E' banale.. Ma io ti amo!

di sherry adler
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New Life.. ***
Capitolo 2: *** Che ci fa qui? ***
Capitolo 3: *** Vecchie conoscenze ***
Capitolo 4: *** Pallate di neve... ***
Capitolo 5: *** Bufera in arrivo ***



Capitolo 1
*** New Life.. ***


E' banale... Ma io ti amo!





Capitolo I°
New Life..






Era da più di due ore che una ragazza dai capelli ramati raccolti in una coda, se ne stava sdraiata sul divano fissando il vuoto con gli occhi arrossati dalle lacrime.
Il suo ragazzo l'aveva lasciata alle 19:30 per dirigersi a lavoro, sul set del film.. Promettendole che al ritorno l'avrebbe coccolata.
La domanda che sorgeva nella testa della rossa era: mi troverà a casa stasera?
E' vero.. lui non le aveva fatto mancare niente; l'aveva amata, le aveva dato la casa più bella di tutta Los Angeles.. Ma non ne poteva più.
D'un tratto si alzò dal divano e con i piedi scalzi si diresse verso lo specchio che c'era vicino all'immenso caminetto ancora acceso.
Fissò per qualche istante l'immagine che vedeva riflessa, poi disse -Che capelli perfetti, e che faccia perfetta! Davvero sei tu? io non ti riconosco! Ma guarda.. anche le unghie sono perfette! Le hai fatte davvero tu?-. Mentre parlava aveva cominciato a sciogliere la coda.
-Basta.. Mi dispiace Naozumi, ma me ne torno a casa- riprese correndo verso camera sua.
In cinque minuti si era vestita decentemente e aveva preparato le valige. 
Destinazione Tokio.
Era sulla soglia di casa quando si rese conto che non appena Naozumi fosse rientrato in casa l'avrebbe cercata. Fortunatamente le venne in mente un'idea che lo avrebbe rallentato per qualche giorno. Prese carta e penna e cominciò a scrivere:
''Amore, sono dovuta partire immediatamente per New York perchè nonna sta male, mi ha chiamato la mia mamma biologica, e l'ho raggiunta.. Tra qualche giorno sarò da te! Ti amo..''
Lo appoggiò sul tavolino della cucina e, dopo avere chiamato un taxi arrivò all'aereoporto.. L'avrebbero attesa 10 ore di viaggio.
 
Non appena fu seduta sulla comoda poltroncina rossa, la sua mente cominciò a fare i viaggi mentali. Con la testa appoggiata al finestrino, da cui si potevano vedere nuvole nere si addormentò.
Sicuramente, ora che era tornata a Tokio avrebbe avuto tante situazione sospese da affrontare. C'erano tante persone che non rivedeva da sette anni.. mamma, Rei, Aya, Fuka, Tsuyoshi.. Akito.
No.. aveva deciso: non avrebbe detto a nessuno di loro che era tornata. Si sarebbe rifatta una vita. 
 




SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutti!!! spero che la storia vi abbia colpito, è ancora all'inizio!
Sono così euforica all'idea di andare avanti che potrei cominciare a lavorare al secondo capitolo già ora!
Fatemi sapere cosa pensate di questo inizio.. sia cose positive che critiche.. qui si accetta tutto! So che è corta, e non è da me scrivere capitoli così corti.. ma l'ho fatto solo perchè questa è l'introduzione.. il bello verrà dai prossimi capitoli.
Nella speranza che qualcuno legga e recensisca.. Baciiiii a tutti!


Sherry Adler :)

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Capitolo 2
*** Che ci fa qui? ***


 E' banale.. Ma io ti amo!

 

Capitolo III°
Che ci fa qui?






-E il problema è che... è che..- Tsuyoshi era in preda ad una delle sue crisi di panico e non riusciva a continuare il discorso.
-Forza tesoro, vai avanti! ...Andiamo- lo sollecitò Aya in modo apprensivo e lui si tranquillizzò riprendendo a parlare -Vedi.. il fatto è che stamani Akito mi ha presentato una ragazza..-
Aya divenne seria -Ah si? mi stai piantando per caso-
Tsuyoshi si picchiò la mano destra sulla fronte: Aya non aveva capito.. la cosa era quasi più grave!
-Nono tesoro!- le baciò la guancia in modo affettuoso e poi riprese  -Non è una ragazza qualsiasi... è la ragazza di Akito.. cioè una con cui esce-
Lo sguardo di Aya divenne come quello che hanno le statue di pietra. 
Si alzò di scatto dal divano sul quale era distesa e cominciò a camminare su e giù nel salotto, facendo vorticare in aria l'indice con fare nervoso, mentre ripeteva -Akito ti odio.. hai rovinato tutto, tutto!! Avevo già pensato a tutto! Maledetto Babbuino!- poi prese un vaso e lo gettò in terra, facendo saltare per aria tutti i frammenti di vetro.
C'era un motivo se era la ragazza di Tsuyoshi.. Se si arrabbiava era meglio starle lontano.
Si avvicinò a lei da dietro e le cinse le spalle - Tu e Fuuka avevate già pensato che sareste riuscite a rimetterli insieme vero?-
Lei si calmò, ma rimase triste. Si girò verso Tuyoshi e disse -Io li ho sempre visti insieme, e non riesco a credere che le loro vite siano separate.. ci stavo già pensando.. come delle coppie felici, a spingere le carrozzine dei nostri figli, che saranno appena nati.. e diventeranno amici, proprio come noi!- aveva l'aria sognante.
-Hai ragione.. ma non sempre quello che sembra è la realtà. Sana ha lasciato Akito e sta con Kamura, questa è la realtà. E' realtà anche il fatto che Akito si è rifatto una vita e verrà in montagna con Mya, la sua ragazza..-
Non voleva ammetterlo, ma Tsu aveva ragione.. Mya o non Mya, lei avrebbe comunque portato in montagna la sua migliore amica.
 
-Fuka, devi capire che ad Akito probabilmente non interessa nemmeno più Sana.. poi voglio dire, è stata lei a lasciarlo!- 
-Tutti possiamo sbagliare Geremy! E Poi quei due non possono stare separati.. andiamo, lo sai anche te!!-
-Fuka, ho visto Akito stamani, davanti a casa sua.. e si stava baciando con una ragazza!-
-Ma che dici? andiamo non è possibile!- replicò incredula Fuka.
ma lui non rispose come lei voleva, e fece cenno di ''no'' con la testa.
-Devo pensare a qualcosa..- disse la morettina correndo su nella camera da letto. Era più combattiva di Aya, e Sana era uguale a lei. No, non si sarebbe arresa facilmente!
 
 
La mattina seguente il sole aveva deciso di non brillare alto nel cielo di Tokyo. Sembrava un giorno di lutto, tutto era buio e anche il cielo da un momento all'altro si sarebbe messo a piangere.
Sana si alzò presto e dopo aver indossato una tuta andò a correre, sperando di scrollarsi di dosso tutte le preoccupazioni.
Corse per quasi un'ora, fino ad arrivare in un parco familiare. Quanti ricordi le riportava alla mente; quanti ricordi che però lei voleva cancellare. Le scese una lacrima, che sul suo volto riuscì a confondersi con le gocce di pioggia che scendevano dal cielo.
Si sedette su una fredda panchina di ferro e rimase a contemplare il paesaggio che aveva davanti per qualche minuto, fino a quando non le passò davanti un clochard. -ehi.. saresti gentile da darmi una sigaretta?- lo guardò con gli occhi gonfi di lacrime.
Lui si avvicinò con aria innocua e le sorrise. Si sedette accanto a lei e le poggiò la sigaretta nella mano, poi disse -Una signorina carina e gentile come lei non dovrebbe fumare.- 
Lei lo guardò e accennò un sorriso, ma non riuscì a parlare. -Ha tutta l'aria di una ragazza che cerca di scappare dal passato e dal presente.. ma scappando non si arriva da nessuna parte, glielo dico per esperienza, mi creda.- gli disse il vagabondo in tono sincero.
-Diamoci del tu..- rispose l'attrice sorridendo, poi dopo essersi asciugata le lacrime con la manica della felpa continuò -Non riesco a non scappare.. a volte mi sento egoista.. se ti dico da dove sono scappata è così che mi considereresti. Una ragazza egoista.-
Lui le fece cenno di andare avanti. Non sapeva qual era il motivo del suo comportamento, ma voleva aiutare quella ragazza rossa.
-Sono un'attrice, sono fidanzata con un attore e viviamo in un mega villone a Los Angeles, serviti e riveriti da dieci persone.. eppure me ne sono andata!  E invece tu sei quì, al freddo e alla pioggia, e non ti lamenti, ma ti accontenti di quello che hai. Ti faccio pietà vero?- disse facendo un tiro dalla sua sigaretta, poi spostò lo sguardo sull'uomo.
-No, non mi fai affatto schifo, anzi.. dico che hai fatto la scelta giusta. Vedi, non sempre i soldi rendono felici. Io preferirei mille volte vivere quì, come voglio io e sentirmi libero piuttosto che stare rinchiuso tra vizi e agi che però, non mi rendono felice.- poi le fece l'occhiolino e le asciugò un'altra lacrima dolcemente.
Lei sorrise grata.
La vedeva come una figlia. Per ora solo lei non lo aveva trattato come un poveraccio, ma come un amico pur non conoscendolo. Quella ragazza era diversa da tutti gli altri, se lo sentiva dentro.
-Ehi.. come ti chiami?- chiese poi rivolgendosi ancora a Sana.
-Io mi chiamo Sana, e tu invece?- chiese curiosa sistemandosi meglio sulla panchina.
-Io sono François...- disse sorridente facendo un tiro dalla propria sigaretta, poi allungò la mano in modo educato e disse -Bene Sana, molto piacere... Sarà bene che tu torni a casa ad asciugarti altrimenti rischi una bella febbre!-
-Senti, se vuoi puoi venire a casa mia!- disse con il suo solito tono ingenuo da bambina, ma lui rispose in modo negativo con la testa.
-Non ti preoccupare.. io sto bene anche quì! ora corri piccolina.. e spero di rivederti presto!- 
Lei lo salutò con la mano e tornò di corsa verso casa.
Tra un ora sarebbe dovuta entrare a lavorare e doveva ancora farsi la doccia.
Tutto sommato ora era contenta e sollevata. L'incontro con quell'uomo le aveva dato il coraggio di andare avanti.
 
 
-Ehi François! tutto apposto?- 
-Non c'è male Akito! Oggi ho conosciuto una ragazza deliziosa, era venuta a correre quì.. non per il bisogno di tenersi in forma, ma per scaricare le tensioni penso..-
Akito lo guardò raggiante. Voleva bene a quel vecchio Clochard da quando l'aveva visto. Lo considerava un amico e un padre.
-Ehi.. ma se è una ragazza lasciala a me.. tu ormai hai passato l'eta!- Akito gli battè una mano sulla spalla con fare amichevole.
-La lascerei anche a te, se tu non stessi con la bionda! Sai che non mi piace..-
-Ahh.. quanto la fai lunga.. è bella, e fino a quando mi soddisfa sarà la mia ragazza!- gli disse ammiccando.
-Ahhh quando cambierai furfante!?-
-Mai! io torno ad allenarmi.. Ciao François!-
-Ciao ragazzo mio!- lo salutò alzando un po' il tono di voce per farsi sentire dal ragazzo che già si stava allontanando dal parco.
 
 
---°---
 
 
il telefono di Fuka cominciò a squillare e lei guardò il display prima di rispondere. Si girò verso Aya, che lavorava in ufficio con lei e disse -Aya è Sana.. devo dirle che eric...??-
-No.. niente di niente, ne che è fidanzato nè che viene in montagna.- la interruppe Aya..
-Pronto Sana!-
-Ciao Fuka!-
-Allora, come te la passi?-
-Mah.. direi che da ieri a oggi non è cambiato molto- rise.
-Dai Sana, sei sempre la solita!! Allora vieni in montagna?-
Sana esitò a rispondere, poi ripensò alle parole che le aveva detto François e disse -Si.. mi hai convinta! Non vedo l'ora di sciare.. allora quando partiamo? serve la macchina? e gli sci?-
Fuka fu costretta ad allontanare il cellulare dall'orecchio in quanto Sana stava letteralmente urlando.
-Ehi scema.. ma sei impazzita! Dico, ma che urli!! stai calma e ora ti dico tutto. Allora, abbiamo anticipato la partenza: partiamo venerdì pomeriggio appena stacchiamo da lavoro, non ti preoccupare per la macchina. Tu vieni da me alle 18 e 30 e comunque gli sci sono lassù! Ne avrò sicuramente io un paio per te!- 
-ok Fuka! allora siamo ok.. se vi va stasera potete passare da me per una serata in rosa.. come ai vecchi tempi!-
-Oh Sana... mi dispiace,io sono a vedere la partita di calcetto di Geremy.. ma aspetta, posso sentire Aya..- esitò un po' e riprese -Nemmeno Aya c'è, è a cena fuori con il suo ''pasticcino caccolo.. ehm cioccolatoso''- cantilenò la ginnasta.
-OK, casomai passate uno di questi giorni al bar..!- disse tra le risa, poi si riattaccarono.
-Aya, è inutile non dirle che c'è Akito e anche la sua ragazza.-
-Lo so Fuka, ma come facciamo? O accoppiamo quella smorfiosa oppure aspettiamo.. magari non fa storie e viene su lo stesso.- disse Aya tornando a guardare le fatture che aveva sulla scrivania dell'ufficio.
-Ok.. staremo a vedere.-
 
 
---°---
 
-AKITO! Mi stai ascoltando?-
-Tsuyoshi non mi rompere!-
-Ah si è? Tsuyoshi non mi rompere? Ti sto chiedendo una cosa importante e tu mi dici ''Tsuyoshi non mi rompere''?- disse il moro con gli occhiali arrabbiato. Che diamine, stava chiedendo consiglio al suo migliore amico e lui non lo stava nemmeno considerando! Stava guardando in modo spensierato fuori dalla finestra del loro ufficio.
Era più forte di lui. Era rimasto incuriosito dalle parole del vecchio François.. ora voleva vedere quella ragazza!
-Io ti ho sempre aiutato con Sana!-
Merda... Tsuyoshi si pentì subito di ciò che aveva detto.
Sapeva benissimo che il nome Sana lo mandava in bestia.
-Per tua informazione, io e quella stronza ci siamo lasciati sette anni fa! Quindi vedi di non nominarmela più!-
- Akito scusa.. ma voglio chiedere ad Aya di sposarmi.. ma non trovo le parole adatte!-
-Senti Tsu.. lei ti ama.. non importa come glielo chiedi, lei ti dirà di sì!- disse il biondo cingendo le spalle all'amico.
Era sicuro che un giorno anche lui e la sua Sana sarebbero finiti in quel modo, e invece no.. Lei lo aveva lasciato e stava da sette anni con il damerino di Kamura.
-Grazie amico, e scusami per aver menzionato S..-
-Non fa niente. Lei è un capitolo chiuso, mi è indifferente!- disse interrompendolo. Gli faceva male anche sentire il suo nome.
-A proposito, devo dirti una cosa..- continuò guardando il migliore amico.
-Dimmi tutto Akito!-
-Mya non può venire in montagna. Le hanno messo i turni all'ospedale! Ha detto che comunque posso venire.. tanto siete tutti fidanzati, non corro il pericolo di incappare in nessuna ragazza!-
Tsuyoshi era contento da una parte e terrorizzato dall'altra.
Contento perchè forse sarebbero riusciti davvero a rimettere insieme lui e Sana, terrorizzato perchè non sapeva come rivelare al migliore amico che il suo peggiore incubo sarebbe stato con lui per una settimana.
-Eheheh.. certo, può stare tranquilla!- fu tutto quello che Tsuyoshi riuscì a dire.
 
 
Il venerdì pomeriggio arrivò presto, e Sana era indaffarata più che mai a preparare le sue cose.
Squillò il telefono.
Naozumi.
-Amore come stai?-
-Male.. mi manchi Sana.. quando torni?-
-Tesoro non lo so.. fino a quando non sta bene nonna non mi posso allontanare!- si finse dispiaciuta.
-Capisco.. ora scappo, che mi cominciano le riprese.. ci sentiamo domani! Ti amo!-
-Ti amo anche io!-
Si lasciò cadere sul letto. Quanto ancora doveva continuare a fingere? quanto?
-Su Sana, sarà bene sistemarsi o farai tardi!- 
Subito però ritrovò il buon umore. La sera prima Aya l'aveva chiamata e aveva detto che ci sarebbero stati anche Geremy e Tsuyoshi.. non vedeva l'ora di rivedere i suoi amici.
 
L'orologio segnava le sei e venti e Akito montò in sella alla moto e si diresse da Fuka. Finalmente un po' di sano divertimento. Era sicuro che si sarebbe fatto delle grosse risate vedendo Tsuyoshi chiedere ad Aya di sposarlo.
 
Sana arrivò a casa di Fuka, e la vide fuori dal cancello con Geremy, Aya e Tsuyoshi. Poi vide una moto di color nero metallizzato.
Scese anche lei dall'auto, e si diresse dagli amici.
Akito scese di moto e si tolse il casco. Di colpo spalancò gli occhi.
Lei fece lo stesso.
Si guardarono intensamente negli occhi, che trasmettevano rabbia e nostalgia allo stesso tempo.
-Lui che ci fa quì?-
-Lei che ci fa quì?-







Spazio Autrice:

Allora?? ciao a tutti!!! come state?
Spero bene.. finalmente il fresco è arrivato anche quì e mi ha schiarito le idee che mi balenavano nel cervello, fino a portarmi alla scrittura di questo chappy!
Cosa ne pensate??
Vi prego, fatemi sapere anche voi ciò che vi passa per la testa, sia consigli che critiche! Sono molto importanti per me!
Intanto allora ringrazio tutti coloro che seguono questa storia e tutti quelli che l'hanno recensita!
Grazie mille anche a quelli che hanno perso tempo a leggerla!
Baci Baci!!
Alla prossima!

Sherry Adler!
;)

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Capitolo 3
*** Vecchie conoscenze ***


E' banale... Ma io ti amo!





Capitolo II°
Vecchie conoscenze








In quella notte fredda e innevata, un ragazzo biondo e con il fisico probabilmente scolpito da Michelangelo si stava agitando nel sonno. Un incubo. 
Si svegliò di soprassalto e con la mano destra scaraventò in terra un oggetto, che sentì andare in frantumi. Il suono del vetro che si rompeva riecheggiò in tutta la casa, ormai abitata solo da lui. Akito era rimasto il solo ad abitare lì da due anni: sua sorella si era finalmente sposata, mentre suo padre era morto da sei anni.
Il biondo, intinto di sudore si alzò da letto per raccogliere l'oggetto. Era una cornice, e dentro questa c'era una foto che raffigurava sei persone. Era stata scattata all'incirca 7 anni prima. I soggetti, poco più che ragazzini, se ne stavano seduti su una panchina di un parco, e come sfondo avevano un paesaggio completamente innevato. rimase a contemplare l'immagine per qualche secondo, come se la sua memoria volesse fargli affiorare alla mente tutti i bei momenti. Erano i suoi amici di sempre...Aya, Tsuyoshi, Fuuka, Geremy e lei.. La ragazza che gli aveva spezzato il cuore andandosene via da lui, lasciandolo solo. 
-Perchè Sana... perchè te ne sei andata? Potevamo stare insieme..- sussurrò a bassa voce, come per non farsi sentire, passando l'indice nel punto in cui erano raffigunrava  loro due abbracciati.
-Oh certo.. poi dimenticavo... stai anche con quel damerino babbuino e cretino!- disse stringendo in mano un pezzo di vetro, che gli procurò un taglio sul palmo della mano.
Rimasto per qualche minuto al buio guardò l'orologio che segnava le 3 e 46 e decise di rimettersi sotto le coperte.
La mattina dopo avrebbe affrontato una giornata abbastanza pesante.
 
 
---°---
 
 
-I signori passeggeri sono pregati di allacciare le cinture di sicurezza in prossimità dell'atterraggio nell'aeroporto di Tokio, grazie-
La voce dell'Hostess svegliò Sana, che durante tutto il viaggio aveva dormito nella stessa posizione, ovvero con la testa appoggiata all'oblò.
-Bene Sana, non hai di che preoccuparti.. stai tranquilla, fai dei respironi ed andrà tutto bene.. un po' di tempo e poi tutto sarà finito.. inizierai una vita nuova!- disse abbastanza a voce alta, attirando l'attenzione di una hostess, che la guardò e le disse -Le mette così tanta paura l'atterraggio? addirittura una vita nuova? Lei si che è simpatica signorina!- per poi scoppiare a ridere. Ovviamente Sana si rese conto solo dopo di aver fatto una discreta figura di bip! E come era suo solito fare, si mise a ridere anche lei.
Era quello lo spirito giusto: ridere.
Ridi, che la vita ti sorride.
 
Non appena atterrata prese il cellulare e digitò il numero di un taxi, che arrivò in pochi minuti. Anche se le provocava una strana sensazione, l'unico posto da cui poteva ricominciare la sua vita era dove aveva interrotto la vecchia: casa sua.
Ci aveva pensato e aveva deciso: per qualche notte dormito in albergo, e dopo aver trovato un lavoro avrebbe comprato una casa tutta sua.
E così fu.
Il giorno dopo si era già messa a lavorare.
Lavorava come barista in un bar vicino al parco. Ricordava quando da piccola sua madre la portava sempre lì a prendere il gelato.
-Scusi! Mi potrebbe fare un caffè macchiato? anzi.. aspetti.. Fuuka.. vuoi qualcosa?-
Sana rimase bloccata nel sentire quella voce e quel nome. Oddio, non poteva subito cominciare così la sua vita.  Che caspita di vita nuova era se subito il primo giorno le migliori amiche della vita vecchia le ordinavano un caffè?
Esitò prima di girarsi, ma poi lo fece. rimase a testa bassa cercando di non farsi riconoscere e usò un tono di voce abbastanza squillante -Allora due caffè giusto?-
-Sana?-
Merda.
-Sana??-
Merda...
-Sana!!!- disse allibita la ragazza che aveva ordinato il caffè.
-Sana.. ma che diavolo ci fai quì?- chiese l'altra saltando dall'altra parte del bancone per stritolare la rossa.
-Ehm.. ciao ragazze..-
-Dai Sana, vieni a sedere un attimo con noi.. è ancora presto, non c'è nessuno, puoi sederti quì con noi!- disse Aya sorridente tirandola per un braccio al loro tavolino.
-Allora? cos'è questa storia che tu sei quì e no hai detto niente?Insomma.. voglio dire.. anche quando sei andata via non ci hai più detto niente!- Fuuka assunse un tono di voce più basso e più triste. Aveva sofferto molto per la mancanza di Sana.. ma non era l'unica.
-Ragazze.. io non volevo ferire nessuno, ma dopo la rottura con.. con.. insomma! non avevo voglia di tornare in Giappone, quindi.. sono rimasta là..- 
-Ok..e quel ''damerino'' dove l'hai lasciato?- chiese Fuuka. ''Damerino''.. già, era così che lui lo chiamava. Sul volto della giovane attrice si dipinse un sorriso spento.
-Oh,.. ecco, lui è a Los Angeles... gli ho inventato una scusa per venire quì. Stava diventando troppo geloso e non mi lasciava respirare. Gli ho detto che sono a New York per via di mia nonna.. stava male.- disse sorseggiando un po' del caffè che aveva fatto anche per lei.
-Ah... quindi nessuno doveva sapere che eri quì..-
-Già- disse alzando un sopracciglio, senza però riuscire a trattenere un sorriso.. sincero questa volta.
-Senti Sana se ti va, io e Fuuka andiamo in montagna tra due settimane... ci farebbe piacere se ti unissi a noi.. come ai vecchi tempi!- le fece l'occhiolino Aya.
Già.. i vecchi tempi! pensò Sana.. gli indimenticabili vecchi tempi.. L'indimenticabile Akito.. Lo stronzo di Akito.
-Dai Sana, non ti fare pregare.. fallo per noi!- disse facendo gli occhioni dolci la ginnasta.
-E va bene.. vi farò sapere.. non garantisco niente! comunque.. voglio dire..- era palesemente impacciata -voi.. state ancora..- 
-Si.. stiamo ancora tutti insieme..apparte..-
-Waw.. fantastico ragazze!- rispose Sana. Non voleva che Aya continuasse la sua frase. Avrebbe sicuramente toccato l'argomento Akito Hayama, e lei non aveva punta voglia. Insomma, il progetto della nuova vita stava andando a farsi friggere.
Fuuka fece un enorme sorriso, e Aya la imitò.
-beh, Sana.. noi dobbiamo andare a lavoro! ci sentiamo per telefono ok?- chiese Fuuka.
-Certo.. andate andate! ah.. potreste non dire niente di questo incontro a..- non le usciva nemmeno il nome di bocca.
-Akito.. ci pensiamo noi.. non saprà niente!-
-Grazie ragazze.. ci vediamo!-
Le due salutarono la ragazza dai capelli ramati e rimontarono in macchina.
 
-Povera Sana...è proprio distrutta! non mi aspettavo di rivederla.. voglio dire, dopo tutto quello che è successo con Akito.. boh.. non so proprio cosa fare... non la voglio vedere così!- esordì Aya, seduta di fianco a Fuuka, che stava guidando.
-Infatti... mi rifiuto categoricamente di vederla ridotta ad uno straccetto.. Faremo in modo che ritorni la vecchia Sana i sempre.- disse la mora levando la mano destra dal volante, per alzarla in aria come un pugno vittorioso.
Eh si.. Fuuka aveva già un piano in mente.
Aya la guardò nel viso, e annuì con la testa. 
 
 
-Maledizione! Maledizione!- disse Sana mentre lanciava la scarpa appena tolta dal piede contro l'armadio di mogano.
La situazione le stava sfuggendo di mano. 
Poi sentì il telefono squillare.
- Pronto?-
-Ciao tesoro!-
Maledizione! tutte ora?
-Ciao amoree!- disse falsa.
-Allora? Ho letto il tuo biglietto.. quello che hai lasciato in cucina, mi dispiace molto per tua nonna.. Come sta adesso?-
-Oh.. beh.. un po' meglio! ma ancora non è sveglia purtroppo, e non me la sento di lasciare mia madre e mia sorella da sole. Lei è ancora piccola per stare a casa da sola!- 
Si vede che è un'attrice eh?
-Capisco.. quindi ancora non sai quando tornerai...-
-Già.. mi manchi tanto- Ruffiana!
-Anche tu.. ma se vuoi posso fare un salto a New York.. almeno ti faccio compagnia!-
-Ohh.. nononono.. tranquillo.. tu hai le riprese da fare!-
Si complicava le cose da sola..
-Va bene amore... allora ci sentiamo eh! ti amo!-
-ciao amore.. ti amo anche io..- salutò.
Si distese sul letto, e dopo qualche istante guardò il soffitto, congiunse le mani e disse -Ti prego Signore.. fa che non mi abbia sgamato!-
Poi cadde tra le braccia di Morfeo.
 
 
-Tesoro.. devo dirti una cosa- esordì Aya, mentre intanto si distendeva sul divano insieme al suo Ragazzo.. Tsuyoshi.
-Dimmi tutto pasticcino!- rispose lui in modo sdolcinato, come era solito fare, poi le stampo' un bacio sulla bocca.
- Beh.. ecco Tsu.. io.. io...-
-Aya sei incinta amore? O mi hai cornificato?- chiese con sbalzi di umore Tsuyoshi.
-E' molto più grave amore.. il fatto è che...- non riusciva a trovare le parole.
-Sana è tornata-.
 
 
-Brutto babbeo.. smetti di fare l'imbecille per un po'.. ti devo parlare!- urlava Fuuka per la casa, rincorrendo Geremy, che, come tutte le sere si divertiva a scendere le scale sulla ringhiera.
-Okei, mi arrendo strega!- disse lui bloccandosi, e attirandola a sè.
-Smetti.. c'è una cosa importante che devo dirti..-
La faccia del ragazzo sembrò essersi cosparsa di punti interrogativi..
-Vedi.. il fatto è che...-
-Si..?-
-Sanaètornata!- disse d'un fiato.
-Amore.. non ho capito un piffero!- disse lui facendo una smorfia buffa con il viso.
-Sana è tornata-.
-Che stai dicendo?- chiese incredulo mentre si sedeva alla penisola di cucina. 
-Giuro.. io e Aya l'abbiamo incontrata stamani al bar.. Lavora lì, e ti giuro che è ridotta ad uno straccio..e mi fa male vederla così- disse Fuuka amareggiata e rattristita.
Geremy la strinse a sè.. e le diede un bacio sulla fronte.
-Faremo qualcosa.. te lo prometto.
 
 
Tsuyoshi cascò dal divano.
-Pasticcino cremoso..che stai dicendo? cioè è impossibile.- disse cercando di rialzarsi in piedi. Non riusciva a credere a quello che la sua fidanzata gli stava dicendo.
Anche Tsu, come gli altri aveva sofferto molto per l'allontanamento di Sana.. era come una sorella per lui.. forse, la sua migliore amica.
-Ti dico la verità.. la abbiamo incontrata io e Fuuka stamani, prima di entrare a lavoro. E' abbastanza abbattuta.. non so il motivo, ma è abbattuta.-
Lui si mostrò interessato e la lasciò proseguire. -Mi si spezza il cuore a vederla  così.. le ho detto delle due settimane in motagna.. almeno viene con noi e si distrae un po'..-
-Aya.. ovviamente Akito non sa che è quì..-
-No.. lei ci ha chiesto di non dire a nessuno che era quì.. non so il motivo.. ma..-
la interruppe -Aya.. Akito stamani mi ha detto che ci aveva ripensato.. e che sarebbe venuto anche lui in montagna.-
I due si fissarono negli occhi preoccupati.
Ora sì che avevano un bel problema da risolvere.







Spazio Autrice:

Ciao a tutti!! Belli e brutti!! ;) Come state? e come vanno le vacanze??
Allora... cosa dite di questo capitolo? E' meglio del primo? Spero di sì.. era da tanto che volevo scrivere una ff su Kodocha.. e ho bisogno dell'aiuto di tutti però.. ho bisogno di critiche o di giudizi positivi!
Ringrazio tutti coloro che hanno letto i primi due capitoli e ringrazio che li ha recensiti..
Spero che recensisca qualcuno di più, e..
Al prossimo Chappy! ^.^
Baaaaci..

Sherry Adler :)

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Capitolo 4
*** Pallate di neve... ***


E' banale.. Ma io ti amo!






Capitolo IV°
Pallate di neve...






 
Perchè lui era lì?
Sana non sapeva che ci sarebbe stato anche lui, altrimenti avrebbe rifiutato categoricamente l'invito delle amiche.
Già, le amiche. Sicuramente lo avevano fatto di proposito a non dirglielo.. e a dedurre dallo sguardo irato che aveva Akito, nemmeno lui era al corrente della presenza della rossa.
In un attimo tutto le crollò addosso.. Perchè se n'era andata da Los Angeles! Aveva solamente complicato le cose.
Una nuova vita non comincia di certo con il tuo ex-fidanzato porca zoppa!
Amareggiata risalì in macchina, infilò le chiavi nel cruscotto e disse -Bene, io riparto... non voglio essere di troppo! Divertitevi- poi fece un sorriso, tentando di rincuorare le amiche.
Ma Fuka non ci stava.
-Ehi Sana, aspetta!- disse raggiungendo l'auto dell'amica che non vedeva da tanto tempo. Si avvicinò al finestrino, e sotto lo sguardo strano di Sana le levò le chiavi dal cruscotto, poi le disse -Col cacchio! Ormai abbiamo fatto la spesa anche per te e tu vieni!- 
Che scusa banale.
Ma Sana capì e scese di macchina. Magari quella settimana le sarebbe servita a ristabilire un rapporto di amicizia con Akito, che continuava a guardarla furiosa.
Evidentemente non aveva le stesse intenzioni di Sana.
-Forza Akito, non voglio venirti a prendere con la forza!- urlò minacciosa Fuka.
Il karateka si infilò le mani nelle tasche dei Jeans e si unì al gruppo, davanti alla macchina di Geremy.
-Perfetto, allora... Io guido, Akito viene accanto a me, Tsuyoshi e Aya stanno dietro, e ancora più dietro ci staranno Sana e Fuka ok?- esordì Geremy, che aveva preso il comando della situazione. i cinque annuirono con la testa e poi presero ognuno la propria posizione.
 
Il viaggio durò un'ora, nella quale Sana non aprì bocca, tranne che per rispondere a delle domande di poco conto.
La casa era dispersa in mezzo agli abeti completamente innevati, come tutto il paesaggio circostante.
Non era eccessivamente grande.. o meglio, era nulla in confronto a quella che aveva lei a Los Angeles, ma sembrava carina e confortante.
Infatti, non appena vi entrarono dentro, Sana cominciò a guardarsi attorno stupita. Il pavimento era interamente fatto di parquet chiaro, in fondo alla sala c'era un immenso divano rosso porpora, davanti al quale era posizionato un tavolino basso e rettangolare di vetro. sulla destra c'erano le scale che portavano ai piani superiori, mentre sulla sinistra c'era la cucina.
-Allora... ci sono tre camere matrimoniali..-iniziò Tsuyoshi, ma Akito lo bloccò in tempo prima che potesse dire altre stupidaggini.
Per lui era già tanto stare lì in presenza di Sana, figuriamo dormirci insieme.. non se ne parlava.
-Io dormo sul divano!- disse tempestivo.
-Perfetto, io e Aya in una stanza, Geremy e Fuka nell'altra e Sana nell'ultima.- concluse Tsuyoshi resosi conto che quello che stava per dire prima lo avrebbe portato sicuro sul letto di morte.
 
-Scusa Aya, mi puoi lasciare con il tuo pasticcino un secondo?- chiese sarcastico Akito entrando nella camera del migliore amico.
Aya annuì e li lasciò soli, andando da Fuka e da Sana.
-Si può sapere perchè non mi hai detto che c'era anche lei?-
-Akito, io ho appoggiato le ragazze. Volevamo solamente riappacificarvi, come amici.. dopotutto entrambi avete il fidanzato o la fidanzata.-
-hai ragione, ma per me è difficile dopo tutto quello che mi ha fatto.. ancora non riesco a spiegarmelo!-rispose Akito appoggiandosi la mano sulla fronte.
-E'difficile da capire.. nemmeno io so perchè lo ha fatto, ma non credi sia l'ora di ricominciare da capo?- lo guardò in un modo quasi supplichevole.
-e va bene.. ci proverò, ma le cose non cambiano da un momento all'altro.- disse uscendo dalla camera, per dirigersi in giardino.
Era diventata bellissima, e moriva dalla voglia di dirglielo. Ma non poteva: Lei lo aveva lasciato solo. Lei non c'era quando suo padre era morto. Lei stava con Naozumi, e lui stava con Mya.. punto e fine della storia.
Sicuramente quella che provava verso Sana era solo attrazione fisica.. chiunque l'avrebbe provata vedendola.
 
-Lo avete fatto apposta vero?- chiese sorridente Sana, come se già sapesse la risposta.
-si- risposero in coro.
-Nemmeno lui sapeva niente vero?-
-Già.. da cosa l'hai dedotto?- chiese retoricamente Fuka.
-dalla sua voglia di uccidermi!- rise Sana. 
-Sentite..che avete voglia di fare stasera?- Chiese Aya, ansiosa di ricevere risposta dalle amiche.
-Mah...io mi farei un paio di birrette e poi farei un gioco da tavola.. che ne pensate?- 
-Fuka.. hai avuto un'ottima idea! Dovrei avere un paio di giochi da scatola su in soffitta..-
-Hai anche il trivial Pursuit?-
-Certooo!! come potrei non averlo! Ci giocavamo sempre.. ve lo ricordate?- rispose Aya.
Alle tre ragazze ritornarono in mente le lunghissime battaglie che facevano con quel gioco durante i loro pigiama party. Erano domande difficili, alle quali rispondevano tirando a caso il 90% delle volte.. ma si divertivano come delle pazze.. ed era questo che volevano rifare ora: divertirsi come ai vecchi tempi!
 
-Ragazze.. cucinate voi?-Chiese Geremy, impegnato in un duello alla play station con Akito.
-Si Geremy.. cuciniamo noi!-rispose Sana entusiasta sfilando nel salotto con un grembiulino bianco legato dietro la schiena, i capelli raccolti in un'alta coda di cavallo e le maniche del maglioncino rosso tirate su.
-Io non mangio allora!-
Sana inarcò un sopracciglio e guardò torva Akito, che aveva parlato rimanendo con lo sguardo fisso sulla televisione.
-Cosa vorresti dire!? Guarda che siamo bravissime cuoche!- 
-Certo.. Aya e Fuka lo so.. ma non ho ricordi positivi riguardo al cibo cucinato da te!-
Cosa??? la stava sfottendo per caso?
SI!
Si avvicinò minacciosa al ragazzo, intento a manovrare gli omini del gioco e... Buuuuum!
-Ahia Sana ma che cos..?- Non finì in tempo la domanda, che il suo sguardo aveva gia trovato risposta.
-tieni ancora quel maledetto Martello nascosto?-
-Si!- rispose compiaciuta. -Voi non avete nulla in contrario vero se cucino anche io?!-
I ragazzi non risposero, ma si limitarono a muovere la testa velocemente.
 
---°---
 
 
-Tadaaa!!- canticchiarono in coro le tre ragazze.
La tavola era strapiena di cose all'apparenza squisite. Era tutto cibo occidentale. C'era la pasta alla carbonare, il pollo arrosto e i contorni.
[...]
-Dai Sana... non è così male.. considerando le tue mani pensavo anche peggio!- la provocò Akito.
Ma lei fece finta di niente.
A che gioco stava giocando? Prima faceva l'arrabbiato, poi il deluso.. e dopo ancora faceva il simpatico? Le opzioni erano due: O soffriva di bipolarità, o era completamente scemo.
Non si seppe rispondere.
-E infineee... Tanti auguri a te!! Tanti auguri a te! Tanti auguri a Geremy, tanti auguri a teee!- cantarono le tre, alle quali si aggiunsero le voci di Akito e Tsuyoshi.
Fuka si avvicinò al viso del proprio ragazzo; lo guardò intensamente negli occhi e gli stampò un bacio a fior di labbra.
 
Bip Bip.. Bip Bip!
-A qualcuno è arrivato un messaggio!- annunciò Aya, mentre osservava che Sana non facesse cadere le birre per terra.
-E' mio vedrai.. grazie Aya!- disse Akito, che si diresse in cucina dove c'era ancora Sana, che tentava di sistemare le bottiglie sul vassoio.
Akito la guardò:era di spalle.. e il suo fondoschiena era notevolmente migliorato, come il balcone davanti. Lei non si accorse di niente, in quanto era girata di spalle.
Aveva deciso.. se l'obbiettivo di quella settimana era divertirsi lui lo avrebbe fatto, a modo suo ma lo avrebbe fatto.
Si sarebbe comportato come si comportava ormai da anni quando incontrava una bella ragazza: la provocava.
-Ehi Sana vedi di portare di la le dodici bottiglie di birra sane e salve!-
-Ehi imbecille! Vieni a portarle te se di me non ti fidi!- ringhiò rabbiosa la rossa.
Ma lui già se n'era andato lasciandola in bilico con tutta la responsabilità.
 
-Allora le coppie saranno Io e Geremy, Aya e Tsu e voi due!- disse Fuka indicando il biondo e l'attrice seduti sulla stessa parte di divano.
-Ehi attrice.. vedi di non farmi perdere, che sennò la paghi cara!- disse voltandosi verso di lei.
-tranquillo Capitano.. vinceremo!-
Rimasero tutti stupiti. Sembrava di rivedere Sana e Akito ai tempi delle medie.
Forse ce l'avrebbero fatta davvero a riunire il loro legame d'amicizia.
 
 
-Akito, Sana è il vostro turno!- Annunciò Tsuyoshi, visibilmente rosso sulle guance.
-Diiicci!!-
-Sana rimani concentrata!-
-e' tuo, ma lo usano sempre gli altri.. cos'è?- chiese Tsuyoshi che intanto riponeva il cartoncino nel mazzo dei cartoncini ià letti.
Sana chiuse gli occhi, come per concentrarsi di più
-Vediamo...-
-Laso,laso,laso,laso!!- strillò Sana aprendo di scatto gli occhi che aveva socchiuso poco prima.
-Sana non..-
-Il BAGNO!- disse soddisfatta della risposta errata che aveva appena dato.
A pensarci bene.. però non faceva nemmeno una piega.
Fuka e Aya cominciarono a ridere e Sana le imitò, Akito chiuse gli occhi e scosse la testa, ormai rassegnato.
-Bene, ragazze.. facciamo basta birre eh?- disse Geremy staccandone una dalla mano salda della propria fidanzata.
Ad un tratto Akito si alzò dal divano e invitò i due ragazzi in cucina.
-Allora.. mi sembrano un po' brille... dobbiamo portarle a letto!- propose Akito.
-Si.. ma tu e Sana non dormite insieme, come...-
-Infatti, la porto qualche minuto fuori a rinfrescarsi le idee, così non sarò costretto a portarla in camera di peso.- rispose prontamente il biondo.
I tre ritornarono di là e fecero alzare le ragazze.
-Ehi.. ma io non ho sonno!- diceva Aya sbadigliando, sorretta da Tsuyoshi.
-nemmeno io.. ei Akito... fai per bene con Sana eh!- disse sorridente di sbronza mentre vedeva Akito vestire Sana con indumenti pesanti.
Cappello, sciarpa e guanti.
-buona notte ragazzeeee!! yuhuu- le salutò la ragazza con la coda ormai disfatta a causa del cappello.
I due uscirono di casa e si avviarono lungo il sentierino completamente coperto di neve. Il cielo era romanticamente stellato, e la luna era piena.. 
Ad un tratto Akito si girò, ma non vide più la ragazza che si era preso la briga di far riprendere, dietro di sè.
-Sana!!! Sa..-
non finì di chiamare il suo nome, che qualcosa di gelido lo colpì in pieno viso.
con le mani si levò la neve che Sana gli aveva lanciato addosso, poi le corse dietro per acciuffarla ma, quando era ad un passo dal suo cappotto cadde in terra, facendo cascare Akito su di lei.
D'improvviso lei smise di ridere, per fare una cosa più importante: guardare i suoi occhi. Anche da sbronza quelle pupille la attiravano a sè. Non si stava minimamente rendendo conto di quello che stava per fare.
 
Akito era sopra di lei. le mani accanto alle sue spalle. La vide perdersi nei suoi occhi, e non potè trattenersi dal fare un sorriso.
Allora i suoi occhi avevano ancora effetto su di lei.
Si sentì tirare per la sciarpa verso il basso; era lei.
Si avvicinava lento verso il suo viso, accompagnando quel gesto volontario di lei.
Esitò qualche istante davanti alla sua bocca, che implorava il suo tocco, ma poi si lasciò andare e annullò le distanze.
Piano piano la sua lingua si fece strada tra le sue labbra, fino a trovare quella di lei.
Nello stesso momento fece scivolare una mano sotto l'incavo del collo; sia per attirarla meglio a sè che per ripararla dal contatto con la neve.
Sana fece altrettanto con la sua, anche se lo fece solo per attirarlo più a sè.
Era convinta di essere in un sogno.. un sogno che non avrebbe mai raccontato a nessuno, un sogno che sarebbe stato tutto per sè.
Akito avrebbe voluto continuare, consapevole di tutto ciò che stava accadendo.
Sana avrebbe voluto lo stesso, pur essendo inconsapevole. 
Ad un tratto, mentre entrambi si stavano divertendo, la tasca sopra la quale era disteso Akito cominciò a vibrare.
era il telefono di Sana.
Lui si alzò e glielo tirò fuori dalla tasca, lasciandola distesa per terra con gli occhi chiusi come se stesse dormendo e lesse il nome di chi chiamandoli li aveva interrotti.
Naozumi.
-Vaffanculo damerino.- disse in preda alla rabbia.
Non rispose fortunatamente.
Quel ragazzo però le aveva ricordato una cosa molto importante.. Sana. 
d'un tratto non aveva nemmeno più voglia di continuare.
La prese in collo e la  portò fino alla sua camera.
Le levò il cappotto bagnato, che mise vicino al fuoco per asciugarsi e la infilò sotto le coperte.
-Buonanotte Sana- disse senza guardarla; poi uscì dalla stanza e si diresse in salotto, dove avrebbe dormito.
 
 




Spazio Autrice:

Ciaoooooo!!! avete visto come sono stata veloce questa volta?
Vi devo confessare che questo capitolo è stato come un parto: doloroso, ma gratificante!
Spero di cuore che sia così anche per voi!
Cosa ne pensate di questo primo giorno in montagna? Si comincia bene eh!!!:)
E Akito.. cosa crede di fare? Sana... più pazza che mai...
Ma questo è ancora l'inizio ragazzi!!
Spero che mi aiuterete a costruire questa ff! :)
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito allo scorso capitolo e che hanno inserito la storia tra le seguite: GRAZIEEEEE!!
Baciiiiii e alla prossima!


Sherry <3



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Capitolo 5
*** Bufera in arrivo ***


E' banale... Ma io ti amo!



Capitolo V
Bufera in arrivo!





La mattina seguente il risveglio di Sana fu piuttosto traumatico, e il mal di testa con cui si era svegliata la accompagnò fino a quando non ebbe riempito lo stomaco con la colazione che Tsuyoshi aveva preparato con le proprie mani.
erano tutti quanti seduti intorno al tavolo e Sana, a giudicare dalle loro facce notevolmente pallide, potè affermare che la sera prima anche le sue amiche avevano alzato il gomito un po' più del dovuto.
La rossa doveva aver esagerato un po' troppo, visto che ricordava a malapena di aver tirato una delle sue tante boiate al gioco a cui stavano giocando. Probabilmente qualcuno, a fine serata, l'aveva accompagnata fuori a prendere un po' d'aria, dato che il suo cappotto era vicino al camino, e sempre molto probabilmente quel qualcuno doveva essere stato Akito, in quanto gli altri due ragazzi erano a vegliare "premurosamente" sulle proprie ragazze brioche intinte.
-okei, la prossima volta che compriamo dell'alcool, ricordiamoci di diluirlo con almeno un litro e mezzo d'acqua!- disse Takaishi alzandosi dal tavolo per prendere il caffè e con una smorfia simile a un sorriso stampato sulla faccia.
-Ah, sentite chi parla!- esordì Fuuka chiudendo gli occhi fino a farli diventare delle piccole fessure. -Il vostro amichetto, la prima e ultima volta che mi ha portata a cena fuori, mi ha costretta a guidare al ritorno, perché sosteneva che l'animale del cartello che segnala il pericolo di animali che attraversano la carreggiata, gli avesse sorriso- continuò la mora compiaciuta.. - il tutto dopo un solo bicchiere di vino bianco-
- erano almeno cinque o sei- replicò lui rosso in viso per la vergogna.
- no, era soltanto uno, ma lasciamo perdere mister "l'alcool lo reggo solo io"- concluse Fuuka non riuscendo a soffocare la risata che in pochi secondi aveva contagiato gli altri.
-va bene, va bene.. Cambiando discorso.. Perché non ci prepariamo e andiamo a fare una bella sciata fuori?? Guardate che sole!- disse Aya sorridente.
-Wow siii! È da così tanto tempo che non rimonto sugli sci! Saranno più o meno sette anni- disse Sana ricordandosi solo dopo che l'ultima volta che aveva sciato era l'inverno prima che lei è Akito si lasciassero.
Probabilmente anche Akito stava ricordando quel weekend, visto che il suo volto si era incupito subito. 
Poi la voce di Tsuyoshi li riportò alla realtà - non credo sia una buona idea.. Il meteo ha previsto una bufera proprio oggi!-
- l'unico posto in cui c'è perennemente una bufera Tsu, è il tuo cervello! Lo vedi che è una bella giornata?- disse Takaishi indicando all'amico il sole splendente fuori dalla finestra.
- okei, avete vinto.. Ma quando ci ritroveremo sommersi da cinque metri di neve, vi ricorderete che il ragazzo dalla "bufera perenne nel cervello" vi aveva avvisati!- disse Tsu capendo che era inutile continuare.
- allora è fatta! Ci prepariamo e ci troviamo davanti alla porta tra un quarto d'ora- continuò Fuuka dopo aver preso tutti i bicchieri nei quali prima c'era il caffè. Poi corse in camera a cambiarsi.





Un quarto d'ora dopo tutti erano giù, davanti alla porta di casa. Tutti tranne Sana. 
-Possibile che quella ragazza non aveva ancora perso il vizio di essere sempre l'ultima?!- disse Fuuka alzando gli occhi al soffitto. - Sana vuoi darti una mossa?- urlò la mora per farsi sentire dall'amica al piano di sopra. -un.. Momen..to.. Ci..so..no quasi.. Questi sci.. So..no tremen..da..mente.. Sco..mo..di- disse la voce di Sana dall'alto.
Akito si schiaffeggiò la fronte incredulo: quell'imbecille si era davvero messa gli sci ai piedi?                                 -Sana ma ci sei o ci fai? Gli sci vanno messi..- Fuuka si interruppe a causa di un tonfo sordo e di un "aaaaaaahaaaaa". Poco dopo videro la sagoma della rossa ruzzolare sulle scale, finendo ai piedi della scala con le gambe divaricate e con il cappello che le copriva la faccia. Ci fu un momento di silenzio in cui nessuno disse niente, ma durò poco, perché tutti scoppiarono a ridere senza riuscire a mettere un freno.       Aya e Fuuka corsero dalla loro amica e la aiutaronoai tirarsi in piedi, poi la prima le tolse gli sci dai piedi dicendo - questi vanno messi dopo!- poi uscirono dalla casa.
-lo terrò a mente per la prossima volta- disse sottovoce Sana massaggiandosi le chiappe, sicura al cento per cento che quella sera ci avrebbe trovato un bel livido.



Quel giorno non c'era quasi nessuno agli impianti sciistici. Forse avevano tutti qualcosa di meglio da fare che andare a godersi una così bella giornata sulla neve.
-beh, peggio per loro- si disse Sana tra sè e sè.. -non sanno che si perdono!-
 -ehi, io è Fuuka andiamo su questa pista- disse Takaishi indicando un punto sulla cartina, poi riprese - vi unite a noi?-
-Na.. Io ed Aya andremo di qua.. Sapete, vogliamo passare un po' di tempo da soli- disse Tsuyoshi facendo l'occhiolino ad Akito, che non capì il significato di quel gesto.
-bene piccioncini, allora io andrò di qua! Ci ritroviamo alle 17 in punto dove siamo adesso, siate puntuali. Fuuka sbuffò - sei te che arrivi sempre in ritardo cara- ma Sana non l'aveva sentita, poiché si era diretta alla sua pista. Così il gruppo si separò e Akito rimase fermo qualche istante senza sapere dove andare. Di certo, l'idea di reggere il lume alle due coppie smielate non lo allettava, ma tantomeno quella di seguire la rossa. Tuttavia decise di andare dove si era diretta lei, con in solo scopo di assicurarsi che non combinasse danni.


​all'ora di pranzo Tsu e Aya si erano fermati in un rifugio per mangiare qualcosa, ed era proprio lì che lui aveva intenzione di chiederle di sposarlo. Come sarebbe avvenuta la proposta lo sapeva già. Lo aveva visto fare in un film. Non era necessariamente detto che se Mary Jane aveva detto di no a peter parker, allora anche Aya avrebbe dovuto rispondergli nella stessa maniera.. Fece un bel respirone e si fece coraggio, dopodiché fece scivolare l'anello nel bicchiere di birra di Aya, che in quel momento era girata di spalle per vedere il notiziario.
-Oh mio oddio amore!- urlò mentre era ancora voltata, tanto che Tsu crebbe di essere stato visto.
- avevi ragione, sta arrivando una bufera e consigliano di rimanere in posti chiusi e di non uscire fino a che non è finita- continuò la ragazza voltandosi di scatto.
Tsuyoshi fece in tempo a recuperare l'anello e a infilarselo in bocca prima che la sua fidanzata lo vedesse.
-vitto?aueuo uaone?- provò a dire con il gioiello sulla lingua. Lei lo guardò torva, poi disse -pasticcino perchè parli così?- cercando di capire. 
-mi anno ale i enti- sperò che non avesse notato l'anello. - ti fanno male i denti? Così, all'improvviso?- chiese la ragazza preoccupata. 
-dauero!- si limitò a dire chiudendo poi la bocca e sorridendo a denti serrati, con l'aria evidente di uno che vuole nasconderti qualcosa. Poi Aya gli sfiorò la mano e si girò nuovamente per guardare il notiziario.. In quel momento Tsu si abbassò e sputò l'anello nella mano, poi lo infilò in tasca. Forse, la mossa del bicchiere di champagne portava davvero iella.
-speriamo solo che anche gli altri abbiano trovato un posto dove ripararsi- concluse la ragazza togliendosi il cappello dalla testa.


Erano anni che Sana non si sentiva così tanto libera. Sempre circondata da colleghi, da persone importanti, da servi. Gli ultimi sette anni li aveva passati divisa fra red carpet, casa e set, mai una volta in tutto questo tempo era riuscita a immergersi nella natura, libera da tutto e da tutti come invece si sentiva in quel momento. Gli alberi innevati che incorniciavano la pista innevata la facevano riflettere, la rendevano spensierata.
Sentiva le gambe molleggiare su quegli sci a ritmo, quando il telefono, posto nella tasca interna della tuta cominciò a vibrare. Istintivamente, senza pensare a quello che faceva, staccò la mano dall'alpestock per infilarla dentro la zip, distogliendo lo sguardo dalla pista. Non fece in tempo a prendere il cellulare che si scontrò con una sagoma proveniente dalla corsia opposta.
-ehi cerca di stare più att..- Akito aveva finalmente trovato Sana, che adesso si trovava distesa per terra, con la testa rivolta verso il proprio petto. -Sana! Possibile che non ti si può lasciare sola un momento che combini cas..- ma anche questa volta non terminò la frase. Si accorse che qualcosa non andava. Si avvicinò alla rossa che cercava di trattenere il dolore lancinante che l sentiva al ginocchio destro. -Akito fa male, fa malissimo- disse con la voce strozzata riuscendo a stenti a mettersi a sedere. Poi portò entrambe le mani sul punto che le provocava quelle fitte.    I suoi sospetti erano fondati. Si era fatta male, eppure la caduta non era stata tremenda. -Sana cosa ti fa male?- disse cercando di capire cosa si fosse fatta. -il ginocchio, lo stesso di qualche anno fa!- riuscì a dire sempre con lo stesso timbro di voce.
Akito capì immediatamente. La botta non era stata così violenta, ma aveva probabilmente battuto il ginocchio che un po' di tempo prima l'aveva costretta ad usare delle stampelle. Quando delle ragazze la avevano aggredita mentre era sul set di un film. -Ok Sana, adesso sta per arrivare una bufera credo- disse indicando il cielo nero sopra di loro, -ti aiuto a tirarti su e monti sulle mie spalle e ci ripareremo lì- continuò indicando una piccola insenatura della parete rocciosa che sperava sarebbe bastata a non farli sommergere dalla neve-
se la caricò in spalla e raggiunse il posto sugli sci, poi la fece delicatamente scendere a terra facendo si che appoggiasse solo la gamba sinistra  e poi la aiutò a sdraiarsi. - mi spieghi cosa stavi facendo invece di guardare la pista?- disse con un tono di voce simile a quello arrabbiato. -rispondevo al telefono, che vuoi che facessi?- rispose di rimando la rossa mentre cercava di alleviare il dolore alla gamba. 
-beh, guarda cosa hai combinato per "rispondere al telefono"- disse sarcastico imitando la voce di Sana che lo guardò irritata. 
- se ti da così tanto fastidio puoi anche andartene, non mi pare di averti chiesto di rimanere- disse pungente l'attrice.
- sei tu quella brava ad andarsene!- 
frecciatina lanciata, frecciatina colpita.
rimasero in silenzio senza dire niente, poi, quando sana stava per dire la sua il telefono di Akito squillò.
-pronto amore.. Si, ci stiamo divertendo.. Già, meno male che Tsu ci ha portati in un rifugio- 
Sana intanto, anche se non lo dava a vedere stava ascoltando la conversazione.. "Amore" aveva detto. Quindi stava con qualcuna. La cosa non la stupì visti i precedenti.
-sisi, non ti preoccupare, staremo attenti.. Ciao tesoro- e riattaccò.
nessuno dei due continuò la discussione iniziata prima della chiamata: Sana guardava la sua gamba e Akito guardava il tempo fuori.. Avevano cominciato a scendere dei grossi fiocchi di neve, che avevano l'impressione di voler scendere per un bel po' di tempo.
-bisogna chiamare aiuto- disse poi ancora girato di spalle, con voce cupa. Ritirò fuori il telefono ma si accorse che la batteria era morta. -ho bisogno del tuo- si girò e allungo la mano verso la rossa, che aveva il viso sempre più bianco per il dolore. - mi è caduto quando siamo caduti, o forse anche prima.. Dovremo aspettare- rispose lei con voce sempre più flebile.
entrambi non dissero altro per la mezz'ora successiva. Il tempo non sembrava cambiare e un cumulo di neve si era posato davanti all'entrata della rientranza rocciosa.
Akito distolse lo sguardo nuovamente dal cielo e fissò Sana, che adesso aveva gli occhi chiusi.
era così bella anche mentre dormiva. Il suo viso così luminoso lo fece, per un momento, quasi pentire di ciò che aveva detto prima. Non era cambiata di una virgola.. Sempre così radiosa, così spensierata..così Sana.
tuttavia non poteva perdonarle ciò che gli aveva fatto.
le si avvicinò e le toccò la guancia involontariamente e si accorse di quanto era gelida. Sana non stava dormendo. Era svenuta per il dolore.. E se quella bufera non fosse cessata sarebbe morta dal freddo.
il biondo si sistemò accanto a lei e la cinse con entrambe le braccia, tirandola a sè. La testa rossa era appoggiata sul suo petto e coperta dal viso di Akito che sperava di riscaldarla.
-Sana Kurata, non fare cazzate perchè ancora devo fartela pagare per ciò che mi hai fatto, quindi resta in vita- dise sottovoce prima di socchiudere gli occhi.











Spazio Autrice: 

Ehi!! Pensavate fossi morta eh? Come darvi torto! Sono sparita per ben due anni e vi do tutte le ragioni del mondo per non continuare a leggere questa fanfiction.
Ho avuto un bel po' di problemi e il tempo per scrivere, purtroppo, era sempre pari a zero. O meglio, per scrivere, ho bisogno di tempo perché mi impegno al 100%,.. Quindi in questo tempo mi sono detta, se tornerò a scrivere voglio farlo per bene e non giusto per mandare avanti una storia con capitoli da due righe.
Adesso però sono libera da buona parte di impegni, dato che ho finito il liceo è dato che le vacanze ormai non sono altro che un ricordo. 
Se avete ancora voglia, parlo per i vecchi recensori, e se avrete vogli, ora parlo per i nuovi, di continuare a leggere questa fanfiction, vi prometto che sarò sempre puntuale e che non vi deluderò più! 
Vi autorizzo anche a picchiarmi virtualmente se provo a sgarrare di nuovo!
sperando che qualche lettore sia rimasto, vi mando un bacione e vi aspetto al prossimo chapp, previsto per settimana prossima :)

xoxo
sherry adler <3


 

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