I belong to you, you belong to me.. forever.

di _uareafirework_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non ti lascerò mai più, prometto. ***
Capitolo 2: *** Partenza. ***



Capitolo 1
*** Non ti lascerò mai più, prometto. ***


Mi svegliai tutta sudata e appiccicosa quella mattina, come ormai quasi tutte le mattine.
Lo stesso sogno ogni notte da dieci mesi.

"Tornerò presto... aspettami."
"Ti prego, non andare!"
"Mi dispiace."


L'immagine del suo viso è ancora impressa nei miei pensieri. 
Mancava poco ormai al mio ritorno a Melbourne e lui ancora non era tornato a Toronto.
Cercai di non pensarci troppo su', alla fine quando io sarei partita lui al suo ritorno non mi avrebbe ritrovata lì.
E forse era meglio così per tutti e due.
Stavo per entrare, quando sentii la Jenny, la mia coinquilina, aprire la porta di casa e dire "Tu non dovresti essere qui."
Incuriosita, scesi le scale. Arrivata al penultimo gradino mi fermai, sconvolta da ciò che vedevo.
Erano allucinazioni? Non credo.
Era lui. Era proprio il mio Austin. Era ritornato.
Lo guardai dritto negli occhi. Quegli occhi, gli stessi occhi che mi avevano rapito il cuore dieci mesi fa.
Come dire di no a quegli occhi?
'Devi porre resistenza Cassie, non puoi cedere.' pensai.
Al diavolo i miei pensieri. Mi buttai fra le sue braccia.

"Perdonami. Scusami, davvero. Non avrei mai dovuto lasciarti. Ti amo." mi disse, dandomi uno dei suoi baci.
"Anche io. Ma sai che presto dovrò tornare a Melbourne e..." risposi, ma fui bloccata dalle sue labbra, un'altra volta.
"Non ti preoccupare. Verrò con te! Io ti amo. Io ti appartengo, tu mi appartieni... per sempre, Cassie."
"E' una follia, Austin!"
"E' l'amore, Cassie! Fidati di me, andrà tutto bene."
"Mi sei mancato."


Lo strinsi ancora più forte a me, mentre mi scendevano lacrime di gioia sul viso.
Non sapevo come sarebbe potuta andare, ma tanto valeva provarci.


"Prometti che non te ne andrai più, promettilo!"
"Te lo prometto, Cassie. Non ti lascerò mai più, prometto."








Ok, come prima OS mi rendo conto che fa schifo,
ma vorrei sapere lo stesso che ne pensate  :33
Da sapere che l'ho scritta all'una di notte,
avevo fame ed ero anniata.
Se è una cagata non 
prendetevela con me uu
Baci, simona c:

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Capitolo 2
*** Partenza. ***


21 GIUGNO.

Caro diario,
ormai è tutto pronto.. tra poche ore andremo in aeroporto. Come la prenderà zia Lux la faccenda di Austin?
60% mi ucciderà e lo sbatterà fuori di casa, ma se siamo fortunati nel 40% dei casi dovrebbe essere "favorevole" ed ospitarlo in casa fino a quando non avremo trovato un posto dove stare. Secondo problema: Madison.
se non mi butta fuori di casa la zia, lo farà lei, tutti sanno com'è mia sorella, pf.
meglio non pensarci, hakuna matata lol.
Cassie (e Austin).

-Questo è il MIO diario, perché dovrei mettere pure te? - chiesi ad Austin spingendolo giù nelle scale.
-Così mi fai cadere! e poi c'ero anche io quando l'hai scritto, quindi ne ho il diritto. - disse bloccandomi le braccia e guardandomi negli occhi.
-Mahone, ti sei accorto della tua valigia per terra tutta aperta, vero? - gli chiesi, ridendo sotto i baffi.
Lui si girò di scatto e guardò la valigia che fece cadere per fare il figo con me, che idiota.
-Cazzo c: - disse sorridendo, scoppiai in una risata fragorosa, quasi con le lacrime agli occhi.
-Che ci ridi cammello? - chiese, precipitandosi sulla valigia e sistemando di nuovo le cose all'interno.
-Io sono Austin Mahone, e sono pro-disidratazione, yo. - dissi, "imitando" la sua voce.
-Quella non è la mia voce!
-Ma dai!? sbrigati che sennò arriviamo tardi. Casomai fammi parlare a me con zia Lux, ok?
-Aspetta, ma quindi non l'hai detto a tua zia che sto venendo? guarda che quella non mi fa nemmeno avvicinare alla casa, poi!
-Tranquillo, ora la chiamo
. -.
Salimmo sul taxi che ci aspettava fuori casa e chiamai zia Lux.
-Pronto?
-Ehi zia!
-Si, sto cazzo, sono Madison imbecille!
-Passami alla zia, amorevole e affettuosa sorella.
-Cassie! Sei già in aeroporto?
-Eh, no zia, sono nel taxi. Ehm… senti zia, con me sta venendo pure qualcuno… -
Austin mi interrose(?) e mi sussurrò “Qualcuno?!” .
-…un mio amico…- “un mio amico?!”.
-Austin! Comunque sia, sta venendo con me.
-Cassie ma io non so nemmeno chi sia questo Justin!
-Sto ca… Austin, zia, Austin. Comunque non ti preoccupare, non è un pedofilo né un pervertito, già è tanto! –
Austin mi diede una gomitata e io mi lasciai scappare un gridolino sordo dalle labbra.
-Tranquilla comunque, ce ne andremo di casa presto, o meglio, me ne andrò… abbiamo deciso che andremo a vivere a… - mi bloccai e chiesi ad Austin di suggerirmi qualcosa, lui mi rispose “Eh, Roma! Italia!”.
-…Roma! Italia, in Europa. Tanto so che a te non dispiacerà tanto, e già io ho l’età per farlo quindi…-
-Va bene, Cassandra, appoggio la tua scelta. Ma dovrai portarti dietro Allison, e non potrai contare più sul mio aiuto.
-Alli starà con Madison, non è un mio problema. Comunque, grazie per l’ospitalità che mi hai dato in questi anni, zia. –
attaccai, prima di essere travolta da una crisi di pianto.
-Non sapevo cosa inventarmi, scusa… comunque sia, intanto cerchiamoci un lavoro a Melbourne e poi prenoteremo i biglietti per Manchester. – dissi ad Austin mentre lui mi metteva un braccio intorno alla spalla.
-Manchester? E l’Italia? – mi chiese lui con tono interrogativo.
-Ma chi se la caga quella! Fidati di me, staremo benissimo in Inghilterra.
 
Nel mentre che parlavamo eravamo già arrivati in aeroporto…facemmo il check-in e ci avviammo verso il metal-detector. 

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