Kamì.

di Anima97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio, che titolo banale per il capitolo! ***
Capitolo 2: *** Un combattente col ciuccio. ***
Capitolo 3: *** L'ira del principe delle scimmie ***
Capitolo 4: *** L'amore è come una sfera di energia. ***
Capitolo 5: *** Un rapporto speciale. ***
Capitolo 6: *** Essere pronti. ***
Capitolo 7: *** La mia metà. ***
Capitolo 8: *** Ti voglio e ti prendo. ***



Capitolo 1
*** L'inizio, che titolo banale per il capitolo! ***


KAMì


L’ennesima battaglia contro i due sayan stava per consumarsi. Vegeta e Nappa diventavano ogni giorno più forti, distruggendo chiunque osasse ostacolarli, così i più forti combattenti del pianeta avevano dovuto allearsi contro le due minacce del pianeta Terra e dell’intero Universo.
Ma a Goku tutto ciò non interessava, se aveva del cibo davanti agli occhi.
«Che bontà!!» ammirava il piatto con la bava alla bocca e le lacrime agli occhi.
Da troppo tempo non mangiava decentemente!
Mentre Goku si abbuffava come un matto mangiava Junior lo guardava con una smorfia di disgusto sul volto. Non riusciva a comprendere il comportamento del compagno «Siamo in piena guerra per la difesa del pianeta contro i combattenti più forti di tutta la galassia e tu pensi a MANGIARE?!»
Goku si limitò a rispondere lanciando via le bacchette con cui mangiava e prendendo il piatto, sbattendoselo in faccia per leccarlo fino all’ultimo chicco di riso.
Gohan era appena entrato nella stanza, reduce da una battaglia a colpi di calcoli e operazioni varie contro il libro di matematica «Non ho mai trovato più divertente fare le espressioni!» esclamò con tanta innocenza e allegria.
Junior, già innervosito per la battaglia imminente e adesso furioso per l’alto tasso di menefreghismo dei suoi alleati, notò che il suo occhio aveva cominciato uno strano ballo e faceva in continuazione su e giù. Se aguzzava l’udito poteva sentire anche la musica che lo accompagnava e la piccola palpebra che urlava: EEEH MACARENA!
“Ma a cosa diavolo sto pensando!?” si disse poi scuotendo la testa. Non gli faceva bene stare a contatto con quei terrestri.
«Junior rilassati!»
«Goku, tu credi che la situazione sia tranquilla e pacifica là fuori?»
«No, non lo è, ma non per questo non possiamo passare un po’ di tempo a rilassarci.»
Goku era impazzito. O almeno era quello che pensava Junior. Ma, conoscendolo, era possibile che stesse tramando qualcosa, insomma… non poteva essere così stupido!
Junior si avvicinò al rubinetto, prese un po’ d’acqua nella grande mano e la bevve silenziosamente.
Gohan e Goku aspettarono che il loro amico finisse di bere per andare sul campo di battaglia, ma Junior, asciugandosi la bocca con il polso, disse «Il Supremo vuole parlarci.»
Detestava dover andare al Palazzo a parlare con mr. “Io sono la tua parte buona e sono lo spirito della Terra”, ma sapeva che si trattava di qualcosa d’importante.
Goku e Gohan annuirono e i tre uscirono da casa Son librandosi in volo.
 
Il Palazzo del Supremo era, come al solito, velato da un irreale silenzio. Tutto era tranquillo, calmo, niente poteva disturbare quella dolce quiete che solo il posto più alto del cielo poteva dare.
Ma il Supremo non era altrettanto tranquillo.
«Popo sono arrivati?»
«Si, mio signore, li faccio entrare?»
Il vecchio annuì,  immerso nei suoi pensieri.
Lui era a conoscenza dei sayan che minacciavano la Terra e sapeva che erano troppo forti anche solo per Goku. Perciò aveva preso una decisione che avrebbe migliorato sicuramente la situazione nel giro di pochi mesi, nella speranza che tutto andasse come previsto. Era una decisione drastica, difficile da spiegare a forti guerrieri come Goku, Gohan e la sua metà Junior.
Come si sarebbe espresso? Come avrebbero reagito?
«Salve Supremo!» la piccola voce di Gohan riempì il silenzio creatosi nella grande stanza.
Il Supremo si alzò, guardando negli occhi un Junior che sembrava già contrariato, come se sapesse quello che stesse per dire.
«Ci hai chiamato per parlarci, adesso siamo a tua disposizione.» disse Junior, con uno strano tono di sfida. Non era cambiato neanche di una virgola, nonostante stesse combattendo per ideali che non gli appartenevano.
«Su Supremo, spara!» esclamò in appropriatamente Goku.
L’uomo lo guardò accigliato e disse «Sono tre anni che quei sayan sono arrivati sulla Terra, tre anni che voi e i vostri compagni,in questo momento non presenti, combattete con onore.»
Junior fece una smorfia di disgusto.
«Tre anni, però, che la situazione non è cambiata…» il Supremo allora sospirò mestamente.
Goku lo interruppe sorridendo «Tra poco ci sarà un'altra battaglia, stavolta vinceremo!»
Nonostante la frase ottimista, negli occhi e nell’animo di Goku era possibile vedere tanta stanchezza e pessimismo.
Neanche lui era sicuro di quel che diceva.
«I sayan sono troppo forti.» disse allora il Supremo «Per questo ho preso una decisione che avrei dovuto prendere tempo fa…»
I tre combattenti, più Popo che non sapeva nulla, aspettarono con impazienza che il Supremo parlasse, ma quest’ultimo era molto combattuto su come costruire la frase da dire.
«Allora?!» sbottò impaziente Junior.
«Ho deciso...» disse il Supremo, sembrando ancora più solenne di quanto non fosse già.
«Voglio dare al mondo un erede degno di combattere al vostro fianco


Mondo Nutopiano:
*musica inquietante di archi che sale sempre di più mentre la scrittrice si avvicina pericolosamente per dire*
SONO TORNATAAA! **
Voglio dire: Sono arrivata ._.
Il fatto è che me n'ero andata da EFP temporaneamente,
ma adesso sono tornata su questo fandom che a me è totalmente nuovo 
e non so come fare per farmi cagare da qualcuno!
La mia nuova storia ha come protagonisti Junior e Vegeta
(e, ovviamente, un altro personaggio che voi ancora non conoscete perchè io so mettere tanta suspans! MUWAH),
non sembra, ma è una storia d'amore...
Premetto che non sono brava con queste cose, però so inventarmi situazioni particolari
e un amore più particolare di questo se me lo trovate ve lo pago oVo!
Voi (se un "voi" esiste, spero) non sapete di quel che sto parlando, perciò...
Al prossimo capitolo!

Pace e Amore (<- e non lo dico perchè va di moda ._.)
MelinAnima.

*Piccolo spazio pubblicitario*
Lo spazio pubblcitario servirà per, appunto, pubblicizzare chi mi recensirà.
(Capitan Ovviuuuuss)
Oggi lo metto perchè devo ringraziare una persona che mi ha incitato a mettere questa storia su EFP,
(la storia è dedicata a lei):

gm19961, penso d'amarti :3

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Capitolo 2
*** Un combattente col ciuccio. ***


UN COMBATTENTE COL CIUCCIO

 
Tutti guardavano il concentrato di vita che giaceva sul cuscino, posizionato su una mezza colonna al centro della grande stanza, semplice, ma ben decorata del Supremo.
Il più forte combattente della Terra, il sayan buono che aveva salvato tantissime vita da troppe minacce, Goku, era assolutamente estasiato e si strofinava le mani saltellando. Puntava gli occhi sulla superficie ruvida e verdognola a pochi centimetri da suo naso sussurrando con il suo solito sorrisetto «Forza, schiuditi, dai…» incoraggiava il piccoletto che stava lì dentro, come se potesse sentirlo e sbucare fuori da un momento all'altro urlando “Buona Pasqua!”.
Era felice di poter assistere ad un evento simile (soprattutto dopo il rivoltante momento del parto dell'uovo) e ammirava l’aura già molto potente che quel cosetto là dentro emanava. Insomma, non vedeva l’ora di conoscerlo.
Gohan ne era quasi intimorito e stava dietro al padre fissando un po’ lui e un po’ l’uovo.
Conosceva i neonati umani, ma quelli alieni com’erano? Schifosi vermi grigi con tantissimi denti aguzzi pronti a succhiare linfa vitale dai genitori per sostenersi? “Forse è meglio smettere di vedere film sugli alieni…” pensò.
Popo e il Supremo aspettavano con calma, questi in piedi e quegli seduto per terra.
L’imminente nascita incuriosiva tutti i presenti, tranne Junior che non pareva per niente stupito dalla decisione del Supremo di dare al mondo un figlio.
«Quanto ci vuole perché “il grande guerriero” nasca?» chiese Junior al padre del nascituro con un tono che andava dallo schifato al perplesso.
Il vecchio allora si voltò verso di lui «Pochi secondi.» lo guardò a lungo mentre voltava le spalle a tutti e se ne andava spazientito.
«DAAAAAH!!» Goku saltò in braccio al povero Popo, indicando l’uovo «Si è mosso!!»
Gohan, ritrovatosi senza il riparo paterno, corse dietro la schiena del servitore color pece che lasciò cadere a terra il grande sayan.
«Goku calmati.» disse subito dopo Popo.
«Come faccio?! Sono troppo impaziente, voglio vederlo!!»
«Tra pochissimo si schiuderà.»
«Quanto dura “pochissimo”?! Insomma, a-adesso il “pochissimo” è g-già passato, no?! Però l’u-uovo non si è schiuso! E perché?! Eh? E’ d-da mezz’ora che aspettiamo e "pochissimo" è finito, no? P-Perciò…» e continuò a balbettare qualcos’altro di incomprensibile.
Sembrava fosse lui il padre, per quanto era ansioso!
Di tutta risposta Popo lo guardò sconsolato.
Alla fine Goku sbottò «Insomma! Si-i sbrighi! Dobbiamo combattere si o no?!»
«Tu credi che appena nato sarà capace di combattere?!»
«Guardate, u-una crepa!» la vocina impaurita di Gohan interruppe l'interessantissima e tranquillissima discussione.
Goku si fiondò verso la base della colonna e si avvinghiò ad essa, osservando da sotto l’uovo che ormai si muoveva sempre di più, ballando pericolosamente sul cuscino.
Anche il Supremo si avvicinò, aspettando con pazienza la nascita di suo figlio. Sperava che andasse tutto bene, che Junior accettasse il fatto che il suo erede darebbe stata la sua nuova metà. Pensò che mettere l'uovo su quella colonna fosse troppo pericoloso, ma poi si ricordò che alla base di essa c’era Goku pronto a prenderlo… in testa.
«Eccolo! Eccolo! Eccolo!»
I pezzi dell’uovo cominciarono a cadere lentamente, finendo tutti in testa ad un Goku in fibrillazione. Tutti aguzzarono la vista e misero a fuoco la testolina verde che uscì subito dopo.
 
Camminava avanti e indietro a grandi passi, pensando a quello che stava per succedere, immaginando come sarebbe stato il figlio del Supremo, se già grande e pronto a combattere come un guerriero, oppure neonato e con una grande forza spirituale, come uno stregone… Come suo padre. Se lo immaginò guerriero, alto, muscoloso e potentissimo (la sua aura già lo era).
«Ora che il Supremo ha un erede, probabilmente non è più legato a me…» probabilmente avrebbe condiviso la sua vita con suo figlio, quel nuovo arrivato che ancora non conosceva e che forse era già nato! Basta, l’ansia lo stava divorando vivo.
Si fiondò dentro il Palazzo e avanzò tra i corpi degli spettatori.
Trovò una scena alquanto grottesca ad attenderlo: Gohan che saltellava come una matto da tutte le parti, mentre poco prima quasi piangeva dalla paura, Popo che cercava di calmarlo e piangeva di commozione allo stesso tempo e Goku, che abbracciava ridendo la mezza colonna su cui era posato l’uovo ormai schiuso. Il Supremo, vicino alla colonna, sorrise e fece segno a Junior di avvicinarsi.
Junior obbedì per osservare l’interno e cercò di non vomitare. Per un attimo sentì uno strano senso di vuoto nel petto, si trovò come sospeso in un mondo di pace, le sue orecchie non sentirono più niente, né le risate di Goku, né le urla di Gohan e Popo.
C’era solo lui e la sua nuova metà. 
Poi si riprese e disse:
«Ma... E' DEFORME!»
Quella cosa verde e puzzolente non poteva essere discendente del Supremo! Lui sapeva riconoscere un individuo della sua razza e quello di certo non lo era: Aveva un corpo troppo esile, il viso dai caratteri troppo morbidi per delle fattezze maschili, ma soprattutto, aveva una lunga ciocca di capelli castani che partiva dal punto in cui la testa si attaccava al collo. Era raggomitolato su se stesso, Junior se lo avesse preso lo avrebbe potuto tenere solo con una mano…
«Tutta questa perdita di tempo per una schifezza come questa?» disse, senza riuscire a voltarsi.
«Vegeta ci sta aspettando!»
 
Alzò la testa e la prima cosa che vide fu Junior, incantato dai suoi occhi enormi e grigi, quasi bianchi. Non sembrava felice di vederla, era stupito e schifato allo stesso tempo, ma in quel volto poco accogliente vide del fascino e se ne innamorò. Forse quel ragazzo era suo padre «Ciao.» disse con la sua piccola voce, alzandosi.
Si guardò intorno, in quella grande stanza strani esseri color rosa e uno nero creavano un gran caos! Si sentiva un po' spaesata, allora alla ricerca di qualcuno che fosse familiare, si voltò verso Junior e chiese «Sono Kamì, tu sei il mio papà?»
A quelle parole Junior ebbe un sussulto e un magone gli si creò in gola: quello era un nome femminile. Intanto la piccola Kamì aspettava una risposta.
Il Supremo si fece avanti, quasi timidamente «Sono io tuo padre, Kamì.» padre e figlia si guardarono per poi sorridere.
Goku, ripresosi dalle risate, si alzò e la prese in braccio, osservandola allegro «Ben’arrivata piccolina, io sono zio Goku!» girò su se stesso facendo volare la nuova arrivata.
Kamì sentì un senso di nausea e provò a chiedere a Goku di lasciarla, ma venne messa in braccio al piccolo Gohan che la guardò e sorrise dolcemente, baciandole una guancia «Io sono Gohan.»
Quello era il primo gesto di affetto che riceveva e ne era schifata “Tutta questa salivaaa… Bleh!” si pulì la guancia con il palmo di una mano e con l’altra cominciò a creare una sfera di energia, liberandosi dalla sua presa. Gohan guardò la piccola sfera «Nononono!» ma venne comunque scaraventato contro il muro, creando un piccolo buco e facendo cadere tutto l’intonaco addosso a lui. Goku accorse ad aiutare il figlio, mentre il Junior trattenne una risata.
Kamì ignorò completamente gli sguardi sorpresi e si creò un vestito fatto di veli color viola scuro, con dei pantaloni molto larghi dello stesso colore. Le piaceva e sorrise soddisfatta.
 
“Non è passato nemmeno un giorno che è già fortissima” pensò il Supremo qualche ora dopo, vendendola allenarsi con Junior e Gohan. Dava filo da torcere ad entrambi, parava ogni attacco e poi, con un’incredibile agilità riusciva ad aggirarli e a colpirli.
Pugno dopo pugno, imparava in fretta, ad un certo punto riuscì anche a fare un Cannone Speciale, colpendo il povero Gohan.
“Ce l’ha con lui…” commentava il Supremo “Non sembra pacifica, la educheremo a dovere, non vorrei che diventasse come Vegeta”
Junior rimaneva continuamente sorpreso dalla potenza di quella cosa deforme e se ne compiaceva, continuava a combattere cominciando sempre più ad ignorare Gohan.
«Sei molto forte, ma vedi di non montarti la testa se Gohan è sconfitto!» esclamò mentre le sferrava l’ennesimo pugno.
Lei lo parò con facilità e continuò a combattere... Poco dopo Junior era a terra, stanchissimo.
Kamì corse dal padre sorridente ed esclamò «Visto papà? Li ho battuti!»
Il Supremo le accarezzò la nuca, era davvero una bella figlia «Brava, ma adesso va’ da loro e complimentati.»
«Perché dovrei complimentarmi? Loro sono gli sconfitti!» disse mettendosi in bocca il ciuccio regalatole da Goku.

«Ragazzi!» la voce allarmata di quest'ultimo fermò “l’insulsa scenetta amorosa tra papà e prole”, come l’avrebbe definita Junior, e disse «V-Vegeta sta aumentando la sua aura in modo inquietante e…»
Junior esplose «...Sta venendo qui


Mondo Nutopiano:
Che casino, ragazzi!
Sul serio, sono successe tante cose in questo capitolo
(a mio parere poco introspettivo)
ma va beh, per oggi non ho più forze per riscriverlo!
E' stato divertente, lo ammetto, ma non mi piace.
Dovete sapere che di solito scrivo in modo molto, ma mmmolto diverso!
Chi conosce le mie storie lo sa.
Il prossimo capitolo sarà più tranquillo (se se) e più introspettivo, giurin giurello!
Che ve ne pare di Kamì? Tipetta tutto pepe e rock'n'roll, eh? (??)
Sarei molto felice se, chiunque tu sia, terrestre o no, analfabeta o no,
mi scrivessi per dirmi cosa ne pensi di questa storia, di come scrivo.
Accetto anche critiche/insulti!
Beh, insulti non esattamente...
Bene, il mio lavoro per oggi l'ho fatto e...
VADO A DORMIRE **

Pace e Amore.
MelinAnima.


*Piccolo spazio pubblicitario*
Prima di abbracciare le mie morbide, calde e profumate coperte Devo ringraziare:

Se non andate a leggere un po' di cose loro vi trincio le clavicole con un'onda energetica!
gm19961 DBsoly!
Grazie!! *w*

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Capitolo 3
*** L'ira del principe delle scimmie ***


L’IRA DEL PRINCIPE DELLE SCIMMIE

 
Una navicella sostava tra le rocce del deserto freddo del nord. In una stanza, fatta tutta di metallo con qualche marchingegno per allenarsi o mangiare e un tappeto a terra per dormire, il principe dei sayan si stava preparando alla battaglia, mettendosi quei soliti vestiti che ormai erano come una divisa per lui. La divisa della sua violenta vita di distruttore.
Si era appena fatto un bagno in un fiumiciattolo poco lontano dai resti di una delle tante città che aveva raso al suolo insieme al suo socio Nappa. Era stato bello farsi un bagno con l’odore di fumo che lo circondava e la sicurezza di aver ancora una volta dimostrato di essere il più forte.
«Nappa!» urlò Vegeta.
Il sayan accorse quasi subito «Dimmi, principe.»
Vegeta non lo guardò neanche e sbottò «Oggi ho intenzione di ucciderli.»
«Intende…»
«Intendo Kakaroth e i suoi amichetti!» sbottò, spazientito dalla stupidità del socio «Sparisci ora.»
Nappa se ne andò e Vegeta si infilò i guanti.
Era stufo di essere intralciato nella missione per distruggere il pianeta, quella storia durava da troppo tempo ormai. Se non ci fossero stati i combattenti che l’avevano accolto sin dal suo arrivo, avrebbe finito il suo lavoro in meno di un mese!
Batté un pugno contro il muro della cabina «Maledetto Kakaroth!» non l’avrebbe mai ammesso, ma Goku era molto forte e riusciva a tenergli testa, non si sarebbe dato mai pace finché non avrebbe goduto della sua testa sanguinante sotto il suo piede, staccata dal corpo inerme e magnificamente MORTO.
«Principe…»
«Andiamo.»
Nulla l’avrebbe fermato stavolta, nemmeno il piacere di poter combattere con qualcuno che non fosse qualche alieno che si credeva di essere chi sa chi tenendo un’arma da quattro soldi in mano.
Niente avrebbe placato la sua ira, quella sera, anzi la Luna piena gli avrebbe permesso di diventare ancora più violento di prima!
Nessuno avrebbe intralciato il suo percorso i distruzion… «Tu! Orribile mostro!»
Vegeta continuò a camminare, immerso nelle sue fantasie violente, senza dare ascolto a quella fastidiosa voce femminile che lo insultava. Quella terrestre non era nessuno per farlo innervosire.
Ma quella terrestre era una testa dura, ed anche un po’ incosciente: si avventò sul principe dei sayan dandogli dei pugni sui forzuti muscoli «Perchè l'hai fatto? Perchè hai ucciso tutti?! Perchè? Mostro, devi morire!» urlava e piangeva, mentre Vegeta godeva a quella vista e ridacchiava per la stupidità della sua schiava.
A lui piaceva prendere delle schiave con cui divertirsi, dopo aver distrutto un popolo, di qualsiasi razza esso sia.
Poi si stancò di quelle urla, aveva voglia di combattere, e con un gesto stanco della mano la scaraventò via, facendola svenire.
Ringhiò malvagiamente e insieme al socio si avviò verso l’uscita.
 
«Dov’è?» sibilò. Si aspettava di vederli già tutti pronti, come piccoli soldatini che aspettano solo di morire, invece si ritrovò un mucchio di sassolini in un enorme campo deserto e incolto. Strinse i pugni e digrignò i denti, se non si fossero presentati entro tre secondi, sarebbe andato a cercarli, solo per il piacere di vederli soffrire lentamente e poi morire.
Gliel’avrebbero pagata cara! Era un affronto, un’offesa, una presa in giro!
Li avrebbe uccisi senza pietà, uno ad uno, con le sue stesse forze, avrebbe ucciso anche Nappa dopo!
Era stufo di tutta quella storia «ADESSO BASTA! Sono il principe dei sayan e non intendo farmi offendere in questo modo insulso!» urlò a squarciagola e, per un attimo, Nappa pensò di scappare: Vegeta cominciava ad aumentare sempre di più la sua aura, sempre di più,ancora di più, spinto da un senso di rabbia che partiva dal profondo, seppellito da anni e anni di inutili battaglie senza vincitori e vinti; E poco dopo sparì, fiondandosi verso il cielo.
 
Goku correvacamminava avanti ed indietro pensando a dove e come agire. «Stare qui è troppo pericoloso!» esclamò, rivolgendosi al Supremo.
«Se lei e Junior morirete, le sfere del drago spariranno!» ma Goku non sapeva quel che la nascita di Kamì aveva comportato.
«Ti sbagli.» disse Junior.
Si fermò e lo guardò come per dire “Mi prendi in giro?”, ma il Supremo disse «Junior ha ragione, ti sbagli.»
Goku aspettò che uno dei due continuasse il discorso, ma Junior meditava e il Supremo pensava a cosa fare all’arrivo dei sayan, allora guardò implorante la neonata che succhiava allegramente il ciuccio: forse lei avrebbe potuto spiegargli qualcosa, essendo della stessa razza aliena. Kamì sospirò, captando lo sguardo supplichevole del più grande combattente del pianeta e disse:
«Junior e il Supremo non sono più legati per la vita.»
«E perché?»
«Perché Junior, ora che sono nata io, è legato a me.»
«E perché?!»
«Perché ho ereditato i poteri del Supremo!»
«…e perché?»
«…» lo faceva apposta vero? Non poteva essere così stupido!
«Papà, adesso pensiamo a come contrastare i sayan.» disse saggiamente Gohan, per evitare che il padre fosse trasformato in una carota dalle dita magiche di Kamì.

Vegeta si fermò improvvisamente in aria, cercò le aure dei suoi nemici ma intorno a lui non c’era niente. Imprecò, urlando verso il cielo e esternando tutta la sua rabbia e la sua frustrazione, voleva combattere e uccidere Kakaroth.
Improvvisamente percepì delle presenze proprio lì, nell’infinità del cielo.
Con un ghigno prese di nuovo potenza e volò verso le stelle, quella notte nera si sarebbe presto tinta di rosso sangue, il sangue di Kakaroth.
«Ti caverò gli occhi e leccherai il tuo sangue, ti attraverserò il ventre con i miei pugni infuocati, ti staccherò la testa tirandoti per i capelli e godrò nel vederti implorare pietà, infine appenderò il tuo cadavere sulla porta di casa tua, insieme a quello di tuo figlio e quello del tipetto verde. Ti ucciderò, si, ti ucciderò e brucerai all’inferno, Kakaroth!»
Fu allora che la vide, quella cosa enorme in mezzo al buio, si avvicinò senza stupirsi, ormai in quel pianeta ne aveva viste tante e poi era concentrato su ben altro.
Sentiva le aure dei suoi nemici sempre più vicine, sorrise sadico e il silenzio notturno fu squarciato dalla sua risata malvagia «Sto venendo a prenderti, Kakaro... MA CHE COSA..!?» era un'aura nuova che non conosceva, però era davvero molto forte, anche più forte del livello del principe dei sayan.
Vegeta corrugò la fronte e si fermò. No, non poteva essere, nessuno poteva superarlo, già bastava quel guerriero di infimo livello a tenergli testa, non poteva esserci qualcuno anche più forte di lui.
Ed ecco che l'ira del sayan si scatenò, non pensava più ormai, voleva uccidere chiunque fosse più potente di lui, doveva essere lui il combattente più temuto nell'Universo, non qualche stupido terrestre, perchè lui era il grande principe dei sayan!
Ripartì a tutto gas verso il Palazzo del Supremo, con gli occhi iniettati di furia aliena.
 
Mentre “i grandi” decidevano cosa fare, Kamì, che non sapeva assolutamente nulla della guerra e dei sayan, con molta nonchalance entrò nelle menti di uno dei presenti, ne scelse uno a caso: Goku.
Possibile che Vegeta sia capace di trovarci qui, al Palazzo? Forse è meglio rimanere… no, non sono un vigliacco!
Va beh, quando si mangia?

Dai pensieri di Goku non aveva chiarito niente e nuovi dubbi erano nati: Chi era Vegeta? Perché Goku parla di vigliaccheria? Forse giocano a nascondino? E quanto è profondo lo stomaco di Goku, visto che aveva appena ingurgitato i dolcetti di Popo preparati appositamente per lei?
Si innervosì un po’ ma passò oltre, era sicura che avrebbe trovato quel che cercava in Junior.
Vegeta ha un’aura potentissima e cresce sempre di più! Se continua a diventare così forte non credo che ce la faremo a sconfiggerlo, a meno che… e qui Kamì vide che Junior la osservava.
Quella cosa deforme potrebbe aiutarci! No, no, è troppo piccola per conoscere la crudeltà della guerra e dei sayan.
Vegeta potrebbe farle del male e questo non lo accetto.

Kamì non voleva essere chiamata “cosa deforme”, non voleva essere all’oscuro della “guerra” di cui pensava Junior e non voleva che lui si preoccupasse per lei (e di conseguenza per la sua vita).
I pensieri di Junior aiutarono solo a far diventare il nervosismo in rabbia.
«ADESSO BASTA! Ho diritto di sapere anch’io cosa sta accadendo qui! Non potete fare i vostri piani, magari mettendomi in mezzo, ma tenendomi all’oscuro! Tu!» indicò Gohan «Spiegami tutto, altrimenti ti uccido!» e cominciò a creare una sfera di energia che non aveva l’aria di essere dolce.
Gohan balbettò qualcosa con le lacrime agli occhi, fissando prima la mano di Kamì, poi i suoi occhi grigi e freddi. Era una neonata che sarebbe stata capace di ucciderlo sotto le peggiori torture, se solo lo avesse voluto.
Il Supremo si accovacciò sulla figlia e le prese il polso, costringendola a dileguare la sfera.
La guardò con pena, lei non poteva sapere cos’era giusto e cos’era sbagliato, era ancora troppo fragile per poter combattere.
Kamì identificò quello sguardo come un rimprovero e disse «Qualsiasi cosa stia succedendo, combatterò; e non cambio idea.»


Mondo Nutopiano:
E BASTA!
Ho superato il limite che io stessa mi sono iposta per i capitoli,
per sapere cosa farà Vegeta quando vedrà la nostra piccola protagonista.
Questo capitolo potrebbe sembrare inutile e, se lo pensate, vi sbagliate di grosso.
Ma grosso quanto la distanza da questa sedia all'equatore eh!
Infatti è stato introdotto un nuovo personaggio, che dovete trovare voi anche se non è difficilissimo...
Al prossimo capitolo, gente, ho mal di testa e vi saluto! D:
Hare Krishna.

Pace, Amore e Poc'anzi [Poc'anzi, poc'anzi e poc'anzi **]
MelinAnima.

*Piccolo spazio pubblicitario*
Ci sono certe personcine che DEVONO essere ringraziate,
perchè vi adoro e mi fate commuovere:
Morning Moon
DBsoly
gm19961
Fujiko

VISITATELI!!

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Capitolo 4
*** L'amore è come una sfera di energia. ***


L’amore è come una sfera di energia

 
«Kamì, non puoi.»
«Perché?! Datemi un motivo valido!»
Junior e Goku, in contemporanea, si voltarono verso l’uscita con uno sguardo terrorizzato e al contempo deciso «Sta arrivando.» Kamì era già arrabbiata per l’insistenza del padre a non farla combattere, adesso che nessuno voleva dirle il perchè con la scusa dell'arrivo di quel dannato Vegeta, per dispetto si teletrasportò fuori di nascosto.
Il Supremo, che si era un attimo distratto, ricominciò a parlare al vuoto «Kamì, sei troppo pic.. Dov’è?»
Junior si voltò verso di lui e sbraitò «Quella mocciosa! E’ là fuori con Vegeta!!»
Tutti si catapultarono “là fuori”, Gohan inciampò sulla mezza colonna che cadde a terra spezzandosi. Nessuno si curò di lui… si sentì un po’ abbandonato.
Intanto Kamì, accecata dalla rabbia e dal nervoso, correva incontro alla figura ferma in fondo alla piazza, non sapeva chi fosse, ma percepiva la stessa aura che aveva percepito mentre quel sayan chiamato Vegeta si avvicinava al Palazzo.
“Forse è lui” pensò, sempre più irata. Forse era lui quello che l’aveva fatta litigare col papà, quello per cui lei era nata, quello che doveva essere distrutto dalla sua potenza.
Ma quell’aura a primo impatto le sembrò molto debole, in confronto alla sua e ghignò:
L’avrebbe ucciso in pochissimo tempo.
Finché non sentì la sua voce «Chi sei tu?» le sue gambe, i suoi pensieri, il suo cuore si fermarono.
Quell’uomo era incredibilmente affascinante, anche più di Junior. Poteva il suo cuore essere così debole ai terrestri? «Vegeta.» sibilò il suo nome nascondendo i suoi nuovi sentimenti sotto un velo di finto odio.
Il sayan la guardò ghignando «Credevo che ci fosse solo un verme verde con le antenne.»
Come aveva definito suo padre, Junior e lei?
Un «CAFONE!» non faticò a risalire la gola partendo dal punto più profondo dei suoi piccoli polmoni.
 
Vegeta ridacchiò malvagiamente e con un filo di isteria. Quella nana verde a confronto con il grande principe dei sayan era solo un insettino innocuo. Ma Vegeta non sapeva che un insetto può essere molto, ma mooolto fastidioso!
La sua risata si spense e la sua espressione mutò lentamente quando vide la forza di quella cosetta crescere sempre di più, per poi concentrarsi nelle sue mani.
Quella era una sfera di energia enorme e… MORTALE.
 
Kamì poteva amare quel cretino quanto voleva, ma detestava sentire degli insulti gratis. La sfera nella sua mano cresceva sempre di più, illuminando la notte e i visi dei due guerrieri, quasi bruciava tra le sue mani ma non le importava. Gocce di sudore le rigavano la fronte, mentre esternava tutta la sua frustrazione accumulata in quelle poche ore di vita urlando come indemoniata.
«Non. Devi. Insultare. Il. Mio…» lasciò che la sfera si allontanasse dalle sue mani «PAPAAAAAAAA’!!!»
 
Vegeta sgranò gli occhi finche non li sentì bruciare (anche perché la sfera di energia lo accecava) e la mascella gli si staccò dal cranio crollando a terra “Da dove prende tutta quella forza?!” fu in grado di pensare, mentre la pelle del suo viso arrostiva per bene sotto il potente attacco di Kamì.
Diede un urlo di dolore mentre si portava le mani sul viso sfigurato «TU, BRUTTA…»
 
Kamì non sentì le bestemmie del suo “più grande amore” perché le vennero tappate le appuntite orecchie. Vedeva quell’omone muscoloso dal viso rosso spalancare la bocca e lacrimare, mentre teneva le sue dita a distanza dal naso, per evitare di farsi ancora male.
“Uuh quanto è frignone, si lamenta per una sfera da niente! Ho fatto bene a limitare la potenza del colpo prima di lanciarlo, altrimenti lo avrei fatto a pezzi!”
A vederlo in quello stato, Vegeta era buffissimo, e Kamì non riuscì a trattenere una risata.
 
Tolse le mani dalle orecchie della cosetta deforme, Vegeta aveva smesso di imprecare, mentre lei aveva cominciato a ridere. La sua risata era dolce e pura, lo riempì di sicurezza “Non è così inutile come pensavo” si disse, fissandola quasi con orgoglio. Era pur sempre la sua piccola, deforme, metà ad aver fatto lagnare il “grande principe dei sayan e bla bla bla” con un solo colpo!
Mentre lei rideva, il suo cuore accellerava i battiti: forse temeva che si sarebbe fatta male per colpa di Vegeta?
«Kamì.» parlò con un sorriso stampato in faccia, senza neanche accorgersene. La piccola si voltò verso di lui, guardandolo dalla sua bassezza, tutta contenta per aver fatto sorridere il freddo Junior «E quello sarebbe il potente guerriero che non riuscivate a sconfiggere?!»
 
“Questo è troppo. Non deve insultarmi in questo modo, sono il principe dei sayan, IO. IO che ho distrutto troppi pianeti da poter esser contati, IO che ho sottomesso…” e continuò con un lungo elenco di cose terribili fatte in passato che tutti potete immaginare e che non vi sto a scrivere perché non mi va e devo finire gli esercizi di inglese! 
I pensieri di Vegeta, ogni volta che veniva colpito o insultato, erano sempre gli stessi, ma subito dopo era già addosso alla bambina, mentre le scagliava troppi pugni perché una neonata aliena potesse sopportarli.
Junior, Goku, Gohan, Popo gli andarono addosso, ma nessuno riuscì a fermare la sua furia, nonostante Kamì non facesse una piega, anzi si sganasciasse dalle risate.
«Tu! Insolente! Devi soffrire! Muori, pera marcia!» e sputò altri insulti di questo genere, mentre continuava a “fare il solletico” sferrando dei graziosi pugni a Kamì, che lo stava amando sempre di più.
 
Poteva finire così? “Inciampato e caduto dalla piazza di un Palazzo volante, per colpa di un mostriciattolo verde col codino e le antenne, e di Kakaroth” (che in realtà non c’entrava nulla.) “Io, il principe dei principi della guerra, morto in questo modo stupido. Quel bastardo di mio padre si sarebbe rivoltato nella tomba se solo ce l’avesse avuta!” Stava precipitando lentamente, mentre pensava al suo padre defunto e a tutta la gloriosa generazione Vegeta.
“E non ho neanche detto a Nappa a chi affidare tutti i miei averi… sicuramente se li prenderà lui, quello stronzo! Invece nessuno li deve avere! Nessuno.” Era quasi arrivato a destinazione, mentre pensava al suo testamento non fatto e alle persone a cui nessun suo tesoro sarebbe andato.
Credette di morire, ma semplicemente svenne, scontrandosi con la linda e desolata testa del suo socio.
 
Era stata una cosa veloce, prima era sulla spalla di quel bestione pelato che la stava portando a morire e dopo per terra, vicino ai corpi inanimi dei due terribili alieni che le avevano rovinato la vita.
L’alieno numero uno, quello che usava chiamare “mostro” era atterrato sulla testa del socio, quello che chiamava “pelatone”. Guardò i due corpi, intorno a se e infine in direzione della traiettoria che Vegeta aveva fatto prima di svenire.
Le sembrò di vedere delle figure, nel buio della notte, avvicinarsi sempre di più a lei. Erano quattro, no, cinque.
Ma cosa importava? Stava impazzendo, ne era certa e per niente stupita: negli ultimi due giorni era rimasta così traumatizzata che non aveva più aperto bocca se non per urlare bestemmie o preghiere.
Prima la storia andata male col suo ultimo fidanzato, poi la distruzione della città e dei suoi cari, infine la violenza subita dal mostro alieno e la quasi morte provocata dal suo socio.
Si avvicinò ai due e raccolse le ultime forze, per sferrare il più forte calcio che aveva a Vegeta. Il principe mugugnò qualcosa (a quanto pare non era completamente svenuto) e finalmente tacque.
Lei alzò le spalle e si accasciò a terra, osservando le stelle nel cielo. Sentiva dolori ovunque, ma non le importava, nulla aveva più un valore per lei, neanche la sua vita.
«Sono morti?»
«Nappa si, Vegeta è solo svenuto.»
«Uccidiamolo prima che…»
Erano voci maschili, ma quella che urlò era di bambina «NO
Non voltò neanche la testa per vedere chi fossero, probabilmente le avrebbero fatto del male, che importava?
«Ehm, calma Kamì!»
«Chi è quella?»
«Non lo so. E’ morta?»
«Sempre la stessa domanda, Goku?»
Che nomi strani avevano quei tizi.
«Era per sapere!»
«Avvicinati e smuovila un poco.»
Fu allora che lo vide per la prima volta, i suoi occhi erano dello stesso colore del cielo, anche in quegli occhi d’inchiostro nero c’erano delle stelle bianche, il suo sorriso ravvivò in lei la voglia di continuare ad amare.
«Salve! Io sono Goku!»
«Grace.» sussurrò il suo nome senza forze, cercando di sorridere.
Dopo svenne.


Mondo Nutopiano:
Ma alla fine s'è capito qualcosa?
Boh, scritto di fretta e con poca voglia
se no QUALCUNO avrebbe mantenuto fede alle sue minacce
non mi piace, per niente.
E' più lungo degli altri, era una promessa che avevo fatto
altrimenti QUALCUNO avrebbe mantenuto fede alle sue minacce
e la scrittura è più grande, perchè così mi è stato consigliato.
A questo proposito volevo chiedere: va bene questa grandezza?
Volete che continui così e che modifichi gli altri capitoli, oppure ritorno alla vecchia scrittura?
Ma venendo al capitolo, stavo dicendo:
CHE CAGATA MOSTRUOSA.
Beh, oh, non ho più intenzione di scrivere per oggi, basta! D:
Grazie alla vita (?) e spero vi piaccia.

Pace, Amore e Poc'anzi.
MelinAnima.

*piccolo spazio pubblicitario*
*parte musichetta* caro amico ti scrivo, così ti ringrazio un po' *asciuga lascrimuccia*
Possibile che sia morto? Mah, non ci credo ancora ç__ç
A parte la malinconia per Dalla, ringrazio:
Fujiko!
gm19961!
DBsoly!

E anche morning moon e lallyjunior che hanno recensito il primo capitolo!
Dato che oggi mi sento molto generosa (ringraziate Dalla) dico anche:
VOI, CHE STATE LEGGENDO SENZA NEANCHE MANDARMI UN MESSAGGIO PRIVATO PER DIRMI SE QUESTA COSA VI PIACE O NO,
GRAZIE!
Ecco.
Beh, questa pubblicità è durata anche troppo, al prossimo capitolo!

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Capitolo 5
*** Un rapporto speciale. ***


Un rapporto speciale


Una settimana più tardi:
Due esseri veloci e potenti lottavano sul pavimento di marmo bianco del Palazzo, quando stavano insieme si sentivano una cosa sola, come se la divisione dei loro genitori, il bene e il male, non fosse mai avvenuta.
Non parlavano mai mentre combattevano, si guardavano negli occhi, colpivano e paravano colpi, senza metterci però troppa energia.
Entrambi temevano che l’altro si facesse male ma nessuno dei due se ne voleva rendere conto, erano troppo orgogliosi e troppo simili per ammetterlo.
«Hai combattuto bene, come sempre.» le disse Junior quando finirono.
Seduti sulla punta della piazza, con le gambe sospese nel vuoto, mentre nel cielo il sole rosso scendeva lentamente sotto di loro, creando insieme alle nuvole milioni di sfumature con colori che non conoscevano.
«Grazie.»
Era la prima volta che lo ringraziava per un complimento. Di solito usava espressioni come “lo so” e Junior si innervosiva sempre per la sua arroganza.
Ma adesso, per un motivo o per un altro, Kamì lo aveva ringraziato, e non in modo superficiale.
«Stai crescendo, Kamì, in tutti i sensi.»
«Non vedo l’ora di poter diventare grande come te, così potrò combattere e sposarmi!»
La bambina sorrise tutta contenta, mentre Junior fece una smorfia, guardando il punto dove il sole era appena sparito «Il matrimonio è una cosa inutile.»
«Perché?»
«E’ solo un rito terrestre, secondo il quale due persone devono farlo per poter stare insieme. Ma guardaci: adesso noi due siamo uno vicino all’altro, stiamo insieme, eppure non siamo sposati.»
Kamì ci pensò un po’ su, non poteva sapere se Junior aveva ragione o meno, così annuì e disse «Io però voglio sposarmi, sembra divertente! La moglie di Goku mi ha parlato del suo matrimonio con tanta allegria…»
«Chichi è pazza. E tu non sai neanche cosa sia l’amore.»
«Certo che so cos’è l’amore! E’ la forza che ti ha fatto nascere!»
Junior, che era piuttosto divertito dall’innocenza della sua metà, si face serio improvvisamente, cercando di ricordare qualche informazione su suo padre.
«Io sono nato perché dovevo uccidere Goku. Per mio padre ero solo un mezzo per vendicarsi, ma l’ho deluso…» era la prima volta che si confidava in quel modo.
«Meglio! Lui aveva l’intenzione di usarti, ma tu sei stato più forte e ti sei schierato dalla parte dei buoni.»
«Non sono buono!» sbottò bruscamente Junior.
«O-ok!»
Junior continuava a pensare a suo padre nel silenzio imbarazzante che seguì.
Erano due esseri della stessa specie, ma di sesso opposto, che stavano insieme sotto un cielo serale, quasi notturno, l’uno vicino all’altra, in silenzio.
Kamì cominciò a sentire freddo, ma non lo disse a Junior. Sapeva di averlo innervosito e le dispiaceva, gli voleva bene e non voleva deluderlo.
Così, per tirarlo su di morale disse «Quando sarò grande ci sposeremo così potrai sentirti amato.» subito dopo pensò a Vegeta e a quanto fosse impossibile l’amore che provava verso di lui.
Scacciò via dalla sua mente quella figura forte e sensuale che amava tanto e sorrise a Junior.
Quest’ ultimo ridacchiò isterico, diventando tutto rosso e seppellendo suo padre nei ricordi.
Anche Junior voleva bene a Kamì (anche se non l’avrebbe mai, dico mai, ammesso, neanche a se stesso), avrebbe fatto tutto per lei, dare la propria vita soffrendo le peggiori pene o uccidere popoli interi per poterla difendere. Lei era lui, lui era lei, non poteva permettere che Kamì soffrisse.
«Ahahah certo! E faremo tanti bambini deformi, con gli occhi belli come i tuoi e i miei muscoli, vivremo in una casetta in campagna e vivremo per sempre felici e contenti!»
Kamì si offese dal comportamento del compagno e futuro marito, però non si arrese.
«E chi l’ha detto che solo perché ci sposiamo dobbiamo fare gli sposini?»
La guardò negli occhi confuso «Cosa intendi?»
«Intendo che se ci sposiamo nessuno potrà dividerci, ci sentiremo entrambi amati, ci alleneremo quando vorremo, parleremo senza che nessuno venga a dirci “E’ l’ora di riposare” e faremo tante altre cose…»
«Ma nessuno ci ha mai interrotto dicendoci…»
«E’ il momento di riposare.» Popo sbucò dal buio e scomparve allo stesso modo immediatamente.
Un brivido percorse la schiena di Junior. Quel posto lo detestava.
Ghignò e rispose «Beh, sembra una proposta interessante…»
«Allora è deciso.» Kamì sparì come era sparito Popo, lasciando Junior da solo, che pensò bene di meditare sui fatti appena accaduti.
Ma Kamì non riusciva a dormire, anche se non l’aveva dato a vedere, era molto legata a Junior ed era emozionata all’idea di poter stare ancora più tempo con lui quando sarebbe cresciuta.
Così, per sapere cosa ne pensasse il suo promesso sposo, cominciò ad ascoltare i suoi pensieri.
La amo? Non la amo? E’ solo una bambina deforme, non ha nulla di particolare se non una grande forza. Cosa mi colpisce così tanto di lei? Credo che sarà interessante sposarla.
Arrivata a questo punto si addormentò con un sorriso in viso, sicura di fare bei sogni.
 
Stupendo, simpatico, dolce, forte, protettivo, buono, innocente, intelligente la lista di complimenti che attraversavano la mente di Grace guardando ogni singolo comportamento di Goku era lunga.
Ma non ne poteva fare a meno, amava quell’uomo in tutta la sua semplicità, quando fino a quel punto aveva amato intellettuali e saggi uomini di mondo.
Ma Goku era diverso. L’aveva incantata, come un fachiro col serpente, anche se involontariamente mandava segnali a Grace a cui lei faceva fatica a non rispondere.
Lei doveva essere forte, composta, sensuale. Doveva mantenere il suo fascino misterioso di donna.
Anche se era molto difficile trattenersi.
«Buongiorno Grace!»
“Oddio ha una voce così dolce, lui è dolce. Gli salto addosso.”
«Ehy, Grace??»
“Quando pronuncia il mio nome è così sexy! Gli salto addosso.”
«Stai bene?»
“Che carino si preoccupa per me. MI AMA. Gli salto addosso!”
«Comunque Chichi ha preparato una buonissima colazione, ti aspettiamo giù!»
Subito dopo si senti un tonfo «GRACE!»
Grace odiava Chichi, aveva voglia di spiaccicarle la testa su quella schifezza di cibo che le preparava (perché Chichi odiava Grace a sua volta e le preparava pasti poco allettanti).
Quando era entrata per la prima volta in casa Son per poterci abitare, aveva speratopensato che fosse la sorella di Goku, si assomigliavano lontanamente: Capelli neri, occhi neri, forza…
Invece si era sbagliata di grosso.
Venendo a sapere che avevano anche un figlio si era totalmente arresa alla terribile realtà:
Goku aveva una famiglia.
Quest’ultimo adesso, la stava sorreggendo dalla schiena, cercando di farla rinvenire dal piccolo mancamento. Lei amava Goku, non sopportava di vederlo con un’altra.
«Grace, rispondi, ti prego!»
«G-Goku… di a Kamì che è una brava bambina e che le voglio bene…»
«No, Grace! Non ci lasciare!!»
«Addio… ti ho sempre amato.» Grace chiuse gli occhi trattenendo il respiro, nella speranza che Goku le facesse una respirazione bocca a bocca.
Ma il grande sayan si limitò a farla cascare a terra, facendola strillare dallo spavento, e a dire
«C-COSA?!»
Faceva sempre così quando Grace accennava ai suoi sentimenti, in quei momenti riusciva a detestarlo. “Bello e buono quanto vuoi, ma è proprio stupido!!”
Grace si rialzò lentamente «Lascia stare. Sei sordo. Non scendo a mangiare. Puoi andare.»
Parlava come un telegramma. Goku, confuso e sorpreso dal suo comportamento, le chiese con un timido sorriso «Tutto ok, Gra…»
«Non dire il mio nome, ti prego!» disse lei, poggiandogli una mano sul petto «Non puoi capire.»
Lo guardava con tristezza, cercando di nascondere gli occhi lucidi, Goku però se ne accorse e ebbe un colpo allo stomaco così forte da farlo mugugnare.
In quel momento apparve Chichi, che vide a una distanza troppo ristretta suo marito e la sua nemica, che lo stava importunando con quella mano.
«TU. LASCIA IN PACE MIO MARITO!»
«NON STO FACENDO NIENTE, VECCHIA MEGERA.»
«Eccole che ricominciano!» sbuffò Goku.
Le donne si voltarono verso di lui urlando «ZITTO!» e cominciarono di nuovo a bisticciare.


Mondo Nutopiano:
*vomita caramelle*
Detesto il romanticismo.
ECCOMI QUA! NON SONO MORTA :D
Per la felicita di QUALCUNO
(lo stesso QUALCUNO che mi aveva minacciato <3)
finalmente ho postato.
Prima di continuare con la storia ho voluto definire meglio il rapporto KamìxJunior,
con qualcosina di GracexGoku e GracexChichi.
Sarà una lotta all'ultimo sangue, uuh quante ne vedrete!
Nonostante in questo capitolo c'è un piccolo particolare che è fondamentale per la storia,
lo trovo abbastanza stupido, ma alla fine necessario per chiarirci le idee.
Merda, sono troppo seria in queste note!

Pace, Amore e Poc'anzi (Poc'anzi forevve en evve)
MelinAnima.


*Piccolo spazio pubblicitario*
Le storie stupide piacciono sempre :'D
MorningMoongm19961tsubasa83eDBsolyVI AMO!
*prende fiato*

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Capitolo 6
*** Essere pronti. ***


Essere pronti

 
“Cosa significa saper uccidere un uomo?” si infilò i guanti per proteggere le mani dalle scottature di possibili onde d’energia.
Guardò per l’ultima volta la sua stanza, quelle pareti color neve, che ospitavano soltanto attrezzature da combattimento create da quella strana scienziata con i capelli azzurri.
Non aveva neanche un letto, un armadio o uno stupido poster come tutti gli altri esseri umani.
Ma sapeva che lei non era umana, era nata per combattere e combatteva, non importava se dopo sarebbe morta. Per gli altri l’importante era che compiesse la sua missione, uccidendo il suo più grande amore celato.
“Ma si è mai pronti per stroncare una vita?” uscì dalla sua stanza e si avvicinò al Supremo, che solennemente ma dolcemente le diede un bacio sulla fronte.
«Combatti bene, mia adorata.»
«Lo farò.»
Lo guardò negli occhi, ma abbassò subito la testa per portare rispetto.
Voleva bene a suo padre, ed anche allo zio Popo, ma chissà se il suo sentimento era ricambiato.
Si sentiva un oggetto, uno stupido giocattolo che stava per rompersi.
Junior pose il suo duro sguardo ancora una volta sul suo corpo e la portò via con se.
Chissà se sarebbe tornata al Palazzo.
Ma non importava, nessun “ti voglio bene” avrebbe accompagnato i suoi passi.
Doveva essere forte.
Perché lei era la figlia del Supremo.
 
Adesso era pronto, aveva superato il livello di Kakaroth e sicuramente anche di quel verme che aveva ucciso Nappa.
L’avrebbe fatta a pezzi quella cosa che sprigionava potenza da tutti i pori!
Finalmente aveva trovato qualcuno con cui combattere seriamente, qualcuno su cui avrebbe potuto anche vincere. Quello che era successo su quella strana piattaforma voltante era stato un errore.
Si era distratto, era impreparato.
Ma poi si ricordò di come l’aveva guardato quella cosa verde: non era ostile, neanche confusa perché ignara di chi avesse davanti. L’aveva guardato come mai nessuno aveva fatto, questo provocò in lui uno strano turbamento.
«Eccoli, finalmente.» sentì le aure dei suoi nemici a pochi metri da lui.
Uscì fuori sul campo di battaglia e sorrise maligno, osservandoli tutti messi in fila come soldatini.
Ma poi il suo sguardo si posò su quella… donna verde, che aveva la stessa aura di colei che l’aveva guardato diversamente, colei che aveva osato turbare il suo animo violento.
E fu allora che il suo turbamento si prese un nome, quello di un sentimento che ogni sayan teme più di tutti: paura.
Ma non importava, nessuno avrebbe fermato la sua voglia di combattere, neanche un’avvenente donna aliena.
Vegeta era coraggioso.
Perché lui era il principe dei sayan.
 
Qualche ora prima.
 
Stinse le spalle nella coperta e avvicinò i piedi al sedere, accomodandosi meglio sul divano.
Non riusciva a trovare una posizione comoda, neanche a stare tranquilla, soprattutto con quella bambina verde davanti!
Kamì poteva essere brava e simpatica quanto voleva, ma le faceva impressione.
«Quanti anni hai?» sapeva che poteva essere molto pericolosa, ma ormai non si faceva più tanti problemi, dopo tutto quello che aveva passato!
«Che t’importa?»
«Non si risponde a una domanda con una domanda.»
Kamì sgranò gli occhi sorpresa e con innocenza disse «Io l’ho fatto ma sono ancora viva!»
A questa affermazione, che sembrava essere sincera, Grace sorrise «Nel senso che è da maleducati.»
«Uhm. Ho quattro mesi.» Si doveva stupire? Era un’aliena in fondo.
«Wow! Sei davvero piccola… Io invece»
«So quanti anni hai.»
«Come fai a saperlo?»
Kamì cominciò a guardarsi le unghie con superiorità «Leggo nei pensieri.»
Gli occhi della donna si illuminarono improvvisamente. Quella cosa era capace di leggere nei pensieri e di scovare qualsiasi sentimento o pettegolezzo! O magari sapere cosa la gente pensava di lei, (gente che, ovviamente, era sottintesa essere Goku) doveva assolutamente farsela amica.
Grace fece segno a Kamì di avvicinarsi e le sussurrò
«Facciamo così: se tu mi insegnerai a leggere nel pensiero, esaudirò un tuo desiderio!»
Kamì non esitò a rispondere «No.»
«Come mai?» chiese senza scomporsi Grace.
«Tutto quello di cui ho bisogno si trova nel mio spirito, con uno schiocco di dita posso avere tutto quello che voglio! Guarda.» e indicando il tavolo lo tramutò in una barretta di cioccolata enorme.
Grace non si stupì di quel che aveva visto, osservò gli occhi grigi di quella piccola aliena per capire, grazie al suo acutissimo sesto senso femminile, il suo punto debole.
«Puoi avere tutto, è vero…» disse infine, mentre Kamì trasformava la televisione in un piatto di spaghetti di dimensioni sproporzionate «Tranne l’amore di Vegeta!»
 
Come faceva a sapere di lei e Vegeta?
«Sicura di aver bisogno di me per imparare a leggere nel pensiero?» chiese sospettosa. Grace ridacchiò, ma non ci diede peso, a Kamì interessava solo di Vegeta, ora che era stato messo in ballo.
«Allora, vuoi l’amore di quel mostro? Ti basterà insegnarmi!»
In fondo non ci perdeva niente, il lavoro più pesante l’avrebbe fatto solo Grace e lei avrebbe avuto per se il suo amore.
«Se dico di si, come mi aiuterai?»
«Prima di tutto dovrai diventare grande, Vegeta non si innamorerà mai di una bambina
A questa frase Kamì si innervosì molto «Come credi che possa diventare grande in poco tempo!?»
Grace le sorrise pazientemente e afferrò le dita di Kamì «Con queste! Sei una maga, no?»
Kamì si riprese le sue dita e sbottò «Stregona.» però non aveva tutti i torti, se si fosse concentrata ci sarebbe sicuramente riuscita!
«Accetto.»
«Fantastico!»
 
«Cosa?» Goku sbucò dalla cucina con qualche stuzzichino: un secchio di patatine, due sacchi di caramelle e trenta barrette di cioccolato, ma fece cadere tutto quando vide il suo tavolo da salotto e la sua televisione trasformati in dolci delizie da sbranare.
«Uuurca! Che bontà!» non esitò a buttarsi sul suo tavolo e a staccarne pezzi a morsi.
Grace lo guardava tutta rossa, ma sorridente, immaginando come al solito di essere una sua cara, carissima amica.
Ma Goku poco dopo si ritrovò a masticare legno «Ahiahiahiahia!!» cominciò a mostrare alle donne presenti la sua lingua rossa di sangue, trafitta da schegge di legno.
La sua vita le passò davanti agli occhi quando vide il sangue del suo carissimo amico scendere sul mento. Grace si affrettò ad aiutarlo, tamponando con la sua maglia il sangue.
«Kamì prendi la borsa del pronto soccorso!!»
 
Ma Kamì non era presente, o almeno non mentalmente. Era nel mondo buio, quello dove aveva vissuto prima di nascere, per poter diventare grande, almeno per quanto la sua forza spirituale le permetteva. Si concentrava solo su se stessa, dai piedi alla punta delle antenne e del capello più lungo: pezzo per pezzo sentiva il suo corpo cambiare, crescere.
Si, sentiva la sua  forza spirituale evolversi, insieme alla sua saggezza e al suo buon senso. Nulla avrebbe interrotto quel momento di pace interiore.
«KAMI’!» tranne un urlo disumano che rimbombò per tutto lo spazio buio in cui si trovava.
Il suo nome le penetrò le orecchie fischiando nella sua testa, in risposta Kamì ringhiò e uscì dalla trance.
Mise a fuoco il mondo nuovo che si trovò davanti, tutto le sembrava più piccolo, e lei si sentiva strana. Cercò di alzarsi dal divano ma perse l’equilibrio e cadde a terra.
Grace era poco distante da lei, teneva tra le braccia un Goku totalmente delirante, con la bocca insanguinata e gli occhi fuori dalle orbite «Kamì! Cosa ti è successo!?»
«G-Goku come sta?» chiese debolmente Kamì, cercando di riprendersi dal mal di testa.
Osservò la mano che si stava portando alla testa: era grande, con le dita lunghe e affusolate e le unghie strette e viola, come quelle di Junior.
Goku osservò la non più piccola Kamì e sgranò ancora di più gli occhi, sorridendo con la lingua da fuori «Amì sei gande!» Grace lo mise a tacere tamponandogli la bocca con la sua maglietta ormai zuppa di sangue.
Kamì cercò di mettersi in piedi, mantenendo l’equilibrio, ma il tentativo fallì: non era abituata a essere così alta, aveva bisogno d’aiuto. Ma Grace e Goku erano impegnati a urlare.
«Piccioncini, basta pensare alle stupidaggini! Aiutatemi!» esclamò Kamì innervosita.
«TI PARE CHE STIAMO PENSANDO ALLE STUPIDAGGINI!? IL MIO AMATO GOKU STA MORENDO DISSANGUATO!»
Dopo questa, il suo amato Goku sputò del sangue mordendosi la lingua.
Kamì sbuffò e schioccò le dita, risolvendo il problema.
«Adesso aiutatemi ad alzarmi.»
I due la guardarono sorpresi.


Mondo Nutopiano:
La conosci Nutopia?
E' un posto dove tutti vivono al momento, in pace,
ma soprattutto condividendo tutto quello che c'è al mondo.
Nutopia è IL posto.
Sei triste? Vai a Nutopia.
Sei felice? Sei a Nutopia.
Nutopia è ovunque, anche nel letto di casa mia.
Perchè posto dopo tutto questo tempo?
Andate a Nutopia, capirete perchè.
*le note più belle che abbia mai scritto :'3*
Ma adesso passiamo alla fase dell'imbecillità:
VegetaeKamìsonofattil'unoperl'altraioliadoooooroinsieme!
Anche se non si sono mai toccati per un attimo.
Anche se detesto Vegeta con tutto il mio cuoricino-ino-ino.
(W Junior)
E Kamì?! Esatto, è cresciuta!
E' diventata una strafiga verde con le antenne e codino all'indiana!
Yeah.
A voi i commenti.

Pace, Amore e Poc'anzi.
MelinAnima.

*Piccolo spazio pubblicitario*
Lo sapete quanto adoro le recensioni,
belle o brutte che siano,
grazie *^*
I nick incisi nel mio cuore stavolta sono:
Smikra.
DBsoly.
Gm19961.
Natalia.



Nel prossimo capitolo pubblicherò le illustrazioni dei personaggi da me inventati.

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Capitolo 7
*** La mia metà. ***


La mia metà

 
 
Quando la vide per la prima volta così grande, bella e matura non poté fare a meno di provare uno strano senso di confusione e attrazione, la donna che stava seduta sul divano di Goku a parlare con Grace non poteva essere quella cosa deforme che era la sua metà!
«Lei è… è…»
«Kamì!»
«Grazie Goku, senza di te non l’avrei mai capito.»
«Oh figurati!»
Il compagno gli diede una pacca, mentre Junior arrossiva al ricordo di quattro mesi prima, quando Kamì gli promise che l’avrebbe sposato per “farlo sentire amato”.
“Adesso” pensò “Non mi dispiacerebbe per niente essere suo marit” preso dall’istinto di evitare quei pensieri si diede un sonoro ceffone in piena faccia.
Tutti si girarono verso di lui sconvolti.
«Junior!» Kamì si alzò e barcollò nella sua direzione, ma a quanto pare non si era ancora abituata a camminare con quelle lunghe e lisce gambe, così si appoggiò a un tavolo, facendo cadere una lampada.
«COS’E’ SUCCESSO!?» la voce di Chichi, che tornava dal supermercato, tuonò tra le pareti di casa Son. Ben presto, Grace poté ringhiare allegramente alla vista del candido viso della donna.
«OH NO! TU! HAI ROTTO IL VASO CON LE CENERI DELLA MIA BIS BIS BIS BIS BIS…»
Junior guardò implorante Kamì, che mise a tacere Chichi con uno schiocco di dita.
Solo adesso si rendeva conto di quanto fosse unito a quella bellissima donna aliena.
 
Corse incontro alla sua metà, concentrandosi per usare le gambe a dovere. Si aggrappò al suo collo e gli disse «Sei sparito per mesi!»
«Mi allenavo per la battaglia di oggi.»
Il suo tono freddo la riportò alla realtà, lo guardò negli occhi non accorgendosi del leggero rossore che velava i suoi alti zigomi. Per la prima volta ebbe paura… ma non di morire, quello mai. Era la paura di perdere le persone care: Il padre, Junior, Grace, Goku, Gohan… Vegeta.
Non voleva lottare ma doveva.
Non avere paura, mia piccola metà, io ti difenderò da qualsiasi male. Sei troppo perfetta per poter essere ferita.”
«C-come?» si staccò dal suo collo turbata «Hai detto qualcosa?»
Si perse nella profondità del suo sguardo confuso, dimenticandosi di ogni cosa intorno a lei.
Junior non fece in tempo a rispondere che Goku lo trascinò via, farfugliando qualcosa come una battaglia da affrontare con degli spaghetti.
Troppo perfetta per poter essere ferita; «Junior…» sussurrò Kamì, quando rimase sola con Grace e Chichi che continuava ad urlare senza voce, «…Non ti starai innamorando di me, spero.»
 
«Goku!»
Il sayan strinse la cintura sui suoi fianchi e alzò il capo sorridendo «Eccomi.»
Grace gli porse la parte superiore della tuta, arrossendo leggermente per il bellissimo corpo che Goku sfoggiava con troppa nonchalance.
Lo osservò mentre con difficoltà si infilava la maglia e ridacchiò quando notò che se l’era messa al contrario «Ti aiuto a togliertela!»
«N-no, non ti preoccupare eheh…» si grattò la testa e si rimise la maglia nel verso giusto.
Anche nelle cose semplici lo amava tantissimo, non riusciva a staccargli gli occhi di dosso e soprattutto detestava vederlo così… solo.
«Sarà una battaglia difficilissima.» sospirò Grace, pensando a tutte le fatiche che Goku avrebbe dovuto affrontare.
«Lo spero! Vegeta è un bravo combattente, ma con l’aiuto di Kamì riusciremo sicuramente nell’impresa.» lo disse con una sicurezza tale, che Grace si rasserenò subito e riuscì anche ad accarezzargli dolcemente la maglia senza svenire.
Goku arrossì leggermente a quel gesto così dolce e delicato, lui non sapeva cos’era l’amore ma forse… forse lo stava capendo. Si, perché stavolta non aveva voglia di combattere per tutto il pianeta Terra senza neanche essere ringraziato a dovere per i suoi sacrifici, questa volta voleva sconfiggere il nemico per vedere sorridere una sola persona, che ormai era entrata nella sua vita: Grace.
«Tornerò.» fu l’ultima cosa che le disse.
«Io non ti aspetterò come Chichi, sarò nel tuo cuore, a combattere con te!»
Si abbandonarono con un dolce, delicato e casto bacio sulla bocca.
 
«Ricordo come se fosse adesso, il momento in cui vidi il suo corpicino apparire per la prima volta agli occhi del mondo…»
«Già, è successo tutto così in fretta in questi sei capitoli.»
«Mia figlia. Sono felice che sia così.»
«Così come? Diversa?»
«Speciale.
Dal primo momento in cui desiderai un’erede, credevo che avrei avuto un combattente di media potenza, con un corpo muscoloso e mascolino solito dei namecciani… neanche lontanamente paragonabile a Kamì. Lei mi ha reso ancora più felice: ha la dolcezza e la curiosità di una donna, ma la testardaggine e l’incredibile forza di un uomo!»
«Sapete già qual è il suo destino, però. Lei è nata per combattere e morire.»
«Popo, lei è nata per cambiare le cose. E’ una rivoluzione, è imprevedibile… Non morirà mai.»
 
Mezz’ora dopo, sul campo di battaglia, Goku, Junior, Kamì e Gohan erano davanti al loro più forte nemico. Illuminati soltanto dalla grande Luna Piena, tutti attendevano l’evolversi della situazione con pazienza.
Junior fu il primo a farsi avanti.
«Quindi non sei così inutile come pensavo, verme.»
Vegeta lo schernì e senza troppi giri di parole gli lanciò contro una sfera di energia non troppo potente, che Junior non fece difficoltà a evitare.
Non parlarono più, a una velocità inimmaginabile si sferravano attacchi mortali e decisi, che abilmente venivano parati.
Vegeta sembrava avere la meglio, era lui quello che spesso colpiva, principalmente sul volto, con una tale velocità che anche agli occhi esperti di Goku sfuggivano quei pugni micidiali.
Così Junior cadde per la prima volta, il viso già solcato da rivoli di sangue violaceo.
Quella fu la prima volta che Kamì sentì dolore.
Ma il coraggioso alieno si rialzò senza troppi indugi e riprese a combattere contro il principe dei sayan nel punto più alto del cielo, nonostante era ormai evidente che stesse ormai per essere sconfitto ed ucciso.
Ormai stremato, si lasciò cadere nel vuoto, precipitando verso terra tra le risate di Vegeta.
«JUNIOR!» Kamì gli corse incontro e lo prese al volo, poggiandolo delicatamente sul terreno arido «Kamì, lasciami combattere.» sentì quelle parole a mala pena, Junior sputava sangue e ansimava.
«Pazzo! Non lasciarti uccidere così!»
«Non lo farò. Tu devi vivere.»
«Non pensare a me, scappa! Salvati!»
Goku si affrettò a portarla via da li, Junior ormai aveva cominciato la sua battaglia e doveva portarla a termine.
Vegeta si avvicinò al corpo martoriato dell’alieno, si inginocchiò per osservarlo meglio e disse con un sorriso sadico sul viso «Non so cosa trovi in lei, è troppo… infantile!» poi prese il viso del namecciano tra le dita e gli sputò in faccia queste precise parole «Sarebbe molto divertente se ti lasciassi vedere come prendo il suo corpo e lo faccio mio, in tutti i modi!»
Cominciò a ridere sguaiatamente, adesso ogni suo respiro era un insulto per Junior, che senza pensarci due volte gli sferrò un cazzotto, facendolo cadere a terra.
Si mise su di lui, colpendolo insistentemente sul viso e sul petto «Brutto schifoso! Non la toccherai neanche con un dito!» si allontanò e con le ultime forze che aveva lo sotterrò con una sfera di energia.
Un buco si era creato sotto di lui, pensò che per Vegeta fosse finita, ma era troppo bello per essere vero.
Kamì era preoccupata, non sentiva più l’aura del sayan. Le gambe le cedettero e si aggrappò a Goku, versando la sua prima ed ultima lacrima.
 
 

Mondo Nutopiano
Innanzi tutto: PERDONATEMI.
Pubblico così in ritardo perchè ho avuto un problema col pissì
ed ho perso TUTTE le storie!
(nessuno ha asciugato le mie lacrime...)
Però vi costringo a leccare i piedi a gm19961 che m'ha salvato ben due capitoli di questa storia.
Beh, forse per molti era meglio che non lo faceva AHAHAHAHno.
Cooomunque... 
Che capitolo, ragazzi!
Junior non ufficialmente innamorato,
il bacio tra Grace e Goku
(Qualcuno ne sarà molto contento!),
il Supremo che si scioglie,
Vegeta che (forse) muore,
ma soprattutto Kamì che piange!
ALEEEEEE’!!
Comunque sia, l’Amore, in questa storia,
è trattato in modo molto superficiale.
Lo dico perché speravo che qualcuno dei lettori me lo dicesse,
ma pazienza!
Spero vi sia piaciuta anche questa cacchetta;
ed ora ecco i disegni di Grace e Kamì piccola/grande:
 
Grace
 
è un misto tra la faccia di colei a cui è dedicata la storia e Superman.

Kamì
 
Cioè, na figa! Io mi sono innamorata, ecco.

Sorpresa! (ma anche no)
Una GracexGoku:
 
Tralasciando il fatto che Goku assomiglia più a mio nonno... 
Perdonate l'enormità dell'immagine ma non ho saputo ridurla D:
(Della serie: Io e la tecnologia siamo proprio pappa e ciccia)

Per le vostre possibili domande (non ve ne fregherà assolutamente niente AHAHAHAHno):
Si, i disegni li ho fatti io.
Si, non ho niente da fare.
Si, sono fatti velocemente e con malavoglia.
Si, fanno schifo.

Tutto il resto è noia.

Pace, Amore e Poc’anzi.
MelinAnima.

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Dato che è la terza volta che riscrivo sta parte,
non mi va di rifarla.
Quindi, in breve dico:
vi lovvo.
Cià.

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Capitolo 8
*** Ti voglio e ti prendo. ***


Ti voglio e ti prendo
 
 

Le risate disumane del principe dei sayan echeggiavano per tutta la radura, mentre un alieno ormai sconfitto moriva lentamente insieme alla sua metà.
C’era stato qualcuno che aveva provato a salvarli, il bambino di casa Son, Gohan, ma anche lui aveva subito la furia di Vegeta.
«Kamì! Kamì non morire!» Goku teneva il corpo inanime della donna tra le forzute braccia.
Sembrava così fragile e piccola, come quando era appena neonata. Allora nessuno avrebbe potuto sapere quale sarebbe stato il suo triste destino.
Il sayan ricordò quando ebbe davanti per la prima volta quel batuffolo verde, che poche ore dopo la nascita riuscì a scaraventare il grande guerriero Vegeta nel vuoto.
Lo stesso guerriero che adesso la stava facendo morire.
Lo stesso che aveva fatto del male alla sua Grace!
No, non avrebbe permesso a Vegeta di continuare a ferire le persone che amava.
«Arrenditi Kakaroth,» disse il sayan tra le risate «sei solo!»
Solo? No, non lo era: c'era Grace, nel suo cuore.
La battaglia s’infervorò ancora di più, dopo che Goku si fece avanti, perché Vegeta si rese conto che avrebbe dovuto combattere con tutte le sue forze.
«Non riuscirai tanto facilmente nel tuo intento, Vegeta!»
Subito dopo poggiò delicatamente il corpo di Kamì per terra e le baciò la fronte «Non osare abbandonarci
Cominciarono una lotta corpo a corpo, senza che nessuno dei due riuscisse a prevalere sull’altro.
Ma ad un certo punto il principe dei sayan si allontanò da Goku aprendo le braccia e subito dopo richiudendole, lanciando un potentissimo colpo «Attacco big bang!!»
Solo per un pelo Goku riuscì a evitarlo, volando più in alto che potette, ma mentre Vegeta riprendeva le forze, s’immobilizzò a mezz'aria perché vide Grace avvicinarsi.
Possibile che quella ragazza fosse così ottusa? Quando gli aveva detto che avrebbe combattuto al suo fianco, credeva che fosse metaforico e invece…
«GRACE VA’ VIA DA QUI!» urlò Goku preoccupato, ma vedendola così serena pensò che fosse totalmente impazzita oppure solo una visione.
Si, non poteva essere reale! Era un sogno, venuto ad aiutarlo in quel momento tanto difficile…
La vide inginocchiarsi sul corpo di Kamì e tirar fuori dei fagioli di Balzar, mentre Vegeta non esitava a tornare all’attacco.
Colto alla sprovvista, si fece colpire in pieno viso.
Sentì il suo nome pronunciato dalla voce del suo “sogno”, mentre si precipitava verso terra dal dolore.
«Sei un debole, un guerriero di infimo livello! Non puoi batt-» la sua solita cantilena venne fermata dagli strilli di Grace, che aveva cominciato a colpirlo con svariati pugni totalmente inoffensivi per un sayan.
 
«Ci incontriamo di nuovo, schiava.»
«Non sono la tua schiava mostro! Lascia in pace il mio Goku, altrimenti…» si allontanò e tirò fuori dai pantaloni una pistola poco amichevole.
«Ti uccido.»
«GRACE FERMATI E’ INUTILE!» le urla di un Goku dolorante, però, non fermarono la ragazza, che guardando gli occhi freddi di quel mostro vedeva soltanto tutte le persone che aveva perso per colpa sua.
“Mamma, papà, Kamì… vi vendicherò. A costo di raggiungervi all’inferno!”
Guardò Goku, steso a terra dolorante che ricambiava il suo sguardo con preoccupazione, gli sorrise.
Era sicura che quel che stava facendo non serviva a molto, però voleva la sua piccola parte in quella terribile battaglia.
Non era come Chichi, lei.
Non avrebbe aspettato che gli altri risolvessero la situazione, perché lei era Grace, una donna coraggiosa, forte e testarda. Ma soprattutto donna.
Chiuse gli occhi, il dito fece il suo lavoro e il proiettile partì.
Allora una domanda le balenò per la testa “Sei davvero capace di uccidere un uomo?”, ma subito dopo i suoi piedi smisero di toccare terra e un forte dolore al ventre le fece sputare sangue.
 
Quella cosa inutile aveva cercato di ucciderlo con una pistola, si può essere più stupidi?
«Kakaroth dove vai? Combatti, vigliacco!» non era spiacevole vederlo strisciare in quel modo verso quella donnaccia.
Era da troppo tempo che desiderava vederlo in quello stato.
Cominciò a ridacchiare e schiacciò il corpo del suo rivale col piede, che era a pochi metri dal suo obbiettivo. Lasciò che il suo peso lo schiacciasse ancora di più, per sentire i suoi gemiti di dolore.
«Si… soffri Kakaroth, soffri
Ma, nonostante il dolore, notò che Goku era concentrato solo su Grace, voleva prenderle la mano per sentirla vicina, per confermare che era ancora viva.
Ma Vegeta non capiva, non voleva capire cosa significasse quel gesto, cosa volesse dire amare.
Mentre sopprimeva il suo nemico, vide la donna verde, in lontananza, alzarsi lentamente.
“Ma non era morta?” pensò, e subito dopo gli tornò alla mente ciò che aveva detto a quel verme dell’alieno: «Sarebbe molto divertente se ti lasciassi vedere come prendo il suo corpo e lo faccio mio, in tutti i modi!»
Si, sarebbe stato più che divertente!
Si leccò le labbra e abbandonò Goku, avviandosi velocemente e con decisione verso l’avvenente aliena.
 
Non sentiva più una gamba, forse il fagiolo di Balzar non stava facendo effetto. Si sedette e con un polso si pulì la terra dal suo bel viso.
Non sentiva più dolore, ma l’aura di Vegeta si: Era ancora vivo, non sapeva se esserne felice o meno.
Si guardò intorno e vide dietro di lei Goku steso a terra vicino a… “GRACE!”
Vederla in quello stato la fece rabbrividire, ma non ebbe tempo di emettere fiato che sentì qualcuno prenderla per i fianchi e portarla via da quel luogo a una velocità impressionante.
A fatica si voltò e vide con una certa preoccupazione che il suo rapitore era il suo più grande amore.
«Sei diventata molto desiderabile, donna.» la sua voce era così calda.
«Cosa vuoi da me?! Lasciami!» il suo profumo così inebriante.
«Non prendo ordini da te.» avvicinò le labbra al suo orecchio e le disse «Ti voglio e ti prendo.»
Lei non si sarebbe di certo tirata indietro.

 
Mondo Nutopiano:
Era da un sacco che non postavo questa storia!
Se nonn fosse stato per gm19961, non l'avrei mai potuto fare,
ho avuto svariati problemi
[Ad esempio il computer sfasciato.
Con tutte le mie storie dentro.
Mesi di lavoro a funghi.
Esattamente.]
Capitolo corto, lo so, ma mmmolto significativo!
Spero vi piaccia,
sinceramente credo di aver trascurato Junior
magiustounpo’!
Per il resto, chiedo venia.

Pace, Amore e Poc’anzi.
MelinAnima.


*Piccolo spazio pubblicitario*
Oh yeah, aridaje!
(Mischiando americano e dialetto romano)
gm19961 che ha recensito il 29 Aprile
e Soly Dea e SeaLight che hanno recensito il giorno dopo,
con un leggerissimo ritardo:
Grazie!

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