Ciò che è indispensabile

di I n o r i
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro ***
Capitolo 2: *** Confusione di un momento ***



Capitolo 1
*** L'incontro ***


Uscì dal suo appartamento di tutta fretta, correndo come una forsennata e rischiando quasi di cadere due o tre volte.

Cavolo, cavolo, cavolo.

Si sistemò meglio la borsetta sulla spalla.

Non ce la farò mai ad arrivare in tempo!

Svoltò l'ennesimo angolo di una delle viuzze di Magnolia e quel che vide davanti a lei fu solo una camicia a quadri.

Una camicia a quadri?

Cercò di frenare la sua corsa ma era ormai troppo tardi, così si ritrovò col sedere a terra in ben pochi secondi.

Aprì gli occhi e si lamentò per il lieve dolore che quell'atterraggio in grande stile le aveva procurato, prima che una mano le si parasse davanti agli occhi.

<< Oh, scusami! Ti sei fatta male? >>

Lucy alzò lo sguardo e lo guardò silenziosa. Era un ragazzo, quello difronte a lei. Notò con disappunto che la camicia a quadri di poco prima apparteneva proprio a lui. E poi si diede della stupida, per aver pensato per un attimo che fosse andata a sbattere contro una camicia volante.

<< Ehm... >> Il ragazzo la guardò imbarazzato, dato che non aveva ancora ricevuto alcuna risposta, e le poggiò una mano sulla spalla.

Lucy, a quel gesto, si riscosse dai suoi pensieri ed emise una risatina imbarazzata, forse un po' nevrotica. << No, sto benissimo, grazie. >> Lo rassicurò, alzandosi e sorridendogli.

<< Mi dispiace, ero immerso nei miei pensieri e non ti ho vista! >>

Lucy sbuffò, divertita da quella situazione: perché si stava scusando? Era lei quella pazza che gli era finita addosso perché non era riuscita ad arrestare la sua corsa.

<< Davvero, non devi scusarti, è stata colpa mia! >>

Lui la guardò sorridendo e poi le porse la mano. << Io sono Lucas, comunque. >>

Lei lo osservò qualche attimo, prima di ricambiare la stretta: era un bel ragazzo, Lucas. Molto alto -era sicura di non arrivargli neanche alle spalle-, con degli occhi color ghiaccio e dei capelli neri come la pece, un po' ribelli.

<< Piacere, Lucy. >>

Lucas le sorrise, lasciandole la mano. << Eri di fretta, stavi andando da qualche parte? >>

E Lucy, in quel momento, sobbalzò. << Oddio, sono in ritardo! Scusa, adesso devo andare. >>

Il ragazzo la guardò cominciare a correre come una furia e si voltò di scatto, cercando di raggiungerla. << E-ehi, aspetta! >>

<< Bye bye! >> Fu l'unica cosa che riuscì a sentire, prima di vederla scomparire fra le folla di persone che straripava all'interno della piazza principale di Magnolia.

Merda, pensò, guardando la borsetta bianca che aveva fra le mani.

 

 

 

 

 

<< Levy-chan! >>

Levy si voltò di scatto, vedendo una Lucy alquanto scombussolata correre verso di lei.

<< Lu-chan, finalmente! Credevo non saresti più arrivata! >>

<< Mi dispiace! >> Gridò, ansimando e asciugandosi qualche gocciolina di sudore che le scendeva dal viso. << è stata tutta colpa di Natsu! >>

L'altra rise. << Si è intrufolato di nuovo a casa tua? >>

Lucy gonfiò le guance e si strinse le braccia al petto. << Ormai quell'appartamento sembra più suo che mio. >>

Levy sospirò, sorridendo: chissà quand'è che quell'appartamento sarebbe diventato il loro.

<< Beh, ormai il treno è partito. >>

La bionda inizialmente non capì, poi si riscosse dai suoi pensieri e guardò il suo orologio: segnava le 15.17. Diciassette minuti di ritardo.

<< Oh, mi dispiace Levy-chan, sono pessima! >>

L'altra rise, avviandosi verso l'uscita della stazione. << Si, lo sei! >>

Lucy piagniucolò qualcosa d'incomprensibile e la seguì, prendendola a braccetto. << Non ci sono altri treni? >>

<< Il prossimo che porta ad Herimos passa fra circa due ore. Arriveremmo troppo tardi. >> Poi si voltò, guardandola in viso. Sembrava visibilmente dispiaciuta, la sua Lu-chan.

<< Dai, aspetteremo la prossima fiera del libro! >>

Lucy sospirò, portandosi la mano alla borsa. E constatando che non c'era.

Si bloccò di scatto e Levy la guardo stranita. << Lu-chan? >>

<< Oddio! >> Si portò le mani al viso e un alone nero la circondò. << Dove diavolo è?! >>

Si guardò intorno, sotto lo sguardo confuso della sua amica, ma della borsa non c'era traccia.

Era sicura di non averla lasciata a casa, per cui doveva esserle sicuramente caduta durante la sua corsa sfrenata dal suo appartamento alla stazione.

E questo voleva dire che non l'avrebbe mai più ritrovata.

S'infilò le mani fra i capelli, maledicendosi in tutti i modi possibili: tutti i soldi che aveva messo da parte per la fiera del libro erano in quella borsa!

Che giornata di merda.

<< Lu-chan, ma che hai? >>

Lucy guardò Levy e si sedette sulla panchina più vicina, coprendosi il viso con le mani e poggiando i gomiti sulle proprie ginocchia. << Credo proprio di aver perso la mia- >>

<< Stai cercando questa? >> Quella voce la interruppe e lei fu costretta ad alzare lo sguardo, trovandosi davanti il ragazzo su cui era andata a sbattere poco prima.

Lucas le stava porgendo la sua borsa, e lei non esitò a prenderla e a stringerla a sé in una specie di abbraccio -risultando anche abbastanza patetica- non appena la vide.

<< Grazie, grazie, grazie! >> Il ragazzo sorrise, vedendo gli occhi luccicanti di quella strana biondina.

<< Ma come hai fatto a trovarmi? >> Chiese Lucy, guardandolo confusa. Gli era completamente riconoscente, ma non credeva proprio che quel ragazzo che conosceva da neanche un'ora l'avesse cercata per tutta Magnolia solo per restituirle la sua borsa.

<< Mi sono permesso di guardare se avevi qualche documento nella borsa, e invece ho trovato questi. >> Così, le porse i biglietti di andata e ritorno per Herimos.

<< Oh... >>

<< E quindi sono venuto subito a controllare alla stazione. >>

Lucy sorrise, mettendosi una mano sul cuore: esistevano ancora questi bravi e onesti ragazzi.

<< Ti sono infinitamente riconoscente! >>

L'altro rise. << Non devi, davvero. >>

<< Ehm...Lu-chan? >> La piccola Levy spuntò in mezzo ai due, facendo ricordare all'amica della sua presenza.

<< Oh, Levy chan, questo è...Lucas, giusto? >>

Quest'ultimo annuì, stringendo la mano di Levy. Lei lo guardò un po' impacciata, prima di presentarsi in un mezzo sussurro.

<< Allora, siete dirette ad Herimos? >> Chiese lui poco dopo, indicando i biglietti che Lucy stava tenendo in mano.

<< Eravamo. >> Rispose prontamente Levy, e la bionda la guardò rassegnata: ok, quella frecciatina se l'era meritata.

Lucas sorrise. << E adesso dove andate? >>

Le due si guardarono un attimo. << Alla gilda. >> Risposero all'unisono.

<< Gilda? >>

<< Già, siamo due maghe di Fairy Tail. >> Affermò fiera Lucy.

Lui le scrutò qualche secondo, stupito, prima di farsi scappare un bello “Wow” decisamente entusiasta. << Non l'avrei mai detto! >>

<< A-ah si? >> Non era una cosa positiva, per niente.

Lucas annuì, ridacchiando. << Beh, ho fatto quel che dovevo, quindi adesso vi lascio, signorine. >>

Levy lo salutò con un cenno della mano e lui ricambiò, per poi ritornare con l'attenzione su di Lucy.

<< Ci vediamo, Lucy! >> Poi si voltò, senza aspettare la risposta che arrivò leggermente in ritardo da parte della ragazza.

<< V-va bene! E grazie ancora! >>

Ma di Lucas non c'era già più traccia, si era come dissolto fra le decine e decine di persone che affollavano le vie di Magnolia.

Così, Lucy si sistemò la borsetta sulla spalla e si voltò verso la sua amica, che la guardava sospettosa.

<< C-che c'è? >>

<< è carino, questo Lucas. >>

<< Beh, abbastanza, diciamo... >>

<< Ah-ah! Ti piace! >> Esclamò, puntandole un dito contro.

Lucy cominciò ad avviarsi verso la gilda, con una Levy che la osservava di sottecchi ad inseguirla.

<< Ma che vai dicendo? Mi ha solo restituito la borsa! >>

<< Potrebbe essere stato un colpo di fulmine. >> Ribatté l'altra, con gli occhi a forma di cuoricino.

Ok, doveva aver trascorso troppo tempo insieme a Mirajane. Sicuramente.

 

 

 

 

 

<< Levy-chan, non so neanche se lo rivedrò mai più! >>

<< Però non stai negando che ti piacerebbe rivederlo! >>

<< Ma come diavolo sei arrivata a questa conclusione? >>

Fairy Tail fu invasa dal battibecco fra Lucy e Levy, quando queste vi entrarono all'interno, e i membri presenti le guardarono sorpresi.

Era davvero strano che la quiete -cosa ancora più strana- che regnava alla gilda di tanto in tanto venisse interrotta proprio da quelle due, che erano le persone più calme e tranquille di Fairy Tail.

<< Eeehi, che avete voi due? >> Chiese Macao, che stava cercando di togliere l'ennesimo barile di birra dalle grinfie di Cana.

<< Lu-chan si è innamorata! >> Ammise Levy, sedendosi al bancone, sotto lo sguardo indignato della diretta interessata.

<< Ma non è vero! >> Cercò di ribattere, prima di trovarsi una Mira con uno sguardo inquietante alle spalle. Cavolo, aveva decisamente paura di voltarsi.

<< Chi è il fortunato, Lucy-chan? >> Bene, Mira aveva cominciato a farsi i suoi soliti film mentali. Non aveva più via di scampo, oramai.

Sospirò, sedendosi accanto alla sua migliore amica. << Ti odio, Levy-chan. >>

Levy rise di gusto, prima che vi entrasse anche Cana, in quel bel quadretto.

<< Luuucy, ti sei trovata il ragazzo e non mi hai detto niente? >> La bionda si tappò il naso, avvertendo l'odore nauseante di alcool che proveniva dalla bocca di quella ragazza. Erano le tre e mezza del pomeriggio, cavolo, come faceva ad essere già in quello stato?

<< Ma non ce l'ho il ragazzo! >> Piagniucolò, e Mira la raggiunse nuovamente.

<< Ma non devi vergognarti, Lucy-chan! È una bella cosa! >>

<< Infatti, anche Juvia la pensa così! >> S'intromise quest'ultima, sorridendole amorevolmente.

Una rivale d'amore in meno, questo fu il suo primo pensiero, seguito da una risata alquanto malefica.

 

E in quel momento, mentre cercava di destreggiarsi fra quelle quattro impiccione, si sentì prendere per una mano e fu costretta a voltarsi. Dietro di lei trovò un Natsu decisamente disperato.

<< Lu, ti ho cercato dappertutto! >> Così, le tirò il braccio e Lucy si alzò in piedi, guardandolo confusa.

<< Guarda la mia sciarpa! Guarda che disastro! >> L'altra osservò l'indumento che Natsu teneva fra le mani e notò che era ricoperto da macchie marroni.

<< Happy me l'ha fatta cadere in una pozzanghera piena di fango! >>

Lucy prese quella sciarpa e sospirò. << Appena torno a casa cerco di farla tornare come prima, tranquillo. >>

<< No, adesso! Non posso stare senza la mia sciarpa! >> Ribatté Natsu, cominciando a trascinarla verso l'uscita della gilda, sotto lo sguardo un po' perplesso e divertito di tutti i presenti.

<< E-ehi, aspetta! >> Ma lui non aveva per niente intenzione di lasciarle la mano, per cui Lucy si voltò verso le ragazze sedute al bancone e sospirò. << Vedete? Non ho il tempo d'innamorarmi! >>

Loro sorrisero e la guardarono uscire dalla gilda stringendo la mano del suo compagno di team.

<< Forse perché lo sei già, Lucy-chan. >> Sussurrò Mira, annuendo fra sé e sé.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Angolo autrice-

Ebbene, rieccomi alla ribalta con una nuova Nalu! :) Questa sarà una long che avrà al massimo 4 o 5 capitoli, quindi non mi avrete fra le scatole per molto tempo, tranquille. Solo che l'ispirazione ultimamente è tornata a trovarmi e quando mi viene voglia di scrivere di Natsu e Lucy lo faccio all'istante, anche alle tre e mezza di notte, come potete ben vedere :')

Quindi...niente, come avete capito questo Lucas sarà presente anche nei prossimi capitoli -non sono caduta in descrizioni dettagliate, ma io me lo immagino un gran figo *^*, voi vedetelo un po' come vi pare x)

Che dire, spero di avervi incuriosito e che questo capitolo non sia venuto fuori uno schifo, dato che a quest'ora il mio cervello comincia a perdere colpi. Quindi se trovate qualche erroruccio non esitate a farmelo notare!

Bene, e adesso vado a coricarmi. Un bacio e buonanotte! <3 Ps: Herimos. Nome completamente inventato, non ne trovavo altri ò__ò

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Capitolo 2
*** Confusione di un momento ***


Natsu si tuffò sul letto di Lucy con la grazia di un elefante, ma lei non si svegliò.

E forse neanche voleva che si svegliasse.

La osservò qualche attimo, sorridendo: dormiva come un angioletto, lei che di angelico aveva solo l'aspetto. I capelli biondi le ricadevano sul viso, così lui glieli scostò, credendo che le dessero fastidio. Poi poggiò la testa sul suo stesso cuscino, mantenendo la dovuta distanza dal suo volto -se Lucy si fosse svegliata e l'avesse trovato pericolosamente vicino, avrebbe fatto una brutta fine.

Sospirò, asciugandosi qualche gocciolina di sudore: Lucy aveva una mano accanto al suo viso, proprio sul cuscino, e stava stesa su un fianco in posizione fetale, quasi avesse timore di occupare troppo spazio nel suo stesso letto. Era lei che lo faceva sentire così...accaldato?

<< Lucy! >> Gridò, tirandole un cuscino sulla faccia. Ok, non era un buon modo per svegliare una persona, ma doveva far qualcosa per smettere di pensare a certe cose.

La maga si voltò dalla parte opposta senza scomporsi più di tanto.

<< Dai, svegliati, dobbiamo andare alla gilda. >>

Lei, per tutta risposta, sbuffò rumorosamente e si rintanò sotto le coperte.

Natsu si alzò e le si sedette sopra senza tanti preamboli, provocandole un certo dolore alla schiena che Lucy espresse in un urlo, seguito poi da un'imprecazione.

<< Alzati, scemo! Mi stai facendo male! >>

Natsu rise, tornando alla posizione in cui era fino a poco prima per far respirare l'amica.

<< Sono così peso? >> Chiese innocentemente, beccandosi un'occhiata assassina.

<< Ehi, che ci posso fare? È il peso della sapienza! >>

Lucy si mise a sedere e gli circondo il collo con le mani, in un vano tentativo di strangolarlo.

Ma a quanto pareva le sue mani erano troppo piccole e deboli per il fisico muscoloso di Natsu.

<< Dai, mi fai il solletico! >> Esclamò l'altro, ridendo sonoramente e prendendo le mani di Lucy nelle sue per toglierle dal proprio collo.

Lei sospirò, rassegnata, e lo lasciò andare, per poi ristendersi sopra al suo tanto amato letto.

<< Lasciami dormire, ieri sera sono andata a letto tardi per far andare via dalla tua sciarpa quelle macchie terribili, ora ho sonno! >>

Quella Lucy capricciosa lo faceva sempre divertire un sacco, così sorrise.

<< Ma Happy ci sta aspettando alla gilda, gli ho detto che l'avremmo raggiunto entro poco. >>

Ma da lei non ottenne nessuna risposta, così l'unico modo che trovò per svegliarla veramente fu quello di cominciare a farle il solletico un po' dappertutto, tanto per risultare ancora più fastidioso e snervante, a detta della ragazza.

<< Ti prego, Natsu! >> Riuscì a dire la bionda fra una risata e l'altra, mentre l'amico continuava imperterrito.

<< Va bene, va bene, ormai sono sveglia! >> Riprovò, e a quel punto Natsu si fermò e la guardò complice.

<< Bene, non ci mettere due ore come al solito a prepararti. >> Rispose, aiutandola a farla alzare.

Lucy lo guardò malamente e gli diede un buffetto sulla fronte.

<< Sei un tormento. >>

E Natsu ghignò, soddisfatto.

 

 

 

 

Appena entrata alla gilda si sedette al suo solito posto al bancone, come di abitudine, lasciando il dragon slayer del fuoco a bisticciare con Gray per l'ennesima cavolata.

Poggiò la testa fra le proprie braccia e chiuse gli occhi.

Poi li riaprì, sconsolata: era impossibile cercare di rilassarsi, con tutto quel baccano.

Chiese a Mirajane un succo d'arancia e si divertì a girare la cannuccia su se stessa per qualche minuto, osservando la sua amata Fairy Tail.

Era tutto come sempre, e a lei questo non poteva non far piacere.

E tutta quella confusione che diceva di detestare non le dispiaceva, in fin dei conti. Se non ci fosse stata, non si sarebbe sentita a casa.

Già, casa. Non doveva pensare a quella parola, o le sarebbe venuto un esaurimento nervoso.

Il suo appartamento era ridotto ad uno schifo, tutta colpa di quello stupido del suo compagno di team, che, mentre lei era intenta a farsi un bel bagno caldo e rilassante, aveva avuto la grande idea di prepararsi la colazione.

Appena entrata in cucina -se quel nome poteva ancora essere utilizzato per quella specie di...stanza ricoperta da gelatina e marmellata- l'aveva spiaccicato al muro con uno dei suoi soliti ed efficacissimi calci, ma questo non aveva cambiato la situazione: la sua cucina era inutilizzabile.

Lucy sbuffò. Dove diavolo si sarebbe preparata la cena quella sera?

Si voltò ed osservare Natsu, seduto al tavolo dei maschi a parlare di chissà quale fesseria.

Se solo non avesse saputo per certo che sarebbe stato in grado di peggiorare ancora di più la situazione, gli avrebbe fatto pulire la sua cucina da cima a fondo senza dargli neanche un momento per respirare!

Si, era un po' sadica, ma se lo meritava.

Improvvisamente le spuntò un'idea geniale in testa: se Natsu ed Happy invadevano sempre la sua privay entrando a casa sua per fare il comodo loro, perché lei non poteva fare lo stesso?

Così si alzò, con un sorriso vincente sul volto, e si diresse a grandi falcate verso il tavolo dei ragazzi, fermandosi non appena fu arrivata accanto a Natsu, sotto lo sguardo curioso di Gray, Elfman e tutti gli altri.

Si schiarì la voce e si mise le mani sui fianchi. << Stasera cenerò a casa tua. >> E non era una richiesta, era un'affermazione.

Lui la guardò stralunato e sorrise. << Va bene, la tua cucina è uno schifo. >>

<< E di chi sarebbe la colpa secondo te?! >> Esclamò, dandogli uno scappellotto degno di nota.

<< Ohi, ohi, ti ho detto che non l'ho fatto apposta! >>

Lucy sospirò, spazientita. Era inutile continuare a discutere per la stessa cosa.

<< Lucy ci avvelenerà, aye! >> Bisbigliò un Happy leggermente preoccupato all'orecchio di Natsu.

<< Almeno ci cucinerà qualcosa di diverso dal pesce, tu fai sempre e solo quello! >> Rispose l'altro di rimando, mentre dietro al corpo di Lucy si stava pian piano creando un certo alone nero e maligno che costrinse gli altri ragazzi ad evaporare all'istante.

<< Ma che schifo, sono troppo giovane per morire, Natsu! >>

<< Guarda che ti sento, stupido gattaccio. >> E a quel punto Happy rabbrividì, nascondendosi dietro la spalla dell'amico.

Natsu rise e si alzò, prendendo il succo d'arancia che la bionda teneva in mano e portandoselo alla bocca. Lucy sussultò e arrossì spudoratamente a quel gesto del tutto inaspettato e per niente da lui.

Ma che diavolo gli prendeva?

<< C-che stai facendo? >>

<< Bevo. >> Rispose semplicemente, alzando la testa e rimettendosi a sedere.

Lei deglutì, riorganizzando le idee.

Okey, Lucy, smettila di agitarti, tutti i ragazzi fanno cose del genere.

Era strano che lei, che dormiva addirittura nello stesso letto con un ragazzo, si agitasse se qualcuno beveva dal suo stesso succo di frutta.

Insomma, ma se quel qualcuno era Natsu...

Sospirò, scacciando dalla testa quel pensiero, e s'incrociò le braccia sul petto, sedendosi accanto ai due.

<< Che ci cucini stasera? >>

Lucy, alla domanda di Happy, sorrise. << Non ho detto che avrei cucinato per voi. >>

I due amici sbiancarono all'istante.

<< Vuole farci morire di fame! >> Bisbigliò nuovamente il gatto all'orecchio del rosato, che la guardò piagnucolante.

<< Naaah, Lucy è così buona e gentile, non lo farebbe mai...vero? >> Così la bionda fu vittima di uno degli sguardi più teneri e coccolosi che avesse mai avuto modo di vedere.

Ridacchiò, tappandosi la bocca con una mano. Era impossibile restare arrabbiate, quando si trattava di Natsu ed Happy.

<< Sei proprio un ruffiano. >> Esclamò, sorridendo.

Lui rispose con una fragorosa risata. << Lo prendo come un si! Happy, scriviamo una lista della spesa, a casa non è rimasto più niente. >>

<< Aye! >>

 

 

 

 

 

In una ventina di minuti, circa, si era ritrovata a girare per il mercato di Magnolia in cerca delle pietanze scritte sulla lista della spesa che Natsu ed Happy le avevano gentilmente chiesto di andare a fare. Beh, aveva accettato, malgrado tutto, dato che l'idea di mandare quei due a fare una cosa del genere le sembrava alquanto preoccupante: avrebbero combinato sicuramente qualche casino, e per quel giorno ne aveva abbastanza.

Le sembrava di essere una specie di mamma che si doveva prendere cura di due bambini un po' troppo cresciuti. Di uno in particolare: non era ancora riuscita a capire se Natsu fosse un ragazzo che si comportava da bambino, o un bambino che si comportava da ragazzo.

Non avrebbe mai trovato risposta a questo dilemma.

Ma, in fin dei conti...non le dispiaceva, tutto questo.

Insomma, più che una mamma si sentiva una specie di mogliettina.

Sorrise a quel pensiero così sciocco e infantile: non avrebbe mai avuto il coraggio di prendere come marito un tipo come Natsu. Ci teneva alla sua sanità mentale, lei.

Ma un giorno sarebbero cresciuti. E sicuramente si sarebbero dovuti allontanare, prima o poi.

Non perché lo volessero, ma non poteva di certo pensare che quando finalmente si sarebbe trovata un ragazzo, Natsu avrebbe potuto continuare a dormire nel suo letto quasi tutte le notti.

Ridacchiò tra sé e sé: se ci fosse stato Happy, in quel momento, avrebbe detto qualcosa come “Tanto non ti troverai mai un ragazzo!”

Pff, quello stupido gattaccio.

Continuò a camminare e si ritrovò davanti al fruttivendolo.

Comprò qualche mela, quelle che Natsu era solito divorare quando era a casa sua, e si sedette su una panchina per riprendere fiato: il sole di Luglio la stava cuocendo.

Davanti a lei passò una coppietta di fidanzatini: si tenevano per mano e ridevano fra loro, sembravano davvero felici.

Lucy sospirò. Ma lei lo voleva davvero, il ragazzo?

Non ci aveva mai pensato veramente. La sua vita le andava bene così, non aveva bisogno di nient'altro: aveva i suoi amici, la sua gilda, il suo appartamento -mezzo distrutto, ma quella era un'altra storia.

E poi...non voleva rinunciare a niente. Per quanto si ostinasse a dire il contrario, si era ormai abituata alle visite improvvise di Natsu nel suo letto. Come aveva detto il giorno prima a Levy-chan, quell'appartamento era anche un po' suo, oramai.

Era come se fosse una parte di lei. Come se, condividendo ogni singola cosa della sua vita con quel ragazzo, fosse diventata la sua...metà.

Sospirò, spiaccicandosi una mano sul viso.

Lucy, non sei e non sarai mai la dolce metà di Natsu, mettitelo bene in testa! Non vuoi esserlo, segui i consigli del tuo cervello per una volta.

<< Lucy! >> La ragazza, sentita quella voce, interruppe il dialogo con la sua coscienza e alzò lo sguardo.

<< Lucas! >>

Lucas stava in piedi difronte a lei in tutta la sua grandezza, con i capelli neri lucenti e gli occhi azzurri che più azzurri non li aveva mai visti, illuminati dal sole.

Lucy si alzò e dovette alzare lo sguardo di un bel po', per poterlo guardare in viso.

Lui le sorrise. << Non credevo che ti avrei rincontrata così presto. >>

Beh, io non credevo che ti avrei mai rincontrato.

Magnolia era una città piuttosto grande e affollata, dopotutto.

<< Che ci fai qua? >>

<< Facevo la spesa. >> Rispose, mostrandogli le tre buste ricolme di cibo che teneva in mano. << Tu? >>

Lucas le indicò una cartina della città. << Mi sono perso. Sai, non sono di qui, sono solo venuto a trovare per qualche giorno mio zio. >>

Lucy annuì, riflettendo. Ecco perché non l'aveva mai visto, fino al giorno prima.

Il ragazzo la guardò qualche attimo e lei arrossì, imbarazzata: nessuno l'aveva mai guardata così...così...intensamente.

<< Ti va di aiutarmi? Se non è un disturbo, ovviamente. >> Le chiese, con un tono fin troppo gentile e pacato.

Lucy annuì con vigore. << Nessun problema, lo faccio volentieri. >>

In fondo aveva finito di fare la spesa e aveva un sacco di tempo a disposizione, prima dell'ora di cena.

Sul viso di Lucas si disegnò un sorriso a trentadue denti. << Perfetto! >>

Lei ridacchiò, visto il tanto entusiasmo del ragazzo, e gli prese la cartina dalle mani.

<< Dove volevi andare? >> Chiese, osservandola bene e cercando di distinguere i posti che conosceva meglio.

<< Alla biblioteca. >>

Lucy lo guardò leggermente perplessa. Quello era il posto che conosceva meglio, dopo Fairy Tail e casa sua.

<< Amo leggere. >> Disse l'altro, come per giustificare il suo voler andare in biblioteca.

La bionda gli sorrise. << Anche io! >> Ammise, cominciando a camminare. << Seguimi, non è molto lontana da qui. >>

Lucas ghignò e si mise al suo fianco, guardandola di sottecchi. Lucy era bella. Tanto, tanto bella.

<< Quanti anni hai? >> Le chiese, pentendosi subito dopo di averlo fatto: non si chiede l'età ad una donna!

<< Diciassette. >> Rispose tranquillamente la maga. Lucas strabuzzò gli occhi. Troppo bella e formosa, per avere diciassette anni.

<< Tu? >> Perché era contenta di discorrere con uno sconosciuto? Si disse che avrebbe dovuto imparare a non fidarsi così facilmente delle persone che non conosceva.

<< Ventiquattro. >> Lucy si bloccò e rimase a bocca aperta qualche attimo, prima di ricomporsi quando Lucas ricominciò a parlare. << Sembro più giovane? >>

<< Beh, un po'... >>

Lui rise. << Me lo dicono tutti. >>

Lucy sorrise. Se Levy-chan o qualcun'altra della sua amiche -Mirajane, nel peggiore dei casi- l'avessero vista girovagare per le vie di Magnolia insieme a Lucas, sarebbe stata la sua fine.

Percorsero la piazza principale della città, in silenzio.

Stare accanto a quel ragazzo così tranquillo, ma per niente pesante, era, in qualche modo...rilassante.

Si, tutto lo stress che Lucy aveva accumulato in quella mattina era praticamente sparito con la sola presenza di Lucas.

Ma si sentiva un po' sporca dentro, all'altezza dello stomaco. Come se tutto ciò che stava facendo non andasse per niente bene.

Ma che c'era da preoccuparsi? Lo stava solo accompagnando alla biblioteca.

 

<< Eccoci arrivati! >> Lucy indicò la grande struttura difronte a loro e Lucas rimase letteralmente a bocca aperta. La bionda sorrise: era la stessa, identica reazione che aveva avuto lei quando l'aveva vista per la prima volta.

Senza tanti giri di parole, il moro le prese la mano e la trascinò all'interno della biblioteca, senza darle neanche il tempo di ragionare. Insomma, se non l'avesse presa alla sprovvista non glielo avrebbe lasciato fare, non sapeva niente di lui!

Ma quella scena le ricordo qualcosa. Un momento che custodiva gelosamente in fondo al suo cuore: il suo primo incontro con Natsu, la prima volta che le loro mani si erano intrecciate, quando lui la convinse a seguirla per entrare a far parte di Fary Tail.

Ma Lucas non era Natsu.

Così, slegò in un gesto fulmineo la presa e strinse la mano in un pugno, abbassando lo sguardo.

Lui restò confuso qualche attimo, all'interno della biblioteca, e poi capì. << Oh, scusami, sono stato preso dall'euforia. >> Sussurrò, dato che in un posto simile non poteva parlare normalmente.

Lucy lo guardò dubbiosa. La sua era stata una reazione esagerata?

Sospirò. << Fa niente. >> Rispose in un sussurro. << Comunque sei dove volevi essere...quindi, ecco, io vado. >> Era imbarazzata, dannatamente imbarazzata.

<< A-aspetta! >> Lucas la fermò con un tono di voce un po' troppo alto, beccandosi una bella occhiataccia da parte della bibliotecaria.

La maga si voltò, aspettando un continuo.

<< Visto che ti piacciono i libri, potresti farmi compagnia... >> Tentò di dire, prima di vederla scuotere il capo.

<< Devo tornare alla mia gilda, mi dispiace. >>

Si voltò e fece per andarsene, ma si bloccò sentite le parole di Lucas: << è solo che sei l'unica persona che conosco, qui a Magnolia. A parte mio zio, ma lui non può di certo accompagnarmi in giro per la città, viste le sue condizioni... >>

Lucy deglutì e si voltò, con uno sguardo preoccupato. << è malato? >> Forse avrebbe dovuto farsi i fatti suoi, dopotutto non conosceva per niente quel ragazzo spuntato fuori dal nulla.

Lui annuì. << Sono venuto qui per questo: sono l'unica persona che gli è rimasta, e oggi mi ha detto di andarmi a divertire, piuttosto che passare la giornata con lui, che non riesce neanche ad alzarsi dal letto. >> Poi sorrise, malinconico, affondando una mano nei suoi capelli neri. << Forse non avrei dovuto, ma non riuscivo a sopportare di vederlo in quello stato. >>

Lucy si avvicinò e gli rivolse uno sguardo colmo di comprensione. Già, lei sapeva ciò che si provava, in questi casi. Nonostante in quel periodo avesse avuto solo cinque o sei anni, ricordava perfettamente le sensazioni, il dolore che le infilzò il petto quando vide per la prima volta sua madre stesa sul letto in condizioni pietose: aveva ancora impressi nella mente i suoi occhi spenti, la sua pelle pallida e il suo corpo magro, che portava addosso i segni della malattia.

<< Mi dispiace. >> Disse tutto d'un fiato, le pizzicavano gli occhi.

Lucas sorrise. Non voleva vedere uno sguardo compassionevole in quegli occhi così belli.

<< No, scusami tu, sono stato davvero pesante e insistente. Se devi andare vai pure. >>

Lucy fece segno di no con la testa e gli rivolse uno dei suoi sorrisi più calorosi e sinceri. << Come hai detto tu, mi piacciono i libri, quindi andiamo alla ricerca di qualche bel romanzo da leggere! >> Così, Lucas, senza neanche accorgersene, si sentì trascinare verso il reparto dedicato ai romanzi fantasy.

 

 

 

 

Il tempo era trascorso fin troppo velocemente quel pomeriggio. Lucy aveva portato Lucas in giro per la città per farlo ambientare e per mostrargli le particolarità di Magnolia. Gli aveva perfino fatto assaggiare una delle torte che era solita comprare Erza dal suo pasticciere preferito.

Lucas era una persona colta, e aveva scoperto che anche lui, proprio come lei, stava scrivendo un romanzo. Alcune volte le sembrava di rivedere se stessa al maschile, in quel ragazzo.

 

<< Oddio, è tardissimo, devo scappare! >> Esclamò Lucy, guardando il suo orologio. Il tempo era trascorso velocemente, ma non si era dimenticata che doveva andare a cena da Natsu, quella sera.

Lucas la guardò alzarsi dalla panchina su cui erano seduti e l'impulso irrefrenabile di fermarla s'impossessò di lui. << Perché non ceniamo insieme? >>

La bionda lo guardò e le sue guance s'imporporarono di un leggero rossore. << C-cosa? >>

<< È un invito a cena, Lucy. >> Ammise il ragazzo, sorridendole teneramente.

Lucy per poco non diventò del colore delle fiamme di Natsu, sentite quelle parole.

Era la prima, la primissima volta che un ragazzo mostrava un interesse così esplicito nei suoi riguardi e che la invitava perfino a cena fuori.

<< A-ah, beh, ecco... >> Balbettò, preda della confusione più assoluta.

Lucas aspettò paziente un continuo, poi si alzò.

Lucy sospirò, cercando di calmarsi. Sentirlo ancora più vicino non aiutava per niente.

<< Stasera ho già un impegno, mi dispiace. >>

Il moro sorrise, leggermente imbarazzato. << Fa niente, davvero. >>

Lei lo guardò e quando i loro occhi s'incrociarono riabbassò lo sguardo, così lui ridacchiò.

Dall'aspetto poteva anche sembrare più grande, ma si vedeva da certi atteggiamenti, che era ancora una ragazzina.

Per quanto potesse cercare di risultare matura da ciò di cui parlava e da come ne parlava, aveva pur sempre diciassette anni.

Però le piaceva. Non sapeva quasi niente di lei, avevano solo trascorso un pomeriggio insieme...ma le piaceva.

<< Devi tornare alla tua gilda, no? Se vuoi ti accompagno. >> Affermò, tanto per allentare la tensione che si era creata.

Lucy alzò lo sguardo su di lui, imbarazzata. << No, non importa, tranqui- >>

<< Mi hai già detto che non vuoi cenare con me, almeno lasciati accompagnare. >> La interruppe l'altro, scompigliandole i capelli.

<< E va bene. >> Cedette, alla fine, e cominciarono ad avviarsi verso Fairy Tail.

Camminavano lentamente e in silenzio, ma questa volta Lucy non lo percepiva un silenzio tranquillizzante come quello di qualche ora prima.

Lucas era un uomo, e lei era solo una ragazzina a cui era stato chiesto per la prima volta nella sua vita di uscire.

Sospirò, cercando di non farsi sentire. Aveva pensato che fosse identico a lei, ma non era così.

Svoltarono l'angolo di una via e Lucy alzò lo sguardo dai suoi piedi: ormai erano arrivati.

 

Si bloccò in pochi istanti, come se avesse improvvisamente perso il controllo del proprio corpo.

Lucas la guardo perplesso, ma lei non lo notò neanche.

Rimase così, a bocca aperta, ad osservare ciò che si ritrovò davanti in quel preciso istante: c'era Natsu. E c'era Lisanna.

Il cuore le salì in gola e deglutì, preda della sorpresa più assoluta. Non riusciva neanche a sentire la voce di Lucas, che stava chiamando il suo nome da qualche secondo, oramai.

I suoi occhi erano piantati su un punto fisso, come la sua mente ed anche il suo cuore.

Perché c'era Natsu, e c'era Lisanna.

Abbracciati. Quasi avvinghiati l'uno all'altra, davanti all'entrata della gila.

Non riusciva neanche a formulare un pensiero logico in quel momento, e tutto le sembrò per un attimo annebbiato, prima che davanti ai suoi occhi si parasse Lucas, coprendole l'immagine che aveva ormai impressa nella mente.

<< Lucy, ma che ti prende? >> Le chiese, prendendola per le spalle e scuotendola, stando attento a non farle male.

Lucy, a quel contatto, sembrò risvegliarsi da uno stato di smarrimento e confusione assoluta e puntò gli occhi in quelli del ragazzo difronte a lei.

<< Va tutto bene? >> Non era normale che le fosse accaduta una cosa simile di punto in bianco, non se ne riusciva a spiegare il motivo. Sembrava...sconvolta.

<< Sai, Lucas... >> Si voltò e cominciò a camminare nella direzione opposta a Fairy Tail. << Penso che per stasera vada bene cenare insieme. >>

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Angolo autrice-

Ecco a voi il secondo capitolo, finalmente! :) Che dire, siete rimaste un po' sconvolte dalla scena finale, proprio come la nostra Lucy? Tutto si spiegherà più avanti, diamo tempo al tempo.

Anyway, non ho molto da dire su questo capitolo, se non che non ne sono pienamente soddisfatta -ma quando mai sono del tutto soddisfatta di ciò che scrivo? x) Spero, però, che vi sia piaciuto e che mi lascerete la vostra opinione, positiva o negativa che sia.

 

Ps: la storia è ambientata poco prima degli avvenimenti dell'isola Tenrou, e quindi anche prima dei famosi sette anni. Ho citato solo la morte della madre di Lucy, quindi, perché suo padre è ancora vivo e vegeto.

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