Cosa significa essere famosi di akira90 (/viewuser.php?uid=20476)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vegeta ***
Capitolo 2: *** Bulma ***
Capitolo 3: *** Piccoli flash ***
Capitolo 4: *** Complicazioni ***
Capitolo 5: *** La ripresa ***
Capitolo 6: *** L'incontro 1 ***
Capitolo 7: *** L'incontro 2 ***
Capitolo 8: *** Provini ***
Capitolo 9: *** Felicità! ***
Capitolo 10: *** In onda! ***
Capitolo 11: *** Festa ***
Capitolo 12: *** La brevità d'amore ***
Capitolo 13: *** Carpe diem ***
Capitolo 14: *** Allenamento o altro? ***
Capitolo 15: *** Parte di cosa significa essere famosi ***
Capitolo 16: *** Sempre più lacrime ***
Capitolo 17: *** In confidenza... ***
Capitolo 18: *** Ti devo dire una cosa ***
Capitolo 1 *** Vegeta ***
Lui
splendido calciatore di una squadra italiana. Lei una hostess
impacciata.
Lui
doveva giocare una partita in trasferta e la cosa non gli piaceva
perché non
conosceva nessun locale della città.
Il
suo nome era Vegeta e il suo ruolo era essere l’unica punta di una
squadra
molto famosa di serie A.
I
suoi compagni di squadra, Ten, Crilin e Yamcho lo soprannominavano il
Principe
dei goal, perché era il capocannoniere della classifica.
“Ehi,
Vegeta, vuoi muovere quelle gambe invece di pavoneggiarti davanti a
quelle
belle ragazze?” lo rimproverò il suo allenatore, non ancora abituato da
questa
scena che ormai accadeva ogni volta che si allenavano davanti ad un
pubblico.
“Goku,
non rompere!” gli ribatté Vegeta sempre più contrariato e odioso nei
suoi
confronti.
Lo
stesso sentimento era condiviso da Goku.
Vegeta
cominciò ad allenarsi, pensando a come sarebbe stata la ragazza che
avrebbe
rimorchiato quella sera.
Sicuramente
bella, pensò.
In
quel momento la palla gli passò davanti ma lui non la notò nemmeno e
quindi divenne
facile preda del secondo portiere della squadra.
“Vuoi
stare più attento!” gli sbraitò Goku veramente arrabbiato.
“Non
vinceremo mai se tu continui ad avere la testa nelle discoteche!”
“Ma
fatti gli affaracci tuoi! La mia vita non ti riguarda!” gli urlò dietro
Vegeta.
“Invece
sì che mi riguarda, visto che ho la possibilità di scegliere se
giocherai
domani sera al derby”.
“Non
lo puoi fare, non vinceremmo neanche se loro si facessero dieci
autogol” disse
l’attaccante alludendo alla loro difesa colabrodo.
Ten
e Crilin si offesero, poiché erano rispettivamente terzino destro e
terzino
sinistro.
Vedendo
le espressioni serie e corrucciate sui loro volti, Goku prese la
decisione
finale: “Bene, allora, se la pensi così la tribuna è tutta tua… e forse
non solo
quella”.
A
quelle parole Vegeta se ne andò via dal campo in silenzio.
Non
riusciva a capire a cosa Goku alludesse. |
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Bulma ***
La
sveglia non era suonata. Erano già le quattro del mattino. Doveva
ancora fare
tutto: vestirsi, lavarsi, fare colazione e recarsi all’aeroporto.
Combinava
già abbastanza guai, senza dover aggiungere quello della sveglia non
impostata
la sera precedente.
I
suoi occhi erano ancora semichiusi a causa dell’orario in cui si era
svegliata.
Ogni giorno era sempre la solita routine che non sopportava.
Soprattutto
la infastidivano le lamentele della sua amica e collega Chichi.
Era
sicuramente la sua migliore amica ma a volte era un po’ pesante.
Con
questi pensieri nella mente, Bulma indossò l’uniforme che metteva in
risalto le
sue gambe lunghe, che piacevano così tanto ai passeggeri dei voli.
Prese
la macchina e arrivò all’aeroporto.
Chichi
la stava già aspettando, visibilmente non di buon umore.
“È
questa l’ora di arrivare?” le chiese l’amica, facendo finta di
scherzare. In
realtà le dava fastidio il fatto che Bulma faceva meno di lei al lavoro
ma non
l’avevano ancora licenziata.
Le
due ragazze erano in continua competizione su chi delle due fosse la
più carina
e la più gentile con i passeggeri.
“Non
mi è suonata la sveglia” disse Bulma con imbarazzo, ben consapevole che
quello
che aveva appena detto era una mezza verità.
Se
le avesse detto la verità, l’avrebbe rimproverata tutto il giorno.
Andarono
sul primo aereo del giorno. Il volo era diretto a Roma.
Solo
quaranta minuti, un tempo talmente ridotto che non aveva il tempo di
combinare
dei pasticci come suo solito.
Salutarono
i passeggeri educatamente.
“Buongiorno
signori”
“Buongiorno
a voi, belle signorine” disse loro un vecchietto con occhiali da sole.
Spiegarono
ai passeggeri le misure di sicurezza e decollarono.
Cominciarono
a parlare del più e del meno, poi Bulma decise di andare nella sala
comandi per
controllare che i piloti non avessero problemi.
Mentre
passava per il corridoio fra i sedili, qualcuno le toccò il
fondoschiena,
alzandole la gonna e facendola balzare sopra un uomo che stava leggendo
una
rivista.
“Io
la denuncio! Non sa neanche fare il suo mestiere! Lo saprebbe fare
chiunque ma
lei…beh si vede che non è mica a posto!”
“Mi
scusi ma vede…”
“E
osa anche cercare di trovare scuse? Lei mi vola addosso e io dovrei
fare finta
di niente? Eh, no carina, è qui che si sbaglia” le urlò l’uomo.
In
quel momento arrivò Chichi che lo supplicò: “Non l’ha fatto apposta, la
perdoni, la prego”.
“Per
questa volta lascio perdere” le rispose l’uomo, colpito dalla sua
bellezza.
E
Chichi e l’uomo si scambiarono i numeri di cellulare, mentre Bulma se
ne stava
in un angolo, molto imbarazzata e ben consapevole di aver già fatto la
sua
solita figuraccia quotidiana.
“Tutte
a me devono capitare” pensò. “Non ho neanche un uomo che mi consoli,
mentre
lei…lei…lei ha sempre la solita fortuna di trasformare i miei disastri
in
occasioni per lei…non è giusto!”
Quando
tutti i passeggeri scesero dall’aereo, Bulma
si mise a sedere di fianco al bagno e cominciò a piangere.
Un grazie a chi ha
commentato ma anche a chi ha solo letto la
fanfic:
Nihal91: Beh,
Vegeta non ci pensa a questa cosa. Ciao!!!
Vegeta83: Grazie,
spero che ti piaccia anche questo, baci!!!
Majiinannetta:
Grazie, spero con questo capitolo di averti
accontentata! Ciao!!!
Francyssj: Sono
contenta che ti sia piaciuto, e per quanto
riguarda Bulma…eccola qua!Ciao ciao sayangirl!!!
D&V: Eccoti
l’aggiornamento…grazie! Ciao!!!
Luisa87: Ecco
l’aggiornamento…spero poi di aver rimediato con
questo capitolo all’idea di Vegeta dongiovanni!!! Ciao!!!
Saretta_:
Ed ecco Chichi!!!
Forse non è come te l’aspettavi tu ma spero che ti piaccia
comunque…Ciao!!! |
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Piccoli flash ***
Erano ormai passati tre giorni. Ci sarebbe
stata la
trasferta a Madrid.
Contro il Real Madrid. Ma il clima era teso.
Il derby l’avevano perso e, per fortuna,
Ten si era
svegliato.
L’unica nota positiva degli ultimi giorni.
Vegeta non aveva giocato nel derby, e Goku
non era
intenzionato a metterlo su neanche contro una delle squadre più
importanti al
mondo.
Presero l’aereo delle 5:30 del mattino.
Venne anche Vegeta, nel caso in cui
l’attaccante ora
titolare si facesse male ( con gli scongiuri di Goku naturalmente ndme
).
Giunti all’aeroporto, presero il pullman
della loro
squadra e si diressero verso il campo dove avrebbero fatto
l’allenamento.
Era in orario. Per fortuna.
Un pilota le disse che avrebbe dovuto
prendere l’aereo per
Madrid delle 9 e 45 ( non potevano mandarla su quello prima? ndvoi… no
perché
altrimenti la storia forse avrebbe uno svolgimento diverso ndme ).
Quel giorno non era insieme a Chichi, la
quale aveva preso
un aereo per Lisbona.
Stava distribuendo le vivande sull’aereo,
quando vide che
il signore a cui stava servendo da bere la stava fissando.
“Desidera qualcos’altro, signore?”
“Sì, signorina, mi piacerebbe sapere se le
interessasse…beh, ecco, un lavoro nello spettacolo…”
“Come nello spettacolo? Cioè… in tv?”
chiese la ragazza
incredula.
“Sì, signorina, ho notato che lei è molto
bella e creo che
lei sia proprio il tipo di persona che stiamo cercando”.
“Io sarei…il tipo di…no, scusi, ma…che tipo
di lavoro
dovrei fare?”
“Se mi lascia un recapito telefonico le
procuro un
provino”.
“Oh, okay…va bene” disse Bulma ancora
stupita dall’offerta
dell’uomo.
Finalmente era arrivato un giorno
fortunato. Il suo giorno
fortunato.
Chichi si sarebbe dovuta incontrare quella
sera tardi con
l’uomo che le aveva chiesto il numero.
Tornata a casa da Lisbona, si preparò per
uscire.
Andarono in un ristorante modesto ma
accogliente.
“Sai, Chichi, sei la donna più bella che io
abbia mai
visto”
“Oh, grazie!” disse Chichi arrossendo.
Passò un ragazzo che vendeva rose e l’uomo
gliene comprò
una, provocando un ulteriore rossore sulle gote della ragazza.
“Vedi…devo dirti una cosa…”
“Cosa?” chiese la ragazza con il batticuore.
“Ti ho chiamata qui per offrirti
un’opportunità”.
Chichi rimase colpita da quelle parole. Lui
credeva che
stare con lui fosse un’occasione, pensò. E in effetti era talmente
bello che non
si poteva dargli torto.
“Volevo offrirti l’opportunità di fare un
provino per un
programma televisivo”
Gli occhi della ragazza si allargarono per
lo stupore.
Non riusciva a credere a quello che aveva
appena udito.
Grazie
a tutti quelli che
hanno recensito e anche a quelli che leggono e basta…ho visto che siete
in
molti…
E
per rispondere alle
recensioni:
Niahl91:
L’incontro avverrà
presto…Ciao!!!
Heleamicachipss: Grazie
mille…Ciao!!!
Francyssj:
Eh, dispiace anche a me…soprattutto quando lo scrivo…Ciao saiyangirl!!!
Saretta_:
Con questo capitolo ho determinato il suo ruolo nella storia…Ciao!!!
Vegeta83:
Grazie mille…sono
contenta che ti piaccia…spero di non averti deluso con questo…Tvb
ciao!!! |
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Complicazioni ***
La notte era la parte migliore della
giornata. Il momento
in cui scatenava i suoi istinti, che i suoi amici definivano
scimmieschi ( XD
ho dovuto scriverlo…non potevo resistere ).
“Ehi, ragazzi, ho trovato un locale per
stasera” disse
Vegeta ai compagni nello spogliatoio. Il suo viso non lasciava
trasparire i
suoi sentimenti riguardo al battibecco con Goku.
“Sarebbe?” chiese Yamcho curioso.
“È uno in centro, vicino ad un centro
commerciale in via
Farini” rispose l’attaccante.
Yamcho aveva voglia di andare a divertirsi
quella sera ma
doveva farla pagare a Vegeta per aver lasciato capire ai compagni che
pensava
che Ten e Crilin fossero delle schiappe.
Anche se ci aveva già pensato Goku a
punirlo…Non aveva
importanza, si disse, doveva punirlo anche lui ugualmente.
Ma non aveva idea di come poterlo fare.
“Ah ok, allora ci troviamo là?” chiese
Crilin, che ormai
aveva già dimenticato le parole di Vegeta.
“Sì, Crilin, sempre alla solita ora”
rispose Vegeta.
In discoteca si divertirono molto, ballando
e rimorchiando
molte ragazze.
Vegeta si avvicinò ad una ragazza per
ballare con lei ( e
non solo!!! ).
Verso le tre del mattino erano ubriachi
fradici e non
capivano più niente.
Meno male che il giorno dopo avrebbero
dovuto giocare alla
sera.
“Ehi, Ten, dove sei?” chiese Crilin, che
ormai non si
reggeva più in piedi.
“Teeen”…niente risposta.
Dopo mezz’ora rinunciò a cercarlo.
All’improvviso sentì delle persone che
urlavano. Andò da
loro e vide che Ten era sdraiato per terra; sembrava svenuto.
Vegeta e Yamcho erano vicino a lui e
cercavano di
rianimarlo inutilmente.
Arrivò l’ambulanza.
Venne anche Goku all’ospedale, avvisato da
Crilin.
Dopo essersi sincerato che le condizioni di
Ten non
fossero gravi, andò dalla squadra che era riunita nella sala d’attesa.
“Ma dico io, si va la sera prima della
partita in
discoteca ad ubriacarsi? Non pensate alle conseguenze che potrebbe
avere su di
voi e sulla partita? Di chi è stata la brillante idea di andarci, eh?”
chiese
Goku, sapendo già le risposte, specialmente l’ultima.
Tutti gli sguardi si spostarono su Vegeta.
“Bene, ho capito” disse Goku freddo.
“Perché deve sempre dare la colpa a me? Non
è colpa mia se
si è ubriacato!” si difese Vegeta.
“Non sei degno di risposta, Vegeta”.
Vegeta
non seppe che dire. Sostenne il suo sguardo. Ma cominciò ad avere
paura. Il posto da titolare se l’era giocato fino alla fine dell’anno,
lo
sapeva.
Perdonatemi
se non li ho
ancora fatti incontrare! Spero che comunque vi piaccia lo stesso…e che
continuerete a seguirla…
Nihal91:
Magari non è il suo
tipo di ragazza…sinceramente non mi ero posta il problema…ciao!!!
Majinannetta:
Sono contenta
che ti piaccia…eccoti l’aggiornamento!Ciao!!!
Kiomi:
Scusa se ti ho
delusa…forse non solo te… mi dispiace farti aspettare...nei prossimi
spero che
non rimarrai delusa!!!Ciao!!!
Joey_ms_86
e Saretta_: Un
uomo…non posso dirvi di più…Ciao!!!
D&V:
Grazie
mille!!!Ciao!!!
Francyssj:
Grazie mille
sayangirl spero che anche questo ti piaccia!!!Ciao tvb!!!
Monica:
Ne sono felice…spero
che anche questa ti faccia lo stesso effetto!Ciao!!!
Heleamicachipss:
Mi dispiace…purtroppo ti devo fare
aspettare…grazie…Ciao!!! |
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** La ripresa ***
Quella sera
pioveva.
“Le squadre sono
schierate in campo. La formazione della squadra italiana è (e poi
elenca tutti
i nomi). C’è grande stupore per la continua assenza del loro migliore
giocatore, Vegeta”.
“Eh, infatti mi
chiedo come mai Goku lo abbia messo in panchina…Non ha subito infortuni
ed è in
perfetta forma fisica” disse l’altro telecronista.
Dopo 45 minuti di
gioco il Real Madrid stava vincendo per 2 a 0.
“Vogliaaamo
Veggie!Vogliaaamo Veggie!” continuavano ad urlare i fans.
“Mandate via Gokuuuuuuu” si sentì urlare in
qualche
occasione.
Goku, da parte sua, non era benché
minimamente
intenzionato a far giocare Vegeta. A costo di perdere la partita.
Ma durante l’intervallo si prese gli
insulti di quasi
tutti i giocatori, tranne quelli di Yamcho.
“Insomma, mister, abbiamo bisogno di
Vegeta!” disse
Crilin.
“Non è per quello che perdiamo,
Crilin…siete voi che
dovete metterci più impegno…”
“Mister, se non mette su Vegeta noi non
giochiamo” disse
C17 furibondo a nome di tutti. Non ebbe nessuna smentita.
Goku si dovette arrendere.
“E va bene, lo metterò su, ma non accetto
la sconfitta in
questo caso!” li caricò Goku, sperando che Vegeta potesse davvero
risolvere la
partita che aveva preso una brutta piega.
“Vegeta, Vegeta, solo davanti alla porta,
tiro e…goooooaaal!”
Vegeta andò sotto la propria curva ad
esultare come un
forsennato.
2 a 1. Dieci minuti dopo.
“Vegeta scarta il difensore, ha solo un
difensore
davanti…brutto tackle…calcio di rigore!”
Vegeta tira il calcio di rigore e segna con
gioia
contenuta di Goku.
Finì 2 a 2.
Il mattino seguente presero ancora l’aereo
delle 9:30.
E come hostess c’era Bulma.
Grazie
a tutti voi…forse per 2
o 3 giorni non riuscirò a pubblicare il prossimo capitolo…spero che mi
perdonerete e che mi scusiate.
Heleamicachipss:
Grazie
mille!Un saluto!
Saretta_:No,
il provino non è
un bluff…ho una cosa in mente ben precisa!Ciao!
Majinannetta:
Non ti
preoccupare…mi fa piacere che recensiate le storie…e se non ci riuscite
sempre
non mi offendo. Nel prossimo sicuramente c’è l’incontro ( e si chiamerà
infatti
l’incontro ).Ciao!!!
Francyssj:
Spero con questo capitolo e quello
precedente di averti messo un po’ sulle spine…magari hai capito cosa
accadrà
poi…Un saluto tvb! |
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** L'incontro 1 ***
L’aereo era tutto pieno.
La squadra era disposta nelle prime 5 file.
Vegeta era seduto nel sedile vicino al
corridoio. Yamcho
non gli aveva lasciato il sedile di fianco al finestrino.
Aveva molta fame. Aspettava con impazienza
l’arrivo della
hostess.
Specialmente se era carina.
Si addormentò. Sognò di uccidere Goku, che
nei suoi sogni
soprannominava Kaaroth, perché durante gli allenamenti si vestiva
sempre di
arancione e sembrava, quindi, una carota.
Non lo aveva minimamente ringraziato per
aver aggiustato
la partita.
E questo Vegeta se l’era annotato
mentalmente.
Goku, in quel momento stava rimuginando sul
pasticcio che
aveva combinato. D’ora in avanti i tifosi si sarebbero aspettati di
vedere
Vegeta sempre in campo…e lui voleva lasciarlo in panchina.
D’altro canto, se non lo mettesse in campo,
gli
arriverebbero molte critiche negative e, quel che peggio, la sua
panchina
avrebbe rischiato di saltare. Non voleva andare ad allenare una squadra
di
serie B.
“Desidera, signore?” chiese Bulma a Goku.
“Un’aranciata, grazie!” rispose Goku,
interrotto dalla
ragazza mentre questi pensieri gli passavano per la testa.
Bulma gli diede il bicchiere con
l’aranciata e il vassoio
con i tipici cibi che si mangiano sull’aereo.
Bulma arrivò alla fila di Yamcho, Crilin e
Vegeta.
“Desiderate, signori?” chiese Bulma a
Crilin e a Yamcho,
perché Vegeta stava ancora dormendo.
Rimasero stupiti dalla sua bellezza.
“Un bicchiere di vino” rispose Yamcho.
“Un po’ di succo di arancia rossa” rispose
Crilin.
Mentre la ragazza li stava servendo, Crilin
svegliò
Vegeta, poiché sapeva quanto tenesse a mangiare.
Vegeta stava per rimproverare il suo
vicino, quando sentì
il profumo di cibo e soprattutto quando vide la bellissima ragazza che
gli
stava di fianco.
La ragazza, quando vide meglio l’uomo che
si era
svegliato, rimase come pietrificata.
Era bello e l’aria assonnata lo rendeva
molto attraente.
I capelli scompigliati gli davano fascino.
Il suo sguardo,
fiero ed orgoglioso, la fissava, quasi come se stesse leggendole nella
mente.
Il succo d’arancia rossa che stava versando
nel bicchiere
strabordò, andando a finire sui pantaloni di Vegeta.
La ragazza arrossì per l’imbarazzo.
Aveva fatto la solita figuraccia. Ma questa
volta con un
uomo stupendo.
Grazie a tutti quelli che seguono la
mia storia in
particolare a:
Heleamicachipss: Grazie mille!Ciao!!!
Francyssj: Eccoti
l’aggiornamento…spero che non ti abbia
delusa…Ciao!!!
Nihal91: Eccoti l’incontro ( solo la
prima parte perché altrimenti
diventava troppo lungo )…Ciao!!!
Saretta_: Purtroppo non te lo posso
dire…lo vedrai in
seguito…Ciao!!!
Mi
scuso anticipatamente: se non posto per qualche
giorno è perché non ho avuto tempo…spero che mi perdoniate! |
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** L'incontro 2 ***
“Ops, scusa, mi dispiace…non volevo…” disse
la ragazza
sempre più imbarazzata.
“Uffa, mi hai sporcato proprio lì” brontolò
Vegeta,
indicando il cavallo dei suoi pantaloni.
“Mi dispiace…non l’ ho fatto apposta!” si
scusò nuovamente
la ragazza.
Anche se la ragazza era davvero molto
carina, tuttavia
Vegeta non la riteneva una scusa sufficiente per impedire a se stesso
di
adirarsi con lei.
“Certo che potevi stare un po’ più
attenta!” la rimproverò
lui.
“Scusa…scusa…non so che dire…veramente…sono
molto
dispiaciuta…non volevo…”
“Lo spero proprio!”
Ormai tutti i passeggeri li stavano
guardando.
“Beh, vuoi qualcosa da bere? Da mangiare?”
chiese lei il
più gentilmente possibile.
“Voglio 5 vassoi e 10 bicchieri con succo
di mela” ordinò
Vegeta senza esitazione.
Bulma lo guardò stupita.
“Ehm, sì, faccio subito” disse Bulma
esitando.
Prese fuori 5 vassoi e poco alla volta
versò il succo di
mela nei bicchieri, sotto l’attenzione generale.
Due vassoi li aveva sotto alle gambe mentre
gli altri tre
era riuscito a tenerli sopra il tavolino. I bicchieri erano sopra ai
tavolini
di Yamcho e Crilin.
Ormai lo spettacolo era finito, quindi le
persone non
badavano più a loro due.
“Arrivederci…e mi scusi ancora” disse Bulma
al bel
calciatore.
“Arrivederla…
…gran bella gnocca!” disse Vegeta piano.
Ma le sue parole furono udite anche da
Bulma, la quale
arrossì violentemente.
Vegeta si accorse dell’imbarazzo della
ragazza ma fece
finta di nulla.
Il volo continuò senza problemi.
L’azzurra continuava a pensare all’episodio
accaduto con
Vegeta.
L’unica consolazione era quella che non
l’avrebbe mai più
rivisto.
Ma in realtà sperava di rivederlo eccome.
E si rendeva conto che purtroppo non
l’avrebbe mai più
rivisto.
Volevo ringraziarvi tutti,
specialmente quelli che
commentano.
Mi fa molto piacere vedere che vi
piace…continuate a
recensire che la storia continuerà…
Shavanna:
Grazie!!! Eh, sì in
effetti Vegeta non si comporta bene…il prossimo capitolo narrerà
proprio dei
lavori offerti a Bulma e a Chichi!Ciao!!!
Francyssj:
Ecco
l’aggiornamento…spero che non ti abbia deluso…grazie per leggere e
commentare
sempre!Ciao tvb ssjgirl!!!
Joey_ms_86:
Infatti avevo in
mente una scenata abbastanza rumoreggiante ma ho poi deciso di non
appesantire
la litigata per ovvi motivi…Ciao!!!
Nihal91:
Eh, infatti speravo
che questo particolare piacesse…era la mia idea sin
dall’inizio!!!Ciao!!!
Majinannetta:
Lo spero…spero
anche che la seconda parte dell’incontro sia all’altezza del
precedente…Ciao!!!
Monica: No,
non l’ha fatto
apposta…è stata sbadata di suo…Ciao!!!
Kiomi:
Ne sono contenta…ecco
l’aggiornamento e scusa se ho tardato!Ciao!!!
Heleamicachipss:
Ecco cosa ha detto Vegeta…so che
forse te lo aspettavi diverso…spero che comunque ti piaccia…Ciao!!! |
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Provini ***
Le sei e mezza. Il provino era alle sette e
un quarto.
Come sempre era in ritardo. Doveva
indossare un body
simile a quello delle miss.
Sopra indossò un semplice paio di jeans e
una camicetta
bianca.
Andò a truccarsi ma non troppo. Non voleva
sembrare una
sgualdrina.
In fin dei conti non sapeva neanche se il
provino era vero
o tutta una finzione.
Certo, aveva l’indirizzo, ma aveva sempre
una vocina nella
testa che le diceva: “Non montarti la testa, Bulma!”
Al lavoro le avevano concesso un giorno di
ferie e
sembrava che le sue colleghe fossero felici di non averla fra i piedi.
Anche lei era felice. Aveva un’opportunità
e in più per
quel giorno non avrebbe combinato guai.
Si ricordò la figuraccia che aveva fatto
tre giorni prima.
Il succo di arancia rossa finito sul
cavallo di quell’uomo
stupendo.
Non sapeva nemmeno come si chiamasse.
Ma qualcosa le diceva di averlo già visto
da una qualche
parte.
“Perché ogni volta che vedo un bell’uomo
devo sempre fare
delle figuracce?” si chiese sconsolata la ragazza.
L’ultima volta che era stata con un ragazzo
era un anno
prima. Un anno di astinenza. La cosa la faceva stare male.
Cercò di togliersi quei pensieri dalla
testa.
Lei era destinata a rimanere zitella, ormai
lo sapeva e
non poteva farci nulla.
“È proprio vero che la bellezza non conta”
si disse.
Era sempre colpa sua se le sue storie
d’amore finivano.
E lei finiva sempre per essere lasciata.
Sola e infelice.
Che brutta vita.
Ma quel giorno poteva essere la svolta
della sua vita.
Sempre se non combinava guai.
Prese la macchina e si diresse verso il
luogo indicato
dalla mappa lasciatale dall’uomo che aveva incontrato in aereo.
Trasse un profondo respiro e scese dalla
macchina, non
prima di essersi guardata allo specchietto.
Voleva essere perfetta.
Suonò il campanello.
Una voce rispose dal citofono: “Sì, lei è?”
“Bulma
Brief, signore”.
“Va bene, adesso le apro. Quinto piano,
seconda porta
sulla destra se viene dalle scale di sinistra”.
“Okay, ho capito” rispose la ragazza,
cercando di
assimilare quelle contorte spiegazioni.
Entrata, vide due rampe di scale. Allora
capì cosa voleva
dire l’uomo.
Salì le scale, poiché non c’era traccia di
un ascensore, e
arrivò al quinto piano con un po’ di fiatone.
“Mamma mia, non potevano trovare un posto
più strano per
fare un provino” si disse.
“Non è che è tutto un bluff!” pensò.
Arrivò davanti alla porta. Di fianco c’era
una targa in
ottone e sopra c’era la scritta: Ufficio provini.
Bussò. Le aprirono.
Entrò e si guardò intorno.
Era una sala d’attesa, proprio come quelle
che ci sono dal
dottore o negli ospedali. Molto illuminata e ben curata, con sedie di
plastica
e al centro un tavolino di vetro scuro con sopra riviste di moda
rovinate.
Si sedette. Davanti a sé aveva una porta da
dove
provenivano delle voci.
Ad un tratto la porta si aprì.
Ne uscì Chichi. Bulma ne fu sorpresa.
“Ciao Bulma, anche tu qui?” chiese la
ragazza con evidente
fastidio.
“Sì, non mi aspettavo che anche tu…beh
ecco…avessi un
provino qui!”
“Anche io non mi aspettavo di
vederti…beh…ci vediamo domani
al lavoro okay?”
“Sì, sì certo”.
“Ciao”
“Ciao Chichi”.
Un uomo e una ragazza non molto bella
fecero entrare
Bulma. Le dissero di andare in un camerino e di togliersi i vestiti,
tenendosi
solo il body.
Poi le dissero di sfilare.
I due rimasero sorpresi dal suo fisico e da
come si
muoveva.
“Va bene” le disse la ragazza. “Sei presa”.
“Ah, grazie!” disse Bulma che non credeva
alle sue
orecchie.
“Lavorerai con quella ragazza che è appena
uscita”
“E cosa devo fare scusa”
“Vieni domani e te lo diremo”.
Ringrazio chi mi segue…un grazie
speciale speciale a chi
anche recensisce:
Giulia:
Eccoti
l’aggiornamento!Ciao!!!
Majinannetta:
Grazie dei
complimenti…spero che questo sia ancora meglio essendo più lungo…e
forse più
curioso verso la fine.Ciao!!!
Elfina:
Ho provato a seguire
il tuo consiglio…spero che ora sia migliore…grazie…Ciao!!!
Nihal91: Sono
contenta che
quella scena ti sia piaciuta!!!Ciao!!!
Monica: Sì è
vero, hai più che
ragione!!!Ciao!!!
Heleamicachipss:
Sì è stato
cattivello…ma d’altronde poi le ha fatto un complimento…(meno male
ndme).
Ciao!!!
Francyssj:
Eh lo so…sono molto
felice che ti sia piaciuto così tanto…Ciao tvb!
Shavanna:
Grazie,
grazie!!!Ciao!!!
Chiara:
Grazie Chiara!!!Ciao
tvb!!! |
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Felicità! ***
“E cinque, sei, sette eeee otto! E poi giro!” andava
ripetendo la loro maestra di ballo.
Le due ragazze non erano molto brave a ballare ma la
loro
bellezza era proprio quella che stavano cercando.
Ci mettevano tutto l’impegno possibile e immaginabile ma
la coordinazione non era il loro forte.
Nessuna delle due aveva mai cercato di imparare a
ballare
seriamente. Ora invece dovevano farlo eccome.
“Ragazze, non si fa così…Il piede va in avanti non
indietro! Dai riproviamo!”
Le due ragazze riprovarono ma Bulma cascò a terra.
“Uffi, non diventerò mai una velina se continuo a
cadere!”
si lamentò la ragazza.
“Dai, Bulma, non ti arrendere…ce la farai!” la
incoraggiò
l’amica.
“Eh, è facile per te che lo riesci a fare!” le disse
Bulma
un po’ contrariata.
“Devi solo concentrarti un po’ di più!” le si rivolse la
maestra con fare gentile.
“Riproviamo, dai che andrà meglio!”
“Okay, se lo dici tu!”
Riprovarono il balletto. Non era proprio perfetto ma
erano
migliorate entrambe.
Dopo circa due ore andarono a casa, poiché erano
riuscite
a ballarlo senza errori.
Erano definitivamente assunte. La loro felicità era
enorme.
Per festeggiare cenarono a casa di Chichi. Mangiarono
una
pizza e festeggiarono con lo champagne.
Ormai si erano licenziate dal lavoro. Tutti i loro
colleghi erano molto perplessi ma dissero loro che sapevano ciò che
stavano
facendo.
Ma nessuna di loro due sapeva una cosa: cosa significa
essere famosi.
Ma lo avrebbero presto imparato.
Continuarono a provare fino al giorno del debutto. In
totale avevano imparato cinque balletti.
Le due ragazze erano euforiche. Non vedevano l’ora di
danzare sul banco di uno dei programmi televisivi più visti e
conosciuti in
Italia.
Ciò sicuramente avrebbe comportato loro fama e soldi.
Ma nessuna delle due si era ancora montata la testa
totalmente. Il loro contratto prevedeva che avrebbero lavorato per due
anni ma,
se non avessero dato risultati soddisfacenti le avrebbero mandate a
casa.
Questa era la sostanza.
Ma lo stipendio sarebbe stato molto buono se le avessero
tenute. Una prospettiva allettante, soprattutto per il loro futuro.
E fra meno di due ore sarebbero andate in onda.
“Non sto più nella pelle!” disse Bulma a Chichi mentre
delle ragazze le truccavano.
“Anche io…ho un ansia che mi fa star male!” le confidò
l’altra.
“E se andrà male?”
“In che senso?”
“Se, per esempio io cascassi? O se facessi una brutta
figura?”
“Ma dai, smettila…Ci siamo allenate tanto…E poi piantala
di essere sempre così pessimista!”
“Forse hai ragione! Dovrei essere più sicura delle mie
capacità!”
“Ecco, così ti voglio cara la mia Bulma!”
“Magari mi troverò anche un ragazzo finalmente…”
cominciò
a divagare l’azzurra.
“Ma sì dai, sicuramente questa è la volta buona!”
“Volete stare un po’ zitte voi due?” disse una
truccatrice.
Le ragazze ammutolirono.
Un ragazzo della troupe disse: “Volete muovervi, fra
un’ora si gira!”
Ringrazio
tutti quelli che
recensiscono…mi scuso per non avere postato per qualche giorno…ho avuto
molto
da fare. Spero che mi perdoniate.
Nihal91:
No, no tranquilla non
è una trappola! È tutto vero! Ciao!!!
Shavanna: Perché??? Comunque
sotto non c’è nessun trucco, fidati. Spero che si capisca con questo
capitolo.
Ciao!!!
Monica:
Beh, lei la velina
dovrebbe farla…Hai intuito che volevo farla velina. Spero che la cosa
non ti
deluda…Ciao!!!
Francyssj:
Ecco per cosa devono
lavorare…spero che non ti abbia delusa!Ciao tvb!!!
Heleamicachipss:
Ecco cosa deve
fare Bulma…Per Vegeta credo che dovrai aspettare…Ciao!!!
Majinannetta: Ecco cosa deve fare Bulma…Spero che ti
piaccia!Ciao!!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** In onda! ***
“Cinque, quattro, tre, due, uno, in onda!”
Le due ragazze iniziarono a ballare sul bancone il primo
fatidico balletto.
Entrambe erano sorridenti e ben truccate. I vestiti
erano
naturalmente succinti ed evidenziavano il loro bel fisico.
“Ecco le nostre due nuove veline!” disse Ezio Greggio
appena finito lo stacchetto.
“Buonaseeeera!” dissero in coro le due veline.
“Adesso ve le presentiamo…questa alla mia destra è
Bulma,
mentre quella alla mia sinistra è Chichi!”
“Speriamo che ce la diano presto!” dissero bisbigliando
i
due presentatori.
Le due ragazze diventarono rosse per la vergogna.
Il cameraman fece cenno loro che si dovevano spostare.
“Okay, questa è buona” disse il cameraman stoppando la
registrazione della puntata.
“Siete state divine”.
Le due veline gli sorrisero. Non erano ancora abituate
ai
complimenti e agli ambienti delle star.
Dovettero fare ancora altri due stacchetti e poi si
andarono a rimettere i loro vestiti.
Come prima giornata lavorativa non sembrava essere
andata
male.
L’unica cosa che le preoccupava era il parere del
pubblico.
Un’ora più tardi moltissimi italiani le avrebbero viste.
Il momento della verità si avvicinava.
Stavano sperimentando la prima parte dell’essere
celebrità.
E le loro emozioni sotto sotto non erano male.
Ansia, preoccupazione, aspettative, felicità e frenesia.
Moltissimi uomini a casa non vedevano l’ora di vedere le
donne dei loro sogni per i due anni seguenti.
( E i calciatori che faranno mai? Ndme… Guarderanno il
programma o non gliene fregherà niente? Ma naturalmente erano quasi
tutti
incollati al televisore. )
La maggior parte dei calciatori stava aspettando
l’inizio
del programma, con la speranza, poi, di poterle conoscere e magari
avere una
storia con loro.
Ciò avrebbe comportato una prima pagina e un aumento di
celebrità.
Anche Vegeta e i suoi compagni di squadra aspettavano
con
impazienza e trepidazione.
Erano seduti ad un tavolo di un ristorante famoso della
città e si apprestavano a cenare dopo l’allenamento quotidiano.
Vegeta era più che altro curioso. Sapeva che se solo lo
avesse voluto entrambe le veline sarebbero cascate ai suoi piedi in un
istante.
La modestia non era proprio il suo forte.
Ad un tratto videro le due ragazze ballare.
“Ehi, ma quella non è l’ hostess che ti ha
rovesciato il
succo d’arancia sui pantaloni, Vegeta?” chiese Crilin all’attaccante.
“Sì, hai ragione…I casi della vita. Spero che scopi
meglio
di quanto sappia servire dei passeggeri!” disse sarcastico Vegeta.
“Oh, beh, senza dubbio! Guarda che fisico che ha!” disse
Yamcho con gli occhi ancora incollati alla tv.
“L’altra non è molto carina!” disse Ten non molto
interessato
alla discussione. Lui ormai era già fidanzato con una ragazza non
famosa e
stavano molto bene insieme.
“Sì, l’altra sembra una vecchia racchia!” ringhiò Vegeta.
“Ma dai, non dire così…Non è poi così brutta…Ha un suo
certo fascino anche lei!”
“Sì, sì certo, come no!” farfugliò l’attaccante mentre
stava mangiando il suo piatto di spaghetti con avidità.
“Certo che tu, Vegeta, puoi andare a dire a tutti che la
conosci già quella velina!” disse Crilin cercando di essere sarcastico.
“Mah, Crilin, non saprei…Queste veline non mi
convincono…una racchia e un’imbranata!”
“Non puoi giudicarle dalle apparenze” gli ribattè Yamcho
fissando ancora la tv, sperando di non perdersi lo stacchetto
successivo.
“Sì, hai ragione…Quando me le sarò portate a letto poi
ti
farò un commento!”
“Secondo me non ce la farai…Sono troppo per te!” disse
Crilin.
“Io dico che almeno una delle due cascherà ai miei piedi”
“Tsk” disse Ten piano, perché ogni volta che Vegeta
diceva
così non ci riusciva mai.
Vorrei ringraziare chi legge e
soprattutto chi recensisce…Spero che questo capitolo non via abbia
annoiato per
la lunghezza o per i particolari.
Monica:Grazie e spero che
questo capitolo ti abbia un poco stupita!Ciao!!!
Niahl91: Eccoti il mitico
Vegeta! Ciao!!!
Francyssj: Infatti eccolo
qua!Ciao
tvb!!!
Heleamicachipss:
Grazie!Ciao!!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Festa ***
La trasmissione era andata molto bene. Lo share era alle
stelle.
Il cast televisivo era molto
contento di loro.
Erano belle, simpatiche e sapevano
cogliere l’ironia dei
due presentatori.
Più di così non si poteva chiedere
loro.
I giornali di gossip scrivevano di
loro, dedicando loro
intere pagine, cercando di scoprire i gusti in fatto di uomini delle
due nuove
celebrità.
Dopo soli tre giorni cominciarono
ad essere chiamate alle
feste e ai galà.
Entrambe erano felici e
cominciavano già a farsi
trascinare dall’entusiasmo di essere finalmente qualcuno.
Passarono
circa due mesi.
Erano state invitate ad una festa di un compleanno di un
calciatore.
Il suo nome era Ten. Infatti Bulma era diventata molto
amica della ragazza di lui, che lavorava come truccatrice nel loro
studio.
Sembrava un’ottima occasione per conoscere qualcuno.
E per qualcuno intendevano un ragazzo con cui poter stare
insieme.
Ormai pensavano solo a quello. Oltre alla fama.
La discoteca era piena ma prima di ballare dovevano
mangiare per cena ai tavoli che sarebbero stati tolti dopo le undici e
mezza.
Finita la cena le due ragazze andarono a scatenarsi ma non
troppo perché la loro condizione di essere famose non glielo permetteva.
“Chichi, guarda là!” disse Bulma all’amica.
“Cosa?” chiese l’altra, non avendo udito bene le parole di
Bulma.
“Guarda quel tizio laggiù!”.
“Eh, cos’ ha?”.
“È quel tipo a cui ho versato il succo di arancia sui
pantaloni…O, cielo non pensavo che lo avrei incontrato di nuovo!”.
“Bulma, sai chi è quello?”.
“No, perché? È qualcuno che è famoso?”.
“È l’attaccante di una squadra molto importante! Come fai
a non saperlo!”.
“Ecco, vedi, io non seguo il calcio!”.
“Dovrai cominciare a seguirlo adesso che sei una velina.
Dicono che la coppia velina-calciatore riscuota grande successo in
fatto di
gossip e opportunità di lavoro”.
“Sì, lo so ma quel mondo non mi è mai piaciuto”.
“Beh, mi sa che da ora in poi dovrai fartelo piacere!”.
“Okay, seguirò il tuo consiglio”.
Continuarono a ballare e vennero ganciate da moltissimi
personaggi della tv e non solo.
Molti di quelli ero uomini affascinanti e sexy, spesso con
un abbigliamento più che decente.
Ad un certo punto Bulma volle andare al banco per prendere
qualcosa da bere.
Mentre stava bevendo il suo drink le si avvicinò un uomo.
“Ehi, ciao, bellezza” disse quest’ultimo così
spudoratamente.
“Ciao” disse Bulma non molto abituata ad essere ganciata
così spesso e volentieri.
“Ti va di venire a ballare?” le chiese prendendole la mano
in modo troppo sdolcinato.
La ragazza acconsentì.
Mentre ballava con questo ragazzo sconosciuto, Bulma vide
Chichi avvinghiata ad un uomo con i capelli neri. I due si stavano
baciando con
foga. In quel momento la invidiava terribilmente.
Il ragazzo che stava con Chichi era terribilmente carino,
mentre quello con cui ballava lei non era molto bello. Anzi, a dire la
verità
non le piaceva affatto ma il suo continuo sussurrarle all’orecchio la
faceva
eccitare in modo stupefacente.
Il ragazzo le prese il viso fra le mani e la fissò per un
istante. Gli occhi neri di lui si specchiavano in quelli azzurri di lei.
Bulma ne rimase elettrizzata.
Poi lui cominciò a baciarla sul collo per poi arrivare
alle labbra di lei che ormai fremeva.
Sembrava posseduta.
Dopo molto tempo lui si staccò da lei.
Ormai Bulma era talmente presa da essersi convinta di
essere innamorata di lui.
Ma non sapeva ancora il suo nome. Anzi, a dire la verità
non sapeva niente di lui.
Mentre lui sicuramente sapeva chi era lei.
“Come ti chiami?” chiese allora lei, prendendo coraggio.
Era molto impacciata con gli uomini, al contrario di Chichi.
“Yamcho”.
Ringrazio tutti quelli che
hanno recensito e quelli che comunque leggono e ho visto che siete in
molti…grazie!
Manu: Grazie tante!!!Ciao!!!
Majinanetta: Grazie mille!!!Ciao!!!
Nihal91: Per adesso non c’è
riuscito…Ciao!!!
Francyssj: Può darsi che Vegeta
abbia ragione, ma per adesso non ha ancora fatto niente per
riuscirci…Ciao
tvb!!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** La brevità d'amore ***
La luce filtrava attraverso le persiane grigie.
I suoi occhi si aprirono lentamente. La sua bocca era
ancora impastata di saliva.
Stirò le braccia.
Solo in quel momento si rese conto di essere in un posto
sconosciuto.
In un letto sconosciuto, perlopiù era nuda.
Si girò alla sua destra. Aveva di fianco un uomo.
Non sapeva chi era. Non le sembrava di averlo mai visto.
Poi improvvisamente ricordò di averlo già visto.
Non poteva credere di essere andata a letto con un quasi
perfetto sconosciuto.
Yamcho. Era il suo nome.
Lei non era una donna facile. Non andava a letto con un
uomo già alla prima sera.
Ricordò.
Il sapore delle sue labbra, il tocco dolce delle sue
dita
delicate la fece rabbrividire.
E anche il resto, ovviamente.
Da tempo non gustava in quel modo un rapporto con uomo.
Questo la sorprese molto.
Dopo mezz’ora circa lei vide che Yamcho si era svegliato.
La stava fissando con desiderio. Finalmente un uomo che
la
desiderava con quella passione.
Le accarezzò una guancia. Lei ebbe un attimo di
esitazione
poi lo baciò sulle labbra.
Non si riconosceva più.
Non era la stessa di qualche mese prima.
“Mi piaci da morire” le disse lui mangiandola con gli
occhi.
Lei gli sorrise.
Ora finalmente si sentiva bene.
La sua vita stava prendendo una piega positiva dopo
tutto
quel tempo.
Scusate
la brevità del capitolo
e il fatto di non commentare le recensioni ma ho un periodo piuttosto
impegnato. Grazie a tutti.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Carpe diem ***
Non le sembrava vero. I giornali scrivevano della sua
relazione con Yamcho. Ormai era ufficiale.
Li fotografavano insieme nelle discoteche e nelle feste
dei vip e Bulma cominciava a farci l’abitudine.
Dopo tre mesi di fidanzamento lui le aveva regalato uno
stupendo anello con un piccolo diamante incastonato fra due pietre di
opale.
Lei era al settimo cielo.
Ma Bulma si rendeva conto che la loro relazione si
basava
soltanto sull’attrazione fisica e niente di più.
Lei sapeva di non amarlo ma l’euforia che provava per
stare finalmente dopo tanto tempo con uomo le faceva dimenticare la
falsità di
quell’amore.
Comunque lei gli voleva bene e trovava piacevole stare
con
lui, mano nella mano come due sedicenni impacciati e infantili.
Yamcho, dal canto suo, si godeva la celebrità che
riceveva
stando insieme con la più bella delle veline. L’altra non la voleva
nessuno per
il suo carattere un po’ irruento e i suoi atteggiamenti a volte un po’
troppo
maschili.
Una sera, però, si ebbe una piccola svolta nella vita
della nostra giovane protagonista e che potrebbe segnarla per sempre.
Lei e Yamcho stavano ballando insieme, quando lei ebbe
l’urgenza di andare in bagno ( aveva bevuto un po’ troppo…ndme ).
Si avvicinò al lavandino e se si può dire tirò fuori
dalla
bocca l’anima ( un’espressione più fine per dire che ebbe conati di
vomito…ndme
).
Quando ebbe finito mangiò una caramella e si sistemò il
trucco che le era colato. Doveva essere perfetta per il suo uomo.
Uscì dal bagno felice per stare di nuovo bene dopo i
bicchieri di troppo.
Cominciò a cercare Yamcho. Non era più dove lei lo aveva
lasciato.
“Sarà andato a prendere da bere” pensò la ragazza.
Cercandolo con gli occhi, dopo dieci minuti lo rivide e
quello che vide non le piacque affatto. Lui, ubriaco fradicio, stava
baciando
molto energicamente un’altra ragazza.
Ci rimase molto male. Scappò via.
Mentre se ne stava andando dalla discoteca, urtò contro
qualcuno e cadde per terra.
“Ha bisogno di una mano?” disse una voce che le era
famigliare.
Lei alzò il viso verso l’uomo che le aveva appena
rivolto
la parola.
“No, no grazie”
Lui parve ignorare la sua risposta e le prese il braccio
per aiutarla ad alzarsi.
Bulma non rifiutò ma tenne la testa bassa per non far
vedere
che stava piangendo.
La mano di lui le prese il mento e le alzò il viso per
guardarla negli occhi.
Lei ebbe un fremito. L’uomo che le stava davanti era
quello a cui aveva sporcato i pantaloni sull’aereo. Il suo imbarazzo
era alle
stelle.
Lui fece di nuovo finta di non averlo notato e si chinò
per baciarla appassionatamente. Lei corrispose al bacio.
“Se stai piangendo per Yamcho non ne vale la pena” le
disse Vegeta.
Ripresero a baciarsi.
Grazie a tutti siete
veramente
troppo carini a commentare sempre…mi scuso ma ho un periodo veramente
impegnato…grazie ancora e spero che anche questo capitolo vi piaccia
come gli
altri…ciao da Fre.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** Allenamento o altro? ***
Il giorno dopo Yamcho e Bulma decisero di vedersi. Lei
era
furibonda. Ma non troppo.
Ricordava quell’uomo, quello con cui aveva fatto una
figuraccia e che poi l’aveva baciata in modo sublime. Le aveva acceso
di nuovo
la passione dentro.
“Ciao Bulma” disse il ragazzo sorridendole.
Lei lo guardò torva senza contraccambiare il saluto.
“Che hai, Bulma?” chiese Yamcho, sospettando quello che
poteva essere accaduto.
“Sei un verme…Mi tradisci e poi hai anche il coraggio di
chiedermi che cos’ho?” chiese la turchina in lacrime.
In realtà in quel momento non piangeva per Yamcho, dato
che la loro storia non era mai stata una storia vera.
Piangeva perché la sera prima, dopo che Vegeta l’aveva
baciata, l’aveva portata fuori dal locale ma avevano soltanto parlato
di quello
che facevano nella loro vita e lui, quando si sono salutati, non le
aveva
chiesto il numero. Lei, quindi, non sapeva come rintracciarlo anche se
era un
noto calciatore.
“Bulma, ti posso spiegare tutto…”
“Non voglio le tue scuse…per me ormai non esisti più…non
ti voglio più vedere…né sentire…vattene dalla mia vita!”
Detto questo, la ragazza corse via da Yamcho, il quale
rimase
fermo impalato come se si fosse incantato.
Due giorni
dopo l’allenamento iniziò un’ora prima del
solito. I calciatori della squadra si chiedevano il motivo ma nessuno
sapeva la
risposta.
Tutti i giocatori si stavano già allenando, quando
comparve il commissario tecnico.
“Ragazzi, fate un po’ di allungamenti e poi vi dividete
in
due squadre omogenee e fate una partitella” disse loro Goku, non appena
fu
entrato in campo. Era strano che dicesse così: infatti era solito far
fare ai
suoi giocatori moltissimi esercizi di riscaldamento prima della
partitella
finale.
Quando ebbero finito la partita tutti capirono il perché
dell’anticipo dell’allenamento e della sua breve durata.
Arrivò infatti, una ragazza mora, con i capelli raccolti
a
cipolla e poco truccata. Tutti la riconobbero: era la velina mora.
Non appena arrivò, si gettò fra le braccia di Goku e gli
diede un grosso bacio sulla guancia che lasciò un piccolo segno di
rossetto sul
viso del tecnico. Dopo di che, Chichi gliene diede un altro sulla bocca.
I giocatori fischiarono e urlavano:”Ohhh!”
Alla fine del bacio, tutti applaudirono. Non avevano mai
visto, dopo cinque anni di allenamento con Goku, una delle sue ragazze,
semplicemente per il fatto che lui non ne aveva mai avute in quel
periodo.
Goku, notevolmente in imbarazzo, si girò cercando di
evitare gli sguardi dei suoi giocatori.
Ma Chichi non aveva capito che il suo amore si sentiva a
disagio, quindi gli prese la mano e lo trascinò fuori mentre gli diceva
quale
sarebbe stato il loro programma del pomeriggio.
I giocatori, anche se curiosi, evitarono di seguirli o
di
fare altro che potesse dar fastidio al loro allenatore: non volevano
irritarlo.
Così i due nuovi innamorati si godettero il pomeriggio
per
le vie della città e la sera in un piccolo ristorante della città.
Grazie a tutti quelli che
hanno
letto e soprattutto a chi ha recensito:
Majin – monyveggy –
francyssj –
annetta chan – majinannetta – emyc – Shavanna – nihal91 – amichetta –
Spoiler.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** Parte di cosa significa essere famosi ***
La fama aveva portato entrambe a conoscere i loro
ragazzi.
Ma non sapevano cosa questo avrebbe loro comportato.
Dopo un anno furono riconfermate come veline.
Non potevano essere più felici.
Siccome avevano una pausa estiva, andarono in vacanza
con
Vegeta e Goku. Bulma e Vegeta avevano deciso di andare alle Hawaii
mentre gli
altri due in un piccolo paesino sulle Alpi.
Tornati dalle loro brevi vacanze gli allenamenti
ripresero.
Ma Yamcho non sapeva ancora che la sua ex ragazza si era
fidanzata con Vegeta. Quando la vide fra i tifosi venuti ad assistere
all’allenamento, si montò la testa, pensando che lei fosse venuta con
la sua
amica per riappacificarsi con lui e per uscire ancora.
Alla fine degli allenamenti vide Bulma correre incontro
a
Vegeta e baciarlo. Fu uno choc per lui.
Cominciò a meditare una vendetta ma, a causa della sua
scarsa intelligenza, non riuscì a concepirne una.
Così il giorno dopo, sempre durante gli allenamenti,
fece
un’entrata durissima contro Vegeta.
“Ma dico io, sei impazzito? Guarda cosa mi hai fatto!
Verme! Non capisci niente!” disse Vegeta al compagno di squadra.
“Non l’ ho fatto mica apposta!” mentì Yamcho, evitando
di
scusarsi.
Vegeta, digrignando i denti, decise poi di sputare
contro
Yamcho.
“Sei solo invidioso, ecco cosa sei! Io sono più bravo di
te e poi mi odi anche perché sto con Bulma!” urlò Vegeta in preda alla
rabbia.
Fra i due cominciarono a volare parolacce e pugni. I
compagni cercarono di dividerli, con il risultato di essere menati a
loro
volta.
Bulma e Chichi guardavano la scena spaventate.
Soprattutto
Bulma, perché era lei la causa di quella lite.
Vegeta doveva andare all’ospedale. Aveva una caviglia
rotta. Non poteva giocare per due mesi.
Ma la società aveva subito duri attacchi sui giornali
per
quello che era successo.
Decise quindi di licenziare i due giocatori. Si
ritrovavano
senza lavoro: uno dei due pure senza ragazza e l’altro in ospedale ad
aspettare
che il suo piede ritorni come prima.
Tutti ora parlavano di loro: non erano considerati molto
bene e le trasmissioni di calcio facevano spesso riferimenti negativi a
loro.
Stavano sperimentando una parte di cosa significa essere
famosi.
E non era piacevole.
Bulma comunque aveva deciso di non lasciare il suo
ragazzo, anzi, rimase con lui i giorni in cui era all’ospedale, poi lo
aveva
aiutato a rimettersi.
Lei lo amava veramente. Lui era sorpreso di quanto
l’amore
che lei provava fosse vero.
Una sera, quando lui si era quasi ristabilito del tutto,
fecero l’amore a casa di lui. Poco dopo lei si addormentò e Vegeta
rimase a
fissare il soffitto della camera piangendo. Nonostante fosse felice per
avere
ancora la sua compagna, non lo era per la figura che aveva fatto
davanti a
tutto il mondo.
Doveva dimostrare a Bulma di riuscire a farcela: doveva
trovare un’altra squadra che fosse disponibile a prenderlo. Il giorno
dopo
avrebbe chiamato il suo manager.
Grazie
a tutti quelli che continuano a seguire la mia
storia…mi scuso del ritardo, ho avuto un periodo molto impegnato…un
ringraziamento particolare a chi recensisce: annetta chan – emyc –
francyssj –
monyveggy – majinannetta – amichetta.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** Sempre più lacrime ***
Chiamò
il
suo manager quasi verso mezzogiorno.
Così
il
manager si mise al lavoro per cercargli una squadra abbastanza forte
che lo
volesse.
Una
squadra
estera era disponibile ad acquistarlo. Una vera fortuna per Veggie!
Non
per
Bulma, la quale non era molto felice di avere un fidanzato lontano da
lei.
"Il
tuo
manager non riesce a trovarti una squadra italiana?"
"Dopo
quello che è successo penso proprio di no" rispose Vegeta un po' giù di
morale. "Se non altro qualcuno ancora mi vuole!"
"Sì
ma...ma come faremo a vederci?"
"Prendi
un aereo e vieni qui"
"Io
non
posso spostarmi...lavoro quasi tutti i giorni..."
"Anche
io tesoro"
"Che
facciamo, allora?"
Vegeta
rimase zitto per alcuni minuti. Bulma aspettava una risposta che
attardava ad
arrivare. Era sempre più perplessa su come sarebbe andata a finire.
"Io
ti
amo...ma amo anche il mio lavoro" riprese Vegeta dopo la pausa di circa
15
minuti.
Bulma
aveva
già le lacrime agli occhi. Non aveva mai amato nessuno come quanto
avesse amato
lui.
Vedendole
le
lacrime agli occhi, Vegeta la prese fra le braccia e cominciò a
cullarla. La
vista di lei debole e fragile fece crescere in lui il desiderio di lei.
La
baciò,
dapprima dolcemente, poi quasi violentemente e poi, dopo una fase di
preliminari, lo fecero sopra il letto su cui Vegeta era obbligato a
stare da
giorni.
"Ehy
Bulma, sei pronta per il nuovo stacchetto?" chiese Chichi allegra.
"Sì
arrivo..." rispose la ragazza sovrappensiero.
La
trasmissione iniziò. Le due fanciulle, una sorridente (anche troppo) e
l'altra
con un sorriso forzato, iniziarono a ballare. Ad un certo punto dello
stacchetto Bulma mise male il tacco e cadde. I due commentatori risero
mentre
la ragazza rimase seria. Non le importava nulla di quello che era
appena
successo.
Alla
fine
della registrazione Chichi le chiese: "Come stai?"
"Bene"
mentì Bulma sfoggiando un altro sorriso forzato.
"Ok...allora
ti va di venire stasera al locale solito?"
"No...stasera
sono stanca...ho bisogno di riposare un pochino".
"Dai
su
Bulma...non fare la pesante...se non ci divertiamo adesso quando lo
faremo?"
"Adesso
non ne ho voglia Chichi, non insistere per piacere..."
"Certo
che sei insopportabile...(dopo una breve pausa)...Ahhh, te la vuoi
spassare con
Vegeta vero? Se è così puoi anche dirmelo, fai senza mentirmi!"
"No,
no
sono stanca".
"Guarda
che me lo puoi dire! Non mi offendo mica sai?"
"Lo
so...ma non mi va punto e basta...non è una scusa!"
"Va
bene, va bene, farò finta di crederci!" disse Chichi con sarcasmo.
"Ma
ti
ho detto che è la verità!" le ribattè Bulma ormai seccata.
"Beh
mi
sembra strano allora che tu sia stanca...non ti sei mai persa una
festa!"
"C'è
sempre una prima volta, no?" le disse Bulma sempre più adirata.
"Mi
vuoi dire perchè ti scaldi tanto? Non sei mai stata così arrabbiata!
Uno
stacchetto fatto male non è la fine del mondo!"
"Dello
stacchetto non mi interessa!"
"Sì,
sì, infatti non esci proprio perchè ti vergogni".
"Io
non
mi vergogno di un bal niente. Sono stanca...ora lasciami andare a casa
che
voglio andare a dormire".
"Tu
non
vuoi andare a dormire!" la istigò Chichi.
"Tu
non
sia quello che voglio io! Non sai un bel niente di me! Altrimenti ti
saresti
accorta da un bel po' che sono giù!" urlò Bulma con le lacrime che le
sgorgavano come l'acqua che scende da un ruscello.
"Mi
dispiace non me ne ero accorta!"
"Forse
perchè sei ottenebrata dal tuo successo?"
"Non
è
vero...dai Bulma dimmi cos'è successo?" la supplicò la mora.
"Abbiamo
rotto" sussurrò l'azzurra con
quel poco filo di voce che le era rimasto. "Lui se ne è andato".
|
Ritorna all'indice
Capitolo 17 *** In confidenza... ***
La
stanza
d’albergo era semibuia. Un filo di luce penetrava dalla fessura della
finestra.
Uno schiamazzo di voci lo aveva appena svegliato. Era la sua nuova
squadra.
Si
alzò dal
letto con ancora gli occhi semichiusi e la lingua impastata.
Aveva
pianto
durante la notte. Naturalmente nessuno lo aveva visto. Non poteva farsi
vedere
piangere da alcuna persona. Era troppo orgoglioso. E poi aveva scelto
la
decisione migliore: la carriera è più importante di qualsiasi donna,
compresa
la più bella che ci possa essere al mondo. E poi ne avrebbe trovata
un’altra.
La sua bellezza e l’essere famoso gli avrebbero ridato il successo
nelle donne
che aveva sempre avuto prima di incontrare la bella velina.
Già
Bulma,
pensò. L’unica ragazza che era stata con lui senza alcun interesse per
i suoi
soldi e la sua carriera. Non gli aveva mai chiesto niente. Non era una
ragazza
come le altre. Eppure la sua vita doveva continuare comunque, la
perdita di una
donna non era la fine del mondo. Ne avrebbe trovata un'altra che non
gli
avrebbe mai chiesto niente come Bulma.
Indossò
la
maglietta e i pantaloncini per l’allenamento e poi si infilò le calze,
i
parastichi e le scarpe da calcio. Aprì la porta e uscì per andare al
campetto
dove la squadra si doveva allenare in vista della partita in trasferta
della
sua squadra.
Il
suo primo
allenamento era stato piuttosto soddisfacente. Aveva segnato due reti
al
portiere titolare e il mister gli aveva offerto così il posto da
titolare.
La
partita
fu anch’essa un successo: 4 a 1 per la sua squadra: Vegeta era
contentissimo
perché aveva segnato una tripletta. Tutto sembrava andare per il
meglio. La sua
vecchia squadra si sarebbe presto pentita di averlo ceduto. E lui ne
sarebbe
stato felice, anzi ne avrebbe goduto.
Sdraiata
sul
divano, Bulma aveva comprato la partita della squadra di Vegeta per
vederla in
tv. Vedendo il suo Veggie felice, sulla sua bocca si disegnò un sorriso
amaro.
Avrebbe voluto che lui fosse felice lì, accanto a lei. Eppure lui aveva
preferito la carriera. Le lacrime le scesero dagli occhi per la
centesima volta
in due settimane. Doveva smetterla. Doveva rassegnarsi che era tutto
finito,
che lei era meno importante del suo lavoro, che lei importava così
poco. Forse
lui non l’aveva mai amata, forse era soltanto stata un mezzo per
apparire sui
giornali o era stata soltanto l’ennesima bella donna di Vegeta. Smise
di
piangere e spense il televisore.
Domani
sarebbe stato un altro giorno.
“Bulma, ti
devo dire una cosa…” disse Chichi a
Bulma al telefono.
“Dimmi”
disse Bulma poco entusiasta.
“Vedi
ecco…
Non so come dirtelo”.
“Tu
dillo e
basta… Non puoi non dirmelo adesso che stavi per dirmelo!” si scaldò
leggermente l’azzurra.
“Eh,
ecco
io… Ho fatto una stupidata…”
“Del
tipo?”
chiese Bulma curiosa.
“Vedi
io…”
Seguì
una
lunga pausa.
“Me
lo vuoi
dire sì o no? Altrimenti butto giù” disse Bulma seccata.
“Sono
incinta” disse Chichi sottovoce.
“Cosa?
Dici
sul serio? Goku?” chiese Bulma veramente sorpresa.
“Sì,
è stato
lui” disse Chichi già più sollevata.
“E
adesso
che deciderete?” chiese Bulma tutta d’un fiato per la curiosità.
“Non
lo so…
Non gliel’ho ancora detto. Forse mi dirà di abortire…poi io ho la mia
carriera!”
“Se
lasci il
bambino solo per la tua carriera sei una stupida come Vegeta!” urlò
Bulma
arrabbiata.
“Non
lo
so…ne devo parlare con lui”
“Ok
parlagliene. Ma non fare sciocchezze troppo avventatamente”.
“Ok
te lo
prometto”.
“Così
va
meglio!” disse Bulma sollevata. Non voleva che il bambino fosse una
vittima
come lo era lei delle carriere famose.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 18 *** Ti devo dire una cosa ***
Una
delle
solite serate in discoteca. Però senza la sua vecchia squadra. E
soprattutto
senza di lei.
Vegeta
si
costringeva a ballare senza pensare a Bulma. Doveva trovare un
diversivo. Una
bella donna da portare a letto.
Si
guardò
attorno e ne vide moltissime. Fra tutte queste lo colpì una in
particolare: era
mora, capelli corti e occhi neri. Così diversa da lei. Lo avrebbe
aiutato a
dimenticarla.
Le
si
avvicinò con fare sicuro, forse anche troppo e la salutò.
“Ciao”
gli
rispose lei. Le brillavano gli occhi. Aveva riconosciuto che era uno
dei
centravanti di una delle squadre di calcio del suo paese.
“Come
ti
chiami bellezza?” chiese Vegeta spavaldo.
“Videl”
rispose lei arrossendo. Era contenta che lui avesse scelto proprio lei.
“Ti
va di
bere qualcosa?” le propose il bel calciatore.
“Ma
certo!”
esclamò la ragazza in risposta.
Andarono
al
bancone. Lui le offrì cinque cocktail e lei, dopo averli bevuti tutti,
era
fuori di testa.
Vegeta
non
avrebbe avuto bisogno di farla ubriacare per portarla a letto ma voleva
essere
sicuro che lei non avrebbe rifiutato di seguirlo.
Durante
la
notte lo fecero per ben tre volte. Ma lui non era soddisfatto. Non era
come con
Bulma.
Chichi
aveva
puntato la sveglia alle 7. Doveva andare da Goku prima che egli si
recasse al
campetto dove solitamente la squadra si allenava.
Si
lavò, si
vestì, si trucco ben bene ed uscì. Fuori c’era ancora un po’ buio. I
suoi occhi
ancora assonnati erano contenti che la luce del sole non era ancora
abbastanza
forte da abbagliarli.
Prese
l’autobus e scese sette fermate dopo. La casa di Goku era lì vicino. La
raggiunse in tre minuti.
Suonò
il
campanello. Era tutta in trepidazione. Non sapeva come dirglielo.
Goku
chiese:
“Chi è?”. Era stupito che qualcuno suonasse alla sua porta a quell’ora.
Pensava
fosse un giornalista.
“Sono
Chichi!”esclamò la velina.
“Ti
apro”.
Chichi
salì
le lunghissime rampe di scale. Nonostante fosse una casa del centro,
non c’era
l’ascensore.
Goku
le aprì
la porta.
“Ciao!”
disse Chichi tutta arrossata.
“Ciao!
A
cosa devo la tua visita?” chiese Goku. Non era mai venuta a quell’ora.
“Avevo
voglia di vederti”.
Si
sedettero
sul divano.
“Per
caso è
successo qualcosa?”
“Ehm…no,
niente!” mentì Chichi.
“Stai
mentendo!”
“E
va bene,
te lo devo dire tanto. Aspetto un bambino”.
“E
da chi?”
chiese molto scioccamente Goku.
Dopo
una
lunga pausa Goku capì che era per forza lui il padre.
“E
cosa
vorresti fare?” chiese Goku interrompendo la lunga pausa.
“Era
quello
che volevo chiedere io a te” rispose Chichi con dolcezza.
“Beh,
spero
che non vorrai mica abortire!” esclamò Goku pensando che fosse la
volontà della
ragazza.
“Beh,
io
ecco, no, non vorrei abortire ma non saprei come fare con il lavoro.
Non posso
fare gli stacchetti incinta!”
“Se
vuoi
tenere il bambino devi smettere di lavorare” le fece notare Goku.
“Eh,
lo so”.
La ragazza si buttò fra le braccia di Goku piangendo.
Vorrei ringraziare tutti quelli
che finora hanno commentato e soprattutto chi ha seguito la storia
nonostante il lungo periodo di pausa dovuto a vari problemini. Mi scuso
per non aver aggiornato per così tanto tempo e spero che comunque la
storia vi piaccia
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=117009
|