Fai il babysitter, mi dicevano. Sarà divertente.

di Mewlove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 


Prologo.

 

- Black*Star, scendi giù dal tetto, è un ordine! - ringhiò Soul, cercando di capire come diavolo ci fosse arrivato il piccolo con quelle sue gambette paffute.
Persino da neonato riusciva ad essere così catastrofico.
Oh, si. Potete rileggere le righe sopra più e più volte, cercando di farvene una ragione, ma la verità è che avete letto bene.
Neonato.
BLACK*STAR.

In quel momento spuntò Blair, che era riuscita ad acciuffare i piccoletti più distruttivi (Patty e Death the Kid) e li teneva in braccio, incastrati tra i prosperosi seni per non farli muovere.
Se Soul non fosse stato con gli occhi piantati su quel terremoto in pannolino che si agitava lì sopra, avrebbe avuto bisogno di parecchi fazzoletti per il suo naso.
- Nya, Soru-kun! Ce li ho! Gli altri sono tranquilli! - miagolò lei soddisfatta, mentre Patty, con gli occhi azzurri sgranati e le guanciotte paffute, le disegnava una piccola giraffa stilizzata su una guancia (stilizzata per modo di dire: somigliava vagamente ad uno stuzzicadenti spezzettato e coperto in alcuni punti da ciuffetti marroni).
Quando Kid se ne accorse, cominciò a piangere.
Evidentemente voleva anche lui un pastello per disegnare una giraffa identica sull'altra guancia.
Proprio in quel momento, Black*Star decise che si era stufato del tetto e saltò giù, strepitando felice.
Soul fece un tuffo degno di un placcaggio di rugby e il marmocchio gli cadde sulla testa, con un morbido "ponf".
L'albino inorridì. Sbaglio o aveva fatto "ponf"?
Le sue narici ebbero la conferma dei suoi più atroci sospetti.
Disgustato, cercò l'appoggio di Blair, che però era svanita nel nulla lasciando al suo posto una zucca enorme e vuota tagliata a metà, troppo profonda perchè i piccoli all' interno potessero svignarsela. Un bigliettino arancione stretto nella manina di Patty diceva: "Ho una commissione urgente, torno tra poco. Nyah!".
L'albino sperò con tutto il suo cuore che Maka, per qualche motivo, avesse del talco.
Tanto, tanto talco.
E un sacchetto per il vomito.

 

Mewlove che sproloquia alla grande~

 

Aha, che soddisfazione :'D
Era da tantissimo che avevo in mente una storia in cui Soul facesse il babysitter, ma per elaborare i dettegli ci è voluto parecchio.
Cosa ne pensate? Questo è un semplice prologo, ma spero che vi abbia incuriosito e divertito.
Al prossimo capitolo e lasciate una recensione se vi va!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


 

Capitolo 1.

 

Blair sospirò afflitta, abbassando le orecchie.
Si annoiava, ecco.
Soul-kun e Maka avevano ospiti, quella sera, e pareva una cosa piuttosto importante.
Appollaiata al bordo della finestra, aveva sbirciato e aveva visto il tavolo del salotto pieno di schemi e cose complicate, probabilmente progettavano qualche missione pericolosa per la scuola.
Aveva poi fatto irruzione con un solo asciugamano cortissimo addosso e aveva chiesto, come al solito, se qualcuno volesse fare il bagno con lei ma Maka, in collera, l'aveva sbattuta fuori, anche se Soul era rimasto un pò dispiaciuto.
O forse solo il suo naso lo era.
Farsi le unghie sul nuovo libro di Maka, però, non l'aveva sollevata parecchio... o forse soltanto un pochino.
Strusciando la coda sul copriletto di Soul, fissò quel nuovo, voluminoso tomo dall'aria estremamente noiosa che ora riportava i suoi graffi in bella vista. Assomigliava un sacco al libro di incantesimi che aveva quando studiava, o tentava di studiare, le arti magiche.
Solo che dopo dieci minuti finiva sempre per addormentarcisi sopra.
Fu allora che le si accese una lampadina: chissà, magari se avesse trovato qualche bell'incantesimo potente, l'avrebbero portata con loro in qualche pericolosa avventura! Saltò allegramente giù dal letto e andò in soffitta, dove teneva tutta la roba che non usava mai ma a cui era affezionata.
Il suo primo gomitolo.
La lingerie che indossava quando era più casta.
La telecamera che quel guardone del pescivendolo le aveva piazzato in bagno.
Cose così.
Finalmente trovò quello che cercava: un libro enorme, polveroso e dall'aria antica, con dei disegni di almeno qualche millennio prima incisi sulla copertina.
Lo spalancò, e da quello uscì una nuvola di polvere che la avvolse e la fece tossire parecchio.
Quando riuscì finalmente a respirare e lo ebbe pulito un pò, lo portò giù in camera di Soul e si mise a leggere.
Dopo 5 minuti già stava per mandare quel dannatissimo mattone soporifero a quel paese quando lesse
"Incantesimo di attacco: Come rimpicciolire il nemico".
Sembrava carino.
Così sussurrò, tracciando con il dito un'otto invisibile, 
- Pum Pumpkin Pumpkin: Pannolini urlanti.- 
Che nome curioso, pensò.
Un soffio di vento freddo si propagò per la casa, e rabbrividì.
Dovevano aver aperto la porta di sotto.
Magari gli ospiti se ne stavano andando! Si ripromise che avrebbe presto mostrato agli altri il nuovo trucco.

Nel frattempo, Soul era appena uscito fuori al cortile, diretto al capannone degli attrezzi dietro al loro appartamento.
Di certo Blair non sarebbe andata a frugare lì dentro, così gli sembrò un'ottimo nascondiglio per quei fogli.
Sorrise, di certo la sorpresa gli sarebbe piaciuta.
Entrambi, all'improvviso, sentirono dei bicchieri rompersi e delle urla. Lui e Blair arrivarono all'unisono davanti la porta del salotto e la spalancarono.
Dentro, in un caos intescrivibile di bicchieri infranti e vestiti caduti in terra per chissà quale motivo, si agitavano le versioni neonate di Black*Star, Tsubaki, Chrona, Maka, Liz, Patty e Death the Kid.
Soul sgranò gli occhi. Che diamine era successo? Lanciò un'occhiata alla gatta e lei, fissandolo di rimando, disse semplicemente:

- Ops.-

*************************************************

Soul sospirò.
Era pronto.
Con uno schiocco da film dell'orrore, i guanti in lattice aderirono perfettamente alle sue dita sottili da pianista.
Si mise una busta di plastica sopra i capelli e una mascherina, di quelle chirurgiche, a coprire il naso e la bocca.
Per sicurezza, applicò al naso già coperto una molletta da bucato.
Poi si voltò verso quello che era appena diventato il suo incubo peggiore:

il pannolino maleodorante di Black*Star.

 

Mewlove che sproloquia alla grande~

Puhahahahah! Ma come mi diverto a sfottere Soul? x'D
Come sicuramente avrete capito, la prima parte è il flashback che spiega la trasformazione.
Ma l'ultimo pezzo è il mio regalino personale alle persone che hanno letto e recensito il prologo.
Grazie, grazie mille!
Questo trafiletto andava messo nel secondo capitolo, ma credo che non riuscirò ad aggiornare frequentemente.
Che dire, spero che vi stiate divertendo con la storia e vi invito a recensire. Bacioni!

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2:

 

- A noi due, piccola peste - borbottò Soul, cercando di affermare la sua superiorità.
Ma la verità era che non sapeva da che parte comiciare.
Affrontando il problema di petto, decise che iniziare a togliere il pannolino (di cui ogni bebè era stato gentilmente fornito, insieme ad un pigiamino colorato, dal maldestro incantesimo di Blair) gli avrebbe fatto guadagnare tempo.
Schivando ogni tanto i goffi calci che sferrava il piccolo, riuscì a slacciare gli adesivi decorati.
Quello che vide gli procurò gli incubi per settimane. 
- Ma che diavolo hai mangiato a pranzo? - esclamò disgustato.
Evidentemente l'esclamazione non era piaciuta tanto a Black*Star che, per tutta risposta, corrugò le sopracciglia e gonfiò le guanciotte, provocando un rossore istantaneo per tutta la faccia.
Fu un miracolo se l'albino riuscì a schivare lo schizzo che ne seguì dal basso.
A parte quel piccolo incidente, le cose non andarono troppo male e quando Soul ebbe pulito tutto, sotto shock, il bimbo sgranò gli occhioni azzurri e li tenne spalancati.
Aggiungendo i capelli ritti in testa, pareva che avesse appena visto un fantasma.
Che buffo, pensò Soul intenerito.
Finchè il dolce pargoletto non gli fece una smorfia di dimensioni bibliche, assestandogli contemporaneamente un calcio sul naso.
Con gli altri, Soul trovò molte meno difficoltà, a parte qualche piccola eccezione (tra Death the Kid che ululò per un quarto d'ora buono, pretendendo che le fascette del pannolino fossero allacciate simmetricamente,l'imbarazzo nel dover cambiare le femminucce e Ragnarock che spuntò dal pannolino impendendo a Soul di capire se Chrona fosse maschio o femmina il nostro eroe non sapeva cosa fosse stato peggio). Quando ormai era quasi mezzanotte tutti i mocciosi erano puliti e profumati.
Stremato, l'albino si buttò a pesce sul divano e decise che cinque minuti di riposo non avrebbero dato fastidio a nessuno.
Povero illuso.                                                        
Non appena abbassò la guardia, si scatenò l'inferno.
Black*Star e Patty, allegri, si misero a tirargli i capelli mentre Death the Baby (a questo punto possiamo ribattezzarlo così) decideva che l'arredamento andava risistemato, gettando a terra e frantumando i vasi che a Maka piacevano tanto.
Chrona intanto si era rincantucciato in un angolino buio del corridoio e singhiozzava tenendosi stretto ad un cuscino, mentre Ragnarock era talmente piccolo da non riuscire nemmeno a maltrattarlo.
Liz osservava incuriosita gli smalti di Blair mentre Maka guardava una rivista e la buttava all'aria disgustata.
Troppo elementare.
Tsubaki invece se ne stava buona buona con il naso spiaccicato contro la finestra, mentre con le manine cicciotte cercava di accarezzare i petali della camelia giapponese che cresceva al di là del vetro, in giardino.
Soul lanciò un'ululato bellico da far invidia ai guerrieri comanche e, acciuffati chi per un piede chi per un pannolino, prese tutti i miniterremoti tascabili e li infilò a velocità record sotto una copertina, nell'ampia zucca lasciata da Blair.
E quelli iniziarono a piangere tutti insieme.
Soul avvicinò il viso a quello dei piccoli e gli disse, sforzandosi di sorridere: - Ora della nanna! -
Maka, per tutta risposta, gli lanciò sul naso il libro che aveva afferrato nella manina paffuta prima di essere raccolta (Harry Potter e l'ordine della Fenice) e sbottò, gonfiando le guanciotte e agitando i codini:
- 'Aka choppu. - 
Soul, massaggiandosi il setto nasale, pensò che continuando così rischiava di assomigliare alla sfinge egiziana dal naso tutto sbriciolato. Fu allora che vide Blair appollaiata sulla mensola in alto.
- Vigliacca! Vieni giù e sistema questo casino! O almeno dammi una mano a farli dormire! - esclamò lui, sull'orlo di una crisi di nervi.
La gatta scosse la testolina e miagolò lamentosa:
- Mi dispiace, nyah! Ma i piccoli non mi piacciono, mi tirano sempre la coda e i baffi e mi fanno i dispetti! Da qui non scendo! - 
- E allora dammi un consiglio! Che posso fare per farli stare buoni?-
- Provato con una ninnananna? - rispose lei strusciando la coda avanti e indietro - Ai bambini piacciono. - 
Soul sospirò.
Non era il caso di far sapere a Blair quanto fosse stonato.
Poi però gli si accese una lampadina.
Spostò la zucca ed il suo contenuto frignante nella sua stanza, dove troneggiava uno splendido pianoforte a coda, e la appoggiò sul letto, dove i marmocchi potevano avere una buona visuale.
Poi iniziò a suonare.
Era una canzone semplice (ninna nanna, ninna oh...) ma lui la arricchì di accordi ed arpeggi, e sembrò che stesse suonandò un'intera orchestra. Guardò verso il letto con la coda dell'occhio e li vide tutti ammutoliti, persino Black*Star, con gli occhi sgranati e le bocche aperte, come se stessero pronunciando un"ooooh" di meraviglia.
Tornò a dedicarsi alla musica.
Gli era sempre piaciuto suonare.
Dato che la gatta non era nei paraggi, decise di arrischiarsi a cantare un paio di strofe.
Si schiarì la voce e iniziò a cantare, o meglio a stonare.
"Ninna nanna, ninna oh, questi bimbi a chi li do...li darò..."
si fermò un'attimo, incerto su come proseguire, e decise di improvvisare.

"Li darò a zio Giriko, anche se lui è un nemico...
li darò a Shinigami, che gli insegna gli origami....Ninna nanna, ninna oh...."

continuò così per un bel pezzo, finchè si accorse che dalla zucca non usciva più nemmeno un fiato.
Preoccupato, si lanciò a controllare e....li trovò tutti lì, profondamente addormentati, chi allungato a pancia in su e posizionato a stella, chi disteso in modo dritto, perfetto e simmetrico, chi abbracciato ad una giraffa di pelouche (dove l'aveva trovata?), chi allungato su un fianco per non dare fastidio a nessuno o abbracciato all'altro perchè spaventato dal buio.
La gatta ronfava beatamente sul cuscino. Soul sorrise, contento.
Poi crollò sul letto, in un'attacco improvviso di narcolessia pesante.
Nel bel mezzo della notte, un pianto squarciò il silenzio perfetto e il nostro impavido eroe, stremato, si trascinò al pianoforte.

Tutto questo era molto poco cool.

 

Mewlove che sproloquia alla grande~


Hoho, siamo arrivati al famigerato "cambio di pannolino!" Povero Soul, lo sto maltrattando.
Forse.
O anche no.
Grazie mille per tutte le recensioni e al prossimo capitolo!

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***



Capitolo 3.

 

L'alba illuminò dolcemente il viso di Soul, giocando con i riflessi dei suoi capelli.
L'albino, sospettoso, aprì un'occhio, l'iride scintillante come il sangue.
Silenzio.
Nessun grido, nessun pianto, nessun oggetto infranto.
Si arrischiò ad aprire anche l'altro occhio.
Niente di niente.
Si sentiva, per dirla in termini leggeri, totalmente a pezzi.
A quanto pare, si era addormentato sulla tastiera.
Quando gli arti ripresero a muoversi, si alzò lentamente, terrorizzato a fare solo un passo falso che potesse svegliare loro, e andò in bagno per guardarsi allo specchio.
Aveva un' apetto pietoso.
Gli occhi erano attorniati da occhiaie profonde e violaccee, il viso era pallido, i capelli spiaccicati al cranio, privi di tutta la loro acconciatura cool, e i vestiti erano stropicciati.
Gettò questi ultimi nell'angolo e si ritrovò a fissare il suo petto scolpito, solcato nel mezzo da quella profonda cicatrice che riluceva malvagia nella luce artificiale del lampadario.
Sospirò.
Con una certa apprensione e cercando di evitare ogni rumore, aprì delicatamente il rubinetto della doccia e, a mano a mano che l'acqua calda gli scioglieva i muscoli, cominciò a rilassarsi.
Quando uscì si sentì profondamente rinvigorito.
Si legò l'asciugamano alla vita, si girò, e si ritrovò davanti la piccola Maka che lo fissava.
Si sedette per terra e lei si avvicinò.
- Ehi, nanetta. Come hai fatto a uscire dalla zucca?- disse lui non tanto preoccupato.
Certo, poteva esserci una strategia per far uscire gli altri, ma Maka era Maka.
Aveva calcolato che non ci avrebbe messo tanto a riacquistare la sua intelligenza.
La piccolina, intanto, lo fissava senza rispondere.
Poi poggiò la manina paffuta sul lungo solco sul petto di Soul.
Una lacrima si raccolse all'angolo di quegli dolci occhi verdi.
Soul gliel'asciugò con il pollice e sbuffò:
- Però. Non pensavo potessi diventare più senzatette di prima, ma evidentemente non c'è limite al peggio.-
Funzionò. Lei gonfiò le guanciotte, scocciata, e...
- 'Aka choppu!-
Evidentemente far apparire enciclopedie dal nulla era un talento che aveva fin da piccola.
Dopo aver applicato un cerotto sul suo povero naso tumefatto, tornò in camera, con la sua meister seduta sulla spalla che gli tirava dolcemente una ciocca di capelli, e si ritrovò davanti ad una vera sinfonia di voci che urlavano a squarciagola. 
Si ricomincia.
Dopo aver risubito lo schock del cambio di pannolino, stavolta ampliato da Ragnarock che si era aggrappato ad un dente dell'albino e per staccarlo ci era voluta una buona mezz'ora, il nostro eroe si accorse che forse mancava qualcosa.
I pargoletti erano ancora tutti lì a strillare.
Fu solo quando Black*Star tentò di azzannare la testa di Chrona che si rese conto che avevano fame.
Dopotutto, non mangiavano dalla sera prima. 
Incerto su come procedere, decise che c'era un'unica cosa da fare, e si chiedette come mai non ci avesse pensato prima.
Accendere Internet.
Dopo aver superato la naturale avversione nell'entrare in siti come "Pianeta mamma", "Mamma non si nasce ma si diventa" e "Dal parto alla crescita", iniziarono i primi dubbi. 
Lanciò uno sguardo al di sopra del pc, dove i marmocchi gli stavano concedendo il lusso di una pausa, ipnotizzati dalla tv che in quel momento stava mandando "Mew Mew amiche vincenti".
- E adesso? Che ne so io se hanno più o meno di cinque mesi? - borbottò.
Secondo il sito, infatti:"Oggi si consiglia di iniziare lo svezzamento (Si intende per svezzamento quella fase dell'alimentazione del bambino in cui si passa da una alimentazione esclusivamente lattea, ad una mista) nel periodo compreso fra la fine del 5° e la fine del 6° mese di vita (comunque non prima della fine del quinto mese)."
- Ne hanno di più - Soul fece un salto. Blair, tranquilla, lo fissava come al solito al di sopra della sua mensola di sicurezza.
- E tu che ne sai? - 
- Di norma- gli rispose, prendendo un'irritante aria da saputella - Gli incantesimi non funzionano su esseri umani al di sotto dell'anno di età. Non si sa perchè, nyah, ma è così.-
Detto questo, mosse su e giù la coda, soddisfatta.
- E invece di stare qui a spiarmi - disse lui, frustrato - perchè non cerchi un controincantesimo? - 
- Oh, giusto! - disse la gatta, illuminandosi.
Saltellò tra i vari scaffali e mensole e sparì.
L'albino guardò il canale TV.
L'anime che stavano guardando i piccoli sarebbe finito tra 15 minuti.
Perfetto.
Si fiondò sul portafogli come un randagio su un cosciotto di pollo, spalancò il portone di casa con violenza e si precipitò all'alimentari in fondo alla strada.
Incerto su quali prendere, arraffò tutti i diversi tipi di omogenizzati che trovò e li sbattè sul bancone, affannato.
Il commesso, un'uomo gioviale e sulla cinquantina guardò prima lui, alzando un sopracciglio, poi la spesa, e sospirò.
- Non hai trovato una babysitter e hai lasciato il piccolo da solo, vero? - 
Il nostro impavido eroe lo fulminò con lo sguardo. Poi rispose affranto.

- Lasciati, casomai. E la babysitter sono io.-
Il commesso annuì, comprensivo.
- Sbrigati, o potresti non avere più una casa, al tuo ritorno - 
Soul pagò, ringraziò, acciuffò le buste della spesa e si precipitò a casa.
Rientrò in preda al panico, con il sudore che gli imperlava la fronte e gli appiccicava la maglia ai pettorali, appena in tempo per vedere la sigla finale del cartone.
I bambini si voltarono verso di lui all'unisono, sorridenti.
Fu una cosa profondamente inquietante.
Dopo averli di nuovo ipnotizzati, stavolta con un film per concedersi più tempo {Alice nel Paese delle Meraviglie, per chi fosse interessato}, cominciò a prenderne uno alla volta per sfamarlo.
Fece l'errore di iniziare con Death the Baby, che pretese che il barattolo dell'omogenizzato avesse i disegnini stampati in modo simmetrico. L'albino, che iniziava ad averne abbastanza di tutta quell'assurda faccenda, prese il barattolo e bagnò l'etichetta, in modo che si staccasse.
Poi ficcò in bocca al piccolo il cucchiaino prima che potesse replicare.
Chrona invece non sapeva come comportarsi con quella strana poltiglia e si rifiutava di ingoiarne una sola briciola. Solo dopo che il babysitter improvvisato ne ebbe mangiato un pò {sforzandosi di non fare smorfie: quella roba era disgustosa!} il paurosone acconsentì ad assaggiare.
Il suo volto assunse un brutto colore, così il resto se lo pappò Ragnarock.  
Tsubaki gli fece capire gentilmente che lei voleva l'omogenizzato alla frutta: dopotutto, il suo io adulto era vegetariano. Con il resto dei pargoletti filò tutto liscio.
Finchè non fu il suo turno.
Black*Star e Soul si squadravano come due cowboy in uno di quei vecchi film western.
Come se dovesse estrarre una pistola, l'albino tirò fuori un cucchiaio pieno di poltiglia e lo ficcò in bocca al suo avversario.
Quello, come tutta risposta, glielo sputò in faccia.
Quando entrambi furono esausti, alla fine, riuscirono a trovare un compromesso: al piccolo sarebbe spettato il trancio di pizza avanzato della sera prima.
Soul non osò pensare a ciò che avrebbe dovuto ripulire dopo.

 

Mewlove che sproloquia alla grande~


Aw, scusate per il ritardo nel postare,ma con questo bel sole ne ho approfittato per una bella scampagnata!
Oh, Soul e Maka. Chetteneri! **
Che posso farci? Sono la mia coppia preferita.
Anche se QUALCUNO avrà sicuramente capito chi è il mio personaggio preferito.
Black*Star, seriamente, qualcuno dovrebbe portarti quaggiù nel mondo dei non manga ç___ç
Grazie ancora a tutti per le recensioni! Non mi aspettavo tutto questo successo. Arrivederci e al prossimo capitolo!

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4.

 
 Una settiman a d opo che fu lanciato quell'assurdo incantesimo, Soul capì che non se la stava passando troppo male.
veva trovato dei piccoli trucchetti che gli consentissero una vita un pò più facile all'interno di quell'asilo nido che era diventato il suo appartamento.
Per esempio, sapeva che se cambiava Black*Star più spesso degli altri i suoi sogni non sarebbero stati popolati da orrendi incubi sul lavoro intestinale del marmocchio.
Aveva imparato che se dava da mangiare prima ai soggetti più ribelli (Patty, Death the Baby e Black*Star) quelli più tranquilli non se la sarebbero presa.
Che se non accendeva la lampadina, Chona si sarebbe svegliato piangendo nel cuore della notte, e Ragnarock avrebbe svegliato gli altri con quella sua vocetta stridula.
Che se Tsubaki cominciava a piangere gli bastava portarla nel giardino dove erano da poco sbocciate le rose bianche, e lei si sarebbe calmata.
Che Maka per addormentarsi voleva che lui le leggesse una storia.
Che Patty sarebbe stata buona e tranquilla solo con la sua giraffa di pezza (dove l'avesse trovata, poi, rimaneva un mistero).
Così, dopo sette giorni, la sua vita così stravolta stava prendendo una nuova, bizzarra routine. 


Lunedì sera, dopo essere uscito dalla doccia, Soul corse a dividere Black*Star e Death the Baby, che si stavano tirando i capelli, e così non si accorse che Shinigami - sama lo stava chiamando allo specchio, incalzato da Spirit che non aveva da tempo notizie della "sua bambina", come si ostinava  ancora a chiamare Maka. Dopo aver ascoltato per giorni le lamentele della sua Death - scythe, il preside si rese finalmente conto che doveva intervenire, dopo che ebbe visto Spirit coccolare la bambolina di pezza che si era costruito per riempire il vuoto lasciato da Maka, fradiciandola di lacrime in un'angolino buio della stanza. 
Quando l'albino andò ad aprire la porta, la mattina dopo, fu letteralmente investito da qualcosa di rosso e gocciolante che sbraitava cose senza senso sulla sua bambina rapita da quel pervertito maniaco dagli occhi da violentatore seriale.
Dietro, Shinigami - sama saltellava tranquillo, domandandosi per la prima volta dopo tempo dove diavolo fosse andato a cacciarsi il suo Kid. 
Quando Spirit fece irruzione nel locale, seguito a ruota da Soul con gli occhi ancora impastati di sonno, si bloccò di colpo e l'albino andò a sbattergli contro.
Lì, con gli occhi sospettosi, Maka lo guardava, incerta se dare un 'Aka choppu a quello strano tipo che stava inondando di lacrime la moquette. Quando la Death-scythe, rantolando cose senza senso, fu respinto da un'enciclopedia treccani, andò a frignare in un'angolo.
Shinigami - sama evidentemente era stato scambiato per una giostra, perchè tutti i bambini volevano fare un giro su quelle assurde manone così simili a guantoni da baseball.
- Via, via, Spirit-kun, non fare cosììììì - andò a consolarlo il preside, mentre Black*Star tentava la scalata del suo mantello nero.
- Facile dirlo, i bambini ti adorano! Invece la mia Maka...la mia Maka...- si soffiò il naso nella tenda, mentre Soul lo guardava disgustato.
La piccola invece si era aggrappata all'orlo dei pantaloni della sua arma e rimase a guardare il padre con curiosità.
Almeno finchè lui si girò con il naso gocciolante e lei, un pò schifata, gli fece una linguaccia.
L'albino decise di arginare l'allagamento offrendo una tazza di thè agli ospiti. Death the Baby intanto guardava suo padre, con gli occhi più sbrilluccicanti di Edward Cullen e le guanciotte rosa per l'eccitazione. Evidentemente gradiva la simmetria della maschera.
Dopo un paio di thè ghiacciati alla menta (quel giorno era particolarmente caldo), Spirit di rese improvvisamente conto che la sua piccola aveva da poco passato i quattordici anni.
E allora perchè era poco più di un bebè?
- Oh, è veeeeero. Non ci avevo fatto caso. - commentò Shinigami - sama tenendo suo figlio in una manona lasciando Soul di stucco. Come diavolo avevano fatto, quei due, a crescere dei figli - quasi - sani di mente?
Dopo avergli spiegato un pò la situazione, il preside promise che avrebbe chiesto a Stein qualche parere medico che non includesse la vivisezione. Poi trascinarono via di peso Spirit dalla porta e, mentre tentavano di staccargli le dita dallo stipite, si mise a urlare.
- Maka, Maka, torna da papà! Quello lì non ti tratta bene, non ti porta nemmeno al parco, quarda quanto sei pallidina! Makaaaaaaaaaaaah! - 
Dopo che Shinigami - sama, con qualche difficoltà, riuscì a trascinare via la sua Death-scythe lasciandosi dietro un piccolo fiume e a staccarsi di dosso Death the Baby che tentava di scippargli la maschera simmetrica, Soul riflettè sulle parole di Spirit. Forse, se avesse portato a spasso i marmocchi, il loro istinto distruttivo sulla casa si sarebbe calmato un pò. Dopo averli messi a nanna, prese tutti i cestini che aveva in casa e cercò di assemblarli insieme a mò di passeggino, servendosi dello skate di Death the Baby e di alcuni bastoni .
Quello che ottenne era molto simile ad un'albero rachitico con le ruote e dei grossi frutti deformi sui rami, che erano l'alloggio per i piccoli.
- Sempre meglio di niente - disse, prima di andare a letto. Non era mai stato molto abile con il fai-dai-te.
Dovette ricredersi la mattina dopo, quando portò fuori quell'assurdo trabiccolo.
Per la strada la gente lo guardava esterrefatta e l'albino riuscì a carpire qualche straccio di conversazione.
- Oh mio Dio, ma cos'è quella roba?-
- Non ce li aveva i soldi per un passeggino, o almeno per qualcosa di decente?-
- Ma certo che no, cara, non vedi che aria da delinquente?-
- Tutti quei bambini così diversi, quante ragazze avrà ingravidato? Una decina? -
- Che schifo! - 
- Mamma,mamma, voglio salire anch'io sul quel coso! -
- Non guardare, tesoro.-
Digrignando i denti, l'albino si disse che alla prima occasione avrebbe gettato quell'aggeggio.
Al parco, sebbene avesse nascosto il passeggino tra la vegetazione, la situazione non migliorò. Forse iniziò a sentirsi a disagio quando alcune mamme single cercarono di farsi dare il suo numero di telefono, chi può dirlo? Fatto sta che quando tornò a casa, era furente.
Ma almeno i bambini si erano divertiti. Patty aveva creato una splendida giraffa di sabbia,anche se dopo gli era saltata addosso, mentre Death the Baby aveva costruito un castello perfettamente simmetrico e pieno di particolari. Black*Star era andato sempre più in alto con l'altalena, fin quando non si era buttato a pesce nel passeggino di una passante, che aveva giurato che avrebbe denunciato Soul per negligenza e chiamato il Telefono Azzurro, la Protezione Civile, il WWF e chissà cos'altro.
In quel momento Soul convenne che era ora di riportare a casa i piccoli prima che facessero altri danni.


Ragnarock tirò i capelli di Chrona, facendogli segno di stare zitto. Era notte fonda e non voleva rischiare di svegliare Soul.
- Brutto idiota, che fai? A destra, a destra! Possibile che tu non sappia nemmeno camminare decentemente? -
Chrona piagnucolò. La sua arma iniziò a tirargli i capelli per fargli capire da che parte andare e finalmente uscirono in cortile.
Un'ombra si mosse, al limitare del capannone degli attrezzi e si fece avanti.
Al chiarore della luna, si distinguevano chiaramente le iridi gialle e le pupille strette, come quelle dei serpenti.
Prese il pigiamino viola di Chrona tra due dita, come se avesse paura di sporcarsi, e lo mise all'altezza degli occhi. La donna sbuffò.
- Ho già dovuto subire una volta i tuoi orribili bisogni da lattante, ma per fortuna stavolta se ne occupa qualcun'altro al posto mio. E questo qualcuno, ora, è privo di difese. Vediamo se per una volta nella tua miserabile vita potrai essermi utile, per distruggere gli allievi della Shibusen.-
Un'angolo dell'occhio di Chrona si riempì di lacrime, mentre veniva riposato a terra con malagrazia, e la donna tornò nell'oscurità.
Lì, solo nel cortile pieno di erbacce, il bimbo pronunciò la parola più bella, eppure più infausta della sua vita.

- Mamma.-


Mewlove che sproloquia alla grande~

Oddio, perdonatemi! *si inginocchia al popolo dei lettori*
Lo so, lo so, è passato parecchio dal mio ultimo aggiornamento ma tra il saggio di danza e la vacanza in Puglia senza connessione Internet non ho potuto fare granchè.
Ma sono tornata! E il capitolo è bello lungo, stavolta.
Povero, piccolo Chrona! Quanta tenerezza mi fa.
Quale sarà il seguito? Lo scoprirete solo leggendo!

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

 
- Ma che diamine....- borbottò Soul, cercando sotto il letto, l'armadio, il lavandino, dentro il water.
Ma dove si era cacciato Chrona?
Maka, che era appoggiata alla finestra per seguire l'apertura della nuova libreria di fronte, guardò in basso e si mise a strillare.
- Maka, non ora, sto cercando di trovare Chrona! - 
La piccola urlava come un falco.
- Dai, Maka, non adess...-
- 'Aka choppu! -
Soul, finalmente, si decise a guardare nella direzione che la sua meister in formato ridotto gli indicava, mentre un bernoccolo si gonfiava rapidamente in cima alla testa. Fuori, nel cortile, riconobbe distintamente un pigiamino viola e il suo occupante che dormiva rannicchiato tra i fili d'erba.
Di certo l'albino non poteva sapere che Chrona era rimasto chiuso fuori la notte prima e che Ragnarock non aveva abbastanza forza per tirare il portone invece di spingerlo.
- Maledizione! - sbraitò, poi si precipitò giù a riprendere il piccolo.
La fronte scottava e le guance sembravano in fiamme per quanto erano rosse e accaldate.
Sfido io che gli fosse venuta la febbre, dopo una notte all'aperto e al freddo.
Dopo averlo portato in camera, Soul si interrogò su cosa fare. Poi, di colpo, si ricordò delle cure amorevoli di Maka quella volta che aveva preso il raffreddore perchè non si era coperto bene ed era uscito in moto. Si era persino trattenuta dal Maka-chopparlo, che per lei era stato uno sforzo enorme.
Così decise che avrebbe fatto lo stesso. O almeno ci avrebbe provato.
Innanzitutto gli misurò la febbre. 38 e mezzo.
Maledizione.
Così andò a prendere un'impacco di ghiaccio e glielo mise sulla fronte, mentre Ragnarock prendeva uno strano colorito bluastro. Ma non aveva la forza di reagire nemmeno con un'insulto dato che anche lui, che era parte del suo meister, si era beccato l'influenza.
Con una pezzetta umida bagnò i polsi e i piedi, dato che quella volta Maka gli aveva spiegato che bisognava raffreddare le vene principali o qualcosa del genere. I bambini intanto iniziarono a strillare. Avevano fame e dovevano essere cambiati. Soul iniziò ad entrare nel panico.
No, non ce la poteva fare.
Lui non era un babysitter, porcamiseria! Non ci sapeva fare con i bambini e lo aveva dimostrato.
Mentre si metteva la testa tra le mani suonarono alla porta.


Quando Marie Mjolnir entrò in quella stanza, dopo essere stata pregata più e più volte da Spirit di dare un'occhiata alla "sua bambina", si ritrovò davanti la più totale devastazione. 
- Professoressa! Posso spiegarle....-
- Sono certa che hai una valida spiegazione per tutto questo, Soul. Ma prima....Oddio! Ma questo è Black*Star! Che diamine succede? - 
- Appunto - sospirò l'albino, mentre Marie esaminava con attenzione tutti i piccoli. Davanti a Chrona rimase sconvolta.
- Questo povero caro ha la febbre! Gli hai dato qualcosa?-
Soul rimase spiazzato. La donna vedeva tutti i suoi allievi rimpiaccioliti all'anno di età e prima di tutto si preoccupava che avessero preso qualcosa per la febbre invece del perchè si trovassero in quelle condizioni?
"Che donna altruista" pensò l'albino ammirato, anche se non lo avrebbe mai ammesso. Non era una cosa molto cool da dire.
Le spiegò le procedure che aveva seguito e lei rimase soddisfatta.
- Ottimo lavoro. Non avrei mai immaginato che te la sapessi cavare tanto bene con dei bambini piccoli.-
Nel sentire quelle parole, Soul arrossì.
- Niente di che, professoressa. Si ricordi che io sono un tipo cool.-
Lei sorrise.
- Non lo metto in dubbio, ma la tua aria stravolta dice l'esatto contrario. Perchè non ti dai una sistemata? Potrai spiegarmi tutto dopo con calma.-
Soul colse la palla al balzo e le affidò i mocciosi.


Marie coccolò un pò Chrona dopo aver pulito e dato da mangiare a tutti gli altri, fiera di se stessa.
Se la cavava piuttosto bene con i bambini. Sapeva che un'umore allegro li contagiava e li tranquillizzava. Chissà, magari un giorno lei e Franken....
La donna arrossì, scuotendo violentemente la testa.
Il bimbo che aveva in braccio aprì leggermente un'occhio, ma era troppo stanco persino per non sapere come comportarsi, così tornò a pisolare.
- Ma che vado a pensare? Sicuramente a lui non piaccio. O almeno non in quel senso. Magari, però, con un rattoppo sul reggiseno....
- Professoressa, parla da sola? - disse Soul sbucando dalla sua camera riposato,con i vestiti puliti e i capelli ancora umidi.
L'aria sognante svanì dal volto della Death-scythe, sostituita da un'istantaneo rossore.
- M..m..ma certo che no! Cantavo una ninnananna per farlo addormentare! - 
Indicò Chrona, che effettivamente sonnecchiava, ma per l'agitazione ficcò il dito nell'occhio di Ragnarock, che protestò debolmente.
Era messo male, poverino, se non riusciva nemmeno ad imprecare. Soul inarcò un sopracciglio, ma decise di lasciar perdere.
Perchè, di tutte le persone che conosceva, non ne mai trovava una normale?
- Beh, avanti. Mi sei in debito di una spiegazione.- disse Marie, felice di cambiare discorso. Dopo aver ascoltato tutta la storia, rimase a rimuginarci un pò su.
- Che cosa bizzarra. Mi chiedo se....- poi, all'improvviso saltò su, guardando l'orologio appeso dietro la testa dell'albino. 
- Oddio, ma è tardissimo! Se non cucino in tempo, Franken...cioè, Stein si innevorsisce e inizia a vivisezionare specie in via d'estinzione! Tanto te la sai cavare da solo, visti i risultati no? Anzi...tieni, è il nome di una mia amica che fa la pediatra, domani te la chiamo così viene a controllare Chrona, vuoi? A presto! - 
Detto questo, si lanciò a tutta birra verso la porta, lasciando Soul da solo e ancora con il foglietto stretto in pugno.


La mattina dopo, uno strillo acuto perforò la quiete del mattino ma non svegliò l'albino che, grazie al pisolino che aveva fatto la sera prima mentre c'era Marie con i bambini, era più sveglio e allegro di quanto non lo fosse stato negli ultimi giorni. Si era alzato persino di buon'ora per preparare la colazione.
Si avviò tranquillamente verso la fonte del baccano.
Da quello che gli aveva spiegato Marie, un comportamento calmo fa calmare anche chi ti sta intorno, e viceversa. Si affacciò nella camera dei pargoletti, e si trovò davanti una scena davvero buffa e singolare.
A quanto pareva, Death the Baby aveva afferrato i capelli delle sorelline Thompson e aveva tirato, sbraitando qualcosa (probabilmente che non avevano un taglio simmetrico). Liz si era infuriata e Patty, che voleva aiutare la maggiore, si era trasformata in una pistola con cui la sorella aveva sparato con tutti e due gli indici paffuti. Solo che al posto del proiettile era spuntato un guantone da boxe giallo con macchie marroni che aveva mancato il bersaglio ed era andato a centrare la testa di Black*Star.
Quello, eccitatosi per la possibilità di fare a botte con qualcuno, aveva afferrato Tsubaki, che si era trasformata in un martello di gomma, e aveva iniziato a malmenare tutti i presenti, compresa Maka che sfogliava tranquilla un libro illustrato. Lei era andata su tutte le furie e ora tutti i bebè, tranne Chrona che fortunatamente era fuori tiro, erano doloranti a terra per gli 'Aka choppu e a nessuno erano state risparmiate le martellate di Black*Star.
Soul, che aveva seguito tutta la scena, sbuffò divertito.
Ma prima che potesse aggiungere qualcosa, il campanello suonò per l'ennesima volta.
Lui andò ad aprire con il sorriso sulle labbra e sulla soglia gli apparve una donna giovane, con lunghi capelli rossi e un semplice camice bianco.
- Ciao! Tu devi essere Soul. Io sono Miriam, l'amica di Marie.- disse lei sorridendo. 
- Oh...salve.- disse Soul aggrottando le sopracciglia. Quella persona gli ricordava qualcuno, ma non riusciva a ricordare chi.
- Ma noi non ci siamo già visti? - aggiunse poi.
- Oh, no. Me ne ricorderei - disse lei, con un sorriso più ampio, e per un'attimo Soul ebbe l'impressione che qualcosa di nero fuoriuscisse dalle labbra rosse e carnose. Ma chissà, forse era solo dovuto alla stanchezza.
- Oh, ma quanti bei pargoletti! Sei proprio un playboy! - commentò lei, divertita.
- No...ecco...non sono miei...- Ma lei non lo stava ascoltando, aveva lo sguardo inchiodato ai piccoli.
- Probabilmente ci metterò un bel pò. Perchè non vai a farti una passeggiata? Il tempo è splendido e sei un pò pallidino. Tranquillo, qui con me - e il suo sorriso raggiunse dimensioni mai viste - sono al sicuro.-
Borbottando frasi sconnesse, Soul si dichiarò d'accordo e uscì.
Prese una bella boccata d'aria e, mentre stava per svoltare il vicolo che lo avrebbe portato ai giardinetti incrociò una giovane donna dai capelli rossi.
- Oh, ehilà! Tu devi essere Soul, giusto? Sei proprio come Marie ti ha descritto! Io sono Miriam. - disse lei, e gli tese la mano, che l'albino non strinse.
Aveva appena capito perchè la pediatra di prima gli sembrava così familiare, e questa invece no.

Mewlove che sproloquia alla grande~

Ehilà!
Siamo ormai alla resa dei conti, vedo. Soul ha finito il suo tirocinio da babysitter e deve affrontare la "pediatra misteriosa", TA-TA-TA-TAAAAAN. Cosa succederà? #ansiansiansia.
Ora che ci penso, con l'arrivo di Marie il nostro Soul ha ripreso un pò del suo carattere cool^^
Vabbè, dai che l'avete capito tutti chi è la "pediatra misteriosa" TA-TA-TA-TAAAAN.
....Ok, la smetto. Grazie a tutti per le magnifiche recensioni e continuate a seguirmi!

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6.

 
Soul corse a perdifiato verso casa, centrando in pieno una nonnina che lo malmenò con il bastone, urlando qualcosa come "i giovani d'oggi". Dribblata la vecchietta, incespicò sui gradini di casa e spalancò il portone.
Quello che vide gli gelò il sangue nelle vene.
Lei era lì, sospesa sul gruppo compatto di bambini, stretti vicini dalla paura mentre tre enormi serpenti li tenevano d'occhio con aria truce, sibilando minacciosamente. Cantilenava sottovoce un qualche oscuro incantesimo, e rivolse a Soul un sorriso agghiacciante, da psicopatica.
- Povero caro, se solo tu avessi avuto un pò più di sale in zucca ci saresti arrivato prima. Ma ormai....-
Medusa girò su se stessa e in un baleno si ritrovò con la faccia a pochi centimetri da Soul, ghignando orrendamente.
- ....E' tardi.-
Ringhiò, allontanandosi di scatto quando il braccio a forma di falce dell'albino le tagliò la guancia.
- E va bene, inizierò da te- si avventò su di lui, sfruttando la sua.....coda? a forma di freccia per assestargli un violento colpo al torace, mandandolo a sbattere contro il muro.
- Ah, dimenticavo. Qua siamo in uno di quegli assurdi cartoni giapponesi, in cui i protagonisti hanno millemila litri di sangue nel corpo, che si rigenera ogni quindici minuti. Forse però potrei farti vivisezionare da Stein...umh....magari dopo la carneficina potrei andargli a fare un'improvvisata - sorrise maliziosamente al pensiero, dando a Soul il tempo di respirare.
Se solo fosse riuscito a uscire di casa....Medusa l'avrebbe seguito, lasciando ai piccoli un minimo di speranza per cavarsela. Dopotutto erano sempre Meister e Armi, non gliel'avevano dimostrato proprio quella mattina?
- Brutta....befana...- ansimò Soul, e gli occhi della strega scintillarono di malvagità.
Fu allora che li vide.
Black*Star, allegramente, aveva preso due serpenti e li aveva annodati tra loro tramortendoli con il martello di gomma che era Tsubaki, mentre Death the Baby, impugnate Liz e Patty, teneva a bada il terzo.
Soul fu preso dal panico.
Dov'era Maka?
- Dì addio ai tuoi amici, Soul Eater Evans. Tanto ti raggiungeranno presto, e magari sarete in buona compagnia di tutta la Shibusen! -
Strillò lei, da brava invasata.
- Vector Arrows! - pronuciò, e una sfilza di freccie partì verso di lui.
Non poteva muoversi, stava perdendo troppo sangue.
La coda affilata era arrivata in profondità, e vedeva tutto a chiazze rosse e nere. S
tava per perdere conoscenza.
Ma mentre le frecce arrivavano verso di lui, si sentì spingere da qualcosa di piccolo e caldo fuori, nel cortile.
Quel qualcosa nel frattempo si stava illuminando, e con un bagliore di luce Maka tornò alla sua forma originale.
Calde lacrime le scorrevano dagli occhi verdi, quegli occhi che Soul adorava tanto, anche se non l'avrebbe mai ammesso.
- Soul, Soul! - gridò lei. L'albino finalmente riuscì a metterla a fuoco, e lei sospirò di sollievo.
Poi si irrigidì.
Alcune frecce erano riuscite a centrarle la gamba destra, che era piegata in una strana angolatura.
La ragazza tremava, e si lasciò sfuggire un gemito. Poi si sforzò di sorridere e sbuffò piano.
- Vergognati. Anime e manga portano il tuo nome e alla fine ti fai sempre pestare. Tutto ciò non mi sembra mica così cool.-
Soul, per tutta risposta, sorrise mostrando i denti da squalo.
- E a me non sembra mica così cool farsi cambiare il pannolino dalla propria arma. O no? - 
Anche con la gamba rotta, Maka Albarn riusciva a tirar fuori dei Maka - chop di tutto rispetto.
- Ma che scenetta commovente! - Medusa battè piano le mani.
- Peccato che non abbia dei popcorn a portata di mano -
Si mise a galleggiare, sorretta dalla coda che poggiava sul pavimento della casa.
- Vorrei venire lì a farvi fuori, ma la mia pelle è così delicata, sta scendendo la sera e io non ho tutta la passione di mia sorella per le zanzare giganti.- fece lei, con una smorfia di disgusto.
Alzò di nuovo la mano.
Soul e Maka non potevano muoversi, quale migliore occasione per fare fuori la più forte accoppiata della Shibusen, dopo Stein e Spirit?
- Certo che fai proprio pena, per essere una Death - Scythe. Proprio debole. Ma dopotutto, non sarò io a darti il tempo per piangerti addosso.
Vector....-
La strega sgranò gli occhi, mentre cadeva a terra e il Vector Arrows prendeva l'albero in cortile.
Si rialzò, furente.... Ma che diamine? La sua progenie, il suo inutile figlio in preda alla febbre, le aveva afferrato la coda, facendole perdere l'equilibrio. La stringeva ancora forte nelle manine paffute.
Lei lo scosse, spazientita.
- Brutto inutile....osi ribellarti a me? - ringhiò lei.
Chrona, in preda ai fumi della febbre alta, annuì spavaldamente, mentre Ragnarock scuoteva con forza la testolina.
- E allora non ho più bisogno di te. Sei ufficialmente diseredato! - urlò lei, in preda alla rabbia, lanciandolo in braccio a Maka.
Uno scintillio acceso, e Chrona ritornò adolescente. Ma che diavolo stava succedendo?
- Ora ne ho abbastanza. Basta monologhi da supercattivo dei fumetti - disse lei, la rabbia fiammeggiante negli occhi serpenteschi. All'improvviso, un vento gelido scese giù dalla soffitta e la strega iniziò a scintillare.

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Quella mattina, Blair sbuffò.
Non ne poteva più di quei marmocchi in casa, era colpa loro se lei non poteva (o voleva) tornare.
Fortunatamente c'era il signor Spirit, che l'aveva gentilmente ospitata a casa sua, anche se passava tutto il suo tempo abbarbicato alle sue gambe. La cosa era divertente però, ecco, iniziava a stufarsi.
Poi venne l'illuminazione: Ma certo! Se i piccoletti fossero tornati grandi se ne sarebbero andati, e lei avrebbe di nuovo potuto creare situazioni equivoche tra Maka e Soul.
D'altronde era andata a vivere a casa loro solo per quello, no?
Miagolando soddisfatta per l'idea brillante, prese la sua Zucca Volante 9000 e decise di andare direttamente in soffitta.
Chissà che sorpresa avrebbe fatto a Soul-kun! Si lanciò nella finestrina dell'ultimo piano, approfittando delle sue dimensioni feline, e riprese il grosso e sempre più polveroso Libro degli Incantesimi e si mise a cercare il controincantesimo.
Ma dove diavolo era? Non era certo una gatta paziente.  Di sotto, intanto, sentiva urla ed esplosioni.
- Soul-kun dovrebbe proprio abbassare il volume della tv, che maleducato - sbottò lei, sporgendo il labbro inferiore in modo seccato. 
- Proviamo così. Tanto, se ripronuncio l'incantesimo non dovrebbe succedere niente di male.- Disse lei, soddisfatta di essere così intelligente, quella mattina.
- Pum Pumpkin Pumpkin: Pannolini urlanti - pronunciò solennemente, e di nuovo un vento freddo si propagò per la casa.

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Maka e Soul erano allibiti, mentre osservavano Medusa contorcersi nella stoffa degli abiti, ormai troppo grandi.
Sembrava così innocua, in versione bebè.


Mewlove che sproloquia alla grande~

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PERDONATEMI!!! *si butta a terra per il mostruoso ritardo*
Davvero, è passato....oddio, un mese esatto. Nemmeno a farlo apposta.
Qui c'è sotto qualcosa di sospetto. *musichetta tragica*
E comunque.
Aw, BabyMedusa! Tenera**
Questo capitolo è stato, come dice una mia amica (che saluto: Ciao AllievaH! *agita una manina*)un vero parto.
Ma sono contenta che sia uscito così.
Ok, ora voglio la sincerità: Chi se lo aspettava che Medusa fosse sconfitta da Blair? Scrivetemelo, magari in una recensione.
Vi aspetto tutti nell'ultimo capitolo! E grazie a chi è rimasto con me :*

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