And if we weren't related,we could be us

di zjamsglances
(/viewuser.php?uid=199293)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** If we could only turn back time ***
Capitolo 3: *** Can I abduct her?? ***
Capitolo 4: *** Finally I meet you ***
Capitolo 5: *** Ops...my fault! ***
Capitolo 6: *** Vas happenin'?? ***
Capitolo 7: *** Why do I feel strange?? ***
Capitolo 8: *** Why?! ***
Capitolo 9: *** I can't repair the past.......but I can get away ***
Capitolo 10: *** It was just a nightmare....! ***
Capitolo 11: *** Dominique,are really you?? ***
Capitolo 12: *** No,we can't..... ***
Capitolo 13: *** Come with me! ***
Capitolo 14: *** Louis,you're a stupid ***
Capitolo 15: *** Am I yours?? Yes,of course..... ***
Capitolo 16: *** An (un)happy news ***
Capitolo 17: *** Dear son,sorry..... ***
Capitolo 18: *** My fucking wedding day.....or not?!! ***
Capitolo 19: *** Fear.... ***
Capitolo 20: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


ALESSANDRA
 
Ero seduta sul pavimento della mia camera,con le cuffiette nelle orecchie ad ascoltare la sua musica,mentre carezzavo Tom e guardavo fisso fuori dalla finestra,in attesa che arrivasse.
Lui che non avevo visto per anni,se non in televisione,quando trasmettevano qualche servizio su di lui e la sua band.
Mi piaceva quella band,quei cinque coglioni che sapevano come prendermi con la loro musica,,e di cui ne faceva parte lui,il mio cuginetto.
Quel cuginetto che tanto amavo,cresciuto completamente con me,e che avevo dovuto salutare prima dell’inizio di quel maledetto talent show,al quale partecipò.
Per me era maledetto,perché mi aveva separato dall’unica persona che mi capiva,mi comprendeva,da quel fratello che non avevo mai avuto,tanto simile a me quanto diverso.
Invece per lui quel programma era stato una salvezza,una certezza,un punto di riferimento,da cui tutto era iniziato.
Ricordavo ancora il giorno della sua audizione: era nervosissimo,non faceva altro che mangiare e parlare,cosa che faceva normalmente quando era teso.
Io naturalmente ero andata con lui a dargli sostegno e a tenergli la mano dietro le quinte,insieme alla sua famiglia e mia madre.
Mia madre fu quella che si accorse del suo talento nel canto,quando un giorno,in macchina,lui intonò le note di una canzone di Michael Bublè,e mia madre pensò che quella voce angelica provenisse dalla radio.
Poi,quando salì su quel palco mi fece venire i brividi,mentre la sua voce intonava le parole di So Sick Of Love.
E quell’indecisione di Katy Perry poi mi uccideva,mi corrodeva dall’interno e le avrei molto volentieri spaccato quel suo bel visino in quel preciso momento.
Era una delle mie cantanti preferite,ma in quel momento mi stava facendo salire l’ansia alle stelle.
E la delusione di quel no,qualche audizione dopo?? Lo distrusse,e,nel vederlo in quello stato,mi sentivo male anche io.
Ma non potrò ringraziare mai abbastanza Simon Cowell,quel santo di un uomo che gli aveva dato un’altra possibilità inserendolo in quella band,e dicendo loro che avrebbero fatto strada. E come se l’avevano fatta.
Ricordavo ancora le serate passate davanti alla tv ad aspettare che loro si esibissero su quel palco e lasciassero a bocca aperta la giuria con la loro incantevole voce.
Ricordavo ancora tutti i video diari,dove facevano cazzate e si divertivano tra di loro,facendo sorridere anche me da dietro un computer.
E come dimenticare lo “Spin the Harry”??
Quel ricciolino e il suo migliore amico ne combinavano di tutti i colori assieme agli altri due e il mio cuginetto.
E il Quick Fire??
Non so ancora spiegarmi come avevo fatto a trascorrere i miei interni pomeriggi davanti a quel display a guardare quei cinque ragazzi fare cazzate più svariate e divertirsi tra di loro.
E da tutto ciò era iniziato tutto,la loro vita,il loro sogno,la loro avventura.
Si,perché da quel programma era iniziata la sua avventura con coloro che lui,nelle interviste,definiva i suoi migliori amici.
Ero gelosa di loro,provavo odio per loro,ma non perché avevano successo,o perché odiassi la loro musica o la loro voce,ma perché loro potevano stare 24 ore su 24 con lui,mentre io mi accontentavo di vederlo su qualche rivista o in un’intervista,lasciando spazio ai ricordi.
Non li odiavo,anzi io ero una loro grandissima fan,li amavo più di qualsiasi altra cosa al mondo,erano diventati importanti per me e,anche se avevo 19 anni e gli altri mi prendevano in giro per questo,mi definivo una Directioner a tutti gli effetti.
Ops! Mi sono dimenticata di dirvi il loro nome.
Bhè,loro sono i One Direction,quella band anglo-irlandese che mi aveva scombussolato la vita. E quel biondino tutto pepe,golosone e dagli occhi color cielo che avrebbero potuto stregare chiunque era il mio adorato cuginetto,il mio adorato Niall.
Entrambi eravamo nati e cresciuti a Mullingar,un paesino dell’Irlanda,e come ogni buon irlandese che si rispetti,avevamo i capelli biondi e gli occhi chiari,anche se lui era tinto.
Sin da bambini eravamo molto legati,infatti passavamo la maggior parte nel nostro tempo insieme,giocando,saltando,facendo ciò che tutti i bambini comuni come noi facevano,e soprattutto mangiando.
Eravamo entrambi due ghiottoni,”due pozzi senza fondo” così ci definiva mia madre,e,fortunatamente per noi,anche se mangiavamo un sacco non ingrassavamo più di tanto.
Ricordo ancora le giornate passate a casa mia a cantare con il karaoke della nonna,mentre questa si divertiva a sentirci cantare e ballare quella danza irlandese che tanto amavamo in famiglia.
Niall era stato ad insegnarmela,prima di partire per X-Factor.
E poi,dopo la sua partenza,ci eravamo visti molto di rado.
Ricordo ancora quel Natale,quando tornò da X-Factor per trascorrere le feste in famiglia.
Un gruppo di fans in delirio si erano stanziate sotto casa sua,e per poco non mi rompevo una gamba nel cercare di cacciarle via.
Perché,anche se era a casa,quelle egoiste continuavano a torturarlo e inseguirlo dappertutto??
Lo avrei voluto solo per me,almeno per quell’occasione,invece era stato troppo impegnato a firmare autografi e stare con la sua famiglia,come era giusto che fosse.
Ma non facevo parte anche io della sua famiglia??
Per tutto quel tempo mi ero sentita persa senza di lui e,quando in finale arrivarono terzi,un po’ di speranza si riaccese dentro di me,la speranza che tutto tornasse come prima,che lui tornasse il mio Niall,mio e soltanto mio.
Ma quel sant’uomo di Simon Cowell non aveva ascoltato le mie preghiere,ma bensì quelle di quei meravigliosi ragazzi.
Si,perché i miei capricci non erano abbastanza per fermare il loro talento,per far si che tutto tornasse come prima.
E così,da quel contratto discografico,erano passati ad un altro,e un altro ancora,fino a sfondare tra i top internazionali e diventare una delle boyband più conosciute e amate in tutto il mondo.
Ed eccolo lì adesso,il mio piccolo cuginetto,leggermente cresciuto e con qualche pretendente in più ai suoi piedi.
Ma era pur sempre il mio cuginetto,e sapevo che mi voleva bene.
Me lo dimostrava sempre,con ogni piccolo gesto,anche il più lontano,quando,ad ogni mio compleanno,mi spediva sempre un mazzo dei miei fiori preferiti con un biglietto che diceva “Alla mia dolce cuginetta preferita. Con affetto,Niall xx”.
Ed eccolo lì adesso,il mio grande cuginetto,più famoso di prima e più responsabile.
Ma non era mai cambiato,non si era mai montato la testa,non aveva mai pensato,nemmeno minimamente,di dimenticarsi della sua patria,e della sua famiglia soprattutto.
Lui era sempre il mio cuginetto preferito,il mio Niall,il mio piccolo grande Niall Horan.
 
Il cagnolino al mio fianco si era appena risvegliato,risvegliando anche me dai miei pensieri.
-Che c’è?? Anche tu non vedi l’ora di rivederlo??- chiesi al cane,pur consapevole di non poter ricevere una risposta,mentre piano gli massaggiavo le orecchie.
Io e Niall amavamo quel cane,lo avevamo trovato insieme,e quando era partito per X-Factor lo aveva affidato a me,chiedendomi di prendermene cura.
Adesso era cresciuto,da un piccolo cucciolino era diventato un vero e proprio cucciolone di labrador di quasi 3 anni.
Lo avrebbe trovato diverso,più cresciuto,più affamato che mai,diverso.
Ed io?? Mi avrebbe trovato diversa?? O mi avrebbe sempre riconosciuta come quella piccola ragazzina dalle treccine bionde??
Si,ero molto cresciuta nell’ultimo periodo. Ero molto cambiata,apparte per le lentiggini che mi delineavano il naso leggermente all’insù.
Ero cresciuta,ero diventata più adulta,responsabile. I miei capelli anche erano cresciuti,fin quasi all’altezza del fondo schiena.
Non li avevo mai più tagliati dalla sua partenza,perché sapevo quanto amasse farmi le trecce.
Ed eccola lì,la stupida e sfigata cuginetta che aspettava affacciata alla finestra che il suo adorato cuginetto tornasse a casa,dopo due anni lontano da casa,e soprattutto,lontano da lei.
 
-Alessandra,sbrigati. E’ arrivato.- annunciò mia madre,facendo capolino nella mia stanza.
La guardai e annuii,e improvvisamente qualcosa riprese vita dentro di me dopo due anni. Lei si chiuse la porta alle spalle,poi la sentii scendere le scale e raggiungere il salotto.
Mi voltai verso Tom che,nel sentire la voce di mia madre,si era alzato in piedi,quasi come se avesse capito cosa avesse detto.
Lo guardai,mentre una lacrima di gioia mi rigò il viso,poi lo carezzai dolcemente.
-E’ arrivato,il mio Niall è tornato.-







----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ciao a tutti :)
Questa volta non saluto soltanto le ragazze,perchè una mia cara amica mi ha fatto rendere conto del fatto che esistono dei Directioner Boys che stimo tanto e saluto calorosamente :)
Quindi il mio saluto è riferito a tutti.....
Sono qui a rompervi con una nuova FF,non molto "sconcia" come l'altra,ma neanche troppo banale come la prima.
Diciamo......diversa,ecco ;)
La protagonista ha il nome di una mia cara amica,anche lei DIrectioner e che ho conosciuto da poco grazie a questo sito :)
Spero che la mia storia vi piaccia e non vi annoi,ma pultroppo vi devo dare una brutta notizia >.<
Domani parto,quindi non potrò pubblicare nulla per una settimana,ma appena torno giuro di rimettermi all'opera,promesso ;)
Adesso vi lascio perchè il sonno arriva. Ciao a tutti <3
La vostra scrittrice
NemiZM

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** If we could only turn back time ***


ALESSANDRA

Scesi di corsa le scale e per poco non caddi quando il mio cane,Tom, si intrufolò tra le mie gambe per arrivare prima in salotto,facendomi inciampare.
Prima di sbucare in salotto,però,mi fermai nell’udire una voce angelica: Niall.
Come era cambiata quella voce,da una vocina piccola e lieve era diventata una voce roca ma dolce,di un vero uomo.
Ma i miei pensieri furono subito interrotti dall’intrusione di altre voci confuse,molto familiari ma indistinte.
Piano feci capolino in salotto,notando che Tom era già saltato addosso al mio cuginetto che,per afferrarlo,aveva buttato con poca grazia le valige che aveva in mano per terra.
Ma non era solo…… al suo fianco c’erano quei quattro ragazzi che insieme a lui e grazie alle loro voci mi avevano rubato il cuore,ma mi avevano anche rubato il mio cuginetto,quell’unica persona davvero importante nella mia vita.
Senza distogliere lo sguardo da loro scesi l’ultimo gradino delle scale e mi appoggiai con la schiena al muro,senza fare il minimo rumore.
Niall carezzava ancora Tom,lo prendeva in braccio,rideva e notava quanto fosse cresciuto,mentre a me non aveva ancora fatto caso,e la cosa mi rattristava.
Ma più di tutto mi rattristava vedere quei quattro ragazzi nel salotto di casa mia, poiché sapevo che con loro in giro non avrei potuto godermi in pieno il mio cuginetto.
Finalmente poi Niall alzò lo sguardo e puntò i suoi occhi azzurri ai miei.
Per un momento mi mancò il fiato nel rivederli,nel poter rivedere lui,nel poterlo avere di nuovo lì con me.
Piano si alzò e mi sorrise,poi spalancò le braccia. Io rimasi un po’ stupita da quel gesto ma,senza pensarci due volte,mi fiondai tra le sue braccia e lo abbracciai fortissimo,mentre i singhiozzi avevano iniziato a prendere il sopravvento su di me.
-Ciao,cuginetta.- mi sussurrò lui all’orecchio,mentre mi carezzava i capelli e mi stringeva forte a se.
In quel momento mi sentii al settimo cielo,come se tutto fosse diventato all’improvviso colorato,come se il tempo si fosse fermato in quel preciso istante.
Era da anni che desideravo un suo abbraccio,che lo sognavo,e finalmente il mio desiderio era stato esaudito ed ero tra le sue braccia.
Dopo molto tempo mi prese per le spalle e ci staccò dall’abbraccio,poi mi alzò il viso bagnato dalle lacrime e mi guardò fisso negli occhi,sorridendomi.
-Sei diventata proprio una donnina.- disse poi,ed io sorrisi.
Lui poi mi carezzò di nuovo i capelli,mentre io mi persi nell’immensità dei suoi occhi,che da tanto reclamavo di vederli da così vicino.
Un ultimo sorriso,poi si voltò verso i suoi compagni,guardandoli uno ad uno,per poi riposare di nuovo lo sguardo su di me.
-Sai loro chi sono??- mi chiese poi. Io li osservai attentamente,poi annuii e abbassai lo sguardo. Lui sorrise e mi circondò le spalle con un braccio.
-Bene.- prese poi parola –ragazzi lei è la mia cuginetta,Alessandra. Ale loro sono Liam,Louis,Harry e Zayn.- li presentò ed io feci loro un cenno della mano.
Improvvisamente però vidi Louis togliere le mani dalle tasche e venirmi ad abbracciare,seguito a ruota dagli altri tre. Sarei potuta anche morire soffocata,ma in fondo quell’abbraccio era così caloroso,che non avrei voluto staccarmi.
-Niall ci ha parlato molto di te. Non vedevo l’ora di conoscerti.- mi sussurrò poi all’orecchio Louis,mentre piano si staccavano dall’abbraccio.
A quelle parole mi sentii felice,forse perché voleva conoscermi,o forse perché il mio cuginetto non si era dimenticato di parlare a loro di me.
Se fino ad un minuto prima provavo un certo rancore nei confronti di quei ragazzi,era tutto svanito grazie ad un semplice abbraccio,che conteneva mille emozioni.
Dopo quell’abbraccio rimasi in silenzio e immobile,indecisa sul da farsi su cosa dire,ma fortunatamente mia madre ruppe quell’imbarazzante silenzio,durante il quale avevo ispezionato uno ad uno tutti i ragazzi,mio cugino in primis.
-Ale,perché non aiuti i ragazzi a portare le valige in casa??- chiese mia madre,distraendomi dai miei pensieri.
-Emh…sisi.- dissi,poi afferrai due valige e uscii di casa,diretta verso casa Horan,affiancata da  Niall e seguita dagli altri. Durante il tragitto,non molto lungo visto che abitavamo nello stesso quartiere,non avevo tolto gli occhi di dosso a Niall.
Era molto cresciuto,aveva buttato giu un po’ di chiletti ed era più palestrato,aveva tagliato i capelli e rinnovato il look.
Era cambiato il mio cuginetto,ma speravo con tutto il cuore che non fosse cambiato anche caratterialmente,che non si fosse dimenticato della sua vita prima di quel reality show.
Mentre ero immersa nei pensieri non mi ero resa conto che Niall si era voltato verso di me e,notando che lo stavo fissando,inarcò un sopracciglio.
Io arrossii e abbassai lo sguardo,imbarazzata per la figuraccia che avevo appena fatto,poi sentii un braccio circondarmi la vita e Niall mi attirò a se,abbracciandomi.
Alzai lo sguardo incontrando i suoi occhi e un bellissimo sorriso stampato sul suo volto mi fece rabbrividire e sorridere contemporaneamente.
Finalmente arrivammo a casa di Niall e,per mia sorpresa,la porta era già aperta.
-Zia Maura,sei in casa??- urlai entrando in salotto e non notando nessuno decisi di andare verso la cucina.
-Certo,sono….- appena i suoi occhi incontrarono quelli del figlio la teglia che aveva tra le mani cadde sul pavimento e i suoi occhi si inumidirono automaticamente.
-Mamma.- urlò Niall andandola ad abbracciare.
-Niall.- sussurrò lei.
Era un momento molto bello,toccante che non avrei voluto rovinare.
Dopo tanto tempo finalmente mia zia rivedeva il suo adorato figlioletto,quel figlio per cui aveva tanto pregato,per cui aveva dato la vita e al quale era stata sempre vicina.
Finalmente anche lei poteva riabbracciarlo e piangere lacrime di gioia insieme a lui.
Mi sembrò opportuno lasciarli un po’ soli,quindi,mentre loro ancora erano stretti in quell’abbraccio,scortai i ragazzi alle loro camere.
-Venite.- sussurrai,poi feci loro cenno di salire le scale e mi seguirono fino a quando non giungemmo davanti alla camera degli ospiti.
Conoscevo alla perfezione quella casa,ogni singolo centimetro,e qualche volta quella camera degli ospiti era stata anche la mia camera,il mio rifugio segreto.
Sorrisi ai dolci pensieri dell’infanzia,poi aprii piano la porta e feci entrare i ragazzi. Tutto era ancora in ordine,come ricordavo,visto che non ero più entrata in quella stanza dopo la partenza di Niall.
-Questa è la vostra stanza. Lo so,è un po’ piccola,e non è lussuosa come gli alberghi ai quali sarete abituati,ma spero che vi troviate bene lo stesso.- dissi ai ragazzi,poggiando la valigia che avevo in mano per terra.
I ragazzi entrarono e fecero un giro veloce della stanza. Pensavo che non gli piacesse,che la considerassero uno schifo,e invece sul loro volto si formò un incantevole sorriso.
-E’ perfetta,grazie.- disse Harry,per poi posare lo sguardo su di me e sorridermi,provocandomi un senso di imbarazzo.
-Figurati,non è casa mia.- dissi,per poi lasciarli sistemare in pace le loro cose e raggiungere mia zia e mio cugino in salotto.
 
La zia se ne era appena andata,annunciandoci di dover andare a comprare qualcosa per una cena come si doveva in onore del ritorno di Niall e l’arrivo dei ragazzi.
Niall mi aveva invitato a rimanere a casa ed io,ovviamente,non avevo rifiutato. Non mi dispiaceva passare del tempo con il mio cuginetto.
Eravamo seduti tutti e sei intorno alla tavola rotonda della cucina e stavamo sorseggiando una coca cola ghiacciata,mentre parlavamo allegramente e imparavo a conoscere i ragazzi.
-Allora,Ale,Niall ci ha parlato tanto di te. Dimmi un po’,era così chiacchierone anche da piccolo??- chiese Louis,dopo aver sorseggiato un po’ del contenuto del suo bicchiere.
-Oh certo,era quasi logorroico,soprattutto se l’argomento principale era il cibo.- sbottai io,facendo ridere tutti.
-Certe cose non cambiano mai,allora.- fece Zayn,dando una spallata a Niall,al suo fianco e facendomi sorridere nel vedere con quanta allegria e amore parlavano tra di loro,come fratelli.
Ormai lo erano al 99%,ma anche io speravo di far parte,un giorno,di quella famiglia che stavano creando man mano.
-E tu Ale?? Che mi racconti di nuovo??- chiese poi Niall,distraendomi dai miei pensieri.
-Io?? Mmh…nulla di nuovo. L’anno scorso ho finito gli studi, ho trovato lavoro in un bar,tra qualche mese mi sposerò e….- non riuscii neanche a finire di dire la frase che Niall mi bloccò.
-CHE COSA?? TI SPOSI??- urlò spalancando gli occhi,che sembravano volessero uscire fuori dalle orbite.
-Emh…si.- risposi,anche se spaventata dalla sua reazione.
-E tu me lo dici così?? E con chi?? Lo conosco??- chiese,diventando logorroico,quasi come da bambino.
-No,ma avevo intenzione di presentartelo il prima possibile.- sussurrai.
-Tu non puoi sposarti senza che io conosca il tuo futuro marito. Devo prima dargli la mia benedizione,devo prima conoscerlo,subito.- disse,con fare autoritario.
-Tu eri via in tour e….- stavo per dire,ma non mi lasciò finire.
-Ma adesso sono tornato,e se prima non conoscerò colui che ti porterà all’altare tu non ti sposerai.- disse,quasi come se fosse un comando.
Ero un po’ sorpresa da quella reazione,ma anche felice,felice perché Niall si preoccupava per me e voleva la mia felicità,il mio bene. Dio solo sapeva quanto gliene volevo io di bene.
-Eh dai,sembri suo padre.- disse Louis,dandogli uno schiaffetto dietro la nuca.
-Mi comporto così perché è mia cugina e le voglio bene. Non posso permettermi che sposi il primo che capita. Cioè,quello lì sta per sposare una delle donne più belle del mondo,la mia cuginetta,ed è gia fortunato se non mi ha incontrato prima. Ho bisogno di fare due chiacchiere con questo tizio,subito.- l’ultima parola la marcò.
Io sorrisi,poi gli saltai al collo e lo abbracciai fortissimo,forse avrei finito per stritolarlo,ma non m’importava,poiché sentivo che era tornato,e sarebbe rimasto per sempre per me.
-Grazie Niall,non preoccuparti,sono sicura che Ronny ti piacerà.- dissi,stampandogli un bacio sulla guancia.
-Lo spero. Com’è che si chiama?? Ronny?? Il nome è gia un punto a suo sfavore.- disse fingendosi offeso e facendomi ridere.
-Io invece non credo. Il padre è il proprietario della catena Nando’s,quel ristorante messicano per cui vai matto.- dissi,sapendo di convincerlo.
Infatti,come previsto,spalancò gli occhi e la bocca.
-Cosa??- chiese ed io annuii soddisfatta.
-Ok,questo ragazzo mi sta giusto un po’ simpatico,ma giusto un pochino. Devo conoscerlo prima bene. E magari potremmo scambiare quattro chiacchiere davanti al mio piatto preferito.- disse leccandosi le labbra.
-Certamente,non vede l’ora di conoscerti.- dissi ridendo.
Finalmente tutti i dubbi che avevo erano spariti grazie alla preoccupazione di Niall,che mi aveva assicurato che,anche se era lontano,non si era mai dimenticato di me.
E la cosa mi rassicurava visto che ero sempre preoccupata che non mi volesse più bene o che peggio ancora non si ricordasse di me.
Ma finalmente mi aveva dato tutte le rassicurazioni che avrei voluto sentirmi dire da anni.
-E voi invece?? Quanto vi fermerete??- chiesi poi.
-Un mesetto,credo. Poi dobbiamo tornare a Londra per registrare il nuovo album. Sai,il lavoro è stressante.- rispose Niall,facendomi l’occhiolino.
Un solo mese?? Avevo aspettato due anni per vederlo soltanto un fottutissimo mese??
No,non poteva essere. Un mese era troppo poco.
-Non preoccuparti,passeremo molto tempo insieme,te lo prometto.- disse Niall,carezzandomi una guancia.
Certe volte pensavo che quel ragazzo sapesse leggermi nel pensiero.
-E poi chissà,potremmo conoscerci meglio.- disse Harry,ammiccando.
-Togli gli occhi di dosso a mia cugina,Harry.- fece Niall,abbracciandomi,come se volesse proteggermi.
Quanto mi erano mancati i suoi abbracci,il suo profumo,lui.
-Non ho fatto niente di male.- fece il riccio,assumendo una vocina stridula.
-Ancora no,ma se solo tocchi mia cugina con un dito,giuro che ti liscerò quel cespuglio di ricci che tanto ami.- disse Niall,puntando con un dito il riccio.
Harry sgranò gli occhi,poi si toccò i ricci,come per difenderli da qualche attacco.
Risi a quella visione: era così buffo,ma anche carino,ma anche piccolo,e non era proprio il mio tipo,o forse non volevo farmelo piacere.
In fondo quei quattro ragazzi erano simpatici e molto affettuosi con me,non mostravano invidia e nei loro occhi non si celava malignità.
Forse sarebbe potuta nascere una bella amicizia tra noi,un’amicizia fraterna,come l’avevano con Niall,ma nient’altro.
Io non cercavo proprio una relazione clandestina,visto che ero prossima al matrimonio,e inoltre Niall non avrebbe permesso che i suoi amici si avvicinassero a me.
E in fondo era meglio così,potevo essere protetta e accudita da lui,e potevo cercare di fare nuove amicizie.
Cosa c’era di male nelle nuove amicizie??













---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ciao a tutti :)
Allora,come va??
Spero tutto bene ;) la Puglia è stupenda,e colgo l'occasione per salutare tutte le Directioner e i Directioner Boys pugliesi :)
Lo so,vi ho fatto attendere più di una settimana,ma li la linea non prendeva proprio,e infatti mi sentivo fuori dal mondo :(
Per questo volevo chiedervi un piccolissimo favore,piccolo piccolo >.<
Mi potreste dare qualche informazione sui ragazzi dell'ultima settimana?? Giusto qualcuna ;)
Spero che questo capitolo vi piaccia e ringrazio tutti coloro che seguono la mia FF e la recensiscono. GRAZIE <3
Adesso vi lascio ;)
Bacio <3
NemiZM

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Can I abduct her?? ***


ALESSANDRA

Mancavano pochi minuti alla fine del mio turno al bar,poi avrei potuto finalmente schiacciare un sonnellino sul mio adorato divano.
Stavo servendo un caffè all’ ultimo cliente rimasto,quando sentii la porta aprirsi e,senza guardare chi fosse,presi parola.
-Mi dispiace,il bar è chiuso.-
-Ma infatti sono venuto per te.- disse una voce che avrei potuto riconoscere tra mille.
-Niall?? Cosa ci fai qui??- chiesi,sorpresa di vedere lì mio cugino.
-Avevo pensato di andare a fare un giro e ho pensato: perché non rapire la mia cuginetta dal suo turno al bar??- disse,mettendosi le mani in tasca e avvicinandosi al bancone. Risi.
-Non credo sarà possibile. Devo ancora pulire il bancone e sistemare la sala,Rose non mi lascerà mai andare.- dissi,afferrando uno straccio e iniziando a pulire il bancone.
-Chi è Rose??- chiese lui,poggiandosi con i gomiti sul bancone.
-La titolare,e ti assicuro che è molto esigente.- dissi.
-Vedremo.- fece lui,ed io lo guardai perplessa.
Che intenzioni aveva??
-Alessandra,hai finito di servire i clienti?? Dobbiamo pulire.- urlò Rose,uscendo dal suo “ufficio” e avvicinandosi al bancone.
-Si.- le risposi.
Non sentii più una parola,né un commento o una risatina,quindi alzai gli occhi dal bancone e notai che Rose era rimasta imbambolata,con la bocca aperta e fissava attentamente Niall.
-Ciao.- disse quello,facendole un cenno della mano.
-Emh….umh….- Rose non riusciva a parlare e balbettava cose incomprensibili. Scoppiai a ridere.
Mi ero dimenticata che Rose fosse una grande fan dei ragazzi e la sua reazione era più che ovvia.
-Niall?? Niall Horan?? Nel mio bar?? Oh,è un sogno.- fece Rose,sorridendo a 32 denti.
-Rose ti presento mio cugino,Niall.- dissi io,intromettendomi in quella strana conversazione.
Rose sbarrò gli occhi e si voltò verso di me.
-Cosa?? Tu…Niall….cugini…..cosa??- fece balbettando.
Io e Niall ci fissammo per un attimo,poi scoppiammo a ridere.
-Si,sono suo cugino. Piacere.- disse porgendole la mano,che lei afferrò prontamente. Era rimasta incantata,come se fosse sotto incantesimo e guardava incessantemente Niall sognante,con la bocca schiusa e la bava che le colava da un lato del labbro.
-Rose,Niall ha chiesto se potevo andare con lui,quindi,posso finire prima il turno stasera??- le chiesi,sperando che Niall la distraesse da ciò che le stavo dicendo.
-Cosa??- mi urlò lei,acida.
-Si,penso che potrebbe smontare qualche minuto prima. Vorrei passare un po’ di tempo con la mia cuginetta.- disse Niall,facendole gli occhi dolci.
Lei si voltò verso di lui e lo osservò di nuovo con aria sognante.
-Sisi,fai pure.- disse,ma sapevo che non connetteva,quindi scoppiai a ridere.
-Grazie Rose,allora qui ci pensi tu??-
-Sisi,pulisco tutto io,tranquilla.- disse. Sembrava che fosse posseduta da un demone o qualcosa del genere.
Sfilai velocemente il mio grembiule,prima che le tornasse il nume della ragione,poi afferrai la borsa e presi Niall per mano.
-Bene. Domani prenderò una giornata di riposo,spero non ti dispiaccia.- ne approfittai del suo stato di trans,avviandomi alla porta,seguita da Niall.
-Certo,non preoccuparti.- disse,facendo scivolare i gomiti sul bancone.
Risi,poi aprii la porta del bar e uscii da lì,seguita da Niall.
Non superai neanche la soglia della porta che scoppiai in una fragorosa risata,seguita da Niall.
-Oddio,ma hai questo potere su tutte le ragazze??- feci tra le risate.
-Non proprio tutte,ma non mi lamento.- disse lui –tu però ne hai anche approfittato.-
-Bhè,me lo merito.- dissi,facendo un’espressione altezzosa.
-Lo credo.- disse lui,facendomi l’occhiolino.
-Dove mi porti??- chiesi poi.
-Io avrei una leggere voglia di….caffè.- disse lui,sorridendomi.
-Starbucks?!- proposi io,sicura della sua risposta.
-Mmh….se proprio insisti…..- disse facendo una faccia da finto tonto.
Io gli diedi una spallata,poi scoppiai a ridere seguita da lui.
-Su,mettiamoci in marcia.- dissi,iniziando a camminare verso la nostra meta,imitando una marcia militare.
Niall mi guardava perplesso,poi si unì anche lui alla mia buffa camminata. Camminammo per tutto il tragitto in quel modo,ridendo nel vedere l’espressione perplessa dei passanti che ci scrutavano da cima a fondo.
Finalmente dopo una decina di minuti arrivammo ed entrammo,poi ci sedemmo in un tavolo e ordinammo i nostri caffè.
Io presi un Caramel Frappuccino,mentre Niall prese un Caffè Vanilla Frappuccino. L’ho gia detto che eravamo due golosoni??
Mentre bevevamo i nostri giganteschi caffè non perdemmo l’occasione per chiacchierare un po’ del più e del meno.
-Allora,parlami un po’ di questo Ronny,o Jonny o Sonny. Come hai detto che si chiama??-fece poi Niall,sorseggiando il suo drink e assumendo un’espressione buffa,facendomi ridere.
-Ronny,si chiama Ronny,ma se vuoi puoi chiamarlo Ron.- risposi.
-Adesso non esageriamo. Non lo conosco neanche e non ho intenzione di chiamarlo gia con un nomignolo,anche se è il “principe” di Nando’s.- disse,facendomi ridere nuovamente.
-E dai,smettila di fare l’antipatico.- dissi,dandogli una pacca sul braccio.
-Non faccio l’antipatico,ma non mi va a genio l’idea che tu possa essere di un altro ragazzo.- disse abbassando lo sguardo.
Quanta tenerezza mi faceva in quel momento,era geloso di me,proprio come un fratello è geloso della sua sorellina.
-Ma io sarò sempre la tua adorata cuginetta,e questo non cambierà mai.- dissi,marcando l’ultima parola.
Lui mi fissò,poi mi sorrise e riprese a sorseggiare il suo caffè.
-Dimmi un po’,come è?? Descrivimelo,almeno mi faccio un’idea.- disse poi.
-Bhè,non c’è molto da dire, è un ragazzo come tutti gli altri,ha 21 anni,ha i capelli rossi e gli occhi marroni,un fisico asciutto e abbastanza alto e….- non mi lasciò finire che mi bloccò.
-Intendevo caratterialmente. Come si comporta con te??- chiese.
Oh,ma quanto era dolce il mio cuginetto quando si preoccupava per me.
-E’ molto dolce,mi vuole bene ed io ne voglio a lui. Non ci vediamo molto spesso,ma le poche volte che capita mi riempie di attenzioni e regali. Ma non andiamo mai fuori a cena.- dissi.
-E perché??- chiese lui stupito.
-Bhè,cenare nel ristorante di suo padre non è il massimo,e lui odia andare a cena dalla concorrenza,quindi preferisco rimanere a casa e cucinare io qualcosa.- dissi,gesticolando con le mani.
Niall per poco non si strozzò con il suo frappuccino,che gli uscì anche dal naso,e scoppiò a ridere.
-Davvero se uscite a cena dovete andare solo da Nando’s??- chiese poi,tenendosi con una mano il petto.
Io annuii,poi ripresi a sorseggiare il mio caffè.
-Lo dicevo io che questo ragazzo è strano. Prima il nome,adesso questo,bha. Ma tu fai una selezione per i tuoi ragazzi??- scherzò Niall. Io gli feci la linguaccia.
-Devo forse ricordarti di Melanie??- chiesi,con aria di sfida.
-Oh no.- fece lui.
-Oh si.-
Melanie era una sua ex,era un po’ mascolina,infatti si comportava e vestiva come un maschiaccio,mangiava la carne con le mani,sbrodolandosi tutta,e,ogni volta che abbracciava Niall,lo stritolava con le sue grosse braccia.
Niall poi non aveva il coraggio di lasciarla,per paura che lo stritolasse o se lo mangiasse a colazione,quindi io ero andata da lei a dirglielo ma,stranamente da come entrambi ci aspettavamo,non aveva fatto obiezioni.
La risposta la trovammo qualche settimana dopo,quando la trovammo stritolare uno dei calciatori di football della scuola,la sua nuova preda malcapitata.
-Ricordo ancora quando venivi a casa mia tutto dolorante.- dissi tra le risate.
Lui roteò gli occhi e non rispose,si limitò a finire il suo caffè.
-Uff,è finito.- si lamentò,facendo un finto broncio –mi dai un po’ del tuo??-
-Non ci penso proprio.- dissi,facendo l’altezzosa.
-E dai.- mi supplicò lui.
-No.-
Vidi Niall alzarsi e avvicinarsi a me,mi afferrò la mano nella quale stingevo il mio starbuck e ne bevve un po’ dalla cannuccia.
Mentre beveva mi osservava dritto negli occhi,e non sapevo neanche io il perché,ma sentii un po’ di rossore prendermi le guance e farmi sentire improvvisamente bollente a quel contatto con i suoi occhi.
-Mmh,buono. Amo il caramello.- commentò Niall,leccandosi le labbra,e distogliendomi dai miei pensieri.
-Uffa,me lo hai quasi finito.- mi lamentai io.
-Scusa,te ne comprerò un altro.-disse facendomi l’occhiolino.
 
Dopo una mezz’oretta uscimmo da quel bar e,a braccetto,percorremmo la strada per tornare a casa.
-Mi è mancata Mullingar,qui mi sento davvero a casa.- disse all’improvviso Niall,osservando il cielo stellato e sospirando.
-Questa è casa tua,Niall.- dissi io.
-Lo so,ma a volte mi sembra che non lo sia più. Cioè,è la seconda volta che torno qui dopo che sono entrato ad X-Factor,ed è una sensazione……strana.- disse.
-Bhè,è comprensibile. Te ne sei andato che eri solo un mocciosetto in cerca di fortuna,e adesso torni come una superstar internazionale. Tutto è cambiato,hai qualcuno che ti conosce in più,ma l’importante è che tu non sia cambiato,che sia rimasto sempre lo stesso.- dissi,alzando il viso e guardando il suo profilo,illuminato dal chiarore della luna.
-Non ho mai pensato,neanche minimamente,di montarmi la testa,e mai lo farò. Questa è la mia casa,e lo sarà per sempre.- disse,stringendomi ancora di più a se.
-Mi sono mancati i tuoi abbracci.- dissi,aspirando un po’ del suo profumo.
-Anche  tu mi sei mancata. Dobbiamo rimediare un po’ al tempo perduto.- disse,sfiorandomi il naso con un dito.
-Per esempio??- chiesi.
-Per esempio potrei farti le treccine. Ho notato che hai lasciato crescere i capelli.- disse,carezzando i miei capelli biondi.
-Speravo che lo dicessi.- feci io.
Lui sorrise,poi mi riaccompagnò fino sotto casa.
-Ci vediamo domani. Notte cuginetta.- disse,schioccandomi un bacio sulla guancia.
-Notte Niall.- dissi,facendogli un cenno della mano,per poi entrare in casa e filare dritta in camera mia.
 
Avevo fatto una doccia veloce e avevo infilato la camicia da notte,visto che quella sera era piuttosto calda.
Mi ero appena infilata nel letto e stavo per addormentarmi,quando il telefono iniziò a squillare e partì la suoneria,nonché mia canzone preferita: I wish.
E di chi se non dei One Direction??
Anche se con malavoglia mi alzai dal letto,con la finezza di un elefante incinto,andando a sbattere anche contro l’armadio.
-AHI.- gemetti tra me e me,massaggiandomi la fronte.
Afferrai il cellulare dalla scrivania,mentre intonavo le parole della mia suoneria.
Sul display apparì un nome: Ronny.
-Pronto?!- dissi,sbadigliando.
-Ale?! Sono Ronny.- disse il rosso,dall’altra parte del telefono.
-Oh,ciao Ron. Dimmi,c’è qualcosa che non va??- chiesi.
-No,nulla. Ti volevo solo dire che domani torno a casa dal mio viaggio di affari in Messico e avevo pensato di stare un po’ insieme,visto che non ci vediamo da tempo.- disse.
-Si,sembra una buona idea,ma c’è un piccolo problema.- dissi.
-Sarebbe??-
-Ti ricordi Niall,vero??- gli chiesi.
-Tuo cugino?? Uno dei membri di quella band che ti piace tanto??-
-Si,proprio lui. E’ tornato a Mullingar qualche giorno fa e avevamo deciso di passare un po’ di tempo insieme domani,visto che non ci vediamo da anni.- dissi.
-Perfetto,allora possiamo anche uscire a tre,così lo conoscerò finalmente.- disse.
-Ma,io…- non ebbi nemmeno il tempo di finire di parlare che Ronny mi bloccò.
-Scusa amore,ma qui la linea non prende. Ci sentiamo domani,buonanotte.- disse,per poi riattaccare il telefono.
Sbuffai,poi lanciai il cellulare sul letto e lo seguii a ruota.
Avrei voluto passare un po’ di tempo da sola con Niall,ma Ronny si era intromesso e,come al solito,aveva deciso tutto lui,come faceva molto spesso.
Questo era uno dei lati che più odiavo di lui,ma avevo imparato a conviverci,visto che a breve saremmo diventati marito e moglie.
Però sarebbe stata anche l’occasione giusta per presentarlo a Niall e passare del tempo con entrambi.
In fondo non era proprio una brutta idea.
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Finally I meet you ***


 NIALL

Avevo passato una bella serata con Ale,lei era rimasta quella di sempre,carina,dolce,simpatica.
Forse un po’ più cresciuta,ma me lo aspettavo,dopo due anni era normale.
Ma la cosa che proprio non mi andava giu era che si stesse per sposare.
Ma soprattutto con un totale sconosciuto per me.
Chi era questo Ronny??  E come era?? E se non fosse adatto per lei?? E se fosse un maniaco?? O peggio ancora,un approfittatore??
Mia cugina era troppo ingenua,forse presa dall’amore che provava per questo tizio,ma era proprio sicura di fare quel passo??
Cioè,sposarsi a 19 anni,mi sembrava un po’ troppo…..precoce.
Se si amavano davvero avrebbero potuto aspettare,perché bruciare le tappe e sposarsi subito??
Io proprio non capivo….
 
-Niall,alzati.- disse Zayn,entrando in camera,a dorso nudo.
Ero sveglio gia da un po’,ma non mi andava di alzarmi,allora avevo chiuso gli occhi e avevo iniziato a pensare.
-Niall,su,non ho voglia di rimanere a casa anche oggi.- questa volta fu Harry a parlare.
Non mi andava di uscire,o di alzarmi da letto,soprattutto quando potevo dormire fino al pomeriggio,quindi continuai a fare la parte del bell’ addormentato.
-Niall,se non ti muovi ti butto un bicchiere di acqua gelida in faccia.- sbottò Zayn.
In quel momento non m’importava,anzi,l’acqua gelida non mi sarebbe dispiaciuta visto che stavo morendo dal caldo ed ero tutto sudato.
E poi Zayn come mai era gia sveglio?? Di solito ero io che lo svegliavo,invece quella volta era il contrario.
All’improvviso,però,mi resi conto di non sentire più un rumore,una parola,una minaccia per farmi svegliare,ma solo voci di sottofondo.
Schiusi un occhio,il necessario per poter vedere Zayn ed Harry,in piedi,davanti al mio letto.
Fin qui tutto ok,ma il fatto era che avevano due parrucche in testa,ma non delle semplici parrucche.
Zayn indossava una parrucca verde e Harry una rosa.
Mi stupii nel vederli conciati in quel modo,così aprii anche l’altro occhio e loro iniziarono una specie di canzoncina.
-Siamo Cosmo e Wanda,i tuoi fanta genitori.- dissero,facendo una vocina femminile.
Io li guardai perplesso,poi scoppiai a ridere.
-Ma cosa vi siete fumati??- chiesi tra le risate.
-Io niente,Zayn non so…- fece Harry alzando le mani,per poi posare lo sguardo sul moro.
-Io neanche.- disse quello,facendo una smorfia.
-Bene,allora siete scemi di vostro??- chiesi divertito, provocando un broncio ai due,così scoppiai a ridere nuovamente.
-Dai Nialler,smettila di ridere. Voglio usicre.- si lamentò Harry,saltando sul letto e scrollandomi la spalla.
-Ma io sono stanco.- mi lamentai io,nascondendo la testa sotto il cuscino.
-DAI.- dissero Zayn ed Harry,in coro,scrollandomi le spalle.
-Uffa,e vabbene.- dissi sbuffando e alzandomi dal letto,mentre loro iniziarono a saltare e urlare allegramente per la vittoria.
-Sembrate due bambini,smettetela.- dissi,per poi scomparire in bagno e lasciarli in camera.
Feci una doccia veloce,visto che faceva davvero molto caldo,poi mi lavai la faccia e sistemai i capelli.
Uscii dal bagno,notando che Harry e Zayn se ne erano andati da lì.
Aprii l’armadio e afferrai una maglietta bianca semplice e un paio di jeans,poi indossai le converse e una visiera.
Prima di uscire dalla camera afferrai il mio cellulare,notando un messaggio da parte di Ale.
-Cazzo.- dissi,schiaffeggiandomi la fronte.
Mi ero proprio dimenticato di aver promesso a mia cugina che avrei passato del tempo con lei.
E adesso come facevo?? Non potevo deluderla,ma non potevo neanche dire di no ai ragazzi.
Mi scervellai un po’,poi mi si illuminò una lampadina.
E perché non invitare anche lei a quell’uscita?? Sarebbe stata un’ottima idea, un’occasione in più per farle conoscere i ragazzi.
Inoltre speravo che non rifiutasse.
Uscii dalla camera,trovando tutti i ragazzi già pronti e sorridenti.
-Hey,Niall,sei pronto??- mi chiese Louis,venendomi incontro.
-Si,ma…stavo pensando che fosse carino se invitassimo anche Ale….che ne dite??- chiesi titubante.
I ragazzi mi fissarono,e pensai che forse non avevano preso tanto bene la mia proposta. Invece…
-E ce lo chiedi pure?? Certo che può venire. E’ tua cugina,ed è anche simpatica.- disse Louis,dandomi una pacca sulla schiena.
-E carina.- aggiunse Harry,ma io lo fulminai con lo sguardo.
-Riccio,ti ricordo di stare attento ai tuoi capelli.- dissi con tono di sfida.
-Uff,stavo solo esprimendo il mio parere. Vi aspetto in macchina.- si lamentò Harry,per poi uscire di casa e dirigersi in macchina.
Gli altri si misero a ridere,ma si zittirono subito,appena lanciai loro un’occhiataccia.
-Niall sei peggio di suo padre. E’ una ragazza,è normale che noi ragazzi facciamo apprezzamenti su di lei.- disse Louis.
-Ma non è normale che abbia un fidanzato e che tra poco si sposi.- dissi,buttandomi a peso morto sul divano.
-Invece è più che normale.- fece Louis.
-Ma non a 19 anni.- l’ultima frase la dissi alzando di più il tono della voce.
Tutti i ragazzi improvvisamente cessarono di fare ciò che stavano facendo e si voltarono verso di me.
Io sbuffai e mi passai una mano tra i capelli,poi in faccia.
-Sai perché stai così?? Perché tu sei geloso e hai paura.- disse Louis,poggiandomi una mano sulla spalla.
-Paura di cosa??- chiesi non capendo.
-Paura di perderla.-
Rimasi in silenzio.
Si,aveva ragione. Io avevo paura. Paura di perderla come era successo dopo X-Factor,paura che non fosse più la mia piccola cuginetta,paura che quel ragazzo la potesse cambiare e allontanarla da me.
Ma perché tutte quelle paure soltanto adesso??
 
Dopo pochi minuti arrivammo davanti casa di mia cugina e bussammo alla porta.
Fu proprio lei ad aprirci,con un’espressione contenta in volto.
-Niall.- disse sorridente,aprendoci la porta,ma la sua espressione cambiò non appena posò gli occhi sui ragazzi.
-Oh…- disse,quasi in un sussurro.
-Ciao Ale,sei pronta??- le chiesi.
-Emh…in realtà….- stava per parlare,ma un urlo ci destò dalla nostra conversazione.
-Oh my god! I One Direction,ragazze sbrigatevi,i One Direction sono qui.- urlò una fan in delirio,facendo segno al suo gruppo di amiche di seguirla.
Ci voltammo,e notammo un gruppetto di fans urlanti correre nella nostra direzione,con fogliettini in mano e una penna nell’altra.
Io,ogni volta che vedevo una fan correre e urlare mi spaventavo e iniziavo a sudare freddo,figuriamoci un gruppo di fans in delirio.
I ragazzi lo sapevano molto bene,infatti Zayn mi prese la mano e me la strinse.
-E adesso??- fece Louis.
-Addio passeggiata.- sbuffò Harry,sconsolato.
-Eh,no. Anche qui no.- sentimmo la voce di Ale alle nostre spalle imprecare qualcosa di incomprensibile contro le nostre fans,poi ci prese e ci catapultò dentro casa,chiudendo a chiave la porta,prima che quelle ragazze potessero fare irruzione.
-Ma cosa…- stavo per chiederle il perché di quel comportamento,ma lei mi interruppe.
-Non mi hanno permesso di stare un po’ con te a Natale,poi vi assillano e vi rincorrono dapperttutto,avete bisogno di un po’ di relax. E io ho bisogno di stare un po’ con mio cugino.- disse sbuffando, poggiandosi con la schiena alla porta e le mani incrociate.
Io sorrisi,poi mi avvicinai a lei e le carezzai una guancia.
-Ma devi capirle,è grazie a loro che siamo qui e non possiamo essere scortesi.- le dissi per convincerla.
-Sono un po’ la nostra famiglia.- s’intromise Louis.
-Anche io faccio parte della sua famiglia.- urlò lei,con le lacrime agli occhi.
Rimanemmo tutti in silenzio e si notava chiaramente che i ragazzi non sapevano cosa dire o fare.
Avevo davvero messo la carriera al primo posto,prima di lei?? Come avevo potuto??
-Si,hai ragione e mi dispiace. Io,non dovevo mettere le mie fans prima della famiglia,e prima di te.- dissi,massaggiandole le braccia,mentre lei piano si asciugava le lacrime che le uscivano come fiumi dagli occhi.
-E sai cosa ti dico?? Hai fatto bene,avevo voglia di un po’ di relax e firmare autografi e fare foto non sarebbe stato il massimo del relax.- disse Harry,avvicinandosi a noi e sorridendole.
Anche lei sorrise,un sorriso sincero.
-Dai,adesso usciamo e divertiamoci.- fece Louis.
-Emh….non credi di aver dimenticato qualcosa??- chiesi io retoricamente.
Lui fece una faccia perplessa,come se non gli fosse chiara la situazione.
-Ci sono fans in delirio che bloccano la porta di casa. Non possiamo uscire senza essere notati.- spiegai e lui parve riprendere senno.
-E se provassimo dalla porta sul retro??- fece Ale. Io e gli altri ci guardammo,poi tutti ci precipitammo alla porta che dava sul giardino sul retro.
Ale spalancò la porta,sicura di non trovare nessuno,ma fu assalita da fans urlanti che cercavano in tutti i modi di entrare in casa.
Afferrai Ale per un braccio e la feci rientrare in casa,chiusi la porta a chiave cercando di non rompere qualche mano o qualche piede alle ragazze che cercavano di fare irruzione in casa.
Mi poggiai alla porta e guardai Ale: era bianca in viso,come spaventata,e la capivo.
Louis scoppiò a ridere nel vederla in quello stato.
-Ma hanno qualche problema o cosa??- fece Ale,dopo essersi ripresa.
-Adesso non esageriamo,sono sempre le nostre ragazze.- dissi,dirigendomi in cucina,seguito dagli altri.
-E adesso cosa facciamo??- chiese Harry,buttandosi a peso morto su una sedia.
Gli altri si guardarono,forse per cercare qualcosa di divertente da fare nell’attesa che le fans si stancassero e se ne andassero,ma niente.
Poi posai lo sguardo su Ale,e notai i suoi capelli biondi lunghissimi ricaderle sulle spalle.
-Hey,che ne dici se ti faccio le treccine??- le chiesi.
Lei si voltò verso di me e parve che la luce che da molto non vedevo nei suoi occhi si fosse riaccesa.
Annuì,poi le feci segno di sedersi sul divano vicino a me e  iniziai a intrecciare i suoi capelli,come facevamo da bambini.
Lei si rilassò e chiuse gli occhi: sapevo quanto le piacesse quando le toccavo i capelli.
Intanto gli altri fecero come se fosse casa loro: presero qualcosa dal frigo e si sedettero sul divano per guardare un film.
Quando finii le diedi un bacio sulla testa.
-Ecco fatto.- le sussurrai all’orecchio.
Lei aprì gli occhi,poi si toccò i capelli e mi saltò al collo,abbracciandomi forte.
Anche io mi feci cullare da quell’abbraccio e dal profumo dei suoi capelli.
-Sai,avresti bisogno di farti la tinta. Hai la ricrescita.- disse Ale divertita,toccandomi i capelli.
-Si,ma la nostra parrucchiera non è qui con noi.- dissi.
-Ma io si.- fece lei,poi la vidi scomparire in bagno ed uscirne dopo un po’ con tutto il necessario per farmi la tintura.
-Ti ricordi ancora come si fa??- le chiesi.
-Certo,non ti ho visto per due anni,non ho mica perso la memoria.- disse,facendomi segno di sedermi sulla sedia.
Ubbidii,e mi sedetti,così lei iniziò a passare il colore tra i miei capelli,mentre i ragazzi ci guardavano entusiasti.
-Che c’è?? Non avete mai visto Lou farmi la tintura??- chiesi,vedendo le loro facce.
-No,ma….i tuoi capelli sono viola.- disse Harry.
-E’ per via della tintura,ma dopo diventeranno biondissimi.- spiegò Ale.
-Sembra una Barbie.- scherzò Louis.
Vidi Liam fare una faccia strana e scambiarsi un’occhiata con Zayn,che aveva appena alzato un sopracciglio.
-Oh no.- dissi io,capendo le sue intenzioni.
-Oh si.- fece Zayn,poi scattò in piedi sul divano e iniziò a cantare con una vocina femminile.

I'm a Barbie girl, in a Barbie world, 
Life in plastic, it's fantastic.
You can brush my hair, undress me everywhere, 
Imagination, life is your creation.
Come on, Barbie, let's go party !
 

Sembrava un gay,ma era così divertente,così scoppiai a ridere,coinvolgendo anche gli altri.
Improvvisamente sentimmo la serratura della porta scattare e un ragazzo dai capelli rossi fece irruzione in casa.
-Ronny?!- fece Ale,andandogli incontro.
-Hey,come stai??- fece lui abbracciandola.
-Io bene,ma….come hai fatto ad entrare??- gli chiese.
-Tu lasci sempre un paio di chiavi di casa sotto lo zerbino,e pensavo di farti una sorpresa.- rispose quello.
-No,intendevo….non sei stato aggredito da tutte quelle fans??- chiese mia cugina.
-Fans?? Quali fans??- fece il rosso,con un’espressione perplessa.
Mia cugina scostò il suo ragazzo dalla porta e la spalancò. Non c’era più nessuno,se ne erano andate.
Sospirò,poi chiuse la porta.
-Se ne sono andate.- disse sorridente.
-Andate?? Potresti spiegarmi??- chiese Ronny,che,naturalmente non riusciva a capire.
Pensai che fosse il momento di entrare in scena,così tossii e sia lui sia Ale si voltarono nella nostra direzione.
-Emh…Ronny lui è mio cugino,Niall. Ti ricordi,te ne ho parlato tanto?? E loro sono i suoi amici e nonché suoi colleghi.- spiegò mia cugina,indicandoci.
Il rosso ci sorrise,poi si avvicinò a me e mi tese la mano. Io anche se titubante,la strinsi.
-Finalmente ti conosco,Niall.- mi disse,sorridente,ed io ricambiai,ma con un sorriso estremamente falso.
Perché anche se sembrava così simpatico e un ragazzo per bene non mi convinceva??
Aveva un qualcosa di oscuro,anche se non sapevo cosa……ma forse erano soltanto delle sciocchezze che stava inventando la mia mente.
Si,forse era anche simpatico,chissà.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Ops...my fault! ***


NIALL

Quel pomeriggio era passato davvero in fretta,tra scherzi,risate e divertimento vario.
Avevo anche potuto conoscere Ronny e,da quel che avevo potuto notare,non sembrava tanto male,anzi,poteva essere anche simpatico,ma ancora non riuscivo a fidarmi del tutto di lui.
 
*FLASHBACK*
-Ma….cosa stavate combinando qui??- chiese Ronny,notando la mia tintura sui capelli e Zayn in piedi sul divano.
-Stavamo ammazzando il tempo nel frattempo che le fans se ne andassero.- spiegò Ale.
-Bhè,se ne sono andate. Perché non usciamo un po’??- propose il rosso.
-Mmh,si,mi sembra una buona idea.- rispose Ale,poi puntò lo sguardo su di me per chiedermi conferma.
-Emh,in realtà preferisco stare a casa.- dissi freddamente,mandando un’occhiataccia a Ronny.
-Bene,vorrà dire che rimarremo anche noi qui e ordineremo del sushi.- propose nuovamente il rosso.
-Mmh sushi,lo adoro.- fece Ale,leccandosi le labbra.
-Lo so,perciò l’ho proposto.- disse Ronny,cingendo il collo di mia cugina con un braccio,e lei sorrise.
Lecchino!
-Emh…emh….- tossii per attirare l’attenzione.
-Bene,io vado a ordinare il sushi,perché voi non vi sedete e vi conoscete meglio??- disse mia cugina,staccandosi dal rosso e dirigendosi verso la cucina.
Le sorrisi prima che scomparisse nella cucina,poi mi avvcinai al divano e mi sedetti,senza distogliere lo sguardo dal rosso.
Gli stavo lanciando delle occhiatacce,mentre lui,molto tranquillamente,si era fatto spazio sul divano di fronte al quale stavo seduto io.
-Allora,Niall,finalmente sei tornato. Ale mi ha parlato tanto di te.- prese parola il rosso.
-Davvero?? Perché a me di te non ha mai parlato.- dissi,cercando di farlo rodere almeno un po’,ma senza successo.
-Forse non ha voluto disturbarti durante il tuo tour.- disse,facendomi sentire improvvisamente impotente.
Disturbare?? Mia cugina non avrebbe mai disturbato,io sarei stato sempre disposto ad ascoltarla,perché avrebbe dovuto disturbarmi??
*FINE FLASHBACK*
 
Quella sera avevo una cena con il “Principe Nando’s” e la cosa non mi eccitava tanto,ma lo facevo per Ale.
Andare d’accordo col suo ragazzo sarebbe stato un modo per farle capire che le volevo bene e che se lei era felice allora lo sarei stato anche io.
Ma l’idea proprio non mi convinceva,quindi avevo chiesto di invitare anche i ragazzi,e Ronny non aveva obiettato.
Ci mancasse altro!
Mi stavo vestendo per quella noiosissima e sgradevole serata che si sarebbe tenuta,naturalmente,da Nando’s.
Avevo indossato una maglietta turchese,un pantalone beige e le mie converse rosse,un abbigliamento sportivo ma allo stesso tempo casual.
Avevo lasciato i capelli scompigliati,come mio solito,e avevo messo un po’ di deodorante.
Infilai il cellulare in tasca e mi diressi in soggiorno,dove trovai Louis e Harry giocare ai videogiochi,già pronti.
-E gli altri??- chiesi ai due.
-Zayn è in bagno,e Liam sta finendo di prepararsi.- rispose Louis,senza però distogliere lo sguardo dalla televisione.
Feci spallucce,poi mi diressi in cucina e aprii il frigo,estraendone un cartone di succo di frutta.
Ne versai un po’ nel bicchiere e ne bevvi,nel frattempo che gli altri finissero di prepararsi.
Qualche istante dopo Zayn fece la sua uscita trionfante dal bagno,vestito egragiamente come al solito e con neanche un capello fuori posto.
Si guardò per l’ultima volta fiero allo specchio in soggiorno,sistemandosi meglio il ciuffo,poi si voltò e posò lo sguardo su di me.
Aveva un sorriso ebete in volto mentre mi perlustrava da cima in fondo,forse per darmi conferma della scelta del mio abbigliamento,ma subito quel sorriso scomparve non appena puntò i suoi occhi sui miei capelli.
-Che disastro!- disse,andando in bagno e uscendone qualche secondo dopo con il tubetto di gel tra le mani.
-Che fai??- gli chiesi,mentre lui già era all’opera sui miei capelli.
-Ti aiuto,dovresti ringraziarmi.- disse lui,poi guardò i miei capelli soddisfatto e mi fece segno di guardarmi allo specchio.
Mi aveva alzato i capelli in un ciuffo,simile al suo,ma meno in ordine. Però non era affatto il mio look.
-Magari dovrei ammazzarti.- dissi,scompigliando nuovamente i capelli.
-Fermo,non osare nemmeno per sogno.- disse,mettendoli nuovamente in ordine.
Sbuffai,ma non potei obbiettare perché,proprio in quel momento,Liam fece capolino in salotto.
-Sono pronto,possiamo andare.- disse sorridente.
-Finalmente,ma quanta colonia hai messo??- fece Harry,tossendo per il troppo profumo e sventolandosi una mano davanti al naso.
-E’ un nuovo profumo,vi piace??- chiese Liam.
-Orrendo….- fu il commento di Harry,prima che uscisse di casa,seguito da Liam che intanto era scoppiato a ridere per il commento del riccio.
 
Eravamo quasi arrivati e per tutto il tragitto io e Zayn avevamo litigato per i miei capelli.
-Ti ho detto che così stanno meglio.- disse lui,sistemandomi per l’ennesima volta il ciuffo.
-E invece io ti dico di no.- fu la mia risposta,prima di scompigliarli nuovamente.
-Ok,ma poi non dire che non te lo avevo detto.- disse il moro,facendo il finto offeso e facendomi ridere.
Abbassai lo specchietto dell’auto e mi guardai allo specchio: i miei capelli erano alzati ma scompigliati,come piacevano a me,quindi avevano assunto una forma perfetta.
Mi voltai verso Zayn,indicandogli i capelli.
-Adesso vanno bene??- chiesi.
Lui mi guardò,poi mi fece l’occhiolino,facendomi subito intendere di si.
-Ragazzi,siamo arrivati.- disse Liam,dopo aver parcheggiato l’auto.
Mi voltai,notando l’edificio davanti ai nostri occhi: Nando’s non mi era mai sembrato così sgradevole come in quel momento.
Scesi dalla macchina,notando mia cugina e Ronny già davanti al ristorante,quindi mi precipitai a salutarla.
-Ale.- urlai andandole in contro.
-Niall,ciao. Finalmente siete arrivati.- mi salutò,abbracciandomi forte.
Quando ci staccammo mi sorrise,e io ricambiai.
-Hey,Niall.- mi salutò il rosso vicino a lei.
-Oh,ciao Ronny. Non ti avevo visto.- mentii,facendo una faccia da finto tonto quale ero.
-Non preoccuparti.- disse lui,facendomi l’occhiolino.
Ok,forse mi sbagliavo su di lui,ma perché proprio non mi convinceva??
-Ciao ragazzi.- salutò Ale gli altri,seguita da Ronny,e i ragazzi ricambiarono.
-Allora,possiamo andare?? Ho fatto riservare un tavolo apposta per noi da mio padre.- disse Ronny.
-Benissimo,allora entriamo.- fece Harry.
Entrammo da Nando’s e ci sedemmo in un tavolo,poi sfogliamo i nostri menu,per cercare qualcosa di buono da poter mangiare.
Ma in quel momento non avevo proprio voglia di mangiare da Nando’s,tantomeno dopo aver saputo che Ronny era il figlio del proprietario.
Ordinammo e iniziammo a chiacchierare,nel frattempo che il cameriere ci portava le nostre ordinazioni.
Mangiammo il Peri-Peri Chicken,le Wraps,i Burgers & Pittas,e,per dessert,le Natas.
Tutto molto buono,come al solito,ma in quel momento mi sentivo disgustato da quel cibo.
-Niall,qualcosa non va?? Non hai toccato cibo.- disse Ale,massaggiandomi una mano e distogliendomi dai miei pensieri.
-Emh…nono,va tutto bene. Il fatto è che non ho tanta fame.- dissi sorridendo.
-Strano a dirsi,tu hai sempre fame.- sbottò Louis,facendo ridere gli altri.
-Ale mi ha detto che sei un grande fan di Nando’s.- disse Ronny.
Perché dovevo dargli anche quella soddisfazione?? Ma non potevo di certo mentire….
-Si….- risposi solamente.
-Bene,qualche volta potresti venire qui a mangiare con i tuoi amici,mi farebbe comodo un po’ di pubblicità.- disse il rosso.
Ecco,lo dicevo io che era un approffittatore. Approfittava della mia fama per far crescere la sua collana di ristoranti,ma,nonostante amassi alla follia Nando’s,non potevo dargli anche quella soddisfazione.
-Mi dispiace,ma i miei  amici sono abituati a ristoranti di alta classe,non so se mi spiego.- dissi,cercando di colpirlo.
-Non è vero,anche a noi piace molto Nando’s.- disse Louis,e ricevette un calcio da sotto al tavolo da parte mia.
Louis lanciò un piccolo urlo,poi mi guardò con sguardo interrogativo.
-Scusa,volevo prendere la forchetta da terra.- dissi,alzando la forchetta che avevo gettato volontariamente da terra e sorridendo falsamente.
Louis fece spallucce,poi continuò a mangiare ciò che era rimasto nel suo piatto.
-Allora ragazzi,come va il tour?? Ho saputo che ripartirete presto.- disse Ronny.
Vidi che ad Ale era scivolata la forchetta di mano e aveva spalancato la bocca,perplessa.
-C-cosa??- chiese poi,titubante.
Ecco,adesso mi faceva anche litigare con mia cugina.
-Si,ripartiremo tra un paio di mesi.- risposi,stringendo le mani a pugno. nervoso.
-E quando avevi intenzione di dirmelo??- chiese Ale,chiaramente molto turbata,alzandosi dalla sedia e battendo un pugno sul tavolo.
-Avevo intenzione di dirtelo il prima possibile,ma non in queste circostanze.- cercai di calmarla.
-E quando?? Quando già saresti partito??- disse,alzando di un tantino il tono di voce.
Non risposi,abbassai lo sguardo e chiusi gli occhi.
Aveva ragione,ma non volevo che soffrisse di nuovo,perciò non glielo avevo ancora detto,ma lo avrei fatto molto presto,se solo Ronny me lo avesse concesso.
Ale mi fissò per qualche minuto,poi corse fuori dal locale.
Non potevo lasciarla andare così,quindi le corsi dietro e,usciti dal ristorante,la fermai.
-Ale,aspetta. Io volevo dirtelo,ma non sapevo come fare.- cercai di scusarmi.
-Ma tu dovevi dirmelo subito,perché non lo hai fatto??- disse lei,con le lacrime agli occhi.
-Perché non volevo che tu soffrissi di nuovo,ecco.-
-Ma soffro ancora di più sapendo che non  hai avuto il coraggio di dirmelo.- disse,per poi rientrare nel ristorante,lasciandomi solo.
Lo avrei giurato su quello che avevo di più chiaro al mondo che a quel rosso gliel’avrei fatta pagare.
Sentii la porta alle mie spalle aprirsi nuovamente e,credendo che fosse uno dei ragazzi mi voltai automaticamente,ma nessuno di loro aveva i capelli rossi e un viso da strafottente come Ronny.
-Cosa vuoi??- chiesi freddamente,incrociando le braccia al petto. Lui rise sarcastico.
-Ops,forse non avrei dovuto dire quello che ho detto. Colpa mia.- disse,facendo spallucce e assumendo una faccia da finto tonto,ma proprio finto.
Anche io risi sarcastico.
-Cosa vuoi da me,Ronny??- chiesi nuovamente,sperando di ottenere almeno il vero motivo di quella conversazione.
-Ti sto antipatico,vero??- chiese lui,mettendosi le mani in tasca.
-Oh,come hai fatto ad intuirlo??- chiesi retoricamente,e lui rise nuovamente.
-Bhè,allora è reciproco.- disse.
Reciproco?? E perché mai avrebbe dovuto odiarmi??
-Bene,allora,visto che io ho le mie giuste motivazioni,perché non mi spieghi il motivo di tanto odio??- dissi,assumendo un tono di sfida,ma lui rise nuovamente.
Quanto mi dava sui nervi!
-Sai come ci si sente a sentir parlare per due anni di fila di te e della tua band da quattro soldi??- disse con aria schifata.
-E chi te ne avrebbe parlato??- chiesi,non capendo.
-Indovina un po’,cuginetto.- disse il rosso,marcando l’ultima parola.
Ale,certo!
-Starle alla larga Niall,anzi,sai che ti dico?? Tornatene alla tua adorata band,tanto qui nessuno ha bisogno di te.- disse avvicinandosi pericolosamente a me.
-Tu non puoi sostituire suo cugino.-
-Ma posso farvi allontanare molto lentamente,a mia scelta.- disse,sorridendo soddisfatto,prima di rientrare nel ristorante.
No,non mi avrebbe fatto allontanare da Ale,lei non era tanto ingenua.
Forse non poteva accorgersi di chi si nascondeva dietro a quella faccia d’angelo,ma io glielo avrei fatto capire,lo avrei smacherato.
Si dice che l’abito non faccia il monaco,ma quel monaco stava prendendo in giro la mia cuginetta,ed io non potevo permetterlo.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Vas happenin'?? ***


 ALESSANDRA

Niall mi aveva molto delusa.
Doveva dirmelo lui,non Ronny,e invece non lo aveva fatto.
Non voleva farmi soffrire,ma in quel modo soffrivo ancora di più,sapendo che non aveva avuto il coraggio di dirmi una cosa così importante.
Ero stata lontana da lui due anni e presto sarebbe ripartito per chissà quanto altro tempo,ed io non lo avrei più rivisto fino al suo ritorno,e il pensiero mi uccideva.
Come avrei fatto senza di lui un’altra volta??
Lo avrei aspettato,naturalmente,ma per quanto tempo ancora??
Non potevo non vederlo per chissà quanto tempo ancora,sarei potuta morire di malinconia,o peggio andare in depressione,ma era la sua vita,ed io non ero nessuno per ostacolarlo.
Se lui voleva davvero partire per il suo tour doveva farlo,senza dare conto a me,o a qualche altra persona.
Ed io?? Avrei tentato di nuovo la fuga da questa vita come in passato??
 
*FLASHBACK*
-Ale,apri la porta.-urlò mia madre da dietro la porta della mia camera,nella quale ero chiusa da più di tre giorni.
Non volevo vedere o sentire nessuno,volevo soltanto stare da sola e cercare di ricordarlo,di ricordare il mio Niall.
Avevo un coltello lì con me.
E perché non farla finita?? Che senso aveva vivere senza di lui??
Almeno non avrei più sofferto,o magari avrei trovato piacere nell’aldilà.
E poi chi avrebbe sentito la mia mancanza?? Nessuno.
Ero decisa più che mai,volevo farla finita,tanto la vita non aveva più senso adesso che se ne era andato.
Afferrai il coltello che stava al mio fianco e me lo portai alla gola.
Un piccolo taglio,e via. Avrei sentito tanto dolore,naturalmente,ma sarebbe finito tutto nel giro di pochi secondi.
Premetti con forza contro la pelle,sentendo un forte fastidio vicino al collo.
Non avevo il coraggio di continuare,e lo sapevo.
Abbassai lo sguardo e lo puntai su quella chiazza di sangue che si era formata sul pavimento.
Ma cosa stavo facendo??
Un rumore,e la porta si spalancò.
Entrarono dei medici con una barrella e mia madre che,appena vide il coltello e il graffio sul mio collo,scoppio a piangere e urlare.
-Perché??Perchè??- urlò tra le lacrime,mentre piano mi carezzava la guancia.
Sembravo morta,un cadavere.
Non mi muovevo,non parlavo,e sembrava che non respirassi.
Mia madre urlò per richiamare l’attenzione del medico che si avvicinò a me e mi poggiò su una barrella.
Prese una luce e la puntò nei miei occhi,muovendola,mentre i miei occhi azzurri la seguivano.
-E’ viva.- esclamò,ma fu l’ultima cosa che ricordavo,poiché dopo qualche istante svenni.
*FINE FLASHBACK*
 
Mi alzai dal letto e mi avvicinai allo specchio.
Scostai i miei lunghi capelli biondi,scoprendo una cicatrice non molto evidente sul mio collo.
Quanto dolore avevo provato in quei momenti,quanta malinconia,e pensavo davvero che tutto potesse finire in una semplice notte.
Toccai la ferita che mi ero procurata da sola,e automaticamente scesero delle lacrime sulla mia guancia.
Niall,Niall e ancora Niall,ecco cosa mi raffiorava nella mente.
Non ce la facevo più,non volevo più soffrire,non volevo più piangere.
Volevo essere felice,tutto qui,non chiedevo molto.
Mi distesi nuovamente sul letto,affondando il viso nel cuscino e cercando di riaddormentarmi,ma il telefonò squillò.
-Pronto?!- furono le uniche parole che uscirono dalla mia bocca.
-Ale.- la voce di Niall dall’altra parte del telefono mi fece scattare in piedi sul letto –per favore fammi parlare,io….- parlò,ma si bloccò e sbuffò –….mi dispiace…..- concluse.
Altre lacrime,ma questa volta di gioia.
-Io volevo dirtelo,credimi,ma non volevo che soffrissi,e poi speravo che in questi due mesi qualcosa potesse cambiare,che potessi portarti con me,ma non è così.- disse,lasciandomi spiazzata.
-Cosa??- chiesi perplessa.
-Io sono tornato solo perché mi mancavi e volevo che venissi con me,ma dovevo aspettarmi che tu ti fossi già costruita la tua vita qua.- disse,e dal suo tono potei scorgere un po’ di tristezza.
-E perché non me lo hai detto??- chiesi,con le lacrime agli occhi.
-E a cosa sarebbe servito?? Tu adesso dovrai sposarti,ed io ripartirò.- disse.
-Ma tu sai che ti avrei sempre seguito.- dissi.
Lui non rispose,rimase in silenzio per non so quanto tempo,senza fiatare. Poi finalmente parlò.
-Fatti trovare pronta. Tra dieci minuti passo a prenderti.- disse.
-Che cosa??- chiesi,ma troppo tardi: aveva già riattaccato.
Era davvero tornato per me?? Ed io che credevo che non gliene importasse più niente di me,ma mi sbagliavo.
Corsi in bagno e infilai la prima cosa che trovai nell’armadio,aggiustai con un colpo di spazzola e phon i capelli e indossai le mie superga bianche.
Finalmente avrei passato un po’ di tempo da sola,con il mio cuginetto.
E non volevo sapere dove mi avrebbe portata: io mi fidavo di lui e lo avrei seguito dapperttutto.
 
Dopo qualche istante sentii qualcuno bussare alla porta.
-Avanti.- urlai,mentre mettevo un filo di lucidalabbra.
-Pronta??- furono le parole di Niall,non appena entrò in camera mia.
Gli sorrisi,poi annuii e mi buttai tra le sue braccia.
Senza rendermene conto scoppiai a piangere sulla sua spalla,mentre lui piano mi massaggiava i capelli.
-Shhhh. Adesso basta,ci sono io qui.- mi sussurrò nell’orecchio per calmarmi.
Come se fosse stato un comando,mi calmai e mi asciugai le lacrime,poi lo guardai negli occhi,notando che aveva sorriso dolcemente.
-Voglio portarti in un posto.- mi disse,carezzandomi una guancia.
Io ero un po’ perplessa,ma lui mi prese per mano e mi portò fuori casa,poi iniziò a correre lungo una stradina molto conosciuta da entrambi.
Dietro casa nostra c’era un’immensa pineta,dove passavamo molto del nostro tempo da piccolini.
Attraversammo tutta la pineta,trovandoci davanti ad una campagna: forse avevo capito che intenzioni aveva.
Attraversammo anche i campi,fino a trovarci davanti ad una splendida fattoria,ma sapevo che non era quello il luogo in cui Niall voleva portarmi.
Infatti,dietro quella fattoria,ce ne era un’altra,più piccola e abbandonata,che noi avevamo chiamato “Il nostro covo segreto”.
Passavamo interi pomeriggi lì,saltando sulle collinette di paglia e ridendo come pazzi per qualsiasi cosa.
Ci divertivamo con poco ed era quello che ci faceva di più felici.
 
-Ti ricordi qui??- mi chiese Niall,aprendo la porta della fattoria e entrando.
Mi ci persi un attimo all’interno: nulla era cambiato.
C’erano ancora i cumuli di paglia sparsi sul pavimento,i disegni che avevamo fatto sulla pareti e le nostre iniziali incise su un tronco che avevamo trovato non molto distante da lì.
Feci un giro veloce,poi mi voltai verso di lui,che era rimasto davanti alla porta con sguardo sognante.
-E come potrei dimenticare ciò che ha fatto parte della mia infanzia??- chiesi,buttandomi in una collinetta di paglia a braccia aperte.
Niall rise poi,con un salto,mi raggiunse,distendendosi al mio fianco e facendomi ridere a mia volta.
-Oddio,avevo dimenticato quanto fosse piacevole.- disse,palpando con le mani la paglia sotto di noi.
-Da quando sei partito venivo qui soltanto per far si che i ricordi non sfumassero dalla mia mente.- dissi,chiudendo gli occhi e assaporando il profumo di paglia secca.
-Il giorno che sono tornato ho subito voluto tornarci e,appena ho aperto quella porta,ho rivisto noi due giocare e scherzare qui,ho visto la mia infanzia passarmi sotto il naso,e ho pensato di portarti per passare un po’ di tempo insieme qui,soltanto noi due,come i vecchi tempi.- spiegò Niall,perdendosi nei suoi pensieri.
-Hai pensato bene,non vedevo l’ora di tornarci con te.- dissi,abbracciandolo forte.
-Neanche io,non sai quanto mi sono mancati questi momenti con te.- disse,stringendomi tra le sue braccia,e in quel momento lasciammo spazio ai ricordi.
 
*FLASHBACK*
-Niall,mi sono sbucciata il ginocchio.- dissi piangendo,mentre,piano,mi avvicinai al mio cuginetto,mostrandogli la ferita sul mio ginocchio.
Lui si abbassò all’altezza del ginocchio e osservò bene la ferita,con i suoi occhioni azzurri.
Avevamo soltanto 6 anni,ma già passavamo gli interi pomeriggi insieme,in quella bellissima fattoria,che ormai avevamo fatto nostra e lui si prendeva cura di me come un fratello maggiore.
-Ti fa male??- mi chiese,con tutta la dolcezza che un bambino della sua età poteva avere.
-Si....mi dai un bacino sulla bua??- gli chiesi,mentre mi strofinavo gli occhi pieni di lacrime.
-Certo.- fu la sua risposta,poi pianò si avvicinò al mio ginocchio e mi lasciò un bacio sulla ferita.
Quando si staccò mi sorrise.
-Adesso va meglio??- mi chiese,ed io annuii sorridente.
Lui si alzò,poi mi guardò per un po’.
-Giochiamo a nascondino??- furono le sue parole,prima di vederlo scomparire in quell’immensa fattoria.
-Hey,Niall aspetta. Non ero pronta.- mi lamentai,prima di iniziare a correre per trovarlo.
E fu così che passammo un altro bellissimo pomeriggio insieme,tra risate e scherzi,io e il mio cuginetto.
*FINE FLASHBACK*
 
Scrollai la testa,per risvegliarmi dai miei ricordi,poi mi voltai verso Niall,notando che era ancora pensieroso.
-Stavi pensando a quello che pensavo io??- gli chiesi,distogliendolo dai suoi pensieri.
Lui si girò nella mia direzione.
-La tua “bua” e il nascondino??- chiese,facendomi scoppiare a ridere,seguita da lui.
Quanto mi piaceva ridere insieme,come ai vecchi tempi.
Poi mi fermai improvvisamente,per sentire la sua bellissima risata e fissare i suoi meravigliosi occhi azzurri.
Amavo guardarli per tanto tempo,forse per ore,sin da bambina,e perdercimi  all’interno di quell’immensità.
Non avevo mai provato imbarazzo nel fissarlo per molto tempo,ma quella volta avevo sentito le guance andarmi a fuoco non appena anche lui puntò i suoi occhi nei miei.
Mi sembrarono così veri,sinceri,desiderosi di qualcosa.
Erano coperti da un ciuffo biondo ribelle che gli ricadeva sulla fronte,così,con un dito,lo scostai,lasciando intravedere alla perfezione l’azzurro dei suoi occhi.
Dalla fronte passai al naso,delineandone la forma con il dito,poi andai più giu,soffermandomi sulle labbra.
Erano arrossate,come al solito,e terribilmente morbide al contatto con il mio dito.
Sapevo che quello di fronte a me era mio cugino,il mio adorato cuginetto che mi faceva sorridere nei momenti più cupi e mi sgridava quando facevo qualcosa che non andava.
Allora perché avevo avuto voglia di sfiorare le sue labbra con le mie??
Senza accorgermene mi ritrovai completamente appiccicata a Niall,a pochi centimetri di distanza,e continuavamo ad avvicinarci sempre di più,mentre i nostri occhi non si scollavano.
“Ma cosa stai facendo??” dicevo tra me e me.
Mi scollai immediatamente da Niall,mettendogli una mano sul petto.
-Si sta facendo buio,è meglio tornare a casa.- dissi,per giustificare il mio comportamento.
Niall parve riprendersi,poi annuì e mi prese per mano.
Uscimmo velocemente da quella fattoria e attraversammo a ritroso la strada che avevamo fatto prima,senza però dire una parola,senza fiatarre.
Eravamo entrambi in un evidente imbarazzo.
 
Niall mi accompagnò davanti casa,poi mi salutò con un semplice cenno della mano e,con la testa bassa,si avviò verso casa.
Rientrai in casa e mi chiusi la porta alle spalle,facendomi scivolare lungo la porta fino a toccare il pavimento.
Avevo davvero voluto baciare mio cugino?? Ma cosa mi era saltato in mente??
E adesso lui cosa avrebbe pensato??
Continuavo a rimproverarmi per il mio scarso controllo e a darmi colpi in testa.
Ma forse,se davvero ero stata tentava, c’era qualcosa in più sotto,qualcosa che non volevo ammettere………o forse erano soltanto le fantasie che creava la mia mente.
Stava di fatto che non sarebbe dovuto più accadere,mai più.
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Why do I feel strange?? ***


NIALL

Quanto idiota potevo essere?? E cosa mi era saltato in mente?? Cercare di baciare mia cugina…….
Ma cosa avevo nel cervello?? Segatura?!
Si,era così. Il mio cervello era andato a farsi fottere in qualche paese sperduto del Madagascar,questa era l’unica conclusione possibile.
Se con possibile intendevo mascherare ciò che era stato il vero motivo della mia impulsività,allora quella era la possibile causa delle mie azioni,ma sapevo bene che non era così.
Da quando ero tornato avevo trovato Ale molto cambiata,e anche io ero molto cambiato,come anche ciò che provavo nei suoi confronti.
Non sapevo come descriverlo,ma di sicuro non era quel legame fraterno che ci legava in passato,no.
Era qualcosa di più grande,ma estremamente sbagliato.
Qualcosa che non avrei dovuto permettermi di far accadere.
 
-Niall,posso entrare??- chiese Louis,da dietro la porta della mia camera.
Dopo l’uscita con Ale mi ero rintanato in camera per darmi rimproveri mentali e lanciare tutte le maledizioni possibili ed immaginabili,senza dire a nessuno il motivo del mio nervosismo.
-Niall.- mi chiamò nuovamente Louis da dietro la porta.
Sbuffai,poi,rassegnato,mi alzai dal letto sul quale ero seduto e andai ad aprire la porta,richiudendola immediatamente.
-Oh,ma grazie. Finalmente mi hai aperto la porta. Cosa stavi facendo rintanato qui dentro?? Un party hard?? Ma non ci sono le patatine,e nemmeno la vodka. Ma che razza di festa è?? – disse scherzoso,buttandosi sul letto.
-Senti Lou,se sei venuto qui a farmi la predica o a scherzare sappi che non sono proprio dell’umore giusto.- dissi,strofinandomi gli occhi rossi che mi chiedevano esplicitamente di essere chiusi e riposare,anche un solo minuto.
Lui prese a sedersi sul letto,con le dita intrecciate e il suo sguardo ipnotico fisso su di me.
Non parlava,cercava di sfilarmi le parole di bocca con lo sguardo,ma non ci sarebbe riuscito tanto facilmente.
-Niall,mi spieghi cosa hai?? E’ da ieri sera,da quando sei tornato,che non spiccichi parola con nessuno e non esci dalla tua stanza. Cos’hai??- mi chiese,forse rassegnato dall’esito della sua tattica.
E adesso cosa gli avrei detto?? La verità?? E se mi avesse preso per uno psicopatico??
Ma Louis era uno dei miei migliori amici,non mi avrebbe mai giudicato,ma mi avrebbe ascolato e aiutato,ne ero sicuro.
-Eh vabbene……ma non qui.- dissi,indicando la porta,dietro la quale erano nascosti Harry e Zayn che origliavano,pensando di non essere visti.
Louis lo sapeva,quindi rise.
-Ragazzi,niente da fare. Vi ha scoperti.- disse Liam,prendendo i due per un’orecchio e portandoli di sotto.
-No,potete rimanere,ma non mi va di parlarne qui. Da quando siamo diventati famosi sembra che anche i muri abbiano le orecchie per origliare.- dissi,facendo segno ai tre di entrare.
Perché nascondere loro quello che mi stava succedendo?? Forse sarebbe stato meglio parlarne,mi avrebbe aiutato.
-Che ne dici di Nando’s??- propose Louis,ma fu incenerito da me con lo sguardo.
-Oh…..scusa.- disse imbarazzato.
-Sturbuck’s??- propose Zayn.
-Mmh….no,non mi va.- risposi,facendo una smorfia.
-Milkshake city??- questa volta fu Harry a parlare.
-Mmh….- dissi,non convinto.
-Mc Donald??- propose Liam.
-Mmh….se proprio insisti.- dissi alzando le mani,facendo scoppiare a ridere gli altri.
Ogni volta che dovevamo uscire a cena,o anche solo per un caffè loro mi elencavano tutti i nomi di ristoranti e bar presenti in zona,fin quando non indovinavano dove volevo andare.
-Potevi dirlo anche subito invece di farci perdere tempo.- disse Zayn,incrociando le braccia al petto.
Liam gli diede una pacca sulla schiena,contnuando a ridere.
-Ok,datemi cinque minuti e possiamo uscire.- disse Harry,catapultandosi fuori dalla porta per poter darsi una sistemata.
 
Dopo circa mezz’ora fummo gia tra le strade di Londra,coperti da capo a piedi per non farci riconoscere,nonostante fuori ci fossero quasi 40 gradi.
Arrivammo al Mc Donald sani e salvi e decidemmo cosa prendere.
-Io voglio il milkshake alla fragola.- disse Harry.
-Io al capuccino.- Louis.
-Io vorrei il gelato al pistacchio.- disse Zayn.
-Ed io alla nocciola.- Liam.
-Io non so cosa prendere…..gelato o milkshake??- chiesi ai ragazzi per farmi consigliare.
-Milkshake.- esclamarono Harry e Louis.
-Gelato.- esclamarono Zayn e Liam,all’unisono con gli altri.
-Ok,allora prenderò un milkshake e un gelato.- dissi sorridente.
Gli altri si portarono una mano alla fronte,facendomi scoppiare a ridere.
 
Dopo una fila chilometrica riuscimmo a prendere le nostre ordinazioni e andammo a sederci in un tavolino appartato.
Bevvi un po’ di milkshake al cioccolato e diedi una leccata al mio cono,mentre gli altri mangiavano allegramente.
-Allora,adesso vuoi dirci perché sei in queste condizioni??- chiese Zayn,rompendo il silenzio.
Gli altri annuiro e soffermarono tutti lo sguaro su di me,facendomi sentire tremendamente sotto pressione.
-Niall,adesso puoi parlare.- disse Louis,sorseggiando il suo milkshake.
Sospirai,poi abbassai lo sguardo e iniziai a parlare.
-Ho quasi baciato mia cugina.- dissi sottovoce.
-COSA??- urlarono i ragazzi,,ma io li zittii per il timore che qualcuno potesse riconoscerci.
Rimasi in silenzio,mentre loro erano allibiti,a bocca aperta.
-Ma,è stato solo un incidente,vero??- chiese Louis.
Io non risposi,abbassai nuovamente lo sguardo,facendolo rimanere perplesso,ma soprattutto sorpreso.
-Vuoi dire che hai cercato di baciarla volontariamente??- chiese Harry,sgranando gli occhi.
Io annuii,poi diedi un morso al mio cono.
-Ma perché??- chiese il riccio.
-Non lo so,io….non so cosa mi sia successo….- dissi,cercando di non piangere.
-Niall,non mi dire….- fece Zayn,ma fu preceduto da Louis.
-Cazzo,Niall. Ti piace tua cugina??- chiese Louis,alzando un tantino il tono di voce,ma io lo zittii nuovamente.
-Ma,no….cioè,non lo so….non credo…..-dissi balbettando,diventando maledettamente rosso.
-Tu non sai,tu non credi,ma ci deve essere per forza un motivo che ti ha spinto a quasi baciarla.-disse Louis,stringendo il suo milkshake tra le mani.
-Non lo so,ok?? E’ stato tutto così,strano…..eravamo vicini,ad un centimentro di distanza,e ho visto i suoi occhi,poi le sue labbra…..e poi mi è venuta voglia di baciarla.- mi giustificai gesticolando.
-E perché non lo hai fatto??- chiese Zayn,ricevendo subito dopo una gomitata da Liam.
-Cosa ho detto??- chiese il moro,massaggiandosi la parte dolorante.
-Non lo ha fatto perché è sua consanguinea,genio.- disse Liam,facendolo ragionare.
-In realtà l’unico motivo per cui non lo baciata è che lei si è scostata.- ammisi.
Gli altri sbarrarono gli occhi,ma rimasero in silenzio.
-E adesso cosa hai intenzione di fare??- chiese Louis.
Io sospirai nuovamente,poi scrollai le spalle.
-Devi parlarne con lei.- disse Harry,serio.
-E a cosa serve?? Ha detto che si è scostata.- disse Zayn,marcando l’ultima frase.
-Si,ma non subito. Cioè prima sembrava che si avvicinasse,che lo volesse anche lei,poi si è staccata all’improvviso…..io non so cosa pensare.- dissi,passandomi le mani tra i capelli.
-Un motivo in più per parlare con lei. Devi capire cosa prova anche lei.- disse Louis.
E a cosa sarebbe servito??
Ale non provava sicuramente niente per me,ed era forse quello il motivo per cui si era staccata.
Doveva sposarsi,amava quel Ronny,anche se mi costava ammetterlo,e forse mi considerava soltanto il suo cuginetto,niente più.
Ma allora perché sembrava che ricambiasse??
La testa mi scoppiava,era piena di mille domande senza neanche una risposta,ma forse lei avrebbe potuto rispondere ai miei dubbi.
Chi meglio di Louis sapeva darmi dei buoni consigli??
-Eh vabbene,lo farò.-
 
Ero davanti casa di Ale e tutto il nervosismo che ero riuscito a trattenere durante il tragitto si stava manifestando in quel preciso momento.
Ero pallido,le gambe mi tremavano e avevo un’infinita voglia di tornarmene a casa,chiudermi in camera e non uscirne mai più.
I ragazzi mi avevano lasciato da solo,poiché pensavano che fosse un momento delicato,e avrei dovuto parlare da solo con Ale,senza la loro presenza.
E quindi mi ero ritrovato anche da solo ad affrontare quel problemone.
Speravo soltanto di riuscire a parlare,e di non bloccarmi per la vergogna.
Durante il tragitto avevo preparato e ripetuto anche un discorso da fare ad Ale,sperando di non ferirla,ma soprattutto cercando di non farle fare false illusioni.
E chi mi diceva che Ale stava facendo delle illusioni??
Avrebbe anche potuto esserne schifata da quel comportamento,anzi era sicuro.
Piano mi avvicinai alla porta,con le gambe tremanti,e bussai.
1 secondo…..2 secondi……3 secondi……1 minuto……
Nessuna risposta.
*Forse non starà in casa* dissi tra me e me.
Bussai nuovamente,sperando di ricevere una risposta e,come volevo,fu proprio Ale ad aprirmi.
Era ancora in pigiama,con i capelli legati in un codino e neanche un filo di trucco sul volto.
Era rimasta allibita nel vedermi,scettica.
Improvvisamente l’ansia era passata,ma aveva lasciato spazio al dubbio.
Il mio sguardo si soffermò sui suoi occhi,stupendi come al solito,poi,quasi automaticamente ,sulle sua labbra.
Avevo un’infinita voglia di sfiorarle,di nuovo…..
Ma perché quell’improvviso desiderio soltanto dopo 19 anni??
O forse no……
Avevo già manifestato una particolare attrazione per mia cugina,e solo in quel momento la rammentai……..
 
*FLASHBACK*
-Ale,Ale,Ale.- urlai,raggiungendo di corsa mia cugina,che era intenta a studiare in giardino.
-Cosa è successo??- chiese lei,alzando gli occhi dal suo libro.
I suoi lineamenti da ragazzina di 13 anni erano gia perfetti,e le sue lentiggini la rendevano ancora più bella e delicata,come una bambola di porcellana.
-Ho dato il mio primo bacio.- esclamai contento,con il fiatone.
-Cosa??-chiese lei perplessa,ed io annuii.
-E a chi??- chiese poi.
-Alla ragazza francese che è venuta qui per studiare la nostra lingua.- eslcamai.
-Bene,era quasi ora.- disse lei sorridendo,per poi tornare con lo sguardo sul suo libro di storia.
Cercai di calmare il fiatone,mentre mi ero soffermato a guardarla ancora un po’.
Cresceva giorno per giorno,ed io iniziavo ad interessarmi di più alle ragazze,soprattutto a lei,nonostante fosse mia cugina,ed era la più carina della scuola.
Posai lo sguardo sulle sue labbra: pochi attimi prima avevo sfiorato per la prima volta le labbra di una ragazza,ma non avevo sentito nessuna scintilla,o farfalla allo stomaco,come diceva Ale.
Invece le sue labbra sembravano così invitanti e morbide……
-Posso darti un bacio??- chiesi,non distogliendo lo sguardo da lei.
Lei alzò il viso e mi guardò scettica.
-Un bacetto piccolo piccolo.- dissi.
In fondo cosa era un piccolo bacio?? Un bacio innocente…..
Lei continuò a guardarmi,senza dare risposta.
In fondo chi tace acconsente,no??
Piano mi avvicinai a lei,fino a far scontrare le nostre labbra e unirle in un semplice bacio.
Sentii avvampare,e qualcosa dentro di me fare le giravolte: ecco le famose farfalle allo stomaco.
*FINE FLASHBACK*
 
Ero rimasto immobile,fisso a guardarla negli occhi.
-Niall,cosa ci fai qui??- chiese lei,imbarazzata,portandosi una ciocca di capelli ribelle dietro l’orecchio.
-Devo parlarti.- esclamai.
Finalmente avrei saputo la verità.
 
 


















---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ciao a tutti :)
Scusate per il ritardo,ma sono stata un pò impegnata,poichè il primo settembre ho un esame e ho voglia di godermi l'ultimo mese di vacanza
Ma non mi sono dimenticata di voi ;)
Allora?? Cosa ne pensate?? Questa storia vi piace?? O è noiosa??
Scrivetemi quello che volete,anche critiche o consigli vanno bene ;)
Adesso vi saluto
Bacio <3
NemiZM

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Why?! ***


ALESSANDRA

Ed eccolo lì,in tutto il suo splendore,davanti alla soglia di casa.
E tutti i miei buoni propositi erano andati a farsi fottere.
Puff……..scomparsi nel nulla!
E l’unica cosa che era rimasta era l’infinita voglia di baciarlo nuovamente.
 
-Posso parlarti??- chiese,e per poco non mi sentii mancare nell’udire la sua voce angelica.
-C-certo.- dissi titubante.
Mi spostai al lato della porta,per farlo entrare in casa,cercando di non sfiorarlo per evitare di far accrescere maggiormente la tensione tra di noi.
Entrò distogliendo per un momento lo sguardo da me.
Gli feci segno di sedersi sul divano,e lui ubbidì,tenendo fisso il suo sguardo sul tappeto,come se fosse interessante.
-Vuoi qualcosa da bere??- gli chiesi,per non sembrare sgarbata.
-Un bicchiere d’acqua,grazie.- disse,toccandosi la gola,che sicuramente era secca.
Annuii,poi mi diressi in cucina e versai in un bicchiere un po’ di acqua fresca.
Era nel mio salotto,seduto sul divano,e stava aspettando me per parlare di un qualcosa che non era successo,ma stava per accadere.
Il perché fosse lì non sapevo spiegarmelo: forse per non farmi fare illusioni,forse per dirmi che non gliene importava niente di me,o forse per annunciarmi che sarebbe ripartito a causa di quel bacio mancato.
Ma perché non avrebbe potuto dirmi che lo voleva anche lui?? Perché non ero un po’ più ottimista??
Perché ero realista,ecco perché.
Presi un bel respiro e tornai in salotto: Niall era ancora seduto sul divano e si stava torturando le mani.
Tossii per farlo accorgere della mia presenza,poi gli porsi il bicchiere.
Le nostre mani per un momento si scontrarono,si sfiorarono,facendomi sussultare,ma nello stesso tempo arrossire.
Era diventato davvero tutto così difficile per un banale quasi bacio??
Anche Niall era imbarazzato: era visibilmente rosso e aveva abbassato lo sguardo,guardandosi attentamente le scarpe.
In quella casa calò un silenzio di tomba,quasi surreale,e spiacevole.
Non ce la facevo più,quindi presi parola.
-Allora,di cosa dovevi parlarmi??- chiesi,anche se sapevo dove voleva andare a parare.
Per un momento alzò lo sguardo verso di me,come se fosse perplesso,incredulo.
-Davvero non sai perché sono qui??- chiese,mentre stringeva con entrambe le mani il bicchiere.
Io abbassai il viso,imbarazzata.
-Credo di immaginarlo……- dissi soltanto.
Di nuovo silenzio,di nuovo nessuno dei due parlava,cosa che avrei definito improbabile in un’altra circostanza,visto che siamo sempre stati due gran chiacchieroni.
Ma avevo detto bene: in un’altra circostanza,non in quella.
 
-Io devo capire cosa mi sia preso.- disse poi,rompendo quell’imbarazzante silenzio.
-Ti riferisci a ieri??- chiesi,anche se gia sapevo la risposta.
Come mi aspettavo lui annuì,e abbassò lo sguardo.
-Io…..non so perché mi sia avvicinato a te,non so perché ti ho quasi baciata…..- disse,per poi fermarsi e prendere un respiro profondo.
Non lo avevo mai visto così teso,neanche quel pomeriggio di 6 anni prima,quando,inaspettatamente,mi aveva baciata,lasciandomi senza fiato.
Ero rimasta in silenzio,senza spiccicare parola,poiché le parole mi si erano bloccate in gola e non volevano uscire.
-Avevo pensato di baciarti,e lo avrei fatto,se solo tu non ti fossi staccata. E non so perché…..- disse poi,passandosi una mano tra i capelli.
-Io mi sono staccata perché credevo che fosse sbagliato,che tu  non lo volessi….- dissi,ma fui bloccata.
-No,intendo che non so perché mi sia venuta voglia di baciarti.- disse lui,lasciandomi spiazzata.
Allora lo voleva anche lui?? Anche lui aveva desiderato,anche solo per un momento,di riaccendere quelle emozioni che avevo provato 6 anni prima??
Ma perché?? Non aveva senso…….
-In che senso avevi voglia di baciarmi??- chiesi con un filo di voce,credendo che neanche avessi pronunciato quelle parole.
-Te l’ho detto,non lo so. So solo che sto impazzendo.- disse,mettendosi le mani tra i capelli,come un disperato.
Non volevo vederlo così,mi si stringeva il cuore,non potevo!
Mi alzai e mi inginocchiai di fronte a lui,gli presi il viso tra le mani e lo guardai fisso nei suoi occhioni blu,in quel momento rossi per le lacrime che volevano uscire.
Di nuovo quell’infinita voglia di assaporare le sue labbra…….
No,non potevo permettermi di cedere alla tentazione.
-Niall,non so neanche io cosa mi sia successo,ma so una cosa. Io non voglia questo,non voglio che un quasi bacio ci separi. Siamo stati legati per tanti anni,dalla nascita,siamo cresciuti completamente insieme,come fratelli,e io non posso permettermi di far finire tutto questo soltanto per impulsività.- dissi,anche se non sapevo da dove fossero uscite quelle parole.
Di sicuro non dalla mia testa,di questo ne ero certa,perché in quel momento mi stava dicendo soltanto di attaccarmi alle sue labbra e non staccarmi più.
Ma dal mio cuore,perché mi stava dicendo di fare la cosa giusta per entrambi,e quella lo era di sicuro.
-Io neanche voglio che tutto questo cambi,perciò sono venuto qui. Per rimediare.- disse,con gli occhi rossi e stracolmi di lacrime.
-E niente cambierà. Davvero,è tutto apposto.- dissi sorridendo,per cercare di tirargli su il morale.
-Davvero,o me lo dici per compassione??- chiese lui.
-Niall da quanti anni mi conosci??- chiesi io,con un sopracciglio alzato.
-Bhè,considerando che ci conosciamo dalla nascita e da allora sono passati 19 anni,si,ti conosco da 19 anni.- rispose,con la sua solita parlantina.
-E in 19 anni ti ho mai detto qualcosa soltanto per farti piacere??- chiesi,incrociando le braccia al petto.
-Bhè……no.- rispose,sospirando.
Io sorrisi e gli carezzai una guancia.
-E allora se ti dico che va tutto bene credimi.- dissi.
Lui sorrise,poi,inaspettatamente,mi strinse a se in un caloroso abbraccio.
Caspita,avevano ragione tutte quelle fans a desiderare tanto uno dei suoi abbracci.
-Grazie,Ale. Ti voglio bene.- disse,infilando il viso nell’incavo del mio collo.
-Anche io ti voglio bene,potatoe.- dissi,carezzandogli i capelli.
 
Rimanemmo tutta la giornata in casa,a parlare e scherzare,come ai vecchi tempi,ma continuavo ad avvertire tensione tra di noi,e il desiderio di baciarlo accresceva maggiormente in me.
Ma perché??
Si era fatto tardi,e Niall mi informò che sarebbe dovuto tornare a casa dagli altri,perché lo stavano aspettando.
Mi aveva invitato a passare la serata da loro,ma avevo rifiutato,poiché avrei preferito di gran lunga fare chiarezza con me stessa e le mie insolite voglie.
Ne parlavo come se fossi incinta,quando in realtà la causa era la straordinaria bellezza delle labbra di mio cugino.
 
-Allora ci vediamo domani.- disse Niall,avviandosi alla porta e distraendomi dai miei pensieri.
-Si,certo.- risposi sorridendo.
Mi sporsi un po’ verso di lui per potergli stampare un bacio sulla sua guanciotta rossa e morbida,come quella dei bambini.
Quando mi staccai vidi un enorme sorriso sul suo volto,e mi concessi di fissare nuovamente i suoi occhioni,senza rendermi conto che intanto lui continuava a tenere lo sguardo fisso sulle mie labbra.
-Ale,davvero,scusami.- disse poi,visibilmente nervoso.
-E per cosa??- chiesi perplessa.
-Per questo.- disse,prima di prendermi per i fianchi e fiondarsi sulle mia labbra.
All’inizio fui sorpresa,scioccata,ma poi mi lasciai andare non appena sentii la sua lingua cercare con foga la mia all’interno delle nostre bocche.
Mi abbandonai a quel bacio,che tanto avevo desiderato,e che mi aveva completato in un istante.
Ci si poteva sentire completi con un bacio??
Bhè,questo è molto improbabile,ma io non stavo parlando di un semplice bacio,stavo parlando di un bacio che avevo desiderato tanto dopo la prima volta che le nostre labbra si erano abbracciate.
E tutto sembrava così perfetto,apparte per il fatto che il ragazzo che stavo baciando e di cui stavo amando le labbra era mio cugino,Niall.
No,non potevo,ma non volevo staccarmi,non ci riuscivo.
Dovetti farmi coraggio: presi Niall per un braccio e mi staccai,di malavoglia dal bacio,poi aprii la porta e ,senza dire nulla,lo trascinai fuori casa,per poi chiudermi la porta alle spalle.
Vuoto,ecco cosa sentivo in quel momento.
Mi lasciai scivolare lungo la porta,fino a sentire il contatto gelido del pavimento e mi sedetti a terra,tenendomi la testa tra le mani.
La mia mente si era chiusa,deceduta,e non riusciva a pensare ad altro che non fosse quel bacio.
Improvvisamente sentii le mani bagnarsi e gli occhi pungermi per le milioni di lacrime che stavano uscendo dai miei occhi.
Avrebbero dovuto mettermi al rogo,decapitarmi,lapidarmi,farmi qualsiasi tipo di tortura per punirmi di quello sbaglio madornale.
Sicuramente anni prima,nel Medioevo,lo avrebbero fatto,mi avrebbero considerato una strega e avrebbero considerato il mio gesto puro incesto,un puro sbaglio.
Ma io ,purtroppo,non vivevo in quell’epoca,ma bensì eravamo nel 21esimo secolo,il secolo in cui tutto era concesso,anche innamorarsi del proprio cugino.
Ancora lacrime,ancora disperazione,odio nei miei confronti,nei confronti de miei sentimenti.
Ma cosa potevo farci se provavo per Niall qualcosa che andava al di là dei suoi magnifici occhi azzurri e del suo viso perfetto??
E cosa potevo farci se avevo amato quelle labbra sin dal primo momento che si erano posate sulle mie,provocandomi sensazioni indescrivibili??
 
Improvvisamente un suono: il campanello……..Niall!
Subito focalizzai la sua figura nella mente,credendo che fosse davvero lui,e mi alzai di scatto dal pavimento,quasi automaticamente.
Cosa volevo fare?? Baciarlo nuovamente??
Bhè,se significava andare contro a tutte le leggi,contro a tutto e a tutti,soltanto per riprovare di nuovo quella magnifica sensazione di completo,allora la risposta era si.
Aprii la porta,con la speranza che fosse lui,ma quel ragazzo che mi si presentò davanti non aveva neanche minimamente l’aspetto di Niall.
-Ronny?! Cosa ci fai qui??- chiesi,nervosa,pentendomi di quello che avevo pensato un attimo prima di spalancare quella porta.
-Sono venuto a trovare la mia fidanzata e futura moglie per vedere come sta.- rispose lui,sorridente.
Ricambiai,con un sorriso estremamente falso,poi lo feci entrare in casa.
-Cosa stavi facendo??- chiese lui,strofinandosi le mani.
-Emh….niente,e tu??- chiesi balbettando.
-Bhè,io non stavo facendo esattamente niente.- disse lui,cacciando dalla tasca un foglio bianco con qualcosa scritto sopra.
-Cos’è??- chiesi perplessa.
Lui aprì il foglio e mi fece leggere la scritta,o meglio,la data,impressa su quel foglio: 17/06/2012.
Non capivo!
-Non….non capisco.- dissi infatti,ancora più perplessa.
-E’ la data del nostro matrimonio,il parroco lo ha confermato.- disse lui sorridente,mentre io avrei soltanto voluto iniziare a piangere a dirotto.
E fu così.
-Amore,perché piangi??- chiese Ronny preoccupato,prendendomi il viso tra le mani e guardandomi negli occhi.
Non riuscivo a rispondere,i singhiozzi mi si strozzavano in gola,senza lasciarmi modo di proferire parola.
-Ti sei emozionata?? E’ comprensibile,e quel giorno lo sarai ancora di più.- disse sorridente,poi posò le sue labbra sulle mie.
Dove erano finite le farfalle nello stomaco?? E l’improvviso rossore sulle mie guance??
Spariti! Come era possibile??
Forse,prima di fare quel passo importante,avrei dovuto capire se davvero ero pronta,e soprattutto,se volevo farlo con Ronny……

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** I can't repair the past.......but I can get away ***


NIALL

Stupido. Stupido. Stupido. Stupido.
Ecco cosa ero,uno stupido.
Ma come avevo fatto a cascarci nuovamente?? Perché??
Sicuramente Ale mi avrebbe odiato,mi avrebbe respinto,ripudiato come cugino.
Possibile che non riuscissi a tenere la mia boccaccia apposto??
Ma adesso era inutile piangere sul latte versato,non potevo più cambiare le cose.
Dovevo prendermi le mie responsabilità e le mie colpe.
Però in quel momento avevo un bisogno immenso di parlare con qualcuno,confidarmi e buttare tutto fuori.
Ma chi sarebbe stato in grado di ascoltarmi??
L’unica che sapeva capirmi era Ale,ma non potevo di certo parlarle di quello che era successo e non potevo neanche chiederle un consiglio,sarebbe stato illogico vista la situazione.
Quindi era impossibile parlare con Ale.
Sicuramente se lo avessero saputo i nostri genitori ci avrebbero separato,mi avrebbero rispedito a Londra o magari avrebbero anticipato il matrimonio,ed io non potevo permetterlo.
Quindi pensai che l’ultima cosa da fare fosse parlarne con i miei.
Ma con chi potevo parlarne?? Chi??
Proprio in quel momento la porta della mia camera si aprì,e fece capolino……..Louis.
Forse era un segno venuto dall’alto!
 
-Niall,posso entrare??- chiese.
-Certo.- risposi,incitandolo ad entrare.
Louis fece un enorme sorriso,poi entrò e si chiuse la porta alle spalle.
Fece un salto,raggiungendomi sul letto e distendendosi al mio fianco.
Speravo che dicesse qualcosa,che fosse venuto lì per parlarmi,poiché non avevo proprio il coraggio di chiedergli di ascoltarmi,soprattutto su quella situazione così delicata.
Ma il silenzio mi rendeva nervoso,quindi decisi di prendere parola,iniziando a parlare di qualche argomento,anche se non me ne veniva nessuno in mente.
-Come mai sei venuto qui??- chiesi.
Lui scrollò le spalle,poi si voltò verso di me.
-Avevo voglia di passare un po’ di tempo con uno dei miei migliori amici.- disse,per poi sorridermi.
Anche io ricambiai,poi lui si voltò nuovamente nella direzione del soffitto,ed io lo imitai.
-E magari capire cosa gli passi per quella testolina bionda.- continuò,facendomi imbarazzare.
Aveva forse il potere di leggere nel pensiero??
Si voltò nuovamente verso di me e mi guardò incessantemente.
-Come fai a sapere sempre tutto??- chiesi,sospirando.
-Niall,tu sei un libro aperto per me. Non sai nascondere le tue emozioni,e questo è una parte del tuo carattere che invidio tanto,ma può essere anche svantaggiosa per te.- rispose.
Sospirai,poi abbassai lo sguardo.
-Dai,sputa il rospo. Cosa c’è che non va??- chiese,mettendosi su un fianco e tenendosi la testa con una mano.
Un altro sospiro,poi alzai gli occhi al soffitto.
-Alessandra.- dissi solamente,quasi in un sussurro.
-Lo sapevo.- urlò il moro al mio fianco,battendo un colpo sul divano –Zayn mi deve 50 dollari.-
Risi. Sapeva farmi ridere anche in momenti come quelli,era fantastico.
-Perché??- chiesi,cercando di sviare il discorso,anche se mi sarebbe piaciuto parlarne con lui.
-Abbiamo scommesso: lui credeva che stessi così perché ti manca la cucina di Anne,ed io invece pensavo che c’entrasse qualcosa tua cugina,e infatti avevo ragione.- disse,facendomi l’occhiolino e facendomi ridere nuovamente.
Povero Zayn: aveva gia perso tre volte una scommessa contro Louis,perché si ostinava a provare??
-Ma adesso torniamo seri.- disse poi Louis,facendomi tornare al vero motivo di quella conversazione: Ale.
-Cosa è successo??- chiese poi.
Sospirai nuovamente: e adesso come glielo dicevo??
-Bhè,se ti dicessi che è possibile che l’abbia baciata,tu cosa mi diresti??- dissi,anche se titubante e insicuro della sua risposta.
-COSA??- urlò quello,forandomi un timpano –ma sei coglione o cosa?? Come ti è saltato in mente di baciare tua cugina?? E’ da irresponsabili.- disse,con una faccia sconvolta e le mani sul viso.
-Oh,grazie Louis. Riesci sempre a farmi sentire ancora di più uno stupido.- dissi,per poi prendere un cuscino e affondarci il viso dentro.
-Perché lo sei. Ma capisci cosa hai fatto?? Hai baciato una tua consanguinea,tua cugina. Come credi che la prenderanno i tuoi genitori??- disse,mettendosi a sedere e incrociando le braccia al petto.
-Non ho intenzione di dirglielo,almeno non adesso…..- mi giiustificai.
-Ma non puoi nasconderlo per sempre. E poi lei ha contribuito al bacio o si è staccata??- chiese curioso.
-Bhè,all’inizio ho avvertito che fosse un po’ sconvolta,ma poi si è….come dire??.....lasciata andare,ecco.- risposi,torturando quel povero cuscino che avevo tra le mani.
-Merda.- disse Louis,a denti stretti –siete due irresponsabili,due stupidi. Ci credo che siete cugini.- disse,roteando gli occhi.
-Lou per favore,tu devi aiutarmi.- dissi,quasi supplicandolo.
-A fare cosa??- chiese lui perplesso.
-A dimenticarla….- risposi tranquillamente.
Lui sgranò gli occhi e spalancò la bocca.
-Niall,non dirmi che…..- non continuò la frase,ma io,intuendo cosa volesse chiedermi,annuii.
Adesso aveva spalancato anche gli occhi.
-COSA?? TI SEI INNAMORATO DI LEI??- urlò,ed io dovetti tappargli la bocca,altrimenti lo avrebbe sentito tutto il vicinato.
-Dio,Louis,non urlare.- lo rimproverai,togliendo la mano dalla sua bocca.
-Non urlare?? Come puoi chiedermi di non urlare?? Adesso sei nei guai fino al collo,amico mio.- disse,alzando le mani al cielo.
-E secondo te perché ti ho chiesto aiuto??- chiesi,retoricamente.
Lui mi fissò,poi sbuffò e incrociò nuovamente le braccia al petto.
-E come dovrei aiutarti??- chiese poi.
-Non so,qualsiasi cosa andrà bene,ma per favore,aiutami ad uscire da questo guaio.- lo supplicai,con uno sguardo da cane bastonato.
Lui mi fissò per qualche minuto,poi sbuffò e alzò gli occhi al cielo.
-E vabbene,ti aiuterò.- disse.
Quella sua risposta mi riempì di gioia,sicurezza,così mi fiondai tra le sue braccia e lo abbracciai forte,quasi fino a stritolarlo.
-Ma lo faccio solo perché sei tu.- disse,cercando di sciogliere quell’abbraccio che gli stava togliendo il fiato.
Mi spostai da lui e lo vidi respirare a pieni polmoni,così scoppiai a ridere.
Quando mi calmai,poi,iniziammo a pensare ad un modo per permettermi di dimenticarla,anche se sarebbe stato impossibile.
-E se fingessi di essere fidanzato??- propose Louis.
-
Devo dimenticarla,non farla ingelosire.- ribattei.
-Ah,si….
è vero.- disse lui,ricominciando a pensare.
-E se me ne tornassi a Londra?? Pensa,potrei frequentare altre persone e lei potrà pensare alla sua vita senza avermi d’intralcio.- dissi,allargando le braccia.
-Stai scherzando,vero??- chiese lui,retoricamente –credi davvero che andandotene lei si dimenticherà di te o viceversa?? No,non è scappando che si affrontano i problemi.- disse,con uno sguardo severo.
Si,aveva ragione,ma andarmene per un po’ mi era sembrata la scelta migliore da fare,anche se da vigliacchi.
-Però….- disse Louis,ma si fermò.
-Cosa??- chiesi curioso.
-Andartene per un po’ non sarebbe una cattiva idea. Perché non ti prendi una vacanza?? Potrai svagarti e fare chiarezza con te stesso,e intanto anche lei potrà capire cosa vuole.- disse,come se fosse la cosa più ovvia al mondo.
Ci pensai un po’: perché no,in fondo andarmene era l’unica cosa che volevo fare in quel momento.
-Si,è un’ottima idea.- dissi sorridente.
-Lo so.- disse Louis soddisfatto.
-Ma voi verrete con me.- dissi,puntandolo con un dito.
-E cosa credevi?? Che avremmo permesso che tu ti svagassi da solo,mentre noi ci annoiavamo qui??- chiese,retoricamente,per poi farmi l’occhiolino e farmi scoppiare a ridere.
-Dio,Niall. Possibile che tu ridi sempre??- si lamentò facendo una smorfia e avviandosi alla porta,ed io,per tutta risposta,scoppiai a ridere,questa volta coinvolgendo anche lui.
 
Dopo che fu uscito dalla mia camera per avvertire gli altri della vacanza,io misi a soqquadro l’armadio per cercare qualcosa da mettere nella valigia.
Non sapevo quanto tempo sarei rimasto,né dove sarei andato,ma poco importava.
L’importante era stare per un po’ lontano da Ale,anche se mi sarebbe stato difficile.
Inoltre non avrebbe dovuto sapere niente,altrimenti mi avrebbe fatto mille domande,ed io non avrei saputo cosa rispondere per giustificare la mia improvvisa partenza.
Ma dovevo parlarne prima con una persona……..
Aprii la porta della mia camera e mi diressi giu in cucina,dove trovai mia madre intenta a guardare la tv.
-Mamma?!- la chiamai,per accettarmi della sua attenzione.
Lei si voltò verso di me e,appena i nostri occhi si incontrarono,mi sorrise dolcemente.
Dio soltanto sapeva quanto amassi mia madre!
-Niall,piccolo mio.- disse,allargando le braccia per farmi spazio.
Senza esitazione mi buttai a capofitto sul divano,vicino a lei,e l’abbracciai forte.
-Ti voglio bene.- le dissi,mentre una lacrima cadeva dai miei occhi.
-Cosa c’è che non va??- chiese lei,lasciandomi di sasso.
Ma cosa avevano tutti?? Una sfera magica??
Bhè,era pur sempre mia madre. Era normale che mi conoscesse e sapesse che qualcosa non andava.
Alzai il viso e la guardai negli occhi.
Lei prontamente mi asciugò quella lacrima con un pollice,poi mi carezzò i capelli.
-Cosa ti rende così di mal umore,Niall?? Sei sempre stato un ragazzo solare,pieno di energie e sempre sorridente. Mentre in questi giorni sei sempre mogio.- disse,cercando di capire qualcosa da me.
-Sto male mamma.- dissi,socchiudendo gli occhi e abbandonandomi al tocco delle sue mani tra i miei capelli.
Amavo quando lo faceva,mi rilassava sempre.
-E cosa hai?? La febbre?? Il raffredore?? L’influenza?? Vado a prendere il termometro.- disse preoccupata,per poi fare per alzarsi dal divano,ma io la bloccai.
-No. Mi fa male qui.- dissi,indicando il mio cuore.
Lei si tranquillizzò e mi sorrise,poi mi carezzò dolcemente una guancia.
-E perché ti fa male lì??- chiese,con quella sua dolcezza infinita e i suoi occhi amorevoli.
-Non posso dirtelo,anche se vorrei.- dissi.
Avrei voluto parlarne con mia madre: era la mia migliore amica,e con lei parlavo sempre,di tutto.
Ma quello proprio non potevo dirglielo……..
Lei mi fissò,poi mi sorrise dolcemente.
-E’ giusto avere dei segreti.- mi disse,continuando a carezzarmi una guancia.
Le sorrisi,poi l’abbracciai nuovamente.
-Mamma,domani parto.- le annunciai.
La sentii sospirare,poi mi lasciò un bacio tra i capelli.
-Se lo fai per cercare un rimedio a questo problema di cuore,allora avrai il mio appoggio. Ma se lo fai solo per scapparvi,allora devo proibirtelo.- mi disse.
-No,lo faccio per rimediare a questo sbaglio. Adesso non puoi capire,ma capirai più in la.- le dissi,mantenendo quel segreto,anche se avrei voluto spifferarglielo tranquillamente,come tutti quelli precedenti.
Sorrise,poi riprese a massaggiarmi i capelli.
-Però Ale non deve sapere niente fino alla mia partenza,non vorrei che ci rimanesse male.- dissi,per evitare che in qualche modo mi fermasse e mi convincesse a rimanere,perché ci sarebbe riuscita di sicuro.
-Non preoccuparti. Non dirò niente a Sandra.- disse lei,per poi tirarmi affettuosamente il naso.
Tutti la chiamavano sempre Sandra,poiché credevano che fosse il nomignolo più adatto per il suo nome,mentre io,da quando eravamo nati,l’avevo sempre chiamata Ale,poiché volevo avere un modo di chiamarla tutto mio,e che nessuno lo copiasse.
Perfino da bambino,la mia prima parola quando la vidi la prima volta fu “Ale”.
 
-Torna presto.- mi disse mia madre,per poi sciogliere l’abbraccio e guardarmi negli occhi.
-Lo farò,mamma.- le dissi,prima di lasciarle un grande bacio sulla guancia.
Amavo alla pazzia mia madre,ma in quell’occasione non potevo confidarmi con lei.
Si,forse andare via per una o due settimane sarebbe stata una buona idea,e un buon modo per dimenticarla.
E poi avevo già in mente la mia prossima destinazione: Spagna.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** It was just a nightmare....! ***


ALESSANDRA

Ero vestita di un delizioso abito bianco con uno strascico lunghissimo e un velo che mi copriva il viso  bagnato dalle lacrime.
Non sapevo bene perchèpiangevo,forse per la felicità,la gioia,o forse per la tristezza.....
Mio padre,sorridente,mi prese sotto braccio e apríla grande porta della chiesa.
All'interno tutti i familiari e amici si alzarono non appena il coro parrocchiale inizióa intonare la marcia nunziale.
Le mie vecche zie,vestite di abiti dai colori sgargianti e cappelli decisamente troppo vistosi, piangevano in silenzio,i miei cugini piùpiccoli mi facevano da paggetti e damigelle,e lanciavano sul terreno dove camminavo petali di rosa rossa,mentre mia madre cercava di trattenere le lacrime.
Mi sembrava tutto cosístrano,surreale.....
Come ci ero arrivata su quell'altare??
Mi guardai intorno,per cercare quell'unica persona che avrebbe potuto darmi coraggio,spiegarmi cosa stesse succedendo,ma non lo vedevo.
Mi aveva abbandonata proprio il giorno del mio matrimonio??
Intanto continuavo a camminare verso quel grande altare,che mi sembrava irraggiungibile.
Mi voltai verso mio padre,ma stranamente non c'era piú.
Lo cercai tra gli invitati,ma anche loro erano scomparsi.
Dove erano finiti tutti??
Non sapevo il perchèma,quasi automaticamente,mi voltai verso l'altare: vidi una testa bionda,girata di spalle e vestita a festa........
-Niall.- urlai,poi alzai il mio lungo e ingombrante vestito e corsi fino all'altare.
Appena lo raggiunsi gli toccai una spalla e,quasi magicamente,i suoi capelli cambiarono colore,il suo fisico si fece piùminuto e il suo viso si riempìdi lentiggini.
Il ragazzo si voltó,ed io rimasi pietrificata.......Ronny!
-Si,la voglio.- disse il rosso di fronte a me.
Sentii le mani legate,le gambe molli e stanche,il cuore batteva a mille,ma non per l'emozione,ma per la voglia infinita di piangere.
Avevo sposato il ragazzo sbagliato........
 
-Ale.- urló qualcuno,distante.
Saltai di scatto dal letto e aprii gli occhi: era stato solo un sogno.....
-Ale.- mi chiamódi nuovo quella voce,che subito riconobbi come la voce di mia madre.
-Si,sono qui.- dissi,facendo un sospiro e affondando di nuovo la testa nel cuscino.
-Va tutto bene?? Ti ho sentito urlare e mi sono preoccupata.- disse mia madre,facendo capolino in camera.
Wuao,era stato davvero un brutto incubo se ero arrivata anche al punto di urlare nel sonno!
-Si,va tutto bene. Ho fatto solo un brutto sogno.....- spiegai,mentre con una mano mi massaggiavo le tempie.
-Sarai soltanto in ansia per il matrimonio.- disse mia madre sorridendomi.
-Si,sarà questo....- dissi,facendo un sorriso estremamente falso.
Lei ricambiócon un sorriso dolce,poi fece per andarsene,ma la fermai.
-Mamma,cosa ho urlato essattamente??- chiesi,sperando di non aver combinato qualche guaio.
-Qualcosa su Niall,o Ronny.....non ho capito bene.- disse gesticolando.
Sospirai internamente: fiù,non avevo rivelato niente.
Le sorrisi nuovamente,poi lei uscídalla mia stanza,chiudendosi la porta alle spalle e lasciandomi solo in compagnia dei miei pensieri.
Cosa significava quel sogno?? Cosa avrebbe dovuto dirmi??
Forse stavo facendo davvero un errore a pensare di sposare Ronny,forse avrei dovuto pensarci meglio.....
Ma la verità era che neanche io sapevo cosa fare: da una parte c'era la mia testa che mi diceva di sposare Ronny,perchéuna storia con Niall sarebbe stata impossibile,ma dall'altra parte c'era il mio cuore,che mi spingeva a farmi avanti e fregarmene di tutto e di tutti se credevo che Niall fosse davvero il ragazzo per me.
Ed io ero soltanto un pilastro che sta va per cadere tra le due estremità,ma non sapeva quale delle due avesse un atterraggio piúmorbido.......
Non sapevo neanche io il perché,ma quel giorno decisi di ascoltare il mio cuore.
 
Dopo una doccia e una colazione veloce mi ritrovai fuori casa,sulla strada che portava a casa di mio cugino,anche se non sapevo il perchè.
Avevo pensato tante volte di tornare indietro,tornare a casa e fare finta che nulla fosse successo,ma i miei piedi avevano preso il sopravvento e mi avevano gia condotto davanti alla porta di quella casa.
Ma quella casa era diversa,non era piúsoltanto la casa di mio cugino.....
Era la casa del ragazzo che mi piaceva,di cui in qualche modo mi ero invaghita,era la casa del ragazzo sbagliato,ma tremendamente giusto.
Ormai non avevo piùcontrollo del mio corpo,facevo fare tutto al cuore.
Bussai alla porta e aspettai con ansia che qualcuno mi aprisse,o almeno mi dicesse di aspettare perchéstava arrivando.
Ansia,paura,preoccupazione.......
Non mi era mai successo di provare tutte quelle emozioni bussando solamente ad una porta.,a quella porta.
Eppure ancora non mi capacitavo del fatto che fossi li e aspettassi di essere aperta,senza sapere cosa fare,come reagire quando lo avrei rivisto.
 
La porta si aprípiano e fece capolino mio cugino Greg,gia vestito e pronto per una lunga giornata di lavoro.
-Cugina.- urló abbracciandomi.
-Ciao Greg. Come stai??- chiesi dopo che ci fummo staccati.
-Sveglio e pronto per un'altra lunga  giornata. E tu??-
-Mmh....potrei stare meglio.- dissi sorridendogli per non farlo preoccupare eccessivamente.
Non avrei mica potuto dirgli il motivo del mio umore,gli sarebbe venuto un infarto o sarebbe svenuto.
-Niall è in casa??- chiesi invece.
-No,non c'è. Dovevi dirgli qualcosa??- fece lui.
-Oh,no,niente di importante. Glielo diró quando torna.- dissi,gesticolando.
-Bhè,allora dovrai aspettare un bel pò per dirglielo.- disse lui,lasciandomi perplessa,confusa.
-In che senso??- chiesi.
-Ma come......non lo sai??- disse lui.
Sapere cosa?? Mi stava preoccupando.......cosa era successo??
-Non capisco....- dissi perplessa,sperando in un qualcosa,in una risposta.
-É partito. Non te lo ha detto??- fece lui,lasciandomi di sasso,sconvolta ma soprattutto delusa.
Era partito senza dirmi niente?? Senza salutarmi?? Perchè?? Cosa gli avevo fatto??
Automaticamente delle lacrime mi rigarono il viso al pensiero che non lo avrei rivisto per chissà quanto tempo,e non mi aveva neanche salutato.
Mi coprii il viso con le mani per nascondere invano le lacrime,ma mio cugino se ne accorse lo stesso.
-No,piccola,non è ripartito per sempre. Si é solo preso una vacanza.- spiegóabbracciandomi e carezzandomi i capelli.
Una......una vacanza?! Era soltanto ripartito per una vacanza.......
Mi sentii improvvisamente leggera,felice........non se ne era andato,era solo andato in vacanza.
-In vacanza?? E dove?? Quando torna??- chiesi,diventando leggermente logorroica.
-Mi sembra che ha detto Spagna,o qualcosa del genere. Tornerà tra due settimane.- disse mio cugino asciugandomi le lacrime.
Sorrisi: ero felice per lui perché finalmente,dopo due anni di duro e intenso lavoro,si era preso una pausa,ma ci ero rimasta anche male perchè non me lo aveva detto lui e lo avevo scoperto in quel modo.
 
-Grazie Greg. Salutami zia Maura e zio Bob e di loro che li verró a fare visita in questi giorni.- salutai mio cugino,dopo aver preso un cafféin sua compagnia.
Mi avviai verso casa,intenta a prepararmi poichéil mio turno al bar sarebbe iniziato tra un'oretta.
Arrivata a casa mi cambiai,legai i capelli in una coda e infilai una visiera rossa,poichèin quei giorni faceva molto caldo e il sole mi provocava spesso dei gran mal di testa.
Uscii di casa e mi avviai verso il bar,che distava dieci minuti da casa mia.
Quella doveva essere una delle giornate piùcalde della stagione: speravo che Niall si fosse portato la protezione 50,altrimenti si sarebbe di sicuro ustionato,vista la sua carnaggione chiara.
Ma cosa facevo?? Sembravo mia madre,perchémi preoccupavo tanto??
Niall era adulto e vaccinato,sapeva badare a se stesso,e poi la sua partenza avrebbe permesso ad entrambi di fare chiarezza con noi stessi,quindi non avrei dovuto pensare constantemente a lui.
Senza rendermene conto mi ritrovai davanti al bar,quindi misi i pensieri da parte ed entrai,pronta per un'altro stressante giorno di lavoro.
 
Appena entrata il bar non era in piena attività: c'era poche persone,molte delle quali clienti abituali.
In quel periodo dell'anno erano tutti in vacanza e a nessuno veniva in mente di passare nel nostro piccolo bar di paese per un caffè,se non per venire a prendere i cornetti prima di andare al mare.
Indossai la mia uniforme da lavoro,poi andai dietro al bancone dove Rose mi aspettava,appoggiata con il gomito sul bancone e una mano che le faceva da sostegno alla testa.
Appena mi vide scattóin piedi e mi venne vicino,con un sorriso smagliante.
-Ciao,Alessandra. Tutto bene?? Come è andata la tua giornata?? E tuo cugino Niall dove é??- chiese,anche se sapevo che le risposte delle prime due domande non gli interessavano realmente.
Da quando aveva saputo che Niall ed io eravamo imparentati mi trattava meglio nell'ambito umano e lavorativo,concedendomi ferie extra,tempo libero in piú,permessi per uscire prima da lavoro,e la cosa non mi dispiaceva piùdi tanto.
Avevo iniziato a lavorare in quel bar all'età di 16 anni e da allora non avevo avuto neanche un giorno di ferie o un pó di tempo libero,nonostante lavorassi sodo per guadagnare quei piccoli spiccioli da mettere da parte per il mio futuro.
Quindi,ogni volta che tornavo prima a casa,lasciando Rose da sola a pulire tutto il bar,mi dispiaceva,ma poi ripensavo agli anni precedenti e la voglia di rientrare nel bar e aiutarla svaniva all'istante.
In fondo me lo aveva detto lei che potevo andarmene prima,non glielo avevo chiesto mica io.
E poi la sua vita era stata sempre rose e fiori,senza lavoro né sacrifici,visto che il bar lo aveva ereditato dal suo caro paparino.
 
Mentre ero immersa nei miei pensieri non mi resi conto che una donna sulla quarantina si era fermata davanti al bancone,soffermandosi a guardarmi.
Pensavo che volesse ordinare,o pagare la sua ordinazione,quindi le sorrisi,in attesa che dicesse qualcosa.
La donna continuava a guardarmi,con un sorriso ebete sul volto,ed io mi stavo innervosendo,quindi decisi di prendere parola.
-Le serve qualcosa??- chiesi educatamente,e mi parve che la donna avesse ripreso conoscenza.
-No,solo che mi ricordavi me da giovane,e non ho potuto fare a meno di lasciare spazio ai ricordi.- disse,con una voce molto dolce e malinconica.
-Sai,quando avevo all'incirca 20 anni amavo un ragazzo della mia stessa età. Lo amavo all'impazzata,era diventato simile all'ossigeno per me,peróil nostro amore era impossibile.....- disse abbassando lo sguardo.
Perchè lo diceva proprio a me?? Forse aveva soltanto bisogno di parlare,di sfogarsi con qualcuno......
Diedi un'occhiata al bar,notando che non era molto affollato,quindi decisi di dedicare un pó di tempo a quella donna.
-Continui.- dissi,poggiandomi con entrambi i gomiti al bancone.
Lei alzó lo sguardo e,notando che ero davvero interessata,sorrise.
-Dicevo.....il nostro era un'amore impossibile perchè lui era il ragazzo della mia migliore amica ed io aspettavo un figlio da un uomo che non amavo,ma avevo l'obbligo di sposare.- si fermó,forse per permettere ai ricordi di farsi vivi nella sua mente.
-E cosí mi sposai con quell'uomo,mentre lui partì per una spedizione militare,per non soffrire e non far soffrire me. Da quel giorno non lo vidi più.- disse,mentre una lacrima le rigava il viso.
-
E poi cosa è successo??- chiesi curiosa.
La donna sorrise,poi mi guardó negli occhi e ricomincióa parlare.
-Qualche anno dopo divorziai da mio marito,perchè la convivenza con lui era impossibile,visto che non lo amavo. Io e mio figlio tornammo nella mia città di origine,per crearci una nuova  vita. In quel periodo ripensai al mio vero amore e mi pentii con tutto il mio cuore di averlo lasciato andare soltanto perché credevo che il nostro amore fosse impossibile.- disse,mentre si massaggiava le mani screpolate dal sole.
-Non mi risposai mai più,poiché mi ritenevo troppo vecchia e stupida per farlo. Poi,qualche mese fa,mi giunse all'orecchio la notizia che il mio vero amore era tornaro in città. Non lo avevo cercato per tanti anni perché pensavo fosse inutile: sicuramente si era sposato,aveva formato una famiglia,ed io sarei stata solo un lontano ricordo. Invece non era cosí: lui non mi aveva mai dimenticato,mi aveva aspettato per 20 lunghi anni,ed era tornato solo dopo aver saputo del mio ritorno a casa.- disse,sorridendo sornione.
-Poi??- chiesi impaziente di sapere come fosse finita quella storia.
La donna mi guardódivertita,forse per la mia troppo curiosità,ed io arrossii.
-Ci rincontrammo e subito scattó l'amore,la passione tra di noi rinacque,riportandoci a 20 anni prima. Un mese fa mi ha chiesto di diventare sua moglie ed io,ovviamente ho accettato,con la speranza di un felice futuro insieme.- concluse,mostrandomi un bellissimo anello sul suo dito.
Era davvero molto bello e rendeva raggiante la donna che lo portava,visto dai suoi occhi.
Non sapevo perché mi avesse raccontato la storia della sua vita,ma mi aveva fatto bene ascoltarla,forse perchémi aveva fatto capire che non tutti gli amori erano impossibili.
Non avevo mai avuto un'amica con cui parlare e confidarmi,e questo mi dispiaceva molto,poichè tentavo di isolarmi da tutto e da tutti,dopo la sua partenza.
Peró la chiacchierata con quella signora mi aveva fatto molto bene.
 
-Oh,che chiacchierona che sono. Ho iniziato a parlare e non mi sono resa conto del tempo che passava,inoltre ti avró di sicuro annoiato con i miei racconti.- disse la donna,dopo essersi risvegliata dai suoi ricordi,gesticolando e frugando nella sua borsa.
-Non si preoccupi,mi ha fatto piacere parlare con lei.- dissi sorridendole,e la donna ricambiò.
-Sei molto dolce.- disse,poi cacció il portafogli dalla sua borsa e lo aprì.
-Quanto pago??- chiese.
-Oh,niente. Glielo offre la casa.- le dissi facendole l'occhiolino,e lei mi sorrise nuovamente.
-Sei una brava ragazza.- disse poi.
-Grazie.- la ringraziai imbarazzata.
-Prego. E non fare mai il mio stesso errore: non aspettare di sposarti una seconda volta per essere felice.- disse,lasciandomi di sasso.
Perchè me lo diceva?? Sapeva forse qualcosa?? Ma no,come avrebbe potuto??
Forse voleva soltanto darmi un consiglio rispetto alla sua storia.......un consiglio tremendamente azzeccato,peró!
 
La donna mi sorrise un'ultima volta,poi prese la sua borsa e uscí dal bar.
Presi qualche spicciolo dalla mia tasca e li misi nella cassa,per pagare il caffé di quella donna che mi aveva aperto per un momento la mente,poi ripresi il mio noioso e monotono lavoro.

















-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Buon salve a tutti :3
E buon ferragosto,anche se in ritardo ;)
Come avete festeggiato quest'anno??
Io sono andata alla mia bella costiera amalfitana,ma la non c'era linea quindi non ho potuto connettermi.
Ero senza linea,in un paesino sperduto,circondata dal mare e le montagne,è stato...............UN INCUBO! >.<
Ma almeno mi sono riposata un pò :)
Quindi scusate se non ho pubblicato prima il capitolo.......lo volevo pubblicare ieri ma sono tornata a casa alle 2:00 perchè ad un signore proprio ieri è venuto in mente di suicidarsi e buttarsi a mare,provocando un traffico che non finiva più -.-"
Vacanza avvincente la mia!
Detto questo vi lascio e mi metto all'opera dell'altro capitolo ;)
Bacio <3
NemiZM

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Dominique,are really you?? ***


NIALL

Ero tutto bagnato,a bordo piscina di uno splendido albergo Spagnolo,con un drink in mano e il sole che mi scottava la pelle facendola arrossare.
Barriste in bikini versavano gli alcoolici in coppe di cristallo,mentre in sottofondo c’era una movimentata danza spagnola.
Ero in un vero e proprio paradiso terrestre,il luogo in cui ogni ragazzo della mia età sognerebbe stare…….
Ma allora perché avevo quel disperato bisogno di tornare a casa??
Cosa c’era che mi fermava?? Una stretta al cuore,così forte che non mi lasciava respirare e mi costringeva a soffrire.
Cos’era?? Stavo forse male?? Era forse arrivata la mia ora??
Mi faceva male il petto,i polmoni sembravano volessero scoppiare e i miei occhi erano privi di lacrime.
Perché ero in quello stato?? Cosa stava succedendo??
 
-Hey,Nialler. Tutto bene??- chiese Zayn,sedendosi a bordo piscina vicino a me,con un drink tra le mani e una ghirlanda di fiori intorno al collo.
-In realtà no….- risposi,bevendo un sorso del mio drink.
-Cosa c’è che non va??- chiese il moro.
-Mi fa male qui….- dissi,indicando il petto e massaggiandolo con una mano.
Zayn seguì il movimento della mia mano,poi sghignazzò.
-Perché ridi??- chiesi scocciato.
-Perché sei uno sciocco.- rispose lui,scompigliandomi i capelli.
-Non capisco….- dissi,quasi in un sussurro.
Lui sorrise,poi posò la sua mano sul mio petto sinistro,per indicarlo.
-Qui c’è il cuore.- esclamò.
E cosa c’entrava adesso??
-Lo so che c’è il cuore,ma cosa c’entra con il mio malessere??- chiesi perplesso.
Lui sorrise nuovamente.
-E’ li il punto che ti fa male: ti fa male il cuore.- disse,lasciandomi ancora più perplesso.
Era forse un enigma?? Perché non ero proprio bravo negli enigmi……
-Non ti capisco,potresti essere più chiaro??- dissi.
Lui roteò gli occhi,poi posò il drink e mi guardò negli occhi.
-Allora,sarò il più chiaro possibile: tu stai soffrendo per amore.- disse,marcando bene e scandendo le parole,quasi a farne lo spelling.
-No,è ridicolo.- dissi,ridendo sarcastico,per poi bere un sorso del mio drink,nervoso.
-Vedi,avevo ragione.- esclamò il moro soddisfatto,distendendosi –non lo vuoi ammettere,ma è così.-
Uff,odiavo dare ragione alle persone,soprattutto se avevano ragione,infatti cercavo sempre di contraddire tutti,ma quella volta era impossibile farlo,perché sapevo di essere dalla parte del torto.
-Hai ragione….- sussurrai.
-Cosa?? Non ho sentito bene??- fece il moro,portandosi una mano all’orecchio in modo teatrale e ridendo sotto i baffi.
Roteai gli occhi e strinsi i denti.
-Hai sentito,non farmelo ripetere.- dissi,incrociando le braccia al petto.
Lui rise,poi si distese nuovamente,portando le braccia dietro la nuca.
-Secondo me quello che ti serve è distrarti un po’.- disse infine,sospirando e guardando nel vuoto.
-Distrarmi?? E come??- chiesi perplesso.
Lui si mise seduto,poi si guardò intorno.
-Dovresti fare nuove conoscenze.- disse,cercando un non so cosa o un non so chi nei paraggi.
Poi i suoi occhi si fermarono su una ragazza dal fisico mozzafiato,con capelli ricci e la pelle scura.
-Ecco,prova con lei.- disse il moro,indicandomi con un cenno del capo la ragazza.
Mi voltai nella sua direzione e mi soffermai a guardarla.
-Si,è molto carina,ma….- stavo per dire,ma mi fermai,non sapendo come continuare.
-Ma non è Alessandra,vero??- fece il moro,guardandomi…….dolcemente.
Sbuffai,poi abbassai lo sguardo sui miei piedi,che erano immersi nell’acqua della piscina.
-Devi dimenticarla,Niall. La vostra storia è impossibile.- disse poi,mettendomi una mano sulla spalla.
-Lo so…..ma come faccio??- feci,roteando gli occhi per non far scendere le lacrime.
-Inizia con andare a portare da bere a quella bella ragazza e parlale.- disse Zayn,prendendo un bicchiere con un liquido rosa di mano ad un cameriere e porgendomelo.
Dovevo farlo o non dovevo farlo?? Questo era il dilemma…..
Anche se titubante afferrai il bicchiere e mi alzai,seguito dal moro.
-Zayn…non so….io.- stavo per dire,ma Zayn mi bloccò.
-Su,vai e non pensarci.- disse quello,spingendomi,ma io riuscii a stare fermo,premendo i piedi per terra.
-Ma io…..-
-VAI!- urlò il moro,spingendomi più forte e facendomi finire addosso a qualcosa,o meglio a qualcuno………
Davanti a me c’era una ragazza dalla carnaggione ambrata,merito dell’abbronzatura,un costume arancione,dei grossi occhialoni che le coprivano il viso e i capelli rossicci,tenuti al lato da delle treccine.
Le treccine…….Alessandra amava quando gliele facevo…..
Mi risvegliai dai miei pensieri e notai di aver rovesciato tutto il drink che avevo in mano addosso a quella ragazza.
Mi voltai verso Zayn,che intanto rideva nel vedere la scena,e lo guardai in cagnesco,poi mi voltai di nuovo verso la ragazza.
-Oh mio dio,scusa,non l’ho fatto apposta,io….- non finii nemmeno di scusarmi che la ragazza mi bloccò.
-Niall??- disse,lasciandomi di stucco.
Mi conosceva?? Certo,come poteva non farlo?? Ero famoso ormai……me ne ero completamente dimenticato.
Non risposi,ma cercai di guardarla meglio,per capire se fosse una mia conoscente o una fan.
-Niall Horan??- ripetè la ragazza,specificando anche il mio cognome.
Questa volta però annuii.
La ragazza sorrise,poi si tolse gli occhiali,facendo trasparire due occhi scuri e profondi come pozzi.
Quegli occhi,quell’accento francese,quella voce,quella ragazza…………ma certo!
-Dominique Lefebvre??- chiesi,per accettarmi.
La ragazza sorrise,facendomi intendere che avevo indovinato.
-Dio,ne è passato di tempo.- disse poi,guardandomi attentamente e portandosi una stecca degli occhiali alla bocca.
Dominique era la ragazza francese a cui avevo dato il mio primo bacio 6 anni prima.
Allora però aveva i capelli più scuri,era magrolina e neanche un po’ formosa,timida e riservata,mentre adesso sembrava tutt’altro che timida,con delle curve molto accentuate e un fisico da mozzare il fiato.
Dopo quel bacio era tornata nella sua città,e non l’avevo più rivista.
Bhè,fino a quel momento……
 
-Sei davvero tu?? Wuao sei cambiata tantissimo.- dissi,guardandola attentamente.
-Tu invece sei rimasto sempre lo stesso.- disse lei,per poi ridere,coinvolgendo anche me.
-Cosa ci fai qui??- le chiesi poi.
-Bhè,sono venuta qui in vacanza con alcune amiche e stavo facendo un bagno,fin quando una testa bionda non mi è finita addosso,rovesciando il suo drink su di me.- disse ridendo,facendomi arrossire dall’imbarazzo.
-Oh,si scusa. Non sai quanto mi dispiace,te lo ripagherò.- mi affrettai a scusarmi.
-Ma no,scherzi?? Non c’è problema.- disse lei,facendomi l’occhiolino –e poi avevo proprio bisogno di una rinfrescata,fa davvero molto caldo qui.- disse,sventolandosi la mano davanti al viso.
-Eh già….- dissi solamente,deglutendo,alquanto nervoso.
Quella ragazza era perfetta,in ogni particolare,in ogni sua caratteristica,ma non riuscivo a lasciarmi andare del tutto,perché avevo in mente soltanto una persona in quel momento……
-Hey,che ne dici di vederci stasera??- chiese poi la ragazza,distogliendomi dai miei pensieri.
-Emh…si,ok.- dissi,balbettando.
La ragazza sorrise.
-Bene,allora ci vediamo alle 20:00 davanti Casa Ferdando. Offri tu??- chiese,spavalda la ragazza.
-Certo…- risposi.
La ragazza sorrise,poi infilò nuovamente i suoi occhialoni.
-A stasera allora.- disse,schioccandomi un bacio sulla guancia,per poi dileguarsi tra la gente.
-A stasera.- dissi,quasi un sussurro.
Avevo un appuntamento?? Fantastico!
Ma allora perché mi sentivo così in colpa,così male??
 
Stavo seguendo con lo sguardo la ragazza con cui avevo parlato un attimo prima,quando qualcuno mi saltò sulle spalle da dietro,urlando.
-Eh bravo Nialler. Hai fatto colpo.- disse Zayn,facendomi l’occhiolino.
-Non dire sciocchezze.- lo liquidai,per poi andarmi a sedere su una sdraio.
-Cosa vi siete detti??- chiese il moro,curioso,sedendosi al mio fianco.
-Nulla,solo che stasera usciamo…- dissi,senza un filo di emozione nella voce.
E perché mi sarei dovuto sentire emozionato??
Era solo un appuntamento,e poi con Dominique……
-Cosa?? Hai parlato per meno di cinque minuti con una totale sconociuta,e lei ti ha gia chiesto di uscire??- chiese,sgranando gli occhi.
-Bhè,non è una totale sconociuta. La conoscevo gia.- dissi,notando Zayn sgranare ancora di più gli occhi.
-Che cosa??- chiese,ed io annuii.
-Si chiama Dominique. E’ la ragazza francese a cui ho dato il mio primo bacio.- dissi.
-E tu me lo dici soltanto adesso??- chiese lui,alzando un tantino la voce.
-Bhè,non vedo perché avrei dovuto dirtelo,non è importante….- dissi,indossando gli occhiali da sole e distendendomi su un fianco sul lettino.
-Non è importante?? Ma è una bomba.- disse il moro.
-Si….carina.- dissi solamente.
Vidi Zayn  sgranare gli occhi e guardarmi torvo.
-Stai scherzando spero?? Ti rendi conto di cosa dici??- fece poi,guardandomi bene.
-No alla prima domanda,e si alla seconda.- risposi.
Zayn adesso aveva spalancato anche la bocca.
-Cosa ne hai fatto del mio Niall?? Dov’è quello sciupafemmine biondo che faceva impazzire tutte le ragazze?? Tu,brutto essere,sputa subito il mio Niall.- disse Zayn,diventando quasi isterico,scuotendomi una spalla.
-Zayn,basta,BASTA.- questa volta fui io ad urlare.
Zayn si mise a sedere e mi guardò,perplesso.
-Eh vabbene,è una bomba,ma adesso lasciami stare perché devo andarmi a preparare per stasera.- dissi,alzandomi dal lettino e dirigendomi alla hall dell’albergo dove risedievamo.
-Eccolo il mio Niall.- sentii Zayn parlare alle mie spalle,ma ormai ero troppo lontano per rispondergli.
 
Erano le 20:15 e di lei ancora nessuna traccia.
Odiavo quando le ragazze ritardavano,dovevo aspettarle per chissà quanto tempo con le mani in mano,senza far niente.
Finalmente vidi una figura femminile avvicinarsi in lontananza: era lei…..
-Ciao.- mi salutò,schioccandomi un bacio su entrambe le guance.
-Ciao.- ricambiai il saluto.
-Andiamo??- chiese lei,prendendomi sotto braccio e dirigendoci all’interno del ristorante.
La serata era passata in fretta,fortunatamente per me,visto che avevo dovuto sentire tutte le chiacchiere di Dominique,e quanto parlava…….
Non la ricordavo così: era una ragazza timida e silenziosa,e per farla parlare dovevo sfilarle le parole di bocca.
Chissà come mi aveva dato quel bacio…..
-Niall?! Niall?! Mi stai ascoltando??- chiese la ragazza di fronte a me,rendendosi conto della mia assenza,non fisica.
-Emh….si….sisi.- risposi,frettolosamente,per poi bere un po’ d’acqua.
-Sicuro?? E allora di cosa stavo parlando??- chiese,per mettermi alla prova.
-Emh…mmh…tu…ecco.- iniziai a balbettare,senza però dire parola,visto che non ero attento alla conversazione.
-Vedi,non mi stavi ascoltando.- disse la ragazza,ma non sembrava arrabbiata.
Sbuffai.
-Scusa,non volevo mancarti d’attenzione.- dissi,imbarazzato.
-Cosa ti succede??- chiese lei.
Alzai lo sguardo e la fissai.
-Non credo che vuoi saperlo…- dissi solamente,per poi riabbassare lo sguardo.
-Bhè,ho parlato io per tutta la sera,adesso potrei anche stare ad ascoltarti.- disse,poggiando i gomiti sul tavolo.
Sbuffai,poi roteai gli occhi.
-Si tratta di mia cugina….- ammisi.
-Chi?? Alessandra?? Ti piace ancora??- chiese Dominique,lasciandomi di stucco.
-Cosa??- chiesi,sgranando gli occhi.
-Credi forse che non ti abbia visto quando l’hai baciata?? Avevi un’espressione incantata in volto,eri perso nei suoi occhi,e la tua lingua nella sua bocca.- disse,per sdrammatizzare.
-Tu…tu ci hai visti??-chiesi,imbarazzato,e Dominique annuì.
-Si,e non avevi di certo quell’espressione felice quando hai baciato me. Ti sei solo tolto un peso con me,mentre lei l’hai baciata perché volevi farlo. Ne eri innamorato perso.- disse sorridendo.
Innamorato perso??......
-No,ti stai sbagliando,te lo assicuro.- dissi,gesticolando.
-Davvero?? Allora te lo dimostro.- disse,poi si sporse verso di me e posò le sue labbra sulle mie.
Erano così soffici,carnose,ma non avevo amato quel bacio,non avevo amato quelle labbra…….perchè??
Di solito quando baciavo una ragazza,soprattutto se era molto bella,provavo mille emozioni dentro di me,indescrivibili,ma sapevo che era soltanto un bacio,che non sarebbe nato nient’altro.
Allora perché quella volta non avevo provato nulla nel baciare Dominique??
Allora era vero: provavo qualcosa per Ale, gia da allora,ma non me ne ero mai accorto,mentre tutti intorno a me lo sapevano,e anche bene.
Possibile che persino Dominque lo avesse capito,mentre io no??

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** No,we can't..... ***


ALESSANDRA

-Oh,dolce giaciglio….- mugugnai,abbracciando il mio cuscino e voltando la testa dall’altra parte del letto,per evitare che i raggi del sole che erano entrati nella mia camera mi svegliassero.
Ma troppo tardi!
-Stupido sole.- sbottai,poi mi alzai di scatto dal letto e andai a chiudere le persiane da cui filtrava la luce.
Dopo averle richiuse tornai a letto e infilai la testa sotto il cuscino,per cercare di riaddormentarmi,ma ormai il sonno era passato,quindi mi misi a pancia in su sul letto e iniziai a pensare,come mi capitava spesso in quel periodo.
Era già passata una settimana da quando Niall era partito,e non mi aveva neanche fatto una telefonata,inviato un messaggio o  si era accertato che stessi bene.
Ero molto delusa e triste,ma nonostante ciò non riuscivo ad avercela con lui,ad odiarlo.
In fondo lo stava facendo anche per me,per far si che lo dimenticassi,ma sapevamo benissimo entrambi che non sarebbe stato così facile.
Dopo una settimana sarebbe tornato,e speravo con tutto il cuore che tutto tornasse alla normalità,che tornassimo i cugini di sempre,quei due cugini che si divertivano a stare insieme e a giocare,senza preoccuparsi di cosa provava l’uno nei confronti dell’altra.
Ma dovevo essere realista……come sarebbe potuto tornare tutto alla normalità in così poco tempo??
E poi io lo volevo?? Volevo davvero che tornasse tutto come prima??
 
Erano le 10:30 ed ero gia sveglia da più di un’ora,senza fare niente,distesa sul letto,quindi mi decisi a scendere in cucina per fare colazione.
Scesi le scale e sbucai in cucina,dove trovai i miei genitori già svegli.
-Buon giorno.- li salutai,per poi stampare un bacio sulla guancia ad entrambi.
Prima al mio papà,l’uomo più importante della mia vita: ero la cosiddetta cocca di papà e mi piaceva esserlo perché volevo un bene dell’anima a mio padre e con lui avevo un rapporto fantastico,sincero,a differenza di quello con mia madre,a cui non rivelavo mai i miei segreti.
Non che non volessi bene a mia madre,ma il papà era pur sempre il papà,e nessuno avrebbe dovuto toccarmelo.
-Buon giorno principessa,tutto bene??- si accertò mio padre,dopo aver ripiegato il giornale che stava leggendo e avermi sorriso dolcemente.
-Certo. Ho una fame però.- dissi dopo aver dato un bacio anche a mia madre,toccandomi la pancia,che stava brontolando.
I miei risero,poi io mi sedetti a tavola,di fronte al mio papà,e versai in un bicchiere un po’ di succo di frutta,per poi berlo.
Dopo un po’ anche mia madre,che fino ad allora era rimasta ai fornelli,ci raggiunse,con un vassoio di cookies in una mano e un vassoio di cornetti caldi nell’altra.
Vi starete chiedendo perché non mangiassimo uova strapazzate con bacon,o pancakes,o altro…..
Bhè,la risposta è che mia madre ha origini Italiane,per questo le piace cucinare cibi Italiani e specialità varie,mentre a me piace mangiare ciò che crea.
Era una bravissima cuoca,e un’ottima pasticcera.
 
Spalancai la bocca nel vedere quei due vassoi posarsi sul tavolo e un po’ di bava uscì dalla mia bocca,per l’acquolina.
Mia madre mi sgridò,poi mi porse un cornetto al cioccolato,ed io lo afferrai,mangiandolo con voracità,non lasciandone neanche una briciola.
Dopo di che mangiai una quantità industriale di biscotti fatti dalle mani di mia madre e,solo quando fui completamente sazia,mi alzai da tavola e andai a darmi una rinfrescata.
Quello era il mio giorno libero,quindi,non essendoci Niall e i suoi amici nei paraggi,l’unica cosa che avrei potuto fare quel giorno era oziare sul divano o ascoltare la musica.
Feci una doccia veloce,legai i capelli,visto che faceva molto caldo e,dopo aver indossato un pantaloncino e una t-shirt semplice,scesi in salotto e mi buttai a capofitto sul divano,facendo un grande tonfo.
-Sandra,per l’amor del cielo,sii più delicata.- urlò mia madre dalla cucina,facendomi scappare un ghigno.
-Si,scusa mamma.- mi scusai,poi afferrai il telecomando,che era posto sul tavolino di fronte al divano,e accesi la tv,in cerca di qualcosa di bello da guardare.
Stavo girando e rigirando canale in continuazione,ma di qualcosa di interessante non se ne vedeva neanche l’ombra.
Sbuffai,poi spensi la tv e lanciai il telecomando sulla poltrona,rischiando di colpire mio padre,che era appena entrato in salotto e si stava sedendo sulla sua comoda poltrona,proprio nelle parti basse.
-Sandra,stai più attenta.- disse,con tono rimproveratorio,ma sapevo che non era davvero arrabbiato.
Mi distesi sul divano,poggiando i piedi sul cuscino,nonostante sapessi che quel comportamento avrebbe infastidito molto mia madre,maniaca della pulizia come era.
Sbuffai nuovamente,poi chiusi gli occhi e liberai la testa da tutti i pensieri,lasciando spazio alla mente,che era impegnata a trovare qualcosa di divertente da fare per ammazzare il tempo.
Certo che l’assenza di Niall si faceva sentire e tutto era più noioso senza di lui……
-A cosa pensi??- chiese improvvisamente mio padre,facendomi sobbalzare.
Feci spallucce,poi mi voltai nella sua direzione,notando che aveva ripreso il giornale e stava leggendo gli articoli di cronaca.
-Non ho nulla da fare. Hai qualcosa da potermi consigliare??- gli chiesi,speranzosa di una risposta.
Lui,senza neanche guardarmi,voltò pagina,poi parlò.
-Bhè,potresti sempre lavare la mia auto.-
Lavare l’auto?? In un’altra circostanza sarei scoppiata a ridere e mi sarei piegata in due per l’assurdità di quell’affermazione.
Ma era pur vero che non avevo nulla da fare,e poi mi avrebbe fatto bene distrarmi un po’.
 
Ero nel retro del giardino della mia casa dove c’era il garage.
Avevo portato l’auto fuori dal garage,poi avevo preso tutto l’occorrente per lucidare la macchina di papà e mi misi all’opera.
Papà spesso mi prestava quell’auto per esercitarmi nella guida,visto che avevo preso la patente da poco,oppure per andare a trovare le mie amiche fuori città.
Notai una botta sullo sportello destro dell’auto,così mi avvicinai e toccai con le dita quella parte di auto rovinata.
E chi avrebbe potuto fare quel segno nell’auto se non noi,io e Niall??
Si,eravamo due piccole pesti da piccole e ci piaceva giocare nell’auto di mio padre: un giorno stavo aiutando mia madre a sistemare una finestra in soffitta.
Lei mi aveva chiesto di andarle a prendere il piede di porco in garage,così ubbidii,e mi avviai verso il garage.
Cercai in lungo e in largo l’attrezzo,poi finalmente lo trovai,ma Niall mi spuntò da dietro,facendomi spaventare,e dalla paura buttai accidentalmente l’attrezzo in aria,e questo finì sullo sportello dell’auto di mio padre,provocando quella botta.
Quante ne avevamo combinate insieme…….
Infilai le cuffiette nelle orecchie e cercai una canzone adatta a quel momento nella playlist.
Poi i miei occhi puntarono una cartella sul mio cellulare. La aprii e solo allora mi ricordai che conteneva tutte le loro canzoni,dei One Direction.
Sorrisi,poi mi morsi il labbro: era da un po’ che non sentivo le loro voci intonare una melodia,e in quel momento avevo proprio bisogno di sentire una loro canzone.
Lo so! Potrei sembrare masochista,ma non ci potevo fare niente se mi piaceva farmi del male da sola,se quello poteva definirsi farsi del male.
Le canzoni partirono,una ad una,ed io le intonai ad alta voce,accompagnando i ragazzi nel canto.
Poi la playlist si soffermò su Stole My Heart,e la canzone partì.
Era una canzone bellissima,e,senza accorgermene,iniziai a cantare a squarciagola.
Solo quando mi resi conto del significato di quelle parole,mi fermai……….

There is no other place that I would rather be
Right here with you tonight
As we lay on the ground I put my arms around you
And we can stay here tonight
There’s so much I wanna say
I wanna say
Under the lights tonight
Turned around, and you stole my heart
Just one look, and I saw your face
Fell in love
Take a minute girl, steal my heart tonight

 
*Solo uno sguardo,e ho visto il tuo volto. Mi sono innamorato*
 
Cavolo,era proprio ciò che era successo a me: uno sguardo,e mi sono innamorata del ragazzo perfetto,ma sbagliato…….
 
Ero ancora intenta a lavare l’auto di mio padre,da non accorgermi che qualcuno,da lontano mi stava osservando e non aveva intenzione di andarsene.
Intonavo ancora le parole delle canzoni,mentre passavo la spugna sui finestrini dell’auto.
Improvvisamente sentii due mani posarsi sui miei fianchi,facendomi rabbrividire.
Chi era?? Un maniaco?? Un pazzo?? O forse un amico??
Non sapevo rispondermi,il cuore mi andava a mille e parve aver perso un battito.
Però non riuscivo ad urlare,non riuscivo a scappare da quella presa.
Nonostante non mi fossi voltata sentivo che già conoscevo quelle mani,quel tocco delicato sulla pelle.
Piano mi voltai e,con la coda dell’occhio,vidi colui che non mi sarei mai aspettata di vedere in quel momento……
-Niall?!- dissi con un filo di voce,quasi in un sussurro.
Lui mi sorrise,lasciandomi senza fiato.
-Niall,cosa ci fai qui?? Saresti dovuto tornare tra una settimana.- dissi sorpresa,cercando di non perdermi nei suoi occhi.
-Lo so,ma non potevo rimanere lì sapendo che tu eri qui. Mi mancava qualcosa,e una persona mi ha fatto capire cosa. Mi mancavi tu,Ale.- disse,incatenando i suoi occhi azzurri ai miei e prendendomi il viso tra le mani.
Lo guardai,dopo aver percepito dalle sue parole un’infinita dolcezza.
Gli mancavo,aveva ammesso che gli mancavo.
La voglia di saltargli addosso era tanta,ma non poteva cavarsela così facilmente.
Alzai una mano e gli stampai uno schiaffo in piena faccia,ma lui non si mosse,come se lo avesse previsto.
-Questo è per non avermi baciata,quel giorno,nella fattoria,lasciandomi appesa come un salame- dissi,per poi stampargli un altro schiaffo sull’altra guancia.
-Questo è per essertene andato senza dirmi niente.- un altro schiaffo,questa volta nella stessa guancia del primo.
-Questo è per essere andato in Spagna,sapendo che è  uno dei posti che più amo al mondo e sapevi quanto desiderassi andarci.- dissi,poi presi un attimo respiro.
Niall aveva lo sguardo rivolto verso il basso,non proferiva parola e aveva il viso rosso per le sberle che aveva ricevuto.
Non parlava,non si opponeva,e sembrava un cucciolo.
-E questo è per essere tornato e aver ammesso che senza di me non puoi stare.- dissi infine,per poi prendergli il viso tra le mani e baciarlo dolcemente.
Lui all’inizio era sorpreso,poi si lasciò andare a quel bacio e posò dolcemente le mani sulla mia schiena,per attirarmi di più a se.
Intanto la sua lingua cercava imperterrita la mia ed io,senza obiezioni,schiusi le labbra per lasciarle spazio.
Quel bacio da casto e puro si trasformò in un bacio passionale,ma voluto finalmente.
Niall mi spinse all’indietro,facendo combaciare la mia schiena allo sportello dell’auto.
Intanto avevo infilato le mie mani tra i suoi capelli e li tiravo all’indietro,sentendone la morbidezza e il profumo.
Niall,con un gesto abile,aprì lo sportello dell’auto e mi fece stendere sui sediolini posteriori,poi chiuse lo sportello e si distese su di me,senza darmi peso.
Intanto continuavamo a baciarci e mi sentii improvvisamente in paradiso,mentre mi beavo di quelle labbra che da tanto desideravo.
Niall si staccò dalle mie labbra,per poi passare al mio collo e lasciarmi degli umidi baci,mentre io stringevo i suoi capelli tra le mie dita e mi abbandonavo a lui.
Soltanto con lui avevo provato certe emozioni,quelle emozioni che si provano una volta sola,ma si ricordano per sempre.
Ma una morsa al cuore mi impediva di continuare,di stare abbracciata a Niall,di baciarlo…..erano i sensi di colpa e la ragione.
Poggiai le mani sul petto di Niall e lo staccai dal mio collo,mentre lui mi guardava,con fare interrogativo.
Deglutii: era bellissimo,tutto rosso e con gli occhi pieni di desiderio,ma era tutto fottutamente sbagliato.
-Niall,noi….non possiamo.- dissi,anche se avrei voluto baciarlo fino allo sfinimento e non lasciarlo più andare.
-Perché dici così??- chiese lui,carezzandomi una guancia.
-Noi siamo cugini,siamo legati da un legame di sangue. E poi io tra un mese dovrò sposarmi,e non è giusto.- dissi,mentre sentii le forze mancarmi e gli occhi pungere.
Lui mi fissò a lungo,poi si alzò e si mise a sedere.
-Niall…- lo chiamai,avvicinandomi a lui e spostandogli il ciuffo di capelli che era ricaduto sulla sua fronte.
-Sono tornato per te,solo ed esclusivamente per te,perché mi mancavi e non riuscivo a stare un secondo di più senza di te. Sono tornato perché avevo capito di aver sbagliato a partire senza dirtelo. E adesso tu mi dici che non possiamo??- fece,e potei notare chiaramente la rabbia nella sua voce.
-Niall,ragiona. Come potremmo mai vivere una storia insieme?? Non potremmo sposarci,non potremmo avere figli,e tu ne desideravi tanti.- dissi,mentre gli occhi iniziavano a pungermi.
Lui sospirò,poi alzò il viso e chiuse gli occhi,mentre da questo scesero delle lacrime che gli bagnarono la guancia.
-Io ti amo,neanche questo conta??- disse poi,lasciandomi senza parole.
Avevo sentito male o aveva proprio detto di amarmi??
Non lo avevo sognato perché  non ricordavo di essermi addormentata. Doveva per forza essere vero…..
-Perché non ce ne siamo mai accorti prima??- chiesi,sedendomi al suo fianco e abbassando lo sguardo.
-Non lo so. Forse eravamo troppo presi da altro da non accorgercene.- disse lui,aprendo gli occhi,ma continuando a tenerli puntati sul tettuccio dell’auto.
-Si,forse…..- dissi solamente,per poi sospirare.
-Ma adesso non conta più niente,vero??- chiese lui,girandosi verso di me e guardandomi attentamente.
Sospirai senza alzare lo sguardo,per paura di incontrare i suoi occhi e perché non sapevo cosa dire.
Certo che contava,ma era talmente sbagliato……
Altre lacrime scesero sul suo viso,raggiungendo perfino le labbra,e lui le leccò via.
-Tanti auguri per il matrimonio,Alessandra.- disse,per poi uscire dall’auto e andare via,a spasso svelto e deciso.
Alessandra?? Perché mi aveva chiamato Alessandra??
Di solito chiamava le persone con il loro nome di battesimo in segno di disprezzo,quando qualcuno non gli stava particolarmente simpatico o lo aveva deluso…..
Ecco la risposta……lo avevo deluso,nel profondo.
Non dovevo dirgli quelle cose,ma dovevo,era mio dovere,nonostante facesse male anche a me.
Il dolore era straziante,e le lacrime scendevano imperterrite sulla mia guancia,ma io non le scacciai.
Ripensai a Niall,al bacio che ci eravamo dati qualche istante prima,alla sua espressione sul viso.
Fanculo la mente! Per una volta avrei dato retta al mio cuore……


















-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ciaooooooooooooooooooooo:)
Non ammazzetemi,vi prego >.< giuro che rimedierò!!
Allora,che ve ne pare di questa scelta di Ale?? E cosa pensate che farà??
Sposerà quell'arrogante presuntuoso rosso odioso e chi più ne ha più ne metta di Ronny,o tornerà tra le braccia del suo amato Niall??
Lo scopriremo insieme nel prossimo capitolo ;)
Intanto volevo ringraziare tutti,TUTTI,nessuno escluso,per star seguendo la mia FF e star recensendo,facendomi capire che ci siete...........GRAZIE *^*
Adesso vi lascio e mi metto all'operaaaaaaaaaaa
Bacio <3
NemiZM

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Come with me! ***


NIALL

-Sei un coglione Niall,un coglione. Dovevi capirlo che lei non prova niente per te,che è innamorata di quel Ronny. Ma perché lo hai fatto?? Perché non sei rimasto in Spagna per il resto della vita??- dicevo tra me e me,guardandomi allo specchio,con le lacrime agli occhi.
Era passata una settimana da quando avevo rivelato il mio amore ad Ale e lei mi aveva rifiutato,eppure il dolore era ancora vivo dentro di me.
Non riuscivo a pensare ad altro: ogni singolo giorno,ogni singola notte,ero arrivato anche al punto di sognare quella scena.
Erano passati per l’esattezza 7 giorni 2 ore 45 minuti e 30 secondi……31……..32
Ok,basta!
Non potevo continuare così,dovevo reagire,non potevo farmi vedere debole per un rifiuto.
Ero arrivato anche al punto di contare i secondi?? La situazione era proprio grave……
 
-Niall,esci dalla tua stanza. Mi sono stancato di venire sempre a parlarti,almeno per una volta vieni tu da me e dimmi cosa non va.- disse Louis da dietro la porta,bussando con forza.
Non sapeva che non avevo chiuso la porta a chiave,quindi diede un pugno forte,secco,e la porta si spalancò,lasciandolo li imbambolato davanti a essa.
-Oh…- disse solamente,poi parve riprendersi e mi raggiunse sul letto,sospirando.
-Allora,cosa c’è che non va adesso??- chiese,mettendo le mani sulle ginocchia.
-Tutto,non va niente bene. Va tutto storto.- dissi,distendendomi sul letto e portandomi le mani dietro la testa.
-Cosa ha fatto adesso??- chiese lui,imitandomi.
-Cosa ho fatto io vorrai dire.- dissi di tutta risposta.
-Perché,cosa hai fatto??- chiese perplesso,guardandomi in faccia.
Io sospirai,poi abbassai lo sguardo e accavallai le gambe mantenendo quella posizione.
-Le ho detto di amarla.- dissi,in un filo di voce.
-Oh,era quasi ora. Dio,ce ne hai messo di tempo ma poi hai capito. E lei cosa ha detto??- disse lui,sorridendo a 32 denti.
-E’ questo il problema. Mi ha rifiutato.- risposi,alzando gli occhi al soffitto.
-Cosa?? E perché??- fece lui,sorpreso.
Sospirai nuovamente,poi mi voltai verso di lui e lo guardai in quei due pozzi azzurri.
-Ha detto che la nostra storia è impossibile,che siamo cugini e dobbiamo rimanere tali.- risposi,con le lacrime agli occhi al pensiero di quelle parole.
-Oh,ma allora non siete entrambi scemi,un po’ di buon senso tua cugina ce l’ha.- fece lui.
Io sbuffai,poi chiusi gli occhi e mi voltai nuovamente.
Lui vedendo la mia reazione si zittì,mordendosi il labbro inferiore.
-Scusa Niall,ma tua cugina ha ragione.- disse lui,carezzandomi un braccio.
-Lo so,ma odio il fatto che non possiamo stare insieme soltanto perché siamo consanguinei. Dovrei scegliere io con chi stare,no?? E allora perché deve essere tutto così difficile.- dissi,con gli occhi lucidi.
Lui sospirò,guardandomi teneramente.
-Mai niente nella vita è tutto rose e fiori. Dobbiamo aspettarci di soffrire,di rinunciare a qualcuno caro,poiché mai niente è per sempre. E nel tuo caso questa storia non avrebbe mai dovuto avere inizio.- disse,molto serio,come non lo avevo mai visto prima.
Aprii gli occhi,senza però puntarli su di lui,altrimenti sarei scoppiato solamente a piangere.
-Non ce la faccio più. Vorrei che non fosse mai accaduto così non starei soffrendo come soffro adesso. Questo amore mi uccide.- dissi,ma furono inevitabili le lacrime,che piano caddero sulle mie guance rosse.
Lui sospirò,poi puntò i suoi occhi al soffitto. Era pensieroso ma anche turbato.
Si era gia trovato in una situazione simile,con Harry,ma si era sentito impotente,non poteva fare niente per il suo amico,e la cosa lo distruggeva.
Quindi pensai che vedermi così lo avesse riportato ad allora,e mi sentivo completamente in colpa per starlo facendo sentire di nuovo impotente.
-Basta,io non ce la faccio più. Ho gia visto un amico stare male e soffrire,e non ho potuto fare niente se non starmene con le mani in mano. Ma questa volta non sarà così.- disse infatti,per poi alzarsi furioso dal letto e raggiungere la porta.
-Louis,dove stai andando??- chiesi preoccupato per le sue intenzioni.
-A fare ciò che avrei dovuto fare molto tempo fa.- disse solamente,per poi chiudersi violentemente la porta alle spalle.
Avevo paura che facesse una stronzata,dovevo fermarlo,ma non ebbi neanche il tempo di alzarmi che sentii qualcosa sbattere contro la finestra della mia camera.
Mi voltai ma non vidi niente,quindi decisi di avvicinarmi.
Scostai la tenda e trovai davanti alla mia finestra un gigantesco palloncino con scritto “Perdonami”.
Aprii la finestra e afferrai il palloncino,facendolo entrare nella mia stanza.
Non c’era un bigliettino o la firma del mittente,anche se speravo con tutto il cuore che fosse la persona che pensavo.
Mi affacciai alla finestra,ma non vidi nessuno in giardino: strano!
Afferrai il palloncino e mi decisi a raggiungere il giardino.
Scesi di corsa le scale,sbucando in salotto e notando che Louis non c’era: forse era uscito,a fare quella “cosa”.
Ma non potevo seguirlo e fermarlo da qualunque cosa stesse per fare,dovevo capire chi era il mittente: la curiosità era troppa.
Uscii di corsa fuori dalla mia casa e mi guardai intorno: vidi solamente il postino mettere delle lettere nella mia casella di posta,una signora passeggiare con i sue cani e un’infinità di macchine sfrecciare davanti casa mia.
-Niall.- mi sentii chiamare,e quella voce proveniva alle mie spalle.
Mi voltai e vidi Ale,bella come al solito,avanzare timida verso di me,con lo sguardo basso.
Appena mi raggiunse alzò il viso,ma parve pentirsene non appena i suoi occhi incontrarono i miei.
Che fosse lei il mittente??
Lei distolse lo sguardo da me e lo puntò sul palloncino,e sorrise.
-Vedo che hai ricevuto il mio messaggio.- disse,per poi abbassare nuovamente lo sguardo e arrossire visibilmente.
Io le misi un dito sotto il mento,alzandole il viso e la guardai negli occhi.
-Sei stata tu??- le chiesi,e lei annuì impercettibilmente.
Per un momento mi sentii rivivere,ma non sapevo cosa intendeva con quel gesto,dovevo scoprirlo.
-Perché lo hai fatto??- le chiesi,con il cuore in mano.
Speravo davvero che mi dicesse qualcosa,che mi dicesse quello che volevo sentirmi dire…..
-Perché ho capito che ho sbagliato,che ho sottovalutato quello che tu provi nei miei confronti,e mi sono fatta prendere dal buon senso,cosa molto giusta,ma terribilmente sbagliata per me.- disse lei,guardandomi negli occhi.
Deglutii ma non parlai,per ascoltare quello che aveva ancora da dirmi,con il cuore in gola.
Lei si rese conto che non parlavo,così sospirò e continuò.
-Ho pensato che fosse tutto sbagliato,che fosse tutto ingiusto,che fosse impossibile,quando l’unica cosa impossibile era starti lontano.- disse,distogliendo lo sguardo da me.
Io me ne accorsi,così la costrinsi a guardarmi negli occhi e lei sbuffò.
-Niall,possibile che ancora non lo hai capito??- disse lei.
Io le sorrisi.
-Si,ma voglio che sia tu a dirmelo.- risposi,con un sorriso sornione stampato in faccia.
Lei sorrise,poi si avvicinò di più a me,fino a far scontrare i nostri nasi.
-Niall,io ti amo.- disse,e il mio cuore perse un battito.
Me lo aveva detto,finalmente mi aveva rivelato il suo amore.
Allora non voleva rifiutarmi,non voleva lasciarmi,aveva solo paura delle conseguenze.
Sorrisi per evitare che le lacrime scendessero sul mio viso,poi feci aderire le nostre fronti e chiusi gli occhi.
Così facendo mi avvicinai alle sue labbra,e posai le mie sulle sue,coinvolgendole in un bacio passionale.
Un bacio d’amore,un bacio da film,dove finalmente i protagonisti si dichiaravano e potevano vivere per sempre insieme.
Improvvisamente,però,lei si staccò e si guardò intorno,in modo furtivo.
-Non ci ha visto nessuno,vero??- chiese,quasi come una conferma.
Mi guardai intorno,poi scossi la testa e posai nuovamente lo sguardo su di lei.
Notai che era molto tesa,che non si trovava a suo agio,cosi le sorrisi e la presi per mano,correndo e trascinandomela dietro,mentre lei mi chiedeva urlando dove la stessi portando.
 
Giungemmo fino alla pineta che si affacciava dietro casa mia,ed io mi buttai sul prato,seguito a ruota da lei.
Iniziammo a rotolarci nel verde,mentre ridevamo,e sentivamo le nostre risate unirsi e formare un’unica,meravigliosa melodia.
Amavo sentirla e vederla ridere,era così bella poiché gli angoli della sua bocca si alzavano creando delle fossette rosee.
E poi i suoi occhi si illuminavano,sembrando quasi stelle.
Non riuscii a trattenermi alla vista di tanta bellezza,così le presi il viso tra le mani e la baciai appassionatamente,beandomi delle sue labbra e del suo sapore.
Lei circondò il mio collo con le braccia,attirandomi di più a se e approfondendo così il bacio,che man mano diventava sempre più intenso e coinvolgente.
Ci staccavamo solo per pochi attimi,per riprendere fiato e guardarci negli occhi,per poi riprendere a baciarci e a stare stretti l’uno nelle braccia dell’altra,quasi come se fossimo incollati.
Mi era mancato quel contatto con le sue labbra,ma sentivo che non avrei più dovuto farne a meno,poiché avevo una certezza: lei mi amava.
 
Ci staccammo dopo molto tempo dal bacio e ci guardammo negli occhi.
Entrambi avevamo una particolare luce che illuminava i nostri occhi,facendoli sembrare ancora più radiosi.
Lei sorrise,poi si accoccolò sul mio petto,mentre io le carezzavo piano i lunghi capelli biondi e aspiravo il suo profumo.
-Sono così felice,Niall.- disse,mentre descriveva dei cerchi invisibili sul mio petto.
-Io lo sono di più.- le dissi,lasciandole un bacio tra i capelli.
-Ma ho paura che questo benessere non possa durare.- disse,con un filo di malinconia nella voce.
-Non succederà,non ti lascerò andare via.- le dissi.
-E come farai??- chiese lei,come se fosse incredula delle mie parole.
Mi alzai e mi misi a sedere,facendole poggiare la testa sulle mie gambe e guardandola negli occhi,mentre piano le carezzavo i capelli.
-Vieni con me.- le dissi solamente.
Lei sgranò gli occhi,sorpresa e perplessa,poi si alzò e si mise a sedere anche lei.
-Venire con te??- chiese,incredula.
Io annuii e le sorrisi.
-Vieni con me a Londra. Li potremo vivere felici,senza il timore che qualcuno ci veda o ci giudichi. Lontano da tutto e da tutti,solo io e te.- dissi,carezzandole una guancia.
-Ma non potremmo sposarci.- fece lei,baciandomi una mano.
-Non importa,ci sono tante coppie non sposate,ma che continuano a stare insieme e sono felici come non mai.- le dissi,per rassicurarla.
-E per quanto riguarda un bambino??- chiese lei,abbassando lo sguardo.
Io glielo alzai e la guardai teneramente negli occhi.
-Ne adotteremo uno,e sarà bellissimo e amato come se fosse figlio nostro.- le dissi,e lei sorrise amaramente.
Io lo notai,quindi cercai di tirarle su il morale con una battuta.
-O potremmo vivere con 24 gatti siamesi.- sbottai,facendola scoppiare in una fragorosa risata che coinvolse anche me.
Quando ci calmammo ci guardammo negli occhi,sorridendo.
-Allora??- le chiesi,in attesa di una risposta.
Lei aggrottò le labbra,poi sorrise e annuì.
-Si,Niall. Vengo con te.- disse,facendomi lanciare un sospiro di sollievo nel sentire quelle parole.
Le sorrisi,poi la strinsi forte tra le mie braccia.
Sarebbe venuta con me,avrebbe vissuto con me a Londra e avremmo potuto essere felici insieme.
Forse i nostri parenti non l’avrebbero presa bene,ma poco m’importava.
Volevo soltanto stare con lei e condividere tutta la mia vita con lei.
 
Sciolsi l’abbraccio e la guardai fissa negli occhi,poi le spostai una ciocca di capelli dal viso e mi avvicinai a lei,baciandola dolcemente.
Quel bacio era la conferma della nostra vita insieme,della vita di Ale e Niall.
Era perfetto in quel momento,come lo era il momento,il luogo,noi due.
Era un bacio dolce e passionale,nel quale ci perdemmo e dal quale non avrei più voluto staccarmi,ma il suo cellulare vibrò,facendoci staccare.
-Dai,non rispondere.- cercai di persuaderla,ma senza successo.
-Mi dispiace,potrebbe essere successo qualcosa.- disse lei sorridendo,per poi lasciarmi un bacio a stampo sulle labbra e afferrare il cellulare.
Mi diedi peso sulle braccia,mentre la guardavo,quando sul suo viso apparve un’espressione perplessa,preoccupata.
-Cosa succede?? Chi è??- le chiesi.
-Mia madre. Dice che devo tornare subito a casa. E con te.- rispose,per poi guardarmi.
Io ero sorpreso,ma non tranquillo.
Quel messaggio mi aveva lasciato perplesso,e sentivo che qualcosa non andava,ma non sapevo cosa……..




















--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ciao a tutti :)
Eccomi qui con il nuovo capitolo. Vi piace?? 
Fatemi sapere la vostra opinione se vi va,mi farebbe molto piacere.
Però tenetevi pronti,perchè nel prossimo capitolo succederà qualcosa di inaspettato ;)
Mhuahauahaua non vi dico niente,sono malvagia! :D
Anyway.......ho rinnovato il look della storia.......che dite?? Vi piace??
A me si,sembra che sia tutto più in ordine e io sono una maniaca dell'ordine u.u
Comunque,volevo chiedervi un favorino piccino piccino >.<
Ho scritto una OS su Liam. E' la mia prima OS e vorrei sapere cosa ne pensate,se vi piace o se è noiosa e scontata.
Se vi va di passare questo è il link:  
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1218196&i=1
Grazie mile per la vostra attenzione e buona lettura :)
Love you all xx
Bacio <3
NemiZM

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Louis,you're a stupid ***


ALESSANDRA

Quel messaggio mi aveva lasciato perplessa,ma soprattutto la freddezza di quelle parole mi spaventava.

Torna a casa,SUBITO. E porta Niall con te. Mamma.xx

Cosa era successo adesso??
Perché le mie mani avevano iniziato a sudare e il cuore a battermi all’impazzata nel petto,quasi come se ne volesse uscire??
Non mi convinceva proprio quel messaggio,quindi decidemmo di fare come mia madre mi aveva detto e,mano nella mano,tornammo a casa mia.
Aprii la porta ed entrai.
In casa c’era un silenzio tombale,cosa molto strana visto che in famiglia eravamo tutti piuttosto rumorosi ma soprattutto chiacchieroni.
Io e Niall ci guardammo in faccia,poi raggiungemmo il salotto e lì trovammo la famiglia al completo,seduta sui divanetti e con lo sguardo fisso nel vuoto.
Pensai che fosse successo qualcosa di grave,forse un lutto o un incidente o una cattiva notizia.
Zia Maura e zio Bob avevano il viso coperto dalle mani,tranne però gli occhi,da cui vedevo scendere molte lacrime.
I miei genitori avevano un’espressione arrabbiata in volto e lo sguardo fisso sul tappeto,mentre mio cugino Greg si guardava intorno a bocca aperta.
Mi stavo preoccupando…….cosa era successo??
 
-Siamo tornati. Cosa dovevate dirci??- chiese all’improvviso Niall,interrompendo quel silenzio e facendo puntare gli occhi di tutti su di noi.
I miei genitori guardarono con freddezza prima colui che aveva parlato,poi me ed infine puntarono i loro occhi sulle nostre mani,e solo allora mi accorsi che si stringevano ancora.
Seguii il loro sguardo,fino a notare le nostre dita intrecciate tra di loro,e lasciai la mano di Niall,arrossendo visibilmente.
Nessuno sapeva ancora nulla,e non l’avrebbero dovuto capire.
Mia madre si alzò dal divano e si avvicinò a noi,guardandomi fissa negli occhi.
C’era freddezza in quegli occhi,e non perché erano di un azzurro ghiaccio,ma perché al loro interno si nascondeva rabbia e delusione,ed io non capivo quale ne fosse il motivo.
Improvvisamente alzò una mano e mi diede uno schiaffo sulla guancia destra tanto forte da farmi cadere per terra,mentre mi toccavo la parte dolorante.
Ero perplessa: perché mi aveva picchiata?? Non lo aveva mai fatto da quando ero nata…….
-Zia,ma che fai??- chiese Niall,abbassandosi alla mia altezza e prendendomi delicatamente per le spalle,per farmi rialzare.
Mia madre non aveva distolto nemmeno per un istante il suo sguardo da me,e sembrava guardarmi con disprezzo.
-Sappiamo tutto.- disse poi,lasciandomi di stucco.
Sapevano tutto?? Tutto cosa??
-Parla chiaro zia,cosa sai??- la liquidò Niall,mentre mi massaggiava la guancia.
Mia madre seguì il movimento della sua mano muoversi sulla mia guancia e posò lo sguardo sul braccio di Niall che mi stringeva.
Io me ne accorsi,quindi mi staccai,mentre Niall,perplesso,continuava a guardarmi.
-Sappiamo tutto di voi due.- disse mia madre,e in un attimo il mio cuore cessò di battere.
Lo sapevano?? Ma come?? No,non dovevano scoprirlo…….
Niall rimase in silenzio,come anche io d’altronde.
Non avevo il coraggio di parlare,di dirle la verità,non avevo il coraggio di fare nulla.
Quel suo sguardo così freddo mi intimoriva,e mi faceva bloccare le parole in gola.
 
Anche mio padre si alzò e si avvicinò a noi,affiancando mia madre.
Aveva lo stesso sguardo di mia madre,solo meno freddo,perché sapevo quanto ci tenesse a me,e sapevo che non avrebbe mai osato mettermi un dito addosso.
Ma allora perché avevo così timore di quello sguardo??
-Noi due?? Non capisco.- fece Niall,guardando i miei genitori con sfida.
-Oh,smettila Niall,sai cosa intendiamo.- fece mio padre,gesticolando.
Niall abbassò lo sguardo e si morse la parte interna della guancia,per il nervosismo.
Aveva la mascella contratta e i suoi occhi non erano proprio sprizzanti di gioia……
-Chi…..chi ve lo ha detto??- chiesi io,con un filo di voce,mentre cercavo di contenere le lacrime.
-Adesso non è importante,la cosa che più mi interessa è sapere che cosa vi è saltato in mente.- disse mia madre,incrociando le braccia al petto.
Non sapevo cosa rispondere,cosa dire,quindi mi voltai verso Niall.
-Alessandra,guardami.- parlò nuovamente mia madre,con freddezza,costringendomi a girarmi e guardarla.
Non ce la feci,quindi scoppiai in un pianto isterico,liberatorio,che speravo li intenerisse un po’,ma niente.
-Smettila di piangere come una bambina e fai la persona adulta per una volta.- disse mia madre,alzandomi bruscamente il viso con le mani.
-Zia,così la fai male.- intervenne Niall,cercando di spostare le mani di mia madre dal mio viso,ma invano.
-Decido io come trattarla e come no,tu non t’intromettere.- fece lei,guardandolo in cagnesco.
Niall deglutì,poi ritrasse la mano e fece un passo indietro,lanciandomi un’occhiata.
Trattarmi?? Credeva che fossi una bambola da manipolare?? Non poteva parlarmi così……
-Lasciami,e non parlarmi più così. Sono io che decido della mia vita,non tu.- gli urlai,avvicinandomi pericolosamente al suo viso e guardandola male.
-Ma io non posso permetterti di rovinarti la vita.- fece lei,e parve aver abbassato di un tantino il tono di voce.
-Hai mai pensato che io non ho bisogno del tuo aiuto?? Non ne ho mai avuto bisogno e mai ne avrò.- sbottai,allontanandomi da lei e avviandomi su per le scale,ma qualcuno mi bloccò per un braccio e mi diede un altro schiaffo.
Mi voltai,con una mano sulla guancia dolorante,e sgranai gli occhi non appena vidi mio padre alle mie spalle.
-Papà….- dissi in un filo di voce.
Non mi aveva mai sfiorata,mai,ero sempre stata la sua piccolina,la sua principessa,non mi avrebbe mai fatto del male,ma allora perché mi aveva schiaffeggiato??
Era arrabbiato,e lo si leggeva nei suoi occhi,ma anche deluso da se stesso per avermi fatto del male,notando il modo perplesso in cui si guardava la mano.
Ero confusa,ma nonostante ciò mi feci ritrasportare in salotto da mio padre,senza obiettare.
Soltanto allora notai che zia Maura e zio Bob non avevano ancora alzando lo sguardo dal pavimento,e la cosa mi lasciò perplessa,ma non ci feci tanto caso.
-Vedi cosa ti fa stare con lui?? Sei diventata una ribelle,ci rispondi e fai quello che ti pare. Non è questo il comportamento che una donna dovrebbe assumere.- disse nuovamente la voce stridula di mia madre,ed il sangue mi salì al cervello mentre internamente scoppiavo di rabbia.
Ma ben presto scoppiai anche esternamente,e allora la mia bocca iniziò a sputare parole a raffica.
-E quale comportamento dovrebbe assumere una donna,sentiamo?? Dovrebbe essere come te?? Che non hai più una vita sociale,sei soltanto una vecchia casalinga che non fa altro che pulire e pulire invece di farsi nuovi amici o di scopare. E poi chi mi avrebbe cambiato?? Niall?? Io credo che quella che mi stia cambiando sia proprio tu.- sbottai,puntandole un dito contro.
Stava per darmi un altro schiaffo,ma mio padre la bloccò.
Mi voltai verso di lui e notai che aveva abbassato lo sguardo e piangeva,per il rimorso del gesto che aveva compiuto poco prima.
-Ecco a cosa mi riferivo. Non ti riconosco più,quando sei con lui sei diversa,sembri un’altra,sei un’irresponsabile,tanto da non capire che la tua storia con lui è impossibile e mai nascerà.- disse,con rabbia.
-Mi spiace deluderti,ma è gia nata.- dissi io,strafottente.
-E’ proprio per questo motivo che Niall tornerà a Londra.- disse lei.
Track! Cosa era stato quel rumore?? Oh,il mio cuore…..
-Ch…che cosa??- chiesi,balbettando.
-Hai sentito bene,Niall tornerà a Londra tra cinque giorni. Ho gia parlato con zio Bob e zia Maura,e loro sono d’accordo.- disse lei,incrociando le braccia al petto e sorridendo soddisfatta.
Mi voltai verso gli zii,notando che avevano ancora lo sguardo fisso sul pavimento.
Perché non dicevano niente?? Perché non si opponevano?? Era loro figlio,cazzo,avrebbero dovuto lottare per tenerlo con loro.
-Mamma,papà,voi non dite niente??- fece Niall,avvicinandosi ai suoi genitori,i quali chiusero gli occhi e sospirarono,senza però fiatare o alzare lo sguardo.
Perché non parlavano?? Perché??
Niall li guardò perplesso,poi,con la delusione negli occhi,si avvicinò nuovamente a me.
Aveva lo sguardo basso anche lui,e poche lacrime scendevano sul suo viso.
-Potrei sapere chi è stato a dirvelo??- chiese poi,asciugandosi frettolosamente le lacrime e alzando lo sguardo,in direzione dei miei genitori.
Loro non ebbero nemmeno il tempo di aprire bocca che dalla cucina sbucò Louis esclamando:
-Sono stato io.-
Niall ed io eravamo confusi,ma soprattutto sorpresi.
Perché Louis lo aveva fatto?? Era uno dei migliori amici di Niall,allora perché aveva fatto la spia??
-Louis…- disse solamente Niall,in un sussurro.
-Scusami amico,ma dovevo farlo. Ero stanco di vederti soffrire e piangere in camera tua,volevo che la tua sofferenza cessasse,e allora ho pensato che il modo migliore fosse farvi allontanare.- disse lui,impassibile.
-Cosa stai dicendo??- fece Niall arrabbiato,avvicinandosi a Louis –sei un cretino. Chi ti ha chiesto di farlo,eh?? Cosa ne sapevi tu io cosa volevo??-
-Scusami,ma mi sentivo in dovere di farlo,dopo aver saputo che lei non ricambiava i tuoi sentimenti.- fece lui,indicandomi.
-E non hai pensato che sarebbe potuto cambiare,eh?? Brutto stronzo,adesso che finalmente stavamo insieme a te è venuto in mente di fare questa stronzata.- disse Niall,prendendo Louis per il colletto,il quale sbiancò.
-State…..state insieme??- fece il moro,guardando prima me e poi Niall.
-Si,ma grazie a te e alle tue sparate del cazzo adesso non possiamo più. Grazie,grazie davvero amico.- fece Niall ironicamente,mollando la presa.
-Niall….io,io non lo sapevo. Perdonami.- fece Louis,posando una mano sulla spalla di Niall,il quale la scostò.
-Vaffanculo Louis. Grazie a te adesso dovrò tornare a Londra e……- non ebbe nemmeno il tempo di finire di parlare,anzi di urlare,che io lo bloccai.
-Basta.- urlai,piangendo,poi uscii di corsa fuori da quella casa,sotto gli occhi perplessi di tutti.
Correvo,correvo e non avevo la minima intenzione di fermarmi.
Volevo raggiungere un posto tranquillo,lontano da tutti e da tutto,soprattutto da quella casa e da quelle persone.
Louis non lo avrebbe dovuto fare,si era comportato da coglione,ma lo aveva fatto per un amico,perché vedeva Niall soffrire,e non ce la faceva più.
Ma adesso avremmo sofferto entrambi,e di più……..
 
-Ale,Ale.- urlò una voce alle mie spalle,ma io non mi fermai e continuai a correre.
Improvvisamente mi sentii stretta da due braccia,quindi fui costretta a fermarmi.
Avevo riconosciuto quelle braccia,ormai non potevo farne più a meno: era Niall.
Lui posò la sua testa sulla mia schiena,stringendomi forte,ed io,inevitabilmente,scoppiai a piangere,coprendomi il viso con le mani.
-Ale,non piangere.- fece lui,voltandomi e costringendomi a guardarlo negli occhi.
Erano rossi e gonfi di lacrime,ma tremendamente belli.
Mi prese il viso tra le mani,guardandomi fissa negli occhi.
-Non ce la faccio,vorrei ma proprio non riesco a non piangere. L’idea che adesso te ne andrai,e per sempre,mi uccide.- dissi,tra un singhiozzo e un altro.
Lui abbassò lo sguardo,mordendosi il labbro nervosamente,poi puntò di nuovo i suoi occhi nei miei e mi baciò dolcemente,infondendomi quella sicurezza di cui avevo bisogno in quel preciso momento.
Quando si staccò fece aderire le nostre fronti e chiuse gli occhi.
-Scappiamo.- disse.
-No,Niall,sono stanca di scappare.- gli risposi.
-Allora concedimi un’ultima notte.- disse lui,aprendo gli occhi e guardandomi incessantemente.
Non potevo,non dovevo,ma ne avevo bisogno.
Niall era l’unico di cui avevo bisogno e dovevo sentirlo mio almeno per una notte,anche se sapevo che sarebbe stata l’ultima,poi non lo avrei più rivisto………….






















---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ciao belle :)
Grazie tante per le 91 recensioni,you're amazing!!
Ecco il capitolo,anche se,secondo me,fa leggermente cagare.........ma oggi non è proprio giornata,quindi sono stata anche fortunata ad avercela fatta a scriverlo........
Prima Zayn che si elimina da twitter,poi problemi in famiglia................
Io davvero non ce la faccio più,voglio andarmene da qui >.<
Ops,scusate vi sto annoiando con i miei commenti superflui.........parliamo del capitolo invece!!
Cosa credete che risponderà Ale alla proposta di Niall?? Accetterà o no??
Scrivetemi in tante,love ya xx
Bacio <3
NemiZM

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Am I yours?? Yes,of course..... ***


NIALL

Ero ancora lì,in piedi davanti a lei,con gli occhi rossi e gonfi di lacrime e le gambe molli,in attesa di una risposta,anche la più banale.
Lei mi guardava,senza proferire parola,poi piano afferrò la mia mano e la massaggiò,poi se la portò alla bocca e la baciò dolcemente.
-Si,voglio passare quest’ultima notte con te,voglio essere tua.- disse poi,guardandomi fisso negli occhi.
Sorrisi,poi mi avvicinai al suo viso e la baciai piano e dolcemente,facendo aderire i nostri petti e facendole così sentire il battito del mio cuore accellerato.
-Alla fattoria abbandonata alle 24:00,amore.- sussurrai,a fior di labbra.
Lei annuì,poi mi sorrise e tornò verso casa.
Speravo soltanto che non l’avrebbero confinata in casa a vita,o non le avrebbero permesso di uscire,e sapevo che era così,ma conoscendo mia cugina sapevo che non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa da loro.
M’incamminai verso la fattoria,per mettere un po’ in ordine prima del suo arrivo,ma prima andai a procurarmi tutto il necessario per quella notte speciale.
 
Ero nella fattoria da più di due ore,e mi stavo accertando che tutto fosse in ordine: avevo cosparso sul pavimento dei petali di rosa,avevo illuminato la fattoria con delle candele al profumo di rosa,e avevo messo delle lenzuola su un cumulo di paglia,facendolo così sembrare un letto matrimoniale.
Poteva essere un po’ sdolcinato ma ci tenevo che la nostra prima notte insieme fosse speciale,e più mi guardavo intorno più mi sembrava di non aver fatto abbastanza,anche se tutto era perfetto.
In realtà non riuscivo a concentrarmi del tutto perché il pensiero dei miei genitori continuava a girarmi nella mente: erano rimasti in silenzio mentre i miei zii decidevano della sorte mia e di Ale,non avevano detto una parola né obiettato,cosa molto strana visto che cercavano sempre di difendere gli altri,soprattutto me,e non amavano le discussioni in famiglia.
Ma la cosa che più mi aveva lasciato perplesso erano le lacrime che erano scese sul viso di mia madre: perché piangeva??
Forse la risposta a quella domanda sarebbe stata anche la risposta a tutti i miei dubbi,dovevo soltanto trovare il modo di trovarla.
 
-Niall?!- una voce alle mie spalle mi distrasse,facendomi tornare alla realtà.
Mi voltai e vidi Ale aprire la porta della fattoria titubante,e farsi strada all’interno.
-Si,sono qui.- dissi,avvicinandomi a lei e stringendo le sue mani nelle mie.
Lei si guardava intorno,con la bocca spalancata e un’espressione di sorpresa sul volto,così perlustrò ogni centimetro della fattoria,fino a che i suoi occhi non fissarono i miei e sorrise.
Io ricambiai,poi piano mi abbassai facendo combaciare le nostre labbra.
Quando mi staccai le mi carezzò una guancia,poi fece un giro della fattoria,guardandosi intorno e mordendosi il labbro.
Poi si fermò al centro della stanza,ed io mi avvicinai piano a lei,abbracciandola da dietro e lasciandole degli umidi baci sul collo.
-Niall….-sussurrò lei,prima di voltarsi e baciarmi con foga,stringendo i miei capelli tra le sue mani.
Io fui sorpreso da quel gesto,poi mi lasciai andare e le cinsi i fianchi con le mani,mentre il nostro bacio da casto diventava passionale.
Improvvisamente lei si staccò e mi sorrise maliziosa,poi si morse il labbro e mi prese per mano,correndo su per le scale che portavano al pianerottolo di sopra della fattoria,dove io avevo preparato quella specie di letto di paglia.
Appena arrivati sopra, lei vide il letto e si voltò verso di me,guardandomi maliziosa e facendomi arrossire terribilmente.
Lei se ne accorse,così mi alzò il viso e mi sorrise per rassicurarmi.
Ricambiai,poi mi fiondai nuovamente sulle sue labbra rosse,mordendole e baciandole con foga,mentre piano la spingevo sul letto e la facevo distendere.
Mi misi cavalcioni su di lei,picchiettando le mani sulla paglia per non darle peso,ma lei mi attirò a se mettendo una mano dietro la mia nuca,così mi ritrovai completamente addosso a lei e potevo sentire il suo cuore battere all’unisono con il mio.
-Il tuo cuore sta battendo forte.- dissi a fior di labbra,per colmare quel silenzio,visto che odiavo stare zitto.
-Batte forte per te.- rispose lei,prima di lasciarmi una scia di baci sul collo,facendomi così rabbrividire.
Piano passò l’indice sul mio petto,descrivendo gli addominali dal tessuto della maglietta,così pensai di renderle il lavoro più facile e me la sfilai,lasciandomi a petto nudo.
Lei sorrise maliziosa,poi alzò il viso all’altezza del mio petto e iniziò a lasciare dei baci su questo,mentre io le carezzavo le gambe.
Poi poggiò una mano dietro la mia nuca,attirandomi nuovamente a lei,mentre io piano le sfilavo la maglietta,poi la feci stendere sul letto.
Mi abbassai su di lei e iniziai a baciarla sulle labbra,per poi passare al collo e infine al petto,fino a giungere al tessuto del reggiseno,che frettolosamente levai,visto che mi era d’intralcio.
Lei intanto passava le sue mani tra i miei capelli,mentre io le stuzzicavo un capezzolo con la lingua e con la mano destra massaggiavo l’altro seno.
Continuai a baciarla e baciarla,fino a scendere al basso ventre,dove mi fermai.
Lei ne approfittò,così cambiò la posizione,mettendosi cavalcioni su di me e mordendomi un labbro,poi sorrise maliziosa e passò una mano sulla mia erezione,già evidente da dietro al tessuto dei pantaloni,e la sfiorò,facendomi gemere.
Se ne accorse,così decise di sfilarmi i pantaloni,scoprendo così la mia erezione calda e dura dal tessuto dei boxer.
Arrossii,e lei si avvicinò al mio orecchio e morse il lobo.
-Non essere in imbarazzo,io mi sento lusingata.- sussurrò,per poi sfilarmi anche i boxer con un’estrema lentezza,che quasi non svenivo.
Portai il bacino in alto,per farle capire che non potevo più aspettare,e lei rise,poi finalmente buttò i boxer alle sue spalle e si avvicinò nuovamente a me.
-Non preoccuparti,adesso penso io a te.- disse,con una voce tremendamente sexy,ed io potevo anche venire in quel modo.
Annuii,poi lei mi sorrise e mi lasciò un lungo bacio sulle labbra,per poi scendere all’altezza della mia erezione e ne baciò la punta e la lunghezza.
Io proprio non potevo resistere e lei se ne accorse,così lo prese tutto in bocca,dandomi sollievo e iniziando a succhiare lentamente,per poi aumentare i movimenti per mia richiesta.
Poggiai la mia mano sulla sua testa per dettarle i movimenti,mentre cercavo di trattenere i gemiti,senza successo.
Stavo per venire nella sua bocca e lei se ne accorse,così si staccò e,prima di lasciarmi un altro bacio sulle labbra,baciò per un’ultima volta la punta della mia erezione.
Mentre eravamo intenti nel bacio la presi per i fianchi,ribaltando la situazione e mettendomi nuovamente cavalcioni su di lei.
Continuai a baciarla lungo tutto il petto,mentre le sfilavo il jeans che indossava e le massaggiavo l’intimità dal tessuto degli slip.
Lei gemette e portò il bacino in alto,così decisi di non torturarla troppo e le sfilai anche gli slip.
Senza passare ai preliminari,mi feci spazio tra le sue gambe ed entrai piano in lei,mentre cercava di trattenere i gemiti baciandomi con foga.
Continuai con spinte lievi,per poi aumentare la velocità e così i suoi gemiti.
Portò la testa all’indietro,lasciando scoperto il collo che prontamente baciai,lasciando anche un segno rosso.
Lei si strinse di più alle mie spalle e allacciò le gambe al mio bacino,facendomi intendere che voleva di più,così l’accontentai,spingendo più forte e raggiungendo quasi l’apice del piacere.
-Niall…- gemette lei,prima di venire.
La baciai,poi urlai il suo nome prima di venire dentro di lei.
Rimasi a cavalcioni su di lei,con le mani poggiate sul letto per non darle peso e i miei occhi si persero nei suoi.
Eravamo entrambi sudati e ansimanti,ma tremendamente felici di aver consumato il nostro amore insieme.
Lei mi spostò una ciocca di capelli dalla fronte sudata e mi baciò dolcemente,mentre io piano uscii da lei e mi distesi al suo fianco,cingendole i fianchi con un braccio.
-Sono tua adesso??- fece lei,mentre baciava piano le mie dita.
-Sempre stata e sempre lo sarai.- le risposi,per poi lasciarle un bacio sulla fronte.
Lei mi sorrise,poi mi abbracciò e la sentii singhiozzare sul mio petto.
-Non voglio che tu te ne vada,non voglio sentirmi persa come in questi anni.- disse tra un singhiozzo e un altro.
Sospirai: non le potevo promettere niente perché sapevo che i miei zii non mi avrebbero mai permesso di restare o portarla con me,ma non potevo deluderla.
-Shh,adesso dormi. Di questo ne riparliamo domani.- le dissi,poi la strinsi tra le mie braccia e le lasciai un bacio tra i capelli.
Lei annuì,poi si accoccolò sul mio petto e piano si addormentò tra le mie braccia.
 
Mi svegliai,grazie al sole che filtrava da un buco sul tetto,così mi stropicciai gli occhi e mi stiracchiai,facendo attenzione a non svegliare Ale,che era addormentata al mio fianco.
Era così bella e fragile,il suo corpo nudo era una tale visione per i miei occhi e la bellezza dei lineamenti del suo viso la rendevano irresistibilmente bella.
Le scostai una ciocca di capelli dal viso e gli carezzai una guancia,mentre un sorriso si era formato automaticamente sul mio volto.
Non avrei mai voluto lasciarla,mai,ma non potevo farlo,era per il suo bene.
Lei aveva gia sofferto troppo e sapevo che stando insieme avrebbe sofferto di più,nel vedere tutta la famiglia contro di noi e del nostro amore.
Era stato difficile,ma avevo preso una decisione,che ero sicuro fosse la migliore per entrambi.
Mi rivestii,poi la coprii con un lenzuolo e le lasciai un bacio sulle labbra.
-Ti amo,amore. Non lo dimenticare mai.- le sussurrai.
Lei dormiva ancora,ma sul suo viso si dipinse uno splendido sorriso e ci misi tutto me stesso per non far scendere altre lacrime dai miei occhi.
Arrivai alla porta della fattoria e la aprii piano,cercando di fare il meno rumore possibile,poi mi voltai un’ultima volta verso di lei,notando che stava ancora dormendo,e fu inevitabile una lacrima.
Non volevo lasciarla,ma dovevo…….
 


 
Erano passati due giorni da quella notte,e non avevo più visto Ale.
Mi aveva chiamato,inviato messaggi,era venuta persino a casa mia,ma io avevo sempre inventato una scusa per non vederla.
Ma non potevo continuare così,perché sapevo di fare del male sia a me,sia a lei.
Afferrai la mia valigia e mi diressi al tour-bus,dove i ragazzi gia mi aspettavano.
Però mi sorpresi nel vedere lì davanti i miei genitori e mio fratello Greg,ad aspettarmi.
Rimasi perplesso,ma mi avvicinai lo stesso.
Appena mia madre mi vide scoppiò a piangere,poi si fiondò tra le mie braccia,mentre io le carezzavo piano i capelli.
Anche mio padre e mio fratello piangevano,ed io credevo che fosse per la mia partenza,quindi cercai di calmarli dicendo loro che sarei tornato presto.
-Niall,ci dispiace. Noi non volevamo.- disse mia madre,ma io la strinsi ancora di più a me,per farle capire che non ce l’avevo con loro.
A quell’abbraccio si unirono anche mio fratello Greg e mio padre,che mi strinsero forte,mentre singhiozzavano rumorosamente.
Quando ci sciogliemmo dall’abbraccio sorrisi loro,poi li abbracciai uno ad uno,e diedi una pacca sulla schiena a mio fratello.
-Niall,questa è per te.- disse mia madre,porgendomi una busta gialla,tenendo il viso basso.
Perché in quei giorni erano così strani?? Cosa nascondevano??
 Io stavo per aprirla,ma mia madre mi fermò.
-No,aprila sull’autobus durante il viaggio.- disse,sorridendomi dolcemente.
Io ricambiai,poi posai lo sguardo sulla casa di Ale: non l’avevo nemmeno salutata e mi sentivo un mostro ad andarmene senza dirle niente,un’ennesima volta,ma questa volta sarebbe stata per sempre.
-Non preoccuparti,le daremo noi i tuoi saluti.- disse mia madre,carezzandomi un braccio e sorridendomi,per farmi capire che sapeva quanto io tenessi ad Ale e viceversa.
Le sorrisi,poi li salutai un’ultima volta e salii sull’autobus.
Tutti i ragazzi erano intenti a parlare e,appena si accorsero della mia presenza,si voltarono verso di me,senza fiatare.
Sapevano cosa era successo e interpretai così il loro silenzio come forma di dispiacere e rispetto nei miei confronti.
Feci loro un sorriso,poi poggiai la borsa su una poltroncina,senza alzare lo sguardo.
-Niall,posso parlarti??- una voce familiare alle mie spalle mi fece voltare,distraendomi da ciò che stavo facendo.
Guardai il mio amico in faccia,notando che aveva un’espressione dispiaciuta e le occhiaie sotto agli occhi,segno di notti insonne forse a causa dei sensi di colpa.
-Si,dimmi Louis.- dissi,per poi girarmi verso di lui e incrociare le braccia al petto.
-Niall,credimi,io non volevo dirglielo ma ho dovuto farlo. Ti vedevo soffrire e piangere in continuazione e mi sentivo inutile,non volevo farti altro male. Davvero mi dispiace.- disse,guardandomi con gli occhi gonfi.
-Lascia stare.- feci io,gesticolando.
-No che non lascio stare,adesso tu vuoi tornare a Londra soltanto a causa mia,e gia so che una volta li questa situazione non cambierà,ma andando avanti nel tempo ti distruggerà dentro.- stava per continuare,ma io gli tappai la bocca con una mano,per zittirlo.
-Louis,davvero,non preoccuparti. Hai fatto bene a dirlo alla mia famiglia perché io non ne avrei mai avuto il coraggio. Adesso anche loro sanno e,anche se dovrò stare lontano da Ale,almeno so che adesso potrà vivere felice se io le sto lontano. Davvero,basterà a entrambi un po’ di lontananza e tutto tornerà alla normalità.- dissi,per rassicurarlo,ma lui aveva comunque un’espressione incredula.
-Sei sicuro?? Cioè,l’ho fatta davvero grossa e adesso tu sei costretto ad andartene.- fece lui.
-Almeno so di dovermene andare per un giusto motivo.- feci io,voltandomi dall’altro lato per evitare di piangere.
-Quale motivo?? Ti hanno costretto.- fece lui.
-Louis.- lo richiamai,ma parve non avermi sentito.
-Ma…- stava per dire altro,ma io lo fermai.
-Louis,partiamo.- gli dissi,indicandogli il posto del guidatore.
Lui sospirò,poi si sedette dove gli avevo indicato e mise le mani sul volante,ma si fermò nuovamente,come se non volesse partire.
-Ma…-fece,ma io gli misi una mano sulla spalla,indicandogli il volante.
-Parti.- gli ordinai.
Così lui sbuffò e mise in moto il tour-bus.
Mi affacciai al finestrino per salutare un’ultima volta i miei genitori,i quali sorridevano per nascondere le lacrime,e anche il mio stato d’animo era il medesimo.
Non avevo voglia di piangere però,quindi mi distesi su uno dei divanetti e cercai di chiudere occhio,liberando la mia mente dai pensieri.
 
Mi svegliai di soprassalto,a causa del telefono che aveva iniziato a squillare incessantemente.
Mi alzai e lo afferrai,poi mi strofinai una mano davanti alla faccia e vidi l’ora.
Era passata solo un’oretta da quando eravamo partiti,eppure a me era sembrato di dormire solo pochi minuti.
Guardai il telefono e notai il nome sul display: Ale.
E adesso cosa facevo?? Rispondevo o non rispondevo??
Fanculo tutti,Niall prenditi le tue responsabilità e spiegale tutto per una volta,abbi il coraggio di lasciarla come si deve……




















---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ciao bella gente :)
Oggi sono di buon umore quindi ho pensato di condividerlo un pò con voi e vi ho pubblicato il capitolo.........contente??
Ah che giornata: prima Zayn che torna su twitter dopo che io ho pianto tutta la giornata assumendomi tutta la colpa (?),poi i ragazzi che girano il nuovo video musicale e il grande annuncio...........cosa desideravo di più??
Bhè,magari le tappe del tour 2013 in Italia u.u
Ma vabbè,dettagli ;)
Voi che mi dite di bello?? Come vi sembra il capitolo??
Fatemi sapere,ci tengo alla vostra opinione
E sappiate che il bello deve ancora arrivare ;)
Bacio <3
NemiZM

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** An (un)happy news ***


ALESSANDRA

Erano passati due giorni,due fottutissimi giorni,e di Niall neanche l’ombra.
Come era possibile che non mi rispondesse al telefono,non volesse vedermi dopo quello che avevamo passato??
Quella notte mi ero sentita amata,voluta,desiderata,mi ero sentita solamente sua.
E quelle parole dolci che mi aveva detto mentre lentamente godevamo del nostro amore mi avevano fatto sentire protetta,tra le sue possenti braccia che mi stringevano calorosamente,quasi come a non farmi scappare.
E quando la mattina seguente mi ero rigirata nel letto e non lo avevo trovato al mio fianco,mi ero sentita persa,vuota.
Erano passati solamente due giorni ma già la sua mancanza si faceva sentire.
Non mi aveva più rivolto parola,non mi aveva più chiamata o mandato un messaggio.
Eppure mi aveva detto di amarmi,che da quella notte ero sua e lo sarei sempre stata.
E allora perché si comportava così??
Più stentavo a capirlo e più non ci riuscivo e la mia testa andava in confusione,mentre il mio cuore si frantumava in mille pezzi.
Avevamo affrontato tutto insieme,tutti i problemi,tutte le incertezze; mi ero concessa a lui come non avevo mai fatto con gli altri ragazzi; ero persino andata contro alla mia famiglia per lui.
Cosa c’era che non andava?? Cosa??
Per non parlare dei rapporti con i miei genitori poi………
Da quella sera non mi avevano più rivolto parola,durante i pasti si creava un odioso silenzio ed io,per evitarlo,avevo deciso di mangiare in camera mia; con mia madre i rapporti erano peggiorati,ormai non mi considerava neanche più,ma quello che mi feriva di più era l’indifferenza di mio padre.
Avevo sempre amato mio padre e proprio quando avevo più bisogno di lui,avevo bisogno di una spalla su cui piangere,lui mi voltava le spalle,come tutti gli altri del resto.
Mi ero incasinata la vita con le mie stesse mani,ma non me ne pentivo: lo  avevo fatto per Niall,per il nostro amore e la nostra vita insieme,e per me era quello che contava.
 
-Alessandra,Alessandra.- mi chiamò numerose volte Rose,facendomi risvegliare dai miei pensieri.
-Emh,si??- chiesi,dopo aver focalizzato bene che ero al bar e non a casa mia da sola,in compagnia dei miei pensieri.
-Svegliati bell’addormentata. Hai una chiamata.- disse lei,porgendomi il telefono.
Rimasi un po’ stupita: chi era che mi cercava a lavoro??
Forse Niall…….al pensiero che fosse lui mi precipitai sul telefono e risposi impaziente.
-
Pronto?!-
-Ale,sono Louis.- fece il ragazzo dall’altro capo del telefono.
Da quella sera non avevo più parlato con Louis,e non potevo nascondere che un po’ ce l’avevo con lui: aveva rivelato tutto ai miei,costringendoli così a mandare via Niall,e se Niall se ne fosse andato non glielo avrei perdonato.
La tentazione di riattaccargli il telefono in faccia era tanta,ma in fin dei conti se lo aveva fatto era a fin di bene,quindi decisi di lasciarlo parlare e sentire cosa aveva da dirmi.
-Dimmi,Louis.- risposi scocciata.
-Senti,lo so che adesso ce l’hai a morte con me,e non posso non biasimarti. Ma non ti ho chiamato per chiederti di perdonarmi,quindi per favore,ascoltami.- sbottò lui tutto d’un fiato.
-Ok,allora sentiamo.- dissi io,incrociando le braccia al petto.
-Si tratta di Niall.- fece il moro,ed io deglutii inevitabilmente all’udire il nome di mio cugino –vuole ripartire,e subito.-
A quelle parole il mio cuore perse il battito………
Ripartire?? Per sempre?? E senza dirmi niente di nuovo??
-Louis,dimmi che stai scherzando,ti prego.- dissi,mentre gli occhi gia pizzicavano.
-Purtroppo no. Ho tentato in tutti i modi di fermarlo,ma lui ha detto che era meglio per entrambi e così ha anticipato la partenza. Ale ti ho chiamato per chiederti di fermarlo. Soltanto tu puoi fargli cambiare idea. Se io non avessi fatto quella cazzata non ci ritroveremo in questa situazione,quindi adesso voglio rimediare,ma per farlo ho bisogno del tuo aiuto.- disse lui.
-Grazie Lou.- dissi,riattaccando il telefono senza aspettare una sua risposta e sfilandomi il grembiule,che buttai sul bancone.
-Alessandra,dove stai andando?? Il tuo turno non è finito.- mi urlò Rose da dietro il bancone.
-Oh,fanculo il lavoro. Io devo fermare la persona che amo.- dissi,sbattendo violentemente la porta del bar,dopo aver ricevuto un applauso da tutti i clienti presenti.
C’era anche quella signora che mi aveva consigliato di non pensare che il mio amore per Niall fosse impossibile,perché nulla era impossibile.
Mi aveva sorriso,facendomi capire che era dalla mia parte,poi mi aveva fatto un cenno con la testa,prima che io potessi uscire dal bar correndo.
Correvo,correvo e correvo,ormai non sentivo più le mie gambe,ma poco m’importava: dovevo trovare Niall e fermarlo prima che fosse troppo tardi.
 
Dopo una decina di minuti arrivai davanti casa sua e dovetti fermarmi e piegarmi sulle gambe,portando le mani sulle ginocchia,per riprendere il respiro regolare.
Avevo il fiatone e non riuscivo a respirare normalmente,ma alzai lo stesso la testa puntando i miei occhi sulla strada.
Nel parcheggio della loro casa mancava il tour-bus,mentre di loro nessuna traccia.
Vidi i miei zii e mio cugino Greg,fermi sul marciapiede mentre si abbracciavano,facendo scendere delle lacrime dai loro occhi.
No,non poteva essere troppo tardi……
Mi avvicinai correndo a loro,e feci voltare mia zia verso di me.
Appena mi vide strabuzzò gli occhi,poi abbassò lo sguardo,ma ormai avevo gia capito.
Alcune lacrime scivolarono inevitabili dai miei occhi.
-Zia….-sussurrai.
Lei alzò lo sguardo e mi guardò,poi mi abbracciò calorosamente,come solo una mamma sapeva fare.
-Mi dispiace,se ne è andato. Tu adesso devi essere forte e devi superarlo,vedrai che ce la farai. Ti manda i suoi saluti e mi ha chiesto di dirti di essere felice anche senza di lui.- mi sussurrò dolcemente all’orecchio,mentre mi carezzava i capelli.
Se ne era andato……..non era possibile,ero arrivata troppo tardi.
Strizzai gli occhi,per permettere ad altre lacrime di uscire,ma fu l’ultima cosa che ricordo.
Dopo il buio.
 
Aprii piano gli occhi,che mi sembravano pesantissimi e misi a fuoco ciò che c’era intorno a me.
Non ero nella mia stanza,non ricordavo di aver dipinto le pareti di bianco,e inoltre nella mia camera non c’era un letto di ospedale,dei macchinari e dei medici.
Un momento……..medici??
-Cosa…..cosa succede??- chiesi in un filo di voce,cercando di alzarmi,ma un dottore sulla quarantina mi fermò,facendomi stendere nuovamente.
-No signorina,non si muova. Lei è in ospedale,poco fa è svenuta e i suoi zii l’hanno portata qui. Adesso le stiamo facendo tutti i controlli per vedere se va tutto bene,poi potrà tornare a casa.- mi disse dolcemente quell’uomo,sorridendomi.
-Ma io devo tornare a casa,devo fermare Niall.- dissi io,incurante di ciò che stavo dicendo.
-Signorina,potrà fermare dopo questo Niall,adesso si rilassi.- disse l’uomo.
-No,dopo sarà troppo tardi.- dissi io,alzando un tantino il tono di voce,ma il dottore cercò di calmarmi.
-Si calmi,andrà tutto bene. Se farà la brava faremo anche prima del dovuto,deve solo collaborare.- mi disse quell’uomo.
Annuii,arrendendomi e facendomi fare tutti gli esami,così almeno sarei potuta uscire prima da quel posto e avrei potuto fermare Niall.
 
Dopo un’oretta,l’ora più lunga della mia vita,il dottore rientrò nella mia camera,con una cartella in mano.
-Allora….- iniziò a parlare,sfogliando la cartella,ma io lo interruppi prima che potesse pronunciare una qualsiasi frase di senso compiuto.
-E’ tutto apposto vero?? Che le dicevo,adesso posso andare?? Grazie dottore,se ho ancora bisogno di lei la chiamerò.- sbottai tutto d’un fiato,facendo per rivestirmi,ma il dottore mi fece cenno con la mano di sedermi.
-Signorina,signorina,aspetti. Dove sta andando?? Si,i suoi esami sono tutti apposto, ma non si agiti così tanto,potrebbe causarle danni.- disse il dottore,sedendosi ai piedi del letto.
-Danni?? Che danni?? Oddio,sono malata.- dissi io,preoccupata,mettendomi una mano sul cuore.
-Bhè,se la vuole definire una malattia la sua.- fece il dottore,facendo spallucce.
-E quanto durerà??- feci io.
-Direi una decina di mesi,di meno se ci saranno delle complicazioni.- disse il dottore,ma io non lo feci finire di parlare che lo interruppi.
Una cosa che ci accumunava tutti in famiglia era il fatto che fossimo dei gran chiacchieroni che non sapevano ascoltare ma parlare e basta.
-Complicazioni?? Ma allora è gravissimo,potrei anche morire.- dissi,in preda al panico.
-Ma no,che dice?? Lei non morirà.- fece il dottore,ridendo e posandomi una mano sulla spalla.
-Ma è grave visto che dura 10 mesi,no??- feci io.
-Bhè,se avere un figlio per lei è grave,allora si,è grave.- fece il dottore,con la massima tranquillità.
Avevo sbagliato a sentire,o aveva detto proprio figlio??
-C…cosa??- chiesi perplessa.
-Si,lei è incinta.- fece il dottore sorridendomi.
Incinta?? No,non potevo essere incinta,non dovevo.
Automaticamente delle lacrime mi rigarono le guance,bagnandole completamente in meno di un secondo.
Fui presa da un pianto isterico,un pianto di paura,preoccupazione,terrore.
Non potevo permettermi di dare vita a quel bambino,non avrebbe mai potuto vivere come tutte le persone normali,non avrebbe potuto mai essere felice.
Avrebbe avuto dei problemi gravi,delle malformazioni,e tutto per colpa mia e della mia poca prudenza.
-Signorina,perché piange?? Non è felice??- mi chiese il dottore,massaggiandomi un braccio.
-Si,certo che sono felice.- feci io.
-E allora??- chiese il dottore sorridendomi.
Mi asciugai le lacrime,poi tirai su con il naso e mi morsi il labbro,puntando lo sguardo sul dottore.
-Dottore,è possibile che due consanguinei possano avere un bambino sano,senza problemi o malformazioni??- chiesi,sperando con tutto il cuore di non star mettendo in pericolo la vita di mio figlio.
-Bhè,nella maggior parte dei casi è improbabile,essendo i genitori consanguinei,solo una piccola parte non riporta danni,ma è in numero molto inferiore.- disse,ed io mi sentii il mondo crollarmi addosso.
Cosa avrei dovuto fare adesso??
Non potevo di certo permettermi di mettere a repentaglio la vita di mio figlio a causa della mia poca responsabilità.
E poi come lo avrei cresciuto?? Facendo finta che fosse figlio di Ronny??
No,sapevo io quale era la soluzione migliore………..l’aborto.
 
Ero in quella sala da qualche minuto: le mani erano tutte sudate ed io tremavo.
Perché ero lì?? Perché volevo stroncare la vita di mio figlio prima ancora che nascesse??
Se Dio me lo aveva mandato una ragione c’era,e chi ero io per decidere delle sue sorti??
Cosa stavo facendo??
Non potevo buttare in un cestino mio figlio e fingere che nulla fosse successo,lasciandomi tutto alle spalle,non avrei mai potuto.
Se lo avessi fatto mi sarei dovuta considerare un mostro,un’assassina,ed io non volevo sentirmi un peso in più sullo stomaco.
Mi guardai intorno,e proprio in quel momento entrò un’infermiera,che mi si avvicinò e mi guardò dolcemente.
Poi piano mi carezzò una guancia,forse dopo essersi resa conto della paura e della tensione sul mio viso.
-Ne sei proprio sicura figliola??- mi chiese dolcemente.
No,io non ero sicura.
Non volevo farlo,non potevo mandare all’aria l’amore che provavo per Niall,perché quel bambino ne era la testimonianza.
Non ne avrei mai avuto il coraggio,e quella donna lo aveva capito.
Scossi la testa e una lacrima scese dai miei occhi.
La donna mi sorrise,mentre ancora mi carezzava la guancia per darmi conforto.
Cosa ci facevo ancora li?? Dovevo andarmene??
-Mi scusi,ma non so perché sono qui,io non dovrei esserci.- dissi,alzandomi dal lettino e uscendo di corsa dall’ospedale,mentre quella donna mi sorrideva ,come se fosse stata dalla mia parte.
Correvo e piangevo,ormai solo quello facevo in quegli ultimi giorni,la sola cosa che ancora ricordavo come si facesse.
Ma il fiato mi mancava,quindi mi fermai,per rendere di nuovo il mio respiro regolare.
Guardai l’orologio: 11:45.
Niall era gia partito da un’oretta e forse era anche quasi arrivato,ma dovevo parlargliene,ne era opportuno,e poi era lui il padre,avrebbe dovuto saperlo.
Cacciai il telefono dalla mia tasca e,anche se titubante,composi il numero.
Uno squillo,due squilli,tre………perché non rispondeva??
Finalmente però qualcuno alzò la cornetta.
-Pronto?!- riconobbi la voce impastata dal sonno di Niall,e mi sentii avvampare.
-N…Niall?!- feci,in un sussurro.
-Ale….- disse lui,senza aggiungere altro,allora mi decisi a parlare.
-Niall devo dirti una cosa importante.- dissi io.
-Anche io Ale.- fece lui,ma non lo feci finire di parlare che lo interruppi.
-No,Niall,prima io.- dissi decisa.
Glielo dovevo dire il prima possibile,era una mia priorità.
Feci un sospiro e chiusi gli occhi,poi mi decisi a parlare.
-Niall,aspetto un bambino.- sputai tutto d’un fiato.
Mi sentivo sollevata,più leggera,ma non del tutto.
Dall’altra parte del telefono non proveniva nessun rumore,nessuno fiatava,silenzio.
-Niall?!- chiamai,per accettarmi che fosse ancora in linea.
-Dimenticami Ale.- disse solamente lui,prima di riattaccarmi il telefono in faccia.
Ma cosa stava dicendo??
Riprovai a chiamarlo,ma il telefono era staccato.
Dimenticarlo?? Come facevo a dimenticarmi di lui??
Quelle parole mi avevano colpito,ferito……..non poteva davvero non prendersi le sue responsabilità e fare finta che non fosse successo niente.
Perché lo stava facendo??
Pensavo che mi amasse,allora perché mi aveva lasciata sola proprio quando io e il bambino che portavo in grembo ne avevamo bisogno??
Nessuna risposta,solo dubbi,incertezze e tristezza regnavano dentro di me.
Ormai i miei occhi avevano consumato tutte le lacrime ed erano rimasti asciutti,incapaci di piangere.
 
Ero in quel bagno da dieci minuti,con quell’attrezzo che non avevo rivisto per anni tra le mani.
Era passato tanto tempo dalla prima e ultima volta che lo avevo usato e i segni erano ancora evidenti,ma non erano stati fatali.
Questa volta invece volevo farla finita sul serio,ormai era inutile continuare a vivere.
Mi giravo e rigiravo quella lametta tra le mani,indecisa sul da farsi,poi,anche se titubante,la poggiai sul mio polso destro,senza però darle pressione.
Sapevo che se me ne fossi andata io se ne sarebbe andato anche il bambino che avevo in grembo,ma in fondo chi avrebbe pianto per noi due??
Nessuno avrebbe mai versato una lacrima o ci avrebbe portato un fiore,o almeno era quello che pensavo.
Ero abbastanza forte da fare del male a me stessa,ma troppo fifona da farne anche al mio bambino.
Che stavo facendo??
Buttai l’oggetto che avevo tra le mani lontano da me,poi scattai in piedi e uscii di corsa di casa.
Avevo bisogno di un po’ di aria fresca,avevo bisogno di fare due passi da sola.
Come potevo mantenere quel bambino senza una mano??
I miei genitori non mi avrebbero mai aiutato,ma forse i miei zii si,sapendo che il bambino era anche di Niall,ma c’era una persona che sapevo non avrebbe mai sospettato di niente e non mi avrebbe rifiutata.
 
Bussai decisa a quella porta di legno,mentre con l’altra mano mi massaggiavo la pancia,per farmi infondere coraggio dal mio bambino,quando in realtà sarei dovuta essere io a infonderne un po’ a lui.
Dopo pochi minuti la porta si aprì e un Ronny tutto assonnato e in pigiama mi si presentò davanti.
-Ale,cosa ci fai qui??- chiese,mentre si strofinava gli occhi.
Lui non sapeva niente di ciò che era accaduto nell’ultimo periodo e non lo avrebbe mai sospettato,quindi pensai che fosse la cosa giusta da fare,per me e il mio bambino.
Non m’importava di Niall,aveva scelto ed io non potevo basare tutta la mia vita su di lui.
Adesso dovevo badare a qualcuno molto più importante di Niall,e che sapevo non mi avrebbe mai abbandonato.
Pensai di star facendo la scelta giusta,quindi presi un respiro e guardai negli occhi Ronny,parlando decisa.
-Sposami domani.-


























---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ciao a tutti :3
Ecco l'altro capitolo,amatemi!!
Allora,cosa ne pensate??
Molti di voi mi hanno chiesto cosa ci fosse nella lettera,ma lo sapremo solo nel prossimo episodio ;)
Mhuahauaauahaua sono malvagia!!
Allora,secondo voi chi è più stupido?? Niall o Ale??
Sinceramente per me entrambi u.u
Ma vabbè,che parlo a fare io che tutto questo è frutto della mia mente contorta :')
Io adesso vi lascio con questo bel capitolino,spero vi piaccia.
Bacio <3
NemiZM

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Dear son,sorry..... ***


NIALL

Mi risvegliai da un sonno tormentato da incubi e insonnia grazie al suono del clacson del tour-bus.
Scattai in piedi per lo spavento,anche se ringraziai con tutto il cuore Louis per aver suonato quel clacson e avermi fatto così risvegliare.
-Hey Nialler,siamo arrivati.- annunciò Louis,girandosi verso di me e io annuii,passandomi una mano sulla faccia.
Mi guardai intorno,in cerca di un orologio,ma invano,quindi accesi il mio cellulare per vedere l’ora.
Il cellulare si aprì e,dopo aver digitato il codice pin,si aprì la schermata dei messaggi e delle chiamate perse: erano tutte di Ale.
Sospirai e chiusi gli occhi: avevo dovuto metterci tutto me stesso nel lasciarla e dirle di dimenticarmi,anche se non avrei mai voluto.
La notizia che stavo per diventare padre mi aveva sconvolto,era per questo che le avevo detto di dimenticarmi,così magari avrebbe abortito visto che quel bambino non avrebbe mai avuto una vita normale.
Ma,nonostante sapessi che avevo fatto la cosa giusta,sentivo comunque una morsa al cuore che mi corrodeva dall’interno: Ale aspettava mio figlio,ed io non le ero vicino in quel momento,nel momento di una decisione così difficile che soltanto lei avrebbe dovuto prendere.
E se non avesse abortito?? Quel bambino avrebbe avuto dei seri problemi alla nascita,e se li sarebbe portati nel corso della sua vita,fino alla morte,e non potevo permettere che mio figlio soffrisse a causa della nostra irresponsabilità.
Si,avevo fatto la cosa giusta,e speravo che Ale lo avesse capito……..
Spensi il cellulare e uscii dal tour-bus; afferrai le mie valige e entrai in casa,dove mi precipitai subito nella mia camera e iniziai a mettere in ordine le mie cose.
 
Ero ancora intento a sistemare i miei vestiti,quando qualcuno bussò alla mia porta,chiedendomi il permesso di entrare.
-Avanti.- risposi,e dopo un secondo Louis fece capolino in camera mia.
-Hey Nialler,tutto bene??- mi chiese.
-Potrei stare meglio,ma si va avanti.- risposi sospirando,per poi fargli un sorriso estremamente finto.
Lui storse la bocca,facendo una smorfia e sospirò,poi mi diede una pacca sulla spalla,come a darmi coraggio.
Io gli sorrisi,questa volta più sinceramente,poi lui fece per andarsene,ma,quasi fuori la porta si fermò.
-Ah,ho trovato questa busta sul tour-bus. Ti sarà scivolata mentre dormivi.- disse,estraendo una busta gialla dalla tasca e porgendomela: la lettera dei miei genitori.
Me ne ero completamente scordato dopo tutti quegli avvenimenti,e non sapevo neanche di cosa si trattasse.
-Grazie,Lou.- lo ringraziai,per poi prendere un coltellino e aprire la busta.
-Non c’è di che. Di cosa si tratta??- chiese lui curioso,poggiandosi allo stipite.
-Adesso lo scoprirò.- risposi solamente,poi afferrai la lettera contenuta nella busta e la lessi a bassissima voce.
 
 
Caro figlio,
la tua improvvisa partenza ci distrugge e la voglia di averti ancora un po’ con noi è tanta,ma purtroppo non è possibile a causa di tutti gli avvenimenti che si sono susseguiti in questi giorni.
In particolar modo ci distrugge il fatto di non aver fatto niente per impedire tutto questo,anche se potevamo.
Adesso ti starai chiedendo “come potevate”??
Bhè,figlio mio,la risposta è molto semplice,ma è stato così difficile dirtelo per tutti questi anni,e abbiamo deciso che adesso fosse il momento opportuno.
Ormai sei un uomo adulto e responsabile,che ha imparato a crescere senza darci problemi o preoccupazioni; il figlio che tutti desiderano di avere,ma che purtroppo pochi hanno la fortuna di avere.
E si,noi potremmo essere due di quei pochi genitori che possono dire “quello è mio figlio,e ne vado fiera”,ma purtroppo non è così.
Noi ti abbiamo sempre amato e cresciuto,ti abbiamo insegnato tutto quello che sai e ti abbiamo fatto diventare una parte integrante della famiglia,ma adesso crediamo entrambi che sia venuto il momento che tu sappia la verità.
Esattamente la Vigilia di Natale di 19 anni fa,tuo fratello Greg espresse il desiderio di un fratellino per Natale.
Io e tuo padre sapevamo che era impossibile concepire e mettere alla luce un bambino in una sola notte,ma tuo fratello Greg ci teneva così tanto.
La sera di quella Vigilia di Natale,a mezzanotte,dopo aver riposto il bambinello nel presepe,tuo fratello chiese di aprire i suoi regali,e fu così deluso nel vedere che nessuno di quei pacchetti conteneva un fratellino.
Improvvisamente,però,sentimmo qualcuno bussare al campanello di casa.
Mi alzai per andare a controllare chi fosse,ma davanti alla porta non c’era nessuno,se non un piccolo cestino di paglia con un bigliettino,che diceva “Crescete il mio piccolo Niall come se fosse vostro”.
Rimasi un po’ titubante,poi aprii quel cestino e fu allora che vidi per la prima volta il tuo bel visino angelico.
Avevi solo pochi mesi ed eri un fagotto,così delicato,che avevo anche paura di prenderti in braccio,per il timore di farti del male.
Subito ti portammo in ospedale per accettarci che la tua salute fosse apposto,e fortunatamente lo era.
Dopo aver raccontato tutto ai medici,questi chiamarono un orfanotrofio,che subito mandò qualcuno a venirti a prendere,ma io non volevo lasciarti nelle mani di quegli sconosciuti.
Passarono i giorni,e nessuno era tornato a prenderti,quindi io e tuo padre prendemmo la decisione di portarti a casa con noi.
Ti avevo sentito mio dalla prima volta che ti ho visto,che ti ho guardato negli occhi e avevo capito che non potevo lasciarti da solo e indifeso in quell’orfanotrofio.
Tuo fratello Greg fece i salti di gioia,ringraziando Dio per aver esaudito il suo desiderio.
Da allora hai sempre fatto parte della famiglia,e sempre ne farai.
Abbiamo aspettato 19 anni per dirtelo,per il timore che tu ci lasciassi per tornare dalla tua vera famiglia,ma,anche se il pensiero mi distruggeva,abbiamo trovato il coraggio di dirtelo solo adesso.
Ti chiediamo soltanto un favore,anche se credo sia da stupidi farlo: non odiarci per non avertelo detto prima e averti tenuto all’oscuro di tutto per così tanti anni.
Ma adesso era anche venuto il momento di farlo,visto tutto quello che era successo.
Sappiamo che abbiamo sbagliato e ti chiediamo perdono,ma ricorda che per noi sei e rimarrai sempre il nostro adorato figlio.

                                                                                           Con la speranza che tu possa perdonarci,
                                                                                                                             I tuoi genitori
 

 

Rilessi quella lettera così tante volte da imparare quasi a memoria ogni singola parola.
Una lacrima scese inevitabilmente sul mio viso: come era possibile che me lo avessero nascosto per così tanti anni??
Pensavo che dei miei genitori ci si potesse fidare,ma mi sbagliavo probabilmente.
Ma la cosa che più mi feriva era che i miei veri genitori mi avevano abbandonato alla prima famiglia che avevano trovato,senza sapere a chi mi avrebbero affidato o se mi avrebbero accolto tra loro.
Un’altra lacrima di amarezza,fece da sipario al fiume di lacrime che prontamente uscì dai miei occhi.
-Niall,cosa succede??- chiese Louis preoccupato,avvicinandosi a me.
Io non riuscivo a parlare,quindi gli porsi solamente la lettera,in modo che la potesse leggere,e così fece.
Seguivo i movimenti dei suoi occhi mentre si soffermavano sulle parole della lettera e le leggevano,mentre i miei occhi piano si appannavano per le troppe lacrime.
Quando finì di leggere si portò una mano dietro la nuca,massaggiandola nervosamente.
Poi parve aver appreso ciò che c’era scritto nella lettera e parlò.
-Sai questo cosa vuol dire??- chiese.
-Certo,che i miei genitori hanno preferito tenermi all’oscuro di tutto per 19 anni fingendosi i miei genitori biologici e giocando alla famiglia felice,ecco cosa significa.- dissi,in preda alla rabbia.
-No,significa che adesso tu e Ale potrete stare finalmente insieme perché non siete imparentati.- disse lui,poggiandomi le mani sulla spalle e scuotendomi un po’,come per farmi ragionare.
Soltanto in quel momento capii cosa voleva dirmi.
-Oddio Louis,devo tornare subito in Irlanda.- urlai,catapultandomi fuori di casa,senza dare il tempo al mio amico di ribattere.
Salii sul tour-bus,senza dire nulla agli altri,e vidi uscire Louis di corsa di casa,scalzo e con le chiavi in mano.
-Louis,muoviti prima che sia troppo tardi.- urlai,incitandolo a muoversi.
Sentendo quelle urla gli altri uscirono fuori e,vedendoci sul tour-bus,ci urlarono di aspettare.
-Dove state andando??- chiese Liam.
-Non c’è tempo per spiegare adesso,vi spiegherò tutto al mio ritorno.- lo liquidai subito,per poi urlare a Louis di muoversi.
-No,veniamo con voi. Siamo o non siamo una famiglia??- disse Harry,catapultandosi sul bus insieme a Zayn e Liam.
Salirono e mi sorrisero,per farmi capire che ci sarebbero sempre stati e le cose le avremmo sempre fatte insieme.
Sorrisi loro,poi li abbracciai e riuscii a sussurrare solo un misero “Grazie” prima che Louis mettesse in moto il tour-bus e partissimo verso l’Irlanda.
-Ma ci devi ancora spiegare perché stiamo tornando indietro.- disse Zayn,strofinandosi gli occhi visto che si era appena svegliato e,senza sapere come e perché,era stato spinto sul bus da Liam.
Durante il viaggio raccontai tutto ai ragazzi,della lettera,di me e di Ale e naturalmente del bambino,mentre loro ascoltavano ogni singola parola che fuoriusciva dalla mia bocca,come i nipotini che ascoltano la storia raccontata dalla loro nonnina.
Alla fine,dopo varie lacrime da parte mia e di Liam,tutti mi abbracciarono,dicendomi che sarebbe andato tutto bene: lo speravo.
 
Dopo qualche ora arrivammo in Irlanda,diretti verso casa di mia cugina: le avevo detto di dimenticarmi e abortire,ma speravo con tutto il cuore che non mi avesse dato retta neanche quella volta.
Di solito faceva di testa sua,tutto l’opposto di ciò che le dicevano gli altri,speravo solo che anche quella volta avesse fatto così.
Dopo un po’ arrivammo e io mi precipitai a bussare alla porta di casa,ma nessuno mi aprì.
Provai numerose volte,ma niente.
-Hey,giovanotto,chi sta cercando??- chiese un vecchio vicino.
-Cerco la famiglia Horan.- dissi,sperando che potesse dirmi il motivo per il quale nessuno mi apriva la porta.
-Mi dispiace,non ci sono. Sono andati in chiesa per celebrare il matrimonio della piccola Alessandra. Ah,come è cresciuta. Ricordo ancora quando giocava nel giardino con la mia nipotina alle piccole sposine,e adesso si sposa davvero. Come passa il tempo.- fece il signore,parlando di mia cugina quasi come se fosse sua nipote.
Matrimonio?? Ale si stava per sposare??
No,non potevo permetterlo. L’avevo costretta io a fare quel passo e io l’avrei fermata,in un modo o nell’altro.
-Hey,ma,adesso che ti guardo bene,tu non sei il piccolo Horan?? Com’è il tuo nome?? Rian,o Niall.- fece il signore,portandosi una mano sotto il mento,assumendo un’aria pensierosa.
-Si,sono io. Sa dirmi in quale chiesa sono andati??- chiesi impaziente al vecchio signore.
-Certo,sono andati alla Christ the King Cathedral. Ma tu cosa ci fai ancora qui?? Sbrigati,il matrimonio sarà iniziato da un pezzo.- disse il signore,vedendo come ero vestito.
-Grazie.- riuscii soltanto a dire,per poi saltare sul bus e dire a Louis la nostra prossima destinazione.
Lui annuì e subito mise in moto verso la cattedrale.
Per tutto il viaggio mi torturai le mani,sperando di non aver fatto troppo tardi e di poter rimediare al grosso sbaglio che avevo fatto.
 
Qualche istante dopo arrivammo alla chiesa e,dopo che tutti fummo scesi dal bus,mi precipitai davanti alle porte della cattedrale.
Le porte erano chiuse e dall’esterno si udiva la voce del parroco che diceva:
-Chi non è favorevole a questo matrimonio parli ora o taccia per sempre-.
Non potevo più attendere,era quello il momento di agire.
Spalancai le porte della chiesa ed entrai,con lo sguardo di tutti addosso.

-Io mi appello a questo matrimonio.-
 
 























------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ciao ciao ciao :)
Allora,ve lo aspettavate questo colpo di scena??
Dite la verità,ve lo aspettavate u.u
Bhè,ma dobbiamo ancora capire come va a finire perchè le sorprese non sono ancora finite ;)
Mentre scrivevo il capitolo mio padre mi tormentava chiedendomi se avevo il fidanzato e io ho detto,no,non ne ho uno,ne ho cinque e mio padre è rimasto tipo così .-.
Huahauahaauahau poi lui ha detto che doveva spezzare le gambe a tutti e cinque e io gli ho detto che è un pò difficile visto che stanno a Londra :')
Solo allora ha capito che mi riferivo ai 1D huahauahuahauaaua il mio papà gelosone!!
Poi vediamo un programma,16 anni e incinta e dice: Noemi,ma tu non mi farai diventare nonno a 42 anni,vero?? .-.
Cioè bah u.u la vecchiaia si fa sentire papà haahaahauahauahauah
Vabbè,ma adesso questo cosa c'entra con il capitolo?? Boh u.u
Mi è venuto in mente così ;)
VI DEVO DIRE UNA COSAAAAA ieri in piscina c'era un ragazzo ma quanto era bello :Q
Era la copia precisa di Zayn,tranne che per un piccolo particolare: nuotava come un delfino :')
Se riesco vi posto la foto così vi rifate un pò gli occhi ;)
Vabbè,smetto di dire cose inutili e superflue e vi lascio al capitolo
Grazie ancora per tutte quelle che mi seguono e recensiscono,love ya xx
Bacio <3
NemiZM

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** My fucking wedding day.....or not?!! ***


ALESSANDRA
 
Per tanto tempo avevo sognato,immaginato quel giorno,il mio giorno speciale.
Ma per me quello era un giorno come tutti gli altri,se non il più brutto,come il vestito che indossavo.
Era il solito abito bianco dell’ultimo minuto,molto semplice e senza neanche un briciolo di stile o un qualcosa che lo rendesse speciale.
Speciale per cosa poi??
Era il vestito adatto per quella situazione,non era speciale,perché quella situazione non era affatto speciale,tutt’altro.
Speravo che sarei arrivata all’altare nell’abito dei miei sogni, con un corpetto tempestato di diamanti e una gonna lunga e ampia con un lunghissimo strascico,il tutto coperto da un bellissimo velo ricamato.
E invece mi ritrovavo vestita con un banale abito lungo e stretto,senza neanche l’ombra di uno strascico, e un velo molto comune che mi copriva a stento le spalle.
I capelli inoltre erano lasciati sciolti,con qualche boccolo qua e la,e un piccolissimo fermaglio floreale che fissava bene il velo ai miei capelli.
E quella specie di composizione floreale avrebbe anche dovuto definirsi un bouquet??
Era solo un insieme di rose finte e inodori,che mi davano un certo senso di agonia.
No,non era proprio il matrimonio che desideravo…..
 
-Ahia!- gemetti per il dolore che,scausalmente,la vecchia sarta mi aveva procurato con un ago.
Stava dando gli ultimi ritocchi all’abito,sotto gli occhi osservatori di mia madre,mentre io ero in piedi su una specie di alzatina di fronte allo specchio,gia vestita e truccata e con quel bouquet tra le mani.
-Scusami Sandra.- si scusò la vecchia signora,sitemandosi bene gli occhiali sul naso.
Dopo qualche minuto ebbe finito e,dopo avermi aggiustato per bene il velo,uscì dalla camera,lasciandomi da sola con mia madre.
Lei mi si avvicinò e gli vennero le lacrime agli occhi nel vedermi vestita da sposa,anche se quel vestito poteva definirsi tutto,tranne che un abito da sposa.
-Mamma,ti prego non piangere. Ti si scioglie il mascara.- sbottai freddamente,roteando gli occhi.
Da quando aveva cacciato,insieme a mio padre,Niall di casa i rapporti tra di noi erano diventati insostenibili,e ci parlavamo di rado.
Non le avevo detto niente della mia gravidanza,sapendo come l’avrebbe presa: di sicuro mi avrebbe costretto ad abortire o a dare quel bambino in adozione,ed io non volevo.
In fin dei conti quel bambino sarebbe stata l’unica persona che mi avrebbe sempre ricordato il mio Niall,l’uomo che avrebbe dovuto aspettarmi all’altare quel giorno.
Speravo che nascesse bello e sano come il padre,con i suoi stessi occhi azzurri e i capelli chiari come i miei,anche se quello avrebbe significato veder gironzolare per casa un piccolo Horan,cosa che mi avrebbe procurato solo un’infinito dolore e tanta malinconia.
Perché mi avevano fatto questo??
Mia madre sapeva come mi sentissi senza Niall,sapeva che cosa ero stata capace di fare per colmare la sua assenza,eppure non sembrava  le importasse tanto di me visto che lo aveva allontanato nuovamente da me,senza pensare alle conseguenze che quel gesto avrebbe riscontrato su di me.
 
-Non fare sempre la scontrosa,almeno non oggi. Cerca di farti vedere sorridente e felice davanti agli ospiti.- disse lei,quasi come a rimproverarmi,ma a quel punto non ci vidi più.
-Dovrei cercare di farmi vedere felice e sorridente davanti agli ospiti?? Allora spiegami come faccio visto che l’unica persona che riusciva a rendermi felice è a kilometri di distanza da qui.- urlai,a denti stretti,e con un fuoco di rabbia che mi ardeva negli occhi.
-Ancora con questa storia?? Te lo devi togliere dalla testa,lo devi dimenticare,è pur sempre tuo cugino.- disse lei.
-Si,si ancora con questa storia. Hai visto quanto la sua distanza mi distrugesse,hai visto a che punto sono arrivata pur di non soffrire più,ma a te non importa niente di me e della mia felicità. A te importa soltanto di te stessa.- urlai,ancora più forte,ma non troppo da farmi sentire dal resto dei familiari che mi attendevano in salotto.
-E’ proprio per te che l’ho fatto. Non potevo continuare a vederti soffrire mentre lui era in giro in tour con la sua band e i suoi miliardi,dimenticandosi completamente di te e della sua famiglia.- anche lei alzò un tantino il tono di voce,ma non quanto il mio.
-Lui non si è mai dimenticato della sua famiglia,tantomeno di me. Lui mi ha sempre voluta bene,ha sempre pensato a me,mi ha anche proposto di andare via con lui,a Londra,e sai perché?? Perché lui mi ama e io amo lui.- dissi,marcando l’ultima frase in modo da darle fastidio.
E la cosa mi riuscì benissimo,visto che mi arrivò uno schiaffo in piena guancia,che mi fece voltare il viso di lato.
Mi massaggiai la parte dolorante e mi voltai di nuovo verso mia madre,la quale mi guardava in cagnesco.
-Tu ti sposerai con Ronny,ed io non voglio obiezioni.- disse,prima si uscire fuori dalla mia camera e chiudersi la porta alle spalle.
Rimasi sola,come il resto delle volte d’altronde.
Sola,con la sola compagnia di quell’orribile vestito e del bambino che cresceva nel mio grembo.
Mi voltai verso lo specchio e guardai la mia immagine riflessa,facendo una smorfia di disgusto: quella non ero io,non era l’Alessandra che non si faceva mai mettere i piedi in testa da nessuno e che faceva sempre di testa sua,non era l’Alessandra che avrebbe fatto di tutto pur di ottenere quel che voleva.
No,quella non ero io.
 
Mentre ero immersa nei miei pensieri e nell’immagine riflessa nello specchio,non mi resi conto che qualcuno era entrato in camera mia,chiudendosi la porta alle spalle.
Improvvisamente sentii due mani cingermi i fianchi,e sussultai per lo spavento.
Il rosso alle mie spalle rise,per la mia espressione impaurita,poi poggiò il mento sulla mia spalla.
-Ti ho fatto spaventare?? Ti chiedo scusa.- fece poi.
Io gli feci un sorriso estremamente finto,poi abbassai lo sguardo.
-Lo sposo non dovrebbe vedere la sposa prima del matrimonio.- gli dissi.
-Oh,io non credo a certe superstizioni,e tu lo dovresti sapere bene.- disse,sorridendo.
Io non risposi,rimasi a guardarmi i piedi e a contemplare quelle disgustose scarpe che mia madre mi aveva costretto a indossare.
-Sei bellissima vestita così.- fece poi Ronny,scostandomi il velo da una spalla.
Rimasi un’altra volta in silenzio,senza espressione sul volto o senza un minimo di rossore sulle guance per quel complimento. Impassibile.
-Sai,sono così felice che stai per diventare mia moglie. Finalmente potremmo stare insieme per sempre,potremmo svegliarci la mattina abbracciati,potremmo fare colazione insieme e…..si,anche mettere su famiglia.- disse,posando le mani sul mio ventre e massaggiandolo.
Perché nelle sue parole avevo colto della malvagità?? E perché al solo pensiero che sfiorasse il mio ventre mi si ribolliva il sangue dentro??
Lui non aveva il diritto di toccare il mio grembo,di toccare il mio bambino,il simbolo dell’amore tra me e Niall.
Lui non avrebbe mai dovuto sfiorarlo nemmeno con un dito,perché quel bambino che cresceva dentro di me era prezioso come un diamante,e come tale dovevo custodirlo a costo della mia vita.
Irritata da quel gesto lo scansai e mi allontanai da lui,che era rimasto a guardarsi davanti allo specchio.
Mi avvicinai alla finestra e osservai il cielo: era annuvolato,e non prometteva proprio buon tempo.
Un segno del destino forse?? No,solo la mia stupida mente.
Poi ripensai a ciò che avevo fatto pochi attimi prima: potevo permettere che Ronny non toccasse il mio bambino fin quando era dentro di me,ma una volta nato lo avrebbe toccato,preso tra le braccia,baciato,vestito,ed io non potevo impedirglielo.
Anche se non volevo che sfiorasse con un dito il mio bambino,mio e di Niall,era inevitabile,quindi mi rassegnai all’idea di proteggerlo da lui.
-Ti aspetto giu. Fai in fretta che gli ospiti sono gia arrivati e ci aspettano.- disse,prima di chiudersi la porta alle spalle e scendere di sotto,per recitare la parte dello sposo innamorato.
 
Ero davanti a quella grande porta che,una volta sorpassata,mi avrebbe portato all’altare e quindi alla fine ufficiale della mia felicità e libertà.
Mio padre mi prese sotto braccio,con lo sguardo chino,come se fosse in imbarazzo,e a piccoli passi ci avvicinammo all’altare.
Improvvisamente lui sospirò,poi alzò lo sguardo e puntò i suoi occhi su di me.
-Sandra,mi dispiace.- disse,in un sussurro.
-Non importa,quello schiaffo non è stato tanto doloroso.- dissi,facendogli un sorriso finto.
-Non per quello. Scusami per starti costringendo a fare questo passo.- disse,lasciandomi perplessa,ma non ebbi neanche il tempo di chiedere spiegazioni che mi ritrovai davanti all’altare,di fronte a Ronny e il parroco.
Mio padre mi schioccò un bacio sulla fronte,per poi andarsi a sedere vicino a mia madre,mentre io afferrai titubante la mano di Ronny e salii sull’altare.
Lui mi sorrideva,anche se,non sapendo neanche io il perché,mi sembrò uno di quei sorrisi finti che utilizzavo io in quegli ultimi giorni.
Perché al suo posto non poteva esserci Niall??
Mi voltai verso la porta dalla quale,pochi istanti prima,ero entrata,scortata da mio padre,ma sospirai amareggiata nel vedere che era chiusa.
Cosa mi aspettavo?? Che Niall entrasse in chiesa urlando “Fermate questo matrimonio”??
Ero proprio una stupida se ci speravo: lui in quel momento era a chilometri di distanza da me,e forse mi aveva anche gia dimenticato con una top model dalle gambe lunghissime e un corpo perfetto.
Sospirai un’ultima volta,poi mi voltai di nuovo verso Ronny,che continuava ad avere quel sorriso ebete sul volto.
In un certo senso ricambiai,poi abbassai lo sguardo.
Il prete iniziò a recitare la messa,mentre il coro parrocchiale faceva una melodia di sottofondo con l’organo.
Poi il prete pronunciò le comuni parole:
-Chi non è favorevole a questo matrimonio parli ora o taccia per sempre.-
E così un silenzio di tomba cadde in quella chiesa.
Mi voltai di nuovo verso la porta,con la speranza che qualcuno entrasse,salvandomi da quell’inferno,e con quel “qualcuno” intendevo il mio Niall.
Ma niente: ormai avevo perso le speranze.
Chiusi gli occhi e sospirai ma,prima che il prete potesse continuare,qualcuno fece irruzione in chiesa,urlando:
-Io mi appello a questo matrimonio.-
Subito riconobbi quella voce e,instintivamente,mi voltai verso la direzione del biondo che era appena entrato in chiesa.
Non potevo crederci: era li,il mio Niall era tornato,per me.
-Ale,tu non puoi sposare lui.- disse,indicando Ronny,poi continuò –non puoi sposarlo,sapendo di amarmi e di star aspettando un figlio da me.-
A quelle ultime parole si udì un boato,proveniente da tutta la chiesa,ma io non me ne resi conto: ero troppo intenta a fissare i meravigliosi occhi azzurri del mio Irlandese.
-Non puoi sposarlo,perché vorrei essere io a portarti all’altare e a dire “Lo voglio” al prete. Perché io ti amo,e non ti lascerei mai andare per nessuna ragione al mondo.- finì.
I miei occhi si inumidirono,sul mio viso spuntò un sorriso e,quasi come per magia,sentii di nuovo il mio cuore battere all’impazzata.
Senza dare conto a nessuno,buttai il bouquet per aria e mi buttai tra le braccia di Niall,abbracciandolo forte.
Lui mi strinse a se,poi mi prese per mano e iniziammo a correre fuori dalla chiesa,mentre mia madre e Ronny cercavano invano di fermarmi,urlando e correndoci dietro.
Giunti fuori dalla chiesa io e Niall ci fermammo,ci voltammo e facemmo una pernacchia a mia madre e Ronny,che ci avevano raggiunto fuori la chiesa,lasciandoli come due imbambolati.
Scoppiammo a ridere,nel vedere le loro facce,poi ricominciammo a correre,mentre le nostre dita si intrecciavano e i nostri occhi non smettevano di fissarsi.
Adesso ero felice,ma non sapevo che il mio incubo doveva ancora iniziare……..


























------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ciao a tutti :3
Come promesso ho pubblicato subitissimo il capitolo,contenti??
Spero di si :)
Comunque non uccidetemi per avervi lasciato sulle spine,ma nel prossimo capitolo viene il bello,o meglio il peggio (?)
Huauhauahuahauahaua non posso rivelarvi niente u.u
Meglio che me ne vado prima che riveli qualcosa,rompendo così la magia della suspance >.<
Bacio <3
NemiZM


Ps: ecco la foto del ragazzo che ho visto in piscina
Non è assolutamente lsaljdfsfkjhgrejlfd?? E non assomiglia tanto a Zayn??
Io trovo di si u.u
Il bello è che i suoi amici hanno notato che lo stavo guardando incessantemente e glielo hanno detto,così lui si è voltato e mi ha beccato con le mani nel sacco,mentre gli facevo la foto
Huhaahauahauahau che figuracce che faccio :')
Ma figuracce a fin di bene almeno u.u
Vabbè,io vado. Notteeeeeeeee <3
Tra un pò è il compleanno del mio Payne,so happy!! :)

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Fear.... ***


NIALL

Correvamo,correvamo,tenendoci per mano e senza mai fermarci,fin quando non arrivammo nel nostro posto preferito,il nostro covo segreto,la fattoria.
Appena entrati mi voltai per vedere se avessimo seminato mia zia e Ronny e,dopo essermene accertato,mi piegai in due su me stesso,poggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.
Ale invece rimase in piedi,con il fiatone,e appena vide in che condizioni ero scoppiò a ridere.
Fui attirato dalla sua risata angelica e mi voltai verso di lei,facendole la linguaccia,e lei ricambiò con una smorfia.
Risi,poi mi alzai e le presi il viso tra le mani,baciandola dolcemente.
Dio,quanto mi erano mancate le sue labbra,così soffici e carnose,e in quel momento così deliziose per via del lucidalabbra alla fragola che indossava.
-Lucidalabbra alla fragola??- chiesi a fior di labbra,sorridendo.
-Si,non ti piace??- chiese lei,alzando un sopracciglio.
Le sorrisi nuovamente,poi le morsi il labbro inferiore.
-Scherzi?? Amo il tuo lucidalabbra alla fragola.- dissi,poi la presi in braccio,nonostante le varie difficoltà per via dell’abito che era tremendamente stretto,e la poggiai delicatamente su un cumolo di paglia,affiancandola e distendendoci,l’uno nelle braccia dell’altra.
Ci staccammo un minuto,solo per riprendere fiato,ed io le sorrisi.
Lei ricambiò,con il sorriso più bello che io avessi mai visto e con quella luce negli occhi che da molto non vedevo.
Si morse il labbro,poi mi carezzò piano la guancia e si avvicinò al mio viso,lasciandomi un semplice bacio a stampo sulle labbra.
Mi distesi al suo fianco,stringendola tra le mie braccia,e lasciandole un bacio tra i capelli.
-Ormai avevo perso le speranze.- sussurrò lei,stringendosi di più al mio petto,come per assicurarsi che fosse tutto vero,e non un sogno.
-Devi sempre aspettarti l’inaspettato da me.- le risposi,stringendola a mia volta tra le mie braccia.
-Adesso lo so.- rispose sorridendomi,per poi stamparmi un bacio sul naso,facendomi ridere.
-Questo abito ti rende…..sexy.- le dissi,guardandola maliziosamente.
-Solo questo abito??- fece lei,facendo labbruccio,fingendosi offesa.
-No,tu sei tutta sexy.- le dissi,per poi baciarla con foga.
Non volevo più staccarmi da lei,non ci riuscivo,era più forte di me.
Ma dovevo parlarle,e come facevo se le mie labbra intanto erano appiccicate alle sue??
 
-Perché mi hai chiesto di dimenticarti??- mi anticipò lei,prendendo parola.
-Credevo che la nostra storia fosse impossibile,che sarebbe stato meglio per entrambi se mi avessi dimenticato,e viceversa.- spiegai.
-E cosa ti ha fatto cambiare idea??- chiese lei,iniziando a giocare con un mio capello ribelle.
-Questa.- risposi,prendendo la lettera dei miei genitori dalla tasca e porgendogliela.
Lei mi guardò stupita,ma soprattutto perplessa.
-Leggila.- la spronai,e lei non se lo fece ripetere una seconda volta.
Prese la lettera tra le mani,e iniziò a leggere,mentre io la osservavo in tutta la sua bellezza.
Vidi la sua fronte corrugarsi,poi i suoi occhi sgranarsi in sorpresa,e infine soffermarsi su una frase.
Alzò il viso e mi fissò perplessa.
-Crescete il mio piccolo Niall come se fosse il vostro??- ripetè le parole della lettera,guardandomi perplessa.
Annuii,poi le feci cenno di continuare a leggere,e lei ubbidì,mentre io le carezzavo piano una mano.
Appena finì di leggere mi guardò perplessa,come se non avesse capito.
-Niall,cosa….cosa significa??- chiese balbettando.
Io sospirai,poi le carezzai le braccia.
-Significa che quelli che consideravo i miei genitori in realtà non lo sono,che quella che consideravo la mia famiglia non lo è,e che mi hanno mentito per 19 anni.- dissi tranquillamente,senza un filo di rabbia nella voce.
-E quindi??- chiese lei,ancora più perplessa.
-Quindi colei che pensavo fosse mia cugina non lo è,ma è la ragazza che amo.- dissi,sorridendole dolcemente.
Lei parve capire e mi sorrise,poi mi si fiondò al collo e mi abbracciò forte,stringendomi sempre di più a se.
Poi allentò la presa e insinuò il viso nell’incavo del mio collo.
-Mi dispiace.- sussurrò,lasciandomi un languido bacio sul collo.
-A me no.- risposi tranquillamente,e sapevo che era vero.
Lei alzò il viso e mi guardò perplessa.
-Almeno adesso sono sicuro che potremmo stare insieme,senza che niente o nessuno ci ostacoli.- spiegai,spostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Lei sorrise,poi si avvicinò piano a me e baciò dolcemente le mie labbra,assaporando a pieno quel bacio.
Sorrisi nel bacio,poi la presi per i fianchi e approfondii il bacio,facendo provocare in me brividi di piacere al contatto delle nostre lingue.
Ma dovevo ancora accettarmi di una cosa,la più importante.
Anche se di malavoglia mi staccai dal bacio e la guardai fissa negli occhi.
Lei ricambiò lo sguardo,concentrandosi su di me e aspettando che proferissi parola.
Presi un bel respiro,poi iniziai a parlare.
-Per la storia del bambino,invece…- dissi,ma,non sapendo come continuare,mi fermai.
Lei forse capì quello che volevo dire e mi sorrise.
-Sarai un ottimo padre.- disse infine,carezzandomi una guancia.
-Vuoi dire che non hai abortito??- chiesi sorpreso,ma soprattutto felice per quella notizia.
-Certo che no. Avrei preferito avere in giro per casa un piccolo Horan invece che vivere per sempre con un figlio sulla coscienza.- disse.
Sorrisi nell’udire quelle parole,poi la presi per i fianchi,facendola sedere su di me e la baciai nuovamente,con ancora più passione di prima.
Adesso avremmo vissuto per sempre insieme,noi tre: io,la mia Ale e il nostro bambino.
Niente o nessuno ci avrebbe più separato o ci avrebbe vietato di amarci,ma ero ancora all’oscuro di ciò che sarebbe successo.
 
Eravamo ancora uniti in quel bacio,che pian piano diventava sempre più passionale,spingendoci oltre.
Ale aveva preso il controllo della situazione: stava per sfilarmi la maglietta,quando un rumore alle nostre spalle ci distrasse.
Ci voltammo e notammo che la porta era chiusa: strano,l’avevamo lasciata aperta e non c’era neanche l’ombra di un po’ di vento.
Mi alzai per andarla ad aprire,ma trovai una bella sorpresa: era chiusa a chiave dall’esterno.
-Cazzo.– dissi a denti stretti.
-Cosa succede??- chiese Ale,avvicinandosi a me e poggiandomi una mano sulla spalla.
-E’ chiusa a chiave.- risposi,cercando invano di aprire la porta.
-Cosa??- chiese lei incredula,poi si accertò della veridicità della mia frase e iniziò a preoccuparsi.
Sapevo che soffriva di claustrofobia,e che dunque quella situazione non era delle migliori.
Iniziò a sferrare calci e pugni alla porta,cercando di aprirla,ma niente,non si muoveva di un centimetro.
-C’è qualcuno li fuori??- urlai,in preda al panico.
Dall’esterno non percepii nessuna risposta,se non una risata,ma non una di quelle risate allegre e spontanee,bensì una risata……..malvagia.
-Chi sei??- urlai,poggiando l’orecchio alla porta per sentire meglio.
-Il tuo peggior incubo.- rispose qualcuno da dietro la porta,ma,nonostante avesse una voce familiare,non riuscii a capire chi fosse.
-Ronny??- disse perplessa Ale,facendomi voltare verso di lei,con gli occhi spalancati.
-Perspicace,Sandra.- rispose lui,sarcastico.
-Ronny,facci uscire.- urlai,dando un altro pugno alla porta.
-E se non volessi??- fece lui,con quella sua vocina riluttante.
Volevo controbattere,ma non sapevo come: eravamo rinchiusi in quella fattoria,non c’era campo e quindi non potevo chiedere aiuto.
Sospirai e chiusi gli occhi.
-Cosa vuoi da noi??- chiese Ale,e percepii la paura nella sua voce.
-Cosa voglio?? Bhè,fatemi pensare. Mi avete fatto fare la figura dell’imbecille davanti a tutta la mia famiglia,mi hai lasciato sull’altare come un imbambolato e mi hai tradito con quello li. No,non voglio nulla da voi.- disse,ma sapevo che non era vero ciò che diceva.
Sapevo che voleva qualcosa,e forse avevo anche capito cosa.
-Allora lasciaci uscire.- urlò Ale,sferrando un pugno alla porta.
Dall’altra parte Ronny rise nuovamente,una risata sarcastica.
-Allora sei proprio stupida. Non penserai davvero che vi lasci andare via così. No,mia cara Sandra,no. Io voglio la mia vendetta.- disse,marcando l’ultima parola e facendomi rabbrividire.
Cosa intendeva con vendetta??
-Ronny,te lo chiedo per favore,facci uscire.- dissi,con tono più pacato,cercando di persuaderlo.
-Oh,ma voi uscirete da qui Niall.- disse lui –ma in una tomba.-
Il mio cuore perse un battito,non capivo più nulla,sentivo soltanto il mio respiro farsi irregolare e la paura prendere completamente il sopravvento sul mio corpo.
Quelle erano proprio le parole che non avrei mai voluto sentire.
Ale si voltò verso di me,facendo trasparire il terrore dal suo viso.
Mi voltai,rivolgendole uno sguardo rassicurante,anche se io ero il primo che non mi sentivo per niente al sicuro.
-Ronny,te lo chiedo un’altra volta. Fai almeno uscire Alessandra.- dissi,sospirando.
-No.- urlò Ale,prendendomi per un braccio –non ti lascio morire qui.- disse infine,guardandomi sconvolta.
Io le posai un dito sulle labbra e le sorrisi.
-Io non la voglio più. Mi ha tradito e mi ha fatto fare la figura dell’imbecille davanti a tutti. E’ una troia,e deve morire.- disse Ronny,con tono sprezzante.
Sospirai nuovamente e chiusi gli occhi.
-Fallo per mio figlio.- dissi infine.
-Oh,che cosa commuovente. Bene,significa che ne ucciderò tre in un colpo solo.- disse Ronny,con tono ancora più crudele.
-Ronny.- lo chiamai,cercando di farlo ragionare,ma lui non rispondeva.
-Ronny?!- lo chiamai nuovamente,ma niente.
Sentii improvvisamente una puzza di bruciato e capii cosa stava per accadere solo quando sentii Ale urlare.
Mi voltai verso di lei e vidi una parete della fattoria incendiarsi,mentre il fuoco continuava ad espandersi per tutte e quattro le pareti.
-Cazzo.- dissi a denti stretti,poi sbattei nuovamente i pugni alla porta.
-Ronny.- urlai con tutto il fiato che avevo in corpo.
Dall’altra parte della porta sentii soltanto un’altra risata malefica.
-Divertitevi insieme all’inferno.- furono le sue ultime parole,poi non sentii più nulla.
-Niall,cosa facciamo??- mi voltai verso Ale,notando che stava piangendo disperata e trovava un modo per uscire.
Deglutii,poi mi guardai intorno,in cerca di una via d’uscita,quando vidi il buco sul tetto della fattoria.
-Ale,dobbiamo uscire da li,è l’unico modo.- dissi,stringendole la mano per rassicurarla.
-Da li?? Come facciamo ad arrivarci??- chiese lei,tra le lacrime,continuando a singhiozzare.
-Ti fidi di me??- le chiesi,carezzandole una guancia.
Dovevo sapere che si fidava di me,altrimenti non avrei potuto aiutarla.
Dopo qualche secondo di silenzio lei fece cenno di si con la testa.
Le sorrisi,poi le lasciai un lungo bacio sulla fronte e,dopo averla presa per mano,corsi verso la scaletta che avrebbe portato al pianerottolo di sopra della fattoria.
Salimmo,anche se lei aveva qualche difficoltà a causa del vestito,ma riuscimmo a salire.
Afferrai la scaletta e la portai su,così da poter salire fino al tetto.
Posizionai per bene la scaletta e salii il primo gradino,poi porsi la mano ad Ale,incitandola a seguirmi.
Lei deglutì,poi,anche se titubante,afferrò la mia mano,ma un istante dopo il pavimento sotto ai suoi piedi cadde,facendola sospendere in aria,mentre si reggeva alla mia mano.
-AH! NIALL AIUTAMI.- urlò,in preda al panico.
-Tranquilla,ti aiuto io.- dissi cercando di scendere dalla scaletta per aiutarla,ma proprio in quel momento un pezzo del tetto cedette,cadendole addosso.
-ALESSANDRA.- urlai,poi saltai dalla scaletta e mi avvicinai a lei.
La presi per il braccio,facendola risalire sul pianerottolo,e solo in quel momento notai che aveva gli occhi chiusi e non si muoveva.
Non sapevo cosa fare: non c’era in ballo solo la mia vita e quella di Ale,ma anche di nostro figlio.
Poggiai la testa sul suo petto e,quando sentii il suo cuore battere,tirai un sospiro di sollievo,poi la  caricai sulle mie spalle e,un passo alla volta,salii sulla scala,per raggiungere il tetto.
Mentre salivo un altro pezzo del tetto cadde,ma fortunatamente non ci colpì.
Finalmente arrivai in cima e distesi Ale sul tetto: non aveva ancora ripreso conoscenza e aveva una ferita sulla fronte,da cui fuoriusciva molto sangue.
-Non ti preoccupare amore mio,vi salverò.- le sussurrai,tenendole il viso tra le mani e schioccandole un bacio sulla fronte,anche essendo consapevole che non poteva sentirmi visto che era svenuta.
Guardai per un momento la fattoria sotto ai nostri piedi: i nostri ricordi,la nostra infanzia,tutto spazzato via da un bastardo.
Mi guardai intorno,cercando di scorgere la figura di Ronny,ma non lo vidi.
“Che vigliacco” pensai,ma proprio in quel momento vidi che le fiamme avevano raggiunto anche il tetto,e fui preso nuovamente dal panico.
Guardai sotto: era troppo alto,non potevo saltare o mi sarei rotto in mille pezzi.
Mi guardai intorno,in cerca di una soluzione,mentre i miei occhi piano si appannavano.
Vidi in lontananza una figura rossa,non di forma umana,avvicinarsi,e sentii una specie di sirena: i vigili del fuoco.
Eravamo salvi,ci avrebbero salvati.
-Qui,siamo qui.- urlai,sventolando la mano per farmi notare.
Due pompieri uscirono dal camioncino con una pompa in mano e iniziarono a spegnere le fiamme,mentre il camioncino si avvicinava alla fattoria e un altro pompiere,sulle autoscale,si avvicinava a noi per aiutarci.
Vidi che,notando le condizioni di Ale,l’aveva presa,portandola giu,ma non ricordo più niente.
Chiusi gli occhi,che bramavano riposo,e da allora in poi il buio.
 
 





























---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ciao a tutti :3
Prima di tutto.........scusatemi scusatemi scusatemi >.<
Lo so,questo capitolo è arrivato un pò troppo tardi,ma avevo una buona ragione: ho scirtto una nuova OS e mi farebbe davvero piacere se la leggeste :)
Questo è il link:  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1237660&i=1
Poi volevo chiedervi scusa per il finale di questo capitolo,volevo tenervi sulle spine ;)
E poi l'ultimo scusa perchè devo comunicarvi che il prossimo capitolo sarà l'ultimo
Non mi odiate >.<
Ma ho una buona notizia :)
Sono gia all'opera di una nuova FF e non vedo l'ora di cominciare a scriverla
Nonostante ciò,però,mi mancherà questa FF e voi :'(
Ma sono sicura,anzi lo spero,che continuerete a seguirmi :')
Adesso mi levo dai piedi e vi lascio leggere in pace
Bacio <3
NemiZM

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Epilogo ***


 ALESSANDRA

Avevo un terribile mal di testa e non mi sentivo più le gambe.
Inoltre ogni muscolo del mio corpo sembrava indolenzito e sentivo un calore sempre crescente.
Portai le mani alle tempie,per alleviare il dolore,ma le mie dita sfiorarono un tessuto,poggiato su tutta la superficie della mia nuca.
Subito aprii gli occhi,trovandomi in un letto d’ospedale,in una stanza che non era mia,con un camice che non era il mio.
Bhè,non mi stava poi tanto male d’altronde!!
I miei occhi poi si puntarono sulla testolina bionda poggiata sulle mie gambe,che mi dava peso,senza però disturbarmi.
Sorrisi nel vedere Niall addormentato al mio fianco: dopo che Ronny aveva appiccato il fuoco l’unica cosa che ricordavo era che il tetto era ceduto e un pezzo mi era finito addosso.
Poi non ricordavo più nulla.
Sicuramente se ero viva lo dovevo a Niall,e il fatto che stesse dormendo al mio fianco confermava il fatto che aveva passato tutta la notte vicino a me.
Ma quanto avevo dormito??
Forse ore,giorni,o addirittura settimane visto che mi sentivo estremamente energetica e attiva.
Sorrisi nuovamente,poi poggiai piano la mia mano tra i capelli di Niall,carezzandoli leggermente.
Lui parve essere disturbato da quel gesto,infatti scosse la testa,ma io continuai lo stesso,beando le mie dita della morbidezza dei suoi capelli.
Improvvisamente si voltò verso di me,con ancora gli occhi chiusi,e solo dopo un’altra carezza tra i capelli,si decise a socchiuderli.
Li schiuse leggermente,puntando gli occhi su di me,poi parve riaddormentarsi,ma dopo un istante sgranò gli occhi e si alzò di scatto.
-Ale?!- disse stupito.
Sorrisi e annuii. Solo allora notai che aveva un cerotto sulla fronte e un braccio ingessato.
Posai un dito su quel cerotto,e lui gemette dal dolore,così lo ritrassi.
-Scusa…- sussurrai,ma lui parve non avermi sentito.
-Sei sveglia??- chiese,più stupito di prima.
Io feci una faccia strana,poi lo guardai attentamente.
-Bhè,non credo di soffrire di sonnambulismo,e non credo che,anche se ne soffrissi,parlerei o penserei,o ti risponderei nel sonno. Quindi si,credo di essere sveglia.- dissi,concludendo il discorso con un sorriso.
Lui parve essere fuori dal mondo,distratto mentre mi guardava,poi improvvisamente vidi una lacrima rigargli il viso e lui si fiondò su di me,stringendomi tra le sue braccia.
Poggiai il viso nell’incavo del suo collo,aspirandone a pieni polmoni il profumo,e sorrisi inevitabilmente.
-Finalmente ti sei svegliata. Credevo che non ce l’avresti fatta,che questa volta ti avrei persa per sempre,che non ti saresti più svegliata.- disse con la voce spezzata dai singhiozzi.
-Non ti libererai così facilmente di me,Niall.- dissi,per sdrammatizzare.
Lo sentii abbozzare una risata,poi si staccò dall’abbraccio e mi posò un bacio sulla fronte.
Chiusi gli occhi e poggiai le braccia dietro al suo collo,stringendolo a me e facendo aderire le nostre fronti.
-Quanto ho dormito??- chiesi poi,aprendo entrambi gli occhi.
-Una settimana,2 ore,39 minuti e 10 secondi.- rispose sorridendo,facendomi ridere.
-Hai contato addirittura i secondi??- chiesi,e lui si unì alla mia risata.
-Così mi ricorderò esattamente quanto tempo dobbiamo recuperare.- rispose poi.
Sorrisi automaticamente,poi piano poggiai le mie labbra sulle sue,baciandolo dolcemente e assaporando le sue labbra.
Era passata solamente una settimana,eppure mi sembravano secoli che non baciavo le sue labbra e non me ne appropriavo.
Ogni qual volta che ci scambiavamo un bacio sentivo una forte emozione,sempre maggiore e nuova,come se ogni volta fosse la prima.
E adesso che sapevo che nulla più ci avrebbe vietato di stare insieme,quel bacio sembrava ancora più bello,se non fosse per un particolare…..
-Niall?!- esclamai,poggiando le mani sul suo petto e staccandoci dal bacio,guardandolo attentamente negli occhi.
Lui mi guardò perplesso,poi mi passò una mano tra i capelli scoperti dalla fasciatura.
-Cosa succede??- chiese poi,dolcemente come suo solito.
Le parole mi si bloccarono in gola,e il solo pensiero di una risposta negativa alla mia domanda mi uccideva.
Presi un respiro profondo,poi finalmente parlai,tremando e balbettando.
-I..il bambino….st….sta bene??- chiesi titubante,guardando attentamente negli occhi Niall,in cerca di una risposta.
Lui non espresse nessuna emozione,era come impassibile,poi sorrise e mi massaggiò piano la guancia,facendomi fare un sospiro di sollievo.
-Sta benissimo. Non ha recato alcun danno e cresce sano nel tuo grembo.- rispose sorridendo sornione,per poi darmi un altro bacio sulla fronte.
Fui sollevata da quella notizia,ma non del tutto….
-E…Ronny??- chiesi,abbassando lo sguardo e divenendo improvvisamente cupa,triste.
Niall sospirò,poi mi poggiò un dito sotto il mento,facendomi alzare lo sguardo e sorridendomi teneramente.
-Non dovremo più avere paura di lui. La polizia lo ha rintracciato ed è stato arrestato. Non ci darà più fastidio,te lo prometto.- disse.
Soltanto allora mi sentii davvero risollevata e felice,con la mia famiglia accanto.
Sorrisi,poi presi il suo viso tra le mani e lo baciai nuovamente.
Lui sorrise nel bacio e,dopo avermi morso le labbra,si staccò e si sedette su una poltrona,tenendomi stretta la mano nella sua.
Tanti pensieri vagavano nella mia mente in quel momento: Niall,il suo bellissimo sorriso,lui,il nostro bambino,la nostra famiglia,la nostra nuova vita che sarebbe cambiata di sicuro.
Sentivo che tutti quei cambiamenti avrebbero potuto stressarmi e sarei potuta andare nel panico,ma con Niall al mio fianco tutto sarebbe stato più semplice,ne ero sicura.
-E adesso?? Cosa faremo??- chiesi,anche se non sapevo bene il motivo,sapevo soltanto che avevo bisogno di chiederglielo e di sapere la sua risposta.
Niall inizialmente sembrò quasi perplesso,poi sul suo volto s’impresse un’espressione neutra,impassibile.
Il mio cuore iniziava a battere all’impazzata,impaziente,poi parve perdere un battito appena Niall schiuse la bocca il necessario per far uscire l’attesa risposta.
-Sposami.-
 
 




Qualche mese dopo
 

Erano passati ormai molti mesi dalla proposta di matrimonio di Niall,e finalmente quel fatidico giorno era arrivato.
Durante quei mesi Niall fu occupato nel suo tour mondiale,per questo avevamo deciso di sposarci alla fine del tour,prima della nascita del nostro bambino.
Non sapevamo quale fosse il sesso,poiché volevamo fosse una sorpresa,ma presto lo avremo saputo visto che eravamo agli sgoccioli.
Ogni giorno il mio pancione cresceva sempre di più,eliminando dai miei ricordi il mio fisico minuto,e per questo avevo dovuto apportare innumerevoli volte delle modifiche al mio vestito da sposa,affinché fosse perfetto.
Era proprio come lo sognavo io: un corpetto non molto stretto,per via del pancione,tempestato di Swarovski,una gonna lunga e ampia e uno strascico che sarebbe stato portato dai miei cuginetti.
Il velo era semplice,e ricadeva lungo sulle mie spalle,mentre i miei capelli erano stati lasciati per metà sciolti e boccolosi,mentre due ciocche erano state raccolte in una favolosa acconciatura,tenuta bene da un fermaglio regalatomi dalla mia adorata nonnina.
Il tutto era reso più bello dal mio pancione,in bella vista,che racchiudeva la mia bambina.
Si,perché ero convinta che fosse una bambina,la mia bambina.
Anche se Niall insisteva che sarebbe stato un maschietto e lo avremmo chiamato Jacob.
Era per quel motivo che avevamo delle inutili discussioni,ma che subito si risolvevano con un dolce bacio e qualche abbraccio.
Eravamo felici più che mai,ma c’era qualcosa che ancora non ci permetteva di essere completamente felici….
Da quando mi ero rifiutata di sposare Ronny non avevo più sentito i miei genitori,e loro mi avevano quasi rinnegata,dicendomi che non volevano una figlia così.
Che poi continuavo a chiedermi,così come??
Disposta a tutto pur di vivere felice insieme alla persona che amava??
Non avrei permesso loro di decidere della mia vita come avevano fatto in quegli anni,soprattutto se non commettevo nessuno sbaglio o peccato.
Avevamo scoperto che Niall non era davvero mio cugino,e che quindi non eravamo consanguinei,quindi non c’erano problemi per noi,come anche per i miei zii.
D’altro canto Niall non aveva voluto sapere niente dei suoi genitori biologici,poiché considerava “genitori” coloro che lo avevano allevato e amato fino a quel momento,non coloro che lo avevano messo al mondo e poi abbandonato.
Aveva soltanto scoperto di aver avuto un fratello gemello,ma purtroppo questo fu abortito spontaneamente,e quindi non nacque mai.
Lui non ne voleva sapere niente,voleva continuare a vivere come se niente fosse,e di sicuro non sarei stata io ad imporgli un problema inesistente.
 
Mi ritrovai davanti la porta di quella chiesa,per la seconda volta.
Ero vestita da sposa,per la seconda volta.
Mi sarei sposata,per la seconda volta.
Ma quello sarebbe stato il mio vero ed unico matrimonio,ne ero sicura.
Avrei solcato quella porta a testa alta,con un sorriso stampato in faccia e il mio cuore che sprizzava di gioia mentre,a passo lento,avrei raggiunto colui che sarebbe diventato mio marito,l’uomo che amavo e avrei sempre amato.
Eppure c’era qualcosa che mi mancava quel giorno…..
Mio zio Bob si era offerto di accompagnarmi all’altare,dopo che mio padre aveva rifiutato con un secco “no”,eppure volevo che fosse lui ad accompagnarmi all’altare nel mio giorno speciale,a starmi vicino in quel momento,a rassicurarmi che sarebbe andato tutto bene e a darmi un bacio sulla fronte prima di lasciarmi nelle mani del mio futuro marito.
Ma lui non c’era,non era voluto venire ed io non potevo annullare le mie nozze da favola a causa sua e del suo orgoglio.
Sentii un leggero venticello scompigliarmi i capelli,tenuti ben saldi sotto il velo,e una voce calda e familiare alle mie spalle mi fece sobbalzare.
-Posso avere l’onore di accompagnare mia figlia all’altare??- disse quella voce,prima che potessi girarmi e capire a chi appartenesse.
Di fronte a me c’era mio padre,l’uomo più importante della mia vita,vestito a festa e con un enorme sorriso sul volto.
Una lacrima mi rigò il viso,senza però rovinare il trucco da cerimonia,e in un secondo mi ritrovai stretta tra le braccia di mio padre.
-Papà..- sussurrai solamente,e lui sospirò,per poi sciogliere l’abbraccio e sorridermi.
-Sei bellissima,Sandra. Sei una sposa fantastica,e sarai sicuramente una fantastica moglie e una fantastica mamma.- disse,poggiando delicatamente la mano sul mio pancione.
La mia bambina,al contatto caldo con la mano di mio padre,scalciò,facendoci ridere.
Guardai attentamente negli occhi mio padre,notando che erano umidi,e nascondevano anche un po’ di orgoglio.
Poggiai una mano sulla sua guancia rugosa a causa della barba,e la massaggiai,per poi sorridergli debolmente.
-La mamma sarà d’accordo??- chiesi poi,riferendomi alla sua precedente domanda.
-Non m’importa. Io devo esserci nel giorno più importante della mia bambina.- disse.
Sorrisi nuovamente e lo abbracciai forte forte,poi lui mi prese sotto braccio e insieme ci avvicinammo alla porta d’entrata della chiesa.
Subito partì la marcia nuziale e,a passo lento,io e mio padre c’incamminammo verso l’altare,con un enorme sorriso sul volto.
Adesso si che ero davvero felice!
-Spero che sia la volta buona.- sussurrò mio padre all’orecchio,facendomi ridere sotto i baffi.
-Lo sarà papà,ne sono più che certa.- dissi,e notai di essere gia arrivata all’altare.
Mio padre mi sorrise un’ultima volta,poi mi posò un bacio sulla fronte e si andò a sedere al fianco di mia zia.
Mi voltai verso Niall,e subito i miei occhi si illuminarono nel vederlo così bello e pronto soltanto per me.
Timidamente afferrai la sua mano e salii sull’altare,tenendo strette le sue mani nelle mie.
La funzione iniziò,ma io ero troppo intenta a perdermi negli occhi del mio futuro marito per prestare attenzione a ciò che succedeva intorno a noi.
Cosa potevo desiderare di più??
Avevo un quasi-marito stupendo e che amavo con tutta me stessa,un bambino in arrivo e la mia famiglia al mio fianco.
Tutto era perfetto.
Improvvisamente la voce del prete mi distolse dai miei pensieri,facendomi tornare alla realtà.
-Vuoi tu,Niall James Horan, prendere come tua legittima sposa la qui presenta Alessandra Horan, per amarla,onorarla e rispettarla,in salute e in malattia,in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi??-
Un secondo di silenzio,che subito fu colmato dalla calda voce di Niall.
-Si,lo voglio.-
Ci scambiammo un sorriso,poi mi riconcentrai sulla domanda del prete,cercando di non scoppiare a piangere per l’emozione.
-E vuoi tu ,Alessandra Horan,prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Niall James Horan, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi??-
Un secondo di silenzio,un altro ancora,un altro….
Niall mi guardava perplesso,in cerca di una risposta: le sue mani sudavano fredde e se avrebbe potuto mi avrebbe ucciso volentieri.
Decisi che lo avevo fatto penare abbastanza,quindi mi decisi a rispondere,con un sorriso beffardo in viso.
-Si,lo voglio cazzo.-
-Signorina.- mi rimproverò il prete,per la parolaccia che avevo appena pronunciato,facendomi diventare rossa come un pomodoro e facendo scoppiare a ridere tutti i presenti.
Abbassai lo sguardo,sentendo le guance andare a fuoco.
-Per il potere conferitomi dalla Chiesa vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa!- furono le ultime parole del prete.
Alzai di scatto il viso,incontrando quello di Niall e sorrisi senza accorgermene,prima di poggiare le mie labbra sulle sue e incastrarle in un dolce bacio,il primo da marito e moglie.
Ci staccammo e inevitabilmente ci sorridemmo a vicenda,mentre tutti i presenti applaudivano e qualcuno si faceva scappare una lacrima.
Mano nella mano ci avviammo fuori dalla chiesa,e venimmo investiti da una miriade di chicchi di riso e confetti e le urla felici e i fischi degli invitati.
Finalmente eravamo marito e moglie,finalmente avremmo iniziato una nuova vita insieme,io,lui e il nostro bambino.
Approposito del bambino…..
-Emh,Niall.- richiamai l’attenzione di mio marito,che era intento ad afferrare un confetto caduto sul suo abito da cerimonia e mandarlo giu in un boccone.
-Mmh.- mugugnò solamente,come risposta.
-Devo dirti una cosa.- dissi,sfoderando uno dei miei migliori sorrisi.
-Non puoi dirmela dopo,amore?? Sai avrei un certo languorino.- si lamentò lui,massaggiandosi la pancia.
-Ma dopo sarà troppo tardi.- dissi,voltandomi verso di lui.
Lui sgranò gli occhi e quasi non si strozzò con un pezzo di confetto.
Si voltò verso di me,e subito puntò gli occhi ai piedi del mio vestito: era leggermente bagnato,e ciò poteva significare una sola cosa.
-PISTAAAA. BAMBINO IN ARRIVO.- urlò Niall,prendendomi per un braccio e trascinandomi dentro la limousine,diretti verso l’ospedale,mentre io ridevo come una pazza.
 
E fu così che nacque la nostra piccola Emma.
Eh si,avevo vinto la scommessa,e adesso Niall mi doveva una cena fuori.
Era stato un parto molto lungo e travagliato,ma non a causa della bambina,ma per Niall,che non era stato zitto nemmeno per un minuto chiedendomi se avessi fame,se avessi voglia di giocare a carte o fare una foto.
Finalmente però la nostra piccola nacque,facendo rimanere senza parole il suo papà,che aveva le lacrime agli occhi nel prenderla in braccio.
Era nata esattamente alle 14.02 e pesava 3 chili e 100 grammi.
Era un batuffolino,con due guanciotte rosee e gli occhioni azzurri.
Era inutile dire che fu l’orgoglio di entrambi,sia mio sia di Niall.
Crebbe sempre bella e sana,era molto intelligente ed iperattiva,e si interessava a qualunque cosa che comprendesse l’arte e la musica.
Era la copia identica di suo padre,ed era anche la sua “cocca”.
Intanto la carriera di Niall continuò,e i One Direction si posizionarono al primo posto tra le band più amate al mondo.
Io avevo concluso gli studi e avevo iniziato a praticare la professione di avvocato.
Con i miei genitori ormai era tutto apposto: con mia madre avevo risolto e adesso lei era pazzamente innamorata della sua nipotina,al punto che la viziava comprandole vestitini di ogni genere.
Niall rimase sempre molto legato alla sua famiglia,anzi anche forse di più dopo aver saputo la verità.
Che dire?? La mia era proprio una vita perfetta,piena di alti e bassi,ma pur sempre perfetta.
Ero circondata da persone a me care e che amavo con tutto il cuore e che sapevo ci sarebbero sempre state per me.
Io e Niall avevamo superato molti ostacoli,dalla lontananza all’amore impossibile,da Ronny alla storia dell’adozione,e tutto sempre con un sorriso stampato in faccia.
Ci amavamo ogni giorno come il primo ed eravamo sicuri che questo non sarebbe cambiato facilmente.
Era il caso di dire che il nostro era un amore stravagante,come noi del resto!


























-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ciao a tutti :3
Vi chiedo umilmente perdono,scusate scusate scusate >.<
1.Perchè ho pubblicato tardissimo facendovi rimanere sulle spine
2.Per aver gia concluso la storia
Non potete immaginare quanto mi dispiaccia,ma era arrivato il momento di mettere fine anche a questa storia :')
Ah,mi sebrava ieri che avevo iniziato a scriverla e adesso mi ritrovo a scrivere l'epilogo.....
Vi devo mille grazie,davvero grazie,grazie e mille volte grazie
Senza di voi forse non avrei neanche continuato questa storia,grazie davvero
Grazie a tutti coloro che mi hanno seguito,a tutti coloro che hanno recensito,coloro che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate,grazie alla protagonista della mia storia, SandraHazza98,e alla mia gossip directioner,Larryx,e un gigantesco ringraziamento a tutti voi.
E poi vedere che una delle mie FF è addirittura tra le storie più popolari mi ha riempito il cuore di gioia :3
Sono felice che con la mia storia abbia almeno un pò stuzzicato la vostra curiosità al punto di leggerla fino alla fine.
Come al solito vi ricordo che,se volete continuare a seguirmi,ci sono qui le mie FF e OS:
I CAN'T LOVE YOU MORE THAN THIS:  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1126917&i=1
WHY CAN'T YOU BE JUST A FRIEND??:  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1128506&i=1
I DIDN'T KNOW THAT I WAS PREGNANT:  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1218196&i=1
LIVE WHILE WE'RE YOUNG:  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1237660&i=1

E c'è una new entry,una nuova FF :3
Vi avevo promesso che ne avrei scritta un'altra,e,come promesso,eccola qui:
GOSSIPONED: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1250051&i=1
Spero che anche queste storie vi piacciano e le leggiate con la stessa passione :3
Adesso vi lascio e vi auguro la buonanotte
A presto,un bacione a tutti 
xoxo GossipOneD

Ps: vi piace la mia nuova firma?? :3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1172045