Eva ed il Dottore.

di Galllavich
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** I La regina dei serpenti ||parte prima ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Il tardis era lì, fermo, immobile, silenzioso e inerme mentre lui, il dottore, il mitico, grande dottore, versava tristezza su quella terra a cui ormai era tanto affezionato.
"di nuovo solo, dottore?"
sembravano sussurrare le foglie ad ogni suo passo.
"di nuovo solo?" e più si allontanava, più sentiva che anche quelle foglie lo abbandonavano appassendo.
 
 
Alla gente non piacciono le storie, sopratutto quelle lunghe e noiose. 
Quando poi inizi a raccontarle girano la testa dall'altra parte o peggio, fingono di ascoltarle mentre invece tutto quello che vorrebbero fare è raccontare la propria.
 
Non ho mai preteso che qualcuno si sedesse di fronte a me e mi dicesse, magari posandomi una mano sulla spalla "su, racconta anche a noi una delle tue storie" non ho persino mai preteso che la gente si voltasse verso di me mentre strimpellavo con la chitarra quelle parole tanto profonde che alle loro orecchie sembravano solo confusi schemi di ordinaria follia.
Quello che pretendevo io era di riuscire a portare un messaggio in quel mondo ormai tanto corrotto e disperato.
Un qualsiasi messaggio di pace e speranza che potesse portare sollievo alle anime di coloro che ancora non avevano smesso di credere.
A coloro che avevano perso la fede o non l'avevano mai avuta, ma che avevano riposto tutta la loro fiducia in loro stessi o nelle persone che amavano. 
 
Quindi questa, alla fine, è una storia che vale la pena di raccontare.
Una di quelle storie che all'inizio sembrano senza senso, ma che si rivelano le uniche degne di essere raccontate, trasmesse, di finire sui giornali e sulla bocca dei puri che hanno spalancato le loro ali alla vita. A quella vita che vale la pena di essere vissuta.
E non inizia in nessun luogo dove sono solite iniziare le grandi storie, no, inizia all'angolo di una strada vicino Omero's street, dove la gente cammina tutti i giorni come zombie per andare a lavorare, a fare la spesa o ad accompagnare i figli a scuola.
Inizia con una piccoletta bionda, furba, con in mano una chitarra più grande di lei e un cappellino vicino ai piedi per raccogliere delle monete.
Inizia con un viaggio che la porterà sulle stelle a bordo di una cabina blu.
 
- Tenga signora, lo prenda. E' gratis- 
Eva sorrise a quella donna bassina che la ignorò continuando a camminare.
Non era la prima nè l'ultima volta che la gente si comportava in quel modo, perciò decise di non abbattersi e di ritentare.
- Prego signore, è gratis- 
L'omone di mezza età che aveva rallentato il passo, allungò la mano per prendere il CD che gli porgeva sorridendo e una volta afferrato se ne andò via sbuffando.
Probabilmente lo avrebbe gettato nel primo cassonetto che gli fosse capitato a tiro.
Guardò in alto. "andiamo!" pensò "ci deve pur essere una persona che non sia così scorbutica!" 
Si poggiò sconsolata alla ringhiera.
Poteva mettersi a piangere, sarebbe stato piuttosto comodo. 
Qualcuno si sarebbe fermato a chiedere ad una povera biondina cosa non andava e con la scusa poteva rifilargli un CD.
 
-mmh, potrebbe funzionare-
disse massaggiandosi il mento.

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Capitolo 2
*** I La regina dei serpenti ||parte prima ***


" - Tenga signora, lo prenda. E' gratis- 
Eva sorrise a quella donna bassina che la ignorò continuando a camminare.
Non era la prima nè l'ultima volta che la gente si comportava in quel modo, perciò decise di non abbattersi e di ritentare.
- Prego signore, è gratis- 
L'omone di mezza età che aveva rallentato il passo, allungò la mano per prendere il CD che gli porgeva sorridendo e una volta afferrato se ne andò via sbuffando.
Probabilmente lo avrebbe gettato nel primo cassonetto che gli fosse capitato a tiro.
Guardò in alto. "andiamo!" pensò "ci deve pur essere una persona che non sia così scorbutica!" 
Si poggiò sconsolata alla ringhiera.
Poteva mettersi a piangere, sarebbe stato piuttosto comodo. 
Qualcuno si sarebbe fermato a chiedere ad una povera biondina cosa non andava e con la scusa poteva rifilargli un CD.
 -mmh, potrebbe funzionare-
disse massaggiandosi il mento."
 
Scosse la testa in segno di dissenso verso i suoi stessi pensieri... forse era colpa della stanchezza ed aveva solo bisogno di tornare a casa anche se sentire sua madre sbraitare non le sarebbe stato certo di aiuto.
Si lasciò scivolare all'indietro finendo a terra con un tonfo.
-Tutto bene?- le disse una voce.
Eva alzò lo sguardo e vide un uomo di circa l'età di suo fratello, sui trenta, che le tendeva una mano per rialzarsi.
-Volevo solo sedermi... -
-... e sei caduta- 
L'uomo le sorrise per tutto il tempo in cui l'aiutò ad alzarsi
- La ringrazio- Farfugliò Eva, sistemandosi i capelli che si erano tutti arruffati nella caduta.
L'uomo non accennava ad andarsene, anzi, si guardava in giro con fare curioso.
- Posso aiutarla, signore?- 
Quello sembrò cadere dalle nuvole con quella sua aria da signorotto un po' "bonaccione".
- Assolutamente! e dammi del tu!-
-Allora... posso aiurati?- 
L'uomo le sorrise nuovamente per poi chinarsi a prendere un CD dalla pila che c'era per terra.
- cos'è?-
- E' un CD- 
- Che ragazza divertente! Ma io parlavo del suo contenuto.-
Se lo stava letteralmente divorando con gli occhi, non smetteva di guardare la superficie lucida come se ne fosse attratto e al contempo spaventato. 
Ma si può essere spaventati per una cosa simile?
-Ci sono delle canzoni che ho inciso, sai, mio fratello è molto bravo con il computer e mi ha dato una mano... mi ha persino aiutato a fare delle copie... ma, mi stai ascoltando?-
Eva aveva la strana sensazione che quell'uomo l'avesse fatta parlare solo per distrarla mentre lui continuava ad analizzare ciò che aveva in mano.
In fondo le sembrò tutto normale, una persona può manifestare gli atteggiamenti che vuole.
Ciò che non la convinse proprio fu quello che avvenne dopo.
si, perchè sotto gli occhi di Eva, quell'uomo così misterioso tirò fuori una specie di cacciavite che emanava una strana luce e un rumore tanto insolito quanto fastidioso. 
- Che diavolo è quello?-
- Si chiama cacciavite sonico-
Eva lo guardò sbalordita e un pò confusa.
- Un cacciavite sonico?- disse guardando l'uomo che ci giocava come farebbe un bambino - e cosa vuoi farci con il mio CD?-  
Stava per fargli un'altro paio di domande sul perchè non prendeva il CD che tanto era Gratis e non iniziava ad armeggiarci da un'altra parte, ma tutti i pensieri di entrambi furono interrotti dall'urlo di una donna.
Nel giro di pochi secondi tutt'intorno a loro si generò un incompreso status di caos con gente che correva da tutte le parti.
- Ma.. ma che succede?- L'uomo la prese per un braccio come per farla voltare.
- Corri!- le disse mentre nascondeva in tasca sia il cd che il cacciavite. 
Inutile citare anche soltanto uno dei mille ricordi che gli provocava il solo pronunciare quella parola.
Gli riportava alla mente quel giorno... Il giorno in cui era iniziato il suo viaggio con Rose, ma al contrario della sua Rose quella ragazza non sembrava affatto intenzionata a seguirlo.
- Che cosa fai?- le urlò mentre la vedeva allontanarsi. 
- Vado a vedere che succede!- Gli rispose Eva, mischiandosi nella folla come un camaleonte.
L'uomo la seguì nell'ombra.
Non sapeva che cosa stesse succedendo, ma poteva essere pericoloso... in fondo c'era un motivo se il suo Tardis si era spinto fino a New york.
 
Andando nella direzione opposta a quella della folla, Eva si avvicinava sempre di più al luogo da dove sembrava provenire l'urlo.
- che succede?- Chiese con la voce tremante ad un uomo che sembrava il meno agitato in quella massa urlante di persone.
- UNA DONNA SERPENTE! C'E' UNA DONNA SERPENTE!- poi dopo aver pronunciato quelle parole, il panico sembrò assalire anche lui.
Ma che sto facendo?  si chiese Eva deglutendo.
Perchè sto andando lì? 
Nonostante fosse sicura che si trattasse solo di uno scherzo e che tutti stessero impazzendo, c'era qualcosa come vocina dentro di lei che le diceva di andare a vedere di persona... era una specie di richiamo. 
E se fosse quello il cambiamento che tanto aspettava? 
Ma si, il cambiamento di cui narrava nei testi delle sue canzoni?
 
Camminò ancora qualche metro fino ad arrivare in una stradina che terminava con un enorme muro di mattoni e fu allora che la vide.
Non poteva essere uno scherzo, lei era così reale, così imponente e di un eleganza quasi spaventosa.
Davanti a lei c'era un essere alto circa tre metri, con i capelli biondi e il portamento umano, ma i tipici tratti di un rettile, pelle verde e squamosa compresa.
Non appena si accorse della presenza delle ragazza, si girò di scatto, iniziando a similare parole sconnesse che si facevano via via più chiare.
- Ma guarda un po' chi è venuto a trovarmi, vuoi giocare con me Ssssssignorina?-
Era talmente sconvolta da quella visione che non riusciva ne a muoversi ne a parlare.
 Mi divorerà! pensò, ma successe ciò che meno si aspettava.
- Lei non giocherà non nessuno!-
disse una voce dietro di lei e senza nemmeno girarsi per vedere chi era, lo riconobbe.
- Il tizio del cacciavite! ma si può sapere chi Diavolo sei tu?-
L'uomo sorrise come se non aspettasse altro che quella domanda.
-Io? sono il dottore-
 
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-Il dottore?- 
- si, il dottore e quello di fronte a te è un alieno... della peggior specie, pergiunta!-
-Stai scherzando, spero!-
-No, non scherzo-
- Ma, insomma un alieno? Santi numi, quel coso somiglia a mia zia Beth!-
- si, ma non penso che tua zia Beth lo sapesse fare!-
-Fare cosa?-
-QUELLO!-
L'essere iniziò a sputare fuoco in tutte le direzioni e se non fosse stato per la prontezza di riflessi del Dottore e per la velocità con cui spinse via Eva, sarebbero morti carbonizzati.
- Quel coso sa anche sputare fuoco!?-
-A quanto pare si, ma non c'è tempo da perdere, ho bisogno di un favore da te in questo momento-
- Stavamo per finire arrosto e tu ti metti a chiedere favori?-
- è importante, Eva!-
Si avvicinò piano a lei assicurandosi di essere ben lontano dal getto infuocato  di quel mostro e non appena le fu abbastanza vicino la prese per una spalla e le sussurrò qualcosa all'orecchio. 
Giusto il tempo di uno sguardo spaurito, un'occhiata di dissenso e di un battito violento del cuore e la ragazza fu in piedi pronta a correre via come se stesse abbandonando una nave che affonda.
- Sssssignore del tempo, ci sssi rivede!-
- Immaginavo fossi tu, Cordelia-
- E non Sssei contento di vedermi?-  sibilò con sguardo malizioso.
-Non proprio-
-Dovressssti! Vedi, è tutto come prima volta che ci siamo Vissssti dottore... Sssei ssssolo di nuovo!-
- Io non sonno da solo, Cordelia!-
- Ma la tua amica è Ssscappata!- 
- sicura?-
 
Ed eccola sbucare di nuovo da dietro un angolo, la piccola Eva. 
Ma non è indifesa come prima, no, ha portato con se un'arma.
- Adesso Dottore, mi devi spiegare perchè mi hai fatto correre come una matta per andare a prendere uno stupido stereo!-  disse ansimando e avvicinandosi al dottore.
- E' complicato, ma adesso vedrai- 
Il dottore le strappò con foga lo stereo dalle mani e ci infilò dentro il CD di Eva che aveva nascosto sotto la giacca.
- Dottore! Non mi sembra il caso di ascoltare musica proprio ora!-
-E' una musica particolare la tua, sai?-
- Particolare?-
- Aspetta e vedrai!-  Il dottore attese un secondo per poi premere il tasto Play con lo sguardo di uno che ha già la vittoria in pugno.
Cordelia che per tutto il tempo era rimasta a guardare, incuriosita dall'atteggiamento di entrambi, sembrò, anche solo per un attimo, sussultare, ma non successe niente.
- E quindi?- chiese Eva con gli occhi spalancati.
- Quindi... Scappiamo!- 
E iniziarono a correre, mano nella mano.

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