Viaggio fra le dimensioni parallele: Mako is (Again) Here.

di Nyaa_
(/viewuser.php?uid=210044)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The return of the witch (Perchè in inglese è più faigo). ***
Capitolo 2: *** Di scambi di sesso, sandwich umani e voli al chiaro di luna. ***
Capitolo 3: *** Un mago maniaco e l’inizio del viaggio ***
Capitolo 4: *** Il primo frammento: Viaggio nella magia. ***
Capitolo 5: *** Lampioni surgelati e demoni poliponi. ***
Capitolo 6: *** Momenti yuri, una nuova amica per Mako. ***
Capitolo 7: *** The epilogue (ho sempre desiderato chiamare un chap così). ***



Capitolo 1
*** The return of the witch (Perchè in inglese è più faigo). ***


Nyaa: Buongiorno/Buonasera/Buonqualunqueorastateleggendo.
Allora, come promesso eccoci qua con il seguito di “Quei signorini: alla ricerca dei maggiordomi scomparsi”.
Piccolo avviso: In questa storia avremo anche qualche accenno shonen-ai , anche se le coppie principali saranno ClaudeXSebastian (Appunto. Solo accenni però, e tutti… non voluti. Capirete, spero ^^””), AloisXMako e, ovviamente, CielXFederica la mano amica.
Ora vi  lascio al chap, ma leggete in fondo perché vi devo avvertire ò_ò.
 
 

Colpo.
Colpo.
Colpo… SCHIVASCHIVASCHIVA!!!!!
Colpo.
Questo è ciò che stava succedendo dentro a quell’immensa pista da pattinaggi- pardon, salotto della casa del conte Trancy.
Sì, avete capito bene, anche lui possiede una villa che neanche evadendo le tasse per anni una persona normale riuscirebbe a permettersi.
Il biondo correva ridendo, riuscendo miracolosamente a non cadere con quei trespoli che porta ai piedi.
Lo so cosa state pensando: “Io al suo posto sarei già finito/a a pelle di leopardo (si dice così?) sul pavimento.”
Ma ricordatevi che stiamo parlando di Alois Trancy, quello che coi tacchi tra un po’ ci va anche in piscina.
Un altro fendente, una parata mancata…
Affondo da parte di Alois…
E Ciel cade! Sta cadendo signori e signori! Cadeee!!
INZAGHIIIII!!!!
*coff* Pardon.
Allora, dov’eravamo?
Ah, sì.
Ciel era diventato una specie di piadina contro il terreno, e Alois era sceso dal cornicione (?) tipo Batman.
Sì, ha pure il mantello/cappotto.
Solo che è magenta.
Ok, lo so che è prugna, ma volete mettere “Il cavaliere magenta” contro “Il cavaliere prugna”?
Fanno schifo entrambi, ma uno è messo meglio.
Comunque.
Il biondo atterrò sopra il tredicenne, riuscendo miracolosamente a non rompersi un piede.
Sì, lo so che se ci prova una persona normale si sloga una caviglia, ma dovreste aver capito che Alois Trancy NON E’ una persona normale.
Il quattordicenne cominciò a sussurrare frasi che andavano dall’inquietante all’osceno, al povero (citazione necessaria) conte Phantomhive che lo ascoltava disgustato.
O soffocato, non ne sono certa.
Ciel riuscì a parare miracolosamente il fendente del biondo, che stava per essere colpito dalla spada dell’altro quando…
- I belive I can flyyyy!!!-
Una voce dolce e melodiosa come quella di Paolo Bitta che canta “Piccola Katy” dopo la quinta grappa della mattinata invase la stanza.
La figura atterrò addosso ai due giovani, facendo scappare la spada di mano al blu che imprecò sotto voce.
- I belive I can touch the sky!- la personamisteriosachetantotuttihannocapitochièmalasciamounminimodisuspance, diede un colpetto sulla fronte a Shieru.
- Ma che ti prende?!- urlò lui.
- Eh? Ma come: Ciel = Cielo = Sky, no?- si spiegò lei.
- Vi levate di dosso?!- in effetti non doveva essere piacevole per Alois avere sopra 54,65 kg di puro lardo italiano.

Il suddetto “ammasso di lardo italiano” ci tiene a precisare che almeno 5 kg sono di seno.
Contenta lei…
- Ops, sorry Alois.- la ragazzina si spostò, aiutando poi il biondo che si tirò a sedere.
 - Che diamine ci fai tu qui?!- Ciel stava avendo un esaurimento nervoso.
- Aò! Non si saluta?!- parve indignata.
- Giusto. Ciao, come stai? Tutto bene nel tuo strano mondo? Io me la passo bene. Comunque, cosa diamine ci fai tu qui??!!- le aveva urlato nelle orecchie, di conseguenza la tredicenne si rotolò per terra.
- Dolooore! Solo perché te sei cecato non vuol dire che io debba essere sorda per pareggiare!-
- Mako-Chan!- come se avesse appena realizzato la sua identità (e molto probabilmente era anche così n.d.A) Alois si lanciò sulla streghetta.
- Auch…P-piano Alois!- borbottò lei ricambiando l’abbraccio.
- Come mai sei qui?-
- Ve lo spiego dopo.- disse con un sorriso.
- Prima devo fare una cosa. - tirato fuori il cellulare/bacchetta magica, la strega se lo puntò addosso, facendo poi partire il flash.
Quando l’effetto di questo era finito al posto della solita uniforme Mako indossava un vestito indaco che arrivava appena sopra al ginocchio, con il colletto bianco attraversato da una riga azzurra e un fiocco blu attorno al collo e alla vita.
Ai piedi un paio di stivali blu scuro con un tacco basso e delle calze bianche lunghe.
Con uno sbuffo si sistemò i capelli in una coda alta, lasciando ricadere alcuni ciuffi davanti al viso.
- Ecco, ora posso mimetizzarmi con l’ambiente.- fece lei annuendo più volte.
- Che… intendi?- Ciel era basito.
- Beh, intendo dire che ora sembro venire dall’Ottocento!- era gasata, forse era la prima volta che utilizzava quell’incantesimo.
Con la fortuna di cui è dotata questa ragazzina è un miracolo che non si sia ritrovata vestita con un sacco della pattumiera.
Aaah! Quanti ricordi: i “dolcetto o scherzetto” fatti in tenera età, quando ti infilavi in un sacco nero, ti mettevi un cappello a punta, e potevi essere definita strega.
Chiedo venia, ma a volte è bello perdersi nei ricordi.
- Neh Shieru, che ti sei fatto alla mano?- in effetti il blu stava perdendo un bel po’ di sangue.
- Cioè, sapevo che hai istinti emo, ma va che se sbagli mira sembri solo un deficiente.- annuì un paio di volte, come a voler confermare la propria (idiota) tesi.
- Mah… non lo so… mi sono ferito con un taglia carte… Ma secondo te?!- indicò con la mano buona Alois, che fischiettava nascondendo la spada dietro la schiena.
- Non è colpa mia!- protestò il biondo - Lui ha le… come si chiamano… stigmati…?- pareva quasi una domanda.
Mako fece passare lo sguardo fra i due.
- A chi vuoi credere, al ragazzino innocente o al maniaco con una spada?!- il tono di Shieru era non poco irritato.
- Ciel… davvero…- la strega sembrava quasi… sconsolata?
 - Insomma, sapevo che esagerare con quello faceva perdere la vista. E al massimo massimo i calli… ma addirittura il sangue. Davvero Shieru, hai una fidanzata che non aspetta altro…!-
Il nano avvampò di rabbia mista ad imbarazzo.
- Smettila con questo discorso!!!- urlò paonazzo in viso. (Che poi, paonazzo è rosso o blu? Spiegatemelo per favore O.o n.d.A).
- Comunque- la streghetta ridacchiò - se sono fortunata non mi scopre nessuno…-
Non fece in tempo a finire la frase che la porta venne spalancata dall’arrivo di Claude, Sebastian e il Visconte.
- Ovviamente.- Mako imprecò contro una non meglio identificata divinità, tale Jashin.
- W…Wo… Woooonderfuuulll!!!!- Druitt urlò, venendo “accerchiato” da dei brillantini stile manga shojo.
Il Visconte è Kilari.
Se comincia anche a cantare Balalaika mi lancio sotto il primo treno che trovo.
-Oh, piccola colombella smarrita dai biondi capelli, cosa ti porta in questa dimora?- domandò  facendo il baciamano alla strega, che lo guardò con un sorriso.
- Ehi Shieru hai sentito? Sono una colombella!- disse esaltata.
Beh, questo tipo sarebbe capace di fare apparire come Mary Sue pure una come Mako.
Cosa intendo per “una come Mako”?
Bhe… intendo… Mako.
Non ha definizioni, è un essere antropomorfo che nasce, cresce, ma non corre perché è troppo faticoso.
Il blu si limitò a fare una faccia da “Ora vomito, qualcuno mi porti un catino intarsiato di diamanti.”

Okay, l’ultimo pezzo l’ho inventato.
Ma volete che Ciel Phantomhive vomiti in un banale catino di legno?
- Guarda che sono sexy!- la bionda si irritò all’espressione del conte.
- Queste sono vere al 100%!!- ripeté palpandosi il seno.
Il Visconte stava per morire dissanguato.
- Sì, 100% cotone. E’ più reggiseno che altro.- Ciel aveva appena…?
- Hai fatto una battuta?!- Mako era scandalizzata.
- Con il soggetto che ho dinnanzi è facile…-
La strega sorrise - Che c’è?- fece scrocchiandosi le nocche - Non mi trovi appetibile?-
Nella stanza calò il silenzio.
- Ahem…- la tredicenne tossicchiò imbarazzata - Ammetto che usare il termine “appetibile” davanti a due demoni non sia una scelta molto saggia…­- ridacchiò.
Claude e Sebastian le scoccarono un’occhiata basita e preoccupata al contempo.
- Oh… giusto… Druitt.- la ragazzina sospirò, mentre Aleister era ancora sorpreso dalla rivelazione di poco prima.
- Neh Visconte, guarda…-
La streghetta si avvicinò al tredicenne -Zampa.- disse seria mostrando il suo palmo aperto.
- Mi… mi hai preso per un cane?- il conte tremava di rabbia.
- Sì, il chihuahua della Regina.- ghignò.
Mako prese la mano insanguinata di Ciel e la portò davanti al viso del Visconte.
 - Saaaangueeee!- fece lei con una faccia spiritata.
- Oh… oooooh! Svengo!- e, con un virile urletto da donna, Aleister Chamber cadde al suolo.
La strega sbuffò.
- Tu non hai MAI visto E.R. o Higurashi no naku koro nii, vero?- borbottò ironica al “pre-cadavere” del Visconte (Nota: Higurashi etc… è un’anime splatter con ragazzine che vanno dal moe all’hentai si uccidono fra di loro. Ah, c’è anche uno con la mazza da baseball, ma a nessuno importa. N.d.A.).
- Comunque- la ragazzina sorrise furbescamente - che bello rivedervi Crodo e Sebacchan!- rise allegra.
- Per l’ultima volta: il mio nome è Claude Faustus.- disse stancamente il demone.
- Ma Crodo suona meglio!- aveva le stelline negli occhi e, a giudicare dallo sguardo di Alois, non era la sola a pensarlo.
- Mako.- Ciel prese la parola, visto che è da un bel po’che non lo faceva.
- Perché sei qui?- più che una domanda sembrava un ordine.
Del tipo “Dimmi perché sei ancora qui a mettere alla prova i miei già duramente provati nervi.”
- Il motivo, dici?- la bionda ghignò.
- E’ perché devo salvare il mondo!- parve infervorarsi.
Un pensiero comune attraversò la mente delle persone (Mako e Visconte, per ovvi motivi, a parte) nella stanza:
“Siamo fottuti.”
Certo, ovviamente non pensarono ESATTAMENTE questo, vi vedete quelle due assi da stiro dei maggiordomi a imprecare?, ma più o meno è il succo.
- Spiegati.- il tredicenne di sangue, occhio, anello e vestito blu (e magari anche mutande, ma grazie a Dio questo non lo sappiamo n.d.A) nel frattempo si stava facendo fasciare la mano da Sebastian, che si era improvvisato Black Nurse della situazione.

Se vi siete appena immaginati Seb vestito da crocerossina avete tutto il mio rispetto.
- Ora vi spiego: l’importantissima pergamena del Kukulkàn…-
- Chi?- venne bruscamente interrotta da Alois.
- Una divinità Maya, danna-sama.- rispose educatamente Claude.
- Ah. Va’ pure avanti.-
Si guadagnò un’occhiataccia (IVA esclusa n.d.A.) dalla bionda.
- Dicevo. La pergamena è stata rubata e divisa in tre frammenti persi in dimensioni parallele a questa.-
- E devi andare a recuperarle, giusto?- venne interrotta NUOVAMENTE dal biondo.
Cominciò ad avere un tic nervoso all’occhio sinistro.
- Esattamente.-
- E perché hanno scelto proprio te?- chiese Sebastian.
- Perché ho un debito in storia delle civiltà antiche.- rispose con un’alzata di spalle.
- E per quale motivo noi dovremmo venire con te?- il tredicenne non trovava ragione per aiutare una strega sclerotica che lo aveva umiliato, preso in giro, e soprattutto costretto a passare un’intera giornata con Alois Trancy.
- Perché senno tiro fuori il Mocho.- rispose con una faccia che neanche Alois quando maltratta Hannah.
Che è tipo un incrocio fra una rape face e la faccia che fa la prof quando deve interrogare…
O quando deve dare il voto all’interrogazione.
Sebastian e Claude rabbrividirono impercettibilmente, a sentir nominare la tanto temuta scopa.
Il motivo, non c’è dato sapere.
O forse sì, dipende da come mi gira.
- Intanto devo andare comunque a villa Phantomhive, visto che ho lasciato lì il portale per i viaggi interdimensionali.- disse con un sorrisetto che pareva significare “Vi ho fregati belli miei, ora mi seguirete.”
Certo, potrebbe anche voler dire “Domani devo andare all’Auchan a prendere le ciliegie che le ho finite.”, dopotutto vi ricordo che la mia capacità di interpretazione delle espressioni facciali è pari alla percezione della profondità del nano infame.
Che, fra parentesi, in latino è “Nanus cecorum”.
Ma a voi non importa.
Ciel ringhiò.
- Ti accompagneremo a casa mia. Punto.- disse categorico.
- Ma…- provò a ribattere.
- Punto.- si stava arrabbiando.
- Ma…- Alois si era affiancato alla strega.
- PUNTO!!- urlò irritato.
- Virgola!- il biondo doveva dire la sua cretinata.
- Mi chiamo Virgola! Sono un gattino…- Mako canticchiò, subito seguita da Sebastian che sussurrava le parole.
Ad un’occhiata basita di Claude il demone fece spallucce, giustificandosi perché “Aveva sentito quella canzone nel mondo della strega.”.
- Okay… accetto.- la bionda era depressa.



Usciti dalla villa di Alois erano nel centro di Londra, completamente affollato, mentre si dirigevano alla dimora del Vecchio Phantomhive.
- Non potevi semplicemente spostare il portale in un altro posto con una magia?- domandò Shieru.
- … Non è così facile sai? E’ molto complesso! E io sono stressata!- la tredicenne cominciava a sclerare.
Ok, scommesse aperte: io punto 5 euro che ha il ciclo.
Coraggio, coraggio, non siate timidi! Scommettete! Perché la nostra Makuzza (?) è così nervosa???
- Ma tu sei una strega!- obbiettò il conte, cercando di farsi sentire fra il brusio della folla.
- Cosa?- evidentemente non ci riuscì.
- Ho detto “Ma tu sei una strega!”!- urlò un poco, non riuscendo comunque a superare il vociare di tutte quelle persone.
Fra cui, tanto per dire, era incluso anche Alois che stava ciarlando di cose random con Mako che non lo cagava manco di striscio.
- COME??!-
- Ho detto: MA TU SEI UNA STREGA!!!!!- il blu urlò come quella volta nel parco.
Non cercare di negare Phantomhive, noi abbiamo visto il tuo lato oscuro…
E ci piac- ehm… no.
Intorno a loro scese il silenzio.
Brutto segno.
La gente gli accerchiò.
Pessimo segno.
Qualcuno cominciò a tirare fuori dei forconi.
Sono fottuti.
Le torce spuntavano peggio dei Super Sayan in Dragoonball Z.
Pace all’anima loro…
Ah, giusto, due l’anima non ce l’hanno e gli altri l’hanno venduta…
- Strega!!!- gridò qualcuno.
- Al rogo!!- l’appoggiò qualcun altro.
“Pensavo che la caccia alle streghe fosse finita…” Mako deglutì.
- B-beh… Lui ha fatto un patto con un demone!!!- in un disperato tentativo di difendesi strappò la benda a Ciel, esibendo il simbolo del contratto.
Calò il silenzio.
- Cosa facciamo?-
- Mandiamo al rogo anche lui?-
- Massì dai!-
- Al rogo gli eretici!!!- e fu così che il gruppo si ritrovò a scappare da una folla infuriata.
- Dite che è preoccupante che stavolta abbiano tirato fuori anche i forconi?- chiese la bionda.
- Io direi- Ciel e Alois erano comodamente spaparanzati nelle braccia dei loro maggiordomi - che è più preoccupante che non sia la prima volta che ti accade una cosa del genere… E comunque mi hai tradito!- il tredicenne si conteneva dall’imprecare.
Con uno sbuffo la strega salì a cavallo del suo Mocho, appena materializzato.
- Tsk, barboni! Comodo avere i maggiordomi che vi fanno da cavallino eh?-
- Comodo avere una scopa che ti fa fluttuare, eh?- le rispose il nano, che, per i miei gusti, si sta facendo troppo intraprendente.

Sì ragazzi, anche io sento la mancanza di Tanaka-San…
E se credete che questa sia stata una frase a random…
Beh, avete ragione amici.
Dicevo.
- Non è una scopa! E’ un Mocho! Mocho!!! Come ve lo devo spiegare?! Chiedete ai vostri maggiordomi, dovrebbero… saperlo.- ghignò, mentre i due demoni rabbrividirono nuovamente.
- Ma si può sapere che avete voi due?!- Alois stava perdendo la calma, lo dimostrava il fatto che aveva cominciato a tirare le guance di Crodo.
- E’ una storia… lunga, danna-sama.- disse il demone.
- Vi do’ un indizio: essere fogliati da un Mocho Vileda non è bello… vero, Crodino?- chiese con un sorrisetto.
Ora, per tutti quelli che non conoscono Naruto, fare “una foglia” a qualcuno vuol dire…
No, anzi, cercatevi il video su internet.
Capirete perché i due butler temono tanto il Sommo Mocho. (Tanto poi spiegherò meglio n.d.A.).
- Momento! Ma noi possiamo… in quel vicolo, presto!- la strega virò (non chiedetemi come si dice “curva” con un Mocho. N.d.A.) verso destra, seguita prontamente dagl’altri.


Nyaa: Haloa! Fine chap 1 ragazzi uWu Che dite, fa così schifo??
Ah, anzitutto vi devo chiedere scusa: Prima che cominci l’avventura vera e propria, ci saranno altri due chap di pseudo prologo ç___ç
Scusatemi!! >_< Ma è venuto più lungo del previsto… Spero che leggiate comunque, in ogni caso ^^””
Me la lasciate una recensionina-ina-ina?? *Ned Flanders mode: ON*
Salutoni!

Nyaa <3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Di scambi di sesso, sandwich umani e voli al chiaro di luna. ***


Nyaa: Benvenuti/e al chap 2 di questa storiucola… oggi non ho molto da dirvi, se non LEGGETE IN FONDO perché vi devo proporre una cosa *risata malvagia con lampi*
Ash: *agita le torce elettriche per fare i lampi* Sono una majorette! *O*



Arrivati al vicolo, la streghetta ghignò.
- Ora avremo un po’ di pace… anzitutto bisogna mimetizzarsi.- gli occhi di Mako si accesero di una luce sinistra.
Avete presente quando chiedete con timore alla prof “Com’è andata la mia verifica?” e lei mette su quel dolce visino e dice “Stupendamente.”.
E voi sapete di essere nella Nutella fino alla frangetta?
Ecco.
Ok, lo so che sto facendo una cifra di paragoni coi prof, però sono gli unici esseri diabolici che mi vengono in mente.
E NO: Sebastian e Crodo non possono essere considerati demoni.
Non con quei tacchi a spillo.
E voi sapete di cosa parlo.
- Anzitutto modifichiamoci le caratteristiche fisiche…- preso il solito telefono/bacchetta, Mako se lo puntò addosso, “flashandosi” completamente.
Una volta che la luce fu svanita era possibile notare che la strega appariva decisamente meno… formosa.
- Ma che sfiga! Non ho più le tette ma le cosce sono rimaste!- borbottò abbattuta, passandosi una mano fra i capelli ora corti.
Con un altro flash si cambiò d’abito, indossando dei semplici vestiti da maschio dell’Ottocento.
Non come Ciel.
Ho detto da maschio.
Prese una strana pasticca che M.r. Satan definirebbe “caramella per la gola”, e poi si schiarì la voce. - Allora, che ve ne pare?- sorrise in un modo che lei definiva figo.
La sua voce ora era più bassa, non quanto quella di Sebastian, ma comunque maschile.
I due conti erano basiti.
- Tu sei un…?- chiese Alois.
- No, non completamente. Certo, ne ho l’aspetto, ma i miei… attributi inferiori… sono invariati.-
I ragazzini si scambiarono un’occhiata preoccupata.
- I prossimi siete voi.-
Ecco le parole tanto temute.
Con un paio di flash e delle caramelle, i due lord erano vestiti da donna.
- Ho un forte senso di déjà vu.- dissero in coro.
Mako ridacchiò, voltandosi verso i due adulti che gli accompagnavano.
- Oh no…- Claude arretrò.
- Oh sì…- Alois e la strega si avvicinarono.
Quando arrivò il momento di stringere il corsetto a Sebastian, Ciel stava ridendo sotto i baffi.
E lui i baffi non ce li ha.
Quindi rideva apertamente come un vero stro… Stromboli.
Sì, come il vulcano.
Per quanto riguarda Crodo, invece, Mako l’aveva tramutato in un bambino di circa sette anni.
La bionda gli squadrò per bene.
- Non mi convinci…- con un paio di modifiche Seb era diventato una bambina di cinque anni.
Prese le solite pseudo-caramelle/possibili droghe, i due si ritrovarono a parlare in falsetto.
Adorabile, certo, ma pur sempre in falsetto.
La strega sghignazzò divertita.
- Questa è la seconda migliore magia mai inventata!- disse fra le risate.
- E la prima qual è?- chiese Ciel con una vocina femminile molto delicata.
- Beh, Lady Phantomhive- e qui il piccolo conte pestò un piede alla tredicenne - sei troppo giovane per saperlo. - ghignò, con un’inquietante luce negli occhi.
Luce che, fra parentesi, la caratterizzava fin troppo.
Ma vabbèH.
Crodo ha le mani a mo’ di occhiali e Mako ha la lucina da pazza.
- Ora andiamo, dobbiamo confonderci fra la folla. Cièli, prendi in braccio la piccola Sebastianne, e tu Aluà, prendi per mano Claudy.-
- Momento- Alois esibì un’espressione preoccupante, la stessa che fa prima di cavare un occhietto ad Hannah (che voglia finire l’opera con Shieru? Del tipo “Ho fatto trenta, faccio trent’uno col destro”? Sarebbe divertente vedere Ciel andare in giro col cane per cechi… n.d.A) - da quando ci avresti ribattezzato? E, soprattutto, perché ho un nome così schifoso come “Aluà”?! Che nome è?!! Non esiste nemmeno!!- la sua voce era ora più acuta, anche se non quanto quella di Shieru.
- E scusa! Trovalo tu il femminile di Alois!- si difese lei.
- E il tuo nuovo nome sarebbe…?- Cièli, pardon, Ciel era curioso.
- Moka.- disse con un sorrisetto orgoglioso.
Sì, come la caffettiera.

Ho appena chiamato il mio OC come una caffettiera…
Mah, finché non chiamo il suo cane, Mako ha un cane?, Lavazza va tutto bene.
Almeno credo.
Spero.
Confido…
Dicevo.
Calò il silenzio fra gli interlocutori, che decisero saggiamente di non rispondere.
Obbedendo alle indicazioni della strega, anche se Ciel era riluttante nel prendere in braccio Sebby, uscirono allo scoperto.
Ma caso volle che…
No, aspetta, cambiamo.
Ma Autrice Sadica volle che uscirono proprio davanti alla folla infuriata che, oltre ad essere aumentata misteriosamente di numero, si fermò di colpo davanti a loro.
- Chi siete?!- chiese il loro capo, tale Steven.
Ma a voi non importa chi sia Steven.
Era giusto per dargli un ruolo, dimostrare affetto e… ok, volevo solo un nome con cui riferirmi a lui.
- N-noi siamo… ehm… siamo nuove in città.- disse Ciel, cercando di sorridere in modo femminile e lisciandosi le pieghe della gonna azzurrina.
- Perché state correndo?- anche Alois fece del suo meglio per prendere parte alla recita, sorridendo in un modo che andava dal puro e casto al Grelloso.
Sì, Grelloso è ufficialmente un aggettivo che indica perversione.
Quindi sì, i vostri compagni di classe sono Grellosi.
E non negatelo, sappiamo tutti come sono i maschi a quest’età. ( Anche se forse non abbiamo la stessa età… uhmm n.d.A)
- Stiamo cercando un gruppo di eretici!- rispose Steven.
Mako decise di intervenire.
- Se parlate dei ragazzi più una ragazzina che stavano correndo prima da questa parte… Beh, sono andati a sud.- aveva un tono molto convincente.
- Capisco… allora grazie eh!- Steven sorrise grato.
- Prego! E se li trovate fatemi sapere. L’idea di veder bruciare sul rogo gli eretici mi stuzzica alquanto.- socchiuse leggermente gli occhi, apparendo decisamente sexy.

Non guardatemi così, ora Mako è un maschio.
La folla si diresse verso sud, e ai nostri eroi (più Ciel) sembrava quasi di avercela fatta, quando una figura minuta si scontrò contro la strega.
- Ahio!- urlò la figura, venendo sostenuta dalla tredicenne che le evitò una caduta.
- Come mai stanno correndo tutti? Ci sono forse dei saldi in centro?- sembrava aver dimenticato l’incidente e, senza neanche scusarsi, era partita sulla tangente con un discorsetto.
Un momento.
Ciel conosceva quella “figura”.
Capelli biondi.
Occhi verdi.
Vestito Kawaii…
Misa Amane, sei tu?
Ehm… volevo dire…
- Lizzy?!- il conte era scandalizzato.
- Come conoscete il mio nome, lady?- domandò la piccola.
- Non sono una lady, sono…- si bloccò.
Non poteva rovinarsi così a reputazione!
Mai, per nessun motivo, avrebbe permesso che Elizabeth scoprisse che lui era-
- Lizzy! Ciao! Sono Mako-Chan! E questa qui è Ciel sotto mentite spoglie!-

Come non detto.
Il conte esibì un “facepalmed” da manuale, decisamente poco signorile.
- Mako-Chan!!- la bionda (Lizzy, non Mako… diciamo la bionda due) si lanciò a pesce sull’altra bionda.
- Com’è che vi conoscete?- chiese Alois.
Oh andiamo, erano più di cinque righe che non appariva! Vi aspettavate davvero che stesse zitto per altro tempo?
La lady lo guardò con diffidenza, ricordando ancora i tempi del ballo in maschera.
E se credete che non sia stata un’esperienza segnante…
Beh, diciamo che da allora in casa Middleford sono stati proibiti i bicchieri.
“E come bevono?” direte voi.
E io vi rispondo “No è problema mio”.
- Io e Lizzy-Chan ci siamo conosciute una settimana fa, quando sono venuta in questo mondo per fare ricerche sull’Inghilterra Vittoriana.- rispose la strega.
Ad un’occhiata perplessa dei due conti la ragazzina borbottò qualcosa come “Vi ho detto che ho il debito in storia.”
- Lizzy, ci daresti una mano ad arrivare indenni alla villa di Shieru?- chiese la tredicenne con un sorriso.
- Nessun problema, ho una carrozza. Seguitemi!- fece ceno agli altri di seguirla, e subito il gruppo s’incamminò.
- Neh Lizzy- la chiamò la streghetta - io ho una cosa che tu non hai!- cantilenò lei.
- Cosa?- chiese la quattordicenne (Lizzy ha quattordici anni, ja? n.d.A).
- Le tette!- messa su un’espressione tipo “LoL” la ragazzina rise alla grande.
- Ah sì? Beh, anche io ho una cosa che tu non hai!- controbatté lei.
- E cosa?-
- Un fidanzato!- e Elizabeth strinse/soffocò Ciel contro di lei.
- Wow Shieru, sei morbido.- notò la lady, occhieggiando appena il “nuovo” seno del fidanzato.
E se credete che si sarebbe dovuta scandalizzare… Oh, andiamo, se ha socializzato con Mako mica tanto normale deve essere pure lei, no?
Il conte divenne bordeaux, stringendo appena la presa su Sebastian, ancora in braccio a lui.
Lei.
Esso.
Das (articolo neutro in tedesco, per chi non lo sapesse n.d.A).
- Mi hai appena risposto?!- Mako era furente.
- Sono fiera di te!- la stritolò in un abbraccio, coinvolgendo anche il nano e Sebby, che era tipo schiacciato fra i ragazzini come una fetta di salame.
Claude, che teneva ancora la manina ad Alois, sorrise impercettibilmente.
- Comunque tienitelo.- la strega lasciò improvvisamente la presa.
- A me piacciono più alti.- e, scoccata un’occhiata eloquente al conte biondo, riprese a camminare.




Arrivarono in un bosco davanti alla magione, dato che Lizzy, che per tutto il viaggio si era spupazzata Crodo e Sebby-Chan (“Sono così kawaii!!! E quel vestito nero coi pizzi ti fa sembrare una piccola cameriera Sebastian! Kawaii!!” n.d.A.), non poteva accompagnarli oltre con la carrozza.
Unico problema: Il bosco in cui era il portale stava DIETRO alla casa di Shieru.
Se ve lo steste chiedendo… sì, in effetti la villa di Ciel era più occultata (o imboscata, che come termine ci sta anche di più) della casetta del Vecchio dell’Alpe.
Sì, insomma… il nonno di Heidi.
Peeeeter! Fiocco di Neve! Venite a giocare! Anche tu Clara, facciamo un girotondo!
*coff*
Chiedo venia, vecchi ricordi d’infanzia.
La strega tirò fuori abbastanza pastiglie “cambia voce” per tutti, meno che per Seb che “si doveva attaccare a ‘sto gran BIP del Crodo”, a detta di Mako.
Dopo aver fatto ritornare l’allegro gruppetto al suo aspetto originale (Meno Seb… si era scaricato il telefono! Non guardatemi così!) la tredicenne prese la parola.
- Okay ragazzi. Vi propongo questo piano: Shiel, tu vai in braccio a Claude, visto che Sebby non è… in grado- soffocò una risatina guardando con la coda dell’occhio la bambinetta che doveva essere il demone - di portarti. Claudy, visto che ci sei porti anche Sebastian?- chiese con una vocina dolce e tenera.
- A patto che non mi chiamerai MAI PIU’ Claudy. Ha un che di inquietante.- rispose il maggiordomo.
Sebastian incrociò le braccia al petto, sbuffando appena.
- Non ho bisogno di lui.- disse scandendo bene la parola “bisogno” - So camminare anche da solo!- protestò.
- Fino a qui ci arrivo anch’io, ma vista la tua…situazione- ghigno sadico di Mako - si farebbe prima se ti trasportasse lui.-
- Claude, fa come ti dice lei.- Alois agitò una mano noncurante.
- Yes, Your Highness.- rispose il demone inchinandosi.
A quelle parole il volto del biondo si oscurò appena e la ragazzina, notato questo cambio d’umore, lo prese sottobraccio sorridendo.
- Andiamo, Alois-Kun?- chiese allegra.
Il quattordicenne sorrise e annuì.
Il gruppo si separò, prendendo ognuno una strada diversa: Claude, Ciel e Sebastian a est e Mako e Alois a ovest.
Si sarebbero rivisti dietro alla magione.
- Come facciamo ad andare?- domandò il conte Trancy.
- Ma come? Non è ovvio?- e, con un sorrisetto che non prevedeva nulla di buono, fece apparire il suo fidato Mocho.
- Avevi detto che non ci avrebbe retto!- protestò lui (Nota: Leggete l’ultimo chap della mia prima fic per capire n.d.A.).
- Au contraire, mon ami.- rispose la bionda.
- Ho detto che non ci avrebbe retto in tre, e, se la matematica non è un’opinione, ora noi siamo in due.- salì a cavalcioni sulla scopa.
- Sali?- lo invitò.
Cercando di non spappolarsi l’inguine nel cercare di imitare i movimenti della strega, Alois la seguì sul Mocho, mettendosi a cavalcioni dietro di lei.
- E… se cado?- chiese intimorito il biondo.
- Attaccati a me, no?- sembrava palese.
Annuendo appena, il quattordicenne abbracciò la streghetta.

- Metti quelle mani più in basso Alois…-

- Non COSI’ in basso!!-

- Ok, così va meglio.- con uno slancio i due si alzarono in volo, diretti verso il bosco, con la luna piena alle loro spalle.
- Che bella luna, eh?- domandò il conte, romantico.
- Mah… se appare Sailor-Moon caccio un urlo…- rispose, decisamente in modo meno romantico, Mako.
Alois ridacchiò.
- Sai, sei molto diversa dalle ragazze che ci sono qui.-
- Cioè?- la strega sorrise, aspettandosi qualcosa come “Sei molto più *inserire complimento a random qui*”.
- Sei molto più… virile.-
Silenzio.

- Scherzavo scherzavo SCHERZAVO!!! Sei femminile! Femminilissima! Ti prego tirami su!!!!-

- Eh eh… però è vero che sei diversa.- rise ancora il conte.



Arrivati al bosco si rincontrarono con Claude e compagnia bella che, circondato dai vari bambinetti, sembrava una specie di baby sitter/pedofilo.
- Che vi è successo?- domandò Ciel, che si era visto apparire davanti Alois e Mako ricoperti di aghi di pino, terra, e con qualche graffio.
- Beh… è una storia emozionante…- cominciò la strega.

Flash Back.

I due biondi stavano volando sulla scopa, quando la tredicenne si distrasse e presero in pieno un albero.

Fine Flash Back.

Eh? Che c’è? Se volevate un flash back faigo e ricco di particolari… mi spiace, storia sbagliata.
- Ah.- come potete notare il piccolo Phantomhive era perplesso quanto voi.
- Bene, ecco qui il portale… io andrei.- Mako si stava preparando ad entrare nel portale.
Che, per intenderci, è lo stesso della prima volta.
Tipo Super Mario Bross New.
- Aspetta!- la interruppe Ciel.
- Per prima cosa fai tornare Sebastian… normale.- continuò lui, accennando al vestito tutto pizzi del suo maggiordomo.
- Giussto… ecco, il mio telefonino si è caricato!- lo ritrasformò velocemente con una magia.
La strega ghignò, guardando Sebastian.
Certo, era tornato alla sua età/sesso originale… ma la voce era ancora in falsetto.
- Parla.- gli comandò lei.
Il maggiordomo si rifiutò.
- Parla…- con un ghigno, la tredicenne venne sostenuta da Alois.
Il moro abbassò lo sguardo, evitando accuratamente di aprire bocca.
- Sebastian… mere-da, parla!- l’ordine era stato imposto da Ciel.
Silenzio.
- Yes… my lord.- con una vocina tremolante il demone parlò.
Era qualcosa di micidiale.
Sembrava avesse appena respirato l’equivalente di una ventina di palloncini pieni d’elio.
La prima a ridacchiare fu Mako, che venne seguita a ruota da Alois ed infine anche da Shieru.
Stavano letteralmente morendo dal ridere.
Pure il Crodo accennò una risatina bassa e composta.
Per quanto riguarda Sebastian, invece, sperava che si aprisse una buca che lo facesse sprofondare all’inferno.
No, ripensandoci lì sarebbe stato preso in giro anche più crudelmente.
Allora diciamo che sperava che si creasse una scala mobile per il paradiso.
Finito di ridere, la bionda diede al demone una pastiglia che gli fece tornare normale la voce.
- Ti ringrazio.- disse lui, mettendo su il suo solito sorriso da bel tenebroso.
L’unica cosa tenebrosa di ‘sto tizio è la benda che ti metti sugl’occhi per non vederlo.
- Non c’è di che!- sorrise la ragazzina - Ora io andrei e…- venne nuovamente interrotta di Shieru.
- Non puoi cancellare la memoria ai londinesi? Ora tutti sanno che abbiamo fatto un patto con un demone!-
- Che TU hai fatto un patto con un demone.- obbiettò Alois.
- Eh? Si può fare ma… dovrete venire con me in questa nuova avventura!- Mako era raggiante: li aveva fregati.
- Strega ricattatrice.- bofonchiarono in coro i maschi.
- E sia… ma finita questa storia farai tornare tutto a posto, chiaro?!- Ciel cercò di sembrare minaccioso.
- Va bene conte, ora andiamo.- e, con un salto, entrarono tutti dentro al portale.



Quando uscirono erano in una posizione alquanto…singolare.
Del tipo che si ritrovarono sotto il grande albero, nel solito parchetto, sdraiati uno sopra all’altro a mo’ di sandwich.

Mako fa la mortadella.
Non chiedetemi perché, però ispira mortadella, non trovate?
- M-Mako… soffoco.- biascicò Shieru, che era a metà fra la strega e Alois.
Per chi se lo stesse chiedendo, l’ordine (dal basso verso l’alto) è:
Claude.
Sebastian.
Alois.
Ciel.
Mako.
- Oh, scusa!- la tredicenne rotolò giù da quella sottospecie di lasagna umana.
- Ti soffocavo con le tette?- ghignò.
- No, con gli strati di lardo.- rispose il conte tirandosi a sedere.
- Maledetto bast…- venne interrotta da Alois che la abbracciò forte.
- Mako-Chan! Ho avuto paura! Nel portale c’erano tutte quelle luci e… e…- piagnucolava.
- Complimenti Alois Trancy, hai appena provato la tua prima pasticca. Non so se mi spiego.- e, dopo aver stretto la mano al biondo, l’altra fece l’occhiolino.
- Ehi voi due! Non c’è tempo di darsi ai porno!- batté le mani per svegliare Claude e Sebastian, ancora sdraiati a terra.
- Uhmm…- con un mugugno Sebby aprì gli occhi, trovandosi a contatto con due pozzi dorati.
Ma come sono poetica!
- Ehm…- si rialzò velocemente, spolverandosi il frac.
- Chiedo venia Faustus.- disse col suo solito sorriso falso.
- Figurati Michaelis.- rispose il demone dagl’occhi color Ferrero Rocher.
Okay, questo paragone era un po’ meno poetico.
- Ma voi due non potete chiamarvi per nome?- domandò la streghetta.
- In effetti… Claude, chiama il maggiordomo di Ciel per nome, è un ordine.- fece Alois, sempre pronto a spalleggiare la bionda.
- Sebastian… chiama anche tu il maggiordomo di Trancy per nome, dai.- concesse Ciel.
Dopotutto, se Claude poteva permettersi di essere così informale, perché Sebastian non dovrebbe?
- Yes My Lord.-
- Yes Your Highness.-
- Yes My Witch.-

- Mako, che cavolo dici?- chiese perplesso il conte Phantomhive.
- E che c’è?! Voi avete un titolo onorifico… posso sentirmi chiamare “My Witch”?- borbottò incrociando le braccia.


Nyaa: Eccoci qui alla fine amici ^O^
Allora, ciò che sto per proporvi è… Un angolo intervista!! *O*
Vi spiego: Nelle recensioni (che spero di ricevere *coff*), oltre al commento, potrete fare un massimo di due domande alla nostra protagonista demente.
Mako: Che sarei io ù_ù
Nyaa: Che sarebbe lei -.-“
Mako: Cercherò di rispondervi come posso, almeno fino a che non chiederete cose che verranno comunque chiarite nella storia ^_^
Nyaa: Potete chiedere di tutto, da “Qual è il tuo colore preferito” a “La tua posizione preferita” u___u E fare domande col “se”, del tipo… “Se Alois ti chiedesse di uscire, che faresti?”.
Mako: >///> Sadica! Non devi sfruttare il tuo OC solo per incrementare le recensioni è_è
Nyaa: Io? Io non voglio fare nulla del genere :3 Comunque vi chiederei di evitare di recensire solo con le domande per Mako, almeno un commento lasciatemelo ç_ç
Ovviamente non siete obbligati a fare domande/lasciare una recensione, ma io lo propongo comunque u_u
Parentesi per chi interessasse: Ciel indossava un vestito celeste senza maniche ed aveva i codini, Alois un vestito più corto rosa scuro e sopra un golf color salmone ed aveva i capelli lunghi fino alle spalle con due codine alla Misa Amane, Sebastian l’ho già detto (una specie di abitino da cameriera/lolita ed aveva dei codini), e Crodo era vestito alla marinara… tipo Shieru da piccolo :D
Ok, ho finito.

Salutoni!!

Nyaa <3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Un mago maniaco e l’inizio del viaggio ***


Nyaa: Eccoci eccoci! *arriva in scivolata e si schianta di faccia contro un pioppo* ASH!! Perché *BIP* Hai passato la cera??! è_____é
Ash: Ehm… *si nasconde dietro a Drocell* Aiuto ç.ç
Drocell: -.-“
Nyaa: Vi lascio al chap ;D



- Quindi hai intenzione di partire da qui?- domandò Shieru, dopo tipo dieci minuti che camminavano.
- Per l’ultima volta: NO! Dio santo, mi aspettavo che fosse Alois a chiedere “Siamo arrivati” ogni due per tre, non tu!- rispose furente la strega.
- E allora dove stiamo andando?- chiese Sebastian che, poverino, doveva reggere Ciel ogni giorno della sua eterna vita.
O meglio, dovrà.
Perché noi sappiamo cose che loro non sanno…
- Al MC Donald… secondo te lo so?!- chiese retorica Mako.
- Non ricordo più dov’è la casa di Lui.- disse a mezza voce.
Ovviamente tutti si chiesero chi fosse questo fantomatico Lui (Che non è quello delle superchicche, sia chiaro (?) n.d.A.)…
Ovviamente stavo scherzando:
Alois stava ridendo e scherzando muovendosi di continuo e urlando a Crodo di fargli toccare il cielo.
Claude stava cercando di evitare che il suo danna-sama, che stava portando sulle spalle, rovinasse al suolo diventando un tutt’uno col marciapiede.
Ciel osservava il paesaggio circostante chiedendo sporadicamente se fossero arrivati.
Sebastian, infine, occhieggiava con la coda dell’occhio Claude, ringraziando gli inferi (E’ un demone no?) che non gli fosse capitato un padroncino del genere.
Fidati, tempo quattro/cinque episodi e rimpiangerai di non aver avuto un padrone più… facilmente uccidibile.
Perché noi sappiamo cose che loro non sanno…
- Dicevo… l’unico modo è chiamare Lui!- evidentemente parlava di un altro Lui, altrimenti ci sarebbe un sovraffollamento di pronomi personali soggetto in questa fic.
- Forza allora! Tecnica del richiamo!- fece un paio di gesti, presumibilmente a casaccio, con le mani.

Ovviamente non successe niente.
- Dimentico sempre che non siamo in Naruto...- disse abbattuta.
- Non ancora almeno.- sussurrò con un ghigno.
- Allora si fa… così!- fischiò e dal cielo apparve Lui.
Ciel notava qualcosa di familiare in Lui.
“Capelli” neri.
Occhi penetranti del medesimo colore.
Un fiocco azzurro a righe bluette attorno al collo.
Faccia da pirla.
Non poteva essere che il famiglio di Mako (Nota: Un famiglio è un animale che segue la strega/mago n.d.A.).
Un corvo dall’aspetto tonto volò verso la strega.
- Amore miooo!!- aperta la bocca per urlare il suo nome, il corvo le si fiondò dentro.
Sputacchiando qualche piuma, la tredicenne se lo tolse di bocca.
- Amore! Mi sei mancato!- lo strinse al petto, sbaciucchiandogli il becco.
- E lui sarebbe?- chiese Shieru.
- Lui sarebbe il corvo che TU hai spiumato!- (Nota: vedere la mia prima fic n.d.A.) urlò la bionda.
Esatto.
Quello che il giovane conte aveva davanti era niente poco di meno che il corvo apparso un paio di volte la prima volta che aveva incontrato Mako.
- Tesoro! Da quanto non ci vediamo?! Troppo verooo?- la strega era diventata straordinariamente affettuosa con quel corvo, che sembrava Dodò dell’Albero Azzurro in versione emo.
- Che IO ho spiumato?- domandò Ciel, non capendo di cosa parlava la tredicenne.
- Se fai dei cavolo di acuti ad ultra suoni è OVVIO che gli uccelli nei dintorni perdono le piume!- certo, ovvio…
- Un corvo in buona salute non dovrebbe perdere così il proprio piumaggio.- Sebastian intervenne in difesa del bocchan.
- E’ affetto da depiumamento precoce, ok?! Quando era un uovo mi è caduto e si è crepato…- borbottò la ragazzina.
- E comunque… avete idea di quanto tempo ci abbia messo a farlo tornare come prima?!-
- Uh! Lo so io! Vediamo… due giorni!- tentò Alois, manco fosse a The Milionaire.
- L’accendiamo?- propose Mako.
- Aspè, cosa diamine sto dicendo?!-
- Se non lo sai tu.- Ciel fece spallucce.
- Comunque ci ho messo trentasei ore e ventidue minuti.-
- Ma non saresti una strega?- anche Claude era contro quella poveraccia della mia OC.
- Io sarei una strega, sì!- urlò lei.
- E non è venuto neanche decente!- cominciava ad emettere dei ringhi bassi, come la mia prof di tedesco.
- Che… intendi?- il conte tredicenne era perplesso.
- Era fucsia per l’amor di Jashin!- sbraitò.
La faccia di tutti era l’equivalente di un “WTF?!”.
No, non è vero.
Alois aveva messo su l’incrocio fra una troll face e un me gusta.
- E come mai ora è…?- Ciel venne interrotto da Mako.
- L’ho immerso nell’inchiostro!!- stava per esplodere.
La fonte della sua irritazione è ancora un mistero.
Potrebbe essere la combinazione di caldo afoso, Ciel, mutande a spada, Ciel, Corvaccio che appare nei momenti meno opportuni (E sì, lo SO che l’ha chiamato lei) e Ciel.
- Come si chiama?- domandò Alois.
Mako sorrise, e sembrò che tutta la rabbia fosse passata.
Come quelle immagini delle creme di bellezza in stile “Prima e dopo”.
Solo che questo era avvenuto nel giro di qualche decimo di secondo.
- Beh… lui ha un nome veramente faigo. Decisamente virile.- si vantò.
- Virile?- il blu era perplesso, ma oramai era abituato alle stranezze della strega.
- Sì! Dimmi, che nome ti viene in mente di virile?- chiese ad Alois.
- Stai parlando di virilità ad uno di nome Alois…- sussurrò Shieru, sperando di non venir sentito.
- Adam! Josh! Chase! Thomas!- il biondo sparò nomi a random per circa cinque minuti.
- No, no… molto meglio. Il suo nome è…-
Un attimo di suspance.
E’ una rivelazione importante…


Ok, mi sono rotta.
- Aldo.- pronunciò con tono estasiato.

Un momento di silenzio per la dignità della mia OC.
Okay, seriamente… non osate dare la colpa a ME per le SUE trovate “geniali”.
E’ copyright di Mako.
Io non c’entro.
Mi dissocio.
Gli altri erano basiti tanto quanto me, se non di più.
- Aldo…?- domandò Ciel.
- Ma è… è….-
- Wonderfull!!!!- s’intromise Alois.
- No ti prego, il Visconte no!- Mako si rintanò in un angolino.
Angolino metaforico, visto che erano ad una rotonda.
- Quindi lui è Aldo il corvo virile…- concluse Sebastian.
- Esattamente.- la strega si rialzò con un sorriso.
- E ci indicherà la via! Allora Alduccio, dove dobbiamo andare?-
Il corvo si prese il suo tempo.

Circa un quarto d’ora.
Nel frattempo Mako e Alois avevano organizzato una partitina a dama, Ciel si era dato al solitario e Claude e Sebastian parlavano di… cose da demoni.

Okay, detto così sembrano due dello sleepover club, ma che ci volete fare?
Dopo di che Aldo indicò l’est.
- Andiamo, armata di Branca Leone!- la strega cominciò a cantare, seguita dal biondo che aveva imparato la canzone:
- Branca Branca Branca, Leon Leon Leon!!-



Dopo circa mezz’ora arrivarono davanti ad una villetta bianca, con un cortile dove c’era un’altalena legata ad un grosso albero.
Mako bussò.
Nulla.
Sbuffò irritata.
- APRI MALEDETTO!!!!- urlò con tutto il fiato che aveva in gola.
Ad Aldo caddero un paio di piume.
“Dovrei fargli un maglioncino per l’inverno” pensò la strega.
- Uff… sarà in bagno. Ci manca che si porti il frigo bar lì dentro.- borbottò la bionda, tirando fuori da una tasca della divisa una forcina per capelli.
Cominciò ad armeggiare con la serratura…

Visto che dopo venti minuti erano ancora fuori, Sebastian decise di intervenire.
Con grazia e gentilezza tolse la forcina di mano a Mako e, in un paio di secondi, la porta era aperta.
Sì, come nei film d’azione.
- Come hai…?- chiese la tredicenne.
- Se un maggiordomo della famiglia Phantomhive non sapesse fare questo genere di cose… cosa accadrebbe?- domandò con il suo solito sorrisetto affascinante quanto un attaccapanni in mogano.
- Niente, saremmo semplicemente rimasti chiusi fuori fino a che non sarebbe uscito dal bagno.- e, senza degnarlo di uno sguardo, Mako entrò in casa.
Il demone borbottò qualcosa come “era una domanda retorica”, leggermente abbattuto.
La testa bionda della strega fece capolino dall’angolo.
- Allora, diavolo di maggiordomo, ti muovi?-
- Arrivo, arrivo...-



Entrati dentro tutti seguirono Mako, che si diresse in una specie di soggiorno.
La stanza sembrava un enorme laboratorio, con vetrine, ampolle e tutto quello che c’è nel aula di scienze a scuola.
Tranne la muffa.

Oh andiamo, sono davvero l’unica che ha muffe e crepe varie a scuola?

Sì…?
Ok, sì.
La strega fece accomodare gli altri su un divano nero in pelle, per poi sedersi lei stessa su un bracciolo.
- La frase “Fa come se fossi a casa tua” non va presa così alla lettera, lo sai?- una voce attirò l’attenzione dei nostri altissimi, levissimi e purissimi (?) protagonisti.
­Ad aver parlato era un ragazzino, appoggiato allo stipite della porta di quello che dovrebbe essere il bagno.
In effetti, se gli eroi dei film d’azione hanno una colonna sonora faiga ad accompagnarli, questo tizio aveva il rumore dello sciacquone.
- Bella! Che si dice di nuovo?- chiese amichevole la bionda.
Il ragazzo misterioso la guardò male, avvicinandosi al gruppetto.
Ciel ebbe modo, ora che si era avvicinato, di osservarlo meglio.
Sapete… la benda… Federica… la vista inizia a far cilecca!
Comunque.
Il ragazzino doveva aver massimo tredici/quattordici anni, anche se era più alto di lui di almeno dieci centimetri (non che ci voglia granchè… n.d.A.); i capelli biondo chiaro erano tenuti in una coda bassa, con alcuni ciuffi che gli ricadevano sul volto.
Indossava un camice bianco di quelli da scienziato, tenuto aperto.
Sotto portava una specie di divisa scolastica, blu scuro a collo alto con dei bottoni gialli.
A completare l’abbigliamento vi erano un paio di occhiali quadrati da vista, dalla montatura fine.
- Bella ‘sto cavolo. Cosa ci fai qui? E per quale ragione hai dietro dei tizi che sembrano usciti dal libro di storia?- domandò irritato il misterioso ragazzo.
Alla parola “libro di storia” Mako mise su un’espressione confusa.

Vi devo ricordare che ha un debito in quella materia? Se ce l’ha un motivo c’è… ed è che il suo libro è ancora bello che imballato nel cellofan, utilizzato come fermaporte.
- I tizi in questione vengono da un’altra dimensione.- rispose piatta.
Ciel sbuffò, piuttosto alterato: quei due stavano parlando in italiano, di conseguenza non capiva, anche se gli costava ammetterlo, una beata mazza.
- Per caso c’è anche Itachi?? O magari Nagato!- il biondo si guardò in giro, nella speranza di trovare qualcuno dei misteriosi tizi che aveva nominato.
E’ una mia impressione o ci sono più misteri qui che in Detective Conan?
- No! Loro vengono dal manga del maggiordomo…-
- Aaaah! Quello del tizio coi capelli arancioni e il cappello! Il… come si chiama… il Visconte!!- si illuminò.
- NO!!! Quello è Drocell. Ficcatelo in testa dannazione!-
- Oh? Giusto… Senti un po’…- stava per chiamarla in un modo che non c’è dato sapere, perché la bionda gli saltò addosso placcandolo.
Sì, come i giocatori di rugby.
Ci mancava solo Alois che fischiava fallo.
Trattenendosi dal gridare “Touch Down!!”, Mako guardò malissimo il ragazzo.
- Chiamami Mako…- disse a denti stretti.
- Hai uno pseudonimo?- chiese lui.
- Yes.- si sentiva orgogliosa.
- Figo! Voglio averne uno anch’io… Chiamami… Kuro!-

Sì, a quanto pare c’è qualcuno messo peggio della mia OC.

LO SO, che anche lui è un mio OC.
- Piuttosto la morte.-
- Shiro!-
- Piuttosto una morte dolorosa.-
- KuroShiro!!-

Un minuto di silenzio per i neuroni persi nello scrivere/leggere/ascoltare questa frase.
- Piuttosto una fucilata nelle palle… di Ciel.- precisò la strega.
- Kazamatsuri!- provò ancora.
Qui mi rifiuto io, l’idea di scrivere ogni volta Kazamatsuri mi devasta…
-Troppo lungo da dire. E chiamarti Kaza-kun non mi fa impazzire…-
- Tsubasa?- domandò abbattuto.
- Perfect!- fece la strega.
- Ragazzi, vi presento Tsu-Kun!- sorrise la bionda, riprendendo a parlare in inglese tramite magia.
- Piacere.- risposero monocorde i presenti.
Dai su! Un po’ di vita! Dopotutto siete solo in un’altra dimensione, bloccati con una strega pazza, e pronti ad affrontare un viaggio che durerà tipo altri quattro o cinque capitoli!

Okay, non parlo più.
- Datemi un attimo, vado a cambiarmi.- e sparì dentro a quella che sembrava la cucina.

Non commento neanche più.
- Non toccate niente!!- urlò da là dentro.
Uno…
Due…
Tre…
Quat-
- Cos’è questo?!- ok, perlomeno Alois aveva resistito per più di tre secondi… circa.
Cominciò ad agitare un’ampollina lunga contenente un liquido blu.
Tempo due secondi ed era già per terra.
Ovvio.
Dalla boccetta uscì una strana creatura di dimensioni enormi, con lunghe zanne e di colore blu scuro.
Emise un ringhio e guardò Ciel leccandosi le labbra che non aveva.
Ma cos’ha Shieru di così speciale? Non so… Un profumo tipo Channel n. 666??
Mah.
Il coso stava per lanciarsi sul tredicenne quando un raggio azzurro lo colpì, ed esso rientrò nell’ampolla.
- Vi avevo detto di non toccare nulla.- Tsu, che era appena ritornato, si passò una mano fra i capelli ora sciolti, perso in una pseudo espressione amletica.
Non che si fosse cambiato più di molto: si era tolto camice e occhiali, e si era sciolto il codino.
Mise nella tasca dei pantaloni il telefonino nero, usato per sigillare la creatura.
Beh, non avevate ancora capito che pure lui è un mago?
Un coniglio rosa saltellò in mezzo alla stanza, e Mako lo sollevò fra le braccia.
- Mr Batuffolo!!- lo strinse al petto ridacchiando.
- Non ditemi che lui è…- Ciel stentava a crederci.
- Il famiglio di Tsu? Ebbene sì!- ridacchiò ancora la strega bastarda, ricevendo un’occhiataccia coi fiocchi da Tsubasa.
- Ho perso una scommessa quando si trattava di scegliere il famiglio, stessa storia per il suo nome.- borbottò con un tono a metà fra l’affranto e l’omicida.
- Devo per caso dire a tutti il tuo vero nome?- chiese alla bionda con un ghigno.
-  Tu osa e ti ficco l’ampolla su per il… fondoschiena.- cercò di contenersi Mako.
Tsubasa cominciò a scribacchiare qualcosa su un quadernetto nero.

So cosa state pensando, quindi vi rispondo subito: Sì, conosce anche lui Death Note. No, quello non è il quadernetto dello Yagami.
- Cosa fai?- chiese Alois alzandosi sulle punte per sbirciare ciò che stava scrivendo il ragazzo.
In effetti, Seb e Crodo a parte, Tsu era il più alto nella stanza (circa 1.72 se interessa a qualcuno n.d.A.).
- Uh? Nulla, appunto solo ciò che Mako vuole ficcarmi su per il deretano.- rispose con un sorriso.
- Hai… tenuto una lista?- la strega era incredula.
Il biondino annuì, cominciando a leggere dal famoso quaderno:
- Negli anni abbiamo avuto: Un becco bunsen, un’ ananas, un bakugan, una pannocchia, un forno a legna, la Nuova Zelanda e Plutone… ma devo ammettere che un’ ampolla mi mancava.- concluse con un sorriso, di fronte agli sguardi basiti dei presenti.
- Quanto meno non puoi rimproverarmi di avere poca fantasia…- la bionda lo guardò di sottecchi.
- Disse colei che si fa chiamare Mako…- occhiataccia.
- Disse colui che si fa chiamare Tsubasa…- occhiataccia alla seconda.
- Disse colui che si fa chiamare Alois: Avete finito?!- occhiataccia al cubo, qui fra un po’ qualcuno un occhio lo perde proprio…
Mako sbuffò, irritata: perché quel ragazzo aveva dovuto precisare, anche se velatamente, che Alois non era il suo nome di battesimo? Cioè, va bene che Ciel sarebbe stato troppo fesso per leggere fra le righe, e che Crodo e Seb probabilmente sapevano già tutto ma…
Cioè, vogliamo parlare del nome “Jim McCain”??!
Oh andiamo, sono l’unica che, al sentire la prima volta questo nome, si è figurata Alois seduto su una poltrona che sbraitava qualcosa a proposito di Cheryl, del football e delle birre?
No?
Beh, sappiate che comunque è da un pezzo che non riesco più  a vedere “La vita secondo Jim” senza ridere come una cretina.
- Comunque- Tsubasa cercò di recuperare un po’ della compostezza che aveva, probabilmente, lasciato in bagno - perché sei qui?- chiese guardando Mako di sottecchi.
La strega gemette, come se le costasse molto dire ciò per cui era venuta.
- Mi… serve un favore…- sussurrò lei.
- Uh uh uh... Un favore dici? A che pro?- domandò il biondo.
- Mi serve Quella.- specificò la tredicenne.
- Nh? Aaaah! Ho capito, ho capito! Però sai cosa voglio in cambio… vero?- ghignò.
- Lo so, lo so… dovrò tipo farti da cameriera per un paio di settimane, no?-
- Brava! Inizi a capire serva!- la sbeffeggiò lui.
- Serva ci chiami Ciel!- gli urlò contro irritata.
- Ma taci e va a farti crescere il seno!- rispose Shieru, paonazzo in viso, per poi coprirsi la bocca con le mani subito dopo, imbarazzato e umiliato.
Stare con Alois gli faceva decisamente male…
- Per l’ultima volta, lord degli uomini talpa: Sono vere!!- la strega stava dando di matto.
- Alt! Qui confermo io.- e, rimessi gli occhiali, Tsubasa si avvicinò alla ragazzina, mettendogli una mano sotto la maglietta.
- Uhm… Sì, c’è un po’ di gomma piuma, ma quella c’è in qualunque reggiseno… uhm…- continuò a palpare la bionda che, dal canto suo, aveva un preoccupante tick all’occhio.
- Ma ti vuoi levare?!- lo spinse via malamente.
- In effetti… nessuno dovrebbe toccare il seno ad una signorina, no?- Sebastian sorrise, mascherando lo stupore per quella strana scena.
- Eh? No, più che altro è che oggi mi fanno male e… Solo io posso giocare con le mie tette!!- a quanto pare Mako non aveva peli sulla lingua.
Alois mise su un’espressione inquietante, ed inchiodò la streghetta al muro.
- Lo lasci fare anche a me, Mako-Chan?- sorrise, in un modo che non aveva nulla di casto.
Avvicinò la mano, ma il suo braccio fu bloccato dalla presa ferrea di Tsubasa, che sorrideva allo stesso modo di Sebby quando ha sfasciato le ossa a Grell.
- Io non lo farei, fossi in te.- sorrise.
Mako si guardò intorno, preoccupata: se scattava la rissa si sarebbe intromesso Claude, e sarebbe venuto fuori un casino di proporzioni epiche.
Si mise fra i due biondi, separandoli col suo corpo.
- Se volete fare a botte lo fate quando non ci sono bambini facilmente impressionabili.- ed ammiccò a Ciel che, disteso sul divano, la guardava malissimo.
Alois annuì, e le si attaccò ad un braccio.
- Rimani con me però, ok?- chiese con faccia dolce e pucciosa.
La strega arrossì, per poi acconsentire con un cenno del capo.



Tsubasa li aveva portati in una sottospecie di garage (o, come direbbe Boe Szyslak dei Simpson, “Buco per auto”), per poi mostrargli uno strano veicolo coperto da un telo.
Tolto il telo con gesto trionfale, videro che sotto c’era niente meno che…
Una Porsche Cayenne.
E messa pure male per giunta.
Di colore nero, con quattro posti ed un bagagliaio.
- Noi dovremmo viaggiare attraverso delle dimensioni parallele con…. Quella?- domandò incredulo Shieru, utilizzando un tono particolarmente dispregiativo riguardo al suv.
- Esattamente.- Mako ghignò, alla reazione basita del piccolo conte.
- Andiamo?- Sebastian aiutò Ciel a salire sull’auto, mentre Mako e Claude erano già dentro.
Alois si era trattenuto un momento a parlare con Tsubasa.
- Ascoltami bene: Se la fai soffrire, giuro che ti ammazzo.- sorrise Tsu, che aveva notato i sentimenti della strega nei confronti del conte.
- Ma di che stai…? Non è la tua fidanzata??- borbottò perplesso Trancy.
- La mia…?- il mago cominciò a ridere, tenendosi la pancia.
- P-pensala come vuoi.- si asciugò le lacrime, ridendo ancora.
- Allora noi partiamo!- s’intromise Mako.
- Alois, vieni qui davanti con me, Sebby e Crodo voi andate dietro.- impartì un paio di ordini, giusto per sentirsi potente.
- E io?- chiese Ciel che, purtroppo, immaginava già dove la strega volesse andare a parare.
- Ma nel bagagliaio, ovvio.- a bionda rifece il sorriso da Chesire che la contraddistingueva (Nota: Per chi non lo sapesse, Chesire Cat vuol dire stregatto n.d.A.).
- Ovvio.- le fece eco Shieru, entrando dietro.
- Coraggio, si parte! Ciao cugino!!- salutò Mako.

Momento… CUGINO?!
- Vuoi dire che voi due siete fidanzati nonostante siate cugini?!- domandò Ciel, scandalizzato nonostante lui stesso fosse in un’uguale situazione.
- Cosa?! Fidanz…? BLEAH!!!! Che schifo! Assolutamente no!!- la strega emise un verso di disgusto, incenerendo con lo sguardo suo cugino, che ridacchiava in un angolo.
- E DI’ QUALCOSA TU!!!- gridò, rossa in volto quanto il tanga di Grell.

Vi prego, se ci tenete un minimo a me NON chiedetemi come io sappia che Grell porta un tanga, e che sia proprio di colore rosso.
- Qualcosa ~. - il ragazzino ridacchiò.
Fatto il gesto dell’ombrello al cugino, la strega mise in moto l’auto.
- E ora… si parte.- disse lei e, con un sorriso da pazza esaltata sulle labbra che non prevedeva nulla di buono, la Porsche entrò dentro ad un tunnel dimensionale tutto colorato, sfrecciando verso una nuova avventura.


Nyaa: Finito *si asciuga il sudore dalla fronte*!
Allora, inizio a scusarmi molto con voi lettori/lettrici per avervi obbligato a subire ben tre chap di pseudo prologo ç_ç Gomennasai!
Comunque, direi che è il momento dell’angolino di Mako-Chan!
Mako: Sono pronta è___è
Nyaa: Alloooora.
Le prime domande sono da parte di BlackNote20.
*legge cartellino* Come vorresti morire?
Mako: O__O Che domande sono?! Beh… in modo indolore… e possibilmente di vecchiaia…
Nyaa: … *si appunta* Spargimento di sangue doloroso in giovane età…
Mako: TT__TT Prendi appunti sulla mia morte? ç__ç
Nyaa: Shi :3 Poi… la seconda domanda, sempre da parte di Blacky (se posso chiamarti così) è…
“Chi scriveresti per primo sul death note?”.
Mako: Che domande… Nyaa, hai beccato una shinigami sotto mentite spoglie? ò_ò
Nyaa: Non insultare le recensitrici *coppino* E rispondi! *altro coppino*
Mako: ç___ç Allooora… non penso che lo userei, non sono in grado di uccidere nessuno e… oh, ma a chi la do a bere? Ripulirei il mondo dai politici corrotti e da chi distrugge l’ambiente e gli animali!! Muhahahahah!!!
Nyaa: Lato malato… è uscito *facepalm*.
Vabbè, spero che le risposte ti abbiano soddisfatta*
Poi abbiamo… Montblanc… che chiede “Com’è essere definita “virile” da Alois?”.
Mako: Are you fucking kidding me?! *arrossisce*
Nyaa: No, she doesn’t. Rispondi ò_ò
Mako: … Brutto!! Speravo in un complimento! Buaaahh!! Autrice infameeee!! TT____TT *piange disperata*.
Nyaa: *apre un ombrellino* =___= E’ andata… Ah! Yako-Chan dice che ti stima.
Mako: *si asciuga le lacrime* Sob sob… Grazie mille, qualcuno mi ama *cuoricino*
Nyaa: No ò_ò
Mako: ç____ç *momento di depressione*
Nyaa: Uff *sbuffa* Abbiamo Domino_Tabby che chiede “Qual è il tuo cibo preferito?”.
Mako: UNA DOMANDA NORMALE!!! Sia lodato il Signore!!! *Coff* Ehm… Amo la pasta, ma il cibo che mangerei sempre e comunque è… ehm… sai quelle caramelle lunghe e aspre? Ecco, al gusto ciliegia! *ç*
Nyaa: Beh sì, domanda normale risposta normale…
Ora sulla lista c’è VannyNuovaluna che chiede: “Com’è essere superati da Steven?”.
Mako: E chi è?
Nyaa: Quel gran figo a capo della folla di forconi *^*
Mako: Ah… beh, direi deprimente ma… è davvero un figo, quindi ci sta u.u
Nyaa: La seconda domanda è… Beh, in pratica chiede perché sei così in fissa con le tue tette.
Mako: *ridacchia* Beh… ASPETTA! Non sono “fissata”! Ne difendo semplicemente l’onore!! Se quel nano di mere-da non le avesse insultate non avrei detto nulla! *sbuffa, offesa*
Nyaa: Non hai risposto =W=
Mako: *sospira* Beh, come puoi non fissartici? Sono così morbide, sode, lisce e…
Nyaa: Mako… sono tette… non albicocche.
Mako: *sbuffa* La mia risposta è questa, punto.
Nyaa: Come vuoi *fa spallucce* Ci rivedremo presto nel prossimo angolino intervista di Mako! Ricordatevi di lasciare le vostre domande!
Mako: E di non farmele troppo bastarde :D
Nyaa: Non ci contare :D
Ah, quasi dimenticavo: Se vi steste chiedendo perché hanno preso la macchina, invece di usare il telefono di Mako, è semplicemente perché è più comodo viaggiare, e anche se il cellulare si scarica non succede nulla u_u
Grazie mille per aver letto, me la lasciate una recensionina? *O* Fate contenta questa piccola autrice in erba çWç

Salutoni!
Nyaa <3

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il primo frammento: Viaggio nella magia. ***


 
Nyaa: Buondì! Allora, comincio col dire che da adesso si parte col crossover! Una specifica: ricordate che l’auto è maggica (sì, con due g), quindi non ponetevi troppe domande sulla questione “spazi”. ^^””
Dedico il capitolo a Becchan, che mi ha aiutato (o mi aiuterà, visto che mentre scrivo queste note non ho ancora scritto il chap) a scriverlo *___*
Vi lascio alla fic popolus!


Erano circa tre ore che viaggiavano, nel buco dimensionale ci sarà stato traffico, e stavano tutti dormendo.
Meno che i demoni e Mako-Chan, che stava bellamente spaparanzata sopra ad Alois, sperando in un minimo segno d’affetto.
Che non arrivava.
“Una carezza! Il mio regno per una carezza!” pensò poetica.
Una vocina interna, che per comodità chiameremo Autrice-Sama, ci tenne a ricordarle che mala pena possedeva una scatola di pelati, figuriamoci un regno.
La strega sbuffò interiormente.
Cominciava a prendere in considerazione l’idea di dare fastidio al Crodo, così, manco fosse lo sport nazionale londinese, quando una luce abbagliante investì l’auto, e si ritrovarono in mezzo ad una strada.
La bionda si catapultò fuori dalla macchina, alla disperata ricerca di un bagno, quando le passò un semaforo a due cm dalla faccia.
Non si sa se a salvarla sia stata la sua astuzia (improbabile), la sua intelligenza (difficile) o la sua fortuna (decisamente impossibile)… probabilmente fu semplicemente il tempestivo intervento di Claude, che le impedì di fare un altro passo.
- Claude! Mi hai salvato la vita!- gli occhi della strega lanciavano cuoricini.
Non chiedetemi come sia possibile… diciamo che è una magia, dai.
- E tu mi hai chiamato col mio nome, iniziamo a fare progressi ragazzina.- lasciò la presa dalla collottola della tredicenne, per la quale l’aveva afferrata.


Un segnale di stop fendette l’aria, veloce quanto vostra sorella che si fionda in bagno prima di voi.
E se non avete una sorella… oh, andiamo, quante volte vi è capitato di dover andare al cesso, dopo ore e ore che aspettate, vedete le porte e parte il coro dell’alleluja con qualche angelo che vola strombazzando un vuvuzela… E qualcuno entra al posto vostro.
Lasciandovi così con un’ espressione beata decisamente fuori luogo.
Di chi ha visto il paradiso e gli è stato negato.
Solitamente, in questi casi, una persona normale o aspetta pazientemente ancora qualche ora, o va a farla sul terrazzo/in giardino.

Okay, forse questo non è molto normale.
- Ma che caz…?!- le imprecazioni della strega vennero fermate da un urlo disumano.
- IIIIZAAAAAYAAAAA!!!!-  Mako si tappò le orecchie, sicura di poter riconoscere quel grido ovunque.
Infatti, pochi secondi dopo, un fulmine biondo le corse davanti, indirizzato verso un tizio moro, che sembrava indossare una specie di pelliccia.
- Calma Shizu-Chan, abbiamo spettatori.- il moro, che doveva chiamarsi IIIZAAAAAYAAAAA!!!! (o semplicemente Izaya, non so), diede un cenno del capo a Mako e Claude, che guardavano perplessi la scena.
- O porc… siamo in durarara.- la strega si spalmò una mano sul viso.
Sono solo io o il verbo “spalmare” mi fa balenare in mente il Philadelphia?
Mah.
- In… cosa?- il demone era decisamente perplesso.
- Lascia perdere, torniamo indietro… ma prima devo togliermi un sfizio.- la streghetta ghignò.
- Ehi! Shizuo!!- chiamò il biondo, che si girò irritato.
- Che vuoi?! Non vedi che sono impegnato?!- gridò lui.
Mako gli fece cenno, con un dito, di avvicinarsi.
Il ragazzo obbedì, per un chissà quale piano del fato, e si avvicinò alla ragazzina.
- Hai dieci secondi. Dopo di che sparisci.- proferì serafico.
La bionda se lo tirò vicino vicino, e gli sussurrò qualcosa all’orecchio.
Le reazioni di Shizuo furono molteplici:
Prima arrossì, poi corrucciò la fronte, infine si illuminò.
- Sei sicura che funzioni?- domandò, chiedendosi se fosse il caso di fidarsi di quella sconosciuta con una faccia mica tanto sveglia.
- Sicurissima!- alzò il pollice e fece dietrofront.
- Ciao Shizuuu!!- lo salutò, rientrando in auto, seguita dal Crodo.
- Che gli hai detto?- chiese lui.
- Eh? Beh… solo che, se avesse baciato Izaya, probabilmente lo avrebbe avuto in pugno et dominato su tutti gli aspetti.- rispose vaga.
- … Nessun tornaconto personale?- il demone inclinò la testa.
- Nh… diciamo che ho fatto felici un bel po’ di fan girl.- sorrise, maliziosa.
- Chi sei tu? Che hai fatto a Mako?- era sarcasmo quello che la strega sentiva nella voce di Claude?
- Io? Sono solo una diavolo di fan girl ~.-



I cinque dell’Ave Maria atterrarono (si può dire atterrarono? Uhm…) in quella che aveva tutta l’aria di essere una foresta.
Forse perché era effettivamente una foresta, ma non stiamo qui a badare a tali quisquilie.
*agita la manina noncurante*
Mako si catapultò fuori dalla vettura, inciampando su una radice e finendo lungo distesa al suolo.
Si rialzò come se niente fosse, spolverandosi i vestiti.
- Ora- cominciò lei - ringraziando il cielo che sono andata in bagno in quell’autogrill…-
- Continuo a non capire come possano esserci autogrill in un tunnel interdimensionale…- obbiettò Ciel, aiutato da Sebastian per scendere dall’auto.
- Senti, te lo sei sbafato il tuo paninazzo insalata e mortadella? E allora shutappati.- rispose la strega, con il solito inglese maccheronico che la contraddistingueva.
Il conte arrossì appena, maledicendo mentalmente Alois che l’aveva praticamente obbligato a ingurgitare quel… no, chiamarlo panino è riduttivo… quello era il Buckingham Palace dei sandwich.
Qualcosa di talmente osceno che avrebbe fatto ingrassare persino Sebastian, che infatti se n’era tenuto alla larga.
- Allora… lasciando da parte Shieru che è così rosso da sembrare un rossetto Maybelline New York, inizierei spiegandovi dove siamo.-

Tutti si voltarono verso i demoni, che si strinsero nelle spalle.
- Chiedo venia, ma non sono pratico di luoghi interdimensionali…- si scusò Claude.
- Idem con patate.- disse Seb.

No, scherzavo, in realtà disse “Mi trovo d’accordo con Claude”, ma “idem con patate” non suona meglio?


La strega ridacchiò, contenta di aver, almeno per una volta, la situazione in mano.
- Siamo ad Hogwarts!- urlò con un sorriso, che le si gelò in volto non appena si rese conto di ciò che aveva appena detto.
- Noooo!!! Perché?!- si chiuse a riccio, dondolando avanti e indietro.
- Perché Harry Potter?! Perché proprio qui doveva finire la pergamena?!- era più depressa che mai.
Si rialzò, come se nulla fosse.
- Comunque.-
Alois la osservò, leggermente basito: quella ragazzina aveva sbalzi d’umore peggiori dei suoi e di quelli di Grell messi assieme!

Chissà se avrebbe cavato un occhio a Shieru…
- Secondo quanto la mia incredibile mente ipotizza… la pergamena ce l’ha la McGranitt.- sorrise, compiaciuta per l’avere una mente così brillante.
“Incredibile mente… stai dicendo che sei andata a spiare negli appunti della fic?!”
“Ma che vuoi da me?! In qualche modo dovrò pur difendermi dalle angherie del destino, no?”
“Sì… destino… vedi cosa ti combino per questo scherzetto…”
“Autrice-Sama…? Dove… Non andartene!!!”
*rumore di una porta che sbatte*
- Noooo!!! La mia coscienza!!!- Mako si inginocchiò a terra, sotto gli sguardi perplessi (ma neanche più di tanto… ormai ci hanno fatto il callo) dei compagni.
- Ora dobbiamo entrare ad Hogwarts!- si rianimò la strega.
Sebastian piegò la testa da un lato, lasciando che i ciuffi neri gli solleticassero il viso, decisamente perplesso: cominciava a temere che quella strega facesse uso di oppio.
Già quando si erano, qualche settimana prima, incontrati la prima volta non si era dimostrata molto sana di mente…
Ma stava peggiorando col tempo.
- Per prima cosa…- con un colpo di telefono (non nel senso che ha telefonato a qualcuno ma… vabbè, avete capito) fece diventare Seb e Claude più giovani di qualche anno, giusto per farli passare per studenti dell’ultimo anno, e occhieggiò tutti i presenti.
- Voi quattro sarete in Serpeverde.- pronunciò serafica.
- Io sarò nei Tapirifuxia.- alzò il mento, fiera.
- Questa casa non esiste…- obbiettò Sebastian.
- Che ne sai tu?!- Mako iniziava a scaldarsi.
- Mentre mangiavate ho letto i libri…-
Momento di silenzio.
- Sebby… okay che sei un diavolo di bibliotecario e tutto quello che vuoi, ma nessuno, e dico NESSUNO, può leggersi quei fermaporte formato famiglia in un’oretta.- la strega era scettica
- … Ho visto i film.- ci riprova, il genio.
- Non è possibile, durano troppo…- rispose a tono la bionda.
- Sono andato su internet per informarmi, ok?- il demone cominciava a spazientirsi.
La tredicenne sogghignò, contenta di aver fatto perdere la pazienza ad un demone.
- E allora sono Tassorosso.- sorrise
- Ma… in quella casa non vanno mica le…- il moro esitò, come a cercare la parola corretta
-comparse?-
- Dillo pure che ci vanno gli sfigati che appaiono giusto per far numero… Comunque sì, è quella. Ed’è proprio per questo che ci andrò: per fare in modo che il buon nome di Tosca Tassorosso venga riabilitato!-
- Non è che vuoi semplicemente passare inosservata?- si intromise Ciel.
- … Shut up.-



Il gruppo riuscì ad entrare ad Hogwarts con quella che Mako aveva definito “Magia di emergenza”, in pratica un incantesimo donatogli dal cugino, decisamente più capace negli incantesimi.
- Okay, per prima cosa ricordate: comportatevi da persone normali.- sottolineò Mako.
- Vorrai dire da babbani.- la corresse Sebastian.
La strega sbuffò.
- Neh Seb, non crederti figo solo perché hai fatto una ricerchina su wiki.- gli rispose lei.
- E comunque io non dico babbani, dico proprio umani: voi due demoni, non cercate di ammaliare la gente con la vostra figaggine e non ammazzate nessuno.- precisò la streghetta.
Ciel e Alois annuirono, dopotutto certe volte Mako aveva anche idee intelligenti.
- Sebastian, mere da! Comportati normalmente!-
- Claude, Houhe o Taraluna ron de rotare1! Fai anche tu quello che ha detto Ciel!- il biondo non voleva sprecarsi, a quanto pare.
- Yes, my lord.-
-Yes, your highness.-
Silenzio.
- Eh? Beh, visto che “Yes my witch” l’ho già detto stavo pensando ad un’altra frase ad effetto, ma mi sono stufata.- sorrise la tredicenne.
- Visto come sono conciati tutti… direi che siamo al ballo del ceppo...-
Ovviamente nessuno, tranne Sebastian che ha barato leggendosi la trama su wiki, aveva capito di che parlava Mako.
Dopo una breve spiegazione, il gruppo si divise, andando a cercare la McGranitt:
Sebastian e Claude si diressero al buffet, nella speranza di ricavare informazioni da qualche studente.
Alois e Mako andarono in cerca della McGranitt.
Ciel… fece cose da Ciel…
I due demoni erano a cercare di attaccare bottone con qualche ragazza, che magari avrebbe saputo dirgli dov’era la McGranitt, quando qualcuno prese Sebastian da dietro, trasportandolo in un angolo buio.
Claude osservò la scena con una perfetta poker face, ma decise infine di intervenire anche solo per il gusto di avere Sebastian Michaelis in debito con lui.
L’altro demone, nel frattempo, era stato preso da quelli che sembravano essere Tiger, Goyle e Malfoy.
- Ehi, sei un Serpeverde? Non ti ho mai visto a lezione!- il biondo cominciò subito a tempestare Sebastian di domande.
Senza perdere tempo il demone gli lanciò addosso della polvere che, a detta di Mako, gli avrebbe scombussolato i ricordi, facendogli credere che il demone era da sempre loro compagno.
- Ah! Sei tu Tony, non ti avevo riconosciuto.- diede una pacca sulla spalla al moro, che lo guardò basito.
Poi realizzò.
Mako doveva aver fatto in modo che venissero riconosciuti con altri nomi.
Possibilmente umilianti.
Chiedo scusa a chiunque si chiami Tony, che è davvero un bellissimo nome a mio avviso.
- Ehi, ce lo facciamo un goccio?- propose il Serpeverde.
- Ehm… va bene.- il demone sembrava incerto.
Intanto il Crodo stava beatamente appostato in un angolo buio, volendo godersi la scena.


I tre ragazzi presero quello che sembrava un obbligatus bevitum magicatum, che assomigliava sospettosamente ad un comune imbuto babbano, e lo ficcarono in bocca a Seb.

Alois e Mako stavano ballando, cercando di non attirare troppo l’attenzione.
Visto che la strega era previdente, aveva provveduto a materializzargli uno smoking, ed un vestito per lei.
D’un tratto le si avvicinò una persona inconfondibile.
- Il Paciock! Qual buon vento?- chiese la bionda con un sorriso affabile.
Il ragazzo la osservò, perplesso.
- Tu… saresti?- chiese lui.
In pochi attimi era ricoperto di polvere magica.
- Ah! Mako, che bello rivederti. Come stai? E tu, Jim, come te la passi?- al nome usato per Alois, il biondo si voltò sconcertato verso la strega, sul volto un’espressione da “Non può essere!”.
Sì, come il telefilm spagnolo.
Avete presente quello dove una volta a puntata le tipe mettono su un’espressione esageratamente scandalizzata e gridano “Non. Può. Essereeee!!!!”?
Ecco, del tipo.
- Ma voi due state assieme?- domandò il Paciock.
Momento di silenzio.
- Sì!-
- No!-
- Invece sì, è la mia ragazza!-
- Ti piacerebbe!-
- Sì, molto…-
- Oh, dici sul serio?-
- Ma ti pare? No.-
- Bastardo!-
- E’ il mio secondo nome…-
- Non era Jim?-
- Stronza! Non usare quel nome!-
- Ohi fuscello! Occhio alle parole!-
- Fuscello?-
- Ho finito gli insulti originali con Ciel, problemi?-
- Che sta succedendo?- Neville si intromise nella discussione.
- Una disputa fra innamorati?- mise su un sorrisetto malizioso.
- Tua madre.- gli rispose a tono Mako, proprio come la mia amata compagna simil-truzza.
Ciao Chicca! *saluta con la manina*
- Senti… Jim… ci vuole una distrazione…- la bionda lo guardò, ammiccando un paio di volte.
- Hai qualcosa nell’occhio o cerchi di apparire sexy?- chiese quel fesso di Alois.
- No, sono accecata dalla bellezza del Paciock… ma secondo te?! Leggi fra le righe scemo!- gli diede un colpetto sulla fronte.
- Comunque- dopo esser stato tirato in ballo Neville si era rianimato - ero venuto qui per chiederti di ballare.-

- A me? Dici sul serio?? Ma davvero??- Mako era incredula.
E lo sarei pure io, al suo posto.
Non perché sia esageratamente cessa, quella povera e maltrattata OC, quanto più perché ce ne vuole di fortuna perché qualcuno ti chieda di ballare.
Non so voi, ma io sono riuscita a ricevere cinque due di picche in un paio d’ore, e tutte dalla stessa persona.
Non dispiacetevi per me, non serve a nulla, ma se vedete un biondino più basso di Ciel e terribilmente arrogante… dategli un calcio da parte mia.
- Beh… sì. Sei molto carina.- tenero lui.
- Ma certam…-venne interrotta da Alois, che le mise un braccio attorno alla vita.
- Mi spiace caro, ma è già presa.- rispose per lei il biondo, con una punta di stizza nella voce.
- Okay… ciao.- e se ne andò, con la coda fra le gambe.
- Perché l’hai fatto?- chiese Mako.
Il quattordicenne arrossì un poco, voltando lo sguardo.
- Hai detto che ci vuole una distrazione? Bene, ho un’idea.- e sparì fra la folla.

Ciel era seduto a fare cose da Ciel.
… Dio mio che tristezza.

Nel frattempo Sebastian era ancora attaccato all’imbuto, non aspettatevi che ripeta quel complicato nome in latino correggiuto, ed era tipo al quinto whisky incendiario, settima acqua viola e terza bottiglia di vino all’ortiche.
Una spugna.
Il tutto sotto il coro dei tre Serpeverde, che urlavano “Giù giù giù!” ogni qualvolta facevano scendere il liquido nella gola del demone.
Il moro aveva anche provato, con gli occhi, a chiedere aiuto a Claude, che si era limitato a scommettere con un Grifondoro su quanto tempo avrebbe resistito l’altro.


D’un tratto l’occhialuto venne raggiunto da Mako, che diede uno sguardo di sufficienza a Sebastian.
- Cosa sta…?-
- Penso che stiano tentando di farlo ubriacare.- rispose, monocorde, il demone.


- Mh. Interessante…-
-…-
-…-
-… Quindi… Perché sei qui?-
- Eh? Oh! Giusto! Alois è sparito, e si è portato dietro il mio cellulare!-
- La bacchetta magica?-
La strega annuì, terrorizzata all’idea di quello che avrebbe potuto fare il biondo col SUO telefonino.
Non aiutava il fatto che il ragazzo si era dimostrato già una volta capace di usarlo al meglio, comprendendone il suo funzionamento.
- Dove pensi possa essere?-


- Non ne ho idea. Tu vai a cercare il danna-sama, io recupero Sebastian.- le rispose Claude.
- Okay! Prima trovo Ciel!- e sparì velocemente com’era arrivata.
....
Dopo aver ritrovato Ciel, che era seduto su una sedia a fare cose da Ciel (per intenderci: fare monologhi sulla vendetta e su quanto sia emo il suo personaggio in stile Sasuke Uchiha, e fingersi impegnato con carte fotocopiate random), Mako andò incontro a Crodo, che portava Sebastian…
IN BRACCIO IN STILE SPOSA?!
Ci fu un momento di silenzio, e la strega temette di svenire.
- Hai riscoperto le tue gaie origini, Crodo?- domandò al demone, che teneva il suo simile stretto contro di lui.
- Non proprio.- rispose fulminandola.
- Semplicemente questo maggiordomo da strapazzo deve aver preso troppo sul serio l’ordine di “comportarsi da umano”.-
- Cosa stai cercando di dirmi Watson?- chiese la strega.
- Che è ubriaco fradicio, Sherlock.- sollevò un sopracciglio, perplesso per il nuovo nomignolo affibbiatogli.


- Sherlocka, prego.- lo corresse, sbagliando completamente, la bionda.

- Ma dobbiamo ancora trovare Alois!- non fece in tempo a finire la frase che il centro della pista da ballo venne illuminato da un riflettore.
Nell’aria si espanse (?) una musica che Mako conosceva sin troppo bene.
- No…-
“Everybody stops and they starin’ at me.
I got passion in my pants and I ain’t afraid to show it… show it… show it.”
- No no no no no…-
“I’m sexy and I know it! Dun dun dun dun dun”.
Proprio sotto al riflettore apparve, manco fosse una figura angelica (E’ inutile che ci sperate, Ash NON è una figura angelica. E non piangere te, lo sappiamo entrambi che è così.), Alois.
Senza smoking.
E scarpe.
E mutande.
Completamete, totalmente ed inesorabilmente nudo.
Nudo…

OmmioddiohoAloisTrancynudodavantiameadessomuoiokyaaaah!!!
Okay, finito momento sclero da fan girl.
Cominciò a ballare a ritmo della musica, seguendo perfettamente (ahinoi) le mosse originali.
Ma non c’è nessun fottutissimo smile a coprirgli i genitali come nel video su MTV.
- Avevo detto “distrazione”!!! Non “segna a vita ‘sti poveri ragazzi già abbastanza complessati”!!!!- Mako era furiosa e completamente rossa, non si sa se per la rabbia, l’imbarazzo, o perché aveva un Sebastian mugulante (?) e con le guancie rosee che strofinava il viso sul petto di Claude, mormorando frasi sconnesse.
Il maggiordomo, quello ancora sobrio, mise una mano guantata sugl’occhi della strega.
- Non ho mai detto- disse lei scostandogli la mano - che NON volevo guardare.- mise su un “me gusta” di professione (può un meme essere “di professione”???).

C’è di buono che, mentre tutti erano distratti a fissare quell’orribile (ma anche no n.d.A) spettacolo, la streghetta riuscì  prendere la pergamena da sotto lo sguardo della McGranitt.
Dopo essere riuscita nel suo intento, s’infilò nella folla che si era creata intorno al biondo, e lo trascinò via per una mano.

Inutile dire che la vecchia McGranitt (Perché ora non venitemi a dire che è una giovincella) si gettò all’inseguimento.
Il gruppo scappò, mentre Alois si era coperto con la giacca di Claude.
Ovviamente fioccarono gli incantesimi.
Non di Mako.
Vi pare?
Sì, perché casualmente Silente credeva che quella pergamena nascondesse dei segreti di Voldemort.
Casualmente…
*sussurra* Così impari sbirciare nei miei appunti.
Ehm… *cof cof*
Dicevo.
Mako fece partire un paio di incantesimi, cercando di imitare quelli del libro/film.
- Ma porco Shieru! Chi cacchio ha attivato il bluetooth?? No che non voglio accettare la ricezione file da “<3<3MaQuAnToSoNoFaIgO?!?Serpeverdeforevàà!!:DD”!! Dannato Malfoy!!- mentre urlava la strega schivò anche uno schiantesimo del suddetto biondo.
- Piuttosto che perdere tempo così, pensa ad inventare una crema contro la calvizia precoce, stempiato delle mie scarpe con la fibbia!- schivato expelliarmus.
- Fottuto Potter…- corri Mako, corri!
“E’ tutta colpa tua se sono in questa situazione!”
“Mia? Eppercchèmai? Cosa ti ho fatto?”
“E’ inutile che fai quella faccia innocente Autrice-Sama! So che ci sei tu dietro a tutto questo!”
“Punto primo: Come faccio a fare una “faccia innocente” quando sono solo una proiezione della tua coscienza? Punto secondo: Come credi che io possa aver organizzato tutto?? Non siamo in una fanfic, Mako.”

Noooo… certo che no… *fischietta*
- Adesso basta! Avada kevadra!- gridò la bionda.

Silenzio pesante.
- Veramente si dice…- Sebastian provò a correggerla, ritrovando un barlume di lucidità nonostante l’acqua nel suo corpo fosse stata sostituita da alcol, ma la streghetta non voleva sentir ragioni.
- Adava kedavra!- ritentò la ragazzina.
Sì, e poi?
Com’è che faceva quella canzoncina?
Ocus pocus, ocus de cornus!
Una cosa del genere…
Nessuno di voi conosce “Don don baby”, vero?
- Avada Kebab!- centrò in pieno uno dei gemelli Weasley (non chiedetemi quale perché riconosco malapena Ginny da Hermione), che si ritrovò unto dalla testa ai piedi.
Da qualche parte, ad Hogwarts, un Piton ha messo su una troll face.
… Sì, so che sarebbe “Da qualche parte, in Africa, qualcosa si sveglia”, ma dettagli.
- Ma porc… CRUCIO!!!- l’incantesimo della tredicenne, che aveva deciso di andare sul sicuro, colpì….
Vediamo se indovinate.

No, non è Harry.
….
No, neanche il Furetto…
Chi di voi ha detto il Paciock?? Tu, là in fondo, hai vinto una bambolina.
Dopo che il ragazzo venne cruciato, tutti si girarono verso il gruppo.
- … Via!!- con una magia di teletrasporto, Mako aveva fatto sparire lei e i suoi amici (sì, anche Ciel).
- Non potevi usarlo prima questo incantesimo?!- urlò alterato il nano.
- Non sapevo di saperlo.- rispose facendo spallucce.
- Di conoscerlo, suona meglio.- la corresse Crodo.
… Ragazzi, ma non l’avete ancora capito che è de coccio??
- Intanto abbiamo il primo pezzo della pergamena… Via! Pronti ad andare nel prossimo mondo!- e, entrati nell’auto, partirono lasciando dietro di loro una scia di terriccio.
Avete presente “Mangerete la mia polvere!”? Ecco, stessa cosa ma col terriccio che, secondo quanto dice il nostro regista Bear Grylls, contiene tante proteine.


Nyaa: Che faticaccia =W= Ho finito anche questo. Scusate per la lunghezza *inchino* ma mi scocciava dividerlo in due.
Come al solito, lasciate un parere e le domandine per Mako, che è sempre tanto contenta di rispondervi, vero Mako-Chan?? *w*
Mako: Non mi pagano abbastanza -.-“
Nyaa: Io non ti pago :3
Mako: Appunto -.-“ Dai, andiamo.
Nyaa: Allora, le prime domande sono da parte di Torayaki_Girls… che ci chiede-
Mako: Che MI chiede u_u
Nyaa: Va beeene… che TI chiede “Perché non compri direttamente ad Aldo un vestito piumato da corvo virile?”.
Mako: Punto primo: Aldo è VIRILE. Come può un vestito piumato alla Crudelia de Mon essere virile? *sbuffa* Punto secondo: Hai una vaga idea di quanto costi? Mica nuoto nell’oro!
Nyaa: Dai dai, calma *le batte una mano sulla spalla*.
Mako: *sospira* Continua.
Nyaa: Vaaa bene. Allora. La seconda domanda è “Hai detto che 5 kg sono di seno… o parlavi di imbottitura?”.
Mako: *rossa* Ma perché ce l’avete tutti su con le mie tette?! No, non uso imbottitura *digrigna i denti*.
Nyaa: *ride*
Mako: Finiscila!
Nyaa: Come vuoi… vado a farmi un bagno in piscina *si mette in costume*
Mako: Devi finire le domande!
Nyaa: Ash, Dro, fate voi *sparisce*
Ash: Vado io! L’ultima domanda, fuori programma, da parte della nostra amica è “Hai mai fatto pensieri poco casti e puri su Ciel?”. COSA?! No! Mako-Chan è pura! Veeeero?? *occhi da cucciolo*
Mako: *disgusto allo stato puro* Ma io mi  rifiuto di rispondere! Tsk, ma ti pare?! No, assolutamente no!
Ash: *sorride soddisfatto*
Mako: *sussurra* Cioè… non su Ciel…
Drocell: Bene. Le prossime domande sono da parte di lady Dogliva, che si scusa per le mancate reensioni.
Mako: Figurati cara, grazie per essere qui *occhiolino e sorride*
Drocell: La domanda è “Qual è la tua fantasia più intima?”.
Mako: … BRUTTA BASTARDA!!! *Tira fuori il Mocho* Che domande fai?!
Drocell: *la lega* Sia educata.
Mako: *prova a divincolarsi* Ugh… Pensi che io la venga a dire a te?!
Nyaa: *da bordo piscina* Devi.
Mako: Pensavo che i gatti odiassero la piscina.
Nyaa: Dettagli *sorride e si immerge*
Mako: Gh… La mia fantasia più intima… dovresti specificare, se a sfondo erotico o altro. Ora come ora, mi piacerebbe tanto mangiare un cavallo di cioccolato con sangue di cioccolato e organi di cioccolato *sbava*.
Drocell: Perché proprio un cavallo?
Mako: Che ne so *sbuffa, incrociando le braccia*. Non giudicate.
Drocell: … La seconda domanda è “Quanto hai di reggiseno?”.
Mako: … Ma vaffan-
Drocell: Signorina Mako, la pregherei di non essere scurrile con le nostre recensitrici.
Mako: Ma mi fanno le domande bastarde! Comunque… Ho una terza abbondante *si gasa*
Nyaa: *riemerge e le fa un gestaccio* Quarta piena, tiè! *si rimmerge*
Mako: … Infame.
Ash: Yeppo! Tocca a me fare le domande ora *smile* Allora… da parte di Domino_Tabby_ “Se Alois fosse riuscito nel suo… intento, l’avresti lasciato fare?”.
Mako: *arrossisce* CERTO CHE NO! L’ho già detto: le tette sono mie, io le uso.
Ash: Ooookay *arretra*.
Mako: … *ringhia*.
Drocell: A cuccia, signorina. La prossima domanda è da parte di… *sorride leggermente* della signorina _montblanc_...
Mako: *ridacchia leggermente* Drocell e Montblanc, sotto un pino…*canticchia*.
Drocell: *la fulmina* La domanda è “Cosa ne pensi dell’autrice?”.
Mako: *sogghigno sadico* Allora… Lei è *partono una serie di insulti coperti da dei bip* ed è anche *altra sfilza di bip* e sfoga su di me le sfighe della sua vita!
Nyaa: *esce dall’acqua e si asciuga con un accappatoio passatogli da Ash* Bene, mi fa piacere sapere come la pensi su di me *si segna un paio di cose su un blocco appunti*.
Mako: Ecco, sono fottuta.
Drocell: Le parole *sguardo gelido*.
Mako: *sbuffa, non calcolandolo*
Nyaa: Continuo io *ghigno* Le domande, da parte di una mia cara vecchia amica Angel of Hope sono: “A parte Alois, chi preferisci del gruppo?” e anche “Cosa farai una volta finiti gli studi magici?”.
Mako: Allora… penso… uhm… Claude. E’ silenzioso e non si immischia. Oddio, a onor del vero non ne reggo proprio nessuno. E per la seconda domanda… beh *arrossisce* non ci ho ancora pensato, dopotutto ho davanti ancora due anni. Sceglierò una specializzazione, credo.
Nyaa: Se, se… ora le ultime domande da parte del Professah e di Fra-Kun e Leo.
Allora, Fra-Kun *sorriso smagliante* chiede se vuoi metterti con lui.
Mako: NO! Ma neanche per sogno! *E’ viola*
Nyaa: Sei arrossita… E, comunque, io dico di sì. Mai sentito parlare di matrimoni combinati? Una roba del genere…
Mako: Mi rifiuto. E poi, senza offesa, ma sei vecchio! Cioè… io ho tredici anni e tu… venti? Trenta?
Nyaa: Quasi quattordici ne hai tu! *non si arrende*
Mako: Non voglio, mi dispiace.
Nyaa: Però se Fra-Kun è d’accordo può farle da fratello maggiore *smile*. Le serve proprio qualcuno che eviti che venga stuprata da chiunque… e anche da suo cugino.
Mako: *arrossisce* Non è vero… ma se vuole ok, a me sta bene.
Nyaa: Bene. Poi chiedono “Qual è la tua musica preferita?”.
Mako: Bah. Mi piacciono le canzoni giapponesi e il pop in generale. La musica classica è bella, ma mi ha un po’ stancato.
Nyaa: Ok, poi il nostro Professah chiede “Qual è la domanda che non vorresti sentire?”.
Mako: … *allibita* Ma secondo te io te lo vengo pure a dire?!
Nyaa: *tira fuori una mazza* RISPONDI!
Mako: Ma che ne so! Forse… Qualcosa sui miei genitori. Non siamo in ottimi rapporti.
Nyaa: Capisco. Ragazzi/e, prendete appunti *annuisce*
Mako: Sempre detto che sei stro-
Nyaa: -mbola…. Ultima domanda da parte di Leo “Da quanto tempo hai quel famiglio?”.
Mako: Che bella domanda! Beh, da circa… *conta sulle dita* tre anni. I famigli ti vengono consegnati ancora uova/cuccioli quando inizi la scuola. Poi, nel corso del tempo, crescono con te.
L’anno prossimo Aldo diverrà un enorme uccello in stile fenice, dall’ultimo anno saranno anche in grado di aiutare con gli incantesimi.
Nyaa: Brava *applaude* Direi che abbiamo finito… Ricordate di fare le vostre domande a Mako-Chan!
Mako: Yippi Yeah! *falso entusiasmo*
Nyaa: Okay, ora vi saluto e…
Ciel: Chi sei tu, per osare venire addosso a Ciel Phantomhive?! Signore del casato Phantomhive, cane da guardia della regina, capo della ditta Funtom?!
???: Lord Voldemort ^___^ *tuoni e fulmini*
Nyaa: Che ci fai te qui?! >__<
Ciel: Sebastian! Mere-da! Anche io voglio i fulmini quando dico il mio nome!
Nyaa: *facepalmed*
Voldemort: *saluta Nyaa* Salve lady Nyaa, sono venuto a salutare tutti i lettori/lettrici, e a dirgli di recensire questa bellissima storia ^_^
Nyaa: *tenendogli il Mocho Vileda alla gola* …
Voldemort: dAvvero bellIssima! sono sicUro che piace anche a voi leTtOri!
Mako: Trovate il messaggio dello zio Voldy leggendo fra le righe :D Letteralmente, guardate bene le lettere ;D
Nyaa: Lasciatemi una recensionina, dai ç.ç
Salutoni!

Nyaa <3



Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Lampioni surgelati e demoni poliponi. ***


 Nyaa: Salve TT__TT
Ash: Perché questa depressione signorina? ç_ç
Nyaa: Sono masochista… Ho visto l’episodio in cui muore Alois *abbraccia Ash* E visto che c’ero anche dove morite te e Dro-kun ç_ç
Ash: *impietrito dall’abbraccio* Ahem… *le accarezza la testa e le orecchie da neko* Suvvia, non si deprima ^^””
Nyaa: *si stacca* Non mi deprimo infatti ò_ò Però ora voglio uccidere Claude e Sebby ^^
Mako: *^*
Nyaa: Non credere, anche tu sei sotto tiro <_<”
Mako: *cerchietti in un angolo*
Nyaa: Eh eh… vi lascio al nuovo capitolo gente, spero vi piaccia *inchino* E ascoltatevi “Brother Complex” di America e Canada *w* by Hetalia, ovviamente.
Mako: Chi?
Nyaa: CANADA!!!! è___é *è una fan girl di Canada* E ora vai a lavorare, scansafatiche! Cortesemente, leggete in fondo, devo chiedervi una cosa sul prossimo capitolo


Mako sghignazzò sotto i baffi, osservando la scena che le si presentava davanti:

Flash Back:

- Dite che è vivo?- la strega pungolò il corpo esanime di Sebastian, che aveva appena rimesso anche l’anima (ironico, non trovate?) dietro un cespuglio, mentre il Crodo gli teneva la fronte.
- Ovviamente, è un demone dopotutto.- le rispose Claude, sistemandosi gli occhiali, e contento di essere tornato, come Sebby, al suo aspetto originale.
Sì, era contento.
Certo, aveva la più totale poker face, ma era contento di non essere più un sedicenne.
Credo…
- Lo so che è un demone, baka! Dico solo… non reagisce agli stimoli…- borbottò la bionda.
- Fategli annusare i sali!- propose Alois, che godeva come Jerry di Tom e Jerry a vedere Sebastian in quelle condizioni.
Perché sì, quel maledetto bastardo di un topo gode a vedere quel poveraccio di un gatto affrontarne di cotte, di crude, di scotte e di bruciacchiate.
- Alois, la tua idea è talmente cretina che neanche la commenterò.- si intromise Ciel, che in quel discorso c’entrava come i finocchi a merenda.
O come qualunque tipo di verdura a merenda, a onor del vero.
Il biondo guardò il tredicenne con un’espressione da “Blah blah blah! Non ti voglio sentire!” muovendo anche la mano con lo stesso significato.
- Beh… qui non possiamo lasciarlo… io avrei un’idea.- Mako sogghignò, e così erano finiti in quella posizione:
Sebastian sdraiato dietro, senza giacca (usata come cuscino), e con la testa appoggiata sulle gambe di un apatico Claude che, per quanto gli interessava, poteva anche avere dei granchi nelle mutande (O dei paguri… n.d.A.).

Fine Flash Back.

Contenti che ‘sta volta è venuto più lungo ed emozionante?
La streghetta ridacchiava, girandosi poi verso Alois per continuare la loro attività:
Mako si era infatti portata dietro il suo notebook nero, con cui potevano navigare un po’su internet,
ed aveva fatto scoprire al biondo l’ebbrezza delle fan fiction!
Lì per lì, il ragazzino si era chiesto come fosse possibile che qualcuno scrivesse su di loro, ma la bionda gli aveva mostrato una AloisXClaude, e tutto era passato in secondo piano.
Ed erano così, a morir dal ridere su una SebastianXCiel talmente OOC da far venire la nausea pure ad una puzzola ubriaca (?), che Ciel li trovò.
Il blu si era infatti appena svegliato e, riuscendo miracolosamente a superare il dormiente Sebastian, e con una spintarella da parte di uno sveglio ed emotivo quanto una porta a vetri Claude, raggiunse i sedili davanti.
- Oooh Sebastian, ti amo così tanto! Non lasciarmi mai! Non sopporterei di perdere anche te!- Mako faticava a mantenere un’espressione seria, idea fallita già da quando si era messa una mano sull’occhio per simulare una benda, mentre recitava un verso della fic.
- Non ti lascerò mai… Ciel.- Alois provò a fare una voce da figo, abbassando di un paio d’ottave il tono, e dando a Mako uno sguardo intenso e penetrante.
- Oh Sebastian!-
- Oh Ciel!-
- Oh Sebastian!!-
- Oh Ciel!!-
- Oh Sebastian!!!-
- Oh Ciel!!-
- Dimmi.-
- No! Dovresti dire “Oh Sebastian!”, vanno avanti così ancora per un paio di righe e…- le parole morirono in gola al biondo, quando vide che a rispondere era stato il vero, unico, ed originale Ciel Phantomhive (copyright registrato).
- Ah! Shieru! Come mai sei già sveglio?- la strega cercava di uscire dal sito, ma il tredicenne la fermò.
- Cosa state guardan…- smise di parlare e cominciò a leggere freneticamente, non appena intravide le parole: “Ciel” “Sebastian” e “Amore eterno” tutte sulla stessa riga.
La tredicenne chiuse gli occhi, preoccupata per la reazione del conte.
- Cosa sono… queste?- chiese lui con voce funerea.
- Fan… fiction… E-Ehi! Se vuoi possiamo leggere una SebastianXClaude!- la bionda abbassò al massimo la voce, riuscendo a non farsi sentire dal demone, quello ancora cosciente.
- … Proviamo.- Ciel arrossì, non sapendo ancora cosa gli sarebbe capitato…



- Pff… Sebastian, ti amerò per sempre, lo sai bene!- Mako abbassò la voce per farla somigliare a quella di Claude, ottenendo come effetto quello di sembrare Grell…
- Lo so Claude, ma il bocchan non vuole…- si intromise Alois, con voce sebastianosa.
- Silenzio! Io so cosa voglio e… vi do la mia benedizione!- Ciel tratteneva le risate (sì, stiamo parlando dello stesso Ciel) mentre si calava nella parte di… beh, sé stesso.
- Dio santo, se una cosa simile succedesse ucciderei Sebastian.- ridacchiò il blu.
- Perché io? Obbligherei Claude a staccarsi un braccio e poi a mangiarlo!- gli fece eco, lugubremente, l’altro conte.
- Cosa state leggendo, signorini?- non appena i tre vennero a contatto con un paio d’occhi rossi, si presero un mezzo infarto.
- Aaaah!- gridarono, mentre Mako lanciava la prima cosa che le capitava a tiro, in quel caso Aldo, contro il computer, nel tentativo di spegnerlo.
Successe però che il pennuto “roteò” come una specie di vortex, e con il becco distrusse lo schermo.
- D’oh!- borbottò la strega.
- Ehi! Ben svegliato!- continuò subito dopo.
- Non hai nessun postumo della sbornia?- ridacchiò.
Il moro sbuffò, voltando lo sguardo.
- Preferirei non ricordare gli avvenimenti di ieri sera…-
- Ma te li ricordi?- chiese lei.
- … Non proprio.- ammise.
- E come ti sei sentito a trovarti sdraiato sulle gambe del Crodo?- chiese la bionda con un occhiolino.
- Sulle gambe di… di che parli?- il maggiordomo sbatté le palpebre, confuso.
Intanto, da dietro, Claude le aveva lanciato uno sguardo glaciale, del tipo “Se dici un’altra parola ti vengo a cercare.”
In effetti, come scoprirà in seguito la streghetta, il Crodo era riuscito magicamente a scostarsi da Sebastian, prima che questi si svegliasse.

….

Mako provò a far apparire una colazione, che consisteva in latte e in un paio di torte, ottenendo come unico risultato quello di fare del latte cagliato e delle torte salate.
- Claude! Pensaci tu!- comandò lei.
- … Come?- chiese il demone, molto espressivo come sempre.
- Non hai detto tu qualcosa tipo “Sale in zucchero, aceto balsamico in olio, rosso in oro” o qualcosa del genere?-
- No.- disse lapidario.
Cioè, a dirla tutta sì, ma… a grandi linee.

...

Il gruppo arrivò in una grande pianura innevata.
I pini, ricoperti di neve anch’essi, erano praticamente tutto ciò che componeva il paesaggio circostante, e un alto lampione si innalzava in mezzo allo spazio.
- Benvenuti, benvenuti! Questo è il mondo di Narnia!- esultò Mako, contenta di essersi allontanata da Harry Potter.
- Vediamo di sbrigarci, chi ha la pergamena?- domandò Ciel, seccato all’idea di dover trascorrere ancora molto tempo con la strega.
- Non ne ho idea, visto che Qualcuno ha messo una password agli archivi.- borbottò irritata.
Eh? Che c’è? Oh dai, non potevo mica lasciarle fare tutto ciò che vuole, no?
- … Ignorando i tuoi sconclusionati discorsi… dove pensi che sia?- chiese nuovamente il conte.
- Mmmh… se ricordo bene il film, potrebbe averla la Strega Bianca.- la bionda si portò un dito al mento, pensierosa.
- Benissimo! Allora andiamoci!-il blu era infervorato e animato dallo spirito dell’avventura…o forse voleva semplicemente, come già detto, tornare a casa il prima possibile.

Aspettate un attimo…
Non trovate che manchi qualcosa?
Come un… incessante ed irritante brusio di sottofond-
Alois.
- Che cazz… Trancy, ma sei scemo?!- la strega si passò una mano sul viso, notando ciò che era successo al biondo.
… Sì, avete pensato giusto.
- Aaaako! Aiuuuoo!- si lagnò il quattordicenne, che aveva la lingua attaccata al lampione.
- Perché… perché quando i maschi vedono un palo congelato hanno l’irrefrenabile bisogno di leccarlo, finendoci poi incollati con la lingua?!- la ragazzina era esasperata.
- Aiuuuoo!- urlò nuovamente il ragazzo, che venne staccato da Claude con molta delicatezza.
- Allora, ora che Alois è nuovamente… operativo… direi di dividerci in gruppi per trovare la Strega Bianca.- sentenziò Mako.
- Claude con Alois, io con Sebastian, tu col corvo.- Ciel si era messo a sparar ordini a random.
- Aspetta aspetta aspetta! Chi ti ha dato il comando?! Penso che dovremmo sorteggiare!- si intromise Alois che, diciamocelo, era da troppo che non interveniva (almeno, utilizzando parole comprensibili).
- Uhmm… si può fare. Osservate, il mio grande potere maggico!- la bionda tirò fuori da una tasca… dei foglietti.
Che vi aspettavate?
- Ci sono due colori: rosso e blu. Chi pesca rosso va coi rossi, chi pesca blu con i blu, tutto chiaro?- domandò lei.
- E sia.- dissero tutti in coro.



- Onestamente… questa non me l’aspettavo.- Sebastian guardò Mako leggermente preoccupato.
- Che c’è Sebby-Chan, preoccupato di essere in coppia con me e Aldo?- sogghignò.
- Sinceramente? Abbastanza…- dopotutto, il maggiordomo aveva promesso di non mentire mai.
- Uh uh uh… Prima di andare penso sia il caso di cambiarci!- prese il telefono e “flashò” uno a uno tutti i presenti, che si ritrovarono vestiti come fossero usciti da un gioco di ruolo in stile Dungeons and Dragons.
- Che fighi! Sembra di essere nel signore degli anelli!- ridacchiò la bionda.
Silenzio.
- Cosa c’è?- si guardò attorno, perplessa, quando un bippare incessante attirò la sua attenzione:
“Batteria Scarica”.

“Se la batteria è scarica non è possibile fare incantesimi” ragionò lei.
“Aspetta… non sarà mica che…?” preoccupata, portò lo sguardo su sé stessa.
Niente maglietta o casacche varie.
Niente pantaloni.
Era in intimo e scalza.
Nella neve.
- Aaaaah!!! Dannazione! Dannazioneee! Lo sapevo che dovevo cambiarmi per prima! Lo sapevo!- cominciò ad urlare, rossa come un peperone, saltando sul posto per evitare di toccare la neve gelida.
Intanto aveva anche cominciato a nevicare, fatto che non aiutò la povera strega ridotta a surgelato.
- Sai, cominciavo seriamente a pensare che fossero i vestiti a darti quell’aspetto un po’ tondeggiante...- osservò Ciel, un leggero rossore sulle guance.
- E ora ne hai la conferma?- la streghetta tremava di freddo.
- No, sono stato smentito a dirla tutta… Sono smagliature quelle?- Mako tirò uno schiaffo sul braccio del blu, prima che Sebastian lo proteggesse da eventuali altri colpi.
Nel frattempo, la bionda era entrata in modalità “Spaco bottilia amazzo familia”.
- D-datemi qualcosa!- cercò di riscaldarsi con le braccia.
Stava per urlare nuovamente, quando sentì qualcosa di caldo che le veniva poggiato sulle spalle.
- Cos…?- si girò, per scoprire un simil-congelato Alois che sorrideva, cercando di guadagnare calore corporeo nonostante indossasse solo una leggera casacca di pelle.
- Mi hai appena dato il tuo…?- Mako era incredula.
- I-il mantello, d-dici? B-beh, non fraintendermi, mi piace v-vederti in intimo, m-ma non vo-vorrei che finissi congelata.- balbettò lui.
Come da copione Claude gli mise il suo cappotto di pelliccia sulle spalle.



- Ho freddo.-
- Lo so, è la terza volta che lo dici.- Sebastian sospirò, odiando quella situazione.
Perché diamine era finito lui con la strega? E col corvo, ovviamente, che fra l’altro era pure sparito.
I due stavano gironzolando senza una meta apparente dentro al bosco di aghifoglie, nella vaga speranza di trovare il castello.
I pini, alti come grattacieli, popolavano il brullo paesaggio.
- Se è la terza volta è perché ho tanto freddo, no?!- si lagnò la bionda.
- Non ti voglio ascoltare…- borbottò il maggiordomo.
- Oh andiamo! Ce l’hai ancora con me per… quello?- ridacchiò.
- Come potrei? Mi hai solo tirato una scopa nelle… ehm… zone basse.- sussurrò, leggermente imbarazzato per l’assurdità della situazione.
- Uno: Si chiama Mocho! Due: E’ stata auto-difesa! Te l’avevo detto, no?: “Lascia stare il mio manga o finisci male” .- sogghignò, divertita.
- Sì, l’hai detto, ma non era necessario colpirmi a tradimento.- sbuffò.
- Eddai! Manco ti fosse rotolato un testicolo giù dai pantaloni! Era un… colpettino.- continuò a sorridere.
Se Sebastian non fosse stato un demone millenario e paziente, un uomo adulto, un proverbiale rompiballe precisino e, beh, ovviamente Sebastian, avrebbe esordito con “Colpettino sto cazzo, sono stato seduto su un pesce congelato per tre quarti d’ora.”.
Ma visto che lui è Sebastian, si limitò ad un sorrisetto irritante, che diceva tutto e niente.
Tipo quelli di Tanaka-San, ma meno… tanakosi.
- Come sei noioso… t’oh!- lo colpì alla spalla con una palla di neve.
Il demone si spazzolò via la neve, e procedette per la sua strada.
Che, per intenderci, era una via completamente random scelta dalla strega.
Per trovare il palazzo di ghiaccio dove viveva la Strega Bianca, i nostri eroi (??) avevano deciso di dividersi: Sebastian, Mako e Aldo a nord ovest e Ciel, Claude e Alois a sud est.
Il moro sbuffò: odiava aver dovuto lasciare il suo bocchan con Claude, ma se ci fosse stato un problema il suo signorino l’avrebbe chiamato e sarebbe corso da lui, avesse dovuto lasciare la strega da sola nel bosco.
Un’altra palla di neve lo prese in piena faccia, bagnandolo e facendogli entrare dell’acqua su per il naso.
Iniziava ad irritarsi.
- Hai finito?- solito sorriso che ucciderebbe ogni fan girl.
Ma Mako NON E’ una fan girl.

No, okay, lo è.
Però non di Sebastian.
- No.- almeno era sincera.
Una fredda folata di vento attraversò la zona, e le ragazzina portò automaticamente le mani alle braccia per riscaldarsi.
Il demone prese della neve e la fece cadere dentro al mantello della streghetta, che rabbrividì.
- Ma sei scemo?! Sai che sotto non ho i vestiti!- cercò di far uscire la neve dall’indumento, per poi girarsi con una strana lucina negl’occhi.
- Questo significa guerra!- cominciò a bersagliare Sebastian con una quantità industriale di palle di neve, venendo subito imitata dal demone che pensò che, per una volta, poteva concedersi di svagarsi un po’.



Una decina di minuti dopo, erano entrambi bagnati e infreddoliti.
- Hai le mani viola.- la strega ridacchiò, contenta di aver rubato i guanti a Ciel in un attimo di distrazione. Non si era, ovviamente, chiesta se per caso il nano infame ne avesse avuto bisogno.

Ma infondo… a chi importa?
… Abbassa la zampina Lizzy, era una domanda retorica.
Il moro si osservò le mani, che effettivamente avevano assunto un colorito violaceo, e fece spallucce.
- Dammi qua.- la ragazzina prese le mani del più grande nelle sue, cercando di scaldarle come possibile, stringendole e alitandoci sopra
Sebastian sbatté le palpebre, gli occhi rossi un poco sgranati.
… No, non perché qualcuno aveva osato alitargli sulle mani.
A ben guardarla, Mako non era neanche messa così male.
Certo, eccetto le cosce grosse, gli occhi grigio polvere, i capelli stopposi… beh, le sue dita erano abbastanza carine…
Il demone strinse la presa sulle mani della bionda, avvicinando il volto al suo.
- Mako…- respirò il “soprannome” della strega, pronunciandolo con un soffio che sapeva di menta.
Sebastian usa Listerin.
- Sì, è il mio nome. Cioè, più o meno…- la streghetta ridacchiò, non capendo le intenzioni del demone
- Cosa faresti se dicessi di avere una cotta per te?- si avvicinò ancora, le labbra vicinissime alle sue.
- … Penso che direi qualcosa tipo… MALEDETTO MANIACO ALLONTANATI DA ME!!!!- urlò, facendo volare via ogni uccello sugl’alberi.

Uno si schiantò per terra, lasciando una forma nella neve.
- Aldo! Sei vivo! Ecco dov’eri! Eri in perlustrazione, vero ciccino? Dimmi, hai scoperto dov’è il castello?- si dimostrò improvvisamente amichevole, correndo incontro al volatile e stringendoselo al petto.
Il corvo indicò, ancora mezzo rincitrullito, la zona a nord est con un colpo di muso… becco… parte anteriore del viso.
- Ok! Va ad avvisare gli altri, coraggio, voooola!- lo lanciò a mo’ di vortex, lasciandolo fendere l’aria.
- E’ molto… aereo dinamico…- osservò Sebastian.
La strega lo guardò malissimo.
- Tu non parlare, pedobutler! Santo cielo, uno dei pochi personaggi senza attinenze pedofile mi cade così!- sentiva la rabbia e l’imbarazzo crescere, che si manifestarono con un tenue rossore sulle sue guance.
- Ti chiedo scusa… Non era mia intenzione. Ma sei… interessante. Non riesco a sentire il profumo della tua anima.- gli occhi del demone brillarono leggermente.
- Sai… un’antica leggenda diceva che chi ha i capelli rossi sia una strega. Si diceva inoltre che chi ha i capelli rossi non abbia un’anima… questo porta alla conclusione che le streghe non hanno anima, ti pare?- sorrise, come un gatto, con gli occhi che brillavano di una luce inquietante.
- Tu…- il demone era senza parole.
La ragazzina scoppiò a ridere.
- Scherzo, scherzo, semplicemente ho usato una magia per evitare che tu e Claude ne sentiate l’odore. Non voglio avere un paio di demoni a dieta forzata alle calcagna.- sogghignò.
- E chi ti dice che la tua anima abbia un buon sapore?- restituì il sogghigno.
- Un’applicazione del mio telefono. Secondo quanto dice, la mia anima sa di pizza.-
- …- l’altro non sapeva come controbattere, perplesso.
- E comunque, cerchi di stuprare chiunque ti interessi?- lo guardò di sottecchi.
- Al massimo baciare… comunque no, tu sei speciale.- sorrise.
­- Ommioddio! Sebastian Michaelis dice che sono speciale! Posso morire felice! Uuuuh!- Mako parlò in falsetto, divertita.
- Molto spiritosa. Hai intenzione di parlarne con tutti?- la guardò di sbieco.
- No, sarà il nostro segreto Sebas-Chan, ti va? ~- sbatté le palpebre, civettuola.
- … Ma sei seria?- era leggermente basito.
- Assolutamente no, semplicemente non muoio dalla voglia di dire che sono quasi stata baciata da te.- mise su un’espressione disgustata.
In quel momento vennero raggiunti dall’altro gruppo, con Aldo a capo che li guidava.



Dopo tre quarti d’ora, finalmente avevano recuperato la pergamena.
Era stato piuttosto facile questa volta: la pergamena si trovava nella scatola di biscotti di Edmund, perciò, trovato e minacciato lui (era bastata un’occhiata di Claude), avevano il foglietto fra le mani.
Ora il gruppo era di nuovo riunito davanti al famoso lampione, tuttavia, dato che il film/libro aveva fatto il suo corso e la Strega Bianca era stata uccisa, intorno era tutto verde e rigoglioso.
I fili d’erba scintillavano, a contatto con la rugiada serale (perché dire “mattutina” fa troppo clichè), e Mako si sedette per terra, godendosi la brezza fresca che le solleticava il viso, scompigliandole i capelli.
Capelli in cui, fra parentesi, erano incastrate una moltitudine di foglie.
E, dato che se nella sua folta chioma ci si fa cadere una moneta ora che la ritrovi hanno cambiato valuta, non era un fatto molto positivo.
- Andiamo? Coraggio! Scattare!- Ciel sembrava uscito da un film sull’esercito.
- Sì signore! Certo signore!- Mako portò una mano alla testa, facendo il saluto militare.
- Hai sentito il sergente, cadetto? Fammi cinquanta flessioni!- urlò, cercando di tenere il “vocione”, in direzione di Alois, che sussultò.
- Devo?- chiese, spaventato.
- Beh, sei un po’ gracilino eh…- sorrise sotto i baffi.
- Come? Ah… uhm… va bene.- fece per piegarsi, quando la strega scoppiò a ridere.
- Stavo scherzando! Ascolta Shieru, non possiamo partire…- ridacchiò.
- Perché?- lo sguardo del blu s’indurì, mentre il suo unico occhio visibile mandava lampi.
- Ehm… ecco… ho il telefono scarico, quindi l’auto non funziona…- si ritrasse leggermente, per una volta temendo davvero l’ira del ragazzino.
- Se non erro l’auto serviva giustappunto per viaggiare in caso il cellulare si scaricasse…- era nero di rabbia.
- Non hai capito! Non è scarico SOLO di batteria, ma anche di credito…- cercò di scusarsi la bionda, leggermente annoiata dal comportamento del conte, che non voleva darsi per vinto.
- E quindi… come si fa?- domandò Alois, che non capiva neanche di che si parlasse.
- Beh, per ricaricare il telefono di credito, che altro non è che quello che mi permette di fare incantesimi, bisogna lasciarlo riposare attaccato al proprio famiglio.- detto fatto, tirò fuori un caricatore, attaccando un’estremità al cellulare e tenendo l’altra in mano, mentre si avvicinava al virile Aldo, facendola girare a mo’ di lazo.



Il gruppo era accampato da circa un paio d’ore, sotto al lampione, al calore di un fuoco acceso dai due maggiordomi.
Mako sbadigliò sonoramente, senza premurarsi di coprire la bocca con una mano, un poco stanca.
Rivolse un’occhiata distratta al suo famiglio, che riposava in un angolo con il caricatore stretto sotto l’ala e il telefono lì vicino, soffocando l’ennesimo sbadiglio.
- Ragazzi… tutto ciò è più noioso che sentir Sebastian elencare la colazione.- sbuffò, decisamente annoiata.
Il demone tirato in causa si limitò ad un sospiro di piccole dimensioni, ormai abituato al carattere particolare (leggasi: di mere-da) della strega.
- Cosa facciamo?- chiese Alois, ormai interviene solo lui povero, che si sosteneva il viso con una mano, sdraiato di fronte alla bionda.
- Che ne dite dell’ormai famosissimo “Verità o sfida”?- propose lei con un sorrisetto.
Le facce di tutte rasentavano la più totale poker face.
Mako sbuffò, resasi conto di trovarsi davanti a quattro Claude, compreso quello vero.
- Verità o sfida, obbligo o verità, verità o penitenza. Chiamatelo un po’ come volete, questo gioco consiste nel far girare qualcosa, preferibilmente una bottiglia, e porsi a vicenda la domanda “Verità o sfida?” e rispondere: se si sceglie verità, il giocatore sarà obbligato a rispondere sinceramente ad una domanda di chi gliel’ha chiesto, se si sceglie sfida sarà invece obbligato a fare una prova decisa dall’altro.- dopo la spiegazione, i maschi sembravano ancora più confusi.
La strega si portò una mano alle tempie, leggermente disperata.
 - Uno decide se fare o verità o sfida e l’altro, in base alla sua scelta, gli decide una prova.- tentò ancora lei, utilizzando un linguaggio per bambini di tre anni.
- … Forse ho capito. Cominciamo.- comandò Ciel, perché tanto, se aveva capito lui, potevano anche iniziare. Degl’altri, chissenefrega.
I cinque si disposero a cerchio, usando come “bottiglia” una lattina di Aranciata bevuta precedentemente dalla streghetta.
- Allora si comincia!- esclamò lei.
Fece roteare la lattina vuota che, dopo una decina di giri, si fermò lentamente in direzione di Sebastian.
- Ovviamente…- sussurrò il demone, una leggera nota di disappunto nella sua voce.
- Verità o sfida, Sebas?- domandò con voce innocente Mako.
Il moro ragionò: “Se scelgo verità, potrebbe chiedermi cose molto umilianti, se invece richiedo la sfida, potrebbe farmi fare cose ancora peggiori…”
-… Sfida.- sussurrò lui.
Dopotutto, avrebbe mantenuto alto l’onore della famiglia Phantomhive in ogni caso, perché lui era un perfetto maggiordomo, un diavolo di…
- Vestiti da pastorella.- …
Una diavolo di lolita, a quanto pare.
Infatti la nostra cara streghetta aveva tirato fuori dall’auto un abito ricco di pizzi e fiocchi, di un colore azzurrino chiaro, ed una cuffia da indossare assieme.
C’era anche un bastone da pastorella collegato.
Il demone non mosse obbiezione e, andato dietro un cespuglio, si cambiò in fretta.
- Come sto?- chiese ironico, un leggero rossore sulle guance.
Beh, capitelo: in neanche due giorni si è vestito già due volte da ragazza.
- Da favola, maggiordomo.- ridacchiò la bionda, seguita a ruota dagl’altri due ragazzini.
Senza proferir parola, il demone fece girare nuovamente la bottiglia improvvisata, che finì per puntare Alois.
- Signorino Trancy, verità o sfida?- domandò, ostentando tutta la serietà che quel vestitino grazioso e carino gli permetteva.
- Mmmh… di un demone non mi fido, quindi scelgo verità.- sorrise, in modo smagliante.
- … Preferisce Mako o Claude?- sorrise anche lui, scoccando un’occhiatina sarcastica alla strega, che avvampò, speranzosa.
“Figurati se finirà come uno di quei film romantici dove alla fine il ragazzo esclamerà il nome della bella protagonista.”
“Ti rendi conto che tu non sei né bella, né la protagonista assoluta… vero?”
“Taci…”
- Mako!- esclamò il biondo.
Il mondo della streghetta si illuminò.
Iniziò a vedere tutto rosa, con dei cuoricini rossi scintillanti che fluttuavano attorno ad Alois… probabilmente aveva avuto una commozione cerebrale.
- Sì, Alois! Sì!- urlò tutta contenta.
- No, non hai capito… Stavo dicendo: Mako! Potresti spostarti per favore? Non vedo il mio caro Claude da qui!- ridacchiò innocente il ragazzo.
Il sorriso della strega le si quagliò addosso, sembrava quasi che da un momento all’altro si sarebbe spiaccicato a terra e sarebbe scappato in Perù, il mondo si colorò di grigio topo e i cuoricini vennero sostituti da tante faccette di Ciel.
“Te l’avevo detto io…”
La ragazzina si chiuse a guscio, dondolando sul posto e ripetendo ossessivamente “Siete tutti contro di me…”.
Alois la osservò per qualche secondo, sul volto un’espressione perplessa, e si accinse a girare la bottiglia.
Dopo qualche giro quella puntò Ciel, che la osservò con sguardo truce.

No, non ce l’ha con una lattina, ma Ciel guarda TUTTI con sguardo truce, dopotutto è pur sempre Ciel.
- Dimmi Shieru… verità o sfida?- chiese con voce sorniona, “miagolando” ogni parola.
- Visto che vorrei conservare la mia verginità per Elizabeth… scelgo verità.- rispose lui, senza alcun tentennamento nella voce.
Il biondo sbuffò, seccato.
- Hai mai avuto tendenze omosessuali?- sogghignò, una punta di veleno nella voce falsamente zuccherosa.
- Sì, ogni notte spio Sebastian quando fa i lavori di casa. E’ così eccitaaante!-

Ci fu qualche secondo di silenzio, poi tutti si voltarono verso Mako, con uno sguardo interrogativo sul volto.
- Beh? Che c’è? Ho solo risposto ciò che il suo giovane e casto cuoricino non riuscirebbe mai a dire.- si strinse nelle spalle.
- … No, non ne ho mai avute.- borbottò il conte, rosso in viso.
Il ghigno di Alois venne illuminato dalla luce del focolare, facendolo assomigliare ad un vero e proprio cattivo dei cartoni. Mancava solo la risata malvagia/pazza/maniacale/alla Light Yagami.
Con uno sbuffo, il blu fece girare la lattina/bottiglia.
- Sebastian!- il tredicenne urlò, in direzione del povero maggiordomo (o sarebbe meglio dire “cameriera”, a questo punto?) che era stato puntato dalla bottiglia.
- … Dica, my lord.- rispose educatamente il maggiordomo.
- Verità o sfida?- lo guardò male perché… beh, perché Ciel guarda TUTTI  male.
L’ho già detto, no?
- Verità, bocchan.- il demone proseguì con voce melliflua…
- Dimmi… nascondi dei gatti in casa?- sorrise, il nano.
E quando il nano infame sorride, solitamente qualcuno muore.

Se invece ride c’è una strage.
E non dite che non è vero eh! Dopotutto, ricordiamo tutti le vicende di Joker e co, no?
- Io…- il moro cercò le parole, aveva promesso di dire sempre la verità, solo la verità, e nient’altro che la verità.
- Nell’armadio, bocchan…- chinò il capo, sicuro che Ciel lo avrebbe costretto a lasciar andare quei poveri gattini indifesi che in quel momento si stavano rifacendo le unghie nel suo guardaroba.
- Ottimo.- sussurrò il ragazzino.
Tra i presenti scese un’aria gelida, che fece tremare Mako e nascondere Alois.
La bottiglia girò, fatale, prendendo di mira Claude.
- Verità o sfida?- voleva sbrigarsi.
- Sfida…- rispose, senza timore, il maggiordomo dei Trancy.
- Bene. Ti sfido a baciare Mako sulle labbra.- sorrise, in modo decisamente femmineo.
- … Brutto bastardo! La sfida è per lui, non per me!!- protestò la streghetta.
Prima che potesse lamentarsi ancora, sentì un paio di labbra calde poggiarsi sulle sue.
Mugugnò, indispettita, fino a che dopo una decina di secondi il demone non si tirò via.
- Che cosa… disgustosa.- dissero in coro i due, per poi guardarsi male reciprocamente.
- Ora tocca a me.- mentre nessuno guardava, evidentemente, Claude ne aveva approfittato per girare la bottiglia, che puntò proprio la sfortunata strega.
- Verità o…?-
- Verità. Non voglio più sentir parlare di sfide.- borbottò, senza esitazione, la bionda.
- Ti piace il mio danna-sama?-
Tac!
Diretto al cuore.
Gli occhi della tredicenne si spalancarono.
- Non ho capito bene, temo…- sussurrò.
- Ho chiesto se ti piace il mio danna-sama.- ripeté il maggiordomo.
- Ah ecco! Avevo capito se mi piace la “dama sarda”… devo essere un po’ sorda.- ridacchiò, passandosi una mano dietro la testa.
- Comunque sì, mi piace abbastanza.- sogghignò.
Oh? Andiamo, vi aspettavate la solita scena dove la protagonista arrossiva, balbettava, e infine confessava?
La mia Mako è tante cose, molte delle quali negative, ma NON E’ una persona timida.
La strega fece girare la lattina, che indicò Sebastian.
Il demone trasalì: si sarebbe certamente vendicata.
- Scelgo sfida.- ancor prima che gli fosse posta la domanda, lui decise. Qualsiasi sfida gli venisse proposta, lui non si sarebbe spaventa…
- Stai in braccio a Claude per tutto il gioco.- non riuscì a contenere una risatina, la giovane.
- … Va bene.- con un sussurro, il moro si sistemò alla meglio fra le braccia del più grande, seduto di fronte a lui.
- Che situazione sconveniente.- fece sarcasticamente Mako, scuotendo la testa con un ghigno.
Alois sbadigliò.
- Ho sonno, possiamo andare a dormire?- domandò con gli occhi lucidi, probabilmente onde evitare che Sebastian stesse troppo tempo con Claude.
- Infame…- borbottò la bionda.
Il gruppo si coricò all’interno dell’auto, sdraiandosi come poteva.
- Buona notte…- sussurrò la streghetta.
- Buona notte.- le risposero Alois, Claude e Sebastian.
- Né Ciel, parlo anche con te!- mugugnò lei.
- Scusami tanto, ma qui dietro l’acustica è pessima…- ringhiò il conte, dal bagagliaio in cui “alloggiava”.
- Stai per caso cercando di farmi pesare il fatto di averti messo a nanne nel baule?- sorrise.
- Nooo… figurati.- sbuffò, il ragazzino.
- Non è la prima volta che dormi in un baule, o mi sbaglio? Vero, Sebby?- ridacchiò, seguita a ruota da Alois.
Non ottenendo risposta si girò sull’altro lato, un sorriso che ancora le increspava le labbra.
“Buona notte, maledetto ingrato.”

Nyaa: … Ok, non ho scuse… WAAAA!!! Gomenne! Scusaaaate! Lo so, LO SO che faccio capitoli troppo lunghi… ma mi faccio prendere la mano D:
Mako: Fai schifo u_u
Nyaa: Lo so é_é
Mako: Le domande?
Nyaa: Ora, ora… Ah, la “spiegazione facilitata di verità o sfida” è stata gentilmente offerta da quel demente di mio cugino xD
E ora, le vostre domande!
Mako: Era ora!
Nyaa: *sbuffa* Allora, domanda da parte di Domino_Tabby_ “Se vorresti vivere in un manga, quale sarebbe?”
Mako: Ah che bello, una domanda non bastarda *ci si sente realizzata* anyway… penso… non è proprio un manga, ma direi pokemon.
Nyaa: Stima!
Mako: *si gasa*
Nyaa: =W= Non ti montare la testa, nanerottola. Allora… da parte di Yako_Chan, che ti chiede “Qual è il tuo punto debole?”
Mako: Oh beh, specifica cara. Intendi fisicamente? Oppure emotivamente parlando?
Nyaa: Ah guarda, basta cominciare ad insultarla a raffica e in gruppo. Sta sicura che si mette a piangere.
Mako: *tira su col naso* Non lo faresti mai!
Nyaa: Io no, lui sì *indica Ciel che sghignazza*
Mako: *espressione cupa* Morirà prima del tempo…
Nyaa:  *ride* Poi… “Cos’hai pensato vedendo Alois nudo?”
Mako: *arrossisce* Beh, uhm… Ho guardato solo il pezzo sopra… *è bordeaux*
Nyaa: E io ci credo =W=
Mako: Dovresti *sbuffa*
Nyaa: Quindi?
Mako: Beh… ho pensato… tipo… “TANTA ROBA! *ç*” *abbassa lo sguardo*
Nyaa: Approvo *espressione perversa*
Mako: *sbuffa*
Nyaa: Da parte di Becchan che chiede… sì vabbè, ormai tutti fanno il cavolo che vogliono *depress*
Abbiamo tre domande *guarda male Becchan*: “Perché stai in fissa per i tassorosso?”.
Mako: Perché, Diggory a parte, sono quelli che crepano di meno *fa spallucce*.
Nyaa: *scuote la testa* Codarda. “Ti piace Piton?”.
Mako: *ridacchia* A chi non piace? Comunque non in quel senso… è affascinante, ma un po’ troppo depresso per i miei gusti…
Nyaa: E infine “Cosa provi davvero per Potter?” *sogghigna*.
Mako: *fa una smorfia* Mi è indifferente… se la tira un po’ troppo, tutto qui.
Nyaa: Eh eh eh… allora, da parte di Montblanc… *fissa Drocell* Fai tu *smile*
Drocell: *facepalm* Come volete voi… allora, lady Montblanc chiede “Avresti davvero ballato con Paciock?”.
Mako: Perché no. E’ patetico, ma abbastanza simpatico…
Nyaa: Diciamo che sei tu che sei disperata =W=
Mako: Massì… diciamolo pure *angolino*
Nyaa: *ride* Da parte di Dogliva-Senpai…
Mako: Il senpai lo hai aggiunto tu…
Nyaa; *fa spallucce* “Che ne pensi dell’uccello di Alois?”
Mako: *diventa viola* RAGAZZA IO TI ODIO!
Nyaa: Odiala odiala, basta che rispondi =W=
Mako: L’ho già detto, non ho guardato…
Nyaa: “Quanto ti consideri pervertita?” Uh, bella domanda *ridacchia*
Mako: *sbuffa* Al punto giusto, direi *fa un occhiolino random*
Nyaa: Non ho parole…  Da parte di Angie-San “Hai altri famigli oltre ad Aldo?”.
Mako: *sorride* No, ho solo lui.
Non so cos’hai sentito tu, ma streghe e maghi hanno un unico famiglio, che viene affidato loro all’inizio degli studi e ci cresce assieme. Se un famiglio muore, il mago rimane senza famiglio.
Se muore di vecchiaia, allora, dopo poco tempo anche il mago/strega morirà.
Nyaa: Commuovente… “Che biancheria intima indossi?”.
Mako: …Perché mi volete male? Comunque… Chi lo sa? *smile*
Nyaa: =_=” *le tira su la gonna*
Mako: Kyaah! *arrossisce*
Nyaa: *col segno di una cinquina su una guancia* Slip bianchi a righe blu =W=
Mako: ./////.
Nyaa: Finito… ok, scusate ancora *inchino fino a sdraiarsi a terra*
AVVISO IMPORTANTE: Il prossimo chap è lungo. Ma tipo 11 pagine eh! Quindi ditemi voi, lo pubblico così o lo divido in due chap più piccoli? Perfavore, rispondere *inchino*
Me la lasciate una recensionina? *^*
Salutoni!

Nyaa <3

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Momenti yuri, una nuova amica per Mako. ***


 Nyaa: Buondì! Ho deciso di fare come dite voi, e ho lasciato il chap intero.
Piccola precisazione: Per ricaricare il telefono di batteria, basta lasciarlo riposare. Per ricaricarlo di credito magico, invece, va attaccato al famiglio.
Scusate la precisazione, ma ci tenevo ^-^”””
Prima di andare, vi faccio una domanda: Ora come ora, con chi vedete Mako?
Alois? Oppure la scenetta del chap scorso vi ha ispirato MakoXSebastian? Ah, altra precisazione (non uccidetemi): non è che Sebby AMI Mako… ne è solo interessato, dato che è la prima strega che incontra.
Mako: Se hai finito di fare Capitan Ovvio…
Nyaa: <_<” Sì, quasi. Ah, in questo capitolo avremo qualche accenno di shoujo-ai (versione femminile dello shonen-ai, per chi non lo sapesse), dato che mi sembrava “giusto” nei confronti del Professah, che è l’unico maschio (credo) che mi segue u_u E dopo lo shonen-ai per le ragazze… un po’ di shoujo-ai per i maschietti ci sta ù.ù
Mako: Okay! Vi lasciamo al capitolo!
Nyaa: Dove bacerai Ciel :D
Mako: Dove bace- No, aspetta, COSA?!
Nyaa: Iniziamo ^-^


Quando il gruppo si svegliò, l’auto era ferma in una vasta pianura.
Ovunque era verdeggiante, una moltitudine di alberi si stagliava attorno a loro, e il sole brillava nel cielo azzurro.
I primi a svegliarsi furono, ovviamente, i demoni, che svegliarono i loro signorini con un “Buongiorno, bocchan/danna-sama” detto con voce leggera quanto quella di un pettirosso.

Sì, ho assunto il Visconte per portarmi il caffè che non bevo, quindi diciamo i ghiaccioli, e ne sono leggermente condizionata.
Quando la streghetta aprì gli occhi, fu solo perché non riusciva a respirare bene.
Sia chiaro, non stava covando l’asma, semplicemente Ciel le stava tenendo il naso tappato da una ventina di secondi.
Dopo essersi dimenata ed essere rotolata giù dalla portiera, Mako aprì finalmente gli occhi.
Si grattò la testa, in modo non molto (leggasi: per niente) signorile, e sbatté le palpebre, stropicciandosi gli occhi.
- Buongiorno.- le disse Ciel con voce cordiale.
No, ok.
In realtà disse “Dannata plebea! Era ora che ti alzassi! Sbrigati che siamo in ritardo sulla tabella di marcia!”, ma scusatemi se per una volta ho cercato di far uscire la figura del conte pulita.
- Buongiorno anche a te, caro Ciel-Kun.- gli rispose la streghetta.
No, ok.
In realtà rispose… non sono sicura di poterlo trascrivere. Diciamo solo che, coi capelli sparati in aria dal sonno, gli occhi gonfi, e un’ irritazione che sembrava avesse un peperoncino su per il… naso… la ragazzina sembrava una vera strega degna dei fratelli Grimm.
- Dove siamo?- domandò Alois, ancora assonnato e coi capelli scompigliati in modo sexy.
“Perché lui appare sexy mentre sembra che io mi sia messa un gatto incazzoso in testa?”
“Che razza di paragoni fai? E comunque… lui è Alois.”
“Questo l’avevo capito anch’io. Mi sono appena alzata, non aspettarti che faccia paragoni degni di senso logico.” La streghetta aveva ricominciato a dialogare con sé stessa.
- Siamo… non ne sono sicura…- non ebbe tempo di finire la frase, che all’orizzonte vide una sottospecie di coltello che puntava dritto contro di lei.
Non sappiamo in che modo miracoloso, ma la bionda riuscì a pararlo con un incantesimo.
Sapete, certe volte dimentico che lei è effettivamente una strega.
Una goccia di sudore calò dalla fronte della ragazzina, che deglutì.
- Questo è… un kunai! Ho capito dove siamo! Siamo in Naruto!- saltellò euforica sul posto.
- … Potresti spiegare a questi comuni mortali, più la mia nobile persona, di cosa stai parlando?- si intromise Ciel, irritato perché… oh, mi sono rotta di trovare sempre una ragione per l’irritazione del nano. Inizio seriamente a pensare che abbia tipo il ciclo interno, o qualcosa di simile…
- Ma lo sai che assomigli sempre di più a Prussia di hetalia? Comunque… beh, è un mondo dove tutti i personaggi che contano sono ninja, ci si uccide senza troppi problemi, e un buon 75% della popolazione sono orfanelli emo-depressi.- si spiegò, alla meglio, Mako.
- Che intendi dire?- chiese nuovamente il blu.
- Intendo dire che se incontri uno di nome Sasuke e gli spieghi il motivo per cui hai fatto un patto con un demone, quello ti sputa in un occhio. Scherzi a parte, avete un passato di melma, ma da queste parti è comune.- la bionda si strinse nelle spalle.
- Voi due, vedete di non andar in giro a prendere anime a zampa di gallo, ok?- pose subito le condizioni con Sebastian e Claude.
- E dov’è la pergamena?- Alois, che nel frattempo si era sistemato, era tornato alla carica.
- Ve l’ho detto, non lo so dove sono. Sinceramente potrebbe essere ovunque… io consiglio di andare a riposarci alle terme, e sperare nella gentilezza del destino.- con un sorriso, si diresse verso una struttura lì vicino, che aveva tutta l’aria di essere un centro termale.
I ragazzi, dopo aver occultato l’auto, la seguirono, contenti di potersi riposare un poco.
Prima di entrare, la streghetta cambiò nuovamente i nostri amici (?).
Ciel indossava un completo sul blu, con degli shorts e una t-shirt scollata, e una benda bianca che gli attraversava l’occhio marchiato completava il tutto.
Alois aveva dei pantaloncini neri molto corti, una canottiera fucsia/prugna/magenta con sotto una maglia a rete, e le gambe erano coperte da bende, tanto per fare scena.
Quanto ai due demoni, avevano entrambi una tenuta nera che li faceva assomigliare agli Ambu (i tipini con le maschere da animali, per intenderci n.d.A).
La strega, infine, indossava una mini gonna azzurro chiaro, da cui spuntavano un paio di pantaloncini blu scuro, ed una maglietta a mezze maniche indaco, con disegnati degli strani simboli bianchi, apparentemente (e probabilmente anche praticamente) senza significato.
La ragazzina ridacchiò, portandosi davanti ai due conti e tirandogli un pugno in pancia piuttosto forte, prima che i demoni potessero tirarli via.
- Shannaro!!- gridò tutta contenta (Nota: Traducibile con “Prendi questo!” o simili, non è altro che l’affermazione “tipica” di Sakura Haruno, la ragazza dai capelli rosa. N.d.A.).
- Era una vita che volevo farlo!- saltellò nuovamente, le lucine negl’occhi.
- Ma se… ci conosci… solo… da un paio di mesi.- borbottò il biondo, piegato in due contro Claude.
La bionda parve sorpresa.
- Davvero? Sembravano molti di più…- mormorò, per poi ridacchiare divertita, e liquidare il tutto con un “Quel che è fatto è fatto.”.
I due ragazzini, che non si trovavano molto d’accordo con la politica del “è inutile piangere sul latte versato”, visto e considerato che erano LORO quelli che avevano lo stomaco ridotto ad un crème caramel, borbottarono qualcosa contrariati, decidendo infine di seguire Mako alle terme.



Per tutta la serata, il gruppo non fece altro che rilassarsi e mangiare a volontà, dato che il fascino dei due maggiordomi demoniaci gli aveva permesso di scroccare vitto e alloggio gratuito (sapete, la padrona delle terme era molto propensa alle… trattazioni private).
Giunti a sera inoltrata, erano ormai le 21:30, la streghetta si alzò dal futon su cui era sdraiata, stiracchiandosi e spazzolandosi dagl’occhi le lacrimucce post-pisolino.
- Ragazzi, io vado a farmi un bagno.- decise di avvertire i suoi compagni di viaggio.
- Vengo con te!- Alois si alzò di scatto, colpendo il tavolino dove stava giocando a scacchi con Ciel.
- Trancy! Non fare il codardo e accetta la sconfitta da uomo!- gli urlò dietro il conte.
- Non che voglia dar ragione a Shieru ma… tu non puoi venire con me.- la bionda guardò il quattordicenne, un sorrisetto divertito sul viso.
- Dopotutto le terme sono separate per sesso…- specificò lei.
Alois sbuffò, incrociando le braccia al petto in modo infantile.
- Come vuoi… ma torna in fretta!- era irritato all’idea di lasciare la streghetta da sola… o meglio, da sola senza di lui.
Sì, so che non ha molto senso, ma infondo l’intera psiche di Alois Trancy non ha senso.
La tredicenne ridacchiò e si incamminò lungo il corridoio, in direzione delle vasche.
Arrivata allo spogliatoio lasciò scivolare i vestiti dal suo corpo, snello e tonico come quello di una modella di Abercromb-
Momento.
Ah… ecco, mi sembrava strano: ragazza sbagliata.
In effetti la nostra cara strega si stava incespicando coi pantaloncini, saltellando per toglierseli e finendo lunga distesa sulle assi di legno del pavimento.
La ragazza di prima la osservò, uno sguardo di compassione sul volto, e se ne andò in un’altra stanza.
Riuscita finalmente a togliersi i vestiti e infilatosi un sexyssimo costume azzurro con gli orsetti polari disegnati sul top, si diresse verso la piscina.
Ora, signori e signore, ragazzi e ragazze, ornitorinchi e formichieri (?), proverò a fare ciò che mai sarebbe dovuto accadere: lascerò il controllo a Mako.
Ebbene sì, ci immergeremo in quelli che erano i pensieri della streghetta durante quella strana serata…
E’ il momento, vi lascio…

Mako POV


Che noiaaa! No, seriamente… ma non succede niente di interessante qui? Cioè… assalti di ninja nemici, o anche ragazzini emo coi capelli a sedere di pollo che gridano vendetta…?
No?
Niente??
Mah.
Cammino scalza, lungo questo corridoio infinito.
I miei piedi sfiorano appena con tocco leggiadro il legno che ricopre il pavimento, provocandomi una piacevole sensazione di…
Ok, va bene, rinuncio.
La narratrice NON E’ decisamente la mia professione.
Sbuffo infastidita, sistemandomi i capelli con una mossa della mano.
Arrivata davanti alla porta della piscina, controllo un paio di volte che si tratti effettivamente di quella femminile.
Non per dire, ma ho avuto esperienze non propriamente piacevoli in passato, a causa di distrazioni di questo tipo.
Aperta la porta mi trovo davanti ad un’immensa vasca d’acqua calda.
A quest’ora ci sono solo io, e l’idea di avere la piscina tutta per me è qualcosa di spettacolare.
Sono tentata di urlare qualcosa come “Sono la regina del mondo! Inchinatevi a me, pezzenti!”, ma un cartello affisso alla parete con la scritta “Silenzio prego.” smorza il mio entusiasmo.
Aggirandomi fra qualche canna di bambù, mi immergo nell’acqua calda.
Intorno a me è tutto bianco e mi sento come se fossi in paradiso.
Sprofondo nell’acqua, facendo qualche bolla, e chiudo gli occhi.
Se devo morire voglio morire così.
Seriamente, ho intenzione di imbottigliare un po’ di quest’acqua e immergermici dentro sul mio letto di morte.
Sarebbe figo, non trovate?
Sapete, ho iniziato quattro frasi con la lettera S… oh guarda! Ora sono cinque! Sono un mito!!
Ahem… scusate.
Riemergo dopo circa un minuto, ricordandomi fortunatamente che ho bisogno di respirare per vivere, e ciò che mi trovo davanti mi sconvolge.

No, non è Claude che balla la danza irlandese in equilibrio su una canna di bambù.
Questo non mi avrebbe sconvolta più di quanto non lo avesse fatto vedere Alois coi pantaloni lunghi.
Sbatto le palpebre per controllare che non sia un sogno.
Non lo è.
Ho davanti niente poco di meno che Konan dell’Akatsuki.
Affinando la vista mi rendo conto anche di un altro fatto sconvolgente: ha una quarta abbondante.
Ah già, e poi quella rosa che c’ha in testa è la pergamena… ma non è impor- COSA?!

Dannazione.
Sbatto la testa contro il bordo della vasca, mentre la mia nuova amica, ci metto poco ad affezionarmi, entra nell’acqua.
Spero vivamente che mi rivolga la parola…

E’ passata una mezz’ora, le mie mani sono ridotte allo status di “prugna secca comprata in saldo alla Coop”, e lei non ha ancora spiccicato parola.
Mh.
Loquace eh?
Sto per andarmene quando…

Quando…
… Ok, di solito in questi momenti la figura misteriosa attacca bottone, ma evidentemente così non è.
Faccio per girarmi, ma finisco gambe all’aria in un Cielosecond- Er… in un nanosecondo, atterrando con uno spruzzo nella piscina.
Maledicendo mentalmente la mia proverbiale sfiga, che io chiamo affettuosamente “Amanda”, riemergo tossicchiando e sputacchiando dell’acqua.
- Non temere, sto bene.- la rassicuro, rendendomi conto di aver trangugiato un quarto di piscina.
- Non ho detto niente, a dirla tutta.- specifica lei.
- Eh, ma l’hai pensato, lo so.- ridacchio divertita.
Non risponde, torna a rilassarsi.
Sto per avere una crisi di nervi, sembra di star parlando con un Claude con le tette!!
- Comunque piacere! Io sono Mako, tu?- cerco di sembrare amichevole, nuotando verso di lei col mio stile personale, ossia un incrocio fra cagnolino e rana, da me ribattezzato “cagnorana” se vi interessa.
- Non ti interessa.- mi scocca uno sguardo glaciale, facendo scintillare quelle iridi ambra.
- A dire la verità mi interessa.- devo avere il masochistico desiderio nascosto di diventare carta igienica.
- Io credo di no.- risponde secca, squadrandomi male non appena mi avvicino.
- Sì, fidati. So cosa voglio.- annuisco un paio di volte, un largo sorriso dipinto sulla faccia.
- Tu…- borbotta lei, guardandomi malissimo.
- Io…? Sì, so che sono bellissima, simpatica e carismatica.- ridacchio, mentre la sua aura omicida si fa più opprimente.
In effetti sono andata a disturbarla in uno dei pochi momenti liberi che ha, poraccia.
- Non ci conosciamo neanche.- mormora di rimando.
- Te l’ho detto! Sono Mako. Se vuoi ti elenco anche la mia data di nascita, il mio gruppo sanguigno e…- mi interrompe con un’occhiataccia.
- I tuoi genitori non ti hanno insegnato che non bisogna parlare con gli sconosciuti?- solleva un sopracciglio.
- I miei genitori hanno fatto di tutto meno che insegnarmi qualcosa…- mormoro incrociando le braccia e mettendo su un finto broncio.
- … Konan.- sospira infine, con fare sconfitto.
Devo essere davvero brava ad esasperare le persone.
Dovrei essere contenta che abbia accettato di dirmi il suo nome, ma tutto ciò che riesco a fare è piegare la testa di lato e mettere su una faccia perplessa.
- Eh?- domando io, sempre con quell’espressione ebete.
Mi guarda male, sì, ancora, ponendomi implicitamente la domanda “Ci sei o ci fai?”.
- E’ il mio nome…- specifica.
- Aaaaah!! Capito, capito!- ridacchio, sempre con quel volto da pesce al carpaccio, odio il pesce lesso,  per snellire la tensione.
Non guardatemi così, oh alieni invisibili che leggono i miei pensieri come se fosse una fan fiction, so che esistete e un giorno lo proverò, ma non è così semplice riuscire a memorizzare l’ira di Dio di nomi che ci sono in Naruto.
Dopo questo breve scambio di battute, fra di noi cala nuovamente il silenzio.
- Quindi…- comincio io, avvicinandomi a lei, sempre col mio inimitabile stile - hai un fidanzato?- sorrido in un modo che ricorda vagamente lo stregatto.
Oppure Lau strafatto di oppio.
Più o meno il risultato è quello…
L’occhiata che mi lancia vale più di mille minacce di morte.
- Non guardarmi così! Era giusto per fare una domanda a caso. Potevo anche chiederti quale fosse il tuo colore preferito o… dove hai preso quella bella rosa che hai sulla testa.- ci provo, dopotutto il mio obbiettivo è proprio quel maledettissimo origami.
La vedo improvvisamente interessata.
- Questa dici?- si indica la testa, per conferma.
No tesoro, parlavo di una delle altre rose di carta in giro per la piscina…
- Sì, esattamente! L’hai fatta tu??- sorrido, assumendo un tono infantile e fintamente meravigliato.
Cioè, state parlando con una che sa fare degl’aereoplanini di carta che hanno l’incredibile e specialerrima capacità di schiantarsi contro un oggetto nel raggio di cinque secondi e sette decimi.
- Uhm… sì, visto che la mia era un po’ rovinata ne ho creata un’altra con un pezzo di foglio trovato per strada.- impallidisco.
Non l’avrà mica letto vero?!
- Oooh… Mi insegni?- sorrido, sperando di apparire innocente quanto un bimbo che fa la ceretta al cane e poi si giustifica con un “Non sono stato io!” nonostante abbia ancora lo scotch in mano.
- E’ complicato, e io vorrei rilassarmi.- sospira, appoggiandosi al bordo della vasca e socchiudendo gli occhi.
Comincio a deprimermi.
Perché dev’essere così difficile?!
- Tu?- sussurra d’un tratto, quando cominciavo a credere che fosse addormentata.
- Io…Cosa?- se questa continua a parlar per pronomi e monosillabi non caverò un Claude dal buco.
Ah ah! L’avete capita? Sarebbe un ragno, ma io ho detto Claude! Perché Claude è un… lasciamo stare.
- Tu ce l’hai un fidanzato?- è perfettamente calma e rilassata.
L’idea che una tipa così sia una nunkenin di livello S mi fa gelare il sangue.
- Ah… ehm… no…- borbotto, leggermente arrossata sulle guance.
- E quei ragazzi con cui sei arrivata?- mantiene sempre quell’espressione pacifica, di chi non vuole fare altro che riposare.
Non provo nemmeno a chiederle come faccia a sapere dei quattro idioti con cui giro.
- Uno è un nano infame, uno è perfettino e falso come una moneta di cioccolato, uno è espressivo quanto una pianta crassa, e l’ultimo è un ragazzino con grandi disturbi della personalità. Ah, e sono tutti e quattro simpatici come la mer… molto antipatici.- mi autocensuro, arrossendo ancora un poco.
Non sono una tipa timida, ma stare con lei mi mette in soggezione…
- Quello biondo sembra carino. Ti guarda più del necessario, sai?- sorride appena, probabilmente divertita dalla mia situazione amorosa.
- Senti Kocchan… posso chiamarti Kocchan?-
- No.-
- Dicevo, Kocchan…- la sento sbuffare - io ho la vita sentimentale di una tartaruga centenaria sorda e zoppa.- gesticolo in modo strano con le mani, per cercare di farmi capire.
… Sì, so che ha gli occhi chiusi.
- Io dico che le piaci.- solleva pigramente una palpebra, fissandomi di sottecchi.
- Eh… quello è gay.- scuoto la testa.
- Non che mi dispiaccia, finché posso assistere mi sta anche bene, però… mah, sinceramente ci speravo in un qualche possibile coinvolgimento amoroso.- borbotto abbattuta.
Ma perché deve ricordarmi i miei fallimenti come donna?
Cioè… pre-adolescente… ma “donna” è più faigo di “pre-adolescente”.
Non risponde e si limita a socchiudere anche l’altro occhio.
- In effetti… a me piace una persona.- sussurra, come per timore che qualcuno, a parte me, possa sentirla.
- Sul serio? Dimmi tutto!- mi muovo contenta, spruzzando acqua un po’ ovunque.
- Sta ferma ragazzina.- mugugna coprendosi dagli schizzi con una mano.
- Comunque… mettiamola così. Ad A piace B. A B piace A. Tuttavia anche a C piace A. Alla fine B esce di scena, e C non sembra più interessato ad A.- spiega, più o meno, Konan.
Sogghigno.
- Tiro a indovinare: Ora alla nostra A piace C, perché in lui rivede il buon vecchio B, ma C è troppo impegnato a far corbezzolerie coi vecchietti del porto… quindi non se ne fa niente.- mi stringo nelle spalle, dopo che lei mi guarda basita.
Eh… torna utile affrontare certe situazioni quando si sa il manga a memoria.
- Non sei molto normale, vero?- scuote la testa, perplessa, sorridendo appena.
- Essere normale è noioso. Tutti i migliori sono matti.- ridacchio, divertita dalla mia stessa citazione.
Aaah! Il Cappellaio Matto… Bel tipo.
- Neh Kocchan…- mi porto alle sue spalle, sorridendo come un gatto - Chi sarebbe questo “C”?-
Mi fissa, guardinga, sollevando un sopracciglio.
Non sono sicura di cosa voglia dire “guardinga”, ma suona benissimo… non trovate?
- Il suo nome è Nagato…- mi chiedo perché abbia deciso di fidarsi di me e, a giudicare dalla sua espressione, penso che se lo stia chiedendo pure lei.
- Nagato e Konan… Nagonan… NagaKo!!- esulto, dopo aver trovato la combinazione perfetta.
- Sta benissimo!- batto le mani come una bambina.
- E il ragazzino biondo? Come si chiama?- inizia a spiccicare frasi complete! Hip hip… Hurrah!
- Alois…- non sono sicura di voler rispondere.
Non che non mi fidi di lei, dopotutto fra poco manco la rivedrò, però non mi sento tranquilla a parlare del mio amico…
Amico…
Questa parola mi suona stranamente sbagliata.
- Makois… Aloako… Meglio Makois.- sorride, in un modo che solo una sorella maggiore può fare.
Almeno credo.
Sono figlia unica, purtroppo e per fortuna…
- Già… Makois… sembra il nome di una marca di scarpe… o di un succo vegetale…- il mio pessimismo cosmico made in Leopardi inizia a farsi sentire…
Le appoggio distrattamente le mani sulle spalle e la sento sussultare.
- Mai sentito parlare di spazio personale?- mi chiede, guardandomi male.
- Eh? Ah, scusa… era solo per essere gentile… mi sembravi stanca e…- comincio a muovere piano le mani - volevo farti un massaggio… tutto qui.- sorrido, allegra.
Eh… scusate, devo aver lasciato la mia innocenza negl’altri pantaloni.
- Hai le mani gelide… come è possibile? Siamo qui dentro da quasi un’ora.- sbuffa, ancora troppo tesa per i miei gusti.
- Mmmh… sono un animale a sangue freddo, evidentemente.- ridacchio, per nulla sicura di quello che ho detto, e mi avvicino ancora un po’.
In effetti, lei è molto più calda di me… e l’essere praticamente col seno schiacciato contro la sua schiena me lo fa capire.
No… per favore, non guardatemi così! Mi piacciono gli uomini, credo, ma dovrò pur conquistarmi la sua fiducia, no?

Sì, so che potrei immobilizzarla con un incantesimo, ma così è più divertente ~.
Si irrigidisce, continuando ad occhieggiarmi con lo stesso sguardo con cui Ciel occhieggia chiunque non sia sé stesso allo specchio.
Dico sul serio, dovreste sentirlo… e probabilmente un giorno così sarà.
- Si può sapere che diamine stai cercando di fare?!- per la prima volta la sento davvero alterata, e temo che se non la pianterò subito verrò trasformata in scottex.
- Scuuusa…- piagnucolo lamentosa - non posso stare più vicina alla mia nee-sama? Neeeeh?? ~ - il mio sorrisetto da chesire la inquieta non poco.
- Chi è che era quello con gli sbalzi di personalità? E da quando ti avrei promossa di grado, signorina “mocciosa che ho conosciuto neanche due ore fa alle terme”??- sospira, cercando di allontanarsi da me.
Sono molto tentata di avvolgerle le braccia attorno alla vita, ma penso che segnerebbe la fine della mia vita come strega e l’inizio di quella come origami.
- Scusami eh! Antipatica…- incrocio le braccia al petto, borbottando qualcosa di talmente nonsense che manco lo saprei ripetere.
Sto per ribattere ancora qualcosa, quando un paio di mani calde sui fianchi mi fanno sussultare.
Oh mio Dio… non ditemi che c’è Orochimaru nella vasca!
Cioè… pensavo preferisse i pozzi!
- Ascolta, ragazzina, io ti consiglio di farti avanti con Alois, prima che sia troppo tardi…- Konan stringe un poco la presa sui miei fianchi - e magari anche di fare un po’ di ginnastica… questi rotoli non li perderai facendo i bagni.- avvampo e, anche se non ne sono sicura, credo di averla anche sentita ridacchiare.
Dovrei restituire l’insulto, oppure andarmene indignata, ma tutto ciò che posso fare è balbettare un’unica parola.
- Ananas…- il mio sguardo si fa vacuo.
- Ananas?- la blu nuota fino a portarsi davanti a me, e mi osserva perplessa.
- Sì… ho appena realizzato che il nome Alois… mi ricorda l’ananas…- sbatto le palpebre, perplessa a quell’improvvisa rivelazione, che ha sconvolto il mio mondo in modo permanente.
Ora, penso di essere ancora più sconvolta: sta ridendo.
Konan, nunkenin di livello S dell’Akatsuki… sta ridendo.
Di me.

- N-non ridere! E’ una cosa seriaaa!- sbraito, rossa come un peperone, agitando le braccia per farmi notare, mente questa ride senza problemi, con le lacrime agl’occhi.
- Tu… non sei molto normale.- è la seconda volta che me lo dice, in neanche dieci minuti, ma stavolta è un’affermazione.
Non so perché ma comincio a ridacchiare anch’io, facendole compagnia in questa risata che ha un che di nervoso.
Ho come la sensazione che sia troppo tempo che non ride…



- E poi la pieghi così…- piega ancora quel foglietto di carta, fatto apparire come per magia dalla propria mano, e forma un coniglietto.
- C-carino…- i miei occhi sbrilluccicano tipo vampiro, e sono impressionata come non mai.
E’ il momento.
Si fida di me… posso farlo… spero che il mio piano funzioni.
- Aspettami qui!- mi alzo dall’acqua e corro negli spogliatoi a prendere il mio telefonino.
- Sono smagliature quelle?- mi grida dietro lei.
- Ebbasta!!- le urlo irritata. Posso sentirla ridacchiare anche da qui.
Torno in fretta, lanciandomi a mo’ di bomba nell’acqua e spruzzandola tutta.
Spero che la pergamena non si sia bagnata, sarebbe un vero disastro per me…
Cioè… volevo dire… per il mondo…
Sì, perché a me serve per salvare il mon…do… ok, basta così.
- Guarda…- sorrido e, digitati un paio numeri sul mio amato cellulare, faccio apparire in una nuvoletta un braccialetto blu scuro.
- Ti piace?- sorrido, prendendo in mano il bracciale di stoffa, tipo quelli che si usano d’estate al mare.
- Come hai fatto a…?- sbatte le palpebre, probabilmente sicura di non aver mai visto un jutsu come quello.
- E’ un segreto.- le faccio l’occhiolino e ridacchio, contenta di averla sorpresa, almeno per una volta.
- Tieni, è tuo…- le prendo delicatamente il polso e glielo lego attorno, sorridendo soddisfatta non appena ho completato.
- Perché…?- sembra ancora più perplessa di prima, e fissa basita il bracciale.
- Da dove vengo io… si usano questo genere di cose per segnare un’amicizia… è un braccialetto dell’amicizia.- spiego io, il sorriso che ancora non abbandona la mia faccia.
La sento mormorare qualcosa come “Ma non ho niente per ricambiare…”, quando improvvisamente si illumina e porta le mani a prendere la rosa di carta dai capelli.
- Prendi… non sarà un bracciale ma… il senso è quello.- sorride, mettendomi la rosa fra i capelli.
E’ fatta! Sono un mito! La pergamena è miaaaa!!
Ora non devo fare altro che andare ad avvisare gli altri.
Mi alzo, rischiando anche di scivolare, ed esco dall’acqua.
- Ora devo andare dai cretini di cui parlavamo prima…- rido, asciugandomi con un asciugamano lì vicino.
Sorride appena, uscendo dall’acqua e mettendosi vicino a me.
Ora che la guardo, è decisamente più alta della mia minuta persona… già, in effetti è più grande di me di almeno una decina d’anni.
- A presto.-  facendo “ciao ciao” con la manina, esco di corsa dalla stanza.
Mi fermo di botto, ricordandomi però di una cosa…
- Neh, Kocchan! Ricordati di dire a Nagato ciò che provi!- le faccio l’occhiolino.
- Solo se tu farai lo stesso con Alois.- mi risponde con un sorrisetto scherzoso sul volto.
- Ma anche sì, mi preparerò psicologicamente a ricevere un due di picche…- corro via, ma non faccio in tempo a fare un paio di passi che sento la voce di Konan urlarmi “Attenta che è bagnato!”.

Inutile dire che sono già per terra, vero??


Ebbene sì, siamo riusciti a terminare questo viaggio nella mente di quella ornitopede che è Mako.
No, non so cosa sia un’ ornitopede… probabilmente neanche esiste… però si addice a lei come termine.
Ditemi, siete rimasti traumatizzati? Vi state dondolando in un angolo in posizione fetale, ripetendo a voi stessi “No… no… non può essere… no…”?? Beh, e io vi dico “Invece è così belli miei!!”, e ora svegliatevi, andatevi a sgranchire le gambe e tornate qui, perché non è ancora finita.



Eccoci di ritorno dopo un breve intervallo.
Ci siete? Siete andati in bagno, avete preso i pop-corn, le bibite etc…?
Bene, allora vi pregherei di spegnere i cellulari durante la lettura della fan fiction.
Cominciamo, tornando alla nostra cara voce narrante.

Appena presa la pergamena, Mako corse veloce a cambiarsi.
Era così di fretta che dimenticò persino di potersi cambiare tramite incantesimo (no, ok, però volevo dare una motivazione alla sua sbadataggine), e si diresse verso la stanza che condivideva coi suoi compagni.
Certo, non che la entusiasmasse stare in camera con il nano apatico, il Gary Stu, e il ragno ballerino, ma le seccava stare in camera da sola.
Correndo per i corridoi, non si rese conto di una minuta figura che camminava pacata nella sua direzione.
- Ferma! E’ un ordine!- le urlò dietro la figura, che penso abbiate capito sia il nostro caro conte Phantomhive, prima di venir travolto dalla streghetta, ancora mezza svestita.
- E’ la seconda volta che ci troviamo in una simile situazione, Shieru.- mugugnò la bionda, il viso nel petto del ragazzino.
- E di chi sarà mai la colpa, Mako?- la rimbeccò lui.
- Di quello che passa la cera sui pavimenti, credo…- la tredicenne si tirò su a fatica, aiutando anche il ragazzino con una mano.
- Ovviamente...- si spolverò della polvere immaginaria dai vestiti, scoccando un’occhiataccia alla strega.
Per tutta risposta Mako ridacchiò, dandogli una pacca sulla spalla.
- Neh Ciel, stai crescendo eh! Inizi ad andare in giro da solo senza maggiordomo! Sono fiera di te!!- era esaltata, e lo dimostrava il fatto che continuava a “pattare” ripetutamente la povera spalla maciullata del conte, ormai ridotta ad una cotoletta.
- Evita di lussarmi la spalla, per cortesia.- le bloccò il polso con una mano, scoccandole un’occhiata omicida.
- E tu di fracassarmi il polso in quattro punti diversi.- si divincolò dalla presa del ragazzino, massaggiandosi l’arto “ferito”.
- Sarai anche alto un metro e un ca…ctus, ma ricorda che sei pur sempre un maschio.- sbuffò la streghetta.
Non che Ciel fosse particolarmente forte, ovviamente, ma dovete sapere che Mako ha la pelle particolarmente sensibile, e quella piccola stretta probabilmente le avrebbe lasciato un bel segno rosso in stile bracciale hawaiano.
Il blu inarcò un sopracciglio - Oltre a paragonarmi ad una pianta crassa… potrei sapere perché correvi?- sembrava perplesso.
Dopotutto vedere Mako, la pigra, annoiata e che non fa niente se non obbligata/è assolutamente necessario, Mako… che corre è un evento raro quanto il trovare una stella alpina nel centro di New York.
- Volevo perdere un po’ di peso…- borbottò imbarazzata.

- Ahahahah!! Ok, ok, scherzavo…- la tredicenne aveva le lacrime agl’occhi dalle risate.
- In realtà ho trovato l’ultimo frammento di pergamena, quindi penso che domani mattina potremo tornare a casa… cioè… a casa tua e degl’altri, dico.- sbuffò, leggermente annoiata, e abbassò lo sguardo.
Sentiva come una strana sensazione… di non-appartenenza.
Certo, sapeva che il mondo di Ciel, Alois e dei due demoni NON era il suo ma… provava un senso di disagio ad ammetterlo con sé stessa.
- Questo è positivo. Ora, se vuoi scusarmi, io dovrei andare…- il ragazzino sorpassò la streghetta, scansandola malamente con una mano.
- Eh? A-aspetta! Che c’è?- lo inseguì, riportandosi davanti a lui e fermandolo col suo noncosìpiccolo corpo.
- Che vuoi ancora?! Non c’è nulla, sto bene. Voglio solo stare un po’ da solo…- fece nuovamente per oltrepassarla, ma questa non si spostava.
In effetti per lui non doveva essere così facile… voglio dire, è come guardare una piccola coccinella blu cercare di scavalcare un grande e ciccioso orso biondo.
- E perché vuoi stare solo??- continuava a martellarlo di domande.
Il blu cercò un motivo plausibile che mostrasse tutta la sua nobiltà, la sua fierezza e la maturità dei suoi tredici anni…
- Perché sì.-

Beh, l’importante è provare, no?
- Senti… se non vuoi parlare non ti forzerò… daaai! Dimmelo dimmelo dimmelo!!! Coraaaaggio!!- cominciò a pungolare una spalla al conte, facendolo sbuffare irritato.
- Ho detto di no, smettila di seccarmi!- si allontanò dalla strega, correndo via verso il giardino.
Mako rimase un paio di minuti a fissare il vuoto.
“Vado da lui oppure avverto gli altri del mio ritrovamento?”
“Va dove ti porta il cuore!”
La bionda cominciò a camminare in direzione del bar, nell’ala est dell’edificio.
“Idiota!! Ho detto cuore, non stomaco!”
Sbuffò, irritata.
“Cuore, stomaco, metacarpo… siamo sempre lì.”
“Come tua coscienza mi permetto di dissentire. Ora, va da Ciel.”
“Ma perché?” assunse un’espressione delusa, parendo decisamente strana ad una vecchietta che camminava là vicino.
La ragazzina sbuffò, infantile, in pieno conflitto con l’Autri- er… con sé stessa.
Dopo un altro paio di minuti decise infine di seguire Ciel, correndo nella sua stessa direzione.



Riuscendo miracolosamente, ossia chiedendo indicazioni ad un tizio che passava di lì per caso, a raggiungere il giardino, era ora il momento di trovare Ciel.
Sbuffò, per l’ennesima volta in quell’ora, chiedendosi perché diamine avesse deciso di seguire la versione scorbutica di Frodo Baggins.
Sorrise, vittoriosa, non appena scorse una testa grigiastra che faceva capolino da una pianta.
“E come diamine ci è arrivato là sopra?!” stava per avere un esaurimento nervoso.
Camminò, ancora a piedi nudi, per tutta quella lunga distesa d’erba bagnata.
“Qui l’erba è diversa dal mio mondo…” pensò, come in trance, lo sguardo un poco vacuo fisso davanti a sé.
Arrivata ai piedi dell’albero, cominciò a guardarlo dal basso.
“E ora come salgo?” sì, probabilmente aveva ancora scordato di avere la capacità di volare tramite una scopa di dubbio gusto.
Emise un gemito, resasi conto che per salire avrebbe dovuto… faticare.
Zan zan zan zaaaan.
Infilzò le unghie nella corteccia, riuscendo ad issarsi facendo leva sulle gambe muscolose.
No, ok, sarebbe vero e proprio lardo ma… diamo credito a questa povera strega.
Dopo aver sudato sette camicie (e anche otto t-shirt, quindici reggiseni, e, perché no, pure un paio di pantaloni) la streghetta riuscì finalmente ad arrivare al ramo su cui era seduto Ciel.
- Buondì!- lo salutò lei, aspettandosi un urletto spaventato.
Tuttavia il blu si limitò a guardarla, neutrale come la Svizzera, e a sollevare un sopracciglio.
- Bella performance…- sogghignò, divertito dalla sofferenza altrui come il sadico bastardo che è.
No, scusate, cancellate l’ultima parte… un narratore dovrebbe essere neutrale come Vash (La Svizzera in Hetalia, per chi non lo sapesse… n.d.A.).
- Grazie tesoro, lo apprezzo molto.- si sedette a cavalcioni vicino a lui, osservando il cielo stellato.
- Non pensi che gli altri potrebbero essere preoccupati non vedendoti arrivare?- fece una smorfia, spostandosi sul ramo per trovare una posizione che non le segasse in due l’inguine.
- Sai che c’era una scaletta, vero?- ignorando la sua domanda, il blu indicò con l’indice una scala in legno appesa dall’altro lato dell’albero.
- Se l’avessi saputo non mi sarei improvvisata Marco Polo.- sospirò la bionda, passandosi una mano sul viso.
- Cosa c’entra Marco Polo?- il conte si decise finalmente a guardarla negl’occhi.
- Non ha scalato l’Everest?- Mako piegò la testa da un lato, certa di aver detto qualcosa di giusto.
- Non che io sappia…- Ciel non riuscì a trattenere una risatina.
La streghetta dondolò i piedi nel vuoto, una calma che circondava entrambi, e un venticello che le scompigliava i capelli.
- Dici che se cadi da qui muori?- domandò d’un tratto lei, guardando in basso interessata.
- Che domande sono? Comunque non ne sono sicuro… io no di certo, visto che Sebastian mi prenderebbe al volo.- le rispose il conte, perplesso per l’improvviso cambio di discorso.
- Mh… scusa, è una domanda che faccio sempre quando mi trovo in alto.- ridacchiò, leggermente imbarazzata.
Rimasero in silenzio per un po’, ascoltando le voci dei clienti che andavano e venivano.
- Perché mi prendi in giro?- domandò d’un tratto Ciel.
- Perché sei scappato?- fu la domanda di Mako.
- Io te l’ho chiesto prima.- rispose piccato il conte.
- Vero, ma è anche vero che non ti risponderò se prima non otterrò una tua risposta. Lo sai, dovresti conoscermi ormai, no?- ridacchiò.
- Già… beh, volevo stare un po’ solo coi miei pensieri.- sbuffò, infastidito per aver l’aver dovuto piegarsi alla volontà di una come Mako.
- Interessante… comunque, volevi sapere perché ti prendo in giro? Beh… escludendo il fatto che spesso non faccio altro che ricambiare… in secondo luogo è per il tuo comportamento. Siamo opposti, direi, e mi stai altamente sulle balle.- rispose sinceramente lei, stringendosi nelle spalle.
Il blu non proferì parola, limitandosi ad un sospiro simil-esasperato.
- Dimmi Mako… come sono i tuoi genitori?- pareva leggermente triste mentre le pose questa domanda.
- Uh? Cos’è, una partita a Trivial? Comunque… storia lunga. Non ci sono mai stata molto. Papà era sempre via per lavoro e mamma… con mamma ho trascorso abbastanza tempo, ma anche lei era spesso fuori. Quindi sono cresciuta con mia nonna, che è una persona fantastica, e dei miei ricordo giusto il profumo di mia madre e che… beh, mio padre ha gli occhiali.- sorrise, interrompendosi per leccarsi un attimo le labbra secche.
- Stando alla scuola da quando si ha undici anni…non puoi vedere spesso i genitori. Solo per una settimana nei giorni di Natale. Una volta non vedevo l’ora e speravo trovassero un po’ di tempo per me ma… oramai mi sono rassegnata.- ridacchiò.
Era la prima volta che parlava della sua situazione familiare con qualcuno.
- E per questo tu… odi i tuoi genitori?- dopotutto Ciel non aveva fatto in tempo a vivere a lungo coi genitori, ma per quello che ricordava c’erano abbastanza spesso.
La strega scoppiò a ridere.
- Assolutamente no! Ci scriviamo spesso delle lettere, e ogni tanto mandiamo delle cartoline. Sono pur sempre i miei genitori, sono la mia famiglia… anche se la mia preferita resta la nonna. Sai, ho scoperto da poco che era una strega anche lei! Ma poi ha rinunciato alla magia per sposare un essere umano… ossia il nonno.- non riuscì a trattenere un sorrisetto.
- Capisco… cosa fai nel tempo libero?- Mako sollevò un sopracciglio, leggermente irritata.
- ‘Na padellata de cazzi tuoi mai, eh? Mah, ti dirò… avercelo il tempo libero… generalmente suono.- sospirò, un alone nero che la circondava.
- Come mai quella faccia? Che strumento suoni??- l’occhio della bionda si contrasse, a quelle continue domande.
- Pianoforte, occasionalmente violino e flauto traverso… non è una mia scelta, ma mio padre vuole che “Riesca a raggiungere un qualche obbiettivo almeno in campo musicale, visto che nel resto sono una piaga”.- mugugnò, muovendo una mano come per non dare importanza alle sue parole.
- Non ti facevo così acculturata.- il blu sogghignò.
- E io non ti facevo così socievole… ti sei mangiato un vocabolario ai ferri per caso?- la ragazzina restituì il sogghigno.
D’un tratto ad entrambi parve di scorgere una figura sotto l’albero.
Capelli bianco/argento, occhiali rotondi… O Harry Potter si era dato alla tinta platino, o Mako aveva riconosciuto chi era.
- Kabuto Yakushi…- sussurrò a fior di labbra.
- Chi?- chiese Ciel, manco avessero parlato di Canada.
- Uhm… aspettami qui.- scese con un balzo dal ramo, riuscendo a non spaccarsi nulla ma atterrando però di ginocchia, lanciando un gridolino vagamente simile a “Marioooo!!”…
Non guardatemi così, semplicemente lei è dell’idea che “Geronimo” sia troppo lungo da dire.
- Tu sei… Kabuto, vero?- i suoi occhi brillarono, come si trovò davanti al ninja, che sussultò guardandola spaesato.
- Chi sei?- si accigliò, portando la mano alla tasca piena di kunai.
- A-aspetta!! Vengo in pace, giuro! Voglio solo dirti di fare mooolta attenzione a Sasuke, di non rivolgere la parola agli sconosciuti, e per l’amor di Dio di non tagliarti i capelli perché sembreresti una pecora!- una seconda ombra balzò accanto a lei, atterrando perfettamente in piedi.
- Muoviti idiota, dobbiamo tornare a casa.- Ciel cominciò a tirarla per un braccio.
- Sì, sì, arrivo… Un’altra cosa: non stare troppo con il vecchio Pedochimaru, che poi ti travia.- lo sguardo di Mako si indurì.
Quello di Kabuto, invece, era decisamente sorpreso.
- Per l’ultima volta… chi sei tu?- la situazione iniziava a farsi pericolosa. La bionda tirò fuori il telefonino, settandolo in modalità “Sparizione faiga”.
Dopo aver selezionato l’applicazione “Piume di corvo”, poté rispondere.
Mise su il suo sorriso più misterioso e, con la luna piena che le faceva da sfondo disse…
- Sono solo una strega del diavolo…-

Momento di silenzio per cortesia.
Tutti i presenti sbatterono le palpebre, perplessi, mentre la tredicenne si rese conto dell’immane idiozia sparata.
- N-no, cioè, volevo dire che sono solo una diavolo di strega!-  gesticolò, decisamente depressa/irritata per aver sprecato così il suo “momento figo”.
- Muoviti, hai perso la tua occasione.- il conte le prese il telefonino di mano premendo invio, mentre quella imprecava in modo abbastanza colorito, davanti ad un più che basito ed ai limiti del traumatizzato Kabuto, che guardò la coppia sparire in un vortice di piume nere.



Dopo che il gruppo si fu riunito si diressero tutti all’auto, passando per il bosco.
- Forza ragazzi! Ci siamo! Sento che la fortuna è dalla nostra!!- Mako sorrise, l’arrabbiatura per la figuraccia di prima ormai sparita.
“Sì… ce la faremo!” d’un tratto sentì qualcosa… o meglio, non sentì.
Il terreno era appena sparito.
Fece in tempo a balbettare un “Oh caz-.” che l’aria le si svuotò dai polmoni, e precipitò nel vuoto.


Nyaa: Kesesesese *risatina alla Prussia* Che ne pensate? Era orrido? Scherzi a parte, chiedo venia per la lunghezza <--- frase che ripete una volta ogni angolino.
In questo Chap abbiamo scoperto un po’ di cose sul conto di Mako, che fra l’altro in questo momento non è messa benissimo, e spero che la scena shoujo-ai sia stata di gradimento al Professah *inchino*.
Approposito, so che Konan è TREMENDAMENTE OOC, ma era per… *coff* esigenze della trama.
Bene… uhm… direi che se è d’accordo Mako può rispondere alle domande…
Mako: Yep. Ah! Alla fine Ciel non l’ho baciato ò_ò
Nyaa: Siamo ancora in tempo se vuoi eh…
Mako: No grazie =A=
Nyaa: *ride* Allooora… domande da parte del Professah, di Lello-Tan, e Fra-Kun:
“Che cosa mangi e cosa ti piace come cibo?”
Mako: *pensierosa* Beh, amo particolarmente la pasta e la carne, mentre detesto le verdure. Di dolci mangio solo il cioccolato e le caramelle lunghe di cui ho accennato qualche capitolo fa.
Nyaa: Devi mangiare le verdure! *Nonnina mode: ON*
Mako: Ma perfavore… *sospira*
Nyaa: Uff! “Qual è il tuo gioco fantasy preferito?”.
Mako: Mmmh… *si porta un dito al mento* Non lo so, sinceramente… mi piacciono i picchiaduro in stile anime… conta?
Nyaa: Di pure che sei troppo pigra per iniziare una partita di Final Fantasy =W=
Mako: *fa una smorfia* Mah.
Nyaa: Tsk… “Che animale, comune o mitologico, ti piace?”.
Mako: Ho una fissa assurda per i koala… e poi i grifoni. Ho conosciuto un grifone, si chiamava Grifonius Mirabellis, ma lo chiamavamo tutti Gri Gri.
Nyaa: Gri Gri? *perplessa* Tipo… il verso del grillo?
Mako: Quello è cri cri *sogghigna*.
Nyaa. *sbuffa* Da parte di Eunrti… “Cosa ne pensi di Hannah?”.
Mako: Chi?
Canada: Che bello quando non lo dicono a me *realizzato*.
Nyaa: MIO! *prende Canada e fuggeH in… Canada*
Ash: … Continuo io :D Ehm… Hannah… la cameriera di Alois-San.
Mako: Aaaah! Bah, poca spina dorsale… non mi dice niente, mi fa un po’  pena… tipo Misa Amane di Death note.
Drocell: Da parte di Angel-San… Cioè, Angie-Chan (chiedo venia per la confidenza) “Perché non ti tagli i capelli, se sono messi così male?”.
Mako: Pensi che non ci abbia provato?! *irritata* Ho solo peggiorato le cose, si sono gonfiati un sacco… per questo generalmente porto i codini.
Drocell: Mi dispiace, io non ho di questi problemi… “Com’è la scuola di magia?”.
Mako: *sgrana gli occhi* Ci metterò una vita a spiegarlo! Uff… Allora, ci sono cinque piani, uno per ogni anno. Quelli del primo anno stanno al piano terra, quelli del secondo al secondo e via così… Ci sono diverse aule per le materie più svariate, dal quarto anno si iniziano le materie che comprendono l’uso pratico della magia. C’è una mensa comune piuttosto grande, vari bagni etc..
Si trova da qualche parte in un’altra dimensione, la scuola. La dimensioni di maghi, streghe e creature magiche di ogni genere. Io stessa non posso stare più di molto in quella degli umani, infatti ho… diciamo… trasgredito le regole la volta scorsa *ridacchia, imbarazzata*
Drocell: … Va bene.
Ash: Touch me! Vediamo un po’… *legge appunti* Black Note chiede “Quali sono i tuoi fiori preferiti?”.
Mako: *leggermente perplessa* Beh… qualunque non attiri le api. Le rose hanno il loro fascino *sorride*.
Ash: Concordo pienamente. E poi “Cosa vorresti dire/fare ai tuoi compagni di viaggio prima di partire?”.
Mako: *sogghigna, mettendosi un dito sulle labbra* Lo vedrai.
Drocell: Da parte di Domino_Tappy “Di quale personaggio sei pazzamente innamorata?”.
Mako: *ghigna* Sono tropi da elencare… N dei pokemon, Shawn di inazuma eleven, Kazami di another… eccetera eccetera *fa un gesto con la mano*.
Ash: Da parte di miss Dogliva…
Mako: *prende il Mocho* Preparati… ò_ò
Ash: … “Hai mai avuto pensieri da rating rosso su Alois?”.
Mako: Se dico di sì… mi lasci in pace?
Ash: *ridacchia* “Di cosa sanno le labbra di Claude?”.
Mako: Ho cercato di ignorare il momento… comunque… cannella.
Ash: Davvero?
Mako: Sì…
Drocell: Da parte di Toraiaky Girls… “Vuoi bene a Nyaa?”.
Mako: Assolutamente no, non la reggo proprio. L’unica cosa giusta che ha fatto è stata crearmi. *sbuffa*
Drocell: Parole dure…
Ash: *lo interrompe* Da parte di Montblanc…
Drocell: *per SBAGLIO lo fa cadere in una buca* ^-^ “Com’è stato baciare Claude?”
Mako: Orribile, un’esperienza da non rifare mai più…
Nyaa: *sbuffa, tenendo Canada con un guinzaglio*  Qual è la tua posizione preferita del kamasutra?
Mako: *arrossisce* Mai letto… Comunque vorrei provare a legare qualcuno al muro e darci giù con la frusta *si sente perversa*
Nyaa: *sghignazza* Ricordate di dirmi anche la vostra coppia preferita con Makuzza.
Mako: ò_ò
Nyaa: Che c’è? Era per variare un po’…
AAAAH!! Prima che mi dimentichi: Questo, ragazzi/e, era il penultimo capitolo ç_ç L’ultimo arriverà esattamente sabato 18 alle ore 15:00.
Scusate ma ho una settimana piena TT^TT
Neh, mi lasciate una recensione?
Salutoni!


Nyaa <3

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** The epilogue (ho sempre desiderato chiamare un chap così). ***


Nyaa: Guten tag Jugen! Allora, qui fa un caldo della miseria -W-
C’è Ash sdraiato sul pavimento a cercare fresco, e Drocell che…  Sì, vabbè, cerca di non prendere fuoco *scuote la testa*.
Io sarei in  piscina ma, causa ciclo, non posso fare il bagno çOç
AH! Giusto! Prima che me ne scordi… Questo chap è dedicato a Davide/Lepo/Maria Luisa, perché senza lui/lei sarei impazzita di solitudine in questi giorni.
Quindi, grazie caVo, ci si vede l’anno prossimo.
Ah, se qualcuno di voi passa pe Riva del Garda mi avverta eh *^*
Vi lascio all’ultimo capitolo di questa fanfic, dove tutti i misteri saranno svelati…
Ci vediamo in fondo!


La bionda sorrise, stringendo a sé il ragazzo.
- Perché mi piaci.- confessò, con un sorriso sulle labbra rosee.
- Io… cosa?!- il quattordicenne era scandalizzato.
- Mi piaci, I like you, Ich liebe dich, Daisuki… mettila come vuoi, l’amore è uguale in tutte le lingue.- ridacchiò, divertita.
- Tu… Stai mentendo! Menti! Non è vero, non ti permettere di…- venne interrotto da due labbra calde sulle sue.
Il biondo sentì tutti i problemi scivolargli via, mentre abbracciava la ragazza e ricambiava il bacio.
Le lacrime sgorgarono (che parolone!) dagl’occhi della giovane.
- Grazie…- sussurrò il ragazzo.
- E di che? Sai… forse non mi piaci… forse io…-
- Sì, ho capito- sorrise - anche io ti Mako.-

- Prego?-
- Ho detto: anche io ti MAKO!!-
- Cosa? Cosa c’è?!-
- Mako, svegliati!-
- Come scusa? Ma sei scemo?!-
- Apri gli occhi strega demente!!!-
- Ciel? Che cacchio ci fai tu qui?! Ma levati dalle palle! Non vedi che stavo limonando in santa pace?!-
- Signorino, temo stia delirando…-
- Sebastian?! Chi manca all’appello? Forza Grell, so che sei lì…-
- Veramente ci sono solo io…-
- CRODO!!! Eccheccavolo, spuntate fuori come funghi!-
- Mako… apri gli occhi!!!-
 


- Ommioddio!!! Dove sono? Chi sono?? Quanti anni ho?! Quanto peso?! Ciel è un maschio o una femmina???!!!-
- Allora. Siamo in un bosco, tu sei Mako ed hai tredici anni, pesi circa un’ottantina di chili e io sono indiscutibilmente maschio!-
La strega si ritrovò in diretto contatto con un occhio blu scuro, che lanciava lampi irritati.
Si guardò intorno, notando di essere in un bosco, ai piedi di una scarpata, e sentiva un forte dolore alla fronte.
Istintivamente vi ci portò una mano, ritraendola quasi subito per il dolore.
- Cosa… Che succede? Alois?! Dove seeeeii??- pigolò, cercando con lo sguardo il biondo.
Non poteva essere stato un sogno! No! Emise un rantolo quando il ragazzino le si lanciò addosso.
“Disperazione… depressione… muoio.” cercò di scollarsi di dosso Alois, che però non accennava a lasciare la presa
- Mako-Chan! Meno male che ti sei svegliata! Hai fatto una brutta caduta, devi aver preso una bella botta alla testa… stavi delirando ed hai cominciato a baciare Aldo.- indicò con un cenno il corvo traumatizzato a vita in un angolo.
- Dicevo io che la sua bocca sapeva un po’ di uova…- sussurrò la ragazzina, leggermente sovrappensiero.
- Aldo mangia le uova?- anche Sebastian si piegò sopra la strega, ancora sdraiata a terra, e sorrise leggermente.
- Sì, uova e liquirizia… ma non è importante.- agitò la mano noncurante, mentre il mal di testa non accennava a diminuire.
- CHI sapeva di uova?- chiese con un sorrisetto Alois, che voleva sapere il contenuto del sogno della streghetta.
- Ehm… nessuno…- fece per alzarsi, aiutandosi con la mano che le porgeva Claude.
- Grazie.- sorrise al demone, parlando con una voce dolce che poco si addiceva alla sua persona.
Il moro, in risposta, voltò lo sguardo, leggermente sorpreso per il suo tono di voce.
“Quindi è stato tutto un sogno?” pensò tristemente la ragazzina, le lacrime che minacciavano di uscire.
Autrice-Sama tornò a farsi sentire.
“Certo! Ti pare che io… cioè… che il destino ti avrebbe fatto vivere qualcosa di bello?” chiese retoricamente la voce che ormai da tempo infestava la mente della strega.
“No, ma ci speravo…” era decisamente abbattuta.
“Chissà, forse un giorno…” la vocina si spense, abbandonando la testa della bionda
La streghetta ghignò con una luce maligna negl’occhi, ed ammiccò ad Alois.
- Aspetta honey, aspetta… Presto avremo il nostro momento.- sussurrò a fior di labbra.
Il biondo le lanciò un’occhiata stralunata, mentre la ragazzina ridacchiò.
Si fermò di colpo, tuttavia, non appena ebbe modo di assimilare le parole di Ciel.
Immaginate il cervello di Mako come una grande distesa desolata e arida, piena di sabbia e cactus in stile deserto del Sahara.
Ecco, ciò che aveva detto in precedenza il conte era stato come un acquazzone, e ora il suo cervello lo stava risucchiando, come la sabbia fa con l’acqua.
- Aspetta… Chi è che peserebbe ottanta chili??!!- cominciò a strattonare il blu per il colletto, ma venne fermata da Sebastian, che la allontanò tenendole una mano sulla testa.
- Ho detto circa un’ottantina di chili. Ho arrotondato per difetto.- specificò il tredicenne, che sembrava aver rimosso il discorso della sera prima.
- Maledetto bastardo! Lo sapevo che dovevo ucciderti quando ne avevo l’occasione!!- la streghetta ringhiò, cercando di liberarsi dalla presa del moro.
- E quando, di grazia,  ne avresti avuto l’occasione?- il conte sbuffò, alzando gli occhi verso il cielo, che iniziava già a schiarirsi alla luce del sole.
La bionda non commentò, sostenendo il suo sguardo arrogante con uno omicida.
- Andiamo… o vuoi restare qui?- sorrise, parlando con voce melliflua.
- No grazie, voglio tornare a Londra… e tu manterrai la promessa!- ci tenne a precisare lui.
La streghetta annuì, sbuffando.
- Su forza allora, muoviamoci.- ancora offesa per prima, si infilò in auto e mise in moto, dopo che tutti l’avevano seguita.



Erano in viaggio da circa un paio d’ore, Mako aveva spiegato che ce ne sarebbero volute almeno quattro per tornare nella giusta dimensione, e dormivano tutti.
I due demoni erano stati praticamente obbligati, dato che Alois voleva che Claude dormisse e Ciel aveva colto l’occasione per far riposare anche il suo maggiordomo.
No, non era gentilezza: Non sia mai che qualcuno osi dire che Ciel Phantomhive nega il sonno al suo demone, mentre quello di Alois Trancy può schiacciare un pisolino.
Il sopracitato conte stava sonnecchiando, disteso nel baule a pancia in giù, emettendo mugolii di dubbio significato di tanto in tanto.
Mako, col volto girato verso il finestrino, osservava le scie di luce che percorrevano il tunnel.
I varchi dimensionali, infatti, erano come quelle lampade con la lava degl’anni Settanta: vi era un colore dominante e tanti altri che gli “fluttuavano” attorno come dei laser, e ogni tanto questi colori cambiavano.
In quel momento era tutto blu scuro, con dei flash bluette e azzurri che vorticavano in giro per lo spazio.
La bionda aveva il volto appoggiato mollemente su una mano, gli occhi leggermente socchiusi, mentre fingeva di dormire.
- Mako… dormi?- sentì la voce di Alois sussurrare queste parole, mentre una mano calda sfiorava la sua.
- Sì, sto dormendo.- borbottò lei, corrugando leggermente le sopracciglia, irritata per aver avuto il suo momento di pace rovinato
- E allora come fai a rispondermi se dormi?- nonostante fosse girata, la streghetta poteva intuire il cipiglio sul volto del biondo.
- Parlo nel sonno, evidentemente… lasciamo stare. Cosa c’è?- voltò il viso verso di lui, per poi indietreggiare istintivamente quando se lo ritrovò ad un palmo dal naso.
Indietreggiando, tuttavia, sbatté la testa contro il finestrino e fu costretta a soffocare un’imprecazione piuttosto colorita.
Alois ridacchiò, portandosi una mano alla bocca nel tentativo di non fare troppo rumore.
Solo in quel momento la strega notò che l’altra mano era ancora sopra alla sua.
Arrossì.
- Nulla, volevo solo fare conversazione. Mi annoio e non ho sonno.- si giustificò il ragazzino con un’alzata di spalle.
Mako sbatté le palpebre, rendendosi conto con piacere che erano più di dieci minuti che non faceva le sue proverbiali figure di mere-da, e guardò il biodo dritto negl’occhi.
- Sai, questo è proprio un momento da innamorati… manca solo il venticello che ci smuove i capelli.- Alois sogghignò, divertendosi a scherzare e a prendere in giro la ragazzina.
- Se ci fosse davvero il venticello, con la mia fortuna, diverrebbe presto una tromba d’aria, e mi finirebbe una mucca addosso.- scosse la testa, facendo ballonzolare i codini.
Effettivamente, poco dopo essere entrati in auto, si erano cambiati affinché ritornassero coi loro vestiti originali.
- Siamo sempre positivi, eh?- il quattordicenne ridacchiò, avvicinando il volto a quello della bionda, talmente rossa da meritarsi il titolo di “Marlene onoraria”.
- Ovviamente. Quando la vita ti riserva tutti i suoi tiri mancini, essere pessimisti è la cosa migliore.- sorrise, leggermente rassegnata.
Oh andiamo! Inizio a sentirmi offesa! Non te ne ho fatte passare così tante, in fondo, no?
Voglio dire, c’è gente messa molto peggio.
Non dico che sei la perfezione incarnata in stile Mako Sue, ma le sfighe sono come il prezzemolo: stanno bene su tutto.
Anche se vi sfido a mangiare una crostata al prezzemolo e a dirmi che è buona…
Il biondo si leccò le labbra, avvicinandosi ancora alla streghetta, che più che cercare di farsi fagocitare dal finestrino non poteva fare.
- Dimmi, Mako-Chan, chi hai sognato di baciare?- sorrise, negl’occhi un accenno di pazzia.
“Ce lo siamo perso, è entrato in modalità pazzo stupratore/yandere” pensò abbattuta la ragazzina, socchiudendo gli occhi per sicurezza.
Doveva trovare una risposta, e doveva trovarla in fretta…
Avrebbe mentito.
- Te. Ho sognato che stavo baciando te.- sorrise, vittoriosa.
Quale miglior bugia della verità?

Come realizzò l’immane cretinata compiuta, la bionda sgranò gli occhi.
- Dannazione…- sussurrò fra i denti.
- Vediamo di far avverare questo sogno.- non fece in tempo a rispondere, che sentì le labbra di Alois premere contro le sue.
Era un momento bellissimo e maggico.
Sì, con due g.
La strega portò le braccia dietro al collo del quattordicenne, perdendosi in quel bacio che sapeva di vaniglia.
Era tutto così incredibile, bello e perf-

Aspettate un momento.


Mako riaprì gli occhi, le palpebre pesanti e un rivolo di bava che le colava al lato della bocca, e notò di avere il viso schiacciato contro il finestrino.
Si voltò, guardandosi intorno, e constatando che dormivano tutti.

Ma vaffan-



Arrivati finalmente a destinazione, Mako fece scendere gli altri, scoccando un’occhiata omicida ad Alois.
- Che ho fatto?- chiese il biondo, spaventato dallo sguardo della strega che sembrava pronta a lanciargli il malocchio.
- Sii meno arrapante, per cortesia.-  lo surgelò con lo sguardo, mentre si rendeva conto tristemente di star iniziando ad assomigliare a Ciel.
“Se vado avanti di questo passo presto inizierò ad urlare contro a povera gente random, strepitando qualcosa a proposito della vendetta e di quanto le persone che mi circondano siano tutti mie pedine…” la strega sospirò, passandosi una mano sul volto.
- Mi spiace, ma sono bello di natura ~.- il quattordicenne sogghignò, davanti all’espressione quanto meno basita della streghetta.
- Vediamo di sbrigarci. Mako, ti ricordo che devi cancellare la memoria a tutti.- Ciel si era intromesso nel discorso, guardando la bionda a braccia conserte.
- Sì, sì… Ma mica è così facile! Devo prepararmi pissico… psicalo… psicologicamente.- dopo un paio di tentativi errati, la ragazzina era riuscita a pronunciare correttamente la parola.
- Basta che ti sbrighi.- il ragazzino sbuffò, seccato, mentre colpiva leggermente col piede il corpo esanime del Visconte.
Aspetta… Visconte?!
Ciel fece un salto indietro, venendo preso al volo da Sebastian, e si portò una mano al cuore che batteva all’impazzata.
- Cosa ci fa lui qui?!- arretrò ancora, sempre fra le braccia del prode maggiordomo, che si stava improvvisando poltrona a sacco.
- Beh, siamo tornati a villa Trancy, mi pare ovvio.- Mako ridacchiò, godendo nel vedere il nano infam- Cioè… l’amabile ragazzino di bassa statura in quelle condizioni.
- Ed è rimasto svenuto per tre giorni?- Alois si piegò sul corpo del  Visconte, pungolandogli il viso con l’indice.
- No, da una dimensione all’altra il tempo passa in modo differente. Tre giorni per una possono essere un paio d’ore per un’altra.- la strega sorrise, “pattando” la testa al conte Trancy.
- Bene. Direi che ora non resta che… unire le pergamene!- con una luce di euforia negl’occhi, la bionda tirò fuori tutti e tre i frammenti.
Cominciò a sussurrare strane e misteriose parole in latino, probabilmente neanche sapendo ciò che diceva, mentre i fogli venivano avvolti da una luce intensa.
- Ci siamo! Ci siaaamo! Finalmente!- esultò, mentre le pergamene si univano in un unico foglio, e le scritte su di esse divenivano comprensibili.
La ragazzina si stava accingendo a leggerlo, quando una luce rossastra le sfiorò il viso.
- Quante volte ti devo dire…- da sopra quella specie di parapetto da cui era caduto Ciel all’inizio, una figura si fece avanti - di non mettere a soqquadro le regole dello spazio e del tempo per i tuoi interessi personali, eh, Knight?- con un salto, la figura atterrò al lato opposto della stanza.
A giudicare dai capelli castano scuro e dalla divisa rossa, non poteva essere altri che la senpai di Mako apparsa anche precedentemente, la scorsa volta che la streghetta era stata a contatto con Ciel e co.
- Non è per lei! E’ per salvare il mondo! Aspetta… Kinght?- Alois, intervenuto in difesa della bionda, guardò perplesso Mako.
- E’… il mio cognome.- sorrise, grattandosi la testa imbarazzata.
- Oh andiamo senpai, non essere così dura con lei.- una nuova voce aleggiò nella stanza, come una figura vestita di blu apparve vicino alla castana.
- Taci Marin. Quest’idiota ha disubbidito più volte alla scuola e, più importante, a me.- lo sguardo della strega più grande era talmente omicida che sembrava che, da un momento all’altro, i suoi occhi color cioccolato fondente potessero imbracciare un mitra e fare una strage.
- Scusa, scusa! Dico solo che avrà avuto i suoi buoni motivi per fare quello che ha fatto, no?- la nuova arrivata ridacchiò.
Indossava la divisa del secondo anno come Mako e aveva i capelli corti e sottili di color caffè latte, gli occhi di un bel verde chiaro.
- C-Cassandra! Quando sei arrivata?- la bionda si allontanò di qualche passo, pronta a scappare se necessario.
- Cassy! Oppure Cass, se vuoi. Ma NON Cassandra, per l’amor del cielo!- la ragazzina si irritò, e con un paio di falcate raggiunse Mako.
- Dammela.- comandò, con uno sguardo di ghiaccio.
- Eeeh??!! Dopo tutta la fatica fatta a recuperarla?! Mai.- lo sguardo della nostra streghetta si indurì.
- Ora basta, smettetela entrambe.- un lupo nero dagl’occhi rossi si materializzò vicino alla più grande delle streghe, ringhiando in direzione di Mako.
Sebastian arricciò il naso, disgustato.
Detestava i cani.
- E’ Tacos!- la tredicenne lo indicò con un dito.
- Taco, deficiente!- le risposero in coro le altre due streghe.
- E scusatemi! Non tutte possono avere un nome virile come il mio Aldo.- il corvo apparve sulla spalla della strega, che gli carezzò le piume con un sorriso.
- Tsk, mai quanto Fiamma!- una gattina nera dagl’occhi verdi camminò fiera vicino a Cassandra, spolverando il terreno con la sua coda vaporosa.
- Ti ostini ancora a portarti dietro quello scopettino?- la bionda sollevò un sopracciglio.
Nessuno riuscì tuttavia a sentire quest’ultima frase, dato che venne coperta da un urletto di Sebastian.
- Com’è carina!- il maggiordomo nero si avvicinò alla gatta, cominciando a palpeggiargli i polpastrelli.
- Sebastian! Torna subito qui! E che cos’è questa storia?! Quella pergamena non serve a salvare il mondo?!- l’occhio di Ciel si contrasse, mentre iniziava a capire di essere stato ingannato di nuovo.
Speriamo tutti che non si ripeta il giro di insulti dell’ultima volta.
La tensione era palpabile, mentre tutti tenevano lo sguardo fisso su Mako, che guardava insistentemente per terra.
Cos’era andato storto?! Il suo piano era perfetto… non fosse arrivata quell’infame della sua senpai ce l’avrebbe anche fatta.
Deglutì, preoccupata.
Era la fine.
- Non proprio… ma è ugualmente importante!- cercò di giustificarsi, mentre lo sguardo degl’altri si faceva più indagatore.
La ragazzina non riusciva più a reggere la pressione.
- Kyaah! Come sei carin- Cioè, volevo dire… se vuoi puoi tenerla.- Cassandra spezzò il momento magico che si era venuto a creare, tendendo Fiamma verso Sebastian, che la prese in braccio con un sorriso soddisfatto.
- Knight, per l’ultima volta: consegnami quelle risposte!- per qualche secondo la senpai perse la sua compostezza, sistemandosi poi la frangia con un sospiro.
- Risposte… di cosa sta parlando Mako?- domandò Ciel, guardando malissimo la streghetta.
- Vedi… queste… sono… ecco…- tergiversava, la tredicenne, continuando a guardare per terra.
- Sono le risposte all’esame di tedesco, che IO stessa mi ero premurata di nascondere, e che quest’idiota è andata a scovare. Chi ti ha aiutato? E’ stato quell’idiota di tuo cugino? Sul serio, quel ragazzo mi preoccupa sempre di più.- l’anziana scosse la testa, dimostrando pienamente tutta la pazienza dei suoi quindici anni.
- Cosa?! Potevi dirlo anche a me, infame! Mi sarebbero tornate utili e… perché Aldo è bianco?- Cass guardò perplessa in direzione del corvo, che era letteralmente sbiancato.
- Ha perso colore, credo… sai, le mie magie non sono perfette e… Non è questo il punto!- si lagnò Mako, irritata per aver visto il suo piano brillante andare in fumo.
- E’ così puro!- l’altra ridacchiò, mentre la bionda borbottava qualcosa come “Sapevo che era una pessima idea farle guardare l’anime.”.
- Ma non avevi il debito in storia?- nonostante non sapesse cosa significava esattamente, Ciel era convinto che fosse quello il motivo per  cui la strega li aveva coinvolti in quella pazza avventura.
- Knight, anche se può sembrare strano, è una brava studentessa, ed in storia ha un nove pieno.- se la strega in divisa rossa avesse avuto degli occhiali, se li sarebbe sistemati in modo faigo/alla Crodo.
- Quindi abbiamo fatto tutto questo solo perché tu potessi superare indenne l’esame di tedesco?- la voce di Alois era bassa, quasi un sussurro, e sembrava sul punto di mettersi a piangere.
Si sentiva tradito.
Non poteva dirlo subito come stavano le cose? Lui l’avrebbe aiutata comunque!
Sospirò, trattenendo le lacrime, e mettendo su un sorrisetto sadico.
- Sei talmente insicura da credere di aver bisogno di mentire per ottenere il nostro aiuto?-  sorrise, in modo calmo, mentre lasciava uscire delle parole velenose che colpirono dritto il cuore della strega.
- Alois… io…- non trovava le parole.
Era vero.
Aveva fatto un casino, li aveva ricattati e trascinati in giro per spazio e tempo manco fosse Dialga e Palkia fatti persona, e li aveva ingannati.
Non osava nemmeno sperare che la perdonassero.
Abbassò il capo, lasciando che un ciuffo di capelli le coprisse gli occhi.
- Suvvia, ora non mi sembra il caso di farne una tragedia greca.- con un movimento della mano, il foglio in mano alla strega più anziana prese fuoco.
- Non hai fatto nulla di così esagerato, ma verrai comunque punita.- specificò lei, sospirando esasperata nel vedere Cassandra che guardava Sebastian con lo stesso sguardo con cui si guarda una fiorentina.
Un misto di ammirazione per lo chef, tanto amore, e la voglia matta di mangiarla e farla tua il prima possibile.

Ditemi, per curiosità, sono l’unica a fare questo genere di pensieri davanti ad una bistecca??
No…?
Ah! Alla faccia tua, psicologo dei miei stivali!
- Marin, smettila di mangiarti con gli occhi quel… coso.- inarcò un sopracciglio in direzione di Sebastian, sistemandosi le pieghe della gonna e stringendo un poco il cravattino rosso.
- Giooo! Chiamami Cassy! Te l’ho già detto!- sbuffò in risposta l’altra, stringendo le braccia contro il petto piatto.
Povera, cara, strega stettuta.
- Sbrigati Knight, arrivati a scuola devi fare subito l’esame di matematica. Sì, anche tu Marin.- scoccò un’occhiata gelida in direzione di Cassandra, che aveva provato a ribattere.
- Come vuoi…- sbuffò, riprendendosi in braccio il gatto, e voltando le spalle a Sebastian.
-  A presto, mio nuovo amore.- sussurrò quest’ultimo, una nota di malinconia nella voce, mentre Ciel alzava gli occhi al cielo (Ciel, cielo… capita? N.d.A) esasperato.
Cassy si voltò con un sorrisone sulle labbra, gli occhi che brillavano come due smeraldi.
- Dici a me??- il suo sorriso si estese.
- Io… sono mortificato, ma parlavo con il gatto… Comunque sarà un piacere rivedere anche voi, lady.- il demone sorrise, leggermente imbarazzato per l’equivoco.
- Dovevi aspettartelo. Recupera Knight e andiamocene, non voglio prendere una punizione per colpa di due Kohai idiote come voi.- la castana si premette le dita sulle tempie, rassegnata.
- Yes, my lady.- sogghignò, dirigendosi saltellando verso Mako, ancora con lo sguardo rivolto verso le sue scarpe.
- Né, andiamo?- sorrise, cominciando a tirare per una mano la strega.
- Mh… Come vuoi.- fece per seguirla, quando una presa salda le bloccò la mano.
- Hai sbagliato, è vero, ma nella mia immensa bontà ti perdonerò.- un occhio blu scuro la fissava ardentemente, mentre Ciel non accennava a lasciare la presa.
- Ciel…- sussurrò, incredula.
- Nano di merda, vuoi fare tiro alla fune con me? Ti avviso Mako, tu fai la fune.- Cass lanciò un’occhiata inviperita al conte, sorridendo poi in direzione della bionda.
- Sai… alla fine ci siamo divertiti, no? E neanche Sebastian e Claude hanno qualcosa da ridire… vero?- occhiataccia alla Ciel in stile “Dovete solo provare a contraddirmi e vedete”.
I due maggiordomi annuirono appena.
Alois sbuffò, abbracciando di slancio Mako e accoccolando la testa nell’incavo del suo collo.
- Non posso essere arrabbiato con te, Mako-Chan.- sospirò, respirando contro la sua spalle e provocandole un brivido.
- Mako! Ti sei trovata il ragazzo?!- Cassandra sbatté le palpebre, basita.
- Lui non è il mio…- provò a difendersi, ma venne interrotta da Alois che, avendola accerchiata e messe le braccia attorno alla sua vita, ridacchiò.
- Sì, sono il suo ragazzo.- sorrise, soddisfatto.
Sullo sfondo, Giorgia guardava insistentemente l’orologio al suo polso, mentre Taco le si strusciava fra le gambe.
Mosse una mano a carezzargli la testa, sospirando.
- Quando finite di tubare, cari piccioncini, avvisatemi…- nessuno la calcolò, facendola sospirare.
“Ti concedo cinque minuti Mako. Vedi di sbrigarti.” pensò con l’ennesimo sospiro.
- Tu sei… il mio… ragazzo?- gli occhi della strega sembravano due fanali.
Era basita.
Alois Trancy aveva appena dichiarato di essere…?
- … Tiè!! Beccatelo in quel posto Pietro! Ho un ragazzo! Fottetevi tutti! I’m the hero!!!- questo era quello che la bionda avrebbe voluto urlare a squarciagola… e in effetti questo ha fatto.
- Chi è Pietro?- Ciel sorrise appena, un poco contento che la tredicenne fosse tornata alla normalità.
- Nessuno, nessuno…- ridacchiò, ancora abbracciata ad Alois.
- Tempo scaduto. Knight, muoviti.- Gio si materializzò fra le due streghe, e prese la bionda per i capelli.
- A-Ah! Senpai! B-basta… fa male!! Non tirare cosììì!!- venne trascinata via, verso un varco creato da Cassy.
- Ah, sappi che a causa di questo casino, la tua scopa verrà revocata e sostituita da… uno Swiffer.- sogghignò, in modo leggermente inquietante, la castana.
- C-come?! Gio-San, ma come faccio a volare su quel coso?!- Mako cercò di divincolarsi dalla presa della più grande, che per tutta risposta borbottò un “Non discutere, te la sei cercata.”.
- Chiedo scusa per il disagio causato da questa… Cosa… la memoria dei londinesi è stata cancellata secondo accordo, e voi potrete tornare alle vostre vite.- si sistemò la cravatta, lanciando la streghetta oltre al portale, mentre Cassandra la seguiva con un “Banzaii!!” urlato a mezza voce.
La castana accennò un inchino, dando le spalle ai protagonisti.
- Sebastian, questa scena non ti ricorda qualcosa?- Ciel diede di gomito al suo maggiordomo, che sorrise appena.
- In effetti ricordano William T. Spears e Grell Sutcliff…- sogghignò, mentre Gio gli lanciò un’occhiataccia.
- Ti ho sentito, demone. Bene, io vado. Con un po’ ti fortuna non avrete più a che fare con le streghe e i maghi.- sorrise appena, diabolica, e saltò nel portale.
Alois sbatté le palpebre, perplesso.
- Mako è…?- era scandalizzato.
- Andata? Credo di sì. Ma sono abbastanza sicuro che tornerà a rompere le scatole.- Ciel mise una mano sulla spalla del biondo.
- Noi abbiamo un “ballo” in sospeso, se non erro.- sogghignò, mentre Alois gli restituiva il ghigno.
- Danse Macabre.- sussurrò in risposta lui, pronto a cominciare.



Siamo tornati come all’inizio: Claude e Sebastian erano in cortile a cercare di ammazzarsi a vicenda, e dentro casa la scena era uguale ma fra Alois e Ciel.
Il blu aveva notato di avere la mano perfettamente guarita, sulle bende la scritta “Mi devi un favore. By M.”, e poteva continuare a “danzare”.
Con un colpo basso, letteralmente, stiamo parlando del nano infame dopotutto, di Ciel, Alois si era ritrovato a terra.
Il conte Phantomhive ghignò, facendo per dargli il colpo di grazia quando…
- Vooolaaareeee!! Oooohhh ohhhh!!!- un non proprio dolce peso atterrò sulle spalle del blu, che cadde a terra.
- Caaantaaareeee!! Wooohooooo!!! Nel blu, dipinto di blu!- la nostra non poi così misteriosa figura diede un colpetto sul naso di Ciel.
- Tu…- il tredicenne era furente.
- Ancora non l’hai capita? Tu sei blu!- si spiegò lei, ridacchiando alla sua pietosa battuta.
Venne travolta da un tornando fucsia/magenta/prugna/ho rinunciato a capire il colore.
- Mako!! Sei viva! Ci sei!!! Sei qui!!!- Alois strinse la streghetta al petto, ridendo in modo leggermente isterico.
- Sì che sono viva! Sei tu che sei a tanto così da crepare… ancora.- borbottò abbattuta la bionda, ricambiando la stretta.
- Cosa ci fai tu qui? E’ passato giusto un quarto d’ora da quando te ne sei andata…- non è che Ciel non fosse felice di vederla.
Era solo irritato per averla ancora là fra le palle.

Ah, dite che il significato è quello?
… Allora chiedo venia.
- Nella mia dimensione sono passate due ore e mezza.- Mako si scostò dalla presa di Alois, sistemandosi meglio una borsa a tracolla.
In effetti, ora che ci faceva caso, Ciel aveva notato che la strega portava una borsa blu con un motivo scozzese, nel centro un disegnato un capello a punta con le stelle chiuso in un cerchio, probabilmente lo stemma della scuola di magia.
Eh?
Nooo… che dite… non è affatto come quello di Topolino in “l’apprendista stregone”!
Non potrei MAI infrangere così il copyright… forse.
- Prima di andarmene per un po’, non illudetevi che non ci rivedremo più dopo, vi ho portato dei regalini.- gli occhi del blu brillarono.
Dopotutto, passato di Nutella a parte, era pur sempre un ragazzino.
E i ragazzini amano le sorprese.
- Iniziamo da Ciel… tieni!- dopo aver frugato un po’ nella borsa, la strega gli consegnò un barattolo pieno di pastiglie blu.
Sull’etichetta la scritta “Viagrone”.
- Che roba è? Caramelle??- che innocente il nostro conte Phantomhive…
No, aspettate… forse nell’Ottocento manco c’era il viagra.
- Eh… più o meno. Mangiale in presenza di Lizzy e falla contenta, vedrai.- sorrise, col suo solito modo Chesire.
Le porte della stanza vennero spalancate, ed entrarono Claude e Sebastian, ricoperti di tagli e lividi vari.
- Cosa sta succeden… Mako?- i due maggiordomi spalancarono gli occhi.
- State tranqui, che ne ho anche per voi.- dopo aver tirato fuori delle pesche, una noce di cocco, una sveglia elettrica, un cuscino e una Barbie di Lucia delle Mermaid Melody, finalmente la bionda trovò quello che cercava.
- Per voi, che siete così acculturati ho dei libri.- la streghetta consegnò dei volumetti ai due demoni.
- Per Claudy abbiamo la collezione dei fumetti dell’Uomo Ragno. Li ho rubati…cioè, presi in prestito da mio padre, ma non gliene fregherà nulla.- sorrise, all’espressione prima perplessa e poi rassegnata del moro.
- Per Sebacchan invece c’è Simon Cat. Io sinceramente non li capisco quei libri, ma a te dovrebbero piacere.- si strinse nelle spalle, la strega
Sebastian sorrise, appena sentì la parola “Cat”; avrebbe avuto qualcosa da leggere per un po’.
Infine Mako si avvicinò ad Alois, esitante.
- Per te…- poggiò velocemente le labbra su quelle del biondo, prima di staccarsi, un po’ rossa.
Il conte era basito.
Gli occhi sgranati, si portò un dito alle labbra, premendosele come per accertarsi che fossero proprio le sue.
“E stavolta non è un sogno… credo.” esultò, più o meno, la tredicenne.
- Devo andare, sono in super-ritardo! La senpai mi mangerà viva e poi devo studiare che domani ho l’esame di tedesco!- saltellò sul posto, tesa come una corda di violino.
Ciel  la guardò male.
- Esame che, se non farai benissimo, ti farò rimpiangere di aver fatto.- ghignò, sadicamente.
Tanta cattiveria in un corpo così piccolo… non è umana.
Non ricorda anche a voi Plankton di Spongebob?
- Certo, certo.- la ragazzina agitò la mano davanti al viso, noncurante.
Aprì il portale e stava per andarsene, ma all’ultimo fece dietrofront.
- Un paio di cose: FINITELA con questi “balli”, chiaro? Piuttosto fatevi insegnare il tip tap da Crodo, che è meno pericoloso.- sorrise, facendo l’occhiolino al demone.
Almeno fino a che non lo fai su un muretto. Aveva sicuramente ragione.
- E poi…- prese Alois per i capelli, e gli sussurrò qualcosa all’orecchio.
- Dillo a qualcuno e sei morto.- gli diede uno sguardo truce, prima di sparire nel varco magico, che si richiuse subito dopo.
- Cosa ti ha detto?- si incuriosì Ciel.
- Il suo vero nome…- il biondo sorrise, con un fare leggermente ebete, ancora intontito dal bacio.
- Dimmelo.- ordinò lapidario il blu.
- Mi rifiuto.- fu la risposta del quattordicenne.
- SEBASTIAN!-
- CLAUDE!-
“Spero che riuscirò a sopravvivere fino alla prossima volta che ci incontreremo… arrivederci a presto… Meredith.” pensò il ragazzino con un sorriso sulle labbra.


Finale Alternativo.

“Spero che riuscirò a sopravvivere fino alla prossima volta che ci incontreremo… arrivederci a presto… Meredith.” pensò il ragazzino con un sorriso sulle labbra.



Da qualche altra parte, in un lungo corridoio deserto, una strega bionda camminava con una pila di libri in mano.
- Studiare! Studiare!! Devo studiaaare!!- correndo senza guardare dove andava, andò presto a sbattere contro qualcuno.
- Ah! Scusami senpai, sono mortificata!- accennò un inchino, mentre cercava di raccogliere i volumi.
L’altra ragazza si massaggiò la testa, dolorante.
Aveva capelli castano scuro ed occhi marroni, indossava la divisa nera dell’ultimo anno arricchita da una catena punk che cascava dalla gonna, e non portava il tipico gilet della divisa.
Un paio di occhiali distava qualche metro da lei, probabilmente persi durante lo scontro.
- Nessun problema… Io sono Beatrice, tu?- sorrise, affabile.
La streghetta sorrise.
- Mi chiamo Mina, ma per cortesia chiamami Mako… o Meredith, recentemente sono entrata in fissa con questo nome.- ridacchiò, continuando a raccogliere i libri con un sorrisetto sul volto.


Nyaa: Fine! *O*
Ditemi, che finale preferite? Quello originale “romantico” o quello alternativo con la fregatura?
Io sinceramente preferisco il primo xD Povero Alois, diamogli almeno la soddisfazione di sapere il VERO nome di Mako.
Mako: Mi chiamo Meredith? O.o
Nyaa: Oppure Mina… Io preferisco Mako.
Mako: Concordo u.u Ma anche Meredith non è male.
Nyaa: Dopotutto tuo padre è inglese, no?
Mako: Ah sì? O.O
Nyaa: Messa maluccio la ragazza =___=” Rispondi alle domande va.
Mako: Vai *annuisce determinata*
Nyaa: Da parte del Pro- Cioè, di Fra-Kun *perplessa* “Se non fossi una strega, che mestiere faresti?”.
Mako: Che bella domanda! *sorride* Dipende… magari il medico, o la maestra d’asilo… E, perché no, la shinigami *ridacchia*
Nyaa: Già ti ci vedo con la death schyte!
Mako: Con la fortuna di cui mi hai dotato posso ambire al massimo ad un innaffiatoio…
Nyaa: Come siamo ottimisti! Io proporrei un irrigatore da giardino *smile*
Mako: *depress*
Nyaa: *ghigno* Ok, da parte di Dogliva-Sama…
Mako: Finiscila di darle titoli onorifici! E’ la mia peggior nemica!! *Prepara Mocho*
Nyaa: Sì… certo… Comunque “Che pensieri da rating rosso hai fatto su Alois?”.
Mako: *ghigna* Tiè! T’ho fregata! I miei pensieri erano yaoi! *Risata sadica* Su ME e Alois ho pensato massimo massimo a baci e carezze *leggermente rossa*
Nyaa: Sssseee… “Sicura di non essere lesbica?”.
Mako: *incrocia le braccia sotto al seno* E se anche fosse? No, non credo… Solo dimostro il mio affetto senza farmi troppi problemi… al massimo, poi, sono bi…
Nyaa: Brava Mako *annuisce* Ora, da parte di Black-chan… “Se dovessi sostituire il Mocho, con cosa lo faresti?”.
Mako: Un’Harley Davidson! *Le brillano gli occhi* Ma il Mocho è più discreto, quindi va bene così…
Nyaa: “Quante volte in un giorno pensi a Ciel o Alois?”.
Mako: Ma che caz- NYAA! Ora a causa tua tutti credono che mi piaccia Ciel!! *strepita*
Nyaa: *ride* Rispondi.
Mako: A Ciel, MAI. Ad Alois… un po’ *arrossisce*
Nyaa: Sempre sul vago, eh? Da parte di Angie-Chan “Ti imbarcherai in altri avventure con ‘sti quattro sciamani?”
Mako: … Sciamanati, semmai…
Nyaa: Eh, appunto.
Mako: A me piacerebbe ma… devi chiederlo a lei *addita Nyaa*
Nyaa: Chi può dirlo, nella vita tutto può accadere. Per un po’ Mako-Chan starà a marcire in camera mia e mi dedicherò ad altro, ma non è improbabile neanche un suo ritorno di fiamma.*
Mako: Esagerata… poi?
Nyaa: “Qual è il tuo film preferito?”
Mako: I Simpson! E’ l’unico che accetto di rivedere! *le brillano gli occhi*
Nyaa: Prima di terminare… Ci spieghi cosa hai fatto ESATTAMENTE a Seb e Crodo?
Mako: In poche parole? A Sebastian gli ho tirato il Mocho nelle palle, con Claude ho provato a fare lo stesso ma si è spostato e l’ha beccato nel didietro…
Nyaa: *sgrana gli occhi* Ossia?!
Mako: *sogghigna* Mocho=Seme Claude=Uke. Così e più chiaro? *sorrisino angelico*
Nyaa: Inquietante…
Mako: *smile*
Nyaa: Bene, abbiamo concluso… Ciao Mako *saluta*
Mako: Bye! Alla prossima amici! *sparisce*
Nyaa: Allora… vi dirò. Sono contenta di aver finito la storia, ma non nel senso “Hurrah!!!!”, più per il fatto che ora sono shalla al massimo =W=
Drocell: Che… vorrebbe dire? Traduca per chi non possiede un linguaggio così giovanile, per cortesia.
Nyaa: Rilassata =W= Sono molto rilassata.
Ash: *con occhiali da sole, cappellino, camicia aperta e collane varie* Io l’avevo capito yo yo yooo ù_ù
Nyaa: Se ti fai una cresta in questa casa non entri più :3
Ash: *in un secondo è vestito come al solito* ^-^
Nyaa: Bravo. Che dire, grazie mille per aver seguito me e Mako in queste avventure.
Ho un po’ di cose da postare, come delle one shot yaoi basate sui doppi sensi, o anche una comica che sto scrivendo…
Beh, chi vivrà vedrà.
Spero di avere tempo per scrivere anche l’anno prossimo ç___ç Si inizia il liceo TOT
Ok, vi lascio.
Spero mi lasciate un’ultima imperdibile (?) recensione <3
Salutoni!

Nyaa <3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1174135