Ricordi sbiaditi dal tempo

di mircea
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01. Bellatrix/Voldemort. Aspettative ***
Capitolo 2: *** 02. Molly Weasley. Curiosità ***
Capitolo 3: *** 03. Narcissa Malfoy. Riflesso ***
Capitolo 4: *** O4. Remus Lupin. Paura ***
Capitolo 5: *** 05. Andromeda Black. Peccato ***
Capitolo 6: *** 06. Lily Potter. Sconforto ***
Capitolo 7: *** 07. Petunia Evans. Sogni ***
Capitolo 8: *** 08. Rodolphus Lestrange. Occhi ***
Capitolo 9: *** 09. Peter Minus. Ero vivo ***
Capitolo 10: *** 10. Barty Crouch senior. Mostri ***
Capitolo 11: *** 11. Barty Crouch jr. Giorno di primavera ***
Capitolo 12: *** 12. Rabastan Lestrange. Quello che non ho ***
Capitolo 13: *** 13. Albus Silente. Risata ***
Capitolo 14: *** 14. Draco Malfoy. Stato di sangue ***
Capitolo 15: *** 15. Rufus Scrimgeour. Claustrofobia ***



Capitolo 1
*** 01. Bellatrix/Voldemort. Aspettative ***


1. Aspettative

 

(Bellatrix Lestrange)
Lei era solo l'amante da amare senza amore.
 Seguì i suoi movimenti. Non ne dimenticò nessuno

 
 

“Vieni” le disse con tono indifferente.
Lei gli si avvicinò, gli occhi brulicanti di attesa.
Entrarono in una stanza buia, lei si stese sul letto e lui iniziò a spogliarla.
Bellatrix seguì i suoi movimenti e non ne dimenticò nessuno, s’impressero a fuoco nella sua mente.
L’Oscuro Signore la guardò ghignando.
“Non me lo aspettavo da te, mi hai deluso” le disse con voce tagliente.
Lei uscì, il capo chino.
L’aveva deluso: si era innamorata.
Le sue labbra sottili si piegarono in un sorriso amaro, cercò di trattenere le lacrime.
Non ci poteva fare nulla.
Era solo l’amante da amare senza amore.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NdA: ecco qua la prima drabble! In questa Bellatrix/Voldemort forse Bellatrix è un po’ OOC. Sa che per Voldemort e solo un’amante e nulla più e ci sta male. Inoltre l’ha deluso. Lui immaginava che Bellatrix fosse come lui: non provava amore.
Così è come vedo questi due! Grazie per aver letto, le recensioni e le critiche sono ben accette!
La frase scritta in corsivo in alto a destra all’inizio è il prompt che dovevo seguire.
 
Tutte le 15 drabble non sono state scritte a scopo di lucro. I personaggi appartengono a J.K.Rowling.

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Capitolo 2
*** 02. Molly Weasley. Curiosità ***


 

2. Curiosità

 

(Molly Weasley)
E la nausea saliva. Si faceva liquido sotto le palpebre.
Diventava lacrime che rapprese perché non scendessero a riaccenderle il cuore.

 

Molly avanzava cauta, il passo incerto, le braccia inerti lungo i fianchi larghi.
Qualcosa dentro di lei le urlava di scappare, ma non lo fece: era sempre stata curiosa.
Arthur stringeva forte la spalla di Percy, George era chino su qualcosa.
Nessuno si accorse di lei, erano tutti intenti a guardare… cosa?
Si avvicinò ancora.
Vide un volto giovane, incorniciato da una zazzera rossa. Il barlume di un sorriso pietrificato per sempre sul volto pallido.
La testa iniziò a girare, mentre la nausea saliva, si faceva liquido sotto le palpebre. Diventava lacrime che rapprese perché non scendessero a riaccenderle il cuore.
Non era possibile.
“Fred, no, Fred, perché…” sussurrava George.

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Capitolo 3
*** 03. Narcissa Malfoy. Riflesso ***


3. Riflesso
 

(Narcissa Malfoy)
(immagine)

 
Tutti sapevano che Narcissa Malfoy era bellissima.
Pochi però erano a conoscenza della sua più grande paura: perdere quella bellezza tanto invidiata.
La giovane temeva, infatti, il giorno in cui avrebbe visto riflesse in uno specchio le prime rughe intente a deturpare la sua pelle morbida, scavando solchi sempre più marcati, che ad un certo punto sarebbero stati così profondi da ucciderla, e alla fine di lei non sarebbe rimasto altro che un insulso mucchio di ossa in una scatola di legno.
Perciò, in una fresca mattina primaverile, si mise di fronte al più grande specchio che possedeva, indossò il suo vestito più bello e si guardò per ore.
Quella fu l’ultima volta che la donna vide il suo riflesso.
Solo così, almeno nella sua mente, poteva rimanere perfetta per l’eternità.

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Capitolo 4
*** O4. Remus Lupin. Paura ***


 
4. Paura
 

(Remus Lupin)
(immagine)

 
È sera. L’aria è densa di attesa.
Non c’è alcun rumore tranne quello dei nostri pesanti respiri.
Il mio cuore batte veloce, non voglio aspettare un minuto di più.
Vorrei poter sperare che loro non siano lì, ma li sento.
I loro occhi malvagi sono fissi su di noi.
“Fatevi vedere, maledetti” ringhia Benjy.
“Perché sto tremando?” penso, sbigottito.
Guardo i miei compagni, anche loro tremano.
Una crepa si apre nella terra umida del bosco.
Le loro risate spezzano il silenzio, i mantelli sbucano dagli alberi folti, le maschere scure riflettono la debole luce della Luna.
Tremo, ma questa volta la colpa non è di un incantesimo.
Ho paura.

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Capitolo 5
*** 05. Andromeda Black. Peccato ***


5. Peccato
 

(Andromeda Black)
Un giorno Dio disegnò la bocca di Jun Rail.
È lì che gli venne quell'idea stramba del peccato.

 
Andromeda si alzò in punta di piedi per baciare Ted.
Non era un ragazzo molto affascinante, ma le sue labbra erano stupende: sottili, morbide e sempre curvate in un sorriso.
È lì che le venne quell’idea stramba del peccato.
Ted Tonks era un Nato Babbano, lei si chiamava Black.
Ai Black era concesso prestare un minimo di attenzione ai Nati Babbani solo mentre li stavano uccidendo.
Lei però non faceva davvero parte di quella famiglia di folli.
Era cresciuta autoimponendosi di fare sempre il contrario di quello che desideravano i suoi genitori.
Nulla era mai stato più attraente del peccato.

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Capitolo 6
*** 06. Lily Potter. Sconforto ***


6. Sconforto

 
(Lily Potter)
Stava lì, come una candela accesa in un granaio che brucia.

 
Mai, prima di allora, Lily Evans si era sentita così impotente.
Stava lì, nascosta in casa con James e Harry, il terrore che in qualsiasi momento Voldemort avrebbe potuto uccidere suo figlio la stava divorando da dentro.
In alcuni giorni si sentiva come una candela accesa in un granaio che brucia.
Pian piano la candela si sarebbe consumata e il grande fuoco della guerra avrebbe devastato ogni cosa, portando morte ovunque.
Non voleva arrendersi, ma sapeva che non avrebbe resistito a lungo allo sconforto.
D’altronde, come puoi avere ancora speranza quando ogni istante che vivi potrebbe essere l’ultimo?
Semplice, non puoi.

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Capitolo 7
*** 07. Petunia Evans. Sogni ***


7. Sogni

 

(Petunia Evans)
(immagine)

 
Petunia aveva trascorso tranquillamente ogni notte della sua vita. I suoi sogni erano sempre calmi e colorati, divertenti anche.
C’era un unicorno, nel sogno più bello che avesse mai fatto. Era grande e bianco, il lungo corno luccicava.
Lei gli saltava in groppa e partivano, verso l’infinito.
Aveva raccontato questo sogno a Lily, quand’erano bambine.
Lei ne era stata estasiata. “Gli unicorni sono così… magici!” aveva esclamato.
Petunia aveva sospirato: come avrebbe voluto essere magica come l’unicorno!
Innumerevoli notti dopo Petunia si era svegliata con un sorriso sulle labbra.
Aveva appena cavalcato nuovamente il suo unicorno.
Rimase attonita per un attimo, poi il suo sorriso si trasformò in una smorfia spezzante.
Non esiste la magia, ci sono solo mostri.

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Capitolo 8
*** 08. Rodolphus Lestrange. Occhi ***


8. Occhi
 

(Rodolphus Lestrange)
(immagine)

 
Rodolphus Lestrange provava un malsano piacere nel soffermarsi a guardare gli occhi di chiunque gli stesse dinanzi.
C’era una donna che possedeva gli occhi più belli del mondo.
Lui amava perdersi nella moltitudine di sfumature di blu che potessero avere.
Ma quegli occhi meravigliosi scappavano da lui ogni volta che provava a guardarli perché la donna era così impaurita che non riusciva mai a sostenere il suo sguardo.
E questo Rodolphus lo trovava alquanto snervante.
“Sali nella mia stanza” le aveva detto.
Lei, tremante, non aveva potuto far altro che accettare.
Ora eccola lì, appoggiata al letto dei Lestrange, le mani insanguinate a coprirsi due grandi orbite vuote, mentre urla con tutto il fiato che ha in corpo.
Rodolphus ride, i due occhi blu stretti nella sua mano sinistra.
Non sarebbero più scappati.

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Capitolo 9
*** 09. Peter Minus. Ero vivo ***


9. Ero vivo
 

(Peter Minus)
Coltello

 
Accarezzavo il gelido metallo che sostituiva la mia mano destra.
Un brivido mi percorse tutta la schiena.
Mi mancava la carne, quella che il coltello aveva reciso.
Ero il solito stupido.
Io avevo impugnato il coltello, io avevo offerto la mia carne all’Oscuro Signore, lui era risorto perché io l’avevo aiutato, non uno stupido coltello.
Forse avrei fatto meglio a tagliarmi la testa quel giorno.
O forse avrei dovuto farlo ancora prima, forse era meglio se non nascevo proprio.
Eppure ero nato, avevo tradito, avevo ucciso, avevo donato una nuova vita al mio Signore.
E non ero morto, ero vivo.
Nessuno mi aveva punito, nessuno mi aveva impedito di tradire, di uccidere.
Potevo fare qualsiasi cosa.
Potevo perfino pentirmi.

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Capitolo 10
*** 10. Barty Crouch senior. Mostri ***


10. Mostri

 
(Barty Crouch senior)
La morte verrà all'improvviso, avrà le tue labbra e i tuoi occhi,
ti coprirà di un velo bianco, addormentandosi al tuo fianco

 
Non mi erano mai piaciuti i bambini, ma quando sei nato ho cercato di fare uno sforzo per farmeli piacere.
Quando eri piccolo, mi odiavo perché non riuscivo ad amarti abbastanza.
Poi sei diventato un Mangiamorte, una bestia che portava il mio nome.
Ti sei portato via la mia reputazione e il mio lavoro.
Hai ucciso tua madre, o meglio, il nostro disprezzo reciproco l’ha uccisa.
Non ti avrei disprezzato se tu non avessi ucciso tutta quella gente, ma l’hai fatto. Sono morti e forse la vera colpa è mia.
La mia morte deve ancora arrivare, ma arriverà presto, all’improvviso.
Avrà le tue labbra e i tuoi occhi.
Avrà le mie labbra e i miei occhi.
Alla fine siamo uguali.
Siamo entrambi mostri.
“Avada Kedavra!” l’eco della tua voce, così simile alla mia, risuona nella Foresta.
Non ho mai voluto dei figli.

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Capitolo 11
*** 11. Barty Crouch jr. Giorno di primavera ***


11. Giorno di primavera

 
(Barty Crouch jr.)
Bianca come la neve. Rossa come il sangue.

 
Gli era sempre piaciuta la primavera.
Era come se a tutti fosse concessa una seconda opportunità. Era rinascita, era vita.
In un giorno di primavera Barty si trovava in campagna ed era felice, felice come non lo era mai stato.
Finalmente era degno di portare quel Marchio, quell’appellativo.
Accanto a lui giaceva una ragazza.
Era bianca come la neve ed era rossa, rossa come il sangue.
Era pura ed era morta.
Il suo sangue sporco aveva inzaccherato la sua veste azzurra e Barty aveva fatto attenzione a non macchiarsi.
In un giorno di primavera Barty era nato di nuovo.
In quel giorno di primavera Barty aveva ucciso per la prima volta.

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Capitolo 12
*** 12. Rabastan Lestrange. Quello che non ho ***


12. Quello che non ho

(Rabastan Lestrange)
Bocca di rosa

 
Eri bella, giovane, intelligente, impulsiva, sadica e forse un po’ folle.
Perfetta.
Eri tutto ciò che potevo desiderare.
Eri tutto ciò che non potevo avere.
Ti osservavo di nascosto, dietro la mia maschera di Mangiamorte.
 Tu eri sempre là, in prima fila, accanto al nostro Signore. Quando lo guardavi, nei tuoi profondi occhi neri c’erano bramosia e follia.
Quanto desideravo che quegli sguardi fossero rivolti a me!
Ma io ero solo una piccola e insignificante figura nera sullo sfondo, non catturavo mai la tua attenzione.
“Sono lieto che tu sia la sposa di mio fratello”.
L’unica frase che mi sentisti pronunciare in tutta la tua vita.

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Capitolo 13
*** 13. Albus Silente. Risata ***


13. Risata

 
(Albus Silente, Gellert Grindelwald)
Risata

 
È strano, se ci penso.
Non abbiamo mai avuto davvero il tempo di parlare, noi due.
Ci siamo amati, abbiamo fatto progetti, abbiamo combattuto l’uno contro l’altro.
Parlavamo sempre in grande, c’era sempre di mezzo il mondo intero.
Ma di noi, due povere anime sperdute, non abbiamo mai discusso.
Ci sono tante cose che avrei voluto dirti, forse è un bene che io non l’abbia fatto.
Non rispondevi mai, ridevi e basta.
Sono passati anni, ma, invece di annebbiarsi, il ricordo della tua risata è diventato sempre più nitido.
Era roca e malvagia, metteva quasi paura. Le tue labbra curvate all’insù scoprivano denti perfetti e ti donavano l’aspetto di un lupo affamato. I tuoi occhi ardevano di malsana follia.
Se presto molta attenzione, ti posso sentire mentre ancora ridi di me.

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Capitolo 14
*** 14. Draco Malfoy. Stato di sangue ***


14. Stato di sangue

 
(Draco Malfoy)
  È una cosa strana.
  Quando ti accade di vedere il posto dove saresti salvo,
 sei sempre lì che lo guardi da fuori.
 Non ci sei mai dentro.
 È il tuo posto, ma tu non ci sei mai.

 
Una volta sola Draco Malfoy aveva odiato il suo stato di sangue.
Una volta sola aveva guardato con invidia i Babbani.
Se fosse stato uno di loro, non avrebbe avuto l’orrendo Marchio sul braccio, non avrebbe dovuto riscattare suo padre, non sarebbe stato compito suo uccidere Albus Silente.
Del resto, se non voleva uccidere, non poteva essere un Mangiamorte.
Il suo posto era lì, tra i Babbani.
La sua anima si sarebbe salvata.
Sua zia Bellatrix gli aveva accarezzato i capelli biondi e il volto pallido.
“ Tranquillo, è normale avere paura la prima volta, poi, quando assaggerai il dolce sapore del sangue, non vorrai più smettere di versarlo!”
Bellatrix rise, lui distolse lo sguardo.
Meglio cadavere che assassino.

 










Nda: faccio un piccolo chiarimento, anche se spero si capisca lo stesso.
Voldemort ha dato a Draco il compito di uccidere Silente e la mia drabble parla del momento in cui lui ha paura, preferirebbe addirittura essere un Babbano piuttosto che dover diventare un assassino.
Nell’ultima frase si ripete il pensiero di Draco cioè che preferirebbe essere un Babbano (quindi “cadavere” perché i Babbani vengono uccisi dai Mangiamorte) che un assassino.
Ok ho ripetuto temila volte questa cosa, spero comunque vi sia piaciuta!
Con questa drabble non voglio rendere Draco il cattivo che va sulla retta via, è solo stato un attimo di esitazione di un ragazzo di sedici anni a cui è stato ordinato di uccidere, poi tornerà lucido e cercherà di uccidere Silente nel corso del suo sesto anno ad Hogwarts.
Le recensioni e le critiche sono sempre ben accette!

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Capitolo 15
*** 15. Rufus Scrimgeour. Claustrofobia ***


15. Claustrofobia
 

(Rufus Scrimgeour)
Viaggio.

 
Ogni tanto credeva di soffrire di claustrofobia.
Le pareti del suo nuovo ufficio sembravano chiudersi su di lui come una morsa, l’aria sembrava scomparire.
Tutti lo credevano un uomo molto coraggioso, un vero Grifondoro.
Avrebbe voluto crederci anche lui, avrebbe voluto essere l’esempio di calma e coraggio per tutti.
Eppure a volte desiderava andarsene.
Erano tutti in un vicolo cieco, non c’erano soluzioni, la guerra avrebbe distrutto tutto.
Gli sarebbe piaciuto fare un viaggio, vedere un’ultima volta il mondo prima che Voldemort lo distruggesse.
Quando entrarono i Mangiamorte, non lo sfiorò nemmeno il pensiero di parlare.
Se Harry Potter sopravviveva, forse una soluzione c’era.
Lui non avrebbe fatto nessun viaggio, non avrebbe più rivisto il mondo in rovina.
Altri avrebbero guardato il mondo rinascere anche per lui.













 

Nda: ed ecco anche l'ultima drabble! Ok questa raccolta per ora non avuto un così tanto successo, però pazienza, spero solo di non piazzarmi ultima al contest! Ci sono drabble che mi convincono di più, altre meno, altre per niente, ma ormai quello che ho pubblicato rimarrà lì per essere giudicato.
Ringrazio chi ha letto, chi ha recensito, chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate :)

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