Mi scusate?
Tornando alla
shot… dite la verità,
avreste voluto strozzare Lucy nella prima parte, vero XD? In
realtà non so come
sia uscita questa cosa dai disegni in questione – titoli nel
titolo :D – però è
stata un’ispirazione e ho deciso di seguirla.
C’è qualcosa che non mi convince
ma sebbene continui a leggerla da tutto il giorno, non riesco proprio a
venire
a capo di quello che è; però mi trasmette tanta
dolcezza – anche se è
presuntuoso detto da me che l’ho scritta – e
perciò ho deciso di postarla lo
stesso, ditemi pure cosa ne pensate senza remore di sorta ^-^
Mi ripeto per
l’ennesima volta,
grazie se leggete e grazie due volte se mi lasciate anche solo
un’impressione,
alla prossima <3
|
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Capitolo 6 *** Come here&Come here rude boy ***
L’ennesimo
sasso raggiunse l’acqua del lago,
andando a incresparne la superficie e disturbando le carpe koi che
nuotavano
tranquille.
Non che a lui
importasse minimamente la cosa:
era troppo arrabbiato per pensare lucidamente, e fissare pietra dopo
pietra le
onde create sul pelo dell’acqua era la sola cosa che lo
distraesse un poco dai
suoi cupi pensieri.
Deluso. Deluso e
furioso, ecco come si
sentiva. Le aveva affidato il proprio cuore, fidandosi delle sue belle
parole e
lei lo tradiva così, alla prima obiezione del suo
rispettabilissimo genitore.
Una smorfia sarcastica gli contrasse i lineamenti a quel pensiero: Lucy
non
faceva che lamentarsi di quanto fosse despota, della vita da reclusa
che le
aveva fatto condurre fino a pochi mesi prima e via dicendo, ma non
aveva
trovato obiezioni da fare quando lo aveva sentito cacciarlo via
sostenendo che
un pessimo elemento come lui non fosse adatto a sua figlia. Era rimasta
in
silenzio, muta a fissarsi i piedi, senza accennare un movimento nemmeno
quando
lo aveva sentito andarsene.
“Natsu?”.
Si
odiò, costatando che la sua voce era ancora
il suono più carezzevole per lui. “Che
c’è, ho dimenticato qualcosa a casa
tua?”, sbuffò, tentando di non dare a vedere
quanto fosse arrabbiato.
Lucy si
avvicinò fino a sederglisi accanto,
ignorando la sua domanda. “Stai dando fastidio alle
carpe”.
“Chi
se ne frega”.
“Allora
ha ragione mio padre a dire che sei un
cattivo soggetto!”.
Natsu si
voltò come se quelle parole lo
avessero scottato, incrociando lo sguardo con quello di Lucy che questa
volta
lo sosteneva fieramente. “Che cosa hai detto?!”.
“Hai
sentito… ho detto quello che sostiene lui
che, per inciso, non è quello che penso di te”,
disse la ragazza voltandosi
completamente verso di lui. “Anche se tu sembri non saperlo.
Aspettavi che ti
difendessi da lui? È questo che vuoi che faccia
perché tu creda finalmente alla
sincerità dei miei sentimenti? Dannazione Natsu, stiamo
insieme da otto mesi[1]
ormai e anche prima ci siamo frequentati a lungo, credi che se avessi
pensato
quelle cose di te sarebbe successo ugualmente?”.
Natsu
chinò il capo, i pugni stretti che
torturavano i fili d’erba sotto di lui. Sapeva che quello che
stava dicendo era
fondamentalmente vero però voleva anche che lei lo dicesse a
suo padre, che non
nascondesse i suoi sentimenti costringendo entrambi a vivere un
rapporto
clandestino.
“E’
vero Lu”, disse infine, tornando a posare
lo sguardo su di lei, “ma nascondergli la nostra relazione le
toglie esistenza.
Per lui non siamo una coppia, io sono solo un amico di sua figlia che
lui non
approva per nulla. E io non voglio nascondermi più, pretendo
che anche lui
sappia la verità”.
Lucy sorrise
teneramente, afferrando i lembi
della sciarpa che lui portava sempre per tirarlo verso di
sé, i visi che si
sfioravano impercettibilmente. “Vieni qui ragazzaccio!”,
lo trattenne, vedendolo tentare di scansarsi a quella parola,
già sentita dal
padre di lei. “Lo sei davvero, Natsu. Sei irruente, poco
educato e rissoso; e a
me piaci così, non trovo niente di sbagliato in te.
Perché hai un cuore grande
e generoso, daresti la vita per le persone a cui tieni. Hai un modo di
amare
particolare ma è tuo.
Sei perfetto
per me”.
“Tuo
padre dice che non devi frequentare i
ragazzacci”.
“E io
gli ho risposto che frequento solo
i ragazzacci[2]”, rise Lucy
prendendogli il viso fra le mani e riuscendo finalmente a far sorridere
anche
Natsu.
“Scusa
Lu”, disse lui cingendole la schiena. “Avrei
dovuto sapere cosa provi e come la pensi riguardo quello che dice tuo
padre ma…
ero troppo arrabbiato e forse troppo stupido per capire”.
Lucy scosse la
testa, accarezzandogli
lievemente il viso. “Non dire così Natsu. Non sei
stupido ed è del tutto
naturale che fossi arrabbiato per via del mio silenzio… ma
appena sei uscito
gliene ho dette tante che credo di avergli procurato un
infarto!”.
Il ragazzo
scoppiò a ridere assieme a lei,
baciandole lievemente le labbra. “Sei proprio cattiva
allora!”.
“Tutto
merito di un certo ragazzaccio che
amo da morire”, sorrise Lucy accoccolandosi fra le
sue braccia, che la strinsero forte, per non lasciarla più.
Natsu sorrise
baciandole i capelli. Le carpe
koi potevano tornare alla loro tranquillità.
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Ehm…
salve ^^” Scusatemi tanto T_T
Sono mortificata
di scusarmi sempre per i miei
mostruosi ritardi ma a mia discolpa posso dire che
c’è stato di mezzo il
concerto dei Nightwish e appena tornata da Milano il lavoro mi ha
sequestrata
di nuovo T_T
A tal proposito
mi scuso anche se impiego
secoli giorni per recensire le vostre storie che seguo, sorry
ç_ç
Senza contare
che mentre tento di scrivere le
shot per la raccolta mi balenano in mente ispirazioni per una nuova
long… mi
perdonate?
Ho scritto
questa shot in dieci minuti, giusto
il tempo di digitare sulla tastiera! E non sono stata nemmeno a
rileggerla
troppo, ogni tanto sperimento cosa succede a scrivere e pubblicare di
getto.
Temo però che il risultato non sia all’altezza
delle vostre aspettative, siete
sempre troppo buone con me! Ditemi pure cosa ne pensate senza remore :)
Notine:
[1]Questo
è un
omaggio alla splendida fic di Inori I can tell you that every time I can choose, always choose you.
[2]Questo,
invece, è quello che c’è scritto
sulla maglietta di Lucy in un’illustrazione a colori per la
copertina dello
Shonen Magazine, “I only date bad boys”,
letteralmente “Frequento solo i
cattivi ragazzi”.
Grazie, come
sempre, a chi legge e due volte a
chi recensisce, siete splendide! Baci ♥
|
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Capitolo 7 *** Heatened Spirit&Favourite Fairy Tale ***
Lucy si stava
preparando per la
notte, come di consueto.
E Natsu non
riusciva a toglierle
gli occhi di dosso nemmeno per un momento. Se ne stava immobile,
pigramente
sdraiato sul letto, tentando di ignorare il sangue che gli ribolliva
nelle vene
ogni qualvolta un semplice movimento di lei scopriva più
pelle del dovuto.
Stava giusto
maledicendo
l’abitudine di Lucy di portare sempre indumenti
così striminziti, persino
durante la notte, quando lei gli aveva sorriso attraverso lo
specchio…
decisamente, era troppo.
Prima ancora di
rendersene conto,
Natsu si era alzato e l’aveva raggiunta, intrappolandola tra
il proprio corpo e
il mobile da toeletta, il torace nudo premuto contro il suo seno.
Lucy gli
posò le mani sul petto e
lui l’afferrò per i fianchi, facendola sedere sul
piano dietro di lei,
costringendola a gettare indietro la testa per poterlo guardare negli
occhi,
l’espressione stupita.
“Natsu?”.
“Non
puoi farlo Lu”.
Lucy lo
guardò perplessa, un
sopracciglio sollevato. “Non posso fare cosa?”.
“Sorridermi
in quel modo quando sei
in queste condizioni… praticamente mezza nuda”.
Lucy sorrise
sorniona prendendo ad
accarezzargli le spalle, delicatamente, come fosse casuale.
“Nemmeno tu
dovresti andare in giro mezzo nudo, Salamander”.
“Io mi
vesto sempre così”.
“Anche
io”.
“Tu
non puoi!”, esclamò d’un tratto
Natsu abbracciando possessivamente Lucy. “Tu sei mia e solo
io posso guardarti!”.
La maga rise
sommessamente,
portando le mani sul suo viso. “Natsu… non ti
facevo così geloso, è ovvio che
io sia solo tua ma… sappi che lo stesso vale per te, cosa
credi, che le donne
siano cieche?!”.
“Non
è la stessa cosa”.
“Sì
che lo è”.
“No!”.
“Si!”.
“N…”.
L’ultima
replica di Natsu fu spenta
sul nascere dalle labbra di Lucy che gli avvinghiò le
braccia attorno al collo,
facendoglisi più vicina; lui, dopo l’iniziale
stupore, ricambiò il bacio con passione,
accarezzandole le gambe con fare tutt’altro che innocente.
Lucy rise
sommessamente sentendo la
vestaglia scivolare via e la bocca di Natsu sul collo mentre lei gli
accarezzava
i capelli. “Ti amo Natsu…”, disse in un
soffio abbracciandolo stretto.
Lui si
fermò, sollevando il capo
per incontrare il suo sguardo e le sorrise, quel sorriso ferino che
Lucy tanto
amava. “Anch’io Lucy. Tantissimo”, disse
prendendole il viso fra le mani e
posandole un bacio sulla fronte.
La maga chiuse
gli occhi a quel
contatto e strinse le mani di Natsu nelle sue, scostandole dal proprio
viso.
Sorrise della sua espressione stupita e se le posò sui
fianchi, avvicinando di
nuovo la bocca alla sua per poterlo baciare. Non disse nulla ma sapeva
che le
parole erano superflue con Natsu; lui era puro istinto, parlare troppo,
dal suo
punto di vista, era uno spreco di fiato e di tempo che poteva essere
impiegato
in maniera più piacevole.
E soprattutto
– ma questo era Natsu
a pensarlo – parlare significava tenere la bocca separata da
quella di Lucy per
più tempo di quanto sopportasse. Da quelle labbra che stava
gustando con tanta
foga che sembrava volesse divorarle; restò incantato a
fissarle, tumide e
rosse, dischiuse nei gemiti mentre si muoveva dentro di lei.
Se ne
impossessò di nuovo quando il
piacere divenne troppo per sopportarlo da solo, le sigillò
con le proprie perché
tutto quell’amore non si disperdesse fra quattro mura ma
restasse per qualche
momento un dolce segreto fra loro.
Il fruscio delle
pagine sfogliate
svegliò pian piano Natsu che non ne fu particolarmente
entusiasta; era ancora
notte fonda e il lume sul comodino illuminava la fonte di quel rumore:
Lucy.
Era distesa sul
ventre, i gomiti
puntellati sul letto mentre scorreva le parole seguendole con un dito.
Natsu sorrise
a quella scena e si voltò anche lui, allungandosi su di lei
per sbirciare oltre
la sua spalla.
“Natsu!
Mi hai spaventata”, disse
Lucy voltandosi a baciargli la guancia.
“E tu
mi hai svegliato! Si può
sapere che combini a quest’ora?”.
“Mi
è venuta in mente la mia fiaba
preferita, la mamma me la leggeva sempre”.
Natsu
passò un braccio attorno alla
vita di Lucy, reggendosi sull’altro per non pesarle addosso.
“E di cosa tratta
di così interessante da svegliarti in piena
notte?”.
La maga sorrise,
voltandosi nel suo
abbraccio per poterlo guardare negli occhi. “Parla di un
drago e di un cigno”.
***********************************************************************************************************
Buonasera :)
Or
dunque… non sono soddisfatta di
questa shot, vi dico la verità ma la sto rimaneggiando da
una settimana, è
evidente che meglio di così non verrà, anzi,
rischierei di peggiorarla -.-“
A un certo punto
mi sentivo poetica
e penso di essermi abbastanza discostata dal mio solito modo di
scrivere ma questo
me lo direte voi :D C’è un riferimento preciso in
questa shot, chi lo indovina
:P?
Da questo fine
settimana dovrei
avere del tempo in più, spero di sì
così non dovrò più farvi aspettare dei
tempi biblici per gli aggiornamenti :’(
Come sempre, un
grazie sentito a
chi legge e doppiamente sentito a chi commenta :D
|
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Capitolo 8 *** Snow Crystals&Suki Yo&Thank God it's cold ***
Sì,
nevicava la sera prima: si era
addormentata osservando i fiocchi di neve danzare e descrivere volute
fantasmagoriche nell’aria prima di posarsi sul davanzale.
Sicuramente
però, quando si era
svegliata Lucy non si aspettava di trovare Magnolia completamente
sommersa
dalla neve. Dovunque voltasse lo sguardo non vedeva altro che quel
biancore
abbacinante che faceva sembrare la città un regno incantato.
“Accidenti
a me, dovevo indossare
qualcosa di più pesante!”, piagnucolò
mentre camminava verso la gilda e si
sfregava le braccia addosso nel tentativo di scaldarsi.
“Buongiorno
Lucy!”, esclamò Natsu
spuntandole davanti all’improvviso e strappandole un urletto
di terrore.
“Natsu!
Dannazione, quante volte
devo dirti che in questo modo mi spaventi!”,
strillò la maga mentre si
stringeva le braccia addosso.
“Prendi
sempre tutto troppo sul
serio, Lu!”, sorrise di rimando lui, osservandola perplesso
quando si rese
conto che tremava. “Ti sei spaventata così
tanto?”.
Lucy si
trattenne dallo sbuffare,
esasperata; Natsu aveva la capacità, unica probabilmente, di
non capire mai
come stessero le cose. E lei non poteva fare a meno di trovare anche
quel suo
aspetto terribilmente adorabile.
Da qualche tempo
si era resa conto
di provare un sentimento molto profondo per il suo compagno di team.
Aveva
compreso quanto fosse intenso quel sentimento a Edolas, quando lo aveva
stretto
a sé, privo di sensi, svuotato del suo potere magico per i
deliri di un pazzo,
e aveva temuto che i suoi occhi fossero chiusi per sempre. Ma era
davanti a lei
adesso, e la guardava dubbioso, in attesa della sua risposta.
“Non
tremo di paura, sciocco!”,
aveva esclamato, la voce più dolce di quanto avesse voluto.
“Possibile che tu
non senta freddo con tutta la neve che è venuta
giù?”.
Il viso di Natsu
assunse
un’espressione indecifrabile mentre svolgeva dal proprio
collo la sciarpa di
Igneel. “Questa mi tiene caldo”, disse sorridendo
dolcemente a Lucy mentre la
copriva con parte di quella stessa sciarpa. “Così
va meglio, vero?”.
Lucy
restò imbambolata a fissarlo,
rabbrividendo appena – e non di freddo – quando le
sue dita le sfiorarono il
collo. Osservò la sciarpa che in quel momento li stava
tenendo legati e non
potè impedirsi di immaginare al suo posto un filo rosso[1],
quello che avrebbe
voluto ci fosse fra loro, quello che non c’era e –
ne era certa – non ci
sarebbe mai stato.
Quell’attimo
così intenso fra loro
non si sarebbe ripetuto; sarebbero tornati i soliti compagni di team,
lui
avrebbe continuato a infilarsi in casa sua nei momenti meno opportuni e
lei
avrebbe continuato a cacciarlo via, fingendo che la cosa la
infastidisse
davvero ma non sarebbero mai stati più che amici. Le lacrime
le pizzicarono gli
occhi quando quella consapevolezza si fece strada dalla sua mente al
cuore e in
uno slancio del tutto anomalo per lei, si gettò fra le
braccia di Natsu,
stringendolo come a volerlo trattenere con sè.
Il Dragon Slayer
la fissò, a sua
volta stupito di quel gesto: Lucy non aveva mai dato segno di
apprezzare le sue
attenzioni, ribadendo ogni volta che lui non sapeva proprio come
trattare le
donne; mentre questa volta non solo non si era scostata né
lo aveva malmenato
ma lo stava addirittura abbracciando! Ogni parola gli si
strozzò in gola quando
il suo udito finissimo potè cogliere un sussurro inudibile
per chiunque altro.
“Ti
amo”.
“Lucy…”,
iniziò, incapace di
proseguire. Non avrebbe saputo cosa dirle, lei non sapeva quanto
sensibili
fossero le sue orecchie e non aveva idea del fatto che
l’avesse sentita; la
cosa avrebbe potuto causarle imbarazzo e la sua tipica reazione sarebbe
stata
quella di scappare via, evitando l’argomento – ed
evitando lui – fino a quando
non lo avesse ritenuto dimenticato.
Lucy
alzò appena lo sguardo,
incrociando il suo; era arrossita e i suoi occhi sembravano
più grandi del
solito. Adorabile.
“F-fa
freddo e così va meglio”,
disse, tentando di giustificare il suo comportamento.
Natsu
sollevò le braccia,
stringendola a sè, e si chinò, toccandole la fronte
con la propria. “Sì,
si gela”.
Nonostante la
distanza ridotta,
Lucy lo vide arrossire a sua volta prima che le labbra di lui
sfiorassero le
sue, incerte e delicate come non si aspettava potesse essere Natsu.
Le sue mani
salirono a carezzarle
le guance e allora fu certa di vederlo: un filo rosso, sottile ma
indistruttibile, correre fra loro e tenerli avvinti in un legame che
forse
ancora non comprendevano appieno ma che avrebbero scoperto insieme,
giorno per
giorno.
“Ti
amo anch’io”.
***********************************************************************************************************
Buongiorno ^^
Dunque, questa
volta una flashfic,
veloce ma – almeno nelle mie intezioni – molto
tenera; le fanart stanno per
finire quindi presto vi libererete di me… ma non per molto,
ho una long in
programma :D
[1] Immagino
conosciate tutti la
leggenda del filo rosso, nel caso non fosse così la riporto:
"In
Giappone si dice che ogni persona
quando nasce porta un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra.
Seguendo questo filo, si potrà trovare la persona che ne
porta l'altra
estremità legata al proprio mignolo: essa è la
persona cui siamo destinati, il
nostro unico e vero amore, la nostra anima gemella. Le due persone
così unite, prima o poi, nel corso della loro vita, saranno
destinate ad incontrarsi, e non importa il tempo che dovrà
trascorrere prima che ciò avvenga, o la distanza che le
separa, perchè quel filo che le unisce non si
spezzerà mai, e nessun evento o azione potrà
impedire loro di ritrovarsi, conoscersi, innamorarsi".
Come sempre,
grazie mille se siete riusciti a
leggere fino ai miei deliri e ancora grazie se avrete la
bontà di dirmi cosa ne
pensate :)
Alla prossima ♥
|
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Capitolo 9 *** Fateful encounter&Mira's dream ***
Incontro del
destino.
La prima volta
che Cana le aveva
predetto una cosa del genere, aveva creduto di averlo trovato nel
ragazzo gentile
che aveva incontrato in una libreria di Magnolia. Lui, così
carino, educato,
acculturato… così simile a lei, troppo simile
perché fosse quello giusto!
Cana aveva
protestato vivacemente,
sostenendo che le sue carte non potevano aver sbagliato; e aveva
ragione, Lucy
aveva incontrato la persona che le avrebbe cambiato la vita esattamente
in
quello stesso giorno di un anno prima.
Il suo fatidico
incontro era caldo,
vivace e prepotente; rissoso e maleducato, sempre pronto ad attaccar
briga per
la minima sciocchezza, ma nessuno aveva un cuore grande e sentimenti
puri come
i suoi. Era bello e aveva uno splendido sorriso capace di farla
sciogliere come
neve al sole.
Si sentiva quasi
stordita dall’intensità
del suo amore per lei e quando lui le aveva confessato ciò
che sentiva, non
aveva potuto trattenere le lacrime mentre la baciava, tanto teneramente
da far
male. Era così irruente che nessuno avrebbe immaginato
quanto fosse dolce nel
suo modo di amare. E a nessuno, esclusa lei, era concesso saperlo.
“A che
pensi, Lu?”, la riscosse la
sua voce.
Lucy sorrise,
stringendo le mani di
Natsu che la cingevano da dietro e voltando appena la testa per
sbirciarlo. “Stavo
ripensando a quando mi hai confessato di amarmi davanti a tutta la
gilda… l’espressione
di Mira era impagabile!”, rise, vedendo le sue guance farsi
di fuoco.
“Non
c’è niente da ridere, mi ha
fatto sentire stupido!”.
Lucy si
voltò nell’abbraccio di
Natsu, stringendolo a sua volta. “Sprizzava
felicità da tutti i pori ma non ha
detto una parola… si è limitata a fissarci tutto
il tempo fin quando non siamo
usciti”.
Natsu
sbuffò rumorosamente,
voltando la testa di lato per nascondere quanto fosse imbarazzato.
“Vorrai dire
fin quando non ti ho presa e portata via di forza, non intendevi
muoverti di un
millimetro e mi fissavano tutti là dentro, non solo
Mira!”.
La maga sorrise,
appoggiando la
guancia al petto di Natsu dove poteva chiaramente sentire il suo cuore
battere
furiosamente. “E’ stato il giorno più
bello della mia vita, lo sai? Non osavo
sperare che tu sentissi lo stesso che sento io, anche se dentro di me
sapevo
che Cana aveva ragione”.
Il Dragon Slayer
la fissò senza
capire, grattandosi la testa. “E che c’entra Cana?
Io non le avevo mica detto
cosa provo per te”.
“Le
sue carte parlavano del mio
incontro del destino, in quell’esatto giorno, e avevano
ragione. Avevo già
incontrato te, ad Hargeon”.
Natsu sorrise,
le guance ancora
leggermente rosse. “Anch’io avevo visto qualcosa
nelle carte di Cana quel
giorno”, disse giocherellando con i capelli di Lucy.
“Che
cosa?”, chiese incuriosita lei.
“Un
drago e delle chiavi”.
***********************************************************************************************************
Ehm *si affaccia
timidamente* salve…
vi ricordate di me ^^”?
Scusate,
scusate, scusate *si
prostra in ginocchio* sono mortificata dal mio ritardo e dal mio
continuo
scusarmi per questo ç_ç Giuro che non
è colpa mia, è un pessimo periodo e ne ha
risentito l’ispirazione (anche quella per la long che si
è dissolta come nebbia,
niente, non è rimasta nemmeno un’ideuzza
ç_ç).
E come se non
bastasse, dopo quasi
un mese torno con una drabble ma l’idea mi piaceva
così, breve e concisa… voi
cosa ne pensate? Lasciatemi un commentino se vi va, grazie, e scusatemi
di
nuovo ç_ç
|
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Capitolo 10 *** Here&Happy Holidays ***
“Tra
qualche giorno sarà Natale,
Plue”.
Lucy sorrise ai
buffi tentativi
dello Spirito Stellare di appendere le decorazioni al piccolo albero
che stava
preparando nel suo appartamento di Magnolia.
Ormai era il
secondo Natale che
trascorreva con Fairy Tail ma era il primo con Natsu… il
primo da quando erano
una coppia a tutti gli effetti. Si guardò intorno dando uno
sguardo alla sua
casetta che ormai aveva perso del tutto il suo aspetto originario:
Natsu si era
praticamente trasferito da lei e l’abitazione aveva risentito
terribilmente
della sua irruenza!
Trattenne un
sospiro, posando le
proprie mani intrecciate sul ventre e un sorriso le distese
prepotentemente il
viso arrossito. ‘Non solo la casa porta un segno tangibile
della sua presenza’.
“Pu-puun?”.
“Va
tutto bene, Plue! Non appena
sarà qui glielo dirò, vedrai che ne
sarà felice”.
Lucy raggiunse
la finestra fissando
i fiocchi di neve che continuavano a cadere incessantemente da giorni;
immaginava che fosse per questo che Natsu non era ancora a casa,
nonostante la
missione fosse tanto semplice da richiedere non più di un
giorno di lontananza.
“Sicuramente
la neve sta bloccando
i treni”, continuò, rivolta più a se
stessa che allo Spirito. “Avrebbe dovuto
essere qui ieri ma ormai nevica da giorni, avrà avuto
qualche problema,
arriverà in tempo per la cena, sta’ a
vedere”.
Si strinse le
braccia addosso, nel
tentativo di calmare quell’ansia che la divorava da quando il
ritardo di Natsu
si era fatto più consistente che di poche ore; era certa che
niente e nessuno
avrebbe potuto impedirgli di tornare da lei ma se non lo aveva fatto
doveva
esserci stato un motivo serio… grave.
La porta di casa
si aprì con un
tonfo, distogliendola da quei tristi pensieri con tutta la veemenza che
solo
Natsu si portava dietro: e lui era lì, sulla soglia,
ansimante per la fatica e
tremante di freddo.
“Natsu!”.
“Ciao
Lu…”, disse mostrandole il
suo solito sorriso ferino mentre lei gli si lanciava tra le braccia.
“Ehi, ho
solo fatto un po’ tardi!”.
“Ero
preoccupata, dovevi tornare
ieri!”.
“Lo so
ma la neve ha bloccato i
treni, sono tornato a piedi per non farti aspettare troppo”.
“Stavo
pensando cosa avrei fatto se
tu non fossi tornato”, disse Lucy stringendolo più
forte.
“Ma
sono qui adesso, giusto?”,
sorrise Natsu abbracciandola a sua volta.
“Sì…
sì ci sei”, ribattè la maga
senza riuscire a trattenere un sorriso.
Natsu osservava
Lucy, preoccupato
del fatto che spiluccasse appena il cibo; sicuramente non era vorace
come lui
ma mangiare meno di un passerotto non era da lei.
“Sei
arrabbiata Lu?”.
Lucy si riscosse
immediatamente
fissando perplessa Natsu. “Cosa? No, perché
dovrei?”.
“Non
dici niente e non stai nemmeno
mangiando… lo so che ho fatto tardi ma non è
stata colpa mia!”.
La ragazza
sorrise intenerita
avvicinandosi al viso di lui e gli posò un bacio sulla
guancia. “Sei così
sciocco… è anche per questo che ti
amo!”, esclamò accarezzandogli leggera il
viso. “Stavo solo cercando le parole per dirti una
cosa… temo che non ne
esistano di giuste, però!”.
Natsu
aggrottò le sopracciglia,
confuso da quell’affermazione. Da quando conosceva Lucy, non
era mai rimasta a
corto di parole, doveva essere davvero una faccenda grave! La mano
della
ragazza coprì la sua, stringendola e portandosela sul ventre.
“Ecco
Natsu… io… noi…”. Lucy si
bloccò: non era sicura che Natsu fosse consapevole delle
conseguenze delle sue
azioni, era sempre stato così istintivo che temeva nessuno
si fosse preoccupato
di spiegargli il funzionamento di ‘certe cose’.
“Sei
incinta!”, esclamò Natsu,
stupendola.
La maga
restò a fissarlo a bocca
aperta per qualche secondo, incredula che fosse stato così
acuto.
“Lu
perché mi guardi così? Va tutto
bene?”.
“Tu…
come… come lo sai?!”.
Natsu
scoppiò a ridere di gusto,
picchiettandosi il naso col dito indice. “Questo funziona
benissimo, lo so da
prima che lo scoprissi tu. Il tuo odore è cambiato,
è diventato odore… di
madre”, sorrise semplicemente come se avesse appena detto la
cosa più ovvia del
mondo.
Lucy lo
guardò, abbracciandolo
stretto. “E ne sei felice?”.
Il Dragon Slayer
se la trascinò
sulle gambe, sfiorandole la fronte con la propria. “Non credo
di esserlo mai
stato così tanto”.
La maga gli
sorrise, portando
entrambe le mani sul suo viso. “Buon Natale, Natsu”.
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Buonasera
ragazze/i :)
Che vi posso
dire, neanche ve lo
sto a raccontare cosa è accaduto durante la mia assenza dal
sito ma questo non
mi giustifica per il ritardo terribile, scusatemi
ç_ç
Il mio cervello
non è a posto come
dovrebbe, prova ne è il fatto che mi viene in mente una fic
su Natale il 10 di
Luglio, vi rendete conto di come sono messa :(?
Beh…
grazie se avete letto fin qui
e grazie ancora di più se vi va di lasciarmi un commentino,
nonostante tutto,
Un abbraccio
forte forte a voi <3
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