The Hurricanes that have united us

di Luri07
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Guarda la Luna, sembra Marte ***
Capitolo 3: *** A Painful Past ***
Capitolo 4: *** Il rumore di un bacio non è così forte come quello del cannone, ma la sua eco dura molto più a lungo. ***
Capitolo 5: *** Dramatic awakenings and Confusion in the heart ***
Capitolo 6: *** I was weak with fear that something would go wrong ***
Capitolo 7: *** I don't want you're badly so I will be a selfish bastard ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Autrice: è la mia prima FF sui Mars, spero vi piaccia!
La storia mi è venuta in mente mentre dormivo e si sa quando i sogni ti parlano tu devi ascoltarli,
quindi l'ho messa per iscritto! Baci a tutti e MarsHugs 

 

I believe in nothing
Not the end and not the start
I believe in nothing
Not the earth and not the stars
I believe in nothing
Not the day and not the dark...”

 

La sveglia suonava da un paio di minuti ormai, le note di “100 suns” accompagnavano il mio risveglio tutti i giorni. Il tepore delle coperte non accennava a diminuire e con esso la mia sonnolenza, un tonfo che muove il materasso e l'imminente ed inesorabile leccata umida sulla guancia mi svegliano.

< < Luri basta, ho capito mi alzo! > > Luri, il mio cane, una cucciola di circa 20 Kg frutto dell'unione tra un Pitbull e un Labrador, il manto color miele e due occhioni, uno color cioccolato e l'altro cioccolato ed azzurro, mi sveglia felice e eccitata per la solita passeggiata mattutina.

Mi alzo dal letto, infilo le ciabatte e mi reco in bagno per una breve doccia.

Come mio solito accendo lo stereo, infilo il primo Cd che mi capita sotto mano e mi infilo nel box doccia. Le note di Bublè accompagnano lo scrosciare dell'acqua fredda sulla mia pelle e piccoli brividi risalgono tutta la colonna vertebrale.

Un quarto d'ora e sono già pronta per asciugarmi i lunghi, mossi e banali capelli castani. Una salvia copre il mio esile corpo ancora coperto da piccole goccioline e mentre Luri mi osserva incuriosita, accendo il phon e glielo punto contro come mio solito per farla spaventare e scappare via.

In mezz'ora tra una perdita di tempo e l'altra ho finito di asciugarmi i capelli e sono giù davanti all'armadio per trovare dei vestiti.

La mia scelta ricade su un paio di pantaloncini in demin, una maglietta larga a righe orizzontali bianche e nere con sotto una canottiera e le mie fedeli Converse.Una passata di trucco leggero e sono finalmente pronta.

Luri mi corre incontro scodinzolando con in bocca il guinzaglio ed io lo aggancio al suo collare, prendo telefono, chiavi e bustine – in caso di bisognini -, apro la porta e Voilà... Mi ritrovo nella Bellissima Los Angeles.

La mia casetta si trova nei pressi di Santa Monica così decido di fare un po' di jogging sulla riva del mare, Luri come avesse letto i miei pensieri si dirige verso la spiaggia. Il sole batte delicato sulla mia pelle e viene riflesso sulle onde che si infrangono sugli scogli, uno spettacolo meraviglioso.

Continuiamo a camminare fino a quando non arriviamo al bar, dove, come ogni mattina, mi fermo a fare colazione.

E' un locale carino, quattro tavolini esterni danno la possibilità alle persone di godersi quella magnifica vista, danno perfino la possibilità di far entrare i cani.

Entro e Tyler, figlio del proprietario nonché mio migliore amico non si affaccia del bancone per venirmi a salutare.

< < Andy! Pensavo non ti facessi più viva! Sono le 10.30 passate, sei in ritardo... > >

Sempre il solito, ridacchio mentre gli tiro un cazzotto affettuoso sul braccio per poi ricevere una linguaccia. Mentre mi faccio dare il solito, Tay si abbassa e inizia a coccolare la piccola Lù che molto pazientemente si è seduta accanto a me senza mai smettere di scodinzolare.

 

< < Sky, vieni bello > > Lo chiamo mentre mi avvicino alla porta, infilandomi i miei fedeli occhiali, pronto per portarlo a spasso. La cosa non mi pesa affatto, tranne quando – come è successo oggi- quel birbante d'un husky non si fionda sul mio letto e inizia a leccarmi tutta la faccia per svegliarmi.

In pochi secondi me lo ritrovo al fianco, pronto per farmi impazzire correndogli appresso nel tentativo di tenere il suo passo. Aprii la porta e ci fiondammo nella solita “tranquilla” passeggiata mattutina, oggi optai per visitare S. Monica essendo la spiaggia più vicina, avrei fatto volentieri un tuffo e sopratutto avrei goduto della vista di molte belle ragazze in bikini, - sempre il solito, sarà anche per questo che mi chiamano Shanimal?- pensai ghignando.

Per quanto fosse possibile, Sky quel giorno tirava molto più del solito, chissà che fretta aveva! Forse anche lui aveva adocchiato qualche bella cagnolina?!

< < Sky, piano o finisce che ti strozzi!- lo stomaco brontola- Ho fame, per colpa tua non ho fatto neanche colazione! > > Decido così di andare nel bar della zona dove sono ammessi anche i cani.

Un paio di minuti e siamo lì davanti, è un bar piuttosto grande ed è frequentato da bella gente, ti lasciano il tuo spazio e ti trattano da persona normale. Sospiro e con molta calma tento di fare un passo quando quella maledetta furia bianca fa uno scatto che per poco non mi fa cadere con il culo per terra, cosa che invece una ragazza davanti a me non è riuscita ad evitare.

< < Ma che cazz... Che diavolo ti passa in quel cervello?! > > Come se il mio rimprovero non lo avesse neanche sfiorato, Sky inizia a fare degli agguati alla cagnolina della ragazza che nel frattempo si è alzata sbuffando e si è scrollata di dosso la sabbia del marciapiede.

< < Luri, diavolo ti strattoni > > niente, ottiene il mio stesso risultato.

I due cani giocano ed io per caso inizio a guardarla, una ragazza non molto alta, un bel fisico con le curve al posto giusto, dei capelli castani che le arrivano circa a metà della schiena e dei grandi occhi color cioccolato che a stento sono riuscito a vedere poiché ha tenuto tutto il tempo il volto verso il basso.

Sto per parlarle quando il mio BlackBerry inizia a suonare, lo tiro fuori dalla tasca e leggo il nome di quel rompi palle di mio fratello. La ragazza intanto, senza avermi degnato di uno sguardo, se n'è andata. Rispondo con la voce un po' alterata:

< < Cosa vuoi Jay? > >

< < Per caso ci siamo svegliati con il culo scoperto che siamo così nervosi? > > mi chiede sbuffando un po'

< < Zitta Divah, tu sei molto più lunatico di me!Anyway, perchè mi hai chiamato? > >

< < Volevo avvertirti che Viky e Tomo saranno a pranzo da noi quindi volevo chiederti se compravi il cinese > > Sempre il solito culo di piombo!

< < Va bene, prima di tornare a casa ci passerò > > meglio accontentarlo, voglio evitargi una crisi isterica.

< < Perfetto, io intanto preparerò dei pancakes! > > Prima che possa dissuaderlo da quell'idea malsana mi attacca il telefono in faccia, speriamo non mandi a fuoco la cucina come l'ultima volta.

Sky sembra giù di corda, ha smesso di tirare come un pazzo e sta mugolando più o meno dal momento in cui la ragazza si è portata via la cagnetta.

Ora che ci ripenso, non è la prima volta che la incontro...

 

Luri era su di giri, non la smetteva di tirare nella direzione inversa a quella di casa ma era ora di tornare, tra poco sarei dovuta entrare in servizio all'hotel e dovevo ancora preparare la divisa e mangiare. Che vergogna, prima sono caduta come una pera cotta, per quanto ero in imbarazzo non ho nemmeno guardato chi fosse il padrone del cane...

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Capitolo 2
*** Guarda la Luna, sembra Marte ***


2. Guarda la Luna, sembra Marte

 

ore 23.30

Esco dall'albergo sbuffando, ho appena staccato dal mio turno, sono stanca morta e purtroppo la mia giornata ancora non si è conclusa, neanche arriverò a casa che dovrò uscire per portare a spasso quella peste di Luri che, sicuramente, avrà distrutto qualche cuscino per farmi i dispetti.

Procedo a passo svelto per i vicoli deserti e bui fin quando non arrivo davanti al cancello di casa.

Entro e sgrano gli occhi < < Ma porca quella putt... Luri cosa Tomo hai fatto! > >

Le mie prospettive di un solo cuscino sono state completamente affossate!

Non solo ha rotto un cuscino, un libro e una lampada, no! Ha anche mangiucchiato il mio paio di scarpe preferito, un paio di converse con delle immagini dei 30 Seconds to Mars che, oltre ad essermi costate un'occhio della testa, avevo usato per andare al loro concerto, il mio loro primo concerto.

Mi giro verso di lei e la guardo truce, lei in tutta risposta scodinzola e mi fa gli agguati. Inizio a rincorrerla per punirla ma lei con i suoi scatti riesce a scappare. Mi arrendo e dandomi una manata in testa guardo l'ora sull'orologio.

oo.15, si sta facendo tardi, decido quindi di fare solo il giro del quartiere, prendo la pettorina e in un paio di minuti siamo già fuori con un vento freddo che mi ghiaccia il naso e fa arrossare le mie gote. Mi stringo di più nel giacchetto e mi dirigo verso il parco.

 

* Shannon *

Non ho sonno, è da oggi a pranzo che ho lo stomaco in subbuglio... Stupidi pancakes vegani, stupido Jared che si ostina a cucinare, stupido io che ancora gli do retta!

Mi rigiro tra le coperte in cerca di un posto fresco ma non lo trovo così sbuffando mi alzo e poggio i piedi scalzi al suolo ma involontariamente acciacco la coda di Sky che guaisce e si alza bruscamente.

< < Scusa Sky, ti va di fare una passeggiata? > > inclina la testa e corre in direzione della porte, io rido e inizio a rivestirmi, sicuramente non posso uscire in boxer quindi opto per dei bermuda e una delle mie solite magliette vedo-non vedo che le Echelon tanto adorano, poiché il mio bel capezzolo si affaccia, e un piccolo giacchetto in caso di necessità. Raggiungo Sky e lo aggancio al guinzaglio.

In meno di 20 minuti siamo a S.Monica, non so perchè ma il mio istinto, e Sky, mi hanno portato qui, il cucciolo continua a tirarmi ed io tento di stare al suo passo per non farlo strozzare.

Passiamo davanti ad un bar dove, intente a bere dei drink ci sono due belle gnocche, mi fermo ad osservarle e proprio quando sto per andare a parlargli Sky mi strattona così forte che mi scivola il guinzaglio.

< < Oh merda! Sky fermo torna qui > > Inizio a rincorrerlo ma niente da fare quel fulmine bianco ora che aveva iniziato a correre, non aveva la minima intenzione di fermarsi.

 

*Andy *

 

Continuavamo a passeggiare per il parco quando alzando lo sguardo al cielo, rimango impressionata dalla luna, è più grande del solito e ha una colorito tendente al rosso, proprio come Marte.

Già, Marte il pianeta da dove provengono i miei tre salvatori, il pianeta che mi ha ridato la voglia di vivere e di sperare...

Senza esseremene neanche accorta, mi ritrovo seduta sul prato bagnato che inumidisce i miei jeans e li fa aderire perfettamente alle mie gambe.

Luri mi si è accucciata vicino e mi guarda come a dirmi “non sei sola, ci sono io con te” io le sorrido e inizio ad accarezzarla. Una voce in lontananza chiama a gran voce qualcuno o qualcosa non riesco a capire, faccio spallucce e ritorno ad osservare il cielo stellato che mi si para davanti.

Ripenso a quello che è stata la mia vita prima di scoprire loro, quei tre angeli che mi hanno aiutata a riemergere dal baratro.

Nitido nella mia mente, il ricordo della prima loro canzone che ho ascoltato “From Yesterday”, il momento in cui mi hanno fatto smuovere qualcosa dentro, il momento in cui non ho più potuto fare a meno di loro.

Mi sto perdendo nei ricordi e per quanto siano dolorosi, non riesco a smettere di farlo.

Dei rumori attirano la mia attenzione così giro il capo per trovarne la fonte e vedo un'ombra bianca che mi si avventa contro, la schivo per un soffio o almeno è quello che credo perchè l'ombra è intenta a giocare con Luri.

Ora che la guardo meglio, l'ombra assomiglia molto ad un cane e non un cane qualsiasi, proprio il cane di questa mattina!

< < Ciao bello – lo chiamo e lui viene da me scodinzolando felice – che ci fai qui tutto solo? Non sarai scappato di casa?! > > lo accarezzo e lui inizia a leccarmi tutta la faccia.

< < No... Bello fermati... Mi fai il solletico, vediamo dove abiti e come ti chiami > > Se non ricordo male il cane di questa mattina si chiamava Sky chissà se...

Sky

Il nome era scritto a caratteri cubitali, peccato che non c'era nessun indirizzo. < < E ora come facciamo? > >

 

*Shannon *

 

< < Sky!! Stupido Husky vieni qua! > > Lo avevo visto entrare nel parco, perfetto ora dovevo solo riprenderlo.

Eccolo lo vedo, è fermo e sembra esserci qualcuno vicino, cautamente e con piccoli passi diminuisco le distanze fino ad arrivare davanti ad una ragazza.

Capelli castani, curve al posto giusto, mi guarda dritto negli occhi, uno scontro tra il cioccolato e l'ambra. Quegli occhi, li riconosco, la ragazza di questa mattina, Diamine Sky, ti sei innamorato della meticcia èh?!

< < Grazie per aver recuperato Sky > > le dico senza il minimo imbarazzo, lei invece è tesa e sta boccheggiando, la guardo incuriosito grazie ad un piccolo spiraglio di luna la noto, al collo ha una Triad. < < Bhè, comunque piacere Shannon > > mi presento porgendole una mano e con l'altra grattandomi la testa, sono stranamente imbarazzato. < < Pia-piacere sono Andy, dev'essere il tuo cane questo...> Mi sorride, di un sorriso imbarazzato ma pieno di calore.

Il suo sguardo è mutato, da impaurito è passato a dolce e... Pieno di gratitudine. Non so perchè ma la sua aria un po' smarrita mi fa venir voglia di abbracciarla e di proteggerla da tutto il male che ci circonda.

Cazzo sto impazzendo, neanche la conosco e già voglio fare il “fratello maggiore”?!

< < Si, è il mio! A proposito scusaci per sta mattina non volevo farti cadere!> > Le dico, lei mi guarda e ride, una risata cristallina e pura, accenno un sorriso anch'io. Distolgo lo sguardo e lo punto al cielo < < Guarda la Luna, sta notte somiglia a Marte > > Vedo i suoi occhi brillare ed inumidirsi, sta tremando.

< < Ti va se prendiamo un caffè? Sto iniziando a sentire freddino > > Grazie al cazzo, sono uscito praticamente nudo! Rifletto sulla frase che ho appena pronunciato, mi sono uscite le parole involontariamente però non mi dispiacerebbe parlarle, sembra simpatica e poi, Sky sembra molto tranquillo in compagnia sua e della cagnetta. < < Certamente, ne sarei felicissima > >

 

*Andy *

 

I suoi occhi, quei fottutissimi occhi che anche attraverso un poster fanno emozionare, quell'ambra in cui mi perdo ogni volta, ora sono davanti a me e non sto sognando. -Grazie- vorrei urlargli ma non lo faccio, mi prenderebbe come minimo per una pazza. Decido allora di sorridergli, tentando di trasmettergli tutti i sentimenti che mi legano a lui e alla loro musica, mi parla con molta tranquillità. < < Guarda la Luna, sta notte somiglia a Marte > > i miei occhi brillano e si inumidiscono e tremo leggermente ma non per il freddo, mi chiede di andare con lui a prendere un caffè, non voglio lasciarmi sfumare tra le dita quest' occasione così accetto.

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Capitolo 3
*** A Painful Past ***


Mi alzo goffamente e osservo il miraggio che mi trovo davanti. Continuo imperterrita a tremare sia dall'emozione che dal freddo, così Shannon mi porge il suo giacchetto, io lo guardo un po' spaesata e notando la mia confusione derivata dal gesto, aggiunge < < Stai tremando, serve più a te che a me > >. Colpo al cuore, è così gentile.

Indosso il giacchetto che profuma di lui, cioccolato bianco e menta, inspiro fino in fondo questa fragranza che manda il mio cervello in tilt. Prendiamo i cani e con passo lento ma deciso vaghiamo alla ricerca di un bar mentre delle raffiche di vento colpiscono i nostri corpi.

Mi stringo nel giacchetto e osservo l'uomo che cammina al mio fianco, ridacchio impercettibilmente, -come diamine s'è conciato 'sto pazzo?!- lui se ne accorge e volta il suo viso verso di me assumendo una posa curiosa < < Perché ridi? > >

< < Be', calcolando che è l'una di notte passata, riflettevo sul tuo abbigliamento... > >

Lo squadro dalla testa ai piedi per rafforzare la frase che avevo appena pronunciato, lui fa lo stesso per quanto gli è possibile e scoppia a ridere . Lo seguo a ruota, la sua risata cristallina farebbe ridere anche una guardia della Regina!

In lontananza scorgiamo un bar, è praticamente vuoto così decidiamo di entrarci.

Pur essendo un piccolo bar è molto accogliente, la luce ha un colore caldo, i tavolino sono disposti a file ed un piccolo palco predomina la sala; il barista ci saluta ed una ragazza ci fa accomodare ad un tavolo.

Continuo a guardarlo insistentemente mentre legge il menù e ordina, non riesco proprio a togliergli gli occhi di dosso.

I suoi capelli sono un po' spettinati a causa del vento, gli occhi felini sono arzilli e pimpanti il suo volto però è stanco, cosa più che logica visto lo stressante tour che hanno fatto e che ancora dopo svariati mesi li “perseguita” (in senso buono!).

 

Shannon

 

Anche se ho gli occhi fissi sul menù, con la coda dell'occhio la vedo che mi osserva, è così concentrata che posso vedere gli ingranaggi del cervello che sono in funzione, il suo volto si fa sempre più corrucciato. I due cani intanto si sono accucciati così vicini che i loro due musi si toccano mentre sono intenti a dormire.

Torno a guardare la ragazza che è seduta davanti a me < < Allora Andy... Da quanto tempo hai Luri? > > Devo sciogliere il ghiaccio e l'argomento “cani” sembra il più adatto.

< < Circa 6 mesi, è un regalo > > il suo sguardo si fa triste < < Me l'ha regalata il mio ex, è stato il premio di consolazione dopo avermi tradita e illusa per ben 7 mesi abbondanti... > >

< < Wow, che bel pezzo di merda! > > Ok non so perchè ma per un verso sono felice fosse single, è una bellissima ragazza e nessuno poteva metterlo in dubbio, però il pensiero che un piccolo insulso ed ignobile ragazzino l'abbia fatta soffrire mi manda il sangue al cervello. Non mi accorgo neanche di aver serrato le mani a pugno e lei, visibilmente preoccupata, poggia una delle sue mani sulla mia nel tentativo di tranquillizzarmi.

< < Già, sai però è anche grazie a lui che sono diventata un' Echelon... > >

Ero curioso, curioso peggio di un bambino la vigilia di Natale che aspetta trepidante l'arrivo dei doni.

< < Cioè cosa intendi? > >

< < Be', avevo già ascoltato delle vostre canzoni ma in quel periodo, siete stati la mia ancora di salvezza. La mia vita si stava disintegrando in mille pezzi. Lui che se ne andava, i miei che divorziavano, la mia migliore amica che mi dava della falsa, nulla andava nel verso giusto e poi siete arrivati voi. Voi che con la vostra musica mi avete infuso forza e speranza, la voglia di vivere che ormai avevo perso e tentavo in tutti i modi di rendere definitiva. La ragione che mi ha spinto a rialzarmi, voi avete simboleggiato la mia Rinascita, da qui ho deciso di tatuarmi un pezzo di voi, di legare anche se impercettibilmente la mia anima alla vostra... > > Stava piangendo ed io mi sentivo in colpa, sapere che aveva tentato il suicidio mi faceva morire dentro, mi alzai di scatto e l'abbracciai.

< < Tranquilla... Shh... Non temere, adesso sono qui con te e sta sicura che non ti accadrà più nulla del genere... > Le bacio i capelli mentre sento le sue lacrime bagnarmi la maglietta e i singhiozzi sconnessi diminuire sempre di più.

< < Gr-grazie > > il suo respiro è tornato regolare ma non voglio smettere di tenerla accanto a me, un profumo di “essenza di lavanda” e muschio bianco inebria i miei sensi. Luri e Sky hanno “assistito” alla scena e appena hanno visto Andy triste, hanno iniziato subito a mugolare. Guardo l'orologio che ho al polso, 02.35 a.m.

E' veramente molto tardi e non me la sento di far girovagare Andy da sola per le strade, mi stacco poco solo per sussurrarle < < Ti va di venire da me? E' molto tardi e non me la sento di lasciarti sola in queste condizioni. > > Lei mi guarda dritto negli occhi, Cioccolato nell' Ambra, sento il mio cuore scricchiolare e per un attimo il mio autocontrollo vacillare. Molto lentamente le nostre labbra si avvicinano, lei chiude gli occhi pronta ad assaporare il mio sapore ed io il suo.

Siamo vicinissimi sto per far congiungere le nostre labbra in un dolce bacio quando sento la mia gamba vibrare. Devo scostarmi bruscamente da lei che diventa immediatamente rossa.

Prendo il telefono dalla tasca e leggo il nome del solito guastafeste: Jared.

 

< < Ehi Bro! Ma dove Cazzo sei finito?! Brutto fratello idiota ed irresponsabile che mi ritrovo, dimmi immediatamente dove sei che vengo a prenderti! > >

Odio, odio quando non mi fa neanche parlare e si lamenta perchè non gli rispondo!

< < Jared Joseph Leto, ho 42 anni, sono grande e vaccinato quindi ti prego non comportarti da Divah isterica con me, sai che mi fa incazzare! Già che ti sei offerto volontario, vieni a S.Monica al molo, ho Sky con me ed una mia amica e la sua cagnetta vengono da noi. Niente storie fa come ti dico > >

< < Mi puoi spiegare cosa ci fai a S.Monica a 'st'ora? > >

< < Niente domande e fai in fretta che fa freddo. > >

Senza che mi risponda gli attacco il telefono in faccia, finito di parlare con il rompipalle, pago il conto e ci avviamo verso il molo.

 

Andy

 

Mi ero sfogata, avevo aperto il mio cuore ad un' uomo che conoscevo a malapena ma al contempo conoscevo da sempre. Come già aveva fatto in passato, anche ora era stato il mio Supereroe, l'indomito cavaliere sul cavallo bianco che è pronto a tutto per salvare la principessa dal male.

Si stava prendendo cura di me come già da tempo inconsciamente faceva, lo desideravo ardentemente, come un drogato vuole la sua dose, come un'assetato vuole l'acqua, come un' avaro vuole il denaro.

Io volevo lui, volevo che risanasse ogni mia ferita anche con una semplice carezza.

Lo scontro dei nostri sguardi valeva più di ogni altra parola, i nostri corpi si avvicinavano e i battiti dei cuori si fondevano per creare un'unica melodia, era a pochi entimetri da me, potevo perfino sentire il suo alito caldo toccare le mie labbra vogliose. Stavo attendendo un bacio che però non arrivò. Shan si scostò da me e rispose al telefono, era Jared, non avevo capito molto ma sapevo che ci sarebbe vento a prendere, pagaò il conto e ci avviammo nel silenzio più totale al molo.

Arrivati attendiamo una decina di minuti per poi vedere arrivare la macchina ed entrarci.

Autrice: Mmm amo questo capitolo! Grazie al supporto di Stivy che mi ha dato delle bellissime idee! Spero sia piaciuto a voi quanto è piaciuto a me scriverlo... A presto...

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Capitolo 4
*** Il rumore di un bacio non è così forte come quello del cannone, ma la sua eco dura molto più a lungo. ***


Una volta seduta sul sedile posteriore insieme ai cani, tentai di salutare titubante un Jared leggermente teso ed intrattabile.

< < Piacere, sono Andy... > > dissi quasi in un sussurro, Jared in tutta risposta mi ignorò e parlò, anzi aggredì il fratello maggiore.

< < Santa pazienza che non ho! Possibile che devo venirti a riprendere a quest'ora di notte in compagnia di una sciaquetta?! - disse indicandomi velocemente - Per colpa tua perderò più ore di sonno di quante già non ne perda per colpa dell'insonnia! > >

Ero allibita, mi aveva chiamato “ SCIAQUETTA?!” Non sta ne in cielo ne in terra che una persona mi tratti in quel modo, senza pensarci due volte aprii lo sportello dell'auto che si era fermata ad un semaforo e scesi con Luri al seguito.

Shannon contemporaneamente mi aveva difesa smentendo il fratello e prendendolo a male parole per il poco tatto e per la crisi isterica insensata. Vedendomi scendere furiosa dall'auto, rimprovera nuovamente il fratello lasciandogli uno scappellotto sulla nuca e inizia a rincorrermi.

< < Andy, fermati! Ti prego, Jared non voleva dire quelle cose! A volte è troppo istintivo e non pensa a ciò che dice... > > Mi raggiunge e mi blocca un polso.

< < Lasciami! Non mi importa se era sua intenzione o meno ferirmi ma lo ha fatto e visto che nessuno mi tratta in quel modo preferisco andarmene. > >

Tentai di camminare ma la sua presa salda non mi dava vie d'uscita, sentii l'altra sua mano sul volto, intenta ad accarezzarlo dolcemente. Mi voltai assecondando il gesto e mi ritrovai a guardare fisso negli occhi felini quel “piccolo grande” uomo che impercettibilmente mi aveva giàrubato il cuore.

< < Ti prego, resta con me... Vedrai che quell'idiota si è calmato e non ti aggredirà, voglio che tu venga da me. Sei stanca e lo vedo, hai bisogno di riposo ed ora casa tua è lontana... Almeno penso. > > io in tutta risposta annuii, rise leggermente mentre avvicinava il suo volto al mio.

Ancora una volta le nostre labbra erano in procinto di unirsi, il suo respiro caldo sulla mia pelle provocava dei brividi che attraversavano ogni molecola del mio corpo. Sempre più vicini, la sua presa potente lasciò il mio braccio che si posizionò intorno alla sua spalla e la mia mano si precipitò sui capelli, dischiusi le labbra e per un millesimo di secondo si sfiorarono. Quelle labbra morbide però non si ri poggiarono sulle mie che insoddisfatte del misero tocco si erano sporte di più e si erano scontrate con l'ispida barba che Shan aveva sulla guancia.

Il suono del clacson aveva rovinato il momento che Entrambi aspettavano con ansia.

Shannon sbuffò peggio di un toro imbufalito e calciò con violenza una lattina vuota che giaceva abbandonata al suolo, Andy invece strinse i pugni lungo i fianchi e si trattenne dal prendere a cazzotti il bel musino del signor Jared Leto, la cui voce aveva fatto capolino nel momento meno opportuno < < Allora ne avete per molto o possiamo tornare a casa? > > disse sporgendosi dal finestrino.

I due si guardarono e rassegnati rientrarono nel veicolo, uno scoglionato l'altra imbarazzata e frustrata.

I minuti passavano e il silenzio era calato come una nebbia fitta, gli occhi di Andy erano pesanti e a stento riuscivano a tenersi aperti, la radio non aiutava visto che come sottofondo c'era una canzone a lei sconosciuta che però insieme al “dondolio” della macchina e all'odore che il giacchetto di Shannon emanava, la cullavano fino a portarla tra le braccia di Morfeo.

 

Shannon

 

Silenzio, troppo per i miei gusti, iniziai a tamburellare le dita sul cruscotto e a battere i piedi seguendo un ritmo immaginario. Jared guidava tranquillo e con un'occhiata veloce allo specchietto retrovisore si accorse che la mia “bella” come l'aveva chiamata lui, si era addormentata tutta rannicchiata dentro al mio giacchetto. Mi voltai, per quanto mi era possibile, a guardarla.

Il suo volto angelico era contratto in una smorfia, sicuramente dovuta dalla posizione scomoda, che la faceva somigliare ad una bambina, le labbra erano schiuse leggermente e prendevano la forma di un cuoricino. Aveva le gote di un rosa pallido che in contrasto con la pelle color della luna la facevano apparire come una bambolina di porcellana.

< < La mia bambolina... > > un sussurro appena udibile era uscito prepotentemente dalle mie labbra

< < Eh? Cos'hai detto Bro? > > Jared – che in realtà aveva sentito bene- si girò a guardare il fratello con un'espressione curiosa dipinta sul volto.

< < Niente Bro, non preoccuparti. > >

Si era passato più volte la mano sui capelli dubbioso.

Il suo cuore non smetteva di battere all'impazzata, più volte durante il rimanente tratto di strada da percorrere ,si era incantato a vedere la ragazza che beatamente stava riposando dietro di lui, ignara di tutto ciò che le accadeva intorno. Arrivati finalmente alla villa scesero, Shannon prese delicatamente in braccio la “bella addormentata” della situazione e si diresse all'interno.

I due cagnetti si erano accucciati vicini nella cuccia di Sky che, come raramente accadeva, era rimasto calmo e pacioso.

Jared si dileguò salutandolo con l'occhiolino, il buio era totale ed il rischio di una rovinosa caduta pendeva sopra le teste dei due. Shannon a passo sicuro si direzionava per le varie stanze fino a quando non si ritrovò dinnanzi ad una rampa di scale.

Con più calma salì i gradini uno alla volta finchè non poggiò entrambi i piedi sul tappeto che segnava la fine della rampa. A colpo sicuro girò sulla destra ed entrò facendo il meno rumore possibile in una camera.

Una leggera luce entrava dalle tapparelle della persiana che non erano completamente abbassate, un grande letto a baldacchino riempiva in minima parte la grande stanza, si poteva distinguere la presenza di un armadio, una libreria e una scrivania.

Shannon poggiò la figura femminile che teneva in braccio, il cui peso leggero non aveva gravato particolarmente su di esso, sul letto morbido dove le tolse le scarpe le la coprì. Andò in bagno dove in pochi minuti si cambiò indossando solo un paio di pantaloncini.

Era indeciso se dormire nel suo letto insieme alla sua bambolina oppure lasciarla sola andando a dormire nella stanza degli ospiti. Mentre rifletteva un tuono lo riportò alla realtà.

La ragazza che stava dormendo iniziò a tremare violentemente così le si avvicinò e la strinse in un abbraccio per tranquillizzarla. Dopo un paio di minuti il temporale peggiorò e la situazione che prima era riuscito a gestire ora si era fatta più problematica.

Dagli occhi chiusi dell'angelo che gli dormiva accanto, uscivano lacrime involontarie che goccia dopo goccia stavano bagnando il petto di Shannon che continuava ad abbracciarla teneramente sussurrandole dolci parole di conforto.

Lei, dopo l'ennesimo tuono si aggrappò a lui e apparentemente trovò pace.

< < Smettila di piangere, piccola mia, ci sono io qui con te e niente potrà farti del male. > > Stava accarezzando i capelli setosi della ragazza e dopo averle continuato a fissare insistentemente le labbra si avvicinò e le lasciò un dolce bacio sulle labbra.

 

Tum Tum... Tum Tum

Che cos’è un bacio se non il linguaggio del cuore?

Tum Tum...

Una notte d'amore magica inizia e finisce con un bacio.

Tum Tum...

Questo bacio sarà dolce alla tua bocca, il prossimo al mio cuore

Tum Tum...

< < Buona notte... > > Le accarezzò nuovamente la guancia e si abbandonò felice tra le braccia di Morfeo.

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Capitolo 5
*** Dramatic awakenings and Confusion in the heart ***


05.07 a.m

Tuoni, pioggia, un dirupo e il rumore delle onde che si abbattono sugli scogli … La sensazione di vuoto sotto ai piedi e l’eco dell’ urlo che aveva cacciato espellendo tutta l’aria che aveva nei polmoni poi la caduta in acqua. Il buio la inghiottiva sempre più e la paura ormai l’attanagliava.
Le bruciavano i polmoni e sentiva di non poter resistere a lungo, provò a riemergere ma una forza la tirava sempre più giu.


Aprì gli occhi improvvisamente e con uno scatto innaturale si mise a sedere. Un capogiro  però la costrinse ad appoggiarsi alla ringhiera del letto dove si trovava.

Portò le mani sul capo e massaggiò le tempie, si guardò intorno per capire dove fosse. La luce della luna ancora alta entrava dalle tapparelle non del tutto abbassate. La stanza dove si trovava era abbastanza grande e distingueva nitidamente un’ armadio, una scrivania ed il letto su cui fino a pochi minuti prima riposava. Dei “grugniti” provenivano dal lato destro del letto. Titubante tastò delicatamente la parte interessata. Il cuscino morbido accoglieva una testa, seguì i lineamenti fino a toccare la leggera barba che copriva la guancia dell’uomo accanto a lei.

Allarmata portò istintivamente la mano libera sul suo corpo, che con suo grande sollievo, era ancora vestito. Decisa di ricevere delle risposte ai dubbi che le ronzavano in testa decise di svegliare dolcemente il ragazzo che le dormiva profondamente accanto. Lo scosse leggermente poi aggiunse con tono , materno

< < Ehi, sveglia! > > Un brontolio e poi una voce profonda ma strascicata dal sonno rispose < < Shbalsbvl… 5 minuti… kfgvls mamma… > > La ragazza si trattenne dal ridere e si limitò ad un ghigno divertito.
Continuò a scuoterlo fin quando, con la pazienza che ormai si era esaurita, si diresse in cerca di un bagno.

Se non si fosse svegliato con le buone, allora avrebbe usato le cattive. Camminò a tentoni per la camera evitando di inciampare nei vari oggetti su cui era incappata. Finalmente dopo vari minuti di “vagabondaggio” trovò il bagno.
Vi entrò e accese la luce.
Le ce vollero una trentina di secondi per abituarsi ad essa e per riacquistare la vista annebbiata e caleidoscopica. Girò su se stessa fino ad individuare un secchio che, senza pensarci due volte, riempì di acqua gelida.

Seguendo la strada che aveva appena percorso, arrivò ed esibì un ghigno diabolico peggio di quello di Joker. Prese la rincorsa e lasciò che l’acqua uscisse dal secchio e precipitasse inesorabilmente sull’uomo che preso da un’ attacco d’ira imprecò alzandosi immediatamente dal materasso zuppo.

Gocciolante si avviò verso l’interruttore che clikko facendo accendere la luce della stanza che ne illuminò la vasta superficie.
Aveva tenuto per tutto il tempo il volto rivolto verso il pavimento tentando di calmarsi, quando la luce fu accesa puntò le sue iridi ambrate verso la figura femminile che non si era riuscita a trattenere ed era scoppiata a ridere.

< < Andy! Ma cosa cazzo passa per quella tua testa malata?! Cioè fammi capire, ti porto fino in camera mia in braccio per evitare di svegliarti, ti consolo dal temporale e tu mi fradici? Certo che sei strana forte! > >
Urlò l’uomo quasi iniziando a ringhiare.

La ragazza che aveva ascoltato con attenzione le parole del quarantenne si era vergognata da morire. Nella sua mente era riaffiorato il ricordo della sera precedente.

< < Scusami tanto … > > Disse solamente, gli occhi le pizzicavano ed una lacrima ribelle solcò le sue gote arrossate dall’imbarazzo.
Vedendola in quello stato, Shannon sentendosi in colpa per averla aggredita, le si avvicinò e la strinse in un confortante abbraccio.

< < Non fa nulla, solo la prossima volta che vuoi svegliarmi ti scongiuro non infradiciarmi > > Entrambi risero, Shan la strinse più forte e la sollevò lasciandola cadere nella parte bagnata del letto.

< < Questo ti serva per imparare la lezione > > Si posizionò abilmente sopra di lei ed iniziò a farle il solletico.
< < Basta, ti-ti prego… Shannon mi arrendo > > Questo le lasciò una via d’uscita e lei con un colpo di reni capovolse la situazione.

Lui le strinse i fianchi e la osservò con uno sguardo sognante, lo stesso che lei riservò a lui.  Con la coda dell’occhio vide un cuscino e si affrettò a prenderlo. Impugnata l’arma a due mani rise teatralmente e iniziò a colpirlo.

Dopo aver visto le varie smorfie che l’uomo aveva assunto sotto i colpi da lei inferti, lo lasciò andare e prese dei vestiti asciutti da uno dei cassetti dell’armadio, stessa cosa fece Shan che poi si sdraiò sulla parte asciutta del letto, poi quasi inconsciamente, Andy ritornò nella posizione di prima e gli si accasciò sopra  rimanendo ad ascoltare il suono del suo cuore.

I capelli di lei cadevano sul suo petto e il profumo che emanavano gli finiva direttamente nei polmoni e gli inebriava i sensi. Iniziò ad accarezzarglieli dolcemente mentre sentiva il respiro di lei farsi sempre più lento.

Si sentiva strano, il suo cuore batteva come impazzito, era felice ma confuso. Erano anni che non sentiva lo stomaco contorcersi in balia delle famose “farfalle”. Non riusciva a credere che una ragazzina di soli 22 anni fosse riuscita a rievocare in lui queste sensazioni. Era spaventato perché ormai il verbo “Amare” non era più contemplato nel suo vocabolario, lui le donne le usava solo per soddisfare i suoi bisogni carnali.
Con lei invece solo pensare queste cose lo faceva vergognare, no con lei sarebbe stato diverso; l’avrebbe conquistata giorno per giorno a partire dalla mattina seguente e sarebbe riuscito ad entrare nel suo cuore.


Non smise neanche per un secondo di carezzarle i soffici capelli poi evitando di svegliarla le guardò il viso.
 Si era addormentata nuovamente seguendo i battiti regolari ma leggermente accelerati del  cuore del batterista.

Lui la prese in braccio lasciandola nella posizione in cui si era addormentata e andarono nella camera degli ospiti dove trovarono un letto caldo ed accogliente per riposare fino a quando Jared non li avrebbe cercati per iniziare un stressante giornata.

Con l’unica mano libera che non aveva posizionato sotto il culo sodo della ragazza, scostò le coperte e vi ci appoggiò la ragazza, poi dopo averla ricoperta, prese il suo posto e l’ abbracciò da dietro, si addormentarono nuovamente così.

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Capitolo 6
*** I was weak with fear that something would go wrong ***


Il sole era già sorto da un paio di ore e questo comportava l'inizio di un nuovo stressante giorno da passare nel Laboratorio, infatti nonostante fossero in un periodo di pausa, il Frontman aveva già inizato a sfornare nuove idee per l'album che avrebbero dovuto pubblicare.

L'uomo in questione si sta dirigendo a passo svelto e deciso verso la camera del fratello maggiore canticchiando un motivetto commerciale sentito in una pubblicità.
Pochi passi prima della porta della stanza, Jared si specchiò e si aggiustò con nonchalance i capelli che spuntavano dal codino che si era fatto. Gli occhi così azzurri da far invidia al cielo erano svegli e vispi, il volto magro e pallido era stanco, due leggere occhiaie solcavano la parte inferiore degli occhi. Il problema non era tanto dovuto alla stanchezza, no, in quelle settimane si era completamente rilassato, l'unico problema era la sua insonnia.
Sorrise alla sua immagine riflessa e riprese a camminare verso la stanza. E' proprio una fottuta divah!

Busso una, due, tre volte poi spazientito sbuffò e la aprì con poca grazia.
Fece qualche passo in avanti e si stupì nel fatto di non vedere il fratello ancora disteso nel letto che proprio in quel momento era vuoto, disfatto e, dopo averlo tastato, molto umido da un lato. Roteò gli occhi e si guardò in torno, a terra vicino ad uno stipite vi era abbandonato un secchio rovesciato, dei vestiti sparsi qui e la e un pò di piume che inspiegabilmente, almeno per il minore dei fratelli Leto, erano finite sul pavimento. Uscì dalla stanza scocciato e fece il giro delle camere rimanenti. 

La villa non era una delle più grandi visto la zona dove era costruita ed era distribuita su due piani.
Al pian terreno vi erano posizionate la cucina, la sala da pranzo e un bagno, un corridoio poi univa una piccola depandance all'abitazione.
Quella era abbastanza spaziosa e dopo una piccola hall si potevano trovare due porte, una portava alla stanza insonorizzata munita di sala registrazione dove la band provava e di tanto in tanto incideva dei pezzi, l'altra portava ad una sala giochi, se così si poteva definire, infatti nel centro esatto della stanza arredata in stile minimal, come il resto dell'abitazione , vi era posizionato un bellissimo tavolo da biliardo professionale, lungo le pareti dei quadri appesi ed un modile che serviva per custodire le stecche. Poco più distante c'era un flipper ed un tavolo del calcio Balilla. 
Al piano superiore invece erano posizionate le camere, una per Jared ed una per Shannon con bagni personali, un piccolo ripostiglio che non veniva aperto da molto tempo e una stanza per gli ospiti, questa era due porte dopo la camera del batterista.
Jared, che dopo aver fatto il giro della casa alla ricerca del fratello si era diretto nella stanza degli ospiti, non si sorprese nel vedere il fratello avvinghiato stile orso alla minuta ragazza della sera precedente. Nella sua mente perversa si era immaginato la serata movimentata che i due avevano passato ricordandosi della camera semidistrutta. Rise leggermente ma quel poco bastò a far svegliare l'orso della situazione che, sicuramente svegliatosi con la luna storta, gli aveva lanciato violentemente il cuscino dove fino a pochi secondi prima stava beatamente appoggiato.
L'uomo dagli occhi zaffiro non prese bene il gesto e con uno scatto felino si lanciò all'attacco schiacciando la ragazza che involontariamente si era ritrovata nel mezzo della lotta tra i due fratelli.
Andy per mettersi al sicuro dovette entrare dentro le coperte e sguisciare fino alla fine del materasso, correndo il rischio di ricevere calci e piedate, per poi uscire dal fondo e mettersi a gridare peggio di una pazza ai due di smetterla.
Sentendo le grida della giovane ragazza i due, che si erano più volte rotolati nel letto col rischio di capitombolare sul pavimento, alzarono lo sguardo e rimanendo nella stessa posizione, ovvero Shannon sopra al minore intento a spettinargli i capelli e il minore ancora più infuriato scalciare e sbracciarsi, dissero in coro < < Che c'è?! > > come se quello che stavano facendo fosse la cosa più normale al mondo.
La ragazza dai lunghi, boccolosi ed aggrovigliati capelli castani quasi non si mise a piangere dalle tante risate. I due si guardarono confusi e poi con un sorriso complice si alzarono cautamente e accerchiarono la ragazza che presa ancora dalle risate non si era accorta di nulla. Solo quando non sentì più la terra sotto ai piedi si accorse di esser stata presa a mo di sacco da patate sulle spalle di Shannon e vittima del solletico di Jay. Lei continuava a scalciare fin quando non si ritrovò nella piccola piscina. < < Cosa si prova ad essere infradiciati?! > > Disse Shannon con un pizzico di risentimento scoccando uno suardo d'intesa col fratello che, preso alla sprovvista finì anch'esso in acqua.
< < Ma che cosa cazzo passa nella tua mente malata Shannon Leto! > > chiesero molto irritati i due. Lui con un gesto della mano li liquidò e andò in cucina per preparare una colazione.
Dopo circa un'ora i tre avevano mangiato, senza risparmiarsi frecciatine e battute piene d'astio, e si erano preparati. 

< < Andiamo al Lab e mettiamoci a lavoro, sono pieno d'idee per il nuovo album > > Disse sprezzante il cantante, Andy sentendo la frase non riuscì a trattenere l'emozione ma dopo l'occhiata per nulla amichevole di Jared, il sorriso che le si era aperto in viso sparì alla stessa velocita. Era normale che non l'avessero portata, si conoscevano da un giorno e lei era una loro fan, già era fortunata ad essere in casa loro, figuriamoci se le avessero permesso di assistire a delle eventuali prove.
Gli occhi le iniziarono a pizzicare, le lacrime volevano essere liberate ed insistentemente lottavano per poter bagnare la pelle color porcellana della ragazza. Lei strinse i denti ed i pugni, sarebbe stata più fote di quell'istino, il suo orgoglio non avrebbe vacillato di fronte a quegli occhi tanto belli tanto freddi che uno dei suoi tre idoli aveva.
Due paia di occhi osservavano ogni minima reazione della ragazza e la voce calda di Shannon fece distendere i muscoli tesi della ragazza che era diventata un fascio di nervi.
< < Se- se vuoi puoi venire anche tu, sicuramente non darai fastidio e poi volevo... Be' volevo portarti a pranzo, sempre se questo non ti dia fastidio. > > 
La ragazza si passò una mano sulla faccia come ad obbligarsi di mantenere la calma e di trattenere le lacrime che prepotentemente erano scivolate lungo le gote arrossate della ragazza.
< < Oh, a me farebbe molto piacere... Sicuro che non disturbo?! > > Disse più a Jared che al batterista. Jared accortosi di questo sbuffò e acconsenti con un secco movimento di testa.

Andy scossa dagli avvenimenti della mattina si era quasi scordata di Luri, così dopo essersi scusata si allontanò alla sua ricerca. Stranamento quella mattina non l'aveva svegliata e questo un pò la preoccupava, quasi si perse nella casa che per i suoi standard sembrava un castello, finalmente la trovò.
Era accucciata vicino a Sky che le aveva poggiato il muso addosso e di tanto in tanto le leccava le orecchie.
Era rimasta vari minuti osservando i due cuccioli scambiarsi "gesti d'affetto" e non si accorse che Shannon le aveva cinto i fianchi e le aveva sussurrato nell'orecchio che dovevano andare.
Quella semplice frase la fece sussultare e le provocò tanti brividi che la fecero arrossire e girare di scatto facendola trovare faccia a faccia con l'uomo con cui, quella notte, aveva diviso il letto. Una delle grandi mani del batterista le carezzava la schiena e impercettibilmente la faceva avvicinare fin quando i loro nasi non si toccarono e lei, vedendosi il viso di lui avvicinarsi, girò il suo.
Le morbide labbra dell'uomo si scontrarono con la pelle fredda della guancia di Andy ed insoddisfatto si scostò per poi girarle il viso toccandole dolcemente il mento. I loro occhi si scontrarono nuovamente ma una forsa suoperiore gli impedì di baciarla.
Stava correndo troppo, per quanto la ragazza gli piacesse la conosceva da un giorno e già quel bacio a stampo che le aveva dato mentre dormiva lo aveva destabilizzato. Per non sembrare un'idiota le disse < < Mi piace quando arrossisci, andiamo o Jared finisce che cambia idea... > >
 Detto questo si riavviarono verso la macchina, vi entrarono e partirono alla volta del Laboratorio.

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Capitolo 7
*** I don't want you're badly so I will be a selfish bastard ***


Erano arrivati da una decina di minuti nel famoso edificio dove i 30 Seconds to Mars provavano, incidevano e scrivevano i loro pezzi e che da tutti era conosciuto come “the Lab”.
Jared si era affrettato ad entrare infischiandosene della presenza della ragazza che, appena viste le mura esterne aveva iniziato a fremere. Sarebbe toccato al fratello maggiore fare gli onori di casa e far sentire a proprio agio la sua ospite.
Si diresse subito nella camera insonorizzata dove con suo stupore trovò il terzo componente della band.
Tomislav  Miličević, meglio conosciuto al mondo come Tomo o Mofo.
L’uomo gli andò incontro e lo salutò calorosamente. < < Ehi Jay, perché quella faccia tanto stupita? > > chiese, il diretto interessato boccheggiò un paio di volte per poi decidersi a parlare < < Tomo, dove diamine è finita la tua barba! > >
Mofo rise e più volte si passò la mano dove fino al giorno prima una barba folta faceva la sua apparizione.
< < Sai, volevo un po’ cambiare. Come ci stò? > > Ammise.
< < Tomo, sinceramente … Non potrei dire nulla senza offenderti! > > Svicolò l’amico sentendosi messo alle strette.
Abbattuto il “nuovo” Tomo si sedette sul divanetto e ritornò a strimpellare la sua chitarra.
Shannon nel contempo aveva fatto fare il giro dello studio ad Andy che per tutto il tempo aveva sorriso raggiante.
Per ultima tappa lasciò la saletta insonorizzata dove sicuramente, Jared e Tomo avevano già iniziato a provare.
< < Questa è la sala prove > > Disse aprendo la porta con fare teatrale.

Can you imagine a time when the truth ran free
A Birth if a song, a Death of a dream
Closer to the Edge

Le note di Closer to the edge versione acustica avevano riempito l’aria, la voce cristallina di Jared stava stuzzicando le orecchie di Andy che d’istinto aveva chiuso gli occhi per concentrarsi maggiormente sulle parole.
Shannon dal canto suo era rimasto ad osservare la ragazza in silenzio  fin quando Tomo non aveva smesso bruscamente di suonare ed aveva alzato lo sguardo incuriosito verso la figura femminile che si trovava innanzi.
Quasi scocciata dall’improvviso silenzio che si era creato, Andy aprì gli occhi e subito avvampò sotto il sorriso luminoso che Tomo le aveva rivolto e che subito dopo era stato accompagnato da un “ciao” che ricambiò ancora intimorita dalla vista di uno dei suoi tre idoli.
< < Andy, lui è Tomo. Anche se so già che tu sai chi sia. Tomo lei è Andy. > >
Superato l’imbarazzo iniziale, Shannon quasi risvegliandosi da un sonno profondo si rivolse all’amico con un’espressione tanto scettica quanto divertita.
< < Tomo, la tua barba… Dove diamine l’hai lasciata?! Non è che ora solo perché noi assomigliamo a dei barboni tu dovevi rinunciare alla tua fedele amica! > > celiò il quarantenne abbozzando un sorriso.
Tomo non sembrò prenderla bene e gli lanciò uno sguardo carico di risentimento.
Andy e Jared erano rimasti a guardare i due che dopo un’altra battutina di Shan avevano iniziato a rincorrersi come dei bambini piccoli.
Andy, in quelle poche ore che aveva conosciuto Shannon, era arrivata alla conclusione che l’uomo fosse un’ eterno bambino, un Peter Pan versione Rock star con la corporatura più robusta e la stessa, seppur irreale, sempre giovinezza sia mentale che fisica.
Si ritrovò a sorridere dei suoi pensieri, con lo sguardo puntato sui due che dopo essersi arresi, si erano abbracciati.
Gli occhi del cantante però si erano distolti dalla scenetta già da un  paio di minuti e si erano messi a scrutare la ragazza seduta accanto a lui che con lo sguardo un po’ assente, sorrideva in direzione del fratello.
Era strano per Jared vedere la stessa ragazza per due giorni di  fila in compagnia del fratello. Solitamente quest’ultimo si limitava a scoparle e poi gettarle via come dei fazzoletti usati.
Anche nei gesti della sera prima, Jared non riconosceva le solite azioni che il fratello adottava per rimorchiare la “fortunata” che lo avrebbe fatto godere e che lui avrebbe fatto impazzire sotto le sue premure ben poco dolci bensì vogliose e rudi.
Questo fatto lo spaventava, era molto tempo che non lo vedeva realmente premuroso verso una ragazza e proprio l’ultima volta lo aveva devastato facendolo finire in un giro oscuro che aveva provocato molti guai.
Shannon aveva impiegato molto tempo a rialzarsi e la presenza costante del fratello minore lo aveva aiutato a non ricadere nei vizi. Era ancora presto per azzardare delle ipotesi concrete, ma come la madre Constance gli ripeteva sempre, meglio prevenire che curare, ed era proprio la cosa che Jared avrebbe fatto.
Non avrebbe mai permesso che il fratello si innamorasse, anche ipoteticamente della giovane che aveva conosciuto il giorno prima. Non avrebbe permesso che una stupida cotta lo distraesse da quella che ormai era la loro vita, una vita fatta di sregolatezze che però inevitabilmente ricadeva nella quotidianità.
Sarebbe stato il  bastardo della situazione in caso questa fosse degenerata, per ora si sarebbe limitato ad osservare, in silenzio, ciò che entrambi avevano intenzione di fare.

**


< < Allora come ti siamo sembrati? > > Shannon aveva guardato la ragazza che gli era seduta vicino, lei presa alla sprovvista sorrise ai tre e alzando i pollici rese plateale il suo pensiero. Erano stati magnifici, aveva ancora la pelle d’oca! Tomo e Shan risero divertiti alla reazione infantile della ragazza mentre Jared sbuffo infastidito.

Ogni volta per Andy era una stillettata al cuore, non solo perché la sua presenzaera palesemente non gradita al cantante, la cosa che la feriva di più era il fatto che il suo Idolo, non fosse minimamente come tutti lo disegnavano.
Non era l’uomo gentile e disponibile che tutti gli Echelon credevano, o almeno non era come realmente appariva.
Tutta una montatura, forse lo era anche il rapporto con i loro fans? No gli Echelon non erano Fans, erano una grande famiglia di cui lei faceva parte e quel loro amore era puro ed incondizionato o almeno era quello a cui ancora voleva credere.
Voleva aggrapparsi a questo ideale per non smontare completamente quella passione che l’aveva accompagnata per i peggiori anni della sua vita.


Questi pensieri l’avevano rattristata ed un velo lucido oscurò la sua vista, delle gocce calde le bagnarono le guance e non riuscì a trattenere dei singhiozzi. Tutti si erano accorti di quel cambio improvviso d’umore della ragazza e parve che il gelo calò nella stanza.
Tomo e Shannon si erano seriamente preoccupati ma con l’ennesima prova di Jared la ragazza parve incupirsi  ancora di più.
< < Bene ho fame che mangiamo? > > disse con la più totale indifferenza il minore dei due fratelli Leto.

A quel punto Andy non riuscì più a rattenersi.
Si alzò di scatto ignorando la voce preoccupata di Shannon e si diresse nel piccolo sgabuzzino dove si chiuse dentro e sfogò tutte le sue frustrazioni e i dubbi che avevano offuscato la sua mente.

Luri's corner:

Scusate immensamente il ritardo ma ho avuto dei problemi sia col pc sia con lo sviluppo del capitolo :(
Ringrazio le 5 persone che hanno messo la storia tra le preferite e le 14 che l'hanno messa tra le seguiete! Ringrazio immensamente anche coloro che la recensiscono ed esorto anche i lettori silenziosi a farlo :3
Tornando al capitolo troviamo molti dubbi che assalgono la giovane protagonista.
Riguardo Jared volevo farlo più dirty e spero che apprezziate questo suo lato si stronzo e cinico ma anche molto in pena per le sorti del fratello maggiore. Fatemi sapere le vostre impressioni! XoXo (?)

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