Die in your arms.

di Tommos_Love
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Oh beibe, beibe,beeeibe. ***
Capitolo 2: *** People want to be loved. ***
Capitolo 3: *** Believe in yourself. ***
Capitolo 4: *** Where are you? ***
Capitolo 5: *** Who do you think you are? ***
Capitolo 6: *** Everything is gonna be alright. ***
Capitolo 7: *** Why you are here, now, with me? ***
Capitolo 8: *** Cause the thruth hurts so much more. ***
Capitolo 9: *** Nothing is fine, i'm torn. ***
Capitolo 10: *** The start of something.. new? ***
Capitolo 11: *** Per dirti ciao! ***
Capitolo 12: *** Come ci siamo arrivati a volerci così tanto male? ***
Capitolo 13: *** You and me, forever, right? ***
Capitolo 14: *** It's time to say goodbye. ***
Capitolo 15: *** Far away. ***
Capitolo 16: *** No more fears..no more crying. ***
Capitolo 17: *** Here I am, asking you for one more chance. ***
Capitolo 18: *** Hold on. ***
Capitolo 19: *** But... she's my bestfriend. ***
Capitolo 20: *** Rosso... rappresenta l'amore. ***
Capitolo 21: *** Because Of You. ***
Capitolo 22: *** Salti tu... salto io. ***
Capitolo 23: *** I can't love you more than thissss, yeaaah. ***
Capitolo 24: *** Dimmi perché tu ami sempre gli altri, ed io amo solo te. ***
Capitolo 25: *** Sono solo parole. ***
Capitolo 26: *** The last song. ***



Capitolo 1
*** Oh beibe, beibe,beeeibe. ***


Ero finalmente tornata, dopo tanti anni finalmente ero tornata, per non andarmene mai più.
Mi sentivo a casa, ero a casa.
«Allora Sophie com'è stato il viaggio?» mi chiese mia sorella.
«Non poteva andare meglio, ho dormito tutto il tempo.» risposi ridendo. Parlai ancora con lei e con mio fratello, Luca, dopodiché andammo a letto, stanchi.
Al mattino mi svegliò Woody, il cane di mio fratello.
«Wooody!» urlai. Lui non smetteva di leccarmi la mano, così decisi di alzarmi per fare colazione.
In cucina mi ritrovai mio fratello e un altro ragazzo, un suo amico forse.
«Dì al tuo stupido cane che non deve svegliarmi. »dissi quasi urlando aprendo il frigo, lui rise insieme al suo amico. «Non c'è da ridere.» replicai.
«Sophie calmati! Se tu magari chiudessi la porta Woody non entrerebbe.» disse tutto tranquillo, lo fulminai con lo sguardo.
«Comunque lui è Andy, Andy lei è, come hai già capito, Sophie..la rompipalle di mia sorella
»
«Come sei delicato.» gli tirai un pugno sul braccio. «Comunque piacere». Andy sorrise e io continuai a bere il mio succo alla mela. Tornai su in camera e mi cambiai, mandai un messaggio a Kate dicendole che finalmente ci potevamo vedere.
"Ci vediamo al bar tra 10 minuti?" mi scrisse, risposi subito di si, finendo di prepararmi. Scesi, presi la borsa e prima di uscire andai in cucina, trovai solo Andy però.
«Potresti dire a mio fratello che sono uscita?» chiesi gentilmente.
«Certo.» mi sorrise.
Uscii di casa e arrivai giusto in tempo al bar, trovai Kate già seduta.
«Macciao.» la abbracciai da dietro, facendola spaventare.
«Stupida mi ha fatto spaventare.» disse ricambiando l'abbraccio.
«No cioè fammi capire, non ci vediamo da anni e la prima cosa che riesci a fare è insultarmi?» mi sedetti affianco a lei, fingendo di essere offesa. Lei mi abbracciò ancora. Quanto mi era mancata, nonostante ci sentissimo quasi tutti i giorni.
«Allora come stai? » chiesi mentre lei guardava da un'altra parte.
«Terra chiama Kate, Terra chiama Kate » le passai una mano davanti al viso ma lei era tra le nuvole. «Cos'hai tanto da guardare?» dissi girandomi per vedere chi c'era. Era un ragazzo, piuttosto carino, alto, magro, capelli castani, e riuscii a vedere anche i suoi occhi, azzurri.
«Lui è lui ?» dissi rigirandomi, lei annuì sbavando.
«Kate» urlai.
«Si ci sono» rise.
Kate mi aveva parlato di questo tizio, lei moriva per lui, ma lui non la cagava di striscio, non sapeva nemmeno il suo nome, nonostante lei gliel'avesse detto28585 volte. Dovevo fare qualcosa.
«Cameriere» urlai. Il tipo lavorava lì.
«No Sophie cosa fai?» mi sussurrò Kate. Io non la ascoltai e il ragazzo si presentò davanti a noi.
Prese un blocco dal grembiulè e la penna che portava dietro l'orecchio.
«Si?» disse guardandomi.
«Una brioches e un caffe macchiato» dissi guardando Kate. Lui scrisse subito, e spostò lo sguardo verso Kate.
«E lei?» chiese gentilmente.
«No.. Io n..on prendo nien..te» riuscì a dire, quanto era stupida quella donna? Lui la guardò un po' male e se ne andò.
«Ma tu di cognome fai cogliona o stupida ?» chiesi guardandola male.
«Tu non capisci.. Lui, lui è come dire..un gran figo, si fa chi vuole quando vuole, invece guardami» urlò abbassando lo sguardo «Non sa neanche il mio nome, e gliel'ho detto 43 volte.»
Stava per mettersi a piangere, non pensavo che Kate fosse così presa da lui.
«Ehi ehi, tu sei bellissima ok? Guardati, io vorrei essere te per un giorno! Certo che ti vai a cercare ragazzi stupidi » dissi tra una risata e l'altra, lei sorrise. Dopo un po' arrivò il ragazzo con la mia ordinazione.
«Comunque io sono Louis, tu sei ?» mi chiese con un sorriso mozzafiato. Io guardai Kate poi guardai lui.
«Sophie» mi limitai a dire.
«Bel nome» sorrise e se ne andò, non degnò neanche uno sguardo a Kate.
Lei poggiò la testa sul tavolo e dopodichè si alzò con uno sguardo arrabbiato guardando Louis, girò i tacchi e se ne andò. Io mi alzai e lasciai il conto sul tavolo, correndo dietro di lei.
«Non sarai mica arrabbiata con me» riuscii a fermarla per un braccio.
«No» disse secca.
«Beh non sembra»
«Non sono arrabbiata» disse abbracciandomi con una voce sincera, sospirai. All'improvviso sentimmo una voce.
«Sophieeee» urlò una voce maschile, era il cameriere...era Louis. Ci venne incontro con qualcosa in mano.
«Hai dimenticato questo» disse porgendomi il mio blackberry.
«Grazie» lo ringraziai con un sorriso. «Dobbiamo andare» dissi prendendo per mano Kate. Lo vidi entrare nel bar. Vedevo Kate che aveva uno sguardo furioso, forse questa volta si era incazzata sul serio.
«Non ci posso credere» disse con una risata isterica. Io la guardai con aria interrogativa e lei continuò. «Sai da quanto gli sbavo dietro?» si fermò per guardarmi negli occhi.
«Un anno?» dissi insicura.
«Quasi DUE, DUE fottuti anni e lui non si ricorda il mio nome! Invece arrivi tu, e cambia tutto! In 10 minuti si è memorizzato il tuo cazzo di nome» mi urlò dietro.
«Kate, ma perchè ti incazzi con me ? Mica l'ho costretto a ricordaselo, cioè guardati sei ridicola.» Forse questo non dovevo dirlo, a volte non so contenermi.
«Io ridicola? PERCHÈ SEI TORNATA? PERCHÈ?» urlò con le lacrime agli occhi andondosene via.
Quella fu l'ultima volta che parlammo.

___
Ciaaao! Allora che ne dite? Vi piace? :) 
E' la prima fanfiction che pubblico, abbiate pazienza con me! Recensite, grazie belle donne!
Baci, Moni x

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Capitolo 2
*** People want to be loved. ***


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Erano passati si e no 2 mesi dall'ultima volta che parlai con Kate, non l'avevo più vista.
Io non avevo fatto assolutamente niente, questo litigio non ha un perchè.
Mi alzai dal letto, scesi giù in cucina trovando mia sorella, Stephany con Harry, il suo ragazzo, nonché il mio migliore amico.
«Ehi ciao» mi sorrise mia sorella, ricambiai.
«Ciao piccolina» Harry mi scompigliò i capelli. Gli tirai uno schiaffo sul braccio, lui stranamente non si lamentò.
«Ah si ha detto Luca che devi raggiungerlo al bar» disse Stè tra un boccone e l'altro.
«Che bar?» mi paralizzai.
«Il solito»
No, no, no. Avevo evitato a tutti i costi di andare in quel bar per non rivedere quel cretino che mi fece perdere la mia migliore amica e adesso ci devo andare per forza? Aaaah odiavo Luca.
Andai di sopra e mi cambiai dopo 10 minuti mi ritrovai al bar, appena vidi Luca e Andy andai da loro, mi sedetti abbassando il cappuccio della felpa, mi guardavo in giro.
«Di chi ti nascondi?» Andy mi riportò a Terra.
«Eh cosa? No da nessuno» finsi un sorriso, ma loro ci credettero poco.
«Okay, ordiniamo?» disse Luca.
«NO!» urlai. Mi guardarono malissimo. «Cioè ordinate anche per me mentre vado in bagno» sorrisi alzandomi. Mi recai in bagno per alcuni minuti, mi sciaquai la faccia, dopodichè uscii. Loro stavano già mangiando, bene!
«Avete ordinato anche per me, vero?» 
«Ops» disse Luca guardando Andy.
«Siete inutili» dissi alzandomi andando verso il bancone. Ovviamente trovai lui.
 
«Una brioches e una caffe macchiato» dissi senza guardarlo. Iniziò per portarmi la brioches e dopo alcuni secondi il caffe, decisi di mangiare lì al bancone, ci avrei messo poco.
«Non ti ho più rivista» mi guardò negli occhi.
«Ah si, ho avuto da fare» mi limitai a dire.
«Sophie, hai da fare oggi?» Sophie? Si ricordava il mio nome? Se Kate fosse stata qui mi avrebbe già uccisa, anzi prima uccideva lui e dopo me.
«Si »risposi secca.
«Domani?» insistè.
«Anche.» 
«Dopodomani?» sorrise.
«Ascolta, noi non possiamo più vederci okay?» mi alzai senza neanche finire di mangiare, salutai con la mano Andy e Luca e uscii dal bar. Sentii una mano prendermi il braccio mi girai ed era Louis.
 
«Cosa c'è adesso? »chiesi secca.
«Perchè?» esclamò con un tono calmo.
«Perchè non possiamo e punto, lasciami andare.» lui però era più forte di me, e non mollava la presa.
«Non finchè non mi dai un motivo valido»
«Ma cosa vuoi da me? Cos'è una ragazza non ha mai rifiutato un tuo invito? Beh, c'è sempre la prima volta. » mi allontanai da lui e me ne andai, lui non mi seguì, meno male.
Louis era un ragazzo carino, ok figo, attraente e tutti gli aggettivi postivi che esistono su questa terra ma piaceva alla mia, ormai ex, migliore amica, non potevo farle questo.
Andai a casa, e c'era Harry sul divano.
«Ehii »disse aprendo le braccia, io mi sedetti accanto a lui. «Mal di amori?» mi sussurrò all'orecchio. Prima di diventare mio cognato lui era, ed è, il mio migliore amico, avevamo la stessa età, mentre Stephany era 4 anni più grande.
«Eh cosa? »dissi guardando da un'altra parte.
«Sophie, ti conosco come non ti conosce nessuno. Cosa c'è? »
«Ti odio» dissi abbracciandolo. Lui ricambiò l'abbraccio. Parlammo per un po' ma decisi di non dirgli niente su Louis, non ce n'era motivo.
«Senti, perchè non usciamo stasera?» mi chiese con un sorriso.
«Si e dovrei fare il terzo incomodo? Ma anche no.»
«No vabbè, invitiamo anche gli altri, Luca, Andy, Stephany e magari anche altri miei amici.»
«Carini?» sorrisi.
Lui scoppiò a ridere. «Quando mai ti ho fatto conoscere gente cessa? »fece il finto offeso.
«Uhmmm non lo so.. Sempre? Vuoi ricordare quella volta che mi hai preparato quell'appuntamento al buio con un tipo che mangiava solo olive? IO ODIO LE OLIVE. Oppure quella volta là che siamo andati in discoteca e mi hai presentato quel cesso, che mi è stato attaccato per tutta la sera, puzzava di olive! Devo ripeterti che mi fanno schifo? Oppure quella volta» non mi fece finire.
«Okay okay, ho capito! Forse a volte ho un po' esagerato ma stasera non ti deluderò!» mi riabbracciò, eravamo così teneri.
«Lo spero per te.»
Il pomeriggio passò tranquillamente e verso le 9 iniziai a cambiarmi. Misi un vestito nero aderente che mi arrivava a metà coscia e dei tacchi un po' alti. Trucco non esagerato e capelli sciolti. Scesi le scale e tutti stavano aspettando me.
«Tu non vai vestita così »mi disse Luca un po' arrabbiato.
«Luca smettila» lo richiamò Stephany. Andy li fissava divertito.
«Dai andiamo» sorrisi.
Una volta dentro il locale, tutti ci separammo, che bella cosa. Andai al bancone a bere qualcosa.
«Sei bella stasera» sentii una voce dietro di me.
«Anche tu stupido.» dissi scompigliando i suoi meravigliosi ricci.
«Oh ecco è arrivato il mio amico» disse alzandosi e mi fece segno di aspettarli lì seduta. Dopo alcuni secondi Harry mi chiamò,mi girai lentamente e vidi LUI dietro di Harry.

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Capitolo 3
*** Believe in yourself. ***


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«Sophie lui è Louis» sorrise facendomi mostrare le sue bellissime fossette. Louis mi guardò , aveva una faccia sconvolta, forse non si aspettava vedermi lì.
«Okay io vado da Stè a dopo» vidi Harry dileguarsi tra la massa.
«E così ci rincontriamo» sorrise Louis.
«Purtroppo» mi girai per sedermi bene afferrando il mio drink.
«Ma si può sapere cosa ti ho fatto?» si mise accanto a me. Lo guardai e rimasi in silenzio. Non potevo di certo dirgli "La mia ex migliore amica ti sbava dietro da anni e tu non l'hai mai cagata di striscio, è per  questo!" Kate mi avrebbe uccisa, anche se mi avrebbe fatto piacere che almeno per uccidermi mi avrebbe parlato, no?
«Una vodka» disse al barista. Cosa dovevo fare?
«Scusa devo andare» mi alzai e feci per andarmene ma lui mi fermò, stavolta però riuscii a liberarmi dalla sua presa. Uscii fuori dal locale e mi sedetti su una panchina, dopo alcuni secondi arrivò Harry con il fiatone.
«Sò ma che fai ?» mi chiese prendendo a respirare regolarmente.
«Niente» mi girai dall'altra parte.
«Sophie» disse facendo un sospiro.
«Ti racconterò tutto domani okay? Ora voglio tornarmene a casa» mi alzai e lui senza dire niente mi fece compagnia.
«Ma Stè?»chiesi realizzando che lui era accanto a me.
«Gli ho inviato un messaggio, capirà» si limitò a dire. Mi abbracciò e salimmo sulla sua macchina.
Una volta arrivati a casa mi buttai sul divano, senza importarmi di avere ancora addosso i vestiti.
Il mattino dopo, a svegliarmi fu il campanello, notai che avevo il pigiama addosso, mi scappò un sorriso. Mi alzai e andai ad aprire.
«Tu?!» lo guardai incredula. Cosa ci faceva qui? A quest'ora? 
«Buongiorno» fece un sorriso a 32 denti.
«Cosa ci fai qui Louis?» dissi rifacendomi la coda e nascondendo con le braccia il mio pigiama (di Spongebob u.u)
«Non posso venire a salutarti?»
«Ci conosciamo?» dissi secca.
«Buon punto !»disse passandosi una mano tra i capelli.
«No sul serio cosa ci fai qui» questa volta era un po' più decisa.
«Volevo parlati..»mi sorrise. «Senza litigare» disse poi.
Uscii e chiusi la porta alle mie spalle. Ci sedemmo sui gradini e lo incitai a parlare.
«Dimmi» dissi con un tono sincero.
«Allora ecco.. Vedi..volevo sapere..perchè? »mi chiese tranquillo.
«È difficile da spiegare» mi limitai a dire.
«Proverò a capirti»
Ma non era lui il tipo stronzo che se la spassava con tutte?
«Mi puoi dire cosa vuoi veramente? Perchè tutto questo improvviso interesse verso di me?» lui rimase zitto. All'improvviso vidi una macchina fermarsi davanti a noi. Era Kate. Merda, merda, merda. Proprio adesso doveva venire? Io e Louis ci alzammo, e lei si avvicinò a noi, lentamente. Quando riconobbe Louis si fermò, io mi avvicinai a lei.
«Io che ero venuta per perdonarti» urlò.
«Perdonarmi? Ma ti senti? Io non ho fatto assolutamente niente Kate.» risposi anch'io urlando. Sentii che Louis mi aveva raggiunto.
«No? E cosa mi rappresenta questo? »disse guardando Louis. Io rimasi in silenzio.
«Kate non è come sembra » riuscii a dire.
«Mi fai pena Sophie» dicendo questo se ne andò. Mi sedetti sui gradini e mi passai le mani tra la testa. Era incredibile la reazione di Kate, ma cos'ha in testa quella donna? Pensare che eravamo migliori amiche da.. da sempre.
Louis era ancora lì in piedi, era a dir poco sconvolto per la discussione appena avuta, io e Kate abbiamo litigato ...per lui.
«Ehi tutto bene?»si mise accanto a me.
«No,non va niente bene!»una lacrima scese lungo il mio viso. Lui, non so per quale motivo, mi abbracciò. Ma subito lo respinsi.
«Lasciami stare» dissi a bassa voce. Lui non mi ascoltava e mi riabbracciò. «Lasciami stare ti ho detto »urlai. Mi alzai e sentii la porta aprirsi. Era Harry.
«Che succede ?» chiese preoccupato. Louis si alzò.
«Niente» dicemmo in coro io e Louis.
«Si beh Sophie, Stephany ti sta cercando» disse fissando Louis. Senza salutare nessuno entrai in casa, mi accorsi però, che Harry non era dietro di me. Era rimasto fuori con lui. Mi avvicinai alla finestra e vidi un Harry furioso che gli puntava un dito a Louis, il quale non replicava.
Andai su in camera e trovai Stephany sul letto, che si toccava la pancia.
«Ehi Stè eccomi !» dissi sedendomi accanto a lei. Stè si girò e notai che stava piangendo. «Che succede?»chiesi preoccupata. Lei mi guardò e poi spostò lo sguardo sulla sua pancia.
«Stè..non dirmi che..» lei annuì piangendo.
«Harry lo sa?»chiesi.
«No» si limitò a dire. 
Eravamo nella merda.

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Capitolo 4
*** Where are you? ***


Rimanemmo un paio di minuti in silenzio e dopo fu lei a parlare.
«Harry mi lascerà lo so! Cavolo ha solo 20 anni, cosa se ne fa di un figlio? Meglio non dirglielo, e lo lascerò io per prima »prese un fazzoletto e iniziò ad asciugarsi le lacrime che scendevano a dirotto.
«Stè per carità ti senti? Ok Harry può essere un ragazzo giovane, open-mind e tutto quello che vuoi ma ti ama! State insieme da 3 anni, lui non ti lascerà!»la rassicurai.
«No, io ho già deciso.. »ricominciò a piangere.
«Stè ascoltami» mi alzai e la guardai negli occhi «Io sono tua sorella, e ti starò sempre accanto, SEMPRE, ma quel bambino ha bisogno di un padre, ha bisogno di Harry»
«Non lo so Sophie, devo pensare, ho bisogno di tempo.. »disse andando alla finestra. Decisi di lasciarla da sola. Andai giù e Harry stava rientrando. Avevo una faccia sconvolta e Harry appunto mi chiese
«Tutto bene?»
«Eh? Si.. » mi stava per chiedere un'altra cosa ma non lo feci parlare. «Ma cosa stavi dicendo a Louis ? »ero davvero curiosa.
«Ah? Niente.. »mi sorrise.
«Harry»dissi sospirando.
«Forse gli ho detto che deve starti alla larga se vuole farti del male, forse eh.. E che se non lo fa se la vedrà con me.. Forse.. »mi sorrise ancora, lo adoravo. Gli saltai addosso e lo abbracciai forte forte.
Forse questo nostro rapporto cambierà in base alla decisione di Stè.
«Sei sicura che vada tutto bene?» mi chiese ancora. Io annuii, e ci sedemmo sul divano a guardare la tv.
«Cosa si mangia?» chiese all'improvviso Harry facendomi spaventare.
«Mmm, dovrei cucinare» chiesi scocciata, non avevo per niente voglia, nonostante sapessi cucinare.
«Lascia! Faccio io» si alzò dandomi un bacio sulla guancia. Sorrisi e andai su per vedere cosa stava facendo Stephany! Aprii la porta della sua camera ma lei non c'era. Uscii e andai in bagno, era chiuso. Bussai.
«Stè sei lì?» urlai. Poi sentii qualcuno dentro che piangeva, era lei.
«Aprimi !»supplicai.
«Vattene!» mi sentii urlare.
Senza pensarci due volte andai giù a chimare Harry.
«Harry vieni su !» dissi agitata.
«Ehi cosa c'è?» chiese confuso. Lo presi per mano e lo trascinai con me.
«È Stè! Si è chiusa in bagno e non vuole aprire.»spiegai un po' più tranquilla.
«Stè» bussò alla porta. Lei non rispose. «Stephany!» urlò più forte. «STEPHANY APRI QUESTA CAZZO DI PORTA!» Harry sembrava davvero arrabbiato. Passarono alcuni secondi e la porta si aprì.
«Harry dobbiamo parlare» Stephany era seria, aveva gli occhi rossi e gonfi. Harry si preoccupò. Andarono in camera e io scesi in cucina, notando che Harry non aveva ancora iniziato a cucinare. Dopo una buona mezz'ora Harry scese furioso, non mi salutò neanche! Prese la giacca e uscì sbattendo la porta. Andai su.
«Gliel'hai detto?» chiesi semplicemente. Lei scosse la testa. Mi limitai ad abbracciarla.
«Sei una scema» dissi anch'io piangendo.
«Lo so»scoppiò a piangere.
Passai il pomeriggio senza fare qualcosa di utile, Stè era in camera sua a piangere.
Suonò il campanello. Aprii la porta e mi ritrovai Andy.
«Ehi ciao! Guarda che Luca non c'è»
« Come no? Mi aveva detto di venire» mi chiese un po' arrabbiato.
«Si? Strano perchè uscito stamattina presto!»
«Vabbè fa niente, io vado.. Ciao Sophie .»mi diede un bacio sulla guancia, ma non un bacio normale, era boh.
Mi staccai da lui e gli sorrisi, chiusi la porta e mi buttai sul divano.
Sto perdendo le persone che più voglio in questa vita.
Kate.
Harry.
Chi sarà il prossimo?
Così passarono 2 settimane. Di Harry nessuna traccia, lo chiamavo ma aveva sempre il telefono spento, e Stè piangeva ogni santissimo giorno. Le cose non potevano continuare così, dovevo fare qualcosa.
Era mattino presto, Stephany dormiva ancora, mi alzai e mi vestii silenziosamente, per non svegliarla.
Uscii da quella dannata casa, che ogni giorno mi sembrava un manicomio, e andai al bar, solo lì avrei potuto trovare una risposta a tutto questo casino.
Una volta arrivata, entrai ed era quasi vuoto, dato che era davvero presto. Mi sedetti sul bancone, aspettando QUALCUNO (a caso eh) che si avvicinasse a me, ma qualcosa andò storto.
«Posso servirle qualcosa? » mi chiese una ragazza, mi guardai attorno, cercando Louis, poi tornai a guardare la tipa.
«Scusa ma..il ragazzo che lavorava qui..» dissi con un tono timido.
«Ah Louis? » disse sorridendo. Io annuii.
«Non lavora più qui» si limitò a dirmi, io sorrisi e uscii da quel bar.
Non avrei mai più incontrato Harry, dovevo dirgli la verità.
Provai a richiamarlo ma la segreteria ormai aveva stretto amicizia col mio telefono. Non sapevo cosa fare, decisi di tornare a casa.
«Buongiorno» dissi chiudendo la porta, salutando Luca che faceva colazione.
«Ehi, dov'eri?» mi chiese curioso.
«Sono andata a fare un giro» dissi mentre Woody mi saltava addosso. 
Luca non sapeva ancora niente su Stè, però dovevo dirglielo, avevo bisogno di aiuto.
Gli raccontai tutto, dettaglio per dettaglio.
«E Harry adesso dov'è?» era un po' incazzato.
«Non lo so ma dobbiamo trovarlo» lui annuì e prese il telefono in mano. «Chi stai chiamando?» chiesi. Lui ormai col telefono attaccato all'orecchio mi rispose "Andy".
«Ciao Andy, mi serve la tua macchina, è urgente... Sicuro ? Okay.. Sisi.. Allora ti aspettiamo» riattacò. Lo guardai con aria interrogativa.
«Bene, abbiamo un autisita» sorrise. 
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Capitolo 5
*** Who do you think you are? ***


Andai su per svegliare Stè.
«Stephany alzati, devi fare colazione »aprii le finestre, in modo di far entrare un po' di luce a quella stanza buia.
Lei era sveglia, ma non si alzava. Teneva stretto un peluche che gli regalò Harry tempo fa.
«Non puoi stare qui tutto il giorno, non ti fa bene» mi sedetti sul letto, accarenzadoli i capelli.
«Lasciami Sophie, ti prego, voglio stare da sola» mi supplicò. Sapevo che ora più che mai aveva bisogno di un po' di spazio ma non volevo lasciarla da sola.
«Ti prego» mi guardò negli occhi. Io mi alzai e le sorrisi. «Io e Luca andiamo a fare..un po' di spesa.. Vuoi venire? » tanto sapevo che mi avrebbe detto di no. Lei, infatti, scosse la testa ed io uscii dalla sua camera raggiungendo Luca e Andy che era appena arrivato. Salimmo in macchina.
«Ok da dove iniziamo?» chiese Andy, di sicuro Luca gli aveva raccontato tutto mentre ero con Stè.
«Non ne ho idea» sbuffai.
Ero seduta accanto ad Andy mentre Luca era dietro. Erano esattamente 2 ore che eravamo in giro per tutta Londra.
«Ragazzi è meglio se torniamo a casa» dissi ormai senza speranze. Andy annuì e si avviò verso casa nostra. Ad un tratto vidi Louis, era lui? Si.. era con una ragazza..
«Andy fermati!» urlai.
«Eh? Non posso fermarmi qui!» disse.
«Fermati due secondi, scendo e poi riparti» sentii la voce di Luca che mi chiedeva che cazzo stesse succedendo ma non gli diedi peso, scesi dalla macchina e mi incamminai verso quei due..
«Louis» lo chiamai, quando ormai ero dietro di lui.
Si girò prima la ragazza e dopo lui.
«Sophie» si girò sorpreso, sistemandosi i capelli. Vedevo che la ragazza era abbracciata a lui, volevo staccarli, non volevo vederli insieme..che mi prendeva?
«Ho bisogno di parlarti» esclamai guardandolo fisso negli occhi.
«Dimmi» avevo capito che non aveva intenzione di mandare via quella... ragazza.
«Bene allora.. volevo sapere se sai dov'è Harry» spiegai con calma. Lui però iniziò ad agitarsi.
«No..non lo so» disse tutto nervoso.
«Per favore.. ho bisogno di lui» esclamai disperata. Lui mi guardò negli occhi e sospirò.
«Harry mi ucciderà» lo sentii dire.
«Quindi sai dov'è?» mi si  illuminarono gli occhi.
«Vieni con me» mi fece segno di seguirlo e così feci. Non so perchè ma mi fidavo ciecamente di lui.
Camminammo ancora per 10 minuti, Louis e la ragazza continuavano a ridere, insieme, non volevo ammetterlo però la cosa un po' mi dava fastidio, perchè?
Louis si fermò davanti ad un palazzo.
«Eccoci arrivati, il piano è il 3, la porta a destra» mi disse con un sorriso.
«Tu non vieni?»
« No, Harry mi ucciderebbe.. davvero» era un po' terrorizzato, e mi venne da ridere.
«Okay.. ciao» lo salutai con un sorriso. Ma che cazzo? Io non dovevo neanche parlare con lui.
Salii le scale velocemente, visto che odio gli ascensori, e arrivai al terzo piano col fiatone, bussai alla porta a destra come mi era stato detto e sentii parlare qualcuno.
«Lou è aperto» sentii gridare, ERA LUI!
Entrai e chiusi lentamente la porta, mi guardai in giro e sentii alcuni rumori dalla cucina, probabilmente. Mi avvicinai e Harry si girò, era un po' scioccato ma allo stesso tempo contento. Si avvicinò a me, mi sorrise e mi abbracciò.
«Quanto mi sei mancato »dissi quasi piangendo. Mi era mancato tantissimo.
«Anche tu.. mi dispiace che non mi sono fatto sentire, ma avevo bisogno di stare un po' alla larga dai McKessie » (ovvero noi)
«Non ti preoccupare ma non farlo mai più» lo strinsi ancora più forte a me.
«Come hai fatto a trovarmi?» si staccò da me guardandomi male.
«Eh, la vita......... oh ma quanto sono belle queste piante» cambiai discorso ma lui non era così stupido.
«Louis» si limitò a dire. Io sorrisi.
«Già» dissi. «Comunque sono venuta per dirti una cosa importantissima» mi ricordai il vero motivo per cui lo stavo cercando.
«Dimmi» mi guardò incuriosito.
«Siediti..» doveva sedersi sennò sarebbe svenuto e avrebbe sbattuto la testa e sarebbe morto. Si ok sono un po' paranoica. Lui fece come gli era stato detto e io cominciai.
«Allora.. Due settimane fa ho scoperto che.. Stè non stava bene-«Come? Non sta bene? Cos'ha?» mi interruppe Harry.
«Devi stare zitto» lo fulminai con lo sguardo, lui annuì.
«Non stava bene nel senso che... si sentiva sola, ma adesso non lo è più, avrà accanto qualcuno per tutta la vita » non sapevo come dirglielo! Cavolo era più difficile del previsto.
«Sophie mi stai preoccupando.. andiamo.. dimmelo» mi incitò lui.
«Insomma.. Stephany è incinta Harry» dissi tutto d'un fiato. Lui sembrò capire, meno male perchè non volevo ridirlo. Guardò me, dopo spostò lo sguardo a terra, si passo le mani tra i capelli.
«C..cos..a? E perchè cavolo non me l'ha detto?» era anche un po' incazzato, non aveva tutti i torti.
«Aveva paura Harry.. aveva paura che tu la lasciassi, e prima che potessi farlo tu.. l'ha fatto lei» spiegai velocemente, lui aveva tutti i diritti di sapere come erano andate le cose.
«Non ha senso, io non l'avrei mai lasciata, per di più se aspetta un bambino da ME» precisò.
Io mi limitai ad annuire.
«Forza andiamo» disse prendendo le chiavi di casa.
«Dove?» lo guardai stanita.
«Da Stephany, ovvio» mi sorrise.
Quanto lo adoravo? Dove lo trovo un ragazzo così? Mia sorella ha avuto molta fortuna ad incontrare uno come Harry, non poteva permettersi di lasciarlo scappare, no. Uscimmo dal palazzo, e nella panchina difronte c'era Louis e la tipa.
«Lou mi dai un passaggio?» chiese Harry con un sorriso. Mi venne da ridere perchè Louis si aspettava un Harry incazzato.. invece.
«Certo.. vieni Alexa» si alzò prendendo per mano la ragazza. Non li sopportavo più. Dannazione!
Salimmo in macchina, Louis e Alexa davanti, e , io e Harry dietro. Dopo una decina di minuti arrivammo sotto casa mia.
«Harry.. dovrei andare in bagno» esclamò Alexa.
«Certo.. vieni» cosa? pure in casa la faceva entrare? Ero incazzata più che mai.. ma perchè?
Decisi di scendere anch'io, e sentii dei passi alle mi spalle.
«Non mi hai ancora ringraziato» lo sentii dire.
«Grazie» mi limitai a dire.
«Quando la smetterai di scappare?» sussurrò.
«Ma perchè non te ne vai dalla tua amichetta, e mi lasci stare? Grazie» dissi un po' furiosa.
Lui iniziò a ridere a crepapelle, tanto che si piegò in due dalle risate, io ero lì ferma come una stupida chiedendomi che cavolo aveva da ridere. Lui aveva pure le lacrime agli occhi. In quel momento uscì Alexa.
«Alexa, vieni qua» urlò Louis. Lei si avvicinò. Le mise un braccio attorno alle spalle e disse.
«Alexa lei è Sophie... Sophie lei è Alexa.. mia sorella » disse ridendo. Sua sorella? Ma che razza di.. mkdmasdkasd.
«Piacere» sorrisi. Che figura di merda! 
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Capitolo 6
*** Everything is gonna be alright. ***


«Ho dimenticato il telefono dentro casa, arrivo subito» la vidi dileguarsi. Louis continuava a ridere.
«Hai finito?» dissi secca.
«Ma dovevi vederti! AHAHAHA chi pensavi fosse?» continuò ridendo.
«Ma guarda che lo sapevo eh.. era solo per fare scena (?)» dissi decisa, lui però non smetteva di ridere.
«Eri gelosa »disse smettendo di ridere. Gelosa io?
Stavolta ero io a ridere.
«Gelosa? Ma ti senti?»
«Ammettilo Sophie» diventò serio.
In quel momento arrivò Alexa, GRAZIE AL CIELO!
«Devo andare, ciao» entrai in casa e dalla finestra, senza farmi vedere, li vidi andare via.
Mi buttai sul divano e chiamai Luca, dicendogli che finalmente avevo trovato Harry.
Dopo un paio di minuti, quest'ultimo scese dalle scale, con un sorriso a 32 denti.
«Com'è andata?» dissi abbassando il volume del televisore.
«Abbiamo chiarito» si limitò a dire.
«E...? »lo guardai curiosa.
«Eeeeeh niente, non mi ha detto niente»
«E come mai tutta questa allegria allora?» chiesi confusa.
«Anche se stiamo insieme da più di tre anni, voglio farle capire che per lei ci sarò SEMPRE, e che si può fidare di me. Voglio che lei stessa mi dica che aspetta un bambino da me, voglio riconquistare la sua fiducia.»
D'istinto lo abbracciai, forte, forte. «Sei il miglior fidanzato che una ragazza possa avere» dissi sincera. Lui sorrise staccandosi da me.
«E tu la miglior cognata e migliore amica che qualcuno possa avere» mi riabbracciò.
Si mise accanto a me.
«Ma con Louis?» mi chiese all'improvviso, diventai rossa come un pomodoro.
«Con Louis cosa?» dissi un po' nervosa.
«Insomma.. hai capito Sophie... ti piace?» mi chiese con tono sincero, sapevo che a lui potevo dirgli tutto, ma non questo. Louis era anche suo amico, quindi vorrei evitare di... ma che cavolo sto dicendo? Devo solo dirgli la verità e cioè..
«A me non piace il tuo amico, Harry» dissi con un tono calmo.
«Si, certo e io non avrò un figlio» scoppiò a ridere. Io gli tirai una sberla sul braccio per farlo smettere.
Passammo il pomeriggio guardando un film, insieme a Stè e Woody. Alla sera Harry decise di portare fuori a mangiare Stephany, per riconquistarla, ed io ero rimasta da sola, beh c'era sempre Woody, no?
Era incredibile quanto potessi annoiarmi, in tv non c'era qualcosa di decente da vedere. Così decisi di andare a letto, quando stavo prendendo sonno, mi vibrò il cellulare. Chi poteva essere alle 11 di sera?
"Non puoi addormentarti senza avermi ringraziato per bene" c'era scritto.  Louis, era lui di sicuro. Sorrisi.
"Ti ho già ringraziato.. aspetta un momento.. come hai fatto ad avere il mio numero?" scrissi rapidamente.
"Se mi apri, lo scoprirai" mi scrisse. Cosa? Lui era qui? Scesi velocemente al piano di sotto, e aprii la porta, mi ritrovai lui seduto sugli scalini.
«Da quant'è che sei qui?» risi.
«Mmm, da un po'.. » sorrise anche lui imbarazzato.
«Dai entra» lo incitai.
«Davvero?» mi guardò male, io semplicemente annuii.
Lo feci sedere sul divano e Woody gli saltò addosso, che carino... Woody, ovviamente. Gli leccava la faccia, gli piaceva.
«Gli stai simpatico» dissi sendendomi anch'io nell'altro divano a gambe incrociate.
Lui sorrise.
«Ho rivisto la tua amica ieri» disse spostando Woody e mettendosi composto.
«Che amica?
»
«Kate» fissò il vuoto.
«Ah..
» cosa mi dirà adesso? che stanno insieme?
«Beh.. io e lei.. stiamo insieme.»disse tutto d'un fiato. Doveva essere uno scherzo, vero? Dove sono le telecamere? 
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Capitolo 7
*** Why you are here, now, with me? ***


«Davvero?» chiesi sorpresa. Lui annuì poco contento. «Non sembri molto entuasista »replicai.
Lui sorrise. «Invece lo sono»
Non so perchè ma sentii che il mondo mi cadeva addosso. Sapevo che a Kate piaceva Louis ma non pensavo che un giorno si sarebbero messi insieme, così presto.
«Ci siamo conosciuti in queste due settimane.. »ruppe il silenzio imbarazzante che si era creato. «E so anche che avete litigato..per.. me »abbassò lo sguardo.
«Già, Kate è cambiata, non è più la stessa.. 7 anni fa, era una ragazza più.. tranquilla, non avevamo bisogno di un ragazzo per farci litigare» dissi. Avevo bisogno di sfogarmi, e evidentemente Louis era l'unico disposto ad ascoltarmi.
«Beh.. la gente cambia» accennò lui con un sorriso.
«Purtroppo» esclamai. «Ora se non ti dispiace, sono stanca.. »non volevo più vederlo, davvero. Ora che stava con Kate, le cose sarebbero state più dure. Kate gli avrebbe proibito di vedermi, questo è poco ma sicuro. Lui si alzò e io lo accompagnai alla porta. Prima di andarsene si girò.
«Ci rivedremo?» probabilmente aveva capito che non volevo riverderlo.
«Louis.. non credo.. sia il caso» dissi a malincuore.. forse una piccola attrazione verso di lui ce l'avevo.
«Perchè?» si avvicinò a me.
«Perchè magari adesso stai con Kate?» dissi come se la cosa fosse ovvia. Si avvicinò di più a me, avevo il suo viso a 5 mm dal mio.
«Prova a capire perchè sto con lei» dicendo questo se ne andò. Chiusi la porta e andai in camera mia. Provai a dormire ma non ci riuscii, continuavo a pensare alle parole di Louis, ma dopo un paio di munuti i miei occhi si chiusero.
A svegliarmi fu Luca.
«Cosa c'èèè?
» mi lamentai.
«Svegliaaaa, oggi arriva la mamma ricordi?» urlò.
Cavolo è vero, oggi sarebbe venuta mia mamma a visitarci per un paio di giorni. Con mia mamma avevo un buon rapporto, ci sentivamo una volta a settimana, ma ci bastava. Era come la migliore amica che non ho mai avuto, veramente.
«Cavolo è vero» mi alzai sbadigliando. «Ma che ore sono?» presi il telefono, erano le 12.30. Quanto cavolo avevo dormito?
«Svegliarmi prima, no?» lanciai un cuscino a Luca.
«Scusa non ci avevo pensato» dicendo questo se ne andò.
 
«Mamma allora come sta Steven?»mia mamma usciva da poco con un signore, della sua età.. dopo la morte di mio padre, decise di rifarsi la sua vita.. come era giusto che facesse.
«Bene bene, magari un giorno ve lo presenterò»disse con un sorriso, era davvero presa da questo Steven.
Stephany, si fidava molto di mia mamma, e decise di raccontarle della gravidanza. Mia mamma, non si arrabbiò.. anzi.. era felice che il figlio fosse di Harry, lo riteneva il miglior ragazzo che Stephany abbia mai avuto, ed era vero. Passammo tutto il pomeriggio in famiglia, come non lo facevamo da anni, quanto mi era mancata la mia famiglia?
«Bene oggi andiamo a cena insieme» esclamò mia mamma entuasiasta. Non avevo per niente voglia ma una volta ogni tanto non fa male a nessuno no?
Ci diregemmo verso uno dei ristoranti più costosi di Londra, visto che mia mamma pagava. Entrammo e vidi mia mamma andare verso un signore, alto, capelli castani e con un meravglioso sorriso, lo prese per mano e lo portò da noi.
«Ragazzi» ci chiamò mia mamma. Stephany, Luca, Harry che si era aggiunto, e io ci girammo contemporaneamente. «Sorpresa! Lui è Steven» ci sorrise.
Ero un po' sorpresa, non me l'aspettavo a dir la verità, ma Steven sembrava un signore a posto e si vedeva che ci teneva a mia mamma. Ci presentammo e andammo a sederci al tavolo, seguendo Steven. Al tavolo vidi una ragazza, che avevo già visto prima.. era Alexa.. ALEXA?
«Hey amico» sentii la voce di Harry dietro di me che parlava con qualcuno, mi girai lentamente e vidi Louis.
«Cosa ci fai qui?» dicemmo all'insuono.
«Voi vi conoscete?» ci chiese Steven.
«Più o meno» mi limitai a dire. Che cavolo stava succedendo?
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Capitolo 8
*** Cause the thruth hurts so much more. ***


Non stavo più capendo niente. 
«Cosa ci fai qui Louis?» chiesi sottovoce.
«Sono venuto con mio padre a conoscere la sua ragazza, tu che ci fai qui?» era sorpreso anche lui.
«Sono venuta con mia madre per conoscere il suo ragazzo» dissi ripetendo le sue stesse parole.
Non era possibile.. Louis era figlio di Steven? Ma.. che cavolo.
Ci sedemmo tutti e mia mamma cercava di socializzare con  Alexa, mentre Stephany parlava con Luca e Steven, e, Louis parlava con Harry.
Io e Louis siamo una specie di.. fratellastri? Per tutta la serata non aprii bocca, neanche per mangiare, mi sentivo... vuota. Mi alzai dicendo che andavo fuori a fumare una sigaretta.
Sentii dei passi dietro di me ma non mi girai finché non fui fuori dal ristorante. Presi una sigaretta dalla mia borsa e la accesi.
«Fa male» mi sentii dire. Era Louis, cavolo un minuto da sola non me lo poteva lasciare.
Non risposi.
«Mi dispiace» disse appoggiandosi al muro che era dietro di lui, lo guardai con aria interrogativa. «Io non sapevo che mio padre frequentasse tua madre, è tutto così buffo» rise istericamente.
«Non è colpa tua»dissi fissando il vuoto.
Lui prese la mia sigaretta e la buttò per terra. «Ma che fai?» chiesi un po' arrabbiata.
«Te l'ho detto che fa male» replicò.
«Lo so, ma ne ho bisogno» ne avevo davvero bisogno, fumavo solo quando non mi sentivo bene con me stessa, quando mi sentivo sola.
«Invece no ..» un silenzio imbarazzante calò tra noi. 
Era tutto così surreale, Louis ed io prima poi ci saremmo dovuti incontrare, prima o poi lui mi avrebbe notata, prima o poi a me... sarebbe piaciuto. 
«E' meglio se rientriamo» dissi rompendo il ghiaccio. Lui annuì.
«Sophie aspetta mi chiamò.»
Mi girai «Che c'è?» 
«Tu.. l'hai capito perché sto con Kate vero?» che domanda era questa? Ovvio che non lo sapevo, non me l'ha detto... insomma se due persone stanno insieme è perché si vogliono bene, no? 
«Perché le vuoi bene?» chiesi come se la cosa fosse più che ovvia. 
«Non proprio» guardò per terra. 
«Cosa? Stai giocando con i sentimenti di Kate?» fu la prima cosa che mi venne in mente.
«No, non mi permetterei mai.. però io non voglio lei.. io voglio.. te» lo guardai negli occhi. 
«Tu non sai quello che dici, stai delirando!»
«Sophie, cazzo capiscilo! Tu e Kate avete litigato per colpa mia, non posso vivere con questa colpa.. dovete fare pace!» urlò quasi.
«Aspetta, vuoi dirmi che tu stai insieme a Kate solo per farci fare pace?» chiesi confusa. 
Lui annuì. 
«Louis, non hai capito un cazzo di me!» detto questo entrai nel ristorante, lasciandolo lì fuori, a bocca aperta.
Ero incazzata da Dio! Stava insieme a lei solo, in un certo senso, per me? Ma per favore! Io non volevo sapere più niente di Kate, non si trattano così gli amici e lei doveva capirlo, DA SOLA! Solo all'idea di vederli insieme, baciarsi, per me, mi veniva mal di CUORE. Che poi, anche se non ci fosse stata Kate, io e Louis non potremmo stare insieme, lui diventerà il mio fratellastro. 
 
Dopo la serata di ieri, non avevo parlato con nessuno, neanche con Harry. 
«Sophie..» sentii una voce entrare nella mia stanza. 
«Cosa c'è Harry?» chiusi il computer e lo misi sul letto. 
«Ho una cosa da dirti.. non so come la prenderai.. non so neanche perché hanno mandato me a dirtelo! Cavolo!» esclamò, sembrava che parlasse da solo. 
«Cos'hai da dirmi? che loro tre si trasferiranno qui?» dissi ridendo, lui però rimase serio. 
«Ehm..» non sapeva cosa dire. 
«Oh porca puttana».

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Ciao belle donne! Grazie a tutte le persone che leggono la mia ff! E grazie a tutte quelle che recensiscono! Vi adoro :) Image and video hosting by TinyPic

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Capitolo 9
*** Nothing is fine, i'm torn. ***


	«Ma che cazzo ti sei fumato?» guardai male Harry.
«Sophie..» mi guardò negli occhi. 
«Harry per favore dimmi che non è vero.. ti prego!» 
«Mi dispiace.. ma guarda non è poi così male.. Alexa ha la tua età, potete diventare grandi amiche, poi Steven è un gran uomo, si vede che vuole bene a tua mamma» mi rassicurò Harry.
«Ti dimentichi di un piccolissimo particolare» 
«Louis» sbuffò. 
«Ti rendi conto che dovrò vivere con lui.. dovrò stare sotto lo stesso tetto del fidanzato della mia ex migliore amica, che cosa bella»
«Dovrai vivere con il ragazzo che ti piace insomma..» esclamò lui. Non posso più negarlo, poi dovevo parlarne con qualcuno, non potevo lasciare tutto quello che sento dentro di me..
«Già» mi limitai a dire. 
Harry venne verso di me e mi abbracciò, forte. 
«Ricorda che io ci sarò.. sempre» mi sussurrò all'orecchio. 
«Lo so» lo strinsi forte a me.
«Comunque Stephany me l'ha detto..» disse staccandosi da me con un sorriso a 32 denti.
«Finalmente..! Ora si che siete una bella famiglia»
Lui sorrise dopodiché scendemmo al piano di sotto dove trovai mia mamma, Luca e Stephany. 
«E così vengono a vivere qui..» mi sedetti sul divano aspettando una risposta da mia mamma.
«Si tesoro.. sai.. voglio ricominciare una nuova vita, e vorrei ricominciare con voi al mio fianco» mi sorrise. Io adoravo mia mamma, e a dir la verità mi era mancata tantissimo, ovviamente non avrei mai rifiutato passare del tempo con lei.
«Certo mamma..» le sorrisi. Avrei fatto un piccolo sforzo per lei, dopo tanti anni si era rifatta la sua vita, e di certo non sarei stata io a rovinargliela. 
 
«Era l'ultimo scatolone Steven» urlai entrando in casa.
«Sophie, mostra le camere a Louis e Alexa mentre io sistemo qui» mi disse mia mamma, io annuii. Andammo di sopra.
«Bene Alexa, la mia camera è abbastanza grande, quindi dormiremo insieme, mentre tu.. Louis.. dormirai qui» gli mostrai la stanza che si ritrovava davanti alla nostra. Lui annuì. 
«Mentre questo è il bagno, la stanza infondo è la stanza di mia mamma quindi anche di Steven, questa è la stanza di Luca, mentre quella accanto al bagno è quella di Harry e Stè» dissi indicando rispettivamente tutte le camere.Detto questo li lasciai sistemarsi.
Sarebbe stata dura questa convivenza.. insomma già avevo due fratelli, adesso me ne sono ritrovata altri 2. Siamo in troppi in questa casa. Scesi in cucina, dove c'era mia mamma che preparava la cena, gli diedi una mano.
«Grazie» disse ad un tratto.
«Di cosa?» sorrisi. 
«Di essere come sei, nè Luca nè Stephany sono così entusiasti.. mi sei di grande aiuto» mi abbracciò. Io la strinsi a me, lei era mia mamma, solo MIA. 
 
«E' molto buono questo cibo» disse Steven guardando mia mamma.
«E' tutto merito di Sophie» mi sorrise mia mamma. 
«Davvero Sophie? Dove hai imparato?» si intromise Alexa. 
Non mi piace quando mi fanno i complimenti, mi fa sentire strana, ma sentivo che con loro potevo aprirmi. 
«Beh, sono stata tanti anni nel Sudamerica, qualcosa devo pur aver imparato» iniziai a ridere, insieme a loro. Mi sentivo a mio agio. Finimmo di mangiare e Louis andò subito in camera sua, cosa gli prendeva? Non mi aveva rivolto parola in tutto il giorno. Decisi di andare a parlarci.
Andai su in camera sua, stavo per bussare ma sentii la sua voce..
«Kate, io non posso fare questo.. No, penso che ormai abbia capito tutto.. Kate no basta! Sai una cosa? Dovresti vergognarti» lo sentii dire, stava parlando con Kate.. Era meglio se non li disturbavo, feci per andarmene ma le mie scarpe fecero un rumore strano, facendo girare Louis. 
«Sophie» disse mettendo via il telefono. 
«Scusa non volevo disturbare.. va tutto bene?» gli chiesi con un tono sincero. 
«S..si, hai sentito qualcosa?» 
«No, cioè si ma non ti preoccupare non ho capito niente» risi. Lui però fece un sospiro.
Cosa stava combinando? 

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Capitolo 10
*** The start of something.. new? ***


«Sei sicuro che vada tutto bene?» replicai. Lo vedevo strano, come se avesse appena visto il diavolo in persona. Lui annuì e io decisi non parlarci più, insomma era... davvero strano. Uscii dalla sua camera e sentii che Stephany e Alexa parlavano.
«Sophie» mi chiamò Alexa. Mi girai e entrai nella mia camera, erano sedute sul mio letto. 
«Mi stavo chiedendo se ti andava di venire con noi.» mi disse Alexa con un sorriso.
«Dove?» chiesi sedendomi sulla scrivania. 
«In un pub, una serata tranquilla..» guardai Stephany, che sembrava entusiasta della proposta, quindi accettai. 
«Ricordati che tu non puoi bere però.» mi rivolsi a Stè. 
«Perché non può?» vero, Alexa non ne sapeva niente. 
«Sono incinta.» sorrise Stephany.
Ero così contenta per lei e per Harry, facevano una bellissima coppia, stavano insieme da anni, e ora mia sorella aspettava un bambino da lui, che cosa bella. Uscii dalla mia stanza e scesi giù in cucina, dove trovai Luca e Harry.
«Stasera usciamo..» dissi prendendo qualcosa da bere.
«Chi? Dove? Perché?» mi chiese Harry, il solito rompiscatole.
«Io, Alexa e Stephany.. in un pub.. perché vogliamo?» risi. 
Harry non sembrò molto contento al sentire le mie parole. 
«Veniamo anche noi.» si intromise Luca. 
«Si esatto, non abbiamo niente da fare.» aggiunse Harry.
«Come volete.» uscii dalla cucina andando su in camera per vedere cosa potevo mettere.
 
«Cavolo sei bellissima.» sentii le parole di Alexa dietro di me. Avevo indossato una gonna a vita alta con una canottiera bianca, e le ballerine.
«Tu non sei da meno.» sorrisi. Stavo facendo dei complimenti? Ad Alexa poi? 
«Stephany sei pronta?» chiesi girandomi verso di lei. Era davvero bella, aveva messo dei jeans stretti, una camicia a quadri e le ballerine. Simple but efective. (LOL)
Lei annuì. 
«Ok, allora andiamo» scendemmo al piano di sotto trovando.
Harry, Luca, Louis e Andy. 
Per fortuna non avrei visto Kate, lei non sarebbe venuta no?
Io comunque volevo una serata tra ragazze. 
Salimmo nella macchina di Andy, e miracolosamente ci stavamo tutti, io ero comoda, insomma.. visto che Andy mi aveva chiesto di stare davanti, mentre tutti dietro si ammazzavano, che bella sensazione. 
Il pub 'The Little Boy', così si chiamava, non era così lontano. Dopo 15 minuti arrivammo e notammo che per fortuna non c'era tanta gente.
«Sei bellissima stasera.» mi sussurrò Andy all'orecchio. 
Diventai rossa come un pomodoro, ci stava provando con me? D'istitno sorrisi e lo ringraziai. Era un bel ragazzo, alto, moro, occhi marroni chiaro, un bel fisico, ma c'era qualcosa in lui che non mi piaceva. 
Eravamo un bel gruppo, quindi ci sedemmo in un tavolo rotondo grande. Seduti in questo ordine: Harry, Stephany, Louis, Alexa, Luca, Andy e io, quindi di conseguenza avevo Louis davanti a me. 
Ordinammo da bere, Harry(miracolosamente), Stephany e Stephany presero dei drink analcolici, mentre noi prendemmo solo della birra. 
Passammo la serata a scherzare, a raccontare cose stupide, Louis continuava a fissare Andy, il quale alla sua volta fissava me, che situazione imbarazzante.
«Sophie.. ti va di ballare?.» mi chiese Andy. 
La birra si faceva sentire, io annuii, e ci recammo nella pista da ballo, sotto gli sguardi degli altri. Nonostante il locale fosse piccolo, a quell'ora c'era già un po' più di gente, iniziammo a ballare. Subito dopo notai Louis accanto a me, ballando con una tipa, alta, bionda, un bel corpo. 
Che volesse farmi ingelosire? 
«AHAHAHHA» scoppiai a ridere, Andy mi guardò stranito. Poi sentii lo sguardo di Louis fisso su di me, mi girai. 
«AHAHAHAH SEI MOLTO DIVERTENTE Clarissa..» scoppiò a ridere anche lui, era una risata non finta, DI PIU'. 
«Mi chiamo Carmela..» urlò la bionda.
Louis diventò rosso pomodoro, e io scoppiai ancora a ridere. La canzone finì e andammo a sederci. 
Andy era tutta la sera che ci provava con me, e Luca, stranamente, non proferiva parola, Harry mi guardava continuamente male. 
 
Arrivammo a casa tutti stanchi. Scendemmo dalla macchina e salutammo Andy, tranne Louis.
«Ciao Andy.. grazie..» dissi ridendo, era la birra di merda.. devo smetterla di bere così.
«Niente Sophie.. per te questo e altro.» Gli altri erano già rientrati, tutti tranne un ragazzo dai capelli castani, che mi aspettava sugli scalini di casa.
Andy si avvicinò alle mie labbra, era a due mm da me, mi girai e vidi Louis rientrando in casa, sbattendo la porta. Subito mi tirai indietro, limitandomi a dargli un bacio sulla guancia. Lui sorrise, entrò in macchina e se ne andò. 
Entrai in casa. 
«Uuuhh Sophie ha fatto colpo.» sentii le parole di mia mamma. 
«Eh cosa?»non capivo niente, mi faceva malissimo la testa.
«Si insomma, Andy mi piace, è un ragazzo a posto.. dovremmo conoscerlo meglio.» Si intromise Steven. 
Senza badare alle loro parole, andai su in camera, Harry mi aiutò a sistemarmi. 
«Stai facendo una cazzata.» disse sistemando i miei vestiti.
«No, che mi piaccia il mio fratellastro.. questa è una cazzata.» sussurrai. 
«Cosa?» Alexa entrò nella, ormai nostra, camera. Harry mi guardò, come per chiedermi scusa, mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò. Alexa si sedette sul suo letto, aspettando una mia risposta.
Che cavolo avrei dovuto dirle?. AIUTO.
 

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Capitolo 11
*** Per dirti ciao! ***


«Cosa hai detto?» replicò guardandomi male. Io rimasi zitta.
«Ti piace Louis?» rimase scioccata.
Non era proprio vero, cioè neanche io sapevo cosa provavo per lui. Non volevo creare un altro casino, che situazione di merda.
«Alexa ascolta..» mi sedetti sul mio letto, mentre lei era nel suo. 
«Ne possiamo parlare domani..? Mi fa malissimo la testa.» fu l'unica cosa che riuscii a dirle. Lei sembrava davvero incazzata. Ma perché? Infondo io e Louis non eravamo niente, né parenti, né niente. 
«Ascoltami bella. Tu ti devi dimenticare di Louis, va bene? Lui è il tuo fratellastro. Cosa pensi che penserebbero Steven e Carla? Non sarebbero per niente felici, anzi, per questa tua cazzata, potrebbero anche lasciarsi. Stai attenta a quello che fai. Buonanotte.» spense la lampadina, e si girò dalla parte opposta. Io rimasi in silenzio, senza replicare, anche perché non avrei potuto dire qualcosa di sensato, Alexa aveva ragione. Dovevo togliermi dalla testa Louis, e sapevo anche come. 
 
«Cosa? Sei sicura Sò?» 
«Si Harry, poi lui è anche simpatico. Tempo al tempo.» dissi finendo di apparecchiare il tavolo. A momenti sarebbe arrivato il mio futuro... ragazzo... ?
«Se lo dici tu.» Harry sembrava arrabbiato, ma ormai avevo fatto la mia scelta. 
Suonò il campanello e andai subito ad aprire. 
«Ehi» dissi aprendo la porta.
«Ciao Sophie.. queste sono per te.» mi disse lui porgendomi un mazzo di fiori bianchi. 
«Grazie, sono bellissime» sorrisi e lo feci entrare.
Vidi Louis e Alexa scendere le scale.
«Andy?» urlò Louis, nessuno sapeva chi fosse il mio 'corteggiatore'. Avevo detto solo che a pranzo sarebbe venuto, così tutti potevano conoscerlo.. meglio.
«Sapevo che era lui» esclamò mia mamma, contenta. Aveva un sorriso stampato in faccia che non so descrivere, la stavo facendo felice, non potevo deluderla.
Andy sorrise, e ci sedemmo tutti a tavola. Alexa continuava a sorridere, come per farmi capire che stavo facendo la cosa giusta. Harry parlava con Louis, il quale aveva una faccia da morto.
«Louis! Perché non chiami la tua ragazza? Così la conosciamo meglio visto che ci siamo..» disse Steven.
«Vero! Chiamala, falla venire qui.» disse mia mamma entusiasta. 
«Certo.» esclamò lui sorridendo. Harry mi guardò come per dire 'Ecco, queste sono le conseguenze della tua cazzata'. Avrei rivisto Kate, Kate, quant'era che non la vedevo? Un mese? Avevo il cuore a mille. 
Dopo una mezz'oretta, suonarono al campanello. Louis aprì la porta, ed eccola lì. Kate, bella come sempre, i suoi capelli biondi erano stupendi, e i suoi occhi verdi risaltavano la sua bellezza.
«Ciao amore.» si buttò tra le braccia di Louis, il quale ricambiò dandole un bacio. 
«Vieni ti presento la mia famiglia.» accennò lui con un sorriso.
Ovviamente, Harry, Stephany, Luca e mia mamma la conoscevano già. Insomma io e lei siamo, eravamo, amiche da tutta la vita, mia mamma la conosce da quando aveva 4 anni. 
«Kate? Tu sei la ragazza di Louis?» mia mamma era un po' sorpresa.
«Signora McKessie, salve! Si.. il nostro amore è inevitabile.» sorrise lei. Io non ne potevo più di sentirla parlare, così andai a sedermi sul divano, subito dopo arrivò Andy. 
«Tutto bene?» mi chiese.
«Si è tutto ok, non ti preoccupare.» sorrisi. 
«Posso chiederti una cosa?» 
«Dimmi..»
«Come mai questo improvviso interesse verso di me?» mi chiese con un tono sincero. 
Non potevo di certo dirgli. 'E' per dimenticarmi del mio fratellastro.. sai.. lui mi piace, e ogni secondo, minuto che passa sono gelosa.' Ovviamente sarebbe stato troppo stupido da parte mia.
«Non lo so, tu sembri un bravo ragazzo.. sei amico di mio fratello, e mi sono detta 'Perché no?' e allora ..» non mi fece finire.
«Già, ma io.. ti piaccio?» per un secondo pensai che mi leggesse nel pensiero. Io non volevo mentirgli. Abbassai lo sguardo.
«Chi vuoi dimenticare Sophie?» ecco, io l'ho detto, mi legge nel pensiero.
«Un amore impossibile.» confessai. L'avevo fatto veramente? Il mio piano era andato a puttane.. non so mentire.
«Niente è impossibile in questa vita se non la morte.» Risi d'istinto, ecco, è un bravo ragazzo.
«Sophie.. io.. ho una cosa da dirti.» si fece serio.
«Non so come la prenderai, ma se ho fatto tutto questo è per un solo motivo.» che cavolo stava dicendo? Non capivo più niente.
«Andy, mi stai spaventando.. avanti dimmi cosa c'è.» 
«Io..» non finì di parlare perché lo interruppe Louis con la sua risata, FINTA. 
«AHAHAH Katie sei molto divertente.» urlò. 
Cavolo, questa casa era bella grande, proprio qui dovevano venire? Guardai Andy, che era dispiaciuto.
«Andiamo fuori.» lo presi per mano. Io e Kate non ci eravamo neanche degnate di uno sguardo.
«Dove andate?» chiese Louis.
«Lontani da te.» dissi con un tono che non si poteva chiamare calmo.
Andai fuori in giardino con Andy, ci sedemmo per terra, arrivò anche Woody.
«Allora.. dimmi.» lo incitai a parlare mentre accarezzavo il mio meraviglioso cane.
«Sophie.. io, io.. sono gay.» disse abbassando lo sguardo. 
Rimasi a fissarlo per alcuni secondi, Andy era gay, e adesso sta con me. (LOOOL).
Ma perché cavolo..?
«Tu sei gay?» chiesi incredula. 
«I miei genitori non lo sanno, e se vengono a saperlo.. rimarrebbero delusi, soprattutto mio padre. In realtà io, volevo.. usarti è una parola brutta, ma è quella adatta.. mi dispiace.»
Non sapevo se ridere o piangere.
Non sapevo se Andy mi stava rovinando il mio piano, o mi stava facendo un grande favore. 
 
_____
Ciauu, allora ragazze so che siete in molte a leggere la mia FF e vi RINGRAZIO TANTISSIMO, davvero! Ma mi farebbe piacere sapere il vostro parere.. per cui recensite donne! ahaha
Spero vi sia piaciuto questo capitolo, alla prossima!

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Capitolo 12
*** Come ci siamo arrivati a volerci così tanto male? ***


«Quindi capisco che ora tu non mi voglia né vedere, né parlare..» disse alzandosi.
«Andy, io non ho mai detto questo. E' solo che mi sembra tutto così strano, capiscimi .» mi alzai anch'io. E d'istinto lo abbracciai, era un abbraccio di pura amicizia. 
«Quindi?» mi domandò curioso.
«Quindi vuol dire che sarò la tua fidanzata finché non sarai sicuro di dire la verità a tutti.» sorrisi.
«Sei meravigliosa! Grazie Sò.» 
«Ma.. Luca lo sa?» 
«No, non lo sa nessuno.. tranne il mio ex ragazzo, ovviamente.» non so per quale motivo mi riabbracciò. E in quel momento sentii la porta aprirsi erano ancora quei due. Mi staccai da Luca, e guardai Louis, aveva uno sguardo scontroso. 
«Sophie, possiamo parlare?» mi chiese Kate.
Kate, voleva parlare con me. Siamo seri? 
«Certo.» mi girai verso Andy, il quale mi sorrise, mi diede un bacio sulla guancia, e rientrò in casa dopo Louis. Kate si avvicinò a me, e ci sedemmo insieme per terra.
«Volevo chiederti scusa.»ruppe il silenzio. 
«Ma io vorrei dimenticare il passato. Ora tu stai con Andy, e io sto con l'amore della mia vita, Louis.» sorrise mentre io mi sentivo morire. Mi vennero in mente le parole di Louis "Prova a capire perché sto con lei". Avrei dovuto dire tutto a Kate? Insomma se stavano insieme era solo ed esclusivamente per ME. 
«Passato dimenticato.» finsi un sorriso.
Sapevo che tra me e Kate non sarebbe mai stato come prima, ma provarci non mi costava nulla, no? 
Ci alzammo e andammo dentro. Lei corse subito tra le braccia di Louis, il quale mi fissava come se avessi fatto una cazzata. 
Dopo un paio di ore se ne andarono tutti. Anche Andy e Kate. 
«Ho fame.» si lamentò Stephany. 
«Stephany, ti sei mangiata mezza cena da sola, e hai ancora fame?» chiesi incredula. 
Harry rise. 
«Shhh, amore vuoi qualcosa?» disse sedendosi accanto a lei. 
«Voglio te.» disse mia sorella baciandolo.
«Vado a vomitare, addio.» loro iniziarono a ridere ed io salii in camera mia. Alexa stava facendo la doccia, mi sdraiai sul mio letto a pensare, a pensare.. che cavolo stavo facendo con la mia vita? 
«Si può?» vidi Luca sulla soglia della porta. Accennai un sorriso che gli fece capire il mio consenso.
«Allora.. com'è Andy?» si mise accanto a me.
«Bhé, non è male come ragazzo.» dissi tranquilla. Non potevo di certo dire tutto a Luca, sarebbe morto lì, in camera mia, sapendo che il suo migliore amico era gay e lui non lo sapeva. L'ho già detto che sono un po' paranoica? 
«Tu invece? Quando mi farai conoscere quella ragazza misteriosa?» domandai. 
«Presto.» si limitò a dirmi. Era proprio strano, Luca mi aveva parlato di questa tipa, mi diceva che era bella, mora, occhi verdi, meravigliosa.. ma non me l'aveva ancora presentata. E non l'avevo neanche vista in foto. 
«Presto.. presto? O presto.. tra un anno?» iniziai a ridere.
«Presto.» rise anche lui, lasciandomi un bacio sulla fronte dopodiché uscì dalla mia stanza. 
Dopo alcuni secondi arrivò Alexa, già col pigiama addosso, mi alzai per andare a fare la doccia.
«Sophie.» mi chiamò prima di uscire. Mi girai con aria scocciata.
«Stai facendo la cosa giusta sorellina.» mi sorrise. Uscii dalla camera sbattendo la porta. Non volevo pensare alle sue parole, non ora. Entrai in bagno, mi tolsi la maglietta, sciolsi i capelli, sentivo qualcuno che mi osservava. Mi girai lentamente e vidi Louis, a torso nudo, il bagno era bello grande, e non notai che c'era anche lui.
«Louis! Mi hai fatto spaventare, cavolo!» presi la maglietta e la misi davanti a me, coprendomi.
«C'ero prima io.» si limitò a dirmi. Lo guardai male.
«Si scusa, ora vado.» feci per andarmene ma la sua voce mi fece fermare.
«Tranquilla, ho già finito.» 
Quando ormai era sulla soglia della porta, decisi di parlare normalmente.
«Louis, vorrei che ricominciassimo da zero. Fare finta che non ci siamo mai visti prima, e diventare come un fratello e una sorella.» le mie parole erano poco credibili visto mi era uscita anche la voce da gallina. Lui non si girava, mi ascoltava dandomi le spalle. Si girò, venne verso di me, chiudendo prima la porta.
«Non posso farlo.» si avvicinò a me, le sue braccia avvolsero la mia vita, stringendomi a lui. Stava per baciarmi, stava per farlo davvero, ed io.. non volevo rifiutare quel bacio che volevo tanto, che desideravo tanto. 
«Spero un giorno mi perdonerai.» si staccò da me. Ci rimasi di merda, per una volta che davo retta ai miei sentimenti, i quali dicevano di lasciami andare e di baciarlo, lui si tirava indietro?
«Perdonarti? Per cosa? Tu non mi hai fatto niente.» iniziai a ridere istericamente, lui però rimase serio.
«Louis sei lì dentro?» sentimmo la voce di Alexa che urlava. Dannazione. 
«Si, adesso esco.» mi guardò per 2 secondi dritto negli occhi e uscì dal bagno. Alexa mi guardò male, mi mangiava con gli occhi, io con la mia educazione, le chiusi la porta in faccia. Non volevo sapere niente della famiglia Tomlinson! BASTA.
Forse tornare non era stata una buona idea, da quando sono tornata, DAL PRIMO GIORNO CHE SONO TORNATA, non ho avuto pace. In questa casa mi sentivo fortemente a disagio. Insomma
Mamma stava sempre con Steven; Stephany stava sempre con Harry; Luca si faceva sempre i fatti suoi, non stava mai in casa; Alexa mi odiava.. e la cosa era reciproca; e poi c'era Louis.. il ragazzo che mi stava cambiando la vita, nel bene e nel male.
 
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Ciao racazze (?)
grazie mille per tutte le visite, davvero! 
mi piacerebbe vedere più recensioni però! va bene? *occhi dolci*
grazie ancora... addio :3
Ciauuu xx

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Capitolo 13
*** You and me, forever, right? ***


Senza badare ai miei pensieri mi feci una lunga doccia. Mi rilassavo. Quando finii, uscii dal bagno e notai che Louis stava già dormendo, anche Alexa. Decisi di andare giù, non volevo dormire nella stessa stanza di Alexa.
«Ehii» mi sentii dire. Era Harry che era seduto sul divano guardando la tele.
«Ehii» mi sedetti accanto a lui.
«Immagino che stai di merda.» disse con un tono sincero. Io annuii e lui si limitò ad abbracciarmi. Quanto potevo volergli bene? Lui è l'unico che c'è stato, SEMPRE. Ringrazio il ancora il giorno in cui lo incontrai. 
Era un lunedì, se non ricordo male, di quelli brutti.. con la pioggia. Stavo andando a scuola a piedi, e vidi un ragazzo tutto bagnato sotto  la fermata dell'autobus, che aspettava che smettesse di piovere. Il mio ombrello era bello grande, quindi, non so per quale motivo, mi avvicinai a lui e gli dissi "Arriverai tardi a scuola se aspetti che smetta di piovere, vieni con me." Non so neanche da dove mi fosse uscito il coraggio di parlargli visto che ero timida e asociale. Lui iniziò a ridere e annuì, si mise sotto l'ombrello con me e mi disse "Hai ragione", mi ricordo ancora che arrivammo a scuola tardi e per di più bagnati fradici, colpa di Harry che si fermava ogni due secondi perché diceva che tra poco avrebbe smesso di piovere, ora mi viene da ridere, ma anni fa, gli avevo urlato contro, che ricordi.. Da quel giorno incominciammo ad andare a scuola insieme, ci vedevamo agli intervalli, e ogni tanto uscivamo al sabato sera. L'anno dopo lui si fece cambiare di sezione, dalla "B" alla "E", la mia classe. Ero la ragazza più felice al mondo, Kate, Harry e io stavamo sempre insieme, anche se lui varie volte mi aveva detto che Kate non era il massimo della sua simpatia. Insomma, lui è la cosa più bella che potesse mai capitarmi. 
«Ti voglio bene Harry.» dissi ricambiando l'abbraccio, lo sentii ridere.
«Anch'io Sò.» Rimanemmo lì sul divano per alcuni minuti, dopodiché mi addormentai. 
Mi svegliai con un forte mal di testa, aprii gli occhi e realizzai che non ero nella mia stanza. Ero in un letto matrimoniale, accanto a Stephany... a Stephany?!
«Buongiorno.» esclamai mezza addormentata.
«Sophie? Cosa ci fai qui?» 
«Non lo so, è stato Harry a portami qui..» dissi insicura. Non mi ricordavo niente.
Mi alzai e andai nella mia stanza, dove notai che non c'era Alexa per fortuna ma c'era Harry che dormiva sul mio letto.
«Harry.» sussurrai accarezzandogli i capelli. Lui si svegliò subito.
«Cosa ci faccio qui?» chiese confuso.
«Cosa? Tu non mi hai portato in camera tua?»
«Io? No.. l'ultima cosa che ricordo è che dopo esserci addormentati, Louis venne a svegliarci.. poi non ricordo più niente.» dissi riaddormentandosi, lo lasciai dormire per un altro po'. 
Scesi in cucina, dove c'era Louis che faceva colazione, da solo. 
«Buongiorno..» disse a bassa voce, io sorrisi.
«Louis, sei stato tu a portarmi in camera di Stephany e Harry?» chiesi prendendo qualcosa da mangiare.
«Si.. avevo immaginato che l'ultima cosa che volessi fare.. era dormire con Alexa.» rise. 
«Già.» rimasi seria, pensando alle parole di sua sorella della sera precedente. 
Dopo alcuni secondi sentimmo la porta di casa chiudersi bruscamente, era Luca. 
«Buongiorno bella gente!» urlò.
Io e Louis cominciammo a ridere. 
«Come mai tutta questa allegria?» chiese Louis. Mio fratello aveva un sorriso a 32 denti.
«Oggi si va in discoteca! Serata di coppie!» esclamò contento. 
«Coppie? Questo vuol dire che ci presenterai la ragazza misteeeriosa?» dissi ridendo.
«Ah ah divertente! Comunque si.. ci sarete, tu e Andy.. » mi guardò.
«Tu e Kate.» guardò Louis.. 
«Stephany ed Harry.. e infine io e Nicole.» sorrise ancora. Era davvero felice.
«Non vedo l'ora!» disse Louis.
 
Avevo messo dei jeans stretti, scarpe col tacco, e una canottiera bianca semplice. 
Eravamo in quel locale da più di mezz'ora aspettando Nicole. All'improvviso vidi Luca alzarsi andando in direzione di una ragazza alta come lui, capelli rossi, magra e bella. 
«Scusate ho fatto tardi.» disse baciando Luca. 
«Ragazzi lei è Nicole.. Nicole loro sono Harry, Stephany, Kate, Louis, Andy e Stephany.» per fortuna Alexa non era venuta, era una serata tra coppie, lei non aveva a che fare qui. 
«Piacere.»sorrise, era adorabile quella ragazza. Mi girai e vidi Andy pensieroso.
«Hey, va tutto bene?» chiesi. Lui annuì poco credibile, si alzò ed io lo seguii. 
«Andy!» lo chiamai senza risultati, era già entrato nel bagno.
«Non puoi entrare lì.» sentii una voce alle mie spalle.
«Già.» era Louis, oggi era bello più che mai. Indossava dei jeans stretti, una maglietta bianca e le sue adorate bretelle, amavo il suo style(lol). 
«Senti.. per quanto riguarda Kate io..» non lo feci finire.
«Louis, lascia stare ok?» non volevo sentire le sue stupide scuse. Anche se mi faceva male, dovevo ammetterlo, vederli insieme.. forse era giusto così. Louis insieme a Kate ed io insieme, in un certo senso, ad Andy.
«No, ascoltami.» mi prese per i polsi, facendo una piccola pressione.
«Mi fai male, lasciami.» urlai perché la musica era troppo alta.
«Solo se mi prometti che mi darai la possibilità di spiegare.» mi supplicò. 
«Va bene, ma non ora..» suggerii, lui annuì e in quel momento Andy uscì dal bagno. Corsi subito da lui.
«Va tutto bene?» chiesi preoccupata, lo ero davvero.
Lui annuì con un sorriso finto, c'era qualcosa qui sotto. Non ci feci tanto caso e tornammo dagli altri, proprio quando stavamo per raggiungere il tavolo, vidi Kate cercare qualcuno, forse noi.. voglio dire.. forse Louis. Appena ci vide, venne da noi.
«Che è successo? Perché sei scappato così?» chiese impaziente lei.
Lui sembrava non darle retta, era stanco delle sue paranoie.. non si era ancora abituato a Kate, ma lei era fatta così.
«Sono solo andato in bagno!» disse lui calmo, lei invece lo guardò male e subito dopo spostò lo sguardo su di me. 
«Io ero con Andy, se è quello che ti stai chiedendo.» dissi acida. 
Lei mi aveva chiesto scusa ma non si fidava di me? Conoscevo bene, fin troppo bene, Kate. Non sapeva mentire. 
Lei annuì e torno ad abbracciare Louis, ma lui la respinse subito, alzandosi e andando fuori dal locale.
Andy scosse la testa ridendo.
«Che c'è?» gli dissi, sicura che nessuno ci sentisse per via della musica alta.
«E' lui vero?» mi sorrise. 
«Chi? Cosa?» chiesi ingenuamente girandomi in direzione di Kate, la quale continuava a guardare se Louis degnava di rientrare. 
«Ho capito.» sorrise soddisfatto. Come se quel mio ultimo gesto, gli fosse bastato per capire tutto.
«Arrivo subito.» mi disse alzandosi, andando fuori dal locale. Che intenzioni aveva? Volevo alzarmi ma venni fermata da una mano sul mio braccio.
«Lasciali parlare.» mi suggerì Harry.
«Si ma sono curiosa» continuai a guardare fuori.
«Sophie dai, staccati un po' da quei due! Brindiamo!» mi propose un drink. Io sorrisi e lo accettai.
«E a cosa?» chiesi ridendendo.
«Alla nostra amicizia.. non finirà mai.. vero?» si fece serio. 
«E lo chiedi anche?! ALLA NOSTRA AMICIZIA» alzai il drink e dopo lo bevvi rapidamente. 
Passarono un paio di minuti e quei due non erano ancora rientrati, guardai Harry in cerca di aiuto e lui capì subito.
«Ho capito, arrivo subito..» mi diede un bacio sulla fronte e si avviò al di fuori del locale. 
Tornò dopo 2 secondi col fiatone.. 
«Sophie» urlò disperato. Mi girai e vidi il suo viso bianco.
«Harry cosa c'è?» urlai.
«Andy.. Louis.. stanno facendo a botte.» disse prendendomi per mano trascinandomi fuori dalla discoteca. 
 


____
Lo so, sono tanto buona io! Due capitoli in un giorno, amatemi (?)
AHAHAH
mi raccomando, continuate a recensire, mi fa piacere sapere il vostro parere! :) 
Adios. cit 
xx

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Capitolo 14
*** It's time to say goodbye. ***


L'immagine che mi si presentò davanti era orribile, no.. non orribile di più.
«Andy lascialo!» urlai. Ma niente da fare, lui non mollava il viso di Louis. Senza pensarci due volte andai a separarli ma Harry mi fermò.
«Ma che è? Vuoi morire?» mi chiese confuso. Ci pensò lui a separarli, subito dopo arrivarono tutti gli altri.
«Amore, cosa ti è successo?» Kate si precipitò tra le braccia di Louis, il quale sanguinava dappertutto, anche Andy non scherzava.. entrambi si erano dati da fare. Ma poi.. per quale motivo?
«MA SIETE MATTI? COSA VI E' SALTATO IN MENTE?» esclamai disperata. Louis mi guardò per alcuni secondi, e subito dopo abbassò lo sguardo. 
Segno che la rissa l'aveva iniziata lui. Lo lasciai lì per terra, tra le braccia di Kate, sanguinante come non mai.. se lo meritava forse?
Presi Andy in disparte in cerca di spiegazioni, lui però non ne voleva parlare.
«Okay, non dirmi niente allora.. ma ti chiedo di rispondermi solo una cosa.» stavo per scoppiare a piangere.
Lui annuì poco entusiasta.
«Ha iniziato lui?» la mia frase fu semplice e comprensibile. Lui annuì. Cavolo lo sapevo!
«Perché?» ero confusa.
«Avevi detto una domanda.. e la sai già la risposta Sophie.» mi disse tranquillo. 
«Dai andiamo a casa.» misi un braccio sulle sue spalle, ma ero scomoda, visto che lui era decisamente più alto di me. Scoppiammo a ridere. 
«Ce la faccio da solo dai.» mi sorrise, io lo abbracciai. Tornammo dagli altri, e notai che né Louis né Kate c'erano più, e forse era meglio così.
Tornammo a casa stanchissimi, pregai ad Andy di dormire da noi, non poteva guidare in queste condizioni, difatti prima aveva guidato Harry al posto suo, lui accettò anche se mi aveva ripetuto varie volte che non era necessario.  
Per fortuna mamma e Steven non c'erano quella sera, non avrebbero potuto rimproverarmi per quel casino che avevo fatto, eh si.. perché infondo era tutta colpa mia. Luca chiese anche a Nicole di rimanere a casa nostra, lei accettò subito.
Appena entrammo feci stendere sul divano Andy e gli portai un po' di ghiaccio per i lividi, dopo alcuni minuti Alexa scese le scale ritrovandosi gente che non si aspettava di vedere.
«E Louis?» chiese guardandosi in giro. Nessuno rispose, calò un silenzio pesante per pochi secondi.
«Non ti preoccupare è con Kate.» la rassicurò Stephany. Lei guardò male tutti e se ne tornò in camera. «Non la sopporto» sussurrò Kate, un sorriso si dipinse sulle mie labbra, Harry corse subito ad abbracciarla. 
Diedi dei pantaloncini e una maglietta a Nicole, sembrava una brava ragazza, ero davvero contenta per Luca.
Dopo un po' tutti andarono a dormire. Nicole andò con Luca. Harry e Stephany andarono nella loro camera mentre io rimasi ancora un po' insieme ad Andy, aspettando che si addormentasse.. o forse aspettando qualcuno. Dopo pochi minuti Andy si addormentò, ed io iniziavo a preoccuparmi seriamente per Louis, era già passata un'ora.. dove cavolo era? Mi alzai e andai verso la finestra, ma di Louis nessuna traccia. E se gli fosse successo qualcosa? Mmm, naaah era iniseme a Kate no? Dovevo stare tranquilla? 
Senza rendermi conto si fecero le 5 del mattino, ero rimasta in piedi tutta la notte solo per ..Louis. Che cavolo mi prendeva? Sentivo una forte preoccupazione dentro il mio petto, sentivo che era successo qualcosa, volevo sapere dove cavolo fosse in questo momento Louis. 
All'improvviso sentii la porta aprirsi, i miei occhi si illuminarono, mi precipitai alla porta e vidi entrare mia mamma, cavolo no, erano già qui?
«Sophie!» disse mia mamma con tono che non sembrava sorpreso, sembrava che sapesse che ero già sveglia.
«Mamma...» abbassai lo sguardo. Subito dopo vidi entrare Steven con accanto Louis.. Louis? 
Oddio ma com'era messo? Aveva un occhio nero, portava le stampelle e una gamba ingessata.
«Louis!» sospirai, io che pensavo al peggio.. e invece era con mamma e Steven. Corsi subito ad abbracciarlo ma lui si lamentò dicendo che gli faceva male dappertutto e di non toccarlo. 
Mi chiedevo come Steven avesse fatto ad incontrarlo. 
Con molta fatica Louis riuscì a sedersi sul divano, notando una figura maschile nel divano accanto, si girò per guardarmi. 
«Non potevo lasciarlo guidare in quelle condizioni.» spiegai. 
«Scusa?» sentii la voce di Steven alle mie spalle. Louis non gli aveva detto niente! Così mi decisi a mentire..
«Aveva alzato un po' troppo il gomito» mi limitai a dire. Steven annuì e tornò in cucina con mia mamma. 
Louis provò ad alzarsi dal divano ma con scarsi risultati, mi alzai e lo aiutai.
«Sophie.. non toccarmi.» alzo lo sguardo verso il mio, e lessi una certa rabbia e rancore nei suoi occhi, non stavo capendo niente.
«Si può sapere cosa ti prende? Qui l'incazzata dovrei essere io, non tu, cavolo!» scoppiai senza però farmi sentire dagli altri.
«C'è che anch'io stavo male, anche peggio di lui!» sussurrò arrabbiato. L'aveva detto davvero?
«Intendi dire che non mi sono preoccupata per te?» chiesi confusa ma anche decisa. Lui rimase zitto.
«Tomlinson sai una cosa? NON RIVOLGERMI MAI PIU' LA PAROLA! PER FAVORE! ESCI DALLA MIA VITA!» questa volta urlai, facendo svegliare Andy. Mi precipitai in camera mia, dove non potevo star da sola, cavolo! Mi mancava la mia indipendenza, volevo stare da sola e in questa casa eravamo in troppi, o forse solo una presenza mi dava davvero, davvero fastidio.
Scesi le scale velocemente, notando che Andy non c'era più e andai in cucina dove c'era Steven e mia mamma.
«Mamma, mi dispiace, ma io vado a vivere da sola. Non ce la faccio più.» dissi trattenendo le lacrime. Vidi il viso di mia mamma rattristarsi e mi sentii morire, visto che avevo promesso a me stessa di fare un piccolo sforzo per la felicità di mia mamma, ma proprio non ce la potevo fare. 
«Perché?» mi chiese.
«Ho i miei motivi mamma, ti prego non chiedere altro.» la abbracciai,  dopodiché uscii dalla cucina, vedendo Louis seduto dov'era prima, il che voleva dire che aveva sentito tutto. Non lo degnai neanche di uno sguardo.
Ora si, potevo dire ADDIO TOMLINSON PER SEMPRE.



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Macciao belle, allora com'è sto capitolo?
Grazie per le recensioni nel capitolo 13 :) e grazie anche delle visite, cavolo il primo capitolo ha quasi 300 visite c:
Grazie, grazie, grazie!
Mi raccomando, continuate a recensire :)
Ciauuu Monhi xx

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Capitolo 15
*** Far away. ***


«Ne sei proprio sicura?» era la tredicesima volta che me lo chiedeva.
«Si Harry, starò bene non ti preoccupare.» lo tranquillizzai. 
«Dove andrai?» continuò con lo stesso tono d'ansia.
«Non lo so ancora, ma qualcosa troverò..» dissi sedendomi sul letto. 
Poi sentimmo bussare alla mia porta, mi girai ed era Nicole, non mi ricordavo fosse ancora qui.
«Ehi ciao Sophie, possiamo parlare?» esclamò lei con un sorriso, Harry si alzò salutandoci con un semplice "Ciao". 
«Dimmi..» 
«Luca mi ha detto che vai a vivere da sola..» Luca e la sua boccaccia, non sta mai zitto? Io annuii con un sorriso. 
«Hai già trovato qualcosa?» mi domandò, a cosa venivano tutte queste domande?
«No, ma qualcosa troverò.. come mai tutte queste domande?» iniziai a ridere contagiando anche lei.
«Beh ecco, se vuoi, puoi venire da me.. abito da sola in appartamento in centro, non è molto grande ma ci stiamo in due.» Oddio, Nicole era la tenerezza in persona. 
«Sei sicura? Non ti dò fastidio?» chiesi.
«No, sapere che ci sarà qualcuno a farmi compagnia mi farà star meglio!» sorrise ancora, il suo sorriso era adorabile. 
«Grazie mille Nicole! Sei un tesoro!» la abbracciai, anche se la conoscevo da ore, si vedeva che era una persona di buon cuore.
«Figurati! Allora quando vieni?» disse staccandosi da me.
«Oggi stesso se non è un problema.» lei scosse la testa e mi aiutò a finire di far la valigia. 
[...]
«Allora.. ci vediamo..
»
 disse Harry. 
«Ci vediamo Harry, trattami bene Stè» lo abbracciai. Non saremo stati così poi tanto lontani, eravamo distanti solo 1 ora in macchina ma era comunque scomodo fare avanti indietro. 
«Questo non devi neanche dirmelo..» iniziai a ridere, mi veniva da piangere. Mi mancherà così tanto e credo che sarà l'unico a cui mancherò. 
Salutai anche Stè, baciandole la pancia e rassicurandola, poi passai da mia mamma e infine da Steven. 
Alexa e Louis non si erano degnati neanche di scendere a salutarmi, di Alexa me l'aspettavo ma di Louis. Guardai per l'ultima volta le scale, per vedere se scendeva, ma non successe. Salimmo in macchina accompagnate da Luca, il quale ci avrebbe portato fino a casa di Nicole. 
Mandai un messaggio ad Andy. 
"Sono già in viaggio, ci sentiamo dopo" scrissi rapidamente ricevendo la sua risposta dopo 3 secondi. 
"Va bene, stammi bene xx" scrisse, sorrisi a vedere quel messaggio.
Andy era davvero una persona stupenda, giorno a giorno lo conoscevo di più e mi convincevo che era uno degli amici più simpatici che avevo.
Dopo un'ora di viaggio, arrivammo all'appartamento di Nicole.. niente di esagerato insomma, semplice e carino, scendemmo e Luca tornò a casa.  
Appena entrata in casa, Nicole me la mostrò, avevamo una stanza per tutte e due, era grande quindi non ci sarebbero stati problemi. 
[...]
«Nooo non credo AHAHAHA» mi disse scoppiando a ridere, eravamo sedute sul divano a raccontarci le nostre vite.
«Te lo giuro» scoppiai a ridere anch'io. Le stavo raccontando un aneddoto che mi successe tempo fa in Argentina. 
«Che figura di merda!» disse ancora ridendo. 
«Dio! NO BASTA NON FARMICI PENSARE TI PREGO AHAHAH» continuai a ridere, stavo proprio bene a stare con lei. 
Passammo tutta la serata a parlare di noi, senza pensare a Louis, a Kate o Andy. 
«Devo trovarmi un lavoro..» dissi alzandomi.
«Io ho qualcosa per te..» accennò lei con un sorriso.
«Vedrai domani, sono sicura che ti piacerà!» dicendo questo andammo a letto, non dissi più niente..ero molto entusiasta per il giorno dopo.
[...]
Entrammo dentro l'edificio moderno e misterioso.
«Nicole?» la chiamai ma lei non si girò continuava a camminare, ed io la inseguivo.
Ad un certo punto arrivammo ad una porta con scritto 'Studio di Registrazione'. I miei occhi si illuminarono. 
«No che figata!» esclamai contenta.
«Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto!» disse anche lei contenta.
Entrammo e c'era un signore, sui trent'anni, che si girò e ci sorrise.
«Nicole!» esclamò il signore.
«Papà!» corse lei ad abbracciarlo.. papà?
«Sophie lui è James, mio papà.. papà lei è Sophie» ci presentò e io mi limitai a sorridere a dire 'Piacere'. 
Mi disse che l'unica cosa che dovevo fare era offrire il mio servizio ai cantanti che andavano lì a registrare, dovevo sorridere tutto il tempo ed essere simpatica, un lavoro facile, no?
Era passata 1 e settimana e qualche giorno da quando ero qui con Nicole, le mie giornate erano molto impegnative visto che lo studio di James era abbastanza conosciuto e ci andavano un sacco di cantanti famosi e non a registrare. 
Con Harry mi sentivo tutti i giorni, e decidemmo che quel giorno sarebbe venuto a farmi visita, mi mancava così tanto.
Mentre aspettavo Harry, apparecchiai il tavolo e sistemai un po' la casa.. Avevo cucinato una cosa semplice ma ad Harry piaceva tantissimo. Nicole era andata a trovare Luca, o così mi aveva detto. 
Suonò il campanello e con un sorriso stampato in faccia andai ad aprire, la mia espressione però cambio quando vidi la persona che meno mi aspettavo di vedere in questo momento.
 
 
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Grazie a tutta la gente che legge la mia ff C: e grazie anche a tutti quelli che la seguono, e soprattutto recensiscono :)
Spero vi sia piaciuto anche questo, baci Monhi xx

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Capitolo 16
*** No more fears..no more crying. ***


Senza pensarci due volte chiusi la porta, lui però riuscì a fermarla con un piede.
«Cosa ci fai qui Louis? VATTENE» urlai, spingendo leggermente la porta contro di lui.
«Mi avevi promesso che mi avresti dato l'opportunità di spiegare.. ricordi?» urlò anche lui. 
«Già ma questo era prima che succedesse tutto questo casino, vattene!» stavo per scoppiare a piangere.
«Ti prego!» mi supplicò lui. 
Mollai la presa e aprii la porta, eccolo lì, bello come sempre. La voglia di saltargli addosso e abbracciarlo non mi mancava! Notai che non aveva più la gamba ingessata, ciò vuol dire che stava decisamente meglio. Mi spostai per farlo entrare, e chiusi la porta. 
«Dov'è Harry?» fu l'unica cosa che uscì dalla mia bocca.
Lui abbassò lo sguardo. 
«Non prendertela con lui, ti prego, voglio solo che mi ascolti»  disse sedendosi sul divano, così feci anch'io. Lo guardai e senza dire niente lui cominciò a parlare.
«Allora, avevo preparato un bel discorso e l'ho ripetuto così tante volte che non mi ricordo assolutamente niente.. Prima di tutto voglio dirti che mi sei mancata, e anche tanto, se sei andata via di casa per colpa mia.. ti prego ritorna! Mi dispiace così tanto tutto quello che è successo.. Mi dispiace aver picchiato Andy, so che lui è un bravo tipo.. e ti merita più di chiunque altro in questo mondo..» non si fermava più, mi venne da ridere ma ovviamente non lo feci. 
«Louis..» lo interruppi.
«No ti prego, lasciami finire. Ho mollato Kate il giorno stesso che te ne sei andata, il suo piano non ha funzionato» disse scuotendo la testa.
«Piano? Che piano?» chiesi curiosa.
«Kate.. non ti ha mai perdonata Sophie.. lei voleva solo farti del male, voleva farti soffrire e io sono stato al suo gioco.. Ora vai.. insultami, dimmi tutto quello che vuoi..» disse abbassando lo sguardo. 
La cosa non mi sorprese più di tanto, sapevo che Kate non mi aveva mai perdonato, e forse non lo farà mai. Ma quello che mi fece più male sentire è che lui sapeva tutto e che anche lui era disposto a farmi del male.
«Quindi volevi farmi anche tu del male?» dissi cercando i suoi occhi.
«No! Volevo solo starti più vicino e so che non era il modo ma .. cavolo mi dispiace.»
Mi alzai e andai verso la porta, volevo che se ne andasse, ma allo stesso tempo volevo ringraziarlo non so bene neanche il motivo. Era venuto solo per scusarsi, se fa tutto questo un minimo di bene mi vorrà, no?
Lui si alzò, capendo che doveva andare via. Quando ormai era fuori, mi guardò con uno sguardo dispiaciuto. 
«Louis.. mi sei mancato anche tu.» accennai un sorriso e chiusi la porta. 
Certo che chi mi capiva era proprio bravo.
Volevo Louis ma allo stesso tempo no.
Volevo abbracciarlo ma volevo anche picchiarlo.
Volevo dirgli quanto bene gli volevo ma volevo anche dirgli quanto male mi stava facendo.
Nella mia testa c'era solo una parola: CONFUSIONE!
Sentii vibrare in cellulare, sorrisi leggendo chi era.
«TU! Sei uno stronzo!» dissi trattenendo le risate.
«Sophie, mi dispiace ma Louis mi ha convinto! La proposta di mangiare insieme c'è ancora?» chiese con un tono pentito.
«Certo scemo, ma sei qui?» dissi ridendo.
«Aspetta, non sei arrabbiata?» chiese stranito. Non risposi.
«Aaah, comunque si sono sotto casa tua, aprimi!» disse chiudendo la chiamata. 
 
«Davvero buono! Cavolo era da tempo che non lo mangiavo!» mi disse contento finendo di mangiare. Io ero in silenzio, non stavo neanche a sentire quello che mi diceva Harry.
«Sophie, smettila di pensare a Louis!» urlò lui portandomi alla realtà, io scoppiai a ridere facendogli capire che aveva ragione, cavolo!
«Non sto pensando a lui, finiscila!» esclamai tranquilla.
«Si certo.. ma lo hai perdonato?»
«Perdonare? Manco mi avesse fatto qualcosa di grave, io non devo perdonare nessuno Harry, e faglielo capire!» dissi alzandomi mettendo i piatti nel lavandino.
«E allora perché sei andata via di casa?»
«Eravamo in troppi in quella casa, poi c'era Alexa.. sai che non la sopporto, mi mancava la mia indipendenza tutto qui.» spiegai, infondo era vero. 
«Anche Louis vuole andarsene..» disse alzandosi andando in salotto.
«Cosa? Perché?» mi incuriosii tanto.
«Neanche lui sopporta Alexa, continua a dirgli cosa fare o cosa no, penso proprio abbia già trovato dove vivere.» disse facendo un sorrisetto che non mi tranquillizzò per niente.
«E cioè?» chiesi.
«Ah non so, chiediglielo.»mi sorrise ancora.
«Ti odio Styles.» mi buttai su di lui.
Passammo il pomeriggio a parlare del più e del meno, come ai vecchi tempi, quando si fece tardi accompagnai Harry alla stazione dei treni, visto che non aveva la macchina (che sfigato, lo so). 
Ci salutammo dicendo che ci saremo visti tra un paio di giorni, e io lo minacciai dicendogli non fare mai più quello che aveva fatto oggi. Salì sul treno e io ritornai a casa, non era così distante, ma era già buio.. le strade di Londra erano vuote, non c'era più nessuno, nonostante fossero appena le 19:30. Mi incamminai a passo leggero verso l'appartamento ma all'improvviso sentii degli occhi fissi su di me, non volevo girarmi avevo paura. Accelerai il passo e giurai aver sentito il respiro di qualcuno dietro di me. Iniziai a correre, ma venni fermata da un ragazzo. 
Mi girai lentamente e questo aveva un cappuccio nero e notai anche che aveva un coltello in mano. Mi prese per i polsi, avvicinandosi pericolosamente a me per baciarmi, io lo respinsi ma lui era più forte di me. 
«Lasciami!» urlai disperata ma lui non parlava si limitava a darmi dei baci sul collo, iniziai a piangere, spingendolo con tutta me stessa. Mise una mano sotto la mia maglietta, toccandomi dappertutto, inutile dire che mi veniva da vomitare. 
Piangevo, piangevo e piangevo. 
Alle 19.30 era impossibile che non ci fosse nessuno, ma eravamo in una via spaesata, dalla quale non potevano passare macchine.
«Lasciami ti prego.» urlavo disperata. 
«Stai un po' zitta.» mi mollò uno schiaffo sulla guancia, che un po' mi fece perdere i sensi, mi spinse contro il muro, facendomi picchiare la testa contro di esso. 
Dopo questo sentii le sue mani allontanarsi dal mio corpo, chiusi gli occhi, cadendo per terra, con le lacrime agli occhi.. non capivo niente. Intravedevo, però, due figure maschili, uno sopra l'altro, che facevano dei movimenti bruschi. Aprii bene gli occhi e riconobbi subito chi era.
«TU NON DEVI PIU' TOCCARLA!» urlò picchiandolo ancora.
«Louis basta!» riuscii a dire con molta fatica. 
Lui mollò la presa vendendo verso di me, mi prese in braccio, dopodiché non mi ricordai più nulla. Tutto buio.
 
Mi svegliai e con molta fatica aprii gli occhi.
«Ehi, finalmente..» notai che avevo come cuscino le gambe di Louis, mi alzai subito, ma ogni volta mi faceva più male la testa.
«Ahaa che male» mi lamentai.
Lui mi fece stendere ancora sulle sue gambe, accarezzandomi i capelli, in quel momento però mi ricordai di tutto, e per un momento che il tizio fosse Louis, e che voleva farmi del male.
«Non toccarmi!» mi alzai di scatto e mi misi seduta portandomi le gambe al petto. 
«Dov'è Nicole?» riuscii a chiedere.
«Non è ancora tornata» mi disse con un tono calmo.
Lo stavo trattando di merda, era vero, ma non lo facevo apposta.. mi dispiaceva un casino.
«Louis scusami, io..» non mi lasciò finire.
«Sophie, va tutto bene, non ti preoccupare..ora, vai a dormire, sei stanca.» accennò un sorriso, un meraviglioso, strepitoso, bellissimo sorriso.
«Grazie Louis!» volevo abbracciarlo e dirgli davvero grazie ma avevo paura non di lui, ovvio, ma di me stessa.. avevo paura di come avrei reagito, non volevo che mi toccasse nessuno. 
Sentii vibrare il cellulare, era Nicole che mi diceva che non sarebbe tornata, era insieme a Luca. 
«Louis se vuoi puoi dormire nel letto di Nicole, è con Luca adesso..» di certo se sarebbe rimasto a dormire, non volevo che dormisse scomodo sul divano dopo tutto quello che aveva fatto per me. 
«Oh, grazie» disse alzandosi. Solo lì notai che aveva delle ferite. Aveva un taglio enorme sul braccio, sanguinava ancora un po' e intravedevo dei lividi sulla schiena, senza pensarci due volte gli alzai la maglietta, e rimasi scioccata.
«Louis!» urlai, lui si girò di scatto e si abbassò la maglietta.
Cia«Non è niente.» si difese lui.
«Ma sei matto? Cavolo vieni!» lo presi per mano e lo trascinai in camera, lo feci stendere sul letto a pancia in giù, presi un po' di ghiaccio e lo misi sui lividi.
«Sophie, fa.. davvero m..ale» disse con fatica. Lui era un ragazzo forte, non l'avevo mai visto debole come in questo momento, ciò vuol dire che gli faceva davvero male.
«Sshh, andrà tutto bene» lo rassicurai, lui dopo pochi minuti si addormentò, tolsi il ghiaccio e mi sdraiai sul mio letto, mi misi di lato, fissandolo, era proprio un angelo.
Dove avrei potuto incontrare una persona come lui? 
Si era preso cura di me, nonostante lui ne avesse più bisogno. 
E' proprio vero, l'amore arriva quando meno te lo aspetti.

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Capitolo 17
*** Here I am, asking you for one more chance. ***


A svegliarmi fu il rumore di un telefono, un messaggio forse, aprii gli occhi notando che Louis dormiva ancora, era tenerissimo.. ritornando alla realtà il telefono era quello di Louis, lo presi in mano per spegnerlo, ma vidi che gli era arrivato un messaggio.. di Kate.
'Louis mi manchi, dove sei? Torna da me, ti prego' c'era scritto. Non so per quale motivo andai a leggere i messaggi ricevuti, quasi tutti erano di Kate.
'Louis io ti amo torna'
'Amore perchè mi hai lasciata?' 
'Sophie è una stupida, lei non ti merita.. vieni da me'
'Louis cavolo per te morirei' 
Rimasi scioccata a leggere tutti quei messaggi. Iniziavo a pensare che Kate avesse un problema, sul serio.. era come fissata con Louis, e questa fissazione la faceva diventare un'altra persona, aveva bisogno di aiuto. 
«Ehii» sentii la voce di Louis appena sveglio. Avevo il suo telefono in mano, stavo violando la sua privacy, cavolo!
«Buongiorno.. scusa se l'ho preso è che non smetteva di suonare» mi giustificai, lui iniziò a ridere.
«Non ti preoccupare, belli i messaggi vero?» disse prendendo in mano il cellulare, vedendo che li stavo leggendo. Diventai rossa!
«Insomma!» dissi accennando un sorriso. 
«Non mi lascerà mai in pace!» disse fissando lo schermo del telefono, probabilmente leggendo l'ultimo messaggio arrivato. 
«Ha bisogno di aiuto Louis..» mi sedetti sul mio letto, fissandolo.
«Aiuto? Sophie, Kate mi fa quasi paura.. è vero ha bisogno di essere aiutata ma non penso che noi siamo le persone più adatte per farlo.»
«Hai ragione, ma dobbiamo trovare qualcuno che possa farlo.» 
«Dopo tutto quello che ti ha fatto, tu vuoi aiutarla?» mi chiese stupito.
«Lei non mi ha fatto niente Louis, è solo innamorata.»
«Della persona sbagliata» finì la frase. 
Un sorriso si dipinse sul mio volto, ero proprio felice di sentire quelle parole. 
«Ti fa ancora male?» chiesi cambiando discorso. 
«No, tutto grazie alla mia dottoressa!» sorrise contento. 
Io scoppiai a ridere.
«Si certo, se io sono la tua dottoressa tu cosa sei? Il mio eroe?» l'avevo veramente detto? Di solito questi pensieri li trattenevo dentro la mia testa, cavolo.
«In un certo senso.. si» si alzò e si sedette accanto a me. Prese il mio viso tra le sue mani, ma lo respinsi subito, ogni volta che mi toccava, vedevo la faccia del disgraziato che mi causò questo trauma. Lui, grazie al cielo, sembrò capirmi e si limitò a sorridermi. 
«Forza andiamo!» si alzò dal letto porgendomi una mano.
«Dove?» chiesi confusa ridendo.
«A fare colazione, ovvio!» fece un sorriso a 32 denti, oh mamma, aiuto, era proprio bello, sisi.
Mi alzai e mi cambiai, avevo dormito con gli stessi vestiti, come Louis. 
Mi portò da Starbucks, era da tempo che non ci andavo. Louis era proprio carino con me, era proprio vero lui..era il mio eroe. 
«Mi ha detto Harry che ti sei trasferito..» dissi sedendomi su una panchina difronte a Starbucks.
«Si.. solo che sono un vero disastro!» iniziò a ridere.
«Ahaha come mai?»
«Non so fare niente!» ammise. Scoppiai a ridere, Louis era proprio uno di quei ragazzi che lascia fare tutto agli altri,e ora.. ecco le conseguenze. 
Stavo bene con lui, forse è l'inizio di qualcosa? Lo speravo tanto, non mi importa se Louis adesso è il mio fratellastro, non mi importa se i nostri genitori e Alexa non saranno d'accordo, non mi interessa andare contro tutti. Mi interessa solo stare insieme a lui, poi tutto il resto non importa. 
Avrei dovuto dirgli tutto quello che provavo per lui, ma le parole non mi uscivano, era come se non volessero proprio uscire. Forse non ero pronta, e forse neanche lui lo era.. una sola cosa poteva migliorare le cose : IL TEMPO. 
«Oh mio Dio!» esclamò scioccato guardando dietro di me.
«Ehi cos'hai?» mi girai e vidi una cosa che non mi sarei MAI e poi MAI aspettata di vedere, ma che cavolo.
«Dimmi che non è vero..» mi rigirai con una faccia stupita verso Louis.
«Non posso farlo!» era scioccato quanto me, anzi forse un po' più di me.
Ci alzammo e andammo verso..
«Luca!?!» dissi quasi urlando.
«Andy!?!» Louis fece lo stesso.
I due si staccarono imbarazzati per la scena appena avuta. Ero scioccata davvero, mio fratello.. mio fratello era come Luca.. 
«Posso spiegare!» si alzò di scatto e si mise davanti a me.
«Devi spiegare!» replicai.
Guardai Andy e Louis, i quali capirono subito che dovevano dileguarsi, anche se, un po' di paura ce l'avevo... insomma Louis e Andy da soli insieme? Ma sentivo che questa volta potevo fidarmi di entrambi, andarono via e io e Luca ci sedemmo sulla panchina.
«Allora.. Sophie, mi dispiace che sei venuta a saperlo così..»
«Da quanto tempo va avanti questa storia?» chiesi.
«Da poco, fino un mese fa pensavo di essere attratto solo dalle ragazze, ma poi.. io e Andy.. beh ecco hai capito, mi piace, voglio stare con lui.. anche se so che alla mamma verrà un infarto!» rise.
Non ero nessuno per giudicare mio fratello, poi non ero la persona adatta per rimproverarlo. 
«Ma Nicole?» chiesi non curiosa, di più.
«Beh ecco, diciamo che ha mentito a tutti per ME. Ci conosciamo da anni, e quando le dissi della mia omosessualità, mi disse che avrebbe fatto di tutto pur di aiutarmi, e così fece..» 
«Capito.. lo dirai a mamma?» 
«No, o almeno non per ora! Ti prego di non dire niente, e con Louis.. ci parlo io!» mi supplicò.
«Non ti preoccupare, non dirà niente» lo rassicurai. 
Proprio in quel momento li vidi tornare, fortunatamente senza lividi! 
«Okay.. allora, noi andiamo.. Ci vediamo sorellinaaa!» Luca mi abbracciò, come faceva ai vecchi tempi. Sorrisi e ricambiai, salutai con un bacio sulla guancia Andy. Andarono via.
Louis mi guardava male, ma vedevo che tra poco sarebbe scoppiato a ridere.
«Che c'è?» chiesi confusa con un sorriso sulle labbra.
«Tu lo sapevi.. di Andy!» rimase serio ma allo stesso tempo voleva scoppiare a ridere.
«Io? Noooo, come fai a pensare quello?» dissi ironicamente. 
Lui, come mi aspettavo, scoppiò a ridere, si avvicinò a me.. sempre ridendo, era vicinissimo al mio viso, ma invece di baciarmi, iniziò a farmi il solletico, il mio punto debole. 
«Non devi dire bugie!» continuò ridendo, sempre facendomi il solletico.
«Smettilaaaaa!» urlai senza smettere di ridere.
«Solo se ammetti che l'hai fatto per farmi ingelosire!» continuò lui.
Lo guardai incredula.
«Farti ingelosire?AHAHAH ma ti senti? Chi pensi di essere?» dissi isterica.
«Si ok..» disse lui accennando un sorriso, come per farmi tacere. 
«Beh.. quella volta con Alexa, neanche tu scherzavi »
«Cosa?» disse lui ridendo imbarazzato. 
«AAAAHA! LO SAPEVO! AHAHAH Louis, tu sapevi benissimo cosa vagava nella mia mente quando vi vidi insieme, nonostante ciò tu avevi continuato a ridere e scherzare insieme a lei, come fidanzati!» feci un sorriso soddisfatto!
«Cosa? No..non è vero.. Facciamo che nessuno dei due era geloso okay?» si difese lui.
«Come vuoi!» sorrisi, tanto ormai sapevo già la verità.
Dopo aver parlato un po' chiesi a Louis di accompagnarmi al lavoro, volevo sapere cosa ne pensasse. 
«Uno studio di registrazione?» chiese stupito entrando nell'edificio misterioso. Andammo nell'ufficio di James.
«Ehi Ciao James, lui è Louis (SE LO LEGGETE A VOCE ALTA FA STRANO DIRLO, AHAHAHA)» dissi mentre Louis stringeva la mano di James.
«Louis lui è James, il mio capo nonché papà di Nicole» 
«Piacere signore» sorrise Louis.
«Chiamami James, per favore.. Sophie cosa ci fai qui? Oggi è il tuo giorno libero» 
«E' vero ma volevo far vedere a Louis un po' lo studio.. posso?» chiesi con occhi dolci.
«Okay ma non toccate niente!» disse per poi sorriderci.
Uscimmo e andammo in una stanza, dove dove c'era un cantante principiante che registrava il suo primo disco, restammo dall'altra parte guardando attraverso il vetro come cantava. 
«Sophie so che è il tuo giorno libero ma ho bisogno che mi aiuti, sono arrivate delle pop star, ho bisogno dei tuoi sorrisi che li fanno tranquillizzare» iniziò a ridere, e insieme a lui Louis, guardai quest'ultilmo come per chiedere permesso.
«Tranquilla, vai.. io starò qui a guardare» mi sorrise. Gli diedi un bacio sulla guancia, e uscii seguendo James.
«Allora di chi si tratta?» chiesi mentre ci avviavamo in un'altra stanza.
«Mah.. dei Jonas Brothers!» disse come se fosse la cosa più normale, io invece ero sotto shock.
«I Jooo-onas Brother..s?» balbettai. Lui scoppiò a ridere e annuì. Cavolo, li ho sempre ammirati molto. E poi ho sempre avuto una cotta per uno dei fratellini, Nick, mi sarà passata? 
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Capitolo 18
*** Hold on. ***


Entrammo nella stanza buia e intravidi 3 corpi, i loro, ovviamente. 
«Ehi ciao ragazzi, lei è Sophie.. tutto quello di cui avrete bisogno, chiedete a lei!» disse James sorridendo e così feci anch'io. 
«Ciao Sophie, mi porteresti da bere?» chiese gentilmente Kevin, il ricciolino. Io annuii ma Joe, il moro 'sexy', mi fermò con la sua voce. 
«Non hai le gambe per caso?» disse guardando male il fratello. 
Io scoppiai a ridere.
«Va tutto bene, è il mio lavoro!» li rassicurai con un sorriso, e uscii per prendere da bere. Nick era sempre bello, cavolo, con quell'aria innocente, era la perfezione. 
Mi avviai alla macchinetta, ma sentii una melodia provenire dalla parte opposta di dove mi trovavo.
 
'Se non lo dico ora impazzirò 
 
Sto lasciando quello che volevo prendere 
 
Scusami l'urgenza ma sbrigati e aspetta 
 
Il mio cuore sta iniziando a crollare.'
 
Ohhh, sii il mio tesoro ed io mi prenderò cura di te.'
http://www.youtube.com/watch?v=G2kS4_jVgLs&list=UUz0Lv0TGa4mgJ1nfqZfsntA&index=0&feature=plcp giusto per farvi piangere un po' D: ahaha (video mio (:  )

 
 
Mi paralizzai davanti alla porta, era.. era la voce di Louis.
Iniziai a tossire, come per dirgli che ero dietro di lui. Si girò, e si fece rosso pomodoro, sorrisi.
«Perchè non me l'hai mai detto?» mi avvicinai a lui, abbassando la voce visto che i ragazzi continuavano a registrare.
«Non ha importanza» si giustificò lui.
«Ma sei matto? Hai una voce pazzesca Louis! C'è qualcos'altro che non so di te?» lo guardai incuriosita ridendo sotto i baffi.
«Smettila Sophie, non è niente di che davvero.. ora basta..» sembrava infastidito. 
«Okay, come vuoi, ora vado» girai i tacchi e uscii dalla stanza. 
Non c'era motivo per trattarmi così, avevo fatto solo una domanda.
Presi l'acqua per Kevin e tornai da loro.
«Eccoti!» dissi porgendogli la bottiglietta d'acqua. Lui mi ringraziò e andarono dall'altra parte della stanza, iniziarono a cantare. 
Dopo una buona mezz'ora James mi disse che potevo andarmene e che sarei potuta rimanere a casa il giorno dopo, lo ringraziai e salutai i Jonas. Che bella sensazione! 
Uscii e Louis era lì fuori che mi aspettava. 
«Ehii» dissi sedendomi accanto a lui. Non ero proprio la solita ragazza rancorosa.
«Ehii Sophie..» disse sorridendomi, con uno sguardo pentito.. forse.
«Ti volevo chiedere scusa per prima, non so cosa mi è preso..»
«Non ti preoccupare va tutto bene Louis» dissi guardandolo negli occhi. Magari un giorno me ne avrebbe parlato meglio, magari il giorno in cui si fiderà completamente di me, mi dirà tutto.
Ci alzammo e ci avviammo verso casa mia. 
«Non sai chi ho conosciuto!» dissi quasi urlando e ridendo, lui mi guardò male per poi scoppiare a ridere e dire 
«Chi?»
«I JONAS BROTHERS!» dissi seria, per poi ridere ovviamente. Lui fece una smorfia e non rise, strano. 
«Niente di che!» si limitò a dire.
«Scherzi? Sono fortissimi!» li difesi, infondo mi piacevano un casino!
«Si certo!» continuò lui.
«Eddai! Poi sono anche carini!» 
«Ecco lo sapevo! Ti piacciono solo per la bellezza!» disse fermandosi e facendo la voce 'AAAAHA TI HO SGAMATA' (?).
«Cosa? No! A me piace anche la loro musica, ma tempo fa ebbi una cotta per Nick..» confessai. 
«Nick?» chiese confuso.
«Uno dei cantanti! Ma ormai mi è passata!» dissi insicura, mi era passata davvero?
«Si? Non sembra!»
«Andiamo Louis! A quale ragazza non piace Nick Jonas!?» chiesi come se fosse la cosa più ovvia del mondo!
«Ad Alexa!» disse lui molto sicuro. 
Scoppiammo a ridere.
«Beh lei è un caso a parte!» mi difesi. Eravamo arrivati, finalmente, entrammo e mi ritrovai Nicole in cucina.
«Ciaooo!» urlò lei prendendo dei piatti e mettendoli sul tavolo.
«Ei ciao Nicole!» dicemmo in coro io e Louis.
«Ho cucinato, volete?» ci chiese gentilmente, annuimmo e ci sedemmo a mangiare. 
Nicole mi chiese scusa per avermi mentito, l'aveva fatto per Luca, era una buona amica, no? 
Finimmo di mangiare e Louis ci disse che doveva andare, doveva prendere le ultime cose da casa per portarle nel suo nuovo appartamento che guardate A CASO era a 10 minuti dal nostro. 
Lo salutai con un bacio sulla guancia, che a lui sembrò infastidire un po', perché si aspettava altro, ma noi non stavamo insieme.. o si?
«Cosa mi combinate voi due?» chiese Nicole appena Louis uscì.
«Cosa?» dissi mentre pensavo a cosa avrei potuto inventarmi.
«Sophie, non mentirmi.. so cosa vogliono dire quegli sguardi!» disse soddisfatta della sua frase io andai verso i divani, presi un cuscino  e glielo lanciai.
«Non succede niente, mongola» dissi ridendo, lei ci credette poco e si dileguò andando in bagno per farsi una doccia.
Io ne approfittai per mandare un messaggio.
'Ehi ciao, ci possiamo vedere? Ho bisogno di parlarti, è urgente.'
Digitai rapidamente sui tasti del mio Blackberry e lo inviai, mi arrivò subito la risposta.
'Sophie? Che sorpresa! Comunque si va bene ci vediamo domani!' 
mi rispose subito, sorrisi soddisfatta, risposi indicando il luogo dove ci saremmo incontrati. 
 
Ero al parco dietro casa mia, su una panchina, aspettandolo impaziente, solo LUI avrebbe potuto darmi una risposta a tutto.
«Sophie!» sentii una voce dietro di me, sospirai, pensavo non sarebbe venuto.
«Steven!» mi alzai abbracciandolo. 
Si, avevo bisogno di parlare con lui, assolutamente. Parlammo per un po', mi chiese un po' di cose riguardo la mia sistemazione dopo mi decisi di chiedergli..
«Steven, perché Louis non canta più?» chiesi tutto d'un fiato, lui rimase paralizzato sentendo la mia domanda, come se gli avessi chiesto qualcosa di anormale. 
«Vedi.. la mamma di Louis, Leona, suonava la chitarra e cantava davvero bene, infatti fu lei a trasmettergli quella passione.. la musica.» spiegò.
«Ho chiesto perché non canta più..» dissi con un tono calmo non volevo sembrare scontrosa.
«Giusto.. dopo che io e Leona divorziammo, lei non volle sapere più niente di me.. nè di Alexa e tanto meno di Louis, i ragazzi avevano scelto di vivere con me e lei sentì tradita, in qualche modo.. e se ne andò di casa, senza dire niente, sono anni che non la vediamo, che non sappiamo niente di lei..» disse come se fosse una cosa da niente.
«E perché Louis ha smesso di cantare?» chiesi per la terza volta, non mi aveva ancora risposto, cavolo.
«Quando lui canta gli viene in mente sua mamma.. E Louis non vuole sapere niente di lei, e per questo che ha smesso..» disse agitato, come se si sentisse in colpa. 
Era tutto così stupido, aveva una gran voce..non avevo mai sentito una voce come la sua, superava perfino in Jonas Brothers, e detto proprio da me, vuol dire che la sua voce era MERAVIGLIOSA. 
«Ma voi due avete chiarito?» mi chiese all'improvviso.. se avevamo chiarito? Avevamo chiarito eccome!
«Si..» mi limitai a dire sorridendo, lui sembrò compiaciuto. Pensava che finalmente suo figlio avesse fatto pace con la sua figliastra, si era vero avevamo fatto pace, ma non come Steven o mia mamma credevano. 
Rimasi un po' ancora con Steven e dopo tornai a casa.
Stavo pensando di fare una cosa magari un giorno mi avrebbe ringraziato, magari un giorno mi avrebbe uccisa, ma volevo rischiare. Per lui sarei disposta a fare di tutto, e non sapevo neanche il perché, cioè forse lo sapevo, ma non volevo accettarlo.

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Capitolo 19
*** But... she's my bestfriend. ***


«Voglio le prove Sophie, solo così potrai dimostrarmi la sua capacità!» mi disse James con un tono serio.
«Prove? Che tipo di prove?» chiesi.
«Non lo so, un video o qualcosa del genere!» disse lui ridendo, anche se da ridere c'era ben poco!
«Okay..» sbuffai. Sarà impossibile fare un video mentre cantava, come cavolo avrei fatto? 
James mi aveva detto che se era davvero bravo come dicevo io, ci avrebbe aiutato a fargli registrare un singolo. Cioè un singolo? AVETE CAPITO? Sarebbe fantastico! 
Tornai a casa, Nicole non era ancora arrivata e in quel momento mi squillò in cellulare.
«Ciao Louis!» dissi sorridendo.
«Ehi ciao» dissi a bassa voce.
«Va tutto bene?» chiesi preoccupata.
«No cioè si.. KATE.» si limitò a dirmi.
«Kate? Cosa c'è con Kate?» non stavo capendo nulla.
«Sono da te tra 10 minuti» chiuse la chiamata senza lasciarmi rispondere.
Dopo 15 minuti suonò il campanello, lo feci entrare, era pallido in faccia.
«Louis mi stai spaventando..» dissi sedendomi sul divano.
«Mi ha chiamato Lauren..»
«La mamma di Kate? Cosa voleva?» chiesi ancora più stupita di quel che ero.
«Kate non sta bene.. l'hanno rinchiusa in un centro psichiatrico» si decise infine a dirmi.
Kate in un centro psichiatrico? Cosa? 
«E' ossessionata da me.. non smette di dire il mio nome, e dice che stiamo insieme..»continuò lui, alcune lacrime invasero il mio viso, non riuscivo neanche a parlare. 
«Lauren mi ha chiesto di andare a farle visita..» mi disse con tono impaurito, perché lui infondo aveva paura di Kate.
«Devi andarci!» esclamai senza pensare a niente, se c'era una persona che poteva aiutarla, era Louis!
«Devo fingere di essere il suo ragazzo, Sophie!» 
Avrei sopportato tutto questo? Restammo un paio di secondi in silenzio..
«Devi farlo Louis.. è per il suo bene.» dissi asciugandomi le lacrime.
«Sei sicura?» mi guardò negli occhi. No! Non ero sicura, non volevo vederlo tra le braccia di un'altra, tra le braccia della mia ex migliore amica, tra le braccia della sua ex ragazza. Ma non potevo essere così egoista, lei stava male veramente.
«Si, mi fido di te..» mi alzai e lo abbracciai. 
Devo dire che il nostro rapporto era strano, stavamo insieme o no? Mi piaceva andare con calma.. soprattutto con lui. 
Lui mi strinse tra le sue braccia muscolose, portandomi sicurezza. 
«Era quello che volevo sentirmi dire!» disse sorridendo, io non risposi e lo strinsi di più a me.
«Louis..» lo chiamai, eravamo ancora abbracciati.
Lui si limitò a dire un 'Mmm?!'
«Ma noi.. cosa siamo?» riuscii a dire, finalmente avevo trovato il coraggio.
«Quello che vuoi tu!» si staccò da me facendo un sorriso Colgate (?). Non era proprio quello che volevo sentire. Infatti lo guardai male per alcuni secondi e lui capì.
«Voglio dire..» si chiarì la voce, risi. «Sophie McKessie vuoi essere la mia ragazza?» chiese serio.
Feci finta di pensarci su.. «Mmm.. certo che voglio Louis Tomlinson!» mi avvicinai al suo viso e ci baciammo, finalmente. Il nostro primo bacio. Quanto avevo aspettato questo momento? Quanto desideravo le sue labbra?
«Sembra che ci stiamo sposando!» si staccò da me scoppiando a ridere.
«Già!» risi anch'io imbarazzata. 
Per un minuto, o secondi, quello che era durato quel bellissimo bacio, ero riuscita a dimenticarmi del mondo intero, pensavo solo a Louis, ma subito dopo che si staccò da me, mi venne in mente Kate. 
«Quando devi andare a trovarla?» chiesi mentre mi sedevo sul divano, più tranquilla, più sicura di me stessa.
«Domani mattina, vuoi venire con me?» 
«Non posso, lavoro.. poi è meglio se Kate non mi vede, almeno per ora..» dissi a malavoglia visto che avevo voglia eccome di andare con Louis, volevo vedere come stava Kate, ma soprattutto volevo vedere cosa facevano.. mi fidavo di Louis ma non di Kate, ed era comprensibile la mia agitazione, no? 
«Sta' tranquilla Sophie, andrà tutto bene!» mi riabbracciò.
Sarei dovuta andare contro Alexa, Steven, MIA MAMMA, i miei zii, cugini, nonni, contro tutti ma ero disposta a farlo e forse.. forse perché mi stavo innamorando, mi stavo innamorando di Loius Tomlinson, il mio fratellastro, chi l'avrebbe mai detto.
 
'Sto andando da lei, ci sentiamo dopo, stammi bene xx' diceva il messaggio, mi scappò un sorriso.
«Qualcuno è innamoratoooo!» urlò Kevin. 
Alzai lo sguardo e scoppiai a ridere. Era incredibile, li conoscevo da solo tre giorni e mi sembravano i ragazzi più simpatici del mondo, non erano per niente delle celebrità, li trattavo come tre ragazzi normali.
Senza badare alle parole di Kevin, risposi al messaggio.
'Va bene, stai attento Louis, a dopo x' inviai il messaggio e misi il telefono in tasca.
«Allora chi è?» continuò Kevin.
«Non dovreste registrare voi?» chiesi ridendo.
«James ci ha detto di aspettare, per cui noi aspettiamo!» si difese lui. Non ero pronta per raccontare la mia storia ai Jonas, strano da dire. 
«Prima o poi lo conoscerete» mi limitai a dire. Joe fece per ribattere ma arrivò James dicendo che dovevano andare a registrare un po'.
Stranamente, Nick, non mi aveva MAI parlato, se non per dirmi un semplice 'Buongiorno' o 'Ciao' o un 'Grazie', cosa davvero strana, ma non ci feci tanto caso, la mia cotta per Nick era ormai passata.
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Capitolo 20
*** Rosso... rappresenta l'amore. ***


«E non sei neanche un po' gelosa?» mi chiese Nicole, mentre mangiavamo un delizioso gelato al cioccolato.
«No, insomma.. io mi fido di Louis..» 
«E di Kate?» sembrò leggermi nel pensiero. Rimasi in silenzio, non mi fidavo di Kate per niente, e Louis lo sapeva bene, per cui non dovevo preoccuparmi.
«Ecco lo sapevo.. stai attenta Sophie.. comunque, quando mi fai conoscere i fratellini Jonas?» mi chiese con sorriso a 32 denti!
«Nicole.. sei la figlia del loro produttore, puoi andare lì quando vuoi senza bisogno di me..!» dissi ridendo.
«Giusto.. ma mi vergogno!» scoppiò a ridere. 
«Quanto sei scema! Vieni quando vuoi e te li presento» accennai un sorriso e lei annuì contenta.
Finii di mangiare il gelato, e mi misi seduta sul divano ad aspettare una chiamata o un messaggio da Louis, che però, non arrivò. 
'Ehi Styles, come butta? Manchi' digitai rapidamente e lo inviai. 
'Ehi McKessie! Tutto bene, sto andando a prendere da mangiare per Stè, tu? Come stai? Con Louis tutto apposto?' ma che cazzo ero io? Sembrava che tutti potessero leggermi nel pensiero, cavolo.
'Ahah mi raccomando trattala bene! Eeeeh quando ci vediamo?' mi limitai a scrivere.
'Scherzi? La tratto sempre bene, mi offendi con queste frasi, donna! Uhhhh, qui c'è qualcuno che sta male! Comunque domani appena sono libero faccio un salto in centro' sorrisi nel leggere quel messaggio. Quanto era stupido? 
'Cosa? No.. aaaah! Comunque va bene, a domani allora! Buonanotte Styles :)' scrissi e dopo due secondi mi arrivò la sua risposta.
'Notte Mc Mc McKessie!' si ok, era decisamente stupido. 
Mi sentivo proprio strana, senza sapere neanche il perché. Non vi capita mai di fermarvi e pensare un minuto alla vostra vita? A pensare a quello che avete passato e quello che potrà capitarci? Stare sette anni fuori da Londra mi ha fatto solo bene. Quando andai via avevo solo 14 anni, buffo no? Andai a vivere da mia nonna, a Caracas, Venezuela perché mia mamma era malata, aveva una malattia strana, e dovettero ricoverarla per anni, mio fratello e Stephany erano anche loro minorenni quindi non potevano prendersi cura di me, loro andarono a vivere dai miei zii, ma rimasero in Inghilterra. Appena compii 18 anni, decisi che viaggiare sarebbe stato il mio futuro e insieme a due mie amiche, incominciammo a viaggiare per tutto il Sudamerica.. bei momenti :) 
A portarmi a terra fu il mio telefono, vibrava. 
«Pronto?»
«Ehi ciao Sophie..» era Louis, sorrisi.. pensavo si fosse dimenticato di me.
«Allora sei vivo!» dissi ironicamente.
«Si scusa, è che non ho avuto tempo per chiamarti» disse abbassando la voce. Tempo per chiamarmi?
«Stai tranquillo..» mi limitai a dire. C'era qualcosa che non andava..
«C'è qualcosa che non va Louis?» mi decisi a chiedere.
«No.. è solo che.. è stata una lunga giornata!» mi disse con un tono di voce stanco.. magari era vero, era solo stanco.
«Allora vai a riposarti.. ci vediamo domani..?» 
«Non posso, devo andare ..da.. Kate» BUM! Colpo al cuore, andava bene una volta.. ma avrei sopportato un'altra volta che si vedessero? 
«Ah» mi limitai a dire.
«Mi dispiace così tanto, ma sei stata tu ad incoraggiarmi per andare da lei, Sophie» disse con un tono calmo, io invece mi stavo innervosendo. 
«Ehi hai ragione.. non fa niente dai.. ci vediamo un altro giorno.. ora vado.. Notte.» non lo lasciai rispondere perché misi giù. 
Ero incavolata, incazzata, arrabbiata, furiosa. Ed era tutta colpa mia.  Solo una ragazza come me può permettere al suo ragazzo di vedere la sua ex, ma lo stavo facendo per il bene di Kate, no? Decisi di farmi una doccia per cacciare via i pensieri brutti, dopodiché andai a letto, salutando Nicole, e non so come ma riuscii ad addormentarmi. 
 
«Bene ragazzi lei è Nicole!» dissi spostandomi per presentare per bene Nicole che si era nascosta dietro di me. 
«Ciao!» disse Kevin con un sorriso a 32 denti, come sempre, era il più socievole. Nicole sorrise, imbarazzata per poi salutare Joe e infine Nick, il quale sembrava molto nervoso.
«Ragazzi, dobbiamo registrare!» disse James chiamandoli, loro si girarono e sorrisero, dopodiché ci salutarono.
«Stai bene?» chiesi a Nicole ridendo. 
«Ni.. vale come risposta?» accennò un piccolo sorriso.
«Mmm, forse ma mi dovresti spiegare»dissi confusa. 
«Nienteeee...» disse sorridendo e scappando da me. Potevo rincorrerla ma James mi chiamò, dannazione, erano arrivati altri cantanti e dovevo come si dice.. ah si.. lavorare! 
Dopo due ore di un 'duro' lavoro, James mi concesse una pausa. 
'Ehi Sophie sono in centro, dove sei?' mi arrivò un messaggio da Harry.
'Ehi vieni a questo indirizzo, a dopo' scrissi anche l'indirizzo dello Studio e lo inviai, lui non sapeva dove lavoravo, sarebbe stata una sorpresa.
Dopo vari minuti arrivò la tipa della Reception dicendomi che c'era qualcuno che mi cercava, sorrisi e andai fuori. 
«Harreeeeh!» urlai abbracciandolo, lui si guardava intorno stranito, mi venne da ridere.
«Perché non mi hai mai detto che lavori QUI?» disse sbarrando gli occhi.
«Ehm.. perché non me l'hai mai chiesto!» dissi scoppiando a ridere.
Restammo lì per un paio di minuti, quando non fu James ad interrompermi dicendo che la mia non piccola pausa era già finita, dissi a Harry di aspettarmi lì, il mio turno sarebbe finito tra poco. Infatti dopo poco terminò il mio maledetto orario di lavoro, uscii dalla stanza con i Kevin, Joe e Nick, e mi avvicinai ad Harry che stava parlando con Nicole.
«Ehi eccomi!» dissi facendolo spaventare da dietro, lui si girò lentamente.
«Mi hai fatto spaven-» non riuscì a finire la frase perché rimase sotto shock nel vedere i 3 ragazzi.
«Sophie..» sussurrò, 'stupido' pensai..perché i Jonas erano proprio davanti a noi, potevano sentirlo benissimo. 
«Loro sono i Jonas Brothers?» disse fissandoli incredulo e sussurrando. Io scoppiai a ridere.
«Si siamo noi!» disse Joe sorridendo. 
Ad Harry scappò un «Oh mio Dio!» facendo ridere a tutti. 
Non mi aveva mai detto di essere un loro fan, o qualcosa del genere. Decidemmo di andare a mangiare tutti e sei, Nicole e Nick spesso parlavano tra di loro, scherzavano e ridevano... non che la cosa mi desse fastidio ma mi chiedevo come mai con lei parlava apertamente e invece con me.. era chiuso. 
Vrrrib (?) Mi vibrò il telefono.
Numero: Louis.
'Girati' c'era scritto, mi girai lentamente e vidi che all'ingresso del ristorante c'era lui, senza dare spiegazioni a nessuno mi alzai e andai da lui. 
«Louis!» mi buttai su di lui, abbracciandolo forte, lui però non ricambiò perché teneva le mani dietro la schiena.
«Queste... sono per te!»disse porgendomi una mazzo di fiori di tutti i colori, non risi per educazione ma cavolo c'erano proprio tutti i colori!
«Come hai fatto a sapere che ero qui?» chiesi prendendo in mano i fiori.
«Mmmm» disse lui.
«Harry» sospirai, lui accennò un sorriso. Ci sedemmo su una panchina. 
«Non prendermi per matto.. c'è un perché se tutti quei fiori sono diversi» disse ridendo.
«Meno male che l'hai detto perché lo stavo pensando davvero!» scoppiai a ridere.
«Allora..» disse lui prendendo un fiore giallo. 
«Allora sai cosa rappresenta il fiore giallo?» mi chiese con un sorriso io scossi la testa. «Rappresenta la soddisfazione e l'allegria in una coppia» mi venne naturale  sorridere e gli diedi un bacio a stampo, lui mi porse la rosa prendendone un'altra, quell'azzurra.«Azzurro significa ringraziamento, ed io ti ringrazio per esserti fidata di me» gli diedi un altro bacio a stampo, sorridemmo. «Bianco perché rappresenta la purezza e la pace, ed io non chiedo altro» mi faceva male la faccia di tanto sorridere, davvero. Gli diedi un altro bacio.  «E per ultimo ma non meno importante.. rosso. Significa amore e rispetto!» Mi porse l'ultima rosa e questa volta ci baciammo per davvero, avevo forse il miglior fidanzato del mondo?
«Ma cos'è? Ti sei mangiato Wikipedia?» risi.
«Non rovinare questo momento!» disse lui ridendo, attaccandosi alle mie labbra. 
«Grazie, grazie davvero Louis» lo abbracciai e lui ricambiò. 
Restammo lì ancora per un po' e poi decidemmo di tornare al ristorante, così potevo finire di mangiare anche se non avevo per niente voglia. Entrammo, mano nella mano, e ci dirigemmo verso i ragazzi.
«Ciaooooo!» dissi quasi urlando, Joe scoppiò a ridere mentre Harry si spaventò. 
«Ragazzi» dissi rivolgendomi ai fratellini «Lui è Louis, Louis loro sono Kevin, Joe e Nick» dissi con un enorme sorriso.
«Piacere» accennò un sorriso Louis, stringendo le loro mani. 
«Sono più bello io!» mi sussurrò Louis all'orecchio, scoppiai a ridere. 
«Si!» dissi per farlo tacere. Ed era vero, nessuno era all'altezza di Louis, il mio Louis. 
Dovevo mettere in atto il mio piano. 
«Nick!» lo chiamai alzandomi e allontanandomi dal tavolo, Louis mi guardò male ma lo rassicurai con un sorriso.
«Dimmi» disse quando ormai mi aveva raggiunto.
«Ho bisogno che tu mi faccia un grosso favore» lo guardai con occhi dolci e lui sorrise.
«Di che si tratta?» bene, mooolto bene.


___
Ciaaaau, allora volevo ringraziavi, davvero.. mi fa piacere vedere così tante visite a tutti i capitoli *piange* ma recensite vi prego ç_ç ho bisogno di sapere i vostri pareri :3
Detto ciò.. adios, alla prossima :3
Monhi xx

 
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Capitolo 21
*** Because Of You. ***


«Siete sicuri che possiamo entrare anche noi?» chiese Louis.
«Stai tranquillo..possiamo eccome!» lo rassicurò Nicole. Eravamo tornati allo Studio, entrammo in una stanza, piccola e buia, dove c'erano tante chitarre. Ci sedemmo in cerchio.
«Vi facciamo ascoltare qualcosa del nuovo album» disse Kevin, prendendo una chitarra, lo stesso fecero Nick e Joe. Iniziarono a suonare e a cantare, erano una forza insieme quei 3! Finirono e io, Harry e Nicole applaudimmo.
«Voi cantate qualcosa?» disse Nick, pregai per sentire un 'SI' da Louis. 
«No» disse secco. Cazzo. 
«Io si!» urlò Harry, lo fulminai con lo sguardo ma a lui non importò.
Iniziò a cantare 'Valerie' di Amy Winehouse, accompagnato dai fratelli, ovviamente non potevo negare quanto fosse bravo Harry, ma io volevo sentire Louis, il quale li fissava divertito. Guardai Nick e lui posò il suo sguardo sul mio e fece come per dire 'Mi dispiace' io gli sorrisi come per dire 'Non fa niente'. Sarebbe stato non difficile, di più! dimostrare a James il talento di Louis ma dovevo farcela. 
«Forza andiamo!» disse Louis scocciato, bella merda. Ci alzammo tutti, salutammo i Jonas, mentre Harry portò a casa Nicole, alla quale diedi i miei bellissimi fiori, così poteva metterli in acqua subito. Mentre noi due decidemmo di andare a fare un giro.
«Come va con Kate?» mi venne da chiedere. 
«Non vuoi sapere!» disse con un tono calmo ma allo stesso tempo scocciato.
«Si che voglio! E' .. era la mia migliore amica Louis!» 
«Hai ragione.. comunque, crede che siamo ancora fidanzati» disse senza guardarmi negli occhi. 
«E non ti ha parlato di...me?» 
«Si.. e sai cos'è la cosa strana?» disse fermandosi in mezzo alla strada. Io scossi la testa.
«Che non è arrabbiata con te, cioè pensa che siete ancora amiche, e mi ha anche chiesto perché non sei andata a trovarla..» 
Che grande cazzata, nel mondo di Kate.. io ero ancora la sua migliore amica e lei stava ancora con Louis.
«Credi che dovrei andarci?» chiesi prendendo a camminare senza una meta.
«Non lo so.. magari domani che hai il giorno libero, andiamo insieme.. se ti va, certo..» mi propose lui. 
«Mmm.. va bene.. perché no? Infondo non si ricorda niente, no?» Lui mi sorrise e mi abbracciò.
Quanto bene potevo volergli? Avevo paura, tanta paura di essere solo una povera illusa, ma c'era qualcosa dentro di me che mi diceva che lui era quello giusto, quello che non mi avrebbe lasciato andare così facilmente, quello che teneva davvero a me. 
 
«Ci siamo.. sei sicura di volerlo fare?» eravamo appena arrivati alla struttura dove si trovava Kate, faceva quasi paura quel luogo. Sorrisi a Louis, e lui mi trascinò dentro, andò dall'infermiera chiedendo dove fosse Kate e ci disse che era in giardino, presi un bel respiro e ci incamminammo là. Era seduta sul prato a guardare i fiori, rideva e parlava da sola, notai una Kate diversa..quasi mi si spezzò il cuore al vederla così e questo perché era tutta colpa mia. 
«Ciao Kate!» disse piano Louis per non farla spaventare. 
«Amore!!» si girò lei alzandosi, buttandosi tra le braccia di Louis, dandogli un bacio a stampo, cazzo. 
Lui si lasciò andare, ma tanto era solo un semplice bacio a stampo ..no?
«Guarda chi ti ho portato!» Disse Louis, sembrava davvero comprensivo, e le ero grata per questo. 
«Sophie!» disse staccandosi da lui e venendo ad abbracciarmi, la strinsi tra le braccia, da quanto non sentivo quest'effetto? Insomma, Sophie che mi abbracciava non era una cosa da tutti i giorni.
«Kate! Ti vedo bene!» dissi staccandomi da lei.              
«Anche tu, sei bellissima» mi sorrise. 
Rimanemmo lì per un paio di ore a parlare del più e del meno, insieme a Louis, finché non arrivo l'ora di andare via. Salutai Kate con un bacio sulla guancia, promettendole che sarei tornata a farle visita, mentre lei salutò Louis con un bacio, un vero bacio.
«Ei tutto bene?» mi chiese lui una volta fuori dalla struttura. 
Cosa potevo dirgli? Di certo non era sua la colpa, tanto meno di Kate.. solo mia. 
«Si» gli sorrisi rassicurandolo. Capii che non sarebbe stato per niente facile avere Kate in mezzo ai piedi. 
[...]
«Forza andiamo!» mi disse Louis incitandomi a scendere dalla macchina. Mia mamma e Steven avevano organizzato una specie di cena familiare e ovviamente non potevamo mancare, solo che mi sentivo davvero strana, avrei dovuto mentire a tutti. 
A cena erano tutti tranquilli, tutti tranne Alexa. 
«E.. Sophie.. stai ancora insieme ad Andy?» mi chiese lei. 
«Certo!» gli sorrisi. Luca diventò molto nervoso dopo quella domanda. Lei sembrò irritarsi e si alzò dal tavolo andando via, meno male, una in meno, pensai.
«Sono contenta che ora andiate d'accordo!» si intromise mia mamma. Sorridemmo entrambi. 
«E' bello anche che ti preoccupi per lui.. mi dispiace se sono stato troppo diretto l'altro giorno.» si scusò Steven. Cavolo no! Louis non doveva saperne niente di questa storia, infatti mi guardò con aria da 'che cavolo sta dicendo?' e io non sapevo che fare.
«Non fa niente..»mi limitai a dire. Finimmo di mangiare, dopodiché io e Louis andammo a casa. 
«Hai visto mio papà?» disse ad un tratto, mi fece spaventare perché eravamo in macchina da un paio di minuti e nessuno dei due aveva ancora proferito parola.
«Si» abbassai lo sguardo. 
«Sophie, cosa vi siete detti?» disse fissando sempre la strada.
«Volevo semplicemente sapere un po' più di te.. tutto qui.»
«Potresti chiederlo a me, non credi?» stava diventando nervoso.
«Tu non ne vuoi parlare..» 
«Gli hai chiesto su mia mamma? Sophie, mi fidavo del fatto che avresti aspettato a che io te lo dicessi..» sembrava arrabbiato ma anche pentito, chi li capisce i ragazzi? 
«Si lo so, e mi dispiace ma insomma non credi che dovresti cercare tua mamma?» lui si fermò di botto, facendomi spaventare. 
«Non menzionarmi mai più quella donna, intesi?» io annuii e lui ripartì. A volte mi faceva paura, ma sinceramente non credevo alla storia di Steven, c'era qualcos'altro sotto, era un presentimento.. 
Dopo altri 10 minuti arrivammo sotto casa mia, lo salutai con un semplice bacio a stampo e non dicemmo più niente. Odiavo litigare con le persone a cui tenevo.
'Mi dispiace, mi sono lasciato prendere dal momento, ero arrabbiato perché davvero non voglio sapere più niente di lei, se mio papà ti ha raccontato la storia, prova a capirmi. Non volevo urlarti contro, mi sento così stupido.. Buonanotte :) ♥'
Ricevuto: 23:52
Da: Louis
Rimasi un paio di minuti a fissare lo schermo sorridendo, ero una di quelle ragazze che si accontentano con poco e perdonano subito le persone. 
«La togli quella faccia da ebete?» mi disse Nicole ridendo. Io come risposta le lanciai il mio cuscino, lei si girò dall'altra parte del letto, tentando di dormire. 
'Ehi non fa niente, mi dispiace se mi sono intromessa.. va tutto bene, buonanotte♥ :) '
Risposi velocemente, addormentandomi con un sorriso in faccia, si, nonostante tutto ero proprio felice. 
 
«Okay allora una telecamera è lì dietro, mentre l'altra è qui!» disse spostandosi per farmela vedere.
«Sei sicuro che funzionerà?» chiesi impaurita. 
«Stai tranquilla!» mi rassicurò Nick. 
«E se lo scopre? Mi ammazza!» 
«Non lo scoprirà! Ora andiamo prima che arrivi.» 
Stavo mettendo in atto il mio piano, e Nick era disposto ad aiutarmi.. era cambiato in questi giorni, era più aperto con me.. e anche con Nicole, anzi con lei era già in un altro livello! 
'Sò, sono arrivato'
«Oddio, oddio è arrivato!» sussurrai. 
«Piantala e digli di aspettarti in quella stanza» mi rimproverò Nick, sbuffai e scrissi rapidamente.
'Lou, sto ancora lavorando però tu aspettami nella stanzetta dell'altra volta ricordi? Ci vediamo lì :)'
«Fatto!» dissi soddisfatta dopodiché James chiamò Nick per continuare a registrare. Avrebbe funzionato tutto? Avevo l'ansiaaaaaa! 
«Okay ora potete andare!» non appena sentii quella frase da James, scappai nell'altra stanza, dove mi ritrovai Louis seduto su un divanetto, sembra tutto così tranquillo.. probabilmente il mio piano non aveva funzionato, dannazione! 
«Ciao!» corsi da lui abbracciandolo, lui ricambiò baciandomi.
«Allora andiamo a mangiare perché sto morendo!» mi propose io annuii, ma prima dovevo andare in bagno. Quando uscii mi ritrovai Louis che parlava con Nick, che cosa stana.
«Andiamo?» dissi prendendo per mano Louis, lui mi sorrise e salutammo Nick.
«Ehi Sophie.. hai dimenticato queste!» mi richiamò Nick. Mi girai e aveva in mano due cassette, allora era proprio stupido.. davanti a lui me le doveva dare? Anche se non c'era niente lì dentro.
«Ah grazie!» dissi fulminandolo con lo sguardo, mentre lui se la rideva. Misi le cassette in borsa.
«Cosa sono?» mi chiese abbracciandomi.
«Eh.. niente, una nuova band.. niente di ché» fu la prima cosa che mi venne in mente. 
Andammo a mangiare, e passammo tutto il pomeriggio a parlare e scherzare, dopodiché da buon fidanzato mi riportò a casa. 
Appena entrai, la prima cosa che feci fu andare al mio pc e mettere le cassette della registrazione anche se sapevo che non avrei trovato nulla. 
Misi play.
Louis entra nella stanza, si siede sul divano, dopo alcuni secondi nota la chitarra che Nick lasciò lì apposta, si guarda intorno per vedere se c'era qualcuno, e si alza prendendola. Si mise per terra e inizia a cantare, BINGO!
 
http://www.youtube.com/watch?v=8usA0jwUtS0 Ascoltate la canzone e leggete il testo, questa canzone è perfetta, poi cantata da lui, la rende meravigliosa :)
 
 
Vorrei, ma non riesco a farne a meno 
amo il modo in cui ci si sente 
è come se fossi bloccato 
tra la mia fantasia e la realtà 
ne ho bisogno quando la voglio 
la voglio quando non ne ho bisogno 
dico a me stesso che la smetterò ogni giorno 
sapendo che poi non lo farò 

ho un problema e non so cosa fare per risolverlo 
anche se lo risolvessi, non so se ne sarei uscito 
ma ne dubito, sono preso da questo pensiero 
e so che tutto questo è vero 
tesoro, sei diventata la mia dipendenza 
sono così eccitato quando sto con te 

riesco a malapena a muovermi ma mi piace. 

Ed è tutto a causa tua
ed è tutto perché... 
non mi basta mai, 
Lei è la droga più dolce. 

Ci penso ogni secondo 
non riesco a concludere niente 
la mia sola preoccupazione è 
se la prossima volta riuscirò ad averla 
so che dovrei starne alla larga 
perché non mi fa bene 
ho tentato e ritentato, 
ma la mia ossessione non mi lascerà. 

Non c'è dubbio dipendo da te. 
 
Quando finii di cantare si alzò e posò la chitarra dov'era prima e si risiedé sul divanetto. 
Rimasi senza parole, James avrebbe apprezzato il suo talento, non c'erano dubbi.
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Capitolo 22
*** Salti tu... salto io. ***


Allora che ne dici?» 
«Non è male! Si può fare!» mi sorrise.
SI, CAVOLO SI! L'unico piccolo dettaglio, PICCOLISSIMO, era che non avevo ancora detto niente  a Louis. Avrebbe accettato o rifiutato?
«Lasciami parlare con Louis e io ti faccio sapere» 
«Okay, digli che questa è un'opportunità unica, non capita tutti i giorni incidere un singolo!» aveva ragione, dovevo convincere Louis si o si.
Quando terminò il mio turno di lavoro, andai a casa, accompagnata da Nicole e Nick, quei due tramavano qualcosa.. tutto il tempo insieme,a ridere, ero felice per loro. 
«Vuoi che ci parli io?» mi chiese Nick sedendosi sul divano.
«No!» urlai..«E' che non gli vai tanto a genio..» spiegai, ed era vero, speravo che Nick non mi chiedesse il motivo, perché dirglielo  sarebbe stato davvero, davvero imbarazzante. 'Ehm gli stai antipatico perché mi piacevi e ora ti vedo tutti i giorni, e lui è geloso' era davvero una cosa buffa, ma non per Louis. Nick non mi chiese più niente, meno male. 
Vrrrib (?) mi vibrò il cellulare, un nuovo messaggio, c'era scritto.
'Sophie, cavolo.. Alexa ha scoperto tutto, TUTTO' 
Ricevuto: 17:05
Da: Luca
Merda, merda, merda. Era lì dov'eravamo! Mi passai una mano tra i capelli e sentivo anche le parole di Nick e Nicole che mi chiedevano se stessi bene. 
Cosa sarebbe successo? Di sicuro Alexa sarebbe andata subito da Steven a raccontargli tutto, tutto. Partendo da Luca e Andy, per finire di raccontare la storia tra me e Louis, a mia mamma sarebbe venuto un infarto, insomma un figlio gay e una figlia che sta insieme al suo figliastro, una cosa normale no?  
'Luca.. è meglio se glielo diciamo prima noi.. non credi?'
Merda, mi ero dimenticata che Luca non sapeva niente di me e Louis. Gli unici a conoscenza della nostra storia erano: Andy, Nicole, Harry e in certo senso anche Kate. 
'Diciamo? Hai anche tu qualcosa da dirle?'
ecco, proprio non so stare zitta! 
'Ho una cosa da dire a tutti, ci vediamo a casa alle 17, a dopo'
Chiamai rapidamente Louis dicendogli di venirmi a prendere, non spiegai niente a Nicole e Nick, quando arrivò Louis salimmo in macchina e gli spiegai tutto, all'inizio aveva paura anche lui ma dovevamo farlo. Arrivammo a casa, ricordai di avere ancora le chiavi, e aprii la porta.. .
«NO NON PUO' ESSERE, LUCA DIMMI CHE STA SCHERZANDO!» sentii la voce di mia mamma, che urlava. Chiusi la porta alle mie spalle e mia mamma si girò, aveva le lacrime agli occhi.
«E tu? E VOI? SIETE MATTI PER CASO?» cazzo, Alexa probabilmente gliel'aveva già detto, me l'avrebbe pagata quella specie di essere umano.
«Cosa sta succedendo?» Stephany scese le scale insieme a Steven.
«SUCCEDE CHE HO I FIGLI PEGGIORI DI QUESTA VITA!» non ci credo, l'aveva detto seriamente? 
«Mamma..calmati!» dissi prendendole una mano.
«NON MI TOCCARE!» urlò. 
Steven sembrava davvero confuso, Louis era rimasto zitto tutto il tempo, come Luca. Mia mamma prese a piangere ancora, ogni tanto diceva 'cosa ho fatto di male?' 'non mi merito tutto questo' secondo me, però, esagerava un po'. 
«Louis, mi spieghi cosa sta succedendo!?» chiese Steven, visto che mia mamma non riusciva a parlare.
«Io.. papà..» si mise accanto a me, e mi prese per mano. «Io e Sophie stiamo insieme.» disse tutto serio. Steven rimase lì in piedi, incredulo, calò un silenzio in casa, finché non fu proprio lui a rompere il ghiaccio.
«Andatevene.» si limitò a dire. 
Luca sembrava davvero sorpreso, forse non se l'aspettava proprio, Stephany non diceva niente, era rimasta zitta tutto il tempo, forse lo sapeva già, Harry e la sua boccaccia, a proposito ..dov'era?
Io e Louis ci guardammo e senza dire niente, uscimmo da quella casa, non avrei mai e poi MAI perdonato mia mamma per quello che mi aveva detto. Stavo per salire in macchina, ma sentii una voce chiamarmi.
«Sophie!» mi girai lentamente e vidi Harry con due sacchetti in mano. Corsi da lui e lo abbracciai fortissimo, iniziai a piangere. Gli spiegai tutto rapidamente, e lui mi rassicurò dicendo che prima o poi anche lui sarebbe andato via da quella casa, non ne poteva più di Alexa.
«Andrà tutto bene!» disse Louis allacciandosi la cintura, io continuavo a piangere.  
Salimmo in macchina e Harry entrò in casa.
«Ehi..» disse prendendomi il viso con due dita, facendomi girare per guardarlo negli occhi.
«Stiamo insieme okay? Salti tu, salto io.» mi fece sorridere. Aveva appena menzionato una frase del mio film preferito. Come faceva ogni santa volta a sorridere nonostante tutto? Lo ammiravo per questo.
«Jack?» sorrisi. 
«No, puoi chiamarmi Louis» sorrise anche lui. Come faceva a rendermi così felice? 
«Che scemo» iniziai a ridere avvicinandomi a lui per baciarlo. 
«Dicono tutte così!» disse mettendo in moto la macchina. 
«Senti.. oggi ti va di stare da me? Guardiamo un film..» mi chiese imbarazzato. 
«Un film?» risi, si certo io vado a casa sua per guardare un film, no?  «Titanic!» proposi.
«No! So già che ti metterai a piangere, lo scelgo io il film» 
«Uffa!» esclamai. 
Arrivammo al suo appartamento, non ci ero mai stata, era piccolo ma bello. 
«Ordino due pizze» disse prendendo in mano il telefono mentre io andavo in bagno.
Dopo mangiato, ci accomodammo sul divano e mise '500 giorni senza te'. Un bel film, l'avevo già visto ma non dissi niente.
«Louis» lo chiamai, il film era appena finito.«Se ti dessero un'opportunità per registrare una canzone.. cosa faresti?» 
«Come mai questa domanda?» mise la testa sulle mie gambe, mentre io gli accarezzavo i capelli.
«Rispondimi, sii sincero»
«Non lo so, ma non accadrebbe mai..» vidi sul suo volto una certa delusione.
«E se ti dicessi che James vuole farti incidere un singolo perché ha detto che gli piace la tua voce, e potrebbe far un bel lavoro con te?» dissi tutto d'un fiato, chiudendo gli occhi, per non vedere la reazione di Louis.
«Cosa? Ma lui non mi ha mai sentito cantare.. non sparare cazzate Sophie!» rise istericamente. 
«Ehm..» iniziai a tossire.«Forse ti ha sentito.. non chiedermi come, mi ammazzeresti!» sorrisi.
«Come?» si mise seduto e mi guardò serio.
«Grazie della considerazione! Comunque.. io e Nick avevamo messo delle telecamere nella stanza dov'eri l'altra volta, sperando che tu cantassi qualcosa.. e meno male che l'hai fatto!» lui rimaneva serio. 
«Nick?» no, ma dopo tutto quello che gli avevo detto lui pensava a Nick? 
«Mi ha solo aiutata! Louis, tu hai una voce bellissima davvero.. è un'occasione che non puoi lasciar passare, quando ti capiterà ancora una cosa del genere?» dovevo convincerlo.
«Sophie, io.. non posso, non mi va..»
«Se è per tua mamma, smettila di pensare a lei per un secondo, e pensa a te stesso per una volta!» dissi decisa. 
Lui mi sorrise (e io mi sentii morire, che sorriso!) e mi abbracciò. 
«Ti amo sai?» continuò ad abbracciarmi, era la cosa più bella che mi avesse mai detto, ricambiai l'abbraccio e dopo lo baciai. 
«Sai che è la cosa più bella che mi hai mai detto?» dissi sorridendo. 
«E tu sei la cosa più bella che sia mai stata mia.» mi baciò, questa volta con più foga, si mise su di me senza staccarsi un secondo dalle mie labbra, le sue mani esploravano il mio corpo e le mie i suoi capelli, si alzò prendendomi in braccio e mi portò nella sua camera, mi tolse la maglietta ed io feci lo stesso con la sua. 
«Ah e sai una cosa?» dissi staccandomi a malavoglia dalle sue sottili labbra.
«Cosa?» iniziò a baciarmi il collo.
«Ti amo anch'io.» sorridemmo entrambi. 
Sapevo che sarebbe finita così questa serata, si certo il film l'abbiamo visto ma noi abbiamo cambiato il finale. Senza dubbi, quella notte era stata la notte più bella della mia vita. 
 
Il mattino dopo mi svegliai tra le braccia di Louis, ero felice.. felice! E nessuno mi avrebbe portato il sorriso dalla faccia quel giorno, o almeno così pensavo. 
«Buongiorno» disse Louis abbracciandomi.
«Giornooo!» lo abbracciai anch'io. 
«Merda!» disse Louis alzandosi dal letto guardando l'ora.
«Che c'è?» chiesi preoccupata.
«Devo andare da Kate.» disse vestendosi. 
«Ah» mi limitai a dire. 
Tutta l'allegria che due secondi fa si era impossessata del mio corpo, svanì ascoltando l'ultima frase di Louis. 
E così passarono i giorni, esattamente 5, Louis continuava a fare avanti indietro per vedere Kate, e la cosa mi uccideva ogni giorno.. ma dovevo resistere.. era per il suo bene. Stephany ed Harry finalmente si erano trasferiti in centro, lasciando il povero Luca con Alexa,quella ragazza prima o poi me l'avrebbe pagata o se non l'avessi fatto io, penso che il destino se ne occuperà. Così passavo più tempo con Harry e con Stephany, visto che ora Nicole in un certo senso non aveva tempo per me, stava tutto il tempo con Nick. 
Paralndo del diavolo spuntano le corna.. Nick!
«Ehii ci seei?» mi richiamò lui ridendo.
«Si che ci sono!» esclamai con un sorriso. 
Lui mugugnò qualcosa che non capii assolutamente non ci diedi tanto peso, i miei pensieri erano tutt'altra parte, Kate & Louis. Forse era meglio se dicevo a Louis che la cosa mi dava fastidio e che doveva smetterla di andare da lei, mi chiameranno egoista ma non ne posso più. Si, ok ho deciso.. parlerò con Louis. 
Finito il lavoro andai con i ragazzi a bere qualcosa, tanto per rilassarci, erano davvero simpatici.. e potevo permettermi di dire che eravamo diventati amici. Tutti e tre sapevano la mia storia e mi davano anche degli ottimi consigli, mi dissero che parlare con Louis sarebbe stata la cosa più ragionevole che potessi fare (il saggio Kevin!) 
'Dove sei?' mi arrivò un messaggio da LUI. 
'Sono al solito bar con i ragazzi tu?' lo inviai e dopo due secondi il mio telefono si spense, proprio in questo momento? Si. Era totalmente scarico, merda. Chiesi di prestarmi il telefono a Joe, per chiamare Louis ma sentii qualcuno chiamarmi.. una voce che potevo riconoscere tra mille persone, la sua voce, urlava il mio nome, cosa diavolo ci faceva QUI?

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Capitolo 23
*** I can't love you more than thissss, yeaaah. ***


Cosa ci faceva qui? Con lui.
«Kate..» mi limitai a dire, guardai Lou che aveva un sorriso stampato in faccia, come per chiedermi scusa. 
«Visto che non sei più venuta a cercarmi.. eccomi qua.» la vedevo davvero felice, ma vedevo anche le sue mani incrociate con le mani di Louis, mi faceva male. Ditemi che questo non sta succedendo. I due presero posto nel tavolo dov'eravamo seduti  noi come se fosse la cosa più normale del mondo, i Jonas si presentarono educatamente, sapendo tutta la storia che c'era dietro. 
Louis e Kate continuavano a baciarsi, DAVANTI A ME. Non ne potevo più, stavo per scoppiare e i fratellini mi capivano. 
«Noi due usciamo un attimo.» Nick si alzò prendendomi per mano, sentivo lo sguardo fisso del mio fidanzato su noi due, una volta fuori, senza farmi vedere scoppiai a piangere tra le braccia di Nick, avevo bisogno di sfogarmi e c'era solo lui disposto ad ascoltarmi.
«Perché tutto a me?» chiesi tra un singhiozzo e l'altro.
«Sophie devi capire che lei sta male e che lui lo fa solo per te, infondo gliel'hai chiesto tu, no?» era vero, ma la cosa mi era sfuggita di mano.
«Hai ragione, ma non ne posso più..davvero.» in quel momento vidi uscire Louis dal ristorante, ci raggiunse.
«Possiamo parlare?» chiese con un tono alto, era forse incazzato? Andiamo, faceva sul serio?
«Perché non mi hai detto che era già uscita?» lo guardai fisso negli occhi, Nick fece per alzarsi ma lo bloccai con la mano, non volevo rimanere da sola, almeno non adesso.
«Kate mi ha detto di non dirti niente, voleva farti una sorpresa.» si giustificò lui. 
«Una sorpresa? Louis lei vive nel suo mondo, lei non è più la stessa, non lasciarti comandare proprio da lei.» lo guardai per l'ultima volta dopodiché andai via insieme a Nick. 
 
'Mi dispiace okay? Mi sono lasciato andare dalle scuse di Kate'
Ricevuto: 2:37 am
Da: Louis.
 
Proprio come me lui non riusciva a dormire, siamo così simili e così diversi allo stesso tempo, litighiamo per stupidate ma in questo momento l'unica cosa che vorremmo è stare insieme ad abbracciarci e baciarci senza mai staccarci ma il mio orgoglio a volte è più forte. 
'Ci vediamo domani, James mi ha detto che inizieremo domani.. e.. ti amo.' 
Per quanto potessi essere arrabbiata non potei fare a meno di sorridere, anche con un messaggio mi faceva sorridere..ero fottuta no? Oramai dipendo da lui, dal suo sorriso, dalle sue labbra, dai suoi occhi e anche dai suoi capelli. Mi riaddormentai  pensando a lui, a quanto bene potessi farmi, a quanto bene gli volevo, a quanto fosse importante per me. 
«Vuoi spegnere quel cellulare?» si lamentò Nicole.
«Si un secondo, come siamo acide!» dissi mettendo via il telefono.
«Scusa, è che... Nick.» disse sospirando.
«C'è qualcosa che non va? Avete litigato?» mi preoccupai subito.
«Nono, tra noi va da Dio! E' solo che lui aveva una cotta per te, e ora passa troppo tempo con te.. mi capisci no?» Nick aveva una cotta per me.. che cosa normale, uno dei miei cantanti preferiti ha avuto una cotta per me. 
«Sta' scherzando vero?» chiesi incredula.
«No, me l'ha detto lui quando eravamo solo amici.» confessò.
«Beh Nicole sappi che io amo Louis, e il fatto che Nick abbia avuto una cotta per me, non vuol dire che ti tradirà! Io non lo permetterei mai, devi solo stare tranquilla e non pensarci!» le sorrisi per confortarla, lei sembrò pensarci un attimo e subito dopo sorrise.
«Hai ragione, ma volevo dirtelo!» detto questo si rimise a letto, esattamente come feci io. 
 
«Okay, oggi lavoreremo con Louis.» mi disse James prendendo dei fogli, faceva strano sentirsi dire che dovevo lavorare per il mio ragazzo.
«Tra quanto arriva?»chiesi impaziente, non vedevo l'ora di vederlo, anche se non l'avevo ancora perdonato.
«Tra due minuti dovrebbe essere qui.» in quel momento sentii una voce alle mie spalle, era lui. 
«Eccoti Louis!» sorrise James, sembrava molto contento di poter lavorare con lui. Louis strinse la mano di James dopodiché passò a fissarmi, come per capire quali erano le mie intenzioni. 
«Bene, come sai già se hai bisogno di qualcosa chiedi a Sophie, okay?» disse ancora James.
«Vorrei un bacio.» sussurrò.
«Scordatelo!» risposi acida ricordandomi Kate tra le sue braccia, lui invece di arrabbiarsi però, sorrise. 
«Basta voi due! Andiamo, ti mostro la canzone!» Ci rimproverò James, entrarono nella saletta e stettero lì per minimo 3 ore, i Jonas avevano il giorno libero, e di conseguenza Nicole era con Nick. 
«Ciao Sophie!» sentii una voce che iniziava a darmi sui nervi.
«Kate! Cosa ci fai qui?» finsi un sorriso.
«Louis mi ha detto che iniziava oggi, così ho fatto un salto per vedere come andava!» disse tutta contenta, dio se solo non avesse qualche problema al cervello, l'avrei strozzata. Perché Louis mi faceva questo? Non bastava vederli uscire tutti i giorni, ora me la ritrovavo pure al lavoro. Kate si sedette accanto a me, aspettando che uscisse Louis, non parlammo e quel silenzio era davvero imbarazzante. All'improvviso sentii la voce di James chiamarmi, entrai nella stanzetta.
«Sophie portami la chitarra che è nella sala 07, quella rossa.» mi ordinò James, io annuii e guardai male Louis, dopo aver preso la chitarra andai ancora da loro. James ricevette una chiamata.
«Cosa? Oh! Okay arrivo arrivo!» disse attaccando il telefono.
«Louis mi dispiace, finiamo domani okay? Tanto la canzone la sai già, è solo questione di provare!» disse prendendo la giacca uscendo dallo studio.
«Sophie io-» non lo lasciai finire.
«Louis non dire niente, c'è qualcuno di speciale che ti aspetta là fuori, vai.» esclamai incazzata feci per andarmene ma lui mi bloccò. 
«Non me ne frega un cazzo di chi è là fuori, stai qui con me.» mi guardò negli occhi e mi sembrò di diventare più piccola. Mi fece sedere per terra e prese la chitarra, dopodiché si sedette anche lui. Senza dire niente, iniziò a suonare.
 
Dimmi che mi ami come io amo te 
Mi feriresti, faresti questo a me? 
Mi mentiresti? Perché la verità fa male 
Molto molto di più
Faresti quelle cose che mi fanno impazzire
Lasceresti il mio cuore sulla porta?
Non ci posso fare niente, sono solo un egoista
Non è possibile che io ti condivida
Mi spezzerebbe il cuore 
Ad essere sinceri la verità è che
Se potessi morire tra le tue braccia, non mi importerebbe
Perchè ogni volta che mi tocchi io 
Muoio tra le tue braccia, è così bello
Perciò piccola non ti fermare 
Oh baby, so che amarti non è facile, ma sono sicuro che
Vale la pena provarci
Se c’è una ragione per darmi dello stupido
E’ perché amo troppo…ci sono delle regole per questo?
Se questa è una lezione, insegnami come ci si comporta
Dimmi solo quel che devo fare, per poterti stare accanto 
Non ci posso fare niente, sono solo un egoista
Non è possibile che io ti condivida
Mi spezzerebbe il cuore 
In pratica sto dicendo che non riesco a vivere senza di te
Amarti mi viene così facile 
Non c’è bisogno di riflettere, promettimi che non mi farai aspettare
Dimmi che sono tutto quello di cui hai bisogno
Se potessi morire tra le tue braccia, non mi importerebbe
Perché ogni volta che mi tocchi io 
Muoio tra le tue braccia, è così bello
Perciò piccola non ti fermare 
Se potessi morire tra le tue braccia
Non mi importerebbe, non ti fermare no
Questo è quello che mi fai
No, no, no.
Baby ti prego non te ne andare…
 
Finì di cantare, e giurai aver visto i suoi occhi lucidi. Lui mi amava veramente, cosa stavo aspettando per buttarmi tra le sue braccia? 
«Sei uno stupido!» dissi ridendo, ci alzammo e ci abbracciammo. Quanto mi erano mancati i suoi abbracci? Il suo calore, il suo profumo. 
«Lo so, ma questo stupido.. ti ama!» si staccò da me, mi guardò e mi baciò. 
Mi sentivo al settimo cielo, è proprio vero quando dicono che innamorarsi è la cosa più bella che ci possa capitare.
«Sai.. non ho mai trovato le parole giuste per dirtelo e forse perché sono stupida - risi - ma io-» non finii di parlare perché sentii una voce dietro alle mie spalle. 
«Amore!» urlò Kate entrando nella stanza, andando addosso a Louis, abbracciandolo. 
Troppo bello per essere vero , pensai.



____
Girrrrrls, mi dispiace se non ho scritto in queste ultime settimane ma avevo il blocco dello scrittore (?). Ma ora sono tornataaa, e non vi abbandonerò più. :) 
Domani inizia la scuola, mdkmaxodcd, non ho ancora realizzato la cosa AHAHAH. 
Grazie di aver letto questo capitolo, e al più presto posterò il capitolo 24 :)
Ciaaaau beeeelle :)

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Capitolo 24
*** Dimmi perché tu ami sempre gli altri, ed io amo solo te. ***


«Beh.. io vado.» dissi timida, mi sentii come se fossi io il terzo incomodo, come se Kate e Louis stessero davvero insieme ed io fossi semplicemente una stupida. 
«Okay, ci si vede!» esclamò Kate con un sorriso. L'avrei ammazzata, giuro. 
E come ogni santa volta Louis se ne stava lì zitto, senza dire niente. Forse provava qualcosa per lei, forse la nostra storia non avrebbe mai funzionato se Kate era in mezzo. 
Uscii dagli studi e iniziai a camminare, senza alcuna meta, volevo solo stare un po' da sola, dicono che stare da soli aiuta a pensare e io ne avevo bisogno. Dovevo trovare una soluzione a questo problema. 
Chi avrebbe mai detto che mi sarei innamorata proprio di Louis?
Il figlio del compagno di mia madre.
Il ragazzo che piace alla mia EX migliore amica. 
Perché questo mondo doveva essere così dannatamente piccolo? Il figlio di Steven non poteva essere un altro ragazzo, chiunque altro tranne LUI. 
«Ma chi si rivede!» quella voce, quella voce orribile. 
«Alexa!» esclamai sorpresa. Lei abitava in centro cosa ci faceva qui?
Senza Alexa, le cose sarebbero state meno complicate, ma ovviamente in questa vita non è tutto rose e fiori, purtroppo. 
«Cosa ci fai qui?» chiesi acida, visto che lei non si degnava a parlare.
«Facevo un giro.» si limitò a dire. La guardai male, sapendo che non diceva la verità. 
«Senti non ho voglia di parlare con te okay? Mi hai già fatto incavolare troppo.» dissi alzandomi dalla panchina in cui ero seduta da mezz'ora. 
«Vedo che non hai ancora capito che Louis non fa per te.» ancora? Ma non si arrendeva? Non si stancava? 
«Ah no? - risi strafottente - sentiamo, perché?»
«Lui sta con Kate.» quella frase, tra tutte le frasi che poteva dirmi, quella mi ferii molto, perché era la verità. 
«Lo fa solo perché lei sta male.» mi giustificai. 
«Ahahah fidati se ti dico che lui non fa per te, dovresti ringraziarmi anziché urlarmi dietro!» disse con un sorriso.
«Senti.. ciao!» me ne andai e la lasciai lì.
Ma chi si credeva di essere per dirmi tutte quelle cose? Louis stava con Kate solo perché lei era PAZZA. Sì, era quella la parola giusta. Presi il primo autobus che mi portava a casa, e quando arrivai non trovai nessuno, meno male, volevo stare da sola. 
«Non vorrai mica stare da sola!» sentii una voce provenire dalla cucina. 
«Harry?!» chiesi incredula. 
«Si Sophie anch'io sono felice di vederti!» rise lui, contagiò anche me.
D'istinto corsi ad abbracciarlo, avevo bisogno di un fottuto abbraccio, mi fondai tra le sue braccia e non volevo più staccarmi. Lui profumava di fragola, segno che fino poco tempo fa era stato con Stè, pensavo a quanto fosse beata mia sorella ad avare Harry, doveva tenerselo ben stretto. 
«Ehi ehi che è successo?» chiesi sentendomi piangere. 
Lo guardai negli occhi e lui capì subito. 
«Sai una cosa? Non ne posso più, io lo ammazzo!» disse furioso.
«Calmati.. non servirebbe a niente!» risposi calma andando in salotto, sedendomi sul divano. 
«Servirebbe invece, mi aveva detto che non ti avrebbe mai fatta soffrire, invece guardati!» mi indico con l'indice, era davvero arrabbiato. 
«Stai qua con me, e lasciamo perdere Louis, per favore!» chiesi facendogli spazio. Lui rimase lì in piedi dopodiché mi guardò e disse
«Mi dispiace, ma ti ho detto una cosa.. e io la faccio!» prese la giacca e se ne andò, non avevo le forze né il coraggio di fermarlo, oppure non volevo? Forse volevo che Harry andasse davvero a parlare con Louis e dirgli come cazzo stavo, come mi sentivo, cosa provavo al vederlo tra le braccia di Kate. Ma sapevo anche che il mio migliore amico non sapeva trattenersi e che poteva finire male, ma non mi alzai comunque dal divano, stavo facendo la stronza ma anche lui non scherzava. 
 
«Sooophie, sveglia!» la voce di Nicole mi fece svegliare. 
«Ehi ciao, ma che ore sono?» chiesi strofinandomi gli occhi.
«E' quasi l'una, dai andiamo a letto!» mi porse una mano aiutandomi ad alzarmi. 
«Ma Harry? Sai se è venuto a cercarmi?» 
«No.. qui non è venuto nessuno.» sussurrò. 
Non sapevo com'era andata tra quei due ma l'avrei saputo il giorno dopo. 
 
«James ma dov'è Louis?» chiesi guardando l'ora. 
«Lui, dovrebbe arrivare.» disse con tono nervoso.
Annuii tranquilla, di sicuro non ci avrei parlato ma volevo comunque vederlo, l'amore è cieco e per quanto io potessi essere arrabbiata con lui, mi mancava da morire era la metà che mi completava, forse..forse dovevamo smettere di fare i bambini e fare pace. 
«Ciao!» la sua voce. Mi girai e gli sorrisi.
«Ciao, possiamo parlare?» mi decisi a chiedere. Guardammo James.
«Avete due minuti, muovetevi!» ci disse uscendo dalla stanza. 
Me lo ritrovai proprio davanti a me, con quel ciuffo perfetto e quel sorriso che ti faceva sciogliere, per non parlare dei suoi occhi perfetti.
«Volevo.. insomma, fare pace.» dissi guardandolo negli occhi. Lui sorrise,e mi abbracciò.
«Mi dispiace tantissimo! So che con la storia di Kate stai diventando matta, ma devo confessarti una cosa.» 
«Cosa?» lo guardai male.
«L'ho "lasciata" se si può dire, non siamo mai stati insieme e questo lo sai, e io.-» non lo lasciai finire perché mi buttai tra le sue labbra.
«Mi dispiace!» disse ancora. 
«Basta chiedere scuse, ricominciamo da zero!» dissi con un sorriso. Lui sorrise, finalmente stavamo insieme e nessuno, nemmeno Kate, ci avrebbe ancora separato.
«Lou ma hai messo il fondo tinta?» chiesi passandoli un dito sotto l'occhio destro, lui si spostò subito mugugnando qualcosa di incomprensibile e l'unica cosa che riuscì a capire fu un "Ahia!" 
«Che hai fatto all'occhio?» chiesi seria.
«Non è niente.» si giustificò. 
«E' stato Harry vero!?» ero arrabbiata, Harry poteva essere il mio migliore amico e aveva tutti i motivi per essere arrabbiato con Louis ma non doveva picchiarlo, non ce n'era motivo.
«Io lo ammazzo! Ti ha fatto male?» chiesi preoccupata.
«No, stai tranquilla, aveva i suoi motivi.» disse serio.
«E cioè?» 
In quel momento mi squillò il telefono, era proprio Harry. 
«Sei uno stronzo! Stai lontano da me e Louis, come hai potuto Harry?» dissi incazzata. 
«Come ho potuto? Sophie lui non ti merita!»
«Basta con questa frase, se non accetti la nostra relazione, non chiamarmi più, ciao.» riattaccai il telefono, stavo per scoppiare a piangere ma non potevo farlo.
«Sei stata troppo dura!» sentii la voce di Louis alle mie spalle.
«Voi due avete finito?» James entrò nella stanza notando i miei occhi lucidi, non disse niente si limitò a parlare con Louis dopodiché cominciarono a registrare. 
Stavo davvero male, Harry.. l'unica persona che pensavo mi capisse aveva appena picchiato il mio ragazzo. C'erano troppe persone in contro alla nostra relazione, Harry, Alexa, mia madre, Steven, Kate, e perché no il mondo intero. 
Decisi di andare a prendere un po' d'aria, e chi mi ritrovo fuori?!
«Io te l'avevo detto che Louis non fa per te!» Alexa, giuro che stavo per saltarle addosso e spaccarle quella faccia da idiota che si ritrovava, ma lei detta quella frase se ne andò, lasciandomi così..senza poter ribattere. 
Quando Louis uscì dallo studio mi venne incontro, dandomi un bacio da dietro. 
«Ho visto Alexa.» dissi fredda, lui diventò bianco, era pallido.
«Cosa voleva?»
«Dirmi le solite cose, ma questa volta mi sembrava boh.. sincera.» dissi pensandoci su.
«E cosa ti ha detto?» chiese preoccupato.
«Louis, devi dirmi qualcosa?» dissi girandomi per guardarlo in faccia, se aveva qualcosa da dirmi, doveva farlo ora, ero davvero stanca di tutto questo.
 
_____
Ciao belle, visto? Ho aggiornato subito, #feellikeaboss! Comunque nel prossimo capitolo succederà qualcosa di tragico, mi dispiace çç Volevo anche dirvi che penso finire la storia tra due o tre capitoli. :) Poi se avrò tempo pubblicherò delle OS che ho scritto quest'estate. Vi adorooo bellezze! :)
Ccccciau c:

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Capitolo 25
*** Sono solo parole. ***


«Non devo dirti niente Sophie perché mi dici questo?» mi chiese guardandomi negli occhi, sembrava sincero ed io stavo facendo la figura della fidanzata imbranata.
«Si scusa, è che non ne posso più.» lo abbracciai e lo strinsi forse a me, come se avessi paura che questo sentimento sarebbe finito presto, che lui se ne sarebbe andato presto dalla mia vita. Lui mi baciò i capelli e mi sussurrò un 'Andrà tutto bene', mi limitai a sorridergli. Decidemmo di fare un giro per il centro, come facevamo prima..ai vecchi tempi. Stava tornando tutto come prima, noi due, le nostre risate, le nostre paranoie, i nostri modi di essere, non volevo cambiare, e non volevo che neanche lui lo facesse. Tutto era così bello, mi sembrava di essere in un film d'amore, dove il protagonista bello e con talento, si innamora di una sfigata, brutta e senza alcuna grazia. Passammo il pomeriggio a fare gli scemi, prendendo in giro i piccioni, si.. beh Louis faceva tutto da solo, parlava con loro, e solo lì mi resi conto di quanto il mio ragazzo non fosse normale.
«Ma lo sai che non sei normale?» dissi infatti guardandolo mentre interagiva l'essere volante (AHAHAH rido da sola.)
«Ma come sei cattiva, lo sai che anche loro hanno un cuore?» disse mettendo il muso. 
«No mai sei serio?» dissi sbarrando gli occhi.
«Ti dico una cosa ma mi prometti che non riderai di me?» disse lasciando perdere i piccioni per mettersi accanto a me. Io annuii con la testa, trattenendomi dal ridere, perché già sapevo che mi avrebbe detto una cosa buffa.
«Ho paura dei piccioni.» disse fissandone uno che era davanti a noi. Non potei trattenermi poiché scoppiai a ridergli in faccia.
«Come scusa?» dissi ancora trattenendo qualche risata.
«Smettila ! - disse offeso lui, ma non potevo a farne a meno - Tempo fa mi si presentò uno in bagno, ero terrorizzato te lo giuro.» sembrava davvero impaurito perché non accennava alcun sorriso, strano da dire. 
«Scusa se hai paura di loro, cosa vai a cercarli?» chiesi confusa.
«Preferisco essere loro amico che nemico !» 
Detta questa frase, scoppiai a ridere ancora, ma lo faceva apposta o cosa?
«Non so neanche perché ti racconto tutto questo!» disse guardandomi male.
«Scusami eh, ma non posso farne a meno!» lo abbracciai forte, ma ridevo ancora sotto i baffi. Lui si girò e mi strinse a sé, contagiai anche lui con le risate.
«E tu vuoi sapere una cosa?» mi staccai da lui guardandolo negli occhi, per poi spostarli su due vecchietti seduti difronte a noi. 
«Cosa?» spostò anche lui lo sguardo su di loro.
«La mia paura più grande è rimanere da sola.» dissi senza timore, con lui sapevo di poter aprirmi, senza la paura di essere giudicata.
«Oh ma non ti devi preoccupare di quello, ci sono io ricordi?» disse con un sorriso. Quel meraviglioso sorriso, possibile che mi fossi innamorata così in fretta di lui? Del suo carattere? Del suo modo menefreghista, del suo carisma, del suo talento, dei suoi occhi, della sua bocca, e potrei continuare ad elencare le migliaia di cose che mi hanno fatto innamorare di Louis. 
«Già.» sorrisi, ero contenta, felice. Non mi ero mai sentita così, segno che l'amore era arrivato. Pensavo di rimanere da sola non a vita, ma per ancora un lungo periodo di tempo, invece.. 
 
«Si, stiamo insieme ed è ufficiale!» Nicole si sedette sul divano con un sorriso enorme. 
«Sono contenta per te Nick!» dissi ridendo, rise anche lei per i giochi di parole. Poi però la mia mente, quasi senza volere, iniziò a pensare ad altro.. 
«Ehi Sophie, cos'hai?» sentivo Nicole che mi parlava, ma non riuscivo a risponderle. Nella mia mente vagavano le parole di una persona, una frase che avrei non aver mai sentito. Quando riuscii a togliermi dalla mente, non del tutto, le parole di quella persona, sorrisi a Nicole dicendole che non era nulla, ma lei ovviamente non mi credette. 
«Ti ricordi di Alexa?» chiesi intimorita, non ne volevo parlare ma ne avevo bisogno, erano già vari giorni che Alexa mi si presentava nei sogni, o meglio incubi, e mi ripeteva quelle orribili parole, come se stesse dicendo la verità, ma non sapevo cosa fare.
«E chi se la dimentica più!» ironizzò lei. 
Sorrisi di gusto ma dopo diventai seria. 
Quando finii di raccontarle del nostro 'incontro', Nicole diventò furiosa ma non capii bene il motivo. Per Alexa o per Louis o per chissà che cosa.
"Fidati se ti dico che lui non fa per te, dovresti ringraziarmi anziché urlarmi dietro!"
Quella frase, non riuscivo a togliermela dalla testa.
«Forza andiamo!» Nicole si alzò dal divano prendendo mettendosi la felpa, e anche una sciarpa. 
«Dove vuoi andare? E' quasi mezzanotte Nicole.»  non riuscivo proprio a capirla, cosa stava succedendo? Quasi quasi sentivo che mi nascondeva qualcosa, o che tutti non volessero dirmi cosa stava accadendo. 
«C'è una cosa che devi sapere - fece un lungo sospiro, non mi guardava negli occhi - ma non è a me che aspetta dirtelo.» detto questo se ne andò in camera lasciando l'opzione di andare non so dove a mezzanotte. 
Se non era lei la persona indicata per dirmi cosa stava succedendo, chi era? 
Presi il telefono, e cercai nella rubrica il nome del mio migliore amico, se non mi aiutava lui, chi altro poteva farlo?
«Pronto?» 
una voce assonata si sentì dall'altra parte della cornetta. 
«Harry! - dissi entusiasta, pensavo non mi avrebbe risposto - scusa se ti disturbo ma ho bisogno di te!»
«Sophie? Ma che ti prende? E' mezzanotte, cavolo!» si lamentò lui, come ogni volta che lo svegliavo, odiava essere svegliato così, con una chiamata. 
«Mi dispiace ma.. svegliati!» urlai per farlo svegliare. 
«Sono sveglio stupida!» mi insultò lui, non feci caso all'ultima parola visto che non avevo per niente voglia di rispondergli con un altro insulto, non era il caso.
«Harry, sai cos'ha Nicole? - chiesi, dopodiché mi resi conto che lui non poteva saperlo, insomma che ne poteva sapere lui? - è strana.» mi limitai a dire. 
«In che senso strana?» la sua voce cambiò, sembrava molto interessante all'argomento.
«Non lo so, mi ha detto che c'è una cosa che devo sapere ma non vuole dirmela, tu per caso ne sai qualcosa?» chiesi con la speranza che il mio migliore amico mi dicesse qualcosa. Rimase in silenzio per un paio di secondi, tanto che arrivai al punto di pensare che la linea fosse caduta, ma poi lo sentii respirare.
«Non so niente.» si limitò a dirmi, con una voce che di tranquilla non aveva niente, era agitato e conoscendolo avrei potuto giurare che si stava mangiando le unghie. Decisi di non insistere più sull'argomento, Harry non mi avrebbe detto un bel niente. Quando misi giù, restai in salotto a pensare alle parole di Nicole, alle parole di Alexa. 
Di sicuro in questa storia centrava lei, così decisi che il giorno dopo sarei andata a parlarci, sapevo che lei doveva saperne qualcosa, era ovvio. 
 
«Eccomi!» vidi Alexa sedersi difronte a me. Le avevo mandato un messaggio con scritto che avevo bisogno di parlarci, non sapevo neanche se sarebbe venuta ma non avevo nulla da perdere. Louis ovviamente non doveva venire a sapere niente di questo incontro, ora si ritrovava a registrare, per questo avevo pensato che fosse il giorno adatto per parlare con sua sorella. La guardai per alcuni secondi, e mi sembrò di vedere Louis, erano così simili ma allo stesso tempo così diversi.
«Cosa vuoi allora?» mi guardò male, volevo saltarle addosso e dirle quanto la odiavo per tutto quello che mi aveva fatto, per colpa sua la mia vita era doppiamente difficile.
«So tutto.» mentii, sapevo che se le chiedevo di dirmi qualcosa, non mia avrebbe detto niente.
Lei alzò un sopracciglio dopodiché sorrise. 
«Ah, e immagino che se sono qui è per chiedermi scusa.» disse ancora con quel sorrisetto in faccia. 
Io annuii fingendo un sorriso. 
«Lo sapevo che Kate non prometteva bene, posso vantarmi nel dire che avevo intuito tutto sin dall'inizio!» le sue parole non facevano altro che confondermi, che diavolo stava dicendo? 
«Già!» 
«Come ti sei sentita quando l'hai scoperto? Insomma non è da tutti i giorni sapere che la tua migliore amica finge di essere malata solo per portarsi a letto il tuo ragazzo, riuscendoci pure!» disse preoccupata, il quale mi spaventò, ma la cosa che mi spaventò di più fu la sua frase. Ditemi che sta scherzando, ditemi che non è vero, ditemi che sono tutte bugie, che Alexa lo fa solo per farmi stare male. 
«Male.» riuscii  a dire, mentendo ancora. Mi alzai di scatto, dicendole che dovevo andare e mi avviai verso casa mia.
Come ha potuto farmi questo? Tutto aveva senso, tutto! Kate non è mai stata male, era solo una specie di strategia per portarsi a letto Louis. E ci è riuscita? Così mi aveva detto Alexa, non riuscivo ancora a realizzare la cosa, non mi sembrava vero che tutto questo stesse succedendo proprio a me. 
Entrai in casa, sapendo di non trovare nessuno andai in camera mia e di Nicole, presi le mie valigie e iniziai a riempirle, mentre centinaia di lacrime scendevano lungo il mio viso. Mi sentivo così usata. 
Poi pensai ad Harry, lui lo sapeva, ne ero sicura. Conoscevo il mio migliore amico, sapevo quando mentiva, sapevo quando mi nascondeva qualcosa, e non potevo credere che non mi avesse raccontato la verità, non vedeva che soffrivo? Non mi sbagliavo dicendo che non volevo rivederlo mai più. E pure Nicole, lei avrebbe voluto dirmelo ma non lo fece. Quando finii di fare le valigie bussarono alla porta, non poteva essere Nicole perché aveva le chiavi. O era Louis o Harry. 
Mi avviai verso la porta con ancora le lacrime agli occhi, e la aprii. 
«Sophie!» urlò contenta. La persona che meno volevo vedere in questo momento si presenta a casa mia. La voglia di saltarle addosso e dirle di andarsene a quel paese non mi mancava ma preferii non fare scene. 
«Cosa ci fai qui?» chiesi fredda.
«Sono venuta a farti compagnia, come ai vecchi tempi! Sto iniziando a ricordare tutto, sai?» come faceva ad essere così... non trovavo neanche le parole per descriverla, mi faceva schifo, schifo! Entrò in casa, abbracciandomi, ma io la spostai subito, non volevo che mi parlasse, figuriamoci che mi toccasse.
«Stai lontana da me.» dissi fredda, non ero mai stata così male in vita mia, neanche quando morì mio padre, oppure non mi ricordo bene come stavo ma ora mi sentivo davvero una schifezza. 
«Scusami?» disse lei confusa.
«No! Non ti scuso! E sai cosa ti dico? Sei la persona più falsa che io abbia mai conosciuto, sei una persona cattiva, non meriti nessuno in questo mondo, NESSUNO! Hai fatto finta di perdere la memoria per stare con Louis?» non riuscivo a fermarmi, la mia bocca faceva tutto da sola. Lei però, non proferiva parola, si limitò ad abbassare lo sguardo, segno che tutto quello che mi aveva detto Alexa era vero, questa ne era la conferma. 
«Mi fai schifo!» dissi con disprezzo mentre le lacrime non si fermavano più. E poi come per atto di magia, comparse il motivo delle mie lacrime, il motivo per cui io stessi male, il motivo di tutto questo casino. Louis.
«No anzi, mi fate schifo!» dissi guardandolo negli occhi. All'inizio vidi che non riusciva a capire, e poi, probabilmente, realizzò che sapevo già tutto.
«Lasciami spiegare, ti prego Sophie.» si avvicinò a me, mi prese una mano, e la strinse. La distolsi subito, come se stare tra le sue mani mi facesse solo schifo, e forse era così.
 
«Non mi toccare, non mi parlare, sparisci dalla mia vista e vita!» gli urlai in faccia. Alexa era dietro di Louis, che guardava la scena senza dire niente, non riuscivo a capire le sue intenzioni. 
«Non puoi capire, lei ha ingannato tutti! Non solo te!» mi disse con un tono agitato. Certo ha ingannato tutti, ma da quando lui sapeva che lei non era pazza, da quando? Sono andati a letto insieme, ditemi come dovrei stare perché non lo so.
«Louis vattene!» riuscii a dire, piangendo, ormai facevo solo quello.
«No! Quella che se ne deve andare è lei!» si girò, e tutti e due iniziammo a fissarla.
«Ti avevo detto che me l'avresti pagata, ero io quella innamorata di Louis, ricordi? Sono stata io a fartelo conoscere, e sono stata fin troppo stupida!» detto questo se ne andò. Andiamo! Faceva sul serio? Davvero pensava che la cattiva di questa storia fossi io? 
«E' stato tutto così veloce, non mi ha dato il tempo di realizzare che era tutta una bugia! Ti prego credimi!» aveva gli occhi lucidi, ma questo non faceva altro che irritarmi.
«Da quanto sai che era tutta una bugia?» chiesi fredda, fissando il vuoto. Un silenzio che sembrava non finire più pervase tra noi due.
«Avanti! Rispondi!» alzai il tono di voce.
«D-due settimane..» balbettò a bassa voce.
Due settimane? Quattordici fottuti giorni che lo sapeva e non mi aveva detto niente?
Risi isterica, come se la cosa mi stesse facendo diventare matta.
«Due settimane. - affermai io - e quando siete andati a letto?» chiesi senza alcun timore, tanto il danno era già fatto. Lui sbarrò gli occhi, non sapeva che io ero a coscienza anche di questo fatto.
«Non ha importanza questo, lei mi ha mentito!» si difese lui.    
«Senti vattene e non farti più vedere.- dissi spingendolo fuori dalla porta- Sai cos'è la cosa che mi fa più arrabbiare?» riuscii a dire tra le lacrime. Lui mi guardò, aveva ancora gli occhi lucidi. 
«Che nessuno ha avuto il coraggio di dirmi come stavano le cose, nessuno.» detto questo gli chiusi la porta in faccia. 
Non riuscivo a credere, dovevo ancora realizzare tutto. Avevo il cuore a pezzi, l'amore è bello finché dura. Insomma innamorarsi a 19 anni non è una cosa strepitosa, e dire che ho praticamente messo a rischio quasi tutta la mia vita per Louis. Sono andata contro la mia famiglia, contro mia mamma. Non avrei mai pensato di deluderla così tanto, e cosa ne penserebbe papà? Se solo lui fosse qui, credo mi capirebbe, mi direbbe 'Ehi no, stai tranquilla, ci sono io.. andrà tutto bene' invece no, niente stava andando bene, niente. 
Di Louis non ne volevo sapere più niente, nessuno mi aveva fatto così tanto male, e questo mi faceva stare malissimo. Ora guardatemi ! Sono qui che piango come una stupida, ma sapevo cosa fare, e sarebbe stata la cosa più giusta da fare. 

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Capitolo 26
*** The last song. ***


Andai in camera e presi le due valigie che avevo fatto prima, mi vestii rapidamente e mandai un messaggio, forse loro erano gli unici a capirmi. 
 
«Così te ne vai?» mi chiese Kevin, bevendo il suo caffè caldo. 
«Se solo l'avessi saputo prima.. Mi dispiace così tanto!» Joe sembrava davvero triste per me, il che mi faceva stare un pochino meglio, ci tenevano a me ..almeno loro sono stati sempre sinceri e aperti con me, non avevano mai finto di essere altre persone o mentirmi.
«Si ragazzi, è la cosa migliore non credete?» dissi guardando Nick, il quale non aveva detto niente, pensava a qualcosa, o a qualcuno. Non riuscivo a capirlo.
«No, tu dovresti rimanere.. le persone che ti hanno fatto del male, sono loro che devono andarsene, non tu!» disse infatti Nick, con fare arrabbiato. 
«Sono troppe queste persone, poi mia nonna mi aspetta, starò bene là!» finsi un sorriso, per confortarlo.
«Non posso credere che Nicole non ti abbia detto nulla!» mise una mano sul collo, aveva uno sguardo deluso e arrabbiato.
«Non prendertela con lei, non dirle niente.. Anzi non dite niente a nessuno, intesi?» mi alzai dalla sedia, prendendo le valigie. Sì, avevo intenzione di partire oggi stesso, così non avrei dato la possibilità a nessuno di convincermi di restare, semplicemente non volevo, non me la sentivo di vedere Louis ogni volta che andavo al lavoro, o di vedere Nicole ogni santo giorno, oppure Harry.. semplicemente ci stavo male.
«Ci mancherai, lo sai!?» Si alzò Joe abbracciandomi. Ero felice di averli incontrati, e di aver, in qualche modo, lavorato con loro. Il sogno di ogni ragazza insomma. 
«Anche voi.» abbracciai tutti e tre, mi sarebbero mancati davvero, soprattutto Nick. Chiamai James, spiegandogli rapidamente la situazione, non ci volle molto per farmi dire 'Stai tranquilla' lui era un uomo comprensibile, era una delle poche cose che invidiavo di Nicole. I ragazzi non mi accompagnarono in aeroporto visto il casino che si sarebbe potuto scatenare ma si assicurarono che Jerry, il loro autista, mi portasse là. Kevin aveva chiamato alcuni suoi 'amici' per farmi avere il primo biglietto con destinazione Venezuela. Salii sulla macchina e li salutai per l'ultima volta con la mano, accennando un piccolo sorriso. 
Non volevo sapere più niente di Louis, Kate, Harry, Nicole. Avevo proprio chiuso con quei quattro.   
 
 
 Erano passati nove o forse dieci mesi dall'ultima volta che mi ritrovai in Inghilterra. Qui mi trovavo davvero bene e mia nonna era una delle donne più fantastiche che potessero esistere sulla terra. 
«Ma hai già mangiato?» mi chiese per la trentunesima volta, le sorrisi dicendo di si. 
«E' arrivata questa per te, cara.» disse ancora mia nonna, porgendomi una busta bianca, una delle tante buste bianche che avevo ricevuto in questi ultimi.. mmm si più o meno dieci mesi. 
«Grazie nonna!» presi la busta e andai in camera mia. Mi sedetti sul letto e la aprii, lasciando perdere l'emittente..sapevo già chi era. 
 
'Ciao Sò.. un'altra lettera che non mi hai risposto. Beh cosa ci posso fare, ho sbagliato e non smetterò mai di ripetertelo. Non voglio continuare a pensare al passato, non ha senso, non credi? 
Volevo raccontarti della piccola Sunshine, è proprio bella, come la madre. Non fa altro che ripetere 'mamma' e questa cosa mi irrita perché non dice mai 'papà' o 'Harry'. E' proprio cresciuta bene, è bionda e ha gli occhi marroni scuri, come i tuoi! Le racconto sempre di te, e di quanto tu le voglia bene. 
Ti voglio tanto ma tanto bene Sophie, stammi bene e perdonami. 
Harry x'
 
Strinsi il foglio tra le mie braccia, sorridendo e all'improvviso mi scese una lacrima. Volevo conoscere Sunshine, non posso credere che per colpa di Louis, io mi sia persa la nascita della mia nipotina, ma non potevo tornare, non avevo ancora superato tutto. Tutti questi mesi lontani da lui sono stati inutili, non faccio che pensare a lui, e alle sue parole. 
Non l'avevo più sentito, non sapevo nulla di lui. Anzi, non sapevo niente di nessuno, avevo perso proprio tutti i contatti perché non volevo che Louis sapesse dove mi ritrovavo. Anche se in questo momento mi immagino Louis e Kate insieme, forse dopo la mia partenza si sono fidanzati e ora sono felici insieme. Aaaah, dovevo smetterla di farmi queste paranoie. 
«Sophie !» sentii urlare mia nonna. Presi la lettera e la misi nel cassetto insieme alle altre. Andai rapidamente in cucina, trovando mia nonna davanti al televisore.
«Nonna, cosa c'è?» chiesi tra un sorriso e l'altro.
«Questo coso, è troppo alto!» disse guardando la tv. 
«Ahah nonna vai a sederti, ci penso io!» presi il telecomando e abbassai un po'.. vidi però qualcosa riflesso nella televisione, qualcuno.. un viso troppo conosciuto ormai. Alzai un po' il volume, posizionandomi proprio davanti alla tv, sentendo le lamentele di mia nonna.
'Il ragazzo famoso in Inghilterra, fa colpo sulle ragazze sudamericane. Si dice che verrà a fine anno per promozionare il suo nuovo disco "Taken". Un viso perfetto, occhi perfetti, capelli perfetti e una voce spettacolare! Preparatevi perché Louis sta arrivando.' le voci della ragazza che parlava alla tv non mi sembravano vere. Dovetti sedermi sulla prima sedia che trovai e realizzare che Louis ce l'aveva fatta! Aveva realizzato il suo sogno, era un cantante famoso non solo in Inghilterra, ma anche qui. 
«Tesoro ma stai bene?» mia nonna si precipitò a portarmi un bicchiere d'acqua ma neanche quello riuscì a portarmi a terra. Ero proprio sconvolta, ma non per il fatto che lui fosse famoso, ma per il fatto che finalmente aveva realizzato il suo sogno segreto. 
«Si nonna, ora vado da Kristen.. ci vediamo dopo okay?» mi alzai, baciandole una guancia, prendendo la borsa e le chiavi. 
Non stavo andando da nessuno, era solo una stupida scusa per stare da sola e pensare a tutto. 
 
«Allora io vado eh, se hai bisogno vieni a cercarmi!» sentii mia nonna urlare, già di prima mattina questo non andava bene. Non è che si trasferiva da qualche parte, andava solo qualche ora dalla sua amica che abitava accanto. 
«Si nonna, stai tranquilla!» dissi mettendo la faccia nel cuscino, era ancora troppo presto, o almeno credo. Sentii la porta chiudersi e ne ero davvero felice, potevo dormire in pace. Dopo neanche tre minuti sentii il campanello suonare, lasciai perdere.. ero troppo stanca. Poi risuonò una seconda volta e una terza ancora. Così mi alzai a malavoglia dal mio caldissimo letto e andai verso quella dannata porta. Possibile che mia nonna si fosse dimenticata un'altra volta gli occhiali, lo faceva sempre. Il campanello risuonò e lì non ci vidi più.
 
«Un attimo nonna! Il tempo di aprire gli occhi !» urlai ancora assonata. Aprii la porta, sbadigliando pure, e quando aprii  veramente gli occhi, il mondo mi sembrò crollarmi addosso. Non era possibile, era tecnicamente possibile che questo stesse accadendo. Era un sogno, si doveva essere un sogno. Mi diedi un pizzicotto sul braccio ma mi fece solo male, e lì realizzai che era tutto vero, che quella persona era davvero davanti a me.
«Ciao..» sorrise imbarazzato. Cosa dovevo fare, come dovevo comportarmi? E' passato così tanto tempo, dannazione.
«Ciao..» dissi anch'io, più agitata che mai, mi sudavano le mani e non era un buon segno.
«Cosa ci fai.. qui?» riuscii a chiedere, visto che lui non si degnava di aprir bocca. Mi sentivo intimidita, come se lui mi facesse sentire piccola piccola.
«Sono venuto a trovarti e a chiederti perdono.. Lo so che è passato tantissimo tempo, e capisco il tuo comportamento, ma diamoci un taglio, no?» disse calmo, certo per lui non era successo niente, vero? Lui non aveva sofferto come me, lui non si sentiva tradito, lui non aveva capito niente di me, niente.
«Diamoci un taglio? - ripetei fredda - ma ti senti? Credi di venire qui e risolvere tutto con un 'diamoci un taglio'?» 
«No, ma.. mi dispiace tantissimo.» i suoi occhi si fecero lucidi, era orribile vedere quei occhi pieni di acqua, non aveva senso. 
«Louis - mi staccai da lui - le cose sono cambiate, ti ho già dimenticato.» dissi fredda. 
«Non ti credo. Se mi avessi dimenticato non staresti per piangere, e non ti suderebbero le mani, e mi avresti già perdonato.» disse lui sicuro di se. Possibile che mi conoscesse meglio di me stessa? Risi involontariamente, mi venne spontaneo farlo, subito dopo me ne pentii, ovviamente.
«Saprò io quello che provo, no? Ora vattene, ti prego!» è vero, stavo al punto di piangere ma dovevo essere forte, dovevo farlo per me stessa. 
Gli chiusi la porta in faccia, altrimenti le sarei scoppiata a piangere in faccia e non me lo sarei perdonata. 
«Solo ascoltami, so che ti ho ferita.. e so che non meritavi tutto questo, ma devi sapere che dal primo momento in cui ti ho vista, sapevo che avrei infranto tutte le regole per averti. Ti prego Sophie, perdonami..»
Iniziai a piangere, ero ormai una fontana, anche se avessi voluto perdonare Louis, il mio cuore era ancora spezzato, non potevo farlo, non potevo farcela. 
«Louis, ti prego vattene.. mi hai già fatto tanto male.. hai fatto tutto questo lungo viaggio per niente.» esclamai piangendo, potevo sentire il suo respiro anche se era dietro la porta.
«Se ti dicessi che tutto andrà bene, mi crederesti?» urlò con una voce tremolante. Non risposi. 
«No? Ti chiedo solo una cosa.. ascoltami.» 
All'improvviso senti il suono di una chitarra, una dolce melodia avvolse le mie orecchie, poi sentii Louis che si schiarì la voce, sorrisi tra me e me, e iniziò a cantare.. sì mi stava cantando una canzone.
 
(Siete pregate di leggere il testo della canzone, Dio Mio questa canzone è bellissima, è di Bieber, si chiama Be Alright (Andrà Bene). Capite il senso del testo, buona lettura! *lacrime*.
 
 
Attraverso l’oceano,attraverso il mare
Incomincio a dimenticare il modo in cui mi guardi ora 
Sopra le montagne e attraverso il cielo
Ho bisogno di vedere il tuo viso e  guardarti negli occhi 
Attraverso la tempesta, attraverso le nuvole 
Dossi sulla strada e ora sono capovolto
Lo so che è difficile piccola, dormire la notte
Non preoccuparti perché tutto andrà bene 
 
Attraverso il tuo dolore,
Attraverso le battaglie
Non preoccuparti perchè tutto andrà bene
 
Tutto solo nella mia camera
Aspettando al più presto la tua chiamata
E per te, io camminerei mille miglia
Per stare tra le tue braccia

Che tengono il mio cuore
 
Oh io, Oh io ti amo
Tutto andrà bene.
 
Tu sai che tengo a te

Ci sarò sempre per te
Prometto che resterò proprio qui
So che anche tu mi vuoi
Piccola possiamo farcela attraverso qualsiasi cosa
Perché tutto andrà bene,
Andrà bene
Attraverso il tuo dolore,e attraverso le battaglie
Tutto andrà bene
Andrà bene…

Decisi di aprire la porta, le lacrime non smettevano di scendere, ma questa volta erano lacrime di felicità, pensai. 
«Sei uno stupido, idiota, immaturo, e tutti gli insulti che esistono in questo mondo!» dissi piangendo, ridendo sotto i baffi. Possibile che mi avesse cambiato umore in meno di dieci minuti? Ne ero innamorata, e non potevo farci niente.
Lui prese il mio viso tra le sue mani, mi sorrise ancora, e mi baciò. Un bacio lento, profondo e soprattutto pieno di amore.
E' proprio vero che ci vuole tempo per dimenticare, ho perdonato Louis ma ovviamente non dimenticherò mai quello che mi ha fatto. Dobbiamo ricominciare da zero, devo ancora conoscerlo come lui deve conoscere me. 
«Ti devo ringraziare io.» disse sedendosi sugli scalini fuori di casa mia. 
«E per cosa?» mi sedetti affianco a lui. 
«Per tutto, sono chi sono oggi per merito tuo. Se tu non mi avessi mai incoraggiato a cantare io non avrei mai ritrovato mia mamma.» disse con un sorriso. 
«T-tua mamma?» balbettai, non potevo crederci, ero proprio felice. Proprio quello che volevo, la verità.. Louis e sua mamma, sua mamma esisteva.
«Sì, dopo cinque mesi che sono diventato famoso là, lei è venuta a cercarmi.. non ci potevo credere..»si vedeva che era proprio contento.
«Te lo avevo detto, sono proprio felice sai?» lo guardai negli occhi, lui alzò lo sguardo e rise, ridemmo insieme, come due stupidi innamorati.
«Aspetta, come cavolo hai saputo che ero qui? Il mio indirizzo?» chiesi alzandomi. Lui mi guardò e diventò serio, dopo rise. Proprio strano quel ragazzo. 
«Ho capito - tirai un sospiro - Harry.» incredibile come mi riuscisse a capire, era proprio uno stupido ma gli volevo un gran bene, e presto l'avrei perdonato. Insomma se avevo perdonato Louis, perché non gli altri? 
Quando venni a sapere che lui doveva fare un tour mondiale, mi si fermò il cuore, il mio ragazzo era famoso ed io non riuscivo a realizzare la cosa. 
«Non cambierà nulla, vero?» chiesi abbracciandolo.
«Everything is gonna be alright!» mi sorrise lui, stringendomi forte forte. 
Ed io? Io stavo morendo tra le sue braccia, morendo di felicità.
oh l'amor. 



___
Okay, partendo dal fatto che è la prima FF che finisco, vi volevo ringraziare, davvero çwç 
Grazie per tutte le visite, e tutte le recensioni che ricevuto. 
Niente da dire, spero vi sia piaciuta la mia storia e se avrò tempo ne pubblicherò altre. Alla prossima beeelle. :)
Se volete seguitemi su Twitter :)
Mi chiamo @Sonohrasgirl adios :3

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